Tears of an Angel

di Lyra Lahey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo:Morto per Amore ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: La Rianscita ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2:Nuovi ricordi e Potter… ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Dolorosi ricordi ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Incredibili rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo:Morto per Amore ***


Premettendo che sarà si e no la terza volta che ripubblico il primo capitolo di questa storia eccoci qua! E già ma stavolta sono convinta di come sta venendo la storia e ho superato il blocco dello scrittore comunque siccome sono moto impegnata ultimamente cerchrò di darmi una data fissa in cui pubblicare i capitoli diciamo ogni venerdì, beh che altro dire spero che finalmente riuscirò  a mantenere questa storia
XOXO Lady Moriarty



Prologo: Morto per amore
Faceva freddo quella notte Draco stava lì sulla torre ed aspettava paziente l’ arrivo di Piton –Perché mai volevi vedermi Malfoy- gli disse lui sbucando da dietro un angolo buio
– Professore la stavo aspettando- disse lui in tono pacato
–Non abbiamo tempo! Cosa c’è?- gli chiese di nuovo
 – Be ecco… ho una richiesta da farle. Se non sbaglio lei ha giurato di proteggermi non è così?- domandò con voce tremante
–Va avanti- lo incoraggio il professore
 –Bene quello che le sto chiedendo è : Mi protegga ora! Salvi la mia anima! Mi uccida!- urlò mentre le lacrime calde gli rigavano il volto
–Draco… io…- cercò di protestare Piton –La prego! Mi salvi!- lo scongiurò lui
–Non posso farlo…-  disse in risposta
–Be allora… Addio professore… consegni queste hai rispettivi destinatari- disse lui lasciando cadere delle lettere detto questo si volto e si lasciò cadere oltre la balaustra giù dalla torre
–Draco! Nooooooooo!- urlò il professore ma ormai era troppo tardì.
Piton torno sconvolto nel suo ufficio. Draco era morto, non sapeva cosa fare, dove andare… Doveva parlare con Silente, sì era la scelta migliore.
Barcollò fino alla porta, poi sentì il Marchio Nero ardere fortemente. Stavano arrivando più forti che mai. Percorse il corridoio del settimo piano e correndo , arrivato davanti all’ ufficio di Silente pronunciò la parola d’ ordine –Pallini acidi- spalancò la porta dell’ ufficio vuoto, deserto. Si accasciò a terra… il dolore all’ avambraccio sinistro era insopportabile; urlò e uno dei presidi dei ritratti lo rimproverò per la sua sfrontatezza. Era finito tutto… da lì a qualche ora Silente sarebbe morto per mano sua. Da lì a qualche mese avrebbe aiutare quel maiale di Potter a trovare gli Horcrux senza che lui lo sapesse… Aveva un compito e doveva portarlo a termine. Nel tragitto che divideva la stanza delle necessità dall’ ufficiò del preside pensò a Lily, al patto stretto con Narcissa, pensò per un secondo di morire anche lui, per evitare di vedere il dolore di molti nei loro occhi, come aveva fatto Draco, Forse Silente sarebbe rimasto vivo… non ne era del tutto sicuro… Sarebbe diventato il cattivo della storia… per alcuni… per altri l’ eroe… lui non voleva niente di tutto ciò, ne gloria, ne riconoscimenti, voleva solo Lily, voleva tornate indietro alla cara giovinezza. In quel momento si ricordò delle lettere di Draco, fece una piccola deviazione per andare a riprenderle, decise che le avrebbe spedite in quel momento perché l’ indomani non ne avrebbe avuto il tempo.
Il giorno seguente la Sala grande era silenziosa, molto silenziosa,come non lo era mai stata. La professoressa Mc Granitt si alzò e con gli occhi lucidi di lacrime disse –Questa notte, oltre ad aver perso il nostro preside, è morta un'altra persona- guardò il posto vuoto al tavolo di Serpeverde che non sarebbe più appartenuto alla stessa persona – Il Signor. Draco Malfoy.- Hermione alzò il capo dal piatto vuoto che aveva davanti. Aveva sentito bene? Guardò Harry e i suoi occhi gli diedero la risposta meno sperata. Malfoy era morto. Cercò con tutta la sua forza di volontà di trattenere le lacrime, era vero Draco l’ aveva sempre trattata con disprezzo e l’ aveva sempre odiata e il sentimento era reciproco, ma era molto dispiaciuta per la sua morte, perché il rapporto che si era creato tra loro due, se pur di odio, le sarebbe mancato.
Tutti tornarono nei loro dormitori per preparare le valige, anche Hermione  e Ginny assieme a lei, stava infilando le ultime cose in valigia quando… Fu proprio in quel momento che la noto! Sul suo letto c’ era una lettera… si proprio così, una lettera con il suo nome sopra,scritto con una grafia nitida e perfetta. Hermione non la aprì la ficco nel baule e lo richiuse con un sonoro tonfo.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: La Rianscita ***


E rieccomi!!! Ecco il Primo Capitolo visto che il Prologo è un po' corto dato che in origini erano un capitolo unico in realtà mi sempreto meglio dividerli... Spero vi piaccia e alla prossime Potterhead!
XOXO Lady Moriarty

 
Capitolo1: La Rinascita
-25 anni dopo-
Nonostante i severi rimproveri dei genitori di salire in soffitta a Rose era sempre piaciuto stare lassù fin da bambina. In una noiosa giornata di pioggia mentre suo fratello e i suoi cugini si divertivano ad urlare per la casa e fare scherzi lei era salita lassù in  cerca di un attimo di pace, a frugare tra i vecchi ricordi della madre quando anche lei andava ad Hogwarts. Fu così che rovistando in un vecchio baule trovò una lettera che non era mai stata aperta sopra scritto a mano e con molta cura c’era il nome della madre, sapeva che era sbagliato, ma preso un bel respiro, afferrò un vecchio taglia carte dalla scrivania di papà lì vicino e lesse attentamente
 
Cara Hermione,
Non so dove trovo il coraggio di scriverti queste poche righe. Sappi che quando leggerai questa Mia io sarò morto… Vedi non potevo più vivere così, vivere ogni giorno con il timore che facessero del male alle persone che amo, e soprattutto tu. Si lo so che in questo momento sei un pochino sconvolta, ma è la verità io ti amo Hermione Jane Granger! Ti ho amato molto per tutti questi sei anni, ma non potevo permettere che nessuno se ne accorgesse, soprattutto mio padre. Mi dispiace dirtelo così, dirtelo ora ma non volevo andarmene senza che tu lo sapessi. Addio Hermione sei il mio Per Sempre.
 
Ti amerò sempre
e dovunque
Draco

–Mamma! Mamma! Vieni presto!- urlò la ragazza. Hermione sentendo che la voce proveniva dalla soffitta si precipitò di corsa su per le scale – Cosa c’è? Che è successo? Tutto bene?! Ti sei fatta male- si affanò lei, era evidente che aveva scambiato quella chiamata con un grido d’ aiuto –No mamma, sto benissimo ma non è per quello che ti ho chiamato, guarda?- disse porgendogli la lettera –E questa dove l’ hai trovata?! Rimettila subito apposto- la ammonì in tono severo –Ok, ok va bene scusa! Posso almeno sapere chi era questo Draco?! Doveva amarti molto per scriverti una lettera così!- disse Rose tentando di rinfilare la lettera nella busta –Che!?- disse Hermione convinta di aver sentito male –Ma mamma vuoi dire che non lo sapevi!? Ecco tieni- disse porgendole la lettera –Leggi pure ti lascio sola-  disse infine uscendo dalla stanza.
Pochi secondi dopo le lacrime cominciarono a rigarle il volto, non sapeva perché di preciso non aveva aperto la lettera quel giorno forse per paura di trovarci degli insulti. Ora però doveva parlare con Ron e subito! Lui sapeva della lettera e sapeva che non l’ aveva mai aperta ma questo doveva dirglielo!
-Ron possiamo parlare un attimo- chiese una volta in cucina –Sì certo tesoro vieni ne parliamo in camera- disse lui a metà tra il perplesso e il preoccupato, conosceva sua moglie e quella faccia l’ aveva già vista troppe volte, salirono le scale in silenzio fino alla porta della camera e appena entrati proprio come Ron sospettava Hermione scoppiò in lacrime; lui cercò di stringerla a se il più forte possibile cercando di proteggerla, da tutto quel dolore, tutta quella sofferenza
–Che è successo amore mio- chiese preoccupato
–Si tratta di Malfoy…- tento di dire ma gli si ruppe la voce a metà. Ron sgranò gli occhi, che cosa centrava quel pazzo in tutto questo, era morto ormai da venticinque anni! –Rose frugava tra le mie cose in soffitta- tento di abbozzare un sorriso –Sai quanto le piace- Ron annui silenzioso intenzionato a scoprire cosa l’ aveva ridotta così  -Be ecco… Rose ha trovato quella lettera… la lettera che ho ricevuto il giorno dopo la morte di Malfoy  e l’ ha aperta!- Ron a quel punto capì doveva averci trovato qualcosa che l’ aveva fatta star male aveva letto quella dannata lettera
–Che cosa c’è scritto Hermione dimmelo- la sua voce risuonò cupa nella stanza
–Lui mi amava Ron! Mi amava! E si è ucciso per questo! Si  è ucciso perché mi amava!- urlò prima di scoppiare di nuovo in lacrime.
Ron scambio quella reazione come senso di colpa, ma quello che non sapeva era che lei soffriva per amore! Certo lei amava suo marito, ma allora hai tempi lei provava qualcosa per Draco Malfoy e ora quel qualcosa che aveva sepolto nel suo cuore come semplice cotta scolaresca ora era riaffiorato; la verità era che Hermione non aveva mai dimenticato Draco e mai avrebbe potuto farlo!
Poi qualcosa nella sua mente si fece largo… quelle parole…
Sei il mio per sempre… Sarò tuo sempre e dovunque…
Era un ricordo che era stato rimosso… ma ora appariva nella mente di Hermione cristallino come l’ acqua
∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ • ∞ Era un pomeriggio come gli altri ad Hogwarts quel giorno, Hermione passeggiava per il corridoio del secondo piano diretta al bagno dei prefetti, quando senti dei singhiozzi provenire dall’ interno.
Draco Malfoy piangeva rannicchiato in un angolo in pre dalle convulsioni tanto che faceva fatica a respirare –Malfoy! Oh santo cielo!- disse correndo affianco a lui –Malfoy! Ti scongiuro calmati stai per soffocare!- ma il ragazzo non sembrava darle ascolto anzi gli spasmi si fecero più violenti –Draco! Ti prego!- a quelle parole entrambi sussultarono, il ragazzo cominciò a tramare sempre meno e circa venti minuti dopo aveva smesso di piangere. Alzò il capo dalle ginocchia e i suoi occhi di ghiaccio incontrarono quelli dorati di lei gonfi per le lacrime che cercava di trattenere, forse per lo spavento… proprio in quel momento una lacrima le sfuggi rigandole la guancia, Draco la asciugò velocemente col dito accarezzandola –Mi dispiace tanto- disse e ancora prima che la ragazza potesse accorgersene lui si era avvicinato pericolosamente al suo viso, le loro bocche così vicine quasi a sfiorarsi.
Il ragazzo però non aveva previsto la razione di lei, inaspettatamente Hermione si avvicinò di più per colmare la distanza tra i due e gli depositò un bacio dolce sulle labbra, prima di voltarsi e sacappare.
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-Devo fare un cosa!- disse lei allontanandosi di scatto dall’ abbraccio. Ron la guandò poco convinto, ma sembrava essersi ripresa… magari era solo una crisi passeggera
–Amore sei sicura!? Insomma…- cercò di protestare
–No Ron devo farlo davvero non posso rimandare ancora ho aspettato troppo tempo- disse lei ferma, sapeva dove stava andando, era diretta a Malfoy Manor, orami abbandonata dopo la morte dei suoi ultimi proprietari Lucis Malfoy e Narcissa Black Malfoy  sul retro nel cimitero di famiglia dove era sepolto Draco.
La pioggia le sferzava il viso, mentre camminava sul viale di ingresso alla villa, ciò le riportò in mente dei vaghi ricordi era già stata lì come prigioniera quando lei; Ron ed Harry erano stati catturati e lei torturata da Bellatrix ma erano riusciti a fuggire grazie all’ aiuto di Dobby un grazioso elfo che aveva servito la casata dei Malfoy per anni e che Harry aveva liberato al terzo anno.
Giunse così al giardino sul retro della casa, dove c’ era il memoriale dedicato alla famiglia e si mise a cercare la tomba.
Venti minuti dopo Hermione aveva passato al setaccio l’ intero cimitero ma della tomba di Draco nemmeno l’ ombra. –Granger!?- la ragazza si voltò di scatto e per poco non le venne un infarto, perché si trovò faccia a faccia con Draco Malfoy

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2:Nuovi ricordi e Potter… ***


Ciao pasticcini miei ^-^ (Ma questa è fuori nd.lettore), bentornate alla mia disastrosa storia, come avrete nontato venerdì scorso non ho aggiornato ma sto preparando un esame quindi sono un po' sotto pressione. Vi lascio senza indugio al secondo capitolo della mia fantastica storia.
XOXO Lady Moriarty


Capitolo 2: Nuovi ricordi e Potter…

 –D… D… Dra…- cerco di affermare lei
–Sì ora vieni dentro non posso rischiare che qualcuno mi veda- affermò freddo. La ragazza lo seguì titubante verso l’ ingresso sul retro della casa, una volta dentro, l’ ex Serpeverde con un gesto di noncuranza si sedette su un divano davanti al camino, senza neanche degnarla di una sguardo; in quel momento la forza di autocontrollo di Hermione crollò e la ragazza cadde in ginocchio sul pavimento in pre da singhiozzi convulsi. –Oh cazzo! Granger non azzardarti a morire nel mio salotto!- la ragazza non smise di piangere, ma fece una cosa per lui inaudita, lo abbraccio. Draco rimase impietrito mentre il cuore cominciava a battergli forte nel petto, passò qualche secondo prima che si decidesse a ricambiare l’ abbraccio, la attirò a se pericolosamente cullandola tra le sue braccia finchè questa non riuscì a calmarsi, poi senti qualcosa pungergli gli occhi e gli sfuggi una lacrima, due, tre anche Draco cominciò a piangere, ma quelle che solcavano le guance di Draco Malfoy erano lascrime di gioia –Ho sempre pensato che non ti avrei mai più rivista…- sussrò inspirando il suo profumo.

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-Devi farlo… non possiamo correre rischi il signore oscuro potrebbe trovarti e io non posso permettermelo!!-disse lei stringendogli il polso con insistenza
-Hermione io…-
-Non ci provare Malfoy! Per sempre e dovunque ricordi? Be io adesso ho bisogno di credere che è così! Che sarà così! Perciò non importa come ma tornerò, tornerò da te!!- disse lei mentre il viso veniva solcato da nuove lacrime
-Promettimelo… Promettimi che verrai da me una volta finito tutto questo!- gli disse lei la voce rotta dal dolore
-Te lo prometto… Ora fa ciò che devi!- esclamò lei senza smettere di piangere
-Addio amore mio… Oblivion…-

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Erano ancora abbracciati sul pavimento quando nella stanza riecheggiò il crack di una smaterializzazione –Draco sono… Hermione!!! Tu che… che state facendo!-
-Dannazione Potter!! Dovevi avvisare… comunque noi stavamo… ci stavamo salutando dopo tanto tempo ecco…-
-Harry…- la voce flebile della ragazza interruppe il loro battibecco
-Hermione io… mi dispiace davvero tanto che tu sia venuta a saperlo così… io avrei dovuto dirtelo ma a quanto pare non ricordavi più nulla insomma… - cercò di spiegarsi il moro
-Non fa niente… Ora devo andare a casa Ron mi starà aspettando ti aspetto a cena… Malfoy…- disse alzandosi e dirigendosi verso l’ uscita
-Hermione…- la richiamò il biondo
-Non preoccuparti non dirò a nessuno che sei vivo ma magari potresti venire a cena da noi una sera… mi immagino la faccia di mio marito che salta sulla sedia!- esclamò la riccia divertita
-Si, certo… A presto…- commentò Draco triste
-Ci  vediamo dopo  Hermione!- aggiunse Harry proma che la ragazza si smaterializzasse

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Il giardino del Manor era enorme e brillava illuminato dalla miriade di candele che erano state posizionate con tanta cura dagli elfi per la serata; già  a sua madre era venuta la brillante idea di organizzare un ballo in maschera per festeggiare il suo compleanno ma Draco detestava quella festa, lui odiava tutta quella gente mascherata che si aggirava per il Manor, per questo aveva preferito rifugiarsi lì fuori nel suo piccolo paradiso personale –Che ci fa il festeggiato qui fuori tutto solo?!- mormorò una voce femminile alle sue spalle costringendolo a voltarsi –Non saprei c’è un po’ troppo caos lì dentro- la ragazza che si trovava di fronte a lui era a dir poco magnifica, indossava un vestito verde senza spalline, con una voluminosa gonna a balze –Già e fa un gran caldo, invece qua fuori è tutto perfetto…- aggiunse la ragazza con un gran sorriso, la maschera argento finemente lavorata era decorata con piume di pavone e le copriva più di metà volto, ma quegli occhi, Draco avrebbe saputo riconoscerli ovunque, erano quelli della ragazza che amava –Hermione! Ma come sei riuscita ad entrare!!- chiese lui stupito –Qualcuno mi ha mandato l’ invito due giorni fa assieme a questo completo… So che il verde è uno dei tuoi colori preferiti- disse lei sempre sorridente –Mi dispiace solo non aver fatto in tempo a comprarti un regalo…- aggiunse un po’ dispiaciuta –Non ha importanza, sei tu il regalo più bello che potessi sperare… Oh e ricordami che dovrò ringraziare mia madre- disse ridacchiando prima di avventarsi bramoso sulle sue labbra.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Dolorosi ricordi ***


Salve a tutti!! E... già avrei dovuto pubblicare già da un pezzo ma purtroppo ho  notato che mi è impossibile pubblicare ogni Venerdì perciò farò ogni due! Comunque ieri avevo problemi on il PC perciòscusate ancora per il ritardo e miraccomando fatemi sapere che cosa ne pensate di questo obrobio!
Sky Fudo.

Capitolo 3: Dolorosi ricordi

Il suo corpo era lì, immobile, rannicchiato in un angolo del sotterraneo, la bacchetta stretta nella mano destra, i capelli  le ricadevano sulla fronte le coprivano il volto e i vestiti erano bucati in alcuni punti, in lontananza si udivano i suoni della battaglia.
Draco non aveva idea di chi fosse la ragazza, ma sicuramente sapeva perché era molto spaventa “Uccidimi pure tanto non ho paura di morire” disse la ragazza “Non voglio ucciderti sono qui per salvarti” “Malfoy …” al suono di quella voce il ragazzo sussultò; la ragazza, che fino a poco prima non aveva riconosciuto, lo fissava attonita, gli occhi gonfi e arrossati per le lacrime che ancora le rigavano il volto “Grager dov’è Potter!? Bisogna dirgli di non andare nel bosco! Io… io so i suoi piani! Non… non deve andare in quel bosco capito!?” ma lei non rispose, era tornata a chinare il capo tra le ginocchia… fu allora che Draco capì “Granger dov’è Potter!?” gli chiese di nuovo, la ragazza alzò di nuovo il capo, solcato ora da nuove lacrime “Lui… lui…” ma la ragazza non riuscì a finire la frase. Si sentì mancare l’ appoggio, ma, ancora prima di toccare terra fu avvolta dalle braccia del biondo che a stringevano a se “Shh … è tutto ok andrà tutto bene, dai usciamo da qui”
I due abbracciati l’ uno all’ altra cercarono di farsi strada nei sotterranei bui e ormai quasi del tutto inesistenti, infatti, in molte parti, il soffitto sopra di loro era crollato e c’ erano cumuli di macerie sparsi qua e là. Draco  le stringeva forte la mano,  sapeva che se solo l’ avesse lasciata andare, avrebbe rischiato di perderla e non se lo poteva permettere, lui l’ amava più di ogni altra cosa e non poteva permettersi di perderla.
Poi accadde l’ ininmaginabile ci fù una piccola scossa e una parte del soffitto sopra di loro crollò e i due furono separati violentemente.
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“Nooooooooooo!!!!!” Draco si sveglio urlando nella notte, guardò la sveglia sul comodino le 3:00 a.m., era solo un brutto sogno un altro pezzo di se che lo ossessionava; ormai da mesi ogni volta che si addormentava il suo sonno era popolato da incubi, ricordi di quella terribile, lunga notte che era stata la battaglia di Hogwarts. Il ragazzo si alzò è si diresse verso il bagno, si  era trasferito da poco in un appartamento appena fuori da Londra, guardò il suo riflesso nello specchio sciupato, il volto asciutto e scavato, la sua immagine si rifletteva nello specchio con un pallore che rendeva la sua pelle quasi trasparente; tornò nella stanza aprì l’ armadio e noncurante ne tirò fuori un maglietta e un paio di pantaloni, poi con calma prese il soprabito e si smaterializzò.
La città di Londra era meravigliosa di notte, un misto di luci e colori fantastico. In quella Londra Draco si era trovato a girovagare senza meta per affollate strade babbane –Dio se odiava quel caos!- ma era l’ unico luogo in cui potesse girare senza essere notato. Le luci accecanti, il vociare dei passanti, il clacson delle macchine.
Nel suo vagare era passato davanti un negozio che aveva attirato particolarmente la sua attenzione, la vetrina di un negozio di musica, dove c’ era un bellissimo pianoforte a coda nero, lucido -era da molto tempo che non vedeva un pianoforte, che non suonava un pianoforte- quel pensiero gli aveva provocato un forte fitta di nostalgia. Da bambino -così gli piaceva chiamare se stesso prima che la sua vita fosse distrutta- adorava suonare, era una delle cose che gli piaceva di più, ma aveva faticato condividere questa passione con i suoi compagni Serpeverde. Di nascosto aveva addirittura osato recarsi in qualche negozio di musica babbana e comprare dei CD con il loro apposito lettore, musica di ogni epoca e di ogni genere, ma di certo il suo genere preferito era il Rock tra gli anni ’60 e ’80, genere un po’ insolito per un pianista, gli piaceva, lo faceva sentire libero, libero di rompere gli schemi, di osare, di vivere!
Basta, doveva darci un taglio, non poteva più nascondersi, non poteva più vivere all’ ombra di ciò che era stato, doveva lasciarsi tutto alle spalle e vivere!
Già tutto… tutto ma non lei, il suo piccolo sporco segreto, un amore mai ricambiato, che non sarebbe mai potuto esistere, destinato a non essere mai consumato. Non avrebbe mai potuto amare mai nessun altra come aveva amato lei, Hermione Jean Granger, la regina dei Grifoni, la so-tutto-io che stava seduta nella biblioteca di Hogwarts con il naso ficcato in polverosi libri, che non osava mai nel trucco, che non si faceva troppi problemi per la lunghezza della gonna della divisa, che aveva sempre un baffo di inchiostro sulla camicia e quei boccoli color nocciola che le ricadevano sulle spalle e hai suoi occhi la rendevano la più bella dell’ universo,la ragazza che amava. Ma lei non lo avrebbe mai saputo, sarebbe stato un dolore troppo grande essere respinti.
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“Granger ci sei!?” urlò il ragazzo tossicchiando per la polvere “Sì tu stai bene!?” chiese la ragazza dall’ altra parte “Sì, sono tutto intero” rispose il biondo “Tu non ti muovere ok!? Vado a cercare aiuto, dobbiamo tirarti fuori di li” “No! Io me la caverò tu vai via, prendi qualcuno con te ma vai via di qui!” disse lui mentre silenziose lacrime gli rigavano il volto “Salvati!” stava piangendo, Hemione lo capì dal tono della sua voce “Malfoy stai lì ok!? Sto venendo a prenderti! Mi hai sentito!?” ma nessuno rispose… era già andato via.
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Hermione si richiuse velocemente la porta alle spalle lasciandosi andare ad essa non capiva come fosse possibile, aver dimenticato tutte quelle cose in così poco tempo, non sapeva niente di lui eppure la sua mente continuava a farle vedere quelle cose ricordi che aveva perduto, lei e Malfoy che assurdità! Eppure nel suo cuore c’ era qualcosa che la spingeva a credere in quei ricordi, chiuse gli occhi e si lasciò abbandonare ad essi: le sue braccia forti che la stringevano e la cullavano; era riuscita fin troppo bene ad abituarsi alla sensazione che quella stretta gli trasmetteva, il pianto sommesso di lui mentre le diceva di scappare, di salvarsi.
Una goccia salata bagno il pavimento di marmo sotto i suoi piedi poi un'altra e un'altra ancora, la ragazza si lascio cadere contro la parete rannicchiandosi su se stessa e abbandonandosi ad un piano sommesso.

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Incredibili rivelazioni ***


SALVE MIEI PICCOLI PASTICCINI DI ZUCCHERO FILATO! No va be siamo seri... buorgiorno a t utti! Mi scuso per il mio deplorevole ed interminabile ritardo purtroppo il blocco dello scrittore comincia a farsi sentire e nonstante questo capitolo sia pronto è un po' corto! Inoltre per me è davvero difficile pubblicare di Venerdì perchè ora ho un po' troppi impegni cambierò quindi il giorno a sabato.
MA BANDO ALLE CIANCE!
Un bacione vostra Sky

Capitolo 4: Incredibili rivelazioni


Sembravano passate ore quando la riccia decise di alzarsi da terra prima che i suoi figli o peggio Ron la vedessero in quello stato, si diresse con calma verso la cucina e controllò l’ orologio le 04:00 a.m. era davvero tardi tra sole due ore i ragazzi sarebbero dovuti alzarsi, quel giorno tornavano ad Hogwarts e lei non aveva ancora avuto modo di parlare con Rose… Salì su per le scale diretta nella sua stanza, Ron dormiva beato abbracciato al suo cuscino e di tanto in tanto la chiamava nel sonno, era una delle cose più belle che avesse mai visto e per lei fu facile in pochi secondi dimenticare tutto quello che era successo quella notte, ogni preoccupazione era sparita; il cuore più leggero e scoppiava di felicità “Hermione!” pronunciò il rosso con più forza la ragazza si desto dal suo sogno osservando lo sguardo preoccupato del marito ora sveglio.
“Ron…” sussurrò abbandonandosi fra le sue braccia in lacrime “Ti amo… Ti amo tanto!! E questa cosa non potrà cambiare non importa quanti stupidi ricordi io possa recuperare… Ti amo non dimenticarlo mai…”
“Hai parlato con Malfoy?!” chiese del tutto preoccupato.
“È sbucato fuori del nulla… Io… Credo di aver avuto una storia con lui ai tempi di Hogwarts” sussurrò lei cercando di confermarlo più a sé stessa che al marito
“Sapevo sarebbe arrivato questo momento… Solo non pensavo spettasse a me farlo…” disse Ron passandosi nervosamente una mano tra i capelli ormai ingrigiti dal tempo “Sappi che dopo quello che ti dirò sarai libera di andartene in qualsiasi momento…” aggiunse sospirando.
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Erano passate ormai due ore e la situazione stava decisamente precipitando, le due fazioni vedevano Draco e Ron da una parte, forse per la prima volta nella loro vita, ed Harry ed Hermione dall’ altra. Dovevano darsi una calmata o sicuramente si sarebbe scatenato un putiferio “Non capisco perché non possiamo semplicemente seguire il piano come abbiamo sempre fatto!!” esclamò Hermione spazientita
“Si dia il caso che Voldemort sia un eccellente legillimes e per quanto Piton mi abbia allenato non riesco sempre a non farlo entrare nella mia testa se per sbaglio dovesse scoprire quello che abbiamo fatto non solo ucciderebbe me ma verrebe a cercare anche voi e per quanto detesti ammetterlo non me lo perdonerei se vi succedesse qualcosa!” esclamò Draco spazientito
“È deciso allora…” disse Harry “Fingeremo la tua morte così che il Signore Oscuro non potrà sospettare ne di te ne dell’ ordine informa i tuoi genitori il Manor, quel posto non è più sicuro per te starai a Grimauld Place!” “No!!! Non puoi! Non ci provare nemmeno… Ho passato troppo tempo a starti lontano e non ho intenzione di lasciarti andare, se dovessi perderti non me lo perdonerei!!!” esclamò la riccia alzandosi in piedi e lanciandosi tra le braccia del biondo.
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La ragazza rimase impietrita al suono di quel racconto e un fiume di ricordi cominciò a riempirle la mente, a fiotti riaffioravano più vividi che mai come se non fossero mai svaniti “È stata una mia scelta vero? Quella di farmi cancellare la memoria?” chiese Hermione in un sussurro
“Si… Mi dispiace molto Hermione io… Non volevo incastrarti così! Insomma sei sempre in tempo a raggiungerlo… Io capirò se tu vorrai.” Gli rispose il rosso con voce altrettanto bassa e vuota
“Ma come può saltarti in mente! Io ti amo Ronald Weasley e nulla potrà cambiare ciò che provo per te! Nulla!”esclamò lei attirandolo a se in un abbraccio
“Ti amo Hermione” sussurrò lui al suo orecchio stringendola maggiormente a se.

 

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Qualcosa mi dice che qundo lo leggerete mi lincerete... Tutto questo tempo e per cosa poi? Un misero Epilogo... Mi dispiace per questa storia... Avevo grandi progetti per lei ma... E' stato più forte di me non ci sono riuscita... Ron ed Hermione saranno Ron ed Hermione per sempre... Non si può spezzare la magia e perciò eccomi con la mia teoria disfattista... Perciò  addio miei cari zuccheri filati arcobaleno
Un bacio, Vorsta Sky





Epilogo

Erano passati più di due anni… Hermione e Ron erano riusciti a riadattare il loro rapporto sulla base dei vecchi ricordi della ragazza rendendolo più solido; la donna aveva convinto Draco ad uscire finalmente allo scoperto rivelando al mondo ciò che ne era stato di lui durante la battaglia e ora il Golden trio era diventato un quartetto fin troppo animato, si trovavano spesso per passare del tempo in compagnia.
L’ ex Serpeverde aveva terminando i suoi studi privatamente e con una parte dei beni restituitigli dal ministero aveva aperto una casa editrice il cui primo libro fu quello di un aspirante scrittrice riccia a noi molto famigliare; le cose per i nostri amici andavano a gonfie vele anche se Draco non era ancora riuscito a trovarsi una compagna stabile, ma ci stava lavorando.
Insomma tutto alla fine era tornato alla normalità e anche se Draco ed Hermione non poterono più stare insieme, ciò non gli permise di rimanere legati, avrebbero ricordato per sempre i bei momenti passati insieme e un giorno ci avrebbero anche riso sopra e magari chissà in un'altra vita forse… Ma una cosa era certa e Draco lo sapeva, lei sarebbe sempre stata il suo per sempre.

 

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