The Hanging Tree

di Black_Cigarette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


~~L’edificio risultava imponente e maestoso.
Ai lati una fitta boscaglia di abeti faceva da lugubre cornice al giardino nebbioso e spoglio del centro d’igiene mentale “Shaloom”.
La facciata principale era formata da piccoli mattoncini grigio fumo che si strutturavano in rigide file verticali, interrotte solamente da una moltitudine di piccole finestre dai vetri oscurati e preceduti da sbarramenti di ferro.
A completare il paesaggio, le nuvole bianche oscuravano il sole e di esso trapelavano solo alcuni raggi di luce opachi, solamente il fumo nero che usciva dal camino posto a lato tra le tegole scure riusciva a sporcarle di un sottile strato fuligginoso.
Al di sopra della grande porta di legno intagliato, spiccava una lastra di marmo bianco con su scritta una frase in caratteri gotici: “Queste sono le porte della vita” completamente in contrasto con l’aspetto e ciò che succedeva in quell’edificio.
E nel suo piccolo studio, nel lato Ovest della struttura, il Dottor Caleb Prior riascoltava vecchi audio, che ormai avrebbero dovuto essere archiviati:


. Verbale Audio n°10
. Dr. Prior
. Centro “Shaloom” per igiene mentale
. Giorno: 5 giugno 1990
. Caso: Delevigne
. Paziente n° 398
 
Dr: Allora Cara, ormai è diversi giorni che sei qui. Ti va di raccontarmi cosa ti è successo?
D.C.: Amm…si mi sento pronta credo… *sospira*
Dr: Bene, puoi cominciare col dirmi dove sei nata e chi erano i tuoi genitori.
D.C.: Si okay…sono nata in un piccolo appartamento, nella periferia di Berlino, in una strada chiusa. Ricordo ancora le parati bianche della piccola cucina sporcate da qualche macchia di caffè, la finestra in quella stanza angusta dava sul retro della casa dei vicini. Spesso vedevo due bambini giocarci spensierati, e, mi chiedevo perché anche io non potessi andare a giocare come loro… *fa una breve pausa*
Dr: E perché non potevi , Cara?
D.C.: *si schiarisce la voce* ecco…i miei genitori…diciamo che non volevano…
Dr: Che tipi erano tuoi genitori, me lo vuoi spiegare?
D.C.: Mia madre mi vedeva come un ostacolo, qualcosa che porta solo guai, altri soldi da spendere inutilmente. Comunque non era una donna molto presente, o era collassata sulle mattonelle fredde del pavimento o scopava con quello che avrei dovuto chiamare padre.
Un giorno ero appena tornata a casa da scuola, avevo preso otto in inglese e non vedevo l’ora di dirlo a mia madre, pensavo ne sarebbe stata fiera. *sospira*  Ho aperto la porta e non la trovavo. Allora l’ho cercata prima in salotto, poi in cucina, in camera ed infine in bagno. Era lì, con la schiena magra ricurva sul lavandino che tirava avidamente col naso una pista di coca. Sentendomi si è girata di scatto e mi ha chiuso fuori. Mi ha urlato di andare in camera. Io lo feci. Sono stata chiusa in quella stanza per due giorni.
Dr: E tuo padre?
D.C.: Bhe, mio padre è, o era, poco m’importa, un uomo alto dai capelli brizzolati, non mi ricordo bene il suo viso, ma mi ricordo le sue mani sul mio volto e sul resto del mio corpo
quando è venuto ad aprire la stanza dopo due giorni, diceva che “avevo disturbato mia madre mentre svolgeva affari importanti, che non mi riguardavano”. Io volevo solo bere un goccio d’acqua e mangiare qualcosa, ma lui mi teneva stretta e… *respira affannosamente*
Dr: Basta!Basta!Va bene così per oggi…
D.C.: Grazie…
Dr: Ci vediamo domani Cara…aspetta un secondo *rumore di un cassetto che viene aperto* tieni questo
D.C.: Cosa ci devo fare?
Dr: è un registratore, ogni giorno dovrai registrare un tuo diario che io sentirò periodicamente…puoi dire quello che vuoi…
D.C.: Okay *sospira* lo farò
--Fine registrazione--

Il dottore tolse la registrazione e decise di passare a quella successiva:


. Verbale Audio n°126
. Dr. Prior
. Centro “Shaloom” per igiene mentale
. Giorno: 6 giugno 1990
. Caso: Malik
. Paziente n° 380

Dr: Zayn,dove hai preso quella sigaretta? Sai che qui non è permesso fumare…
Z.M: *ride* e secondo te te lo dico? Non sono così stupido…
Dr:  Zayn per favore,spegni quella sigaretta ed iniziamo…sempre la stessa storia con te, quando vorrai capire che sono qui per aiutarti? *sospira*
Z.M:*ridacchia* Ah si? Aiutarmi? Ed è per questo che mi tenete chiuso qui dentro…giusto…
Dr: Oh Zayn accidenti! *sbuffa e sospira* anche se per te la terapia che noi utilizziamo non funziona ti assicuro che ha i suoi effetti,devi solo avere…pazienza…ora,gentilmente mi faresti la cortesia di deciderti di parlarmi di te?!
Z.M: *sbuffa* Se è questo che volete, vi accontenterò: sono nato a Berlino, mia madre è inglese e mio padre pakistano. Non abbiamo mai avuto problemi di soldi, o famigliari, e probabilmente i miei avrebbero voluto mandarmi in una di quelle scuole per ricconi,come hanno fatto con le mie sorelle *ride* ma non era quello che volevo io, in ogni famiglia c’è una pecora nera…
Dr: E cosa volevi tu? Zayn ti ho detto di spegnere quella dannata sigaretta,ti fa solo del male..
Z.M: Okay,okay..*attimo di silenzio* non avrei mai voluto una vita del genere, mi sembra una prospettiva così noiosa! Io voglio divertirmi..
Dr: Divertiti? Credi davvero che sia divertente non avere la possibilità di costruirsi un futuro?*sospira*  bene e per non annoiarti nella tua triste vita fatta di sicurezze,monotone a quanto dici…cosa facevi?
Z.M: Lo sapete benissimo cosa facevo, se no non sarei qui…
Dr: Zayn! Sto cercando solamente di aiutarti! Perché non te lo ficchi in quella testa dura che ti ritrovi? *sospira* calmiamoci…voglio sentirmelo dire da te,cosa facevi..
Z.M: *sbuffa* mi bucavo okay? E mi bucherei ancora se solo non fossi in questo posto di merda!
Dr:*sbuffa* Te ne rendi conto che ci sono persone che pagherebbero per avere la tua vita? E tu la butti via così... *sospira* ci sono altri modi per “divertirsi” Zayn… credi che sia giusto quello che facevi?
Z.M.: No affatto, ma era questo che lo rendeva divertente mio caro dottore *ridacchia* ora sono stanco…
Dr: Zayn non pensare che sia finita qua!
Z.M: Si,si..
Dr: Aspetta un attimo!
Z.M.: *sbuffa* che c’è?
Dr: Tieni questo…e ogni giorno cerca di registrare qualcosa… di sensato!
Z.M.: Quando mai io dico cose insensate? *rumore passi e poi porta che sbatte*
Dr:*sospira pesantemente*
--Fine registrazione--

#BANANAAAAA ciao a tutti Siamo due ragazze a scrivere questa fanfiction che é la prima che facciamo, quindi siate buone Cerceremo di aggiornare il prima possibile, il nuovo capitolo sarà più lungo ed è già pronto, aspettiamo solamente che voi ci lasciate una piccola recensione per sapere che ne pensate, sarebbe davvero importante per noi :) Come avrete capito questa storia é un po' particolare, la storia di Cara é ispirata ad una storia vera.. Bene detto questo, grazie mille di aver letto, lasciate una recensione se avete voglia Le vostre Emme e Tris

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


~"Normal people scare me" -AHS

. Verbale Audio n°23
. Dr. Prior
. Centro “Shaloom” per igiene mentale
. Giorno: 18 giugno 1990
. Caso: Delevigne
. Paziente n° 398

Dr:Allora Cara, cosa ne dici se ricominciamo a parlare di cosa ti è successo dopo che ti hanno portato via dai tuoi genitori biologici?
D.C.:  *sospira* Avevo quattordici anni e non capivo cosa stesse succedendo. Credevo che la realtà che avevo vissuto fino a quel giorno fosse la cosa giusta, ero convinta di meritarmi tutto ciò che mi succedeva, ogni insulto, ogni pasto saltato, ogni sguardo assente di mia madre ed ogni botta, invece troppo presente, di mio padre. Ci sono giorni in cui penso ancora che mi sono meritata tutto ciò. *sospira* Gli assistenti sociali non potevano più fare finta di niente, dopo l’ennesima volta che finivo in ospedale per motivazioni poco chiare, in seguito a un altra percossa scatenata da una pasta poco cotta, da un vestito fuori posto, un breve ritardo dopo scuola o qualsiasi altro stupido motivo che lui riteneva abbastanza per picchiarmi, fino a che, preso da pietà o compassione, si fermava e io potevo tornare a respirare. *fa una breve pausa* Se la memoria non m’inganna quel giorno pioveva.
Un uomo e una donna, vestiti elegantemente mi sono venuti a prendere sotto l’ospedale con un auto blu. Per un po’ ho vissuto in un orfanatrofio, ma la tregue è durata ben poco. Sono stata affidata ad una famiglia dove avrei potuto sentirmi accolta e finalmente avrei potuto essere felice, per quanto mi sarebbe stato permesso…bhe non fu così…
Dr: So che non è facile ma ti andrebbe di dirmi il perché?
D.C.: Mio fratello adottivo studiava legge all’università, ma a volte le apparenze ingannano, e lui non era esattamente ciò che fingeva di essere…rimanevamo spesso soli a casa io e lui, quando i miei genitori adottivi uscivano per andare a lavoro o fare la spesa. Lui veniva nella mia stanza e mi chiamava con un tono di voce melenso, si avvicinava a me, prendeva il mio viso tra le mani e mi baciava con foga…io non volevo ma lui non si fermava…
Dr: E i vostri genitori?Se ne sono mai accorti?
D.C.: No, non lo sapevano, o almeno io  non gliel’ho mai detto e loro non hanno mai fatto niente che mi facesse pensare che lo sapessero, erano così orgogliosi di lui…
Dr: *si schiarisce la gola* Cara cosa sono quei tagli sulla braccia?Era da un po’ che non li vedevo *momento di pausa* e non provare a coprirti col maglione, ormai li ho visti…
D.C.: Niente, niente *momento di pausa* mi sono graffiata con roghi in giardino…
Dr: Non sono stupido Cara…con cosa ti sei tagliata?Sai che sei qui per smetterla!
D.C.: Io ci ho provato..ma non ce la faccio…ogni volta che chiudo gli occhi rivedo sempre le stesse scene e continuo a pensare che forse sono io quella sbagliata e che in fondo tutta questa sofferenza me la sono meritata…a volte vorrei solo sparire…
Dr: Tu non sei sbagliata Cara. Sei una persona meravigliosa con un passato orribile e hai avuto un gran coraggio nel volerci provare…ma ora dobbiamo impegnarci di più okay?
D.C.: Okay… *sospira* ho usato il registratore che mi ha dato, tenga…
--Fine registrazione--

 

Audio diario n1:

*fruscio metallico* Uhmm… ecco, audio numero uno, paziente Delevigne.
Oggi è il non so quale giorno di Giugno, probabilmente . Qua dentro i giorni sembrano sempre uguali e io ne perdo il conto *sospira e rumore di passi* nel primo periodo tenevo il conto di quante volte il sole sorgesse per poi tramontare, ma così mi rendevo conto ancora di più di quanto le ore trascorressero lente e uguali e allora ho smesso, ho smesso anche di studiare, di truccarmi, di scegliere con cura i vestiti, di tenere aperta la finestra mentre dormo *breve pausa* ho smesso di essere qualcuno. Ormai sono solo un ‘caso’, una paziente e là fuori non c’è più nessuno che ricordi il mio nome *sospira* che poi fa così freddo e io sono così sola…la mia stanza ha i muri bianchi, c’è una piccola finestra che dà sul guardino spoglio…mi sento così vuota…oggi a mensa c’era la pasta, non l’ho mangiata, non ne avevo voglia…sto dicendo cose senza senso, ma non so proprio di cosa dovrei parlare, eppure il dottore dice che aiuta *breve pausa* questa notte ha piovuto… ho osservato come le goccioline scendessero freneticamente sulla superficie liscia e trasparente del vetro, mi ha aiutato a non pensare per un po’, a non cadere nel buio
. È stato un incubo a svegliarmi, non un tuono: c’ero io c’era mio padre, lui mi guardava e mi diceva che mi voleva bene, avrei preferito mi picchiasse…la mia stanza è troppo bianca, quasi mi acceca, quasi mi fa paura.

-fine-


. Verbale Audio n°139
. Dr. Prior
. Centro “Shaloom” per igiene mentale
. Giorno: 18 giugno 1990
. Caso: Malik
. Paziente n° 380

Dr: Buon giorno Zayn, riuscito a dormire questa notte?
Z.M: E secondo lei come posso anche solo pensare di riuscire a dormire? Non ho chiuso occhio! Mi prudeva tutto,e non riuscivo ad appoggiare la testa al cuscino che mi faceva male qualcosa. Non riuscivo a smettere di pensare che se avessi avuto una siringa e qualche grammo di cocaina sarei stato sicuramente meglio.
Dr: Bene, ti farò prescrivere dei sonniferi per ora…devi riposarti, ma non puoi andare avanti così per sempre,ti abituerai all’assenza di stupefacenti, sarà un periodo lungo e difficile ma ne uscirai, devi solo aiutarti e lasciarti aiutare.
Z.M: *ride* Volete farmi guarire dalla droga con altra droga? Bel metodo,davvero, i miei più sentiti complimenti…ma in fondo non fate sempre così? Prendete la gente con dei problemi, li imbottite di farmaci, fino a rimbecillirli, li “curate” dicendogli che ciò che fanno è sbagliato e tutte quelle cazzo di cose che dite di solito. Poi non appena le medicine li fanno “migliorare”, e per migliorare intendo farli dormire tutto il giorno in modo che non tentino di suicidarsi, li mandate a casa…sono qui da settimane ormai, e ho capito come stanno le cose: nessuno dei pazienti ha la piena capacità di capire cosa stiate facendo e a voi non interessa minimamente…
Dr: Zayn cazzo devi capire che noi siamo dalla tua parte! Smettila di pensare che l’intera popolazione mondiale sia in vita solo per provocarti  dolore! Se sei qua è per guarire,guarire davvero, per riprendere in mano la tua vita ed avere un futuro migliore! Ma tutto questo non è possibile se tu per primo non capisci ciò che è meglio per te e ciò non comprende nessuna droga, caro mio.
Z.M: *ride* Dottor Prior non si dicono le parolacce,insomma...
Dr: Zayn ma hai seguito ciò che ho detto?!Sei il peggior paziente che abbia mai avuto…
Z.M.: *ride* Così mi onora…
Dr: *sbuffa* Oh Zayn, mi farai licenziare prima o poi!
Z.M: Ma dottore non dica così! Come farei io senza di lei in questo posto di m…matti…
Dr: Se ne vada Malik, se ne vada…mi faccia questo favore!
Z.M:*ridacchia* okay okay..*rumore di una sedia che si sposta* a domani, mi manca di già!...*momento di silenzio* e tenga il suo registratore, utile a un cazzo *porta che si chiude*
Dr: *sbuffa* Testardo come pochi…
--Fine registrazione--

Audio diario  n1:

*fruscio metallico* come cazzo si accende questo coso? *rumore di oggetto che sbatte* è acceso? Bhe c’è una lucina rossa che lampeggia, quindi è acceso…oppure è rotto, ma in questo caso non è colpa mia! Paziente Zayn Malik. Bene, caro dottore, voglio che lei sappia quant’è bello poter parlare liberamente senza la sua enorme faccia da culo davanti. Sa?! È proprio snervante… ha il naso storto e poi se non sbaglio è anche un po’ strabico; bhe se non lo fosse credo che non porterebbe quegli orribili occhialini da topo che la fanno assomigliare ad un pesce lesso! Ehi non si offenda, non è una questione personale.. sì, forse un po’ lo è, ma non è questo il punto! Il punto che lei pretende che io ora me ne stia qui a parlare con una stupida scatoletta di metallo di ciò che provo, come una femminuccia con problemi di cuore. Il solo motivo per il quale non l ho ancora buttata giù dalla finestra… è che effettivamente è sigillata. Come possa essere sigillata la finestra di un dormitorio non lo capisco…cioè, ha presente della puzza che c’è qua dentro la mattina? Per non parlare del caldo..no, perché scommetto che le finestre del suo appartamento non sono bloccate e lei può aprirle quando vuole e sentire i suoi amati uccellini che canticchiano mentre fa le pulizie…*momento di silenzio* bene, volete che vi parli di quello che provo? Vi accontento… sono incazzato nero. Sono così incazzato che prenderei a pugni quella sua faccia da pesce lesso. Sì, forse fate bene a tenermi chiuso qui dentro… forse sono pazzo, tanto pazzo da poter uccidere! Sapete che vi dico? *soffia* esatto, sto fumando! *ridacchia* spero proprio che un bel po’ di fumo passivo finisca nei vostri bei polmoni immacolati, tanti saluti mio caro dottore. 


 #UCCELLOOOOO
Si siamo delle maniache e ora ci andiamo a guardare american horror story, già.
Bene, speriamo di avervi depresso almeno un pochino e di avervi fatto urlare ‘SESSO VIOLENTOOO’ nel leggere la parte di Zayn perché bhe insomma, immaginatevi un Zayn Malik che fuma mentre manda a fare in culo il mondo, molto arrapante.
Okay dopo questo pace, amore e sesso gay (nel mulino che vorrei i Malec fan sesso gaaaay) recensite e vogliateci bene ics di
Tris e Emme 

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