My twilight

di Fairy_Ire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fine ...o inizio? ***
Capitolo 2: *** E si comincia con la farsa... ***
Capitolo 3: *** Prima o poi doveva succedere ***
Capitolo 4: *** L' arrivo di Bella ***
Capitolo 5: *** Il giorno dell' incidente ***
Capitolo 6: *** Gita a LaPush ***
Capitolo 7: *** A Port Angeles ***
Capitolo 8: *** Di nuovo a casa Cullen ***
Capitolo 9: *** Al ballo! ***
Capitolo 10: *** Bella e i Cullen ***
Capitolo 11: *** Dopo la partita di baseball ***



Capitolo 1
*** Fine ...o inizio? ***


Fine o inizio

Intanto grazie per aver aperto la pagina xD. Lavoro a questa ff da qualche mese e ormai penso sia ora di pubblicarla^^

è la mia prima ff siate buone xD

 

 

 
parte 1. Il libro

 

-Mamma, vado in centro!- dissi o meglio urlai davanti alla porta d’ ingresso.

-Perché?!-mi chiese dalla cucina.

-Vado in libreria!- risposi.

Dopo una pausa disse –Torna tra poco che sono gia le cinque!-

-Ok!- gridai e corsi a prendere la bici, visto che il centro non era distante, non avevo bisogno della macchina.

“Chissà che libro mi compro? Uno che parla d’ amore? Uno di fantasia? O forse un libro con la trama triste, che mi farà pensare che la mia vita è perfetta? Meglio uno di Stephen King?”

Mentre stavo pensando tutto questo, il vicino mi interruppe.

-Aubrey! Tutto bene so che...?- disse il signor Reynolds mentre annaffiava il giardino (e ci mancava poco che annaffiasse pure me).

-Salve! Mi scusi, ma vado si fretta! A presto sgr. Reynolds!- dissi alla svelta; perché una volta cominciato quell’ uomo non la finisce più.

Dopo 15 minuti sono gia vicino al centro di Phoenix, diretta verso una delle librerie.

Ci sono ancora i saldi di Natale. Anche se oggi è il 3 Gennaio. E c’è il sole.

“Ahh... la bellezza dell’ Arizona...” penso mentre lego la bici davanti al negozio ed entro attraverso le porte automatiche.

Scaffali di libri davanti a me, ma so come orientarmi.

Dopo 10 minuti trovo un libro.

“Ohh... che bella copertina!” penso. Prendo in mano il libro.

Twilight. Di Stephenie Meyer.

Due mani che tengono una mela.

Leggo la trama.

“Vampiri! Forte! Devo averlo!” e mi dirigo felice verso la cassa.

-Bry!- dice una voce familiare.

-Lucy! esclamo, - Hey, lavori qui!- Con Lucy ho due lezioni in comune, disegno e storia americana. Ed è una delle mie amiche più care.

-Si, mi piace e pagano bene.-

Mi accorgo dei suoi capelli. Biondo platino!

-I tuoi capelli...-

-Ti piacciono? Mi annoiavo con il solito castano scuro.-

-Si! Stai benissimo!- dico convinta.

I miei capelli erano un po’ anonimi, biondo scuro con alcune ciocche più chiare. Mi arrivano alle spalle scalati.

Come me era abbronzata, reduci dalle giornate passate in spiaggia.

Lei notò il mio libro.

-Twilight! L’ ho preso a Natale! È fantastico, non puoi non leggerlo!- esclama mentre mi fa lo scontrino.

-Allora appena a casa lo comincio.- dico sorridendole. –Ciao!-

-Ci vediamo!- esclama mentre esco con il mio sacchetto “Buon natale 2005”

Metto la busta con il libro nel cestino della bici e mi avvio verso casa.

Arrivata ormai erano le 18.30.

 

 

 

parte 2. Da una fine a un inizio

 

-Wow!- esclamo con le lacrime agli occhi – Questo libro è stupendo!-

“Come vorrei essere Forks anche io! ” desidero.

Rileggo l’ultima frase.

 

**Gli sfiorai il viso.- Stammi a sentire. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?-.

-Si mi basta-, rispose, sorridendo. –Mi basta, per sempre.-

E mi sfiorò di nuovo il collo con le labbra fredde.**

 

Gira pagina. I ringraziamenti e l’ immagine dell’ autrice con alcune note.

 

**Stephenie Meyer è nata nel 1973. Vive in Arizona con il marito e i tre figli.

Twilight è il suo primo romanzo, in pubblicazione anche New Moon il secondo episodio della serie.**

 

Due parole attirarono la mia attenzione.

New Moon,

Serie.

“Ci sarà il continuo! Fantastico!

Però qui non menziona la data d’ uscita del secondo libro. Accidenti!”

Butto l’ occhio sull’ orologio. Le 5.05!!

“Ho letto per ore!” penso stupita.

Solo adesso sentivo la stanchezza, spensi la luce e crollai sul letto.

 

Bip. Bip. Bip.

Bip. Bip. Bip.

-Umh...-

Bip. Bip. Bip.

“Stupidissima sveglia!”.

E la spengo con un gesto rapido.

Provai a riaddormentarmi, visto che erano le 9, ma senza successo.

“Che sonno, ho dormito solo...mmm... 3? no,4 ore...” penso mentre scendo le scale, ancora addormentata.

-Ciao tesoro- esordì mia madre.

-Come mai sei a casa? è mercoledì- e intanto facevo colazione con i biscotti.

-Bè devo dirti una cosa...-

-Cosa?-

-Tuo padre ha avuto una promozione dove si trova ora.-

Mio padre ha un lavoro che lo fa’ girare molto e sta via per giorni, alcune volte settimane (infatti non è tornato nemmeno per Natale).

-Quindi starà via ancora per molto.- deduco.

-Beh, oh... non so come dirtelo.- dice mentre è girata a fare il caffè.- Dobbiamo trasferirci.-

-Cosa?- dissi alzando il tono della voce e strozzandomi con metà biscotto contemporaneamente.

-Vedi è un lavoro vantaggioso per lui e non può lasciarselo fuggire...-

-E da quanto lo sapevi!?- dico seccata.

-Da una settimana.- ammette,- Tuo padre ha gia trovato una bella casa e nei prossimi giorni lo raggiungeremo.- Si gira e mi guardò dura negli occhi.- Non ammetto obbiezioni.-

-D-Dove si trova ora papà?- dico con le lacrime agli occhi.

-Nel Washington.- dopo una pausa- A Forks.-

“Forks.

Forks.

Forks.

“Se questo è uno scherzo del destino non è affatto divertente.” penso con le lacrime che scorrono sulle guance.

 

 

 

parte 3. La partenza...

 

-Non posso rimanere qui con la zia?- dissi mentre preparavo gli ultimi scatoloni con la mia roba.

-Basta Aubrey! insomma, sono tre giorni che me lo chiedi e la risposta è no! Tra qualche anno ti diplomerai e potrai frequentare qui l’ università, ma per ora verrai con noi.-

Io, ero testarda proprio come lei, e questo non ci faceva sempre andare d’ accordo.

Avevo i suoi stessi occhi, azzurri. Ma i miei certe volte erano talmente chiari da sembrare grigi o verdi.

Tornai in camera mia, o meglio la mia ex-camera e mi buttai su materasso stanca.

Avevo bisogno di pensare.

“Per quel che so quel posto è un buco verde in cui piove sempre” e sbuffai.

Saremmo partite la mattina stessa.

Avevo gia salutato tutti; e perfino lo strano vicino strabico mi sarebbe mancato.

Avevo rotto con Luke, ma tanto sapevamo che non sarebbe durata molto quindi non ero triste per quello.

Lucy aveva promesso che saremmo state sempre amiche e che mi avrebbe mandato e-mail ogni volta che poteva. “Ma non è la stessa cosa.”

“Non era quello che hai desiderato l’ altra notte Aubrey? Essere a Forks?” mi chiesi.

“Si, ma sarebbe meglio che ci fossero anche i Cullen...” rispondendomi da sola.

“Stai delirando. Loro non esistono davvero, sono frutto del pensiero della scrittrice.” disse la mia parte realista.

Ma la mia parte sognatrice non mollava. “No, loro esistono.”

“Chi?”

“Tutti. Io sono la scrittrice della storia.”

A quel punto ero nel bel mezzo del sonno.

 

-Piccola svegliati, dobbiamo andare!-

-Ok.- dissi assonnata.- Quanto ho dormito?-

-Solo 20 minuti, ma puoi dormire in aereo.-

“Aereo? Dormire in aereo?” penso stranita “Ah gia, dobbiamo trasferirci”.

Mi alzai e guardai la mia camera per un ultima volta, non era rimasto molto, solo il mobilio.

-Va bene, andiamo.- dissi.

Anche se avevo dormito poco avevo una visione più positiva.

 

 

 

 

parte 4. ...e l’ arrivo.

 

Scese dall’ aereo ci ritrovammo a Port Angeles.

-Siamo arrivate!- disse mia madre con un entusiasmo che di certo io non avevo.

-Oh, si che bello; cantiamo e balliamo!- dico sarcastica.

Uscendo dall’ aeroporto trovammo mio padre ad aspettarci.

-Ecco papà!- mi informò.- Hey Jack! Siamo qui!- gridò mentre alcune persone si voltarono.

-Suse! BryBry! Mi siete mancate moltissimo!- disse mio padre mentre si avvicinava.

-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così! E soprattutto in pubblico!- dico scocciata.

-Vedo che non sei cambiata piccola mia.- dice abbracciandomi.

-Allora sei contenta? Ti piace qui?- mi chiede mentre andavamo verso la macchina.

-Si papà! Sono felice di essere venuta qui in questo buco e di aver abbandonato tutti i miei amici! Sono proprio felice!- dico sprezzante.

-Bene- risponde ignorandomi. –Allora Suse, come è andato il viaggio?- domandò rivolgendosi a mia madre.

Continuarono così per un’ ora, finchè non arrivammo a Forks.

Quel giorno non pioveva ma le nuvole erano minacciose

-Ecco la nostra casa.- esordì mio padre facendomi sobbalzare, visto che mi ero addormentata.

Non era certo come la nostra vecchia casa, era molto più piccola e dall’ aspetto un po’ triste.

Parcheggiò nel piccolo vialetto vicino al garage.

“...oddio...” penso mentre ci avvicinammo alla porta.

Il giardino non era molto spazioso e necessitava di attenzioni.

Entrando c’ era uno strano odore, l’ ingresso era l’ inizio del corridoio dove davanti c’ erano le scale.

-Lì, c’è la cucina- indicando la parte sinistra, poi quella destra -e lì la sala da pranzo e il salotto in comune.-, indicò la porta vicino alle scale- Lì c’è il primo bagno.- poi mi guardò,- La prima stanza a sinistra è tua e la stanza dopo è il secondo bagno, ma è piccolo, a destra c’è la nostra camera; vai pure a vedere.-

Dopo aver salito le scale aprì la porta della ‘mia’ camera.

Era ad occhio quattro metri per cinque.

Le pareti erano di color mandarancio pallido. Probabilmente scolorito nel tempo.

“Orribile! Devo ripitturarle assolutamente!”

C’era il letto gia completo di lenzuola, ma nulla di più. Nessun mobile.

Uscii e andai a vedere il mio bagno.

“Emh... oddio, tre metri per due... quello a Phoenix era molto più grande!”

Tornai nella ‘mia’ camera.

“Ok, è solo diverso, mi ci devo abituare... non è il caso di avere una crisi di pianto.”

Troppo tardi. Stavo gia piangendo.

Dormii qualche ora mentre i miei sistemavano la casa.

Mi svegliai, erano le cinque e stava piovendo.

La pioggia mi era sempre piaciuta, mi faceva venire il buon umore, ma in questo caso non faceva altro che peggiorare la situazione.

Scesi di sotto per prendere le mie valige.

C’ era qualcun altro con loro in ‘salotto’, per ora c’ erano solo due divani e un tavolino.

Un uomo a giudicare dalla voce.

Appena entrai trovai un poliziotto.

-Aubrey, lui è il capo della polizia, ci stava giusto dicendo che ha una figlia della tua stessa età e che tra qualche giorno si trasferirà qui anche lei.- mi informò mio padre.

“Come se cambiasse qualcosa.” pensai.

-Salve Aubrey!- disse il poliziotto,-penso che tu e mia figlia andrete molto d’accordo.- e mi porse la mano.

-Certo, signore. Sono felice di non essere l’ unica nuova.- risposi stingendo la sua mano.

-Si chiama Isabella.- mi informò.- Io sono Charlie Swan.- poi rivolgendosi ai miei,- e per qualsiasi problema potrete contare su di me. Arrivederci.- disse uscendo.

I miei genitori risposero, ma io no.

“Non ha detto Charlie Swan.

No.

NO.

NO. DECISAMENTE NO!

Devo essermelo immaginato.

Sicuramente. Immaginato.” mi convinsi.

-Carino l’ ispettore Swan, vero?- chiese mia madre.

“Ok, forse no.”

 

 

 

Spero vi sia piaciuto!!

 

kiss, Fairy_ire

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Capitolo 2
*** E si comincia con la farsa... ***


E si comincia con la farsa ...

WOW me commossa *.* 3 recensioni e 7 messi tra i preferiti!! fantastico!
Penso che posterò una paio di volte alla settimana, la scuola mi massacra T.T

 

 
Colori e negozi

 
Era arrivata l’ ora di cena e io ero ancora silenziosa.

 -Aubrey?- mi chiamò mia madre.- Come ti è sembrato l’ ispettore Swan? Scommetto che tu e sua figlia diventerete amiche. Viene anche lei da Phoenix!- disse tutta contenta.

-Già...- era l’ unica cosa che sapevo dire in quel momento.

-E abita qui vicino,- mi informò mio padre.- è la casa dopo la nostra a qualche centinaio di metri.-

“No, non ci credo” finii frettamente la mia pizza e salii svelta le scale.

Frugai nella valigia.

“Sono sicura di averlo messo qui.”

Infatti eccolo. Il libro. L’ inizio di tutto.

Lo rilessi con attenzione tutta la notte, per poi crollare nel letto, verso l’ alba.

Mi svegliai con i piedi sul cuscino, la faccia verso il muro e l’ angolo del libro in un fianco.

Di certo non avevo dormito bene...

“Che ore sono? Mi sembra di non aver nemmeno dormito...”

Il mio cellulare diceva 14.30 .

“Mi sembra di aver dormito solo mezz’ ora...”.

Scesi per la colazione, cioè... per il pranzo.

-Bene, ti sei svegliata.- disse mia madre.

-Umh, umh...-

-Tuo padre tra qualche ora va al negozio di vernici, vai con lui?-

-Umh.-

-Tesoro, parla decentemente! Hai dormito fino adesso!-

-Si, voglio cambiare colore a camera mia.-

-Immaginavo.- dopo una pausa,- Qui fa’ molto più freddo, copriti. Io vado a sistemare la nostra roba, sono arrivati alcuni mobili.-

Quando finii di mangiare, perlustrai la valigia in cerca di vestiti pesanti.

Optai per una camicetta bianca e un maglione nero pesante e dei jeans. Naturalmente anche l’ impermeabile, immancabile a Forks.

-Aubrey! Andiamo!- disse mio padre dalle scale.

-Arrivo!-

Dopo mezz’ora di viaggio, arrivammo al negozio. Comprammo i barattoli di vernice, per la cucina, corridoio e salotto bianco panna, per quella dei miei genitori oro pallido e per camera mia celeste chiaro. Non impazzivo per quel colore visto che i miei colori preferiti sono il nero o il viola, ma non sono decisamente adatti a un muro...

Al ritorno erano gia le cinque del pomeriggio. Ma visto che non era ancora buio presi la macchina dei miei e decisi di fare un giro.

Bè Bella aveva ragione... tanto verde.

Passai davanti ad un negozio.

Olympic Outfitters.

“L’ ho gia sentito...” notai gli articoli sportivi in vetrina, “il negozio dei genitori di Mike!”.

Mi fermai nel parcheggio semivuoto.

Ero decisa ad entrare.

 

 

La cosa più importante

 

Appena varcai la soglia, mi trovai davanti una donna.

Doveva essere la madre di Mike, era molto elegante per avere un negozio di articoli da trekking. Aveva i capelli biondi (tinti) raccolti elegantemente in uno chignon e unghie perfettamente smaltate. Non fosse stato per l’ orribile divisa arancione era pronta per andare in un lussuosissimo ristorante.

-Si? Posso aiutarla?- mi chiese gentilmente.

-Veramente, io e la mia famiglia ci siamo appena trasferiti, volevo soltanto dare un occhiata.- spiegai.

-Certo, fai pure.- dopo una pausa –Sei la figlia di Coleman?-

-Si.- risposi stupita. “Bella non esagerava quando ha detto che tutti si fanno gli affari di tutti qui.”

-Fai pure.-

Mi trovai a girare gli scaffali.

“Perché ho la sensazione di essere osservata?” Mi voltai di scatto.

Trovai un ragazzo che era distante solo qualche metro e metteva a posto la merce.

Il ragazzo con i capelli biondo cenere raccolti in punte ordinate, era anche carino.

“Mike?” pensai.

Incrociai il suo sguardo.

-Ciao.- disse.

-Ciao, sono Aubrey.- dissi presentandomi.

-Io sono Mike, sei quella nuova?- disse sorridendo.

-Si, vengo da Phoenix.- risposi un po’ imbarazzata.

-Anche la figlia di Swan abita a Phoenix, si sta per trasferire qui anche lei. La conosci?-

“Upf...Non ha idea di quanto sia enorme Phoenix!! E che Bella non esiste. Come tutti loro.”

-No, ma immagino che la conosceremo a scuola.- risposi allegramente.

-Certo, a che anno sei?- chiese curioso.

-Penultimo; ora scusa ma devo andare.- lo salutai con un cenno e mi diressi verso la porta.

-Bene, ci vedremo a scuola.- disse sorridendo.

Uscendo dal negozio la pioggia picchiettava forte sul mio impermeabile. Salii velocemente sulla macchina e accesi il riscaldamento.

Le strade di Forks non erano certo un pericolo come quelle di Phoenix. Erano tranquille, anche troppo, ma la pioggia non rendeva facile la guida, rallentai.

Dallo specchietto notai due fari dietro, sicuramente andavo troppo piano per i suoi standard. Misi la freccia come segno di superare.

L’ auto stava gia per superarmi, la notai.

“Non posso crederci! Una Volvo s60R, color argento.”

Rallentai improvvisamente. L’ auto era già distante e nella pioggia fitta non si vedeva più.

Mi ero dimenticata di una cosa, forse la più importante.

I Cullen.

 

 

 Il primo giorno- parte1

 

I giorni trascorsero velocemente, tra spostamenti di mobili e barattoli di vernice.

La cosa che mi mancava di più era il sole, il sole caldo sulla pelle. Anche Lucy mi mancava, e ci scrivevamo ogni giorno e-mail, ma non le avevo fatto parola di quello che stava succedendo.

E ormai la mia camera era quasi decente. L’ avevo pitturata da sola e il celeste chiaro non stava affatto male.

La finestra che stava al centro della stanza era coperta da tende nere trasparenti, il letto era a destra e il mio ‘vecchio’ armadio a sinistra, c’ era anche il posto per il computer. Anche il resto della casa era quasi sistemata.

“Mi viene quasi voglia di considerarla casa mia.”

Guardai fuori dalla finestra, si vedeva l’ inizio del bosco e in lontananza e una casa.

“La casa di Bella...” e ieri avevo visto perfino Charlie con il pick-up di Billy! “Domani andrò a scuola...” pensai ansimando.

In qui giorni avevo riletto di nuovo Il libro. Per la sesta volta.

Avevo ‘studiato’ tutto quello che potevo sapere. La Forks High School vanta la spaventosa quota di trecentocinquantasette iscritti più uno, cioè Bella. Ma nella storia c’ è un nuovo personaggio.

“Aubrey.”

I miei genitori non mi avevano ancora comprato un auto, quindi dovevo usare la loro. “Per fortuna che devono ancora sistemare delle cose, quindi per ora la uso io.”

Bella sarebbe arrivata a Forks lunedì. “Tra cinque giorni.”

Entrai nel letto, e osservai la pioggia fuori dalla finestra.

 

-Aubrey, svegliati!- dice mia madre.

-Umh...-

-Aubrey!!-

-...-

-Aubrey!!!!-

-Arrivooo!!- dico scocciata. “Almeno oggi è gia mercoledì.”

E dopo essermi svegliata, lavata , vestita, e fatto colazione; ero pronta per uscire.

-Ci vediamo!- dissi a tutti e due intenti a colorare il soffitto del soggiorno.

-Buona giornata tesoro.- disse mio padre.

“Ceeerto!” Stava piovendo leggermente.

Sapevo già dov’ era la scuola. Ma non c’ erano ancora molte macchine in giro. Parcheggiai ed entrai in segreteria.

Una ‘semplice’ stanza con sedie pieghevoli, moquette e piante; dietro il bancone trovai una donna dai capelli rossi.

-Posso esserti utile?- chiede gentilmente.

-Sono Aubrey Coleman.-

-Ah, certo!- dice annuendo. –L’orario e la piantina della scuola. E questo foglio devi farlo vedere ai tuoi professori che devi riportare alla fine delle lezioni.-

-Grazie.- dico annuendo; quando esco arrivarono gia le prime macchine.

“Ok, Aubrey. Ce la puoi fare.” pensai mentre guardavo le persone che parcheggiavano.

 

 

Il primo giorno- parte2

 

“Allora, prima ora ho francese. Edificio 1.”

La piantina era piuttosto chiara, e bene o male non c’ era molto posto per perdersi. Trovai l’ aula giusta, c’ era gia la professoressa e nessun alunno.

-Salve, sono Aubrey Coleman.- dissi porgendo il foglio.

-Bene, sono la professoressa Hopkins, spero abbia già studiato francese.- disse freddamente.

-Si, dal primo anno.-

-Si sieda, sta per suonare la campanella.- e in quell’ istante suonò.

Mi sedetti infondo all’ aula mentre i compagni mi lanciavano occhiate curiose, la professoressa iniziò subito la lezione senza presentarmi e le fui grata. Notai subito che erano tutti chiari di pelle, mentre la mia abbronzatura strideva.

La lezione trascorse velocemente, anche perché il francese non era mai stato un problema per me, quando la campanella suonò mi ritrovai davanti a un ragazzo.

-Ciao Aubrey!- disse allegramente, troppo allegramente.

-Ciao Mike.- dissi sorridendo. Le persone rimaste ci fissavano incuriositi.

-Ti accompagno alla prossima lezione?- chiese.

-Si, grazie. Ho inglese nell’ edificio 5.-

Ci avviammo, e mi tempestò di domande. Dove abitavo a Phoenix, come era la scuola, come stavo a Forks, dove abitavo e sentendo la mia risposta –vicino alla casa di Bella- rimase stupito; poi arrivò una domanda...

-Tu... a Phoenix avevi un ragazzo?- e mi guardò con una strana espressione.

“Fantastico, ho fatto colpo...” pensai infastidita. Mi venne un idea.

-Si, ma io e Luke stiamo ancora insieme.- dico allegramente.

-Ah... ma come fate?-domandò confuso.

-Durante le vacanze andrò a trovarlo. Sai stiamo insieme da due anni.- mentii. Eravamo stati insieme due mesi, anche se a me erano sembrati comunque due anni...

Eravamo davanti all’ aula. -Grazie Mike! ci vediamo dopo-

-Ok.- e in faccia ritornò il suo sorriso.

Nell’ aula c’ erano gia dei ragazzi che parlottavano. Diedi il mio foglio al professore e mi sedetti ancora in fondo, intanto continuavano a entrare alunni.

Mi venne un colpo.

Stava entrando Edward.

Non poteva essere che lui, capelli rossicci, pallido, si muoveva con una grazia surreale ed era bello, bellissimo.

“Edward Anthony Masen Cullen !” pensai agitata.

Si voltò verso di me.

“Oh, no lui riesce a...” non completai la frase pensai solo una cosa.

“Non voglio che lui legga dentro la mia mente!!” urlai nella mia testa con tutta la forza che avevo. Sarebbe stata la mia rovina.

Per un attimo barcollai sul banco rischiando di cadere dalla sedia. Ero sfinita.

“Che succede?” mi chiesi scombussolata.

Non potevo certo tenere il mio segreto se lui scavava nella mia testa.

Non la smetteva di guardarmi, con occhi penetranti.

“Oh, no! Mi ha sentito!” pensai frustrata.

 

 

 

 
Un grazie speciale per chi ha commentato!

_Hysteria, cassandra 287, Gin_ookami97

E chi mi ha messo tra i preferiti:

AlessandraMalfoy
CreazyFreakOfNature
Cullen_is_a_hero
mylifeabeautifullie
pupi_love
sbadata93
zery

kiss, Fairy_ire

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Capitolo 3
*** Prima o poi doveva succedere ***


limp

WOW me commossa (di nuovo XD) *.* Grazie mille per le 5 recensioni!! E alle 18 che mi hanno messo tra i preferiti! Sono contenta che questa storia vi piaccia! Ora sto scrivendo la parte dell’ incidente dove lui la salva haha. Ma prima, andiamo con ordine, questo capitolo non è il migliore ma devo gettare le basi per il resto della storia. Bene ora vi lascio alla lettura!

 

 

La scoperta

 

Si era seduto più avanti nella fila centrale, ma non staccava lo sguardo da me. Nemmeno quando iniziò la lezione.

Io cercavo di capire se mi sentiva e allo stesso tempo pensavo ad altro.

“Molto frustrante.”

“Vorrei proprio sapere cosa pensa!” pensai ancora più frustrata ed infastidita.

Nella mia mente sentii qualcuno parlare.

 
<<  Perché quella un attimo prima dice il mio nome e poi non riesco a sentire più nulla? Sono sicuro che è stata lei perché quella ‘voce’ non l’ ho mai sentita!
Perché non riesco a leggerle la mente?! >>


 
“Cosa succede? Ho letto nella sua testa?!” pensai spaventata.

Restai in ascolto, chiusi gli occhi e mi concentrai.

 
<< Cosa sta facendo ora?
Insomma! Perché non posso leggere la sua mente!? >>

 
Riaprii gli occhi. Mi sentivo più debole.

Il professore continuava la lezione, senza accorgersi di nulla.

Edward non staccava i suoi occhi scuri da me.

Era proprio come lo avevo immaginato... era bellissimo e pallido.

Suonò la campanella. “È gia passata un ora?” pensai stupita.

La testa mi pulsava.

Gli altri si stavano già alzando, anche Edward, io ripresi il mio foglio dal professore, e uscii diretta verso l’ aula di storia. Lì non c’ era nessuno di ‘interessante’ ma comunque ovunque andavo mi fissavano tutti... Alla fine dell’ ora mi si avvicinò un ragazzo simpatico, si chiamava Conner, anche lui aveva matematica e ci avviammo insieme verso l’ edificio.

L’ ora di pranzo arrivò, e io non avevo ancora risposte. Conner mi accompagnò in mensa e Mike ci fece sedere al suo tavolo.

“Mi stanno guardando come se avessi addosso un cartello con le lucine lampeggianti...”

 Dalle descrizioni che avevo letto riconobbi Jessica, Angela, Laureen, Tayler e altri.

Mi sedetti vicino a quella che doveva essere Jessica.

-Ciao! Tu sei Aubrey vero? Io sono Jessica.-

-Si.- risposi sorridendo. In superficie.

Mi presentò tutti ma comunque avevo indovinato.

-Sai, è strano che qui si trasferisca qualcuno. Poi tu e la figlia di Swan venite entrambe da Phoenix, che strana coincidenza!-

-Si, qui è molto diverso da Phoenix, la mia scuola aveva il triplo dei vostri studenti solo del primo anno!-

-Accidenti!-

Mi sentivo osservata. Mi girai, incontrai lo sguardo scuro di Edward, ovviamente non mollava.

Ma io non ero affatto intimidita da lui.

Jessica, come prevedevo mi diede tutte le informazioni sui Cullen.

Decisi di cambiare argomento, e ritornammo a parlare del più e del meno.

Venne fuori la storia dei ragazzi. E approfittai dell’ occasione.

-Ho un ragazzo, si chiama Luke e stiamo insieme da due anni.- dissi sorridente.

-Lui è a Phoenix?-

-Si, ma ci sentiamo sempre.-

Notai di sfuggita le facce dei ragazzi, che si rabbuiarono; tranne quelle delle ragazze che parevano che avessi detto loro la notizia più bella del mondo.

“Uff possono stare pure tranquille.”

Riprovai quello che era successo la mattina.

“Voglio sentire quello che pensano.” e mi concentrai.

Un enorme boato di pensieri mi travolse. Cercai di bloccarlo e mi concentrai.


<< Questa qui sembra appena uscita dal paese delle lampade... almeno non sembra interessata a nessuno, meglio così. Ma perché Cullen la fissa così? >>
Dovevano essere i pensieri di Jessica.


<< Accidenti! è già impegnata... >>
Pensava Conner.


<< Non si aspetterà mica di avere tutti ai suoi piedi questa?! >>
Era Lauren.

Il pensiero che mi interessava era da un’ altra parte.

<< Sembra di nuovo concentrata.
E non riesco nemmeno a leggerle la mente... può essere un problema... >>
Era Edward.

Un’ altro pensiero si insidiò della mia mente.

<<  Forse per Jasper è meglio che la prossima settimana andiamo a caccia... >>

Non riconoscevo quella ‘voce’... ma proveniva dal tavolo dei Cullen... era una ragazza...

“Alice.” intuii.

La campanella mi fece distrarre.

 


La visione delle cose

 
Avevo arte, mi alzai dal tavolo e salutai tutti.

Impiegai un po’ a trovare l’ aula. “Un po’ troppo”. Infatti erano già tutti seduti e la professoressa era arrivata, e con mio disappunto mi presentò alla classe e mi fece sedere nell’ unico posto libero.

“Oh, no. Quando finisce l’ incubo?”

Un’ altro dei Cullen.

Mi sedetti vicino ad Alice.

-Bene ragazzi, cominciamo la lezione. Iniziamo guardando questo filmato.-

Prese il DVD e lo inserì nel lettore e aspettammo che il video partisse.

Non successe niente, ripeté l’ azione e di nuovo nulla.

Tre alunni andarono a vedere perché non partiva, gli altri conversarono e si creò un po’ di confusione.

Approfittai della pausa per concentrarmi e provai a leggere nella mente di Alice.

<< Probabilmente comincia ad avere sete...
che frustrazione non poterlo aiutare... >>

Poi accadde una cosa inaspettata

Vidi nella sua mente dalle immagini.

<<  Io che ero a casa Cullen, nel loro salotto con Edward, Alice, Carlisle ed Esme.

Stavamo parlando.

Cosa sta succedendo? >>


Uscii dalla sua testa.

Ci guardammo negli occhi. I suoi erano leggermente scuriti dalla sete, ma non completamente neri.

Sia io che lei eravamo confuse.

-Hai visto?- disse piano con voce melodiosa.

-Io...- deglutii, - l’ ho visto nei tuoi pensieri.- confessai.

Prima o poi doveva succedere...

-Come fai?-

-Ragazzi un po’ di ordine! Il video lo vedremo domani a quanto pare, allora continueremo la lezione di ieri...- disse la professoressa.

-Ne riparleremo.- disse lei.

-Immagino che tu non possa tenerlo nascosto a Edward.-

-No, non credo.-

-Ormai è troppo tardi.- conclusi.

Restammo in silenzio per tutta la lezione.

-Senti Aubrey, lo abbiamo già visto. Verrai da noi oggi.-

-Cosa? e come farai con Emmett, Rosalie e Jasper? andranno a caccia?- chiesi soprappensiero.

“Oh, no. Cavolo!! Mi sono tradita...”

Mi fissò male –Certo. Ci vediamo all’ uscita.- e corse fuori.

“Questo è solo il primo giorno Aubrey...” ricordai a me stessa.

Durante l’ ora di ginnastica, giocammo a pallavolo e fino a qui tutto bene. Poi portai indietro il foglio in segreteria.

“Lo sapevo ho sbagliato, non ho considerato Alice e il suo potere. O meglio i Cullen e i loro poteri. Ho cambiato la storia...”

Poi quello che mi preoccupò era vedere Alice aspettarmi vicino alla mia auto.

 


L’ appuntamento

 
-Ciao Alice.- dissi.

-Ciao, quindi oggi verrai da noi. Manderemo Jasper, Emmett e Rosalie a caccia.- disse l’ ultima parola con una strana espressione.

-Manderemo?-

-Io e Edward. Ti verrò a prendere più tardi. Ci vediamo.- disse allontanandosi.

-Ci vediamo.- dissi tardi, ma tanto mi avrebbe sentito lo stesso.

Salii sull’ auto. Accesi la radio, ma non feci nemmeno caso alla canzone che stavano trasmettendo e percorsi la strada distrattamente fino ad arrivare a casa.

-Allora Bry! Come è andato il primo giorno?- chiese mio padre che sistemava la veranda.

-Bene! Ho già trovato un amica, viene a prendermi più tardi. Ok?- dissi con un finto sorriso. Moooolto finto.

-Va bene. Divertiti.- mi rispose.

“Se solo sapessero dove sto per andare...” ridendo frustrata tra me e me.

Salii in camera mia e mi sdraiai sul letto, ci rimasi per una buona mezz’ora.

“Mmm... è meglio che mi prepari.

Ma cosa ci si mette per andare in una casa di vampiri?

Oddio sembro Bella... stessi complessi....” pensai preoccupata.

Decisi per una felpa nera e dei jeans.

“Chi se ne importa...”

-Aubrey?- domandò mia madre dal piano terra.

-Si?- ma tanto immaginavo gia cosa stesse succedendo.

-C’ è la tua amica qui!-

Presi la giacca e mi infilai le scarpe.

Quando scesi trovai mia madre e Alice che parlavano.

-Ciao Aubrey.- disse contenta e sorridente.

-Ciao Alice.- risposi a mia volta allo stesso modo.

-Sono contenta che abbia già un’ amica!- disse euforica mia madre rivolta ad Alice.

-Faremo un giro qui intorno, le farò vedere quello che c’è qui.-

“Il nulla immagino...”

-Bene andate a divertirvi!-

“Hahaha buona questa...” penso sempre più seccata.

“Che stupida farsa. Immagino che d’ ora in poi sarà sempre così.”

-Ci vediamo mamma.- e uscimmo; quando si chiuse la porta ci avviamo silenziose.

La stessa cosa accade in macchina.

“Cosa starà pensando?” Posso saperlo, ma non voglio.

Uscite da Forks, passammo un fiume continuando a nord poi deviammo per uno sterrato circondato dalla foresta. Poi apparve una specie di radura, ero stupita, la casa era magnifica!

“Mamma mia tre piani! E nel libro c’è scritto che ha un secolo! Incredibile è tenuta benissimo.”

-Accidenti è bellissima!-

-Si.- risponde mentre ci avvicinammo sempre di più.

“Questa non è Alice.” pensai mentre parcheggiava.

Ad un tratto capii. “Come ho fatto a non capirlo!”

-Alice?-

-Si?-

-Lo sai vero, che non ho intenzione di dirlo a nessuno?-

La risposta non arrivava.

Scesi dall’ auto.

-Ok.- disse un più rilassata.

 


La prova

 
Dentro era ancora più spettacolare! La descrizione del libro non era degna! Tutto bianco e illuminato, strano per dei vampiri.  Ma loro non erano certo vampiri  normali!

-Vieni.-

Arrivammo in salotto e li ad aspettarci trovai Carlisle e Esme apparentemente tranquilli. Più in là Edward, con la sua solita faccia seria, fino ad allora avevo visto solo quell’ espressione sul suo viso. Bella doveva averlo cambiato profondamente.

-Bene, tu devi essere Aubrey.- disse calmo il signor Cullen offrendomi la mano fredda e forte.

-Salve dottor Cullen.- risposi educata stringendo la sua mano.

-Carlisle.-

-Come se non lo sapesse.- sbottò Edward.

Mi rabbuiai. Infondo che avevo fatto?

-Edward!- lo rimproverò Esme.

-Che c’è?! Quella chi l’ ha invitata?- poi si rivolse a me. –Chi sei tu? Perché cavolo sei venuta qui?! Non avevamo bisogno di te sai?- disse quasi urlando sprezzante.

“Quello non è Edward! Chissà cosa gli ha fatto Bella. Di certo questo non è lui.” ma infondo... “Teme per la sua famiglia e il loro segreto.”

A un tratto mi accorsi che avevo le lacrime a gli occhi.

“Oh no! Perché devo piangere??”

Una lacrima silenziosa mi scivolò sulla guancia.

-Edward! Ora basta!- parlò Carlisle.

-No, ha ragione.- dissi alzando il volto- Chi sono io per venire qui e disturbarvi? Se temete per la vostra sorte, non preoccupatevi. Infondo sono io quella che ha qualcosa che non va.-

Un’ altra lacrima cade sul mio viso e mi affrettai a toglierla con la mano.

Poi accadde una cosa che non mi aspettavo. Alice mi prese la mano, mi fece sedere sul divano e si mise al mio fianco.

-Chiedile scusa!- disse Carlisle.

-Ma perc...- guardò Carlisle, gli stava dicendo qualcosa. -Scusami.-

-No. È colpa mia. Non ho considerato bene le cose.- dissi, - Credevo di poter essere solo in terza persona.- poi con filo di voce a me stessa.

-E cosa vuole dire ‘terza persona’?!- chiese Edward. –Perché non riesco a leggerti dentro? E soprattutto perché lo fai tu?- chiese Edward.

-Diciamo che so ‘leggere tra le righe della storia’.- dissi ridendo.

Mi venne un idea.

-Se proprio vuoi provare...- dissi concentrandomi. Chiusi gli occhi.

Abbassai la barriera che avevo creato perché non riuscisse a leggere.

“Contento così Edward?”

Osservai la sua espressione.

“Ahah sei sorpreso vedo! Sappi che non ho intenzione di dire nulla a nessuno, se non voglio che tu legga è solo per mia necessità.”

Mi concentrai di nuovo.

<< Non mi fido di lei. >>

“Perché non ti fidi?” chiesi curiosa.

La sua espressione era sbalordita.

“Edward, tranquillo!” risi.

Alzai di nuovo la barriera. Intanto le facce degli altri erano confuse.

“Ah... la testa!”

Mi stava scoppiando. Mi massaggiai le tempie.

Riaprii gli occhi. Mi trovai davanti Alice con un bicchiere d’ acqua e dello zucchero e lo presi.

-Grazie.- risposi bevendo tutto d’ un fiato.

-Non mi sembra che voglia qualcosa.- concluse Edward.

Questa volta non c’ era l’ ombra sul suo volto.

 

 

Un grazie speciale per chi ha commentato!

Madeleine, wow! Grazie *.*

MonicaLaBuona, oddio non mi lasciare! XD Grazie! Ehehe ecco come fa a mantenere il segreto!

cassandra 287, accidenti quante! Con questo capitolo dovresti averne chiariti alcuni di punti, ma naturalmente ogni capitolo lascio qualcosina... ma per aver chiaro tutto dovrete aspettare ancora un po’! *me sadica: on*

Razorbladekisses, eh si! Magari incontrarli tutti!! Anche se credo che riuscirei solo a sbavare ah-ah

wawa chan, grazie! Sono contentissima! *.*

E chi mi ha messo tra i preferiti:


1 - AlessandraMalfoy
2 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
3 - CreazyFreakOfNature
4 - Cullen_is_a_hero
5 - Diaras
6 - Fiorellina94
7 - hitomi
8 - Honey Evans
9 - lily cullen
10 - Madeleine
11 - masychan
12 - MonicaLaBuona
13 - mylifeabeautifullie
14 - pupi_love
15 - sbadata93
16 - wawa chan
17 - zery
18 - zije600

 

kiss, Fairy_ire

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Capitolo 4
*** L' arrivo di Bella ***


capp.4

Ciao a tutte! Scusate se non ho aggiornato prima! Spero che con questo cap. più lungo mi possiate perdonare! Ecco immagino sarete confuse su quello che sta succedendo XD bè tra qualche capitolo lo scoprirete...  grazie mille per chi ha recensito, mi motivate sempre **. Piccola nota, quasi tutti i dialoghi riportati sono presi dal libro, quindi sono di proprietà, oltre ai personaggi, della Mayer.  Ora vi lascio al cap, spero vi piaccia!

 

Il patto

 
-Cosa è successo?- chiese preoccupata Esme a Edward.

-Dice che non si fida.- dissi io.

Mi trovai i loro occhi curiosi addosso.

-È entrata nella mia testa mentre io leggevo la sua.-

-Ma come fai?- chiese curioso Carlisle.

-Posso. Magari so fare anche qual cos’ altro, non lo so. L’ ho scoperto oggi.- dissi stringendo le spalle.

-Davvero strano.- disse Carlisle.

Risi –Strano è che io sia qui con voi, a Forks. A Phoenix non so cosa avrei dato per essere qui. Molte altre vorrebbero essere al mio posto. Perché io?- domandai a voce bassa, più che altro a me stessa.

-Parli sempre così?- domandò Ed.

-Come?-

-Sei criptica e io non so cosa darei per sapere cosa pensi.-

Sorrisi. Aubrey 1 Cullen 0.

-Quindi puoi leggere la mente come Edward?- chiese Carlisle.

-Penso che se lo facessi per più di un ora mi scoppierebbe la testa. Letteralmente.-

<< Non è certo una bella fine. >> pensava Alice.

“Ma perché li sento ancora?”

<< Edward secondo te dobbiamo andarcene? >>pensava Carlisle.

“NO!” pensai. Mi stavano guardando. “Mi sa che ho parlato ad alta voce...”

-Scusate.- pensai imbarazzata- Non potete andarvene! Non dovete! Nel libro non...-

“Merda! Parlo troppo!”

-Libro?-chiese Ed.

Feci una risatina nervosa.- Non potete andarvene.-

-E se noi volessimo andarcene, come ce lo impedirai?- mi provocò Ed.

-Tra qualche mese non sarai di quest’ idea.- dissi io dandogli un occhiataccia. –So molte cose che voi non credete che io sappia e altre che voi non sapete.- guardandolo negli occhi a mo’ di sfida.

Si erano tutti irrigiditi.

-Ma non so tutto.- ripetei.

-Infatti.- risposi ad un pensiero poi guardai l’ orologio del mio cellulare.

-Alice, devo andare.- dissi.

-Va bene.- rispose lei.

Dopo aver salutato, io e Alice andammo verso l’ auto. Eravamo arrivate davanti a casa mia quando...

 

<< C’ erano due ragazze che parlavano e ridevano. E... Truccando?

Una terza era seduta e sembrava scocciata, ma non arrabbiata.

Erano tutte vestite eleganti...  >>

 

“...come se dovessero andare ad un ballo!”

Avevo visto me e Alice, ed ero più che sicura che la terza fosse Bella.

“Questo vuole dire che ormai tutto è cambiato...”

Ma quella doveva essere una delle ultime ‘scene’ di quella farsa...

Si girò e sorrise. -A quanto pare, non sarà l’ ultima volta che verrai! Quella era casa nostra, e sono sicura che tu sai chi è l’ altra umana...-

Sorrisi anche io. -Forse...- scesi ma poi tornai seria.- Ma Emmett, Jasper e Rosalie devono sapere di me?- infondo mi spaventavano.

-Per ora non serve. Ciao Aubrey!- disse e si avviò.

-Ciao!- dissi.

“Che giornata strana...”

-Ciao Brybry! Come è andata!?- chiese mio padre su una scala. Stava mettendo le lampadine.

-Papà, quante volte te lo devo dire di non chiamarmi più così!- sbottai.

 

 L’ arrivo di Bella

 
Erano passati cinque giorni dal mio arrivo e finalmente avevano smesso di guardarmi come un alieno che si aggira nei corridoi.

Anche perché adesso erano tutti concentrati sull’ arrivo di Bella.

Avevo provato ad allenarmi con la lettura del pensiero ma dopo un po’ il male era insostenibile.

Da quel giorno non avevo più parlato con Edward. Invece con Alice, ogni tanto chiacchieravamo durante la lezione. Ma nulla di più.

Quindi oggi arrivava a Forks Isabella Swan. E domani sarebbe venuta a scuola.

Dopo le lezioni tornai a casa, ma fu un disastro. Orribile, terribile, orrendo. Era successa una delle cose che più temevo che succedessero.

-Cosa vuol dire ‘non puoi usare più la macchina perché serve a me.’?!- dissi scocciata.

-Ora che la casa è a posto devo tornare al lavoro, non mi concedono più giorni!- diceva mio padre.

-E io come ci vado a scuola? A piedi? La mamma mi porta in cariola?!-

-Ti accompagnerò io prima di andare al lavoro.-

-No! No. NO! Avevate detto che mi prendevate la macchina!-

-Non adesso tesoro, la casa e tutto il resto è costato.- disse mia madre.

-Quindi non mi prendete la macchina perché avete comprato le tende della cucina?!-

-Basta! Ne riparleremo tra qualche mese.- disse lui.

-Mese? MESE?!?-

-Si! Poi non hai degli amici? Fatti accompagnare da loro.-

-Ma non è...- mi bloccai.

Mi era venuta un idea.

-Ti serve domani?- chiesi.

-No, ma il giorno dopo si e non ammetto obbiezioni!- disse andando in cucina.

Tornai in camera, presi Il libro e rilessi la parte che mi interessava.

“Devo sapere se il mio piano può funzionare...’’

 

 L’ incontro

 
Mi svegliai appena in tempo, dovetti correre per arrivare in orario e la nebbia di certo non aiutava...

Andavo così alla svelta che non guardai dove parcheggiavo, o meglio vicino a chi parcheggiavo.

Una Volvo argentata.

“Okey, giornata storta...”

E in quel momento ricordai che giorno era. Non avrei rivisto Edward per un po’ di tempo... Bella era arrivata.

La campanella mi fece ricordare dove ero e soprattutto che ero in ritardo.

Arrivai per ultima in classe e questo non fece piacere a ‘Madame Hopkins’ ma non seguii molto la lezione. E non sentii la campanella.

-Aubrey, ci sei?-

-Come? Certo Mike.-

Mi accompagnò fino all’ aula giusta e ovviamente Edward era li.

Come al solito non ci rivolgemmo parola.

“Per lui ora, è tutto normale...e se non riesce e la uccide ?... infondo ho cambiato tutto... cosa faccio?...” pensai tutto questo fino all’ ora di pranzo.

Io e Conner ci avvicinammo al solito tavolo.

Poi notai una ragazza dalla pelle chiara con lunghi capelli marroni e abbastanza magra. Era in soggezione.

“Bella!”

In quel momento, senza che io volessi cominciai a sentire i pensieri di tutti. Cercando di ignorare quel vociare mi sedetti vicino a Angela.

Mi accorsi che Bella stava guardando i Cullen. E Jessica era partita alla carica.

<< Ovviamente sta già perdendo la testa per i Cullen. Ben le sta. Non è nemmeno bella. Non capisco perché Eric la fissi in quel modo... e pure Mike.  >> pensava in quel momento <<  Oggi sono anche io al centro dell’ attenzione, è una bella fortuna assistere a due lezioni con Bella... scommetto che Mike mi chiederà subito se è... >> e allora compresi che Jessica non era quella che sembrava...

-Chi è quello con i capelli rossicci?- chiedeva Bella.

<< Ah, buona fortuna idiota! >> pensava Jessica mentre le rispondeva.

Non ne potevo più, cercai di interrompere quello che sentivo, ma non riuscii.

“Ah, la testa! Come fa Edward a sopportarlo?!” Appena pensai il suo nome sentii i suoi pensieri...

<< Perché non riesco a sentire i suoi pensieri? Forse la sua voce mi può aiutare... >> Quando si voltò incrociò il mio sguardo.

<< Ah, mi stai ascoltando... forse me lo puoi spiegare tu il motivo... >>

Scossi la testa.

<< Potresti anche parlarmi sai? >>

Cercai di togliere la mia ‘barriera’ e ci riuscii...

<< Stai bene? >>chiese.

“Mmm... certo!”

<< Allora, quella è come te? >>

“No, lei non sa nulla.”

<< E allora perché non riesco a leggerle la mente? >>

“Non lo so.”

Driiiiiiiin-driiiiiiin.

“Oh no! e io che dovevo...” bloccai i miei pensieri.

<< Fare che? >> chiese lui.

“Nulla, addio Edward.”

<< Addio? Ma cosa... >>

Mi alzai dal tavolo e non sentii più nulla. Ora dovevo concentrarmi sul piano.

 

 Il blocco

 
Arrivò alla svelta l’ ultima ora.

Indossai la divisa e scesi in campo, oggi si giocava pallavolo, in quello sport ero un po’ scarsa.

Cominciammo a giocare ma io non seguivo molto il gioco, ero concentrata sulla spettatrice.

Ero talmente concentrata su di lei che per prendere la palla all’ ultimo secondo mi feci male al ginocchio.

Andai a sedermi sulle gradinate con il ghiaccio sul ginocchio che pulsava.

-Ciao.- dissi.

-Ciao.- rispose imbarazzata.

“Posso provare...” cercai di concentrarmi e infine riuscii a sentire i suoi pensieri.

-Ciao Bella, io sono Aubrey. Abito nella casa prima della tua.- dissi presentandomi.

Lei aprì la bocca come per ribattere, per poi chiuderla subito dopo.

<< Non mi ha chiamato Isabella... >> pensava.

Non sentii più nulla. I suoi pensieri erano spariti.

Riprovai a concentrarmi fino allo sfinimento.

<< Oddio, si sente bene questa?! >> pensava.

Ma io non ero più presente e mi lasciavo cullare da una sensazione di piacere.

Mi svegliai.

Ero coricata su un lettino. L’ infermeria.

“Come ho fatto a finire qui?”. Poi ricordai.

L’infermiera entrò, -Come ti senti?- chiese preoccupata.

-Bene, era solo un calo di zuccheri, sa non ho pranzato;- dissi alzandomi- ora devo proprio andare, mi dispiace.-

-Non vorrai guidare spero?-chiese lei.

Poi mi venne in mente il piano.

-No, chiederò un passaggio, non si preoccupi!-

Uscii alla svelta. Per fortuna non era ancora suonata la campanella.

Corsi -per quanto il ginocchio dolorante permetteva- fino agli spogliatoi e mi cambiai.

Mi avvicinai alla mia macchina per prendere delle cose e lo notai.

Edward Cullen era seduto nella sua auto con lo sguardo più duro e feroce che gli avevo visto. Metteva i brividi.

Mi notò e i suoi occhi neri si scontrarono con i miei, erano carichi d’ odio.

In quel momento suonò la fine delle lezioni e scese dall’ auto.

-Tu lo sapevi vero?! è questa una di quelle cosa che tu sai, vero?!- il tono era ancora più duro e sprezzante di quando mi aveva accusato a casa Cullen.

Avevo la bocca aperta ma non usciva nulla.

Se ne andò velocemente verso la segreteria, troppo velocemente.

-Ci rivedremo Edward.- ero sicura che mi avesse sentita.

Dopo qualche minuto il parcheggio cominciava a riempirsi e lo attraversai.

Ero in cerca di un auto e l’ avevo trovata. Aspettai.

Poi il proprietario si avvicinò.

-Scusa, mi potresti dare un passaggio?- chiesi.

Il piano era tornato in azione.

 

 Il passaggio

 
-Scusa, mi potresti dare un passaggio?- chiesi.- Sai se svenissi di nuovo... non posso guidare, mi porteresti a casa?-

-Hai detto che abiti nella casa prima della mia?- chiese Bella.

-Si.-

-Certo, sali.- disse lei.

Entrai nel vecchio pick-up. E quando lo mise in moto fece un tale rumore che mi spaventai.

-Strano eh?- dissi io.

-Il rumore del pick-up? Si lo so...- disse lei leggermente imbarazzata.

-No, cioè si. Ma intendo, strano che veniamo tutte e due da Phoenix.-

-Vieni da Phoenix?- chiese lei stupita.

-Ah, quindi non te l’ hanno detto.- dissi divertita- Jessica si è concentrata solo sui Cullen allora. Comunque, mi sono trasferita qui meno da meno di dieci giorni, e sono a scuola da sei, quindi sono nuova anche io.-

Alla velocità del pick-up stavamo ancora a meno di metà strada.

-Non lo sapevo!- disse lei.- Però la tua abbronzatura era sospetta...-

-Mi manca il sole...-

-Anche a me, qui è tutto grigio o verde...- disse.

-Ti capisco. E poi non sei l’ unica che trattano come un animale da circo che gira per la scuola.-

-Ah, quindi non ero io...-

-No, e poi hai fatto colpo.- dissi sorridendo.

Lei arrossì.

-Ah intendi Mike...-

-E Eric e Tayler.- dissi ridendo.

Arrossì ancora di più.

-Non ti preoccupare, io mi sono dovuta inventare la storia che io e Luke stavamo ancora insieme per scollarmeli! Ma Conner non la smette lo stesso...-

-Ah, ne ho già troppi, non ne voglio altri grazie!-

-Ecco quella è casa mia!- dissi indicandola. Arrivammo davanti e aprii la portiera.

Quello era il momento per il piano...

-Ah, senti i miei non mi lasciano più la macchina... domani mattina mi potresti venire a prendere?- chiesi.

-Certo. Ci vediamo.-

“Perfetto, ora ho sistemato la faccenda del passaggio.” dissi tutta felice.

Ed entrai in casa, pronta per una bella sgridata per aver abbandonato la macchina nel parcheggio della scuola.

 

 

 

Ta-dan! Vi sarete accorti che Aubrey tiene molto alla macchina XD, ma infondo chi vorrebbe essere accompagnato dai genitori davanti a scuola in bella vista?

 

Un grazie speciale per chi ha commentato!

steffylove, grazie! vorrei ma il raiting è rosso e non posso entrare.

Debora93, grazie mille **!

CiOcCoLaTiNa_BiAnCa, non ti preoccupare ti capisco! Grazie per aver recensito!

LadyC_Cullen, hehe chi non desidera sbavare davanti a loro...

MonicaLaBuona, grazie **! Eh-he vedrai cosa succederà..., bacio!

Razorbladekisses, immagino che confusione! Per capire tutto ci vorranno ancora un paio di capitoli! Ma un indizio... niente criptonite e ragni radioattivi! XD

Madeleine, grazie!! **

 

E chi mi ha messo tra i preferiti:


1 - AlessandraMalfoy
2 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
3 - CreazyFreakOfNature
4 - Cullen_is_a_hero
5 - Debora93
6 - Diaras
7 - Fiorellina94
8 - hitomi
9 - Honey Evans
10 - Lavinne
11 - lily cullen
12 - Madeleine
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Capitolo 5
*** Il giorno dell' incidente ***


Il giorno dell' incidente

Ciao a tutte! Rieccomi, scusate se posto a quest’ ora indecente ma oggi ho dovuto studiare... Comunque sono stupita dei 27 tra i preferiti! **  Comunque penso che con le vacanze aggiornerò più spesso! Spero che questo capitolo vi piaccia!

 

 
La neve

 
Erano passati sei giorni dalla ‘scomparsa’ di Ed, e sarebbe tornato quel giorno. Ovviamente lo sapevo solo io.

Vidi il pick-up rosso fermarsi davanti a casa.

-Ciao mamma, ciao papà!- e uscii fuori al gelo per poi entrare alla svelta nell’ auto, dove il riscaldamento era acceso.

-Ciao Bella!-

Parlavamo durante il tragitto, di noi, di Phoenix e della nostra vita là.

Ovviamente non potevo dire il mio segreto.

Arrivammo davanti a scuola e appena scendemmo sentimmo subito il freddo pungente. Lì ci aspettava Mike.

-Ehi, nevica.- esclamò lui.

-Evviva!- dissi felice, era da anni che non la vedevo!

-Oh- esclamò Bella.

-Non ti piace la neve?- chiese sorpreso.

-No. Vuol dire che fa troppo freddo per piovere. E poi, pensavo venisse giù a fiocchi più piccoli. Hai presente ognuno diverso dagli altri e tutto il resto. Qui sembrano palle di cotone.-

-Non hai mai visto la neve?- chiese Mike incredulo.

-Certo che si.- fece una pausa –in televisione.-

Io non potei fare a meno di ridacchiare. Intanto vidi Eric che lanciò una palla in testa a Mike,  subito dopo si allontanò da noi andando nella direzione sbagliata. Sospettoso.

-Ci vediamo a pranzo, ok?- gli disse Bella,- quando qualcuno inizia a tirare roba umida io mi rifugio al coperto.- poi si girò verso di me, -vieni?-

-No, mi voglio godere la neve.- risposi. Lei mi guardò stranita e si rifugiò al coperto e al caldo.

Dopo le ore di lezione, finalmente arrivò l’ ora di pranzo ed uscii di nuovo a godermi la neve. Insieme ad altre ragazze e qualche ragazzo (tra cui Mike e Conner -che era la mia ombra-); ci sfidammo.

Stavo annientando la maggior parte degli avversari, ma mi fermai quando mi arrivò da dietro una forte palla sulla schiena, che si infilò anche dentro la sciarpa. “Freddo!” Quando mi voltai vidi i Cullen (erano cinque oggi) che entravano in mensa, ma chi fosse stato non lo seppi mai.

Arrivai per ultima al tavolo, tutta fradicia.

Guardai verso quello dei Cullen. “Tutti perfetti anche pieni di neve...” Io invece dovevo avere la faccia completamente rossa e i capelli dovevano essere... no meglio lasciar perdere... . Con il mio vassoio mi sedetti al nostro tavolo tra Mike e Bella.

-Aubrey voglio la rivincita!- disse lui.

-Ceeerto, Mike. Ma non posso prometterti che vincerai...- dissi ridendo.

Allora prese la sua sciarpa –completamente bagnata- e me la buttò addosso.

-Ahh!- dissi ridendo,- la pagherai Mike! Ti seppellirò sotto la neve!-

Non mi persi la faccia di Jessica, completamente rossa d’ invidia. Bè, ben le stava.

-Edward Cullen ti sta fissando- disse Jessica rivolgendosi a Bella.

-Non sembra arrabbiato vero?-chiese lei timorosa.

-No, dovrebbe esserlo?- chiese confusa.

-Penso di non piacergli- disse lei.

-Ai Cullen non piace nessuno... bè, non fanno proprio caso agli altri per considerarli. Ma lui continua a fissarti.-

-Smettila di guardarlo.- disse Bella.

Poi Mike ricominciò con la storia dell’ epica battaglia di neve all’ uscita.

Mi concentrai e riuscii a sentire i pensieri di tutti- Bella esclusa- , anche se ovviamente sapevo benissimo cosa pensava.

“Edward, smettila di guardarla se non vuoi che si sciolga come la neve a 30 gradi...” pensai sorridendo.

Lui distolse lo sguardo divertito.

Poi tornai nella realtà, sempre che così si possa chiamare, per vedere la pioggia che si stava portando via la neve.

-Accidenti!-disse Mike.

-Il destino ha voluto così Mike.- dissi con aria solenne per poi scoppiare a ridere.

Dopo pranzo andai nell’ aula di arte e mi sedetti vicino ad Alice.

-Lo sapevi?- mi chiese curiosa.

-Cosa?-

-Che sarebbe tornato oggi.-

-Ovviamente.- dissi sorridendo. E lei rispose al mio sorriso, complice.

Passato le ultime lezioni mi avviai verso il pick-up di Bella.

-Come va?- chiesi, anche se sapevo benissimo come andava.

-Bene- disse lei sorridendo.

Edward la stava osservando dalla sua auto.

Era talmente nervosa che per poco, facendo la retromarcia non colpì una Toyota dietro di noi.

Ed Edward se la rideva.

 

 
Il giorno dell’ incidente- parte1

 
Quella mattina ero molto nervosa.

La neve si era sciolta e quella che rimaneva era completamente ghiacciata...

Si, era quel giorno.

“Io cosa posso fare?... e se lui non... e se poi io...ma se lei si fa male?...cosa posso fare?”

Pensavo tutto questo, nervosa, mentre aspettavo Bella.

Arrivò in quel momento e mi comportai come se fosse un giorno normale.

-Come mai quel sorriso stampato in faccia? Sembri un ebete...- dissi sorridendo.

-Come, abete? Che centrano gli abeti?- chiese lei confusa.

-Ho detto e-b-e-t-e.- dissi io scandendo lettere.

-No, nulla.- disse lei alzando le spalle.

-Se lo dici tu...- Il motivo ovviamente c’era. Edward Cullen.

Arrivammo a scuola.

-Mi metteresti giù qui per favore... devo chiedere una cosa a Conner...- dissi cercando di sembrare tranquilla.

-Certo. Io parcheggio là- disse indicando un posto vuoto.

Appena scesi mi accorsi che le ginocchia mi tremavano.

Seguii ogni suo movimento.

Anzi, i loro movimenti.

Edward era a quattro macchine di distanza e la fissava.

Lei andò avanti parcheggiando, scese e guardò le catene sulle ruote- doveva essere stato Charlie- e poi accadde tutto in fretta.

Si sentii una frenata brusca. Un furgoncino blu stava girando impazzito e andando verso l’ auto di Bella.

Alcuni stavano guardando in quella direzione spaventati, ma non si erano accorti dove la macchina mirasse.

Il furgoncino continuava ad avanzare verso di lei, che non si muoveva.

Ancora pochi metri e l’ avrebbe travolta.

Chiusi gli occhi, incapace di guardare. Si sentii un colpo e poi il rumore di un vetro spaccato.

Quelli che non si erano accorti di nulla si girarono, terrorizzati. Cominciarono le urla e gli ‘Oddio’ e tutti chiamavano ‘Bella!’ .

Tutti stavano correndo verso l’ incidente, compresi i professori.

In lontananza arrivava il suono delle sirene.

Il furgoncino ed il pick-up erano attaccati, ed arrivarono sei infermieri e due professori per aprire un varco.

Grazie a Dio Bella era salva e c’ era anche Edward. Non dubitavo che lui sarebbe rimasto intero.

Fecero salire Bella sull’ ambulanza e le misero un collarino, contro la sua volontà. Edward salì sull’ ambulanza con lei.

Poi arrivò l’ ispettore Swan che si diresse verso un infermiere.

Tra la folla notai i Cullen, ovviamente contrariati dalla scena. Incrociai lo sguardo di Alice e capì che non erano affatto contenti.

L’ ambulanza partì.

-Ispettore Swan!- gridai correndo verso l’ auto della polizia che se ne stava andando.

L’auto si fermò.

-Aubrey! Cosa fai? Devo andare...- disse lui.

-Posso venire anche io? La prego.- dissi sfoderando le mie doti di attrice, usando la voce di chi è sull’ orlo di piangere.

Dopo una pausa disse -Avanti sali!-

 

 
Il giorno dell’ incidente- parte2

 
Andammo veloci verso l’ ospedale.

Entrammo e ci fecero sedere.

Dopo alcuni minuti era arrivata mezza scuola e si creò non poca confusione. Ne approfittai e corsi verso la corsia del pronto soccorso, trovai la stanza giusta e mi trovai di fronte il dottor Cullen.

-Bella!- dissi preoccupata, vedendola sul lettino.

-Sto bene!- sbottò lei. Era visibilmente contrariata della scena, probabilmente voleva parlare con Ed.

-Salve Aubrey.- disse educato Carlisle, porgendomi la mano.

-Ah, è un piacere rivederla dottor Cullen.- dissi io stingendola.

-Lo sa che non dovrebbe essere qui, vero?- disse sorridendo con i denti perfettamente bianchi.

-Si, ma nella confusione sono riuscita a fuggire.- dissi io imbarazzata.

-Quale confusione?- chiese Bella preoccupata.

-Ah, nessuna.- dissi io frettolosamente.

-Come stavo dicendo, tuo padre è in sala d’ attesa, puoi farti riaccompagnare a casa. Se hai capogiri o problemi di vista, però torna subito.- disse lui.

-Posso andare a scuola?-chiese lei speranzosa.

-Forse per oggi dovresti stare tranquilla.-

-Lui invece può tornare?-disse indicando Ed.

-Qualcuno dovrà pur diffondere la notizia che siamo sopravvissuti no?- disse lui divertito. Sbuffai sorridendo all’ esclamazione.

-A dir la verità sembra che metà istituto sia la in sala d’ attesa.- disse il dottore.

-Già...- dissi io per conferma.

-Oh, no.- disse lei. Ovviamente non le andava di essere al centro dell’ attenzione.

Continuarono a parlare. Ma la scena mi sembrava strana. Mi ero dimenticata che io ero nel libro e che quello non era vero...

“Magari sto sognando... ma un sogno non dura due settimane no?”

-Vorrei parlare con te, da soli, se non è un problema.- stava dicendo Edward.

E se ne andarono per poi ricomparire cinque minuti dopo.

Arrivò Edward.

-Sai quello che è successo vero?- mi chiese sulla difensiva.

-Certo.- dissi io sicura, con un sorriso stampato sulle labbra.

-Non lo dirai a lei vero?!-chiese preoccupato.

-No Edward, non ti preoccupare.-

Poi andò verso Carlisle. Bella intanto era dietro di me.

-Sarai tu a farlo.- dissi sottovoce, sapendo che avrebbe sentito.

Lui si girò a guardarmi. Io gli sorrisi compiaciuta e me ne andai con Bella.

-Conosci i Cullen?- mi chiese sorpresa.

-Si, ci ho parlato un paio di volte...- dissi con indifferenza.

Intanto le persone che erano in sala d’ attesa si erano duplicate. Quando la videro cercarono di parlarle.

-Dai andiamo.- stava dicendo Bella a Charlie.

Io corsi verso di loro. Charlie disse che mi avrebbe portata a casa visto che poi a scuola non sapevo con chi tornare. Il tragitto lo affrontammo in silenzio.

Quando arrivai a casa avevo anche la febbre.

Colpa della battaglia di neve.

 

 
Aria di primavera (si fa per dire...)

 
Passò più di un mese.

Tutto era più tranquillo.

Ed il ballo di primavera si avvicinava... E quella mattina in particolare...

Conner, dopo avermi stressato con occhiate supplichevoli per giorni era riuscito a strapparmi un si. A pranzo Mike era silenzioso, Jessica non si staccava da Eric e quando io e Bella alla fine delle lezioni ci incamminammo verso il pick-up, ecco che arriva Eric alla carica...

“Meglio che salgo...” e prontamente salì sul pick-up.

Dopo un paio di minuti salì anche lei.

-In quanti?-chiedo, divertita dalla sua faccia.

-Mike e Eric.- disse lei infastidita.

Intanto Edward era davanti a noi e non accennava a muoversi. Ricordai... Tyler!

Mi concentrai e ‘liberai i sensi’.

<< Adesso mi diverto... >> pensava Ed.

“Edward sei crudele...” pensai ridendo.

<< Ah, ti diverti anche tu? >> rispose lui guadandomi.

Ecco Tyler che scendeva dalla sua Senta.

-Mmm Bella? mi sa che ne arriva un altro...- dissi soffocando una risata.

<< Oddio, come sono nervoso... spero non  dica anche a me la scusa della gita a Seattle... >> pensava preoccupato Tyler.

-Scusa Tyler, sono bloccata dietro Cullen.- disse Bella abbassando mezzo finestrino.

-Oh si, ho visto. Volevo soltanto chiederti una cosa mentre siamo fermi qui.- disse lui sorridendo.

<< Hahaha >> pensava Ed.

<< Okay lo chiedo... adesso lo chiedo... >>

-Mi porteresti al ballo di primavera?- chiese lui sorridendo speranzoso.

-Sono fuori città, Tyler.- rispose lei un po’ acida.

-Già me lo ha detto Mike.- confessò.

-Ma allora...- disse Bella confusa.

<< Ahahah oddio... se avessi le lacrime... >>

“Edward! Ma insomma non vedi che è infastidita!”

<< Dovevi sentire stamattina con Mike! Hahaha! >>

Ora per colpa sua stavo a stento trattandomi dal ridere. Mi voltai dalla parte del finestrino opposto, nascondendo il mio sorriso divertito.

-Speravo fosse un modo carino per rifiutare il suo invito.- disse facendo spallucce.

-Spiacente Tyler. Sarò davvero fuori città.-

-Non c’è problema. Rimandiamo al ballo di fine anno.-

<< Mah, io ci ho provato... accidenti! Devo gia pensare come programmare la serata del ballo! Dovrò farmi dire da Bella il colore del suo vestito... >> Poi lo lasciai al suo fantasioso chiacchiericcio interiore.

Corse in auto. Mentre Emmett, Alice, Jasper e Rosalie salivano nella Volvo argentata.

“Edward non dovevi farlo! Ora scoppierò a ridere” ed infatti...

-Oddio Bella!- dissi ridendo mentre rimetteva in moto.

-Non è affatto divertente!- disse lei acida.- E pure Edward se la ride!-

Nel tragitto non fece altro che lamentarsi mentre me la ridevo in silenzio.

 

 
Un grazie speciale per chi ha commentato!

Lavinne,  grazie! **

CiOcCoLaTiNa_BiAnCa, sono contenta che ti piaccia il personaggio di Aubrey! Grazie di aver commentato! =D

Razorbladekisses, grazie! Sono contenta ti sia piaciuto! **

fedev82, He-he per la vera fine però dovrete aspettare ancora un po’ XD, grazie di aver commentato! :D

SoReLLiNaMaLfoY, grazie!! ;D

 
E chi mi ha messo tra i preferiti:

1 - AlessandraMalfoy
2 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
3 - CreazyFreakOfNature
4 - Cullen_is_a_hero
5 - Debora93
6 - Diaras
7 - fedev82
8 - Fiorellina94
9 - hitomi
10 - Honey Evans
11 - Infect
12 - Lavinne
13 - lily cullen
14 - Madeleine
15 - masychan
16 - MELYSSA
17 - mylifeabeautifullie
18 - pupi_love
19 - sbadata93
20 - sexy_eclipse
21 - Snow Fox
22 - SoReLLiNaMaLfoY
23 - SoSo
24 - susy88
25 - wawa chan
26 - zery
27 - zije600

 
kiss, Fairy_ire

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Capitolo 6
*** Gita a LaPush ***


Gita a LaPush

Ciao a tutte! Ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia. Vi chiedo solo una cosuccia... recensite. Potete anche dirmi che fa schifo XD, ma potreste farlo? +.+ Non vorrete mica che mi metta a scioperare fino a data indeterminata?? XDDD Ok ora vi lascio al cap!

 

Sguardi

 
Il mattino dopo arrivammo e quando scesi Edward era davanti all’ auto.

-Ciao Edward.- salutai calma.

-Aubrey.- disse lui facendo un cenno verso di me.

-Bella io vado, ci vediamo ad educazione fisica.-

-Okey ci vediamo dopo!- disse mentre mi allontanavo.

A pranzo mi sedetti vicino a Bella e Angela, come al solito. Stavano parlando del ballo, ormai mancava poco.

Guardai verso il tavolo dei Cullen, e come immaginavo -o meglio avevo letto- lui non c’ era. Bella aveva notato la stessa cosa, ma non si era accorta che era in un altro. Lo guardai. Era bello come al solito e guardavano verso Bella.

Sorrisi.

Jessica aveva seguito il mio sguardo.

-Edward Cullen ti sta fissando di nuovo. Chissà come mai oggi se ne sta da solo.- disse lei a Bella.

“Adesso voglio proprio sentire cosa pensa!”

Bella alzò la testa e si accorse che lui la stava guardando.

<< Ma che ha questa?! La guarda sempre! mmm! Le ha pure strizzato l’ occhio! >> pensava Jess.

Era mooolto gelosa. Sorrisi tra me e me.

-Ce l’ ha con te.- disse lei sprezzante.

-Forse ha bisogno di aiuto per i compiti di Biologia. Penso mi toccherà sentire cosa vuole.- Allora si alzò e andò a sedersi al tavolo con Ed.

Tutti al mio tavolo restavano in silenzio increduli. Anzi non solo quelli del mio.

<< Come no... Uff ! Non ci posso credere!! Come può volere quella?! >> pensava Lauren completamente arrabbiata, incredula ed invidiosa.

Non volevo sentire più nulla, perché quello che pensavano non era certo carino....

Mike decise che quel fine settimana saremmo andati a La Push.

Dopo suonò la campanella. Bella andava in una direzione e lui in un'altra.

“Che strano...La lezione di biologia! Il prelievo di sangue.” ricordai.

“Mmm... e io a casa come ci torno?...”

Con mio rammarico...

-Conner? Mi accompagneresti a casa oggi?-

-Certo!- disse con un sorriso radioso.

“Mmm...” pensai.

Per far tacere il suo animo felice parlai tutto il tempo del ritorno di come era Luke e ‘stavo’ bene con lui. Ahah!

 

Gita a La Push- parte1

 
“Oddio!” non potevo credere a quello che vidi.

-Il sole!!- dissi felice. Avevo perso il conto di quando lo avevo visto l’ ultima volta.

Con la macchina arrivai davanti al Olympic Outfitters, dove ero gia stata appena arrivata a Forks.

C’ erano il Suburban di Mike e la Senta di Tyler. Attorno c’ erano Eric, Ben, Conner, Jessica, Angela, Lauren e altre tre ragazze. Scesi e le raggiunsi.

-Ciao.- dissi ad Angela e Jess.

-Ciao.- dissero loro allegramente.

In lontananza si sentì il rumore del pick-up di Bella. Inconfondibile.

Quando scese una delle ragazze disse a Lauren qualcosa e di certo non aveva nulla di carino... e Mike le corse in contro e la invitò sulla sua macchina mentre io mi diressi nell’ altra. C’era anche Conner che mi face sedere accanto a lui.

Arrivammo e mi stupii. Era un posto bellissimo, eravamo vicino all’ oceano e il paesaggio era magnifico!

Mi avvicinai a Bella e dissi.- Qui è bellissimo!-

-Vero!-disse lei guardandosi intorno.

Ci avvicinammo alla spiaggia e arrivammo dove c’ erano dei tronchi disposti in cerchio poi i ragazzi raccolsero dei rami e accesero il fuoco, che era blu.

-Fantastico!- dissi a Bella.

Parlammo per mezz’ora poi alcuni –tra cui Bella- andarono alle pozze. Io non volevo andare, anche perché non ero molto sicura che le mie nuove scarpe bianche –grosso errore- sarebbero durate a lungo là...

Passati venti minuti sentimmo delle voci provenire dalla spiaggia.

-Sono tornati?-chiese Lauren.

-No, non sono loro.- le rispose Tyler.

Vedemmo venire verso di noi ragazzi dai capelli lunghi e lisci e anche da lontano si notava la loro carnagione bronzea. Ci vennero in contro amichevolmente.

-Ciao. - disse uno di loro, il più grande a quanto pare –possiamo unirci?-

-Certo.- disse Eric alzando le spalle.

Passarono cinque minuti e stavamo gia facendo amicizia.

Il più grande – Sam - non si staccava dalla sua ragazza “Come si chiama?... Ah, già, Leah”.

-Ciao.- disse una voce dietro di me.

-Ciao.- risposi ad un ragazzo giovane.

-Io sono Jacob.- disse lui sorridendo.

-Io Aubrey.- dissi stupita.

-Sei abbronzata.- disse lui sorridendo.

-Vengo dall’ Arizona.- dissi io scuotendo leggermente le spalle, a mo’ di scusa.

A questo punto gli altri erano arrivati.

Arrivarono le presentazioni ed appena Jacob sentii il nome di Bella, continuò a fissarla incuriosito.

Intanto Conner mi offrì una Pepsi.

Alcuni decisero di andare di nuovo alle pozze con alcuni della riserva.

“Okay, me ne frego... sono solo scarpe.” e anche io mi unii a loro, lasciando Bella che parlava con Jacob.

 

 Gita a La Push- parte2


Era un bello spettacolo, ma il sentiero era un po’ accidentato a causa dei rami e delle radici in agguato.

Arrivammo alla costa e saltammo sulle rocce che la circondavano. Era davvero magnifico! Non volevo più andare via!

-Aubrey vieni!- disse Angela.

E mi accorsi di essere una degli ultimi ed in fretta li raggiunsi, ma nella svelta inciampai in un sasso, cosa degna di Bella. Sentii qualcuno prendermi appena in tempo prima di cadere a terra.

-Attenta!- disse una voce divertita.

Mi rialzai imbarazzata. -S-scusa...- dissi.

Era un ragazzo della riserva.

-Mi stai chiedendo scusa per essere quasi caduta?- disse lui ridendo.

“Che bel sorriso...” pensai arrossendo. -S-si...- dissi guardandolo finalmente negli occhi.

Ci fissammo per qualche secondo. Doveva avere un paio d’anni in più di me.

-Aubrey! stai bene??!- Conner stava venendo verso di noi.

L’ espressione del ragazzo davanti a me cambiò.

-Non è il mio ragazzo!- dissi io svelta, ma il ragazzo della riserva mi aveva lasciata e continuava per la sua strada.

-Ti sei fatta male?- disse Conner.

-No.- dissi io brusca.

-Ok, andiamo?-

-Va bene.- dissi io triste.

Ci incamminammo mentre i ragazzi della riserva tornavano da dove erano venuti.

-Ciao Aubrey, a presto.- disse il ragazzo. E se ne andò con i suoi amici.

“Sa il mio nome!” pensai “Ah, già... Conner l’ ha gridato... oh no!! Non gli ho chiesto il suo!”

Stava cominciando a piovere e gli altri stavano già caricando tutto sulle auto. Riuscii a mettermi accanto al finestrino e guardai l’ acqua che scivolava su di lui rendendo il paesaggio tetro.

Appena arrivata a casa ero così bagnata e stanca che dopo un bagno, mi addormentai sul letto.

E sognai.

 

Il sogno

 
Stavo correndo.

“Devo raggiungere gli altri!”

Correvo tra le pozze, mentre dei miei compagni non rimaneva altro che dei puntini nell’ orizzonte.

Stavo per cadere in una delle pozze.

Qualcosa mi trattenne.

Qualcuno.

Mi prese e non mi scontrai con il terreno duro.

Mi voltai.

Era un ragazzo della riserva.

Ma non era lo stesso che avevo incontrato...

Questo era molto più giovane, aveva una quindicina d’ anni, non di più.

Mi sorrise.

Dietro di lui c’era qualcuno. O qualcosa?

Delle sagome alte, gigantesche e muscolose.

Orsi?

No...

Eppure qualcosa... il muso?, mi ricordava il lupo...

Il ragazzo corse verso di loro sicuro.

“No!” gridai spaventata.

Ma lui si trasformò in uno di quelli.

Insieme corsero via.

 

Mi svegliai sudata, e sbarrai gli occhi ansimando.

Avevo i capelli appiccicati al viso, sudati.

“Cosa erano?”

Di certo nulla di buono...

“Chi era il ragazzo?”

Non lo sapevo, non lo avevo mai visto.

“Non capisco...”

Dopo essermi rinfrescata in bagno cercai di capirci qualcosa, ma mi venne soltanto mal di testa.

“Infondo è solo un sogno no?”

Scostai la tenda di tessuto nero dalla finestra, la pioggia scendeva fitta.

Dopo alcuni minuti tornai nel letto e mi addormentai.

 

La mattina dopo mi svegliai confusa... non ricordavo bene cosa avevo sognato...

E quando scesi a fare colazione trovai una sorpresa.

-Sono tue.- disse mio padre mentre leggeva il giornale.

-Come?- chiesi confusa.

Mi allungò una chiave.

-Perché non vai fuori a vedere?-

-Ma fa freddo...- dissi io sbadigliando confusa.

-Oh Aubrey- disse lui spazientito,- sono le chiavi di una macchina! Va a vedere!-

Sbarrai gli occhi,-Davvero??-

-Certo!-

Presi la giacca e la indossai sopra il pigiama corsi e fuori dalla porta,al freddo.

E poi la vidi parcheggiata.

Era una macchina!

“La mia macchina!”

 

 

*Nota, Aubrey avendo letto solo Twilight non è a conoscenza dell’ esistenza dei Licantropi a LaPush.

Ragazze finalmente Aubrey ha avuto la sua macchina XD e chissà chi incontrerà per strada... *me fischietta innocentemente*

 
Un grazie speciale per chi ha commentato!

 

Razorbladekisses, XDD ora puoi saltare di nuovo! ** grazie!

CiOcCoLaTiNa_BiAnCa, io? fortissima? o-o grazie!**

wawa chan, ora ti spiego come ho ideato questa storia... *nubi di fumo invadono la stanza* Era notte... precisamente le tre... io sono in camera mia e sto leggendo un libro... ad un tratto BUM! ecco l’ idea! XD Questa è la storia XD

 

E chi mi ha messo tra i preferiti:

 
1 - AlessandraMalfoy
2 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
3 - Cullen_is_a_hero
4 - Debora93
5 - Diaras
6 - fedev82
7 - Femke
8 - Fiorellina94
9 - flavia93
10 - Harobed_Uchiha
11 - hitomi
12 - Honey Evans
13 - Infect
14 - Lavinne
15 - lily cullen
16 - littlemoonstar
17 - Madeleine
18 - masychan
19 - MELYSSA
20 - mylifeabeautifullie
21 - piccolaSele
22 - pupi_love
23 - sbadata93
24 - sexy_eclipse
25 - Snow Fox
26 - SoReLLiNaMaLfoY
27 - SoSo
28 - susy88
29 - wawa chan
30 - zery
31 - zije600

 

kiss, Fairy_ire

 

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Capitolo 7
*** A Port Angeles ***


A Port Angeles

Rieccomi! Scusate se non ho aggiornato prima!! Chiedo umilmente venia!  Ma, giusto in tempo per Natale, il mio pc ha ricevuto un bel pacchetto di virus... non vi dico che casino ho nel pc! Buon Anno in ritardo! Ecco il capitolo!

 

 
Il primo giro

 
-Ah! Grazie papà!!- dissi abbracciandolo.

Sorrise, -è una Chevrolet Monte Carlo ss. Ti piace?-

Non capivo molto di auto, ma il colore mi piaceva, era nera. Il che la rendeva abbastanza anonima, ottimo!

Dopo essermi messa la giacca sopra il pigiama, con le ciabatte attraversai il giardino e la aprii.

Gli interni erano grigio-scuri e c’era anche la radio! -Tanto! Che bello, ho una macchina tutta mia!- cantilenai entrando. -Vado a farci un giro!- urlai da dietro il finestrino.

-Ma sei in pigiama!- disse lui.

Ma io ero gia partita.

Sinceramente non guardai dove stessi andando. “Eppure eccomi vicino a LaPush.”

Spensi la macchina vicino agli alberi prima delle case, poi aprì il cruscotto e lessi il libretto per capire come funzionava il tutto.

Dopo una mezz’oretta qualcuno picchiettò al vetro. -Hey serve aiuto?- chiese una voce.

Mi voltai. Era un ragazzo coperto con giacca e cuffia.

-Aubrey?- disse Jacob.

-Ah Jacob! Ciao! Vuoi entrare?- gli chiesi.

Lui fece il giro della macchina e si sedette nel sedile accanto al mio.

-Wow bella macchina! Credevo fosse Cullen.- disse ridendo –Mio padre mi ha mandato a vedere!-

-Ti ha buttato giù dal letto?-

-Già!- disse lui scuotendo la testa, -Non mi sono nemmeno cambiato!- Disse guardandosi.

-Emh... ora che ci penso nemmeno io, appena l’ ho vista sono scappata!- e risi.

-Belle ciabatte.- disse indicando le mie fucsia.

-Grazie!- dissi un po’ imbarazzata.

-Allora come si guida? Va veloce?- chiese curioso.

-Beh si. Vuoi provare?- chiesi.

-Wow davvero? Certo che si!- disse eccitato poi fece il giro scendendo dall’ auto, io mi spostai nel sedile di fianco.

Lo feci guidare per l’ andata e io al ritorno, impiegammo all’ incirca 2 ore in tutto senza esserci fermati da nessuna parte, anche perché nessuno dei due era felice di scendere in pigiama...

Lo riportai davanti a casa. -Grazie Aubrey! Mi sono divertito!- disse sorridendo.

-Anche io! Ci vediamo!- e sorrisi a mia volta.

“Bèh Jacob è proprio simpatico!”

Quando arrivai a casa i miei mi fecero una bella ramanzina, ma in fondo erano contenti che la macchina mi fosse piaciuta, anche perché era costata.

Per il resto del giorno lessi il libretto delle istruzioni.

“Bella adesso che starà facendo?” mi chiesi. Allora le telefonai.

-Pronto?- disse Bella.

-Ciao Bella! Sono Aubrey! indovina? Non ho più bisogno di un passaggio... - Parlammo per un po’ poi mi buttai sui libri di scuola.

 

 
A caccia del vestito perfetto

 
Il giorno dopo tutti mi fecero complimenti per la bella macchina e martedì io, Jessica e Angela dovevamo andare a Port Angeles per cercare il vestito del ballo di primavera, e Bella venne con noi.

Dopo le lezioni con l’ auto di Jess eravamo pronte per fare un po’ di sano shopping!

Alle quattro arrivammo dopo un viaggio fatto di canzoni alla radio e chiacchere, poi ci dirigemmo verso l’ unico grande magazzino del centro.

Lo shopping non mi dispiaceva farlo, anzi a Phoenix ero solita a farlo spesso con Lucy e le altre, ma qui il clima non aiutava di certo.

-E tu Aubrey?- mi chiese Jess.

-Come?- mi girai mentre cercavo tra una pila di vestiti. Persa com’ ero nei ricordi non mi ero accorta che stavano parlando.

-Ti ho chiesto se sei mai andata ai balli scolastici a Phoenix.- disse lei mentre come me cercava qualcosa di “semi-formale”, qualunque cosa significasse.

-Ah, si certo. Erano divertenti! Ne ho anche organizzato qualcuno.-

-Bè qui la gente ti invita fuori Bella, e tu rifiuti- disse lei tornando a parlare con Bella.

-Bè escluso Tyler...- disse Angela a bassa voce.

-Scusa? Cosa hai detto?- chiese lei irrigidendosi.

Sorrisi.

-Tyler ha detto a tutti che verrà con te al ballo di fine anno- la informò Jess.

-Cosa ha detto?-  chiese Bella con voce acuta.

-Te l’ avevo detto che non era vero.- mormorò Angela a Jessica.

-Questo è il motivo per cui non piaci a Lauren.- disse lei ridendo.

-Secondo voi, se lo investissi con il pick-up la pianterà di sentirsi in colpa per l’ incidente? Dite che smetterebbe di volersi riabilitare e finalmente si sentirebbe in pari?- chiese lei molto scocciata.

Ridemmo tutte.

-Forse, ammesso che il motivo sia davvero questo.- disse Jessica divertita.

Poi ci concentrammo sui vestiti, anche se la scelta non era molta, trovai un vestito.

Era nero, le spalline erano sottili con una striscia color oro era intorno alla linea sotto il seno. Mi arrivava poco più giù delle ginocchia.

-Ti sta benissimo!- mi disse Bella.

-Grazie, penso prenderò questo. Ma non so...- continuai indecisa.

-Bè ti stanno bene.- disse Angela uscendo dal camerino con un vestito rosa pallido.

-Wow! Devi prenderlo!- le dissi.

-Dici?- chiese guardandosi.

-Assolutamente!- confermai.

Poi passammo al reparto scarpe e accessori. Scelsi un paio di ballerine color argento, che stavano bene con il vestito. Comprai anche una collanina con un ciondolo argentato a forma di mela. Non avevo resistito, e poi vederlo mi ricordava che quella non era la mia vita, cosa sarebbe successo una volta che la trama fosse finita? Sarebbero scomparsi? Sarei scomparsa?

“Ah... che situazione... Ora però devo concentrarmi su quello che sta per succedere.”

Dovevo sperare in Edward, anche se in quei giorni non lo avevo visto...

Uscite con i nostri vestiti decidemmo di andare a mangiare da qualche parte, Bella invece disse che doveva andare in libreria.

Cosa altro potevo fare se non fidarmi?

 

 
L’ uscita

 
E mentre Bella si incamminava mi guardai intorno in cerca di Edward.

“Nessuna volvo argentata...”

Dopo cinque minuti ancora nulla.

-Aubrey tutto bene?- mi chiese Angela.

-Certo! Andiamo!-

Eppure doveva essere lì!

“Nel libro diceva che teneva d’ occhio i pensieri di Jessica... ma allora... oddio! Ci sono!”

Dopo aver fatto in modo che lui riuscisse a sentire la mia ‘voce’, urlai nella mia testa.

“EDWARD! Vai da Bella! Ha bisogno di aiuto! Verso il molo!”

Niente.

Poi in lontananza sentii uno stridio delle gomme, o me lo immaginai, non ne ero sicura.

<< Certo che Aubrey è proprio strana a volte... >>

Era Jess, non avevo certo volta di sentire anche il suo chiacchiericcio interiore... per cui ritornai nella mia testa, ben chiusa.

-Ehi comincio ad aver fame... mangiamo? O aspettiamo Bella?- chiese Angela.

-Si anche io, andiamo.- risposi, poi entrammo in un ristorante e ordinammo.

Ero inquieta... “No, va tutto bene.” mi convinsi.

Appena uscimmo avvistai la macchina argentata.

Tirai un sospiro di sollievo.

-Jess! Aubrey! Angela!- sentii gridare da dietro di noi. Era la voce di Bella.

Le andammo incontro. Erano sorprese di trovare Edward con lei.

-Dove sei stata?- le chiese Jess diffidente.

-Mi sono persa e poi ho incontrato Edward.- rispose lei.

-Vi disturba se mi unisco a voi?- chiese lui suadente.

-In verità abbiamo già mangiato.- dissi sorridendogli.

-Non c’è problema non ho fame.- disse lei facendo spallucce.

-Penso invece che dovresti mangiare qualcosa.- poi rivolgendosi a noi:- Vi dispiace se accompagno io Bella a casa, stasera? Così non sarete costretti ad aspettarla mentre mangia.-

Risposi subito. –No, andate pure! Ci vediamo domani!- sorrisi a tutti e due.

Poi ritornammo verso l’ auto.

-Accidenti, Bella è riuscita a fare colpo su Cullen!- disse Angela ridendo.

-Già.- disse Jessica un po’ frustrata.

-Credete che duri?- chiese Angela.

-Mmm non so... però Cullen non è uno facile...-, poi continuò.-Beh si vedrà.-

-Secondo me si.- dissi sorridendo.

Poi alle sette passate arrivammo a casa.

-Tesoro! Devi farmi assolutamente vedere il vestito che hai preso!- disse mia madre vedendomi con le buste.

Dopo aver provato il vestito lo misi nell’ armadio di camera mia.

Presi la collanina e la indossai.

Poi mi addormentai nel letto con in sottofondo la pioggia. Immancabile.

 

 
Quando tutto si fa più chiaro

 
La mattina dopo a scuola era successo qualcosa.

O così credevo visto la folla riunita davanti a quel qualcosa. Scesi curiosa dall’ auto e mi unii all’ interesse generale, erano quasi tutti ragazzi.

Tutto era per una cabriolet rossa fiammante con tettuccio, naturalmente era dei Cullen.

-Ehi Aubrey! Come va?- Mi chiese una voce melodiosa alle mie spalle.

-Ciao Alice!- la salutai sorridente. –Allora oggi Edward porta Bella a scuola èh?-

-Gia. Ma non tutti l’ hanno presa bene...-

Notai il resto dei Cullen che stava entrando nell’ edificio, non avevano un aria particolarmente felice.

-Tu cosa ne pensi?-

-Penso che lui si merita di essere felice, sembra un altro...- disse con un sorriso.

“Ha ragione.” infatti prima di Bella era completamente diverso, ora sulla sua faccia c’ era sempre un sorriso, senza quell’ ombra, prima perenne, sul suo volto.

-Andiamo?- mi chiese.

-Certo!- Poi entrammo e ricominciarono le solite, noiose lezioni.

A pranzo l’ attenzione era rivolta a Bella che stava al tavolo con Edward.

-Ciao a tutti!- dissi sedendomi al tavolo con il solito vassoio.

Ottenni qualche risposta ma molti erano distratti e stupiti a seguire la scena di Edward e Bella che si sedevano nel tavolo, vicini.

-Tu ne sai qualcosa della storia tra loro due?- mi chiese Mike.

-Si frequentano.- dissi semplicemente. Poi non mi persi l’ occhiata gelosa di Jessica, infondo lui lo aveva chiesto a me non a lei; e visto che Bella era occupata con Edward doveva considerarmi la nemica numero uno.

“Infondo... ‘tieniti stretta gli amici e ancora più stretti i nemici.’ deve essere la sua filosofia... Come se Mike potesse interessarmi...” Sbuffai, erano più che sufficienti le attenzioni (non desiderate) di Conner.

“Sono entrata nel libro.”... A quanto pare non avevo condizionato molto la trama ma avevo di certo scombussolato le cose...

“Io sono solo una lettrice. Certo a quanto pare so anche leggere nel pensiero...”

Mi interruppi.

Leggere...

“Ma certo! Io non ho nessun potere!” come avevo fatto a non capirlo prima? “Io leggo nel pensiero perché sono la lettrice!”

Sorrisi. Almeno non avevo preso nessuno strano virus che ti donava dei poteri. Confortante.

Ritornai a guardare il tavolo dove sedevano Ed e Bella.

Sapevo benissimo cosa si stavano dicendo, ma vederli era uno spettacolo.

“Bè a giudicare dalle persone che li guardano è uno spettacolo”.

Parlavano vicini, un momento sembravano andare d’accordo, l’ altro discutere. Sentii una fitta allo stomaco...

Ero... gelosa?

“Non ha senso, Edward appartiene a Bella, punto. Non posso essere gelosa di lei!”

Ma infondo leggendo il libro mi ero innamorata di Edward Cullen. Inevitabile.

Scossi la testa.

“Loro sono fatti per stare insieme. Chi sono io per impedirlo?”

“Ah, già, la lettrice... ma fino a che punto posso cambiare la storia?”

Mi immaginai io che salivo sul tavolo della mensa che urlavo il segreto dei Cullen.

Rivolsi la vista al tavolo dei Cullen. Incontrai uno sguardo spaventato e sorpreso.

Alice.

Aveva avuto una visione. Inutile chiedere quale.

Io che urlavo il loro segreto.

 

 

Un grazie speciale per chi ha commentato!

 Razorbladekisses, Ho letto qualche cap. ma leggo di sicuro! Poi ho anche letto il Diario del vampiro! ** bello

Lavinne, Grazie Lavi (posso chiamarti cosi?) nunu niente imprinting, i licantropi non ci sono ne’ancora!

cassandra 287, Ehehe dovrai aspettare ancora un po’! XD

Horit, grazie *o* sono felicissima che ti piaccia!!

Lale loves vampires, Grazie Lale! Sono felice di avere una nuova lettrice! eh per lui dovrete aspettare ancora un po... XD

 

E chi mi ha messo tra i preferiti:

 1 - AlessandraMalfoy
2 - cesarina89
3 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
4 - Cullen_is_a_hero
5 - Debora93
6 - Diaras
7 - Dubhe27
8 - elivamp
9 - Fairyire
10 - fedev82
11 - Femke
12 - Fiorellina94
13 - flavia93
14 - Giud
15 - Harobed_Uchiha
16 - hitomi
17 - Honey Evans
18 - Horit
19 - Infect
20 - Lale loves vampires
21 - Lavinne
22 - lily cullen
23 - littlemoonstar
24 - Madeleine
25 - masychan
26 - MELYSSA
27 - mylifeabeautifullie
28 - piccolaSele
29 - pupi_love
30 - sackiko_chan
31 - sbadata93
32 - sexy_eclipse 
33 - Snow Fox
34 - SoReLLiNaMaLfoY
35 - SoSo
36 - susy88
37 - wawa chan
38 - zery
39 - zije600

 

kiss, Fairy_ire

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Capitolo 8
*** Di nuovo a casa Cullen ***


Di nuovo a casa Cullen!

Rieccomi! (finalmente!) Il ritorno a scuolaè faticoso  e ri- abituarsi ai ritmi mi sta facendo impazzire! A voi come va? Spero bene a tutte! Ora mi sono un po’ bloccata con la scrittura, non ho ancora chiaro come fare funzionare il tutto XD Ma mi sto scervellando (è un bene? XD) quindi non preoccupatevi. Ecco il capitolo, non è molto importante sulla trama di Twilight, ma spero vi piaccia lo stesso!

 

Quando capisci che puoi cambiare tutto, o no?

 

La guardai e scossi la testa come per non preoccuparsi.

La sua faccia ritornò normale, tranquilla in apparenza. La visione era cambiata?

Edward perso nelle sue conversazioni con Bella, non doveva essersene accorto, grazie a Dio!

Mi fece cenno di seguirla.

Obbedii. Mi alzai dal tavolo, senza che gli altri si accorgessero molto della mia non presenza, mentre nel tavolo i Cullen osservavano curiosi e confusi Alice.

Arrivammo fuori dalla mensa, faceva freddo, ed ero senza giacca. Maledizione.

-Scusa un pensiero malato, la mia testa non funziona bene negli ultimi tempi.- mi difesi.

Mi guardò sorpresa, -Di che parli? Bèh lascia stare, ho avuto una visione. Ecco, è venuto il momento di dire a Jasper, Emmett e Rosalie di te.-

Sgranai gli occhi, non lo aveva visto perché non potevo cambiarlo o io non l’ avrei mai fatto?

-Non ti preoccupare, terremo noi d’ occhio le loro reazioni, se succederà qualcosa.- disse fraintendendo la mia reazione. In parte.

-Quando?- chiesi confusa.

-Venerdi. Verrai da noi e gli diremo la verità. Non preoccuparti.- ripetè.

Invece si, Emmett con la sua stazza mi spaventava... Jasper aveva dei problemi con la resistenza al sangue umano... e Rosalie... bèh se non accettava Bella da cui dipendeva la felicità del fratello, come avrebbe potuto reagire riguardo a me?

-V-va bene- dissi poco convinta.

Lei sorrise,-Andrà tutto bene, te lo prometto. L’ ho visto!- Poi mi abbracciò.

Se non altro potevo crederle!

-Ok, ci vediamo dopo.-

E ritornai al mio tavolo per finire la fetta di pizza, ormai non più calda ma comunque commestibile.

-Dov’ eri?- mi chiese Lauren. “E da quando questa mi parla?” pensai stranita.

-Ero andata un attimo fuori.- dissi alzando le spalle.

Sentii che diceva alla sua amica, una certa Lily, - Mi sa che anche questa sta con i Cullen, ormai fanno entrare proprio chiunque nel loro gruppo!-, e si mise a ridere malignamente.

-Intanto nessuno lo ha chiesto a te.- borbottai sottovoce, ma abbastanza forte che lei sentisse.

“Di certo, non mi faccio mettere i piedi in testa da quella!”

Lei fece finta di nulla e tornò a parlare con Tyler.

Mi voltai verso il tavolo dei Cullen, tutti impegnati a fissare un punto nella stanza, con il loro cibo davanti, mai toccato e destinato al cestino. Mi percosse un brivido.

“Tra due giorni andrò a casa Cullen... di nuovo.” sbuffai.

Poi fu il turno di educazione fisica, non che non mi piacesse, ma non ero un asso. Giocammo a badminton, secondo me uno dei giochi più stupidi che ci siano. Ero in coppia con Tess, ma almeno lei sapeva giocare quanto bastava perché potessimo almeno pareggiare.

Giocammo anche contro Bella e Mike e non vincemmo per un solo punto, anche perché Mike era un avversario temibile, Bella più che altro se ne stava in disparte.

Alla fine della partita lui se la prese con me, ricordandomi di aver regolato i conti per la battaglia di neve. Io semplicemente roteai gli occhi ignorandolo.

Poi tornando agli spogliatoi si rivolse a Bella.

-Tu e Cullen, eh?- chiese un po’ irritato.

-Non è affar tuo, Mike.- gli rispose scocciata.

-Non mi piace.- disse lui di nuovo.

-Non è che debba piacere a te.- sbottò lei.

-Ti guarda come se fossi... qualcosa da mangiare.- continuò.

Io risi e lei si lasciò scappare un risolino acuto, bèh Mike infondo non era così stupido.

Quando uscimmo dagli spogliatoi lei mi chiese se poteva tornare a casa in macchina con me ma io mi limitai a sbuffare e a indicare Edward vicino al muro della palestra.

Lei si bloccò un attimo come sorpresa e io risi alla sua reazione. Lui la salutò con un sorriso mozzafiato.

“Ah Aubrey sei troppo gelosa! Mica è tuo!” dissi a me stessa. Ma che ci potavo fare...

E così mi diressi in macchina pronta a tornare a casa.

 

 

Preoccupazioni

 

Il giorno dopo erano ancora tutti un po’ perplessi da quella coppia.

I commenti andavano da un << Non ci credo! >> a dei << Cooosa?? Come può volere quella? >> insomma nessuno era molto favorevole, tranne qualche anima buona, tra cui Angela con la quale mi trovavo d’accordo e stavamo anche diventando buone amiche. In effetti non mi davo molto alla vita sociale, e conoscere i loro pensieri non aiutava affatto.

Durante educazione fisica trovai il tempo di parlare con Bella. Finalmente.

-Ehi! Bella! Come va? è da un po’ che non parliamo molto.-

-Si è vero! Mi dispiace.- disse lei rammaricandosi.

-No, lascia stare! Infondo Edward è più carino di me!- dissi ridendo.

Lei sorrise alla battuta. –Allora pronta per il ballo?- mi chiese.

-Abbastanza! Ma tu piuttosto, non ci credo che te ne vai fuori città!- dissi socchiudendo gli occhi e sorridendo complice. Lei arrossì, tradendosi.

-Scommetto che te ne starai un po’ con Ed! Ehh, come darti torto!- la canzonai.

-Okey mi hai scoperto! Starò un po’ con lui.- rispose titubante, e rossa.

-Ah devi sapere che io ho l’ udito da pipistrello!- dissi e poi mi voltai per entrare nello spogliatoio.

Lei si paralizzò un momento, sentivo i suoi occhi che mi seguivano. Ma di sicuro credeva che fosse una semplice battuta, nulla di più.

Intanto dovevo preoccuparmi di una cosa.

“Andare a casa dei Cullen. Di nuovo.”

Per i seguenti due giorni la tensione non mi abbandonò mai.

-Ehi ci sei?- trillò Alice, di fianco a me. Eravamo a lezione.

-Certo.- e sfoggiai un sorriso nervoso.

-Oh andiamo Aubrey! Jasper non ti farà nulla, Emmett riderà e beh Rosalie... si comporterà da Rosalie.-

-Ah ora mi sento proprio più tranquilla!- e alzai gli occhi al soffitto.

Lei mi sorrise. –Bene!-  e ritornammo alla lezione.

Ci accordammo che mi sarebbe venuta a prendere alle cinque.

 

 

A casa Cullen,  parte1

 

Infatti, puntuale, ecco che vidi l’ auto fermarsi davanti a casa mia. Ispirai profondamente.

-Tesoro torna presto!- disse mia madre, mentre uscivo dalla porta.

“Speriamo.”

-Hey!- disse Alice, sorridendomi dall’ interno dell’ auto.

Entrai e mi sedetti sul sedile di fianco al passeggero. –Ciao Alice!-

Partimmo e decisi di guardare fuori dal finestrino per distrarmi. Sentì l’ auto spegnersi. Un secondo più tardi ero gia di fronte a casa Cullen. Sbarrai gli occhi.

O Alice aveva guidato più veloce della luce o il tempo era volato. Forse entrambi.

Scese e mi tirò fuori con delicatezza, anche se io sarei rimasta volentieri in macchina.

-Andiamo!- e corse veloce verso la porta, trascinandomi con la mano. -Toc-toc!- disse aprendo la porta, senza aspettare.

Sentii dei bisbigli provenire dall’ interno e mi bloccai sulla soglia.

-Oh su Aubrey! Mi stai stufando!- e sbuffò. Un secondo dopo eravamo in salotto.

Tutti erano li.

Alice mi portò tra Carlisle e Edward. Esme era vicino all’ ultimo.

-Che fai sei impazzita??- chiese Rosalie lanciando occhiate fulminee a me e a lei.

-Tesoro che stai facendo?- chiese Jasper guardandola negli occhi; Emmett per ora si limitava a guardare.

-Non preoccupatevi! Lei è Aubrey la mia nuova amica umana!- disse sorridendo.

Quando sentirono “umana” si immobilizzarono e spalancarono gli occhi.

-Tu!- disse Rosalie pronta a saltare addosso ad Alice mostrando i denti. Per fortuna Jasper la trattenne.

-Spiegati!- disse Jasper, e un secondo dopo la stanza tornò più tranquilla, senza segni di tensione. Aveva usato il suo potere, gli ero grata; anche se Rosalie ne sembrava immune in quel momento...

Fu Edward a parlare, calmo - Non riesco a leggere la sua mente; ma lei può leggere la nostra.-

Loro tre si irrigidirono. “Beh è andato subito al punto...” pensai.

-Cosa?! Allora anche...- chiese Emmett confuso. Immaginavo stesse pensando a Bella.

-No, Bella è immune. Invece se lei vuole, posso leggerle la mente e lei può leggere quella degli altri. Lo controlla.- disse guardandomi per conferma, anche se non serviva.

-Si è così che l’ ha scoperto.- rispose lui ad un pensiero.

“Cosa? Credono che l’ abbia scoperto così?... Bèh è molto meglio che lo credano... un problema in meno di cui occuparsi...” pensai, poco più sollevata.

-Come possiamo fidarci di lei?- chiese maligna Rosalie.

Mi sfuggì una risatina nervosa, non avevo ancora parlato e comunque mi andava bene così. In quel momento non mi fidavo della mia voce, affatto. Quello che ottenni fu un occhiataccia da parte sua.

-Ah!!- gridò furiosa, -Questa poi!! Prima spunta fuori Bella Swan e tu come uno stupido le racconti tutto! Adesso arriva Alice con la “sua nuova amica umana” che sa leggere nel pensiero!- disse fuori di se.

Arretrai di qualche passo spaventata dalla sua furia e gli occhi neri come la pece. Per fortuna Emmett la trattenne e cercò di calmarla.

Feci in modo che Edward sentisse i miei pensieri.

“Edward, ti prego. Non credo che i miei nervi possano reggere di più.” pensai guardandolo negli occhi dorati.

<< Okey, va bene. Ma sapevi che prima o poi l’ avrebbero scoperto. >>

Sospirai, “In realtà speravo di no. Rosalie mi fa paura.”

Lui rise, << Non devi preoccuparti! Non ti farà nulla. >>

“Emh Edward... hai sentito i suoi pensieri? Non è affatto vero! Praticamente vuole staccarmi la testa a morsi!”

<< No, non lo farà. Sa che i tuoi genitori sanno che sei da noi. >>

Ridacchiai esasperata. “Oh come mi sento meglio ora!” pensai sarcastica alzando agli occhi al soffitto.

Ad un certo punto mi accorsi del silenzio. Non solo nella stanza, ma anche nelle menti. Erano stupefatti. Alice, Carlisle ed Esme di meno, ma gli altri mi guardavano completamente persi. Jasper pensava perché la sua amata Alice non gli aveva detto nulla, Rosalie era un uragano e Emmett sprizzava curiosità.

Arrossii e alzai la mia barriera.

-Wow! Quando conversate mentalmente siete più strani di quando tu e Alice giocate a scacchi!- ridacchiò incredulo Emmett.

 

 

A casa Cullen, parte2

 

-Bèh di sicuro dice la verità.- disse Jasper, il più lontano dei tre.

-Ragazzi Aubrey è mia amica, non è pericolosa!- disse Alice osservandoli. Jasper si avvicinò a lei e la guardò intensamente negli occhi. –Lo so- mormorò. Poi si girò verso di me e si presentò, -Jasper Cullen.-

Mi schiarii la voce e sorrisi,- Aubrey Coleman.- mi presentai.

Una sagoma scattò verso di me, mi voltai spaventata. A meno di un metro c’era Emmett.

-Io sono Emmett!- ridacchiò lui osservando la mia espressione, poi mi offrì la mano e la accettai.

Rosalie era una maschera, una statua. L’ unico movimento che fece fu per correre furiosa al piano superiore.

-Non fare caso a Rosalie!- mi disse Alice con un sorriso.

-Ha reagito meglio di quello che pensavo...- mormorai con un mezzo sorriso. Gli altri risero.

Notai l’ espressione di Alice; quella che aveva quando aveva delle visioni.

-Alice cosa hai visto?- le chiese il marito dopo un po’.

L’ espressione in trance di lei si trasformò in un sorriso a trentadue denti, -Domenica verrà Bella Swan a casa nostra!- trillò felice.

Da sopra provenì qualcosa che riconobbi come un ringhio, Rosalie era sul punto di una crisi di nervi, ne ero sicura.

Emmett dopo avermi sorriso divertito, come saluto, se ne andò di sopra raggiungendo sua moglie.

-Ti accompagno io?- Si offrì Edward, dalla sua espressione capì che era seccato da qualcosa, sicuramente dai pensieri di Rose, che non tentai nemmeno di “sbirciare”.

-Si, va bene.- e uscimmo dalla casa, entrando nella sua Volvo argentata. Per poi partire.

“Un momento...” pensò il mio cervello, “sono sulla Volvo di Edward Cullen...

Volvo.

Edward.

Cullen.” e in quel momento il mio cuore sfuggì al mio controllo. Maledetto!

-Ah scusa-, sorrise lui, “e che sorriso!” , –dimentico che voi umani guidate piano.-

Ringraziai la mia buona stella che non potesse leggermi il pensiero.

-Stai superando il limite di 100 kmh!- urlai. Lui ridacchiò e tornò a una velocità decente.

Davanti a casa, scesi prima che i miei potessero riconoscere che in macchina non c’era Alice, ma un ragazzo. Non volevo certo che diventassero iper-protettivi.

-Ciao.- poi aggiunse ridendo,- E buona fortuna per il ballo!-

-Oh, cavoli!- me n’ero dimenticata!, -Grazie di avermelo ricordato!- aggiunsi ironica,- Ciao!- poi mi avviai verso casa.

Il giorno dopo sarebbe stato un disastro. Sicuro.

 

 

Un grazie speciale per chi ha commentato!

 

 

 

 

Madeleine, Dai Bella non è così maluccio XD, sulla trama non mi esprimo XD, grazie che commenti!

Razorbladekisses, e chi non si innamorerebbe di Eddino *.*!  Siii ho letto alcuni capitoli ma sono indietro! ç_ç  Mi piace l’ idea di unire i personaggi, anche perché c’è da ammettere che la trama dei due libri è simile... Commenti sempre! Grazie tesoro!

wawa chan, non lo avrei mai permesso!! XD Grazie sono contenta che ti piaccia! A me fa un po’ rabbrividire il modo in cui scrivo!

Infect, nuova commentatriceee *o* Oddio sul serio? XD Originale e divertente? o_o Wow me commossa!

Nerida R Black, grazie! Che bello ** quante nuove lettrici!! Intrigante? Oddio ora mi metto a piangere *______*

 

E chi mi ha messo tra i preferiti:

 

1 - AlessandraMalfoy
2 - Alyenda
3 - cesarina89
4 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
5 - Cullen_is_a_hero
6 - Debora93
7 - Diaras
8 - Dubhe27
9 - elivamp
10 - Fairyire
11 - fedev82
12 - Femke
13 - Fiorellina94
14 - flavia93
15 - Giud
16 - Harobed_Uchiha
17 - hitomi
18 - Honey Evans
19 - Horit
20 - Infect
21 - ishizu
22 - isi96
23 - Kagome19
24 - Lady blue
25 - Lavinne
26 - lily cullen
27 - littlemoonstar
28 - Madeleine
29 - masychan
30 - MELYSSA
31 - mylifeabeautifullie
32 - piccolaSele
33 - pupi_love
34 - sa chan
35 - sackiko_chan
36 - sbadata93
37 - sexy_eclipse
38 - Snow Fox
39 - SoReLLiNaMaLfoY
40 - SoSo
41 - susy88
42 - Vampire NeSsiE
43 - wawa chan
44 - zery
45 - zije600

 

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Capitolo 9
*** Al ballo! ***


Al ballo!

Salve mie care lettrici! Come vi va la vita? Spero bene! Premetto che questo capitolo si è scritto da solo o_o cioè non avevo intenzione di scrivere così la parte finale del cap... ma all’ improvviso ho cominciato a scrivere e... quel pezzo di trama si è scritto da solo! In questo capitolo niente vampiri (tranne un mostriciattolo! XD) e niente Bella *immagino Madeleine mentre fa i salti di gioia XD*. Solo umani e vecchie conoscenze...

Bene, vi lascio alla lettura!

 

-Ciao.- poi aggiunse ridendo,- E buona fortuna per il ballo!-
-Oh, cavoli!- me n’ero dimenticata!, -Grazie di avermelo ricordato!- aggiunsi ironica,- Ciao!- poi mi avviai verso casa.
Il giorno dopo sarebbe stato un disastro.

 La preparazione

 
Però qualcuno non se ne dimenticò...

Alice.

Quando sentii bussare alla mia finestra, mentre stavo per prepararmi, mi venne un colpo. Ed ecco Alice che entrava senza aspettare.

-Allora pronta per la trasformazione?-

“Cosa???” sbarrai gli occhi spaventata, e arretrai di qualche passo.

Lei rise di gusto quando capì il motivo per cui avevo reagito. –Aubrey non intendevo quella trasformazione! Ahah! Sono venuta per rinnovare il tuo look!- trillò felice.

-...Perché? Non vado bene così?-

-Eh, ci siamo ancora lontani! Su, fatti dare una sistemata!- disse con una faccia felice. Potevo dirle di no? o se vogliamo dirla in un altro modo... avevo possibilità di scampo?

La sistemata durò quattro ore intere, come se dovessi andare ad un ballo di alta società invece che in una palestra per un ballo scolastico...

“Ok, dopo aver sperimentato di essere ‘Barbie-catturata-da-una-maniaca-del-make-up’ non criticherò più Bella!”

Mi osservai allo specchio a lavoro finito. Non ero mai stata più carina in tutta la mia vita, dovevo ammetterlo.

A Phoenix quasi tutti morivano dietro alle cheerleader, avevo anche tentato un paio di volte ad un provino per entrarci, ma nel ballo, pur avendo frequentato delle lezioni, ero brava ma altre lo erano di più. Per cui mi accontentavo a essere nel comitato studentesco con Lucy, il più delle volte organizzavo dei balli per cui diciamo che ero nel loro giro, ma non del loro gruppo. Luke faceva parte della squadra di baseball e forse era quello più ‘normale’ di tutti. Quando mi aveva chiesto di uscire ero felicissima ma sapevo che non poteva durare, e la partenza aveva solo anticipato tutto.

Scossi la testa per scacciare quei pensieri. Non era il momento giusto per farsi prendere dalla nostalgia. Mi guardai di nuovo allo specchio.

I capelli, che di solito erano inclassificabili sia nella categoria “lisci” che “mossi”, ricadevano in morbidi onde a metà schiena, il trucco era degno di una professionista, né troppo ma abbastanza da farlo vedere.

Il vestito nero, era abbinato a una piccola borsa, che mi prestò lei. Sembrava fatta apposta per il vestito.

-Wow.- mormorai davanti allo specchio. Non ero mai stata particolarmente bella, ma così lo sembravo davvero, -Alice! Come hai fatto! E i capelli poi...-

-Ci sono buone basi, è bastato lavorarci.- disse con una faccia calcolatrice. Poi sorridendo aggiunse,-Farai invidiare tutte!-

-Bè se ci siete voi Cullen è difficile...-

-Oh, no noi non veniamo.- scosse la testa. Mmm, infondo in casa loro era scoppiato un vero e proprio casino...

-Sarà per il prossimo!- dissi, lei annuì divertita. –Tutto bene oggi vero?- chiesi curiosa, era oggi che Ed e Bella erano andati nella radura.

-Si! Tutto a posto!- poi accigliò un attimo,-Oh, sta venendo tua madre! Vado!- si avvicinò per abbracciarmi, io ricambiai, poi, troppo veloce perché la vedessi, se ne andò.

Stavo ancora fissando la finestra, quando sentì mia madre esclamare –Bry! Sei bellissima tesoro!-

Mi voltai esasperata, perché non aveva bussato, ma dissi semplicemente –Grazie mamma!-

Dopo mezz’ ora ecco che vidi un auto fermarsi davanti a casa mia.

“Forza è ora di andare al ballo!”

 

 Il ballo parte1

 
Ecco che vidi Conner uscire dall’ auto, anche da qui riuscivo a vedere quanto era nervoso.

Chiusi le tende e mi infilai le ballerine argentate.

“Espira. Inspira. Espira.”, chissà come sarebbe andata dopo... ero più che altro curiosa...

*dlin-dlon* trillò il campanello.

“Inspira. Espira. Inspira.”

Sentii dall’ altra stanza mio padre parlare con il mio accompagnatore.

Contai “1, 2, 3, 4, 5” e uscii per farmi vedere.

Mio padre mi guardò,-Accidenti piccola! Sei bellissima!- poi guardò Conner con occhiata indagatrice.

Anche lui mi stava guardando stupefatto, -Wow, sei fantastica.- disse.

Arrossì per i complimenti ricevuti, -Andiamo?- chiesi, visto che ormai cominciava a essere buio.

-Certo-, rispose lui, rosso.

-Ciao papà!- dissi abbracciandolo.

Poi uscimmo da casa e ci avviammo silenziosi verso l’ auto; solo quando ci avvicinammo alla scuola finalmente parlò, -Sei fantastica.- disse continuando a fissare la strada.

-Grazie.- dissi.

Fine della conversazione.

Io non mi sforzavo troppo, se lo avessi fatto si sarebbe fatto un idea sbagliata e avrebbe sofferto, non era il caso. Poi in questo posto strano non era il caso di cercare legami.

La folla di studenti era davanti alla palestra, dove all’ interno, gia si notavano le luci colorate da discoteca.

“A Phoenix i balli scolastici, erano organizzati in enormi stanze da ballo di alberghi, qui a Forks ci sono le palestre.” Sbuffai. “Certo che alcune volte sono proprio una bambina...”.

Conner parchèggiò in un posto libero poi, sempre silenziosi, ci avviammo verso la palestra.

In quel momento mi resi conto che ero sola. Nessun Cullen. Niente Bella. C’erano solo gli umani, mi sembrava...strano. Ero ormai abituata alla loro presenza...

Davanti alla biglietteria sentì: -Aubrey!- dietro di me qualcuno chiamava il mio nome.

Mi voltai.

-Oh Angela!- dissi sollevata andandole incontro, dimenticandomi del mio accompagnatore. –Sei fantastica!-

-Davvero? Bè grazie, ma tu sembri un ragazza copertina!-

“Io? Ragazza copertina? Addirittura...” Ridacchiai nervosa.

-Ciao!- disse Eric sorridente.

Ricambiai il saluto, poi tutti e quattro entrammo.

La palestra era piena di palloncini e striscioline colorate che giocavano con le luci. Tutto molto carino. Il mio umore non era alle stelle in quel momento.

-Balliamo?- mi chiese subito lui nervoso.

-Certo.- dissi sorridendo.

Andammo verso il centro della pista, lì già altre coppie stavano ballando.

La canzone dopo, partì e mi trovai vicino a lui, più alto di una decina di centimetri. Era un po’ impacciato nei movimenti. Anzi molto.

La canzone durò quattro minuti e lui, mi pestò i piedi dieci volte. Dieci.

Ogni volta che ripeteva,-Scusa.- io dicevo –Nulla.- e tornavo a ballare per poi farmi pestare i piedi di nuovo.

E ogni volta che succedeva sentivo chiaramente le cinque perline argentate e rotonde conficcarmisi nel piede, mi mordevo la lingua e dicevo –Nulla.- per poi sperare che la canzone finisse presto.

Quando finì si dileguò con una scusa, nervoso e imbarazzato. Io andai verso Jessica, che era appena arrivata con Mike.

-Ciao!- dissi.

Lei mi squadrò nervosa, poi la smorfia sul viso si trasformò in un –finto- sorriso caloroso. Disse: –Wow! Aubrey sei fantastica!- , Mike invece salutò e mi fece una radiografia.

Sentii la mia borsetta vibrare. Presi il cellulare, era la mia amica Lucy.

*Cm va al ballo?* mi chiedeva il messaggio.

Sorrisi in scusa e andai vicino al muro per risponderle.

*Il mio accomp. è un disastro...*

*Oh Bry! Trovane un altro*

*Dai! Mica lo posso fregare a 1a!*

*Bry x te nn è mai stato 1 prob! XD*

*Odd Lu! XD Nn è vero! Gia ho poche amiche!*

*No dai! Scommetto k cadono tutti ai tuoi piedi!*

*XD! Nn pox farlo! Ora mi tocca ballare d nuovo cn lui! =(   *

*Scappa!!!!!!! ahah*

*No nn voglio!! :( *

*Bry sei diventata 1 lagna! XD Ci sentiamo dp! E VAI A BALLARE! *

Alzai la testa e misi il cellulare in tasca. Decisi di seguire il suo consiglio.

 

 Il ballo parte2

 
Alla fine ballai un po’ con tutti, assicurandomi di tenermi lontana da Conner.

Povero... mi dispiaceva per lui... però non mi andava di farmi massacrare i piedi, che tra l’ altro, erano ancora doloranti.

“Ammettiamolo, questa serata è cominciata troppo male...”.

Ora ero seduta ad un tavolo, mentre Angela e Jessica parlavano tra loro.

La borsa mi vibrò di nuovo, guardai il numero sconosciuto sul display. Non era Lucy, come mi aspettavo. “Oh! è una chiamata...”.

Mi allontanai, incuriosita, -Pronto?- chiesi incerta.

-Allora come va la serata?- chiese una voce acuta e divertita.

-Alice!- dissi confusa e felice.

-Certo! Chi volevi che fosse?- ridacchiò all’ apparecchio,-Su Aubrey adesso siediti vicino alla ragazza con il vestito rosso e aspetta!-

-Cosa??- chiesi confusa.

-Hai capito!- disse, e non era una domanda...,-Ora va!!- e riattaccò allegra.

“Ookey, forse non mi mancano cosi tanto. Qui è tutto così... strano. Mah.”

Mi guardai intorno. “Una ragazza con il vestito rosso...”, nella stanza ce ne erano almeno una decina.

Scartai subito quelle che non conoscevo e che stavano ballando, aveva detto ‘siediti’ giusto?

“Maledetta Alice! Doveva dirmi qualcosa in più!” pensai confusa. Avevo ancora il telefono in mano, ero tentata dal richiamarla... “Però conoscendola non mi risponderebbe! Accidenti!”

Allora mi venne un idea...

La prima ragazza era Sharon, avevamo in comune la lezione di storia americana. Indossava il vestito rosso che aveva due sottili spalline, decorato con fantasie nere.

Ascoltai i suoi pensieri. << Accidenti! Quello stupido di Michael mi ha chiesto di venire con lui e adesso sta tutto il tempo con i suoi amici! Beh, adesso chiedo a Robbie di ballare! Così impara! >> ed ecco che si alzava dal tavolo. Non era lei.

L’ altra era Olly, con cui chiacchieravo durante la lezione di Francese di “Madame” Hopkins, che ci rimproverava tutto il tempo. Era simpatica.

<< Bene si avvicina Jo! Mi chiederà scusa! Ohh che carino mi a portato da bere! >> ed ecco che si alzava per abbracciarlo. Nemmeno lei.

L’ ultima che conoscevo e ancora seduta, era sola e sembrava scocciata. Sbuffai. Era Lauren.

<< Oh accidenti! Odio questo stupido posto! E lui non mi ha chiesto nemmeno di ballare!  Possibile che Tyler sia interessato a quella stupida allocca di Swan?? >>

Osservai il displey del cellulare, i minuti non erano passati. Impossibile. Come se il tempo si fosse fermato! “Devono esserne passati almeno un paio!”.

<< E quella stupida bugiarda di Aubrey! Dice a tutti di avere il ragazzo ma scommetto che quella non l’ ha mai avuto! >>

Mi avvicinai a lei camminando pesantemente, infuriata per quello che aveva pensato.

Ormai ero vicina al suo tavolo e mi sedetti. Lei si limitò a guardarmi con aria superiore. << Adesso che cavolo vuole? Non penserà che sia sua amica? >> .

Non sentii più nulla perché, per l’ ennesima volta, il cellulare in mano vibrò.

Fissai il nome della rubrica, lei sbirciò curiosa. “No! Non può essere!” risi.

-Pronto?- dissi.

-Ehi ciao!- disse la voce maschile.

-Ciao Luke! Come va li a Phoenix?- dissi allegra, non curandomi della faccia frustrata della mia vicina.

“Chi se lo aspettava?” pensai, “Ah gia! Alice!” sorrisi.

 

 Malinconia

 
-Ciao Luke! Come va li a Phoenix?- dissi allegra, non curandomi della faccia frustrata della mia vicina.

-Benissimo! Oggi sono passato davanti alla tua ex-casa e mi sono detto, “Ehi che fine ha fatto Bry?”, e ho pensato di chiamarti.-

-Hai fatto bene! Mi fa piacere risentirti.- dissi sincera.

-Ma sei a una festa? Si sente casino...-

-No! Sono al ballo scolastico.-

-Oh... scusa non lo sapevo-, disse impacciato. Potevo immaginare la sua espressione...

La malinconia mi assalì.

-Nulla! Figurati adesso esco un attimo!- e così usci da una delle porte. Faceva pure freschino e non potevo entrare in auto visto che ero venuta con Conner.

-No! Scusa, ti stavi divertendo e immagino che il tuo ragazzo non sarà contento.- disse lui come...se fosse triste.

Riecco il groppo in gola.

-Oh non ti preoccupare, comunque non sto con nessuno.- parlai, immaginandomi lui seduto sulla sedia della scrivania con il cellulare in mano.

-Ah, beh ecco, nemmeno io.- sussurrò.

Il ricordo mi assalì. Io e lui che ridevamo vicini nella sua macchina, al locale con gli amici, noi  in casa sua che ci baciavamo, a pranzo a scuola il suo braccio sulle mie spalle... ricordi di quei due mesi che avevo rimosso, ora ritornavano a galla.

Con tutto quello che era successo appena arrivata qui a Forks, non pensavo più molto alla mia vecchia vita. Avevo tagliato quasi tutti i contatti, tranne con le mie amiche più care.

-Ecco sai... mi manchi...- continuò impacciato.

-Anche tu.- dissi io con voce sottile. Ora ricordavo. Ricordavo di aver voglia di sentire la sua voce...

Dall’ altra parte arrivò solo silenzio.

-Ok, ce la posso fare-, sentì quella frase flebile dall’ apparecchio, -... Non ti ho mai detto una cosa... io ti... amavo.- l’ ultima parola fu un sussurro.

Sentì il caldo delle lacrime che contrastavano con il vento gelido sulla pelle.

“...Cosa?” Tra noi non poteva funzionare, mi ripetevo sempre. Lui non aveva mai dimostrato molta attenzione per me, come io per lui. Infatti era stata una sorpresa quando mi aveva chiesto di uscire, ad una festa eravamo seduti vicini, abbiamo parlato un po’ e poi mi aveva chiesto di uscire. Punto. Ecco perché non poteva durare, insieme stavamo bene ma non ci eravamo mai cercati.

Ed ora lui se ne usciva con questo...

Non risposi più, limitandomi a piangere attraverso l’ apparecchio.

Lacrime di malinconia, di rimpianto, di stupore e... si anche di amore. Non ero sicura di amarlo ma di certo gli volevo bene.

-Stai piangendo?... Oh no... scusa, non volevo farti soffrire... Sapevo che non dovevo chiamare...- la tristezza traspariva dalla sua voce.

-No! Hai, hai fatto bene a chiamarmi. Hai detto che mi amavi, ma... mi ami ancora?- chiesi con un soffio.

-Ecco...- sospirò, -si.-

-...Oh. Allora quando ritornerò a Phoenix per le vacanze ci rivedremo. Chiariremo la situazione.-

-...Okey, ci vediamo quest’ estate, io... ci conto.- disse stanco, ma nella voce si sentiva anche una nota di felicità.

-Ci vediamo allora.- dissi io, versando l’ ultima lacrima della serata.

-Si. A presto.- e poi chiuse la chiamata.

“Cavoli...” poi mi guardai nello specchietto per controllare il trucco. Ancora perfetto, Alice aveva usato quello resistente all’ acqua. Prevedibile.

Quando rientrai nella palestra Conner mi scovò e mi chiese di ballare ancora. Però questa volta mi pestò i piedi solo cinque volte, era migliorato.

Quando arrivò l’ ora di andare salutai tutti, come prima tornammo a casa in silenzio assoluto, solo un ‘ciao’ quando scesi e fine. Lo aveva capito pure lui che era stata un disastro quella serata.

Appena raggiunto il letto mi svestii e crollai.

Tra la dormiveglia ricordai una cosa.

“Domani ci sarà la... partita di baseball... dai Cullen e... arriveranno i... uhhhm ... i nomadi... ”

 

 

Cosa farà Aubrey riguardo alla partita di baseball? Starà zitta? Racconterà tutto? Parteciperà anche lei?

Tutti i misteri svelati nel prossimo capitolo! XD

 

Un grazie speciale per chi ha commentato!

Madeleine, ho fatto un capitolo senza Bella... vale lo stesso?  X’D Grazie che recensisci sempre!!
kati07, nuova lettriceeeeee *_______* io sono Irene :D Per il resto no comment! eheh
wawa chan, Oddeo sul serio? Addirittura? *me feliceeee* Si stupida scuola XD
kiarab, Kiara ciao! Nuova lettriceeee *____* ahah grazie! Poi sono contenta che la storia sia più interessante di una traduzione! XD  Uhm mi piace il tuo modo di pensare... Se io fossi stata in Aubrey altro che imperventilazione sarei saltata addosso a Ed!! 8)
Nerida R Black, eh, adoro vedere le recensioni delle nuove lettrici, che ci posso fare! XD
Infect, James a casa eh? *ç*  (me fantastica…) XD

E chi mi ha messo tra i preferiti:

1 - AlessandraMalfoy
2 - Alyenda
3 - cesarina89
4 - CiOcCoLaTiNa_BiAnCa
5 - Cullen_is_a_hero 
6 - Debora93
7 - Diaras
8 - Dubhe27
9 - elivamp
10 - Fairyire
11 - fedev82
12 - Femke
13 - Fiorellina94
14 - flavia93
15 - Giud
16 - Harobed_Uchiha
17 - hitomi
18 - Honey Evans
19 - Horit
20 - Infect
21 - ishizu
22 - isi96
23 - Kagome19
24 - kati07
25 - kiarab
26 - Kicks
27 - Lady blue
28 - Lavinne
29 - lily cullen
30 - littlemoonstar
31 - Madeleine
32 - masychan
33 - MELYSSA
34 - mylifeabeautifullie
35 - piccolaSele
36 - pupi_love
37 - Razorbladekisses
38 - sa chan
39 - sackiko_chan
40 - sbadata93
41 - sexy_eclipse
42 - Snow Fox
43 - SoReLLiNaMaLfoY
44 - SoSo
45 - susy88
46 - Vampire NeSsiE
47 - wawa chan
48 - zery
49 - zije600

 

kiss, Fairy_ire

 

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Capitolo 10
*** Bella e i Cullen ***


Bella e i Cullen

Care le mie ragazze! XD Credetemi all’ inizio mentre scrivevo il cap. 9 cercavo solo un modo per far incacchiare quella *bip di Laureen e poi mi  è venuta in mente una telefonata e il resto è venuto da sé, nessuno più di me stessa si è sorpresa di quel che ho scritto! Ma mi piaceva l’ idea di creare casino e vedo che ci sono riuscita! XDD

Bene, torniamo a questo capitolo! Tutto questo si svolge prima della partita... quindi ecco a voi!

 

Quando vuoi dormire...


-Hey! Svegliaaaaa!- cantilenò una voce.

Io per tutta risposta mi girai infastidita nel letto.

-Hug! Forza! Chi dorme non piglia pesci!- continuò.

“Ok, questa non è mia madre...” a quel punto scostai le coperte che mi coprivano il viso.

-Alice?- chiesi più che altro per chiedere cosa ci facesse alle... “mmm, 8 di mattina” sul mio letto.

-Si, sono io!- disse sorridendo beffarda.

-Ma che cavolo, è mattinaaaaaa.- dissi coprendomi di nuovo.

-Uff! Non ho mai visto una più pigra di te!- mi riproverò togliendomi le coperte e lasciandomi al freddo.

-Alice quando è stata l’ ultima volta che hai visto qualcuno dormire?- chiesi esasperata, allora costretta mi svegliai.

Lei in tutta risposta rise di gusto, -Allora vieni anche tu oggi?-

-Dove?- chiesi soffocando uno sbadiglio.

-Ma a casa nostra! C’è anche Bella!-

Io cominciai ad andare nel panico. “Cavoli, cavoli, cavoli!” pensai, “Posso cambiare le cose? Ma comunque voglio cambiarle? Non che non tenga a Bella ma... se cambiassi tutto non potrei più sapere nulla... mi conviene? Ma comunque nessuno rischierà la vita”... no avevo sbagliato, “Comunque nessuno morirà, a parte James il che è un bene...”. Poi calmandomi da tutto quel panico improvviso, ci riflettei qualche altro secondo, poi decisi. “No... Non cambierò nulla... meglio non rischiare, magari le cose potrebbero anche andare peggio, se lascio le cose secondo il destino potrò sapere quello che succederà...” continuai a convincermi.

-Ehm... va bene, ma non rimarrò tutto il tempo.- la guardai. Si avevo deciso, non avrei interferito durante la partita di baseball. E non ci sarei nemmeno andata, avevo ancora un po’ di spirito di conservazione.

-Perfetto! Vestiti, svelta, dobbiamo arrivare prima di loro!-

Mi vestii velocemente e poi feci colazione sotto lo sguardo frettoloso di Alice. I miei ancora dormivano quindi lasciai un semplice biglietto, dicendo che sarei tornata più tardi.

Sospirai uscendo dalla porta, -Andiamo. Un momento... dov’è la tua macchina?- chiesi guardandomi in giro.

-Sono venuta a piedi.- disse lei semplicemente.

-Cosa??? E io come faccio??- chiesi preoccupata e stupefatta che lei non ci avesse pensato.

-Ti porto io!- disse tranquilla.

La guardai, era più bassa di me di un bel po’ di centimetri. Per non parlare che sembrava così fragile, era magra. Se fosse stata umana non mi avrebbe mai retto. “Già se fosse stata umana...”. Sbuffai, -Va bene...-

Ci allontanammo dagli occhi curiosi dei vicini, mi prese in braccio senza sforzo e cominciò a correre veloce. “No non veloce! Di più!!” sentivo le lacrime agli occhi per il vento e allora li chiusi mentre attraversavamo la foresta.

Poco dopo eravamo già davanti a casa Cullen. Di nuovo.

“Ci vengo troppo spesso per i miei gusti...”

 

 Mentire per proteggere

 
Mi fece scendere e mi trascinò dentro senza nemmeno bussare.

Mi trovai davanti Esme, ero più che felice di vedere lei che un altra...

-Alice!- la rimproverò vedendomi così sballottata, - è un piacere rivederti Aubrey.- disse sorridendo sincera.

-Grazie, anche per me.- risposi educata, ricambiando il sorriso.

-Rosalie è gia andata?- chiese lei.

-Si.- le rispose Esme. Il suo sorriso vacillò.

Ora ricordavo, Rosalie non ci sarebbe stata e nemmeno il marito. Se aveva incontrato me era solo perché Alice mi aveva trascinato dentro senza che sospettassero nulla. Almeno Bella avrebbe avuto più fortuna di me.

-Ti faccio vedere la casa!- trillò trascinandomi su per le scale.

La casa era veramente grande e... si lo sapevo, era luminosa, bianca ma diciamo che era uno strano contrasto. Mi fece visitare ogni singola stanza, soffermandosi non poco tempo, sul suo enorme armadio/stanza per vestiti. “Il numero di capi può fare concorrenza ad un magazzino.”

Ci fermammo li e Jasper arrivò richiamato dal rumore di lei che trafficava con le buste, o forse dal mio “buon” umore...

Lo salutai e lui, non troppo vicino rispose normale. Almeno a lui forse stavo simpatica.

-Ecco!- trillò Alice immersa nei vestiti. poi venne vicino a me con una maglia rossa. –Tieni! Provala!- continuò felice. Jasper ridacchiò osservando la mia faccia.

-Non va bene questa?- chiesi indicando la mia, -E il rosso non è il mio colore.- aggiunsi sicura.

Dopo avermi dato un occhiata inceneritrice mi spinse dentro e chiuse la porta.

Sbuffando e tolsi la mia maglia e mi cambiai. Appena finito mi guardai allo specchio.

Si, il rosso non era il mio colore... Ma quella maglia era fantastica.

Il rosso era tendente al carminio e il tessuto era probabilmente seta, lasciava scoperto un poco il collo, le maniche erano fino a metà braccio e poi si aprivano in fronzoli fino alle mani.

-Wow...- mormorai.

Sentii ridacchiare da dietro la porta, che poi si aprì.

-Allora che ti dicevo?- chiese raggiante.

-Si, fantastica...- dissi convinta.

-è di Rose, ma non le importerà se te la regalo.-

Mi girai sbalordita.- Cosa?? Vuoi firmare la mia morte??- dissi con occhi spalancati.

-Ma no! Se continui così ti farai arrivare un attacco di cuore! Non succede nulla!-

“Più che altro l’ infarto lo rischio stando in queste situazioni! Per colpa vostra!”. Pensai frustrata. “Questa storia mi sta stufando!! Vorrei...” poi un’ altra voce nella mia testa mi disse “Stai attenta a cosa desideri...” e mi fermai per sospirare.

-Eccoli!- trillò felice, -Dai Jazz! Andiamo Aubrey!-

-Aspetta!- gridai, poi lei si fermò con sguardo vacuo.

-Interessante... la visione è cambiata...- disse fissandomi.

-Edward sa che sono qui?- chiesi circospetta.

-Penso lo abbia letto nella mente di Esme o Carlisle...-

-Allora legge anche le tua?- chiesi, e lei annuì.

-Bene, visto che sono qui, diremo a Bella che in una visione hai visto che io scoprirò il vostro segreto, allora avete preferito dirmelo subito.- feci una pausa, - Non voglio che sappia dei miei... beh, ecco... di quello che so fare.-

Lei annuì, -Va bene, Edward ha gia saputo tutto. Forza andiamo!- e trascinò me e Jasper per le scale.

 

 Bella e i Cullen

 
-Dove sono Alice e Jasper?- chiese Ed.

-Ehi Edward!- esclamò lei scendendo svelta dalla scale, io ero molto più indietro, ancora nel corridoio. “Nessuna super velocità per me...”

-Ciao Bella! Hai davvero un buon odore, non me ne ero accorta.- disse lei entusiasta. Jasper invece  disse semplicemente –Ciao Bella.- e lei rispose uguale.

–Bry! Dove sei?- gridò Alice dalle scale.

-Bry?- chiese Bella confusa.

-Uff, io non ho mica la super-velocità! -, mi lamentai. Ecco che dopo essere scesa, ero in tempo per vedere la faccia a “O” di Bella. –Edward... aiutami...- mormorai a labbra strette in modo che lei non potesse sentire.

Lui capì subito,-Ecco, Alice ha visto che Aubrey avrebbe scoperto che noi siamo vampiri, quindi abbiamo deciso di dirglielo subito... ci fidiamo di lei. Se lo avesse scoperto saremmo dovuti andarcene,- poi la guardò intensamente negli occhi, - e non dovrà accadere.-

A quel commento sentì invadermi dallo sconforto... “Invece si che accadrà...”.

-Allora fai anche tu parte del segreto.- mi sorrise felice, -Non mi esaltava affatto l’ idea di mentirti!-

Ricambiai il sorriso, avevo ragione a non dirle nulla. Carlisle e Esme si limitarono a inarcare le sopracciglia sentendo quello che aveva detto il figlio, poi ritornò la loro espressione tranquilla e serena.

Quella pazza di Alice mi sorrise. Bella invece spostò lo sguardo sul piano.

-Suoni?- le chiese Esme.

Lei scosse la testa, -No, per niente. Ma è bellissimo, è tuo?-

-No, No. Edward non ti ha detto che è un musicista?- rispose lei ridendo.

-No... Immagino che dovrei saperlo.- disse spostando lo sguardo sul giovane vampiro. Dopo aver visto l’ espressione un po’ confusa di Esme continuò, -Edward è capace di fare tutto vero?-

Jasper soffocò una risata e io mi limitai ad alzare gli occhi al cielo, “egocentrico...” ridacchiai. Esme invece lo rimproverò con un occhiata, -Spero che tu non ti sia vantato troppo, non è educato.-

-Soltanto un po’.- rise.

-Per la verità è stato fin troppo modesto.- continuò Bella.

Dopo Esme lo convinse a suonare per Bella, e noi altri ci allontanammo lasciandoli godere di quel momento. Riuscivo a sentire comunque le dolci note della ninna nanna dalla sala.

Carlisle si diresse nel suo studio, Esme invece se ne andò al terzo piano, mentre noi tre ci incamminammo verso la cucina, ovviamente inutilizzata.

-Sei nervosa.- mi disse Jasper, osservandomi.

Non potevo rivelare il motivo..., così la buttai sull’ ironia, -Bhè non tutti i giorni entro in una casa di vampiri. Anche se devo dire che qualcuno mi ci porta spesso...- e scoccai ad Alice uno sguardo fulmineo. Lei in tutta risposta mi sorrise.

-Sai...- continuò Jasper, sempre distante, mentre io mi sedevo su una sedia, -io e Edward ci siamo chiesti perché Alice può vederti e io cambiare le tue emozioni. Bella non sa nulla del perché riesce a farlo, ma immagino che tu lo sappia.-

“Cavoli non ci avevo mai pensato...” rimuginai. –Non ci avevo mai pensato... magari però come posso evitare che Edward non legga i miei pensieri solo volendolo, posso farlo anche con voi.- strinsi le spalle. –Aspettate...-

 

 Nuovi “poteri” e... preoccupazioni

 
Cercai di concentrarmi il più possibile, pensai ai loro due poteri poi sentì nella mia mente qualcosa come uno scatto di energia che mi permise come di alzare un muro, ma invece che solo nella mia testa anche nel resto del corpo, il quale rispose con una leggera scossa.

Sentivo la testa che batteva per lo sforzo.

Sentii provenire da loro un “Wow” e “Accidenti”.

-Non ti vedo più!- disse lei guardandomi sbalordita. Poi guardò il marito, -Senti qualcosa?-

Lui scosse la testa, affascinato. –No, come se mi stessi concentrando su un oggetto e non su una cosa viva e pensante, a questo punto dovresti saltellare allegra per la stanza se stessi sotto il controllo dei miei poteri...-

Sorrisi compiaciuta. “Ora nessun Cullen può più controllarmi.”. Poi pensai a Emmett ed ai suoi muscoli, “Per lo meno nell’ ambito delle doti mentali...”

-Oh!- cominciò Alice con espressione assente, il marito le si avvicinò. –Ho avuto una visione...  a quanto pare dopo pioverà!- sorrise, -Vuoi venire alla partita di baseball?

Il panico mi invase, per fortuna Jasper non poteva sentirmi! “Si o no?” pensai.

-Sai non ti ho vista... penso però che il tuo “vuoto” non sia così potente, cioè adesso riesco a vedere il tuo futuro a grandi linee ma non vedo te... il che rende tutto questo frustrante.- disse portandosi una mano sulla fronte.

-Oh... stai bene?- le chiesi guardando la sua espressione. Lei sorrise ma non mi lasciai ingannare, ma quella scusa mi serviva. Anche se non avevo ancora deciso cosa fare, ero certa che non sarei andata alla partita.

Motivo numero 1, non ero così stupida da farmi uccidere volontariamente da James o la sua compagna; motivo 2, avrei cambiato la storia; motivo 3, sicuramente mi sarei fatta prendere dal panico e avrei rischiato di dire tutto.

-Ehm, no dopo ho da fare. Sarà per la prossima!- Speravo prima o poi di vedere un gruppo di vampiri giocare a baseball!

-Oh, va bene.- disse un po’ triste, -Andiamo a chiederlo a Ed e Bella!-

-Andate voi. Io vado a casa, non ho nemmeno avvisato i miei prima di venire!- dissi.

-Ti accompagno io.- disse Esme, spuntando improvvisamente dalla porta.

-Grazie.- risposi ricambiando il sorriso.

Mi alzai dalla sedia e Alice dopo avermi abbracciato (il che mi provocò ancor più senso di colpa) corse di sopra con il compagno.

-Andiamo in macchina?- ero ancora scossa dalla precedente corsa.

-Prenderemo la macchina di Edward, non ti preoccupare.- sorrise.

Salimmo in macchina e stranamente lei andava ad una velocità normale, senza superare i limiti di velocità. Mi chiese notizie sulla mia vita e sulla mia famiglia.

Poi le domandai, -Ecco... mi chiedevo una cosa. Io non... centro nulla con voi. Non capisco perché mi volete intorno.- dissi alzando le spalle un po’ imbarazzata.

-Oh piccola, ormai ci siamo affezionati a te! E Alice ti considera una vera amica.- parlò, -Senza volerlo sei diventata una componente speciale della nostra famiglia!- aggiunse ridendo, -Eccoti!-

Poi si fermò davanti alla casa. Scesi salutando –Arrivederci Esme-, sentì la sua risposta anche se attutita dallo sportello. -Ciao piccola.-

Sentivo le lacrime agli occhi, mentre nella mia mente rimbombava il peso dell’ eco dell’ ultima frase.

“Senza volerlo sei diventata una componente speciale della nostra famiglia!”

“Sei diventata una componente speciale della nostra famiglia!”

“Una componente speciale della nostra famiglia!”

“Componente speciale della famiglia!”

 

Ta-dan!

Un grazie speciale per chi ha commentato!

Razorbladekisses, grazieee =D Appena posso vengo a commentare!
kiarab, mi hai fatto morire dal ridere X’D Eheh bel problema èh?
Madeleine, cara ti adoro anche io! Lo sapevo che un capitolo senza Bella ti sarebbe piaciuto XD, qui c’è soltanto in un pezzo del capitolo ahah, Se devo essere sincera nemmeno io so bene quello che succederà XD sono un po’ fuori-ispirazione. Alloraaa fai conto che la storia risale più o meno a Luglio... penso di averlo letto su una rivista o alla tv... Ricordo che quando ho dovuto pensarci volevo chiamarla Bree, poi ho optato per Aubrey che si può abbreviare in Bry XD Kissss
Infect, ahah immaginavo che reagivate così XD Ho mai detto che Bry e Ed si mettessero insieme? Nu XD Io continuo a sostenere che James ( :Q__) a casa non sarebbe male ahah, magari fa fuori anche la mia caaara sorellina XD
Nerida R Black, grazieeee, *me commossa* allora qualcuno che non lo odia c’è!  *_______*

 

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Capitolo 11
*** Dopo la partita di baseball ***


Dopo la partita di Baseball

Credevate che mi fossi dimenticata di voi vero? E invece no! Dopo una ehm piccola (-_-’’’) pausa rieccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Non so bene quando aggiornerò perché in queste settimane ho (e sto avendo) degli stupidi corsi di recupero pomeridiani, senza contare le lezioni private di matematica e inglese <-< quindi la scuola mi toglie un bel po’ di tempo. Vi adoro tutte!

 

 

Ricordi

 

Prima di aprire la porta trovai un biglietto.

 

<< Tesoro, papà e io siamo andati a comprare un regalo per zia Clarisse,
guai a te se la prossima volta dimentichi cellulare!
Probabilmente staremo via fino all’ ora di cena,
puoi farti un panino.
Ma non bruciare la cucina come l’ ultima volta! >>

 Sorrisi tra le lacrime ricordando quell’ esperienza dell’ anno prima.

 << Phoenix, casa Coleman, 13 e 30 minuti.

<< Tesoro, siamo usciti con gli zii
puoi cucinare quello che ti va, abbiamo appena fatto la spesa.
Torniamo presto >>

 Oh grazie mamma!” pensai ironicamente.

“Scommetto che ora sono al ristorante... e dovrebbero sapere che non riesco ad accendere il nuovo forno!”

Appoggio per terra la borsa della spiaggia, spargendo granelli di sabbia all’ ingresso.

“Mi toccherà pulire. Pazienza.”

Accendo la televisione, almeno fa un po’ di compagnia.

Arrivo in cucina e cerco qualcosa di commestibile.

Poi vedo.

Vedo le lasagne. Cavolo, qui si gioca basso.

Le prendo in mano pregustandomi il profumo.

“Ok Aubrey ora devi usare il forno... visto che mamma ha rotto il microonde... Uff accontentiamoci, non sarà mica così difficile!”

“Dunque, dunque... questo simbolo sembra quello giusto! Credo... Forse dovrei alzare un po’ i gradi, magari quel simbolo cuoce più lentamente!”

Drin-drin. Drin-drin. Drin-drin.

“Cavolo il telefono!” Svelta, dopo aver messo la porzione dentro, ecco che vedo la lampadina accendersi, poi mi allontano per rispondere.

-Casa Coleman, pronto? Oh Karen! Cosa... ah io invece *blablabla*-

“Che cavolo... sento odore di... BRUCIATO!!! Oh merda!”

-Ci sentiamo scusa!- grido alla apparecchio per poi appoggiarlo sul primo mobile che vedo.

Corro in cucina. Fumo.

“Oh mamma che faccio??”

Un enorme nuvola di fumo nero si apre proprio dalla fessura del forno.

Corro e con il guanto la apro. Comincio a tossire convulsamente.

Spengo tutte le manopole, anche se credo che ormai non funzioni più.

Prendo le lasagne dalla teglia. Stanno andando a fuoco. Letteralmente.

“Cavoli!! La pellicola di plastica!!”

Nel panico la butto in giardino attraverso la finestra aperta.

Mossa sbagliata. “Mi brucerà il giardino!”

Mi precipito in giardino con una bottiglia piena d’acqua e la verso sopra. Finalmente si spenge. Tiro un sospiro. >>

 
Inutile ricordare la scenata di mamma. E di papà per come avevo ridotto i fiori. Diciamo che si era bruciato un po’ tutto... Pure la mia paga settimanale.

Quel ricordo mi sembra così lontano... tutto quello accaduto mi sembra lontano, come un'altra epoca.

Mi accorsi che stavo tremando, anche per il freddo e mi affrettai a rientrare.

Accesi le luci e quando arrivai in cucina optai per il panino. Mentre scaldava mi asciugai le lacrime con la manica della maglia che indossavo.

Fissai la maglia. Non era la mia, era rossa.

 

Confusione

 
Senza finire il panino, lo mollai nel piatto ed andai di sopra per sostituirla con una felpa qualsiasi.

Gettai il regalo sopra il letto, in un angolo.

...Tutto così complicato...

Ero in piedi, braccia incrociate sul petto, appoggiata con la schiena all’ armadio di legno. Cosa dovevo fare?

Ogni mio pensiero anche distante, mi riportava in mente i Cullen. “Non metto in pericolo solo Bella ma tutti loro. Una caccia grandiosa per James equivaleva al pericolo per le sue vittime e sono più che sicura che nessuna di loro sia sopravvissuta... Oh, invece si. Infondo Alice era riuscita a cavarsela grazie all’ aiuto del vampiro che lavorava al manicomio.” Dava qualche margine di aiuto a loro oppure James sarebbe stato ancora più determinato? “Probabilmente la seconda. Non avrebbe lasciato per la seconda volta sfuggire un così buon partito. Tutto per ‘gioco’...”

In quel momento non mi sorpresi del perché quel potere era stato dato ad un maschio!

L’ unico modo per distrarmi lo conoscevo.

Arrivai davanti al letto e dopo essermi inginocchiata infilai la mano sotto il letto in cerca della mia valigia nera, dopo averla aperta mi trovai di fronte Il Libro.

Dopo un sospiro trovai la pagina che cercavo e cominciai a leggere.

______________

 
Dopo un paio d’ora ero gia arrivata all’ epilogo.

Osservai il cielo grigio di pomeriggio, una leggera pioggerellina aveva cominciato a scendere e si stava trasformando in un temporale vero e proprio.

Osservai il paesaggio fuori per un po’ finche non vidi comparire il primo lampo nel cielo. Il rombo fragoroso del tuono gli fece ruota, eco dei miei pensieri.

Ero più che sicura che Alice in quel momento stesse dicendo “è il momento!”.

I miei genitori se non altro erano fuori città, almeno erano al sicuro.

Continuai a fissare il cielo, sempre più scuro, tuonare arrabbiato.

Dopo non so quanto tempo guardai verso casa di Bella, ben visibile dalla mia stanza, le luci erano accese, ma la cosa che mi stupì più di tutte fu vedere il pick-up di lei parcheggiato.

Era gia passato così tanto tempo??

Dopo aver deglutito rumorosamente e con i nervi a pezzi mi voltai, non volevo vedere. Infondo a cos...

Decisi in una frazione di secondo.

Non mi resi nemmeno conto di quello che stavo facendo che mi ritrovai al piano inferiore con la giacca in mano che correvo svelta a mettermi le scarpe.

Scrissi un biglietto e lo misi vicino al telefono.

 
Mamma sono con Bella, non ti preoccupare.
Tornerò prima che posso, non venite a cercarmi ho bisogno di farla ragionare.
Vi chiamerò al più presto.

Bry

Per altre spiegazioni avrebbero chiamato Charlie, ed ero abbastanza sicura che lui li avrebbe tranquillizzati.

La copertura era pronta, ora dovevo sbrigarmi se volevo che tutto funzionasse.

Misi svelta qualche vestito nella borsa.

Come ultima cosa mi accertai che il pick-up non ci fosse più. Mi chiusi alle spalle la porta di casa e sotto la pioggia che mi bagnava entrai in macchina.

-Bene, è ora di vedere quanto vali!- parlai all’ auto. Ormai avevo perso speranze sulla mia sanità mentale.

Misi in moto e mi diressi verso fuori città. Casa Cullen mi aspettava.

 

Decisioni


Era una fortuna che Alice non mi vedesse, in quel momento probabilmente me li sarei trovati davanti per dirmi che ero pazza.

Potevo dargli torto?

Avrei creato ancora più confusione, sicuro. Come se non avessero altro a cui pensare in quel momento!

Però cosa mi impediva di intervenire ora?

Con gli aiuti ero certamente in ritardo ma cosa mi impediva di fare la mia parte?

“Nulla.”

Oh certo c’erano i muscoli di Emmett e la frustrazione di Edward che si potevano mettere tra me e il mio piano, ma avrei fatto di tutto per evitarlo.

Dopo aver guidato pericolosamente e aver superato di un bel po’ il limite di velocità, in una decina di minuti mi trovai nella via di casa Cullen, a quel punto mi avevano sicuramente sentito.

Feci in modo che Alice potesse vedermi. Era meglio che Edward non leggesse la mia mente, con tutto quello che stavo pensando avrei fatto saltare tutta la storia del perché sapevo di loro, anzi di quello che sapevo sarebbe successo dopo.

Troppo rischioso.

Appena arrivata notai le macchine parcheggiate davanti, ero arrivata in tempo.

Corsi su per le scale d’entrata di casa Cullen, ma qualcuno mi precedette prima che potessi arrivare alla porta.

-Oh!- dissi spaventata quando mi trovai Edward davanti.

-Non ci pensare nemmeno!!- mi urlò contro.

-No invece! Non potete impedirmi di seguirvi! Ho abitato a Phoenix e conosco la città meglio di voi! E poi posso trovare con facilità la casa di Bella!- ovviamente non lo avrei fatto, James sarebbe stato la ad aspettarla. Ma loro non lo sapevano.

-Devi rimanere qui a Forks!- continuò imperterrito.

Sentii dalle altre stanze dei rumori di voci e mi chiesi a che punto erano.

Alice apparve dietro la porta, ma senza neanche guardarmi parlò al fratello,-Lo farà, lasciala venire e basta.-

Rassegnato mi fece entrare e mi trovai davanti Rosalie ed Emmett pronto a partire con Carlisle.

La vampira mi rivolse un ’occhiata più scortese di quella che mi aveva riservato la volta precedente. Emmett aveva un espressione soddisfatta sul viso, potevo immaginare che stesse pensando a come combattere contro James, Carlisle invece era più cupo.

Bella stava scendendo le scale, con vestiti troppo lunghi per la sua taglia, Esme le era di fianco.

Appena mi vide, anche lei mi disse di tornare a casa e di non cacciarmi nei guai, ma le risposi dura che venivo comunque a Phoenix, con o senza di loro.

-Ho scritto ai miei un biglietto in cui dicevo che venivo con te a Phoenix. Sono coperta.-

Carlisle intanto stava dando ad Alice e a Esme i cellulari.

Mentre Bella continuava a ripetermi che era troppo pericoloso per me gli altri si muovevano svelti ed efficienti, per loro quello che diceva Alice era legge.

Intanto lei stava dicendo a Carlisle che nella visione il segugio cadeva nella trappola. A quel punto, per il loro gruppo era ora di andare. Edward però abbracciò Bella e la baciò intensamente per un breve ma intenso instante. Il volto di lei si rigò di lacrime.

Quando lui si voltò mi guardò in faccia per un breve istante e dire che era vuoto era poco, sembrava sfinito.

Una brutta fotocopia dell’ Edward Anthony Masen Cullen di sempre. Niente sorriso sghembo sul volto. Anzi somigliava più a quello del periodo prima di Bella. Come se... non avesse più una ragione di vita.

Ma nei suoi occhi d’orati c’era altro. Determinazione. Oh si invece che aveva una ragione di vita, e doveva, voleva combattere per lei.

Poi veloce sparì con gli altri.

Poi fu il turno di Rosalie ed Esme con il pick-up, che sparì con il solito rumore.

-Edward dice che la femmina è sulle tracce di Esme. Vado a prendere la macchina.- disse dopo aver parlato al telefono, poi continuò,-Aubrey vieni con me, dobbiamo mettere la tua macchina in garage per non far insospettire.-

Veloce, cercai di fare tutto il prima possibile, dopo aver messo in moto la misi subito dentro il posto macchine e Alice chiuse tutto perfettamente poi mi fece salire nella Mercedes.

Dopo arrivò anche con Bella e Jasper.

Jasper mise in moto e veloci, partimmo.

“Okay... Phoenix rieccomi!”

 

 Il viaggio

 
Ero seduta dietro, vicino al finestrino oscurato, al mio fianco c’era Bella e poi Alice.

Il viaggio trascorse silenzioso finchè, come mi aspettavo il mio cellulare vibrò.

Guardai il display.

Mamma chiamata

Alice mi lanciò un occhiata preoccupata e compassionevole(probabilmente aveva già visto tutto), Jasper fece lo stesso e Bella mi guardava in silenzio. Dopo aver sospirato, risposi.

-Si mamma?- parlai, pronta ad una sfuriata.

-Si mamma?? dici solo questo?? Noi torniamo a casa tranquilli e non vediamo la tua auto! Poi appena entrati vedo quel biglietto! “Non venite a cercarmi”?? e non dovremo preoccuparci?? Abbiamo telefonato all’ ispettore Swan e ci ha detto che Bella torna a Phoenix! Tu cosa credi di fare??-

Parlai prima che mi potesse attaccare di nuovo,-Mamma calmati! In questo momento sto seguendo Bella, e si sto andando verso Phoenix, ma non sono nei guai! Tornerò tra pochi giorni, e non ti preoccupare! Se succede qualcosa posso sempre fare un salto dagli zii!-

Detto questo si calmò un poco,- Aubrey Coleman! Se tra quattro giorni non sei a casa ti troverai in guai seri! Chiaro??-

-Si, ho capito.- risposi automaticamente.

-Bene! Io telefono a zia Clarisse, le dico che sei nei dintorni... e valla a trovare! Ora chiudo prima che tu faccia un incidente con macchina!

-Ok... ti voglio bene.- dissi un po’ ruffiana.

-Oh! Adesso lo dici!-, continuò arrabbiata ma non resistette per molto,-Va bene tesoro... torna presto, ti voglio bene.- poi chiuse la chiamata come se stesse per scoppiare a piangere...

Distrutta dalla chiamata ( ero sicura che tutti avessero sentito le urla di mia madre) appoggia la testa indietro e chiusi gli occhi.

“Uff... tutto complicato...”

-M-mi dispiace averti cacciato in questo guaio.- parlò Bella con gli occhi lucidi.

-Non ti preoccupare per me, infondo non sono io quella inseguita da due vampiri affamati!- dissi un po’ scherzando.

Lei lo capì e incurvò le labbra in una specie di sorriso amaro.

“Senza Edward nemmeno lei è tranquilla, ormai l’uno senza l’altro non possono essere più felici, di questo ne sono convinta. Spero che non debbano mai più provare cosa significhi la lontananza... No ma che dico? Sono sicura che dopo...Twilight... Bella verrà trasformata e saranno felici e contenti per sempre!  Come ogni storia che si rispetti! Non può andare peggio di così per loro giusto?...” rimuginai sul futuro per tutto il viaggio, infondo questa storia si stava per concludere... Ma ricordavo perfettamente quello che avevo letto: << In pubblicazione anche New Moon il secondo episodio della saga. >>

Ma cosa succedeva se incontravamo qualcuno per strada che diceva: << Accidenti quella che è appena caduta potrebbe passare per Bella Swan! >> , << Oh guarda! Quello sembra Jasper... proprio come lo immaginavo!! >> , << Accidenti che strana ragazza! Così pallida e così bassa passerebbe per Alice Cullen! >>?

Forse tutto era silenzioso nella vecchia e cara cittadina di Forks ma... a Phoenix che sarebbe successo?

Dopo essermi fritta il cervello con certe pippe mentali che avrebbero fatto invidia a Edward Cullen, smisi di pensare solo perché crollai sul sedile.

Durante il viaggio facemmo un paio di soste ma ripartivamo svelti per la cittadina assolata, più ci avvicinavamo all’ Arizona più l’aria diventava calda e soffocante ed il sole brillava solitario in un cielo senza nubi. Dopo mesi e mesi passati ad essersi domandata come fosse fatto il sole, era scioccante ritrovarselo ovunque.

Passai il giorno in quel auto con Bella, che non accennava a cedere al sonno, e due vampiri. Ora potevo vantarmi anche io di aver dormito vicino ad un vampiro mentre mi guardava! “Fantastico!” pensai ironicamente.

Quando mi svegliai eravamo praticamente a Phoenix... Dio quanto mi era mancata! Anche se il sole stava per tramontare la gente inondava i marciapiedi ed i negozi, tutti con scritte luminose e colorate. Dai vari locali usciva gente mezza ubriaca che rideva appassionatamente e si divertiva.

“Questa è la mia città! Proprio come me la ricordo!! Così... così piena di vita! Ricordare Forks mi fa’ un po’ ridere e pensare che la i negozi chiudono alle sette.” sulle labbra mi si dipinse un sorriso.

-Contenta di essere ritornata?- mi chiese Jasper. Avevo lasciato perdere il mio scudo emotivo poco dopo la partenza e ora riusciva a leggere tutte le mie emozioni.

-Si, anche se le circostanze non mi piacciono. Sono a casa...- continuai a fissare la gente ignara dei vampiri e di altre creature, fuori dal finestrino.

Finalmente. A. Casa!

 

 
Un grazie speciale per chi ha commentato!

Madeleine, Oddio ogni volta che recensisci mi fai morire!! XD E non credere che non veda le tue frecciatine minatorie a Bella!! << Scelta intelligente comunque quella di non andare dritta a farsi sbranare da James...come invece ha stupidamente fatto una vecchia e stupida conoscenza...*coff coff* Bella *coff* xD >> << Bella muore, Ed e Bry si sposano xD >> XD Quindi dovrei dirti “grazie dell’ aiuto cara!” vero? XD Kisssss!
Dunkel Prinzesschen, Grazie mille Giulia!! *_________* fa sempre piacere avere nuovi lettori!
kiarab, si infatti! Dopo quello sarei crollata anche io ç_ç
Razorbladekisses grazie! aggiorna presto anche tu! =D
Infect, grazie di avermi dato della visionaria ahah XDD kiss!
DiNozzo323 Grazie!!! Oddio non vorrei mai sapere cosa passa in testa alle mie lettrici! ihih XD

 
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