Un amore quasi impossibile.

di LoveIsFreedom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Da Los Angeles a New York ***
Capitolo 2: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 3: *** l'inizio di qualcosa? ***
Capitolo 4: *** Confusione ***
Capitolo 5: *** Bryan geloso? ***



Capitolo 1
*** Da Los Angeles a New York ***


L’estate è  finita, mi dispiace dover lasciare Los Angeles, mio padre ha ottenuto un nuovo lavoro a New York, così dobbiamo trasferirci li. Per me è stato difficile dover raccontare tutto alle persone che conosco, ora che mi ero tolto finalmente questo peso, devo cambiare città. 
Odio fare le valigie, non è la prima volta che ci trasferiamo, sembrano farlo apposta, quando trovo veri amici vogliono cambiare città, li detesto..
Comunque mi chiamo Joshua, ed ho 16 anni, sono un bel ragazzo, o almeno così dicono, sono timido, e non so difendermi quando serve. 
 
Dopo lunghe corse siamo finalmente nell’aereo, non era il mio primo volo, ma ero sempre agitato prima di partire. Mi voltai verso mio fratello David, che come al solito ascoltava musica dalle sue grandi cuffie nere. Io e lui non parliamo molto, abbiamo un anno di differenza, certe volte penso di stargli antipatico.  Afferrai un cruciverba davanti a me e mi misi a farlo, pensando nel  frattempo ai miei amici, mi mancano.
 
Finalmente arrivati, presi il giacchetto e scossi mio fratello che si era addormentato. Mi catapultai a prendere le valigie ed uscii dall’aeroporto respirando la fresca aria di New York.
Per bacco, ho sempre sognato di venire qui.. spero non succedano cose sgradevoli come a Los Angeles.
Un taxi ci passò a prendere, mio padre sistemò con cura le valigie nel portabagagli e tutti e quattro salimmo in macchina. Ovviamente la casa ci fu offerta dal datore di lavoro di papà, quindi non abbiamo  dovuto comprarla.
Eccoci qui, caspita che bella casa, credevo fosse una di quelle catapecchie di legno, invece no, è una villa di lusso. Scesi dalla macchina e presi le mie valigie, mi avviai dentro e come al solito litigai con mio fratello per quale camera prendere. Okay, lui è più grande di me, quindi scelse lui la camera ed io automaticamente presi l’altra.
Mi buttai sul letto e sentii  il telefono vibrare.. un messaggio.. ‘ sei arrivato? Spero l’aereo sia esploso ‘  chiusi il messaggio senza rispondere e gettai il telefono lontano da me. Mi fingevo indifferente ma in realtà ci stavo male.
 
Il giorno successivo mamma accompagnò me e David in quella che sarebbe stata la nostra nuova scuola. Wow, un posto molto chic, con persone ben vestite, belle ragazze e ragazzi, bulli, cheerleaders, giocatori di football, e tanto altro.
Raggiungemmo la preside che ci aspettava nel suo ufficio.
< Salve, voi dovete essere i fratelli Collins > disse stringendoci la mano.
Dopo una lunga chiacchierata ci assegnò finalmente alle nostre classi. Uscii  dall’ufficio tirando un forte sospiro, ero così agitato.. cosa penseranno di me?
3 A, bussai non troppo forte alla porta ed entrai trovandomi davanti una classe numerosa. Sorrisi timidamente facendo un cenno con la mano.
< tu devi essere Joshua Collins > disse la professoressa sorridendomi. Io annuì senza dire una parola. < prego, siediti dove vuoi > continuò.
Avanzai lungo i banchi notando gli sguardi di tutti su di me, vidi un posto libero e mi sedetti senza preoccuparmi di chi avessi accanto.
La lezione iniziò, ed io per tutta l’ora mi guardai attorno.
Una ragazza bionda, bellissima, mi fissava insistentemente, ed una volta suonata la campanella della ricreazione si avvicinò a me.
< ciao Joshua, io sono Taylor  > mi prese la mano e la strinse con forza.
Diciamo che è stata l’unica a presentarsi, mi ha fatto conoscere tante persone, penso sia una delle più popolari della scuola, mi conveniva stare con lei.
 
All’uscita vidi un gruppo di ragazzi prendersela con uno evidentemente più piccolo di loro, non avevo il coraggio di andare a difenderlo, quindi proseguii facendo finta di nulla.
Tornai a casa insieme a mio fratello, lui era abbastanza entusiasta del suo primo giorno.
Raccontammo entrambi a nostra madre com’era stata la mattinata.
Il giorno finì in fretta, e per la tanta stanchezza mi fiondo a letto.
 
Il giorno dopo, come sempre mi svegliai in ritardo e feci le corse per arrivare in tempo a scuola.
Aprì di scatto la porta e vidi un nuovo professore scrivere delle formule alla lavagna.
< la puntualità è tutto, giovanotto > mi rimproverò facendomi segno di mettermi seduto.
Mi avviai al mio banco, ma al mio posto c’era seduto un altro ragazzo, ieri non era presente.
Mi guardò negli occhi, caspita che meraviglia… blu come il mare.. pensai tra me e me.
< Joshua, vieni qui > mi disse Taylor salutandomi con la mano. Io mi limitai a fare come voleva lei.
Durante la lezione fissai quel ragazzo, era davvero bello, ma ovviamente non potevo esprimere i miei sentimenti, perché qui sicuramente come nella mia vecchia scuola, i gay non sono accettati.
 
A ricreazione, tutti si fiondarono fuori la classe, rimasi solo con lui. Presi il mio panino nello zaino. < chi sei tu? > o mio dio, mi sta parlando.. pensai girandomi verso di lui. < mi chiamo joshua > mormorai timidamente. < mh, io mi chiamo bryan > si avvicinò a me e mi strinse la mano facendomi poi un sorriso. Sentii le farfalle nello stomaco solo nel vederlo sorridere.
 
Speravo che almeno in questa scuola non mi sarebbe piaciuto nessuno.. ma la mia vita non è perfetta se non è incasinata.. devo rassegnarmi e fare finta di niente..
 
FINE DEL PRIMO CAPITOLO. SE VI PIACE COMMENTATE :)

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Capitolo 2
*** Un nuovo amico ***


< bel nome > dissi facendogli un mezzo sorriso.
Mi fece cenno con la testa di seguirlo, ed io mi affrettai subito ad andargli dietro. Ero emozionato, chissà dove mi avrebbe portato, ma in una scuola c’è poca scelta.
Mi portò nella terrazza della scuola.
< qui ci vengo quando voglio stare solo > mi disse guardando il cielo.
Perché mi stava dicendo ciò? Non capivo..  Mi parlava di lui guardandomi negli occhi, avevo il cuore in gola, per questo mi limitavo a rispondere in modo breve e coinciso.
 
Passò una settimana, io e bryan stavamo diventando ottimi amici, mi diceva tutto, e quando dico tutto intendo tutto.. alcune cose mi facevano stare male, ma dovevo fare la parte dell’amico felice per lui.
 
< ragazzi, stasera festa da me > disse Taylor all’intera classe, distribuendo gli inviti, ovviamente avrebbe invitato quasi tutta la scuola.
< tu ci vai? > chiesi a bryan guardando l’invito.
< scherzi? Mi pare ovvio. Alle feste di taylor ci sono un sacco di fighe.  Stasera si scopa, amico > rise dandomi un colpetto sulla spalla e si avvicinò a taylor palpandole il sedere.
Un altro colpo al cuore per me.. sorrisi falsamente e andai in bagno per calmarmi.
 
Giunta la sera bryan venne a casa mia per prepararsi, non ne capivo il motivo ma okay..
Indossai  una camicia bianca ed un paio di jeans, le blazer nere e mi sistemai i capelli. Bryan indossò una canotta bianca, dei pantaloni neri aderenti che mettevano in risalto i muscoli delle sue gambe e delle scarpe nere. Si tirò su i capelli in una cresta e mi fece l’occhiolino.
Eccoci finalmente a casa di taylor, bryan entrò come fosse il padrone di  casa, si vedeva che conosceva bene il posto. Abbracciava tutte, e la cosa mi dava sui nervi.
Partì una forte musica e vidi tutti scendere in pista a ballare, bryan era contornato da tre ragazze che gli si strusciavano addosso, lui rideva, le toccava, e ballava con le mani rivolte verso il cielo. Mi diressi verso il bancone e presi un drink super alcolico.
Taylor si avvicinò a me  < joshua, ti stai divertendo? > mi chiese prendendomi le mani. Annuii  facendole l’occhiolino. Lei mi sorrise e fece poggiare le mie mani sul suo sedere, glielo strinsi con forza. Ero attratto da questa ragazza, quindi probabilmente non ero del tutto gay, forse bisex.
Spostai lo sguardo verso bryan e lo vidi limonare con tutte e tre le ragazze, serrai le labbra in una linea, notai che mi guardò così mi fiondai sulle labbra di taylor ed iniziai a baciarla con la lingua infilandole le mani sotto il vestito, lo guardai con la coda dell’occhio, fece una strana espressione.
 
Passò un’ora da quel momento e mi invitarono a giocare al gioco della bottiglia, c’era anche bryan, ovviamente accettai.
Dopo un quarto d’ora che giocavamo.. < bacio con la lingua > disse bryan facendo girare la bottiglia.
Essa si fermò in mia direzione, sbarrai gli occhi, cosa sarebbe successo? Guardai bryan che si mise a ridere e sentii un ‘ uuuuuh ‘ generale. Aggrottai la fronte e lo vidi avvicinarsi a me.  < c-cosa fai? > chiesi indietreggiando appena. < ti bacio, è la regola josh > mi prese il viso avvicinando le labbra alle mie. < la lingua deve esserci eh > disse una voce maschile ridendo. Sentivo il cuore battermi all’impazzata. Le nostre labbra si unirono, iniziò a baciarmi mentre mi stringeva i capelli, sentii la sua lingua entrare nella mia bocca. < più lingua, bryan > qualcuno gridò. Lui rise nuovamente e si mise a cavalcioni su di me, continuò a baciarmi mostrando a tutti che le nostre lingue erano legate.  Finito il bacio si staccò da me, si mise in piedi ed iniziò a ballare a ritmo di musica, tutte le ragazze si misero in ginocchio attorno a lui e lo toccavano e baciavano da tutte le parti. Andai fuori e mi accesi una sigaretta, guardando il cielo. Vidi uscire bryan con due tipe.  < oh, dove vai? > urlai a bryan aggrottando la fronte. < immagina josh, a domani > mi rispose facendomi l’occhiolino.
A quel punto trovavo inutile rimanere alla festa, così salutai taylor e me ne tornai a casa.

FINE DEL SECONDO CAPITOLO, SE VI PIACE COMMENTATE :) 
 

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Capitolo 3
*** l'inizio di qualcosa? ***


La mattina seguente mi svegliai di cattivo umore, trovai sul telefono 5 chiamate di bryan ma le ignorai.
Mi preparai e scesi in cucin a fare colazione, mia madre iniziò a parlarmi di non so cosa, non la stavo ascoltando, ero distratto, pensavo al bacio che c’era stato tra me e bryan. Finito di mangiare andai a lavarmi i denti e uscii di casa raggiungendo scuola.
Una volta li ignorai completamente tutti coloro che mi parlavano, non volevo nessuno. Ma eccolo arrivare, stava camminando verso di me, mi voltai di spalle facendo finta di nulla.
< hei, perché non rispondevi al telefono? > mi chiese tirandomi per il braccio facendomi voltare.
< ero molto stanco > feci spallucce guardandolo con aria di sufficienza.
Aggrottò la fronte e fece una smorfia andando verso la nostra classe. Non riuscivo davvero a capirlo quel ragazzo.. mi limitai a seguirlo, una volta in classe mi misi seduto e lui rubò il posto a taylor mettendosi al mio fianco.
< Josh, ti devo parlare > mi disse con aria entusiasta.
< cosa c’è?  > risposi freddamente.
< devo fare un servizio fotografico gay, mi pagano tanto ma mi serve un ragazzo con cui fare le foto > continuava a fissarmi, sapevo che me lo stava chiedendo ma continuai a far finta di nulla.
< beh, fantastico, spero tu possa trovarlo  > gli feci l’occhiolino.
Alzò gli occhi al cielo e sbuffò. < è vero che verrai? Oggi pomeriggio alle 16.00 > mi prese la mano.
Non ce la facevo a dirgli di no, così annuii guardandolo.
 
Le 16.00, bryan venne a prendermi con il motorino, portai con me uno zainetto e salì dietro di lui tenendomi al suo bacino. Giunti li ci affrettammo ad entrare e ci ritrovammo sul set.
Bryan mi presentò al fotografo e allo staff. Per fare le foto indossammo solo dei jeans.
Uno volta sul set guardai il fotografo con imbarazzo, lui mi sorrise. < bene ragazzi, avvicinatevi ed iniziate a baciarvi, io farò varie foto, poi sceglieremo le migliori > disse poi.
Bryan mi tirò a se, mise le mani sui miei fianchi ed iniziò a baciarmi con passione.
Non riuscivo a capire se stesse facendo ciò solo per venire bene in foto o perché avesse davvero voglia di baciarmi.
 
Avevamo fatto infinite foto, ora dovevamo scegliere le più belle. Lasciai a lui la scelta, a me sinceramente non interessava.
In camerino c’era un silenzio imbarazzante. < sei gay? > chiesi di punto in bianco. Lui sbarrò gli occhi e mi guardò. < che razza di domanda è? Non so se sai quante ragazze vengono a letto con me al giorno > disse con tono aggressivo. < sembrava volessi mangiarmi prima sul set > lo provocai mentre frugavo nel mio zaino. < è il mio lavoro josh, vedi di stare zitto, chiaro? > mi rispose altrettanto male, io mi limitai ad annuire.
Mi riaccompagnò a casa e se ne andò.
Era evidente, mi piaceva davvero tanto, e probabilmente anche lui lo aveva capito.
 
Il giorno successivo andai a scuola e per le prime due ore non mi rivolse parola.
Tutti mi guardavano male e si parlavano all’orecchio guardandomi, non riuscivo a capirne il motivo.
A ricreazione mi avvicinai a lui e gli chiesi spiegazioni, litigammo di brutto. Mi disse tante parole cattive, ma nonostante ciò gli urlai in faccia che mi piaceva da morire. Rimase scioccato dalla mia dichiarazione, ma io scappai non permettendogli di rispondere.
Cosa sarebbe successo da quel momento?
 
FINE DEL TERZO CAPITOLO, COMMENTATE SE VI VA. :)
 

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Capitolo 4
*** Confusione ***


Salii in terrazza e mi misi seduto a guardare il cielo.
Era davvero una situazione spiacevole, avrei dovuto tenere per me ciò che provavo per Bryan.
 
Dopo mezz’ora tornai in classe, la prof stava interrogando due miei compagni, non diedi spiegazione della mia assenza e tornai a sedermi.
Bryan si voltava spesso a guardarmi, ma non sembrava contento, beh ci credo..
 
Uscimmo tutti da scuola e senza preoccuparmi di nulla tornai a casa.
Non c’erano compiti per il giorno dopo, così mi collegai su facebook.. errore madornale!!
Vidi uno stato di Bryan.. ‘ Joshua gay? Chi lo avrebbe mai detto ‘ e sotto una valanga di commenti offensivi nei miei confronti. Iniziai a piangere rumorosamente, tanto da far salire mia madre che preoccupata mi chiese cosa fosse successo. Scossi la testa e mi alzai, presi la borsa della palestra e dopo essermi sciacquato il viso uscii di casa.
Erano ormai le 17.00 del pomeriggio, il sole aveva già iniziato a tramontare, avevo gli occhi gonfi per le troppe lacrime versate.
Arrivai in palestra ed entrai sbuffando, mi cambiai velocemente e mi diressi verso la sala, voltato l’angolo lo vidi.. Bryan con altri tre ragazzi, camminai a testa bassa sperando non mi notassero.
< guardate chi c’è.. > disse uno di loro. < oh fermati > la voce si fece più vicina, così mi voltai e mi trovai di fronte Chris, uno di loro.. mi prese per il braccio e mi portò nel loro gruppetto. Alzai lo sguardo verso Bryan, mi guardava con occhi diversi. < vediamo cosa sai fare, a terra > mi ordinò divertito. Io come un idiota mi misi a terra. < quaranta flessioni, e se non riesci.. beh vedrai cosa ti succede > tutti risero. Sbuffai rumorosamente, ma iniziai a fare le flessioni. Non ero molto allenato quindi arrivai a trenta, mi alzai pulendomi le mani. < beh? Ti sembrano quaranta? > disse innervosito. Io scossi la testa, non riuscivo a parlare. < cosa hai fatto agli occhi? Già sei stato pestato? Peccato, volevo farlo io > tutti risero nuovamente. Io feci un’espressione disgustata e mi allontanai, ma qualcuno mi prese per la maglia e mi strattonò facendomi così cadere a terra, era stato Bryan, proprio lui. < Josh, non ho ancora finito > disse con voce più alta. Mi veniva da piangere, avevo paura che potesse farmi del male, così rimasi con la testa bassa. < lascia perdere amico, non vale la pena pestarlo > disse Chris mettendogli la mano sulla spalla. Lui annuì e si allontanarono da me. Mi alzai strofinandomi gli occhi ed iniziai ad allenarmi.
 
Terminati gli allenamenti andai negli spogliatoi e mi lavai velocemente.
Tornai a casa, non appena entrai sentii un odorino niente male, pollo arrosto con patate, buttai la borsa a terra e mi precipitai in cucina. Nonostante fossi triste mangiai tantissimo.
Dopo cena salii in camera e mi misi al pc, gli stati offensivi erano aumentati. Bryan era online, così aprii la sua chat.
‘ perché mi odi? ‘ chiesi.
‘ cosa vuoi? Sparisci. ‘ rispose..
‘ non trattarmi così, io e te siamo amici.. ‘
‘ fortuna che Chris mi ha fermato, altrimenti adesso non eri qui a rompere a me. ‘ rispose.
‘ e dov’ero?.. ‘ la risposta probabilmente già la sapevo, quindi i miei occhi si fecero lucidi.
‘ in ospedale. Ma tranquillo, non mancherà l’occasione ;) ‘ andò offline.
Spensi il pc, non potevo sopportare una cosa simile.. nonostante ciò ero sicurissimo di piacergli.
 
Il giorno dopo a scuola arrivai come sempre in ritardo, il prof ancora non era in classe e tutti erano in piedi. Avanzai verso il mio banco, ma vidi Bryan e Taylor chi si baciavano, mi bloccai sbarrando gli occhi e lasciai cadere lo zaino a terra. Un silenzio tombale cadde in quella classe, tutti mi guardarono ed iniziarono a parlare alle mie spalle.
< cosa avete da dire eh? Ditemele in faccia le cose > urlai calciando lo zaino.
< Josh calmati > disse Bryan avanzando verso di me, mi prese per le braccia portandomi fuori dalla classe. Era diverso, non era aggressivo come ieri.
< non sono gay, sono bisex okay? Quindi non continuate a prendermi in giro > urlai scoppiando a piangere e mi accasciai a terra passandomi le mani tra i capelli.
Lui si inginocchiò e mi prese la mano stringendola, poi mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.
Ieri voleva picchiarmi e oggi fa il dolce? Alzai il sopracciglio al suo gesto, non riuscivo a capire.
< le cose non possono andare sempre come speriamo > mi disse alzandosi e tornò in classe.
Cosa voleva dire con questo? Forse anche io gli piacevo ma è frenato, ha paura di una loro reazione? Non ci capisco nulla.
 
FINE DEL QUARTO CAPITOLO, SE VI E’ PIACIUTO COMMENTATE :)

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Capitolo 5
*** Bryan geloso? ***


Nei giorni successivi ero sempre più depresso, ma alcuni atteggiamenti di Bryan mi facevano riflettere, ogni tanto mi lanciava delle strane occhiate, come se volesse dirmi qualcosa.
Dal momento che era stato molto cattivo con me decisi di iniziare ad ignorarlo, non rispondevo a nessuno dei suoi messaggi e in classe non ricambiavo i suoi sguardi.
 
Quel giorno andai in palestra prima del solito e mentre ero impegnato a fare pesi notai un ragazzo avvicinarsi, lo ignorai convinto fosse uno dei soliti bulletti, ma guardandolo meglio vidi che mi stava sorridendo. Così posai i pesi e mi alzai ricambiando il sorriso. Si presentò stringendomi la mano, Thomas, ecco come si chiamava, sembrava un tipo simpatico.
Mi lasciò il suo numero e quando tornai a casa ci messaggiai per parecchio tempo.

Il giorno dopo mi alzai svogliatamente come tutte le mattine, non ero preparato psicologicamente per affrontare un altro giorno in quella scuola.. mi preparai ugualmente e dopo aver fatto colazione uscii di casa raggiungendo la scuola.
In classe il professore iniziò a parlare di cose non inerenti alla sua materia e poco dopo presentò un nuovo compagno di classe, era proprio lui, Thomas. Alzai la mano senza pensarci e lo invitai a sedersi accanto a me. Bryan si voltò verso di me, mi guardava in modo freddo, io senza prestargli attenzioni sorrisi al mio amico. A ricreazione uscimmo fuori e gli mostrai parte della scuola, uscimmo in giardino e mi tirò a sedere su una panchina. Mentre parlavamo vidi Bryan avanzare verso di noi, abbassai lo sguardo, non volevo altri problemi.
< Non sapevo avessi un nuovo amichetto, Josh > disse mettendosi a braccia conserte mentre guardava Thomas con freddezza. Tom si alzò e gli strinse la mano presentandosi.
Bryan restava distaccato e continuava a guardarci.
< l’ho conosciuto ieri in palestra.. > mormorai a testa bassa, mi leccai le labbra alzando lo sguardo verso di lui.
< ah si? Ieri non ti ho visto però. Perché? > chiese infastidito continuando a fissarmi.
< sono andato prima. > risposi alzandomi, presi Thomas per il polso e mi allontanai da Bryan.
 
Forse con Thomas sarei riuscito una volta per tutte a togliermi dalla testa quello stronzo di Bryan. Ne dubito fortemente.
 
La sera a scuola ci sarebbe stata una festa in maschera, odiavo le feste, ma Tom mi costrinse praticamente ad andare. Non avevo avuto tempo di scegliere un costume, così mi vestii abbastanza elegante e lui mi prestò una maschera nera.
Lui si era vestito da Zorro, era buffo vederlo così, ma aveva un certo fascino.
Arrivati a scuola notai le decorazioni colorate che adornavano le pareti della palestra, sorrisi nel vedere i miei compagni ballare e fare festa. A metà serata persi di vista Tom, quindi camminai tra la folla per cercarlo. Mi bloccai ad un tratto, vidi Bryan.. era così bello, nonostante portasse la maschera sapevo perfettamente che fosse lui. Sollevai la mia maschera lasciandola sulla testa e mi avvicinai a lui. Non avevo intenzione di parlarci, mi limitai ad osservarlo. Aveva bevuto cinque drink di fila, iniziava ad esagerare, così quando i suoi amici erano distratti lo presi per il braccio portandolo fuori.
< finirai per ubriacarti così > gli dissi come se lo stessi rimproverando.
< oh Josh, è una festa, faccio quello che voglio > mi rispose con il suo solito tono acido dandomi una spinta. Barcollò appena e si mise le mani sul viso strofinandosi gli occhi.
< Bryan dai, ti porto a casa > dissi con un tono dolce prendendolo per il braccio.
< Vattene dal tuo amichetto del cavolo > tolse bruscamente il braccio dalla mia presa.
Ooh, qualcuno qui sembra essere geloso, pensai. Feci un sorriso mordendomi appena il labbro mentre lo guardavo.
< Non morderti il labbro. > interruppe i miei pensieri attaccandomi al muro.
Mi teneva i polsi, aggrottai la fronte guardandolo e deglutii vedendolo così vicino. La sua bellezza mi lasciava senza parole.
< Tu sei mio. > aggiunse stringendomi di più i polsi.
A quel punto avvicinò le labbra alle mie ed iniziò a baciarmi, nel frattempo sentii il suo bacino premere contro il mio, e mentre continuava a baciarmi con passione potevo sentire qualche gemito fuoriuscire dalla sua bocca. Terminato il bacio si staccò da me e se ne andò senza dirmi nulla.
Quel bacio mi aveva stupito, sentivo il cuore battere a mille, mi toccai le labbra deglutendo e sorrisi come un bambino. Stavo iniziando a provare più di una semplice cotta.
 
FINE DEL QUINTO CAPITOLO, SE VI E’ PIACIUTO COMMENTATE :)

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