I must grow up.

di c h i m e r a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Number one. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


- I must grow up -
Prologo
 
«Sei cambiata, non sei più la stessa».
In quel momento, giuro di aver sentito il mio cuore farsi in mille pezzi e, le lacrime fredde come il marmo, scivolarmi sulle guance arrossate.
«Tu non sei la mia Wendy».
Un brivido lungo la schiena: aveva appena pronunciato quelle parole con una tale angoscia, da farmi piangere ancora più forte.
Ovviamente, le uniche cose che riuscii a dire furono: «Mi dispiace» non dissi altro, rimasi con lo sguardo fisso nei suoi occhi, che in quel momento sembrano un misto di tante emozioni: rabbia, paura, tristezza, sconforto e, infine, rimpianto.
Che potevo dirgli?Era tutta colpa mia, io sono voluta andarmene, lasciando tutto e tutti. Per rimediare, l'avevo aspettato, giorno dopo giorno e, dopo quasi sei anni, pensava davvero di ritrovarmi sempre la stessa bambina della quale si innamorò?No, caro Peter, le cose non vanno così: io ti ho aspettato e tu te ne sei fregato, senza importartene dei miei sentimenti... Già, magari avessi avuto il coraggio di dirgli queste parole, una ad una, senza piangere o urlare, prendendo il mio cuore in mano, urlandogli che lo amavo ancora, anzi, sicuramente, molto più di prima.
«Addio, Wendy».
Furono le sue ultime parole e, da quel momento, non lo vidi più.
 
 5 mesi dopo...

«Ehi Darling, dormito bene?» mi girai di scatto, subito dopo vidi la mia amica Ally sorridente con la cartella sulle spalle.
«Buongiorno Ally; beh, direi di sì...» feci un mezzo sorriso e mi girai un'altra volta, aspettando che la mia amica si mettesse a camminare sul mio fianco, come era solito fare e, infatti, così fu.
«Ti vedo un po' distratta, ma a che pensi?» mi domandò preoccupata.
«Non so, ho una strana sensazione ed ho un subbuglio nello stomaco» sospirai.
«Dai, vedi che ti passa!» mi diede una pacca leggere sulla schiena; sorrisi per il suo interesse ed annuii.
Camminammo per un po', poi arrivammo a scuola e, proprio a tempismo, suonò la campanella.
Mi fermai di scatto e Candy mi guardò perplessa, chiedendomi se andasse tutto bene.
«Mi sento come se fossi osservata» le dissi.
Mi prese per mano e mi trascinò dentro, blaterando e lamentandosi che leggo troppi libri; entrammo in classe e, a causa mia, dovemmo sederci ai primi banchi, che cazzo di sfortuna...
Dietro di me sentii delle voci che parlavano di un "nuovo studente" o cose del genere, in quel momento, non ci diedi nemmeno tanto peso, solo adesso me ne pento; entrò la professoressa, al suo fianco c'era un ragazzo: era altissimo, capelli marroncini che tendevano ad essere rossicci alla luce, occhi verdi di un chiaro che mi incantavano... Ma la cosa più bella, che non avrei mai potuto dimenticare: era il suo sorriso.
«Sono Peter Gray, vengo dall'estero e sono felice di trovarmi in questa meravigliosa città: grazie a tutti dell'attenzione, piacere di conoscervi».
Quella voce, quel modo di parlare... Era lui, era Peter Pan.


ANGOLO AUTRICE:
Hellooo guys: si nota che sono fissata con Peter Pan?Sì?Vero? EHEHEHEH, okay basta. È la mia prima fan fiction, ci tengo davvero tanto a continuare e, spero vivamente, abbia qualche recensione perché non so proprio se continuare o no!Beh, spero vada bene come inizio, dopo anni di riflessione mi sono detta:"Perché Peter non può crescere come Wendy?"  e... TADAAAN.
Beh, che dire, grazie per essere arrivati fin qui, ci tengo davvero tanto.
Alla prossima, bye byee

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Capitolo 2
*** Number one. ***


- Number one -

«I don't wanna leave, tell me to stay» 

 
Sul serio?Davvero il ragazzo per cui ho pianto anni e anni stava di fronte a me, in quel preciso istante?Cose da matti.
Comunque sia: iniziai ad avere la gola secca, le mani sudate e lo stomaco non è che era in subbuglio, era direttamente capovolto; cioè, oh mio dio, non ricordavo che Peter fosse così... Dannatamente sexy. Scacciai quei stupidi pensieri dalla testa e smisi di fissarlo, avrei rischiato di consumarlo ma, proprio in quell'istante sentii la mia amica Candy che mi diede una leggera gomitata, poi iniziò a sussurrare: «Wendy, ma stai notando che ti sta spogliando con lo sguardo?» domandò euforica, stava letteralmente impazzendo.
Guardai di nuovo Peter, subito dopo mi resi conto che distolse lo sguardo... Quindi mi stava davvero fissando?
«Grazie della breve presentazione signorino Gray, si accomodi pure vicino alla ragazza con i capelli biondi, Haydn».
Appena sentii il cognome di Candy, sospirai dal sollievo; se si fosse messo accanto a me, sarei stata nervosa per tutta la lezione ma, in un certo senso, mi dava un fastidio enorme che stesse vicino alla mia amica.
Peter sorrise e si andò a sedere, senza ribattere o insistere.
Iniziò la lezione e sbuffai dalla noia; sentii una risatina provenire alla mia destra, era lui, mi stava fissando... Avvampai dalla vergogna e mi girai davanti, lo guardai di soppiatto: aveva un mezzo sorriso. Non può essere vero.


Chiusi l'armadietto e mi ritrovai Candy che iniziò ad elencarmi le sue solite domande, le chiesi di smetterla ma niente da fare.
 «Dai, ci prova spudoratamente con te, non negarlo!» esclamò arrabbiata.
«Ma stai fuori?Non lo conosco nemmeno» mentii spudoratamente, ero sicurissima che fosse lui, il mio Peter.
«Va bene, va bene» sbuffò sonoramente.
Mi girai nel corridoio e notai che c'era un gruppo di ragazzi che volevano far conoscenza con lui.
«No ma, perché non vuoi dirci da dove provieni?» gli chiese un biondino dandogli una pacca sulla spalla, ridendo.
«Eh ragazzi, vi lascio nell'ansia che io possa essere una spia!» rise anche Peter.
Jack si voltò verso di me, era un mio caro amico da anni oramai, all'improvviso mi prese la mano e mi spinse in mezzo al gruppo.
«Beh Peter, ci sono belle ragazze qua, hai davvero l'imbarazzo della scelta... Ma lei lasciamela stare» disse Jack, scherzando.
Mi girai verso di lui, ma che cazzo stava dicendo?
Guardai Peter, in attesa di una risposta da parte sua.
«Mi dispiace Jack, ma il mio obiettivo è proprio lei» mi prese per il braccio delicatamente.
Candy stava dietro di me che blaterava di aver ragione, mentre i ragazzi rimasero sbalorditi dall'affermazione.
Peter fece un ghigno divertito: «Allora Wendy, non è così?» 
Il mio nome, si ricordava del mio nome, non potevo crederci.
Dal mio braccio passò alla mia mano ed iniziò a stringerla, poi si voltò verso tutti e disse: «Grazie dell'attenzione ragazzi, ci vediamo!» alzò l'altra mano in cenno di saluto e mi portò fuori al retro della scuola; sta cazzo di scuola è sempre piena e, quando ci sto io, sembra un cimitero. 
Peter mi lasciò la mano e mi guardo dritto negli occhi: «Ti decidi a parlare?Sto aspettando ancora la tua risposta» disse proprio così, passandosi le mani fra i capelli, per poi scompigliarli.
Abbassai lo sguardo ed iniziai a piangere in silenzio, soffocando i singhiozzi; sentii delle braccia avvolgermi, braccia calde, protettive... Le stesse braccia che mi sono mancate tanto.
«Ehi principessa, non piangere ti prego» dopo queste parole, mi accarezzò i capelli.
«Sai, ricordo che prima avvolgevi i capelli in un nastro, mentre adesso li lasci cadere lungo la schiena...» 
Piansi ancora più forte, poggiando il viso sul suo petto, stringendolo come se fosse l'ultima volta, come se in quel momento stessimo solo io, lui e nessun altro.
«Ti amo, Wendy» sussurrò flebilmente, stringendomi a sè.
«Ti amo tanto anch'io, Peter» sussurrai, ancora con il viso sul suo petto.
Mi accorsi che sorrise, non potevo non notarlo: «La tua voce è rimasta bellissima come quella di una volta».



ANGOLO AUTRICE:
Hellooo guys: nello scorso capitolo ho avuto un sacco di visualizzazioni e mi sono detta che dovevo per forza continuare!
In questo capitolo ho deciso di fare la dolce, anche se non è da me, infondo volevo metterci un po' di atmosfera... Nah, è solo l'inizio, per questo.
Beh che altro dire? Spero che vi piaccia e che il mio impegno soddisfi qualcuno; se vi è piaciuto recensite o... Fate qualcosa insomma AHAHAHAH
Alla prossima, bye byee

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