About A Girl

di Out_Ofocus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** About A Girl ***
Capitolo 2: *** Lightning In A Bottle ***
Capitolo 3: *** Goodness Gracious ***
Capitolo 4: *** Wild & Free ***
Capitolo 5: *** Taking Over Me ***
Capitolo 6: *** Kiss Me ***
Capitolo 7: *** Fool Me ***
Capitolo 8: *** Show Me What You Got ***
Capitolo 9: *** Chocolate ***
Capitolo 10: *** Talking Dreams ***
Capitolo 11: *** Sex ***
Capitolo 12: *** Shots ***
Capitolo 13: *** Let's No Be Alone Tonight ***
Capitolo 14: *** Say It Now ***
Capitolo 15: *** The Girl I Knew ***
Capitolo 16: *** Could This Be Love? ***
Capitolo 17: *** Endlessly ***
Capitolo 18: *** Flashlight ***



Capitolo 1
*** About A Girl ***


 
Colonna Sonora:  The Summer Set - About A Girl

“Dall’amicizia il nostro rapporto è diventato amore, naturalmente,
come la perfetta evoluzione di un destino a cui si arriva, di un sentiero costruito coi nostri passi,
che un giorno guardando all’indietro, vedremo lastricato di bellissimi indimenticabili ricordi.”

- Anton Vanligt

 
Capitolo Uno

- Puoi accompagnare tuo fratello a scuola? – la madre la guardò, bevendo un sorso di caffè dalla tazza che teneva in mano. Ellie era appena entrata in cucina, era ancora mezza addormentata e come ogni mattina era di poche parole. Ellie era tutto tranne che una persona mattiniera. Si era messa le prime cose che aveva trovato nell’armadio, il che consisteva in un paio di normalissimi jeans e una maglietta a maniche corte con una stampa e i suoi immancabili stivaletti rialzati. Nonostante fosse inizio novembre e a Sydney fosse già caldo, Ellie non riusciva a separarsi da quelle scarpe.
- Ho possibilità di scelta? – chiese la ragazza guardando di rimando la madre, mordendo un biscotto.
- No, effettivamente no. – la donna sorrise guardando la figlia.
- Beh, Parker muovi il culo allora, non voglio fare tardi. – guardò il fratello, seduto al bancone della cucina, intento a fare colazione e anche lui come lei sembrava tutto tranne che sveglio.
- Ellie, per favore, si più gentile con tuo fratello. – la rimproverò la madre, scuotendo leggermente la testa.
- Fratellino, gentilmente porteresti le tuo chiappe in macchina? – sorrise guardando la madre, sentendo il fratello ridere. Afferrò la borsa dal piano della cucina e si avviò verso la porta d’ingresso. – A stasera! – urlò alla madre.
- Buona giornata. – la madre li guardò uscire, per poi prepararsi a sua volta ad affrontare una giornata di lavoro.
La famiglia Tompson era una tipica famiglia che viveva nella periferia di Sydney. Composta da madre, impiegata di banca, padre, professore di fisica in uno dei licei della città, e tre figli. Joe, il maggiore, ventitré anni, frequentava l’università, facoltà di lettere e sognava di diventare insegnante, come il padre. Ellie, la mezzana e unica femmina, aveva diciotto anni e frequentava l’ultimo anno di liceo. E infine Parker, il minore, quindici anni anche lui liceale.
Vivevano in un quartiere residenziale nella periferia di Sydney. Quartiere tranquillo e relativamente nuovo. Tutti conoscevano tutti e nessuno sapeva bene cosa volesse dire la parola privacy.
Ellie Annabelle Tompson era una normale adolescente, sbalzi di umore, poca voglia di studiare, tanta voglia di divertirsi e un cassetto pieno di sogni. Frequentava l’ultimo anno di liceo alla Carmen High School, scuola a dieci minuti di macchina precisi da casa. E nonostante mancasse poco più di un mese alla fine della scuola non aveva nessuna idea di cosa fare una volta finito, non aveva molta voglia di fare l’università e men che meno di lavorare. Era una studentessa nella media, studiava quel poco che le bastava per mantenere i voti sopra la sufficienza e la maggior parte delle volte prestava poca attenzione in classe. Aveva fatto parte della squadra di pallavolo della scuola fino a due mesi prima, quando durante una partita aveva subito un infortunio al ginocchio e aveva dovuto abbandonare. Da allora, avendo più tempo libero, aveva iniziato a lavorare come babysitter per una collega del padre, lavorando tre o quattro pomeriggi a settimana.
- Hai gli allentamenti oggi? – chiese guardando il fratello, seduto accanto a lei, continuava a cambiare stazione radio in cerca di una canzone decente da ascoltare.
- Si, fino alle cinque, penso mi dia un passaggio a casa la madre di Connor, o al massimo torno con il bus. – Parker faceva parte della squadra di atletica della scuola, ed era uno dei migliori. – Tu lavori oggi? –
- No, oggi no, ma non penso di andare diretta a casa dopo lezione. – sorrise svoltando nel parcheggio della scuola. Mancava ancora dieci minuti alla campanella d’inizio lezioni, e il parcheggio non era ancora del tutto pieno. Ellie parcheggiò come sempre vicino all’uscita in modo da non rimanere imbottigliata nel traffico a fine lezione, quando tutti gli studenti si riversavano nel parcheggio per tornare a casa.
- Ci si vede a casa. – Parker scese dalla macchina, che Ellie ancora non aveva spento il motore.
- Ciao. – lo salutò mentre sbatteva la portiera.
 
Calum parcheggiò la macchina nel primo posto libero che trovò nel piazzale della scuola, cioè vicino ai cassonetti della spazzatura, era in ritardo, come sempre del resto, ma poteva ancora riuscire ad entrare prima che la campanella suonasse. Recuperò lo zaino, appoggiato sul sedile del passeggiero, e si precipitò, correndo, verso l’ingresso e per i corridoio affollati della scuola.
- Complimenti Hood, sei in orario anche oggi … più o meno. – rise Ellie sentendo la campanella suonare. Calum era appoggiato al suo armadietto, accanto a quello della ragazza, cercando di riprendere fiato.
- Ci conosciamo da dodici anni ancora mi chiami per cognome. – la guardò, aprendo l’armadietto e recuperando velocemente il libro di chimica, odiava averla alla prima ora ma quando era andato in segreteria per cambiare l’orario, o almeno per provarci, gli avevano detto che ormai tutti gli altri corsi erano pieni e che non era possibile fare cambiamenti.
- Mi piace come suona. – si strinse nelle spalle sorridendo. – Scappo, non voglio fare tardi a inglese, il signor Smit non ama i ritardatari. – si sistemò la borsa a tracolla e si avviò lungo il corridoio.
- Ci vediamo a Matematica. – urlò Calum, chiudendo l’armadietto e avviandosi verso la sua classe, vedendola salutarlo con un cenno della mano.
Calum e Ellie erano amici da una vita ormai, si erano conosciuti all’asilo e da allora erano stati praticamente inseparabili, la loro era una di quelle tipiche amicizie indistruttibili in cui la gente non crede se non le vede. Erano cresciuti insieme e le loro madri li avevano sempre incoraggiati nella loro amicizia. Da bambini, quando ancora si innocenti, i loro genitori non si erano fatti grandi problemi, con l’arrivo dell’adolescenza avevano fatto a entrambi il discorso più imbarazzante della loro vita. Convinti che prima o poi avrebbero fatto qualcosa di non molto innocente insieme. Ma nessuno dei due aveva mai pensato all’altro in quel modo. Erano come fratelli ormai, condividevano tutto, Calum era il primo a cui Ellie raccontava le cose e Ellie era l’unica a cui Calum chiedesse consiglio per qualsiasi cosa.
Calum l’aveva consolata per la prima cotta andata male, per la prima rottura e c’era stato quando tre anni prima sua nonna, alla quale Ellie era molto legata, era morta. Ellie lo aveva aiutato la prima volta che aveva dovuto chiedere ad una ragazza a uscire, lo aveva aiutato in più di un occasione a liberarsi di una ragazza che non aveva capito che Calum non voleva una cosa seria ma solo una botta e via, per quanto lo odiasse quando si comportava così. Parlavano praticamente di tutto e a scuola ormai la gente li considerava una persona sola la maggior parte delle volte.
 
Ellie entrò in mensa, diretta come sempre al solito tavolo nel piccolo giardino appena fuori dalla caffetteria. In cinque anni in quella scuola aveva ormai imparato a portarsi il pranzo da casa, niente di quello che servivano a mensa era commestibile, nonostante lo spacciassero per cibo.
Individuò i ragazzi seduti al tavolo rotondo in fondo al cortile, erano quasi tutti già lì.
- Eccola. – Michael le sorrise quando si mise a sedere accanto a lui.
- Parker aveva preso il mio pranzo, mi è toccato aspettarlo all’armadietto per farmi dare il mio. – disse appoggiando una busta di carta sul tavolo.
- Non muori mica se per una volta mangi quello di tuo fratello. – sorrise Ashton, addentando il suo panino.
- Beh, si contando che quello di mio fratello è sempre un panino al prosciutto e che io non mangio carne. –
- Prima o poi riusciremo a farti tornare normale. – rise Calum, bevendo un sorso della sua coca cola.
- Essere vegetariane non è essere anormale. – obbiettò lei.
- Ho i miei dubbi su questo. – Michael la guardò, scoppiando a ridere.
- Mi chiedo come faccio a sopportarvi. – disse scuotendo leggermente la testa.
- Perché ci vuoi bene. – Ashton la guardò sorridendo.
- Almeno ingoia quel che hai in bocca, Irwin. – rise lei, leggermente disgustata. – Luke? –
- Si è dimenticato il pranzo a casa oggi, quindi era in fila … - Calum indicò con un cenno della testa la caffetteria.
Ellie rimase in silenzio, impegnata a mangiare la sua insalata, ascoltando i ragazzi parlare del più e del meno. Era completamente immersa nel suo mondo e fu presa alla sprovvista quando sentì qualcuno sedersi accanto a lei.
- Ciao piccola. – Kyle le scoccò un bacio su una guancia sorridendo.
- Dio mi hai fatto prendere un colpo. – lo guardò per poi unire velocemente le sue labbra con quelle di lui.
- Sono passato per un saluto veloce, ho il test di letteratura. –
- La fila più lunga della storia, per del cibo che non può nemmeno essere definito tale. – Luke si mise a sedere accanto a Michael sbuffando.
- Oh visto che siete tutti qua, stasera andiamo alla festa di compleanno di Kim? – chiese Michael.
- E’ stasera? – Ashton sembrava improvvisamente interessato.
- Io ci sto. – disse Calum pulendosi le briciole dai jeans.
- Se qualcuno mi da un passaggio ci sono. – Luke sorrise, sapendo che Ashton sarebbe passato a prenderlo e che lo avrebbe riportato a casa senza problemi.
- Andiamo? – chiese Ellie guardando Kyle.
- Io non ci sono piccola stasera, è il compleanno di mia cugina. –
- Oh si vero … - se ne era dimenticata e improvvisamente si ritrovò senza sapere cosa fare, non aveva voglia di passare il venerdì sera in casa, ma non voleva litigare con Kyle decidendo di andare.
- Ma tu vai, non ti preoccupare. –
- Sicuro? – chiese guardandolo, sentendosi gli occhi di Calum addosso. Sapeva che all’amico non piaceva Kyle, non erano mai andati d’accordo e la cosa la distruggeva, stava insieme a Kyle da nove mesi e il fatto che le due persone più importati per lei non andassero d’accordo la rattristava.
- Certo, sei con i ragazzi, ti proteggeranno loro. – sorrise scoccandole un bacio veloce. – Scappo, ci vediamo all’uscita ok? –
- A dopo. – lo guardò alzarsi, e sparire tra la folla.
- Vieni a dormire da me poi? – chiese Calum non appena Kyle si fu allontanato abbastanza da non sentire. Ellie si limitò a sorridere e annuire. 






 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Eccomi qua con una nuova FF, come vi avevo promesso nell'altra, che ripeto mi spiace tanto aver sospeso. 
Allora che dire è il primo capitolo, quindi ovviamente non succede niente di eclatante, ma spero che per ora vi piaccia e vi incuriosisca.
E' un capitolo introduttivo, come normale che sia per essere il primo capitolo.  
Ho già nove capitoli pronti, più qualcuno pronto ma da trascrivere ancora. 
Come sempre, mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi farebbe davvero ma davvero piacere. 
Sapete che sono aperta a critiche e consigli quindi non siate timidi. 
Beh che dire alla prossima. 

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. Quella nel primo capitolo è quella che ispira e da il titolo all'intera storia. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 


Ellie (Photo), Calum  (Photo), Ashton (Photo), Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Parker (Photo), Kyle (Photo)
Ellie's outfits (Outfits )
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

   


 

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Capitolo 2
*** Lightning In A Bottle ***




 
Capitolo Due
 
- Vado a cercare qualcosa da bere. – Calum le urlò in un orecchio. – Preferenze? -
- Va bene tutto. – Ellie si mise a sedere su una delle sdraio a bordo piscina. – Ti aspetto qua. – Calum annuì sparendo poi nella folla, entrando nella casa in cerca di qualcosa da bere. Ellie si guardò intorno, la casa era gremita di persone. Kim, la ragazza che aveva organizzato la festa, era la capo cheerleader e questo spiegava molte cose. Le sue feste erano famose in tutta la scuola, erano solitamente a numero chiuso ed entravi rigorosamente su invito o almeno era quello che si vociferava per i corridoi, ma la verità era che se arrivavi a circa un’ora dall’inizio ufficiale della festa entravi senza problemi, nessuno controllava veramente se tu avessi l’invito o no. A Kim piaceva stare al centro dell’attenzione ed era per quello che non si lamentava mai se ti imbucavi alle sue feste, sapeva che il lunedì dopo a scuola se ne sarebbe ancora parlato e se Kim amava qualcosa più di se stessa, era che la gente parlasse di lei, non le importava molto se fosse in modo positivo o negativo, a lei bastava che parlassero di lei.  
Per loro poi non era mai stato un grande problema entrare a quelle feste, visto che sia Calum che Michael ci erano andati a letto con la ragazza, e per qualche strano motivo lei non li aveva mai snobbati come faceva con il resto dei ragazzi che si portava a letto. Ellie non si era mai sbilanciata in giudizi ma non poteva certo dire che la ragazza le stesse simpatica. Si era fatta quasi mezza scuola e non si vergognava a farlo sapere in giro e inoltre era tutto quello che Ellie cercava di non essere.
- Ho trovato solo la birra. – Calum si mise a sedere accanto a lei, allungandole una delle due lattine di birra che teneva in mano.
- Va più che bene. – l’afferrò sorridendo.
- Era davvero il compleanno di sua cugina? – guardava davanti a lui e Ellie lo guardò mentre beveva un sorso dalla lattina che teneva in mano.
- Si … -
- Ok, lo so cosa stai pensando, che dovremmo provare ad andare d’accordo e ti giuro El, che ci provo a farmelo andare a genio, ma non so ha qualcosa che non mi convince. –
- Cal, eri convinto che mi avrebbe spezzato il cuore dopo poco che avevamo iniziato a uscire insieme e invece … -
- Sono iperprotettivo, che ci posso fare? – si strinse nelle spalle sorridendo.
- E ti adoro per questo lo sai. – gli scoccò un bacio su una guancia, alzandosi e bevendo un sorso della sua birra. – Che dici, andiamo a ballare un po’? – gli allungò la mano libera, indicando con un cenno della testa l’interno della casa, dove la musica pompava dalle casse.
- Sai che non ballo. – rise lui.
- Va bene vorrà dire che andrò a ballare con il primo che passa. – si guardò intorno, sorridendo quando vide passare Michael.
- Davvero? Con Michael? – rise Calum. – Poi non ti lamentare se ti pesta i piedi eh. –
- Vieni tu con me, così non abbiamo questo problema. –
- Solo perché sei tu. – sorrise cedendo e alzandosi.
Le note di Lightning in A Bottle dei Summer Set rimbombavano nelle orecchie di Ellie che si stava lasciando trasportare dalla musica, davanti a lei Calum si muoveva quel poco che bastava per essere definito ballare. Ashton e Luke si erano aggregati a loro dopo poco e Ashton e Ellie si stavano divertendo cantando a squarcia gola ogni singola parola della canzone. Luke sembrava non essere troppo sobrio e lo confermò il fatto che si mise a pomiciare con una bionda dopo pochi minuti. Avevano perso di vista Michael ma nessuno se ne preoccupò veramente, conoscendolo era imboscato con Rebecca da qualche parte.
- Ho bisogno di un po’ d’aria. – Ellie si fermò sorridendo, il fiato corto.
- Che ne dite se recuperiamo Luke e Mike e andiamo a prenderci qualcosa da mangiare? Io sto morendo di fame. – propose Ashton.
- Io ci sto. - Calum era più che contendo di abbandonare la pista da ballo.
- Io mi occupo di Luke. – Ashton disse cercandolo nella folla.
- Noi cerchiamo Michael. – Calum intrecciò la sua mano con quella di Ellie. – Ci troviamo alla macchina. – Ashton annuì, sparendo tra la folla.
 
- Non capisco perché io devo sempre finire dietro e in mezzo. – Ellie obbiettò cercando di trovare una posizione comoda schiacciata tra Luke e Michael.
- Perché sei la più piccola. – commentò semplicemente Ashton.
- Siete voi ad essere tutti e quattro dei giganti. –
- Dove andiamo? – chiese Luke. Era rimasto deluso quando Ashton lo aveva trascinato via di peso dalla pista da ballo, costringendolo a salutare la bionda con cui stava ancora ballando.
- A mangiare qualcosa. – Calum, concentrato sulla guida, rispose senza staccare gli occhi dalla strada.
- Possiamo andare da Wendy? – chiese Michael, improvvisamente aveva voglia di pancakes.
Ellie, che finalmente era riuscita a mettersi più o meno in modo comodo, si rilassò appoggiando la testa alla spalla di Michael, che sorrise e la lasciò fare. Era contenta di essere con i ragazzi, da quando si frequentava con Kyle erano rare le volte che usciva da sola con i ragazzi e doveva ammettere che le era mancato. Quando dieci minuti dopo, Calum fermò la macchina nel parcheggio del locale, Luke le sorrise scuotendola leggermente, non si era resa conto di essersi addormentata. Recuperò la borsa e seguì i ragazzi, prendendo a braccetto Calum che l’aspettava appena fuori dalla portiera dell’auto. Sorrise grata del gesto, le zeppe che aveva indossato quella sera cominciavano a farle male e come sempre si maledì per non essersi messa un paio di scarpe basse.
- Ehi ragazzi. – la cameriera, Marissa, una ragazza sui trent’anni, gli sorrise non appena entrarono. – Sedetevi pure dove volete. – erano le una di notte e il locale era semi deserto.
- Solito tavolo? – chiese Ashton, guardando gli altri che annuirono, seguendolo al tavolo. Si sistemarono ad un tavolo in un angolo del locale, era sempre lo stesso tavolo. Michael si mise a sedere accanto a Luke e Ellie, come sempre, si strinse fra Ashton e Calum.
Nessuno dei cinque guardò veramente il menù, già sapevano cosa prendere. Erano clienti abituali ormai, era uno dei pochi locali aperti che a quell’ora servisse ancora da mangiare oltre che da bere, e i ragazzi erano soliti andarci dopo feste o serate al cinema.
- Cosa posso portarvi? – chiese Marissa.
- Per me Pancakes. – Michael disse velocemente, doveva avere davvero fame, pensò Ellie trattenendo una risata.
- Per me un frappè al cioccolato. – Luke si abbandonò contro lo schienale della panca, sorridendo alla donna.
- Io seguo Mike con i pancakes. – Calum chiuse il menù sorridendo.
- Vanno anche a me, ma tutti non li mangio. – osservò Ellie.
- Li prendiamo a metà? – le chiese Ashton.
- Ci sto. – lo guardò sorridendo. – Allora un altro pancakes. – aggiunse poi guardando Marissa.
- Da bere niente? –
- No grazie siamo a posto così. –
- Perfetto, arrivano subito. –
 
Ellie entrò in camera di Calum dopo essere stata in bagno, aveva rimpiazzato il vestitino e i tacchi, indossati alla festa, con pigiama e infradito, si era struccata e aveva raccolto i capelli in una coda spettinata. Calum era seduto a letto, indosso solo un paio di pantaloni da basket, il torso nudo, il cellulare in mano. Dopo aver appoggiato i vestiti sulla sedia alla scrivania, Ellie raggiunse il ragazzo e si sistemò a letto accanto a lui. Erano abituati a dividere il letto da una piazza e mezzo di Calum.
- Il tuo cellulare ha squillato mentre eri in bagno. Chi è che ti cerca alle due e mezzo di notte? –
- Non ne ho idea, Kyle mi ha dato la buona notte un ora fa. –
- Ha fatto storie che ti fermavi da me a dormire? – Calum sapeva che in più di un’occasione avevano discusso per il fatto che lei e Calum dormissero spesso insieme, e si chiese se Kyle facesse ancora storie.
- No, ciò non ha detto niente ma la sua faccia diceva tutt’altro, non ha ancora capito di non saper mentire. – si allungò sopra Calum per prendere il cellulare, che aveva precedentemente appoggiato sul comodino accanto al letto, dalla parte del ragazzo. – E’ mio fratello. – sapeva che Calum era curioso di sapere chi fosse a cercarla a quell’ora.
- Parker? – chiese sorpreso.
- No l’altro. – rise lei leggendo il messaggio. “Dimmi che mamma tiene ancora una chiave di scorta nascosa da qualche parte, ho lasciato le mie in casa e se mi attacco al campanello a quest’ora papà potrebbe uccidermi.” – E’ rimasto chiuso fuori casa. –
- Beh siete decisamente fratelli. – rise Calum a sua volta, ripensando a quante volte fosse successo all’amica.
“Vedi la pianta accanto alla porta d’ingresso? Alza il vaso, sotto c’è una chiave di scorta. Buona notte!”. Rispose velocemente, per poi mettere il silenzioso e riappoggiare il cellulare sul comodino, Calum la imitò dopo pochi secondi.
- Cal? –
- Si? – chiese sistemandosi sotto le coperte.
- Vedi di non buttarmi di sotto dal letto stavolta ok? –
- E’ successo una volta sola, quante volte me lo rinfaccerai? –
- Una volta sola solo la settimana scorsa. – disse lei guardandolo alzando entrambe le sopracciglia. – Non so cosa tu faccia mentre dormi, è come se combattessi la terza guerra mondiale, non stai fermo un attimo. –
- Se dovesse succedere, ti chiedo scusa in anticipo. – rise lui spegnendo la luce sul comodino.
- Vedi di non farlo succedere, Hood! –
- Piantala di chiamarmi per cognome. –
- Mai. – rise lei girandosi su un fianco e dando la schiena al ragazzo.
- Notte Els. – rise lui imitandola e cingendole un fianco con un braccio. Ellie sorrise, adorava il fatto che ogni volta che dormiva con l’amico lui la stringesse a se come se fosse un orsacchiotto. 



 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 12 recensioni! 
Che dire ecco a voi il secondo capitolo, siamo ancora nella parte tranquilla della storia e quindi so che potrebbe sembrare banale come capitolo, ma vi prometto che si cominceranno a smuovere le acque poi ... date tempo al tempo. 
Come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi renderebbe solo felice.

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Inoltre ho aggiunto l'icona di Wattpad dove potete trovare la storia, oltre che qua.


Ellie (Photo), Calum  (Photo), Ashton (Photo), Luke (Photo), Micheal (Photo),  Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1, Outfits 2 )
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

    

 
 

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Capitolo 3
*** Goodness Gracious ***


 
Capitolo Tre


- Vado a vedere se c’è un tavolo libero al piano di sopra. –
Ellie guardò l’amica annuendo. – Ti prendo il solito? –
- Oh si grazie, se trovo posto ti aspetto su. – Ellie si limitò ad annuire guardando l’amica, Tessa, sparire per la piccola rampa di scale. Era un venerdì pomeriggio e visto che Ellie non doveva lavorare quel giorno ne aveva approfittato per vedersi con l’amica in un coffe shop in centro.
- Buon pomeriggio cosa posso prepararle? – il ragazzo alla cassa le chiese educatamente sorridendo.  
- Un cappuccino medio e un latte macchiato. – Ellie si guardò intorno, osservando il locale, che ormai conosceva come le proprie tasche. Era stranamente affollato, e per un secondo si chiese se Tessa avesse trovato posto, ma non vedendola tornare dedusse di sì. Dopo aver pagato e aver preso le due tazze, si avviò a sua volta al piano di sopra. Era un piccolo locale, sistemato su due piani di una vecchia viletta a schiera, al piano inferiore di trovava la cassa, il bancone e alcuni tavoli, mentre al piano di sopra c’erano solo tavoli. Ellie si guardò intorno, notando l’amica seduta ad un tavolo vicino alla finestra.
- Sai che cosa ho notato? – chiese Tessa sorridendole, guardandola mentre le passava la sua tazza e poi si sedeva davanti a lei. Ellie indossava una maglietta, decisamente troppo larga per lei, bordeaux con una stampa, dei normalissimi jeans e un paio di vans nere.
- Sentiamo. – chiese sistemando la borsa sullo schienale della sedia.
- Che ti vesti sempre più come Calum. – rise.
- Beh, se devo essere sincera, credo che questa maglietta sia sua, o se non è sua è di mio fratello, ma sicuramente non è mia. –
- Non potrebbe essere di Kyle? – chiese bevendo un sorso del suo caffè.
Ellie si fece scappare una risata, girando distrattamente il suo cappuccino. – Non è nello stile di Kyle. – si limitò a dire.
- Si ora che ci penso meglio direi di no. – Tessa si sistemò i capelli, togliendosi una ciocca dal viso e sistemandosela dietro l’orecchio. – Allora novità? –
- Beh manca due settimane al ballo. – disse entusiasta Ellie.
- Oh mi mancano queste cose. – rise l’altra. Tessa aveva finito il liceo l’anno precedente, essendo un anno più grande di Ellie. – Ti ha già invitato? –
- No, non ancora, ma non so magari dà per scontato che ci andremo insieme, cioè stiamo insieme da quasi un anno, non vedo perché non dovremmo andarci insieme. –
- Deve comunque chiedertelo, è il tuo ballo di fine anno. –
- E’ davvero così importante? –
- Si lo è, io anno scorso stavo con Marcus da un anno e mezzo e mi ha comunque invitata, è una tradizione … - Ellie osservò l’amica, da quando si era lasciata con Marcus era cambiata, in meglio, era sempre allegra, aveva cambiato colore di capelli passando dal suo solito rosso ad un biondo talmente chiaro da sembrare bianco, che si sposava perfettamente con il colore della sua carnagione. Aveva cambiato stile nel vestire ed usciva molto di più. - In ogni caso, andremo a cercare il vestito insieme. –
- Sicuramente non ci andrei con Calum. E visto che sei una delle poche amiche donne che ho … –
- Calum con chi ci andrà? – chiese, bevendo un sorso dalla tazza.
- Non so, l’altro giorno ne parlava con Ashton e Michael e diceva che non ci voleva venire, che non gli interessava come cosa. –
- Ragazzi … - commentò Tessa. – Gli altri ci verranno? –
- Michael l’ha già chiesto a Rebecca, si sono messi ufficialmente insieme sai? –
- Da quando? –
- Da circa una settimana, dopo la festa a casa di Kim la settimana scorsa, alla quale tra l’altro potevi anche venire … -
- Avevo il turno di sera al ristorante. – disse in sua difesa.
Ellie e Tessa si erano conosciute l’estate scorsa ad una festa dove il fratello di Ellie, Joe, l’aveva trascinata insieme a Calum. Una volta arrivati lì, come sempre del resto, erano entrambi spariti lasciando Ellie da sola, che annoiata e con poca voglia di trovarsi lì, si era rifugiata in una zona del giardino dove Tessa le si era avvicinata e aveva attaccato bottone lamentandosi di quanto quella festa fosse noiosa. Da quella sera si erano rincontrate per caso in un negozio in centro qualche giorno dopo e poi ad un’altra festa ed erano diventate piano piano amiche.
Tessa, nome di battesimo Teresa, era un anno più grande di Ellie e dopo il liceo aveva deciso di prendersi un anno sabbatico, accantonando l’idea dell’università e aveva cominciato però a lavorare in un ristorante vicino al centro. Tessa si lamentava di continuo di quanto fosse faticoso fare la cameriera, ma Ellie sapeva che sotto sotto, anche se come lavoro non la faceva impazzire, si trovava bene in quel ristorante e che anche se se ne lamentava di continuo non avrebbe mai lasciato. Ellie aveva trovato in lei la sorella maggiore che non aveva mai avuto, e quando aveva bisogno di consigli, un po’ più sensati di quelli di Calum, si rivolgeva sempre a lei.
- Beh comunque stanno, direi anche finalmente, insieme. –
- E gli altri? –
- Gli altri non so che intenzioni abbiano, Ashton non aveva tanta voglia di andarci nemmeno lui, e Luke non so parlava di chiederlo a qualcuna ma non so chi sia. – non scese nei dettagli, sapendo della piccola cotta che Tessa aveva per Luke, anche se non lo aveva mai ammesso ad alta voce.
- Stasera avete programmi? –
- Parlavano di andare al cinema a vedere l’ultimo film con Bredley Cooper, ma non so se con Kyle andiamo, si lamenta che ultimamente non ci vediamo molto. – si strinse nelle spalle.
- Va tutto bene fra voi due? –
- Si … E’ solo che io ho dovuto lavorare di più questa settimana e sono sotto studio per gli esami, cosa valida anche per lui, più ha sempre le lezioni di piano e il tempo per vedersi non rimane poi tanto. – si strinse nelle spalle, girando distrattamente il cucchiaino nella tazza.
- Sempre geloso? – chiese alzando un sopracciglio. Tessa era sempre stata convinta che Kyle e Calum non si sopportassero perché gelosi l’uno dell’altro ma Ellie l’aveva sempre considerata una stupidata. Sapeva che a Kyle non andava proprio a genio che lei passasse tanto tempo con Calum e che si a volte ne era geloso, ma a Calum Kyle non piaceva solo perché, a quello che diceva lui, era troppo secchione per i suoi gusti.
- Parliamo d’altro. – non voleva riaffrontare nuovamente l’argomento.
 

- Sei a casa stasera? – chiese Joe entrando in cucina. Ellie era davanti al frigo da qualche minuto, lo aveva aperto cercando qualcosa da mangiare, ma niente la attirava particolarmente.
- Ciao anche a te. – chiuse il frigorifero guardando il fratello.
- Ciao. – sorrise salutandola. – Sei a casa stasera? –
- Si, con Kyle prendiamo una pizza e ci guardiamo un film. –
- Speravo di avere casa libera. – afferrò un pacco di biscotti, infilandoci una mano e afferrandone qualcuno.
- No, casa è mia stasera, l’ho già detto a mamma. –
- Ti darei fastidio se stessi su in camera mia? –
- Se sei solo no, ma se hai compagnia sì. – Ellie lo guardò seria. – Mi è bastato sentirti fare sesso una volta nella mia vita e pure beccarti a farlo mi ha segnata a vita. – disse facendo una faccia disgustata. Era successo l’estate prima, Ellie era tornata a casa e aveva trovato il fratello in situazioni poco caste nello studio al piano terra, che i fratelli avevano trasformato in una sala giochi. Erano stati due giorni a evitarsi, imbarazzati, e quando avevano provato ad affrontare la cosa Ellie aveva fatto finta niente di non aver visto niente. 
- Come se tu non ne facessi. – commentò Joe. – No, non ribattere non voglio sapere se la mia sorellina fa effettivamente sesso. – disse rabbrividendo. – Ehi quella maglietta è mia. – la osservò inarcando le sopracciglia.
- Ecco, allora non è di Cal. – sorrise lei bevendo un sorso di succo d’arancia direttamente dalla bottiglia.
- No è mia, e a dirla tutta la cercavo da qualche giorno. Com’è che ce l’hai te? –
- Potrei averla presa direttamente dal cesto del bucato pulito prima che mamma la stirasse. –
- La devi smettere di rubarmi i vestiti Ellie. – Joe sembrava scocciato ma Ellie sapeva che sotto sotto non gli dispiaceva quando lei prendeva in prestito qualcosa di suo. Solitamente gli rubava le felpe per stare in casa e lui non sembrava lamentarsene a patto che, qualsiasi cosa prendesse in prestito, poi tornasse al suo posto, pulita e stirata, nell’armadio del ragazzo.
- Oh andiamo tornano sempre al loro posto di cosa ti lamenti. –
Joe si limitò a sorridere, sapendo di non poter veramente essere arrabbiato con lei per una cosa così stupida. – Niente Cal stasera? – chiese cambiando discorso.
- No, e non è così strana come cosa … -
- Siete inseparabili voi due, quindi si è strano. – rise guardandola.
- Stasera siamo solo io e Kyle. –
- Quindi non posso stare in camera, giusto? –
- No, Joe, ho detto che casa stasera era mia, vattene a qualche festa universitaria o a casa di una delle tipe con cui ti vedi. –
- Cosa ti fa pensare che siano più di una? –
- Non lo so, ho tirato ad indovinare. –
 

Ellie era accoccolata addosso a Kyle, che con un braccio intorno alle spalle di lei, la stringeva a se. Avevano finito di mangiare le pizze e dopo aver battibeccato dieci minuti avevano deciso di vedere il secondo film della trilogia di “Lo Hobbit”. Ellie stava lottando contro se stessa per tenere gli occhi aperti, non che il film non le piacesse, era solo che Calum e gli altri glielo avevano fatto vedere così tante volte che ormai lo sapeva a memoria e la stava annoiando. Ma aveva visto quanto Kyle volesse vederlo, così aveva fatto finta di niente e lo aveva accontentato.
- Lo dicevano che il due era il più bello … - commentò lui, scoccandole un bacio sulla fronte.
- Mmm … - annuì lei distrattamente, non sapeva nemmeno bene a che punto fossero.  
- Piccola, stai seguendo? – chiese Kyle guardandola.
- Certo. –
- Sicura? –
- E’ solo che … l’ho visto almeno venti volte prima con i miei fratelli, poi con Cal, e poi con Cal e gli altri … -
- Perché non hai detto niente? – chiese lui leggermente scocciato, il film dimenticato sullo sfondo.
- Perché volevi vederlo, e insomma solitamente sei tu che accontenti me sui film e ti sorbisci film strappalacrime, per una sera posso sacrificarmi io. – sorrise, sperando che non si arrabbiasse troppo, non aveva voglia di discutere, per una cosa così stupida come un film.
- Oh … - sembrava essersi già rilassato, e Ellie si rilassò di nuovo contro il petto del ragazzo. – Potevi dirlo, insomma ti stai praticamente addormentando. – le accarezzò una guancia, sfiorandole le labbra con un dito.
- Quello perché sono stanca, penso che mi sarei quasi addormentata con qualsiasi film. – era vero, quella settimana Ellie aveva lavorata praticamente tutti i giorni dopo la scuola e aveva passato il resto del tempo libero a studiare per i test di fine semestre.
- Vuoi che spenga? – chiese lui cercando di rimettersi comodo.
- No, guardalo, se mi addormento svegliami. – gli scoccò un bacio a fior di labbra, tornando a guardare distrattamente lo schermo della tv.
Kyle si riconcentrò sullo schermo della tv, cercando di non far vedere quanto in realtà gli avesse dato fastidio che come sempre stavano facendo una cosa che lei aveva già fatto in precedenza con Calum. Aveva sempre provato a non dare peso alla cosa, quando avevano cominciato a uscire insieme, lui sapeva quanto Ellie e Calum fossero legati, chiunque a scuola lo sapeva. E all’inizio non gli aveva dato affatto fastidio, anzi l’amicizia fra i due lo aveva anche affascinato, ma da un paio di mesi a quella parte, la presenza di Calum era sempre un fastidio, era come un ombra che aleggiava sulla loro relazione, anche quando non era presente era come se fosse lì con loro e la cosa cominciava a infastidirlo. Ma sapeva quando l’amicizia con il ragazzo fosse importante per Ellie e quindi cercava sempre di non dare troppo peso alla cosa, o almeno, di non far vedere quanto la cosa lo irritasse.  
- Ellie? –
- Si? – chiese alzando lo sguardo e guardandolo. Kyle unì le sue labbra con quelle di lei sorridendo in mezzo al bacio.
- Ti andrebbe di venire al ballo con me? – il suo viso era a pochi centimetri da quello di lei, gli occhi persi in quelli di lei. Era stranamente nervoso, come se ci fosse anche solo la possibilità che lei dicesse di no. La vide sorridere e annuire.
- Sai, credevo che non me lo avresti mai chiesto. –
- Era … non sapevo bene come farlo. – ammise.
- Non è stato così difficile no? – chiese unendo di nuovo le loro labbra. 



 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 22 recensioni! 
Che dire ecco a voi il terzo capitolo, abbiamo due nuovi personaggi, Tessa, migliore amica di Ellie, e Joe, fratello maggiore della ragazza. Iniziamo anche a vedere che le cose fra lei e Kyle sono un po' più complicate di quello che effettivamente sembrano.  
Come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi renderebbe solo felice.

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Inoltre ho aggiunto l'icona di Wattpad dove potete trovare la storia, oltre che qua.


Ellie (Photo), Tessa (Photo), Joe (Photo), Kyle (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 4
*** Wild & Free ***


 
Capitolo Quattro


Ellie era a sedere al tavolo della cucina, mancavano venti minuti e anche per quel giorno avrebbe finito di lavorare. Danny, il bambino a cui faceva da babysitter, era seduto accanto a lei impegnato con i compiti di matematica. Era immersa nei suoi pensieri, mentre distrattamente teneva d’occhio il bambino, quando il suo cellulare cominciò a squillare. Guardò chi fosse a chiamarla, sperando con tutta se stessa che non fosse la madre del bambino che le diceva che avrebbe tardato. Sorrise quando vide la foto di Calum e il suo nome apparire sullo schermo.
- Danny devo rispondere. – informò il bambino che annuì distrattamente. – Pronto? –
- Sei ancora a lavoro? – Calum aveva il vizio di non salutare nemmeno quando lei rispondeva al telefono, attaccava subito a parlare.
- Si, quindi fai veloce. – non era un problema se stava al telefono per qualche minuto, ma Calum era uno che se attaccava a parlare era capace di tenerla al telefono anche un’ora.
- Fra quanto stacchi? –
- Venti minuti più o meno. –
- Allora passo a prenderti. –
- Mi sono dimenticata di qualcosa? – chiese cercando di ricordarsi se per caso avessero fissato di vedersi.
- No, ma è giovedì.-
- E domani sarà venerdì, vedo che i giorni della settimana te li ricordi ancora. –
- Giovedì uguale serata pizza a casa tua, è tanto che non mangio la pizza di tua madre. –
- Amo quanto ti autoinviti senza nemmeno informarmi della cosa. – disse sarcasticamente lei.
- E’ un problema? Hai da fare stasera? – improvvisamente si sentì come se lei non lo volesse.
- No, Cal, sto scherzando. – rise lei, sentendo il cambiamento nella voce del ragazzo. – Aspettami fuori quando arrivi, appena arriva Anne esco. –
- Va bene. Ti aspetto! – era come se lo sentisse sorridere.
- A tra poco. – riattaccò senza aspettare una risposta.
 
Calum era seduto in macchina, il motore spento, da circa cinque minuti. La radio accesa gli faceva compagnia mentre distrattamente giocava con il telefono. Alzò leggermente il volume quando riconobbe le note di Centuries dei Fall Out Boy, e sperò che Ellie uscisse in quel momento, sapeva quanto la ragazza adorasse quella canzone. Alzò lo sguardo dallo schermo del telefono, osservando la porta della villetta davanti alla quale era parcheggiato, ritrovandosi a sorridere quando vide l’amica uscire che notandolo sorrise. Ellie accelerò il passo e salì, salutandolo con un bacio su una guancia. Calum mise in moto e sorrise notandola mentre alzava la radio, era uscita da un paio di mesi ormai quella canzone e nonostante Ellie gliela avesse fatta ascoltare almeno un centinaio di volte, stranamente non gli era venuta a noia.
- Com’è andata a lavoro oggi? –
- Bene, Danny è un bambino tranquillo alla fine. –
- Tua mamma sa che ci sono anche io? – chiese fermandosi ad un semaforo rosso.
- Si, le ho detto di come tu ti sia autoinvitato. – rise, giocando distrattamente con una ciocca di capelli che le era scappata dalla coda.
- Tua mamma mi adora, non avrà avuto certo da ridire. –
- Mia mamma vuole più bene a te che a me. – scherzò guardandolo.
- Non è vero, è solo vittima del mio fascino. – rise lui.
- No seriamente, ha detto che come sempre sei il benvenuto e che era da qualche settimana che non ti vedeva per la pizzata del giovedì, sembrava quasi preoccupata. –
- E’ che nelle ultime settimane tu non eri mai a casa di giovedì, e anche se sarei capace di farlo, non sono certo andato a cena dai tuoi senza te lì. –
- Hai detto bene, saresti capace di farlo. – rise lei guardandolo.
Arrivarono a casa della ragazza nemmeno cinque minuti dopo, fortunatamente lavorava vicino a casa, motivo per cui andava sempre a piedi.
- Dove parcheggio? – Calum rallentò davanti a casa di lei.
- Mettila dietro la mia. – disse indicando la sua parcheggiata davanti al vialetto d’ingresso.
- Agli ordini. – rise facendo manovra.
Ellie scese dalla macchina, fermandosi nel vialetto per aspettare il ragazzo, che dopo nemmeno un minuto la raggiunse. Entrarono dalla porta sul retro, ritrovandosi direttamente in cucina, dove la madre di lei era già intenta a cucinare.
- Ciao mamma. – Ellie salutò, appoggiando la borsa sul bancone della cucina.
- Sai che non sta lì. – la riprese la madre.
- Buonasera. – Calum sorrise, sfilandosi il cappello che aveva in testa.
- Ciao Calum. Tutto bene? –
- Tutto bene grazie, lei? –
- Non ci si lamenta. Potresti apparecchiare Ellie? – chiese poi guardando la figlia.
- Posso scendere un attimo a cambiarmi? –
- Si certo. –
- Siamo tutti? –
- No Parker è a cena e a dormire da Sam stasera. -
Ellie annuì, recuperando la borsa e poi facendo un cenno a Calum di seguirla al piano di sotto, dove si trovava camera sua.
Camera della ragazza era l’unica camera al piano inferiore della casa. Sin da piccola aveva diviso la camera con il fratello maggiore, ma poi circa cinque anni prima i genitori avevano deciso che era l’ora che ognuno avesse la sua camera. Così dopo averne parlato avevano deciso, che invece di dividere la camera che già dividevano, ottenendone così due più piccole, di creare una camera per Ellie nella scantinato della casa, che era per lo più inutilizzato.
Calum entrò in camera mettendosi subito comodo sul divanetto vicino alla porta. Gli piaceva camera della ragazza, Ellie aveva arredato la camera completamente da sola. Aveva sistemato un piccolo divanetto bianco vicino alla porta, riempito le pareti di foto e poster di band, in quello Calum l’aveva aiutato, e il letto matrimoniale era posizionato sulla parete opposta alla porta.
- Dio camera tua sembra sempre così ordinata in confronto alla mia. – rise guardandola, mentre in piedi davanti all’armadio aperto, afferrava un paio di leggins e una maglietta.
- Beh non che ci voglia molto, camera tua sembra sempre una scena da post guerra. – rise sfilandosi la maglietta che indossava per sostituirla con quella che aveva in mano, facendo poi lo stesso con i jeans.
- Allora novità sul vestito? –
- Ne vuoi parlare davvero? – chiese lei sorpresa guardandolo.
- No effettivamente no, ma non so mi sono sentito in dovere di chiederlo. – rise guardandola. Quando Ellie aveva detto a Calum che Kyle l’aveva invitata al ballo, il ragazzo non si era espresso molto, gli era sembrato normale che lei ci andasse con Kyle e non aveva compreso perché l’amica ne fosse così esaltata.
- Ammetti che una parte di te è curioso. – lo guardò, mentre si rifaceva la coda.
- Forse … -
- Beh, comunque non sono ancora andata a cercarlo, mamma vorrebbe andare insieme, ma penso che andrò con Tessa. –
- L’importante, mi spiace, è che tu non chieda a me di accompagnarmi. –
- Prima devo riuscire a convincerti a venirci. –
- No mi spiace, ma no, è una cosa stupida, e non è mai figo come sembra nei film. – ne avevano già discusso e sia Ashton che Calum erano irremovibili, non ne volevano sapere. – E poi con Ash abbiamo scoperto che un gruppo di ragazzi organizza una festa anti ballo, probabilmente andremo a quella. –
- Sei veramente strano Hood. – rise aprendo la porta e salendo le scale per andare ad apparecchiare, Calum ridendo a sua volta si alzò e la seguì.
 
Dopo cena e dopo aver aiutato a sparecchiare, Calum, Ellie e Joe si erano messi sul divano, i due ragazzi si erano messi a guardare i canali sportivi mentre Ellie chiacchierava distrattamente con entrambi.
- Cal? –
- Si? – chiese guardandola.
- Ti fermi a dormire? – chiese sbadigliando.
- Oh. – fu preso alla sprovvista. – Ho ancora qualche vestito nel tuo armadio? –
- Si, sicuramente un paio di pantaloni della tuta e qualche maglietta che ti dovrei aver rubato. – sorrise guardandolo.
- Avverto mia madre che non torno allora. – disse prendendo il cellulare appoggiato sul tavolino davanti al divano.
- Io ti aspetto giù, se vuoi rimanere ancora un po’ con Joe. –
- Due minuti e ti raggiungo. – sorrise guardandola mentre si alzava. Ellie annuì, passando accanto al fratello e spettinandolo, dandogli la buona notte.
Scese le scale, mandando il messaggio della buona notte a Kyle, si erano sentiti poco quel giorno ma la cosa non gli sembrò strana. Una volta in camera, si spogliò velocemente, infilandosi una vecchia maglietta del fratello che usava come pigiama, andò nel piccolo bagno accanto alla camera, si lavò i denti, si struccò e poi si mise comoda a letto. Calum entrò dopo pochi minuti, trovandola a sedere al centro del letto, intenta a guardare il cellulare. Gli aveva tirato fuori dall’armadio una maglietta e un paio di pantaloni che ormai lui lasciava sempre lì.
- Ti scoccia se dormo solo in pantaloni? Fa caldo stasera. –
- Chiedi il permesso? Da quando? – sorrise lei appoggiando il cellulare sul comodino.
- Sai che domani non ho voglia di andare a scuola. –
- Siamo in due. –
- Allora non andiamoci. – disse lui sfilandosi la maglietta e i jeans, rimanendo per qualche secondo solo in boxer. Ellie cercò di non incantarsi, Calum aveva i muscoli ben definiti e lei, nonostante fosse abituata a vederlo più svestito che con i vestiti addosso, si sentiva sempre leggermente a disagio.
- Beh effettivamente potremmo, ho fatto pochissime assenze e ho bisogno di una pausa prima dei test finali. –
- Allora deciso, leva la sveglia per domani mattina, che restiamo a dormire. – sorrise raggiungendola a letto e sistemandosi sul lato destro.
- Sei una pessima influenza, sai. –
- No non è vero, sono un’ottima influenza. – sorrise, sistemandosi comodamente.
- Mi hai appena convinta a saltare scuola, non sei un ottima influenza. – rise lei tirandogli un peluche.
- Ehi, non vale io sono disarmato. – rise guardandola.
- Non ti ci provare. – lo guardò seria vedendolo prendere un cuscino.
- Stasera mi sento buono. – commentò, risistemando il cuscino al proprio posto.
- Idiota. – rise spegnendo la luce sul comodino.
- Ti voglio bene anch’io. – sorrise scoccandole un bacio su una guancia.
- Notte. – sorrise avvicinandosi a lui. Calum ci era abituato, quando dormivano insieme Ellie cercava sempre il contatto fisico, che fosse solo con un piede o con tutto il corpo, e lui non se ne lamentava, gli piaceva dormire abbracciato a lei. 



 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 34 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.
A voi il nuovo capitolo, qua si esplora il rapporto tra Cal e Ellie, niente di che lo so, ma siamo solo al quarto capitolo ancora, doppiamo aspettare il sesto per un bel colpo di scena. 
Come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi renderebbe solo felice.

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Inoltre ho aggiunto l'icona di Wattpad dove potete trovare la storia, oltre che qua.


Ellie (Photo), Joe (Photo), Calum  (Photo), Madre di Ellie (Photo)
Camera di Ellie: Photo 1, Photo 2

Ellie's outfits (Outfits 1)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 5
*** Taking Over Me ***


 
Colonna Sonora:  Lawson - Taking Over Me 
 
Capitolo Cinque
 
Quando la mattina dopo Ellie si svegliò per qualche secondo non si ricordò di Calum accanto a lei, e quando si girò, trovandosi il viso del ragazzo a pochi centimetri dal suo, si prese quasi paura.
- Possibile che tutte le volte che ti svegli con me accanto ti prendi paura? – biascicò il ragazzo. – Sono così brutto di prima mattina? – si stiracchiò aprendo lentamente gli occhi.
- Sei sempre brutto. – rise lei, spettinandolo, anche se lo era già anche senza il suo aiuto.
- Come sei simpatica. – le lanciò un’occhiataccia per poi farle una linguaccia. – Che ore sono? –
Ellie si allungò verso il comodino e afferrò il cellulare, notando i messaggio di Kyle, sicuramente era preoccupato che non fosse andata a scuola. Decise però di leggerli e di rispondergli più tardi.
- Le dieci e un quarto. –
- Ancora troppo presto. – Calum grugnì, rigirandosi nel letto e tirandosi il lenzuolo sopra la testa.
- Dai, Cal ormai sei sveglio, facciamo qualcosa. – disse lei scuotendolo leggermente, sentendolo trattenere una risata.
- Che ne dici se andiamo a fare colazione a quella pasticcieria vicino al molo? –
- Si, ti prego, Kyle non mi ci vuole portare mai, non gli piace quel posto. –
Calum si voltò di nuovo in modo da guardarla e sorrise notando come l’amica si fosse illuminata alla sua proposta. – Cinque minuti e mi alzo, ok? –
- Ok, intanto vado a fare pipì. – sorrise alzandosi e praticamente correndo in bagno.
Calum la osservò, lasciandosi scappare una risatina. Ellie di prima mattina era o iperattiva o intrattabile non c’erano vie di mezzo. E quella mattina, da quello che aveva potuto osservare, era decisamente iperattiva. Si buttò di nuovo tra i cuscini e chiuse gli occhi.
Ellie, una volta in bagno, decise di farsi una doccia veloce senza lavarsi i capelli, così legandoli in uno chignon spettinato, si sfilò il pigiama e si infilò sotto il getto tiepido della doccia. Cinque minuti dopo entrò in camera, solo un asciugamano viola avvolto intorno al corpo. Scosse leggermente la testa nel trovare l’amico ancora a letto, e per un secondo pensò che si fosse addormentato.
- Spero per te che quell’asciugamano non cada. – rise il ragazzo tirandosi a sedere.
- Beh non sarebbe la prima volta che mi vedi come mamma mi ha fatto. – osservò lei.
- Quante volte dovrò ripete che è stato un incidente? – chiese esasperato. – E poi mi hai visto più volte te. –
- Questo perché hai una strana abitudine di girare nudo per casa. – rise lei aprendo l’armadio. – Mi vesto e ti lascio il bagno. – disse afferrando la biancheria pulita, e un paio di shorts e una maglietta dall’armadio.
- Posso farmi una doccia veloce?-
- Si ti lascio l’asciugamano da usare sul lavandino. –
- Grazie. – la guardò sparire di nuovo nel bagno. Calum era a sedere a osservare il niente quando il cellulare di lei vibrò sul comodino, e senza veramente volerlo gli diede un occhiata, sulla schermata del blocca schermo c’era una foto di lei e Kyle e per qualche strano motivo la cosa gli diede noia. Ma la cosa che gli diede più noia fu cosa Kyle le aveva appena scritto. “Beh a quanto vedo ne te ne Calum siete a scuola oggi, chiamami appena puoi dobbiamo parlare.” Fu quasi tentato di rispondergli lui, sapeva il codice di sblocco del telefono dell’amica, ma si trattenne alla fine non voleva crearle problemi, almeno non volontariamente.
- Bagno tutto tuo. – sorrise lei uscendo dal bagno. Si era sciolta i capelli, che le ricadevano sulle spalle, si era truccata leggermente, un filo di matita, un po’ di mascara e del fondotinta. E indossava una maglietta che le arrivava appena sopra l’ombelico fasciandole perfettamente il seno, i pantalocini a vita alta le mettevano in risalto le gambe magre.
Calum si alzò dal letto e stiracchiandosi, afferrò i vestiti della sera prima dal divanetto vicino alla porta, e poi andò in bagno.
 
Era una bellissima giornata e Ellie, seduta al piccolo tavolino vicino alla vetrina del locale, guardò la spiaggia che si estendeva a pochi passi. Aveva letto i messaggi di Kyle e gli aveva risposto con un messaggio dove spiegava come con Calum avevano deciso di prendersi un giorno di pausa prima dei test e che non gli aveva detto niente la sera prima perché lo aveva deciso tardi e sapeva che lui era sicuramente già a dormire.
- Ecco qua, Torta di mele e cappuccino. – appoggiò sul tavolino, davanti alla ragazza.
- Grazie. – sorrise guardando il vassoio, oltre a quello che aveva preso lei, c’era un’altra tazza di cappuccino e un muffin al cioccolato.
- Tutto bene? – si mise a sedere sulla sedia libera, sistemandosi gli occhi al collo della maglietta. Ellie adorava la maglietta che il ragazzo indossava in quel momento, gliela aveva regalata lei, grigia con uno smile disegnato.
- Si, solo … -
- Kyle? Ho letto il messaggio prima, scusa non volevo. –
- So che sei un impiccione, immaginavo che tu l’avessi visto. – sorrise, zuccherando il caffè. – E’ solo che … ok forse ho sbagliato io, insomma avrei dovuto dirgli di oggi, ma non so ultimamente mi controlla un po’ troppo. – ammise, stringendosi nelle spalle. – Ma parliamo d’altro per favore ok? –
- Va bene. – disse addentando il muffin. – Dio questo muffin è veramente buono. – disse a bocca piena. Ellie rise guardandolo. – Hai da fare oggi pomeriggio? Gli altri voglio andare in spiaggia. –
- Anche Michael? – chiese stupita Ellie.
- Penso sia stata Rebecca a convincerlo. – commentò Calum.
- Ecco, ora si spiega tutto. – sorrise bevendo un sorso di cappuccino. – comunque sono con Tessa a cercare il vestito, ma se finiamo presto vi raggiungiamo. Fammi sapere dove siete di preciso. –
 
Ellie era seduta dietro il volante della sua macchina, aveva finito da poco di fare shopping con Tessa, che era dovuta scappare a lavoro. Era leggermente delusa perché non aveva trovato il vestito per il ballo, motivo per cui con Tessa avevano deciso di riprovarci di nuovo il giorno dopo. Guardò il telefono che aveva in mano e decise di chiamare Kyle, si erano sentiti solo per messaggi durante la giornata, e dalle risposte secche che le aveva dato aveva intuito che fosse arrabbiato.
- Ehi. – rispose lui dall’altro capo del telefono.
- Ehi. – Ellie si sentiva stranamente a disagio, non aveva fatto niente di male ma sentiva che qualcosa non andava.
- Dove sei? –
- Ho appena salutato Tessa, oggi non lavoro quindi pensavo di raggiungere gli altri alla spiaggia. Vieni con me? –
- Ho lezione di piano. – disse in breve lui.
- Andiamo Kyle se sei arrabbiato di qualcosa. – disse esasperata lei.
- Cosa vuoi che ti dica Ellie? – sembrava scioccato. – Non ti presenti a scuola, e il che ci può anche stare, non avverti, e poi insomma manca anche Calum, e quindi ho dato per scontato che foste insieme … sai che non mi va a genio che passiate tanto tempo insieme … -
- Kyle ne abbiamo già parlato. – chiuse gli occhi, appoggiando la testa contro il seggiolino della macchina. – Non capisco di cosa tu sia geloso, Cal è come un fratello per me, e lo sai, ci conosciamo da dodici anni … -
- Si beh, il fatto è che non siete fratelli ok? Se tu facessi tutto quello che fai con Calum con tuo fratello Joe, lo capirei … si insomma siete fratelli, ma Calum non è tuo fratello. –
- Ne abbiamo già parlato … -
- Si ma le cose non sembrano certo essere cambiate. –
- Cosa vuoi che faccia, che non lo veda più? –
- Non ho detto questo, ma magari potreste non vedervi di continuo da soli, potreste non dormire insieme di continuo, potresti passare più tempo con me che con lui … -
- Quindi vuoi che smetta di passare del tempo da sola con il mio migliore amico? –
- Si forse si … -
- Allora richiamami quando avrai ragionato sulla cosa e ti sarai reso conto che è una richiesta stupida. – riattaccò ancora prima che il ragazzo potesse ribattere. Era stanca della situazione e non aveva voglia di litigare nuovamente per la stessa cosa con Kyle.
Compose velocemente il numero di Calum, sperando che l’amico le rispondesse.
- Ehi Els! –
- Dove siete? – chiese mettendo in moto.
- La spiaggetta vicino a casa di Rebecca. –
- Vi raggiungo lì. –
- Va tutto bene? – chiese Calum sentendo la voce distante dell’amica.
- Ti racconto appena arrivo lì. –
- A tra poco. –
Ellie salutò e riattaccò, immettendosi nel traffico. Ellie guidò con la testa immersa nei pensieri, le strade erano praticamente deserte a quell’ora del pomeriggio, e lei guidò senza problemi fino alla spiaggia. Arrivò in un piccolo parcheggio, riconoscendo subito la macchina di Ashton e quella di Calum. Scese dalla macchina, afferrando lo zaino appoggiato sul sedile del passeggiero e sfilandosi già le scarpe da ginnastica si incamminò verso la spiaggia. Era una piccola spiaggia, poco frequentata, vicino a casa di Rebecca. Avevano cominciato ad andarci da poco, ma era diventato subito uno dei loro posti preferiti. Li vide, seduti vicino alla riva. Ashton e Calum, entrambi senza maglietta e con i pantaloni arrotolati, erano in piedi vicino alla riva e stavano urlando qualcosa a Luke, che arrivò qualche secondo dopo con in mano una palla. Rebecca e Michael erano seduti sugli scogli, intenti a scambiarsi qualche bacio.
- Ehi El! – Ashton la salutò con un cenno della mano e un sorriso appena la vide avvicinarsi.
- Ciao a tutti. – sorrise, appoggiando lo zaino ai piedi degli scogli, accanto alla roba dei ragazzi.
- Tutto bene? – le chiese Rebecca.
- Tutto bene. – mentì, per lei andava tutto bene, non riusciva a capire per quale strano motivo Kyle continuasse a reagire in quel modo e decise di mettere da parte tutti i pensieri e si unì ai ragazzi, nonostante facesse schifo a giocare a calcio. Calum le sorrise, tirandole un leggero pizzicotto su un braccio, Ellie lo guardò e gli fece un occhiolino, scoppiando poi a ridere. 


 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 40 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.
A voi il nuovo capitolo, si comincia a movimentare un po' le cose, e il prossimo capitolo è quello che fa svoltare la storia, e anche il mio preferito tra quelli che per ora ho scritto. 
Comq ho detto su twitter, non so nemmeno se voi mi seguite, in caso non lo facciate sono @poseey_, aggiornerò la storia ogni venerdì. 
Come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi renderebbe solo felice.

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum  (Photo), Ashton (Photo), Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Kyle (Photo), Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 6
*** Kiss Me ***


 
Colonna Sonora:  Ed Sheeran - Kiss Me
 
Capitolo Sei



Ellie era seduta ad uno dei tavoli apparecchiati che si trovavano al bordo della palestra, improvvisamente si sentiva un’idiota per essere voluta andare a quel ballo a tutti i costi. Calum aveva avuto ragione fin dall’inizio, il ballo di fine anno era solo un’enorme cavolata. Ellie se lo era immaginato come nei film, si era immaginata di passare una serata romantica con Kyle, di chiudere in bellezza l’ultimo anno di liceo. E invece era finita a sedere da sola in un angolo della palestra, dopo aver litigato per l’ennesima volta con Kyle. Quando, settimane prima, lui l’aveva invitata lei aveva accettato con entusiasmo, la loro storia andava ancora bene e lei non aveva nemmeno minimamente pensato di andarci con qualcuno che non fosse lui. Ma quella sera quando lui era andata a prenderla a casa sua, lei si era accorta che c’era qualcosa che non andava, sembra scocciato, come se avesse voluto essere ovunque tranne che lì con lei. Ellie però aveva fatto finta di niente, decisa a volersi godere quella serata. In fondo, come una qualsiasi adolescente, era esaltata dall’idea del ballo di fine anno. Aveva girato quasi tutta la città per trovare il vestito perfetto, si era quasi arresa quando aveva trovato il vestito rosa pastello perfetto. Le arrivava al ginocchio e, come le aveva detto Joe prima che uscisse di casa, la faceva assomigliare ad una bambolina. Dopo aver provato a raccogliere i capelli, aveva infine deciso di lasciarli sciolti e aveva deciso di non truccarsi troppo pesantemente.
E invece adesso era seduta lì, il tavolo perfettamente decorato, in mano un bicchiere di plastica trasparente contenente del punch malamente corretto, che cercava di distrarsi e di non pensare a quello che Kyle le aveva urlato addosso nemmeno mezz’ora prima. Lo vedeva, era dall’altro lato della sala con un paio di amici, compagni del corso di musica, che parlava come se non fosse successo niente. Come se non avessero litigato per tutto il tragitto verso la scuola, per delle cose che a Ellie sembravano stupidate, ma infondo ultimamente Kyle non sapeva fare altro che litigare. Ce l’aveva in modo particolare con lei per tutto il tempo che passava con Calum, per il fatto che non riuscissero a vedersi, facendo sembrare come se fosse colpa solo di lei, quando invece era anche lui ad avere degli impegni. Alla fine esasperata Ellie aveva chiuso la cosa, sicura di non fare la scelta sbagliata, non poteva andare avanti così.
Erano arrivati al ballo senza rivolgersi altre parole, Kyle aveva parcheggiato nel piazzale della scuola ed era sceso sbattendo la portiera. Ellie, si era asciugata velocemente le lacrime, e lo aveva seguito all’interno della palestra. Una volta entrati ognuno era andato per la sua strada, senza nemmeno guardarsi. Ellie aveva trovato Rebecca e Michael e si era messa a parlare con la ragazza per un po’, e poi si era messa a sedere dove si trovava ancora in quel momento.
Voleva solo andarsene, ma non voleva chiedere a Kyle di accompagnarla a casa, non avrebbe sopportato il viaggio in macchina e non poteva certo tornare a casa a piedi. Aveva pensato di chiedere a Michael, ma era così carino mentre ballava con Rebecca, che non se l’era sentita di interromperlo. Aveva visto Luke, e per un secondo aveva pensato di chiedere a lui, ma era sparito prima che potesse farlo.
Così si ritrovò a pensare se chiamare Calum o suo fratello. Sapeva che se avesse chiamato Calum, sarebbe entrato e avrebbe sicuramente fatto una scena a Kyle. Mentre suo fratello non avrebbe fatto tante domande.
Fu distratta, per qualche secondo, quando sentì le note di una delle sue canzoni preferite invadere la palestra. Kiss Me di Ed Sheeran la fece sorridere. Tornò a quello che stava facendo prima e iniziò a cercare il cellulare nella piccola borsetta che aveva appoggiato sul tavolo davanti a lei, ma fu interrotta da qualcuno che le picchiettò su una spalla. Alzò lo sguardo confusa e rimase sorpresa.
- Cosa ci fai qua? –
- Luke … - indicò con un cenno della testa l’amico dall’altro lato della sala. - Mi ha chiamato, dicendomi che ti ha vista litigare con Kyle e che eri a sedere da sola … - la guardò sorridendo dolcemente. – Allora mi sono chiesto che diavolo aveva combinato il deficiente … ma poi ho capito che non me ne fregava niente, e che l’idea che tu fossi sola non mi andava a genio … quindi beh, eccomi qua. – si indicò, per poi allungare una mano verso di lei. – Mi concedi questo ballo? -
Ellie sorrise afferrando la mano del ragazzo e alzandosi seguendolo in mezzo alle coppie già in mezzo alla palestra, su quella che era la pista da ballo.
- Pensavo ritenessi il ballo una cosa stupida. – lui si limitò a sorridere, posizionando le sue mani sui fianchi di lei e tirandola delicatamente a se.
- Sei bellissima … - la guardò mentre lei gli cingeva il collo con le braccia, la vide arrossire. Indossava un vestito che le arrivava più o meno al ginocchio, aveva un fiocco in vita che le stingeva il vestito, fasciandole il fisico e mettendole in evidenza i punti giusti.
- Non sei niente male nemmeno tu, Hood. – Calum indossava i suoi soliti skinny jeans neri, con lo strappo sul ginocchio, una camicia bianca e una giacca di pelle nera a completare il tutto.
- Niente smoking … scusami! – oscillavano a tempo di musica, stretti l’uno all’altra.
- Ti perdono. – rise lei guardandolo, nonostante i dieci centimetri di tacchi era comunque più bassa di lui. Si strinse al petto di lui, contenta che fosse lì con lei, nonostante avesse criticato il ballo fino al giorno prima. Era quello di cui aveva bisogno in quel momento, Calum era sempre la cura a tutto.
 
- Ecco qua … cheeseburger e coca cola. – Calum si mise a sedere davanti a Ellie. Avevano lasciato il ballo non appena avevano finito di ballare il lento e una volta saliti in macchina, Ellie si era lamentata di avere fame. Così vista l’ora e o pochi posti ancora aperti, erano finiti al McDonald.
Si era seduti ai tavoli fuori e nonostante non facesse particolarmente freddo, Calum aveva insistito per dare la sua giacca a Ellie, che se l’era semplicemente appoggiata sulle spalle.
- Grazie. – sorrise prendendo la cannuccia e infialandola nel bicchiere.
- Allora ti va di dirmi cosa è successo? – chiese Calum mordendo una patatina.
- Ci siamo lasciati. – disse tranquillamente, stringendosi nelle spalle, e poi addentando il panino.
- Non ti sprecare nei dettagli eh. –
Ellie lo guardò, indecisa se dirgli il vero motivo per cui lei e Kyle avevano discusso nelle ultime settimane, portandoli alla rottura, oppure no.
- Non eravamo poi così tanto compatibili a quanto pare. – rispose, sperando che Calum non chiedesse altro, una parte di lei non aveva voglia di parlarne.
Non voleva dirgli la verità, non voleva dirgli che Kyle le aveva palesemente chiesto di scegliere fra lui e Calum, e che lei senza pensarci due volte aveva scelto l’amicizia storica con Calum a una storia di un paio di mesi con Kyle.
- Ok, capisco non ne vuoi parlare. – costatò Ellie, conoscendola.
- Scusami … -
- Ti conosco, tempo qualche giorno e non parlerai d’altro. – sorrise guardandola.
- Com’era la festa? –
- Beh a dirla tutta ero appena arrivato quando Luke mi ha chiamato, ho abbandonato Ashton per andare a casa a cambiarmi e venire da te. –
- Ashton mi odierà. – rise lei.
- L’ho lasciato con tuo fratello a dirla tutta. –
- Mio fratello? Joe? –
- No Parker, non sai che se ne va alle feste la sera? – chiese Calum ridendo.
- Come sei simpatico. –
- Si Joe, era lì con un paio di amici. –
- Mi spiace. –
- Di cosa? -
- Di averti fatto rinunciare alla festa. –
- Non devi scusarti. – la guardò seriamente. – Preferisco cento volte stare con te che ad una festa dove non conoscevo praticamente nessuno. -
Ellie arrossì, abbassando lo sguardo sul suo panino, sperando che Calum non se ne accorgesse. Quando il cellulare di Calum squillò, indicando l’arrivo di un nuovo messaggio, lei alzò nuovamente lo sguardo sul ragazzo.
- E’ Ash. – disse leggendo. – Dice che sono tutti, compresi Luke e Michael, alla spiaggia, sono venuti tutti via dal ballo, chiedono se ci uniamo a loro. Ti va? – Ellie si mise in bocca l’ultimo boccone del panino e annuì. – Finiamo qua, e raggiungiamoli allora. – sorrise guardandola.
 
- Eccovi finalmente, pensavamo che non veniste più. – sorrise Ashton, guardandoli. Ellie aveva ancora la giacca di Calum addosso, le scarpe in mano e si era legata i capelli in una coda spettinata.
- Com’è che siete finiti tutti qua? – chiese Calum, sedendosi sulla coperta accanto a Luke.
- Beh diciamo che il ballo non era poi tutto sto divertimento. – commentò Michael.
- Così abbiamo chiamato Ashton, fatto scorta di birre. – disse Luke passando una a Calum. – E ci siamo ritrovati tutti qua. –
- Direi che per tutti il ballo si è rivelato una fregatura. – sorrise Ellie, afferrando una birra e sedendosi su un tronco accanto ad Ashton.
- Se ti consola, Kyle è un cretino. – disse Ashton tirandole una spallata.
- Sapete già tutto eh? –
- Sappiamo solo che sei ufficialmente single. – sorrise Michael.
- Mi spiace. – disse Rebecca.
- Non era destino. – commentò Ellie, bevendo un sorso di birra.
Dopo un’oretta, erano ancora tutti sulla spiaggia, Calum e Luke avevano attaccato a parlare con un gruppo di ragazze arrivato da poco. Michael e Rebecca erano seduti su una delle due coperte intenti a comportarsi da coppietta. Mentre Ellie, ancora seduta sul tronco, contemplava il mare, sorseggiando la sua birra. L’aveva sempre affascinata la spiaggia di notte, era un posto così tranquillo e silenzioso, solo il rumore delle onde che si infrangevano sulla riva interrompeva a ritmo regolare il silenzio. Il cielo risplendeva per le stelle. C’era un’atmosfera magica e Ellie si sentiva come in un mondo parallelo.
Si era seduta in disparte, una parte di lei voleva solo andare a casa e rifugiarsi a letto. L’altra voleva distrarsi e stare in compagnia.
Sapeva che lasciarsi con Kyle era stata la scelta giusta, ma già le mancava, nonostante i litigi di quelle settimane lei si era trovata bene con il ragazzo, nonostante non fosse importante per lei quanto lo fosse Calum. 
- Tutto bene? – chiese Ashton sedendosi accanto a lei.
- Diciamo … diciamo di si. – disse stringendosi nelle spalle.
- Sembrava tutto ok fra voi due che è successo? –
Ellie lo guardò, forse parlarne le avrebbe fatto bene e si fidava di Ashton. – Prometti di non dire niente a Calum. – disse seria guardandolo.
- Prometto. –
- Era circa due settimane che litigavamo perché a Kyle non andava a genio quanto tempo passassi con Calum. –
- Io ho sempre sostenuto che fosse geloso di Calum. – commentò Ashton.
- Non sei il solo. – Ellie appoggiò la birra sulla spiaggia, stringendosi nella giacca di Calum. – Sapevo che lo era, ma ultimamente era diventato ossessivo … non si fidava e insomma mi ha chiesto di scegliere fra lui e Calum … -
- E tu hai scelto Calum. – concluse Ashton.
 




 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 52 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.
Allora intanto si è giovedì, ma sono sveglia da due ore, il capitolo era pronto così ho deciso di postare visto che non avevo molto altro da fare prima di scappare a lezione. 
Allora, come vi avevo accennato nel capitolo precedente, questo è fino ad ora il mio capitolo preferito, è partito tutto da questo capitolo visto che per qualche strana ragione è il primo che ho scritto. Spero che vi piaccia tanto quanto piace a me, e  come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi renderebbe solo felice.

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo), Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Kyle (Photo), Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 7
*** Fool Me ***


 
Colonna Sonora:  Fool Me - Neon Jugle
 
Capitolo Sette

Ellie riattaccò il telefono, le lacrime le rigavano le guance, sapeva ancora prima di rispondere, che parlare con il ragazzo era un errore, ma la curiosità aveva avuto la meglio.
Kyle aveva chiamato per parlare, e lei glielo aveva permesso. Ma erano comunque finito con il litigare e lei aveva solo avuto la riprova che lasciarlo era stata la cosa giusta da fare, per quanto male facesse.
Si guardò allo specchio, erano le due di pomeriggio e da quando si era svegliata non si era nemmeno presa la briga di vestirsi o di pettinarsi. Indossava una maglietta rubata al fratello, che le copriva a malapena il fondoschiena, e dei calzettoni di cotone che le arrivavano al ginocchio. I capelli erano legati in una coda spettinata. Prese un pacchetto di fazzoletti e si rifugiò nuovamente a letto, non aveva voglia di muoversi da lì.
Aveva spento il telefono e lo aveva abbandonato sulla scrivania, aveva fatto partire il cd dei 1975 e si era stesa a pancia in su a contemplare il soffitto bianco di camera sua.
Non sapeva bene quanto tempo aveva passato in quella posizione quando qualcuno bussò alla porta.
- Mamma, ti ho detto che non ho fame. – disse a voce abbastanza alta in modo che la sentisse.
- Els, sono io. – la voce del ragazzo le arrivò da sopra la musica.
Sorrise, per niente sorpresa che fosse lì. Si alzò dal letto e andò ad aprire la porta, che aveva precedentemente chiuso a chiave.
- Cosa ci fai qua? – chiese guardandolo.
- Il tuo cellulare era spento e ho dato per scontato che fossi in fase da post rottura, così … - sorrise alzando una busta di plastica. – Sono passato al supermercato e ho preso il gelato cioccolato e menta che ti piace tanto, e anche una confezione di biscotti, e ho ruba a Mali un paio di DVD. –
Ellie si limitò a guardarlo, e spostandosi da davanti alla porta, lo lasciò entrare. Calum andò ad appoggiare la busta sulla scrivania e la guardò.
- Belle gambe els. – rise.
- Non aspettavo visite. – disse afferrando un paio di shorts, appoggiati sul divanetto, e infilandoseli.
- Allora cosa vuoi vedere prima? – disse tirando fuori dalla busta due DVD. – Un classico? – indicò il DVD di Grease. – O qualcosa di più recente? – guardò il DVD di Cattivi Vicini.
- Non so resistere a Zac Efron lo sai. – sorrise guardandolo.
- Ecco perché l’ho portato. –
- Prepara la tv, vado a prendere due cucchiai e qualcosa da bere. – si sentiva già leggermente meglio, e si ritrovò a sorridere mentre saliva le scale diretta verso la cucina.
 
- Ti sei addormentato anche stavolta. – rise Ellie guardandolo.
- Solo perché Mali mi ha fatto vedere sto film fino allo sfinimento. – rise stiracchiandosi.
- Tua sorella si che ha capito tutto. – si mise a sedere, guardandolo.
- Els, stai bene? – chiese improvvisamente lui.
- Fa male, ma starò bene. –
- Dai vedila così, siamo ufficialmente in vacanza, abbiamo finito il liceo, e non penso lo rivedrai molto presto. –
- Mi ha chiamata anche stamattina, per quello il mio cellulare è spento. –
- Vi siete lasciati da meno di una settimana, penso che cercherà di parlarti per un po’ … magari vuole rimediare. –
- Spero che non richiami, non ho molta voglia di parlargli. –
- Per distrarti, ti propongo una cosa. –
- Cosa? – chiese curiosa.
- Stasera barbecue da Ashton. Andiamo. –
- Non credo di avere molta scelta vero? –
- Vuoi stare qua a piangerti addosso tutto il giorno? –
- No. – disse lei subito.
- Allora, vai a farti una doccia e mettiti qualcosa di decente che andiamo. –
- Agli ordini. – rise lei guardandolo.
Calum la guardò alzarsi e dirigersi verso il bagno. Si guardò intorno, il letto, su cui erano stati seduti e su cui Calum ancora si trovava, era leggermente sfatto, il pacco, ormai vuoto, di biscotti era appoggiato sul comodino sulla parte destra del letto. Il gelato, anche quello ormai finito, era appoggiato a terra. Calum si era tolto le scarpe, che erano abbandonate sul pavimento vicino alla porta, si mise comodo sul letto sentendo il rumore del getto della doccia.
Ellie si lasciò andare sotto il getto della doccia, chiuse gli occhi rimanendo immobile con l’acqua che le martellava la pelle. Pensò alle parole di Calum e costatò che aveva ragione, avevano ufficialmente finito il liceo e che molto probabilmente non avrebbe rivisto Kyle tanto presto. Infondo sapeva che il ragazzo sarebbe partito per il college nel giro di un mese. Era stato accettato con una borsa di studio per la musica, e sarebbe partito in anticipo per l’orientamento. Ellie invece non aveva ancora deciso cosa fare. Era stata ammessa a due delle università alle quali aveva fatto domanda. Ma non aveva ancora deciso se accettare o no. Aveva ancora tre settimane di tempo per decidere e poi due mesi prima di iniziare.
Uscì dalla doccia, avvolgendosi un asciugamano intorno al corpo e uno intorno ai capelli. Uscì dal bagno, rabbrividendo per l’aria fredda che la colpì, e sorride vedendo Calum ancora steso a letto.
- Chi ci sarà stasera? – chiese aprendo l’armadio, decidendo cosa mettersi.
- I soliti. – ormai non c’era da stupirsi, la loro compagnia era formata principalmente da lei, Calum, Luke, Michael e Ashton, più le varie ragazze che andavano e venivano, e qualche amico che non sempre c’era.
- Dobbiamo portare qualcosa? – si infilò un paio di slip, senza togliersi di dosso l’asciugamano.
- Non penso, ma potremmo fermarci a prendere qualcosa da mangiare. – Calum si distrasse cominciando a giocare al cellulare. – So che da bere non mancherà, se ne occupavano Ash e Mike. – Ellie lasciò cadere l’asciugamano, dando la schiena a Calum, che l’osservò, come poteva non farlo, era davanti a lui praticamente nuda.
- Potremmo portare un dolce. – si agganciò il reggiseno, voltandosi. Calum abbassò improvvisamente lo sguardo arrossendo.
- Ci fermiamo prima di andare. – la osservò con la coda dell’occhio mentre saltellava leggermente sul posto, cercando di infilarsi un paio di jeans.
- Ok, dammi dieci minuti e ci sono. – afferrò una semplicissima maglietta grigia e sparì nuovamente verso il bagno.
 
- Abbiamo tanta di quella roba da mangiare, che potremo sfamare un esercito. – osservò Luke guardando la tavola apparecchiata dove si stavano per mettere a sedere.
- Voi quattro mangiate come dei maiali, non avanzerà tanta roba. – sorrise Rebecca, sedendosi accanto a Michael.
- Dobbiamo crescere. – commento il ragazzo sorridendole.
- Siamo tutti? – chiese Ash.
- No, Tessa, sta arrivando. – Ellie uscì da casa del ragazzo, sorridendo. Aveva invitato l’amica quando l’aveva chiamata mentre stavano andando da Ashton, e la ragazza, che quella sera aveva la serata libera, aveva accettato senza esitazioni.
- Tessa? – chiese Luke sorridendo.
- Quando ti deciderai a chiederle di uscire?- Calum lo guardò serio.
- Perché dovrei farlo? –
- Perché siete cotti l’uno dell’altro, se ne sono accorti tutti. – Ashton si mise a sedere accanto al ragazzo guardandolo.
- Non so di cosa state parlando. – finse di fare l’interferente.
Passarono le due ore successive fra cibo, alcool e risate. Ellie ringraziò mentalmente i ragazzi per la distrazione, guardare Calum e Luke giocare a birra pong, fu decisamente una distrazione, già entrambi brilli non riuscivano a centrare un bicchiere neanche impegnandocisi.
- Come tornano a casa sti due? – chiese Ashton guardandoli.
- Calum lo riporto io. – sorrise Ellie, bevendo un sorso di coca cola. Si era fermata dopo la prima birra e era andava avanti per il resto della serata a coca cola.
- Luke lo riporto io. – Michael lo guardò, per poi tornare a parlare con Rebecca e Tessa.
- Sai gestirlo? – chiese Ashton guardandola.
- Calum ubriaco? – chiese Ellie, Ashton annuì. – Si, non è la prima volta. E per ora sembra solo allegro. –
- Se vuoi ti do una mano. –
- No tranquillo, penso di saperlo gestire. –
- Con che macchina siete? –
- La sua. –
- E tu torno a piedi? –
- Da casa di Cal a casa mia ci sono massimo dieci minuti a piedi, non è la prima volta che la faccio, tranquillo. –
- Si ma è tardi. –
- Non mi mangerà nessuno, Ash. – rise lei dandogli una leggera spallata.
 
Erano circa le tre quando Ellie caricò Calum in macchina con l’aiuto di Ashton. Tessa aveva salutato tutti una mezz’ora prima ed era andata a casa per dormire almeno un paio di ore. Michael aveva caricato Luke, sul sedile posteriore della sua auto, e insieme a Rebecca avevano salutato tutti ed erano partiti a loro volta.
- Ti seguo con la mia macchina. -
- Ashton, non ce n’è bisogno. –
- Beh non mi fai cambiare idea. Quindi non ribattere. – sorrise mostrandole le fossette e salendo nella sua macchina. Ellie sorrise fra se e se e salì in macchina.
- Dove andiamo? – chiese Calum biascicando.
- A casa. – rise Ellie guardandolo, da ubriaco sembra un cucciolo.
- Come a casa … ma … ma … è ancora prestooo. – allungò le vocali, facendo ridere nuovamente Ellie.
- Si hai bisogno di una bella dormita, domani mattina avrai un bel mal di testa. –
- Starò benissimo. – disse mettendosi comodo contro il seggiolino. Quando Ellie sentì il respiro pesante dell’amico, capì che si era già addormentato e avevano fatto nemmeno cinque minuti di strada. Ellie, guardò nello specchietto retrovisore, Ashton la seguiva da distanza di sicurezza. Una volta arrivata davanti a casa dell’amico, e parcheggiò la macchina nel vialetto di casa del ragazzo e poi aspettò che Ashton accostasse.
- Visto che sei qua, ti lasciò l’onore di svegliare il bell’addormentato nel bosco. –
- Vedi hai bisogno di me infondo. –
- Solo perché quando lo svegli diventa intrattabile. – rise Ellie, aprendo lo sportello del passeggiero. Guardò Ashton avvicinarsi e svegliare Calum, che protestò e si fece aiutare a scendere dall’auto. Lei si avvicinò alla porta di casa e cercando di fare meno rumore possibile aprì la porta aspettando che Calum e Ashton si avvicinassero.
- Dio sembra così leggero ma pesa come un sasso. – disse Ashton praticamente trascinandosi dietro Calum.
- Fa piano non voglio svegliare i suoi. –
Ellie salì le scale, cercando di fare piano con Ashton che la seguiva, una volta al piano di sopra, aprì la porta di camera del ragazzo e guardò Ashton depositarlo sul letto.
- Ti lascio anche l’onore di spogliarlo. –
- Ecco una cosa che non avrei mai immaginato di fare. – rise Ashton.
- Ssssh. –
- Ti aspetto al piano di sotto. –
- Arrivo fra cinque minuti, metto il bell’addormentato a letto e poi ti porto a casa. –
- Grazie Ash. – 


 

 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 62 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.
Nuovo capitolo, posterò sempre o giovedì o venerdì, anche perchè ho già scritto tutti i capitoli quindi sono già pronti e in totale sono 17. 
Come potete notare questo è un capitolo di passaggio, ma tenetevi forte dal prossimo succederà qualcosa che cambierà le cose. 
Spero che vi piaccia tanto quanto piace a me, e  come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi renderebbe solo felice.

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo), Luke (Photo), Micheal (Photo),  
 Tessa (Photo), Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 8
*** Show Me What You Got ***


 
Colonna Sonora:  G.R.L - Show Me What You Got
 
Capitolo Otto
 

Due settimane dopo.
 
- Ssh, fa piano se non vuoi che qualcuno ci scopra. – disse unendo di nuovo le labbra con quelle della ragazza, che lasciandosi scappare un sospiro ricambiò il bacio, cominciando a giocare con il labbro inferiore del ragazzo. Sentì le mani di lui accarezzarle le cosce e trattene il respiro quando sentì le dita del ragazzo arrivare all’elastico dei suoi slip, si fermò, interrompendo il bacio e guardandola, come a chiederle il permesso. Quando Ellie annuì, lui continuò e afferrò gli slip della ragazza, facendogli scivolare contro le gambe lisce. Rabbrividì quando l’aria fresca le colpi la zona esposta. Cominciò a sua volta ad armeggiare con il bottone dei jeans del ragazzo, aveva troppi vestiti addosso, rispetto a lei.
 
Due ore prima.
 
- Ma perché devo venire anch’io? Non posso rimanere a casa? – chiese Ellie guardando i due ragazzi.
- Oh andiamo, siamo in vacanza, non puoi passare l’estate in casa. – commentò Ashton guardandola.
- Quindi adesso mettiti qualcosa di carino e andiamo. – Calum sorrise sedendosi sul letto della ragazza. Le erano piombati in camera senza il minimo preavviso, chiedendosi chi gli avessi lasciati entrare. Ellie quella sera aveva in programma di stare in casa a rilassarsi e a mettersi un po’ in pari nella lettura, ma i ragazzi avevano programmi diversi rispetto ai suoi. Erano entrati senza nemmeno preoccuparsi di bussare, e le avevano annunciato che sarebbero andati ad una festa a casa di uno dei giocatori di calcio del loro, ormai, vecchio liceo. Non le avevano chiesto se le andava di andare con loro, le aveva solo comunicato che ci sarebbero andati, con o senza il suo consenso.
- Vi fa tanto schifo lasciarmi in casa per una sera? – chiese lei ancora seduta sul letto. Indossava un paio di shorts e una maglietta larga, e era tutto tranne che presentabile.
- Si tantissimo. – rise Ashton guardandola. Ellie li osservò velocemente. Indossavano entrambi un paio di pantaloni neri, Calum indossava, poi, una canottiera nera con una stampa bianca e una delle sue immancabili camice a quadri. Ashton invece indossava una maglietta grigia con delle piccole ananas disegnate sopra.
Ellie sbuffò e si alzò, diretta verso l’armadio. Lo aprì e dopo dieci secondi afferrò il primo vestitino che trovò. Era un normalissimo vestito grigio a maniche corte con un colletto bianco. Non si prese nemmeno il disturbo di andare a cambiarsi in bagno. Entrambi l’avevano vista in costume e per fare prima si cambiò davanti ai ragazzi. Dieci minuti dopo era pronta, con tanto di accessori al loro posto e con il trucco e i capelli fatti. Decise di non prendere borsa, decidendo di lasciare il cellulare a casa, e di dare solo un documento e qualche banconota in tasca a Calum.
Arrivarono alla festa circa una ventina di minuti dopo. La casa, una delle tipiche ville nella periferia della città, era gremita di gente. La musica pompava dalle casse invadendo ogni angolo della casa e raggiungendo senza problemi anche il giardino. La piscina era illuminata e stranamente ricolma di gente, chi con ancora i vestiti addosso, chi invece con il costume.
Ellie si guardò intorno in cerca di qualche faccia conosciuta, e a parte qualche ragazzo che frequentava il loro vecchio liceo poi erano tutte facce abbastanza sconosciute. Qualcosa le diceva che la maggior parte di quei ragazzi erano di una delle università vicine più che del loro liceo.
Erano arrivati da circa dieci minuti quando si girò in cerca di Calum, per scoprire che era già sparito, forse non portarsi il cellulare non era stata poi una così buona idea.
Quando una ragazza che aveva frequentato inglese con lei le si avvicinò attaccando bottone, ne fu sollevata, almeno aveva qualcuno con cui parlare. Continuava a guardarsi intorno in cerca di uno dei ragazzi. Sapeva che Michael non era andato, e una parte di lei lo invidiava, anche lei voleva essere altrove. Luke doveva essere da qualche parte nella folla, come del resto Calum e Ashton.
Non stava più nemmeno ascoltando quello che la ragazza le stava raccontando, quando sentì la mano di qualcuno sul suo braccio.
- Scusami, te la rubo per un po’. – Ellie riconobbe la voce di Ashton e ne fu contenta.
- Non osate mai più trascinarmi ad una festa e poi sparire nel niente. Intesi? – gli urlò contro, per sovrastare la musica.
- Calum è sparito alla ricerca di una ragazza di scuola che sapeva essere qua e io sono andato a cercare da bere, poi ti ho persa tra la folla. –
- Oh. – non sapeva dell’interesse di Calum per questa ragazza, ne tanto meno sapeva chi fosse questa ragazza.
- Birra? – chiese Ashton alzandone una bottiglia ad altezza occhi. – Sono riuscito a trovarne una sola, dovremmo dividere. –
- Usciamo da qua per favore? La musica è tremenda. – Ashton si limitò ad annuire e afferrandole una mano la trascinò in giardino, dove la musica arrivava ancora ma era leggermente più attutita. Trovarono un divanetto di finta paglia, a bordo giardino, e vi ci sederono sorseggiando l’unica birra che lui era riuscito a trovare.
- Non credevo ci fosse così tanta gente. – ammise lui.
- Vedi volevo fare bene a restare a casa. –
- Oh andiamo Ellie, goditi l’estate. –
- Lo sto facendo, non sarebbe morto nessuno se per una sera … -
- Sei una guasta feste. Cos’è stare con Kyle ti ha fatto dimenticare come ci si diverte? – non aveva più parlato di Kyle, nessuno in compagnia l’aveva più nominato e sentirlo dopo due settimane la spiazzò. – Scusami io non volevo. – Ashton si accorse subito dell’espressione dell’amica e desiderò di essersi morso la lingua. – Scusami. –
- Va tutto bene, sto bene tranquillo. – sorrise guardandolo.
- Sai quando sorridi … - la guardò, spostandole una ciocca di capelli dietro un orecchio. – Sei bellissima. – i loro occhi si incrociarono e rimasero a fissarsi per qualche secondo. Poi prima che uno dei due ragionasse davvero le loro labbra si unirono, interruppero il bacio dopo pochi secondi, guardandosi entrambi stupiti.
- Ti va … se andiamo da qualche parte … più … con un po’ più di privacy? – le chiese Ashton, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, e Ellie lo vide leccarsi il labbro inferiore. Lei, incapace di parlare, si limitò ad annuire.
Trovarono un bagno al secondo piano, e Ashton la seguì, chiudendo la porta a chiave una volta che entrambi vi furono entrati. Rimasero qualche secondo in silenzio, semplicemente a guardarsi. Fu lui a fare il primo passo, la spinse contro la parete delicatamente e la baciò. Era tutto così strano, ma Ellie non ci pensò due volte a ricambiare il bacio. Ashton sapeva di birra e le sue labbra erano soffici contro quelle di Ellie, che sapevano di lampone, merito del lucida labbra.
Successe tutto velocemente, nessuno dei due sembrava ragionare molto, si stavano entrambi lasciando andare ad un istinto.
Ellie si lasciò scappare un gemito quando Ashton cominciò a baciarle il collo, succhiando delicatamente un punto dietro l’orecchio.
- Ssh, fa piano se non vuoi che qualcuno ci scopra. – disse unendo di nuovo le labbra con quelle della ragazza, che lasciandosi scappare un sospiro ricambiò il bacio, cominciando a giocare con il labbro inferiore del ragazzo. Sentì le mani di lui accarezzarle le cosce e trattene il respiro quando sentì le dita del ragazzo arrivare all’elastico dei suoi slip, si fermò, interrompendo il bacio e guardandola, come a chiederle il permesso. Quando Ellie annuì, lui continuò e afferrò gli slip della ragazza, facendogli scivolare contro le gambe lisce. Rabbrividì quando l’aria fresca le colpi la zona esposta. Cominciò a sua volta ad armeggiare con il bottone dei jeans del ragazzo, aveva troppi vestiti addosso, rispetto a lei. Ashton, quando lei riuscì a sganciargli i pantaloni, fece un passo indietro e li abbassò, lasciandoli però alle caviglie. Ellie sorrise, sfilandogli anche la maglietta, aveva sempre avuto un debole per il fisico di Ashton. Lui le si avvicinò di nuovo, e con mani esperte le sganciò la lampo del vestito, e lei lo lasciò scivolare a terra.
- Hai un preservativo? – chiese lei guardandolo. Non si era mai sentita così sicura di se. Non sapeva bene cosa gli stesse succedendo, ne da dove venisse tutta quella sicurezza. Ashton annuì, cercandolo nel portafogli.
Poi successe tutto velocemente, lei gli sfilò i boxer e lui le sganciò il reggiseno, le disse di saltare e lei lo fece senza pensarci troppo, si ritrovò con le gambe allacciate intorno alla vita di lui, la schiena contro il muro freddo, il respiro caldo di Ashton contro la pelle e una sensazione che non aveva mai provato le invase il corpo quando lui la penetrò. Non era vergine, aveva avuto le sue esperienze, ma c’era qualcosa di diverso quella sera. Cercò di trattenere i gemiti, nonostante la musica, aveva paura che qualcuno li potesse sentire, ed era la prima volta che faceva sesso in un bagno, ad una festa, con centinaia di persone appena fuori dalla porta.
 
- Non … non deve saperlo nessuno. – disse lei rimettendosi il vestito, e guardandolo mentre si rimetteva i jeans.
- E’ stata una volta e via, non cambierà niente. –
- Cal, non lo deve sapere. –
- Non glielo dirò tranquilla, potrei rischiare la castrazione. – rise guardandosi allo specchio.
- Potresti chiudermi il vestito? – chiese lei, dandogli la schiena. Ashton non rispose, si limitò a fare ciò che gli aveva chiesto.
- E comunque … Wow. –
- Cosa? – chiese arrossendo.
- Non ti facevo così … ti ho sempre immaginato … santarellina. – sorrise guardandola, mentre cercava di pettinarsi.
- Che ci posso fare, le apparenze ingannano. – sorrise guardandolo. – Esco prima io. – disse poi avvicinandosi alla porta.
Ashton la guardò uscire e richiudersi la porta alle spalle. Si guardò allo specchio e sorrise soddisfatto. Non lo aveva programmato, ma non poteva nemmeno dire che se ne stava pentendo. Era un episodio isolato che non si sarebbe ripetuto, ma che non avrebbe dimenticato tanto facilmente. 



 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 74 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.
Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Beh che dire, spero che sia un colpo di scena che non vi aspettavate, perchè sennò in caso contrario inizio a essere prevedibile. 
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1)
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

     

 

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Capitolo 9
*** Chocolate ***


 
Colonna Sonora:  The 1975 - Chocolate
 
Capitolo Nove

 
Ellie si era svegliata da mezz’ora, erano le sette e mezza e lei si era già fatta velocemente una doccia e si era preparata. Controllò, per l’ennesima volta, il borsone appoggiato sul letto, per assicurarsi di non essersi dimenticata niente. Se lo sistemò in spalla e recuperando anche lo zaino, appoggiato a terra ai piedi del letto, uscì da camera sua dirigendosi al piano di sopra. Dalla cucina provenivano i rumori della televisione, segno che il padre e la madre erano già svegli. Lasciò i bagagli all’ingresso e poi entrò in cucina a sua volta.
- Joe è pronto? – chiese guardando i genitori.
- Si, ha già fatto colazione, è salito a finire di prepararsi. – sorride il padre, bevendo un sorso del suo caffè. – Tu sei pronta? –
- Si. – sorrise versandosi del succo d’arancia. Si era vestita velocemente, avendo già preparato i vestiti la sera prima. Indossava un paio di shorts neri a vita alta e un maglioncino leggero nero a righe bianche, ai piedi le sue immancabili vans nere, gli occhiali le facevano da cerchietto in testa e i capelli erano legati in una coda alta.
- Con che macchine andate? – chiese la madre, guardandola seria.
- Con quella di Cal e quella di Luke. – sorrise, ripetendo per l’ennesima volta la stessa cosa.
- Siete sicuri di avere tutto? – il padre chiese con tono apprensivo.
- Si tranquilli, abbiamo tutto quello che ci serve, le tende, il cucinotto, sacchi a pelo eccetera … ce la caveremo. – Ellie sorrise, leggermente esasperata dalle continue apprensioni dei genitori, in fondo sarebbero andati in campeggio per quattro giorni, ed erano a un’ora e mezza da Sydney, non andavano in mezzo al niente in Africa.
Avevano organizzato quei quattro giorni in campeggio mesi prima, li avevano considerata come la vacanza da fine liceo di cui tutti parlavano. Ma invece di fare qualcosa di pazzo e estremamente prevedibile, come andare in città e andare a ballare tutte le sere, avevano deciso di isolarsi da tutto quello che solitamente già facevano, e avevano optato per il campeggio. Inizialmente dovevano essere semplicemente lei, Calum, Ashton, Michael, Luke, Tessa e Kyle. In seguito si era aggiunta Rebecca, e visto che Ellie e Kyle si erano lasciati, lei aveva chiesto al fratello maggiore se voleva unirsi a loro, e lui aveva accettato tutto contento. Motivo per cui in quel momento Joe era davanti a lei, pronto alle sette e mezzo di mattina, con un borsone, simile a quello di lei, una bandana legata in testa, gli occhiali da sole già inforcati, una normalissima maglietta bianca e un paio di jeans tagliati al ginocchio. Quando il cellulare di Ellie vibrò, capì che Calum era già fuori ad aspettarli così dopo aver salutato i genitori e aver sentito per l’ennesima volta le cento raccomandazioni, erano usciti e avevano caricato la macchina del ragazzo, per poi partire diretti verso casa di Ashton, dove gli altri gli stavano aspettando.
- Giorno a tutti. – Calum scese dalla macchina sorridendo. Indossava un paio di pantaloncini da basket, che gli arrivavano al ginocchio, e una semplice maglietta.
- Avete un po’ di posto voi? Qua non centra nient’altro. – disse Luke guardando il bagagliaio della sua macchina.
- Si, la mia è praticamente vuota. – Calum aprì il bagagliaio della sua macchina, che effettivamente conteneva solo tre borsoni.
- Ok allora, prenditi la roba di Ash, e due tende. – Michael, prese la roba da terra e la sistemò nel bagagliaio.
- Come ci dividiamo? – chiese Tessa guardandosi intorno. Sembrava ancora nel mondo dei sogni, e Ellie sorrise sapendo che per l’amica essere sveglia a quell’ora era un evento più unico che raro.
- Io e Joe ormai rimaniamo con Cal. – Ellie sorrise, indicando la macchina del ragazzo alle sue spalle.
- Vengo io con voi. – Ashton la guardò sorridendo. Ellie si sentì arrossire, e sperò che nessuno se ne rendesse conto. Da dopo la festa della settimana prima, ogni volta che Ashton la guardava o le diceva qualcosa, non riusciva a fare a meno di sentirsi avvampare, ricordandosi cosa il ragazzo le avesse fatto nel bagno di quella casa, di come l’aveva fatta sentire.
- Ok, allora io e Rebecca andiamo con Luke. – Michael sorrise intrecciando la mano con quella della ragazza, che si lasciò scappare uno sbadiglio.
- Tessa vieni con noi? – Luke la guardò sorridendo, e Ellie sperò con tutta se stessa che l’amica dicesse di si, cosa che fece.
- Andiamo prima noi e ci venite dietro? – chiese Calum.
- Hai il navigatore? – chiese Michael.
- Si. -
- Allora vi seguiamo. – sorrise Luke, salendo in macchina. Ellie si guardò intorno, salendo a sua volta, sedendosi sul sedile posteriore. Vide Calum salire al posto del guidatore, e sorriderle nello specchietto retrovisore. Joe salì al posto del passeggiero, e qualche secondo dopo Ashton si sistemò a sedere accanto a Ellie.
 
- Ellie, metti un po’ di musica? – le chiese Calum, guardandola velocemente dallo specchietto retrovisore.
- Joe, passami il cavo. – disse in risposta lei.
- Qualcosa di decente, non di deprimente eh. – disse il fratello, passandole il cavo audio. Lei gli fece una linguaccia e attaccò il telefono, cominciando a scorrere nella sua playlist. Sorrise, cliccando su Choccolate dei The 1975, quella canzone le sapeva d’estate e le sembrava perfetta per il momento. Vide Calum sorridere, come se si aspettasse che lei mettesse quella e appoggiando il cellulare fra lei e Ashton, guardò fuori dal finestrino il paesaggio correre via veloce.
Erano diretti al Ku-Ring-Gai Chase National Park, un parco a circa un’ora e mezzo da Sydney. Si erano informati su tutto prima di partire. Era un parco nazionale che offriva qualsiasi attività, si trovava direttamente sulla spiaggia e al suo interno si poteva trovare anche qualche piccolo lago. Ellie non vedeva l’ora di essere lì e passare i quattro giorni a seguire con i ragazzi.
- Dobbiamo fermarci a fare provviste. – disse Ashton, dopo un po’ di silenzio.
- Ho letto che dovrebbe esserci un supermercato poco prima di arrivare, direi di fermarci lì. – Joe disse, continuando a guardare il paesaggio.
- Qualcuno sa montare le tende? – chiese Ellie svegliandosi dai propri pensieri.
- Sono stato in campeggio qualche volta con la mia famiglia, e non me la cavo male. – sorrise Ashton.
- Ellie anche noi ci siamo stati in campeggio. – le ricordò Joe.
- Si e quanti anni avevi l’ultima volta che ci siamo stati? –
- Probabile che ci fossi anch’io con voi? – chiese Calum. – Ricordo che era tipo una riunione della vostra famiglia. –
- Si, e avevamo tipo otto anni. – rise Ellie. – Ti ricordi dovemmo tornare prima perché Joe, che voleva fare l’esibizionista, cadde da un albero e si ruppe un polso. –
- Me lo ricordo. – rise Calum, guardando velocemente il ragazzo, seduto accanto a lui. – Tuo padre si incavolò tantissimo. –
- Volevo far vedere a nostro cugino che ero più agile di lui. – ricordò Joe, leggermente offeso.
- Si beh non ci vuole molto a essere più agili di Alfie, è la persona più imbranata che conosca. – rise Ellie.
- Si, ma rimane il fatto che quello a cadere fu Joe non Alfie. – rise Calum, facendo ridere anche Ashton, che aveva osservato la scenetta rimanendo in silenzio.
- Ricordatemi di non venire più in vacanza con voi, se tutto quello che farete è prendermi per il culo. – disse Joe, incrociando le braccia al petto.
 
Ellie e Tessa erano sedute su una delle sedie pieghevoli che Luke aveva, precedentemente, sistemato in mezzo alla piazzola dove si erano sistemati. Si stavano divertendo osservando i ragazzi lottare con le tende. Rebecca era l’unica che stava provando a dargli una mano e si stava rivelando più brava di Michael nel montare la loro.
- Come ci dividiamo esattamente per dormire? – chiese Luke, asciugandosi la fronte dal sudore.
- Beh abbiamo tre tende e siamo in otto … non so bene come faremo. – osservò Ashton.
- Io e Rebecca ci prendiamo questa da due. –
- Per l’aiuto che mi stai dando, tu dovresti dormire fuori. – rise la ragazza, guardandolo.
- Queste che rimangono in teoria sono una da quattro e una da due. – Joe affermò leggendo le istruzioni.
- Tessa perché tu non dormi con Luke? - propose Ellie. I due ragazzi si guardarono, erano arrossiti tutti e due, e Tessa lanciò un’occhiataccia a Ellie, che si strinse nelle spalle e sorrise.
- Per me va bene. – disse poi Luke.
- Anche per me, io con Luke non ci dormo … russa. – sentenziò Ashton.
- Beh, dormirai con Calum, me e Ellie … - disse Joe alzando un sopracciglio. – E per quanto ne so, una parla nel sonno e uno ti si avvinghia addosso come un polpo. – disse guardando prima la sorella e poi Calum.
- Motivo per il quale, metteremo Calum nella parte esterna con accanto Ellie, che ormai è abituata a dividere il letto con lui, e sistemerò te accanto a tua sorella, che se parla tu sai come gestirla. –
- No, accanto a Ellie, mi spiace, ma non ci dormo … mi prende sempre a pedate. –
- Beh ci preoccuperemo della sistemazione precisa stasera. Avete finito di montarle? – chiese Ellie alzandosi. Le faceva caldo e la spiaggia, a nemmeno cinque minuti a piedi da lì, la stava chiamando.
- Dovremmo, spero solo che reggano. – sorrise Calum.
- Andiamo alla spiaggia?- chiese Tessa, levandole le parole di bocca.
Furono tutti d’accordo e, andarono tutti a cambiarsi nei piccoli bagni poco lontani.
 
- Calum! – Ellie urlò, quando il ragazzo dal niente la prese in collo, caricandosela in spalla e camminando come se niente fosse verso l’acqua. – Mettimi giù! – ordinò lei, seria, sperando che il ragazzo l’ascoltasse.
- Mmm … fammici pensare. – disse lui fermandosi. Ellie sorrise fra se e se, pensando che non fosse stato poi tanto difficile. – No penso che non lo farò. – rise lui, riprendendo a camminare.
- Calum, per favore. – provò di nuovo lui. Ma il ragazzo non si fermò, Ellie guardò in basso, vedendo che l’acqua arrivava già a metà polpaccio al ragazzo. – Calum Thomas Hood, per favore. – provò a dimenarsa, ma la presa di lui era salda e non sembrava aver intenzione di lasciarla andare. Prima che Ellie potesse ribattere, Calum la lasciò andare. Ellie si ritrovò improvvisamente in acqua, afferrandosi prontamente il pezzo sopra del costume che aveva indossato. Riapparse in superfice, levandosi i capelli dal viso e cercando di respirare. Calum era davanti a lei, sorridente. – Ti odio sappilo. – affermò lei guardandolo.
- No, sappiamo entrambi che mi adori. – disse lui superandola e immergendosi a sua volta. L’acqua che li circondava era di un blu cristallino, permetteva di vedere il fondale sabbioso e i vari pesci che vi ci nuotavano. Calum riapparse pochi secondi dopo, e Ellie gli fu subito addosso, facendo peso sulle spalle di lui cercando di affogarlo, ma con scarsi risultati.
 
- Non credete che quei due sarebbero una bella coppia. – affermò Michael, gli occhi rivolti verso Calum e Ellie, che ormai lontani dalla riva stavano continuando a farsi la guerra in acqua.
- Io sono dell’idea che finiranno insieme, lo dico da quando si sono conosciuti. – affermò Joe, guardando il ragazzo da dietro gli occhiali.
- Sono entrambi cotti l’uno dell’altro solo che sembrano non rendersene conto. – affermò Luke.
- Ellie, continua a dire di non provare niente se non amicizia per Calum. – riferì Tessa.
- E se fosse vero? – chiese Ashton. Se glielo avessero chiesto una settimana prima, anche lui sarebbe stato d’accordo con i ragazzi, era sempre stato dell’idea che Calum e Ellie avessero un rapporto strano, che andava oltre l’amicizia. Ma dopo aver fatto sesso con Ellie, non era così tanto sicuro. Non era geloso, ma una parte di lui voleva che i ragazzi non avessero ragione, nonostante non volesse iniziare una storia seria con Ellie, dopo quello che era successo non riusciva più a vederla con gli stessi occhi. Voleva parlarne con qualcuno, ma non sapeva con chi. Lo aveva quasi detto a Michael, qualche sera prima, ma poi per fortuna Rebecca li aveva interrotti e glielo aveva impedito. Sapeva che i ragazzi gli avrebbero dato di idiota e che non sarebbero stati d’accordo. Aveva quindi deciso di tenerselo per se, e aveva anche deciso di volerci riprovare, almeno una volta. La guardò, il bikini nero a pallini bianchi che indossava, le fasciava perfettamente le forme, non lasciando molto all’immaginazione, e Ashton si ritrovò a non ascoltare neanche una parola di quello che i ragazzi stessero dicendo, immaginandosi cose poco caste. 





 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Io sono ufficialmente in vacanza, adesso dieci giorni di relax. 
Voi che farete per le vacanze? Io sarò a Milano per tre giorni! **
Vorrei ringraziarvi prima di tutto per le 82 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
La storia inizia a farsi un po' più movimentata ... ma siamo ancora in alto mare il bello verrà nei prossimi capitoli. 
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo 
Luke (Photo), Micheal (Photo),  

Joe (Photo), Tessa (Photo), Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits 1 - Outfits 2)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 10
*** Talking Dreams ***


 
Colonna Sonora:  Echosmith - Talking Dreams 
 
Capitolo Dieci
 
- Birra? – chiese Michael guardando Rebecca seduta accanto a lui sull’asciugamano che aveva steso a terra.
- No, sono a posto per stasera. – sorrise appoggiandosi al ragazzo, che le cinse subito le spalle con un braccio, stringendola a se.
- Sicura? – chiese lasciandole un bacio tra i capelli.
Era la seconda sera al campeggio e dopo aver cenato a base di hamburger, che Ashton e Joe avevano cucinato per tutti, avevano accesso un piccolo falò e ci si erano seduti intorno, chi per terra chi sulle sedie pieghevoli.
- Si sicura. – lo guardò unendo velocemente le proprie labbra con quelle di Michael, per poi tornare ad ascoltare la storia che Joe stava raccontando.
Luke, seduto su una delle piccole sedie pieghevoli, ascoltava distrattamente, con Tessa seduta accanto a lui non riusciva a concentrarsi. La guardò notando che si stava strusciando le mani sulle braccia, cercando di creare un po’ di calore contro la propria pelle.
- Ti fa freddo? – chiese in automatico.
- Come? – Tessa lo guardò, leggermente confusa.
- Ti fa per caso freddo? – chiese lui indicandole le braccia.
- Giusto un po’. – sorrise lei.
- Tieni. – Luke appoggiò la sua birra a terra e si sganciò la lampo della felpa per poi sfilarsela e porgerla alla ragazza.
- Oh no tranquillo, mi passerà. –
- Tes, prendila. – sorrise insistendo.
Tessa lo guardò per qualche secondo, per poi cedere al freddo e afferrarla. – Grazie. – bisbigliò infilandosela. Aveva l’odore del ragazzo, e si ritrovò a sorridere senza nemmeno rendersene conto.
Joe in sottofondo continuava a raccontare della scena comica a cui aveva assistito all’ultima festa universitaria a cui era andato, mentre Ellie non riusciva a smettere di sbadigliare. Seduta accanto a Calum, su uno degli asciugamani ancora leggermente umidi, cominciava a litigare con il sonno. Si sentiva rilassata ma stranamente stanca e prima di rendersene conto si stese a terra appoggiando la testa sulle gambe di Calum, che sorridendo cominciò ad accarezzarle i capelli, continuando a sorseggiare la sua birra.
Ashton seduto poco distante da loro, sorseggiava la sua birra, lanciando occhiate a entrambi, cercando di non dare peso alla cosa.
Dieci minuti dopo, quando Joe ebbe finalmente finito il suo racconto, Ellie si alzò sbadigliando di nuovo. – Gente vi dò la buona notte e vi abbandono. – sorrise guardando i ragazzi.
- Aspettami vengo anch’io. – Calum si alzò a sua volta.
- Vi raggiungo tra un po’. – Joe sorrise alla sorella lanciandole un bacio.
Ellie guardò Ashton come a chiedergli che intenzioni aveva, visto che divideva la tenda con loro. – Vengo anche io tra un po’. – disse bevendo l’ultimo sorso della sua birra.
- Allora buona notte. – fu Calum a parlare e ad avviarsi verso la tenda.
- Notte. – risposero in coro i ragazzi.
Ellie sorrise, salutando con un gesto della mano, e poi si incamminò dietro Calum, per raggiungere le tende lì vicino.
 
Ellie si mise a sedere sul piccolo sacco a pelo, Calum era uscito pochi minuti prima per andare a lavarsi velocemente i denti, lei invece stava cercando di decidere se tenersi addosso la felpa del ragazzo o dormire senza, ma visto che le era preso freddo decise di tenersela. Si legò velocemente i capelli, in una coda spettinata, e poi si mise comoda nel suo sacco a pelo rosso scuro. Calum aprì le tenda qualche secondo dopo, entrando e sorridendole.
- Domani mattina andiamo a fare surf con mio fratello. – disse entusiasta, Calum sorrise sapendo quando l’amica amasse quello sport.
- Solo tu e tuo fratello? – chiese sistemandosi anche lui nel suo sacco a pelo, accanto alla ragazza.
- Luke e Ashton si uniscono a noi, anche se non so quanto quei due siano bravi a fare surf. – si sistemò su un fianco in modo da guardare il ragazzo.
- Vi svegliate presto? –
- Si, a quel che ci ha detto il ragazzo dove affittano … - fu interrotta da uno sbadiglio. - Le tavole le onde migliori ci sono la mattina presto. –
- Lasciatemi dormire allora. – rise guardandola.
- Chissà perché ma me lo aspettavo. –
Calum la guardò, notando solo in quel momento che la felpa che indossava era sua. Gli shorts del pigiama le lasciavano le gambe per lo più nude, e notò come fosse già più abbronzata. Il silenzio li circondava, solo le voci e le risate dei ragazzi arrivavano smorzate. Fu contento di essere lì con lei, nonostante essere in vacanza tutti insieme lo rendeva felice, stare solo con Ellie era qualcosa che lo faceva sempre sentire bene con se stesso. Ellie aveva gli occhi quasi chiusi e Calum si ritrovò a pensare quanto fosse fortunato ad averla come migliore amica.
- Vieni qua. – disse sorridendo aprendo le braccia. Ellie aprì gli occhi, guardandolo dubbiosa per un secondo, poi sorrise e si avvicino al ragazzo, che abbraccia aperte la guardava sorridendo. Sempre stesa su un fianco si avvicinò e Calum la cinse subito con le braccia, avvicinandola a se ancora di più.  
 

Michael intrecciò la sua mano con quella di Rebecca, salutando i ragazzi e avviandosi verso la loro tenda. Erano circa le una e mezzo e Rebecca non riusciva a smettere di sbadigliare, così Michael aveva deciso che era ora di andare a letto, lasciando Luke, Joe, Ashton e Tessa ancora intorno al fuoco, che ormai si stava spegnendo.
Una volta nella tenda, Michael si sistemò sul materasso gonfiabile e guardò Rebecca sfilarsi i leggins che indossava e sistemarsi accanto a lui, indosso solo una maglietta a maniche lunghe che aveva rubato dal borsone del ragazzo.
- Sono stanchissima. – disse senza riuscire a trattenere uno sbadiglio.
- Non lo avrei mai detto. – rise Michael guardandola, e scoccandole un bacio sul naso.
- L’escursione di oggi pomeriggio mi ha distrutta. – sorrise sistemandosi a letto, appoggiando la testa al petto di Michael. Quel pomeriggio si erano dati con Calum e Ellie all’esplorazione. Ellie aveva letto su una delle guide che gli avevano dato al loro arrivo che non troppo lontano da dove avevano sistemato le tende c’era un piccolo laghetto con tanto di cascata e quando Calum e Ellie avevano detto che avevano intenzione di andare a vedere com’era Michael e Rebecca si erano uniti a loro. Avevano camminato per una mezz’oretta per trovarla, ma ne valeva sicuramente la pena. (Photo)
- Domani mattina dormiamo un po’. – Michael strinse la ragazza a se, chiudendo gli occhi, perdendosi nel profumo di vaniglia che emanavano i capelli di lei.
- Gli altri vanno a fare surf. – Rebecca ascoltava il battito regolare del cuore del ragazzo, cominciando a sentire il sonno impossessarsi di lei.
- Si, ho sentito che Joe e Ellie ne parlavano prima. – sbadigliò.
- Notte M. –
- Notte piccola. – sapeva che nel giro di qualche secondo la ragazza sarebbe crollata e per lui non sarebbe stato differente.
 

- Vi abbandono anch’io. – Ashton si alzò, stiracchiandosi. La mattina dopo avevano deciso di svegliarsi presto e lui cominciava a essere stanco.
- Arrivo anch’io, ma prima vado in bagno. – Joe si alzò a sua volta, dirigendosi verso i bagni. Ashton diede la buona notte a Luke e Tessa e si incamminò verso la tenda. Indossava già i pantaloni sportivi e una maglietta con cui avrebbe dormito, quindi appena arrivò alla tenda, cercando di fare il meno rumore possibile, per non svegliare Ellie e Calum, entrò. Rimase leggermente spiazzato nel trovare i due ragazzi praticamente in un sacco a pelo solo. Ellie distesa sul fianco destro, aveva la testa appoggiata sul petto nudo di Calum, che la stringeva a se, con un braccio intorno al fianco della ragazza.
- Dormono sempre così. – commentò Joe. Ashton lo guardò sorpreso, non lo aveva sentito arrivare.
- Sono … la loro amicizia è sempre stata molto … sono sempre stati molto uniti. – sorrise Ashton, sperando che il suo sorriso fosse convincente.
- Si, se capissero che forse non è solo semplice amicizia farebbero un favore a tutti. – Ashton lo guardò spiazzato, per quanto sapeva che forse il ragazzo avesse ragione, la cosa li diede un po’ fastidio ugualmente. Joe accennò un sorriso, per poi stiracchiarsi e entrando e sistemandosi nel sacco a pelo. Ashton entrò a sua volta e chiuse l’ingresso della tenda e prendendo posto nel sacco a pelo accanto a quello di Ellie. Si stese sul fianco sinistro, Ellie gli dava la schiena, ma lui si ritrovò comunque a osservarla, desiderando per qualche secondo di essere al posto di Calum.
 

- Tu hai sonno? – Tessa guardò Luke, ancora seduto sulla sedia di plastica.
- A dirla tutta non troppo. – Luke la guardò, indossava ancora la sua felpa, che le stava decisamente troppo lunga. I capelli legati in uno chignon spettinato, struccata e con la pelle leggermente abbronzata, a Luke sembrò la ragazza più bella che avesse mai visto.
- Ti va però se andiamo in tenda, mi stanno mangiando le zanzare. – disse grattandosi un polpaccio.
- Ma certo, nessun problema, anche perché il fuoco ormai si è freddo, e fa fresco. –
- Giusto la tua felpa. – si ricordò di averla lei, notando Luke a maniche corte, e fece per rendergliela.
- No no, tienila. – sorrise guardandola, facendole poi cenno verso la tenda.
- Grazie. – sorrise incamminandosi per prima. Quando Ellie il giorno prima aveva fatto in modo che lei finisse in tenda con Luke, per qualche secondo l’aveva odiata, immaginandosi come la cosa potesse essere imbarazzante per entrambi. Ma poi aveva colto il lato positivo della cosa, avrebbe passato un po’ di tempo sola con Luke, anche se si trattava solo per dormire. Una volta alla tenda, Tessa entrò per prima e Luke la seguì pochi secondi dopo.
- Devi cambiarti? – chiese leggermente in imbarazzo. – Perché posso … posso aspettare fuori, senza problemi. –
- Tranquillo, indosso già il pigiama. – sorrise guardandolo.
- Oh perfetto. –
- Tu devi cambiarti? – chiese lei.
- Oh no, anch’io sono già pronto per mettermi a letto. –
- Rimane comunque il fatto che nessuno dei due a sonno. – fece notare lei sedendosi sul materassino.
- Già, ottima osservazione. – rise il ragazzo. 



 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Intanto mi scuso per non aver postato come mio solito di giovedì, ma sono stata a Milano fino ad oggi pomeriggio. 
Poi questo capitolo inizialmenmte non era parte della storia, ma rileggendola ho voluto aggiungerlo quindi spero ne valga la pena. 

Vorrei ringraziarvi come sempre per le 97 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo 
Luke (Photo), Micheal (Photo),  

Joe (Photo), Tessa (Photo), Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits)
 

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Capitolo 11
*** Sex ***


 
Colonna Sonora:  The 1975 - Sex
 
Capitolo Undici
 
- Giorno. – Calum si mise a sedere sulla spiaggia accanto a Tessa, sbadigliando.
- Ehi. – sorrise guardandolo. Calum indossava solo un paio di pantaloncini sportivi, che gli arrivavano al ginocchio, gli occhi ancora carichi di sonno e i capelli spettinati sparati in ogni direzione. Aveva l’aria ancora addormentata e lo confermò lo sbadiglio che non riuscì a trattenere. Tessa, invece, indossava già il costume, un normalissimo bikini a triangolo nero, e una delle camicie a quadri di Luke aperta sopra. Calum la notò e sorrise, chiedendosi se i fra due fosse finalmente successo qualcosa. – Come mai già sveglio? – chiese lei tornando a guardare il mare, cercando di individuare i ragazzi.
- Diciamo che quei tre non sono stati esattamente silenziosi quando sono usciti dalla tenda, sono rimasto lì un po’, sperando di riaddormentarmi ma ormai ero sveglio. – si stiracchiò, sistemandosi gli occhiali da sole sugli occhi. Aveva guardato l’ora sul cellulare, prima di uscire dalla tenda, e segnava le sette di mattina, decisamente troppo presto per essere in piedi. Si era svegliato quando uno dei tre ragazzi era inciampato in una scarpa uscendo dalla tenda, e rimasto deluso dal non avere più Ellie fra le sue braccia, era rimasto lì disteso per una decina di minuti, prima di decidere di alzarsi.  – Tu come mai sveglia? –
- Non abbiamo dormito molto con Luke, a dirla tutta, eravamo svegli e ho deciso di venire a vederli. – Calum sorrise maliziosamente guardandola. – No, non è assolutamente come pensi. – arrossì stringendosi nella camicia del ragazzo. – Abbiamo solo parlato, quasi tutta la notte. – era arrossita e a Calum fece tenerezza.  
- Sai, sarebbe anche l’ora che succedesse qualcosa fra voi due. – sorrise tirandole una leggera spallata.
- Abbiamo ancora un giorno, magari … - si strinse nelle spalle, sperando con tutta se stessa che il destino fosse dalla loro parte.
- Come se la cavano? – chiese Calum, cambiando discorso e guardando verso il mare. Vedeva solo dei punti, ma immaginava che fossero loro.
- Joe e Ellie sono bravi … -
- Gli altri due? –
- Luke è un imbranato. – rise la ragazza. – Ashton non se la cava male. –
- Beh Ellie e Joe vanno spesso a fare surf, quindi sono avvantaggiati. – sorrise Calum, ricordandosi come l’amica avesse sempre provato a convincerlo ad andare a fare surf con lei, ma Calum aveva sempre rifiutato, qualcosa lo bloccava. Ma adorava vedere l’amica felice quando usciva dall’acqua dopo che aveva cavalcato le onde. Ellie usciva rilassata, fasciata nella muta da sub che faticava ogni volta a levarsi. La sua tavola, quella che usava quando era a Sydney, quella di quella mattina l’avevano noleggiata, era un regalo del nonno e lei ci era affezionata come con altre poche cose.
Dopo una decina di minuti Calum e Tessa videro avvicinarsi due figure e Calum riconobbe Ashton e Luke, uscirono anche loro sorridenti, parlando velocemente su quanto fosse forte fare surf.
- Gli altri due? – chiese Calum.
- Hanno detto che aspettavano un’altra onda e poi uscivano. – sorrise Luke, sedendosi accanto a Tessa.
- Divertiti? – chiese la ragazza guardandoli.
- Non credevo fosse così faticoso. – commentò Ashton accasciandosi sulla tavola, stesa sulla sabbia.
Pochi secondi dopo Joe si unì a loro e Ellie li raggiunse dopo pochi secondi. Calum la osservò, indossava un costume intero, che le aveva già visto, e un paio di pantaloncini, niente muta quella mattina.
- Els, la tua gamba. – osservò Tessa.
Ellie abbassò lo sguardo, seguendo quello dell’amica, notando come la sua gamba fosse ricoperta da un rivolo di sangue.
- Joe, te l’ho detto che mi ero fatta male a quello scoglio. – disse tranquillamente guardando il fratello. Calum le fu subito accanto, era una cosa che lo aveva sempre spaventato, il fatto che era uno sport pericoloso e che poteva succederle di tutto, lo terrorizzava.
- Fa vedere. – si inginocchiò in modo da poterle guardare meglio lo stinco.
- Cal, tranquillo, è solo un taglio. –
- In macchina ho un kit del pronto soccorso. – disse alzandosi e sparendo, senza dare il tempo alla ragazza di ribattere. Tornò dopo nemmeno cinque minuti con un mano una piccola valigetta nera. Ellie, nel frattempo, si era pulita la gamba dalla sabbia e aveva costato che non era un taglietto tanto piccolo, non era profondo ma era almeno cinque centimetri di lunghezza e con l’acqua salata frizzava. Era a sedere sulla tavola da surf e Calum le si sedette accanto sorridendo, cominciando a disinfettarle la ferita rimanendo in silenzio, notando la smorfia che si dipinse sulla faccia della ragazza, immaginando che il disinfettante bruciasse.
- Sai questo tuo lato da infermiere mi stupisce. – sorrise guardandolo.
- Non capisco perché ti ostini a non metterti la muta. – non alzò lo sguardò, continuò a tamponarle il taglio con un batuffolo di cotone.
- Perché mi da fastidio lo sai. Mi limita nei movimenti, e poi solitamente si usa quando l’acqua è fredda, oggi era tutto tranne che fredda. – lo guardò prendere un cerotto e attaccarlo, delicatamente, sulla sua gamba. – Cal, sto bene, non è niente di grave. – sorrise, cercando di tranquillizzarlo.
- Odio pensare che ti potresti fare male. – ammise finalmente guardandola.
- Sto bene. – gli accarezzò un braccio, sorridendogli.
 
Ellie era sdraiata sul suo asciugamano, sistemato vicino alla riva, avevano finito da poco di pranzare e si erano divisi, Calum e Joe avevano deciso di andare a correre un po’, Michael e Rebecca erano andati in cerca di un po’ di tempo da soli. Tessa, con le poche ore sonno di quella notte, aveva deciso di andare a dormire un po’ e Luke l’aveva imitata. Ashton era sparito, Ellie non sapeva bene dove fosse andato. E lei aveva deciso di mettersi a prendere un po’ di sole.
Il sole caldo del pomeriggio le baciava la pelle e lei, con le cuffie nelle orecchie si stava perdendo nel suo mondo, tante che non sentì Ashton sedersi accanto a lei. Il che diede al ragazzo la possibilità di osservarla per qualche minuto. Ellie aveva il fisico asciutto da sportiva, merito degli anni nella squadra di nuoto della scuola, la pelle in quei giorni al mare aveva assunto un tono più scuro del suo solito colorito, e i capelli legati in uno chignon spettinato le davano un’area spettinata.
- Ehi. – quando aprì gli occhi rimase sorpresa di vedere Ashton seduto accanto a lei, che aveva prontamente distolto lo sguardo.
- Rischi di abbrustolirti, con questo sole. – disse guardando il cielo.
- Effettivamente fa caldo … stavo infatti pensando di andare un po’ in tenda. – si tirò a sedere, effettivamente accaldata. – Vieni anche tu? – chiese sorridendogli. Ashton annuì alzandosi, e allungando una mano verso di lei, in modo da aiutarla ad alzarsi. E senza aggiungere altro andarono entrambi verso la tenda, che fortunatamente si trovava in una zona d’ombra.
Si sistemarono sui sacco a pelo, entrambi solo il costume addosso.
- Ti è piaciuto stamattina? – chiese Ellie, riferendosi al Surf.
- Oh si, è stato fantastico, devi portarmi con te anche a Sydney, voglio migliorare. –
- Non te la sei cavata affatto male, per essere la stata la tua prima volta. – Ellie era sincera.
Rimasero lì a parlare del più e del meno, entrambi a proprio agio. Ashton era contento di averla per se per un po’. Era un bisogno che non sapeva spiegare nemmeno a se stesso, ma qualcosa lo spingeva a voler stare con lei in quei giorni. La risata di Ellie echeggiò nella tenda in risposta ad una battuta del ragazzo, e Ashton si perse a osservarla. Ellie in tutta risposta, si incantò sugli occhi del ragazzo, il colore delle iridi di Ashton l’aveva sempre affascinata. Si lasciarono trasportare del momento, e lo sguardo di entrambi si spostarono sulle rispettive labbra, Ashton sorrise e Ellie fece lo stesso in risposta. Erano a pochi centimetri l’uno dall’altra, quando fuori dalla tenda si sentì la voce di Calum che chiamava la ragazza. Ellie colta di sorpresa, si fece scappare un colpo di tosse, guardando Ashton, e poi si alzò per uscire dalla tenda.
 
      --------

Due giorni dopo erano di nuovo in macchina, diretti verso Sydney, anche se nessuno di loro era contento di tornare già in città. Il paesaggio scorreva velocemente fuori dal finestrino, la musica echeggiava nell’abitacolo della macchina mentre Joe e Calum stavano parlando di organizzare una partita di calcetto, mentre Ellie, seduta sul sedile posteriore, si appoggiò alla spalla di Ashton chiudendo gli occhi. Il ragazzo sorrise, accarezzandole distrattamente un braccio. La sera prima erano andati tutti a letto tardi, godendosi l’ultima sera in campeggio, e Ellie in quel momento stava lottando con se stessa per tenere gli occhi aperti.   Luke li seguiva al volante della sua macchina, si erano fermati pochi minuti prima ad una stazione di servizio perché sia Tessa che Ellie dovevano andare in bagno e adesso si erano divisi nuovamente come all’andata, diretti verso casa. Era metà pomeriggio di un martedì e le strade erano per lo più deserte, motivo per cui arrivarono a Sydney senza grandi problemi. Calum riaccompagnò a casa prima Ashton e poi Joe e Ellie.
- Ci sentiamo più tardi? – le chiese appoggiando il borsone della ragazza all’ingresso.
- Si, penso che me ne andrò a dormire un po’ ... – sbadigliò guardandolo.
- Scrivimi appena ti svegli allora. – Calum, le si avvicinò e le scoccò un bacio su una guancia.
- Ok! – sorrise scoccandogli a sua volta un bacio sulla guancia e entrò in casa, sentendo Joe salutare Calum, e poi la macchina del ragazzo che si accendeva. 
Ellie scese al piano di sotto, entrando in camera sua. La luce del pomeriggio, che filtrava dalla finestra sopra il letto, illuminava la stanza lasciando una strana atmosfera che la fece sentire a casa. Era contenta di essere a casa, dopo quattro giorni a dormire in una tenda con tre ragazzi, essere di nuovo nella sua stanza con il suo letto, la rendeva stranamente felice. Appoggiò il borsone sul divano e decise di sfarlo dopo aver fatto una meritata doccia e essersi riposata un po’. Appoggiò lo zainetto sul letto, cercando il cellulare, si era scaricato del tutto durante il viaggio, così voleva metterlo in carica prima di andare in bagno. Aggrottò le sopracciglia quando, invece del suo telefono, tirò fuori il telefono di Ashton.
- Diavolo, lo ha lasciato in borsa mia. – commentò, ricordandosi di come il ragazzo glielo avesse dato quando erano scesi all’area di servizio. Osservò il telefono per qualche secondo, per decidere poi di fare un salto a casa del ragazzo a riportarglielo. Ashton viveva a cinque minuti in macchina da casa sua, se avesse fatto veloce in un quarto d’ora sarebbe stata di nuovo a casa, pronta per riposarsi un po’. Recuperò il suo cellulare quello del ragazzo, e prese il portafogli. Salì al piano di sopra e cercò le chiavi della sua macchina, nella ciotola che la madre teneva sul tavolino vicino all’ingresso.
- Joe? – urlò.
- Si? – rispose il fratello affacciandosi dalle scale.
- Vado da Ashton, ha lasciato il cellulare in borsa mia. –
- Ok. – non sembrava esserne troppo interessato, così Ellie uscì senza aggiungere altro. L’aria era calda e per qualche secondo lo sbalzo di temperatura con l’interno della casa le fece mancare il fiato. Salì in macchina, che in quel momento sembrava più un forno che un abitacolo di una macchina, e decise così di aprire entrambi i finestrini. Uscì dal vialetto in retro marcia e si avviò verso casa di Ashton, senza fretta.
Cinque minuti dopo stava parcheggiando davanti a casa Irwin. Scese di macchina e si avviò verso la porta d’ingresso. Aspettò qualche secondo dopo aver suonato il campanello, e sorrise quando la porta si aprì rivelando un Ashton, che la guardò confuso.
- Ti mancavo già? – scherzò ridendo.
- Ti sei dimenticato il cellulare in borsa mai, rimbambito. – sorrise, estraendolo dalla tasca posteriore degli shorts.
- Oh, ecco dov’era, stavo per chiamare Calum e chiedergli se lo avevo lasciato in macchina sua. – lo afferrò sorridendole. – Grazie. –
- E di che. –
- Vieni entra. – si fece da parte, facendole cenno di entrare.
- No, tranquillo, non voglio disturbare, ero solo venuta per il telefono. –
- Dai vieni entra, ti offro qualcosa da bere, non mordo. –
Ellie ci pensò qualche secondo e poi entrò senza aggiungere altro. Lo seguì in cucina, dove Ashton riempì due bicchieri di the freddo.
- Casa tua è particolarmente silenziosa. – notò mettendosi a sedere ad uno degli sgabelli del piano della cucina. Ed era vero, era una cosa strana per casa Irwin, con due fratelli più piccoli casa del ragazzo era sembra rumorosa.
- Sono tutti fuori, sono andati da mia nonna. – sorrise indicando il frigorifero, dove un post-it era attaccato. Ellie lo lesse velocemente, era la scrittura della sorella di Ashton, Ellie la riconobbe per qualche strano motivo. “Siamo da nonna, mamma dice che torneremo per cena. A dopo.”
- E’ bello avere casa tutta per se eh? – sorrise Ellie, bevendo una sorsata del suo the. – Quando succede a me, sembra quasi un sogno. –
- E’ anche troppo silenziosa. – sorrise senza staccare gli occhi di dosso alla ragazza.
- Sarà meglio che vada, volevo dormire un po’. – sorrise alzandosi. – Grazie per il the. –
- Grazie a te per avermi riportato il cellulare. – si alzò a sua volta guardandola. Erano in piedi l’uno di fronte all’altro, e per quello, che ad entrambi sembrò un’ eternità, rimasero lì semplicemente a guardarsi. Fu Ashton, per primo ad accorciare la distanza che li divideva, facendo un passo verso di lei. Ellie si sentì improvvisamente avvampare, e non solo in viso. Sentì il cuore batterle velocemente, troppo velocemente, nel petto e quando il ragazzo intrecciò la sua mano con quella di lei, automaticamente Ellie trattenne il respiro. Le labbra di lui cercarono subito quelli di Ellie, che si rese conto di volere quel contatto più di qualunque altra cosa in quel momento. Le labbra di Ashton cominciarono a muoversi insieme a quelle di lei, come sincronizzate perfettamente, quando le sfiorò il labbro inferiore lei aprì leggermente la bocca lasciando così che la lingua del ragazzo cominciasse a giocare con la propria.
- Dio quattro giorni a vederti praticamente mezza nuda, mi hanno fatto uno strano effetto, credo di essere quasi impazzito. –
- Che dici se ci spostiamo in camera tua? – sorrise lei, giocando con l’orlo della maglietta del ragazzo.
 
Ashton la osservò, stesa accanto a lui, il lenzuolo blu del letto di lui le copriva il corpo nudo, e lei a occhi chiusi aveva ancora il respiro affaticato. La guardava rapito. La pelle, abbronzata, era coperta da uno strato di sudore, i capelli erano spettinati, colpa anche delle mani del ragazzo, ci si era divertito doveva ammetterlo. Era a occhi chiusi, ma Ashton sapeva che non stava dormendo, e la vide sorridere.
- Smettila di guardarmi, maniaco. – rise aprendo lentamente gli occhi.
- Stavo solo notando come ancora hai il fiatone, ti ho affaticato così tanto? – chiese ridendo. Anche lui era ancora nudo, il lenzuolo gli arrivava appena sopra i fianchi, senza lasciare molto all’immaginazione.
- Beh, devo ammettere che certe cose non le avevo mai fatto. – sorrise, arrossendo.
- Quindi avevo ragione a pensare che fossi una santarellina! –
- Diciamo che non ho poi tutta questa esperienza in fatto di sesso. – ammise guardandolo.
- Posso continuare a insegnarti un paio di cose se vuoi. – la guardò maliziosamente, avvicinandosi e cominciando a lasciarle tanti piccoli bacio lungo il collo. Ellie trasalì, presa alla sprovvista, e sospirò.
- Avevamo detto che non sarebbe più successo. – cercò di fermarlo, invano.
- Potrei aver mentito … -
- Ash, fermati per favore. - Si tirò a sedere, tenendosi il lenzuolo stretto al petto.
- Scusa, non volevo. –
- No è solo che non penso sia giusto. –
- Nei confronti di chi? –
- Non sono una tipa da sesso e basta … e se questo dovesse rovinare la nostra amicizia? –
- Il sesso migliora solo le cose. – disse sorridendole.
Ellie rise, vedendo l’espressione del ragazzo. – Dico solo, che … non so … -
- Calum, non è vero? –
- No, non può certo dirmi con chi andare a letto o chi uscire … -
- Ma? –
- L’hai fatto a posta vero? –
- Cosa? – chiese innocentemente.
- Il cellulare. –
- Potrei averlo fatto a posta, si. – si grattò il collo, colto in fragrante. – Ma ripeto, era quattro giorni che ti vedevo più svestita che vestita e bhe si ho pur sempre i miei bisogni. –
- Non deve saperlo nessuno … -
- Quindi è un “Possiamo continuare a farlo?” – chiese speranzoso. Qualcosa in lei lo spingeva a volerne di più, non sapeva cosa fosse ma era più forte di lui. Non provava niente per Ellie, la continuava a vedere solo come un’ottima amica, ma il sesso con lei era qualcosa che Ashton non aveva mai sperimentato e voleva continuare a provarlo.
- Ci devo pensare ok? – chiese alzandosi. Cominciò a recuperare i vestiti dal pavimento della stanza e cominciò a rivestirsi.  


 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Ed eccoci qua con il nuovo capitolo, sta volta puntualmente di giovedì.
Dalle recensioni ho capito che molte di voi sono rimaste sorprese da tutta la storia di Ellie e Ash, e la cosa mi fa piacere, vuol dire che non sono così prevedibile come penso di essere. In questo capitolo le cose si sviluppano ulteriormente lasciando aperti molti punti interrogativi.
Penso sia uno dei capitoli più lunghi che abbia scritto per ora per la storia, e spero che vi piaccia.  

Vorrei ringraziarvi come sempre per le 107 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo 
Luke (Photo), Micheal (Photo),  

Joe (Photo), Tessa (Photo), Rebecca (Photo)
Ellie's outfits (Outfits)
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

     


 

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Capitolo 12
*** Shots ***


 
Colonna Sonora:  Imagine Dragons - Shots
 
Capitolo Dodici
 
- Sai quest’immagine non mi dispiace. – sorrise il ragazzo appoggiandosi allo stipite della porta e guardandola.
Ellie era stesa a pancia in su indosso solo una maglietta di Ashton, che aveva preso dal mucchio di vestiti appoggiati sulla sedia della scrivania, e un paio di slip. Ashton indossava solo un paio di pantaloncini sportivi. Era tornato in camera dal bagno, trovando la ragazza ancora stesa a letto ma decisamente più vestita.
- Cosa esattamente? – chiese lei tirandosi a sedere, e incrociando le gambe.
- Tu nel mio letto … - si avvicinò al letto, mettendocisi a sedere a sua volta, e rubandole un bacio. – Anche se preferisco quando hai un po’ meno vestiti addosso. – sorrise approfondendo il bacio.
Era un pomeriggio particolarmente afoso, ma in camera del ragazzo, per fortuna, non faceva poi così tanto caldo. Ellie era andata da lui dopo pranzo, aveva un paio di ore prima di attaccare a lavorare e aveva deciso di passarle con il ragazzo. Non avevano parlato molto, avevano sfruttato quel poco tempo che avevano per fare ben altro. La casa del ragazzo era silenziosa in quel momento, il fratello minore era agli allenamenti, la sorella era da un’amica e la madre era ancora a lavoro.
- Beh … - Ellie si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. – Abbiamo ancora un po’ di tempo, no? – chiese maliziosamente e spostandosi, mettendosi a cavalcioni sulle gambe del ragazzo. Ashton la guardò, alzando un sopracciglio e lasciandola fare. Sorridendo quando sentì le labbra della ragazza a contatto con il suo collo.
- Ashton? – si sentì improvvisamente echeggiare per la casa. Aggrottò le sopracciglia, riconoscendo la voce maschile che lo aveva appena chiamato.
- Luke? – sussurrò Ellie, staccandosi bruscamente e guardandolo confusa. – Aspettavi Luke e non mi hai detto niente? – chiese quasi arrabbiata, si spostò tornando a sedere sul letto, il panico dipinto in faccia.
- No, non sapevo venisse, e mi sto anche chiedendo come abbia fatto ad entrare. – guardò Ellie, alzarsi velocemente dal letto. Si guardò intorno raccogliendo i jeans, e infilandoseli velocemente.
- Ash? Ci sei? La porta in cucina era aperta. – la voce dell’amico proveniva dal piano di sotto, e Ashton sperò con tutto se stesso che non salisse.
- In camera, arrivo. – urlò in risposta.
- Se sale su, siamo nella merda. – bisbigliò lei.
- Merda. – sentì i passi dell’amico per le scale, riconoscendo perfettamente il cigolio del terzo scalino, Luke stava salendo al piano superiore. – Nasconditi! – disse poi guardando Ellie.
- Dove? –
- Sotto il letto! –
Ellie si fermò, guardandolo male. – Non se ne parla nemmeno. –
- Allora nell’armadio. –
- Dio, lo sapevo io che era una pessima idea tutta questa storia. – afferrò il cellulare e la borsa e si nascose nell’armadio, Ashton chiuse le ante proprio nel momento in cui Luke entrò in camera.
- Parlavi da solo? – chiese guardandolo, un sopracciglio alzato.
- No, ero al telefono con … mia mamma. – si schiarì la voce, cercando di sembrare il più normale possibile. – A cosa devo la visita? – chiese tirando un calcio alle scarpe di Ellie, facendole finire sotto il letto.
- Ho bisogno di un consiglio. –
- Sono tutto orecchie. – si mise a sedere sul letto, guardando Luke fare lo stesso.
 
Ellie era seduta, in una posizione scomoda, dentro l’armadio, usando una pila di magliette come panchetto. Chiuse gli occhi, cercando di fare il meno rumore possibile. Aveva la borsa stretta al petto, e si ritrovò a maledirsi da sola per essersi cacciata in quella situazione. Non era da lei, prima di conoscere Kyle non era nemmeno mai stata a letto con nessuno, e adesso si ritrovava nascosta nell’armadio di Ashton, dopo averci fatto sesso, il tutto per nascondersi da Luke. Si sentiva in imbarazzo, nonostante non li avesse scoperti. E cominciava ad avere qualche ripensamento su tutta la faccenda. Forse continuare ad andare a letto con Ashton non era una buona idea. Forse era stata una pessima idea fin dall’inizio, lei non provava niente per Ashton se non amicizia, lo reputava un ottimo amico, e forse tutta la faccenda del dormire insieme stava solo complicando le cose.
Cercò di non ascoltare quello che Luke stesse dicendo al ragazzo, ma non avendo molto altro da fare, si ritrovò ad ascoltarli.
- Chiedile di uscire. – riconobbe la voce di Ashton.
- E se mi dici di no? – Luke borbottava, era quasi difficile capirlo.
- Tessa? Dirti di no, a te? – chiese Ashton, Ellie se lo immaginò con le sopracciglia alzate che guardava Luke in modo interrogativo. – Tessa è cotta di te, si vede lontano chilometri. – Ellie sorrise, trovandosi d’accordo.
- Quindi dici di chiederglielo e basta? –
- Si, Luke e se non lo farai te lo farò io per te, giuro sta diventando ridicola come cosa. – sentì la risata di Ashton e non poté che essere d’accordo con il ragazzo. Si piacevano a vicenda, e tutti lo sapevano, ma ne Tessa ne Luke avevano ancora fatto un passo avanti e la cosa stava diventando comica.
- Grazie. – sentì il letto cigolare, e diede per scontato che Luke si fosse alzato.
- E di che … - altro cigolio. Anche Ashton doveva essersi alzato. Ellie si ritrovò a trattenere il respiro, cercando di non fare rumore.
- Ti sei dato alla moda femminile? – chiese Luke, alzando una maglietta da terra. Ellie sgranò gli occhi, guardandosi e rendendosi conto di non avere addosso la sua maglietta ma di indossare ancora quella di Ashton, e che quindi la sua probabilmente doveva essere ancora sparsa per camera del ragazzo.
- Oh … no è di Lauren, mia sorella semina vestiti ovunque. – Ashton se l’era cavata bene. Ellie chiuse gli occhi, tirando un sospiro di sollievo, e ascoltando i due ragazzi uscire dalla camera. Decise però di rimanere nascosta, per sicurezza.  
Quando cinque minuti dopo vide aprirsi le ante dell’armadio, la prima cosa che fece fu lanciare un’occhiataccia a Ashton.
- E’ l’ultima volta, intesi? – uscì, aiutandosi con la mano che il ragazzo le aveva offerto. Era furiosa, per qualche strana ragione.
- Andiamo … non ci ha nemmeno scoperti. – disse Ashton guardandola. Non era poi così sicuro di voler chiudere la cosa lì.
- Si beh ci è mancato poco, e non voglio rischiare di nuovo. – Ellie si sfilò la maglietta del ragazzo, sostituendola con la sua.
- Chiuderò le porte la prossima volta. – la guardò, cercando di convincerla.
- No, Ashton, basta davvero. – le tremò la voce, era talmente nervosa che rischiava di scoppiare a piangere da un momento all’altro.
Ashton si alzò e le si avvicinò, appoggiandole delicatamente le mani sulle braccia. Non pensava che ne fosse rimasta così turbata e vederla in quello stato gli faceva male. – Ehi, guardami. - Ellie alzò lo sguardo, incontrando quello preoccupato del ragazzo. – Non voglio costringerti a fare qualcosa che ti mette a disagio, intesi? Non succederà più, se è quello che vuoi, e faremo finta che non sia mai successo niente, va tutto bene … tranquilla. – Ellie alzò gli occhi al cielo, cercando di impedire alle lacrime di rigarle le guance.
- Grazie. – tirò su con il naso, annuendo leggermente
- Non sono uno stronzo, El, dovresti saperlo. – l’abbracciò, lasciandole un bacio tra i capelli.


Ellie era appena uscita dal lavoro, quando aveva trovato un messaggio di Calum dove le diceva che con i ragazzi sarebbero andati ad un locale vicino alla spiaggia e le chiedeva se le andava di raggiungerli. Lei, nonostante fosse stanca per aver dovuto lavorare tutta la sera, accettò rispondendo velocemente, dicendo che li avrebbe raggiunti nel giro di una mezz’ora.
Dopo il pomeriggio a casa di Ashton, non era tornata a casa andando direttamente a lavoro, e aveva dovuto lavorare, stranamente, anche la sera per quello si ritrovava ad uscire da casa dei Morgan alle undici. Salì in macchina, pensando per qualche secondo se tornare a casa a cambiarsi velocemente o se andare direttamente dai ragazzi. E vista l’ora e che se se fosse tornata a casa, con la stanchezza che aveva addosso, non sarebbe uscita di nuovo, decise di andare direttamente al pub. Si sarebbe solo truccata leggermente con i trucchi che sapeva di avere in borsa.
Mise in moto e si immise sulla strada, la radio le faceva compagnia e si ritrovò a canticchiare quando riconobbe le note di Shots degli Imagine Dragons. Arrivò una ventina di minuti dopo, parcheggiò nel piazzale del locale, che era stranamente semi vuoto. Afferrò la borsa, cercando velocemente la piccola trousse rosa, e guardandosi nello specchietto retrovisore si ritoccò velocemente il trucco, per poi scendere e avviarsi dentro. Si guardò intorno, vedendo i ragazzi ad un tavolo sulla terrazza, sembravano essere nel mezzo di un discorso che li aveva presi particolarmente.
- Ehi ciao. – sorrise raggiungendoli.
- Ehi Els. – Calum le sorrise, spostandosi leggermente sulla panca e facendole posto.
- Ciao! – Michael seduto a capo tavola, le buttò un bacio, che lei finse di afferrare. Ashton si limitò a sorriderle, era seduto davanti a Calum, e lei ricambiò il sorriso.
- Solo voi tre? – chiese rubando una sorsata dalla birra che Calum aveva appoggiato sul tavolo davanti a se.
- Luke è in bagno. – rispose Calum guardandola male.
- Vado a prendere una birra e torno. – si alzò, dirigendosi verso il bancone. Era assorta nei suoi pensieri, nell’attesa, e non si accorse di Luke che le si fermò accanto.
- Sera Tompson. – sorrise scoccandole un bacio su una guancia.
- Sera Hemmings. – sorrise lei guardandolo. Luke la guardò e improvvisamente alzò le sopracciglia, confuso. – Tutto bene? –
- Si si, tutto bene. – si schiarì la gola, cercando di non dare nell’occhio. – Ti aspetto al tavolo. – e sparì senza aggiungere altro, Ellie lo seguì con lo sguardo per poi scrollare le spalle.
Luke tornò al tavolo, trovando i ragazzi come li aveva lasciati, Calum e Michael stavano parlando di un nuovo video gioco che era uscito da poco, mentre Ashton, seduto comodamente sorseggiava la sua birra, ascoltandoli distrattamente.
Luke lo guardò serio, mettendosi a sedere accanto a lui.
- La maglietta era di tua sorella eh. – sussurrò guardando Ellie che tornava al tavolo con un boccale di birra in mano.
Ashton sgranò gli occhi, accorgendosi che Ellie indossava ancora la maglietta di quel pomeriggio. Guardò velocemente Luke, senza sapere bene cosa dire.
- Voglio sapere tutto intesi? – aggiunse Luke.
- Non ti racconterò i dettagli, per quelli guardati un porno. – commentò Ashton, sapeva che ormai Luke aveva capito e negare non sarebbe servito a nulla.
- Non voglio i dettagli, idiota, non sono un maniaco. – parlava a bassa voce, e osservò velocemente Michael e Calum, che sembravano non essersi nemmeno accorti che i due ragazzi stessero parlando. – Voglio solo sapere come e quando è iniziato e che intenzioni hai. –
- Dopo ti riporto a casa io, così ti racconto. – Ashton, allungò una mano afferrando la sua bottiglia di birra e ne bevve una sorsata abbondante.
 
Ashton era seduto dietro al volante, entrambe le mani sullo sterzo, concentrato sulla strada, Luke seduto al posto del passeggero. La radio bassa trasmetteva una canzone che Ashton non si prese nemmeno la briga di ascoltare. Tamburellava con le dita sul volante, stranamente nervoso.
- Cosa vuoi sapere? – chiese poi all’amico.
- Era nascosta in camera tua oggi? – chiese Luke guardandolo.
- Si, nell’armadio. – ammise Ashton. Si fidava di Luke e sapeva anche di non poter negare tutto, era troppo tardi.
- Quindi ha sentito tutto quello di cui abbiamo parlato? – sembrava più scioccato di quello che del resto.
- Si, ma tranquillo non dirà a Tessa cosa ha sentito, o dovrà spiegare dove e come lo ha sentito. –
- Oh … meno male. – Luke si rilassò contro il sedile. – Quindi uscite insieme? –
- No, era solo sesso. – ammise per la prima volta a voce alta Ashton.
- Era? – chiese Luke sorpreso.
- Si … dopo oggi … avevamo deciso di non dire niente a nessuno e di tenerlo fra noi, ma tu ci hai quasi beccato, e diciamo che Ellie … è andata nel panico e quindi abbiamo deciso di finirla qua. –
- Com’è iniziata la cosa esattamente? –
- A quella festa qualche settimana fa, quella dove te e Michael non siete venuti, Calum era sparito noi eravamo annoiati e un po’ brilli e lo abbiamo fatto in un bagno. –
- Sai … mi sono sempre immaginato che se mai qualcuno di noi si fosse fatto Ellie quel qualcuno sarebbe stato Calum. – ammise Luke guardandolo.
- L’ho sempre pensato anch’io. –
- Quindi non c’è niente fra di voi? – chiese in conferma Luke.
- No, niente. – Ashton rallentò davanti a casa del ragazzo, accostando, chiedendosi se quello che aveva appena detto era vero, sapeva che non c’era niente di serio, ma forse una parte di lui ci sperava ancora. Era cominciato tutto come del semplice sesso ma conosceva Ellie da una vita e era difficile non farsi coinvolgere arrivati a quell punto.   
- Non dirò niente, puoi stare tranquillo. –
- Non lo mettevo in dubbio. –
- Solo … si insomma sta attento, non sono poi così sicuro che Ellie non provi niente per Calum. –
Ashton annuì, sapendo che Luke aveva ragione. Lo guardò scendere e avviarsi verso la porta di casa. Quando lo vide sparire afferrò il cellulare e si limitò a mandare un messaggio a Ellie. “Luke sa."


 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Ed eccoci qua con il nuovo capitolo.
Le cose si complicano. Muahahah ... sarà davvero la fine della "storia" fra Ash e Ellie? Oppure non è ancora detta l'ultima parola? 
Calum se ne accorgerà? O ancora riusciranno a tenerlo nascosto, nonostante Luke sappia? 
Per le risposte beh continuate a leggere! :D

Come sempre vorrei ringraziarvi come sempre per le 119 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo 
Luke (Photo), Micheal (Photo),  


Ellie's outfits (Outfits)
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:
Ho aggiunto un link, è il link dove potete trovare i miei progetti fotografici fatti per l'università :)

      

 

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Capitolo 13
*** Let's No Be Alone Tonight ***


 

Capitolo Tredici
 
- Oh ehi Ellie. – la madre di Calum le sorrise non appena aprì la porta e la riconobbe.
- Buongiorno signora Hood. – nonostante si conoscessero da anni con Calum nessuno dei due aveva smesso di dare del lei ai genitori dell’altro
- Calum non mi aveva detto che saresti passata stamattina. – la guardò la donna sorridendole. – Vieni entra. –
- Beh a dirla tutta Calum non sapeva che sarei passata. –
- Questo spiega perché stia ancora dormendo. – rise, aveva la risata simile a quella del figlio e Ellie sorrise automaticamente. – Visto che sei qua, ti lascio l’onore di svegliarlo. -
Ellie annuì, guardando la donna sparire nuovamente verso la cucina, per poi avviarsi su per le scale, verso camera dell’amico. Strinse la busta di carta bianca che aveva in mano e lentamente aprì la porta. Camera del ragazzo era immersa nel buio, guardò il letto, notando una massa informe sotto il lenzuolo. Si avvicinò, cercando di fare il meno rumore possibile, appoggiò la busta, contenente la colazione, sul comodino e si mise a sedere sul bordo del letto.
- Ehi bell’addormentato nel bosco? – sussurrò, scuotendo leggermente il ragazzo.
- Mmmm … - si rigirò nel letto, tirandosi il lenzuolo sopra la testa.
- Ho portato la colazione. – Calum non disse niente si limitò ad alzare il lenzuolo e farle posto nel letto. Ellie sorrise e sfilandosi velocemente i sandali si stese accanto al ragazzo, che come sempre indossava semplicemente un paio di boxer.
- Sono stanchissimo. – disse chiudendo gli occhi di nuovo. Ellie lo guardò, era spettinato, i capelli corvini, con qualche ciocca bionda, che era stato costretto a farsi dopo aver perso una scommessa con Michael, erano sparati in ogni direzione.
- Cosa hai fatto? Hai corso la maratona a mia insaputa Hood? – chiese ridendo, passandogli una mano tra i capelli.
- No, mi sono dato da fare in altri modi. – sorrise soddisfatto, sempre a occhi chiusi.
- Ah, Calum non voglio sapere di quanto tu e la tua mano vi siate divertiti ieri sera. – disse facendo una faccia disgustata.
Lui si lasciò scappare una risata, aprendo finalmente gli occhi. Erano entrambi sdraiati su un fianco, faccia a faccia.
- Chi ti dice che abbia fatto tutto da solo? – chiese alzando un sopracciglio.
Ellie inghiottì rumorosamente, improvvisamente aveva troppa saliva in bocca. – Oh, mi sono persa qualcosa? – chiese sorpresa.
- Hai presente quella festa, di due giorni fa dove sono andato con Luke? – chiese sbadigliando. – Tu eri a lavoro e non sei potuta venire. – Ellie si limitò ad annuire, non era tanto sicura di voler sentire il seguito. – Potrei aver fatto conquiste. –
- Hai anche intenzione di dirmi chi è? – chiese curiosa, anche se una parte di lei non voleva sapere.
- Zoey. –
- La Zoey che penso io? – chiese sgranando gli occhi.
- Non fare quella faccia Els. –
- Quale faccia? – chiese facendo la finta indifferente.
- E non fare la finta tonta. –
- Volevo solo sapere se era la Zoey a cui stavo pensando io, la Zoey migliore amica dell’ape regina a scuola, la nostra ex scuola, la migliore amica della ragazza con cui tu sei andato a letto più di una volta, tra l’altro. –
- Si quella Zoey. – sorrise indifferente lui.
- Kim non gradirà! – osservò Ellie.
- Beh non c’è mai stato niente di serio, era solo sesso fra me e lei quindi non penso abbia tanta voce in capitolo, e poi non ho intenzioni serie nemmeno con Zoey, mi sto solo divertendo. – disse leggermente scocciato tirandosi a sedere.
Ellie rimase per un po’ in silenzio, stesa nel letto di Calum, pensando a quello che lei aveva fatto con Ashton, era puro divertimento anche per lei e anche per Ashton. Si stavano solo divertendo giusto? Quindi perché si era fatta tanti problemi? E soprattutto perché si era innervosita così tanto a quella confessione dell’amico? Guardò Calum, seduto accanto a lei, sembrava scocciato, lo capiva dalla sua espressione.
- Ok, scusa, non voglio certo litigare per una cosa del genere, solo … si beh sta attento. –
- Usiamo precazioni tranquilla. –
- Non era quello che volevo dire io. – chiuse gli occhi scuotendo la testa. Per qualche motivo immaginarsi Calum a letto con Zoey la faceva sentire a disagio.  
- Cos’hai portato per colazione? – chiese Calum cambiando discorso. Non era a suo agio a parlare di sesso con Ellie, nonostante parlassero praticamente di tutto, il sesso era una cosa che Calum non riusciva ad affrontare con Ellie. Sapeva che l’amica non era vergine ma non aveva mai voluto sapere i dettagli e parlava poco anche di quello che succedeva a lui. Era solo un argomento tabù per lui.
- Muffin al cioccolato. –
- Scendiamo giù. Così non muriamo a secco. – si alzò dal letto, scavalcandola e avviandosi alla scrivania, afferrò una maglietta e un paio di pantaloncini infilandosi velocemente.
 
Ellie era seduta sul pavimento di camera del ragazzo, Calum seduto sul letto, stavano guardando distrattamente un film che aveva trovato in onda alla tv. Si era fermata a pranzo dopo che la madre di Calum aveva insistito per quasi dieci minuti e lei incapace di dire di no aveva accettato. - Stasera vieni alla festa in spiaggia? –
- Se dicessi di no? – chiese alzando lo sguardo sul ragazzo.
- Dai andiamo, hai lavorato sempre ultimamente, è non sei venuta più a nemmeno una festa … - sembrava un bambino che cercava di convincere la madre a comprargli un giocattolo nuovo.
- Non so Cal, non ne ho tanta voglia a dirla tutta. –
- E dai, da quando siamo tornati dal campeggio ci siamo visti poco. –
- Si ma le feste non sono il posto adatto per vedersi, e poi ora che hai questa cosa con Zoey sicuramente sparirai non appena arriveremo. – era vero conosceva Calum, e sapeva che lo avrebbe sicuramente fatto.
- Ok, va bene hai ragione, ma dai vieni, ci divertiremo. –
- Va bene, vengo! – disse esasperata. – Ci saranno gli altri? – chiese tornando a guardare la tv.
- Si, ovvio. –
- Bene, almeno se sparisci non sarò sola. – commentò lanciandogli un’occhiataccia. Calum alzò gli occhi al cielo, sapeva quanto l’amica non sopportasse Kim e il suo gruppetto di amiche, quindi compresa Zoey, ed era per quello che inizialmente aveva pensato di non dirle nulla, ma tenere qualcosa nascosto a Ellie lo faceva sentire male, perennemente in colpa. Così, nonostante sapesse quanto l’amica lo avrebbe criticato, aveva detto tutto e ora era pronto a sorbirsi le battutine e le occhiatacce.
 
 -------
 
- Ehi solitaria. – Ashton le sorrise sedendosi sulla sdraio accanto a Ellie. Erano circa le una e mezzo di notte, la festa era in pieno svolgimento intorno a loro, ma Ellie non riusciva a godersela. Era stanca. Negli ultimi giorni aveva lavorato praticamente tutti i giorni e per qualche strano motivo nelle ultime notti aveva dormito sempre male. In più non appena arrivati alla festa, come aveva previsto, erano spariti tutti, chi per un motivo chi per un altro. – Come mai qua da sola? – Ashton si portò la bottiglia di birra alle labbra e ne bevve una sorsata abbondante. Ellie osservò le labbra del ragazzo e scosse la testa, guardandosi i piedi, si era tolta le scarpe e amava la sensazione della sabbia fredda tra le dita dei piedi. Alzò di nuovo lo sguardo, posandolo sul ragazzo, osservandolo. Indossava dei normalissimi jeans arrotolati fino a metà polpaccio, aveva lasciato le scarpe in macchina, e come lei, aveva i piedi nudi immersi nella sabbia. Portava una camicia di jeans aperta che lasciava vedere la maglietta bianca che portava sotto.
- Sono spariti tutti. – bevve a sua volta un sorso di birra dalla lattina che aveva tra le mani. – Tess e Luke si sono imboscati da qualche parte. –
Ashton tossì, cercando di non strozzarsi con la birra che gli era andata a traverso. – Davvero? –
- E direi che era anche l’ora, non credi? – rise guardandolo, Ashton a sua volta sorrise annuendo.
- Calum è sparito con Zoey … - era più forte di lei, quella ragazza non le piaceva. Quando l’avevano individuata tra la folla, Calum le aveva sorriso ed era sparito. Ellie li aveva osservati da lontano. Zoey indossava il pezzo di sopra di un costume, che non lasciava molto all’immaginazione e un paio di short che le coprivano a mala pena il fondo schiena. Non appena aveva visto Calum, gli aveva buttato le braccia al collo e lo aveva baciato con tanta foga che Ellie pensò che lo stesse praticamente soffocando con la lingua, dopo poco erano spariti, e Ellie si era innervosita. Aveva detto a Calum di non voler andare a quella festa, perché sapeva che sarebbero spariti tutti, chi per un motivo chi per un altro, e lui era stato il primo a mollarla lì. – E tu e Mike eravate semplicemente spariti. – aggiunse, giocando con i piedi nella sabbia.
- E tu non hai molta voglia di stare qua, vero? -
- Non troppa. – ammise guardandolo. – Diciamo che Cal mi ha costretta a venire, dice che ci siamo visti poco ultimamente, ma poi una volta qua è sparito praticamente subito con Zoey, quindi beh si sarei potuta tranquillamente rimanere a casa, gli sarebbe cambiato poco alla fine. – bevve un altro sorso, rendendosi conto, con dispiacere, di averla finita.
- Sarò sincero … questa festa non è affatto come me l’ero immaginata. – sorrise guardandola. – Ti faccio una proposta … - Ellie lo guardò, improvvisamente interessata. Una parte di lei sperava in qualcosa che comprendesse loro due, poco vestiti, nonostante avesse detto basta ad andare a letto con Ashton, dato l’umore di quella sera, quella era sicuramente una cosa che l’avrebbe sollevata di morale.
- Che ne dici se andiamo a prenderci qualcosa da mangiare? Non so te ma io non ho trovato niente da mangiare qua, e ho una fame assurda. – si alzò tendendole una mano. Ellie lo guardò, leggermente delusa, ma poi afferrò la mano del ragazzo alzandosi. Tutto era meglio che stare seduta lì a deprimersi.
 
Luke non riusciva a smettere di sorridere, solamente sentire la mano della ragazza nella sua lo aveva mandato al settimo cielo. Camminava, cercando di evitare le persone che continuavano a tagliargli la strada, Tessa, la mano intrecciata a quella di lui, lo seguiva a passo veloce.
- Scusami se ti ho praticamente trascinata via. – disse fermandosi in un punto lontano dalla folla. La festa era organizzata in uno stabilimento balneare e Luke aveva portato la ragazza in una zona leggermente più appartata, dietro le cabine. – Ma era impossibile parlare con tutto quel chiasso. – osservò velocemente Tessa, indossava un paio di shorts di jeans a vita alta e una canottiera che le arrivava appena sopra l’ombelico e i capelli erano legati in una coda spettinata.
- Di cosa volevi parlarmi? – sorrise lei, la mano sempre intrecciata con quella di lui, nessuno dei due voleva lasciare andare l’altro. 
- Io … - con la mano libera si gratto il collo, improvvisamente a corto di parole. Si era preparato mentalmente il discorso, ma in quel momento con la ragazza davanti a lui, era rimasto senza parole. – Avevo preparato un bellissimo discorso sai? – si lasciò scappare una risata nervosa. – Ok, ehm … - Tessa lo guardava, un sorriso dipinto sulle labbra. – Posso … - si schiarì la voce. – Oh al diavolo. – si avvicinò alla ragazza, sorridendo e prima che lei potesse rendersene conto, unì le sue labbra con quelle della ragazza. Tessa rimase leggermente sorpresa non aspettandosi quel contatto, ma non appena realizzò, le sue labbra cominciarono a muoversi in modo sincronizzato con quelle del ragazzo.
- Non sai da quanto desideravo che tu lo facessi. – sorrise guardandolo qualche minuto dopo.
- Non sai da quanto desideravo farlo. – sorrise, unendo nuovamente le sue labbra con quelle di lei.
 
Calum era schiacciato in mezzo a persone che non conosceva, si stava lasciando trasportare dalla musica. Zoey davanti a lui si muoveva anche lei seguendo la musica, continuando a strusciarsi addosso al ragazzo. Era da quando era arrivato che la ragazza lo aveva preso in ostaggio, e nonostante la situazione non gli dispiacesse, voleva ritrovare Ellie e scusarsi per averla abbandonata. Conosceva l’amica e poteva benissimo immaginarsi di quanto fosse arrabbiata con lui in quel momento.
Calum fu risvegliato dai suoi pensieri, quando le labbra di Zoey si posarono sulle sue. Non che Zoey non gli piacesse, ma in quel momento avrebbe voluto essere altrove. Quando riuscì ad interrompere il bacio, si guardò intorno in cerca di qualcuno dei ragazzi. Ma sembravano tutti essere spariti nel nulla.
- Ti stai divertendo? - Zoey lo guardò, aveva in mano un bicchiere di plastica con chissà che roba dentro, biascicava un po’ e Calum diede per ovvio che fosse alticcia.
- Certamente. – mentì sorridendole.
- Sono contenta che tu sia venuto. – gli buttò le braccia al collo e lo strinse a se. Calum si sentiva come in trappola.
- Non mi sarei certo perso una festa del genere. –
- Che ne dici se andiamo in un posto un po’ più appartato? – chiese la ragazza, aveva l’alito che puzzava d’alcool e Calum ne fu disgustato per qualche secondo. Stava per rispondere quando il suo cellulare vibrò, nella tasca dei jeans. Era un nuovo messaggio da Ashton. “Oi, Ellie si sente poco bene. Niente di preoccupante tranquillo. Semplice mal di testa, la accompagno a casa.”
Lo interpretò come un segnale. – Oh, è Ashton, mi spiace ma devo andare. – guardò Zoey, fingendosi deluso.
- Ma come di già? – chiese lei guardandolo.
- Si mi spiace, ci sentiamo ok? –
- Va bene. – unì nuovamente le labbra con quelle del ragazzo. Calum ricambiò il bacio e se ne andò, sparendo dalla vista della ragazza, in cerca di Luke e Michael.
 
- Non pensavo fosse questo che intendevi quando hai proposto di andare a prendere qualcosa da mangiare. – rise lei, sfilandogli velocemente la camicia.
- Non lo era, non proprio. – sorrise riunendo le sue labbra con quelle di lei.
- Hai avvertito qualcuno … - fu interrotta dall’ennesimo bacio. – Che non siamo più … -
- Si ho mandato un messaggio a Calum … - disse attaccando il collo di lei con le labbra.
Ellie si immobilizzò, guardandolo ad occhi sgranati. – A Cal? –
- Tranquilla, non gli ho mica detto … Ohi, Cal … io e Ellie andiamo a scopare nella mia auto nel parcheggio dietro la scuola … - si fece scappare una risata vedendo la faccia di Ellie. Sembrava che stesse per vomitare. – E dai … - si riavvicinò, unendo nuovamente le sue labbra con quelle della ragazza, facendola stendere sul sedile posteriore e iniziando ad accarezzarle una coscia. – Gli ho scritto che ti sentivi poco bene e che ti davo uno strappo a casa. – Ellie si rilassò, stringendogli il collo con le braccia, tirandolo a se.
- Forse … - disse tra un bacio e l’altro. – dovremmo dirglielo … -
Ellie si fermò, guardandolo. – Eravamo d’accordo di non dire niente. –
- Si ma sta succedendo più spesso di quanto avevamo previsto … e Luke sa … -
- Ma sappiamo anche entrambi che non è un’ottima idea. – Ellie lo guardò, sfilandosi la maglietta, e accarezzandogli gli addominali, Ashton si rilassò contro il tocco di lei.
- Sai tu e Calum … avete un rapporto strano. –
- Sta zitto e baciami. –
Ashton fu felice di obbedire, baciandola, mentre con le mani continuava ad accarezzarle le gambe, finché non raggiunse gli slip di lei. – Sai con il vestito si fa prima. – rise sfilandogliele. Ellie rabbrividì, l’atmosfera era carica di tensione e Ellie cominciava a non farcela più, aveva bisogno del ragazzo, subito.
- Ash, ti prego fa qualcosa. – disse in sussurrò, muovendosi leggermente sul sedile.
- Subito. – sorrise maliziosamente, sfilandosi jeans e boxer.


 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Ed eccoci qua con il nuovo capitolo.
Le cose fra Ash e Ellie non sembrano proprio essere finite, e Calum sembra essersi trovato una ragazza, durerà la cosa? 
E per quanto Ellie e Ashton riusciranno a tenere tutto nascosto? 
Per le risposte ... continuate a leggere! :)

Come sempre vorrei ringraziarvi come sempre per le 129 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo)  
Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Tessa (Photo), 
Rebecca (Photo), Zoey (Photo)

Ellie's outfits (Outfits 1, Outfits 2)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 14
*** Say It Now ***


 
Colonna Sonora:   We The Kings -  Say It Now

Capitolo Quattordici
 
- Sei sparita ieri sera. – Calum la guardò velocemente, per poi tornare a cercare posto nella via di casa di Ashton. Sua madre e i fratelli erano fuori e il ragazzo aveva deciso di organizzare una serata in casa.
- Dietro la macchina di Michael. – indicò Ellie. – E comunque quello ad essere sparito per primo sei stato tu. – osservò lei guardandolo.
- Lo so e scusa, avevo detto che non l’avrei fatto. – odiava come Ellie lo facesse sentire in colpa ogni volta.  
- Si beh non che ti avessi creduto. – era ancora scocciata, Calum lo capiva dalla sua voce.
- Ok so che sei arrabbiata … ma dai mi dispiace, te l’ho detto almeno venti volte. – scese dalla macchina guardandola. Ellie era già in piedi sul marciapiede che lo guardava a braccia incrociate.
- Non sono arrabbiata. –
- Ti dimentichi che ti conosco troppo bene per potermi mentire. –
- Non sto mentendo. – si sistemò la borsa a tracolla avviandosi verso la porta di casa dell’amico.
- Come vuoi tu. – Calum alzò gli occhi al cielo, per poi seguirla. Conosceva Ellie e quando faceva così, era semplicemente per il fatto che non ne voleva parlare, ma sapeva che era arrabbiata con lui, o se non proprio arrabbiata almeno innervosita da come si era comportato. Ma Calum sapeva anche che l’amica non gliene avrebbe parlato, si sarebbe calmata e poi se lo avesse ritenuto ancora importante avrebbe affrontato l’argomento.
La porta di casa di Ashton era accostata, così dopo aver bussato, Ellie entrò, seguita da Calum.
- Sono arrivati anche i due ritardatari. – li salutò Michael notandoli.
- Colpa mia. – ammise Calum. - Gli altri? – chiese guardandosi intorno.
- Tutti in giardino. – Michael indicò il giardino sul retro con un cenno della testa. – Tranne Ash che è in cucina. –
- Vado a vedere se ha bisogno di una mano. – Ellie sorrise sparendo verso la cucina, prima che uno dei due ragazzi dicesse qualcosa. Calum la guardò, alzando le spalle, per poi seguire Michael in giardino, dove recuperò una birra e si mise a sedere su uno dei divanetti di paglia.
- Ehi. – Ellie entrò in cucina, dove Ashton stava sistemando qualcosa in frigorifero.
- Ehi. – le sorrise guardandola. – Ho qualcosa di tuo. – disse sorridendo maliziosamente. Ellie aggrottò le sopracciglia guardandolo, preoccupata. Ashton si infilò una mano nella tasca posteriore dei jeans e ne estrasse qualcosa che a primo impatto Ellie non riconobbe. – Ti conviene metterle via velocemente. – commentò lui ridendo. Ellie guardò cosa il ragazzo le avesse appena messo in mano e sgranò gli occhi. – Sai pensavo stessi scherzando ieri sera quando dicevi che non le riuscivi più a trovare. – si lasciò scappare una risata, guardandola mentre velocemente apriva la borsa e ce le cacciava dentro.
- Dove le hai trovate? – chiese guardando gli slip rosa pallido nella borsa, per poi chiuderla velocemente.
- Erano incastrate fra i sedili posteriori. – sorrise passandole una birra.
- Potevi anche darmele in un altro momento, o magari tenertele! –
- Ci ho pensato a dirla tutta, ma era abbastanza inquietante come cosa. – rise bevendo un sorso della sua birra.
- A proposito di ieri sera … - si mise a sedere su uno degli sgabelli della cucina. – Era sul serio l’ultima volta Ash … -
- Beh è stato un ottimo modo per chiudere la cosa … - osservò lui, continuando a sorridere maliziosamente. – Ammetti che è stato abbastanza memorabile. –
- Si beh te la sei cavata. – rise guardandolo. – Anche se il succhiotto sulla mia tetta potevi evitarlo. – gli lanciò un occhiataccia. Se ne era accorta quella mattina, quando dopo la doccia si era guardata allo specchio. Era una chiazza viola, dalla forma irregolare, sul seno destro. Era rimasta a guardarlo per qualche minuto per poi correre in camera e cercare una maglietta che lo coprisse, sperando che nessuno se ne accorgesse.
- Mi sono lasciato trasportare dal momento, scusa. – la guardò leggermente imbarazzato. - Volevo parlarti di una cosa … - disse tornando serio.
- Dimmi. – bevve un sorso di birra guardandolo, preoccupandosi un po’ del cambio così improvviso dell’umore del ragazzo.
- Ieri sera nella foga del momento, potrei … - si grattò il collo, abbassando lo sguardo. – Potrei non essermi ricordato del preservativo. – abbassò la voce, preoccupato che qualcuno potesse sentirli. Se solo avesse saputo di Calum, fermo appena fuori dalla porta della cucina.
Ellie tossì, le era andata di traverso la birra, e guardò il ragazzo tranquillamente. – Oh … -
- Lo so, scusami davvero, se vuoi domani andiamo in farmacia a prendere la pillola del giorno dopo, anche se in teoria il giorno dopo era oggi. – Ashton parlava velocemente, e Ellie capì quanto fosse nervoso.
- Ashton … tranquillo. –
- Potrei averti messa incinta, non ci riesco a stare tranquillo.-
- Prendo la pillola. – disse lei sorridendo, vedendo i lineamenti del ragazzo rilassarsi. – Ho iniziato a prenderla qualche mese fa, dopo che con Kyle abbiamo avuto un incidente simile. – non aveva mai parlato della cosa a nessuno, se non alla madre che si era subito trovata d’accordo con il farle iniziare la pillola anticoncezionale.
- Non potevi darmi notizia più bella. – sospirò Ashton. – Raggiungiamo gli altri? – chiese indicando il giardino.
Calum, fermò fuori dalla porta sconvolto, sgranò gli occhi e si affrettò ad andare verso il bagno, dove era veramente diretto prima di sentire i due ragazzi parlare. Sapeva che era sbagliato origliare ma aveva colto qualche parola che l’avevano incuriosito, chiedendosi perché Ellie stesse parlando di succhiotti con Ashton, non si era nemmeno immaginato il resto della conversazione ed era rimasto sconvolto quando aveva capito di cosa stessero effettivamente parlando.
 

Calum era seduto a bordo piscina, aveva le gambe incociate e contemplava l’acqua azzurra sorseggiando una birra. La musica, che proveniva dalle casse sistemate vicino alla porta finestra che affacciava sul soggiorno, faceva da colonna sonora ai suoi pensieri. Le voci dei ragazzi gli arrivavano come ovattate, nonostante fossero a pochi passi da lui. Tessa e Luke erano seduti su una delle sedie di paglia, o meglio Luke era seduto sulla sedia mentre la ragazza era seduta in collo a lui. Michael stava giocando a carte con Rebecca e Ashton.
- Ehi, sei silenzioso stasera. – Ellie si mise a sedere accanto a lui, sorridendo.
Calum si limitò a guardarla e a bere l’ennesimo sorso di birra. Ellie rimase spiazzata dall’atteggiamento dell’amico, era distante quella sera, e non ne capiva il motivo, non poteva certo essere arrabbiato per il fatto che lei aveva fatto l’offesa prima.
- Els … -
- Si? – il tono dell’amico non le piaceva.
- Noi parliamo di tutto vero? – chiese guardandola, sembrava un cane bastonato, e Ellie iniziò a preoccuparsi.
- Beh si … - ingoiò rumorosamente, sentendosi in colpa. Parlavano di tutto, o meglio quasi tutto, e per qualche secondo fu tentata di dirgli di lei e Ashton, ma non gli sembrava il luogo adatto per farlo.
- Bene … bene … - Calum tornò a guardare l’acqua della piscina, e Ellie osservandolo si chiese quanto avesse bevuto, aveva gli occhi lucidi e sembrava assente.
- Cal, sicuro che vada tutto bene? –
- Si, tutto benissimo … - sorrise guardandola. – Ho solo scoperto che la mia migliore amica mi mente senza ritegno. – le lanciò un’occhiataccia, sostenendo lo sguardo di lei.
- Di cosa stai parlando? – chiese cercando di fare la finta tonta, per un secondo pensò che Luke avesse detto tutto a Calum, e guardò verso il ragazzo.
- Oh non fare finta di niente, da quanto va avanti? – aveva alzato leggermente la voce, e Ellie chiuse gli occhi, chiedendosi se dovesse ancora fare finta di niente o dire tutta la verità. – Da quanto ti scopi Ash? E’ per questo che ti sei lasciata con Kyle? Per Ashton? – aveva alzato la voce, e intorno a loro era calato il silenzio, i ragazzi li guardarono per poi spostare lo sguardo su Ashton che avrebbe preferito essere da tutt’altra parte.
- Come … -
- Come l’ho scoperto? – chiese alzandosi, era nervoso e non riusciva a stare a sedere. Ellie si alzò istintivamente, guardandolo. – Sicuramente non da te … - alzò le braccia al cielo, per poi abbassarle velocemente.
- Cal, per favore calmati. –
- Beh spiegami, forse mi calmerò. –
- Spiegami perché ti stai arrabbiando così tanto? Non hai detto anche te, parlando di Zoey che è solo divertimento? – Ellie sentiva la rabbia montarle dentro, Calum non aveva diritto di essere così tanto arrabbiato, non glielo aveva detto, e capiva che poteva avergli dato fastidio, ma non da arrabbiarsi così tanto. – Bene anche per me lo è! Cos’è va bene se a divertirti sei te ma non io? –
- E’ Ashton! – commentò Calum, preso alla sprovvista.
- E tu te la fai con Zoey! – intorno a loro regnava il silenzio, i ragazzi erano in imbarazzo senza sapere bene come comportarsi. Nessuno, a parte Luke, sapeva di lei e Ashton ed erano rimasti sconvolti dalla notizia.
- Almeno non è una delle tue migliori amiche. –
- Figurati, preferirei buttarmi da un punte più che avere Zoey come migliore amica. – era arrabbiata e il fatto che Calum le stesse urlando contro, la faceva innervosire ancora di più.
- Abbiamo capito che non ti piace, smettila di ripetermelo. – Calum si avvicinò alla porta finestra, tentato di andarsene.
- Mi vuoi spiegare perché ce l’hai con me? –
- E’ Ashton, porca miseria Ellie, non potevi trovartene uno che non fosse uno dei nostri migliori amici? –
- Quindi il problema qua è che quello con cui sono andata a letto si Ashton? -
- Si … -
- Sai una cosa Calum, sono grande abbastanza da decidere con chi andare a letto, e non ho certo bisogno che sia tu a dirmelo … non sei mio padre. –
- Bene … se la metti così, allora sbattiti chi ti pare, ma non venire a piangere da me quando poi le cose finiranno e rovinerete la compagnia. – detto ciò lanciò un’occhiataccia ad Ashton e poi se ne andò senza aggiungere altro. Lasciando Ellie in piedi in mezzo al giardino e i ragazzi senza sapere bene cosa fare. Passò qualche minuto prima che un singhiozzò interrompesse il silenzio. Ellie aveva cominciato a piangere senza riuscire a controllarsi e il primo ad avvicinarsi fu Ashton, che si alzò velocemente e la raggiunge facendo per abbracciarla.
- No, ti prego … non mi toccare … - lo guardò, lo sguardò dispiaciuto, ma Ashton indietreggiò capendo che la ragazza aveva bisogno di spazio.
- Els, andiamo ti accompagno a casa. – Tessa aveva lasciato il suo posto fra le braccia di Luke e si era avvicinata alla ragazza che si limitò ad annuire.
 

- Vuoi che resti con te? – le chiese Tessa guardandola mentre Ellie si sedeva a letto. Il viso rigato di mascara e gli occhi arrossati. Il viaggio in macchina era stato silenzioso, Tessa sapeva che iniziare a tartassarla di domande, per quanto fosse curiosa, non era quello di cui Ellie aveva bisogno in quel momento.
- No. – scosse la testa, tirando su con il naso. – Io … voglio rimanere da sola. -
Tessa annuì, sedendosi un attimo accanto all’amica. – Per qualsiasi cosa però chiamami ok? - Ellie si limitò ad annuire. Tessa si alzò dal letto e scoccandole un bacio su una guancia uscì da camera della ragazza, che calò immediatamente nel silenzio.
Ellie si alzò dal letto, sfilandosi sandali e vestito, lasciando tutto abbandonato a terra. Si legò i capelli, indossando una maglietta del fratello, e infilandosi a letto. Non erano passati nemmeno cinque minuti quando si alzò di scatto, restare sola non era la scelta migliore. Si avviò alla porta, aprendola silenziosamente e andando verso le scale, salì la rampa di scale che portava al soggiorno e poi altrettanto silenziosamente salì la rampa di scale che portava al piano di sopra.
Aprì la porta, sperando con tutta se stessa che non cigolasse.
- Joe? – sussurrò richiudendosela alle spalle. La camera del fratello era buia e silenziosa e sperò che la sentisse.
- El? – chiese stiracchiandosi.
- Ho fatto un casino Joe. – disse scoppiando a piangere. Joe si svegliò completamente, e si alzò dal letto raggiungendola al centro della stanza, dove si limitò ad abbracciarla.
- Va tutto bene, sono qua. Va tutto bene! –


 
 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Ed eccoci qua con il nuovo capitolo.
E SBAAAM Calum SA! 
Che dite ha reagito in modo eccessivo? O lo capite? 
E la domanda fondamentele è ... ADESSO COSA SUCCEDERA'? 
Per le risposte ... continuate a leggere! :)

Manca solamente quattro capitoli alla fine, quindi rimanete sintonizzate per saperne di più! ;D 

Come sempre vorrei ringraziarvi come sempre per le 142 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo)  
Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Tessa (Photo), 
Rebecca (Photo), Joe (Photo)

Ellie's outfits (Outfits)
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:
Ho aggiunto un link, è il link dove potete trovare i miei progetti fotografici fatti per l'università :)

      
 
 

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Capitolo 15
*** The Girl I Knew ***


 
Colonna Sonora:   Lawson - The girl I Knew

Capitolo Quindici

 
Calum aveva fatto il giro del quartiere di corsa, la testa piena di pensieri lo aveva spinto a correre più veloce di quello che il suo corpo potesse sopportare e si ora si trovava nel giardino di casa, piegato con le mani appoggiate sulle ginocchia che cercava di riprendere fiato. 
Aveva sperato che quella corsa gli schiarisse le idee, che lo facesse calmare, e invece aveva fatto l’effetto contrario. Si girò guardandosi intorno e tirò un calcio al pallone, abbandonato a se stesso poco lontano da lui. Voleva urlare, lasciare andare tutta la rabbia che aveva dentro, voleva risposte.
Era tornato a casa la sera prima così arrabbiato che non era riuscito a chiudere occhio tutta la notte, era rimasto disteso a letto a contemplare il soffitto, domande e pensieri che gli frullavano in testa. Continuava a rivivere la scena con Ellie, ripetendosi quello che le aveva detto, e chiedendosi cosa in realtà lo avesse spinto a reagire in quel modo.
Entrò in casa, deciso ad andare a farsi una doccia, si sentiva il sudore sulla schiena e gli faceva schifo. Le cuffie nelle orecchie, la musica ad alto volume, gli impedirono di sentire la madre che lo chiamava.
Una volta al piano di sopra e in camera sua, si spogliò velocemente, buttando i vestiti dove gli capitava, abbandonò il cellulare e le cuffie sul letto e andò in bagno. Voleva smettere di pensare, voleva provare a spegnere il cervello. Una parte di lui voleva chiamare Ellie e chiederle scusa, l’altra parte di lui era così furioso con l’amica che non voleva ne vederla ne sentirla. Era confuso, e non riusciva a capire per quale motivo avesse reagito in quel modo, ne tanto meno perché fosse così tanto arrabbiato con la ragazza. Aprì il getto della doccia e vi si posizionò sotto, ignorando che fosse gelida.

 
Ellie si era alzata presto quella mattina, o meglio aveva dormito poco quella notte, aveva dormito per circa due ore per poi svegliarsi e non riuscire a riprendere sonno. Si era svegliata fra le braccia del fratello, che la stringeva a lui, si era sentita protetta, ma non appena il suo cervello aveva ricordato cosa fosse successo, si era sentita uno schifo e i pensieri le avevano impedito di riprendere sonno. Si era così vestita e era salita in cucina, dove si era fatta una meritata tazza di caffè ed era uscita in giardino.
- Da sola in giardino alle otto di mattina, con la chitarra … che è successo? – chiese la madre uscendo dalla porta finestra della cucina.
Ellie alzò lo sguardo, notando la donna ancora in pigiama, una tazza di caffè in mano, che le sorrideva.
- Niente … - provò a mentire, guardando nuovamente la chitarra.
- Tesoro, suoni la chitarra solo quando hai qualcosa che ti preoccupa. – osservò la madre sedersi su una delle sedie di legno del giardino.
- Ho fatto un casino mamma … - ammise, cercando di trattenere le lacrime.
- Puoi dirmi tutto lo sai. – si avvicinò con la sedia, in modo da essere frontale alla figlia.
- Ho rovinato tutto con Cal. – disse scoppiando a piangere. La madre presa alla sprovvista si alzò e abbracciò la figlia, stringendola a se e accarezzandole distrattamente i capelli.
- Avete litigato? – chiese cercando di capire qualcosa, Ellie si limitò ad annuire, momentaneamente incapace di parlare. – Oh non è la prima volta che litigate, tesoro, andrà tutto bene vedrai. –
- Mamma, sono andata a letto con Ashton. – non parlava con la madre spesso, ma quando lo faceva non aveva barriere, riusciva a parlare di tutto.
- Oh … - era sorpresa, non si era certo immaginata quello. – Avete litigato per questo? – accarezzò una guancia alla ragazza, asciugandole una lacrime.
Ellie annuì, tirando su con il naso. – Si è infuriato, e sinceramente non capisco bene nemmeno perché, lui si sta frequentando con una … e poi non ha mai avuto problemi con quelli … si beh con Kyle. – Ellie si rese conto che era stato il solo ragazzo con cui avesse avuto qualcosa di serio.
- Tesoro, Calum non l’ha mai sopportato Kyle. – sorrise la donna guardandola, chiedendosi se la figlia fosse davvero così cieca.
- Si, questo lo so, ma non ha comunque mai fatto una scenata del genere, mamma era furioso ieri sera. – chiuse gli occhi, cercando di impedire alle lacrime di scendere ancora. – Non l’ho mai visto così, mamma … - tirò su con il naso. – Ho rovinato tutto, sono una cretina. -
- Si sistemerà tutto tesoro, tu e Calum non riuscite a stare l’uno senza l’altro. –

 
Calum suonò il campanello, impaziente. Pochi secondi dopo la porta si aprì e Michael gli sorrise, facendolo entrare.
- Ehi, siamo tutti in giardino. –
- Tutti? – chiese Calum confuso.
- Luke e Ashton sono già qua, ti sei dimenticato della serata video games? – chiese confuso Michael.
- Oh si vero … era oggi. – Calum sembrava essere su un pianeta diverso e senza aggiungere altro, seguì Michael in giardino, dove Ashton e Luke erano seduti sui divanetti entrambi con una bottiglia di birra in mano. – Sera. –
- Ehi! – Luke sorrise al ragazzo, guardandolo mentre si metteva a sedere sul divanetto libero. Aveva un aspetto orribile, gli occhi erano leggermente gonfi, segno che forse non aveva dormito molto, i capelli, spettinati, erano cacciati sotto un beanie e si vedeva che aveva l’aria stanca.  – Pensavamo non venissi. –
- E invece eccomi qua. – il tono di voce era piatto, nessuna emozione.
- Birra? – chiese Michael.
- Si grazie. -
Ashton era rimasto momentaneamente in silenzio, senza sapere bene come comportarsi e leggermente a disagio. Luke lo guardò, spronandolo a dire qualcosa.
- Cal … - ingoiò rumorosamente, improvvisamente nervoso. – Senti possiamo parlare? –
- Di cosa? – chiese guardandolo.
- Oh andiamo Calum farai davvero finta di niente? – Ashton lo guardò serio, chiedendosi se facesse sul serio.
- Non so di cosa tu stia parlando. – ripeté serio guardandolo.
- Beh, tu non hai niente di cui parlare … ma io si, quindi almeno ascoltami. – Ashton si sentiva in colpa e doveva affrontare l’argomento. Quando si rese conto che Calum non stava per ribattere continuò a parlare. – Non hai nemmeno dato il tempo a Ellie di spiegare ieri sera, quindi lo farò io. – si mise comodo a sedere sul divanetto. – E’ iniziato tutto qualche settimana fa, è stato uno sbaglio, forse, adesso me ne rendo conto. Ma al momento a entrambi sembrava una cosa … giusta. Avevamo smesso di vederci, quando Luke ci ha beccati, cioè non ci ha proprio beccati ma ha comunque scoperto cosa stava succedendo. – si fermò un attimo, guardando Luke che sembrava leggermente a disagio. – Ellie ha chiuso tutto, credo si sentisse in qualche modo in colpa … poi l’altra sera alla festa in spiaggia, era arrabbiata me ne sono reso conto, e penso fosse arrabbiata proprio con te. Zoey non le piace, lo sappiamo tutti, e tu sei sparito non appena siete arrivati alla festa, festa alla quale non voleva venire, e lei era arrabbiata, e senza rendercene conto è successo di nuovo … - Calum lo guardava, l’espressione quasi schifata. – E sai una cosa Cal, non riesco a capire perché tu abbia reagito così, va bene è la tua migliore amica, ma è anche una ragazza e decisamente attraente …  - era sincero, ma forse si stava spingendo troppo oltre.
- Non riesci a capire? – chiese guadandolo, non voleva ammettere che non capiva nemmeno lui. – Non mi avete detto niente, avete fatto tutto alle mie spalle, e … -
- E cosa Cal? – chiese Michael, voleva farglielo ammettere. – Ammetti che ti ha dato fastidio che sia stato lui a farsi Ellie e non tu. –
- Cosa stai dicendo? – era scioccato. – Ellie è come una sorella. –
- Se lo fosse davvero non avresti reagito in quel modo ieri. – osservò Luke. – Non hai mai reagito così quando si trattava di Kyle, e sapevi che lei e Kyle andavano a letto insieme … -
- E’ quasi divertente come entrambi siate così ciechi da non rendervene conto. – commentò Ashton sorridendo, scuotendo leggermente la testa. Calum era confuso e si limitò a guardare i ragazzi. – Non ha lasciato Kyle per me … - aggiunse Ashton. – Lo ha lasciato per te, idiota. – sorrise, sapeva di fare la cosa giusta, nonostante Ellie gli avesse fatto promettere di non dire niente, sapeva che dirlo a Calum forse sarebbe servito, che forse gli avrebbe fatto, finalmente, capire cosa in realtà provasse per la ragazza. – Kyle era geloso, lo è sempre stato di te, e come dargli torto, tu e Ellie avete un rapporto strano, contorto … e insomma nell’ultimo periodo litigavano di continuo, e alla fine Kyle le ha chiesto di scegliere fra te e lui … -
- E sappiamo tutti cosa o meglio chi ha scelto Ellie. – sorrise Michael.
- Ellie ha bisogno di te in un modo che non capiremo mai, Cal, e tu hai bisogno di lei, forse è l’ora che vi rendiate conto cosa state cercando di respingere a tutti i costi. – Luke lo guardò, Calum era confuso, perso nel suo modo.
Alzò lo sguardo sui ragazzi, e si alzò. – Io … io devo andare. – sparì dentro la casa e uscì dalla porta, dirigendosi verso la macchina.
- Dovremmo seguirlo? – chiese Michael. Luke e Ashton scossero entrambi la testa.
- No, penso abbia bisogno di tempo per pensare. –

 
- Sapevo che saresti passata. – Tessa le sorrise, spostandosi leggermente dalla porta e permettendole di entrare. L’appartamento dove la ragazza viveva con la madre era in uno dei nuovi palazzi nella periferia della città, vi ci erano trasferite circa due anni prima quando i genitori di Tessa avevano divorziato. Era un appartamento spazioso e molto luminoso e Ellie si sentiva a suo agio come se fosse casa sua. – Hai un aspetto orribile lasciatelo dire. – sorrise facendole strada in salotto.
Ellie si lasciò scappare una risatina seguendola. Si sentiva uno schifo, se doveva essere sincera. – Grazie. –
- Come stai? – chiese guardandola mentre si sedeva accanto a lei sul divano. Ellie si limitò ad alzare le spalle. – Sai non posso crederci che tu sia andata a letto con Ashton e che non mi abbia detto niente. – si finse offesa, ma in realtà sorrideva.
- Lo so, e mi spiace, ma era una cosa che avevamo deciso di tenere fra noi, e giuro che dopo la prima volta … -
- Aspetta quante volte è successo? – Tessa era convinta che fosse successo una volta sola.
- Cinque … -
- E’ bravo? – chiese sorridendole maliziosamente, stava cercando di distrarla in qualche modo, e Ellie lo sapeva, ma sapeva anche che l’amica era tremendamente curiosa.
Ellie sorrise, mordendosi il labbro inferiore. – Maledettamente bravo. – arrossì.
- Ma seriamente Els, stai bene? –
- No, ovvio che no, odio litigare con Calum e non capisco perché abbia reagito in quel modo. – stava cercando di non piangere e Tessa se ne accorse, e le si avvicinò, abbracciandola. – Ma sono venuta per sapere di te e di Luke. –
- No ma va ne parliamo in un altro momento … -
- Tessa, so che stai morendo dalla voglia di raccontarmi tutto. – alzò un sopracciglio sorridendo.
- Usciamo insieme … stasera. –
- Oh mio dio, e perché non mi hai detto niente? – Ellie era emozionata per l’amica.
- Perché non mi sembrava il caso. – sorrise timidamente.
- Tessa andiamo sei la mia migliore amica, non me ne fraga se io sto da cani tu queste cose me le devi raccontare. –
- Ci siamo baciati alla festa l’altra sera e non smette di scrivermi, ci sentiamo non appena abbiamo un minuto libero e non so Els, mi piace davvero. –
- Lo so che ti piace, ti piace da un bel po’ … solo che non lo ammettevi. –
- Non sono l’unica che non ammette le cose. – disse improvvisamente seria.
- Cosa vuoi dire? – Ellie era leggermente confusa.
- Dico solo che forse Calum ha reagito in quel modo perché non prova semplicemente amicizia per te … -
- Ma cosa dici, siamo migliori amici da una vita. –
- Els, quando ti ho conosciuta tu eri cotta di Calum, poi hai conosciuto Kyle e ti sei … distratta … ma penso che quei sentimenti siano ancora lì, e da come si comporta Calum secondo me prova qualcosa anche lui. –
- Non dire sciocchezze … - era sorpresa da quello che l’amica le aveva appena detto e ancora più confusa. 

 


 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? Io sono ufficialmente in vacanza, secondo anno universitario finito! ** 
Comunque passiamo al capitolo, lascio a voi tutti i commenti e con una piccola domanda ...  qual'è per ora il vostro capitolo preferito fino ad adesso? :) 

Manca solamente TRE capitoli alla fine, quindi rimanete sintonizzate per saperne di più! ;D 

Come sempre vorrei ringraziarvi come sempre per le 150 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo)  
Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Tessa (Photo), 
Ellie's Mum (Photo)

Ellie's outfits (Outfits)
 

Peace&Love El.

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Capitolo 16
*** Could This Be Love? ***



Colonna Sonora:    The Wanted - Could This Be Love

Capitolo Sedici
 
Calum era davanti alla porta di casa del ragazzo da quasi cinque minuti, indeciso su cosa fare. Non sapeva nemmeno perché fosse lì, forse era l’unico che poteva davvero aiutarlo, e dopo un’altra notte insonne, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a chiarirsi le idee.
Fece un respiro profondo e suonò il campanello, improvvisamente ansioso. L’amico era in casa ne era sicuro, la macchina del ragazzo era parcheggiata nel vialetto.
- Calum! – Ashton era sorpreso di trovarselo davanti, e Calum lo capì sia dall’espressione del ragazzo sia dalla voce.
- Ciao. – si limitò a salutarlo, senza sapere bene come comportarsi.
- Ciao, vieni entra. – non sembrava avercela con lui e la cosa tranquillizzò Calum, che sorrise ed entrò. Casa di Ashton era sempre rumorosa, con due fratelli minori il silenzio era qualcosa di raro. Calum sentì dei rumori provenire dal salotto e qualcuno urlare alla televisione, Harry stava sicuramente giocando alla play. Dal piano di sopra proveniva una leggera musica, anche Lauren doveva essere in casa.
- Vieni andiamo in cucina. – annuì e seguì l’amico in cucina, che chiuse la porta alle loro spalle chiudendo ogni rumore fuori.
- Prima di tutto volevo scusarmi … - si era preparato cosa dire, ma Ashton lo interruppe prima che potesse continuare.
- Tranquillo, davvero. – sorrise sedendosi ad uno degli sgabelli al bancone e invitandolo a fare lo stesso. – Penso che avrei reagito allo stesso modo se fossi stato nei tuoi panni. –
- Non avevo comunque il diritto di reagire in quel modo. – dirlo ad alta voce lo fece sentire meglio. – Ho esagerato, e lo so, ma … -
- Ma? – Ashton era curioso.
- Penso che tu e i ragazzi abbiate ragione. – abbassò lo sguardo, non riusciva a guardare l’amico degli occhi. Era a disagio ed era stanco, era due notti che dormiva poco o niente, e oltre ad aver pensato alla scenata che aveva fatto a Ellie e alla ragazza in generale, le parole dei ragazzi del pomeriggio prima gli avevano invaso i pensieri e si erano ancorate lì, impedendogli di pensare ad altro.
- Pensi? – chiese Ashton. Ci aveva pensato e ripensato. Era stato tutta la notte steso a letto, a contemplare il soffitto, cercando di capire se fosse davvero innamorato della sua migliore amica. Aveva sempre saputo di provare qualcosa per Ellie che non fosse semplicemente amicizia, ma aveva cercato di convincersi che invece fosse solo e semplice amicizia. E adesso aveva respinto per così tanto tempo i suoi veri sentimenti che non era sicuro di cosa provasse. Ma era vero, le sue storie non era mai andate a buon fine e Calum sapeva che il motivo era sempre lo stesso, un solo motivo, ed era che nessuna di quelle ragazze era Ellie. Ed era anche vero che si era arrabbiato quando aveva scoperto di Ellie e Ashton, principalmente, perché gli aveva dato fastidio il sapere che erano andati a letto insieme. – Insomma, dico solo che è una cosa di cui dovresti essere sicuro. – aggiunse vedendo che il ragazzo non diceva niente.
- Me lo vuoi fare davvero ammettere? – chiese Calum alzando di nuovo lo sguardo, e Ashton riconobbe il solito Calum, sicuro di se.
- Si. – sorrise.
- Ok, va bene. – fece un sospiro, grattandosi il collo. – Sono innamorato della mia migliore amica. –
- E a cosa ti servo io? – chiese soddisfatto, sapendo che Calum era andato lì non solo per scusarsi.
- Ellie è arrabbiata con me, e quando è arrabbiata con me mi taglia fuori, non risponde alle mie chiamate e non so quanti messaggi le ho mandato, è capace di non parlarmi anche per giorni … - Ashton sapeva che era vero, una volta Ellie era stata senza parlare all’amico per tre giorni, e non ricordava nemmeno per quale motivo. – Ho pensato di andare a casa sua, ma se mi dovesse aprire lei, mi richiuderebbe la porta in faccia, lo ha fatto una volta e ha rischiato di rompermi il naso … e se ci fosse qualcun altro sicuramente avrà detto a tutti di non farmi entrare. –
- Quindi … -
- Dovresti portarle una cosa da parte mia. – disse alzandosi, e tirando fuori una busta bianca dalla tasca posteriore dei pantaloni.
- Una lettera? –
- Si, una lettera, c’è un motivo dietro, tu devi solo dargliela e assicurarsi che non la faccia diventare coriandoli, puoi farlo? –
- Posso farlo. – sorrise guardandolo, afferrando la busta.

 
Ellie era appena tornata a casa da un pomeriggio di shopping con Tessa. L’amica l’aveva praticamente costretta ad uscire, dicendole che le avrebbe fatto bene. Ellie l’aveva accontentata, sapendo che dire di no non avrebbe dissuaso Tessa. Così anche se contro voglia si era fatta tutti i negozi del centro commerciale, facendo finta di tanto in tanto di provarsi qualcosa, giusto per accontentare l’amica, ascoltando tutti i discorsi su quanto fosse contenta di uscire finalmente con Luke, e rispondendo, contro voglia, alle domande su tutta la faccenda Ashton. Tessa aveva provato a toccare l’argomento Calum, ma Ellie era subito scattata in modalità difensiva e non aveva voluto parlare dell’argomento. Non voleva ammettere ad alta voce quanto il ragazzo le mancasse. Erano passati solo due giorni, ma Ellie non era abituata a stare tanto tempo senza parlare a Calum, e aveva quasi ceduto a rispondere ad una delle tante chiamate del ragazzo. Non sapeva nemmeno perché avevano reagito entrambi in quel modo, tutto quello che sapeva era che i sentimenti per Calum che era convinta di aver represso in quegli anni, stavano piano piano riaffiorando.
Entrò in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Appoggiò la borsa all’ingresso e andò in cucina, aveva sete.
- Oh sei tornata. – la madre la guardò sorridendo. Il fratello, Parker, alzò lo sguardo dal cellulare, con cui stava giocando, e si limitò a sorriderle per poi abbassare lo sguardo. Ellie si limitò a sorridere, dando per scontata la risposta. – Comprato qualcosa? –
- No, niente, sono stata brava. – sforzò un altro sorriso, aprendo il frigo e afferrando una bottiglietta d’acqua.
- E’ passato Ashton, nemmeno cinque minuti fa. – disse Parker guardandola.
- Oh si giusto. – La madre le sorrise, osservandola. Ellie rimase leggermente spiazzata, non aveva visto nessuno dei ragazzi dopo la sera a casa di Ashton e si chiese cosa fosse passato a fare Ashton. – Ha lasciato questa. – la madre afferrò una busta bianca da dietro di lei e la passò alla figlia. – Gli ho detto che se voleva poteva aspettarti in camera tua, ma ha detto che era di fretta ma che ti saluta. –
- Oh, grazie. – Ellie afferrò la busta, aggrottando le sopracciglia e poi sparì verso camera sua senza aggiungere altro.
Si mise a sedere sul letto e osservò la scrittura con cui il suo nome era scritto sul fronte della busta, la conosceva e non era di Ashton.
- Cal … - sussurrò passandoci un dito sopra per poi aprire la lettera, iniziando a leggerla.
 
“Ho riscritto l’inizio penso una cosa come venti volte, non sapendo mai come iniziare, e ci ho rinunciato. Promettimi che leggerai fino alla fine, anche se, superata la metà, sarai ancora arrabbiata con me.
So cosa sta pensando. Una lettera? Calum che scrive una lettera. Ma sappiamo entrambi che non sono bravo a parole perciò vediamo se sono meglio a scrivere ciò che voglio dirti.
Ricordo, che quando avevamo circa quattordici anni, eri fissata con l’idea di avere un amico di penna, ecco fai finta che questa lettera sia da quel tuo amico di penna.

Ellie, mi dispiace, non sai quanto. Ho reagito in modo eccessivo, solo ora me ne rendo conto, ma … si beh ero geloso. Ashton ti ha avuta in un modo che io non mi ero reso conto di volere. Non mi sono mai piaciuti i ragazzi con cui uscivi, non mi è mai piaciuto Math, non mi è mai piaciuto Kyle, e adesso capisco perché. E non farmeli andare a genio era facile non erano miei amici, ma con Ashton, si con Ashton è stato diverso, è uno dei miei migliori amici e pensare che siete stati a letto insieme, mi fa ribollire il sangue nelle vene.
So che hai capito perché, a quanto pare chiunque lo aveva capito tranne me. E mi sento stupido per questo. Ellie io sono innamorato di te e solo adesso mi rendo conto che forse sono stato innamorato di te tutto questo tempo. Questo spiega perché ero geloso di quei ragazzi, perché quando non ti sentivo o vedevo per più di giorno quasi impazzivo. Sei l’unica persona di cui mi fido al cento per cento, Ellie. L’unica che sa tutto di me, l’unica che riesce a capirmi senza che nemmeno io le dica qualcosa. Sei la mia altra metà Ellie. 
E mi sono reso conto di volere tutto questo, di volere tutti gli inutili battibecchi, le lunghe camminate sulla spiaggia, le chiamate alle quattro di notte quando non riesci a dormire perché i temporali ti spaventano, i messaggi del buongiorno. Voglio poter scattare foto carine con te, voglio tenerti per mano, voglio cucinare per te, nonostante io sia negato in cucina, voglio chiamarti piccola. Voglio le battute, gli scherzi, le lotte, i litigi, i messaggi chilometrici dove mi dici quello che provi dopo che facciamo pace. Voglio essere una di quelle coppie di migliori amici che si mettono insieme e la gente dirà “Oh stanno ancora insieme?”. Questo è quello che voglio e lo voglio con te Ellie, perché sono perdutamente e completamente innamorato di te. Sono sempre stato innamorato di quella bambina, con il vestitino rosa e le codine che il secondo giorno di asilo, per dispetto alla madre che, parole tue, l’aveva vestita come una bambolina, si sporcò il vestito di vernice. Sono innamorato della mia migliore amica Ellie Annabelle Tompson.”

 
 

 
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Ellie era uscita di casa dopo aver riletto la lettera una decina di volte, ancora incredula che il ragazzo le avesse davvero scritto una lettera del genere. Conosceva Calum e sapeva che non era il tipo di ragazzo da parlare dei propri sentimenti, ma sapeva quanto fosse bravo nello scrivere e quindi il fatto che le avesse scritto una lettera non la stupiva poi tanto. Spegne la macchina, dopo aver parcheggiato nel parcheggio del dinner. Entrò guardandosi intorno in cerca del ragazzo, individuandolo in fondo al locale, al loro solito tavolo.
- Grazie per essere venuto. – sorrise sedendosi sulla panca davanti al ragazzo.
- Sembravi abbastanza in crisi dal messaggio. – sorrise a sua volta guardandola. – Ti ho ordinato un frappè alla fragola. –
- Grazie. – era nervosa, e si lasciò scappare un sospiro cercando di rilassarsi. – Ash … -
- Senti so che sei venuta a dirmi che fra noi è tutto finito … - bevve un sorso del suo frappè, sorridendole. Sembra rilassato e Ellie si rilassò a sua volta. – Ho parlato con Cal stamattina, so che si è finalmente reso conto di essere innamorato di te. –
- Finalmente? – chiese lei confusa.
- Beh si insomma, siamo sempre stati tutto convinti che fra voi due ci fosse qualcosa di più di semplice amicizia. – Ashton sembrava tranquillo, come se non fosse mai successo niente fra lui e la ragazza, come se ci fosse stata niente se non semplice amicizia.
- Io … non sono venuta per parlare di quello a dirla tutto ma di … si di noi. – lo guardò, bevendo il primo sorso del frappè che il ragazzo le aveva ordinato. – Non vorrei che tutta questa storia rovinasse la nostra amicizia … so che forse è troppo tardi, che forse qualcosa si è già compromesso, ma … Ashton sei una delle persone a cui tengo di più e non posso pensare di aver messo a rischio tutto per una cosa così … beh stupida. –
- Ellie, sapevamo entrami che non sarebbe durata, non posso negare di averci sperato, almeno per un po’, ma tu e Calum … siete come destinati a stare insieme, e io non sono nessuno per impedire al destino di fare il suo corso. –
Ellie si alzò, andando a sedersi accanto al ragazzo, e senza dire niente lo abbracciò. – Grazie, Ash. -
- E di che? –
- Ti voglio bene. –
- Anche io, Els, adesso corri da Calum, e digli come ti senti. – le scoccò un bacio su una guancia, guardandola mentre si alzava.
 


 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? 
Prima cosa abbiamo un nuovo Banner, che ve ne pare?
E poi  .... CALUM si è finalmente dichiarato, vi aspettavate una dichiarazione del genere o vi eravate immaginare altro? 

Manca solamente DUE capitoli alla fine, quindi rimanete sintonizzate per saperne di più! ;D 

Come sempre vorrei ringraziarvi come sempre per le 160 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Abbiamo anche un nuovo banner, che ve ne pare? :)
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo)  
Ellie's Mum (Photo), Parker (Photo)

Ellie's outfits (Outfits)
 

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Capitolo 17
*** Endlessly ***



Colonna Sonora:   The Cab - Endlessly

Capitolo Diciassette
 
Calum entrò in casa ancora con il fiatone, aveva preso l’abitudine di andare a correre la sera prima di cena, gli serviva come valvola di sfogo, e quella sera non aveva fatto eccezione. Ashton lo aveva avvertito che aveva consegnato la lettera, e sapeva che era solo questione di tempo prima che Ellie si facesse viva, e la cosa lo innervosiva. Aprì il frigo, afferrando una bottiglietta d’acqua e poi si avviò al piano di sopra per farsi una meritata doccia.
- Ehi. – Mali gli sorrise, quando si trovarono a metà scale. – Mamma e papà non ci sono a cena stasera, e io sto uscendo, ti arrangi? –
- Si, non morirò di fame. – sorrise guardandola.
- Ci vediamo domani. –
- A domani. – la guardò scendere i rimanenti scalini e poi entrò in camera sua, già sfilandosi la maglietta.
Camera del ragazzo era un completo disastro, aveva vestiti sparsi ovunque, il basso e la chitarra erano su due piedistalli ai piedi del letto matrimoniale appoggiato alla parete, l’armadio era, come sempre, aperto e sembrava esserci esplosa una bomba dentro. La madre lo rimproverava sempre per le condizioni della stanza, ma lui regolarmente se ne fregava.
- Ehi. – Calum si voltò, quando sentì la voce femminile, riconosceva quella voce, era impossibile non farlo. Ellie era seduta sul suo letto e sembrava leggermente a disagio.
- Sei impazzita? – chiese portandosi una mano al petto. – Da quanto sei lì? – chiese senza sapere bene come comportarsi.
- Una decina di minuti, mi ha fatta entrare Mali, ho pensato non fosse un problema aspettarti qua. –
- No, tranquilla … nessun problema. – sorrise, contento di vederla lì, era passato solo due giorni, ma gli era mancata. – Come … come stai? –
- Sono stata meglio … ma non sono qua per sentirti chiedere come sto. – disse schietta lei, era nervosa, Calum se ne accorse, parlava velocemente e le succedeva solo quando era nervosa o agitata. – Sono ancora arrabbiata con te … -
- Io … penso tu ne abbia tutte le ragioni. –
- Ok, adesso io parlerò e tu ascolterai senza interrompere. – Calum si limitò ad annuire. – Sono arrabbiata con te, perché non avevi nessun diritto di reagire in quel modo ne di trattarmi in quel modo. – si alzò, estraendo la lettera della tasca posteriore dei jeans. – Ma … sei innamorato di me? – chiese guardandolo. Calum si sentì mancare il respiro, e se lei non avesse ricambiato? Se si fosse messo in gioco per niente? Se avesse perso la sua migliore amica? – Sai … quando avevo quindi anni e tu uscivi con quella ragazza … nemmeno ricordo come si chiamava … -
- Robyn. – disse Calum mettendosi a sedere sul letto, guardandola fare lo stesso. Non poteva dimenticarsi di Robin, era stata la sua prima e vera ragazza e adesso si rendeva conto che forse non era stata la ragazza giusta per lui.
- Ti ricordi come mi odiava? – guardò Calum annuire e andò avanti. – Mi odiava così tanto perché mi aveva sentito confessare a Luke che in realtà io ero cotta di te. – era la prima volta che lo diceva a qualcuno che non fosse Luke, era la prima volta in tutti quegli anni di amicizia che confessava a Calum quello che realmente provava per lui. – Sono stata innamorata di te per così tanto tempo che era diventato qualcosa con cui avevo imparato a convivere. – inghiottì rumorosamente, cercando di calmarsi, nonostante sapesse quello che Calum provava per lei e che quindi non avesse motivi per temere un rigetto, era comunque terrorizzata di dire quello che sentiva per il suo migliore amico. – Ero sempre stata convinta di tenere a te e di aver bisogno di te più di quanto tu ne avessi di me, e la cosa … la cosa mi terrorizzava. – Calum la guardava rapito dalle parole della ragazza, sorrise dolcemente allungando una mano e intrecciandola con quella di Ellie, cercando di calmarla. -Nessuno dei ragazzi con cui sono stata … nessuno reggeva il paragone con te. Math … è stato il mio primo vero ragazzo, e le cose erano poco serie, insomma avevo sedici anni, poi c’è stato Kyle, e all’inizio mi piaceva davvero … ma non pensavo che le cose sarebbero durate così tanto, non pensavo che sarei riuscita a dimenticarti, e all’inizio non volevo che fosse niente di serio, perché non era giusto stare con qualcuno e in realtà pensare a qualcun altro. Ma penso di aver fatto funzionare le cose perché tu nel frattempo sembravi andare a letto con tutta la scuola, ti accorgevi di qualsiasi ragazza tranne che di me … tu mi vedi solo come la tua migliore amica, e non puoi nemmeno immaginare quanto la cosa mi facesse male, per questo sono … si per questo ho deciso che stare con Kyle e avere le mie esperienze con lui, fosse, si fosse giusto. – si fermò un attimo, guardandosi i piedi, aveva parlato velocemente e le mancava leggermente il fiato. – Poi Kyle è diventato geloso di te, perché tu improvvisamente passavi tanto tempo con me, e mi ha chiesto di scegliere fra te e lui, e come potevo scegliere lui, quando anche solo il pensiero di rinunciare a te mi terrorizza. – lo guardò, Calum la guardava rapito, non avrebbe potuto interromperla nemmeno volendo. In quel momento si rese conto quanto in quegli anni avesse dato la ragazza per scontato. – E poi Ashton … non so nemmeno come sia iniziata la cosa, cioè si lo so, ma non era una cosa seria, era uno sfogo … e sapevo che non era giusto, ma … -
- Els … - la guardò, si era reso conto di aver reagito in modo esagerato ma in quel momento si rese conto quanto quella sua reazione avesse ferito la ragazza. – Non … ho reagito male lo so … -
- Tutto questo era per dire che sono stata innamorata di te tutti questi anni, Cal. –
Cal sorrise guardandola, era così bella, ed era innamorata di lui, aveva avuto la ragazza perfetta per lui sempre lì davanti agli occhi e non se ne era mai accorto, facendola soffrire nel frattempo.
- Tu … davvero? – chiese guardandola. Ellie stava per dire qualcosa quando improvvisamente le labbra di Calum furono sulle sue. Rimase spiazzata per qualche secondo, per poi baciarlo a sua volta. Calum era ancora sudato, ma Ellie non sembrò notarlo, le labbra del ragazzo erano soffici contro quelle di lei, che sapevano di menta, grazie al burro di cacao che usava sempre. Quel contatto, Ellie aveva sognato quel contatto per anni, e adesso le sembrava tutto irreale. Calum la stava davvero baciando ed era semplicemente fantastico. Se fossero stati in un film, Ellie avrebbe sentito i fuochi d’artificio.
- Ti amo. – sorrise, staccandosi leggermente le labbra da quelle della ragazza, continuando a strofinare il suo naso con quello di lei. – Hai da fare stasera? – Ellie sorrise guardandolo e scuotendo leggermente la testa. – Passo a prenderti alle sette, ti porto fuori. –
- Un appuntamento? – chiese alzando le sopracciglia.
- Un appuntamento. –
- Sai che sono dieci alle sette? – guardò la sveglia sul comodino accanto al letto.
- Oh … - aveva ancora una mano intrecciata con quella di lei, mentre con l’altra si gratto la testa.
- Che ne dici, se … - sfiorò le proprie labbra con quelle del ragazzo, per poi vederlo sorridere. – Tu vai a farti una doccia, io ordino una pizza, e facciamo una maratona di film? –
- E il nostro appuntamento? –
- Potremmo considerarlo sempre un appuntamento. – alzò le spalle. – Sai che odio le cenette romantiche e tutta quella roba da coppiette. –
- Sei allergica alle cose romantiche. – rise guardandola. – Va bene, ci sto … ma sappi che avremo il nostro appuntamento romantico, che ti piaccia o no. – sorrise, non riusciva a smettere, gli sembrava tutto così irreale in quel momento.
- Va bene, Mister Romantico. – rise guardandolo.
- Maratona Harry Potter? –
- Vedi per questo ti amo, mi conosci troppo bene. –
- Fa strano sentirti dire che mi ami. – rise alzandosi.
- Piantala Hood. – disse arrossendo. Calum rise, entrando in bagno e aprendo la doccia. Ellie rimase a sedere sul letto del ragazzo, accarezzandosi distrattamente le labbra, non poteva ancora crederci.
 

 
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Calum si svegliò, confuso e disorientato, abbassò lo sguardo e si accorse di Ellie addormentata con la testa appoggiata alle sue gambe. Alzò lo sguardo sulla tv, la scena finale di Harry Potter e la camera dei segreti occupava lo schermo. Si erano addormentati tutti e due guardando la tv. Guardò l’ora sullo schermo del cellulare, erano le una e mezza, la casa era silenziosa, sicuramente i genitori di lui erano già tornati. Spense la tv, fermando il dvd e guardando Ellie fu indeciso se svegliarla o lasciarla dormire. Ellie si mosse, e per un secondo pensò di averla svegliata involontariamente, ma la ragazza si avvicinò solo di più a lui, facendolo sorridere. Decise così di lasciarla dormire, afferrò il cellulare della ragazza, appoggiato sul tavolino vicino al divano, e mandò un messaggio a Joe per avvisarlo che la sorella era a casa sua e che sarebbe rimasta a dormire, rispose dopo qualche secondo dicendo di non preoccuparsi e che avrebbe avvertito lui i genitori.
Calum la guardò, ancora incredulo di tutto quello che era successo in poche ore, si erano dichiarati l’uno all’altro, si erano chiariti e avevano passato la serata a mangiare pizza e a guardare Harry Potter con Ellie che recitava ogni battuta del film praticamente a memoria. Era stata una delle loro tipiche serate, pizza, schifezze e film, solo con in più i baci. Calum, le accarezzò il viso, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Poi decise di mettersi in una posizione più comoda per entrambi. Alzò delicatamente la testa della ragazza che non si scompose e continuò a dormire, si sfilò la maglietta e si stese accanto a Ellie, che automaticamente si strinse a lui. Sorrise, lasciandole un bacio tra i capelli e dopo pochi secondi si addormentò di nuovo anche lui.
 
La mattina dopo Calum si svegliò quando sentì Ellie muoversi accanto a lui. Aprì un occhio e la vide stesa accanto a lui che gli sorrideva.
- Questo divano non è abbastanza grande per tutti e tue. – biascicò, abbracciandola e stringendola a se, sentendola ridere.
- Non dovevo passare la notte qua, insomma era solo il primo appuntamento. – sorrise, lasciandogli un bacio su una guancia, quando lo vide sorridere, gli lasciò un altro bacio più vicino alle labbra. Fu Calum, accarezzandole una guancia, ad unire le sue labbra con quelle di lei. – Non mi sono ancora lavata i denti. – disse lei allontanandosi e nascondendo la testa nell’incavo del collo del ragazzo.
- Non ti facevo schizzinosa. – rise accarezzandole un braccio.
- I miei saranno preoccupati che non sono tornata. –
- Ho avvertito tuo fratello ieri sera, quando mi sono svegliato intorno alle una. –
- Oh, perfetto. –
- Andiamo a fare colazione? – chiese, quando il suo stomaco brontolò, ricordandogli di avere.
- Si sto morendo di fame. – si stiracchiò, cercando di mettersi a sedere nello spazio ristretto.
- Dove vuoi andare? –
- Oh, a me va bene anche mangiare qua. –
- No, non mi hai permesso di portarti a cena fuori ieri sera, ma stamattina ti porto fuori. –
Ellie lo guardò, mordendosi un labbro, ancora incredula di quello che era successo, quando Calum guardandola unì nuovamente le loro labbra.
- Calum? Tesoro? – la madre di Calum entrò in salotto, disturbandoli e Ellie si staccò, improvvisamente imbarazzata. – Oh, scusatemi, non volevo … non volevo interrompere. –
- Ciao mamma … - Calum si schiarì la voce, tirandosi a sedere.
- Buongiorno signora Hood. -
- Buongiorno, ragazzi. – sorrideva, a Ellie sembrò contenta. – Non volevo … disturbare. –
- Tutto a posto mamma. – Calum afferrò la maglietta da terra e se la rimise.
- Volevo solo chiederti se ti serve qualcosa dal supermercato. – Ellie nel frattempo, si sistemò la maglietta, che già corta era salita leggermente sui fianchi, si legò velocemente i capelli in una coda spettinata e si mise le scarpe, mentre Calum parlava con la madre.
 
Dieci minuti dopo erano in macchina di Calum. La musica riempiva l’abitacolo della macchina, mentre erano entrambi assorti nei propri pensieri. Calum guidava verso la spiaggia, avevano deciso di andare a fare colazione ad una nuova pasticceria che avevano aperto da poco e che Michael gli aveva raccomandato. Ellie stava osservando la strada correre fuori dal finestrino quando Calum la distrasse, intrecciando la sua mano con quella della ragazza.
– E’ tutto così irreale. –
- Cosa? – chiese senza distogliere lo sguardo dalla strada.
- Questo, io … te … noi due … - non riusciva a smettere di sorridere, era felice, aveva finalmente quello che aveva sempre desiderato.
- Infondo non cambierà molto no? – chiese portandosi le loro mani, intrecciate, alle labbra e scoccandovici un bacio. – Insomma ovviamente adesso posso baciarti quando voglio, e magari fare anche qualcos’altro che prima non avrei potuto fare. – sorrise maliziosamente.
- Vorrei … vorrei fare le cose con calma Cal, e vorrei che … si insomma voglio che sia una cosa che vogliamo davvero tutti e due. –
- Cosa intendi? –
- Non voglio rischiare di rovinare la nostra amicizia per una storia che potrebbe non funzionare. – Calum rimase leggermente sorpreso, e accostò in una piccola piazzola in modo da guardarla.
- Ehi … - le accarezzò distrattamente una mano. – Si, lo voglio, voglio stare con te, ho finalmente ammesso anche a me stesso quello che provo, non voglio che … non voglio esserti semplicemente amico Els, non potrei sopportarlo. – le accarezzò una guancia, voleva farle capire quanto fosse serio, quanto veramente lo volesse. – Ti amo, pensavo avessimo chiarito questo punto. – rise guardandola, leggermente a disagio.
- E’ solo che … se non dovesse funzionare? –
- Ellie, la gente ci scambia per una coppia da anni, quante volte abbiamo risposto ridendo “oh no siamo solo amici” … non voglio più rispondere così, voglio poterti presentare come la mia bellissima ragazza non come la mia migliore amica, e poi quante persone dicono di quanto sia perfetto stare con la propria migliore amica? – Ellie si morse un labbro e Calum le stampò un bacio a fior di labbra. – Sai già tutto quello che c’è da sapere su di me, conosci tutti i miei difetti e tutti i miei pregi, che diciamocelo superano in numero i difetti. – la sentì ridere, facendosi scappare una risata a sua volta.
- Ti amo anche io, Hoods. – lo baciò, sentendolo sorridere contro le proprie labbra. – Ma voglio davvero andarci piano. –
- Farò tutto quello che vuoi, se posso presentarti come la mia ragazza.-
Ellie annuì, guardandolo mentre metteva in moto, rimettendosi sulla strada.   

 




 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? 
Prima cosa abbiamo un nuovo Banner, che ve ne pare?
Ed eccoci qua si sono finalmente dichiarati. Contente? 
Non sapete quando mi spiace dire che manca ormai solo UN capitolo alla fine di questa ff. Mi piange il cuore. 
Ma tranquille non sarà l'ultima volta che sentirete parlare di me (?)

Come sempre vorrei ringraziarvi come sempre per le 170 recensioni e per aver inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite.

Nuovo capitolo a voi e come sempre ci vediamo giovedì prossimo! :D
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ok? 


Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo)

Ellie's outfits (Outfits)
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

      
 

 
 

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Capitolo 18
*** Flashlight ***



Colonna Sonora:  Jessie J - Flashlight

Capitolo Diciotto

Otto mesi dopo
 
Calum si svegliò sentendo la vibrazione del telefono, appoggiato sul comodino, e prima ancora che lo afferrasse un tuonò echeggiò nel silenzio della notte, e capì chi fosse il mittente ancora prima di prendere il cellulare. La sveglia sul comodino segnava la due e mezza, e sbadigliando sbloccò il telefono, per leggere il messaggio. Una semplice parola, “Temporale”. Si guardò intorno, la camera era immersa dal buio, e il letto era vuoto, segno che Ellie si doveva essere alzata. Decise così di alzarsi a sua volta, e sbadigliando si diresse in salotto, in dosso solo un paio di boxer neri. Rabbrividì, il pavimento era freddo a contatto con i piedi nudi. Entrò nel piccolo salotto e la vide, rannicchiata sul divano. Sorrise notando che indossava la sua camicia a scacchi nera, era troppo lunga persino per lui, figuriamoci per Ellie.
- Ehi piccola! – si mise a sedere sul divano accanto a lei, accarezzandole una coscia nuda.
- Odio i temporali. – disse stringendosi uno dei cuscini al petto.
- Lo so. – disse nel momento in cui un tuono echeggiò in lontananza, vedendola saltare leggermente sul posto. Si avvicinò, permettendole di sedersi sulle sue gambe. – Potevi svegliarmi. –
- Beh l’ho fatto. – disse stringendosi ancora un po’ di più a lui, appoggiando la testa nell’incavo del suo collo.
- Con un messaggio! – si lasciò scappare una risata, per poi lasciarle un bacio tra i capelli. – Da quanto sei sveglia? – chiese intrecciando la sua mano con quella della ragazza.
- A dirla tutta non ho mai preso sonno, tu sei crollato subito dopo … - gli lasciò un bacio all’angolo della bocca. – Il sesso ti stanca tutte le volte. – rise poi cominciando a giocare con i capelli alla base del collo. – Ma aveva già iniziato a piovere e non sono riuscita a prendere sonno, così sono venuta di qua a studiare un po’ … ma poi ha iniziato a tirare vento e a tuonare e … -
- La prossima volta svegliami di persona ok? –
- Sembravi un cucciolo … - sorrise lei.
- Che dici torniamo a letto? –
- Mi sta fatica. – rise lei guardandolo.
- Pigra. – si alzò, tenendola saldamente tra le braccia e si incamminò in camera, sapeva che se l’avesse spinta a non pensare al temporale, se ne sarebbe dimenticata e si sarebbe addormentata senza grandi problemi. La sentì ridere e la sistemò a letto, ridendo a sua volta. – Sai, ho dormito un paio di ore e penso di poter affrontare un secondo round. – disse maliziosamente, baciandola dolcemente, mordicchiandole il labbro inferiore, sapendo quanto la cosa la facesse impazzire. Ellie non disse niente, si limitò a tirarlo a se, circondandogli il collo con le braccia e sorridendo contro le labbra del ragazzo. Calum lo prese come un sì e, tenendosi in equilibrio con un braccio, in modo da non pesare troppo contro di lei, con la mano libera cominciò a sganciarle i bottoni della camicia.
- Mi rendi il compito facile così. – parlò contro le labbra di Ellie, quando si rese conto che lei non indossava il reggiseno sotto la camicia.
- Basta parlare Hood. – cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio. – Passiamo hai fatti, che dici? – disse cominciando a giocare con l’elastico dei boxer di Calum.
 


Ellie cercò di soffocare l’ennesimo sbadiglio, in vano, ricevendo un’occhiataccia da Tessa, seduta davanti a lei al tavolo della biblioteca.
- Avete fatto le ore piccole con Cal? – chiese sorridendo, posando l’evidenziatore sulla pagina del libro.
- Temporale. – si limitò a dire Ellie, tenendo lo sguardo basso sul quaderno, su cui stava ricopiando gli appunti di storia dell’arte. Era un mercoledì mattina e non avendo nessuna delle due lezione si erano date appuntamento in biblioteca per studiare per gli imminenti esami di metà semestre, ma Ellie avrebbe preferito rimanere a letto fra le braccia di Calum.
- E non vi siete dati ad attività … divertenti? – chiese guardandola alzando un sopracciglio.
- Beh diciamo che da quando ci siamo trasferiti nel nuovo appartamento insieme … fare sesso è più facile, non si rischia di essere interrotti da fratelli e sorelle o peggio ancora essere scoperti da qualche genitore. – alzò lo sguardo sorridendo.
- Sai non pensavo che vi sareste trasferiti a vivere insieme dopo così poco. – era la prima volta che Tessa glielo diceva, ma Ellie sapeva che lo aveva pensato in precedenza, lo avevano fatto tutti quando con Calum avevano annunciato di voler andare a vivere insieme.
- Stiamo insieme ufficialmente da otto mesi, ma alla fine è come se lo fossimo stati già da anni. – sorrise stringendosi nelle spalle.
Erano cambiate così tante cose nell’ultimo anno. Avevano tutti finito il liceo. Ed erano andati avanti da lì con le loro vite. Ellie dopo averci pensato per qualche mese aveva deciso di iniziare l’università, incoraggiata dai genitori e da Calum, aveva iniziato a studiare lettere, le sarebbe piaciuto diventare un giorno un’insegnante. Calum aveva invece iniziato a lavorare, dividendosi fra un negozio di musica in centro e un negozio di tatuaggi dove stava anche seguendo un corso per diventare tatuatore. Lavoro che aveva comportato un paio di disegni sulla sua pelle. Tessa dopo aver passato un anno a lavorare, quando aveva visto Ellie decidere di cominciare a studiare aveva deciso di iniziare l’università anche lei e aveva iniziato a studiare giornalismo. Luke e Michael si dividevano fra studio e lavoro. Luke aveva iniziato a dare lezioni private di chitarra ad alcuni bambini, mentre frequentava la facoltà di economia. Michael lavorava come barman, in uno dei locali in centro, tre sere a settimana, mentre studiava grafica. Ashton, invece come Calum, aveva deciso che non era pronto a tornare a studiare e aveva trovato lavoro come personal trainer in una nuova palestra in centro.
Ma il cambiamento, o meglio la novità, che aveva colto tutti di sorpresa era stato il fatto che Ellie e Calum avessero deciso di andare a vivere insieme dopo così poco tempo. La bis-nonna di Calum gli aveva lasciato un piccolo appartamento in centro e i due ragazzi, dopo averne discusso con i genitori di entrambi, avevano deciso di volerci andare a vivere insieme, così dopo averci lavorato e averlo rimesso a nuovo ci si erano trasferiti ufficialmente due settimane prima.
Ellie alzò di nuovo lo sguardo dal libro, quando il suo cellulare vibrò, indicando l’arrivo di un nuovo messaggio. Sorrise nel vedere il mittente. “Guarda un po’ chi era quella stanca poi ieri sera …” allegata c’era una foto di lei addormentata sul petto del ragazzo.
- Ehi belle fanciulle. – Luke si mise a sedere accanto a Tessa, scoccandole un bacio sonoro su una guancia. Ellie li osservò, salutando Luke con un sorriso e un cenno della mano, erano così carini insieme.
Abbassò di nuovo lo sguardo sul telefono, digitando la risposta. “Sei tu che mi hai stancata, Mister Hood. Sono in biblioteca con la coppietta tutta baci e amore, salvami.” Sorrise premendo invio e unendosi alla conversazione di Luke e Tessa.
 

- Els? – Calum entrò in casa, appoggiando le borse della spesa a terra. Era uscito dal turno al negozio di musica circa un’ora prima e si era fermato al supermercato a comprare la lista di cose che Ellie gli aveva mandato per messaggio quel pomeriggio.
- Sono in cucina. – urlò di rimando la ragazza.
- Ciao. – Calum le sorrise appoggiando le buste sul piccolo tavolo in cucina. – Com’è andata oggi? – chiese scoccandole un bacio su una guancia.
Ellie chiuse momentaneamente gli occhi, sorridendo. – La lezione di oggi pomeriggio bene ed è finita pure prima, quindi sono riuscita a fare il dolce. – indicò il forno, dove una torta al cioccolato stava cuocendo.
- Questo spiega il fantastico profumino. – sorrise lui, iniziando a levare le cose dalle buste.
- Stamattina sono stata in biblioteca con Tessa poi Luke ci ha raggiunte e sono stati appiccicati tutti il tempo, sono davvero innamorati. – sorrise contenta per l’amica. Stavano insieme da quasi dieci mesi e Ellie era contenta che finalmente si fossero trovati. Non aveva mai visto nessuno dei due felici quanto lo erano l’uno con l’altro. – La tua giornata com’è andata? –
- Stamattina sono andato a trovare mamma e ha insistito perché rimanessi a pranzo, sono andato via di casa da due settimane e secondo me cerca di farmi tornare a vivere con loro a ogni occasione che ha. – rise aprendo il frigorifero e mettendo a posto una confezione di yogurt alla fragola. – A lavoro è stata una giornata tranquilla. – si strinse nelle spalle.
- A che ora arrivano i ragazzi? – chiese Ellie guardandolo.
- Verso le otto. –
- Viene anche mio fratello. – sorrise Ellie. – L’ho convinto a venire con la nuova ragazza che frequenta. –
- Com’è che si chiama? –
- Jessica. – Ellie girò di nuovo su se stessa, finendo di rigovernare i piatti nell’acquaio. Suo fratello aveva conosciuto Jessica in università, in uno dei corsi nuovi che frequentava, e ad Ellie ancora faceva strano che il fratello avesse trovato una ragazza che gli piacesse così tanto da starci insieme da quasi due mesi, e la cosa che le dava leggermente noia era che ancora non gliela aveva presentata, così era stata contenta quando quella mattina Joe l’aveva chiamata e le aveva chiesto se era un problema se quella sera avesse portato anche Jessica, e lei ovviamente, contenta di poterla finalmente conoscere, aveva subito detto che non era affatto un problema.
- Ah piccola … -
- Si? – Ellie lo guardò alzando un sopracciglio.
- La prossima volta che nella lista metti anche gli assorbenti … non te li compro. – Calum arrossì, e Ellie si fece scappare una risata vedendolo imbarazzato. – Non ridere. – disse appoggiandoli sul tavolo della cucina. – Sono stato venti minuti nel corridoio lì ad osservare tutte le confezioni, perché ne esistono così tanti? – chiese ancora leggermente rosso in viso.
- E alla cassa, il ragazzo che mi stava servendo mi ha guardato in modo strano. –
- Non penso abbia pensato fossero per te, tranquillo. – sorrise, uscendo dalla cucina e andando verso la camera da letto.
- Puoi comprarteli da sola la prossima volta, per favore? – chiese seguendola.
- Va bene, non te li chiederò più. – si mise a sedere sul letto, sfilandosi i jeans. – Ma tu non chiedermi più di comprare i preservativi. – disse alzandosi e andando verso l’armadio. Calum sorride, osservando il fondoschiena della ragazza, mentre lei camminava.
- E’ successo solo una volta, perché avevi smesso di prendere la pillola. –
- Beh è stato abbastanza umiliante come cosa, le vecchiette al supermercato mi hanno guardata malissimo … - si sfilò anche la maglietta, rimanendo solo con l’intimo. – Vado a farmi una doccia. –
- Posso unirmi? – chiese mordendosi un labbro.
- No, tu va a preparare per dopo, apparecchia. Appena ho fatto vengo a darti una mano. – si avvicinò, abbassandosi in modo da essere all’altezza di Calum, seduto sul letto, e gli scoccò un bacio a fior di labbra per poi andare in bagno e chiudere la porta.
 


- Era anche l’ora che ci invitaste a casa vostra. – Michael li guardò, seduto sul divano, sorridendo.
- Beh l’abbiamo voluta rendere presentabile prima di invitarvi ufficialmente. – sorrise Ellie bevendo un sorso di birra dalla bottiglia che aveva in mano, per poi renderla a Calum.
- Vuoi dire … abbiamo prima voluto inaugurarla da soli prima di invitarvi. – sorrise maliziosamente Ashton guardandoli. Ellie arrossì nascondendo la testa contro il petto di Calum, che ridendo la strinse a se.
- Stiamo parlando di mia sorella, possiamo evitare. – disse Joe con la faccia quasi schifata.
- Esatto, parliamo un po’ di voi … - disse Tessa, salvando l’amica, che le sorrise per ringraziarla. – Jessica … -
- Chiamatemi Jessie. – sorrise la ragazza.
- Jessie, dove vi siete conosciuti? –
- In facoltà, si è seduto accanto a me alla seconda lezione del corso di economia … e ha attaccato bottone. –
- Tipico di Joe. – rise Ellie.
Avevano cenato parlando del più e del meno, e dopo cena si erano spostati sul divano, dove Michael, Ashton e Luke erano comodamente seduti, mentre Tessa era seduta a terra, con la schiena appoggiata alle gambe di Luke. Joe e Jessica erano seduti sulla poltrona che Calum aveva tanto insistito a comprare, e Ellie e Calum erano seduti su una delle sedie del tavolo, o meglio Calum vi ci era seduto mentre Ellie era comodamente seduta in collo al ragazzo. Calum le scoccò un bacio sul collo, facendola voltare verso di lui.
- Mike dove l’hai lasciata Rebecca? – chiese Luke guardando l’amico.
- E’ via con i genitori, una cugina si sposava a Merlburne, ed è dovuta andare contro voglia, e io purtroppo non sono potuto andare per via del lavoro. – si strinse nelle spalle, bevendo un sorso di birra. – Ma almeno non sono l’unico da solo stasera. – sorrise guardando Ashton.
- Gabi aveva il turno di notte stasera in ospedale, anzi le dispiace non essere potuta venire. – disse guardando Ellie.
- Oh si ci siamo sentite oggi pomeriggio, le ho detto di non preoccuparsi. – sorrise a sua volta la ragazza. Ashton aveva conosciuto Gabrielle, detta semplicemente Gabi, sei mesi prima ad una festa dove Michael e Luke lo avevano trascinato, con la scusa che volevano fargli dimenticare Ellie, perché sapevano che anche se il ragazzo non lo aveva mai ammesso, il fatto che lei lo avesse praticamente scaricato per Calum gli aveva fatto male. Era lì che aveva conosciuto Gabrielle, una bellissima ragazza, studentessa universitaria al terzo anno di medicina.
Calum sorrise quando sentì Ellie muoversi in cerca di una posizione più comoda. - La cena era ottima. – le sussurrò in un orecchio. I ragazzi parlavano fra di loro in sottofondo, ma per Ellie non c’era altro che Calum. Gli occhi del ragazzo erano carichi di quello che Ellie ormai aveva imparato a riconoscere come un misto di amore e desiderio. Quel modo di guardarla, la faceva sentire sicura, protetta e desiderata, Calum la faceva sentire importante ogni minuti di ogni giorno e lei non poteva chiedere niente di meglio. Tutte le paure che aveva avuto all’inizio, di poter rovinare la loro amicizia, di poter perdere il suo migliore amico, si erano rivelate tutte infondate. Aveva avuto ragione Calum sin dall’inizio, essere innamorata dal proprio migliore amico era la miglior cosa che avesse mai potuto desiderare, e se ne rendeva conto ogni giorno

 

THE END


 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state? 
Beh che dire siamo ufficialmente alla fine anche di questa storia. 
Mi piange il cuore, ci ho lavorato un sacco a questa e anche se, ammetto che l'idea di base iniziale era diversa,
adoro come si è sviluppata e come vi ha stupite ad ogni capitolo. 
Vorrei ringraziare, @Giuls_C che ad ormai sopporta le mie storie da una vita, legge sempre i capitoli in anteprima e mi da pareri e mi aiuta con le idee. GRAZIE Bellezza. 
Poi vorrei ringraziare voi. Che avete seguito la storia, commentando o in silenzio, grazie davvero, ormai sono anni che scrivo e ad ogni storia mi fate sentire apprezzata, GRAZIE GRAZIE GRAZIE. 

Probabilmente passerà un po' prima che pubblichi qualcosa di nuovo, non tanto perchè non ho idee, anzi ho già iniziato a scrivere una storia nuova, completamente diversa come genere. (Vi lascio qua sotto una piccola anteprima) ma principalmente per il fatto che essendo in vacanza ho un sacco di cose in programma e non sempre avrò la conessione internet e la possibilità quindi di postare. Ma tranquille avrete mie notizie, non sparirò. 

 
Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 
Ho aggiunto un secondo link tumblr, visto che ho riniziato ad usare anche il secondo che ho, quindi se vi va seguitemi anche lì. :D



Ellie (Photo), Calum (Photo), Ashton (Photo 
Luke (Photo), Micheal (Photo),  

Joe (Photo), Tessa (Photo), Rebecca (Photo),
Gabi (Photo), Jessica (Photo)


Ellie's outfits (Outfits 1 - Outfits 2)

Ellie's outfits (Outfits 1, Outfits 2)
Appartamento (Photo)
 
ANTEMPRIMA 
 
  "Fu Tyler a parlare per primo. – E’ successo … che ci avete mandato in una cazzo di missione suicida. – 
disse pulendosi il labbro inferiore, spaccato, con il palmo della mano destra. 
– Ci hanno aggredito non appena abbiamo messo piede nell’edificio … come se sapessero che saremmo arrivati. – 
urlò, nervoso. Aveva la maglietta strappata e si vedevano dei tagli, arrossati e ancora sporchi di sangue.
Martin si guardò velocemente intorno, quei cinque ragazzi erano una famiglia ormai per l’uomo, e odiava sapere 
di averli messi inconsciamente in pericolo. – State tutti bene? – chiese preoccupato.
- Ti sembra che stiamo bene? – sputò velenosamente Amelia, osservandola notò i tagli sulla faccia, aveva un 
sopracciglio spaccato, e un sottile rivolo di sangue le colava dall’attaccatura dei capelli.
- Jasper … gli hanno sparato a una gamba. Avevano delle cazzo di pistole Martin. – Tyler stava ancora urlando.  
Poi improvvisamente chiuse gli occhi. – Ma è Emma ad aver bisogno di assistenza. –aggiunse quando vide 
Kellan avvicinarsi con la ragazza incosciente fra le braccia.
- Cosa le è successo? – era stata Gabrielle, apparsa alle spalle del marito, a parlare. Si avvicinò di corsa alla ragazza,
cercandole il polso. – C’è battito … portala dentro Kellan … arrivo in un secondo. – si rivolse al ragazzo che annuì e 
si incamminò a passo veloce all’interno della casa. "

Peace&Love El.

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