Childhood Friends

di _a K u M u_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Childhood Memories ***
Capitolo 2: *** An ordinary day ***
Capitolo 3: *** An ordinary evening ***
Capitolo 4: *** An ordinary journey-parte 1 ***



Capitolo 1
*** Childhood Memories ***


“Perché stai piangendo?” chiese la bambina dai capelli verdi prato al bambino rannicchiato, tutto solo che si trovava davanti a lei.

Il bimbo alzò lo sguardo: era biondo, con gli occhi più azzurri del cielo, i più belli che la bambina avesse mai visto.

“Nessuno vuole giocare con me”rispose a bassa voce.

“Bene,allora posso giocare io con te! Sai, conosco un posto stra-mitico per giocare; è pieno di alberi di ciliegio bellissimi e l’erba è così morbida sotto i piedi che si può anche correre senza calzini: è il mio rifugio segreto! Non l’ho mai fatto vedere a nessuno, ma…per te farò un’eccezione! Allora, andiamo?” disse la verdolina tendendo una mano verso di lui e sfoderando un gran sorriso.

Il bambino fece cenno di sì con la testa e prese la sua mano.

“Io mi chiamo Gumi, e tu?” chiese la bimba mentre camminavano

“…Len. Kagamine Len.”

“Len? È proprio un bellissimo nome!” disse Gumi sorridendogli.

“Oh..beh, grazie…”rispose Len, arrossendo.

“Siamo quasi arrivati! Forza,vieni Len!” Gumi prese il braccio del biondino e cominciarono a correre.


I due bambini divennero inseparabili:Gumi aiutò Len a uscire dal suo guscio,ad esprimersi,a farsi degli amici;tutte le volte che scopriva dei nuovi luoghi gli raccontava delle sue avventure e gli rivelava le sue prossime ‘missioni’,gli insegnò a riconoscere le impronte degli animali e i vari tipi di piante e fiori,e molte altre cose.
Certe volte Len si chiedeva se in realtà Gumi fosse una principessa selvaggia,uno spirito libero,figlia di una qualche regina di un qualche regno.
Era una bambina normale,potremmo dire,una bambina qualunque:ma per Len no.
La sua mano lo aveva salvato. Non avrebbe potuto immaginare una vita senza di lei.
Lei era la sua eroina.

~Note dell'autrice
Salve! Allora...mi sono iscritta da poco in questo sito e già ho una voglia matta di scrivere fanfiction! **(oltre che ho un sacco di idee e spero di riuscire a trascriverle tutte!).Come ho già detto nell'introduzione,questa è la mia prima fanfic,quindi siate clementi con me (><  ) Questo primo capitolo fa un po' da prologo della fanfic che sto realizzando,quindi aggiungerò il prossimo capitolo molto,moolto a breve! Qualcosa su di me:sono un'otaku pazza,scatenata con una falce in casa per uccidere chi mangia i suoi dolci,i miei manga/anime preferiti sono Pandora Hearts,Kagerou Days,Ranma 1/2,K-ON!,Death Note e moolti altri,adoro i dolci e...Len,torna qui,dammi subito i miei biscotti!! *esce di scena*
P.S:tendo a farmi spuntare le orecchie da gatto e a rubare il cibo se ne sento l'odore,perciò non stupitevi X3

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Capitolo 2
*** An ordinary day ***



Il ragazzo la stava aspettando all’uscita della scuola:probabilmente il professore si era attardato con la lezione. Il sole di quella mattina illuminava piacevolmente il liceo facendo entrare la luce in ogni suo angolo e i capelli di Len, colpiti dai suoi raggi,parevano dorati. Era il ragazzo più carino della scuola:circa ogni giorno riceveva una dichiarazione,ogni volta rifiutata perché ‘non mi interessa avere una ragazza’,come diceva lui. Era abbastanza timido,gentile e socievole,ma quando si trattava di difendere ciò che più amava dava tutto sé stesso pur di salvarla.

"Len-kuun!"   Gumi gli corse in contro con una mano alzata in segno di saluto.
Il suo carattere non era cambiato affatto:la ragazza si era mantenuta allegra,energica e ribelle,con un sorriso raggiante,tuttavia non aveva più l’autostima di una volta. Si considerava una ragazza qualunque,con nulla di speciale. Len non la pensava così:tutti i giorni le regalava una stellina di carta con scritto:’sei un’amica speciale:non arrenderti mai,fight!’ e un disegnino sopra;era un loro rituale giornaliero. Queste piccole cose avevano il potere di strapparle un sorriso.

“Gumi! Come mai sei così in ritardo?”

“Ah,non me ne parlare” rispose lei con una smorfia “Luka-chan ci tiene sempre a fare un discorso perfetto e senza fretta: comincio a capire perché la abbiano eletta come rappresentante!...” disse sospirando.

“Sono sicuro che anche tu te la caveresti come rappresentante!” disse Len guardando l’amica per vedere la sua reazione. In tutta risposta,lei alzò un sopracciglio e gli lanciò uno sguardo da ‘stai scherzando?’.

“Hahaha,scherzavo!” ridacchiò lui.

“Ah,siamo arrivati a casa tua”

"Già! Devo trovare le chiavi..a domani Len-kun! Ma..cosa?! Le mie chiavi! Non ci sono! Le avrò perse! Dove saranno?! Che faccio adesso?!?!” Gumi era nel panico più totale. Ci pensò Len a calmarla:la prese per le spalle e la guardò negli occhi.

“Ora chiudi gli occhi e fai un bel respiro…”
Questo metodo funzionava sempre:le parole calme e profonde di Len riuscivano ogni volta a tranquillizzarla. La verdolina si ricordò di aver lasciato le chiavi dentro casa quella mattina,perché era in super-ritardo e andava di fretta.

“Beh..potresti pranzare da me,se per te non è un problema”propose Len con il viso leggermente arrossato. Arrossiva quasi sempre:Gumi era abituata. Adorava questo suo lato tenero. Len invece non sopportava questa sua caratteristica:soprattutto odiava arrossire davanti a Gumi,dato che voleva sembrare super-virile almeno davanti a lei.

“Davvero?? Grazie Len! Non so come farei senza di te!”disse lei ridendo.
 

“Mamma,siamo in casa”

“Ciao Len,come è andata oggi? Oh,ma che sorpresa..c’è anche Gumi-chan! Ciao cara!”

“Buongiorno signora Kagamine!”

“Vi va una po’ di buona pasta per pranzo?” I due annuirono:come la signora Kagamine,nessuno faceva la pasta così.

“A proposito cara…lo sai,Len mi parla davvero spesso di te! Dice che l’azzurro ti dona tantissimo”ridacchiò la madre di Len:diceva sempre così per far arrabbiare il figlio. Gumi cercò di trattenere una risata.

“M-mamma!!” Len fulminò la madre con lo sguardo,tutto rosso. “V-vado a portare lo zaino in camera mia..Gumi,vuoi che porti anche il tuo?”
Passarono il pomeriggio a parlare,giocare ai videogiochi(entrambi li adoravano ed erano diventati ormai esperti in materia)a cercare di comporre delle canzoni(perché avevano iniziato a comporre canzoni insieme e in molti si erano complimentati con loro dicendo che erano davvero un bel duetto,nonostante la giovane età).

“A domani Len-kun,grazie di tutto! Ah,grazie anche a lei signora Kagamine!"salutò Gumi quando fu il momento di tornare a casa

“Aspetta!” Len la raggiunse. “Kaito mi ha appena inviato un messaggio:ci chiede se domani sera veniamo al karaoke,ci saranno anche Meiko,Gakupo,Luka,Miku,Ia,Neko e Oliver. Puoi venire?”

“Meiko?! Se si ubriaca è la fine!!” I due scoppiarono a ridere.

“Comunque”continuò lei “ci sarò,contate pure su di me!”

“Grande!”

“Beh,allora ciao!..” Gumi aprì la porta

“Fa parecchio buio a quest’ora! Lascia che ti accompagni.”disse il biondino infilandosi il giubbotto

“Len,non sono mica una bambina! E poi casa mia non è così lontana!”disse piuttosto scocciata.

“Eh,no! Stavolta non ti libererai di me” ribattè lui chiudendo la porta dietro di sé. La ragazza sospirò.

“Non cambierai mai Len-kun,eh?” disse Gumi sorridendo. Il ragazzo ricambiò il sorriso e insieme percorsero il pezzo di strada per arrivare a casa di Gumi.
 
~Note dell'autrice
Hi! Spero vi stia piacendo la storia! ^^ Come avrete capito,in questa fanfic ho attribuito un carattere timido e gentile a Len mentre a Gumi un temperamento molto vivace e socievole:gli opposti si attraggono,no? ;3 Ho fatto questa scelta anche perchè Len semi-shota è troppo aww,perciò non potevo resistere!! Nelle scorse note mi ero dimenticata di dirvi che adoro anche Uta no Prince-sama!(Syo Kurusu is MINE *^*)
E poi..boh,non so che altro dire..ho appena mangiato il the con i biscotti ed era davvero buono..gnam...
Vi lascio un'anteprima:il prossimo capitolo sarà abbastanza demenziale XD Alla prossima! *esce di scena*


 

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Capitolo 3
*** An ordinary evening ***


Erano quasi le tre del pomeriggio e Gumi era stesa sul suo letto a leggere la serie manga che adorava: azione e horror,questi erano i suoi generi preferiti. Aspettava Ia, la sua migliore amica. Era una ragazza abbastanza riservata, ma non troppo timida, riflessiva ed estremamente altruista soprattutto verso Gumi; un lato che la verdolina adorava della sua amica solitaria era il fatto che sapeva ascoltare(e dava sempre buoni consigli): non importava se ci avresti messo minuti,ore,giorni,lei sarebbe rimasta lì ad ascoltare i tuoi problemi,le tue ragioni ,pazientemente. Inoltre era una ragazza che sapeva mantenere la calma in qualsiasi situazione,anche se a volte le venivano i 5 minuti di pazzia che sorprendevano sempre quelli che la conoscevano. Il campanello di casa Megpoid trillò allegramente,segno che Ia era arrivata. Gumi si precipitò giù per le scale e andò ad aprirle la porta:
                                                        
“Ciao Ia-chan! Sei arrivata puntualissima,come al solito!”
 
“Ciao! Invece con te,di puntualità..non ne parliamo..” rispose Ia in tono scherzoso.
 
“Eh già!” rise Gumi grattandosi la testa imbarazzata
 
“Allora,cosa facciamo?”
 
“Lo so io.”
Disse Ia in tono paurosamente severo
 
“C-cosa?” chiese Gumi sorpresa
Ia,che ormai conosceva quella casa come le sue tasche,la prese per un braccio e la portò in camera sua. Gumi notò che l’amica aveva una sporta in mano. Una volta arrivate di sopra,Ia annunciò:
 
“DOBBIAMO DECIDERE COME VESTIRCI PER STASERA!” disse con tono trionfante e una mano alzata
 
“Iniziamo da te..”. Fece un sorriso inquietante e lentamente si girò verso la verdolina che indietreggiò preoccupata.  Quando Ia aveva questi momenti di pazzia,Gumi lo sapeva bene,bisognava stare attenti perché diventava imprevedibile ogni sua mossa.
La ragazza coi capelli albini aprì l’armadio di Gumi;dopo aver guardato all’interno per un po’ disse:
 
“Non vedo niente di adatto per una serata…e soprattutto,non hai niente che possa fare colpo su Len!” disse in tono di rimprovero
 
“L-Len?? Che cosa c’entra Len?!?!” disse Gumi rossa come un peperone
 
“Oh,non fare la finta tonta:sappiamo benissimo entrambe che ti piace da morire”
 
“Eeeeh?! Ma cosa stai dicendo,non è vero!!”

Gumi teneva sul suo comodino,incorniciata,una foto di lei e del suo grande amico biondo da bambini nel loro posto segreto mentre Len le faceva una coroncina con le foglie e i fiori di ciliegio. Per lei era molto importante quella foto perché ogni volta che la guardava pensava a quanto si fosse mantenuta salda la loro amicizia anche se erano passati più di dieci anni.
 
“Invece si,sei cotta a puntino,e si vede!” ribattè Ia,e poi,dopo aver preso la foto dal comodino e averla schiaffata in faccia all’amica,aggiunse: “ E poi,se è vero che Len non ti piace,perché tieni una foto di voi due sul comodino?”.
 
“Smettila,siamo solo buoni amici!”
disse Gumi riprendendo la foto dalle mani della ragazza,la quale era fermamente convinta che la sua amica,vivace ma facilmente imbarazzabile quando si parlava di amore, provasse qualcosa per il suo migliore amico,il  tipo più affascinante della scuola.
 
“Comunque,cosa c’è dentro quella sporta?” chiese Gumi,che voleva cambiare argomento. Ia sospirò:
 
“Dato che conosco il tuo scarsissimo interesse nel vestire bene per una determinata occasione,immaginavo che non avresti avuto niente di adatto nel tuo guardaroba. Così eccomi qui in veste di salvatrice delle povere pecorelle smarrite!” disse con tono trionfale
 
“Ecco,ti ho portato questi vestiti:a me non vanno più bene,quindi te li regalo se vuoi.” continuò Ia prendendo fuori dalla borsa di plastica vestiti di ogni genere:si andava dal rock al casual,dal colorato e vivace all’elegante.
 
“Caspita,sono davvero belli!” disse Gumi passandosi capo per capo fra le mani
 
“E non è tutto..tieni,ti ho comprato questo. Si tratta di un regalo,quindi non azzardarti a rifiutarlo!”
concluse la ragazza coi capelli color neve,e tirò furori dalla sporta l’ultimo vestito: si trattava di un grazioso vestito azzurro cielo,non troppo vaporoso,senza spalline,con una cintura blu oltremare all’altezza della vita. In abbinato,c’era anche una giacca di jeans la cui lunghezza non superava i fianchi,da mettere sopra. Un look semplice e comodo ma,allo stesso tempo, che faceva la sua bella figura,proprio come piaceva a Gumi. Quest’ultima fissò per un po’ il regalo ricevuto,poi i suoi occhi si fecero lucidi:
 
“Ia-chan..grazie..!”esclamò abbracciando l’amica
 
“Ehi ehi,ora non piangere!” disse Ia ridendo
 
“Forza,facciamo qualcos’altro. Hai già letto l’ultimo capitolo del manga che ti ho prestato, ‘La rosa bianca fra le mille rosse’?”
 
“Ah,sì,l’ho finito proprio ieri sera! Non è molto il mio genere,però mi è piaciuto davvero un sacco!! Posso restituirtelo ora.”
rispose la verdolina asciugandosi gli occhi e restituendo il manga all’amica.
 
“Lo adoro soprattutto per il fatto che questo gruppo di amici ha….”
Trascorsero il pomeriggio guardando anime,come ogni otaku che si rispetti, a disegnare,a gossippare sugli amori e sulle coppie nella loro classe,a provare vestiti e,infine,si prepararono per la serata; Ia rincorse Gumi per la casa(i pericolosi momenti di follia dell’albina) perché voleva che l’amica si truccasse almeno con un filo di matita,ma per la nostra verdolina mettersi un vestito era già molto e quindi rifiutò subito la proposta.
Ormai le due amiche erano pronte ed era già l’ora di andare, quindi uscirono di casa e percorsero il lungo vialetto che portava al centro della città, illuminata dalle lucine delle vetrine dei negozi lungo i portici. Gumi adorava la sua città, perché c’erano un sacco di negozi e altre strutture per svagarsi e non era troppo caotica. Percorsero il porticato e svoltarono dopo vari incroci e rotonde.
 
“Ti confesso che sono un tantino nervosa”
rivelò Gumi all’amica quando erano ormai vicine al luogo d’incontro “Insomma, non porto vestiti da quando ero piccola e sarà molto imbarazzante farmi vedere conciata così, soprattutto per quanto riguarda Len. Ah,e poi ci sarà Neko che mi fisserà per tutto il tempo! Quello lì mi mette a disagio di suo,se poi mi vede così..!”
 
“Eddai,non essere così pessimista! Stai molto bene con questi vestiti,sono sicura che se fai un bel respiro ti sentirai meglio: prova,su!”
Ia inspirò e fece gesto all’amica di imitarla; il suo modo di fare ricordò alla verdolina quello di Len,che era pressoché uguale. Gumi seguì il suo consiglio e chiuse gli occhi: avvertì che, effettivamente, la cosa funzionava. Finalmente giunsero al karaoke: erano già arrivati tutti,a eccezione di Len.
 
“Ehi,ciao ritardatarie! Ce ne avete messo di tempo!” disse Luka con tono scherzoso
 
“Gumi-chaan! Ia-chaan!” Miku corse incontro alle due arrivate e le abbracciò
 
“Ehi,Gumi,stasera cantiamo anche Matryoshka?” chiese Miku con il suo faccino puccioso
 
“Con piacere Miku!” Non si poteva resistere al quel visino,e poi Gumi era certa che sarebbe stato divertente
 
“Uh? Gumi è arrivata?! GUMI-CHAAN!” dal fondo della sala,un ragazzo con i capelli biondi solcati da una mesh rossa e con un sacco di orecchini e piercing cominciò a correre e si gettò su Gumi,facendola quasi cadere.
 
“Oh…ciao Neko, vedo che sei già arrivato”. Kurone Kou era un compagno di classe di Gumi, ma tutti lo chiamavano Neko. Era un ragazzo particolare: amava il rock e aveva un forte spirito ribelle e aveva quasi un’ossessione per Gumi; si era interessato a lei sin dal primo giorno che l’aveva vista: era rimasto molto colpito dal suo altruismo e dal suo fare vivace e coinvolgente nei confronti degli altri.
All’improvviso si staccò da lei e cominciò a guardarla: dall’alto verso il basso,dal basso verso l’alto. Poi,sfoggiando un ghigno compiaciuto disse:
 
“Oh,ma guarda un po’: come mai stasera indossi un vestitino? Lo sai,è abbastanza corto..” si avvicinò all’orecchio della verdolina,già rossa d’imbarazzo, e socchiudendo gli occhi le sussurrò sensualmente “..come piacciono a me..”. Adorava stuzzicarla. STOCK! Gumi gli assestò un colpo dritto alla nuca,facendolo leggermente barcollare.
 
“Hhehe..” rise lui
 
“Certo che sei proprio un cretino fratellone” commentò Oliver,il fratello di Neko: era il più piccolo del gruppo dato che aveva due anni in meno, talvolta però si dimostrava molto più intelligente di suo fratello. Erano completamente diversi.
 
“Ehilà!” Gakupo e Kaito salutarono le ragazze con la mano. Non molto lontano da loro, Meiko, l’ubriacona del gruppo, agguantò delle bottiglie di birra e saltellò verso le due:
 
“Ehi ehi ehi! Come va ragazze? Che ne dite di stappare qualche bottiglia per iniziare bene la serata?!” Questa volta fu Ia a prendere la parola:
 
“Meiko, se cominci a ubriacarti ora è la fine. E poi non è ancora arrivato Len.”
In quel preciso istante Len aprì la porta del locale:
 
“Ragazzi, vedo che ci siete tutti…sono arrivato in ritardo,scusate” Tutti quanti lo salutarono, e quando Gumi gli venne incontro per ‘rimproverarlo’ Len non potè fare a meno di notare il suo grazioso vestito. Quando Gumi capì che il biondino stava guardando il suo look, subito disse imbarazzatissima:
 
“Ah, ehm, è stata un’idea di Ia..e…hum…”
 
“Sei davvero stupen-cioè, sì, ti sta bene…”
rispose Len leggermente imbarazzato: poi il suo sguardo si posò sulle gambe della verdolina, graziose,lisce e…scoperte..non ci era abituato, di solito un pantalone le copriva sempre. Len divenne rosso come un peperone.
 
“Perfetto,ci siamo tutti: diamo il via alla festaa!!” gridò Meiko iniziando a stappare le bottiglie. La serata era iniziata tranquillamente, i ragazzi e le ragazze avevano cantato le prime canzoni: ognuno aveva la voce diversa dagli altri, ognuno aveva la propria unicità. Grande successo fu riscosso da Ia con Children Record mentre Kaito e Gakupo, nell’intento di imitare l’albina, perdevano sempre il filo delle parole, data la velocità della canzone; Oliver aveva cantato una delle sue solite canzoni commoventi e Miku si era unita a lui: la loro canzone aveva fatto commuovere gran parte delle ragazze; Gumi, Luka, Len e Neko avevano rallegrato la serata con una loro versione di Happy Synthesizer e tutti si erano alzati per ballare; Meiko invece per colpa dell’alcool si era dimenticata temporaneamente il testo di ogni sua canzone, così aveva dovuto inventarsene una(e il risultato non fu neanche niente male!). Poi, la stessa Meiko aveva iniziato a stappare più bottiglie del dovuto: allora divenne il caos.
 
“Meiko, sei ubriaca marcia, siediti un attimo..” le diceva Kaito a distanza di sicurezza
 
“K-Kaito..sstaai zzitto, sstaaai zzitto…!”
Meiko cominciò a tirare delle bottiglie addosso a Kaito che cominciò a correre per la stanza. Allora intervenne Gakupo cercando di calmare la situazione, ma non servì a molto: Meiko gli prese la lunga coda di capelli viola,lo fece cadere in ginocchio e si mise a cavalcioni su di lui, come se fosse un cavallo
 
“Aww, i capelli..!! Che maleee!!”
 
“Eehi, Gakuupo..pperchè hai le oreecchie da caane? Abbaaia,sùù! Woof woof”

Dall’altra parte della stanza, Neko e Gumi, ubriachi, stavano ballando una danza(?) simile ad un valzer, anche se non si capiva bene cosa stessero facendo perché barcollavano un sacco. Ad un certo punto, i due si lasciarono e dopo aver gironzolato per un po’ per la stanza caddero; Len corse subito da Gumi per vedere se stava bene:
 
“Gumi,ehm..tutto ok? Vieni, andiamo un attimo a riposarci sul quel divanetto lì” Len le prese un braccio e se lo mise attorno al collo con una mano,con l’altra le reggeva i fianchi. Si sedettero e il biondino sospirò  guardando l’amica mezza tramortita. Improvvisamente Gumi prese la mano di Len e in un batter d’occhio si mise sopra le sue ginocchia, il suo petto premeva contro quello del biondo; ora Len sembrava più un pomodoro che un ragazzo imbarazzato ed era immobile, non si aspettava questa reazione da parte della verdolina
 
“G-Gumi?!” disse con un filo di voce
 
“Len..” Gumi lo guardò dritto negli occhi, il viso arrossato dalla  sbornia “Io..non sono sola vero?”
 
“Gumi..no, non sei sola. Guarda,qui ci sono tutti i tuoi ehm..amici e hai una famiglia che ti vuole bene. Inoltre..ci sono anche io”
 
“E tu ci sarai sempre, mi proteggerai vero?”
Len guardò la verdolina stupito, poi sorrise e la guardò dolcemente: anche se sapeva che era ubriaca, voleva che lei lo sapesse:
 
“Certo. Se tu avrai bisogno, ci sarò sempre per te.” Gumi ricambiò il sorriso, rassicurata, poi chinò la testa e si accoccolò contro il petto di Len: chiuse gli occhi e si addormentò.
Neko, che intanto si era ripreso, gironzolava ancora urlando e dando baci a caso a tutti.
Miku invece era saltata addosso a Kaito e in un momento di sfogo aveva dato di stomaco sull’amico che ne era rimasto traumatizzato.
 
“Siamo nel delirio totale” commentò Oliver
 
“Lo sapevo che andava a finire così..la prossima volta le nascondo le bottiglie” disse Luka, l’unica che insieme a Oliver,Len e Ia non aveva toccato alcolici.
Dopo che la situazione si fu calmata abbastanza(per calmare Meiko, ahimè, ci volle un sacco di tempo), il gruppo di amici riordinò il locale e pian piano iniziarono a salutarsi e ad andarsene; Len si offrì di accompagnare a casa Gumi, dato che stava ancora barcollando . Stavano ripercorrendo i portici della città, le luci ora erano spente.
 
“Len, passiamo per il parco?” chiese Gumi, in parte conscia, in parte no: normalmente per arrivare al vialetto che li conduceva a casa avrebbero dovuto camminare per qualche metro, svoltare a un paio di incroci e infine imboccare il marciapiede che conduceva a quella strada, tuttavia ci si poteva arrivare anche attraversando il parco.
 
“Sono stanca,voglio fermarmi un po’…”
 
“Va bene,andiamo.”

Il parco sembrava così malinconico: era buio e vuoto, niente urla o piagnucolii di bambini scalmanati, niente rumore dei piedi che corrono frenetici, niente continuo viavai da un gioco all’altro. Pace, irrealistica pace. Si sedettero su una panchina alla luce di un lampione, uno dei pochi presenti lì, e Len cominciò a parlare:
 
“Ehi...come mai mi hai fatto quelle domande prima?” Come si dice, in vino veritas, e il ragazzo era curioso di sperimentare la validità di questo detto.
 
“Bah,una sciocchezza.” rispose Gumi con un mezzo sorriso: poi quel sorriso lasciò spazio a uno sguardo pensieroso.
 
“Solo che…non so, certe volte ho la sensazione che attorno a me ci sia il buio…e il vuoto…” Len la guardò colpito, e anche la sua espressione divenne assorta:
 
“Penso che a tutti gli esseri umani capiti di pensare almeno una volta nella vita a queste cose…però, sai, è importante quando ci si pensa ricordare che ci sono un sacco di persone che ogni giorno ci sostengono e ci fanno andare avanti. Inoltre, credo che nessuno sia solo. Insomma, c’è sempre qualcosa o qualcuno che ti fa dire: ‘Vado avanti,dopo tutto il dolore che ho sopportato e che dovrò sopportare’, a mio parere.” Non si accorse che la verdolina lo stava fissando, gli occhi brillanti pieni di ammirazione; quando se ne accorse, si grattò la testa con fare imbarazzato e arrossì
 
“B-beh, non so, probabilmente sto dicendo un mucchio di sciocchezze..”
 
“No, non è vero. Anzi, hai detto qualcosa di molto profondo e sensato!”

I due stettero in silenzio per qualche istante, poi Len invitò Gumi a incamminarsi verso casa. Infine quando arrivò il momento di separarsi, si salutarono e Len ricordò a Gumi di stare attenta a dove metteva i piedi dato che era ancora un po’ sballata.
Appena Gumi entrò in casa, i genitori la accolsero bruscamente:
 
“Ehi signorina! Ti sembra questa l’ora di tornare a casa?”
 
“Si si..ora sono stanca,ne riparliamo domani ok? Notte.”
La ragazza si precipitò al piano di sopra per evitare di dar segni di sbornia; fortunatamente, reggeva l’alcool abbastanza bene.
Sdraiata sul suo letto, Gumi si sforzò di ricordare i dettagli della serata; le tornò in mente ciò che le aveva detto Len.
 “Tu non sei sola”

 

~Note dell'autrice
Bene,siamo finalmente arrivati al  3° capitolo della fanfic! Yeppi! *lancia dei coriandoli* \(^w^  /)
Mi è piaciuta troppo l'idea dei vocaloid ubriachi, quindi scusate ma non ho resistito!! XD Inoltre Kurone Kou è troppo stupendo da ubriaco anche se già lo è caratterialmente nella mia fanfiction e poi Meiko da ubriaca...è il delirio X3 Comunque non vedevo l'ora di fare un capitolo dei vocaloid ubriachi  mi sono divertita un mondo a scriverlo, spero piaccia anche a voi! E ricordate..se avete domande sull'origine dell'universo, sul perchè esistiamo o se esistono gli spiriti, beh, basta mangiare un dolce e dopo non ve ne fregherà più niente così vi sentirete in pace col creato. Sayonaraa!
 

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Capitolo 4
*** An ordinary journey-parte 1 ***



Un giorno il bambino venne a conoscenza di un lato inaspettato della sua amica.
Erano rimasti a giocare nel loro “rifugio segreto” fino a tardi, e la sera stava calando velocemente. Quando Gumi se ne accorse, rabbrividì:
“Len..torniamo a casa”
“Cosa? Ma non abbiamo ancora finito di..”
“Per favore!”
Gumi lo aveva detto con fare così disperato che Len non se lo era fatto ripetere due volte.
“Ok, andiamo”
Dopo aver camminato per un po’, arrivarono alla grande radura che era necessaria attraversare per tornare sulle vie della città. I due la attraversavano e ci giocavano praticamente ogni giorno: ma ora era così buia, così sinistramente silenziosa che Gumi era rimasta paralizzata alla vista di questo inquietante spettacolo.
Senza nemmeno accorgersene, cominciò a piangere.
“Hey, Gumi..tutto ok? Dai, dammi la mano e superiamola insieme” Len le sorrise dolcemente e protese la mano verso di lei.
“sniff..V-va bene..sniff”
Si presero per mano e insieme tornarono a casa; con sua grande sorpresa, Len aveva scopeto una cosa quel giorno.
Gumi aveva paura del buio.
 


“Domani andiamo in gita ! Domani andiamo in gita con la vostra classe!” canticchiava Miku stringendo a sé il braccio dell’amica: erano all’entrata della scuola.

“Già, non vedo l’ora!” rispose Gumi entusiasta. Certo, era tutta la settimana che aspettava quel giorno: il giorno della “GITA DI CLASSE”. Chi non lo amava?
 La gita sarebbe durata dalla mattina fino al tardo pomeriggio e il programma era fantastico: inoltre insieme alla classe di Gumi(che comprendeva anche Ia, Luka e Neko) ci sarebbe stata anche la classe di Len e Miku. Più bello di così?!

“Evvaai, potrò passare più tempo con la mia Gumi-chaan!” Neko si intromise nella discussione e abbracciò la verdolina “Ehi, ehi, Gumi-chan, stiamo seduti insieme in autobus? Daai!” disse stringendola ancora più forte

“Mi dispiace Neko-kun, me lo aveva già chiesto Miku.”
Miku riafferrò il braccio della verdolina e fece la linguaccia al ragazzo, e lui ricambiò con il dito medio.
Driiiin! La campanella suonò, era già ora di entrare. Fra sbuffi e lamentele quotidiane, gli studenti entrarono ognuno nelle rispettive classi.
 
Driiiin! Stavolta il suono della campanella era decisamente più gradevole: segnava infatti la fine delle lezioni.
“Ehi, Len! Non sei stra-felice? Domani abbiamo la gita!” disse Gumi all’amico mentre si avviavano verso casa

“Sì, sarà stupendo!...” rispose Len “…e poi, secondo me, il professor Sawada farà una dichiarazione alla professoressa Higuchi!” continuò, sussurrandole all’orecchio e  ridacchiando
“Speriamo proprio! Starebbero proprio bene insieme!” disse Gumi con tono affascinato

“Aspetta un attimo..tu mi vorresti dire che, oltre che a volere che si mettano insieme due personaggi degli anime, fai delle coppie anche fra i professori?!”

“Certo! Alcune delle loro love-story sono carine e appassionanti quasi quanto quelle degli anime!”
disse Gumi con tono sognante.
I due si misero a ridere.
Arrivati davanti alla casa di Gumi, i due si salutarono:
“A domani Len! Sarà divertentissima la gita!”

“Mi raccomando, prendi tutto eh! A domani!”

 
Il cielo era sereno e si sentivano gli uccellini cinguettare allegri: il giorno era arrivato.
Davanti alla scuola, gli studenti ,con gli zaini in spalla, chiacchieravano e facevano baccano  mentre aspettavano l’arrivo dell’autobus. Gumi e Len erano appena arrivati; il cellulare di Gumi vibrò: era un messaggio di Neko.
“Gumi-chan, proprio stamattina mi sono svegliato con la febbre e il raffreddore, quindi purtroppo non verrò con voi..e io che speravo di passare un po’ di tempo con te! :( <3 Buona gita!”
Che cretino, pensò Gumi: stava male eppure continuava a fare lo scemo..
Appena l’autobus arrivò, gli insegnanti fecero l’appello e in un attimo tutti gli studenti furono a bordo del veicolo. Gumi si sedette vicino a Miku, dietro di loro Ia e Luka. Un po’ più avanti, Len e la sua allegra combriccola.
Una volta seduta, Gumi estrasse dallo zaino il foglio del programma e lo rilesse compiaciuta: durante la mattinata avrebbero camminato in un bosco per un sentiero di montagna, successivamente avrebbero mangiato(il pranzo sarebbe stato preparato dagli studenti stessi!) e dopo pranzo avrebbero continuato a camminare fino a un paesino sul monte: infine avrebbero visitato un museo sull’arte moderna, fatto merenda, fatto un giro del paese liberamente per un’ora massimo e infine l’autobus li avrebbe riportati a scuola.
“Non ci credo, potremo preparare noi il cibo!” esclamò Miku rivolgendosi alle tre amiche

“Non vedo l’ora di dare sfogo alla mia fantasia in cucina!” disse Luka convinta

“Eh già: Luka-chan, tu cucini davvero benissimo!” disse Ia

“Io invece non ho molta confidenza con i fornelli: meglio se mi limito a preparare i dolci..” disse Gumi in tono rassegnato

“Dai Gumi-chan, non sei così male a cucinare!” disse la ragazza coi codini per tirarla su di morale

“Piuttosto, spero di avvistare qualche animale: sarebbe troppo carino se riuscissi a vedere uno scoiattolino! Magari insieme alla sua mamma!”

“Che pensieri mielosi, Ia”

“A me invece piacerebbe vedere una volpe!”

“Waah, è vero!! Sono così belle..!”

Dopo un’oretta gli autobus arrivarono al luogo stabilito: un grande spiazzo di terra, vicino al quale si intravedevano già i primi alberi del bosco .
“Ok ragazzi, ora state molto attenti e ascoltate: ci sono delle regole” annunciarono i professori una volta che tutti quanti furono scesi.

“Prima di tutto, stiamo tutti insieme: il bosco è abbastanza grande, e ci dispiacerebbe rovinare una piacevole giornata insieme alla ricerca di qualcuno. Potete tenere come riferimento i vostri insegnanti.
Secondo punto: siamo in tanti, quindi cerchiamo di non fare troppo baccano, anche perché se volete vedere qualche animale dovete fare silenzio altrimenti scappano!
Terzo: se siete stanchi e volete fare una pausa basta comunicarcelo, non rimanete indietro. Ah, e se non le avete ancora addosso mettetevi le scarpe da trekking! Verso mezzogiorno arriveremo in una piccola radura dove inizieremo a preparare il pranzo, perciò sappiate che prima di allora non ci fermeremo a mangiare. E il resto..beh, lo sapete. Buon divertimento  tutti!”

“Yuhuu!”
gridarono tutti.
La salita fu abbastanza stancante: il sole batteva forte sulle teste dei ragazzi e molti di loro si scolavano intere bottiglie d’acqua, prendevano un bastone per terra e lo usavano per appoggiarcisi lungo il cammino, altri addirittura prendevano delle foglie e le usavano come ventaglio.
Fortunatamente Gumi era stata negli Scout perciò quei kilometri non le fecero troppo effetto, anche se aveva qualche vescica e non le sarebbe per niente dispiaciuto riposarsi. Miku invece sembrava che stesse per svenire da un momento all’altro, e aveva chiesto agli insegnanti già cinque volte di fermarsi un attimo.
“Prof..Prof! Potremmo per caso…”

“E insomma, Miku! Se continui così, a che ora pensi di arrivare?!”
disse Luka piuttosto scocciata: anche lei era abbastanza stremata, per questo voleva evitare di fare troppe pause e arrivare nella radura il prima possibile. “Ehi, Gumi, Ia, voi come state?”

“Bah, insomma” rispose Gumi con la foce affannata

“Io non mi lamento” disse Ia tranquilla, con il suo vestitino e il cappello da sole viola e lo zainetto in spalla.
Le tre ragazze la fissarono: ella non dava segni di sudore, fatica o stanchezza, splendida e in forma come una rosa, il sorriso sulle labbra. Rimasero per un attimo a scambiarsi sguardi increduli, poi ritornarono alla loro ‘magnifica’ scalata.
Una volta arrivati alla meta, vennero allestiti fornelli, mini-cucine improvvisate e vennero preparati i tavoli con le rispettive sedie e posate.
“Ok, ragazzi, ora pescate tutti un biglietto da questa scatola: senza guardare! Il numero scritto sopra corrisponde a un gruppo; una volta che avete tutti pescato, verrete divisi nei gruppi e vi verranno comunicati i vostri lavori! Ehi, non spingete! In fila!”
Tutti gli studenti si misero in fila e a turno ognuno pescò il suo biglietto.
“Hey, Haru, in che gruppo sei?”

“Nel 2, tu?”

“Peccato, io sono nel 4!”

“Manami, siamo in gruppo insieme! Evviva!”

“Yuppy!”

“Ehy ragazze, voi in che gruppo siete? Io nel 5.”
disse Gumi avvicinandosi alle amiche

“Io nel 2”

“Anche io!”
disse Miku battendo il cinque a Ia

“Io nel 3” disse Luka “A quanto pare siamo sole, Gumi-chan!” continuò sorridendo

“Già, hehe..ah, stanno chiamando il mio gruppo! Devo andare, a dopo!”

“A dopo Gumi-chaan!”

Gumi si affrettò a raggiungere il suo gruppo e con lo sguardo cercò qualcuno che conoscesse, quando i suoi occhi interruppero la loro ricerca alla vista di Len.

“Len! Sei anche tu nel gruppo 5!”
Len si girò verso la ragazza, ricambiò il saluto e le venne incontro:

“Gumi! A quanto pare sì, hai sentito di cosa ci occuperemo? Dobbiamo preparare i secondi. Forte, non trovi?”

“Oh, no…non potevamo occuparci dei dessert? Sono gli unici piatti che so fare bene…”

“Eddai, sarà divertente! E poi non penso sarà così difficile, ci divideremo i compiti!”

E così fu: a Gumi, con sua enorme tristezza, toccò spaccare le uova e tenere solo il tuorlo.
Per lei era un impresa impossibile. Aveva già dovuto buttare qualche uovo, dato che mischiava tuorlo e albume insieme non riuscendo a separarli. Quando Len, che era molto esperto nel campo, se ne accorse intervenì in suo aiuto.
“Aiuto, Leeen..non ce la faccio..sono un’incapace…!”

“Non sei un’incapace! Hai solo bisogno di un po’ d’aiuto! Guarda, ti faccio vedere..”

Len si mise dietro di Gumi e le prese le mani, il viso quasi appoggiato al collo della ragazza che arrossì di colpo. Poi fece prendere un uovo a Gumi e con delicatezza le spiegò e mostrò i passaggi per riuscire a spaccarlo facendo attenzione a separare il tuorlo dall’albume. Dopodichè la lasciò:
“Ora prova tu.”

“O-ok..”

Con sua grande sorpresa, la verdolina riuscì nell’intento e gli occhi le si illuminarono:

“EVVIVA! CE L’HO FATTA!”

“Ehy, piano con la voce! Qui c’è gente che vorrebbe lavorare in tranquillità!”
si lamentarono gli altri del gruppo

“Ops..scusate..” rispose Gumi imbarazzata. Il biondino rise, seguito dalla ragazza.
Una volta che i piatti furono pronti, iniziarono a mangiare con foga: erano tutti davvero molto affamati.
Dopo una pausa di un’oretta, ripresero la loro escursione.

~Note dell'autrice
Salve ragazzuoli! Come va? X3
Mi scuso per l'enorme ritardo nella pubblicazione del quarto capitolo..gomen, gomen! Dato che sarà un capitolo un po' lunghino ho deciso di dividerlo in due parti, così da far risultare la lettura piacevole e non troppo impegnativa :3 
Beh..direi che è tutto..spero che vi piaccia e buone vacanze pasquali a tutti! *va a divorare le uova di cioccolata*

 

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