Memorie di una Guardiana

di Elly J
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Disclaimer: tutti i personaggi di W.I.T.C.H. presenti in questa fan fiction non appartengono all’autrice, ma appartengono a Elisabetta Gnone, alla Disney Italia e a chi detiene i diritti sul fumetto. Questo racconto è stato scritto per puro divertimento personale e quindi non a scopo di lucro. Di conseguenza nessun copyright è stato violato.
La trama e gli intrecci del racconto, ispirati appunto al fumetto di W.I.T.C.H., sono stati invece ideati dall’autrice (Elly J) che quindi ne detiene il copyright, vietandone così la riproduzione altrove.

La riproduzione altrove e qualsiasi citazione è ammessa solo se l’autrice ne ha dato il consenso.






Capitolo 1


Più volte durante la mia giovinezza da Guardiana mi ero chiesta perché quel compito tanto gravoso era toccato proprio a me. Non lo avevo chiesto, ne tantomeno desiderato.
Molte volte all’università, durante la pausa mattutina, guardavo le altre ragazze. Ragazze normali, con una vita normale, una vita spensierata e senza pericoli. Le guardavo con invidia, quasi con rabbia. Loro ridevano, scherzavano, si davano appuntamenti per il sabato sera. Io non sapevo nemmeno cosa fosse un sabato sera tranquillo con le amiche. Non che non uscissi, ma quando si usciva si parlava sempre e solo di Meridian, del Cuore di Kandrakar e di tutto ciò che ne seguiva. Questo perché io uscivo perlopiù con le ragazze che condividevano questa mia stessa vita, ovvero le altre quattro Guardiane. Spesso mi fermavo a guardare anche loro, in silenzio, e sui loro volti riuscivo a scorgere la stanchezza e il peso di quel compito che ormai ci accompagnava quasi da una decina d’anni.
All’inizio non era stato difficile abituarsi alla vita da Guardiana. Per noi, ragazzine che avevamo solamente 13 anni, ci sembrava un sogno, una cosa fantastica ed incredibile. Controllare gli elementi della natura, volare, sconfiggere mostri, salvare vite, visitare luoghi ultraterreni.. quale ragazzina di 13 anni non desidererebbe ciò? Molte nostre compagne di classe giocavano a lanciare incantesimi, a sperimentare la magia, a fare le eroine salvando il mondo dai nemici.. noi lo facevano per davvero.
Però, man mano che gli anni passavano, l’entusiasmo iniziale iniziò a scemare. Le nostre missioni si facevano sempre più difficili, più pericolose.. i poteri che dovevamo controllare stavano diventando più grandi di noi e più volte rischiammo di morire. Spesso mi chiedevo cosa sarebbe accaduto se una di noi fosse morta durante una missione su Meridian. Che effetto avrebbe avuto sul pianeta Terra? Che cosa sarebbe accaduto alle persone che ci conoscevano e ci amavano? Si sarebbero ricordate di noi? Più volte lo avevo chiesto all’Oracolo, ma lui si era rifiutato di rispondermi.
- Una Guardiana non deve mai pensare alla sua morte. - aveva affermato.
Ma io ci pensavo eccome. Ci pensavo ogni mattina appena sveglia e ogni sera prima di addormentarmi. Ci pensavo tutte le volte che stringevo nelle mani il Cuore di Kandrakar, tutte le volte che mi trasformavo, tutte le volte che lanciavo un incantesimo e uccidevo qualcuno, tutte le volte che rischiavo la vita, la mia unica vita.. ci pensavo tutte le volte che incrociavo gli occhi di Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin.
Quanto ancora saremmo riuscite a sopravvivere?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 
Lo specchio del bagno rifletteva il mio volto stanco e provato. Questa volta sarebbe stato difficile nascondere il vistoso taglio sullo zigomo destro che mi ero procurata la sera prima. Mia madre non lo aveva ancora visto, ma ero certa che mi avrebbe riempita di domande non appena se ne fosse accorta.
Mi sfiorai leggermente la ferita con i polpastrelli delle dita, ma subito dovetti ritrarre la mano a causa del bruciore.
- Cazzo.. - mormorai leggermente. Non osavo pensare a tutte le domande che mi avrebbero fatto quel giorno in università.
Iniziai a lavarmi il viso con delicatezza, facendo attenzione a non premere troppo sul punto dove mi ero ferita. La sera prima avevo rischiato parecchio su Meridian, come sempre del resto. Ultimamente tornavo sempre a casa con botte, tagli, e un’infinita collezione di cicatrici sulle mani e sulle braccia. Mia madre aveva iniziato a sospettare che mi tagliassi e questo proprio non lo sopportavo.
- Will, tesoro.. ti vedo un po’ strana ultimamente. Sei schiva, non mi parli.. e tutti quei tagli.. Se hai bisogno di un aiuto psicologico posso accompagnarti da.. - e a questo punto ero uscita dal salotto sbattendo forte la porta. Se mia madre avesse iniziato a credere che stavo diventando una pazza autolesionista sarebbe stata la fine.
Mi asciugai il viso con un asciugamano morbido, tamponando la pelle con delicatezza. Poi alzai gli occhi e mi guardai ancora una volta allo specchio. Ebbi quasi l’impressione di mostrare molti più anni dei 23 che avevo. I lunghi capelli di un rosso spento che avevo lasciato crescere fin troppo, il viso scarno e serio, le occhiaie viola sotto gli occhi castani. Ero davvero io quella riflessa nello specchio?
Abbassai lo sguardo e scossi leggermente la testa.
Non potevo continuare così.
 
 
 
***
 
 
 
- Will?
La voce di Cornelia mi fece riscuotere all’improvviso.
- Dimmi. - risposi con voce piatta, distogliendo lo sguardo dal mio armadietto e posandolo su Cornelia.
Lei fece un cenno con il viso verso di me, guardando la mia ferita sullo zigomo.
- Va un po’ meglio? - mi chiese cercando di sorridere.
La guardai fisso negli occhi per alcuni secondi senza rispondere. Provai un forte fastidio, un fastidio inspiegabile ma allo stesso tempo pesante e difficile da digerire. Odiavo quando le altre Guardiane mi chiedevano se le ferite che collezionavo durante le missioni miglioravano. Non sapevo il motivo, ma lo odiavo. Non le sopportavo quando mi trattavano con le pinze, come per paura di farmi del male o di offendermi. Ultimamente lo facevano spesso, soprattutto Cornelia, come se avesse da farsi perdonare qualcosa.
Con un gesto brusco presi il libro di infermieristica dall’armadietto e subito dopo chiusi l’anta con forza, provocando una leggera vibrazione e un forte tonfo.
- Sono in ritardo alla lezione. - risposi secca.
Superai Cornelia spostandomi all’ultimo per schivarla e procedetti a passo deciso lungo il corridoio dell’università.
Odiavo venire compatita.
 
 
 
***
 
 
 
La luce della piccola candela rischiarava a sbuffi le pareti della mia camera da letto. L’aroma alla cannella che evaporava dal piccolo fornelletto illuminato mi entrava nelle narici con delicatezza, trasportandomi quasi in un’altra dimensione. Sdraiata sul letto schiusi leggermente gli occhi e indirizzai il mio sguardo verso la finestra. Fuori era già buio e le luci intermittenti dei fari delle macchine e dei semafori rischiaravano quasi con prepotenza il cielo scuro. Rimasi diversi minuti con lo sguardo che si perdeva fuori dalla finestra, pensando alla giornata che avevo appena passato. Avevo praticamente evitato tutti, anche le altre Guardiane. Non avevo voglia ne di vederle, ne di parlare con  loro.
Come era strana la vita. Anni fa, ma nemmeno troppi anni fa, non avrei mai pensato che un giorno avrei iniziato a non sopportare più le altre Guardiane, le mie compagne di vita.. se non le uniche. Con loro avevo passato ogni sorta di momento, avevo provato ogni sorta di emozione, avevo pianto con loro, avevo riso.. avevo rischiato di morire insieme a loro. Come potevo non sopportarle più?
I miei occhi stanchi si spostarono dalla finestra ed andarono a posarsi su una foto che tenevo sul comodino. La avevo sempre tenuta lì, sempre. Non avevo mai spostata e mai avrei pensato che un giorno avrei perfino desiderato di non vederla più. Eravamo ancora delle bambine su quella foto.. eravamo ancora giovani, unite.. eravamo ancora entusiaste per il compito che ci era stato affidato.
Irma rideva a bocca aperta, senza ritegno, con le braccia alzate verso il cielo. Hay Lin le dava man forte facendo la linguaccia verso l’obiettivo, mentre Taranee rideva a sua volta con la mano sinistra davanti alla bocca. Cornelia invece mi abbracciava stretta e aveva il suo mento posato sulla mia spalla.
E io?
Io sorridevo leggermente, quasi impercettibilmente. Le mie labbra erano piegate in quel piccolo sorriso timido che facevo ogni volta che ero veramente felice.. Quel sorriso che ormai non riuscivo più a fare da molto tempo.
Senza alzarmi dal letto allungai la mano verso la fotografia e la presi, portandomela davanti al viso. I miei occhi si soffermarono su me stessa, una me stessa 10 anni prima. Che cosa era cambiato da allora? Molte, troppe cose. Erano anche cambiate delle cose che mai sarebbero dovute cambiare.
Mi soffermai diversi secondi sulla fotografia, osservandola in tutti i suoi particolari. E solo alla fine, come se lo volessi quasi rifiutare, mi soffermai su un particolare, quel particolare..
Nella foto sorridevo timidamente, Cornelia mi abbracciava, Irma, Hay Lin e Taranee ridevano felici.. e il Cuore di Kandrakar che stringevo in mano sembrava quasi illuminarsi con violenza, come per farsi notare tra la felicità di tutte noi, rovinando l’atmosfera gioiosa dell’immagine.
Aprii un cassetto e con un gesto brusco ci gettai dentro la foto. Era la prima volta che vedevo il Cuore di Kandrakar sotto quella luce, come se fosse qualcosa di brutto che aveva intaccato la felicità delle nostre vite.
Una lacrima silenziosa mi solcò la guancia proprio mentre il Cuore di Kandrakar iniziò a pulsare da sopra la scrivania.
 
 
 
***
 
 
 
- Guardiane, alcune mie sentinelle mi hanno riferito che il primo Portale della Muraglia situato a Heatherfield si è riaperto. - la voce profonda dell’Oracolo rimbombò nella sala principale della Fortezza di Kandrakar, dove si svolgevano tutte le riunioni con noi Guardiane della Muraglia.
- Che cosa? - esclamò Irma strabuzzando gli occhi - Non può essere!
- Quel portale è stato il primo che abbiamo sigillato 10 anni fa! Come può essersi riaperto? - disse Taranee con un’espressione incredula sul viso.
Ricordavo bene quel portale. Come aveva appunto detto Taranee, era stato il primo portale che avevamo sigillato dopo aver ottenuto i nostri poteri di Guardiane. Era molto strano che un portale sigillato così tanto tempo prima si riaprisse così all’improvviso. Solitamente i portali sigillati non si riaprivano, piuttosto ne venivano creati di nuovi poiché avevano maggiore potenza; era la prima volta che accadeva una cosa simile. Nessun altro portale da noi sigillato si era mai riaperto.
- Da quanto tempo vi siete accorti che si è riaperto? - chiesi con voce seria.
Tutti si girarono verso di me. L’Oracolo mi fissò negli occhi e per un attimo ebbi paura che potesse percepire il mio stato d’animo. Faticai a reggere il suo sguardo.
- Questa mattina. Ma crediamo che sia aperto già da qualche giorno. - rispose l’uomo continuando a fissarmi intensamente. Non riuscivo a capire se mi stava sfidando o era semplicemente una mia impressione. Poche volte l’Oracolo mi aveva fissato in quel modo e quelle volte che era accaduto era perché c’era qualcosa che non andava.. qualcosa che non andava con me.
- Perché vi siete accorti solo ora? - chiesi con decisione. Se l’Oracolo mi stava sfidando non avevo nessunissima intenzione di perdere la sfida.
L’uomo rispose tranquillamente continuando però a fissarmi negli occhi. - Ce lo stiamo domandando tutti qui alla Fortezza. Solitamente rileviamo all’istante l’apertura di nuovi portali, ma con questo è stato diverso. Nessun segnale, nessuna anomalia, nulla.
- Probabilmente non avete ricevuto alcun segnale poiché era un portale vecchio sigillato. Solitamente non si dovrebbero riaprire i portali sigillati, o sbaglio? - intervenne Hay Lin con la sua solita voce squillante.
L’Oracolo si girò verso di lei. - Dici bene, Hay Lin. Nessun portale sigillato si dovrebbe riaprire.
- Quindi? - la mia voce risuonò quasi un po’ troppo dura. Tutti si girarono nuovamente verso di me e notai che Cornelia mi guardava con occhi sbarrati. Probabilmente si stava chiedendo cosa mi stava passando per la testa per rispondere all’Oracolo con quel tono.
- Quindi dovete richiuderlo. - rispose l’Oracolo.
- Tutto qui? - dissi facendo spallucce e alzando le braccia - Dobbiamo semplicemente richiuderlo senza fare altro?
- Sì.
Guardai l’Oracolo dritto negli occhi. Sentivo la rabbia salirmi lungo la schiena e lungo il petto. Strinsi forte i pugni. Dovevo assolutamente autocontrollarmi.
- Non è normale che un portale sigillato si sia riaperto. Dobbiamo scoprire la causa di questa riapertura prima di chiuderlo. - dissi cercando di mantenere un tono di voce tranquillo. Probabilmente non mi riuscii molto bene.
- Non possiamo lasciare un portale aperto troppo a lungo Will, e lo sai bene. - questa volta la voce dell’Oracolo mi parve più aggressiva, ma non mi lasciai intimorire.
- E se questo portale fosse l’inizio di qualcosa di più pericoloso? Non sarebbe meglio accertarci che sia tutto a posto? - dissi accompagnando la mia voce con un leggero movimento delle mani.
- Ho già disposto il piano e non accetto obbiezioni. Adesso vai ed esegui gli ordini, Will.
Credetti di non riuscire più a reggere. Con le braccia abbandonate lungo il corpo, strinsi così forte i pugni che mi piantai le unghie nei palmi delle mani. Sentivo la rabbia che mi saliva lungo la schiena sotto forma di brividi fastidiosi. Volevo urlare. Urlare tutto il dolore che portavo dentro, volevo riversarlo fuori… volevo riversarlo addosso all’Oracolo.
- Andiamo. - fu l’unica cosa che riuscii a dire. Non guardai in faccia nessuna delle altre Guardiane, ma loro mi seguirono fuori dalla stanza senza replicare.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Quando dovevamo chiudere portarli nei pressi di Heatherfield, o addirittura nella città stessa come in questo caso, operavamo sempre di notte. L’Oracolo ci aveva dato il permesso di operare anche alla luce del sole, ma ovviamente dovevamo prestare il doppio dell’attenzione per non farci scoprire. Heatherfield non era una cittadina particolarmente grande, ma durante il giorno era comunque abbastanza movimentata e i nostri costumi da Guardiane della Muraglia non passavano di certo inosservati… quindi, di comune accordo con le altre Guardiane, decidemmo che a Heatherfield si sarebbe operato sempre di notte.
Il Portale che si era riaperto era appunto il primo che avevamo chiuso dieci anni prima. Allora avevamo solo tredici anni… sembrava passato più di un secolo. Il portale si trovava poco fuori Heatherfield, sotto un ponte dismesso e vicino ad un piccolo laghetto pieno di acqua sporca. Era lontano da occhi indiscreti e per questo io e le altre Guardiane decidemmo di presentarci sul posto già trasformate.
- E’ da una vita che non veniamo qui, ragazze. - commentò Taranee mentre camminavamo per raggiungere il luogo.
- Beh, non siamo più venute dopo aver chiuso il portale. - replicò Cornelia girando il volto verso Taranee. Ed era vero. Dopo quella volta non eravamo più andate in quel posto.
Io camminavo davanti a tutte, senza proferir parola. Ero ancora nervosa per il piccolo screzio che avevo avuto con l’Oracolo qualche ora prima, ma comunque ero riuscita a tranquillizzarmi almeno un po’. O meglio, avevo spostato i miei pensieri da un’altra parte. Come già avevo osservato, era la prima volta che un portale si riapriva dopo essere stato chiuso da noi Guardiane; non era mai successo e non riuscivo a spiegarmi il motivo. La prima cosa che mi venne in mente fu che probabilmente, essendo stato il nostro primo incantesimo di chiusura si un portale, non lo avevamo sigillato bene. Ma mi sembrava impossibile, in quel caso avrebbe dovuto riaprirsi subito. Perché dieci anni dopo? Perché dopo così tanto tempo si era riaperto? Perché proprio quel portale? Ne avevamo sigillati così tanti che avevo perso il conto… e si era riaperto il primo. Qualcosa non quadrava.
Man mano che ci avvicinavamo al luogo stabilito, notai subito che il posto non era cambiato di una virgola rispetto a dieci anni prima. Molto probabilmente nessuno ci aveva messo più piede, anche perché nessuna persona sana di mente si sarebbe mai avventurata in quella carcassa di rottami e pezzi di ferro arrugginiti. Nessuno a parte le Guardiane della Muraglia.
E finalmente eccolo lì, il Portale, il nostro primo Portale. I suoi contorni indistinti e disordinati si muovevano come l’acqua del mare formando onde morbide e sinuose, unendosi poi fino al centro formando una spirale. Subito però ci accorgemmo che qualcosa non andava.
- Ma che colore ha? - chiese Hay Lin.
Era proprio il colore che non  andava. Tutti i portali che avevamo visto in questi dieci anni avevano tutti lo stesso colore, un azzurrino con riflessi blu e alle volte violetti. Questo invece aveva un colore totalmente diverso.
- Mi sembra che l’ultima volta aveva il solito colore. - disse Irma a voce bassa - E’ vero che sono passati tanti anni, ma credo di non aver mai visto un portale di questo colore.
Feci alcuni passi avanti verso il portale e poi mi fermai ad osservarlo bene. Aveva la superficie di un rosso sangue particolarmente carico e i riflessi che si muovevano al suo interno erano neri, neri come la pece.
- Questo non è un portale normale - commentai - e il colore non promette nulla di buono. - mi girai verso le altre Guardiane per vedere se avevano qualche commento da fare.
- L’Oracolo ci ha mai parlato di portali di colore diverso? - chiese Cornelia rivolta a me.
- Non mi pare. - risposi.
Mi girai nuovamente verso quel strano mix di colori. Quel suo colore così aggressivo mi metteva inquietudine. Non riuscivo proprio a capire di che razza di portale si trattasse e questo mi metteva ancora di più in agitazione. L’Oracolo aveva detto che probabilmente si era riaperto da qualche giorno, e visto quel colore così strano chissà chi o cosa lo aveva attraversato giungendo nel nostro Mondo.
- Forse è il colore che assumono i portali quando si riaprono? - azzardò Taranee.
- Non ne ho idea, ma mi sembra improbabile. Il portale, anche se si riapre, è comunque il solito portale di prima. Questo sembra essere stato modificato. - risposi senza staccare gli occhi dai riflessi neri che si stagliavano all’interno della spirale rosso sangue. - Credo sia stato mutato per portare qualcosa qui nel nostro Mondo, qualcosa di diverso dal solito.
- Credete sia meglio tornare alla Fortezza di Kandrakar e informare l’Oracolo? - chiese Hay Lin.
- Direi di sì, non sappiamo che razza di portale sia questo. - rispose Irma.
Cornelia annuii - Nemmeno io rischierei.
- No. - la mia voce risuonò secca sopra le altre. Le altre Guardiane si fecero subito silenziose e io mi girai verso di loro. - Lo dobbiamo chiudere subito, non abbiamo tempo per tornare alla Fortezza. - dissi con voce tranquilla ma decisa.
- Will - Cornelia si fece avanti con un’espressione leggermente infastidita - è troppo pericoloso. Lo hai detto anche tu che questo non è un portale normale. Non sappiamo nemmeno se riusciremo a chiuderlo!
- Dobbiamo comunque provarci. Io non lascio di certo aperto un portale del genere, chissà quanta roba ci è già passata in mezzo arrivando qui nel nostro Mondo. E’ troppo rischioso e noi non abbiamo tempo.
Cornelia si avvicinò a me con fare minaccioso mentre le altre Guardiane ci guardavano con una leggera angoscia senza proferir parola. Ultimamente Cornelia e io discutevamo spesso e ancora più spesso le nostre discussioni animate si trasformavano in veri e proprio litigi.
- Non puoi sempre decidere per tutte, Will! - sbottò Cornelia puntandomi con il dito indice - Soprattutto in questo caso!
Dovevo mantenere la calma. Non mi piaceva litigare, ne tantomeno urlare… e poi Cornelia odiava il fatto che io, molto spesso, litigavo mantenendo un tono di voce abbastanza calmo, a differenza sua che urlava come una matta.
- Che cosa c’è di diverso questa volta? - chiesi incrociando le braccia la petto.
- C’è che questo non è un portale normale e potremo rischiare la vita tentando di chiuderlo! Hai visto anche tu che razza di colore ha!
Rimasi in silenzio per alcuni secondi, con i miei occhi castani piantati in quelli chiari di Cornelia. Poi parlai e la mia voce uscì fredda, quasi metallica. - Quando è che non rischiamo la vita, Cornelia?
La Guardiana bionda mi fissò. Aprì la bocca per dire qualcosa e poi la richiuse. Nonostante non le stessi guardando negli occhi, riuscivo a scorgere l’ansia delle altre Guardiane; era palpabile nell’aria, come una presenza invisibile che però pesa sugli animi.
- Will… vaffanculo. Io mi rifiuto di chiudere quel cazzo di portale senza prima aver consultato l’Oracolo. - la voce di Cornelia uscì acida.
- Lo chiuderemo anche senza di te. - risposi con tranquillità, sempre tenendo le braccia incrociate sul petto.
Cornelia strabuzzò gli occhi. Evidentemente non si aspettava una risposta del genere da parte mia. Anzi, probabilmente non avevo mai risposto così male a nessuna delle Guardiane. Ma quando è troppo, è troppo.
- Will - la voce timida di Taranee si fece largo tra l’ansia di tutte noi - forse… forse non è il caso che chiudiamo quel portale. Credo che Cornelia abbia ragione, dobbiamo prima consultare…
Non le permisi di finire la frase.
- All’Oracolo non importa nulla di noi. Per lui siamo solo un’arma, la sua arma. Ci manipola come vuole. È noi che manda ad ammazzare gente a Meridian, è noi che manda nei luoghi più pericolosi a recuperare cazzate varie per il suo potere, è NOI che manda a rischiare la vita. Questo da dieci anni ormai. Quindi noi adesso chiudiamo questo cazzo di portale e poi ce ne andiamo a casa. È tutto chiaro? - era la prima volta che mi esprimevo in questo modo sull’Oracolo. In realtà era da tanto tempo che la pensavo così sul suo conto, ma mai lo avevo fatto presente alle altre Guardiane. Loro infatti mi guardarono incredule, con gli occhi sbarrati dalla sorpresa. Nessuna si azzardò più a replicare, nemmeno Cornelia.
 
 
 
***
 
 
 
Senza fiatare ci mettemmo tutte in posizione, io nel mezzo mentre Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin attorno, fino a formare un semicerchio intorno a me. Il Cuore di Kandrakar, sospeso in aria sopra la mia mano destra, pulsava di potere. Eravamo pronte.
- Potere dell’Acqua!
- Potere del Fuoco!
- Potere della Terra!
- Potere dell’Aria!
Man mano che le Guardiane pronunciarono il nome degli Elementi, dalle loro mani iniziò a scaturire il loro potere, vivido e forte.
Mi sembrava di essere tornata indietro di dieci anni, quando chiudemmo per la prima volta quel portale che ora dovevamo richiudere una seconda volta. Trovavo strana quella situazione, quasi irreale. Era come se il tempo non fosse mai passato, ma nonostante questo era riuscito comunque a cambiarci interiormente. Sentii come se non fossi più la stessa.
- Quintessenza! - la mia voce uscì decisa, anche se quasi irreale. Non la sentivo mia, era come se la riconoscessi ma non la accettassi.
Protesi avanti le braccia in direzione del portale, con il Cuore di Kandrakar che fluttuava sopra di me. Il Potere degli Elementi delle altre Guardiane iniziò a librarsi in aria, fino a congiungersi al mio, la Pura Energia. Una luce rosata ci avvolse, fino a raggiungere il Cuore di Kandrakar. A quel punto afferrai quest’ultimo e lo puntai verso il portale con decisione. Un potente fascio di luce carico di potere partì con violenza dalla mie mani, fino a colpire con forza la superficie del portale.
Il portale iniziò a tremare. Prima lentamente, poi sempre più veloce. Dal suo interno iniziarono a scaturire saette di colore nero; uscivano e si schiantavano a suolo con violenza, facendo tremare la terra sotto a nostri piedi. Nessun portale si era mai comportato in quel modo mentre tentavamo di chiuderlo.
- Will! Cosa succede? - udì appena la voce spaventata di Hay Lin sopra tutto quel fracasso.
- Rimanete concentrate! - urlai.
Anche il Cuore di Kandrakar iniziò a tremare, tanto che dovetti afferrarlo con due mani. Iniziai a sentire il mio potere estremamente instabile. La Quintessenza era al massimo della sua potenza e proprio per questo iniziai ad avere paura. Quando un potere è al massimo della sua portata e diventa instabile, può causare gravi danni… soprattutto all’evocatrice del potere, che in quell’istante ero io.
- Will!
- Will, dobbiamo fermarci!
- Non riesco più a controllare il potere!
Le voci delle Guardiane mi arrivarono ottavate. Il portale continuava a tremare con violenza, tanto che credetti ci avrebbe risucchiate.
- WILL!
Fu proprio quando stavo per cedere che accadde una cosa totalmente inaspettata. Il portale prese a girare vorticosamente, lanciando fulmini neri ovunque attorno a noi. Il rumore delle saette che si schiantavano a terra si fece più forte e il portale tremava talmente tanto che credetti che sarebbe esploso da un momento all’altro. Ma non esplose. No. Iniziò a girare vorticosamente, fino a che non lo vidi scagliarsi con violenza verso di me.
L’impatto fu violentissimo. Fui scaraventata diversi metri indietro e battei con violenza la schiena addosso ad un muro di lamiere del vecchio ponte diroccato, finendo poi a terra. Il Cuore di Kandrakar continuava a tremare tra le mie mani e mi sentii come se avessi assorbito qualcosa.
- Will! - Taranee volò veloce verso di me, seguita dalla altre Guardiane - Will stai bene?
- Will?
- Tiratela su, forza!
Sentivo le voci angosciate delle mie amiche e poi un paio di mani mi alzarono per la schiena facendomi mettere seduta. Aprii gli occhi e incrociai quelli spaventati delle Guardiane. Hay Lin mi accarezzo delicatamente la testa e, senza un motivo apparente, quel tocco mi diede fastidio. Spostai con violenza la sua mano. - Sto bene! - sbottai.
Hay Lin si tirò indietro sorpresa, guardando le altre Guardiane. Con la coda dell’occhio scorsi Cornelia che scuoteva il capo con un’espressione truce in volto.
Fu quando mi alzai in piedi che lo vidi a terra, a pochi passi da me. Una fitta di paura mi percorse la schiena. No, non era possibile.
- Will, sicura di stare bene? - mi chiese Irma con cautela.
Mi girai di scatto, cercando di coprire con il mio corpo ciò che avevo appena visto.
- Sì, sì… sto bene. - dissi cercando di sembrare convincente - É tutto a posto. - poi mi girai verso Cornelia - Visto? Portale chiuso! - dissi con una risatina alquanto forzata.
Le Guardiane mi fissarono come se fossi pazza.
- Andiamo a casa ora. Avviatevi pure, vi raggiungo subito. - dissi sorridendo con tutte le mie forze. Le Guardiane mi fissarono ancora per qualche secondo, poi si girarono e si incamminarono verso il sentiero che portava fuori da quella specie di conca sotto il ponte diroccato.
- Ti aspettiamo in cima al sentiero. Fai in fretta. - mi disse Cornelia con voce piatta senza nemmeno girarsi.
Non appena le ragazze furono lontane mi girai, accucciandomi poi a terra. Il Cuore di Kandrakar stava ancora tremando leggermente quando lo presi in mano. La sua solita luce rosata che emanava era sparita, lasciando il posto ad una luce di un colore che non avrei mai più voluto vedere.
- Oh dio, no… - sussurrai.
All’interno del Cuore di Kandrakar si era formato un piccolo vortice di potere in continuo movimento. Era di colore rosso sangue, con sfumature nere che guizzavano da una parte all’altra. La luce che emanava era sinistra e cupa, a tratti rossa, a tratti nera.
Non avevo idea di come quella cosa era potuta accadere, ma avevo risucchiato il portale all’interno del Cuore di Kandrakar.

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