Gōsutodāku

di SarikaChan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa, è la storia di un ragazzo di 14 anni, amante del calcio. Purtroppo però, morì a causa di un incidente, ma  la sua anima rimase lì, in quella casa, dove nessuno osava entrarci.

“Tenma, siamo quasi arrivati!” “Davvero mamma?!” Sorrise entusiasta il ragazzo, mentre guardava fuori dal finestrino della macchina. “Quindi è quella la casa dove andremo a vivere. Non è troppo vecchia?” Disse guardando la madre, che scosse la testa. “E’ perfetta per noi, con un po di riparazioni riusciremo a renderla nuova.” Arrivati, la madre e il ragazzo scesero dall’auto, sorridendo. “Vai pure a guardare l’interno, io aspetterò il camion dei traslochi.” “Va bene!” Sorrise allegramente il castano,entrando in casa guardandosi intorno. “E’ enorme!” Notò le scale, e salì al piano di sopra, entrando in una stanza e aprendo la finestra piena di polvere. “Mamma! Si sta benissimo quassù!” Urlò, guardando la donna. “Mi fa piacere tesoro, quella sarà la tua camera!” “Davvero? Che bello!” Si lanciò sul letto, facendo ‘esplodere’ la polvere che vi ci trovava sopra. Tossì, agitando le braccia. “Ci vorrà un bel po’ per pulirla..” Dalla finestra della camera, si sentirono dei sussurri di alcuni ragazzi e ragazze che abitavano lì vicino. Tenma curioso, decise di affacciarsi per sentire. “Non dovevano trasferirsi lì.” “Non dureranno più di una settimana.” Il ragazzo iniziò ad inquietarsi, quando improvvisamente sentì una mano sulla spalla, e si girò di scatto. “M-Mamma! Non spaventarmi così.” La madre rise, indicando degli scatoloni. “Sistemati le cose, io scendo giù.” Il castano annuì, seguendola. “Ah mamma senti, ci sono dei ragazzi qui fuori che stanno parlando della nostra casa e..Ci sono strane voci.” “Ah quelle voci intendi? Sai Tenma, questa casa ha una lunga storia.” “Uh?” Il ragazzo poggiò la schiena al muro, guardando la madre. “Tre anni fa, qui viveva una famiglia felice. Due ragazzi, e i genitori. Un ragazzo però, a causa di un incidente morì, aveva la tua età sai?” “Poverino..” “Si dice che il suo spirito è ancora qui, pronto a vendicarsi.” “E-Eh!?” “Tranquillo Ten, è solo una storiella inventata.” Rise divertita la madre, mentre il ragazzo continuava a spaventarsi. “Speriamo..” “Avvolte, dicono che se la sera si passa lungo la via, si sente qualcuno piangere in questa casa.” “Mamma, e se fosse vera? Se ci fosse davvero qualcosa qui?” La madre guardò il figlio, sorridendo poi. “Stai tranquillo, non succederà nulla.” “Se lo dici tu..” “Ora vai in camera tua a sistemare le tue cose.” Tenma annuì, dirigendosi nella propria camera, iniziando a sistemare i vari oggetti e vestiti. Aprì l’armadio, e sul fondo ci trovò una foto con due ragazzi. L’osservò, inclinando leggermente la testa di lato. “Che siano loro?” Sospirò, sedendosi sul letto continuando a fissare la foto. Notò, grazie alla luce che trapassava il dietro, che c’era una scritta. Girò così la foto. “Kyo..Kyousuke Tsurugi e Yuuichi Tsurugi. Quindi sono fratelli.” Tornò a guardare l’immagine, alzandosi dal letto e raggiungendo la madre. “Mamma,guarda cos’ho trovato!” Mostrò l’immagine alla madre, e lei sorrise indicando il ragazzo a destra. “Lui, Tsurugi Kyousuke, è stato vittima dell’incidente.” “Capisco..e Yuuichi-San?” “Si è trasferito insieme alla madre anni fa, subito dopo la morte del fratello. Non riuscivano a vivere qui, con lui che non c’era più.” Il castano tornò nella propria camera, sedendosi nuovamente sul letto. “Dev’essere stato difficile per loro..” Spostò lo sguardo sul piccolo blu, sospirando. “Tsurugi, mi dispiace che tu..” Scosse la testa, mettendo la foto accanto al letto, sul mobile. Si sdraiò sul letto, mettendo le mani dietro la testa e fissando il soffitto. “Chissà se quelle storie sono vere..Spero di no, altrimenti non riuscirei più a dormire.” Sospirò, girandosi di lato. “Però, se fosse vero allora..” Si mise seduto, sospirando nuovamente. Quel ragazzo non aveva un’attimo di pace, era peggio di un vento nella tempesta. “Se Tsurugi è ancora in questa casa, dopo tutti questi anni si sarà sentito solo..Aaah, di cosa mi preoccupo.” Ridacchiò nervosamente il ragazzo, alzandosi dal letto per uscire dalla camera, ma dietro di lui sentì come dei passi, e si girò di scatto. “Mi ci sto fissando troppo..” Disse, scendendo di sotto. Dopo la cena, Tenma andò a lavarsi, indossò poi il pigiama e andò nella propria camera. “Buonanotte mamma!” “Dormi bene tesoro.” Rispose lei, il ragazzo chiuse la porta buttandosi sul letto. “Come si sta bene!” Sorrise, alzando la testa di lato dove si trovava la finestra. “Ci sono tantissime stelle.” Disse fra se e se, sorridendo. Sentì la porta bussare, e si alzò ad aprire. “Mamma cosa..Uh?” Non trovando nessuno, pensò che probabilmente il rumore veniva da fuori, quindi tornò a letto. “Ho una strana sensazione..Come se qualcuno mi fissasse.” Si guardò intorno, leggermente spaventato. Notò che la foto che prima aveva poggiato sul mobile era sparita, quindi si rialzò cercandola. Sotto al letto, dietro al mobile, nei cassetti, niente. Sembrava sparita. “Ma dov’è finita..” Si affacciò alla finestra, guardando il giardino. “Che sia volata via con il vento?” Sospirò, abbassando la testa, e notando che c’era una specie di botola per terra. Si inginocchiò, aprendola. “Eccola! Uh..” Oltre alla foto, trovò anche un orsacchiotto di peluche che sembrava proprio quello che aveva in mano Kyousuke nella foto. Lo prese, soffiandoci sopra per togliere la polvere, e guardandolo. “Possibile che la foto sia finita proprio lì?” Si sedette sul letto, poggiando affianco ad esso il peluche. Prese un respiro, chiudendo gli occhi. “T-T…Tsurugi sei qui vero?” Disse tutto d’un fiato, tremando dalla paura. Aprì lentamente gli occhi, non notando nulla, si tranquillizzò. “Mi sto impressionando mi sa.” Spense la luce della camera, e ad illuminarla erano le luci delle stelle. Si sdraiò sul letto, abbracciando il peluche. Lo faceva sentire ‘sicuro’, quindi chiuse gli occhi addormentandosi.

Chissà cosa sarebbe successo il giorno dopo..

 

---Angolino dell’Autrice.—

 

Tatatatadan! Sono tornata con un nuovo racconto sulla KyouTen! Spero vi piaccia. ; u ;

A presto!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il ragazzo dormì fino alla mattina seguente, quando venne svegliato dai raggi del sole che gli illuminavano il viso. Aprì lentamente gli occhi, stiracchiandosi ed alzandosi dal letto. Scese a fare colazione, dove c’era già la madre ad aspettarlo. “Allora? Dormito bene?” Il ragazzo annuì sorridendo, iniziando a mangiare. “Tenma, oggi è il tuo primo giorno di scuola, ricordi?” Sorrise la donna, guardandolo. “EH?!” Tenma iniziò a mangiare velocemente, correndo di sopra a prepararsi. “Incredibile, l’aveva dimenticato..” Rise fra se e se la madre, mentre andava a preparare la cartella al ragazzo. Intanto lui aveva appena finito di prepararsi, e prima di uscire dalla camera guardò il peluche sul suo letto. “Tsurugi ora vado a scuola, fai il bravo!” Sorrise, scendendo di sotto, salutando la madre e correndo fuori. Già, a quel peluche aveva dato il nome del ragazzo. Appena arrivò a scuola, Tenma corse a guardare il tabellone per controllare in che classe l’avessero inserito. “Matsukaze, Matsukaze..Ah ecco! Classe C. Bene!” Sorrise, dirigendosi verso l’aula ed entrando, andando a sedersi in un banco infondo, accanto alla finestra. In classe c’erano già vari ragazzi, che subito lo guardarono iniziando a ridacchiare fra di loro. “E’ il tizio che vive in quella casa.” “Non avviciniamoci, o la maledizione cadrà anche su di noi.” Tenma li guardò con la coda dell’occhio, alzandosi e andando da loro. “Quella casa è una semplicissima casa!” Sbuffò lui, e gli altri risero. “Certo ragazzo, vedrai quanto è normale quella casa.” “Tutti a posto,forza.” Li interruppe il professore, entrando in classe. Tenma venne chiamato alla cattedra per presentarsi, dopo che tutti arrivarono. “Io sono Tenma Matsukaze, mi sono trasferito qui da poco e..Spero di fare amicizia con tutti voi!” Si inchinò, sorridendo. “E’ lui.” “Già, meglio stare alla larga con quelli che vivono lì.” Il castano sospirò leggermente, tornando a sedersi. “Iniziamo la lezione.” Dopo un’ora, ci fu il suono della campanella che segnava l’inizio dell’intervallo. Un gruppetto di ragazzi risero fra di loro, e uno si avvicinò al castano, rovesciandogli la bottiglietta d’acqua addosso. “Ops, scusami tanto, StupiTenma.” Risero fra di loro, uscendo dalla classe. Il ragazzo sospirò, andandosene in bagno. “Sono bagnato fradicio.” Sbuffò, poggiando la schiena al muro. “Cos’hanno contro quella casa..Non è giusto che si prendano in gioco di Tsurugi!” Alzò lo sguardo verso lo specchio, notando una faccina. Si avvicinò, fissandola, e un brivido gli percosse la schiena. C’era disegnata una faccia felice, più o meno così ‘ J ‘. “Sono sicuro che prima non..” Tenma continuò a guardarla, accennando un sorriso. “Mh, non devo buttarmi giù così per colpa di quegli idioti! Farò capire a loro che quella casa non è maledetta!” Tornò in classe, ancora un po’ bagnato. Ma grazie al sole che illuminava il posto in cui era seduto, si asciugò subito, giusto in tempo per l’ultima lezione. Mise le cose in cartella, dirigendosi verso casa. “Non morire stupiTenma!” Gli urlavano contro i ‘compagni’ di classe. Il castano non faceva altro che ignorarli, fino a raggiungere casa ed entrandoci. “Tesoro bentornato, com’è andato il primo giorno di scuola?” “Ah, benissimo.” Si sforzò di sorridere, e andò nella propria camera. “Vai a fare un bagno dopo!” “Si mamma! Anche se ne ho fatto uno già a scuola..” Disse fra se e se, sedendosi sul letto e prendendo il peluche. “Hey Tsurugi, come stai oggi?” Sorrise. Improvvisamente però, delle lacrime iniziarono a scendere lungo il viso del ragazzo, che intanto cercava di trattenersi dal piangere, ma invano. “Non è giusto però..Tutti odiano questa casa, ma Tsurugi non ha fatto niente di male!” La madre arrivò aprendo la porta, sorridendo. “Tenma, ti ho riempito la vasca! Ma..Stai piangendo?” Lo guardò con aria preoccupata, mentre lui si asciugò velocemente sorridendo poi. “Nono, probabilmente è il raffreddore! Grazie mamma.” Il ragazzo posò il peluche sul letto, andando in bagno, levandosi i vestiti ed entrando nella vasca. Mise la metà del viso in acqua, fissando il vuoto. Intanto, il vapore che usciva dalla vasca aveva appannato il vetro dello specchio, e mentre il ragazzo se ne stava tranquillamente a fissare avanti a sé, sul vetro si era formata una frase. Tenma alzò il capo, sentendo un rumore, come se qualcuno stesse pulendo un vetro bagnato. Girò lo sguardo verso lo specchio, socchiudendo gli occhi per leggere meglio. “C..i..a..o. Ciao!..Ciao?” Il ragazzo spalancò gli occhi, iniziando a provare spavento. “M-Mammaaa, hai..hai scritto tu quello sullo specchio?” “Cosa tesoro?” Rispose la donna dalla cucina. “No, nulla, non importa!” Il ragazzo continuò ad osservare lo specchio, cercando di calmarsi. “C’è davvero qualcosa qui..” Prese un respiro, chiudendo gli occhi per un paio di secondi, riaprendoli poi. “Chi c’è?” Scosse leggermente la testa, guardando avanti a sé. Improvvisamente, sentì un soffio sul collo, e con la coda dell’occhio notò una specie di ombra accanto a lui. Il castano urlò, schizzando dell’acqua contro di essa, coprendosi il viso con le mani. “Pensa ad altro Tenma, pensa ad altro. Calcio, Unicorni, Pomodori, emh..Bolle..” Iniziò a parlare fra se e se, facendo una lista di tutti gli oggetti che gli venivano in mente. Si fermò, sentendo una risata, allegra però. Il ragazzo, sentendo quella voce così calma si tranquillizzò, scoprendosi il viso. “Tsuru..gi?” Pronunciato quel nome, si sentì nuovamente quel rumore sul vetro. Il ragazzo spostò lo sguardo sulle due lettere che si erano appena formate.
‘Si.’
 
--Angolino dell’Autrice.—
Mi sta prendendo troppo questa storia, e spero che la stessa cosa valga per voi!
Alla prossima. * w *

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


‘Si.’
Quella risposta fece rabbrividire il ragazzo, che intanto uscì dalla vasca indossando l’accappatoio. Si notava chiaramente che il ragazzo stava tremando dalla paura, e dopo pochi attimi avanti a lui si formò come una specie di nuvoletta deforme. Il castano la fissò, stringendo i pugni, al petto. “Sei..davvero Tsurugi? Eri stato tu a far cadere la foto lì?” Si sentì come un sospiro, come se il ragazzo avesse annuito, anche se con aria scocciata. “Scu..Scusa, non volevo infastidirti.” Rispose, abbassando lo sguardo. Quella nuvoletta iniziò a prendere una forma umana, dirigendosi verso il ragazzo, che iniziò a indietreggiare. “P-Prometto che mi farò gli affari miei!” Raggiunse il muro, e chiuse gli occhi dalla paura, mentre un vento gelido gli attraversava il corpo. Appena questa sensazione sparì, il ragazzo riaprì lentamente gli occhi notando che quel vapore era sparito. Si asciugò velocemente indossando un comodo pantalone e una maglietta rossa, uscendo dal bagno. “Mamma!” Corse da lei, agitando le braccia. “Nel bagno, lo specchio, cioè, mamma c’era Tsurugi! Qui c’è davvero qualcosa!” La mamma lo guardò sorridendo, prendendo la borsa. “Tenma,secondo me ti stai impressionando un po troppo.” “Uh, dove vai?” “A fare delle compere, tornerò dopo.” “Mi lasci qui da solo?!” “Tenma non fare il bambino!” Il ragazzo gonfiò le guance, accompagnando la madre all’entrata. “Fai il bravo eh.” Sorrise lei, uscendo. “A dopo!” Salutò con un cenno della mano, facendo un lungo sospiro, andando nella propria camera. “Forse mamma ha ragione, è solo una mia impressione.” Accennò un sorriso nervoso, sedendosi alla scrivania, prendendo un libro e iniziando a leggerlo. Dopo un po, il ragazzo si addormentò con la testa poggiata sul libro, e ancora una volta accanto a lui apparve quella ‘nuvola’, ma questa volta prese velocemente la forma di un ragazzo. Il blu incrociò le braccia fissando l’altro, iniziando poi a guardarsi intorno. Era da tanto che qualcuno non si trasferiva in quella casa, e poi, il ragazzo aveva un’aura così calda, lo faceva stare bene. Tornò a guardarlo, poggiandogli una mano sulla testa, accarezzandogli i capelli. “Sono così morbidi..” Disse, spostando lo sguardo sul viso del ragazzo che dormiva beatamente. Il castano aprì lentamente gli occhi, guardando il ragazzo, per poi alzarsi di scatto e urlare. Il blu sbuffò sparendo, lasciando un vento gelido che raffreddò la camera. “A-Aspe- Hey! Non andartene, aspetta, scusa se ho urlato in quel modo..” Si grattò la testa, abbassandola. “Tsurugi!” Si guardò intorno, e non ottenendo una risposta sospirò, sedendosi sul letto. “Scusa..” Strinse le gambe a se, poggiandoci la testa. “Non volevo urlare,davvero, mi hai preso alla sprovvista. E poi, io voglio aiutarti. Ho letto che se gli spiriti restano bloccati in un luogo è perché vorrebbero fare qualcosa ma non hanno la forza..Voglio aiutarti Tsurugi!” Alzò la testa, trovandosi avanti un’ombra scura, che sembrava aver le braccia conserte. Il castano accennò un sorriso, guardandola. “Io sono..Tenma Matsukaze!” Si alzò, fissando l’ombra. “Non potresti..Assumere la tua forma? C-Cioè non arrabbiarti, solo che è inquietante vederti così..” Disse agitando le braccia. Il blu sbuffò, prendendo lentamente la propria forma. Il castano lo fissò, rimanendo quasi incantato. Scosse poi la testa, sorridendo. “Tsurugi, vero?” “Mh.” Annuì l’altro, fissandolo. Tenma gli andò avanti, sorridendo. “Scusa ancora per prima. Ah!” Andò a prendere il peluche, tendendolo al ragazzo. “E’ tuo, vero?” Il blu cercò di prenderlo, ma le mani gli passarono attraverso. Il ragazzo lo guardò, poggiando l’orso sulla scrivania. “Perché non puoi toccare le cose?” Kyousuke lo guardò, abbastanza male, sbuffando. Il castano scosse la testa, cercando di prendergli la mano, ma nulla. “Non capisco, eppure ho letto che i fantasmi potessero toccare le cose e..Aah!” Si arruffò i capelli, gonfiando le guance. L’altro lo fissò accennando un sorriso, gli pareva così buffo in quel momento. Tenma ricambiò lo sguardo, sorridendo anche lui, e questo fece arrossire leggermente il blu che si girò dall’altra parte. “Tsurugi.” “Mh?” “Stai bene?” Lo guardò con aria preoccupata, mentre il blu lo fissava inarcando un sopracciglio. “Non ti senti solo vero? Da oggi ci sarò io con te Tsurugi, ti aiuterò!” Si avvicinò a lui sorridendo, e il ragazzo, scocciato, lo spinse facendolo cadere. “Aiai che botta.” Il castano si massaggiò la testa, guardandolo. “Bastava un no..” Gonfiò ancora una volta le guance, abbassando la testa. “Potresti anche parlare con me sai?” Il ragazzo sbuffò ancora una volta, iniziando ad irritarsi, così decise di andarsene. Tenma si alzò, accennando un sorriso. “Riuscirò a farlo fidare di me!” Pensò fra se e se, stiracchiandosi poi e notando l’ora. “Mamma non è ancora tornata..” Sospirò, scendendo di sotto e andando nel salotto, sedendosi sul divano e iniziando a guardare la tv. Poggiò la testa sul cuscino sbadigliando, addormentandosi nuovamente. Dopo poco tempo venne svegliato dalla voce della madre, che era appena rientrata. “Tenma svegliati forza.” “Mamma?” Sbadigliò il ragazzo, mettendosi seduto. “Scusa se sono tornata tardi, è che al centro commerciale c’erano talmente tante offerte che ho comprato di tutto! Aiutami a sistemare la spesa.” “Si!” Annuì, notando che c’era una coperta a coprirlo. “Mamma, me l’hai messa tu questa?” “No tesoro, l’avrai messa tu mentre dormivi.” Disse ironicamente. Il ragazzo sorrise, alzandosi e andando ad aiutare la madre in cucina.
“Grazie, Tsurugi.”
 
--Angolino dell’Autrice.—
Come sempre spero che vi sia piaciuto!
Alla prossima. uwu

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Era un’altra giornata, e Tenma si era appena svegliato per andare a scuola. Si preparò, addentando una fetta di pane e correndo a tutta fretta verso l’edificio scolastico.
Appena arrivò in classe, si diresse verso il proprio posto, sospirando. “Appena in tempo!” “Ohoh, StupiTenma è ancora vivo!” “Peccato..” Si sentivano le risate dei vari compagni di classe del ragazzo, che intanto abbassò la testa sbuffando. “Antipatici.” “StupiTenma non offenderti.” Uno di loro si avvicinò, mettendo un piede sul banco. “Non è colpa tua se quella casa è maledetta, e ora anche tu lo sei.” Il castano sbuffò pesantemente, alzandosi e sbattendo le mani sul banco fissandolo. “Né io, né la casa siamo maledetti, chiaro? E se parli del ragazzo morto, meglio che lo lasci stare, o te la vedrai con me.” Il ragazzo tornò seduto, coprendosi la bocca. “Le parole mi sono uscite da sole..” “Hey ragazzino.” Il compagno gli prese il colletto della divisa alzandolo, e fissandolo male. “Non osare parlare di nuovo così con me, o ti spacco la faccia.” Stava per dargli un pugno, quando improvvisamente, un qualcosa gli afferrò la caviglia facendolo cadere. Tenma lo guardò, trattenendosi la risata. “Ti..Sei fatto male?” Il ragazzo si alzò, mettendo le mani in tasca e andandosene. “L’ho detto che tu sei maledetto.” Così, raggiunse gli altri suoi compagni. Il castano accennò una risata, tornando poi a sorridere. “Che sia stato..Nah.” Pensò fra se e se.
Intanto, la giornata volò, ed erano già finite le lezioni. Il castano tornò a casa, aprendo la porta ed entrando. “Sono a casa!” Sorrise, salendo velocemente in camera. “Tesoro, è successo qualcosa di bello?” “No mamma, niente di niente!” Rispose l’altro urlando, affacciandosi dalla camera, per poi entrarci e posare la cartella sul letto. “Tsurugi, sei stato tu oggi vero? Hai visto che caduta ha fatto?!” Il castano iniziò a ridere, mantenendosi la pancia con le braccia. “Grazie, Tsurugi.” Il ragazzo sorrise a trentadue denti, stiracchiandosi e sdraiandosi sul letto. La stanza iniziò a diventare fredda, e lui capì che Kyousuke si trovava lì. Sorrise ancora, chiudendo gli occhi. “Come stai?” “Come al solito.” “Tsu-“ Il ragazzo si mise seduto di scatto, guardando il ragazzo che era apparso avanti a lui. “Mi hai risposto!” Gli si illuminò il viso, saltando addosso al ragazzo, ma finendo per terra. “Che botta..” “Non puoi toccarmi.” Disse l’altro, incrociando le braccia. Tenma si alzò, guardandolo e sorridendogli. “Mi stai parlando, vuol dire che siamo amici vero?” “No.” “Ma..” “Non siamo amici, e non lo saremo mai.” “Perché?” Il castano si rattristì, continuando a guardare l’altro. “Vuoi avere addosso la maledizione?” “Maledizione?” Inclinò la testa di lato, fissando il blu. “Già, non sai che se parli con me morirai?” Lo guardò l’altro, poggiando la schiena al muro. Tenma scosse la testa. “Non è vero! Tu non hai nessuna maledizione! E poi..Preferisco morire, che starmene senza fare niente per aiutarti!” Il blu lo fissò con aria sorpresa. “I tuoi compagni hanno ragione, sei un vero idiota.” “Si e allora? Voglio aiutarti! Per tutti questi anni sei stato solo in questa casa, senza nessuno con cui parlare, e non hai fatto altro che sentire cazzate su tutti quelli che passavano da qui e..” Il ragazzo iniziò a piangere, asciugandosi di continuo le lacrime. Il blu sbuffò, avvicinandosi a lui. “Non c’è motivo di piangere.” “Non è giusto, tu non hai fatto niente di male, e gli altri non fanno altro che parlar male di questa casa!” Disse il castano, fra un singhiozzo e l’altro. “Ho capito, smettila di piangere idiota.” Sbuffò l’altro. Tenma annuì, avvicinandosi di più al blu e abbracciandolo. Questa volta, riuscì a toccarlo, e lo strinse forte a se. “Lasciati aiutare, Tsurugi.” Il ragazzo blu restò immobile, fissando l’altro. Quell’aura così calda, non si era mai sentito così bene. E poi, com’era possibile che questo semplice ragazzo era riuscito ad abbracciarlo? Scosse leggermente la testa. “Va bene.” “Davvero?!” “Si, basta che la pianti.” Il castano si asciugò nuovamente il viso, tornando a sorridere. “Ho smesso!” Kyousuke accennò un sorriso, sospirando. “Ti metterai nei guai.” “Non m’importa!” “Come ti pare..Stenditi.” “Eh?” “Mettiti sul letto.” Ripete l’altro, incrociando le braccia. “Perché?” “Non farti strane idee, voglio mostrarti una cosa!” “Ah si, certo.” Disse il castano imbarazzato, facendo accennare una risata all’altro. “Cosa vuoi farmi vedere?” “La mia morte.” “Ah..” “Pronto?” “Si!” “Farà male.” “Non m’importa.” Il blu mise una mano sulla fronte del ragazzo, sospirando.
“Ora vedrai come sono morto.”
 
--Angolino dell’autrice.—
Uhuhuh, le cose si fanno interessanti eh? Giàgià.
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


“Ora vedrai come sono morto.” A quelle parole, gli occhi del blu diventarono completamente neri, e il castano iniziò a ‘sognare’.
“Dove mi trovo..Uh?” Spostò lo sguardo su due bambini che stavano giocando a calcio, quando uno di loro calciò il pallone per strada. “No aspetta!” Tenma andò avanti al più piccolo, Tsurugi, per fermalo ma gli passò attraverso, infondo era una specie di visione e il ragazzo non poteva interferire. Il blu andò per strada, ma qualcosa successe in quell’attimo, che lasciò il castano senza fiato. State pensando che il ragazzo sia stato investito, giusto? Sbagliato. Di fronte alla strada dove si trovava il bambino, c’era una banca con dentro dei ladri, uno di loro uscì puntando la pistola sul ragazzino. “Non avvicinatevi, o lo sparo!” Un poliziotto, che si trovava lì, fece un passo avanti. “No, non faccia nessuna mossa avventata!” “Kyousuke!” Gridò il fratello che cercò di raggiungerlo. “Ho detto di non avvicinarvi!” Il ladro caricò la pistola, prendendo per un braccio Tsurugi e puntandogliela alla testa. In quel momento arrivò un cane randagio,che diede un morso alla caviglia dell’uomo che lasciò il bambino, e quest’ultimo iniziò a correre verso il fratello. L’uomo,però, sparò alla gamba del bambino che gli rallentò la corsa. “Kyou!” “Yuuichi!” Il blu spostò lo sguardo su una macchina che stava per colpire il fratello, quindi si lanciò su di lui spingendolo via, e sbattendo la testa contro la macchina. Il colpo fatale, fu la botta che la macchina gli diede colpendolo alla tempia destra. Tenma si svegliò di colpo da quel ‘sogno’, affannato. “Visto?” Chiese il blu, incrociando le braccia. Il castano lo guardò, sudando freddo. “Non puoi essere morto..in quel modo orrendo..” “Mh.” Tenma ricominciò a piangere, scuotendo la testa. “Non puoi morire in quel modo!” “Ormai è fatta, inutile che piangi. Sono lacrime inutili.” Il ragazzo si alzò, asciugandosi le lacrime e tenendo la testa bassa. “E’ una promessa..” “Mh?” Tenma alzò lo sguardo, guardando il ragazzo dritto agli occhi e stringendo i pugni. “Riuscirò a trovare  sia quei ladri, sia l’uomo che ti ha colpito, me la pagheranno!” “Tenma..”  Accennò un sorriso, sospirando poi. “Sono passati tre anni, è probabile che non siano neanche più qui.” “Non m’importa, li troverò, fosse l’ultima cosa che faccio!” “Stupido, non morire anche tu.” Sbuffò il blu, guardandolo male. “Non morirò.” Tenma gonfiò le guance, prendendo un respiro e sorridendo. “Quindi, mi lasci aiutarti?” “Va bene.” Il sorriso del ragazzo si allargò, e saltò addosso all’altro. “Allora andiamo!” “Dove?” “A cercare quei tipi!” “Frena frena, non è così facile come sembra. E poi io sono morto, dovrai fare da solo.” Il castano sospirò,annuendo. “Vorrei che ci fosse un modo per..” Non finì la frase, che uscì velocemente dalla camera. “Hey!” Il blu lo seguì, ‘volandogli’ accanto. “Dove corri?” “Devo fare una cosa,aspetta qui.” Disse uscendo di casa, e correndo chissà dove. In verità, proprio durante quei giorni Tenma aveva sentito parlare di una Medium arrivata in città, e che conosceva un modo per rendere ‘vivi’ i morti per ore, o giorni. Il ragazzo arrivò avanti ad un palazzo, entrandoci e dirigendosi d’avanti all’entrata dell’appartamento dove si diceva che si trovava la medium. Bussò varie volte, e venne aperto da una donna sulla cinquantina d’anni, con un velo che gli copriva metà del volto. “Ragazzino, ti serve qualcosa?” Chiese, restando visibile solamente alla piccola apertura della porta. “Ho sentito che lei è una medium e..Avrei un favore da chiederle!” “Non perdo tempo con i ragazzini, vai via.” “C’è un modo per far tornare in vita qualcuno?” Chiese tutto d’un fiato prima che la donna chiudesse la porta. “Va bene, entra.” “Grazie!” Il castano entrò nella stanza della donna,sedendosi sul divano con lei di fronte. “Raccontami tutto ragazzo.” “Allora..” Tenma iniziò a spiegargli tutto quello che fin’ora aveva capito, e dopo un po la Medium sospirò, alzandosi. “Un modo c’è, ma mi serve sia lui che tu, qui. Ma ragazzo, per fare una cosa simile dovrai rinunciare ad una cosa.” “Sarebbe?”
Era sera ormai, Tenma tornò a casa dirigendosi subito in camera. “Tsurugi! Sei qui?” “Sei tornato.” Sbucò il ragazzo dal soffitto, al contrario. “Tsurugi vieni con me!” Gli prese la maglietta, tirandolo e correndo nuovamente fuori casa. “Tesoro dove vai a quest’ora?” Urlò la madre, sospirando. “Non lo capirò mai..” I due arrivarono all’appartamento della donna, ed entrarono. “E’ con te?” “Mh.” Annuì il ragazzo, indicando un punto ‘vuoto’ accanto a lui. “E’ qui.” “Bene, mettiti di fronte a lui. Sicuro di volerlo fare?” “Si.” Tenma andò avanti al blu, prendendo un respiro. Tsurugi lo guardò inarcando un sopracciglio, incrociando le braccia. “Mi spieghi che cosa sta facendo quella?” “Iniziamo allora.” La donna accese delle candele intorno ai due, iniziando a dire delle formule strane. Un vento soffiò forte nella stanza, che fece spegnere le candele, e il fumo che si era accumulato iniziò a girare intorno al blu. Dopo vari minuti, la Medium accese la luce. “Bentornato.” Il blu tossì sventolandosi la mano avanti infastidito dal fumo, per poi guardarsela. “Non è possibile..” Si guardò, spostando poi lo sguardo sulla medium. “Hey vecchia, stai dicendo che sono vivo?” “Già, dovresti ringraziare lui.” Il blu spostò lo sguardo sul castano. “Idiota, non dovevi spingerti a tanto.” “Almeno ora sei vivo no?” Sorrise lui. “Mh..Grazie.” Sbuffò, incrociando le braccia. “Beh ora andiamo a casa.” Kyousuke si incamminò verso la porta, ma si accorse che il ragazzo non lo seguiva. “Beh?” “Dovresti..Aiutarmi a camminare.” “Eh?” “Il ragazzo è stato coraggioso, ha ceduto la sua vista per donarti la vita.” “Cosa..Quindi ora Tenma è cieco?” “Esatto ragazzo.” Il blu guardò il castano, stringendo i pugni. “Razza di..” “Dai Tsurugi, torniamo a casa!” Tese la mano, e Kyousuke la prese sbuffando, e uscendo dall’appartamento dirigendosi verso quella del ragazzo. “Cosa diremo a tua madre?” “La verità.” Disse il castano, tenendo la testa abbassata. “Non dovevi. Capisci che ora non puoi più vedere?!” “Ho visto abbastanza, e poi sto bene!” Gonfiò le guance, stringendo la mano del ragazzo che lo guardò. Arrivarono a casa, ed entrarono. La madre, preoccupata che gli occhi del figlio fossero bianchi iniziò a preoccuparsi, e Kyousuke iniziò a raccontargli tutto.
“Tesoro sei stato coraggioso, ma ora tu..” “Mamma sto bene!” Sorrise lui, tenendo la testa lievemente abbassata. “Neh mamma, Tsurugi dove dormirà?” “Certo che come cosa è strana..Può dormire sul divano, o se vuole gli sistemo l’altro letto.” “Dormo con Tenma.” La madre lo guardò leggermente male, infondo se il figlio non vedeva era colpa sua. “Non dormi con mio figlio.” “Mamma!” Tenma alzò la voce, afferrando il braccio del ragazzo. “Dovrebbe tenermi compagnia, e se la notte mi sveglio che devo andare al bagno?” “Va bene, va bene..” Sospirò lei.  “Buonanotte allora.” Se ne andò nella sua camera, lasciando i due soli. “Andiamo a dormire?” Sorrise il castano, e il blu annuì, prendendolo in braccio. “He-Hey ma..” “Ci sono le scale,rischi di cadere. E poi è il minimo che posso fare, ti rendi conto di quello che hai fatto?” Sospirò, andando nella camera del castano, e poggiandolo sul letto. “Su, stenditi.” Tenma annuì, sdraiandosi e facendo spazio al blu, che si sdraiò affianco a lui, coprendolo. “Notte, Tsurugi!” “Notte idiota..” Il castano chiuse gli occhi, addormentandosi subito. Kyousuke iniziò a fissarlo, prendendogli la mano e stringendola. “Scusami Tenma..”
 
--Angolino Dell’Autrice.—
Ehehe, non ve l’aspettavate eh? Chissà ora che succederà….
A presto!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Era ormai mattina, e il blu si era appena svegliato. Si alzò dal letto, stiracchiandosi, mettendosi poi seduto a fissare l’altro che dormiva. Il pensiero che aveva perso la vista a causa sua, e che non avrebbe mai più visto quei bellissimi occhi di color azzurro magnete ma soltanto di colore bianco, lo rattristava parecchio. Sospirò, mettendosi una mano fra i capelli. Dopo un paio di minuti si svegliò anche l’altro, che si mise seduto sorridendo. “Giorno Tsurugi! Hai dormito bene?” “Mh, tu?” Annuì, guardandolo. “Benone!” Sorrise, ‘guardandolo’. A Kyousuke gli si formò un nodo alla gola,e strinse i pugni. “Hai fame?” “Tantissima!” “Ti porto la colazione, aspetta.” Tsurugi si alzò, scendendo in cucina e vedendo la madre di Tenma. “Ciao. Spero che sarai contento ora. La colazione è li.” Disse con un tono abbastanza severo, che fece abbassare la testa di Kyousuke. Prese il vassoio con la colazione, e tornò nella camera del ragazzo sedendosi sul letto. “Quest’odore..Fritelle! Vero?” “Già.” Accennò un sorriso, tagliando un piccolo pezzo di fritella. “Dai, apri la bocca.” “Uh?” “Non riesci a mangiare da solo.” Il castano annuì, aprendo la bocca. “Aaahm!” “Che carino..” Pensò il blu, imboccandolo. “Che buofe sofo le flittelle!” Disse il castano, con la bocca piena. Il blu accennò una risata, che fece sorridere il castano. “Dev’essere bello..” “Cosa?” Chiese il blu, guardandolo. “Il tuo sorriso.” Kyousuke arrossì, scuotendo la testa. “No, smettila, e poi è colpa tua se non..” “Va bene così Tsurugi.” Il ragazzo tornò a sorridere. “Va bene ma ora mangia!” Gli ficcò un’altra fetta di fritella in bocca, e Tenma rise, mangiando. Appena finì, il blu si alzò, poggiando il vassoio sul comò accanto al letto. “Vuoi qualcosa?” “Mhmh va bene così!” Scosse la testa, sorridendogli. “Io esco un’attimo.” “Dove vai?” Chiese il castano gonfiando le guance. “A..comprare una cosa.” Il blu uscì dalla camera, uscendo poi di casa e dirigendosi verso il palazzo dove si trovava la Medium. Bussò la porta, e la donna aprì sospirando. “Ancora tu, cosa vuoi?” “Non c’è un modo per far tornare la vista a Tenma?” “Un modo c’è, ma non credo che sia il caso.” “Parla vecchia!” “Heyhey un po’ di maniere! Basta baciarlo.” “Tutto qui? Ok.” Il blu stava per andarsene, ma la donna gli prese il braccio. “Non ‘tutto qui’. Per far si che funzioni, entrambi dovete essere innamorati pazzi dell’altro.” “Come? E’ impossibile!” “Beh, dovete vedervela voi.” La donna rientrò in casa, chiudendo la porta. Il blu sbuffò, tornandosene a casa. “Finalmente! Non dovresti lasciare Tenma da solo!” Lo rimproverò la madre del ragazzo, guardandolo male. Kyousuke sbuffò, stringendo i pugni. “Ero solo andato a..” Si fermò sentendo un rumore al piano superiore, quindi salì velocemente le scale spalancando la porta. “Tenma!” “Sto bene, sto bene!” Il castano si rialzò da terra, massaggiandosi la testa. “Come hai fatto a cadere?” Il blu lo raggiunse, guardandolo. “Volevo aprire la finestra ma sono inciampato su qualcosa.” Il blu abbassò la testa, notando un pallone. Lo prese, poggiandolo sul letto. “Dovresti stare attento, idiota..” “Scusa scusa!” Accennò una risata grattandosi la testa. Il blu sospirò, fissandolo. “Hey Tenma, posso farti una domanda?” Il ragazzo annuì, sorridendo. “Dimmi..Io ti piaccio?” Tenma arrossì, agitando le braccia. “C-C-C-Che domanda è!?” “Si hai ragione, scusa.” Il blu sospirò, sedendosi sul letto. Tenma rimase in silenzio, a testa bassa. A interrompere quel silenzio fu la madre del castano, che entrando nella camera, fece cenno a Kyousuke di seguirla. “Mamma?” “Torno subito tesoro, aspetta qui!” Il blu sbuffò, uscendo dalla camera e seguendo la madre fuori. “Devi andartene di qui. Hai già rovinato abbastanza la vita di mio figlio, e non permetterò che gli accada altro.” “Come vuole.” Mise le mani in tasca, tornando in camera e avvicinandosi al ragazzo. “Vado a fare un giro.” “Uh? Voglio venire con te!” “Tenma, stai qua.” “Ma Tsur-“ Non finì la frase, accorgendosi che il blu lo stava abbracciando. Arrossì, restando immobile. “T-Tsurugi?” “Stai attento Ten.” E così, se ne andò uscendo da casa.  Era ormai sera, il ragazzo, mantenendosi vicino al muro, raggiunse il piano inferiore cercando la madre. “Mamma?” “Tesoro, cosa ci fai qui, attento puoi cadere!” “Dov’è Tsurugi?” “Ah lui, mi ha detto che se ne voleva andare.” “Cosa?” “Già, ha detto che non voleva più vederti. Tesoro mio, come hai capito lui ti ha solo usato per riavere la vita!” Il castano in quel momento iniziò a provare qualcosa simile all’odio, e strinse i pugni. “No non è vero..” “Purtroppo è cosi..Su, vado a prepararti la cena!” Disse sorridendo la madre, e andandosene in cucina. Tenma si sedette su uno scalino, abbassando la testa. Non sapeva più a cosa pensare, davvero Kyousuke non aveva fatto altro che usarlo? “Eppure..” Scosse la testa alzandosi. “Devo cercare Tsurugi.” Pensò fra se e se, dirigendosi verso la porta ed uscendo di casa senza farsi sentire. Camminò per un po’ mantenendosi al muro, poggiandosi poi con la schiena.  “Inutile, non vedo nulla, è impossibile trovarlo.” Fortunatamente, in quel momento passò proprio lui, Kyousuke. “Mh? Tenma? Hey che ci fai per strada da solo, non sai che è pericoloso?!” “Tsurugi!” Il castano si girò verso la sua voce, ‘guardandolo’ male. “Perché te ne sei andato?!” “Non..” Il blu si avvicinò, guardandolo e sbuffando. “Torna a casa.” Tenma scosse la testa, dandogli una spinta. Varie lacrime cominciarono ad uscire dal viso del ragazzo, stringendo i pugni. “Mi..Mi hai solo usato per tornare vivo vero? Ecco perché te ne sei andato, io non servo più no? Già, avere uno cieco accanto non è il massimo eh Tsurugi?” Il blu lo guardò male, prendendogli i polsi e bloccandolo al muro. “Sentimi bene ragazzino, hai fatto tutto da solo, io non ho chiesto nulla. E poi..E’ stata tua madre a mandarmi via, e ha fatto bene. Infondo è colpa mia se tu ora non vedi. Quindi Ten, stammi alla larga.” “Mamma?..” Tsurugi lasciò la presa, mettendo le mani in tasca. “Muoviti, ti accompagno a casa.” Tenma afferrò la maglia del ragazzo, tirandolo a se e avvicinandosi alle sue labbra baciandolo. Kyousuke spalancò gli occhi, arrossendo leggermente. Dopo un paio di secondi il castano si  staccò, continuando a mantenere il ragazzo per la maglietta. “Tu, non te ne vai.” “Tenma..Possibile che ancora non vede? Eppure quella vecchia aveva detto che..Ah no aspetta, funziona solo se si è innamorati ‘pazzi’ l’uno con l’altro. Ma perché..” Pensò fra se e se, sbuffando. “Dillo tu a tua madre.” “Andiamo a casa.” Cominciò a camminare, tirando il blu. Arrivati a casa, la madre in preda al panico corse ad abbracciare il figlio. “Ancora qui tu?!” Disse, guardando Kyousuke che indicò il castano. “Chieda a lui.” “Mamma, Tsurugi resta qua.” Tenma la ‘guardò’ male, sospirando. “Non mi ha costretto lui, sono stato io, chiaro?” “Si ma Ten..” “Mamma, andrà tutto bene!” Sul volto del ragazzo apparve un sorriso a trentadue denti, che tranquillizzò la donna. “Va bene..Entra allora.” Kyou annuì, accennando un sorriso e avvicinandosi all’orecchio dell’altro. “Grazie Tenma, ti farò tornare la vista, promesso.” Lui annuì, continuando a sorridere. Il blu stava per entrare, quando Tenma gli afferrò nuovamente la maglia. “Mh?” “Tsurugi, staremo sempre insieme vero?” “Tenma..Mh.” Annuì, girandosi verso di lui, che sorrise e tese una mano alzando il mignolo. “Promesso?” Kyousuke lo guardò, sorridendo poi incrociando il proprio mignolo con quello del ragazzo.
“Promesso.”
 
--Angolino dell’Autrice.—
Sono tenerissimi vero? Veroo? * w *
Spero che vi sia piaciuto upup, a presto!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Kyousuke non faceva altro che pensare al bacio fra lui e il castano, e del perché non avesse funzionato. Possibile che ancora non lo amava a tal punto di impazzire per lui? O era Kyousuke che ancora non provava un forte sentimento per Tenma? Mille domande passavano nella testa del ragazzo, quando poi si rese conto che l’altro lo stava chiamando già da un bel po’. “Tsurugi!” “Ah, si?” “Ti va di mangiare un gelato?” Sorrise, poggiandosi al muro. “Va bene.” Annuì il blu, alzandosi dal divano. “E..se lo comprassimo mangiandolo poi d’avanti ad un bel film?” Continuò a sorridere, e il blu inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia. “Tenma, ma tu non..” “Tranquillo, mi basta ascoltare!” “Va bene..” Tsurugi accennò un sorriso, dirigendosi verso l’entrata. “Allora vado a comprare il gelato, tu scegli un film!” “Va bene! Io voglio quello al cioccolato!” “Si capitano.” Disse ironicamente il blu uscendo, e Tenma grazie all’aiuto della madre scelse un film, precisamente chiamato Hunger Games. Dopo un’oretta, Kyousuke rientrò con una busta in mano. Il castano sentì la porta, e sorrise. “Bentornato Tsurugi!” Alzò leggermente la voce per farsi sentire, mentre era seduto sul divano. Il ragazzo andò da lui accennando un sorriso. “Ma come fai a capire che sono io?” “Segreto!” Sorrise allegramente il castano, indicando la televisione. “Accendila tu!” Kyou annuì, dando il gelato al ragazzo e prendendo il proprio, sedendosi accanto a lui e accendendo la televisione facendo partire il film. “Katniss è la mia preferita!” Esclamò Tenma, leccando il proprio gelato. “Sicuramente si innamorerà di quel Petardo..Petalo..Come si chiama?” “Peeta..” Il castano scoppiò a ridere, ‘gurdandolo’. “Tsurugi Tsurugi, mi fai provare il tuo gelato?” Il blu tese il gelato al castano, che lo leccò. “Vaniglia, buono! Vuoi assaggiare il mio?” “Mh?” Lo guardò, notando che aveva la guancia leggermente sporca di cioccolato, quindi si avvicinò leccandola. Tenma arrossì violentemente, agitando un braccio. “C-Che fai!?” “Mi hai detto tu di assaggiare il tuo gelato, no?” Disse, sorridendo. Il castano gonfiò le guance, tornando a mangiare il proprio gelato, finendolo poi. Tsurugi continuò a guardare il film, sentendo poi un peso sulla spalla destra, e si accorse che il ragazzo si era addormentato. Sorrise, alzandosi lentamente e prendendolo in braccio, portandolo nella sua camera e mettendolo a letto, sedendosi accanto e fissandolo. “A me Tenma..Piace tanto, allora, possibile che lui non sia ancora innamorato di me?” Gli accarezzò i capelli, sorridendo. Come poteva conquistarlo in modo da fargli perdere la testa per lui? Sicuramente, riempirlo di complimenti non bastava. Eppure, l’aveva baciato, che significasse qualcosa? Tra tutti quei pensieri, il tempo volò e passarono quasi due ore. Tenma finalmente si svegliò, stiracchiandosi. “Dormiglione.” Disse ironicamente l’altro, che per tutto quel tempo era rimasto accanto al ragazzo. “Hey!” Gonfiò le guance, lievemente arrossate. “Tenma.” “Uhm?” “Sei sempre stupendo.” Sospirò il blu. Questa frase fece arrossire il ragazzo ancora di più, che diede una testata al muro, massaggiandola. “Aiai!” “Idiota, ti fai male da solo?” Inarcò un sopracciglio, avvicinandosi alla fronte del ragazzo, baciandola. “C-Colpa tua!” Disse, mentre girava la testa da un’altra parte. “Senti, Tenma, perché ieri mi hai..Baciato?” Il ragazzo rimase per vari secondi in silenzio, accennando un sorriso. “Non lo so, mi andava.” “Non è una risposta!” “Non lo so!” Alzò leggermente la voce, sospirando poi. “Tsurugi senti..Uhm..” “Mh?” “No nulla.” Sorrise, alzandosi. “Tsurugi, non sai dov’è tuo fratello Yuuichi?” “Cosa c’entra lui?” “Sarebbe bello andare a trovarlo ora che sei vivo no?” Sorrise il castano. “Se non sbaglio abita non molto lontano da qui.” “Bene, andiamo!” Tese la mano aspettando il blu che l’afferrasse, e insieme, si diressero verso il centro dove c’era un grande palazzo, ed entrarono dirigendosi al piano dove si trovava la famiglia ‘Tsurugi’. Kyousuke bussò la porta, e dopo un po’ venne ad aprirla un altro ragazzo dai capelli blu. “Si?” “Hey, fratello..” “Mh? No, non è possibile..Kyou!” Il maggiore scoppiò a piangere, abbracciandolo. “Non è possibile, tu sei morto!” “Devi ringraziare lui.” Ricambiò l’abbraccio, guardando il castano che intanto sorrideva. “Entrate, Kyousuke devi raccontarmi tutto ok?” Passarono ore e ore, e Tsurugi non fece altro che raccontare tutto quello che era successo fin’ora. “Quindi, se ho capito bene, ha perso la vista per renderti di nuovo la vita?” “Si.” Yuuichi si alzò, andando avanti al piccolo e abbracciandolo. “Grazie, grazie mille!” “Ma no, non ho fatto nulla.” Ridacchiò nervosamente, mentre il minore gonfiò leggermente la guancia destra, andando a staccare i due. “Si ma, vacci piano. Lui è m..” “E’?” “M..Matto!” “Hey!” Tenma lo ‘guardò’, sbuffando. “Kyou, posso parlarti un’attimo?” “Mh?” I due si allontanarono, e Yuuichi sorrise al fratello guardandolo. “Guarda che l’ho capito che volevi intendere tuo. Allora, quello che mi hai detto su come fargli tornare la vista, sai già come fare?” Il blu arrossì leggermente, scuotendo la testa e incrociando le braccia. “No, eppure..Non lo so Yuu, è come  se ci mancasse qualcosa.” “Non so che dirti, ma ce la farai stai tranquillo.” Il blu sorrise annuendo, guardando poi l’orologio. “E’ meglio che andiamo, è tardi.” “Mi raccomando Kyou, torna a trovarmi!” “Contaci.” Disse, andando dal castano e prendendogli la mano. “Andiamo Tenma.” “Va bene! Ciao Yuuichi!” Sorrise, e i due uscirono iniziando ad incamminarsi verso casa. “Tsurugi, perché hai detto a Yuuichi che sono matto?” Gonfiò le guance, tenendo lo sguardo bianco verso il blu. Lui lo guardò, sorridendo. “Perché è vero!” Tenma si fermò, e con lui anche l’altro che lo guardava. “Hey, tutto bene?” “Per un’attimo..” “Mh?” “No, niente.” Il blu fece le spallucce, riprendendo a camminare tenendo il ragazzo per mano.
“Tsurugi, per un’attimo ho visto il tuo sorriso..”
 
--Angolino dell’Autrice.—
Che Tenma stia pian piano recuperando la vista? Chissà!
Alla prossima uwu

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Erano ormai passati dei giorni da quanto Tenma aveva ‘visto’ il sorriso del ragazzo, e non faceva altro che starsene seduto sul divano a sospirare. “Tenma, ma che hai? Sono dei giorni che sembri depresso.” Domandò sbuffando, incrociando le braccia e fissando il castano. “Niente Tsurugi, non preoccuparti!” Sorrise lui, alzandosi e grattandosi la testa. “Senti Tsurugi, questa sera c’è il festival dei fuochi d’artificio, vogliamo andarci?!” “Mh? Va bene, ma se non sbaglio si dovrebbe andare in Kimono, e io non ne ho uno. Potrei chiederlo a Yuuichi..” Disse girando leggermente lo sguardo, e il castano annuì sorridendo. “Allora vai da lui, forza!” tese le braccia, spingendo il blu verso la porta. “Calma ci vado, ci vado!”  Sospirò, uscendo di casa. “Mamma, dov’è il mio kimono?” “Tesoro è nell’armadio, vado a prendertelo io.” Rispose la donna, salendo nella camera del ragazzo e cercando il Kimono, trovandolo in poco tempo e raggiungendo il figlio. “Tenma, forse è meglio che tu rimanga a casa, infondo non puoi vedere i fuochi,e  può essere pericoloso in mezzo a tutte quelle persone..” “Tranquilla mamma, c’è Tsurugi!” “Va bene..” Tra un preparamento e l’altro, era ormai giunta l’ora di dirigersi verso il festival. Tenma era già in kimono, seduto sul divano ad aspettare il ragazzo che arrivasse. Finalmente, bussò la porta, e la madre andò ad aprire. “Tenma, è arrivato Kyousuke.” Il blu si sistemò il kimono sbuffando, gli andava decisamente grande. Guardò poi il ragazzo, arrossendo leggermente. “Allora..Andiamo?” Tenma annuì, tendendo la mano che il blu prese, uscendo di casa. Raggiunsero una via piena di stand e un via vai di persone. “Tenma non lasciami la mano, chiaro?” “Mh.” Annuì l’altro sorridendo, e stringendo la mano del ragazzo, camminando di fianco a lui. “Tsurugi, ci sono molte cose vero?” “Si..” Sospirò leggermente, guardandolo con la coda dell’occhio. “Ma sono tutte cose..Vecchie e brutte!” “Ah si?” Accennò una risata, fermandosi. “Sento l’odore di..ciambelle! Neh Tsurugi, ne mangiamo una?” Il blu annuì, comprando un paio di ciambelle e offrendone una al ragazzo, che subito iniziò a mangiarla. “Buona!” “Si è vero.” Kyousuke accennò un sorriso guardandolo, iniziando anche lui a mangiare. Dopo un po’ di tempo, ci fu un avviso che annunciava l’inizio dei fuochi d’artificio. Tsurugi prese il ragazzo per mano, tirandolo. “Dove andiamo?” “Su una collina, lì i fuochi si vedono benissimo e..Ah.” “Tsurugi tranquillo, andiamo!” Sorrise l’altro. Il blu lo guardò, annuendo lentamente e raggiungendo una collina, e sedendosi su una panchina assieme al ragazzo. “Tenma senti..” “Si?” Il castano girò la testa  verso di lui, sorridendo leggermente. Il ragazzo scosse la testa,alzando la testa verso il cielo. “Niente..” “Tsurugi, stai bene?” “Si, tranquillo. A momenti inizieranno i fuochi vero?” “Mh!” Sorrise il castano, continuando a ‘guardarlo’. “Tsurugi.” “Si?” Lo guardò con la coda dell’occhio, incrociando le braccia. “Ecco io..” I fuochi d’artificio iniziarono a colorare il cielo, ma il blu girò la testa verso il ragazzo. “Che hai detto?” “Niente niente, non farci caso! Sono belli i fuochi eh?” Sorrise, alzando la testa verso il cielo e chiudendo gli occhi. “Si sono belli, però..” “Mh?” “Non so te, ma io sto guardando uno spettacolo mille volte più bello dei fuochi.” “Uh? Dove?” Il castano girò la testa verso di lui, con aria confusa. “Parlo di una persona.” Disse sorridendo, e l’altro gonfiò le guance mettendo le braccia conserte. “E chi? Sono geloso!” “Come come?” “Uh..Io non ho detto nulla, saranno stati i rumori dei fuochi.” Fischiettò ironicamente il ragazzo, mentre il blu si avvicinò a lui, girandogli poi il viso verso il proprio. “Geloso di te stesso?” Tenma arrossì, agitando le braccia. “N-Non avvicinarti cosi tanto!” “Mh? E tu come lo sai?” “S-Si sente il tuo..profumo..” Il blu arrossì leggermente, e allontanandosi sbuffando. “Certo che quando fai così sembri un cane!” “Un cane?” Tenma iniziò a ridere, mentre il blu lo fissava sorridendo. “Comunque, prima avevo risposto alla tua domanda della scorsa volta.” “Quale domanda?” “Se mi piacevi o no..” Arrossì grattandosi la testa, mentre il blu inarcò un sopracciglio guardandolo. “E?” “Beh si cioè forse, credo che tu, io cioè tu..” “Tenma…” “S-Si mi piaci.” Disse tutto d’un fiato il castano, mentre Kyousuke iniziò ad arrossire poco a poco. “NON DIRLO DI COLPO!” “Scusa scusa..” Il blu sbuffò, incrociando le braccia. “Ripetilo.” “Uh?” “Quello.” Sospirò il blu, guardandolo. “M-Mi piaci!” Arrossì, gonfiando leggermente le guance. Il blu sorrise, avvicinandosi lentamente al viso del castano, che invece sbuffò ‘guardandolo’. “Sei lento!” Si sporse in avanti, poggiando le labbra su quelle del ragazzo, che arrossì violentemente ricambiando. Si staccò dopo un po’, visto che a Tenma iniziò a mancare l’aria. “Lento io, mh?” “Zitto.” Gonfiò ancora le guance, alzandosi e stiracchiandosi. “Allora, andiamo?” “Dove?” “A casa no?” “Ah.” Il blu annuì alzandosi, e raggiungendolo. “Tenma per caso tu..” “Uh?” “No niente.” Il castano sorrise, iniziando a camminare. “Aspettami!” Kyou gli prese la mano, sbuffando. “Rischi di cadere idiota!” “Idiota a chi?” Lo guardò, sbuffando. “A te..” Il blu notò che gli occhi del ragazzo avevano ripreso il loro colore naturale, e quindi si fermò. “Tenma tu..” “Io cosa?” Inclinò la testa di lato accennando un sorriso, mentre Tsurugi sospirò scuotendo la testa. “No niente.” Sorrise poi. Tenma continuò a guardarlo, sorridendo a trentadue denti, mettendo le mani dietro la schiena e incamminandosi. “Tsurugi.” “Mh?” “Amo il tuo sorriso.” “Ten- Aspetta! Allora tu..” Il castano iniziò a fischiettare, continuando a camminare mentre il blu era ancora lì immobile, cercando di capire se il ragazzo vedesse nuovamente o no.
“Possibile che..”
 
--Angolino dell’autrice.—
Eiei rieccomi!
In questi giorni potrei mancare, ho dei problemi, ma non datemi per morta eh! (Anchesepotevoesserlomash)
Alla prossima!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Il blu non riusciva a capire se il castano vedesse o no. Eppure aveva notato che i suoi occhi avevano ripreso il colore che aveva prima. Si trovavano a casa, entrambi seduti sul divano,e Kyousuke non faceva altro che guardare il castano, che invece stava giocando con una pallina. Improvvisamente ricordò le parole di quella donna.
---Flashback.---
?” “Non c’è un modo per far tornare la vista a Tenma?” “Un modo c’è, ma non credo che sia il caso.” “Parla vecchia!” “Heyhey un po’ di maniere! Basta baciarlo.” “Tutto qui? Ok.” Il blu stava per andarsene, ma la donna gli prese il braccio. “Non ‘tutto qui’. Per far si che funzioni, entrambi dovete essere innamorati pazzi dell’altro.” “Come? E’ impossibile!” “Beh, dovete vedervela voi.”
--Fine.---
Il viso del ragazzo divenne rosso, e sbuffò girando la testa da un’altra parte. Tenma girò il capo verso di lui, inclinandolo. “Tsurugi?” “Cosa?” “Stai bene?” “Mh. Senti Tenma.” “Si?” “Tu..” “Io?” Il blu sospirò, alzandosi dal divano. “Niente.” “Sicuro?” “Si.” Anche il castano si alzò, accennando un sorriso. “Tsurugi!” Lui si girò, e il ragazzo si avvicinò al suo viso sorridendo. “Grazie!” “Tenma, tu..” Il castano annuì, sorridendo a trentadue denti. Il blu sorrise, abbracciandolo forte a se. “Tsurugi, com’è possibile?” “Ah..” Kyousuke arrossì allontanandosi, e incrociando le braccia. “Non lo so.” “Tesoro senti esco a fare la spesa, stai attent-” La donna si accorse subito degli occhi del ragazzo. “Tenma tesoro..” “Mamma, ci vedo.” Sorrise ancora una volta, mentre la madre scoppiò a piangere abbracciandolo. “In tempo per il tuo compleanno, che fortuna eh?” Tenma la guardò inarcando un sopracciglio, assumendo poi un’espressione di sorpresa. “Oggi è il mio compleanno!?” “Oggi è il compleanno di Tenma!?” Aggiunse il blu, guardando la donna che annuì. “Allora, esco a comprarti qualcosa, e questa sera si festeggia.” La donna uscì velocemente, sorridendo. Kyousuke guardò Tenma, sospirando. “Perché non me l’hai detto?” “E io che ne sapevo..” Gonfiò le guance lui, incrociando le braccia. Tsurugi lo guardò, sorridendo leggermente. “Vado a farmi un giro.” Uscì di casa senza aspettare una risposta dal ragazzo, che sbuffò pesantemente. “Mi lasciate solo!? Antipatico.” Passarono ore e ore, e Tenma intanto era a casa a guardare la televisione. La madre tornò  strapiena di buste, dirigendosi in cucina. “Mamma, hai comprato tutte queste cose?” “Beh si, dobbiamo festeggiare sia il ritorno della tua vista che il tuo compleanno!” Sorrise lei. Il castano ricambiò il sorriso, decidendo di aiutare la madre a preparare le cose. Era ormai sera, e la cena era a tavola pronta. Il ragazzo guardò l’orologio, sospirando. “Dov’è Tsurugi?” “Non saprei tesoro.” Tenma sentì il telefono suonare, così lo prese rispondendo. “Si? Tsurugi! Ma dove sei? Uh, la finestra?” Il ragazzo si avvicinò alla finestra, affacciandosi. “Dove devo guardare?” Alzò la testa, e dopo due secondi il cielo si colorò di migliaia di fuochi d’artificio. “Tsurugi, sono stupendi! Una frase? Uhm..” Tenma guardò più attentamente i fuochi arrossendo. “A-Aspetta lì!” Staccò la chiamata, correndo sul posto. “Mamma io esco un’attimo!” Uscì di casa correndo, dirigendosi verso la collina dove si trovavano la sera precedente. Arrivato, vide il ragazzo e corse da lui, cingendogli il collo con le braccia. “Tsurugi!” “Non c’era bisogno di venire fino a qui..” “Anch’io!” “Mh?” Il blu inarcò un sopracciglio, mentre il castano si avvicinò al suo viso, baciandolo. Kyousuke arrossì pesantemente, visto che non si aspettava un gesto simile dal ragazzo, chiudendo poi gli occhi e ricambiando. Si staccarono dopo un paio di minuti. “Tsurugi, sto morendo di fame!” “Ah vero la cena..” “Andiamo!” Il castano lo prese per mano, iniziando a correre verso casa. “Tenma! Mi dici a cos’era riferito quell’anch’io di prima?” “Ah, a quello che avevi scritto con i fuochi!” Il blu arrossì nuovamente, sbuffando. “P-Potevi essere più chiaro allora!” “Ti amo anch’io Tsurugi!” Sorrise, facendo sorridere anche Kyousuke.
Finalmente, i due riuscirono a stare insieme senza problemi, e i giorni passarono tranquillamente.
…Fino a quel giorno.
 
---Angolino dell’Autrice.---
Bene bene, dovrei avvisarvi di una cosa!
Metterò questa serie in pausa, ma la riprenderò tranquilli uwu
Intanto continuerò a scrivere altre cose, e cercherò di riscrivere un nuovo capitolo al più presto!
Spero che vi sia piaciuto, scusate se sono spesso assente ma come ho già detto la scorsa volta ho dei problemucci piccoli piccoli.(?)
 
Alla prossima!

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