L'incanto dell'anima

di Lady Asia_20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza. ***
Capitolo 2: *** Chi sei Miki? ***
Capitolo 3: *** La cena con i Koishikaua. ***
Capitolo 4: *** Lei...rimarrà la mia donna... ***
Capitolo 5: *** Miki: il primo litigio. ***
Capitolo 6: *** Miki: Vacanza al mare. ***
Capitolo 7: *** Miki: il primo bacio!!!! ***
Capitolo 8: *** La felicità può essere breve...o forse... ***
Capitolo 9: *** La mia vita senza di te... ***
Capitolo 10: *** Vecchi e nuovi amori... ***
Capitolo 11: *** Dove sei Miki?! ***
Capitolo 12: *** Yuri: i ricordi perseguitano.. ***
Capitolo 13: *** Yuri: la gelosia nei miei ricordi.. ***
Capitolo 14: *** Yuri: ricordi e nuove conoscenze! ***
Capitolo 15: *** Yuri: ti aspettavo da una vita! ***
Capitolo 16: *** Miki: si può ricominciare!? ***
Capitolo 17: *** MIki: a volte osare fa bene alla salute ***
Capitolo 18: *** Miki: non sempre le scelte intraprese sono le più sagge! ***
Capitolo 19: *** Miki: la voce dell'istinto! ***
Capitolo 20: *** Miki: l'amore si fa strada e ferisce... ***
Capitolo 21: *** La fine del nostro amore? ***
Capitolo 22: *** Miki: il regalo più bello ***
Capitolo 23: *** Miki: l'amore è al di sopra di tutto.. ***



Capitolo 1
*** La partenza. ***


Ricordi

Ricordi……

 

Non potevo credere di esserci riuscito… ero salito sull’ aereo quando il mio cuore non aveva alcuna intenzione di lasciarsi alle spalle il mio passato, la mia unica ragione che mi permetteva di vivere, il mio piccolo ma unico grande sole che era il solo a farmi capire che la mia vita aveva un senso…unicamente perché c’era lei.  Ero seduto sul sedile, la hostess si avvicinò a me informandomi che presto saremmo decollati e  che sarebbe stato consigliabile che allacciassi le cinture. Una fitta al cuore…presto le luci di Tokyo sarebbero state lontane, presto il suo viso sarebbe solo stato una marchiatura a fuoco nella mia mente, ma lei mi avrebbe solo odiato mentre io l’avrei amata per il resto della mia esistenza.

Non potei fare a meno di  prendere in mano quel polsino che portavo sempre con me nella tasca della giacca e senza volerlo mi resi presto conto che la tristezza aveva trasbordato. Si…il mio viso era bagnato dalle lacrime!!! In quel momento mille ricordi di Tokyo con lei si affollarono nella mia mente, il nostro primo incontro in quel parco e l’emozione che subito avevo provato nel vedere la sua dolce e snella figura correre a perdifiato incontro alla pallina da tennis..

Quel periodo è stato difficile per me, i miei genitori dopo tanto tempo avevano deciso di separarsi per risposarsi rispettivamente con un altro uomo e un’altra donna che, guarda caso, erano inizialmente sposati fra di loro!! La cosa non mi dava fastidio, ma certamente essere messo davanti alla realtà dei fatti così in modo repentino mi aveva causato qualche perplessità, senza contare che presto saremo andati a vivere tutti insieme. I fidanzati dei miei genitori avevano una figlia, Miki, Miki Kohishikaua. Ma allora non potevo sapere che mi sarei perdutamente innamorato di lei…e soprattutto, non sapevo che un giorno, avrei scoperto che la ragazza per  cui avevo perso completamente la testa in realtà…era mia sorella!!

Quel giorno  la  incontrai per la prima volta, non sapendo chi fosse, ma la guardavo mentre si allenava…ed ero rapito, c’era qualcosa di diverso che la distingueva dalle altre. Aveva uno sguardo estremamente dolce, assorto e non so descrivere il turbine di emozioni che mi scatenò quel giorno spiarla.. Mi stavo nascondendo dietro ad un albero per guardarla, ma c’era bisogno che lo facessi!?! E soprattutto….perchè lo facevo!?

Non avevo assolutamente una risposta, ma adesso col senno di poi posso dire che rimasi subito affascinato da quegli occhi color cioccolato fuso contornati da delle folte ciglia. Rimasi a osservarla per molto tempo, finché con un buffo ghigno sulle labbra la ragazza decise che il suo allenamento poteva essere terminato, raggiunse una piccola panchina dove aveva depositato la sua borsa degli allenamenti e preso dall’interno un asciugamano cominciò così ad asciugarsi le gocce di sudore che si erano impossessate del suo viso!! Potevo vederla molto più da vicino ora e mi resi conto che inevitabilmente avevo smesso di respirare per qualche secondo…era davvero molto carina, i suoi capelli erano castani ed al sole emanavano dei bellissimi riflessi ramati, erano leggermente mossi e lunghi, con un gesto elegante e sinuoso li liberò dal legaccio che li teneva raccolti e nuovamente non potei fare a meno di trattenere il respiro.. La sua bocca era piccola ma carnosa e aveva un sorriso meraviglioso, il suo nasino piccolo ed elegante. Subito, a primo impatto, guardando il suo viso non potei fare a meno di pensare che doveva essere una ragazza molto dolce, erano i suoi occhi a parlare, il suo sorriso appena accennato… Non so dire con precisione se fu li che comincia a innamorarmi di lei…

I miei pensieri  in quel momento, vennero interrotti da un gruppo di bambini che vendendo la ragazza intenta ad asciugarsi con  l’asciugamano in testa, la tirarono dentro ai loro giochi soprannominandola “Mostro salvietta” e con mio grande stupore, invece di tirarsi indietro, la giovane decise di intrattenersi con loro inseguendoli..

Ancora adesso ripensando a quel momento, non posso fare a meno di pensare alla tenerezza che mi infondeva, il mio cuore era colmo di qualcosa che non sapevo esprimere e soprattutto di qualcosa di cui non conoscevo il nome. No…non ero ancora innamorato di lei, ma se non era quello, era qualcosa che molto si ci avvicinava…mi piaceva, mi attirava, mi incuriosiva e per chi mi aveva conosciuto prima di lei, sapeva che Yuri Matsura non era il tipo di ragazzo che si lasciava affascinare tanto facilmente!!

La guardavo inseguire quei bambini, ridere, scherzare e mi divertivo anche io insieme a loro e la mia testa vagava.. Cercavo di immaginare nella mia mente come potesse essere caratterialmente, se un giorno avrei avuto occasione di conoscerla, magari diventare amici…mi chiedevo se avesse un ragazzo, che mentre la guardava come facevo io in quel momento, non riuscisse a fare a meno di pensare che era bellissima.. Ma…quando mi svegliai dai miei sogni mi resi conto che lei era sparita ed io, avevo perso l’occasione di scoprire qualcosa su di lei. Rimasi sorpreso dalla mia reazione e nella mia testa mi chiesi –Yuri…che stai dicendo!? Che ti succede!?- ma non avevo risposte.. in quel momento la mia testa si trovava in un vortice, la mia vita era sottosopra, nulla era più come prima, troppe cose stavano cambiando nella mia esistenza e fu inevitabile per me pensare, che probabilmente stavo cambiando anche io.  Fu in quel momento che mi resi conto che affianco alla panchina qualcosa di colorato giaceva a terra, l’impulso fu troppo forte, comincia a correre, mi avvicinai e mi inginocchia quando lo vidi. Ricordai il gesto sinuoso ed elegante che aveva fatto con il braccio destro mentre si toglieva il legaccio dai capelli e mi  ricordai che sul suo polso era adagiato un polsino rosa, che ora giaceva a terra.. Lo raccolsi, era stata una tentazione troppo forte, magari se l’avessi incontrata di nuovo avrei potuto rivolgergli la parola e restituirglielo.

Il mio cuore già scoppiettava dall’eccitazione quando un barlume di lucidità si impossessò di me     –Eh si…certo Yu.. Cosa gli dirai… Sai…un giorno ti stavo spiando e hai perduto il polsino.. Comunque io mi chiamo Yuri…-

Non era proprio una buona idea. All’improvviso però, pensai che se l’avessi incontrata nel parco avrei potuto restituirglielo tranquillamente, spiegando che avevo notato che le era caduto mentre rincorreva i bambini. Alimentato da quella speranza feci qualche giretto nel parco nella speranza di vederla tra la folla, ma nulla.. Era scomparsa e con me ogni speranza di poterla rivedere…

Una stretta al cuore si impadronì di me e automaticamente portai il polsino vicino al viso, potevo sentirne il profumo.. Era un profumo dolce, sembrava vaniglia ma era talmente delicato.. Si addiceva perfettamente all’immagine che avevo del suo viso dolce e tenero. Nello stesso istante che riaprii gli occhi inebriato da quella fragranza, mi resi conto che sul tessuto erano stampate delle iniziali “M.K.”. Già…le iniziali, ma certamente non mi avrebbero di sicuro aiutato a sapere come e dove trovarla!!! Quindi mi arresi con immenso dispiacere!!

Decisi di consolarmi con un buon caffè dal mio amico, nonché datore di lavoro, Freddy, lui era sempre stato un porto sicuro. Quando non ero molto in forma mi rifugiavo al negozio dove lavoravo anche se non erano le mie giornate, lui mi conosceva bene, sapeva quando era il caso di farmi domande o quando invece era meglio farsi gli affari propri. Forse con lui parlavo un pò di più, ma la vera trasformazione di me stesso sarebbe riuscita a farla solo Miki nel corso della nostra relazione…

Quando mi vide entrare subito Freddy si avvicinò a me, mi diede una pacca sulla spalla, di quelle che inevitabilmente mi facevano tossire per almeno 5 minuti e poi gli chiesi se mi offriva il caffè. Andai fuori a sedermi nei tavoli apposta allestiti per la stagione estiva, nell’istante in cui mi sedetti, una folata di vento mi raggiunse al tavolo portando con sé aromi differenti, uno di menta fresco e seducente, uno di pesco dolce e delicato e il suo volto ritornò nella mia testa…

-Yuri…Yuri…ma che ti prende…- non potei fare a meno di sorridere di me stesso..e nuovamente ripresi tra le mani quel polsino che era nella tasca dei miei pantaloni. Cos’era quella curiosità!? Quel polsino sembrava rovente tra le mie mani, era umido e impregnato del suo profumo, di quell’aroma inebriante che poco fa mi aveva mandato in tilt la mente. Non avrei dovuto averlo io tra le mani, non mi apparteneva eppure non ero riuscito a evitare di appropriarmene, avrei dovuto restituirlo alla legittima proprietaria, anche se….avrei voluto tenerlo!!! Fino ad allora nulla era riuscito a entrare dentro di me con altrettanta prepotenza. O meglio, si era entrata con prepotenza, ma allo stesso tempo con l’eleganza e dolcezza tipica della sua figura.

Per un istante ritornai in me…guardai fuori dal finestrino, quei dolci ricordi avevano alleviato per un istante il tormento che avevo dentro, Tokyo si stava allontanando sempre di più.. Le luci della grande città  cominciavano ad accendersi e il sole cominciava a fare spazio al tramonto e all’oscurità. Fino a quel momento non mi ero reso conto che il viaggio era allietato da un pò di musica e, se non fossi stato tanto amareggiato, probabilmente avrei potuto godermi tranquillamente quelle ore canticchiando tra me e me. Ma un colpo al cuore, un fendente secco e preciso, mi fece ritornare alla realtà quando sentii le note di una canzone e la prima strofa della stessa…

“guardo il cielo e non vedo altro colore, solo grigio piombo che mi spegne il sole, l’unica certezza è gli occhi che io ho di te.. Due fotografie tutto ciò che rimane, sul mio letto il vento le fa volare, la distanza che ci divide fa male anche a me….!!!”

Ed era davvero così….il ricordo dei suoi occhi pieni e gonfi di lacrime erano un dolore che avrei portato con me per sempre.. Sono talmente presuntuoso da pensare che nessuno l’avrebbe amata quanto l’amavo io, eppure…nonostante lei fosse sempre stata la persona più importante della mia vita, nonostante fosse sempre stata “l’oggetto” del mio folle e incondizionato amore, io ero stato quello che l’aveva fatta soffrire di più rispetto agli altri.. L’avevo ferita con i miei stupidi silenzi all’inizio, quando ero partito per New York la prima volta tenendola completamente fuori dalla mia decisione, l’avevo delusa quando ero tornato a casa con Angela facendogli credere che stavamo insieme. E per ultimo… e più grave, le avevo spezzato il cuore lasciandola qualche giorno fa, quando le ho fatto credere che non l’amavo più!!!! Non riuscivo più a sentire continuamente quella canzone che aveva sempre accompagnato la nostra storia d’amore, guardai di nuovo fuori dal finestrino e strinsi con tutta la forza che avevo il polsino che si trovava tra le mie mani… E di nuovo la mia mente tornò indietro… A  quel giorno che mi vedevo sedere a quel tavolo con Freddy…

-Ehi Yu…ma ci sei o no!?!? Oggi sei strano.. Sei entrato che sembravi uno spettro, mentre ora hai stampato in faccia un sorriso indecifrabile!!!- disse Freddy distogliendomi momentaneamente dai miei pensieri,

-scusami, in effetti non so nemmeno io cosa prevalga in me oggi.. Non saprei spiegartelo credimi..-

-non ti costringerei a parlarmi di qualcosa che non sai decifrare nemmeno tu…però sai che se vuoi parlare puoi fidarti di me Yu!!! Non so cosa ti sia successo, da un lato ti vedo sereno, dall’altro sembri nostalgico…-

-in realtà… forse…potrei spiegarti cosa mi ha reso sereno….anche se può sembrare assurdo, non so nemmeno da che parte cominciare…- e scossi la testa in segno di disapprovazione.

Come potevo pretendere di spiegare a Freddy qualcosa che non comprendevo nemmeno io!?!? Freddy stava aspettando chiaramente che ricominciassi a parlare, ma sembrava capire che non avevo la benché minima idea di come avrei potuto raccontargli quello che era accaduto, dandone almeno un senso logico….come facevo… Non l’aveva un senso logico!!!

-forse Yu….dovresti cominciare dall’inizio… Non trovi!?!? È la cosa migliore…e magari io potrei capire così…-

-ci proverò… oggi sono andato nel parco e ho incontrato…-

Nello stesso istante in cui avevo forse trovato il giusto appiglio per raccontare il mio strano incontro, una brezza leggera portò con sé nuovi profumi, ma questa volta uno di quelli svuotò completamente la mia testa, mandandomi nel pallone. Era il suo profumo…l’avrei riconosciuto tra mille, dolce ma delicato, alla vaniglia… Questa volta però lo sentivo più denso e con maggiore intensità.. Immediatamente voltai il mio sguardo da dove avevo recepito che il profumo venisse e mi resi conto che sul marciapiede di fronte una ragazza con lunghe trecce castane dai riflessi ramati, stava correndo chissà dove guardando l’orologio. Riconobbi subito il borsone dell’allenamento, non potevo sbagliarmi, era lei… E il suo viso era inconfondibile… Sicuramente aveva un appuntamento….ed era in ritardo.. E a quel punto una curiosità assolutamente fuori luogo si impadronì di me. Magari…stava correndo dal suo ragazzo…era talmente bella che poteva tranquillamente aver rubato il cuore a qualche giovane imbecille…Yuriiiiiiiiii smettila….ma che dici!?!?!?!!?
Cosa faccio!?!? Sono troppo curioso, cercherò di non farmi beccare e la seguo. Detto questo mi alzo lasciando basito Freddy che mi guarda sconcertato e comincio ad incamminarmi…  

-ma Yu…..!?!?!? dove cavolo stai andando!?!? Mi molli così….!?!?- gli risposi mentre ormai stavo correndo, non volevo perderla di vista nuovamente…

-scusami Fred…prima o poi ti spiegherò…ciao!!!-

Ero stranamente emozionato, stavo inseguendo una persona che nemmeno conoscevo, stavo inseguendo le emozioni che mi aveva fatto vivere e non l’avevo mai sperimentato in vita mia…!!! Era tutto nuovo e misterioso per me!!! Per un istante temetti di averla persa di vista nuovamente, strinsi deluso e arrabbiato il polsino, gelosamente custodito nella tasca dei pantaloni, e mi ritrovai a rimproverarmi per essermi di nuovo bruciato un’occasione. Quando….sentii la sua voce chiamare un nome femminile..

–Meikooooo!!!!- allora non doveva incontrare nessun ragazzo…ma questi non dovrebbero essere affari miei comunque…!!!

Dovevo trovare un posto sicuro dove avvicinarmi senza destare sospetti!! Quando mi accorsi di una cabina telefonica accanto a loro. Se mi fossi messo dietro quella non mi avrebbero nemmeno notato!!! Così con discrezione mi avvicinai e mi appoggia alla ringhiera di legno che divideva la strada dal marciapiede.

-Oh Miki…ma è possibile che tu sia sempre in ritardo!?!? Ti aspetto da un po’ sai…-

-Oh Meiko ti prego perdonami, lo sai che sono una frana… Ho smesso anche prima l’allenamento per arrivare qui in tempo ma come al solito sono riuscita a tardare lo stesso…- era davvero buffa…chino il busto con le mani giunte in segno di preghiera e disse –ti prego…per farmi perdonare ti compro un mega gelato ma non avercela con me!!!-

La sua amica, Meiko, si avvicinò a lei e l’abbracciò con affetto.

-Ma certo che ti perdono….e poi voglio il mega gelato!!! E comunque sei così tenera Miki, che..non potrei fare altrimenti…!!!-

Provai quasi invidia per quella ragazza che poteva abbracciala e tenerla cosi stretta… L’aveva chiamata Miki e non potei fare a meno di pensare che presto avrei conosciuto un’altra ragazza di nome Miki….già…la figlia dei rispettivi compagni dei miei genitori!!

Tornai presto al soggetto della mia curiosità, quindi avevo visto giusto…Miki era tenera, dolce!!! Ero inevitabilmente fiero di me stesso…osservando i tratti del suo viso avevo scoperto qualcosa di veritiero sul suo modo di essere…eppure quella sarebbe stata l’unica cosa che mi era lecito sapere!!! Proprio mentre tutti questi pensieri mi vorticavano nella mente sentii dietro di me un gran trambusto…gli stessi bambini del parco gridavano a gran voce di aver ritrovato il loro acerrimo nemico…”Il mostro salvietta”!!!

Non saprei decifrare il viso di Miki quando se li ritrovò tutti attorno, a quanto pare seminarli doveva esser stato davvero difficile…ma i risultati non si erano visti assolutamente!!! Era divertentissimo vedere quanto insistessero per giocare con lei, con dolcezza si era inginocchiata accanto a loro spiegandogli che non poteva continuare ad essere il loro nemico in quanto aveva un appuntamento con la sua amica!!

La guardavo mentre con pazienza e tenerezza parlava, i suoi occhi sembravano liquidi da quanto erano intensi e non potei fare a meno di chiedermi se dopo quella giornata l’avrei rivista. Mi sarebbe bastato sapere che scuola frequentasse e magari avrei avuto la possibilità di parlargli forse un giorno!!!

Ero stranamente impaziente, inconsapevole di chi fosse questo nuovo Yuri che quella ragazza, Miki, aveva svegliato così all’improvviso… Mi resi conto con enorme stupore che non riuscivo a controllare la nuova parte di me stesso!! Quello non era Yuri che io avevo sempre conosciuto, il ragazzo razionale che non si lasciava scalfire e che cercava di tenersi lontano da implicazioni sentimentali con le ragazze!! In un certo senso ero sempre stato convinto di bastare a me stesso, forse anche perché avevo vissuto sulla mia pelle il dolore e il vuoto che mio padre scomparendo aveva lasciato a mia madre. E il dolore che aveva lasciato a me quel periodo in cui lui non c’era..

Avevo tratto le conclusioni che amando,avrei solo sofferto prima o poi un giorno…ma in realtà l’unica vera ragione per cui non mi ero mai attaccato o affezionato a qualcuno lo compresi solo molto tempo dopo.. stavo solo cercando quel qualcuno a cui mi sarei donato per sempre, che sarebbe diventata “la terra di mezzo dove avrei lasciato il mio cuore” come il testo della canzone diceva!!

Finora la mia attenzione era stata monopolizzata da quella ragazza sconosciuta che continuava a parlare con quei bambini sempre più insistenti…ma…all’improvviso qualcosa dentro di me esplose quando uno di loro disse

-Dai ti prego…giochiamo ancora insieme… Facciamo che tu sei il Mostro carta igienica Koishikaua!!!!-

No….non poteva essere lei!!! Rimasi così, a fissare quel viso gentile, bello come il sole. Lei non poteva essere Miki Koishikaua!!!

 

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Capitolo 2
*** Chi sei Miki? ***


Chi sei Miki?

La mia mente si svuotò…non era possibile…  KOISHIKAUA.

Ricordai mia madre dire queste parole.

–Sai Yu i Koishikaua hanno una figlia della tua stessa età…Miki, Miki Koishikaua!!! Spero davvero andrete d’accordo voi due insieme!!-.

Lei quindi era la figlia dei Koishicaua…!?

Automaticamente strinsi la mano nella quale tenevo il polsino, presto io e lei avremmo vissuto sotto lo stesso tetto e la cosa mi rese assai felice e allo stesso tempo curioso!! Probabilmente a questo punto non sarebbe stato così fuori luogo il fatto che io e lei saremmo potuti diventare amici e questo mi rese fin troppo euforico. Quando mi resi conto che si stava allontanando assieme ai bambini, senza che la mia mente potesse minimamente rifletterci, come  guidato da un riflesso incondizionato, il mio corpo si diresse nella stessa direzione e incomincia a seguirla. I piccini erano raggianti e nonostante Miki fosse un pò contrariata per i suoi piani momentaneamente sfumati, non poteva che essere contenta in fondo. Glielo leggevo nel viso da come guardava quei cuccioli birbanti casinisti!! Probabilmente amava i bambini, il suo modo di fare sembrava quasi infantile quando era accanto a loro. Loro la prendevano in giro e lei faceva esattamente la stessa cosa, sembrava un cucciolo anche lei. Era il giorno più strano che avessi mai passato in tutta la mia vita, stavo seguendo persone a me sconosciute per chissà quale strano gioco del destino..

Alzai gli occhi al cielo…era una giornata calda e incredibilmente limpida. Mi resi conto che per la prima volta mi ero soffermato a pensare alla bellezza della natura che mi circondava.. Sapevo che qualcosa dentro di me stava a poco a poco mutando. Pensai che forse in quella ragazza sarei riuscito a trovare un’amicizia che mi avrebbe dato la forza di fidarmi per la prima volta di qualcuno e di trovare realmente un alleato!!

Passai la giornata ad osservarla, era divertentissima. Ritornammo in un angolo verde e ampio del parco, c’erano delle piccole scalinate che collegavano il sentiero a una piccola piazzola dove solitamente gli artisti di strada si esibivano. I bambini cercavano di fare imparare a Miki delle formule magiche associate a movimenti di combattimento da super-eroi…non posso descrivere le risate che mi sono fatto. Era veramente troppo buffa e il momento senz’altro migliore fu quando in bilico su uno scalino, perdendo l’equilibrio, ha quasi rischiato di planare con la faccia al suolo.. Era particolare, sembrava davvero una bambina in quel momento, ma continuava a piacermi.. Era se stessa, non aveva paura di mostrarsi per come era, quindi, aggiunsi alla mia lista un’altra caratteristica!! Miki era vera e sincera, non aveva paura di mostrare i suoi sentimenti e  se stessa!! Ma queste erano solo idee…presto avrei scoperto molto di più di lei e questo invece di calmare un pò la mia curiosità le diede un ulteriore colpo di vento alimentandola…!!! Come l’aria alimenta il fuoco!!!

 I loro giochi continuarono per  un pò, all’incirca mezz’ora e credo di non essermi mai divertito tanto in vita mia!! La gente che passava nel parco, sorrideva mentre vedeva Miki intenta a diventare un nuovo e improbabile super-eroe. Lei cercava di impegnarsi e ogni tanto, quando alzava lo sguardo, non poteva fare a meno di imbarazzarsi mentre le sue guance si coloravano di un leggero porpora assai invitante. Sapeva che tutti intorno a lei la osservassero giocare con quei bambini, ma a parte lo stupore iniziale alla fine tutti la guardavano con dolcezza. Anche Meiko la osservava seduta sul prato e notai in lei uno sguardo estremamente tenero nei confronti dell’amica, pensai che quella ragazza dovesse voler molto bene a Miki e ne ero felice. Mi faceva sentire sereno pensare che qualcuno le fosse così vicino, che l’aiutasse nei momenti difficili. Miki sorrise all’amica col viso imporporato e mi chiesi se un giorno, quei sorrisi, sarebbero stati riservati anche a me.

La giornata proseguì, Miki, dopo aver salutato i suoi giovani amici, ora poteva dedicarsi completamente a Meiko. La vidi stiracchiarsi e stanca sedersi su una panchina e cominciarono a parlare tra di loro…

 –Allora Miki…perché allenarsi al parco e non al campo da tennis!? Ghinta ci sarà rimasto male…in questo periodo sei scostante con lui..-

-Lo so Meiko…credimi!!! ma ultimamente le cose con Ghinta sono diventate sempre più difficili. Da un lato ho dimenticato quello che è successo, non sono più arrabbiata con lui.. Però dall’altro non riesco a fidarmi del tutto..-

-Lo capisco…ma…prima o poi dovrai affrontare le tue paure Miki!! Pensi che continuando a evitarlo lui si sentirebbe meglio!? E poi parliamoci chiaro, sai perfettamente quello che lui prova per te..-

 anche per questo.. io gli voglio bene Meiko, questo non posso negarlo, ma.. ciò non vuol dire che io provi qualcosa di più di un’amicizia..  Credo sia chiaro dal mio atteggiamento!!-

-Su questo non devi preoccuparti Miki, Ghinta sa di non avere più opportunità in quel senso, ti ha ferita troppo in passato ed è consapevole di questo!!-

Purtroppo dal punto in cui mi ero appostato non riuscii a sentire l’ultima frase di Meiko, Miki era chiaramente a disagio, doveva trattarsi di qualche pretendente indesiderato. Con un gesto frenetico si alzò in piedi con slancio desiderosa di chiudere in fretta quella conversazione.

Ghinta…chi poteva essere!? Perché la rendeva così ansiosa parlare di lui!?

Tutte domande a cui non avrei avuto risposta, o magari col tempo….

Quell’argomento non fu più toccato per il resto della giornata, Miki era tornata a sorridere serena e il suo volto non era più tirato.. Dal suo viso era sparita quella smorfia di dolore e tristezza, lasciando posto a un bel sorriso, che divenne raggiante non appena si ritrovò tra la mani un grande gelato bigusto!! Era incredibile come anche una piccola cosa la vivesse con così grande intensità, doveva essere molto sensibile a ciò che la circondava. All’improvviso sul mio viso sentii allargarsi un sorriso e sapevo che i miei occhi erano diventati più dolci. La giornata stava quasi volgendo al termine, presto sarei dovuto tornare a casa e non avrei più potuto seguirla. Ma ero tranquillo, ero certo che prima o poi i miei mi avrebbero fatto conoscere i Kohishikaua e per forza di cose io avrei rivisto Miki. Mi concessi la possibilità di seguirla ancora per una mezz’ora e come avrei dovuto immaginare, scoprii che come tutte le ragazze della sua età amava lo shopping, ma era diligente, non spendeva tutto quello che aveva per degli assurdi capricci. La seguii per i negozi e per forza di cose mi resi conto che era incredibilmente distratta e a volte addirittura goffa, nel prendere una scatola di biscotti, ad esempio, ha rischiato di far cadere a terra tutta la pila e per evitare il disastro imminente si è abbracciata alle scatole scongiurando l’incidente. La vidi diventare prima pallida e poi paonazza in viso, con Meiko che la rimproverava di essere così straordinariamente sbadata a volte, ma poi…esattamente come me, non poté fare a meno di finire in una fragorosa risata scatenando l’imbarazzo di una incredula Miki!!

L’ultima tappa fu il the delle cinque, si sedettero a un bar e ordinarono al cameriere che prontamente si era diretto verso di loro. Per quanto mi riguardava il tempo che mi ero dato stava scadendo e presto avrei dovuto lasciare sole Miki e Meiko. Per il momento non ci pensai e di slancio andai a sedermi al bar che si trovava esattamente di fronte, nell’altro marciapiede, scelsi un tavolino che mi permettesse di vederla bene e mi sedetti ordinando una bibita fresca. In quel modo mi ero precluso la possibilità di ascoltare la loro conversazione, ma se mi fossi seduto affianco a loro avrei rischiato di dare troppo nell’occhio e sicuramente, o lei o Meiko, si sarebbero accorte di me e della mia dannata curiosità. Mi sarei accontentato di osservarla da lontano.

Il cameriere arrivò con le bibite delle ragazze, le posò sul tavolino e Miki si girò leggermente con un sorriso verso di lui per ringraziarlo, non mi stupì il fatto che lui ne rimase affascinato. Potevo immaginare cosa aveva scatenato quel sorriso accennato nella testa di quel ragazzo, il vortice di vuoto che sentiva dentro la sua mente.

Miki era serena, rideva e scherzava e Meiko non poteva non farsi trascinare dalla sua travolgente allegria e spensieratezza.. Poi improvvisamente fu interrotta da un uomo e una donna che dal tavolo accanto la chiamavano per avere delle indicazioni stradali, erano inglesi e riuscii a comprendere che in materia Miki era una frana!! Meiko era rassegnata e imbarazzata, Miki dal canto suo cercava di spiegare alla coppia la strada migliore per raggiungere il punto che le avevano indicato, ma non capivo una parola di quello che diceva, so solo che i due stranieri ridevano a crepapelle al suo tentativo di indicare a gesti il percorso che avrebbero dovuto intraprendere e anche io non riuscii a trattenere a lungo un sguardo indifferente alla buffa situazione.

Poi accadde qualcosa che non mi aspettavo, i due stranieri si erano accorti che per tutto il tempo non avevo fatto altro che osservare Miki e sorridere. Mi ero fatto scoprire stupidamente e adesso non potevo continuare a rimanere lì facendo finta di niente. Dovevo andarmene.

Mi alzai in fretta e lasciai sul tavolo i soldi per pagare la consumazione. Svoltai in fretta l’angolo che mi lasciava alle spalle il bar, mi permisi ancora una sbirciata e come temevo Miki e Meiko stavano osservando proprio il punto dove pochi istanti fa io mi trovavo seduto. Ora era venuto per me il momento di tornarmene a casa. Non ero più intristito come prima, quando  ancora non sapevo che lei era Miki Kohishikaua. Presto l’avrei rivista e forse un giorno le avrei raccontato di come l’avevo conosciuta e avrei potuto restituirgli il polsino. Misi la mano nella tasca dei pantaloni e tirai fuori quel piccolo oggetto impregnato del suo profumo, lo feci volare in aria riprendendolo velocemente tra le mie dita

–Per ora tu rimani con me, mi farai compagnia per un pò…e poi magari un giorno ti restituirò alla tua legittima padrona-.

Era tardi, il sole stava tramontando e cominciai a correre verso casa, sapevo che stavo sorridendo e questo non succedeva spesso, ma quel sorriso mi aveva contagiato e non riuscivo a togliere dalla mia mente quel visino così allegro.

–Si Miki, diventeremo amici…non ho dubbi!! Mi impegnerò perché questo accada!!-

Tornai a casa in fretta correndo e trovai ad accogliermi mia madre e mio padre felici come non mai!! Vederli così felici mi faceva sentire completo, sapevo che tra noi non sarebbe cambiato nulla, l’affetto che ci univa non sarebbe stato scalfito dalla presenza nella nostra vita della famiglia di Miki. Era la cosa giusta, affianco a Rumi e Jin, mio padre Yuogi e mia madre Catia mi avevano spiegato che avevano capito di essere capaci ancora di donare amore.

Come potevo distruggere quella loro felicità!? E sinceramente anche io adesso ero entusiasta di cominciare questa nuova avventura. La convivenza all’inizio non sarebbe stata facile, le nostre abitudini potevano essere molto differenti ma questo non sembrava spaventare né i miei genitori tanto meno quelli di Miki. Adesso,  l’unica domanda che adesso mi ponevo con maggiore insistenza era…quando avrò l’occasione di conoscere i Kohishikaua!?

Entrando in casa mia madre mi disse che la cena era quasi pronta e di sbrigarmi perché mio padre e lei avevano bisogno di parlarmi. Non stava più nella pelle, lo capivo perfettamente, era impaziente di dirmi qualcosa ed io non ero meno curioso di comprendere il perché di tanta fretta. Ero terribilmente curioso di sapere di cosa volessero parlarmi e segretamente sperai, che dietro quell’euforia, si nascondesse qualche notizia che riguardava i Kohishikaua. Raggiunsi in fretta la mai camera,  sentivo le mie tempie pulsare, se quella comunicazione non fosse riguardata la famiglia di Miki ne sarei rimasto molto deluso, dovevo darmi una calmata e pensare razionalmente. Non esisteva che perdessi così il controllo di me, cercai di ricompormi, ma non raggiunsi un buon risultato, il mio cuore scoppiettava aritmicamente. Mi guardai allo specchio…ed ero un’altra persona, non avevo più lo sguardo assente e poco interessato, quasi passivo. Per la prima volta nella mia vita ero partecipe in qualcosa e qualunque fosse quel qualcosa mi rendeva felice!!

Scesi in fretta le scale, rischiando di precipitare rovinosamente a gambe all’aria e di terminare la discesa col fondoschiena, ma in quel momento impaziente com’ero non avrei sentito nulla. Percorsi a passi sempre più lenti il piccolo corridoio che mi divideva dalla cucina e dal salotto dove sapevo che i miei genitori mi stavano aspettando per cenare. Ormai mi divideva solo la porta da loro, ma prima di entrare dovetti prendere un lungo e lento respiro.. Avrebbero potuto parlarmi di qualsiasi cosa, rovinando le mie aspettative, quindi dovevo assolutamente darmi un contegno e smascherare la delusione se l’argomento che avessero affrontato non era quello che mi aspettavo. Passai una mano tra i capelli chiudendo gli occhi per qualche istante e dissi tra me e me

–Bene Yuri…è ora di entrare.. Sorridi!!-

-oh Yu caro finalmente.. Io e tuo padre dobbiamo parlarti di una cosa molto importante e a cui teniamo molto entrambi..-

-Certo..me lo hai detto prima.. Vi ascolto, non preoccupatevi…- fu mio padre a parlare questa volta e a iniziare il discorso, nonostante fossero chiaramente raggianti ed euforici, vedevo chiaramente che qualcosa li turbava, forse non sapevano che reazione avrei avuto e quindi cercai di incitarli a parlare tranquillizzandoli.

-vedi Yu…qualche giorno fa ti abbiamo parlato dei Kohishikaua, vero!?- il mio cuore si rilassò, forse qualcosa si era mosso, non risposi a parole, avevo paura che la mia voce mi tradisse, facendo scoprire l’emozione celata,  che da dietro la facciata ben costruita, cercavo di nascondere. Quindi mi limitai a un cenno di assenso e per incoraggiare mio padre a proseguire feci un sorriso timido che però lo rilassò.

-beh…vedi Yu, insieme a Rumi e a Jin abbiamo deciso che sia arrivato il momento che le nostre due famiglie si incontrino. Presto andremo a vivere tutti insieme e la cosa migliore sarebbe che almeno una volta tu e Miki abbiate la possibilità di conoscere rispettivamente i nuovi compagni dei vostri genitori!!! Quindi abbiamo optato per una cena domani sera, tutti insieme, al ristorante italiano in centro città e ci chiedevamo cosa ne pensassi. Miki a quanto pare ha accettato ma se per caso non ti sentissi ancora pronto ad affrontare la cosa potremmo rimandare la cena di qualche settimana…-

Leggevo nei loro occhi la speranza, ma io non avevo nessuna intenzione di mandare a monte i loro piani. L’unica cosa che mi tratteneva dal rispondere era l’insicurezza della mia voce, non volevo tradirmi lasciando trasparire l’emozione, ma  a quanto pare ero chiamato a pronunciarmi e i miei genitori non avrebbero ancora retto a lungo quel silenzio. Quindi mi feci coraggio e risposi tutto di un fiato..

-ma certo…che domanda è!? Domani sera non mancherò!! A che ora!?- wowwww…la voce era sotto controllo per il momento…

-oh…tesoro mio!!! Yuogi abbiamo un figlio meraviglioso lo sai!?  Pensa a come saranno felici Jin e Rumi quando sapranno che anche Yu ha accettato l’incontro…non vedo l’ora di dirlo a Rumi!! Dopo aver cenato la chiamo!!-

Per il resto della cena preferii non parlare, ma non perché fossi deluso o amareggiato!! I miei genitori sapevano che ero stranamente entusiasta, certo non potevano sapere il motivo di questa mia segreta tranquillità, ma erano estremamente felici. Se io fossi stato triste sapevo che non avrebbero mai vissuto lietamente quel momento e si sarebbero sentiti terribilmente in colpa per avermi dato un dolore o una delusione. Invece ero ansioso di conoscere anche i genitori di Miki, probabilmente mi sarei affezionato a loro col tempo e sarebbero diventati la mia grande famiglia, il mio riferimento… E Miki?! Cosa sarebbe stata per me!? Una specie di sorella!? Qualunque cosa tra me e lei sarebbe arrivato lo avrei accolto di buon grado, certo…era bellissima, dolcissima, affascinante e anche sexi a suo modo.. Ma potevano esserci un sacco di cose che di lei potevano non piacermi, in fondo avevo solo avuto la possibilità di osservarla e di recepire dal suo modo di fare solo qualche sua piccola caratteristica. Ma cosa si nascondeva in lei!? Chi era Miki nella sua interezza!?

Non potevo fare a meno di chiedermelo…e per un istante mi venne la tentazione di chiedere ai miei genitori se sapessero qualcosa di lei, del suo carattere. Ma misi subito a tacere quella idea insensata, avrei perso il controllo  della mia voce parlando di lei, chiedendo informazioni e poi volevo essere io a  scoprire nuove cose di Miki, senza interferenze…!!!

Ancora oggi, che ero seduto in questo aereo, ormai lontano da lei, dal suo dolce viso, dalle luci di Tokyo non potevo fare a meno di sentirmi come allora. Eppure erano cambiate tante cose. Avevo distrutto la nostra felicità per sempre e se un giorno, avessi deciso di recuperare, di tornare a riprendermela anche contro ogni logica, lei a quel punto non si sarebbe più fidata di me. Avevo agito d’impulso, con rabbia. Mi chiedevo come i nostri genitori avessero potuto agire in quel modo nascondendoci cosa eravamo realmente io e Miki. Ma sapevo anche che se avessi raccontato a Miki la verità sulla nostra parentela, lei non si sarebbe mai rassegnata e avrei in più rischiato di compromettere la nostra ormai stabile vita famigliare. Per me era stato più facile farle credere che non l’amavo più, semplicemente perché ero un essere egoista che pensava solamente a se stesso. Le avevo detto, senza nemmeno guardarla in faccia, che non provavo più le stesse cose per lei, che non la vedevo più come la mia ragazza. La freddezza con cui l’avevo trattata e con cui le avevo parlato, dovevano averla ferita profondamente. Ma soprattutto, la sgarbatezza con cui l’avevo allontanata da me mentre mi abbracciava, l’aveva pietrificata e convinta che per me, lei, non contava più.

Se le avessi  detto che in realtà eravamo fratello e sorella, lei si sarebbe messa contro ai nostri genitori pur di stare con me. Sapevo che l’avrebbe fatto, Miki quando credeva profondamente in qualcosa lottava fino alla fine, ma questa volta non c’era soluzione. Vivere la nostra relazione significava fare qualcosa che era considerato immorale dalla generalità dei soggetti, ci avrebbero perseguitati ovunque senza contare il dolore che avremmo dato ai nostri genitori. Avrei dovuto portarla via da lì, dalla sua vita, privarla dei suoi affetti e magari per me l’avrebbe anche fatto, ma non me la sentivo di trascinarla in questa situazione. I rapporti con i nostri genitori si sarebbero declinati irrimediabilmente e non ci avrebbero mai permesso di vivere tranquillamente il nostro amore. Sapevo di aver fatto la cosa giusta per loro!! Ma non per me e Miki, per i progetti che avevamo insieme. Desideravamo sposarci e comprare un piccola casetta che avremmo arredato assieme, rigorosamente in mezzo al verde, magari con un piccolo ruscello lì accanto. Sognavamo un bel giardino dove i nostri bambini, un giorno, avrebbero giocato insieme alla loro mamma e al loro papà. Li avremmo amati molto la mia Miki ed io, immaginavo il loro musetto dolce e tenero come quello della loro mamma. Speravo tanto che somigliassero a lei, a quella bellezza mozzafiato e genuina.

Ma ormai era tardi, quei sogni erano stati chiusi in un cassetto  forzatamente e non dovevo più riaprirlo se non volevo continuare a soffrire così. Avrei voluto avere solo la metà della determinazione di Miki in quel momento, avevo avuto il coraggio di lasciarla e adesso dovevo cercare di mantenere un certo distacco se non volevo vanificare quello sforzo. Era fin troppo facile essere me stesso con lei, ma se le altre volte era stato d’aiuto ora avrebbe solamente causato problemi.

Guardai l’orologio da polso che Miki mi aveva regalato la sera prima, l’avevo.. ferita, umiliata, delusa, ma nonostante tutto mi aveva fatto un regalo. Mi sentivo una nullità in quel momento e mi chiesi che razza di uomo ero, se per allontanare una ragazza, mi ero dovuto comportare tanto male. Ricacciai indietro le lacrime che stavano tornando a rigarmi il viso e appositamente tornai alla sera prima che incontrassi a cena i Kohishikaua, era incredibile quanto fossi cambiato da allora.

Ricordo che appena finito di cenare salii in camera mia, sentivo mia madre al piano inferiore parlare con Rumi e sentirla così eccitata mi fece sorridere. Comincia a pensare a come potevano essere i genitori di Miki, a chi assomigliava lei fisicamente…quando mi ricordai che il giorno dopo avevo il compito in classe di fisica e io dovevo studiare ancora l’ultima lezione che ci era stata assegnata. Fortunatamente erano poche pagine e in questo ero sempre stato sfacciatamente fortunato, mi bastava leggere una o due volte le cose ascoltando bene la lezione e il gioco era fatto. Inoltre l’argomento che avrei dovuto affrontare prima di dormire era molto semplice e lo conoscevo già. Mi sarebbe bastato leggerlo una volta e le cose mi sarebbero rimaste facilmente in mente. Mi concentrai con molta fatica, dovetti fare il triplo dello sforzo che facevo normalmente. Dopo un’ora tra varie interruzioni, finalmente finii quelle poche pagine. Decisi che era meglio andare a dormire quindi scesi al piano di sotto e salutai mio padre e mia madre che erano intenti a farsi un sacco di risate con un nuovo programma di intrattenimento.

-si…buona notte tesoro- -Notte Yu!!-

Li lasciai così, abbracciati come due bambini che ridevano a crepapelle, sorrisi nel vederli così affettuosi nonostante non si amassero più come una coppia, ma ero contento che l’affetto fosse rimasto. Sapevo che mia madre aveva amato molto e profondamente mio padre e forse era stato quello che mi aveva creato difficoltà all’inizio, quando avevo saputo che si sarebbero lasciati per risposarsi. Temevo che nulla sarebbe mai stato come prima, ma se fossi stato più attento mi sarei reso conto anche io, che quello che li legava, era ormai qualcosa che si avvicinava all’affetto fraterno rispetto che all’amore. Riflettendo sui miei genitori avevo raggiunto la mia stanza, comincia a riporre i vestiti piegati sulla sedia, andai ad aprire la finestra, era davvero caldo..

L’estate era alle porte e l’umidità si faceva sentire. Mi appoggia al balcone e guardai la notte scura, ma sembrava quasi giorno, la luna era piena e le stelle luccicavano splendidamente in quella tarda serata. Mi persi in quel tappeto di lucciole e improvvisamente mi sentivo pronto ad affrontare il giorno dopo. Sorrisi alla luna e alle stelle che quella sera mi avevano rischiarato con la loro luce e in un certo senso, pensai che forse volevano ringraziarmi, perché dopo 18 anni mi ero reso conto della loro bellezza e lucentezza. Risi di gusto di me stesso, ma ero pronto ad accogliere con un sorriso il nuovo Yuri che stava nascendo in me, non sapevo come sarei divenuto e sapevo che non sarei diventato completamente diverso da quello che ero sempre stato. Ma ero consapevole che qualche aspetto troppo spigoloso di me forse sarebbe stato levigato da quel sorriso dolce e contagioso..!! Stavo solo aspettando che questo accadesse, trovare qualcuno di estremamente dolce che ti ispira tenerezza e affetto porta a sentirsi di essere disposti a cambiare qualcosa di se stessi, perché sapevo che se fossi rimasto la stessa persona di prima, invece di avvicinare Miki, l’avrei allontanata probabilmente e io volevo solo che lei mi conoscesse. Una parte di me sarebbe forse rimasta tale, faticavo a parlare con gli altri ed ero introverso, ma avevo l’impressione che lei non si sarebbe fermata alle apparenze e che alla fine avrebbe scoperto com’ero realmente. Con questa speranza nel cuore, tolsi i jeans e piegatoli alla bene meglio li lanciai sulla sedia. Stavo per andare a letto quando mi accorsi che per terra accanto alla scrivania c’era il polsino, che evidentemente quando avevo lanciato i pantaloni era caduto dalla tasca. Mi alzai e lo presi in mano, decisi che dal quel momento lo avrei portato sempre con me, quindi lo riposi nel taschino della mia divisa scolastica, al mattino ero troppo rintronato per connettere il cervello, quindi era meglio non rischiare. Mi addormentai praticamente subito e quella notte la mia testa fu popolata da sogni. Non sognai Miki, ma erano immagini comunque bellissime, la natura, l’arte, l’architettura.

Quella notte, salutai definitivamente il vecchio Yuri!!!

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Capitolo 3
*** La cena con i Koishikaua. ***


La cena con i Kohishikawa

Il giorno dopo quando mi sono svegliato, i miei genitori erano già in subbuglio, correvano da una parte all’altra della casa e per di più io ero rimasto addormentato rischiando di arrivare tardi a scuola. Mi alzai velocemente dal letto, come un razzo mi appropriai del bagno prima che mia madre lo monopolizzasse per la solita mezz’ora o più, mi feci la doccia in fretta e furia e poi tornai in camera per rivestirmi. Vestito e con la borsa scesi giù nel salotto, non potevo fermarmi a fare colazione, preso dal mobiletto un brick di succo di frutta salutai i miei e cominciai a correre a perdifiato verso la scuola, giù per la discesa. Ogni tanto sorseggiavo il succo che avevo tra le mani e come al solito pensavo che se non fossi sempre stato una persona responsabile non so come avrei fatto con dei genitori così sbadati. Scoppiai in una fragorosa risata che fece voltare verso di me le altre persone che aspettavano di poter attraversare la strada. Ormai ero quasi arrivato a scuola, quindi me la presi comoda, sentivo nel taschino della giacca qualcosa che tirava, che mi dava fastidio, pensai che cosa poteva essere. Quando ricordai la sera prima, cercai di sistemare il polsino e poi cercai di non pensare agli eventi del giorno prima. Avevo un compito in classe da affrontare e molti altri impegni scolastici. Miki doveva attendere, ma sapevo già che stasera avrebbe monopolizzato i mie pensieri.

La giornata era davvero stata faticosa, il mercoledì era la giornata sempre più pesante per me, avevo le materie che più mi interessavano ma allo stesso tempo quelle che più mi stancavano la testa. Per di più ero in ritardo, mia madre mi avrebbe ucciso se li avessi fatti aspettare troppo e aveva ragione, come primo incontro non sarebbe stato proprio il massimo. Ricominciai a correre a perdifiato, realizzai che più mi avvicinavo alla meta e prima avrei rivisto Miki, verificando se le mie aspettative erano corrette…!!! Era davvero lei la figlia dei Kohishikaua!? Era davvero lei con cui presto avrei vissuto!? Mi ritrovai davanti all’ingresso del ristorante ancora prima di quanto mi aspettassi, ora però dovevo controllarmi. Notai nella vetrina che avevo il viso arrossato dallo sforzo, mi sarebbero bastati pochi minuti e forse sarei riuscito a riacquistare un espressione meno confusa e agitata. Sapevo che la confusione in un certo senso mi avrebbe tradito, ero troppo ansioso di vedere se era il suo viso e questo sapevo che avrebbe giocato a mio sfavore. Non sapevo se l’emozione che avevo provato ieri mi avrebbe di nuovo colpito violentemente come il giorno precedente e se ciò fosse successo probabilmente non avrei avuto argomenti per spiegarlo. Era fuori discussione che raccontassi il mio incontro con Miki, sarebbe stata una cosa che avrei custodito gelosamente dentro di me senza condividerla con nessuno, tranne che con lei magari…un giorno!! Ma adesso dovevo proprio entrare, raggiunsi un cameriere e chiesi dov’era il tavolo della Famiglia Matsura e Kohishikaua..

–Certo…mi segua, la stavano aspettando..-

Seguii il cameriere al piano superiore, non avevo dubbi che l’idea fosse stata di mia madre!!! In quel ristorante si potevano richiedere delle piccole sale private, dove poter stare in “intimità” lontano dal resto dei clienti. Ma in effetti questa volta non aveva esagerato, restare tra di noi ci avrebbe permesso di parlare e confrontarci con più libertà e  l’idea non mi dispiaceva affatto. Una di queste porte a breve si sarebbe aperta e io avrei scoperta una piccola parte di verità, il mio cuore cominciò a vibrare iperattivo e avrei voluto tanto spegnerlo momentaneamente.

Il cameriere si fermò davanti alla porta, -ecco- pensai e sentii una fitta al cuore dovuta all’attesa. L’aprii permettendomi di entrare.. Prima di arrivare nella sala dovevo attraversare un piccolo corridoio. Mi fermai nella penombra, potevo vedere mia madre con affianco una donna dai capelli corti, neri e mossi, era molto affascinante e subito notai che non assomigliava molto alla “mia” Miki, poi intravedevo mio padre, ma la restante parte del tavolo mi era preclusa. Speravo di scoprire la mia piccola verità lì nella semioscurità desiderando che nessuno potesse notare la mia reazione qualunque fosse stata. Per scoprire il resto del tavolo dovevo però procedere. Cominciai a muovermi deciso, non potevo avere ripensamenti a un passo dalla verità, quindi mi affacciai alla porta e senza guardare l’altra estremità del tavolo andai verso mia madre. Non avevo adottato quella strategia per cattiveria, ma sapevo che se avessi subito guardato la ragazza avrei perso il controllo di me stesso, l’emozione avrebbe trasbordato e non so se sarei stato capace di mettere in fila delle frasi di senso compiuto. Salutai mia madre con un bacio, ma…feci subito dopo quello che mi ero ripromesso di non fare!!! Guardai subito l’altra estremità del tavolo!!

La sua figura slanciata era seduta elegantemente sulla seggiola di stoffa, aveva un bellissimo vestitino nero leggero, con le spalline, che le arrivava leggermente sopra le ginocchia e un copri-spalle di un lilla tenue.. i suoi lunghi capelli castani ramati erano raccolti in una treccia  e per ultimi i suoi occhi…quel cioccolato fuso liquido… Mi persi nella loro profondità.. si era lei… Ed era bellissima, stupenda, elegante..!! Avevo nella tasca dei miei pantaloni il polsino, lo strinsi con grande violenza mentre realizzavo che quella che avevo davanti era la tennista del giorno precedente!! Nello stesso istante pensai che un giorno le avrei restituito quel polsino e che avrei fatto qualsiasi cosa per meritarmi di avere la sua amicizia, o anche qualcosa di più profondo se fosse nato!!

Sapevo che inevitabilmente ero rimasto affascinato e pensai che probabilmente anche gli altri se n’erano accorti!! Ma non riuscivo a girarmi verso di loro, la terra mi tremava sotto i piedi, spontaneamente dalla mia bocca uscì un sorriso.. Proprio come me, Miki era rimasta a guardarmi in religioso silenzio e nello stesso istante in cui gli sorrisi vidi il suo viso imporporarsi!! Era chiaramente imbarazzata e pure io lo ero, ma sicuramente riuscivo a mascherarlo meglio di lei.. Il mio cuore ormai andava come gli pareva, non ero più in grado di controllarlo, ma sapevo che se avessi continuato a guardarla e sorridergli senza parlare, mi avrebbe innanzitutto preso per pazzo e poi l’avrei messa troppo in difficoltà. Cercai di avvicinarmi con discrezione senza troppo ardore, lei si alzo sinuosamente, proprio come mi aspettavo che facesse e si avvicinò lentamente a me. Non aveva mai mollato per un secondo il mio viso, che io mantenevo dolce e tenero!! Continuava ad avere sulle guance un invitante color cremisi che la rendeva ancora più bella. Quando fummo l’uno di fronte all’altro, io le porsi la mano. Era il gesto più adatto in quel frangente, non avrei potuto mettere in atto una manifestazione d’affetto più animata, era totalmente fuori luogo. Dall’altro canto semplicemente alzare la mano salutandola senza degnarla nemmeno di qualche parola era totalmente fuori discussione!! Finalmente vidi sul suo volto quello che avevo desiderato vedere fin dall’inizio, il sorriso accennato lascio il posto  a quello mozzafiato che tanto mi piaceva in lei. Continuava ad essere imbarazzata ed era incredibile quanto il suo volto rispecchiasse gli stati d’animo che viveva. Tra la timidezza e la dolcezza però prese la mia mano per stringerla!! Non so davvero come mi sia sentito in quel momento, aveva una pelle morbida e vellutata al tatto.. Vedendola da vicino mi resi conto che Miki non si truccava, era una bellezza acqua e sapone, la sua pelle avrebbe fatto invidia a tutte le ragazze. I suoi occhi da vicino erano ancora più belli e notai che non erano completamente color cioccolato ma avevano sfumature verdi che li rendevano magnetici e profondi, intensissimi.. Non sapevo se la mia voce mi sarebbe rimasta fedele ma dovevo rischiare..

-Ciao Miki…piacere di conoscerti. I miei genitori mi hanno parlato molto di te.-

Continuavo a sorriderle e penso che la mia presentazione l’abbia si imbarazzata, però allo stesso tempo avevo l’impressione che il modo in cui mi ero posto con lei l‘avesse resa felice e partecipe. Continuava a guardarmi in viso e timidamente mi rispose..

-Ciao Yuri...è un piacere anche per me.. Beh…anche i miei genitori mi hanno parlato di te!!-

E a quel pensiero Miki arrossì violentemente, ma ovviamente non potevo capirne il motivo. Avrei continuato a parlarle volentieri, ma in quel frangente Miki sembrava eccezionalmente timida e pure sapevo che non avrei potuto continuare a ignorare il resto delle persone che erano in sala. Mi girai verso di loro e trovai Rumi e Jin accanto rispettivamente ai miei genitori. Avevano anche loro come la figlia uno sguardo dolce e cordiale, specialmente Rumi, mi guardava con tenerezza e probabilmente comprendeva quanto per me e per Miki fosse strana quella situazione, assolutamente inusuale. Mi avvicinai a loro e aspettai che finalmente qualcuno dei miei due genitori parlasse. Mia madre finalmente ruppe il silenzio.

-Yu…ti presento Rumi e Jin Kohishikaua. Rumi, Jin…questo è nostro figlio Yu!! Se dovessi descriverlo in una parola potrei dire che lui è sicuramente il più responsabile della famiglia.-

Tutti scoppiarono in una risata e io mi sentii veramente a disagio, non amavo molto essere al centro dell’attenzione.

-Su questo non abbiamo dubbi Catia!!!- disse Rumi sorridendo –Comunque siamo davvero felici Yuri di conoscerti!! Io e Jin eravamo molto ansiosi di incontrarti anche se i tuoi genitori ci hanno parlato spesso di te..-

-Anche io sono molto contento di incontrarvi..-

A quel punto  in cui tutta la nuova grande famiglia era riunita, Jin propose di accomodarci a tavola per iniziare a cenare e per me fu naturale tornare a guardare il viso di Miki.. Con mio grande stupore nel voltarmi, mi resi conto che anche lei mi stava osservando, ma non appena incontrò il mio sguardo si voltò rapidamente e sul suo volto si dipinse un buffo broncio, dovuto probabilmente al fatto che l’avevo scoperta mentre mi stava scrutando!!  Notai con mia grande soddisfazione che l’unico posto libero al tavolo era proprio accanto a lei…molto probabilmente i nostri genitori avevano orchestrato tutto per lasciarci la possibilità di conoscerci almeno un pò e gli ero veramente molto grato!! Andai a prendere posto al tavolo e cominciarono a portare le portate. Con mio grande stupore Miki mi rivolse per prima la parola e in cuor mio sperai che anche lei, come me, fosse desiderosa di conoscermi meglio.

-Che scuola frequenti Yuri!?- mi disse con timidezza.. Mi faceva estremamente tenerezza, sembrava un gattino spaurito ma il fatto che la timidezza non la frenasse dal rivolgermi la parola era per me un buon segno…!! Senza esitazione le rifilai un sorriso che subito le fece colorare le guance e le risposi..

 –Frequento la Saint Moritz alla periferia della città, è molto vicina a casa.. non so se la conosci.. tu invece!?-

-Frequento la Toryo, li ho tutti i miei amici dell’infanzia e soprattutto le amicizie più profonde che ho mantenuto dalle medie..-

Stavo per farle una domanda io, quando i nostri genitori richiamarono la nostra attenzione  e sembrava che fosse qualcosa di serio da affrontare.. Fu Rumi a prendere la parola..

-Ascoltateci ragazzi, come sapete vi abbiamo già accennato al fatto che andremo ad abitare tutti insieme!!- a quelle parole la donna non poter fare a meno di guardare la figlia, che a quelle parole si era leggermente irrigidita affianco a me.. –e questa casa che noi abbiamo comprato…insomma…è già pronta e noi vorremmo trasferirci lì il prima possibile!!!-

Ne rimasi sorpreso…era inevitabile che fosse così, ma questo comportava che in brevissimo tempo avrei dovuto lasciare tutto quello che fino a quel momento avevo costruito nel mio quartiere. Avrei dovuto lasciare lì l’unico amico che avessi e ancora non gli avevo parlato del mio imminente trasferimento, avrei dovuto lasciare le mie vecchie abitudini e catapultarmi in una nuova vita..!! Non che mi seccasse, ma il quartiere in cui abitavo mi piaceva e avrei preferito avere un po’ più tempo per staccarmi dalle mie cose, dalla casa in cui ero cresciuto..!! E sapevo che anche per Miki era così, mi voltai e posai il mio viso su di lei e mi resi conto che era impreparata quanto me…e arrabbiata, molto arrabbiata!!!  Quello che non prevedevo sarebbe stata la sua reazione e proprio quando meno me lo aspettavo la vidi alzarsi sbattendo le mani contro il tavolo..

-Ma vi rendete conto di quello che mi state chiedendo!? Non solo a me…ma anche a Yuri!! Prima ci dite che non ci trasferiremo prima di qualche settimana, ora invece in pratica state dicendo che la casa è pronta e che molto presto dovremmo lasciarci alle spalle tutto quello che fino ad ora abbiamo costruito!!! Dovrò lasciare lì amici che ho da quando sono piccola!! Ma quello è l’ultimo dei problemi…ho tutti i miei ricordi lì, vi avevo chiesto solo un pò di tempo per accettare l’idea di separarmi da tutto e voi cosa fate!?!?!?!!?!?!?!- non potevo darle torto, in fondo anche a me spiaceva dover mollare tutto così.

Miki si sentiva tradita e anche in quel momento, inevitabilmente, non potei fare a meno di aggiungere alla mia lista una caratteristica, era passionale e lo si capiva dall’enfasi con cui aveva sostenuto la sua posizione. La osservavo mentre ancora appoggiata al tavolo sosteneva lo sguardo dei nostri genitori, ma quando le guardai il viso, vidi ai bordi dei suoi bellissimi occhi luccicare qualcosa e compresi dall’espressione che aveva, che quasi sicuramente si era già pentita di aver perso così le staffe!! Non volevo essere strafottente continuandola a guardare, era già fin troppo in difficoltà. Pochi secondi dopo aver distolto il mio sguardo dal suo, cominciai sentire tamburellare qualcosa sul tavolo e mi resi conto che le lacrime, avevano dato libero sfogo..  Potevo vedere quanto Miki fosse arrabbiata con se stessa per quello che era successo. Mia madre e Rumi scostarono le sedie per raggiungerla, sapevano tutti che la sua reazione era più che lecita, ma Miki non diede tempo a nessuno di raggiungerla che uscì fuori dalla stanza correndo!! Quando cercarono di correrle dietro a questo punto non potei più trattenermi!!!

-Sarebbe inutile.. Si sente in imbarazzo per la reazione che ha avuto. Si è sentita tradita perché aveva bisogno di tempo per riorganizzare la sua vita e per riuscire a lasciare serenamente quella che era stata la sua esistenza nel vecchio quartiere!! Sa perfettamente che quello che fate lo state organizzando anche per noi, per permetterci di avere rapporti paritari con entrambi i genitori!! Ma non posso dargli del tutto torto. Anche io speravo di avere un po’ più di tempo per riorganizzare tutto e per decidere come fare con la scuola e il resto. Con questo non vi giudico e nemmeno lei lo fa, in fondo abbiamo accettato di buon grado la nostra nuova situazione, ma ci aspettavamo forse  un po’ più di comprensione per quello che dovevamo lasciare.-

Anche io avevo un pò esagerato, ma in fondo pensai che la cosa migliore in quel momento era essere sincero. Mi avevano chiaramente infastidito le stesse cose che avevano turbato Miki, ma ormai il pasticcio era fatto e le cose non potevano essere cambiate. Avevano deciso di trasferirsi presto e ciò sarebbe stato…ma  ora sapevo che si sentivano terribilmente in colpa per non aver considerato il nostro punto di vista. Erano mortificati e non potevano più rimediare all’errore commesso,  sapevano che in un certo senso avevano ferito sia me che Miki. Quel silenzio cominciava a pesarmi.

–Non era nostra intenzione rimproverarvi, però sarebbe meglio che in futuro forse ci rendiate partecipi delle cose che riguardano anche la nostra vita...non trovate!? Anche perché abbiamo 18 anni, non siamo più bambini che accettano passivamente le scelte di voi adulti!! E non preoccupatevi per Miki, io non la conosco bene, ma ho avuto l’impressione che fosse più arrabbiata del modo in cui ha reagito che della decisione che avete preso!!-

Lo dicevo seriamente, avevo avuto esattamente quell’impressione. Mi alzai dal tavolo e tutti temettero che anche io avessi deciso di andarmene, con gli occhi colmi di confusione mi guadarono avviarmi verso la porta e mi chiamarono tutti all’unisono –Ma…Yu….-

-Non preoccupatevi…non vi mollo qui. Voglio solo cercare Miki e convincerla a tornare, sempre che decida di seguire il mio consiglio.. In fondo per lei sono solo uno sconosciuto, quindi potrei anche non essere abbastanza convincente. Torno presto…-

Chiusi la porta alle mie spalle e sentii che dentro tirarono un sospiro generale, come prima cena era stata…un AUTENTICO DISASTRO!!! Non riuscii a trattenere un sorriso e pensai che  se la nostra vita famigliare fosse stata sempre così in futuro, non ci saremmo mai annoiati più di tanto. Il caratterino ribelle di Miki mi piaceva, sembrava un gattino che pensava di essere una tigre, ringhiava, ringhiava ma alla fine quel brontolio finiva per diventare il miagolio di un cucciolo!! L’avevo vista  per la prima volta indifesa e mi resi conto che era una persona fondamentalmente contraddittoria, era determinata e forte se ce n’era bisogno, ma nascondeva una sensibilità fuori dal comune. Lo aveva dimostrato questa sera, era arrabbiata ed era scoppiata inveendo contro i nostri genitori, ma subito dopo era esplosa in un pianto quando si era resa conto di averli feriti, di averli fatti sentire in colpa. Avrebbe mai smesso di stupirmi quella ragazza!?

Pensai a dove potevo cercarla e alle parole che avrei potuto dirle per farla sentire un pò meglio. Ma era difficile, non sapevo quasi nulla di lei, non sapevo nemmeno se avesse voluto ascoltarmi in quel momento. Gli effetti che poteva sortire questo mio improvviso intervento erano sostanzialmente due:

  • avrebbe potuto inveire anche contro di me perché mi impicciavo e intrufolavo in un momento assolutamente inadatto e a quel punto, molto probabilmente, mi sarei potuto anche giocare un avvicinamento a lei in futuro,
  • oppure avrebbe apprezzato il gesto e magari mi avrebbe ascoltato, in quel modo, forse, avrei guadagnato qualche punto per la nostra futura amicizia.

La cercai ovunque, al primo piano del ristorante, avevo quasi gettato la spugna e stavo scendendo al piano di sotto quando notai che in fondo al corridoio, quasi affianco alla stanza dove stavamo cenando, c’era una porta aperta e c’era una gran luce che si rifletteva. Pensavo che se fosse uscita per strada sarebbe stato pressoché impossibile per me trovarla e sperai quindi ardentemente che dietro quella porta si nascondesse lei. Raggiunsi l’uscio, che era spalancato e vi trovai delle scale, ora capivo perché c’era quella gran luce. Le scale conducevano al terrazzo del ristorante e mi ricordai di esserci stato una volta e che da là sopra la vista era meravigliosa. Mi ritrovai a fare gli scalini a due a due e poco dopo mi ritrovai immerso nella luce del tramonto.

Mi ci volle un po’ per abituare la vista alla luce e quando tutto divenne chiaro e definito, riuscii a distinguere nella luminosità del tramonto la sagoma flessuosa di Miki. Per un istante preferii rimanere lì a guardarla. La luce rossa del sole dava una nuova e bellissima lucentezza ai suoi capelli, che volavano sbarazzini nel tiepido vento estivo… Non avevo idea di come sarei potuto avvicinarmi e soprattutto di quello che le avrei detto. Non ero mai stato così bravo con le parole, mi avevano sempre creato enormi difficoltà. Quando mia madre era triste e questo accadeva assai di rado, sapevo che era qualcosa di grave che l’affliggeva, ma immediatamente le parole mi si bloccavano in bocca. Non so perché mi succedeva, ma in quei momenti i miei impulsi e il mio corpo mi conducevano da lei e la stringevo forte a me. Mia madre sapeva che era il mio modo per dirle di non avere paura, che io per lei ci sarei sempre stato e che le volevo un bene immenso. La coccolavo tra le mie braccia, poi le davo un bacio sulla guancia e lei quando si sentiva meglio, mi pregava di non preoccuparmi e di tornare ai miei impegni che lei si sentiva serena. Io mi esprimevo con un gesto, era il mio modo per fare capire che amavo le persone che mi circondavano e per chi mi conosceva, quello era del tutto naturale. Quelli che invece non mi conoscevano mi giudicavano freddo e insensibile, solo perché non ero in grado di manifestare a parole il dolore o la felicità che provavo. Col tempo mi ero adeguato a lasciar credere agli altri che fossi davvero così, non mi importava cosa pensassero di me.

Se non si erano nemmeno soffermati per un attimo a pensare se realmente fossi così,  perché costringermi in un sforzo di cui non valeva la pena!? Qualunque cosa avessi fatto, per loro sarei sempre stato un ragazzo freddo, che non voleva nessuno affianco.

Ma non sarei mai riuscito ad accettare che anche Miki potesse pensarla così. Volevo che a poco a poco imparasse a capirmi, speravo, con tutto me stesso, che con la sua grande sensibilità riuscisse a comprendere i miei numerosi silenzi, che attribuisse loro il giusto significato e non che pensasse che ero semplicemente egoista e insensibile. Ma questo esigeva degli sforzi anche da parte mia e li avrei fatti con enorme piacere. Se volevo costruire un qualsiasi tipo di legame con Miki dovevo cominciare a modificare qualcosa di me stesso. Sapevo che non sarebbe stato facile ma almeno all’inizio, nelle conversazioni, mi sarei dovuto lasciare andare un pò di più, finché non avessi avuto la possibilità di dimostrare anche a lei il mio modo di essere attraverso quei gesti  spontanei d’affetto. Non avevo ancora ben chiaro cosa avrei fatto, cominciai ad avvicinarmi a passi lenti verso di lei, misi entrambe le mani in tasca e il tocco di una di esse con il leggero tessuto rosa mi diede un pò di coraggio. Non feci nulla di quello che solitamente avrei fatto, nessun abbraccio o simili, sarebbe stato totalmente fuori luogo e probabilmente avrei scatenato una reazione di imbarazzo o di furia in lei, anche se non potevo dirlo con precisione. Quando le arrivai affianco, mi misi a guardare il cielo rosso, dove il sole stava scomparendo dietro ai monti. Era un panorama meraviglioso, la città, i monti, il sole e il vento leggero mi portava il suo denso ma delicato profumo. Il mio cuore si emozionò per qualche istante, ma non dovevo dimenticare il motivo per cui mi trovavo lì. Ripresi a fatica il controllo di me stesso e mi voltai appena in tempo per accorgermi che una stupita Miki, con gli occhi spalancati, mi stava guardando. Evidentemente non si aspettava che uno sconosciuto la seguisse dopo quello che era successo. Forse però, il mio sguardo su di lei, era diventato troppo intenso, perché le sue guance si colorarono e distolse il viso in difficoltà. Sorrisi del momento imbarazzante che stavamo vivendo e della strana atmosfera romantica che senza volere si era creata tra di noi. Avvertivo crescere dentro di me la strana e impellente voglia di tenerla stretta contro il mio petto, la vedevo così indifesa, disarmata. Volevo vederla sorridere, lo desideravo tantissimo. Era ora di rompere il silenzio, altrimenti lo strano desiderio che si era impadronito di me poco fa avrebbe avuto la meglio.

-Stai tranquilla…nessuno è arrabbiato con te per quello che è accaduto Miki..-

Non potevo iniziare un monologo, innanzitutto perché con le mie scarse qualità di animatore non ne sarei stato in grado e soprattutto volevo capire se Miki sarebbe stata disposta a parlare o mi avrebbe sbraitato contro..

-lo so, ma ho davvero esagerato.. Ho perso il lume della ragione, era l’unica richiesta che avevo fatto a mia madre e a mio padre.. Avevo davvero bisogno di qualche giorno in più per mettere a posto tutto e lasciare quella casa con il giusto spirito..-

Era pentita e allo stesso tempo turbata. Chissà quanti altri sentimenti si stavano agitando dentro di lei. Potevo solo immaginare che fosse spaventata per l’imminente convivenza tra le nostre famiglie, triste per la notizia di prima e terribilmente in imbarazzo per la reazione che ne aveva avuto. Ma cos’altro la tormentava!?

-Si lo posso capire..- dissi –Beh… anche io sinceramente ne sono rimasto sorpreso.. Non mi aspettavo che avessero deciso di trasferirsi così presto.. Ma probabilmente stare lontani l’uno dall’altro deve essere molto complicato per loro a questo punto.. è l’unica motivazione per questo repentino cambiamento d’idea..- 

Miki sorrise tra se e se, probabilmente sapeva che avevo ragione..

-Vedi Miki, trovo che i nostri genitori siano stati fino ad adesso molto corretti con noi..- dissi continuando a guardare l’orizzonte, lei mi stava ascoltando e notai con la coda dell’occhio che si era voltata verso di me, sempre con quel velo leggero di rossore sul viso.. –in un certo senso quello che stanno facendo lo hanno deciso per loro, ma soprattutto per noi.. In quel modo non saremo costretti a vedere uno dei nostri genitori solo nel weekend e la nostra vita potrà continuare normalmente con entrambi i nostri affetti più cari. Inoltre, cosa non da poco, non ci hanno messo davanti alla scelta di decidere con chi vivere.. E questo semplifica di molto la nostra posizione.. Certo, dobbiamo lasciare il quartiere che ha segnato la nostra vita per 18 anni, le nostre abitudini.. Ma le amicizie vere, che abbiamo, rimarranno comunque e poi eventualmente ne costruiremo delle altre.. Ma in fondo ci rimane sempre la cosa migliore, la nostra famiglia, il loro amore.. Alla fine è quello che conta..-

Era il discorso più lungo che avessi fatto nella mia vita, ma forse parlare della mia famiglia e in generale quello che solitamente lega delle persone all’interno di un nucleo familiare non mi rendeva così impacciato come in altri frangenti..

Miki sembrava molto più tranquilla adesso, aveva un leggero sorriso e come me osservava il sole che ormai era quasi sceso completamente dietro le montagne. Dall’altra parte del cielo cominciava a intravedersi una luna trasparente, che faceva ingresso nella sua platea per esserne la protagonista indiscussa. Cominciava a diventare fresca l’aria, il sole scomparendo ci privava del suo dolce tepore e quel venticello, dal terrazzo del ristorante, stava diventando troppo pungente. Ero quasi sicuro che Miki sarebbe stata disposta a scendere e a ritornare nella sala dove i nostri genitori probabilmente ci attendevano con impazienza. Questo lo pensavo perché non la vedevo più rigida affianco a me, forse quello che le avevo detto, le aveva fatto capire che l’amore che univa i nostri genitori li aveva resi impazienti e affrettati, ma che in realtà non avevano agito per ferirci, ma perché l’affetto che li univa stava diventando insopportabile da vivere separato. Quando la vidi tremare violentemente mi resi conto che era ora di tornare dentro e la cosa mi rese leggermente triste. In quei pochi istanti avevo avuto modo di guardarla liberamente, senza la paura che i nostri genitori mi vedessero. Non volevo che nessuno si accorgesse della leggera parzialità che avevo per lei, volevo vivermela per conto mio evitando battutine e situazioni che per me si sarebbero rivelate troppo imbarazzanti.

-Forse è meglio rientrare Miki, l’aria è fredda e rischiamo di raffreddarci  così..-

Mi lasciai alle spalle quel bellissimo panorama pensando a quante cose avrei avuto su cui riflettere stasera quando sarei stato da solo nella mia stanza.. Ma all’improvviso sentii tirare la mia camicia bianca preferita..

Girai leggermente la testa per vedere cosa stesse succedendo, quando notai la piccola mano di Miki stringere  tra il pollice e l’indice un lembo della mia maglia.. Rimasi letteralmente interdetto da quel gesto…. e sicuramente il mio viso tradiva quello stupore e quella emozione. La guardavo mentre col viso basso arrossiva e un sentimento senza nome si agitò inevitabilmente dentro di me. Rimase per qualche secondo in quella posizione, sempre col viso basso, poi sembrò prendere coraggio.. Alzò il viso e mi rifilò uno dei suoi sorrisi tentatori, faticai a tenere la concentrazione mentre il suo profumo mi aggrediva in pieno viso peggiorando il mio stato di lucidità..

-Grazie…Yuri…- era tenerissima, ora sembrava ancora di più un cucciolo con quel suo musetto imbarazzato.. Non riuscii a trattenermi nel sorriderle e potei vedere nei suoi occhi i miei, erano segnati da una vena di dolcezze ed erano lucidi. Mi stupii di me stesso e quel viso così tenero aveva portato in Miki una nuova ondata di rossore.

–Forza Miki. Andiamo…i nostri genitori ci stanno aspettando da un pò..-

Sapeva almeno quanto me che erano sulle spine e non vedevano l’ora che riportassi Miki nella sala per rimediare al danno fatto. Ora ero curioso di vedere cosa avrebbe detto lei in quella situazione e cosa ne pensasse della nostra imminente convivenza.

Mi lasciò andare la camicia e mi camminò affianco almeno finché non raggiungemmo le scale, poi andò avanti e alla fine dei gradini rallentò il passo come per aspettarmi. Camminammo nuovamente l’uno affianco all’altra, non dissi niente, mi piaceva quel silenzio imbarazzato tra di noi, era come se nascondesse dietro di sé un sentimento già chiaro ed esplicito che entrambi sapevamo di provare. E l’idea non mi spiaceva.. Miki mi piaceva molto, il suo temperamento era particolare e non faceva mai quello che mi aspettavo, mi coglieva sempre di sorpresa. Era diversa dalle altre ragazze. Tutte per corteggiarmi tendevano a compiacermi in tutto e per tutto, cercavano di mettersi in mostra in ogni modo diventando anche volgari la maggior parte delle volte. Io non amavo quel tipo di approccio, non volevo essere il pesce che cadeva nella rete. Volevo corteggiare io se fosse mai capitata l’occasione. Non avevo mai sentito la necessità di fare il filo a nessuna fino ad ora e con sincerità, non sapevo nemmeno adesso se volessi corteggiare Miki. Ero consapevole che quando l’avevo sentita prendermi la camicia qualcosa ci aveva unito, forse l’avevo percepito solo io, ma in quel momento realizzai che in qualsiasi forma si farebbe manifestato e qualsiasi fosse stata l’intensità del mio affetto  per lei, non avrei potuto non volerle bene.

Fosse stata per me un’amica, un’amante, una sorella io avrei sempre sentito nascere dentro di me un istinto di protezione che mi avrebbe fatto correre da lei…

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Capitolo 4
*** Lei...rimarrà la mia donna... ***


Lei rimarrà la mia donna

Arrivati di fronte alla porta della sala le rivolsi un sorriso di incoraggiamento che lei ricambiò e poi spalancai l’uscio facendo spaventare tutti i commensali pensierosi riuniti intorno al tavolo. Evidentemente non si aspettavano che riuscissi a convincere Miki  di tornare alla cena, in fondo anche io ero molto titubante e i miei genitori sapevano che avevo pessime doti di conversazione, ma lo sforzo compiuto aveva dato i suoi frutti ed ero anche un pò soddisfatto di me stesso.

Rumi si era alzata dal tavolo come gli altri, avevano osservato Miki attentamente e li vidi distendersi un pò quando notarono il suo viso rilassato e sorridente.

Rumi si avvicinò velocemente alla figlia abbracciandola, Miki ricambiò il gesto stringendola a sé, vidi la donna portare la sua mano sui capelli della ragazza dicendogli..

 –Mi dispiace Miki, perdonaci…!!- e rivolgendosi a me –Perdonaci anche tu Yuri.. Non avevamo idea dello sconforto che vi avremmo causato con questa improvvisa notizia.. L’unica cosa che posso dire a nostra discolpa è che non l’abbiamo fatto con l’evidente scopo di ferirvi!!-

-No mamma ascolta.. Mi spiace davvero.. E chiedo scusa a tutti voi.. Ho avuto una reazione esagerata!! Papà, mamma…sapete quanto a volte sono impulsiva, sbraito, sbraito e dopo un secondo mi pento già di quello che ho detto. Però ho capito quello che vi ha spinto a comportarvi così… Beh… devo ammettere che in questo mi è stato d’aiuto vostro figlio Yuri..- disse Miki rivolgendosi ai miei genitori.. –ma adesso mi sento pronta ad affrontare questa nuova avventura!! Vi avverto, probabilmente ci saranno giorni che sarò insopportabile e sbotterò come oggi…!!! Però sono decisa, quando lo riterrete opportuno potremo trasferirci. Sia domani, sia tra una settimana o tra un mese.. Quando volete...-

Questa notizia come prevedevo portò una grande euforia tra i nostri genitori, erano felicissimi che Miki ed io non fossimo arrabbiati con loro per il casino che avevano fatto e se dovevo essere sincero anche io ero molto più sollevato. Cominciare una convivenza con persone che non conosci era già fin troppo problematico, se in più c’erano delle tensioni sarebbe stato davvero insopportabile. Finalmente di nuovo tranquilli e sereni la nostra cena poteva continuare, improvvisamente in tutti noi si era risvegliata una gran fame e il profumo delle lasagne al forno italiane aveva fatto brontolare ardentemente il nostro stomaco.

In quell’armonia generale mi permisi di osservare i rispettivi compagni di mia madre e di mio padre, Rumi e Jin mi piacevano molto, erano allegri, solari e il loro sorriso era rassicurante. Ora potevo vedere con chiarezza per quanto tempo i miei genitori avessero messo a tacere l’amore che ancora potevano tranquillamente donare a qualcuno. Erano davvero molto innamorati dei rispettivi compagni e l’affetto che comunque regnava tra quei quattro era davvero incredibile.

La serata passava velocemente, tra una risata e l’altra.

Purtroppo non avevo avuto occasione di parlare molto con Miki, ma era bello potermi voltare qualche volta e incontrare il suo timido sorriso. Più di una volta avevamo riso insieme sul fatto che in fondo, i nostri genitori, era proprio buffi e ci ritrovammo ad essere complici scoprendo che avevano dei difetti in comune e sui quali Miki ed io, inevitabilmente presto ci saremmo imbattuti. Quella seconda parte della serata era davvero stata piacevole, ma come tutte le cose belle ormai stava volgendo al termine. Per un po’ di tempo forse non avrei rivisto Miki, certo questo dipendeva dai nostri genitori, ma questo mi rese molto meno felice adesso. Lasciammo tutti insieme quella sala che aveva visto nascere la nostra nuova grande famiglia e chiudendomi la porta alle spalle sentii di nuovo l’emozione che provai quando ero lì con il cameriere, quando ero indeciso sul viso che si sarebbe presentato davanti a me. E ripensando a quei momenti mi sentii leggermente stupido, portai la mia mano sulla fronte, tra i capelli e feci un riso beffardo nei confronti di me stesso. Tutti mi stavano aspettando in cima alla scala e quando li sentii chiamare il mio nome mi affrettai a raggiungerli.

Era davvero arrivato il momento di  salutarsi almeno per adesso e sentii una stretta al cuore. Sapevo che l’avrei rivista presto e lo speravo davvero con tutto me stesso. Ora come avrei potuto salutarla!? Non avevo minimamente idea di cosa fare e cosa dire, tanto che il panico per un momento si impadronì di me. I nostri genitori si erano leggermente appartati per parlare degli ultimi preparativi, lasciando me e Miki da soli. Di nuovo, l’impellente desiderio di un gesto d’affetto nei suoi confronti si impadronì di me. Ma come potevo essere tanto sfacciato!?

No, non avrei dovuto fare niente di tutto questo!! Improvvisamente mi soffermai ad ascoltare le note di una canzone che facevano da sottofondo nella gelateria di fianco.. Era una tra le mie canzoni preferite, avevo uno strano gusto in fatto di musica a volte, ma quello strano suonatore asturiano mi aveva incantato sin da piccolo con la sua magnifica cornamusa.. Quella che stavano mandando in onda alla radio era “Busindre reel”, la sua composizione più famosa e nello stesso istante che raccolsi le prime note sia io che Miki all’unisono affermammo –Hevia!!-

La guardai stupito e lei fece esattamente la stessa cosa.. Poi mi disse..

 –è meraviglioso, lo ascolto da poco ma mi è entrato nel cuore.. Lo trovo eccezionale nel modo che ha di suonare!!-

Ero emozionato, condividevamo una passione. Lo trovavo straordinario anche io e in quell’istante l’emozione che provavo era raddoppiata. Provavo sempre commozione profonda quando ascoltavo Hevia, ma quella sera era diversa, amplificata, forse perché ad ascoltarla non ero da solo, ma accanto a me c’era anche lei. Restammo in silenzio per un pò di tempo, ma sapevo che dovevo trovare un modo per salutarla e possibilmente un qualcosa di carino.

-credo… che sia venuto il momento di salutarci Miki…- le dissi girandomi verso di lei, fece un sorriso quasi rassegnato e capii che nemmeno lei sapeva bene cosa fare in quel caso..

–Eh già Yuri…lo credo anche io!!-

Per togliermi dal “problema” optai come all’inizio di offrirgli la mia mano e le sorrisi, lei di nuovo guardandomi in viso arrossì e mi offrì la sua. La sua bellezza mi colpì profondo, togliendomi per qualche momento il respiro, poi quello che feci dopo non so spiegarmelo ancora adesso!! Tenendole ancora la mano mi avvicinai alla sua guancia e le diede un leggero bacio, percepii sulle mie labbra il calore e la morbidezza della sua pelle e il suo profumo non solo mi stordì, mi inebriò. Sentii il suo cuore battere convulsamente nel petto e lo stesso effetto lo aveva avuto il mio. Non so se mi ero spinto troppo in là, volevo essere solo gentile, carino e pensavo che un bacio leggero sulla guancia fosse il gesto più opportuno. Miki non era arrabbiata, forse stupita si, ma nonostante questo, quando mi allontanai dalla sua guancia, vidi il suo sorriso timido accendersi e pensai che forse non avevo fatto qualcosa di sbagliato.

–allora a presto.. Ciao Miki!!- lasciai la sua mano e lei mi rispose.. –Ccciao Yuri…a presto..-

Trattenei  a stento una risata quando la sentii balbettare, l’avevo sicuramente  scioccata con il mio gesto ma il fatto che non mi avesse schiaffeggiato magari voleva dire che non gli aveva fatto così dispiacere.  Raggiungemmo i nostri genitori e di lì a poco ognuno prese la rispettiva strada che conduceva a casa. Prima di perderla completamente di vista mi voltai indietro verso i Kohishikaua e alla figura ormai lontana di Miki, strinsi il polsino nella mano e ricordai quanto profumasse di dolci mentre mi ero  avvicinato a lei. Mia madre mi distrasse da quel pensiero e in un certo senso gliene fui grato, quando pensavo a lei la mia espressione cambiava radicalmente e io volevo custodire quel cambiamento e il resto solo ed esclusivamente per me. Sembravo uno di quei bambini che nasconde tra i cespugli la sua sciabola preferita in modo che i suoi compagni di gioco non se ne appropriassero in un suo momento di distrazione.

-Oh Yu…stasera sei stato davvero meraviglioso con Miki. In quel momento parlare con una persona che condivideva la sua stessa situazione era  la cosa migliore…!! E non hai idea di quanto sia stata fiera di te quando sei tornato con lei..-

-Mamma smettila!! Tu mi apprezzeresti anche se fossi il peggiore tra tutti gli esseri sulla Terra!! Comunque ho fatto solo quello che ritenevo giusto, l’avevo vista in difficoltà e avevo capito cosa la turbasse!! Ma a parte questo non ho fatto niente di che, il resto l’ha fatto da sola!!-

-Miki è davvero molto bella Catia, vero!? Ma non assomiglia particolarmente né a Jin né a Rumi..-

-Si è vero Yuogi, l’ho notato anche io!! È molto bella perché è una bellezza semplice, acqua e sapone!! Non è eccessiva e credo che abbia ereditato una grazia e un’eleganza nel vestirsi tipica di sua madre!! Non trovi!?-

-non c’è dubbio!! In quello ricorda molto Rumi.. Ma tu Yu…che ne dici!? Non trovi Miki molto bella!?-

Ahi!!!!!!!!!! La domanda meno opportuna in questo momento. Avrei dovuto dire cosa pensavo di Miki!?!? Cioè che la trovavo meravigliosa, affascinante, elegante, bellissima, sexi e molti altri aggettivi che però mi imposi di non pensare…!!!!?!? No…non l’avrei ammesso nemmeno sotto tortura e un ghigno “malefico” spuntò sulla mia bocca! Ma parlai ugualmente, perché i miei genitori si aspettavano da me una risposta..

-Beh…direi che è l’evidenza a parlare. Si, Miki è molto carina, ma la cosa che più la caratterizza è la simpatia. Ha un modo di fare contagioso non trovate!?-

In parte ero riuscito a sviare il discorso, ma non bastava, dovevo dare un ulteriore colpo di timone e i miei genitori come al solito avrebbero preso una direzione diversa, in questo modo io non mi sarei esposto troppo.. –Penso che l’abbia ereditato da Jin e Rumi!!-

Ecco le paroline magiche, Jin e Rumi!!! Non appena pronunciai quei nomi, i miei genitori cominciarono a parlare dei rispettivi compagni e io mi ero salvato da un interrogatorio quasi certo. Ero stanchissimo, ma veramente contento di come si era svolta la serata. Quando arrivammo a casa andai immediatamente in camera mia, aprii la finestra per lasciare entrare i profumi estivi e poi andai bagno a farmi una doccia calda, ne avevo bisogno per rilassarmi.

Tornato nella stanza mi asciugai per bene e indossata la biancheria mi sdraiai. Il mio letto si trovava vicino alla finestra e potevo vedere le stelle che illuminavano il cielo e il vento tiepido che mi scompigliava i capelli. Ripensai alla bella serata con i Kohishikaua, ai bei momenti trascorsi finché l’incoscienza non si impadronì di me. Quella notte, per la prima volta sognai Miki e il momento più intenso e forte tra di noi. Poi altri sogni si confusero tra di loro e la notte passò velocemente con un sonno pesante e senza allucinazioni.

Quello era stato il mio primo ed effettivo incontro con Miki…

Ne conservavo con immensa cura i ricordi e anche dopo due anni da quell’incontro , quelle emozioni non mi avevano mai abbandonato. Quello che venne dopo non avevo il coraggio di ricordarlo per adesso, nella mia mente ricordare momenti come il nostro primo bacio o l’infinita lotta per conquistarla, con Ghinta come antagonista, mi faceva stare troppo male.

Ero perfettamente cosciente di quello che avevo lasciato a Tokyo…sapevo che dal momento in cui avrebbero saputo che avevo lasciato Miki, i miei tre soliti rivali sarebbero ritornati a sperare.

Per me il tormento più grande era Alessandro!! Quando ero tornato dall’America settimane fa ero terribilmente geloso di lui. Alessandro era stato molto vicino a Miki dopo che lei aveva deciso di lasciarmi per via della lontananza.  Tramite il mio amico Steve e uno dei miei rivali, Michael, avevo saputo che si vedevano spesso e che a quanto pare, lui, fosse l’unico che riuscisse a farla stare meglio. Non sapevo come si sarebbe comportato adesso, in fondo Miki dopo pochi giorni dal mio ritorno, lo aveva lasciato, perché non mi aveva mai dimenticato e sono assolutamente certo che questo lo avesse ferito enormemente. Ma era innamorato di lei profondamente e di questo ne ero sempre stato consapevole. Aveva rinunciato al suo intento di provare a portarmela via solo perché sapeva che nella testa di Miki c’ero solo ed esclusivamente io. Ma se lo conoscevo bene, adesso, avrebbe realizzato che il suo desiderio sarebbe potuto concretizzarsi, in quanto questa volta Miki era assolutamente certa che io non provavo più nulla per lei.

Se lei l’avesse scelto come compagno, il mio tormento sarebbe stato interminabile e acuto. Sarebbe stata come una lama che a poco a poco sarebbe entrata sempre più in profondità e mi avrebbe lasciato per sempre sanguinare.

Il secondo tormento per me era Ghinta. Lui mi aveva ostacolato come non pochi all’inizio della mia storia con Miki e con la mia ex Arimi avevano causato un sacco di problemi. Ghinta era letteralmente innamorato cotto di Miki e la sua gelosia, la rivalità con me erano nate immediatamente da quando io ero entrato nella vita della ragazza. Poi sembrava che nella sua vita fosse entrata Arimi, ma quel periodo di antagonismo con lui, mi aveva permesso di capirlo abbastanza, tanto che compresi che il legame che lo legava a Miki era qualcosa di cui lui non riusciva quasi a fare a meno. Era qualcosa di veramente troppo forte da controllare e lo dimostrava il fatto che quando lei aveva “preferito” Alessandro a lui, le aveva fatto una scenata di gelosia in piena regola!!! Sapevo con certezza che non si sarebbe arreso tanto facilmente ora che io mi ero tolto dai piedi e non avrebbe mai permesso ad Alessandro di portargliela via. Se questo fosse accaduto, se quei due si fossero messi in competizione per Miki sarebbe stato ancora più difficile. Ma la mia idea era che avrebbero “combattuto” per lei con discrezione, nessuno dei due aveva intenzione di farsela soffiare dall’altro e quindi il loro corteggiamento sarebbe stato delicato...ma costante. Anche se sapevo che Ghinta era fondamentalmente un ragazzo passionale e per lui controllare quella sua parte così irruente sarebbe stato complesso.

Michael era il terzo pretendente, ma purtroppo per lui le cose non andavano per niente bene. Abitava in casa nostra perché studiava qui da noi, ma in realtà è americano e sin dalla prima volta che aveva visto Miki aveva perso completamente la ragione. Miki se n’era accorta e proprio per questo motivo, per tenere a freno la mia gelosia e per non creare a lui illusioni, lo aveva sempre tenuto a debita distanza non negandogli la sua amicizia. Ora non avevo idea di cosa avrebbe deciso di fare, ma nelle settimane seguenti tramite Steve avrei saputo come la mia piccola Miki avrebbe tenuto a bada quei tre probabili rivali.   

Quei pensieri mi avevano fatto salire un’assoluta e completa rabbia, ero geloso….terribilmente geloso! Il pensiero di saperla tra le braccia di uno di loro o di qualsiasi altro ragazzo che non fossi io mi faceva letteralmente impazzire. Eppure sapevo che prima o poi questo sarebbe successo! Dovevo metterlo in conto!

Prima o poi sarei tornato dall’America  e avrei potuto cominciare il mio lavoro come architetto a Tokyo. Quindi era meglio che cominciassi a controllare la gelosia nei confronti di mia sorella e del ragazzo che quel giorno le avrei visto accanto!! Mi ero ripromesso che l’avrei lasciata libera di vivere una vita normale e di amare un altro uomo, chiunque lei avesse scelto.

C’era una cosa che mi chiedevo… Sarei mai riuscito a dimenticarla un giorno!?!?

E nello stesso istante in cui me lo chiesi seppi la risposta!! Io le avevo donato tutto me stesso, il mio cuore! L’avevo affidato a lei sapendo che ne avrebbe avuto cura, aveva coltivato con pazienza e dolcezza l’amore che ci univa facendolo diventare un sentimento estremamente intenso e di enorme portata!! Come si poteva ora dimenticare quel sentimento così profondo!

Sapevo che prima o poi avrei dovuto chiudere Miki e i ricordi che avevo di lei in un cassetto.. Ma era come chiedere al sole di non tramontare mai, prima o poi doveva lasciare posto alle tenebre.. E io mi sentivo come la notte, c’era solo una stella ad illuminarla e che risplendeva di luce propria..

Un giorno forse avrei incontrato qualcuna che sarebbe riuscita almeno a rendermi sereno. 

Ma con certezza sapevo che non avrei mai amato nessuno con la stessa intensità con cui amavo lei.. Non sarei mai riuscito a provare dell’affetto come un fratello prova per la propria sorella!!

Perché  io lo sapevo, che se anche avessi finto per i restanti giorni della mia vita, io avrei visto Miki sempre e solo come la mia donna…..

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Capitolo 5
*** Miki: il primo litigio. ***


Miki: il primo litigio Com’è difficile ricominciare senza di te..

19:30
Erano appena passate due ore dalla sua partenza ed io mi sentivo già terribilmente sola. Yuri aveva lasciato dentro di  me un vuoto incolmabile, dovuto si dalla sua mancanza fisica ma soprattutto dall’amore che non avevo più.
Si, era proprio così, contro ogni logica e mia aspettativa Yu, il mio Yu, mi aveva lasciato e io mi sentivo uno straccio!! Ero seduta ai piedi del letto, mi tenevo le gambe con le braccia e il mio viso era appoggiato alle mia ginocchia. Da quando era partito non avevo fatto altro che piangere, sperando di svegliarmi e di rendermi conto che quello era solo uno stupidissimo incubo. Prima che partisse avevo sperato che almeno bussasse alla porta della mia stanza e mi salutasse.
Invece….. l’avevo sentito fermarsi proprio di fronte ad essa, per un istante cercai di trattenere i singhiozzi dentro di me, sembrava esitasse, se avesse aperto quella porta le sarei corsa incontro e avrei affondato il mio viso sul suo collo…lo avrei pregato di rimanere qui anche se non mi amava più!! Ma come se avesse sentito i miei pensieri, aveva ripreso a camminare e in breve tempo l’avevo sentito chiudere la porta di casa per raggiungere tutta la famiglia che era nel giardino ad aspettarlo!! Mi alzai velocemente dal pavimento su cui ero sdraiata e mi avvicinai alla finestra che dava sul cortile, non tirai la tenda per guardare, era abbastanza sottile e mi permetteva di vedere ogni cosa, ma allo stesso tempo non avrebbe permesso a tutta la compagnia di percepire  che ero proprio lì.  Steve era venuto a prenderlo per portarlo in aeroporto e notai che con un’aria triste aveva alzato lo sguardo verso la finestra della mia camera. Sapeva perfettamente che cosa volesse dire perdere qualcuno che si amava con tutto se stesso e quel sentimento l’aveva provato per la mia migliore amica, Meiko, che però alla fine aveva deciso di continuare la sua storia con Nick.
Lo vidi appoggiare le valigie nei sedili posteriori della macchina, dopo aver salutato tutti salì su di essa e in quel momento compresi che lasciandosi alle spalle Tokyo, si sarebbe lasciato alle spalle la nostra storia d’amore e tutto quello che lui rappresentava per me.
Non potei fare a meno di appoggiarmi al muro accanto alla finestra, abbracciai il mio petto e a poco a poco mi lasciai scivolare lungo la parete lasciando che la disperazione mi assalisse. Non mi accorsi che proprio nel momento in cui il mio corpo toccava il pavimento, dai miei polmoni uscì un urlo che chiamava con tutta la forza che avevo il suo nome.
 –Yuriiiiiii……-
Portai le mani sul mio viso mentre le lacrime continuavano a scendere a dirotto e cominciai a chiedermi come avrei fatto a togliermelo dalla testa una volta per tutte. Lo amavo con tutta me stessa, non era come quando ti prendevi una cottarella e dopo un po’ di tempo tutto passava. Con Yuri ero maturata molto, il suo amore era stato indispensabile, perché con esso ero diventata una donna. E di conseguenza avevo imparato ad amare come una donna e non più come una ragazzina. Quando incontrai Yuri per la prima volta ne rimasi affascinata subito, mi aveva sconvolto l’esistenza il primo sorriso che mi aveva rivolto quando ci eravamo presentati alla cena organizzata dai nostri genitori. E da lì fu un susseguirsi di bellissimi ricordi..
Quando era entrato nella mia vita tutto era cambiato. Inizialmente le mie aspettative lo raffiguravano come una sorta di fratello maggiore, avevo notato da subito che lui aveva quasi un fare protettivo nei miei confronti e pensai, sicuramente ingenuamente, che la sua vicinanza affettiva mi sarebbe bastata. Sbagliato!!!! Già dai primi giorni mi ero resa conto che Yuri aveva un ruolo tutto suo nella mia vita e soprattutto, era già nei miei pensieri.
Forse era stata la sua bellezza a colpirmi… Quando era entrato nella sala il giorno del nostro primo incontro, era subito andato accanto alla madre e le aveva dato un bacio sulla guancia. Aveva un viso molto dolce e i suoi occhi verdi mi avevano lasciato subito senza fiato. Poi per un periodo che ancora adesso non saprei definire, si era voltato verso di me e sembrava che per un po’ avessi monopolizzato i suoi pensieri. Ritrovarmi di fronte a lui, a pochi centimetri dal suo sguardo tenero mi faceva sentire estremamente in imbarazzo. Era la prima volta che qualcuno mi faceva sentire così emozionata, avevo l’impressione di conoscerlo da sempre.
Analizzando il nostro incontro adesso, sotto una luce diversa, posso dire con assoluta certezza che comincia a voler bene a Yuri da subito. C’era come un filo invisibile che mi legava a lui, lo sentivo vicino anche se lo avevo appena conosciuto. Durante tutta la cena, spesso, ci rivolgevamo qualche sorriso timido e complice, questo fece nascere in me una segreta e discreta ammirazione. Mi piaceva un sacco, era non bello, di più….molto di più!!! Sembrava un modello appena uscito dalla copertina di un giornale. I suoi capelli biondi non troppo corti, si muovevano liberi a ogni suo movimento, i suoi occhi erano color smeraldo,  terribilmente intensi e poi….e poi aveva un fisico incantevole. Era alto e attraverso la maglietta potevo vedere il fisico scolpito…intendiamoci, non era un fascio di massicci e orribili muscoli, ma aveva un fisico atletico e ben delineato. Era vestito sportivo ma faceva davvero una bellissima figura. Aveva un paio di jeans scuri, la maglietta nera era leggermente aderente e sopra di essa portava una camicia bianca sbottonata. Certamente l’impressione che deve aver avuto di me, in quel primo incontro, deve essere stata terrificante. Presto ci saremmo trasferiti…..e per manifestare il mio disappunto cominciai ad urlare come una matta. Ero arrabbiata, delusa, ferita e sbraitai contro i nostri genitori rivelando la parte più orribile del mio carattere. Ero estremamente irascibile quando sentivo di aver subito un torto e le mie reazioni erano sempre esagerate alla fine.
Ero quel tipo di persona che ingoiava più rospi possibili, ma quando esplodevo non ce n’era più per nessuno. Solitamente dopo che dicevo quello che pensavo a caldo, ovviamente  mi pentivo immediatamente e quel giorno non feci eccezione. Mi sentii un mostro, perché vedevo chiaramente la delusione dei nostri genitori e capivo che erano intristiti perché non si aspettavano che reagissi così male. E a quel punto peggio del peggio cominciai a piangere davanti a tutti. Non per la rabbia della decisione che avevano preso, ma ero riuscita a rendere quella serata, che loro aspettavano da tanto tempo, un autentico disastro!!Avevo rovinato tutto senza ombra di dubbio!!!
Imbarazzata ed arrabbiata con me stessa corsi fuori dalla sala, avevo bisogno di stare un pò sola e di pensare a quanto ero stata sciocca nel comportamento che avevo avuto. Non avrei mai immaginato che poco dopo Yuri sarebbe venuto a cercarmi…proprio non me lo aspettavo!! Parlammo di quello che era accaduto e sentirlo così vicino, mi fece pensare inevitabilmente che il nostro rapporto, in qualche modo, avrebbe subito qualche importante modifica durante la nostra convivenza.
Pensavo che quello era solamente il preludio di quella che sarebbe diventata un’amicizia fatta di confidenza e complicità. Non mi ero sbagliata in effetti, eravamo in confidenza e tra noi regnava la complicità spesso, ma rompere il muro che lui issava con gli altri non sarebbe stato affatto facile.
Infatti…la convivenza con Yuri fu tutt’altro che una passeggiata..
Mi ero affezionata alla velocità della luce a lui, ma sembrava sempre distante. Come avevo immaginato lui  quasi immediatamente, aveva avuto un atteggiamento come me molto protettivo, a scuola tutti lo avevano preso per il mio fidanzato, proprio per l’istinto difensivo che aveva. Ma il suo carattere per me rimaneva un grande enigma. Era per questo che soffrivo, mentre io mi aprivo con lui per farmi conoscere, Yuri spesso alzava un muro tra di noi e il risultato era che io mi sentivo completamente fuori dalla sua vita.
Mi precludeva la possibilità di condividere con lui anche le piccole cose che lo facevano stare male. Un giorno mi prendeva per mano e sembrava che fossi la persona più importante della sua vita, il giorno dopo si chiudeva in se stesso e fuggiva via. Mi arrabbiavo  e decidevo di lasciarlo libero di fare quello che voleva, ma quando mi allontanavo e non lo calcolavo più di tanto, mi veniva affianco e reclamava la mia attenzione. Ero scostante nei suoi confronti e questo, oltre a far soffrire lui, faceva star male anche me. Ma non riuscivo a trovare la chiave di volta per dare un senso a tutto. Io ero sempre stata una persona molto sensibile a quello che mi circondava, decisi che invece di interpretare Yuri attraverso le parole, avrei potuto farlo attraverso il modo che aveva di comportarsi e attraverso i gesti che attuava. Certamente non sarebbe stato facile da fare, ma non avevo scelta, mi rifiutavo di credere che un viso così dolce e tenero nascondesse una personalità fredda o ancora peggio egoista.
Catia quando parlava di Yuri lo dipingeva come un ragazzo timido ed introverso, ma con una riserva d’amore grandissima. Sperava ardentemente che presto, nel suo cuore, fosse arrivata una ragazza che fosse stata capace di aprirgli l’anima e renderlo in grado di esprimere finalmente i suoi pensieri. Osservare Yu divenne quasi un’ossessione per me… E quello che scoprii su di lui grazie a un’attenta analisi, fu importante per me, più di quanto immaginassi. Dare un significato ai suoi molti silenzi non era semplice, ma dai suoi gesti spesso potevo capire come si sentisse.
Osservandolo capii che ero diventata una persona importante per lui, fino ad allora non mi ero mai resa conto di quante volte involontariamente mi coinvolgeva nelle cose che faceva. Sapeva che il suo silenzio, spesso, mi faceva stare male e sentiva il peso dentro di sé di questo atteggiamento non voluto nemmeno da lui. Con il tempo riuscii a capire, che se non mi parlava spesso di lui, era perché non voleva farmi stare troppo in pensiero, aveva bisogno di vedermi sorridere e che fossi la Miki spensierata che tanto lo faceva stare bene. Ma per quanto cercassi di essere come desiderava per me era impossibile non essere in pena per lui.
Ogni volta che qualcosa lo turbava nella mia testa si agitavano mille pensieri, cercare di avvicinarmi non sarebbe servito, per esperienza sapevo che non appena mi proponevo lui si allontanava per non coinvolgermi e farmi sentire impotente. Col tempo quindi provai a non cercare di farlo parlare con me, ma di stargli accanto e speravo che questo, un giorno, lo portasse a confidarmi cosa lo facesse stare così male spesso. Questo però mi frustrava terribilmente… Sapevo che per il momento potevo fare solo quello, a lui bastava e ne era estremamente felice, ma io no!! Mi sentivo inutile e certamente tutta la sofferenza che provavo in quei momenti, sopita in me per troppo tempo, venne fuori con tutta la sua violenza nella mia prima grande lite con Yu…
Erano tanti giorni che Yuri era strano e io ero terribilmente preoccupata per lui. La mattina usciva presto e andava a scuola da solo, non era mai successo da quando avevamo cominciato a vivere insieme. Un atteggiamento del genere solitamente mi avrebbe fatto infuriare, ma…avevo avuto l’impressione già da un pò, che qualcosa lo turbasse e lo rendesse pensieroso troppo spesso. Negli ultimi giorni aveva sempre lo sguardo assente e il fatto che non prendesse ogni minimo pretesto per prendermi in giro mi aveva fatto sorgere i primi dubbi!! Quello non era il mio Yu di sempre!!
Come sempre parlai dei miei dubbi a Meiko, mi tranquillizzai un minimo, ma ad alimentare le mie incertezze sul suo atteggiamento erano le improvvise uscite con Steve, che lui si curava non venissero scoperte da nessuno. Certamente una parte di me era gelosa di Steve, non riuscivo ad accettare che Yu potesse confidarsi con lui, che era poche settimane che frequentava… e non con me con cui aveva un rapporto sicuramente più profondo. Certamente il mio sbaglio fu di stabilire di seguirli un giorno nelle loro uscite e decisi di coinvolgere anche Meiko, che era disposta ad aiutarmi di buon grado!! L’avevo resa mia complice perché sapevo che quando si trattava di Yuri ero poco razionale, non riuscivo a non farmi trascinare dalle emozioni che mi scatenava dentro. Ma con la mia migliore amica accanto sapevo che sarei riuscita a trattenermi, mi avrebbe fatto ragionare qualunque cosa sarebbe successa e come sempre io le avrei dato ascolto!!
Quello che scoprii quel giorno non mi aiutò affatto a scoprire qualcosa di Yu…o meglio, qualcosa lo avevo saputo, ma certo non mi avrebbe aiutato a rompere quel muro che ci separava.
Yu e Steve avevano incontrato il padre di quest’ultimo, era un famoso architetto e con Meiko sbirciai fino a che non si salutarono. Io ovviamente non avevo capito il motivo dell’incontro, invece Meiko, che spesso incontrava Yuri in biblioteca, aveva compreso che lui amava l’architettura ed era per questo che aveva incontrato e frequentava Steve. Probabilmente condividevano la stessa passione e apparentemente l’enigma sembrava risolto. Quando rimasi sola, tornando verso casa, pensavo a quello che Meiko mi aveva detto…
Con immenso dolore mi ero resa conto che non sapevo niente di lui, per me era una persona sconosciuta che viveva nella mia stessa casa. Ero sicura che non mi avrebbe mai permesso di entrare nella sua vita, quindi decisi di fare un ultimo tentativo!! O mi faceva capire qualcosa di lui o…questa volta sarei stata io a non permettergli di entrare nella mia vita mai più!! Sapevo cosa rischiavo, per giorni avevo desiderato ardentemente far capire a Yu che poteva fidarsi di me, forse questo mio desiderio nasceva dal fatto che mi piaceva molto e volevo tanto che lui, qualche volta, mi rendesse partecipe dei suoi sentimenti!!! La casa era deserta,  i nostri genitori erano tutti fuori casa, a una cena, quindi decisi di andare direttamente in camera sua e di aspettarlo lì dove l’avrei affrontato.
Era la prima volta che entravo nella sua stanza e mi sentii un po’ come una ladra, non avevo il diritto di rompere la sua privacy, ma in quel momento ci pensai poco e spinsi la porta aprendola. Me la richiusi velocemente alle spalle, appoggiando la mia schiena una volta richiusa, feci un breve e intenso respiro e aprii gli occhi. Alla mia sinistra notai subito una grande libreria piena di libri, mi avvicinai e notai con disappunto che Meiko aveva ragione……Yuri amava l’architettura e io non l’avevo mai capito. Cominciai a sfogliare qualcuno di quei grandi libri e mi resi conto che erano tutti sottolineati, li  aveva già letti e riletti.
Mi colse di sorpresa, mentre sentii aprirsi la porta alle mie spalle. Lo sentii sussultare quando vide che ero lì, ma non mi voltai perché avrei rischiato di perdere tutta la mia risoluzione una volta che mi fossi girata verso di lui.
-Ciao Miki…che ci fai qui!? Da quando in qua ti intrufoli nella mia stanza senza il permesso….-
-Da oggi…- risposi –a quanto pare…hai fatto tardi!!!! Hai mangiato con Steve e suo padre!?-
Nel frattempo mi girai verso di lui, vedevo dal suo sguardo che era scioccato, ma allo stesso tempo sul suo viso comparve una smorfia di rabbia…
-Come fai a saperlo!?!?!?!!!-
-So anche che vuoi diventare un architetto come lui, se è per quello, ma questo non lo so certo grazie a te!!!-
Andò a sedersi sul letto e per un attimo lo guardai, sembrava che fosse deluso, come se qualcosa che avessi detto l’avesse toccato e punto nel vivo…
-Beh si…l’architettura mi piace molto!! È qualcosa che mi ha sempre affascinato ma per ora è solo un’idea…non è nulla di deciso…-
-Io davvero non ti capisco… Per quanto mi sforzi mi sembra tutto inutile!! Perché non mi dici mai quello che pensi? Perché non mi parli delle tue passioni? Mi serve per conoscerti meglio Yu…vorrei tanto che riuscissi a confidarti un minimo con me!!-
-Mi spiace…non pensavo fosse così essenziale per te Miki!! È che molte cose che mi riguardano sono private e riguardano solo la mia famiglia!!-
-Mi tratti come se fossi una sconosciuta, come se fossi un’estranea….te ne rendi conto!?!?!?!!!!!!!!!!- gridai a quel punto…
I miei occhi erano ormai velati da lacrime, sapevo che se la conversazione avesse continuato su quei toni non mi sarei più trattenuta dal piangere e io non volevo proprio dargliela quella soddisfazione!! Non avrei pianto nemmeno sotto tortura!!! Ricacciai indietro le lacrime e subito lui mi rispose…
-Beh…in fondo è quello che sei!!!!! Le mie scelte non riguardano nessuno, tanto meno te….!!!!-
Ero immobile…finalmente aveva detto quello che pensava per una volta!!! E mi avevo detto quello che però più mi feriva!! I miei occhi erano sbarrati, sentii in un secondo le lacrime salire e scendere senza barriere sulla guancia. Lui era seduto con lo sguardo fisso sul pavimento e nello stesso istante in cui si rese conto delle parole che mi aveva appena detto alzò la testa verso di me… Si alzò in un secondo dal letto e raggiungendomi mi disse…
-Mi spiace Miki…io non volevo…-
Appena mi toccò le spalle con le mani, un’assoluta, completa e furiosa rabbia si impadronì di me, permettendomi finalmente di muovermi, lo spinsi via con tutta la forza che avevo e vidi i suoi occhi bloccarsi dalla confusione. Comincia a correre verso la porta, lo sentii voltarsi verso di me e correre anche lui vicino all’uscio che ormai avevo aperto, ero quasi vicino alle scale e sentii lui gridare…
-No Miki….ti prego aspetta….!!!!-
Ma non aspettai nulla…una volta arrivata in camera mia chiusi la porta dietro di me e mi buttai supina sul letto, per un pò mantenei quella posizione, poi abbracciato il cuscino mi girai su un fianco!! Piansi tutte le lacrime che avevo quella notte e rinunciai definitivamente a distruggere quel muro che mi divideva da Yuri…

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Capitolo 6
*** Miki: Vacanza al mare. ***


Miki: vacanza al mare

Sicuramente era rimasto male, non mi avrebbe mai voluto dire che per lui ero un’estranea o almeno non avrebbe voluto  dirmelo con quei toni. Ma quello che pensava non poteva essere cambiato e in quel modo mi aveva voluto far capire che ero chiaramente un’impicciona!!!

Preferivo di gran lunga sapere cosa pensasse di me che esserne allo scuro,ovviamente, non intendo dire che fossi contenta di quello che considerava, anche perché non ero così!! Avevo mille difetti, ma quello proprio non me lo si poteva attribuire!!! Alla fine pensai che forse l’impressione che avevo avuto sul fatto che lui volesse farsi conoscere, doveva essere solo frutto della mia ossessione per lui!!

A quel punto scattò la mia risoluzione, ora che sapevo cosa pensava di me, non c’era più bisogno che si preoccupasse di come mi sentissi. Me l’ero cavata senza di lui per 18 anni di fila, adesso doveva farsi gli affari suoi per quanto riguardava la mia vita e se non l’avesse capita con le buone, gliel’avrei fatta capire con le cattive!!!!

D’ora in poi non avrei tollerato nessuna sua iniziativa per farmi stare meglio, se avessi deciso di rinchiudermi nella mia stanza per piangere per qualsisia motivo, l’avrei fatto e se si fosse intromesso lo avrei fatto pentire di essere venuto al mondo!! Doveva lasciarmi in pace adesso e per il resto della nostra convivenza forzata in quella casa!!!

La mattina, quando mi alzai, non potevo dire di stare meglio, ma se non altro i giorni seguenti li avrei passati al mare con Meiko e stare lontana da Yu era l’unica cosa che desiderassi profondamente. Preparai tutto in fretta e furia, scesi al piano inferiore e con mia profonda soddisfazione notai che lui non era al tavolo con tutti gli altri. Mia madre e Catia si presero i soliti 5 minuti per farmi la predica anche per le cose più futili, poi  soddisfatte a turno mi diedero un bacio e mi lasciarono raggiungere Meiko che mi spettava alla stazione. Avevo portato con me il diario, durante la notte avevo scritto quello che era accaduto e quando mi vide con quella faccia, la pregai di non chiedermi niente e che nel mio memoriale avrebbe trovato tutta la spiegazione al mio umore nero di oggi.

Però, quando ero con lei, tutto mi sembrava più semplice, abbandonai i brutti pensieri e mi ripromisi che non avrei ripensato a lui finché non fossi ritornata a casa. Il treno sarebbe arrivato nella prossima mezz’ora…

Riacquistai un pò della solita allegria che mi contraddistingueva, quando sentimmo dietro di  noi qualcuno gridare i nostri nomi. Quando mi girai tutti i miei buoi propositi andarono a farsi benedire e guardai furiosa verso coloro che ci venivano incontro…Steve, Ghinta e….YURI!!!!!!! Meiko notò subito il mio viso furioso vedendo Yuri avvicinarsi a noi, la mia bocca si era mossa impercettibilmente in segno di disapprovazione. Avevano tutti la borsa da viaggio e capii che sarebbero partiti con noi. Sapevo che per Meiko non sarebbe stato un problema, amava tantissimo la compagnia e la confusione…il problema era solo ed esclusivamente mio…ed era Yuri!!!! Non avevo niente in contrario con gli altri!!!

-Ciao ragazze..- disse Steve.. -Vi abbiamo raggiunte perché ci ha detto Ghinta che sareste partite per il mare, ma non eravamo molto tranquilli nel lasciarvi andare sole!!!-

-Scusatemi, come al solito forse parlo troppo..- disse Ghinta ridendo e io pensai “decisamente Ghinta!!!”

-Siamo qui per proteggere tutti e tre Meiko..- disse Yuri, poi si avvicinò al mio viso e mettendo il suo indice sulla mia fronte la spinse leggermente indietro.. –col caratteraccio che ti ritrovi Miki se decidessero di rapirti ti mollerebbero dopo un’ora alla prima fermata dell’autobus…!!!-

Se fossi stata dell’umore giusto, probabilmente, mi sarei messa a ridere insieme a loro e come al solito gli avrei detto “Yu non ti sopporto, sei il solito antipatico!!!”, ma quel giorno la sua presenza, la sua ironia e soprattutto il contatto con lui mi avevano terribilmente irritato.. E…come al solito mi lasciai scappare dalla bocca una frase che dopo due secondi mi ero pentita di aver detto.

-Meglio così…non ho bisogno di nessuno…- dissi guardando a terra, poi appositamente alzai gli occhi e lo inchiodai con lo sguardo, rimase colpito da quello che vide ma non saprò mai cosa fosse.. e proseguii dicendo.. -e…tanto meno di te!!-

Tutti avevano seguito la scena, e rimasero colpiti dalla mia reazione!! Mi morsicai il labbro inferiore e lo tormentai finché non sentii in bocca il gusto di ruggine.

Sicuramente quello a cui avevo fatto più male era stato Yuri, era terribilmente dispiaciuto, lo vedevo bene che non si sarebbe mai perdonato abbastanza per il modo in cui mi aveva spiattellato la verità la sera precedente. Ma ormai non si poteva tornare indietro e l’ennesima intromissione nella mia vita, invece di rendermi felice come prima, mi rendeva acida. Erano ancora tutti silenziosi e Yuri non aveva mollato il mio viso per un secondo, per distogliere l’attenzione da me guardai l’orologio!!!

-Ragazzi…se non ci sbrighiamo perderemo il treno!!!-

Cominciai a camminare e a poco a poco tutti mi seguirono a ruota, Meiko si era affrettata a raggiungermi e si era portata affianco a me. Appena fummo lontane abbastanza, si girò a guardare gli altri, vide che erano distratti, che ridevano e mi rivolse la domanda che aspettavo…

-Miki…ma che ti è preso!?!?- mi disse…

-Ti prego Meiko….non chiedermi nulla!!! Ho reagito così perché sono molto arrabbiata, capirai nel diario ho scritto tutto… Eccolo!!!-

Salimmo sul treno e mi ero imposta di calmarmi e di non rivolgergli la parola. In quel modo avrei scongiurato  il rischio di far passare ai miei amici una vacanza di tensione e litigi!! Ma doveva lasciami in pace…quella era la mia premessa!!! Se non l’avesse capito a gesti, l’avrei preso da parte e gli avrei parlato chiaramente!! Il viaggio fu tranquillo arrivammo presto al mare e Meiko ci aveva indicato le nostre stanze. Io avrei dormito nella stanza matrimoniale con lei, dopo aver letto il diario non mi parlò più di Yuri, ma disse semplicemente..

-Mi spiace Miki…so che ti ha ferita!!!-

Già l’aveva fatto, ma forse era fuori dalla sua portata capire che ora doveva lasciarmi in pace!!! Vivevo la sua presenza come una provocazione…

Tutto sommato la giornata passata non calcolandolo di striscio stava andando bene. Passavo il mio tempo ridendo con Meiko e a guizzare tra la acque azzurre insieme a Ghinta. Lui in questi casi era un porto sicuro, mi faceva stare bene e la sua allegria e naturalezza fungeva per me da medicinale naturale. Vedevo bene che Yuri, dalla riva, mi guardava dispiaciuto perché sperava di poter venire anche lui, ma sapeva che se si fosse avvicinato io non avrei gradito!! Avrei voluto con tutta me stessa che venisse da me e mi stringesse forte contro il suo petto!! Ma non potevo permettergli di entrare e uscire dalla mia vita quando a lui più veniva comodo!! Ogni volta che lo guardavo, mi veniva in mente il suo sguardo glaciale mentre mi diceva che ero un’estranea e anche il mio desiderio di parlargli mi moriva in bocca!!!

Ghinta era dolcissimo, sapeva che in quel momento la cosa più importante per me era sapere che mi era vicino, lui era sempre stato il mio migliore amico e il mio appoggio in un certo senso. Era molto geloso di Yuri, una cosa che fino ad ora non avevo mai capito. Yuri mi ignorava cordialmente, questo era un dato di fatto… da tre mesi dalla nostra “convivenza” io non sapevo praticamente nulla di lui, senza contare che a parte un istinto protettivo nei miei confronti qualche volta, sembrava proprio che di me non gli importasse nulla!! Quando tornai a riva scola fradicia, Ghinta era rimasto dietro di me, mentre Meiko, Yuri e Steve erano seduti sugli asciugamani che ridevano tra di loro. All’improvviso, un ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri si era avvicinato a me e mi guardava sorridendo. Non gli prestai molta attenzione, gli feci un sorriso appena accennato poi stavo quasi per voltarmi quando si decise a rivolgermi la parola…

-Ciao…scusami…ma è tutta la mattina che da lassù ti osservo…-  aveva indicato il bar e notai che non era proprio una buona idea…l’odore di alcool si sentiva incredibilmente…e lui…barcollava!!!

-Mi chiamo Denny…perché non ti unisci a noi!?- detto questo mi aveva preso per il braccio…

Ero nei guai!!!

Sfortunatamente quando si trattava di utilizzare tutto il fiato che avevo in gola, nei momenti come questi i mie polmoni non lo prendevano in considerazione, il panico purtroppo aveva questi effetti in me!!! La cosa peggiore era che né Ghinta, né gli altri sembravano accorgessi della scena!!!

-Mi dispiace, ma sono con i miei amici….e si da il caso che mi stiano aspettando..-

Facendo forza cercai di togliere il mio braccio dalla sua mano, lo sforzo si rifletté sulla mia voce ma lui non lasciava la presa…

-Davvero!? Non mi sembra siano molto preoccupati per te… Non si accorgeranno nemmeno della tua assenza…- detto questo mi attirò verso di sé con tutta la forza che aveva e mi strinse la vita con le braccia…

-Ma cosa stai facendo!? Mollamiiiiii…..!!!- finalmente l’urlo che sarebbe dovuto uscire molto molto prima!!!

Quando Yuri e Ghinta avevano sentito il mio urlo si erano girati immediatamente e lo shock che attraversò il loro viso mentre mi vedevano tra le braccia di quello sconosciuto non avrei avuto abbastanza parole per descriverlo!!! Riuscii a vedere Yuri accecarsi di una totale rabbia, correva contro di noi e quando ci fu vicino, con uno strattone, mi liberò dalle braccia di quell’individuo.. Subito dopo mi attirò a sé e intrufolò la sua mano tra i miei capelli fradici!! Ghinta arrivò subito dopo e non riuscii a comprendere tutto quello che gridò a quell’essere, vidi solo lui che lo spingeva violentemente e lo minacciava che se non se ne fosse andato non avrebbe risposto delle sue azioni. Ero scioccata, completamente impietrita dalla paura. Potei vedere solamente il viso preoccupato e teso di Yuri che mi ripeteva delle parole che io sentivo in lontananza. Sentivo le mie gambe sempre più deboli e molli, capivo che mi stavo accasciando a terra e Yuri mi sosteneva con le sue braccia. Lo avevo tanto desiderato fino a quel momento, ma avrei preferito un altro frangente… In lontananza lo sentii pronunciare il mio nome, poi il silenzio…

Mi ero talmente spaventata che ero svenuta!! Ricomincia a riprendere i sensi lentamente, sentivo che qualcuno mi stava trasportando di peso, ma non riuscivo ancora a capire le parole che tra loro si scambiavano.. Sembravano troppo lontane e deboli. Sentivo che il mio viso era appoggiato al torace di qualcuno, ma non aveva il profumo di Yuri e immediatamente riconobbi la fragranza che distingueva la pelle di Ghinta. Mi sentii a casa e protetta tra le sue braccia e indistintamente riuscii a pronunciare poche parole, piuttosto sbiascicate  e non chiare.. –Ghinta…sei tu!?-

-Si Miki…non ti preoccupare… Sono qui, nessuno ti farà del male!!!- e nonostante il mio peso, lo sentii sollevarmi un poco e posò le sue labbra sulla mia fronte.

Appena avevo pronunciato quelle poche parole, sentii che mi avevano appoggiato a qualcosa di morbido e fresco, probabilmente mi avevano portato a casa di Meiko, nel letto che dividevo con lei!! Sentii sulla mia fronte qualcosa di piacevolmente freddo e a poco a poco riaprii gli occhi vedendo intorno a me Ghinta, Steve, Meiko e Yuri, che era intento a bagnarmi la fronte con una spugna gelata!! Erano visibilmente scossi e impauriti, specialmente Yuri aveva in viso un broncio indecifrabile che sparì subito, appena vide i miei occhi aprirsi..

-Non hai idea di quanto mi hai fatto spaventare…- disse..

-Mi spiace…non era mia intenzione… Credo che sia stato lo spavento a farmi svenire…ma ora sto bene davvero!!-

-Miki sei sicura!!?! Non hai una bella cera…- mi disse Steve…

-Don’t worry!!! Lo sapete che ho la testa dura…e poi non ve lo ripeto più che non ho bisogno di nessuno…!!!- dissi per rimarcare che quello era stato solo un incidente di percorso…!!

-Si ma alla fine sei solo tu che è riuscita a mettersi nei guai!!- mi disse Yuri ora più severo…

-Grazie…comunque ora sto bene!! Quindi per favore non preoccupatevi per me… ok!? Ve ne sarei grata…-

Ora che stavo meglio tutti si erano tranquillizzati, ma notavo che Ghinta e specialmente Yuri erano molto turbati dagli avvenimenti dell’ultima ora. Verso sera sentivo di aver recuperato del tutto le forze, quindi decisi di scendere a cenare insieme agli altri. Quello che non avrei previsto era la reazione che avrei avuto quando innocentemente Steve mi toccò il braccio per sapere se stavo bene. Mi allontanai da lui velocemente pregandolo di non toccarmi.. Lui rimase confuso da quella reazione e subito stava per scusarsi quando io lo interruppi…

-Perdonami Steve, sono una stupida… Non me lo aspettavo e…. oggi non ho avuto un buon ricordo..!!! So che non volevi farmi male, non ho alcun dubbio su questo!!! Assolutamente!!-

Lui mi sorrise, aveva capito perché avevo reagito così e il fatto che mi avesse perdonata mi aveva fatto sentire molto meglio.. Ma…avevo bisogno di stare sola…..

Mi congedai dagli altri spiegando che volevo solo stare un pò sola e che non mi sarei allontanata, avrei raggiunto il giardino e da lì avrei potuto godermi il mare e la luna seduta sul gazebo.

Mi accoccolai rannicchiata sulla poltrona e cominciai a guardare l’orizzonte. Speravo che l’avvicendarsi delle onde sulla spiaggia mi avrebbe aiutato a rilassarmi. Non avevo bisogno di altro. Lasciai che il sale mi salisse su per le narici e mi liberasse la respirazione, speravo che portasse via quel malessere e la tensione accumulata a causa di quel brutto incontro, fortunatamente non finito troppo male. Ricacciai quel pensiero in un cassetto, sapevo che me lo sarei lasciato alle spalle abbastanza facilmente, ma non volevo parlare con nessuno, se in questo momento fosse arrivato Yuri sapevo che quella discussione sarebbe finita nuovamente male…!! Ero troppo tesa e agitata…e quando mi sentivo così finivo per combinare pasticci…come il giorno prima!!!

Purtroppo però le mie speranze erano vane,  poco dopo qualcuno era proprio dietro di me…mi sentii gelare…. la parte più irrazionale di me temeva che fosse quel tipo ubriaco… Quando sentii la brezza che trasportava il suo profumo mi rilassai all’istante, ma contemporaneamente l’irritazione si era di nuovo impossessata di me.. Era Yuri!!!

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Capitolo 7
*** Miki: il primo bacio!!!! ***


Miki: il primo bacio

-Perché non parliamo un pò Miki…credo che ne abbiamo bisogno…!! Tra te e me ci sono sempre stati troppi silenzi…-

-Questo perché li volevi tu…non certo io..- dissi glaciale…e la premessa era già terribile…

Perché parlavo senza pensare..!!!?!                                                          

-Siamo già a questo punto!?!? Non riusciamo nemmeno a parlare più civilmente io e te!?!?-

-Cosa vuoi che ti dica… A me va bene così…-

-A me no…affatto…Perché mi eviti!? Perché fai di tutto per allontanarmi!? Mi fa impazzire il fatto che tu sia così discostante…-

-Ma parli proprio tu!!!!! Tu che non fai altro che alzare ed abbattere muri tra di noi!?!!?!!?  Tu che mi hai detto chiaramente che sono una sconosciuta, un’estraneaaaaa!!!!!!! Tu che mi tieni all’oscuro di tutto quello che fai!!!-

-Lo so che sei arrabbiata per quello che ti ho detto l’altra sera…e ti chiedo perdono se sono stato tanto crudele… Mi spiace immensamente… E lo sai anche tu!!-

-Non ti preoccupare…ormai è passato… Ma…devo chiederti una cosa….!!!-

Era confuso, lo vedevo da come mi guardava… Non sapevo come l’avrebbe presa, ma se aveva deciso di tenermi preclusa la sua personalità, non aveva senso che lui si affannasse per conoscere la mia!! Volevo solo esser lasciata in pace…. Sapevo che in casa avrebbero sentito tutto, non avevamo smesso di urlare un secondo…ma questo non mi importava!! C’era altro che mi premeva di dire…

-D’ora in poi non voglio più che tu ti senta obbligato nei miei confronti..  Io mi faccio gli affari miei sulla tua vita e tu farai altrettanto!!! Non voglio più sentirmi come l’altra sera, quindi è per me essenziale che le nostre due vite rimangano divise senza intromissioni. Mi sono chiesta per giorni perché tu ti sia sempre mantenuto alla larga da me, perché non hai mai voluto condividere niente della tua vita o del tuo passato…- le lacrime, quelle maledette lacrime…- ma poi le cose sono state molto più che chiare…!!! Mi spiace solo di essere stata tanto stupida da non averlo capito da sola che non te ne fregava niente di farti conoscere da me!!!! Che per te il fatto di avermi vicina o meno era uguale!!!! Sei solo un’egoista Yuri..- dissi tra le lacrime…-non ti voglio più vedere…mai più hai capitooooo!!!!! Non ti voglio nella mia vita…non più!!!!-

Mi ero voltata per tornare a casa, non mi ero resa conto che durante la discussione mi ero avvicinata ad essa, rimasi sconcertata da quel fatto, quando sentii una mano che con prepotenza mi aveva preso il braccio… mi aveva voltato verso di lui e vidi il suo viso con una smorfia di dolore tanto intensa, che mi arrabbiai all’istante con me stessa!!! Con la mano libera mi aveva preso l’altro braccio e poi con violenza mi aveva appiccicato letteralmente al muro.

Mi aveva immobilizzato le braccia contro la parete e potevo vedere le sue mani che, all’altezza del mio viso,  mi tenevano ferma. Sentivo il peso del suo corpo schiacciato contro il mio, ma nonostante la paura della sua reazione, rimasi colpita profondamente e continuai a piangere a dirotto.

–è possibile che non capisci….!!!-

Mi aveva ringhiato contro, mentre aveva lasciato andare le mie braccia e chiuso le sue mani in pugni sbattendoli contro il muro… Avevo gli occhi sgranati…non capivo cosa voleva dirmi…e i suoi occhi color smeraldo erano fissi su di me, lucidi…

Non riuscivo più a muovermi…all’improvviso le sue mani si erano mosse, continuava a tenere lo sguardo fisso su di me, ero paralizzata, anche se avessi voluto non sarei mai riuscita a spostarmi.. Ora sentivo le sue mani che prendevano il mio viso…erano fredde, mentre il mio volto era rovente, dovuto alla rabbia per la discussione appena avuta!!! Quando lo vidi avvicinarsi al mio volto, sentii tremare le mie ginocchia… nell’istante in cui, sentii per la prima volta, le sue labbra sulle mie, seppi che ne avrei per sempre serbato il ricordo!! Avevano un sapore dolce, di panna montata e non era un bacio normale, ma sembrava pieno di passione, di sentimento. Potei sentire per qualche breve istante la sua piccola lingua posarsi sulle mie labbra, sfiorarle.. Avevo sempre tenuto gli occhi aperti, fissi dentro i suoi…e perdendomi in quel meraviglioso prato verde ricambia alla bene meglio quel bacio.. Mi teneva sempre il viso tra le mani…il mio respiro era irregolare..

Quando le sue labbra si staccarono dalle mie, la rabbia aveva ceduto il posto all’imbarazzo e all’agitazione.. Non riuscii a guardarlo in faccia…ma… mi appoggiai al muro, scivolando sul pavimento, ripetendo mentalmente quattro parole  “Yu mi ha baciato… Yu mi ha baciato!!”.

I secondi che seguirono quel momento erano come delle scosse di assestamento, ma cominciavo a dubitare che il mio cuore non sarebbe riuscito a sopportare altre situazioni così. Da quando Yuri mi aveva lasciato andare il viso, le mie tempie avevano continuato a battere freneticamente e non accennavano a smettere. Dov’era finita la mia risoluzione!?

Semplicemente sparita!!!

Forse speravo che quel momento segnasse un nuovo inizio per me e per Yu, ma quello che ancora era da definire era il tipo di rapporto che ci avrebbe unito. Avevo ancora un sacco di dubbi! Spesso succedeva che i ragazzi baciassero le ragazze in segno d’affetto, poteva essere uno di quei casi…!!! Ma la mia testa rifiutava decisamente quell’idea, non sarei riuscita a sopportare che Yu mi dicesse che l’aveva fatto perché semplicemente provava affetto nei miei confronti, perché quello che saggiavo io era molto molto più profondo.

Mi aveva offerto la sua mano per rialzarmi, lo guardai in viso con un espressione confusa, persa… Nel giro di qualche istante eravamo passati da un litigio furioso e incontrollabile, a un bacio pieno di passione e sentimento. Sembrava quasi disperato da quanto era stato energico, profondo. Presi titubante la sua mano e mi aiutò a rialzarmi. Quando meno me lo aspettai, nuovamente, mi aveva attirato a sé e mi cingeva la vita con entrambe le mani, mentre le mie erano inermi sul suo petto. Avevo lo sguardo fisso sul suo torace, di nuovo mi aveva preso alla sprovvista.. E  sentivo di nuovo il mio viso imporporarsi violentemente.. Mise una delle sue fredde mani sotto il mio mento e con un gesto gentile alzò il mio viso, voleva che lo guardassi negli occhi.. Con la stessa mano poi, aveva preso una delle mie, inermi sul suo petto e l’aveva spostata sul suo cuore.. La sua mano sempre sopra la mia…A poco a poco compresi il perché del gesto..

Non aveva abbastanza parole per descrivere quello che provava in quel momento e nemmeno io ne sarei stata in grado… Dopo qualche secondo cominciai a sentire il suo battito frenetico… Il suo piccolo cuore stava battendo all’impazzata, esattamente come il mio!!! Sembrava che da quanto fosse violento, il suo cuore volesse andargli via dal petto..

A quel punto non potei sorridere di quella piccola ma enorme rivelazione e questa volta le mie braccia raggiunsero il suo collo e affondai il viso nell’incavo dello stesso! Non riuscivo a staccarmi da lui.. Il mio viso in quella posizione era vicinissimo al suo, mancavano pochi centimetri perché ci sfiorassimo e lui impaziente colmò quella brevissima distanza per baciarmi ancora.. Era stato un bacio molto più dolce del primo, meno violento per così dire, ma a suo modo mi aveva fatto dimenticare per qualche istante che dovevo respirare..

Yu mi guardava dolcemente adesso, si avvicinò al mio viso e sussurrò al mio orecchio…

-Miki…ricordati di respirare per favore!!!! Io voglio baciarti ancora…ma se mi muori tra le braccia renderesti tutto troppo complesso…- rise divertito e anche io timidamente mi lascia coinvolgere dalla sua allegria!!

Aveva uno sguardo diverso, i suoi occhi sembravano febbricitanti tanto erano lucenti, ma nel complesso anche il suo viso era illuminato da una luce totalmente diversa. Mi teneva sempre stretta a sé, incrociai le mie gambe alla sua vita e lui attraversò il giardino andandosi a sedere sulla poltrona del gazebo. Si era seduto e aveva allargato le sue lunghe gambe in modo che in quel piccolo spazio potessi starci comoda, poi io avevo avvicinato il mio viso al suo torace scolpito e lui mi aveva legato a sé in un abbraccio. In quella posizione potevo sentire il suo cuore, ancora agitatissimo, preme forte contro lo sterno e fui immensamente felice di quel piccolo e perfetto momento della nostra vita.

-Ti sei arresa!? Non mi vuoi davvero nella tua vita!?-

-Non pensavo tutto quello che ho detto.. Ho un pessimo carattere…lo so!! Ma non potevo continuare a vivere così Yu.. Non potevo permetterti di entrare e uscire dalla mia vita come meglio ti veniva comodo…-

-Lo so e hai ragione…mi hai fatto stare molto male in questi giorni.. Pensavo di averti persa per sempre Miki.. Di essermi giocato la possibilità di conquistarti…-

-Dovevo allontanarti.. O avrei continuato a creare tensione tra di noi.. Capisci!?-

-Perché non mi hai detto che venivi al mare con Meiko!? Ero terribilmente in ansia quando ho saputo da Steve che partivate da sole.. E l’ho convinto a partire con me per tenerti d’occhio!!!-

-Avevi molta fiducia in me a quanto pare Yu..- dissi ridendo…

-Non fraintendermi Miki.. Però mi faceva stare in ansia l’impossibilità di non poterti controllare e poi…… l’ho fatto soprattutto perché non sarei riuscito a starti lontano così tanti giorni, senza vederti…-

Lo stinsi ancora più forte a me.. Quando… avevo perso così la testa per lui!? Non riuscivo a capacitarmi che un giorno sarei riuscita ad amare con così tanta intensità qualcuno che non facesse parte delle mie amicizie e della mia famiglia. Per così tanto tempo avevo confuso l’amore con l’amicizia… Ma improvvisamente Yu interruppe il vortice dei miei pensieri..

-Ti va di ascoltarmi!? Voglio parlarti di una cosa molto molto importante…- rimasi stupita da quelle parole e mi affrettai a precisare..

-Yu…non sei costretto.. Ok? Qualunque cosa tu voglia dirmi può aspettare se non te la senti di condividerla.. Posso aspettare.. Ho già sbagliato una volta…non voglio farlo di nuovo..- mi stampò un bacio sulla fronte e mi disse..

-No Miki! È arrivato il momento che tu sappia la mia verità.. Quella che in questi mesi non ho mai trovato il coraggio di raccontarti..- lo strinsi forte a me per dargli coraggio..

-Ti ascolto Yu…-

-Sono alla ricerca di mio padre Miki…- a quelle parole rimasi esterrefatta…

Non capivo il senso di quello che mi stava raccontando..

-Quando ero piccolo Miki, mio padre biologico scomparve in un naufragio. Per me quello fu un periodo terribile, avevo ancora bisogno di lui e il mio carattere penso abbia sentito particolarmente di questa grave situazione..-

Lo guardavo piena di angoscia, ora capivo tante cose.. E mi rendevo conto di quanto ero stata ingiusta con lui!! Non avrei avuto diritto di giudicarlo tanto duramente.. Involontariamente percependo in minima parte il dolore che aveva provato allora, sentii due lacrime scendermi dal viso.. Lui mi aveva preso il volto con entrambe le mani e mi aveva asciugato con il pollice le lacrime che erano scese..

-Un giorno trovai le lettere che mia nonna scriveva a mia madre e ne lessi una che era stata mandata dopo molti mesi dalla scomparsa di mio padre.. In questa lettera mia nonna spiegava che sulle rive del mare a qualche chilometro dall’incidente era stato trovato un uomo, ancora vivo e che aveva perso la memoria. Un architetto…e mia nonna lo indicava come il mio vero padre… Però quell’uomo aveva sposato un’altra donna, una psichiatra molto influente e potente del Giappone.. Ma quell’uomo non ricorda più niente del suo passato..-

-Ora capisco tante cose Yu…-

-Ora però entra in gioco Steve…- lo guardai terribilmente confusa… Steve!? Cosa c’entrava Steve in tutta questa storia!?

-Vedi Miki… Quell’uomo è il padre di Steve!! È lui quel naufrago.. è lui che è sposato con quella psichiatra influente.. è lui mio padre..-

-è…è per quello che lo hai incontrato vero!?-

-No.. Per ora Steve me lo ha fatto conoscere, ma presto avremo modo di affrontare quell’argomento.. Io e lui potremo essere fratelli..-

-Mi spiace davvero un sacco Yu.. Ora capisco perché tanti silenzi da parte tua.. Mi sento terribilmente in colpa per come mi sono comportata…!! Catia non ci aveva mai parlato di questo, ma d’altronde è evidente, per voi deve esser stato davvero tutto terribilmente doloroso…!!-

-Si ma.. L’ho superato sai Miki..!! Da tanto tempo. Ovvio che il ricordo di quel periodo e l’amarezza che sentivo in quel momento spesso torna a farsi sentire…!! Ma… Io considero Yougi mio padre!!! Lui è entrato nella mia vita e in quella di mia madre quasi subito e io inevitabilmente lo vidi immediatamente come una figura paterna.. Lui mi ha cresciuto come un figlio insegnandomi l’educazione.. Insomma...ha fatto esattamente quello che un figlio si aspetta dal padre..!! e per me lui è il mio solo e unico papà!! Però ho deciso di cercare quell’uomo perché ho semplicemente bisogno di avere delle risposte.. Purtroppo tutta questa situazione è confusa e non me la so spiegare bene nemmeno io, ho potuto fare solo ricerche superficiali e quello che ho scoperto l’ho saputo da solo.. Non voglio coinvolgere mia madre in questa situazione che con tanta fatica si è lasciata alle spalle!!-

-lo sai che ti sono vicina… anche se non sapevo niente, una parte di me era sempre in pena Yu!!! Era proprio impossibile per me non preoccuparmi per il tuo frequente dolore!!-

-Io sono felice Miki adesso.. Sono felice perché ho te.. e non lo sono mai stato così tanto in vita mia!!!Anche se mi hai fatto disperare per un bel po’ di tempo.. La tua indecisione era frustrante…-

-Io non ho mai avuto dubbi Yu.. Ero confusa questo sì.. Ghinta era stata la mia prima cotta, io gli avevo voluto molto bene.. Quando mi ha confessato di essersi innamorato di me per me è stato uno shock!!- ero così a disagio…come si dice a una persona che la si ama!?!? Oddio che panico!!

-Ma il vero amore Yu…io l’ho provato solo ed esclusivamente con te..!! Ho capito cosa significasse amare solo quando sei entrato nella mia vita..-

Era necessario guardarlo negli occhi, ma era così difficile, perdendomi nel loro smeraldo avevo poche probabilità di costruire frasi di senso compiuto!!!

-Io ti ho voluto bene da subito Yuri, dal primo momento che ti ho visto entrare in quella sala al nostro primo incontro… Il mio cuore batteva frenetico come in questo momento.. Non sai quanto ero felice la sera del tuo compleanno, quando ho organizzato la nostra cenetta a lume di candela.. Quando mi avevi sfiorato la mano il mio cuore sembrava scoppiare fuori dal petto da quanto era emozionato.. E poi come posso dimenticare le nostre romantiche passeggiate in bicicletta al tramonto.. Ogni singolo ricordo e momento che ho passato affianco a te, non faceva che accrescere il mio sentimento e la mia disperazione quando ti vedevo allontanare!!!-

-Il nostro primo incontro…- disse guardando l’orizzonte e la luna che si rifletteva sul mare…

-Quella non è stata la prima volta…almeno non per me…-

Mi guardò con quei suoi occhi incredibilmente penetranti e la mia mente formulava pensieri incoerenti sulle parole che  aveva appena pronunciato.. Ora sembrava parlare tra sé e sé…mise la mano in tasca liberandomi momentaneamente dall’abbraccio…

-è venuto il momento di restituirti alla tua legittima padrona.. Mi ero ripromesso che se l’avessi conquistata tu saresti tornato con lei…- detto questo prese la mia mano e vi poso dentro un piccolo oggetto rosa morbido al tatto.. Quando lo vidi ricordai di averlo cercato un sacco…quel polsino era stato un regalo di Ghinta quando avevo cominciato a giocare a tennis alle medie e non me ne ero mai separata.. Era sempre stato un porta fortuna e quando l’avevo perduto ero rimasta davvero molto male… Non c’era dubbio, era lui portava le mie iniziali..!! “M.K”. Miki Kohishikaua…

-ma come!?- dissi sorridendo.. –lo avevi tu…!!!- ero felice di questo…davvero felice!!!!!

-L’ho sempre portato con me…!! Non riuscivo a separarmene…come ora mi è impossibile dividermi da te!!- questa volta fui io ad avvicinarmi e le diedi un piccolo bacio a fior di labbra che lui ricambiò entusiasta…!!

-Ti incontrai un giorno mentre ti allenavi al parco e…rimasi subito affascinato da te.. è li che hai perso il polsino e per me era stata una tentazione fin troppo grande appropriarmene!! Ti  avevo perso di vista mentre giocavi con dei bambini e poi per uno strano caso del destino,  riuscii a ritrovarti e da lì scoprii chi eri, la tua identità.. E quindi ti seguii tutto il giorno… Mi eri piaciuta da subito…mi attraeva ogni singola piccola cosa di te… Il tuo nasino piccolo e sbarazzino, quasi invisibile, i tuoi lunghi capelli che giocavano nel vento tiepido estivo e…i tuoi bellissimi intensissimi occhi.. Esprimevi tutta la dolcezza che ti caratterizzava!! Non l’avevo ancora capito, ma….mi avevi irrimediabilmente rubato il cuore!!!!- mi  accarezzava la schiena e io non riuscivo a staccare i miei occhi dal miracolo del suo bellissimo viso…

-Ecco…- mi aveva detto… -questo ti appartiene.. è giusto che ritorni a far parte delle tue cose…-.

Guardai il suo viso, era chiaramente dispiaciuto di separarsene, lo aveva sempre tenuto con sé nella speranza che io mi accorgessi di lui e che lo amassi esattamente come lui amava me!! No…non lo avrei ripreso.. Ora gli apparteneva…come il mio cuore!!!

-No Yu….!!! Questo ha fatto parte di te per tutti questi mesi, mi hai detto tu stesso che era impossibile per te dividertene!!! Quindi è giusto che tu lo tenga con te… Per sempre!!!!-

Lui mi sorrise con dolcezza, era chiaramente felice di non doversene separare e per ringraziarmi del gesto, fece scorrere le sue dita affusolate sulla mia guancia, in una tenerissima carezza…

-Ti va di mettere un pò d’ordine nella mia vita!?- dissi, mordendomi le labbra per l’emozione..

Lui sorrise…e guardandomi con quel suo viso dolce, che a quanto pare era solo una mia prerogativa, mi disse..

-E a te… va di portare un pò di luce nella mia!?-

Non c’era bisogno di dire altro.. Ero sua adesso…lui era mio!!! Mi aveva dimostrato più di quanto mi aspettassi questa sera, ed ero totalmente ed incondizionatamente innamorata persa di lui!!! Sapevo, perché lo sentivo da suo cuore emozionato e lo vedevo dal suo sguardo, che anche lui mi amava profondamente. Inevitabilmente pensai a quanto eravamo stati sciocchi…anzi.. A quanto ero stata sciocca!! Avevo perso un sacco di tempo pensando che a lui non importasse niente di me, invece.. Lui mi aveva donato il suo cuore…io gli avevo affidato il mio!!! Rimanemmo a goderci quel panorama abbracciati ancora per molto tempo, senza parlare, non c’era bisogno delle parole!! Era il ritmo del nostro cuore a sostituire le nostre voci!!!

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Capitolo 8
*** La felicità può essere breve...o forse... ***


La felicità può essere breve...o forse...

Ci separammo con difficoltà, ora era l’ora di andare a letto e pretesi un lungo e dolce bacio che lui mi concesse con immenso piacere. Poi mi lasciò andare anche la mano e a quel punto potei raggiungere le scale che mi avrebbero portato alla mia stanza. Ero felice ed estremamente euforica, quando mi resi conto che ero proprio di fronte alla stanza di Ghinta… Presto avrei dovuto affrontarlo.. Sapevo che lo avrei ferito molto!! L’affetto che mi legava a Ghinta era davvero tantissimo, dopo la mia famiglia, Yuri e Meiko lui era la persona più importante della mia vita.. Avevo sempre condiviso praticamente tutto con lui, anche se ultimamente tra di noi le cose erano diventate molto confuse!! Era  chiaro che Ghinta mi piacesse, ma non era la stessa cosa che caratterizzava il mio rapporto con Yu!!! Se l’avessi capito prima avrei causato sicuramente meno sofferenze a tutti..

Non l’avrebbe presa bene, quello era certo e io mi sentivo pure profondamente egoista.. Solo il pensiero di dover rinunciare alla sua amicizia mi faceva venire i crampi allo stomaco…ma non potevo amarlo!! E lui mi amava e profondamente anche!! Più di una volta me lo aveva dimostrato e questo mi aveva fatto completamente andare nel pallone. Per un momento  ero stata davvero convinta che potessi essere innamorata di Ghinta, ma avevo frainteso tutto, lui era il mio porto sicuro, colui con cui sapevo di poter parlare di tutto.. Era sempre stato per dirla veramente brutta, una versione di Meiko ma al maschile.. Beh in verità, in passato lo avevo amato, per così dire, mi ero presa una cotta colossale per lui… Ma poi le cose erano cambiate…e…il mio grande sbaglio era stato non capire che Yuri mi aveva rapito il cuore da subito!!

Avevo deciso.. Non potevo aspettare oltre, il giorno dopo avrei affrontato il mio migliore amico e speravo davvero con tutta me stessa che non mi negasse la sua amicizia… Anche se sapevo che non avevo il diritto di pretenderlo!!!

Per il momento decisi di non pensarci, avrei avuto tutto il tempo per crogiolarmi lentamente nella tristezza pensando al dolore che avrei provocato al mio amico!!! Mi permisi quindi per il momento di essere felice per quella parte spensierata della mia vita!! Quando entrai nella stanza, la luce era accesa e mi resi conto che Meiko mi aveva aspettata alzata..

-Finalmente Miki!!! Stavo cominciando a preoccuparmi…meno male che sapevo che Yuri era con te, altrimenti sarei morta di paura!!-

-Scusami Meiko, a quanto pare ultimamente faccio preoccupare tutti!!-

-Vieni qui a sederti… Mi sembri più tranquilla ora.. Ti ho preparato un pigiama.. Pantaloncini corti e maglietta con le spalline…rosa… Che ne dici!?-

-è bellissimo…ma ho il mio di pigiama…-

-Miki…il tuo fa pietà…-

-Si.. è vero, non posso darti torto… Però è talmente comodo!!!-

-Dai pensa a cosa ti direbbe Yu se ti vedesse conciata così…- disse tirando su un lembo del mio pigiama consunto.. Non aveva tutti i torti, faceva davvero schifo… Ma appena realizzai che aveva tirato nel discorso Yu la mia espressione era cambiata..

-Dai Miki… Non fare quella faccia!! Ti conosco da un sacco di tempo e un cambiamento te lo leggo negli occhi.. Hai fatto pace con lui vero!? Io e Steve abbiamo solo visto un abbraccio dalla finestra e poi abbiamo deciso di lasciarvi un po’ di privacy…-

-In realtà…è successo molto di più Meiko…!!!-

-Cioè!?!?-

-è vero, ci siamo chiariti… Ma a quanto pare adesso io e lui stiamo insieme…-

Quando dissi quelle parole, Meiko mi era saltata al collo, facendomi cadere sul letto.. Era così felice per me che la sentivo singhiozzare mentre mi abbracciava… Quando stavo male per lui, lei aveva sempre condiviso quei momenti con me e la notizia che le avevo dato, sapeva che era una vittoria mia e per Yu, ma in fondo sentiva che era un trionfo anche per se stessa. Lei mi aveva sempre spronato a credere in lui e a pensare che dietro le sue accennate attenzioni si nascondesse ben altro.. E come sempre…aveva ragione!!!

-sono veramente felice Miki… Non potevi darmi una notizia migliore!!!-

-Oh Meiko…non puoi nemmeno immaginare come mi sia sentita mentre capivo che mi amava anche lui!!! Non ho mai provato nulla di simile…- ed era realmente così, però improvvisamente una smorfia di dolore attraversò il mio viso…

-Ora che c’è Miki… Perché quel viso triste!?- disse Meiko accarezzandomi la nuca…

-Io sono terribilmente felice, ma ci sarà qualcuno che soffrirà molto per tutto questo…-

Anche il sorriso di Meiko era sparito.. Evidentemente nella gioia del momento si era dimenticata che il nostro amico avrebbe preso molto male il fatto che io avessi scelto Yuri..!!

-Dimenticavo… Ghinta.. Non sarà facile Miki affrontarlo.. Anche perché a lui ti lega un affetto molto profondo ed è pure il tuo migliore amico!!!!-

-Già… Ho deciso che gli parlerò domani. Non posso aspettare ancora, sicuramente noterà che tra me e Yu sia cambiato qualcosa..-

-Ora che ci penso Miki… Io e Steve abbiamo notato che Ghinta per un periodo di tempo era sparito..- collegò Meiko.. –e non sembrava nemmeno essere troppo in forma, quando era tornato dopo un pò.. Aveva gli occhi arrossati e sembrava molto molto arrabbiato…-

Ancora peggio di quanto pensassi, Ghinta doveva aver visto una parte della nostra discussione, ma non mi chiesi quale, era fin troppo chiaro.. La parte meno nobile di me si ritraeva al pensiero di affrontarlo e di leggergli negli occhi il dolore che gli avevo causato.. Ma non sarei stata una codarda.. Il giorno dopo gli avrei parlato a qualunque costo e potevo solo sperare, che con i miei pasticci, non avessi rovinato una delle amicizie più importanti che avevo..

-Domani gli parlerò Meiko e spero di non perderlo… Sarebbe davvero una pena troppo dura da pagare.. Ma in fondo una scelta dovevo farla, l’aspettava anche lui…!!! Io gli voglio un bene immenso, ma…non posso dargli altro in cambio, niente che non sia sincero.. E non posso stare con lui, amando un altro…-

-Io credo che in nome dell’amore che prova per te lo capirà Miki… E Ghinta non riuscirebbe mai ad accettare di perdere anche l’ultimo modo che ha a disposizione per starti vicino.. Soffrirà.. Come tutti.. Ma prima o poi se ne farà una ragione…-

Continuammo a parlare di quella persona che aveva reso così felice la mia vita, decisi di raccontare a Meiko una parte del mio chiarimento con Yu.. Il resto volevo anche tenerlo per me e per quello,che da quel giorno in avanti, sarebbe stato il mio ragazzo!!! Mi dimenticai temporaneamente di quello che mi aspettava il giorno dopo e felice mi abbandonai all’incoscienza abbracciando il cuscino del letto…!!

 

-Mamma che caldo qui dentro…!! Meglio aprire un pò la finestra e lasciare entrare un pò d’aria!!!-

Miki era ancora addormentata, una gamba illuminata dai raggi del sole, mentre l’altra era attorcigliata al lenzuolo. Gli stava davvero bene quel pigiama…glielo avrebbe regalato!! Così avrebbe buttato quello osceno….!! I suoi capelli morbidi erano sparpagliati lungo il materasso e il suo viso curvato in un dolce sorriso. L’aria era tiepida ed entrava dalla finestra aperta, facendo muovere i tendoni leggermente!!! Meiko non poteva che osservare l’amica e pensava che era talmente bella in quel momento che sembrava essere uscita da un quadro del Botticelli!! Decise di lasciare dormire Miki ancora un pò ed eventualmente avrebbe mandato Yuri a svegliarla più tardi….tanto..a lui non sarebbe dispiaciuto!!! E a quel pensiero si fece una delicata risata!!

Avevo appena chiuso la porta con delicatezza, quando notai Yuri che veniva verso di me.. Ero assolutamente certa che non vedesse l’ora di rivedere Miki!!

-giorno Yuri!!!- gli dissi sorridendo… Lui mi sorrise e notai che quel giorno era davvero radioso.. Avevo sempre notato che quando si trattava di Miki, Yu cambiava espressione.. Sembrava che lei fosse il suo sole personale e quando era in sua compagnia lui era sempre rapito dal suo modo di fare.. Non potevo dire con esattezza cosa lui provasse per lei all’inizio.. Troppe volte cadeva in contraddizione con i suoi atteggiamenti e gesti.. E io non volevo illudere la mia piccola Miki.. Eppure…c’era sempre stato qualcosa nel modo di Yu che mi faceva pensare che lui fosse segretamente innamorato di lei…

-Buongiorno Meiko..- mi rispose lui con un gran sorriso..

-mmm… A quanto pare stamattina siamo piuttosto mattinieri…!!-

-Beh a dire il vero…stanotte non sono riuscito a dormire più di tanto…-

-Beh succede… Il cambio del letto a volte può essere fatale…- ma proprio nello stesso istante un piccolo ghigno comparve sulla mia bocca…

-Suvvia Meiko.. Sai perfettamente di cosa sto parlando.. Se va bene Miki ti ha raccontato ogni minimo dettaglio..- disse lui chiaramente divertito ma poco convinto..

-Assolutamente… In realtà è stata molto evasiva..- gli dissi sorridendo… -mi ha spiegato solo il minimo indispensabile per capire la situazione che si presenterà ai nostri occhi fra breve..-

Poi mi avvicinai a lui e gli diedi un abbraccio amichevole, che lui ricambiò..

-Non hai reso solo felice Miki.. Ma anche me…è da tanto che non la vedevo così serena…- mi staccai da lui e poi gli diedi una leggera pacca sulla spalla… -ti chiedo solo di prenderti cura di lei.. Non sembra Yu...ma Miki è una persona estremamente sensibile.. E..se la facessi soffrire non potrei mai perdonarti…e nemmeno Ghinta.. So per certo che farà di tutto per andare d’accordo con te, per non ferire Miki….. Io ho deciso di fidarmi di te..- lo guardai con un sorriso raggiante… -Quindi te l’affido…-

-Ti giuro che mi prenderò cura di lei Meiko.. Farò l’impossibile…- e sapevo che diceva la verità…

-Bene…- dissi ridendo.. Poi feci una smorfia divertita e gli dissi… -Quella dormigliona non si è ancora svegliata..- mi girai voltandogli le spalle per non farlo sentire in imbarazzo..

-Perché non vai a svegliarla tu!?!? Sono sicura che…non sei qui a caso…o per dare il buon giorno a me…- poi non riuscii a trattenermi, voltai la testa e gli feci l’occhiolino, lo vidi diventare paonazzo e a quel punto feci per andarmene.. Però…la curiosità era veramente troppo troppo forte.. Decisi di guardarli per pochi istanti, quando mi voltai Yuri non era più nel corridoio e per mia fortuna aveva lasciato la porta della camera per metà aperta..

Yuri era in piedi accanto al letto e guardava la sua piccola Miki che dormiva nella stessa posizione in cui l’avevo lasciata.. Ero contenta di averle dato il mio pigiama…pensai a che faccia avrebbe fatto Yu, se l’avesse vista con quel pigiama osceno indosso e soffocai con enorme fatica la risata che era nata in fondo alla mia gola… La guardava rapito, con un sorriso pieno d’amore…

Piano piano, per non svegliarla, si era seduto sul letto accanto a lei e notai che in mano aveva un bocciolo di rosa bianca con delle leggere sfumature gialle…Le accarezzava il viso con la mano sinistra, mentre nell’altra stringeva delicatamente il fiore, poi avvicinò la rosa al viso come per verificare se fosse ancora profumata… Sorrise felice e la avvicinò al viso di Miki.. Ora però volevo lasciarli soli.. Non lo trovavo corretto invadere così la loro privacy, felice tornai indietro e pregai che la mia dolce e cara amica potesse essere così serena per il resto dei suoi giorni…

 

Ero ancora nella semi incoscienza, quando sentii un profumo intenso e fresco invadermi le piccole narici.. Sembrava il profumo di un fiore, di un fiore bello e delicato, sembrava una rosa… Ma…io non stavo sognando delle rose.. Sognavo il mare, la luna che si rifletteva su di esso…

Sentivo una mano accarezzarmi dolcemente le guance.. Pensai a Meiko, doveva essere lei… Ma sembrava che quel gentile e delicato tocco mi trasferisse un amore incondizionato e totale… Era come se mi dicesse… -Sei la sola luna della mia notte…-

Ormai mi stavo svegliando quasi del tutto…quando sentii le sue labbra che mi riempivano il viso, il collo, la spalla e le braccia di piccoli baci… Un risolino basso e sommesso mi uscii dalla bocca e cercai di aprire piano piano gli occhi ancora addormentati…

-Ti vedo ridere…se così semplice e mi sembra facile capire che sei unica…- si era avvicinato al mio orecchio con il viso e mi stava cantando alcuni versi della mia canzone preferita, con una voce melodiosa e piena di amore.. Voleva svegliarmi continuando a cantare..

-e quante notti spese per immaginarmi insieme a te…- a questo punto lo colsi di sorpresa e lo attirai a me abbracciandolo forte, rimase stupito ma sorrise e si abbandonò sdraiato di fronte a me guardandomi negli occhi… Questa volta continuai io a cantare..

-Viso angelico, mi basta un attimo e diventa un brivido sognarti qui vicino a me… Ma forse giusto sia così, conoscerti ed illudersi…- e nel frattempo gli scostavo i capelli dal viso…

-Ti regalerei una stella…ma non servirebbe a nulla.. Luce dopo la tempesta, un desiderio resterai.. Semplicemente stupenda, unicamente te… Forse un angelo sei…!!!- mi guardava negli occhi e sentivo che quel risveglio era stato davvero meraviglioso… Le sue mani erano sempre intorno al mio viso, alternando una carezza o a seguire il contorno della mia bocca o del mio naso… 

Mi avvicinai il più possibile a lui, desiderosa di sentire le sue forti braccia stringermi contro di lui, quando notai proprio lì accanto un bocciolo di rosa…

Oh….il mio dolce e caro Yu…!!! Lo guardai con le lacrime agli occhi…e pensavo che in quel momento non c’era nulla che desiderassi di più..

Lo abbracciai impaziente e sussurrai… -Grazie…sei un amore…-

-Dovevo pur svegliare in qualche modo il mio piccolo cucciolo…- e mi cullò tra le braccia per qualche istante che per me fu interminabile…

Quando mi discostai leggermente, il suo volto era a un centimetro dal mio e mi guardava bramoso.. Senza nemmeno darmi il tempo di parlare, aveva posato le labbra sulle mie e come la prima volta sentii una scossa elettrica attraversarmi il corpo.. Era un bacio pieno di desiderio e non sommesso come le altre volte.. Questa volta non ero paralizza, quindi feci scorrere le mani tra i suoi capelli e lo tirai verso di me il più possibile.. Schiusi le mie labbra e lo baciai con trasporto e passione..

Il nostro cuore batteva all’impazzata, li potevamo sentire chiaramente.. Il nostro respiro era accelerato, affannato.. Ci separammo leggermente per riprendere fiato e guardandoci negli occhi convenimmo che era meglio non andare oltre, avevamo tempo, tutto il tempo che desideravamo per arrivare ad unirci nell’unico modo che ci mancava… Ma per ora ci bastava quello.. Ero sdraiata supina e lui era affianco a me, aveva appoggiato la fronte alla mia in un gesto dolce e amorevole.. Poi mi girai di fianco verso la finestra e lui si appiccicò a me abbracciandomi stretto…

-Ti amo…- mi disse appena sussurrato all’orecchio… Quelle parole mai dette, che avevo captato solo dalla conversazione della sera precedente, mi fecero sentire migliaia di farfalle nello stomaco..

-Ti amo anche io Yu… Non immagini nemmeno quanto…-

-Si che lo so… E lo immagino perfettamente.. Perché ti amo di un amore folle e incondizionato.. è quello che intendi!?-

-Mi spaventa.. Non ho mai amato nessuno così.. Ma sono contenta che sia tu l’oggetto del mio affetto…-

Rimanemmo abbracciati così… Ora anche a parole eravamo riusciti ad aprirci l’un l’altro..

-Quando scenderò giù di sotto affronterò Ghinta… Non posso tacergli il fatto che io e te ora…-

-Stiamo insieme!?- mi disse sorridendo.. –Mi piace il suono che ha dirlo…-

Lo abbracciai  felice di quel momento magico e gli risposi.. –Si…piace veramente tanto anche a me…!!!!-

Come la sera precedente le parole erano diventate superflue… il vento che entrava dalla finestra ci scompigliava i capelli, eravamo inebriati dai nostri rispettivi profumi, mi sentivo così tranquilla tra le sue braccia.. Pensai a quanto in fondo bastassero delle cose semplici per sentirti completamente bene... e inconsapevolmente ci addormentammo sereni l’uno tra la braccia dell’altro..

Dopo un’ora mi svegliai, Yu era ancora addormentato e sembrava un bimbo… Mi fece una gran tenerezza, ero un pò scomoda in quella posizione però non mi sognavo nemmeno di togliermi dalle sue braccia..!! Mi teneva stretta stretta e aveva attorcigliato le sue gambe alle mie.. Mi lasciai avvolgere dai pensieri che si avvicendavano nella mia testa e pensai che presto io e Yu avremmo dovuto affrontare il discorso dei nostri genitori.. Cosa dovevamo fare!?

Parlare con loro era un autentico e puro suicidio!!! Loro non ci avrebbero lasciato un minuto di sosta, ci avrebbero preso in giro tutto il tempo, con interminabili battutine e senza contare che avrebbero voluto sempre sapere tutto per filo e per segno.. Conoscevo abbastanza bene mia madre e Catia per sapere che sarebbe stato così!!!! Il panico mi assalì.. No, non potevamo dirglielo.. Yu ed io eravamo sostanzialmente timidi entrambi, quindi per noi sarebbe stato impossibile affrontare un argomento così importante sostenendo lo sguardo indagatore e sornione di quei quattro curiosoni… Per ora potevamo tenerlo per noi e sapevo che Yu sarebbe stato d’accordo.. Forse io avrei dovuto però tenere a bada le mie manifestazioni d’affetto.. E a questo pensiero sorrisi, concordando che  forse anche lui doveva darsi una calmata…!! Però la sua passione mi faceva piacere, perché era la dimostrazione che mi desiderava esattamente come io desideravo lui.. 

Poi ovviamente di nuovo raccolsi le idee e pensai come avrei potuto spiegare al mio migliore amico che avevo scelto il suo antagonista!! Rabbrividii all’istante…e mi accorsi che Yu si era svegliato.. E come se avesse capito i miei pensieri mi aveva preso il viso tra le mani e mi aveva dato un lungo bacio sulla fronte..

-Non ti devi preoccupare per lui Miki.. Ghinta è vero…ti ama molto.. Non possiamo essere menefreghisti e  dobbiamo chiamare le cose con il giusto nome.. Ma non dimenticare che per prima cosa lui è il tuo migliore amico, come tu sei la sua migliore amica… Non posso credere che si giocherebbe anche l’ultimo modo che ha di averti vicino.. Ovviamente è un dato di fatto che soffrirà…questo lo sappiamo tutti..!! Ma lui è forte…e poi sai benissimo che non riuscirebbe a starti lontano per troppo tempo..-

Yu aveva ragione, Ghinta era sempre stato una presenza costante nella mia vita.. Con lui litigavo sempre e potava capitare che per una settimana ci tenevamo rispettivamente il broncio.. Ma…non riuscivamo a stare lontani troppo l’uno dall’altro.. Finiva sempre che uno dei due andava a casa dell’altro, lo abbracciava amichevolmente e tutto più o meno tornava come prima.. Però ora era diverso.. Io dovevo dirgli qualcosa che forse lo avrebbe allontanato da me e quello mi faceva terribilmente male… Decisi di affrontare subito la cosa, non aveva senso crogiolarsi nell’indecisione..

-Beh…-poi aggiunse… -Mi sa  che quindi, almeno con lui, dovrò tenere a bada un minimo la gelosia.. Gli permetterò solo qualche piccolo abbraccio… Ma non di più…-disse guardandomi e sorridendo..

Mi vestii in fretta, con Yuri che mi aspettava in camera.. Mi guardai per un secondo allo specchio del bagno e mi pettinai i capelli con le mani… Averli ricci poteva essere un aspetto positivo, a patto che non ci infilassi dentro il pettine!!! Poi uscii e percorremmo il corridoio mano nella mano con lui.. Prima di entrare nel salotto presi un piccolo respiro e Yu di rimando, per farmi coraggio, mi diede un piccolo bacio sulla nuca…Quando entrai ero risoluta e pronta, Ghinta era seduto a tavola insieme agli altri, sembrava sorridente, quando ci vide arrivare sgranò lievemente gli occhi ma non lo diede troppo a vedere.. O adesso o mai più…

-Buongiorno a tutti…- dissi sorridendo.. Tutti mi risposero, poi aggiunsi…

-Prima di sedermi a tavola, ho bisogno di parlare con te Ghinta.. Per favore…potresti venire fuori con me!?-

Raggiungemmo il giardino fuori, teatro della mia piccola “commedia” con Yu…che ora stava più che altro diventando un dramma..

-Non volevo parlarti di fronte agli altri.. Questa è una cosa che riguarda me e te in un certo senso…- gli dissi…

-Ma riguarda anche Yuri.. Non era così fuori luogo che lui fosse qui con te..-

-Ma io volevo farlo da sola.. Perché non è stato lui in fondo a sbagliare con te…ma io!!!!-

-Non hai fatto nulla di sbagliato.. Hai solo scelto il ragazzo di cui sei innamorata..-

-Ma così ti ho ferito.. Avrei dovuto parlartene subito, senza lasciare che lo vedessi da te.. Non sono stata corretta…e non puoi davvero immaginare quanto mi faccia stare male il fatto di aver sbagliato proprio con te…-

-Nemmeno io sono stato così comprensivo Miki.. Eri in difficoltà e ti ho messo davanti a una scelta.. Ero talmente in ansia di perderti per sempre che ti avevo detto che non ti avrei lasciato nemmeno la mia amicizia..!!-

-Il fatto che io abbia scelto Yu Ghinta, non sminuisce l’affetto che io provo nei tuoi confronti… Tu, insieme a Meiko e alla mia famiglia siete sempre stati le persone più importanti della mia vita… Io non riuscirei mai a rinunciare a voi..- sentii un groppo in gola e la voce indebolirsi, ma dovevo continuare… -So che non sono nella posizione di chiederti nulla Ghi, ma.. Prima che tu prenda la tua decisione voglio che tu sappia che ti voglio un bene immenso…che se sarà necessario verrò tutti i giorni sotto casa tua a pregarti di non lasciarmi sola.. Posso essere completamente felice solo se so che tu mi sarai sempre affianco.. E lo so che è terribilmente egoista da parte mia dirti queste cose.. Ma io ci tengo troppo, davvero troppo alla tua amicizia..- come al solito avevo lasciato cadere le lacrime mentre urlavo tutta la mia paura di perdere quello che per me era come un fratello..!!!

Mi aveva raggiunto affianco al gazebo e vedendomi così affranta mi aveva abbracciato, come quando faceva in un momento in cui ero terribilmente triste.. Il suo abbraccio come sempre era forte e vigoroso, come tipico di Ghinta, ma ci metteva sempre tutta la bontà che lo caratterizzava… E a quel punto finalmente parlò…

-Pensi davvero, che sarei in grado di rinunciare all’unica cosa che mi rimane!? Lo sappiamo entrambi che anche volendo non riusciamo a stare lontani per più di una settimana… Io cercherò di fare del mio meglio, ma non sarà facile Miki.. Potrai sempre contare su di me, ma sappi che non potrò mai essere più di tanto obiettivo se mi parlerai di lui.. In fondo lui è stato per molto tempo il mio rivale e alla fine, mi ha portato via l’occasione di conquistarti se ne avevo anche solo una piccola.. Non posso dirti che sono felice che tu abbia scelto lui.. Sapevo che potevo renderti felice, lo eri sempre stata con me.. Ma lui…ti ha rubato il cuore a quanto pare… Voglio solo chiederti una cosa…- lo guardai e gli dissi… -Certo…dimmi…-

-Promettimi che se ti farà stare male verrai da me… Voglio esser io ad esserti accanto… Non potrei sopportare se tra di noi dovesse cambiare qualcosa.. Non accetterei se Yuri mi portasse via anche quello!!!-

Gli feci quella promessa e gli permisi di tenermi tra le braccia.. Non volevo nemmeno io che tra di noi cambiassero le cose.. Ghinta era un ragazzo meraviglioso e sapevo anche io, che se Yu non mi avesse stregato corpo e anima, molto probabilmente mi sarei potuta tranquillamente innamorare di lui.. Ma.. nella mia vita c’era Yuri e io sapevo che le cose non sarebbero potute cambiare.. Ghinta sarebbe sempre rimasto uno dei tasselli importanti e irrinunciabili della mia vita… E tale sarebbe rimasto finché avessi avuto vita.. Lui sarebbe stato per sempre il mio migliore amico… Yuri…l’uomo che amavo…!!!

Quei giorni erano stati indimenticabili.. mi avevano ripagato di tutta la sofferenza che avevo patito in quegli ultimi mesi, quando Yu continuava ad essere un fantasma nella mia vita..

Avevamo deciso che ci saremmo comportati con naturalezza insieme ai nostri amici, come una giovane coppia felice di stare insieme.. Io e Yu non eravamo quel tipo di persone che si perdevano in effusioni e smancerie davanti agli altri.. Tra di noi c’erano abbracci e teneri gesti ma mai nulla di troppo volgare o eccessivo!! Ci piaceva anche passare del tempo l’uno vicino all’altra parlando e scherzando, oppure perché no, anche rimanendo in silenzio.. Quando eravamo soli avevamo tutto il tempo per manifestarci il nostro amore..

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Capitolo 9
*** La mia vita senza di te... ***


La mia vita senza di te...

Quella vacanza seppur breve, è un ricordo che mantengo ancora vivo adesso.. So che fondamentalmente sono una persona masochista, le altre persone avrebbero fatto di tutto per seppellire quei momenti e non soffrire più.. Invece io mi trovavo nella mia stanza che sembrava terribilmente spoglia e ricordavo proprio le uniche cose che mi facevano stare ancor più male. Perché quei momenti facevano parte del passato e io sapevo che presto o tardi avrei dovuto prendere in mano le redini della mia vita..  Yuri era il passato, dovevo vederla così.. era stato una terribile e magnifica parte del mio passato. Ma io avevo vent’anni e avevo ancora tanto tempo davanti.

Quel giorno, nel parco mi aveva strappato ogni cosa. Pensavo che volesse passare del tempo da solo con me…ma era diverso.  Aveva uno sguardo truce e quando l’avevo abbracciato non aveva ricambiato la mia stretta! Non capivo, non aveva senso… Eravamo tornati insieme da poco e già c’era qualcosa che non andava!? Com’era possibile!?Era rigido tra le mie braccia….e subito il terrore tradì il mio viso.

-Che accade Yu…-

-Ti devo parlare…- non mi guardava nemmeno in faccia, aveva voltato il suo corpo dandomi le spalle.. –Mi spiace Miki.. Ho sbagliato… La nostra storia deve finire qui…-

Per l’ennesima volta lui lasciava la mia mano e fuggiva via, lontano da me. Yu era distante e tra di noi aveva di nuovo frapposto quell’antico muro. Avevo perso tutte le forze.. Le parole non esistevano. Non riuscivo a comporre una frase di senso compiuto…

-Perché!? Almeno avrò il diritto di sapere cos’ho  fatto!?- dissi.. Piena di angoscia.

-Non hai fatto nulla… è solo colpa mia.. Semplicemente non c’è una ragione… Ma…non ho nemmeno una ragione per continuare a stare insieme a te…-

Mi aveva pugnalato alle spalle.  Mi aveva ripetuto fino al giorno prima che mi amava e adesso era cambiato tutto!! Non ci capivo niente…niente…

-Mi sono accorto troppo tardi che non ti amo più.. Ti voglio molto bene, ma non ti vedo più come la mia ragazza.. Quello che mi lega a te è solo e semplice affetto, seppur profondo…- 

Non c’era bisogno che mi dicesse altro. Mi sentivo tradita, umiliata, ferita... Ma io lo amavo…e ancora moltissimo. Non riuscivo a vivere senza di lui. Avevo provato a dimenticarlo, in tutti i modi. Mi ero legata ad Alessandro, lui mi piaceva e stavo bene in sua compagnia…ma....la mia testa era sempre con lui..!!

-Ti prego Yu… Io non ci posso credere…- gli dissi aggrappandomi a lui, lo strinsi con tutta la forza che avevo.. –Non mi lasciare Yu… Come posso credere che nel giro di una notte tu abbia cambiato così repentinamente idea!?!!!!!!!!-

Ma..il gesto con cui mi allontanò da sé e le parole che mi disse mi fecero capire che non mi voleva davvero più.. Era possibile sentire che il proprio cuore si era spezzato in due parti!? Io avevo l’impressione  che fosse davvero successo. Mi aveva preso violentemente per le spalle e mi aveva allontanato da sé con fare sprezzante, rimasi impietrita da quel gesto… e miei occhi si sbarrarono per la confusione.

-è possibile che tu non abbia un minimo d’amor proprio!?!?!?!- la sua voce era stata una frustata… mi accasciai sulle ginocchia. Le parole che mi disse dopo, furono semplicemente un rumore incomprensibile che mi entrava nelle orecchie.  Era vero…avevo perso l’unica persona che avessi mai amato. E pensare che avevo lottato tanto per lui..

-Tieni..- aveva appoggiato sulla strada l’anello che mi aveva promesso che mi avrebbe regalato per il mio compleanno… -nonostante tutto voglio che tu lo tenga, almeno in segno dell’affetto che nutro nei tuoi confronti..-

Non riuscivo a guardarlo in viso. Avevo davanti agli occhi solo nebbia che non mi permetteva di vedere nulla..

-Non lo voglio…- dissi acida… -Mi spieghi che razza di senso ha!?- dissi ansimando.. Stavo perdendo il controllo di me…

-Non ha importanza cosa ne farai.. Era una promessa.. Se non vuoi tenerlo sei libera di buttarlo via…- così dicendo si era alzato e a lunghi passi, si stava allontanando…

Alzai il viso e lo guardai scomparire all’orizzonte… mentre ero lì, immobile nella più completa disperazione, mi venne in mente la strofa di una canzone che cantavo sempre e che mi faceva venire le lacrime agli occhi quando pensavo alla sofferenza che quel cantante avesse dovuto provare in quel momento..

“Così mentre io ti guardo andare via, senza mai voltarti, non riesco a non sentirti mia.. E stare senza te…e dimenticare, ogni parola che mi dicevi, ogni tuo gesto di libertà, perché tutto questo è già di ieri ormai.. Quando eravamo noi… Quando eravamo noi!!!”

Alzai gli occhi al cielo, la pioggia aveva cominciato a cadere scrosciante e pensai che almeno quello avrebbe confuso le mie lacrime, che sentivo cadere calde sul mio viso infreddolito.  Ero uscita senza giacca e senza ombrello. Non avevo però voglia di rientrare a casa. L’avrei trovato lì…insieme ai nostri genitori e io mi sentivo troppo angosciata per fare finta di nulla…

Cominciai a vagare per la città, del tutto deserta. Tutti correvano felici verso casa impazienti di trovarsi presto nel tepore familiare, in mezzo ai loro cari.. Io invece mi sentivo letteralmente spaesata. Non me la sentivo di dare spiegazioni a nessuno, ma improvvisamente mi resi conto che avevo imboccato involontariamente la strada che portava alla casa del mio migliore amico. In quel momento l’unico che avevo voglia di vedere era Ghinta…ma…vedendomi in quello stato, lui mi avrebbe chiesto di dargli spiegazioni che io non mi sentivo di dargli. Avrebbe capito subito che si trattava di Yu e sapevo anche perfettamente quale sarebbe stata la sua reazione se gli avessi raccontato ogni cosa… Avrebbe cominciato a inveire contro Yuri, ma…in fondo che colpe aveva!?

Nessuna…non poteva farci niente se non mi amava più..!! Non ero stata capace di tenerlo con me e quindi avevo delle colpe anche io. Si, mi aveva ferito, ma avevo avuto l’impressione che il suo viso fosse davvero dispiaciuto e rammaricato.

Dovevo accettare la realtà.. Basta…l’avevo perso..

Bagnata come un pulcino, decisi di rimandare quella conversazione con Ghinta, sapevo che non stavo mantenendo la promessa che gli avevo fatto tempo fa ma non me la sentivo di trascinarlo in quel problema. Presto avrei dovuto affrontarlo e ora quello di cui avevo realmente bisogno era di rimanere sola..!!

Girovagai per ore intere in città…non avevo idea della direzione che avevo preso…

Quando guardai l’orologio erano le dieci di sera e sapevo che Rumi, Jin, Catia e Yougi a casa erano completamente nel panico. Il cellulare era completamente bagnato fradicio e fuori uso. Mi affrettai a tornare indietro e sapevo che mi avrebbero urlato di tutto. Io ero sempre stata diligente, li avvertivo quando tardavo, in modo che non si preoccupassero troppo..

E sapevo anche, che a quell’ora, avevano già chiamato tutti i miei amici per sapere se fossi con loro, non avevo scuse e non potevo trascinare nessuno di loro per coprirmi.

Avevo un gran freddo, tremavo violentemente e intanto continuavo a piangere, non riuscivo a fermarle quelle lacrime maledette.. Per quanto tempo ancora avrei dovuto sopportare la mia faccia bagnata!? Quanto sarebbe durato quel dolore lancinante!?

Quando arrivai a casa, come immaginavo, avevano già allertato tutti i miei amici e stavano incominciando a farmi la predica quando, probabilmente vedendomi totalmente distrutta, si ammutolirono e si avvicinarono con apprensione. Ero in piedi davanti a loro, stremata dalla stanchezza e dalle lacrime, avevo mal di testa e mi sentivo tirare gli occhi..

Il viso di Yuri era scioccato… Ecco cosa aveva provocato in me quella confessione!!

Catia e la mamma si erano avvicinate, mi avevano asciugato in fretta il viso con i loro grembiuli. I miei occhi un tempo lucenti e sempre colmi di gioia di vivere, erano fissi a terra e non riuscivo a separarli dal pavimento. I miei capelli erano appiccicati al viso e Michael, lo studente americano che da un paio di mesi viveva con noi, si era avvicinato a me e mi aveva passato una mano sulla schiena come per riscaldarmi e confortarmi. Chissà se aveva capito qualcosa..

-Miki…ma.. cos’è successo tesoro...- mi disse Yuogi accarezzandomi una guancia… -le tue labbra sono viola…!!- Dovevo dal loro una spiegazione, era ovvio che si chiedessero cosa avessi dopo che mi ero presentata in quello stato. Peccato che in casa non ci fosse una seconda entrata!!!

-Scusatemi…è che… Ho perso la cognizione del tempo…e quando mi sono resa conto che era così tardi, volevo chiamarvi ma…- presi il cellulare dalla tasca…e lo mostrai… Gocciolava…

-Ma…non fungeva… Mi spiace davvero di avervi fatto preoccupare.. Non  succederà più ve lo prometto…-

-Ma perché hai pianto così tanto…!?!?-

Guardai con terrore e rabbia Michael. Sapeva che nascondevo qualcosa, non so perché ma lo capiva quando omettevo dei particolari e aveva la capacità di capire quando riusciva a mettermi in seria difficoltà!!  Anche quel giorno lo aveva compreso e mi guardava con aria di sfida. Ma…non avevo la forza per inveire contro di lui. In fondo sapevo che era semplicemente preoccupato e anche gli altri la mia famiglia la era!! Odiavo mentire…ma quella sera ne avrei dovuta dire più di una…

-Sono uscita presto… Dovevo vedermi con Ghinta.. Ma…abbiamo litigato furiosamente. Sapete quanto io gli sia affezionata e così ho perso la ragione e il senso del tempo…-

Michael sapeva che avevo mentito… perché  lo vidi alzare in un smorfia le sopraciglia e guardare con un grugnito arrabbiato Yuri.

Però nonostante tutto, aveva deciso di coprirmi, anche se sapevo che gli altri presenti a quella conversazione non se la sarebbero bevuta tanto facilmente. Io litigavo in continuazione con Ghinta, ma i risultati delle mie conversazioni con lui avevano ben altri esiti. Finivamo per sbraitare come pazzi pure al telefono e il risultato era che mia madre e Catia quasi mi rincorrevano per la casa per evitare che rompessi tutto quello che mi capitava sotto mano. Quella volta era diverso…. Io non ero furiosa e arrabbiata.  Ero semplicemente disperata che è una cosa molto diversa.. E sapevo che pure i miei genitori e quelli di Yu avevano capito la differenza.. Si guardavano tra di loro perplessi.

-In effetti…- disse Michael.. –ho notato che quando ho chiamato Ghinta era parecchio arrabbiato.. Mi ha semplicemente detto che non eri con lui e ha tagliato corto con il discorso..-

-Ma come!?- disse mia madre.. –Non ti ha accennato nulla…!?!? Poteva dirtelo no…magari noi avremmo avuto qualche notizia in più e ci saremmo tranquillizzati un minimo…-

Infatti…non se l’erano bevuta!!! Sarebbe stato troppo bello…e troppo facile soprattutto!!

-Beh…sappiamo tutti com’è Ghinta… Quando si arrabbia non ragiona più…- e dopo questa frase io sarei dovuta intervenire come le altre volte, urlando ogni cosa possibile e immaginabile sul suo caratteraccio… Ma…non lo feci e quello fece insospettire ancora di più tutti quanti…tutti, tranne Yu…ovviamente!!!

Decisero che era inutile farmi il terzo grado, non avrei mai parlato di quello che mi era accaduto. Nonostante tutto sentivo la necessità di proteggere Yu. Sapevo che nonostante non mi volesse più con lui, ora era terribilmente dispiaciuto che io stessi soffrendo molto. Da quando ero arrivata non mi aveva tolto gli occhi di dosso e mi osservava da lontano mentre mi ero seduta sulla poltrona e con le mani tremanti bevevo la tisana che le mie due mamme mi avevano preparato nel vano tentativo di farmi riprendere un pò…!!! Ma ci sarebbe voluto ben altro!!

Il suo sguardo fisso su di me mi dava fastidio adesso, Yuogi si era seduto affianco a me e mi aveva portato una coperta bella calda con cui scaldarmi. Me l’aveva attorcigliata intorno al piccolo corpo indolenzito e poi mi aveva attirato a sé. Mi voleva consolare, voleva starmi vicino.. Avevo imparato a conoscere entrambi i genitori di Yuri, insieme ai miei erano tutti diventati il mio punto di riferimento.. Volevo un bene dell’anima a ognuno di loro e spesso quando mio padre era fuori casa per lavoro io mi intrufolavo tra le braccia di Yougi, sicura che non mi avrebbe mai rifiutato un pò di coccole e di tenerezza!! Lui mi diceva che ero la sua bambina e lo vedevo dai suoi occhi quanto mi volesse bene insieme a Catia… Li adoravo…proprio come i miei genitori!

Però, questa volta, non potevo sfogarmi con nessuno di loro anche se avessi voluto e subito una lacrimuccia era scesa dal mio viso, prontamente asciugata dalla mia mano. Non volevo che mi vedessero piangere!!  Io avevo un pò d’amor proprio e almeno finché ero lì, avrei dimostrato che valevo qualcosa… Che non ero solo una piagnucolona!!! Feci un piccolo sorriso per rassicurare tutti e cercai di bere quel poco liquido che era rimasto nella mia tazza.

-Miki…- mi disse Catia.. –Perché non mangi qualcosa!? Ti farebbe bene per il mal di testa…-

-No.. preferisco di no… Probabilmente è solo il freddo, quando sarò sotto le coperte starò sicuramente meglio..- feci un  sorriso raggiante…che però li fece insospettire ancora di più… Mio dio…ero una pessima attrice….!!! Alessandro me lo diceva sempre!!!

-Credo che adesso andrò a riposarmi un pò.. Vedrete…domani sarò come nuova…- diedi un bacio sulla guancia ai miei genitori e poi mi girai per raggiungere la mia stanza…

-Miki…- mi chiamò Yu, per educazione mi girai verso il suo volto…

-Domani parto per New York….hanno anticipato le sessioni di alcuni esami e quindi ho deciso di tornare a studiare…-

Girai la testa verso le scale.. Già…dovevo aspettarmelo, era tipico di lui!!

-Bene… Sono felice per te Yu.. Sono sicura che con tutto l’impegno con cui stai studiando i tuoi sogni si avvereranno presto..- mi rigirai per guardarlo un minuto in viso, non volevo destare troppi sospetti. Sicuramente l’unico che avrebbe avuto degli indizi sarebbe stato Michael, ma a questo punto che importanza aveva!? Aveva già capito troppo da prima..

-In bocca al lupo per tutto..- gli dissi in un sorriso tirato ma necessario.. –Se non dovessimo vederci domani, ti auguro buon viaggio.. E salutami i tuoi amici di New York…-

Potevo vedere la faccia sconvolta di Michael, la tranquillità sul viso dei nostri genitori.  Peggio di tutto….lo sguardo profondamente infelice di Yuri…

Li lasciai così, mentre mi allontanavo traballante sulle scale che mi avrebbero portato in camera mia. Mi trascinai fino alla porta, poi la richiusi e finalmente avevo potuto dare sfogo allo sgomento che avevo dentro…

Quella era stata l’ultima volta che avevo visto Yu,  sapevo che non sarei riuscita mai ad affrontare di nuovo il suo viso apertamente. E poi sapevo che se Michael avesse avuto occasione mi avrebbe rifilato un sacco di domande a cui io non volevo rispondere!! Il giorno dopo lui era partito ed io non avevo avuto la forza di scendere dalla mia stanza…era troppo doloroso!! Gli avevo solo lasciato davanti alla porta della sua camera il mio regalo, gli avevo comprato un orologio…il suo non funzionava più!! Doveva essere il nostro pegno d’amore…

I giorni che seguirono furono un autentico disastro, scendevo giusto per i pasti, per non fare preoccupare troppo, Catia e mamma… Ma…lo stomaco era chiuso!!

In quei giorni studiavo come una pazza, per tenere la mente occupata. Volevo prepararmi per l’esame a numero chiuso della facoltà di design d’interni e studiavo tutto il giorno, di notte ovviamente…piangevo!!!!

Ogni volta che cominciavo a impugnare la forchetta per mangiare il mio stomaco si contorceva dal disgusto. Mangiavo qualche forchettata di cibo e poi immancabilmente lo stomaco si bloccava e non riuscivo a ingoiare altro!!  Io era sempre stata una mangiona, ma con tutto il movimento che facevo per il tennis lo bruciavo senza difficoltà..

E ad ogni mio rifiuto di ingoiare qualche boccone corrispondeva lo sgomento di mia madre e di Catia che non sapevano più come gestire la situazione.  Lo vedevo che mi guardavano con apprensione e nonostante mi sforzassi di tranquillizzarle sapevo bene che il mio comportamento non faceva che spaventarle.. sapevano che ero ermeticamente ferita, ma non capivano cosa potesse essermi successo di così doloroso da farmi così chiudere in me stessa! Io però avevo solo bisogno di tempo…

Non era così facile abituarsi all’idea che quando Yu sarebbe tornato in Giappone tra di noi non sarebbe cambiato più nulla.

Qualche volta, la mattina uscivo magari per qualche oretta, andavo a fare qualche passeggiata e immancabilmente, ogni angolo della città mi ricordava di lui. Non c’era un punto di essa dove io non avessi ricordi con Yuri e come sempre ritornavano le lacrime ad attraversarmi il viso.

La cosa peggiore era che mi ero anche allontanata momentaneamente dai miei amici. A parte Meiko, che io chiamavo regolarmente ogni sera facendogli credere che stessi discretamente, con gli altri erano giorni che non mi sentivo più!! Ogni giorno almeno duo o tre di loro mi chiamavano, Arimi, Ghinta, Steve, William e persino Elisa, la ragazza di quest’ultimo. Immancabilmente era Michael a rispondere e toccava a lui dare mie notizie, perché io proprio non me la sentivo di dare spiegazioni a nessuno. Michael spesso mi pregava di uscire da  quella stanza e di confidarmi con lui, che mi avrebbe fatto bene non tenermi tutto dentro ed io sapevo che sarebbe stata la cosa migliore ma non riuscivo a parlare di lui senza sentirmi morire. Non ero ancora pronta per parlare di quel dolore!! Sapevo che Meiko era stata avvisata di quello che era successo tra me e Yuri, da Steve e mi stava vicina come poteva, sentiva che non era ancora il momento di vedere il resto del gruppo.

Sapevo che gli altri mi avrebbero fatto delle domande prima o poi, non potevo piangere e disperarmi davanti a loro, volevo essere forte, volevo dimostrare a Yuri che stavo crescendo..

Quello che mi spaventava di più era Ghinta, ero furiosa con me stessa perché non avevo il coraggio di chiamarlo, di aprirmi con lui! Ed io ero consapevole che era proprio quello che lui si aspettava,  mi avrebbe capita e perdonata, ma prima o poi dovevo parlargli e raccontargli quello che era accaduto. Ma…come avrei potuto farlo!?

Ormai era passata una settimana, sapevo che questa situazione Ghinta non l’avrebbe retta ancora per molto.. Dovevo vederlo e parlargli apertamente. Anzi…dovevo dare delle spiegazioni a tutti!! Mi ero negata ai miei amici per una settimana intera e adesso mi sentivo in colpa. Forse se avessi cercato di condividere quel dolore, di parlarne sarebbe stato più facile sopportarlo.. Magari sarei stata meglio col tempo!!

Quindi avevo chiesto a Michael di avvertire gli alti, mi sarei fatta trovare al nostro bar preferito alle cinque del pomeriggio in punto e lì avrei dato delle spiegazioni sul mio comportamento nell’ultima settimana. Nessuno sapeva niente, Steve e Meiko non mi avevano tradita e avevano aspettato che io fossi pronta a parlarne!!

Mentre mi vestivo mi ero resa conto che ero dimagrita un pò, dovevo cercare di farmi forza e di cominciare a dare un senso a tutto quello che mi era rimasto. Per prima cosa non mi sarei più comportata così con i miei amici, mai più!! Loro volevano solo aiutarmi e io invece gli avevo negato la possibilità di starmi vicino..

Quando svoltai l’angolo dove c’era il bar, mi resi conto che c’erano tutti e stavano aspettando solo me. Cercai di stamparmi un sorriso sulle labbra, poco importava se era sincero o forzato!! Volevo sorridere e l’avrei fatto…

-Ciao ragazzi..- dissi avvicinandomi..

Erano tutti felici di vedermi, lo vedevo bene, Ghinta era arrabbiatissimo e sapevo che quando saremo stati soli mi avrebbe sgridato, con ragione. Però la loro espressione cambiò quando mi guardarono da vicino… Michael, doveva averli avvertiti che non ero la Miki di sempre, mi ero lasciata un po’ andare negli ultimi giorni!!

Entrammo nel bar e come al solito avevamo preso il tavolo più appartato dove avremmo potuto parlare indisturbati e senza che orecchi indiscreti potessero origliare. Avevamo ordinato da bere, ormai avevamo tutti la bevanda di fronte a noi, aspettavano solo che io prendessi parola. Con la cannuccia sorseggiai il mio aperitivo analcolico alla frutta e poi cominciai, sebbene in modo confuso…

-Credetemi…non so nemmeno da che parte cominciare…- dissi a testa bassa, gli occhi fissi sul bicchiere…

-Forse dovresti cominciare dall’inizio…è la cosa migliore Miki…- Steve si era seduto affianco a me, aveva posato una mano sulla mia..

-Innanzitutto, devo chiedervi scusa!! So che avete chiamato ininterrottamente a casa mia dopo la sera che sono rientrata tardi a casa… Ma…avevo bisogno di stare sola. Di non parlare…-

-Ma perché Miki…- mi disse Ghinta che era di fronte a me…

-Ho chiesto a Michael di rispondere al telefono perché non avevo il coraggio…non avevo ancora la forza per rispondere alle vostre domande. Non che adesso sia molto diverso, ma ho capito che comunque isolarmi da voi non mi serve a nulla!! Mi fa stare ancora peggio.. E poi…ho bisogno del vostro aiuto!! Credo di non potercela fare da sola..-mi guardai le mani che agitate si contorcevano l’una nell’altra…

 -Prima di continuare ho bisogno di sapere che non vi siate arrabbiati troppo con me.. Mi spiace davvero per come mi sono comportata!!!- dissi con angoscia..

-Miki…- disse Arimi sorridendomi e con voce comprensiva… -Noi non siamo affatto arrabbiati con te…!! Nemmeno per sogno. Però preoccupati si…e molto!!! Allora…che ne dici di spiegarci tutto per bene!!?-

Feci cenno di sì col viso. Poi cominciai a trattenere le lacrime e dissi tutto di un fiato…

-Lo sapevano solo Meiko e Steve! Ho chiesto loro di non dirvi niente per il momento, perché volevo essere io a parlarvene quando me la fossi sentita…- tutti erano visibilmente in ansia…forse si aspettavano quello che stavo per dire!?!?

-Yuri…una settimana fa, mi ha lasciato..è per quello che sono sparita così all’improvviso…!!!-

Tranne Meiko e Steve tutti erano senza parole. Quello che però mi stupii fu Ghinta. Lo vidi cambiare colore un sacco di volte, poi una furiosa e completa rabbia si impadronì di lui, non disse niente, mi guardò completamente avvilito e allungò le sue braccia per prendermi le mani che io gli donai con piacere. Me le stringeva tra le sue e vidi i suoi occhi diventare lucidi insieme ai miei.

Era preoccupato per me e terribilmente triste, perché sapeva perfettamente cosa c’era dentro di me in quel momento. Nonostante tutto cercava di tenere a freno la rabbia che sentiva bollire dentro di sé nei confronti di Yu e in quel momento capì che di nuovo Ghinta sarebbe stato il mio sole, il mio appoggio come era sempre accaduto. Sapevo che avrei potuto piangere tranquillamente tra le sue braccia e che come al solito alla fine, con il suo modo di fare, sarebbe riuscito a strapparmi un sorriso! Ma ci sarebbe voluto molto tempo prima che tornassi la Miki che ero stata..

Una voce timida a questo punto mi chiedeva…

-Ma com’è possibile!? Insomma.. lui era innamoratissimo di te e si vedeva pure… Così all’improvviso…- aveva detto Elisa… Steve al mio fianco si era leggermente irrigidito.

- Lui mi ha detto che…che non mi ama più!!!- dissi con enorme fatica…

Quelle parole mi costarono più di tutto, pronunciarle aveva di nuovo provocato un dolore terrificante! E purtroppo quelle lacrime trattenute fino a quel momento, cominciarono a cadere copiose. Tamburellavano sulla mia maglia blu..

-Mi spiace…- dissi…-Mi ero ripromessa che almeno con voi sarei stata più forte.. E che non sarei stata una piagnucolona…!!!-

Meiko che fino a quel momento mi aveva ascoltato parlare, mi venne vicino e piangeva pure lei…

-Mi vuoi spiegare come pretendi di essere forte in questo momento!?!??!?!!- mi disse dolcemente mentre cercava invano di asciugarmi le lacrime.. –A casa devi fare finta di niente e mantenere un certo contegno. Almeno con noi sentiti libera di comportarti come ti pare Miki..-

-Beh…anche a casa non è che sto facendo un buon lavoro..- dissi sconsolata… -Se non altro non piango davanti a loro e cerco di essere più o meno normale, di fare qualche battuta come il mio solito. Però hanno capito che c’è qualcosa che non va, ci sono troppe cose che li hanno fatti preoccupare…-

-Già..- disse Michael.. –Rumi e Catia sono preoccupate per l’atteggiamento di Miki. E molto!!Hanno notato che ultimamente si era isolata e che sta dimagrendo un pò troppo…- mi disse in chiaro tono di rimprovero…

-Ragazzi…- dissi… -Io ve lo giuro. Farò tutto il possibile per cercare di reagire e per togliermi da questa situazione….- abbassai lo sguardo… -Ma…da sola non ce la faccio.. Io c’ho provato ma non è servito a niente…!! Ho bisogno di tempo forse, ma mi sento vuota. Yuri mi manca da impazzire…!!-

Piansi ancora per molto tra le braccia di Meiko, sentivo attorno a me tutto l’affetto dei miei amici…Sapevo che mettere una pietra sopra al discorso Yu sarebbe stato impossibile, l’avevo amato troppo, ma magari col tempo sarebbe diventato un dolore meno acuto e insopportabile. O almeno lo speravo…

Quando mi separai da loro chiesi a Ghinta di venire con me per un pezzo di strada, avvicinai la mia testa al suo braccio e per un po’ camminammo in silenzio. Poi gli dissi..

-Sai, quella sera stavo venendo da te.. Poi però ho preferito girovagare per la città…- era silenzioso, probabilmente era arrabbiato con Yu ma non voleva  dare sfogo al suo rancore quando io ero ancora lì con lui…

-Perché non sei venuta!?- Mi disse dandomi un buffetto sulla guancia… -Dovresti saperlo che per te ci sarò sempre…- mi disse con un sorriso comprensivo sulle labbra…

-Guarda che d’ora in poi non ti libererai tanto facilmente delle mie lamentele…- gli dissi sorridendo, provando a scherzare sul fatto che mi avrebbe visto piangere spesso. Era inevitabile che fosse così, ora che sapeva, Ghinta non mi avrebbe mai lasciato sola nel mio dolore e avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per farmi sorridere quando eravamo insieme. Ma sapevamo entrambi  che spesso gli avrei chiesto di poter piangere liberamente per  dare sfogo alla mia tristezza e lui come sempre, mi avrebbe abbracciato, lasciando che gli inzuppassi la maglia di lacrime!!

Quando ci separammo, come sempre, ero un po’ più serena.. Mi incamminai verso casa, quando vidi quella panchina.. La nostra panchina…

 

Avevo appena lasciato Miki e ripensavo a quello che avevo visto poco fa.. Non l’avevo mai vista così, nemmeno la prima volta che aveva lasciato Yu. Questa volta sarebbe stato davvero più difficile, non sembrava nemmeno lei.. Il suo viso era spento, ogni tanto solo le sue battute davano l’impressione che in lei ci fosse ancora vita. Mi spiaceva immensamente vederla così. Poi la telefonata che aspettavo finalmente..

-Ehi…ciao!!! Stavo cominciando a stupirmi.. Aspettavo la tua chiamata almeno mezz’ora fa…- disse Steve ammonendo Yu e prendendolo chiaramente in giro. Era da una settimana che sperava di parlare col suo amico!! Ma fino a quel momento si era negato…

-Ehi ciao!! Si infatti è da un po’ che friggevo per chiamarti… Come stai!?-

-Io bene.. Più che altro sei tu che dovresti dirmi come te la cavi…- un po’ di silenzio dall’altra parte..

-beh…in effetti non troppo bene..-

-Immaginavo…non  avrei nemmeno dovuto chiedertelo…-

-Che mi dici di lei..!?!?-

-Cosa vuoi che ti dica!?!? Che sta bene!?!? Che l’ha superata brillantemente!?!? Lo sai anche tu che non è così. La conosci meglio di me per sapere che sta da schifo…- lui aveva sbiascicato delle parole incomprensibili al telefono, sembrava avesse detto “Quanto me allora…” ma non potevo esserne sicuro!!

-Come se l’è cavata in questa settimana!?!?-

-Non lo so…-

-Come non lo sai!?!? Ti avevo chiesto di starle vicino…non voglio che faccia nessun tipo di sciocchezza…!!!-

Cosa dovevo fare!? Rovesciargli addosso tutta la verità!? O no!?

Però sapevo che nella nostra compagnia c’erano almeno due persone che erano arrabbiate da morire con lui, se non l’avessi fatto io presto ci avrebbero pensato loro..

-Questa settimana non l’ha vista nessuno di noi… Nemmeno Meiko..- risposi tutto d’un fiato..

-Questo che significa!?!-

-Che si è chiusa in se stessa.. Ecco cosa significa… Non sembra più nemmeno lei..- dissi scrollando la testa..

-E Tramite Michael..!?!- mi chiese Yuri con impazienza..

-Sappiamo solo che sta chiusa nella sua stanza tutto il giorno a studiare.. Mangia poco, quasi nulla!! E la notte piange.. Rumi e Catia sono molto preoccupate…-

-Questo complica le cose…-

-Già e di molto anche… Se va vanti così rischia di ammalarsi!! E mi auguro per te che non sia così, perché se ti vengono a cercare sono tutti cavoli tuoi!!!-

-Gli altri lo sanno!?!?-

-Per una settimana l’abbiamo cercata al telefono…ma non è riuscito a parlarci nessuno, tranne Meiko. Oggi pomeriggio ci ha chiesto di farci trovare tutti al solito bar  e così ha spiegato perché è sparita. Ci ha detto che ha bisogno d’aiuto perché da sola non ce la fa…- aspettai una risposta che non arrivò…

Continuavo a pensare che a tutto quello ci fosse una soluzione. Sapevo che lui stava male e vedere Miki così mi stringeva il cuore. Tanta sofferenza inutile quando due cuori si amavano ancora e così profondamente.  Però c’era un dato di fatto, erano fratello e sorella, purtroppo era qualcosa di davvero difficile da circoscrivere..!!

-Ti prego, ti supplico amico mio… Non lasciarla sola!! Te l’ho affidata perché mi fido di te, stagli accanto, io purtroppo non posso farlo e…sono disperato!! Davvero disperato…credimi…!! Speravo stupidamente che sarebbe stato diverso almeno per lei…-

-Non ti preoccupare, voglio bene anche io a Miki… Cercherò di fare del mio meglio…-

-Ti chiamo presto.. Tienimi informato… Ciao…e grazie di tutto!!-

-Di niente.. Gli amici ci sono apposta.. A presto!!!-

Sebbene non me la fossi sentita di dare un dispiacere a Yu, dell’altro mi aveva affidato un compito estremamente ingrato!! Non mi pesava stare affianco a Miki, non era quello che intendevo, ma dovevo riferire ogni cosa a Yuri, questo comportava il fatto che non potessi omettere nulla!! Gli avevo promesso che gli avrei raccontato ogni cosa che riguardava la piccola Miki e sapevo che non dovevo esimermi dal farlo.. C’erano due persone che erano terribilmente arrabbiate con Yu. Primo fra tutti Ghinta, se gli fosse girata la luna storta avrebbe potuto spiattellare tutto in faccia a Yu senza troppi rigiri di parole!! E poi non dovevo sottovalutare nemmeno Michael. In questa settimana al telefono lo avevo sentito terribilmente affranto, chiaramente era in pena per lei come tutti noi, ma non dovevo nemmeno trascurare che lo legava a Miki un sentimento di amore profondo. Anche lui avrebbe potuto tranquillamente chiamare Yu e dirgli tutto. Inoltre Michael abitava a casa dei Matsura e dei Kohishikaua e spesso aveva l’opportunità di parlare con lui. Ecco perché mi trovavo in una posizione scomoda..

Avrei voluto preservare qualche sofferenza al mio amico Yuri, non essendo costretto a raccontargli dei disagi che stava affrontando Miki, ma non ero nella posizione di farlo. Se non avessi mantenuto la mia promessa lui se la sarebbe presa con me e la nostra amicizia, che per me era molto importante, sarebbe stata in pericolo!! Sapevo che quella situazione non avrebbe portato a nulla di buono. Soprattutto mi chiedevo cosa sarebbe successo se Michael e Ghinta avessero deciso di provarci con lei. Era un discorso che avevo affrontato con lui, sapevamo che questo avrebbe destabilizzato ulteriormente Miki, facendola sentire tra troppi fuochi!! Ci sarebbero stati un sacco di problemi. E poi non potevo non pensare alla furiosa ma controllata gelosia di Yuri…

Sarebbe davvero riuscito a controllarsi vedendoli sgomitare per prendersela!?!?!? Tutti questi pensieri mi agitavano la mente. Decisi di pensare a una cosa alla volta, ora la mia priorità doveva essere stare vicino a Miki come Yuri mi aveva chiesto. Per me e Meiko si stava aprendo un periodo difficile, vedere Miki così non faceva stare bene nessuno dei due. La nostra compagnia era l’unica cosa che in quel momento poteva regalargli qualche momento di serenità…

Ma certamente nulla gli avrebbe tolto Yu dalla testa!!!! 

Poi qualcuno mi interruppe da quella voragine di pensieri…

-Steve!!!!!!-

-Meiko… Ma che ci fai qui!?!?-

-Beh…ti ho visto e ho pensato che potevamo fare un pezzo di strada assieme… Devo fare una piccola deviazione però non mi spiace. Avevo bisogno di un pò della tua contagiosa allegria ora che il mio piccolo girasole si è momentaneamente spento..-

Era terribilmente triste, nell’ultima settimana ci eravamo sentiti molto spesso per telefono Meiko ed io. Non sempre mi parlava di Miki, solo perché purtroppo non ne sapeva molto nemmeno lei. Ma forse aveva bisogno di qualcuno che la rassicurasse ed io lo facevo molto volentieri..

L’amavo ancora…e molto. Purtroppo lei aveva scelto Nick…e io mi ero ripromesso che avrei fatto il bravo, non avrei più cercato di provarci, ma mi sentivo sempre più attratto verso di lei!!

Capivo perfettamente cosa provava la mia amica in questo periodo,  essere lasciati da qualcuno che si ama così profondamente lascia una ferita sempre aperta che a volte sembra rimarginarsi ma che poi riprende a sanguinare!! Ma in realtà rimaneva sempre aperta, se l’amore che avevi provato era come quello che Miki provava per Yuri…e come quello che io sentivo per Meiko!!

Poi però all’improvviso Meiko mi aveva preso il braccio per fermarmi. Fu come una scossa elettrica, la guardai confuso sgranando gli occhi e la mia testa si immobilizzò nello stesso istante in cui la sentii abbracciarmi..

-Meiko…ma che stai facendo!?- non avrei sopportato oltre, non dovevo lasciarmi convincere dall’idea di baciarla.. Mi ero già illuso fin troppo!!

-Ti prego Steve…non chiedermi nulla!!! Tienimi tra le tue braccia e basta. Per favore… Non ti chiedo altro… Ho bisogno solo di sentire le tue braccia che mi stringono!!!-

Ero confuso, sembrava che cercasse coraggio per fare qualcosa che aveva paura di compiere.. Come mi aveva chiesto non gli domandai nulla e incrociai, seppur con esitazione, le mie braccia intorno al suo corpo. La vidi sorridere e piangere. Non riuscivo a capire cosa le fosse preso, sentivo che aveva paura per Miki, era terribilmente preoccupata per lei. Erano sempre state inseparabili, ma chissà per quale motivo ero quasi certo ci fosse dell’altro. Rimasi buono, sempre stringendola a me, nel mio cuore però una piccola speranza si era riaccesa. Pensai che forse il futuro dopo tanta sofferenza magari mi avrebbe riservato qualcosa di buono, ma  mi stavo nuovamente illudendo e ricacciai ogni pensiero fuori dalla mia testa!!

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Capitolo 10
*** Vecchi e nuovi amori... ***


Vecchi e nuovi amori...

Sul mio letto stavo pensando a tutta la mia vita e dovevo partire da una considerazione estremamente importante, ora che l’avevo capito dopo molto tempo. Avevo passato gli ultimi anni della mia vita a combattere per l’uomo che amavo e oggi mi sembrava quasi che quelle lotte infinite non fossero servite a nulla. Era estremamente ingiusto da parte mia vederla così, perché in fondo tutto quello che avevo fatto era stato perché pensavo di non poter vivere senza di lui.

Invece...avevo sbagliato tutto e non avevo compreso la verità, mi ero abituata alla nostra routine..

Vedersi di nascosto in biblioteca, andare fuori città per evitare che ci vedessero..

Però adesso lo sapevo,  non amavo più Nick!! E mi sembrava impossibile!!

Quando Nick mi aveva lasciata per me era stato terribile, lo amavo con tutta me stessa. Ero disposta a lasciare tutto pur di stare con lui ma da quando qualche giorno fa mi aveva chiesto di trasferirmi con lui a Hiroshima una fitta al cuore mi aveva pienamente travolto. Innanzitutto perché non sarei mai riuscita a separarmi dalla mia Miki, dall’unica vera amica che io avessi mai avuto, ma questo non era il solo motivo…

Negli ultimi anni tra tutti i rapporti che avevo stretto, uno si era solidificato molto, in quel brutto periodo, quando io e Nick non stavamo più insieme , Miki, Yuri e Steve erano stati quelli che più mi erano stati accanto. E Steve si era innamorato di me.. Mi aveva fatto una corte spietata!! All’inizio per me sopportarlo era stata un’impresa…

Ma devo ammettere che…non avevo assolutamente capito nulla di lui!! E quello che non avevo capito io, era che… mi ero completamente persa nel suo modo di fare. Con lui mi arrabbiavo, sbraitavo non facevamo altro che litigare, ma come mi faceva ridere lui, a parte Miki, non era in grado di farlo nessuno!! Col tempo vedendoci spesso, avevo imparato che dentro di lui si nascondeva molto di più e avevo iniziato ad apprezzare quel suo leggero modo di fare!!

In realtà non era il ragazzo  sciupa-femmine che avevamo pensato lui fosse, era  semplicemente quel tipo di ragazzo molto carino e corteggiato che aveva  sempre al suo seguito uno stuolo di ragazze adoranti che lui la maggior parte delle volte considerava per pura cortesia.

Certo che il  suo atteggiamento lasciava intendere tutt’altro…

Con me ad esempio faceva lo sbruffone. Cercava in tutti i modi di attirare la mia attenzione vantandosi delle sue numerose conquiste e ricordandomi che presto sarei capitolata ed io a quel punto avrei dovuto saperla lunga, invece di lasciarlo perdere mi ero lasciata convincere dall’idea che dietro quella sicurezza in realtà si nascondesse dell’altro. Così mi ero lasciata coinvolgere sempre di più!!

Era un ragazzo fondamentalmente insicuro, si comportava da sbruffone perché aveva solo paura di mostrare la parte più dolce del suo carattere. Con me era stato di una sensibilità estrema, era disposto ad aspettarmi per tutto il tempo che mi sarebbe servito, infatti quando in quel periodo ci frequentavamo, non aveva mai preteso nulla da me. Sapeva che il mio cuore apparteneva ancora ad un altro uomo e non mi chiedeva niente. In tutta la nostra breve “storia” c’erano stati solo due baci. Il primo me lo aveva rubato,  sapevo che per lui era molto difficile. Mi amava e in un certo senso sapevo che soffriva, perché la mia indecisione doveva essere terribilmente frustrante per lui!! Ma…quel bacio, seppur breve e rubato, era stato il più bello della mia vita. Era stato bellissimo, forse perché semplicemente era stato lui a darmelo!! Forse perché già allora mi ero innamorata di Steve!!

Ma ora ne sono certa, lo amavo, ero capitolata come lui aveva previsto e questo perché, in quei momenti passati insieme, lui mi aveva lasciato delle dosi concentrate di se stesso. Mi aveva mostrato il suo lato sensibile e umano quando giocava con i suoi nipotini nel giardino di casa sua, i figli di sua sorella. Mi aveva mostrato il suo lato forte e determinato quando prendeva una decisione e cercava di portarla avanti!!

Era un ragazzo generoso e altruista alla fine e aveva un alto senso dei valori in cui anche io avevo sempre creduto. Condividevo un sacco di cose con lui…

E devo ammettere che io non ero mai stata così felice e serena di avere qualcuno affianco come in quel periodo. Poi però ero tornata con Nick…

Io non so spiegare cosa mi sia successo, ma avevo deciso di tornare tra le sue braccia e di continuare la mia storia con lui. Questo aveva ferito enormemente Steve, aveva creduto che io non avessi mai provato nulla per lui. Ma come potevo dirgli la verità e spiegarla a me stessa?! Io non mi ero resa conto consciamente che amavo due uomini completamente diversi tra di loro, ma che col tempo il mio primo amore si stava consumando lasciando posto a un nuovo sentimento!! E le labbra si Steve, spesso sognavo di poterle baciare senza timore, tanto che il secondo bacio che ci fu tra di noi, glielo avevo dato io sulla porta di casa mia. Era stato un bacio profondo e passionale, l’avevo stretto a me con tutta la forza che avevo!! Ma evidentemente non ero stata in grado di fargli capire che quello che vivevo con lui era autentico e meraviglioso. Erano stati momenti semplici, estremamente tranquilli per così dire, ma dentro di me li avevo custoditi gelosamente, perché avevo paura che dimenticandomeli morisse anche il sentimento che sentivo per lui e che anche lui si scordasse di me. Quante notti avevo pianto abbracciata al cuscino del mio letto perché non potevo chiamarlo, sentire la sua voce, passare momenti indimenticabili come prima!!

Steve mi era entrato dentro senza che me ne accorgessi e una parte di me se n’era accorta immediatamente, sin dai primi giorni che la nostra storia era finita.

Mi sentivo vuota di una parte che aveva fatto nascere lui, sembrava che mi mancasse un amico a cui ero affezionata ma in realtà era come se fossi priva di aria, come se non ne avessi a sufficienza per poter sopravvivere ed ogni respiro era un’agonia, perché l’aria diveniva sempre minore ogni giorno che passava. Ero impigliata nella prigione d’oro dell’amore che io mi ero scelta, poi però inevitabilmente questo pesciolino, che credeva di essere felice tra i lustrini, all’improvviso comincia a rantolare fuor d’acqua e ogni giorno che passa soffoca ogni giorno di più.

Avevo fatto un grossissimo sbaglio di valutazione. Non ero più innamorata di Nick all’epoca che scelsi di tornare con lui. Ero innamorata dei nostri ricordi, di quello che tra noi era stato, di quello che per tanto tempo lui aveva rappresentato per me. L’avevo amato molto e questo era un dato di fatto, in fondo avevo rischiato tanto per lui, ma col tempo non mi ero accorta che crescendo le mie priorità erano cambiate e che c’erano tante cose che Nick, per il suo modo di essere, non poteva offrirmi. Io avevo bisogno dell’amore che mi offriva Steve e ne avevo bisogno non perché lui sapevo che mi avrebbe dato quello che io desideravo da un rapporto. Volevo lui…solo ed esclusivamente lui, lui era l’altra metà di me. Per anni avevo cercato quell’amore…credevo di averlo visto e trovato in Nick, ma in realtà l’aveva creato la mia mente. Ma quello che amore è!? No so come avessi potuto amare in quel modo, avevo amato e idealizzato Nick, era ovvio. Che confusione.  Migliaia di pensieri per descrivere quello che nella mia testa si andava materializzando, adesso tutto iniziava ad avere un senso e un significato preciso.

Avevo parlato con Miki di quello che mi stava succedendo. Mi aveva consigliato di chiarirmi con me stessa prima di affrontare Nick, dovevo esser certa di amare Steve prima di dirgli quello che dentro di me si agitava. Io che ero sempre stata estremamente decisa sui miei sentimenti, alla fine avevo dovuto mettere in discussione tutto e convenire che in realtà avevo stravolto il concetto d’amore reale e amore idealizzato. Amavo Steve anche  per i suoi tanti difetti, per tutto quello che era. Pur avendolo amato forse avevo confuso Nick con il padre che avrei sempre voluto,  con la figura che mi desse certezze e affetto e in questo era stato all’altezza sicuramente. Ma ora che ero diventata una donna avevo scoperto che l’uomo che stavo cercando era un altro!!

Era Steve…e avrei fatto tutto quello che era in mio potere per riprendermelo!! Speravo solo che non fosse troppo tardi. Gli avevo chiesto di abbracciarmi senza chiedermi nulla poco fa, perché avevo  bisogno di coraggio e sentire le sue braccia intorno al mio corpo era stato un sollievo. Per un momento avevo avuto l’impressione di esser tornata indietro nel tempo,  a quando io e lui stavamo insieme. E…avevo pianto di gioia!!

Quanto mi erano mancati quei momenti, quanto mi era mancato il mio Steve!! Tante cose mi facevano sentire a casa di lui e soprattutto tante cose mi facevano comprendere di essere  amata da lui.. il suo sguardo, il suo profumo così denso tra i suoi vestiti, le sue braccia, i suoi occhi sognanti che mi guardavano!!

Presto avrei affrontato Nick per dirgli che amavo un altro e che non potevo seguirlo ad Hiroshima.. Sarebbe stato doloroso ma necessario…

Quando ormai si era fatto tardi, il campanello di casa mia era squillato e subito compresi che Nick era arrivato. Avrei dovuto dirgli quelle cose molto tempo prima, quando era tornato,  avrei voltato pagina a cuore più leggero forse, avrei evitato di fare stare male sia Steve che lui. Ora invece sarebbe stato più complicato, Steve forse sarebbe stato felice accanto a me, ma Nick sarebbe partito da solo per Hiroshima, deluso e ferito.. Forse tra di noi non ci sarebbe stato posto per un’amicizia almeno per il momento. E all’inizio non potergli parlare mi avrebbe fatto un po’ soffrire, ma sapevo che se Steve fosse stato con me io non avrei avuto bisogno di niente. Ci avrebbe pensato lui a rendermi serena e col tempo magari tra me e Nick i rapporti sarebbero potuti cambiare.

Quando aprii la porta Nick non mi aveva abbracciato come ogni volta. Lui era sempre stato un attento osservatore e sapevo che aveva notato che ultimamente il mio atteggiamento era cambiato.

Non  ero più la stessa Meiko, sapeva che stavo pensando  a qualcosa che lo riguardava perché inevitabilmente lo diceva il piccolo allontanamento che io avevo attuato nei suoi confronti. Non potevo essere così ottusa da continuare a fare finta di nulla e a comportarmi come sempre.

Ci accomodammo in salotto, l’uno  di fronte all’altro e presi coraggio…

-Vedi Nick…ti ho fatto venire qui perché ho bisogno di parlarti di una cosa estremamente importante e che non potevo più rimandare…-

-Sapevo che prima o poi sarebbe successo… Ultimamente tra di noi i silenzi si erano fatti troppo insistenti, ma ho rispettato la tua posizione perché avevo capito che non eri ancora pronta per parlarmene. Forse non avevi ben chiaro quello che dovevi dirmi!?!?-

-Esatto!! Sapevo che avevi capito dal mio atteggiamento che qualcosa mi turbava…- dissi sfregandomi le mani l’una nell’altra… -però volevo essere sicura delle mie decisioni e soprattutto volevo esser certa di quello che stavo considerando da un po’ di tempo a questa parte…-

-Ti ascolto…ma credo di poter capire cosa mi stai per dire Meiko…- mi disse perforandomi con lo sguardo…

-Mi spiace Nick!! Ma io non posso partire con te per Hiroshima…- lo guardai decisa, volevo che capisse che non c’era via d’uscita, ormai avevo preso la mia posizione e l’avrei seguita senza batter ciglio..

-Fino ad un anno fa, sarei stata disposta a seguirti fino in capo al mondo Nick, se era necessario… Ma adesso per me sono cambiate  troppe cose…-

-Dimmi cos’è cambiato…-

-Innanzitutto sai perfettamente quanto per me sia importante la vicinanza con Miki.. Io e lei siamo sempre state inseparabili e solo il pensiero di non vederla più è troppo doloroso per me, lei è come una sorella. Senza contare che ora ha bisogno di me…- aspettai ancora un secondo prima di continuare, poi raccolte le parole gli dissi quello che forse lui si aspettava…

-Inoltre quello che mi spinge a  rifiutare il tuo invito è il fatto che...i miei sentimenti per te sono cambiati!!  Purtroppo mi sono resa conto troppo tardi che non ti amo più. Ti voglio molto bene Nick, ci sarà sempre un profondo affetto che mi legherà a te, ma so bene che per far continuare un rapporto questo non basta… E poi voglio essere completamente corretta con te, come sono sempre stata…- lui mi guardò con comprensione, forse aveva capito…

-Mi è mancato molto Steve in questo periodo. Mi mancava non come un semplice amico che mi era stato accanto per tanto tempo. Quando eri tornato io pensavo di amarti ancora e avevo giustificato la mia storia con Steve come un momento di debolezza dovuto al fatto che mi mancavi tu… Era un alibi perfetto per me, non potevo ammettere con me stessa che nel frattempo che tu non c’eri...io mi ero innamorata di un altro. Mi dispiace immensamente Nick…ma che senso ha continuare a mentire a me stessa sé amo un altro?!-

-Dispiace anche a me,Meiko… Ma una parte di colpa ce l’ho anche io…!! Io mi ero accorto che provavi qualcosa per lui, volevo portarti via perché ero convinto che questo avrebbe cambiato le cose. Come si dice!?!?!? Ah…si… Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Però in fondo hai ragione tu, non potrei mai accontentarmi dell’affetto che provi per me, Meiko! Non voglio che tu ti senta in colpa, tra noi erano cambiate troppe cose e questo rapporto si stava consumando a poco a poco.  Credo che…sia molto meglio così anche per me…-

Sapevo che da entrambe le parti c’era un pò di tristezza, avevamo condiviso tutto io e lui per molto tempo. Ma adesso che le nostre posizioni si erano chiarite lo vedevo molto più rilassato e questo affievoliva di un poco il mio dispiacere per aver rovinato tutte le speranze di Nick…

-Ti auguro che tutti i tuoi sogni Nick possano avverarsi. Ogni tanto chiamami…mi farebbe piacere!! Ma sono certa che Hiroshima parlerà molto presto di te. Sei sempre stato un insegnante brillante..-

-Grazie Meiko…penso che Hiroshima mi darà delle soddisfazioni…- mi disse sorridendo..

Un tempo quel sorriso mi avrebbe portato a stringerlo tra le braccia, ora, che quel desiderio non c’era più, mi sentii un pò triste,  avevo amato quella persona con tutta me stessa per anni e ora la consapevolezza che gli volevo bene come a un fratello mi fece sentire angosciata!! Quanto era cambiato in così poco tempo. Il mio mondo si era rovesciato, ma adesso c’era un altro sole a rendermi felice e questo mi rincuorò immediatamente.

Volevo continuare a parlare con Nick, per chiedergli quali sarebbero stati i suoi progetti, però ero un pò titubante… L’avrei reso triste!?!?

Non sapevo cosa fare, ma all’improvviso il telefono cominciò a squillare.  Erano le 10 e mezza passate e mi chiesi chi poteva chiamare a quell’ora tarda. Poi ricordai che spesso Miki mi chiamava  anche se era sera inoltrata, solitamente per dirmi qualcosa che aveva dimenticato di comunicarmi in giornata. Sorrisi subito e rincuorata pensai che almeno in quello non era cambiata!! Era sempre la mia piccola tardona!!!! Corsi al telefono ed alzai la cornetta…

-Sei la solita tardona Miki… Cosa ti sei dimenticata questa volta….!?!!?- dissi ridendo…

Ma la voce dall’altra parte non era quella della mia amica e quando sentii di chi si trattava il panico cominciò ad impossessarsi di me…

-Meiko… Scusami, sono Michael…- aveva una voce tetra ed era terribilmente agitato…

-Che succede!?!? Perché mi chiami…!?!? È successo qualcosa alla mia piccola Miki….-

-Veramente speravo che mi dicessi che era lì con te…-

-Ma cosa stai dicendo!?!?!? Miki era con Ghinta… Ma…non è a casa!!?!?-

-No… Non è mai rientrata!!!-

-Ma non è possibile… Sono passate ore Michael…..!!!!!! Ore!!!! Hai chiamato Ghinta!?!?!-

-Si…certo non sono mica stupido!!! Ho chiamato lui….ma mi ha detto che è da ore che si è separato da Miki….- mi sentivo svenire…

Avrei dovuto sapere che non dovevo lasciare sola Miki. Lei stava facendo di tutto per essere forte e riprendersi da questa brutta batosta, ma noi che eravamo i suoi amici ora più che mai dovevamo prenderci cura di lei…

-Dobbiamo andare a cercarla Michael. Subito!!!Prima che si cacci in qualche guaio e sia troppo tardi. Aspetta però…magari è da Arimi o Elisa hai provato!?!?!?-

-Meiko… Ho già chiamato tutti… Tu eri la nostra ultima speranza…-

Il terrore si era impadronito di me!!! Dov’era la mia migliore amica!!?!?!? Cosa stava facendo da sola in giro per la città!?!?

-Michael ci troviamo tutti al nostro bar preferito, da lì ci divideremo in squadre per trovare Miki. Io  avverto Steve. Di ai genitori di Miki di rimanere a casa e che se per  caso lei tornasse di avvertirci che andremo lì per vedere come sta…-

-Ok… A tra poco….!!!- non appena buttai giù il telefono spiegai a Nick l’accaduto e lui mi aveva detto che sarebbe tornato a casa ma di fargli sapere se l’avevamo ritrovata…

Immediatamente infilai il primo giubbotto che avevo trovato nell’armadio e correndo fuori di casa presi il cellulare componendo il numero di Steve.

-Ehi Meiko.. Buonasera…..!!!- affannata risposi…

-Steve scusami per l’ora… Miki è li da te!?!?-

-No… certo che no… Perché me lo chiedi!!?!?!?!?-

-Non è ancora rientrata a casa Steve….-

-Mantieni la calma Meiko… Avete chiamato Ghinta…!?! Era insieme a lui quando li abbiamo lasciati…-

-Michael ha già chiamato tutti… Nessuno l’ha vista Steve!! Ghinta ha detto che è da ore che si sono separati…-

Ora era preoccupato e in ansia anche lui. Potevo percepirlo dal respiro affannato che sentivo attraverso il telefono..

-Dove sei Meiko!?!?-

-Abbiamo deciso di vederci tutti al bar per dividerci in squadre e andarla a cercare… Ora sto raggiungendo il posto…!!!-

-Bene…aspettatemi… Sarò lì a breve.. Tra cinque minuti…-

Aveva buttato giù il telefono.. Ora che sapevo che eravamo un bel gruppo mi sentivo più tranquilla. Potevamo dividerci e con un po’ di fortuna avremmo trovato presto Miki!!

Potevo immaginare cosa l’avesse trattenuta. Ero quasi certa che durante il tragitto avesse visto o incontrato qualcosa che le aveva ricordato la sua storia con Yuri e molto probabilmente questo doveva averla messa in crisi. Proprio come era accaduto a me con Nick, ora l’equilibrio di Miki era precario ed era proprio per questo che noi dovevamo essere più attenti di prima. Ma eravamo stati ingenui nel pensare che lei fosse già così forte da superare anche quei improvvisi momenti di crollo. Lei stessa ci aveva detto che aveva bisogno di noi… Correvo a perdifiato tra le vie della città, presto avrei raggiunto i miei amici e desideravo tanto imbattermi in lei dominando la mia ansia che cresceva… Dove sei Miki!?!?!?

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Capitolo 11
*** Dove sei Miki?! ***


Dove sei Miki?!

In casa tutti avevano lo sguardo perso nel vuoto… C’era un gran silenzio e Rumi seduta sul divano osservava i volti sconsolati della sua grande famiglia ragionando sul da farsi…

-La situazione sta precipitando… Dobbiamo fare qualcosa…e Subito anche!!!!-

-Già Rumi, ma cosa!?!?- disse Catia in preda al più totale panico.. –è una tortura vedere così Miki… Cosa dobbiamo fare!?!?-

-C’è una cosa che dobbiamo decidere prima di tutte…- disse Jin ragionando –tra poco chiamerà Yu…e dobbiamo decidere se dirgli o meno che Miki è sparita!!!-

-Dimentichi però una cosa importante… Tra loro c’è qualcosa che non va Jin…- disse Catia… -E Yuri è innamorato di Miki…così rischiamo di metterlo in ansia…-

-Ok… Ma non pensi che si accorgerà che c’è qualcosa che ci turba!?!?- disse Jin… -Lo sai anche tu com’è Yu…lo capisce quando qualcosa non funziona.. E sono certo che subito dopo chiamerebbe il suo amico Steve per sapere la verità…-

Catia sapeva che aveva ragione e annuiva!!

-Hai ragione… Yu lo farebbe di sicuro…- disse Yuogi…

-Sappiamo tutti perché Miki sta così male…- disse Rumi addolorata… -Miki ama Yu e viceversa… Ma tra loro è successo qualcosa che li ha allontanati… Ma cosa!?!!?-

-Lo sai perfettamente che da loro non lo sapremo mai…- disse Yuogi.. –Sono del tutto certo che non ci hanno coinvolti per timidezza e per paura di turbare la nostra quiete famigliare!! Ma è anche vero che  così non possiamo aiutarli…-

-Yu era terribilmente afflitto quando è partito…- disse Rumi asciugandosi una lacrima.. –E Miki sta impazzendo dal dolore. Chissà come starà soffrendo anche Yu…!!! La loro storia funzionava bene, era totalmente evidente che lui l’amasse come il primo giorno… Ma allora perché!!?!?-

-Anche Miki è ancora innamorata di lui…- disse Catia… -L’altra sera sono entrata in camera sua per portarle la biancheria stirata…e…aveva il viso ancora umido di lacrime! Indossava la camicia di Yu…quella che lui le ha regalato. Mi ha fatto così tenerezza vederla talmente indifesa e angosciata…!!!-

-Forse dovremmo affrontare l’argomento con lei…- disse Yuogi allo stremo della disperazione…

-No…- disse Rumi… -Se Miki avesse voluto parlare del suo dolore l’avrebbe già fatto!! Non trovate!?!? Lei è sempre stata una ragazza che si confidava sui suoi problemi e lo faceva con tutti noi abbastanza liberamente, ma se ci fate caso non hai mai parlato della sua storia d’amore con Yu e questo probabilmente  perché era un argomento che voleva gestirsi da sola, non coinvolgendoci.. Noi siamo sempre stati obiettivi con i nostri figli. Ma avevano chiaramente paura che trascinandoci, tra di noi si sarebbero potute create tensioni se tra loro ci fosse stato qualche problema!! Dobbiamo rispettare la loro scelta. Se eventualmente Miki decidesse di parlare con noi, ci saremo… Come sempre!!!-

-Anche io sono d’accordo  con te Rumi..!!!- disse Catia…

-Ma allora cosa facciamo con Yu!?!? Tra poco chiamerà…- disse Yuogi…

-Dobbiamo dirglielo.. Non ce lo perdonerebbe mai se glielo tenessimo nascosto…!!!- disse Catia preoccupata.. –Non mi stupirebbe se prendesse il primo aereo e tornasse in Giappone..-

-No questo glielo impediremo…- disse Rumi.. –Sarebbe una follia, lo terremo aggiornato. Stai tranquilla Catia, sono sicura che ci riporteranno la nostra Miki sana e salva…!!!-

Catia abbracciò Rumi forte…

-Oh Rumi…!!! Dovrei esser io a consolare te in realtà!!!-

Il telefono squillava… Tutti lo guardavano con impazienza. Quello era sicuramente Yu che telefonava per aggiornarci sul suo soggiorno in America. Come avrebbe reagito…!?!?

Tutti, come sempre, si avvicinarono all’apparecchio e misero il viva-voce…

-Ehi…ma quanto ci avete messo per rispondere!?!? Di solito non siete così lenti e fate un fracasso infernale…!!!- disse Yu ridendo…

-Ciao tesoro!!! Già…hai ragione Yu.. Abbiamo i riflessi rallentati oggi…- disse Catia..

-Ciao Yu!!!- dissero gli altri in coro.. Dall’altra parte del mondo però chi era al telefono sembrava perplesso..

-Ma dimmi caro… Come sta andando lì!?!?- chissà perché ma all’improvviso il tono di Catia si era fatto più gioioso e anche gli altri avevano cominciato a fare un gran baccano intorno al telefono.. Chiaramente il motivo, era che non se la sentivano di raccontare a Yu quello che stava accadendo!!

Yuri al telefono era sempre silenzioso finché non ruppe il silenzio dicendo..

-Mi state nascondendo qualcosa vero!?!?-

-Assolutamente nulla Yu!!! Stai tranquillo, stiamo tutti bene.. Non ti devi preoccupare per noi…!!! Piuttosto raccontaci di te…-

- Che sta succedendo lì!?!?!? Lo so che mi state nascondendo qualcosa…lo sento dalle vostre voci… C’è qualcosa che dovrei sapere e non volete dirmi…!!?!?!?!?! –

-No Yu…è che…-

-Passatemi Michael. Voglio parlare con lui…-

-Yu…Michael non c’è… è fuori….-

-Dov’è Miki!?!?!? Allora passatemi Miki…. Subito!!!-

-Miki…!?!? Lei sta riposando…era molto stanca Yu!!! Sai sta studiando molto per il suo test d’ingresso per l’università…-

-Voglio parlare con Miki… ADESSO!!!!- disse urlando al telefono!!!!

Lo sapevano che sarebbe andata così e lui dall’altra parte aveva completamente perso il controllo!!! 

-Yu… Ti prego…è tutto a posto credimi!! Non c’è bisogno che ti agiti.. Stiamo tutti bene…-

-Allora, se state tutti bene, non c’è motivo che voi non possiate passarmi Miki, è da una settimana che non la sento e la voglio salutare…!!! O me la passate o chiamo Michael al cellulare!!!-

Aveva capito che il soggetto della nostra ansia era Miki, sapevamo che era troppo tardi. Ci eravamo traditi!!!

-Non possiamo passartela Yu. Perché…Miki è scomparsa!! Nessuno sa dove sia. Gli altri sono usciti a cercarla, ma finora non l’hanno trovata!! Siamo molto preoccupati…ma la troveranno! Ne siamo certi!!!-

-Cosa significa che è scomparsa!?!!? È uscita da sola!?!?!-

-No era con i suoi amici Yu… Però da quanto ho capito lei poi doveva fare un pezzo di strada insieme a Ghinta…!!! Ma non è mai rientrata….-

-Sarà con Ghinta… Avete provato a…-

-Michael ha chiamato tutti Yu… Miki non è con nessuno dei suoi amici. Con Ghinta abbiamo parlato e ha detto che erano ore che si era separato da lei…-

-è un’incosciente!!! Da sola… a quest’ora…fuori casa!!! Ma cosa pensa di fare!?!?- disse Yuri gridando in preda all’angoscia..

-Non sappiamo cosa gli stia accadendo Yu! Sappiamo solo che Miki in questo periodo sta molto male. Ma con noi non vuole confidarsi…- tutti guardarono Catia stupiti…

Era arrabbiata. Ma poi a poco a poco aveva cambiato espressione, conosceva abbastanza suo figlio per capire come si sentisse ora…

-Ascolta Yu… Appena sappiamo qualcosa cercherò di farti sapere… Va bene!?!?-

-Si…- disse lui con la voce rotta.. –Aspetto notizie.. per favore non ti dimenticare!!-

Aveva riagganciato. Tutti sapevano che in un certo senso avevano fatto la cosa giusta rendendolo partecipe di quello che era accaduto! Sapevano tutti che Miki era la ragazza che Yuri amava e in un certo senso adesso lui, al di là del mondo, stava attraversando un momento di profonda angoscia e rabbia.. Non poteva esser lì a cercarla e poi a consolarla, eventualmente.

 Tutti si strinsero in un abbraccio, profondamente turbati ed afflitti per il dolore che stavano provando i loro figli. Chissà cosa era successo di così grave da portare a una lontananza forzata quei due ragazzi che si amavano e si appartenevano ancora, ma qualunque cosa fosse, Rumi, Catia, Jin e Yuogi sapevano che non l’avrebbero mai saputo! Si sarebbero accontentati di stare vicino ai loro figli offrendo loro tutto l’amore che potevano dargli..

Però per ora, il loro unico pensiero, era riabbracciare presto la loro piccola Miki…..!!

 

“Eccoli!!!!” pensò Meiko!!!! C’erano tutti, persino Steve era arrivato prima di lei…

-Ragazzi….!!!-

-Ciao Meiko…- risposero tutti visibilmente preoccupati…

-Sto provando a chiamarla da un bel pezzo… Il cellulare è sempre staccato…- disse Michael…

-Era scarico…- disse Ghinta –Suonava già quando eravamo insieme… A quest’ora è già morto di sicuro!!!-

-Ti ha detto qualcosa in particolare quando vi siete lasciati per proseguire…!?!!?!?- disse Arimi…

-Ma no!! Non mi ha detto nulla. E poi sapete come sono fatto…!!! Se avesse parlato di lui a botta calda avrei detto tutto quello che mi passava per la testa. E lei lo sa!!! Non ne abbiamo nemmeno parlato di lui… Mi ha solo spiegato perché non si è confidata subito con me!!-

-Potrebbe essere ovunque…!!!- disse Elisa agitata…

-Si è vero…- disse Steve… -Dividiamoci… Solo così riusciremo a controllare più posti contemporaneamente…-

-Si è la cosa migliore…- disse William…

Poi all’improvviso il cellulare di Steve squillò…

-Pronto…-

-Steve!!!! Dov’è Miki…!?!?! Ti prego…dimmi che l’avete trovata…!!!- io che ero affianco a Steve riconobbi subito quella voce e sgranai gli occhi, ma la mia bocca mi tradì..

-Yuri….!?!?- quando mi resi conto di aver parlato ad alta voce, ormai intorno a me, si era scatenato un putiferio…

Tutti tenevano Ghinta per il busto che gridava contro Yuri…

-Sei un bastardo Yuri!!! Ti avevo chiesto di non farla soffrire!! Io te lo giuro, se stasera non trovo Miki sana e salva vengo a New York e ti uccido con le mie mani…. Hai capito!!?!?!?!? Io ti ammazzo!! Ho rinunciato a lei sperando fosse la scelta giusta ma tu non la meriti Yuri!!!! Non la meriti una ragazza come lei!!!! Non me ne frega niente…..io finirò a marcire in prigione ma questa non te la perdono!!!! Non te la perdonerò mai!!!!-

E nonostante Michael non avesse detto niente la pensava esattamente come lui.

Ghinta nel frattempo si era allontanato e correva per andare a cercare Miki, Arimi aveva deciso di andare con lui per provare a calmarlo ma sarebbe stato davvero arduo farlo ragionare. Per l’ennesima volta avevamo capito quanto il nostro amico fosse legato a Miki…quanto le volesse bene!!

Ma ora le priorità erano altre.

 Da quanto avevo potuto capire Steve aveva promesso che avrebbe aggiornato Yuri e ci dividemmo tutti per cominciare a cercare seriamente la nostra amica. Erano quasi le 11… Rumi e Catia da casa non ci avevano fatto sapere nulla e probabilmente Miki quindi non era ancora tornata.

Ognuno di noi aveva preso una direzione diversa, ma era difficile capire in quale posto sarebbe potuta essere la nostra amica.

Steve aveva chiesto a Yuri se c’era un posto speciale dove avevano dei ricordi particolarmente forti che li avevano uniti. Ma da quello che mi diceva Miki, ogni luogo aveva sempre rappresentato qualcosa di bello e unico per loro…

Escludevo che avesse raggiunto la mia casa al mare oppure al villetta in montagna di Steve. Quei luoghi raccoglievano due ricordi estremamente importanti per la loro storia, ma nonostante Miki in questo periodo non fosse molto lucida rimaneva comunque una ragazza diligente e non si sarebbe mai avventurata da sola in posti così lontani. Ero poi certa che non avrebbe mai voluto far preoccupare volontariamente tutti noi!!! Probabilmente, come la prima volta, il dolore doveva averla trascinata a vagare per la città inconsapevolmente. Ma ovviamente queste sue avventure notturne nella semi-incoscienza cominciavano a preoccupare da morire tutti noi!!!

-Meiko…sto cominciando a pensare che dobbiamo fare qualcosa prima che quella ragazza impazzisca…- mi aveva detto Steve mentre correvamo nella notte…

-Non dovevamo lasciarla sola… Cavolo…anche Ghinta però!!!-

-Meiko…l’ha lasciata sulla strada di casa.. 10 minuti e sarebbe arrivata!! Alla fine non è colpa di Ghinta, non potevamo sapere..-

-Steve… Noi conosciamo bene Miki!! E sappiamo cosa rappresentava per lei Yuri. Forse hai ragione tu nel dire che non potevamo prevederlo, ma sapevamo con certezza che sarebbe stato un periodo difficilissimo!!! Se fossimo stati tutti un pò più prudenti l’avremmo evitato…-

-Lo so… è normale che si lasci trascinare dai ricordi… In un certo senso abbiamo un po’ sottovalutato il suo dolore e la sua angoscia. Non possiamo pretendere che dopo una settimana sia forte per tutto..- disse Steve…

-Già…forse è stato questo lo sbaglio, credere a quello che ci ha detto!! Credere che era più forte di quanto pensassimo…-

-Lei è sempre stata decisa e determinata ma ci sono momenti che anche quelli vengono a mancare…- era vero… anche a me era accaduto…

Continuammo a correre per la città mantenendoci in contatto con i cellulari dei nostri amici. Erano le 11 e mezza e di Miki nemmeno l’ombra…

Il telefono di Steve sembrava una centralina telefonica e in tutte quelle chiamate riuscii a intercettare la voce di Yuri per almeno tre volte..

In quei momenti mi veniva da pensare una cosa, mi chiedevo se Yuri sapesse i movimenti di Miki tramite Steve.. Mi spiego meglio!!

Avevo l’impressione che Steve fosse diventato una specie di protettore di Miki, si interessava spesso a lei e voleva sempre sapere come se la cavasse. Ero quasi certa che Yu avesse chiesto al suo migliore amico di controllarla e di starle accanto, ma soprattutto mi veniva da pensare che gli avesse chiesto di tenerlo aggiornato su tutto quello che la riguardava. Nella prima telefonata il tono di Yu era estremamente angosciato e preoccupato,  era come se avesse perso completamente il controllo…e…non era da lui!! Lui perdeva  lucidità solo ed esclusivamente quando si trattava di Miki. E questo mi faceva sorgere un sacco di domande… Amava o no la mia amica!?!?

Ma sapevo che a quelle domande non avrei mai avuto una risposta. Steve non avrebbe mai tradito il suo migliore amico, come io non avrei mai potuto tradire la mia migliore amica. Si trattava di avere rispetto e si trattava soprattutto di fiducia, un valore a cui io, Miki, Steve e Yuri credevamo molto… Quindi abbandonai quei ragionamenti e finii col pensare che se era destino che Yu e Miki fossero tornati insieme questo sarebbe successo anche senza l’intervento di terze persone.

Continuammo a correre per molto tempo, eravamo tutti sempre più in pensiero, erano rimasti molti posti da vedere ma quelli più significativi per Miki li avevamo quasi tutti controllati. Gli altri avevano già preso altre direzioni, quando mi venne in mente che c’era ancora un posto dove potevamo andare. Yu ci aveva raccontato lo strano incontro che aveva fatto con Miki, quel giorno nel parco e ricordai che  ci aveva accennato di un bar a cui si era seduto a fine giornata per osservarci prima di andare via. Mi ricordavo perfettamente qual’era il bar, era solo un’idea ma poteva essere giusta, con Steve percorremmo la via che avevamo appena fatto per dirigerci in un altro posto, in poco tempo ci saremmo arrivati e forse avremmo trovato lì Miki con un po’ di fortuna!!

Ero terribilmente spaventata,  era stata la giornata più brutta di tutta la mia vita…

Speravo solo di non aver perso l’unica amica essenziale della mia vita!! “Ti prego Miki….” Dicevo tra me e me…” io e te abbiamo ancora un sacco di cose da fare nella nostra vita… Ricordatelo!!! Non puoi mollare proprio ora…non devi!!!”…

E ancora più disperata accelerai il passo intanto che la pioggia cominciava a cadere scrosciante tra le vie del centro storico.

Finalmente arrivammo al bar in cui quel giorno Yu si era seduto, era ancora aperto e con mia grande delusione notai che in quella zona non c’era traccia di Miki. Mi avvicinai al locale non completamente soddisfatta, un cameriere stava fumando sulla porta e se era lì da un pò, avrebbe sicuramente notato una ragazza bella come Miki. Non passava così inosservata, nonostante lei non se ne curasse per niente…!!!

-Scusa…per favore ho una cosa da chiederti che è estremamente importante…- gli dissi..

-Certo…se posso  aiutarti con piacere…- mi rispose…

-Stiamo cercando una ragazza molto bella… è da sola in giro per la città. è abbastanza alta e ha lunghi capelli ricci, castani sciolti sulle spalle…- cercava di ricordare, ma sembrava perplesso… -per favore cerca di fare un piccolo sforzo..!! Anche un piccolo dettaglio sulla direzione che ha preso, se l’hai per caso notata, per noi sarebbe importantissimo…!!!-

-Si certo…prima che cominciasse a piovere è stata seduta a quel tavolo, c’è rimasta per molto tempo. Sembrava che avesse pianto parecchio i suoi occhi erano tanto rossi.. Ha pagato la consumazione e se n’è andata…ma al massimo cinque minuti fa..!!-

-Grazie…- gli dissi sorridendo estremamente grata a quelle informazioni… -non so davvero come ringraziarla..-

-è andata da quella parte…- cominciai a correre e lo ringraziai ancora una volta…

Io e Steve ora sorridevamo, presto avremmo potuto riabbracciare la nostra amica e l’avremmo portata a casa dove tutti sarebbero stati contenti di ritrovarla.

Non doveva essere troppo lontana, la  stanchezza e la pioggia non gli avrebbero permesso di correre a perdifiato.

A un incrocio però sentimmo crollare la nostra sicurezza. Stava vagando senza meta e poteva aver preso una qualsiasi direzione. Steve aveva chiamato già tutti gli altri, non so quanto avrebbero impiegato ad arrivare, ma se li avessimo aspettati molto probabilmente avremmo rischiato di perderla di nuovo. Ma il problema rimaneva comunque…quale strada aveva preso!?!? Che logica aveva usato!?!? Avremmo potuto intraprenderne una a caso e poi chiedere agli altri di coprire le altre…
Stavamo quasi prendendo una via dell’incrocio, quando all’improvviso avevamo visto qualcuno in lontananza che stava per attraversare delle strisce pedonali per raggiungere l’altro marciapiede.

Quando vidi la sua figura, non potei non riconoscere in essa i lineamenti della mia piccola Miki!!! La pioggia continuava a cadere violentemente, feci segno a Steve di guardare nella direzione che gli segnavo con la mano e lui esclamò…

-Finalmente Meiko…- disse guardandomi e sorridendo felice… -è la nostra Miki!!!- mi prese per mano e cercammo di raggiungerla, quando…. la scena che mi si presentò davanti mi gelò il corpo e la voce… I nostri visi erano bloccati in una morsa di terrore e angoscia!!

Miki stava attraversando le strisce pedonali lentamente, il suo viso era basso e fisso sulla strada. Sembrava come se fosse assente, come se il suo corpo fosse l’unico a trascinarla.

Ma la cosa peggiore era che un camion merci stava arrivando a tutta velocità. Quando si accorse che sulla strada stava attraversando qualcuno, aveva cominciato a frenare e a suonare il clacson,  ma la strada bagnata non faceva che aumentarne la velocità e avanzava sempre più speditamente verso Miki. Sembrava come una trottola impazzita…e Miki continuava ad avanzare!! Non potrò mai dimenticare lo stridulo impazzito dei freni del colosso che cercava con forza di rallentare la folle corsa!! Cominciai a gridare il suo nome nella disperazione più assoluta, ci sarebbe voluto solo un miracolo per fermare la folle corsa di quel mezzo!! Steve ed io continuavamo a correre nel totale panico e a gridare…

-Mikiiiiiii….!!!!!!-

-Miki….togliti presto…. Ti prego….!!!!!!- ma eravamo troppo lontani per buttarla fuori dalla traiettoria del camion…

Ormai io e Steve ci stavamo preparando al peggio. Correvamo a perdifiato verso Miki ma sapevamo perfettamente che non saremmo mai riusciti ad arrivare in tempo, eravamo troppo lontani e il camion continuava la sua  corsa verso il corpo della nostra amica..

Le gomme del mezzo erano andate in blocco, quel pazzo andava troppo veloce e di conseguenza anche a causa dell’asfalto bagnato non riusciva a fermare l’automezzo!!

Ormai eravamo quasi vicino alle strisce dove stava attraversando Miki e la vedemmo girare il capo verso quel bestione che la stava investendo, potei vedere il suo viso curvarsi in una smorfia di terrore e quell’immagine mi toccò terribilmente!! Sarebbe stata quella l’ultima espressione che le vedevo dipinta nel viso!?!?!

Ormai piangevo convulsamente, cercai di buttarmi anche io sulla strada per fare qualcosa, per aiutarla, ma due braccia d’acciaio mi presero per la vita immobilizzandomi. Mi arrabbiai terribilmente con Steve, scalciai e cercavo di dimenarmi per liberarmi dalla sua stretta. Non glielo avrei perdonato mai… Cosa voleva!?!?!? Che assistessi inerme alla morte della mia amica!?!?!?

Urlai con tutto il fiato che avevo…

-Mollamiiiiii!!!!!!!!!!! Mikiiiiii!!!!!-

Poi il miracolo…!!!

Vidi una sagoma di un ragazzo attraversare velocemente la strada, aveva raggiunto Miki e l’aveva presa tra le sue forti braccia. Poi per un brevissimo istante aveva studiato la direzione del camion e infine si era buttato proprio dalla parte opposta da dove esso andò a schiantarsi…

In quel momento il mio sollievo fu immenso. Sarei sempre stata eternamente grata a quel ragazzo che aveva salvato la vita alla mia piccola Miki, le parole mi sarebbero sempre mancate per esprimergli la mia gratitudine!! Chiunque esso fosse io lo avrei considerato un eroe…!!! Si era buttato verso di lei senza nemmeno pensarci un istante…e l’aveva salvata…

Steve ed io avevamo smesso di piangere ora e a grandi passi ci stavamo dirigendo nel punto in cui il ragazzo aveva portato la nostra dolce amica. Quando ci avvicinammo a loro sentii il ragazzo dire queste parole…

-Miki…Miki…ti prego, guardami… Ma cosa ti è successo…!?!? Rispondimi… Amore mio ti prego…parlami!!!-

Aveva nascosto il suo viso sul collo di Miki mentre l’abbracciava, la sua voce era terrorizzata e compresi, che come noi, anche lui era letteralmente morto di paura… Ma anche se non avesse parlato avrei riconosciuto la sua figura tra mille!!

Alessandro aveva rischiato la sua stessa vita per salvare quella di Miki…

E ora la teneva stretta a sé mentre lei, probabilmente priva di senso, giaceva tra le sue braccia!!

L’aveva salvata si e gli ero terribilmente grata, ma in fondo tutto era stato anche un folle, ma in fondo sapevo  che l’amore era qualcosa di fondamentalmente pazzo!!

Ale continuava a guardare il viso di Miki e potevo solo immaginare cosa le stava chiedendo silenziosamente..

Pregava che lei aprisse i suoi occhi e che per almeno un istante lui potesse riflettersi in quelle iridi che ancora continuava ad amare. Continuavo a guardare Ale tenere stretto a sé il corpo immobile della mai amica. Poi mi avvicinai a lui e finalmente parlai…

-Sei stato un folle Ale…ma senza di te adesso invece di sorridere, piangeremmo disperati…-

-Meiko!?!? Non vi avevo visto…-

-Eravamo su questa via, volevamo raggiungere Miki… Ma eravamo troppo lontani…-

-Mio dio che spavento…!!! Quando mi sono reso conto che era lei mi sono sentito la gambe cedermi dalla paura…-

-Quel pazzo furioso…!!!- dissi voltandomi verso il camionista che tranquillo guardava la scena… Poi ancora più serenamente era risalito sul mezzo e se n’era andato!!

Intanto Steve stava facendo un giro di chiamate. Sapevo che avrebbe chiamato anche Yuri ma volutamente mi imposi di non pensarci. Lo sentii solo dopo tranquillizzare gli altri sul fatto che Miki fortunatamente stava bene e mettersi d’accordo con i nostri amici di aspettarci al nostro bar.

Quando mi voltai cominciai a vedere che il volto di Miki, nonostante fosse infreddolito e tremante aveva cominciato a prendere un pò di colore.

Poi finalmente le sue palpebre cominciarono a muoversi leggermente, si stava lentamente risvegliando…

 

Quando cominciai a riprendere i sensi, mi resi conto che nel lato destro del mio corpo sentivo un leggero tepore anche se comunque era qualcosa di bagnato. Pensai che forse mi trovavo a terra sull’asfalto e che qualcosa miracolosamente mi aveva tenuta in vita, appena riuscii a destarmi un po’ meglio, mi ero resa conto che la massa su cui poggiava il mio capo non era dura come sarebbe dovuta essere la strada. Qualcuno mi teneva tra le braccia, ma non riconoscevo l’abbraccio della persona che mi teneva. Non era Ghinta o Michael o Meiko… Li avrei riconosciuti immediatamente.

Eppure….il modo in cui mi stringeva e il profumo che lo avvolgeva non era del tutto estraneo!! Avevo l’impressione che per un certo periodo di tempo quel profumo e quell’abbraccio mi avevano resa molto serena. Ma…la mia mente era annebbiata!! Non riuscivo a collegare quei segnali a un corpo e a un viso. Doveva essere lo spavento, ero ancora viva, era chiaro, ma avevo rischiato grosso questa volta. Cominciavo a sentire la voce di qualcuno che mi chiamava e potei distinguere che era quella della mia cara Meiko, la sentivo felice, ma allo stesso tempo aveva un timbro agitato e angosciato.

Ormai ero completamente sveglia quindi cominciai ad aprire gli occhi. Sentivo la pioggia tamburellarmi sul viso, ma mi faceva piacere, mi rilassava. Ora cominciavo a sentire tutto il peso della tensione e del terrore impossessarsi di me…

Mi chiedevo chi fosse la persona che mi teneva stretta a sé.

Quando cominciai a distinguere le figure intorno a me riconobbi il viso che in quel periodo era stato il più importante, perché era l’unico che riusciva a farmi stare meglio.

Alessandro era inginocchiato a terra e mentre mi abbracciava aveva il suo viso fisso su di me. Si stava facendo un sacco di domande, lo sapevo perfettamente…

-MIki….Come stai!?!?!?!?- disse…

-Adesso sto bene. Ale…eri tu….eri tu quello che mi ha preso per la vita intanto che ero accasciata a terra!??!?!?-

-Ora non c’è bisogno di parlare… Ci sarà tempo per le spiegazioni.. No? Riposati, ti portiamo a casa insieme agli altri…-

Aveva corretto la sua presa in modo da potermi portare in braccio senza fatica…

-Ale  posso camminare… Sto bene…-

-Forse perché non vedi quello che vediamo noi Miki…- mi disse triste e in modo dolce, senza offendermi…

-Non ti preoccupare Miki, possiamo darci il cambio io ed Alessandro, per caso fosse stanco…- mi disse Steve, visibilmente provato dalla paura…

-Ragazzi…- dovevo dire qualcosa per il casino e il trambusto che avevo appena provocato ma le parole mi morivano in bocca. Questa volta avevo proprio superato ogni limite…

-Mi dispiace…non sapete quanto!!!- davvero limitativo…

Sapevo che l’avevo combinata grossa e prima o poi avrei dovuto affrontare molti discorsi su quello che era successo.

Con oggi mi ero giocata anche un minimo di libertà, d’ora in poi sapevo che almeno la maggior parte dei miei amici sarebbero stati apprensivi nei miei confronti e non so perché io avevo una propensione a infilarmi nei guai ultimamente.

Il fatto che Yu mi avesse lasciato mi aveva fatto impazzire,  quando vedevo un posto, sentivo una canzone, vedevo un gesto lui ritornava prepotentemente tra i miei pensieri e io non riuscivo più a dominare la mia tristezza. Questa angoscia mi portava a dimenticarmi dov’ero e il risultato era che vagavo senza meta dimenticandomi di tutto…

Quando avevo aperto gli occhi vedendo Alessandro, mi ero resa conto che il suo viso mi stava facendo un sacco di domande, era lo stesso viso che ricordo nei miei pensieri quando avevo lasciato Yu qualche mese fa…

Ale era sempre stato un ragazzo speciale, oggi non mi aveva chiesto nulla di quello che era successo ma sapevo che aveva capito!! Mi leggeva in volto e sapeva che quegli occhi gonfi di lacrime e quel viso triste potevano riguardare solo una persona. Mi sorreggeva tra le sue braccia e sul suo petto avevo il mio viso stanco,dove sentivo scorrere pioggia e lacrime contemporaneamente, ora mi stava guardando il volto, chissà cosa vedeva con i suoi occhi azzurri penetranti!!

-Non mi hai chiesto nulla Ale.. Oggi l’ho combinata grossa…-

-Non ho bisogno di farti il terzo grado Miki. Ho capito quello che basta per collegare tutto il resto.. E sicuramente ho delle certezze sul soggetto che ti ha reso così infelice, ma non preoccuparti,  non voglio sapere nulla Miki, ti conosco abbastanza per sapere che se volessi dirmelo l’avresti già fatto..-

Gli avevo sorriso, lui mi conosceva davvero e alla fine aveva sorriso.

Ale era sempre stato un ragazzo comprensivo e mi conosceva bene anche se tra noi aveva funzionato per poco tempo. Per l’ennesima volta mi aveva salvato…

Quando avevo lasciato Yu lui era stato un piccolo sole privato che mi impediva di cadere nelle tenebre, era stato un amico necessario e devo dire che la sua vicinanza mi era stata davvero essenziale… E oggi  mi aveva salvato la vita da una morte certa. Gli ero riconoscente per tante cose…

Cominciavo a sentirmi terribilmente stanca, non volevo addormentarmi ma gli occhi mi si chiudevano… Terribilmente dispiaciuta per tutta la confusione causata, mi addormentai tra le braccia di Ale che mi portava senza fatica.

Ma fu una notte tutt’altro che tranquilla per i miei sogni.. Yu era sempre con me!!

 

Mi  sentivo male. Avevo temuto di perderla per sempre e il pensiero di non vedere più il suo dolce sorriso dipinto sulle sue carnose labbra mi faceva sentire a disagio. Sapevo cos’era successo a Miki per renderla così vulnerabile, sicuramente non stava più insieme a Yuri!! Ma sapevo anche che con tutta la sofferenza che lei aveva patito, non se lo sarebbe mai sognato di lasciarlo nuovamente. Quindi arrivai alla conclusione che, doveva averlo fatto lui e che lei era piombata nella disperazione più assoluta. E mi dispiaceva immensamente, perché sapevo che niente e nessuno avrebbe potuto distoglierla da quel dolore. Avevo provato in tutti i modi a conquistarla e se Yu non fosse esistito forse avrei avuto anche buone possibilità con lei. Ma la forza doveva trovarla in sé per ricominciare e da come la vedevo conciata, era inevitabile pensare, che questa volta tra loro due era finita per davvero.

Non presi nemmeno in considerazione l’idea di riavvicinarmi a lei, però non potevo essere bugiardo con me stesso. Anche ora che l’avevo tra le braccia pensavo che non avevo mai provato nulla di così forte e unico, pensavo che quando l’avrei rivista non mi avrebbe più fatto questo effetto, invece come al solito Miki era un mistero per me… Era in grado di risvegliare emozioni e sentimenti creduti ormai seppelliti…ero sicuro di averci messo una pietra sopra!! Invece avevo sbagliato tutto..

Il mio sbaglio era stato quello di fuggire dal dolore che mi aveva provocato quando aveva scelto Yuri, se l’avessi affrontato forse adesso non avrei provato un’emozione tanto travolgente solo nel semplice atto di averla tra le braccia.

Ma la verità era che Miki mi aveva profondamente cambiato, ero diventato diverso da quello che ero stato. Ero maturato, diventando un ragazzo che considerava anche gli altri e non solo se stesso come ero stato prima. Avevo imparato ad amare senza chiedere nulla in cambio come pretendevo all’inizio. L’amore non può essere una pretesa…ma è un dono reciproco di due persone l’uno verso l’altro!! E io sentivo che se lei me ne avesse dato l’opportunità io avevo tanto da offrirle…

Ammettere che la volevo ancora era angoscioso, pensare che mi sarei rimesso in competizione per lei frustrante, sapere che l’amavo ancora, il più grande e bel tormento che conoscessi….!!!

Stavamo per raggiungere il bar dove dovevamo incontrarci.. Miki si era addormentata tra le mie braccia e ora mi sentivo libero di parlare con Steve e Meiko che nel frattempo mi avevano raggiunto e si erano portati affianco a me. Continuava a piovere, ma non torrenzialmente come prima,

presi un grosso respiro e parlai…

-L’ha lasciata vero!?!?-

Mi guardarono entrambi stupiti. Possibile che pensassero che fossi così ingenuo!!?!? Sapevamo tutti che c’era solo una persona in grado di ridurre così Miki, di portarla addirittura a girovagare così per la città da sola in preda a una completa inconsapevolezza!!

-Già….- disse Meiko tra la rabbia e la desolazione.. -Come l’hai capito Ale!?!?-

-Conosco quel poco che mi basta Miki per sapere che il dolore che prova è per lui. E poi dovresti sapere Meiko che gli sono stato accanto in un periodo analogo e ricordo perfettamente come ora i momenti di crisi di Miki…- e detto questo la guardai sconsolato…

-Cosa vuoi fare Alessandro!?!?- mi disse Steve…avevo capito dove volesse andare a parare..

-Niente…non voglio fare niente. Miki è una donna ormai e ha tanti amici che gli stanno accanto. Sarà lei a scegliere se ha bisogno di me o meno, io non sono nella posizione di poter scegliere! Non posso imporgli la mia presenza come ho fatto tempo fa…-

-Non gli avevi imposto la tua presenza.  L’hai lasciata libera di scegliere anche allora, tra te e Michael…- mi disse Meiko precisando…

-Tu…- cominciò Steve..

-No!! Per favore. Non fatemi domande a cui non voglio rispondere…!!- e detto questo rimanemmo in silenzio, mentre ormai avevamo svoltato l’angolo che ci avrebbe condotti dal resto della compagnia.

Quando ci videro spuntare, tutti tirano un sospiro di sollievo, erano terribilmente felici di ritrovare Miki sana e salva che ci raggiunsero correndo e abbracciandosi tra di loro. Anche noi eravamo più rilassati e subito notai che nonostante fossero finalmente contenti, c’erano due persone nel gruppo che non erano affatto felici di vedermi.

Infatti, Ghinta e Michael da lontano mi guardavano in cagnesco. Questo mi fece comprendere che Michael, come me, non aveva perso le speranze e vedermi lì gli faceva pensare la stessa cosa sul mio conto. Ma ancora non riuscivo ad avere chiara la posizione di Ghinta.  Non gli ero mai stato molto simpatico, ma sapevo che lui aveva sempre tenuto in modo particolare a Miki!! In fondo era il suo migliore amico..

Poi guardai alla mia destra, Meiko si era accorta delle nostre occhiatacce l’uno dei confronti dell’altro e aveva l’aria preoccupata.

Sapevo perché… se tra noi fosse cominciata una guerra per conquistare Miki, l’unica a pagarne le spese sarebbe stata lei!! Ghinta era il suo migliore amico, ma sapevo che provava affetto anche per me e per Michael e una nostra eventuale “battaglia” avrebbe di nuovo portato scompiglio nella sua vita, anche nei rapporti che lei credeva definiti.  E poi, lei per ora, aveva bisogno di affetto e serenità…non di tre uomini che si scazzottavano tra di loro per averla!!!

Tutti insieme ci avviammo a casa dei Matsura e dei Kohishikaua. Ci avevano preparato qualcosa di caldo e aspettavano con impazienza che gli riportassimo la loro Miki sana e salva.

Tutti durante il cammino mantenevano il silenzio e sentivo dietro di me due paia di occhi che mi stavano perforando la schiena. Erano tutti preoccupati, probabilmente quello che era accaduto stasera non era la prima volta che si verificava e sono sicuro che almeno la metà di loro stava cercando di escogitare qualcosa per lasciare Miki il meno possibile da sola!

Mi chiedevo se Yuri fosse al corrente dello scempio che aveva lasciato dietro di sé e soprattutto mi domandavo perché avesse lasciato Miki, diceva di esserne innamorato follemente e ora, dopo poco tempo, la loro storia era già finita..

Poi un tuffo al cuore e un dolore quasi rabbioso si impadronì di me, quando Miki pronunciò alcune parole che erano l’eco di tutta la sua sofferenza…

-Yuri…dove sei Yuri…-

Le sentirono tutti, perché sentii qualcuno dietro di me trasalire, alcuni singhiozzare e qualcuno lasciarsi prendere da una completa e furiosa rabbia.  Non sapevamo cosa la nostra amica stesse sognando, ma sapevamo che Yuri, lasciandola, aveva portato via con se qualcosa di lei.

Aveva spaccato il suo cuore a metà e ricomporlo avrebbe richiesto uno sforzo da parte di Miki davvero profondo!!!

 

 

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Capitolo 12
*** Yuri: i ricordi perseguitano.. ***


Yuri: i ricordi perseguitano...

Avevo un mal di testa allucinante,  avevo dormito troppo! Se non altro mi sentivo più riposato e in qualche modo avrei affrontato la giornata. Erano le otto e Willy non era in stanza, chissà da quanto si era alzato, parlare con lui mi aveva fatto sentire un pò meno pesante e aveva aiutato la mia mente ad alleggerire il fardello che stavo trasportando con tanta fatica. Non avevo davvero idea di come me la sarei cavata da oggi in poi, la mia vita in teoria sarebbe dovuta continuare senza di lei…

Ero ancora seduto a letto quando in stanza era entrato Willy.

-Giorno Yu.. Come va oggi!?-

-Così. Beh…però devo essere sincero, sto meglio!! Mi ha fatto bene parlare con te….- dissi senza guardarlo in viso…

-Come bugiardo non te la cavi bene…- mi disse sorridendo…

Lo guardavo e un sorriso sincero mi comparve sulle labbra, non sembrava, ma Willy sicuramente qualcosa di me aveva imparato.

-No aspetta Yu! Non disfarla…- disse sorridendo.. –Dobbiamo partire e tu verrai con noi…-

-Ma veramente…-

-Niente ma! Avevo detto ai miei che gli avrei fatto conoscere il mio migliore amico…- mi disse ridendo… -Non vorrai per caso deluderli!?!? E farmi fare una figuraccia partendo da solo…!!!-

Sapevo perfettamente perché l’aveva fatto, ma gli ero grato! Era davvero un caro amico…

-Nemmeno tu sei un bravo bugiardo Willy…!!!- gli dissi serio avvicinandomi… -Ma non deluderò i tuoi genitori…e non ti farò fare brutte figure!!!-

-Bene…allora ti aspettiamo giù… Sbrigati!!!- stava per richiudere la porta…

-Willy….!!!!- dissi quasi urlando…

-Si…dimmi….-

-Grazie…!!!- gli risposi…

Mi guardò confuso ma dopo qualche istante mi sorrise..

-Di cosa!?!!?-

-Lo sai…- dissi sorridendo…

Lui fece una smorfia di disapprovazione, era negato almeno quanto me nel mentire e a quel punto non poté fare a meno che sorridermi e dirmi…

-Era il minimo che potessi fare!!!- e chiudendosi la porta alle spalle era volato giù di sotto dove gli altri ci stavano aspettando…

Ma c’era una cosa che dovevo fare prima, non potevo separarmene per così tanto tempo,  presi la fotografia che mi ritraeva con la mia piccola Miki, la guardai sorridendo per qualche istante e poi la infilai in una delle tante tasche del trolley, ma abbastanza riparata in modo che non potesse rompersi. Era l’unica cosa che presi dalla stanza, il resto non mi sarebbe mancato!!! Non portai nemmeno i libri, ero già a buon punto con gli esami e sapevo che studiare almeno per il momento mi sarebbe stato impossibile!!! Scesi le scale e i ragazzi mi stavano aspettando già fuori,  poi pensai che nella fretta mi ero scordato di chiamare casa e la cosa non mi rendeva tranquillo, se i miei e soprattutto Miki, avessero avuto bisogno di me, non mi avrebbero trovato e il pensiero di non sapere cosa accadeva a casa mi faceva venire il panico. Quando impugnai il telefono per chiamare una mano mi bloccò, era Willy…

-Stai tranquillo…a casa sanno dove sei..- lo guardai spaesato… -Stamattina Brian voleva sentire Michael e così l’ha chiamato, abbiamo lasciato il numero dei miei genitori, così possono contattarci eventualmente…- avevano proprio pensato a tutto…

-E dimmi… Hai avuto notizie di Miki!?!?!?- dissi a Willy…

La sua faccia si era leggermente tirata al nome della mia ragazza…

-No…o almeno non chiaramente…- mi disse lui… -Credo che siano un pò tristi tutti per la tua partenza Ye E posso immaginare che lei lo sia più di tutti. Michael ha semplicemente detto che Miki è molto silenziosa e che non riesce a trascinarla tutti i giorni in giro…- rise di gusto…

-Probabilmente si starà ribellando ai continui avanti e indietro,  avrà un sacco da fare…- dissi…. Ma non ero del tutto convinto, era come un presentimento, avevo la sensazione che Willy mi stesse nascondendo qualcosa. Non so perché, ma mi sentivo patire il cuore all’improvviso…

-Forza…dai Yu… Andiamo!!- mi disse trascinandomi fuori…

Cercai di non pensare alla sensazione di prima!! Stavo dubitando di Willy e la cosa non mi piaceva, lui sapeva che io tenevo molto alla sua amicizia e sapevo per certo che anche per lui era così, non avrebbe avuto motivo di tenermi nascosto qualcosa ed io mi sentii davvero uno stupido!! Avevo dubitato della sincerità di un mio amico, di una persona che mi stava vicino e mi dimostrava affetto in un momento tanto difficile della mia vita!!! Mi sentivo in colpa per aver pensato che lui mi stesse mentendo, ero certo che se a casa ci fossero stati dei problemi gravi, Willy me l’avrebbe detto e i miei genitori mi avrebbero avvisato di quello che stava succedendo!!

Quindi dovevo stare tranquillo!!! Sicuramente Miki stava soffrendo proprio come il mio amico mi aveva detto, in fondo non era per me una novità saperlo, ero cosciente di quello che avevo fatto, ma la situazione doveva essere sotto controllo ed io mi stavo preoccupando per nulla. A quanto pare Miki non stava facendo sciocchezze e la cosa mi aveva tranquillizzato..!!! Forse ero stato esagerato pensando che sarebbe impazzita proprio come stava succedendo a me, lei era sempre stata una ragazza determinata e cercava di reagire nelle cose, il tennis ancora una volta sarebbe stato la sua valvola di sfogo più importante, quando stava male o era amareggiata andava nel solito parco, si portava un piccolo mp3 con dentro tutti i più bei successi dei Queen, lo metteva a tutto volume e cominciava ad allenarsi. Lì sapeva che nessuno l’avrebbe disturbata e soprattutto sapeva che lì non avrebbe incuriosito qualcuno perché era un posto poco frequentato!!

Inoltre non dovevo dimenticare che a Tokyo c’erano Meiko e Ghinta, che erano i suoi migliori amici,  le sarebbero stati vicini e non le avrebbero permesso di fare nessun tipo di sciocchezza. Inoltre avevo lasciato a Steve un compito ben preciso. Gli avevo chiesto di tenerla un pò d’occhio e di aiutarla a superare questo momento, sapevo che mi avrebbe tenuto aggiornato su ciò che accadeva. Con tutti questi ragionamenti ero riuscito a tranquillizzarmi, come previsto non dovevo preoccuparmi, se ci fosse stato qualcosa che non funzionava lo avrei saputo.

-Ragazzi....quanto siete silenziosi!!!- dissi per cominciare una conversazione…

-Visto…!?!?!?- disse Jinny.. –Strano vero Yu. Personalmente non ho dormito troppo bene…-

-Ma dimmi Willy,  i tuoi hanno un agriturismo vero!?!?!- dissi io curioso…

-Si, mio padre ha sempre amato gli animali, specialmente i cavalli!! Mentre mia madre adora cucinare, quindi mettendo insieme le due cose è venuto fuori un agriturismo…- disse lui ridendo…

- Sai è davvero un posto carino Yu…- mi disse Doris  -Noi ci siamo stati un pò di tempo fa ormai e poi i genitori di Willy sono delle persone meravigliose…-

-Beh…lui deve aver preso da loro a quanto pare…- disse Jinny estasiata…

-Sono d’accordo con te Jinny..- dissi… -Anche se non conosco i suoi genitori…-

Alla radio trasmettevano un sacco di successi stranieri… Quando cominciai a sentire una famosa canzone degli 883 un sorriso spontaneo spuntò dalla mia bocca e una risata soffice ne uscì…

I miei amici mi guardavano incuriositi..

-Non sono impazzito, ma questa canzone mi fa venire in mente una cosa troppo divertente..- dissi non riuscendo a trattenermi..

-Racconta anche a noi…- mi disse Brian curiosissimo…

-Una delle mie vacanze con Miki e i miei amici…- dissi cercando di trattenere dov’era la tristezza, non ora doveva riaffiorare, quello era un bel ricordo…

-Miki adora la musica, vivendo con lei avevamo scoperto che ascoltavamo gli stessi complessi e avevamo in pratica le stesse preferenze!! Mi ricordo che lei quando mi vedeva triste o ero felice sapeva esattamente quale cd mettere nello stereo..- ricordando quei tanti momenti mi sentii sollevato…

-Dovete sapere che i nostri genitori sono appassionati molto di musica e avevano deciso di costruire un impianto stereo talmente sofisticato che possiamo sentirlo per tutta la casa perfettamente, Miki mi leggeva dentro come pochi, arrivava a casa, sceglieva con cura il cd che faceva al mio caso e lo metteva a tutto volume, poi cominciava a cantare…-  appoggiai la testa al sedile ricordando quei momenti unici…

-Ne parli in modo così appassionato…- mi disse Brian sorridendo  -Sai, solo quando si parla di lei riesci ad essere completamente rapito…-

-Perché riesce a coinvolgermi tutto quello che fa, per me in quei momenti era naturale lasciarmi trascinare dal suo sorriso e cantare insieme a lei…- dissi stupito anche io di me stesso..

-Sai è così difficile immaginarti in veste di cantante Yu!!!- disse Jinny cercando di vedermi…

-Lei riesce a tirare fuori la parte migliore di me, forse l’amore che nutro per lei mi fa essere migliore in certi aspetti!! Amarla mi ha portato ad aprirmi perché avevo paura di perderla..- dissi pensieroso…

-In un certo senso amarla è stata la mia salvezza, perderla è da sempre la mia paura più grande…- dissi ridendo di me…

Miki mi aveva davvero cambiato, Yuri del passato non avrebbe mai permesso a nessuno di scorgere la parte più intima della mia anima o del mio cuore, ma quel ragazzo tranquillo e riservato, mi sembrava lontano anni luce da quando lei aveva letto e compreso i miei silenzi. Gli altri erano taciturni, era un argomento difficile per me da affrontare e il fatto che mi fossi lasciato andare al ricordo di quei momenti e a cosa ero diventato, mi fece sentire vulnerabile e felice allo stesso tempo. Forse perché parlare di lei e ricordarmi di lei era qualcosa che mi faceva bene, mi ricordava che ero nato per trovare il suo amore!! Avevo un disperato bisogno di sentire le sue braccia stringersi intorno al collo e le sue labbra, al gusto di fragola, baciarmi lentamente. Che tristezza!!!

-Dai ci dici quello che ti ha fatto ridere!?!?- mi disse Doris…

Di nuovo sorrisi, era stato bellissimo quel momento…

-Una sera, nella nostra vacanza in montagna con alcuni amici, noi ragazzi stavamo parlando del più e del meno. Le ragazze stavano cucinando e all’improvviso ho sentito un cd degli 883 a tutto volume…- dissi sorridendo.. –Sapevo che non poteva che essere Miki lei ha la capacità di trascinare chiunque nei suoi momenti di allegria. La canzone che sentivamo da fuori era “Nord sud ovest est” ed era una delle canzoni che tutti noi preferivamo,  quando siamo entrati in casa non vi dico che spasso è stato vedere Miki e Meiko cantare con due improvvisati mestoli da cucina!!!-

 Risi…non riuscivo a contenermi!!

Miki aveva iniziato la canzone avvicinandosi a Meiko fingendosi il suo fidanzato disperato..

-ma perché sei andata via!?!?-

-mi sono persa nella notte…-

- perché non m'hai detto che non eri mia…-

-Non lo so…-

-sarà il vento o sarai tu, la voce che risponde ai miei perché…. Uououooooo…- agitava il mestolo in aria e le ragazze la imitavano divertite, si erano avvicinate a Meiko e facevano insieme a lei un buffo balletto sexi muovendosi a tempo di musica. Poi Miki aveva ripreso a cantare…
-Dai galoppa più che puoi…-

-Corri dai non ti fermare…che di strada ce n’è ancora tanta sai…-

-Si lo so.. vedo una cantina che.. mi potrà toglier sete e polvere… uououoooo… Lancio qualche peso al cantinero, che non parla mai, accanto a me c'è un gringo, uno straniero mi chiede "Man, dove vai?"… Uooooooo…  NORD SUD OVEST EST e forse quel che cerco neanche c'è… Uoooo… NORD SUD OVEST EST starò cercando lei o forse me..-

-Noi la guardavamo divertiti e lei non si era nemmeno accorta che noi eravamo entrati in casa, erano davvero buffe ma se la cavano davvero bene..!!!- gli altri non potevano immaginarsi del tutto la scena ma ridevano anche loro…

-Ma la parte più bella è  stata dopo…- dissi ridendo pensando a quel momento…

-All’improvviso tutte si sono accorte della nostra presenza tranne Miki che aveva ripreso a cantare, era bellissima in quel momento, ignara del fatto che tutti rapiti la stavano osservando!!! Però Elisa, che si era vergognata del casino che stavano facendo, aveva lasciato cadere il sacchetto della farina e non chiedetemi come è successo, ha investito completamente dalla testa ai piedi Miki che si è ritrovata completamente imbiancata!!!-

I miei amici, immaginandosi la scena erano scoppiati in una fragorosa risata era da tanto che non ridevo così…

-Ma raccontata a voce non rende più di tanto… Dovrei avere il video di quel momento, perché Michael, previdente come sempre, aveva ripreso quell’ istante e vi garantisco che vederlo è proprio un’altra cosa!!! Quando arriviamo lo cerco e se poi vi va ve lo faccio vedere!!-

-Certo che ci va…- disse Brian curioso,  sapevo che era ansioso di vedere com’era Miki visto che tutti ne parlavano come di una bella ragazza…

-Mi manca…- dissi quasi senza rendermene conto… -Mi manca ogni cosa di lei, il fatto di non poter vedere il suo sorriso, la sua testa china in una dolce curva mentre sfoglia i suoi libri preferiti.. Lei che con la sua massa di riccioli lunghi spunta dalla porta della mia stanza reclamando la mia attenzione ed un abbraccio…-

-Mi spiace non poter capire cosa provi…- mi disse Brian…

-Arriverà anche il tuo momento Brian…- disse Doris…

-Soffia il vento…- dissi e un antico ricordo sempre impregnato della sua profonda verità si era di nuovo inoltrato in me… -Non lo vedi, ma lo percepisci,  ne puoi sentire il profumo, puoi avvertire l’emozione che ti inonda, non puoi cancellarlo perché esisterà per sempre…-

Nessuno mi chiese cosa avevo detto, forse solo Willy lo aveva sentito perché era affianco a me che guidava, ma anche se gli altri lo avessero udito nessuno avrebbe potuto capire i miei deliri, solo il mio amico avrebbe compreso qualcosa, ma come sempre mi avrebbe lasciato la possibilità di tenermi per me quei momenti che non ero disposto a condividere con nessuno.

Il viaggio non fu così terribile e poi era stavo relativamente breve, Willy guidava come un pazzo, amava la velocità ma era in gamba a guidare, arrivammo in due ore e mezza e trovammo i suoi genitori fuori ad aspettarci.

-Oh…Willy… Tesoro mio…!! Sono proprio contenta di riabbracciarti!! Finalmente…- disse la signora Maria, la madre del mio amico..

-Ciao mamma… Sei sempre bellissima!!!- gli disse scoccandogli un bacio sulla guancia… -Ehi papà!!! Come stai!?- e si avvicinò ad abbracciare anche lui..

-Willy…devi venire più spesso!!! Mamma non mi lasciava in pace un secondo, non faceva che cucinare e preparare cose buonissime!!!!- disse il signor Gianni ridendo…

-Papà, mamma, voi conoscete già Brian, Doris e Jinny. Ma voglio presentarvi anche un’altra persona…- si era avvicinato a me e disse.. –Lui è il mio migliore amico. Ve ne ho parlato spesso, Yuri Matsura..-

-è davvero un piacere conoscervi e volevo  anche ringraziarvi, vi avremo creato un pò di scompiglio…- dissi…

Pensavo che Willy poteva aver accennato il motivo di tutta questa fretta nel partire.

-Non devi nemmeno dirlo Yuri! A noi fa davvero piacere conoscerti e poi ci piace davvero tanto che il nostro Willy ci porti i suoi amici e un pò della vostra vivacità…- mi disse mentre appoggiava una mano sul mio braccio.. –Spero che qui ti piaccia…-

-Beh…che dire!! Sembra di essere in un film, una baita e poi il giardino, il verde… è bellissimo!!!- Era proprio quello che io e Miki avevamo desiderato per tanto tempo, questo posto le sarebbe piaciuto un sacco!! Ne ero certo!!! Era un pò la casa dei nostri sogni, quella che pensavamo avremmo costruito quando ci saremmo sposati…

-Ma venite ragazzi…- disse il padre di Willy… -vi abbiamo preparato le stanze migliori e sono tutte vicine tra di loro…-

-Spero che vi piacciano!!!- disse Maria abbracciando in vita Doris e Jinny..

-Oh…ma non dovevate!!!- disse Jinny commossa.. –Ci piaceranno di sicuro!!!-

Entrammo tutti in casa. L’agriturismo era tutto in legno e predominavano colori tenui. Ad ogni finestra c’erano dei vasi di fiori accuratamente conservati e quello che mi colpì maggiormente fu l’ampio salone, con grandi vetrate che si aprivano sulla valle che circondava la casa ed un divano ad angolo. C’era il caminetto e sul pavimento dei bei tappeti che si abbinavano con il colore del tessuto del sofà.  Davvero meraviglioso!!

Ci accompagnarono tutti nelle nostre stanze, poi la madre di Willy si era dimenticata gli asciugamani puliti e mentre era uscita io avevo preso la mia foto con Miki, l’avevo posata sul comodino e la guardavo sereno, ma allo stesso tempo un pò sconsolato.

-è la tua ragazza Yuri..!?- mi disse la madre di Willy sedendosi affianco a me.. –Oh…scusami!! Mio figlio mi dice sempre che parlo troppo e alla fine risulto essere poco discreta…!!-

-No, non deve preoccuparsi…- dissi intenerito da quella donna che mi ricordava tanto la mia mamma, materna, attenta…proprio come la mia!!

-Si, lei è Miki!!! L’ho lasciata in Giappone..- dissi fiero di lei…

-Ha uno sguardo tenero, penso che mi piacerebbe sai…- mi disse sorridendo…

-Si, lo credo anche io…- dissi guardando il suo sorriso sereno…

-Sono davvero contenta che mio figlio possa contare sulla tua amicizia Yuri. Mi ha detto che sei un ragazzo che ha sani principi, è per questo che va così d’accordo con te!!! Quindi ti ringrazio, avere un amico come te per lui è stato davvero provvidenziale…- mi disse queste parole che mi fecero arrossire, se ne stava andando ma anche io volevo dire qualcosa..

-Sono io che mi ritengo fortunato signora. Willy è davvero un amico e mi sta molto vicino…-

Mi sorrise e alla fine mi disse..

-Yuri ti aspettiamo per pranzare! Siamo nel nostro periodo di chiusura, quindi potremmo mangiare tutti insieme…-

-Arrivo subito!!!- cominciava a fare caldo, volevo mettermi la maglietta mezze maniche che mi aveva regalato Michael prima di partire per la prima volta per l’America…

Poi scesi, avevamo mangiato veramente bene e i genitori del mio amico erano davvero molto  cordiali e disponibili, non venne mai il discorso di Miki e pensai che Willy avesse chiesto agli altri commensali di evitare almeno per il momento il discorso.

Poi finalmente uscimmo per visitare la tenuta e rimasi colpito dalla bellezza di quei posti. Eravamo usciti a cavallo e correre in quei immensi prati era rilassante, i capelli erano liberi nella leggera brezza estiva e tutti i profumi mi inondavano le narici. L’odore del fieno tagliato mi solleticava il palato ed era una sensazione bellissima. I miei amici correvano spensierati tra le balle di fieno che erano già state raccolte e correvamo ognuno verso un proprio piccolo ma grande desiderio, mi piaceva sentire il venticello accarezzarmi le guance e mi chiedevo che effetto avrebbe avuto su Miki quel momento, sarebbe stata un perfetto quadro colorato e variopinto e mi sarei perso ad ammirarlo, lasciandomi trasportare dalla miriade di emozioni che mi scatenava dentro.

Mentre correvo spensierato verso chissà quale meta, sentii un profumo intenso, un aroma che portava con se qualcosa di familiare, tanto da indurre le mie braccia a tirare le redini che avevano fermato il cavallo dalla sua folle corsa in mezzo ai prati. La testa era confusa, ricordavo il suo corpo tremante tra le mie braccia e quello stesso profumo che sentivo adesso, impregnato sulla sua pelle, un campo di lavanda…

Il loro profumo era intenso nell’aria e ricordo che anche quella volta fu proprio il loro aroma affascinante a mandare in tilt le nostre menti. Il campo era immenso e ricordo che l’avevo scoperto mentre con gli altri andavamo a passeggiare, Miki non era con me, sapevo che la lavanda era uno degli aromi da lei preferiti e pensavo che quel posto magico e bellissimo le sarebbe piaciuto tanto.

Ricordo che appena arrivato alla baita dove Steve ci ospitava per la vacanza, ero corso a cercarla e l’avevo portata di sotto mentre cercavo qualcosa per bendarle gli occhi.

-Yu…ma che fai..- mi diceva ridendo… -Guarda che se mi bendi non ci vengo con te…-

Le stampai un bacio profondo, appassionato prendendole il viso tra le mani, uno di quei baci troppo persuasivi, tanto che sapevo che non sarebbe riuscita a resistere nella sua posizione,  quando la baciavo con quel trasporto anche io mi perdevo tra le mie emozioni, il suo profumo mi penetrava nella testa e le sue mani tra i miei capelli mi facevano perdere letteralmente la ragione. Le sue mani attiravano impaziente il mio viso e cominciavo a rendermi conto che trattenermi diventava sempre più difficile, ma non avrei mai Miki a fare qualcosa che non si sentiva.

La desideravo da impazzire, avrei aspettato finché lei non si sarebbe sentita pronta, ma sentivo che anche lei ultimamente era meno guardinga del solito e sul suo viso si stampava una smorfia quasi delusa quando mi allontanavo, trattenendo il mio istinto. Ma anche questa volta mi staccai lentamente, per quanto la volessi per me, non volevo che pensasse fossi come tutti gli altri! Continuavo ad essere convinto che il rapporto fisico non fosse il più essenziale in un legame, però non potevo nemmeno negare che la desiderassi più di ogni altra cosa al mondo!! Mi dominavo per non spaventarla e per non indurla a decidere affrettatamente di unirci nell’ultimo modo che ci mancava, doveva accadere con tranquillità e quando entrambi l’avessimo percepito come il momento giusto per farlo.

-Allora!?!?- dissi con voce calda e sensuale.. –Vuoi venire con me…oppure vuoi rimanere qui!?!?-

Ero rimasto a un millimetro dalla sua bocca, lei si stava tormentando il labbro inferiore e io sapevo che stava cedendo. Che imbroglione che ero!!!

-No…vengo con te…!!!- disse lei baciandomi a fior di labbra e facendomi impazzire ancora di più..

La presi per mano e la portai fuori, dove avevo pensato a procurarmi un cavallo con cui avremmo raggiunto il campo di lavanda, salii per primo poi le presi una mano e l’aiutai a salire proprio davanti a me. Volevo guardarla mentre correvamo veloci tra la foresta, volevo vedere il suo viso appoggiato al mio petto e sentire tramite la maglietta le sue guance arrossire.

Prima di avviare il cavallo al galoppo le avevo legato una piccola benda colorata sugli occhi, volevo che sentisse i profumi, al ritorno avrebbe visto quei panorami. Volevo farle una sorpresa, chissà come avrebbe reagito vedendo quel campo sterminato, tutto viola e con qualche albero secolare disseminato qua e là per la valle. Si strinse a me e sembrava affascinata da quel piccolo gioco che avevo ideato, mentre correvamo veloci nella foresta mi raccontava degli aromi che sentiva e vedevo il suo viso voltarsi da una parte o dall’altra quando captava dei piccoli rumori provenienti dalla natura che ci circondava. I suoi capelli nel vento erano ancora più belli, animati e colorati di un color ambra incantevole, quando cominciai a scorgere la piccola radura che precedeva il campo della lavanda cominciai a rallentare il passo, finendo con un leggero trotto.

Quando raggiungemmo il posto, il sole era alto nel cielo e il profumo della lavanda era ancora più energico ma allo stesso tempo delicato e avvolgente, Miki aveva sentito subito quel profumo e impaziente mi chiese..

-Yu… Cos’è…!?!? Che profumo meraviglioso!!!- mi disse, cercando le mie mani..

Ero sceso da cavallo e l’avevo presa in vita per aiutarla a scendere!

-Tra poco lo scoprirai…- le dissi sorridendo…. –Vedrai amore mio ti piacerà…!!!-

Sentivo una scossa elettrica mentre l’avevo tra le mie braccia, mi sentivo talmente agitato . La mia mente non riusciva a pensare razionalmente, mi sentivo frustrato con me stesso e con il mio assurdo desiderio  che sentiva che avevo terribilmente voglia che lei fosse mia per sempre.

La condussi in un punto in cui avrebbe potuto godere del panorama  più bello, avvicinai la mia bocca al suo orecchio e le dissi…

-Voglio dirti una cosa prima di liberarti gli occhi…- la strinsi a me dolcemente, mentre ero dietro di lei, il suo petto si muoveva velocemente e il suo respiro era affannato…

-Quando vedrai questo panorama rimarrai senza fiato e finalmente capirai cosa provo mentre mi sei vicino!!!- dissi sincero e imbarazzato a dover ammettere ad alta voce un’emozione così  personale e intima.

-Oh Yu…- mi disse lei con la voce rotta..

Emozionata strinse ancora di più le mie braccia alla sua vita e io sentii dentro di me esplodere qualcosa di incontrollabile, mi sembrava impossibile che la forza dell’attrazione potesse essere così prorompente..

-Questo profumo è inebriante. Lavanda, sono certa che sia lavanda! Vero?! Amore dove mi hai portato!?!?-

Sciolsi il leggero nodo che avevo stretto alla benda e feci scivolare piano dal suo viso il tessuto. Quando aprii gli occhi, la vidi sgranare le pupille e rimase senza fiato a contemplare quel paesaggio stupefacente.

-Allora!?!?- le dissi.. –Vedi quanto può essere sconvolgente?!-

Lei si era voltata verso di me incredula e mi guardava con le lacrime che le brillavano al bordo dei suoi occhi emozionati.

-Questo posto è meraviglioso Yu io non ho mai visto nulla di così bello e stupefacente…-

-Io si invece…- le dissi baciandole il capo teneramente…

-Il nostro amore è come questo campo di lavanda! Immenso e avvolgente, non dimenticare mai che qualsiasi cosa  accada io ti amerò per sempre…- le dissi sussurrando…

-Quando smetterai di farmi innamorare sempre di più Yu!?!!?-

-Quando non avrò più fiato per potertelo dimostrare!! Quel giorno dovrai vivere solo dei ricordi che abbiamo avuto Miki, voglio lasciarti tutto quello che mi è possibile!! Non avrò mai sufficienti parole per spiegarti cosa mi scateni dentro!!!-

La sentii piangere silenziosamente e compresi quanto era fragile quella ragazza quando era tra le mie braccia,  disarmata, senza difese..

Poi all’improvviso si era leggermente allontanata, riuscivo a vedere il profilo del suo viso arrossato e mi chiesi cosa avesse potuto scatenare quell’ondata di imbarazzo.

-Credo sia arrivato il momento di dirti una cosa…- disse guardandomi con occhi febbricitanti..

Le accarezzai il viso e le sorrisi felice. Cosa voleva dirmi…!?!?

-Sai mi hai reso così felice oggi…- diceva guardando quell’immensità di viola intorno a noi e poi abbassando lo sguardo…

-Ti amo Miki…- le dissi avvicinandomi…

Ma lei sfuggiva, forse era imbarazzata o forse voleva dirmi qualcosa che non riusciva a far uscire dalle labbra.

All’improvviso si era voltata verso di me e aveva appoggiato le sue mani sul mio collo, dolcemente,  mi aveva attirato a sé lasciandomi senza fiato.  Era così tenera, mi sentivo in balia delle onde ogni volta che il suo calore mi investiva, quel profumo inebriante sulla sua pelle era diventato una tentazione infernale.

Mi allontanai leggermente da lei e le dissi..

-Miki…cosa c’è!?!?-le dissi confuso…

Lei aveva inghiottito la saliva rumorosamente e mi guardava implorante. Forse sperava che capissi qualcosa, ma era difficile dirlo..

-Yu io…voglio te…- mi disse confusa o spaventata..

-Lo sai che io ti appartengo…- possibile che non avesse ancora capito che tutto il mio mondo girava attorno a lei!?!?

-Lo so…- mi disse ancora più imbarazzata…

E in quel momento capii cosa Miki volesse dirmi.

Sorrisi dolcemente e pensai a quanto doveva essere difficile confessare al proprio ragazzo di voler diventare a tutti gli effetti sua!!! Le alzai il viso con la mano e le diedi un bacio tenero a fior di labbra….

-Guarda che anche io ti desidero Miki…- era per quello che era imbarazzata…

Sentiva di desiderarmi e temeva che io non provassi le stesse cose, ma l’emozione  che mi si scatenava dentro ogni volta che l’avevo affianco era evidente e intensissima.

-Io sono pronta!! Voglio essere tua Yu!!!- mi disse arrossendo violentemente ed abbracciandomi stretto…

Le presi il viso tra le mani e appoggiai la mia fronte sulla sua.

-Sei sicura!?!? Non voglio farti male Miki…- le dissi ora spaventato…

La desideravo, quello era un dato di fatto, ma entrambi eravamo alla nostra prima volta e non volevo comportarmi in modo da ferirla o spaventarla…

-Io non ho paura!! So solo che ti desidero troppo per ignorarlo!! Abbiamo aspettato quasi un anno Yu, sono sicurissima dell’amore che mi lega a te e  anche del sentimento che tu provi nei miei confronti e…- abbasso gli occhi mentre proseguiva… -io ti voglio adesso…-

Continuavamo a guardarci l’un l’altro, mi separavano pochi centimetri dalla sua bocca, quando improvvisamente lei piangendo di felicità mi mise le braccia al collo e incominciò a baciarmi con trasporto. La sua bocca si muoveva delicata e un pò incerta in contemporanea con la mia, sentivo che era emozionata e dovevo cercare di prendere in mano la situazione per non metterla troppo in difficoltà. La sua piccola lingua si muoveva con la mia e sentivo inondarmi la bocca del suo gusto fresco di fragola…

Si era avvicinata al mio corpo, turbato dalla vicinanza col suo, come potevo spogliarla senza farla sentire a disagio!!? Ci lasciammo cadere tra la lavanda, ai piedi di un grosso albero secolare che ci riparava dal sole cocente, continuavo a baciarla dolcemente e scendevo a piccoli tratti sul suo collo, sulle sue spalle. Mi accorsi che come me aveva il respiro accelerato e sorrisi, felice che anche lei potesse essere completamente presa da quel momento così importante per la nostra coppia.

Poi le sue mani incerte erano scese sul mio petto e avevano cominciato a sbottarmi lentamente la camicia,  non avevo opposto resistenza e a quel punto si sentii probabilmente più sicura, perché con un gesto sinuoso me l’aveva tolta lasciandola cadere tra i fiori.

Lentamente le avevo sfilato la maglietta e continuavo a baciarla, non riuscivo a staccarmi dalle sue labbra, che mi cercavano bramose. Piano piano le sbottonai i pantaloni neri attillati che tanto mi piacevano e glieli tolsi, la guardai mentre indossava solo la biancheria, era stupenda e il suo viso dolce e arrossato scatenava quel tumulto di emozioni che mi avevano da sempre accompagnato nella nostra storia. Lei mi aveva raggiunto, sedendosi e mi aveva appoggiato la mani sul petto, mi aveva baciato dolcemente il collo mentre io cercavo delicatamente di sbottonare il reggiseno che indossava.

Nonostante l’imbarazzo aveva raggiunto la cerniera dei miei pantaloni e a poco a poco mi aveva aiutato a toglierli, con quella naturalezza che ispiravano i suoi gesti, Miki non era esperta ma cercava di avere quella sicurezza che le permetteva di proseguire a discapito della sua poca esperienza.

Eravamo riusciti a liberarci dai rispettivi indumenti intimi e ci eravamo abbracciati entrambi, stretti, con l’emozione e la paura della nostra giovane età, la sua pelle profumava ed era così inebriante da far dimenticare ogni cosa.

Cercai di essere il più delicato possibile, avevo paura di farle troppo male e nel momento in cui entrai dentro di lei, Miki cercò di confortarmi.

-Yu…non mi hai fatto male! Ti amo!!!- mi disse…

Le sue mani si mossero impazienti sulla mia schiena, stringendomi ancora di più a lei, il suo calore sul mio corpo era la cosa più bella che avessi mai sentito, mi strinse, e  i suoi palmi affondarono leggermente nella mia pelle. Mi ero appoggiato al suo corpo con più decisione e lei aveva sospirato con più forza.

I momenti che seguirono non ho abbastanza parole per descriverli.

 La lavanda volava intorno a noi e  io guardavo Miki felice, sussurrare il mio nome. Le sensazioni che provai quella prima volta, mentre lei diventava definitivamente mia, non le avrei mai dimenticate, era qualcosa di estremamente intenso che mi aveva fatto perdere per molto tempo il controllo di me stesso. Il suo corpo non era più come quando un anno prima lo avevo visto la prima volta, snello e flessuoso, Miki era diventata una donna a tutti gli effetti e le sue forme erano diventate più generose e ben proporzionate. Sentire il suo corpo contro il mio era come avvertire dentro di me un incendio incontrollabile e avere la consapevolezza che ora lei era mia, mi aveva scatenato un’emozione che non riuscivo nemmeno a  commentare.

Aveva scelto me…ed era stato meraviglioso!!

Tutte le paure che si erano prese gioco di noi pochi minuti prima, erano state inutile perché anche dal punto di vista fisico io e lei eravamo compatibili, avevo provato un piacere che non riuscivo a descrivere a parole, era qualcosa che andava al di là delle mie possibilità.

Miki era rannicchiata contro di me e in mezzo alla lavanda il nostro amore si era lasciato andare, mi stringeva ancora a sé, con il viso arrossato dallo sforzo.

-Ti ho fatto male!??!?- le dissi preoccupato…

-No…- mi disse tenera… -è stato così emozionante!!!-

-Ora sei mia.. Che effetto ti fa!?!?-

-Non sai da quanto desideravo diventare tua nell’ultimo modo che ci mancava…- mi disse arrossendo… -Ogni volta che mi abbracciavi sentivo esplodermi qualcosa dentro, solo che non sapevo come dirtelo…- sembrava così indifesa ora…

-Penso che questo sia stato uno tra i momenti più intensi della mia vita!! Non mi ero accorto che ormai eri una donna e ti desideravo come un uomo che non aveva più la forza di trattenersi...- risposi con imbarazzo.. –Eri bellissima in quel momento...sai?!-

La guardavo mentre ancora sdraiata cercava le mie mani, l’aveva presa e se l’era portata sul petto. Il suo cuore batteva veloce e ancora la strinsi a me, come se averla avuta tra le braccia finora non fosse stato sufficiente!! Lei mi aveva introdotto le mani tra i capelli e mi teneva allacciata a sé.

-è stato il momento più bello della mia vita…- mi diceva guardandomi intensamente negli occhi…

Quello che avevo provato quel giorno, mi aveva legato ancora di più a Miki, era stata una promessa implicita che ci eravamo fatti l’uno all’altro!! Sapevamo che tutto ora ci univa, l’amore fisico era stato per molto tempo lasciato da parte, perché sapevamo che dovevamo costruire il nostro rapporto su basi differenti, se fosse sopravissuto, anche quello col tempo sarebbe arrivato ed eravamo consapevoli che ci avrebbe cambiato totalmente. Lei era esattamente l’altra metà della mela, sembrava che lei fosse stata fatta apposta su misura per me.

L’amore che ci legava adesso era completo e mentre continuavo ad abbracciarla tra la lavanda, sentivo che il mio desiderio per lei sarebbe sempre stato vivo come in quel momento, sarebbe sempre stata una prima volta per noi.

Quello era stato un atto d’amore, lei voleva essere  mia perché mi amava e io volevo appartenere a Miki perché ero semplicemente pazzo di lei!!

Quando mi risveglia da quel magnifico sogno ad occhi aperti, il cavallo con cui ero arrivato lì pascolava liberamente intorno a me, ed io ero appoggiato a un piccolo arbusto in mezzo a quell’immensità di fiori viola. Non era bello come nel mio sogno ad occhi aperti, come quel ricordo di ormai molto tempo fa che continuava ad essere vivo e ardente nel mio cuore.

La mia vita era stata per molto tempo un lungo silenzio affettivo, non c’era nessuno in grado di scalfirmi e provocarmi una tempesta dentro. Arimi era l’unica ragazza con cui ero uscito, non perché mi piacesse, ma lei era convinta che conoscendola mi sarei innamorato, nei tre mesi che la frequentai mi affezionai a lei, era tenera e la vedevo come una sorella. Mi aveva chiesto tre mesi di tempo e alla loro scadenza lei era assolutamente certa che non avrei mai più potuto fare a meno della sua compagnia, ma alla fine dei tre mesi lei era rimasta un’amica per me. Non provavo passione o trasporto per lei, sapevo che ci sarebbe rimasta male ma se le avessi mentito sarebbe stato ancora peggio, non l’amavo, era inutile!!

Era difficile per me pensare che un giorno mi sarei ritrovato a perdere la testa per qualcuno, non per ipocrisia, ma amare per me comportava delle cose ben precise, che la società moderna di adesso è portata a sminuire.

Nessuno più credeva che al mondo, potesse esistere un amore tanto forte che fosse in grado di vincere anche le cose più grandi e potenti, era molto  più facile adeguarsi a quegli amori immediati e subdoli, in cui l’uno chiedeva all’altro di concedersi fisicamente e una volta avuto la parte che gli interessava tutto si spegneva.  

Costruire un rapporto comporta fatica ed energia, significa comporre la vita quotidiana insieme alla persona a cui vuoi bene perché in un rapporto si creano migliaia di dinamiche, dovute al fatto che due soggetti hanno una propria identità, un proprio carattere determinato da pregi e difetti. Amare non significa accettare passivamente l’altro, ma imparare a crescere insieme ed essere in grado di plasmare gli aspetti più spigolosi di noi stessi. È un compensarsi a vicenda, amare qualcuno richiede fatica e essere disposti a lottare con tutti noi stessi affinché quell’amore sopravviva. Certo questo comporta il fatto di essere profondamente convinti e sicuri dell’amore che si prova perché solo in questo caso si è disposti a mettersi in gioco e a sacrificare qualcosa di noi per migliorarlo!!

E io amavo Miki a tal punto che avevo cercato in tutti i modi di levigare qualche angolo troppo spigoloso di me, in modo che lei conoscendomi un giorno potesse amarmi!!

Non mi pentivo affatto di aver compiuto questo passo per lei, perché ora mi sentivo anche meglio con me stesso. Benché fossi ancora taciturno e riservato, ero migliorato non solo con per lei ma anche per me stesso, per dimostrarmi che ero cresciuto. Adesso ero un uomo in grado di richiedere e dare affetto, di confidarmi e di creare amicizie con un po’ più di facilità.

Avevo cercato per molto tempo l’amore che mi mettesse l’animo in pace, che riordinasse il caos che avevo dentro, volevo una compagna che volesse condividere con me i gesti semplici di una giornata, che mi guardasse negli occhi e sorridesse raggiante anche per le piccole cose che facevamo insieme. Volevo qualcuno che mi prendesse per mano e affrontasse la vita con me, pur con tutti i problemi che essa comportava. Volevo qualcuno che  pur sentendo le difficoltà che si incontravano in un rapporto, fosse  disposta a sfidare tutto pur di continuare ad amarmi,

desideravo un rapporto in cui si litigasse, in cui ci fosse anche gelosia, perché no, in fondo era sinonimo che quelle due persone erano legate da qualcosa di forte. Il mio rapporto con Miki aveva incontrato tantissime difficoltà, eppure l’amore che ci univa era incontrastabile.

Era quell’amore che per tanto tempo avevo aspettato, un sentimento che era nato poco alla volta ma che era diventato incontenibile, eravamo cresciuti, maturati facendo germogliare il legame che ci univa adesso.

E quella prima volta, era stato il coronamento del nostro amore, era stata la dimostrazione che avevo trovato quel sentimento  che avevo sempre atteso con trepidazione. Era stato il suggellarsi di una promessa reciproca, avevamo capito che la nostra relazione era matura per legarsi anche nell’ultimo modo che ci mancava perché era forte e sincera.

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Capitolo 13
*** Yuri: la gelosia nei miei ricordi.. ***


Yuri: la gelosia nei miei ricordi..

 

-Yu….ci stavamo preoccupando!!! Non ti trovavamo più…- mi disse Doris stringendomi la mano…

-Scusatemi ragazzi!! Sono rimasto incantato, mi ha ricordato qualcosa..- dissi facendo spallucce..

-Cosa!?!?- mi disse Brian…

-Il profumo di casa, della quotidianità. I bei momenti con la mia famiglia…- avevo mentito… Riguardava uno dei passi più belli e importanti della mia vita, l’amore della mia vita, non era un qualcosa che si poteva condividere, era solo mio.

-Vi spiace se rimango ancora un pò qui!?!?- sapevo che Willy in qualche modo avrebbe captato qualcosa… 

-No tranquillo…- mi disse Jinny… -Non farci preoccupare però, rientra prima che faccia buio…Ok!?!?-

-Promesso… Non preoccupatevi!!-

Quei ricordi che spesso si impadronivano di me mi facevano sentire sereno, percepivo vicino a me il calore della gioia, anche se quando tornavo alla realtà, la fitta del dolore era più pungente di prima, era come se una crepa in più,  si stesse aprendo nel mio cuore. 

Era un alternarsi di pace e tormento, ma almeno in quegli istanti in cui ricordavo Miki e la nostra storia non mi sentivo torturare dall’angoscia di averla lasciata. Presi uno stelo di lavanda, bellissima e profumata, c’erano tanti ricordi che mi ricollegavano alla mia relazione con lei.

Pensando al nostro legame, non potevo dimenticarmi di quanto ero stato geloso di lei.

Anzi, di quanto SONO geloso di lei. Sono sempre stato un ragazzo controllato, ma quando si trattava di Miki, il solo pensarla con Alessandro, tutta la mia “razionalità” andava a farsi benedire. Non ero nemmeno così geloso di Ghinta, sebbene per molto tempo era stato una spina nel fianco. Ricordo di una volta in particolare, in cui la mia furiosa gelosia nei confronti di Ale si era manifestata in tutta la sua potenza,  era terribilmente fastidioso e il fatto che ci provasse continuamente con lei non attutiva il mio sgomento ogni volta che era nei paraggi. Sapevo che potevo fidarmi di Miki, inoltre Alessandro era cosciente che lei amasse me, ma continuava a starle addosso e questo mi esauriva. Miki sapeva perfettamente tenerlo a bada, ma comunque tra di loro, lavorando insieme era nata una bella amicizia, che lui ovviamente sperava di tramutare in qualcos’altro!!!

Ricordo che quel giorno avevamo deciso di fare un giro con tutti i nostri amici, lui ormai faceva parte del nostro gruppo e per educazione Miki mi aveva chiesto se potevamo invitarlo. Non volevo fare la parte del ragazzo possessivo e geloso, nonostante la cosa mi irritasse, l’avevamo invitato e decisi di mantenermi neutrale. Anche Ghinta sembrava pensarla come me stranamente!!

La cosa che più mi faceva salire l’adrenalina a tre mila, era il modo in cui la guardava anche se c’ero io!!! Se la mangiava letteralmente con gli occhi e con me continuava a lanciarsi occhiatacce ben poco amichevoli, era chiaro che non ci sopportavamo a vicenda!!! Io non lo sopportavo perché mi voleva portare via Miki e ci provava spudoratamente, lui non mi poteva vedere perché ero il suo ragazzo!!

Lei sembrava non accorgersi nemmeno delle continue piccole attenzioni che lui le rivolgeva e questo, invece di rendermi felice mi faceva incavolare ancora di più. Era gentile con lui, non mi aveva mai nascosto che Ale era diventato un amico, certamente non ai livelli di Ghinta, ma si divertivano insieme e non si rendeva conto che ci provasse, che fosse innamorato di lei. Miki, almeno all’inizio, pensava  che dietro la gentilezza di Ale si nascondesse solo l’affetto di un amico, solo col tempo, si rese conto che lui aveva perso la testa per lei e il fatto di aver saputo che voleva ostacolarla nella relazione con me, l’aveva spinta a mettere dei paletti, per distinguere l’affetto che lei nutriva per lui con l’amore che provava per me.

Sicuramente, vedere che quando eravamo tutti insieme lei non aveva occhi che per me, era un enorme sollievo, reclamava comunque le mie attenzioni, gli abbracci, un piccolo bacio sulla guancia e a volte di soppiatto, per mantenere una nostra privacy, qualche bacetto a fior di labbra. Lei voleva che stessi tranquillo riguardo all’amore che nutriva per me, mi dimostrava continuamente con chi voleva dividere la sua vita.

Eppure continuavo ad essere geloso di Alessandro!!! E quello che combinai quel giorno non potrei certo dimenticarmelo per nulla al mondo. Ero esasperato, come al solito aveva continuato a starle appiccicato, lei cercava di non darle più di tanto corda perché percepiva il mio nervosismo, quindi aveva cercato di starmi il più possibile affianco. Questa volta però i suoi sguardi erano stati più espliciti del solito e la mia rabbia era arrivata al colmo.

Avevo accumulato un sacco di rospi nell’ultimo periodo, sopportavo perché mi spiaceva per Miki e soprattutto lei non mi dava motivo di essere geloso.

Ma ogni volta che la vedevo vicino a lui diventavo una furia!!! Lui ogni volta, mi dichiarava apertamente guerra con gli sguardi e il risultato era che ero sempre rabbioso in quelle uscite.

Quel giorno, litigai violentemente con Miki, ma questa volta la gelosia che mi aveva travolto era più che giustificata!! Ale mi aveva messo a dura prova sin dall’inizio…

La prima litigata tra me e Miki si era creata perché lui le aveva rubato il mio medaglione, dove al suo interno lei aveva inserito la mia foto. Cadendo dalla scala le era caduto e lui se n’era impossessato, per un po’ Miki l’aveva cercato senza dirmi niente ma a restituirmelo fu lui dicendomi che lei non lo voleva più. Questo scatenò la nostra prima discussione, solo ed esclusivamente perché io ero geloso e perché avevo capito che la voleva a tutti costi!!

Questa volta la mia gelosia poteva essere per metà giustificata e per metà imperdonabile.

 Eravamo nel parco e stavamo ridendo e scherzando, Miki come al solito aveva fatto una brutta figura pochi minuti prima e mi stava sgridando.

-Yu…sei antipatico!!! Invece di consolarmi mi prendi pure in giro…- continuavo a ridere incapace di trattenermi e gli altri cercavano di sforzarsi di essere seri ma proprio non ce la facevano…

-Miki…scusami ma è stata una scena da premio Nobel!!!- dissi sghignazzando… -Tu non hai visto tutta la scena e ti assicuro che era buffissima!!!!-

-Smettila dai!!!- mi disse lei con il broncio… -Quello è un cretino, era nel posto sbagliato al momento meno opportuno…-

Steve era letteralmente piegato dal ridere…

 -Miki…avessi dovuto vedere, tu che indietreggiavi per recuperare la pallina, quello che non ti ha visto arrivare…- e poi non riusciva ad andare avanti…

-L’hai investito in pieno ed è precipitato completamente dentro all’unica pozzanghera di tutto il prato…- anche Meiko non riusciva a fare a meno di ridere..

-E poi tu seduta comodamente sulla schiena di quello lì che con la faccia piena di fango picchiettava le dita sull’erba…- disse Arimi appoggiata ad Elisa…

-E per finire tu, che oltretutto eri completamente ignara dello scempio causato, gridavi “ho preso la pallina, ho preso la pallina!!!!”- disse Ghinta allo stremo delle forze…

-Senza contare che lui poi ti ha detto… “Sei comoda? Se vuoi ci metto un cuscino se preferisci!! Allora…ti alzi o no!?!!?!?”- dissi io che avevo mal di pancia dal ridere…

-Poi il meglio del meglio….!!!- disse William… -Quello che ti rincorre per tutto il prato per affogarti…-

-Ah dobbiamo pure sottolineare il fatto che voi non avete mosso un dito oltretutto, soprattutto tu amore…- disse lei offesa…

-Questo perché hai scelto il ragazzo sbagliato con cui metterti…- disse Alessandro serio…

-Ale, queste non sono cose che ti riguardano!! Te l’ho già detto! Della mia vita decido io…- disse acida e preoccupata della mia reazione..

Sapevo che Ale aveva trattenuto per troppo tempo i sentimenti che provava per Miki e sentivo che la situazione stava per precipitare, ma quello che mi preoccupava era quello che avrei fatto se lui si fosse dichiarato!!! Sarei riuscito a mantenermi calmo!?!?

-Tu non vuoi ammetterlo Miki!!!- gridava lui.. –Tu fai finta di non capire che ti amo solo perché hai paura di affrontare la realtà!!-

 Un colpo di vento alla mia gelosia, che da un focolaio era diventato un incendio…

-Ma non è vero!!! Tu non riesci a capire quello che provo io per Yu solo perché non vuoi dire a te stesso che hai perso, Ale!!! Smettila adesso…piantala!!!- diceva Miki rossa di rabbia..

-Io non ho paura di dirlo che mi piaci da impazzire!! E non mi spaventa nemmeno dirlo davanti al tuo ragazzo che un giorno o l’altro sarai mia!!!- diceva a Miki guardandola profondamente..

-Tu sei solo un pazzo!!! Io ti ho già detto che provo solo amicizia per te! Nient’altro, non ti amo Ale… Lo vuoi capire!!!- diceva Miki arrabbiata per l’esito disastroso dell’uscita…

-Questa è una promessa che ti faccio!! Mi farò conoscere Miki e ti innamorerai di me…-

Miki scuoteva la testa e all’improvviso piangendo di rabbia si era avvicinata a lui, dandogli uno schiaffo nel colletto della camicia.

-Sei solo uno sbruffone, sei convinto e avrei dovuto capirlo subito che pensi solo a te stesso Ale!!! Io volevo solo essere gentile con te, pensavo che avessi bisogno di un amico, perché avevo capito che non eri mai stato compreso veramente!!! Ma ora stai facendo di tutto per rovinarmi la vita, lo capisci!?!?- diceva Miki urlando.. –Pensi davvero che allontanarmi da Yu sia così facile!?!?!? Sei solo un illuso, non sai niente di me!! Ti rendi conto di come mi posso sentire adesso!? Come posso perdonarti?! Te lo ripeto ancora una volta…stai lontano dalle faccende che non ti riguardano, stai lontano dai miei sentimenti e non permetterti mai più di immischiarti in affari che non ti competono!!! Hai capito!?!!? Tu non hai nessun diritto di intervenire nella mia vita!! Nessuno!!!-

-Beh…in realtà mi sento in diritto di intervenire  perché io tengo a te almeno quanto lui!!!- a quel punto la bomba esplose dentro…

-Sai Alessandro stai cominciando a stufarmi…- dissi io secco…

-Non mi importa cosa pensi … Sai qual è il mio obiettivo e non te l’ho mai nascosto!! Ottengo sempre quello che desidero…- mi disse lui in cagnesco…

Tutti lo guardavano stupiti, ma Miki si era avvicinata a me e si era attaccata al mio braccio tenendolo. Si sentiva in colpa, ma nemmeno lei poteva immaginare che Ale fosse così risoluto..

-Sai cosa c’è Yu.. Il problema è che tu sei terribilmente geloso e lo sai anche tu che questo non aiuta un rapporto!! Inoltre vedi che tra me  e Miki c’è feeling e questo ti rode…- pensava di avermi affondato con quelle parole…

-Non sopporto di vederti vicino a lei, è una tortura continua sapere che è con te. Ma non ti ama è questa la differenza!!!- ero convinto di quello che dicevo…

-Io ti ho dichiarato guerra un pò di tempo fa. Ma voglio Miki…e sarà mia!!!- mi disse..

-Sei ridicolo sai!? Non sei nemmeno furbo, perché se avessi un pò di cervello non diresti queste cose davanti a lei!!!- ero desideroso di finire questa conversazione al più presto ma lui non mollava...

Ardevo di rabbia e gelosia in quel momento, ma non volevo dimostrare il mio lato più rabbioso, inoltre io mi fidavo di Miki e non volevo che lei si sentisse in colpa per peccati che non aveva commesso. Quello che accadde dopo mi fece perdere completamente la ragione e alla fine oltre che a prendermela con lui, me la presi anche con lei. Esasperato e frustrato lascia che l’istinto controllasse i miei gesti e la collera che provai in quel momento mi fece completamente sragionare.   

Aveva preso il braccio di Miki, l’aveva trascinata a sé, legandola in un abbraccio e l’aveva baciata davanti a tutti. Prima di posare le sue labbra in quelle di Miki, lei spaventata era riuscita a dire…

-Ale…ma che fai!?!?- aveva puntato i pugni sul suo petto, cercava di liberarsi da quella  stretta d’acciaio.

 Mentre continuava a dimenarsi tra le sue braccia, cercando di trovare un modo per sfuggire a qualsiasi idea si fosse fatto. Poi aveva impedito alla sua bocca di protestare appoggiandovi la sua. Impietriti assistemmo alla scena completamente increduli, il viso di Miki era piegato in una smorfia di panico e disapprovazione. Quello che si scatenò in me fu un vulcano che esplodeva senza riuscire più a contenersi, una furia cieca, devastante si era impossessata del mio corpo e della mia mente.

Mi avvicinai a lui a grandi passi. Ora basta!! Aveva superato ogni limite che potessi sopportare, stava baciando la mia ragazza contro la sua volontà, davanti a tutti e a quel punto meritava una lezione!!! L’avevo preso per la camicia e l’avevo sbattuto contro l’albero più vicino. Lui mi guardava arrabbiato ma allo stesso tempo era compiaciuto, perché avevo avuto una reazione, esattamente quella che lui si era aspettato di vedere sin dall’inizio!! Secondo lui adesso poteva cominciare la guerra vera e propria, era stato come confermare che vedevo in lui un pericolo!!

Invece per me era solo rabbia perché non potevo sopportare che a baciare quelle labbra fosse qualcun altro che non ero io!!! Quello sarebbe stato un avvertimento ma ora ero terribilmente arrabbiato e questo mi aiutò a fare uscire le parole con un tono autorevole, non scherzavo.

-Provaci un’altra volta e ti giuro che non rispondo delle mie azioni Alessandro…!!!- lui mi buttò indietro con uno spintone e si era avvicinato a me a un centimetro dal mio viso…

-Visto cosa si prova!?!?  Ecco cosa vorrei fare ogni volta che la vedo e poi vorrei spingerti via come tu hai fatto poco fa con me…- mi disse ora colmo di disprezzo..

-Io sono un tipo calmo, non amo la violenza ma non tirare troppo la corda!!! Guarda che se mi arrabbio troppo ti faccio male…- gli dicevo sempre guardandolo negli occhi, cercavo di mantenermi tranquillo ma sapevo che non lo ero per niente..

Odiavo la violenza e tutto quello che comportava, ma mi spaventai di me stesso perché per la prima volta nella mia vita mi prudevano terribilmente le mani e volevo colpirlo.

Intorno a me sentivo Ghinta, Steve e William che si erano avvicinati per calmare gli animi ma appena li sentii troppo vicini li gelai con queste poche parole.

-Non provate ad avvicinarvi! Questa è una questione che riguarda me ed Alessandro!!- dissi gelido..

- Ora non sei più l’unico a sapere quello che si prova…- a quel punto la mia determinazione a tenermi calmo era stato solo un ricordo, lo spinsi con tutta la forza che avevo e lo colpii veloce con un pugno in pieno volto..

Miki terrorizzata mi implorava di smetterla, temeva che ci facessimo del male.

-Yu ti prego smettila!! Ti vuole solo provocare, così fai il suo gioco! Per favore, lo sai che per me quel bacio non significa nulla!!!- mi diceva mentre piangeva…

Lui si era scagliato contro di me e mi aveva dato un pugno altrettanto violento che mi aveva fatto uscire il sangue dal naso. Ero fuori di me, mi avventai su di lui e ci prendemmo rispettivamente altri due pugni. Le avevo spaccato un sopraciglio e io continuavo a sanguinare dal naso. Poi all’improvviso due braccia presero sia me che Alessandro immobilizzandoci.

Steve teneva me e Ghinta, Alessandro…

-Prega che c’erano loro Alessandro perché oggi non mi sarei fermato qui!! Tu prova ancora a baciarla e giuro che la prossima volta farò in modo di essere in un posto da solo con te!!!- gli dissi..

Lui asciugandosi il sangue che le colava sul viso mi guardava furioso, poi si era allontanato da tutti noi ed era sparito tra gli alberi.

Mi sentivo furioso, per anni avevo condannato la violenza e alla fine c’ero cascato anche io. Nulla giustificava il mio comportamento, ma ricordare Miki, costretta tra le sue braccia e lui che la baciava al posto mio mi provocava una rabbia distruttiva dentro!!! Steve mi teneva ancora le braccia e ansimavo violentemente per lo sforzo, Miki era a terra con gli occhi sbarrati le lacrime le inondavano il viso ed era scioccata nel vedermi sanguinare, nel vedere in cosa mi ero trasformato provocato da Alessandro.

-Yu…mi…mi dispiace…- mi aveva detto con voce tremante…

 Io furioso mi ero avvicinato a lei e l’avevo presa per il braccio alzandola,  i suoi occhi erano dispiaciuti e tristi, si sentiva in colpa per il casino scoppiato, ma adesso aveva uno sguardo spaventato dalla reazione che avevo avuto.

-Perché non vai da lui…- le dissi cinico… -in fondo non mi sembravi così dispiaciuta del bacio che ti ha dato…- avevo perso la ragione..

Lei aveva fatto di tutto per sottrarsi a quell’abbraccio ma la mia gelosia mi aveva fatto vedere cose che non erano accadute e lo sapevo bene, Miki sorpresa di quelle parole mi guardò nel panico e due lacrime scesero sul suo volto.

-Stai scherzando!?!?- mi disse ora con una smorfia di disapprovazione.. –Questo non è leale Yu!  Lo sai anche tu che a parte amicizia non provo nulla per Alessandro…-

-Non ti credo…- le dissi stringendo ancora di più il suo braccio.. –Non ti credo!! Tu pensi di farmi fesso, c’è sempre stato qualcosa che ti legava a lui… Sempre!!!- dissi urlando…

-No!!! Sei uno stupido, sei uno stupido proprio come lui!!! Non capite niente…niente!!!!-

-è convinto che tu possa innamorarti di lui!!! È impossibile che se lo inventi, sei tu che gli dai modo di pensarlo Miki!!!! Almeno sii sincera da ammetterlo!!!-

-Io non ho niente da dire. Sono sempre stata chiara con lui, con le parole e con i gesti. Ma cosa devo fare…eh!?!?! Vorrà dire che lo allontanerò, ma tu non hai il diritto di incolparmi per qualcosa che non ho fatto!!!- disse lei piangendo e dimenandosi dalla mia stretta che probabilmente le stava facendo male…

-Sei come le altre, non hai nemmeno il coraggio di dirmi che ti piace anche lui. Pensavo che non fossi come le altre ragazze, che si destreggiano tra più ragazzi negandone poi anche l’evidenza…-

-Ora basta Yu!! Sei troppo arrabbiato e finirai col pentirti delle cose che stai dicendo. Lo sai anche tu che non è così…- mi disse Steve cercando di farmi ragionare..

-Basta lo dico io!! Oggi mi avete ferita…umiliata…mi avete fatto passare per una poco di buono che si divide tra due ragazzi. Mi avete fatto passare per un’approfittatrice senza scrupoli che seduce chiunque, ora non c’è nient’altro che potete dirmi…- diceva mentre le lacrime scendevano copiose sul suo viso… -Ma se mi reputi una persona così tanto disgustosa, cosa ci stai a fare con me!?!!?!- disse gridando disperata…

-Miki…ti prego stai tranquilla…- disse Meiko stringendole le spalle…

-Miki…- dissi ora che mi rendevo conto di tutte le cose terribili che le avevo detto… -ti prego scusami non pensavo tutto quello che ho detto….-

-Certo!! Se mi amassi davvero come dici di amarmi…- si avvicinò a me guardandomi negli occhi… -non mi avresti mai detto delle cose tanto orribili!!!!- mi disse gridando e piangendo…

Si era voltata prendendo la sua borsa, poi imbarazzata, ferita si era allontanata dal gruppo. Nella rabbia di quei momenti non ci eravamo resi conto che a farne le spese sarebbe stata Miki e nessun’altra. Ora si sentiva tradita e sicuramente si chiedeva cosa i suoi amici ed io pensavamo realmente di lei, quando cercai di raggiungerla per scusarmi del mio comportamento da puro idiota, una mano mi aveva fermato. Era Steve…

-Ormai il danno è fatto! Questa volta l’hai combinata grossa…- mi disse rimproverandomi per il modo con cui mi ero comportato con Miki…

Meiko mi guardava arrabbiata nera, ma qualcosa dall’espressione addolorata del mio viso la trattenne dal dirmi di tutto come mi meritavo, sbattei il pugno contro il muro e appoggiata la schiena contro la corteccia, mi lascia cadere al suolo tenendo la testa frastornata tra le mani. Dovevo farmi perdonare da Miki, questa volta non avevo scuse per come mi ero comportato!!

Elisa si era avvicinata a me e mi aveva appoggiato in mano un fazzoletto per pulirmi il naso che continuava a sanguinare.

-Sai Yu  in un certo senso sei stato grande!!! Ci hai stupito! Alessandro questa volta ha proprio esagerato…- mi disse lei comprensiva…

-Anche io ho esagerato. Non mi sono del tutto pentito di quello che è successo con Alessandro, ma questo non significa che mi sia comportato bene!! Mi ha provocato e io mi sono lasciato trascinare come un ragazzino…- dissi arrabbiato…

-Yu, se non l’avessi fatto tu, l’avrei fatto io…- disse Ghinta… -è stato arrogante, prepotente e poi non doveva permettersi di fare quello che ha fatto…- precisò alludendo al bacio…

-Mamma che panico sembrava una situazione irreale!!!- disse Arimi… -credimi Yu che mi hai lasciato basita, tu sei sempre stato controllato, per vederti così vuol dire che Ale ti disturba proprio…- disse Arimi ridendo…

-Non sai quanto!!!- ammisi arrossendo… -Odio che ci provi con lei, per giunta senza farsi alcuno scrupolo!!!-

-Sai che non lo avremmo mai detto che eri geloso Yu…- disse William prendendomi in giro, sorrisi ma mi preoccupava il casino che avevo combinato con Miki.

-Sembravi una furia…- mi disse Steve…

-Non mi aiuta saperlo…- dissi ancora evidentemente scosso… -se non ci foste stati io non mi sarei fermato, mi sono comportato esattamente come non avrei dovuto…-

-Yu chiunque qui l’avrebbe fatto…- mi disse Meiko adesso più rilassata… -Tutti avrebbero fatto la stessa cosa oggi, se si fossero trovati al tuo posto..- poi pensierosa mi aveva guardato addolorata…

-Però adesso forse dovresti pensare a farti perdonare da Miki!1 In quello non posso giustificarti, Eri arrabbiato e te la sei presa anche con lei, che ha fatto di tutto per tenere lontano Ale!!-

-Lo so!! Credimi è il mio più grande dolore in questo momento…- dissi affranto…

-Dopo il naso!?!!?!?- mi disse lei sorridendo..

-No, Miki viene prima di tutto!! Anche del dolore al naso!!!- dissi alzandomi da terra…

-Lo so!!! Vedrai che andrà bene, Miki ti ama troppo per tenerti il broncio Yu. Però tu cerca di farti perdonare bene….!! Ok!?!?- mi disse infondendomi speranza…

-Ci proverò…- dissi sospirando…  -Grazie ragazzi!! Ora vado da lei e proverò a spiegargli che sono…-

-Molto geloso…- sentii dire tutti in coro mentre ridevano…

Mi voltai a ridere anche io mentre correvo per il prato, per raggiungere il sentiero del parco!!!

Attraversando la città, la gente che mi vedeva passare mi guardava con diffidenza, appena  scontravo minimamente il naso ricominciava a sanguinare. Speravo che quell’idiota non me lo avesse rotto e soprattutto dovevo pensare a qualcosa di convincente per i nostri genitori, era fuori discussione che gli dicessi che avevo fatto a pugni con Alessandro perché lui si era baciato la MIA ragazza!!! E di nuovo quell’immagine si era ripresentata nella mia mente, per quanto mi avrebbe ancora tormentato!?!!? La gelosia mi aveva portato un vortice dentro in grado di farmi dubitare che la mia ragazza fosse sincera!!! Se Miki era arrabbiata con me, aveva tutto il diritto di esserlo, la mia cieca gelosia non poteva essere una scusante.

Mi trovai vicino a una piccola bottega di fiori, c’erano tantissime rose, tulipani. Erano bellissimi!! Una donna si era avvicinata a me e mi guardava preoccupata…

-Ehi ragazzo.. Stai bene!?!?- disse guardando il mio naso…

-Oh…si si.. tutto a posto…- dissi poco convinto…

-Ti piacciono le rose!?!?- mi disse con aria interrogativa… -Sai hai l’aria di qualcuno che deve farsi perdonare qualcosa…-

-No…- dissi subito deciso, poi feci un sorriso accennato… -Beh…più o meno…-

-Sai ogni fiore ha un suo linguaggio, se lo scegli bene puoi far capire che emozione tormenta il tuo cuore…- mi disse, come se sapesse cosa mi stesse preoccupando…

-Non lo sapevo!! I fiori mi piacciono, ma non sono un esperto nel settore…-

-La rosa rossa parla di amore e passione, la rosa bianca di purezza…- disse toccandole delicatamente.. –Il tulipano rosso è un messaggio d’amore, la peonia è simbolo di vergogna. L’orchidea l’emblema della  sensualità e….- guardandomi sorridente e decisa prese un fiore in mano e porgendolo mi disse… -La rosa gialla simbolo di gelosia, ma in fondo di grande passione…-

La guardai interdetto, non avevo parlato di Miki che dovessi farmi perdonare qualcosa da una ragazza,  eppure l’aveva capito.  Sorrisi delicatamente, forse con un’aria interrogativa…

-I tuoi occhi luccicano!! Non è così difficile capire cosa  lì renda così febbricitanti e il tuo viso la dice molto lunga. Non credo che sia una lei ad averti ridotto così…!!- mi disse facendomi l’occhiolino…

Mi misi la mano fra i capelli e risi di gusto per la situazione,  beh aveva quasi indovinato tutto, solo nel vedere il mio viso. Chissà com’ero ridotto…!!! Non bene supponevo…

-Signora…- le dissi prima che rientrasse nel negozio.. –potrebbe farmi un bel bouquet!?!?!? Queste rose sono bellissime e hanno un profumo così intenso… Potrebbe mettere un pò di verde anche!?!-

-Non ti preoccupare… Ti farò fare bella figura!!!- mi disse…

La guardai portare a termine il suo lavoro, il bouquet era davvero bellissimo e mentre per strada lo portavo tutte le donne lo guardavano con un pò d’invidia,  avrei preferito portarlo a Miki per farle una sorpresa, non per farmi perdonare qualcosa di tanto meschino!!!

Ero fortunato, se avessimo continuato a litigare, avremmo potuto farlo in tutta tranquillità perché i nostri genitori come al solito erano fuori per le loro cene romantiche!! Odiavo litigare con Miki detestavo ferirla e comportarmi male con lei. Mi disprezzavo profondamente quando senza accorgermene alzavo la voce, perché addolorarla se l’amavo così tanto!?!?

Miki era in camera sua, doveva essere alla scrivania a studiare perché vedevo un pezzo della sua ombra dalla finestra, quando entrai in casa cercai di fare meno rumore possibile, volevo studiare qualcosa di carino per farle capire che ero stato uno stupido e se poteva perdonarmi per le cose orrende che le avevo sputato addosso senza pensarle veramente!!! Avevo messo il bouquet sul tavolo della sala, in modo che entrando nella stanza potesse essere la prima cosa che vedesse, era davvero bellissimo, la fioraia mi aveva trattato davvero bene, emanavano un profumo meraviglioso.

Poi accessi lo stereo e misi un cd che io e Miki amavamo molto, quella non era atmosfera da Queen o Cramberries, ci voleva qualcosa di più dolce e mi era venuta in mente quella canzone che Miki cantava divinamente, che si intitolava “Malia”. Dolce, tenera…proprio come lo era lei!! La prima canzone era un pezzo tutto sinfonico,  molto rilassante e i violini davano il meglio di loro accompagnati da un  leggero pianoforte. Poi cominciai a sentire il leggero passo di Miki sul pavimento affrettarsi percorrendo le scale e proprio nel momento in cui la sentii comparire sulla porta “Malia” aveva fatto il suo ingresso, con le sue note dolci e leggere nella stanza. 

“Cosa c'era nel fior che m'hai dato?
Forse un filtro, un arcano poter..
Nel toccarlo, il mio core ha tremato,
M'ha l'olezzo turbato il pensier..
Nelle vaghe movenze che c’hai,
Un incanto vien forse con te?
Freme l'aria per dove tu vai,
Spunta un fiore ove passa il tuo pie..

Freme l'aria per dove tu vai,
Spunta un fiore ove passa il tuo pie..”

Quando le prime frasi cominciavano a sentirsi nell’aria, Miki si era avvicinata piano al tavolo con un dolce sorriso, guardava quel piccolo bouquet di fiori estasiata e intanto che lo osservava una piccola ombra di sofferenza era comparsa sul suo volto. Aveva preso delicatamente il piccolo mazzo di fiori e l’aveva portato gentilmente vicino al volto per poterne sentire il profumo, che già invadeva la stanza. Io dal mio piccolo nascondiglio potevo vederla, ma lei non riusciva a scorgere me nella penombra. Poi l’avevo vista riporre i fiori sul tavolo e raggiungere la credenza dove avrebbe certamente trovato un vaso dove metterli, dopo la pausa musicale della canzone, la voce aveva ricominciato a cantare ma questa volta, con enorme felicità potevo udire la sua voce scorrere melodiosa e gentile sopra la voce della cantante. Era così bella!!

“Io non chiedo qual plaga beata
Fino adesso soggiorno ti fu..
Non te chiedo se ninfa, se fata..
Se una bionda parvenza sei tu!
Ma che c'hai nel tuo sguardo fatale?
Cosa c’hai nel tuo magico dir..
Se mi guardi, un ebbrezza m'assale
Se mi parli, mi sento morir!
Se mi guardi, un ebbrezza m'assale
Se mi parli, mi sento morir!”

Intanto che aveva cominciato a cantare l’ultima strofa della canzone, aveva riempito a metà il vaso d’acqua e aveva appoggiato delicatamente i fiori dentro.

Lei continuava a guardarlo con fare tenero e sfiorava i fiori gentilmente per non sciuparli, l’avevo raggiunta lentamente e l’avevo abbracciata stretta, nascondendo parte del mio viso tra i suoi folti e definiti ricci. Non si era allontanata, mi aveva stretto le braccia che io tenevo strette intorno alla sua vita, ma sentivo che era ferita. Insieme a lei cantai l’ultima strofa della canzone.

La tenni stretta a me per un tempo che mi sembrò infinito, arrabbiato con me stesso per quanto ero stato stupido nell’essermi lasciato condizionare così!!

-Ti stavo aspettando…- mi disse lei calma e un pò malinconica… -è meglio che ti medico la ferita. Meno male che ogni tanto mi ricordo di comprare qualche disinfettante! I nostri genitori sono delle frane…- mi disse senza sorridere…

Nemmeno io ero molto in vena di sorridere, quanto ero dispiaciuto per il casino che avevo fatto!!! Nonostante tutte le cose che le avevo detto, lei si preoccupava per me e mi stava aspettando per medicarmi. Che ingrato che ero!!!

Era andata al piano di sopra per recuperare disinfettante, garze e cerotto, per fasciarmi un pochino alla bene meglio, l’aspettavo impaziente…dovevamo parlare, era necessario!! Mi ero seduto sul tavolo della sala e con le gambe divaricate avevo appoggiato un piede sulla sedia alla mia sinistra e l’altro piede su quella alla mia destra.

Quando era tornata di sotto il suo sguardo era sempre basso, probabilmente non voleva farmi capire che era ancora delusa dal mio comportamento, si era avvicinata al tavolo e si era messa nello spazio libero tra le mie gambe.

-Questa è acqua ossigenata. Non dovrebbe farti bruciare!! È andata bene che l’ho comprata due settimane fa, altrimenti oggi avrei dovuto usare l’alcool e sarebbe andata peggio…- mi disse quasi spaventata all’idea…

-Cerca di stare fermo, altrimenti potrei farti male..-

-Va bene, appena lo sfioro comincia a sanguinare…- le dissi per spiegare la quantità di sangue sulla camicia…

-Probabilmente qualche piccola vena del naso, non sarà rotto mi auguro…- disse allarmata..

-No…ho già provato e non mi fa male quando lo tocco o lo stringo, però sanguina, probabilmente hai ragione tu!!! È qualche piccola vena..-

Per i restanti minuti in cui mi medicava guardavo il suo viso concentrarsi per togliermi il sangue incrostato sulla faccia, lo aveva pulito bene, cercando di disinfettarlo. Per l’ennesima volta era uscito il sangue ma poi aveva messo con della garza un pò di cotone emostatico che aveva contribuito a fare smettere la piccola emorragia. Mentre mi medicava, la guardavo intensamente e mi dicevo “Ti prego Miki…guardami, alza il viso! Guardami!!!”.

 Lei non alzava lo sguardo, ma era cosciente che io continuavo a guardarla, perché come sempre il suo volto aveva una ondata di colore più vivo. Ogni volta che l’avevo a pochi centimetri  non riuscivo a controllare il mio impulso di stringerla e baciarla, ma quella volta il mio incontrollabile desiderio andò a monte, perché Miki, sempre con gli occhi bassi, si era allontanata da me per raccogliere tutta la roba della medicazione e buttarla via. Ero un pò deluso, ma poi mi ricordai che non avevo il diritto di prendermela e capii che aveva tutte le ragioni per essere diffidente. Per cambiare le cose occorreva uno sforzo maggiore, lei ne aveva fatti tanti per me ed ora ero io che dovevo dimostrargli qualcosa! Si era di nuovo avvicinata per applicarmi un piccolo cerotto sulla guancia sinistra, quando fece di nuovo per allontanarsi la frustrazione e il dolore per quella freddezza mi fecero agire d’impulso. Le presi il braccio, la girai veloce verso di me e l’abbracciai stretta con trasporto e disperazione.

-Perdonami…- le dissi addolorato… -Quello che ho detto non lo pensavo minimamente. Scusami Miki sono uno stupido!! Hai ragione tu!!! Sono solo un grandissimo stupido!!!-

Lei si era leggermente discostata da me, mi aveva preso il viso tra le sue mani e mi teneva vicino a lei.

-Perché mi hai detto quelle cose!?!?- mi disse con gli occhi lucidi… -Mi hai fatto sentire una persona orribile…-

-Perché sono un’idiota. Ecco perché…- le dissi abbassando la testa, che lei prontamente mi aveva alzato con la mano…

-Ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare!? Io…-

-No…- le dissi mettendole l’’indice sulla bocca per non farla parlare –Non hai fatto niente…-

Poi pensai se confessarle o meno quello che aveva scatenato in me quella furia incontrollabile, dirlo apertamente era molto più complesso di quanto pensassi.

-La verità…è che io sono terribilmente geloso di tutti gli uomini che ti sono vicino. E specialmente di Alessandro!!!-

Detto fatto, c’ero riuscito!! Le avevo confessato che ero umano pure io e che come tutti i miei coetanei, ero roso dal mostro verde della gelosia.

-Yu… Guardami!!- mi disse in tono dolce…

Alzai il viso e ritrovai quel volto talmente bello e sorridente che tanto mi aveva fatto innamorare, mi stringeva il viso tra le mani e mi aveva detto..

-Io amo te!!! Ti ho scelto da quando ti ho visto la prima volta! Quel bacio, che tanto ti ha fatto arrabbiare per me non ha avuto alcun significato. Non mi ha lasciato nulla Yu, sono pronta a giurartelo su tutto quello che vuoi!!!-

-Non mi devi giurare niente…- le dissi con amore… -Io ti credo Miki, lo so che sei sincera!! Non riuscivo a sopportare che qualcun altro, che non fossi io, ti avesse baciato, che sapesse anche lui che sapore avessero! Tu, tra le sue braccia…- e il ricordo ancora violento fece di nuovo salire in me una rabbia tremenda….

-Io voglio te! Lui non rappresenta nemmeno la metà di quello che tu sei per me. Lo capisci!?!? Non potrebbe mai sostituirti Yu!! Io sono innamorata di te, Alessandro è un amico, che per altro ora mi ha deluso parecchio!!! La mia vita è con te…- mi disse cercando di mettere a tacere le mie stupide e folli insicurezze…

-Sono uno stupido! Mi sono comportato come uno stupido!!!-

-Mi chiedo solo come tu abbia potuto dubitare del fatto che io non ti stessi dicendo la verità…-

-Te l’ho detto, ero accecato dalla gelosia! Ho visto cose che non esistevano ed ero talmente furioso con Alessandro e per quello che aveva fatto…- strinsi i pugni con tutta la forza che avevo… -che poi me la sono presa ingiustamente anche con te!!! So perfettamente che vuoi me, che ami me e nessun altro, lo vedo da come ti comporti, da quello che mi dici, ma in quel momento, vederti tra le sue braccia, mi ha fatto pensare che potessi essere anche di un altro oltre che mia!!! Non potevo sopportare l’idea che ti portasse via da me!!-

-Promettimi che non penserai mai più una cosa tanto assurda Yu…-

-Te lo prometto…- dissi guardandola negli occhi, capendo che ero stato un folle a pensare che tra di noi potesse cambiare qualcosa..

 L’avrei capito immediatamente, se oggi pomeriggio, invece di lasciarmi prendere dalla gelosia, l’avessi guardata negli occhi, mi sarei reso conto che l’amore che lei provava per me era unico e incontrastabile.  Che non ci sarebbe stato nessuno a scalfirlo, perché lei credeva in me come io avevo fiducia in lei.

-E promettimi anche…- disse guardandomi negli occhi… -che non mi dirai mai più cose tanto orribili…-

-Ma più… Amore mio, mai più!!- le dissi appoggiando la fronte sulla sua…

Lei con le mani mi spostava i capelli dal volto e poi mi aveva dato un bacio dolce e pieno d’amore per farmi capire che mi aveva perdonato, che non era arrabbiata.  Ma io non ero ancora disposto a lasciarla andare.  L’avevo presa in braccio, ero andato a sedermi sul divano e poi avevo lasciato che lei si sdraiasse poi mi ero coricato accanto a lei appoggiando il mio capo sulla sua spalla e nascondendo il viso tra i suoi capelli e il suo collo delicato.  Lei mi accarezzava il volto e le guance, poi parlò..

-Grazie per i fiori…- la sua voce dolce… -sono meravigliosi…-

- Da quando sei entrata nella mia vita tutto ruota intorno a te…a noi…- lei mi aveva stretto a sé e mi aveva baciato i capelli con tenerezza…

-Lo sai che anche per me è così, potrei rinunciare a tutto Yu, sarei disposta a dire addio a tutto se fossi costretta, ma non potrei lasciare te!! Ne morirei, non sarebbe vita.. Sarebbe  solo una terribile sopravvivenza senza averti con me…- mi disse angosciata da quei pensieri..

-Sai che significato hanno le rose gialle!?!?- gli dissi…

-No… Ma non sapevo fossi esperto di fiori…- mi disse lei curiosa…

-Infatti non lo sono.. Ma la fioraia mi ha spiegato che ogni fiore riproduce un’emozione ben precisa.. Le rose gialle esprimono…gelosia e passione…- dissi io sornione..

-Ecco perché…- disse sghignazzando..

-Si…- dissi, appoggiando la testa sulla mia mano sorreggendola…

Poi avevo cominciato a guardare Miki che si era spostata dalla sua posizione per raggomitolarsi vicino a me..

-Tutto ti riguarda! L’amore che sento, la gelosia, la possessività nel sentirti mia e nel volerti solo per me. Mi hai stravolto l’esistenza e ho deciso che stasera cuciniamo qualcosa di buono per festeggiare il nostro amore…- le dissi schiacciandole il piccolo nasino con il dito…

Ci alzammo divertiti e raggiungemmo la cucina in fretta e furia. Io correvo dalla credenza dove c’era lo zucchero, ma quando mi ero girato mi ero accorto che Miki si era precipitata a prendere le formine per il dolce e in coro esclamammo…

-Biscotti….!!!-

Cominciammo a ridere di gusto e per prima cosa andai a ad accedere il forno a legna che i nostri genitori si erano premurati di mettere fuori nel giardino, spesso organizzavano cene con i loro amici e siccome il giardino era comodo e molto ampio, avevano pensato che un bel forno a legna sarebbe stato conveniente per cucinare. Lo preparai bene, poi rientrai in casa per aiutare Miki a preparare l’impasto. Quando facevamo i biscotti non ci limitavamo a farne qualcuno, ma con la comodità del forno ne facevamo quantità quasi industriali.

Miki aveva rovesciato la farina sul ripiano della tavola, per impastare io avrei dovuto montare la panna con lo sbattitore, fin qui tutto nessun danno.

-Cavoli Yu!! Per ora sei riuscito a non demolire la casa con i tuoi paciughi…- mi disse ridendo…

-Ma piantala… Fino a prova contraria sei tu che sei riuscita a demolire più padelle in questa casa che in un ristorante!! Ti dimentichi sempre la roba sul fuoco…-

-Te ne do atto ma solo tu riesci ad appiccicare al soffitto la frittata mentre ti vanti di essere un cuoco provetto…!!!-

-Sempre meglio del tuo risotto ai frutti di mare, dove invece di mettere il riso c’hai infilato il cus cus!!-

-Ma quella è stata una svista…!!!- mi disse lei sulla difensiva e con le mani impiastricciate mi aveva dato una pacca sulla spalla, risvegliando una nuvola di farina…

Quello che però non avevo previsto era che io stavo continuando a montare la panna e non appena tirai su leggermente lo sbattitore dalla ciotola una marea di panna montata ci aveva inondato la cucina, senza contare a come eravamo ridotti noi, l’uno di fronte all’altro…

-Yu… Sei un disastro!!!- mi disse lei ridendo…

-Va bene…questa volta ti do ragione!! Ho dato il meglio di me stesso…- dissi ridendo anche io..

-Forse la prossima volta è meglio che ti ricordi di non alzarlo più lo sbattitore! Con quello che ti aspetta ora…- mi disse provocandomi…

-Cosa vorresti dire!?!?!?- gli domandai curioso…

Era andata a sciacquarsi le mani e aveva sollevato da sotto il lavello qualcosa…

Mi aveva raggiunto con un secchio e uno straccio..

-Che ora devi pulire!!- mi disse raggiante… -Non vorrai che Rumi e Catia trovino una cucina così disastrata!! Buon lavoro…-

-Sei un’approfittatrice…- dissi ridendo e cominciando a rincorrerla per la sala…

Lei raggiante, si era lasciata trasportare dal gioco e prendendomi poi alla sprovvista mi era venuta incontro abbracciandomi, sul nasino aveva una piccola goccia di panna che io raccolsi e assaggiai.

-Però è veramente buona…- le dissi…

-Dai torna a montare la panna…- poi con un ghigno divertito mi disse… -Possibilmente senza creare ulteriori danni per oggi hai già dato il meglio di te direi…-

-Sei proprio perfida…- le dissi dandole un bacio che dimostrava proprio il contrario…

-Beh…devo pur fartela un pò pagare per oggi!!- mi disse facendomi l’occhiolino…

-Hai finito di impastare…!?!!?-

-Si!! Vedi…ho già steso la pasta per fare le formine. Io non dormo mica sugli allori come qualcuno di mia conoscenza!!!!- disse prendendomi in giro…

-Prega che sto maneggiando questo coso che infesta casa altrimenti ti avrei dato un bacio, di quelli talmente persuasivi, che avresti subito ritirato quello che hai appena insinuato!!!- dissi sicuro di quello che dicevo…

-Beh…non è proprio corretto!!! Però…- disse lasciando il discorso in sospeso…

-Però…- dissi curioso di sapere il resto…

-Però quando mi baci così non riesco a mantenere la mia posizione nemmeno se volessi!!- disse arrossendo…

La guardai sorridendo, poi cominciai a pulire la cucina. Non ci avevo messo molto e quando avevo terminato, finalmente con Miki andammo in giardino e cominciammo a infornare i biscotti, ci avremmo messo un pò, ci eravamo lasciati prendere un pò la mano forse. Meno male che nel forno ce ne stavano tanti, ci avremmo messo un’oretta o forse di più. Quei biscotti non dovevano cuocere molto il calore del forno era diverso da quello di un forno elettrico.

Poi Miki mi disse…

-Sai Yu. Alcune delle mie scrittrici preferite sono le sorelle Bronte. Ho riletto i loro romanzi centinaia di volte, specialmente “Jane Eyre” e “Cime tempestose”!!! Amavo i loro personaggi forti, determinati. L’amore di Rochester e Jane era così delicato, quasi vergognoso, appassionante. Il sentimento di Catherine e Heathcliff, travolgente, disperato, come una roccia… indistruttibile!! Due modi di amare completamente diversi ma allo stesso modo incondizionati..- si  era alzata dal tavolo del giardino ed era corsa in casa per prendere qualcosa…

Era tornata con “Cime tempestose” in mano e mi aveva detto…

-Quando ero più piccola c’era un passaggio che mi affascinava tantissimo. Catherine parlava dell’amore che nutriva per Heathcliff, ne parla come qualcosa di talmente immenso che, per me allora, il significato ne era sconosciuto…- poi aveva cominciato a leggere quel passo di cui mi aveva parlato..

-“Il mio gran pensiero, nella vita, è lui. Se tutto il resto perisse e lui restasse, io potrei continuare ad esistere; ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l'impressione di non farne più parte.”-

Pensavo alla verità di quelle parole, poteva essere giudicato eccessivo per qualcuno che non amava con quella intensità, ma io mi sentivo esattamente come Catherine…

-Io ho capito questa frase solo quando tu sei entrato nella mia vita…- mi disse guardando davanti a sé… -Avevo l’impressione di essere tagliata fuori dal mondo quando mi tenevi lontana da te, non me ne ero resa conto, ma eri il centro della mia vita, un riferimento sin dal primo giorno che cominciammo a vivere insieme. Pura angoscia ho vissuto quando Arimi è ricomparsa nella tua vita, la tua prima ragazza…!!! Avevo paura che ti portasse via da me ed ero terribilmente gelosa…- mi disse sorridendo…

-Già… Come vedi non è stato poi così diverso per me Yu!! L’unica differenza è che io non ho preso a pugni Arimi…- mi disse sorridendo… -Lei era così sicura di sé, ti conosceva così bene!! Mentre tu per me allora eri un enigma che non riuscivo mai del tutto a risolvere, sapevo solo che il mio pensiero eri tu. Ero cosciente che se tu esistevi, indipendentemente dal tipo di rapporto che tra noi si sarebbe creato, io avrei potuto continuare a vivere, ma se tu all’improvviso te ne fossi andato lasciandomi sola, tutto quello che avevo intorno sarebbe stato inutile e non sarei riuscita ad apprezzarlo fino in fondo!! Non mi sarebbe bastato probabilmente…-

L’abbracciai a me, avevamo mangiato insieme i biscotti stretti l’uno all’altro avevamo e fantasticato sui nostri progetti, poi si era addormentata tra le mie braccia e l’avevo portata a letto. Nell’incoscienza si era aggrappata a me e non lasciava andare la mia camicia, mi ero sdraiato accanto a lei, appoggiando la testa sulla mia mano. Mentre la guardavo dormire aggrappata a me, con la mano libera le allontanavo i riccioli dal viso.

La osservai per molto tempo, la sentii ripetere il mio nome un paio di volte, chissà cosa stava sognando, mi chiedevo!! Poi stanco mi addormentai accanto a lei!!

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Capitolo 14
*** Yuri: ricordi e nuove conoscenze! ***


Yuri: ricordi e nuove conoscenze! Mi svegliai mal volentieri da quel sogno ad occhi  aperti  ed ero solo. La lavanda intorno a me lasciava volare il suo buonissimo profumo.

Per me era arrivato il momento di tornare a casa e il pensiero di lasciare quel campo mi provocò un pò di tristezza, mi sembrava quasi di lasciare lì  un altro pezzo di me stesso con Miki.

Mi rimisi in sella, il mio cavallo era riposato e potevo chiedergli di concedermi una bella corsa per farmi dimenticare solo per qualche istante che non ero Yuri Matsura.

Quando tornai alla baita mi sentivo più rilassato, se non altro avrei retto quelle ore in compagnia senza sentirmi ogni volta soffocare dalla nostalgia, quando aprii la porta c’era qualcosa di diverso.

Willy era scocciato come non mai, Jinny non era certo da meno. Perché quest’aria pesante!?!?!

-Yu… Ciao!!!- mi disse Willy.. –Senti, per caso vuoi tornare a New York!?!?- mi chiese con aria speranzosa…

-Willy e tu pensi che una medusa del genere te la puoi togliere dai piedi così!?!?- disse Jinny rassegnata…

-Ma che succede!?!?!- dissi ridendo…

-Si vede che non conosci la cugina di Willy!!!- disse Brian… -Prego accomodati!!!-

-Quella se si appiccica ti esaspera…!!!- disse Doris…

Doris era la più tollerante del gruppo, il fatto che pensasse male di qualcuno era totalmente una sorpresa per me. Lei era quel tipo di ragazza che pensava che nel comportamento a volte esasperante delle persone, potesse esserci una buona giustificazione. Sperai quindi che esagerassero e nel peggiore del casi, se era davvero così appiccicosa, non si appioppasse a me essendo non calcolata dagli altri!!!

Vidi comparire alla porta una ragazza magra, a malapena con qualche forma, i suoi tratti non erano fini ma non si poteva dire che non fosse una ragazza carina. Aveva i capelli neri e lisci come spaghetti, gli occhi scuri e per niente espressivi, la bocca era piccola e appena pronunciata, il naso un pò più evidente. Aveva un modo di vestirsi particolarmente eccentrico, colorato e un pò trasandato! Ricordava una punkabbestia!!! Era anche un pò troppo scollacciata, ma nel complesso non sembrava così insopportabile. Prima di giudicare mi sarei trattenuto…

Lei mi guardava continuamente da quando mi aveva visto e non mi aveva tolto gli occhi di dosso un solo istante, certamente non era quello che preferivo! Sembrava sveglia, molto intraprendente, quel genere di ragazza a cui piace il divertimento e non si vergogna di viverlo liberamente. Ma secondo i miei punti di vista, dipendeva dal genere di divertimento!!!Comunque era proprio l’esatto contrario di quello che piaceva a me!!!

Poi mi si era avvicinata e guardandomi fisso in volto mi disse..

-Sei davvero molto carino…- peggio di quanto pensassi… -Mi chiamo Alyce e sono certa che io e te diventeremo molto amici!!!-

Gli amici erano fatti per sceglierseli, prima cosa di tutto, quindi odiavo essere messo davanti alla prospettiva che dovevo per forza diventare suo confidente. Inoltre il modo in cui si era presentata, così seducente, provocante e sfacciata mi faceva forse comprendere che lei cercasse anche di più! Male!!! Perché sarebbe rimasta molto delusa, ero lì per affrontare un momento di assoluta tristezza della mia vita, volevo solo pensare a Miki e stare con i miei amici. Ecco quello che chiedevo!!!

-Mi chiamo Yuri. Ma credimi, mi riesce difficile essere un buon amico! Dovrai essere paziente…- dissi…

Tra me e me pensai che difficilmente gli avrei dato la confidenza che si aspettava!! Capivo cosa intendevano i miei amici, la cosa migliore era prendere le distanze, infatti quando mi voltai per osservarli vidi nei loro volti uno sguardo di approvazione per la mia precisazione. Li guardai grati per avermi spiegato in tempo quel poco che dovevo sapere per tenerla alla larga!

Anche la madre di Willy sembrava poco entusiasta per l’arrivo della nipote, chissà poi perché…

-Alyce…per favore puoi venire!?!?- disse guardandomi dispiaciuta… -Ti faccio vedere la stanza e poi così ti puoi fare una doccia.-

-Arrivo…- disse seguendo la zia.. –Ci vediamo tra poco Yuri, anzi posso chiamarti Yu vero!?!?-

-Preferirei mi chiamassi semplicemente Yuri. Te ne sarei grato…- rimase un pò delusa, ma sorrise subito e capii che forse non era poi così troppo sveglia per comprendere quello che stavo facendo… Vale a dire sorreggere un muro per far si che non si impicciasse troppo degli affari miei.

-Non vorrei essere al tuo posto Yu…- mi disse Willy… -a quanto pare l’hai colpita parecchio…-

-Che fortuna!!!- dissi io sarcastico… -Comunque ho notato che tua madre è un pò provata.  Dipende dal lavoro che gli stiamo dando!?!!?-

-No!! È per Alyce…- mi disse lui… -Lei è la tipica ragazza che se non combina casini non è contenta. Devi sapere che…insomma è una ragazza molto libera e non ti sto a raccontare i casini che ha combinato l’ultima volta che è stata qui!!!- mi disse lui sconsolato…

-Beh il modo in cui si è presentata mi sembrava abbastanza chiaro tesoro…- disse Jinny sarcastica… -penso che Yu abbia capito senza precisazioni!!!-

-Concordo…- disse Doris… -Io mi stavo vergognando per lei!!!-

-Beh poco importa. Alla fine io riesco ad esasperare tutti!!!- dissi ridendo.. –E non ho intenzione di dare confidenza a tua cugina Willy. Non c’è speranza per lei…-

Doris mi si era avvicinata…

-Lo sappiamo. Qualsiasi cosa sia successa, per te deve essere davvero dura!!!-

Non riuscii a dire una sola parola, la guardai rassegnato e feci solo segno di si col capo.

Poi ci chiamarono tutti per andare a cena, fortunatamente Alyce si era dovuta sedere lontana da me, perché Brian e Willy come due segugi se ne guardavano bene dall’averla vicino!!! La sera passò abbastanza velocemente, tutti si ritirarono nelle loro stanze e io rimasi solo ancora un pò sulla veranda osservando la sera. La luna mi  parlava di lei e vidi come in un’illusione il suo volto che mi sorrideva. Chissà se stava bene!!! Non avevo più avuto il coraggio di chiamare a casa, sapevo che avrei ceduto alla tentazione di chiedere di lei e di farmela passare, ma dovevo resistere!

Avevo paura di quel telefono sempre muto, ero certo che se qualcosa non avesse funzionato, se c’erano dei problemi i miei genitori mi avrebbero chiamato e anche Steve. Presi il cellulare che avevo in tasca, nessun messaggio, nessuna chiamata…

Guardai i messaggi che mi erano arrivati per ultimi, erano rimasti bloccati a quando io e lei stavamo ancora insieme così lo rimisi subito nella tasca. Mi mancava, l’unica cosa che sapevo era quella, oltre al fatto che l’amavo!!!

Ero quasi noioso, ma lei era l’unico pensiero costante nella mia testa!!!

Poi un rumore mi aveva distolto dalle mie osservazioni!!!

-Speravo proprio di trovarti qui…- mi disse Alyce, che si era avvicinata a me come quando un gatto trova la sua preda, peccato che io non avrei fatto la parte del topolino che si lasciava mangiare, assolutamente no!!!

-Io invece, con tutto il rispetto Alyce, speravo proprio di rimanere un pò da solo…- le dissi educatamente…

-Dai, non fingere con me…- mi disse convinta… -L’ho visto che quando mi hai notata sei rimasto colpito da me, almeno quanto io di te…-

-Mi sa che hai proprio frainteso Alyce…- dissi io distante…

-No! Io lo so cosa vuoi…- e detto questo si era avvicinata a me prendendomi la camicia, mi stava attirando a sé e voleva sbottonarla..

Le afferrai energicamente i polsi e l’allontanai, non troppo sgarbatamente, non volevo comunque essere maleducato, ma rimasi totalmente basito dalla sfacciataggine che dimostrava. No, lei non era assolutamente il tipo che mi piaceva!!

-No, tu non sai niente di quello che voglio! E la cosa certa è che non desidero né baciarti, né nient’altro di tutto questo..- le dissi queste parole tranquillo, senza essere troppo sprezzante..

-è tipico dei ragazzi come te Yu! Ma non sai resistermi, anche adesso, mi hai rifiutato, ma non l’hai fatto con freddezza!!! Tu lo vuoi quanto me…- desideravo solo che al suo posto ci fosse Miki… Ecco perché non ero stato troppo freddo, perché ogni volta che si presentavano occasioni simili io avevo davanti lei ed era l’unica a cui non sapevo resistere. Non volevo quella ragazza, perché sicuramente le sue labbra non sapevano di fragola! E quelle sue labbra che sapevano di fragola mi piacevano tanto.

-No, hai sbagliato di nuovo. Perché in questo momento c’è solo una persona che desidererei avere qui con me e quella persona non sei tu…- dissi allontanandola definitivamente da me…

-Mi dicono tutti così, ma poi alla fine cedono!!!- disse ammiccando… -Io non mollo tanto facilmente le mie prede. Se ti voglio prima o poi ti avrò…-

-Tu sei quel tipo di persona che non capisco…- le dissi.. –Pensi di avere la capacità di prenderti qualcosa da qualcuno con la forza!?!? Alyce, nella vita non si può comprare tutto…-

-Cosa intendi!?!?- disse lei confusa…

-Che i sentimenti non li puoi comprare. Sia amicizia, amore, affetto, stima, attrazione!! È questo che intendo e ti ti sto avvisando che con me stai perdendo solo il tuo tempo!!!-

-Io riuscirò a sedurti e sarai talmente pazzo di me che deciderai di seguirmi ovunque…- disse sorridendomi e avvicinandosi per baciarmi…

Che simpatica, faceva pure le battute, chissà come ci sarebbe rimasta quando vedeva che non la filavo minimamente. Mi scansai da quel bacio non desiderato e decisi di rispondere alla convinzione di quella ragazza.

-Tu non potrai mai sedurmi Alyce..- lei sembrava arrabbiata ora… -Non se il tipo di persona che mi piace…- le dissi delicato…

-Non puoi saperlo! Mi hai appena conosciuta…- mi disse adesso sulla difensiva..

-è vero, hai ragione! Ma quello che non mi piace di te, è il tuo atteggiamento e poi io ho già qualcuno a cui pensare!!!- dissi pensando al mio piccolo sole…

 Stavo perdendo la mano sul delicato, ma era insistente e non capiva che se non ero attratto da lei non poteva costringermi.

-Ora vado.. Buona notte Alyce…- le dissi con un sorriso mesto..

-Non mi puoi mollare così hai capito!?!?- mi disse delusa… -Avevo pensato a una serata tutta per noi, è stato il destino a volerlo!!! E ora rimani con me…- mi disse prendendomi per la camicia e trattenendomi…

Stavo cominciando a perdere la pazienza, l’avevo appena conosciuta e cosa pensava!?!? Che l’avrei portata a letto senza nemmeno pensarci due volte!?!? Se era abituata a non avere un minimo di dignità per se stessa, non era un problema mio, ma non la desideravo e tanto meno avrei cambiato opinione in futuro!!!

-Senti Alyce, non mi piaci e non c’è speranza per te!!! Ma non ci sarebbe nemmeno stata se il mio cuore fosse stato libero!!! Quindi adesso lasciami la camicia e cerca di mantenere un pò di dignità con te stessa…-

-Mi stai dicendo che mi sto rendendo ridicola!?!?-

-Non mi permetterei mai di dirti qualcosa del genere, ma il modo in cui ti poni con gli uomini, se è lo stesso con cui ti sei presentata con me, non dimostra certo un grande rispetto per te stessa, poi fai come vuoi!!!-

-Guarda che agli uomini piacciono le ragazze sveglie…- bene, mi rassegno…!!

Non potevo dirgli che agli uomini piacevano quel tipo di ragazze per sfruttarle e calpestarle meglio, mi spiaceva che fosse così propensa a farsi prendere in giro, ma se non voleva farsi rispettare lei per prima, come potevo “imporglielo” io!?!?

-Buona notte Alyce, dormi bene..- dissi lasciandola di stucco per la sua scenetta di seduzione andata male…

Mi veniva da ridere solo al pensiero di vedere la sua faccia incredula di fronte al suo fallimento!!! Io l’avevo avvisata che stava solo perdendo il suo tempo con me!!! Poi qualcosa mi cadde dalla tasca, non so come ma il medaglione con la foto della mia Miki era caduto per terra attirando la curiosità di Alyce…

-Ehi…cos’è!?!!? Che carino, sembra un ciondolo… Mi piace tanto…-

-Mi fa piacere…- dissi poco convinto.. Ma immaginavo dove volesse arrivare…

-Me lo regali allora!!!- ecco…come al solito non aveva capito…

-Mi spiace, ma quello è un regalo importante a cui non posso rinunciare!!- dissi pensando a chi me lo aveva donato e cosa conteneva!!!

-Ma…- mi disse arrabbiata.. –Cos’avrà di così importante!?!!?- mi disse urlando..

E mentre gridava, il medaglione si aprii facendo venire a galla il mio prezioso tesoro, gelosamente custodito.

-Aspetta, c’è una foto…- disse  curiosa ed io ero furioso perché si stava facendo gli affari miei proprio quello che volevo evitare… -Mamma che bella questa ragazza!!! Scommetto che l’hai ritagliata dalla foto di un giornale!! Sembra un viso perfetto, di un quadro quasi…-

-Sbagliato, nessun giornale e nessun quadro!!- dissi avvicinandomi per riprendermi quello che mi apparteneva..

-è tua sorella per caso!?!!?- cominciavo a perdere la pazienza ma dovevo contenermi..

Lei non pensava minimamente che io potessi essere innamorato di qualcuno, gli avevo detto che il mio cuore non era libero, ma pensava che glielo dicessi solo per togliermela di torno, adesso avrebbe avuto la conferma che le avevo detto la verità.

-No!! Io non ho sorelle…- lei ora mi guardava confusa e sapevo che se l’avessi lasciata parlare mi avrebbe chiesto chi era quella ragazza di cui io conservavo gelosamente nel medaglione la foto!!

-Lei è la donna di cui sono innamorato, è la benedizione più grande che io potessi avere è che lei mi ricambia pienamente…- e detto questo mi ripresi il mio medaglione dalla sua mano, mentre lei mi guardava con gli occhi sgranati e increduli. Mi voltai e a passi veloci mi diressi verso la porta, quando ero ormai sulla soglia mi voltai..

-Buona notte…- dissi tranquillo e la lasciai lì che con un’espressione indecifrabile mentre mi guardava scomparire dietro la porta…

I giorni che seguirono furono anche peggio di quelli precedenti, non solo Alyce mi tormentava, ma avevo un disperato bisogno di stare da solo.  Invece i miei amici, preoccupati, tendevano a starmi sempre addosso e il risultato era che alla fine, senza avvisarli, mi allontanavo a cavallo e visitavo le campagne dei dintorni. Per due giorni trovai conforto in quelle passeggiate in solitudine, lì potevo comportarmi come mi pareva, se avessi voluto piangere l’avrei potuto fare liberamente, se avessi voluto farmi prendere dall’isteria mi sarei lasciato trasportare dalla pazzia.  Poi al terzo giorno, nel tardo pomeriggio, mi ero avvicinato ad un paesino, in cui vidi una piccola taverna e tranquillamente entrai dentro sedendomi al tavolo. L’uomo era un signore di mezza età, un pò stempiato, ma aveva un aria gioviale e simpatica. Mi sentii a mio agio..

-Ciao ragazzo! Non ti ho mai visto da questa parti..- mi disse gentilmente…

-Si infatti è la prima volta che vengo qui, sono ospite dai Parsone…- dissi…

-Oh, allora sei un amico di Willy. Salutamelo!!- disse contento della notizia..

-Sarà fatto!!!-

-Dimmi, cosa posso portarti…!?!?- mi disse guardandomi..

-Qualcosa di forte, un wisky doppio…- mi guardò perplesso, ma si ricompose e andò a prepararmi quello che gli avevo chiesto..

Non bevevo molto, capitava raramente che con gli amici qualche volta si alzasse un pò il gomito ma non era mai qualcosa di troppo eccessivo, oggi avevo bisogno di dimenticare quello che avevo alle spalle, stavo male più del solito, forse perché stavo cominciando a rendermi conto fino in fondo, che da quel momento la mia vita sarebbe stata sempre così, senza di lei!!! Quando arrivò l’uomo con il wisky doppio le dissi..

-Senta, quanto vuole per tutta la bottiglia!?!!?- gli dissi deciso…

Lui mi guardava interdetto, ma mi vedeva risoluto e io in ogni caso avrei bevuto…

-Pagami solo questo wisky doppio…- mi disse un pò preoccupato… -la bottiglia è un omaggio della casa…-

-No, per favore…- gli dissi…

-Spero che non deciderai di scolartela tutta…- mi disse…

Presi il bicchiere tra le mani, lo rigirai un pò e poi dissi…

-Oggi credo di essere disposto a tutto…- rassegnato e triste portai il bicchiere alla bocca e tracannai il liquido che mentre mi attraversava la gola lasciava un incendio, fiamme e bruciore mi infiammavano la vita. L’uomo mi aveva portato la bottiglia e sconsolato mi guardava dal bancone.

Vuotai un altro bicchiere di alcolico, la mia testa era ancora avvolta nei ricordi e pensando a quella sera, alla nostra cena a lume di candela, la mia mano si era fermata a un centimetro dalla mia bocca.

Quel pomeriggio aveva vinto il campionato di tennis tra tutte le scuole superiori del Giappone, Ghinta, che l’aveva allenata, era molto fiero di lei ed io avevo fatto un tifo frenato quel giorno, era carica più che mai.

Alla fine del torneo ricordo che lei felicissima, era venuta da tutti noi sfoderando serena la sua coppa come vincitrice indiscussa e l’aveva mostrata al suo compagno di squadra fiera, poi mi era corsa incontro e mi aveva abbracciato, un pò sudaticcia e bagnata dall’acqua che si era vuotata addosso per rinfrescarsi.

-Miki sei stata fantastica!!! Eri proprio in forma oggi!!!- dissi contento per il risultato che aveva ottenuto…

-Grazie !! Hai gridato come un ossesso tutto il tempo, pensavo che prima o poi ci avessi rimesso le tonsille!!!- disse sghignazzando..

-Pensavo anche io che prima della fine della partita le avrei lasciate da qualche parte…-

-Miki….non ti ho mai visto così!! Sei stata assolutamente meravigliosa!!!- disse Ghinta impressionato…

-Tutto merito mio, caro Ghinta!!!- dissi abbracciandola, lui mi aveva guardato male, mi piaceva un sacco provocarlo!!!

-Veramente tu sei solo una palla al piede Yu!!!- mi disse convinto.. –è stato merito dei miei allenamenti gli incoraggiamenti non bastano per far vincere a tennis…-

-Certo, l’hai monopolizzata per due settimane…- e la cosa non è che mi andasse molto a genio… -Se non avesse vinto voleva dire che come allenatore non vali proprio niente!!!- dissi provocandolo..

-Sei proprio fastidioso, si da il caso che la tua ragazza ha chiesto a me di allenarla…- poi senza farsene accorgere e a bassa voce… -E la cosa ti brucia caro mio!!!- disse ridendo…

-Ma smettila…- dissi per non dargli soddisfazione… -Perché mai dovrei essere geloso di un gorilla come te Ghinta!!!- dissi con aria sorniona e di sufficienza…

-Un gorilla!?!!? Io sarei un gorilla!?!!?- disse urlando…

Tutti intorno a noi cominciarono a ridere…

-Cosa!?!? Io non ho mica detto niente…- dissi facendo finta di niente…

-Bene adesso basta…- disse Miki mentre ancora rideva.. –Siete peggio di due bambini! Quando comincerete a crescere!!!- disse rassegnata all’idea che probabilmente tra me e Ghinta sarebbe sempre stata così…

-Ma senti un pò Yu…- disse Arimi… -Miki è stata fantastica non credi che merita un bel regalo!?!!?-

-Ovvio che lo merita…- disse Meiko… -Quindi!?!?!-

-Quanto siete curiose…- dissi io guardandole di soppiatto… -Ma si da il caso che io ho già organizzato qualcosa…-

-Ah si!?!!?- disse William al colmo della curiosità…

-Qualcosa che….- dissi lasciando in sospeso, tutti inconsapevolmente si erano avvicinati a me con aria interrogativa e impaziente…. –ovviamente non vi dirò…!!!-

Lasciai tutti delusi e risi di gusto…

-Scusatemi, pensavate davvero che vi avrei spiattellato tutto così!?!!?- dissi prendendoli in giro…

-Questa è una sorpresa per Miki quindi sarò muto…-

-Perfido…!!!- disse Arimi…

-Beh, ma io che sono la diretta interessata posso saperlo vero!?!!?- disse Miki…

La guardai dolcemente sorridendo, poi appoggia l’indice sulla sua fronte e le spinsi la testa delicatamente indietro…

-Ma se ho appena detto che è una sorpresa per te!!! Lo scoprirai stasera!! Dai ora andiamo…-

Salutammo tutti i nostri amici e portai a casa Miki, avevo spiegato ai nostri genitori che Miki aveva superato un traguardo importante con quel torneo e che volevo organizzare qualcosa di carino per festeggiarla. Avevo coinvolto anche i nostri amici, anche se era una piccola bugia!! Non potevo dire ai nostri genitori che avevo organizzato una cenetta romantica solo per me e la mia ragazza, perché io e Miki volevamo vivere la nostra storia senza sentirci troppo osservati dentro casa!! L’avrei portata in un ristorante sul mare, quello che non sapevano i miei, era che invece di prenotare un tavolo nel salone delle comitive, avevo prenotato un tavolo per due nella terrazza  a picco sul mare. Le onde, infrangendosi sugli scogli, avrebbero anche potuto raggiungerci con qualche schizzo, era un bel posticino e da quel punto avremmo potuto godere di un panorama meraviglioso!

Avevo pregato Rumi e mia madre di comprare un bel vestito da sera per Miki, non troppo appariscente e pomposo, perché Miki stava bene anche con cose semplici indosso, quando arrivammo a casa, le nostre madri sequestrarono Miki e non la rividi per due ore buone.

Io mi ero fatto una doccia veloce, poi mi ero vestito con i miei pantaloni di jeans scuri e una camicia bianca, avevo messo una giacca sopra che non era troppo elegante ma nemmeno sportiva, si poteva dire fosse un look raffinato, però su consiglio di mio padre e Jin non misi la cravatta e della cosa fui immensamente grato, perché proprio non l’avrei retta!!

Ero emozionato! Non volevo farmi notare dai nostri genitori ma ero impaziente di vedere quanto fosse bella Miki!!

Continuavo ad andare avanti e indietro, inventandomi le scuse più assurde per non rimanere troppo tempo con Yuogi e Jin, ma ero curioso di sapere cosa avrei visto di lì a poco.

Quando Rumi e mamma si presentarono alla porta dicendo che Miki era pronta, il mio cuore involontariamente si fermò, sentivo pulsarmi le tempie e avevo il cuore in gola. Quando dissero…

-Miki, perché non vieni e fai vedere a questi uomini che capolavoro della natura sei…- disse mia madre sorridendo alla sua “figlia” adottiva…

E Miki, togliendomi il fiato, aveva fatto la sua comparsa sulla soglia, lasciando me completamente senza parole e mio padre e Jin con la bocca spalancata. A renderla così bella non era il trucco, perché come sempre Miki non ne metteva, avevano solo applicato un pò di mascara che aveva valorizzato i suoi occhi già bellissimi. La sua bocca carnosa aveva un leggero strato di lucida labbra trasparente che la rendeva ancor più seducente e i suoi capelli erano raccolti in una treccia alla francese, che  le donava molto  grazie ai suoi capelli mossi e lucenti. Alcuni ciuffi di capelli erano lasciati liberi che le cadevano sul viso. E il vestito le stava divinamente, la sua pelle ambrata e vellutata risplendeva col candore del vestito lungo che l’avvolgeva. Era un vestito che si modellava perfettamente alle sue forme, più generose negli ultimi tempi e in quel momento compresi che quella sera sarei stato l’uomo più invidiato del ristorante!!! L’abito era semplice e davvero affascinante, aveva sulle rifiniture dei disegni blu e anche sulla scollatura non troppo generosa. Era un abito con le spalline e Miki indossava un leggero copri spalle che riprendeva le rifiniture blu del vestito.
I miei genitori le chiesero di voltarsi su se stessa per permettere di vederla a 360° e potei notare che anche dietro aveva gli stessi perfezionamenti e che per chiudere la treccia era stato usato del raso che riprendeva i disegni del vestito. Era meravigliosa!! Quella sera, non so come sia potuto succedere, ma mi innamorai di nuovo  di lei!

Per l’ennesima volta e di nuovo senza confini..

Cercai di avvicinarmi il più tranquillamente possibile di mettere poca enfasi nei miei complimenti, dopo avrei avuto tutto il tempo per spiegarle quanto fosse meravigliosa.

-Miki…sei davvero bellissima stasera!! Grazie Rumi e mamma…!!- non avevo abbastanza parole per dire quanto fossi grato per quella meraviglia che avevo davanti agli occhi..

-Forza ragazzi. Farete tardi come al solito e i vostri amici vi aspetteranno già…- disse Yuogi…

-Prima fatemi dire alla mia bambina che è bellissima stasera….- disse Jin baciando la fronte di Miki.. –Te l’affidiamo Yu e prenditi cura di lei, non mi stupirei se stasera facesse stragi di cuore..-

Non potei fare a meno di pensare.. “Le facesse solo stasera sarebbe niente!!! Con tutti quelli che sarebbero felici di portarmela via!!!”.

-Tranquilli la controllo io!! Ed eventualmente se si presenta qualcuno che se la vuole prendere penserò a controllare che sia un tipo a posto…- poi pensai che prima di lasciargliela portare via gli avrei spezzato le gambe ovviamente!!! Il tono della mia voce questa volta era un pò stridulo e provato…

Ci lasciammo alle spalle i nostri genitori che ci guardavano adoranti uscire di casa. Come si conveniva a un gentiluomo e in un contesto così speciale, andai ad aprire la portiera della macchina a Miki e l’aiutai a salire.

Quando fummo lontani da occhi indiscreti finalmente potei lasciare libero sfogo alle parole e fargli capire quanto stasera fosse stupenda,  mi guardava guidare ei suoi occhi erano scintillanti, si stava chiedendo dove la stessi portando.

-Stasera mi invidieranno tutti Miki…- dissi guardandola… -ti ammireranno mentre morirò di gelosia!!! Ma sarò fiero di essere lì vicino a te, perché tu mi hai concesso di starti accanto…-

-E pensi che le donne non invidieranno me!?!?!  Che andrò al braccio di un Adone….- mi disse sorridendo raggiante…

-Credo di essermi innamorato di nuovo di te…- le dissi accarezzandole la guancia…

-Non pensavo che si potesse essere così felici …- mi disse queste parole seria, ma poi sul suo viso sbocciò un sorriso spontaneo che la rese ancora più affascinante…

Le sue guance naturalmente colorate la rendevano così sexi.

Arrivammo velocemente al ristorante ma prima c’era una cosa che volevo fare.

-Miki…prima di scendere vorrei darti una cosa..- le dissi convinto…

Presi un pacchetto che avevo nascosto con cura nei sedili posteriori della macchina e glielo porsi. Avevo fatto bene a chiedere a Rumi e a mamma se il vestito di Miki aveva qualche colore particolare, perché in quel modo avevo potuto scegliere il gioiello per abbinarlo. Avevo fatto pochi regali importanti a Miki, ma quei pochi lei li custodiva gelosamente con tanto amore, avevo lavorato sodo in questo periodo per potergli regalare qualcosa di importante e pensai che quella occasione era perfetta.

Lei era confusa, non capiva il perché di quel pacchetto, ma arrossendo mi aveva guardato e poi delicatamente aveva cominciato a scartarlo con cura, erano due involucri diversi, il primo era piatto e quadrato, il secondo rettangolare e alto.

Prima prese la scatola rettangolare e quando l’apri, due orecchini in oro bianco con una pietra di lapislazzuli, brillò nella penombra della macchina. Miki aveva inghiottito rumorosamente e gli occhi si erano velati di lacrime.

-Yu…- riuscì solo a dire…

Le accarezzai la guancia e asciugai quella piccola lacrima che le solcava il volto, le sorrisi e le dissi..

-Cenerentola si era fatta bella per il suo principe, ricevendo in dono un bell’abito e le scarpette di cristallo. Non so se ti riporterò a casa a mezzanotte, ma il tuo ragazzo non ha intenzione di dividerti con nessuno stasera, sarai comunque la più bella là dentro e questi orecchini non saranno l’oggetto che ti porteranno ad essere ammirata. Ma accettali come dono di uomo innamorato che vuole fare un regalo importante per la donna che ama!!-

Miki mi osservava felice e emozionata, ero sceso dall’auto e aprendo la porta l’avevo fatta scendere.

-Yu…mi avevi già fatto tanti regali. Non era necessario…- disse lei con una lacrima che faceva di nuovo capolino..

-Promettimi che li indosserai anche quando sarò a New York…- le dissi addolorato al pensiero di doverla lasciare di lì a poche settimane, dovevo partire per andare a studiare architettura… -In questa maniera è come se fossi legata a me in ogni modo…- 

-Te lo prometto Yu…- disse piangendo, mentre io la guardavo preso dalla morsa della tristezza..

-Ora apro l’altro!?!?- mi chiese…

-Si..- dissi… -Devi farlo perché vanno indossati insieme…- lei mi guardava esterrefatta, a poco a poco aprì il bottone che chiudeva il gioiello e quando tolse il tessuto, una piccola collana punto luce con un lapislazzuli illuminò i suoi occhi..

-Tu sei pazzo…- mi disse disarmata…

-No, l’unica che mi fa impazzire a questo mondo sei tu…- le dissi prendendole il viso tra le mani… -Hai compiuto un miracolo con me, almeno nel nostro rapporto, sono diverso e mi sento felice nel poterti esprimere liberamente quello che sento quando mi sei vicino!!-

Mi abbraccio teneramente tenendo stretto quel tesoro che aveva appena scoperto…

-Posso avere l’onore di mettertela io al collo!?!!?- gli chiesi…

Lei si era presa la treccia e l’aveva portata al lato destro del collo, poi si era girata di schiena e mi aveva passato la collana…

-Certo che puoi averlo…- sentivo i suoi capelli profumati di loto e al contatto con le mie dita sentii che la sua schiena era stata percorsa da un brivido, la voltai verso di me guardandola con quell’ultimo tocco..

-Sei semplicemente stupenda…- le toccai delicatamente la collana che portava… -ora non manca nulla…- le presi la mano e la condussi verso la spiaggia dove la nostra cena ci stava attendendo..

Percorremmo il sentiero di legno che conduceva al ristorante poi lei prima di entrare mi trattenne, mi voltai e veloce mi aveva baciato senza che potessi dire niente…

-Yu….grazie! Per il regalo…- disse portandosi la mano sul petto… -ma anche per l’amore, l’affetto e la dolcezza che mi mostri ogni giorno…-

-è solo quello che desidero di più al mondo, ci sei solo tu!!!- detto questo la presi per mano e la condussi dentro al ristorante..

 Come avevo previsto, gli sguardi furono tutti per lei quella sera, gli uomini non potevano far altro che guardarla mentre, con grazia e delicatezza, attraversava al mio braccio il corridoio che ci avrebbe portati al nostro tavolo. Anche le donne la guardavano ammirate e quando ci presentarono il cameriere che ci avrebbe servito, anche lui era rimasto impalato a divorare con gli occhi la mia ragazza.

Quando ci portarono sulla terrazza il panorama che si presentò ai nostri occhi era incantevole, il sole stava ormai tramontando, lasciando spazio all’oscurità e tutto sembrava fatto a posta e su misura per noi.

Io e Miki ci accomodammo al tavolo e lei reclamò subito la mia attenzione perché io le prendessi la mano, con amore gliela strinsi e felici osservammo quel meraviglioso tramonto, raggiunti da qualche gocciolina di acqua salata, che le onde provocavano dall’infrangersi sugli scogli. Cominciammo a mangiare l’antipasto, tutto a base di pesce, che Miki tanto adorava e il tutto era perfetto e meraviglioso..

-Oh Yu…questo posto è stupendo!!! Io non ho mai visto nulla di simile…- mi disse raggiante..

-Speravo ti piacesse!! Sai ero indeciso sul da farsi, in realtà è stata mia madre a consigliarmelo, anche se comunque lei pensava fossimo in comitiva…- dissi ridendo..

-Sei un adorabile bugiardo!!!- mi disse accarezzandomi la mano…

-Doveva essere un momento perfetto, non sarà sempre tutto così facile Miki! Far progredire un rapporto e mantenerlo vivo comporta…- ma non mi lasciò finire…

-Impegno, amore, devozione, sincerità..- mi disse guardandomi serena.. –ma se siamo riusciti a stare insieme fino ad ora, che è più di  un anno che ci frequentiamo, perché non dovremmo riuscirci anche adesso amore?-

-Io partirò a breve, staremo lontani per molto tempo Miki…- dissi guardandola..

-Temi che possa dimenticarmi di te!?!?- mi chiese preoccupata…

-No ho solo paura, perché… non riesco a starti lontano più di un giorno!! E mi chiedo come farò a sopportare l’idea di non stringerti tra le mia braccia per mesi…- risposi guardandola intensamente..

-Non sarà facile, ma è un sacrificio necessario, ne va del tuo futuro, della tua vita, della nostra vita! Io ti aspetterò, devi solo promettermi che mi chiamerai spesso!!!-

Il cameriere aveva lasciato al tavolo una rosa blu, stasera tutto andava come doveva. Presi la rosa e l’appuntai tra i capelli di Miki, poi l’invitai a ballare un lento, intanto che un pianoforte e il violino si accompagnavano a vicenda. L’attirai a me velocemente, poi le sussurrai all’orecchio..

-Te lo prometto amore mio…- la cullai tra le mie braccia a ritmo di musica, mi sembrava sempre di averla tra le braccia per la prima volta tanto era forte l’emozione…

Entrambi conoscevamo il testo di quella canzone, trasportati da quelle note cominciammo a cantare sottovoce l’uno nell’orecchio dell’altro, raggiungemmo vette che fino a quel momento non avevamo mai raggiunto.

Poi parlai nuovamente…

-Aspettami Miki…- dissi quasi con voce rotta… -Non lasciarti convincere da chi ti dirà che in America io mi sarò dimenticato di te…-

-Ma cosa dici!?!?-

-Vado in America a studiare per realizzare il mio sogno di sempre, ma soprattutto per realizzare qualcosa di più grande e importante…- dissi guardandola  negli occhi… -Quando tornerò, se lo vorrai…ci sposeremo!-

Lei mi guardava con occhi sgranati e immensamente felici, sapevo che lo voleva anche lei….

-Vuoi sposarmi!?!?- mi disse sorpresa e incredula…

-Si..- le sfiorai il viso… -Voglio costruire una piccola casa per noi in mezzo al verde, con un bel giardino e con un ruscello lì vicino magari…-

-In legno e l’arrederemo insieme…- mi disse lei stringendomi…

-Giocheremo con i nostri bambini nel giardino, li vedremo crescere e sapremo che loro sono il frutto di quello che è il nostro amore. Li educheremo a cercare l’amore vero e a rispettare il prossimo! Saremo felici Miki, io ti prometto che farò tutto quello che è in mio potere per renderti soddisfatta…-

-Ti  aspetterò , ora sono così felice…- disse pensando ai nostri progetti… -Ti sposerò, perché in questo mondo pensare di passare la mia vita con te è la migliore tra le torture che ci aspettano…- mi disse con voce calda e tenera…

-Ah! Sarebbe una tortura sposarmi!?!?!?- dissi sorridendo…

-Una magnifica, stupenda, meravigliosa tortura quotidiana!!! Spero solo che quando avrò una pancia enorme continuerai a trovarmi attraente…- disse continuando a ridere..

-Lo sarai ancora di più e il nostro amore continuerà a crescere a dismisura. L’amore per i nostri figli ci unirà ancora di più…- dissi completamente soddisfatto di quella serata…

Dopo aver mangiato, condussi Miki sugli scogli e assaporandoci quel momento ci abbracciamo felici, non c’era bisogno che parlassimo tutto quello che dovevamo dirci era stato detto sia a parole che a gesti.

Volevo sposarla…a tutti i costi..

Mentre ci stringevamo l’uno nell’altro sullo scoglio sapevo che entrambi stavamo pensando a quel momento, cercavo di immaginare il momento in cui l’avrei vista entrare in chiesa, al braccio di Jin. Quello sarebbe stato l’ultimo modo in cui Miki sarebbe stata per sempre e indiscutibilmente mia.  Cercavo di comprendere l’emozione che mi avrebbe invaso quando davanti a i miei amici, ai nostri genitori, le avrei giurato amore eterno per tutta la durata della nostra vita e il mio cuore cominciò a battere impazzito, frenetico. Qualcosa mi bloccava il respiro al pensiero di vederla vestita di bianco, di fronte a me..

Ma capii che quello che provavo in questo momento, sarebbe stato solo una minima parte di quello che avrei provato quel giorno, quando lei finalmente sarebbe diventata la Signora Matsura.

Sentii migliaia di farfalle volarmi nello stomaco, pensai al momento in cui avrei per la prima volta stretto tra le mie braccia il nostro primo bambino, oppure ai momenti in cui le avrei accarezzato la pancia sapendo che dentro di lei sarebbe cresciuto a poco a poco il frutto del nostro amore.

Quando tornai in me ero arrabbiato!! Che senso aveva adesso!?! Ero andato in America per costruire il mio futuro e quello di Miki, per dargli la sicurezza necessaria per edificare il nostro sogno ed adesso, ero da solo in un bar, a bere wisky pensando a quello che desideravo pur essendo consapevole che non avrei mai potuto realizzarlo!!!

Presi un respiro e ingoiai di nuovo quel liquido rovente che mi bruciava la bocca. Vuotai un altro bicchiere e lo buttai giù senza pensarci, sentivo la testa che mi ronzava e i pensieri coerenti mi stavano lasciando!

-Ragazzo, ti sei bevuto già mezza bottiglia. Non credi che possa bastare!?!?- mi disse l’uomo che mi aveva raggiunto e si era seduto…

-Non ho niente da perdere…- dissi osservando il bicchiere mezzo vuoto… -Quando non vuoi pensare a qualcosa, forse è l‘unico modo per dimenticartelo…-

-Credi che ti aiuta realmente!?!?- mi disse guardandomi fisso negli occhi..

-Non c’è niente che mi possa aiutare in  questo momento della mia vita…-

-Beh dovresti svagarti…- mi disse ammiccando.. –guarda quante belle ragazze ti stanno mangiando con gli occhi!! Quello  potrebbe aiutarti…-

Lo guardai e poi parlai senza capire perché le dissi quelle parole. Probabilmente l’alcool cominciava a fare effetto..

-Ha mai…amato qualcuno talmente tanto da non riuscire a vedere niente, niente oltre che lei!?!?-

Lui mi guardò comprensivo, aveva capito..

-Si e non succede così spesso…- mi disse osservandosi in giro…

-Non c’è niente che mi fa male, potrei cadere, prendere un pugno ma…adesso come adesso non c’è niente che mi addolora e  mi fa sentire male più del fatto di non averla con me!!!-

Detto questo mi aveva dato una pacca sulla spalla, se n’era andato, poi ripresi il bicchiere, ma compresi che se anche avessi continuato a bere, il dolore che provavo non sarebbe comunque sparito!! Mi alzai dal tavolo e appoggiai sul bancone i soldi che dovevo a quel bravo uomo…

-Per favore, non se la prenda… E grazie…- dissi allontanandomi barcollando…

Salire a cavallo fu un’impresa, speravo che la corsa e l’aria fresca mi avrebbe aiutato un pò, ma era davvero un gran casino, non mi ero mai preso una sbornia così e diciamo che il trotto del cavallo non mi facesse stare poi tanto meglio. Quando arrivai alla baita, vidi Willy preoccupato che mi stava aspettando, appena mi vide in lontananza, era sceso dal porticato e mi veniva incontro a piedi.

-Yu… Finalmente!! Ero molto preoccupato…- mi disse…

-Scusami Willy, non volevo farti preoccupare…- scesi da cavallo, rischiando quasi di rovinare precipitosamente a terra…

-Yu!?!? Stai bene!?!?- mi disse il mio amico raggiungendomi veloce..

-Si sto bene, non ti preoccupare…- gli risposi..

-Hai bevuto vero!?!?!-

Lo guardai senza parlare, poi sorrisi…

-Se lo sai perché me lo chiedi!?!?-

-Perché non è da te Yu ed io sono preoccupato…- mi spiegò… -Da giorni stai da solo, non riesci a contornarti nemmeno dai tuoi amici e noi vorremmo darti una mano! Fatti aiutare Yu…- mi disse angosciato…

- Ogni giorno che passa è sempre più difficile! Sempre più complesso…-

-Cosa vuoi fare!?!? Continuare a tacere!?!? Non ti aiuta…-

-In casa chi c’è!!?!?-

-Solo noi, perché!?!?-

-Tra poco arrivo, di agli altri che devo parlargli…- e mi presi ancora qualche minuto per raccogliere le idee..

Quando andai in casa trovai tutti ad aspettarmi con aria pensierosa, sapevano cosa stavo per dire loro e la cosa mi metteva a disagio, ma non potevo continuare a imporre a Willy il silenzio, perché sentivo che era in difficoltà. Quindi dovevo dirlo anche agli altri..

-Quella sera, quando sono tornato da Tokyo, ho pregato Willy di non raccontarvi quello che era successo in Giappone, non per tenervelo nascosto ma non è mai semplice o liberatorio parlare di una cosa del genere…- dissi mantenendo il viso basso sul pavimento..

-Non avevo la forza di dirvelo perché è qualcosa che mi fa stare male terribilmente…- solitamente un uomo non amava molto mostrare le sue debolezze piangendo, ma in quel momento non riuscivo a trattenerle, non mi vergognavo assolutamente di farmi vedere disperato e alzai lo sguardo con le lacrime che mi attraversavano il viso…

I miei amici che fino a quel momento avevano mantenuto una espressione più che potevano neutrale, ora vedendomi così affranto rimasero talmente colpiti e interdetti.

-Ho dovuto lasciare Miki, non perché non l’amassi più…- e pronunciando quelle parole, le lacrime diventarono più abbondanti… -Ma ho scoperto che lei è mia sorella…-

Prima che potessi vedere la loro reazione, lasciai la mia postazione affianco la porta. Raggiunsi le scale, desideroso di lasciarmi alle spalle tutto quel dolore e quella frustrazione. Rallentai il passo solo una volta raggiunta la mia stanza e guardai fuori dalla finestra la luna che stava sorgendo nel cielo,  ancora una volta ebbi l’impressione di vedere i suoi occhi che mi sorridevano. Poi non potei a fare a meno di pensare… “Come posso dimenticarti… Quando ogni cosa mi parla di te…!!!”!

 

Potevo vedere i loro occhi impietriti guardare la soglia della porta, lasciata vuota da pochi secondi da Yuri. Doris e Jinny, affrante si erano accasciate sul divano e cominciarono a torturarsi le mani l’una nell’altra, asciugandosi ogni tanto il viso, Brian era rimasto talmente male anche lui che era seduto sulla seggiola muto. Ora pensavo che potevo parlare e spiegare quello che Yu mi aveva raccontato. Mi avvicinai alle vetrate della sala e comincia a parlare mettendomi la mani in tasca..

-Erano tornati insieme da poco…- dissi sconsolato.. –Un giorno ha trovato l’annuario del college di suo padre e ha scoperto che sua madre a quei tempi era fidanzata col padre di Miki, mentre la madre di Miki stava insieme al padre di Yu….-

-Ma com’è possibile!?!?- disse Doris..

-Però poi la madre di Yu è rimasta incinta  e il padre di quel bambino è lo stesso di Miki!!!-

-Ma è assurdo!!! Perché non gli hanno detto nulla!?!?! Perché il destino deve essere sempre così crudele!?!?! Non è giusto!!!- disse Jinny gridando…

-Lui ha dovuto lasciarla, ma non le ha detto il vero motivo, semplicemente le ha detto che non la ama più che non la vede più come la sua ragazza…-

-Ma…ma è assurdo!!- disse Brian.. –Non è più innamorato di lei!?!? Questa è bella…le ha davvero detto così!?!?-

-Già! Come si ci può credere vedendolo così disperato!!- disse Doris..

-Già, è per questo che si è rifugiato qui. Mi spiegate come avrebbe potuto sostenere una situazione così difficile!!?!?- dissi convinto…

-Ora si capisce perché Miki non riesca a reagire…- disse Jinny…

-è tutto molto più chiaro adesso! Povero Yuri!!!- disse Doris…

-Deve essere davvero un dolore immenso…- disse Brian…

-Ragazzi, non abbiamo più sentito Michael…- dissi preoccupato per quello che potesse succedere in Giappone… -Sono passati tanti giorni, Yu credo che non riesca a trovare la forza per chiamare…-

Erano passati quattro giorni, speravo ardentemente che la situazione fosse cambiata altrimenti presto avrei dovuto affrontare il discorso con Yuri. La cosa mi preoccupava perché lui considerandomi un amico si aspettava sincerità da me, invece io le avevo fino ad ora nascosto qualcosa che lui avrebbe voluto sapere.

-Andiamo in camera mia…- disse Brian… -è la più lontana da quella di Yu, parleremo tranquillamente…-

-Va bene, metti il viva-voce, così possiamo capire anche noi…-

Raggiungemmo la stanza di Brian e ci chiudemmo dentro senza che nessuno se ne accorgesse, Brian compose il numero e poco dopo la voce di Michael venne a risponderci al telefono..

-Pronto. Casa Kohishikaua. Sono Michael…-

-Michael!!! Sono Brian…-

-Ciao fratello!!- disse Michael, ma la voce non mi sembrava molto sollevata.. –Come stai!?!?-

-Bene fratellino. Qui ci stiamo divertendo in campagna…-

-Anche Yuri!?!!? Perché sai qui non ci stiamo divertendo per niente…- disse Michael preoccupato.. Tra di noi era sceso il gelo, questo significava che Miki non era migliorata e che presto io avrei litigato con il mio migliore amico, la cosa non mi piaceva!!!

-Ma alludi a Miki!?!?- disse Brian come se avesse paura ad ascoltare la risposta del fratello..

-Si. Non è più uscita da quella maledetta stanza, rifiuta di parlare con tutti. Chiama ogni sera Meiko per non farla preoccupare, ma le cose non vanno per niente bene!!! Avreste dovuto vederla…-

-Ma cos’è successo…!?!?-

-Sta dimagrendo a vista d’occhio, non tocca cibo! Per due giorni è rimasta chiusa nella stanza, nemmeno i suoi genitori e quelli di Yu riuscivano a farla uscire. Non parla con nessuno e rifiuta ogni chiamata, non pensavo che sarebbe stata così dura! Credevo che avrebbe almeno permesso ai suoi più cari amici di entrare nel suo dolore…-

-Devi capire che per lei è un momento molto difficile. Probabilmente, qualsiasi sia il motivo che l’ha così ermeticamente ferita, deve farla stare molto male..-

-Yu non ha più chiamato!! È comodo fuggire dai problemi voltando le spalle alle difficoltà. Almeno non sa niente e può vivere tranquillo. Giusto!?!? Beato lui che si è lasciato tutto al passato senza troppi rimorsi!!-

-Ora sei ingiusto Michael. Non puoi sapere cosa prova Yu in questo momento,  non credo che sia del tutto indifferente…- disse Brian pur rimanendo nel vago…

-Io so solo che Miki sta cadendo a picco!!! E l’unica verità di cui sono cosciente è che la colpa è di Yuri!!!-

-Cerca di tenerla d’occhio Michael…-

- Stanno rientrando Rumi e Catia. Cerchiamo di non lasciare mai da sola Miki, perché abbiamo paura che faccia delle sciocchezze, ora vi devo lasciare!!-

-Va bene Michael. Per favore…se…hai novità chiamami!!!-

-Ok.. Ciao Brian!!!-

Per qualche minuto il silenzio regnava sovrano, eravamo preoccupati, molto!! Questa tristezza di Miki non le permetteva di reagire, essere lasciata così all’improvviso, quando mai te lo aspetteresti, deve essere qualcosa che ti privava di una parte del tuo essere. Ma ora dovevamo affrontare un discorso molto importante… Yuri!!!

 -Dobbiamo parlargli…- dissi poco convinto..

-No, dovevamo farlo subito!!!- disse Jinny… -Ora è ancora più difficile! Forza…cosa vorresti dirgli!?!!? Sai Yu è da qualche giorno che sappiamo che a casa tua ci sono dei problemi e che sono tutti preoccupati, però  non te lo abbiamo detto per non farti angosciare!!!!- disse lei furente e indignata…

-L’abbiamo fatto a fin di bene…- disse Brian…

-Non avevamo il diritto di nasconderglielo!! Noi conosciamo abbastanza bene Yu per sapere che avrebbe preferito che noi fossimo sinceri con lui…-

-Siamo dalla parte del torto ora…- disse Doris… -Jinny ha ragione ragazzi, ora dirgli tutto sarà molto più difficile e si arrabbierà molto con noi, abbiamo tradito la sua fiducia!!-

-Può ancora fidarsi di noi…- dissi un pò sulla difensiva, ma sapevo cosa intendessero..

I rapporti che Yu istaurava erano basati sulla fiducia, sulla lealtà e noi, anche se a fin di bene, non eravamo stati sinceri.

-Non era una cosa che potevamo tenere nascosta perché era futile e sciocca, qui c’è in ballo qualcosa di serio..- disse Jinny triste… -E noi avevamo il dovere di preparare Yu e parlargliene, perché questa cosa riguarda la persona più importante della vita del nostro amico! E anche solo per questo, noi avremmo dovuto essere sinceri…-

-Involontariamente abbiamo sbagliato tutto, dobbiamo trovare il modo di parlare con lui! Non è ancora troppo tardi in fondo. Si, lei sta male e sono preoccupati, ma non ha fatto nulla di sconsiderato…-  disse Brian convinto..

-E c’è proprio da sperare che non faccia niente di folle, altrimenti Yu non ce lo perdonerebbe mai!!!- disse Doris spaventata all’idea…

Adesso avremmo dovuto affrontare il nostro amico, sarebbe stato complesso e sapevamo che probabilmente si sarebbe arrabbiato molto con noi.

Sperai ardentemente che Miki non combinasse qualche casino e in cuor mio pregai perché Michael non la perdesse di vista. Domani sarebbe stata una giornata difficile, la mia amicizia con Yu era in pericolo!?!? Non potevo escluderlo. Ero stato un folle e avevo trascinato i miei amici nella mia decisione, speravo solo, che il prezzo da pagare, non fosse stato così alto!!

 

Quando arrivai nella mia stanza barcollavo ancora e avevo faticato tanto per arrivarci tutto intero. Ma quando ero entrato e avevo richiuso la porta, desiderai ardentemente, che qualche metro prima della porta della mia stanza, un mattone mi avesse colpito in piena testa e in preda all’incoscienza stramazzare al suolo. Alyce era lì, con vestiti particolarmente succinti che mi aspettava, sdraiata sul mio letto!!! Un impulso di esasperazione e di rabbia si impadronì di me e desiderai con vigore prenderla per il braccio e spingerla fuori dalla stanza…

-Ti stavo aspettando…- disse con voce suadente..

-Io no, anzi desideravo ardentemente non trovarti qui…- dissi scocciato e con i nervi a fior di pelle..

-Sai guardavo quella foto…- la prese in mano e mi incendiai perché, come sempre, si faceva gli affari miei…

-Senti, sono stato educato sino ad adesso, ma odio che gli estranei si facciano gli affari miei!!! Sei entrata nella mia stanza senza il mio permesso e ora ti stai letteralmente occupando di cose che non ti competono, molla quella foto ed esci di qui per favore!!- ero stato duro e mi spiaceva, ma per me lei era una sconosciuta che si impicciava della mia vita… 

-Talmente bella com’è sicuramente si sarà già consolata con un sacco di uomini a Tokyo…- disse alzandosi dal letto come una gatta morta…

-Smettila, tu non sai niente!! Né di me, né di lei…- dissi ora furioso…

-Su via Yu. Non vorrai dirmi che lei è una di quelle sante che indossano la cintura di castità se non è il loro fidanzato a volerle…-

-Vedi, non meriti nemmeno che ti risponda!! Le donne Alyce, non sono tutte come te fortunatamente…- gli dissi acido..

-Sei sempre sulla difensiva, questo significa che ti piaccio e che…stai per cedere!!!-

-Sei solo un’arrogante presuntuosa che pensa di avere gli uomini nelle mani come dei burattini. Ma io non sono così Alyce, ti sei costruita un’immagine di me che non esiste, di un uomo che ti trova attraente e ti desidera. Invece, se ti avessi anche incontrata prima di Miki, ti avrei ignorata esattamente come ora!!- l’alcool mi faceva cattivo, ma adesso come adesso mi veniva bene. Non lo capiva con le buone, forse con le cattive avrei avuto qualche chance in più…

-Lei sicuramente adesso starà seducendo qualcuno come sto facendo io…- mi disse avvicinandosi e mettendomi le mani sul petto… -E quel qualcuno avrà ceduto alle sue lusinghe. Immagina lei che stringe lui, lo accarezza, lo bacia.. E poi…beh…penso che hai abbastanza immaginazione per sapere cosa succederà dopo…-

-Certo che ho immaginazione per capire cosa accadrà dopo…- dissi prendendola  tra le mie braccia…

Lei sgranò gli occhi raggiante di felicità, finalmente stavo cedendo, si tolse la vestaglia trasparente che indossava e fece scivolare le sue mani verso i miei pantaloni, per aprire il bottone e liberarmi dal tessuto pesante dei jeans. Poi le presi le mani con espressione fredda e le dissi…

-Accadrà quello che non succederà mai tra di noi! Questa è l’ultima volta che te lo dico Alyce… Non c’è niente che mi attrae di te!!- le dissi cercando di non ferirla… -Amo un’altra donna, è lei che desidero più di ogni altra cosa al mondo. Non vedo nessun’altra!! Se devo pensare a qualcuno con cui passare la notte penso a lei, desidero i suoi baci, i suoi gesti di affetto, di seduzione.. Ma non i tuoi.-

-Solo perché non vuoi provare! Se tu passassi la notte con me cambieresti idea…- mi disse stringendomi la maglia.. –desidereresti me e non lei!!! Solo questa notte Yu, passiamola insieme e poi sono certa che cambierai idea e vorrai stare con me…- mi disse pregandomi e in preda alla disperazione…

-Io so già quello che voglio. Avevamo deciso di sposarci e lei mi sta aspettando… La mia vita è con lei!- dissi…

Anche se sapevo che la mia vita nella realtà non l’avrei passata nemmeno con Miki, ma il mio pensiero ci sarebbe sempre stato!!

-Sei cocciuto. Ma non capisci!!?!?!? Sei tu l’unico cretino che pensa che lei ti stia ancora aspettando fedele e da sola!!!  Se va bene lei si sarà già divertita alle tue spalle con tutti i ragazzi del Giappone e tu vai in giro vantandoti del fatto che ti sia fedele. Svegliati Yu!!! Hai qui me davanti, sono disposta a donarti me stessa e tu cosa fai!?!?! Mi rifiuti!!! Non è possibile, nessuno mi ha mai rifiutata!!! Sono sicura che lei è peggio di me e lo fa alle tue spalle!!!!- basta, avevo sentito fin troppo…

-Ora piantala, raccogli i tuoi stracci e esci immediatamente da questa stanza!!-

-Non mi puoi fare questo… Umiliarmi così rifiutandomi!!!-

-Cosa dovrei fare eh!?!?- dissi gridando e prendendola per un braccio… -Dovrei usarti come un tappeto e poi domani mattina dirti “Grazie…è stato bello, mi hai dato un pò di divertimento ma ora non mi servi più!!!”. È questo che vuoi!?!? È possibile che non ti vergogni di darti così agli uomini facendoti passare per qualcosa che magari non sei!?!? Se cerchi un uomo che ti usi a suo piacimento hai sbagliato persona Alyce. Se voglio fare l’amore con qualcuno, lo faccio con la donna che amo, non ne uso una che non mi piace e il giorno dopo le do il ben servito!! Ho reso l’idea!?!?-

-Perché ti arrabbi così…!?!!?!?-

-Odio che si parli male di lei. Tu non sai nulla di che persona meravigliosa sia Miki. Non per niente mi sono innamorato di lei senza riserve e poi non sopporto che una persona sconosciuta  giudichi senza conoscere minimamente il legame che ci lega!!! Non ammetto giudizi da te Alyce, non sull’atteggiamento di Miki perché siete proprio lontane anni luce…-

-Non so se mi arrenderò…-

-Mi spiace per te! Ora esci per favore…- dissi allo stremo delle forze ed  avendo esaurito la mia pazienza…

Raccolse la sua vestaglia ma poi con un gesto fulmineo ed improvviso si era aggrappata al mio collo e mi aveva baciato appassionatamente. Come prevedevo non provai nulla, non un brivido, non un lampo di passione, nessuna voglia di stringerla a me. Non ricambiai il suo bacio, era inutile fingere di provare qualcosa che non sentivo, la guardavo passivo in balia di quel bacio non desiderato, quando lei si rese conto che non la stavo ricambiando e aprì gli occhi, si rese conto della verità di quello che fino a quel momento le avevo detto. Si era voluta umiliare sino a quel punto, quando io le avevo detto che sarebbe stato tutto inutile. Ora vedevo che si vergognava di quello che aveva fatto, ma nonostante i miei avvertimenti era andata avanti e adesso non poteva più tornare indietro.

-Io ti ho avvertita che non avrei provato nulla. Te ne sarai resa conto immagino! Ho cercato di spiegarti in tutti i modi che conosco abbastanza me stesso per sapere cosa voglio e chi voglio dalla vita e non sono mai stato così sicuro di qualcosa come in questi due anni a questa parte!!! Mi spiace che per capirlo tu ti sia dovuta umiliare fino a questo punto…- o meglio, speravo avesse capito!!!

-Se cambiassi tattica e assomigliassi a lei tu mi noteresti!!!-

-No, non puoi modificare la cose a tuo piacimento solo perché lo vuoi! Non è vendendo il tuo corpo che ti aggiudichi l’amore o il rispetto di qualcuno. Tu devi essere te stessa, ma se io non provo attrazione per te non è colpa di nessuno, né tua, né mia né di Miki, non mi piaci e basta. Se fossi come lei non ti vorrei comunque, perché non posso accontentarmi di una copia di Miki!!!- 

-Me ne vado…- disse Alyce tranquilla… -Chissà che col tempo tu non possa cambiare idea…-

Il modo in cui la guardai la scoraggiò immediatamente e delusa se ne andò sbattendo la porta,  ero furioso anche se non si vedeva. Quella ragazza aveva la capacità di esasperarmi e nonostante fossi stato più che chiaro anche oggi, alla fine aveva cercato di lasciare sempre una porta aperta, pensando che in qualche modo avrei ceduto. Mi sdraiai sul letto e pensai a quei pochi istanti in cui raccontai la mia verità ai miei amici, al loro viso triste mentre mi vedevano piangere, al momento in cui al colmo della tristezza li lascia lì soli nella stanza. Mi abbracciai al guanciale e sentendo il sonno arrivare cercai di mantenere la mente sgombra dai pensieri, finalmente mi addormentai e sognai una bella casa in legno, con i bambini che giocavano fuori in giardino inseguiti dalla loro mamma, il loro padre felice li vedeva giocare con sguardo innamorato..

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Capitolo 15
*** Yuri: ti aspettavo da una vita! ***


Yuri: ti aspettavo da una vita!

La mattina mi svegliai abbastanza riposato, mi infilai in bagno dove mi rilassai con una bella doccia calda e poi inserii nello stereo un bel cd di musica classica, lo facevo quando mi sentivo particolarmente stressato e irritato. Il mio preferito era il Notturno op. 9 n. 2 di Chopin, le note del pianoforte erano dolci e delicate, sembrava che le mani non sfiorassero nemmeno i tasti dello strumento. Mi sembrava di essere in una dimensione parallela quando ascoltavo quella musica, non amavo tutta la musica classica in particolare, ma avevo degli autori che preferivo e specialmente alcune opere. Amavo alcune sonate di Beethoven, Chopin, Schubert di quest’ultimo in particolare l’Ave Maria. Comincia a frugare nella mia valigia per cercare qualcosa da mettermi. Intanto pensavo alla musica che stavo ascoltando, Miki aveva comprato tutte le pen drive in offerta, ne davano uno stock non so di quanti pezzi, ne avevamo cinque per uno, strapiene di tutta la musica che ci piaceva di più. Senza contare che la nostra casa era colma di cd perché tutti in casa amavamo la musica. Poi in fondo alla valigia vidi una custodia di cd ancora intatta.

Non ricordavo di aver messo cd in valigia quando ero partito, poi ricordai… In quel cd c’erano dei video, miei e di Miki felici come non mai. Avrei dovuto evitare di torturarmi deliberatamente vedendo i filmati che ci ritraevano felici e innamorati, ma io non riuscivo a fare a meno di quei ricordi  equando mi perdevo in quel dolce mare in tempesta, il mio cuore smetteva momentaneamente di torturarsi nell’agonia di non averla più. Se non altro in quei momenti ero felice per quello che avevo vissuto, per quello che avevo scoperto insieme a lei.

Ero quasi certo che in quel cd, ci fosse un filmato che ci ritraeva il giorno di Natale a pranzo, Michael riprendeva quasi sempre tutto e per una volta gli fui grato per quel regalo imprevisto. Avrei disturbato qualcuno se fossi sceso di sotto a vedere qualche filmato approfittando del lettore dvd!?!?

L’avrei scoperto subito, l’avrei chiesto alla madre di Willy. Sarei stato disposto a condividere quei ricordi con qualcuno eventualmente!?!?

Beh…con i miei amici non avevo problemi, in fondo sapevano tutto. Il pensiero di Alyce che guardava i video con noi, era qualcosa che andava al di là della mia sopportazione. Avrei potuto parlare tranquillamente dei difetti di Miki con una persona obiettiva, ma Alyce non la era e soprattutto il fatto che dicesse apertamente cose false sulla mia ragazza, non mi aiutava a fare entrare la cugina di Willy nelle mie grazie. Speravo solo che Maria, non pensasse che tra sua nipote e me, la sera precedente, potesse esserci stato qualcosa. Questa faccenda cominciava a infastidirmi un pò oltretutto, Alyce era invadente, curiosa e terribilmente appiccicosa. Forse prima o poi avrei dovuto chiarire due cosette con la madre di Willy, a me piaceva vederci chiaro nelle  cose.. 

-Signora Maria…- dissi sorridendo..

-Ciao Yuri… Sono contenta sai, oggi finalmente vedo un bel sorriso…- mi disse materna..

-Si, si vede che Chopin fa miracoli…- dissi

-Ho sentito,  anche a me piace molto quella sinfonia! È come un inno alla naturalezza, all’amore…- mi disse guardandomi…

-L’ascoltavo spesso ogni volta è un’emozione diversa…-

-Senti Yu, posso parlarti!?!? Potrei essere tua madre e forse potrai capirmi… Io so che…che tu hai una ragazza che ti aspetta a Tokyo...-

-Beh…si. Miki mi sta aspettando in Giappone! E mi manca molto…- avevo detto una piccola bugia… Miki non stava più con me, però io la sentivo sempre come la mia ragazza..

-E vorrei sapere che intenzioni hai con Alyce. Insomma…lei mi ha detto che tu sei molto interessato a lei…-

-Mi spiace signora, ma questa non è la verità…- dissi ora arrabbiato con quella bugiarda.. Oltre a rompermi le scatole, raccontava in giro cose non veritiere!!

-Ma come!?!? Lei…- disse la signora Maria ora dispiaciuta…

-E mi  creda, non ho dato nessuna possibilità  di far credere a sua nipote che io sia interessato a lei!!!-

-Quindi mi ha mentito! Io pensavo che fossi stato tu a chiederle di venire ieri sera nella tua stanza…- disse confusa..

Ora si sentiva in colpa per avermi attribuito responsabilità che non avevo…

-L’ho vista mentre entrava…e…-

-L’ho trovata nella stanza, ma non sono stato io a invitarla! Mi deve credere, le ho spiegato che non provo niente per lei. Però è molto determinata…- dissi per non dire altro di più offensivo…

-Ti credo, perché dovrei dubitare della tua parola!?!? E poi non sarebbe la prima volta che Alyce combina casini e mi mente…-

-Ho un sacco di difetti signora, parlo poco, sono taciturno, ma non mi approfitterei mai di una ragazza, tanto meno se non mi interessa…-

-Mi spiace Yuri, ti ho giudicato senza sapere come stavano le cose realmente…-

-Lei era solo preoccupata per sua nipote giustamente! Ha fatto quello che era ragionevole. Anzi, dimentichiamo l’accaduto…- dissi sorridendole… -Posso chiederle una cosa!?!?-

-Certo.. Dimmi pure…-

-Volevo chiederle se potevo vedere questo cd…-

-Certo, in salotto c’è il lettore dvx… Fai pure!- mi disse soddisfatta…

-Ma per caso Alyce è nei paraggi!?!?-

-No, non ci sarà per tutto il giorno. L’ho mandata a fare commissioni! Perché!?!?-

-Perché in questo cd, c’è la mia ragazza ed io non ho voglia di cominciare discussioni con lei…-

-Discussioni!?!?!-

-Si ma non si preoccupi…! È che io sono permaloso e non mi piace sentire giudizi che non corrispondono a verità quando non si conosce una persona. Ma sono piccolezze!!- dissi per stemperare gli animi…

-Va bene…- mi disse poco convinta…

-Allora vado.. – le sorrisi e ognuno prese la propria direzione…

Avevo detto che la discussione tra me e Alyce era volata su delle piccolezze, ma non era del tutto così!!! Aveva dato della poco di buono a Miki ed io mi ero lasciato andare ai toni accessi.

Se ieri sera in quella stanza ci fosse stato qualcun altro non si sarebbe lasciato scappare un’occasione del genere. Forse ero davvero poco normale sembrava che i miei coetanei non aspettassero altro che opportunità del genere, per lasciarsi andare senza problema e il giorno dopo ringraziare chiudendo la porta. Chissà poi perché io non la vedevo come loro…

Quando arrivai in salotto, i miei amici erano seduti e sembravano tutti molto pensierosi.

-Ciao ragazzi…- dissi un pò più sollevato…

-Ehi…ciao Yu…- tutti mi salutarono e notai che continuavano a guardarsi tra di loro…

-Senti Yu..- disse Jinny… -Dobbiamo dirti una cosa…-

-Ditemi…- dissi sorpreso.. –Vi ascolto…-

-Beh…ecco…- incominciò Doris…. –Insomma, ci dispiace per quello che è successo…-

Avevo l’impressione che qualcosa non andasse, erano tutti tesi e allerta. Non riuscivo a capire

Perché fossero tutti così strani…

-Lo so. Non dovete preoccuparvi, sono fortunato, perché almeno ho degli amici su cui contare! Non mi sento del tutto solo, sebbene Miki mi manchi molto…- dissi per tranquillizzarli…

Tutti sorrisero tranquilli…

- Cos’hai in mano!?!?- chiese Brian..

-Oh, è il cd di cui vi parlavo qualche giorno fa! Ci sono dei video dentro, pensavo di guardarne qualcuno…..-

-Possiamo guardarli insieme a te!?!?- disse Jinny entusiasta…

-Jinny…- la rimproverò Willy.. –Yu probabilmente vorrà …-

-No Willy, se volete rimanere mi farebbe piacere…- dissi tranquillo… -Non c’è niente che io debba nascondere..-  sorrisi malinconico… -non mi vergogno di nulla. Amarla è stata la vittoria più grande della mia vita. Ci saremo dovuti sposare al mio ritorno dall’America…-

Feci una pausa, sospirai profondamente, prendendomi la testa fra le mani e i miei amici non mi chiesero niente.

Mi alzai e lentamente andai a inserire il cd nel lettore.

Pensai poi a una notte in cui non riuscivo a dormire, quando avevo deciso di partire per l’America, senza parlarne con Miki. Quante notti insonni pensando a quanto sarebbe stato complicato spiegargli perché ero arrivato alla conclusione di andarmene!

Avevo deciso di non coinvolgerla in questa decisione, ma mi ero reso conto che in fondo non era corretto, ogni cosa che riguardava la mia vita, tirava in mezzo anche Miki e io avevo il dovere di essere sincero, perché lei era la mia compagna. Mi ero già pentito di non avergliene parlato subito!

Partire per andare a studiare architettura era sempre stato il mio sogno!!!

E Miki si sarebbe arrabbiata!!  Miki non era mai stata una ragazza egoista, lei era felice se la persona che aveva a fianco era serena, se invece qualcuno a cui lei era affezionata particolarmente, soffriva,  ne era subito toccata Sapevo che avrebbe accettato di buon grado la mia decisione, se mi faceva contento, ma ero certo che lei avrebbe sofferto molto per la mia assenza.

Volevo partire perché in America forse avrei potuto costruire le basi per la nostra vita insieme, là avevo saputo dell’esistenza dell’università più prestigiosa di Architettura e se fossi uscito con un buon voto, tornando a Tokyo avrei avuto delle possibilità in più. Senza pensarci due volte avevo inviato i miei curricula scolastici e mi avevano accettato alla Dartmouth.  Erano passate due settimane e io, tra sei mesi o poco più,  sarei dovuto partire alla volta dell’America. Dovevo parlarle prima o poi e la cosa che mi spaventava era la sua decisione, speravo riuscisse a sopportare la lontananza senza decidere di lasciarmi, non avrei sopportato l’idea di partire sapendo che a causa della mia decisione l’avevo persa per sempre, angosciato da quell’idea mi liberai delle coperte, ero sudato fradicio nonostante la temperatura fosse rigida!!! Mi scoprii totalmente, in boxer e canottiera andai dalla finestra e notai che stava nevicando, ce n’era già un palmo e pensai che il giorno dopo un bel po’ di battaglia tra la neve non ce l’avrebbe tolta nessuno. Continuavo a sentirmi agitato, irrequieto, non so cosa mi portò a quel punto dalla porta… Dove pensavo di andare nel bel mezzo della notte!?!?

Avevo la mano appoggiata alla maniglia della porta e mi chiedevo… “Yuri…dove vuoi andare!?!?!” mi sentivo talmente stupido che ritrassi subito la mano dalla presa. Tornai indietro, raggomitolandomi nelle coperte, poi mi porsi di nuovo la domanda di poco prima, “Dove pensavi di andare!?!?”, a quel punto la mia mente, decisa rispose,  “Semplice, da Miki…”!!!

Mi rialzai deciso e uscii senza pensarci troppo, mi ritrovai nel corridoio gelido e un pò di panico mi attraversò quando mi resi conto che stavo veramente andando nella sua stanza alle 2 di notte!!!! Se mi avessero beccato con lei, non avrei avuto molte scuse da inventarmi, ma non mi importava nulla, avrei anche corso quel rischio. Sul momento mi sarebbe venuto in mente qualcosa e poi, talmente in ansia com’ero, non mi sarei di certo addormentato.

Percorsi lentamente la casa, finché non arrivai dalla stanza di Rumi e di mio padre, dentro c’era un silenzio irreale e la porta era socchiusa. Per un attimo mi venne il panico, se mi beccavano in quel momento!?!? Avrei fatto finta di essere sonnambulo, ero geniale!!! Poi all’improvviso mentre stavo passando davanti alla porta…

-Yuri…-

Oddiooooooooo!!!!!!!!!! Avevo perso 30 anni di vita in una volta, se le mie possibilità di sopravvivere erano stimate intorno ai novant’anni, in quei pochi secondi a sessanta non sarei più esistito! Cominciai a fare un monologo..

-Oh, ma dove sono!?!?! Oddio, ma sono nella vostra casa!!! Chissà poi perché!!! Sapete devo esser diventato sonnambulo, ultimamente mi succede spesso, però mi dimentico sempre di dire a mamma se c’è qualche rimedio a questo inconveniente!!! Sapete che a volte sono sbadato!! Mi spiace proprio di avervi svegliato e d’ora in poi cercherò di mantenermi nella parte della casa dove dormo, però converrete che mentre si dorme non è così facile capire in che metà sei. Eh…- dissi facendo una bassa risata nella semi oscurità del corridoio portandomi le mani dietro alla testa…

-Yuri…- disse di nuovo la voce di mio padre…

E a quel punto mi azzardai a guardare dentro la stanza più attentamente, mio padre dormiva e pronunciava il mio nome nel sonno!!! Era letteralmente spaparanzato con braccia e gambe aperte, prendeva tutto il letto e Rumi non era certo da meno, russavano sonoramente adesso e ogni tanto mentre si spostavano si davano manate l’un l’altro. E io ero morto di paura, quando lui parlava mentre dormiva!!! Lasciai cadere all’indietro la testa cercando di mantenere un controllo, ma che figura!!!! Meno male che ero solo…

Piano piano ripresi la mia camminata per raggiungere la stanza di Miki, poi finalmente arrivai e aprii la porta che fortunatamente non cigolava, me la richiusi poco dopo dietro le spalle, ero un cubetto di ghiaccio, battevo i denti dal freddo e la stanza di Miki era la più fredda di tutte. Povero amore mio, chissà che freddo!!! Era rannicchiata e avvolta dal piumone, mi avvicinai al suo letto e cominciai a intrufolarmi sotto le coperte.

-Miki…- dissi piano… -mi fai un pò di posto!?!?! Ho freddo…-

Lei si era appena spostata, forse non immaginava che potessi essere lì realmente…

-Amore dormi!?!?- dissi, ma che domanda, certo che dormiva erano le 2 di notte!!!

-Beh, la domanda giusta sarebbe stata… “Miki dormivi!?!?”- mi disse girandosi verso di me…

-Beh in effetti…- dissi divertito… ma secondo me pensava che fosse un sogno, era ancora addormentata per rendersi conto che ero realmente lì…

-Ma tu che ci fai qui!?!!? Io pensavo di sognare ad occhi aperti!!!- disse guardandomi bene e strofinandosi gli occhi…

-Lo sapevo! Non riuscivo a dormire, non so perché però ho pensato di venire da te…- le dissi guardandola negli occhi.. –Anzi lo so perché sono qui…-

-Ah si!?!? E perché!?!?- mi disse piano…

-Avevo voglia di stare un pò con te…- dissi battendo i denti dal gelo…

-Vieni pasticcione…- mi disse ridendo… -stai congelando!!!- si spostò nel letto vicino al muro e mi fece posto vicino a lei, poi mi coprì per bene con il piumone e io avvicinai le gambe gelate alle sue bollenti..

-Ahhhhh!!! Cavolo Yu, ma sembri un iceberg… Cos’hai fatto un giro sulla neve prima di venire da me!?!?!-

-No, in realtà ho fatto conversazione con mio padre prima di arrivare nella tua stanza!!!-

-CHE COSA!?!?!? Yuogi ti ha beccato mentre venivi da me!?!?! Esci subito fuori…- mi disse scoprendomi dal piumone bello caldo… -Se ci beccano non ci lasceranno più vivere!!!-

-Tranquilla, ho fatto semplicemente un monologo con un addormentato che mi chiamava nel sonno…- dissi vergognandomi un pò di me stesso… -E così ho parlato con lui mentre dormiva e gli ho detto che sono diventato sonnambulo e che non capivo perché ero lì!!!-

Miki cominciò a ridere coprendosi la bocca con le coperte e io la guardavo rosso in viso… Che imbarazzo!!!

-Yu, amore….- mi disse teneramente coprendomi… -sei unico!!! Perché mi perdo queste scenette apocalittiche…non capisco!!!-

-Non è carino da parte tua…- dissi un pò vergognoso.. –Guarda che ho attraversato tutto questo per te, pensa se mi beccavano…-

-E che problema c’è…- disse lei dandomi un buffetto sulla guancia… -Tanto tu sei sonnambulo!!!-

Ridemmo entrambi, ma sapevamo che stavamo rischiando di essere scoperti!!! Ci abbracciamo stretti, io cominciavo a scaldarmi e finalmente tranquillo mi addormentai inconsapevole tra le sue morbide e profumate braccia.

Quando mi svegliai sentivo i suoi dolci e piccoli baci sulla guancia, eravamo rimasti abbracciati tutta la notte e non mi ero mai sentito così tranquillo in vita mia. Avevo dormito bene ed ero completamente riposato, presi Miki per la mano e l’attirai a me, quando la voce dei nostri genitori proruppe con tutta la loro potenza nella casa!!! Mio dio erano già svegli!!!

Io e Miki ci guardammo occhi negli occhi nel panico.  I nostri genitori di prima mattina si aggiravano per mezz’ora nella casa, girovagando senza meta, per poi venirci a chiamare nelle rispettive stanze!!! Dovevo uscire in qualche modo e sperare che non mi vedessero…

-Esco dalla finestra e mi arrampico nel mio poggioletto…- dissi aprendo la finestra..

-Ma sei fuori!?!? Se stramazzi al suolo ti fai del male!! E poi cosa gi diciamo in tal caso!?!? Che stavi facendo bungee jumping senza filo!?!?-

-Beh, che stavo sperimentando un altro sport estremo…- dissi quasi convinto..

-Si, dalla mia stanza ovviamente…- disse alzando un sopracciglio…

Poi guardai giù, appoggiandomi dalla finestra… -Beh è più basso qui…-

-E loro ci crederebbero sicuramente, con te che odi gli sport estremi…- mi disse lei..

La guardai per un attimo… Poi entrambi convenimmo che…

-Non ci crederebbero!!!!- 

-Allora hai qualche buona idea!!?!?- gli dissi…

-Vieni…- mi disse… -Ascoltiamo se sono in giro…-

Appoggiamo l’orecchio alla porta ci sembrava un gran silenzio…

-Miki senti penso che siano giù per i regali…- dissi ora più tranquillo.. –Ci staranno aspettando per aprirli, ora esco! Tu raggiungici tra poco…-

-Ok… Però se ti beccano!?!?!-

-Qualcosa m’invento…- dissi baciandola… -A proposito…- dissi seguendo il contorno delle sue labbra… -Buon Natale amore mio!!!-

-Buon Natale!!!- mi disse lei raggiante…

Poi convinto aprii la porta e stavo per raggiungere le scale quando sentii la voce di Rumi chiamarmi…

-Ehi Yu! Ti stavamo aspettando ma dove stai andando!?!?!- gelai nella frazione di un secondo…

Cavolo!!!!

-Giorno Rumi…!!! Buon Natale…-

-Oh…- disse lei avvicinandosi e dandomi un bacio… -Buon Natale tesoro!!-

-Sai, stavo per chiamare Miki per andare di sotto ad aprire i regali, ma poi ho pensato che fosse già giù e stavo tornando indietro…!!- dissi sorridendo…

-No, infatti stavo per venirvi a chiamare…- disse lei contenta.. –Però non è servito, chiama Miki e raggiungeteci di sotto!!!-

Sentii Rumi andare di sotto e avvertire gli altri che saremmo arrivati presto…

-La solita fortuna!! Come sempre salvato in corner…- mi disse Miki ridendo e appoggiata allo stipite della porta  con le braccia conserte sul petto…

-Dai forza…- dissi ancora scosso.. –Muoviamoci c’è andata bene!!!-

Arrivammo di sotto come consuetudine eravamo ancora tutti in tenuta notturna, ognuno con il suo pigiama, la casa era tiepida e i nostri genitori erano seduti sul pavimento intorno all’albero di Natale dove erano stati adagiati tutti i pacchetti dei regali.

-Buon Natale ragazzi!!!!-

Andammo a baciare tutta la nostra numerosa famiglia, ricambiando gli auguri ad ognuno di loro, poi  io e Miki ci sedemmo vicini, in mezzo ai nostri genitori che ci passavano i regali che ci appartenevano.

Un sacco di abbigliamento, i nostri genitori ci avevano rifatto l’armadio in pratica e poi non potevano mancare i cd, dei tanti autori che ci piacevano. Anche io e Miki avevamo fatto molti regali ai nostri genitori, molti lì avevamo scelti insieme e avevamo diviso la spesa.

-Yu…- mi disse Miki… -Questo è il mio regalo per te! Spero ti piaccia!!!-

-Questo invece è il mio regalo…!!- la guardai sorridendole… -Mi auguro sia di tuo gusto!!-

Entrambi ci affaccendammo attorno ai nostri regali, finché non furono del tutto sfasciati.

Avevo regalato a Miki una gonna  nera che le piaceva molto, quando se l’era misurata le stava d’incanto, poi non so per quale motivo non se l’era comprata. Era una gonna a palloncino, evidenziava le sue forme senza essere troppo volgare e devo dire che era stata il tormento di qualche mia notte in bianco, ero umano anche io in fondo!! Sembrava davvero felicissima…

-Yu non ci posso credere!!! La gonna che mi piaceva tanto…- mi disse appendendosi al mio collo..

-Ti piaceva talmente tanto che appena mi hai lasciato un minuto l’ho comprata!! Però è stato complicato comprarla senza che te ne accorgessi!! Non mi mollavi un secondo…-

-è che ho sempre bisogno di consigli sui regali che faccio…-

-Vediamo tu cosa mi hai regalato..- dissi… -Spero non ti sia fatta  consigliare da Ghinta!!! Avete il gusto per l’horror voi due…!!!!-

-Sempre carino eh…- disse lei scocciata…

-Obiettivo più che altro…- dissi io puntualizzando. Poi insieme a Ghinta…!!!

Poi aprii il pacchetto e scoprii che il regalo che mi aveva fatto era tutto fuorché orrendo. Mi aveva regalato la felpa che mi piaceva tanto della Fred Perry. Io e Miki ci compravamo raramente roba firmata, non ci interessava andare in giro con le etichette dei più grandi stilisti, ma a volte ci capitava di “innamorarsi” di qualche capo firmato e allora ci permettevano una spesa in più. Quello che non capivo era come Miki avesse capito che mi piacesse, le presi la testolina tra le mani e le schioccai un sonoro bacio sulla guancia.

-Grazie!!!!- le dissi…

Lei arrossendo mi sorrise e i nostri genitori ci guardavano felici.

-Voi due state andando particolarmente d’accordo…- disse Rumi sorridendo..

-Gìà siete sempre culo e camicia..- disse mamma entusiasta…

-Beh è una reciproca sopportazione…- dissi io per alleggerire l’atmosfera imbarazzante che sentivo intorno a noi… -Specialmente da parte mia…-

-Cosa vorresti dire scusa!!?!?- disse lei con una faccia da ebete…

-Che se non ci fossi io saresti persa…!!!- dissi smorfioso…

-Si certo come no, io me la cavo benissimo senza di te…- disse lei importanziosa..

-Come no Miki, ti tengo pure a bada tutti i tuoi spasimanti…- dissi con una punta di gelosia e rimprovero…

-I miei spasimanti me li tengo a bada da sola!!!- disse lei sulla difensiva…

-Certo, mentre ti baciano ovunque e tu sei incastrata tra le loro braccia, riesci a cavartela benissimo!!!- dissi scocciato…

-Cos’è Yu!?!!?- disse mio padre, guardandomi di soppiatto… -Sembri geloso del fatto che Miki riscuota successo…-

-ma và…- dissi io facendo il furbo.. –è che lei si caccia sempre nei guai e siccome le sono affezionato non voglio che degli astuti come loro se ne approfittino…-

-Grazie, mi hai pure dato della scema!!!- disse lei con aria di sfida..

Me le avrebbe fatte pagare tutte una volta soli!!! Però io ero stato poco prudente e avevo lasciato trapelare dei sentimenti nei suoi confronti che prima d’ora non erano mai usciti. Questa volta avevo lasciato trasparire un trasporto verso di lei e  i miei interlocutori non se l’erano fatto sfuggire, poi mi ero giustificato ma dovevo essere più attento nelle mie manifestazioni di gelosia!!

-Io sono solo protettivo!!! E dovresti essere contenta di avere un amico che ti impedisce di fare dei guai!!!!- dissi io poco convinto…

Fortunatamente poi, a salvarmi, arrivò Michael, tranne quando ci provava con Miki, poi per il resto mi era pure simpatico e in quel momento le ero proprio grato!!!

-Ciao a tutti…. Buon Natale!!!- disse allegro come sempre e andò per prima cosa a schioccare un bacio sulla guancia a Miki…

Come non detto, i miei buoni propositi nei suoi confronti andarono a farsi benedire!!

-Auguri Michael….- a turno tutti lo salutammo…

-Sareste una bella coppia sai Miki!!!- disse mia madre a Michael e alla MIA ragazza…

Una colata di acido muriatico si impadronì della mia gola, bruciavo…!! Anche oggi dovevano tormentarmi attribuendo fidanzati alla mia ragazza!?!!? Non bastavano Ghinta e Alessandro che mi tormentavano ogni santo giorno!!!

-Ma che state dicendo!?!?!!??- disse Miki con gli occhi sbarrati…

-Io te lo dico sempre, ma tu….- disse Michael guardandomi con la coda dell’occhio.. –Non mi dai ascolto!!!-

-Mi spiace per te Michael…- dissi io sarcastico… -Ma abbiamo deciso di comune accordo che il suo fidanzato dovrà piacere anche a me!!!- quindi togliti dai piedi!!!

-Ah…e tu Miki sceglierai la ragazza di Yu!?!?!?-

-Ovvio scusa, se una cosa vale per me vale anche per lui…!!!-

-Ah no…!!- dissi io… -Io so trovarmi una fidanzata anche da solo perché non combino casini come te…!!!-

-Ne dubito…- disse lei guardandomi.. –Servirebbe un interprete visto che il tuo mutismo la metterebbe in difficoltà…- alludeva a tutta la fatica che aveva dovuto fare per avermi e ora sapevo che non avrebbe permesso a una qualunque di potarmi via da lei!!! Al pensiero mi tranquillizzai e sorrisi felice.

Ridemmo e scherzammo per tutto il tempo felici, poi finalmente il pranzo tanto atteso!!!

Mamma e Rumi avevano cucinato per un esercito, fortunatamente quel giorno nessuno di noi si sarebbe risparmiato nel mangiare, rischio di addormentarsi dopo due minuti dopo l’abbuffata!!! Durante il pranzo guardavo Miki ridere e scherzare con Michael e per un momento riflettei sulla loro complicità, Michael aspettava solo che io facessi un passo falso glielo leggevo negli occhi. Nonostante lui mi trovasse simpatico e andavamo anche d’accordo, c’era Miki di mezzo e lui mi vedeva innanzitutto come un rivale, non che per me poi fosse molto diverso.

Quando me ne sarei andato cosa avrebbe fatto Michael!? E….Alessandro!?

C’erano tante cose che avrei dovuto considerare prima di prendere una decisione così affrettata. Non ultima, la possibilità che la lontananza, mi avrebbe allontanato da lei ed io ero disposto anche a perderla pur di inseguire la mia passione?!?! Ma c’era una cosa importante da considerare. Il mio sogno senza di lei era inutile perché io lo stavo costruendo per noi due, per il nostro futuro!!! Se sacrificavo tanto tempo al nostro rapporto era per costruire una vita insieme a Miki.

Questo era abbastanza per lei da giustificare una lontananza per così tanto tempo!? Avrebbe capito la mia posizione!?!? In un certo senso lei era la persona più importante della mia vita eppure stavo proprio rinunciando a qualcosa che la riguardava, anche per molti anni.

Il pranzo era stato molto piacevole, la nostra famiglia era affiatata e tra noi regnava una grande complicità oltre che un smisurato affetto.

Desideravo passare un pò di tempo da solo con Miki e cercai di pensare a una scusa per portarmela via, il pranzo era finito da un pezzo, erano le quattro e mezza del pomeriggio, quindi mentre eravamo tutti nel salone dissi scattando in piedi.

-Oddio…!!! Miki siamo due sbadati…-

-Perché!?!?- mi disse lei sorpresa… -Cos’abbiamo fatto!?!?-

-Il regalo di Ghinta, non ti ricordi!?!?- le dissi calcando l’ultima frase…

-Ma come!!?!?!?- disse Michael.. –Glielo avete dato qualche giorno fa…-

Michael ti odio!!! Pensai tra me e me, nonostante sapesse che Miki non lo vedeva in quel senso, quando poteva lui faceva di tutto per impedirmi di stare da solo con lei e quindi sfruttava questi momenti in cui eravamo con i nostri genitori per mettermi in difficoltà!!

Ma non gliel’avrei data vinta!!! Miki era la mia ragazza e lui non poteva impedirmi in alcun modo di non vederla.

-Quello era solo una parte…- dissi scocciato… -volevamo comprargli una cosa che non eravamo riusciti a trovare e ieri finalmente, contro ogni aspettativa, ce l’abbiamo fatta. Quindi pensavo che dovremmo portarglielo!!!-

-Assolutamente…!!- disse Miki… -E poi Ghinta è il mio miglior amico a maggior ragione voglio portarglielo!!!!-

-Saremo di ritorno presto, giusto il tempo di andare, fare due chiacchiere e tornare. Faremo in un lampo…- dissi io…

Sapevo che ai nostri genitori faceva piacere passare il Natale in famiglia, però sottraevo a quel giorno solo un oretta e poco più da condividere con la mia ragazza. Non era poi molto…!!!

Miki entusiasta disse… -Allora andiamo!?!?-

-Si…ho già preso io il regalo è nel mio zaino…- dissi mentendo…

-Perfetto. Ciao a tutti. A tra poco!!- disse sorridendo e prendendomi per mano mi trascinò per tutta la via, quando svoltammo l’angolo con trasporto e passione si voltò su se stessa, aggrappandosi a me mentre mi abbracciava. Aveva gradito il mio tentativo di averla tutta per me per un po’ di tempo.

Non sentivo la necessità di parlare, mi sentivo felice e completo, la presi per mano mentre lei raggiante mi guardava e la condussi nel parco, dalla nostra panchina che aveva visto nascere il nostro amore.

Nevicava, camminavamo insieme abbracciati, mentre i piccoli fiocchi accarezzavano i nostri volti caldi. La nostra panchina non era bagnata, godeva di un piccolo riparo e quindi era ancora accessibile, mi sedetti e lei invece di sedersi affianco a me, mi venne in braccio, desiderosa di sentirsi tra le mie braccia.

-Perché proprio qui!?!?- mi disse arrossendo…

-Questo posto ha visto nascere il nostro amore Miki!! È passato più di un anno e da allora non ci siamo più lasciati. Mi sembra quasi che questo parco sia l’emblema del nostro amore…!!-

-Un inizio, un continuo…una fine!?!?- disse lei ora pensierosa… -Tutte le cose belle, anche quelle meravigliose prima o poi finiscono…-

A quella frase rimasi agghiacciato, come se la neve si fosse intrufolata nelle mie vene gelando il sangue che vi scorreva, allora presi il pacchetto che avevo in tasca e senza pensarci due volte glielo donai.

-Nulla può cambiare a meno che non lo desideri davvero ed io voglio solo continuare a pensare a centinaia di questi altri giorni sereni insieme…- dissi convinto…

Lei guardò il pacchetto confusa, come se quel regalo improvviso la spaventasse.  Poi l’aprii, ma invece di sorridere, abbassò lo sguardo, sembrava triste, confusa, abbattuta…

-Perché questo regalo!?!?- guardava l’anello stranita, come se non capisse il ruolo che avesse…

Era un anello semplice, una fedina per dimostrare la posizione che lei aveva nella mia vita, ma non capivo il suo atteggiamento…

-Come perché!? Avrei dovuto farlo molto prima ma…aspettavo il momento più giusto…-

Lei mi trafisse con lo sguardo, per poi allontanarsi sotto la neve..

-Pensi di legarmi con questo anello quando sarai partito!?!?- la guardai immobile e confuso.. –Hai davvero molto fiducia in me, se per ricordarmi che sono la tua ragazza mi fai indossare questo!!! Se pensi che quando sarai lontano io mi dimenticherò di te…- mi disse rivolgendomi un sorriso triste..

-Cosa intendi dire!?!?!- mi vergognavo di me stesso..

-Lo sai Yuri…- guardò l’orizzonte.. –Mi chiedevo quando me ne avresti parlato…- disse sconsolata..

Per l’ennesima volta le avevo nascosto qualcosa di troppo importante, qualcosa che ci riguardava entrambi da vicino e solo adesso mi resi conto di quanto aveva sofferto, si sentiva come prima che iniziasse la nostra storia. Avevo rialzato un muro con quella storia di New York e non me ne ero reso conto, anche se continuavo ad essere affettuoso e innamorato folle di lei.

-L’avrei fatto presto…- dissi, ma non potevo giustificarmi.. Era da settimane che lo sapevo!!

-Una settimana prima di partire me lo avresti detto e sarebbe stato chiaro il ruolo di quell’anello…- mi disse chiaramente delusa…

-Te l’ho regalato per farti capire che ruolo hai nella mia vita…- dissi con fervore..

-Io lo so perfettamente che ruolo ho nella tua vita. Me lo dimostri ogni giorno Yu…- mi disse avvicinandosi… -Ma non mentire con me, lo so perfettamente quello che ti stai chiedendo, te lo leggo negli occhi..!!-

-Perché cosa vedi!?!?-

-Tu non sai se riuscirò a stare senza di te per così tanto tempo…- disse lei preoccupata e quando vidi la verità delle parole che mi aveva appena detto riflettersi nei suoi occhi, un’ondata di panico si impadronì di me… -E ti stai chiedendo se resisterò alla vicinanza di Alessandro o di Michael…-

Non potevo essere così meschino eppure era quello che pensavo da quando avevo deciso di partire per New York, volevo legarla a me impedendogli di vedere e distrarsi con qualcun altro. Ma mi comportavo così stupidamente solo perché ero terrorizzato all’idea di partire senza vederla per così tanto tempo, assolutamente spaventato al pensiero di non poterla stringere a me.

-Io sono terrorizzato all’idea di lasciarti qui e non poterti vedere per tanto tempo Miki…-

-Eppure sei disposto a rischiare tutto partendo comunque per New York…- mi disse in tono comprensivo, non c’era irritazione in lei…

Si era arresa all’evidenza e quello mi fece male, pensava che tutto il resto fosse più importante di lei e quello che mi fece arrabbiare più di tutto, non era il fatto che lo pensasse, ma il fatto che ero stato io con il mio atteggiamento a lasciarglielo pensare.

-Quello che faccio, è per noi Miki, sarei egoista nel dirti che non lo faccio anche per me è sempre stato il mio sogno!! Però potrò darti un futuro andando in America…-

-Ma non capisci!?!?- disse lei trattenendo le lacrime a stento… -A me non importa se tu puoi darmi un futuro migliore o meno, a me bastava stare con te per essere felice. Del resto non mi importa… capisci!?!?- poi ragionò per qualche istante senza guardarmi, privandomi della possibilità di avere accesso ai suoi sentimenti… -Però non farò nulla per impedirti di realizzare il tuo sogno!! Anche se non posso dire di aver apprezzato il fatto che per l’ennesima volta non l’ho scoperto da te…- mi disse sincera sempre voltandomi le spalle..

Ero sicuro che guardandomi negli occhi non sarebbe mai riuscita a dirmi quello che pensava.

-Come l’hai saputo…!?!?!?- dissi furioso con me stesso ed il mio egoismo..

-Come pensavi di tenermelo nascosto se in casa lo sapevano tutti!?!?- mi disse chiaramente delusa… -è stato Michael…-

“Ancora lui…” pensai e una smorfia di profonda rabbia mi attraversò il viso.

-Non te la prendere con lui…- mi disse a disagio… -C’è rimasto molto male quando ha capito che non sapevo nulla ed anche io ci sono rimasta male…-

-Mi spiace di averti ferito di nuovo…- avrei dovuto dirgli molto di più…

Ma non avevo altre  parole da esprimere, perché sapevo che avevo sbagliato e tutto il resto era superfluo. Cosa dovevo dirgli!?!? Avrei dovuto spiegargli perché mi ero comportato così…

-Pensavi che ti avrei impedito di partire!?!?- mi disse trattenendo l’ira… -Che avrei ostacolato il realizzarsi del tuo sogno!?!? Che ti avrei convinto a rimanermi affianco facendoti desistere dal tuo desiderio di andare in America!?!? Che non ti avrei capito!?!?- 

Guardavo per terra, non avevo il coraggio di osservare il suo viso perché avevo paura di trovarvi quello che temevo, non la rabbia, lei non era furiosa con me, era delusa, che per me era ancora più doloroso.

-Guardami!!!- mi disse gridando in un urlo di disperazione!!

Avevo alzato lo sguardo, si era delusa e molto, ma mi amava e quel viso non mi disprezzava come avrebbe dovuto!!

-Mi sento un uomo terribile. Non volevo tenertelo nascosto e nemmeno avrei voluto deciderlo da solo…- le dissi sconsolato… -Ho compilato quei moduli e poi mi hanno accettato, ma sapevo che avrei dovuto parlartene…-

Mi guardava da lontano, senza avvicinarsi.

-Lo so da una settimana Yu…- mi disse allo stremo delle forze.. –E ho sperato fino all’ultimo che tu me ne parlassi. Un altro muro…-

-Non volevo allontanarti Miki!! Te lo giuro, avevo solo paura di perderti non sapevo come affrontarti!!!-

-Ma lo capisci che se facciamo così il nostro rapporto avrà seri problemi a distanza?!?- mi disse lei nel panico e  l’avevo pensato anche io!!

-Yuri mi vuoi spiegare come facciamo a vivere un rapporto a distanza se mi tieni nascoste le cose già qui!?!? Che siamo l’uno di fronte all’altro!!! Come posso essere tranquilla io

 mentre sei dall’altra parte del mondo!?!?- mi disse lei arrabbiata…

-Tra noi non cambierà nulla…- dissi io autoritario, perché di questo ero convinto..

-Non sono stupida Yu, tu sei bello, affascinante. Sarai corteggiato ed io ho bisogno di un’assoluta sincerità da parte tua. E adesso ho paura di fidarmi di te…- disse lei guardandomi negli occhi..

Altro ghiaccio che mi congelava le vene…!!

-Allora cosa preferisci!?!?- dissi io furioso… -Vuoi lasciarmi…!?!?- la presi con veemenza e la trascinai vicino a me scrollando le sue spalle… -Parla!! È questo che vuoi Miki!?!?- lei mi guardava con occhi sbarrati, le lacrime le avevano velato le iridi e la rabbia, la paura mi ribollivano dentro come un vulcano.

Se mi avesse lasciato, non me ne importava più di nulla, avrei detto addio a tutti i miei sogni pur di non perderla e di riconquistarla.

-Non ti lascerò ad Alessandro o a Michael!!!- le gridai in faccia… -Rinuncio a tutto, a partire, al mio desiderio e cercherò qui un’università di architettura. Ma tu non puoi lasciarmi!!! Non puoi!!! Farò di tutto pur di tenerti con me, lontana da loro…- dissi al colmo della disperazione…

Lei cominciò a sbattere i pugni contro il mio petto e a urlare…

-Ma cosa vuoi che me ne importi di loro!!!! Eh!?!? Quando rischio di perdere te!!!! Sei il solito idiota!!!- mi disse piangendo a dirotto…

Cercai di calmarla, asciugandole le guance. Ma non mi permetteva di toccarla, singhiozzava rumorosamente e sentirla così mi lacerava il petto.

-Miki…ti prego…!!- dissi sollevandole il volto con la mano ghiacciata… -Tra noi non cambierà nulla. Non ti ho regalato l’anello per farmi perdonare per come mi sono comportato, lo avrei comprato comunque, per renderti a tutti gli effetti la mia ragazza anche se lo sei già!! È un regalo per sentirti ancor di più mia!! Ma…non mi lasciare!! Te l’ho detto, sono disposto a rinunciare se il prezzo da pagare è quello di perderti!!-

-No…non devi  rinunciare!!! Un giorno potresti essere pentito di aver abbandonato qualcosa di così importante solo per le mie paure. E io non voglio sentirmi colpevole per questo..- disse voltandomi di nuovo le spalle…

Aveva incrociato le sue braccia intorno al petto.

-Va in America. Se il nostro rapporto sarà destinato a proseguire supererà anche questo ostacolo, altrimenti…prima o poi ci rifaremo una vita e ricominceremo da capo…- quelle parole mi fecero spezzare il cuore in due parti..

Solo il pensiero di una tale eventualità, mi dilaniava l’anima!

-Da parte mia mi impegnerò per mantenere in vita il nostro rapporto, ma lo sai anche tu, se hai deciso di partire, avrai anche preso coscienza della possibilità che il nostro rapporto potrebbe finire...- disse con sgomento.. –Quindi sei disposto a correre questo rischio. E io ne prendo atto…-

-No io non sono disposto a correre questo rischio, perché io so quello che provo per te e non ho intenzione di far finire il nostro rapporto!! Non lo permetterò!! Farò tutto quello che è in mio potere per averti al mio fianco, non rinuncerò a te tanto facilmente Miki…!!- lei aveva sempre lo sguardo basso, mentre mi precludeva la vista del suo volto..

-Lo sai…!!!- dissi dolcemente, raggiungendola e abbracciandola teneramente…

Lei si lasciò trasportare dalle mie braccia e posando la sua testa sulla mia spalla pianse silenziosamente.

-Non mi lasciare solo, io ho solo bisogno di te…- dissi stringendola forte… -Solo di questo..!!!-

-Forse è venuto il momento che tu faccia qualcosa… No!?!?- mi disse asciugandosi una lacrima che le attraversava il viso e che io sentivo scorrere anche sulla mia guancia.

Si voltò verso di me e io la guardai confuso…

-Quell’anello…non dovresti mettermelo al dito!?!?- la guadai, mi aveva perdonato, per l’ennesima volta…

Mi amava talmente tanto che la paura di perdermi aveva potere su tutto il resto e per me era la stessa cosa. Le sorrisi dolcemente e la guardai mentre le lacrime continuavano a rigarle il viso, la guidai fino alla panchina, poi lei si sedette sulle mie gambe. Le presi la mano sinistra e infilai all’anulare quella piccola fedina, lei la guardò brillare nella sua mano e con un piccolo sorriso stanco mi guardo in viso.

-è davvero molto bello…- disse sentendosi forse più sollevata.. –Ora sono a tutti gli effetti la tua ragazza quindi…-

-Direi di si…- dissi un pò scosso.. –Sei ancora arrabbiata con me!?!?-

-No anche se volessi non ci riuscirei…- disse rimproverandosi… -Ma per l’ennesima volta ti chiedo di non erigere muri tra di noi Yu. Questo anello l’ho indossato e adesso anche tu devi fare qualcosa per far si che la nostra storia continui, aggirando gli ostacoli…-

Poi pensierosa mi prese per mano e ci incamminammo verso casa.

-Questo non significa che sia semplice…- disse guardandomi… -Ma dobbiamo almeno provarci…-

Sapevamo quanto fosse forte il nostro amore, ma dovevamo mettere in conto che le difficoltà sarebbero state tante e non semplici da superare ed io adesso ero anche più preoccupato di prima. Ma a differenza delle altre volte sentivo dentro di me qualcosa di forte e travolgente, sapevo che la stessa tempesta si agitava in Miki e questa consapevolezza mi faceva sentire più sicuro. Non avrei dovuto temere così tanto la lontananza, perché l’unica cosa di cui ero profondamente sicuro a questo mondo, oltre all’amore dei miei familiari, era il sentimento che legava me e Miki. Forse comunicai quel pensiero anche a lei, perché quando la strinsi forte a me, lei mi guardò più serena e mi sorrise raggiante, tornando a osservare felice il suo anello.

Quando tornai in me, mi ero reso conto che i miei amici ridevano di gusto guardando il video della farina, quello che raccontavo in macchina… Li osservai tutti, ad uno ad uno.

Ma chi mi colpì fu Brian, il modo in cui guardava quel video, il modo in cui osservava lei…la mia Miki.

Era rimasto senza parole, rapito mentre ondeggiava al ritmo di “Nord suo ovest est”. La cosa mi mise a disagio. Ero “allenato” agli occhi degli uomini che la guardavano, ma sembrava che nonostante il tempo che passava non mi abituassi mai fino in fondo al fatto che qualcun altro potesse trovarla desiderabile. Distolsi lo sguardo, temendo che non sarei riuscito a controllarmi una volta che avessi continuato a guardare le sue reazioni.

Se Miki fosse venuta in America e ci fossimo incontrati sapevo esattamente che effetto avrebbe fatto a Brian, di persona era anche meglio che in un video e poi ora era una donna, con tutto quello che comportava il fatto di essere tale, non era più quella ragazzina infantile!!

Mi lasciai alle spalle quel pensiero, non sarebbe mai accaduto e quindi ricacciai indietro il fastidio per le reazioni di Brian.

Ormai era una settimana che ero lì in campagna ospite di Willy e Steve non si era più fatto vivo. Sapevo che tutti aspettavano una mia chiamata da una settimana ma avevo sentito la necessità di sentirmi fuori da tutto, di rimanere solo con Miki e i nostri ricordi, ora dovevo togliermi da quel silenzio. Dovevo chiamarlo…

Ero solo e quando mi accorsi che gli altri erano entrati in stanza ormai era troppo tardi, Steve dall’altro capo del telefono mi rimproverava di aver aspettato una settimana per contattarlo.  Aveva ragione non avrei dovuto contattarlo così tardi, mi era mancato il suo umorismo, la sua amicizia…

Poi gli feci la domanda che mi premeva, gli chiesi di Miki e la risposta che mi diede Steve non mi stupì più di tanto. Miki era distrutta almeno quanto me, avevamo il cuore a pezzi, ma non c’era niente che potesse ricucirne le ferite. Quello che però mi fece completamente andare nel panico fu quello che Steve mi disse dopo…

“Questa settimana non l’ha vista nessuno di noi… Nemmeno Meiko..”

Facevo terribilmente fatica a capire quelle parole. Nessuno l’aveva vista!?! Meiko è la sua migliore amica e com’era possibile!?!? Non stavano nemmeno un giorno lontane. Quando Steve mi disse che si era chiusa in se stessa e che non voleva sentire né vedere nessuno, cominciai davvero ad avere paura. Le parole che venivano dopo sembravano solo un rumore sordo e senza senso… Cosa avevo fatto!?!  

“Per una settimana l’abbiamo cercata al telefono…ma non è riuscito a parlarci nessuno, tranne Meiko. Oggi pomeriggio ci ha chiesto di farci trovare tutti al solito bar e così ha spiegato perché è sparita. Ci ha detto che ha bisogno d’aiuto,  perché da sola non ce la fa…”

Mi sembrava tutto assurdo, mi ero illuso che il suo dolore sarebbe stato solo una minima parte del mio!! Pensavo che dicendogli che non l’amavo più, avrebbe sofferto meno di me che la volevo terribilmente sapendo che non potevo desiderarla. Perché nessuno mi aveva detto niente!?!? Mentre parlavo al telefono vedevo i miei amici impallidire e deglutire, non riuscivo più a costruire frasi di senso compiuto e mi sembrava che tutto intorno a me non esistesse, era come se ogni cosa che toccassi non avesse consistenza, come se io mi affannassi ad avvicinarmi senza mai arrivare. Lei rischiava di ammalarsi…mangiava poco, non usciva, era sempre sola tranne per le chiamate di Meiko, che faceva per non farla preoccupare. Perché si stava annullando così!?!?

C’erano migliaia di uomini che l’avrebbero voluta e lei si disperava perché suo fratello non l’amava più!! Cosa c’era di giusto a questo mondo!?!?

Ero nel più completo panico, più cercavo di raccogliere le idee, più mi sentivo mancare, pregai Steve di chiamarmi presto e di tenermi informato.

Il vuoto che sentivo dentro non si poteva descrivere, ricordavo ancora come una marchiatura a fuoco, la sera che era rientrata a casa tardi dopo che l’avevo lasciata, quello era stato solo un avviso di quello che sarebbe successo dopo ed io, che la conoscevo più di chiunque altro, avrei dovuto sapere cosa sarebbe accaduto in seguito!!

-Che succede…- mi disse Willy…

-Miki…- riuscii solo a dire con voce rotta e spaventata…

-Cos’ha!?!? È successo qualcosa!?!?- disse Doris…

-Non reagisce, sono tutti molto preoccupati!! Anche i nostri genitori…- dissi in preda all’ansia..

-Vedrai non sarà nulla  è normale che Miki non stia bene, l’hai appena lasciata in fondo…- disse Willy..

-Questa volta è diverso!!- dissi innervosito.. –Miki non ha mai reagito così e se i miei genitori sono preoccupati il motivo ci deve essere di sicuro. Tu non hai sentito Michael!?!? È impossibile non ti abbia detto nulla!! Lui tiene molto a Miki!!!-

Mi guardarono tutti con visi sbarrati, ma cosa succede a tutti oggi!?!? Non sapevano cosa dire, era evidente…

-Veramente…- disse Brian, ma non riuscii a dire una parola di più che Alyce era entrata nella stanza dicendo…

-Avanti ragazzi…- disse con tono di sfida… -Non volete dire al vostro amico Yu quello che sapete!?!- li guardava compiaciuta…

-Beh non è carino che voi siate così ipocriti da stare zitti ora…- continuò lei guardandoli…

Da parte mia io non ci capivo veramente più niente, cosa dovevano dirmi!?!? E lei soprattutto cosa sapeva, di cui io non ero a conoscenza!?! La signora Maria, dietro la nipote ci guardava preoccupati, poi Alyce si avvicinò a me e prendendomi il braccio mi disse…

-perché non chiedi ai tuoi amici se sanno qualcosa Yu!?!?- mi scostai bruscamente da lei e mi avvicinai a loro che sembravano sempre più dispiaciuti e colpevoli…

-Te lo ripeto ancora una volta….- dissi calmo.. –Hai sentito o no Michael!?!?- se avessero saputo qualcosa che mi avevano tenuto nascosto  non so come avrei reagito, a parte una grande delusione…

Nessuno mi rispose fu Alyce a continuare a parlare…

-Beh Yu, purtroppo non so cosa ti preme sapere. Io li ho solo sentiti parlare qualche giorno fa e…- disse avvicinandosi a me con fare languido…

-E…cosa Alyce!?!?- dissi ora molto più nervoso… Quel giochetto cominciava a innervosirmi parecchio!!!

-E loro parlavano di qualcosa che avrebbero dovuto dirti subito, senza aspettare così tanto tempo…- disse lei, i miei amici addolorati mi guardavano… -Parlavano di richiamare un certo Michael che lui avrebbe dato notizie certe di come andavano le cose. Erano molto preoccupati per Miki però questo l’ho capito chiaramente!!!- una volta detto questo mi infuriai terribilmente e la Signora Maria prese per un braccio Alyce che si dimenava per rimanere…

-Non essere sciocca Alyce..- disse la donna… -Questi non sono affari che ti riguardano!!! Verrai ad aiutarmi!!- e ci lasciò soli, lasciando che la mia rabbia salisse senza freni…

-Yu ascolta…- mi disse Willy…

-No sarete voi ad ascoltare me!!!- dissi quasi minaccioso.. –Non avevate nessun diritto, nessun diritto di decidere per me!!!- esclamai urlando disperato…

-è stata colpa mia…- disse il mio migliore amico… -Ho trascinato tutti ad accettare la mia decisione di tenerti all’oscuro di tutto!!!-

-E ti sembra una cosa normale Willy!?!? Io ti ho raccontato tutto fin dall’inizio, l’ho fatto perché mi fidavo di te!!! Perché ti vedevo leale nei miei confronti!!!- gridai esasperato…

-Non volevo mentirti…- disse lui per giustificarsi… -Ma non immaginavo che le cose sarebbero peggiorate! Credimi Yu!!!!-

-Da quanto lo sapete!?!?!- tutti alzarono lo sguardo, erano confusi , agitati…

-Da quanto lo sapete!!?!?!- gridai rabbioso…

-Quando abbiamo chiamato per avvisare che saremmo partiti per la campagna…- disse Jinny timidamente… -Michael ci ha detto subito che le cose non andavano troppe bene, erano tutti molto preoccupati e noi, però, abbiamo sottovalutato la cosa..-

-Abbiamo pensato che magari era un momento passeggero…- disse Doris cercando di calmare le acque ma  ero furioso… -che dopo qualche giorno sarebbe uscita da quell’apatia, ma quando abbiamo richiamato a casa tua Michael ci ha avvisato che nulla era cambiato e continuava a negarsi a tutti…-

-Vi rendete conto di quello che avete fatto!?!?- dissi rammaricato per la situazione…

-Non volevamo farti preoccupare inutilmente…- disse Willy…

-Inutilmente!?!?!?- dissi io con ira… -Lei è la ragazza che amo, il centro della mia vita e tu mi parli di inutilità!?!!? Willy…tutto quello che riguarda lei mi coinvolge in prima persona!!!!- dissi di nuovo alzando la voce…

-Ero disperato in questi giorni e mi sono confidato con te!!! Avevo il diritto di sapere quello che stava succedendo e tu non avevi di diritto di decidere per me, ma avevi il dovere di dirmelo!!!- dissi io avvicinandomi a lui guardandolo fisso negli occhi…-Mi hai deluso! Mi ero permesso la possibilità di evitare chiamate a casa per non avere il dolore di sentirla rispondere ed ero pure convinto che mi avrebbero avvertito se qualcosa non andava…-

-Yu…perdonami…- disse Willy… -Credimi non l’ho fatto per cattiveria!! Pensavo davvero che le cose potessero migliorare!!-

-Ti ho parlato abbastanza di lei no!?!? Ti ho spiegato com’è…- si, lo riconosceva…

-Non me lo perdonerei mai se dovessi perdere la tua amicizia Yu!!!!- disse Willy…

-Mi dispiace…- dissi affranto… -Perché se dovesse accedere qualcosa a Miki non so se riuscirei mai a perdonartelo il fatto che mi hai tenuto allo scuro di una cosa tanto importante!!!- detto questo gli voltai le spalle e mi sedetti sulla poltrona tenendomi la testa tra le mani…

E piansi, piansi tutte le lacrime che avevo, perché con tutti i modi in cui Miki poteva reagire, aveva scelto quello più pericoloso. Il silenzio, la solitudine e il ritiro sapevo perfettamente dove portavano, era un circolo da cui uscire era difficilissimo e io temevo che questo l’avrebbe portata a deprimersi sempre di più. Capivo perché Rumi e mamma fossero preoccupate, Miki aveva sempre reagito diversamente ai problemi ed ora vederla forse arrendersi al dolore, sopraffatta da quella morsa di sofferenza, l’aveva portata a chiudersi in se stessa, a rifiutare il cibo, a non volere accanto gli amici. E quella non era Miki, avevo “ucciso” la donna che amavo privandola della sua essenza!!!

Non avevo idea di quello che dovessi fare, chiamarla non avrebbe risolto le cose forse le avrebbe pure peggiorate, rischiavo di destabilizzarla ulteriormente, eppure non c’era altro che desiderassi di più come sentire la sua voce!!! Avevo bisogno di sentirla e di convincermi che non avrebbe fatto nulla di sconsiderato, ma temevo e tremavo!! Chiamare gli altri non sarebbe servito…

Ghinta mi odiava già da prima, adesso ero assolutamente certo che ce l’avesse talmente tanto con me che non appena ne avesse avuto il tempo e fosse stato più tranquillo, mi avrebbe chiamato per riversarmi addosso tutto il suo disprezzo e se l’avesse fatto io sarei dovuto starmene zitto, perché nemmeno io ero fiero di come mi ero comportato con lei ma era l’unica cosa ragionevole che potessi fare!!! Ero sempre più agitato e inquieto. Il tempo passava e più cercavo di avere un’idea sensata, più il mio cervello elaborava pensieri incoerenti…

Non riuscivo proprio a capacitarmi di quanto fossi stato sciocco, non sarei dovuto partire così, l’avevo gettata ancora di più nello sconforto e ripensando alla settimana infernale che avevo avuto anche io, non potei che comprendere il sentimento che provava. Non avevo capito che partendo così, senza nemmeno salutarla, lei aveva pensato che volevo escluderla completamente dalla mia vita.

Quel giorno non l’avevo salutata perché non riuscivo a sopportare che piangesse a causa mia!! La sentivo singhiozzare da dietro la porta e avevo paura di vedere il suo viso inondato di lacrime salutarmi con dignità, come se non fosse accaduto niente, ero un codardo, mi bruciava e rodeva il fatto che fossi stato io a farle male!!

Poi pensai ai miei genitori, non mi ero reso conto di quanto tempo era passato dalla telefonata con Steve, con loro avrei potuto parlare anche di Miki, ed ero certo che mi avrebbero dato notizie della situazione sebbene non sapessero niente di certo. Loro erano la mia speranza e sapevo per certo che per ogni sera, alla stessa ora, avrebbero atteso la mia chiamata, che fino a quel giorno non c’era mai stata!!! Dovevo sapere qualcosa di più di lei, anche se non avrei potuto parlarle.

Erano quasi le 11 in Giappone e i miei genitori sapevano che di solito potevo solo chiamare a quell’ora. Mi affrettai a raggiungere il telefono del salotto e composi veloce il numero.

Ma il telefono squillava, nessuno rispondeva, avevo l’impressione che fosse successo qualcosa. Quelle sensazioni di disagio che ti chiudono lo stomaco e ti fanno sentire come fuori posto, nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Poi finalmente dall’altra parte del mondo qualcuno rispose ma quelle voci non erano le stesse, nessun rumore infernale, ma solo una voce triste e ansiosa, con un silenzio allucinante al seguito che mi faceva esplodere i timpani.

Cercai di essere il Yu di sempre per non destare sospetti, ma quella conversazione aveva preso una piega insolita, prima mia madre mi parlava in tono triste e apprensivo, poi all’improvviso con felicità esagerata.

Mi stavano nascondendo qualcosa e io non riuscivo a tenermi calmo, perché sapevo, che dietro quella sceneggiata, si celava qualche notizia che riguardava Miki.  Per un pò  mia madre cercò di tranquillizzarmi, dicendomi che era tutto a posto, ma la mia testa ricominciava a ronzare freneticamente e stavo perdendo quel poco controllo che ero riuscito a riacquistare in quelle ore a pensare cosa avrei potuto fare per conoscere tutta la verità. Stavo letteralmente perdendo la ragione, ormai gridavo al telefono di farmi passare Miki finché esasperata mia madre mi scaricò tutta la verità addosso. E io impazzii…

-Non possiamo passartela Yu!! Perché… Miki è scomparsa!! Nessuno sa dove sia, gli altri sono usciti a cercarla ma finora non l’hanno trovata. Siamo molto preoccupati…ma la troveranno… Ne siamo certi!!!-

Tormento, dolore…

Non comprendevo più quello che mi succedeva, tutto quello che sapevo era che si era realizzato quello che temevo e i pericoli di sera per una ragazza sola, erano parecchi!! Miki era scomparsa e da giorni non era più la stessa. Ma io!?!? Cosa dovevo fare!?!

Quando avevo riattaccato il telefono mi voltai senza pensare alle altre persone che erano con me nella stanza e una furiosa e taciturna rabbia si impossessò di me!!! Se avessi saputo prima quello che stava accadendo, io sarei tornato in Giappone immediatamente e me la presi con me stesso, perché avrei dovuto chiamare casa molto prima!! Non potevo fidarmi di nessuno a quanto pare nemmeno sulla lealtà dei miei amici!!

Sapevo tramite mamma, che i miei amici erano andati a cercare Miki e sapevo per certo che anche Steve non si sarebbe tirato indietro. Poi stavo per andare a riprendere il telefono quando Willy mi disse…

-Che accade!?!?- lo guardai freddo…

-Quello che temevo… Ecco che accade Willy…-

-Cioè!?!?!- disse Jinny ansiosa…

-Miki è scomparsa, non è rientrata a casa…- li guardai ad uno ad uno…

Sapevo che presto avrei visto le cose con più lucidità, ma in quel momento non me la sentivo di parlare con loro, avrei potuto dire cose dettate dalla rabbia che in realtà non pensavo realmente e li avrei feriti.

Nonostante fossi molto deluso, non ero così crudele da infierire, ma non avevo voglia di averli intorno, mi sentivo profondamente tradito!!

Composi il numero di Steve, mi rispose quasi subito. Chiesi se l’avevano trovata, poi all’improvviso mi appoggiai al telefono e il viva voce vibrò in tutta la sua estensione…..

 -Sei un bastardo Yuri!!! Ti avevo chiesto di non farla soffrire… Io te lo giuro…Se stasera non trovo Miki sana e salva vengo a New York e ti uccido con le mie mani!! Hai capito!!?!?!?!? Io ti ammazzo.. Avevo rinunciato a lei…speravo di aver fatto la scelta giusta!! Ma non la meriti Yuri!!!! Non la meriti una ragazza come lei!!!! Non me ne frega niente, io finirò a marcire in prigione ma questa non te la perdono!!!! Non te la perdonerò mai!!!!-

Brian, Doris, Willy e Jinny che erano lì con me sentirono tutto quanto in silenzio, esattamente come feci io. Chi poteva biasimarlo!!! Ghinta era furioso con me e anche io lo ero!!! Gli avevo promesso che mi sarei preso cura di lei, che l’avrei resa felice. Lui sapeva che un giorno, se io non fossi esistito, Miki avrebbe capito che Ghinta era forse la persona più adatta a lei…

Lo sapevo, perché nonostante tutto quello che era successo tra di loro, non riuscivano a stare troppo lontani l’uno dall’altro. Ascoltai ogni parola di Ghinta e pensai che non aveva esagerato, sarebbe stato disposto a tutto se l’avesse persa, ma ricacciai indietro quel pensiero. Non poteva  e non doveva essere troppo tardi!!! Non sarei sopravvissuto a quella notizia e non sarebbe stato necessario che Ghinta fosse venuto a cercarmi, perché sapevo che sarei morto di dolore se le fosse successo qualcosa!!! Sentivo parlare i ragazzi tra di loro organizzandosi sui posti dove andare a cercarla, Steve mi chiedeva se ci fosse  stato qualche luogo in particolare che mi ricordava la nostra storia, ma per me, ogni luogo che avevo esplorato con lei era diventato importante e meraviglioso. Sicuramente il parco era stato una parte importante di noi, però quel luogo aveva visto la fine di tutto ed ero certo che lei non sarebbe andata lì, l’avrebbe fatta stare troppo male!!! Quando riattaccò ero consapevole solo di una cosa, che non potevo stare lì con le mani in mano ad aspettare che mi dessero notizie di lei!!

Non mi importava una vita senza di lei, non aveva nemmeno senso che io continuassi a studiare lì se fosse accaduto qualcosa! Dovevo partire…e l’avrei fatto subito!!

Presi il cd che avevo lasciato il giorno prima sulla mensola e a passo deciso decisi di andare a preparare la roba…

-Yuri…dove vai!?!?- disse Willy trattenendomi per il braccio.. –Che intendi fare!?!?-

-Quello che avrei fatto giorni fa sapendo che lei stava male…- una coltellata a tradimento nei loro confronti, ero arrabbiato e le mie scelte d’ora in poi sarebbero dipese da me, senza la loro influenza…

-No Yuri non farlo…- mi disse con aria di supplica Willy… -Sarebbe ancora peggio, non torturarti!!! Lascia che se ne occupino i tuoi amici…-

-Prova a fermarmi Willy…- gli dissi in tono di sfida…

E detto questo, in modo brusco, diedi uno strattone che mi liberò dalla sua presa…

-No aspetta Yuri…!!!- disse Jinny… -Sei sconvolto!!! Aspetta almeno domattina…-

-Ho già tardato fin troppo….- dissi glaciale…

-La troveranno ne sono certa…- mi disse Doris sorridendomi, cercando di ammansirmi..

-Cosa devo aspettare!?!? Ho visto dove vi ha portato la vostra infallibile convinzione…- dissi arrabbiato… -Ma io non starò qui con le mani in mano, per ritrovarla tra qualche giorno dentro una bara!!! Chiaro!?!?!?!!??!- dissi urlando…

Presi il trolley dall’armadio e con furia comincia a cacciarci dentro tutti i vestiti che avevo, senza nemmeno piegarli li aggrovigliavo uno sull’altro, cercando di farci stare tutto. Gli altri mi guardavano mentre dopo aver perso la ragione, cercavo di pensare con tranquillità per riflettere dove lei potesse essere, ma la mia mente era offuscata. Avevo chiamato in fretta e furia un taxi e appena sarei arrivato a New York sarei decollato col primo aereo per arrivare il prima possibile a Tokyo. Mentre cercavo di fare mente locale se avevo raccolto tutto il necessario richiamai Steve, ricevendo sempre quei terrificanti no, ancora niente di lei!!

Presi il maglione che avevo sulla spalliera della sedia e tutti mi correvano dietro cercando di farmi ragionare..

-Yu…per favore!! Aspetta prima di partire!! Cerca di ragionare!!!-

-Hai pensato cosa accadrà quando sarai arrivato a casa!?!? Riuscirai a trattenerti dal riaverla affianco!?!?-

-Ti prego…fermati!!!- mi dicevano tutti…

-Non potete decidere per me e della mia vita!!!- dissi secco.. –Io capisco che quello che avete fatto è stato per amicizia, perché lo ritenevate giusto ma non potete convincermi che sia stata la cosa migliore!!! Perché per me non la è stata ed ora…- mi guardai le mani vuote…

-Rischio di perdere l’unica donna che io abbia mai avuto tra le mie braccia! Non c’è niente che potete fare per trattenermi!! Non più!!!- dissi riprendendo a correre giù per le scale..

-Signora mi dispiace la ringrazio davvero per tutto, l’ospitalità, la gentilezza, la disponibilità…-

-Io ti auguro solo di poter essere sereno una volta che tutto si sarà risolto! Anche se non so cosa sia successo!!!-

La lasciai così, mentre mi guardava allontanarmi con sua nipote che era contrariata da quella improvvisa partenza. Non so quante volte avevo chiamato Steve ricevendo sempre le solite risposte, ero totalmente fuori controllo!! Avevano capito che non avrei desistito dalla mia decisione di andare via dall’America per risolvere almeno in parte tutti i pasticci che avevo causato negli ultimi tempi.

Il taxi era già li ad aspettarmi, avevo già caricato i bagagli nell’auto quando il cellulare aveva cominciato a squillare…

-Steve finalmente!!! Ti prego dimmi qualcosa…-

-L’abbiamo trovata Yu!! Anzi…l’ha trovata…-

-Chi!?!? Chi l’ha trovata!?!? Ma ora dove sei!?!? Insieme agli altri!?!?-

-No mi sono allontanato per chiamarti…-

-Allora!?!? Mi dici chi l’ha trovata!?!?!-

-Alessandro…- disse lui tutto d’un fiato…

-Alessandro…- ripetei io… Rimasi in silenzio, non potevo che esserle grato..

-Si! Ed è stata una fortuna Yu credimi!!! Perché sarebbe potuta andare molto male…-

-Andare male!?!? Ma dov’era!?!?!-

-Ha vagato per la città ma quando io e Meiko l’abbiamo vista in lontananza, era vicino al bar dove tu l’avevi osservata a distanza, quando l’avevi conosciuta la prima volta!!!  Sembrava come se non fosse la sua testa a guidarla, era come se non fosse conoscente, gli occhi fissi a terra e camminava senza meta…-

-Ma cos’è successo dopo!?!? Steve!?!? Sta bene Miki!?!?-

-Si…non ti preoccupare…-

-è inutile che cerchi di tenermi nascosto qualcosa, lo sai anche tu che Ghinta e Michael mi racconterebbero tutto!! Avanti…parla!!-

-Te lo giuro, ha solo qualche graffio! Ma poteva andare molto peggio se Ale non fosse intervenuto…-

-Ho capito!!! È merito di Alessandro ma mi vuoi dire cosa è successo!?!?!-

-Ha attraversato la strada sulle strisce pedonali e ha rischiato di essere investita da un autoarticolato, è stato davvero un miracolo Yu!!!-

Le lacrime scendevano senza sosta, da un lato ero terrorizzato dall’altro felice che fosse ancora viva…

-Dove sei tu Yu!?!?-

-Sto partendo per venire a Tokyo…- dissi deciso…

Io dovevo vederla…dovevo!!!

-No Yu ascoltami…!!! Fidati di me! Ti terrò aggiornato, ma almeno per ora stai lì dove sei, se le cose continuano ad andare così però dovrai tornare. Qui riconosco che la situazione non è semplice!! Non la perdo d’occhio con Meiko, d’ora in poi…-

-Io non sono tranquillo! Cosa devo aspettare!?!? Che la prossima volta un camion la spiaccichi a terra per davvero!?!!?- a quelle parole tutti intorno a me sussultarono…

-Te lo giuro che non gli accadrà niente Yu. A costo di seguirla notte e giorno!!! Piuttosto devo passarti una persona…-

-Ciao Yu…- riconobbi la sua voce decisa e allo stesso tempo fragile..

Meiko era ancora molto spaventata potevo comprenderlo, le poche parole che aveva pronunciato tremavano e immaginai cosa avevano visto quella, avevano quasi visto morire sotto i loro occhi la loro amica…

-Ciao Meiko…- dissi senza avere altre parole da dire…

-Non sono qui per giudicarti, nemmeno per sapere cosa ti ha spinto a comportarti così con Miki! Come avrai ben capito gli effetti che si sono avuti sono stati terribili…- fece una piccola pausa…

-Immagino tu sappia cosa stia succedendo qui, se ci tieni ancora almeno un pò a lei, se almeno un pò di bene nei suoi confronti ti è rimasto, non negarti del tutto! Oltre a soffrire per il fatto che tu l’hai lasciata, si sente abbandonata perché tu non ti sei nemmeno fatto più vivo, non ti sei nemmeno preoccupato di come stesse!!!- diceva Meiko mentre la sentivo piangere.. –Almeno chiamala ogni tanto!! No!?!? Anche solo per fargli sapere che stai bene!!! Credo che un pò l’aiuterebbe…- detto questo Meiko probabilmente lasciò il cellulare a Steve…

-Meiko…Meiko…- dissi io…

Avrei voluto chiedergli tante cose..

-è andata via Yu!!!- mi disse il mio amico.. –Voleva dirti queste cose pensaci amico mio!!! Io credo che sarà difficile all’inizio magari, ma potrebbe farvi bene!!!- e io avevo davvero voglia di sentirla…

-Grazie Steve!! Fammi sapere…-

-Certo!! Chiamami quando vuoi Yu…- e detto questo la nostra conversazione si chiuse così, forse avrei voluto sapere molto di più su quello che era successo, forse per tormentarmi e martoriarmi psicologicamente dicendomi che ero un essere terrificante. Aveva rischiato di morire…

-Yu…- mi chiamarono timidamente gli altri… -Allora!?!?-

-Poteva andare molto male, l’avrete sentito!! Ma grazie ad Alessandro sta abbastanza bene…- dissi irritato, arrabbiato, felice allo stesso tempo…

-Forza…riporta le tue cose in camera!! Domani decideremo il da farsi…- mi disse Willy cercando di farsi perdonare…

-Comunque vada domani tornerò a New York…- dissi deciso.. –Avrò bisogno di tempo Willy prima che ritorni a fidarmi di te!! Devo sbollire tutta la rabbia e la delusione. Mi dispiace…-

-Io avevo messo in conto anche questo!!- mi disse afflitto.. –Sapevo che non avevo il diritto di decidere per te. Ma l’ho fatto e me ne assumo la responsabilità…!!!-

-Bene!!!- gli dissi battendogli la mano sulla spalla.. -Ma ho bisogno di stare un pò da solo per calmarmi! Buona notte a tutti!!-

Li lasciai scossi, spaventati, tristi. Tutti sentimenti che provavo pure io…

Mi lasciai cadere inerme sul letto e presi tra le mani quella foto che ci ritraeva felici…

-Dimenticami, prima che sia troppo tardi!! Guardati intorno amore mio, ci sono tanti uomini che ti vorrebbero accanto!!! E credimi…io non sono poi così diverso da loro!!! Ricomincia ad amare e liberati del mio fantasma!! Vivi Miki, perché solo se tu vivi io posso continuare ad esistere!!!- riposi quella foto sul comodino, l’avrei sempre portata con me tenendola vicina. Tenendo lei sempre nel mio cuore!! Poi abbracciando il cuscino ricominciai a piangere!!!

E pensare che ti aspettavo da una vita!!

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Capitolo 16
*** Miki: si può ricominciare!? ***


Miki: si può ricominciare!?

Si può ricominciare!?

Questa volta avevo superato me stessa!!! Ma dico, cosa mi è preso!?!?

Mi coprivo la testa con il cuscino e il solo pensiero di quello che era accaduto la sera precedente mi faceva diventare paonazza, dovevo smetterla di far preoccupare tutti eppure...avevo bisogno di lui!!! Non sapevo davvero scegliere cosa fosse peggio, se non sentirlo o se sentirlo…!!! Solo di una cosa ero certa, mi mancava da morire e avrei dato qualsiasi cosa per sentire anche solo qualche minuto la sua voce. Ma non mi avrebbe chiamata… Se non mi chiamava era perché non voleva farmi soffrire ancora di più, tutti pensavano che non lo facesse perché non mi volesse davvero bene!

Invece io ero certa, che proprio in nome di quell’affetto, lui non voleva ferirmi o farmi credere che provasse ancora qualcosa che dentro di lui non c’era più. Non voleva illudermi, ma sapevo che mi era affezionato e molto probabilmente ora si stava accusando di colpe che non aveva…

L’amore poteva finire e né io, né lui potevamo farci niente!!!

Dovevo riprendere in mano la mia vita in qualche modo, dovevo ricominciare a vivere anche senza di lui!! Sapevo che non sarei mai stata in grado di togliermelo dalla testa, ci avevo già provato una volta a cancellare tutto, i ricordi, l’amore che nutrivo, ma era stato inutile.

Questa volta avrei cercato di ricominciare tenendolo sempre con me, ma vagliando altre prospettive, dovevo imparare a convivere col fatto che  amavo un uomo che però non mi ricambiava più e sarebbe ricominciata da questo la mia esistenza. Magari, col tempo, il dolore sarebbe diminuito e io avrei potuto avere qualcuno accanto, anche se sapevo che quell’amore totale, dentro di me, sarebbe per sempre appartenuto a lui!!! Lui sarebbe sempre stato il centro della mia vita, mentre “fingevo” che quel posto fosse stato preso da qualcun altro. Quell’amore incondizionato, folle, totale sarebbe sempre e solo appartenuto a Yuri. Potevo farcela, anche se sarebbe stata durissima…!!!!

Mi alzai dal letto lentamente e guardai la camicia che indossavo, era la sua e aveva ancora il suo profumo.

Guardai la mensola che ospitava una parte della mia vita, amavo contornarmi delle cose che mi facevano pensare, ragionare su quello che di importante avevo nella mia quotidianità.

Avrei potuto rimanere per ore a pensare all’amicizia, all’amore…

Avevo letto tantissime opere che parlavano di sentimenti e grazie a loro, ero diventata quello che ero adesso, “I promessi sposi”, “Cime tempestose”, “Orgoglio e pregiudizio”, “Jane Eyre”, “Anna Karenina”.. Tutte quante avevano contribuito a farmi credere che l’amore totale, che andasse al di là delle convezioni sociali, delle difficoltà, della morte, esistesse. Sin dall’inizio i miei continui ragionamenti su quello che comportava la sfera emotiva delle persone mi portava ad essere diversa dagli altri, ma non era per presunzione, riconoscevo in me una propensione a chiamare le cose con il nome che avevano e a credere che ci fosse un sentimento che rispetto agli altri valeva la pena di cercare.

Mi avvicinai lentamente mentre prendevo tra le mani la storia d’amore più bella e struggente che io avessi mai letto, quella di “Rita da Cascia”.

Cascia era imperversata dalla lotta tra i guelfi e i ghibellini.

Una delle famiglie Ghibelline più potenti era rappresentata dai Mancini, uno dei discendenti è Paolo, un giorno un drappello di cavalieri ghibellini, ritorna da un’azione violenta contro i guelfi del paese vicino passando accanto una fattoria. Paolo indossando l’elmo da combattimento, affida una bambina neonata a una giovane ragazza di umili origini, Rita. Quello era stato il loro primo incontro e Paolo era rimasto affascinato da quella ragazza tanto semplice ma tanto diversa da lui.

Presto anche Rita si accorge di Paolo e si innamora follemente di lui, quello che non sa è che l’uomo che ama, è un assassino e che spesso si era macchiato le mani di sangue innocente.

L’amore è il centro e il motore del mondo, per Rita amare Paolo significava accettare il destino che si era a loro presentato, lui, che sembrava un uomo autoritario e poco propenso al pentimento, nasconde un cuore profondo disposto a cambiare, lasciandosi la sua vita passata alle spalle. Diventa l’uomo che permette a Rita di insegnargli l’amore, la pietà. Si fa guidare in quello che sarebbe diventato un amore talmente forte da resistere anche al di là degli impedimenti che avrebbero dovuto affrontare. Quando uccideranno Paolo, nelle solite vendette e lotte, di cui lui non farà più parte, Rita accuserà e affronterà tutto il dolore per la perdita dell’unico uomo che aveva mai amato nella sua vita. La loro unione era stata coronata da dolore, sofferenza, ma nemmeno il dolore di saperlo un assassino aveva portato Rita ad allontanarsi da lui.

Mentre stringevo tra le mani quel libro che parlava del loro amore, una lacrima spuntò dai miei occhi, quante volte avevo pianto mentre leggevo quelle pagine consunte. Rita aveva amato, forse anche più di me, Paolo e nonostante il grande dolore dovuto alla perdita di quello che più importante aveva avuto dalla vita, era riuscita a “ricominciare”! Aveva continuato ad amare Paolo, i figli morti per le epidemie e aveva donato se stessa a Dio, per vivere una vita vicino ai suoi cari.

Non potevo certo paragonare il dolore di Rita con il mio, ma mi sentivo tanto triste da un pò di tempo!

I miei genitori di sicuro a quest’ora non erano a casa, ma a lavorare, molto probabilmente a casa c’era solo Michael ma non lo sentii parlare o agitarsi. Posai il libro sulla scrivania e decisi di scendere a fare colazione, mi lavai il viso e prima cosa di tutto decisi che da oggi avrei ricominciato a giocare  a tennis. Ero dimagrita molto in quella settimana, ma dovevo riprendere a nutrirmi regolarmente come avevo sempre fatto, raccolsi i capelli in una coda alta e uscii dalla stanza.

Quando arrivai in soggiorno, rimasi interdetta.

I miei amici erano tutti lì accampati alcuni sul divano ed altri in letti improvvisati che dormivano! Molto probabilmente, la mia famiglia, aveva pensato che era troppo tardi per farli tornare a casa e quindi aveva optato per quella soluzione. Ma tra tutti quei visi, ne mancava uno, Alessandro non era lì! Avevo ricordi agitati della sera precedente, per un istante pensai che potevo essermi sbagliata, ma io ricordavo il suo profumo, la sua voce… Cosa  dovevo fare!?!

Era da un pò di tempo che non vedevo Ale, dopo che avevo scelto di tornare con Yuri, lui aveva deciso di starmi lontano per un periodo di tempo, la cosa non mi aveva reso molto felice, in fondo Ale per me era una persona importante, mi era stato accanto per molto tempo ed era diventato una figura molto presente nella mia vita. Mi ero affezionata molto e mi legava a lui un affetto profondo, ma era anche vero che non volevo che pensasse che mi avvicinassi perché era un ripiego, che tornassi a cercarlo perché Yu non era più nella mia vita.

Avevo cominciato a cucinare per fare la colazione,  mi ero appoggiata al lavello con entrambe le braccia per farmi sorreggere e intanto cercavo di trovare una risposta a quello che dovessi fare, poi sentii una mano appoggiarsi alla mia spalla. Meiko e Steve mi erano vicini e mi guardavano con comprensione…

-Non la merito tutta questa disponibilità…- dissi vergognandomi… -Mi spiace…-

-Non  siamo arrabbiati…- disse Steve… -Ma abbiamo avuto paura…-

-Lo so…- guardai tutta la stanza… -Non è stata colpa di Ghinta!!- dissi osservando Meiko..

-Cos’è successo!?!?-

-Stavo tornando a casa…e poi…- dissi mentre il groppo saliva nella gola… -Quella panchina, l’inizio, il continuo e la fine di tutto…-

-E cos’hai fatto dopo!?!?-

-Sai che se dovessi raccontarti quei momenti non saprei nemmeno spiegarteli!?- dissi sorridendo a Steve… -Era come inseguire una strada senza avere coscienza di quello che facessi. Mi sono risvegliata su quelle strisce pedonali…-

-Non ti ricordi nulla!?!?- mi chiese Meiko…

 Feci cenno di no con il capo..

-Ricordo solo di essermi seduta al bar, quello del nostro primo incontro…- poi ripresi a cucinare per tutti i miei amici…

Meiko e Steve mi lasciarono continuare senza farmi troppe domande, ma prima che gli altri si svegliassero avevo bisogno di chiedere loro delle cose e dovevo approfittarne finché Ghinta non si svegliasse.

Mi voltai verso i miei due amici, appoggiati al piano cottura e cominciai..

-Ieri sera ho visto Alessandro… Era con voi vero!?!?-

-Non era con noi quando abbiamo cominciato a cercarti, ma è stato lui a salvarti…- un tuffo al cuore..

Dopo tutta la sofferenza che gli avevo causato, lui aveva rischiato la sua vita per salvarmi, mettendo anche a repentaglio la sua carriera come pianista, se si fosse fatto male ne avrebbe risentito il suo avanzamento professionale.

-Non è qui però…- dissi dispiaciuta, perché in quel modo non potevo ringraziarlo e forse non avrei mai potuto farlo se lui non si fosse fatto vivo con me…

-No ha preferito andare a casa…- mi disse Meiko comprensiva, lei sapeva cosa stavo pensando ora.. –Sai com’è Ale, tu lo conosci meglio di me!! Non voleva creare troppo fastidio ai tuoi genitori…-

-Si è fatto male!?!?- chiesi preoccupata…

-No, stai tranquilla!!- mi disse Steve… -Solo qualche escoriazione e contusione. Come te del resto!!-

-Per la mia stupidità poteva rischiare molto di più!! Poteva compromettere la sua passione per la musica!!!- ero furiosa con me stessa…

-Ma non è successo. Pensi che avrebbe lasciato che tu morissi, per non farsi male!?!?-

-No, sto solo dicendo che se non fossi stata tanto stupida, non avrebbe rischiato nulla nessuno…- cercai di rilassarmi, ma era davvero difficile perdonarmi un comportamento tanto sconsiderato…

-Avrei almeno voluto ringraziarlo…- dissi dispiaciuta… -Ma credo che dovrò rimandare questo a quando lo incontrerò…-

-Non lo trovo corretto Miki…- disse Meiko… -Lui ha rischiato tanto per te, credo che tu debba andare da lui per ringraziarlo!!!- lei mi leggeva dentro e stava solo aspettando che io gli spiegassi cosa mi spaventava…

-Io l’ho ferito Meiko…- dissi guardando un punto della stanza.. –E lui mi aveva chiesto di starle lontano, ho accettato la sua decisione perché sapevo che la mia vicinanza lo faceva soffrire e ora non credo che sia cambiato più di tanto…-

-Miki…- mi disse Steve… -Pensi che starti lontano lo abbia fatto stare meglio!?!?-

-Io non lo so! Non posso saperlo, ma l’unica cosa che voglio evitare è di farlo stare male ancora. È per quello che non so cosa devo fare…- dissi tutto d’un fiato…

-Sii sincera… C’è dell’altro vero!?!?- mi disse Meiko sorridendo..

-Potrebbe pensare che mi faccio vedere solo perché Yu non sta più con me. Che lo faccio per convenienza, ma  Ale mi è mancato molto in questo periodo, io mi ero molto affezionata a lui!!-

-Io credo che Alessandro sia un ragazzo molto intelligente Miki…- disse Steve… -E capirà quello che tu gli spiegherai, è cambiato molto da quando l’abbiamo conosciuto, ora è un uomo e conta che ti conosce abbastanza da sapere come sei fatta!!-

Avevano ragione, se continuavo a fuggire dalle mie responsabilità avrei rischiato di perdere un amico e una persona importante della mia vita. Dovevo andare da Ale e affrontare con lui tanti argomenti!

Ormai la colazione era pronta, andai a svegliare il  resto della brigata e cercai di coccolare un pochino il mio migliore amico che era raggomitolato come un bimbo tra la coperta che lo avvolgeva. Chissà quanto l’avevo fatto preoccupare e quanto si era sentito in colpa per non avermi scortata fino a casa, gli scostai i capelli dalla fronte e avvicinai la bocca all’orecchio del mio fratello maggiore, che dormiva tranquillo.

-Ehi…fratellone…- gli diedi un piccolo bacio sulla guancia e lui in risposta sorrise stringendomi in uno di quei suoi abbracci protettivi…

-Non farlo mai più!!- mi disse con la voce ancora addormentata ma spaventata… -Tu non hai idea di quanta paura ho avuto Miki!!!- 

-Mi spiace, ti prometto che non ti farò più preoccupare!!! Te lo giuro!!!-

-E non provare mai più a non rispondermi al telefono…- mi disse accigliato..

Io e lui ci sentivamo tutti i giorni e devo ammettere che il mio fratellino mi era mancato tanto, anche se la metà del tempo che passavamo insieme lo trascorrevamo litigando!!!

-Promesso…- poi mi diede un bacio sulla fronte e mi sorrise leggermente più rilassato…

Poi decisa mi alzai dal divano e mi voltai verso tutti i miei amici che mi sorridevano…

-Prometto a tutti voi, che questa sarà l’ultima volta che mi comporterò così. Ci vorrà molto tempo prima che io ritorni la Miki che ero, ma chi lo sa, forse un giorno la mancanza di Yuri nella mia vita diventerà più sopportabile e magari per me sarà più semplice. Il periodo che mi aspetta non sarà affatto facile, ma devo riprendere la mia vita in mano e imparare a convivere con l’idea che lui non fa più parte di essa!!! Ma ho promesso a qualcuno, che ha sofferto molto più di me, che ha patito un dolore anche più grande, che in qualche modo avrei reagito. Solo riprendere a fare le cose che svolgevo quotidianamente potrebbe essere un modo per sopravvivere…- dissi con un sorriso appena accennato…

-Dai ragazzi venite!!!- dissi con un sorriso molto più convincente… -Vi ho preparato la colazione!!!-

Fu un’oretta piacevole in fin dei conti, nessuno accennò più alla sera precedente o alla mia decisione di riprendere le redini della mia vita, ma vedevo bene dipinto sui loro volti, che il compito che avevo deciso di intraprendere sarebbe stato molto più facile da spiegare a parole che da attuare con i fatti. La verità era che ero terribilmente depressa e avevo davvero bisogno di rendere la mia vita movimentata per evitare di pensare troppo a Yu!!! Ma anche se avessi avuto diecimila cose da fare, lui sarebbe comunque stato sempre dentro di me e all’idea di quello che mi aspettava mi sentivo angosciata.

Nei mesi successivi mi dovevo abituare al fatto che lui non sarebbe più stato il mio ragazzo, che non avrei più potuto baciarlo, che non avrei più avuto la possibilità di dirgli che lo amavo.

Era possibile una cosa del genere!?!? Mentre cercavo di prendere dall’armadio qualcosa di decente con l’aiuto di Meiko quella domanda mi martoriava il cervello e lei accanto a me percepiva la mia tensione. Poi tutti quei ricordi materiali di lui, mi facevano sentire in trappola…

-Devo decidermi a mettere tutto in una scatola lontano dalla mia vista!!- dissi guardando Meiko…

-Sei sicura sia la cosa migliore!?!?- mi disse lei poco convinta..

-Lui è già dentro di me, devo almeno cercare di evitare di torturarmi con gli oggetti che mi ha regalato. No!?- dissi sorridendo quieta…

-Sai, io non so come farei se fossi al tuo posto Miki!!!- mi guardo dolcemente… -Cerchi di essere forte, ma…sei fragile come un fiore…-

-In qualche modo ce la farò Meiko e poi anche tu hai attraversato un momento di profondo dolore con Nick, no!?!? E sei sopravvissuta…- dissi..

-Si, ma per me era diverso Miki…- disse lei guardandomi…

-Perché!?!?- dissi io non riuscendo a capire…

-Perché se fossi stata più sincera con me stessa, avrei capito subito che era da troppo tempo che tra me e Nick le cose non erano più come prima. Ho sofferto un pochino, ma poi sai anche tu che mi sono innamorata di Steve e alla fine la mia sofferenza è svanita come per magia…- mi guardò intensamente… -Quando Nick mi ha lasciato io non lo amavo più come prima, erano cambiate già tante cose! Ma tu ami Yu come il primo giorno, è questa la differenza!!!-

Non volevo continuare su questa linea, però sapevo che Meiko aveva ragione…

-Ma dimmi..- dissi per cambiare rotta… -Tu alla fine hai deciso qualcosa circa Nick e Steve!?-

-Aspettavo giusto il momento per parlartene…- disse lei… -Non potevo più andare avanti così!!! Io non amavo più Nick da molto tempo, una volta che l’ho capito la cosa da fare era una sola…- disse come ragionando tra se e se… -L’ho lasciato ieri sera…-

-Immagino sia stata dura…- gli dissi abbracciandola…

-Beh, non è stato semplicissimo. Ma ormai aveva capito che troppe cose tra me e lui non funzionavano più. Che si era spento qualcosa da parte mia…-

-E Steve!?! Gli hai parlato!?!?- dissi accarezzandole la guancia e sorridendole…

-Non ancora!- disse pensierosa… -E se non mi volesse più Miki!?!?-

-Ma stai scherzando!?!?- dissi io rimproverandola dolcemente… -Meiko quel ragazzo non ha occhi che per te! Lo si vede da come ti guarda!! Se non percepisci il suo sguardo sei una folle…-

-Dici davvero!?!?- mi disse lei più tranquilla…

-Secondo te potrei mentirti!?!?- lei fece cenno di no con la testa e io continuai… -Fidati di me!! Lui ti ama, non avere paura amica mia!! Parlale il prima possibile è giusto no, che almeno ad una di noi due le cose vadano bene!!!- dissi io ridendo, di un gusto amaro…

-Vorrei tanto che lo fossi anche tu felice Miki!!- mi disse stringendomi il polso…

-Ma io sono stata molto felice Meiko in questi ultimi anni. Però la vita non è solo belle cose, rose, fiori, dolcezze, felicità1 Questi due anni mi hanno riempito la vita, dandomi serenità, gioia, posso tenermeli dentro per gioirne, finché il mio cuore smetterà di battere. Ho riempito i diari di tutti i bei momenti che abbiamo vissuto insieme e qualsiasi cosa accadrà, quegli istanti, saranno per sempre la gioia della mia esistenza..- dissi guardandola, mentre i suoi occhi si velavano…

Ma trattenne le lacrime, non voleva piangere di fronte a me.

Mi aveva aiutato a scegliere la roba, ma avevo optato per un abbigliamento semplice. Avevo indossato dei pantaloni a sigaretta rossi, con ballerine e una maglietta con scollo a V mezze maniche bianca. Meiko mi aveva accompagnato per un pezzo di strada e avevamo concordato che sul tardi, nel pomeriggio, ci saremmo incontrati anche con i nostri amici, alla solita gelateria e avremmo passato un pò di tempo assieme.

Quando arrivai alla casa di Alessandro un pò di panico mi assalì, ma che senso aveva tornare indietro!!? Prima o poi avrei dovuto affrontarlo e poi dovevo anche ringraziarlo per quello che aveva fatto per me, quindi mi feci coraggio e percorsi il piccolo vialetto che mi avrebbe permesso di raggiungere il porticato e una volta lì, suonai con decisione il campanello. Sentii dei passi gentili avvicinarsi alla porta e la donna che venne ad aprirmi rimase stupita, ma non per questo meno contenta di vedermi.

La mamma di Alessandro era una donna assai bella, elegante e molto gentile. Avevo legato molto con lei nel periodo in cui io e Ale ci frequentavamo, sapeva che per me era un momento molto difficile allora, ed era anche consapevole che suo figlio mi amava.

-Miki…cara!!!- mi disse materna…

-Signora, sono davvero contenta di rivederla…- dissi io timidamente…

-Ma che fai lì sulla porta Miki, entra no!?!? Oh tesoro, sono così felice di rivederti!!!-

-Mi creda, anche io…- disse sinceramente…

-Sei venuta per vedere Alessandro!?!? Non mi ha avvertito che saresti venuta…- disse perplessa..

-Oh…no… Ale non sapeva nulla. Le chiedo scusa se sono piombata qui senza avvisare ma…-

-No no! Non devi preoccuparti, Sono felice che tu sia qui. Ma vieni, seguimi, Ti porto da lui! Sta provando…- sentivo in lontananza il suo tocco gentile sui tasti del pianoforte e come al solito rimasi basita da quanta dolcezza metteva nelle sue composizioni.

 Adoravo sentirlo e guardarlo suonare…

-Ma forse lo disturbo!! Se sta provando posso tornare più tardi…-

-Sono certa che sarà felice di vederti Miki…- io invece ne dubitavo…

Ero terrorizzata dal fatto di vedere la disapprovazione sul suo viso una volta che mi avesse visto…

Quando entrai nella stanza riconobbi la musica che tanto amavo, il notturno di Chopin op. 9 n. 2 si diffondeva nella stanza avvolgendomi, Ale sapeva che era la mia opera preferita e me l’aveva suonata tante volte quando uscivamo insieme. Stava pensando anche lui a me, come io ricordavo la nostra amicizia in questo momento!?!?!? Lo speravo davvero tanto e desiderai che non stesse soffrendo nel pensare al nostro rapporto.

Lui non si era accorto della nostra presenza, era concentrato e aveva gli occhi chiusi, le sue dita scorrevano veloci sui tasti bianchi e neri, li sfiorava appena e il suono che ne usciva era un miracolo di dolcezza e di passione.

Riuscii appena in tempo a bloccare la madre di Ale che voleva chiamarlo, poi lei uscii dalla stanza e io mi appoggiai alla porta posandovi la testa, lo volevo guardare mentre suonava, mentre il sole illuminava la sua figura. Ale era davvero molto bello, i suoi capelli scuri, i suoi occhi azzurri sembravano un cielo azzurro estivo.

Mi vergognai di quello che pensai dopo, era talmente bello che se nella mia testa non ci fosse stato Yuri, avrei potuto perdere tranquillamente la ragione per lui!!

Forse, solo oggi mi rendevo realmente conto di quanto fosse affascinante e attraente Alessandro!!! Negli ultimi anni nessuno era riuscito a scalfire le mie certezze, amavo Yuri completamente e follemente, tanto che nemmeno Ale riusciva a prenderne il posto.  Rispetto a Ghinta e Michael però, Alessandro poteva essere considerato l’unico ragazzo con cui più di una volta mi ero trovata in difficoltà. Ale poteva piacermi, sapevo che aveva tutte le carte per potermi affascinare, eppure dentro di me c’era sempre una piccola parte di me che sapeva che l’amore che nutrivo per Yuri sarebbe sempre stato lì, come un’ombra.

Quando le ultime note andarono a concludersi nell’aria, riprovai le stesse sensazioni che sentivo ogni volta che stavo con lui, serenità, dolcezza, tranquillità. La sua musica era un toccasana per me, quando riaprii i suoi occhi vidi che sul suo viso attraversava un sorriso dolce e tenero, avrei dato qualsiasi cosa per sapere a cosa stesse pensando!!

Poi la borsa che tenevo in mano mi tradì, estasiata com’ero da quei dolci suoni la lasciai cadere dalle mani, facendomi scoprire dall’artista ignaro di essere ascoltato, appena percepì il tonfo della mia borsa a terra, si era girato di scatto e sarà stato il gioco del sole sui suoi lineamenti, i suoi occhi intensi e lucenti che mi osservavano, non so…fatto sta che rimasi senza fiato! Lo guardavo inerme, vergognandomi perché mi aveva scoperto ad osservarlo.

-Miki!?!?- disse sorpreso…

-Ciao…Ale…- dissi abbassando un poco lo sguardo..

Ma cosa stavo facendo!!! Che cretina, ero venuta a trovare il mio amico che mi aveva salvato la vita e se andavo avanti così non avrei fatto nulla di quello che mi ero prefissata. Rialzai lo sguardo e lui era in piedi di fronte a me che mi osservava, non capiva perché fossi lì.

Continuammo ad osservarci a vicenda, sembrava più uomo anche se non era passato molto tempo, dall’ultima volta che ci eravamo visti, eppure era diverso. Ma era sempre Ale…

-Ehi Miki, vogliamo continuare a mantenerci nel silenzio!?!?- mi disse sorridendomi con quel suo modo di fare dolce e irresistibile…

-No, ho molta voglia di parlare in realtà…- dissi io facendomi contagiare dal suo bel sorriso…

-Non me lo aspettavo di trovarti qui…- io abbassai lo sguardo e cominciai a tormentarmi il labbro inferiore con i denti.. –Ma questo non vuol dire che non mi faccia piacere vederti!!- disse gentile..

-Oh Ale…- dissi io alzando lo sguardo e sorridendole pacatamente…

Lui mosse una mano in mia direzione avvolgendo con una carezza la mia guancia.

-Come stai!?!?- mi disse teneramente…

-Bene…- mentii spudoratamente, lui fece una piccola smorfia di disapprovazione..

Cosa volevo dimostrare!?!? Lui mi aveva visto la sera precedente!!

-Sono venuta per parlarti Ale…- dissi deviando il suo viso…
Camminai a passi lenti verso il pianoforte e vi appoggiai la mano, l’avevo fatto un sacco di volte quando venivo da lui a passare qualche ora serena, poi mi voltai a guardarlo, lui aspettava solo che io parlassi…

-Volevo ringraziarti Ale…- dissi prendendo coraggio… -Non solo per ieri sera  ma anche per la discrezione che hai avuto non facendomi domande!!!-

-Quello che ho fatto, l’ho compiuto perché era giusto che lo facessi. A maggior ragione perché c’eri tu….-

-Ma tu hai rischiato di compromettere una parte importante della tua vita per la mia stupidità e anche la tua esistenza stessa se fosse andata male…- e accarezzai quello strumento luccicante al sole… -Tu, mi hai sempre salvato…- dissi sentendomi gli occhi umidi… -Io invece non sono mai stata in grado di ricambiarti in nulla…-

-Se io sono l’uomo che sono adesso, lo devo a te…- si avvicinò e mi sollevò con un dito il volto…

-Ti sembra nulla!?!?- ma io mi sentivo una persona orrenda…

-Miki, ascoltami, quello che è successo non è colpa di nessuno, sono stato bene per quello che mi hai potuto dare!! E sapevo che per te Yuri era la parte più importante della tua vita ed era necessario che io ti stessi lontano, senza vederti…-

Ale non voleva più avermi accanto, in fondo era quello che temevo, ma mi sentii un groppo in gola quando me lo disse apertamente e immediatamente mi chiesi cosa ci facevo lì, avrei potuto chiamarlo per ringraziarlo e avrei fatto a meno di quella conversazione inutile.

-Io…io lo posso capire… - dissi correndo per la stanza e riprendendomi la borsa… -Scusami se sono piombata qui all’improvviso, ora ti lascio proseguire la tua esercitazione…- lui rimase quasi colpito da quella esclamazione e non appena feci per andarmene, la sua mano, prendendomi il braccio mi bloccò…

-Te ne vai…così…- mi disse trafiggendomi… -Mi stai dicendo addio Miki!?!?-

No, si… Io non volevo fargli del male, ecco, solo questo e se dovevo scegliere di fare qualcosa per il suo bene, la cosa migliore era uscire dalla sua vita!! Con tutto l’affetto che mi aveva dimostrato ora ero io a dovergli qualcosa, eppure il mio egoismo non mi permetteva di parlare.

Avrei fatto quello che era giusto, avrei permesso ad Ale di continuare a vivere senza di me come aveva fatto fino ad ora. Quindi, pregando che la mia voce non tremasse, risposi…

-Beh in effetti si!!!- dissi con un sorriso mesto… -Volevo ringraziarti per tutto quanto e dirti che averti vicino è stato davvero importante per me. Buona fortuna per tutto Ale…-

-Io non ti inseguirò più Miki, non posso costringerti in nulla. Ma se oggi mi dici addio, io…non potrò venire da te…- quelle parole erano una tortura, stavo perdendo una persona con cui avevo condiviso un sacco di cose della mia vita, il lavoro, le risate e il momento più buio, più brutto della mia vita. Stavo dicendo addio all’unica persona, che in quel periodo terribile, era riuscita a farmi ritrovare il sorriso…

-Devo farlo Ale…cerca di capire…- dissi io trattenendo il respiro, per controllare la mia voce..

-Perché lo DEVI fare!?!? Miki nella vita si può scegliere, anche tu puoi farlo…- poi prendendomi il polso mi disse… -Non mi vuoi più vicino!?!? Io voglio offrirti la mia amicizia…-

L’avevo sperato con tutto il cuore di non perderlo, ma così rischiavo nuovamente di rendere tutto confuso e non me lo sarei mai potuta perdonare se Ale fosse di nuovo stato male a causa mia. La sua amicizia era sempre stata importante per me e tutto quello che adesso desideravo era passare le giornate con lui scherzando e ridendo. Se lui non mi avesse allontanato quando era tornato Yu queste nostre abitudini non sarebbero mai cambiate, ma ora io dovevo cercare di decidere per il suo bene, senza egoismo e sapevo che il mio volto incerto non avrebbe aiutato nel mio scopo, ma non sapevo decidermi sul da farsi.

-Se non mi vuoi più vicino dimmelo ora e io ti giuro che non ti tormenterò più…- mi disse tenendomi ancora la mano…

Tutto lo  sforzo che avevo fatto sino a questo momento divenne in un secondo inutile, mi odiavo dal profondo, perché ogni volta che volevo trattenere le lacrime immancabilmente non ci riuscivo. Non potevo permettere ad Ale di vedermi piangere, quindi con uno strattone improvviso mi liberai e corsi via verso l’entrata, che mi avrebbe liberato da quella “tortura”. 

Quando arrivai al giardino, svoltai l’angolo e comincia a correre giù per la via, poi iniziai a rallentare certa che ormai il peggio fosse passato. Non avrei potuto sopportare anche il dolore di sapere che Ale si aspettasse qualcosa da me che io non potevo dargli! Provare dolore per l’abbandono di Yuri era già sufficientemente straziante per me, quindi non volevo coinvolgere altri nella mia desolazione, dovevo stare sola,  era meglio almeno per il momento. Finché avessi pensato a Yuri dovevo trovare una  mia dimensione in cui avere un equilibrio solido.

Quando due braccia forti mi racchiusero nella sua stretta e il  suo profumo divenne intensissimo mentre attraversava le mie narici, le lacrime divennero ancor più abbondanti.

“Perché?!” pensavo… “Ale vattene via, fallo tu!! Io sono troppo egoista per tenerti lontano da me, ti voglio bene, non voglio farti soffrire.

-Non riesco a trattenermi quando ti vedo piangere. Non allontanarmi, non andartene via…- mi chiese in tono dolce e implorante… -Io lo so perché sei qui Miki e credimi, mi sei mancata anche tu in questo ultimo mese…-

Mi portai le mani davanti al viso, piangevo perché non riuscivo a staccarmi da quell’abbraccio e andarmene via, aveva ragione Steve, Ale mi conosceva davvero bene. Si, mi era mancato terribilmente in questo periodo e il tutto era reso insopportabile dal fatto che l’avevo ferito, per causa mia aveva sofferto ed ora come poteva voler ancora la mia compagnia e la mia vicinanza!!!

-Ale, lasciami andare per favore!!!- dissi poco convinta, mi sentivo più sollevata dopo una settimana d’angoscia, in quella stretta protettiva… -è meglio credimi! Non ho niente di buono da offrirti…-

-No, non posso lasciarti andare. Se non vuoi essere abbracciata da me, allora sarai tu a dovermi respingere!!- presi le sue mani, avvolte alla mia vita, nelle mie e le strinsi forte per scioglierle dalla stretta…

Ma…un istante dopo le lasciai lì immobili e inermi sulle sue. Non ci riuscivo!!! La mia ragione mi diceva di staccarmi e fuggire per liberarlo dalla mia presenza, il mio egoismo o il mio cuore mi dicevano che lui era una persona a cui ero troppo affezionata per privarmene.

-Perché non capisci, sono troppo egoista per andarmene e lasciarti libero!!!- gridai liberando i polmoni dall’aria che avevano imprigionato, come se fossero troppo colmi… -Quindi vattene via!! Ti ho fatto troppo male, a causa mia hai sofferto ed io ho il dovere di lasciarti andare!!! Quindi ti supplico, aiutami anche tu… Non mettermi in difficoltà e lasciami scappare!-

-Scappare da me!?!?! Come posso permetterti di scappare se voglio starti vicino? Miki…ti prego…-

-Ma non capisci che sono una persona orrenda!!!- dissi io irritata ora.. –è possibile che tu non pensi che sono qui perché mi viene comodo!?!? Che magari ti sono venuta a cercare solo perché lui mi ha lasciato!?!?!? Non ci credo che non lo pensi!!!- sarebbe servito a scaricarmi la coscienza!?!? Assolutamente no, avrei dovuto andare da lui molto prima per dirgli che mi mancava e che gli volevo bene, ora a cosa serviva!?! In cuor mio sapevo e avevo sempre saputo di voler bene ad Ale, che aveva un ruolo importante nella mia vita! Volevo proteggerlo da me stessa…

-Io so chi sei!!!- mi disse semplicemente.. –E non mi importa se sei venuta solo ora a cercarmi,  sapevo che tu ci tenevi alla mia amicizia e so anche che ora ti stai accusando di quello che non sei, solo perché ti senti in colpa per responsabilità che non hai!! Tu non sei quella che hai descritto poco fa..- disse appoggiando la mano sulla mia spalla.. Poi mi guidò su una panchina dei giardinetti pubblici e mi fece sedere accanto a lui…

-Non mi allontanare Miki! Ti prego..-

-Ale, lo sai anche tu che non vorrei farlo ma…- dissi di nuovo pensierosa.. –Ma tu come la vivresti eh!?!? Io non voglio farti pesare nulla, ci sentiremo ogni tanto per sapere come stiamo e sarebbe meglio…- dovevo convincerlo…

-Lontano dagli occhi, lontano dal cuore…- disse lui accigliato… -E pensi che io riuscirei a sottostare a questa condizione sapendo che hai bisogno di me!?!?-

-Non ti devi preoccupare per me…- dissi io sorridendo… -Posso farcela Ale…-

-Miki, ieri sera stavi per morire…- mi disse spaventato… -Non era come l’ultima volta che tu l’hai lasciato. Ora è diverso e mi terrorizza il pensiero di lasciarti sola! Non me lo puoi chiedere!!! È una mia scelta, non cambierò idea!!!-

-Alessandro…- dissi io afflitta…

-Voglio solo che tu mi dica una cosa sinceramente; mi vuoi o no vicino!?!!?-

Bugia o verità. Avrei dovuto dire la verità, mi aveva chiesto di essere sincera, ma non potevo, questa era la mia unica carta e dovevo giocarmela bene.

-No, non ti voglio vicino…- dissi io guardando fisso davanti a me…

Potevo chiaramente distinguere il suo volto bellissimo girato in direzione del mio, mi scrutava e aveva colto la vibrazione della mia voce mentre pronunciavo quelle parole. Speravo di essere migliorata nelle bugie, poi lui si volto col  suo corpo verso di me, girando il mio viso verso il suo con una mano. Mi guardo intensamente e poi mi disse…

-Te l’ho sempre detto che sei una pessima attrice e non sei cambiata per niente!!!- proferì sorridendomi dolcemente…

Sconsolata e sconfitta lo guardai con aria colpevole e per un istante rimanemmo in silenzio, poi  appoggiai la testa alla sua spalla e dissi…

-Avevi ragione tu Ale…- sentivo il suo respiro agitarmi lentamente qualche filo dei miei capelli.. –mi sei mancato molto in questo periodo, ma avevo paura che non mi volessi più vedere…-

Lui si limitò a darmi un bacio sulla fronte e cercò alla bene meglio di stringermi vicino a lui..

-Se n’è andato una settimana fa…- lui affianco a me si irrigidì e lo sentii prendere un grosso respiro… -Scusami…-

-Vai avanti, per favore…- mi disse lui calmo…

-Mi ha detto che non mi amava più, che non mi vedeva più come la sua ragazza! L’ho supplicato di rimanere, di non lasciarmi...-

-Io stento a crederci…- mi disse sincero… -Lui era innamoratissimo e si vedeva …-

-Si ma ho avuto la conferma che diceva la verità Ale…-

-In che modo!?!?-

-La freddezza dei suoi gesti e della sua voce…- dissi con voce rotta… -Il modo in cui mi ha allontanato da sé con disprezzo quando l’ho abbracciato…-

-E quindi ti sei messa a fare gite notturne…- disse lui angosciato…

-è accaduto solo due volte Ale…-

-Non voglio che tu lo faccia di nuovo!!- mi disse severo.. –D’ora in poi se vuoi uscire e non vuoi troppa gente intorno, ci andiamo a fare un giro io e te, ma mi devi promettere che da sola non uscirai più!!!-

-Te lo prometto Ale…- poi ragionai sulla sera precedente…

-Sai, ieri sera ho riconosciuto il modo in cui mi tenevi stretta tra le braccia e il tuo profumo. Anche se collegare il tutto a te non era facile…-

-Con lo spavento che ti sei presa!! Sono stato contento di essere passato di lì…- mi disse sorridendomi…

-Ho vagato per ore senza una meta e senza capire dove fossi realmente…- gli dissi di getto… -E credimi mi sento stupida perché ti sto raccontando qualcosa di assurdo e che forse non vuoi nemmeno sapere…-

-Smettila di dire stupidaggini, finalmente sono contento di averti ritrovato Miki…-

-Non so come fai, ma quando ascolto la tua musica, anche solo quando parliamo mi sento meglio, meno angosciata…-

-Ti manca molto…vero!?!?- abbassai lo sguardo e mi sentivo già umidi gli occhi…

-Già…- accennai un piccolo movimento di assenso col capo… -Mala vita ricomincia Ale! Io non posso farci più niente se lui non mi ama più, cercherò di riprendere le redini della mia vita e un giorno, forse, mi sveglierò sentendomi meglio…- dissi rigirando le mani tra di loro…

-Mi ci vorrà un pò di tempo per tornare quella che ero, i mesi che verranno non saranno così facili, ma io ce la metterò tutta…-

-Non sei sola Miki! C’è Meiko, Steve, Ghinta, Michael, Arimi, Elisa, William…e ci sono anche io!!!-

Non so cosa mi spinse ad avvicinarmi a lui e ad abbracciarlo, ma fu liberatorio farlo…

-Grazie Ale…- gli dissi stringendolo..

-Ti voglio bene, non te lo dimenticare Miki! Ok!?!?- mi asciugai la lacrima che scendeva dalla guancia, sorrisi mentre con il capo dicevo che non me ne sarei dimenticata…

E finalmente, dopo una settimana mi sentii felice di essere lì, avendo recuperato un’amicizia come quella di Ale…

-Senti…- dissi… -Verresti in gelateria con noi oggi!?!?-

Mi guardava perplesso e poi fece un sorriso provocatorio…

-Non so se sarebbero molto felici di vedermi…- lui si alzò e dopo alcuni passi, con i suoi capelli scuri al vento, si girò verso di me sorridendo…

Di nuovo, il sole, i suoi occhi e il suo sguardo dolce mi confusionarono la testa…

-Meglio non tirare troppo la corda, anche se verrei volentieri…!!!-

-Eddai Ale!!!- forse avevo capito a chi alludeva… -Ghinta sono sicura che non ha niente contro di te, ormai gli è passata la cotta per me…- dissi assolutamente certa di quelle parole… -E Michael è molto più tranquillo, si è rassegnato!! Ti prego…- dissi guardandolo triste… -Vieni con me…-

-Se mi guardi con quegli occhi da cerbiatta come faccio a dirti di no!- disse lui ridendo…

-Comunque continuo a credere che non saranno molto contenti della nostra ritrovata amicizia!!!-

Ci incamminammo verso il centro e continuammo a parlare…

-Lo sanno tutti che sei cambiato molto Ale e poi scusa il casino tu l’avevi fatto con me, mica con loro!- dissi scherzando, alludendo al suo tentativo di portarmi via da Yuri all’inizio della nostra storia… Ridemmo entrambi a quei ricordi e poi lui disse..

-Non mi riferivo a quello Miki…- poi ricordai… -Tu mi avevi scelto, preferendomi a Michael e quella sconfitta potrebbe bruciargli ancora. Per quanto riguarda Ghinta ricordo che la sua reazione non era stata tanto diversa da quella di Michael, non gli piaccio molto…-

-Ma piaci a me, quindi il problema non si presenta… No!?!?- arrossii un pò quando mi resi conto di come mi ero espressa, lui mi guardò teneramente sorridendo, comprendendo cosa intendevo e poi mi accarezzò una guancia protettivo…

Svoltammo l’angolo e vidi che i miei amici, erano tutti lì, ci avvicinammo, tutti salutarono Ale con un sorriso e con affetto, ma con mio grande disappunto Michael e Ghinta non furono molto contenti di vederlo lì. Quello che non capivo era il perché…

Ale era cambiato e Michael non era più un bambino per sentirsi offeso di aver perso e poi io non ero certo un trofeo da vincere!!! Per quanto riguardava Ghinta, lui sapevo che guardava male chiunque si avvicinasse a me, perché era sempre stato una sorta di fratello geloso e iper-protettivo. 

Michael lanciava occhiatacce a non finire e al saluto di Ale aveva risposto più che altro con un grugnito!!! Possibile che la competizione di Michael si fosse riaccesa!?!? No, non era possibile!

-Beh…perché non entriamo!?!?- disse Meiko salvandomi in corner…

Le sorrisi ringraziandola tacitamente…

-Te lo avevo detto che non era una buona idea…- mi disse lui ridendo sommessamente…

-Ricordami di darti più ascolto d’ora in poi! Ma è un bene che si abituino… No!?!?- dissi io temeraria..

-Perché mai!?!?!-

-Ma come!?!?! Mi hai ripetuto fino ad ora che volevi starmi vicino e ora ti rimangi la parola!?!?!- dissi io facendo finta di prendermela… -Va bene, va bene!!! Vai pure, faccio tranquillamente a meno di te pianista da quattro soldi! Sei ancora qui!?!?!- dissi ridendo sotto i baffi…

-Sei una streghetta malefica!!!- disse lui prendendomi in spalla…. –E per punizione non ti suono più il notturno di Chopin che ti piace tanto…-

-No questo non è giusto, sei crudele!!!- dissi io sopra alle sue spalle… -E mettimi giù!- dissi in tono autoritario…

-Dai forza, entriamo prima che quei due vengano a uccidermi con qualche macete!!!-

-Ma smettila!!!- dissi ridendo…

Entrammo e notai che erano rimasti due posti liberi vicini, affianco, al lato sinistro, avevo Michael e più o meno di fronte Ghinta. Nonostante la morte nel cuore e la tristezza per quello che non avevo più, per l’uomo che non avevo più, mi sentivo rinata in un pezzo di me, il mio sole privato era tornato a illuminare una parte della mia vita e con Ale al mio fianco sapevo che l’ingrato compito che avevo davanti, sarebbe stato anche rischiarato dai suoi raggi di luce. Lo guardavo mentre contemplava il menù della gelateria e mentre rideva con Steve, che come al solito, faceva il pagliaccio. Non era cambiato nulla, tranne io… Chi ero adesso!?!?

Non lo sapevo davvero, avere affianco Ale mi aveva dato una forza e una voglia di ricominciare immensa, ma c’era sempre qualcosa di incompleto nella mia vita, sempre un fondo di amarezza.

-Ehi…- mi disse Ale avvicinandosi al mio orecchio… -Tutto a posto streghetta!?!?-

Lo guardai, grata del fatto che gli bastasse osservarmi per capire che qualcosa non funzionava e abbozzai un piccolo sorriso di ringraziamento.

-Si pianista crudele!!- dissi facendogli una linguaccia…

Michael era silenzioso e furioso, guardava Ale con chiara rabbia trattenuta, non credo che almeno per lui, fosse il benvenuto. Lo trovavo assurdo, ogni persona a quel tavolo sapeva che nessuno poteva avere chance con me, io amavo ed avrei continuato ad amare Yuri. Era un bene che cominciassero a comprenderlo!

-Allora, voi cosa prendete!?!?- dissi io per cambiare l’atmosfera plumbea che si era creata..

-Io sono assolutamente certo di cosa prenderai…- mi disse Ale con aria burlosa…

-Coppa golosa alla frutta con doppia panna…- brontolammo insieme e scoppiammo a ridere vivacemente tutti…

-Sai Miki, non è per niente male! La prendo anche io!!!- disse Arimi…

-Allora facciamo per tutti doppia panna!?!?!?- gridò Steve sorridendo…

-Siiii….!!!- esclamammo tutti all’unisono…

-Attenta Miki, ho paura che diventerai un piccolo porcellino obeso…- mi disse Ale ridendo.. –Anche adesso hai messo su una quantità di chili allucinante!!! Sei impressionante…-

-Pianista maleducato e cafone…- gli dissi sporcandogli la guancia con una ditata di panna,

mentre ridevo ancora di gusto, sentii all’improvviso il cellulare squillare!

La mamma sicuramente era preoccupata, visto i casini che combinavo ultimamente, era un numero privato, probabilmente mi chiamava dall’ufficio. Tutti intorno a me si ammutolirono per permettermi di rispondere e capire qualcosa, mentre Ale preparava la sua vendetta per la fine della chiamata. Ridevo già al solo pensiero…

-Si pronto…- dissi mezza allegra…

-Ciao Miki…sono io…- mi ero dovuta sostenere, avevo appoggiato la mano libera sul braccio di Ale e l’avevo stretto con tutta la forza che avevo…

Mi girava la testa terribilmente e i miei amici vedendomi impallidire si erano subito agitati. Ale si era avvicinato alla seggiola tenendomi e sostenendomi, aveva capito…

-Ciao Yu…- pronunciare quel nome mi aveva aperto una ferita che almeno in quel momento avevo cercato di arginare…

Non volevo pensarci almeno in quel momento che ero insieme agli altri, ma per l’ennesima volta dovevo fare i conti che il mio tormento. Ghinta di fronte a me si era alzato di scatto, la seggiola con un rumore secco e sordo si era schiantata a terra facendomi sussultare, aveva lo sguardo furioso…

-Mi spiace, non ti ho più chiamato…- disse… -Ho saputo cos’è successo ieri…-

-Non ti preoccupare…- dissi cercando conforto che trovai subito in Meiko, Steve ed Ale… -Poteva andare peggio! Sono stata fortunata…-

-Ho saputo che Ale ti ha aiutata..-

-Si, è stato lui ad aiutarmi ieri sera! È stato davvero provvidenziale il suo intervento…- dissi guardandolo grata…

-Perdonami, forse non sarei dovuto partire e sparire senza farmi più sentire…-

-E cosa sarebbe cambiato Yu!?!?- dissi interrompendo quella spirale di colpe inutili.. –Hai fatto quello che ritenevi giusto, non potevi andare avanti così. Rimanere qui sarebbe stato imbarazzante per entrambi forse, poi tu devi studiare e realizzare il tuo sogno…- Ghinta sempre arrabbiato mi osservava, ostile e duro come mai l’avevo visto.

-Io non ti ho dimenticato Miki, anche se la nostra storia è finita io provo molto affetto per te…- ma a me non bastava…

Io provavo qualcosa di molto più potente che del semplice affetto.

-Non voglio sapere niente Yu, preferisco così… Comunque lo so, non preoccuparti!-

-Preferisci che non ti chiami più!?!?- e mi sembrava quasi di aver sentito un singhiozzo dall’altra parte del telefono, un tono disperato…

-Non essere sciocco, possiamo sentirci ogni tanto se ti va e se vuoi chiamarmi non ti butterò certo giù il telefono..- dissi, ma non riuscivo quasi più a trattenere le lacrime, Ale mi teneva la mano e me la stringeva…

-Chiamami anche tu ogni tanto.. Ok!?!?-

-Va bene, s ti fa piacere qualche volta ti chiamerò anche io…- dissi…

-Ciao allora…- mi disse prima di lasciami sola nella mia disperazione…

-Ciao Yu, grazie per avermi chiamato..-

Rimasi immobile davanti a quella bellissima coppa di gelato alla frutta che stava per sciogliersi e nemmeno mi resi conto che le lacrime avevano cominciato a scorrere in fretta, bagnando la maglia di Ale che ancora mi teneva la mano. Ghinta sbatté le mani sulla tavola e tutta la rabbia trattenuta in una settimana venne fuori in tutta la sua violenza.

-Cosa voleva!?!?-

-Solo sapere come stavo…- dissi spaventata da quella reazione…

-Ghinta non mi sembra il momento…- disse Ale per calmarlo…

-è comodo no, chiamare dopo i casini che sono successi!!!! Tu hai rischiato di morire a causa sua!!!!-

-Se io sono stupida non è colpa di nessuno!!! Né sua, né vostra!!!-

-Perché!? Perché continui a difenderlo Miki!!!! Apri gli occhi…-

-Smettila Ghinta…- dissi io inchiodandolo con lo sguardo… -Che colpa né ha lui eh, se non mi ama più!!?!?- dissi crollando sulla seggiola angosciata…

-L’amore non lo puoi comprare Ghinta, è stato sincero perché ha avuto il coraggio di dirmelo! Il fatto che io non riesca ad accettarlo non significa che non abbia apprezzato quello che lui ha fatto per me!!! Tu, tu non lo conosci come me!!! Lui forse sta soffrendo anche più di me per quello che è successo…-

-Né dubito..- disse Ghinta furibondo…

-Se n’è andato perché sapeva che col tempo, per me, sarebbe stato più facile non vederlo tutti i giorni! Oggi mi ha chiamato perché voleva dimostrarmi amicizia, che comunque un pò d’affetto per me gli è rimasto! Se non sono arrabbiata io, ti prego…cerca di non esserlo nemmeno tu…- dissi io pregandolo e prendendogli la mano…

-Ti giuro che sto abbastanza bene…- gli dissi per tranquillizzarlo…

-Ha proprio ragione Alessandro quando dice che sei una pessima bugiarda!!!- disse lui dandomi un buffetto sul viso..

-Ma cos’è!? Una congiura contro di me!?!?- dissi facendo un piccolo sorriso…

-Assolutamente si…- mi disse Ale… -E dovrai abituartici..- così dicendo mi spalmò sul naso un pò di gelato al cioccolato… 

-Perfido…!!!- gli dissi io guardandolo di sbieco e asciugandomi le lacrime dal viso…

Mi lasciarono sfogare ancora per un pò, piansi sulla spalla di Ale mentre gli altri cercavano di distrarmi, poi cercai di non essere solo una piagnona, allora mi ricomposi e comincia a fare un pò la buffona con gli altri…

Ma non ero la Miki che conoscevo, sentivo un perenne ghiacciaio dentro di me quando parlavo di Yuri, avevo voglia di piangere e sfogarmi ma non potevo farlo con i miei amici, era come se non riuscissero a controllare l’ansia quando mi vedevano in lacrime o forse avevano semplicemente paura che mi cacciassi in qualche guaio come ieri sera.

Ale mi era sempre accanto e mi guardava con comprensione, forse lui poteva essere l’unico che mi leggesse dentro in quel momento e non appena mi resi conto che mi stava osservando mi calmai molto di più. I suoi occhi avevano la capacità di farmi rilassare, era come se avessero un influsso benefico in me…

E desiderai ardentemente, che dopo quel periodo difficile e di assestamento, un giorno potessi vedere quel ragazzo meraviglioso, che mi era accanto, come qualcosa di più di un semplice amico. Lo pensai e allo stesso tempo me ne vergognai, ma Ale era diventato davvero un ragazzo dolcissimo, attento, affettuoso… Mi era sempre stato accanto senza chiedermi nulla in cambio e se mi fossi innamorata, speravo che il soggetto di quel nuovo amore diverso fosse lui.

Per il resto del tempo che rimanemmo lì, lasciai il discorso Yu chiuso a chiave in un cassetto e mi sforzai di non pensare a nulla, cercai  solo di lasciarmi trascinare dal sorriso contagioso di Michael, dai litigi divertentissimi di Ghinta e suo cugino William, dai commenti piccanti sui ragazzi di Arimi e dai continui stuzzicamenti di Ale e devo dire che il risultato non fu così catastrofico.

Mi sentivo abbastanza bene in quei momenti, ma sapevo che mi sarebbe bastato abbandonare i miei amici e l’influenza magica di Ale per ricadere nel baratro, la notte era quella che mi spaventava di più, ore, migliaia di minuti e migliaia e migliaia di secondi da sola…

Poi come tutte le cose belle, anche quella giornata in gelateria finì e mi misero un pastore tedesco al seguito, questa volta toccava a Michael e mi avrebbe scortata sicuramente fino a casa!

Ale mi lasciò forse a malincuore e anche a me avrebbe fatto piacere stare ancora un pò con lui, per la nostra ritrovata sintonia, ma mi diede un bacio sulla guancia e mi lasciò da sola con Michael che mi sorrise rassicurante. Prima ovviamente aveva rivolto un sorriso forzato e agghiacciante ad Ale.. Per un pò rimanemmo in silenzio, poi all’improvviso lui aprì bocca…

-Non mi aspettavo di vederti con lui…- disse contrariato..

-Ale mi ha salvato la vita!! Ed io volevo ringraziarlo…-

-Tutto qui!?!? Non potevi chiamarlo semplicemente…-

-Dopo tutto quello che ha fatto per me, direi che una conversazione a quattr’occhi forse se la merita pure…- 

-E non hai pensato che lui potrebbe amarti ancora!?!? Non mi piace vederti con lui…-

-Ale è sempre stato corretto con me.. Qual è il problema Michael!?!?-

-Lui ti ama ancora…- mi disse scocciato…

-Mi ha offerto la sua amicizia, anche se io ero andata lì per dirgli addio…-

-Perché allora non l’hai fatto!?!? Perché non l’hai lasciato andare…-

-Perché sono egoista Michael, come tutti gli esseri umani… Lo sai anche tu cos’ha rappresentato per me Ale negli ultimi mesi della mia vita!-

-È diventato talmente importante da non riuscire a rinunciare a lui!?!?! Ti stai innamorando di lui!?!!?!?- mi disse prendendomi il polso e stringendomelo tanto da farmi male…

-Sei un cretino Michael!! Pensi davvero che mi bastano due giorni per dimenticare Yuri!?!? Ma per chi mi hai preso!?!?- dissi schifata..

-Perdonami, sai che non volevo offenderti…-

-Michael ascoltami, Ale è una persona importante per me, è come un sole personale che porta luce. Io volevo allontanarlo perché non volevo farlo ancora soffrire a causa mia, ma a volte l’affetto è più grande di qualsiasi altra cosa…-

-Quello è amore Miki, almeno da parte sua…- disse lui…

-Rispondi sinceramente, oggi Ale come si è comportato!?!?!-

-Da amico…è stato affettuoso, dolce ed è pure riuscito a farti ridere…- disse quasi addolorato.. –cosa che non riusciva a fare più nessuno! Però questo non esclude che ti ami ancora…-

-Non può saperlo nessuno Michael! Lo sa solo lui… E spero davvero che abbia scelto la cosa giusta, che non lo faccia star male…- dissi pensierosa…

Quando arrivai a casa avevo un altro compito da affrontare, la mia famiglia. Non potevo entrare e fare finta che non fosse successo nulla, sapevo che non mi avrebbero sottoposto a un interrogatorio. Sentivo almeno la necessità di rassicurarli e di fargli sapere che avrei cercato di fare del mio meglio per non farli più spaventare! Non appena entrai, lì ritrovai nel salone e a quel punto, mentre Michael ci lasciava da soli, andai ad abbracciarli chiedendo loro scusa.

-Perché non parliamo un pò Miki…- mi disse Yuogi guidandomi sul divano…

-Mi spiace…- dissi io.. –Credetemi non volevo farvi preoccupare…-

-Ma cosa ti sta succedendo Miki!?!?- mi disse mamma preoccupata…

-Per favore…- dissi guardandomi le mani fredde e sudate.. –Non fatemi domande, non sono ancora pronta per parlarvene. Ma, non escludo che prima o poi potrei farlo. Fino ad allora…vi prego…-

-Non ti preoccupare…- mi disse Catia.. –Se non te la senti non vogliamo certo costringerti…- e mi diede un bacio sulla guancia allontanando i riccioli…

-Posso solo dirvi che non sto troppo bene in effetti ultimamente…- WOW!!! Cavolo Miki, non se ne erano accorti, quanti dettagli in più!!!!

-Quando te la sentirai noi siamo qui… Ok!?!?- disse Yuogi tranquillo…

-Volevo dirvi che mi impegnerò per migliorare le cose. Non farò più nulla di sconsiderato e poi adesso ho dei pastori tedeschi che mi scortano a casa…- dissi ridendo…

-Erano molto preoccupati anche loro e anche Yuri lo era…- di nuovo il panico, ma non ero con i miei amici, quindi dovevo contenermi…

-Yuri!?!?- dissi.. –Mi ha chiamato oggi, forse sapete è stata anche la sua partenza che mi ha destabilizzato un pò. Sapete quanto gli sono affezionata e non lo sentivo da una settimana!!- dissi.. -ma ora sto meglio…- Woa, altra bugia! Ne stavo dicendo troppe ma forse visto che le dicevo così male, non sarebbero contate più di tanto!!!

-Abbiamo visto Alessandro ieri sera…-

-Già…- dissi accennando con la testa.. –Forse la cosa positiva di tutto questo periodo è aver ritrovato complicità con lui…-

-Avevamo notato che ti eri allontanata…- disse Yuogi..

-Beh sapete com’è.. Era partito per i suoi concerti e il tempo era quel che era. Poi il ritorno di Yuri ha accorciato drasticamente il mio tempo libero…- dissi ridendo… -Sapete che siamo pappa e ciccia!!-

-In effetti è vero…- disse mamma sorridendo…

-Sentite, io stasera ho proprio fame. Cercherò di trangugiare il mondo, quindi cucinate abbondantemente!!- e li lasciai mentre ridevano di gusto per la mia ritrovata voglia di fare battutine…

La parte terribile era andare in stanza, aprii la porta ed era vuota ma allo stesso tempo piena di ricordi materiali e intangibili. Davvero mi sentivo uno straccio adesso…

Sentire la sua voce era stato un colpo al cuore tanto grande che pensavo di non sopravviverne, eppure era stata una gioia incontrollabile. Il mio cuore per qualche secondo era impazzito, a un ritmo incontrollabile, in un momento di pazzia, avevo pensato di gridargli che l’amavo, che mi mancava, che certamente nemmeno io mi ero dimenticata di lui!!! Ma era superfluo.

Tutto inutile! Mi lasciai cullare per qualche minuto nel letto, poi cominciai a frugare nei cd e trovai quello che cercavo, il disco che tentavo di trovare me lo aveva fatto Ale ed era lui che suonava. C’erano tutte le sinfonie che io amavo di più, tra cui l’immancabile notturno di Chopin e l’Ave Maria di Schubert, lo misi nel lettore sapendo che tutti l’avrebbero ascoltato e pensai alla smorfia di Michael sentendo che era Ale. Mi aveva fatto capire che non gradiva la sua presenza, ma per me averlo affianco era importante. Sentii squillare il portatile, abbassai un pochino la musica lasciandola in sottofondo e gridai alla mia famiglia che rispondevo io.

-Pronto…- dissi quasi timorosa..

-Ehi…Ciao!!!- mi disse la voce dolce e premurosa del mio pianista preferito..

-Ale!! Ciao!!!- dissi felice..

-Sbaglio o mi stai ascoltando suonare!?!?-

-Non sbagli, mi mancava la tua musica…- dissi sinceramente…

-Davvero!?!?-

-Si, mi rilassa molto vederti e sentirti suonare…- dissi

Poi vedevo Catia e mamma farmi i segnali di fumo per attirare la mia attenzione…

-Miki è Alessandro!?!?- mi chiesero insieme e io feci cenno di sì col capo…

-Perché non gli dici di venire a cena da noi domani sera!? Visto che ti rende così allegra, sono così tanti giorni che non ti vediamo un pò sorridere…!!!-

 -Ehi…Miki. Ci sei!?!?- mi disse allarmato…

-Si si!!! Senti, mia madre e Catia sarebbero molto felici se domani venissi a cena da noi!! E anche a me farebbe davvero piacere…- speravo che mi dicesse di sì..

-Disarma Michael però prima!!- mi disse ridendo…

-Quindi è un si!?!?- chiesi io speranzosa…

-Già, sei o non sei in fondo, la mia più grande sostenitrice!?!?- disse lui felice..

-Ovvio!! Sono davvero contenta che hai accettato…-

-Si, ma a una sola condizione…-

-Sarebbe!?!? Ti dico già che non lo posso legare Michael al massimo posso impedirgli di usare armi di distruzione di massa…-

-Bene! Un gran bel incoraggiamento a venire a casa tua!!!- mi disse ridendo e io lo segui…

-Dimmi che condizione! Sono curiosa…- dissi impaziente…

-Sabato sarai solo ed esclusivamente tutta mia…- mi disse attento.. –Nel senso che sarà una giornata tranquilla mia e tua. Che ne dici!?!?-

-Beh, che mi alletta…- dissi sincera…

-Sabato mattina suonerò a colazione solo ed esclusivamente per te e poi ci inventeremo qualcosa per divertirci senza pensieri… Ok!?!?-

-Va bene..- dissi io soddisfatta… -Ale!?!?-

-Dimmi…- disse gentile…

-Grazie per tutto quello che fai! Ti sento molto vicino e tu non hai nemmeno idea di quanto mi aiuti..- dissi completamente disarmata e in balia della verità…

-Gli amici esistono per questo Miki. Per stare vicino alle persone a cui vogliono bene e io te ne voglio. Per questo voglio starti accanto…- Ale era davvero un amore…

Io non potevo sapere con certezza cosa provasse per me e sinceramente avevo anche paura di saperlo, ma ero serena, dopo una lunga settimana di buio e disperazione, era così sbagliato godere di quella luce di sole così calda e avvolgente!?!? Finché avessi visto Ale felice e “spensierato” nel starmi vicino, avrei gioito dei giorni che avremmo passato insieme e se un giorno si fosse allontanato da me, con profondo dolore, non avrei però dovuto trattenerlo. Ma basta, per adesso lui non aveva intenzione di fuggire da me, eravamo sereni quando eravamo insieme e questo bastava ad entrambi.

-Si…ma…tu sei davvero troppo carino con me e finirò per abituarmi!!- dissi ridendo…

-Non è vero! Cerco solo di fare del mio meglio per aiutarti!!-

- E ti sembra pure poco!! Sei incredibile…-

-Allora non ti sei rimangiata l’invito per domani!?!-

-Certo che no!! Perché non vieni un pò prima, così facciamo due chiacchiere…-

-Beh se un ciclone non mi investe prima…va bene…!! Anzi facciamo così, quando avverti il tuo folle spasimante, avvertimi così non esco di casa!!!- disse ridendo..

-Non è il mio spasimante, solo che forse non gli sei molto simpatico…-

-Forse eh!!! Bugiarda!!! Dai ora ti lascio andare a cenare e ascolta il mio cd!! Mi raccomando!!-

-Non c’è nemmeno bisogno di dirlo!!! Buon appetito Ale…-

-E tu mangia Miki… L’idea di raccoglierti col cucchiaino non mi alletta molto!!!-

-Va bene mamma!!!-

-Ciao!- lo sentii ridere mentre interrompeva la chiamata..

Quella telefonata mi aveva fatto davvero piacere.

-Alessandro è davvero molto carino a preoccuparsi per te..- disse Yuogi accarezzandomi la guancia.. –sono contento che si prenda cura della nostra bambina!!!-

-Beh lui è sempre molto attento con le persone a cui vuole bene…- dissi per giustificare il suo atteggiamento…

-Ma con te in modo particolare…- disse Michael sorridendo, ma un pò irritato..

Lasciai correre tutto non volevo litigare per quella sera, ma godermi l’armonia familiare con quelle persone che mi volevano così bene. Ero molto fortunata, perché potevo rallegrarmi di avere tante persone accanto, anche se la più importante non c’era…

Tornare in camera era il mio incubo più grande. Mi coricai sul letto e buttai la faccia sul cuscino… Sentii di nuovo il telefono, cominciavo nuovamente a sentire salire l’angoscia…

-Pronto…- Michael aveva risposto… Dopo un pò di silenzio avevo sentito lui rispondere…

-Cosa vuoi!?!?- disse in tono scocciato…

-Miki è in camera sua… Vuoi che te la passo!?!?!- sempre più indisposto…

-Va bene… Ciao- disse secco..

Aprii la porta, prima bussando. Mi lanciò il telefono e mi disse..

-è per te…- e così dicendo sbatté la porta…

-Michael ma sei impazzito!?!!??- poi portai all’orecchio la cornetta…

-Pronto..-

-Ora potrai capire perché Michael era così scocciato…- disse la voce familiare…

-Ale!!!- dissi io felice.. –Non mi aspettavo richiamassi…-

-Meglio, di solito è quando fa più piacere…- e aveva ragione… -Volevo accertarmi fossi a casa…- disse severo…

-Quanta fiducia!!! Ti ho promesso che quando voglio uscire senza troppa gente intorno ti chiamo!!!-

-Brava…. Ma ho chiamato per un altro motivo…-

-Cioè!?!!? Ammettilo, che volevi sentire Michael!!-

-Certo…non volevo dirtelo ma mi sono innamorato di lui!!!-

-Molto credibile Ale!!!- dissi ridendo… -No dai dimmi…-

-Ho pensato che non sarebbe stato facile affrontare il silenzio della stanza, possiamo parlare finché non ti addormenti e quando non mi rispondi più, butto giù il telefono e dormo anche io!!!-

Come poteva essere tanto buono!!!

-Ale…come farei senza di te!!!-

-Avresti Michael che prenderebbe il mio posto e tu non sapresti nemmeno più della mia esistenza…- disse canzonatorio…

-Lo sai anche tu che non è così Ale…- dissi cercando di essere seria.. –Io voglio bene a Michael, ma il rapporto che ho con lui è diverso da quello che ho con te…- era un dato di fatto…

Non potevo certo negarlo, c’era qualcosa di speciale in fondo che mi legava a lui e il nostro rapporto mi piaceva moltissimo. Se qualcuno mi avesse chiesto di spiegare nel dettaglio il rapporto con Ale adesso non ne sarei stata in grado. Prima per me era tutto più chiaro, Yuri il mio ragazzo, Ghinta il mio migliore amico, Ale un altro alleato molto importante, con cui avevo diviso tante, tantissime cose, tanto che era diventato essenziale nella mia vita. Aveva ancora quel ruolo, ma c’era qualcosa di diverso che dava sostanza, non sapevo cosa..

-Bella dichiarazione di parzialità non ti avrei perdonata tanto facilmente se avessi sostenuto che preferivi Michael…- disse ammonendomi…

-E se ti dicessi che lui è molto meglio di te in tutto!?!?- dissi io ricattandolo…

-Bene, allora vorrà dire che sabato sarà lui a tenerti compagnia e a suonarti Chopin…- disse lui convinto..

-Eh no, ormai l’hai preso tu l’impegno!!!!- dissi io evitando di pensare a me e Michael, insieme ,con lui che mi trascinava per mezza Tokyo…

-Immagino che ti abbia detto qualcosa di me mentre eravate per strada…-

-Beh…- mi aveva preso in contropiede… E ora!?!? Cosa gli dico…

-Miki, lo so quando mi nascondi qualcosa o mi menti, quindi non ti conviene…-

-Beh…in effetti non era molto felice della tua comparsa…-

-Te lo avevo detto che non avrebbe gradito…-

-Ma Ale, tu sei sempre stato parte della nostra compagnia non vedo perché ora dovresti evitare di venire solo perché lui è paranoico!!!-

-Perché ci sei tu di mezzo, ecco perché Miki!!!- mi disse lui spiegandomi… -Lui pensa che io mi sia avvicinato con l’esclusivo e primario obiettivo di allontanarti dai possibili pretendenti, così che avessi campo libero per corteggiarti...-

-Lui in effetti è quello che più o meno ha cercato di farmi capire…-

-E tu ci credi…- disse lui con tono interrogativo e esclamativo allo stesso tempo…

-Ha davvero importanza quello che penso!?!?- dissi io timorosa della sua reazione…

-Si che ce l’ha Miki, perché altrimenti, che senso ha che io ti stia vicino, se già tu hai dei dubbi sulla mia sincerità!!!-

-No Ale…ti prego non dire così!!!- questo discorso stava prendendo pieghe sbagliate, soprattutto perché io mi fidavo di Ale…

Prima o poi saremmo arrivati al punto di fare i conti con i nostri sentimenti…

-Ale io mi fido di te, pensi che non lo vedo il tuo atteggiamento!?!!? Tu stai facendo esattamente quello che mi immaginavo, quando mi avevi detto che volevi starmi vicino e offrirmi la tua amicizia! Non mi stai costringendo in nulla..-

-Ok. Non voglio ombre tra di noi Miki e se hai dei dubbi me ne devi parlare…-

-Lo farò…credimi!!!-

-Comunque avevo ragione io su Michael a quanto pare…- disse ragionando.. –La sconfitta gli brucia ancora, ma credo che ci sia dell’altro…-

-Che intendi!?!?-

-Potrebbe darsi che lui sia ancora interessato a te.  Ma potrei sbagliarmi…-

-Io mi auguro tanto che tu ti sbagli!!!!- dissi io decisa… -Michael sa di non avere speranze con me…- poi mi feci una domanda che mi lasciò perplessa.

Ale!?!? Aveva speranza con me!?!? E questo mi gettò nel panico più totale, pura assurdità! Yuri aveva sconvolto tutto andandosene e le mie certezze erano crollate, se non volevo combinare un sacco di guai avrei dovuto ritrovarle!!

-Miki stai dormendo!?!?-

-No Ale…pensavo..-

-A Yuri!?!?-

-A tante cose, anche a lui… Presto dovrò fare un pò di pulizia!-

-Cosa intendi?-

-Che dovrò nascondere i regali che mi ha fatto, non posso continuare così…-

-Pensi che possa servire!?!?!-

-Credo di sì. Ogni piccolo oggetto me lo ricorda. Se voglio ricominciare devo dare un taglio al passato, almeno a quegli oggetti. Ho già i ricordi che mi torturano…-

-Cambiamo discorso!!- disse sorprendendomi… -Ho avuto un’idea per la nostra super giornata da soli….-

-Davvero!?!? Dai raccontami!!! Muoio dalla curiosità!- dissi, non stavo più nella pelle…

-Se ti dico campagna!?!-

-Aggiudicato. E poi!?-

-Picnic all’aria aperta, un telo in mezzo all’erba e ai fiori!?!?! Cosa ne pensi!?!?-

-Che mi piace un sacco…-

-Bagno al fiume!?!?-

-Perfetto… Però prima….-

-Cosa vuoi!?!?!? Sei incorreggibile…- e lo sentivo ridere…

-Dovrai dedicarmi un concerto…- dissi io ricattandolo… -Altrimenti porto anche Michael con me…-

-Guarda che se lo vedo arrivare ti rispedisco a casa!!!- disse avvisandomi…

Continuammo a ridere, scherzare ancora per molto. Parlammo di talmente tante cose che faticavo a tenere il conto, sembrava che avessimo sempre argomenti da affrontare. Poi probabilmente mi addormentai e riuscii solo a dire un sbiascicato “Buonanotte Ale…”!!

La mattina dopo mi sveglia finalmente riposata, avevo dormito abbastanza bene, mi ricordai che Meiko la sera prima mi aveva dato appuntamento per andare insieme a farci un giro, proprio quello che ci voleva. Avrei comprato un costume!!! Scesi in fretta e furia, finendo gli ultimi scalini della rampa col sedere, entrai in salotto e vi trovai già Meiko che mi aspettava…

-Meiko, scusami è che ho dormito tanto…!!- dissi colpevole…

-Non ti preoccupare…- mi disse lei divertita, mentre mi guardava massaggiarmi una coscia…

-Non hai dormito per una settimana è normale che ti sentissi tanto stanca!- disse Michael scompigliandomi i capelli…

-Hai già preparato la colazione!!!- dissi io abbracciandolo… -Grazie sei un tesoro fratellino..!!!-

-Sai è bello vederti reagire in un certo senso…- disse Meiko..

-Lui è sempre lì..- dissi con un sorriso tirato… -Ma cerco di pensare ai bei momenti insieme, piuttosto che a quello che è venuto dopo…-

-Guarda cosa ti ho comprato!- disse Mike..

-Oddio! Brioches alla crema…- ne azzannai una spruzzandomi lo zucchero a velo sul naso… -Di questo passo a ragione Ale, diventerò un porcellino…-

-Cos’è!?!? Hai paura di non piacere più ad Alessandro?- disse Michael sardonico..

-Non ti sopporto Michael quando fai così! Non ti ripeto più le stesse cose…-

-No, non ce n’è bisogno e poi ci sento benissimo!!! Comunque continuo a pensarla così…- disse arrabbiato..

Perché in ogni decisione che prendevo c’era sempre qualcuno a cui non andava bene!?!? Meiko mi guardava confusa, quindi le dissi..

-Ora ti spiego, aspetta un attimo…- dissi mentre corsi dietro a Michael..

-Michael!!!- gridai.. –Aspetta..!!!- lui si fermò e si voltò verso di me quasi spazientito ma in fondo con un aria dolce…

-Non possiamo avere una vita civile noi due!?!? Ogni volta che si parla di lui, trovi qualsiasi scusa per attaccarlo, perché almeno non provi ad osservarlo obiettivamente…-

-Abbiamo semplicemente opinioni diverse su di lui, non puoi costringermi a farmelo piacere Miki!!! Però è come se tu la prendessi sul personale quando si tratta di Alessandro…-

-Semplicemente perché ho visto e compreso chi è Michael ed io sono certa che ti piacerebbe se solo gliene dessi la possibilità…-

-Non sono arrabbiato con te…- mi disse sorridendo e stampandomi un bacio sulla fronte… -Solo avrei preferito che le cose rimanessero com’erano! Anche se…-

-Anche se!?!?!?-

-In un certo senso sono felice, perché da quando è ricomparso nella tua vita sei più sorridente…- e detto questo mi diede un pizzicotto sulla guancia per salutarmi… -Ciao sorellina!-

Rientrai in salotto e sospirai per la tensione…

-Si può sapere cos’è successo!?!?- mi chiese Meiko confusa…

-Molto semplice…- dissi passando la marmellata a Meiko e finendo la mia brioches… -Michael non gradisce la presenza di Ale!-

-Beh…l’avevo notato! Povero Ale…- sorrise Meiko ricordando il giorno precedente.. –Gli ha lanciato degli sguardi inferociti, per non parlare di Ghinta…!!!-

-Non capisco davvero cos’abbiano contro Ale!!!-

-Il problema sei tu Miki. Lo vedono come un potenziale rivale…-

-Eh no. Basta con questa storia!!! Per me i ruoli sono più che definiti! Ghinta è il mio migliore amico da sempre, potrà essere solo tale. Michael è il mio fratellino!! E Yu…- dissi mordendomi… -Il mio ragazzo…anzi…- dissi alzando il cucchiaio e agitandolo… -Il mio Ex ragazzo…-

-Brutto dirlo eh!?!?!?- disse accarezzandomi la mano…

-Oh si, bruttissimo…!!!- dissi sorridendo pacatamente.. –Ma è così.! Sto più male di quanto sembra ma…in fondo sono una guerriera!!!-

-E dimmi Ale…che ruolo ha!?!?- disse lei ammiccando..

-Bugia o verità!?-

-Quella che vuoi, tanto sei un libro aperto per me!! E a quanto pare non solo per me!!!- disse alludendo al mio caro amico pianista…

-Per ora i miei due unici punti chiari riguardano Ghinta e Michael. Ma per Ale…non saprei…-

-Perché non provi a spiegarmi!?!?- disse Meiko sorridendomi..

-Non pensare male Meiko… Per me…-

-Per te nella tua mente c’è ancora Yuri. Guarda che lo so..- mi disse stringendomi la mano…

-Però obiettivamente, quando l’ho rivisto ieri pomeriggio davanti al piano, mentre suonava, non ho potuto fare a meno di notare che è davvero bellissimo! Sono rimasta senza fiato, più di una volta… E con Ghinta e Michael non è mai successo..- dissi sentendomi in colpa, come se avessi commesso un reato..

-Non fare così…- mi disse lei sorridendo… -Non hai fatto nulla di male..-

-Lo so, ma non sono riuscita a farlo uscire dalla mia vita, non riuscivo proprio a prenderlo in considerazione! Non voglio e non posso più sbagliare con lui Meiko!!-

-Finché ti comporterai come ti dice il cuore non sbaglierai Miki! Ricorda che è lui che ci guida nelle cose, credo sia normale che tu possa sentirti trasportata verso Ale, è adorabile!!-

-Ma qui non sono in ballo solo io Meiko, dovrei avere almeno le idee chiare sul da farsi…- dissi con una smorfia..

-Avrai le idee chiare, ne sono certa.. Ma perché non mi racconti un pò meglio di te e Ale!?!?-

-Che dire? Lui mi ha detto che è una sua scelta quella se starmi accanto o no e che se anche  avessi deciso di tenerlo lontano, non sarebbe riuscito a starsene in disparte sapendo che non me la passavo bene…-

-Sa che hai bisogno di lui….-

-Ma non è solo un bisogno di adesso Meiko. Ale nel bene e nel male c’era sempre, anche prima che io passassi momenti tanto tosti!! È solo che negli ultimi mesi tra noi le cose si sono molto rafforzate..-

-Sai io lo trovo davvero carinissimo e sono contenta che tu non l’abbia allontanato. Si vede che ti rende proprio serena averlo affianco!!!-

-Beh, quando sono con voi e con lui se non altro il capitolo Yu rimane per qualche ora chiuso in un cassetto, anche se a volte riaffiora…-

-è normale!!! Ma le cose vanno fatte poco alla volta Miki. Devi avere pazienza…-

-Già pazienza…- dissi rigirando la tazza tra le mani…

-Comunque credo che un pochino tu sia attratta da lui...- disse lei con cautela…

-Beh sai ci pensavo anche io, è che per la prima volta ho pensato a lui come ad un uomo che potrebbe piacermi e la cosa mi fa sentire in difficoltà Meiko!! È così strano…-

-Strano perché dopo tanto tempo la tua vita è di nuovo in gioco. Un sacco di scombussolamenti proverebbero anche la persona più stabile emotivamente, o forse semplicemente questa tua tendenza verso Ale c’è sempre stata, ma riscoprirti da sola te lo fa vedere anche sotto altre vesti, oltre quella dell’amico…-

Alzandomi dalla tavola presi Meiko per la mano e sorridendo la trascinai con me su per le scale. Arrivammo in camera mia e presi una scatola che avevo messo da parte, era rosa con un enorme fiocco…

-Cos’è!?!?!-

-La mia prigione d’orata…- dissi ridendo… -Sarà qui che chiuderò Yuri…-

-Hai proprio deciso allora!?!?- disse lei… -Pensaci Miki, questo è un passo importante, stai decidendo qualcosa di drastico in fondo no!?!? In questo modo volti pagina…-

-Ho qualcosa da perdere!?!?-

-No…- disse lei dopo averci pensato su…

-Voltati e guarda la stanza Meiko…- mi guardai attorno sentendomi soffocare… -Almeno la metà degli oggetti che sono qua dentro mi ricordano un momento significativo di quando ero con lui…-

Meiko mi guardava triste, ora capiva quello che intendevo..

-Credo che allora sia giusto che tu metta fine a questa specie di tortura…-

Cominciai a prendere tutti i peluche, gli oggetti che mi ricordavano di lui, per ultima la camicia che era stata lavata e stirata…

-Con ingegno dovrebbe starci tutto…- dissi.. –Allora i peluche, il porta gioielli, l’anello di fidanzamento…- misi tutto dentro, anche gli altri oggetti non citati..

Quant’era difficile, più di quanto immaginassi. Non sarei riuscita a privarmi di tutto, quello che avevo provato in quegli anni era impregnato in ogni piccolo oggetto. Racchiudevano la mia vita con lui e finché io li avessi avuti sotto il naso non sarei riuscita a ricominciare serenamente, se così si poteva dire, pensare a lui era come volare e allo stesso tempo precipitare rovinosamente al suolo, non mi ero pentita di avergli concesso me stessa, ma ora mi rimaneva solo il suo odore ancora stampato su quella camicia che indossavo tutte le notti. Ero pronta per rimanere completamente svestita di quello che lui era per me!?!?!

-Forse terrò questa fuori Meiko…- dissi stringendo tra le mani la camicia… -Non riesco a voltare le spalle a tutto…-

Mi sorrise e mi strinse la spalla…

Poi finalmente uscimmo di casa e cominciò il nostro shopping…

-Meiko, devo andare a comprare un costume…- dissi alla mia amica..

-Ma come mai devi comprare il costume!?!? C’è qualcosa che per caso non so!?!?!- mi disse facendomi il solletico..

-Beh in effetti si. Cioè non è niente di che…-

-Dai su raccontami…- disse lei tirandomi l’orecchio… -Com’è sta storia che devo tirare fuori la parole con le pinze!?!!?-

-Semplicemente Ale mi ha invitato a passare sabato una giornata con lui. Ma solo per divertirci insieme senza pensare troppo…-

-Che dire, è davvero carino! Sta facendo di tutto per essere un buon amico…-

-Credimi è davvero adorabile…- dissi sorridendo.. –e quindi ho acconsentito…-

-E io ti dico che hai fatto molto bene…-

-Però vorrebbe portarmi a fare il bagno al fiume..-

-Quindi ecco perché il costume…- disse lei.. –E poi che altri programmi avete!?!?-

Mentre stavo rispondendo a Meiko, mi lasciai attirare dalla vetrina di un negozio di parrucche… Non so cosa mi spinse a osservare quella parrucca rossa, a piega liscia, aveva la frangia ed arrivava più o meno alle spalle. Era davvero bella e sembrava quasi sexi…

-Ehi Miki.. Ma mi ascolti!?!?!- mi risvegliai da quel sogno ad occhi aperti e risposi a Meiko…

-Ehm si scusami… Mi ero incantata!!!- dissi ridendo… Poi anche Meiko guardò la vetrina ma distolse subito lo sguardo…

-Allora!?! Che programmi avete!?!?-

-Niente di che… A parte il bagno al fiume, sarà una piacevole giornata in campagna, passata a mangiare e a ridere…-

-Buono! Allora andiamo in cerca di questo famoso costume!?!?-

-Ovvio…- risposi e prendendola sottobraccio cominciammo a saccheggiare qualche negozio…

Avevo provato decine di costumi, ma alcuni era terribilmente volgari o eccessivi…

Mi appoggiai al muro del camerino madida di sudore e speravo che Meiko trovasse qualcosa di interessante per la giornata, non volevo mettermi in mostra con Ale era una gita tra amici e non dovevo accalappiare nessuno. E poi io ero sempre stata una ragazza timida e anche nell’abbigliamento dovevo sentirmi a mio agio.

-Eccolo Miki. Dai questo è carino vero!?!?-

-Wow. Direi proprio di si. Bianco, rosso e blu, bello mi piace Meiko..- però vederlo indosso è un'altra cosa… Lo provai e in effetti non era poi così male…

-Ti sta perfettamente sai!?!?- mi disse lei soddisfatta… -Sai Miki pensavo a una cosa…-

-Cioè!?!?- dissi mentre aggiustavo le spalline e lo allacciavo al collo…

-Ti ricordi le nostre poche serate in discoteca!?!?-

-Certo che le ricordo, sono state pochissime vero, però devo dire che hanno lasciato il segno…-

-Perché non ci andiamo magari domani sera…- guardai Meiko soddisfatta…

-Ma lo sai che non è per niente una brutta idea!?!?- dissi entusiasta… -Vada per domani sera, io avverto Michael e Ale… Tanto stasera li becco entrambi…-

-Entrambi!?!? Come mai!?!?-  

-Perché mia mamma ha invitato a cena Ale…o meglio… Loro hanno avuto l’idea e io l’ho invitato…-

-Immagino la felicità di Michael…- disse Meiko ridendo..

-Beh…- dissi io grattandomi il capo.. –Veramente ho dimenticato di dirglielo stamattina…-

-Non è una buona cosa Miki…- mi disse Meiko facendo una piccola smorfia..

-Per niente…- dissi io consapevole che avrei dovuto dirglielo presto…

Uscimmo dal negozio e ci incamminammo verso casa, il tempo era passato in un baleno e quelle ore erano davvero state molto piacevoli. Però continuavo a pensare all’uscita in discoteca, mi piaceva davvero come idea, inoltre avevo bisogno di scaricare un bel pò di tensione, l’unico problema, era che io odiavo ballare in mezzo alla gente che mi guardava e poteva riconoscermi.

Mi sentivo a disagio, perché lì dentro c’era gente super sexi che ballava divinamente, quindi il risultato era che mi nascondevo tra i miei amici, quelle poche volte che c’ero andata e mi scatenavo in mezzo a loro. Questa volta forse, avrei potuto osare se avessi avuto qualcosa con cui nascondermi, Meiko continuava a parlarmi ripetutamente ma, all’improvviso mi fermai pensando all’idea che avevo avuto e che stava diventando sempre più allettante…

-Miki…tutto ok!?!?-

-Si Meiko.. Senti…ho dimenticato di fare una commissione…-

-Mi spiace Miki, oltretutto non posso nemmeno accompagnarti.. E…-

-Prometto, niente di sconsiderato fidati! Appena ho terminato corro a casa… Ok!?!?-

-Posso fidarmi!?!!?- disse lei apprensiva…

-Assolutamente… parola d’onore…- dissi appoggiando la mano sul cuore…

-Ok… Chiamami quando sei a casa!!!-

-Va bene… Promesso!-

Si, volevo farlo, forse un’altra me stessa era ciò che mi serviva!!

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Capitolo 17
*** MIki: a volte osare fa bene alla salute ***


Miki: a volte osare fa bene alla salute...

Appena svoltai l’angolo, cercai di ricordare dove fosse il negozio di parrucche e dopo cinque minuti lo trovai. Continuavo a guardare quella parrucca rossa, non era di un colore troppo acceso e se avessi trovato un rossetto adatto sarebbe stata perfetta per il mio piano! Quando spinsi la porta del negozio, una donna sui quaranta anni mi venne incontro e mi rallegrai perché mi avrebbe potuto aiutare in quello che avevo ideato.

-Buongiorno… In cosa posso esserti d’aiuto cara…- mi disse gentile..

-Ehm…buongiorno. In realtà non so nemmeno come spiegarglielo…-

-Intanto cosa cerchi!?-

-Vede…devo andare a una serata in discoteca… E…- non potevo dirgli che mi vergognavo di ballare davanti agli altri, perché lei mi avrebbe detto che cosa ci andavo a fare ed era fuori discussione che gli dicessi gli affari miei sul fatto che dovevo scaricare la tensione quindi optai per una mezza verità…

-A questa serata io dovrei fare uno scherzo ai miei amici e dovrei ballare sul cubo. Però non posso farmi riconoscere e quindi ho bisogno di una specie di travestimento! Capisce!?!?-

-Beata gioventù! Sai cara anche a me piacevano un sacco queste cose…-

-Però io non ho idea di come fare, ho bisogno sicuramente di una parrucca e poi avrò bisogno di lei per il resto…!!-

-Sarò felicissima di aiutarti. Dimmi come ti chiami!?!?-

-Miki… Piacere…-

-Il piacere è mio… Io mi chiamo Sonia e da questo momento comincia la nostra avventura Miki...-

E mi piaceva un sacco come suonava! Stavo seguendo Sonia tra i corridoi del suo grande negozio e mi ritrovai in una sala con tantissime parrucche..

-Sai ne avevo notata una…- gli dissi timidamente…

-Dimmi quale…- disse lei incuriosita..

-Beh è molto lontana da quello che sono io… Però questa è una serata abbastanza folle, sarà una cosa che accadrà solo una volta nella vita, quindi vorrei farlo in grande stile!! È quella rossa, esposta in vetrina…-

-Bella scelta Miki!! È la mia preferita, anche perché non è singolare e credo che ti starebbe molto bene…- disse girandomi e scrutandomi il viso prima da una parte e poi dall’altra.. –Vado a prendertela…-

Ero emozionantissima, raccolsi i miei capelli per nasconderli nella parrucca, poi Sonia arrivò e con cautela mi mise quella liscia chioma. Quando mi voltai allo specchio non ero più io..

Mi guardavo meravigliata e mi toccai quei soffici capelli che mi facevano quasi più grande, mi sentivo quasi diversa da ciò che ero..

-Oddio, non immaginavo che ci volesse così poco per cambiare! E…mi piace davvero un sacco indossata….-

-Ti sta divinamente…- aspettami qui un secondo…

Corse in un’altra stanza, quando ricomparve aveva un piccolo rossetto con sé e mi disse..

-Mettine un leggero strato e ti garantisco che farai stragi!!! Quando hai la serata!?!?-

-Domani…- dissi sbarrando gli occhi… -E ho un altro problema…-

-Sarebbe!?!?- disse lei guardandomi…

-Il trucco, io non lo metto quasi mai! Magari a volte un pò di mascara e matita ma niente di più…-

-Senti…- mi disse prendendomi la spalle con le mani mentre la nostra figura si rifletteva sullo specchio… -Domani pomeriggio sul tardi vieni qui e ci penso io a truccarti! Non c’è bisogno di fare un cerone allucinante, tu hai un viso bellissimo, ti truccherò solo gli occhi… E poi con i miei prodotti terrà facilmente, anche fino alla mattina seguente….-

-Davvero!?!!?- dissi commossa… -Grazie Sonia, sei davvero gentile…-

-Si ma in cambio ti chiedo una cosa…-

-Certo dimmi…- dissi contenta…

-Ti farai fare qualche foto e io così, trasformata, ti appendo sulla bacheca… - si, potevo farlo…

In fondo, tranne i miei amici, non avevo intenzione di farmi scoprire e anche se mi avessero vista lì nessuno avrebbe saputo la mia vera identità…

-Ok! Va bene… Ma ora che facciamo!?!?-

-Ma come!?!?- disse sorridendo… -Vestito e tacco no!?!?!-

-Già, ci vuole qualcosa in grande stile… Giusto!?!?-

-Giusto…- avevo appena conosciuto quella ragazza e mi stavo divertendo un sacco…

Mi fece provare tutti i vestiti possibili e immaginabili, ma una parrucca rossa con vestiti gialli, rossi, blu, verdi, non ce la vedevo proprio… Poi l’amore a prima vista!

Era un vestito nero corto, lasciava scoperte le gambe e aveva uno spacco vertiginoso sulla schiena, senza però essere troppo volgare… Tutte le parti proibite erano coperte e quello mi faceva sentire più a mio agio, magnifico!! Mi stava davvero bene e pensai che dopo quella volta magari non l’avrei più messo, ma pensai che potevo avere qualche motivazione in più per recarmi qualche volta a ballare senza timore di essere riconosciuta…

-Sei meravigliosa Miki, domani sarai una favola!!! E poi quella parrucca è strepitosa è come se l’avessero fatta a posta per te…- mi disse soddisfatta…

-Ora manca il tocco finale o meglio mancano ancora la scarpa e  la maschera per gli occhi! Domani dovrai nascondere parte del tuo viso se non vuoi che i tuoi sforzi per non farti riconoscere siano vani…- non ci avevo pensato, ma aveva ragione…

Anche se con un leggero filo di trucco e una parrucca, Meiko e i miei amici mi avrebbero riconosciuta all’istante.

Cambiammo sala, questa volta era il turno delle scarpe. Quel negozio era meraviglioso e decisi che d’ora in poi ne sarei diventata una assidua frequentatrice, inoltre essendo roba di abbigliamento giovanile, i prezzi erano abbordabilissimi. Quelle scarpe erano tutte una più bella dell’altra, a me ne serviva una nera. Poi tra le tante…

-Sonia…ascolta! Se riuscissimo a trovare una maschera che riprenda questo tema!?!- avevo preso in mano la scarpa a tacco a spillo nera, che aveva un laccio con dei brillantini piccoli e lucenti…

-Fantastico! Ho avuto un’idea strepitosa! Intanto misurati quella scarpa che secondo me è perfetta. Torno subito…-

Era davvero perfetta per me con quei brillantini la rendevano fine ed elegante. Ma sarei riuscita a camminarci!? L’avrei scoperto di lì a poco…

Mi sentivo bene per il momento, mi sentivo bella, come non mi succedeva da tanto! Rendeva il piede sofisticato così decisi all’istante di prenderla e anche camminandoci non mi ritrovai ad avere problemi.

-Meraviglioso…!!!- disse Sonia rientrando, interrompendo il flusso dei miei pensieri… -Cavolo Miki. Ce l’abbiamo fatta e…guarda cosa ti ho trovato…- disse lei soddisfatta del lavoro…

La maschera era perfetta, brillava come i brillantini della mia scarpa e mi avrebbe anche permesso di truccarmi lasciando intravedere gli occhi…

-Sonia, perfetto…!!!- le dissi…

-Senti sono talmente contenta che la parrucca e la maschera te la regalo…-

-No,  non posso accettare, con tutto il lavoro che ti ho fatto fare…-

-Ma scherzi!?!? Ho scelto apposta questo lavoro e mi spiace solo che non mi si presentano spesso occasioni così!  Ti prego…accetta… Spero tu sia entusiasta di tutto…-

-Eccome, sarò la tua cliente più assidua adesso che ho scoperto il tuo negozio!! Sono pure passata a darti del tu alla velocità della luce, scusami…me ne sono resa conto solo ora!-

-Meglio così…- disse lei sorridendomi… -Allora ci vediamo domani prima del tuo debutto!-

-Eccome…- le dissi riconoscente… -

Le pagai il conto e felice ritornai verso casa, dovevo sbrigarmi a breve Ale sarebbe arrivato e io dovevo assolutamente parlare con Michael prima!

 

Eccomi! Mi avviai alla porta di casa e una volta lì suonai al campanello. Speravo che Michael si fosse calmato, anche perché la cena rischiava di diventare pesante se lui era mal disposto nei miei confronti!

Quando mi si aprii la porta, mi sentii abbastanza frustrato. Non era Miki ma Michael…

-Che ci fai qui!?!?-

-Beh, Miki è in casa?-

-No, ma dovrebbe arrivare. Comunque non hai risposto alla mia domanda…- disse collerico…

-Che ci fai qui!?!?-

-Sono stato invitato a cena…- dissi chiaramente irritato…

-Stai scherzando!?!?- disse lui diventato paonazzo in volto..

-Non mi piace auto invitarmi a cena a casa degli altri Michael. Se sono qui è perché qualcuno mi ha chiesto di venire…-

-Miki immagino…-

-Si, lei e la sua famiglia…- dissi io deciso…

-Pensi, che saresti il benvenuto se i Matsura sapessero che sei qui per rubare la ragazza al loro figlio!?!!?-

-Io non sono qui per rubare niente a nessuno…- mi stavo spazientendo, lui non sapeva niente di me… -Tanto meno a te Michael, se vuoi Miki sei libero di corteggiarla e di prendertela se vuoi…- anche se ovviamente non mi faceva piacere…

-Tu la vuoi almeno quanto me!! Non fare il santo con me Alessandro!!!-

-Io non faccio il santo Michael..- dissi sincero… -Ma la differenza tra te e me, è che tu non vuoi accettare il fatto che lei ti veda come amico, mentre io l’ho accettato e metto da parte i miei sentimenti! Ha solo bisogno di qualcuno che le stia accanto senza farle pressioni e tu non lo capisci…-

-Smettila! Tu vuoi solo prendertela…ecco cosa vuoi…-

-Non devo spiegazioni a nessuno, tanto meno a te!!! Caso mai a Miki si, ma tu sei proprio l’ultimo che deve dirmi qualcosa…-

-Stalle lontano Ale, questa volta non ti permetto di portarmela via…- mi disse avvertendomi…

-Tu stai letteralmente delirando. Io non ho proprio questo obiettivo!- e non lo avevo davvero… Avevo accettato il fatto che amasse un altro, desideravo solo farla stare meglio per quanto potessi. Volevo molto bene a Miki e saperla troppo indifesa, infelice mi faceva stare male terribilmente. Mi credeva davvero così meschino da approfittarmi di questo suo momento di debolezza!?!!?

-Tu te ne vuoi approfittare perché è indifesa e confusa. Guarda che sono disposto anche a usare le maniere forti Ale, non avrei  alcun tipo di problema…- mi disse prendendomi per il colletto della maglietta…

-Mollami Michael… Ok!?! Io non voglio venire alle mani con te. Anche perché non ho niente contro di te…-

-Ma io si! Devi smettere di ronzarle attorno. Lei ti ha chiesto di lasciarla in pace e tu sempre appresso gli stai!!!!-

-Lei ha bisogno di me Michael… Ok!?!? Se tu vuoi darmi la colpa di tutto, fai pure ma la verità è che anche lei vuole passare del tempo con me, vogliamo ricostruire la nostra amicizia! Lo capisci!?!?-

-No… Perché è chiaro che tu provi anche dell’altro…-

-Vuoi sapere se sono innamorato di lei!?!? Se penso ancora a lei!?!?-

-Si e me lo devi dire ora….- disse lui scuotendomi violentemente…

-Miki mi piace e gli voglio bene. Ma ho capito di non avere speranza, è inutile…!!! Michael devi capirlo anche tu! Lei ama Yuri…e nessun altro…-

-Stai zitto…- e così dicendo dalla sua furia cieca, lo vidi mentre caricava il sinistro, che arrivò dritto al mio zigomo destro…

A questo punto non sarei stato lì fermo a prendermi gratuitamente dei pugni e riuscii appena in tempo a schivarne un altro prendendogli il braccio,  caricai anche io col pugno destro prendendolo allo stomaco.

Ovviamente, non si diede per vinto e puntò dritto alla mia bocca, spaccandomi il labbro, che subito divenne una fontanella di sangue. Anche io riuscii a beccarlo qualche volta, ma a parte qualche arrossamento non gli avevo fatto più di tanto male, continuava a colpirmi con una rabbia devastante, quando finalmente riuscii a sbatterlo contro il muro immobilizzandolo…

-Se sei così disperato perché non puoi averla, fai come me e allontanati da lei!!! Perché ora ha solo bisogno di sostegno e appoggio…- dissi spingendolo contro il muro…

Eravamo entrambi inferociti, quindi non mi sembrava il caso di fermarmi ad aspettare Miki, ma non potevo nemmeno andare a mangiare a casa sua quella sera dopo quel casino, dovevo inventarmi qualcosa di plausibile. Stavo per allontanarmi, dolorante, mi sentivo intontito e sentivo il petto indolenzito. Picchiava davvero forte quel pazzo furioso…!!!

Poi mi accasciai per un istante riprendendo fiato, quando sentii la voce di Miki che mi chiamava….

-Ale…!!!- era serena..

Però adesso cosa facevo!?!? Sarei dovuto fuggire prima, in modo che non potesse vedermi…

-Ale!? Aspetta…ma cosa fai!?!? Te ne vai…- disse delusa…

Quando mi toccò la spalla, capii che era troppo tardi, non potevo più fuggire allora mi voltai verso di lei.

Sussultò vedendomi sanguinare….

-Ehilà…ciao piccola…- dissi sorridendo, ma non troppo, il labbro faceva proprio male..

-Cos’hai fatto!?!?- mi disse preoccupata…

-Niente di che non ti preoccupare…- dissi facendo finta di niente…

-Ale!!- disse girandomi il viso per osservare bene il mio labbro… -Questo è niente!?!?-

-Miki non ti preoccupare, non è successo nulla. Sai come sono no!?!? Mi sono stampato contro un palo… Dai…non è niente…-

-Contro un palo!?!? Che bugiardo…- mi disse, prendendomi la maglia e trascinandomi verso casa…

-No Miki, stavo andando a casa…- dissi protestando…

-Scherzi!?!?- disse lei puntandomi con quei suoi occhi dolcissimi.. –Vuoi far morire tua madre di crepa cuore Ale!?!? E poi tu stasera hai promesso che mangiavi da me…-

Quando raggiunsi il vialetto di casa sua mi accorsi che avevo lasciato delle tracce, una piccola pozzanghera di sangue e voltai Miki verso di me nella speranza di farla ragionare. Non volevo che collegasse gli avvenimenti e poi non volevo neppure se la prendesse con Michael, la sua unica colpa era quella di essere troppo innamorato di lei..

-Senti, ci facciamo un giro stasera… ok!? Dai ci saranno altre occasioni…-

-Non se ne parla. Vieni!!! E poi ti devo medicare…-

Non avevo speranza, ormai mi aveva trascinato sul porticato, quando la chiazza rossa sul pavimento attirò la sua attenzione…

-Un palo!?!?- disse lei guardandomi con una smorfia…

-Potrebbe essere  di chiunque quel sangue…- dissi per giustificare..

-Si e guarda caso tu sei mezzo squartato… E ti ritrovo a pochi passi da casa mia per giunta…- disse lei furibonda…

-Dai non fare quella faccia…- dissi facendole una carezza sul viso..

-Michael…vero!?!?- disse diventando verde dalla rabbia.. –Adesso mi sente!-

-No…- dissi prendendole il braccio… -Miki non è necessario, lui ce l’ha con me non c’è niente da fare. Magari io avrei fatto lo stesso al suo posto…- lei mi fece entrare in casa e sedere sulla seggiola…

-Perché avete litigato!?!?- disse ancora scossa..

-Non gli sono molto simpatico…- dissi semplicemente…

-Ale, vuoi farmi credere che per una cosa così banale ti ha conciato così!?!?- disse lei…

-Lo sai che non sono disposto a dirti altro! Non farmi domande a cui non voglio rispondere… - dissi tranquillo…

-Per colpa mia vero!?!?- disse imbevendo la garza di acqua ossigenata..

-Semplicemente la pensiamo in due modi diversi. Siamo due tipi passionali entrambi e alla fine è andata così… Ma non c’è da sentirsi in colpa…ok!?!?-

Non volevo turbare Miki con discorsi inutili, lei aveva bisogno di serenità in questo momento e volevo che fosse così, a tutti i costi.

-Ti fa male!?- mi disse guardandomi con quei suoi occhioni dolci…

-Beh…bene non fa. Però molto meglio di prima…- dissi ridendo e agitandomi subito dopo per il dolore acuto… -Ahia…ahia!!!- dissi…

-Sei un pasticcione..- disse lei ridendo… -Ovunque ti infili fai nascere risse…-

-Solo  per rendermi più sexi agli occhi delle ragazze…- dissi facendo finta di fare il divo…

-Ale…- disse lei… -ti dirò una cosa. Ma non montarti la testa..-

-Va bene…- dissi aspettando che parlasse…

Sembrava indecisa, poi si diresse verso la cucina e finalmente mi disse quello che pensava!

-Guarda che sexi, lo sei anche se non ti fai menare e di solito riesci ad esserlo in modo tutto tuo…- disse lei arrossendo lievemente a quelle parole… 

-Cos’è!?!?- dissi io sorridendo.. –Sapeva molto di complimento..-

-Beh, in effetti lo era!!- disse avvicinandosi per osservare l’ecchimosi sullo zigomo… -Ma non ti ci abituare!!- mi ricordò facendomi una linguaccia…

Non avevo mai pensato di risultare sexi agli occhi delle donne, forse lo ero inconsapevolmente. Comunque mi fece piacere sapere che Miki lo pensava, rimaneva sempre la mia musa ispiratrice per le mie composizioni.  E…mi piaceva…cavolo se mi piaceva!!!

Non avrei mai fatto nulla per espormi, per renderla confusa o spaventarla, ero lì per sostenerla, per dimostrargli affetto tenendo a freno i miei sentimenti. Potevo dimostrargli affetto nei gesti semplici, che lei avrebbe accettato ma nulla di più. Quello era un limite che io non avrei mai superato, ero suo amico e quello era il quanto. Ed ero felice anche così!!!

-Come posso abituarmi, se non me li fai mai!?!? – dissi avvicinandomi alla sua guancia e schioccando un bacio… -Grazie per avermi medicato!-

-Dove credi di andare scusa!?!?- disse lei trattenendomi per la maglia.. –Non hai mica ancora cenato!!!- disse lei minacciandomi con lo sguardo…

-Proprio necessario farmi ammaccare l’altro zigomo da Michael!??!?-

-Ci penso io a lui….- disse con aria minacciosa e alzandosi la manica della maglia…

-Grazie super-man!!! Ma non ce n’è bisogno…- dissi io ridendo..

-Dai Ale rimani. Non vorrai mica fare la donnetta!?!?- disse lei per provocarmi…

-No semplicemente non vorrei irritarlo troppo e poi cenare con la tua famiglia in un’atmosfera plumbea non mi sembra il caso…-

-Dai tranquillo! Lo minaccio io Michael così non romperà le scatole! Ok!?!?-

-Ho facoltà di scelta!?- dissi io rassegnato…

-No!-  disse lei ridendo e mettendo un pò di musica…

-Hai fatto acquisti!??!- dissi vedendo fuoriuscire dalla borsa qualcosa di nero, piegato…

-Cosa!?!?- disse lei agitandosi… -Oh questo!?!? No no, sono passata a ritirare la roba in lavanderia per mia madre!! È per questo  che ho ritardato, altrimenti avresti trovato me a casa…-

-Ma non hai fatto nemmeno due compere!?!? Strano!!!!-

-Beh in realtà ho comprato il costume per sabato con Meiko…- poi divenne bianca in volto… -Oddio!!! Avevo promesso a Meiko che appena tornata a casa la chiamavo!! Aspetta un secondo, arrivo subito..!!- e correndo la vidi scomparire dal salotto in cerca del portatile per chiamare la sua amica…

 

-Ehi…Meiko?!? Ciao sono io..- disse con l’affanno…

-Miki cominciavo a preoccuparmi!- disse lei un pò arrabbiata.. –Non posso fidarmi di te…!!-

-Scusami..- le dissi mentre raggiungevo Ale in salotto… -è che ho avuto un contrattempo!!!- dissi guardando di sbieco il mio amico…

-Cioè!?!?- disse lei curiosa…

-Ale imbrattato di sangue sulla strada di casa mia!!!-

-Scherzi!?!?- disse lei allarmata…

-Certo che no, mi sono spaventata da morire… Tutto quel sangue!!!-

-Ma come ha fatto!?!?!?-

-Un palo…eh!!!- dissi io sarcastica..

-Un palo!? Ma cosa dici!?!?-

-Certo! Un palo di nome Michael…- dissi fucsia di rabbia..

-Michael!?!? E ti ha detto perché!?!-

-Ale mi ha detto perché non la pensano allo stesso modo e ovviamente non mi ha spiegato nulla nel dettaglio!! E mai me lo racconterai vero!?!?- chiesi a lui…

-Sei perspicace Miki, complimenti!!!-

-Grazie!- risposi contrariata… -Bene, ora ti lascio… Torno a torturarlo!!!-

-Va bene… Non vorrei essere al suo posto…- disse Meiko… -Ciao chicca!!!-

-Buona serata!!!-

Lasciai Meiko e poco dopo tempo arrivarono i miei, che non appena videro Ale ridotto così si allarmarono parecchio. Quando arrivò Michael leggermente arrossato da delle ecchimosi, anche per loro fu facile fare due più due, ma nonostante tutto decisero di lasciare passare, visto che il povero Ale si dava molto da fare perché l’atmosfera non fosse tesa.

-Grazie mille per avermi invitato stasera…- disse educato.. –Spero di non avervi creato troppi disagi…-

-Assolutamente Alessandro…- disse mio papà… -E poi ci fa piacere, perché a quanto pare la tua presenza sta aiutando molto Miki…-

-No, ci sono anche gli altri ad aiutarla…- disse lui precisando..

-Si quello sicuramente…- disse Michael abbastanza calmo… -Ma sta di fatto che come la fai stare bene tu non la fa stare nessuno…- mi fece quasi tenerezza in quel momento, era come se ammettesse una sua sconfitta.. –Ha ricominciato a sorridere…-

-Beh a volte si parla di persone che rispetto agli altri riescono a portare un pò di luce dentro. Molto probabilmente questo è il caso tuo Ale…- disse Catia battendogli leggermente sulla spalla…

-Uh….ragazzi! Mi stavo dimenticando!! Domani discoteca…!!- dissi io raggiante… -Vanilla!!! Meiko avvertiva gli altri…-

-Come mai proprio la disco!?!?- disse Michael..

-Perché con Meiko volevamo ritornare un pò indietro, ai momenti delle superiori a quelle poche volte che ci scatenavamo in pista…- dissi…

-Bello dai…- disse Ale… -Quello ti mancherà Michael, finora qui non ci sei mai venuto no!!?!?-

-Esatto…Mi piace l’idea!!!- perfetto…

Era tutto a posto, peccato che domani sera non ci sarebbe stata Miki…

-Sentite domani sera credo che vi raggiungerò direttamente al Vanilla!!!- dissi io..

-Come mai!?!?- disse Michael.. –Andiamo insieme…-

-Suvvia Michael, non ha bisogno del cane da guardia!!- disse mia madre…

-Esatto!!- dissi io.. Possibile che quando mi serviva stare da sola lui si intromettesse!!!

-E poi insomma sai no come sono!!!- dissi io per sviare.. –Mi ci vorrà un sacco per prepararmi…-

-Come non detto Miki…- disse Michael ricordandosi qualcosa.. –Domani sera sono a cena da Steve, mi ha invitato oggi pomeriggio e mi sono dimenticato di dirvelo…-

-Non c’è problema Mike!!!- dissi io battendogli nelle spalle… - andremo insieme un altro giorno…- Fiuuuuuuuu… Rischiava di mandare a monte i miei piani! Cavolo dopo tutto il casino per comprare la roba e organizzarmi.

Dopo cena Michael era salito in camera ed io ed Ale ci eravamo seduti per un pò di tempo in camera mia.

-Una serata molto piacevole! La tua famiglia è fortissima…-

-Li adoro Ale, pensa che Catia e Yuogi mi dicono che sono la loro bambina…-

-Beh anche i tuoi ameranno molto Yu…-

-Assolutamente. Stanno soffrendo molto per la sua lontananza….- dissi serena… -Sai…piaci molto alla mia famiglia!!-

-Anche ai genitori di Yu!?!?- mi disse…

Non capivo quella domanda, ma risposi ugualmente.

-Certamente. Perché me lo hai chiesto!?!?-

-Non vorrei si facessero strane idee sulla mia presenza qui…- capii tra le righe che c’entrava il fatto che per molto tempo io ero stata la ragazza del loro unico figlio…

-Se alludi al fatto che io e Yu stavamo insieme, non ti devi preoccupare. Non hanno mai saputo nulla di noi due…-

-Pensavo che prima o poi l’avreste fatto…-

-Si, dovevamo farlo, esattamente prima che lui mi lasciasse. Avevamo deciso che era venuto il momento. Ma poi…- dissi guardandolo e facendo un sorriso tirato…

-La tua stanza è più spoglia…- mi disse prendendomi la mano…

-è rimasta solo questa…- dissi prendendo un lembo della camicia e tirandolo per mostrarglielo… -Per il resto è tutto sigillato in una scatola…- poi fissai per un pò le stelle…

-Non pensavo sarebbe stato tanto difficile privarsi di tutto….- dissi.. –Però se non altro non mi sento morire ogni volta che entro qua dentro…-

-Chi non ti conosce bene non sa che cosa provi realmente…- disse fissando quella camicia sul letto..

-Ti ho sempre ammirata per quello che eri, ti sei sempre sottovalutata senza mai renderti conto di quanto fossi speciale. Anche sul fatto della bellezza, è come se non ne fossi consapevole, come se non esistesse per te…-

-Ho sempre pensato che nella vita ci fosse sempre qualcosa di più importante oltre alla parvenza, volevo scoprire cosa ci fosse dentro di me. Non volevo vivere puntando tutto sul mio aspetto esteriore…- dissi sicura.. –Prima o poi si troveranno anche loro a fare i conti con qualcosa di più potente… No!?!?- 

-Potrebbe essere, ma a questo mondo l’apparenza è tutto quello che conta Miki…-

-Però è triste, prima o poi il corpo cambia e quello che rimane intatto, in un certo senso, è quello che sei…-

-Promettimi che non cambierai Miki!!- mi disse..

-Cercherò di rimanere quella che sono ma sicuramente quando tutto questo sarà un ricordo, una parte di me ne rimarrà toccata!!-

Mi aveva abbracciato stretta e io sapevo cosa voleva dire quell’abbraccio. Che qualunque cosa io sarei diventata, lui mi avrebbe sempre sostenuto, mi sarebbe stato amico. E io ricambiai quella stretta con grande trasporto, perché solo le sue braccia in quel periodo sembravano un rifugio sicuro, protettivo, dolce dove potermi riparare dalla tempesta.

-Ora devo andare…- mi disse piano all’orecchio…

-Ancora cinque minuti…- dissi non disposta a mollarlo, mi teneva caldo..

-Me lo hai detto anche mezz’ora fa, ancora cinque minuti…- disse imitando la mia voce…

-Hai ragione, sono incorreggibile…- dissi… -Domani sei in conservatorio, vero!?!?-

-Si, devo prepararmi per il prossimo evento in cui suonerò…- disse.. –Ma ci vediamo domani sera… No!?!?- appoggiò il suo naso al mio e poi gli diede un piccolo bacio…

-Voglio darti una cosa prima di andarmene…- disse prendendo qualcosa dalla tasca dei pantaloni..

-Cosa!?!?- dissi io curiosa…

Estrasse un piccolo tessuto dalla sua tasca, era un piccolo foulard..

-Questo è il mio portafortuna ai concerti..- mi disse.. –Voglio che lo tenga tu..-

-No, non posso accattare è il tuo amuleto…- mi prese un braccio e legò al polso il fazzoletto..

-No, voglio che lo tenga tu! Se tu verrai ai miei concerti avrò già il mio portafortuna, no!?!?-

-Ale…io…- dissi sentendomi in colpa…

-Dimmi solo che verrai ai concerti. Sono contento che avrai qualcosa di me..- disse lui sereno, come se mi stesse dicendo addio…

-Ma che domande sono? Certo che verrò, fino a quando lo vorrai io sarò in prima fila a fare il tifo per te…- dissi con impeto…

-Era quello che volevo sapere da te, ora posso privarmene tranquillamente…- disse…

Ero commossa, voleva che tenessi qualcosa di lui, in modo che mi sentissi meno sola e avessi l’impressione di averlo lì con me, quando mi sentivo più triste del solito. 

Lo accompagnai alla porta e dopo tanti giorni, ringraziai il cielo, dopo avermi tolto tanto, aveva comunque mandato una specie di angelo a vegliare su di me.

-Sei spaventoso stasera…- gli dissi accarezzandogli la guancia e ridendo della sua smorfia…

-Molto carina, sono sicuro che troverei qualcuno che troverebbe le mie ecchimosi sexi…-

-Si certo una pazza squinternata..- dissi burlandomi di lui.. –Comunque se vuoi ancora qualche cazzotto sei il benvenuto!!!-

-Grazie per l’invito, ma la prossima volta, almeno, fatti trovare in casa con Michael!!! È meglio!!-

Lo guardai scomparire da dietro l’angolo e non potevo non pensare a quella giornata così strana.  Ero stata bene, la compagnia mi aiutava molto, mi sentivo meno sola e un pò più forte.

Yu era molto tempo ormai che era partito, ma niente mi avrebbe più riportato indietro il suo amore, di questo ero pienamente consapevole e mi bruciava assai.

Presto avrei dovuto mettere in conto che qualche nuova ragazza sarebbe entrata nella sua vita. Ma perché non mi amava più!??!

Come sarebbe stata la sua nuova conquista!? Tanto valeva fosse bellissima e intelligente, perché io sarei comunque morta dalla gelosia e dall’invidia, tanto valeva fosse cento volte migliore di me.

Volevo il meglio per Yu, fin troppo si era accontentato stando con me.

Ora avrebbe trovato una donna intelligente, che avrebbe amato con tutto se stesso e con cui avrebbe potuto realizzare quei sogni che aveva progettato con me, speravo che lei lo meritasse, ma che soprattutto fosse capace di comprenderlo perché la parte meravigliosa di Yu era proprio quella che lui cercava di nascondere. Era sempre stato affettivo a modo suo, i gesti anche se piccoli, assumevano grande importanza e quello che mi aveva dato in quegli anni, mi aveva reso molto, ma molto felice.

Poi il cellulare…

“Tra poco ti chiamo…rispondi! Almeno ti addormenti e non ti maciulli il cervello continuamente. Ale…”

Non potevo crederci, quel ragazzo era assolutamente dolcissimo. Come mi aveva promesso nel messaggio, dopo pochi minuti mi aveva chiamata, parlammo ininterrottamente, nonostante se ne fosse andato via poco fa e anche quella giornata era passata, con un peso dentro,  ma senza almeno piangere per il resto del tempo. Quella sera, di nuovo stanchissima per la giornata, mi addormentai cullata dalle parole di Ale che mi dava la buona notte e mi appisolai stringendo a me quella camicia tanto cara ai miei ricordi. Non fu una notte popolata di incubi come tutte le altre, ma nemmeno tranquillissima, dormivo profondamente sognando però cose assurde.

La mattina quando mi svegliai, scesi giù di sotto in salotto e vi trovai con enorme sorpresa mamma e Catia che mi aspettavano per fare colazione.

-Sei proprio mattiniera Miki. Nemmeno con le vacanze riesci a dormire un pò di più!?!?- disse Catia sorridendomi..

-No…sono un caso disperato. Ma voi!?!? Che ci fate qui!?!-

-Ci hanno dato due giorni di permesso…- disse mamma… -Sai, è stata davvero una serata piacevole ieri sera…-

-Si è vero…- dissi io soddisfatta…

-Ale è davvero un ragazzo piacevole…-

-Però ho notato che tra lui e Michael non corre buon sangue…- disse mamma guardandomi…

- Volete sapere qualcosa!?!?- dissi io sorridendo…

Loro fecero una smorfia, ma erano chiaramente curiose.

-So solo che hanno litigato, per divergenza di pensiero…- dissi.. –Anche se ci credo poco…-

-Perché?- mi dissero in coro…

-Ale mi ha nascosto qualcosa che però non è disposto a dirmi. Lui stesso mi ha chiesto di non fargli domande a cui non vuole rispondere. Ma credo sia per colpa mia…-

-Colpa tua?-

-Beh ho contribuito ad alimentare la loro competitività, perché qualche mese fa avevo scelto Ale a discapito di Michael. Scelto come amico, ma lui l’aveva presa male. Insomma è difficile da spiegare…-

-Michael quindi è geloso…- disse Catia, ma non le lasciai il tempo di finire…

-Della nostra ritrovata complicità suppongo…- dissi io per chiarire la posizione.. –Michael pensa che dietro l’amicizia di Ale ci sia dell’altro e che lui non sia sincero con me, che forse si stia approfittando della situazione. Ed io chiaramente non la penso così…-

-Lui ci tiene molto a te Miki…- disse mia madre.. –Ma si sta comportando come un amico molto prezioso..-

-Infatti è un amico molto prezioso e il suo aiuto è importantissimo per me…-

-Ma c’è una cosa che vogliamo scoprire io e Catia…- mi dissero minacciose… -E tu ce la devi dire!!!-

Oddio, odiavo queste cose. Sbarrai impercettibilmente gli occhi, ora mi sentivo a disagio!!! Molto a disagio!!!!

-Cosa volete sapere!?!?- dissi sulla difensiva e ritraendo di un passo…

-Che cos’hai in mente per stasera? Hai fatto di tutto per toglierti dai piedi Michael!- mi dissero…

-Ah ah ah…- dissi io accennando dei no con il capo… -Lo saprete questa sera, ho una sorpresa…o meglio, ho bisogno di scaricare la tensione dell’ultimo periodo e ho un’idea per passare inosservata….- beh, forse non sarei passata inosservata ma se non altro, non mi avrebbero riconosciuta!

Detto questo ritornai in camera mia e cominciai a studiare per l’esame di sbarramento all’università. Ripassai tutto quello che avevo studiato la settimana precedente e mi resi conto che avevo davvero studiato moltissimo. Il pomeriggio era passato in fretta e ora si trattava di passare alla seconda parte della giornata.

Entrai di soppiatto nel negozio di Sonia ed ero agitatissima…

-Eccola qui la nostra bambola super-sexi…- disse la donna venendomi incontro materna… -Sei pronta!?!?-

-Per niente!!- dissi con una smorfia.. –Ma ho voluto la bicicletta!? Ora pedalo…!!-

-Miki, stai tranquilla, non ti riconosceranno!!- disse… -Tu solitamente non hai un look così appariscente e quindi nessuno potrà risalire a te…-

-Hai ragione, ma sono in ansia lo stesso. E se facessi qualche casino!?!? Sai sarebbe tipico di me…!!- dissi scoraggiata…

-Non preoccuparti, il travestimento ti darà una forza e uno spirito che non avrai mai avuto…- mi disse…

La guardai perplessa e la vidi che cominciava a preparare tutto con meticolosa cura.

-Vieni Miki immergi qui le mani…- mi disse mentre mi sedevo e mi aggiustava il viso in modo che potesse lavorare senza fatica…

-Scusami Sonia, ma le mie mani cosa c’entrano!?!?-

-Ma come? Ti metterò lo smalto stasera Miki!!!-

-Oh…no! Odio lo smalto, soprattutto quello troppo appariscente….-

-Tranquilla. Niente di eccessivo…- disse… -Però un bel french ci sta no!?!? Unghia con smalto trasparente e una lunetta bianca alla fine…-

-beh, non mi spiace come idea!- dissi sorridendo..

-E allora tesoro…affidati a me…!!- detto questo mi rilassai mentre lei si affaccendava sul mio viso, sulle mani e sui piedi..

Mi abbandonai e pensai a quanto avrei voluto, che quella sera, Yuri potesse assistere a una mia piccola follia tanto per provare un pò di adrenalina. Lui mi aveva sempre detto, che ogni tanto, una piccola pazzia, non troppo incosciente, faceva bene.

Io non ne avevo mai fatte ed ora che mi ritrovavo senza il suo punto di riferimento, di cose sconsiderate ne avevo fatte tante, troppe!

Mi sembrava di essere ad una seduta spiritica, Sonia lavorava con devozione ed impegno e mi  chiedevo se il risultato sarebbe stato così soddisfacente come lei mi voleva far credere. In realtà, più che pensare che sarei diventata una bomba sexi, avevo l’impressione che sarei stata un piccolo pagliaccio travestito da donna seducente e questo mi metteva abbastanza a disagio.

-Ehi Miki, ho finito! Dopo un’ora e mezza di intenso lavoro il mio capolavoro è terminato…-

Mi alzai lentamente, temevo di vedere la mia figura riflessa sullo specchio. Capolavoro!?!? Se non mi fossi piaciuta cosa dovevo fare!!?? E poi io odiavo i ceroni. Oddio, perché mi ero cacciata in quella storia!!!Presi un bel respiro e quando mi voltai per guardarmi, qualcosa mi fece pensare che avevo sbagliato specchio, perché quella ragazza, leggermente truccata e veramente bella, non riuscivo a capacitarmi che fossi io. Mi toccai il viso per capire se era possibile che quella che vedevo, era realmente Miki! Si ero io ed ero scioccata…

-Allora!?!? Che ne dici!?!?-

-Che sei una maga!!!- dissi io come in preda alle convulsioni…

-Ah no…il merito è tutto di questo bel viso fine Miki. Ricordati che tu hai il trucco solo per valorizzare i tuoi occhi e se tu sottolinei la bellezza di una parte di te stessa, il risultato è che hai l’impressione di essere più bella in tutto. Ma credimi, faresti stragi di cuori anche senza make up…- disse lei tenera…

-Troppo buona…- dissi io accigliandomi un pò..

-Ho detto qualcosa di sbagliato!?- mi chiese con timore..

-No niente…- dissi osservandomi… -Ma la bellezza non basta a tenere con te qualcuno..-

-Tu puoi avere chiunque tu voglia Miki e sei così giovane…-

-Già…- dissi sconsolata… -Ma l’unico uomo che volevo mi ha lasciato. Ora posso scegliere tra tanti altri…no!?!? Ma non mi interessa…-

-Mi spiace, non volevo mettere il dito nella piaga…- disse lei avvicinandosi..

-Scherzi!?!? Non potevi saperlo..- feci scorrere la mano sul braccio.. –è per questo che ho deciso di fare questa pazzia, ho troppa adrenalina da scaricare…-cercai di raccogliere le idee, non era il momento di barricarmi nel dolore quindi sorrisi…

- Scusa, non so nemmeno perché ti sto raccontando tutto questo..- dissi confusa..

-Non ti preoccupare, ma ricordati che stasera è la tua serata Miki…- mi disse accarezzandomi il capo… -La vita può portarti via tutto, anche le persone che ami. Ma non devi abbatterti, vale sempre la pena di ricominciare, perché forse la vita ha in serbo per noi nuove sorprese, nuovi amori…- e subito la mia mente, inconsciamente mi portò il viso di Ale…

-Io non lo so…- dissi ora completamente con la testa in confusione…

-Miki, se c’è qualcuno che ti attrae, non averne paura. Prova ad avvicinarti, mettendo in chiaro le cose, ma distrarti ti farebbe bene…- mi disse facendomi l’occhiolino… 

Ripercorsi la strada di casa completamente in panico. Cosa stavo facendo cavolo!?! Ale…stavo pensando cose assurde. Quando Sonia mi parlava, io avevo pensato a lui! Possibile che mi sentissi attratta da lui, anche se amavo un altro!?!? Io amavo Yuri, però non potevo nemmeno negare che Ale era incredibilmente bello. Ma questo per me non significava nulla, perché io non ero pronta per ricominciare con qualcuno affianco. Avevo bisogno di tempo.

Appena arrivai a casa cominciai a mettere sul letto tutto quello che mi serviva per prepararmi, poi presi il foulard che avevo sulla scrivania e lo portai vicino al viso, sentendone l’aroma che aveva.

“Miki…se c’è qualcuno che ti attrae, non averne paura.. Prova ad avvicinarti, mettendo in chiaro le cose.. Ma distrarti ti farebbe bene…”

Quindi cominciai a indossare poco alla volta gli indumenti che avevo preparato sul letto. Come un rito cominciai con il vestito, mi ero messa il completo intimo nero che mi aveva regalato mia madre, semplice e carino, pensavo che era una buona occasione per inaugurarlo, poi dava anche una bella forma al mio seno poco tonico, dovuto ai chili che avevo perso la settimana precedente. Poi indossai le scarpe, lucenti, bellissime! Cominciavo a sentire nascere dentro di me un’altra persona, che acquistava coraggio, anche un pò d’audacia. Forse Sonia aveva ragione quando diceva che una maschera poteva aiutare a fare venire fuori una parte di me sconosciuta, mi sentivo sexi, avevo voglia di tirare fuori quella sensualità che forse non avevo mai dimostrato. Volevo vedere, se ero ancora in grado di rendere curioso di me, un uomo. Dopo che lui mi aveva lasciato non mi sentivo più come una donna che potesse piacere, la mia autostima era crollata vertiginosamente, avevo bisogno di credere anche in me stessa, forse questa sarebbe stata l’occasione giusta.

Mi ravvivai i capelli con le mani, una volta che mi sarei liberata dalla parrucca per rivelare la mia identità sarebbero stati comunque a posto grazie alla capigliatura riccia. Prima di essa però indossai la maschera, come previsto lasciava intravedere perfettamente gli occhi e il risultato era stupefacente, il luccichio della maschera metteva ancora di più in risalto le mie iridi, oggi ancor più chiare del solito. Infine raccolsi i capelli alla bene meglio per nasconderli sotto la parrucca e poi la aggiustai, finché il risultato non fu perfetto…

Mi appuntai con un piccolo nodino, facile da sciogliere, il foulard che Ale mi aveva regalato, sarebbe così che mi sarei rivelata, ma solo a lui. Nessuno fino all’ultimo avrebbe capito chi si nascondeva dietro a quella parrucca, mi misi solo un piccolo braccialetto con i ciondoli e gli orecchini, che anche loro brillavano un poco, grazie al punto luce.

Perfetto, ora dovevo solo guardarmi allo specchio…

Mio dio!!! Ero così diversa! Io non ero mai stata così! 

Adesso sarei scesa dalla mia famiglia, chissà…magari avrebbero deciso di scortarmi fino in discoteca e la cosa mi fece ridere di gusto.

Scesi a poco a poco le scale, attenta a non arrotolarmi per i gradini, sarebbe stata davvero una tristezza, in salotto tutti stavano zitti. Aspettavano solo che entrassi. Se conoscevo bene le mie due mamme, sapevo che avrebbero riferito ai miei due papà che avevo in mente qualcosa e in quel momento realizzai che probabilmente Jin e Yuogi avrebbero potuto chiudermi a chiave in camera mia. Non uno, ma due padri gelosi… Fantastico!!! Forse avevo capito da chi l’avesse preso quell’istinto protettivo Yuri, Yuogi era anche più scrupoloso di mio padre a volte.

Ormai mi sentivano dietro la porta, lo sapevo perché non sentivo volare una mosca.

-Eddai Miki…cosa aspetti!?!?!- disse Yuogi…

-Vuoi far venire mattino cara?- disse mamma…

-Beh così però non l’incoraggiate molto…- disse mio padre…

-Dai tesoro vieni…- disse Catia.. –Sono certa che come sempre sarai stupenda..- quello che a me interessava erano i loro sguardi…

Avrei deciso da quelli se era il caso di mettere in atto la mia piccola commedia o se fossi stata semplicemente ridicola! Alla fine presi coraggio, feci un grosso respiro e mi incamminai nel salotto dove tutti mi stavano aspettando..

Quello che vidi, forse era quello che mi aspettavo. Quattro visi con la bocca aperta, incapaci di dire una sola parola! Sentii solo mio padre e Yuogi dire assieme questa frase…

-Oh mio dio!!!- si avvicinarono a me guardandomi affascinati…

-Se stasera ti avessimo incontrato in discoteca, avresti rischiato la corte da due vecchietti!!!- mi disse Jin mettendomi un braccio sulle spalle..

-Miki…sei assolutamente una bomba stasera…- disse Catia…

-Per me è solo un gioco, non voglio che mi riconoscano, in modo da potermi scatenare senza sentirmi a disagio…- dissi entusiasta del risultato…

-Fallo finché puoi Miki…- disse mia madre.. –Hai avuto un’idea originale e credo che stasera in molti ti vorranno vicino! Ma così, farai ingelosire Ale…-

-Ale…- dissi io.. –Che c’entra?- ero confusa, non dovevo pensare a lui in modo diverso da come avevo fatto finora…

-A questo mondo, non può esserci qualcuno di tanto pazzo da non accorgersi di quanto sei meravigliosa…- mi disse Yuogi guardandomi e sorridendomi…

-Voi siete di parte…- dissi abbracciandoli… -Non vale…-

-Proprio perché siamo la tua famiglia, vale ancora di più! Perché riconosciamo il tuo valore obiettivamente..-

-Voi mi vedreste perfetta anche se avessi tre occhi..- dissi io… -Ma vi voglio bene e non sapete quanto sia importante per me avervi accanto!!- e un velo mi coprì gli occhi…

-Ora…dovresti andare no!?!?- mi disse mamma stampandomi un bacio sulla guancia.. –Sei bellissima amore mio!!!- e detto questo uscii di casa mentre loro mi vedevano sparire dalla loro vista…

Le strade erano quasi deserte, cominciarono ad affollarsi solo nei pressi della discoteca e gli sguardi dei ragazzi, quella sera, erano tutti per me. Mi sentii in imbarazzo per quelle occhiate quasi fameliche, ma non ero lì per dedicarmi alla conquista, il mio scopo era ben altro. Seguivo la mia meta, senza prestare troppa attenzione a tutti quei curiosi che cercavano di avvicinarsi per parlarmi, finalmente arrivai dinanzi alla discoteca e i ragazzi che erano fuori vedendomi si lasciarono andare ad esclamazioni e vocii.

-Ma chi è!?!?-

-Cavolo che schianto!-

-Non l’ho mai vista qui!!!!-

Aprirono un varco tra la folla, lasciarono una piccola passerella tra la gente dove potessi passare. Vedevo molti di loro, estrarre telefonini e macchine fotografiche per scattare una foto mentre passavo e pensai che a quanto pare il mio travestimento aveva avuto successo, ma non vi prestai molta attenzione. Attraversai quella piccola folla e quella fu la mia entrata trionfale. Forse quel strano batticuore che avevo sentito non l’avrei dimenticato tanto facilmente… 

 

Dov’è Miki!?!? Le sale erano già abbastanza affollate, ma lei, con il suo sguardo rasserenante, non era ancora arrivata. Oggi non l’avevo ancora vista e mi era mancata un sacco!

Mi guardai attorno, senza vederla tra la folla e i ragazzi cominciavano ad accalcarsi intorno alla pista per scatenarsi a ritmo di musica assordante.  C’era un sacco di gente e tutti erano ormai nella fase scatenamento senza freni, Michael cercava già qualche probabile vittima con cui poter dimenticare il suo amore non corrisposto per Miki e se fossi stato anche io più furbo, mi sarei dovuto affaccendare per lo stesso motivo. Ma la stavo aspettando e mi chiedevo quanto sarebbe stata bella anche in quella occasione, molti ragazzi erano in fermento, in agitazione e non capivo che fosse successo di tanto eclatante da provocare quella confusione.

Parlavano di una ragazza bellissima e molto sexi che era appena arrivata e il pensiero che si trattasse di Miki mi fece subito indispettire. Sapevo che quella sera, la mia gelosia sarebbe stata messa a dura prova, Miki era molto bella e corteggiata, molti di quei ragazzi probabilmente sarebbero avvicinati per provarci.

Ma non avevo certo il potere di allontanarli, lei non era la mia donna!!

Pensai che prima o poi qualcuno sarebbe entrato nella mia vita, ma quell’amore, quello che sentivo per lei, in qualche modo, sarebbe sempre rimasto in un angolo del mio cuore chiuso a chiave, perché il primo amore è quello che ti fa volare e sentire leggero come pochi e io avevo amato profondamente Miki!

Mi risveglia da quei pensieri e sentii intorno a me un brusio di ragazzi e ragazze che esclamavano e si confrontavano a vicenda rimanendo a bocca aperta. Erano tutti incantati, ammaliati da qualcosa che non potevo vedere. I miei amici si erano già avvicinati e quando lo feci anche io, la visione di quella ragazza mi fece dimenticare Miki per un bel pò di tempo.

Parrucca rossa, labbra rosse, maschera brillante che le copriva gli occhi e li metteva in risalto, vestito corto aperto sulla schiena, tacco vertiginoso. Non era assolutamente volgare, perché la sua camminata era morbida e flessuosa, era molto elegante e fine, un portamento invidiabile. Non aveva molti gioielli, ma quelli che indossava erano semplici e la rendevano ancor più affascinante.

Mi ricordava lei…assurdo vero?! Vedevo Miki e la sua bellezza ovunque, ero così innamorato di lei! Quella camminata così elegante me la richiamava alla mente, tra la folla si era aperto un varco, in cui lei si era introdotta, passando davanti a me e ai miei amici, il suo vestito aderente e corto, metteva in risalto tutta la sua figura che era estremamente aggraziata. Aveva delle forme generose e ben proporzionate, era assolutamente meravigliosa, sensuale al punto giusto, senza sfociare in eccessività o in volgarità. Tutti i ragazzi erano ammutoliti, la guardavano avanzare senza commentare, come facevano sempre, potevano solo ammirarla e invidiare chi stava accanto a quel piccolo ma grande capolavoro della natura. Tutti quanti la guardammo salire sulla pista, dove alcuni ragazzi che ballavano ancora non si erano accorti della sua presenza, i tacchi, invece di renderla impacciata , le donavano eleganza e grazia, era proprio vero che si poteva indossare qualsiasi indumento, anche il più audace, senza risultare troppo spregiudicate se sapevi portarlo con leggiadria. Sembrava una farfalla che danzava in tutta la sua finezza. Ci eravamo tutti avvicinati alla pista, ci trovammo proprio a pochi passi da lei e la osservavamo muoversi delicatamente.

La musica aveva inizialmente un sottofondo musicale, quando cominciammo a sentire una voce intonare delle piccole strofe di accompagnamento alle note,  “Lalairarara lalairarara lairara lairara  lairalalla….”

La vedemmo piegarsi leggermene in avanti, percorrendo le sue gambe senza toccarle per poi voltarsi verso di noi, portandosi le mani di fianco al volto e facendo muovere leggermente i capelli, che per qualche secondo si scostarono dal suo collo. Sprizzava sensualità da tutti i pori, nonostante i suoi movimenti fossero semplici e delicati, aveva spostato le sue mani, percorrendo la parte  superiore del suo busto e poi aveva allungato le sue braccia in avanti facendo leggermente ondeggiare i suoi fianchi. I ragazzi a fianco a lei, si erano avvicinati e ora le ballavano vicino.

Lei non si era accostata e riportando le mani lungo la sua figura, aveva fatto un giro su se stessa, con i capelli, che nel movimento ondeggiavano anch’essi a ritmo di musica, le sue gambe ondeggiano, mentre le sue braccia percorrono un poco le sue cosce, la sua vita, si sfiora i capelli e tutti in sala impazziscono. Continua a muoversi sensuale e delicata mentre le sue braccia si protraggono verso il cielo, uno dei ragazzi le prende una mano e la fa volteggiare su se stessa, ora i suoi movimenti sono più veloci e audaci, porta in avanti le braccia, per ritirarle verso il suo viso.

In quell’istante riesco a intravedere che a un polso ha legato qualcosa, ma non riesco a capire cosa perché appena lo vedo, lei si gira dandomi la spalle, come per impedire di farmi vedere.

Ondeggiando con il bacino, si era portata le braccia al collo, per poi alzarle lentamente mentre i capelli scivolano nuovamente sulle spalle.

Spesso accompagnava nei  movimenti sexi del suo corpo le braccia, che percorrevano il suo busto mettendone in risalto ancora di più il fascino. Improvvisamente una ragazza mi si era avvicinata,  mi fissava incuriosita ma ero talmente concentrato su quella creatura misteriosa che non mi accorsi nemmeno della sua presenza.

Pochi semplici gesti, mi avevano fatto nascere una incredibile voglia di avvicinarmi e di conoscere i suoi segreti.

Spesso quando si voltava dalla mia parte, i suoi occhi mi cercavano e dopo pochi istanti mi toglieva l’accesso al suo sguardo, quasi per paura che dentro a quegli occhi, trovassi un’emozione o una verità che mi rivelasse qualcosa di lei.

-Ehi…ciao!!- mi disse quella ragazza che si era avvicinata  qualche istante fa..

-Ciao…- dissi appena voltandomi per cortesia..

-Mi chiamo Manuela.. Tu!?!?-

-Alessandro..- continuavo a osservare quella ragazza che ora si stava ravvivando i capelli e in ogni gesto che faceva sembrava sempre più bella..

-Ma mi ascolti!?!?- disse lei risentita…

Forse mi aveva detto qualcosa, ma io proprio non avevo sentito…

-EH!?!? Scusami è che non sono abituato a tutto questo casino..- dissi per giustificare…

Poi il mio cuore all’improvviso cominciò a pompare più sangue, la ragazza con la parrucca, si stava avvicinando a me con quella camminata super sexi, mi aveva messo una mano sulla spalla, facendo un giro intorno a me. Quando me la ritrovai di fronte, i suoi occhi mi osservarono e rimasi confuso, perché solo le iridi di una persona avevano quel potere su di me. Le guardavo e la mia mente si svuotava!

In quel momento, guardando i suoi occhi mi venne in mente Miki, non era ancora arrivata e quella ragazza aveva i suoi occhi! Si i suoi inconfondibili e seducenti occhi da cerbiatta! Sentii un tuffo al cuore, ma mentre cercavo di capire cosa mi stessero dicendo quelle iridi, lei si voltò di scatto facendo un giro su se stessa e come sempre mi aveva privato della chiave di lettura più importante in quel momento. Quando si era rigirata per osservarmi, le sue braccia erano dietro alla schiena e le mani nascoste trai capelli. Ero inebriato dai suoi movimenti flessuosi e la sua bocca finalmente si aprì in quel sorriso che tanto amavo. Era davvero lei?! Era davvero possibile che quella creatura perfetta fosse proprio la donna che amavo!? Possibile che dietro quella bomba sexi, si nascondesse la mia dolce e adorabile Miki!?!?

Quando le sue mani si liberarono dai capelli, mi offrì qualcosa e me lo porse sorridendo, con quella bocca rossa, suadente e tentatrice. Finalmente risvegliatomi dall’incanto del suo sorriso, presi con la mano quello che lei mi porgeva e in un attimo, il cuore, prese a battermi come impazzito dall’emozione. Batteva aritmicamente, irregolare e i miei occhi sgranati si posarono su lei, sulla sua mano e sul suo polso, dove era adagiato quel braccialetto con i ciondoli che tante volte le avevo visto indossare. Era il suo preferito, un regalo di Meiko, che lei indossava con devozione!

Il foulard che avevo in mano, lo avevo donato a Miki la sera precedente e ora era di nuovo tra le mie mani. Profumava di lei, della sua dolcezza, della sua tenerezza! La guardai come forse non l’avevo mai guardata, perché in quel momento la desideravo come non l’avevo mai voluta. Portai il foulard vicino al viso e mi lasciai inebriare dal suo profumo travolgente, poi le sorrisi come riuscivo a fare solo con lei.

Lei ora sicura che avessi capito, mi aveva guardato felice e vedevo i suoi bellissimi occhi brillare di emozione, erano quasi lucidi da quanto erano lucenti e la vidi allontanarsi senza mai lasciare il mio sguardo un secondo.

-La conosci!?!?- mi chiese Meiko curiosa..

Possibile che non l’avesse riconosciuta!?!? Beh, pensai che forse Miki, con quel travestimento, volesse far rimanere la sua identità segreta, ma allo stesso tempo aveva organizzato tutto in modo che io la riconoscessi. E pensai che quella sera, forse, voleva ballare per me…

-In un certo senso si…- dissi..

Ovviamente Meiko non aveva capito la mia risposta ma guardava con curiosità quella ragazza. Forse anche lei qualcosa aveva capito…

Miki ora sorrideva apertamente quando mi guardava, anche se rimaneva avvolta nel mistero,

non era la stessa ragazza che conoscevo, rifletteva sempre dolcezza e tenerezza, ma era più audace e la sua sensualità finalmente traspariva in tutta la sua potenza. I movimenti ondeggianti delle sue anche la rendevano affascinante e per la prima volta l’avevo vista al culmine del suo fascino di donna. Mi aveva sedotto ed io ero cascato, perché non riuscivo a smettere di guardarla, a togliergli gli occhi di dosso. Come tutti del resto!

Ma la cosa non mi infastidiva, perché vedevo chiaramente che lei non era lì per fare stragi di cuore, lo capivo perché non rispondeva alle attenzioni dei ragazzi che si avvicinavano per reclamare la sua considerazione. Lei ballava, lasciando andare la tensione che all’inizio l’attanagliava, i suoi movimenti erano diventati a poco a poco più fluidi, benché fosse terribilmente meravigliosa, il suo intento era solo quello di divertirsi senza pensare. Da quando si era avvicinata a me, i nostri occhi non si erano lasciati per un solo momento. Sentivo che era lì per me, come io ero lì per lei.

La guardai mentre cantava quelle parole incomprensibili della canzone e quello la rendeva travolgente perché la sua bocca, sottolineata dal rossetto sembrava una ciliegia, che aspettava solo di essere finalmente baciata. I ragazzi erano diventati decisamente un pò troppo invadenti, la cosa mi diede fastidio,  forse lei interpretando la mia smorfia, si voltò verso di loro e con un gesto dolce ma deciso, mise la mano sul torace di uno e lo spinse delicatamente via. Lui stette al gioco e continuò a ballargli a distanza facendogli chiaramente capire che l’avrebbe mangiata volentieri!

Quando la canzone terminò, lei fece il giro della pista e scese dal lato opposto da dove mi trovavo, mi rivolse una sguardo intenso e io la seguii, lei sorrideva e capii che probabilmente era quello che voleva.

Seguivo la sua camminata elegante e travolgente, mi resi conto che mi piaceva sempre di più. Mi aveva adescato, era quello che avevo percepito e la cosa mi era piaciuta molto. Quel gioco, era sicuramente suo, ma in un certo senso io mi ci sentivo dentro e mi ritrovavo impigliato nella sua rete. Si era appoggiata al bancone del bar e vedevo che tutti i ragazzi che erano lì intorno, si facevano coraggio per avvicinarsi.

Quando notai uno di loro, il più convinto di tutti, avvicinarsi con aria famelica, mi convinsi e lo bloccai a metà strada, guai a lui se si accostava ancora un pò a lei …

-No amico…- dissi con aria prepotente… -Sei arrivato troppo tardi!- quello l’avevo visto anche prima vicino alla pista da ballo..

Aveva donato a me il foulard, quindi il diritto di avvicinarla era mio e poi non avrei permesso a nessuno di corteggiarla, non quella sera!  

-Questo l’ha donato a me…- dissi mostrandogli il foulard… -Quindi fatti da parte…- e detto questo la raggiunsi, mi sedetti affianco a lei e la guardai mentre un sorriso provocatore le attraversava le labbra.

Poi aveva iniziato a tormentarsi il labbro inferiore con i denti e la riconobbi del tutto…

-Ci conosciamo…!?!?- dissi per rendere il gioco ancor più interessante…

Lei mi guardò con sguardo intenso, trafiggendomi con quegli occhi luminosi e sorrise stregandomi..

-Non direi…- disse lei facendo finta di non cedere alla mia corte…

-A no!?!?- dissi io… -Questo!?!?- e così gli misi il foulard vicino alla mano..

-Era solo un gioco. Sembravi in difficoltà con la ragazza che ci stava provando…-

-O forse ero solo in difficoltà per un altro motivo…- dissi provocatorio…

-Ah si?- dissi lei facendo finta di nulla… -E per quale motivo!?!?-

Non ero disposto a dirgli che ero completamente in balia della sua opera di seduzione…

-Mi imbarazzo quando qualcuno ci prova. Ma mi piaceva molto quella ragazza…- dissi bevendo la tequila che avevo davanti…

-Bene…- disse lei guardandomi seria e alzandosi dallo sgabello.. –Ora devo andare…- ma non le lasciai il tempo di andarsene che le presi il braccio e avvicinai le labbra all’orecchio…

-Ma tu eri incredibilmente sexy e stasera mi hai fatto impazzire…- gli dissi sincero, con voce roca..

Forse era sbagliato, ma l’avevo desiderata talmente tanto che volevo almeno dargli atto che era meravigliosa quella sera. Lei mi aveva guardato smarrita e l’intensità della mia voce, l’aveva fatta arrossire, poi in difficoltà aveva sorriso leggermente e io l’avevo pregata silenziosamente di rimanere con me, perché non c’era altra donna, al momento, con cui io desiderassi restare! Non si era opposta al mio desiderio silenzioso e si era seduta nuovamente accanto a me…

-Come mai mi hai fatto sedere di nuovo con te!?!?- mi chiese reggendo il gioco…

-Perché voglio essere invidiato da tutti i presenti e pure desiderato da tutte queste belle ragazze…- dissi mentendo… Lei aveva fatto una piccola smorfia di disapprovazione e disse..

-Non mi piacciono i tipi montati come te…- disse… -Se vuoi i tuoi cinque minuti di notorietà, vatti a cercare qualche ragazza super sexi che sia disposta a darti ciò che vuoi, ma con me non attacca…-

-Ma se io volessi stare solo con te, impedendo che qualcuno si avvicini!?!?-

-Quanto sei possessivo! E pensare che ci siamo appena conosciuti…- disse lei perforandomi con lo sguardo…

-Volevi sedurmi o cosa?- dissi io sorridendo…

-Io sedurti!?!?- disse lei cercando di rimanere impassibile, ma Miki la conoscevo e vedersi colorare le sue guance, mi fece capire che avevo indovinato le sue intenzioni… -Volevo ballare e l’ho fatto, non volevo sedurre nessuno io!!! Se poi è passato quel messaggio…è stato solo un caso!!!-

-Peccato, perché sono poche le persone che avrebbero il potere di farlo…- dissi io provocandola, in realtà era solo lei che mi faceva quell’effetto devastante…

-Ah si!?!?!- disse lei cogliendo la provocazione… -Sei davvero un tipo sicuro di te stesso!-

-Forse, ma non sono nemmeno come questi quattro cretini che non sanno nemmeno cosa vogliono…- dissi io guardandomi intorno…

-Ma davvero?- esclamò sorpresa… -Non è che ti senti inferiore!?!? Forse è solo che sei geloso!!- disse lei guardandomi di soppiatto…

-Io geloso!?!?- dissi… -Di te!?!? Assolutamente no, non lo sarei nemmeno se ci provassi con mezza discoteca…- mi resi conto solo in quel momento della cretinata che avevo detto..

Realizzai che, probabilmente, aveva colto lo sguardo di disapprovazione quando quei ragazzi si erano avvicinati a lei per ballare…

-Che c’è Alessandro!?!?- disse lei guardandomi con una smorfia e avvicinandosi a me… -C’è qualcosa che non va?-  

E la vidi accostarsi alla prima pista disponibile, mettendosi a ballare. Tutti i ragazzi a poco a poco si avvicinarono e lei senza guardarmi si era affiancata a uno di loro e ci danzava insieme. Non faceva nulla di male o di volgare, ma ogni piccolo movimento era talmente affascinante che tutti la guardavano inebriati ed io bruciavo dalla gelosia!

Il ragazzo si era avvicinato a lei e le aveva toccato la vita per condurla in un passo di danza, lei si era poi leggermente allontanata, si era presa con le mani la testa e ondeggiava leggermente col bacino. Quando un altro ragazzo cercò di avvicinarsi, mi alzai dal posto e in un attimo la attirai a me, mentre lei si muoveva ancora danzando, vicino al mio corpo. La segui nella danza poi le dissi..

-Hai deciso di farmi morire dalla gelosia stasera?- dissi secco e irritato…

-No…- disse lei calma.. –Sei tu che hai detto che non eri geloso! E comunque…stasera ho ballato solo per te…- la vidi arrossire leggermente e guardarmi con quegli occhi dolci e fiduciosi…

L’avevo abbracciata un sacco di volte, ma questa volta era diverso. Sapevo che amava Yuri, eppure quel momento avevo l’impressione che lo volessi io quanto lei. La tenni stretta a me ancora, senza che lei sentisse la necessità di staccarsi da me, vedevo Michael e Ghinta verdi di rabbia, perché si chiedevano come potessi fare una cosa del genere a Miki, inconsapevoli che stasera la nostra amica aveva deciso di tendermi una trappola per farmi impazzire dalla gelosia.

-Si chiedono dove sei finita..- dissi sussurrandole all’orecchio…

-Lo so, ma se volevo passare inosservata non potevo rivelarmi anche a loro e poi così è stato più divertente…- mi disse arrossendo..

-Io non ti ho mai visto tanto sexi come stasera…- dissi sorridendo.. –Per un attimo l’istinto dell’uomo ha avuto il sopravvento…- ma la verità era, che ancora ero in balia di quella magnifica tentazione…

Senza rendermene conto mi ero avvicinato al suo viso, o forse, semplicemente, era anche lei, che si era impercettibilmente mossa in direzione delle mie labbra. Per qualche istante rimasi a osservarla, i suoi occhi, le sue labbra, ogni cosa era così familiare e attraente, Miki era diventata una donna splendida. L’adolescenza era passata, ormai anche il suo corpo era cambiato vistosamente eppure per me, rimaneva quella ragazza che aveva bisogno di protezione. Quell’atmosfera di attrazione tra di noi, a questo punto era diventata ancora più evidente, le sue guance, colorate di un imbarazzo tenerissimo, mi rendevano ancora più desideroso di stringerla a me e finalmente di fare quello che avevo sempre desiderato. Avevo già baciato le sue labbra, quel giorno l’avevo fatto contro il suo volere, ma era stato il bacio che aveva tormentato la mia esistenza fino a quel momento. Sapeva di fragola, dolce e fresca!

Avrei tanto voluto sapere, se la dolcezza della sua innocenza, era rimasta ancora intatta a distanza di più di un anno, ora che la stringevo a me, sentivo che il desiderio e il trasporto che avevo sempre avuto per lei, era rimasto intatto e profondamente radicato dentro di me. Anche in quel momento però, che lei sembrava desiderare quel bacio quanto me, non riuscivo a decidermi sul da farsi.

Avrei voluto prendere il suo viso e trascinarlo accanto al mio, respirare affianco alla sua bocca e poi baciarla delicatamente, avrei davvero voluto che capisse cosa mi si agitava dentro ogni volta che l’avevo affianco, volevo farle comprendere che io non l’avrei mai lasciata, che mi era impossibile starle lontano, perché ero semplicemente pazzo di lei. Lo ero sempre stato! Talmente folle da sfidare qualsiasi cosa pur di averla, avevo anche rischiato di farmi odiare da lei per farle capire che l’amavo. Fortunatamente, ora, Alessandro del passato non c’era più, ero diventato un uomo diverso grazie a lei e avevo capito che la cosa davvero importante era prendere in considerazione anche i sentimenti altrui oltre che i propri. Stavo per avvicinarmi quando qualcuno, strattonandomi mi prese per la giacca…

-Alessandro che fai?- mi disse Michael guardandomi di sbieco…

-Non ti devo alcuna spiegazione e poi non capisco perché ti alteri tanto visto che sono libero…- dissi freddo…

-Ma come? Non eri tu che mi hai apertamente detto che ami ancora Miki? Sei disgustoso…-

-Senti, mi hai scocciato Mike! Non ficcare il naso in cose che non ti riguardano…- dissi voltandomi verso Miki…

Ma, con mia profonda disapprovazione mi resi conto che lei non era più lì accanto a me. La cercai con lo sguardo fin dove i miei occhi potessero spingersi, ma le luci, la penombra rendevano il gioco assai complesso. Feci qualche passo verso le altre piste, poi mi sembrò di scorgere la sua figura, sexi e aggraziata dietro un pilastro, nella penombra della discoteca, era un punto assai buio e poco frequentato. Non sapevo bene come comportarmi, ma se questo era un gioco architettato da Miki, perché non divertirsi fino in fondo?

Potei distinguere il suo viso sorridente da dietro il pilastro e a quel punto ebbi la conferma che mi stava aspettando, quando mi vide, scomparve fuggendo via, addentrandosi sempre di più nel buio e mi resi conto che era una specie di corridoio nella penombra, dove avrei potuto vedere Miki ma non distinguerla nettamente. Comincia ad avanzare lentamente nel buio controllando da una parte all’altra, sentii un risolino trattenuto quasi affianco a me e a quel punto tornai indietro cercando di fare meno rumore possibile.

All’improvviso sentii qualcuno sbattere contro il mio petto…

-A quanto pare…mi hai trovata…- disse lei sorridendo e appoggiando il suo viso sul mio petto..

Alzai il suo dolce visino con un mio dito e la guardai teneramente, mentre le sue gote rosee diventavano più colorate. Aveva spalancato quei suoi occhioni da cerbiatto e mi osservava…

-Credo che ti avrei trovata tra mille persone Miki. Ti ho sempre disperatamente cercata, commettendo un sacco di errori…ma…ora ti prometto che non sbaglierò più con te…- e in quell’istante non so cosa avrei dato per baciarla e sentirla mia almeno una volta nella vita…

Quello che mi stupì però, fu la sua reazione. I suoi occhi erano lucidi, piegati in una smorfia di sofferenza che non capivo. All’improvviso, portò le sue braccia al mio collo, avvolgendolo, ora potevo vedere chiaramente, in tutti i dettagli, il suo meraviglioso viso che era a un centimetro dal mio. Poi poco alla volta si avvicinò al mio volto, appoggiando le sue labbra sulle mie.

Rimasi completamente interdetto dalla piega che aveva preso la situazione. Sentii salire all’angolo dei miei occhi le lacrime, quante volte avevo desiderato questo momento, sentire il gusto della sua bocca sulla mia. Era un bacio leggero e discreto, ma sentii scorrermi sul viso quelle piccole gocce salate e a questo punto con un braccio, avvolsi la sua vita e con l’altro portai la mano tra i suoi capelli attirandola verso di me. Lei non si era scostata da quell’abbraccio e pensai che probabilmente, si era resa conto dell’attrazione che tra noi inconsciamente si era sempre creata. Sentivo le sue labbra dolci e formose ricambiare il mio bacio, finalmente sentivo che lei lo voleva almeno quanto me.  Era come una scossa, sentivo le sue mani stringersi e riaprendo gli occhi trovai le sue iridi che mi cercavano disperatamente. Quando ci staccammo per riprendere fiato, appoggiai la mia fronte sulla sua e lei posò inerme le sue mani sul mio petto…

-Sembri così indifesa, non sei cambiata in questo…-

-Mi sento protetta… disse abbozzando un sorriso ma soffriva, ne ero certo..

-Perché…questo travestimento…-

La sentii arrossire violentemente…

-Volevo sentirmi libera mi scaricare la tensione senza essere riconosciuta…-

-Volevi sedurmi?-

Lei abbassò lo sguardo, violentemente imporporato, ma a me piaceva troppo il suo viso quando era imbarazzata. Con entrambe le mani presi il suo volto e lo riportai alla mia vista…

-Io….- disse senza riuscire a proseguire…

-Stasera mi hai fatto perdere letteralmente la testa ma…- dissi sinceramente… -ogni giorno hai la capacità di farmi impazzire!-

-Ale…- disse lei abbozzando un piccolo sorriso…

Mi aveva abbracciato forte e io ricambia quel gesto, speravo che comprendesse che quel bacio, si aveva avuto importanza per me, ma non sarei andato oltre alimentando false speranze. L’attrazione non bastava per stare insieme e per costruire un rapporto, ci voleva dell’altro!  Avrei aspettato, se tra noi c’era la possibilità di un futuro, magari col tempo lei avrebbe potuto amarmi!

-Forse…è meglio che mi vedano anche gli altri. Che ne pensi!?!?- mi disse ancora stretta a me…

-Si…credo di si! Ma qualcuno si arrabbierà molto sai…-  dissi…

-Ma come? Non ti facevo così codardo…- disse lei sorridendo..

-Smettila, potrei baciarti ancora!- dissi in completa balia del suo sorriso…

Lei in risposta mi fece una carezza sulla guancia e si allontanò un poco sorridendo…

-Tra 10 minuti, al parco! Sarà lì che ci vedremo…- e nascondendosi dietro al pilastro, vedendo solo metà del suo volto, i suoi occhi e la sua bocca mi sorrisero raggianti prima di sparire nella folla della discoteca.

 Ero rimasto colpito, aveva un gusto diverso quel bacio. forse perché non lo avevo cercato io!

Cercai di individuare gli altri tra la folla, quando li trovai li avvicinai e dissi a ognuno di loro…

-Ragazzi devo parlarvi. Venite con me…- uscimmo dalla discoteca e sembravano prudenti…

-Siamo preoccupati, Miki non risponde al cellulare e non si è nemmeno presentata…- disse Steve allarmato…

-E tu ovviamente pensavi a flirtare invece di preoccuparti…-

-Smettila Michael. Tu non sai niente. Seguimi e stai zitto!- dissi scocciato.. –Comunque non dovete preoccuparvi di Miki, sta bene…- e sorrisi alla luna nascosta tra le fronde degli alberi…

-Sei sicuro che Miki stia bene? Tutta questa storia è strana. Al cellulare non risponde e non si è presentata…- disse Meiko…

-Se i suoi genitori non ci hanno chiamato, significa che è davvero tutto a posto e che come Ale ha detto, non abbiamo motivo di preoccuparci!!!- disse Steve con convinzione..

-Ma…perché siamo qui Ale…- disse Ghinta… -Allora perché non rispondi?-

-Non ti agitare…- disse una voce dietro l’albero… -Gli ho chiesto io di portarvi qui!- poi, come il più bello tra i sogni, Miki spuntò nella penombra…

Aveva mantenuto il suo travestimento, ora stava appoggiata al tronco dell’albero e come sempre era di un sensualità travolgente.

-Oddio, volevi per caso presentarci la tua amica Ale!?!?- disse William entusiasta…

-Che delusione e io che speravo di non aver bisogno di dire nulla….- disse lei chiaramente divertita…

Tutti la guardavano inebetiti, con una faccia strabiliata. Possibile che non capissero davvero che era la nostra Miki!?!??

-Ha una voce familiare…non trovate?!- disse William…

-Mi state proprio annoiando sapete…- disse lei facendo finta di addormentarsi…

-No no no, qui la vera domanda è: chi sei!!?!?!- disse Ghinta puntando il dito… -E poi, perché ti prendi gioco di no?! E soprattutto perché conosci Alessandro?-

-Volete davvero conoscere la mia identità!?!? Comunque se avreste indovinato sarebbe stato tutto molto più divertente…- disse avvicinandosi.. –Nemmeno tu hai capito chi sono!??!- proferì guardando negli occhi Meiko e sorridendo…

-Non è possibile…- Meiko la guardava con gli occhi sgranati…

-Ho messo anche qualcosa che ti avrebbe dato qualche indizio, ma a quanto pare il più sveglio è stato Alessandro…-

-No….non ci credo! Tu sei…- disse Meiko sorridendo…

Miki si affrettò ad avvicinare la sua amica e mise l’indice sulle sue labbra, sorridendo con divertimento.

-Eh no…se lo dici ora che divertimento c’è!?!!??- disse lei allontanandosi con la sua camminata sexi e inconfondibile…

Mi chiedevo come i nostri amici non si fossero resi conto che dietro quella meravigliosa gattina, in realtà si nascondesse la nostra timida e dolce Miki. Osservandola bene, mi resi conto che nonostante il travestimento, molte cose la tradivano, il suo modo di muoversi, i suoi gesti così irrequieti e turbolenti, ma incomprensibilmente affascinanti. A volte sembrava quasi goffa, ma in realtà anche in quell’aspetto riusciva a far trasparire la sua sensualità. Mi chiesi istintivamente, come avrei potuto riprodurre tutti questi suoi aspetti in una sinfonia da pianoforte, ma come sempre, mi resi conto che era davvero impossibile riprodurre qualcosa di tanto bello, che potesse essere fedele all’originale.

-Dai Meiko parla!!! Vogliamo sapere anche noi chi è…-

-Va bene…- disse lei… -Visto che siete così curiosi e da soli non ci arrivate ora scoprirete la mia identità!!-

Lei si era avvicinata all’albero da dove era comparsa, si era voltata verso di noi e la luce della luna risplendeva su di lei. Abbasso il suo capo, poi a poco a poco cominciò a rimuovere la parrucca che avvolgeva i suoi bellissimi capelli ricci. Una volta rimossa, si era ravvivata i capelli con le mani, in modo che i suoi ricci lunghissimi e  ben definiti riprendessero tono e vitalità. Quando di colpo, tirò velocemente su il capo, privato anche della maschera, nuovamente rimasi senza fiato. Tutti erano rimasti allibiti, ma ora, che rivedevo la mia Miki di sempre, mi resi conto che naturale era ancora più meravigliosa. La luce faceva risplendere tutta la sua figura e il suo viso era la cosa più bella che io avessi mai visto in tutta la mia vita…

-Miki!- dissero tutti in coro…

-No, non è possibile. Io non ci credo! La bomba sexi della discoteca non potevi essere tu!- disse Steve..

-Si dai non scherziamo…- disse Ghinta, facendo fatica a parlare…

-Dio mio, hai fatto perdere la testa a qualunque uomo la dentro…- disse William..

-Miki sei assolutamente meravigliosa. Bellissima!- le ragazze la guardavano estasiate…

-No, non ci credo che eri tu! Nemmeno se lo vedessi!- disse Michael imbronciato…

-Ah no!?!?!- disse lei in aria di sfida… -A quanto pare allora volete essere persuasi…- si avvicinò con passo felino e attraente…

Loro la guardavano attoniti mentre io, verde dalla gelosia, la vedevo “sedurli” come aveva fatto poco fa con me.

- Lalairarara lalairarara lairara lairara  lairalalla….- cominciando a canticchiare quella strofa, si era avvicinata al gruppetto incredulo…

Aveva spostato le sue mani, percorrendo la parte  superiore del suo busto e poi aveva allungato le sue braccia in avanti facendo leggermente ondeggiare i suoi fianchi. Facendo un giro su se stessa, si era avvicinata a Ghinta, l’aveva guardato negli occhi e gli aveva donato il foulard. Poi dolcemente, ondeggiando a ritmo di musica, aveva appoggiato la sua mano al petto di Michael allontanandolo, le sue braccia percorrevano i suoi fianchi, per arrivare ad agitare i capelli che si muovono in armonia con i suoi movimenti. Infine, come ultimo accorgimento, le sue braccia che si protendono verso Ghinta, si riappropria del foulard e con un giro su se stessa ritorna la nostra Miki.

-Allora sono stata abbastanza convincente!?!?!?- disse sorridendo…

-Eri bellissima e non potevi che essere tu..- disse Ghinta accarezzandogli la guancia…

Lei sorrise felice, sembrava che bastasse un gesto del suo migliore amico per renderla improvvisamente tranquilla. Tutti si erano seduti sul prato e Miki, ora finalmente libera dalla parrucca, si era appoggiata al suo migliore amico e aveva posato la testa sul suo braccio. Il rapporto che c’era tra loro non mi spaventava, Miki adorava Ghinta, nonostante la maggior parte del loro tempo la passavano litigando! Il fatto che il loro affetto non mi spaventava, non significava che non ne fossi geloso, in realtà, ero infastidito da ogni cosa la riguardasse, ero geloso di ogni uomo che l’avvicinasse e per forza di cose, specialmente di Yuri. Era il mio unico rivale, eppure il più pericoloso, perché Miki amava solo ed esclusivamente lui, con tutta se stessa!

Se un giorno si fosse innamorata di me, sapevo che il mio sarebbe comunque stato un secondo posto. Io ero perfettamente consapevole e cosciente del fatto che nel suo cuore, il primo posto, l’amore più grande e potente in assoluto che si potesse provare, era riservato a Yuri E se lei, si fosse ritrovata nella possibilità di scegliere tra me e Yuri, come sempre, io avrei perso! Ma quando avevo deciso di restare al fianco di Miki, avevo anche preso in considerazione questa possibilità, se lui fosse tornato, per me non ci sarebbe stato posto e a quel punto non avrei mai più alimentato false speranze. Anche adesso, che il mio cuore traboccava d’amore per lei, i miei desideri e i miei istinti erano tenuti bene a bada, la mia unica priorità non era confonderla, ma starle accanto sostenendola e non chiedendogli troppo. Se avessi dato ascolto ai miei sentimenti, in quel momento l’avrei presa per un braccio allontanandola da Ghinta che l’abbracciava e magari avrei anche sentito il desiderio di baciarla.

Ma…non feci nulla di tutto questo, amare significava anche rispettare i sentimenti altrui, il dolore altrui, i desideri altrui. Per quanto io l’amassi, potevo vedere attraverso i suoi occhi, che in quel momento, l’unico uomo che avrebbe voluto accanto a sè e che la stringesse tra le braccia, era Yuri. Era davvero stupido da parte mia alimentare questo amore, sapevo che non avrei potuto mai fare nulla per portare via dal cuore di Miki quell’uomo, l’aveva fatta soffrire così tanto, eppure lei non aveva smesso di pensarlo. E mi faceva rabbia, perché se lei mi avesse amato, io non l’avrei mai fatta soffrire, non l’avrei mai lasciata!

Potevo vedere quanto dietro l’apparenza, lei si sentisse vuota e depressa. Con me stava bene, potevo vederlo tranquillamente, mi aveva pure baciato se è per quello ma io conoscevo troppo bene Miki.

Era chiaro che tra noi ci fosse attrazione ma era come combattere con il vento, con la furia di un torrente in piena, come l’ira furiosa di un vulcano, come la potenza di un tornado, era inarrestabile, l’amore che Miki nutriva per Yuri era esattamente come una calamità naturale, più cerchi di contrastarlo, trattenerlo, dominarlo, più questo si scatena in tutta la sua potenza.

-Ehi Miki….perché hai deciso di travestirti!?!?!- disse Elisa sorridendo…

Lei ad un tratto divenne pensierosa, nei suoi occhi potevo scorgere chiaramente il viso di Yuri. Quanto ti mancava Miki? Cosa ti tratteneva dal raggiungerlo e riprendertelo!?!?! Cosa stai provando in questo momento, come ti senti realmente!? Volevo che lei si sentisse libera di vivere quel momento senza essere costretta a dimostrarsi forte, desideravo che lo dimenticasse per sempre. Noi che eravamo i suoi amici, dovevamo cercare di non pretendere troppo da lei, volevo amarla…volevo proteggerla…volevo poterla stringere tra le mie braccia dopo aver passato la notte con lei…

-Non riesco più a essere sicura di nulla…- disse…  - La mia vita è completamente cambiata e nonostante mi affanni per ritrovare me stessa, mi rendo conto che quello che ero lo condividevo con lui…- quello sguardo triste, infelice…

Quante volte avevo desiderato cancellarlo dai miei ricordi, i suoi occhi, così lucidi, così gonfi di lacrime li avevo sempre odiati. Odiavo vederla piangere…odiavo vederla così malinconica!

-Quando sei con noi non dovresti sforzarti…- dissi comprensivo… -Nel senso che dovresti semplicemente fare quello che ti senti…anche se vuol dire piangere…-

-Io sono semplicemente disperata…- disse lasciando che le lacrime le rigassero il viso senza più barriere… -Ci sono tante cose che desideravamo!-

Sfiorava la caviglia, con delicatezza come avesse paura di rompere qualcosa e mi resi conto che aveva una collanina attorcigliata con una anello che ciondolava. Insolito, ma sicuramente non dava nell’occhio, doveva essere importante per lei indossarla.

-Questa era la fedina….per il nostro fidanzamento ufficiale…- disse tutto d’un fiato e penso che come me, anche gli altri a queste parole abbiano avuto un senso di vertigine…

-Vorresti dire che tu e Yu vi eravate fidanzati ufficialmente!?!?!- disse Arimi stupita…

-Si, era successo tutto prima che lui partisse la prima volta per l’America! Avevamo voluto viverla solo noi due…ma poi…è andato tutto a rotoli…- disse triste…

-L’ho indossata sempre come un gioiello normalissimo, solo io e Yu ne conoscevamo il significato...-

-Cioè!!??!- disse Ghinta che ora l’abbracciava sempre più protettivo…

-Avevamo deciso di sposarci…- disse lei afflitta e disperata…

Intorno a lei si era creato un silenzio quasi surreale, tutti la guardavamo, ma nessuno di noi aveva parole per ribattere. Ora capivo fino in fondo la sua disperazione o almeno potevo comprendere perché era sempre così inconsolabile. Quindi fu così che appresi che non solo Yuri e Miki stavano insieme, ma si erano pure fidanzati ufficialmente e in più progettavano di sposarsi.

-Abbiamo parlato un sacco di volte della famiglia che avremmo voluto creare e secondo i nostri progetti ci saremmo dovuti sposare dal suo rientro dall’America…-

-Quindi era un progetto abbastanza a breve termine…- disse Ghinta..

-Ecco perché non riesco a rassegnarmi, ogni santo giorno quella casa diventa una prigione. Tutti i miei ricordi sono lì! Ho ripreso a fare tutte le cose che facevo anche prima ma….mi sento vuota…- disse trattenendo un singhiozzo…

-Devi avere pazienza Miki, questo brutto momento passerà…- disse Michael…

Ma il viso di Miki non diceva la stessa cosa, era un bene che Michael si rendesse conto che nel cure di Miki, quell’amore sarebbe stato solo di Yuri e prima se ne rendeva conto, più sofferenza si sarebbe risparmiato. Forse ero l’unico a comprenderla davvero e a capire che quell’amore non l’avrebbe mai abbandonata del tutto.

-Ci sono cose Michael, che non puoi cambiare nemmeno volendo! Forse non puoi comprendere che cambiamento abbia portato nella mia vita Yuri, arrivando tre anni fa…- disse lei guardandolo comprensiva…

-Ricordo ancora quel periodo…- disse Ghinta annuendo tra se e se…

-Quando Yuri è entrato nella vita di Miki, qualcosa è cambiato immediatamente…- disse Meiko… -La loro storia d’amore, è stata quella che tutti noi avremmo desiderato…-

-è stato come un tornado, che mi ha portato amore e tormento. Tanto lo amavo, tanto lo odiavo!- diceva Miki perdendosi nel luccichio bianco della luna… -Ero disposta a tutto pur di rompere quelle barriere che lui sorreggeva naturalmente nei confronti delle persone, non facevo che chiedermi se ci sarebbe mai stato un posticino per me nel suo cuore. La nostra amicizia aveva da subito un profumo diverso, profumava di un dolce appena sfornato, di un campo di lavanda in mezzo alla prateria. Profumava d’amore, ogni cosa che facevamo, aveva l’aroma dell’amore, della tenerezza, del calore. Anche quando litigavamo, la passione che ci univa era potentissima. Tutti i nostri passi, li ha dettati uno ad uno il nostro cuore, mai qualcosa è arrivato con forza d’inerzia, il nostro amore è sempre stato talmente discreto…- disse lei emozionandosi… -che all’inizio non siamo stati nemmeno in grado di accorgerci che avevamo perso la testa l’uno nei confronti dell’altro! Ancora adesso posso dire con assoluta certezza che…- fece una piccola pausa…alzò una piccola mano in direzione del suo viso, il vento le stava accarezzando la guancia e scompigliandogli i capelli.  I suoi occhi si aprirono, pieni di lacrime strazianti, ascoltava il vento, socchiudendo gli occhi e piangendo, con un sorriso appena pronunciato sulle labbra.

-Ancora adesso posso dire…che il nostro amore è come il vento! Non lo vedo, ma lo percepisco…-

In quel momento compresi che un amore così, non poteva essere spezzato. Ci sarebbe sempre stato qualcosa che avrebbe legato Miki indissolubilmente a Yuri, era come un filo d’acciaio invisibile che non poteva nemmeno corrodersi col tempo e con tutta sincerità, avevo dei grossi dubbi sul fatto che Yuri non amasse più Miki. Tra loro c’era qualcosa di speciale, di veramente unico considerando i tempi che correvano.

Ed io…quel legame non sarei mai stato in grado di spezzarlo!

 

Tornando verso casa, mi sentivo in un certo senso felice, ma in colpa. Avevo baciato Ale, in quel momento, il mio corpo era stato condotto istintivamente ad avvicinarmi a lui, ma adesso, mi rendevo conto che nonostante tutto, avevo baciato un uomo che non amavo. Per quanto mi sforzassi a portare la mia vita ad avere un senso di tranquillità, mi rendevo conto che dentro di me, facevo sempre qualcosa che mi rendeva ansiosa. Per quanto fossi attratta dal modo di fare di Ale e per quanto desiderassi con tutta me stessa poterlo amare, mi rendevo conto che ogni giorno che passava, il sentimento che nutrivo per Yuri, diventava ogni giorno più potente e insopportabile. Più mi sforzavo di tenerlo fuori di me, più mi trovavo a subirne gli effetti della sua potenza.

La verità era che io non amavo Alessandro e forse quel giorno non sarebbe mai arrivato… All’improvviso, avevo compreso che quella sera, per quanto mi fossi divertita e avessi scaricato un pò di tensione, avevo sedotto Ale senza rendermi conto che, probabilmente, dentro di me, desideravo che in lui si nascondesse Yuri. La verità era che per quanto volessi bene al mio amico e per quanto fossi naturalmente trasportata verso di lui, io non lo desideravo come mi accadeva con Yuri. C’era un’attrazione strana con Ale, forse dentro di me era così forte il desiderio di innamorarmi di lui, che ero trasportata dal suo modo di fare, dalla sua dolcezza, dalla sua tenerezza. Lui era semplicemente adorabile, ma…quando mi accarezzava, mi toccava appena, l’emozione e il desiderio che provavo quando lo faceva Yuri, non mi sfiorava. Bastava una carezza di Yuri e il mio cuore cominciava a battere più forte, sentivo esplodere dentro qualcosa che mi portava a perdere completamente il controllo, accadeva solo ed esclusivamente con lui. Ero gelosa di ogni cosa gli accadesse intorno, dentro di me vi era un misto di fiducia e preoccupazione, sapevo che lui non mi avrebbe mai tradito, ma quando era lontano da me, avevo paura di perderlo, terribilmente paura di perderlo!  Non sopportavo l’idea che qualche altra donna lo accarezzasse, ero io quella che poteva farlo, perché ero la sua ragazza, anzi ora ex! Quando le sue grandi mani mi scompigliavano i capelli, anche un solo gesto così semplice, mi faceva sentire strana, o forse la parola più giusta era….innamorata! 

-Eri così serena prima…- mi disse Michael pensieroso… -Ora invece sembri…- mi stava scrutando mentre passeggiavamo al chiaro di luna… -sembri così triste…-

-Sto bene..- dissi guardandolo e sorridendogli… -Stavo solo pensando…-

-Sono così indiscreto se ti chiedo a cosa stavi pensando?-

-Qual’è il confine tra una cosa sbagliata e giusta…- dissi senza pensare a quelle parole…

-Cosa intendi?- disse lui con aria interrogativa…

-Mi chiedevo quando un atteggiamento, un modo di fare può considerarsi giusto o sbagliato. Ad esempio, per te…- dissi incerta… -Quando una persona ne ama profondamente un’altra e si sente allo stesso tempo vicina emotivamente a una persona diversa, dove sta il confine tra il giusto od il sbagliato!?!?-

-Purtroppo il confine tra il giusto ed il sbagliato Miki è molto…molto sottile! Come essere sul filo di un rasoio. Se ami Yuri e ti senti emotivamente vicina ad Ale, ma non lo puoi amare, non dovresti illuderlo, non dovresti dargli false speranze. Quindi dovresti comportarti esattamente come fai con me! Chiarezza innanzitutto…-

Michael aveva ragione e aveva capito esattamente qual era il mio problema. Il confine che io cercavo, per stabilire una linea di demarcazione tra me e Ale, risiedeva solo nel fatto che io dovevo essere sincera. Ale mi piaceva, ma in questo caso, cosa intendevo con la parola piacere!?!?

Se avessi dovuto delineare il nostro rapporto alla luce dei fatti, avrei detto che mi piaceva parlare con lui, che gli volevo bene, che mi faceva ridere e stare bene. Mi sentivo protetta, perché lui mi vedeva fragile e sensibile. Ma…l’amore, quello vero, non era quello!

Mi sentivo naturalmente trasportata verso di lui spesso e anche quel bacio era stato per attrazione, se non avessi voluto non l’avrei fatto, ma rimaneva comunque una profonda verità, che non potevo trascurare, non l’avevo fatto per amore e soprattutto non avevo lontanamente sentito quello che solitamente provavo quando a baciarmi erano le labbra di Yu.

-Hai ragione Mike…- dissi interrompendo il flusso dei miei pensieri… -La vuoi sapere la verità?-

Lui mi guardava pensieroso, era come se in quel momento potesse anche solo comprendere in parte quello che volevo dirgli.

-Certo…- mi disse.. –Voglio che tu sappia che ogni volta che vorrai farlo, potrai trovare un amico…obiettivo d’ora in poi…-     

-La verità è che per quanto mi sforzi di pensare al mio futuro, mi è impossibile immaginarlo senza Yuri e con chiunque altro al suo posto…- si, era realmente quella la mia convinzione…

Non riuscivo nemmeno a concepire il fatto di vedermi affianco a qualcun’altro che non fosse lui. E il giorno dopo ne avrai parlato ad Ale, chiarendo la mia posizione una volta per tutte!!!

 

Tornando verso casa, non potevo che pensare alla mia cara amica. Ero affranta, triste e pensai che doveva davvero essere difficile trovarsi in una situazione come quella. Pure Steve, che camminava affianco a me, era stranamente silenzioso, lui che riusciva sempre a fare il pagliaccio in qualsiasi situazione. Aveva lo sguardo perso in chissà quale pensiero e speravo davvero che prima o poi si fosse deciso a parlare. Passò ancora qualche minuto prima che aprì bocca ma poi, finalmente, quel lungo silenzio fu rotto.

-Non so davvero come poterla aiutare…- queste furono le parole che pronunciò…

-Ascolta Steve, noi possiamo solo starle accanto! Anche se…spesso mi chiedo la stessa cosa…- poi mi voltai verso di lui di scatto e lui stupito, fece la stessa cosa, sgranando leggermente gli occhi…

-Tutto bene!?!?-

-Si è tutto a posto. Però…vorrei chiederti delle cose…- lui subito divenne prudente, sapeva che ero un’attenta osservatrice e questo lo mise subito in allarme…

Questo mi fece capire che Steve, stava nascondendo qualcosa, qualcosa che ovviamente non era disposto a rivelarmi, ma il mio scopo era solo sapere alcune cose, non il segreto che molto attentamente stava custodendo.

-Dimmi…- disse impassibile…

-Senti Steve, non ho alcuna intenzione di indurti a rivelarmi quale segreto tu e Yuri stiate custodendo...- dissi decisa, lui sgranò per un istante gli occhi ma riprese subito il controllo di se stesso… -Anch’io ho un’amica tanto importante da comprendere la tua discrezione! Però…non ho potuto fare a meno di rendermi conto che senti spesso Yuri e che gli dai costanti informazioni di Miki. E questo mi induce a pensare che, forse, le cose sono un pò diverse da come le pensiamo…-

-E come sarebbero!?!?-

-Non prendiamoci in giro, io e te conosciamo abbastanza bene Yuri per sapere che se tiene a qualcuno non lo abbandona così. Ed ho notato che quando ti chiamava aveva lo stesso tono preoccupato e apprensivo di quando…- feci una piccola pausa… -di quando amava Miki…-

-Meiko…ascolta…-

-No ascoltami tu…- dissi inchiodandolo con lo sguardo… -io so che tu e Yuri nascondete qualcosa! Non voglio sapere cosa e nemmeno perché Miki non può saperlo! Ma non puoi fingere che non sia così, tu sai quanto io sia affezionata a Miki e ti prometto che non farò una sola parola di quello che mi dirai, te lo giuro! Non lo dirò nemmeno a Miki e sai quanto mi costi…ma io voglio saperlo…-

Lui sembrava risoluto a non dirmi nulla, ma nel suo sguardo vedevo che ogni istante che passava, la sua determinazione sembrava vacillare.

-Cosa…vuoi sapere…!?!? Ma sappi che non posso rivelarti molto, ho promesso…- disse in tono stanco e poco convinto…

-Non è poi molto! Quello che ti chiedo di dirmi…è se Yuri ama ancora Miki! Se davvero l’ha dimenticata così, se davvero non la vuole più…- dissi prendendo tra le mie mani il lembi della camicia di Steve…

Mi avvicinai al suo viso, guardandolo supplicante, lui era triste…stanco…affranto! Poi, con mio enorme stupore vidi i suoi occhi gonfiarsi di lacrime, lucidi e arrossati..

-Ha dovuto farlo, è stato costretto a lasciarla perché c’è un motivo importante che non posso rivelarti..- mi disse lasciando che due lacrime scendessero sul suo viso…

Non l’avevo mai visto piangere, mi sentii impotente in quel momento. Capii all’istante che probabilmente quel segreto pesava a Steve, ma ancora di più a Yuri che lo viveva in prima persona. In quel momento sentii crollare le mie certezze tutta la rabbia accumulata nei confronti di Yuri, ma il dolore divenne più acuto, perché se lui era stato costretto a lasciarla significava che in realtà…

-Lui…la ama ancora vero!?!?!- dissi scuotendolo con forza… -Dimmelo, dimmelo Steve… L’ama ancora vero!?!!?-

-Si…- mi disse sconsolato e affranto… -Come prima, se non di più…-

Lo lasciai andare, lasciando a poco a poco la presa dalla sua camicia. Ero felice, sconvolta, triste e terribilmente angosciata allo stesso tempo. Perché ora, ero costretta a mantenere il silenzio con Miki. Ma avevo promesso e se quel segreto era così grave da dover essere tenuto nascosto, non avevo diritto alcuno di profanarlo! Yuri aveva quindi preso quella decisione per un motivo importante e insormontabile.

-Te l’ho promesso e non una parola verrà detta di quello che tu mi hai confessato questa sera. Ora, non più un motivo per essere arrabbiata con Yu eppure sono terribilmente angosciata…-

-Credimi, non hai idea di che dolore è stare affianco a Miki sapendo questo e non potergli dire la verità. Ma voglio che tu sappia una cosa Meiko, se non ci fosse stato tutto questo, lui non l’avrebbe mai lasciata e…l’avrebbe sposata presto!-

-Te lo ha detto lui!?!?-

Non riuscì a parlare ma il suo capo, pensò di darmi la risposta che volevo. Rimanemmo ancora per un pò nei nostri pensieri, ognuno contenendo la nostra tristezza, poi nuovamente lui, parlò per primo…

-E dimmi, tu come va con Nick!?!?-

Mi fermai immediatamente non mi aspettavo quella domanda. Steve evitava sempre accuratamente di parlare della mia storia con Nick ed io pensai che forse quello era il momento giusto per essere sincera con lui fino in fondo. Mi osservava incuriosito, forse non si aspettava da me quella reazione.

-Beh ecco, su questo ci sono delle cose da dire…- dissi io sorridendo leggermente..

-Credimi Meiko, non è che voglio intromettermi! Io…ho già capito da molto tempo che non ho speranze con te!-

Mi voltai verso di lui immediatamente, guardava la luna che illuminava il suo viso. A quel punto pensai che era quello il momento giusto, o adesso o mai più. Implicitamente mi aveva fatto capire che era ancora innamorato di me, nonostante credesse che non avesse più opportunità..

-Io e Nick, non stiamo più insieme Steve…- dissi tranquilla…

Volevo che capisse che la cosa non mi turbava, nonostante fossi dispiaciuta per lui.

-Come? Perché? I litigi Meiko sono fatti apposta per fare pace…- mi disse sorridendo… -E credo che tornare ad essere felici dopo una sana litigata sia ancora più bello! Voi siete fatti per stare insieme, il fatto che nemmeno un terzo spettatore come me, sia riuscito a dividervi, dovrebbe farti capire che il vostro legame è inscindibile…-

-Ma non si può stare con una persona quando…si è innamorati di un’altra! Non credi!?!?!- lo guardavo negli occhi…

Non sapevo se avesse capito che stavo parlando di lui, era troppo tranquillo e stupito da quelle parole, forse, per comprenderne il significato nascosto.

A quel punto non riuscii più a trattenermi, presi la sua mano abbandonata sul fianco e la strinsi nella mia, lui ora mi guardava confuso e quegli occhi, innamorati e dolci mi fecero emozionare incredibilmente.

-Io…mi sono innamorata di te! Immediatamente ma…fino ad ora non l’avevo mai compreso fino in fondo…-

Sembrava quasi che non comprendesse quelle parole, mi guardava e mi sfiorava la mano…

Poi finalmente, aveva avvicinato le mani al mio viso e mi teneva dolcemente il capo, mentre la sua fronte sfiorava la mia.

-Sei sicura Meiko!?!? Io non riesco a crederci…-

-Io ho bisogno di te.. Non hai idea di quanto sia stato difficile questo periodo! Quando Nick se n’è andato, dentro di me si era già rotto qualcosa, forse gli volevo ancora bene, ma le cose tra di noi non erano già più come prima! Io…io non so perché ho deciso di tornare con lui poi, forse pensavo che tutto sarebbe stato come prima, che sarei stata felice con lui, credevo…di amarlo! Invece poi mi sono resa conto che in realtà io…amavo te…-

-Ok…ok! Non dire altro…- mi disse stringendomi forte a lui… -Ormai non ha più importanza il passato, possiamo ricominciare da qui! Io e te, da soli…dopo tanto tempo…-

-Ci sono delle condizioni…- dissi io… -Non mentirmi mai, non smettere di essere infantile a volte e fammi sempre sorridere come solo tu sai fare, voglio sentirti vicino…sempre! E…un ultima cosa, non mi lasciare mai…-

-Non dovresti nemmeno metterlo in dubbio…- e detto questo, finalmente, dopo tanto tempo io e Steve avremmo potuto mettere da parte quella parentesi tanto triste e dolorosa della nostra vita…

Mi ero quasi dimenticata i suoi baci, così vigorosi e allo stesso tempo teneri. In quel momento lo sentivo stringere le sue forti braccia intorno a me, quasi avesse paura che di lì a poco sarei svanita come in un sogno. Quello sarebbe stato il nostro primo bacio d’inizio, la nostra vita sarebbe cominciata da quel momento e sapevo che lui non mi avrebbe mai più lasciato andare, come io non avrei mai permesso a lui di allontanarsi da me. Dopo tanto tempo mi sentivo finalmente felice, vivevo un amore che avevo sempre voluto, un amore alla pari, che avremmo costruito poco a poco, ma che credevo fermamente sarebbe sopravvissuto nel tempo. Fu forse il bacio più bello della mia vita, era durato come un’eternità…e mi aveva resa felice! Ero ancora avvolta dalle sue braccia, per niente ansiosa di tornare a casa.

-Non vorrei andare a casa…- dissi al mio nuovo ragazzo che felice mi  stringeva a sé… -Vorrei stare con te in qualsiasi posto, ma con te…-

-Allora c’è un posto che suggellerà il nostro amore…-

Mi lasciai prendere per mano e trascinare da quel nuovo calore e quel novo amore. Mi avrebbe trasportato in luoghi felici e nuovi, che mi avrebbero permesso di vivere una fresca vita, questa volta più tranquilla e serena. Il mare sarebbe stato il primo  a conoscere questo nuovo amore, perché era proprio lì che Steve mi stava portando. E finalmente, raggiante, mi presi la libertà di abbracciarlo e vivere liberamente quel forte sentimento!


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Capitolo 18
*** Miki: non sempre le scelte intraprese sono le più sagge! ***


Miki: non sempre le scelte intraprese sono le più sagge!

Notte quasi insonne.

A fatica mi ero preparata e proprio non avevo parole per spiegare ad Ale il mio punto di vista. La parola d’ordine era chiarezza, l’unica che mi ero prefissata. Ale era talmente meraviglioso che  lo meritava, mi ero preparata tutto con calma e con precisione. Il cibo era nel cesto per il picnic, il costume l’avevo indossato, era tutto a posto, quindi dopo aver lasciato un biglietto ai miei, cominciai a percorrere la strada verso casa di Ale.

La colazione con la sua famiglia!

Mi sembrava di tornare indietro nel tempo, quando ero stata io a lasciare Yu, anche in quella occasione mi ero ritrovata in una situazione simile e adesso ero incasinata come allora, perché Ale era innamorato di me e io avevo comunque solo in testa Yuri. Lasciai cadere la testa avanti sbuffando e sospirando, mi domandai perché doveva sempre essere tutto così complesso, ma forse ero solo io a renderlo complesso, perché nella mia vita c’era una sola grande verità e realtà, tutto quindi doveva cominciare da quella nel mio chiarimento con Ale.

Le parole di Michael mi avevano fatto ragionare, semplicemente, se Yuri fosse tornato da me la mia scelta si sapeva quale sarebbe stata. Era palese! Non potevo farci niente…

Quando mi ritrovai davanti al cancello della casa di Ale, mi sentii svenire. Da un lato dirgli tutto mi spiaceva, forse l’avrei ferito per l’ennesima volta, ma da un lato sentivo anche di dover ribadire e chiarire la mia “assurda” parzialità per il mio unico amore. Presi coraggio e suonai al citofono di quella immensa casa.

Mi venne ad aprire la mamma di Ale, come sempre impeccabile ed elegante. Non c’era dubbio, una donna di grande classe…

-Oh Miki cara entra pure…- mi disse gentile…

-Buongiorno Signora, sono per caso in ritardo!?!?-

-Assolutamente no! Ti stavamo aspettando, ma siamo scesi da poco dalle nostre stanze..-

-Ciao piccola peste…- mi disse Ale salutandomi e dandomi un bacio sulla guancia..

-Ciao…- dissi io felice e calorosa.. –Pronto per la nostra giornata!?!?-

-Assolutamente…- disse sorridendo… -Andiamo in salotto, hanno appena apparecchiato…-

Lo segui volentieri verso il salotto dalle ampie vetrate, dove lui suonava il suo piano e ci accomodammo ai nostri posti.

-Vi siete divertiti ieri sera in discoteca!?!?- chiese la mamma di Ale…

-Moltissimo…- disse lui guardandomi e sorridendomi mentre portava alla bocca la tazza di latte freddo..

Io lo guardai ammonendolo e risposi evasiva…

-Si, è stato molto divertente…- dissi arrossendo..

-Sai mamma, sono stato sedotto in un certo senso ieri sera…-

Il pezzo di brioches che stavo mangiando mi andò di traverso, leggermente comincia a tossire e la madre di Ale preoccupandosi si avvicinò a me.

-Miki tesoro…tutto a posto!?!?-

-Oh…si! Tutto bene..- ripresi contegno e guardai Ale che dal suo posto e con un sorrisetto mozzafiato mi osservava attentamente…

-Dicevi Ale…sei stato sedotto? E da chi!!?!?-

-Beh…la sua identità rimane tutt’ora avvolta nel mistero, ma…devo dire che era interessante…-

-Ballava?-

-Mmm…- disse lui ingoiando il latte… -Eccome ed era piuttosto brava! Ha fatto impazzire i ragazzi della discoteca…-

-Doveva essere molto bella allora…-

-Puoi dirlo forte…- disse lui sorridendo..

-E tu Miki che ne dici della ragazza misteriosa?! Era davvero così bella?-

-Oh…beh…io…veramente non è che l’ho vista così bene! Sono arrivata un pò in ritardo, sa com’è. Mi sono preparata e il tempo è volato…-

-Comunque penso che la cercherò, è riuscita a incuriosirmi molto…- detto questo si era alzato

raggiungendo il piano, la melodia che stava suonando era molto dolce e melodiosa, mi piaceva tantissimo…

Avevo davvero bisogno di parlargli, forse lui si aspettava qualcosa da me. Qualcosa che forse io non avrei mai potuto dargli! Eravamo rimasti io, lui e il piano… Come nelle più belle melodie, l’esecutore sembrava un tutt’uno con lo strumento, ma io mi sentivo parte di loro, era in quel momento specialmente che la mia razionalità nei confronti di Ale vacillava. Riusciva ad entrare nella mia anima con la sua musica, ma il fatto era che comunque il mio cuore sentiva di appartenere solo ad una persona. E questo mi confondeva…perché non sapevo quale peso dare al mio affetto per Ale.

-Ale…- dissi avvicinandomi al piano… -Ci sono tante cose che vorrei dirti…-

Lui mi guardò comprensivo e mi fece sedere accanto a lui. Quei momenti mi facevano desiderare di ricominciare la mia vita, dimenticandomi del passato, forse se avessi perso il contatto con quella parte del mio passato, io avrei potuto amare liberamente Ale.

-Ti ascolto…qualsiasi cosa essa sia…-

-Forse questo non è il posto giusto, mi sento un pò a disagio nel parlartene qui…-

-Allora aspetta un pochino e abbi pazienza…- mi disse lui…

Continuò a suonarmi quella dolce melodia per un po’ e come promesso mi suonò tutti i pezzi che amavo di più. Da Chopin, Beethoven, Mozart e persino qualche pezzo moderno…

Quando decidemmo di partire era già tarda mattinata, ma il tragitto per arrivare in campagna era davvero breve, tanto che dopo un’oretta avevamo già sistemato il nostro lenzuolo per terra e avevamo cominciato a pescare cibo qua e la.

-Allora, non volevi dirmi qualcosa!?!?- disse prendendomi alla sprovvista…

Mi sentii immediatamente a disagio e pensai a quale fosse il modo migliore di affrontare un discorso così difficile e complesso.

-Non credo di avere le parole adatte, ma forse per nulla ci sono parole adatte a descrivere ciò che pensiamo…- dissi confusa…-Forse è che sono portata naturalmente a fare casino e a complicare le cose…-

-Non c’è nulla di complicato tra due persone consapevoli dei sentimenti e difficoltà che provano l’un l’altro…-

-Forse è proprio questo il mio problema…- dissi guardandolo… -Io non so nulla in questo momento e purtroppo non sono in grado di darti quello che meriteresti…-

Lui mi guardava, questa volta senza dire nulla.

-Vedi, in questo momento della mia vita, l’unica certezza e cosa che so, è che non riesco a dimenticare Yuri. E…non riesco a immaginare un futuro in cui qualcuno possa prendere il suo posto, nemmeno tu…- dissi triste e colpevole…

-Semplicemente perché nessuno può prendere il suo posto…- disse lui guardandomi triste… -Vedi Miki, io credo di aver capito che non potrai più amare nessuno con la stessa intensità con cui tu hai amato lui! E l’amore che nutrirai per quel nuovo qualcuno sarà completamente differente dal primo, è come se lui sarà sempre al primo posto per te…-

-Mi spiace Ale, tu non hai idea di quanto abbia desiderato di provare quel sentimento per te, ma…purtroppo certe cose non le puoi cambiare nemmeno volendo. Con questo non voglio dire che un giorno io non ti potrei amare, ma non posso darti nessuna certezza e se lui un giorno tornerà, anche se non per me, io non potrei non amarlo! Potrebbero cambiare centinaia di cose tra di noi, ma io non vorrei coinvolgerti e farti stare male. Capisci!?!?-

-Voglio solo sapere una cosa…- mi disse prendendomi la mano.. –Ieri sera, cos’hai provato!?!? Perché mi hai baciato?-

-Potrà sembrarti contraddittorio, non ti nego che sono confusa in questo periodo…- dissi pensierosa… -Però c’è sempre qualcosa che mi attrae verso di te e ti ho baciato perché in quel momento sentivo di farlo, era come se volessi farti capire che ci tengo a te, che ti voglio bene, che le cose possono cambiare col tempo, ma ho bisogno di un periodo per riordinare la mia vita. Non ti sto chiedendo di aspettarmi, sarà il tempo a dettare la nostra strada… Ma io…ho realmente bisogno di vivere questo periodo sentendomi libera di urlare la mia disperazione per aver perso l’unico uomo che io abbia mai amato! Non è per ferirti…credimi…-

-Mi basta Miki, l’unica cosa che non potrei sopportare da te è l’indifferenza! Col tempo magari, imparerai a volermi bene anche in modo più profondo. Tra noi c’è una sorta di attrazione è questo che probabilmente ti spinge verso di me…- disse facendo una breve pausa… -Io, le so dal principio, ho sempre saputo che dentro di te, lui, sarebbe sempre stato il più importante! Una volta che capisci questo, riesci ad accettare anche dei ruoli secondari nella vita di una persona. Purtroppo Miki, lui farà sempre parte di te e non credere che non mi faccia rabbia…-

-è tutto così complicato…- dissi guardandolo.. –Non so cosa fare!-

-E so anche che se lui tornasse, ti vedrei bruciare d’amore per lui. Sono pronto anche a questo, quello che sto cercando di dirti è che non mi hai illuso! Perché ti conosco troppo bene, sei trasparente per me…-

-Sto bene quando sono con te…davvero bene! Sono così serena, tranquilla… Hai la capacità di scrutarmi dentro come pochi..-

-Vorrei che non ti sentissi obbligata a ricambiarmi in qualcosa che per ora non ti viene naturale!! È normale che tu ti senta confusa e in difficoltà, ma a volte capita Miki di amare con tutto se stesso qualcuno e provare attrazione per qualcun altro! Non viverlo come uno sbaglio, non sarebbe giusto per te stessa… Siamo abbastanza adulti per capirci l’un l’altro, no?!?!?-

-Si…ma io non voglio commettere sbagli con te! Non me lo perdonerei mai capisci!?!?-

-Senti…facciamo così. Viviamola come viene, nel senso che cercheremo di non farci del male l’un l’altro, ma vivendo giorno per giorno quello che ci succede. Perché privarci di momenti di felicità se la vita ha deciso di concederceli!? Miki…- mi disse prendendomi il viso tra le mani… -La vita è troppo breve per non vivere la felicità che decide di darci. Non devi avere paura di vivere le tue emozioni, ricordati che nella nostra vita, passano dei treni che poi non tornano più indietro. Quindi, dobbiamo a volte viverli così come arrivano, anche essendo disposti a rischiare qualcosa di noi stessi…-

-Ho paura…-

-Lo so che hai paura…- disse stringendo le sue mani ancora di più sul mio viso e sorridendo… -Ma io voglio provare a non perderti questa volta…-  come sempre non riuscivo a trattenere le lacrime e mi odiavo terribilmente…

-Ascoltami Miki, dare tutto se stesso a qualcuno può essere molto rischioso e tu stai provando il dolore di tutto questo. Ma…a volte la vita ti da l’opportunità di essere serena, perché sprecarla con tanti pensieri e paure? Vivi…e basta!-

-Ci sono tante cose Ale che non puoi vivere e basta. Non se questo significa che puoi fare del male a qualcuno! Tu…mi hai sempre voluto bene, molto bene ed io non posso trascurare questo fatto, non posso vivere semplicemente facendo quello che mi passa per la mente. Tu ieri non hai frainteso il mio gesto, ma arriverà un giorno che forse anche per te sarà troppo complicato e ti pentirai di averla vissuta così, senza pensare alle conseguenze...-

-Miki…io non ho niente da perdere…- mi disse sorridendomi triste… -Perché un giorno, sarò comunque destinato a perderti…-

Rimasi quasi senza parole, ma un giorno, non lontano Yuri sarebbe ritornato e quell’amore mai nascosto, sarebbe comunque tornato a presentarsi alla mia porta.

-Vorrei tanto poterti dire che non mi perderai, ma so che arriverà un giorno che tu vorrai di più dalla vita… No!?!? Mi spiace davvero di non poterti dare quello che desideri…- e affranta mi allontanai dal suo viso addolorato…

Avrei tanto voluto evitargli tutti quei discorsi tristi e soprattutto avrei voluto essere la donna che lui voleva affianco. Ma non si poteva amare qualcuno e stare con un altro solo per renderlo felice!

-Dammi quello che puoi…- mi disse guardandomi intensamente… -L’affetto, l’amicizia, la tenerezza, quei momenti spensierati in cui ridiamo e siamo solo io e te. Non ti chiedo altro, solo di accettare questo compromesso, di essere come sei stata fino ad ora…-

Si era alzato dal lenzuolo e mi aveva tirato verso la radura che si apriva a pochi passi da noi. La sua mano stringeva forte la mia, ma qualcosa dentro di me, stava soffrendo, forse era la consapevolezza che in quel momento, avrei voluto vedere voltarsi verso di me, il viso sereno e sorridente di Yuri che mi guardava felice e spensierato. Mi sentivo sempre più spesso una persona orribile, perché in quei momenti di relativa intimità tra me ed Ale, io desideravo accanto a me qualcuno che non era lui…

Faceva freddo in quel piccolo sentiero profumato, c’erano migliaia di fiori diversi che coloravano i piccoli prati intorno a noi. Un piccolo scoiattolo raccoglieva ancora le piccole gocce di rugiada rimaste sulle foglie dei fiori e si lavava il musetto, guardandoci ogni tanto incuriosito.

Mi fermai ad osservarlo rapita, aveva dei colori stupendi e in quel momento pensai che essere un piccolo animaletto non doveva essere così male, forse almeno loro non soffrivano per amore…

-Lui…- mi disse Ale osservando con me lo scoiattolo.. –Lui coglie tutto quello che la natura e la vita può dargli. Raccoglie tutto quello che può portarlo a vivere una vita migliore, solo cogliendo l’attimo, vivendo quello che gli capita e forse senza farsi troppe domande. Sarebbe bello fare come lui…-

-Ma noi abbiamo anche una mente a cui dare ascolto…- dissi io sorridendo… -Una mente che ci suggerisce le nostre mosse, cosa è bene e cosa è male. Tutto è condizionato da essa, chissà se è così giusto alla fine..-

Ricominciammo a camminare nel sentiero, finché la radura non si aprì in un bellissimo laghetto, limpido e verde. Il sole filtrava tra i rami degli alberi, con bellissimi giochi di luce, era un posto incantevole e Ale mi spinse vicino alla riva.

-Perché non facciamo un bagno?!- dissi io, mentre toccavo l’acqua con la mano…

-Direi  che è una buona idea…- aveva sempre lo sguardo triste e la cosa mi fece sentire in colpa…

Avevo rovinato la giornata, le mie parole lo avevano visibilmente turbato e probabilmente la mia mancanza di delicatezza, non aveva certo contribuito a rendere la pillola più leggera da inghiottire. Si era tolto i jeans e la maglietta, Ale era davvero bellissimo…

Chiunque al mio posto, non ci avrebbe pensato due volte ad approfittare della sua parzialità nei miei confronti! Ma io…gli volevo troppo bene per fargli del male e per pensare solo a me stessa.

Che confusione, ero solo capace a complicare la vita già troppo incasinata!

Con un pò d’imbarazzo, mi ero tolta gli indumenti, mentre Ale, probabilmente per non farmi sentire in difficoltà, si era buttato in acqua,  aspettando che io mi introducessi con lui in quelle meravigliose acque verdi. Cominciai passo dopo passo a immergermi, ma l’acqua era terribilmente fredda…

-Dai Miki…buttati subito! Così patisci ancora di più..-

-Ma è gelata…no, è troppo fredda Ale! Per favore….-

-Va bene…- disse lui raggiungendomi… -Vorrà dire che ti aiuterò io…-

-No…no…me la cavo anche da sola…- dissi io mettendo una mano sul suo petto marmoreo e ghiacciato per fermarlo…

Immediatamente mi aveva abbracciato, rimasi senza fiato, un pò per il freddo, un pò per quell’improvviso contatto che non mi aspettavo. Non mi dava fastidio essere abbracciata da lui, ma subito mi percorreva una sensazione di disagio e di colpa, mi sentivo le guance più calde, nonostante la temperatura fosse fresca. Avevo la pelle d’oca, ma mi stavo abituando al contatto fresco e allo stesso tempo caloroso del corpo del mio amico. In quei momenti mi rendevo conto che non riuscivo a staccarmi da lui, che la ragione voleva evitare quei momenti di intimità, ma che la parte meno nobile ed egoistica di me stessa, si sentiva troppo protetta e al sicuro per privarsene.

Poi quando meno me lo aspettavo, Ale mi prese in braccio e mi fece scivolare in acqua con lui. Devo dire che non fu così traumatico, ero già un pò abituata al freddo…

-Ale…che cattivo!- dissi ridendo… -Non vale! –

-Tutto è lecito…- disse lui cominciando a schizzarmi…

-Devo ricordarmelo in futuro che sei un furbone!-

-Ma smettila…- disse lui cercando di avvicinarsi a me…

Giocammo così per diverso tempo, rincorrendoci l’un l’altro e dimenticandoci della prima parte dolorosa di quel picnic. Rincorrendoci sott’acqua, abbracciandoci qualche istante, forse entrambi riuscimmo a capire che se anche per poco, potevamo vivere quella strana amicizia, senza privarci di quei piccoli momenti in cui ci sentivamo bene. Pensai che comportandomi così forse non tradivo nemmeno la memoria di Yuri, semplicemente mi ero avvicinata a qualcuno che riusciva a farmi stare bene e a cui ero affezionata. Nessuno poteva capire fino in fondo cosa mi sentivo dentro…quindi era così sbagliato che volessi sentirmi meglio? Che volessi provare a ricostruire la mia vita facendomi aiutare dalle persone a cui tenevo? Era così sbagliato essere trasportata nelle braccia di Alessandro? Più me lo chiedevo e più non trovavo una risposta, quello che sapevo era che in quel momento non mi sentivo soffocare ed ero serena, come lo era lui.

Ci avvicinammo piano piano alla riva, stanchi, per i tuffi e gli inseguimenti in acqua, ci appoggiamo al terreno umido a pancia in giù e ci osservammo a vicenda sorridendo.

Aveva avvicinato la mano al mio viso e mi accarezzava delicatamente la guancia.

-Ieri sera…- disse guardandomi… -Ho cercato di trovare una sinfonia adatta che spiegasse l’emozione che ho provato dal primo momento che ti ho vista, fino a quando ho capito che eri tu. Ma poi ho capito che le note non sarebbero bastate a descrivere quello che sentivo in quel momento…-

-Non mi dire queste cose Ale…- dissi abbassando lo sguardo… -Non farmi sentire in colpa più di così. Devo combattere ogni giorno con il mio egoismo…-

-è così egoistico secondo te provare felicità e serenità nello stare semplicemente affianco a qualcuno?-

-Si, se quel qualcuno tiene a te in modo particolare…- dissi ammonendolo..

Lui socchiuse leggermente gli occhi, sospirando…

-Miki, quando quel giorno sei venuta a casa mia, per ringraziarmi dell’aiuto che ti avevo dato, io sapevo perfettamente a cosa stavo andando incontro. Avevo capito dal tuo sguardo che eri venuta a dirmi addio, anche se forse non eri completamente convinta, sapevo che il tuo unico obiettivo era non farmi del male. Ma…della mia vita decido io!! Sapevo sin dall’inizio che cosa significava starti accanto, ma quello che voglio più di ogni altra cosa è starti vicino per sostenerti, so che questo significa vederti soffrire ogni giorno per lui, io avevo la possibilità di decidere di voltarmi dall’altra parte lasciandoti da sola ad affrontare tutto, ma non ci riesco!! Quindi non mi importa cosa ne sarà tra qualche mese, tra qualche anno. Voglio solo viverti senza pensare a cosa ne sarà di noi…-

Era capace di entrare nella mia anima con la sua dolcezza e sapeva farmi piangere dentro disperatamente, era una persona preziosa a cui volevo davvero molto bene e forse magari col tempo sarei riuscita a vedere il nostro piccolo mondo con sentimenti anche più profondi.

Per ora volevo dargli tutto l’affetto di cui ero capace, sperando che almeno in parte compensasse l’amore che invece lui ogni giorno mi dimostrava nei piccoli gesti. Ma ne dubitavo, l’amore è sempre stato il nutrimento dell’animo umano e per rendere  l’uomo felice, doveva essere ricambiato con lo stesso sentimento. Il suo amore io lo ricambiavo con un’amicizia, forse particolare, ma pur sempre un affetto diverso dall’amore!

-Eri così bella l’altra sera! Mi hai tolto il fiato…-

Ero troppo vicina a lui in quel momento. Sentivo il suo respiro vicino alla mia guancia e per un istante, di nuovo quell’istinto d’attrazione, si era riacceso tra di noi, si era avvicinato dolcemente, senza spaventarmi, forse l’idea che lo rifiutassi, lo spaventava. Ma non so per quale motivo, mi arresi a quel momento, anche se dentro di me c’era sempre una bufera che scuoteva ogni cosa avessi intorno. Ale mi baciò dolcemente e per un istante mi dimenticai di tutto. Ricambia teneramente quel bacio, che a modo suo era passionale ma estremamente premuroso. In quei momenti ero consapevole, che ovviamente questa parte del nostro rapporto avrebbe ulteriormente complicato la nostra situazione. Eppure il suo modo di fare mi affascinava e mi trasportava verso di lui, quando le sue labbra si staccarono dalle mie, forse vedendo il mio viso, Ale si sentì forse di aver fatto una mossa sbagliata.

-Scusami Miki, scusami. Perdonami…- disse posando la fronte sulla mia…

- Sono stata io a incominciare ieri sera. No!?!? Io ho solo bisogno di tempo, non sono pronta. Ma di quello che ho fatto non mi pento, lo so che sono terribilmente egoista…-

-Le cose si fanno in due Miki. Io ieri sera non avrei mai fatto nulla per confonderti, voglio che tu lo sappia. Ma…sai perfettamente che ti voglio bene, in tanti modi ecco. Il più importante è l’affetto che sentiamo. Che decolli o meno tra di noi…-

-Ti voglio bene Ale…- dissi mentre una piccola lacrima di gioia mi attraversava il viso…

Lo abbracciai, sentendo che quel ragazzo era come un angelo, che mi era stato mandato per prendermi per mano e ad aiutarmi a percorrere quel cammino scosceso e ripido.  Quando mi staccai leggermente da quell’abbraccio, presi il suo viso tra le mani e lo guardai teneramente negli occhi cercando di fargli capire che c’era qualcosa dentro di me che non riuscivo a capire e che lo riguardava. Ammirare il suo viso fradicio, quegli occhi fiduciosi e così intensi mi faceva venire i capogiri, lui avvicinò nuovamente la sua bocca alla mia, per posarvi dei piccoli e dolci baci, che io ricambiavo con trasporto. Si era seduto sulla sabbia morbida, con una mano sosteneva il suo corpo, con l’altra aveva avvicinato il mio busto al suo torace scolpito e mi coccolava teneramente. Poteva sembrare assurdo, ma io non riuscivo a smettere di girare in quel meraviglioso vortice, il bacio divenne più profondo e intenso, avevo abbracciato il suo torace, avvicinandolo a me, in modo di  sentirlo più vicino e lui aveva fatto la stessa cosa, mentre le nostre labbra cercavano bramose quelle dell’altro. Quando ci staccammo, i nostri respiri erano più affannati, ci guardammo negli occhi appoggiando la fronte l’uno sull’altra e sorridemmo imbarazzati. Lui dolcissimo come sempre, mi aveva dato ancora un bacio a fior di labbra e non mi pentii affatto di quell’istante così profondo.

Da quel momento la giornata era stata piacevole, ed era passata senza nemmeno che ce ne accorgessimo. Avevo capito che forse, almeno per il momento, la cosa migliore era che vivessi le mie giornate per come erano, adesso come adesso, non potevo pretendere molto da me stessa. Ero stata sincera con Ale e chiarendo la mia posizione mi sentivo meglio.

Ora che ero seduta nella poltrona del salotto e guardavo il tramonto, mi sentivo un pò più leggera. Ma ancora mi mancava qualcosa, sentivo dentro un perenne senso di insoddisfazione, piano piano, sentivo che ogni giorno che passava, stavo leggermente meglio, ma non passava un singolo giorno in cui non mi sembrasse di sentire la sua voce tra quelle stanze.

Avevo bisogno di richiamare alla memoria, di mantenere sempre vivo il suo ricordo, perché solo così mi sembrava di averlo più vicino. Ricordavo una frase che mi aveva detto tanto tempo fa… 

-Quando smetterai di farmi innamorare sempre di più Yu!?!!?-

-Quando non avrò più fiato per potertelo dimostrare… Quel giorno dovrai vivere solo dei ricordi che abbiamo avuto Miki… E voglio lasciarti tutto quello che mi è possibile… Non avrò mai sufficienti parole per spiegarti cosa mi scateni dentro!!!-

Presi quell’album, cominciai a sfogliarlo, ma subito capii nuovamente che nessuno avrebbe potuto prendere il suo posto. MAI!!!

Lasciai la mano su una delle tante foto che ci ritraeva insieme, posando il dito sulla sua figura sorridente che mi teneva stretta, e scossi violentemente la testa cercando di evitare ulteriore confusione. Quello era l’album di famiglia, il nostro, strettamente personale, era custodito gelosamente tra le mie cose più care, ma ora non ero dell’umore adatto per sfogliarlo! Poi sentii due dolci braccia, cingermi lentamente e la voce di mia madre che mi cullava…

-Chi lo avrebbe mai detto che Yu ti sarebbe mancato così tanto!-

Sospirai guardandola…

-Lui…mi manca molto! È vero…-

-Miki perché non ti confidi con me?! Cos’è che ti affligge così?-

-Non è che non lo voglio fare mamma! È che…se ti parlassi di questa cosa dovrei toccare argomenti che mi farebbero troppo soffrire per il momento. Ed io….proprio non me la sento…-

-è un problema d’amore vero!?!?-

La guardai triste accennando con il capo…

-L’amore…- dissi lasciandomi sfuggire un risolino di scherno… -Darei ogni cosa adesso come adesso, per non essermi mai innamorata…-

-Yuri lo sa chi è? Pensi che lui ti aiuterebbe in questo momento, vero?-

-No..- dissi immediatamente, forse tradendo un pò di panico… -Cioè voglio dire, Yuri non lo sa. E forse ora come ora nemmeno lui potrebbe aiutarmi…-

-Magari se provi a parlargliene…-

-Non credo sarebbe una buona idea! Ma non ti devi preoccupare. Sto molto meglio! Basta follie..- dissi ridendo…

-E Ale!?!?- abbassai lo sguardo, anche quella era una difficoltà…

-Io…non posso dargli nulla, nulla che non sia sincero..- dissi ragionando.. –Ho cercato di fargli capire che per me era molto importante tenerlo fuori da tutti i miei casini. Ma…dice che a lui va bene così..-

-Forse vuole avere la libertà di scegliere per se stesso…-

-Ma io non posso dargli nulla di quello che lui desidererebbe…-

-Magari non ora, col tempo forse…-

-Hai mai amato qualcuno talmente tanto, da non poterti immaginare in un futuro con qualcun altro?- dissi lasciandola sorpresa…

Mi guardava come se volesse cercare la risposta adatta, ma a me serviva solo la verità. La mia situazione era diversa dalla sua…

-Per me…è sempre stato diverso Miki! Io ho amato molto solo due uomini nella mia vita. E per entrambi non riuscivo ad immaginarmi con qualcun altro. Ed ho amato solo loro due infatti…- era imbarazzata, ma sapeva che le due questioni erano differenti..

-Io non amo Alessandro!! È questa la differenza tra te e me…- la lasciai sul divano, mentre io furente con me stessa mi allontanavo…

Quando mi sentivo così male, avevo solo bisogno di non vedere nessuno, diventavo scorbutica e scostante e per l’ennesima volta, avevo coinvolto mia madre nella mia rabbia.

Nei giorni seguenti, mi sentivo braccata e soffocare, tutti avevano notato questa mia nuova ondata di sofferenza e il risultato era che mi stavano terribilmente addosso. Ale, inizialmente, aveva cercato di insistere spronandomi a uscire, ma quando aveva capito che per il momento non avevo voglia di lasciarmi coinvolgere, mi aveva pregato di chiamarlo almeno una volta al giorno per sapere come stessi. Adempievo a questo compito volentieri, passando molto tempo al telefono con lui, ma per il momento non mi sentivo ancora di vederlo!

Forse la verità era che ero una vigliacca, non volevo che lui rimanesse impigliato nei miei meccanismi perversi e soprattutto non volevo che lui si innamorasse ulteriormente di me. Credo che non avrei retto in questo periodo, se l’avessi visto soffrire ancora per me. Ero troppo fragile in quel periodo e il pensiero di fare del male a una persona, a cui per di più ero molto affezionata, mi avrebbe ulteriormente destabilizzato.

In generale, riuscivo a stare discretamente durante la giornata, mi trovavo sempre centinaia di cose da fare, in modo che la mia mente fosse sempre occupata in qualche attività. Lo studio, la casa, gli hobby…

Tre giorni passarono in fretta e quel giorno, Meiko, veniva da me. Sentii il campanello della porta e contemporaneamente squillare il telefono di casa. In un lampo afferrai il portatile e subito mi diressi verso la porta da dove la mia amica mi attendeva…

-Pronto…- dissi accendendo il telefono…

Feci cenno a Meiko di entrare e di aspettare un secondo che sarei stata subito da lei…

-Parlo con Miki…Miki Kohishikaua?-

-Si...sono io. Con chi parlo!?!?-

-Sono Edward Smile.. Della National Creation…-

-La National Creation!?! La casa di moda!??!-

-Esatto, vedo che la conosce…-

-Beh, non vedo come non potrei visto che ne parlano tre giorni si e uno no…- Meiko aveva sbarrato gli occhi e mi guardava quasi stupita.. Per non parlare poi di come gli avevo risposto io, ma ormai era troppo tardi!

-Emh mi scusi! Sono stata scortese…-

-No, nessun problema..-

-Senta non riesco però a capire in cosa potrei esserle utile…-

-Molto semplice. Ti ho scelta come la nostra modella di punta…-

-Cosa sta dicendo scusi!?!?-

-Ti ho vista l’altra sera, in discoteca! E…eri talmente bella e aggraziata che ti ho scelta…-

-Scusi ma ci deve essere qualcosa che non va. Quella sera io…-

-Tu hai utilizzato un travestimento no? Ti devi solo presentare al provino e hai la vittoria in pugno. La selezione è solo una proforma. Il direttore ti ha già vista in fotografia ed è già particolarmente interessato…-

-Fotografia? Selezione? Proforma!? Lei forse non ha valutato che non mi interessa fare la modella…- Meiko era ormai estasiata e mi rimproverava a bassa voce…

-Miki ascolta!! È come un gioco, potrai fare quello che vuoi, non ti costringeremo in nulla! Potrai anche rescindere dal contratto se non ti trovi e nessun compromesso…-

-Almeno posso pensarci un pochino?-

-Domani mattina hai il colloquio con lo staff…-

-Cosa?-

-Miki, mi spiace.. Ma ti ho visto in discoteca, avrei potuto parlartene ma ero in incognito è così che trovo nuovi talenti. Quando ti ho visto ho capito che eri quella giusta e quindi ho preparato tutto in fretta e furia! Dammi almeno un’opportunità, mi occuperò personalmente io di te…-

-Questo cosa significa? Lei è stato il manager di tutte le più importanti modelle degli ultimi tempi! Con me non ne ricaverà molto…-

-Fidati di me…-

-Non è questione di fidarsi. Quel mondo non mi piace, sono tutti pazzi pervertiti, i compromessi sono l’ordine del giorno e quel tipo di gente non mi piace…-

-Ti prometto che nulla di tutto questo ti passerà affianco. Allora!?!?-

Mi morsicai il labbro inferiore tormentandolo per un po’, Meiko continuava a sbraitare, sbattendo frenetica le mani.

-Domani! Ma l’ultima decisione sarà mia…-

-Aggiudicato! Non te ne pentirai, vieni nel mio ufficio per le 9. Ti farò leggere per intero il contratto, dimostrandoti che non ci sono fregature. Va bene!?!?-

-Ok! Ma non sono del tutto convinta, dovrà essere piuttosto convincente!- e così dicendo riattaccai…

-Dimmi che non stavi dicendo sul serio!? Vogliono che tu sia la loro modella di punta, ma l’hai capito Miki!?!? Quella è la più importante casa di moda!!!-

-Si, l’ho capito…l’ho capito, ma è tutto troppo strano Meiko…-

-Smettila, domani ti accompagno e tu accetterai…-

-Meiko…- dissi io protestando…

Ovviamente, questo nuovo evento, fu prontamente raccontato a tutte le persone a me vicine. Il risultato fu che io incontrai lo staff della National Creation e qui cominciò in qualche modo la mia carriera di modella..

Prima di accettare, come mio tipico, feci uno shampoo a tutti i presenti, chiarendo che odiavo tutto quanto comportasse dei compromessi e che volevo essere libera di scegliere della mia vita, senza essere vincolata da un contratto che mi obbligasse a fare qualcosa che non volevo fare. Ma con mio grande stupore, la professionalità di quelle persone e la mia forza di volontà, portò a buone conseguenze. Io avevo ottenuto un contratto serio e professionale, con una buona possibilità di scelta e loro avevano ottenuto in cambio la mia collaborazione, che  a quanto pare sembrava essere molto preziosa per loro.

Inizialmente il mio temperamento li aveva lasciati interdetti, pensavano fossi un dittatore pronto a dettar legge, ma presto capirono che la mia rigidità era dovuta alla paura di trovarmi implicata in fastidiosi e imbarazzanti questioni  e come promesso, Edward mi seguiva personalmente, tenendomi lontano da quelle stesse situazioni che io giudicavo spiacevoli.

Altra nota realmente interessante è che ottenni subito un elevato consenso da parte dei media. Tutti non facevano che lodare la mia bellezza, il mio fisico. Non che questo mi portasse ad essere narcisista o importanziosa, ma per l’ennesima volta mi resi conto che in questa società la vera cosa essenziale era essere belli e tutte le porte erano aperte. Potevo anche essere la più incompetente tra le indossatrici, ma sembrava che la bellezza compensasse tutto il resto!

Per mia fortuna, incomincia anche a prendere confidenza con la passerella e il risultato fu discreto. Il mio manager, aveva preso già molti contatti e uno in particolare sembrava elettrizzarlo…

-Miki…- mi disse un giorno mentre erano in corso delle selezioni… -Sono stato contatto dalla Shining…-

-Shining!? Perché mai!?-

-Dovrai pubblicizzare la loro nuova linea di rossetti! Ma siediti…perché la vera notizia bomba arriva adesso…-

-Ok, sono seduta.. Forza!-

-I cartelloni, grossissimi, raffiguranti il tuo viso sorridente saranno affissi in tutto il mondo…-

-Stai scherzando!?-

-Certo che no Miki! Tutti stanno parlando di te, tutti! Nessuno escluso. Faranno a ruba per averti…-

-Per me questo è un gioco e potrebbe pure finire molto presto, quindi non voglio complicazioni inutili…-

-Sai cos’è che mi stupisce di te!?- mi disse lui guardandomi e sorridendomi…

-Cosa!?!?- lo osservavo…

Edward era un ragazzo, molto gentile, simpatico. Era anche carino, non era molto alto, ma faceva molto tipo. Aveva un suo modo di essere intrigante e affascinante, tanto che si diceva che nel suo ambiente molte donne se ne erano innamorate, mi aveva preso sotto la sua ala protettrice e mi teneva lontano da tutte le insidie di quell’ambiente.  La competitività delle ragazze era impressionante, mi guardavano tutte storte e di soppiatto, la cosa mi spiaceva visto che la mia ambizione non era certo quella di fare la modella a vita.

-Tu a differenza delle altre sei rimasta esattamente com’eri prima. Semplice, autentica, assolutamente te stessa. Non hai idea di quante ragazze come te abbia incontrato e nel giro di poche settimane diventavano delle autentiche snob, pensavo che anche per te sarebbe stato lo stesso invece…sono passate 3 settimane da quando ti ho contattato la prima volta e tu sei esattamente come allora…-

-Io ho delle altre ambizioni dalla vita. Voglio andare all’università…laurearmi. Avere una famiglia, dei figli. Cosa c’è di più importante!?!?- quando parlavo di queste cose, il mio sguardo solitamente sorridente, diventava sempre più malinconico…

Tutti i miei sogni, pianificati e costruiti a poco a poco con lui, erano crollati tutto ad un tratto. Come l’acqua che spazza via un castello di sabbia accuratamente realizzato. Non mi importava di avere miliardi su miliardi, quando non potevo avere le cose basilari della vita. Per me, quel lavoro era un passatempo per guadagnarmi qualcosa e per riuscire a pesare meno sui miei genitori, per fare le modelle pagavano bene e in quel modo io mi sarei potuta mantenere all’università. Tra qualche anno, non si sarebbero nemmeno più ricordati di me ma la cosa non mi toccava, sarei tornata alla mia solita vita tranquillamente, senza sentirmi vuota o persa. Speravo solo nell’amore, nell’amicizia, nei sentimenti. Al mondo sono una tra le cose veramente importanti.

Mentre come sempre pensavo alle “disgrazie” della mia vita, non senza una nota sarcastica, notai due ragazze nell’ultimo angolo della stanza, che aspettavano di fare il provino.

Erano entrambe molto belle, seppur diverse tra di loro. Una aveva i capelli lisci lisci come degli spaghetti, castani chiari, gli occhi verdi e un viso gentile e aggraziato, come del resto tutta la sua figura. Doveva chiamarsi Charlotte, perché la ragazza che aveva affianco si era rivolta a lei poco fa chiamandola con quel nome.

La seconda invece aveva un testa riccioluta e ribelle, o almeno al primo impatto così sembrava. Aveva i capelli neri, con riflessi ramati e gli occhi di un cerbiatto, color miele. Come Charlotte sembrava estremamente timida, anche se aveva uno sguardo fiero e in un certo senso “glaciale”. Era visibile quando qualcuno non gli piaceva, aveva un no so che negli occhi che le permetteva di comunicare quello che pensava. Ma nell’osservarla, mi resi conto che in entrambe, in loro atteggiamento era volto a proteggersi dalle persone ignoranti e che non capiscono. 

Non so perché, ma fui portata ad avvicinarmi a loro, che timide aspettavano il loro turno. Mi piacevano, forse perché come me, non erano sfacciate e spregiudicate come la maggior parte di quelle ragazze presenti nella stanza. Pensai che magari saremmo potute diventare amiche a differenza che con le altre, che vedevano solo rivalità e competizione. A passo deciso mi avvicinai a loro che stranite mi guardavano perplesse. Sorrisi ad entrambe gioviale, facendole capire che ero venuta in pace e Charlotte, la meno ostile, ricambiò felice…

-Ciao…- dissi tranquilla.. –Vi ho visto qui intimidite e ho pensato che io ero esattamente come voi quel giorno. Mi chiamo Miki, Miki Kohishikaua. Piacere…- e lentamente porsi loro la mano..

Charlotte mi guardava serena e mi prese tranquillamente la mano..

-So chi sei! Sei molto famosa, è davvero un piacere conoscerti Miki. Mi chiamo Charlotte Senzo…-

-Sono l’amica di Charlotte. Mi chiamo Milena Sotsu. Piacere…- disse porgendomi la mano..

Fu così che conobbi quelle ragazze. Le giornate che passavamo in agenzia per provare e per i vari servizi fotografici, diventavano un piacere, con una bibita o un gelato in mano. Charlotte era molto dolce e allo stesso determinata, aveva davvero poca fiducia in se stessa e spesso cercava conforto in Milena e me, per avere un incoraggiamento. Quello che non comprendeva era che comunque rimaneva una ragazza talentuosa, che però mancava di autostima. Con me aveva legato abbastanza, ma avevo sempre l’impressione che non si fidasse del tutto nel raccontarmi di se, col tempo, mi affezionai tantissimo a lei, come del resto a Milena. Quest’ultima era l’opposto di Charlotte. La vedevo forte e determinata, avevo l’ idea che sapesse esattamente cosa voleva dalla vita, poi magari improvvisamente spuntava di lei un aspetto inedito che mai ti saresti aspettata. Col tempo, era diventata una ragazza chiacchierina, lasciando da parte, almeno con noi, il suo essere taciturna. Sapeva essere divertente e insieme spesso tornavamo bambine.

Nelle settimane a venire decisi di presentarle al resto dei miei amici, il risultato è che adesso, nel nostro gruppo, si sono aggiunte altre due persone che vanno molto d’accordo anche con il resto della brigata. Notai subito che Charlotte sembrava presentare una certa parzialità nei confronti di Ale, però come si può ben sapere, almeno per il momento, il mio amico, era troppo concentrato su di me per accorgersi che il mondo era popolato di altre ragazze. Però notavo che con Charlotte, lui parlava spesso e sembravano andare molto d’accordo, forse sarebbe bastato un pò di tempo e per loro le cose sarebbero potute cambiare di molto. Non ero gelosa della situazione, questo mi fece capire che io fondamentalmente volevo la felicità di Ale perché gli volevo molto bene, se l’avessi amato, non sarei mai riuscita a vederlo con affianco un’altra donna.

Poi pensavo che Charlotte sarebbe davvero stata bene accanto a lui, era così tenera e lui sarebbe riuscito tranquillamente a renderla felice.

Un giorno, in una delle nostre tante uscite tutti insieme, Charlotte cominciò a parlare di me ed Ale, creandomi qualche difficoltà…

-Senti Miki…- mi disse timida.. –Ho notato che Ale è molto innamorato di te…-

Quella frase, detta così a brucia pelo mi fece sentire nervosa. Charlotte e Milena non sapevano nulla della mia storia con Yuri, non che volessi nascondergliela, ma quello per me era diventato un argomento tabù e io mi sentivo male solamente al pensiero di doverlo prendere in considerazione.

-Non è come pensi Charlotte..- dissi per mettere in chiaro le cose.. –Vedi, in un certo senso il mio legame con Ale è molto forte.  E non posso negare che lui…beh…-

-Che lui sia innamorato di te…- mi aiutò Milena…

-Si..- dissi in imbarazzo… -Ma nel mio cuore c’è un’altra persona…-

Mi voltai immediatamente verso l’orizzonte che si apriva sul parco. Il vento mi accarezzava i capelli e antichi e nuovi profumi si aprivano nella mia mente, la confusione che avevo dentro, dettata dal fatto che Yuri se n’era andato e dal rapporto poco chiaro che avevo con Ale, mi strappava le ali. Non mi permetteva di essere serena.

-Miki!?- disse Milena avvicinandosi.. –Miki, stai piangendo… Perché?!?!?-

Entrambe si accostarono a me, in attesa di una risposta…

-No, non dovete preoccuparvi!! È una storia lunga…-

-Perché non ti confidi con noi!?! –

-Non ti fidi!?!?- mi disse Milena…

-Non è questo. Non è passato molto tempo da quando lui se n’è andato e…-

-Se n’è andato!?!?- mi disse Charlotte…

-Si, Yuri è a New York e prima di andarsene mi ha lasciato. Dopo molto tempo passato insieme…-

-Quindi Yuri…era anche il ragazzo che abitava con te? Vero!?!-

Le osservai stupita. Come lo sapevano!?!

-Scusaci…è che un giorno hanno parlato di lui gli altri e non sapendo chi era abbiamo chiesto a Michael…- disse Milena..

-Lui ci ha spiegato che abitava con te e che i vostri genitori stanno insieme. Ma non sapevamo che tu e lui, insomma… Ora però capisco come mai non parlavano di lui in tua presenza…-

-Ci sarà occasione di parlarvene, non è passato molto tempo e…fa ancora  male ecco..- dissi con una smorfia e un sorriso appena pronunciato…

Sembrava tutto così esagerato, ma io sentivo davvero che quando pensavo a lui il mio cuore faceva male. Cercavo di non pesare sui miei amici, infatti nelle ultime settimane ne parlavo pochissimo,   Meiko spesso mi osservava e mi sorrideva per incoraggiarmi. Lei capiva perfettamente quando fingevo per mascherare qualcosa che mi addolorava e anche Ale, sebbene non lo accennasse, lo capiva.

Le mie ultime settimane erano state accompagnate da impegni di lavoro, la mia “carriera” sembrava decollare e in un certo senso ero soddisfatta di me stessa. I miei genitori non facevano che rispondere al telefono ed erano molto fieri di me, lavoravo e avevo superato con successo l’esame di ammissione all’università.

Avevo anche affrontato la mia prima sfilata e mi ero divertita un sacco!

Essere la modella di punta di una sfilata, ti dava un sacco di responsabilità. Era come se fossi il biglietto da visita della casa di moda, questo significava che dovevo indossare i modelli importanti della sfilata e ciò mi rendeva felice, ma tutti quei flash puntati su di me erano veramente imbarazzanti. Io non ero mai stata abituata ad essere al centro dell’attenzione e ora mi ritrovavo sommersa di curiosi che volevano parlarmi in continuazione. Tutti parlavano che presto mi avrebbero richiesto anche per le sedi di National Creation che si trovavano in tutto il mondo, ma mi sembrava assurdo che questo sarebbe davvero potuto accadere.

Avevo fatto abbastanza fatica per comprendere il in modo in cui dovevo muovermi in passerella, non mi veniva così naturale, ma Edward sembrava entusiasta perché sosteneva che fossi sexy. Certamente il lavoro era stato un modo abbastanza utile per non pensare alla mia attuale vita da single depressa, ma ben presto, mi trovai in difficoltà!

L’attesa chiamata all’estero era arrivata. Edward era su di giri, era fierissimo di me. I miei cartelloni della pubblicità del rossetto di Shining, erano appesi in tutte le più importanti capitali. Era un mio primo piano, con un sorriso naturale. I miei lunghi capelli riccioli, che scendevano ribelli anche sul mio viso. Devo dire che era davvero bellissima quella foto. Ero venuta proprio bene…

-Mikiiiiiiiii…..- mi chiamò Edward da lontano mentre parlavo nello studio con Milena e Charlotte..

-Ehi…ciao! Sei su di giri oggi…- dissi serena…

-Ho una notizia bomba per te…-

-Addirittura una bomba?! Per caso mi hai trovato un fidanzato!?!?- dissi io sorridendo…

-Molto meglio…- disse lui prendendomi per le spalle…

-Dovrai partire molto presto..-

-E questo che significa!? Io non voglio lasciare il Giappone…-

-No…cos’hai capito! Nel senso che ti hanno chiamata per una sfilata all’estero!!!-

-Dici sul serio!?!? Io pensavo fosse impossibile…-

-E perché mai? Te lo avevo detto che avevo fatto centro scegliendoti!-

-E dimmi…- dissi ora più sorridente… -Di preciso dove dovrei andare?-

-A New York…- a quelle parole impallidii… 

Era come se vedessi muovere la bocca di Edward senza capire il significato di quelle parole…

-Ti rendi conto Miki!?!? New York è la nostra filiale più importante! Ti hanno chiamata dal centro più importante della moda, il fulcro è tutto lì!! Sei stata scelta tra migliaia di ragazze! Ma mi stai ascoltando!? Andremo a New York…New York…!-

-No…io non posso venire a New York…- dissi nel panico..

Non sarei mai riuscita a trattenermi nell’incontrarlo. Se non volevo peggiorare la mia situazione io dovevo restare lontana da Yuri. Comincia a raccogliere le mie cose, la borsa, legaccio, il cellulare, disseminati sul divano…

-Mi spiace, è stato davvero tutto meraviglioso ma non posso accettare…- detto questo superai la porta dell’ufficio di Edward e lui cominciò a rincorrermi..

-Miki! Miki…aspetta, non mi puoi mollare proprio ora! Sei davvero strana, al tuo posto chiunque farebbe i salti di gioia!! Perché non puoi accettare!?- mi disse prendendomi per il braccio e voltandomi verso di lui…

Affannata lo guardai nel viso, non so cosa lo stupì del mio, ma sentii la sua mano rallentare la presa dal mio braccio…

-L’uomo che amo è là…- dissi senza curarmi delle persone che avevo intorno.. –Non posso! Non ce la faccio..-

-Hai paura di vederlo è questo il problema vero!?-

-Scusami…- approfittai del momento in cui mi lasciò completamente il braccio per andarmene..

Uscita dagli studi mi sentii subito meglio. Sarei dovuta partire per New York, questo mi chiedeva il mio lavoro, Edward aveva ragione. Io avevo terribilmente paura di vedere Yuri. Non ero pronta per incontrarlo e volevo anche evitargli inutili imbarazzi!

Fino a quel momento ero stata felice di quel lavoro, ora invece, mi chiedevano di debuttare all’estero e io ero pronta a mollare tutto. Quello forse mi avrebbe aperto molte strade, ma si presentavano anche situazioni che non potevo ancora affrontare, entrai nella nostra gelateria preferita e come al solito trovai al tavolo tutti i miei amici.

-Ehi Miki, ciao piccolina…- mi disse Ale abbracciando la seggiola dove mi ero seduta…

-Ciao…- feci un piccolo sorriso, salutando tutti, ma ero troppo scossa…

-Che succede eh!? Hai una faccia…-

Guardai Ale e distolsi subito lo sguardo…

-Ho una notizia da darvi…-

-Parla…non farci stare sulle spine…- disse Arimi esortandomi a continuare…

-Mi hanno chiamata all’estero, dovrò andare a sfilare all’estero…-

-Cosa!?!?- un autentico boato si era aperto attorno a me…

Tutti si congratulavano, erano felicissimi per me, stavano ordinando del moscato per brindare, si organizzavano per preparare una festa in mio onore. Ma…io non avevo proprio voglia di niente.

-Ragazzi, non c’è proprio nulla da festeggiare…- dissi loro massaggiandomi le mani l’una sull’altra... -È a New York che devo andare…-

Se prima si era aperto un boato, ora intorno a me non volava una mosca. Alzai lo sguardo verso di loro, che in imbarazzo mi osservavano a disagio…

-Cosa…intendi fare?!- mi chiese Steve raggelato…

-Non lo so. Io non posso andare a New York. Sarebbe troppo doloroso…- Ale affianco a me era muto e immobile…

-Prima o poi lo rincontrerai Miki…- mi disse  Michael serio..

-Lo so, ma ora non è il momento! Io non sono pronta per vederlo. Per scorgere il suo viso impassibile quando mi vedrà…-

-Quindi cosa vuoi fare!?!?- mi disse Ghinta…

-Credo che lascerò questo lavoro…- dissi guardandoli.. –Se rimango lì, dovrò partire per forza, nel contratto ho l’obbligo di disponibilità in quel senso. Ma…come potevo sapere che tra tante città importanti proprio New York…-

-Ma guarda te che sfiga…- disse Elisa… -Perché deve andare sempre tutto per quel verso! Non capisco!!!-

-Io…se fossi in te ci penserei bene Miki…- Ale finalmente si era pronunciato…

-Perché!?- era pensieroso quasi malinconico..

-Potrebbe essere la volta buona, in cui magari ti metteresti l’anima in pace. Parliamoci chiaro Miki! Io credo che vederlo tra una settimana o tra due anni non fa molta differenza. Siete comunque in disparità! Tu lo ami…lui…non più! Non credi che prima affronterai i tuoi fantasmi e prima te ne libererai!?-

La sua visione non era poi così sbagliata…eppure, c’era qualcosa che non mi convinceva! 

 

-Ehi Yuri!?!?!? Ma dove vai, aspetta guarda questa…- mi disse Jinny che mi stava indicando una macchina fotografica digitale professionale…

-Beh….veramente carina. Non pensi!?!?- mi disse Brian…

Dovevo solo convincermi. Era veramente bella, anche se un pò costosa. Avevo risparmiato molto negli ultimi tempi, quindi pensai che una spesa extra per qualcosa che mi piaceva potevo anche permettermela. Entrai nel negozio e la comprai senza esitare!

Ultimamente il mio umore era migliorato, non l’avevo dimenticata ovviamente e spesso il tormento tornava, ma almeno ora, riuscivo a impegnare la mente con lo studio, tanto che mi ero già portato molto avanti per molti esami. Spesso uscivo con i miei amici che facevano davvero di tutto per recuperare, mi avevano deluso, questo si, ma volevano anche proteggermi in un certo senso. Mi stavano vicino come potevano, ma sapevo che stavano facendo davvero l’impossibile per farmi passare quelle settimane con meno agonia. Avevo davvero voglia di dare una sterzata alla mia vita, adesso come adesso, desideravo ancora di più diventare architetto.

 Pensavo che la realizzazione professionale, mi avrebbe permesso di essere più felice e magari di compensare l’assenza di Miki Ma questo era solo un alibi, mi concentravo sui libri, sullo studio, perché sapevo che quello era l’unico modo per non pensare continuamente a lei. Dovevo per forza terminare quegli esami altrimenti mi avrebbero bloccato quelli successivi e questo era appena sufficiente a impormi di affondare la testa li dentro per almeno il tempo in cui non c’erano gli altri.  Quel giorno mi sembrava lontano decenni e sentire la sua voce, mi aveva reso da un lato, allegro per molti giorni, ma dall’altro sapevo che la causa di quel tono malinconico era dovuto alla mia decisione. Avevo chiamato spesso a casa, ma non avevo più avuto modo di sentirla e devo ammettere che mi cominciava a pesare la cosa.

Poi qualcosa di immenso, un cartellone di Shining attirò la mia attenzione, tanto che la mia macchina fotografica perfettamente imballata per evitare che si rompesse, picchiò a terra con un tonfo sordo.

Il suo viso, che non vedevo da interminabili settimane, era fotografato in tutta la sua perfezione e bellezza.

-Oddio…- disse Brian senza riuscire a dire altro..

-Ehi Yuri, che ti succede!?!?- dissero gli altri vedendomi esterrefatto…

Alzarono gli occhi al cartellone e si ammutolirono. Io dal canto mio non ero in grado di spiaccicare parola e più osservavo quel viso naturalmente ritratto con un leggerissimo filo di trucco, più mi chiedevo come potesse essere così meravigliosa da togliermi il fiato ogni volta.

Ma nel complesso, nonostante il suo viso sorridente, io che la conoscevo bene, potevo capire che Miki in quel momento non era felice. La sua bocca sorrideva, ma i suoi occhi non brillavano come me li ricordavo io, erano spenti, addolorati..

In quel momento mi stavo chiedendo un sacco di cose. Cose di cui io non avevo risposta.

Perché era in quel cartellone!?!? Cos’era successo di così decisivo nella sua vita per essere la testimonial dei nuovi prodotti Shining!?!? E soprattutto, da quand’è che avevo perso il contatto con la sua vita, inestricabilmente legata alla mia!?!?!

Percorrendo la strada verso il college, mi domandavo cosa fosse successo realmente in Giappone. La città era tappezzata dei suoi cartelloni immensi e mi chiesi da quando Miki era diventata così famosa. Quando arrivammo a casa, decidemmo di guardare se la televisione diceva qualcosa e finalmente trovammo in un canale dedicato alla moda quello che cercavamo.

Fu così che appresi che Miki, aveva intrapreso la strada della moda, diventando molto famosa in Giappone. Era un reportage dedicato alle sfilate che aveva fatto, ai servizi fotografici e ai lavori finora conclusi, parlavano di lei come se la conoscessero, ma in realtà non ne sapevano nulla.

Si domandavano perché della sua vita privata non si sapesse nulla e si facevano un sacco di domande alle quali io avrei saputo dare una risposta, appresi che nonostante questa improvvisa popolarità lei non era cambiata per niente, era tipico del suo modo di essere. Dicevano che per lei quello era solo un gioco momentaneo, per pagarsi gli studi nella facoltà di Design d’interni in cui era riuscita ad accedere. Che la sua vita aveva bisogno di essere un pò movimentata per vari motivi…

E di quello compresi perfettamente il perché. Esattamente come me aveva bisogno di mantenere la testa occupata per soffrire meno, una top model della vita estremamente tenuta sotto una barriera protettiva. Era paradossale, ma possibile per Miki! Odiava mettere in campo gli affari suoi, non per niente i media si facevano un sacco di interrogativi sulla sua vita privata.

In particolare si chiedevano se una ragazza tanto bella avesse da qualche parte un fidanzato ed io ovviamente pensai: “Certamente…ed è stato pure talmente stupido da mollarla!!!”.

Ma forse un giorno qualcosa sarebbe potuto cambiare, però ancora non sapevo che la vita mi avrebbe messo di fronte a molte altre difficoltà. Che sarei stato allo stesso tempo felice e allo stesso tempo terribilmente triste. Che sarebbe entrato qualcuno nella mia vita, di estremamente importante, da farmi dimenticare che Miki era mia sorella e darmi il coraggio necessario per affrontare le migliaia di difficoltà che si sarebbero presentate!

Ancora non sapevo tutto questo…eppure, dentro di me, sentivo che una parte di me stesso prima o poi sarebbe stata finalmente felice con chi desideravo!

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Capitolo 19
*** Miki: la voce dell'istinto! ***


MIki: la voce dell'istinto!

La voce dell’istinto….

  

Avevo con me un trolley pesantissimo. Pensare che sarei stata a New York per solo una settimana. Avevo deciso in fretta e furia, rifiutando l’aiuto di chiunque. In molti si erano offerti di accompagnarmi in questa mia avventura, ma avevo declinato gentilmente, spiegando che avevo bisogno di affrontare la questione da sola, sapevo che non sarebbe stato facile, ma questo riguardava solo me e dovevo trovare la forza di guardare negli occhi Yuri senza rifugiarmi ogni volta tra le braccia di qualcuno. Prima di partire, Ale, mi aveva pregata di non venire a New York.

-Ci hai pensato bene!?!?-

-Ale, non sei stato forse tu a dirmi che dovevo affrontare i miei fantasmi!?!?-

-Si è vero, ma se tu rivedrai Yuri, io non avrò più alcuna possibilità…- mi disse voltandosi a guardare il mare… -So che è egoistico da parte mia dirtelo e so che lui per te è importante, ma non puoi provare a rifarti una vita senza di lui!?!?-

-Io lo dovrò fare comunque, ricominciare prima o poi la mia vita! E non potrò sempre evitare di incontrarlo perché ho paura. Lui presto tornerà e mi dici cosa farò allora!?!?-

-Se tu partirai, non potrai più avere opportunità con me…- ecco l’ultimatum che mi ero aspettata fino ad allora…

Abbassai lo sguardo sorridendo e pensai che quella situazione era destinata a finire così già dal primo giorno. Sapevo perfettamente che prima o poi saremmo arrivati a quel punto, ma per quanto mi spiacesse, quella era la mia vita e io dovevo affrontare quello scoglio se volevo ricominciare a vivere.

-Io non pretendo che tu mi capisca Ale…- dissi addolorata.. –Spero solo che non ce l’avrai troppo con me…-

-Miki…- disse abbracciandomi… -Io…farei la stessa cosa se si trattasse di te credimi. Ma cerca di capire la mia posizione, anche se sapevo come stavano le cose fin dall’inizio io…ti ho sempre amato…-

-Mi spiace…era per questo che non volevo coinvolgerti!! Ma adesso non mi puoi chiedere di non partire, spero solo di non perdere la tua amicizia!!- corsi via prima che qualcosa dentro di me si spezzasse definitivamente…

Si perché sapevo che in qualche modo, qualcosa dentro di me si stava rompendo. Ale era diventato troppo importante per me e io non avrei mai voluto prendere decisioni che lo ferissero. Il nostro rapporto era cambiato, non so su quale strada si fosse diretto, ma era diverso, nonostante cercassi di evitare questo argomento, sapevo che dentro di me lo percepivo in modo differente. Sentivo di averlo perso per sempre, ma avevo chiesto a Charlotte di starle accanto. Speravo che lei potesse offrirgli quello che io non ero mai stata in grado di dargli. Di ritorno da New York credo che non avrei più ritrovato il “mio Ale” e questo mi procurò un dolore incontenibile, talmente profondo che mi stupii io stessa della ferita che avrebbe lasciato dentro.

Mi ero giocata il tutto e per tutto ed ora…ero lì in quell’immenso aeroporto, sola, mentre tutti di fretta mi sfrecciavano accanto senza voltarsi. Mi sentivo come quella prima volta che mi ero trovata lì, smarrita in quella terribile confusione.

Ero lì per la mia sfilata di debutto per la Shining e per quel famoso party che per me era stato organizzato. Avrei incontrato pure personaggi celebri e molto ammirati, ma la mia mente era concentrata sull’incontro con Yuri. Nel complesso, gli impegni che avevo non erano molti e mi lasciavano del tempo libero che avrei impiegato girando come turista per la città.

Ma avevo un compito da portare a termine, Katia mi aveva affidato delle lettere da portare al figlio! E siccome io andavo proprio a New York aveva pensato che poteva essere una buona occasione.

Presi la borsa che misi a tracolla e il trolley, raggiunsi le porte principali dell’aeroporto e finalmente mi ritrovai all’aria aperta. Cercai nella confusione un taxi libero e notai che molte persone mi osservavano incuriosite, mi stavo chiedendo il perché di tanta curiosità, quando notai un immenso cartellone con il mio viso raffigurato. E pensai che forse, l’idea di fare la modella, non era stata poi così buona!!!

Mi affrettai a cercare un taxi e finalmente quando lo trovai, mi rasserenai per essere sfuggita alla curiosità generale. Avevo rifiutato categoricamente tutti gli agi che voleva impormi Edward, se fosse stato per lui, avrei viaggiato in aereo in prima classe con tutti i lussi possibili ed immaginabili, senza contare la limousine che mi avrebbe scortato ovunque nella città. Invece di farmi sentire bene, mi avrebbe solo fatto sentire in gabbia. Non ero però potuta oppormi all’albergo, aveva prenotato una suite super lussuosa e quando gli avevo chiesto una stanza normale, mi aveva detto che la società aveva già lascito una caparra che avrebbe perso. A quel punto mi arresi all’evidenza, ma per tutto il resto ottenni il massimo di libertà.

-Buongiorno signorina dove posso portarla!?!?-

-Buongiorno, ascolti prima di andare in albergo dovrei andare al college Darmounth…-

-Perfetto…ci andiamo subito…- mi disse rassicurante…

Cominciai a osservare New York dal finestrino della macchina, era una città meravigliosa e avrei davvero voluto poterla visitare magari con Yu accanto. Mi sentivo agitata, inquieta, avevo davvero tanta paura, forse non ero ancora pronta per affrontare tutto, ma speravo che questo incontro potesse suggellare un nuovo inizio per me e Yuri. Un’amicizia fraterna, su cui contare, in fondo io e lui ci conoscevamo profondamente. So che vederlo sarebbe stato doloroso e non avrebbe fatto che rafforzare il sentimento che per lui già provavo.

Quando vidi il cartello del college, il mio cuore cominciò a scoppiettare senza sosta.

Cominciavo a sentirmi le farfalle nello stomaco, come se stessi per incontrare l’uomo che ancora mi amava, ma non appena realizzai che non era più così mi sentii subito pesante e mi ripromisi di non lasciarmi andare a inutili momenti di debolezza. Dovevo dimostrare a Yuri che avevo dignità e che sapevo reggere una situazione come quella, senza farlo sentire in colpa, sarei stata la donna che lui forse, per tutto quel tempo, aveva cercato dentro di me, ma che probabilmente non aveva trovato! Avevo molte cose da rimproverarmi in fondo, se lui non mi amava più, probabilmente anche qualcosa in me, non era stato in grado di tenere vivo il sentimento.

Quando il taxi si fermò davanti al cancello, mi sentivo come stordita, avrei voluto tornare indietro ed essere in Giappone contornata dalle persone a cui volevo bene. Inghiottii la saliva e parlai all’uomo che mi guardava incuriosito…

-Mi aspetti qui, non ci vorrà molto. Torno tra poco…-

-Come vuole…l’attendo qui!-

-Grazie…-

Presi la borsa in cui avevo tutte le lettere, mi avvicinai al cancello dell’ingrasso e rimasi a osservare quel conglomerato di palazzi. Era davvero imponente e mi intimidì, tutto in quella grandissima città mi sembrava immenso, anche quel cancello mi sembrava invalicabile, forse perché mi divideva da qualcosa di immensamente caro. Ma ancora non mi sapevo decidere.

Non era necessario che mi trattenessi molto e di certo anche Yuri non lo desiderava, bastava che entrassi, gli consegnassi le lettere e gli chiedessi come stava. E il gioco era fatto!!! Mi sarei potuta congedare di lì a poco, con la scusa che il taxi fuori mi stesse aspettando per portarmi in albergo. Ma allora perché le mia gambe tremavano!?!? Feci per voltarmi indietro, quando delle risa in lontananza mi trattennero dallo scappare. E tra quei ragazzi…in lontananza, riconobbi “l’oggetto” della mia sofferenza!!

I suoi capelli biondi svolazzavano nel vento e sentii subito assalire le mie guance da un leggero color cremisi. Istintivamente il cuore cominciò a pompare più sangue, mentre il mio respiro si faceva più affannato, spontaneamente le mie gambe fecero due passi nella sua direzione, ma non appena mi resi conto di quello che stavo facendo mi bloccai e lasciai cadere le mie braccia inermi lungo la mia figura. Non potevo più salutarlo come facevo normalmente…

Le ultime immagini che avevo di lui, riguardavano il suo viso glaciale mentre mi diceva di non volermi più e la sua figura lontana che si allontanava, lasciandomi sola nel parco. Quella era la nostra attuale situazione e prima mi ci abituavo, prima il dolore sarebbe diminuito!

Come un automa e meccanicamente, mi avvicinai all’albero per appoggiarmi.

Misi la schiena contro il tronco e incrociai le braccia sul petto, alzai il viso verso il cielo, sentendo la nuca contro la corteccia ruvida. Chiusi gli occhi e feci un lungo respiro, assaporando quel profumo di natura. Quando li riaprii, un filo di luce filtrava tra le fronde dell’albero e pensai che forse il sole mi avrebbe aiutato ad affrontare quel momento,  fiduciosa lasciai che i miei nervi si distendessero per affrontare quel istante. Mi permisi un altro sguardo verso l’allegra comitiva, lui era sorridente, sembrava felice… E immediatamente mi resi conto che in realtà, probabilmente, ero la sola a sentire come difficoltoso quell’incontro. Forse perché ero perfettamente consapevole di amarlo ancora…

 

-Ehi ragazzi…- disse Brian all’improvviso.. –Oddio, là c’è una ragazza! Guardate che fisico!!!!-

-Ufff…Brian sei sempre il solito! Possibile che non riesci ad essere normale almeno un minuto nella tua vita?!- disse Doris…

-No dai ragazze, bisogna dargliene atto…- disse Willy… -Quella ragazza, chiunque essa sia ha davvero un fisico stratosferico!-

-Willy ti ricordo che sono la tua ragazza!!! Per ora…- disse Jinny con una smorfia…

Non potei fare a meno di sorridere a quella scena, a quanto pare Brian aveva appena trovato la sua prossima vittima e Willy, per la prima volta sembrava d’accordo. Mancava solo il mio parere. Quindi mi concessi uno sguardo avvicinandomi al soggetto dei quei discorsi.

Era vestita con un vestito leggero, che le scendeva morbido sui fianchi, lilla, con qualche leggero disegno. Un copri-spalle nero leggermente trasparente la rendeva molto elegante. Quel fisico…perfetto, morbido e con le giuste forme sinuose. Il mio cuore cominciò a battere frenetico. Quei capelli lunghi, ricci, castani, con riflessi ramati che si muovevano liberi nel vento. Mi sentivo tremare la voce nel petto e il mio respiro era irregolare, affaticato…

-No…- dissi scioccato… -Non può essere lei…- nello stesso istante in cui pronuncia quelle parole, percepii lo sguardo dei miei amici su di me…

Si voltarono anche loro a osservarla e quando si volse, davanti agli occhi mi si presentò il suo viso bellissimo, curvato in un sorriso appena accennato e quasi incerto. Era immobile davanti a me, a pochi passi. Sentivo il suo meraviglioso profumo, che mi inebriava ogni volta che le stavo affianco

e non riuscirei a descrivere l’emozione di quel momento! I miei occhi si erano leggermente appannati e in quel attimo, l’amore tenuto a bada con le redini, si stava scatenando dentro di me in tutta la sua “assurda” potenza. Volevo solo stringerla sul mio petto e tenerla così per il resto della mia vita, pregando di non doverla più abbandonare per il resto dei miei giorni.

Sentivo che il mio cuore si stava spezzando, era come se stesse esplodendo dentro il petto e come se ci fosse solo la pelle a mantenerlo al suo posto.

Il tempo si era fermato. Lei era sempre lì, con la brezza leggera che la rendeva incantevole, mi sembrava di essere in una foto in bianco e nero. C’eravamo solo io e lei, tutto intorno a me sembrava incolore e lei invece era dipinta con i colori più belli. Mi avvicinai lentamente, come se avessi paura che quella felicità che provavo dentro sarebbe scomparsa e lei, come in tutti i bei sogni, sarebbe svanita con il vento. Lei era rimasta immobile, affianco all’albero e sembrava incapace di parlare, i suoi occhi erano lucidi, quelle iridi innamorate che erano sempre state il mio tormento. E potevo vederlo chiaramente…lei mi amava ancora, come io volevo lei!

Avere quella conferma, in un certo senso, mi aveva reso felice, sebbene il suo viso fosse contratto e rigido, potevo vedere chiaramente il sentimento che ne traspariva, erano sempre stati i suoi occhi a parlare al mio cuore.

-Miki…- riuscii a dire solo quello…

Notai che lei aveva contratto le mascelle, trattenendo la sua fragilità. Quello sforzo si riversò sugli occhi, che però forti trattennero le lacrime, che erano rimaste ai bordi delle ciglia, le sue guance erano di un leggero e dolcissimo color cremisi. Capii che si sentiva in difficoltà e che probabilmente in quel momento, come me, si rendeva conto di quanto fosse intenso e profondo quell’amore devastante che ci univa. Un groppo in gola mi impediva di parlare e se gli avessi dato ascolto, probabilmente, avrei pianto come un bambino tra le sue braccia, sperando di risolvere tutto!

Ma quello che feci fu semplicemente di prendere il suo braccio, attirarla verso di me  e di abbracciarla teneramente.  Vidi i suoi occhi sbarrarsi leggermente, poi più niente, le sue braccia erano rimaste inermi lungo i suoi fianchi e sentivo il suo viso rilassarsi. Percepivo il calore del suo corpo e infine  le sue braccia, gentilmente, si posarono sulla mia schiena. Avevo desiderato quel momento fino ad allora…

Quando mi staccai da lei, il suo viso era pieno di interrogativi a cui non potevo rispondere. Ma non mi fece domande, vedevo che i suoi occhi mi avrebbero voluto chiedere un sacco di cose, ma forse, per mia fortuna, non era in grado di farlo per il momento.

Le  feci una piccola carezza a fior di pelle sulla guancia, che era meno colorata in quel momento.

Si stava trattenendo, non voleva mettermi in difficoltà…

-Non avrei mai immaginato di vederti qui….- gli dissi confuso…

-Beh sono qui per lavoro…- mi disse accennando ai cartelloni immensi appesi in città… -Come avrai visto ho iniziato una nuova avventura…-

-Si, sei bellissima in quel manifesto…- le dissi sincero…

Lei abbassò lo sguardo, sembrava contrariata da quelle affermazioni e si limitò a rispondere frettolosamente.

-Grazie!  In verità sono qui per un motivo…-

Improvvisamente mi spaventai. Riaffrontare quei discorsi mi faceva sentire a disagio, ripensare a tutto quello che era accaduto in quel periodo in cui eravamo stati lontani, mi faceva sentire in colpa.

-Io…- dissi come per stoppare un discorso che non volevo affrontare…

-No…non ti preoccupare..- mi disse fermandomi.. –Non sono qui per parlare Yuri e se non avessi avuto un motivo per vederti, non sarei nemmeno venuta. Credimi ho capito e afferrato il concetto quel giorno e non c’è motivo che tu mi ripeta i soliti pensieri…-

Questo mi ferì, ma in fondo cosa potevo aspettarmi dopo il modo in cui mi ero comportato!?

Dopo una piccola pausa per riprendere fiato, aveva rialzato lo sguardo e aveva ripreso controllo di se stessa. Ora aveva il sorriso appena pronunciato di qualche minuto fa, aveva cercato qualcosa nella borsa e ora lo teneva in mano con cura, come per non sciuparle.

-Katia mi chiesto di portarti queste…- si avvicinò e me le diede porgendomele.. –Sono lettere che hanno scritto per te. Anche Steve, Arimi e anche i miei genitori…-

-Quindi mi hai portato queste apposta! Potevo venire io…-

-No…non ti preoccupare. Ero curiosa di vedere la Darmounth…-

-Hai viaggiato bene!?-

-Si! Ma il Giappone mi manca già troppo. Non vedo l’ora di tornare a casa, dalle persone che mi aspettano…-

Avrei dato qualsiasi cosa per chiedergli se Alessandro la stesse aspettando, ma non potevo farlo sarebbe stato troppo palese il mio interessamento. Avevo paura di scoprire la verità, prima o poi sarei tornato nel mio amato Giappone e avrei capito come stavano le cose tra di loro. Non era forse meglio avere tempo di prepararsi all’idea!? Presi coraggio e proprio nel momento in cui aprii bocca per chiederglielo, lei mi precedette…

-Ora è meglio che io vada. Mi ha fatto piacere rivedervi. Ciao Yu, buona fortuna per tutto!!- si era girata su se stessa…

Se ne stava andando ed io la stavo perdendo definitivamente. Pensai se era quello che aveva provato lei quando nel parco la lasciai lì sola. Un misto di angoscia, dolore e consapevolezza che se non l’avessi fermata ora, non avrei più potuto recuperare con lei! Il pensiero che in albergo, Alessandro, potesse aspettarla, mi fece accecare la vista, mi avvicinai a lei a grandi passi, prendendole il più dolcemente possibile il polso.

-Te ne vai già?- gli chiesi sperando che si voltasse..

 Sentivo la sua mano tremare tra le mie dita e allora gliela lasciai, sperando che quella reazione, non significasse che il mio contatto non gli era gradito. Lei si prese una mano con l’altra e l’aveva portata vicino al petto…

-Ti sta aspettando qualcuno in albergo?! È per questo che hai fretta?- lei mi guardò smarrita, ma lentamente mi rispose..

-No, sono sola qui a New York…- disse guardando in direzione della strada… -è che avevo detto al taxi di aspettarmi e di portarmi in albergo…-

-Mi piacerebbe farti vedere il College. Avresti anche un sacco di Ciceroni a guidarti…- in quel modo non l’avrei più messa a disagio e anche la possibilità che mi passasse qualcosa di strano per la testa era azzerato…

Avevo però un disperato bisogno di stare con lei e se se ne fosse andata avevo paura che qualcosa dal mio cuore si sarebbe staccato per sempre. Era un bisogno incontrollabile quello di averla affianco.

-Diremo al taxi,dietro ricompensa, di portarti questa valigia nel tuo albergo!!-

-Dai Miki…- le disse Jinny.. –Ci divertiremo…-

Miki sorrise serena e convinta fece cenno di si.

Dopo aver sistemato la questione della valigia, guidammo Miki nel dormitorio. Ovviamente tutti lì la riconobbero e rimasero incantati a guardarla. Lei osservava intorno, chiedendo a Doris e a Jinny di raccontare la storia dei soggetti raffigurati nei quadri, in questo caso il capo stipite della Darmounth. Era raggiante in quel momento, ma quando mi avvicinavo, subito, la vedevo irrigidirsi e  cercare di avere un atteggiamento il più possibile distaccato, sapevo che lo faceva per proteggersi, ma questo non poteva non ferirmi. Per me era davvero difficile non soffermarmi a guardarla ogni volta che ne avessi la possibilità, ma sapevo che stavo correndo un rischio troppo grande e ogni volta pensavo irrimediabilmente ”Perché sei mia sorella!?!?! Perché!?!?”.

Ma non c’erano risposte era stato il destino a portarci tutto questo…

Andammo in tutto il college, mostrando a Miki le cose più interessanti. Il giro era durato molto e finalmente andammo a sederci nel salotto del dormitorio.

-Allora Miki…ti è piaciuta la facoltà di architettura!?-

-Assolutamente si. Avevi ragione Yuri, ne valeva la pena di separarsi per un pò dal Giappone…- 

Io però non ne ero più così sicuro, ogni volta che ripensavo ai motivi che mi avevano portato così lontano, mi sentivo mancare. Non era solo per una mera soddisfazione personale!

-Dici? Mi fa piacere che ti sia piaciuta… Ma dimmi, il tuo lavoro!?!?-

-Solo un momento passeggero…- disse guardando fuori dalla finestra… -Avevo bisogno di novità e si è presentata questa. Per me…è solo un gioco, per realizzare un sogno più grande…-

-Siamo così indiscreti se ti chiediamo quale?!-

-Sono riuscita ad entrare alla facoltà di Disegn d’interni. Ho studiato molto per poterci entrare e ce l’ho fatta….-

-Complimenti…- mi dissero tutti…

-Grazie..- ma qualcosa nel suo viso non funzionava…

-Gli altri come stanno!?- chiesi sperando che mi parlasse sinceramente..

Sapevo che almeno tre di loro mi avrebbero ucciso volentieri.

-Stanno bene mi hanno detto di salutarti…- era sincera, lo vedevo bene…

-Grazie..- dissi sorridendo.. –Anche Ale, Ghinta e Michael!?!?-

Un colpo basso. Non so nemmeno perché glielo chiesi, mi era uscito così, all’improvviso…

-Dobbiamo proprio parlarne adesso!?- disse lei scocciata…

-So che mi odieranno ancora di più adesso…-

-Smettila…- disse lei abbassando la voce…

-Lo so e li capisco..- dissi gentile..

-Ma cosa ti aspettavi scusa?- disse lei improvvisamente a disagio… -Lo sai perché sono così arrabbiati? No già…come fai a saperlo, tu non c’eri! Ma loro erano lì ogni santo giorno, ogni giorno a sostenermi!- disse lei avvicinandosi a me e urlando…

-Tu…tu non hai nemmeno idea di come mi sia sentita. Non ne hai idea! Te ne sei andato senza nemmeno salutarmi, come se non avessi mai rappresentato nulla per te. Ma loro…Michael, Ale, Ghinta, Steve, Meiko e tutti gli altri sono stati essenziali per me. Mi hanno visto scendere talmente in basso che ero diventata un automa! Mi avevi dato tutto e in un giorno, in un solo giorno improvvisamente mi hai tolto tutto!! Ogni cosa…- non riuscivo a parlare…

Mi sentivo inutile, perché aveva ragione.

-Te ne sei andato voltandomi le spalle quel giorno e la mattina non hai nemmeno avuto il coraggio di guardarmi negli occhi e di salutarmi! Sono io, vero, a non avere dignità!? È questo che mi hai detto quel giorno, ma credimi…io penso di averne molta più di te di dignità Yuri! Perché io ti ho sempre detto quello che pensavo, anche piangendo e non avendo paura di dimostrare le cose..-

Si era allontanata leggermente, aveva socchiuso gli occhi e si era avvicinata alla poltrona dove aveva lasciato la borsa…

-Non so nemmeno perché sono qui…- mi disse guardandomi… -Questa non volevo dartela, l’ho scritta io per te. Ma a questo punto penso che il contenuto sia inutile, bruciala, puoi farne l’uso che vuoi. Addio..-

Detto questo aveva preso la sua borsa ed era corsa fuori, lasciando la porta del salotto aperta. Cercai di raggiungerla, pronunciai il suo nome per un paio di volte. Ma…capii che non voleva essere raggiunta da me. La guardai allontanarsi e prendere un taxi al volo.

Quando scomparve definitivamente dalla mia vista, compresi che quella volta era davvero l’ultima che avrei potuto rincorrerla. Mi aveva urlato tutto il suo dolore, riaprendo una ferita per il momento un pò rimarginata, avrei almeno potuto farle capire che non era indifferenza la mia, volevo solo evitarle altro dolore. Ma…ero stato un vigliacco, perché non sopportavo di vederla ferita e soprattutto non accettavo che a farle del male fossi stato io!

Ritornai nel salotto, tutti mi guardavano un pò angosciati..

-Forse non è stata una buona idea, lei…non è ancora pronta…- dissi…

-Non avresti dovuto parlare di Alessandro…- mi disse Willy… -Era palese la nota sarcastica e di…-

-Di gelosia?!?- dissi io arrabbiato… -Mi spieghi come ti sentiresti tu nella mia situazione, se sapessi che Jinny è ipoteticamente consolata da un “Alessandro”!?-

-Credo che reagirei come te ma…in questo modo hai combinato un casino…-

-Yu, lei ti ama!! Si vede lontano un miglio, pensi che per lei sia stato così semplice stare qui con te!?!? Ti ha accontentato perché ti ha visto felice…- mi disse Doris…

-A me non sembrava così felice di essere qui…- dissi io sedendomi e prendendo la sua lettera in mano.. Profumava di lei, di buono.

-Non ti ha detto quelle cose per farti sentire in colpa, ma era un modo per farti capire che a te ci tiene…-

-Lo so…- dissi angosciato… -è la persona più importante per me e proprio per questo non posso sbagliare!!-

-Senti...perché non ti calmi un pò e leggi le lettere che ti hanno mandato?!-

Quando mi lasciarono solo, cominciai a leggere il nome dei vari mittenti. Mia madre, mio padre, Rumi, Yuogi, Steve. Mi avevano scritto in molti, mi mancavano davvero tutti, anche se quella di cui accusavo il vuoto più grande rimaneva lei.

Presi la sua lettera e potei distinguere la sua bella grafia. Guardai per un pò la busta, doveva averla tenuta molto in mano prima di decidersi se darmela o meno. Se non altro potevo leggerla e tenerla per sempre con me, appena l’aprii nella prima pagina notai una chiazza di bagnato lungo il bordo, che aveva lasciato la carta più rigida asciugandosi. Pensai che doveva aver pianto molto prima di scriverla e subito i miei occhi si fecero più opachi e stanchi.

 

Caro Yuri…

ti scrivo in una terribile giornata  piovosa, il parco è sempre popolato di bambini, proprio come la prima volta che mi hai trovata qui. Sono passati tanti giorni da quando te ne sei andato e spero che le cose in America vadano esattamente come te le aspetti…

Per quanto mi riguarda me la cavo! Oggi è uno di quei giorni in cui  dimenticarmi dei momenti che ho trascorso con te è più difficile, perdonami se te ne parlo…ma se da parte tua le cose non sono più come prima, da parte mia dimenticarti è impossibile!!

Ho provato in tutti i modi a cancellarti dalla mia vita, ma non posso dimenticare quella frase che tu mi avevi ripetuto un giorno, in uno di quei tanti bei momenti che abbiamo passato insieme, ti avevo chiesto quando avresti smesso di farmi innamorare sempre di più e quel giorno mi dicesti:

“Quando non avrò più fiato per potertelo dimostrare… Quel giorno dovrai vivere solo dei ricordi che abbiamo avuto Miki… E voglio lasciarti tutto quello che mi è possibile… Non avrò mai sufficienti parole per spiegarti cosa mi scateni dentro!!!”

Quello fu uno dei tanti giorni felici che ricordo con maggiore intensità  e oggi, che tu non mi ami più, posso dirti che vivo dei bei ricordi che abbiamo avuto e spesso questo mi rende più serena. Affrontare questi giorni da sola, sapendo che tu non c’eri più, è stato il più grande dolore che avessi mai potuto provare. Il dolore senz’altro più acuto, è avere come ultima immagine la tua figura che si allontana dal parco… Ma nonostante tutto, spesso preferisco richiamare alla memoria tutti i ricordi che mi hai lasciato, ne ho talmente tanti che posso sbizzarrirmi nel sceglierli!!! Voglio dirti con assoluta sincerità che apprezzo tutto quello che mi hai dato e lasciato, a dimostrarlo è un’altra goccia delle mie lacrime che si stampa sul foglio!!

Non ti posso rimproverare nulla, perché l’amore che mi hai donato mi ha reso felice per molto, molto tempo. Non sentirti in colpa se non mi ami più, sai perfettamente com’è l’amore, ma forse per te la brezza ha smesso di condurti accanto a me.

Sebbene…io ti ami ancora molto e non posso non ammetterlo, voglio che tu sappia che desidero solo la tua felicità, ricordati di essere sempre te stesso, perché il modo in cui mi hai amata, può rendere felice qualunque altra donna!!

Ti chiedo solo di non utilizzare come emblema per il tuo nuovo amore la nostra frase.

Segui sempre la voce del tuo cuore, perché lei non può mai sbagliare Yuri, il cuore, ricordati, che è da sempre il miglior consigliere e la vita è talmente breve che dobbiamo imparare a viverla nel modo migliore!  Non avere paura di innamorarti ancora…o ancora peggio di ferirmi, l’amore sappiamo entrambi che significa anche volere la felicità dell’altro e io desidero davvero che tu possa essere sereno!!

C’è solo una cosa che spero per noi due, mi auguro di averti vicino un giorno e di essere pronta ad accettare quello che puoi darmi. So che non potrò più avere il tuo amore ma ti prometto che questa sarà l’ultima occasione in cui sentirai parlare dei miei sentimenti. Spero ardentemente nel tempo di riuscire a d accettare l’amicizia e l’affetto che ci unirà, come due amici che si sono sempre voluti bene.

Ti prometto che sarò un’amica obiettiva e che ti sosterrò sempre e in ogni momento!!

Questo è il mio addio ai sentimenti che provo per te…

Da  oggi io cercherò di dimenticarmi per sempre delle emozioni e dell’amore che per tanto tempo mi ha unita a te!  Vivi Yu ama, creati delle amicizie, esaudisci i tuoi sogni…

Io ho capito che essi, sono le uniche cose che non possono esserti sottratte. Magari col tempo, li si possono apprezzare ancora di più, perché ricordando i momenti difficili della nostra vita, ci renderemo conto che essi ci hanno permesso di sentirci meglio e di essere più liberi!!

 

Ti voglio bene Yu…per sempre…

Anzi…forse dovrei dire… I love you!!!  Ai shiteru!!!

 

                                                                                                            Miky

Lasciai andare sul divano quei piccoli fogli e appoggiai la testa sul sofà. Tutto l’amore che provavo…il mio cuore era in frantumi! Cominciai a lasciar scivolare qualche lacrima silenziosa, ma pensarla sola, in quell’albergo mi faceva sentire ancora peggio.

Sentii i passi silenziosi di Doris che si avvicinava, avevo bisogno di stare solo, ma lei non riusciva a infastidirmi…

-Posso?- mi chiese discreta, sollevando la lettera…

-Io non so cosa fare…- dissi in preda al panico…

Doris aveva fatto scorrere le parole della lettera, poi aveva alzato la mano e l’aveva portata sulla mia spalla massaggiandola.

-Yuri…- disse sospirando… -Che situazione complicata!!!-

-Io non riesco a tenerla lontana…- dissi guardandola.. –Fuggo da lei e me la ritrovo qui! Cerco di dimenticarla e…la amo ancora di più! È possibile!?-

-Certo che lo è!! L’amore è così Yuri…- disse sorridendomi.. –è pazzia, follia, ragione e trasporto, passione e mente. Più ci sforziamo di fare cose ragionate e coerenti, più facciamo cose irrazionali e con l’amore cresce. Ti sta succedendo questo…-

-Si, ma non dovrebbe succedere visto che lei è mia sorella…. No?!-

-Ma tu ti sei innamorato prima di saperlo! E ora come si fa ad andare contro a un sentimento così naturale?-

-Non lo so, io so solo che non dovrei farlo…-

-Cosa!?!?-

-Dovrei passarci sopra, far finta di non aver mai letto questa lettera. Ma io…non riesco a lasciarla andare. Non riesco a pensare che non voglia davvero vedermi, che sia pronta sul serio a dire addio a tutto quello che siamo stati…-

-Quindi…- disse lei comprensivamente..

-Voglio raggiungerla e almeno dirgli che non voglio perderla. Che è importante e che se lei lo vorrà io le sarò sempre accanto…come amico…- dissi poco convinto…

Mi alzai dal divano e pensai a come scoprire l’albergo in cui era alloggiata…

-Sai in quale albergo si trova?-

-No…non lo so assolutamente…-

-Non potresti chiederlo al tuo amico Steve?!-

Perché non ci avevo pensato subito!?!? Steve l’avrà saputo di sicuro. Composi velocemente il suo numero e aspettavo una risposta che tardava ad arrivare. Poi sentii un gran trambusto e finalmente la sua voce…

-Ciao Yu!!!-

-Ehi…ciao Steve. Come stai!?!?-

-Sto bene Yu sai…adesso io Meiko stiamo insieme…-

-Davvero!?!?- dissi sorpreso… -Credimi amico mio, non sai quanto sono felice di saperlo!-

-Ma dimmi…hai per caso visto Miki?-

-Beh…si è così! Senti Steve…ho bisogno di sapere in quale albergo si trova Miki…-

-Mi spiace Yu, ma credo che tranne Ale non lo sappia nessuno…-

-Passamelo…-

-Yu io non credo che sia la cosa migliore da fare…-

-Steve….non te lo chiederei se non fosse importante! Pensi che a me faccia piacere parlare con il ragazzo che mi vuole portare via Miki?-

-Ok…- disse rassegnato.. –Ma stai attento…-

-Promesso….-

Sentii Steve chiamare Ale, dicendogli che io volevo parlargli. Non protestò minimamente, ma sapevo che la nostra conversazione non poteva essere più di tanto amichevole.

-Ciao…- mi disse..

-Ciao …- risposi altrettanto secco..

-Mi ha detto Steve che vuoi parlarmi…-

-Ho bisogno del tuo aiuto…-

-Dipende da quello che vuoi sapere…-

-In che albergo alloggia Miki!?!?-

-Mi spiace, ma non sono disposto a dirtelo…-

-Speravo che col tempo saremmo riusciti a superare le nostre divergenze…-

-Non è questo il problema. Abbiamo sempre amato la stessa persona e questo non può fare di noi due amici…-

-Ora non dovresti più vedermi come un rivale…-

-Per me sei ancora il mio rivale, perché non so come mai, io credo che tu la voglia ancora…-

-Voglio solo chiarire alcune cose con lei! Mi ha detto addio se ti interessa saperlo…-

-Con la ragione, ma non con il cuore ed io non mi riterrò soddisfatto finché non ti avrà dimenticato del tutto! Tu sei sempre di mezzo Yuri, sono disposto anche a lasciarti per sempre il primo posto sul piedistallo, ma questa volta non posso lasciartela! Ha sofferto troppo per causa tua…-

-Dimentichi però che lei con me è stata felice…-

-E questo adesso è il prezzo che deve pagare…-

-Tu non mi dici dov’è solo perché hai paura di perderla…- dissi con rabbia.. –è solo una ripicca per te!-

-Certo…ma almeno io l’ammetto a differenza di qualcuno…-

-Senti, lei è la cosa più importante che abbia mai avuto nella mia vita! Voglio almeno recuperare un rapporto amichevole con lei…-

-Io non posso crederti Yuri. Perché c’è qualcosa che fa vibrare la tua voce ed era esattamente come quando amavi Miki…-

-Sarò sincero con te. L’idea di lasciartela non mi alletta per niente, pensa quello che vuoi a me non importa quello che penserai. Ma…riconosco che tu gli sei sempre stato accanto e ti prometto che non mi intrometterò mai tra di voi, se un giorno tu e lei…-

Non riuscivo nemmeno a dirlo, era questo che ogni volta mi fregava. Anche volendo io non riuscivo a pronunciare quelle parole senza sentire un vuoto dentro.

-Non riesci nemmeno a dirlo Yuri! Io lo so cosa vi lega e anche se non dovessi farcela, voglio almeno provare a portartela via!-

-Ti prego, per favore. Dov’è Miki!?!?- era l’ultimo tentativo…

Altrimenti avrei potuto tentare altre carte. Avrei messo a soqquadro tutti gli alberghi della città per trovarla, ma alla fine ce l’avrei fatta…

-Sai…lei ha scelto per l’ennesima volta te…-

-Come?- gli chiesi temendo di non aver compreso fino in fondo..

-Gli ho detto che se fosse venuta a New York mi avrebbe perso, che non avrebbe avuto più opportunità con me! E lei…è partita lo stesso…-

-Non è colpa sua se si è innamorata di uno come me…-dissi sconfortato…

-Credo che non potrebbe mai amarmi come ha fatto con te! Forse sono io l’unico a illudersi ancora…- ma sembrava che parlasse per convincersi di qualcosa...

-Io…non posso stare con lei..- dissi addolorato… -Ma se puoi rendila felice…- e per la prima volta stavo lasciando campo libero al mio rivale…

Non so perché lo feci, ma io Miki l’avevo già persa tempo fa, quindi per me era impossibile credere che le cose sarebbero potute tornare come prima.

Erano davvero cambiate tante cose in quell’ultimo periodo, ora mi sentivo più uomo, ma forse al mio essere adulto mancava l’essenza più importante. Per anni la mia solitudine, mi aveva fatto crescere pensando che bastassi a me stesso per essere felice, avevo tutto quello di cui avevo bisogno con me stesso. Ma…conoscere lei, passare le mie giornate parlando, discutendo, vedendo i nostri progetti futuri, mi aveva aperto un mondo nuovo.

Un mondo in cui potevano esserci tante cose meravigliose! All’improvviso si era aperta per me una nuova esperienza, completamente inedita. Un detto dice che “il primo amore non si scorda mai”… Miki era stata il mio primo amore, in tutti i sensi. Ma…a differenza di tanti altri, riconoscevo in questo amore una marcia in più. C’erano tanti progetti importanti che avrei voluto portare a termine, avrei voluto passare la mia vecchiaia accanto a lei, magari sorreggendoci a vicenda e giocando con i nostri nipotini che felici correvano attorno ai loro nonni.

Dentro di me, c’era la consapevolezza di un amore di altri tempi, che sarebbe continuato oltre la morte. Pensavo sempre più spesso che andarmene via, sarebbe stato il più grande sacrificio della mia vita, perché una volta che il mio corpo si fosse raffreddato, io non avrei mai potuto osservare e specchiarmi nei suoi profondissimi occhi. Ma probabilmente, avrei per sempre vegliato su di lei, seguendo i suoi passi, abbracciandola di notte anche se lei non poteva più sentire il mio calore o il mio profumo. La mia anima forse l’avrebbe sempre accompagnata fino al suo ultimo respiro, fino a che non avrei avuto l’opportunità di riabbracciarla perché della stessa materia inconsistente di come ero fatto io.

-A Manhattam… L’hotel è il New Bristol…-

-Perché? Fino a qualche minuto fa…-

-Perché lei non me lo avrebbe mai perdonato…-

Era pentito ovviamente di avermelo detto, ma l’aveva fatto per lei. Aveva riattaccato il telefono e non avevo fatto nemmeno in tempo per ringraziarlo.

Non potevo non apprezzare Alessandro in un certo senso, nonostante mi odiasse con tutto se stesso, aveva pensato sempre e solo al bene di Miki e se un giorno tra di loro fosse nato qualcosa, potevo stare tranquillo. Lui non avrebbe mai voluto farle del male intenzionalmente, almeno in quello io e lui eravamo molto simili. Il destino aveva voluto che ci innamorassimo della stessa persona, altrimenti saremmo potuti essere buoni amici.

C’erano tante cose che avrei voluto sapere di loro due, ma credo che sarebbe servito solo a farmi arrabbiare. Ero pronto ad ogni cosa, ma conoscendo Miki, non riuscivo a credere che avesse permesso ad Ale di vivere un rapporto completo con lei!

Io ero stato il suo primo ragazzo e con me aveva vissuto la sua prima volta, sapevo l’importanza che dava ad un gesto così intimo e mai avrebbe potuto illudere Alessandro fino a quel punto. Non potevo certo dire che il pensiero che si fossero baciati mi rendesse particolarmente entusiasta, ma quello che comunque mi faceva sentire tranquillo era che lei mi amava…

C’era qualcosa di più importante di questo? Poteva scegliere di non partire e di ricominciare seriamente con Ale, invece era venuta da me, dimostrandomi per l’ennesima volta coraggio, dignità, amore e tanta forza. Ed io avevo rovinato quel momento con la mia assurda gelosia!

Era davvero stupefacente come perdessi il controllo quando si trattava di lei, cercavo di trattenermi ma riuscivo solo a non tenere a freno i miei sentimenti, dimostrando ogni volta quanto fossi geloso e possessivo.

Presi il primo maglioncino che mi capitò sotto mano e corsi lungo il corridoio dell’entrata…

-Yu, dove vai!?!?- mi chiesero i miei amici..

-A farmi perdonare da una persona troppo importante…-

-Hai scoperto dov’è Miki?!-

-Si è così!!! Si trova al New Bristol a Manhattam…-

Ricomincia a correre, ma mi raggiunsero tutti. Mi fermai a guardarli e loro mi sorrisero dolcemente…

-Come pensi di andarci a Manhattan?! Correndo!?!-

-Willy, sei davvero un amico!!!- dissi abbracciandolo…

Lui mi guardava e quel suo viso loquace e penetrante mi fece capire che capiva cosa provassi adesso. Sebbene un pò di tempo prima mi avesse deluso molto, compresi che molto spesso, quando vogliamo bene a qualcuno, cerchiamo di proteggerlo anche a costo di sbagliare. L’avevo fatto anche io con Miki, sebbene la verità che ci riguardasse era importante, io avevo deciso di tacergliela. Questo poteva considerasi giusto o sbagliato!?!?!

Non potevo dirlo con precisione, prendendo la cosa sotto punto di vista differenti potevo dire che era contemporaneamente giusto e sbagliato. Miki non si sarebbe mai rassegnata a starmi lontana e avrebbe così deciso di seguirmi ovunque, anche vivendo ai margini della società, nei pregiudizi, negli sguardi indignati di molti che ci avrebbero solo additati come degli svergognati da cui stare alla larga. Da un lato era sbagliato perché probabilmente anche lei aveva diritto di sapere  che avessimo un padre in comune!

Quindi, partendo da questo presupposto, ero riuscito a vedere la situazione da un punto di vista differente. Willy, seppur sbagliando, voleva proteggermi da un qualcosa che quasi certamente mi avrebbe mandato fuori di testa. Sapevo che se però fosse successo qualcosa a lei, non sarei arrivato così facilmente a perdonarlo, in fondo mi avevano taciuto la verità per il mio bene, speravano di tenere la situazione sotto controllo. Avevo ripreso fiducia nei confronti di Willy, tutti si erano dati un gran d’affare per dimostrarmi che su di loro potevo fare ancora affidamento!

Salimmo tutti insieme in macchina e cominciammo a percorrere le vie di Manhattam dove Miki era alloggiata.

-Penserete che sono un pazzo…vero!?!?-

-Noi non siamo nessuno per giudicare Yu…- mi disse Jinny… -L’amore è amore..-

-Mi chiedo cosa vuoi fare Yuri…- disse Brian distaccato… -Vuoi tornare con lei dopo aver faticato tanto per tenerla lontana!? Non pensi di avergli complicato la vita già abbastanza?-

-Brian!- lo rimproverò Willy… -Ma tu che ne sai, hai visto il viso di quella ragazza quando ha visto Yuri? In quello sguardo non c’era bisogno di parole…-

-Appunto, proprio per questo invito Yuri a pensarci bene. Sta seducendo sua sorella…-

-Brian…smettila..- dissi io seccato… -So perfettamente che lei è mia sorella e se proprio ti interessa saperlo non ho intenzione di metterla nei guai!-

Quella conversazione mi aveva irritato, sapevo perfettamente che lei era mia sorella, ma era così strano che io l’amassi? Avevo vissuto quell’amore per tanti anni., liberarsene non era così semplice…

Quando arrivammo all’entrata dell’albergo, aprii subito la portiera della macchina e volai veloce fino all’entrata principale.

-Buonasera…- dissi impaziente…

-Buonasera, in cosa posso esserle utile!?!?-

-Sto cercando Miki Kohishikaua… Sono…- cosa avrei dovuto dirgli?

Se gli avesse detto il mio nome e l’avesse avvisata, molto probabilmente lei gli avrebbe detto che non mi voleva vedere. Dovevo giocarmela…

-Sono il suo ragazzo..- dissi convinto, in fondo non era una bugia…

Lui stava per avvisarla del mio arrivo, ma lo bloccai appena in tempo… -Sa del mio arrivo…l’ho appena avvisata…-

-Benissimo è la suite 580…-

-Bene, la ringrazio molto…-

Cominciai a percorrere i corridoi di quell’albergo immenso e potevo immaginare l’imbarazzo di Miki nello stare lì dentro. Lei abituata alla semplicità e alle cose tranquille, si sarà sentita proprio fuori luogo lì dentro! Quando entrai nell’ascensore, comunicai al cameriere la camera dove dovevo andare, lui mi guardò con aria interrogativa, ma prenotò il piano e aspettai con impazienza che l’ascensore arrivasse a destinazione.

Ora che ero lì, non sarei più potuto tornare indietro. Volevo passare più tempo possibile con Miki ora che era a New York, con discrezione volevo vivermi con lei quello che più potevo, senza combinare danni irreparabili. Volevo starle accanto, sostenerla, poterla abbracciare senza dover pensare, almeno per ora, che presto non avrei più avuto il diritto di sentirla mia.

Quando arrivai dinnanzi alla porta, mi sentii come uno di quei tanti innamorati che doveva farsi perdonare qualcosa e che non aveva la minima idea di quello che doveva fare, sospirai profondamente e suonai alla porta della stanza. Sentivo parlare all’interno, sicuramente era il suo manager, la conversazione sembrava vertere su argomenti leggeri perché sentivo Miki ridere di gusto e mi innervosii. Sentivo i suoi passi vellutati percorrere il pavimento e dire che non stava aspettando nessuno, inoltre non aveva ancora ordinato nulla da mangiare…

Quando arrivò e aprii la porta, potei vedere distintamente il suo viso sbarrare gli occhi, aprire leggermente la bocca in un momento di stupore e la sue labbra contrarsi in un ghigno di disapprovazione mentre sentivo e vedevo comparire un uomo dietro di lei.

-Chi è Miki?- disse lui…

-Nessuno…- lei arrabbiata richiuse la porta, ma prima che lo fece completamente riuscii a mettere la mano in modo che non potesse farlo..

-Miki, ti prego… Ho bisogno di parlarti!-

-Vattene via…- disse triste… -Io non ho voglia né di vederti né di sentirti…-

-Ho un pessimo carattere lo so. Hai ragione! Ti prego apri questa porta e fammi entrare…-

-Senti Yu non abbiamo più molto da dire. Io credo che sia meglio se tu te ne vada…-

-Qual è il problema? Hai paura di fare brutta figura con il tuo amico lì…- ero davvero bravo a complicarmi le cose…

Lei di rimandò spalancò la porta e arrabbiatissima mi guardava allo stremo della pazienza.

-Direi…che lui è Yuri… Il tuo ragazzo…- disse l’uomo mentre ci guardava imbarazzati… 

-Il mio ex ragazzo…- disse lei fulminandolo con lo sguardo…

-Ho bisogno di parlare con Miki, quindi per favore…- dissi in tono aspro…

-No Edward…quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti prima e tempo fa! Quindi…sarà lui ad andarsene…-

Tutta la rabbia esplose all’improvviso, la raggiunsi prendendola per il braccio e la voltai violentemente verso di me. Lei aveva spalancato gli occhi, guardandomi in viso…

-Io ho bisogno di parlarti… Adesso!!!- gridai…

Sentivo il suo respiro affannato ed emozionato, il suo volto a pochi centimetri dal mio. Dopo tanto tempo, mi resi conto che la stavo guardando esattamente come un uomo innamorato, confuso, arrabbiato, geloso… Forse quello la stupì, inghiottì un pò di saliva mentre a disagio continuava a guardarmi fiduciosa. Avrei voluto avvicinarmi e fare, con tutto il cuore, quello che si aspettava..

Mi avvicinai leggermente alla sua bocca, piano piano. Vedevo i suoi occhi ardere e sentivo il suo cuore esplodere esattamente come il mio, l’esitazione contribuiva a far crescere l’attrazione tra di noi, tanto che non ci eravamo accorti che da un pò Edward ci aveva lasciato da soli.

-Yu…- mi disse lei abbassando lo sguardo… -Mi stai facendo male…-

Lasciai andare il suo braccio, ancora troppo agitato per rinunciare a quel bacio che avrei tanto voluto dargli, ma mi controllai e feci scivolare la mano nella sua tenendola stretta.

-Perdonami…- dissi scostando i suoi lunghi capelli dal viso imbarazzato e arrossato.. –Non volevo farti male…-

-Lo so…- disse guardandomi da sotto le ciglia.. –Ma…non ha senso che tu sia qui…-

-Ho letto la tua lettera…- dissi con la voce strozzata..

-Non avresti dovuto farlo…- disse lei girandosi su se stessa e voltandomi le spalle… -Non ha nemmeno senso che io l’abbia scritta. Non si possono cambiare le cose…-

L’abbracciai. Non avevo proprio potuto farne a meno! Lei, addolorata si era abbandonata al mio abbraccio, ma sentivo che quel contatto la faceva stare male..

-Ci sono tante cose per cui dovrei farmi perdonare. Credimi…sei stata e sei ancora la persona più importante per me…-

-Non mi dire queste cose…- mi disse rannicchiandosi vicino a me… -Perché in questo modo non potrò mai staccarmi dal tuo ricordo. Lo capisci?-

-Preferisci che ti dica che non mi importa più di te?- dissi al suo orecchio… -è davvero questo che vuoi?-

Non mi rispondeva, non riusciva a dare un senso ai miei gesti, ai suoi e alle parole che pronunciava! Era tutto totalmente irrazionale, nessuno dei due poteva dare risposte all’altro, eppure, dalle sue parole, capivo che lei credeva che io non l’amassi più. Totalmente assurdo!

-Va bene Miki…- dissi mentre lasciavo che le mie braccia lasciassero la presa….

Feci scivolare le mie mani lungo le sue braccia, la sentii tremare, ma non diceva nulla per trattenermi lì.

L’unica cosa che non volevo, era che lei soffrisse per la mia presenza , non avrei potuto sopportarlo e se per lei, la cosa migliore, era quella di passare quei giorni a New York lontana da me, avrei rispettato la sua volontà. Le diedi un affettuoso bacio sul capo, tra i suoi capelli che profumavano di pesca, quando mi allontanai ed aprii la porta, sentii le sue braccia prendermi dolcemente la vita e mi abbracciò. La sentivo singhiozzare tra le mie scapole, mentre mi afferrava con i pugni dei lembi della camicia…

-Non te ne andare, per favore…- mi diceva mentre piangeva a dirotto.. –Non sopporterei di vederti andare via come quel giorno, mentre nemmeno ti volti per guardare cosa ti lasci alle spalle! Ti prometto che non ti parlerò di quello che provo, ma se almeno puoi, dammi tutta l’amicizia di cui sei capace! Io…io...mi accontenterò di quella! Ti voglio bene Yuri…-

Sopportare quei momenti richiedeva uno sforzo immenso, io gli avrei dato tutto l’amore di cui ero capace, se ne avessi avuto la possibilità!

Mi girai verso di lei, gli scoccai un bacio sulla guancia e la strinsi a me…

-Miki..- gli dissi solo… -Cosa devo fare con te..-

Pensai tra me e me: “Non ti preoccupare Miki, io ti amo come il primo giorno. Anche di più!”.

Come non si poteva voler bene a quella ragazza, come il più delle volte, eravamo riusciti a far pace, ed era una sensazione meravigliosa. Implicitamente, era tornata ad essere la mia Miki. L’avevo portata sul divano e lei un pò più tranquilla si era appoggiata alla mia spalla, come quando aveva bisogno di conforto. Mi sembrava di essere tornati all’inizio della nostra convivenza nella stessa casa, quante sere avevo passato così, mentre lei rannicchiata vicino a me, guardava la televisione o mi raccontava qualcosa di sé. Era stato un periodo meraviglioso…

-Mi spiace per quello che ti ho detto oggi…- disse mentre sollevando la testa mi guardava..

-Eri solo arrabbiata ed io ho esagerato…- dissi dandogli un buffetto sulla guancia… -Io voglio starti vicino, non ti voglio perdere di vista come ultimamente. Non sai quanto mi hai fatto preoccupare!!!-

-Mi spiace…- disse alzandosi e andando a prendere da bere…

-Direi che possiamo brindare a un equilibrio ritrovato…- mi disse… -Da oggi, comincia un nuovo rapporto, fatto di amicizia, lealtà e affetto! Cin…-

-Cin…- risposi io, ma devo ammettere che suonava davvero male…

Ci sarebbe mai stato un momento in cui lei per me sarebbe stata solo un’amica? Non potevo saperlo, ma la vedevo davvero dura. Sorrisi tra me e me, mentre lei mi osservava incuriosita…

-Posso chiederti una cosa!?!?- improvvisamente decisi di affrontare il discorso che più mi tormentava…

Lei mi osservava stranita, ma distogliendo lo sguardo mi fece cenno di proseguire.

-Poco fa ho parlato con Ale…- lasciai il discorso in sospeso…

Volevo vedere la sua reazione, lei prese con entrambe le mani il bicchiere, osservava le bollicine del moscato muoversi libere l’una indipendente dall’altra, poi parlò.

-Perché!?- disse tranquilla…

-Volevo sapere dove ti trovavi e lui era l’unico a sapere in quale albergo eri alloggiata…-

-Ti ascolto…-

-Lui mi ha detto apertamente di amarti ancora…-

-Yuri sei venuto qui per parlarmi dei sentimenti di Alessandro? Se è così ti dico apertamente che so cavarmela da sola…- mi disse con un sorriso triste..

-è successo qualcosa tra di voi? Lui mi sembrava ancora più preso di prima…- dissi cercando di mascherare la gelosia…

-Si. Qualcosa è successo…- mi disse sinceramente..

Guardava dalla vetrata le luci di Manhattam che splendeva in tutta la sua bellezza, sembrava ragionare su quei momenti, mi sentivo tradito, geloso, furioso… Cercai di mascherarlo ma mi sentivo il viso completamente in fiamme.

-Quando Ale mi ha salvato la vita, io sono andata a ringraziarlo il giorno dopo per avermi aiutata. Volevo dirgli  addio impedendogli di immischiarsi nei miei casini, ma…non ha voluto…-

Si voltò di scatto guardandomi, ero infuriato, forse si notava anche, ma non mi importava, in quel momento volevo solo permettermi l’opportunità di essere molto incavolato.

-Frequentando Ale, ho desiderato più di una volta di innamorarmi di lui. Mi stava accanto, mi coccolava e mi ha fatto tornare la voglia di vivere, adoravo e adoro passare il tempo con lui, riesco a dimenticarmi almeno per un pò quello che mi affligge. Lui mi è stato vicino senza chiedermi nulla, così…due volte, è successo che ci siamo scambiati un bacio…-

Sentivo la mia rabbia salire, mi faceva contorcere lo stomaco, proprio come quella volta in cui lo vidi baciare di forza la mia ragazza.

-Vuoi sapere cosa ho provato?- mi chiese diretta con lo sguardo vuoto, perso in chissà quale pensiero e  desiderio…

-Se vuoi si…- gli dissi mantenendo sotto controllo la mia voce…

-Per quanto volessi bene ad Ale e per quanto avessi desiderato di innamorarmene, non ho provato forse le stesse cose che sentiva lui mentre mi teneva tra le braccia…- disse guardandosi le mani e strofinandosele.. –Ho provato affetto, ma non era la stessa cosa. Non mi sono pentita di averlo fatto, in quel momento ero trasportata naturalmente verso di lui, perché è così buono e dolce. Ma…non si può baciare qualcuno se si ama un altro! Poi sono partita e lui mi ha lanciato un ultimatum…ma sono partita ugualmente…-

-Lui non si arrenderà! Ale è un bravo ragazzo Miki, pensaci bene prima di escluderlo dalla tua vita…- per quanto mi costasse dirglielo, dovevo ammettere che in pochi si sarebbero comportati come lui.. 

-Io…non lo amo! E lui non può sempre accontentarsi del minimo indispensabile che posso dargli..- poi mi guardò confusa… -Perché mi spingi verso di lui?-

-Io…vorrei solo proteggerti da tutto…- dissi accarezzandole la guancia… -Ma nonostante tutti gli sforzi, non riesco a proteggerti da me stesso…-

-Ma cosa stai dicendo? Non capisco…- ora mi osservava spaventata…

Era ovvio che non potesse capire. Avrei fatto qualsiasi cosa per lei, tutto quello che desideravo era proteggerla da tutto quello che poteva ferirla. Ma soprattutto avrei dovuto proteggerla da me stesso…dal mio assurdo desiderio!

Il mio amore era un amore malato, insano, che avrebbe portato Miki ad avere un sacco di guai. La cosa migliore per lei, era che io negassi con tutta la mia forza i sentimenti che nutrivo!

Solo così, lei, sarebbe stata libera dal mio sentimento perverso. Purtroppo, se questa storia fosse venuta a galla, per il mondo intero io sarei stato un malato di mente, un pervertito, una bestia, che si era innamorato della propria sorella rovinandole la vita. Sarei sicuramente diventato un fenomeno mediatico, senza contare le accuse che mi sarebbero state mosse contro,  dovevo rendermi conto, che amare la propria sorella, era contro natura. Non era e non poteva essere considerata una cosa normale!

Sarei dovuto sparire dalla circolazione, senza lasciare la minima possibilità ai miei genitori e a Miki, di rintracciarmi, in questo modo, lei sarebbe stata libera e questo segreto, sarebbe rimasto intatto. Ogni volta che parlavo con i miei amici, mi sentivo capito, ma in fondo, molto spesso pensavo che forse avevano repulsione di me.

E Miki?! Come si sarebbe sentita la mia piccola Miki!?!?

-Ascoltami Miki, qualsiasi cosa accada, voglio che tu sappia che sei stata la persona più importante di tutta la mia vita. E che…potrai contare sempre su di me. Veglierò su di te…anche se lontano…-

-Perché mi dici queste cose?- mi chiese lei con gli occhi lucidi..

-Perché…il fatto che io non ti ami più, non significa che però non ti voglia bene…-

-Ti spiace se ti chiedo una cosa!?!?-

-No…dimmi pure…-

-Mi abbracceresti? Solo per un po’. Non voglio dimenticare la sensazione che si prova…-

Senza protestare, istintivamente l’abbracciai. Non so dire quanto tempo rimanemmo così, abbracciati, lei, ora tranquilla, si era abbandonata sulla mia spalla e la sua lunga e corposa treccia, quasi disfatta, giaceva sulla mia gamba, I suoi capelli erano cresciuti tantissimo, ormai arrivavano dalle sue natiche. Era meravigliosa…

La presi in braccio, la portai nella sua stanza e la posai tra le lenzuola soffici di seta. Le sciolsi la treccia e lasciai che i suoi capelli prendessero posto come meglio desideravano intorno a lei. Sembrava un bimbo spensierato e felice, mentre con la sua mano teneva un lembo della mia camicia, era proprio cominciato tutto così tra di noi, mentre lei stringeva tra le sue piccole dita un pezzettino della mia maglia per ringraziarmi dell’aiuto , nella prima cena che ci aveva fatti incontrare.  Ora mi ritrovavo nella stessa situazione, desideravo ardentemente che non mi lasciasse andare, che mi tenesse sempre stretto accanto a se. Avevo toccato vette altissime insieme a lei, avevo imparato l’amore, avevo capito cosa significasse amare qualcuno talmente tanto, da essere disposto a donargli tutto me stesso. Avevo compreso cosa volesse dire sentirsi amato così profondamente da sentirmi debole ogni volta che ci pensavo. Dentro di me, erano stati abbattuti dei muri che solitamente ergevo nei confronti degli altri, ma in compenso avevo scoperto la fragilità dell’amore, mi sentivo completamente disarmato e in balia dei miei desideri, dei miei sentimenti! Affidarsi a qualcuno, era la cosa più bella che mi fosse capitata nella mia vita, ogni piccola e minuscola cosa del suo viso, la conoscevo anche meglio di me stesso. I suoi occhi cambiavano colore, tonalità in base alle giornate, quando era brutto tempo erano del color del cioccolato fuso, più scuri, quando era bello, sembravano di un verde meraviglioso, pieno di sfumature. Era l’unica cosa di cui ero orgoglioso, ero fiero di lei!! Amavo la sua forza e la sua fragilità, ogni cosa la coinvolgesse diventava importante anche per me. Eppure mi chiedevo come il destino potesse essere stato così meschino…!!!

 Avevo conosciuto l’amore, quello vero e “devastante”, ma non potevo viverlo!  Sapevo che il dolore che sentivo, avrebbe potuto solo capirlo Miki, soffrivo tremendamente perché amavo una donna legata a me con vincoli di sangue. E chi avesse saputo di questa nostra condizione, avrebbe mai compreso quanto dolore si provasse?!

No, avrebbero solo visto quello che a loro importava. Cioè che ero un animale, privo di scrupoli! Scostavo i suoi riccioli dal viso, dal capo, dalla guancia…

Ogni parte di me stesso bramava per averla, potevo sentire il desiderio che mi nasceva dentro in ogni parte del mio corpo, più lo sopprimevo, più lo sentivo esplodere impetuoso.

Mi facevo ribrezzo, l’unico modo che avevo per proteggerla da me stesso era uscire definitivamente dalla sua vita, se fossi fuggito lontano, prima o poi se ne sarebbe fatta una ragione! Magari avrebbe incontrato un uomo che l’avrebbe pure resa felice e  a quel punto, il capitolo Yuri, in un modo o nell’altro, sarebbe stato chiuso definitivamente.

Una sola settimana, avrei fatto di tutto per renderla felice e poi sarei potuto scomparire per sempre, lasciandole in cambio il ricordo sereno di questo soggiorno a New York, che probabilmente ci avrebbe accompagnato fino alla fine dei nostri giorni.

La osservai ancora, mentre la sua mano teneva la mia, era così difficile staccarmi da lei. Mi presi la fronte con una mano, mentre con l’altra mantenevo il contatto con lei. Mi sentivo distrutto dall’amore che sentivo e lacerato dall’indecisione.

Mi avvicinai al suo viso, col chiaro intento di baciarla…

Ora sentivo distintamente il suo profumo, il suo respiro regolare mentre dormiva. Una sua mossa involontaria  verso di me, mi fece riprendere il controllo di me stesso, mi portai la mano alla bocca, spaventandomi per il gesto che stavo per compiere.. Mi allontanai velocemente e mentre lasciavo la sua mano, la sentii protestare nel sonno. Quella notte non potevo rimanere…

Rischiavo di non riuscire a mantenere la mia posizione. Da un lato, staccarmi, era un dolore fisico, avrei potuto vederla solo per quella settimana e poi probabilmente, mai più…

Ma se rimanevo lì, compromettevo gli sforzi compiuti finora! L’avrei baciata e perdendo l’unico fievole appiglio che avevo con la realtà, sarei potuto andare anche oltre!!

Le scrissi velocemente un biglietto, quando si sarebbe svegliata l’avrebbe letto! Mi permisi ancora una fugace occhiata, ma poi aprii la porta della stanza, me la richiusi alle spalle e cominciai a percorrere il corridoio. Ormai era molto tardi, ma avevo proprio bisogno di fare due passi…

Cominciai a percorrere la lunga via che mi divideva dalla metrò e intanto mi permisi di essere felice, almeno per quella sera. Non me la sentivo di pensare alle difficoltà, alla tristezza, agli addii, alla rinuncia!

Misi la mano in tasca, l’aria notturna era molto fresca. Ritrovai il piccolo amuleto che portavo sempre come, mi aveva accompagnato per così tanto tempo e in così tante avventure!

Pensai istintivamente, che quando siamo nel pieno della nostra vita non ci accorgiamo delle tante cose belle che abbiamo attorno.  La vita era qualcosa di troppo bello per sprecarla in sole chiacchiere. Purtroppo però, la maggior parte del nostro tempo era passata a rimpiangere treni che erano già passati e che non sarebbero tornati una seconda volta, il mio treno era passato, l’avevo riconosciuto, poi per il caso della vita l’avevo dovuto perdere. Mi sentivo emotivamente arrabbiato con chiunque si lasciasse scappare felicità che aveva a portata di mano. La vita è sempre stata un percorso troppo in salita, ogni volta ci viene naturale lamentarci del fatto che non ci sia qualcosa in discesa e una volta che arriva la china, ci complichiamo l’esistenza perché tutto ci sembra troppo facile, o troppo bello…

Io ero stato sfacciatamente felice negli ultimi anni, Miki era incredibile e anche le difficoltà che avevo incontrato nel percorso con lei mi avevano rafforzato, mi avevano fatto crescere.

Adesso, in questo momento mi sentivo come rinato…

Potevo vedere il suo viso, rallegrarmi facendole una carezza e sorridere insieme a lei.

La malavita di New York era già all’opera, era davvero una brutta zona quella di Manhattan di notte il pericolo si risvegliava come d’incanto e le vie brulicavano di spacciatori, ladri, assassini.

Continuai a pensare per molto a quello che mi circondava e quando mi svegliai da quella specie di torpore mi resi conto che ero davanti al cancello del college. Era molto tardi, delle luci erano ancora accese ma pensai che i miei amici sicuramente stessero dormendo. Entrai con più delicatezza possibile, feci le scale per raggiungere la stanza che dividevo con Willy, ma quando entrai li vidi tutti lì, con la faccia tesa e preoccupata.

-Yu!? Finalmente! Abbiamo chiamato in albergo, eravamo preoccupati non vedendoti arrivare!!!-

-Scusatemi…- dissi sorpreso… -è che ho perso la cognizione del tempo….-

Mi sedetti vicino a Doris che era seduta sul mio letto.

-Allora..- mi chiese Jinny con un sorriso dolce sul viso… -Com’è andata?-

-Sono riuscito a parlargli…- dissi sereno…

-Gli hai detto….-

-No…no! Cosa avete capito?!- dissi attento… -Gli ho detto una parte di verità, che nonostante non la ami più rimane la persona più importante della mia vita! E che ci sarò per lei….sempre!!!-

-Allora perché hai quel tono di voce!? Quasi disperato…-

-Credo che la cosa migliore, per mantenere tutto a posto, sarebbe che io scomparissi dalla loro vita…- dissi convinto…

-Sei impazzito!?!?- mi disse Willy in preda alla rabbia…

Mi guardava furioso, mentre si era alzato di scatto dal letto.

-Pensateci…- dissi io afflitto… -ogni minuto che è accanto a me, rischio di perdere il controllo…-

mi ero alzato per raggiungere la finestra…

Guardare quel panorama, il ponte di Brooklyn in tutta la sua bellezza, mi aveva sempre tranquillizzato. Ma…non quella sera…

-Mentre ero lì che la tenevo stretta a me, abbracciandola, non so quante volte ho sentito bruciare il desiderio di averla per me. La desideravo come non mai, vedevo le sue labbra e…l’unica cosa che volevo era baciarla…- dissi coprendomi il viso con le mani…

-Ogni istante in cui sono stato lì con lei mi sentivo bruciare, mi sono avvicinato alla sua bocca e l’avrei fatto…l’avrei baciata! Non so cosa mi ha trattenuto dal farlo, non so perché mi sono fermato. Ma…mi sono obbligato ad allontanarmi da lei….-

-Però l’hai fatto… No!? Ti sei trattenuto…- mi disse Doris…

-Doris tu pensi davvero che sia sufficiente!?!? Per quanto eh…riuscirò a controllarmi!?!?-

-Fuggire non servirà a nulla! Pensi che Miki in questo modo si metterà davvero il cuore in pace!?- disse Willy…

-Io so solo che mi faccio schifo. Lo capisci che amo mia sorella? Lo comprendi!?!?- gridai…

Willy mi sbatté contro il muro prendendomi per la camicia…

-Ma che colpa ne hai eh!?!?! Ti sei innamorato di lei prima di scoprire la verità! Quindi come potevi saperlo? Sai, ultimamente mi chiedevo anche io perché il destino è stato così crudele con voi e sai cosa ho pensato!?-

-Cosa!?!?- gli risposi…

-Che era questo che la vita voleva per voi. Nel senso che vi ha voluto dare la possibilità di amare qualcuno alla follia e disperatamente, se proprio vuoi saperla tutta…credo che se anche l’avessi saputo forse non avresti potuto opporti al tuo cuore! Come adesso!!!-

-Ma è insano…malato…- dissi deluso con me stesso, con la voce flebile per cercare di spiegare come percepivo questo mio sentimento…

-L’amore non è insano o malato. Seppure particolare, è la forma più profonda e meravigliosa di affetto! Ami una donna come tutte vorrebbero essere amate Yu!- disse Doris accarezzandomi la guancia.. –Pensi davvero sia così sbagliato!?!?-

-Quando mi guardo allo specchio, vedo il disprezzo della gente se sapesse quello che sento…-

Nessuno ebbe il coraggio di parlare a quel punto, sarebbe stato questione di tempo e pensai che sarei arrivato al punto di impazzire. Per quanto si poteva arrivare a sopportare quell’amore insano, mi avrebbe devastato la vita per il resto dei miei giorni!!

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Capitolo 20
*** Miki: l'amore si fa strada e ferisce... ***


Miki: l'amore si fa strada e ferisce..

Sentivo un profumo di rose intenso e meraviglioso…

Mi avvolgeva e cullava nella sua dolcezza, pensai subito a lui, che probabilmente mi era vicino, ma non mi stringeva tra le sue braccia Allungai la mano lungo il materasso, cercando il suo braccio, o qualunque parte calda e confortevole del suo corpo meraviglioso.

Ma…non c’era nessuno… 

Alzai la testa di scatto, il letto era intatto, sembrava che nessuno avesse dormito affianco a me. Provai un gran senso di frustrazione. Mi alzai a fatica, ancora addormentata, mentre tra il dormi veglia cercavo lui e il suo profumo, testimonianza della sua presenza nella stanza.  Sorreggendomi al muro cominciai a chiamare il suo nome, controllando ogni stanza della lussuosissima suite…

-Yuri?-

Controllai ovunque, ma presto mi resi conto che non c’era. Speravo con tutta me stessa di trovarlo ancora lì. Raggiunsi la porta del grande salone e mi lasciai cadere dolcemente a terra, percorrendo con la schiena appoggiata, tutto il muro che mi separava dal pavimento.

Mi presi le ginocchia tra le braccia e vi appoggiai la mia testa inerme. Pensai a quanto ero stupida!! Presi la testa fra le mani e pensai a come potevo sperare di trovarlo ancora lì, visto che tra noi era tutto finito! Ripensai alla sera precedente e a quanto fosse triste accettare l’amicizia dell’uomo in cui in realtà sei innamorata, l’avevo fatto perché Yuri era la persona più importante della mia vita e non sarei mai riuscita ad accettare il fatto di essere una fra tante per lui. Volevo davvero costruire un rapporto privilegiato d’affetto ed amicizia, sarebbe stato tremendamente difficile farmelo bastare. Tutto questo, avrebbe richiesto uno sforzo enorme, ma lo facevo volentieri!

C’era stato un momento in cui il mio cuore era tornato a battere come allora, quello sguardo e i suoi occhi mi guardavano come quando era ancora innamorato di me. Lo vedevo nel suo viso, era diverso dallo stesso che avevo visto quando mi aveva lasciato, mi sentivo completamente in balia dei suoi occhi quando mi guardava così, era sempre stato capace di togliermi il fiato. Si era avvicinato alla mia bocca e in quell’istante ero quasi pronta a giurare che il suo cuore stesse battendo frenetico almeno quanto al mio, guardava le mie labbra, sembrava che mi desiderasse. Ma c’era qualcosa che pareva frenarlo, in quel momento avevo davvero creduto che tutto potesse tornare come prima e quanto l’avevo sperato!! Ma come tutti i bei sogni, mi ero dovuta svegliare e a conferma di ciò, ora, mi ritrovavo in quella lussuosa suite, fornita di tutte le comodità e riccamente arredata, ma povera, con il mio cuore colmo di tristezza.

Scrollai la testa con le mani a coprirmi le orecchie.

Io avevo fatto qualche passo avanti nonostante tutto in questi mesi ed ora non potevo vanificare tutti quegli sforzi, solo perché mi ero illusa di un qualcosa che non esisteva e che molto probabilmente mi ero solo sognata con la mia immaginazione! Dovevo proseguire sulla strada che mi aveva mostrato Ale e ce l’avrei fatta in qualche modo!!!

Mi alzai da terra, andai in stanza e recuperai un asciugamano per la doccia. Quando tornai indietro mi accorsi che sul tavolino del soggiorno c’era un foglio, pensai l’avesse lasciato Edward la sera prima, mi avvicinai e riconobbi la grafia. Non era Edward…ma Yu…

“Dormivi così bene che non ho avuto il coraggio di svegliarti!! Sarei rimasto volentieri magari ti faceva piacere trovarmi lì quando ti fossi svegliata, ma dovevo rientrare e non avevi più bisogno di me.

Ti aspetto a Central Park, al Roast Caffè, alle 9… Voglio fare colazione con te!

Ricordati.. Ti voglio bene..

Yuri.. “

Ti voglio bene, questo aveva scritto. Era molto meno di un ti amo ma pur sempre qualcosa.

Quello che mi preoccupava era che non sapevo se io sarei stata in grado di farmelo bastare, avevo accettato il fatto che lui non provasse più nulla per me tranne affetto, però da qui ad accontentarmi….c’era tanta strada da fare!

Andai velocemente a lavarmi, mi asciugai in tutta fretta, poi raggiunsi la camera per vestirmi. Questa parte la odiavo sempre! E ora cosa mi metto!?

Buttai all’aria la valigia, volevo qualcosa di comodo e sportivo. Quindi presi i miei pantaloncini corti di jeans e il top bianco. Certo, non sarebbe stato facile uscire dall’albergo vestita così, mi avrebbero di sicuro guardato storto, per non parlare di Edward!!!

Quindi presi il mio vestitino leggero blu, con piccoli disegni a fiorellini, era talmente fine che nessuno mi avrebbe rotto le scatole. Lo indossai, raccolsi i miei lunghissimi capelli, eccessivamente cresciuti, con un nastro di raso dello stesso colore del vestito e indossai i miei sandali comodi. Chiusi in fretta la porta, e cominciai a scendere le scale. Odiavo quell’ascensore, una trappola d’oro per nobili spacconi e snob!

Nell’atrio incontrai Edward…

-Dove credi di andare!?!?-

-Ho degli impegni!?!?- dissi io sorpresa..

-No. Però…-

-Allora potrò fare colazione con quella specie di mio “fratello”…-

-Da quando in qua lo chiami fratello?!- disse sollevando un sopracciglio..

-Da quando ho compreso che lui non mi vede più come prima e se voglio averlo vicino, almeno, devo imparare a costruire un rapporto fraterno saldo e resistente…-

-Non è che vuoi semplicemente legarlo a te per non perderlo definitivamente?!-

-Voglio solo continuare ad averlo accanto in qualche modo…- dissi vergognandomi un pò.. –è davvero così sbagliato!?!?-

-No che non lo è…- mi disse lui paterno… -Puoi contare su di me se hai bisogno! Ok!?!?-

-Grazie…- dissi sorridendogli…

-Ah dimenticavo! All’una hai l’incontro per la prova dei vestiti e ci saranno pure dei giornalisti del New York Time. Sii puntuale..-

-Si capo!!!- dissi portandomi la mano vicino al testa in segno di rispetto…

-Ah…Miki…- disse mentre si allontanava e voltava appena il viso verso di me per guardarmi… -scusami se te lo dico. Ma quella di ieri sera, non mi è sembrata tanto una scenata da amico!-

Guardai Edward allontanarsi, mentre le mie mani avevano lasciato cadere la borsa a terra. Rimasi sola in quel lungo corridoio per qualche istante e il mio corpo non era in grado di reagire agli stimoli dei miei nervi. Mi sentivo “paralizzata”, era incredibile! Quando si trattava di lui, bastava una parola per mandarmi in crisi.

Poi finalmente il cellulare mi aveva risvegliato dal quel terribile torpore…

-Pronto…- dissi stanca…

-Miki! Sono io Meiko…- disse felice la mia cara amica…

-Oh Meiko… Mi manchi un sacco!!!-

-Miki, anche tu. Sarei dovuta venire con te!! Ma dimmi…hai visto Yu!?-

-Certo…l’ho visto, c’ho litigato e c’ho fatto pace pure. Beh…insomma, come bilancio è poco equilibrato per ora…-

-E che effetto ti ha fatto vederlo!?-

Rimasi in silenzio, avrei tanto voluto non rispondere a quella domanda!

Lo amavo ancora troppo…

-Non riesco proprio a togliermelo dalla testa…- dissi ridendo… -Che stupida che sono eh!?- subito diventai triste…

-Non sei stupida…- mi disse lei facendo una pausa.. –ma mi piange il cuore sapere che soffri così per lui…-

-No Meiko. Lui mi vuole bene, si tratta solo di farmelo bastare. Non sarà facile, ma almeno adesso mi è di nuovo vicino…- dissi rassegnandomi…

-Miki…- disse lei triste…

-Scusami Meiko, ma sono in ritardo e ho un sacco da fare. Salutami tanto Steve e Ale! Anche gli altri ovviamente… A presto!!!!-

Quando riattaccai mi sentii sollevata. Meiko mi faceva stare meglio, ma c’era sempre un senso di vuoto per me nella mia vita, uscii velocemente dall’albergo e imboccai la strada che mi avrebbe condotta dritta ai taxi. Cominciai a rallentare il passo, quando la voce di qualcuno a me conosciuto mi bloccò…

-Miki…qui! Vieni!!! Ti siamo passati a prendere!!- mi disse Willy salutandomi dall’altro lato della strada…

Il primo viso che vidi fu quello sorridente di Yu, aveva un sorriso raggiante, era davvero così bello! Abbassai per qualche istante lo sguardo, lasciando che la tristezza mi abbandonasse, poi guardai dritta verso di me e li raggiunsi, mentre loro erano scesi dall’auto per aspettarmi.

-Sei così pallida Miki!!! Stai bene!- mi disse Yu alzandomi il mento con un dito…

-Non ti devi preoccupare sempre per me!- dissi io sorridendo… -In questo non sei cambiato, sei sempre iperprotettivo!!-  

-Certo, perché tu rimani una pasticciona!!!- lui mi sorrideva, come se niente fosse…

-Yu piantala!! Non ho più quindici anni!-

-Lo so, ma l’istinto di proteggerti è sempre più forte di me..- disse con un lieve sorriso..

Involontariamente sentii le mie guance diventare più calde, segno che ora erano più colorate. Questo non andava bene…

-Ti stanno guardando tutti…- mi disse lui, mentre compariva sulla sua fronte quella ruga di disapprovazione che tante volte avevo visto, mentre Ale mi osservava solitamente. Mi girai un pò attorno per vedere cosa accadeva, molti uomini e alcune donne si erano fermati ad osservarmi, si stava creando un folto gruppo di curiosi con sguardo indagatore e malizioso.

Yuri mi spinse nella macchina e rimasi sconcertata. Il braccio mi doleva dalla potenza con cui l’aveva stretto per spingermi nell’auto e poi cominciò a rimproverarmi, come tante volte aveva fatto.

-Miki, sei impossibile!! Giri da sola per una città in cui ti riconoscono tutti! Qui non siamo a Tokyo potrebbero farti del male…-

-Io non voglio guardie del corpo!!- dissi alzando il sopraciglio… -Non sono una diva, voglio solo avere una vita normale..-

-Forse avresti dovuto pensarci prima di accettare questo lavoro!- disse lui gridando…

Lo guardai sconcertata e abbassai lo sguardo..

-Yu?!- disse Jinny rimproverandolo…

Voltai lo sguardo verso il finestrino e nella mia mente si avvicendavano tutte le immagini di quegli strani comportamenti di Yuri, spesso cambiava atteggiamento ed era discostante con me. Probabilmente non voleva alimentare le mie speranze, ma lo sentivo sempre distante, anche quando mi sembrava incredibilmente vicino, voleva proteggermi, ma…non capivo realmente quello che intendesse.

-Non devi preoccuparti più per me…- dissi appallottolandomi contro la portiera della macchina e massaggiandomi il braccio… -Adesso sto bene, non farò più cose sconsiderate…-

Brian, Doris e Jinny che erano dietro con me, si girarono a guardarmi. Chiusi forte gli occhi, non volevo vedere i loro sguardi perché sapevo cosa avrebbero visto. Una ragazza fragile che non sapeva cavarsela da sola, che era talmente amareggiata, che ancora una parola e avrebbe pianto a dirotto singhiozzando. Sentii la macchina frenare..

Doris voleva comprare qualcosa che non compresi, non mi accorsi che erano scesi tutti, finché all’improvviso sentii due forti braccia abbracciarmi stretta per proteggermi.

Aprii leggermente gli occhi era lui che mi stringeva. Io davvero non ci capivo nulla…

Mi aveva preso il viso con entrambe le mani, per guardarmi meglio negli occhi, mi aveva avvicinato e aveva appoggiato le labbra sulla mia fronte baciandola più volte. Rimasi così stupita, ma le mie mani non si erano mosse dal suo torace, ancora mi teneva il viso tra le mani e guardandomi dritta negli occhi aveva appoggiato il suo fronte al mio. Il mio cuore batté frenetico, senza che potessi fermarlo o controllarlo. Il panico di vedere i suoi occhi pieni e gonfi di lacrime non lo dimenticherò mai… 

Mi stringeva e piangeva, le lacrime scendevano abbondanti, sembrava un bambino. Singhiozzando mi guardava come se mi stesse supplicando, come se mi chiedesse di continuare ad amarlo, non riuscii ad aprir bocca, ma cominciai a piangere anche io.

Cominciai ad accarezzare il suo dolce viso, mentre lui faceva la stessa cosa, toccando le mie guance, baciava la mia fronte in continuazione. Le gocce tamburellavano sulla mia gamba, rimanemmo così per molto tempo, a guardarci reciprocamente negli occhi, mentre piangevamo senza sosta.

-Ti prego di non chiedermi nulla…- mi disse mentre mi prendeva la schiena attirandomi vicino al suo petto… -Non hai idea della tortura che sia stata, restarti lontano!!!-

Sentivo quanto quelle parole fossero sincere e profonde, ne sorrisi, forse era quello che aspettavo di sentirmi dire, ma feci come mi aveva chiesto. Non gli chiesi nulla…

Tutto quello che volevo fare, era ascoltare quello che avrebbe voluto dirmi e stringere forte i lembi della sua camicia, facendogli capire che ero lì, solo per lui. Per nessun’altro. Nemmeno per il lavoro, c’era solo lui!!!

-Io…voglio proteggerti da tutto, ma non hai idea di quanto sia stato difficile sapere che stavi male e io non potevo starti vicino!- mi diceva singhiozzando… -Ti voglio davvero bene Miki, io non avrei mai voluto farti del male. Mai!!!-

-Non dire così…- dicevo, non riuscendo a contenermi.. –Io non ce l’ho con te…-

-Ma io ce l’ho con me stesso per il male che ti ho fatto…-

-Non pensi a tutti i bei momenti che mi hai donato!? A tutti quei momenti in cui sono stata completamente ed enormemente felice!?!- gli dissi mentre ora le lacrime erano molto più abbondanti…

Lui mi guardava incredulo, gli occhi color smeraldo spalancati e lucidi,  sembrava smarrito e addolorato. Abbassò leggermente lo sguardo, mentre riprendeva la fila interrotta di lacrime,

non l’avevo mai visto piangere così tanto e…in quel modo!

Quanto stavi soffrendo Yuri!? Cosa non dovevo chiederti!?!? Perché non mi parli di quello che ti fa stare male!?

-Guardami…- dissi dolcemente alzandogli il viso con entrambe le mani appoggiate alle guance e alle tempie… -Guardami…-

Feci una piccola pausa, come per trovare le parole giuste, trattenei tutto a stento, poi lentamente cominciai a parlargli…

-Tutto quello che mi hai lasciato è custodito gelosamente qui…- dissi mettendomi una mano sul cuore… -Sono stata bene ogni singolo giorno con te, anche mentre litigavamo sentivo di essere viva! Sono cresciuta insieme a te, imparando a capire cosa vuol dire essere donna, cosa significa che al mondo c’è qualcuno che viene prima anche di te stesso. Non mi pento di nulla e tanto meno di averti amato…-

Lui non aveva più forze, mi abbracciava senza lasciarmi andare, mentre sentivo i suoi singhiozzi attutiti dalla sua bocca schiacciata contro il mio collo.

-Non sentirti colpevole per quello che è venuto dopo. Amare significa anche volere la felicità dell’altro.. Ricordi quante volte ne abbiamo parlato!?-

Lui mi sfiorava le guance, continuava a toccare ogni piccola singola parte del mio viso e di nuovo…l’illusione dell’amore si impadronì di me.

-Tienimi sempre con te…- mi disse… -Come io ti ho tenuta sempre con me…-

La sua mano si era spostata dal mio volto, per andare a intrufolarsi nella tasca dei suoi pantaloni. Sembrava esitare, ma con indecisione tiro fuori la mano nascondendo qualcosa nel pugno ben serrato. Poi l’aprii… Aveva ancora quel polsino rosa! Lo guardai emozionata, l’aveva conservato lo stesso nonostante la nostra storia fosse terminata…

-Yu…-

-Non importa come, ma conserva una parte di me per sempre!- mi disse rammaricato… -Perché se mi dimenticassi, credo che non potrei sopravvivere…-

Ne rimasi scioccata. C’erano così tante cose strane in questa storia, possibile che fossi comunque così importante per lui!?

-Ma cosa dici!?!?- gli chiesi guardandolo..

-Non ti ho mai dimenticata! Sono sempre in pena per te e mi manchi un sacco. La mia vita, anche prima che tu diventassi la mia ragazza, ruotava intorno a te ed ora tu non ci sei più e mi sento inutile…-

-Smettila…- dissi io sorridendo gentilmente… -è solo il momento Yu! Per molto tempo sono stata sempre insieme a te ogni momento. Ma le cose cambieranno…-

-No…non puoi capire…- disse lui stringendomi la mano… -Ci sarà sempre un posto importante per te nel mio cuore…-

Lasciai che lui si tranquillizzasse, ma appositamente non gli chiesi più niente. C’erano troppe domande che non mi erano chiare, ma se la nostra storia era finita, non si poteva più tornare indietro, forse lui si sentiva in colpa, forse gli mancava il fatto di avere un rapporto profondo e complice come il nostro. Ma certe cose non si possono cambiare!  A volte avevo l’impressione che tra di noi nulla era diverso, ogni volta che eravamo vicini, sentivo una scossa che mi attraversava.

I suoi occhi, le sue parole però non dicevano le stesse cose però.  

Eravamo stretti vicini al finestrino il suo viso era ancora tutto umido quando i suoi amici tornarono in macchina. Lui sembrava non essersene nemmeno accorto, mi aveva avvolta con le sue braccia, il mio volto era appoggiato al suo torace, mentre la sua testa giaceva appoggiata dolcemente sulla mia. Mi sentivo sicura con lui, l’impressione che quell’atteggiamento mi comunicasse il suo amore, non mi aveva abbandonata per un solo istante, tenni gli occhi chiusi così per molto, non volevo aprirli per vedere cosa mi circondasse. Staccai leggermente il viso dal suo torace a guardai il suo volto, i suoi occhi erano coperti dalla frangia e dai capelli spettinati. Era meraviglioso anche in quel momento, decisi di darle la mano e confortarlo finché non si fosse sentito meglio. Stava soffrendo, non chiedetemi il perché e come lo capii, ma lo percepivo. Poi sentii la sua bocca avvicinarsi al mio orecchio…

-Grazie! Per merito tuo, sto meglio…- e detto questo mi diede un bacio sulla tempia… 

Io arrossii immediatamente, mentre sgranavo leggermente gli occhi.

Come speravo, finché non arrivammo al bar della colazione, lui mi tenne vicino a sé, pensai che staccarmi da lui, a fine settimana, sarebbe stato un dolore fisico, ma non volevo rovinare quel momento di serenità reciproca.

Quando uscimmo dalla macchina, Yuri uscì prima di me e immediatamente dopo prese la mia mano, credo fu un gesto talmente spontaneo da parte sua, che ne capì la portata solo dopo qualche istante. Mi guardò in viso e mi chiese…

-Ti da fastidio!?- disse in imbarazzo, mentre abbassava lo sguardo nel lato apposto a dove mi trovavo io…

-No…- dissi io avvampando… -Sono solo sorpresa…-

Lui mi sorrise tenero e ripensai a quando mi diceva che gli piaceva vedermi arrossire quando faceva qualcosa per corteggiarmi, era impressionante, quanto ogni piccola cosa che lui facesse o mi dicesse, mi faceva tornare indietro nel tempo.

Tutti intorno a noi erano più tranquilli e sereni, tutti tranne il fratello di William. Se non sbagliavo doveva chiamarsi Brian, gli altri cominciarono a raggiungere l’entrata, io invece cercai di trattenere Yu per un braccio e gli chiesi..

-Yu senti, tutti sembrano tranquilli… Ma…ho notato che il fratello di William non sembra molto a suo agio…-

-Non preoccuparti per lui. Tu non c’entri! è con me che ce l’ha!!!-

-Come!?-

-Non è nulla…- disse rassicurandomi e accarezzandomi una guancia.. –Promettimi che starai tranquilla…-

-Ok. Va bene!!!-

Sempre per mano mi fece strada nel bar, come prima, notai che molte persone mi avevano riconosciuta, ma siccome non ero sola si erano limitate a farmi un cenno col capo, lasciandomi alla mia compagnia.  Mi osservavano curiose e Yuri con naturalezza, mi aveva fatto sedere aggiustando la sedia in modo che sedendosi mi sentissi meno osservata. Anch’io adesso mi stavo chiedendo come avevo potuto accettare un lavoro del genere, quando amavo la mia tranquillità e il fatto di passare inosservata, ma in quel periodo non avevo Yuri a riempirmi la vita.

Per quanto banale fosse la mia motivazione, io avevo bisogno di stimoli, di cose nuove, di qualcosa che mi tenesse la mente occupata e quel lavoro, capitato così all’improvviso, era stato la mia salvezza…

-Allora Miki, oggi hai qualche impegno!?- disse Doris gentile come sempre…

-Beh in effetti si…- dissi io in imbarazzo… -Mi piacerebbe tanto se veniste con me…-

-Davvero!?- mi disse Jinny entusiasta…

-Si certo…- le dissi io sorridendo…

-Non dovresti essere così gentile con loro…- mi disse Brian guardandomi in modo troppo intenso.. –Finiranno per approfittarsene Miki…-

Quello che però mi fece insospettire, fu l’occhiataccia che lui e Yu si scambiarono, a quanto potevo capire tra i due non correva buon sangue, quello che non immaginavo era il perché. Avevo notato che spesso Brian mi fissava, ma avevo escluso a priori che dietro quella tensione potesse nascondersi la gelosia di Yuri, lui nonostante non avesse mutato del tutto il suo atteggiamento verso di me, mi aveva detto apertamente che il sentimento che aveva provato non era più presente. Quindi cancellando i dubbi, arrivai alla conclusione che doveva essere qualcosa a me estraneo.

-Ma a me fa piacere se venite…- dissi un pò a disagio… -Inoltre…-

-Cosa c’è Miki!?!?- mi chiese Yuri scrutandomi…

-è stata organizzata una festa di gala per me…- dissi un pò sconsolata… -Ho bisogno di un accompagnatore e avrei davvero bisogno del vostro sostegno! Sarà domani dopo la mia sfilata di debutto…-

-Cosa vorresti dire!?- mi chiese Yu guardandomi di soppiatto…

-Dai Yu hai capito…- dissi giungendo la mano in segno di preghiera e facendo quegli occhi dolci  cui difficilmente riusciva a resistere… -Ho bisogno di un accompagnatore…-

-Non se ne parla, sai che odio le occasioni così sfarzose e in cui si è al centro dell’attenzione…-

-Anche io mi sento molto a disagio ed è proprio per questo che ti chiedo di aiutarmi…-

-Se vuoi ti faccio io da cavaliere…- mi disse Brian convinto, mentre sorseggiava il suo latte bianco..

Immediatamente vidi la mano di Yuri irrigidirsi sul tavolo stringendo i pugni, guardai il suo viso e riconobbi quella stessa espressione furente quando qualcuno mi dava attenzioni troppo esplicite che lui non gradiva…

-Non ce ne sarà bisogno..- rispose calmo ma con una punta di acidità nel tono… -Domani ti farò da accompagnatore. Ma…- disse puntando l’indice contro di me… -Sappi che non permetterò a nessuno di avvicinarti…- e sorridendo mi toccò giocherellando la punta del naso…

-Oh Yuri grazie!!!- dissi abbracciandolo… -Grazie anche a te comunque Brian! Credo che ci sarà anche Doris ad avere bisogno di un accompagnatore..- dissi per rendere l’atmosfera un pò meno plumbea. Ma mi resi comunque conto che la tensione tra i due non era rallentata…

Brian spesso rivolgeva occhiate a Yuri e lui ricambiava senza gentilezza, sembravano in competizione ed ora mi venne il dubbio che forse in realtà il motivo fossi io. Notavo e sentivo i suoi sguardi spesso troppo intensi, inoltre la reazione di Yuri pochi istanti fa era stata troppo evidente per passare inosservata. Brian sembrava un bravo ragazzo, Michael mi diceva che era un’inguaribile farfallone, come al solito Yu, nel tentativo di proteggermi, esagerava nei modi. Ma cercai di passare oltre e di pensare solo a quel momento sereno..

-Aspettami qui! Arrivo subito…- mi disse Yuri allontanandosi raggiungendo il bancone del bar…

Non appena Yuri si era allontanato, Brian cominciò a parlare…

-Posso chiederti una cosa!?- tutti lo guardarono di soppiatto, come per rimproverarlo..

Feci cenno di sì col capo, mentre non curante fingevo che tutto fosse a posto. Ma ero preoccupata…e…tesa! Cosa stava succedendo!?!?

-Perchè ti sei innamorata di Yuri!?- lo guardai sbarrando gli occhi…

Prima di rispondere abbassai lo sguardo…

-Ti sembrano domande da fare!?!?- disse Willy arrabbiato…

-Smettila, sei ridicolo Brian!!- disse Jinny…

-No! Non ho nessun problema a risponderti e la mia risposta è che è semplicemente lui…-

Tutti mi guardarono stupiti…

-Voi...conoscete solo una piccola parte di Yuri…- dissi io sorridendo… -E posso comprendere perché magari non riuscite a capirne la motivazione…-

-è sempre freddo e discostante…- disse Brian cominciando a parlare come senza sosta…

-Ma come puoi dirlo!?- dissi tranquilla… -Non puoi nemmeno immaginare quanto sia speciale! Il suo mondo interiore è tanto complesso quanto profondo!!! Non hai nemmeno idea di quanto Yuri possa amare e donare felicità a chi vuole bene! Forse…se non fosse stato così, per me non sarebbe stato così insostituibile…-

-Cosa vorresti dire!?- mi chiese, non poteva capire…

-Che mi sono innamorata di lui proprio perché era così! Con le sue debolezze e la sua forza… Accettando i muri che lui costruisce con le persone, per sorpassarli e abbatterli poco alla volta. Avevamo costruito un amore maturo e profondo, che poteva durare. Lui…ha un lato dentro di se, che sembra mostrare solo a chi ama profondamente…-

Non mi chiese più niente a quel punto. Chissà se ero stata in grado di fargli capire quello che intendevo, ma d’altronde parlare di un amore, come quello tra me e Yuri, era piuttosto complesso. Andava oltre le parole, comunicavamo attraverso il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima. Non potevo dire di conoscere Yu in tutto, in fondo l’animo umano è troppo profondo e intenso per conoscerlo in ogni sua forma, ma mi piaceva scoprirlo. Conoscerlo a poco a poco nella sua complessità.

Quando Yu tornò la situazione era tornata tranquilla…

-Eccomi…- disse mettendo davanti al mio naso un piattino con una fetta di torta sacher… -Tentazione! Una modella non dovrebbe nemmeno vederle queste cose!!- disse sorridendo..

-Allora perché me l’hai portata!?- dissi io alzando un sopraciglio e allontanandomi leggermente da lui, mentre lo guardavo con un ghigno…

 -Perché sei una golosona!- disse lui giocherellando con la mia fronte.. –E so che non resisterai alla tentazione, però…visto che mi preoccupo per te, la mangerò al tuo posto!-

Tutti ci guardavano sorridenti, molto probabilmente, era la prima volta che vedevano Yuri, quel Yuri… Rideva spensierato e felice, vederlo così mi aveva sempre reso enormemente felice. Ora stava impugnando la forchetta per infilzare quella magnifica fetta di torta al cioccolato, ma mentre socchiudeva estasiato gli occhi, tolsi il piatto, mentre la sua posata infilzò il tavolo…

-Troppo tardi! Alla mia linea ci penso io..- dissi sorridendo…

Cominciai a mangiare la torta, mentre gli altri ci guardavano divertiti. Si era per l’ennesima volta preoccupato per me…

-Devi mangiare Miki…- mi disse lui ora un pò più serio… -Non farmi preoccupare, ultimamente non ti sei presa cura di te stessa…-

-Solo un momento… Ma vedi?! Ora mangio un sacco di dolci!!!- dissi sorridendo…

Non avrei permesso a quel periodo oscuro della mia vita di infangare quel momento, purtroppo c’era stato e mi aveva anche portato a fare mosse avventate e pericolose, ma ora, che avevo imparato a vivere il dolore, non avrei più messo in pericolo stupidamente me stessa o qualcun altro.

Forse ero diventata leggermente più forte, avevo imparato che nella vita bisognava guardare in faccia il proprio avversario.

Quella mattinata sarebbe stata uno di quei bellissimi ricordi che avrei portato per sempre con me!

Jinny e Doris, come sempre molto gentili, mi avevano accompagnata a fare qualche giretto nei bellissimi negozi di New York, non avevo mai visto posti così eleganti, raffinati e belli. Ogni negozio aveva qualcosa di meraviglioso che avrei voluto comprare e la compagnia di Doris e Jinny mi piaceva molto. Ero contenta che due ragazze come loro fossero vicine a Yuri, nonostante io e Jinny inizialmente avessimo avuto qualche problemino, adesso mi sentivo davvero in sintonia con lei! Vedevo che nei miei confronti aveva un atteggiamento attento e premuroso, pensai che fosse dovuto al fatto che anche lei amava molto Willy e il pensiero di dividersi da lui, le facesse capire come mi potevo sentire. Mi chiedeva spesso consiglio e si era creata una bella atmosfera tra di noi, i ragazzi si erano fermati in  un negozio di macchine, quindi ci avrebbero messo un pò.

-Sai…- mi disse Doris… -Siete talmente belli quando siete insieme…-

La guardai confusa, ma sorrisi felice e le risposi…

-Beh…il fatto di conoscerci da molto e condividendo anche casa, ha fatto si che tra noi si creasse davvero un bel rapporto…-

-Non intendevamo solo quello…- mi disse Jinny… -A volte è straziante vedervi così felici e pensare che…-

-…il mio è un amore non corrisposto!?- sorrisi a quelle due ragazze così premurose…

Il cielo cominciava a diventar grigio e qualche goccia scendeva lenta…

-Non fate quegli sguardi tristi! In fondo c’è chi dice che l’amore non è eterno. Probabilmente non era destino…- cercai di mantenere un viso disteso, ma come al solito la tristezza si impossessava di me quando pensavo a noi due..

La pioggia finalmente libera aveva cominciato a scrosciare abbondante. Mi sentivo libera ogni volta che l’acqua mi scorreva sul viso, alzai il volto verso il cielo e mi sdraiai sull’erba soffice.

-Quando Yuri mi ha lasciato…era una giornata come questa…-

Loro mi guardavano in silenzio, poi si sdraiarono l’una e l’altra affianco a me…

-Prima il cielo era limpido  e meraviglioso, poi, così all’improvviso lugubre e grigio. In quel momento, la pioggia mi bagnava il viso, lacrime calde e fredde si mescolavano tra di loro, in quell’istante l’unica cosa che sapevo era che lui non mi amava più e il mio mondo felice assieme all’uomo che amavo era crollato. Poi…col tempo ho capito una cosa importante…-

-Cosa!?!- mi chiese Jinny curiosa…

-Che la vita può portarci via tutto, ogni cosa. Dalla più importante alla più futile, ma quello che ci rimane, sono i nostri sentimenti e quello che con fatica abbiamo costruito. Non sarò più ricambiata da lui ma se non altro, da lontano, potrò continuare ad amarlo vegliando su di lui!! È questo che ho capito! Che potevo continuare ad amarlo senza farglielo pesare. Che lui rimarrà il solo per me…-

Da quel momento lasciammo che la pioggia prese il sopravvento su di noi. I ragazzi presto ci raggiunsero, ma avevo notato che Jinny e Doris erano parecchio turbate! In cuor mio sperai che questo non fosse dovuto alle parole che poco fa avevo loro detto, non volevo farle sentire a disagio, ma era stato naturale per me confidarmi. Quando Yuri arrivò, completamente fradicio, mi aveva presa per mano e aveva cominciato a correre. Avevo il loro sguardo farsi triste, chissà se loro sapevano cosa si nascondeva dietro il dolore di Yuri!

Troppo spesso mi ero intromessa nella sua vita, scoprendo parti di essa che lo facevano profondamente angosciare, sapevo anche che quel dolore non sarebbe mai completamente sparito dal cuore di Yu e che nemmeno io, per quanto lo volessi, non sarei riuscita a scacciarlo. Per una volta però, avrei rispettato la sua decisione, non me la sentivo di forzarlo in qualcosa che non voleva chiaramente rivelarmi. Ma ero certa che i suoi amici, lo sapessero…

Questo mi rendeva triste, perché per l’ennesima volta Yu aveva deciso sorreggere una barriera tra di noi, era sempre stato così quando si trattava di me. Lui non voleva ferirmi, addolorarmi, farmi preoccupare e sorreggeva barriere che alla fine mi facevano sentire inutile!

Mi bloccai all’istante. Sempre e solo segreti tra di noi…

Ogni volta, c’era sempre qualcosa che ci allontanava!

Quando eravamo felici, un problema, sempre più complesso arrivava a turbarci.

Yuri, era lì accanto a me che mi osservava, avrei voluto davvero fargli tante domande ma sapevo che non avrebbe tollerato una mia intrusione in qualcosa in cui mi aveva sollecitato apertamente di non chiedergli. Camminammo allegramente per le vie della città, per raggiungere il luogo in cui avevo la prova degli abiti per la sfilata, rimasi in silenzio per molto tempo, cercando di controllare le mie reazioni, dovute alla mano che lui mi aveva ripreso.

Quando arrivammo al luogo che Edward mi aveva indicato, entrammo, c’erano molte persone che non conoscevo, oltre il mio manager e la cosa subito mi mise a disagio.

Mi presentarono ufficialmente ai dirigenti della Shining, a quanto pare avevo una prova da superare. Volevano vedere se ero adatta per indossare quei pregiatissimi vestiti, mi sistemarono i capelli, raccogliendomeli in un bellissimo chignon morbido ondulato, molte ciocche mi scendevano libere sul viso, mentre alcune rose bianche erano state adagiate sui miei capelli. Compresi che quella sarebbe stata la mia acconciatura per la sfilata e me ne innamorai subito…

Quando raggiunsi la sala prove, tutti i dirigenti erano seduti di fronte a me e immediatamente sentii crescere l’imbarazzo che mi irrigidiva le gambe.

Poi, vidi comparire da dietro la lunga fila dei dirigenti un ragazzo giovane, vestito elegantemente e molto raffinato, era di una bellezza sconvolgente, ed era affianco ad Edward. Non lo avevo mai visto in vita mia, ma mi sentivo decisamente a disagio nell’essere osservata da quell’uomo tanto affascinante.

Quando quel giovane ragazzo superò la fila di dirigenti per venirmi a raggiungere, il panico si fece ancor più pesante, mi girava la testa e subito lo stomaco mi si rivoltò, come se fosse stato schiacciato da un peso. Lui delicatamente si era parato dinnanzi a me, mi aveva preso il mento tra le sue dita e aveva girato il mio viso come per osservarlo meglio.

-Sei davvero incantevole…- mi disse scrutandomi… -Ho quasi l’impressione che tu sia troppo bella…-

All’improvviso sentii un movimento sordo ai lati della stanza, Yuri, con un’espressione arrabbiata e con la bocca piegata in una smorfia di rabbia furente, ci stava guardando, trattenuto con forza da Willy. Sorrisi debolmente vedendo quella reazione, mi sentivo come se qualcosa dentro di me si fosse risvegliato…

-Lei è davvero troppo gentile…- dissi cercando di allontanarmi dalla sua presa, ma mi tratteneva e la cosa mi confondeva..

-Lui chi è!?- disse indicando Yuri dall’altra parte della stanza.. –Non dovrebbe essere qui…-

-Mi spiace, forse non avrei dovuto essere così impertinente! Mi spiace, è colpa mia non pensavo sarebbe stato un problema portare i miei amici…- dissi sentendomi una perfetta stupida…

-Non hai risposto alla mia domanda…- disse lui sorridendomi e perforandomi con i suoi occhi blu…

Era alto, affascinante, i suoi capelli nero corvini mettevano in risalto ancora di più i suoi occhi. Era davvero molto attraente ed era a pochi passi da me, con il viso a qualche centimetro per scrutarmi meglio. Non potei trattenermi dall’arrossire violentemente…

-Allora!?! Lui chi è? Ha tutta l’aria di volermi allontanare…-

-Lui…lui è…- non sapevo cosa dire…

Da un lato sapevo che se avessi detto che era il mio ragazzo mi sarei tradita, perché era una bugia e io non sapevo mentire, dall’altro, se avessi permesso a quel ragazzo di starmi così vicino, avrei finito per far arrabbiare Yuri e proprio non volevo che questo accadesse! Mi trovavo in quelle situazioni che io definirei assolutamente scomode…

-Lui è una persona molto importante per me! Fa parte…della mia famiglia in un certo senso…-

-è tuo fratello?- mi stava innervosendo..

Mi faceva domande su cose che non le competevano, stavo per rispondergli a tono quando lo sguardo ammonitore di Edward mi trattenne dal rispondere. Aveva capito che non sarei stata così accomodante con quell’impiccione!

-Miki lascia che ti presenti Sebastian Shining! Sfilerai per la sua famiglia in pratica…-

-Quindi sto ancora aspettando una tua risposta…- disse impaziente..

-Lui è un mio caro amico…-  risposi mentre abbassavo lo sguardo…

-Allora non ci sarà nessun problema, se al ricevimento di gala di domani sera tu sarai la mia dama!- disse lui accarezzandomi il profilo del viso…

Nuovamente sentii dei rumori sordi provenire dalla stanza, inoltre questa volta potei sentire chiaramente la voce di Willy che diceva a Yuri…

-Calmati…- mentre ancora lo teneva con forza…

-Grazie, è davvero molto gentile da parte sua ma…- dissi guardando con la coda dell’occhio il viso di Yu… -Ma il fatto è che ho già un accompagnatore per domani sera…-

-E chi è!?- disse lui non molto convinto…

-Yuri Matsura…il mio amico…-

-Non ti mollerò così facilmente domani sera…- mi disse lui facendo l’occhiolino..

Però la mia attenzione era rivolta a Yuri. Nel momento in cui avevo comunicato a Sebastian Shining che avevo già un cavaliere, Yuri pur mantenendo un’aria rabbiosa, si era un pò tranquillizzato e mi aveva guardato con un sorriso appena accennato.

 Seppur a fatica comincia a sfilare di fronte a tutte quelle persone, quei vestiti erano assolutamente meravigliosi, tutti da sera. Il pezzo forte però, era un vestito da sposa, che a quanto pare, Sebastian Shining, aveva disegnato appositamente pensando a me e al mio fisico. Compresi molte cose in quel momento, ero lì per un capriccio di uno stilista che non aveva fatto che provarci dal primo momento che mi aveva vista, ma se pensava che fossi una di quelle che elargiva favori in cambio di successo, avrebbe avuto un’amara sorpresa!

Era davvero impressionante come tutta quella gente si interessasse così a me, eppure mi osservavano attentamente, mentre una miriade di flash mi investiva. I vestiti da sera che indossavo erano indiscutibilmente uno più bello dell’altro.

Ma quello non mi toccava, piuttosto Yu, sembrava particolarmente seccato. Da quando eravamo entrati lì dentro e più chiaramente da quando avevo conosciuto il rampollo dei Shining, lui sembrava assente e preoccupato.

La prova dei vestiti era stata lunga e terribilmente faticosa, in tutto dovevo indossare nove vestiti da sera, senza contare il vestito da sposa che era l’unico che non avevo provato in pubblico. Quello sarebbe stato l’epicentro della serata e Sebastian sembrava estremamente soddisfatto della prova generale. Quando mi riappropriai dei miei indumenti raggiunsi Yu e gli altri che mi stavano aspettando, Sebastian era stato trattenuto dal un gruppo di dirigenti e riuscii così ad evitare che lui mi raggiungesse, creando tensione tra lui e Yu.

Yuri era ancora visibilmente scosso, aveva le guance colorate e a gli occhi febbricitanti, mi sentivo a disagio, perché le sue parole non coincidevano mai con i suoi gesti. Lo potevo vedere chiaramente! Era arrabbiato e sembrava che i suoi occhi ardenti riflettessero un sentimento potente e mai represso, ora che ero lì, insieme a loro, mi sentivo serena, tutti si complimentavano con me e mi sorridevano tranquillamente. Ma lui con i suoi occhi di ghiaccio, mi faceva tanto soffrire. Istintivamente allungai la mia mano per prendere il suo braccio, ma non appena avvertii il contatto tra il suo braccio e la mia mano, diede uno strattone deciso  e potente che mi fece perdere l’equilibrio, mi fece leggermente scivolare indietro, inarcando la schiena. Rimasi basita dalla freddezza con cui aveva compiuto quel gesto allontanandomi da lui, immediatamente abbassai lo sguardo spaventata e automaticamente mi presi la mano che lui aveva rifiutata. L’avvicinai al petto, mentre cercavo in inghiottire quel boccone amaro che mi avvelenava. Willy, gentile mi aveva stretto a sé, cingendomi le spalle mentre Jinny mi aveva preso le mani, ma non riuscivo a togliere gli occhi sulla figura di Yuri che nuovamente si allontanava senza voltarsi.

-P-perché!?!??!- dissi sull’orlo di una crisi di pianto… -Deve sempre essere così difficile tra di noi!-

-Io credo che ce l’abbia con se stesso…- disse Willy sorridendomi dolce.. –Non preoccuparti Miki, io credo che lui non riuscirebbe mai ad avercela seriamente con te…-

-Vorrei solo poterlo aiutare ma…c’è qualcosa che lui non vuole dirmi, vero!?-

Willy si era irrigidito e quella…era la conferma che aspettavo!

Non avrei mai chiesto a loro di tradire il loro amico, anche perché non l’avrebbero mai fatto! Se Yu mi stava nascondendo qualcosa era perché non voleva condividerla con me, i suoi amici sapevano, lo capivo dagli sguardi tesi che si scambiavano e dall’aria pesante che improvvisamente si respirava.

-Non preoccupatevi…- dissi loro… -Non vi chiederò di tradirlo! Se c’è una cosa che ho imparato di Yuri è  che odia chi si impiccia delle cose che lo riguardano. Se non ha voluto dirmelo è perché non lo vuole condividere con me…- lo dissi consapevolmente…

Lo sentivo che era così per quanto mi dispiacesse.

-Seppur  mi faccia soffrire, rispetterò la sua scelta…-

Mi incamminai verso Edward, mi stava aspettando.

E per l’ennesima volta, me la presi con i silenzi e i segreti che da sempre mi dividevano da Yuri!

 

-Non credi di aver esagerato Yuri!?-

Brian appoggiato alla fiancata della macchina mi stava aspettando.

-L’ha capito…- dissi appoggiando la fronte bollente al finestrino della jeep di Willy… -L’ha capito…-

-Che sei ancora innamorato di lei?!-

-….e che sono geloso…terribilmente geloso…-

-Voglio essere sincero con te…- mi disse lui guardandomi negli occhi… -Meravigliosa, è terribilmente meravigliosa! Se non ci fossi stato tu di mezzo io non mi sarei fatto nessuno scrupolo nel provarci…-

Lo guardai fulminandolo, era più forte di me. Quando mi rendevo conto che qualcuno era interessato e potenzialmente me la voleva portare via, non riuscivo più a ragionare…

-Però ho capito che tra di noi sarebbe nata una lite senza possibilità di rimedio e poi lei ama te! Avrei perso già in partenza!!!-

-Mi spiace per oggi, non sono stato molto cordiale…- gli dissi.. –Ma quando si tratta di lei, di fronte a me, vedo solo dei rivali che me la vogliono portare via…-

-Yu…pensaci…-

-A cosa?-

-Alla decisione che hai preso…- mi disse amichevole.. –Pensi davvero che la decisione che hai preso sia la migliore?-

-Cosa intendi dire!?!?-

-Troppo spesso ci chiediamo quale sia la scelta migliore per noi, cosa sia giusto da fare e cosa sbagliato. Ma pensi davvero che a questo mondo ci siano cose corrette o meno!?-

Si era allontanato guardando il parco che si allargava intorno a noi…

-Non esiste qualcosa di sbagliato o di altrettanto giusto, dipende solo dalla prospettiva in cui lo guardi! Dalle situazioni in cui ci troviamo! Non è colpa tua e di nessuno se ami tua sorella, io credo che se davvero questo amore è così inscindibile e profondo, dovresti semplicemente viverlo a discapito di tutto…-

-Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo!?-

-Si…- disse voltandosi diretto verso di me… -Ti ho osservato molto oggi e hai lasciato tanti elementi che facevano chiaramente comprendere che quella ragazza è tutta la tua vita. Non vorrei ferirti, ma non riuscirai a resistere ancora per molto…-

Brian aveva totalmente ragione, ero a un passo dal confessargli quanto ancora l’amassi!

-Lo so…- dissi consapevole dei miei limiti.. –Ma per quanto io mi sforzi di ricominciare senza di lei, non riesco a tenerla lontana da me…-

Una mano si era appoggiata alla mia spalla, Doris era triste per me, lo leggevo nei suoi occhi scuri che era in pena.

Erano arrivati tutti e avevano sentito buona parte della conversazione che avevo avuto con Brian…

-Lei dov’è!?- chiesi preoccupato…

-Edward voleva parlarle…- disse Jinny osservandomi attentamente… -Non ti preoccupare…-

-Devo fare qualcosa altrimenti…non saprò più controllarmi!- dissi afflitto… -Io…io…non riesco a controllarmi…-

Ci sedemmo un pò sulle panchine, volevo aspettarla, non riuscivo proprio a staccarmi da lei, cercavo in tutti i modi di farlo ma la mia risoluzione diventava debole ogni volta che rivedevo il suo viso tra i miei ricordi. Diventavo scorbutico, insopportabile e la trattavo male, ma nulla riguardava lei, era sempre gentile con tutti, eppure spesso vedevo nei più banali gesti, significati nascosti che in realtà non esistevano. Cosa dovevo fare!?!?

-Mi sento sempre più confuso. Sento che sto impazzendo per nascondere tutto, per quanto tempo ancora riuscirò a resistere!?

-Perché non provi a parlarne con lei!? Questo sentimento lo provi è inutile Yu cercare di soffocarlo! C’è…non puoi farci niente…-

-Ma come posso trascinarla in una situazione così? Io…le chiederei di amare suo fratello… Capite!?!?- dissi osservandoli..

-Hai paura del giudizio della gente…- disse Doris guardandomi stupita..

-Non è per me…- dissi scuotendo la testa… -Miki è fragile!! Lei sembra forte, ma in realtà è un vaso di cristallo che può rompersi da un momento all’altro…-

Tutti guardavano un punto del panorama a me sconosciuto, ma sapevo che mi stavano ascoltando attentamente…

-Se non sto attento, rischio di distruggere il suo precario equilibrio…- dissi guardando il pavimento… -Lei ha bisogno di me che io gli stia vicino, ma se gli dicessi la verità la sconvolgerei. Come potrebbe sentirsi serena!?!? Sono stato il suo ragazzo per così tanto tempo e lei è anche diventata mi! Ne rimarrebbe scioccata…-

Willy sospirò, mi guardò diretto. Sapevo che mi avrebbe detto qualcosa…

-Adesso fai quello che ti senti! Poi…dovrai voltare pagina se non vuoi dirle la verità…-

 Già voltare pagina… Proprio quello che temevo di non riuscire mai a fare!!

 

Dopo aver concordato tutte le cose principali con Edward, mi ritrovai a indossare il mio copri spalle. Ero sola…Yuri e gli altri se n’erano andati! Mentre mi stavo preparando pensai di nuovo a tutto quello che stava succedendo, questa vita non mi piaceva, sempre al centro dell’attenzione, sempre fotografata in ogni angolo della mia vita. Per adesso la mia privacy era stata mantenuta discretamente, ma quanto sarebbe durato!?!?

Quest’avventura non poteva che durare poco, inoltre a breve l’università avrebbe occupato molto del mio tempo. Quando cominciai ad incamminarmi lungo il corridoio che mi portava all’uscita, sentii una voce provenire da dietro le mie spalle..

-Sei rimasta sola…- disse tranquillo..

-Si…dovevano andare via…- dissi tranquilla riconoscendo la voce di Sebastian..

-Ti va di prendere qualcosa con me?!-

-Ascoltami! Tu sei molto gentile con me, ma non è il caso..-

-Perché? Non facciamo nulla di male..-

-No…certo! Ma si da il caso che tu sei il mio datore di lavoro e io una tua dipendente alle prime armi! Questa vita mi sta già abbastanza stretta, quindi non voglio complicarmela ulteriormente…-

-Solo questo il problema?- mi disse avvicinandosi pericolosamente a me…

-Odio scendere a compromessi e senza offesa disprezzo le persone che comprano le donne con i soldi promettendogli cose false. E ancor di più non mi piacciono le donne che lo accettano! Quindi se mi hai confuso con quel genere di donna allora mi spiace ma hai sbagliato…- dissi voltandomi per andarmene…

-Aspetta!!!- mi disse fermandomi per le spalle con la mano.. –Sei la prima che non cade ai miei piedi e che mi dice certe cose! Ho capito subito che eri diversa…-

-Sono esagerata come sempre con le parole..- dissi pensando ai rimproveri di Edward una volta che l’avesse scoperto.. –ma non ci posso fare niente! Non riesco trattenermi quando penso qualcosa..-

-Perché dovresti trattenerle? È esattamente così che funziona ed io ne ho sempre approfittato! Però…ti ho invitato senza alcun fine di quel tipo. Edward mi ha spiegato come è riuscito a convincerti ad accettare quel contratto…-

-Ah si? E cosa ti ha detto!?!?-

-Che non volevi nemmeno saperne di diventare una modella. Che odi questo mondo, i compromessi, i favori in cambio di sesso. Hai un contratto piuttosto libero…-

-Edward…- sorrisi e mi voltai verso di lui.. –ha una buona memoria…-

- è stato il primo sorriso che mi hai fatto! Sei bellissima!!- mi disse con un sorriso..

-Mi chiedo perché pur amando così tanto la tua libertà e la riservatezza, hai deciso di provarci…-

La piega di quella conversazione non mi piaceva, cosa voleva da me!?!?

-Beh…a volte piace prendere altre strade, sperimentarsi!! Per me è un gioco!!!-

-Ho quasi l’impressione che tu stia fuggendo da qualcosa, anche se non so da cosa…-

-Perché dovrei fuggire da qualcosa, facendo un lavoro che non mi piace?-

-Ha un filo logico. Potresti aver avuto un motivo che ti ha spinto a farlo, una ragione che ti ha dato lo stimolo per fare qualcosa anche se non ti piace! Anche solo per non pensare…-

-Non è così…- dissi abbassando lo sguardo… -L’ho fatto per capriccio, volevo vedere cosa si provava…..- strinsi forte le maniglie della mia borsa…

Lui mi guardava e si era avvicinato a me posando le labbra al mio orecchio…

-è inutile che fingi! Quel ragazzo non ti merita!!!- rispose tagliente…

La mia borsa era caduta a terra, ora ero arrabbiata, furiosa…

-Non hai il diritto di entrare nella mia vita e sputare sentenze su persone che nemmeno conosci!!!- gli gridai dietro… -Se ti aspetti che ti debba portare rispetto solo perché sei il capo, per il tuo nome, ti sbagli di grosso! Il mio rispetto te lo guadagnerai una volta che avrai imparato a farti gli affari tuoi ed ora se permetti me ne torno il albergo!!!-

Cominciai ad incamminarmi, chiedendomi se non avessi sbagliato tutto. Partire per New York, incominciare questa avventura, incontrare Yu..

Avevo bruciato le tappe ed ora era troppo tardi, non ero in grado di fare questo lavoro sentendomi libera, non sapevo come gestire la situazione con Yu e per quanto mi sforzassi di convincermi che tutto andasse bene, sapevo che un masso insormontabile mi aveva diviso da lui. Questa volta era diverso, sentivo che quello che mi divideva da Yuri era molto più difficile delle altre volte…

-Aspetta…- mi disse Sebastian rincorrendomi e parandosi davanti a me.. –Sei incredibile!- disse guardandomi soddisfatto…

-Cosa!?!?- dissi io..

-Così non fai altro che alimentare la mia curiosità…- io sbuffai e lui di rimando si fece serio.. –Però non sto facendo lo stupido con te. Mi incuriosisci davvero, per non dire che mi piaci sul serio…-

-Sebastian…- dissi io buttando la testa indietro per raccogliere le parole… -La mia vita è talmente incasinata! Tu hai ragione io…amo quel ragazzo!! Ed è proprio per questo che non posso accettare nulla da te! Io ho bisogno di ricostruire la mia vita da sola, senza cominciare rapporti sbagliati che sarebbero solo un passatempo, non sono quel tipo di persona che basa un rapporto sul sesso per poi dire tra qualche mese ‘Grazie è stato bello”!! Io ho bisogno di stabilità, ma ora l’unica cosa di cui sento la necessità è quella di stare da sola..-

-Spero cambierai idea. Ho proprio l’impressione che con te metterei la testa a posto…-

Mossi leggermente la testa in segno di disapprovazione e lo salutai abbassando il viso.

Percorsi il piccolo corridoio che mi separava dall’uscita e mi ritrovai presto sul marciapiede. Era troppo diverso da Yu, per aiutarmi a dimenticarlo. Ma già sapevo perfettamente che l’unico che un giorno forse ci sarebbe potuto riuscire era Alessandro.. Ero una recidiva senza scrupoli con lui e il pensiero di avergli fatto di nuovo del male, mi faceva venire il mal di stomaco. Ma come io non potevo pretendere che mi aspettasse a vita, lui non poteva pretendere di incatenarmi a Tokyo solo per impedirmi di vederlo!! Prima o poi quel giorno sarebbe arrivato e io non potevo vivere nell’illusione che non sarebbe accaduto. Volevo affrontare quello scoglio, anche se sapevo che scontrarmi con la sua indifferenza non sarebbe stato facile.

Quando cominciai a camminare per la via,  mi guardai attorno. In effetti non sapevo da che parte andare, ero arrivata lì con gli altri, ed ora ero sola…

Ma quando svoltai l’angolo e lo trovai lì, che pensieroso guardava a terra, mi sentii come una bambina felice davanti al suo gelato alla stracciatella e nocciola.

-Cominciavo a pensare che non saresti mai passata…-

-Sono uscita ora, mi hanno trattenuto…- dissi cercando di evitare il suo sguardo.. –Perché ti sei arrabbiato prima!? Cos’ho fatto?-

-Lui…è stato lui ad innervosirmi…-

-Chi!?!? Sebastian Shining!?-

-Esatto…- disse lui… -Quel tipo non mi ispira fiducia e tu sei diversa da lui Miki!!! Non farti fregare…-

-Cos’è ti preoccupi del mio cuore!?!? Non devi angustiarti, il mio cuore è già fin troppo a pezzi per essere tentata di sbattere il naso contro qualche altra porta chiusa!-

Quante volte ancora avrei parlato prima di pensare?! Era un vizio che avevo ereditato da mia madre e penso che difficilmente l’avrei perso, ma il fatto non toglieva che avessi iniziato un discorso estremamente spinoso per entrambi e nessuno dei due aveva voglia di affrontarlo.

-Scusami…fa come se non avessi detto nulla…- dissi con un debole sorriso..

-E perché..- disse lui fissandomi… -Io lo so perfettamente di averti spezzato il cuore!! Ma non credere che per me sia così facile averti qui..-

-è per questo che non volevo venire da te!!!- dissi sincera.. –Devi dirmelo adesso Yu, se vuoi che me ne vada io sparisco dalla tua vita e non avrai più notizie di me… Ma devo saperlo adesso!!-

Questo era il mio ultimatum, se per lui era così difficile avermi lì, allora era necessario prendere una decisione adesso! Ed era lui a doverla prendere!!! Io avevo deciso per me stessa e avevo capito che l’indifferenza di Yuri mi avrebbe ucciso ancora di più del fatto che mi aveva lasciata. Volevo recuperare un rapporto amichevole con lui, seppure con tutte le difficoltà che c’erano, ma in fondo eravamo diversi e non potevo prendere una decisione per lui! Vedevo bene che era indeciso, nel suo viso si alternava incertezza e a momenti lo sconforto, era difficile decidere se tagliare fuori dalla tua vita una persona, lo capivo perfettamente, ma non sapevo davvero cosa fare se lui avesse deciso di non condividere più nulla con me.

Sorpassai la sua figura indecisa, prima che tutta la mia volontà di mantenere un atteggiamento decoroso crollasse. Lui probabilmente sotto pressione, mi si era avvicinato prendendomi la spalla...

-Prendere una decisione non è mai facile Yuri. Ma nel nostro caso è necessaria! La nostra situazione potrebbe ripercuotersi sulla nostra famiglia, se io e te non andassimo d’accordo, i nostri genitori potrebbero prendere le parti o dell’uno o dell’altro e noi non possiamo permettercelo! Potremmo rovinare la loro armonia e non lo trovo corretto!- dissi tutto d’un fiato…

-Lo capisco…- mi disse lui tranquillo…

-Se decidi che per te è meglio ignorarci, non ho nessun problema nell’accettare la tua posizione. Se decidi di ricostruire un rapporto amichevole con me, allora dobbiamo collaborare entrambi per non farci ulteriormente male. Cosa decidi!?!?- era necessario metterlo alle strette..

Mi spiaceva farlo ma era il momento della verità!!

-Preferisci affrontare le difficoltà o fuggirle?! Qualsiasi cosa deciderai per me andrà bene…-

Ci incamminammo per quella via in assoluto silenzio, ignari che il mondo intorno a noi comunque, in qualche modo, continuava ad esistere. Non riuscivamo a trovare il filo che ci permettesse di percorrere una nuova matassa, in cui io e lui eravamo due colori diversi ma intrecciati tra di loro…

-Posso chiederti una cosa!?!- mi chiese improvvisamente, assorto in chissà quale pensiero…

-Certo..- dissi tranquilla.. –Tutto quello che vuoi…-

-Raccontami di quella notte…- fece una breve pausa.. –Quella notte in cui sei sparita e hai rischiato di morire…-

-Che senso ha torturarsi così solo per una mia stupidaggine!?!- 

-Oltre al fatto che ti ho lasciato, cos’è che ti ha ferito così!?! Voglio saperlo…-

-Non possiamo semplicemente dimenticare quello che è stato e decidere cosa fare della nostra vita!?- chiesi cercando di spronarlo…

-Perché ti sei appoggiata ad Ale con tutte le persone che avevi affianco!? La loro guerra per te è ricominciata…-

-Perché vuoi sapere queste cose…-

-Non farmi domande…per favore…- mi chiese in tono afflitto… -Ho bisogno di sapere, ti prego!!-

-Comincio dall’inizio allora…- dissi in tono sofferente.. –Ci sono tante cose che mi hanno ferita, indipendentemente dal fatto che mi hai lasciata, il tuo atteggiamento in generale è stato quello che mi ha fatto più male…-

Lo guardai dritta in faccia, in quel momento avevo deciso di arrendermi alla sua richiesta, per quanto fosse doloroso ripercorrere quei giorni della mia vita. Andai incontro a una panchina del parco lì adiacente e mi sedetti riprendendo a guardarlo..

-Avevo capito che non mi amavi più dal modo freddo in cui mi hai trattata quello stesso giorno, che mi hai detto che era finita. Le tue parole, il modo sgarbato in cui hai rifiutato il mio abbraccio… Per quanto mi sforzassi di credere che fosse tutto un incubo, avevo i tuoi gesti a parlarmi chiaro e non riuscivo ad accettarlo!! Quando poi te ne sei andato, la mattina che sei partito, io vedevo la tua sagoma davanti alla porta della mia stanza, ho sperato fino all’ultimo che aprissi quella porta per salutarmi e dirmi addio dignitosamente. Ma ancora una volta, ho visto la tua figura allontanarsi, senza voltarsi indietro verso di me..- mi fermai un istante…

Dovevo controllare i miei pensieri, la mia voce tremante, il dolore di quei giorni riattraversarmi nuovamente, i battiti del mio cuore che tamburellavano tra lo sgomento e l’emozione..

-Da lì è cominciata la mia chiusura verso gli altri. Non avevo voglia di sentire nessuno, anche Meiko, che di solito era il mio approdo, questa volta sentivo che non poteva fare niente! Avevo solo bisogno di stare per conto mio e di fare qualcosa per la mia vita. Se non avessi iniziato a dedicarmi a qualcosa temevo che di lì a poco sarei impazzita, quindi mi sono immersa nello studio. Studiavo giorno e notte, non mangiavo, non dormivo.. La notte mi terrorizzava, anche perché non smettevo di piangere un istante, quindi riprendevo in mano il libro e ricominciavo a leggere e ripetere ininterrottamente. Uscivo per qualche passeggiata a volte, ma rifiutavo la compagnia e le telefonate perché volevo stare un pò da sola. Mi rendevo conto che però lo studio non bastava per dimenticare…e una settimana dopo toccai il fondo…-

-è stato quando hai girovagato per la città da sola…di notte.. Vero!?!-

-Si…- e feci cenno di assenso col capo.. –Quel giorno avevo visto i nostri amici, per spiegargli quello che era accaduto tra di noi.  Ammettendo anche…che sola non ce l’avrei fatta. Ma mentre stavo tornando a casa, sono arrivata al parco e lì, una miriade di ricordi mi hanno trafitta. Ero come in uno stato di incoscienza, erano solo i ricordi a guidarmi e io non  saprei nemmeno dirti dove sono andata, tanto la  mia mente era assente! Quando mi sono “risvegliata” ero sotto la traiettoria del camion…- feci una piccola pausa…

Yu fino a quel momento mi aveva ascoltato attentamente, aveva appoggiato la testa all’indietro sospirando rumorosamente. Per me sarebbe stato sufficiente, avevo già infierito abbastanza…

-Va avanti…non preoccuparti…-

-Non c’è molto altro da dire…- dissi cercando di non agitarmi.. –Ale ha deciso di sua spontanea volontà di rimanermi lo stesso accanto, nonostante io gli avessi detto chiaramente addio. Anche se sinceramente non ne ero così convinta…-

-Perché!?!- disse lui come stizzito…

-Perché comunque con lui ho sempre avuto un bel rapporto e mi è mancato nel periodo di silenzio che tra di noi c’era stato. Un vuoto completamente colmato dalla tua presenza, in quanto non mi sentivo sola, ma sapevo comunque che un amico importante era lontano e non mi faceva piacere.. Così quando ho dovuto dirgli addio, non è stato facile per questo. Ad Ale, nonostante non lo amassi, ho voluto sempre bene..-

-Ma alla fine tra voi c’è stato qualcosa…- disse come rassegnato…

Si era creata come sempre quella ruga di disapprovazione, che mi faceva sempre indispettire. Cosa c’era di così strano nel voler bene a un amico? Anche se capivo anche da sola, che il mio atteggiamento era poco coerente.

-Non saprei come spiegare quei momenti, sentivo che era qualcosa che andava al di là del rapporto che ho con Ghinta, un rapporto fraterno. Ma non era assolutamente paragonabile a quello che provavo per te! Non era né carne, né pesce. Eppure, qualcosa mi attirava a lui e mi faceva stare bene…come sempre. Ma il nostro rapporto è sempre stato squilibrato, da una parte l’amore e dall’altro qualcosa che non saprei definire a parole.. Una profonda amicizia che vorrebbe forse profumare d’amore, ma che in realtà non può..-

-Lui potrebbe essere quello giusto per te…- disse pensieroso.. –Ci hai mai pensato!?!-

-Un sacco di volte, ma non so cosa farci! Se il destino lo vorrà, forse un giorno saprà come farci incontrare..-

Che amarezza!!! Pronunciare quelle parole mi avevano messo una tristezza infinita dentro! Ancora più doloroso era rendersi conto che lui, accanto a me, non aveva avuto la minima reazione a quelle parole…

-Anche io sono stato corteggiato molto…- mi disse a bruciapelo..

La notizia mi fece girare la testa. Le mie tempie pulsavano ma cercai di controllarmi, non ero pronta a quel tipo di notizie e ora, inevitabilmente, mi chiedevo se quella ragazza, me lo avesse portato via per sempre..

-Ti piaceva!?!?- gli dissi con una tranquillità che non avevo..

Lui sorrise mentre alzando lo sguardo, osservava il cielo limpido…

-Era il tuo opposto…- disse mentre sembrava perso in un suo ragionamento… -Dopo aver amato te, non avrei mai potuto amare lei…-

-Perchè!?!?-

-Era sfacciata, provocatoria. Usava il suo corpo per attirare gli uomini nelle sue trappole ma è riuscita a rubarmi un bacio..-

Inghiottii la saliva. Mi sentivo amareggiata. Guardavo il suo viso e mi rendevo conto che in fondo, non eravamo mai stati tanto lontani come adesso, non avrei saputo dire se Yuri era cambiato oppure no. Adesso mi nascondeva se stesso anche più di prima e non so per quale motivo, avevo l’impressione che ne fosse estremamente addolorato. Era come se qualcosa lo costringesse a nascondermi se stesso e la sua natura, anche adesso, mi sembrava che ci fosse qualcosa che non mi volesse dire..

-E come ti è sembrato quel bacio?- dissi io curiosa..

-Vuoto…privo di significato. Non lo volevo…- mi disse quasi sorridendo..

-C’è qualcosa che non puoi dirmi vero!?- dissi tutto d’un fiato…

Lui si era voltato verso di me con un smorfia di terrore sul viso..

-L’ho capito. Ormai ti conosco abbastanza per sapere il perché ergi dei muri anche se non vorresti…-

-Ci sono cose che ti riguardano tanto intimamente che non puoi dirle. Non riesco a parlartene… Capisci?-

-E io non voglio saperle. Ma è stato per questo che mi hai lasciato!?-

-No!- rispose tassativo… Poi riprese il controllo di sé e cercò di spiegarmi.. –Ti ho lasciato perché i miei sentimenti sono cambiati. E poi semplicemente sono cambiato io Miki!! Forse in peggio…-

-Io non ho notato questo gran cambiamento in te. Forse ti comporti poco coerentemente, però credo sia normale…-

-Sono poco coerente!?!-

-Con me a volte si. Mi dici di non amarmi più, ma a volte ti comporti come se lo fossi ancora…-

-Questo perché sono affezionato a te! Perché sei ancora la persona più importante della mia vita. Forse per il semplice fatto che abbiamo condiviso tanto insieme e perché in fondo l’affetto tra di noi è grande!!!-

-Allora cosa facciamo!?-

-Alludi al nostro rapporto?-

-Si..- dissi guardando dei bambini che giocavano allegri.. –Yuri non possiamo continuare così, lo sai anche tu!! Prima o poi tornerai in Giappone e se finora non se ne sono accorti, i nostri genitori capiranno che qualcosa tra noi non va! Io ho fatto una gran fatica a nascondere quello che mi turbava e loro non mi hanno mai chiesto nulla.. Credo che non sospettino che dietro la mia malinconia c’eri tu!!! Ma per quanto ancora riusciremo a nasconderlo!?!? Se non vogliamo creare delle fratture nella nostra famiglia dobbiamo trovare il modo per convivere pacificamente!!!-

-Hai ragione la cosa migliore sarebbe troncare tutto adesso…- mi disse serio… -Basta vedersi, basta sentirsi. Ricominciare tutto l’uno senza l’altro. Eviterei di farti del male e potresti riprendere in mano la tua vita, libera di ricominciare con qualcuno…-

Alludeva al fatto che ero ancora innamorata di lui! Sapevo che per lui era difficile sapere che l’amavo ancora, quindi la paura di ferirmi lo atterriva ed anche io capivo che se lui fosse sparito dalla mia vita completamente, per forza di cose me ne sarei dovuta fare una ragione presto o tardi. Ma io proprio non riuscivo a pensare a una vita senza di lui..

-Se per te è la cosa migliore, allora va bene…- dissi rassegnata…

-Non è la cosa migliore! Sarebbe la cosa più sensata per entrambi! Ma pensare a una vita senza vedere il tuo sorriso, sarebbe troppo anche per me…- disse triste.. –Sei come un sole Miki e io ho bisogno dei tuoi raggi per vivere meglio!!! Mi fido di te, mi conosci bene, sei un’amica preziosa  ed io non posso rinunciare ad averti vicina. Almeno questo possiamo provare a mantenerlo…no!?!?-

Sorrisi e pensai a quanto erano complicate le dinamiche della vita. Ma ero felice!!

Se non altro avevo capito che qualcosa di me era rimasto a Yuri. Forse la cosa più sensata per noi, sarebbe stata quella di non dare ascolto al nostro amore, se l’avessimo entrambi ignorato a questo punto le nostre strade sarebbero state comunque intrecciate, ma da un affetto fraterno magari. Invece di essere lì, a parlare a tavolino del nostro rapporto, io sarei potuta essere con Ale a parlare del nostro futuro e Yuri, con Angela, la sua amica di infanzia, a passeggiare romanticamente per le vie di Manhattan. Chissà davvero cosa sarebbe successo se non ci fossimo innamorati l’uno dell’altro!

-Sono contenta della tua decisione. Oggi abbiamo anche salvaguardato il benessere dei nostri genitori!!- dissi felice…

-Cosa facciamo ora!?!?- disse pensieroso… -Potremmo stare ancora un pò insieme, che ne dici!?!?-

-Beh…che ne pensi di una cena nella mia stanza?- dissi convinta.. –Domani purtroppo Edward non mi permetterà di allontanarmi dalla sede della sfilata, quindi fino a domani sera non potremmo vederci. Senza contare che ho bisogno di non pensarci, altrimenti rischio di impazzire!-

-Va bene…ci sto..- disse sorridente.. –Avviso gli altri che non torno a cena…-

Mi sentivo terribilmente serena in quel momento, averlo vicino, poter parlare con lui, sentirmi finalmente libera. Tutte sensazioni che avevo perso da molto tempo.

Quando mi voltai verso la via da dove eravamo venuti, mi resi conto di qualcuno che nascosto dietro a un pilastro ci stava spiando. Mi resi conto troppo tardi che si trattava di un paparazzo e il pensiero della conversazione appena avvenuta, mi fece leggermente impallidire. Ecco perché odiavo questo lavoro, la mia privacy non esisteva…

-Yu…ci stanno fotografando..-

-Eh!?!?- disse lui con una smorfia..

-C’è un paparazzo…- dissi stanca.. -là dietro al pilastro..- facendo cenno con la mano dietro di me…

-Bene..- disse lui sorridendo… -Che ne dici di correre un pò!?- annunciò prendendomi per mano e toccando con l’indice dell’altra il mio naso…

Detto questo, cominciò a correre, mentre notai che lui si mosse velocemente venendoci dietro e continuando a scattare foto..

-Yu…rallenta! Non ce la farò mai…!!-

Lui si era voltato verso di me, sorridente. Qualche goccia di sudore gli attraversava il viso e capii che nonostante tutto, in quel momento era felice. Strinsi più forte la sua mano e sorridendo accelerai il passo, mentre entrambi guardammo indietro il tipo che continuava a fotografarci… All’improvviso, notammo che stava arrivando affianco a noi il filobus che attraversava la città di New York.

-Miki tieniti pronta! Prenderemo il filobus, al volo…-

-Cosa!? Sei impazzito!??!? Ci faremo male…-

-No…- disse tranquillo… -Prima salto io, tu dovrai solo mantenerti vicino al bus e io ti prendo… Capito!?!?-

-Yu…non credo sia..-

-Pronta…!?!?-

-Nooooo….- urlai…

Ma era troppo tardi, Yuri agilmente si era aggrappato al filobus, riuscendo prontamente ad entrarvi, io correvo affianco ad esso, spaventata dalla mossa pericolosa in cui ci eravamo lanciati. Quando all’improvviso sentii due forti braccia prendermi al volo dalla vita e alzarmi, per avvicinarmi al suo corpo forte e tonico immediatamente mi sentii al sicuro. Yu mi stringeva forte al petto e il fotografo riuscii comunque nel suo intento, riuscendo a scattare ancora qualche foto della nostra mossa avventata e di noi due sul filobus che sorridenti per averlo seminato, lo salutavamo sventolando leggermente la mano.

-Edward mi ucciderà come minimo!!!- dissi ridendo di gusto..

-Dici che l’ha presa male il paparazzo!?!?-

Ci voltammo in contemporanea e il tipo in lontananza sembrava molto contrariato, pestava nervosamente i piedi a terra sbraitando qualcosa che non capivamo. Ci guardammo in viso entrambi…

-Direi di si…- dissi scoppiando nuovamente a ridere..

Era tanto tempo che io e lui non ci divertivamo così tanto assieme, Yuri si era seduto prendendo posto e fece cenno a me di sedermi sulle sue ginocchia. Appoggiò il capo sulla mia spalla e mi disse…

-Pensi che avrai problemi con Edward per quello che è successo!?!?-

-Forse si, forse no..- dissi sorridendo… -Ma sinceramente non mi interessa!-

-Forse però a Sebastian interesserà se quelle foto usciranno in un giornale di gossip…-

-La cosa ti preoccupa!?!?- dissi io guardandolo sorniona.. –Per caso non vuoi deludere le tue corteggiatrici!?-

-Cretina!!- rispose lui facendomi un pizzicotto… -Forse dovremmo dare qualche spiegazione. Ai nostri genitori, per esempio…-

-Ma che problema c’è Yu!?!?- esclamai io tranquilla.. –I nostri genitori ci hanno visto migliaia di volte in sintonia, non credo che saranno due foto a fargli venire dei dubbi.  In fondo…cosa si potrà vedere da foto come quella!? Al massimo vedranno due persone in lontananza sedute su una panchina o che fuggono per mano per evitare uno scocciatore…-

-Si hai ragione. Però hanno trovato qualcosa su cui ricamare sopra e così sei al centro di un turbine…-

-Non ha importanza, valeva la pena di correre il rischio no!?!?- esclamai guardandolo felice… -In fondo ho appena ritrovato un amico. Cosa c’è di più importante!?!?-

Lui mi guardava teneramente. Probabilmente avevo raggiunto il suo cuore, dopo tanta lontananza! Ci guardammo reciprocamente per quella che mi sembrò una eternità e pensai che a ritorno dal Giappone qualcosa mi avrebbe indotto a continuare la mia vita, sapendo che Yu mi sarebbe stato comunque in qualche modo accanto. I suoi occhi erano lucenti, troppo trasparenti per mentirmi. Yuri…mi ami ancora!?! Oppure lo desidero talmente tanto che vedo cose assurde!?

Ma non riuscii a fargli quella domanda che tanto mi premeva dentro. A volte desideriamo tanto qualcosa da vedere, o da credere di individuare cose che in realtà non ci sono. Uno sguardo, un sorriso di troppo, una parola in più, ci fanno pensare che dietro a un semplice atteggiamento o momento ci sia molto, ma molto di più. Essere innamorati, spesso, significava anche questo, vedere cose impossibili, immaginare miracoli irrealizzabili!

-Non c’è nulla di più importante…- mi rispose.. –Sono contento anche io di aver corso con te questo rischio, anche a costo di ritrovarmi in prima pagina in un giornale scandalistico che tanto odio!!!-

-Grazie Yu…- dissi  mentre lo abbracciai dolcemente…

Mi staccai quasi subito da lui, ma ero così felice, che mi sarebbe bastato anche un piccolo sorriso da parte sua. Compresi tante cose quel giorno, che comunque, qualsiasi cosa sarebbe accaduta qualcosa ci avrebbe sempre unito.

Quando arrivai in hotel, dovetti affrontare le prediche di Edward. Ovviamente non l’aveva presa troppo bene, però era anche soddisfatto in quanto seminandolo avevamo evitato troppe grane in albergo. Inoltre lui sosteneva che un pò di gossip avrebbe anche giovato alla mia carriera, anche se io non ne ero affatto contenta. Edward era convinto che il giorno dopo sarei comparsa sulla prima pagina di qualche giornale di gossip importante, forse “Vanity Fair” o chissà quale altro giornale scandalistico, la cosa non mi preoccupava, ma ero curiosa di sapere quanto si sarebbero inventati sull’accaduto.

La serata passò tranquillamente, io e Yuri ci godemmo in santa pace la nostra cena era stato tutto perfetto. Il cibo, le bevande, la musica, pure l’atmosfera era stata distesa e rilassata. Avevamo parlato di tante cose, anche della nostra bellissima storia, senza rammaricarci, avevamo deciso implicitamente di ricordare solo i momenti divertenti che avevamo passato insieme. Avevamo riso unitamente, come ormai non accadeva da troppo tempo. Parlando di Meiko e Steve, che adesso stavano insieme felicemente, di Elisa e William che tra litigi e sdolcinatezze varie erano sempre appiccicati l’uno all’altra, di Ghinta ed Arimi che cominciavano ad avvicinarsi! C’erano tante cose da raccontare, ma non sarebbe bastata una sola notte per affrontarle. Se fossimo stati abbastanza coraggiosi avremmo dovuto anche affrontare tante cose che ci riguardavano, ma nessuno dei due era disposto a farlo. Riscoprire la gioia di stare insieme, era stato bellissimo per entrambi!

Poi, ormai in tarda serata Yuri si addormentò, mentre con una mano sfiorava la mia. Guardavo il suo sonno tranquillo, da bambino indifeso e ricordai tutte le volte, che dopo aver passato la notte con lui, mi accoccolavo lì accanto per poterlo guardare mentre dormiva. Era una sensazione che  mi era sempre piaciuta..

Cercai di stendergli sopra una coperta leggera, in modo che non sentisse freddo, lo feci delicatamente, in modo che non lo svegliassi. Poi mi allontanai da lì, lasciando stare le tentazioni che mi balenavano nella mente. Presi un grosso calice da vino e lo riempii del rosato che Edward mi aveva lasciato nel mini bar, voleva che lo assaggiassi a tutti i costi, era italiano. Aprii la porta finestra della suite e mi accoccolai sulla comoda poltrona del terrazzo, raggomitolando anche le gambe, poi cominciai a sorseggiare il vino. Era davvero delizioso, come del resto il panorama che si apriva davanti  me!

Mi chiedevo sempre più spesso cosa mi avrebbe riservato il futuro!!! Presto quell’avventura sarebbe terminata e io avrei dovuto ricominciare da quello che avevo. L’università mi faceva ben sperare in un nuovo inizio. Poi…il mio cellulare cominciò a squillare. Era Ale..

-Ale…ciao..- dissi tranquilla..

-Mi sembra che sia un’eternità che non ti sento. Invece sono passati solo tre giorni..-

-A quanto pare vi manco anche se combino casini!- dissi ridendo..

-Tu ci manchi sempre! Tu…mi manchi sempre!!-

Per un attimo rimasi in ascolto angosciata…

-Anche tu mi manchi Ale..- dissi sinceramente..

-Qualcosa non va, vero!?- mi chiese inaspettatamente..

-Sto bene…non ti preoccupare…-

-Puoi parlare? Yuri dov’è!?- mi chiese immediatamente..

-Si posso. Lui sta dormendo…-

-Quindi è con te in albergo…- mi disse chiaramente poco entusiasta… -C’è stato qualcosa tra di voi!?-

-Mi sembra di essere in un Commissariato, sotto torchio…- dissi sorridendo…

-Scusami, non volevo essere curioso.!! È solo che…-

-Che ti da fastidio..- dissi interrompendolo..

-Già…- disse lui rammaricato per averlo ammesso..

-Non è successo nulla tra di noi comunque. Lui non mi vuole più, davvero…- dissi triste…

-Vorrei essere lì con te. Posso aspettarti finché non sarai pronta Miki! Parlo sul serio!!!-

-Ale…ti prego! Non dirlo!- gli risposi piena di amarezza… -Io…sono ancora innamorata di lui…-

-Lo so…ma un giorno, quando il tuo cuore sarà libero io sarò lì per prendermi finalmente quello che mi spetta! Presuntuoso…vero!?-

Sorrisi, piena di entusiasmo..

-Forse un pò. Ma è bello quello che mi hai detto…-

-Pensi che non riuscirò a farti innamorare di me!?!-

-Non ho detto questo…- dissi sincera… -Sicuramente hai buone probabilità e capacità per riuscirci. Ma abbiamo tante volte affrontato questo discorso…-

-Ti ha baciata!? Dimmi la verità…-

-No…- risposi chiaramente.. –Non l’ha mai fatto. Niente di tutto ciò! Ci siamo solo chiariti…-

-Spero di ritrovarti, una volta che sarai tornata. Sarai ancora la mia Miki vero!? O sarai diversa?!-

-Ale…- dissi sorridendo.. –Le persone non possono cambiare nel giro di una settimana. Sono sempre io, nel bene e nel male…-

Sentii un rumore dietro di me, come una presenza. Mi voltai appena per vedere una piccola sagoma che si muoveva indistintamente, ma non riuscivo a individualizzarla bene all’interno della stanza. Ma riconobbi i capelli di Yuri, sbarazzini e più lunghi…

-Miki… Ti aspetto! Torna presto. Ho composto una nuova sinfonia per te e vorrei fartela ascoltare…-

-Allora vorrà dire che appena torno mi inviterai a prendere un the, in modo che potrai farmi ascoltare la mia nuova canzone..- dissi entusiasta.. –Ora è meglio che vada…-

-Si è svegliato.. Vero!!?!?- disse facendo una piccola pausa.. -Ti amo Miki…-

Quelle parole, in sospeso tra di noi, mi facevano ricordare quanto fossi in un precario equilibrio con Ale. Ma non potevo ricambiarlo, almeno per il momento…

-Ti voglio bene Ale. Vienimi ad aspettare in aeroporto quando torno…-

-Ci sarò! Non mancherò per nulla al mondo…- e detto questo riattaccò, lasciandomi inerme tra i miei pensieri..

Appoggiai la mano che sorreggeva il cellulare sulla gamba e a rallentatore premetti il pulsante per interrompere la linea. Sospirai lentamente e pensai che mi sentivo schiacciata tra quei due massi. Da una parte il mio amore, dall’altro l’amore di Ale. Chiunque avessi scelto, avrei provocato della sofferenze forse, Yuri sembrava ancora “attaccato” a me in un certo senso, forse era l’abitudine, ma quando parlavo di Ale, sembrava irritarsi. E poi c’era Ale, che nel suo tentativo di non farmi sentire sola e di farmi sentire amata, mi ricordava che era innamorato di me, però accentuando il mio stato già evidente di tensione emotiva.

-Per quanto ancora vuoi stare lì dietro!?!?- dissi divertita… -non è necessario…-

-Scusami…- disse lui colpevole.. –Non volevo metterti in difficoltà..-

-Non sarebbe successo Yu..- dissi tranquilla… -Non mi avresti messo in difficoltà..-

-Era Ale?-

-Esatto…- dissi sorridendogli.. –Sembra che in Giappone sentano la mia mancanza…-

-E tu la loro immagino…-

-Si…è così! Anche se comunque sono felice di averti rivisto…-

-Pronta per domani!?-

-Ti dirò…essere pronta è qualcosa di difficile da dire. Più che altro mi sto chiedendo cosa mi stava frullando in testa quando ho accettato questa avventura!-

Mi alzai, percorrendo il terrazzo e andandomi a sedere sul divano in salotto. Il bicchiere che avevo in mano era quasi vuoto e feci cenno a Yuri di riempirsene uno anche lui...

-Sono rimasto sorpreso vedendo la strada che hai preso…-

-In quel momento cercavo disperatamente qualcosa che mi occupasse la mente ed è arrivato quello…- dissi semplicemente…

Da lì in poi entrambi rimanemmo in silenzio, forse avevamo esaurito gli argomenti, forse nessuno dei due sentiva la necessità di continuare  a parlare oltre. So solo, che di lì a breve l’incoscienza ebbe il sopravvento di su me e mi addormentai tranquillamente. Fu una notte relativamente tranquilla, l’inquietudine di quella sera aveva lasciato spazio ad un sonno profondo e senza sogni.

Era da molto tempo che non dormivo così tranquillamente, forse era il pensiero di sentire lì vicino Yuri, che sereno dormiva affianco a me. Mi svegliai verso le due di notte infatti, rendendomi conto che eravamo sul mio grande letto matrimoniale e lui era affianco a me profondamente addormentato. Mi stringeva a lui, il braccio avvolto alla mia vita e la guancia appoggiata alla mia nuca. Non mi ribellai a quel contatto, ma godendomi quel momento impulsivo, mi riaddormentai felice.

Al mio risveglio, ero sola. Yuri aveva degli impegni per quel giorno, ma mi aveva promesso che alla sera non sarebbe mancato per nulla al mondo. Avevo davvero paura!! Mi ero già trovata a fare sfilate giù in Giappone, ma ora era diverso, innanzitutto erano case di moda leggermente minori rispetto alla Shining, inoltre di questo evento ero la modella di punta, ancor più importante, Yu sarebbe stato lì a guardarmi!

Quando Edward arrivò, ero in iperventilazione. Il mio corpo sudava e pompava più sangue del dovuto, Edward si preoccupò immediatamente e voleva a tutti i costi chiamare un medico che mi visitasse. Cercai di spiegargli che tutto era solo dovuto all’ansia ma, la mia preoccupazione non accennava a diminuire. Mi portò negli studi, molti cercavano di tranquillizzarmi, ma temevo che di lì a poco avrei avuto una crisi di nervi. Ero troppo tesa,  qualche ora dopo arrivò Sebastian.

Ero nel mio camerino quando ricevetti la telefonata dei miei famigliari..

-Miki…amore mio!!- disse la mamma emozionata… -Oh tesoro mi manchi così tanto!-

-Anche a noi!- sentii di sottofondo gridare gli altri…

-Anche voi mi mancate tanto, tutti!! Mamma stai tranquilla, torno presto!-

-Seguiremo in diretta la sfilata!!- mi dissero entusiasti.. –Anche se vorremmo poter essere lì con te a sostenerti!!! Buona fortuna tesoro mio!!!-

-Ho così paura! Avrei davvero bisogno di voi…-

-Non preoccuparti andrà tutto bene…-

-Mamma ora vi devo lasciare…- dissi mentre notai dalla porta Sebastian che mi guardava con curiosità..

Mi salutarono tra il pianto e la felicità di vedermi di lì a poco su di un palco così importante,

io mi voltai verso Sebastian che chiudendosi la porta ale spalle mi stava raggiungendo per sedersi affianco a me.

-Qualcosa non va!? Ho saputo che non sei stata bene…-

-Succede spesso che il capo si preoccupa per le sue dipendenti!?- dissi diffidente…

-In verità quasi mai…- rispose lui altrettanto sinceramente.. –Ma qui c’è qualcuno che non si è sentito bene, per paura di sbagliare, quindi non ci sono dirigenti o dipendenti in questo caso. Ma solo un uomo preoccupato per una donna…-

-Non fa per me Sebastian! Io, sono totalmente estranea a questo mondo fatto di merletti, di pizzi, di decorazioni. Per quanto sia meraviglioso non fa per me..- dissi mentre lo guardavo sorridente..

-È quello che pensi tu o quello che pensa lui…- mi disse mostrandomi la prima pagina di un giornale scandalistico che ritraeva me e Yuri. Lui sul filobus che al volo mi attira a sé..  

-Lui lo dice solo perché mi conosce più di chiunque altro…- dissi giustificandolo…

-Ma nonostante tutto, quando eri ieri sulla passerella, ti guardava come la cosa più bella che avesse mai visto…- disse mentre sorrideva scuotendo la testa.. –Non posso certo biasimarlo!-

-Che dici!?!- risposi intimorita..

-Che nonostante le sue parole, era chiaramente fiero di te!!- disse lui guardando lo specchio che mi ritraeva.. –Ti guardava e penso che dentro di se ti ammirasse…-

-Perché mai!?!? Non dire sciocchezze!-

-Stai sfidando te stessa. Stai facendo qualcosa che in una condizione normale non faresti mai! Stai attraversando il tuo dolore guardandolo in faccia. Non pensi che sia ammirevole!?!?-

-Io…non saprei…-

-Vuoi riuscire in questa cosa  per dimostrare a te stessa che hai anche la forza per poter ricominciare senza di lui!! Quindi…non buttare via sforzi che hai fatto finora! Questa sfida ti aiuterà a riprendere fiducia in te stessa e se il panico ti attanaglia, quando sarai sul palco, guarda il suo viso e capirai tante cose!!!-

Lo guardai uscire incapace di parlare o di pronunciare qualsiasi altra parola. Non avevo capito del tutto cosa intendesse, ma mi sentivo più forte ora che mi aveva incoraggiato con quei consigli. Cominciai a mettermi apposto leggermente i capelli, sapevo che comunque sarebbe arrivato di lì a poco il parrucchiere e la truccatrice che si sarebbero presi cura di me, ma non riuscivo a stare senza far nulla. Cominciai a passare le mani tra i miei lunghissimi capelli, rendendomi conto di quanto fossero cresciuti solo adesso. Stasera avrei indossato vestiti che non mi sarei mai potuta permettere e che molto probabilmente, per la semplice vita che  conducevo, non mi sarebbero mai  serviti.

Quando arrivarono tutto lo staff che mi doveva truccare e preparare, dovetti stare buona un’ora per far si che mi sistemassero i capelli, secondo richiesta di Sebastian, i miei capelli dovevano essere il più possibile liberi, per manifestare i giochi di luce naturali che avevano. L’acconciatrice quindi si era preoccupata di mettere in risalto i miei capelli mossi, appuntando ad essi, delle piccole pietre preziose che li facevano brillare meravigliosamente. Era stata scelta un’acconciatura semplice per il genere anche di vestiti che portavo, vestiti da sera, semplici ma estremamente eleganti.

Il trucco fu molto più rapido invece, era stato scelto un trucco leggero, che mettesse in risalto le linee dolci del mio viso. Ma anche con così piccoli e pochi accorgimenti mi sembrava di essere assolutamente diversa dal solito…

-Sei davvero bellissima, pensando al poco lavoro che abbiamo dovuto fare..- mi disse la truccatrice…

-Grazie..- dissi vergognandomi.. –Ma in fondo vi succederà spesso con tutte le belle ragazze che avete sotto mano…-

-In verità capita raramente! Di solito si fanno dei ceroni allucinanti…- mi disse divertita.. –Ma Sebastian vuole mostrare la tua bellezza naturale e io sono d’accordo con lui..-

Sentii bussare decisamente alla porta…

-è qui Miki Kohishikawa!?!?- chiese la voce dietro la porta…

-Si…avanti…-

-Scusate, ma ci sono delle consegne da fare…-

-Come!?- risposi io confusa…

-Consegna floreale…- disse consegnandomi un enorme mazzo di rose bianche, con sfumature rosa.. –E un pacco! Ecco a lei…-

-Grazie mille…-

-A lei! Buona giornata… E buona fortuna per il suo debutto!!!-

-Grazie..-

Guardai curiosa quelle bellissime rose. Era un bouquet meraviglioso, con tanto verde e quei fiori profumatissimi! Proprio come piaceva a me…

-A quanto pare abbiamo qualche ammiratore segreto…- disse la ragazza guardandomi sorridente…

-Beh…non direi! Però in effetti non saprei chi potrebbe avermeli mandati…-

-Magari…Sebastian…- disse lei facendo spallucce.. –Gira voce che tu gli piaccia molto…-

-Proprio quel giro di voce che non vorrei si diffondesse…-

-Beh dai…è talmente carino!!! Se fossi in te non mi farei così tanti problemi…-

-Non è questione di farsi problemi, ma io amo già qualcuno…- dissi decisa…

-Per caso è lui…- disse alludendo alla foto in prima pagina sul giornale..

-No..- dissi tranquilla.. –Lui non c’entra!! È un mio caro amico…-

-Ah si!?!? Chissà perché ma da quelle foto avevo giurato che foste innamorati l’uno dell’altra…- disse rimanendo stupita… -Mi sarò sbagliata…-   

Rigirai quel bouquet tra le mani, mentre la ragazza continuava ad aggiustare meticolosamente qualche ricciolo ribelle, poi mentre stavo per riporre i fiori su un vaso lì accanto, notai un piccolo bigliettino. Lo aprii piano e ne lessi il contenuto..

 

“Le persone che ti amano sono come le stelle... molte volte non le puoi vedere, ma sai che ci sono!!

Se potessi rifare il mondo metterei il tuo sorriso al posto del sole, il tuo sguardo al posto del cielo, la tua voce al posto del vento, e ti assicuro che sarebbe un mondo da favola...

Per questo ti auguro tutto il bene che questo mondo può donarti!!

Ti voglio bene!!!

Yuri…”

 

Emozionata sorrisi, avvicinando al cuore quel biglietto, lo inserii nel mio diario, fedele compagno di una vita. Benedii quel dolce angelo che alla fine, nonostante tutto, mi era stato mandato e mi sentii felice delle belle parole che mi aveva detto, ora potevo affrontare quell’impegno con il cuore più sereno. Mi diressi infine verso l’ultimo pacco che mi era stato consegnato…

La scritta in superficie diceva di aprirlo delicatamente e con cura, poi vi era il mio nome. Null’altro…

Non appena tolsi la carta velina, mi resi conto che nel pacco c’era un meraviglioso vestito da sera, lo stile era certamente particolare, sembrava  a tendenza impero romano. Lo tolsi dalla custodia, era di un rosa leggero, morbido, di seta! Sotto al seno aveva un ricamo, tipo una greca ricamata blu, poi scendeva morbido e aveva uno strascico non troppo eccessivo. Si direi che lo stile era romano, aveva una sola spallina che lo sorreggeva, non vedevo l’ora di indossarlo…

Poi notai una scarpa con tacco a spillo, rosa che luccicavano come le pietre preziose che portavo ai capelli. Sembrava davvero una strana coincidenza, ma nel biglietto allegato era spiegato tutto quanto..

“Questo vestito l’ho pensato appositamente per te!!  È un mio regalo per dimostrarti che quello che provo è autentico, anche se a te non interessa…

Voglio vedertelo indossare, ballare con te  e per un attimo avere l’illusione che tu mi appartenga!!

Sebastian Shining”

 

Sorrisi…mi era inevitabile! Per quanto fosse insistente, stavo scoprendo che Sebastian non era solo uno spaccone! L’aveva disegnato apposta per me e per questa occasione, la cosa seppur fosse imbarazzante mi faceva piacere, volevo ringraziarlo e dimostrargli che la sua fiducia nel scegliermi, l’avevo apprezzata molto. Non lo dovevo solo a me stessa questa vittoria, se ci fosse stata, non era solo mia, ma di Edward che mi aveva dato fiducia, di Sebastian che sin dall’inizio aveva creduto in me, di Yuri che nonostante non approvasse quel mondo era lì per sostenermi. Mi sarei impegnata per far si di non deludere queste persone, perché puntavano molto su di me, era una grande responsabilità ovviamente, questo lo capivo perfettamente, ma fino ad ora tutto era andato bene… Quindi cercai di tranquillizzarmi e di aspettare il momento in cui tutto sarebbe iniziato. Quella giornata sarebbe stata infinita per me, sentivo tutto il peso della tensione e delle aspettative che tutti avevano nei miei confronti..

Però…cosa non da poco da considerare, io rimanevo comunque una principiante! Non avevo quello sguardo fiero come tutte le modelle, mi sentivo goffa e impacciata, ma provarlo ogni volta, non era certo il massimo della situazione. Avevo già sfilato prima di questo evento e devo dire che ritrovarsi in quella passerella, comportava una certa emozione, ma mai come questa volta mi era pesato! Ero terrorizzata e inoltre quello che non mi aiutava, erano gli sguardi inferociti delle altre ragazze che mi passavano vicino e mi squadravano disprezzanti, obiettivamente non avevo nemmeno un decimo della loro esperienza! Mi sentivo terribilmente a disagio, mi guardavano come se non meritassi di essere lì e forse non avevano nemmeno tutti i torti…

Poi mi ricordai della rivista, non ero più riuscita a sfogliarla ed ero particolarmente curiosa di vedere cosa dicevano di così assurdo. Cominciai a girare velocemente le pagine finché non arrivai a ciò che mi interessava. Il titolo era questo…

“Un misterioso ragazzo affianco alla modella rivelazione dell’estate… Sarà amore?!”

Non potevo credere ai miei occhi! C’erano un sacco di foto, tra cui anche alcune che ci ritraevano nel filobus. Mi assalì un attacco di panico, soprattutto quando vidi una delle foto all’interno dell’automezzo, ero seduta sulle sue gambe, ma quello che attirava l’attenzione, non era certo quel piccolo dettaglio. I nostri sguardi, a un centimetro di distanza sembravano avvicinarsi pericolosamente, gli occhi febbricitanti luccicavano, mentre i nostri sorrisi erano aperti in un dolce ghigno innamorato, o almeno quello era ciò che si poteva pensare. Per un momento pensai che fraintendere quegli atteggiamenti sarebbe stato facile come inghiottire un bicchiere d’acqua, sembravamo una coppia agli inizi della nostra storia d’amore, ma in realtà quel sentimento per noi, durava da tanti anni, o meglio, era durato tanti anni.

La didascalia della foto diceva così..

“La giovane coppia, sta passando una romantica giornata passeggiando per le vie di New York. Lui sembra non riuscire a stare lontano da lei un istante e come conferma la foto qui sopra, la passione e il sentimento sembrano molto forti tra i due giovani. L’identità del giovane che ha rubato il cuore alla promettente stella della moda però è rimasta fino ad ora ignota!! Chissà che il gala in onore di Miki Kohishikawa, ci riveli qualche dettaglio in più!”… Se prima mi sentivo agitata, a disagio, ora ero letteralmente furiosa, avevano ricamato sopra alla situazione e soprattutto sui miei sentimenti. Al mio amore non corrisposto!! Perché era quella la verità nonostante le apparenze, Yu non mi avrebbe mai mentito sui suoi sentimenti, non l’avrebbe mai fatto.

Continuai a sfogliare le pagine dell’inserto a me dedicato ed era pieno di cose non vere, circa il sentimento che pensavano di aver capito completamente. Loro non sapevano niente di noi, eppure già dicevano che il nostro rapporto era in pericolo in quanto Sebastian Shining si era intestardito con me!

Posai quel giornale ancora più nervosa di prima e mi arrabbiai ancora di più ai continui sguardi sprezzanti delle ragazze che mi passavano lì vicino. A quel punto, ne approfittai e spazientita, risposi a tono ai loro sguardi..

-Se avete qualche problema ditelo invece di guardarmi male! Ora mi avete proprio scocciato!!! Arpie!!!- dissi disgustata…

Ma ovviamente, codarde com’erano, non mi dissero nulla. Un risultato lo ottenni però, quando erano lì con me non mi guardavano più come delle assassine con la loro preda.

Cominciava a farsi viva anche un’altra consapevolezza, la mia settimana stava volgendo al termine. Questo mi portava inevitabilmente a pensare che presto avrei dovuto separarmi da Yuri ed era solo quello che mi feriva profondamente!

Ormai il momento di debuttare per me si era avvicinato ed ero impaziente di togliermi almeno quella preoccupazione. Avrei cercato i suoi occhi tra la folla e così avrei sfilato solo ed esclusivamente per lui…

Finalmente quel momento che aspettavo da tutto il giorno era arrivato, gli ultimi preparativi, riguardavano i vestiti che di lì a poco avremmo indossato per farli sfilare. Ero già stanca, tutta la tensione mi aveva sfiancato e certamente, il momento più difficile che richiedeva concentrazione e nervi saldi, doveva ancora arrivare. La sfilata cominciò con le altre modelle e poco dopo ebbi una notizia che mi fece sentire da un lato sollevata ma dall’altro con una enorme responsabilità.

Dai dirigenti ai piani alti, era stato deciso che io avrei sfilato solo ed esclusivamente con il vestito più importante della serata! Il vestito da sposa…!!

Questo toglieva una grossa fetta di lavoro, ma l’esito della sfilata dipendeva in larga misura dal vestito centrale dell’evento, avevo l’obbligo di sfilare impeccabilmente o sarebbe stato un disastro!!! Avevo già provato il vestito da sposa e con attenzione avevo anche provato a muovermi sulla passerella, non avevo avuto alcun problema, ma con migliaia di persone lì davanti, non sarebbe certo stata la stessa cosa.

Indossai l’abito… Era meraviglioso, seppure molto ricco in ricami e ricoperto di swarosky, io non l’avrei mai indossato per il mio matrimonio, ma non potevo certo dire che mi stesse male. Mi vedevo bella, davvero molto bella, ma non per presunzione, quel giorno specchiandomi, mi ero permessa la possibilità di piacermi sul serio.

Il corpetto del vestito, aderiva perfettamente alle mie forme, mettendole in risalto, i miei capelli liberi, con qualche boccolo che scendeva sul petto rendeva la mia figura sexy e sensuale.

Il vestito poi scendeva in un ampia gonna, con ricami disegnati con le pietre preziose e dalla vita si apriva con due veli trasparenti che terminavano con uno strascico non troppo lungo. Inoltre, lo stesso velo utilizzato per lo strascico, venne utilizzato per un copri-spalle che lo rendeva contemporaneo e molto particolare.

Mi appoggiai dietro le quinte e vedevo sfilare tutte le altre modelle, fiere, spavalde, impertinenti e alcune pure importanziose. Lanciavano occhiate a Sebastian che erano a dir poco ardenti, fiammeggianti. Poi riconobbi la musica della mia entrata, tutto era stato incredibilmente veloce e ora mi rendevo conto che dovevo dare tutta me stessa!

Una musica dolce, mi ricordava tanto la melodia di Alessandro, che mi aveva dedicato, presi con un gesto delicato le estremità al lato del mio vestito, alzandolo leggermente per non inciamparvisi. Pochi passi, salì i tre gradini che mi portavano al centro dell’attenzione di quelle persone e facendo un ultimo respiro profondo, avanzai verso il sipario che mi avrebbe reso protagonista indiscussa della serata.  Fu così, che con un gesto leggiadro, feci la mia comparsa nella luce brillante della passerella, non saprei descrivere l’emozione che provai in quel momento! La sala era in religioso silenzio, quasi irreale dopo la mia comparsa.. 

Guardai quella immensa folla osservarmi, mentre si era spalancato un boato di ammirazione, le luci erano solo concentrate sulla mia figura, mentre le telecamere avvicinavano gli obiettivi per riprendermi più da vicino. Come mi aveva chiesto Sebastian, una volta entrata, mi ero fermata per un pò, prima di percorrere la passerella, mi aveva detto che voleva che tutti mi ammirassero quando ero lì ferma, per poter vedere integralmente il vestito e la mia figura grazie alle telecamere. Sentivo il cuore in gola e prima di percorrere quel breve tratto di palcoscenico, cercai immediatamente lui tra la folla.

Ma era difficile, come potevo scorgerlo tra tutta quella gente!?!? Poi, finalmente mi resi conto del miracolo, proprio alla fine della passerella, nella prima fila, c’era lui con i suoi amici. Sorrisi raggiante, ora potevo andare in capo al mondo, non avrei avuto paura di nulla! Immaginai che quello doveva essere merito di Sebastian, probabilmente aveva cercato di dare i posti migliori a quella, che per me, era la persona più importante , lui l’aveva capito!

Guardai il suo volto, come il mio capo mi aveva suggerito e vidi talmente tante cose che ne rimasi quasi sconvolta, soddisfazione, tenerezza, felicità, emozione, commozione, sentimento… Già, nel suo sguardo c’era il sentimento! Tutto quello che avevo cercato fino a quel momento, era quello sguardo, che comunicava l’emozione, l’aroma di una dolce e devastante sensazione.

Abbassai leggermente lo sguardo, ripresi i lembi del mio vestito ai lati e con un sorriso enigmatico, comincia a percorrere lentamente la passerella, guardavo lui, che si avvicinava sempre di più al mio sguardo e per un momento mi permisi di pensare che forse, lo stavo raggiungendo, per una delle più belle e importanti unioni per un uomo ed una donna.

Immaginai di vederlo all’altare, mentre mi aspettava felice e raggiante per rendermi finalmente Miki Matsura.  Ma mi svegliai presto da quell’incredibile sogno, i flash dei fotografi mi avevano letteralmente investita, come impazziti! Arrivai al termine della passerella, guardai lui con un sorriso quasi provocatorio e  mi voltai da una parte e dell’altra, in modo che tutti potessero guardare in tutto il suo splendore quel capolavoro che indossavo! Ma sapevo che la maggior parte di loro era anche curiosa di me, di nuovo percorsi lo stretto pontile per tornare all’ingresso principale della sfilata e mentre passavo, vedevo la profonda soddisfazione di Sebastian che mi guardava trionfante.

In un certo senso avevo vinto ed era la vittoria di tutti quelli che avevano creduto in me!

Rifeci per l’ennesima volta quella breve passeggiata, questa volta con gli applausi di tutti i presenti che continuavano a guardarmi estasiati e vedere lo stesso Yuri, guardarmi famelico e pieno di desiderio,  mi fece sentire una donna finalmente rinata e allo stesso tempo sconvolta. Oggi sentivo di essere di nuovo Miki!

Ma non per il successo che avevo avuto e non per la fama che magari ne sarebbe arrivata, oggi avevo di nuovo fiducia nelle mie possibilità, avevo sfidato un mio limite, anche se sentivo le guance naturalmente accaldate, sinonimo di imbarazzo. Ma soprattutto, forse, avevo compreso che non avevo perso tutte le opportunità con Yuri, forse, sarei ancora riuscita a riconquistarlo se me ne avesse dato l’occasione. Forse, voleva solo proteggermi e proteggersi…

Poi, mentre Sebastian mi fece cenno di rimanere in passerella, vidi arrivare Edward, profondamente emozionato, con un enorme mazzo di fiori. Mi si era avvicinato lentamente e ormai a pochi passi da me mi sorrise felice..

-Oggi mi hai reso fiero di essere stato il tuo manager! Non mi sono mai sentito così felice di una mia decisione! Grazie..- mi disse teneramente mentre mi porgeva il mazzo di fiori…

Sorrisi imbarazzata, ma estremamente felice di aver reso contenti le persone che si erano fidate di me, anche a rischio di sbagliare radicalmente..

-Grazie a te…- gli risposi… -Perché senza il tuo intervento, oggi non avrei mai avuto l’opportunità di ritrovare me stessa!-

Lo abbracciai sinceramente, mentre lui ricambiava entusiasta. Sapevo di non essere stata impeccabile, ma avevo dato tutto quello di cui ero capace, tutti mi applaudivano entusiasti e io feci un piccolo inchino appena accennato in segno di saluto, prima di sorridere enigmaticamente e abbandonare quella pista che mi aveva visto rinascere.

Edward mi aveva seguito e mi sorrideva entusiasta…

-Sapevo che non mi avresti deluso!- mi disse Sebastian sorridendo felice… -Li hai conquistati! Con il tuo sorriso, la tua eleganza.. Dovresti essere molto fiera di te…-

Lo guardai grata, ma sapevo che per me aveva fatto molto di più. Mi aveva aiutata ad affrontare qualcosa della mia vita, non solo quel palco pieno di aspettative, posai delicatamente quei fiori, per raggiungerlo. Forse non se lo aspettava, ma glielo dovevo, mi alzai in punta di piedi e teneramente lo abbracciai…

-è stato solo merito tuo se io ho dato un senso a questo palco oggi! Tu hai creduto in me, quando ne avevo più bisogno e non hai avuto paura a dirmelo. Grazie Sebastian!!-

Lui, seppur sorpreso, aveva ricambiato l’abbraccio e a quel punto delicatamente posai un bacio leggero sulla sua guancia. Mi lasciò andare, ma era felice di quel spontaneo gesto amichevole…

-Bisogna anche sapersi accontentare! È questo che mi hai insegnato Miki..-

Alludeva al fatto che nella vita non si poteva ottenere tutto quello che si voleva, ma sapendo accontentarsi, si poteva anche gioire di quel poco che ci era concesso.

-Perché non rimani qui!!?- mi disse improvvisamente… -I dirigenti ed io, vorremo che tu diventassi la nostra modella di punta ufficiale…-

-La mia vita è in Giappone…- risposi… -Là ho tutte le persone a me più care…-

-Ma lui è qui…- disse alludendo a Yu…

-Si ma…presto tornerà nella nostra terra! E a quel punto, la mia vita, sarà completamente perfetta…-

-Non ci sono possibilità di farti cambiare idea!?-

-No…- dissi delicatamente.. –Mi spiace Sebastian…-

-Mi mancherai…- disse lui sincero… -Sei stata l’unica a ribellarsi a me ed era diventato più divertente venire qui. Ma a quanto pare  questo è un addio…-

-O forse un arrivederci…- dissi io.. –Questa è la mia e-mail. Vienimi a trovare a Tokyo se ti capita di trovarti nei paraggi…-

-Posso scriverti!?!?- disse lui raggiante..

-Altrimenti perché te l’avrei data…- dissi io sorridendo..

-Magari per la prossima sfilata sarai di nuovo tu la prescelta! Se torni qui…vieni anche tu a trovarmi! -

-Te lo prometto Sebastian!!- dissi portandomi la mano sul cuore…

-Stasera…mi concederai il nostro ballo d’addio?-

-Assolutamente si…- dissi sorridendo… -E grazie infinite per quel meraviglioso vestito che mi hai fatto avere in camerino..-

-Stasera voglio vedertelo indossare e sarà ancora più bello che immaginartelo addosso! Ora però…devo andare…- disse sfiorandomi una guancia… -A stasera…-

-A stasera..- dissi cercando di mantenere il tutto su una situazione amichevole…

-Sai..- mi disse Edward dopo aver aspettato qualche istante… -Sebastian, non si è mai comportato così! Insomma, per lui le donne sono come il vento, vanno e vengono. Per la prima volta l’ho visto abbattuto, magari sperava di conquistarti…-

-No..- dissi a Edward.. –Probabilmente gli piacevo, non posso dire di no, ma quella che ora gli brucia di più è la sconfitta in un certo senso. Era solo una passione passeggera..-

Mi voltai verso la finestra che dava su Caroline Street, il peggio era passato ma in un certo senso doveva ancora venire. Andarsene via sarebbe stato un dolore fisico a questo punto, ma, presto dovevo tornare alla normalità. La mia vita di ragazza, aveva già subito troppi sconvolgimenti e sentivo anche il desiderio di tornare a casa. Ma lui…sarebbe rimasto qui comunque!!

-Sei pronta per ritornare a casa!!?- mi chiese Edward…

Feci cenno di si col capo, non avrei rimandato la partenza, non aveva senso..

-Sei sicura!?- mi chiese lui..

-Si…pensavo di anticiparla di due giorni…- dissi tranquilla…

-Cioè partire dopodomani quindi?!-

-Si…credo sia la cosa migliore Edward…- risposi senza guardarlo.. –Se continuo così, continueremo a farci del male, lo sento!-

-Quindi non c’è stato modo di recuperare tra di voi!!?-

-Siamo irrimediabilmente lontani e vicini contemporaneamente! Ma probabilmente il fatto è che siamo stati innamorati l’uno dell’altro per tanti anni, che forse c’è solo l’illusione di quello che siamo stati…-

-Quindi cosa faccio!?!-

-Domani vediamo cosa riusciamo a fare… Ok!?!?- dissi sorridendo…

Edward annuì, poi si voltò e all’improvviso mi disse..

-Io ora vado, ci sono visite per te Miki…- disse mentre con un sorriso malizioso mi osservava..

Mi voltai e trovai il suo dolce viso angelico, dipinto di un sorriso altrettanto meraviglioso, i suoi capelli biondi ancora più lucenti, i suoi occhi ancora più febbricitanti.

Io strinsi forte i lembi del vestito da sposa che ancora non mi ero tolta , li sollevai leggermente e gli corsi incontro per rifugiarmi nel suo sicuro e stretto abbraccio. Come mi aspettai, lui mi accolse tra le sue braccia…

-Oh Yu…- dissi emozionata…

-Sai, era esattamente così che ti immaginavo, quando parlavamo del nostro matrimonio. Semplicemente meravigliosa!-

Notai una strana tristezza nel suo tono, ma mi aggrappai ancora più saldamente a lui, non ancora pronta a staccarmi, lui non rifiutò quel gesto, ma lo vidi curvare la sua bocca in un sorriso estremamente dolce e tenero. Anche lui, cercò di rendere più protettivo il suo abbraccio, stringendosi passionalmente a me.

-Grazie per i fiori di stamattina, adoro le rose bianche e così profumate…-

-Ne ero certo. Comunque…eri davvero meravigliosa là sopra…-

Rimasi in silenzio…non volevo perdermi un minuto di quel momento.

Quando mi staccai da lui, non potevo certo immaginare quante cose ancora tra di noi sarebbero successe, sarebbe stato ancora tutto molto difficile da affrontare, di lì a breve mi apprestavo ad affrontare un cambiamento radicale della mia vita. Avrei dovuto prendere importanti decisioni, sul fatto di escludere o meno delle persone dalla mia vita, sarebbe arrivato “qualcuno” che però mi avrebbe fatto capire che dovevo essere ancor più responsabile, ancor più matura. Ma in ogni caso mi avrebbe cambiato l’esistenza!! 

Mi incamminai nel camerino, dove dovevo ritirare i miei regali, li avremmo portati in albergo, dove tutti gli amici di Yu ci stavano aspettando per festeggiarmi e soprattutto dove ci saremmo preparati per la seconda parte della giornata, il Gala in mio onore!

Jinny e Doris si erano offerte per aiutarmi a prepararmi, mi ero finalmente tolta quel vestito difficoltoso, ora nel camerino mi presi tutto quello che mi apparteneva.

-Questo cos’è!?!- mi chiese Yu alludendo al mio vestito, regalatomi da Sebastian…

-Quello è l’abito che indosserò questa sera…- dissi senza guardarlo in viso…

-Dove l’hai comprato?!- chiese lui curioso…

-beh…in verità mi è stato regalato. L’ha fatto appositamente per me…-

-Chi!?!?-

-Sebastian…mi ha detto che pensava a me mentre lo disegnava, così ha deciso di regalarmelo per questa occasione…-

-E…non ti ha chiesto nulla in cambio?- disse lui sorridendo…

-No…- dissi io.. –Solo un ballo, ma quello sono felice di concederglielo questa sera…- dissi sorridendo…

-Posso vederlo?!- disse lui ammaliatore…

-No…!!- dissi io categorica… -Cosa ti costa…?! Tra poco lo indosserò…-

-Almeno qualche dettaglio…- disse lui curiosissimo…

-Colore caldo, ma tenue, con pietre preziose e luccicanti, stile impero romano! Ma ti sto dicendo troppo…- dissi facendogli una linguaccia…

-A breve…tornerai a casa…- disse lui triste…

Mi bloccai completamente. Sebbene sapessi che avrei dovuto dirglielo, non me la sentivo di affrontare quel discorso proprio in quel momento, avrei dovuto spiegargli che avevo anticipato la partenza e il perché di quella repentina decisione. Ma…che senso aveva in fondo!?!

Decisi di evitare il tutto almeno per il momento.

-Che senso ha pensarci adesso? Ci sarà tempo, ora godiamoci questa serata…- e raccogliendo le mie cose mi incamminai frettolosamente fuori dal camerino cercando di rimanere impassibile…

Percorremmo gli ampi corridoi di quella grande struttura, dove avevo passato il mio pomeriggio a preoccuparmi di mille cose. C’erano molti miei poster, delle pubblicità che avevo fatto in questo breve periodo e pensai che tra qualche settimana quel posto sarebbe stato occupato da qualche altra nuova promettente modella, che avrebbe meritato quel posizionamento anche molto più di me.

Ma pensai a cosa sarebbe stato di me, tornando alla mia solita vecchia vita. Quel lavoro, seppur difficile da gestire per me, mi aveva fatto sentire meno sola ed ora, che presto sarebbe finito tutto, mi chiedevo cosa avrei fatto per compensare al vuoto che Yuri mi aveva lasciato.

Percorsi la strada per arrivare all’hotel in silenzio, lui, accanto a me, non mi chiese nulla. Si era limitato a prendermi la mano e a stringermela spesso con forza misurata, per farmi sentire che era lì vicino, pronto a sorreggermi. Mi sentivo più forte, avendolo accanto..

Mi chiedevo, se le sue labbra, sapessero ancora di sole, di bel tempo, calde, aromatiche come un latte solare, sensuali e suadenti come una danza del ventre. Spesso vedevo la sua piccola lingua inumidirsi le labbra e mi chiedevo se sentirla ancora nella mia bocca, mi avrebbe fatto perdere la ragione come quando stavamo insieme. Desideravo sempre più spesso sentire le sue mani su di me…ma quelli, erano solo sogni ad occhi aperti! Solo meravigliosi ed incantevoli sogni ad occhi aperti!!!

Quando arrivammo in albergo, Jinny e Doris, entusiaste e felici mi abbracciarono con affetto ed entusiasmo, era incredibile come in poco tempo mi ero affezionata a loro! Saltavamo tutte insieme all’unisono, gridando e ridendo di felicità, anche Willy e Brian mi abbracciarono amichevolmente e capii, che se avessi deciso di rimanere lì, avrei avuto comunque degli amici che mi avrebbero sostenuta.

Quando rammentai la ragione per cui eravamo riuniti, Doris, Jinny ed io, andammo nella mia stanza, dove ci saremmo preparate.

-Allora…- dissi in preda all’ansia.. –I miei capelli come sono ridotti!? Non ho mai sentito la necessità di stare attenta ad ogni cosa, però adesso mi sento veramente a disagio..-

-Stanno una favola Miki!! Sono perfetti! Ti aggiustiamo un pò il trucco e poi ti aiutiamo ad indossare il vestito…- disse Jinny…

-Sono così emozionata..- risposi in preda all’ansia…

-Beh…aggrappati forte al braccio di Yu. Vedrai che ti darà forza…- mi disse Doris…

Arrossii.. –Beh…non dovrei farlo..- dissi sorridendo…

All’improvviso il mio sorriso sparì dalle labbra, da un lato non avrei voluto andarmene, dall’altro non vedevo l’ora di fuggire dai miei sentimenti…

-Cosa si deve fare per dimenticare qualcuno!?!- chiesi a bruciapelo…

Doris sospirò, mi guardò con comprensione e poi si toccò il mento, sollevando gli occhi al cielo, stava pensando alla risposta alla mia domanda…

-Io credo…che solo il tempo può far maturare le cose! Prima si sta male, si piange tanto, si ci sente vuoti, poi passa il tempo e si ci sente malinconici, si continua a ricordare i bei momenti passati insieme! Arriva la rassegnazione e il momento in cui capisci che nulla può tornare indietro. A questo punto, si comincia a stare meglio e se le cose vanno bene, potrebbe arrivare un nuovo amore a cui dedicarsi…-

-Bene…- dissi.. –Mi consola davvero pensare che sono ancora all’inizio della tortura…-

-Non disperare…- disse Jinny…

-Stasera, per un momento, ho pensato che forse avrei potuto riconquistarlo, il suo sguardo, mentre sfilavo, sembrava lo stesso di tanto tempo fa! Ma mi sento così confusa…-

Loro non dissero nulla, ma ormai si affaccendavano intorno a me, non potevano dirmi nulla e anche se avessero saputo qualcosa di quello che provava Yuri, certamente non me ne avrebbero parlato.

Appurato che i capelli, con i loro boccoli e le pietre preziose, erano ancora perfetti, venne il momento di indossare il vestito, mi tolsi i miei vestiti comodi e rimasi in reggiseno e mutandine.

Quando tolsi il vestito dalla scatola, le mie amiche lì affianco rimasero senza parole, mi ero lasciata sfuggire un particolare… La parte posteriore del vestito era percorso da dei lacci blu scuro, che tenevano uniti quel meraviglioso abito. Lo avvicinai, come per provarlo…

-Forza Miki è ora di indossarlo..!! Lascerai tutti senza fiato!-

Non mi guardai allo specchio, non subito. Doris e Jinny estasiate, mi dissero che ero tanto bella da sembrare un sogno, ma in fondo, gran parte del merito era dovuto a quel vestito preparato con mille attenzioni e tanta cura. Sebastian l’aveva fatto pensando di mettere in risalto il mio fisico,  quell’abito sembrava essere stato cucito appositamente su di me.

-Che ne dici di farlo vedere al tuo principe!?!- mi disse Doris spingendomi verso la porta che dava sul soggiorno…

-Forza…- mi disse Jinny incoraggiandomi… -Non avere paura Miki…-

Sentivo i ragazzi dall’altro lato della stanza ridere e scherzare tra di loro, presi un pò di coraggio e spinsi la maniglia fino in fondo, aspettando prima di aprire del tutto quella porta che mi divideva da lui. Poi, con un colpo deciso spinsi la porta ed uscii nella luce del salone. Percorsi quei pochi passi che mancavano per raggiungere gli altri e mi fermai non appena lì sentii trattenere il respiro, per quella che mi sembrava un’eternità. Avevo potuto vedere Yuri voltarsi verso di me con un sorriso immenso e a poco a poco, mentre mi osservava il suo sguardo si faceva serio mentre i suoi occhi mi osservavano con stupore e attenzione. Il suo respiro si era fatto più intenso e quegli istanti di assoluto silenzio mentre mi guardava furono infiniti.

-Mi ricordi tanto quella sera…- disse lui osservandomi..

-La ricordi ancora…- dissi meravigliandomi..

-Anche volendo, non potrei mai dimenticarla…- disse lui baciandomi il capo e abbracciandomi..

-Comunque, devo dire che quel damerino si è davvero impegnato, anche se il merito è solo tuo, che sei così bella!!!- mi disse dolcemente..

-Smettila…- dissi tirandogli un pugno nello stomaco e ridendo di gusto.. –Comunque…cavolo!! Anche tu ti sei impegnato stasera…-

-Beh scusa…non potevo certo sfigurare davanti a te!!!- disse atteggiandosi…

Era stupendo in quel suo completo blu scuro, elegante, aggraziato e sexy da morire. La camicia bianca, era qualcosa che avevo sempre adorato in lui, e con quella cravatta blu traslucida, sembrava un dio greco ai giorni nostri. Tutte le donne sarebbero impazzite nel guardarlo, per non parlare degli sguardi appassionati che gli avrebbero rivolto, facendomi impazzire di gelosia!

-Allora…che ne dici di andare!?!?- mi chiese persuasivo…

Feci cenno di si col capo, incapace di parlare. Mi aveva preso la mano e ci avviammo all’ascensore, quando, arrivammo all’ingresso, mentre uscimmo dall’ascensore, tutti i presenti vedendoci passare scatenarono un vociferare sommesso. Sentivo che tutti si stupivano per la nostra bellezza, insinuando che eravamo una bellissima coppia, lui mi stringeva la mano e la stretta aumentò quando girato l’angolo, che si apriva sull’uscita, vedemmo entrare Sebastian.

-Sebastian che ci fai qui!?!?- gli chiesi…

-Sono venuto a prendere la reginetta della serata…- mi disse sorridendo… -Qui fuori c’è una limousine che aspetta te e i tuoi amici! Ma quando sarete là, tu e il tuo amico…- esclamò alludendo a Yuri.. –Dovrete entrare da soli…-

-Cosa?- chiesi nel panico…

-Hai presente il ballo delle debuttanti!?!?- mi disse… -Ecco…la stessa cosa. Dovrai scendere la scalinata con il tuo accompagnatore, solo…che sarai l’unica a scendere da lì!-

-Ma voi siete pazzi!!!- esordì arrossendo.. –Io voglio essere come gli altri, non puoi farmi questo Sebastian!!!-

-Ma come!?!? Hai appena superato ben altro e ti spaventa una cosa così!?!? Sei totalmente assurda!!!- disse lui ridendo..

-Dai Miki ci sono io con te… No!?!?- mi disse Yu toccandomi la guancia con un dito…

-Fatti guardare meglio…- mi disse Sebastian avvicinandosi a me e prendendomi una mano…

Mi fece fare una giravolta su me stessa, mi sentivo come una principessa, trattata con tutti i riguardi, ma in fondo io ero una ragazza semplice, che non era abituata ad agitarsi nello sfarzo.

-Vederti dal vivo è anche miglio che immaginarti con questo vestito!- mi disse lui compiaciuto…

-Assolutamente meraviglioso…- dissi io entusiasta… -Credimi, è così bello, elegante! Mi emoziona indossarlo…-

-Comunque anche voi siete molto eleganti, state attirando l’attenzione..- disse Sebastian sorridendo divertito…

-Forse è meglio andare..- esclamai all’improvviso.. –Rischiamo di arrivare in ritardo..-

Ci avviammo alla limousine, quando la vidi rimasi sconvolta. Viaggiare su quell’auto era come dire… “Viaggio sicuramente inosservata!!!”…

-Qualcosa di meno vistoso no Sebastian!?!?- chiesi io scocciata..

-Ehm…ho dimenticato di dirti una cosa tesoro…- disse lui allontanandosi per raggiungere la sua auto blu che in lontananza l’aspettava….

-E sarebbe?- chiesi allo stremo della pazienza…

-Ad aspettarti ci sarà un red carpet con un sacco di giornalisti e fotografi! Auguri!!!- disse sventolando la mano… -Ci vediamo in pista!!!-

-Sebastian…togliti di mezzo perché potrei ucciderti all’istante!!!- dissi io avvertendolo…

Mi sedetti in auto e già immaginavo l’imbarazzo e la vergogna di essere al centro dell’attenzione.

-Vuoi che esca per primo quando saremo là!??!- mi chiese Yu tranquillo..

-Va bene, me la sono proprio cercata questa!!! Meno male che avevo chiesto di non fare cose eccessive…-

-Non ti preoccupare, devi solo essere te stessa!! E poi non sei sola o sbaglio!?!?-

-Meno male!!- dissi io sorridendo..

-Dai ci divertiremo, ne sono certo!!!- disse lui sorridendo…

-Esatto…- disse Brian.. –Vedrai che sarà bello! Ci divertiremo talmente tanto che passerà in fretta…-

-E poi non devi preoccuparti, hai anche i tuoi amici a sostenerti…per non parlare di Yuri…- esclamò Willy…

-Ragazzi! Grazie mille, senza di voi non so come avrei fatto!! Mi avete dato talmente coraggio che tutto mi è sembrato più facile da gestire…-

-Scherzi!?!? Per noi è stato un piacere…- mi disse Jinny prendendomi le mani… -E per quanto mi riguarda volevo esserti d’aiuto dopo averti causato non pochi problemi!!!-

-Quello è stato solo un incidente di percorso che avevo dimenticato molto tempo fa! Non avresti dovuto farti dei problemi per questo!!- dissi io ammonendola…

-Non è stato solo per questo ero sicura che saremmo potute diventare amiche! No!?!?-

-E a quanto pare così è stato…- dissi sorridente… -Yuri è molto fortunato nell’avervi vicino…-

-Non credere…- disse Doris… -Abbiamo sbagliato molto anche noi, però vogliamo molto bene a Yuri…-

-Miki…stiamo arrivando nel posto prestabilito…- disse Yuri stringendomi la mano..

-Sei sicuro!?!??!- risposi angosciata… -Oddio guarda quanta gente! E quanta luce…-

-Ci vediamo dentro…- mi dissero gli altri…

-Ma come!? Non venite con noi!?!?- dissi io delusa…

-Si, ma ci è stata indicata un’entrata secondaria per noi. Tu devi passare attraverso il red carpet mica noi!!!- mi dissero ridendo..

-Si, ma continuo a pensare che sia una stupidaggine!!!- dissi io mugugnando…

Yuri fu il primo a scendere, prese la mia mano che spuntava da fuori la portiera della lussuosa auto e nell’istante il cui il mio capo, fece capolino dall’auto, una miriade di flash aveva investito la mia figura e quella di Yu, che vicine si tenevano per mano dolcemente.

Pensai che avrei tanto voluto che i nostri genitori fossero lì per assistere a quel momento!

I fotografi gridavano il mio nome, perché gli rivolgessi l’attenzione necessaria per scattare qualche foto, quando ci incamminammo poi i flash impazzirono ancora di più. Arrivarono molte richieste, ci fermammo nuovamente, mentre Yu prendendomi per la vita mi attirò a se. Guardai sorridente lui e poi dritto davanti a me, era difficilissimo riuscire a superare quel red carpet, velocizzando la cosa. Ci chiamavano da ogni parte e costretti a fermarci, dovevamo assecondare le richieste…

-Scusateci! Ma ora lasciate passare la nostra stella..- disse Edward comparendo all’improvviso.. –Dentro, senza infastidire Miki, potrete fare tutte le foto che volete…-

-Ovviamente anche questo fa parte delle tante sorprese che mi avete riservato…- dissi a denti stretti sempre sorridendo…

-Tutte idee dei dirigenti Shining, ho fatto presente che non avresti gradito, ma non ci sono state ragioni!! La cosa positiva è che sono riuscito ad ottenere una distanza di sicurezza tra te e i fotografi…-

-Grazie Edward!!- dissi riconoscente..

-Figurati, dovere!!! Ti avevo promesso che avrei mantenuto fede al nostro contratto!!-

Mi guidò attraverso uno stretto corridoio, finché non si fermò e si rivolse a noi…

-Tra poco questa porta si aprirà… Sarà così che avverrà il tuo ingresso. Scenderai insieme a Yuri e così avrà inizio la tua presentazione ufficiale nella più importante città della moda…-

-Tu non hai idea di come mi sento! Mi tremano le gambe, potrei svenire…-

-Non ora, semmai più tardi ok!?- mi disse dandomi un buffetto sulla guancia…

Mi lasciò così, con Yuri che per tranquillizzarmi mi abbraccio da dietro, congiungendo le sue mani sulla mia pancia. Tremai, ma non per la paura, per l’emozione di quel contatto così casuale e improvviso. Sapevo che se ne sarebbe accorto, ma non ne avevo fatto mistero che era ancora vivo nella mia testa il suo ricordo!

Come sempre il suo braccio aveva il potere di trasportarmi in altre dimensioni e ricordare diventava come un rewind, migliaia di visioni l’una accanto all’altra. Le passeggiate in bicicletta, la mia indecisione nello scegliere tra lui e Ghinta, senza rendermi conto che cercavo solo di mentire a me stessa e una scappatoia per non affrontare i miei sentimenti. Mi ero innamorata di lui al primo sguardo, o forse non proprio così all’istante, ma fu tutto estremamente veloce, combattuta tra due ragazzi, non mi rendevo conto, che ogni volta che il mio cuore batteva aveva già deciso che direzione prendere. Ero gelosa di Ghinta, il mio migliore amico, una tra le persone più importanti di tutta la mia vita, rischiavo di perderla sotto le grinfie di una decisissima Arimi, ma…ero molto più gelosa, quando mi rendevo conto delle attenzioni che lei rivolgeva a Yuri! Ricordo ancora con quanta rabbia, aveva interrotto la mia cena con lui, che io avevo preparato con tanto amore per il suo compleanno, quella era stata una delle prime volte in cui lui si era avvicinato a me per baciarmi e ricordo ancora chiaramente quello che provai! Il mio viso terribilmente imporporato, lui che mi guardava fisso negli occhi e non accennava a distogliere lo sguardo poi…quel campanello, sempre nei momenti meno opportuni!

Oppure le volte che aveva interrotto le dichiarazioni o i tentativi di baciarmi di Ghinta. Allora non ne avevo capito il perché, parlava di dicerie, di indecenza per i vicini… Ma era solo geloso, come me, non sopportava l’idea che qualcun altro mi sfiorasse! Anche io provavo lo stesso, mi sentii crollare il mondo addosso quando Arimi aveva baciato Yuri nel bel mezzo del cortile della scuola, di fronte a tutti, con passione… Fu quello il momento in cui presi coscienza che mi ero innamorata di lui! E da lì, fu un susseguirsi di intensità…

Ripresi coscienza di dov’ero, dissero il mio nome… Quello era il momento di cui parlava Edward.

 -È con immenso piacere che vi presento Miki Kohishikawa, affiancata in questo evento dal suo accompagnatore Yuri Matsura…-

Le porte si aprirono e la folla era immensa. Sentii subito lo sguardo curioso di tutta quelle persone che guardavano contemporaneamente la porta per vedermi comparire, Yuri mi stringeva la mano e insieme uscimmo nella immensa luce che ci abbagliava. Telecamere e fotografi nuovamente puntati su di noi…

Camminare lungo quella scalinata non sarebbe stato così emozionate se non avessi avuto lui affianco a me, avrei voluto gridare al mondo intero che lo amavo disperatamente e che non lo avrei mai più lasciato. Questo amore era sopravvissuto a tutte le difficoltà, la lontananza, la gelosia, l’abbandono, eppure lui ora mi stringeva la mano, mi era vicino, ma mi diceva di non volermi più… Percorremmo l’uno affianco all’altra quelle scale, che ci divideva da quella folla che ci osservava e vociferava. Mi sentivo tranquilla, quella tortura stava per finire, ma non appena più vicino alla folla, potei vedere gli amici di Yuri incoraggiarci e farci l’occhiolino, segno che l’ingresso era stato impeccabile. Il mio cuore palpitava e subito Sebastian mi era venuto accanto, mentre si avvicendavano persone più o meno famose per presentarsi. Yuri era sempre stato accanto a me, sentiva che avevo bisogno di lui più di qualsiasi altra cosa. Sebastian ed Edward mi aiutavano con quell’ambiente per me così sconosciuto e subito dopo notai ai lati dell’enorme sala un gruppo di musicisti che aspettavano di iniziare a suonare…

-Musica dal vivo!?!?- chiesi io entusiasta… -Hai fatto le cose in grande Sebastian!!!-

-Ho saputo che ami molto la musica e ho pensato che ti sarebbe piaciuto…-

-Certo che mi piace, sarà molto divertente!!!- poi notai un uomo che con molta discrezione si era avvicinato a me per conoscermi… 

-Beh…vederti da vicino ha sicuramente un effetto molto diverso! Allora era proprio vero che sei così bella!!!- disse mentre mi imbarazzai terribilmente…

-Signor Cage, avete messo in imbarazzo la nostra cara Miki! Non vi fidavate della parola della Shining!?!?!-

-Beh…spesso i miei gusti non incontrano i vostri e viceversa..-

Quell’uomo era un importante attore, mi sentivo onorata per il complimento che mi aveva fatto, ma nonostante tutto io ero rimasta me stessa. La bellezza non era tutto e presto sarebbe andata scemando..

-La ringrazio…lei è davvero molto gentile! Ma sono io che dovrei complimentarmi con lei per i bei lavori a cui si è dedicato…- dissi cordialmente…

-Sapete…- disse rivolgendosi a me e a Yuri.. –Siete davvero due soggetti interessanti, mi piacerebbe davvero poter fare qualche lavoro con due bellezze asiatiche così…-

-Grazie davvero Signore..- disse Yuri… -Ma non credo che farebbe un buon affare! Io e Miki, siamo due pessimi attori…-

-Miki…lui è il tuo ragazzo!?!? Siete finiti su un giornale di gossip…-

Io arrossi violentemente ricordandomi quel giornale…

-Beh…in realtà io e Yu ci vogliamo molto bene…ma…- dissi confusa…

-Ma quello che Miki cerca di dire è che io e lei non stiamo insieme…-

-Siete dei pessimi attori…- disse lui divertito.. –Almeno nei sentimenti intendo…-

Non riuscii ad alzare lo sguardo su Yuri, ma non una parola uscii dalla sua bocca. Mi sentivo terribilmente stupida, era chiaro per gli altri capire che ero innamorata di lui, i miei occhi mi avevano sempre tradito in fondo. Anche in quel giornale, ancora una volta,  le mie iridi luccicavano quindi era facile capirne la motivazione…

Poi, annunciarono il ballo solo che mi riguardava. Mi sentii presa da un istante di panico, Yuri si era allontanato un minuto per raggiungere i suoi amici ed io ero rimasta temporaneamente sola. Non me la sentivo di ballare con le persone che avevo affianco, non in un momento così intimo come quello. Ballare tra le braccia di un altro uomo, stretta a lui, mi avrebbe troppo imbarazzato, inoltre, quella canzone, “I just to say I love you”, non potevo ballarla con uno qualunque! Appena avevo sentito le prime battute, mi ero sentita come soffocare da un qualcosa di troppo potente, quelle parole, quella melodia! Troppe volte ci aveva trascinato nel vortice della passione ed ora, non potevo trascurarne il significato…

Vidi Sebastian speranzoso, ma non quel momento, non ora! Non sei tu che cerco, che voglio adesso…

-Non posso ballare con te questa canzone Sebastian…- dissi con vigore..

-Lo so…- disse lui sorridendo deluso… -E lui…ti sta aspettando…-

Trovare il coraggio di alzare lo sguardo fino a lui, non mi sembrava mai stato così difficile!

Ma non era meno importante delle altre volte, voltai leggermente lo sguardo dove sapevo di trovarlo, lui era già lì ad aspettarmi col suo sorriso dolce e pieno d’affetto. Cominciò ad avanzare verso di me, mentre le note della nostra canzone cominciavano a farsi un pò più veloci, appena mi trovai di fronte a lui, il suo braccio si era intrufolato tra le mie, per attirarmi a se e stringermi per la vita, mentre l’altro mi aveva preso la mano dolcemente che poi aveva posato sul suo cuore. Sentivo il suo battito tutt’altro che regolare, mentre il mio sembrava un orologio impazzito, ci muovevamo lentamente a ritmo di musica, mentre intorno a noi si era formato un cerchio in cui tutti ci osservavano.

-Mi bastava pensare alle parole di questa canzone per pensare a te e perdere il controllo…- disse..

Un brivido, lungo la schiena mi percorse distintamente, di rimando mi strinsi a lui, per la paura di perdere quelle emozioni che mi sentivo scorrere nelle vene. Lui, con mio profondo stupore, mi allacciò a se con vigore, quasi con disperazione, tanto che l’intensità del suo forte abbraccio mi fece salire le lacrime agli occhi. Mi abbracciava così quando aveva paura di perdermi, quando aveva il timore che qualcosa di importante che sentiva, andasse perso e che il mio corpo non fosse in grado di recepirlo. Sentivo il suo naso respirare i miei capelli, il profumo della mia pelle, sentivo il suo odore attraverso la maglia, il profumo di pulito che emanava quella camicia.

-Miki…- mi disse..

Scostai il capo dal suo torace e i suoi occhi mi guardavano emozionati, così intensamente che rimasi incantata a guardarli. Non potei fare a meno di chiedermi…

“Cosa succede? Qualcosa non va? È forse disposto a dirmi cosa lo tormenta!?!?”

Ma non riuscii a formulare altri pensieri…

-I just call to say I love you…- esclamò con voce roca, cantando il ritornello della nostra canzone…  

Quel momento era assolutamente perfetto, se non fosse stato per tutta quella gente. Ma…non volevo pensare, non volevo avere paura, non volevo pentirmi, non ora che lui si stava avvicinando al mio viso. Non c’erano motivazioni valide per rifiutare quel contatto così spontaneo, perché io lo volevo con tutta me stessa… Con ogni centimetro di me stessa!

Fu una sorpresa sentire di nuovo quelle labbra tanto desiderate sulle mie!

Si era aperto un boato intorno a noi, ma nemmeno quello era bastato a farci pensare che forse non era il caso, eravamo troppo in balia di noi stessi per pensare a quello che ci circondava, vedevo piccoli bagliori di luce illuminarci. Ma quel bacio, dato a fior di labbra, ma lungo, intenso mi aveva fatto dimenticare ogni cosa. La musica ci trasportava, i suoi occhi erano velati e immediatamente mi chiesi quanto stava soffrendo, ma non lasciava le mie iridi, non sembrava pentito di avermi baciata…

Sentivo il piccolo gruppo continuare cantare, quel momento sembrava troppo bello per terminare, non volevo che terminasse! Ci avvicinammo l’uno all’altro, le sue labbra vicine al mio orecchio… Cantammo l’uno per l’altro quelle parole, sottovoce, dolcemente, mentre il nostro cuore, rideva dentro di se, lo potevo sentire. I suoi battiti veloci come le ali frenetiche delle farfalle…

I just called to say I love you
I just called to say how much I
care, I do
I just called to say I love you
And I mean it from the bottom of my heart, of my heart,
of my heart..

Furono questi i nostri ultimi momenti di gloria!

Pronunciammo quella promessa d’amore tra di noi, o forse era solo stato il mio pegno d’amore. Ma ci staccammo mal volentieri l’uno dall’altro, mantenne salda la presa con la mia mano, sembrava non avesse alcuna intenzione di lasciarmi andare e io non chiedevo altro che lui mi tenesse con se.

Quando ci voltammo verso i nostri amici, erano tutti visibilmente emozionati, ma quello che mi preoccupava maggiormente era il polverone che avrebbero scatenato i giornalisti su quel bacio.

Rinchiusi nella nostra lucida bolla privata, era stato fin troppo facile lasciarsi trasportare dalla passione, ma ora, questo mi preoccupava relativamente. Quello che mi faceva pensare, era come avrei gestito la cosa con i nostri genitori…

Tornammo confusi al nostro posto, accanto a Edward e Sebastian. Il mio manager mi osservava e sicuramente in quel momento si stava chiedendo come mi sentissi, gli avevo parlato poco del nostro amore, ma aveva forse visto in alcuni momenti il mio dolore, quello così lancinante da lasciarti spesso senza fiato.

Tutti quanti continuavano a ballare e a divertirsi, Yuri sembrava stranamente tranquillo, ma dentro di me continuavo a chiedermi che ne sarebbe stato di noi una volta lasciataci alle spalle quella serata così particolare. Conobbi un sacco di persone, all’interno del mondo della moda e dello spettacolo, ma quell’ambiente, così lontano da me, non mi attirava..

Il sontuoso banchetto che era stato organizzato, occupò una buona parte della serata e con mio enorme piacere, non fui nemmeno tropo perseguitata da curiosi che erano ossessionati dalla mia vita. A parte i continui flash e le telecamere che mi seguivano da lontano, ero riuscita a godermi tranquillamente la serata che sembrava procedere con una certa scioltezza…

Ma la parte  più difficile sarebbe arrivata a breve, senza che me ne potessi rendere conto. I balli e i canti continuavano ininterrottamente e quella band mi piaceva molto, un lento, uno dei tanti lenti… Fino a quel momento avevo ballato con il mio caro Yu, ma ora verso di me stava arrivando Sebastian, con una chiara aria si sfida. Quello mi preoccupò molto, benché cercassi di nasconderlo! Ora era di fronte a me, mi stava porgendo la mano e aspettavo solo che formalmente dicesse quelle parole che mi avrebbero “costretto” a ballare con lui.

-Me lo concedi questo ballo!?!- mi chiese lui, chiaramente divertito…

-Ho alternative?- chiesi a denti stretti cercando di sorridere..

-No…- disse lui sorridendo…

Cominciammo a volteggiare…

-La regina indiscussa della serata…- disse lui entusiasta… -Non me lo aspettavo sai…-

-Cosa!?!- chiesi io curiosa…

-Che ti baciasse davanti a tutti! Ma è stato solo un capriccio…- mi disse chiaro e tondo…

-Non sapevo avessi la capacità di leggere nel pensiero!-

-Miki…tiratene fuori finché sei in tempo…-

-Non ho niente da perdere…- dissi io convinta a non lasciarmi sconvolgere dalle sue parole…

-Tu hai qualcosa da perdere! Concentrati sul lavoro, ma lascialo fuori dalla tua vita prima che la distrugga completamente…- mi disse osservandomi…

-Ma che ti prende? Così all’improvviso poi…- dissi angosciata…

-Sono un uomo anche io! Quante volte mi sono comportato così! Non sembra, ma mi sono innamorato anche io a volte…-

-E allora? Non riesco a capire dove vuoi arrivare…-

-A volte…la paura, la disperazione e la mancanza di coraggio ci portano a credere che tutto è come prima. Quando invece non è così! La prossima mossa sarà dirti che per lui è stato solo uno sbaglio dettato dai ricordi…-

-Smettila. Io ho già messo in conto tutto quanto, sono disposta a tornare a Tokyo e dimenticarmi dell’accaduto, quindi se non mi preoccupo io, perché dovresti farlo tu?-

-Perché se solo tu lo volessi, potrei provare a renderti felice…- rispose deciso..

Si era avvicinato al mio viso, troppo velocemente e pericolosamente. Feci appena in tempo a voltare il mio sguardo di lato e a vedere uno sguardo glaciale di Yuri che ci perforava.

In molti si erano accorti del tentativo di Sebastian e lo ammonii per un gesto tanto folle e provocatorio…

-Sei impazzito? Mi stai facendo diventare lo zimbello della serata…-

-Era solo un bacio..- disse lui per giustificarsi..

-Sebastian mi era sembrato che avessimo chiarito le cose…- dissi un pò intontita…

-Lui si sta prendendo gioco di te e mi spiace.. Tutto qui!!!-

-Beh…non devi farlo! E non devi nemmeno più provare a fare qualcosa del genere, altrimenti non te la caverai così facilmente…- dissi avvertendolo..

Ci separammo appena finito il ballo, raggiunsi Yuri, ma era immobile affianco a me, incapace di dire una parola. Fu così per molto tempo, finché esasperata per quel silenzio decisi di parlare di qualcosa.

-Beh…alla fine non è stato così tremendo come pensavo..- dissi sorridendo..

-Non ti avvicinare più a lui…- mi disse mentre i suoi occhi arrabbiati mi guardavano immusoniti..

-Voleva solo provocarmi, non lo lascerò comportarsi come preferisce…- dissi per spiegare..

-Non voglio che lo frequenti…- disse esplicito… -Ti stava per baciare!-

-Lo so…- risposi… -Ma non gliel’ho permesso è questo che conta!!!-

-Miki…lui è abituato ad avere quello che gli piace!! E lo otterrà se tu non lo allontani! Per loro l’amore è come la guerra, sono disposti ad adottare ogni metodo anche se illecito!!!-

-So badare a me stessa…- dissi sorridendo.. –Non devi preoccuparti…-

-Ma non capisci? Mi da fastidio… ok…!!?!? Uno che si prende la libertà di baciarti così, contro il tuo volere davanti a tutti!-

Rimasi sorpresa, ma improvvisamente, qualcuno stava attirando l’attenzione facendo tintinnare il proprio bicchiere. Forse era il momento di un discorso, quindi tutti si voltarono, mentre mi era stato richiesto di avvicinarmi al pulpito con Yuri.

Sebastian avrebbe parlato e la cosa non mi rendeva così tranquilla…

-Amici… Vi ringrazio infinitamente di essere venuti a questo evento piuttosto unico nel suo genere. Il debutto di una nuova e meravigliosa stella del firmamento!! Miki ci ha dato molte soddisfazioni in questa sfilata, era esattamente quello che ci aspettavamo da lei in questo contesto. Volevamo che sfilasse con grazia, dolcezza e anche decisione e non ci ha deluso!!

Spesso entrare in un mondo come questo comporta difficoltà e a volte anche difficili compromessi, invece, nonostante tutto è riuscita a mantenere il filo diretto con la sua personalità e a farla venire fuori facendomi comprendere tante cose!! Sapete perfettamente che tipo d’uomo sono, ho sempre ottenuto quello che volevo e lo dico anche con un filo di presunzione e di imbarazzo. Ma, non si può sempre ottenere quello che si vuole! O sbaglio!?!? Ma come si dice, e qui mi contraddirò, in amore come in guerra! Proprio per queste tue qualità, non rinuncerò…- mi disse guardandomi esplicitamente…

-Quindi, perderai Yuri! Mi spiace per te!-

Sentii ribollire dentro di me, una furia quasi incontenibile. I presenti erano sbigottiti, Yuri affianco a me lo guardava impassibile, ma purtroppo la mia mente era inaccessibile ai suoi pensieri, come sempre!!! Quel momento era stato assolutamente imbarazzante per tutti, ma soprattutto per me, che ero stata trascinata in ballo in questa assurda situazione.

Ormai la serata andava verso la conclusione e non appena ne ebbi la possibilità, presi in disparte Sebastian per insultarlo a dovere…

-Che razza di figuracce mi fai fare!?!?!?- gridai arrabbiata.. –Sei uno stupido lo sai vero!?!-

-Ti ho dato una popolarità notevole con questa dichiarazione!-

-Ma non l’hai ancora capito che della popolarità non me ne frega niente!? Hai sollevato un polverone inutile su una questione che nemmeno esiste!-

-Quello che ho detto è la verità, forse in effetti ho calcato un pò la mano sulla questione di Yuri, ma non l’ho fatto solo per pubblicità! Hai notato che non ha avuto nessuna reazione quando l’ho avvisato che ti avrei avuta un giorno!?-

-Ma tu che ne sai!!!- urlai… -Tu non sai niente di lui! Di com’è fatto, di quello che prova, di come dimostra il suo affetto alle persone a cui tiene! Lui è sempre stato così, ma quando sembrava che le cose non lo toccassero, in realtà lo facevano soffrire più di quanto non si possa immaginare. Lui è altruista, non vuole coinvolgere le persone che ama per non farle preoccupare troppo o per proteggerle! Non dimostra il suo amore con gesti platonici, ma con piccole attenzioni quasi invisibili, che però nascondono tutto il sentimento. Tu non hai idea di quanto possa essere complesso il mondo di Yuri, ma è un mondo meraviglioso, a cui solo io ho avuto accesso nell’intimo…-

Gli avevo sputato addosso quelle parole disperate, senza quasi rendermi conto del contesto in cui ci trovavamo. Mi guardai attorno, ma nessuno, tranne gli amici di Yu, sembravano essersene accorti… Poi mi resi conto che tra di loro, mancava proprio lui…

-Dov’è!?- chiesi allarmata…

-Chi!?- disse Sebastian mentre mi veniva dietro…

-Brian…Jinny… Ragazzi, dov’è Yu!?!?!- dissi sull’orlo di una rabbia grandissima…

-Miki…ci siamo distratti un attimo e lui non c’era più…-

-Come non c’era più!?!- dissi mentre non capivo..

-Credo che se ne sia andato…- mi disse Willy prendendomi il braccio comprensivo…

Guardai Sebastian con una chiara smorfia, ero arrabbiata, furiosa con lui. Aveva creato un bel casino adesso, in cui io sarei dovuta tirarmi fuori.

-Willy…dove potrebbe essere Yuri adesso!?!?-

-Non saprei…ci sono tanti posti qui Miki! New York è immensa…-

-Ma uno che frequenta in particolare, quando sta male ci sarà no!?- chiesi in ansia…

-Beh…si in effetti si. Il The beach.. Spesso si rifugia là…-

-Si potrebbe essere lì…- disse Doris pensando…

-Come posso arrivarci!?!- chiesi in preda alla frenesia…

-In taxi è sicuramente meglio! Melody Street. Lo troverai facilmente…è molto colorato, con un’ambientazione tipica da spiaggia…- disse Jinny..

-Non potremmo accompagnarla!!?- disse Brian proponendo l’idea…

-No ragazzi! Questa è una cosa che riguarda me e Yuri, Dobbiamo risolverla da soli. Non possiamo sempre appellarci agli altri, dobbiamo affrontare i nostri fantasmi…-

-Miki…non mi puoi mollare qui così…- mi disse Sebastian mentre mi sentiva progettare la mia fuga verso Yuri.. –ci sono ancora degli ospiti, questa è la tua serata!!!-

-Prova a fermarmi!!- dissi sfidandolo..

Lo guardai dritta negli occhi, troppo risoluta per cedere alle sue suppliche, non mi avrebbe fermato per nessuna motivazione. Per qualche istante mi guardò convinto nel tenermi lì, poi a poco a poco i suoi occhi cominciarono a vacillare…

-Hai vinto! Dirò loro che hai avuto un problema improvviso da risolvere..- disse convinto.. –Mi spiace se senza volerlo ti ho causato dei problemi..-

Se ne andò, non del tutto convinto della situazione, io invece, mi trascinai verso la porta, cercando di mantenere la calma. Pensavo a cosa potesse averlo spinto ad andarsene così repentinamente, mi buttai quasi sulla strada, cercando di fermare un taxi per raggiungere la mia meta.

-Miki…!!!- mi disse Jinny… -Buona fortuna…noi…siamo dalla vostra parte…!!-

L’abbracciai affettuosamente e gli risposi..

-Grazie…grazie davvero!!! Ora vado…-

Il viaggio fu relativamente breve, le strade sebbene trafficate erano scorrevoli quella sera e l’autista era stato così gentile da prendere tutte le scorciatoie possibili vista la mia fretta.

E se non lo avessi trovato!?!? In quella enorme città avrei avuto un sacco di problemi nel cercarlo, lasciai per un attimo da parte l’ansia di quei pensieri, dovevo stare solo tranquilla. Doris e gli altri mi avrebbero aiutato se per caso non fosse stato in quel pub, quindi non avevo nulla da temere.

Forse…si era arrabbiato perché non lo avevo del tutto ascoltato riguardo a Sebastian. O forse, semplicemente si era pentito del bacio che mi aveva dato!

Immediatamente sentii salire le lacrime agli occhi e pregavo perché non fosse per quello, non sarei riuscita a rimanere impassibile  se davvero fosse stato così.

Quando scesi dal taxi, cominciai un’affannata corsa verso il pub, non avevo idea di dove fosse, ma volevo solo trovarlo, parlargli e fargli capire che ero lì! Il resto non mi importava.

Corsi a perdi fiato per tutta Melody Street, cercando tra quei tanti volti ubriachi, il suo, angelico e innocente, ma di lui nessuna traccia, stavo per perdere le speranze, quando notai la figura di un ragazzo appoggiata al muro, la testa china e in mano la bottiglia di birra.

Sembrava perso in chissà quali dolorosi pensieri, ma soffriva, soffriva terribilmente. Mi avvicinai, cercando di fare il meno casino possibile, la musica risuonava ovunque e pensai che mi avrebbe dato coraggio. Quante cose avrei voluto dirgli in quel momento, ma tutte alla fine, mi morivano in bocca!

-Yuri…- lo chiamai…

Lui sembrava stupito, quasi meravigliato di sentire la mia voce, ma chissà se alla fine gli facesse piacere…

-Che fai qui Miki!?!?- disse mentre sentivo il profumo di alcool raggiungermi… -Dovresti essere là, non qui…-

-Il mio posto è dove sei tu. Voglio esserti vicina, come tu hai sempre fatto con me…-

-Non voglio la tua pietà!- mi rispose stizzito… -Lasciami solo..-

-Come faccio a lasciarti solo così…eh?- gli dissi tenera… -Perché stai bevendo?-

Presi il suo mento tra le mani e gli voltai lo sguardo verso di me, ancora quegli occhi, febbricitanti, roventi, sembravano quasi prendere fuoco. Distolse immediatamente lo sguardo..

-Perché bevo?- mi chiese.. –Semplicemente perché sono come tutti gli altri, perché mi va…-

-Non è vero…tu sei diverso! Stai cercando di sopprimere qualcosa che ti fa soffrire, ma non è così che te ne libererai…-

-Smettila…- disse secco… -Vai via è molto meglio! Prima che perda il controllo…-

-Mi spieghi qual è il problema?- dissi insistendo…

-Vuoi sapere perché bevo!!?!? Bene…ti accontento subito…- disse severo.. –Ho iniziato a ubriacarmi quando ti ho lasciato! Sai il motivo!?! Perché ero distrutto…distrutto!!! Completamente impazzito dal dolore…-

Lo guardai ammutolita, possibile che fosse per quello che soffrisse? Che stesse male per quel motivo? Mi sembrava così assurdo pensarlo, forse l’alcool lo faceva sragionare, ma qualcosa in lui mi faceva credere che non fosse così.

-Avevo distrutto tutto quello che di più bello avevo nella mia vita. Da solo!!! E questa volta non c’era nessun Alessandro a mettermi i bastoni tra le ruote. Non sopporto chiunque ti si avvicini, non lo posso sopportare e già tutti ti dipingono vicina a quel damerino pieno di vizi! Vattene!!!! Ti prego…-

-Io non voglio andare da nessuna parte…non senza di te…-

-Miki se tu rimani io ti farò ancora del male…-

-Tu non mi hai mai fatto del male ed è questo il posto in cui voglio stare. Con te…solo con te…- dissi abbracciandolo..

-Ma io non voglio che tu rimanga…-

-Guardami negli occhi e dimmelo…- lo esortai… -Se è davvero  quello che vuoi, dovrai dirmelo guardandomi! E allora farò quello che mi chiedi…-

-Non ti voglio qui…- disse rabbioso… -Non ti voglio…hai capito?- esclamò mentre i suoi occhi mi guardavano con disperazione e desiderio..

-Allora…andrò da qualcuno che sarà molto contento di ospitarmi per la notte! Anzi…domattina non mi disturbare, in fondo la notte è giovane e non voglio sprecarla in sole chiacchiere…-

Speravo abboccasse alla trappola. Mai mi sarei sognata di andare a casa di Sebastian, ma lui sembrava talmente geloso di lui, che scuoterlo un pochino magari non gli avrebbe fatto male. Come previsto Yuri mi afferrò per il braccio, talmente forte da farmi davvero male, mi sbatté con più delicatezza contro il muro, ma mi baciò con talmente tanta passione che mi ritrovai ad ansimare dopo pochi istanti. Ero felice del risultato ottenuto e maliziosamente mi avvicinai al suo orecchio dicendogli…

-A quanto vedo, non è vero che non mi vuoi qui…-

Lui, come se avesse realizzato quello che aveva fatto, si era allontanato bruscamente da me, il vicolo che ci ospitava era abbastanza buio, quanto bastava per passare inosservati ai passanti che ridevano e scherzavano. Mi avvicinai a lui, languidamente, non avevo alcuna intenzione di tornare sui miei passi, non ora che finalmente sentivo le mie labbra bramare le sue. Ma questa volta fui meno perfida, lasciai il mio viso a poca distanza dal suo, lo guardai dolcemente e gli chiesi…

-Baciami! Ti prego baciami, lo so che lo vuoi anche tu…-

Si era lanciato contro la strada, percorrendola quasi correndo. Sembrava che volesse fuggire dal diavolo, dalla tentazione a cui ora lo stavo sottoponendo, ogni cosa tra di noi finiva per essere complessa, lo sapevo bene. Ma…che colpa ne avevamo se ci volevamo bene? E poi volersi bene, amarsi...può essere considerata una colpa!??!

-Ci sono troppe cose sbagliate…- mi disse.. –E questa è una di queste! Se tu te ne rendessi conto, la penseresti come me…-

-No, non la penserei come te! Perché io non ci vedo niente di male in due persone che…che si amano….- dissi dolcemente…

-Ma un amore malato, ossessivo, è sbagliato! Ti prego di comprenderlo Miki!!! Il mio amore può essere pericoloso…-

-Pericoloso? Ma che vai dicendo? Non ho mai corso pericoli per il solo motivo di amarti! È davvero questo che ti preoccupa? Yu…non ce n’è motivo…-

-Non è solo questo, io non lo so se ti amo ancora… A volte credo di si, altre volte no. Ti prego così ci facciamo solo del male…-

-Tu sei solo confuso…e l’alcool di certo non ti aiuta!-

-Io non sono mai stato più lucido di così!- disse continuando a camminare frettolosamente, senza mai guardarmi… -Ti farò del male in questo modo, anche senza volerlo..-

-Ci siamo sempre fatti del male in un certo senso Yuri e tanto!!! Ma…io non sono mai stata più felice di così nel rischiare qualcosa per te…-

-Ma io non voglio che tu rischi nulla, perché questa volta sarebbe troppo per entrambi…-

-Perché non mi dici cosa ti assilla?! Questo segreto è troppo grande per tenertelo solo per te…parlami…- dissi prendendogli il braccio e voltandolo verso di me… -Confidati Yu!!!-

Sembrava combattuto, ma era troppo risoluto per dirmelo…

-Non posso farlo e non ti riguarda!- disse gelido…

-Quando si tratta di te, tutto mi riguarda… È una tortura vederti andare alla deriva così senza poter far nulla!-

-Lo capisci che se te lo dicessi andresti alla deriva anche tu?!- mi disse rimproverandomi…

-Quindi è qualcosa che mi riguarda!?!?- dissi indagando… -Riguarda la nostra storia?-

Era confuso, forse si era spiegato male, ma aveva piegato la sua bocca in una smorfia. Cosa stava succedendo!?!? Che segreto custodiva così gelosamente, tanto da non potermelo dire!??!

-No…non riguarda noi! Ma io ho bisogno di vederti tranquilla, sorridente come sempre.. Miki ho solo necessità di questo, non di confidarmi! Voglio solo che tu sia serena…-

-Ma io…posso essere serena solo se ti avrò accanto…- dissi senza vergogna…

-Tu hai un nuovo mondo che ti ha aperto lo porte, pensa a quello e vedrai che diventerò un bellissimo ricordo…-

-Sei tu il mio mondo…- risposi… -E poi per chi mi hai preso!? Io ho dei sentimenti esattamente come te, tu credi che per me sia facile ricominciare la mia vita, partendo da qualcosa di nuovo ed escluderti dai miei sentimenti?-

-Io voglio solo una cosa, che tu esca dalla mia vita finché ne sei in tempo..-

-Yuri…sei incoerente! Prima mi dici che vuoi essermi amico, poi mi baci, poi mi dici che non mi vuoi vicino. Qual è il vero Yuri!?!? Quello autentico…quel ragazzo meraviglioso che tanto..-

-Miki…- disse improvvisamente cambiando tono e voltandosi verso di me.. –Io…- sembrava cercasse le parole giuste per spiegarmi cosa provasse.. –Temo, che non riuscirò mai a smettere di pensare a te. Ho il terrore di coinvolgerti in qualcosa in cui poi non si potrà tornare indietro, qualcosa che ci porterà un sacco di difficoltà e di pericoli. Ma, mai ti ho desiderata a tal punto, tanto da impazzirne! Forse perché me ne sono privato per così tanto tempo…-

Arrossi un poco, ma non per quelle parole seppur già imbarazzanti, ma mi aveva spinto nel buio di un vicolo e mi accarezzava il collo, fino ad arrivare al mio seno…

-Yuri…- dissi ansimando leggermente, ma la sua bocca sembrava insaziabile..

Mi baciava con trasporto e sentimento, tanto che sentivo il mio corpo agitato in una strana emozione. Desideravo i suoi baci e le sue carezze gentili, ma mi bastò ricordarmi dove eravamo per riprendere quel minimo di lucidità per oppormi..

-A…aspetta! Siamo per strada Yu…- dissi ancora emozionata dal momento…

I suoi occhi bruciavano, era completamente in balia del suo desiderio e io non ero da meno. Il litigio ci aveva uniti ancora di più, le nostre mani ardevano intrecciate l’una nell’altra e il nostro respiro affannato si confondeva nel vociare della gente che ignara ci passava vicino. Percorremmo la strada che portava al mio albergo automaticamente, senza quasi accorgercene, quando c’era la possibilità, Yuri mi spingeva in qualche vicolo e mi baciava appassionatamente, perdevamo il controllo, cercando di arrampicarci in quel piccolo barlume di lucidità che ci era rimasto. Arrivammo in albergo stralunati, con una passione incontenibile reciprocamente..

Prendemmo l’ascensore felicemente questa volta, non appena le porte si furono chiuse, lui si era appiccato contro di me, baciandomi quasi furiosamente, mi sentivo al settimo cielo, le sue mani calde percorrevano lentamente il mio collo, alternava piccoli baci con la sua lingua che spesso assaporava il gusto della mia pelle. A questo punto, la mia lucidità, o meglio, quello che ne rimaneva, andò completamente scomparendo… Trascinai Yuri fino alla mia porta, cercando di contenere il fuoco che si era scatenato dentro di noi così impetuosamente.

Arrivai dalla porta della mia suite, Yuri dietro di me, mi baciava il collo e aveva portato le sue braccia e  le sue mani  appoggiandole alla porta del mio appartamento personale, mi aveva intrappolato così, mentre armeggiavo, senza riuscirci con la carta magnetica per aprire la porta.

Ero al limite, ancora qualche secondo e non sarei più stata in grado di contenere qualche piccolo rantolo sommesso. Finalmente sentii il piccolo rumore che mi avvisava che la porta era aperta, mi avviai velocemente nella stanza, Yu mi aveva raggiunto circondandomi con le braccia. Non lo avevo mai visto così passionale, solitamente era delicato, quasi troppo, ma oggi mi andava bene così, per troppo tempo ci eravamo privati dell’uno dell’altro, quindi questa passione mi ricordava che dentro di noi qualcosa di potente stava ancora bruciando. Mi ero avvicinata alla balaustra che divideva la scala dal soggiorno, mi ero appoggiata ad essa ed alzandomi in punta di piedi avevo abbracciato Yu, lo baciavo con impeto, intrufolando la mie mani tra i suoi capelli. Lo avevo attirato ancora di più a me, volevo sentire il calore della sua pelle e lui generoso, non si era sottratto alla mia iniziativa, lentamente, mi aveva slacciato i lacci che da dietro tenevano il vestito aderente al mio corpo. Sentii il tessuto delicato e morbido scivolarmi lungo la pelle abbronzata, mi provocò un leggero brivido che nulla aveva a che vedere con quelli che Yuri mi faceva provare. Mentre lo baciavo, avevo portato le mie mani sul suo petto, cominciando a sbottonare la camicia elegantemente indossata, era scivolata lungo i suoi bicipiti più muscolosi dell’ultima volta in cui lì avevo visti, poi cercai il bottone dei pantaloni, ormai divenuto di intralcio alle nostre intenzioni. Lui sorrise malizioso, eravamo un pò più audaci del solito, ma eravamo pur sempre noi, con le nostre stesse intenzioni, con i nostri soliti modi di fare. Eravamo forse più decisi e quella scossa elettrica che per tanti giorni avevamo domato, ora era scoppiata in tutta la sua audacia, facendoci riscoprire un pò più coraggiosi. Completamente privi degli indumenti, ci avvicinammo abbracciandoci calorosamente…

Mi aveva preso in braccio e mi aveva posato sul bellissimo letto a baldacchino con le lenzuola profumate, ormai eravamo liberi da tutti gli indumenti superflui e lui aveva incominciato a guardarmi rapito. Mi girai su un fianco, imbarazzata dalla situazione..

-Sei bellissima…- mi disse sussurrandomi all’orecchio e abbracciando il mio petto…

Mi girò verso di lui, perché lo guardassi, ma mi coprii il viso col cuscino, sentivo i suoi baci percorrermi ogni piccola parte del corpo, a ogni bacio e nel momento in cui sentivo la sua piccola lingua assaggiare la mia pelle, corrispondeva un mio gemito.

La sua mano decisa, ma allo stesso tempo dolce, mi percorreva teneramente, prima si era soffermato sul mio seno, per poi baciarlo gentilmente e quasi con disperazione. La corsa poi era continuata lungo il mio ventre piatto, tremai nell’istante in cui la mano  si era portata all’inguine, andando a toccare la parte più sensibile di tutte. A questo punto contenere quei gentili rantoli era praticamente impossibile..

Amarsi così appassionatamente, era quasi imbarazzante, ma immensamente bello. Più sentivo le sue mani, la sua bocca, più desideravo che quel momento non finisse mai, era durato tutto troppo a lungo, sentivo che il mio piacere era arrivato al culmine almeno quanto il suo, tutto stava per volgere al termine e sentirci uniti così indiscutibilmente mi fece dimenticare di ogni cosa.

Si muoveva deciso e gentile, con mosse definite e via via sempre più frequenti. Non saprei descrivere la bellezza dei quei momenti, lo attiravo a me più che potevo, sembrava non bastarmi mai, le mie mani erano affondate sulla pelle della sua schiena, così come le mie unghie che lo tenevano artigliato a me.

Veloce…veloce come il fremito di un cuore agitato..

Caldo…rovente…come un fuoco che arde tra le sterpaglie…

Freddo…ghiacciato…come i mari artici che ti spengono il respiro…

Doloroso…penoso…come una spada che ti trafigge il ventre..

Emozionante…commovente…come il pianto di un bambino appena nato.

Avevo provato tutto questo, tutto contrastava con ogni cosa, ma mi piaceva la contraddizione umana. Odiamo ma amiamo le cose allo stesso tempo. Diciamo di non desiderarle, invece le vogliamo più di ogni altra cosa.

Ci abbandonammo l’uno stretto nell’altro, sentivo le sue guance calde, arrossate per lo sforzo. Sembrava quasi un bambino, lo abbracciai forte, perché quel momento non scappasse come gli altri. Lui mi sussurrò poche parole, poche ma indispensabili…

-Qualunque cosa accada…io ti amo…- mi disse..

-Non dire altro e comunque…ti amo anche io…-

Ci addormentammo così, vicini come ormai non accadeva da tanto tempo. Mi stringeva come se avesse paura che svanissi da un momento all’altro, ma non importava, c’era tempo per parlare e chiarirsi, perché rovinare quel momento assolutamente perfetto della nostra esistenza.

Non so se fossero le cose giuste da dire in quel momento, trasportati dal vortice del nostro desiderio reciproco, so solo che quando mi svegliai ero sola e questa volta nessun biglietto era rimasto per spiegarmi la motivazione.

Era fuggito, come un vigliacco, per non dirmi che quello era stato uno sbaglio…

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Capitolo 21
*** La fine del nostro amore? ***


La fine del nostro amore?

Chiudere la porta alle spalle era molto più facile che aprirla e affrontare gli altri faccia a faccia. Cercai di non saltare subito ad affrettate conclusioni, quindi composi il numero del college dove lui studiava e mi rispose Jinny.

-Miki! Ciao…- mi disse con voce tirata…

-Ciao Jinny… Senti c’è Yuri per caso?- chiesi cortesemente…

-Yuri!?!?- disse come per aspettare una risposta dall’interlocutore… -No…guarda Miki oggi aveva degli impegni…-

-No, non ti preoccupare, di al grande uomo lì vicino a te che è un gran vigliacco! Almeno dirmi le cose che pensa guardandomi in faccia! Ciao…-

Buttai giù il telefono, delusa, amareggiata, ma soprattutto ferita, ero stata del sesso quella notte, nient’altro che qualcosa senza altro fine, senza nessun sentimento. Corsi fino al letto, mi buttai sopra di esso stringendo forte i pugni attorno alle lenzuola, cominciai a piangere convulsamente, inzuppando il lenzuolo di bianco picchè. Piangevo e più mi disperavo, più mi rendevo conto che ero stata una sciocca, continuai a versare lacrime per molto tempo, ininterrottamente… Avevo provato a chiamare Yuri sul cellulare ma…l’aveva spento. Si negava in ogni modo…

Poi sentii bussare alla porta. Per un istante sperai che fosse lui, corsi giù dal letto per guardare dalla telecamera, volevo vedere chi era..

“No…ancora lui!!!” pensai…

-Che vuoi?- dissi prima schiarendomi la voce…

-Sono venuto a farmi perdonare per come mi sono comportato…- disse Sebastian.. –Mi fai entrare?!-

Aprii, in fondo non avevo nulla da rimproverarmi, avevo sbagliato facendo di testa mia, ma non me ne ero pentita. Io mi ero messa in gioco…

-Vieni..- dissi mentre mi voltavo verso la stanza…

-Mi spiace per ieri! Ho esagerato, non avrei dovuto lo so!!!-

Mi voltai verso di lui, sembrava volesse continuare a parlare, ma non appena mi vide si bloccò.

-Che accade!?!?-  

-Nulla, ma avevi ragione tu…- dissi arrabbiata per la verità di quelle parole…

-Che intendi!?!?- non comprendeva le mie parole…

-Che a volte, diventare il giochino di qualcuno è più facile di quanto pensassi…-

-Lui, ti ha lasciata sola…qui?-

-No, la verità è che lui se n’è andato senza nemmeno una spiegazione…- dissi piangendo e sorridendo allo stesso tempo… -Il che, essendo che non sono stupida, significa che sono stata un passatempo…-

-Hai provato a parlargli?-

-Telefonino spento…- risposi affranta..

-Questo complica le cose…- disse lui pensieroso…

-No…questo semplifica le cose Sebastian…- dissi prendendo in mano le mie cose e mettendole a poco a poco in valigia… -Io qui non ci rimango un minuto di più. Ho fatto di tutto per recuperare il nostro rapporto, mi sono umiliata in tutti i modi…ma adesso basta!!! Mi ha dato un buon spunto per cancellarlo dalla mia vita!! Per sempre questa volta e non m’importa del casino a casa, non mi impegnerò più per mantenere le cose pacifiche. Che vada a quel paese!!- gridai disperata…

-Miki…- disse lui comprensivo guardandomi dritto negli occhi.. –Non avrei mai voluto che le cose che ti ho detto, si avverassero. L’ho fatto in parte per invidia…ma è anche vero che le pensavo…-

-Non è colpa tua…- dissi io accarezzandogli una guancia.. –Tu hai fatto di tutto per avvisarmi, ma sono stata io a volerci sbattere il naso…-

-Un giorno sarai felice! Ma l’amore Miki, non è mai come lo vorremmo…- disse lui serio…

-Ti spiace…- dissi facendo segno al cellulare.. –Devo chiamare un attimo Edward…-

Composi il numero mentre aspettavo che dall’altra parte il mio manager mi rispondesse…

-Ehi manager, sono io…- dissi affettuosamente…

-Ah…la mia stellina!- disse lui dolcemente.. –Dimmi Miki…-

-Senti…per la prenotazione di quel volo domani? Ricordi che ne avevamo parlato…-

-Ovvio! Ho prenotato, sei sempre decisa a partire prima della fine della settimana?-

-Si…- dissi facendo una piccola pausa.. –Non ho nulla che mi trattiene qui. Due giorni prima o dopo non fanno la differenza…-

-Ma Yuri forse avrebbe voluto ancora passare del tempo con te…-

-Ho voglia di tornare in Giappone Edward e poi, dopo ieri sera io e lui abbiamo avuto tempo di chiarire…- 

-Va bene!  Ci sentiamo dopo Miki…-

-Scusami…- dissi riattaccando… -Ma dovevo farlo!-

-Quindi ora cosa farai? Non gli dirai che parti?-

-No, avviserò i suoi amici, ma a questo punto non ho proprio voglia di vederlo. Basta…è finita…- dissi guardandolo fiera…

-Allora…oggi dobbiamo davvero dirci addio…- disse pensieroso.. –Non c’è modo per farti cambiare idea?-

Feci cenno di no con la testa e ricambiai confusa il suo abbraccio. Questo era un addio, forse non avrei mai più rivisto Sebastian, ma avrei avuto un ricordo contrastato di lui. Erano successe un sacco di cose in quei giorni, sembrava procedere tutto tranquillamente, ma nuovamente le cose erano diventate complesse, piene di rabbia da parte mia questa volta. Cominciai a preparare le mie cose con estenuante lentezza, mentre le immagini di quella notte si avvicendavano nella mia mente.

Che senso aveva avuto dirmi che mi amava!!? 

Lasciai fuori dalla valigia un cambio per il giorno seguente, e il beauty case per il make up. Preparai tutto con meticolosa cura, poi mi chiusi la porta dalle mia suite alle spalle e cominciai a vagare per le vie illuminate della città. Non provai più a chiamare Yuri..

Mi ero già abbastanza umiliata per lui, ora era ora di tirare fuori tutto il coraggio di cui ero capace. E un pò di orgoglio…

Questa volta era un dolore diverso, per la prima volta avevo paura di quello che sarebbe stato il mio futuro da sola, ma quello per me, era solo l’inizio di “guai” più importanti, che mi avrebbero resa felice, ma mi avrebbero anche tanto spaventata.

Entrai in tutti i negozi che mi capitavano sotto mano, cercavo modelli, confrontavo colori. Ma tutto era vuoto, non ero lì per comprare vestiti…

Quando mi trovai davanti un negozio di cd, vi entrai senza farmi domande e mi lascia cullare dalle note di una canzone di Cristina Aguileira..

“young girl don't cry
i'll be right here when your world
starts to fall..”

Ragazzina non piangere! Non devi piangere..

Ma, le lacrime non sono qualcosa che puoi trattenere. Quando scendono è perché non puoi farne a meno, girai all’infinito, tra artisti conosciuti a memoria e altri nemmeno mai visti. Ma quello che mi regalava la musica, non me lo aveva mai donato nessuno, la dimensione ultraterrena di noi stessi, perché in un certo senso ognuno di noi, attraverso essa diventa qualcosa che non è normalmente. Non aveva senso continuare a intestardirsi su Yuri!

Continuai a girare senza meta in quel negozio, finché non incontrai Willy che mi guardava pensieroso e un pò ansioso. Mi salutò teneramente come sempre, poi mi invitò a fare due passi nel parco di Manhattan che come sempre era stracolmo di persone. Ci sedemmo in silenzio su di una panchina a guardare i bambini che si rincorrevano tra di loro felici e spensierati.

-Questo…- dissi senza guardarlo.. –è il mio ultimo giorno a New York…-

-Come!?- chiese lui sbigottito.. –Parti!? Così all’improvviso…-

-Che differenza fa Willy? Partire tra qualche giorno o domani!? Il Giappone mi manca e ho bisogno di lasciare qui ogni cosa…-

-Yuri lo sa!?- chiese lui guardando dritto davanti a se..

-No…e non dovrà saperlo…- dissi io guardandolo..

-Che intendi!?- mi rispose lui stranito..

-Per favore…diglielo solo quando sarò partita!- lo implorai.. –Il mio aereo è alle 16 di domani pomeriggio, ma non credo che abbia senso la sua presenza quando partirò. Preferisco chiudere qui, una volta per tutte..-

-Quindi…ti sei rassegnata!?!- mi chiese lui intristito…

-Si..- dissi io ormai convinta di questa soluzione.. –Ho capito una volta per tutte che l’ho perso! Ho provato a riprendermelo ma non ha funzionato e a questo punto non ho più nulla da rimproverarmi…-

-Cosa pensi di fare ora!?- mi chiese lui con un filo di curiosità..

-Ricomincerò dall’inizio. Dovrò fare un lavoro su di me non indifferente, ma è necessario! Comincerò l’università, studierò, lavorerò.. Questo mi permetterà di avere il tempo occupato e nel contempo di ricostruire la mia vita senza di lui! E quando tornerà, cercherò qualche scusa per andare a vivere fuori casa…-

-Non capisco…- chiese lui socchiudendo gli occhi..

-Cercherò una casa. Magari in affitto dove poter stare nei periodi in cui lui sarà a Tokyo…- risposi risoluta e decisa..

-Ti vedo molto convinta…- mi disse lui sorridendomi appena.. –Sai Miki, ho sperato fino all’ultimo che le cose potessero cambiare. Che lui tornasse ad amarti…-

Gli occhi umidi e arrossati mi facevano vedere tutto appannato, ma io volevo sopravvivere a quel dolore, per poi tornare a vivere normalmente, magari con un nuovo amore. Mi scaldavo le mani l’una con l’altra, quella mattina New York era piuttosto fredda e la pioggia stava cominciando a scendere ad intermittenza. Tornare a casa, voleva dire riprendere coscienza del fatto che quella era la mia vita, quella vera, senza illusioni o montature,  una vita che doveva ricominciare, senza fuggire da quello che era stato il mio passato, da tutti quelli che erano stati i miei fantasmi. Adesso, la mia situazione non era peggiorata, avevo preso in considerazione che tra me e Yuri tutto sarebbe rimasto invariato, ma quell’ultima notte insieme, mi aveva illuso di poter avere un nuovo riinizio. Se adesso l’avessi avuto davanti, avrei saputo esattamente cosa dirgli..

“So che ti amo quando ti vedo, ma ti odio esattamente quanto ti amo!!! Potrei dirti le cose più brutte al mondo in questo momento, senza pentirmene, eppure nonostante tutto non riesco a cancellarti!! Ma semplicemente ti odio perché non ricambi il mio amore e questo fa di me una sciocca!!!”

-Forse è meglio che io vada…- dissi improvvisamente, cogliendo di sorpresa Willy.. –Posso chiederti ancora un favore…-

-Certo…se posso aiutarti lo farò volentieri..- disse lui mettendosi le mani in tasca..

-Daresti questo a Yuri, domani quando sarò sull’aereo…- dissi porgendogli un biglietto.. –L’ultimo messaggio…-

-Lo farò…- disse lui quasi emozionato.. –Lo farò sicuramente…-

-Stagli vicino Willy! Non mi importa altro, ma tienilo d’occhio. So che potrò stare tranquilla se tu gli starai accanto..- e detto questo lo abbracciai sinceramente, come un amico che sapevo che non avrei mai più rivisto..

-Te lo prometto Miki.. Fidati di me!!!- mi lasciò andare e io gli sorrisi per l’ultima volta prima di voltarmi ed andarmene..

-Ehi Miki…- mi chiamò prima che fossi troppo lontana e mi voltai immediatamente… -Spero che non sarà un addio! Io spero di rivederti…-

Commossa gli sorrisi e gli risposi con sincerità..

-Lo spero anche io Willy. Magari ti farò conoscere il mio nuovo fidanzato prima o poi..- e scoppiai in una piccola e isterica risata..

Lui rise, ma poco dopo divenne subito triste e con il viso tirato lo vidi andarsene con le mani in tasca, intanto che la pioggia incominciava ad aggredirmi il volto. Camminai piano per raggiungere l’albergo, non avevo fretta di rinchiudermi nella mia solitudine e non avevo nemmeno voglia di parlare con qualcuno. Nel biglietto che avevo scarabocchiato e che avevo consegnato a Willy, avevo scritto con tutto il disprezzo possibile ed inimmaginabile.

“Parto..! Non te l’ho detto perché tanto, da vigliacco quale sei, non hai avuto nemmeno il coraggio di dirmi che sono stata il passatempo di una notte! Non ho voglia né di vederti, né di sentirti, quindi non farti venire la bella idea di chiamarmi o farmi venire al telefono tramite i nostri genitori quando sarò a casa. Per me sei morto.”

Non mi ero pentita di quelle parole scritte nel bel mezzo di un crisi di pianto, magari, un giorno, mi sarebbe passata, ma adesso il risentimento che avevo verso di lui, o forse verso me stessa, era troppo grande per essere domato. Non vedevo l’ora di ripartire, per rifugiarmi nella mia solita routine, avevo voglia di ritrovare i miei affetti e di lasciarmi alle spalle quella assurda settimana a New York..

Quando rientrai in albergo, trovai nella mia stanza Edward, che preoccupato mi stava cercando da un bel pezzo.

-Finalmente!- mi disse tirando un sospiro di sollievo.. –Cominciavo a preoccuparmi seriamente!!-

-Scusami capo!!- dissi io congiungendo le mani in segno di perdono… -Ho perso la cognizione del tempo, ho trovato un amico di Yuri e abbiamo parlato un pò…-

-Va tutto bene…- disse lui inchiodandomi con lo sguardo…

-Meglio di quanto pensassi..- dissi io sorridendo.. –Sai…non riesco ad essere così tanto triste. Io ce l’ho messa tutta per riprendermelo..-

-Ma non è andata..- disse lui concludendo la mia frase..

-Già..- risposi io.. –Si è chiusa una porta, ma si aprirà un portone..- continuai rifiutando di lasciarmi coinvolgere dal malumore..

-Sai…dai l’impressione di essere maturata molto…- disse lui osservandomi entusiasta.. –Ormai sei una donna in tutti i sensi…-

-Dovevo crescere Edward…- risposi con decisione.. –L’ora delle follie, delle sciocchezze è finita. Potrò vivere anche senza di lui in qualche modo…-

-è bello vederti così decisa. Dentro di te c’è qualcosa che forse nessuno  può sapere, ma è bello che tu reagisca così..-

-Sono contenta di tornare a casa. Potrò ricominciare la mia vita di sempre, poi l’università, il lavoro.. Insomma ho una vita davanti e voglio viverla Edward, con o senza di lui!- dissi sorridendo.. –Io credo che ce la farò, anche se non sarà facile…-

Quella sera, mi sdraiai sul divano, ma volevo chiudere una volta per tutte i conti con New York. Era una città meravigliosa, piena di misteri, di pericoli, intrigante quanto violenta, mi avvicinai alla porta finestra e in lontananza, sapevo che forse qualcuno in una stanza della Darmouth stava facendo la stessa cosa. Aprii la portafinestra e mi sedetti sulla poltrona che mi permetteva di vedere la città in tutta la sua bellezza, non sapevo come descrivere il mio stato d’animo..

Sapevo di non essere felice, avevo dentro qualcosa che un pò mi opprimeva, forse era la delusione, la rassegnazione. Ero ansiosa di arrivare a un nuovo giorno, di svegliarmi dopo una settimana e dire.. “Il peggio è passato…”! Ma sarebbe davvero stato così!?

Forse per me, il peggio doveva ancora venire e nemmeno me ne rendevo conto, avevo accettato, seppur con grande dolore, la fine del nostro amore. Era finita…me ne rendevo conto solo ora!! Perché a volte, l’amore non basta per superare i problemi. Ma una volta che si accetta la fine di un amore, cosa succede!? Qual è il percorso da affrontare!?

Io non ne avevo la minima idea, pensavo e penso ancora adesso, che la fine di un sentimento è come affrontare una specie di lutto, in cui noi dobbiamo abituarci all’idea di non aver più affianco quella persona. Pensavo che se avessi continuato a mantenere i rapporti con lui, la mia agonia non avrebbe avuto più fine!! Troncare con lui ogni possibilità di vederlo e sentirlo era la cosa migliore, avrei sofferto di più forse, ma sempre meglio qualche mese d’intensa sofferenza che una vita di lacerante e lenta pena!!

Se avessi continuato a mantenere rapporti con Yuri, avrei continuamente alimentato la mia speranza di tornare con lui e questo faceva del male solo a me stessa, al mio cuore! Non avevo mai provato un dolore così intenso per amore e potevo dire di non esserne ancora guarita, per quanto fossi rassegnata oramai, sapevo che non ero ancora ristabilita del tutto dal mal d’amore!

Ma forse, quando mi sarei risvegliata da quel torpore, un amore nuovo sarebbe stato disposto a bussare alle mie porte e forse chissà, sarei stata di nuovo invogliata a vivere quel sentimento con felicità e trasporto! Non volevo precludermi quella possibilità, quel giorno credevo ancora sarebbe arrivato!!

Le luci di Manhattan erano uno scintillio continuo e navigare tra quei chiarori, mi piaceva tantissimo. Mi faceva pensare che una nuova alba mi stava aspettando e che magari mi riservava qualcosa di importante. Sorrisi a quel nuovo giorno, il giorno in cui Miki sarebbe rinata a persona nuova e avrebbe ripreso ad essere quella di sempre! Un pò casinista, un pò folle, tanto innamorata di un suo nuovo lui da mandare al diavolo il passato..

Mi venne voglia di chiamare Meiko in quel momento, volevo che ci fosse qualcuno ad aspettarmi al mio ritorno e forse sarebbe venuto Ghinta e Ale. Non volevo chiedermi cosa avrei dovuto dire ai miei amici sul mio soggiorno in America, non adesso che la delusione era ancora così bruciante.. Composi il numero. Qui in America era ormai quasi mattina, in Giappone era pomeriggio, Meiko mi avrebbe di sicuro risposto, magari era anche con gli altri..

-Miki!!!- rispose Meiko felicissima.. –Sono con gli altri…sei in viva voce…-

-Ciao ragazzi!- urlai piena di felicità… -Come state!?-

-Bene Miki..- rispose Arimi.. –Ma ci manchi un sacco!!!-

-Anche voi mi siete mancati un sacco! Non immaginate quanto! Ma ho una notizia per voi…- dissi serena e tranquilla…

-Sarebbe a dire!?!- chiese Meiko..

-Non è che hai deciso di trasferirti lì!?!?- chiese Elisa con voce triste…

-Ma scherzi Eli!?? Non ho intenzione di vivere qui…il Giappone mi manca un mucchio!!!!-

-Allora…parla dai!!!- disse Michael..

-Parto domani ragazzi…- dissi allo stremo della felicità.. –O meglio, tra qualche ora.. Oggi pomeriggio alle 16…-

-Di già!?!- disse Ghinta sorpreso.. –Muoviti piccolina…non vedo l’ora di riabbracciarti!!!-

-Anche io Ghinta…sai non immaginavo che mi saresti mancato così tanto scimmione…- tutti risero, ma era vero…

Il mio migliore amico mi era mancato tantissimo, io contavo troppo su Ghinta, lo davo per scontato perché lo avevo sempre vicino, ma in quei momenti capivo quanto fosse importante per me la sua presenza.

-Ciao Miki..- “Ale…” pensai..

Cosa dovrei fare con te!? Dimenticami…è meglio!!

-Ale…come stai!?- chiesi felici di risentirlo..

-Sono contento che torni…mi sei mancata molto! Anche se Charlotte mi ha tenuto compagnia…- precisò lui con tranquillità..

-Mi fa piacere Ale!!- dissi felice.. –Sono contenta anche io di tornare…e di rivedervi!!!-

-Ma dicci… Yuri!? Come sta!?- chiese cauta Arimi..

-Sta bene..- dissi tranquilla.. –Mi ha detto di salutarvi e di ringraziarvi delle lettere, credo che a poco a poco vi risponderà..-

-Va bene!! Salutacelo tanto allora…- disse Steve ignaro che tra me e Yu le cose si erano concluse nel peggior dei modi..

-Se lo vedrò certo…- dissi vaga… -Lo farò di sicuro…-

-Ma non ti accompagna in aeroporto!?!- chiese Arimi quasi stupita..

-Beh in verità ci siamo salutati ieri, lui domani ha un impegno che non può prorogare…- 

-Beh...qualcuno di noi verrà sicuramente a darti il bentornato!!!- disse Ghinta felice..

-Ragazzi grazie…a presto allora!!!- dissi raggiante di felicità..

-Ciao…- gridarono tutti insieme..

Non vedevo l’ora di partire e dimenticarmi di essere venuta qui in America!!!

 

Erano le 13 di una giornata piovosa e infinita. Ormai era passato un giorno intero da quella notte e io continuavo a sentire vivo dentro di me il suo profumo e il desiderio. Bramavo il suo corpo e fremevo per volerlo al mio fianco, mi sentivo sporco, sporco dentro per quello che avevo fatto..

Quando vidi arrivare Willy, non me ne preoccupai. Sapevo che Miki mi aveva cercato e io, vigliacco e bastardo fino in fondo, mi ero negato in ogni modo. Mi facevo schifo, non avevo parlato della notte che avevo passato con lei, ma sapevo che non era difficile immaginare dove fossi stato..

-Ti va di parlarne?- mi chiese cauto e comprensivo Willy.. –Cosa è successo!?-

-Lo sai cos’è successo…- risposi quasi stizzito..

Lui rimase in silenzio, guardando il pavimento, aspettava che parlassi o forse voleva solo stare lì, per farmi sapere che mi era vicino anche se non avessi voluto confidarmi.

-Ho fatto l’amore con lei…- dissi disperandomi e tenendomi la testa con entrambe le mani..

-Lo immaginavo…- mi rispose lui tranquillo senza battere ciglio..

-Non sono riuscito a trattenermi! Quell’assurdo desiderio…cos’ho fatto!!!-

-“è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva!!”- disse Willy pensieroso.. –L’attimo fuggente, è una frase dell’attimo fuggente…- mi spiegò..

-E in questo caso la diversa prospettiva quale sarebbe!?- chiesi..

-Siamo imprigionati nei pregiudizi, nel perbenismo. Eppure al mondo c’è gente che fa di peggio!! C’è gente che ammazza, che violenta, che distrugge la vita delle persone solo per il gusto di farlo! Quella è gente che non merita la comprensione di Dio eppure…, in questo mondo quasi tutto viene perdonato! Qual è la tua colpa?! Amare una donna che non sapevi fosse troppo vicina a te, questa può essere considerata una colpa? Io non lo credo…-

-L'amore è una pazzia temporanea, erutta come un vulcano e poi si placa, e quando accade bisogna prendere una decisione. Devi capire se le vostre radici si sono intrecciate al punto da rendere inconcepibile una separazione. Perchè questo è l'amore. Non è l'ardore, l'eccitazione, le immortali promesse d'eterna passione, il desiderio di accoppiarsi in ogni minuto del giorno. Non è restare svegli la notte a immaginare che lei baci ogni angolo del tuo corpo. Questo è semplicemente essere "innamorati". L'amore è ciò che resta quando l'innamorato si è bruciato. Ci sono radici che si protendono sottoterra l'una verso l'altra e quando i bei fiori cadono si scopre che si è un albero solo, non due. Ma a volte i petali cadono senza che le radici si siano intrecciate.- disse ancora Willy..

-Le mie radici sono avvolte alle sue ed io sono innamorato di lei, ma sento che è molto di più che semplice passione…- spiegai..

-Lo so…- disse lui sorridendo.. –Allora non pensi che sia giusto intrecciare le tue radici alle sue inestricabilmente, prima che le foglie cadano!?-

-Ci sono troppi problemi Willy! Che futuro posso dargli in questa situazione!? L’amore non basta per superare ogni cosa..-

-Ma lei vuole te! Il resto non le importerebbe, potreste comunque vivere il vostro amore come prima…-

-Sapendo la verità sarebbe troppo difficile per lei Willy! E io non posso continuare a sconvolgergli la vita così…-

-Senti Yu, c’è una cosa che devo confessarti…- disse lui con mia sorpresa..

-Cosa?!- chiesi..

-Questo…- disse tenendo tra il dito indice e il medio un bigliettino… -Miki me lo ha consegnato ieri, pregandomi di dartelo alle 16 di oggi pomeriggio..-

-Perché proprio alle 16!?- chiesi curioso..

-Lo capirai leggendolo!- mi disse mentre mi consegnava il messaggio… -Sono le 15…non me ne vorrà se ho ceduto un’ora prima…-

Lessi il biglietto e non mi stupii affatto del contenuto. Cosa potevo aspettarmi!?

Ma il fatto che partisse così presto non poteva che farmi male. A quel punto la nostra situazione era assai delicata e come uno stupido mi ero giocato anche la possibilità di vivermi la sua amicizia, mi odiava…lo capivo bene, ma lasciarla partire senza un saluto era crudele!! Mi sentivo uno stronzo già abbastanza…

-Che ne pensi se andassi a salutarla..- dissi tutto d’un fiato.. –Poi uscirò dalla sua vita…-

-Perché non dovresti farlo!?- rispose lui serio.. –Questo è un addio per lei Yuri! Devi cercare di capire che è normale che in questo momento lei ti tratti con rabbia, con freddezza…! Magari gli passerà a poco a poco, ma devi dargli tempo,  ha impiegato tutte le sue forze perché le cose tornassero come prima ed ora non le è rimasto nulla invece…-

-Io la capisco…- dissi pensando alle parole del mio amico… -E non sai quanto vorrei dirgli che quel momento l’ho voluto quanto lei! Ma non posso… Credimi, provo una rabbia cieca verso me stesso!! Non immagini nemmeno quanto!!!-

Parlavo mentre raccoglievo le mie cose per raggiungere l’aeroporto, non avevo idea di quello che mi dovessi aspettare, non avevo mai ferito così nel profondo Miki e mai avrei voluto farlo. Sembrava che nella mia vita dovessi sempre compiere passi falsi che mi allontanavano irrimediabilmente da chi amavo. Pensare che Miki era tutta la mia vita..

Quando arrivai davanti all’aeroporto, quelle porte mi sembravano che mi dividessero da quello che era il mio bene più prezioso. Valicai quelle porte di corsa, rischiavo di non vederla più, quel viaggio, breve ma infinito dal College all’aeroporto, mi aveva lasciato modo di prepararmi a qualsiasi sua reazione. Corsi a perdifiato, finché non la vidi con la valigia che si dirigeva verso la porta per imbarcarsi.

-Miki!!!!- gridai come preso solo dalla sua figura che si allontanava senza guardare cosa si lasciava alle spalle..

-Che ci fai qui?- disse lei gelida, tutt’altro che felice di vedermi..

-Volevo almeno salutarti..- dissi abbassando lo sguardo.. –Visto che il nostro è un addio..-

-L’avevo capito anche se non me lo avessi detto..- mi disse lei guardandomi fiera.. –Volevo solo essere lasciata in pace. Non avevo piacere di vederti…-

-Lo so..- risposi afflitto.. –Non avrei mai voluto farti del male Miki…-

-Ma lo hai fatto..- mi disse lei addolorata.. –E né io né te possiamo farci niente. Mi spiace solo che tu non abbia avuto il coraggio delle tue azioni…-

-Sono un uomo come tutti Miki…- dissi io sulla difensiva…

-Si è così…- disse fredda.. –E l’ho capito nel peggiore dei modi! Però ora voglio sentirtelo dire!-

-Un mio errore di valutazione.. Mi spiace…- gli risposi sapendo che in quel modo l’avrei protetta per sempre da me stesso e dal mio desiderio..

Lei mi guardò sconsolata, vidi le lacrime salirgli agli occhi e un viso deluso e amareggiato che più di così non si poteva. Abbassò lo sguardo in direzione della sua valigia e dopo un attimo di esitazione, si chinò leggermente per prenderne la maniglia, mi guardò ancora una volta, questa volta con una smorfia di dolore che mi avrebbe perseguitato a vita, poi si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia. Un bacio leggero, veloce, quasi impercettibile,  si allontanò e mi disse quelle ultime e terribili parole d’addio.

-Un giorno forse te ne pentirai…- mi disse chiara e concisa.. –E se quel giorno dovesse arrivare, allora per me sarà troppo tardi! Addio Yuri…-

Rimasi fermo per qualche istante, mentre sentivo i suoi passi felpati e veloci allontanarsi. Mi voltai lentamente e la osservai percorrere quel breve tratto che l’avrebbe condotta al di fuori della struttura e lontana dalla mia esistenza. Quando fu dalle porte, l’impulso di fermarla mi assalì..

Lei si voltò un ultima volta per guardarmi in lontananza e ebbi l’impressione che il suo volto fosse rigato dalle lacrime, ancora una volta ero riuscito a farla piangere…

Posò la sua piccola mano sulla porta, mentre ancora mi osservava, volevo ancora vedere il suo viso, immaginarne il sorriso gentile e accattivante, ma potei solo vedere il movimento sinuoso dei suoi capelli lunghi scomparire dietro la porta.

E fu in quel momento che mi sentii letteralmente morire! Senza nemmeno accorgermene, cominciai a sentire gli occhi bruciare, una rabbia cieca in cui sapevo di avere delle responsabilità.. Ma per me era impossibile dire “Domani è un altro giorno…”!!! Non quando un amore voluto e desiderato con tutto te stesso era vivo e potente!

 

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Capitolo 22
*** Miki: il regalo più bello ***


Miki: Il regalo più bello..

Come ogni mattina mi svegliai con una terribile nausea. Da sotto, in salotto, si sentiva salire il profumo di caffè e latte, sentii il mio stomaco subito rivoltarsi, come se avesse ingoiato qualcosa di terribile.

Ultimamente non godevo di buona salute. Non avevo voglia di mangiare, perché la maggior parte del cibo mi nauseava. Inoltre avevo capogiri, abbassamenti di pressione e sebbene non volessi ammetterlo, anche il mio cuore non era messo benissimo..

Ogni volta che mi alzavo dal letto, dovevo evitare bruschi movimenti se non volevo cadere a terra,  avevo dolori lancinanti come quando doveva arrivare il ciclo, con ipersensibilità al seno. Ero preoccupata, perché non ero mai stata cagionevole di salute, eppure sentivo che questa volta qualcosa non funzionava. Prima o poi avrei dovuto fare degli esami..

Mi alzai a fatica quella mattina, ero spesso stanca e sfinita, mi alzai poco per volta e mi sedetti per far si che la mia testa si abituasse alla posizione eretta. Di nuovo la nausea era diventata potente e quando mi avvicinai allo specchio notai che ero pallida..

Mi sedetti e cominciai a sistemarmi i capelli che accomodai al lato destro della spalla, poi vi passai le mani per sciogliere i nodi.

Erano passati ormai tre mesi da quando me ne ero tornata in Giappone e la mia vita senza di lui era più difficile di quanto pensassi, non che non lo sapessi, ma ora non avevo nemmeno più quel barlume di speranza che sorregge il nostro modo di essere!

Avevo viaggiato con Edward di ritorno da New York, era stato un compagno di viaggio piacevole, anche se la metà del tempo aveva russato in continuazione. Ma nonostante questo, gliene fui anche grata in un certo senso!! Volevo arrivare a Tokyo e avere le idee chiare sulla mia vita, avere la certezza e soprattutto convincermi, che non c’era davvero altro che potessi fare per riavere Yuri. Avevo davvero lavorato su me stessa per capire se ci fosse stato qualcosa di sbagliato, se avessi fatto qualcosa di scorretto  per tutto questo tempo senza accorgermene, ma non mi veniva in mente nulla..  Arrivai alla conclusione che avevo il cuore in pace..!! avevo dimostrato tutto quello che c’era da dimostrare e non gli dovevo più nulla.. Ora dovevo solo imparare a vivere senza di lui e il lavoro, l’università mi avrebbero di sicuro aiutata in questo..

Una volta scesa dall’aereo, mi sentii a casa, ma un senso di oppressione mi cresceva dentro.. Volevo davvero ricominciare, altrimenti avrei continuato a deprimermi sempre di più.. Io invece volevo vivere, impegnare me stessa in qualcosa che mi avrebbe permesso di essere felice…!! Mi avvolsi dentro al mio poncio viola, stringendo le braccia intorno al mio torace.. E respirai a fondo l’aria del mio Giappone, pensando che finalmente ero a casa!!

-Stai bene Miki!?!- mi chiese Edward preoccupato vedendomi assente…

-Si…sto bene..- risposi sorridendo alle stelle.. –Ora sto bene..-

Le stelle sarebbero sempre rimaste per fare luce al mio cammino, era una magra consolazione ma questo mi dava nuovo coraggio.. Forse stavano cercando di indicarmi la strada per regalarmi un pò di tranquillità..

-Edward…- dissi con aria sognante.. –Io ho bisogno di lavorare.. E molto..-

-In che senso…- disse lui voltandosi verso di me..

-Voglio avere la mente occupata… Sono disposta anche ad avere impegni ogni giorno, purché la mia mente sia sempre attiva…-

-E l’università!?!- chiese lui spiazzato..

-Farò anche quella… L’impegno e la fatica non mi spaventano.. Posso evitare di frequentare, i corsi li ho solo al mattino, tutti i giorni.. Però io ho bisogno di mantenermi agli studi..!!-

-Sei sicura!?- mi chiese un pò preoccupato..

-Questa facoltà mi piace molto! E non faccio nemmeno troppo fatica a studiare…- dissi riflettendo.. –Sono sicura di quello che ti dico…-

-Per me va bene…- disse lui… -E poi mia cara per noi tu sei una piccola miniera d’oro!!- sorrise raggiante ed entusiasta..

Sorrisi anche io e dopo qualche istante Edward prese una direzione diversa, la sua ragazza lo stava aspettando nel parcheggio dell’aeroporto. Lo guardai mentre sereno la raggiungeva, trasportato dal sentimento e istintivamente ripensai a quell’ultimo istante con Yuri, così freddo, quasi assente…

Voltai lo sguardo verso l’entrata dell’edificio e pensai che prima o poi avrei riprovato un sentimento d’amore per qualcun altro e magari a quel punto, quel nuovo lui, sarebbe diventato anche più importante di Yu. Ripresi a camminare, finché non mi trovai al caldo nell’edificio e mi avvicinai al nastro trasportatore in cui avrei preso la mia valigia, mi guardai attorno e mi resi conto che non c’era molta gente, credo fossero solo le stesse persone che erano nel mio stesso velivolo e che si erano già ricongiunte ai loro cari che affettuosamente l’avevano abbracciati.

Finalmente dopo qualche minuto arrivò la mia borsa, la presi dal nastro e la posai a terra, misi a tracolla la piccola borsa in cui avevo le cose necessarie, come portafoglio, cellulare, una piccola busta con il necessario per il make up e poche altre cose. Poi mi voltai lentamente per raggiungere le porte che mi conducevano al parcheggio dei taxi.

Alzai lo sguardo e rimasi sorpresa nel vedere Meiko, Alessandro e Ghinta sorridermi felici. Trascinai la mia valigia fino a loro e guardai gli occhi del mio migliore amico, che sinceri e dolci mi scrutavano sapendo che qualcosa nascondevo.

Lasciai andare la maniglia della borsa e mi aggrappai al suo collo, mentre lui ricambiava il mio abbraccio, sentivo che il mio corpo si stava riscaldando… Per quanto io non parlassi molto di Ghinta, sentivo che aveva la capacità di riscaldarmi l’anima, io lo amavo come un fratello, profondamente e sapevo che averlo vicino era sempre stato il mio punto di forza. Mi era mancato in quei giorni, mi mancava il suo abbraccio vigoroso e deciso, ma che era capace di comunicarmi tutte le belle cose della nostra amicizia.

-Non mi dirai che ti sono mancata!- sorrisi io prendendolo in giro..

-Non immagini nemmeno quanto…!!- disse lui stringendomi ancora di più..

-Ti voglio bene Ghinta..- dissi sinceramente, totalmente consapevole di quella semplice verità..

Lui mi cullò ancora un pò nel suo dolce abbraccio e speravo con tutta me stessa, che mi accompagnasse a casa, avevo bisogno di sentirlo vicino, in quel modo che solo lui aveva..!! Non parlavamo esplicitamente di quello che ci assillava, ma lui lo percepiva, lo sentiva più di chiunque altro.. Ghinta era sempre stato contraddittorio, difficile da distinguere nei suoi contrasti, ma era profondo e sapevo quanto ci tenesse a me. Da quando le nostre posizioni si erano chiarite, io e lui eravamo diventati ancora più uniti, quando eravamo insieme diventavamo quasi una cosa sola, tanta era la conoscenza reciproca! Insieme a Meiko, Ghinta era un’altra persona irrinunciabile della mia vita…faceva troppo parte di me.

Subito dopo abbracciai Meiko e Alessandro. Sapevo che presto avrei dovuto spiegare ad Ale che non potevamo continuare a far finta che le cose potessero cambiare, potevo capire cosa significasse vivere un’illusione e gli volevo bene, non volevo arrivare al punto di dargli un così grande dolore.

–Allora!?- mi chiese Ale impaziente.. –Una bella esperienza..-

-Assolutamente si..- risposi entusiasta… -Devo dire che è stato bello, molto meglio di quanto pensassi..-

-Eri meravigliosa Miki!!- mi disse Meiko mentre mi prendeva la mano.. –Sembrava che tu sfilassi da una vita e quei vestiti sembravano fatti a posta a pennello per te!!!-

-In realtà Sebastian Shining li ha disegnati proprio pensando a me..- risposi imbarazzata…

-Non è che ti ha fatto il filo!?!?- disse Ghinta guardandomi di soppiatto..

-Beh in effetti…avevo fatto colpo su di lui..- dissi ripensando a tutti i casini che mi aveva combinato…

-Sarai stanca Miki..- disse Ale.. –Dai ti riaccompagniamo a casa…

-Non ti preoccupare Ale..- rispose Ghinta.. –Io sono di strada, passo proprio davanti a casa di Miki, mentre voi siete sulla stessa strada ma dalla parte opposta. Ci penso io alla nostra modella!!!-

Ale forse non era così d’accordo, ma promisi loro che il giorno dopo sarebbe stato dedicato interamente ai miei amici, con il racconto delle mie giornate a New York e con dovizia di dettagli.

Camminammo per qualche istante in silenzio Ghinta ed io. Poi mi avvicinai con la testa al suo braccio e quel contatto fraterno, così profondo e casuale mi fece sentire subito meglio..

-Sbaglio o volevi rimanere un pò sola con me…- era esattamente quello che immaginavo, sapevo avrebbe capito…

-Come al solito mi capisci con un solo sguardo…- dissi io, mentre lui mi metteva il braccio intorno alla vita..

-Sono successe tante cose..- mi disse tranquillo.. –Ho seguito la festa in tuo onore…-

-Lui non mi vuole più Ghinta…- dissi calma.. –Non prova più quei sentimenti e io mi sono solo illusa. Quello è stato un momento!!-

-Non avrebbe dovuto farlo allora!!!-

-Lo so..- risposi solamente.. –Un giorno, quando sarò più tranquilla e il peggio sarà passato ti racconterò ogni cosa…-

Non sapevo se quel momento sarebbe mai arrivato, ma sentivo che se non avessi parlato con qualcuno di quello che era successo a New York sarei impazzita. Nonostante tutto non mi ero confidata, non me la sentivo di gettare delle ombre su Yuri, quelli erano anche suoi amici e sapevo che almeno una parte di loro se la sarebbero presa troppo con lui. Specialmente Ghinta, che con il suo profondo affetto mi avrebbe voluta proteggere da ogni cosa.

Da quel giorno erano passati ormai tre mesi e io mi sentivo diversa, di una diversità che però non mi dispiaceva. Sentivo in me che qualcosa era cambiato, non sapevo bene spiegare cosa…

Ripresi contatto con la realtà e tornai a guardare il mio volto allo specchio. Mi sistemai per bene e indossando il solo pigiama decisi che era ora di scendere. Erano le sette e mezza, quindi a quell’ora tranne me e  Michael in casa non c’era nessuno, come tutte le mattine avrei dovuto preparare la colazione per entrambi.

Quando mi alzai dallo sgabello però notai qualcosa di strano. La mia pancia, era…gonfia..

A parte i dolori mestruali e a qualche piccola perdita ogni tanto, non avevo notato nient’altro di strano ma pensai che era venuta l’ora di fare una scappatina dal mio medico di famiglia, era tanto che non facevo gli esami e sicuramente un controllo non mi avrebbe fatto male.

Ultimamente avevo abusato troppo della mia forza e della mia energia. Studiavo e lavoravo ininterrottamente con ritmi allucinanti, era ovvio che prima o poi il mio corpo ne avrebbe risentito. Quindi pensai di saltare le prime ore di lezione per dedicarmi alla mia salute, era di sicuro la cosa più importante.

Quando scesi, stranamente, trovai Michael che aveva già preparato la colazione e appena mi sedetti come un automa sullo sgabello in cucina, lui venne affianco a me e mi stampò un bacio sulla fronte..

-Giorno signorina…- disse sorridendo.. –Hai proprio una brutta cera oggi..-

-Grazie Mike..- dissi facendo finta di prendermela.. –sempre carino..!! Comunque hai ragione, non mi sento troppo bene..-

-Miki mi sembra che ti stia succedendo un pò troppo spesso..- disse lui preoccupato.. –Stai facendo troppe cose!! Trascuri la tua salute e ti affatichi troppo.. Devi mangiare, riposare e dormire, oltre che studiare e lavorare…-

-Hai ragione!! Me ne sono un pò approfittata, però avevo bisogno di cambiare la mia vita…- risposi per spiegare la mia posizione…

-Ieri sera ha chiamato Yuri…- disse guardandomi con una chiara aria di rimprovero.. –Ogni volta ti cerca al telefono, chiede come stai…cosa fai.. Penso che abbia voglia di sentirti..-

-Si da il caso che io però non ho voglia di sentire lui…- dissi alzandomi per prendere la marmellata di castagne…

-Si può sapere cosa è successo a New York!?- chiese lui sbigottito.. –Cosa ti ha fatto per farti cambiare così repentinamente atteggiamento nei suoi confronti?-

-Lui si è preso gioco di me..- dissi semplicemente… -O forse pensava fosse tornato tutto come prima e mi ha illuso…- conclusi, desiderosa di finire quella conversazione…

-Alludi al bacio!?-

-Già…- risposi, ma sapevo che ero arrabbiata per ben altro, se avessi detto a Michael la verità, Yuri non ne sarebbe uscito vivo…

-I giornali picchiavano tutti su questa cosa..- rispose lui… -Forse era prevedibile che tu avessi qualche aspettativa…-

Cominciai a spalmare la marmellata sulla fetta biscottata, poi la lasciai cadere nella tazza con latte tiepido, la raccolsi con il cucchiaio, ma l’odore del  dolce imbevuto di liquido bianco mi provocò una conato di vomito che mi fece rivoltare lo stomaco..

Mi portai la mano alla bocca e cominciai a correre verso il bagno…

-Miki!?! Ma cosa…-

Michael preoccupato mi seguiva e non appena arrivai al bagno mi appoggiai al water, mentre lui mi teneva la testa.

Non rigettai molto, come mi era già successo molte altre volte, però mi rimaneva quel fastidiosissimo senso di nausea che mi impediva di avvicinarmi a qualsiasi tipo di cibo.

-Forse è meglio che ti accompagni io dal medico… Cominci a farmi preoccupare!!!- disse lui allarmato…

-No…- dissi asciugandomi la fronte imperlata di sudore.. –Non ce n’è bisogno, sto molto meglio adesso!!-

-Sei sicura!? Continui a non avere una bella cera…- disse lui contrariato…

-Va…ora sto meglio…- dissi per tranquillizzarlo.. –Se vai avanti di questo passo arriverai tardi al lavoro…-

-Ok…ma tu appena esci dal medico fammi sapere!!!- disse protettivo..

-Promesso… Ciao Mike…- dissi sorridendo alla sua figura che si allontanava..

Mi sciacquai per bene il viso e mi lavai i denti. La fame mi era passata del tutto, ma il problema era che ultimamente facevo fatica a mangiare anche a pranzo e a cena.. Il cibo mi dava fastidio e cominciavo a preoccuparmi.

Mi preparai velocemente e imboccai la strada che mi avrebbe portato dal nostro medico di famiglia, che altri non era che la migliore amica di mia madre e Katia.. Era una donna di quarantacinque anni, molto attenta e comprensiva.. Non mi erano mai piaciuti i medici, fondamentalmente ne avevo sempre avuta la fobia, quindi tendevo ai rimedi fai da me. Ora però volevo essere tranquilla, quindi entrai con decisione nella sala d’attesa e mi sedetti in un posto qualunque visto che la saletta era vuota. Sentivo la voce stridula di Emy, che parlava sicuramente con un suo paziente ed era inconfondibile, perché in certi momenti aveva degli acuti capaci di spaccarti i timpani. Ma la trovavo una donna assai piacevole nonostante il lavoro che faceva, mi sentivo a mio agio quando ero con lei e anche parlare di qualsiasi problema diventava meno imbarazzante.

Ero un pò in ansia in realtà, quindi cercai di distendermi i nervi sfogliando qualche rivista. Il gossip era diventato improponibile per me, ora si chiedevano che fine avesse fatto quel ragazzo che mi aveva baciata davanti a tutti e a distanza di tre mesi ormai, il pettegolezzo non si era ancora smorzato del tutto. Fortunatamente nessuno dei due, era stato tartassato con inutili domande, Yu era tornato alla sua vita ed era uscito dalla mia.

Sentii Emy salutare affettuosamente il suo paziente e poi la vidi aprire la porta, lasciando fuoriuscire un uomo sulla cinquantina d’anni. Quando mi vide, il suo sorriso si allargò, i suoi occhi divennero dolci e mi abbracciò comprensiva.

-Oddio Miki…quanto tempo che non ti vedo!!! Rumi e Katia come stanno!?- mi chiese lei entusiasta…

-Ciao Emy.. Stanno bene, sempre un pò di corsa…- dissi io sorridendo..

-Conoscendole lo immagino! Purtroppo con gli impegni reciproci e la famiglia, non siamo più riuscite ad organizzare una cena di sole donne..- disse lei allargando le braccia..

-Si…ho visto che ultimamente non siete più riuscite a vedervi!! Beh dai, non mancherà l’occasione..- risposi..

-Ma dimmi, non credo tu sia venuta qui solo per farmi una visita di cortesia..- disse lei riacquistando la sua solita professionalità..

-No, in effetti avevo bisogno di una tua consulenza Emy..- risposi… -Ultimamente non mi sento molto in forma…-

-Cosa ti senti precisamente!?- chiese lei socchiudendo leggermente l’occhio destro…

-Innanzitutto, mi sono accorta di un gonfiore alla pancia! Non ce l’ho mai avuto e inoltre l’intestino funziona regolarmente…- dissi sicura..

- Continua ti ascolto…-

-Faccio fatica a mangiare, quando sento un profumo troppo intenso, come potrebbe essere quello del latte o del caffè mi assale una gran nausea! E magari rigetto qualcosa, ma pochissimo…-

-Allora, gonfiore alla pancia e nausea…- disse lei portandosi una mano a sorreggersi il mento.. –Hai qualche altro sintomo…!?-

-Si! Sono stanchissima, dormirei sempre. Senza parlare dei capogiri…prima di alzarmi devo farlo con lentezza e tranquillità…- risposi spiegando queste strane sensazioni..

-Allora dimmi: come sei messa col ciclo!?- disse lei con aria interrogativa…

-Beh…- già, il ciclo… Avevo avuto delle perdite, ma niente di tanto importante, in effetti ero in ritardo… -In effetti sono in ritardo…-

-Beh anche questo può essere normale, a volte è normale che il ciclo posso saltare un mese…- disse lei per tranquillizzarmi…

Feci un rapido calcolo e mi resi conto che avevo saltato il mese di ottobre. Non mi erano arrivate.. Mentre come già prima avevo detto, avevo avuto delle perdite nei mesi precedenti… Ero stata talmente concentrata a dimenticare il mio passato, che avevo finito per trascurare il presente. Probabilmente avevo un’aria un pò confusa in quel momento, perché la mia mente non riusciva a comporre pensieri coerenti… Quindi!? Quale era il mio problema!?

-Di quanto sei in ritardo!?- mi chiese lei sorridendo…

-Io..- ero confusa, dentro di me mi sentivo agitata, quasi incapace di stare ferma..

E quella strana sensazione, che mi portavo dietro ormai da qualche tempo, era diventata molto più evidente. Ma c’era qualcosa che la mia mente si rifiutava di prendere in considerazione, ripresi il controllo di me, parlai piano, per evitare che la mia voce tremasse…

-Siamo a novembre..- dissi sicura.. –Ho saltato ottobre.. Ma ho avuto…-

-Delle perdite!?- chiese lei decisa.. –Che sembravano un ciclo ridotto… Vero!?-

-Si…- dissi ancor più sconnessa.. –Ma non riesco a capire…-

Lei si alzò tranquilla, andò nella vetrinetta lì accanto, dove teneva tutti i medicinali che gli lasciavano i rappresentanti ed estrasse una scatolina rettangolare che mi porse mentre si sedeva di fronte a me…

-Io ho capito cosa ti sta succedendo… E credo che sia necessario che tu vada a casa e faccia questo.. Domani porterò qui l’attrezzatura e ti farò conoscere…tuo figlio…- mi disse teneramente…

-Ma…non è possibile…- dissi con le lacrime agli occhi…

-Miki…- disse Emy prendendomi la mano.. –I sintomi sono tutti quelli!! È così che una donna si sente quando è incinta… Dimmi la verità…non senti qualcosa di particolare dentro di te!?-

-Io…sono così confusa…- dissi trattenendo le lacrime…

-La paura è normale..- mi spiegò lei.. –Ascolta, quando hai avuto l’ultimo rapporto!?-

Ci pensai su ed effettivamente l’ultimo rapporto lo avevo avuto esattamente ad agosto.. Quando ero andata a New York…

-Tre mesi fa… Era metà agosto…- risposi consapevole…

-Ascolta…domani faremo l’ecografia.. E avremo la conferma di tutto…- disse lei.. –Anche se ne sono convinta…-

-Il test lo devo fare lo stesso!?- chiesi per certezza..

-Beh…non vuoi sapere cosa si prova a scoprire di essere incinta da sole!? Se fossi in te proverei…-

-Di tutte le cose che potevi dirmi, era l’unica a cui non pensavo..- risposi sinceramente..

-Dimmi la verità… Non lo vuoi!?- mi chiese lei a bruciapelo…

-No..- risposi allarmata.. –Ma cosa dici!? Io sono solo sorpresa…sono solo un pò spaventata..-

-Ma non sarai sola Miki…- mi disse lei tranquillizzandomi… -Non pensi a quanto sarà felice il tuo ragazzo quando gli darai la bella notizia!?-

-Già…- dissi io sorridendo.. –Lo sarà di sicuro…- risposi senza entusiasmo…

Mi alzai e mi voltai verso di lei… Emy mi si avvicinò, prendendomi la mano e mi accompagnò alla porta…

-Allora ci vediamo domani… Vieni in ospedale da me, ti faccio fare l’ecografia da una mia amica… Ti aspetto, per le dieci.. Va bene!?-

-Ok Emy… Grazie!!- feci per andarmene, quando mi venne in mente una cosa.. –Senti…se per caso sentissi mia madre, o in generale la mia famiglia potresti evitare di parlare di questa cosa!? Prima vorrei esserne sicura…-

-Non ti preoccupare… Se mi dovessero chiedere tue notizie al riguardo gli dirò che volevi solo fare un controllo…- mi sorrise materna…

-Ancora grazie…- risposi..

Me ne andai, mentre la mia mente era ancora più sconvolta di prima. Tutti i miei tentativi di dimenticare il passato, era tornati a galla, aspettavo un figlio, il figlio di Yuri…

Ero terrorizzata, perché un bambino non era un gioco, nella mia vita sarebbero cambiate tante cose, la pancia inoltre cominciava ad essere evidente e se i calcoli erano giusti, io ero entrata nel terzo mese. Non avrei potuto nasconderla ancora per molto e il panico per quello che mi aspettava mi aveva completamente assalito.

Pensavo a come avrei fatto a crescerlo o crescerla da sola, di come avrei gestito tutte le altre cose della mia vita. Sicuramente avrei anche dovuto lasciare il mio lavoro e senza denaro, come potevo continuare l’università…!?

Se davvero ero incinta però, non avrei mai rinunciato al mio bambino, per niente al mondo avrei permesso che mi fosse portato via. Avevo paura, non sapevo minimamente come comportarmi, ma questo figlio era l’unica cosa che mi rimaneva di Yuri e io avrei fatto qualsiasi cosa per farlo venire al mondo. Istintivamente mi toccai la pancia, accarezzando quel profilo tirato e ormai abbastanza evidente, non era molto pronunciata, però la mia linea era diventata più dolce e arrotondata. Inoltre io ero sempre stata slanciata, quindi quel mutamento lo si notava di più. Ero felice, spaventata, terrorizzata, risoluta… Mai provato così tanti stati d’animo, tutti così contrastanti tra di loro, ma sapevo che per come ero fatta, quel piccolino o piccolina, mi avrebbe portato tanta felicità.

Forse, questo, era il segno che ma mia vita doveva cambiare, soprattutto per questo bimbo in arrivo… Era l’input che aspettavo, quello che mi avrebbe permesso di dimenticare per sempre il passato, concentrandomi sulla nuova vita che mi stava crescendo dentro.

Guardai il sole…e oggi forse era davvero una giornata luminosa. Arrivai a casa di Meiko e pensai a cosa avrei dovuto fare,  avevo bisogno di appoggio e Meiko era sempre stata la mia migliore amica, non me la sentivo di fare il test a casa sola, inoltre sarebbero potuti arrivare in qualsiasi momento i miei genitori e non me la sentivo di dare spiegazioni. Quando suonai alla porta, sentivo il mio cuore scoppiare, non sapevo affatto come affrontare il discorso e soprattutto come comunicare il fatto che presto avrei dovuto pensare anche a qualcun altro oltre che a me stessa..

Ma una ulteriore difficoltà la ebbi quando vidi comparire sulla porta, insieme a Meiko, anche Alessandro…

-Miki…ciao!!!- disse Meiko felice…

-Giorno…- risposi sorridente.. –Ciao Ale…non pensavo di trovarti qui…-

-Si stavo aspettando Steve…infatti pensavamo fosse lui..- rispose Ale…

-Ma dimmi Miki…come mai qui a quest’ora!?!- mi chiese la mia amica un pò sorpresa…

-Perdonami Meiko se ti piombo qui in casa così all’improvviso… Ma…devo fare una cosa e non me la sento di farla a casa..- dissi abbassando lo sguardo…

La mia amica mi prese il braccio e vedendomi in difficoltà cercò di consolarmi..

-Miki…che succede!? Sei strana…-

-Hai qualche problema…sei nei guai!?!- mi chiese Ale… -Sembri molto turbata…-

-Beh…non lo so nemmeno io.. Ma lasciatemi qualche istante, dopo vi spiegherò tutto…- promisi ai miei due amici..

-Venite…- disse Meiko.. –Andiamo in camera mia, saremo più tranquilli lì…-

Ci trascinammo nella stanza di Meiko, poi io andai in bagno senza dire loro niente e cominciai a fare il test. Seguii alla lettera ogni indicazione, poi lo posai sul bordo della vasca e aspettai il responso. Tremavo…quel momento doveva essere il più bello della mia vita, con l’uomo che amavo affianco. Invece, ero sola, in un bagno che non era nemmeno il mio, con fuori i miei amici e non il padre di mio figlio. Mi assalì un dolore lancinante al cuore e una malinconia terribile, non volevo ricordare nulla, volevo solo vivere quel momento speciale e accogliere la verità, qualsiasi essa fosse.

Poi, finalmente, accanto alla linea del test, ne comparve un’altra…

Ero incinta!! Lo ero davvero!!

Due lacrime mi scesero sulla guancia, mentre alzavo gli occhi al cielo, portai entrambe le mani insegno di preghiera davanti alla bocca e mi dondolai per qualche istante…

-O Dio…ti ringrazio…- dissi mentre non riuscivo a trattenere la paura, la gioia, il terrore, la disperazione e lo sgomento per la consapevolezza che questo bambino esisteva ed io ero sola..

Mi asciugai le lacrime, ripresi il controllo di me e poi mi avvicinai alla porta.

Sentivo i passi frenetici intorno alla stanza, di Meiko e Ale, come avrei dovuto dargli la notizia!? Non sapevo come fare, avevo affrontato un sacco di volte discorsi importanti con loro, ma quel momento…quel momento era davvero speciale per me. Ed Ale certamente non poteva prenderla bene, lui mi amava ed io aspettavo un bambino dal mio ex fidanzato..

Presi coraggio e aprii la porta con decisione. Avevo in mano il test, ma lo tenevo in modo che non potessero vederlo..

-Miki…ci spieghi!?!- disse Meiko preoccupata…

-Certo…è giusto…- dissi controllando le mie azioni..

Posai sul tavolo il test e lo lasciai lì, mentre sostenevo uno sguardo interrogatore di Meiko e uno confuso di Ale..

-Cosa significa!?- chiese Ale non capendo cosa stesse succedendo…

-Ci sono delle cose che non vi ha detto del viaggio a New York. Ho provato a dimenticare, ma sembra che ogni volta qualcosa me lo impedisca. Non ho avuto il coraggio di confidarmi, perché mi sono sentita umiliata, tradita, una vera sciocca, mi sono buttata nello studio, nel lavoro per dire a me stessa che ce l’avrei fatta a superare ogni cosa. Ma se adesso non mi confidavo con qualcuno, non avrei resistito un minuto di più!! Anche perché non potrò nasconderlo per molto…-

-Parla chiaramente…- disse Ale.. –Così non potremo capire mai…-

-Quello è un test di gravidanza Ale…- dissi io diretta.. –Ed è positivo, sono incinta…- dissi morsicandomi le labbra e lasciando cadere una lacrima..

Meiko si era avvicinata a me abbracciandomi, era felice, lo vedevo bene. Ma vidi passare nel volto di Ale una rabbia incontenibile, sapevo che la sua ira sarebbe scoppiata inesorabile, come un uragano, un tornado violento e terribile…

-Sei stata a letto con Yuri…- disse avvicinandosi con incredulità..

Sostenni il suo sguardo, ma sentivo il dolore di quelle parole bruciarmi dentro e la consapevolezza che qualunque cosa mi avesse detto avrebbe solo rispecchiato la verità.

-Dimmelo…!!!- gridò spaventandomi…

Sussultai nel momento in cui lo sentii gridare e due lacrime mi scesero sul volto, facendo uscire tutto lo sgomento represso di quegli ultimi mesi.

-Ale sei impazzito!!!- lo sgridò Meiko.. –Non pensi che sia già abbastanza scossa? Non essere sciocco, non ti ha mai promesso nulla..-

-Lascia stare Meiko..- dissi addolorata.. –Si, io e Yuri abbiamo passato una notte insieme…-

-Sei spregevole…- disse lui arrabbiato.. –Senza dire che sei stupida Miki!! Ora lui dov’è!!?!? Qui con te!? Fammi indovinare, è così impegnato che non vi sentite e vedete da mesi, strano comportamento.. No!? Oppure sei stata il suo diversivo per una notte…-

-Smettila!!!- dissi urlando inconsolabile..

Rimase colpito dalla mia reazione, il mio tono disperato, angosciato lo avevano trafitto…

-Io l’ho fatto perché lo amavo! E quella notte quando mi ha baciata, davanti a tutti, pensavo che mi volesse ancora, ho passato la nottata con lui, ma al mattino non c’era più! Non c’era più, è così che ho capito che ero stata il giochino di una notte!! Tu non hai idea di come mi sono sentita io in questi tre mesi, non hai idea di quanto sia lancinante sapere di aspettare un figlio suo e di non poter far niente perché questo bambino cresca felice con entrambi i suoi genitori!! Tu non lo sai…- gridai con tutto il fiato che avevo in gola…

Mi ero accasciata su me stessa, con le ginocchia a terra e mi ero coperta il viso con entrambe le mani.

Mi vergognavo, mi vergognavo terribilmente. E piangevo senza riuscire a fermarmi, con singhiozzi ripetuti e ravvicinati tra di loro…

Sentii le sue braccia avvolgermi, Ale era così, si arrabbiava, sbraitava, ma alla fine non riusciva ad essere realmente rigido o crudele con qualcuno..

-Mi spiace…non avevo il diritto di ferirti..- disse gentile.. –Tu eri stata chiara con me…sincera…-

Mi fece sedere sul letto di Meiko e lui si mise vicino a me. La mia amica si era avvicinata protettiva e mi teneva la mano stretta, mentre con l’altra guardava il test che risultava positivo..

-Vuol dire che diventerò zia…- disse raggiante..

Non riuscii a trattenere un sorriso e una piccola risata che mi uscii spontanea dalla bocca, mentre ancora qualche lacrima mi scendeva sul volto…

-Si…sarai zia tra sei mesi..- risposi con emozione…

-Come te ne sei accorta!?- disse Ale..

-Beh in realtà stamattina sono andata dal medico, però a tradirmi è stata la pancia…- dissi ridendo..

-Cioè!?- disse Meiko..

Portai le mani ai lembi del maglioncino leggero che indossavo, era piuttosto comodo, largo, non aderiva alla pancia, quindi per ora non era facile capire che fossi incinta. Ma quando alzai la maglia, le mie rotondità divennero evidenti anche a loro…

Meiko si era portata entrambe le mani alla bocca e rideva felice ed emozionata, Ale mi sorrise timidamente.

-Sei bellissima lo sai…- mi disse tenero… -Lo sei ancora di più..-

Mi misi le mani sulla pancia e camminai per qualche istante. Poi cominciai a raccontare…

-Quando sono arrivata a New York, tra me e  Yu le cose non andavano molto bene, ero distrutta perché rivederlo mi aveva resa sofferente. Io ho cercato di non illudermi, ma non potevo negare che comunque qualcosa continuava a legarmi a lui. Mi ha baciata, ha fatto l’amore con me, ma il mattino dopo, era sparito…-

Loro non mi chiesero nulla, io continuavo a guardare fuori dalla finestra e quel sole che mi scaldava dentro mi faceva sentire quasi una persona diversa.

-Si negava in ogni modo. Il giorno seguente non mi ha calcolata e a quel punto compresi che non aveva senso per me rimanere ancora lì, io…non avevo capito che era inutile cercare di riportare l’amore in un cuore che lo aveva dimenticato. Eppure ho voluto rischiare…-

-Non avete più parlato allora da quel giorno..- chiese Ale..

-No…gli ho chiesto di uscire definitivamente dalla mia vita! In modo che potessi ricominciare, al fine di poter arrivare un giorno e poter fare finalmente a meno di lui…-

-Perché si è comportato così…- disse Meiko afflitta..

-Credo non mi volesse fare del male. No…non è da lui!! Ma semplicemente, ogni volta che siamo vicini finiamo per ferirci e rovinare tutto. Per un momento ho quasi pensato fosse geloso di me, che ci tenesse ancora…ma…era solo una mia fantasia…-

-Se fosse una femmina…come la chiamerai!?- chiese Meiko, cercando di riportare il discorso in argomenti meno dolorosi per me…

-Laure Swami…- dissi sicura e decisa…

-Swami…!? Che nome è..- disse Ale critico…

-Swami è un nome indiano… E significa…”colei che indica la strada”…- risposi felice… -Se fosse femmina la chiamerei così. Questo è il mio nuovo punto di partenza, da oggi non c’è posto per la vecchia Miki! La Miki insicura, delusa e depressa per il suo amore finito. Presto sarò una madre e un figlio ha bisogno anche di sicurezza ,devo fare tutto quello che è in mio potere per rendere questo bambino sereno…-

-Sembri così diversa…semplicemente risoluta…- disse Ale…

-Una cosa però vorrei chiedervi…- dissi decisa.. –nessuno dovrà mai sapere che questo bambino è di Yuri!-

-Come!?- disse Meiko… -Tutti sanno che lui è sempre stato il tuo ragazzo, sarà palese no che penseranno a lui…-

-Io dirò che ho avuto una storiella a New York, nulla di serio insomma e che non sono stata sufficientemente prudente..-

-Miki è giusto che Yuri sappia che sta per diventare padre!! Deve poter decidere che ruolo avere nella sua vita…-

-No..- dissi con decisione.. –Lui non gli farà del male come ha fatto a me, non posso permetterglielo! Anche se so che in questo modo gli priverò la possibilità di avere un padre..-

-Io sarei disposto ad aiutarti, a crescerlo intendo…- mi disse Ale serio.. –Se avesse bisogno di una figura maschile io vorrei poter essere un sostegno per te Miki..-

-Ale…- dissi guardandolo con dispiacere.. –Vorrei poterti dire che ne sarei felice, ma non posso..-

-Perché!?- chiese lui confuso…

-Non posso permettermi di creare confusioni proprio in questa circostanza. E poi non posso farlo a maggior ragione con te…- cercai di essere sensibile, usando tatto…

-Non sono geloso di Yuri…- disse con discrezione.. –Io sapevo fin dall’inizio a cosa andavo incontro, voglio solo aiutarti e starti vicino.. Sappiamo tutti la verità, ma con i tuoi genitori potrei esserti d’aiuto!! Non ti sto chiedendo d’amarmi o di stare con me…-

-Ale, tu non puoi pagare per qualcosa che non hai fatto!! Lo sai cosa significherebbe stare con me e mio figlio!? Vorrebbe dire vedere ogni santo giorno l’ombra di Yuri, vedere il mio amore, sapere che da quell’amore unilaterale che io provavo è cresciuto dentro di me un bambino che non è tuo! Sei davvero convinto che tutto questo non ti farebbe stare male!?- dissi con troppa enfasi…

-Io non sono arrabbiato con te o con il tuo bambino. Ma solo ed esclusivamente con lui!! Per tutto il male che ti ha fatto, per tutto il dolore che ti ha fatto patire! Io sono disposto a riparare il danno che lui ha fatto, anche se ovviamente penso che questo bambino, più che un danno è una benedizione!- Era serio e in quel momento capii che lui stava parlando per davvero, era davvero disposto a far da padre a mio figlio e per l’ennesima volta compresi quanto Ale fosse speciale.

La verità era che mi terrorizzava il pensiero di dover far crescere mio figlio senza una figura paterna, inoltre oltre a fargli da madre avrei dovuto anche fargli da padre.. Ma io non volevo coinvolgere nessuno, o meglio, non volevo che fosse Ale a portare questo fardello..

Raccontare ai miei genitori che ero incinta, era già di per se imbarazzante.. Dovergli dire che aspettavo un figlio da Ale, ma che non stavo insieme a lui, lo rendeva veramente spiacevole..

Non sapevo cosa avrebbe pensato la mia grande famiglia di tutta questa situazione, probabilmente li avrei già delusi quindi a questo punto non avevo nulla da perdere.. Per me, ammettere di aver fatto uno sbaglio una notte con uno sconosciuto, era molto più semplice che raccontare un’enorme bugia coinvolgendo Ale.. Avevo già contato fin troppo su di lui e se gli avessi permesso di prendere quel ruolo nei confronti di mio figlio, a quel punto, non avrebbe più avuto la possibilità di potersi staccare da me un giorno.. Avevo fatto uno sbaglio dietro l’altro con Ale, lo avevo trascinato nella mia vita sentimentale incasinata e non gli avevo dato la possibilità di dimenticarmi definitivamente.. Non potevo illuderlo… Non potevo assicurargli che un giorno mi sarei innamorata di lui.. Forse sarebbe anche successo, ma per ora la vedevo come una possibilità lontana, ma non così tanto da escluderla.. Sapevo che quello non sarebbe bastato per mettermi la coscienza a posto e non volevo nemmeno farlo, visto che ero pienamente cosciente delle mie colpe.. Io con lui, avevo sbagliato più di chiunque altro, ero stata egoista e avevo giustificato questo mio atteggiamento col fatto che entrambi sapevamo quello che stavamo facendo.. Quante volte mi ero chiesta se stessi facendo la cosa migliore!?

Talmente tante che ne avevo perso il conto, ma nonostante tutto avevamo continuato questa nostra torbida amicizia pur sapendo che prima o poi ci saremmo dovuti fermare per raccogliere i cocci e la delusione..!! Purtroppo era un dato di fatto che non potevo continuare a trascinare Ale nei miei problemi… Questo figlio un padre l’aveva…e sarebbe stato lui o nessun’altro…

-No Ale non posso permetterlo.. Questo bambino ce l’ha un padre…o sarà lui o nessun’altro!- dissi decisa…

Potevo vedere i suoi occhi feriti e mi sentii male.. Mi arrabbiai terribilmente con me stessa vedendo il volto disperato di Ale.. Dentro di me qualcosa si era spezzato…ma io mi comportavo così perché non sopportavo l’idea di ferire quell’uomo a cui ero terribilmente affezionata.. Dentro di me, sapevo di provare qualcosa per lui… Un qualcosa che per qualche momento mi aveva fatto dimenticare Yuri, un qualcosa che benché non avesse la stessa intensità, era abbastanza potente da farmi sentire profondamente addolorata ogni volta che lo ferivo..

Vidi la sua figura voltarmi la schiena, scomparire dietro la porta e io cercai di muovere un passo verso di lui per non farlo andare via.. Non volevo che se ne andasse.. Si potevano amare due persone contemporaneamente!? Un amore diverso, l’uno più potente dell’altro, ma pur sempre amore!? Mentre mi facevo questa domanda mi sentii come morire..

Il mio sole, il mio pianista preferito.. Per la prima volta mi resi conto che ero davvero una sciocca… Si era vero, il mio completo e profondissimo amore, era nei confronti di Yuri.. Era tutta la mia vita, ogni cosa girava intorno a lui..

Ma…non potevo mentire a me stessa, sebbene in modo diverso e con minore intensità, benché fino adesso non me ne fossi mai resa conto, io mi ero innamorata di quello che avevo sempre considerato un amico, o meglio, di come mi ero illusa di considerarlo.. Era inutile, ero sempre stata attratta da Ale.. Il suo modo di fare, la sua dolcezza, la  sua costante presenza discreta e docile mi avevano conquistata a poco a poco.. Passando al cetaccio quei momenti passati insieme, mi resi conto di quanto stavo bene al suo fianco.. All’improvviso si era aperto davanti a me un modo analogo e differente, un mondo in cui senza essere cieca, potevo avvertire l’amore che avevo dentro.. Per troppo tempo mi ero costruita un mondo in cui tutto era completamente al suo posto, mi ero auto convinta che Ale fosse semplicemente il mio piccolo sole privato, un posto tranquillo e

sereno in cui tutto il resto aveva la capacità di rimanere nel buio..

Ero stata cieca fino a quel momento, sicura dei ruoli delle persone che avevo affianco.. Invece adesso mi rendevo conto che lo amavo…non come Yuri, ma lo amavo e staccarmi da lui era un dolore fisico oltre che emotivo… Non potevo davvero capire come si potessero amare due persone contemporaneamente, eppure era esattamente quello che mi stava succedendo…

Desideravo talmente tanto recuperare una vita equilibrata che avevo negato a me stessa di essere innamorata di Alessandro.. O semplicemente era solo egoismo, dettato dalla paura di averlo perso!? Si…ero egoista come tutti gli esseri umani.. Ma forse, non è che ero egoista proprio perché riconoscevo che avevo dentro di me qualcosa che non mi permetteva di stare lontana da lui!?

-Ale…- dissi con le lacrime agli occhi…

-No Miki…- disse Meiko tranquilla.. –Lascialo andare almeno per ora..!! Credo che siate entrambi sconvolti…domani sarà un altro giorno..-

-Io voglio solo proteggerlo Meiko!! Non posso sopportare l’idea di ferirlo! È così sbagliato da parte mia…!?- chiesi piangendo per il dispiacere…

-No…amica mia affatto…!! Anzi da parte tua è molto coraggioso… Ma Ale ti vuole molto bene…è per quello che vorrebbe starti vicino…- mi spiegò lei comprensiva..

-Ma non capisce!? È proprio per questo che voglio proteggerlo…- risposi convinta… -Crescere il bambino che io aspetto sarebbe troppo doloroso per lui.. Vedrebbe in lui o in lei….- non terminai la frase…

-Sei confusa vero!? Non ti aspettavi una cosa del genere…-

-Ale mi stupisce ogni volta di più…- dissi con sincerità.. –Non fa mai quello che mi aspetto…!! Pensavo a tutt’altra reazione…-

-Cioè!?- chiese lei guardandomi gentilmente…

-Credevo che una volta saputa la verità, non avrebbe più voluto avere a che fare con me…- risposi con trasporto…

-Sembri delusa…forse era quello che speravi tu…- mi disse lei tenera… -Pensaci Miki…!! Pensa al non rivederlo più…-

Meiko forse aveva visto più lontano di me, ma per il momento non volevo parlare di quello che avevo appena scoperto.. Ero ancora sconvolta nella scossa di assestamento che mi aveva causato la paura di perderlo e lo scoprire di amarlo..

Ero totalmente frastornata da un sacco di cose, tutte queste novità erano decisamente troppo anche per me… Non so, forse era anche la sensibilità e gli sbalzi di umore tipici di quando una donna è in attesa, però mi rendevo conto che sentire Ale distante mi faceva davvero male.. Adesso comprendevo un sacco di cose… Di ritorno da New York, mi ero sentita a disagio nel rivederlo.. Sapevo che in un certo senso avevo tradito la sua fiducia, mi  rendevo conto che se avesse saputo di me e Yuri ne avrebbe sofferto tantissimo.. Pensavo che se mi avesse dimenticata, avrebbe potuto vivere la sua vita tranquillamente con qualcuno affianco e a quel punto io non sarei più stata lì a ferirlo.. Forse stavo solo cercando un alibi, forse dentro di me sapevo che averlo vicino era troppo importante… Volevo a tutti i costi mantenere una vita equilibrata e ordinata, eppure avrei dovuto chiedermi con più sincerità perché amassi così tanto la compagnia di Ale…!! Più di una volta avevo ammesso anche con me stessa che il rapporto che avevo con Ale era totalmente differente da quello che condividevo con Ghinta… Eppure avevo continuato a tenerlo lontano, mentendo a lui e a me.. L’avevo anche baciato di mia iniziativa...questo avrebbe dovuto farmi capire di più sulla mia posizione nei suoi confronti… Ma ora non volevo pensarci, quando sarei stata a casa, avrei avuto tutto il tempo per ragionare sulla mia posizione…

-Meiko…domani ho la prima ecografia…- dissi sorridendo… -E…non vorrei andarci da sola…- risposi arrossendo..

-Vuoi dire che vuoi me al tuo fianco!?- mi chiese lei emozionandosi..

-E chi altri se no!?- risposi io abbracciandola…

Parlammo molto di questa nuova novità.. Io e Meiko amavamo molto i bambini e pensai che lei sarebbe stata una zia meravigliosa per il mio piccino.. Nonostante tutto, ero molto felice quel giorno.. Mi sentivo serena e avevo voglia di far ricominciare davvero la mia vita.. Volevo ancora pensare però al ruolo che avrebbe dovuto avere Yuri in questa storia…

Era così giusto tenerlo fuori da tutto!?

Non potevo averne la certezza, ma il pensiero di sentirlo mi fece venire i brividi lungo la schiena… Ancora non me la sentivo di parlargli, ero terribilmente delusa da lui..!! Non mi sarei mai immaginata di arrivare a questo un punto un giorno.. Tutto sembrava ostile, inoltre presto avrei dovuto raccontare ai miei genitori della mia gravidanza e non era certo qualcosa da niente… Ero spaventata, certo, come era ovvio che fosse, ma allo stesso tempo terribilmente risoluta… Nessuno mi avrebbe messo il bastone tra le ruote, io volevo questo bambino insieme avremmo superato ogni cosa, anche la più difficile.. Ero molto giovane, in effetti, ma ero sempre stata matura e responsabile, quindi anche questa volta non sarei stata da meno… Mi sarei comportata da donna, come si conviene a una persona che prende su di se la responsabilità di un bambino piccolo e l’avrei cresciuto con tutto l’amore di cui ero capace.. Insegnandogli l’educazione e tutti i sentimenti buoni di cui ero a conoscenza… O almeno mi sarei impegnata nel farlo, sperando che almeno lui non facesse gli stessi sbagli che avevo fatto io e suo padre..

Quando rientrai a casa nessuno era ancora arrivato… Mi guardai allo specchio e mi resi conto che ero diversa… Mi misi sul divano, poi pensai che ero ancora a digiuno e che dovevo mangiare qualcosa..  Intanto che prendevo dal frigo la frutta, mi chiedevo per quanto ancora avrei potuto nascondere queste mie nuove rotondità.. Prima o poi se ne sarebbero accorti e io dovevo cominciare a riorganizzare la mia vita se volevo essere pronta per questa mia nuova esistenza..

Ma quando dire una cosa così importante!?

Io non volevo mentire alla mia famiglia…non potevo farlo.. Per troppo tempo li avevo fatti preoccupare, li avevo tenuti fuori da quello che mi tormentava.. Questa per me era una bella notizia e avevo bisogno di loro.. Prima o poi avrei dovuto raccontarglielo e pensai che la cosa migliore era farlo subito, questa sera stessa, prima che rincasasse Michael.. Per il momento non volevo mettere i manifesti, almeno con i miei amici… Ma la mia grande famiglia, prima o poi si sarebbe accorta dei cambiamenti che mi avevano investita, inoltre non volevo coinvolgere Emy in una spirale di bugie..

Sarei stata una donna anche in questo, avrei affrontato questa cosa con coraggio e con lealtà…

Salii in camera da letto e mi lavai il viso con l’acqua fresca.. Mi sentivo più tranquilla ora che avevo deciso il da farsi, quindi mi preparai con serenità a quel momento in cui avrei esposto me stessa a quella prova… Li sentii rincasare, come sempre sembravano allegri e spensierati, ridevano e scherzavano tra di loro…

“Forza Miki…è il tuo momento…” pensai tra me e me… Aprii la porta della mia stanza e mentre camminavo attenta a dove mettevo i piedi, facevo piccoli respiri per regolarizzare l’improvvisa mancanza d’aria.. Avevo paura della loro reazione, se si fossero arrabbiati e mi avessero cacciato di casa, non sapevo dove andare.. Non potevo sempre approfittarmi della gentilezza dei miei amici, avevano già fatto tanto per me, poi io avevo bisogno della mia famiglia.. Ora più che mai!!

Quando mi videro comparire dalla porta, mi sorrisero tutti con profondo affetto… In tutti questi mesi, erano stati molto infelici a causa della mia malinconia, del mio dolore.. Per loro, Yuri ed io, eravamo la cosa più importante.. E sapere che eravamo addolorati o ermeticamente feriti, li faceva soffrire enormemente… Si avvicinarono e turno a me e mi diedero tutti un bacio pieno d’amore, tanto che l’idea di deluderli mi fece salire le lacrime agli occhi..

-Piccolina…sei diversa…- mi disse teneramente Yuogi accarezzandomi il capo…

-Si…ehm…vedete…io…- dissi confusamente…

Loro mi osservavano tranquilli, aspettavano che parlassi e compresi che era troppo tardi… Dovevo farlo adesso, altrimenti non avrei più avuto il coraggio.. Feci un profondo respiro, poi parlai…

-Devo parlarvi…e se non lo farò adesso, ho paura che non ne avrò più il coraggio dopo…- dissi chiaramente, riflettendo su di loro tutta la paura che avevo..

Loro si sedettero sui divani, intorno a me, Catia mi prese la mano e me la strinse… Questo mi diede coraggio e lì guardai con gli occhi lucidi…

-Forza tesoro..- mi disse mio padre sorridendo tranquillo..

Ma potevo vedere dai loro visi tesi che erano spaventati almeno quanto me..

-Io…so di avervi deluso molto in questi mesi…- dissi abbassando il viso… -Ho fatto un sacco di cose stupide e vi ho fatto preoccupare eccessivamente…-

-Oh Miki…non dire stupidaggini…- disse Yuogi raggiungendomi e sedendo affianco a me… -Noi ti amiamo molto, eravamo preoccupati, non delusi…- mi spiegò dandomi un bacio sul capo..

-Eppure io oggi vi deluderò di nuovo…- dissi determinata… E a quel punto alzai lo sguardo..

Loro erano confusi, non capivano cosa volessi dirgli..

-Mesi fa, l’unico uomo che io abbia mai amato, mi ha lasciato dopo avermi dato tutto di se stesso.. Ogni singola piccola cosa…- spiegai superficialmente… -Io sono impazzita dal dolore e mi sono resa conto che senza di lui avevo perso gran parte di me stessa.. Era come se metà della mia essenza se ne fosse andata con lui quel giorno, quando mi ha confessato di non provare più nulla per me…-

Li guardavo, mentre vedevo mia madre e Catia affrante e addolorate… I miei occhi erano velati, colmi di lacrime che non volevano scendere.. Colmi di dolore che faceva fatica ad andarsene… Yuogi mi aveva stretto la mano e incoraggiata da quel gesto proseguii il mio racconto…

-Di quell’amore non era rimasto nulla.. Mi aveva dato tutto e mi aveva tolto tutto…!! Mi sentivo soffocare ogni volta che mi rendevo conto di non averlo più affianco, così ho cominciato a cadere sempre di più nel buio, nel baratro, finché nella mia vita non è rientrato Ale…-

Feci ancora una pausa, li guardai sorridendo leggermente e asciugando una lacrima che mi attraversava la guancia..

-Benché non abbia smesso di amare quella persona, Ale cominciava a diventare un appoggio importante per me… Sentivo che quando ero con lui, pensavo esattamente a quel momento e solo qualche volta il capitolo “lui” tornava ad assillarmi.. Era impossibile per me creare contorni definiti intorno alla mia vita…tutto aveva un significato nuovo e non ero più abituata a stare senza di lui.. Tutto quello che mi succedeva finiva per complicare la mia posizione…- spiegavo senza chiedermi se capissero realmente..

Ma i loro visi comprensivi mi davano sostegno, mi capivano quindi proseguii il racconto…

-Però…quello che provavo per Ale, continuava a diventare meno chiaro tutte le volte che stavamo insieme… Più cercavo di definire il nostro rapporto, più facevo confusione e finivo per ferirlo.. Così soffrivo anche per il mio egoismo verso di lui, più provavo a tenerlo lontano, più lui voleva starmi vicino.. Più cercavo di capire quello che provavo e a staccarmene, più sentivo la sua mancanza e l’attrazione crescere… Era terribile…così cercai un alibi perfetto.. Impossibile amare due uomini allo stesso tempo… Sono attratta da Ale perché è naturale esserlo, lui è meraviglioso..-

Sospirai pesantemente… Era un fardello enorme da portare da sola, benché non me la sentissi di raccontargli chi era l’uomo per cui avevo perso la testa completamente, mi sentivo molto più leggera…

-Ma l’amore quello travolgente, profondo, inestricabile, ineguagliabile era per l’altro.. E non dico che ora non sia così, però quello che provavo per Ale non era solo amicizia come sempre mi ero ostinata a credere, ad auto convincermi.. Benché non sia un amore potente come l’altro è pur sempre amore…- dissi tenendomi la testa…

-Continua cara…- disse Catia.. –Ti comprendiamo Miki…sappiamo quanto tu abbia sofferto in questi mesi… E credimi…aspettavamo da tanto questo momento… Coraggio!!-

-Ma…questa volta ho incasinato nuovamente le cose.. O forse è il destino a non volermi dare un’esistenza pacifica… Non lo so.. Fatto sta che ora, oltre a non avere più “lui”, non ho nemmeno più la vicinanza di Alessandro.. E sono terribilmente spaventata…confusa!!!- dissi trattenendo i singhiozzi.. –Non so come comportarmi e come dirvi la cosa più importante di tutta questa storia…-

-Miki…fallo con naturalezza.. Noi siamo la tua famiglia capisci!!?- mi disse mio padre tranquillizzandomi.. –Noi non ti volteremo mai le spalle… Intesi!?!-

Mi asciugai le lacrime con un piccolo fazzolettino di carta e sorrisi appena per quella spontanea dichiarazione… Poi ricominciai…

-Un pò di tempo fa, ho rincontrato lui… Io, in quel momento ho capito che non avevo smesso un solo istante d’amarlo… Esattamente come il primo giorno.. E così, la mia situazione si è complicata di nuovo… Ma lui…lui mi ha ribadito che non provava assolutamente nulla per me, se non un grande affetto dovuto al tempo trascorso assieme… Cosa dovevo fare!? E soprattutto come comportarmi con Ale!? Qualcosa era di nuovo cambiato.. Ma quella notte, forse la rabbia, il dolore, lo sgomento per aver capito che per lui era completamente finita, mi ha portato a comportarmi come mai avevo fatto…-

Loro mi guardarono tesi, ma forse avevano capito quello che stavo per dirgli.. Era una bugia, ma non potevo gettare tutte le colpe su Yuri.. Avevo paura che gli equilibri in casa si sarebbero disintegrati se avessi raccontato alla nostra famiglia la nostra storia… Potevo essere parzialmente sincera, raccontando una parte di verità.. Loro ero certa che non mi avrebbero costretta a fare il nome del ragazzo che amavo così intensamente…

-Come posso dire… Mi sono ubriacata…e…non so nemmeno spiegare come siano andate le cose!! So solo che è stata solo quella notte e non l’ho più visto… Non ricordo nulla di lui, come se avessi cancellato ogni cosa.. Mi sono sentita sciocca, assolutamente stupida.. Però, quella notte mi ha lasciato qualcosa di importante che ho scoperto oggi…-

Tutti erano perplessi, non so se avessero bevuto la mia bugia a fin di bene, ma a giudicare dalle loro espressioni dovevo convenire che come al solito dovevo essere stata una pessima attrice.. Non mi soffermai a scrutare oltre le loro facce, misi la mano nella tasca della tuta che indossavo ed estrassi il test..

-Sono incinta…- dissi mentre mi sentivo assolutamente sciocca… Sapevo che li stavo deludendo, sicuramente si chiedevano che razza di persona fossi diventata… Ma non potevo dire loro che avevo concepito quel bambino con Yuri, non potevo farlo.. Non avrebbero mai saputo che era stato, almeno da parte mia, un assoluto e purissimo atto d’amore e questo mi dispiaceva, ma sapere la verità avrebbe destabilizzato tutta quella armonia.. L’amore dei nostri genitori…e noi avevamo tenuto per noi la nostra relazione anche per proteggerli, in caso non fosse andata bene…

-Mi spiace di avervi dato un dolore…mi spiace di avervi dato una delusione.. Ma io ho bisogno di voi… Io…stavo così male, non mi rendevo conto che stavo facendo del male a tutti… Mi spiace così tanto per tutto!!!- esclamai tra le lacrime..

-Avevi paura che noi ti  avremmo rifiutata!?- mi chiese Catia con le lacrime agli occhi…

-Io…volevo tanto che voi foste fieri di me un giorno!! Volevo crescere, diventare adulta, una donna matura sulla base dei vostri insegnamenti… Ma so che ho deluso ogni vostra aspettativa…- dissi singhiozzando…

-Stai scherzando Miki!?- disse mia madre baciandomi le guance.. –Noi siamo sempre stati fieri di te!! Ogni singolo istante… E poi…benché sia inaspettato, è bellissimo sapere che qui…dentro di te sta crescendo una vita…- mi sfiorò la pancia e mi sorrise piena di commozione…

-Hai attraversato  tutto questo dolore senza mai coinvolgerci… Come se volessi proteggerci da qualcosa…- mi disse mio padre.. –Ma noi vogliamo esserti sempre vicino Miki!! Mi spieghi come potremmo voltarti le spalle!? Qualsiasi cosa sia successa quando l’hai rincontrato non ha importanza… Però ora cosa vuoi fare…!?-

-Su questo non ho alcun dubbio!!!- dissi toccandomi il ventre gonfio… -Non ho intenzione di sbarazzarmi di questo bambino.. Farò del mio meglio per crescerlo, lavorerò e così potrò mantenere lui e gli studi.. Non voglio pesare troppo su di voi.. Sono maturata, davvero…- spiegai loro in preda a una grande paura.. –Ho affrontato il dolore con coraggio dopo tutto quello che avevo combinato, facendovi preoccupare tanto, ma lui o lei, mi hanno segnato una strada.. Io la devo seguire!! Sono così felice di questa vita dentro di me.. Mi sento in grado di crescerlo…sento di essere abbastanza adulta per poter affrontare una gravidanza e quello che verrà dopo…-

-Tu è già da molto che sei adulta Miki…- mi disse Yuogi… -Nonostante tutto quello che tu pensi di te stessa, noi abbiamo sempre pensato che tutto quello che hai attraversato l’hai affrontato con grande coraggio.. Era normale sentirsi così, dopo aver perso un amore così profondo e importante..!! Ti sembra di morire…di non esistere più.. Ma poi hai reagito…hai continuato la tua vita nonostante tutto, studiando, lavorando.. Hai affrontato a testa alta il tuo dolore, le tue ombre, i tuoi fantasmi… Pensi che noi non dovremmo essere fieri di te!? Totalmente assurdo…e a maggior ragione lo dimostra quello che hai appena detto…-

-Davvero!?- dissi in preda alla felicità… -Quindi…non mi lascerete sola…-

-Sei una sciocchina..- mi rimproverò Catia… -Come puoi pensare che la tua famiglia ti volti le spalle!!- mi chiese appoggiando la sua fronte sulla mia..

-Tra poco avremo un piccolo Kohishikawa che gattonerà sul pavimento…- disse mia madre asciugandosi una lacrima commossa..

-Io mi auguro di essere una madre meravigliosa come voi.. Vorrei tanto essere all’altezza per questo compito..- dissi preoccupata..

-Miki…lo sarai!!- mi rispose mio padre… -E poi non ti aiuteremo..!! Non sarai sola tesoro, una famiglia serve a questo, a sostenere i propri figli e ad amarli sempre e comunque…!!-

-Sono così emozionata al pensiero che avrò un piccolo bimbo..- dissi loro ancora incredula… -è stato traumatico per me inizialmente scoprirlo, però poi mi sono resa conto che quella era la strada che aspettavo..-

-In che senso la strada..!?- mi chiese Yuogi..

-Non c’è più spazio per la Miki sconvolta e addolorata per l’amore che non ha più..!! Io ho il dovere di crescere questo bambino con serenità, non posso farmi ancora sconvolgere la vita… Lui o lei sarà la mia priorità…-

-Cara…- mi ammonì Catia.. –Il fatto che tu sia incinta non significa che tu debba annullare la tua vita… Ricorda sempre che l’amore è la nostra forza Miki e se fossi in te penserei su questa cosa..-

-Ogni volta che arrivo a questo punto, finisco per fare solo confusione..!!- dissi ragionando..

-Perché non ci racconti bene com’è nato tutto tra te e Ale…- mi chiese Yuogi, magari possiamo darti una mano..

-Beh…sapete già che Ale era entrato a far parte della nostra compagnia, lui ed io lavoravamo insieme, ma tra di noi c’era una bellissima sintonia.. Nel senso che eravamo molto amici e comunque sentivo che questo feeling era molto divertente.. Quando questa amicizia è nata, io avevo già il ragazzo e lui era molto geloso di questa affinità con Ale.. Ho cercato di tranquillizzarlo sulla natura del mio rapporto con Alessandro, ma poi quando ho scoperto che quest’ultimo era innamorato di me ho preso un pò le distanze..- dissi cercando di riassumere la storia e di renderla chiara..

-Ok…- disse mia madre.. –Quindi è nata una sorta di rivalità tra il tuo ragazzo ed Ale.. Perché entrambi erano gelosi l’uno dell’altro..-

-Già.. Per evitare il tutto, quindi ho cercato di mantenere una certo distacco con Ale, chiarendo la mia posizione e la stessa cosa ho fatto con il mio ragazzo, dicendogli che io amavo lui e che non potevo pensare di dividere la mia vita con qualcun altro…- feci una piccola pausa.. –Però allo stesso tempo, Ale mi mancava.. L’amicizia che tra noi era nata, era molto profonda e inoltre sapevo di averlo ferito con il mio atteggiamento.. Però non sapevo cosa altro potessi fare in un contesto del genere.. Se avessi tenuto un certo comportamento con Ale, il mio ragazzo l’avrebbe presa male di sicuro e rischiavo di compromettere il rapporto con lui.. Però così rischiavo di perdere il mio amico.. Poi però qualcosa  cambiato…-

-In che senso..?- chiese Catia…

-Dopo tanti problemi e incomprensioni ho lasciato il mio ragazzo…- qui mi fermai per riprendere fiato e riemergermi in quei periodi difficili.. –In quel periodo, mi sentivo terribilmente sola e non riuscivo a districarmi da quella situazione.. E Ale è diventato il mo sole…- dissi ricordandomi quei momenti..

-è da quel momento che mi resi conto che il rapporto che avevo con lui aveva una marcia in più.. Ale mi stava vicino, era l’unico che mi diceva che dovevo piangere e che non dovevo avere paura di parlare di lui quando eravamo insieme.. Mi prendeva per mano, mi accompagnava in quel difficile percorso, sapendo che probabilmente io non sarei stata in grado di dargli altro, se non amicizia.. Passavo ogni mia giornata con lui, tanto che arrivammo al punto di avere una complicità assurda.. Gli bastava avermi vicino, sfiorarmi con la mano per capire cosa avessi.. Con la sua musica parlava al mio cuore e mi dondolava tra le sue braccia… Però a quel punto, cominciai a chiedermi cosa fosse il nostro rapporto.. Se non era amore, cos’era? Se non era amicizia, cos’era?-

-E sei arrivata a capire cosa fosse..!?- mi chiese mio padre..

-Nel momento in cui mi interrogavo sul da farsi, è tornato il mio ex ragazzo… E a quel punto, tutto l’amore che avevo cercato di dimenticare, si è ripresentato ancora più potente e radicato di prima.. Ho dovuto dirlo ad Ale, gli volevo davvero troppo bene per prenderlo in giro.. Ma come era ovvio che fosse, lui a quel punto decise di allontanarsi da me.. Voleva dimenticarmi e non vedermi più per un pò di tempo era l’unico modo per riuscire nel suo intento..- appoggiai il mento sulle mie mani congiunte…

-Ma nonostante fossi completamente felice per il mio amore ritrovato, Ale mi mancava da morire.. Avevo lasciato una parte di me con lui, ma non potevo contattarlo… Io lo avevo ferito e lui desiderava starmi lontano.. Quindi decisi di rispettare la sua scelta e lasciarlo libero di dimenticarsi di me..-

-Non deve essere stato facile..- mi disse Yuogi…

-No…non lo è stato..- dissi sinceramente.. –Non lo è stato perché io non mi ero approfittata di lui, in quei mesi io mi ero veramente affezionata tantissimo a quel ragazzo… Gli volevo un bene dell’anima, riuscivo a riconoscerlo dentro di me.. Però rispettare la sua scelta, in quel momento, mi sembrava la cosa più ragionevole.. Speravo che col tempo e se era destino, Ale ed io ci saremmo ritrovati e magari a quel punto potevamo vivere quella nostra particolare sintonia, anche senza ferire il mio ragazzo.. In fondo io la mia scelta l’avevo fatta, avevo preferito tornare con il mio ragazzo piuttosto che vagliare l’opportunità di una storia con Alessandro..-

-E poi!?- chiese mia madre..

-Ma Ale non è più tornato, ho aspettato di avere sue notizie, ma sembrava sparito nel nulla.. Questo finché il mio ragazzo non ha deciso di lasciarmi, perché si è reso conto di non amarmi più..- abbassai lo sguardo.. –Quello che è successo dopo, lo sapete anche voi, per me è stato come morire a poco a poco, in una lunga e lenta agonia.. Mi sentivo di nuovo terribilmente sola e angosciata.. Questa volta non avevo nemmeno più il mio dolce sole privato a riscaldarmi qualche ora.. Due delle persone più importanti della mia vita, mi avevano lasciata, ognuno a poca distanza dall’altro.. Il dolore che provavo per il mio ragazzo, però era terribile, il nostro era un “per sempre”.. E sapere che lui non mi amava più, mentre io lo volevo come il primo giorno, è stato uno shock tremendo…-

-Però a questo punto è ricomparso Ale…- disse mio padre preciso…

-Si…quella notte, in cui io sono scomparsa, i ricordi che avevo con il mio ex si erano ripresentati in tutta la loro potenza.. Avevo vagato senza meta nella città, non sapevo nemmeno cosa fosse a guidarmi.. Fatto sta che quando ci fu quell’incidente, in un certo senso riconobbi subito le sua braccia.. Non riuscivo a collegare il tutto per lo spavento, ma quello che pensai era “Ale…è tornato…”.. Era il mio cuore a dirmelo, dopo tanto tempo, mi sentivo di nuovo protetta tra le sue braccia..  Così, il mattino seguente, delusa perché non era a casa nostra, decisi di andare da lui per ringraziarlo di avermi salvata e per dirgli addio definitivamente..-       

-Ma non ci sei riuscita..- disse Yuogi sorridendo..

-Ale è dannatamente ostinato quando si ci mette…- sorrisi io imbarazzata.. –Mi ha pregato di non andarmene, voleva sapere se non lo volessi più vicino a me..!! Ma come potevo trascinarlo di nuovo nei miei casini? Io sapevo che saremmo di nuovo arrivati al punto di incasinare le cose, io non sapevo se lui fosse ancora innamorato di me, ma sapevo che stare insieme di nuovo avrebbe fatto rinascere quel rapporto speciale…ma io ero anche troppo egoista per dirgli che non lo volevo accanto..!! Lui mi disse che non avrebbe mai fatto nulla per confondermi, che voleva semplicemente aiutarmi a superare quel momento e che era una sua scelta.. Non potevo decidere per lui, non sopportava di assistere al mio declino senza muovere un dito..!! E così grazie a lui, io sono di nuovo rinata.. Ma questa volta, dovetti fare i conti con questa mia nuova consapevolezza.. Il rapporto che avevo con lui, non era un semplice rapporto tra due amici, come poteva essere tra me e Ghinta.. Era qualcosa di più, a cui non riuscivo a dare un nome..-

-E adesso!?- mi chiese cauta mia madre…

-L’ho ferito di nuovo…- dissi io con le lacrime agli occhi.. –Finisco sempre per ferire le persone che amo!! Non capisco perché sia sempre così… Quando gli ho detto che ero incinta, ho visto la smorfia di dolore attraversargli gli occhi.. Era arrabbiato, deluso, si sentiva tradito… Quando si è calmato, mi ha proposto di fargli da padre.. Ma io non posso permetterglielo…!!- esclamai cercando il loro conforto..

-Come potrebbe sentirsi ogni volta che sta insieme a noi!? Io non voglio continuare a fargli del male, non a lui…!!!- dissi coprendomi con entrambe le mani gli occhi…

-Quindi…tu sei innamorata di Alessandro…- mi chiese tranquilla Catia..

-Benché mi renda conto che è un amore meno potente rispetto a quello che sentivo per il mio ex, ma è pur sempre amore.. E questa sera mi sono resa conto che fargli del male, vederlo andare via mi è insopportabile..!! Mi sono innamorata di lui poco alla volta, ma sento che è un sentimento comunque forte, vigoroso.. Per troppo tempo mi sono convinta che i ruoli delle persone che avevo affianco fossero definiti e chiari, o almeno per alcuni di loro si, li sono, ma per Ale no.. E mi sento confusa, perché non so se è possibile amare due presone contemporaneamente..-

-Si Miki…- disse mia madre.. –Io penso sia possibile.. Credimi non è così inusuale che accada una cosa del genere… Vedrai che col tempo, tutto diventerà chiaro.. Sei scossa da un periodo di grande cambiamento, ma è molto importante che comunque tu sia riuscita a definire i sentimenti che provi per questi due ragazzi…-

-E non allontanare Ale, Miki…- mi disse Catia… -Parti dal presupposto che è un uomo adulto e vaccinato, sa badare a se stesso.. Lui è molto innamorato di te, credo che entrambi abbiate dimostrato grande maturità… Quindi credo che possiate lavorare a poco a poco sui vostri sentimenti e arrivare un pò alla volta a costruire un rapporto.. Almeno provaci..-

-Se senti che questo sentimento nei confronti di Ale c’è, non dovresti continuare a nasconderglielo..- mi spiegò Yuogi.. –So che tu vorresti semplicemente proteggerlo, ma credo che comunque Alessandro si sia reso conto dei tuoi sentimenti, certe cose si capiscono Miki.. Forse è anche per questo che lui non riesce a staccarsi da te, perché si rende conto che da parte tua c’è del sentimento.. Hai gestito bene ogni cosa, con grande maturità e altruismo se andiamo a vedere, forse manca solo qualcosa…-

-Cioè!?- risposi curiosa…

Si guardarono tutti insieme, sorridendo teneri..

-Dovresti imparare a vivere di più i sentimenti Miki..- mi disse mio padre comprensivo.. –Nel senso che quando si è sinceri con se stessi e con gli altri, si può provare a costruire qualcosa poco alla volta, pur sapendo che magari inizialmente ci sono delle difficoltà.. Dovresti provare a pensare anche a quello che sarebbe bene per te, oltre che a proteggere gli altri.. Se stai bene con Ale, se senti che c’è già amore nei suoi confronti, significa che molto probabilmente questo sentimento è destinato a crescere col tempo.. Quindi perché non provate a darvi un’opportunità!?-

-Pensate che davvero sarebbe giusto!?- chiesi quasi impaurita.. –Io pensavo di essere una persona orribile per tutto quello che è successo..! Io credevo di essere completamente nella posizione sbagliata, di aver gestito tutto solo per il mio benessere…-

-Sbaglio o tu hai cercato di tenere lontano Ale per preservarlo dalla tua confusione!? Non sei tu quella persona che ha rinnegato i suoi sentimenti per il tuo amico, cercando di dargli l’opportunità di dimenticarsi di te.. In modo che magari trovasse qualcuno che gli desse stabilità!?- mi chiese Catia determinata.. –Se tu sei stata questo tipo di persona, allora posso dire con assoluta certezza che il tuo non è stato egoismo…semplicemente amore..-

Sorrisi leggermente.. Avevo nascosto i miei sentimenti perché non volevo fare soffrire Ale più del dovuto.. Ma adesso che cosa dovevo fare!? Dovevo provare a dare un’opportunità al mio amore..!? Per la prima volta pensai che forse era giusto che lo facessi, avevo sempre cercato di mantenere distante questa attrazione, ma forse se mi fossi preclusa l’opportunità di provare a costruire un rapporto con Ale me ne sarei pentita per tutta la vita..

-Può sembrare così assurdo dopo quello che è successo… Dopo aver ripetuto allo sfinimento che per me era solo un amico e che non potevo amarlo, mi rendo conto di essere innamorata di lui..!! E pensare che dopo quella gita in campagna, dopo aver compreso che qualcosa tra me e lui era diverso, ho negato di nuovo l’evidenza cercando di evitarlo..!!-

-La paura ti ha bloccato, ma a quanto vedi, lui aveva comunque capito che tu provavi qualcosa e non ti ha abbandonato..- mi disse mio padre..

-Forse sono ancora in tempo per provare a vivere…- dissi alzando gli occhi al cielo..

Yuogi mi abbracciò teneramente e in quel momento mi sentii felice come non lo ero da molto tempo.. Per quanto avessi paura di fare mosse false, sapevo che la mia famiglia aveva ragione.. Dovevo almeno dare la possibilità ad Alessandro di amarmi, di costruire a poco a poco qualcosa insieme.. Sarebbe stato un crescendo di intensità e ne ero certa, perché dopo Yuri, Ale era stato l’unico in grado a toccare il mio cuore.. E l’aveva toccato con intensità, con profonda dolcezza..

-Comunque, adesso domani ho la prima ecografia…- dissi serena.. –Non vedo l’ora!! È così strano, mi sembra tutto completamente diverso da qualche mese fa..-

-E lo sarà sempre di più Miki..- mi disse Catia.. –Non so…un figlio ti cambia completamente la vita…-

-Sono d’accordo..- disse mia madre..

-Però c’è un problemino…- dissi introducendomi nel discorso.. –Dei miei amici, ne sono a conoscenza solo Ale e Meiko.. Ho bisogno di un pò di tempo per dirlo anche agli altri..-

-Non preoccuparti…non diremo nulla!! Specialmente a Michael…- disse Catia strizzandomi l’occhio..

-Michael mi preoccupa in effetti.. Non vorrei che equivocasse…- dissi io buttando la testa sul divano… -Sarebbe capace di prendere i nuovo a pugni Ale…-

Al solo pensiero tutti si misero a ridere e anche io mi lasciai scappare un piccolo e sommesso ghigno.. Mi chiedevo cosa sarebbe accaduto se avessero saputo che il bambino che aspettavo era di Yuri.. Li vedevo mentre si abbracciavano felici per la mia dolce attesa, erano sereni e emozionati come mai li avevo notati.. Questo bambino aveva portato nuova serenità nella mia famiglia e anche io mi sentivo bene, nonostante qualche pensiero.. Si vantavano del fatto che presto sarebbero stati nonni, pure Yuogi e Catia, che mi consideravano come la loro figliola.. Forse, dopo tanta sofferenza, era venuto anche il mio turno per essere serena.. Quella settimana a new York, non era un lontano ricordo, anzi.. Ma sapevo che adesso avevo nuove basi su cui dare senso alla mia nuova vita..!!

Poi improvvisamente sentii squillare il cellulare e corsi sulla mensolina sulla quale l’avevo appoggiato rientrata a casa.. Il numero era privato, quindi risposi con un certo scetticismo, temendo che fosse Yuri…

-Pronto..- dissi cauta..

-Ciao…sono io…- la sua voce, così cupa, amareggiata mi fece venire le lacrime agli occhi..

-Ale…- dissi in preda allo sconforto.. –sono così contenta di sentirti..-

-Come stai!?- ora sembrava più sereno, forse l’aveva un pò rincuorato sapere che ero felice di sentirlo..

-Sto bene…- dissi decisa.. –Non sono più stata male.. Ho appena detto ai miei genitori la verità..-

-Una parte di verità ovviamente…- disse lui severo…

-Si..- dissi io improvvisamente triste.. –Ale mi dispiace tanto..!! Io non volevo ferirti…-

-Ma l’hai fatto Miki..- disse lui diretto.. –Ero disposto a tutto per te.. Ad ogni cosa, ma è tutto inutile per te.. Non è vero!? Non sarà mai abbastanza quello che sono disposto a fare.. Perché c’è sempre la sua ombra tra di noi..!! Non sono io a soffrire dei fantasmi del passato… Sei tu!!!-

-Ale…- dissi in preda alla tristezza.. Ma non mi rispondeva al telefono.. –Ale… Ale… Aleeeee!!-

Aveva buttato giù il telefono e mi sentivo davvero afflitta.. Lui aveva ragione, ma come potevo spiegargli che amavo entrambi!? Non era certo qualcosa di così facile da dire..

I miei genitori mi stettero vicino quella sera e nonostante tutto, mi ripromisi, che avrei risolto questa situazione una volta per tutte.. Avrei parlato con Ale e saremmo venuti a una conclusione, perché quello che mi stava più a cuore ora come ora, era la serenità del mio bimbo..

Mi sentivo per certi aspetti molto serena, avevo ritrovato una mia dimensione in casa, questo mi aiutava molto per lavorare sugli altri aspetti della mia vita.. Inoltre, volevo parlare di questo a Meiko.. Lei aveva sempre avuto buoni consigli da darmi e ora che anche aveva riacquistato una certa serenità con Steve, pensai che se mi fossi confidata liberamente ne sarebbe stata contenta.. Da quando la sua storia con Steve era decollata, la mia cara amica sembrava camminare a un palmo da terra… Io ero semplicemente felicissima per lei e non avevo il terrore che si dimenticasse di me..

Mentre passavano queste ore, che dividevano la notte dall’alba di un nuovo giorno, mi resi conto che erano tre mesi che i miei contatti con Yuri si erano totalmente azzerati.. Nonostante la cosa mi tormentasse, non sentivo la necessità di contattarlo, per il semplice fatto che se l’avessi sentito, non sarei riuscita nell’intento di trattenermi.. Gli avrei riversato addosso tutta la rabbia che avevo dentro e non potevo e volevo farlo.. Mi sforzavo di ricordare solo i momenti in cui ero stata felice, gli istanti in cui lui era tutto per me.. Sentivo che seguendo questa strada, un giorno quando il peggio sarebbe passato, avrei avuto la possibilità di non accusarlo di tutto quello che era accaduto, di non incolparlo per la sofferenza che avevo patito.. Anche perché molte cose me le ero procurata da sola..

La mattina, mia madre e Catia, mi prepararono una colazione degna di un esercito.. Quando arrivai in salone, i miei quattro genitori, erano fin troppo premurosi e eccessivamente preoccupati.. Michael, li guardava stupiti e un pò interdetto, ovviamente non riuscendo a capire come mai questo improvviso cambio di rotta.. Mi affrettai a precisare che non ero malata, ma loro continuavano a dirmi che dovevo nutrirmi bene, con regolarità e che in questa vita ci sono delle priorità..

Erano divertenti ed ero estremamente curiosa di vedere come si sarebbero comportati con il piccolo Kohishikawa..! Quando andai in camera per cambiarmi  e prepararmi, mamma e Catia mi raggiunsero per portarmi la roba stirata…

-Si può..- mi chiesero..

-Venite…mi stavo preparando…- dissi aggiustandomi il maglioncino leggermente aderente…

-Comincia ad essere pronunciata.. Che bella..- mi dissero mentre mi accarezzavano il ventre..

-Mi piace questa piccola pancia pronunciata…- dissi guardandomi allo specchio.. –Mi fa sentire bene...sento che non sono sola…-

-Sei ancora più bella… Hai una luce diversa Miki…è come se fossi risalita dal buio…- mi disse Catia accarezzandomi la guancia…

-Spero che stia bene..- dissi un pò angosciata.. –Ultimamente mi sono sbattuta un pò…-

-Andrà tutto alla perfezione.. Ci spiace tanto non riuscire a venire oggi…!!- mi dissero entrambe sconsolate..

-Non preoccupatevi.. Se vi avessi avvisate prima magari sarebbe stato più semplice, ma capisco che avete degli impegni di lavoro!! E poi non sarò sola..!!!- dissi serena…

-Però non appena saprai qualcosa dovrai avvertirci.. Va bene!?- annuì con il capo..

Mi baciarono il viso e uscirono con un pò di sgomento dalla stanza.. Meiko sarebbe passata a casa mia e saremmo andate insieme in ospedale..

Mi sedetti sul letto a gambe incrociate e quando mi voltai notai una foto mia e di Ale… Ero felice in quella foto, come tutte le volte in cui ero con lui.. I miei occhi brillavano, erano lucenti, sereni..

Subito ripensai alla sua reazione il giorno precedente.. Non sapevo cosa sarebbe potuto accadere al nostro legame.. Quanto ancora avrebbe sopportato la mia perenne confusione e indecisione!?

Aveva avuto anche fin troppa pazienza, mi aveva corteggiata delicatamente senza forzarmi in nulla.. “Ale…” pensai angosciata.. Cosa devo fare con te!? Continuavo a ripetermi..

All’improvviso, sentii il campanello squillare, posai la foto che ci ritraeva sul letto e cominciai a percorrere cautamente le scale per andare ad aprire la porta..

-Buongiorno…mammina…- mi disse Meiko raggiante..

-Buongiorno zia..- dissi io sorridendo.. –Dormito bene!?-

-Come un sasso..- rispose lei.. –Ero così felice..!! E tu!?-

-Insomma…- risposi guidandola in camera mia.. –Un pò agitata…-

Appena entrò in camera mia, si andò a sedere sul letto e subito notò la foto che era appoggiata al cuscino..

-Per caso la tua agitazione riguarda anche lui!?- chiese guardandomi con un sorriso provocatore..

Mi voltai con discrezione, guardai la mano su cui teneva la foto e sentii le mie guance arrossire un poco.. Non riuscivo a guardarla negli occhi, ma sapevo che si aspettava delle spiegazioni..

-Si…riguarda anche Alessandro..- dissi avvicinandomi a lei e sedendomi sul letto…-Sono le otto, ci metteremo poco ad andare in ospedale.. Ti va di ascoltarmi un pò!?- chiesi imbarazzata..

-Certo che mi va di ascoltarti…- mi disse lei prendendo la mia mano..

-Mi ha chiamata ieri sera.. Ed è molto arrabbiato con me..- dissi scoraggiata..

-Per la gravidanza!?- mi chiese lei gentilmente..

-No…o almeno non lo da a vedere.. Ce l’ha con me, per la mia ostinazione a tenerlo fuori dalla mia vita… Mi dice che il problema del fantasma di Yuri non è suo, ma mio…!!-

-Forse in questo ha ragione Miki..- disse lei tranquilla.. –Tu sei ossessionata dalla paura che Ale possa pensare che per te lui è un ripiego.. Ma guarda che Alessandro sa che non è così!! Sai cosa penso!?-

-Dimmi…- risposi aspettando di sapere cosa  meditasse..

-Tu ti trattieni nei suoi confronti.. Il tuo cuore secondo me ti dice certe cose, tu lo incateni e invece fai il contrario…!!- mi spiegò lei cautamente.. –Tu vorresti forse comportarti in modo differente, ma hai talmente paura di ferirlo che ti blocchi anche nelle più piccole cose..- 

-C’è una cosa al riguardo che ho capito…- dissi io piena di vergogna.. –è come se quello che ho costruito in questi mesi, fosse crollato come un castello di sabbia..-

-Ti riferisci a Yu!?-

-Non solo..- dissi io prendendo la foto che ritraeva me ed Ale.. –Parlo di Ale..-

-Non capisco..- disse lei confusa..

-Solo ieri mi sono resa conto, che in realtà mi sono innamorata di Ale..- dissi disarmata…

-Tu…ami Ale… E io l’ho sempre sospettato, almeno in questi ultimi mesi Miki…- mi disse lei sorridente..

-Mi affannavo a ripetere a me stessa che gli volevo bene, che era importante per me..  Ma mi ostinavo a negare che potessi amarlo..!!! Io pensavo fosse impossibile amare due persone contemporaneamente.. E invece..-

-L’ho capito con chiarezza ieri.. C’è stato un momento in cui era come se avessi preso coscienza che tutti gli sforzi che avevi fatto per proteggerlo, fossero stati vani.. Lo allontanavi non perché lo volevi, ma perché sapevi che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi.. Ma odiavi ferirlo..-

-Già.. Cosa dovrei fare!?- dissi sfinita..

-Devi essere sincera sui tuoi sentimenti nei suoi confronti una volta per tutte..!! Ale se lo merita..-

-Allora…credo che proverò a parlargli…- dissi arrossendo..

-Oh Miki…- mi stuzzicò lei.. –Se arrossisci così lo capirà subito…-

Sorridemmo entrambe di quella folle allegria.. E quando uscimmo di casa, respirai l’aria fredda e uggiosa dell’inverno ormai alle porte.. Era fresco quella mattina, quindi avvolsi bene la pancia intorno alla giacca che avevo indossato..

-Meiko…credo che presto dovrò andare a fare qualche compera.. La giacca  è già stretta…- dissi guardandomi un pò contrariata.. –Oltretutto mi da fastidio..-

-La pancia cresce mia cara!!! Pensa a quando sarai un’adorabile damigiana…- disse lei ridendo pestifera…

-Ma come siamo carine oggi…- dissi io guardandola di soppiatto.. –Sappi che quando sarà il tuo turno non mi risparmierò!!!-

Attraversammo la città, per raggiungere l’ospedale dove lavorava Emy, appena mi vide arrivare mi portò in sala d’aspetto e stranamente non c’era nessuna bolgia ad attendere il proprio turno.. Le neo mamme, andavano da una parte all’altra del corridoio e come me tutte erano bellissime e raggianti.. Ero così fiere delle loro pance belle in vista e le accarezzavano gentilmente.. Molte si rallegravano l’una con l’altra, forse amiche di vecchia data.. Era il primo reparto d’ospedale che vedevo così allegro e spensierato… Il pensiero che tra qualche mese, avrei stretto tra le braccia il mio piccolo fagotto, mi feci venire i brividi lungo la schiena..

Quello che però mi ferì, era che molti uomini, erano affianco alla loro compagna in quei momenti di assoluta felicità.. Li vedevo accarezzare teneramente la pancia della loro moglie o della loro fidanzata e mi sentii ardere il cuore dentro..

Mi venne istintivamente da chiedermi quale sarebbe stato il comportamento di Yuri nei miei confronti se avesse saputo che aspettavo un figlio suo mi chiedevo se avesse accarezzato anche lui così il mio ventre..

Quando sentii Emy chiamarmi, mi sveglia da quella improvvisa morsa di dolore.. Tutto passa Miki, io sarei comunque stata bene, perché non ero sola.. Avevo la mia famiglia, i miei amici, Ale..

Questo bambino sarebbe comunque stato amato in un modo o nell’altro.. E io gli avrei donato tutta me stessa..

-Eccomi Emy..- dissi raggiante.. –Lei è la mia amica Meiko.. Può entrare con me..!?-

-Certamente… Vieni pure..- disse Emy cordiale.. –Allora Miki…questa è la mia amica Giuly.. Lei ti farà l’ecografia..-

-Oh…che mamma giovane e bella abbiamo qui!!- disse lei carina.. –Miki Kohishikawa…giusto!? Stai facendo faville in giro…-

-Cioè!?- chiesi io un pò frastornata..

-Ma come!? Non fanno altro che parlare di te.. Sei la modella di Chanel giusto!?-

-Ah.. Beh si..- dissi io un pò in difficoltà… -Ma mi sa che per un pò uscirò di scena..- risposi sorridendo felice..

-Allora…adesso pensiamo a farti conoscere il tuo fagotto..- disse lei sorridendomi..

Mise un pò di gel sulla mia pancia, dopo che mi fui sdraiata e alzata il maglioncino.. Poi cominciò a spalarlo omogeneamente con la testina dell’attrezzo per fare l’esame.. Cominciò a schiacciare delicatamente la mia pancia e poi finalmente potei sentire un rimbombo lontano, di un piccolissimo cuoricino appena formato che cominciava a pompare il sangue.. Non saprei come descrivere la profonda emozione di quei momenti.. Non ero mai stata così emozionata come in quel momento, tanto che senza volere le mie lacrime scesero senza alcuna barriera sul mio viso..

Meiko, altrettanto scossa, mi aveva abbracciata alla bene meglio, il suo volto appiccicato al mio.. Quel momento tanto felice, così unico nel suo genere..

Come si poteva amare qualcuno già così tanto!! Non sapevo spiegarmelo, ma me ne innamorai all’istante, come tutte le mamme al mondo..

-Bene..- disse Giuly soddisfatta.. –Direi che è tutto a posto.. Tutto nella norma.. Ovviamente, dovrai mantenerti in contatto con Emy e dovrai farti visitare spesso.. Faremo ecografie periodiche, ma non ti devi preoccupare, tutto è nella norma…-

-Va bene.. Ero così ansiosa stamattina..- dissi lasciando andare la tensione che avevo accumulato prima dell’esame..

-Tieni..- disse mostrandomi un cd e porgendomelo.. –Questo è il primo filmino del tuo fagotto..-

-Grazie..- dissi emozionata.. –Grazie mille.. Ciao..!!-

Quando uscii dalla stanza, mi sembrava che tutto fosse assolutamente perfetto nella mia vita.. Mio figlio stava bene, questa era la cosa che più mi importava in questo momento..

Come promesso, appena uscita, telefonai a mamma e a Catia, che aspettavano la mia chiamata per avere notizie dell’ecografia.. Non appena dissi loro che tutto era a posto, le sentii molto più rilassate e sapevo che non vedevano l’ora di ritrovarmi la sera per sapere cosa avessi provato nel conoscere mio figlio..

Ma quello che sicuramente mi venne da dire era che questa era stata la giornata più bella di tutta la mia vita..!!!

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Capitolo 23
*** Miki: l'amore è al di sopra di tutto.. ***


Miki: l'amore non può tutto..

Mentre tornavano a casa, Jin, Rumi, Catia e Yuogi pensavano a Miki e alla piccola creatura che

stava crescendo dentro di lei.. Erano tutti sereni e felici di tutto quello che stava accadendo, ma qualcosa dentro di loro, se lo stavano chiedendo..

-Finalmente sappiamo come sono andate le cose tra Miki e Yu..- disse Rumi pensierosa.. –Beh…non ci ha parlato chiaramente di lui, però è un sollievo sapere come siano andate le cose..-

-Si…sono contenta che Miki abbai avuto il coraggio di parlarcene..- disse Catia sorridendo..

–Mi chiedo cosa stia pensando Yuri, perché abbia lasciato Miki.. Ero assolutamente convita che lui l’amasse ancora…-

-Io ho un dubbio..- disse Yuogi ragionando..

-Cioè!?- chiese Jin curioso..

-Trovo quasi impossibile che Miki abbia potuto passare la notte con uno sconosciuto..- replicò Yuogi.. –Io sono quasi certo che quel bambino sia di Yuri…-

-Di Yuri!?- chiesero tutti gli altri in coro…

-Pensateci…!! Non è da Miki comportarsi così…lo trovo assolutamente impensabile che abbia potuto passare la notte con un uomo mai visto e conosciuto..!! Lei che è sempre stata così diffidente e responsabile, io non ci credo…-

-In effetti lei solitamente non è così istintiva!!- disse Rumi.. –Però perché non dirci la verità!?!-

-Perché la loro storia si è conclusa male..- disse Jin voltandosi verso gli altri.. –Forse possiamo arrivare anche da soli alla conclusione di questa storia…!!-

-Credo di aver capito cosa intendi…- disse Catia affranta.. –Probabilmente quando si sono ritrovati hanno pensato che tra di loro potesse tornare tutto come prima..-

-O almeno Miki ha pensato che potesse essere così..- disse Yuogi.. –Poi però qualcosa deve aver distrutto le speranze di Miki e ha finito per allontanarli.. Questo spiegherebbe anche perché Miki non ha più avuto contatti con Yuri e perché eviti accuratamente di nominarlo..!! Sa che comunque noi che siamo i loro genitori, saremmo feriti dalla loro reciproca freddezza, quindi molto probabilmente ha preferito raccontarci la verità parzialmente…-

-Pessima attrice direi..- disse Rumi.. –Non le sa raccontare le bugie…-

-Però pensa a quanto deve soffrire Miki se si trova in una situazione così con Yuri e lui che sa di averla ferita molto..- disse Catia addolorata.. –Lei è così determinata, ma noi cosa dovremmo fare per loro!?-

-Pensi di avvertire Yuri della gravidanza di Miki!?- chiese Jin allarmato..

-Non lo so..- disse lei perplessa.. –Io non credo che quella sia una notizia da dare per telefono… Inoltre, dovremmo anche pensare al disagio di Miki se Yuri fosse realmente il padre..-

-La questione sarebbe: intromettersi oppure no!?- chiese Yuogi.. –Ho paura che se se Yuri non fosse il padre, potremmo creare un autentico disastro e far precipitare ulteriormente le cose tra di loro..!! Forse potremmo compromettere la possibilità per un ritorno armonico delle cose tra di loro..-

-Si.. Lo credo anche io!!- disse Rumi.. –Ma pensa quanto si arrabbierebbe Yuri se venisse a sapere che glielo abbiamo nascosto!!!-

-Io credo che debba farlo Miki..- disse Jin.. –Sono i nostri figli e concordo con voi che si desidererebbe sempre proteggerli, però ci hanno dimostrato di essere cresciuti.. Io sono convinto che faranno le scelte giuste, poi infondo Yuri verrà qui per le vacanze di Natale e ormai non manca molto..-

-Sono preoccupata per i nostri figli..- disse Catia sorreggendosi a Jin.. –E soprattutto per Miki e la sua creatura.. Spero che questa possa essere una gravidanza tranquilla per lei..-

Tutti lo speravano ma si chiedevano cosa sarebbe successo al cuore di Miki una volta che il suo amore si sarebbe ripresentato a bussare alla porta di casa..

Catia era  convinta che Yuri amasse ancora Miki, ma ignorava il motivo per cui lui l’avesse lasciata.. Perché se era ancora innamorato di lei, l’aveva allontanata da se!?

Lei conosceva bene suo figlio, sapeva che se dentro di lui qualcosa si muoveva, lo avrebbe segnato e accompagnato per tutta la vita.. Non si era mai innamorato di nessuna ragazza nella sua vita, ma si era resa conto che aveva completamente perso la testa per Miki..

Quando la guardava, sembrava che non vedesse nient’altro che lei.. Sembrava che lei fosse l’aria necessaria che gli permettesse di respirare..

Quindi…cosa aveva segnato così profondamente i loro destini!?

 

Quando mi ritrovai davanti all’Havana club, mi chiesi se non avessi fatto una mossa avventata..

Mi appoggiai al muro dello stabile e pensai se stessi facendo le scelte giuste.. Mai come in questo momento mi sentivo sicura di quello che stavo facendo..

Varcai la soglia del night club e mi resi conto che il pianoforte stava suonando, quelle meravigliose note dolci e piene d’amore che solo Ale era capace di fare rivivere..

Mi bloccai per qualche istante e il mio cuore, cominciò a vibrare velocemente.. Era questo quello che sentivo ogni volta che mi rendevo conto che lui era vicino a me.. Le melodie che suonava erano struggenti, puri atti d’amore, per lo più irrealizzabili..

Eppure Ale, sapeva vivere l’amore, era capace di donare tutto se steso senza riserve..

Quando lo vidi assorto davanti al suo pianoforte, compresi perché mi ero innamorata di lui.. Per la sua dolcezza, la sua bontà, la sua sensibilità, per la capacità di farmi vibrare l’anima anche solo con un semplice abbraccio o una carezza.. Comunicava tutto quello che sentiva attraverso quelle note melodiose e aveva una delicatezza tutta sua.. Amavo la nostra complicità, i nostri sguardi silenziosi che dicevano tutto.. Amavo i suoi occhi blu, che mi scrutavano vedendo tutto di me..

Ma il suo viso oggi non era rilassato, spensierato.. C’era un ombra dentro di lui, che lo rendeva pensieroso e quasi assente.. Subito sentii il fiato diventare più pesante.. Ero spaventata.. Non sapevo se a lui avesse fatto piacere vedermi lì.. Era vestito in modo casual…ed era stupendo come sempre..

I suoi jeans scuri, abbinati a quel maglioncino a collo alto grigio chiaro lo rendevano molto affascinante e non potevo certo biasimare le molte donne che con aria sognante lo guardavano e sospiravano. Una di esse specialmente, era appoggiata al piano e sosteneva il mento con la sua mano.. Le parlava, estremamente provocante e sexi.. Lui rispondeva e sorrideva..

Pensai in quel momento che se solo non fossi esistita, Ale avrebbe potuto liberamente condividere qualcosa con quella ragazza.. Invece io, con la mia perenne indecisione e il mio egoismo l’avevo imprigionato in quel meccanismo perverso, senza possibilità di uscirne.. Lui non avrebbe mai fatto nulla per ferirmi…lui…lui era così… Assolutamente meraviglioso!!

E…io terribilmente gelosa…!! Si, mi dava fastidio vederlo contornato da tutte quelle donne, ma avevo le mani legate.. Quando smise di suonare, lo vidi avviarsi con quella ragazza mora vicino al bancone e lei si era subito appesa al suo braccio, appoggiando la testa alla sua spalla..

In quel momento sentii una sferzata di vento al fuoco che avevo dentro.. Si alimentava funesto, ma senza che questo riuscisse a liberarsi dalle briglie con cui l’avevo incatenato..

Mi sentii subito a disagio vestita sportiva, in un luogo così elegante e con donne elegantemente firmate dalla testa ai piedi.. Molte di loro erano giovani e si erano attorniate alla figura di Ale, che sempre con la sua eterna gentilezza ricambiava parole e complimenti..

Quando mi vide cambiò viso, era stupito di vedermi lì, sembrava quasi gli facesse piacere.. Ma i suoi occhi, diventati di ghiaccio improvvisamente mi fecero sentire mancare la terra di sotto i piedi.. Mi aggrappai al bancone lì affianco e lui sembrò allarmarsi, ma quando mi vide nuovamente riprendere la postazione eretta si tranquillizzò e quindi tornò a parlare con le ragazze che lo tartassavano di domande… Poi lo vidi alzarsi e la stessa moretta di prima, le si era avvicinata, riappropriandosi della sua posizione di prima…affianco a lui..

Quando arrivò di fronte a me, mi guardò quasi assente.. Non so se volesse farmela pagare per tutta la sofferenza che aveva patito a causa mia…ma se voleva punirmi, ci stava riuscendo perfettamente…

-Che ci fai qui!?- mi disse con freddezza..

Mi strinsi nella giacca, per non sentire i brividi che mi stavano attraversando.. Poi presi la mia decisione..

-Volevo salutarti..- dissi con gli occhi ancora a terra.. –Tutto qui..-

Il groppo che avevo in gola saliva e scendeva raschiando la parete del collo.. Non sarei nemmeno dovuta essere lì, non dovevo presentarmi in quella circostanza.. Sembravo il fenomeno da baraccone di turno da osservare.. Mi strinsi automaticamente le braccia intorno alla pancia e cercai di non guardare i visi di tutte quelle donne che mi scrutavano con cattiveria..

-Non sembri godere di buona salute…- mi disse la mora avvinghiata ad Ale.. –Bevi un goccio, magari riprendi un pò colore..- 

Tutte quante cominciarono a ridere rumorosamente e io mi sentii completamente fuori luogo..

-No…grazie.. Non posso!!- dissi tagliando corto il discorso..

-Sei incinta…!!- disse lei guardandomi dal basso verso l’alto.. –è tipico di voi medio borghesi infilarsi nel letto di un uomo, prima di indossare la fede al dito..!!- e nuovamente un chiacchiericcio  di risate si aprii intorno a me..

Ale non diceva nulla.. E al suo silenzio, corrispondeva la mia più completa vergogna per quella situazione in cui mi ero cacciata..

-Beh…se non devi dirmi nulla io vado.. Sono occupato!!! Ciao..-

Mi passò oltre, mentre vedevo i miei occhi sempre più appannati e arsi dalle lacrime trattenute.. Nascosi la bocca nella sciarpa che mi avvolgeva il collo e sentii una goccia fredda percorrere le mie ciglia e intrufolarsi nell’incavo del mio naso gelato..

-Brutte vipere..- disse il proprietario del locale raggiungendomi e guardandomi preoccupato.. –Stai bene!?-

Rimasi ancora qualche secondo con gli occhi chiusi..

-Posso offrirti qualcosa..!? Sei talmente fredda…- disse sfiorandomi una mano..

-Grazie…ma va tutto bene!!- mi affrettai a dire..

-Mi spiace per quello che è successo, Ale non si è mai comportato così…-

-Non importa..- dissi asciugandomi alla bene meglio il residuo di quell’unica lacrima per ora scesa.. -La ringrazio per la gentilezza, ma ora torno a casa…-

-Figurati… E auguri se stai per diventare mamma!!- disse teneramente..

-Grazie!! Si sto per diventare mamma..- risposi educatamente… Feci un piccolo inchino in segno di rispetto.. –Arrivederci…!!-

Quando uscii da quel locale, promisi a me stessa che non ci avrei mai più messo piede.. Il cielo si era fatto di un grigio perla, la tipica atmosfera da neve.. L’aria era anche più pungente di prima e mi rallegrai che il mio fagottino nella pancia non soffrisse il freddo gelido di questo inverno.

Avevo freddo, cercai di avvolgere le braccia intorno al torace e le muovevo su e giù per riscaldarmi un minimo, ma il gelo che avevo, lo sentivo anche dentro di me.

Cominciai a guardarmi intorno, mentre qualche piccolo fiocco gelato stava per raggiungere il suolo..

-Sta cominciando a nevicare pulcino mio!!- dissi accarezzandomi la pancia.. –Peccato che non puoi vederla, la neve è così bella!! Candida, bianca come il latte..-

Percorsi attentamente i pochi gradini dell’Havana club, poi ripresi il cammino di casa.. Ormai erano le cinque del pomeriggio e stranamente le vie di Tokyo erano deserte. Forse il freddo, aveva consigliato alla gente di starsene a casa al riparo, accanto ai loro caminetti a mangiare castagne arrostite o biscotti appena sfornati.

Nella penombra della notte ormai, percorrevo quei sentieri spopolati, era come se fossi sola al mondo, i negozi erano aperti e vuoti anch’essi, ma all’interno qualche persona si faceva compagnia l’un l’altra. Quell’atmosfera natalizia, faceva da contorno alla loro allegria.

Io invece, pur non sentendomi abbandonata grazie al mio bambino, mi sentivo amareggiata.

Non sapevo cosa pensavo di fare andando all’Havana, non mi ero mai sentita così inerme come davanti a quelle donne che mi avevano gratuitamente schernita. E lui, non aveva detto nulla…

Lui…la pensava come loro!! Me lo aveva detto chiaramente il giorno prima, che ero una sgualdrina.

Ultimamente avevo la lacrima facile, di nuovo un luccicone si fece largo all’estremità del mio occhio sinistro e scese, fece diventare gelato il percorso della goccia di pianto, che si era fermata sul mio labbro superiore. Ero sfinita..

Mi appoggiai al muro che si ergeva dal lato destro della strada e che costeggiava il parco, dovevo riposarmi per qualche istante, poi sarei tornata direttamente a casa. Mi sedetti su una panchina che giaceva riparata sotto un albero secolare era sempre stato il mio posto preferito quello, ma quel parco aveva un sacco di ricordi dolorosi per me.

-La mamma è un pò triste quando viene qui..- spiegai al mio bambino.. –Ma con te sono felice. Anche se adesso sono tanto amareggiata perché pensavo che da oggi potevo ricominciare da zero..-

Rimasi così, senza più dire nulla. Coccolando il mio bambino, per fargli comprendere che lui era l’unica cosa importante per me, guardavo quel paesaggio, che nel giro di poco tempo si stava imbiancando vistosamente. Ricordai che nella borsa avevo portato un piccolo cappellino per proteggermi dalla pioggia, era un basco che mio padre mi aveva regalato l’anno precedente per Natale. Mi piaceva tantissimo, era colorato e allegro, me lo misi alla bene meglio, poi sospirai tristemente e guardai il cielo coperto, non c’erano nemmeno le stelle, non potevo sapere quale strada mi volessero indicare.

Ero stata capricciosa, come potevo prendere che dopo avermi aspettato per così tanto tempo, lui decidesse di continuare ad aspettare i miei comodi..!?

Non ne avevo assolutamente il diritto, benché pensassi che quel tipo di donna non era adatta a lui. Dovevo lasciarlo libero, ora che aveva deciso di staccarsi da me e questa volta non avrei fatto nulla per riportarlo indietro. Non potevo, non dovevo!!

Continuavo a guardare il cielo, mentre sentivo le gocce gelate depositarsi sul mio viso facendolo diventare una maschera di ghiaccio ma sembrava fossi immune al dolore che il freddo mi provocava!! Mi alzai dalla panchina e mi portai al bordo del sentiero che conduceva lungo un immenso campo disseminato di alberi grandissimi e centenari. Mi sembrava di essere in una cartolina e in quel momento, anche se solo per qualche istante, desiderai solo essere la figura inesistente disegnata da un pittore, ogni tanto una lacrima faceva capolino dalle mie ciglia e scendeva.

Ale…Ale…Aleeee!!! Dove sei!?!?!?!?!?!

Quando mi voltai per riprendere coscienza di me, la sagoma di un uomo mi si stava avvicinando a grandi passi. Aspettai prima di dire se lo conoscessi o meno, ma quando fu a pochi passi da me e vedendolo arrivare come una furia, compresi immediatamente che era lui, Ale…il “mio Ale”.

Abbassai lo sguardo, non capivo cosa facesse qui, strinsi forte con vigore gli occhi sperando che fosse solo una visione.

-Cosa volevi!? Perché sei piombata dove lavoravo senza avvertirmi..?!- disse lui furente..

-Mi spiace. Se avessi saputo che eri in compagnia non mi sarei mai presentata!!- risposi decisa..

-Per colpa tua mi ha fatto un sacco di domande, senza contare il fatto di come ti sei presentata in un locale così raffinato!!- mi disse con sdegno..

-Raffinato!?- gli feci eco io.. –Quel locale sarà pure raffinato, ma certamente non posso dire lo stesso delle persone che lo frequentano!!-

-Solo perché ti hanno toccata nel vivo!! Nella verità…- disse lui gelido..

-Senti Ale cosa vuoi!?- dissi io con la voce tremante, non riuscendo a controllarla.. –Se hai finito di insultarmi, di umiliarmi e di dirmi cose tanto cattive, puoi tornartene pure dalla ragazza che ti sta aspettando!! Io avrò anche sbagliato molte volte ma non merito di essere trattata così!!- risposi voltandogli le spalle..

Lui mi aveva seguito, preso il braccio e girato verso di lui. I suoi occhi erano glaciali dentro ai miei, che in confusione si erano sgranati facendo vacillare per un istante la sua determinazione.

-Che cosa volevi!!- chiese lui minaccioso..

Tentennai per qualche istante e poi risposi.

-Oggi ho fatto la prima ecografia…- dissi evitando il suo sguardo.. –Volevo dirtelo…-

-Sta bene!?- disse preoccupato..

-Si, mi hanno detto che è tutto a posto…- ma continuavo ad evitare i suoi occhi inespressivi..

-Perché non mi guardi!?- mi chiese provocatorio.. –Hai paura di vedere nei miei occhi il riflesso di Beatrice!?-

Sgranai leggermente gli occhi. Il mio respiro si fece impercettibilmente affannato e cercai di non lasciarmi coinvolgere da quell’improvvisa ondata di nausea che mi aveva inghiottito lo stomaco.

-Hai paura di capire che mi piace!? Che magari me la porterei volentieri a letto..- disse lui sempre tenendomi stretta a lui..

-Smettila. Sei ridicolo..- dissi io tra i denti..

-Sai è bella, un gattino che si crede una pantera!! Con due labbra piccole e piene che dicono baciami..- continuò lui questa volta inchiodandomi con lo sguardo…

-E allora fallo!! Non c’è bisogno che lo dici a me!!- dissi io con sempre meno voce per dar tono alle mie risposte..

-Cosa te lo fa pensare che io non l’abbia ancora fatto!??!?- disse lui ridendo di gusto.. –Pensavi davvero che sarei stato con le mani in mano, mentre aspettavo che ti decidessi a prendermi in considerazione!?-

Questo mi ferì ancora, perché torturarmi così!? Io avevo sbagliato con lui, ma non immaginavo di essere stata tanto perfida per meritarmi quel trattamento.

-Io…- dissi con la gola che mi doleva per lo sforzo di trattenere le lacrime.. –Ti avevo spiegato quanto fosse difficile per me!! Ti avevo anche dato l’opportunità di starmi lontano…-

-Ora non ha più importanza per me il passato!!- disse con decisione.. –La passione Miki, si accende ed è inesorabile quando brucia dentro un uomo!! Ho scelto Beatrice, finalmente sei solo un lontanissimo ricordo…-

Ecco, il tuffo al cuore che aspettavo fin dall’inizio!! Ora, sapevo di aver finito di creare problemi anche a lui. In un certo senso, mi sentii sollevata, finalmente Ale aveva preso il volo, se n’era andato dal mio egoismo, dalla mia assurda vita di perenne indecisa.

Dall’altro lato, sentii il mio cuore lacerarsi ma nonostante tutto, sorrisi, dovevo farlo.

-Per quanto potrà sembrarti strano, voglio solo che tu sia felice..- dissi sinceramente… -E se quella ragazza, ritieni sia la persona giusta allora agisci!! Spero vorrai mantenere i contatti con una vecchia amica..- sorrisi leggermente, vedendolo tutto appannato..

-Me ne vado..- disse solo..

Lo guardai incredula, socchiusi gli occhi per un pò, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Così funziona, ma non riuscii questa volta a trattenere i lucciconi e fu liberatorio farlo!!

-Te ne vai!?- chiesi.. –Così, all’improvviso!! Come se fosse la cosa più normale a questo mondo…-

-Non ho niente che mi trattenga qui..- disse guardandomi negli occhi…

-I tuoi amici sono niente!?!?- gridai arrabbiata…

-Ma che cosa vuoi da me ancora!?- sbottò lui reagendo alla mia furia.. –Io non ti devo spiegazioni Miki!!! Tu hai la tua vita come io ho la mia!!!-

-Si vede che a quanto pare, hai sempre finto qualcosa che in realtà non provavi..- dissi allo stremo delle forze.. –Se i tuoi amici non contano, significa che ti conveniva tenerteli lì buoni!! Almeno avresti potuto essere sincero…- sibilai con cattiveria..

-Tu parli con me di sincerità!?- mi disse guardandomi con intensità e passione..

I suoi occhi bruciavano dentro i miei, mi stringeva talmente forte il braccio che lo sentivo indolenzito, cominciai ad ansimare velocemente, lo guardavo in confusione, ma sapevo che la mia verità era sempre stata gelosamente custodita dentro di me. Aveva ragione, nemmeno io ero stata del tutto sincera!!

-Allora!? Non dici nulla…- disse lui a un palmo dal mio viso.. –Non ho più dieci anni Miki, sono cresciuto da un pò e sono un uomo. Continua pure a tacere, prima o poi capirai dove hai sbagliato!! Io ho visto tutto quello che c’era da vedere..-

-Cosa avresti visto!?- dissi io sfidandolo..

-Ho visto il tuo panico quando mi hai visto con lei, la tua gelosia..- disse lui continuando a sostenere il mio sguardo..

-Non è così!!- dissi in preda alla disperazione.. –Lo dici solo per provocarmi..-

-Ah si!? E allora perché stai piangendo!? Perché nei tuoi occhi vedo panico e dolore!? Perché sento la tua voce tremare!? Perché mentre mi dici di essere felice con Beatrice i tuoi occhi mi dicono di non allontanarmi da te!?-

-No, questo è quello che tu vuoi vedere!!- gridai risentita della verità delle sue parole..

-Basta, io me ne vado..- disse con indignazione.. –Fai quello che vuoi!! Continua a navigare nelle tue convinzioni..- mi gridava a un palmo dal mio viso..

-Continua a vivere con gli occhi foderati!! A credere che tutto nella vita sia al suo posto e composto. Io mi sono stancato di questa situazione, me ne vado e questa volta è per sempre!!!-

Avevo ottenuto quello che desideravo, salvarlo da me stessa. Eppure perché stavo così male!?

Io avevo il cuore a pezzi, mi sentivo realmente addolorata e distrutta.

La neve confondeva la sua figura, che si allontanava sempre di più da me e all’improvviso realizzai che se non lo avessi fermato adesso, non ne avrei avuto più la possibilità!!

Ora era corretto chiedermi cosa fosse giusto o sbagliato fare!?

Di una cosa ero certa, non ero mai stata tanto consapevole come adesso, di amarlo e di sentirmi uccidere dentro al solo pensiero di non vedere più il suo adorabile viso!!! Non so cosa scatenò in me quella reazione, ma cominciai a piangere a dirotto come una bambina e a singhiozzare.

-Ale…- lo chiamai..

Ma lui sembrava non sentire quel pianto di disperazione, più lo vedevo allontanarsi, più dentro di me lo vedevo prendere il percorso della sua vita con Beatrice.

Aveva ragione, sui miei sentimenti nei suoi confronti, non ero mai stata sincera, né con lui né con me stessa. Cominciai a correre leggermente, mentre la neve attutiva il rumore dei miei passi.

-Ale…- dissi singhiozzando..

Mi sentivo totalmente assurda. Lui si era fermato, aveva aspettato prima di voltarsi verso di me ma quando l’avrebbe fatto, avrebbe sicuramente visto una Miki diversa. Le mie guance erano colorate di un cremisi leggero, i miei occhi pieni di lacrime intrattenibili, il mio orgoglio totalmente a brandelli.

Lui si voltò, questa volta il suo viso era dolce e tenero, i suoi occhi curvati di un affetto smisurato. Con entrambe le mani a pugni chiusi, mi asciugavo le lacrime abbondanti, più di essere una donna adulta, mi sentivo una bambina disarmata. Sembrava intenerito, forse per il fatto che ero totalmente inerme in quel momento, completamente in balia dei sentimenti che provavo per lui!

-Ti prego…- dissi continuando a raccogliere le lacrime.. –Non te ne andare Ale!! Io…-

Lui non sembrava ancora soddisfatto, ma si era avvicinato a me di qualche passo, guardandomi con gentilezza.

-Vuoi sapere perché mi trema la voce!?- feci una piccola pausa poi continuai.. –Vuoi capire perché con la bocca ti dico di incamminarti verso di lei e con gli occhi ti chiedo di non andartene!? Vuoi sapere perché nei miei occhi vedi il dolore!?-

-Si..- disse sensuale, mentre mi si era avvicinato e sfiorava la guancia con un dito.. –Lo voglio sapere più di ogni altra cosa al mondo..-

-Sento che se te ne andassi, il mio cuore si spezzerebbe e sanguinerebbe..- risposi continuando a guardarlo e a piangere.. –Io dovrei lasciarti libero di andare, te lo devo dopo tutto quello che hai fatto per me. Ma sono una creatura umana sostanzialmente egoista come tutti!! Il mio cuore si può esattamente frantumare come il tuo e questo perché, per quanto mi sia affannata a nasconderlo, mi sono innamorata di te…- guardai immediatamente verso il basso, mentre chiudendo gli occhi, che coprii con le mani, lasciai che la più completa disperazione si impadronisse di me.. 

Ma non fu come mi immaginavo, lui non mi lasciò sola.

Sentii il suo caldo abbraccio avvolgermi dolcemente, contro il suo torace, come sempre protetta, mi sentivo finalmente più calma.

-Perdonami…- disse lui passionale al mio orecchio.. –Ma questo era l’unico modo per capire se quello che vedevo era veramente amore..-

-Io ero disperata…- dissi adesso sciogliendo la tensione.. –Sei stato crudele, pensavo che non ti avrei mai più visto, che mi odiassi!! Perché!? Perché lo hai fatto!?-

-Volevo che mi confessassi i tuoi sentimenti. Volevo che mi amassi, almeno una volta nella vita!!- disse lui prendendo il mio viso tra le sue mani calde..

Si avvicinò al mio volto ancora arrossato, indugiava con la vicinanza tra le sue labbra e le mie, voleva tastare e mettere alla prova il mio amore, voleva capire se fossi stata davvero disposta a viverlo questo sentimento.

-Adesso mi rifiuterai…- disse sorridendo, quasi convinto delle sue parole..

No, non ci sarei mai riuscita. Non riuscivo a frenare il mio istinto mentre ero in balia dei suoi occhi meravigliosi. Quindi senza nemmeno pensarci e cogliendolo di sorpresa, mi avvicinai alle sue labbra, dapprima indugiando, prima avvicinandomi e poi allontanandomi lentamente. Le sfioravo leggermente, dolcemente, per vedere se avesse ceduto al proposito di resistermi.

Poi con decisione lo baciai con trasporto, potei vedere i suoi occhi prima aprirsi stupiti, mentre lo baciavo con passione, poi si allargarono in un dolcissimo sorriso e a quel punto, convinto dei miei sentimenti, ricambiò quel bacio.

-Ti amo Miki..- mi disse mentre aveva abbandonato momentaneamente le mie labbra.. –E amerò anche tuo figlio..-

Sorrisi emozionata, sapevo che Ale conosceva perfettamente la mia situazione, quello che sentissi dentro, ma per il momento non volevo farmi domande. Anche questa giornata era stata difficile e cominciavo ad accusare la stanchezza, c’era qualcosa che prima volevo dirgli, prima di avviarci verso casa.

-Ti amo anche io Ale..- risposi guardandolo negli occhi..

-Si…lo vedo!! Sono i tuoi occhi a parlare al mio cuore..- mi disse lui di nuovo stringendomi a se..

Era come se una piccola parte di me fosse ritornata, come se dentro me stessa, esistessero due Miki. Quella di Alessandro e…quella di Yuri!!

Sapevo che avrei dovuto lavorare su me stessa, sapevo che continuare a tormentarmi su Yu era inutile, come era sciocco da parte mia continuare a pensare che prima o poi lui sarebbe uscito dalla mia vita.

E la mia pancia cresceva, stavo bene nonostante tutto, ma l’idea di crescere questo figlio da sola mi opprimeva. Avevo una grande responsabilità e ancora mi chiedevo cosa avessi dovuto fare se un giorno, il padre del mio bambino mi avesse chiesto qualcosa riguardo alla mia gravidanza.

Ma pensai solo a me in quel momento, presi per mano Ale mentre ripercorrevamo la strada del ritorno e mi augurai che Yuri, al di là del mondo, avesse finalmente trovato la sua meta felice.

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