How I met the death

di Hoon21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Marlene Mellark ***
Capitolo 2: *** Kevin Mellark ***
Capitolo 3: *** Josh Mellark ***



Capitolo 1
*** Marlene Mellark ***


Now every February you'll be my Valentine...

(Teenage Dream)




How I met the death.


Marlene Mellerk.


-E adesso passiamo al tributo maschile. Peeta Mellark!-


Quando ero giovane odiavo il giorno della mietitura. Mi minacciava ogni anno di portarmi via dalla mia famiglia. Appena compii diciannove anni la mietitura non ebbe piu' effetto su di me. Aveva sempre risparmiato me e la mia famiglia.

Dopo poco tempo sposai l'uomo che amo da sempre e iniziai a desiderare dei bambini. Tanti piccoli bimbi biondi che gattonavano per casa simili al loro padre. Sapevo che non avrei potuto avere piu' di due bambini a causa dei problemi economici che possono colpire anche gli abitanti della citta'.

Ebbi due bambini magnifici a distanza di poco tempo: Kevin e Josh. Sentii il mio cuore riempirsi di gioia e amore quando li tenni in braccio per la prima volta ma rimasi terribilmente delusa nello scoprire che somigliavano a me. Non solo fisicamente ma anche caratterialmente.

Sono stata una moglie fedele non una brava moglie. Sono stata una madre presente non un'ottima madre. Sapevo che il mio carattere freddo e schivo non me l'avrebbe permesso. Amo mio marito e i miei figli piu' di me stessa ma non sono mai riuscita a dimostrarlo.

Eppure il destino mi stupi' il giorno del mio ventinovesimo compleanno. Scopri' di essere incinta. Era stato solo un incidente di percorso, qualcosa che non sarebbe dovuta accadere ma che rese la mia vita degna di essere vissuta.

Nove mesi dopo nacque il bambino piu' bello che io abbia mai visto. Mio figlio Peeta. Mi guardava con i suoi grandi occhi blu e sorrideva felice di essere venuto al mondo. Peeta e' sempre stato il mio preferito. E' cosi' simile a suo padre. Gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi blu e lo stesso sorriso dolce.

Ho preferito nasconderlo in tutti questi anni perche' non sarei mai riuscita a sopportare il dolore che le imminenti mietiture incombevano su di lui.

Non sono riuscita a godermi nessun momento con lui perche' ero troppo spaventata dall'idea di perderlo per sempre.

Ed ero che lo vedo salire su quel palco con lo sguardo terrorizzato capisco quante cose ho sbagliato e non potro' mai rimediare.

-Quest'anno il Distretto 12 forse avra' un vincitore. E' una tipa tosta, quella-


Mi odio cosi' tanto per la frase che ho appena pronunciato ma devi cercare di capirmi, amore mio. Ho passato tutta la mia vita a sgridarti e a punirti perche' avevo paura di mostrarti il mio affetto e adesso che ti ho perso veramente non riesco piu' a fare a meno di pensare a tutto quello che potrebbe capitarti in quell'arena.

Perdonami se puoi figlio mio.



Angolo dell'autrice.

Salve a tutti! Sono Hoon21 e questa e' una raccolta di one-shot sulla mietitura di Peeta affrontata da alcuni punti di vista. Il primo riguarda sua madre, Marlene Mellark. I prossimi due dal punto di vista dei fratelli di Peeta: Kevin e Josh.

I nomi sono ovviamente inventati da me e sono quelli usati nella prima long che ho scritto I will always love you.

Mi dispiace dovermi informare che ho un problema al computer che non mi fa utilizzare l'accento sulle parole e quindi devo utilizzare l'apostrofo.

Aggiornero' ogni sabato ma come avrete capito, questa raccolta sara' molto breve. E' una fase di transizione tra la prima long gia' citata e la seconda che pubblichero' in seguito.

Grazie a tutti per aver letto!

Hoon21 :)

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Capitolo 2
*** Kevin Mellark ***


Ho sempre davanti agli occhi

l'amore che abbiamo conosciuto insieme.

(Eloisa)


How I met the death


Kevin Mellark.


Salve, sono Kevin Mellark, ho diciannove e per la prima volta nella mia vita sto andando alla mietitura senza quel macigno all'altezza del cuore.

Quest'anno non saro' sorteggiato. Non saro' mai piu' sorteggiato.

I miei fratelli hanno ancora delle possibilita' di essere estratti. Possibilita' piuttosto scarse viste le loro poche nomine quindi non mi devo preoccupare.

Percorro le centinaia di metri che separano la mia casa al Palazzo di Giustizia con tranquillita'. Indosso gli abiti da festa come tutti. La mietitura viene vista molto sul serio a Capitol City, vogliono che ci addobbiamo come alberi di Natale per mostrare alla nazione intera la nostra presunta felicita'.

Oh ma vadano tutti al diavolo! Penso. Perche' faccio tutti questi pensieri? Non sono mai stato sorteggiato e adesso potro' vivere la mia vita come voglio senza dovermi preoccupare d'altro che il lavoro.

Peeta e Josh ci salutano piuttosto malinconicamente e sorrido tra me.

Pensano davvero che Capitol City estragga due citrulli come quei due?

Guardo la folla, le persone ammassate l'una sull'altra, i genitori preoccupati che cercano i loro figli tra le file avanti. Non mi interesso a niente in particolare, neanche a quella ragazza...Katniss?.. che si offre volontaria per la sorella.

Stupida. Cosa cambiera' se morira' lei o sua sorella? Sua madre dovra' preparare lo stesso un funerale.



-E adesso passiamo al tributo maschile....Peeta Mellark!- dice quella strana donna mandata da Capitol City che somiglia piu' ad una bambola che ad una donna.

Mi accorgo subito del cambiamento dei miei genitori. La mamma cerca di fingere indifferenza ma vedo smarrimento nei suoi occhi e la cosa mi preoccupa. Lei e' sempre stata la piu' forte e da mai a vedere i suoi sentimenti. Quello stupido di mio padre invece non fa niente per dissimilare i suoi sentimenti. Come sempre del resto.

E tu Kevin? Tu cosa provi?

Mio fratello e' stato estratto e presto partecipera' a dei Giochi in cui potrebbe rimetterci la vita.

Mi accorgo di non provare nulla. E' come se quel ragazzo dai capelli biondi, che sta salendo adesso i gradini, non lo conoscessi proprio.

Mi chiamo Kevin Mellark. Ho diciannove anni e per quanto mi riguarda, sono figlio unico.



Angolo dell'autrice!

Salve gente! Siamo al secondo capitolo di questa mini-raccolta. Il prossimo capitolo sara' l'ultimo. So che non siete molto dispiaciuti. Non e' niente di particolare questa fanfiction, lo riconosco.

Dopo aver cercato in tutti i modi di rimettere insieme la famiglia di Peeta mi sono accorta che sarebbe stata una bella sfida scrivere qualcosa di diverso.

Una storia molto piu' simile al libro dove il fratello non prova niente nei confronti dell'altro e riesce a gioire solo della propria fortuna. Mi rendo conto che e' molto crudele come visione ma e' quella che Suzanne Collins ci ha fatto intendere nella Trilogia.

Ho deciso che questo genere non e' il mio quindi non vi ritroverete strani esperimenti la prossima volta. Josh sara' molto diverso da Kevin e molto piu' simile a Peeta.

Ma non posso e non voglio anticiparvi niente! Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa spazzatura, coloro che hanno recensito e chi ha inserito semplicemente questa ff nelle seguite/ricordate/preferite. Grazie a tutti voi!

Alla prossima,

Hoon21 <3

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Capitolo 3
*** Josh Mellark ***


My head spinning around I can't see

clear no more. What are you waiting for?

Love me like you do..

(Ellie Goulding)


How I met the death.


Josh Mellark.


Liscio le pieghe dei pantaloni blu scuro che indosso solo per il giorno piu' importante dell'anno: la mietitura.

Sistemo la camicia azzurra, cercando in qualche modo di renderla meno consumata.

Mi guardo allo specchio(l'unico presente in casa) dando un'occhiata ai capelli. Provo a lisciarli un po' ma tanto a cosa serve? Se mai il mio nome dovesse essere estratto, avrei a mia disposizione un intero staff di preparatori pronti a rendermi il piu' attraente possibile.

Sospiro. Ho una brutta sensazione. Vorrei attribuirla alla paura di essere estratto ma non sono certo che si tratti di questo. La mietitura c'entra di sicuro ma la sensazione e' associata ad un pericolo imminente. Forse e' solo suggestione.

-Sei pronto Josh? Dovremmo andare- mi risveglia gentilmente mio fratello dal torpore in cui ero entrato senza essermene accorto.

-Si certo. Arrivo subito Peeta- rispondo mantenendo la voce salda. Non voglio sembrare un fifone davanti al mio fratello piu' piccolo. Dovrei assumere lo stesso comportamento distaccato di Kevin. Lui ha gia' diciannove anni e io ne ho compiuti da poco diciotto. Questo e' il mio ultimo anno.

Infilo la porta e mi accingo a seguire la mia famiglia. Non parla nessuno per strada. Cosa dovremmo dirci d'altronde? Che andra' tutto bene? Non possiamo saperlo. Che non ci sono pericoli? E' una bugia. Che torneremo tutti insieme a casa? Potrebbe non essere cosi'.

Io e Peeta salutiamo il resto della famiglia e andiamo a registrarci. Sia io che lui fingiamo di non sapere dell'imminente pericolo che sta per attaccarci.

Veniamo registrati velocemente e andiamo a disporci nelle nostre file. Peeta e' davanti a me di qualche fila. Si gira verso di me e alza fiducioso il pollice in su. Io abbozzo un sorriso molto meno speranzoso.

Di tutta la famiglia Mellark, il piu' ottimista e' sicuramente lui. Come faccia a rimanere calmo in ogni situazione e' per me un mistero.

Sta calmo Josh, mi ripeto quando sento l'inno riempire la piazza con le sue note tristi e inquietanti e veder proiettato il solito filmato. Non presto attenzione, so gia' di cosa parla e ho troppa paura per riuscire a rimanere concentrato.

Sto pregando tutti gli esseri che potrebbero esistere nel cosmo di intervenire per me e fare in modo che il mio nome non venga estratto.

E' l'ultimo anno. Solo l'ultimo anno.

Quella donna, Effie Trinket, esclama :-Prima le signore!- e si dirige verso la boccia contenente tutti i nomi delle ragazze dai 12 ai 18 anni presenti nel Distretto 12.

Fa girare la mano per un po' e alla fine prende un bigliettino.

-Primrose Everdeen-

Il nome mi suona famigliare ma non riesco ad associarlo a nessun volto. Ecco che si fa avanti una ragazzina di dodici anni, molto piccola e tremante, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri. Everdeen! Ma certo! E' la sorella di quella ragazza del Giacimento che caccia gli scoiattoli e poi li vende a nostro padre. Beh, non credo che cacci solo quello ma non mi sono mai intromesso nei suo affari...

La sorella, la cacciatrice, si fa strada lungo le file delle ragazze, afferra la sorella e la nasconde dietro di se', urlando disperata:- Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!- .

Che coraggio! Non si vede un tributo volontario nel Distretto 12 da molto tempo. Per noi gli Hunger Games sono una tortura a differenza di alcuni distretti che lo considerano un onore.

Ammiro il coraggio di questa ragazza e il suo affetto nei confronti della sorella piu' piccola. Sta rinunciando alla sua vita affinche' la sorella possa vivere. Noi del 12 non abbiamo molte possibilita' di vincere questi Giochi. Nessuno vuole vedere un vincitore proveniente da un Distretto cosi' povero. Se sara' fortunata quella ragazza tornera' a casa in un bara. Fisso la sorellina piu' piccola in lacrime aggrapparsi alla gonna della madre. Anche quella donna sta facendo di tutto per non piangere tenendosi stretta l'unica figlia che le rimane.

Sento una fitta di autentico dolore per quelle donne.

Non so se al suo posto avrei fatto la stessa cosa. Forse il mio affetto verso Peeta mi avrebbe spinto a proteggerlo o forse il mio istinto di auto-conservazione l'avrebbe lasciato morire.

Dopo il trambusto che si e' venuto a creare, la donna si dirige verso la boccia maschile strillando un:-E ora il tributo maschile...Peeta Mellark!-

Il mondo si ferma. La piazza inizia a girare. I suoni mi giungono ovattati. Mio fratello? Ha appena chiamato mio fratello?

Ci deve essere stato un errore, uno sbaglio... Avro' sentito male di sicuro! Non hanno estratto Peeta. E' assurdo.

Ma non e' niente di tutto questo perche' Peeta si dirige tremando verso il palco. Scorgo i suoi occhi pieni di paura e sofferenza.

Ripenso al mio fratellino. A come non l'ho mai difeso con nostra madre, ai giochi che facevamo da bambini, alle storie che ci raccontavamo di notte nei nostri letti, alle prese in giro a scuola, alle gare di corsa vinte insieme. Penso a tutta la nostra vita insieme.

Effie chiede se ci siano volontari e io faccio un passo avanti ma resto in silenzio ad osservare Peeta che ricambia il mio sguardo. Scuote leggermente la testa in modo che nessuno possa capire e continua a fissarmi severamente.

Mi sta dicendo di non dire niente, di stare zitto. Mi sta dicendo di vivere al posto suo.

Vorrei solo urlare e dire:- Mi offro volontario! Lasciate mio fratello!- ma acconsento a non dire niente perche' ho paura.

Non nascondo le lacrime che mi rigano il viso e continuo a fissarlo cercando una soluzione. Una soluzione che pero' non esiste.



Angolo dell'autrice.

Ciao a tutti! Siamo arrivati alla fine di questa piccola raccolta di one-shot. Ho raccontato in modi diversi la mietitura di Peeta e in parte anche quella di Katniss. Entrambe sono collegate e mi e' sembrato giusto scrivere entrambi. Ovviamente mi sono soffermato su quella del ragazzo del pane.

Ringrazio tutti voi per avermi appoggiata durante questo breve percorso. Spero di ritrovarvi tutti in seguito. Ringrazio chi ha recensito, chi ha letto, chi ha inserito questa storia nelle seguite/ricordate/preferite e chi ha fatto tutte queste cose insieme xD

Detto questo, volevo avvisarvi che non scompariro' affatto.

Dopo la prima long I will always love you e la raccolta How I met the death, ci sara' una seconda long che credo' sara' l'ultima di questo ciclo. La pubblichero' sabato prossimo.

Contemporaneamente sto scrivendo un'altra fanfiction(del tutto diversa da questa, ovviamente!) dal titolo: Real love. Se volete passare mi fate molto contenta.

Grazie a tutti <3

Hoon21






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