Black box di Ayumi Yoshida (/viewuser.php?uid=34262)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Frutti maturi (SPOILER!) ***
Capitolo 2: *** Inutili fiori ***
Capitolo 3: *** Approfittare è d'obbligo. ***
Capitolo 4: *** Litigi (vincere o perdere) ***
Capitolo 5: *** Certe cose ***
Capitolo 1 *** Frutti maturi (SPOILER!) ***
Titolo: Frutti maturi
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: Kiba, Ino - KibaIno
Genere/Avvertimenti: introspettivo, triste, romantico
Rating: giallo
Wordcount: 348 parole (con Word)
Disclaimer: Ino e Kiba non mi appartengono, ahimé,
ma sono di Masashi
Kishimoto, così come l’universo in cui è ambientata la fic. *sigh*
Tema della settimana: tema libero (maturazione, dal capitolo V
de “il fu
Mattia Pascal” di Pirandello)
Nda: dopo la fic! ^^
Frutti maturi
SPOILER!
Attirò Kiba a sé
lentamente, tirandogli lievemente la mano con un sorriso amaro. Lui
doveva aver
capito ogni cosa, perché non disse nulla e la strinse con cautela tra
le
braccia.
Forse si sentiva a
disagio perché suo padre li stava guardando con occhi immaginari e
indagatori
dal monumento degli eroi. Non doveva.
Senza preavviso, Ino si
sollevò sulle punte dei piedi e lo baciò per qualche secondo sulle
labbra.
Sentì le braccia di Kiba stringersi più saldamente contro la sua
schiena: era
certa che lui stesse facendo tutto il possibile per non esclamare
duramente:
"Andiamocene." oppure "Un morto non ritorna in vita." per
non farla soffrire ulteriormente. Kiba era così, era più maturo di lei
da quel
punto di vista, sarebbe riuscito a superare ogni dolore nella
vita. Non
era come lei, che temeva ancora di recarsi al monumento da sola e di
essere
incapace di tornare a casa per via delle lacrime che avrebbe versato.
Suo padre
era morto da cinque mesi esatti, ma era la prima volta che si recava al
monumento degli eroi senza Shikamaru. Quel giorno si era sentita
coraggiosa e
aveva chiesto a Kiba di andarci con lei, e in quel momento si sentiva
più
serena del solito. Non sentiva di stare per piangere, un po' di
tristezza
stava lentamente scivolando via dal suo petto, assorbita da chissà
cosa.
Finalmente qualcosa stava cambiando, stava cominciando anche lei a
maturare,
come un frutto improvvisamente inondato dal sole dopo un rigido inverno.
"Andiamo?"
Fu Ino stessa a
suggerirlo, e Kiba non riuscì a dissimulare la sorpresa: aveva temuto
quel
momento da quando le aveva stretto la mano per la prima volta per
dichiararsi,
aveva sempre pensato al peggio, ma lei era ancora lì, gli aveva preso
la mano e
gli sorrideva quasi senza più dolore.
Era forse lo spirito di
Inoichi Yamanaka? Era un segno della sua accettazione?
Annuì scacciando immediatamente quei pensieri.
Non aveva mai creduto nei
morti viventi, erano le persone davvero in vita ad essere importanti. Ino.
Senza dire nulla, cominciò a correre a
perdifiato verso il villaggio,
trascinandola con sé.
Note:
Finalmente KibaIno! *____* Mi sono appassionata
tantissimo a questa coppia,
mi piacciono molto e non vedevo l’ora di scriverci su, ma mi mancava
sempre
l’ispirazione. Poi, però, quando ho letto i temi ispirati al Decameron
di
questa challenge di Jasey’s (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10621014&p=1)
mi sono venuti subito in mente loro, e non ho resistito. Il tema libero
per il
primo capitolo è ripreso dal titolo del quinto capitolo del romanzo di
Pirandello “Il fu Mattia Pascal”. ^^
Per quanto riguarda l’IC, so che Ino non è
esuberante come al solito in
questa flash, ma, data la situazione, mi sembrava fuori luogo, inoltre
mi piace
molto analizzarla “dall’interno” dandole una interpretazione tutta mia,
per cui
spero di non essermi allontanata molto dalla caratterizzazione
originale. Che
dire di Kiba? Beh, Kiba è impulsivo come al solito, benedetto ragazzo!
*occhi a
cuore*
Che altro dire? Questa challenge mi terrà
compagnia per dieci settimane a
partire da questa, per cui, se tutto andrà secondo i piani,
dovrei
aggiornare almeno una volta a settimana. Infesterò questo fandom ancora
una
volta, sì. XD
Alla prossima! ^^
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Capitolo 2 *** Inutili fiori ***
Titolo: Inutili
fiori
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring:
Kiba, Ino -
KibaIno
Genere/Avvertimenti:
introspettivo,
fluff, romantico
Rating: verde
Wordcount: 285 parole (con Word)
Disclaimer: Ino e Kiba non mi
appartengono, ahimé, ma sono di Masashi
Kishimoto, così come l’universo in cui è ambientata la fic. *sigh*
Tema della
settimana: il
potere della fortuna con avventure a lieto fine
Nda: dopo la fic! ^^
Inutili fiori
Aveva sempre pensato
che i fiori fossero una cosa inutile, finché non si era innamorato di
Ino. Una
mattina era scivolato giù dal letto, aveva pensato a lei come prima
cosa e il
mondo aveva cominciato a girare dal lato opposto. Qualcosa di non molto
diverso
dal solito, insomma. Non c’era stato bisogno di ragionare,
all’improvviso quel
fiore che Ino gli aveva regalato e che aveva messo in un bicchiere
accanto al
suo letto aveva cominciato ad emanare un profumo gradevole. Non contava
il
fatto che l’avesse schiacciato cadendoci sopra.
Si era messo a
stento in ginocchio, ancora ad occhi chiusi, e si era staccato il fiore
dalle
mutande, posandolo sul pavimento, senza neppure pensare a raccogliere
le
schegge di vetro tutt’intorno. Il giorno precedente aveva incontrato
per caso
Ino in strada, carica di mazzi enormi di fiori da consegnare qua e là,
e senza
un motivo particolare si era offerto di aiutarla. Lei, però, aveva
rifiutato
borbottando che gli uomini erano così, credevano sempre che le donne
non
potessero fare a meno di loro, e aveva fatto per andarsene per la sua
strada,
ma, vista la sua espressione probabilmente sconvolta da tutta quella
rudezza
gratuita, non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere e gli
aveva porto
un fiore che aveva sfilato da un mazzo che aveva tra le mani. Così, in
modo
casuale.
Kiba non aveva idea
di quale specie potesse essere, perché non si trattava di un cane, ma
l’aveva
accettato come se lo fosse. Per la prima volta aveva creduto di
riuscire a
capire perché Ino amasse tanto i fiori: giungevano piacevolmente
inaspettati,
come lei. Anche in un mattino in cui non voleva fare altro che
restarsene a
letto.
Note: questa volta il punto di
vista è di Kiba, istintivo ed ironico come
sempre. Insomma, un amore di personaggio! *occhi a cuore* Spero davvero
che la
sua caratterizzazione renda giustizia al personaggio originale!
Mi scuso se non sono riuscita a rispondere alla recensioni
singolarmente, ma le
ho davvero molto apprezzate e lo farò non appena mi sarà possibile.
Fatemi
sapere anche cosa ne pensate di questo capitolo, se vi va! ^^
Alla prossima
settimana!
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Capitolo 3 *** Approfittare è d'obbligo. ***
tema3
Titolo:
Approfittare è d’obbligo.
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: KibaIno, Akamaru
Genere/Avvertimenti: sentimentale,
slice of life, introspettivo
Rating: verde
Wordcount: 440 parole
Disclaimer: Kiba, Ino e Akamaru
non mi appartengono, ahimé, altrimenti
avrei
già tirato le dovute conclusioni! *smile*
Tema della settimana: Il potere
dell'ingegno o dell'industria (coloro
che
ottengono qualcosa molto desiderata grazie all'ingegno)
Nda: dopo la fic! ^^
Approfittare
è d’obbligo.
“Adesso!”
Akamaru
obbedì a ciò che gli aveva detto, prendendo a correre di
scatto verso la strada che gli era stata indicata. Kiba si godette la
scena
ridacchiando: qualche vecchietta urlò, alcuni si voltarono a guardare
il cane
incuriositi, altri si scostarono saltando al suo passaggio, ma Akamaru
continuò
a correre a tutta velocità verso la persona designata, una ragazza dai
lunghi
capelli biondi con un vaso in mano.
Ino
lanciò un gridolino sorpreso, e, dopo l'impatto, la pianta che
aveva tra le mani cadde a terra schizzando terriccio dappertutto.
Akamaru si
fermò accanto a lei e prese a girarle intorno abbaiando. Piano riuscito.
“Akamaru,
ma che combini?”
Kiba
sbucò con indifferenza dall’angolo in cui la via del negozio di
fiori degli Yamanaka incontrava la strada principale del villaggio e si
avvicinò al suo cane per dargli una pacca di approvazione. Finse di non
vedere
Ino finché quasi non le sbatté contro.
“Sei
tu, Ino! Cavolo, si è rotto tutto, mi dispiace!”
Si
sollevò da Akamaru e sfoderò uno dei suoi sorrisi disinteressati
migliori, ma immediatamente si richinò per recuperare i cocci del vaso
che il
cane aveva rotto. La pianta, però, era inutilizzabile, schiacciata come
una
foglia ai piedi della kunoichi.
“Non
preoccuparti, faccio io!” esclamò Ino chinandosi di scatto, come
se avesse realizzato soltanto in quel momento che cosa le era successo,
e si
gettò a capofitto nella ricerca dei cocci mancanti. “Che problema! Era
per
Tsunade-sama, come posso fare?”
“Non
ne hai un’altra in negozio?”
“Non
saprei… Devo fare in fretta, in negozio non c’è nessuno, e non
vorrei che…”
“Lo
tengo d’occhio io, mentre tu cerchi la pianta per Tsunade-sama e
gliela porti, ok?”
Quella
proposta fuoriuscì dalle labbra di Kiba in modo spontaneo,
senza che l’avesse premeditata. Certo, aveva organizzato tutta quella
scenetta
soltanto per avere l’occasione di parlare con lei, dato che non si
vedevano
quasi mai, ma non aveva osato sperare tanto. Approfittarne era
d’obbligo.
“Così
mi sdebito per quello che ha fatto Akamaru.”
“Oh,
grazie mille!” Ino si rialzò portandosi indietro i capelli che le
ricadevano davanti agli occhi e lisciandosi le pieghe del grembiule in
maniera
efficiente. “Farò più in fretta che posso!”
“Prenditi
pure tutto il tempo che vuoi, tanto non ho nulla da
fare.”
"Ok.
Allora, se arriva un cliente digli che..."
Kiba
sorrise tra sé e sé senza riuscire ad ascoltare una parola di
quello che la kunoichi gli stava dicendo: già si immaginava dietro il
bancone
del negozio dei fiori degli Yamanaka, circondato da piante, vasi,
nastri e
carte colorate e con un sorriso da ebete sul volto. Avrebbe quasi potuto permetterselo,
pur di stare con lei.
Note:
avrei dovuto
aggiornare durante la scorsa settimana, ma è un periodaccio e mi sono
ridotta a
farlo nei tre giorni di proroga. Spero di essere più puntuale per il
prossimo
tema! ^^ Ino è un po' sconvolta perché la pianta di Tsunade è andata
distrutta, ma per fortuna c'è Kiba che, da perfetto gentiluomo, si
offre di aiutarla con
senza secondi fini... XD
Ringrazio
di cuore i miei recensori e chiedo loro scusa se non riesco
a rispondere alle recensioni; prometto che lo farò quanto prima. Grazie
mille
per gli incoraggiamenti e per le belle parole! Sono lieta di sapere di
non
essere l’unica ad amare questa coppia! ^^
Alla
prossima!
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Capitolo 4 *** Litigi (vincere o perdere) ***
Titolo: Litigi (vincere o
perdere)
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: KibaIno
Genere/Avvertimenti: sentimentale, slice of life,
introspettivo
Rating: verde
Wordcount: 537 parole
Disclaimer: Kiba, Ino e Akamaru non mi
appartengono, ahimé, altrimenti
avrei
già tirato le dovute conclusioni! *smile*
Tema della
settimana: amori felici
Nda: dopo la fic! ^^
Litigi
(vincere o perdere)
“Ino…”
“Lasciami stare!”
“Ino, ma-“
“Ti ho detto di non
rivolgermi la parola!”
Kiba sbuffò
sonoramente, evitando di proposito di spostare lo sguardo dalla
kunoichi. Ino
ne ne voleva proprio sapere di guardarlo negli occhi: continuava ad
intrecciare
nastri su nastri attorno al vaso di una pianta con una ferocia
inaudita,
facendoli scricchiolare tra le dita. Non l’avrebbe lasciata vincere
ancora,
fosse stata l’ultima cosa nella sua vita.
“Ti ha dato davvero
così fastidio?”
Ino espirò
rumorosamente con il naso, ma non aprì bocca. Soltanto piegò un nastro
rosso
come se volesse spezzarlo.
“Insomma, vuoi
rispondermi?”
Lo shinobi cominciava a
spazientirsi, e se ne rese conto non appena si accorse che aveva
afferrato
involontariamente a sua volta un nastro colorato dal bancone e lo stava
appallottolando cercando di schiacciarlo fino a renderlo il più sottile
possibile. Ino non dava segni di averlo sentito.
“Non vuoi rispondermi?
Silenzio. Kiba batté
una mano sul bancone facendo sobbalzare ogni oggetto che vi era sopra.
“Sai che ti dico?
Affari tuoi! Me ne vado!” esclamò furioso, e si diresse verso
l’uscita del
negozio quasi correndo. Bolliva di rabbia. Spalancò la porta con un
calcio e vi
passò attraverso facendo un gestaccio, ma la voce di Ino, che la
ragazza aveva
miracolosamente ritrovato, lo fermò appena fuori l’uscita.
“Ma perché dobbiamo
sempre litigare? Perché non possiamo essere come Naruto e Hinata?”
Kiba aprì nuovamente la
porta senza riuscire a trattenere una risata, improvvisamente più
tranquillo.
Entrò senza sbattere i piedi e si avvicinò al bancone con aria
baldanzosa. Le
sorrise, sarcastico, mentre la kuinoichi fremeva in attesa di una sua
risposta.
Aveva persino abbandonato il suo vaso.
“Intendi tutti pucci-pucci
e mielosi come Naruto e
Hinata? Qualcosa del tipo ‘Hai ragione, amore! Qualunque cosa tu
voglia,
amore!’? Ma dici davvero?”
Kiba la stava
certamente canzonando. Sentendosi leggermente in imbarazzo, Ino strinse
le labbra
ed azzardò: “Ma Naruto e Hinata non litigano mai, vanno sempre
d’accordo…”
“Certo, perché Naruto è
troppo stupido per trovare un argomento di discussione, e poi ha perso
davvero
la testa per Hinata! E’ completamente partito, l’hai visto anche tu!”
ribatté
lo shinobi scuotendo la testa con disapprovazione. Da quando lui e
Hinata
avevano deciso di sposarsi, Naruto era davvero irriconoscibile, più
gentile,
più attento… Non sembrava quasi più lui. Kiba fece una smorfia:
soltanto
pensarci gli faceva venire una carie.
“Vorrei che fossimo
come loro.” ripeté Ino ostinatamente, guardandolo
per un attimo negli occhi in segno di sfida e
tornando
subito alla pianta. “Lo vorrei davvero.”
“Beh, scordatelo. Io
non sono cretino come Naruto, e tu non sei carina e gentile come
Hinata. Non
funzionerebbe.”
La kunoichi sollevò gli
occhi, furente.
“Mi stai forse
dicendo che ti piace Hinata?”
Kiba le sorrise
largamente,
poi le diede una pacca sulla testa proprio come avrebbe fatto con
Akamaru.
“Tu sei tu, Hinata è
Hinata, io sono io. Noi siamo così. Siamo felici così.”
Fece per andarsene, ma
Ino lo bloccò stringendogli il braccio come se avesse gli artigli. La
guardò:
sembrava ancora più arrabbiata di prima.
“Pensi che io
sia un cane?!” esclamò fuori di sé.
Lo shinobi si lasciò
scappare un sospiro: aveva sbagliato, Ino non era mai felice di niente
se non
riusciva a vincere in un litigio.
Note:
Ecco il
tema della quinta settimana,
pubblicato come al solito all’ultimo! XD Purtroppo ho saltato la quarta
per
motivi personali, ma la fic è stata scritta comunque, e la pubblicherò
dopo il
decimo tema, perché, non avendola pubblicata in tempo, non partecipa al
contest.
Nel contempo, ridiamo un pochino su questi due, che a volte sono
talmente
incompatibili di carattere da farmi immaginare gli scenari più
incredibili! XD
Purtroppo non ho idee del motivo per cui abbiano litigato, trovatelo
voi, se vi
va! ;)
Ringrazio di cuore kry
per la recensione allo scorso capitolo, soprattutto per l’appunto
sull’IC dei
personaggi. In che cosa non ti hanno convinto? Mi farebbe molto piacere
saperlo per poter rimediare. ^^
Grazie mille anche a
leggerà e/o deciderà di recensire.
Alla prossima! ^^
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Capitolo 5 *** Certe cose ***
Rieccomi,
finalmente! starete dicendo, e avete pienamente ragione, ad aggiornare
questa raccolta, che era partita con un'idea totalmente diversa da come
mi appresto a concluderla con questo capitolo. Doveva contarne dieci,
ma è stata bloccata per tutto questo tempo perché
non mi sono venute più buone idee, quindi ho deciso di
scrivere un ultimo capitolo per scusarmi e ringraziare chi ha letto e
chi ha apprezzato questo esperimento.
Era nato tutto con
l'intento di provare a far muovere questo due personaggi che adoro e,
rileggendo i vari capitoli a distanza di tempo, mi sono accorta che il
risultato mi piace molto. Spero che quest'ultimo capitolo non sia
deludente e che riesca a farvi almeno sorridere.
Lo dedico tutto a
Luana, alias SakuraScarlett, che qualche settimana fa ho avuto il
piacere di risentire per una lunga chiacchierata e con cui abbiamo
convenuto che KibaIno significa una cosa in particolare: sesso. E
queste sono le conseguenze! XD
Grazie a chi
leggerà, recensirà, apprezzerà! Alla
prossima! ^^
Titolo: Certe cose
Autore: Ayumi
Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring:
KibaIno
Genere/Avvertimenti: sentimentale,
commedia, introspettivo
Rating: giallo
Wordcount: 478 parole
Disclaimer: Kiba,
Ino e Akamaru non mi appartengono, ahimé, altrimenti avrei
già tirato le dovute conclusioni! *smile*
Tema
(per l'ultima volta rubato dalla challenge XD): l'efficacia dei motti di
spirito e delle risposte argute
Certe cose
“Sei
in ritardo!” sbuffò Kiba non appena si
fermò accanto a lui. “Dove diavolo sei
stata tutto questo tempo?”
“Da
Shikamaru.”
“Ah.”
Lo shinobi tentò di non dare a vedere che un piccolo
ingranaggio nel suo cervello aveva preso a ruotare al contrario non
appena
aveva udito quel nome, disturbandolo. “Andiamo?”
Ino
annuì con la testa e si avviarono. Per quella sera
avevano deciso di non andare dal solito Ichiraku a mangiare ramen, dove sicuramente
avrebbero trovato
Naruto che li avrebbe presi in giro molto stupidamente e molto poco
simpaticamente, ma di fare qualcosa di diverso. Kiba sapeva
già che cosa.
“Andiamo
di qua!” disse all’improvviso, e la
trascinò per una strada che la kunoichi non
conosceva tenendola per il polso.
“Non
è che mi stai portando in un vicolo buio per
violentarmi?”
“L’intenzione
è quella.” ribatté Kiba senza
scomporsi, con un sorriso furbesco sul viso, e
anche Ino scoppiò a ridere. Fecero l’amore per la
terza volta da quando stavano
insieme, lentamente, senza il timore di essere scoperti. Alla fine non
si
rivestirono subito, ma Ino restò immobile sul corpo di Kiba
per un po’.
Sembrava pensierosa.
“Cosa
c’è?” le chiese lo shinobi, preoccupato,
allungando la testa verso di lei.
“Qualcosa non va?”
“No,
niente… Stavo soltanto pensando che ho dimenticato di dire a
Shikamaru che-”
“Ancora
Shikamaru, eh?” borbottò Kiba irritato.
Afferrò la kunoichi per le braccia, la
allontanò da sé e si rialzò le
mutande. “Shikamaru di qua, Shikamaru di là, non
è che ti ha…”
“Sai, a volte, mi serve
anche confrontarmi con un po’ di cervello, non soltanto con
quello che hai in
mezzo alle gambe.” replicò Ino in tono efficiente.
Lo shinobi la guardò come se
fosse stato appena pugnalato alle spalle.
“Quindi,
tu non… Io non…”
Lei
sbuffò.
“Ma
perché voi ragazzi pensate sempre e soltanto a certe cose? Una persona non
può trascorrere del tempo con un amico
d’infanzia, che già la vedete sotto qualcuno
a…”
“Lo
so io cosa può fare, un uomo!” esclamò
Kiba ostinatamente, l’espressione dura.
“Appunto.
Cosa ti dicevo? Voi ragazzi pensate solo al sesso. Non tutti,
fortunatamente.
Perciò dicevo che ho bisogno di confrontarmi anche con un
po’ di cervello…”
Ino
ripeté quelle parole battendosi l’indice sulla
fronte, come per rimarcarne il
significato, poi cominciò lentamente a rivestirsi.
“Shikamaru
è sempre un uomo…” aveva continuato a
mugugnare Kiba con voce tetra per tutto
il tempo che aveva impiegato, ma ad un certo punto il suo viso si era
illuminato e l’aveva guardata, risoluto.
“Facciamolo
di nuovo, così ti faccio vedere chi è il
migliore!”
“Cervello!”
aveva ripetuto Ino con una
risata, tentando di allontanarsi da lui, ma Kiba le era rovinato
addosso con una
forza talmente sovrumana che non le era stato possibile tirarsi
indietro.
Avrebbe dovuto immaginarlo già quando aveva ceduto alle sua
avance, che Kiba
era in grado di fare solo certe cose.
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