Music and magic can change life

di claudd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1:

Dopo la morte di Sirius, Harry e l’Ordine della Fenice riuscirono a sconfiggere Voldemort e i Mangiamorte e la pace ritornò nel Mondo magico. Harry, Ron ed Hermione si ritrovarono ancora una volta alla stazione di King’s Cross, sul binario 9 ¾, davanti all’espresso per Hogwarts.

Harry era appena arrivato alla stazione e stava aspettando il treno con la famiglia Weasley. All’improvviso, lui e Ron sentirono una voce alle loro spalle. “Ciao ragazzi!” li salutò Hermione, correndo verso di loro. “Come avete passato le vacanze?” chiese loro, dopo averli abbracciati. “Bene, le ultime settimane le ho passate con lui alla Tana!” esclamò Harry in risposta. “Tu cosa hai combinato? Non siamo riusciti a vederci questa estate!” continuò. “Ma come ma se ci siamo visti un sacc- Ahi!” disse Ron, riferendosi ad Hermione, che lo interruppe con una gomitata nei fianchi. “Ron non dire stupidaggini!” esclamò lei, imbarazzata. “Ok, non indagherò oltre ... Iniziamo a salire sul treno, oppure non rimarranno scompartimenti liberi!” concluse Harry, prendendo la sua valigia e salendo sull’espresso, seguito dagli altri due ragazzi. Qualche ora dopo, l’espresso arrivò a destinazione e tutti i ragazzi, esultanti, uscirono all’aria aperta, respirando di nuovo il profumo di quel posto magico. Poi si incamminarono tutti verso il Castello, pieno di ricordi.

Appena arrivati all’ingresso di Hogwarts, Harry e gli altri entrarono e si diressero subito verso la Sala Grande, guardando i ragazzi del primo anno che venivano scortati attraverso i corridoi. Subito, Nick – quasi senza testa li salutò. All’improvviso, videro sul palco Silente, che sorrideva agli studenti nuovi. Poco dopo, si sedettero al tavolo dei Grifondoro e dopo la cerimonia di Smistamento fatta dal Cappello Parlante, quando tutti si furono seduti ai tavoli delle rispettive case, il preside si mise a parlare. “Benvenuti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts! Do il benvenuto a tutti, soprattutto agli studenti del primo anno!” tuonò Silente, che ricevette un sonoro coro di applausi. Dopo le solite raccomandazioni, Silente fece un annuncio: “Quest’anno la nostra scuola ha deciso di partecipare ad un progetto interculturale indetto dalla scuola McKingley High di Lima, quindi vi comunichiamo che, a partire da dopodomani, ospiteremo un gruppo di studenti americani di quella scuola. Spero che li tratterete con il dovuto rispetto! Ora, bando alle chiacchiere e buon appetito!” concluse lui, ricevendo altri applausi. Così, improvvisamente, le tavolate si riempirono di cibo e tutti cenarono. Poi tutti gli studenti si recarono nei loro dormitori, compresi i nostri tre protagonisti. “Mi sembra un progetto interessante, quello dell’altra scuola!” disse Hermione entusiasta, mentre andavano nella Sala comune dei Grifondoro. “Basta che non finisca come il Torneo Tre Maghi: l’ultima volta che abbiamo ospitato qualcuno, non è andata a finire molto bene!” esclamò Ron, con un alzata di spalle, facendo ridere Harry. “Era un’occasione totalmente diversa, Ronald!” esclamò lei, alzando gli occhi al cielo. “Basta litigare voi due, non abbiamo iniziato l’anno e voi vi mettete già a discutere come una coppia sposata!” li interruppe Harry. Hermione diventò paonazza e, dopo averli salutati frettolosamente, scappò nel dormitorio delle ragazze. “Ma che gli è preso?” domandò Ron. Harry alzò le spalle e poi si diresse insieme all’amico nella propria camera.


 

Quello stesso giorno, dall’altra parte dell’Oceano, gli studenti del McKingley High si preparavano per iniziare il nuovo anno. “Ciao ragazzi! Avete sentito della nuova iniziativa del Preside?” domandò Rachel allegra, dirigendosi verso i suoi compagni del Glee. “Di che cosa stai parlando, nano da giardino?” chiese Santana, guardandola male, poiché aveva interrotto il suo discorso con Brittany. “Sta parlando del progetto interscolastico indetto dal Preside Figgins” rispose Mercedes, al posto dell’amica. “Esatto! Ha deciso che quest’anno gli studenti di tutta la scuola verranno mandati a gruppi nelle scuole di magia di tutto il mondo!” continuò Rachel, entusiasta. “Io spero di andare a Beauxbatons, in Francia! Dicono che sia pieno di belle ragazze lì!” li interruppe Puck, facendo l’occhiolino a Sam. “Io spero solo di incontrare qualche unicorno!” esclamò Brittany, sorridendo distrattamente. “Ok, ora entriamo, così potremmo scoprire dove manderanno noi!” concluse Artie, incitando gli altri. I ragazzi fecero appena in tempo a sistemarsi nelle loro camere, che si sentì la voce del Preside Figgins risuonare nella scuola. “Non so quanti di voi lo sappiano già, ma quest’anno abbiamo deciso di organizzare un progetto interscolastico. Gli studenti, a partire dal quinto anno, verranno divisi nei vari gruppi dei laboratori e saranno mandati in varie scuole da ogni parte del mondo. Ora, vi chiameremo a gruppi e vi diremo in che scuola sarete mandati” annunciò l’uomo, per poi concludere, facendo fischiare le orecchie agli alunni. Dopo un po’ di tempo, finalmente vennero convocati nell’ufficio di Figgins gli studenti del Glee club, che erano tutti del quinto e sesto anno. “Voi studenti del Glee club abbiamo pensato di assegnarvi ad una scuola in Inghilterra, dove ci sono pochi laboratori come i nostri. Precisamente, voi verrete accompagnati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ovviamente dal Professor Schuester qui presente e dalla Sigorina Pillsbury. Bene, ora fate le vostre valigie, dato che partirete stasera stessa con il nostro veloce autobus scolastico volante! Domani verrete introdotti nella scuola di Hogwarts e smistati nello loro case. Ora, andate!” disse Figgins tutto d’un colpo, per poi congedarli.

“Sarà un viaggio emozionante, non credete?” disse Tina, cercando di attirare l’attenzione degli altri, specialmente del suo ragazzo Mike. “Certo, sarà curioso andare in quella scuola e vedere se ci possono essere altre prede per la mia collezione!” commentò malizioso Sebastian, leccandosi le labbra. “Sebastian! Pensi sempre a quello!” lo rimproverò Thad. “Che c’è, sei geloso Harwood?” ribatté l’altro, girandosi verso l’ispanico e facendogli l’occhiolino. Thad lo ignorò e tornò vicino a Nick e Jeff. “Odio ammetterlo, ma Sebastian ha ragione: sarà interessante conoscere gente nuova … magari incontreremo Harry Potter!” esclamò Kurt, eccitato all’idea di vedere il salvatore del mondo magico. “Sì, sarebbe davvero emozionante!” rispose Trent, con lo sguardo sognante. “Ma la smettete di dire idiozie? Quell’ Harry Potter è solo un altro stupido gay come voi!” disse scocciato Hunter, guardandoli con aria da superiore. “Secondo me invece sarà interessante conoscerlo!” ribadì Quinn, pensierosa. “Beh, ora pensiamo a fare le valigie, prima di arrivare tardi e perdere l’autobus!”li interruppe Blaine. “Ah, è vero, le valigie! Devo portare un sacco di vestiti che mi ha comprato il mio paparino!” esclamò Sugar, irrequieta. “Ok, beh, ci vediamo all’ingresso quando abbiamo finito!” concluse Finn, dirigendosi verso la propria stanza, cosa che fecero anche gli altri.

Finito di preparare le valigie, i ragazzi si trovarono come previsto all’entrata dell’edificio, pronti per prendere l’autobus che li avrebbe portati ad Hogwarts. Quando arrivò il mezzo che li avrebbe portati a destinazione, salirono tutti e presero posto sui sedili dell’autobus. “Siete pronti?” domandò, dopo aver fatto l’appello, il professor Schuester, che era seduto sul sedile dietro all’autista, vicino alla Signorina Pillsbury. “Sì!” urlarono tutti. A quel coro di voci, l’autista lasciò andare il freno e il pullman partì, lasciando una scia infuocata dietro di sé.




Ciao a tutti! :)
spero che la storia che abbiamo pensato io e alice vi possa piacere, fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una recensione grazie! 
claudia 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2:

Dopo un lungo viaggio, durato tutta la notte e il giorno successivo, il pullman finalmente arrivò a destinazione, verso le sette di sera, e i ragazzi scesero, avviandosi con le proprie valigie verso il Castello. Al suo interno, trovarono subito la Professoressa McGrannit, che li attendeva per accompagnarli nella visita del Castello. “Wow, questo castello è tre volte il McKingley!” esclamò Sugar, mentre entravano. “Fai anche quattro volte …” sussurrò Mercedes meravigliata. “Benvenuti ragazzi! Io sono la Professoressa McGrannit e insegno Trasfigurazione. Vi illustrerò le parti del Castello che potete visitare e le vostre stanze. Dopodiché, vi sistemerete e raggiungerete gli altri studenti nella Sala Grande, dove il Cappello Parlante vi smisterà nelle nostre case e dove cenerete” disse la McGrannit, interrompendo i loro discorsi. “Ma che acida sta tipa!” esclamò Mike. “Secondo me questa vecchietta non scopa da almeno una ventina d’anni, ecco perché è così scontrosa!” sussurrò Puck, ridacchiando sotto i baffi e facendo l’occhiolino agli altri. Ad un certo punto, un colpo di tosse li destò dai loro pensieri. “E-ehm! Se volete seguirmi, da questa parte prego” concluse la McGrannit girandosi e guidandoli lungo le scale del corridoio principale di Hogwarts.

Poco dopo aver sistemato le loro valigie, i ragazzi vennero scortati fino all’enorme portone che li separava dalla Sala Grande, da cui arrivavano diversi schiamazzi degli studenti. Appena si avvicinarono, le porte si spalancarono e nella sala cadde il silenzio. Quest’ultimo fu interrotto pochi secondi dopo dalla voce di Silente. “Come vi ho preannunciato ieri, questi sono il gruppo di studenti stranieri che dovremo ospitare quest’anno. Come ciascuno di voi, verranno divisi nella varie casate, partecipando anche alla Coppa delle Case. Spero che possiate aiutarli a integrarsi bene!” disse, per poi risedersi. La sala ripiombò di nuovo nel silenzio precedente al discorso del Preside, mente i ragazzi del McKingley si guardavano intorno. Il Preside, con un gesto della testa, li invitò ad avvicinarsi e, man mano che camminavano, si sentirono aumentare i sussurri degli altri studenti. “Bene ragazzi, mettetevi in fila e uno ad uno, in ordine alfabetico, verrete assegnati alla vostra casata” disse la McGrannit, che nel frattempo era andata a prendere il Cappello Parlante e uno sgabello, che aveva adagiato al centro del piccolo palco dove stavano i Professori. “Uhm, vediamo chi è il primo … Artie Abrams!” esclamò la donna, chiamando Artie, che salì sul palchetto aiutato da Finn e Sam, dato che era in carrozzina. A quel punto l’insegnante poggiò il cappello su Artie. “Interessante … C’è tanta intelligenza in questo cervello, ma anche tanta dolcezza e spirito d’animo! Ma credo che per te possa andar bene … Corvonero!” esclamò il Cappello, facendo partire un piccolo coro di applausi, tra cui quelli di Harry, Ron ed Hermione. “Bene, ora … Blaine Anderson!” Blaine avanzò verso il Cappello e si sedette sullo sgabello, pronto per il verdetto. “Oh, ma chi abbiamo qui … una bella testa intelligente … Vedo anche che hai uno spirito gentile, sempre disposto a mettersi in gioco per gli altri … Tassorosso!” “Rachel Berry!” chiamò la McGrannit a gran voce. Rachel con molta grazia si avvicinò al Cappello Parlante e se lo mise in testa da sola. “Uh, cosa abbiamo qui? Una ragazza intelligente e scaltra, decisamente una mente astuta … direi Serpeverde!” Rachel sorrise a quel verdetto e si avviò verso il tavolo dei Serpeverde, contenta. “Ora … Mike Chang!” Mike si avviò velocemente verso lo sgabello, cercando di non inciampare negli scalini. “Oh! Abbiamo un’ottima testa qui, bravo, premuroso, intelligente … Corvonero!” “Hunter Clarington!” Hunter, dopo essere salito sul palco, fece un passo verso lo sgabello e non riuscì neanche a mettersi in testa il Cappello, che questo esclamò “Serpeverde!” facendo sorridere maliziosamente Hunter. Dopo, Hunter toccò a Tina, che si avvicinò titubante al Cappello. “Uhm, abbiamo una ragazza dolce, ma anche una mente brillante … Corvonero!” Tina sorrise a quella rivelazione e raggiunse il suo ragazzo Mike al tavolo dei Corvonero. “Nick Duvall!” Nick avanzò piano verso il Cappello Parlante. “Allora, cosa abbiamo qui? Una bella testa, non c’è che dire! Sei un ragazzo con l’animo molto gentile, potresti stare bene a Tassorosso … Ma hai anche una mente brillante, quindi per me staresti meglio a … Corvonero!” Poi toccò a Sam. “Sam Evans, eh? Sei un ragazzo coraggioso, non è così? Ma hai un animo dolce e altruista … Tassorosso!” Appena raggiunse il tavolo dei Tassorosso, Blaine gli batté il cinque, contento. “Quinn Fabray!” Appena si avvicinò al Cappello, questo esclamò: “Bene bene, vedo una ragazza ambiziosa, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, molto scaltra e furba … Serpeverde!” “Thad Harwood!” Thad camminò lentamente in direzione del Cappello e si sedette delicatamente sullo sgabello, leggermente nervoso. “Vediamo po’… Sembri un ragazzo intelligente, ma anche molto altruista e diligente … per te, credo vada bene Tassorosso!” “Finn Hudson! … Finn Hudson!” “Eh, arrivo!” esclamò il ragazzo, correndo sulle scale, facendo ridacchiare gli altri studenti. “Oh … ecco qui una mente leggera, dominata dall’amore e dalla tenerezza … Sei anche molto forte, vedo … Tassorosso!” Finn si alzò subito dopo aver sentito la sua casata e raggiunse i suoi amici. Fu finalmente il turno di Kurt. “Uhm, Kurt Hummel … una mente veloce, scattante, brillante … ma anche un animo determinato e fermo … Grifondoro!” “Mercedes Jones!” Mercedes avanzò sicura di sé e si sedette sullo sgabello. “Oh! Una mente decisa e temeraria … Grifondoro!” Era il turno di Santana, che procedette convinta verso il Cappello Parlante . “Serpeverde!” esclamò quest’ultimo appena si fu posato sulla testa della latina, che sorrise, raggiungendo Rachel e Hunter. “Sugar Motta!” Sugar si diresse verso lo sgabello con passo agile e tranquillo. “Uhm … tu sei veramente facile … Sei agile e dolce: Tassorosso!” “Trent Nixon!” Trent avanzò titubante e dubbioso. “Ciao Trent, spaventato? Io non lo sarei al tuo posto … Sei un ragazzo intelligente e altruista … Tassorosso!” Trent sospirò di sollievo e si alzò, raggiungendo gli altri. “Brittany Pierce! ... Brittany S. Pierce! Brittany Susan Pierce!” urlò la McGrannit, per farsi sentire. “Ehm, Brittany … ti hanno chiamato” la ammonì Jeff. Brittany si risvegliò dal suo stato di stupore e poi distrattamente avanzò trotterellando verso il Cappello. “… Tassorosso!” esclamò questo e Brittany si rialzò, riutilizzando lo stesso tipo di passo precedente per andare a sedersi. “Fu la volta di Puck. “Ehm … Noah Puckerman!” Il ragazzo si accostò all’oggetto. “Interessante … sei un ragazzo atletico e sicuramente hai una mente geniale, ma anche singolare … Serpeverde!” Alla fine rimasero solo Sebastian e Jeff. Sebastian camminò scocciato verso il palchetto. “Sebastian Smythe … Una testa piuttosto brillante, acuta e ingegnosa … Saresti un ottimo Corvonero, ma direi che sei perfetto per … Serpeverde!” “Bene … infine Jeff Sterling!” Jeff si sedette piano sullo sgabello. “Oh … Una testa intelligente e originale, ma anche un’anima interessante e sincera … Tassorosso!” concluse il Cappello. Appena anche Jeff si fu seduto al tavolo della sua casata e la Professoressa ebbe messo via il Cappello e lo sgabello per poi sedersi, Silente parlò. “Bene, ora che tutti i nuovi alunni sono stati smistati, spero che li tratterete con rispetto e vi auguro una buona serata!” esclamò, per poi far comparire il cibo per la colazione sui tavoli.

Finito lo smistamento, Harry si girò verso i nuovi arrivati salutandoli con un sorriso: "Ciao ragazzi! Sono contento che siate stati assegnati alla nostra casata! Io sono..." incominciò lui, per poi essere bloccato. "Oh mio Dio, tu sei Harry Potter! Era da anni che sognavo di conoscerti!" lo interruppe Kurt, con un grido eccitato. "Si sono io" gli rispose Harry imbarazzato. "Non credevo di essere famoso anche dall'altra parte dell'oceano" continuò. “Come potremmo non conoscerti? Hai sconfitto il mago oscuro più potente del mondo! Se non fossi intervenuto tu, probabilmente la guerra avrebbe avuto proporzioni gigantesche!" continuò Kurt senza quasi riprendere fiato. "Frena l'entusiasmo Kurt se continui così li farai scappare! Comunque voi due dovreste essere Ron Weasley e Hermione Granger!"disse Mercedes indicando i due ragazzi . “Esatto voi invece siete?"domandò Hermione, curiosa di conoscere i loro nomi. “Io sono Mercedes Jones e questo pazzo di fianco a me è Kurt Hummel!” spiegò la nera. “Scusate l'entusiasmo, ma ancora non riesco a credere di avere davanti persone così famose!" disse Kurt, arrossendo. "Tranquillo amico!" disse Ron, mentre si abbuffava. "Ronald, quante volte ti ho detto di non mangiare con la bocca piena?!" lo ammonì Hermione facendo una smorfia. “Comunque la vostra scuola deve essere fantastica! Ho letto che fate un sacco di attività interessanti nelle ore libere!" continuò la ragazza, rivolgendosi ai nuovi arrivati. “Oh si! Noi, per esempio, facciamo parte del Glee club!" rispose Mercedes, sorridendo. "Cos'è un Glee club?" domandò Ron, confuso. "Come fai a non saperlo? Non ne avete uno qua? Da noi ogni scuola ne ha uno!" domandò Kurt sorpreso, ma vedendo le facce confuse dei ragazzi continuò Il Glee club è un gruppo di canto e ballo! Ogni settimana abbiamo un tema o un cantante da utilizzare come ispirazione e ognuno di noi porta una canzone in base a quello. Ognuna delle persone che sono venute con noi ne fa parte" spiegò orgoglioso. “Che bello! Ho sempre amato ballare; da piccolo mi avevano iscritto a un corso di ballo" disse Neville sorprendendo tutti. "Davvero? non lo sapevamo!" rispose Dean girandosi curioso verso l’amico. "Io si! Al ballo del ceppo è stato bravissimo!" si intromise Ginny. "Beh ragazzi che ne dite di andare al dormitorio? Non so voi ma io sono stanco morto" disse Ron con uno sbadiglio. “Sono d'accordo, seguitimi!” disse Hermione, parlando a Kurt e Mercedes, per poi condurli alla torre.

Nel frattempo, nel Tavolo dei Tassorosso, anche Finn e gli altri stavano facendo conoscenza con i loro nuovi compagni di Casa. “Ciao ragazzi! Io sono Ernie Macmillan! E loro sono Hannah Abbott e Justin Finch-Fletchley!” incominciò Ernie, salutandoli cordialmente. “Siamo felici che siate capitati con noi! Io sono Susan Bones! Voi come vi chiamate?” si intromise Susan, sorridendo ospitale. “Ehm, io sono Finn Hudson e loro sono Sugar Motta, Brittany Pierce e Sam Evans!” disse, indicando i tre che gli stavano vicino. “E io sono Blaine Anderson, mentre loro sono Jeff, Thad e Trent!” esclamò Blaine. “È un piacere conoscervi! Sappiamo che nella vostra scuola ci sono un sacco di laboratori! Diteci: voi cosa fate?” chiese Hannah, guardandoli incuriosita. “Noi tutti facciamo parte del Glee club!” esclamò Sam. “Il Glee Club? E che roba è?” domandò Ernie. “È un club in cui cantiamo e balliamo e ogni settimana abbiamo un compito diverso da svolgere!” spiegò velocemente Thad. “Sembra bello!” esclamò Justin. “Sì, è molto bello e inoltre siamo tutti molto uniti!” commentò Finn, sorridendo loro. “Beh, ora sarà meglio andare in dormitorio! Venite, vi facciamo vedere la strada!” disse Ernie, alzandosi e guidando i nuovi arrivati. “Ma qui da voi ci sono gli unicorni?” domandò Brittany, mentre si avviavano verso il loro dormitorio, facendo ridere tutti.

Anche nel tavolo dei Corvonero si stavano facendo nuove conoscenze. “Ehi, è un piacere avervi qui con noi! Io sono Padma Patil e lui è Zacharias Smith! Voi siete?” domandò la ragazza, sorridendo ai nuovi. “Ehm, io sono Artie Abrams e loro sono Mike Chang, Tina Cohen-Chang e Nick Duvall! È un piacere anche per noi!” rispose il ragazzo sulla sedia a rotelle, girandosi verso di loro, sorridente. “Mike Chang! Wow, hai il mio stesso cognome! Comunque io sono Cho Chang e lei è la mia amica Marietta” intervenì Cho, indicando sé e la sua amica che ridacchiava dietro di lei. “Davvero? Beh, io sono Tina e lui è il mio ragazzo!” esclamò Tina, prendendo sotto braccio Mike e guardando male Cho, che si risedette, delusa. “Ciao ragazzi, io sono Luna, Luna Lovegood. Wow, siete pieni di Nargilli nelle vostre teste!” esclamò all’improvviso Luna, per poi distrarsi. “Questa andrebbe bene con Brittany …” sussurrò Nick ad Artie, guardando strano la povera Luna. “Ok, forza mangiamo adesso! Dopo vi faremo vedere il nostro dormitorio!” concluse Zachary, per poi rigirarsi verso la cena.

Intanto, nell’ultimo tavolo della Sala, le Serpi stavano cenando, ma non stavano esattamente facendo “conoscenza”. Infatti, Draco stava guardando male i nuovi “arrivi”. “E così voi sareste le nuove reclute dei Serperverde?” disse il ragazzo, scrutandoli attentamente, con uno sguardo di superiorità. “Ma tu ti sei visto? Che senza il tuo paparino non riesci a fare un passo ...” commentò acido Hunter, guardandolo supponente. “Beh, almeno io sono qualcuno, tu invece non sei neanche degno di essere ricordato.” Hunter stava per controbattere, incazzato, ma Blaise fu più veloce e li interruppe. “Non fate caso a lui, è sempre diffidente con le persone che non conosce” disse, fermando la lite tra i due. “Devo ammettere però che in questa scuola ci sono proprio dei bei bocconcini” sussurrò Sebastian, guardandosi intorno, leccandosi le labbra. Appena sentì queste parole, Draco si girò verso il francese e lo incenerì con lo sguardo. “Che vuoi? Sei carino anche tu, ma non sei un granchè; preferisco decisamente i mori!” esclamò Sebastian, girandosi verso Blaise e facendogli l'occhiolino. “Mi spiace caro, ma sono etero” rispose Blaise, ridendo. All'improvviso Rachel si fece avanti e si presentò. “Io sono Rachel, Rachel Berry! È un piacere conoscervi!” esclamò, sorridendo a 32 denti. “Sta zitta Berry, nessuno ha chiesto il tuo parere!” intervenne Santana. “Oh finalmente qualcuno che parla la mia lingua!” disse Draco, guardando curioso la latina. “Comunque, io sono Santana Lopez. Voi siete?” “Io sono Pansy Parkinson! E loro sono Draco Malfoy e Blaise Zabini! Questi due qui, invece, sono Tiger e Goyle!” rispose Pansy, sorridendo. “Io sono Quinn Fabray, e loro sono Sebastian, Hunter e Noah Puckerman” continuò la bionda. “Puoi chiamarmi Puck, dolcezza” intervenne il ragazzo, rivolgendosi a Pansy con un occhiolino. “Non credo possa essere interessata a uno come te!” lo fulminò Blaise, con un'occhiataccia. “Credo sia meglio finire di mangiare, così dopo possiamo andare in dormitorio” concluse Rachel, sedendosi con gli altri.  

Angolo dell'autrice  

ciao a tutti!! Volevo scusarmi con tutte le persone che avevano letto lo scorso capitolo per averci messo così tanto ad aggiornare ma volevamo prima portarci avanti con gli altri capitoli e abbiamo fatto fatica ad incontrarci. Detto questo so che non succede molto in questo capitolo  ma serviva un po' per orientarci meglio all'interno della storia facendovi capire dove finiscono i vari personaggi. Fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate del capitolo e se siete d'accordo con noi nella scelta delle case!!! 

Un bacio alla prossima 

Cla

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3:

Arrivati al dormitorio, i ragazzi dei Grifondoro rimasero ancora un po' svegli a parlare nella Sala Comune. “Allora, come vi sembra Hogwarts per il momento?” domandò Harry. “È un bel posto, però avrei preferito finire nella stessa casata di Blaine ...” commentò Kurt, pensieroso. “Chi è Blaine?” chiese Ron, confuso. “È il ragazzo al quale il nostro Kurt strapperebbe volentieri tutto, ma proprio tutto!” commentò ridendo Mercedes. Kurt arrossì violentemente. “Non è vero!” esclamò imbarazzato. “Ah no? Ma se lo spogli con gli occhi ogni volta che lo vedi?” domandò retorico Thad. “Ok forse mi piace un pochino... Comunque, lui non mi cagherà mai!” rispose Kurt, incrociando le braccia al petto. “Non so chi sia, ma non credo che tu non gli possa almeno interessare un po'! Dovresti continuare a provarci con lui!” intervenne Hermione, sincera. “Lui è bellissimo, ha una voce fantastica ed è sempre gentile con tutti … Non credo proprio di poter piacere a uno come lui ...” sussurrò Kurt, amareggiato. “Smettila di dire cazzate, Kurt! Quel ragazzo ti va dietro come un cane sbava su un osso!” esclamò Mercedes, guardandolo saccente. “Adesso siamo curiosi di conoscerlo!” concluse Neville. “Va bene, ve lo farò vedere domani!” disse Kurt sospirando, facendo ridere gli altri.

Il giorno seguente, mentre Kurt scendeva per la colazione sentì una voce familiare che lo chiamava. “Kurtie! Aspettami!” gli gridò Rachel, per poi raggiungerlo. “Oh, ciao Rach! Come va? Com'è andata la prima nottata tra le Serpi?” le domandò lui. “Bene, dai. E te?” “Bene! I Grifondoro sono stati gentilissimi con noi; e ho finalmente conosciuto Harry Potter!” esclamò eccitato. “Wow, sono contenta per te, Kurtie! Le Serpi invece sono un po' scontrose, ma tutto sommato non sono male; Pansy per esempio è simpatica! Comunque, ti ho chiamato per un'altra cosa: ho scoperto che qui non hanno un Glee Club, potremmo proporre di aprirne uno!” “Sì, mi piace come idea! Facciamo così, io ne parlo con gli altri Grifondoro e tu ne parli alle Serpi; poi ne parleremo anche agli altri! Ora vado, che sto morendo di fame!” disse Kurt, correndo via per raggiungere il tavolo dei Grifondoro.

Sedutosi al tavolo, tra Mercedes e Harry, li salutò. “Ciao Kurt! Che ci racconti?” gli chiese Hermione. “La mia migliore amica e nostra compagna Rachel mi ha detto che le sarebbe piaciuto aprire un Glee Club anche qui, voi che ne pensate?” “È una bella idea, mi piacerebbe ballare e cantare con voi!” rispose Neville, entusiasta. “Sì, non è una brutta idea, potrebbe funzionare!” disse Ron, come sempre con il cibo in bocca. “Ronald!” lo ammonì Hermione. “Comunque, io sono d'accordo; se vuoi dopo possiamo andare assieme a parlarne con il Preside!” continuò lei. “Ora passiamo alle cose importanti: non dovevi farci vedere un certo Blaine?” domandò Ginny, cosa che fece girare tutti verso il povero Kurt. “Ok, va bene … È il ragazzo che sta in Tassorosso, quello coi capelli pieni di gel!” disse lui, girandosi a indicare Blaine. Quando anche gli altri si stavano per girare, Kurt li interruppe. “Non giratevi tutti insieme, per favore, è imbarazzante!” li ammonì, rigirandosi poi verso il tavolo.

Nel frattempo, anche Blaine stava chiacchierando con i suoi compagni. “Hogwarts è bellissima!” esclamò il ragazzo, ricevendo l'approvazione anche dagli altri ragazzi del Glee. “Sì, ma io volevo il mio Nick!” esclamò Jeff, sbuffando. “A chi lo dici!” esclamarono all'unisono Finn e Sam, pensando alle loro ragazze. “Ehi, Nick è solo mio!” “Non credo si riferissero a lui, Jeff” commentò Trent. “Comunque anche a me manca la mia Santana!” esclamò Brittany. “E a me Artie!” continuò Sugar. “Ragazzi non deprimiamoci così; non sono mica morti: sono solo in un'altra casata!” li fece osservare Blaine. “Tu non puoi capire, Blaine! Non sei mica fidanzato!” disse Finn, roteando gli occhi. “Hai ragione … purtroppo” sussurrò Blaine, abbassando lo sguardo afflitto. “Tranquillo Blaine, sicuramente anche Kurt starà pensando a te!” tentò di consolarlo Sam. “Sì è vero … Aspetta, cosa centra mio fratello?” chiese Finn, confuso. “Secondo te? Forse Kurt piace a Blaine, no?” domandò retorica Sugar. “Apettate ma chi è Kurt?” chiese Ernie. “È il fratello di Finn e il ragazzo che piace a Blaine!” spiegò Trent. “Ah, ed è carino?” domandò Hannah. “Non è carino, è stupendo! Ha due occhi che sono così meravigliosi e profondi e ogni volta che sorride illumina il mio mondo!” esclamò Blaine, sognante. “Siete due delfini bellissimi!” esclamò Brittany, beccandosi un'occhiataccia dagli altri. “Calmo Blaine! Ti aiuterò io, ho già in mente un piano!” intervenne Jeff, con gli occhi che gli brillavano. “Io inizierei a preoccuparmi ...” sussurrò Sam.

Dopo la colazione, Kurt e Hermione stavano aspettando Rachel all'uscita della Sala Grande, quando questa arrivò, insieme a Pansy. “Ciao Kurt! Lei è Pansy, le piace l'idea del Glee Club e voleva unirsi a noi per chiederlo al Preside!” disse la più bassa, sorridendo loro. “Ok! E lei è Hermione!” esclamò Kurt. “E io dovrei collaborare con “lei”?” chiese Pansy, guardando male Hermione. “Nemmeno io ne sono entusiasta, ma per una volta possiamo lasciar perdere i pregiudizi. Tregua?” chiese Hermione, porgendole la mano. “Ok ...” sussurrò Pansy, poco convinta. “Ora organizziamoci: dobbiamo parlarne prima con il nostro professore; giusto Rachel?” continuò Kurt, riportando il discorso sull'argomento principale. “Sì, allora andiamo dal professor Schuester subito!” concluse l'altra, e così tutti si incamminarono per andare a cercare il professore. Pochi minuti dopo, videro il professore uscire dalla Sala e così lo raggiunsero, correndo. “Salve professore! Volevamo chiederle una cosa!” iniziò Kurt. “Ditemi pure” “Volevamo sapere se per lei andasse bene istituire un Glee Club anche qui, per quest'anno!” continuò Rachel. “Beh, ve ne avrei parlato tra pochi giorni; in effetti io e il Preside eravamo già d'accordo per istituirne uno, quindi va bene. Non parlatene con il Preside, lo farò io, poi vi riferirò i dettagli.” rispose il professore, rendendo felici i quattro alunni, che gli sorrisero, lo salutarono e se ne andarono.

Il giorno successivo, a pranzo, Silente, prima di far mangiare i ragazzi, fece un discorso. “Quest'anno, vista la presenza degli studenti del McKingley, noi professori abbiamo deciso di istituire un Glee Club anche nella nostra scuola. Per chi non lo sapesse, è un laboratorio dove potete sperimentare le vostre doti di danza e canto. Per le iscrizioni, abbiamo appeso ad ogni bacheca dei dormitori dei fogli con su scritti gli orari e il luogo delle audizioni e dove potrete scrivere il vostro nome se siete interessati. Grazie per l'attenzione e ora … Abbuffatevi!” esclamò Silente, facendo comparire il cibo sulle Tavole.

Dopo le lezioni, tutti tornarono nei loro dormitori e notarono il foglio delle iscrizioni nelle bacheche delle Sale Comuni. Nella Sala Comunque dei Grifondoro, c'era una piccola folla davanti al foglio delle iscrizioni. “Cavolo, non avevo mai visto così tanta gente che volesse iscriversi ad un Glee Club!” commentò Thad, piuttosto curioso. “Già, non abbiamo mai avuto così tanta affluenza per le iscrizioni al McKingley!” disse Kurt. “Beh, qui da noi è una nuova opportunità, quindi parecchie persone tenteranno di iscriversi!” esclamò Hermione, spiegando la situazione ai nuovi. “Allora, voi vi iscrivete?” domandò Mercedes agli altri ragazzi di Grifondoro, quando finalmente anche loro furono arrivati davanti al foglio. Harry guardò prima Ron e poi Hermione, poi annuì. “Ma sì dai, sarà una bella esperienza!” esclamò, segnandosi insieme agli altri.

Per quanto riguarda i Serpeverde, invece, non c’erano molte persone che vollero iscriversi al Glee; così, i primi ad inserire i loro nomi furono i nuovi arrivati, che erano già abituati. “Vi iscrivete a quel coso?” domandò Draco, leggermente disgustato. “Sì, perché?” chiese Rachel, saccente. “No, niente, solo mi sembra molto da sfigati …” sussurrò l’altro. “Ascolta bello, per te sarà anche da sfigati, ma noi amiamo il Glee Club, ci tiene uniti, quindi sta zitto” lo ammonì Santana, per poi andarsene con Quinn. Poco dopo, entrarono nella Sala Comune anche Puck, Sebastian e Hunter, che si diressero a passo spedito verso il foglio e segnarono i loro nomi. “Vi iscrivete anche voi?” chiese ancora Draco. “Sì! Problemi, amico?” chiese Puck, guardandolo male. Draco scosse la testa. “Sì, noi ci iscriviamo! Dovresti farlo anche tu, bel culo” ammiccò Sebastian, per poi uscire con gli altri due. “Pansy, tu ti iscrivi?” chiese Rachel alla sua nuova compagna, prima di uscire. “Uhm, sì dai perché no!” esclamò questa, dirigendosi verso il foglio e segnandosi. “Beh, vengo anch’io allora!” si intromise Blaise, che fino a quel momento era stato vicino a Draco, in silenzio. “Che cosa?! Sei per caso impazzito, Blaise?” domandò Draco, sconcertato. “No, in fondo potrebbe essere una bella idea, no? Andiamo Draco, non fare sempre lo scontroso, almeno proviamoci!” “Non ho la ben che minima intenzione di andare a quella specie di laboratorio!” “E invece verrai, forza!” esclamò Blaise, prendendolo per il braccio e trascinandolo verso il foglio. “E va bene, ma solo perché lo fate anche voi …” si arrese Draco, staccandosi da Blaise, che sorrise soddisfatto, mentre lo vedeva firmare. 

Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti!!! volevo scusarmi con tutti voi per avervi fatto aspettare così tanto per questo capitolo! Spero che possa piacervi! fatemi sapere con una recensione!  Alla prossima!!!! :)
Claudia 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4:

Le audizioni, come era scritto sui fogli appesi nelle bacheche sarebbero iniziate quel pomeriggio, alle quattro. Un’assidua folla stava aspettando in fila davanti al palchetto della Sala Grande, dove si tenevano le audizioni. Il professor Schuester era seduto, vicino alla Professoressa McGrannit che sorvegliava il tutto. I ragazzi del Glee decisero di arrivare quasi per ultimi, insieme alle loro nuove conoscenze, così non dovettero fare una fila stratosferica. Così, si ritrovarono tutti assieme davanti alla Sala Grande. “Ehi Rachel, guarda chi c’è!” esclamò Pansy, indicando alla sua nuova amica, l’arrivo degli altri ragazzi. Draco, che era venuto giù con loro, rimase esterrefatto non appena vide che anche Harry, Ron ed Hermione volevano fare le audizioni. “Ciao Rachel! Ciao Pansy!” le salutò Kurt, avvicinandosi a loro. “Oh no, io non ho la minima intenzione di fare l’audizione se la fanno anche questi qui!” esclamò Draco, guardando i Grifondoro con disprezzo. “Smettila piccolo furetto! Tu farai l’audizione, punto” lo rimproverò Santana, guardandolo male. Draco sbuffò. “Che succede? Paura, Malfoy?” gli domandò Harry. “Ti piacerebbe” sussurrò Draco, sfidandolo con lo sguardo. “Ehm guardate chi arriva!” esclamò Thad, per allentare la tensione. Fortunatamente infatti, in quel momento stavano arrivando anche gli altri ragazzi dei Tassorosso e dei Corvonero. “Ciao ragazzi! Ciao Rachel!” li salutò Finn, avvicinandosi alla propria ragazza, baciandola. “Ok, beh visto che ci siamo tutti, che ne dite di andare?” domandò Artie, spingendo la carrozzina verso la porta della Sala. Ottenne un cenno di assenso da parte di tutti, che lo seguirono.

Quella sera, alla fine di tutte le audizioni, il professor Schuester appese la lista di coloro che erano stati presi fuori dalla porta della Sala Grande: ovviamente tutti quelli del Glee erano stati presi, così come i loro nuovi amici. “Fantastico!” esultò Rachel, quella sera dopo cena, quando vide per la prima volta il foglio, in compagnia degli altri. All’improvviso arrivò il professore. “Ehi ragazzi! Come avete potuto vedere, siete stati presi tutti! Non vedo l’ora di iniziare il Glee con voi! Ora andate a festeggiare, e buonanotte!” disse lui, per poi andarsene e ritirarsi nella sua camera. Presi dall’euforia, i cosiddetti “Niff” (Nick e Jeff si intende) si misero a pomiciare. “Siete disgustosi! Prendetevi una camera!” esclamò Hunter, guardandoli inorridito. “Io li trovo dolci!” disse Quinn, guardando i due ragazzi. I due interessati si staccarono, ridacchiando, quando un lampo di genio attraversò la mente di Jeff. “C’è un posto abbastanza appartato qui?” domandò agli studenti di Hogwarts. “Sì, beh, c’è la Stanza delle Necessità!” rispose Hermione. “Io e Nick dobbiamo andare, allora!” concluse il biondo, trascinando via con sé il più basso, alla ricerca della Stanza delle Necessità. “Quei due non torneranno tanto presto, hanno da fare! Sarà meglio andare a letto!” concluse Mercedes, ridendo, per poi salutare gli altri.

Il lunedì seguente, al pomeriggio, iniziarono le prove del Glee club, che si tenevano nell’Aula di Trasfigurazione, una delle più grandi nel Castello. Dopo le lezioni, i ragazzi delle diverse Case si ritrovarono nell’aula e appena furono arrivati tutti, il professor Schuester li accolse per la loro prima lezione. “Benvenuti a tutti ragazzi! Per coloro che facevano già parte del Glee club non c’è niente da spiegare, per tutti gli altri, vi posso solo dire che canterete e ballerete molto e inoltre imparerete molto sulla storia della musica! Ogni settimana avremo un tema diverso da affrontare e tutti dovranno esibirsi in un numero su quel tema. Beh, detto questo, iniziamo subito, spero vi divertirete!” esclamò il professore, entusiasta, ricevendo i sorrisi di molti degli studenti nuovi di Hogwarts. “Bene, per questa prima settimana di lavoro, inizierete a presentarvi e potrete cantare una canzone che vi rappresenta. Qualcuno vuole cominciare?” continuò il professore, rivolgendo quell’ultima domanda ai suoi precedenti alunni. “Se me lo permette, professore, avrei una canzone perfetta da mostrare ai nostri nuovi “acquisti”, e sia da il caso che mi rappresenti parecchio” rispose Blaine. “Certo, vieni pure” lo invitò ad avvicinarsi il professore, spostandosi dal centro dell’Aula, per far accomodare Blaine. “Vi stupirete, Blaine è un animale da palcoscenico: è bravissimo” sussurrò Rachel ad Hermione e Pansy. Così, Blaine mise un cd nella radio presente in classe e improvvisamente le note di “Teenage Dream” riempirono la sala.

You think I’m pretty without any makeup on

You think I’m funny when I tell the punch line wrong

I know you get me so I let my walls come down, down

Before you met me I was alright but things were kinda heavy

You brought me to life

Now every February you’ll be my Valentine, Valentine

Let’s go all the way tonight, no regrets, just love

We can dance until we die, you and I, will be young forever!

 

Blaine, mentre intonava queste parole, si girò verso Kurt, guardandolo intensamente, cercando di trasmettergli quello che provava con quella canzone. Intanto, i nuovi arrivati al Glee erano stupefatti dalla bravura e dalla naturalezza con cui Blaine si muoveva sul palco. “Wow, è molto bravo …” sussurrò Hermione a Rachel, che sorrise, orgogliosa.

 

You make me feel like I’m living a Teenage Dream

The way you turn me on, I can’t sleep

Let’s run away and don’t ever look back, don’t ever look back

My heart stops when you look at me

Just one touch, now baby I believe

This is real so take a chance and don’t ever look back, don’t ever look back

 

Kurt, mentre Blaine gli cantava quelle parole, arrossì vistosamente, soprattutto tutte le volte che Blaine si girava a fissarlo, ossia per circa tutta la canzone.

 

[…] I’m a get your heart racing in my skin-tight jeans

Be your Teenage Dream tonight

Let you put your hands on me in my skin-tight jeans

Be your Teenage Dream, tonight, tonight!

 

Quando finì la canzone, tutti applaudirono e, naturalmente, il primo che lo fece fu proprio Kurt, completamente rapito dall’esibizione di Blaine, che sorrise soddisfatto.

 

Jeff, mentre applaudivano, sussurrò qualcosa all’orecchio di Nick. “Ma quei due non si sono ancora dichiarati? Qui ci vuole l’intervento di zio Jeff, vero Nick?” domandò al suo ragazzo, guardandolo con gli occhi che gli brillavano. Nick gli sorrise, però sapeva che i piani del suo Jeffy erano sempre “strani”.

Quando uscirono dall’aula, a fine lezione, tutti poterono vedere come Kurt e Blaine camminavano vicini, chiacchierando teneramente. “Ragazzi, dobbiamo intervenire. Ma li vedete quei due?” domandò Nick, parlando a Rachel, Hermione e Pansy, che erano vicino a lui e a Jeff. “Già, sembrano un po’ presi …” notò Hermione, guardando i Klaine da lontano. “Solo un po’? Quei due si mangiano con gli occhi! Ed è proprio adesso che tocca a noi! Dobbiamo spingerli l’uno tra le braccia dell’altro!” continuò Jeff, entusiasta. “Sì, hai ragione! Voglio bene a Kurt e so che prova qualcosa per Blaine!” constatò Rachel, contenta di sapere che anche i suoi amici erano d’accordo. “Se proprio dovete aiutare quei due inetti/perdenti ad accoppiarsi, vi servirà l’aiuto di una persona con un intelletto superiore al vostro, ossia me” disse Pansy, con un’aria altezzosa. Allora i Niff guardandosi maliziosamente, presero da parte le tre ragazze e gli raccontarono il loro piano. Appena finirono di descrivere il progetto, le tre ragazze sorrisero compiaciute. “Mi piace questo piano!” disse Hermione, sorridendo euforica. “Almeno Kurt la smetterà di assillarmi con le sue stupide paranoie!” esclamò Rachel. “Perfetto! Allora, visto che siamo d’accordo, mettiamolo in atto il più presto possibile! Io pensavo di farlo stasera…” disse Nick, cercando il consenso degli altri, che annuirono.

Quella sera, mentre stavano cenando nella Sala Grande, arrivarono due gufi che portarono a Kurt e Blaine un biglietto con scritta la medesima cosa l’uno da parte dell’altro:

Ho bisogno di dirti una cosa importante. Troviamoci nella Stanza delle Necessità per le 21.00

Kurt, letto il messaggio, si sbrigò a finir di mangiare e si diresse, nervoso, nel luogo dell’incontro, chiedendosi il perché dell’appuntamento così improvviso. Arrivato davanti alla Stanza delle Necessità, trovò la porta aperta e vi entrò, vedendo che Blaine era già all’interno. La stanza era una sala piccola e circolare, ma accogliente, con al centro un paio di divanetti che stavano in fronte ad un camino, e sul lato destro c’era una finestra che dava sul lago di Hogwarts. L’ attenzione di Kurt però fu subito catturata da Blaine, che stava camminando avanti e indietro per la stanza, continuando a torturarsi un riccio che non stava a posto con gli altri capelli. Sentendo i suoi passi, Blaine si girò verso di lui e così gli occhi di ghiaccio di Kurt si persero in quelli dolci come il miele del ragazzo. Dopo qualche attimo di incertezza, Kurt si avvicinò all’altro. “Cosa dovevi dirmi?” si chiesero all’unisono. “Ma come? Non dovevi essere tu a parlarmi?” domandò Blaine confuso, ma ottenne in risposta solo uno sguardo da un’ancora più confuso Kurt. In quello stesso istante, sentirono il rumore della porta sbattere e chiudersi a chiave.


Angolo dell'autrice
Ciao!!!! Questo capitolo lo abbiamo voluto incentrare sui Klaine una delle coppie principali nella nostra storia! Spero vi sia piaciuto fatemelo sapere con una recensione! :) 
Alla prossima! Baci 
Claudia 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5:

Appena capirono di esser stati intrappolati, tornarono a guardarsi. “Presumo che non sia stato tu a spedirmi il biglietto, giusto?” domandò Blaine. “No, decisamente no. Anche a me è arrivato lo stesso” rispose Kurt. Dopo un paio di minuti di silenzio, Blaine parlò. “Ehm, che facciamo ora?” chiese a Kurt. “Beh, ci hanno rinchiuso qui per un buon motivo: per parlare. Allora, parliamo” disse Kurt, alzando le spalle. “Ok … In effetti, ci sarebbe una cosa che vorrei dirti da un po’ di tempo, ma ho sempre avuto paura della reazione che potresti avere …” confessò Blaine, imbarazzato. “È una cosa così terribile?” domandò Kurt, preoccupato. “No, cioè forse … Dipende da come la prendi, ecco …” “Adesso inizio a preoccuparmi … Dai prova, se non me lo dici non potremo mai sapere come reagirò! Poi, più aspetti, più potresti peggiorare la situazione…” lo incitò a parlare Kurt. “Peggio di così… Però, più passa il tempo più quello che provo mi tormenta, in effetti…” sussurrò Blaine, indeciso, senza che Kurt lo sentisse. “Va bene, però ho bisogno che tu non parli fino a che non ho finito di dirti tutto, se no non credo di riuscirci” accettò Blaine, guardando serio l’altro. “Ok … Ti ascolto” rispose Kurt, mettendosi seduto su uno dei divanetti presenti nella stanza. Blaine seguì il compagno e si sedette vicino a lui, per poi incominciare il discorso. “Kurt, arriva un momento in cui diciamo a noi stessi: Oh, eccolo là. Cerco uno così da una vita. Da quando sei entrato nella mia vita, l’hai stravolta completamente. Ora tutto quello che faccio gira intorno a te e sei continuamente nei miei pensieri. Da un po’ di tempo, ho capito una cosa: t-tu mi emozioni, Kurt. La canzone che ho cantato ieri per il Glee Club, in realtà, era per te, per farti capire ciò che provo, perché rispecchia molto come mi fa sentire quando mi guardi. Mi sono innamorato di te fin dal primo momento in cui ti ho visto scendere dalle scale del McKingley e, anche se avevo paura, dovevo dirtelo perché non riuscivo più a nascondere i miei sentimenti” confessò Blaine, nervoso. Appena ebbe finito di parlargli, calò un silenzio imbarazzante, ricco di tensione emotiva. Kurt, sentite quelle parole, infatti, non riusciva a credere che l’altro ragazzo provasse quelle emozioni verso di lui e rimase in silenzio, scioccato dalla confessione. “Scusa, sapevo di non dovertelo dire! Adesso non mi vorrai più vedere …” disse Blaine sconsolato, mettendosi le mani nei capelli e abbassando lo sguardo. Così, si girò e fece per andarsene quando Kurt lo fermò, tenendolo per un braccio. “No, aspetta!” “Non dire nient’altro, ho capito che ho rovinato tutto e che non potrò mai avere un’occasione con t-” il flusso di parole di Blaine venne interrotto improvvisamente da Kurt, che si avvicino a lui e unì le proprie labbra alle sue, in un bacio appassionato.

“Non ho intenzione di rinunciare a te proprio ora che ho scoperto che tu provi quello che provo io, quindi smettila di dire stupidaggini” disse Kurt, non appena si staccarono entrambi dal dolce bacio. “Provi veramente questi sentimenti per me? ...Non riesco ancora a credere di essere così fortunato!” ribatté Blaine, con gli occhi che gli brillavano. “Sono io ad essere il ragazzo più fortunato del mondo, perché ora so di piacerti” rispose Kurt, guardandolo dolcemente negli occhi. Blaine gli ricambiò il sorriso, quando improvvisamente un pensiero gli attraversò la mente. “E ora come usciamo da qui?”

Nello stesso momento, dall’altra parte della scuola, alcuni ragazzi del Glee club erano riuniti a parlare. “Qualcuno di voi ha per caso visto dove sono Kurt e Blaine?” domandò Finn, curioso. “È vero non li vedo dall’ora di cena! Chi sa dove sono finiti?” chiese anche Mercedes. “Di sicuro si saranno imboscati da qualche parte a scopare … Sarebbe anche ora!” commentò acido Sebastian, sogghignando. A quel punto, Rachel e i Niff si guardarono, consapevoli di aver lasciato Kurt e Blaine nella Stanza delle Necessità. “Ehm, noi dobbiamo andare …” disse Rachel, per poi correre via con gli altri due. “Dite che ora quei due avranno finito di parlare?” domandò Nick, mentre correvano lungo il corridoio. “Se non si sono messi a fare qualcos’altro, credo di sì …” disse Jeff, ridacchiando. Arrivati finalmente alla porta della Stanza, la aprirono velocemente, trovandosi davanti Kurt e Blaine che si baciavano appassionatamente. “Beh, poteva andarci peggio” constatò Rachel. Appena sentirono la voce di Rachel, i Klaine si girarono verso gli altri e così si staccarono, imbarazzati. “Vi abbiamo interrotto? Se volete torniamo dopo” disse Nick, ridendo. “Sono un genio, sapevo che avrebbe funzionato! Perché voi vi siete messi insieme vero?” continuò Jeff, esultante. “Ehm, più o meno” sussurrò Kurt. “Beh io ti considero già il mio ragazzo” rispose Blaine, guardando Kurt dolcemente e prendendogli le mani. Così Kurt si girò verso Blaine, emozionato dalle sue parole. “Ok, adesso basta. Scrollatevi di dosso: tutto questo essere sdolcinati mi fa venire il diabete!” commentò acido Sebastian. “Voi che ci fate qui?” chiese Nick, confuso, vedendo dietro di loro tutti i compagni del Glee. “Vi abbiamo seguiti, forse? Secondo voi?” domandò ironica Pansy. “Ci siete sembrati strani …” continuò Blaise. “Questi qui ci hanno rinchiuso qui dentro!” esclamò Blaine, indicando i Niff e Rachel. “Ehi, ci hanno aiutato anche loro, in realtà!” confessò Jeff, indicando Pansy ed Hermione. “Hermione, da quando ti allei coi Serpeverde?” chiese Ron, allibito. “Da quando facciamo parte dello stesso Glee Club, Ronald” esclamò lei, orgogliosa, guardando i suoi nuovi amici. “Faremo parte dello stesso Club, ma non dimentichiamoci che sono gli stessi che ci hanno insultato per anni!” urlò Ron, per poi andarsene infuriato. “Scusatelo, di solito non fa così …” sussurrò Hermione, mentre guardava il ragazzo che si allontanava. “Tranquilla. In fondo, ha ragione: ci siamo insultati per anni!” disse Blaise. “Però non ci conoscevamo neanche così bene, quindi possiamo cambiare … Sarà meglio che vada a parlargli” concluse Hermione, correndo via. Così, rimasero tutti gli altri, davanti alla Stanza delle Necessità, dove c’erano ancora Kurt e Blaine. Calò un silenzio agghiacciante, in cui nessuno sapeva cosa dire. “Ehm, noi vorremmo dirvi che ci siamo messi insieme…” intervenne Kurt, tenendo la mano di Blaine tra la sua. “Menomale! Era anche ora …” commentò Santana, facendo ridere tutti. “Beh, da domani dovrò trovarmi due nuove prede da shippare” sussurrò Puck. Tutti risero. Più tardi, tornarono tutti nei propri dormitori a dormire.

Nel frattempo, Hermione era alla ricerca di Ron. Nonostante i suoi sforzi e la sua astuzia, non sapeva proprio dove potesse essere andato e aveva già cercato in tutti i posti più prevedibili. Ad un certo punto, un’idea le passò per la mente: c’era un posto in cui non aveva ancora guardato, il loro posto. Mentre saliva le scale ripensò al momento in cui quel luogo era diventato qualcosa di speciale per loro.

Era la fine del loro quinto anno ad Hogwarts, mancavano poche settimane. La battaglia contro Voldemort stava per iniziare, più cruenta che mai ed Hermione sapeva che sarebbe stato difficile affrontare una prova del genere, non voleva che la crudeltà di Voldemort colpisse di nuovo altre persone come era successo in passato e quindi non si sentiva pronta, perché sarebbe stato un momento decisivo per il futuro del mondo magico. Si era rifugiata nella Torre dell’Orologio, dove poteva stare tranquilla: quella torre non conteneva nulla senza contare gli ingranaggi dell’orologio e quindi nessuno ci veniva mai. Si era appena seduta vicino alla finestra che dava sul giardino, quando sentì dei passi riecheggiare alle sue spalle. Così si voltò verso la fonte del rumore e vide Ron che la guardava, in piedi vicino alle scale. “Finalmente ti ho trovata!” esclamò lui, avvicinandosi. “Come facevi a sapere che ero qui?” domandò lei, curiosa, fissandolo. “So che quando si è pensierosi, si vuole stare da soli e questo è il posto perfetto per stare da soli, ci vengo sempre anch’io quando ne ho bisogno e quindi ho pensato che potevi essere qui” disse lui, alzando le spalle e sedendosi accanto a lei. “Mi stupisci, Ronald” sussurrò lei, ridacchiando. “Adoro quando ridi” si lasciò sfuggire Ron. Quando lui si accorse di ciò che aveva detto, era troppo tardi ormai: infatti, Hermione lo stava già guardando esterrefatta ed era diventata paonazza. “Dici sul serio? Grazie, sei stranamente gentile …” sussurrò lei, imbarazzata, fissando Ron negli occhi. “Senti, so che sei spaventata per ciò che sta succedendo e per tutto quello che dovremo affrontare nei prossimi giorni, ma non sei da sola, ci siamo io e Harry e gli altri e l’unica cosa che possiamo fare è combattere per riuscire ad eliminare questa guerra per sempre e per proteggere le persone che amiamo” disse Ron, improvvisamente serio. “Harry ha bisogno del tuo supporto in questo momento difficile e devo ammettere che anche io ne ho bisogno. Insomma, ammettiamolo: non dureremmo due giorni senza di te” continuò poi, ridendo. “Grazie Ron, mi hai rassicurata. Mi fa piacere sapere che conto qualcosa per voi” sussurrò lei. “Ovvio che conti per noi, tu sei importante! Beh, per lo meno per me …” rispose lui, abbassando lo sguardo. “Questa è la cosa più dolce che qualcuno mi abbia mai detto, Ron!” esclamò la ragazza, stupita. “Vedi, ogni tanto anch’io posso essere intelligente” rise Ron. “Tu sei sempre intelligente Ronald, solo che ti sottovaluti. Anche tu sei importante per me” continuò Hermione, prendendogli la mano. Ron alzò la testa verso di lei e i loro sguardi si incrociarono, erano così vicini che potevano sentire i loro respiri sulla pelle. In un impeto di coraggio, Ron si avvicinò a lei e la baciò. Quando si staccarono, entrambi si sorrisero e rimasero seduti lì assieme, in silenzio, beandosi di quegli istanti di pace e di amore ritrovati.

Quando si distaccò dai suoi pensieri, era ormai arrivata alla porta che conduceva alla Torre dell’Orologio. Pensò ancora a come avevano tenuto nascosta la loro relazione ad Harry fino alla fine della battaglia, per paura di deluderlo e per lasciargli il tempo di assimilare la morte di Sirius. Quando gliel’avevano detto, Harry era stato così contento di sapere che i suoi due migliori amici si erano trovati nonostante le difficoltà e li aveva accettati con facilità. Ormai, era arrivata alla fine delle scale. Così, aprì piano la porta che dava sulla torre e vide subito Ron seduto per terra, dove c’erano loro due esattamente pochi mesi prima.


Angolo dell'autrice 
Ciao a tutti! Finalmente sono tornata! 
Spero di farmi perdonare del ritardo con questo capitolo in cui oltre ai Klaine abbiamo messo anche un po' di romione
Ditemi cosa ne pensate con una recensione
Alla prossima :) 
Claudia
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6:

“Cosa ci fai qui? Credevo che volessi rimanere con i tuoi nuovi “amici”” iniziò acido Ron, senza voltarsi verso di lei. “Smettila di dire così, lo sai che per me tu conti di più” rispose Hermione. “Non sembrava. Eravate così affiatati...” esclamò ironico lui, continuando a rimanere girato. Così, lei gli si avvicinò piano e si sedette vicina a lui, cercando di attirare la sua attenzione, anche se Ron faceva di tutto per evitare il suo sguardo. “Te l'ho già detto: sei importante per me. Nonostante tutto quello che è successo in passato con gli altri, vorrei solo conoscerli meglio” Ron fece una smorfia e stette zitto. A quel punto, Hermione si arrabbiò e così si avvicinò di più a lui, gli mise una mano sotto il mento e gli fece voltare la faccia verso di lei. “Ronald! Ti ho detto mille volte che odio essere ignorata!” gli urlò contro. “Lo so, ti ascolto quando parli... Ma non voglio parlarti, mi hai fatto incazzare” “Non fare il bambino!” esclamò lei, poi abbassò la voce, cercando di farlo parlare. “Ti prego Ron, parliamone...” “Uhm, va bene … “ sussurrò Ron, girandosi verso di lei. “Grazie. Ascoltami, lo so che cosa provi: tu hai paura. Hai paura che io e Harry ti lasceremo perdere per loro, ma non sarà così Ron! Harry ti vuole bene … e io ti amo, davvero.” “Come fai a sapere sempre tutto perfino su di me?” domandò lui, stupito. Lei rise. “Semplicemente, ti conosco” sorrise, poi continuò. “Comunque, so anche che hai paura che loro ci mentiranno, ma la guerra è finita e non possiamo incolparli degli sbagli dei loro genitori. E inoltre, nonostante siano stati un po' rudi con noi, anche noi non siamo stati migliori nei loro confronti, perciò dobbiamo fidarci se vogliamo che le cose cambino! Non dico di diventare subito migliori amici, ma potremmo provare a conoscerli, tu non credi?” chiese Hermione, mettendogli una mano sulla spalla e fissandolo negli occhi. “Va bene dai, non ne sono ancora convinto di questa idea, ma lo faccio per te... e perché mi sono stufato di litigare con loro! Proverò a sopportarli e ad essere gentile con loro, ma non prometto niente!” esclamò Ron, arrendendosi davanti agli occhioni di Hermione. Lei rise nuovamente, poi si alzò e tese la mano verso di lui. Lui la afferrò e si alzò, poi si avviarono insieme verso la Sala Comunque dei Grifondoro. Giunti lì, lei gli diede la buonanotte, ma, mentre stava per salire nei dormitori femminili, lui la bloccò per un braccio. “Ehi, io ti ascolto, però mi merito un premio, giusto?” domandò malizioso, guardandola. Così, lei tornò indietro di qualche passo e gli diede un bacio. “ …'Notte, Ron” lo salutò, per poi salire per le scale.

Quel mercoledì pomeriggio, al Glee Club, il professor Schue si presentò alla classe con un'inspiegabile gioia. “Bene, lunedì abbiamo fatto una lezione di presentazione, ma da oggi inizieremo con le veri lezioni! Come prima cosa, che varrà per tutta questa settimana e anche per la prossima, vi ho assegnato un compito per integrarvi” detto questo, girò la lavagna posta al centro dell'aula, dove spiccava la scritta: “Duetti misti”. “I duetti misti!” esclamò il professore, guardando i ragazzi, in maniera entusiasta. “Cosa intende per “misti”?” domandò Puck, confuso. “Beh, diciamo che, per conoscervi meglio, dovrete fare dei duetti composti da una persona del McKingley e una di Hogwarts, intesi?” “Ok!” esclamarono tutti, eccitati. “Bene! Ho messo i vostri nomi dentro questi due cappelli, iniziamo il sorteggio. Chi vuole essere il primo?” chiese il professore, guardandoli. Rachel subito si alzò, poco prima di Kurt, e si accinse ai due cappelli posti sul pianoforte nel centro della stanza, vicino al professore. Rachel mise così una mano nel cappello con i nomi dei ragazzi di Hogwarts e ne tirò fuori un bigliettino spiegazzato. Poi lo aprì e lesse il nome. “Draco Malfoy!” esclamò lei, non tanto entusiasta. “Tra tutti mi doveva capitare proprio questa qui... Quasi, quasi preferivo stare con Potter ...” commentò acido Draco, facendo una smorfia, che fece indispettire Rachel. “Professore non possiamo fare un cambio, per caso?” domandò la ragazza, girandosi verso Schue. “No, mi spiace Rachel. Quello che capita, capita: è proprio questo lo scopo di questo compito! Le coppie non si cambiano!” annunciò l'insegnante, mandando a posto una Rachel infuriata. Subito dopo, Kurt si precipitò verso il pianoforte ed estrasse un nome. “Harry Potter!” annunciò sorridendo, per poi sedersi vicino al nuovo compagno. “Sono contento di essere finito con te!” sussurrò Harry a Kurt, sorridendogli a sua volta. Draco li guardò male, schifato e stranito. Poi fu il turno di Ginny, che andò diretta verso il cappello del McKingley. “Noah Puckerman!” lesse lei guardandosi attorno, per poi individuare il ragazzo e sedersi accanto a lui. “Ehi dolcezza, faremo scintille io e te” ammiccò Puck, facendole l'occhiolino. Ginny fece una smorfia, per poi ridacchiare sotto i baffi, lusingata. Seguendo l'esempio dell'amica, Hermione si alzò e andò a pescare. “Blaine Anderson!” esclamò, sorridendo vedendo il nuovo amico sorriderle di rimando. All'improvviso Sebastian si alzò. “Va beh, mi levo questo peso ….” disse, scocciato, mentre prendeva un bigliettino. “Blaise Zabini” esclamò, per poi alzare lo sguardo dal foglietto e fissare il moro, leccandosi le labbra. “Beh, poteva capitarmi di peggio, anzi non sei niente male ...” asserì Seb, guardandolo ed andandosi a sedere vicino a Blaise, che rise. Thad decise così di alzarsi e pescare. “Bravo nanetto, pesca così magari trovi la tua anima gemella” scherzò Sebastian, rivolto al ragazzo, che lo guardò male. “Ron Weasley” esclamò Thad, osservando Ron, contento dell'esito. “Hai visto, Harwood? Hai trovato il tuo compagno ideale, è scemo come te!” disse Sebastian, ridendo. “Ehi!” esclamò Ron, offeso, girandosi verso di lui, con Hermione che lo consolava. Thad alzò gli occhi al cielo, mentre tornava a sedersi. “Che c'è, geloso Smythe?” gli fece poi il verso, guadagnandosi uno sguardo infuriato da parte dell'interessato. “Ma ti pare! Io geloso di te? Pff, neanche tra mille anni, Harwood! E poi con un bocconcino del genere come compagno, ti pare che guardo te?” domandò scettico Sebastian, mentre Thad si girava con una smorfia sul viso. “Ehm, grazie … Ma non sono interessato all'offerta ...” commentò Blaise. “Stai zitto, io sono figo, piaccio per forza!” concluse Sebastian, incrociando le braccia sul petto. Quando tutti ebbero pescato, la campanella suonò e tutti tornarono ai loro affari.

Nei giorni seguenti tutti i componenti del Glee Club si dettero da fare per provare i loro duetti. La settimana successiva, si ritrovarono nell'Aula di Trasfigurazione, adibita ad aula canto, portando i loro duetti. Dopo alcune esibizioni, fu il turno di Puck e Ginny. “Bene ragazzi, tocca a voi: cosa ci cantate?” domandò il professor Schue, con quella sua aria allegra. “Canteremo “This is how we do” di Katy Perry” affermò Ginny. “Perfetto, iniziate pure”. La musica partì e le note della canzone riempirono la stanza.

Ginny:

(This is how we do, This is how we do)

Sipping on rosé, sipping on sun, coming up all lazy
(This is how we do)
Slow cooking pancakes for my boy, still up, still fresh, she's a Daisy
Playing ping pong all night long, everything's on me and then hazy
(This is how we do)

Chanel this, Chanel that, hell yeah
All the girls vintage Chanel baby

Ginny, alla fine della sua parte, si girò verso Puck, aspettando che si unisse a lei, sorridendogli.

Ginny e Puck:

It's no big deal, It's no big deal, It's no big deal
This is no big deal

This is how we do, yeah, chilling, laid back
Straight stuntin’ ya we do it like that
This is how we do, do do, this is how we do

This is how we do, yeah, chilling, laid back
Straight stuntin’ ya we do it like that
This is how we do, do do, this is how we do

Durante l'esibizione i loro occhi si scontrarono, facendoli ridere.

Puck:

[…] This one goes out to the ladies, at breakfast, in last night's dress
Uh-huh, I see you
Yo, this goes out to all you kids that still have their cars at the club valet and it's Tuesday
Yo, shout out to all you kids, buying bottle service, with your rent money
Respect

[···]

Alla fine della canzone, si batterono il cinque, complici.”Non male come esibizione, Puckerman. Non credevo fossi capace di combinare qualcosa di giusto” disse Ginny, sghignazzando. “Come credi che le conquisti le ragazze?” domandò retorico lui, alzando un sopracciglio. Poi entrambi si girarono per ricevere gli applausi.  


Angolo dell'autrice
ciao a tutti!!!! mi dispiace veramente tanto per avervi fatto aspettare così tanto per questo capitolo ma tra la maturità e le vacanze non ho avuto il tempo di pubblicare il seguito quindi spero mi possiate perdonare e che apprezziate la lettura! 
un bacione! alla prossima! 
Claudia 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7:

Qualche giorno dopo, fu il momento delle ultime esibizioni. Quel lunedì, dopo un'esibizione alquanto strana di Luna e Brittany sugli unicorni, arrivò il turno di Kurt e Harry. “Noi abbiamo deciso di portare una canzone che ci piace e che rappresenta molto il nostro modo di fare rispetto all'amore” annunciò Harry. “Quella che abbiamo scelto è “Everybody Talks” dei Neon Trees” continuò Kurt, sorridendo ad Harry. “Muovete il culo, che dopo tocca a me e non ho tempo da perdere” li interruppe Sebastian, scocciato, incrociando le braccia. “Taci mangusta!” lo riprese Kurt. “...Ok ragazzi, volete iniziare?” domandò il professore, interrompendoli prima che Sebastian rispondesse. “Sì” affermò Harry, facendo partire la base.

Harry:

Hey baby won’t you look my way
I can be your new addiction
Hey baby what you gotta say?
All you’re giving me is fiction
I’m a sorry sucker and this happens all the time
I found out that everybody talks
Everybody talks, everybody talks

Draco, appena sentì Harry cantare, pensò: “Che bella voce... Aspetta! Non posso pensare queste cose di Potter...” “Nah!” disse ad alta voce. “Cosa?!” domandò confuso Blaise. “Niente, la mia testa mi gioca brutti scherzi” commentò Draco, per poi incrociare le braccia, fingendosi indifferente.

Harry e Kurt:

It started with a whisper
And that was when I kissed her
And then she made my lips hurt
I could hear the chit chat
Take me to your love shack
Mamas always gotta back track
When everybody talks back

Mentre i due cantavano assieme il ritornello, iniziarono tutti a battere le mani a tempo.

Kurt:

Hey honey you could be my drug
You could be my new prescription
Too much could be an overdose
All this trash talk make me itchin
Oh my my
Everybody talks, everybody talks
Everybody talks, too much

Durante il suo pezzo, Kurt si girò verso il suo ragazzo, incastrando con i suoi occhi azzurri cristallini quelli di Blaine, ambrati e dorati. Blaine rimase estasiato dalla voce di Kurt, che ogni volta lo incantava sempre di più. “Credo di essere la persona più fortunata del mondo in questo momento. Guarda com'è perfetto...” sussurrò Blaine, parlando a Sam. Quest'ultimo fece una faccia confusa, poi alzò le spalle e tornò ad ascoltare l'esibizione, con Blaine di fianco che sognava ad occhi aperti.

[…]

Harry e Kurt:

It started with a whisper
And that was when I kissed her
And then she made my lips hurt
I could hear the chit chat
Take me to your love shack
Mamas always gotta back track
When everybody talks back

It started with a whisper
And that was when I kissed her

Everybody talks
Everybody talks…back

Finita l'esibizione tutti gli fecero i complimenti, soprattutto Rachel e Mercedes che esultarono per Kurt in piedi. “Si bravi, bravi, adesso lasciate fare il vero “esperto”...” disse Sebastian, alzandosi, per poi iniziare la sua esibizione con Blaise.

Dopo qualche giorno, Kurt e Harry si ritrovarono in biblioteca per studiare insieme Trasfigurazione. Avevano da poco aperto i libri quando un gruppo di Serpeverde entrò in biblioteca con le stesse intenzioni. Tra i Serpeverde, vi era anche Draco, che vide i due Grifondoro e notò come quest'ultimi erano vicini e chiacchieravano amabilmente, scherzando insieme. A quella visione, Draco sentì una strana sensazione all'altezza dello stomaco, che non si sapeva spiegare; così, involontariamente, si mise una mano sul petto. Pansy lo guardò male. “Hai le tue cose, Draco?” dice, ridacchiando, facendo ridere tutti gli altri. Draco si destò e la fulminò con lo sguardo per poi dire uno sbrigativo “Andiamo”.

Il mese successivo passò tranquillo, Kurt e Harry diventarono sempre più affiatati ed uscirono molte volte insieme; queste uscite vennero notate spesso da Draco, che tutte le volte avvertiva la stessa strana sensazione della prima volta e si sentiva sempre più frustrato per questo e quindi, ogni volta che li vedeva insieme, sentiva il bisogno di cambiare strada per non stare male. Finito ottobre, Draco non riuscendo a controllare quello che sentiva, decise di parlarne con qualcuno a lui fidato. Così, una mattina nuvolosa di inizio Novembre, Draco si ritrovò a parlare dell'argomento con Blaise nella loro stanza. “(...) Hai capito Blaise? Non riesco a controllarmi! Cosa mi succede?” chiese Draco dopo avergli raccontato tutti gli episodi di sofferenza che aveva passato. Blaise rimase un attimo in silenzio. “E tu mi hai svegliato di prima mattina solo per dei piccoli episodi di gelosia?” domandò poi, guardandolo male. “No, è una questione importan- Aspetta? Gelosia? Cosa stai dicendo? Io n-non sono geloso! E poi di chi dovrei essere geloso? Di Potter? Non farmi ridere, Blaise! Io non provo la “gelosia”, è un sentimento per ragazzine arrapate...” “Ma tu sei una ragazzina arrapata, Draco! Comunque si, secondo me sei solo geloso” “Beh, se fossi solo geloso, come dici tu, di sicuro non lo sarei di Potter!” “Su questo avrei da ridire, cioè in realtà credo che-” “Taci Blaise! L'hai visto? Solo un cretino si potrebbe innamorare di Potter!” “Sì, ma io volevo dire che-” “Basta dire baggianate, Blaise!” urlò Draco, per poi uscire dalla stanza sbattendo la porta, furioso e incredulo delle parole dell'amico.

Una volta rimasto solo Draco si mise a meditare e, nonostante ci fossero le lezioni, non smise di pensare a quell'argomento per tutto il resto della giornata. Durante la lezione di Incantesimi, era seduto vicino a Blaise, nei banchi in fondo alla classe; davanti a loro, c'erano proprio Kurt e Harry, così Draco iniziò ad avvertire la ormai famigliare fitta e continuò a pensare al suo problema. Essendo costretto a vedere quei due per tutta la lezione, Draco iniziò a sentire ripetutamente nella sua mente le parole di Blaise. “Ho trovato!” urlò nel bel mezzo della spiegazione. Tutti si girarono a guardarlo, compreso il professor Vitius, così, imbarazzato, rimase in silenzio. Blaise lo guardò, confuso, e Draco gli mimò un “te lo dico dopo” per non interrompere ancora l'insegnante e per non finire nei guai.

Dopo cena, Draco andò subito in camera sua per riflettere e pensare ad un piano, così Blaise lo seguì, curioso a che rivelazione fosse arrivato il suo migliore amico. Appena giunsero nella loro stanza, Blaise si arrischiò a chiedere quale fosse la geniale intuizione a cui era arrivato il ragazzo nel pomeriggio. “Allora, “genio”, qual'è la brillante scoperta riguardo il tuo problema?” chiese, scettico. “Beh, mi sembra ovvio, no? Come dicevi tu, la mia è solo gelosia, te l'avevo detto!” gridò Draco, entusiasta. “Seriamente, TU me l'avevi detto?!” “Si più o meno … Comunque, da domani, inizierà il mio piano per conquistare Kurt! Quindi, ho deciso che mi devi aiutare ad architettare il piano perfetto!” “Kurt?! Ma, io credevo-” “Sì, sì, Kurt! Ora smettila di sparare stupidaggini e pensa! Per prima cosa, dobbiamo allontanarlo dalla brutta compagnia di quello stupido sfregiato, prima che lo contagi con le sue malsane idee! Seconda cosa, quel piccolo hobbit ingellato che si porta sempre appresso deve scomparire dalla sua vita...” Mentre Draco continuava il suo monologo su come sedurre Kurt, Blaise era rimasto ancora spiazzato dalla sua rivelazione. Insomma come poteva pensare a Kurt? Era davvero così deficiente? A quanto pareva, sì! Dopo un po' di tempo, Blaise si sentì richiamare. “Blaise, fino ad adesso sei stato completamente inutile, come sempre del resto! Quindi, smettila di farti gli affaracci tuoi, e pensa a risolvere questa situazione! Se devo impossessarmi di Kurt, devo trovare un modo per avvicinarlo a me e parlargli! Anzi, prima vado a vedere in che luoghi va di solito, così sarò pronto!” disse all'improvviso Draco, per poi alzarsi e correre via, senza che Blaise riuscisse a dire nulla. Quando si accorse che l'amico era sparito, Blaise si sbatté una mano sulla fronte, disperato. “Ma com'è possibile?! Parla sempre di Potter, non può realmente essere così cretino da credere di essere attratto da quel folletto di Hummel!” 

Angolo dell'autrice
ciao a tutti! Finalmente sono riuscita a tornare con un nuovo capitolo dalla prossima volta cercherò di essere più veloce aggiornando almeno una volta al mese! spero che vi piaccia! fatemelo sapere scrivendo una recensione che sono sempre gradite! 
Alla prossima
Claudia

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8:

La mattina seguente, Draco arrivò al Tavolo dei Serpeverde con un sorriso entusiasta stampato sul volto. Appena si sedette al tavolo vicino a Blaise e Pansy, quest'ultimi, insieme a tutti gli altri, lo guardarono straniti. “Ieri sera ti sei dato alla pazza gioia, principino?” chiede Santana, ridacchiando. “Taci Lopez, e comunque no e anche fosse, non sono affari tuoi! Comunque, ho solo parlato con una certa persona ...” sorride malizioso Draco. “Per caso, sei così contento perché hai parlato con il tuo “amichetto” Potter?” domandò Hunter, sorridendogli ammiccante. Draco lo guardò in cagnesco. “Ma siete tutti fissati con Potter?!” “Chissà perché ...” sussurrò Blaise a Pansy, che rise. “...Ad ogni modo, no! Ho parlato con il vostro amico Kurt!” affermò sorridendo. Tutti rimasero basiti, specialmente Rachel. “Amico? Parla per loro!” disse Sebastian, disgustato. “Aspetta, che c'entra Kurt?!” chiese Quinn, confusa. “Beh, si dia il caso che io abbia intenzione di sedurlo” “COSA?! COSA VUOI FARE TU, BRUTTO PERFIDO LURIDO SCHIFOSO SCARAFAGGIO?!” urlò Rachel, alzandosi in piedi e puntando il dito contro Malfoy, facendosi notare da tutti. Infatti, nella sala scese il silenzio e tutti si girarono a guardarla. Rachel si guardò intorno, imbarazzata, poi si lisciò le pieghe della gonna e si risedette. Draco assottigliò lo sguardo verso di lei, per poi ritornare alla sua solita espressione indifferente. “Nessuno ha chiesto il tuo parere, nanetta isterica. Farò quello che voglio con Kurt” esclamò il ragazzo, per poi finire la colazione, alzarsi ed andarsene.

Dopo qualche minuto di smarrimento, Rachel, infuriata, si alzò dal tavolo, dirigendosi a passo deciso verso Kurt e non appena fu dietro di lui, lo prese per un braccio e lo trascinò, facendolo quasi cadere, per poi portarlo fuori dalla Sala Grande. Appena furono fuori dalla portata di tutti gli altri studenti, Rachel iniziò ad urlargli contro. “Cosa hai detto a quel presuntuoso di Malfoy? Quel cretino si è messo in testa strane idee!” “Strane idee? In realtà, abbiamo solo parlato del Glee Club...” sussurrò Kurt, confuso dall'atteggiamento dell'amica. “Ah, davvero... Fa niente! Hai idea di cosa voglia fare con te quel tipo? Sai-” iniziò Rachel, ma all'improvviso arrivò il professor Piton che la interruppe. “Signorina Berry,la lezione sta incominciando, vada in classe” disse Piton, guardandola. “Scusi professore, vado subito!” sussurrò Rachel, guardando Kurt e mimandogli un “ne parliamo dopo” per poi correre nella sua classe. Appena Rachel se ne fu andata, Piton si girò verso Kurt. “Signor Hummel, 10 punti in meno a Grifondoro!” “M-ma cosa ho fatto, professore? Ho l'ora buca!” provò a giustificarsi Kurt. “Cosa ha fatto? Non mi interessa se non ha lezione in questo momento, ma ha trattenuto volontariamente una mia studentessa! E se non vuole che tolga altri punti alla sua casata, faccia in modo di sparire dalla mia vista... E occupi questo tempo in maniera produttiva, magari studiando un po' la mia materia, che non le farebbe male” sibilò il professore. Kurt annuì e corse via, ancora confuso dal suo discorso con Rachel. Cosa voleva dire la sua amica? Cosa voleva fare Draco con lui? Con questi pensieri, si mise a camminare, del tutto intento a non ascoltare il consiglio del professor Piton, e arrivò al campo di Quidditch, dove alcuni dei suoi compagni si stavano allenando. Si fermò proprio lì, salutandoli e decise di guardarli, aspettando la fine dell'allenamento. Appena finirono, Harry si avvicinò a lui per salutarlo, i due ragazzi avevano legato molto ed erano diventati amici. “Ciao Kurt!” disse sorridendo il moro. “Ciao Harry! Come stai?” chiese Kurt al ragazzo. “Bene dai, e tu?” “Bene... Anche se sono molto confuso, Rachel mi ha detto una cosa...” “Cosa? Se posso saperlo...” domanda Harry, curioso, sedendosi vicino all'amico. “In realtà non è stata molto chiara... mi ha solo detto che Draco vuole qualcosa da me, ma non riesco a capire cosa intenda...” Harry rimase spiazzato da quella confessione. “Uhm... Beh, tu hai fatto qualcosa con Draco?” chiese titubante. “Beh, ci ho solamente parlato... perché tutti pensate male? Non sembrava così male...” “Ehm, non credo di essere la persona più adatta per confermarti la tua deduzione... Abbiamo sempre avuto un rapporto non propriamente bello” confessò anche Harry. “E come mai?” “In realtà, non lo so nemmeno io il perché... Siamo sempre stati avversari... “ disse, sospirando rammaricato, poi si alzò. “Ora vado, Kurt, devo cambiarmi... A dopo! E sta attento a Draco!” urlò, per poi correre via. Kurt rimase lì ancora più confuso di prima.

Nei giorni seguenti, Rachel si dimenticò di parlare dell'argomento con Kurt e anche lui, troppo preso dalle lezioni, non se ne ricordò più; finché pochi giorni dopo la sua chiacchierata con Harry, Kurt incontrò Draco nella biblioteca mentre stava studiando. Infatti, mentre stava leggendo un libro di Incantesimi, Draco gli si parò davanti. “Buon pomeriggio, Kurt...” disse il biondo, con un ghigno sulle labbra. “Hey, ciao Draco! Come va?” chiese il castano, non appena si sentì chiamare, alzando la testa dal suo libro, sorridendo. “Meravigliosamente, Kurt” Kurt stava per rispondergli, quando si ricordò delle parole di Harry e lo guardò. “Perchè sei qui Draco?” domandò, un po' sospettoso. “Sono venuto a studiare Pozioni! Stavo passando di qui per caso e ti ho visto da solo, così ho pensato di venire a salutarti e di chiederti se potevamo studiare insieme...” sorrise falsamente Draco. “Ehm, perché no?” disse titubante. Draco, allora, senza chiedere, fece il giro del tavolo e si sedette di fianco a Kurt e aprì il libro, iniziando a far finta di leggere, facendosi “aiutare” dall'altro nelle spiegazioni. Dopo qualche minuto, entrò in biblioteca Blaine, che stava cercando Kurt e quando lo vide, si avvicinò a lui, ma notò subito dopo che era affiancato da Draco, molto, troppo vicino a Kurt, per i suoi gusti, così si avvicinò più svelto, mettendosi in piedi di fronte al loro tavolo. “Eh-ehm, disturbo?” disse, per farsi notare. Kurt alzò la testa e appena vide Blaine sorrise, ma poi si ricordò di Draco e si girò verso di lui, diventando rosso. “Ehm, no tranquillo! Stavamo solo studiando...” rispose, rigirandosi verso il suo ragazzo. “Davvero? Ok... Beh, Kurt ero venuto per chiederti se ti andava di fare una passeggiata con me, adesso...” chiese titubante Blaine. “Cert-” stette per rispondere Kurt, ma venne interrotto da Draco. “Non vedi che abbiamo da fare, Anderson! Stiamo “studiando”!” sibilò Draco, freddo ma rivolgendo a Blaine un sorrisino di scherno. “Grazie Draco, ma penso che per oggi possiamo smettere, non credi? Sta tranquillo! Se tu vuoi, continua pure, io vado...” sussurrò Kurt, sistemando i suoi libri e alzandosi, raggiungendo Blaine dall'altra parte. “Ok...” sospirò Draco “...Ci vediamo domani!” disse poi, con un finto sorriso stampato sul viso. Blaine lo guardò male, ma subito Kurt gli prese la mano e gli sorrise dolcemente, così Blaine si rasserenò. “Ciao ciao Malfoy...” disse poi con un sorrisino quest'ultimo, andandosene con il suo ragazzo. Appena furono usciti dalla biblioteca, Blaine si rivolse a Kurt. “Cosa stavi facendo con Malfoy? Non mi piace quel ragazzo...” “Stavamo studiando... Oddio Blaine, non sarai mica geloso?! Lo sai che amo solo te, ok? Tranquillo!” disse ridacchiando, per poi baciarlo. “Ok... Forse un pochino” disse ridendo anche lui, ricambiando il bacio, anche se era ancora titubante sul rapporto tra i due.

“Come ha osato lasciarmi da solo per quel piccolo hobbit ingellato?” urlò Draco, entrando nella sua camera, sbattendo la porta, dove un Blaise lo guardò stranito. “Ma di chi parli?” “Secondo te?! Di Kurt!” disse Draco. Blaise sospirò, alzando gli occhi al cielo. “Beh, a questo punto non hai ancora capito che Potter è il tuo vero amore?” chiese quest'ultimo. “Ma che dici, Blaise?! Dovresti fidanzarti con Potter, parli sempre di lui!” sbraitò Draco. Blaise lo guardò male, pensando che era proprio l'altro che parlava sempre di Harry. “No, scherzo, non potrei mai sopportare il mio migliore amico con quello sfregiato di Potter! Comunque, tornando al mio problema... Come si fa a preferire chiunque a me? Figuriamoci poi quel nano maledetto!” continuò Draco. Blaise sospirò ancora una volta e si sedette sul suo letto, guardando l'amico. “Mi vuoi dire cos'è successo?” “Stavo “studiando” con Kurt, quando Anderson ci ha interrotti, chiedendo a Kurt di uscire e lui ha accettato! Non è un disastro?” domandò retorico. “Sì, sì è proprio un disastro...” disse ironico “...Quindi hai ancora in mente questa malsana idea di corteggiare Kurt?” “Ovvio! Lui deve essere mio, non capisci Blaise: io ottengo sempre quello che voglio! E al momento desidero Kurt! E perciò, lo avrò! ...Devo solo separarlo dall'hobbit che si porta sempre appresso e ho già qualche idea...” concluse, sorridendo malizioso, deciso più di prima, mentre Blaise lo guardava disperato.

Un paio di giorni più tardi, Blaine stette male e Draco colse la palla al balzo. Di fatti, quel pomeriggio era stata organizzata la gita ad Hogsmeade. Visto che Blaine giustamente non poteva venire, Draco si offrì a Kurt come guida turistica del villaggio e così, partirono insieme da Hogwarts. Arrivati, iniziarono a fare un giro per i vari negozi del luogo. A metà gita, molti andarono a bere una Burrobirra ai “Tre Manici di Scopa”, tra cui Harry, Ron ed Hermione che presero posto vicino all'entrata, iniziando a chiacchierare. “Avete visto Kurt e Draco che passano sempre più tempo insieme? Cosa ci troverà Kurt di buono nel furetto?” domandò Ron, perplesso. Hermione fece una faccia disgustata, mentre Harry si incuriosì. “Ah, eccoli lì! Come si suol dire tra i babbani, parli del diavolo e spuntano le corna!” affermò Hermione, indicando i due ragazzi che entravano. Harry alzò lo sguardo e vide proprio Kurt e Draco che entravano nel locale, scherzando, e provò una strana e brutta sensazione all'altezza dello stomaco. “Ciao Harry! Ciao ragazzi!” li salutò Kurt, avvicinandosi a loro, seguito da Draco. “Ciao Kurt! Malfoy...” risposero Ron ed Hermione. “Ciao Kurt!” si limitò a dire Harry, sorridendo, per poi osservare Malfoy, serio. Draco guardò il cambiamento nel viso del ragazzo e ci rimase “stranamente” male. “Dov'è Blaine?” chiese improvvisamente Hermione, guardandoli. “Oh, il mio piccolo Blaine si è preso l'influenza...” rispose Kurt, tristemente. Draco lo guardò malissimo e Harry lo notò e si infastidì, ma non disse nulla. “Però fortunatamente, Draco si è gentilmente offerto di guidarmi in giro per Hogsmeade, vero?” disse poco dopo Kurt, girandosi verso Draco e sorridendo. “Ovvio! Ora se volete scusarci, avremmo altro da fare...” sibilò Draco, trascinando Kurt in un altro tavolo, dove ordinarono due Burrobirre.

Più tardi, dopo un intenso pomeriggio passato tra i negozi di Hogsmeade, gli studenti tornarono ad Hogwarts a gruppi. Appena arrivati nel cortile interno, Draco e Kurt si fermarono per salutarsi. “Grazie per avermi accompagnato Draco, sei stato molto gentile, mi sono divertito molto” sorrise dolcemente Kurt all'altro ragazzo. “Di niente Hummel, è stato un piacere” sorrise malizioso Draco, avvicinandosi pericolosamente alle labbra dell'altro.  


Angolo dell'autrice
ciao a tutti!! Eccoci qua con un nuovo capitolo concentrato principalmente su kurt e draco! Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!! 
Ci vediamo al prossimo capitolo!! 
ciaooo
Claudia 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9:

Blaine era rimasto tutto il pomeriggio in camera, influenzato, ma ad un certo punto, quando vide da lontano alcuni dei ragazzi che tornavano da Hogsmeade, si tolse le coperte dal corpo, si alzò dal letto sul quale era sdraiato e si avvicinò alla finestra, sperando di vedere Kurt. Appena lo notò nel cortile, si accigliò, vedendolo in compagnia del biondino tanto odiato. Nonostante fosse lontano, riuscì a scorgere i due avvicinarsi per baciarsi. In quel momento, gli si spezzò il cuore e, non riuscendo a sopportare la vista dei due insieme, si allontanò dalla finestra infuriato e triste, gettandosi sul letto, piangendo disperato.

Nel frattempo, anche Harry stava tornando dalla gita, dopo aver lasciato Ron ed Hermione a fare una passeggiata romantica. Anche lui, come Blaine, fu spettatore involontario della scena tra Draco e Kurt, ma lui vide come andarono realmente le cose. Dopo il tentativo di approccio di Draco a Kurt, quest'ultimo l'aveva rifiutato. “Draco, mi dispiace, ma io sono fidanzato con Blaine, ok? Tu sei molto carino, ma sono impegnato... Rimaniamo amici” sussurrò Kurt, per poi rientrare nel castello. Harry rimase molto deluso, non da Kurt, ma dal fatto che Draco ci avesse provato con lui, non sapeva perché ma questa cosa lo infastidiva parecchio.

Quella notte, Harry fece fatica ad addormentarsi; infatti, continuava a rigirarsi nel letto, pensando a ciò che era successo pomeriggio tra Kurt e Draco. Non era la prima volta che faceva strani pensieri sul biondino, specialmente in quell'ultimo periodo e non riusciva a spiegarselo. Decise quindi di alzarsi per schiarirsi le idee e andò nella Sala Comune, dove vide Hermione seduta, che dormiva con la testa poggiata sui libri; avvicinandosi, lei si svegliò, alzò la testa e lo vide. “Oh Harry, ciao... Cosa ci fai sveglio? Io stavo studiando...” chiese, sorridendogli assonnata. “Non riuscivo a dormire, ho troppi pensieri per la testa...” rispose Harry, distratto. “A cosa stai pensando?” gli domandò Hermione, curiosa. “E' un po' complicato... Diciamo che sono rimasto troppo turbato da qualcosa che non dovrebbe colpirmi così tanto” “Si potrebbe sapere da cosa sei stato sconvolto così tanto?” gli chiese Hermione, guardandolo curiosa. “Malfoy… “ disse sospirando. “Malfoy? Perchè, cos'ha combinato Draco questa volta? Vi siete presi ancora a botte?” gli rispose la ragazza perplessa. “In realtà, tra me e Malfoy non è successo nulla ...” “E allora cos'ha fatto lui per farti rimanere così male?” “Beh, ecco, non so se riesco a dirtelo ...” “Harry! Siamo migliori amici, si o no?” asserì Hermione, guardandolo saccente. “Si ...” sospirò Harry. “Dai, prova a dirmelo... Magari posso aiutarti in qualche modo” disse Hermione sorridendo. “Va bene, ci provo. Ma tu non dire niente finché non ho finito” chiarì Harry, poi prese un bel respiro e poi iniziò: “È da un po' di tempo che mi succede. Ogni volta che vedo Malfoy, non so, mi sento strano. Sembra quasi che il suo comportamento mi irriti sempre di più, però al tempo stesso mi incuriosisce. Cioè, si crede superiore a tutti! E poi pensa che tutti i ragazzi debbano cadere ai suoi piedi, come se lui fosse il più figo della scuola! Non che sia brutto eh, ma dovrebbe smetterla di provarci con tutti! Sembra quasi che sia talmente disperato da provarci perfino con i ragazzini più piccoli, tipo quelli che vengono dietro a me! Non che mi dia fastidio, ovviamente, ma dovrebbe puntare più in alto, no? Non è mica un bambino!” si sfogò Harry. “Uhm, beh hai ragione … Anche se in questo periodo sembra molto preso pure da Kurt!”osservò la sua migliore amica. “Si esatto, oltretutto il povero Kurt non se ne accorge nemmeno! Come fai a provarci con un ragazzo che è così ingenuo e dolce... e tra l'altro è anche fidanzato! Non sai poi cos'ha fatto oggi: sai quando la classe stava tornando da Hogsmeade? Ecco, mentre tu e Ron siete rimasti la, io sono tornato con gli altri e proprio davanti a me c'era Draco che stava parlando con Kurt e quando siamo arrivati davanti al portone di Hogwarts ha provato a baciarlo! Ti rendi conto?” “Cosa?! Sul serio l'ha fatto?!” chiese Hermione sconvolta. “Sì! Insomma non posso credere che ci abbia provato veramente, sono indignato! ...Ed è proprio per questo che sono turbato!” sospirò Harry, finendo il suo monologo. “Ah...” commentò la ragazza. “...Perchè sono così interessato a qualcuno che mi ha dato solo fastidio in questi anni?” sbottò Harry. “Ora posso dirti seriamente quello che penso?” “Ehm ...No? Non voglio sentirmelo dire... ...Sono davvero così messo male?” domandò retorico, sapendo già la risposta. “Beh, sì Harry... Abbastanza” rispose Hermione. “...Tra tutte le persone del mondo, come ho fatto ad innamorarmi di un coglione del genere?” sbuffò Harry, buttandosi sul divano.

Nei seguenti giorni, Kurt notò come Blaine lo ignorasse ed evitasse di parlargli, non capendo il perché. Decise così di avvicinarlo lui stesso per chiedergli una spiegazione di quel comportamento. Finita l'ora di Erbologia, che avevano in comune, lo seguì e tentò di raggiungerlo, chiamandolo. “Blaine!” urlò il ragazzo. Il moro si bloccò e, lentamente, si girò verso Kurt, con lo sguardo vuoto. Kurt lo vede e, dopo essersi fermato a pochi metri da lui, lo fissò, chiedendosi come mai avesse quell'espressione così assente. “Se non hai niente da dirmi puoi anche andartene, ho altro da fare.” Kurt non riusciva a concepire come mai Blaine fosse così freddo e distante rispetto al solito. “Aspetta Blaine! ...Io, mi chiedevo perché mi stessi evitando di proposito in questi giorni” riuscì a dire il più alto. “Dovresti saperlo” sussurrò Blaine, sempre più distaccato. “I-io in realtà non so di cosa tu stia parlando, Blaine... Cosa è successo?” domandò Kurt, tremante. “Lascia perdere, non ho voglia di sprecare del tempo prezioso parlando con te” rispose il più piccolo, per poi rigirarsi ed andarsene. Kurt era sconvolto da ciò che gli aveva detto il ragazzo e così rimase lì in piedi, basito, perdendo di vista il suo Blaine tra gli studenti.

Appena si era allontanato un po' da Kurt camminando velocemente, Blaine riprese la sua normale camminata, per poi chiudersi in camera sua e buttarsi sul letto. Sam, seduto sul suo letto, lo vide arrivare e capì che qualcosa non andava, così si alzò e si avvicinò al suo migliore amico. “Ehi amico, tutto bene?” domandò il biondo. Blaine alzò la testa dal cuscino e lo fissò. “No, Sam. Non va tutto bene, ok?!” replicò con gli occhi rossi, per poi ributtare la testa sul suo guanciale. Sam, confuso, si sedette accanto a lui. “Cos'è successo?” “Ho litigato con Kurt...” mugugnò il moro, tenendo la testa giù. “Oh davvero? Perchè?” “Non mi va di parlarne, è una lunga storia e poi devo pensare come superarla” sussurrò Blaine; così Sam annuì, si rialzò ed uscì dalla stanza, lasciandolo solo, andando a cercare Mercedes.

Nel frattempo Kurt, camminava avanti e indietro nella stanza di Rachel. “Capisci, Rach?! Io non so cosa ho fatto e lui è così freddo con me … Non so come risolvere la situazione, cosa posso fare?” disse velocemente. “Non saprei, se Finn facesse una cosa del genere, beh, io sicuramente lo bloccherei e mi farei dare una spiegazione! Dovresti fare così anche tu con Blaine!” affermò decisa l'amica. Kurt ci pensò su. “Uhm, forse hai ragione. Devo riuscire a fermarlo da qualche parte... Tu sai dov'è adesso?” Rachel scosse la testa. “No, ma sarà sicuramente in camera sua a parlarne con Sam” Kurt annuì e si diresse a passo spedito verso il dormitorio dei Tassorosso, sperando di trovare qualcuno che lo facesse entrare. Di fortuna, incontrò proprio Sam che stava uscendo. “Aspetta Sam! Blaine è in camera sua?” domandò avvicinandoglisi. “Sì, perché?” chiese l'altro. “Devo parlargli... Posso entrare?” Sam acconsentì e, dopo aver pronunciato la password, se ne andò, mentre Kurt entrò.

Arrivato davanti alla porta della camera, fece un respiro profondo e spalancò la porta, facendo qualche passo all'interno della stanza. “Sam? Cosa sei tornato a fare?” chiese Blaine, sentendo il rumore. “Non sono Sam...” Al suono della sua voce, Blaine sollevò la testa e lo vide, rimanendo sorpreso da quella visione, poi, prendendo coraggio, si alzò di scatto. “C-che cosa ci fai TU qui?” “Ho bisogno di chiarire con te” “Io no. La situazione mi è già molto chiara” tornò freddo il moro. “Per me non lo è Blaine! Si può sapere che cosa ti ho fatto?!” iniziò ad alterarsi Kurt. “Non fare finta di niente, sai benissimo cosa hai fatto di sbagliato!” si avvicinò l'altro. “No, se te lo sto chiedendo è perché non ne ho idea!” “Bene, facciamo finta che tu non lo sappia, ma io lo so piuttosto bene! Vi ho visti!” urlò Blaine. “Cosa?! Ma di chi stai parlando?” lo guardò Kurt, accigliato. “Vi stavate baciando, tu e quel biondino approfittatore!” sbraitò il più basso. “Cosa?! Io e Draco intendi?! Ma non ci siamo baciati! Mi ha solo portato in giro per Hogsmeade...” “Ah, anche quello?! Mi hai mentito!” “Non ti ho mentito, ho solo omesso il fatto che sarei andato con lui... Ma non te l'avevo detto per non farti arrabbiare!” “Beh, comunque è come se mi avessi mentito! Ed inoltre l'hai anche baciato!” “Ma non l'ho baciato!” ribatté Kurt. “Non potrei mai fare una cosa del genere, specialmente a te” “Però l'hai fatto! Io vi ho visti tornare insieme da Hogsmeade l'altro giorno e ho distinto chiaramente che vi baciavate!” “Ma non è vero! L'ho rifiutato appena si è avvicinato, non ti mentirei mai!” “Prima l'hai fatto e anche adesso mi stai mentendo! Non posso credere che tu abbia fatto una cosa simile!” “Non ti sto mentendo, Blaine... Per favore, credimi” disse Kurt, sul punto di piangere. “Basta con tutte queste bugie! Anche volendo, non posso crederti, perché vi ho guardati dalla finestra” “Forse hai visto male...” “Non ho visto male! Non sono certo stupido, per chi mi hai preso? Ammetti che mi hai tradito!” gridò Blaine, sentendosi sempre più ferito. “Non posso ammettere qualcosa che non ho fatto! Lui ci ha provato con me, ma ti giuro che io l'ho respinto! Ti amo, non ti avrei mai fatto del male!” replicò il più alto, con gli occhi lucidi. “Sei un bugiardo e in più mi hai spezzato il cuore... Ti credevo diverso, pensavo non fossi come tutti gli altri ragazzi!” “Blaine, ma io...” Kurt non sapeva cosa rispondere, tutto quello che avrebbe potuto dire, l'aveva già detto e più che ribadirlo, non poteva fare altro. “Non posso, non VOGLIO stare con una persona così spregevole come lo sei stato tu... E' finita, Kurt.” sussurrò Blaine.


Angolo dell'autrice
Ciao a tutti!
Eccoci qua con un nuovo capitolo in cui Kurt e Blaine entrano in un momento di crisi che sembra portarli a mettere fine alla loro storia! 
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo con una recensione! 
alla prossima 
Claudia

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10:

“...E' finita, Kurt.” sussurrò Blaine. Kurt, a quelle parole, si sentì come se il mondo gli fosse crollato addosso. I suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre lo sguardo di Blaine si abbassava, e così Kurt scappò via, correndo finché non si scontrò con la porta della Stanza delle Necessità. Fermandosi davanti ad essa, decise di entrare nella stanza per rimanere da solo, per poi accasciarsi contro la porta, sospirando e scoppiando in un pianto disperato. Blaine, intanto, dopo averlo visto uscire, aveva tirato un pugno al muro, incazzato, per poi chiudere la porta della camera e appoggiarsi ad essa.

All'improvviso, le note di “Goodbye” di Miley Cyrus riempirono le menti dei due ragazzi che iniziarono a cantare.

Kurt:

I could honestly say
You've been on my mind
Since i woke up today (up today)
i look at your photograph
all the time
These memories come back to life
And i dont mind

I remember when we kissed
I still feel it on my lips
The time that you danced with me
With no music playing
i remember those simple things
I remember till i cry
But the one thing i wish i'd forget
A memory i wanna forget
Is goodbye


 

Blaine:
I woke up this morning
And played our song
And i know my tears sing along
I picked up the phone and then put it down
Cuz i know im wasting my time
And i dont mind

I remember when we kissed
I still feel it on my lips
The time that you danced with me
With no music playing
I remember those simple things
I remember till i cry
But the one thing i wish i'd forget
A memory i wanna forget


 

Il giorno dopo, mentre Blaine era ancora sdraiato sul suo letto, che ricordava tristemente ciò che era successo, entrarono nella stanza i suoi compagni di dormitorio. “Ehi Blaine! Hai sentito la notizia?! Settimana prossima inizia il campionato di quidditch e noi siamo i primi a giocare!” esclamò Sam. “E indovina? Giochiamo contro i Serpeverde!” continuò Finn, anche se notò che c'era qualcosa che non andava. “Già! Ci serve il nostro cercatore nel meglio delle sue forze per batterli, soprattutto per batter quel damerino di Draco Malfoy!” proseguì Sam, senza rendersi conto dell'umore del migliore amico. “Sam, non penso che Blaine sia interessato alla partita e nemmeno a Draco... Non vedi che sta male?” “Oh davvero?” domandò Sam, guardando Blaine, confuso. “Sì Sam... Cos'hai Blaine?” domandò Thad, avvicinandosi all'amico. “Ho lasciato Kurt...” “Ah... E per quale razza di motivo avresti fatto una TALE CAZZATA?!” chiese Jeff, adirato. Blaine spiegò l'accaduto ai suoi amici, che rimasero basiti. “Wow... Non pensavo che mio fratello potesse fare una cosa simile, non è il tipo” sussurrò Finn, pensando che ne avrebbe parlato a Rachel per sapere la verità. “Neanche io lo pensavo...” sospirò Blaine, mettendosi seduto sul letto, con lo sguardo basso. “...Sono certo che vi chiarirete, voi vi amate!” si intromise Sam. “Speriamo...” “Ma certo! E comunque, beh, potrai far cadere Draco dalla scopa!” ridacchiò Jeff, cercando di consolarlo. “Già...” sussurrò Thad, ricominciando a pensare alla partita e pensando alla scommessa che aveva fatto con Sebastian poco prima.

Quella mattina, Thad stava per rientrare nel suo dormitorio dopo le prime due ore di lezione, seguendo i suoi compagni, quando vide in bacheca le partite del campionato, così si fermò e si mise a leggere le date delle partite, notando come i Tassorosso fossero i primi a giocare contro i Serpeverde. “Paura di perdere la partita Harwood?” disse improvvisamente una voce alle sue spalle. Thad sussultò, per poi girarsi e vedere Sebastian. “Oh ciao Sebastian... Assolutamente no, non perderemo mai contro di voi” disse sicuro di sé. “Vuoi scommettere?” lo guardò Sebastian, sogghignando. “Scommettere? In realtà, non ho niente da scommettere...” disse Thad. “Beh, potresti scommettere te stesso” disse malizioso il francese. “Cosa?! ...Non ho intenzione di venire a letto con te, Smythe!” esclamò il più basso, capendo dove Sebastian stava andando a parare. “Io pensavo più a farti diventare il mio schiavetto personale per un giorno, ma se vuoi fare sesso con me basta dirlo, Harwood” ridacchiò Sebastian. “Non voglio venire a letto con te...” lo guardò male Thad. “Beh, come vuoi … Allora, accetti la scommessa?” “Io non saprei, non mi sembra una buona idea...” sussurrò titubante lo spagnolo. “Allora hai paura di perdere!” rise sotto i baffi l'altro. “No! Non perderò contro uno come te!” affermò, cercando di essere credibile. “Quindi, accetta la scommessa: guarda il lato positivo, se vinci, io ti farò da schiavetto per un giorno intero... Potresti soddisfare i tuoi desideri più segreti con me, Harwood” “Tipo il desiderio che ho di bruciarti vivo?” disse Thad, sarcastico. “Non pensavo proprio a quello” ridacchiò il più alto “Allora, accetti?” “Accetto”. Sebastian gli porse la mano e Thad la strinse, poco convinto. “Bene, perciò ci vediamo alla partita Harwood... Allenati bene, ti darò del filo da torcere” sussurrò al suo orecchio il francese, facendolo rabbrividire, per poi andarsene. Thad rimase lì imbambolato e si diede del perfetto idiota per aver accettato quella sfida.

Intanto, anche Kurt era da solo nella sua stanza, quando ad un tratto arrivò Harry con Ron al suo seguito. “Ciao Kurt!” lo salutarono i due. “Ciao Harry, ciao Ron...” sussurrò, mettendosi seduto sul letto, tirando su con il naso e asciugandosi malamente gli occhi, che rimasero rossi per il pianto. Harry lo notò. “Ehi Kurt, cos'hai? E' successo qualcosa?” domandò il moretto, preoccupato. “B-Blaine mi ha lasciato ...” mormorò, singhiozzando. “Che cosa?! Davvero?!” chiese Ron, stupefatto. Kurt annuì. “Oddio Kurt, mi dispiace così tanto...” sussurro Harry, correndo verso di lui e abbracciandolo. “Ma perché l'ha fatto? Se possiamo saperlo...” “Sì … Beh, mi ha detto che mi ha visto con Draco e che ha visto che ci baciavamo” rispose Kurt, tirando ancora su con il naso. “Ma non vi siete baciati! Io c'ero!” “Lo so, ma Blaine deve averci visto da camera sua e crede che ci siamo baciati … Mi ha dato del traditore e del bugiardo e non lo biasimo, anch'io mi sarei arrabbiato se lo avessi visto baciare qualcun altro” “Ma non l'hai fatto! Dovresti dirglielo!” “Ci ho provato, ma è stato tutto inutile, non mi ha creduto … E poi mi ha rivelato che non potrebbe stare con un bugiardo come me e mi ha detto che è finita” “Beh, in effetti, se non sa la verità, la sua reazione è più che capibile ...” commentò Harry. “Già...” confermò Kurt, tristemente. Harry, guardandolo, capì che doveva fare qualcosa, non poteva stare con le mani in mano e rimanere a vedere il suo amico soffrire, così decise di intervenire.

Infatti, qualche ora più tardi, dopo aver finito i suoi compiti, Harry si precipitò alla ricerca di Blaine. Lo trovò poco dopo in biblioteca con i suoi amici. “Ciao ragazzi. Blaine, ti devo parlare” disse, avvicinandosi a loro. “Di cosa?” domandò confuso il diretto interessato. “Ehm, di Kurt” sussurrò il Grifondoro. Blaine sospirò. “Ti ha mandato lui?” “No, assolutamente no. Sono venuto da solo, per spiegarti delle cose” “Non mi va di parlarne, scusa Harry. Per me è finita, sono stato troppo male” “No Blaine, tu non capisci! Tu hai visto male: io so che cosa è successo il giorno in cui siamo tornati da Hogsmeade” “In che senso?” chiese Blaine, confuso e curioso di scoprire cosa intendesse l'altro. “Beh, so la verità. Kurt non ti ha mentito: lui non ha baciato Draco” “Ma io li ho visti! Come puoi dire che non mi abbia mentito?!” “Perché tu li hai visti dalla finestra, che ti ha dato una prospettiva sbagliata. Io sono tornato più o meno nel loro stesso momento e perciò ero dietro di loro mentre rientravamo nel castello” “E quindi?” domandò Jeff, seduto vicino a Blaine ed incuriosito dalla loro conversazione, ma soprattutto desideroso di sapere quale fosse la verità. “E quindi ho visto cos'è realmente successo: Draco e Kurt erano andati a fare un giro ad Hogsmeade come amici, ma Draco non voleva solo questo, così ha ingannato Kurt e, non appena ha avuto l'occasione, durante il loro ritorno, si è avvicinato a lui e ha provato a baciarlo, ma lui lo ha rifiutato, dicendogli che ti amava e che voleva che fossero solo amici. Perciò è colpa di Draco, non di Kurt!” affermò Harry. Blaine rimase esterrefatto. “...E quindi Kurt non ha colpa, lui non ha davvero fatto nulla di cattivo e, anzi, ha rifiutato Draco per me!” “Già” annuì Harry. “Ma allora lui non stava mentendo, è stato sincero quando abbiamo parlato, lui mi ha detto la verità e io l'ho incolpato ingiustamente! ...Oddio, sono un idiota! L'ho ferito ed inoltre l'ho lasciato per qualcosa che non ha fatto!” realizzò Blaine, disperandosi, appoggiando la fronte sul tavolo davanti al quale era seduto. “Sì, e ti devi chiarire con lui! Devi parlargli, sarà molto depresso” commentò Nick, anch'esso vicino al Tassorosso. “Devo chiedergli scusa e tornare con lui!” Blaine si alzò dalla sedia su cui era seduto. “Grazie Harry, devo andare subito da lui!” annunciò, deciso, per poi correre via. Harry sorrise, speranzoso del fatto che si sarebbe sistemato tutto tra i due ragazzi.


Angolo dell'autrice

Ciao a tutti! 

Eccoci qua con un nuovo capitolo concentrato principalmente sui Klaine e sui Thadastian! Non temete però che tra poco daremo più spazio anche alle altre coppie! 
Alla prossima 

Claudia

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