Settimana bianca infernale

di TamaraStoll
(/viewuser.php?uid=813006)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutti a sciare! ***
Capitolo 2: *** Thalia: la regina della vandetta ***
Capitolo 3: *** Mai sfidare un Valdez! ***
Capitolo 4: *** Ciaspolata da...dimenticare! ***
Capitolo 5: *** Parte 2: Ciaspolata...da dimenticare! ***
Capitolo 6: *** Brutta sorpresa ***
Capitolo 7: *** Acrobazie rompi collo ***



Capitolo 1
*** Tutti a sciare! ***


Tutti a sciare!

POV Percy

Quando arrivammo avevo la testa che girava e mi sentivo leggero.
-Ve l'avevo detto che non era una buona idea chiedere ad Apeliote di darci un passaggio, disse Jason, essere trasportati dal vento è una cosa, ma essere il vento è un'altra. Ancora peggio è stato chiedere ad Afrodite di darci delle tute da sci!
Adesso vi spiego. Con l'accordo di Chirone, ci siamo concessi una settimana di vacanze in montagna per sciare  in Svizzera con Jason, Leo, Piper, Annabeth, Reyna, Frank, Hazel, Clarisse, Rachel, Nico e Thalia (con il permesso della dea Artemide). Annabeth ha avuto la "brillante" idea di chiedere ad Apeliote (dio del vento dell'Est) di darci un passaggio alle piste da sci del monte "Mönch". Avevamo prenotato un hotel vicino alle piste da sci, così Thalia non doveva soffrire ogni volta che prendavamo la telecabina*.
-Zeus che cosa ho fatto per meritarmi questo! Gridava Nico al cielo.
Mi girai e per poco non caddi a terra dal ridere. Nico indossava una giacca a quadretti colorati con dei pantaloni di un verde acceso e per finire un cappello rosa fosforescente.
-Tua madre è veramente crudele Piper! Aggiunse, e poi, disse togliendosi il cappello, questo non lo metto neanche se mi pagano!
-Ma dai, questa era Rachel, quel cappello ti dona.
Nico gli gettò un'occhiattaccia prima di dirigersi verso un negozio della stazione scistica, Ne uscì dopo qualque minuto con un berretto semplice nero.
-Il re
sto lo cambio un'altra volta, aggiunse prima che glielo chiedessimo.
Ci infilammo gli sci e un minuto dopo eravamo pronti a partire. Annabeth, Thalia, Reyna, Hazel, Clarisse e Frank (naturalmente, perchè è canadese) se la cavavano bene. Io e gli altri avevamo qualque problemino, ma quello che aveva più problemi era Leo. Non la smetteva di cadere e di andare contro le persone che dopo lo insultavano in tedesco agitando i pugni. Una volta è andato per sbaglio fuori dalla pista e si è schiantato contro un albero e una valanga di neve gli è caduta adosso.
-Vuoi una mano? Gli chiesi.
-No,no, lo sentì atraverso la neve, ho una migliore idea.
Poi vedo la neve sciogliersi piano piano.
-Smettila Leo, gli gridò Annabeth, dopo la neve si trasforma in...
Non finisce la frase que Leo si trova bagnato fino all'osso.
-Acqua. Finì Annabeth.
Dopo quell'incidente, siamo dovuti andare all'hotel, altrimenti Leo avrebbe preso una polmonite. Le stanze erano da due persone. Nella prima c'erano Annabeth e Thalia, nella seconda Clarisse e Rachel, nella terza Piper e Hazel, nella quarta Reyna da sola, nella quinta Frank e Leo, nella sesta io e Jason e nella settima Nico. Ci accolse una ragazza bionda, mega truccata con una divisa grisa e tacchi alti.
-Avete prenotato signori? Ci chiese con un sorriso.
-Si, disse Annabeth, riservazione CHB.
La signorina sfogliò un catalogo, dopo si girò e prese alcune chiavi.
-Seguitemi.
Ci mostrò l'hotel e i diversi spazi riservati al publico. Ce ne era uno che avevo la sensazione ci sarei andato spesso: la piscina. Quando mostrò la biblioteca a Annabeth brillarono gli occhi. Ci mostrò le camere. Erano tutte in stile "montagne",erano carine, Dopo arrivarono dei camerieri che portarono le nostre valigie. La valigia di Leo era talmente pesante che erano in due a portarla.
-Cosa ci hai messo dentro? Gli chiesi.
-Dei pezzi di bronzo celeste, mi disse come se fosse normale, voglio fare una modifica agli sci.
-Vuoi provocare una valanga? Lo provocò Clarisse.
-Vedrai Clarisse, disse Leo in tono malefico, vedrai.
Scoppiammo a ridere.
-Vedrete domani sulle piste da sci, disse Leo, perchè il Super Generale Macio Leo vi darà una lezione.
-Peccato, disse Thalia, domani si pattina sul ghiaccio, dovrai aspettare un pò più del previsto.
Leo fece una faccia imbronciata e scoppiammo (di nuovo) a ridere. E cosÌ passò il primo giorno di questa vacanza invernale o infernale?

*Per chi non ha letto "La maledizione del titano", Thalia soffre di vertigini.

Angolo dell'autore:
Ciao a tutti! Sono ritornata! Mi è venuta l'idea quando sono andata a sciare, spero che vi piaccia! Ringrazio ProfeziaFiamma25869 e LeoValdez00 per avere recensito la mia prima ff. Questa volta mi sono fatta aiutare per gli errori di ortografia e grammatica, spero che sia più piacevole da leggere. Lasciate un commento se vi è piaciuta e se volete che continui! Baci.

Daugther_Of_Gea


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Thalia: la regina della vandetta ***


Thalia: la regina della vendetta

 
 
POV Percy
 
 
La mattina seguente ci alzammo e andammo tutti nell’area “ristorante” dove ci sarebbe stata la colazione. Quando arrivammo fummo stupiti: non c’era neanche una traccia di bacon, uova, salcicce, pancake…soltanto latte, cereali, biscotti o pane con marmellata. Fermammo un cameriere, gli chiedemmo per delle uova con bacon. Ci guardò come se fossimo pazzi e dopo se ne andò borbottando in tedesco:
-Amerikaner, Amerikaner.
Però ci accontentò e ci portò delle uova con bacon. Finimmo di mangiare e trenta minuti dopo eravamo su un bus che ci portava alle piste di pattinaggio.
-Vedremo chi sarà il migliore questa volta, disse Leo, perché questa volta non sarò io ad avere sempre le chiappe sul ghiaccio.
-La vuoi piantare Valdez? Gli chiese Frank.
-Voglio la mia vendetta! Gli rispose.
-Sei peggio di Nemesi*, gli disse Hazel.
Scendemmo dal bus e ci dirigemmo verso la biglietteria. Vidi che Thalia era leggermente nervosa, ma non gli dissi niente, anche perchè non volevo che mi drizzasse i capelli sulla testa. Ci infilammo i pattini e un minuto dopo eravamo sulla pista. Thalia appena mise i piedi sul ghiaccio cadde con il sedere a terra. Provò ad alzarsi ma ricadde, allora uscì gattonando e si sedette su un banco. La raggiungemmo.
-Fammi indovinare, gli dissi, non hai mai pattinato.
Mi gettò un’occhiataccia.
-No, disse sbuffando.
-Puoi prendere quelle barre per aiutarti a pattinare, propose Rachel indicandole.
Avevano una forma di trapezio (ok sto decisamente passando troppo tempo con Annabeth), coperte da uno strato di stoffa impermeabile rossa. Leo scoppiò a ridere, Thalia gli gettò un’occhiata di fuoco che si trasformò piano piano in un sorrisino malefico. Mi chiesi cosa gli fosse venuto in mente e cominciai a preoccuparmi. Si levò barcollando, prese una delle barre e ritornò in pista. La seguimmo. Dopo neanche un minuto vidi Leo che cercava di scappare da Thalia.
-Adesso chi è che ride? Disse Thalia sempre con quel sorrisino.
Leo non poteva rispondere perché era troppo impegnato a scappare. Ma ad un certo punto Leo fece una manovra degna di un figlio di Efesto. Rallentò in modo che Thalia lo potesse raggiungere, si spostò di lato e tirò a se la barra di Thalia che cadde a pancia in giù.
-Credo che sono sempre io, disse Leo con un sorriso da folletto.
Però Thalia non si diede per vinta, e sferrò un calcio forte alle caviglie di Leo che cadde anche lui sul ghiaccio.
-Non credo proprio, gli rispose Thalia.
Leo si rialzò e aiutò Thalia a mettersi in piedi, e lei contraccambiò dandogli uno schiaffo. Io e gli altri eravamo restati lì ad osservare la scena ridendo a crepapelle. Clarisse rise talmente tanto che cadde anche lei, ma continuò a ridere. Dopo si rialzò e andata verso Thalia e gli disse “grande” dandogli un cinque. Subito dopo qualcuno mi spinse e caddi anch’io. Mi girai e vidi Annabeth con un piccolo sorrisino. Mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi ma invece di tirarmi su la tirai verso il basso e Annabeth cadde accanto a me. Scoppiammo a ridere.
-Sei veramente una Testa d’Alghe, mi disse alzandosi.
-Ti amo anch’io Sapientona, gli risposi.
-Eoh! I due piccioncini, ci gridò Piper, ripasseranno il ghiaccio dobbiamo uscire!
Uscimmo dalla pista e ci comprammo delle barrette al cioccolato dal distributore.
-Dovrò chiedere alla mia vecchia amica Chione** di darti delle lezioni di pattinaggio, disse Leo a Thalia.
- E io gli dovrei chiedere di darti delle lezioni sulla costituzione della neve, gli rispose Thalia facendo ruotare gli occhi.
- E chi lo sapeva che la neve è fatta d’acqua? Chiese Leo guardandosi attorno.
Tutti alzarono la mano.
-Una domanda Valdez, gli chiese Annabeth, il ciclo dell’acqua non ti dice niente?
Leo si grattò la testa con la mano imbarazzato.
-Dormivi durante le ore di scienze? Gli chiese Frank esasperato.
-Di solito facevo scoppiare l’allarme incendio per non andare a scienze, gli rispose Leo sarcastico, certo che non dormivo!
-Allora c’è solo una sola soluzione, disse Rachel, il cervello di Leo è andato in fiamme letteralmente.
Tutti scoppiammo a ridere, tranne Leo che faceva il muso. Lezione del giorno: non ricopiare dal foglio di Valdez alle verifiche di scienze.
 
*Nel Marchio di Atena Hazel e Leo incontrano Nemesi, dea della vendetta.
**Nella Casa di Ade, l’ArgoII viene attaccata da Chione, dea della neve e del ghiaccio.
 
Angolo dell’autrice:
Buongiorno/Buonasera semidei! Ecco il secondo giorno di questa pazza settimana, spero vi sia piaciuto! Era da un pò che non aggiornavo, cercherò di aggiornare più spesso! Ringrazio chi ha recensito il primo capitolo e chi l’ha letto! Lasciate una recensione!*occhi da cucciolo* Baci
 
Daughter_Of_Gea

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Mai sfidare un Valdez! ***


Mai sfidare un Valdez!
 
 
POV Leo
 
La mattina seguente tutto era pronto: avrei finalmente avuto la mia vendetta su i miei amici. Mi ero chiuso in camera dopo essere ritornato dalla pista di pattinaggio per fare una chiamata importante con l’iPhone e avevo lavorato su i miei sci. Un bullone li, un colpo di martello là e il gioco era fatto. I miei sci erano pronti per la vendetta.
Quando scendemmo a fare colazione il cameriere del giorno prima ci servì le nostre uova con bacon. Quando mangiavamo i clienti dell’hotel ci guardavano straniti. Mi sono detto: ma che hanno da guardare? Diciamo, essendo io americano, mi pare normale mangiare queste cose la mattina. Decisamente non li capirò mai.
-Allora Valdez, cominciò Frank, cosa hai fatto con gli sci?
-Lo vedrai sulle piste, gli risposi con un sorriso maligno.
-Che paura, mi rispose Nico sarcastico.
-Non la potete smettere? Disse Reyna.
-Wow! Disse Rachel, Reyna si è fatta viva!
-Zitta Dare, gli rispose Reyna.
-Che ne dite di alzarci e andare a prepararci? Propose Jason.
-Buona idea, disse Nico, e aggiungo che ho detto addio a quella stramaledetta giacca a quadratini e quegli odiosi pantaloni verdi.
-Attenzione Nico, lo avvertì Piper con un sorrisetto, credo que quando ritorneremo in America avrai qualque problema con mia madre.
Nico si prese la testa tra le mani e fece una faccia allarmata.
-No! Gridò quasi, non voglio andare in giro per una settimana conciato peggio di Prince!
Scoppiammo a ridere, ma quel giorno fui io a ridere più di tutti. Andammo tutti nelle nostre stanze a prepararci per la sciata, e circa un’ora dopo eravamo alla biglietteria per comprare i giornalieri. Ci mettemmo in coda allo sportello e quando arrivò il nostro turno il cassiere ci chiese in tedesco:
-Gutten morgen, was wollen Sie?
- Non parliamo Tedesco, disse Percy in imbarazzo.
Questa volta disse in francese:
-Vous parlez français?
-Oui Monsieur, rispose Piper, on aimerait 11 adultes pour une journée.
-Attendez une minute, rispose a Piper.
Si girò verso la stampante che stampò i nostri giornalieri.
-Voilà, disse dandoli a Piper, bonne journée !
-Era simpatico, ci disse Piper distribuendo i giornalieri.
Poi vedendo che Jason stava diventando verde di gelosia aggiunse velocemente:
-Ma non quanto te Jason, ma dimmi mica sarai geloso?
Jason cominciò a farfugliare.
-I-Io, disse rosso incrociando le braccia e guardando altrove, geloso? Ma da quando?
Scoppiammo a ridere mentre Jason lanciava degli sguardi assassini a tutti. Infilai gli sci e premetti sul pulsante dell’arma micidiale che avevo montato dietro gli attacchi dando il via al mio piano malefico.
-Siete pron…, Percy non finì la frase che venne travolto da un’esplosione al Barolo.
 Dietro di me c’era una nebbia “alcolica” e i miei amici che ridevano stupidamente. “Grazie Signor D” mi dissi nella testa con un sorrisino malefico. Erano tutti sbronzi.
-Vi devo dire una cosa, cominciò Nico che aveva le lacrime agli occhi, Jason si è innamorato di un mattone dopo che abbiamo incontrato Cupido!
-Senti chi parla, rispose Jason che si teneva a malapena in piedi, allora parliamo di te che sei innamorato di Percy!
-Sapientone! Rispose sempre Nico ridendo.
-Quello è il mio soprannome! Disse Annabeth in un misto tra divertita ed arrabbiata, non è vero Testa d’Alghe?
-E io cosa sono? Chiese Clarisse ridendo, Testa di Cinghiale?
-No, no, disse Percy tenendosi la pancia dal ridere, Testa di Gabinetto.
-Me la paghi pivello! Disse Clarisse senza smettere di ridere.
E con la grazia di una balena spinse Percy che cadde a terra, ma anche lei perse l’equilibrio e cadde  all’indietro.
-Non c’è la faccio a prendere un tono serio! Si lamentò Reyna sempre ridendo.
-A chi lo dici?! Gli rispose Thalia che rideva in ginocchio.
-Questa me la paghi Valdez! Mi gridò Rachel che rideva a crepapelle.
-Non c’è la faccio più! Disse Hazel che si teneva in piedi soltanto grazie ai bastoni da sci, ho mal di pancia dal ridere!
-Valdez! Mi grida Frank che cerca di prendere un’aria seria senza successo, dacci l’antidoto! Avrò bisogno di 82549192 camomille per smettere di ridere e far sparire questo mal di pancia!
-Vi accontento se…, cominciai io, mi dite “Il Super  Generale Macio Leo Valdez Capitano dell’ Argo II è il Migliore con M maiuscola sciatore di tutti i Tempi!”
-Due scappellotti vanno bene? Chiese Thalia che cercava di mettersi in piedi invano.
-Semplificato? Chiese Percy che si rotolava nella neve ridendo.
-“Leo sei il Migliore sciatore!” , dissi un pò deluso della breve memoria di Percy.
-Leo sei il Migliore sciatore!, mi gridarono tutti in coro cercando di smetterla di ridere.
-Mi accontenterò, disse premendo sul pulsante dell’antidoto.
Dopo qualque minuto tutti erano ritornati al loro stato “normale”. Vidi la faccia di Clarisse prendere tre colori differenti: diventò verde, viola e dopo rossa di rabbia. E lì capì di essere nei guai fino all’osso.
-Valdez adesso tu…, mi disse dirigendosi verso di me come una furia seguita da Rachel, Thalia, Jason, Nico, Piper, Percy, Frank, Reyna e persino Hazel scrocchiando le mani.
-ADESSO SEI MORTO! Mi gridò Clarisse preparandosi a darmi un pugno.
Stranamente, lo sottolineo, fu Annabeth a difendermi.
-Ho un’ idea migliore che fargli un occhio nero, disse dopo girandosi verso di me.
-E sarebbe? Chiese Frank.
 
 
 
******************3 ORE DOPO******************
 
-Mi si stanno per staccare le braccia! Mi lamento mentre porto l’attrezzatura da sci di tutti.
-Perché non ho pensato a un piano “B”? Grido sapendo che sono solo su una strada deserta.
Adesso vi spiego la “punizione”, altro che punizione questa si dovrebbe chiamare “tortura”, che Annabeth e la sua testolina da figlia di Athena hanno pensato per me. Avrei dovuto portare l’attrezzatura da sci di tutti, ritornando all’hotel a piedi. Se avessi saputo di dover fare questa cosa, avrei preferito come punizione le 12 fatiche di Ercole! Sento un scarpone cadere e mi fermo per raccoglierlo.
-PERCHÉ A ME? Grido al cielo pieno di nuvole.
 
 
Angolo dell’autrice più crudele della storia:
Ciao a tutti! Leo si è vendicato finalmente!*parte la canzone “Alleluia”*. Peccato che il suo piano è andato in fumo! *parte una registrazione di persone deluse*. Ma ho aggiornato!*partono gli applausi*. Grazie siete mitici! Quando ho visto 10 recensioni mi sono messa a saltare per tutta la casa! Grazie a quelli che mi seguono e recensiscono (soprattutto)! Ma anche grazie a quelli che leggono la mia ff silenziosamente! Quindi vi meritate “Grazie” in tutte le lingue che conosco!*rullo di tamburi*
Grazie, Merci, Danke , Gracias!
Al prossimo capitolo!
 
Daughter_Of _Gea  
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ciaspolata da...dimenticare! ***


Ciaspolata…da dimenticare!
 
 
Pov Percy
 
-No, no, no . Non voglio alzarmi da questo comodissimo letto per andare con le ciaspole*! Pietà! Dissi io con la faccia sprofondata nel cuscino.
-È un’impresa farti alzare! Disse Jason.
-Io non mi muovo da qui! Gli risposi come un bambino che fa i capricci.
-Non mi lasci altra scelta, mi disse con tono sconsolato, ti folgoro tra uno…
Io non mi muovo, oggi non è giornata.
-Due…
Tanto ho già fatto l’esperienza con Thalia**.
-Tre!
Mi sento colpito da una scossa elettrica e mi alzo di scatto. Cavolo non me la ricordavo così potente.
-Questa me la paghi Grace, dico cercando di prenderlo, non mi si sveglia così!
-Dai…, comincia lui facendo la faccia d’angioletto, così hai abbastanza energia per cominciare la giornata!
-Non sei divertente come Leo, gli dico sedendomi sul letto.
Lui sbuffa e va in bagno per prepararsi. Ma appena chiude la porta io ne approfitto per fargliela pagare. Uso i miei poteri e un secondo dopo sento Jason gridare:
-JACKSON!!!
La porta del bagno si apre e vedo un Jason furioso e bagnato fino all’osso uscirne. Non potei trattenere una risata.
-Ti avevo avvertito, cominciai io a fargli la morale, mai svegliarmi con la forza.
-Ok, comincia lui, la prossima volta chiamo Annabeth.
-No Annabeth no! Gridai allarmato.
Si certo, Annabeth è la mia ragazza ma meglio non farla arrabbiare, e soprattutto mai sfidare la sua pazienza se ci tieni a restare intero.
-E adesso, continuò Jason, usa i tuoi poteri per asciugarmi.
-Ma tanto ti devi fare la doccia! Protestai io.
-Folgore in arrivo tra: uno… due…
-Ok, ok! Dissi io allarmato e lo asciugai.
-Grazie. Disse in tono piatto.
-Di niente, dissi io con il mento appoggiato sulla mano.
Dopo esserci cambiati entrambi, scendemmo a fare colazione dove fummo subito “accolti” dagli insulti di Leo per la “punizione”.
-Valcas, Stultus, Erre es korakas..., cominciò Leo venendo a sedersi al nostro tavolo.
-Vedo che sei di buon umore Valdez, lo interruppe Nico.
-Ho male a ogni singolo muscolo del mio corpo! Si lamentò massaggiandosi il braccio, come volete che adesso sopravviva ad una ciaspolata?
-Non dovevi farci ubriacare, gli risposi, e poi credo che prima di ritornare al Campo, dovreste confiscarmi la spada e legarmi mani e piedi.
-Perché? Chiese Thalia.
-Perché sarebbe probabile che Signor D resterà senza testa, dissi io cercando di trattenere la rabbia, non doveva aiutarti a farci ubriacare.
-A parte questo, disse Annabeth, come cavolo hai convinto Signor D ad aiutarti nella tua vendetta?
-Facile! Visto che odia noi “marmocchi”, cominciò Leo con un sorrisino, ha accettato di aiutarmi.
-Ma allora sapeva che avresti avuto questa punizione! Disse Annabeth.
-Perché? Disse Leo che aveva perso quel sorrisino per lasciar spazio a una espressione sorpresa.
-Perché…, cominciò Annabeth come se stesse parlando a un bambino di due anni, anche tu sei un “marmocchio”.
-Mi ha tradito! Disse Leo con la faccia rossa.
-Calmati Leo! Disse Rachel ridendo, tra poco prenderai fuoco!
Scoppiammo a ridere, Leo cercava di restare arrabbiato ma cominciò a ridere anche lui. Risalimmo a prendere l’attrezzatura e partimmo con il bus che ci portò dove iniziavano i sentieri per le ciaspole. Quando scendemmo dal bus vidi Reyna strappare dalle mani di Leo le ciaspole ed esaminarle attentamente.
-Hey! Protestò Leo cercando di riprenderle.
-Aspetta Valdez, disse Reyna mettendo una mano contro la sua fronte per tenerlo a distanza, sto controllando che tu non abbia montato marchingegni pericolosi.
Dopo qualque minuto Reyna restituì le ciaspole a Leo.
-Puoi metterle, dichiarò tendendogli le ciaspole.
-Grazie, disse Leo strappandogliele dalle mani.
-Allora, cominciò Hazel, andiamo?
Prendemmo un piccolo sentiero in salita, dopo soltanto dieci minuti Leo cominciò a lamentarsi.
-Non c’é la faccio più! Non c’é la faccio più! Continuava a dire.
-Chiudi quella boccaccia Valdez! Dissero Clarisse e Frank allo stesso tempo.
-Giuro che se non la smettiti, continuò Clarisse, te la chiudo con la colla fusa!
Però Leo non si lasciò intimorire.
-Mica siete voi ad avere portato tutta l’attrezzatura da sci a piedi fino all’hotel! Gridò a Clarisse prima di accorgersi del suo errore.
-Tu. Non. Mi. Parli. Con. Questo. TONO!!! Gridò Clarisse rossa di rabbia prima di prenderlo per i capelli e sollevarlo.
-Scusa, scusa, cominciò Leo che si era fatto piccolo piccolo, pietà non farmi del male.
-Clarisse, cominciò Thalia, lo sai quanto lo vorrei morto e tutto, ma lascialo andare, non vorrei ritornare all’hotel con qualcuno in meno.
Clarisse parve calmarsi e lasciò la presa.
-Grazie per il tuo commento, disse Leo massaggiandosi la testa.
-Di niente, disse Thalia mentre ricominciava a camminare.
Dopo circa un’ora ci fermammo a mangiare. Mi lasciai cadere nella neve.
-Alleluia si mangia!
-Ma pensi soltanto a mangiare? Mi chiede Annabeth mettendosi una mano sulla faccia.
-Be…, cominciai io, è bello mangiare e credo che tutti i ragazzi concordino con me tranne Nico e Frank.
-SI, gridarono i ragazzi a l’unisono, CIBO!!!
-Ma avete 17 anni o 5? Chiese Thalia sconsolata.
-Io nessuno dei due, disse Leo, c’è ne ho 16.
-Un anno di differenza, mica cambia molto, rispose Reyna borbottando.
-Cambia molto invece! Protestò Leo, sono 12 mesi, 365 giorni, 8.760 ore, 525.600 minuti e 31.536.000 secondi di differenza!
-Mica stai diventando come Annabeth! Commento io sempre disteso nella neve.
-Come scusa? Dice Annabeth con uno sguardo tagliente come una lama.
-Niente, niente, mi affrettai a dire prima che mi spaccasse qualque osso.
-Bene, allora mangiamo? Chiese Jason aprendo il suo zaino.
Ci sedemmo sopra delle rocce e mangiammo i nostri panini. Io tirai fuori il mio panino blu al salame. Era tutto blu, compreso il salame.
-Ma che hai pivello con il cibo blu? Mi chiese Clarisse.
-Lascia stare, gli rispose Annabeth prima che io aprissi bocca, troppo lungo da spiegare.
-Poi è tutto coloranti! Commentò Rachel.
-Si ma a me piace! Risposi difendendo il mio panino.
-Testa d’Alghe, disse Annabeth scuotendo la testa.
-Quando è che scendiamo? Chiese Leo.
-Non adesso, disse Frank.
-Questo l’ho capito bulldog Frank Zhang, disse Leo borbottando.
-Come mi hai chiamato?! Disse Frank rosso di rabbia.
-Strafico Zhang! Rispose Leo mettendo le mani davanti alla faccia per eventuali pugni.
-Meglio, disse Frank ricominciando a mangiare.
-Stai passando troppo tempo con Clarisse, disse Jason, eri spaventoso in quel momento!
-Figlio di Marte, disse Frank alzando una mano.
-Ci rimettiamo in marcia? Propone Nico che fino a li era restato silenzioso.
Ci alzammo e rincominciammo a camminare. Dopo circa una mezz’ora sento qualcosa muoversi tra gli alberi.
-Avete sentito? Chiedo.
-No, disse Annabeth, io non ho sentito niente.
-Mi sa che hai respirato troppo Barolo, disse Rachel ricominciando a camminare, ma proprio in quel momento si sentì un ramo che si spaccò e un cervo con le corna d’oro comparse sul sentiero.
-Il Cervo di Artemide, disse Thalia con la bocca aperta, devo catturarlo.
E il cervo come se avesse sentito ricominciò a correre.
-Aspetta! Urlò Thalia cominciando a corrergli dietro.
-Lascia perdere Thalia! Gli urlò Rachel, ma lei non si fermò.
Allora cominciammo a corrergli dietro. Cominciò a nevicare ma non ci fermammo. Dopo un pò che correvamo Thalia si fermò.
-L’ho perso di vista! Disse lei arrabbiata.
-Fa niente, dissi io, ritorniamo indietro.
-Ehm…, cominciò Frank, da quale parte?
-Ritorniamo sui nostri passi, disse Thalia ma appena vide che la neve stava ricoprendo le impronte cambiò espressione, oppure no.
-Credo che è da quella parte, disse Annabeth indicando la strada.
Ricominciammo a camminare ma non vedevo nulla di famigliare.
-Ammettilo Sapientona, dissi io, ci siamo persi.
 
 
*Le ciaspole sono chiamate anche racchette da neve.
**Nella “Maledizione del Titano” Thalia fulmina Percy dopo la Caccia alla Bandiera contro le Cacciatrici d’ Artemide.
 
 
Angolo della scrittrice che lascia la storia in sospeso:

Bonjour tout le monde! Ecco il quarto capitolo! Questa volta sono stata un pò (solo un pò) crudele. *faccia da maligna sfregandosi le mani*. Comunque, *ritornando la pazza seduta su una sedia a scrivere*, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio i 6 che hanno messo la mia storia in preferiti! Ringrazio i 7 che la seguono! E ringrazio di tutto cuore: Vale_Caleo 2000, Little_fox, Leilah Valdez, Iri_Potter, pier1946 e susbetty01 per aver recensito i miei precedenti capitoli! No, veramente: GRAZIE!!! Lasciate una recensione!
Baci

 
Daughter_Of_Gea

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Parte 2: Ciaspolata...da dimenticare! ***


Parte 2: Ciaspolata…da dimenticare!
 
Pov Percy
 
-Cosa ti avevo detto Jason?- gli ripetei per la 849 volta -non mi dovevi svegliare questo mattino!-
-Lo so Jackson- mi ripeteva ogni volta - lo so…-
-Ma la troveremo questa  maledetta strada!- continuava ad incoraggiarci Annabeth.
Ormai era quasi sera e stavamo camminando da ore. Thalia se ne stava zitta in fondo al gruppo. Si sentiva ancora in colpa di aver rincorso il Cervo d’Artemide mettendo tutti fuori strada. Diciamo…teoreticamente (il termine più complicato che abbia pronunciato dopo “Lestrigoni”) era colpa sua…ma mi faceva pena vederla così abbattuta.
-Non dobbiamo fermarci- disse Frank - altrimenti finiremo come ghiaccioli-
Jason rabbrividì -Ho già fatto l’esperienza con Chione* e non ho voglia di ghiacciarmi una seconda volta-
-Sempre meglio che essere spedito in aria dalla sfera di Archimede- aggiunse Leo che faceva fatica a camminare ricordando anche lui l’avventura con la simpaticissima dea della neve.
Si stava facendo buio e noi non avevamo ancora trovato un riparo. A peggiorare la situazione si iniziavano a sentire gli strani suoni e versi degli animali notturni della foresta.
-Mi è venuta un’idea- disse a un certo punto Nico.
-E sarebbe?- lo sfidò Clarisse.
-Non vi piacerà, soprattutto a te Percy- ci avvertì -ma se non voliamo restare la notte qui…prendetevi per mano- ci ordinò.
Ci mettemmo in cerchio, dopo Nico chiuse gli occhi e fummo avvolti dalle tenebre.
 
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
 
Arrivammo in un posto scuro e molto famigliare. Eravamo in una sala completamente scura con delle immagini di morte incise sulle mura. Dai bordi della sala si elevavano delle colonne fatte di teschi ed ossa. Al centro della sala c’era un trono fatto completamente di ossa con accanto un’altro trono a forma di fiore nero. Impallidì all’instante.
-Nico- cominciai io cercando di non urlare -portaci via da qui prima que lui se ne accorda-
-Troppo tardi- disse Annabeth guardando verso i troni.
Ade e Persefone ci guardavano incuriositi dai loro troni.
-Ma che piacere rivedervi!- cominciò Ade con un piccolo sorrisino adatto per il dio dei morti -non pensavo di rivedervi così presto!-
-Buonasera divino padre- si fece avanti Nico -vi volevamo chiedere un favore-
-E sarebbe?- gli chiese Ade.
-Potremmo restare una notte qui? Ci siamo persi. Avremmo anche bisogno di aiuto per ritrovare la nostra strada-
-Mmm…- pensò Ade -ok ma mi dovrete un favore-
Dopo esserci inchinati in segno di rispetto ad Ade ed averlo ringraziato, Nico ci mostrò le stanze.
Ad un certo punto non ce la feci più -Emh, Nico sai dove sono i bagni?- chiesi -Perché ne avrei bisogno-
-Tutto dritto- cominciò Nico -dopo a sinistra, quando arrivi al secondo corridoio vai a destra-
-Grazie- dissi cercando di memorizzare le indicazioni di Nico e lasciai il gruppo.
È inutile dirvi che mi persi dopo cinque minuti in quei corridoi bui. Stavo per girare a destra quando andai a sbattere contro Persefone.
-Scusatemi divina Persefone- dissi io mortificato.
-Per un tipo come te…posso perdonare- disse Persefone con il suo più bel sorriso -cosa ci fai qui?-
-Cercavo i bagni- risposi in imbarazzo -mi potreste dire dove trovarli?-
-Certo!- disse lei con un sorriso smagliante -ti accompagno-
Ringraziai imbarazzato e la seguì. Ci fermammo davanti ad una porta color rame con sopra scritto in greco “WC”.
-Ecco i bagni!- mi indicò la divina Persefone.
-Ehm…grazie- dissi rosso come la casa di Ares.
-Di niente- disse lei avvicinandosi pericolosamente a me e bloccandomi contro il muro.
-Ehm…io dovrei andare…- dissi cercando di aprire la porta da dietro, quando trovai la maniglia mi preparai ad aprire la porta.
-Potremmo vederci più spesso- disse lei avvicinandosi fino che i nostri nasi si sfiorarono.
-Credo proprio di no- risposi io prima di aprire la porta e sgusciare nel bagno.
-Persefone!- era la voce di Ade -vieni o no?!-
-Si vengo tesoro- rispose la dea.
Quando sentii i passi di Persefone allontanarsi mi concessi di respirare. Cavolo…cavolo,cavolo,cavolo! Persefone, la dea della primavera, figlia di Demetra e Zeus, sposa di Ade, è innamorata di me! E adesso che cavolo faccio! Che gli dei mi aiutino (tranne Persefone naturalmente)! Dopo aver fatto quello che dovevo fare (nessuna descrizione), misi la testa fuori dalla porta e controllai che una Persefone con occhi a forme di cuore non mi aspettaste dietro la porta. Il campo era libero e cominciai a correre nei corridoi per ritrovare i miei amici. Correndo andai a sbattere con violenza contro un cameriere zombie facendolo cadere.
-Fates attenziones a doves mettetes los pies essere vivientes!- disse lui rialzandosi.
Indossava uno smoking nero, un papillon rosso, aveva baffi lunghi e sottili, e parlava con accento spagnolo. Poteva sembrare un cameriere qualunque se non avesse avuto un’enorme ferita sul cranio.
-Scusatemi cercavo i miei amici- mi scusai -sa per caso dove siano?-
-Se parlates del señor De Angelos- mi rispose sempre con il suo accento spagnolo -ve possos accompagnares personalmentes-
Lo seguì e appena raggiunsi i miei amici mi avventai su Annabeth e la baciai davanti a tutti.
-Ehm…- disse Annabeth rossissima scostandosi -ti sono mancata?-
-Si- risposi ignorando i miei amici che mi guardavano come se fossi pazzo- tanto, tantissimo, non immagini neanche quanto!- e continuai -Mi sono perso nel palazzo di Ade, sono andato a sbattere contro Persefone, lei ha cercato di baciarmi, mi sono perso una seconda volta e sono andato a sbattere contro uno zombie con l’accento spagnolo!-
-PERSEFONE A CERCATO DI FARE COSA???!!!- disse un’Annabeth infuriata.
Cavolo…forse quel particolare lo dovevo tenere per me…
-Calmati Annabeth!!!- dissi io trattenendola per le braccia cercando d’impedirle di andare a strangolare la dea.
-MA IO LA BUTTO NEL TARTARO!- continuò lei.
Subito ci trovammo tutti insieme a cercare di trattenere l’Annabeth infuriata.
-Sai che non ti lascerei per un’altra! Neanche per una dea!- continuai io cercando di calmarla.
-È vero?- disse Annabeth che era ritornata “normale” e si era rifugiata tra le mie braccia.
-È vero- dissi io prima di baciarla.
Sentì Piper sospirare e dire un certo “Aaaa…l’amore” con aria sognante.
-Adesso che Annabeth è ritornata cooperativa- disse un certo Zhang assonnato- possiamo andare a dormire?-
Tutti annuirono e andarono nelle proprie stanze.
 
 
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
 
 
Quando mi svegliai andai subito a bussare alle porte degli altri per sapere se erano svegli e come sospettavo ero l’ultimo ad essermi svegliato.
-Mio padre mi ha dato questo- Nico ci mostrò una pietra nera con un rubino nel mezzo- mi permetterà di rinforzare i miei viaggi d’ombra-
-Allora- disse Thalia- cosa aspetti, partiamo!-
-Non dobbiamo ringrazziare il divino Ade?- osservò Reyna.
-Lasciamogli un biglietto- propose Rachel prendendo carta e penna cominciando a scrivere. Lo lasciò sul letto di Nico e prese la mano di Hazel e Nico -partiamo!-
Nico chiuse gli occhi e fummo inghiottiti dalle tenebre una seconda volta.
 
 
************* UN’ORA PIÙ TARDI************
 
Nell’hotel sul monte”Mönch”…
 
Pov Annabeth
 
 
-Allora cosa posso ancora aggiungere?- dissi a me stessa guardando il mio foglio intitolato “Come tenere stretto il mio ragazzo” con sopra scritto tutte le mie idee.
-Mmm… mi è venuta un’altra grande idea!- esclamai.
Scrissi:
Farsi dare la ricetta dei pancake blu di Sally.
 
 
*Nella Casa d’Ade, l’equipaggio dell’ArgoII incontra Chione.


   Angolo della scrittrice che si è fatta viva:
Ehm…ciao! *viene colpita da un pomodoro*. Scusami, scusatemi, scusatemi! Lo sò è più di un mese che non aggiorno ma ho avuto anch’io la mia dose di esami! Comunque… *ripulendosi dal pomodoro* chi se l’aspettava questa gita negli Inferi? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio quelli che recensiscono! Ringrazio i 9 che hanno messo la mia ff tra i preferiti, l’unico che l’ha messa in ricordate e i 9 che l’hanno messa in seguite! GRAZIE!!!
Baci
Tamy
 
P.s. Ho cambiato nickname, adesso sono:
TamaraStoll!
 

 
  

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Brutta sorpresa ***


Brutta sorpresa
 
Pov Percy
 
-Quanta neve ragazzi!- esclamò Frank guardando fuori dalla finestra della stanza mia e di Jason.
-Se continua così non potremo più uscire di qui…- borbotta Clarisse con la mano sotto il mento.
-Finalmente un giorno dove posso starmene tranquillo!- disse un Leo allegro sdraiato sul letto di Jason.
-La potete piantare?!- domandò una Reyna disperata.
Era da questa mattina che nevicava a palate ed eravamo bloccati nell’hotel. C’eravamo riuniti tutti nella stessa camera.
-IO HO VOGLIA D’USCIRE!!!!- disse una Rachel che era ritornata una bambina di 5 anni.
-Mi fanno male i timpani a continuare ad ascoltarvi…- borbottò Nico mentre leggeva un libro.
-Una mattina, mi son svegliato…- cominciò a canticchiare Leo.
-O bella ciao, o bella ciao, o bella ciao, ciao, ciao!- continuò Frank appoggiato al muro sotto la finestra.
-Una mattina, mi son svegliato…- continuò Leo.
-E ho trovato l’invasor- continuò Hazel mentre giocava con uno smeraldo.
-Ma che canzone cantate?- chiese Reyna guardandoli come se fossero pazzi.
-Ignorante!- gli rispose Leo mettendosi a sedere sul letto di Jason di scatto- la canzone si chiama Bella ciao  di Enzo Biagi (Nda: canzone bellissima, è consigliato memorizzare le parole J)!
-Io preferisco Un mazzolin di fiori (Nda: altra bella canzone)- disse Jason che si era aggiunto alla conversazione.
-Un mazzolin di fiori...- canticchiò Thalia mentre guardava le sue unghie vigorosamente nere.
-Che vien dalla..- continuò Jason.
-Montaaaaaagna.- finì Nico.
Lo guardammo tutti stupiti. Nico ci mise un pò a capire che cosa aveva cantato.
-Fate. Come. Se. Non. Avessi. Cantato. Niente.- disse con un tono glaciale.
Facemmo tutti “si” con la testa ancora un pò sbalorditi, ma credo che nessuno voleva fare un giro nei Campi della Pena.
-Bene ragazzi- disse Annabeth dopo un lungo silenzio- che ne dite di andare a fare uno spuntino?-
Annuimmo tutti e scendemmo nell’area “ristorante”. Era completamente vuota, si poteva sentire una mosca volare.
-Se ne sono andati via tutti?- chiese Rachel riempiendo una ciotola di frutta-
- Bo, non lo sò- gli risposi alzando le spalle.
Poi successe tutto all’improvviso.
Un vortice di tenebre apparse al centro della stanza e dopo scomparì. Al suo posto c’erano Ade e Persefone in persona.

-VOGLIO PARTECIPARE AL SOLTIZIO D’INVERNO!!!!- gridava Persefone a squarcia gola.
-Lo sai che tuo padre non vuole- gli rispose Ade togliendosi della polvere immaginaria dalle maniche della sua giacca di cuoio nera.
Persefone incrociò le braccia e mise il broncio, ma appena mi vide fece un sorriso degno di Miss Mondo.
-Bene cari semidei- cominciò Ade guardandoci uno ad uno- vi ricordate quando vi ho detto che in cambio della mia ospitalità mi dovevate un favore? Bene, adesso vi chiedo di badare alla mia amata Persefone mentre io andrò al Soltizio d’Inverno.-
-Ma non ho più 3 secoli!- protestò Persefone.
-Si è vero- gli rispose Ade guardandola con uno sguardo accusatore- ma l’ultima volta che ti ho lasciato sola hai fatto crescere dei girasoli nei Campi della Pena!-
-E allora?- disse lei con voce innocente- mancava un pò di colore in quel posto! Poi non capisco perché Thanatos sarebbe migliore di me per dirigere gli Inferi!-
-Basta Persefone!- disse Ade esausto mettendosi una mano tra i capelli- è da una settimana che parliamo di questa cosa!-
Finalmente Persefone chiuse il becco.
-Bene- disse Ade- se nessuno vuole aggiungere qualcosa io parto.-
Ade sparì in una nuvola di tenebre.
-Ehm…- cominciò Leo- preferite Bella ciao o Un mazzolin di fiori?-
Vidi Piper mettersi una mano davanti al viso.
Sarebbe stata una giornata lunga, molto lunga.
 
 
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
 
 
-A cosa volete giocare divina Persefone?- chiese Frank che stressava soltanto a guardare la dea negli occhi.
-Non saprei signorino Zhang- rispose lei annoiata.
-Perché non giochiamo a “Obbligo o Verità”?- propose Rachel mettendosi a gambe incrociate per terra.
Dopo la partenza di Ade, eravamo andati nell’area “riposo” dell’hotel, anch’essa vuota. Io, Annabeth e Leo eravamo seduti su un divanetto messo contro il muro di destra della stanza. Jason, Piper e Nico su un divanetto messo di fronte al nostro. Clarisse era seduta su una poltrona accanto a noi e Thalia di fronte. Frank aveva preso due cuscini, uno per lui e l’altro per Persefone. Rachel si era seduta per terra davanti a Piper che gli stava facendo una treccia con Hazel seduta accanto.
-Si dai- disse Thalia- mi sembra un buon gioco.-
-Comincio io!- partì in quarta Rachel. Si girò verso Clarisse.
-Obbligo o verità?- chiese a Clarisse.
-Obbligo- gli rispose Clarisse.
-Fammi riflettere…- disse Rachel pensierosa-…mettiti il pigiama di Hello Kitty di Piper e tienilo fino alla fine della partita.-
-Cosa?!- disse Clarisse indignata alzandosi in piedi- non lo metterò mai!-
-Invece si!- disse Persefone schioccando le dita.
Un secondo dopo, Clarisse la capocabina della casa di Ares, una dei semidei più temuti del Campo Mezzosangue, si ritrovava vestita con un pigiama di Hello Kitty.
Ci fu un minuto di silenzio totale prima che tutti scoppiarono a ridere. Persino Nico rideva a crepa pelle.
-BASTA!!!- gridò Clarisse facendo tacere tutti, tranne Persefone. Clarisse si risedette sulla poltrona rossa di rabbia.
-Obbligo o verità?- chiese a Persefone.
-Obbligo- riuscì a dire lei mentre rideva ancora.
-Bene- disse Clarisse- vi obbligo a smetterla di ridere per questo pigiama fino alla fine della partita, divina Persefone.
Persefone smise di ridere. Si girò verso di me.
-Obbligo o verità?- mi chiese con un sorriso da far venire il diabete.
-O-Obligo- dissi incerto.
-Baciami!- gridò Persefone sbattendo le mani.
-NON SE NE PARLA!!!- gridò Annabeth alzandosi di scatto e gettandosi sulla dea. Persefone gridò cadendo all’indietro.
-Smettetela!- grido preoccupato per Annabeth. Non vorrei che la mia ragazza si trasformi in una pianta di origano. Mi girai verso gli altri.
-Avete un’idea per farle smettere?- chiesi guardandoli uno ad uno.
Leo si alzò in piedi.
-PRENDO IL POSTO DI PERCY!!!- gridò per farsi sentire.
Lo guardammo tutti stupiti.
-C-Co-Cosa!!??- gridò Thalia guardando Leo con gli occhi spalancati.
-Mmm…- riflette Persefone- non lo sò…non sei bello e fico come Percy…ma potrei accettare.-
Leo si avvicinò a Persefone e gli diede un bacio sulla guancia.
-Non è giusto!- protestò Persefone- io lo volevo sulla bocca!-
-Però non hai specificato!- gli rispose Leo con quel sorriso da folletto.
Ridemmo tutti mentre Persefone metteva il broncio.
Mi girai verso la mia cara Annabeth.
-Obbligo o verità?- gli chiesi sorridendogli.
-Verità.- mi rispose sorridendomi a sua volta.
-Chi è il tuo ragazzo?- gli chiesi con sorriso malizioso.
-Sei tu.- mi rispose baciandomi davanti a tutti.
Con la coda dell’occhio vidi Persefone che ci guardava angosciata, ma sembrava che mi avesse lasciato perdere.
-Obbligo o verità?- chiese Annabeth a Nico.
-Obbligo.- gli rispose.
-Canta la sigla di My Little Pony!- gli disse Annabeth.
Nico divenne tutto rosso. Ridemmo tutti al pensiero.
E così la serata andò avanti tra le risate e le grida di quelli che protestavano, finché Ade ritornò per prendere Persefone e ritornare negli Inferi.
-Chi è contento che Persefone se ne sia andata?- chiese Hazel.
Tutti alzammo la mano.
-Lo sospettavo…-continuò Hazel.
Scoppiammo tutti a ridere.
-Prima di andare tutti a letto- disse Leo con un sorrisino furbo.-sappiate tutti che ho registrato Nico mentre cantava!-
E fece partire la registrazione dove si sentiva cantare Nico My Little Pony.
-Questa me la paghi Valdez!- gridò Nico Cominciando a rincorrerlo.
Ridemmo tutti. Peccato che domani sarebbe stata l’ultima giornata…

 
 
 
Angolo scrittrice ritardataria:
Guten tag! Scusatemi per il ritardo ma qua dove abito la scuola finisce due settimane dopo quelli che abitano in Italia! Scusatemi! Spero che il capitolo sia all’altezza di quello che aspettavate!
AVVISO: Questo è il penultimo capitolo!
AVVISO 2: Forse con un pò di fortuna questa settimana scriverò l’ultimo capitolo!
Ringrazio chi recensisce!
Ringrazio chi l’ha messa in preferite/seguite/ricordate!
Ringrazio anche quelli che ci danno soltanto una sbirciatina!

GRAZIE!!!
Auf Wiedersehen!
 

Tamy

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Acrobazie rompi collo ***


Acrobazie rompi collo

Acrobazie rompi collo

 

Pov Percy

 

-Oggi è l’ultimo giorno, cosa facciamo?- chiese Rachel sedendosi al tavolo.

-Non saprei…- disse Thalia sedendosi accanto a lei.

C’eravamo appena svegliati e dopo una bella doccia eravamo scesi nell’area “ristorante” dell’hotel. Mi sedetti tra Frank e Annabeth.

-Io ho un’idea- cominciò Leo sedendosi a capo tavola – lo stesso giorno che siamo arrivati ho notato che c’era una pista per le slitte…potremmo noleggiarne una e andare là.-

-Mi sembra una buona idea!- commentò Hazel sorridendo- Che ne dite?-

-Sembra un pò per bambini…- disse Reyna.

-Sono d’accordo.- si aggiunse Nico.

-Non più di te che canti My Little Pony…- commentò Leo giocando con un bullone preso dalla sua magica cintura d’attrezzi.

-Cosa hai detto Valdez?- gli chiese Nico con uno sguardo assassino.

-Niente, niente…- si affrettò di dire Leo.

-Allora votiamo!- propose Annabeth.

Alla fine soltanto Thalia, Reyna e Nico erano contrari.

-Allora andiamo tutti a prepararci dopo aver finito di mangiare!- dissi io cominciando a mangiare i pancake che aveva portato in quel preciso momento il cameriere.

Finito di mangiare, andammo tutti nelle nostre camere per infilarci le tute da sci. Ci ritrovammo tutti all’entrata dell’hotel.

-Dove noleggiamo le slitte?- chiese Piper sistemandosi il suo capello in testa.

-Potremmo noleggiarle alla stazione di sci.- propose Rachel.

Annuimmo e prendemmo il bus per raggiungere la nostra meta. Arrivati, scendemmo e ci dirigemmo verso un negozio di noleggio. Entrammo e prendemmo le slitte. Quando uscimmo Frank andò a guardare gli orari del bus.

-Arriva tra 20 minuti!- gridò venendo verso di noi.

-Cosa facciamo nel frattempo?- domandò Rachel disegnando una faccina sorridente nella neve.

-Torneo di mora cinese!- propose Leo eccitato.

-Età celebrale di Leo: 5 anni.- disse Thalia esasperata.

Risero tutti. Cominciammo a parlare di tutto e di più finche non arrivò il bus.

-Prima le signore!- disse Leo facendo passare prima le ragazze inchinandosi leggermente.

-Grazie Mr. Valdez.- ringraziò Piper stando al gioco.

-Mi potete anche chiamare Mr. Valdez super sexy, macio, intelligentissimo e migliore!- gli disse Leo facendogli l’occhiolino.

-Smettila di cercare di rubarmi la ragazza, Valdez!- disse Jason dandogli un scappellotto dietro la testa.

-Non è colpa mia se tutte le ragazze cadono ai miei piedi!- disse allargando le braccia e facendo uno di quei sorrisi da modesto.

-Si, si…- lo prese in giro Thalia.- forse nei tuoi sogni.-

-Ma quante volte ho detto che questa ragazza è geniale?- disse Clarisse ridendo.

-Abbastanza volte per capirlo…- gli risposi.

Scoppiammo tutti a ridere.

la nostra fermata ragazzi!- ci avvertì Reyna.

Scendemmo dal bus e cominciammo a risalire la pista da slitta. Quel posto era pieno di bambini, poi c’erano anche dei ragazzi della nostra età, ma non erano molti.

-Chi scende per primo?- chiese Nico.

Leo, senza neanche lasciargli il tempo di rispondere, si buttò giù dalla discesa. A metà si girò verso di noi usando i piedi come timoni. Guardai verso la fine della discesa e vidi delle piccole collinette.

-Attento Leo! Dietro di…- non mi lasciò il tempo di finire la frase che si trovò già in aria. Fece una capriola e finì di pancia sulla neve. E come se non bastasse la slitta lo raggiunse e gli fece un bernoccolo in testa.

Cominciammo a ridere tutti a crepa pelle. Stavo ridendo così tanto che tolsi i freni (i miei piedi) e cominciai a scendere anch’io.

-Aiuto!- gridai mentre scivolavo sulla neve velocemente…troppo velocemente.

Dopo fu il mio turno, arrivato alle collinette, di fare un triplo salto mortale all’indietro e di atterrare scomodamente sulla neve.

-Ahi.- sussurrai massaggiandomi il gomito.

-Benvenuto nel club!- mi disse Leo porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.

L’accettai e mi rialzai pulendomi i pantaloni dalla neve. Nell’attesa degli altri, cominciai a parlare con Leo di un nuovo film uscito al cinema. Ero talmente preso dalla conversazione che fu troppo tardi per spostarci quando Frank gridò:

-PISTA!!!-

Frank ci fu addosso in due secondi. Io e Leo cademmo come due birilli in una partita di bowling.

-Vi avevo avvertiti!- mugolò Frank dal dolore.

-Un pò troppo tardi elefante Zhang.- gli rispose Leo massaggiandosi il collo.

-Come mi hai chiamato?- chiese Frank con una scintilla pericolosa negli occhi.

-Niente, niente!- disse Leo mettendosi le mani davanti al viso per proteggersi da eventuali colpi.

-Meglio.- disse Frank alzandosi e pulendo la sua giacca.

Poi fu il turno delle acrobazie aeree di Jason, dopo quelle di Hazel, fino a che uno alla vota tutti ebbero la stessa sorte. Però la più divertente fu quella di Clarisse che volò talmente lontano da prendersi il recinto dell’area slitte in faccia. L’unica rispariamata fu Annabeth. Quando gli chiesi come aveva fatto a tenere il controllo della slitta mi rispose:

-Figlia d’Athena, non dimenticarlo!-

In quel preciso momento sentii qualcosa di freddo colpirmi sulla nuca. Non ebbi il tempo di girarmi completamente che fui colpito di nuovo.

-Battaglia di palle di neve!!!- gridò Leo preparandosi a lanciarmene un’altra. Questa volta la schivai e presi un pò di neve, ne feci una palla e la lanciai dritta in faccia a Valdez. Lui cadde all’indietro sul colpo. Vidi Reyna e Piper prendere un grande cumulo di neve e avvicinarsi discretamente a Jason. Quando furono abbastanza vicine, metterono la neve all’interno della sua giacca. Vidi Jason che cercava disperatamente di togliersi la neve di dosso mentre Reyna e Piper ridevano a crepa pelle mentre si davano un cinque. Risi anch’io finchè non sentii una palla di neve centrami in piena faccia seguita dalla risata di Annabeth. Vendetta! Presi una palla di neve e andai di corsa incontro alla mia ragazza. La baciai e ne approfittai per mettergli della neve in testa.

-PERSEUS JACKSON! QUESTA ME LA PAGHI!- gridò cominciando a rincorrermi. Ma subito venne distratta da Nico che gli era finito letteralmente tra i piedi a causa di una palla di neve gigante lanciata da Clarisse. Inciampò e cadde con la faccia per terra.

-Che male.- si lamentò Di Angelo mettendosi in piedi.

-Scusa Nico!- si scusò Annabeth mortificata.

Nico gli fece un cenno tipo: fa niente.

Continuammo così per un pò finchè tutti non furono ricoperti di neve e di lividi.

-Cosa ne di-dite di an-andare a prendere u-una ciocc-cioccolata c-c-calda?- propose Jason che aveva ancora freddo a causa del scherzetto che gli avevano fatto Piper e Reyna.

Tutti d’accordo entrammo nel bar più vicino. Ordinammo 12 cioccolate calde.

-Credo che ho vinto alla guerra di palle di neve.- disse Clarisse mettendo le mani dietro il collo e dondolandosi leggermente sulla sedia.

-No! Ho vinto io!- protestò Leo.

-Pivello due stattene zitto.- disse Clarisse sempre tranquilla dondolandosi sulla sedia un pò più velocemente.

Vidi Leo, che era seduto davanti a lei, scendere un pò sotto il tavolo come se cercasse di allungare una gamba. Due secondi dopo Clarisse si ritrovò per terra.

-VALDEZ SEI UN…- cominciò a gridare Clarisse seguito da parole poco gentili.

-Hai finito?- chiese Leo che si era messo una mano sotto il mento.

Clarisse stava per rispondergli quando il cameriere arrivò portando le cioccolate calde. Clarisse, rossa d’indignazione, si risedette al suo posto fissando la sua tazza. Tutti cominciarono a bere la cioccolata. Clarisse ne approfittò per vendicarsi. Con una mano, dette un colpo alla tazza di Leo che gli si rovesciò addosso.

-Era l’unica tuta da neve che avevo!- si lamentò.

Scoppiammo tutti a ridere. Frank aveva le lacrime agli occhi. Finimmo le nostre cioccolate e ritornammo alle discese.

-Ragazzi mi è venuta un’idea- annunciò Thalia- quando saremo in cima, scendiamo tutti allo stesso tempo, l’ultimo che arriva in basso, farà le valige per tutti!-

-Mi sembra ragionevole- disse Hazel- sperando che nessuno si rompa il collo.-

Risalimmo la discesa con fatica. A quest’ora, tutti erano a mangiare, quindi la pista era tutta per noi.

-Ai vostri posti!- cominciò a urlare Leo sistemandosi sulla slitta- al mio “tre”!-

-No! Al mio! È stata mia l’idea!- protestò Thalia.

-Va bene Miss Fulmine!- gli rispose Valdez sbuffando.

-Come mi hai chiamato?- gli chiese Thalia.

-TRE!!!- dette il via Leo buttandosi giù dalla discesa seguito dagli altri.

-ME LA PAGHI VALDEZ!!!- gli urlò Thalia dietro.

Vidi un fulmine abbattersi vicino a Leo.

-Non m’interessa un taglio alla Frankenstein!- gli urlò Leo divertito.

Alla fine arrivammo in quest’ordine:

1.Annabeth (ma dai…)

2.Frank (si è trasformato in pinguino dopo aver perso la slitta)

3.Reyna (finita degnamente contro Frank il pinguino)

4.Nico (aveva evocato uno zombie che facesse la gara al posto suo)

5.Clarisse (salto mortale all’indietro con capriola)

6.Piper (usando la lingua ammaliatrice convinse il prossimo concorrente della lista a rallentare)

7.Leo (atterrato con la testa nella neve)

8.Hazel (troppo onesta per barare)

9.Io ( purtroppo lo sono anch’io…lo che non ci credete)

10. Thalia ( troppo concentrata a cercare di folgorare Valdez)

10.Rachel ( mortale…non può imbrogliare)

12 e ultimo. Jason ( partito dieci secondi dopo il via perché non aveva sentito).

- Buon divertimento a preparare le valigie Grace!- gli augurò Leo dandogli un colpetto dietro la schiena.

Jason mormorò qualcosa di incomprensibile andando verso le camere per preparare le valigie.

Ridemmo tutti.

-Che ne dite se rifacciamo una settimana bianca il prossimo anno?- propose Piper.

-ASSOLUTAMENTE NO!- gridammo tutti insieme.

Qualche secondo di silenzio prima di riscoppiare tutti a ridere.

Sinceramente? Si, mi sarebbe piaciuto farne un’altra…ma comprando un biglietto di andata e le tute da sci, prendendo una bussola, legando Valdez ad un albero del campo, assicurandosi di non avere niente a che fare con Ade e (soprattutto) Persefone, e portando meno amici idioti…se tutto questo fosse fatto…si mi piacerebbe rifarne un’altra.

 

 

Angolo della scrittrice che cerca di consolarsi:

È finita cari semidei! *soffia il naso* questo era l’ultimo capitolo! Spero che quest’ultimo capitolo vi sia piaciuto! Credo che mi mancherà questa storia…ma tutto (purtroppo) ha una fine!

Ringrazio quelli che l’hanno recensita, cioè:

Little_fox, Iri_Potter, pier1946, Vale_Caleo 2000, Emma_Chase_Potter, susbetty01 e Leilah Valdez!

Quelli che l’hanno messa nei preferiti, cioè:

Bestie_l_ofitauro, Dark_Dreams99, Emma_Chase_Potter, Little_fox, Lucas 3451, marine_and_love, melly_meli_fan di libri, Percabeth14, sgary, SSjGodKaharot e ventujackson!

L’unico che l’ha messa in ricordate:

fabi00!

E per finire, quelli che l’hanno messa in seguite, cioè:

annie17_perce, Anny2001, Iri_Potter, l i b r a r i a n, Leilah Valdez, multifandomiana, Sheila1812, uomini_hime, Vale_Caleo 2000 e zl_0920!

 

Grazie!!!

Bacioni a tutti!

 

La vostra Tamy

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3019789