Penny Lane. di aenima (/viewuser.php?uid=248831)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One. ***
Capitolo 2: *** Two. ***
Capitolo 3: *** Three. ***
Capitolo 1 *** One. ***
penny lane
One.
In
the pouring rain
Very strange
Penny Lane is in my ears and in my eyes.
I
Beatles rimbombano nella testa di Louis, seduto in un bar con il viso
rivolto verso la finestra. L'orologio sopra la porta segnava quindici
minuti alle sei di mattina. Cinque interminabili minuti e l'avrebbe
rivista.
Penny, così la chiamava, perché non aveva idea di
come si chiamasse quella strana ragazza. Chi poteva alzarsi
così presto la mattina per correre? Sì, era
strana per Louis, ma dannatamente bella. Adorava il modo di come le
ondeggiassero i capelli rossi, a volte legati in una coda disordinata,
dietro la schiena. Adorava le labbra rosee semiaperte e le sopracciglia
aggrottate. Adorava il suo sguardo concentrato, perso nel suo mondo.
Più di ogni altra cosa, adorava il fatto che fosse la
ragazza più bassa che avesse mai visto. Sembrava fragile per
questo, ma Louis sentiva che fosse forte come una leonessa.
Controllò con la coda dell'occhio l'orologio sopra la porta,
trattenendo il respiro: erano le sei meno dieci. Portò
velocemente lo sguardo alla finestra, ispezionando la strada
velocemente, cercandola.
Non arrivò.
Louis strinse la labbra, abbassando lo sguardo sul suo tè
ancora fumante. Oggi non avrebbe visto la sua stupenda Penny.
Il campanellino sulla porta suonò, segno che qualcuno
entrò nel bar. Louis sospirò, affranto, alzando
distrattamente lo sguardo. Una chioma rossa attirò la sua
attenzione, come il suo naso piccolino e dei grandi occhi verdi. Lei
era là, che passeggiava tra i tavoli, sedendosi vicino alla
finestra. Lei era a tre tavoli di distanza da Louis.
Indossava un parka verde scuro, le arrivava a metà coscia e
indossava anche degli adorabili occhiali molto grandi, con la montatura
nera. Si liberò della sua borsa a tracolla nera, doveva
contenere molte cose per essere così grande. La
posò alla sua sinistra, sulla sedia, sistemandosi poi una
ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era bellissima.
Louis scosse la testa, girando distrattamente il suo tè,
cercando di non fissarla troppo. Si ritrovò a spostare lo
sguardo da lei alla tazzina, senza trattenersi. Il cameriere si
avvicinò a lei, chiedendole cosa volesse ordinare. Lei
sorrise gentile, il sorriso più bello che lui avesse visto.
«Buongiorno. Potrei avere una tazza di tè ai
frutti di bosco?» per essere piccola, la sua voce era da
donna. Calma, gradevole all'ascolto. Louis pensò che avrebbe
ascoltato la sua voce per ore. Se solo avesse potuto, l'avrebbe
registrata.
Il cameriere annuì, andandosene, mentre lei cercava qualcosa
dentro la sua borsa. Alzò poi improvvisamente lo sguardo,
incrociando quello di Louis che la stava fissando con la tazzina sulle
labbra. Lo guardò per un po' con un'espressione
indecifrabile, mentre Louis sentiva lo stomaco rivoltarsi. Poi gli
sorrise e giurò di aver avuto un colpo al cuore.
Tutto
quello che Louis aveva fatto, era fissarla mentre beveva. Lei se ne
stava seduta a leggere, sorseggiando il suo tè a piccoli
sorsi, facendo delle lunghe pause. Aveva avuto modo di studiare anche
le sue espressioni: spesso arricciava il naso o corrugava la fronte. Le
sue labbra venivano spesso bagnate dalla punta della lingua, quasi come
lui stesso faceva. Probabilmente era mancina o ambidestra, con una
matita sottolineava alcune parti del suo libro.
Sperava che rimanesse lì ancora qualche ora, ma dopo aver
finito di bere chiuse il libro. Louis fingeva di mandare messaggi
mentre lei riponeva con cura il libro, alzandosi in piedi.
Lasciò i soldi sul tavolo, andando via velocemente come era
arrivata.
Lo sguardo di Louis si soffermò sul pavimento, corrugando la
fronte alla vista di un piccolo portafoglio coloratissimo. Lo raccolse
spinto dalla curiosità, aprendolo solo per vedere di chi
fosse.
Gli occhi si spalancarono dalla sorpresa riconoscendo il visino della
ragazza in foto, osservando ogni minimo dettaglio come se l'avesse di
nuovo di fronte. La cosa che lo fece sorprendere di più era
che il suo nome era davvero Penny.
##
Ecco
il primo capitolo, yee! Ne ho sfornata un'altra in meno di un giorno!
No, scherzavo, ho spreso solo ora il coraggio di metterla qui.
Credo che continuerò con questi piccoli capitoli, ma potrei
anche cambiare idea... Non ne sono ancora sicura.
Bando alle ciancie, quel furbacchione ha trovato il suo portafoglio.
Bravo Louis, sei proprio impicciona. lol
In realtà credo di non aver, di nuovo, nulla da dire
riguardo questo capitolo. Anche perché è
piccolino e non saprei cosa spiegare. Spero di aggiornare
più spesso, ecco.
Un saluto, cecia.
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Capitolo 2 *** Two. ***
penny lane 2
Two.
«Quindi,
fammi capire bene, non hai ancora rimorchiato quella
tipa?» chiese Harry alzando gli occhi al cielo. Era sempre il
solito
idiota, che pensava solo a rimorchiare ragazze, andare alle feste...
Cose del genere, insomma.
«No, Harry, non ci ho nemmeno mai parlato.» risposi
scocciato,
estraendo dal pacchetto una sigaretta. Il riccio annuisce
distrattamente per poi saltare sul posto, sporgendosi in avanti verso
di me.
«Cosa? Tu non stai bene, amico!» sbraita
facendo voltare verso di noi metà locale. Si ricompone,
passandosi una mano tra i riccioli disordinati.
«Dai retta a me, Louis. Te la presento io una ragazza!
All-»
«Assolutamente
no, mi rifiuto! Tu sei fuori, ma come ti-» mi bloccai. I suoi
grandi occhi verdi, in quel momento, stavano bruciando. Sospirai,
alzando le mani in segno di resa. «Scusami per
l'interruzione, vai avanti.»
Sorrise lasciandosi cadere con la schiena sullo schienale, soddisfatto
di sé stesso. «Allora,
stavo dicendo, Ed e Niall mi hanno incaricato di far fare un giro per
Londra ad una loro amica irlandese. Non so per quale motivo, ma ho la
sensazione che questa qui sia una tale rottura.» In
realtà le sue impressioni non mi interessavano parecchio,
volevo solo che arrivasse al succo della questione. «Insomma,
verrà anche una sua amica!»
Lo fissai di nuovo intensamente, cercando di capire cosa gli passasse
per la testa. Aveva sempre quella solita espressione da cupcake, che
mascherava quel suo lato "animalesco". Non voleva ricevere un no, era
chiaro, ma non volevo assolutamente conoscere qualcuna nella cerchia di
Harry. Anche perché, se avessi voluto una scopata e via, me
la sarei sbrigata da solo.
«E
se ti dicessi di no?» chiesi con aria di sfida e arroganza.
Come risposta ricevetti un ampio sorriso accompagnato da un'alzata di
spalle.
«Non
devi dirmi né si né no. Tu vieni con me,
punto.»
La ragazza che Harry aveva definito "noiosa", Winter, si era mostrava
tutt'altro: era la copia sputata di Harry, solo in versione femminile.
Non facevano altro che lanciarsi sguardi seducenti, battute a sfondo
sessuale e altre schifezze. L'amica di Winter aveva ritardato di circa
un'ora e mezza, ciò mi stava scocciando. Fare il terzo
incomodo non era certo il mio piano. In realtà anche
presentarmi all'uscita, ma ero stato obbligato. Pensai di uscire prima
che Harry venisse a prendermi, ma sapevo che prima o poi me l'avrebbe
fatta pagare. In un modo o nell'altro.
Nonostante ciò, Winter era una ragazza simpatica. Si era
trasferita da poco da Mullingar, lavorava in un negozio di tatuaggi e
conosceva Ed e Niall da moltissimi anni. Addirittura, Niall era il suo
fidanzato all'asilo.
I suoi occhi erano azzurri, forse grigi. Erano talmente chiari da
sembrare trasparenti. A contrasto con gli occhi, aveva dei lunghissimi
capelli nero pece, con una frangettina lunga fino sopra le
sopracciglia. La pelle era lattea e l'altezza superava appena il metro
e sessantatré. Era minuta, Harry poteva stritolarla senza
sforzo.
«Sta
per arrivare la mia amica. Si scusa ancora per il ritardo, lavorando
all'ospedale ha degli orari del cazzo.» spiega Winter
accennando un sorriso, mentre blocca la tastiera del suo telefono e lo
poggia sul tavolo. Harry, intanto, mi lancia un'occhiata come per dire
"sta arrivando, comportati bene e metti in atto i miei insegnamenti".
Come se non fossi capace, poi.
Frequentavo lo stesso giro di Harry e andavo molto più forte
di lui, mi ero semplicemente scocciato di trovarmi un sacco di ragazze
di cui non ricordavo nemmeno in nome a casa. All'inizio ti fa sentire
bene, accettato, ma più passava il tempo più lo
trovavo noioso.
«Lui,
invece, è Louis.» la voce profonda di Winter mi
risvegliò dai miei pensieri, voltandomi velocemente verso di
lei con un'aria interrogativa. Vicino a lei c'era una piccolissima
ragazza, con grandi occhi verdi e capelli rossi legati in un
disordinato chignon. Lei,
proprio lei, era davanti a me. Aveva accennato un sorriso e allungato
la sua piccola mano verso di me. «Piacere,
Penny.»
##
Mi scuso davvero, avevo
questo capitolo quasi pronto da un bel po' ma sono riuscita a finirlo
oggi. Non sapevo davvero come finire il capitolo. D:
Come avete notato, capitoli più lunghi di cosi non riesco
proprio a farli, ahimè. Magari, ripeto, sempre
più avanti, ma per ora credo sia meglio continuare
così. :3
Spero vi piaccia come capitolo e ringrazio chi lo leggerà
e/o chi lo recensirà. Vi ringrazio davvero di cuore!
<3
Un abbraccio, cecia.
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Capitolo 3 *** Three. ***
penny lane 2
Three.
Strinsi
delicatamente la sua mano. Rispetto alla mia, era più calda.
Mi
piaceva, la sua pelle era morbida come avevo immaginato. Profumava di
buono e di fresco. Mi piaceva, mi piaceva tanto. «Piacere
mio, Louis.» le sorrisi come meglio potevo, perdendomi in
quel
verde. Ricambiò ancora il mio sorriso e lasciò
scivolare
via la sua mano dalla mia, sedendosi vicino Winter. In quel momento,
senza la sua mano, la mia era tornata fredda.
Mentre parlava
con la mora e
con Harry, mi persi a fissarla di nuovo. Lei era semplicemente
stupenda, qualcosa di assolutamente lontano dall'essere umano.
Probabilmente, era un angelo. Sospirai, scuotendo la testa, cercando
nella tasca del giacchetto il pacchetto delle sigarette, trovandomi
però in mano un portafoglio che non era mio. Me ne ricordai
immediatamente, ora che era lì potevo consegnarglielo
direttamente.
«Ehi,
Penny.» la chiamai, sporgendomi di qualche centimetro verso
di
lei. Si voltò guardandomi con curiosità,
accennando un
sorriso. Allungai il portafoglio verso di lei, ridacchiando. «Ti
è caduto l'altra mattina al bar, scusami se non te l'ho
restituito prima.»
I
suoi occhi sembravano brillare, doveva esserne particolarmente legata
oppure le serviva davvero tanto. «Non
preoccuparti, grazie mille.» annuii poggiandomi allo
schienale
della sedia, afferrando finalmente il pacchetto, ma venni preceduto da
Penny che mi avvicinò un pacchetto di Lucky Strike rosse. «Non
sarà granché, ma è un modo per
ringraziarti.» sorrise, avvicinandomi di più il
pacchetto.
Non voleva un rifiuto, stava aspettando che ne prendessi una. Accettai
sfilandone due: una per me e una per lei.
«Allora,
Louis, parlami un po' di te.»
Rimasi
per un momento
senza parole, non mi aspettavo che volesse fare conversazione con me.
Sembrava sorpresa persino Winter, che stava borbottando qualcosa tipo
"mai vista una sassy che fa amicizia", e probabilmente Penny l'aveva
anche sentita tant'è che ricevette una gomitata su un
fianco. Lo
trovai divertente, così scoppiai a ridere, seguito da Harry
che
si stava tenendo addirittura la pancia. «Giuro
di non aver visto niente di così comico!»
commentò
Harry cercando di riprendere aria, scatenando alla mora un altro
piccolo moto di rabbia. «Come
sarebbe a dire? Cosa ci sarà di così tanto
comico, guarda che mi ha fatto male!»
Dopo un momento
di serietà e dopo essermi scambiato una veloce occhiata con
il riccio, scoppiammo di nuovo a ridere. «Argh!
Io ci rinuncio, questi due ci hanno preso per pagliacci.» la
mora
si lasciò cadere seduta a braccia conserte, con
un'espressione
per niente
divertita. La rossa, invece, la fissò alzando un
sopracciglio,
aspirando con modi di fare eleganti. Lo era davvero, qualsiasi cosa
facesse, per questo magari Winter la chiamava Sassy.
«Ridono
perché tu, effettivamente, sei buffa.»
Sembrava che stessimo guardando - Harry ed io - una partita di ping
pong. I nostri sguardi passavano da Winter a Penny per un po',
osservando le loro espressioni: la mora stava ancora a braccia conserte
che borbottava, la rossa fumava tranquillamente con aria soddisfatta.
Sassy. Decisamente Sassy. Decisamente bellissima.
«Non
borbottare,
cara, è maleducato.» un'altra battuta a segno,
l'irlandese
si era alzata dal suo posto spostando la sedia vicino ad Harry. Avevo
lanciato uno sguardo al riccio, quella ragazza aveva confermato ancora
di più che fosse Harry al femminile. Il loro battibeccare ci
aveva
fatto ridere perché sembrava di vedere noi due, una cosa
piuttosto rara. «Stavo
dicendo, parlami di te.» ignorò completamente
l'altra,
iniziando a fissarmi intensamente. Il cuore batteva all'impazzata e
avevo paura che potesse sentirlo anche lei. Sentii la gola asciutta,
non sapevo cosa dire.
Notai con la coda dell'occhio il bicchiere pieno d'acqua di Harry,
senza pensarci lo afferrai con finta tranquillità
prendendone un
lungo sorso. Non smisi mai di guardarla: aspettava in silenzio
ricambiando il mio sguardo, tenendo la sigaretta tra le sue piccole
dita. «Su
di me non credo ci sia molto da dire» iniziai alzando le
spalle, assumendo un'espressione pensierosa «La mia vita
si divide tra la mia passione per il calcio, la musica e il mio
lavoro.»
Pensandoci sopra, la mia vita era veramente noiosa. Lavoravo in un
negozio di giocattoli ma non era ciò che volevo fare nella
mia
vita. Mi ero accontentato, pochi riescono a raggiungere i propri
obiettivi. «Sul
serio? Il calcio e la musica sono una buona cosa! Magari ti
sembrerà strano, ma adoro il calcio.»
Più che strano, la trovai adorabile. Quel qualcosa di
diverso
rispetto a qualsiasi altra persone l'avevo trovata in quella semplice
frase. Penny era speciale; aveva la forza e la determinazione che le si
leggeva negli occhi. Desiderai di conoscerla ancora più,
stavo
diventando ossessionato da lei, volevo conoscerla a tutti i costi.
«Domani
sera
c'è un'amichevole dove giocano dei miei amici, ti andrebbe
di
venire?» lo dissi con estrema sicurezza e con un gran sorriso
dipinto in faccia. Lei annuì ridacchiando, procurandomi
calore
su tutto il corpo.
##
Ci ho messo tanto,
è vero, chiedo
scusissima! Però un pochino sono giustificata, ho affrontato
la
maturità e ho ancora le pagine dei libri stampati in faccia.
ç_ç
Dunque, questo capitolo è veramente pietoso e vi chiedo
scusa
anche per questo, prometto che il prossimo sarà s t u p e n
d o!
*^* Anche perché Penny e Louis usciranno insieme per la
prima
volta, il capitolo deve riuscire bene per forza.
Aggiornerò anche le altre due e vi avviso che appena posso
pubblicherò altre due fan fiction! Oltre al solito Michael,
ho
deciso di provare a scrivere qualcosa anche su quel pelato di
Zazà. è.è
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e seguono
la fan fiction, vi adoro e mi fare commuovere tanto
ç_ç
<3
Bene, è ora di ritirarsi, passo e chiudo girrrrrlssss!
Un abbraccio gigantesco, cecia. <3
|
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