Le avventure di Jessica e Alissa

di ViolettaBC88
(/viewuser.php?uid=813348)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il nostro primo incontro ***
Capitolo 2: *** Una potente alleata ***
Capitolo 3: *** Salviamo Anna! ***
Capitolo 4: *** Scontro con Bowser ***



Capitolo 1
*** Il nostro primo incontro ***


COME TUTTO È COMINCIATO (Jessica)
 
Erano quasi le dieci. La stanza era illuminata da una lampada da tavolo che permetteva di distinguere la scrivania, un armadio e un letto. Ero seduta alla scrivania, intenta a scrivere nel mio diario.
- Sono le dieci! Jessica, vai a dormire!- si sentì urlare.
- Va bene.- risposi.
Però continuai a scrivere, intanto che borbottavo:- Uffa, mai che lo dica quando ho già finito...-
Dopo aver finito, andai nel mio letto e mi coricai sotto le coperte. Ad un tratto, però, mi sembrò di trovarmi in un ambiente illuminato.
- Sarà solo mia mamma che è venuta a controllare e ha acceso la luce.- pensai, girandomi e cercando di tirarmi la coperta fin sopra il naso. Ma ben presto mi accorsi che qualcosa non andava. Dov'era finita la coperta? Tastai un po' in giro per cercarla e solo dopo un bel pezzo mi decisi ad aprire gli occhi.
Ciò che vidi mi lasciò senza parole: non mi trovavo più nella mia camera, ero avvolta in un bianco assoluto. Ero anche vestita e avevo le mie solite trecce. Non mi ci volle molto per capire che stavo sognando. Mi alzai in piedi e iniziai a gironzolare, senza un motivo ben preciso. Ad un tratto si sentì:- Jessica...-
- Chi mi chiama?- chiesi io, voltandomi di scatto.
- Jessica...- si sentì di nuovo.
- Fatti vedere!- gridai.
- Jessica... Sono qui...-
Mi guardai un po' in giro e finalmente vidi chi mi stava chiamando: Mario. Il mio adorato Mario, quello dei videogiochi.
- Non ci credo...- dissi, stupita.
- Invece dovresti crederci. Vieni con me, voglio mostrarti una cosa.-
Lo seguii e ad un tratto mi accorsi che non eravamo più avvolti nel bianco, ma ci trovavamo in una pista per kart. L'Ottotornante, per la precisione.
- Che ci facciamo qui? Cosa mi volevi mostrare?- chiesi.
- So quanto grande sia la tua ammirazione per me e i miei amici, quindi ho deciso di farti un regalo... Jessica, ti andrebbe di unirti a noi?- chiese Mario
- C... Cosa?!? Sul serio?!?- feci.
Mario annuì e ne fui felicissima, ma dopo un po' mi venne in mente:- Aspetta, ma questo è solo un sogno!-
- Tu CREDI che questo sia solo un sogno...-
- Cosa vuoi dire?-
- Quando ti sveglierai, in camera tua troverai un tubo che potrai usare per venire da noi. E non è tutto...-
- Cos'altro c'è?-
- Anche tua cugina Alissa ha subito lo stesso trattamento!-
- Sul serio?!? Evviva!!!-
- Beh, questo è quanto. Ah, e ricorda che nel Regno dei Funghi il tempo scorre in un modo diverso, quindi non preoccuparti, puoi venire da noi anche per lunghi periodi senza che i tuoi se ne accorgano.-
È davvero meraviglioso! Grazie infinite!-
Poco dopo averlo detto, mi svegliai. Ricordavo il sogno alla perfezione e notai immediatamente uno sgabello rotondo che prima non c'era. Mi alzai e tolsi il cuscino che c'era sopra: lo sgabello era il tubo. Feci per entrare, ma mi trattenni e andai dai miei genitori: anche se potevo andare nel Regno dei Funghi in quasi totale libertà, mi sembrava giusto spiegare loro la situazione: amavano anche loro Mario, quindi ero sicura che avrebbero capito perfettamente. Li trovai in cucina che preparavano la colazione.
- Mamma, papà, posso parlarvi un momento?- chiesi timidamente.
- Ma certo, tesoro. Cosa c'è?- domandò mia mamma.
- Ecco... magari non ci crederete, ma stanotte ho sognato che Mario mi invitava a unirmi a lui e ai suoi amici e quando mi sono svegliata ho trovato in camera uno sgabello che prima non c'era! Ci ho anche guardato dentro e so per certo che non è un comune sgabello! Deve essere una specie di portale per raggiungerlo!-
- Jessica...- mi interruppe papà - capisco e condivido la passione per Mario e gli altri, ma adesso non ti pare di esagerare? Mario e i suoi amici sono solo i personaggi di una serie di videogiochi, non esistono. Devi aver sognato anche quella cosa dello sgabello.-
- Ah, è così? Non mi credi? Allora venite in camera mia!- esclamai, infastidita dalla loro diffidenza. Trascinai papà per un braccio fino in camera mia e la mamma mi seguì da sola. Raggiunsi lo sgabello e tolsi il cuscino, scoprendo il buco all'interno, infinito, che portava nel Regno dei Funghi.
- Allora? Mi credete adesso?- domandai, certa di avercela fatta.
I miei guardavano lo sgabello... anzi, il portale, sbigottiti. Si avvicinarono per vedere meglio.
- Ma sei sicura che porti proprio nel Regno dei Funghi?- mi chiese la mamma.
- Non ci sono ancora entrata, ma me l'ha detto Mario in sogno e mi fido!- risposi.
Si consultarono un attimo tra di loro, poi papà mi chiese:- Mi prometti che starai attentissima a non cacciarti nei guai?-
- Assolutamente sì!-
- Allora per me va bene.- rispose lui.
Io esultai, poi mi girai verso la mamma, in attesa del suo verdetto. Lei sorrise e mi disse:- Deve essere come un sogno che si avvera per te... va bene anche per me, ma mi raccomando, comportati bene e non essere spericolata!-
Esultai nuovamente, ma dopo un attimo chiesi:- Se siete così preoccupati per quello che potrebbe succedermi, perché non venite anche voi?-
I miei si avvicinarono ancora di più al portale, ma mia mamma disse:- Non riesco ad avvicinarmi... c'è come una barriera che mi respinge.-
Quando fu il turno di papà l'esito fu lo stesso, quindi ipotizzai:- Forse posso usarlo solo io perché Mario l'ha pensato come un regalo per me... mi dispiace.-
- Non importa, tesoro. Non abbiamo detto che non puoi andare senza di noi.- rispose la mamma.
- Quindi posso andare? Sul serio?- chiesi, incredula.
- Sì. E divertiti, mi raccomando!- risposero i miei genitori.
Allora andai in cucina e feci colazione alla velocità della luce, poi mi vestii con la stessa rapidità e saltai nel portale: ero troppo curiosa per aspettare oltre!
 
FINE... O L'INIZIO DI TUTTO?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una potente alleata ***


UNA POTENTE ALLEATA (Jessica)
 
Avevo fatto bene a fidarmi di Mario: mi sono ritrovata sul serio nel Regno dei Funghi. Sognarlo era una cosa, ma andarci sul serio... non riuscivo ancora a crederci, tanto che mi diedi un pizzicotto da sola per assicurarmi che non stessi sognando di nuovo. Come prima cosa andai a Fungopoli, speranzosa di trovare Mario per chiedergli informazioni più dettagliate riguardo le corse con i kart, che in quel momento erano la cosa che mi interessava di più. Lo trovai e lui mi spiegò tutto ciò che volevo sapere; mi fece anche esercitare su un circuito molto facile prestandomi uno dei suoi kart (cosa di cui avevo bisogno, poiché era la prima volta che provavo a guidarne uno). Finito l'allenamento, però, mi disse che non c'erano corse con i kart in programma e serviva un po' di tempo per organizzarne una, quindi mi consigliò di trovarmi qualcosa da fare nell'attesa.
Decisi di andare a visitare il Castello di Peach. Stavo passeggiando per il piano terra, quando un quadro dall'aspetto familiare attirò la mia attenzione: raffigurava alcune Bob-Ombe. Sapevo già che toccandolo avrei potuto raggiungere il campo di battaglia delle Bob-Ombe, quindi, non avendo nulla da fare, entrai nel dipinto; un attimo dopo ero già là. Non mi ci volle molto per accorgermi che era diventato pacifico, ma non era ancora completamente sicuro, come testimoniava la presenza del Categnaccio. Lo stavo osservando da un po', quando notai una stella strana, piatta, con il bordo azzurro e l'interno giallo, che faceva avanti e indietro davanti ad esso. Probabilmente era la prima volta che veniva lì, sembrava disorientata. Anche se il Categnaccio era addormentato, mi avvicinai per avvisarla del pericolo, ma prima che potessi aprire bocca il mostro si svegliò e ci guardò con aria minacciosa. Era più che chiaro quali fossero le sue intenzioni, quindi, senza esitare, presi la stella per una punta e la trascinai via con me. 
Il Categnaccio non sembrava intenzionato a rinunciare alle sue prede: la sua catena era attaccata a un palo, ma la strattonò così tanto da riuscire a sradicare il palo e iniziò a inseguirci. Sempre tenendo la stella per una punta, virai rapidamente e mi nascosi dietro una roccia. Il Categnaccio, però, non aveva intenzione di darsi per vinto e tornò indietro. Puntò dritto verso la roccia, distruggendola, ma fortunatamente io e la stella ci eravamo già spostate dietro un'altra roccia. Sbirciai per vedere dove fosse finito il nostro aggressore: si stava guardando in giro spaesato, poi si allontanò in direzione del monte. Meno male, ci aveva perse di vista. Scampato il pericolo, mi presi un momento per riprendere fiato, poi mi rivolsi alla stella:- Scusami per averti trascinata via così. Non ti ho fatto male, vero?-
- No, tranquilla, non mi hai fatto nulla.-
Rimasi scioccata dalla sua risposta: non parlava normalmente, ma con la telepatia!
- Tu parli con la telepatia...-
- Sì, ma come vedi sento anche chi parla normalmente come te! E devo proprio ringraziarti per avermi salvata da quel Categnaccio! Mi stavo guardando attorno e non me ne ero minimamente accorta... ma per me un semplice ringraziamento non basta. Vedi, io sono una Stella Viaggiatrice, mi chiamo Stella.-
- Che fantasia... io sono Jessica.-
- Bene, Jessica, ti informo che ti sei appena guadagnata il mio sostegno ovunque tu andrai in questo mondo!-
- Cosa? Ti puoi spiegare? Sai, sono appena arrivata.-
- Allora, come ti ho già detto, io sono una Stella Viaggiatrice. Noi Stelle abbiamo una serie di poteri che possiamo condividere con la persona che accompagnamo, ed io, dato che mi hai salvata dal Categnaccio, sono diventata la tua compagna per tutto il tempo in cui resterai in questo mondo. E questo comprende anche il fatto che ti sei guadagnata i miei poteri!-
- Davvero?!? E che poteri hai?-
- Posso volare, teletrasportarmi, parlare telepaticamente, toccare fuoco e lava senza ferirmi e lanciare palle di fuoco. Queste ultime capacità sono personali, ce le ho solo io e cambiano da Stella a Stella.-
- Ed io ho guadagnato tutti questi poteri?-
- No, grazie di avermelo ricordato. Tu hai guadagnato solo la telepatia e i poteri legati al fuoco. Puoi anche volare e teletrasportarti, a dire il vero, ma solo quando mi cavalchi.-
- Posso cavalcarti? Sul serio? Non ti faccio male?-
- Ma certo che puoi! Anzi, che ne dici se facciamo un po' di pratica? Vediamo se riesci ad arrivare al Castello di Peach senza cadere!-
La giornata proseguì così, scherzando con la mia nuova amica. Ero appena arrivata, ma avevo già trovato una nuova, potente alleata.
 
FINE
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Salviamo Anna! ***


SALVIAMO ANNA! (Barbara)
 
Io, Jessica e Alissa eravamo all'Isola Granpiccola a far volare un aquilone, quando una folata di vento lo fece volare via dalle mani di Jessica, così ci avviammo verso il monte dell'isola per recuperarlo. Non eravamo molto pratiche del posto, quindi ci separammo per cercare la via più semplice per salire. Ad un tratto vidi Alissa corrermi incontro dicendo:- Barbara, chiama Jessica e venite con me! Devo farvi vedere una cosa!-
Jessica non era molto lontana e sentì tutto senza che dovessi andare a cercarla, quindi seguimmo Alissa. Ci portò davanti a una parete rocciosa davanti a cui c'erano quattro Goomba che sembravano aspettarla. Non appena Jessica li vide, creò una palla di fuoco, preparandosi ad attaccare, ma quando Alissa la vide chiese:- Cos'è quella roba?-
- È... una palla di fuoco, perché?- Jessica sembrava interdetta, ma subito dopo si ricordò che noi non conoscevamo Stella e si affrettò a spiegare cosa fosse successo. Una volta che ebbe finito si rivolse nuovamente ai Goomba, ma Alissa la fermò nuovamente:- Ferma! Non vuoi mica colpirli?-
- Beh... sì. Di lì si sale, e non saranno certo un paio di Goomba a impedircelo.-
- Ma non sono nostri nemici... non farlo, Jessica...-
- Come sarebbe a dire "non sono nostri nemici"?-
- Io... non so esattamente cosa o come abbia fatto, ma li ho resi innocui. Guarda.-
Alissa si avvicinò e chiese gentilmente ai Goomba di mettersi uno sopra l'altro per permetterci di salire e loro, incredibilmente, obbedirono senza esitare.
- Ma come hai fatto?- chiesi, stupita.
- Non lo so, ve l'ho già detto. Li stavo fissando, poi loro si sono girati verso di me e... ho provato una strana sensazione, come se stessi liberando dell'energia.-
- Hai forse anche tu una Stella Viaggiatrice come compagna?- chiese Jessica.
- No. Non riesco a spiegarmelo.-
- E se fosse una specie di abilità tua naturale?- ipotizzai.
- Potrebbe essere... ancora non riesco a credere di aver incantato quei Goomba... ehi! Ho trovato! Lo chiamerò incanto!-
- Quindi tu sei l'incantatrice...- scherzai.
Dopo questa piccola pausa, proseguimmo grazie anche all'aiuto dei Goomba. Eravamo quasi arrivate, quando inciampai finendo addosso a un cumulo di tronchi tagliati, facendoli rotolare via e scoprendo un passaggio segreto all'interno del monte. Dimenticandoci dell'aquilone, entrammo tutte e tre e ci ritrovammo in una stanza rettangolare illuminata da torce appese alle pareti. Sulla destra c'erano due porte spalancate che mostravano due scivoli bianchi. Accanto alle porte c'era anche una tavola di legno, ma inizialmente ignorammo quest'ultima e provammo gli scivoli. Poi, però, mi venne voglia di vedere cosa ci fosse dietro di essa e con l'aiuto di Jessica la spostai. Oltre c'era uno scivolo, stavolta rosso, così lungo che non se ne vedeva la fine.
Ci entrai: era di gran lunga più bello degli altri e mi accorsi che pian piano da rosso stava diventando prima bianco e poi azzurrino. Per qualche motivo stava anche iniziando a fare più freddo, cosa che mi diede abbastanza fastidio, perché era estate ed ero in maglietta e pantaloncini. L'ambiente si stava facendo sempre più luminoso, quando finalmente vidi la fine dello scivolo: sarei finita dritta contro il cancello di un recinto! Cercai di rallentare o almeno di ripararmi in qualche modo, ma non ci fu nulla da fare: sbattei violentemente contro il cancello, sfondandolo e investendo una ragazza in piedi in mezzo alla stanza; mi fermai solo quando finii addosso a una parete.
Mi guardai attorno: mi trovavo in una grotta tondeggiante interamente fatta di ghiaccio; probabilmente anche il cancello era di ghiaccio, vista la facilità con cui l'avevo sfondato. La ragazza che avevo investito si rialzò e si girò verso di me, guardandomi con malvagità: aveva gli occhi verde oliva, i capelli castano-rossicci e indossava una salopette viola e una maglietta bianca.
- Ma guarda cos'hai combinato... dovresti vergognarti, sai? Non si distruggono le creazioni altrui.- disse, rivogendomi uno sguardo parecchio scocciato.
- Scusa... non l'ho fatto apposta.- risposi, cercando di controllare il tono di voce meglio che potevo nonostante stessi congelando.
- Se te ne vai in meno di un minuto potrei anche perdonarti. Basta che prendi quel tubo.- disse indicando un tubo blu in un angolo. - Ho cose importanti da fare ora e non ho la minima intenzione di perdere tempo con nessuno.-
Volentieri, pensai in un primo momento, dato che non ne potevo già più di quel posto, ma poi notai una cosa a cui prima non avevo fatto caso: c'era una gabbia scavata nella parete della grotta, e dentro...
Non riuscii a crederci in un primo momento e dovetti battere le palpebre più volte per convincermi di aver visto bene. Al suo interno c'era Anna, la mia migliore amica! Era profondamente addormentata, ma come era finita lì?
- Ancora qui? Potrei arrabbiarmi...- intervenne di nuovo la ragazza.
- Ma tu... chi accidenti sei?- chiesi, con la rabbia che mi cresceva dentro.
- Mi chiamo Ludovica. Ora, se hai finito con le domande stupide, ti decidi a levare le tende?-
- Perché l'hai rapita? Nessuno può permettersi di torcere anche solo un singolo capello alle mie amiche!-
- Ah, la conosci? Beh, sappi che c'è un motivo se l'ho portata qui. L'ho trovata nella mia stanza e scommetto che l'ha mandata qualcuno apposta per rovinare i piani miei e di Lord Bowser.-
- Lord Bowser? Ma quindi tu...-
- Ci sei arrivata, finalmente. Sì, sono una dei suoi sgherri.-
A quel punto la ignorai e puntai dritta alla gabbia, ma Ludovica gridò:- Non pensare che sia così facile! Il tempo che ti avevo dato per andartene è scaduto!-
Non appena mi girai vidi una scheggia di ghiaccio passarmi a un millimetro da un orecchio e subito dopo ne fece apparire un'altra e mi lanciò anche quella. Vi confesserò che ero nel panico, non sapevo cosa fare. Cioè, ero arrivata nel Regno dei Funghi da un paio di giorni e già mi ritrovavo a dover combattere contro quella lì? Non stavo facendo altro che schivare i suoi attacchi, quando sentii il rumore di qualcuno che percorreva lo scivolo. Mi spostai per fare in modo che Ludovica mi seguisse e si ritrovasse nella stessa posizione in cui era quando l'avevo travolta. Fu questione di qualche secondo e Ludovica venne centrata in pieno da Jessica.
- Jessica! Come mai sei scesa?-
- Non tornavi e ci stavamo preoccupando. C'è qualche problema? E chi è quella?-
Stavo per risponderle, ma Ludovica si stava riprendendo, quindi dissi:- Jessica, fa' qualcosa! Mi stava attaccando!-
La mia amica allora le lanciò contro due palle di fuoco, che però non la colpirono, ma iniziarono a ruotarle attorno.
- Le impediranno di attaccarci.- non aveva neanche finito di dirlo che Ludovica provò a far apparire un'altra scheggia, ma non appena si mosse le palle incandescenti le si avvicinarono fino quasi a sfiorarla, costringendola a fermarsi.
- Non mi hai ancora detto chi è.- mi disse.
- Si chiama Ludovica, è uno sgherro di Bowser e ha rapito la mia amica Anna... è in quella gabbia, guarda.-
- Lord Bowser, non mancargli di rispetto! E quella là è una spia! L'ho trovata a ficcanasare nella mia camera!- ribattè lei. Noi la ignorammo e provvedemmo a liberare la mia amica: Jessica, con le sue palle di fuoco, sciolse le sbarre della gabbia e creò una scala nella parete in modo che potessi salire per svegliare e aiutare a scendere la mia amica. Non appena mi vide, chiese, evidentemente confusa:- Barbara? Ma dove sono finita? E tu cosa ci fai qui?-
- Prima usciamo, poi ti spiego tutto.- mi limitai a rispondere con tono rassicurante.
Io e Anna entrammo nel tubo per prime, mentre Jessica ci seguì subito dopo aver liberato Ludovica dall'incantesimo e bloccato il tubo con una palla di fuoco affinché non potesse seguirci.
Una volta fuori portammo Anna al sole perché si riprendesse; nel frattempo Alissa aveva ritrovato l'aquilone, ci raggiunse e, capendo la situazione, le offrì un po' del suo the. Le spiegai tutto come promesso e quando ebbi finito disse:- È vero, mi sono ritrovata in una stanza che a giudicare dall'aspetto doveva appartenere al Castello di Bowser, ma non avevo idea di chi fosse e non stavo facendo la spia per conto di nessuno!-
- Ma come sei finita là dentro?- chiese Alissa.
- Ho incontrato Mario in sogno e mi ha detto che potevo raggiungerlo con un tubo che avrei trovato al risveglio in camera mia, ci sono entrata e mi sono ritrovata là.-
- Strano... io sono finita vicino a Fungopoli.- commentò Jessica.
- Io nel giardino del Castello di Peach.- fece Alissa.
- E io alla pista per kart sul retro del suo castello.- intervenni io. - Propongo di andare a cercare Mario e Luigi e chiedere loro di spostare il portale in un posto meno pericoloso.-
Furono tutte d'accordo, quindi tornammo al Castello di Peach. Da lì ci avviammo verso Fungopoli, ma fummo fermate da Luigi.
- Luigi! Che coincidenza! Cercavamo te e tuo fratello!- gli venne incontro Anna.
- E io cercavo te!- rispose lui.
- Come mai?-
- C'è stato un problema con il tuo portale, ma vedo che sei tutta intera, per fortuna... dove ti ha portata?-
- Al Castello di Bowser.-
- COSA?!? Accidenti, è più grave di quanto pensassi!-
- Vi stavamo cercando per lo stesso motivo. Volevamo chiedervi se fosse possibile spostare il portale in un luogo più sicuro.-
- È possibile, ma ci vorrà un sacco di tempo e durante questo periodo tu non potrai venire qui, perché se dovessimo fallire tu non potresti più tornare nel tuo mondo.-
- Ma non posso usare il portale di qualcun altro per venire? Barbara è mia amica, so dove abita.-
- Potresti farlo solo se anche il tuo portale fosse attivo, ma non lo sarà, quindi no, mi dispiace. Anna, non ti preoccupare: io e il mio fratellone cercheremo di riparare il guasto il prima possibile e non appena ce la faremo arriveremo in sogno a darti la buona notizia.-
A quel punto non restava molto da fare: Anna salutò tutte noi, rimanendo abbracciata a me il triplo di Jessica e Alissa. Poi, girandosi verso di noi ogni due passi, si diresse verso il portale del giardino. Mi dispiaceva per lei, ma ci fidavamo di Mario e Luigi ed eravamo certe che sarebbe riuscita a tornare nel Regno dei Funghi. L'avevamo anche salvata da Ludovica... se non l'avessimo neanche trovata all'Isola Granpiccola, chissà cosa le sarebbe successo... facendo un bilancio complessivo, era andata discretamente anche stavolta.
 
FINE
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Scontro con Bowser ***


SCONTRO CON BOWSER (Barbara)
 
Stavo accompagnando Jessica e Alissa in una grotta molto umida e buia. Non saprei dire con precisione da quanto tempo stessimo camminando lì, ma abbastanza a lungo perché la luce dell'entrata sparisse alle nostre spalle; continuavamo a camminare nella quasi totale oscurità, alla ricerca di una destinazione che forse prima era ben chiara nella nostra mente, ma di cui non avevamo più alcun ricordo. L'unica certezza era che dovevamo proseguire.
Ad un tratto si sentì un rumore assordante. Io mi guardai attorno per capire cosa avesse provocato quel baccano, quando piombò Bowser dall'alto davanti a noi. Mi guardò e disse:- Ma chi si rivede... vedo che hai portato le amiche.-
- Come sarebbe a dire "si RIvede"? Non mi pare di averti mai incontrato prima d'ora.- risposi, senza riuscire a nascondere una punta di timore nella mia voce.
- Ah, già, dimenticavo... io e Kamek possiamo spiarti con la sua sfera di cristallo, ma voi non potete vederci mentre lo facciamo!- non appena finì di parlare, si lasciò andare a una sonora risata che scosse il terreno col suo rombo. Quando si ricompose continuò:- La sai una cosa? Le mie spie non molto tempo fa mi hanno comunicato che quei due idraulici rompiscatole se ne sarebbero andati per un lungo periodo ed io, ovviamente, mi stavo già pregustando un bel rapimento finalmente ben riuscito, di quelli in cui il soggiorno della mia adorata nella mia dimora dura più di un giorno... ma poi che succede? Arrivate voi!-
- Ma se noi non...- provò a dire Jessica, ma bastò un'occhiata di fuoco del koopa per metterla a tacere.
- Voi siete una minaccia! Non m'importa se non mi avete ancora attaccato direttamente, mi basta quel che so!- si fermò per un momento, squadrandoci col suo sguardo malvagio. - Tu, biondina! Ho saputo cos'hai fatto a quei poveri Goomba all'Isola Granpiccola! Costringerli ad aiutarvi... mai, dico, MAI uno dei miei sgherri aveva ricevuto un'umiliazione simile! E per quando riguarda voi due... Come avete osato mettere i bastoni tra le ruote a Ludovica?!? Ma lo sapete che è una degli ultimi sgherri che ho reclutato? Che quello era il primo incarico serio che riceveva? Per fortuna vostra non è rimasta né ferita né traumatizzata né le è successo nient'altro di grave, a parte ovviamente fallire, perché in caso contrario potevate stare certe che non avrei perso tempo in questi discorsi e vi avrei già incenerite!-
Bowser si fermò per riprendere fiato e noi ci guardammo preoccupate, spaventate e indecise su da farsi. Io guardai alle mie spalle, cercando con lo sguardo l'entrata e tentando di calcolare se la fuga fosse stata un'ipotesi plausibile, ma mi accorsi con orrore che dietro di noi erano apparse delle rocce acuminate che bloccavano il passaggio, troppo alte e ripide per essere scalate. Il Re koopa continuava a osservare compiaciuto il terrore nei nostri occhi.
- Cosa vuoi da noi?- chiesi infine, in attesa del peggio.
- Sono qui per annientarvi una per una, prima che riusciate a combinare qualcosa di più grave! Ho deciso... inizierò da te, occhialuta.- e mi rivolse uno sguardo di fuoco - Ma che sia ben chiaro che voglio tre duelli, non vi sarà concesso di aiutarvi a vicenda... e neanche di chiamare Stella!-
- No, Bowser, ci siamo anche noi e non lasceremo che la nostra amica ti combatta da sola!- disse Alissa, facendosi accanto a me assieme alla cugina e prendendomi per una spalla, mentre Jessica mi teneva per il braccio dal lato opposto.
Il loro gesto mi commosse: ci conoscevamo da poco tempo, eppure eravamo già così unite! Le guardai piena di riconoscenza: Alissa stava fissando Bowser dritto negli occhi con sguardo deciso, la paura di prima era solo un ricordo... o forse era solo ben nascosta, fatto sta che il suo spirito combattivo e anche un po' spericolato di cui mi aveva già parlato in passato stava emergendo per la prima volta da quando ci conoscevamo; Jessica, invece, sembrava addirittura più spaventata di me e la sentivo tremare; inoltre, nonostante il buio della grotta, mi sembrava addirittura più pallida del solito, tanto da sembrare un fantasma.
- Andatevene, scocciatrici! Mi sembra di aver appena parlato di DUELLO!- tuonò Bowser, più furioso che mai.
Jessica allentò un po' la presa e fece un passo indietro, mentre Alissa non sembrava intenzionata a muoversi di un millimetro. A quel punto mi feci coraggio e dissi:- Jessica, Alissa... lasciatemelo fare.-
- Ma Barbara... fino ad oggi avrai al massimo preso a calci qualche Goomba! Non hai speranze...- osservò Alissa, preoccupata.
- Alissa, non ho scelta. Non possiamo fuggire e se insistessimo a volerlo affrontare insieme peggioreremmo solo le cose... mi pare già parecchio nervoso.-
Alissa annuì, riconoscendo che avevo ragione, e si allontanò cercando di confortare la cugina, sull'orlo delle lacrime all'idea della mia perdita.
Non appena mi avvicinai a Bowser, una sezione circolare di pavimento roccioso si alzò sotto i nostri piedi e attorno ad essa un anello di terreno si frantumò, scoprendo un fossato di lava. Alla vista di quest'ultimo la paura si rinnovò dentro di me più forte che mai e Jessica scoppiò in un pianto disperato tra le braccia di Alissa, incapace di consolarla.
- Te lo ripeto un'ultima volta, perché sia ben chiaro: non puoi farti aiutare da quelle due e da Stella!- avvertì Bowser.
- Non l'avevo certo dimenticato...-
- Fatti sotto, allora!- 
Con queste parole lo scontro ebbe inizio. Bowser iniziò cercando di colpirmi prima con una fiammata, poi con una serie di pugni. Fortunatamente riuscii a schivare ogni colpo, anche se uno dei pugni mi sfiorò un orecchio. Dopo l'ultimo di essi Bowser si fermò un attimo per riprendere fiato e sentii Alissa urlarmi da dietro:- Prendilo per la coda e buttalo giù! Dai, che aspetti?-
Quel suggerimento mi ricordò il modo di combattere che adottava Mario certe volte, ma probabilmente Alissa si era dimenticata di un piccolo ma indispensabile dettaglio: la differenza di forza fisica tra me e l'idraulico. Insomma, non riuscii a eseguire il lancio, un po' per essermi persa in queste riflessioni, un po' per la paura nei confronti del koopa che mi impediva di avvicinarmi a lui, che nel frattempo si era ripreso e stava ripartendo all'attacco. Me ne accorsi all'ultimo momento e mi abbassai appena in tempo per evitare un ulteriore pugno, facendogli lo sgambetto senza volere e mandandolo a terra a pancia in giù. Stavolta era più vulnerabile, quindi decisi di provare: presi Bowser per la coda e iniziai a farlo roteare, stupendomi della mia stessa forza. Lo mollai dopo un paio di giri, credendo che sarebbe bastato e cercando di non lanciarlo dal lato di Jessica e Alissa per evitare di colpirle con gli schizzi di lava, ma riuscì a salvarsi aggrappandosi con gli artigli al bordo della piattaforma. Subito dopo il lancio guardai stupita le mie stesse mani, non riuscendo a capacitarmi di ciò che avevo appena fatto. Era stato un silenzioso e invisibile aiuto da parte di Stella? O la grotta era incantata?
- È appeso per due artigli, Barbara, DUE!!! Ti basta tirargli un calcio e va giù, forza!- un nuovo incitamento da parte di Alissa mi riscosse e mi voltai verso le mie amiche: notai con piacere che Jessica si era calmata e, anche se aveva ancora gli occhi lucidi, almeno non piangeva più; aveva anche chiamato Stella, che mi osservava silenziosa accanto alla sua compagna.
Non appena feci per girarmi, un violento colpo mi ributtò all'indietro. Prima che riuscissi a capire cosa stesse succedendo, mi ritrovai senza terreno sotto i piedi e iniziai a precipitare. All'ultimo istante mi resi conto di cosa stesse succedendo e fui paralizzata dal terrore. Non riuscivo a pensare a nulla, non uscì una singola sillaba dalla mia bocca. Ma poi qualcosa mi fermò.
Il calore della lava era vicino, ma non mi aveva minimamente sfiorata, seduta su quella stella che finora solo Jessica aveva avuto l'onore di cavalcare. Fu semplicemente impossibile per me esprimerle tutta la mia gratitudine per avermi salvato la vita e tutto ciò che mi uscì di bocca fu un semplice "grazie".
Mentre mi riportava sulla piattaforma sotto lo sguardo del koopa così arrabbiato che sembrava sul punto di esplodere da un momento all'altro, passai involontariamente la mano sui pantaloni e sentii qualcosa di piccolo e duro in tasca. Ero ancora un po' stordita per la caduta, ma non appena feci quel piccolo gesto mi riscossi con un sorriso: ricordavo perfettamente dove l'avevo preso. Ma la cosa più importante era che ricordavo altrettanto bene a cosa servisse.
Una volta scesa da Stella, lei tornò al suo posto e Bowser, infuriato, ruggì:- AVEVO DETTO NIENTE STELLA!!!-
- Tu sei riuscito a risalire e così ho fatto anch'io. Mi sembra giusto.- replicai.
- Detesto quando chi sfido riesce a trovare queste scappatoie per aggirare le mie condizioni... E va bene, ma niente bis.-
- Ci sarebbe ancora una cosa... come mai tu puoi sparare fuoco e io no?-
- Non me ne importa un goomba secco!-
Io lo ignorai e tirai fuori dalla tasca la mia arma segreta, un piccolo seme. L'avevo già usato prima alcune volte e sapevo benissimo cosa sarebbe successo... lo lanciai in aria e lassù si trasformò un bellissimo Fiore Potenza rosso rubino; quando lo sfiorai scomparve, mentre il mio potere si risvegliava...
- Cosa potrà mai fare una ragazzina come te con uno stupido fiore?- domandò ironicamente Bowser, che a quanto pare non era affatto informato sul potere di quella meraviglia della natura.
- Cosa so fare te lo mostro subito, tranquillo....- dissi con un sorriso furbetto. Intanto che parlavo alzai una mano: sopra il palmo apparve una luce che si intensificò sempre più fino a divampare in una palla di fuoco, che usai per colpire Bowser con così tanta potenza da farlo quasi cadere nel fossato. Era finito in bilico sull'orlo della piattaforma e lo colpii di nuovo per assicurarmi che cadesse. Mentre annaspava nel fossato incandescente, mi avvicinai a lui e sorrisi soddisfatta:- Avevi dimenticato di proibirmi il Fiore Potenza... e poi, ora che mi viene in mente, tu stesso hai detto "niente bis"... e quindi non risalirai un'altra volta!-
Bowser insistette con la sua inutile resistenza per qualche altro secondo, poi si arrese all'evidenza della sua sconfitta ed emise un ultimo ruggito infuriato, scomparendo nel fossato. Poi il silenzio. Guardai di nuovo giù nel fossato: nient'altro che lava. Di Bowser nessuna traccia. Ancora non riuscivo a crederci, eppure era vero. Era appena successo. Avevo sconfitto Bowser. Cercai le mie amiche con lo sguardo e, quando le scorsi, feci alcuni passi verso di loro. Anche loro erano in silenzio, in attesa del verdetto; ma quando mi videro alzare in aria un pugno in segno di vittoria si abbracciarono esultando. Il pavimento non era tornato normale, quindi dovetti chiedere a Stella un passaggio per scendere. Le rocce acuminate che ci avevano bloccato la fuga, però, erano scomparse, quindi tornammo indietro finché non ritrovammo la luce dell'entrata. Ci entrammo tutte e quattro: vidi tutto bianco per alcuni istanti, poi riconobbi qualcosa.
In un primo momento era solo un'immagine sfocata, ma battendo le palpebre un paio di volte riuscii a mettere a fuoco quello che sembrava un soffitto. A guardare meglio, era il soffitto in legno della mia camera. Mi battei una mano sulla fronte, ridendo: ora ricordavo tutto! Il giorno prima Mario e Luigi avevano chiesto in sogno a me e alle mie amiche di venire nel loro mondo perché avevano un regalo per noi, delle villette alla periferia di Fungopoli che potevamo considerare nostre e in cui potevamo dormire quando ci fermavamo nel Regno dei Funghi per più di un giorno. Quella appena finita era stata la mia prima notte nella mia villetta.
In altre parole, avevo sognato tutto. E probabilmente era anche quella la causa della forza che avevo dimostrato contro Bowser: nei sogni, si sa, tutto è possibile. Mi sedetti sul letto e guardai fuori dalla finestra: vidi Jessica aprire la finestra della sua villetta per far arieggiare. Fu in quel momento che presi la mia decisione: nel sogno c'era anche lei ed era giusto che sapesse. Così, dopo neanche cinque minuti, stavo correndo verso la sua villetta:- Jessica! Devo assolutamente raccontarti il sogno che ho fatto!-
 
FINE
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3018141