All for one, one for all.

di Catnip_Peeta_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. Un ragazzo zuccheroso ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


SPAZIO AUTRICE
Non ho nulla da dire se non che sono nuova e che spero che come inizio vi piaccia e che ho mille idee in testa pronte per essere scritte!
Fatemi sapere :)
Catnip_Peeta_
P.S. Ho fatto un trailer ma il pc fa i capricci. Appena riesco lo metto su Youtube e qui vi lascerò il link <3
 

https://lh4.googleusercontent.com/-7dzFHEDm3Dc/VNYwRGek_hI/AAAAAAAAASg/Xh0wPaCJZaw/s346/PhotoGrid_1423212400489.jpg

ALL FOR ONE, ONE FOR ALL
Introduzione
Katniss quella mattina fu svegliata da sua sorella Prim, eccitata perché sarebbe stato il suo primo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Katniss si stropicciò gli occhi sbuffando. Era l'alba di un nuovo giorno, e lei avrebbe cominciato il suo sesto anno a Hogwarts. Ne era felice ovviamente, ma non era pronta di affrontare un altro anno di studi. Però si sentiva veramente convinta sul fatto che avrebbe giocato a Quidditch. Non l’avevano mai presa, o perché non se la cavava molto bene o perché c’erano i posti già tutti occupati. Ma quell’anno ne era convintissima.
Si decise ad alzarsi dal letto, strascicando i piedi sul freddo pavimento di casa sua. La valigia era pronta dalla sera prima, quindi avrebbe dovuto solo vestirsi da babbana, andare alla stazione di King’s Cross e prendere il treno.
In cucina sua madre e Prim stavano già facendo colazione.
“Hai tempo per una tazza di latte e due biscotti, siamo un po’ in ritardo Katniss” disse sua madre, sistemandosi il cappotto.
“Così mi tocca fare colazione vedendo voi due che vi preparate senza aspettarmi?” sbottò lei, immergendo un biscotto nel latte.
“Potevi svegliarti prima” rispose semplicemente Prim, accarezzando il gatto che restava sempre accoccolato sulle sue gambe.
Dieci minuti dopo erano pronte, e uscirono di casa.
Katniss era un po’ impacciata nel fare la babbana, se sua sorella a un certo punto non l’avesse fermata, la mora avrebbe lanciato un incantesimo a un signore con un cane che bloccava il passaggio.
Arrivati a King’s Cross il cuore di Prim batteva a mille, vedendo il treno rosso fuoco che sbuffava.
Aveva il suo gufo tutto bianco – l’aveva chiamato Neve perché quando era andato a prenderlo nevicava – comprato a Diagon Alley, la sua valigia e la sua nuova bacchetta.
Invece Katniss aveva un gufo abbastanza vecchio, grasso e buffo. La ragazza lo detestava perché portava la posta in ritardo e nella gabbietta non la smetteva di lamentarsi. L’aveva chiamato, appena preso, Cucciolo, ma quando diventò più grande cambiò il nome in Racchio.
Era ora di partire. Le due sorelle salutarono la madre che continuava a raccomandare a Katniss di controllare sua sorella e di starle vicina quando se ne avesse avuto bisogno.
“Certo mamma, non l’abbandonerò sotto un ponte, te l’ho già detto” ripeté la più grande.
La madre la guardò ansiosa e, dopo un ultimo abbraccio, permise alle figlie di salire sul treno.
Gli scompartimenti erano quasi tutti occupati, però le sorelle Everdeen ne trovarono uno libero verso il fondo.
Dentro c’erano Peeta Mellark, un ragazzo che Katniss aveva conosciuto lo scorso anno ma che trovava terribilmente silenzioso e quindi di poca compagnia, Johanna Mason, una ragazza che Katniss riteneva antipatica e un’amichetta di Prim, la quale esultò quando entrò nello scompartimento.
Katniss, pensando dove si erano potuti cacciare i suoi amici Harry, Ron ed Hermione, si sedette vicino al finestrino, in parte a sua sorella e la sua amica. Davanti aveva esattamente la faccia di Johanna, con in parte Peeta.
Johanna non la smetteva di fissare Katniss, che abbassava lo sguardo infastidita, mentre l’altra si limitava a fare un sorrisetto antipatico.
A un certo punto, Katniss perse la pazienza.
“Fammi un fischio quando pensi di lasciarmi stare” le disse con voce acida.
Peeta alzò le sopracciglia scettico e poi tornò per i fatti suoi.
“Come scusa?” domandò Johanna, fingendo di non aver sentito.
Prim e la sua amichetta le guardavano preoccupate, con la faccia che esprimeva una frase capibile a chilometri di distanza Cavolo, qui scoppia una rissa.
“Hai sentito perfettamente ciò che ho detto” rispose Katniss, facendo un falso sorriso. “Mi da fastidio quando qualcuno mi fissa troppo a lungo. Ho qualcosa in faccia forse? E stai cercando di tirarmelo via guardandomi?”
Johanna scoppiò a ridere.
“Sei patetica” aggiunse Katniss.
L’altra stava per ribattere, quando arrivò la signora del carrello dei dolci.
“Qualcosa dal carrello?” urlò ficcando la testa dentro lo scompartimento.
Tutti si alzarono tranne Katniss, che non amava i dolci.
Così per i seguenti dieci minuti sentì solo l’odore di zucchero, cioccolato, vaniglia e il rumore delle mandibole degli altri che si gustavano quello che avevano comprato.
A Prim scappò una Cioccorana, e la sua amica trovò nel sacchetto della Tuttigusti+1 una caramella al sapore di banana marcia mischiata a uovo scaduto.
L’odore era opprimente, così Katniss decise di uscire e farsi una scappatina in bagno.
Nel tragitto incontrò Finnick, il donnaiolo corteggiato da un gruppetto di ragazze che si mettevano in mostra.
Salutò il ragazzo, con la quale aveva stretto un rapporto di buona amicizia dal primo anno, e proseguì nel corridoio.
Erano arrivati a Hogwarts. La confusione era terribile, i ragazzini del primo anno erano ansiosi di sapere in quale Casa sarebbero capitati, mentre gli altri erano più tranquilli, e le chiacchiere e le urla infastidirono Katniss, che augurò buona fortuna alla sorellina che sarebbe arrivata a scuola con delle barchette attraversando il Lago.
---
Erano tutti nella Sala Grande, Katniss era della Casa Grifondoro – al primo anno tutti dicevano che sarebbe stata perfetta per Serpeverde, Casa in cui lei sarebbe voluta andare, ma il Cappello aveva scelto così – ed era seduta vicino a una sua grande amica, con cui aveva legato da subito. Hermione. Vicino a lei c’erano anche Harry ed Hermione che salutò.
Due minuti dopo le si sedettero di fianco il suo migliore amico Gale e un’altra ragazza, loro amica, Melany Podden. Melany era innamorata di Gale, ma lui.. lui di Katniss.
All’improvviso il Preside, Silente, iniziò a parlare.





 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. Un ragazzo zuccheroso ***


SPAZIO AUTRICE
Ciao, scusate il mio IMMENSO ritardo! Non volevo, ma non ho avuto tempo per aggiornare!!
Mi scuso anche per il capitolo che è un po' corto, ma doveva finire così.
Ovviamente il titolo si riferisce a Peeta ;)
Fatemi sapere che ne pensate, grazie a chi ha recensito, vi adoro!!!
Catnip_Peeta_



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Capitolo 1. Un ragazzo zuccheroso

Circa un’ora più tardi iniziò il pranzo. Prim fu assegnata alla Casa Corvonero, e la bimba sembrava contenta. Katniss un po’ meno: avrebbe preferito che fosse andata in Grifondoro, avrebbe potuto rassicurarla di più quando ne aveva bisogno, vederla più spesso e passare molto tempo insieme a lei. Quando sarebbe giunto Natale o anche prima, quando si sarebbero scritte con la loro madre per raccontarle come andava, avrebbero dovuto dirle in che Casa era stata assegnata Prim, ma Katniss non aveva idea di come poterglielo dire, dato che era da un anno che pregava perché le loro figlie andassero nella stessa Casa.

Ma ovviamente, non si può fare ciò che sempre si vuole. Bisogna accettare ed andare avanti.

“Mi spiace per Prim, Catnip” sospirò Gale, mettendo una mano su quella dell’amica, mentre mangiava l’arrosto come se non avesse mai mangiato qualcosa di così buono in vita sua.

Lei scrollò le spalle, come a far vedere che non gliene importava niente. Ma i loro amici, seduti vicini nello stesso tavolo, se ne accorsero. La conoscevano troppo bene.

“C’è Luna a Corvonero” le disse Hermione dolcemente.

“E i miei due fratelli” aggiunse Gale.

“E Cho” intervenne Harry con un sorriso.

“Sì, lo so ragazzi. Dai, non importa, la vedrò ugualmente”

Gli amici si lanciarono un’occhiata indecisa, ma poi cambiarono discorso.

A un certo punto una ragazza seduta lì vicino li interruppe.

“Scusate, avete visto Peeta? Diceva di dover andare in bagno ma poi non è più tornato. Era qui seduto vicino a me”

Katniss e gli altri si scambiarono uno sguardo veloce.

“No, non l’abbiamo visto” rispose Hermione. “Mi dispiace”

“Oh, d’accordo” la ragazza fece una faccia delusa. “Qualcuno di voi può venire a cercarlo con me?” domandò poi, sfoggiando un sorriso raggiante.

“Vengo io” disse Katniss alzandosi.

In verità non sapeva perché lo aveva detto, era stato come un riflesso, ma non ci pensò più di tanto. Uscì con la sconosciuta dalla Sala Grande.

“Come ti chiami?” chiese lei.

“Susan Coling, e tu?”

“Katniss Everdeen”

“Tu lo conosci Peeta?”

“Sì, più o meno.. E tu?”

Katniss si aspettava di sentirsi una risposta come “Sì, è il mio fidanzato”, invece no.

“Sì, è mio cugino”

Katniss ebbe quasi l’impulso di fermarsi per chissà quale motivo, ma continuò a camminare.

Arrivarono ai bagni femminili affiancati da quelli maschili.

“Noi due non ci possiamo entrare qui dentro, perciò proverò ad urlare” disse Susan. Katniss annuì.

“PEETA!”la sua nuova amica mise le mani a coppa sulla bocca.

Silenzio.

Poi si sentì, nel corridoio a fianco, qualcuno che piangeva.

Le due si guardarono. “Vado a vedere chi è, tu continua a chiamarlo” propose Katniss, ricevendo una risposta affermativa.

La mora attraversò il corridoio, svoltando a sinistra verso la fonte del rumore.

Un bambino si teneva le mani sugli occhi e un ragazzo dai capelli biondi, di spalle, gli sussurrava parole che lei non comprendeva, ma immaginò che fossero parole per consolarlo.

Katniss guardò il ragazzo biondo. Poteva essere Peeta, così lo chiamò.
“Peeta”

Lui si girò, e i loro occhi per un nano secondo si incrociarono, quelli azzurri di lui e quelli marroni scuro di lei.

“Katniss” rispose lui, abbozzando a un sorriso.

Quando lei gli fu vicino, domandò cosa stesse facendo con quel bambino che improvvisamente aveva smesso di piangere.

“Mark è nuovo, voleva andare in bagno ma si era perso. Così l’ho aiutato” disse il ragazzo, accarezzando del ragazzino spaesato. Katniss non poté fare a meno di sorridere, guardando il biondo accarezzare la schiena del piccolo. Era stato davvero dolce a consolarlo. “Su, andiamo in Sala Grande ora”

Katniss li fissò allontanarsi, e poi si incamminò pure lei.

Arrivata in Sala Grande, non smise di fissare Susan e Peeta bisticciare. Lei era preoccupata perché per un quarto d’ora non si era fatto vivo, e lui sbuffava come torturato.

Ogni tanto, anche lui le mandava qualche frecciatina, ma lei spostava lo sguardo immediatamente fingendo di essere interessata a ciò di cui parlavano i suoi amici.

Dopo pranzo andarono tutti nella propria Sala Comune, dove venivano assegnati gli orari delle lezioni che sarebbero cominciate dal giorno dopo.

Katniss ne aveva qualcuna in comune con Hermione, con Harry, con Ron e con Gale. Con gli altri non si era ancora confrontata.

Scese pian piano la sera, e in ogni camera c’era un gran baccano.

Katniss era con Hermione e Susan.

“Mh.. ti posso dire una cosa?” mormorò Susan, rivolgendosi alla mora. Hermione, invece, era andata alla Guferia per aiutare Ron ed Harry con i gufi.

Katniss si voltò, finendo di svuotare la propria valigia, e annuì.

“Però non arrabbiarti, e se sei gelosa dimmelo, che non ne farò più parola e mi dimenticherò della persona di cui ti sto per parlare” la sua voce quasi tremava dalla preoccupazione, così la nuova amica le si avvicinò mettendole una mano sulla spalla.

“Dimmi, non ti uccido mica”

“Mi piace Gale”

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