I’ll try anything once.

di DelilahAndTheUnderdogs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ho visto Nina volare ***
Capitolo 2: *** Smisurata preghiera ***
Capitolo 3: *** Dolcenera ***
Capitolo 4: *** Un blasfemo ***
Capitolo 5: *** Un malato di cuore. ***



Capitolo 1
*** Ho visto Nina volare ***


 

La sicurezza se n’è andata, come la tua giovinezza.
A sessant’anni fai quel bilancio mai fatto sulla tua vita.
Se n’è andato il tempo in cui potevi fare ciò che volevi senza renderne conto a nessuno,
il tempo in cui uscivi di notte per sbronzarti con la band e avere una sbornia spaventosa il giorno dopo.
Il tempo cambia le persone?
Certo e tu sei la prova soffocante di ciò.
Fumi la tua sigaretta, non vuoi pensare.
Non vuoi pensare al peggio e Cal ti chiede che diavolo ti passa per la mente.
Rispondi che non è nulla, che è una cosa vecchia.
I ragazzi ti chiedono se l’hai saputo, annuisci monotono con lo sguardo perso nel vuoto.
Non ci volevi credere, lo stenti ancora ma è accaduto e non si può tornare indietro.
Vorresti cambiare il passato ma ciò è impossibile.
Ormai, lei non c’è più.

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Capitolo 2
*** Smisurata preghiera ***


Il funerale andava avanti da giorni, sette per esattezza.
Lui era venuto solo all’inizio per poi andarsene quasi subito:
l’aveva vista, eccome se l’aveva vista.
Era dentro quella bara, la bellezza non era mutata.
Il figlio di lei piangeva, il padre che lo consolava invano:
sembra ieri che Regina lo tenesse in grembo stretto stretto.
S’erano rivisti vent’anni prima e qualcosa era pur cambiato:
le pareti ad esempio, erano più verdi e più accoglienti.
Non c’era più nulla di commemorativo, nulla di più drammatico – i volti sfigurati, piangono.
La tranquillità si è presa l’ultimo spiraglio di libertà, Regina.
Regina era morta e cazzo quanto dolore provocava ciò!
Le si avvicinò accorto e le sussurrò: “Salutami gli angeli, d’accordo?” 

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Capitolo 3
*** Dolcenera ***


Ricordi?
Dopo il concerto al Sidewalk Cafè avete fatto una passeggiata lungo il bagnasciuga
e propose di andare a Coney Island: vi siete divertiti un mondo.
Perché si lotta? chiese perplessa guardandosi attorno. Per un abbandono urbano e una spiaggia?
Ricordi i sorrisi soffiati?
La risata?
Avete commentato il concerto e non ti aveva nemmeno rimproverato per il tuo comportamento ubriaco.
Il vero genio era lei fra voi due: quando suonava il piano sembrava il paradiso in terra.
“Chi era papà?” Cal propone con morbosità ogni giorno questa semplicissima domanda a cui è così difficile rispondere.
Ci provi però.
Gli racconti della collaborazione e della straordinaria donna che era Regina e di Coney Island e di Kimya (l’amica in comune), di Jack e tutti quella gente underground che frequentavi insieme alla band.
Ti guarda smarrito per qualche nanosecondo per poi dire: “Amore platonico, vero?”
“Forse” è la risposta sconfortata.

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Capitolo 4
*** Un blasfemo ***


Hai visto i baci vuoti varcare il portale di polvere, l’arduo compito della femminilità esistere e l’oracolo non c’ha visto bene.
Adam ti guarda spaesato, ha gli occhi fuori dalle orbite: ti guarda.
Non crede a ciò che le tue labbra hanno appena pronunciato, dice che sembrano un enjambement senza verso conclusivo.
Pensi, pensi che ti porteranno in chiesa a confessare ogni piccolo peccato, perfino il più infimo, anche quello più insignificante.
Buon Dio, questo è ciò che la vita riserva all’uomo?
“L’ho rivista ti dico”
“Non ci credo, Jules, non ci credo”
“Sarebbe meglio che lo facessi, Adam” prende una boccata dalla sigaretta che minacciosamente pende dalle labbra secche.
“È … è … praticamente impossibile, se ci pensi bene”
“Ti ripeto che l’ho vista: era davanti a me in treno”
“Ti manca, come manca a tutti”
“A te manca Kimya?”
Lo guarda corrucciato e disse con tono enigmatico: “Alle volte penso sia un bene che mi abbia insegnato a suonare. Al momento, invece, percepisco il suo ricordo … come dire … soffocante. Capisci?”
“Non del tutto”
“C’ho passato l’intera adolescenza con lei, la conoscevo troppo bene. Per sentire la nostalgia di qualcuno, bisogna o non conoscersi affatto o conoscersi molto poco. Io conoscevo Regina poco o niente, come anche tu del resto.”
“Non ne sono sicuro, Adam."
“Vorrei dirti che un modo c’è, ma non c’è un modo. Per uscirne, intendo”
Detto questo se ne va, lascia Julian nei pensieri più oscuri e pericolosi.
Ride una risata amara, un coltello conficcato nel torace che, sanguinante, non smette di far male.

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Capitolo 5
*** Un malato di cuore. ***


Alle volte la sogni con quel vestito chiaro che era solita indossare, la sogni nella sua giovinezza più pura, incontaminata.
Altre volte ti sembra di vederla nelle altre persone, da dietro vedi i suoi boccoli scendere lungo le spalle: di tanto in tanto le tue orecchie captano la sua risata cristallina.
Hai sessant’anni ma ti senti un ragazzino quando pensi a lei e ai suoi occhi e al suo sorriso o ai suoi capelli così soffici.
Ti ricordi il bacio?
T’ha detto di non rompere ciò che non ti appartiene.
Non avevi capito, allora.
Ti sei ritrovato all’inizio di qualcosa … ma cosa?
Pensi a Juliet e ai suoi occhi, così simili a lei.
Il suo nome è diventato tabù.
Non la nomini nemmeno, non la fai nominare da chi ti circonda: li zittisci sul nascere.
Il tuo cuore (così come la tua mente) se n’è andata a farsi benedire.
Guardi il treno sfrecciare sui binari e ripensi a quella volta che la vita è come un treno, passa così veloce … non te ne accorgi neppure.
Sai che Binki e Fab si sono trovati a metà via fra amicizia e amore? Lo sai? Per rimediare si sono sposati.
Hanno risolto qualcosa? È questa la domanda.
Avresti risolto qualcosa sposandola?
L’avrei fatta soffrire, ti ritrovi a pensare.
C’era una seconda possibilità, ma non l’hai voluta accettare.
Scendere a compromessi non è mai stato nel tuo stile.
Nick ti guarda e dice: “Il dolore non sempre si argina, amico.”
“Nick, stanne fuori. Ti prego.”
“Fa come vuoi.”
“Lo so.”
“Non hai vissuto abbastanza con i sensi di colpa, Jules? Poteva scegliere te, non l’ha fatto. Ormai è tutto passato, è il Passato Jules. Rimuginarci sopra non va affatto bene.”
“Cosa dovrei fare, allora?”
“Pensa a Juliet.”
“Perché mai?”
“Perché lei ti ama e tu la ricambi pensando a un’altra.”
“L’ho amata, Nick , mi capisci?” Jules è disperato quasi urla.
“Appunto per questo dovresti pensare più a Juliet che a Reg- …”
“Nick. Non. Nominarla.”
“Ok ok calmati! Non lo vedi anche tu che è malsano?”
Lo vedo anch’io Nick, avrebbe voluto rispondergli, ma non ce la faccio.

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