un amore proibito

di ff_tinitadream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Strane sensazioni ***
Capitolo 3: *** Capitolo2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo4 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Questa è la storia di Martina.
Martina è una ragazza “diversa” dalle sue coetanee,tutte in cerca del ragazzo perfetto a cui dare il primo bacio.
Ha dei tratti molto belli addirittura perfetti per alcune persone,un fisico magro e grazioso, degli occhi sinceri color nocciola e un sorriso raggiante e brillante.
Semplicemente Martina è una sedicenne alla scoperta di se stessa,che non pensa,non parla e non si relaziona con il mondo che la circonda,perché ha costantemente paura a commettere errori.
Martina ama non farsi notare,non mettersi troppo in mostra come fanno invece alcune ragazze della sua nuova scuola.
Martina ama leggere i libri e vivere emozioni attraverso storie che non gli ricordino la sua,quella infanzia così triste e infelice che ha dovuto vivere:La scomparsa improvvisa dei suoi genitori l’ha sconvolta a tal punto di chiudersi in se stessa,e di non confidare più in nessuno.
Martina però ha anche un’altra passione il canto,ha una voce angelica,soave e delicata, e quando canta e come se sentisse qualcuno cantare insieme a lei.
Martina vive con i suoi zii Olga e Roberto che le stanno sempre vicino in qualsiasi momento,loro hanno il compito di custodire il cuore puro di Martina da tutte le persone malvagie di questo mondo,e specialmente dai demoni.
Anche se Martina non lo sa, i suoi genitori si sono allontanati volutamente da lei solo per proteggerla,per proteggere quel piccolo angelo concepito da un amore vero e puro.
Nessuno sapeva che Angelica,ovvero la madre di Martina fosse un angelo,che invece di proteggere il suo segreto arrivata sulla terra si innamorò di un uomo,un semplice umano  da cui nacque Martina. Proprio a causa di questa nascita improvvisa,e proibita,i genitori di Martina si erano allontanati,e gli avevano dato un nome comune, conviti che non ci fosse nulla di angelico in lei,non era così quella neonata era un angelo. Sua madre però non ne fu del tutto sicura perciò l’affidò a una famiglia terrestre per proteggerla dai peggior nemici degli angeli:I demoni.
Martina quindi aveva vissuto sempre nel mistero e nella bugia,e ignara del destino che la vita aveva in serbo per lei.

Pensiamo invece perché un demone è così accecato dalla voglia di uccidere un angelo.
Uno dei demoni più aggressivi e senza pietà vive proprio sulla terra,qui in fatti gli angeli sono in molti,come i demoni in effetti, ma hanno un compito differente;mentre gli angeli arrivano sulla terra per allietare le anime delle persone e aiutarle risolvendo gravi problemi,i demoni fanno il contrario portando discordia e rabbia di gente in gente.
Con il passare dei secoli quindi la propria missione è passata in secondo piano sono per cacciare i demoni dalla terra,per gli angeli e per i demoni fare il contrario. Ma l’impresa è stata inutile,ed è naufragata quando finalmente si è capito che c’era bisogno sia nel bene che nel male per creare l’equilibro adatto sulla terra. Tutt’ora i demoni continuano a seminare discordia e ad uccidere angeli e gli angeli a portare pace e contrastare i demoni ,ma sono solo pochi di essi sono a conoscenza dell’esistenza di queste creature tanto affascinanti quanto meschine,sempre in cerca dell’anima pura degli angeli.
Tuttavia non è questo motivo a portare Jorge Blanco sulla terra e lasciare gli inferi per un tempo indeterminato. Jorge è un ventenne attraente e altezzoso,ha deciso di spacciarsi come un nuovo studente della “Accademia per talenti” in America. Lui ha tratti perfetti,un corpo atletico e scolpito,occhi verdi d’incantatore,labbra perfettamente allineate e capelli castani splendenti.
 La sua più grande ossessione da quand’è nato è solo vendicare il suo migliore amico e suo fratello,morti per amore a causa di un bellissimo angelo.
 Proprio  la sua vendetta farà incontrare il destino di questi due giovani. Infatti l’ Angelo per cui si erano uccisi suo fratello e il suo migliore amico era la sorellastra di Martina,nata da una relazione “Angelica” della madre di entrambe,si chiamava Angel e   oltre ad avere numerosi parenti aveva generato molti figli. L’obbiettivo di Jorge era uccidere tutti quelle persone che Angel aveva amato  non solo si sarebbe vendicato ma avrebbe anche colmato quel vuoto che ormai da troppo tempo aveva dentro di sé. 
 

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Capitolo 2
*** Strane sensazioni ***


Quella sera Martina era più in ansia del solito,aveva lasciato il Messico da poco ed era arrivata a Buenos Aires,solo da pochi giorni. I suoi zii avevano scelto per lei una scuola veramente prestigiosa e Martina pensava di non essere in grado di poterla frequentare . Tuttavia un'altra sensazione la preoccupava, da quando era arrivata nella nuova città si sentiva spesso osservata e sentiva come una brutale forza nell’ aria. Pensò che di sentirsi così perché ancora doveva ambientasi,e che poi sarebbe andato tutto per il meglio,e quell’ansia sarebbe passata. Qualcuno bussò alla porta. "Piccina,stiamo per mangiare ti unisci a noi?"-disse sua zia Olga dolcemente aprendo la porta - "Non ho molta fame,penso che andrò a dormire presto."-gli rispose Martina cordialmente- "Capisco,sei in ansia per la scuola?"-gli chiese Olga – "Diciamo."-rispose a stento Martina – "Va bene ti lascio riposare,a domani Tini..."- sussurrò Olga chiudendo la porta – Martina,si lasciò cedere nel suo morbido letto,in cerca finalmente di un po’ di pace,si tolse la sua catenina d’oro con scritto “Tini” e si addormentò,sperando di scacciare così i suoi brutti pensieri. Tini era sempre stato il sopranome di Martina,perché quando era piccina era molto minuta e magra,tutti iniziarono a chiamarla così,e a lei non dispiaceva questo nomignolo così carino. Quella notte però qualcun altro non riusciva a prendere sonno come Martina. Anche Jorge si girava e rigirava nel suo letto,in genere i demoni non amano dormire, ma Jorge aveva bisogno di riposasi. In quello stesso giorno aveva ucciso almeno 5 o 6 angeli,dopo aver combattuto duramente. Jorge era un tipo senza preoccupazioni,ma non riusciva a prendere sonno turbato anche lui da una forte presenza. Oggi infatti nei pressi del parco aveva percepito una potente forza,come se qualcuno possedesse un enorme potere,non riusciva però a capire se quella forza provenisse da una “aura” angelica o demoniaca,e questo lo infastidiva. Odiava trovarsi sprovveduto o impreparato. Fissò per l’ ultima volta divisa dell’accademia,dove si sarebbe mescolato tra gli umani per identificare e uccidere più angeli possibili,la sua vendetta da quando era arrivato sulla terra si era “estesa” ora non voleva solo uccidere gli angeli legati a Angel ma tutti quelli che incontrava sulla sua strada. Si girò per l’ultima volta dall’altro lato del letto e poi si addormentò anche lui.

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Capitolo 3
*** Capitolo2 ***


Quella mattina Martina non era nella sua forma migliore,non aveva dormito quella notte,a causa di quella sensazione. Si era per giunta svegliata di soprassalto intorno alle tre del mattino,a causa di un incubo. Era orribile, lei veniva inseguita per un inquietante bosco da qualcuno di spietato e malvagio. Aveva ripreso a dormire solo verso le sei e proprio quando alle sette la sveglia suonò Martina capì di dover alzarsi. Posò i suoi piedi scalzi sul parchè freddo e si avviò nel suo bagno privato,si spogliò e accese l’acqua per farsi una doccia rinfrescante. Appena uscì dalla doccia si asciugò lentamente e poi fini di prepararsi. Decise di indossare una maglietta bianco latte e la gonna della divisa scolastica poi si infilò le sue vans nere e scese di sotto. La tavola era imbandita per la colazione. «Giorno piccolina dormito bene? »-le chiese Olga – «Si ho dormito bene »-mentì Martina,che non voleva farla preoccupare- «Io devo uscire tu fai pure colazione tranquilla,vai a piedi a scuola? »-domandò Olga sulla soglia della porta- «Sì »-rispose Tini con un cornetto in bocca- Dopo aver mangiato Tini prese il suo zainetto color pesca e iniziò a correre per tutto il tragitto. Era in ritardo e non amava esserlo,odiava che tutti si girassero a guardarla così correva più che poteva. Sentiva sempre però quella strana sensazione, quella forza incombere su di lei. Pensò ancora che fosse solo agitazione. Non lo era si stava avvicinando a un covo di demoni(la scuola ne era piena)tra cui c’era anche Jorge. Svoltò l’angolo e si trovò di fronte un enorme edificio. Quella era il suo liceo. Quella scuola in realtà era anche un’università e una scuola media. Mentre avanzava verso la porta prese la carta dell’iscrizione,la sua classe era io 3^E. L’unica classe più vicina alle aule dell’università. «Perfetto. »-bisbigliò Tini aprendo il portone- Intanto Jorge era già nel atrio dell’Accademia,pronto per ascoltare il noioso discorso del preside. Non c’era ragazza che non lo stesse osservando da quand’era arrivato,e tutte facevano commenti che Jorge poteva benissimo sentire. Quel giorno Jorge indossava abiti del tutto normali,mentre la regola imponeva l’utilizzo di almeno un indumento dell’uniforme,ma lui aveva indossato solo una felpa nera e dei Jeans. Odiava quella divisa,e anche se avrebbe attirato non poco l’attenzione non l’avrebbe mai indossata. Le ragazze anche per questo non gli toglievano gli occhi di dosso,era atletico,bello e carismatico il tipo perfetto. Una ragazza gli si avvicinò aveva i capelli rossicci bruciati alle punte,ed era vestita in modo trasandato. A Jorge scappò un sorrisetto. «Frequenti l’università? »-gli domandò tenendo lo sguardo basso- «Sì il primo anno. »-rispose lui- «Peccato. »- ribatté delusa- «Io il terzo.» «Che importa,vuoi divertirti? »-disse con aria maliziosa- «beh,non vedo quale sia il proble ... »-si interruppe - «Oh,devo andare » Il direttore era arrivato. E anche Martina era appena entrata con un altro gruppo di studenti. «Bene bene ci sono molti angioletti »-sogghignò Jorge-

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Capitolo 4
*** Capitolo3 ***


Martina era appena entrata dalla porta principale della sua scuola,si sentiva in imbarazzo e osservata da tutti. Il direttore aveva appena iniziato a parlare,e lei si sedette sulle gradinate vicino al portone. Mentre il preside iniziò a provare il microfono,Martina sentì dietro di se delle ragazze ridacchiare e fare commenti alquanto spiacevoli su di lei. Prese la sua borsa e controllò il cellulare poi la voce del direttore iniziò a farsi sentire. «Bene,studenti e studentesse benvenuti all’accademia dei talenti,spero che questa scuola faccia davvero al caso vostro. »-si schiarì la gola-«Passiamo a ciò che ci preme di più i ragazzi del liceo non possono accedere ai piani inferiori o quelli superiori,naturalmente possono accedere solo alla biblioteca e all’aula di canto presente nell’università,chiaro? »-concluse in modo severo-«Ah,e ricordo anche ai ragazzi dell’università che è severamente proibito frequentare le ragazze più piccole del liceo » Il direttore si aggiustò la cravatta e Martina pensò che quella regola fosse veramente stupida, ma non era la sola infatti ben presto nell’atrio si creò un gran chiasso. «Silenzio! »-urlò il direttore-« Per l’aggiunta di questa nuova regola naturalmente dovete ringraziare il vostro compagno Sean. »-sospirò il direttore indicando un ragazzo. Sean sorrise e gli occhi di tutti puntarono lui. Sean era uno dei ragazzi più popolari dell’istituto e uno studente eccellente,ma nell’ultimo anno era stato beccato mentre molestava una ragazza del primo anno,così i genitori di tutte le studentesse preoccupati,parlarono con il direttore al fine di risolvere il problema. Dopo l’ultima affermazione del preside l’atrio iniziò a svuotasi. Una professoressa dai capelli color carota,si avvicinò al centro dell’atrio e chiamò a gran voce: «La classe terza E è pregata di avvicinarsi,sono la nuova coordinatrice. » Martina si alzò dalla gradinata e si incamminò verso la donna seguita da altri compagni,la professoressa li contò compiaciuta e si avviò verso il corridoio seguita da tutti. La classe arrivò alla fine del corridoio. Martina notò le malridotte scale di marmo grigio di fronte alla porta dell’aula che indicavano con una freccia:Ingresso all’università. Martina entrò in classe e si guardò attorno era rimasto solo un banco singolo,prese coraggio e si sedette,sentendo le risate dei suoi compagni. La professoressa iniziò a fare l’appello,quando dalla porta sbucarono due ragazze,una con i capelli rossicci e l’altra dai capelli biondo platino. Una si sedette insieme all’altra ragazza mentre la rossa a un banco singolo in fondo all’aula. «Molfese e Fernández »- le rimproverò la professoressa -«Si può sapere dove andate sempre insieme?Mi hanno parlato molto male gli insegnati di voi due. »-concluse chiudendo il registro- «Mi scusi,il bus ha avuto un guasto »disse scarabocchiando sul banco la rossa- «Io posso venire quando mi pare,e piace. »-rise la bionda- «Ben detto Ivy. »-rise insieme a lei la sua amica- Ivy Fernàndez era la figlia del preside,miliardaria aveva i vestiti più esclusivi del paese, poteva permettersi di venire a scuola vestita e truccata in modo alquanto vistoso,non rispettava mai le regole e si aggirava sempre ai piani superiori in cerca del ragazzo perfetto. Inoltre era una persona molto scaltra e furba. In quanto invece all’altra ragazza si chiamava Candelaria Molfese era una ragazza allegra con una grande passione per l’arte. Anche lei infrangeva le regole e arrivava spesso in ritardo,perché ogni mattina saliva di nascosto ai piani superiori per vedere un ragazzo che le aveva rubato il cuore... amava fissarlo e osservarlo di nascosto. «Ragazzi!Silenzio,che ne dite di iniziare la lezione d’inglese? Aprite il libro a pagina 22. » Martina estrasse il libro dalla borsa e lo aprì iniziando a pensare a quella sensazione che sembrava fosse passata. Intanto anche Jorge era appena entrato in classe,posò i suoi pensanti libri sul banco e si sedette,osservando le minime mosse di ciascuno. Scorse poi una ragazza,dai capelli ramati,dai tratti perfetti e dei denti brillanti. «Perfetto,ha un’aura fortissima quell’angelo. Mi darà sicuramente molto potere. »-pensò nella sua mente adocchiando la ragazza- Quando l’ultimo gruppo di studenti entrò la professoressa iniziò la lezione,un ragazzo di colore si sedette vicino a Jorge e sorrise. «Frequenti da poco questo corso? »-gli chiese a bassa voce- «Si,da pochissimo. »-gli rispose sorridendo- Jorge e quel ragazzo scambiarono due chiacchiere per tutta la lezione,quando la campanella suonò,Jorge saluto quel ragazzo brasiliano di nome Samuel e seguì quella ragazza fino all’aula di ginnastica,che poteva essere usata da tutti. Si avvicinò velocemente alla ragazza e la prese dal collo,la tirò a sé mentre lui strinse la presa risucchiandole l’aura. Poi mutilò il suo corpo. «Non pensavo,che sarebbe stato così facile,non ha avuto nemmeno la forza di reagire,che essere stupidi questi angeli. »-disse mentre si ripuliva le mani piene di sangue-

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Capitolo 5
*** Capitolo4 ***


Tini pov. La lezione era diventata a dir poco piacevole,amavo le lingue e anche se a insegnare l’inglese era il professore Ramirez,un uomo severo e anziano,riusciva a trasmettere la sua grande passione per la sua lingua madre. Era giunta già la quarta ore del mio primo giorno al terzo anno di liceo nella nuova scuola e anche se mi ero straferita,non mi sentivo molto a disagio,o meglio non mi sentivo a disagio solo quando Ivy e la sua amica Betty iniziano a fare commentino sul mio fisico e sui miei vestiti. Ad un tratto però la porta si spalancò. Entrò il direttore,con la faccia più pallida di un fantasma e scrutò la classe. Narratore pov. «Non vorrei di certo allarmarvi ragazzi,ma preferirei che evacuaste la classe,adesso. »-disse il direttore rivolgendo agli alunni uno sguardo malinconico- In classe iniziò la confusione e tutti raccolsero le loro cose e si recandosi verso l’uscita. I passi di Martina arrivati al cancello di uscita però divennero pensanti. La testa iniziò a girare e il capogiro continuò per diversi secondi. Martina si sedette a terra, e nessuno dei suoi compagni l’aiutò o le chiese come stava. Erano tutti passatigli davanti indifferenti,rivolgendogli uno sguardo di disprezzo. Solo quando tutti abbandonarono l’edificio Martina riuscì a rialzasi,stava male si sentiva strana e non riusciva a spiegare cosa fosse successo o tanto meno il perché. Eppure un perché c’era. Martina senza rendersene conto per un secondo aveva urtato la mano di Jorge innescando in lei una debolezza senza pari. L’aura di Jorge era veramente pesante e potente e Martina,non riusciva a contrastarla. Inoltre in quella circostanza le fu impossibile rendersi conto di chi avesse sfiorato. La confusione di certo non lo permetteva,ma soprattutto aveva urtato contro altre persone. Ne lei ne Jorge si erano ancora visti,ma entrambi avevano sentito la presenza di un’aura potente. Il destino che incombeva su Martina si stava facendo ancor più pericoloso,Jorge era sulle sue ricerche e la avrebbe trovata a breve. Riordinate le idee Martina si incammino verso casa,a passo lento stonata e confusa ancora per quello che era successo. Aprì la porta in stile vintage di casa e si scaraventò dentro,non c’era nessuno,Olga era andata a un convegno e Roberto era fuori per lavoro. Tini si avviò verso la cucina e decise di preparasi un tè per rilassarsi. Intanto,salì in camera sua e posò la borsa sul tetto. Poi notò una lettera. Sopra vi era scritto:”piccina io torno domani ma tua madre,prima di sparire, voleva che te la consegnassi oggi in questa data precisa.”. Tini posò le mani sulla busta color lampone,la aprì delicatamente e sentì un brivido percorrerle la schiena. “E’ un regalo per te piccola mia. Indossalo ti prego. Con affetto mamma.” Tini ebbe un sussulto al cuore all’allungò la mano sul fondo della busta,e prese qualcosa. Un medaglione bianco,particolare con dei disegni rosso fuoco sopra. Martina si commosse,si asciugò le lacrime e indosso il ciondolo. Ancora non sapeva che grande potere e protezione le avrebbe dato. Intanto Jorge stava tornando a casa sentì l’odore di sangue che aveva ancora sul corpo smorzare l’aria pulita e sana della cittadina di Buenos Aires. Camminava fiero e orgoglioso di sé. Era stato lui uccidendo quella ragazza,ritrovata morta poco dopo da un’insegnante,a far evacuare la scuola. Era soddisfatto. Però anche abbastanza turbato. Durante l’uscita aveva captato un’aura fortissima,che aveva fatto andare il suo senso omicida a puttane. Non aveva mai sentito un’aura così forte e magnetica. Ne era totalmente attratto se pur per pochi secondi. Non riusciva a pensare ad altro continuava interrogarsi sull’accaduto,perché non riusciva a ritracciare quell’ aura? Cosa doveva fare per ritrovarla? L’aveva sentita prima? Forse sì o forse no. Non riusciva a capire e a concepire che quella forza sia uguale alla sua,e sperava con tutto se stesso che non appartenesse ad un angelo. Odiava essere comparato a uno di quegli esseri. Quando Jorge arrivò finalmente nel suo appartamento poté finalmente rilassarsi e lasciare che i pensieri scivolassero via,come l’acqua che stava scorrendo sul suo corpo atletico. Poi si asciugò provò ad aprire qualche libro,ma naturalmente lasciò perdere. Poi gli venne un’idea. Prese il PC e curiosò sul sito della scuola passò ore e ore controllando tutti gli studenti che ne facevano parte. Voleva provare e controllare,magari proprio qualche parente di Angel,frequentava la scuola e meritava solo di essere ucciso...

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