Black box

di Ayumi Yoshida
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Frutti maturi (SPOILER!) ***
Capitolo 2: *** Inutili fiori ***
Capitolo 3: *** Approfittare è d'obbligo. ***
Capitolo 4: *** Litigi (vincere o perdere) ***
Capitolo 5: *** Certe cose ***



Capitolo 1
*** Frutti maturi (SPOILER!) ***



Titolo: Frutti maturi
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: Kiba, Ino - KibaIno
Genere/Avvertimenti: introspettivo, triste, romantico
Rating: giallo
Wordcount: 348 parole (con Word)
Disclaimer: Ino e Kiba non mi appartengono, ahimé, ma sono di Masashi Kishimoto, così come l’universo in cui è ambientata la fic. *sigh*
Tema della settimana: tema libero (maturazione, dal capitolo V de “il fu Mattia Pascal” di Pirandello)
Nda: dopo la fic! ^^

 

 

Frutti maturi

SPOILER!




Attirò Kiba a sé lentamente, tirandogli lievemente la mano con un sorriso amaro. Lui doveva aver capito ogni cosa, perché non disse nulla e la strinse con cautela tra le braccia.

Forse si sentiva a disagio perché suo padre li stava guardando con occhi immaginari e indagatori dal monumento degli eroi. Non doveva.

Senza preavviso, Ino si sollevò sulle punte dei piedi e lo baciò per qualche secondo sulle labbra. Sentì le braccia di Kiba stringersi più saldamente contro la sua schiena: era certa che lui stesse facendo tutto il possibile per non esclamare duramente: "Andiamocene." oppure "Un morto non ritorna in vita." per non farla soffrire ulteriormente. Kiba era così, era più maturo di lei da quel punto di vista, sarebbe riuscito a superare ogni dolore nella vita.  Non era come lei, che temeva ancora di recarsi al monumento da sola e di essere incapace di tornare a casa per via delle lacrime che avrebbe versato. Suo padre era morto da cinque mesi esatti, ma era la prima volta che si recava al monumento degli eroi senza Shikamaru. Quel giorno si era sentita coraggiosa e aveva chiesto a Kiba di andarci con lei, e in quel momento si sentiva più serena del solito.  Non sentiva di stare per piangere, un po' di tristezza stava lentamente scivolando via dal suo petto, assorbita da chissà cosa. Finalmente qualcosa stava cambiando, stava cominciando anche lei a maturare, come un frutto improvvisamente inondato dal sole dopo un rigido inverno.

"Andiamo?"

Fu Ino stessa a suggerirlo, e Kiba non riuscì a dissimulare la sorpresa: aveva temuto quel momento da quando le aveva stretto la mano per la prima volta per dichiararsi, aveva sempre pensato al peggio, ma lei era ancora lì, gli aveva preso la mano e gli sorrideva quasi senza più dolore.

Era forse lo spirito di Inoichi Yamanaka? Era un segno della sua accettazione?

Annuì scacciando immediatamente quei pensieri. Non aveva mai creduto nei morti viventi, erano le persone davvero in vita ad essere importanti. Ino.

Senza dire nulla, cominciò a correre a perdifiato verso il villaggio, trascinandola con sé.

 

 




 

Note:

Finalmente KibaIno! *____* Mi sono appassionata tantissimo a questa coppia, mi piacciono molto e non vedevo l’ora di scriverci su, ma mi mancava sempre l’ispirazione. Poi, però, quando ho letto i temi ispirati al Decameron di questa challenge di Jasey’s (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10621014&p=1) mi sono venuti subito in mente loro, e non ho resistito. Il tema libero per il primo capitolo è ripreso dal titolo del quinto capitolo del romanzo di Pirandello “Il fu Mattia Pascal”. ^^

Per quanto riguarda l’IC, so che Ino non è esuberante come al solito in questa flash, ma, data la situazione, mi sembrava fuori luogo, inoltre mi piace molto analizzarla “dall’interno” dandole una interpretazione tutta mia, per cui spero di non essermi allontanata molto dalla caratterizzazione originale. Che dire di Kiba? Beh, Kiba è impulsivo come al solito, benedetto ragazzo! *occhi a cuore*

Che altro dire? Questa challenge mi terrà compagnia per dieci settimane a partire da questa, per cui, se tutto andrà secondo i piani,  dovrei aggiornare almeno una volta a settimana. Infesterò questo fandom ancora una volta, sì. XD

 

Alla prossima! ^^







C'è mai stata una volta in cui avete pensato: "Ah, quanto vorrei leggere una fic che parlasse di X e Y, ecc."? Se la risposta è sì, questo è il contest giusto per voi!
Canvas contest - Scrivi e scegli un canovaccio per la tua fanfic! [Fandom: Naruto]
Le iscrizioni sono aperte fino al 18 agosto! ;)

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Capitolo 2
*** Inutili fiori ***



Titolo: Inutili fiori
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: Kiba, Ino - KibaIno
Genere/Avvertimenti: introspettivo, fluff, romantico
Rating: verde
Wordcount: 285 parole (con Word)
Disclaimer: Ino e Kiba non mi appartengono, ahimé, ma sono di Masashi Kishimoto, così come l’universo in cui è ambientata la fic. *sigh*
Tema della settimana: il potere della fortuna con avventure a lieto fine
Nda: dopo la fic! ^^




Inutili fiori


Aveva sempre pensato che i fiori fossero una cosa inutile, finché non si era innamorato di Ino. Una mattina era scivolato giù dal letto, aveva pensato a lei come prima cosa e il mondo aveva cominciato a girare dal lato opposto. Qualcosa di non molto diverso dal solito, insomma. Non c’era stato bisogno di ragionare, all’improvviso quel fiore che Ino gli aveva regalato e che aveva messo in un bicchiere accanto al suo letto aveva cominciato ad emanare un profumo gradevole. Non contava il fatto che l’avesse schiacciato cadendoci sopra.

Si era messo a stento in ginocchio, ancora ad occhi chiusi, e si era staccato il fiore dalle mutande, posandolo sul pavimento, senza neppure pensare a raccogliere le schegge di vetro tutt’intorno. Il giorno precedente aveva incontrato per caso Ino in strada, carica di mazzi enormi di fiori da consegnare qua e là, e senza un motivo particolare si era offerto di aiutarla. Lei, però, aveva rifiutato borbottando che gli uomini erano così, credevano sempre che le donne non potessero fare a meno di loro, e aveva fatto per andarsene per la sua strada, ma, vista la sua espressione probabilmente sconvolta da tutta quella rudezza gratuita, non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere e gli aveva porto un fiore che aveva sfilato da un mazzo che aveva tra le mani. Così, in modo casuale.

Kiba non aveva idea di quale specie potesse essere, perché non si trattava di un cane, ma l’aveva accettato come se lo fosse. Per la prima volta aveva creduto di riuscire a capire perché Ino amasse tanto i fiori: giungevano piacevolmente inaspettati, come lei. Anche in un mattino in cui non voleva fare altro che restarsene a letto.






Note: questa volta il punto di vista è di Kiba, istintivo ed ironico come sempre. Insomma, un amore di personaggio! *occhi a cuore* Spero davvero che la sua caratterizzazione renda giustizia al personaggio originale!
Mi scuso se non sono riuscita a rispondere alla recensioni singolarmente, ma le ho davvero molto apprezzate e lo farò non appena mi sarà possibile. Fatemi sapere anche cosa ne pensate di questo capitolo, se vi va! ^^

Alla prossima settimana!







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Capitolo 3
*** Approfittare è d'obbligo. ***


tema3

Titolo: Approfittare è d’obbligo.
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: KibaIno, Akamaru
Genere/Avvertimenti: sentimentale, slice of life, introspettivo
Rating: verde
Wordcount: 440 parole
Disclaimer: Kiba, Ino e Akamaru non mi appartengono, ahimé, altrimenti avrei già tirato le dovute conclusioni! *smile*
Tema della settimana: Il potere dell'ingegno o dell'industria (coloro che ottengono qualcosa molto desiderata grazie all'ingegno)
Nda: dopo la fic! ^^




Approfittare è d’obbligo.


“Adesso!”

Akamaru obbedì a ciò che gli aveva detto, prendendo a correre di scatto verso la strada che gli era stata indicata. Kiba si godette la scena ridacchiando: qualche vecchietta urlò, alcuni si voltarono a guardare il cane incuriositi, altri si scostarono saltando al suo passaggio, ma Akamaru continuò a correre a tutta velocità verso la persona designata, una ragazza dai lunghi capelli biondi con un vaso in mano.

Ino lanciò un gridolino sorpreso, e, dopo l'impatto, la pianta che aveva tra le mani cadde a terra schizzando terriccio dappertutto. Akamaru si fermò accanto a lei e prese a girarle intorno abbaiando. Piano riuscito.

“Akamaru, ma che combini?”

Kiba sbucò con indifferenza dall’angolo in cui la via del negozio di fiori degli Yamanaka incontrava la strada principale del villaggio e si avvicinò al suo cane per dargli una pacca di approvazione. Finse di non vedere Ino finché quasi non le sbatté contro.

“Sei tu, Ino! Cavolo, si è rotto tutto, mi dispiace!”

Si sollevò da Akamaru e sfoderò uno dei suoi sorrisi disinteressati migliori, ma immediatamente si richinò per recuperare i cocci del vaso che il cane aveva rotto. La pianta, però, era inutilizzabile, schiacciata come una foglia ai piedi della kunoichi.

“Non preoccuparti, faccio io!” esclamò Ino chinandosi di scatto, come se avesse realizzato soltanto in quel momento che cosa le era successo, e si gettò a capofitto nella ricerca dei cocci mancanti. “Che problema! Era per Tsunade-sama, come posso fare?”

“Non ne hai un’altra in negozio?”

“Non saprei… Devo fare in fretta, in negozio non c’è nessuno, e non vorrei che…”

“Lo tengo d’occhio io, mentre tu cerchi la pianta per Tsunade-sama e gliela porti, ok?”

Quella proposta fuoriuscì dalle labbra di Kiba in modo spontaneo, senza che l’avesse premeditata. Certo, aveva organizzato tutta quella scenetta soltanto per avere l’occasione di parlare con lei, dato che non si vedevano quasi mai, ma non aveva osato sperare tanto. Approfittarne era d’obbligo.

“Così mi sdebito per quello che ha fatto Akamaru.”

“Oh, grazie mille!” Ino si rialzò portandosi indietro i capelli che le ricadevano davanti agli occhi e lisciandosi le pieghe del grembiule in maniera efficiente. “Farò più in fretta che posso!”

“Prenditi pure tutto il tempo che vuoi, tanto non ho nulla da fare.”

"Ok. Allora, se arriva un cliente digli che..."

Kiba sorrise tra sé e sé senza riuscire ad ascoltare una parola di quello che la kunoichi gli stava dicendo: già si immaginava dietro il bancone del negozio dei fiori degli Yamanaka, circondato da piante, vasi, nastri e carte colorate e con un sorriso da ebete sul volto. Avrebbe quasi potuto permetterselo, pur di stare con lei.






Note: avrei dovuto aggiornare durante la scorsa settimana, ma è un periodaccio e mi sono ridotta a farlo nei tre giorni di proroga. Spero di essere più puntuale per il prossimo tema! ^^ Ino è un po' sconvolta perché la pianta di Tsunade è andata distrutta, ma per fortuna c'è Kiba che, da perfetto gentiluomo, si offre di aiutarla con senza secondi fini... XD

Ringrazio di cuore i miei recensori e chiedo loro scusa se non riesco a rispondere alle recensioni; prometto che lo farò quanto prima. Grazie mille per gli incoraggiamenti e per le belle parole! Sono lieta di sapere di non essere l’unica ad amare questa coppia! ^^

Alla prossima!








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Capitolo 4
*** Litigi (vincere o perdere) ***



Titolo: Litigi (vincere o perdere)
Autore: Ayumi Yoshida
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: KibaIno
Genere/Avvertimenti: sentimentale, slice of life, introspettivo
Rating: verde
Wordcount: 537 parole
Disclaimer: Kiba, Ino e Akamaru non mi appartengono, ahimé, altrimenti avrei già tirato le dovute conclusioni! *smile*
Tema della settimana: amori felici
Nda: dopo la fic! ^^




Litigi
(vincere o perdere)


“Ino…”

“Lasciami stare!”

“Ino, ma-“

“Ti ho detto di non rivolgermi la parola!”

Kiba sbuffò sonoramente, evitando di proposito di spostare lo sguardo dalla kunoichi. Ino ne ne voleva proprio sapere di guardarlo negli occhi: continuava ad intrecciare nastri su nastri attorno al vaso di una pianta con una ferocia inaudita, facendoli scricchiolare tra le dita. Non l’avrebbe lasciata vincere ancora, fosse stata l’ultima cosa nella sua vita.

“Ti ha dato davvero così fastidio?”

Ino espirò rumorosamente con il naso, ma non aprì bocca. Soltanto piegò un nastro rosso come se volesse spezzarlo.

“Insomma, vuoi rispondermi?”

Lo shinobi cominciava a spazientirsi, e se ne rese conto non appena si accorse che aveva afferrato involontariamente a sua volta un nastro colorato dal bancone e lo stava appallottolando cercando di schiacciarlo fino a renderlo il più sottile possibile. Ino non dava segni di averlo sentito.

“Non vuoi rispondermi?

Silenzio. Kiba batté una mano sul bancone facendo sobbalzare ogni oggetto che vi era sopra.

“Sai che ti dico? Affari tuoi! Me ne vado!” esclamò furioso, e si diresse verso l’uscita del negozio quasi correndo. Bolliva di rabbia. Spalancò la porta con un calcio e vi passò attraverso facendo un gestaccio, ma la voce di Ino, che la ragazza aveva miracolosamente ritrovato, lo fermò appena fuori l’uscita.

“Ma perché dobbiamo sempre litigare? Perché non possiamo essere come Naruto e Hinata?”

Kiba aprì nuovamente la porta senza riuscire a trattenere una risata, improvvisamente più tranquillo. Entrò senza sbattere i piedi e si avvicinò al bancone con aria baldanzosa. Le sorrise, sarcastico, mentre la kuinoichi fremeva in attesa di una sua risposta. Aveva persino abbandonato il suo vaso.

“Intendi tutti pucci-pucci e mielosi come Naruto e Hinata? Qualcosa del tipo ‘Hai ragione, amore! Qualunque cosa tu voglia, amore!’? Ma dici davvero?”

Kiba la stava certamente canzonando. Sentendosi leggermente in imbarazzo, Ino strinse le labbra ed azzardò: “Ma Naruto e Hinata non litigano mai, vanno sempre d’accordo…”

“Certo, perché Naruto è troppo stupido per trovare un argomento di discussione, e poi ha perso davvero la testa per Hinata! E’ completamente partito, l’hai visto anche tu!” ribatté lo shinobi scuotendo la testa con disapprovazione. Da quando lui e Hinata avevano deciso di sposarsi, Naruto era davvero irriconoscibile, più gentile, più attento… Non sembrava quasi più lui. Kiba fece una smorfia: soltanto pensarci gli faceva venire una carie.

“Vorrei che fossimo come loro.” ripeté Ino ostinatamente, guardandolo per un attimo negli occhi in segno di sfida e tornando subito alla pianta. “Lo vorrei davvero.”

“Beh, scordatelo. Io non sono cretino come Naruto, e tu non sei carina e gentile come Hinata. Non funzionerebbe.”

La kunoichi sollevò gli occhi, furente.

Mi stai forse dicendo che ti piace Hinata?

Kiba le sorrise largamente, poi le diede una pacca sulla testa proprio come avrebbe fatto con Akamaru.

“Tu sei tu, Hinata è Hinata, io sono io. Noi siamo così. Siamo felici così.”

Fece per andarsene, ma Ino lo bloccò stringendogli il braccio come se avesse gli artigli. La guardò: sembrava ancora più arrabbiata di prima.

Pensi che io sia un cane?!” esclamò fuori di sé.

Lo shinobi si lasciò scappare un sospiro: aveva sbagliato, Ino non era mai felice di niente se non riusciva a vincere in un litigio.






Note:
Ecco il tema della quinta settimana, pubblicato come al solito all’ultimo! XD Purtroppo ho saltato la quarta per motivi personali, ma la fic è stata scritta comunque, e la pubblicherò dopo il decimo tema, perché, non avendola pubblicata in tempo, non partecipa al contest.
Nel contempo, ridiamo un pochino su questi due, che a volte sono talmente incompatibili di carattere da farmi immaginare gli scenari più incredibili! XD Purtroppo non ho idee del motivo per cui abbiano litigato, trovatelo voi, se vi va! ;)

Ringrazio di cuore kry per la recensione allo scorso capitolo, soprattutto per l’appunto sull’IC dei personaggi. In che cosa non ti hanno convinto? Mi farebbe molto piacere saperlo per poter rimediare. ^^

Grazie mille anche a leggerà e/o deciderà di recensire.

Alla prossima! ^^









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Capitolo 5
*** Certe cose ***




Rieccomi, finalmente! starete dicendo, e avete pienamente ragione, ad aggiornare questa raccolta, che era partita con un'idea totalmente diversa da come mi appresto a concluderla con questo capitolo. Doveva contarne dieci, ma è stata bloccata per tutto questo tempo perché non mi sono venute più buone idee, quindi ho deciso di scrivere un ultimo capitolo per scusarmi e ringraziare chi ha letto e chi ha apprezzato questo esperimento.
Era nato tutto con l'intento di provare a far muovere questo due personaggi che adoro e, rileggendo i vari capitoli a distanza di tempo, mi sono accorta che il risultato mi piace molto. Spero che quest'ultimo capitolo non sia deludente e che riesca a farvi almeno sorridere.
Lo dedico tutto a Luana, alias SakuraScarlett, che qualche settimana fa ho avuto il piacere di risentire per una lunga chiacchierata e con cui abbiamo convenuto che KibaIno significa una cosa in particolare: sesso. E queste sono le conseguenze! XD
Grazie a chi leggerà, recensirà, apprezzerà! Alla prossima! ^^



Titolo: Certe cose


Autore: Ayumi Yoshida 
Fandom: Naruto
Personaggi/Paring: KibaIno
Genere/Avvertimenti: sentimentale, commedia, introspettivo
Rating: giallo
Wordcount: 478 parole
Disclaimer: Kiba, Ino e Akamaru non mi appartengono, ahimé, altrimenti avrei già tirato le dovute conclusioni! *smile* 
Tema (per l'ultima volta rubato dalla challenge XD): l'efficacia dei motti di spirito e delle risposte argute




Certe cose

“Sei in ritardo!” sbuffò Kiba non appena si fermò accanto a lui. “Dove diavolo sei stata tutto questo tempo?”

“Da Shikamaru.”

“Ah.” Lo shinobi tentò di non dare a vedere che un piccolo ingranaggio nel suo cervello aveva preso a ruotare al contrario non appena aveva udito quel nome, disturbandolo. “Andiamo?”

Ino annuì con la testa e si avviarono. Per quella sera avevano deciso di non andare dal solito Ichiraku a mangiare ramen, dove sicuramente avrebbero trovato Naruto che li avrebbe presi in giro molto stupidamente e molto poco simpaticamente, ma di fare qualcosa di diverso. Kiba sapeva già che cosa.

“Andiamo di qua!” disse all’improvviso, e la trascinò per una strada che la kunoichi non conosceva tenendola per il polso.

“Non è che mi stai portando in un vicolo buio per violentarmi?”

“L’intenzione è quella.” ribatté Kiba senza scomporsi, con un sorriso furbesco sul viso, e anche Ino scoppiò a ridere. Fecero l’amore per la terza volta da quando stavano insieme, lentamente, senza il timore di essere scoperti. Alla fine non si rivestirono subito, ma Ino restò immobile sul corpo di Kiba per un po’. Sembrava pensierosa.

“Cosa c’è?” le chiese lo shinobi, preoccupato, allungando la testa verso di lei. “Qualcosa non va?”

“No, niente… Stavo soltanto pensando che ho dimenticato di dire a Shikamaru che-”

“Ancora Shikamaru, eh?” borbottò Kiba irritato. Afferrò la kunoichi per le braccia, la allontanò da sé e si rialzò le mutande. “Shikamaru di qua, Shikamaru di là, non è che ti ha…”

“Sai, a volte, mi serve anche confrontarmi con un po’ di cervello, non soltanto con quello che hai in mezzo alle gambe.” replicò Ino in tono efficiente. Lo shinobi la guardò come se fosse stato appena pugnalato alle spalle.

“Quindi, tu non… Io non…”

Lei sbuffò.

“Ma perché voi ragazzi pensate sempre e soltanto a certe cose? Una persona non può trascorrere del tempo con un amico d’infanzia, che già la vedete sotto qualcuno a…”

“Lo so io cosa può fare, un uomo!” esclamò Kiba ostinatamente, l’espressione dura.

“Appunto. Cosa ti dicevo? Voi ragazzi pensate solo al sesso. Non tutti, fortunatamente. Perciò dicevo che ho bisogno di confrontarmi anche con un po’ di cervello…”

Ino ripeté quelle parole battendosi l’indice sulla fronte, come per rimarcarne il significato, poi cominciò lentamente a rivestirsi.

“Shikamaru è sempre un uomo…” aveva continuato a mugugnare Kiba con voce tetra per tutto il tempo che aveva impiegato, ma ad un certo punto il suo viso si era illuminato e l’aveva guardata, risoluto.

“Facciamolo di nuovo, così ti faccio vedere chi è il migliore!”

Cervello!” aveva ripetuto Ino con una risata, tentando di allontanarsi da lui, ma Kiba le era rovinato addosso con una forza talmente sovrumana che non le era stato possibile tirarsi indietro. Avrebbe dovuto immaginarlo già quando aveva ceduto alle sua avance, che Kiba era in grado di fare solo certe cose.


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