Mille sfumature tra le vie della vita

di CHOCOLA_13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


 Su questo mondo ci sono due tipi di cicatrici.
La prima è quella che si può vedere attraverso il nostro corpo mentre la seconda non è visibile ma eterna.
Poi ci sono i casi a parte come me che hanno tutti e due i tipi di cicatrici.
La mia però è profonda molto profonda.

Sentii il suono della sveglia che non ne voleva sapere di spegnersi automaticamente.
Mi alzai anche se di voglia ne avevo poca ma cosa potevo fare ,questa è la durissima vita di uno studente.
Mi diressi verso il bagno dove dopo essermi fatta una bella doccia rilassante iniziai ad asciugarmi i lunghi capelli biondi per poi pettinarmeli.
Uscita dal bagno mi avviai verso il mio armadio e dopo averlo guardato per circa dieci minuti decisi che avrei indossato una semplice felpa nera con il cappuccio,dei jeans della giusta taglia e in fine delle convers nere e bianche.
Mi guardai allo specchio e come sempre riuscivo a intravedere la mia disgrazia .Dopo aver sbuffato decisi che anche oggi come al solito non mi sarei legata i capelli.
Erano le 7:20 e mi trovavo per strada .
Mentre camminavo verso la mia scuola ricevetti un messaggio dai miei genitori che mi comunicavano che l'affitto e le bollette erano state pagate e che più tardi sarei dovuta andare in banca a ritirare i soldi per mantenermi.
Io vivevo da sola,i miei erano i presidenti di agenzie pubblicitarie in vari paesi perciò dovevano viaggiare molto.
Sicuramente vi chiederete il perchè non viaggio con loro ,bhe,la risposta è semplice.
A me non piacciono i troppi cambiamenti ,da piccola ho provato a vivere in quel modo ma alla fine decisi che sarei rimasta qui a Torino.
Ormai ero vicina alla mia scuola infatti più in avanti si poteva intravedere il famoso gruppetto dei cosi detti fighi della scuola anche se secondo me sono soltanto dei casi disperati che cercano l'attenzione di tutti.
stavo quasi per oltrepassargli quando fui fermata da tre figure.
-Morroni ma a casa tua la moda non esiste ,eh?-erano le tre oche tutte tette e culo credo che si chiamino Cassandra,Laura e Sara ,loro si consideravano sorelle anche se di fatti non lo erano.
-E voi invece vi siete viste?Quando penserete di smetterla con tutta questa plastica .Sapete è inutile avere culo e tette se siete stupide infondo ai ragazzi che siate belle o no non interessa basta che facciate un bel lavoretto,se sapete quello che intendo ovviamente.-colpite e affondate.Potevo sembrare una sfigata, anche se in realtà non lo ero ,ma quando mi ci metto nessuno riesce a chiudere la bocca a qualcuno meglio di me.
Le tre si dileguarono ormai nere dalla rabbia e dalla figuraccia che le avevo fatto fare davanti a tutti che se la ridevano a più non posso.
-Morroni ma da quando sei diventata sei diventata cosi simpatica?-mi chiese un biondino ,rivolsi il mio sguardo verso di lui ,era alto,corpo ben fatto quasi carino soltanto che era stupido lo si vedeva dalla sua faccia
-Io lo sono da sempre sei tu che ti sei svegliato ora dal tuo coma di sesso a volontà e divertimento.-e detto ciò mi dileguai anche io andando verso la mia classe.
Ormai mi ci ero fatta un abitudine a tutta la sfortuna che mi circondava.
Ero nella classe 4 C,aula piena di malati del sesso,drogati e fumatori.
soltanto in cinque eravamo normali se si può dire cosi.
C'erano i secchioni che stavano sempre tra loro e io la nullità che era in disparte da tutti.
La seconda ora avevamo letteratura e io come sempre non me ne fregavo più di tanto .
Stavo scrivendo su un fogliettino delle dediche e ciò che pensavo a volte mi vengono delle frasi che stupiscono anche me.
Ricevetti un messaggio dal mio cellulare e volevo vedere di chi era.
-Prof.devo andare in bagno.-dissi mentre la Martinengo si volto verso di me dicendomi con la sua voce stridula da farti venir il mal di testa''ok,ma fai in fretta.''
Ero nel corridoio e stavo leggendo il messaggio.
''Ciao piccola ho bisogno del tuo aiuto.Potresti venire verso le 19:30 al bar?''era il mio amico Paolo .
Mi guardai in torno per vedere se c'era qualcuno,nessuno ok.
''Va bene ma mi dovrai offrire la cena''.
Spensi il cellulare perchè ero arrivata davanti al bagno ,anche se non ne avevo nessun bisogno di andarci volevo perdermi un pò della lezione.
Stavo quasi per entrare quando dei piccoli urli o meglio dire gemiti provenivano da esso.
Entrai senza sapere che quella però sarebbe stata la mia condanna in futuro.
Avevo davanti la scena più schifosa del mondo.
Una delle oche ,specificando la bionda di nome Cassandra,era seduta sul davanzale del rubinetto con un ragazzo della scuola,che però a me era sconosciuto ,che le stava appiccicato come la colla ,credo che sappiate il perchè.
Risi e mi avvicinai all'altro lavandino per lavarmi le mani in modo che abbia la prova per la prof.che ero veramente andata in bagno.
I due mi guardarono stupiti mentre io ridevo silenziosamente e poi mi rivolsi a loro.
-Ma continuate pure non mi date nessun fastidio tanto sono solo di passaggio.-dissi ,erano ancora li a guardarmi poi però usci dal bagno senza dire nulla e ritornando nella mia classe.
Le ore erano passate in fretta e la pausa pranzo era arrivata.
Mi ero diretta verso la mensa per poter consumare un pasto decentemente almeno lo spero.
Come sempre era stra piena di alunni della scuola.
Ognuno stava con il propio gruppo agli stessi tavoli di sempre.
La mensa era suddivisa in due la parte degli sfigati e quella dei popolari.
Dopo essermi presa delle patatine una fetta di pizza margherita e una cola mi sedetti al mio solito posto in fondo alla mensa dove nessuno osava mai disturbarmi.
Iniziai a mangiare con mentre ascoltavo della musica attraverso le mie cuffiette .
Tutto andava bene mentre fino a quando due figure mi si avvicinarono.
Alzai il mio sguardo ritrovandomi davanti il coso del bagno e il biondino stupido.
-Ma guardate chi viene a farmi visita il scopa nei bagni e l'addormentato ,ditemi como posso fare si che vi togliate dai coglioni?-dissi mentre un finto sorriso mi si dipinse in faccia.
-Morroni cosi mi offendi io sta mattina volevo fare amicizia con te mentre tu mi hai rifiutato,lo sai che mi hai fatto piangere.-disse il biondino ridendo.
-Si vede che invece di allontanare le ragazze tu le allontani di più.-dissi mentre ritornai a mangiare.
-E tu invece allontani le persone non è cosi?!Almeno in qualcosa siamo simili.-mmm,ci sapeva fare.
Non diedi minimamente retta all'altro e questo li deve aver provocato un fastidio.
-Senti tu cosa come ti chiami.-disse il scopa nei bagni ma prima che finisse la frase lo interrompi.
-Prima cosa la parola ''cosa''lo vai a dire a qualcun'altro e seconda cosa non rivolgerti a me come se fossimo in confidenza.-dissi seria.
-Non importa,comunque per quello che hai visto oggi nei bagni ti consiglio di stare zitta,intesi?-ma chi si crede di essere?Ip di certo non vado a stare ai comandi di qualcuno!Poi uno come lui!
Si alzò dalla sedia per andarsene e fu allora l'inizio di tutto .Mi alzai di scatto e prima che potesse fare un passo li rovesciai a dosso tutta la mia coca.
Mi avvicinai di più a lui afferrandolo per il collare della maglia nera lo avvicinai a mia volta finchè non arrivai alle sue orecchie e sussurrargli...
-E se io non lo farò?Cosa mi farai?-lo stavo istigando e ciò mi piaceva perchè le carte in gioco ce le avevo tutte io .
Ormai era chiaro che si sarebbe scatenata una nuova guerra a scuola e questa comprendeva due fattori fondamentale lui e me.

Ciao a tutti sono Chocola e sono nuova.
Ecco a voi il primo capitolo .Volevo dirvi che sicuramente farò molti errori ma migliorerò per questo però ho bisogno anche di un vostro consiglio  sulla storia.Vorrei sapere cosa ne pensate in poche parole.
Aspetto una vostra risposta .
Baci Chocola.^_^ ^_^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Le ore finirono in fretta e finalmente potevo ritornare a casa a riposarmi e poi prepararmi per andare da Paolo.
Ero nel grande cortile della scuola,stavo camminando tranquillamente verso l'uscita e nel frattempo anche se di nascosto mi concesi il privilegio di osservare gli alunni tutti felici di ritornare alle pro pie case oppure perchè dovevano uscire con gli amici.
Intravidi d'avanti a e due ragazze che si tenevano per mano con affianco a una di esse un ragazzo.Ridevano e scherzavano,quasi quasi li invidiavo ,suscitavano in me vecchi ricordi che non dovrei nemmeno ricordare visto che fanno ancora adesso troppo male.
Stavo quasi per oltrepassare il cancello quando intravidi il scopa nei bagni che mi guardava ,non aveva più la T-shirt nera ma indossava una canottiera bianca con raffigurato un reper.
Non li diedi retta e voltai a destra intraprendendo la mia solita stra di ritorno a casa.
-Morroni?!Ti fermeresti per favore?-voltai lentamente il mio sguardo per vedere chi era colui che mi stava chiamando.
Era il scopa bagni .Perchè era qui?Poco fa era con i suoi amici.

Alex.
La chiamai,si volto ma poi ritornò a camminare.
Non mi stava nemmeno considerando cosi decisi di seguirla e infastidirla un pò.
Durante il percorso si fermò in un supermercato dove circa venti minuti ne uscì con una busta in mano sicuramente avrà fatto la spesa.
Mi osservò a lungo e poi ricominciò a camminare.Di certo non era una che dimostrava le cose anzi il suo sguardo non si scomponeva nemmeno di una smoria,ma si può sapere di cosa è fatta questa qui?
La prossima tappa era una banca da dove prelevò dei soldi.
Una volta uscita anche di li si fermò a circa un metro di distanza da me.
-Hai intenzione di seguirmi ancora per molto?-mi chiese mentre io sorrisi compiaciuto che alla fine un pò di fastidio le ho recato.
-Di cosa dici sto facendo la strada per andare a visitare una mia parente abita non molto lontano da qui.-anche se potrebbe sembrare una bugia in realtà non lo era ,dovevo veramente andare a visitare mia zia che domani sarebbe dovuta partire per un lungo viaggio.A quanto pare non si fida di lasciare la casa incustodita e mi ha chiesto se potevo viverci io in sua assenza.Ovviamente avevo accettato cosi mi sono liberato di mia madre e delle sue prediche.
Dopo circa quindici minuti la antisocialista che mi ha versato della coca cola adosso entrò in un palazzo .
Ma guarda un pò che coicidenza .

Asia.
Non la smetteva di seguirmi anche dopo essere entrata nel salone del mio palazzo .
Presi l'ascensore sperando che lui non entrasse nella cabina insieme a me ma ormai era tutto inutile.
L'ascensore stava salendo e nella cabina regnava il silenzio.
-Perchè non ti togli il cappuccio ?Sembri ridicola cosi.-mi disse non li risposi perchè non ne avevo motivo ,erano affari miei se non lo volevo togliere neanche io ero molto contenta di portarlo in testa sempre a causa di esso stavo per beccarmi anche una sospensione.Un professore un giorno ha cercato di levarmelo ma io l'ho quasi mandato all'ospedale.
Le porte si aprirono e finalmente uscii di li.
Ormai ero d'avanti alla porta del mio appartamento.Li diedi un ultima occhiata e vidi che stava suonando il campanellino della porta della mia vicina la signora Arelli.
La porta si apri e la giovane donna usci abbracciando il ragazzo,poi mi vide e mi salutò.
-O Asia sei tornata da scuola?-la signora Arelli era vedova e o quando aveva un pò di tempo libero mi invitava da lei per una tazza di caffè o per cena in modo che
potessimo parlare .
-Si,e lei come è andata al lavoro?-le chiesi mentre posai la busta ormai un pochino pesante da poter tenere in mano.
-Bene,a ti presento mio nipote lui è Alex.Alex ti presento Asia lei è la mia vicina non che partner della solitudine.-mi disse mentre si rivolse a lui che subito mi guardò con un sorriso stampato sulle labbra.
-Si la conosco in parte oggi a scuola ci siamo conosciuti,vero?-voleva sfidarmi no anzi stuzzicarmi .
-Allora andate nella stessa scuola che bello almeno non ti sentirai solo mentre io sarò in viaggio.-viaggio?che viaggio?
-Sta partendo?-chiesi ,la donna mi posò il suo sguardo su di me.
-Si sto partendo per un viaggio di lavoro e non so quando durerà cosi ho chiesto ad Alex di vivere a casa mia ,mi sento più sicura se c'è qualcuno che la controlla.-se ne va?E io come avrei fatto senza quel magnifico caffè?
-Senti Asia visto che domani parto ti andrebbe di cenare da me sta sera?-mi sarebbe piaciuto un sacco ma dovvevo andare ad aiutare Paolo e poi sono sicura che ci sarebbe anche lui.
-Mi dispiace ma ho già degli impegni per stasera.-la vidi un pò intristirsi ma poi tornò ad essere serena.
-Non fa niente sarà per un'altra volta.-annui edetto ciò presi la busta,aprii la porta ed entrai nel mio appartamento.
-Sono a casa.-e ciò che dissi ma ormai sapevo che pur urlandolo a squarciagola nessuno mi avrebbe sentito.
Dopo essermi preparata uno spuntino mi distesi sul divano dove ci rimasi per circa due ore e mezza.
Mi stavo dirigendo vero il bar di Paolo.Una volta arrivata entrai dentro rendendomi conto che il locale era pienissimo .
Salutai Anna una cameriera ed altre ancora per poi fermarmi al bancone dove c'era Paolo.Lui è un uomo di 29 anni, alto ,spalle larghe ,muscoli al posto giusti e in quantità giusta capelli castani e gli occhi del medesimo colore .E un mio grande amico sin dalle medie mi è sempre stato vicino specialmente nei momenti più difficili.
Quando l'ho conosciuto aveva 17 anni e studiava all'Alberghiero per la sala bar poi a 19 anni aprì un bar che lo gestisce ancora oggi.
-Ei sei arrivata.-mi disse mentre mi diressi verso di lui .Una volta di fronte a se mi abbracciò.
-Come va piccola mia?-aveva il vizio di chiamarmi cosi sin dai vecchi tempi per me è come un secondo fratello.
-Non sono piccola e nemmeno tua.-adoravo contraddirlo perchè questo era il nostro modo di volerci bene.
-Non ti arrendi mai è?-li sorrisi e lui fece lo stesso.
-A proposito più tardi voglio farti conoscere qualcuno.-e detto ciò se ne ando dirigendosi in cucina.
Per oggi ho abbastanza conoscenze non ne ho voglia di farne alte.
Dopo due ore di lavoro il locale si riempii ancora di più di clienti ,be ci credo in fondo e uno tra i più famosi per primo perchè le cameriere sono come dire ''sexy'' ,secondo perchè c'è Paolo che attira le ragazze e terzo perchè il cibo è ottimo cosi come le bevande.
-Mi scusi mi darebbe una vodka?-mi chiese un cliente,era un ragazzo dai capelli biondo platino e aveva degli occhi azzurro chiaro che sembravano quasi trasparenti.
-Come la vuoi?-chiesi ,il ragazzo dopo avermi osservato mi sorrise,il solito.
-Semplice.-detto ciò mi avviai verso gli scaffali delle bevande presi la bottiglia di vetro di vodka e la riportai vicino al cliente che mi seguiva con lo sguardo passo per passo.
-Ecco a lei.-dissi dopo avergliela servita.
-Asia mi prepari queste ordinazioni'-mi chiese Clarissa un'altra cameriera mentre mi porgeva un fogliettino.
Lo presi e mi misi al lavoro una volta finito feci cenno a Clarissa di venire a prendere l'ordinazione.
-Sei nuova non ti ho mai visto lavorare qui.-mi chiesi il biondino ,dal suo accento devo dedurre che è straniero.
-Sono qui soltanto per aiutare un il proprietario.-non disse nulla ma mi guardava insistentemente.
-Perchè mi fissi?-li chiesi mentre quest'ultimo sorrise.
-Cosi tanto per farlo.-gli uomini non li ho mai capiti e ne li capirò.
-Voi stranieri siete strani.-dissi mentre iniziai a pulire il bancone.
-Da dove lo sai che sono straniero?-che domanda chiunque se ne sarebbe accorto persino un sordo.
-Dal tuo accento, non hai la tipica pronuncia italiana delle parole.-dissi e alla fine la conversazione continuò con domande di vario genere alle quali quasi tutte non rispondevo.
Ormai il locale era vuoto e tutti se ne erano andati ,tutti tranne lo straniero che non ne voleva sapere di andarsene l'ho pure minacciato che lo prendo a calci se non smamma ma niente.
-Asia hai finito?-mi chiese Paolo dalla cucina .
-Quasi c'è un cliente che non ne vuole sapere di andarsene.-dissi allora Paolo mi raggiunse per vedere chi era il cliente.
-A sei tornato!-lo conosce?
-Si da un bel pò ma ho visto che a casa non c'eri cosi sono venuto qui dove ho incontrato lei ed ho fatto amicizia.-ma che amicizia e amicizia!
-Con lei amicizia?Ma se questa qua non sopporta i tipi come te in realtà non sopporta il genere maschile tranne me.-disse il mio amico mentre iniziò a ridere.
-Già ma tu sei gay per questo ti sopporto perciò stai zitto.-il biondino iniziò a ridere mentre Paolo mi guardava divertito.
-Ti assicuro che sono al 100% etero.-mi disse mentre io li feci la linguaccia.
-Comunque lui è Nathan ,Nat per chi lo conosce ed è mio cugino ,viene dall'America ed è anche colui che volevo farti conoscere.
Vivrà con me e frequenterà la tua scuola .-uffa altro rompipalle ,non me ne basta soltanto uno tra cui ho una faccenda in sospesa adesso ci si mette anche un'altro!
-Va bene adesso però portami un piatto di pasta come piace a me ed un bicchiere di vino rosso.Sbrigati che ho fame!-dissi a Paolo mentre ritornò in cucina a darsi da fare per la mia cena.
Dopo una manciata di minuti la mia pasta era pronta.
Ero seduta ad un tavolo con i due di fronte a me che mi guardavano .
-Se ne volete un pò vi dico già da adesso che non ve ne do!-dissi mentre iniziai a mangiare.
-Non riesco ancora a crederci che riesci a mangiare questa pasta anche dopo tutti questi anni io non ce l'avrei fatta sicuramente sarei finito all'ospedale.-la pasta che tanto amo è un piatto un pò speciale perchè non è un semplice piatto di pasta al sugo.
-Perchè cos'ha di speciale il piatto?-chiese Nat.
-Faglielo assaggiare .-mi disse Paolo ,all'inizio mi rifiutai ma poi dopo che mi convinse li diedi il permesso di prendere un boccone.
lo prese in boca ,la masticò e dopo averlo ingoiato si fermò.Il suo viso era diventato rosso ed iniziò ad agitarsi mentre con dei gesti chiedeva dell'acqua.
-Ma si può sapere cosa ci hai messo dentro?E piccanttissimo.-chiese a Paolo dopo essersi tranquillizzato.
-Peperoncino rosso extra piccante.-al suono di queste parole il biondino spalancò gli occhi poi si volto verso di me a guardarmi come mangiavo tranquillamente il mio piatto di pasta.
-Non stupirti lei è la seconda persona che riesce a mangiare questo cibo.-disse L'altro mentre si alzò per finire di ritirare le ultime cose.
-E la prima chi è?-a quella domanda mi fermai dal mangiare.
Anche Paolo si fermò dal muoversi come se fosse paralizzato.
-Nessuno,non importa.-disse indifferente mentre sentivo lo sguardo di Nat posarsi su di me.
Finito di cenare i due mi riaccompagnarono a casa dove una volta messo piede dentro ascoltai i messaggi vocali ricevuti mentre ero distesa sul mio lungo divano nero.
-Ciao amore volevamo dirti che ti vogliamo bene e che tra non molto verremo a farti visita.Mamma è papà.-poi arrivò il secondo messaggio vocale che era lo stesso dei miei genitori.
-Ciao Asia sono Angela.Volevo vedere come stai ,qui a Londra piove mentre li da te sicuramente ci sarà il sole.Oh,come mi manca la mia Italia comunque volevo dirti una cosa...oggi l'ho incontrato.-e questo era il terzo messaggio.Al sentire le ultime parole mi alzai con la schiena portando le ginocchia vicino al petto per stringerle e finire cosi di ascoltare il messaggio.
-Ha chiesto di te....e..mi ha detto che molto presto tornerà da te e che ti troverà anche se ti nasconderai ,mi ha detto che ti troverà!Stai tranquilla non li ho detto niente a riguardo di dove ti trovi e ne lo farò.Ricordalo io ci sarò sempre per te.Ti voglio bene a presto.......Bip-ed era finito li.
Ero sul divano del mio salotto immersa nel più totale buio a pensare a quel messaggio.
Lui sarebbe tornato,mi avrebbe trovato e poi ....e poi mi avrebbe fatto del male.










Ciao a tutti è da un pò che non ci si sente il fatto è che ho perso l'inspirazione per scrivere.
Comunque questo è un nuovo capitolo ,ah quasi me ne scordavo per chi ha letto il primo capitolo ho cambiato un pò la storia .
A presto e tanti baci da Chocola.^_^

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