Un ritorno inatteso di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Siamo rimasti in tre ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Il ritorno dell'eroe ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Lourth ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Silenzioso ritorno ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Goku lavora I° parte ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Goku lavora II° parte ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Nubi all'orizzonte ***
Capitolo 8: *** Cap.8 La sconfitta di Pan ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Vegeta e Calgare ***
Capitolo 10: *** Cap.10 Promettimi che tornerai ***
Capitolo 11: *** Cap.11 Il principe di sangue ***
Capitolo 12: *** Cap.12 Goku ssj4 vs Vegeta ssj4 ***
Capitolo 13: *** Cap.13 Demon Prince ***
Capitolo 14: *** Cap.14 I due supersaiyan a caccia ***
Capitolo 15: *** Cap.15 Il mondo di giada ***
Capitolo 16: *** Cap.16 La vendetta del Caos ***
Capitolo 17: *** Cap.17 The prince returns ***
Capitolo 18: *** Cap.18 Welcome Son May ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Siamo rimasti in tre ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:In
un giorno bisestile
Capitolo 1 Siamo rimasti in tre
Vegeta si appoggiò ai resti del palazzo, coprendo con le
proprie spalle larghe una serie di crepe nella parete. L'edificio era
franato per metà, i suoi resti erano disseminati in una
voragine e c'erano frammenti di vetro. L'orologio del principe dei
saiyan brillava di una luce azzurrina e sopra di essa aleggiavano gli
ologrammi di una serie di numeri.
"Per quelli di voi che sono già svegli o non sono andati a
dormire in questo splendido giorno
bisestile ...". La voce della radio proveniente
dall'apparecchio risuonava tutt'intorno. Vegeta teneva le braccia
incrociate, affondò la punta dello stivaletto violetto nel
terreno e alzò il capo avvertendo delle auree in
avvicinamento. Vide Junior solcare il cielo azzurro e atterrare sopra
una roccia, in uno spuntone della voragine, il suo mantello bianco
ondeggiava. Crilin atterrò davanti ai resti di una vetrina
di un negozio, osservando una serie di manichini semidistrutti,
accatastati su un pavimento polveroso. Vegeta abbassò lo
sguardo e strinse le labbra fino a farle sbiancare.
"Ci avrei scommesso che Goku mancava anche a voi" disse Crilin. La sua
voce risuonò sopra quella dello speaker della radio. Junior
lanciò un makankosappo contro la parete di roccia del
canyon, facendo franare una serie di rocce.
"Nemmeno fossimo bambini che aspettano il ritorno dell'eroe. Che
quell'idiota si faccia divorare da quel drago" ringhiò
Junior. Vegeta corrugò la fronte spaziosa.
"E' un saiyan quell'odioso di Kakaroth, potrebbe smettere di fare
l'eroe" sibilò. Strinse un pugno, il guanto senza dita che
gli copriva la mano si riempì di pieghe scricchiolanti. I
capelli neri a fiamma del più grande divennero dorati.
"Magari torna" biascicò Crilin. Si passò la mano
tra i capelli neri a caschetto e fece un sorriso storto.
"Sarebbe l'ora. Sono stufo di dovermi sorbire le spiegazioni di chimica
di Gohan! E' suo figlio, non mio, se solo se lo ricordasse!"
sbraitò Junior. Le sue antenne oscillavano sotto il
turbante. Vegeta digrignò i denti.
"A me ha cercato di convincermi a fare Great saiyamen"
sibilò. Strinse gli occhi ed espirò dalle narici.
"Sempre meglio di quel teppista del minore" ringhiò. Crilin
avanzò, passandosi le mani sulla casacca arancione.
"La povera Chichi fa del suo meglio". S'intromise e la voce gli
tremò.
"Dite che se minaccio di farlo esplodere io il pianeta, alza il sedere
e si degna di farsi vedere?" chiese Vegeta. Riaprì gli
occhi, abbassò il capo e avanzò di qualche passo
staccandosi dalla parete.
"Credo che tu stia esagerando" brontolò il terrestre.
Junior spiccò il volo e gli atterrò davanti,
facendolo indietreggiare, si piegò in avanti e socchiuse gli
occhi.
"Dovresti fare meno l'ipocrita, lo hai odiato più di noi
perché lo invidiavi" gli ricordò. Crilin
arrossò, chinò il capo e lo incassò
tra le spalle, aprendo le braccia.
"E' vero, lo invidiavo. Non è facile essere Crilin
l'imbranato, Crilin il fifone, Crilin il debole, Crilin che
muore sempre" bisbigliò. Alzò il capo e sorrise,
abbassando le braccia.
"Però Goku resta il mio migliore amico e mi manca. E non
potrei essere niente di meglio, perché ho conquistato quel
miracolo che è C18" ribatté alzando la voce.
Junior ghignò e gli mise la mano sul capo, allargando le
quattro dita verdi.
"Così mi piaci, nano" ribatté.
"Tsk, mi farete vomitare con tutta questa sdolcinatezza" si
lamentò il saiyan. Junior tolse la mano dal capo del
terrestre e si voltò verso di lui.
"Parla quello che ha detto a Pan di conservare la tuta del nonno con
cura". Gli rinfacciò. Vegeta roteò gli occhi e
sbuffò. Le orecchie aguzze di Junior tremarono da sotto il
turbante.
"Stai tranquillo, avverto un'aura potentissima in avvicinamento. Stanno
arrivando nuove minacce e Goku tornerà sicuramente in tempo
per delle nuove avventure".
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Capitolo 2 *** Cap.2 Il ritorno dell'eroe ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:sogno
Cap.2 Il ritorno dell'eroe
Goku bambino era in piedi davanti al muso del drago, vedeva il proprio
riflesso negli occhi di Shenron e avvertiva il respiro caldo della
creatura contro la pelle nuda del suo petto. Dimenò la coda
e si appoggiò al bastone conficcato per terra.
"Il futuro che abbiamo visitato sarà quello che aspetta le
persone che amo?" domandò. Il drago socchiuse gli occhi.
"Devi decidere tu se Goku jr. e Vegeta jr. non conosceranno le origini
dei saiyan. Puoi cambiarlo" rispose. Goku abbassò il capo,
il vento faceva ondeggiare i suoi capelli neri dalle ciocche larghe
quattro dita.
"La mia nipotina era così vecchia, triste e malata, ma
voleva bene al nipote" sussurrò. Socchiuse gli occhi e
rialzò la testa.
"Come mai?" chiese. Il drago gli mise l'unghia della zampa sul petto,
all'altezza del cuore.
-I tuoi cari hanno bisogno di te e se tornerai da loro, potrai cambiare
il destino... ma ingenuo come sei non puoi capire- pensò.
"Non te lo posso dire" rispose. Afferrò il Son per la coda
con due unghie della zampa e se lo mise sul capo. Goku
abbracciò la testa della creatura, strofinando la guancia
contro le sue scaglie verdi.
"La mia prigionia è finita? Mi lascerai andare nonostante il
patto?" domandò il bambino. Il drago spiccò il
volo, dimenando la coda.
"Inaspettatamente il tuo potere depurativo era maggiore rispetto a
quanto pensassi. Ci abbiamo messo solo qualche anno" disse il drago.
Goku chiuse gli occhi, avvertendo il calore del corpo del drago sotto
di lui e le sette sfere uscirono dal suo corpo.
"Non vedo l'ora di rivedere la mia Chichina. Chissà se
Goten, Gohan e i miei amici hanno sentito la mia mancanza"
biascicò Goku. Strinse più forte gli occhi,
regolò il respiro e si addormentò.
Chichi sorrise,
accarezzando la testa al marito, passando le dita pallide tra le sue
ciocche color ebano.
"Tornerai sempre da me,
vero?" domandò. Un paio di capelli candidi risaltavano nella
capigliatura a chignon della principessa.
"Sempre" promise il Son.
Chichi si sporse in avanti e gli baciò la fronte.
"Se tornerai a far
compagnia alle mie vecchie ossa, prometto che non mi
arrabbierò mai più con te" promise. Goku
socchiuse gli occhi, sorrise a sua volta e strofinò la
guancia contro la gamba nuda della donna.
"Tu sei sempre stata
l'angelo del focolare. Lo so che ti arrabbi per il mio bene" rispose.
Chichi gli accarezzò la guancia.
"Ritorna, io ti amo" lo
supplicò la mora.
"Tornerò" farfugliò, nel sonno, il bambino.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Lourth ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Nel capitolo è presente anche Goku sta tornando, Remake di
bambino nel tempo. L'ho inserito nella storia da cui proviene.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:è
l’inizio
Cap.3 Lourth
"E' l'inizio ...". Sussurrò una voce
nell'oscurità. Una s brillava sulla fronte di una figura
nell'ombra e la sua mano brillava di riflessi violacei. Aprì
il pugno, da esso fuoriuscì una sfera di luce violacea che
esplose in una serie di scintille. Le scintille si unirono e si
trasformarono in un magma viola che si solidificò creando
una pianeta nero. La figura incappucciata atterrò sul
pianeta, facendo oscillare il lungo mantello che indossava.
"L'ennesima dimensione cadrà nella disperazione, vittima di
Lourth". Citò la figura, stese un braccio e dal terreno
uscirono una serie di serpenti marroni che si unirono, trasformandosi
in un trono su cui la figura si sedette.
"In questo luogo al centro delle galassie conosciute,
estirperò i poteri ad ogni saiyan e con essi
sfiderò e deprederò tutte le altre
divinità della distruzione". La sua voce risuonava roca
tutt'intorno. Un vulcano si creò alle sue spalle e il suo
magma vermiglio irradiava luce tutt'intorno. Lourth socchiuse gli occhi
e nelle sue iridi comparve il riflesso della terra.
"Non mi resta che attenderti, Goku" mormorò.
*****************
“Ora basta. Ti stai lasciando impigrire. Non puoi alzarti a
mezzogiorno!”urlò Bulma. Afferrò il
cuscino e colpì ripetutamente il principe dei saiyan in
volto. Vegeta mugolò e si voltò su un fianco,
tirando il lenzuolo fino all'altezza del suo mento. Bulma
lasciò cadere il cuscino, si mise a gattoni sul letto e lo
scosse violentemente.
“Non ti è rimasto nemmeno un po’ di amor
proprio saiyan?! Chi lo difenderà questo pianeta se cadi in
letargo?!” strillò. Il respiro del marito rimaneva
regolare e i suoi muscoli rilassati, la sua fronte spaziosa era coperta
da una serie di ciuffi neri larghi due dita. Bulma gli tirò
una serie di pugni sulla spalla, tenendo le labbra strette e gli occhi
socchiusi.
"Torna in te!" strepitò. Si massaggiò il collo e
sospirò.
"Stupido scimmione, ormai ti trasformi solo se trovi nostra figlia e
Goten a baciarsi" brontolò. Afferrò il lenzuolo e
glielo tolse di sopra, facendolo finire per terra, si sporse in avanti
e diede un pizzicotto al braccio nudo e muscolo del saiyan.
-E guai a me se è dico che è colpa di Goku,
finiresti solo per chiudirti di più a riccio in te stesso-
rifletté.
*************************
Goku bambino appoggiò la testa sul corpo gelido del drago,
la scaglia contro cui si strofinava la sua guancia era grande due volte
il suo capo. La coda gli oscillava dietro la schiena, teneva gli occhi
chiusi e il vento gli scompigliava i capelli neri.
“Grazie per avermi accordato la libertà, mi
mancava così tanto la mia Chichi e la mia
famiglia” sussurrò. Udiva il battito di Sherron
risuonargli nelle orecchie, era lento rispetto al proprio di battito.
“Bills-sama ha garantito per te” rispose il vocione
della creatura. La lingua della creatura sbatteva contro la chiostra di
denti aguzzi e il sole si rifletteva sul suo corpo verde, i baffi ai
lati del muso oscillavano.
“Cosa ti fa pensare che non porterai sventure con il tuo
ritorno?” domandò il drago. Goku sorrise e si
strinse più forte contro la bestia.
“Gli anni dopo il Cell game, non sono stati di vera pace, ma
solo di dolore. Solo che ero cieco e non lo capivo”
mormorò.
Goku saltò
giù dalla nuvola speedy e si passò la mano sulla
tutina che gli aderiva al corpo. La nuvoletta dorata spiccò
il volo sopra il suo capo e il bambino sorrise. Crilin gli sorrise e lo
abbracciò, la luce solare si rifletteva sul suo capo pelato.
Il rumore del mare che si abbatteva sulla battigia risuonava ritmico e
la sabbia brillava di riflessi dorati. Goku abbracciò il suo
migliore amico, tirandolo a sé. Genio si affacciò
dalla porta della Kame-House e li guardò sorridendo. Si
sentirono le urla di Olong, il maialino attraversò
l’uscio correndo e gridando, dimenando le braccia.
Superò la tartaruga che si chiuse nel suo guscio, inseguito
da Lunch bionda che sparava al cielo.
“Voglio vederli felici come un tempo, come quando ero bambino
davvero” mormorò
Goku.
“Hai capito che la tua forza stava nella speranza. Non
limitarti a salvare il mondo, salva anche la tua anima” gli
raccomandò la creatura delle sette sfere.
“Sì, tornerò il mondo e lo
cambierò stavolta a modo mio” rispose.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Silenzioso ritorno ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Nel capitolo è presente anche Goku sta tornando, Remake di
bambino nel tempo. L'ho inserito nella storia da cui proviene.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:«Mi
spaventa chi divento quando tu non ci sei»
Cap.4 Silenzioso ritorno
Goku colpì ripetutamente la porta e sospirò, il
rumore delle onde che s'infrangevano contro la battiglia era ritmico di
sottofondo. Il drago affondò le due zampe davanti nella
sabbia candida e la punta della sua coda andò a cozzare
contro la parete rosa della Kame-House.
"Non c'è nessuno?" domandò con voce roca. Goku
sospirò, abbassando il capo e negò con il capo.
Inspirò ed espirò, un paio di volte, avvertendo
l'odore di salsedine.
-Potrei andare da Vegeta? No, sarà così
incavolato che probabilmente tenterebbe di eliminari. Non posso
dimenticare MajinVegeta a cosa era dovuto- pensò.
Rialzò la testa, si voltò e sorrise chiudendo gli
occhi.
"Drago puoi andare, me la sbrigo da solo" disse, passandosi la mano
paffuta tra i capelli. Shenron guardò il bambino e i suoi
baffi tremarono.
"Sarà fatto" mormorò, scoprendo i denti candidi e
scomparve in una serie di scie di luce. Goku smise di sorridere e si
morse il labbro, incrociando le braccia dietro la testa.
"Se vado da Chichina mi accoglierà? Mi amerà
ancora?" domandò. Spiccò il volo, socchiuse gli
occhi e sospirò sorvolando le onde del mare.
"Per scoprirlo devo andare ai Monti Paoz" mormorò.
****************
Vetrunks saltò ripetutamente sull'addome del nonno,
sbuffando e sporgendo il labbro inferiore. Vegeta socchiuse un occhio e
vide la sua sagoma sfocata muoversi davanti a lui. Voltò il
capo, affondandolo nel cuscino, sbatté un paio di volte gli
occhi e li aprì, osservò il numero sulla sveglia
digitale: quattordici e cinque. Vegeta rialzò la testa e si
leccò le labbra secche.
-Sono già le due?- si domandò. Mise una mano sul
capo del bambino e lo spinse.
"Non mi va, oggi" brontolò. Il nipote gli afferrò
la mano e la strattonò, sorridendo.
"Ti pregoooo!" implorò. Saltò nuovamente sulla
pancia del nonno, continuando a tirare la sua mano. "Me lo merito, ho
preso un bel voto a scuola". Aggiunse. Vegeta si alzò
seduto, sospirò e si massaggiò il viso.
"Va bene" brontolò. Vetrunks lanciò uno strillo
di gioia, saltò giù dal letto e si mise a correre
intorno al letto.
"Fila a metterti la tuta da combattimento" ordinò Vegeta.
Vetrunks corse fuori dalla stanza e si sentì sbuffare.
Vegeta alzò lo sguardo e vide suo figlio entrare.
"Papà, si può sapere perché quella
peste è ubbidiente solo con te?" domandò. Il
principe dei saiyan alzò le spalle, si alzò in
piedi e fece qualche passo con le gambe tremanti.
"Papà, qualcosa non va?" gli domandò,
avvicinandosi.
"Credo di avere la febbre". Mentì il più grande.
Trunks sospirò e si massaggiò il collo, guardando
il padre dimenare la coda ricoperta di peluria marrone.
"Vetrunks continua a chiedere cosa sono i saiyan. Oggi potresti
spiegargli quello e prendere tempo, senza doverti allenare per forza"
mormorò. Vegeta annuì e la sua coda si avvolse
intorno ai suoi fianchi.
"Papà ... hai usato le pinze per ?" domandò
Trunks e la voce gli tremò.
"Mi è bastato allenarmi una settimana nella natura
più selvaggia per riottenerla" biascicò Vegeta.
Gli passò di fianco e uscì.
"E Kakaroth non lo saprà mai, come non saprà che
posso diventare quarto livello se voglio" mormorò con voce
roca. Raggiunse il bagno, aprì la porta e vi
entrò.
-Kakaroth, mi spaventa chi divento quando tu non ci sei-
pensò.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Goku lavora I° parte ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Nel capitolo è presente anche Goku sta tornando, Remake di
bambino nel tempo. L'ho inserito nella storia da cui proviene.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:fra
il vuoto e le stelle
Cap.5 Goku lavora I° parte
Goku strinse i pugni, accelerando la velocità di volo, fu
avvolto da un'aura dorata e si trasformò in supersaiyan di
quarto livello, triplicando la sua supervelocità. La coda e
i capelli ondeggiavano mossi dal vento e il suo corpo era avvolto da
un'aura di energia semitrasparente. Goku abbassò lo sguardo
ed espirò dalle narici un paio di volte.
"Sarà sicuramente arrabbiata con me e mi lascerà
morire di fame e ..." biascicò. Le sue iridi dorate
brillarono e ghignò.
"Se trovo un lavoro, non sarà più arrabbiata!"
gridò. Si portò indice e medio sulla fronte e si
teletrasportò nella sua camera da letto. Aprì
l'armadio e prese una giacca, coprendo il petto coperto dalla pelliccia
vermiglia, estrasse un cassetto e ne tirò fuori una
cravatta, se la mise coprendo la peluria del collo. Afferrò
un grembiule della moglie da sopra una sedia e lo infilò, si
leccò l'indice e se lo passò sopra le folte
sopracciglia. Afferrò un paio di scarpe e si avvolse i
fianchi con la coda, aprì una finestra e spiccò
il volo.
"Le farò una bella sorpresa" sussurrò.
*************
La figura del Son apparve all'interno di uno schermo davanti alla
figura di Lourth. La S sulla fronte di quest'ultimo lampeggiava e il suo
chiarore si rifletteva negli occhi del malvagio.
"Goku è finalmente tornato a casa" sussurrò. Si
massaggiò il mento e ghignò.
"Ha un'energia potente, degna di una divinità della
distruzione, ma potrei sbagliarmi... dovrei mandare qualcuno ad
accertarmene" sussurrò. Si sporse, aprì la bocca
e fece colare un rivolo di saliva. Questo divenne nero, si
condensò e apparve come una pozzanghera di catrame pulsante.
Lourth ghignò e accarezzò la creatura,
sfiorandola con le sue unghie aguzze.
"Fra il vuoto e le stelle giocheremo con lui come il gatto con il topo... Vai e trovati una creatura che sia disposta a vendere anche la
propria anima per avere più potere" ordinò.
****************
Goku deglutì e saltò all'indietro evitando una
macchina, un ragazzo in bicicletta sfrecciò dietro di lui,
una donna lo spintonò per passare e un'altra lo
schivò stringendo a sé una busta della spesa.
Goku guardò a destra e a sinistra, osservò il
proprio riflesso nei vetri dei grattacieli e si leccò le
labbra. Avanzò, il brusio di voci gli rimbombava nelle
orecchie, al suo passaggio alcuni vetri s'incrinavano e
avvertì il clacson di alcune macchine.
"Era un villaggio qui ... ora è diventato popolatissimo"
sussurrò. Un rivolo di sudore gli scese dalla fronte,
giù lungo la guancia. Inspirò ed
espirò, avvertì delle fitte ai muscoli.
"Il trucco accendi e spegni con l'aura mi sta sfibrando, ma se la
mostro Vegeta saprà troppo presto che sono tornato"
mormorò. Un ragazzo gli tirò una gomitata, e una
finestra si aprì di scatto sfiorandogli il capo. Goku mise
le mani ai lati della bocca e alzò il capo.
"Nuvola speedy!" chiamò. La nuvoletta dorata gli apparve
davanti e il Son sorrise, guardandola. La accarezzò,
affondando le dita nella sua superfice morbida.
"Sai nuvoletta, il futuro è un brutto posto. I discendenti
di Vegeta pensano che avere i capelli dorati significhi averli tinti"
sussurrò. Salì sulla nuvola e questa si
sollevò in volo.
"Certo che la Capsule Corporation ne inventa sempre una nuova!" si
sentì una ragazza gridare. Goku incrociò le gambe
e sorrise leggendo un annuncio.
"E i miei discendenti pensano ci sia solo la sfera del nonnino".
Aggiunse. Volò fino alla finestra aperta di un ufficio e vi
saltò all'interno.
"Sono qui per il posto da postino". Si presentò, passandosi
le mani sul petto e avvertendo la coda sotto la giacca vibrare. Una
donna dietro una scrivania alzò il capo, lo
guardò negli occhi e vide la propria figura riflettersi
nelle iridi dorate del saiyan. Si alzò in piedi di scatto,
facendo cadere delle buste dalla scrivania per terra,
indietreggiò, aderì contro la parete con le
braccia allargate e lanciò uno strillo acuto. Goku
mugolò di dolore, socchiuse gli occhi e si tappò
le orecchie con le mani, piegandosi di lato. La donna gridò
più forte guardando i segni vermigli intorno agli occhi di
Goku, si tolse una scarpa e gliela lanciò addosso. Goku si
voltò, vide il proprio riflesso nel vetro della finestra e
questo andò in frantumi. Il Son sospirò,
saltò nuovamente sulla nuvoletta e si allontanò
dall'ufficio.
"Sono nei guai, amica mia. Da quarto livello faccio paura e da bambino
non ho l'età per lavorare" brontolò.
******************
Il Son si appoggiò con la schiena alla corteccia di un
albero e affondò con il gomito nella nuvoletta d'oro,
appoggiando la guancia sul palmo. Alzò lo sguardo e
intravide il cielo azzurro attraverso le fronde dell'albero, che il
vento faceva stormire.
"In questo parco c'è sicuramente più pace"
mormorò. Sentì una debole aura avvicinarsi, si
raddrizzò e si voltò. Una ragazza si sporse in
avanti e socchiuse gli occhi, guardandolo.
"Tu non sei il padre di Gohan?" domandò. Nelle sue iridi
azzurre si rifletté la figura del Son. Goku la
fissò in viso e sbatté un paio di volte gli occhi.
"Sì, ma non so chi sei tu" ribatté, grattandosi
la testa. La giovane si mise una ciocca di capelli castano-rossicci
dietro l'orecchio, facendo ondeggiare il suo orecchino dorato.
“Ero una bambina l’ultima volta che ci siamo visti.
Tuo figlio ha salvato me e mio nonno da un assassino robotico nel
periodo precedente al Cell Game. Solo che allora avevi i capelli
biondi” spiegò. Socchiuse gli occhi e gli sorrise.
Goku sgranò gli occhi e sorrise, annuendo.
"La bambina con le trecce! Tuo nonno dov'è? Era uno dei
pochi che sapeva che era Gohan ad aver sconfitto Cell" rispose. La
giovane abbassò lo sguardo e si mise una mano sul fianco.
"Mio nonno se n'è andato" rispose la giovane e la voce le
tremo. Goku sospirò, si sporse in avanti e le mise una mano
sulla spalla.
"Anche io sono cresciuto con mio nonno ed anche lui mi ha lasciato un
vuoto affettivo e qualche insegnamento di arti marziali. Mi ricordo che
il tuo se ne intendeva" mormorò gentilmente.
La giovane osservò la peluria vermiglia sulla mano dell'uomo
e alzò le spalle.
"Cosa ci fai in questa zona?" domandò. Goku le tolse la mano
dalla spalla e incrociò le braccia.
"Cerco lavoro. Come hai fatto a riconoscermi?" chiese. La giovane
appoggiò l'altra mano sul tronco dell'albero e si
raddrizzò.
"Il viso è rimasto lo stesso, più o meno anche lo
sguardo e mi sei rimasto molto impresso" spiegò.
Ticchettò con l'unghia smaltata dell'indice contro la
corteccia.
"Ho un negozio di alimentari e mi serve un commesso. Tu il grembiule
già lo hai. Ti andrebbe?" chiese. Goku si alzò in
piedi, piegando le braccia e stringendo i pugni.
"Davvero?!" gridò.
"Cominci subito" rispose la giovane.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Goku lavora II° parte ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Nel capitolo è presente anche Goku sta tornando, Remake di
bambino nel tempo. L'ho inserito nella storia da cui proviene.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:,
“Non so come iniziare…”
“…Allora parti dalla fine”.
Cap.6 Goku lavora? II° parte
Goku si allargò la cravatta passandoci l'indice un
paio di volte, inspirò ed espirò ripetutamente,
ticchettando le punte delle scarpe.
"Chissà se provava questo Gohan a scuola"
mormorò. Dondolò avanti e indietro su una sedia
di plastica, facendola scricchiolare, guardando la porta da oltre la
sua scrivania. Si alzò in piedi sentendo il campanello della
porta tintinnare, entrarono due figure di donne. Una andò
dietro una scaffalatura di legno, l'altra passò accanto al
banco frigo e lo raggiunse. Osservò il sorriso di Goku, i
suoi denti in mostra e arricciò il labbro inferiore. Si
raddrizzò gli occhialini, infilò le mani adunche
nella borsetta e tirò un deodorante spray spruzzandolo
tutt'intorno.
"Lei è nuovo vero? Non c'è la proprietaria? Di
bambini ne ho visti anche troppi quando lavoravo come insegnante"
sibilò. Goku si sporse in avanti e con il gomito
sfiorò il registratore di cassa.
"No, signore, ma per qualunque cosa ..." disse gentilmente. La donna
alzò il mento e si ritirò.
"Non si avvicini con quelle mani sporche. Ecco, se le disinfetti"
rispose la professoressa in pensione. Rimise nella borsetta lo spray e
ne estrasse una scatolina di carta, da cui tirò fuori una
salvietta umida che gli porse. Risistemò lo scatolino nella
borsetta, mentre Goku si passava la pezzuola sulle mani. La manica
della sua giacca si sollevò mostrando il braccio peloso, la
donna impallidì guardando i peli vermigli.
"Un uomo scimmia!" strillò. Si voltò e si mise a
correre verso la porta, dimenando le braccia e mulinando la borsetta.
"Signora si calmi" sussurrò il Son.
"Un uomo scimmia!" ululò la donna, uscendo in strada. Goku
sospirò e gettò la salvietta nella spazzatura.
L'altra figura entrata nel negozio si avvicinò al suo tavolo
e gli sorrise.
"Non si preoccupi, l'ho sempre detto che quella è un po'
pazza" sussurrò. Goku la guardò, la donna
sorrideva mostrando una bocca sdentata, la pelle piena di rughe gli
ricadeva ai lati del viso e indossava degli occhiali dalle lenti tonde
spesse due dita. Goku le sorrise a sua volta e si passò la
mano tra i capelli.
"Ho solo paura di essere licenziato" ammise. L'anziana negò
con il capo, facendo fuoriuscire un ciuffo di capelli bianchi dalla sua
crocchia di capelli candidi.
"Non si preoccupi e mi aiuti baldo giovanotto. Non riesco a prendere il
detersivo sull'ultimo scaffale" sussurrò. Goku
annuì, la seguì fino alla scaffale, glielo prese
e glielo porse.
"Vuole altro?" chiese gentilmente l'uomo. L'anziana annuì un
paio di volte con il capo.
"Mi serve solo questo e le uova" bisbigliò. Il Son
l'accompagnò fino alla scrivania, la donna stringeva con una
mano il detersivo e con l'altra si appoggiava a un bastone.
"Ci arrivano fresche fresche le uova. Sa, io non pensavo che la gente
mangiasse quelle di gallina, io preferisco quelle di dinosauro"
spiegò Goku. L'anziana ridacchiò, mentre il Son
le metteva in una busta sei uova incartate nel giornale.
"Altro?" chiese. L'anziana negò porgendogli il detersivo e
lui lo mise dentro la busta. Digitò sul registratore di
cassa e questo con uno stridio si aprì.
"Io i numeri li so, sa? Però nessuno a casa ci crede"
spiegò. Prese lo scontrino e lesse la cifra riportata,
l'anziana estrasse un borsello dalla tasca della giacca di lana che
indossava, lo aprì e gli diede un paio di monete. Goku le
contò e le mise dentro il registratore di cassa, la vecchina
richiuse il borsello e se lo rimise in tasca.
"Lei è molto gentile e simpatico. Pubblicizzerò
questo posto alle mie amiche alla canasta" sussurrò. Il Son
le porse la busta e l'anziana se la strinse al petto.
"Vorrei che mio nipote fosse come lei" sussurrò. Goku le
sorrise e chiuse gli occhi.
"E' stato un piacere per me signora, spero che torni presto" rispose.
L'anziana annuì e si diresse verso la porta.
Goku sorrise, le sue guance si arrossarono e le iridi dorate
gli divennero liquide.
"In fondo questo lavoro non è tanto male"
sussurrò, guardò la donna allontanarsi
appoggiandosi al suo bastone con passo tremante.
*******************
Il Son ispirò ed espirò un paio di volte, si
sporse in avanti e bussò ripetutamente, ticchettò
i talloni e guardò la porta aprirsi. Si trovò il
viso della moglie, pallido come la ceramica, davanti a sé.
"Go ... Goku" mormorò Chichi. Si portò la mano
davanti alla bocca socchiusa, sgranando gli occhi. Le lacrime le
rigarono il viso pallido ed i capelli sfibrati le ricadevano lunghi ai
lati del viso. Il Son abbassò il capo e deglutì a
vuoto, porgendole un sacchettino.
"Ho trovato lavoro" biascicò. Chichi allontanò il
sacchetto trasparente con dentro monete e una banconota e gli
accarezzò il viso.
"Sei arrabbiata?" domandò il Son. Chichi gli
abbracciò il petto e singhiozzò, strofinando il
viso contro i suoi pettorali.
"Non posso essere arrabbiata, se sei tornato per restare"
mormorò. Gli raddrizzò la cravatta e gli sorrise.
"Dove sei stato?" chiese.
"Non so come iniziare ..." mormorò il Son. Chichi
sbatté un paio di volte gli occhi guardando la coda pelosa e
rossa del marito.
"... Allora parti dalla fine". Lo invogliò. Goku la prese in
braccio e la sollevò.
"Come desideri e ti giuro che questa volta resterò al tuo
fianco" mormorò. Chichi si avvinghio al suo braccio,
lasciadogli il capo sul petto.
"Non vai ad avvertire gli altri?" chiese e la voce le tremò.
"Il resto del mondo può aspettare domani, mia moglie no".
Rispose il Son, entrò e si chiuse la porta alle spalle.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Nubi all'orizzonte ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Nel capitolo è presente anche Goku sta tornando, Remake di
bambino nel tempo. L'ho inserito nella storia da cui proviene.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:,
«Ti
ho aspettato»
Cap.7 Nubi all'orizzonte
Chichi si coprì il seno nudo con il lenzuolo e si
sedette sul letto. Il suo corpo e quello del marito erano madidi di
sudore.
"Ti ho aspettato" mormorò Chichi. Goku strinse gli occhi e
sorrise, tenendo le braccia allargate e avvertendo un calore
all'altezza del basso ventre.
"Ti avvremmò richiamato con le sfere del drago, ma non
funzionavano" sussurrò la mora. Guardò il marito
alzarsi seduto e gli diede le spalle.
"Non funzioneranno ancora per almeno un anno o forse di più
perché sono appena state depurate" rispose. Chichi
annuì, piegò le ginocchia e mise una gamba sopra
l'altra.
Goku avvolse i fianchi nevi della moglie, la attirò a
sé e gli baciò l'incavo del collo. Chichi
arrossì, gli passò una mano tra i capelli neri e
si sporse, aprì un cassetto e ne tirò fuori un
ventaglio d'argento grande quanto una mano.
"Lo ricordi?" domandò. Goku corrugò la fronte e
lo ticchettò con l'indice.
"Assomiglia al ventaglio che abbiamo costruito insieme da fidanzati per
salvare il castello di tuo padre" mormorò. Chichi
annuì e gli accarezzò la guancia.
"Sono andata da Baba per trasformarlo in un amuleto" spiegò.
Goku alzò un sopracciglio e si leccò le palpebre.
Chichi lo agganciò a una collana e la mise al collo dei
saiyan. Il supersaiyan di quarto livello si ritrasformò in
un bambino in un bagliore dorato, sentì le gambe
formicolargli e divenne adulto.
"In modo da spezzare il desiderio, approfittando dell'azzeramento della
potenza delle sfere del drago" spiegò la donna. Goku le
afferrò il mento, le sorrise e la baciò.
"Sei un genio" mormorò con voce roca.
*******************
Pan si mise l'orecchino a forma di stella, guardando il proprio
riflesso allo specchio. Dalla finestra aperta entrava un soffio d'aria
gelida che le faceva ondeggiare le lunghe ciocche nere e liscie, i
capelli le arrivavano fino all'altezza dei glutei.
"Mamma, papà quando torna da lavoro?" domandò. La
donna si voltò verso il figlio e lo prese per mano, il
bambino indossava una tuta verde da combattimento. Pan si sporse in
avanti e gli baciò la guancia, il bambino gonfiò
le guance sbuffando e la spinse via.
"Non sono un moccioso!" si lamentò. La donna sorrise, gli
passò l'altra mano tra i capelli color glicine a fiamma e lo
accompagnò fino alla porta.
"Lo so, bambino mio" lo rassicurò. Raggiunse la porta, prese
la borsetta, le chiavi e aprì l'uscio. Uscì,
tenendo la mano del figlio e si chiuse la porta alle spalle.
"Papà ti verrà a prendere quando uscirai da
scuola" spiegò. Vetrunks si alzò sulle punte
degli stivaletti e camminò sulle punte.
"E nonno?" domandò.
"Verrà anche lui per allenarti" rispose la madre. Si
fermò avvertendo un'aura avvicinarsi. Abbracciò
il figlio e si guardò intorno.
"E' una minaccia?" chiese il piccolo. Pan se lo mise alle spalle e
guardò una figura avanzare. L'uomo dimenò la coda
da saiyan, la luce solare faceva risplendere i segni vermigli dipinti
sul suo petto nudo e muscoloso. I capelli bianchi lunghi fino ai suoi
piedi ondeggiavano mossi dall'energia della sua aura dorata da
supersaiyan. Pan digrignò i denti vedendo una serie di
fulmini cadere intorno all'uomo.
"Chi sei?" ringhiò. L'altro ghignò, mostrando i
denti lattei.
"Buonasera signorina" disse mellifluo. Il saiyan si sporse e
guardò la figura di Vetrunks che s'intravedeva dalla gamba
della giovane donna.
"Il principe Vegeta aveva quell'età l'ultima volta che l'ho
visto" mormorò.
"Mia madre ti ha chiesto chi sei!" gridò il bambino. Il
saiyan annuì e allargò le braccia.
"Io sono Calgare, in saiyan Figlio di nessuno". Si presentò.
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Capitolo 8 *** Cap.8 La sconfitta di Pan ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa ai 100 prompt challenge. Prompt: Caos
Spin-off con la storia di Calgare:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3057030&i=1
Scritta sentendo Breaking Benjamin Dance whit the
devil https://www.youtube.com/watch?v=PLoEDtaqG64
Cap.8 La sconfitta di Pan
Mi
trovo qui,
indifeso e lasciato da morto
Pan lasciò cadere la borsetta, allargò le gambe e
mise una mano sul capo del figlio.
"Stai cercando Vegeta?" domandò. Le iridi di Calgare
brillarono di un rosso intenso e spalancò la bocca,
sorridendo.
"Caos ... sarà il caos ..." canticchiò con voce
stridula. Allargò le braccia e si piegò in avanti.
"Ho una proposta da fare al mio cuginetto" spiegò. Pan
assottigliò gli occhi e fece un paio di passi avanti.
"Che proposta?" chiese. Strinse i pugni e una sfera di energia le
comparve tra le dita strette della mano sinistra.
"Signorina, così non va. Non si deve fare gli affari degli
altri ... o al marmocchietto capiteranno tante cose spiacevoli"
ringhiò. Strinse i denti e si piegò in avanti,
sgranò gli occhi e i suoi lunghi capelli si alzarono verso
l'alto tremando. Il sudore scendeva lungo il viso di Pan, lo sentiva
pizzicare all'attaccature e scenderle tra i seni, arrossandole la pelle.
"Mi deve solo dire dove si trova il principe Vegeta!" gridò
Calgare. Il petto gli si gonfiò e lo stesso avvenne ai
muscoli delle braccia, si vedevano in rilievo le sue vene.
"E' pazzo" bisbigliò Vetrunks.
"Non collaborerò con qualcuno che non so cosa vuole fare"
ribatté Pan. Calgare scattò in avanti, si
materializzò davanti a Pan con la supervelocità e
le afferrò la testa. La sbatté per terra con un
tonfo, una ferita si aprì sul capo della mora e il sangue
macchiò il prato e i suoi lunghi capelli neri. Vetrunks
gridò, guardando il corpo di sua madre privo di sensi, le
lacrime gli pizzicarono gli occhi e i suoi capelli divennero dorati.
L'aura del bambino s'incrementò, mentre diveniva supersaiyan
e l'energia che si espandeva dal suo corpo gracile lo faceva tremare.
Vetrunks spiccò il volo, raggiungendo con una serie di calci
e pugni il corpo del saiyan adulto, i suoi colpi rimbalzavano sui suoi
muscoli prominenti. Calgare cercò di afferrarlo al collo, il
giovinetto schivò continuando a levitare e gli
addentò l'arto. Premette con i denti fino a sentire il
sapore metallico del sangue, squarciandogli la pelle, strinse di
più i denti, il liquido bollente gl'invadeva la bocca.
Calgare incrementò l'aura, Vetrunks perse la presa e l'aura
lo fece andare a sbattere contro una parete della cupola color crema.
Gemette di dolore, sentendo le ossa scricchiolare, il suo corpo si era
conficcato nel muro che si era crepato nell'impatto.
Incrementò l'aura, mandando in pezzi la parete e cadde in
ginocchio, tra i calcinacci, ansimando. Tossì, sputando
sangue e strinse gli occhi.
- E' come se avessi l'influenza - pensò, tossendo sempre
più forte. Calgare si voltò, prese la giovane
donna svenuta per la testa e si concentrò.
- Rimani così, attraverso di te, leggerò in lei.
Scopriremo dove si trova Vegeta -. La voce di Lourth risuonò
nella mente di Calgare. Allungò l'altra mano nella direzione
di Vetrunks e lo raggiunse con una sottile onda di energia violacea.
Vetrunks sgranò gli occhi guardandola arrivare nella sua
direzione, con la supervelocità afferrò un pezzo
di calcinaggio e se lo portò al petto dove mirava l'attacco
energetico. Il frammento di muro andò in frantumi, Vetrunks
finse di gemere e crollò a faccia in giù con gli
occhi chiusi. Il saiyan più grande gettò a terra
il corpo della giovane, la sua mano si era macchiata di sangue della
mora e spiccò il volo. Vetrunks sentì la sua aura
allontanarsi, aprì un occhio e alzò lo sguardo
vedendo il cielo azzurro.
"Pensavi fossi morto?" domandò il ragazzino. Fece la
linguaccia verso il cielo.
"Sono più furbo" ringhiò. I suoi capelli dorati
erano tornati color glicine e le ciocche che formavano una fiamma si
erano piegate verso sinistra scompigliate. Raggiunse sua madre, se la
caricò in spalla e si mise a correre. Raggiunse una botola,
la aprì e scese un paio di gradini. Si richiuse la botola
alle spalle e tastò le pareti, sentì un
interruttore sotto le mani e lo premette. Si accesero una serie di
lampioncini che emanavano una pallida luce elettrica biancastra.
"Nonna ha detto che c'era il rifugio, mamma. Ci siamo, andrà
tutto bene" disse il bambino. Rabbrividì sentendo la propria
voce rimbombare e continuò a scendere i gradini.
*************
ANGOLO AUTORE
Solitamente non lo faccio, ma questa volta è importante.
Per sapere la storia di Calgare, leggete questo spinoff:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3057030&i=1.
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Capitolo 9 *** Cap.9 Vegeta e Calgare ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
una
melodia interrotta
Scritta sentendo Dance whit the devil.
https://www.youtube.com/watch?v=PLoEDtaqG64
Cap.9 Vegeta e Calgare
Dì addio,
mentre balliamo con il
diavolo stanotte
"Quanto ci mette la donna in quell'accidenti di ufficio? Gliel'avevo
detto che era meglio se lo siglavo io quell'accordo" si
lamentò Vegeta. Si portò la tazzina candida alle
labbra, sentendo il sapore amaro del caffé in bocca e la
lingua pizzicargli per il liquido bollente. La luce del sole si
rifletteva nelle lenti scure degli occhiali da sole che indossava.
Accavallò le gambe strette dai jeans e si
appoggiò allo schienale su cui era adagiata la sua giacca di
pelle bianca. Socchiuse gli occhi avvertendo un'aura in avvicinamento,
appoggiò la tazzina sul tavolino e fece indietro la sedia.
Si alzò in piedi, nelle sue orecchie avvertiva il brusio
della voci circostanti. Le posate e i le ceramiche sui tavolini
iniziarono a tremare, ci furono una serie di strilletti e
più di una voce si fece più alta. Vegeta
indietreggiò sentendo l'aura aumentare, sgranò
gli occhi e si voltò.
"Tutti fuori. Un attentato!" ululò. La gente
iniziò a urlare, più persone iniziarono a correre
verso le uscite, alcune caddero a terra strillando e furono calpestate.
Le cameriere lanciarono delle urla acute, alcuni si nascosero nel bagno
e il barista si acquattò dietro il tavolo del bar. Vegeta si
voltò, il vetro andò in frantumi e il principe
dei saiyan si protesse il viso con la mano. I frammenti di vetro si
conficcarono in alcune persone accalcate verso la porta, che caddero a
terra prive di vita in pozze di sangue. Vegeta digrignò i
denti, aumentò l'aura e spiccò il volo.
"Chiamate il nuovo eroe della Terra!". "Quello deve essere un allievo
di Mr. Satan!". "Uscire! Fateci uscire!". "Aiuto!". "Mamma!". Le grida
si facevano sempre più forti, si sentivano persone che
scoppiavano a piangere.
- Chiamare Ub potrebbe essere una buona idea. Chiunque sia,
però, sta sicuramente cercando me - rifletté il
principe dei saiyan. Scattò in avanti, fece lo slaloom tra i
palazzi volando con la supervelocità e strinse gli occhi. Il
vento gli faceva ondeggiare le ciocche di capelli mori larghe quattro
dite intorno al viso o sulla fronte spaziosa, la sua capigliatura a
forma di fiamma oscillava a destra e a sinistra.
"Segui me, chiunque tu sia. Segui me" ringhiò.
Sentì l'aura dello sconosciuto virare ed espirò
rumorosamente.
"Devo trovare un posto deserto" mormorò il principe dei
saiyan. Sentì l'aura sconosciuta farsi sempre più
vicina, riaprì gli occhi e accelerò la
velocità. Il viso gli sbatteva contro le guance e gli
gonfiava la maglietta che indossava, facendogli aderire i pantaloni
alla gamba. Raggiunse delle montagne rocciose vermiglie, scese e
atterrò sul cucuzzolo di una di esse. Si voltò e
impallidì guardando Calgare atterrare nella montagna davanti
a lui, deglutì e indietreggiò.
"Non è possibile. Eri ..." mormorò.
"Morto?" domandò l'altro saiyan. Ridacchiò e si
strofinò le mani tra loro.
"No, la mia vita è come una melodia interrotta che ha
ricominciato a suonare. E ora sarà il caos".
Canticchiò l'ultima parte.
Vegeta guardò la mano sporca di sangue dell'altro e
allargò le braccia, mettendo un braccio sopra il capo e
piegando l'altro all'altezza del petto.
"Sei venuto per conquistare la Terra? Non è necessario, Lord
Freezer è morto" spiegò. Calgare
allargò le braccia e piegò di lato il capo,
facendo ondeggiare i lunghi capelli bianchi.
"Rifondiamo insieme il regno dei saiyan e vendichiamoci su questo
universo che ha permesso la nostra estinzione". Propose. Vegeta
incrementò la sua aura facendola divenire dorata e i suoi
capelli si tinsero del medesimo colore.
"Tsk, non inseguo idee assurde. Questo sasso è sotto la mia
protezione, non posso farti andare in giro a sterminare gente"
ringhiò. Calgare sgranò gli occhi,
ansimò e si piegò in avanti.
"Non mi direi che ti sei fatto buono e caritatevole!"
strepitò. Iniziò a lanciare una serie di
ki-blast, Vegeta li schivò raggiungendo il secondo livello.
"Non ho più nessun interesse a essere re!" gridò.
Calgare incrementò la sua aura e il suo corpo si
gonfiò, divenendo due volte più grosso.
"Ti farò tornare in te. Non ti permetterò di
tradire ciò che sei, cugino" ruggì. Vegeta lo
guardò partire all'attacco volando verso di lui.
- Damnit,
se solo ci fosse Kakaroth - pensò.
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Capitolo 10 *** Cap.10 Promettimi che tornerai ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo dei A demon's fate dei Whitin Temptation
https://www.youtube.com/watch?v=X8RkXj3Cp3w
Cap.10 Promettimi che tornerai
Come fai a trovare un paradiso
in questo inferno?
Chichi guardò il marito infilarsi la maglietta azzurra e
socchiuse gli occhi. Si mise una ciocca di capelli mori dietro
l'orecchio, mentre il Son si metteva i pantaloni arancioni e si
guardava intorno.
"Stai uscendo?" domandò. Goku prese la cintura e se la
legò intorno ai pantaloni, afferrò la parte di
sopra della casacca arancione di allenamento e la infilò.
"Non per andare a lavoro, suppongo". Si rispose Chichi. Il marito si
voltò, raggiunse il letto, vi si sedette e mise le mani
sulle ginocchia.
"Chichina ...". Iniziò. Un rivolo di sudore gli scese lungo
la guancia e abbassò il capo.
"Urca, sono appena arrivato e già c'è un'aura
potente" biascicò il Son. Chichi sospirò e si
voltò, guardando la finestra.
"E tu sei l'eroe della Terra. Lo so" mormorò con voce roca.
Goku si sporse in avanti e le accarezzò il viso.
"Vai e salva il mondo" mormorò la donna. Goku le si sedette
accanto, le prese il viso con entrambe le mani e le voltò
delicatamente il capo, guardandola negli occhi.
"Amore mio" sussurrò. Chichi arrossì e le sue
iridi nere si specchiarono in quelle di lui.
"Nessuno sa che sono qui. Se vuoi posso rimanere con te" disse Goku e
la voce gli tremò. Chichi gli ticchettò con
l'indice sulla fronte.
"Sei nato per combattere. L'ho accettato quando ti ho sposato. E ti ho
promesso che non mi arrabbierò più, quindi vai e
non temere" disse gentilmente. Il Son le sfiorò le labbra
con le proprie. Chichi lo abbracciò e appoggiò il
capo sul petto di lui.
"Sono convinto che il mio amico Vegeta se la stia cavando, ma ho un
brutto presentimento. Ho la certezza che succederà qualcosa
di brutto" disse Goku. Chichi si staccò da lui e
rialzò il capo, annuendo.
"Per anni non ho voluto accettare che non fossi umano. Ottusamente non
volevo ammettere ci fossero delle minacce e contro Majinbu ho fatto una
fine ridicola ..." mormorò. Goku impallidì e
deglutì a vuoto.
"C ...". La moglie gli appoggiò l'indice sulle labbra.
"Promettimi solo che ritornerai da me" disse e la voce le
tremò. Allungò il braccio e gli passò
le dita tra le ciocche nere spesse quattro dita. Goku sorrise e chiuse
gli occhi.
"Te lo giuro".
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Capitolo 11 *** Cap.11 Il principe di sangue ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II: prompt: nascosto
alla luce del Sole, rivelato dalle tenebre
Scritta
sentendo dei A demon's fate dei Whitin Temptation
https://www.youtube.com/watch?v=X8RkXj3Cp3w
Cap.11 Il principe di sangue
Sulle ali
dell'oscurità avrà la sua vendetta
Vegeta lanciò una serie di ki-blast con entrambe le mani,
seguendo gli spostamenti di Calgare. Il cugino si spostava da un punto
all'altro, evitando le onde che si abbattevano sul terreno vermiglio
alzando un polverone. Le esplosioni di luce si susseguivano, le rocce
tremavano e si sgretolavano e il terreno sobbalzava ad ogni attacco. Il
sudore scendeva lungo la peluria vermiglia del supersaian di quarto
livello, la coda rossa di Vegeta era gonfia e umida stretta intorno ai
suoi fianchi, il suo petto muscoloso si alzava e abbassava velocemente.
Vegeta socchiuse gli occhi, le sue iridi dorate brillavano e i segni
che gli cerchiavano gli occhi divennero più spessi.
"A costo di usare la forza, ti farò essere dalla mia parte,
principe" ringhiò Calgare. Vegeta allungò le
braccia e incrementò l'aura.
"Final Flash!" gridò, lanciando l'attacco. Il fascio di luce
colpì in pieno il cugino, che volò all'indietro
rotolando sul terreno, vi lasciò un solco e finì
contro una montagna mandandola in frantumi. Gemette di dolore, mentre
sul suo petto nudo si aprirono una serie di ferite sanguinanti.
Dimenò la coda, si diede la spinta e si rimise in piedi.
Gettò indietro la testa spalancando la bocca e i simboli sul
suo corpo iniziarono a lampeggiare. Fu avvolto da un'aura violacea e si
creano delle sfere di energie verdi intorno a lui, che si allargarono
illuminando lo scenario circostante, facendolo passare da un colore
rossastro a uno verde chiaro. Il principe dei saian volse il capo a
destra e a sinistra, guardando il paesaggio cambiare colore.
Caricò un Bing Beng Attack e lo lanciò contro
Calgare, dai simboli sul suo corpo partirono dei racci di luce violacei
che colpirono in pieno l'attacco del principe dei saiyan trasformandolo
in una nebbia verde.
"Non è possibile ... è una magia"
mormorò Vegeta. Lanciò un'altra serie di attacchi
energetici, vedendoli mutarsi in nebbiolina verde incontrando i raggi
che partivano dal corpo del cugino. Calgare smise di urlare e
raddrizzò il capo, i suoi occhi brillavano di una luce
bianca.
"Chi sei veramente lo hai dimenticato ed è diventato un
segreto, cugino" sibilò mellifluo. Vegeta gridò e
scattò, partendo all'attacco. Iniziò a colpire
con una serie di pugni il petto del cugino e lo raggiunse con un calcio
al viso. Il suo piede affondò nella guancia dell'altro
saiyan che lo afferrò per lo stivaletto candido e lo
sbatté con forza sul terreno. Vegeta gridò di
dolore, conficcandosi nella terra verdastra. Calgare gli
tappò la bocca con una mano e con l'altro braccio lo
raggiunse con una gomitata al ventre. L'urlo del principe dei saian
risultò ovattato e Calgare ghignò.
"E' un segreto nascosto alla luce del sole". Soffiò. Dal
simbolo sulla sua fronte uscì un raggio di luce verde scuro
che avvolse il principe dei saian, legandolo con un filamento di
energia dello stesso colore.
"Che verrà rivelato dalle tenebre". Aggiunse Calgare. Tolse
la mano dalla bocca del principe dei saiyan e le usò
entrambe per tenergli la bocca aperta. Calgare aprì a sua
volta la bocca e un filamento di melma nera gli uscì da essa
e scivolò dentro quella di Vegeta. Gli occhi del principe
divennero bianchi e il suo corpo fu scosso dalle convulsioni. Calgare
richiuse la bocca e sorrise.
"Combatterai al mio fianco e avremo la nostra vendetta"
sibilò. La luce vermiglia sul corpo del principe gli
incenerì i vestiti e si trasformò in una battle
suit rosso sangue. Porse la mano a Vegeta, che la afferrò e
lo aiutò a rimettersi in piedi.
"I saiyan torneranno a dominare l'universo" rispose Vegeta. Calgare
annuì e scoppiò a ridere rumorosamente.
"Ricreemo il nostro regno, principe!". Annunciò. Vegeta si
leccò le labbra e annuì.
"Ruberemo una navicella e poi faremo esplodere questo pianeta".
Dichiarò. Calgare spiccò il volo.
"Vado a prenderle, attendemi qui". Ordinò, si
voltò e si allontanò volando verso la Capsule
corporation.
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Capitolo 12 *** Cap.12 Goku ssj4 vs Vegeta ssj4 ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
ritorno
Scritta
sentendo Whispers in the dark degli Skillet
https://www.youtube.com/watch?v=n9Ws5kG3Ues
L'incontro tra Goku e Vegeta in questa storia l'ho sempre immaginato
come in questa scena X-D: https://www.youtube.com/watch?v=ZpK7Vqh0T80
Cap.12 Goku ssj4 vs Vegeta ssj4
Senti i miei sussurri nelle
tenebre
Trunks scese le scalinate del rifugio saltando i gradini a due a due e
raggiunse uno stanzone sotterraneo illuminato da una serie di lampade
al neon. Si guardò intorno, vide sue madre seduta accanto a
un divano su cui era stesa Pan.
"Mamma, cosa è successo? Come mai la casa è
distrutta?" domandò il glicine. Raggiunse il divano e si
portò una mano alla bocca, sentendo una fitta al cuore. Il
viso della moglie era ricoperto di sudore e sangue, i capelli neri e
lunghi le ricadevano scomposti intorno al viso.
"Papà!" chiamò Vetrunks. Corse fino al genitore e
lo abbracciò, affondandogli il viso nella camicia bianca.
Trunks abbassò il capo e accarezzò la testa del
figlio, sentendolo singhiozzare.
"Piccolo mio, cosa è successo?" chiese. Il bambino
alzò il capo, i suoi occhi erano arrossati e le sue iridi
azzurre erano liquide.
"E' stato Calgare" biascicò. Bulma pulì il viso
della nuora con una pezza umida, pulendolo dal sangue.
"Chiunque sia questo tizio, penso che tuo padre ci sia andato a
combattere. Quando sono scesa dall'ufficio il bar in cui mi aspettava
era distrutto e di lui non c'era traccia" spiegò. Trunks
prese il figlio in braccio e lo cullò, stringendoselo al
petto. Chiuse gli occhi e si concentrò, avvertendo l'aura
del padre. Riaprì gli occhi e il suo viso gli divenne
grigiastro. Bulma guardò il figlio in volto e socchiuse gli
occhi, stringendosi la pezza all'altezza del seno.
"E' successo qualcosa a tuo padre?" domandò e la voce le
tremò. Trunks abbassò lo sguardo, i capelli gli
ricaddero davanti al viso mettendoglielo in ombra.
"Vetrunks, vai a chiamare tutti gli altri. Digli di venire qui e di
passare da Balzar a prendere i senzu" ordinò indurendo il
tono. Il figlio tirò su con il naso, passò il
dorso della mano sotto di esso e annuì. Trunks lo mise a
terra, guardò il bambino correre via e si
irrigidì.
"Allora?". Lo incalzò Bulma. Trunks sentì il
rumore della botola che si apriva e si chiudeva, percepì
l'aura del figlio allontanarsi e sospirò.
"L'aura di papà è cambiata, come quando
è stato posseduto da Babidy" spiegò. Bulma
avvertì una forte fitta al petto, gemette di dolore e si
portò la mano alla tasca. Con le mani tremanti
tirò fuori una confezione di sigarette. Il figlio mise una
mano su quella di lei e negò con la testa.
"Occupati di Pan" mormorò.
"E tu?" chiese Bulma.
"Io vado a chiamare i guerrieri più distanti. Vetrunks non
farà in tempo a cercare Then o Yamcha" rispose Trunks. La
donna sospirò, si piegò e immerse la pezza in una
bacinella d'acqua.
"Vedete di portare in fretta i senzu" ordinò gelida.
- Vegeta, amore mio ... cosa posso fare? - pensò.
*****************
Junior incrociò le braccia e socchiuse gli occhi, le sue
orecchie aguzze percepivano il brusio di voci tutt'intorno e tremavano
a ogni clacson o a ogni frenata brusca delle macchine in lontananza.
Osservava una giovane dai lunghi capelli biondi seduta accanto a un
ragazzino castano, intenta a scrivere. Il namecciano seguì
il suo sguardo, spostandolo sull'altra finestra dell'edificio e
guardò l'insegnante. Il namecciano era seduto con le gambe
incrociate sul terrazzo dell'edificio davanti alla scuola. Socchiuse
gli occhi sentendo le aure di Gohan e Crilin in movimento. Avvertiva la
diversa aura di Vegeta e percepì quelle di Goten e Gohan
diventare un'unica creando l'aura di Gotenks. Inspirò ed
espirò rumorosamente, allungò le gambe e si mise
in piedi sopra il terrazzo.
"Cosa stanno combinando?" domandò. Il vento gli faceva
ondeggiare il mantello candido dietro le spalle e il namecciano
guardò la ragazza.
- Ho promesso a suo nonno che l'avrei protetta ... non posso lasciarla
senza nessuno che mi da il cambio a sorvegliarla - pensò.
Avvertì anche l'aura di Bra e quella di Jaozi spostarsi. E
percepì nettamente un'aura sconosciuta, digrignò
i denti e strinse le labbra fino a farle impallidire.
"Diamine, tocca proprio a me andare a vedere cosa sta succedendo"
ringhiò. Si voltò, corrugò la fronte e
spiccò il volo tenendo i pugni stretti e i gomiti piegati.
************
Il Son si teletrasportò davanti alla nuova minaccia.
Calgare s'immobilizzò, trovandosi davanti Goku,
digrignò sentendo l'aura del guerriero davanti a
sé. Sentì l'aura di Vegeta avvicinarsi, si
voltò e vide il cugino raggiungerlo.
"Vai, ci penso io a lui" disse. Calgare annuì e
superò Goku, il Son scattò verso di lui e Vegeta
gli si mise davanti.
"Kakaroth, il tuo avversario sono io" ringhiò. Goku
volò all'indietro e atterrò, Vegeta gli
atterrò davanti ghignando. Il principe dei saiyan si
ritrasformò in un quarto livello e s'indicò con
entrambe le mani.
"Come vedi ora ci arrivo senza l'aiuto di stupide macchine terrestri".
Si vantò.
"Vegeta, dobbiamo parlare del fatto che ti fai possedere ogni volta che
me ne vado. Urca, dopo la mia morte con Cell eri MajinVegeta, dopo che
me ne sono andato con Ub ti ritrovo Baby-Vegeta". Si lamentò
il Son, passandosi la mano tra i capelli mori. Vegeta tornò
supersaiyan di quarto livello e alzò il capo, osservando
quello di Goku e guardò il rivale raggiungere lo stesso
livello. Vegeta mise una gamba dietro e si piegò in avanti,
mettendo un braccio davanti al capo.
"Questa volta niente ci distoglierà dalla nostra sfida"
sibilò. Goku strinse i pugni, piegò i
gomiti mettendoli al lato del corpo e sporse il mento in fuori.
"Non puoi vivere aspettando sempre il mio ritorno, Vegeta"
ribatté. Vegeta allungò il braccio, tenendolo con
l'altra mano.
"Stavolta sarà la resa dei conti e non ci sarà
ritorno dagl'inferi in cui ti manderò". Lanciò un
Cannone Gallick, Goku schivò l'attacco energetico rosso. Le
montagna intorno a loro ed il cielo tornarono dal verde chiaro ai loro
colori originari. Goku si teletrasportò alle spalle del
principe e lo raggiunse con un calcio, sgranò gli occhi
vedendo l'immagine residua di Vegeta scomparire. Il principe dei saiyan
lo raggiunse al petto con Bing Beng Attack, facendolo finire conficcato
in una montagna. Goku attivò il supersaiyan God ed i suoi
capelli divennero vermigli, fece esplodere la montagna assorbendo la
trasformazione e tornando al supersaiyan di quarto livello con la
potenza triplicata.
"Questo posto, la tua aura che ricorda il Kahioken, quanti ricordi"
ringhiò Vegeta. Sgranò gli occhi e
scattò in avanti, raggiunse con un pugno il viso di Goku che
lo schivò afferrandolo con la mano. Vegeta tentò
di raggiungerlo con un altro pugno e Goku bloccò anche
questo, i due combattenti cercarono di colpirsi con una serie di calci
e facendo scontrare le loro gambe a metà strada.
"Io sarò re e tu pagherai traditore per aver ucciso persino
tuo fratello. Radisch era come un fratello per me!" gridò
con voce rauca il principe dei saiyan. Goku impallidì e le
sue labbra divennero bianche.
"Io ... n ... non sapevo ..." biascicò. Vegeta lo raggiunse
con una testata, Goku perse la presa e Vegeta lo colpì con
un calcio al petto peloso e vermiglio facendolo conficcare nel terreno.
Il Son boccheggiò, portò le mani al fianco e
socchiuse gli occhi cerchiati, lanciando un'onda energetica x10. Vegeta
rispose con un Final Flash x10 e i due attacchi s'incontrarono a
metà, il terreno fu scosso da violente scosse telluriche
dovute all'onda d'urto, montagne di roccia si sgretolarono, si
alzò un polverone ed entrambi i saiyan furono abbagliati
dall'esplosione di luce.
Entrambi i supersaiyan di quarto livello partirono all'attacco con un
pugno, li scontrarono a vicenda sentendo le loro nocche scricchiolare e
intrecciarono le dita. Fecero la stessa cosa con l'altra mano ed
iniziarono a spingersi a vicenda. Entrambi ansimavano, i loro visi
erano a due dita di distanza e le loro iridi dorate si specchiavano a
vicenda. Iniziarono a colpirsi con una serie di testate, il sangue
colava lungo i loro visi e sgorgava dalle loro fronti.
"Guardati Kakaroth, non ti reggi in piedi. Sarai sconfitto"
ringhiò Vegeta, ghignando. Goku ghignò a sua
volta, mostrando i denti candidi.
"Parla per te" ribatté.
Entrambi si separarono e volarono in direzioni opposte, ansimando
rumorosamente, il loro sangue si mischiava al sudore e gocciolava sul
terreno sotto di loro.
"Ho imparato una nuova tecnica mentre ero con il drago. E questa volta
non è a tempo come il terzo livello, perciò posso
mostrartela" disse Goku con gentilezza. Chiuse gli occhi,
gettò indietro la testa e le sue ciocche di capelli
iniziarono a fluttuare.
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Capitolo 13 *** Cap.13 Demon Prince ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
Spirito
libero
Cap.13 Demon Prince
Calgare schivò una serie di onde, volò
all'indietro e atterrò. Si voltò seguendo la
traiettoria da cui proveniva gli attacchi e vide Junior atterrare
davanti a lui. I simboli sul suo corpo pulsarono, avvertì
una scarica elettrica scendergli lungo la schiena,
rabbrividì mugolando di dolore.
"Un altro saiyan? Sicuri che Freezer abbia sterminato il vostro
pianeta?" domandò il namecciano. Si tolse il turbante e il
mantello, facendoli cadere a terra con un tonfo.
-Bene, il terzo guerriero. E' tempo di risvegliare in te il demon
prince, Junior, figlio di Al Satan - mormorò Lourth e la sua
voce risuonò nella mente di Calgare. Intornò al
saiyan si alzò un forte vento che sferzò il viso
di Junior. Quest'ultimo corrugò la fronte, facendo
ondeggiare le antenne e si strinse la cintura blu scuro intorno alla
vita.
- Saprai tutto del tuo avversario - comunicò mentalmente
Lourth nella mente di Calgare.
"Informazioni, sì, informazioni" farfugliò
quest'ultimo. Una serie di immagini gli apparvero davanti,
boccheggiò, gorgogliò e strinse gli occhi. Il
vento cessò e Calgare riaprì gli occhi, guardando
il namecciano. Junior vide gli occhi arrossati dell'avversario e i suoi
occhi rossi lampeggiare.
"Se sei comodo possiamo iniziare" ringhiò. Si
portò due dita alla fronte, caricò l'aura e
lanciò un makankosappo. Una barriera di energia verde chiaro
avvolse il saiyan e l'attacco si trasformò in una nuvola di
vapore verde scuro. Junior digrignò i denti candidi e
aguzzi, conficcando la testa tra le spalle.
"Non sarà facile" sibilò. Calgare
avanzò verso Junior di un paio di passi.
"Sarà davvero terribile doverti uccidere, demon prince"
disse con voce roca. Junior socchiuse gli occhi e incrementò
la propria aura.
"Mi chiamo Junior e sono un super-namecciano. Non so cosa sia questo
demon prince" ribatté. Scattò in avanti e
raggiunse l'altro con una serie di calci al petto. Guardò
Calgare immobile, girò su se stesso in volo e lo raggiunse
con un'onda al viso. L'energia dell'onsa si trasformò
nuovamente in una nebbiolina verde.
"Tu sei il signore dei namecciani. L'unico ad essere insieme sia
stregone che guerriero, il signore indiscusso della scala gerarichica.
In te scorre sangue demoniaco. Avrei preferito avere te e la tua
schiera di demoni dalla mia parte" spiegò Calgare. Junior
atterrò e saltò all'indietro, allontanandosi dal
saiyan.
"I namecciani non prendono ordini da me" ribatté. Calgare
spalancò la bocca e lanciò un raggio di energia
vermiglio da lì. Junior si protesse il viso con il braccio,
il colpo lo raggiunse strappandogli i vestiti che iniziarono a fumare.
"Mi consola sapere che non conosci la tua vera potenza. Certo che con
demoni non intendo quei codardi coltivatori di alberelli. Dopo il
disastro il tuo popolo è diventato qualcosa di ridicolo
è inferiore, aveva ragione sensei Dodoria"
mormorò il cugino di Vegeta. Junior si raddrizzò,
si strappò di dosso i vestiti da cui si alzavano dei
tentacoli di fumo scuro e si fece comparire degli abiti nuovi.
"Parla meno e combatti di più" ringhiò. Calgare
allargò le braccia.
"Perdonami, sono uno spirito libero, caotico. Mi annoio a fare quello
che devo fare". Si scusò. Allungò un braccio e
lanciò un'altra serie di onde.
"Però ecco a te, come desideri!" gridò. Junior
colpì con la mano di piatto alcune onde, facendole esplodere.
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Capitolo 14 *** Cap.14 I due supersaiyan a caccia ***
cap.19 bugia
Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.14 I due supersaiyan di quinto livello
Il grido di Goku si fece sempre più forte, il suo petto era
gonfio e i suoi muscoli pulsavano, ingigantendosi e rodicendosi
ritmicamente. La sua pelliccia vermiglia si tinse di azzurro e lo
stesso successe alla sua coda. I capelli gli divennero bianchi, tranne
in una striscia sopra il capo e si allungarono fino alle sue caviglie.
Le sue iridi divennero blu chiaro con riflessi verde-acqua.
Avanzò, facendo ondeggiare la cintura di stuffa alla sua
cintola. Goku smise di gridare, sorrise e i segni neri intorno ai suoi
occhi s'ispessirono.
"Ti presento il supersaiyan di quinto livello" spiegò con
voce roca.
- Puoi arrivarci anche tu. Lasciati guidare da me - disse Lourth nella
mente del principe dei saiyan.
"Potevi restare dov'eri, Goku" gridò quest'ultimo. Goku
impallidì e indietreggiò, la sua coda si
gonfiò e avvertì una fitta al petto.
"Vegeta, persino da Majin eri più in te che adesso"
bisbigliò. Guardò la tuta vermiglia dell'altro e
strinse le labbra. Vide Vegeta iniziare a urlare, gettare indietro la
testa e anche i suoi capelli si allungarono divenendo candidi, tranne
in una striscia dorata sopra la fronte abbronzata. Vegeta
sgranò gli occhi e piegò il capo in avanti,
fissando Goku e smettendo di urlare.
"Io sono il principe dei saiyan, stupida terza classe! Ti credi un
grande eroe, vero?! Sei convinto di essere indispensabile?! Egoista!"
ululò. Dimenò la coda blu e digrignò i
denti.
"No, Vegeta, non hai capito. Cerca di tornare in te" ribatté
Goku. Allungò le braccia e mosse le mani.
"STAI ZITTO!". Vegeta gridò con tutta la sua forza,
graffiandosi la gola e sentendo il sapore metallico del sangue in
bocca. I pantaloni gli divennero di tela e si allargarono, colorandosi
di grigio scuro, alla vita gli apparve una cintura di stoffa azzurra e
una L rossa gli apparve su di essa.
"Come vedi anche io, ora, sono un supersaiyan di quinto livello"
ringhiò.
***********
I latti capelli di Calgare oscillavano, mentre il saiyan cercava di
tempestare con una serie di pugni Junior. Il namecciano si spostava a
destra e a sinistra, evitando i suoi colpi. Calgare ringhiava, un
rivolo di bava gli scendeva dalle labbra e aveva gli occhi sporgenti in
fuori. Spalancò la bocca ed iniziò a lanciare una
serie di onde, che aprirono dei tagli sulla pelle verde del namecciano,
da cui fuoriusciva del sangue violaceo. Junior piegò di lato
il capo facendo scricchiolare il collo, evitando uno di quei colpi
energetici miranti alla faccia.
"Ti prenderò per le antenne e ti spellerò!"
gridò Calgare.
- Più tempo passa, più si da la carica. Anche io,
però, ho il mio asso nella manica - pensò. Fece
uscire altre due braccia dal suo corpo e le conficcò nel
terreno, le allungò e le fece uscire da dietro Calgare
colpendolo alle spalle. Lo fece cadere a terra a faccia in
giù, mantenendo le due braccia in più, si
moltiplicò. Quattro Junior volarono da Calgare e lo
raggiunse con una serie di calci e pugni. Uno degli Junior lo
sollevò da dietro, un'altro raggiunse Calgare con un calcio
al ventre, il terzo lo raggiunse con un pugno al viso che gli fece
scricchiolare la mandibola e l'ultimo tempestò il saiyan con
delle onde di energia. Calgare incrementò l'aura, facendo
volare via le copie. Allargò le gambe, alzò le
braccia e mise le mani a coppa.
"Colpo dello smeraldo! gridò. Delle cascate di energia
partirono dalle sue mani, raggiunsero le copie e le mandarono in pezzi.
I falsi Junior si trasformarono in polvere e il namecciano si rimise in
piedi, ansimando. Il sudore gli scendeva dal viso, si piegò
in avanti e sputò sangue violaceo. Calgare lanciò
nuovamente la sua tecnica.
"Makankosappo!" gridò Junior. La sua onda si
scontrò contro quelle avversarie. L'esplosione fece cadere a
terra entrambi a faccia in su e il luogo si illuminò di una
luce violacea. Junior strinse gli occhi, sentendo le tempie pulsare.
Junior prese la neonata
tra le braccia, la guardò gorgogliare e allungare le mani
verso di lui. Il namecciano socchiuse gli occhi e sospirò,
cullandola.
"Cosa vuoi?" chiese. Un
ciuffetto biondo ondeggiava sulla sua testa.
"Vuole letta la sua
favola preferita" disse una voce maschile alle spalle del namecciano.
Junior si voltò vedendo un anziano arrivare tenendo un libro
in mano.
"Il gatto con gli
stivali" spiegò il vecchio.
Junior si rialzò in piedi, mugolando e si
massaggiò la spalla.
"Mi chiedo come una creatura piccola come te, possa portare il caos.
Vegeta si vergognerebbe di te" biascicò. Si
massaggiò il mento guardò Calgare mordere a vuoto.
"Cosa vuoi dire?" ringhiò.
"Umphf. Sapevo che voi saiyan mostraste una potenza immensa ed, invece,
a malapena mi tieni testa e sei alto quanto me" rispose Junior. Gli
occhi di Calgare divennero bianchi, alzò una mano e
lanciò una sferia di energia verde. Questa creppe divenendo
una luna.
"L'hai voluta tu!" grudò Calgare. Spalancò la
bocca, i denti gli divennero aguzzi, le sue labbra scomparvero
lasciando spazio a delle fauci. Sgranò gli occhi, mentre gli
cresceva il muso, i suoi vestiti si strappavano, mentre si ricopriva di
peluria verde. Sotto gli occhi di Junior si trasformò in un
Oozaru dalla peluria verde chiaro.
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Capitolo 15 *** Cap.15 Il mondo di giada ***
cap.19 bugia
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
a
costo della vita
Cap.15 Il mondo di giada
Junior indietreggiò, l'Oozaru chinò il capo e
scoppiò a ridere. Dimenò la sua coda da scimmione
e sorrise, mentre i suoi occhi rossi brillavano. Cercò di
calpestare il namecciano sotto la zampa coperta da uno stivale bianco.
Calgare scoppiò a ridere, dimenando la gamba e facendo
tremare il terreno. Aprì la bocca e lanciò un
getto di energia verde, questo si allargò ricoprendo il
terreno rossastro di una patina verde e proseguì,
strisciò fino alle montegnae a loro volta si ricoprirono
della vischiosa sostanza verdastra. Calgare cominciò a
saltellare con entrambe le zampe, cercando di schiacciare il namecciano.
"Sei finito, moscerino!" gridò e la sua voce
risuonò tutt'intorno. Junior ghignò, mostrando i
denti candidi e aguzzi.
"Ti sbagli" rispose.
- Sei caduto nella mia trappola, da scimmione potrai usare meno dei
poteri magici legati alla mente - pensò. Si mise a
ridere a sua volta, spalancando la bocca e gettò indietro la
testa. Sgranò gli occhi e il suo corpo s'ingrosso, le due
braccia s'ingigantirono e il suo corpo crebbe. Calgare
sgranò gli occhi, guardando il namecciano diventare della
sua stessa stazza colossale. Il namecciano lo afferrò alle
spalle, conficcandogli le unghie nella carne tra il pelo.
"Ora lo scontro sarà ad armi pari!" tuonò.
Calgare lo raggiunse con una testata, facendogli sanguinare il capo e
Junior indietreggiò. Lo colpì al viso con un
pugno, facendo scricchiolare le ossa.
"Ti sconfiggerò a costo della vita!" gridò.
Calgare lo
sbatté a terra ed i due rotolarono sul terreno, facendolo
tremare, colpendosi con una serie di pugni. Alcuni ciuffi di pelo verde
di Calgare volavano tutt'intorno.
***********************
La sostanza verde avvolse l'intero pianeta: i palazzi, le piante e le
rocce erano avvolte dalla sostanza spessa, le persone si tramutarono in
statue di giada verde e la stessa sorte toccò agli animali.
Vetrunks stringeva a sè la nonna, avvolto in un'onda di
energia rossastra. Bulma deglutì, ansimando, il battito
cardiaco era accelerato. Una serie di allarmi brillavano di verde,
suonavano nel rifugio sotterraneo. Le sirene smisero di suonare,
Vetrunks spense la sfera e atterrò a terra, continuando a
tenere Bulma. Gli schermi del computer erano verdi e una serie di
numeri e dati scendevano su di essi.
"Qualunque cosa sia quella sostanza ... devo trovare un modo per
eliminarla" mormorò. Vetrunks abbracciò la statua
della madre, le appoggiò il viso sul petto e
singhiozzò, stringendola a sé. Bulma
risalì gli scalini del rifugio, raggiunse la botola, il
metallo si era dipinto di verde e lo stesso colore era quello emanavano
le lampadine elettriche. Aprì e uscì, si
guardò intorno, la sostanza ricopriva anche i resti della
Capsule, in lontananza vedeva le statue degli abitanti della
città. Si portò la mano alla bocca,
inspirò ed espirò regolando il respiro e strinse
gli occhi.
- Calma, devo stare calma - pensò.
"Bulma! Bulma!". Si sentì chiamare. Si voltò e
sgranò gli occhi vedendo Chichi a bordo della nuvola dorata
volare verso di lei. La mora saltò e atterrò
davanti alla Briefs, abbracciandola.
"Stai bene, meno male" sussurrò.
"Come ... come hai fatto ..." balbettò Bulma. Chichi la
lasciò andare e indietreggiò, mentre la nuvola le
arrivò vicino ai piedi.
"Quando ho visto la sostanza avanzare mi sono nascosta con la nuvola
speedy nel palazzo del supremo. Lì la sostanza non
è arrivata, sapevo che eravate qui e ho voluto vedere se era
rimasto qualcuno" spiegò. Afferrò la mano
dell'amica e la trascinò con sé sulla nuvola.
- Forse andare nel punto in cui è iniziato l'attacco
potrebbe farmi trovare un elemento base per studiare questa sostanza,
così posso eliminarla - rifletté.
"Andiamo a riprenderci i nostri mariti!" gridò Chichi. La
nuvola scatto in avanti e Bulma si abbracciò a Chichi.
"Goku è tornato?" chiese l'azzurra.
"Sì, ed è anche adulto" spiegò Chichi,
tenendo stretta a sé Bulma.
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Capitolo 16 *** Cap.16 La vendetta del Caos ***
sfregio
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
Chi dorme non piglia pesci
Cap.16 La
vendetta del Caos
Il
gigantesco Junior fece scattare il lungo braccio e gli
conficcò le unghie aguzze nell'occhio. Ci fu uno sprizzo di
sangue e il saiyan gridò di dolore, indietreggiando, si
portò una mano sulla ferita, spalancò le fauci e
continuò ad ululare di sofferenza. Calgare
afferrò il braccio sporco del proprio sangue del namecciano
e glielo strappò. Junior saltò, fece una capriola
in aria e riatterrò, il terreno tremò e si
aprirono una serie di crepe. In zampilli di sangue viola, il braccio
del namecciano ricrebbe e Junior gridò, spalancò
la bocca mostrando i denti candidi e aguzzi. Calgare corse
fino a una montagna, lanciò una serie di versi da gorilla e
sollevò la titanica roccia, si voltò e la
lanciò contro il namecciano. Junior lanciò una
bomba di luce, mandandola in frantumi. Le rocce precipitarono a pioggia
tutt'intorno, spezzandosi in frammenti più piccoli e
sollevando un polverone.
"Arrenditi scimmia troppo cresciuta, hai perso" ringhiò.
Calgare ansimava, con la bocca aperta e il muso dalla peluria verde
sporco del proprio sangue, le zampe sporche di quello dell'avversario.
- Così non vincerai mai - gli mormorò la voce di
Lourth mentalmente. La sostanza nera nelle vene del saiyan
iniziò a pulsare, aumentando la temperatura del corpo in cui
era ospite. Calgare gettò indietro la testa, il suo corpo
iniziò a diminuire di stazza e tornò umano.
"Il portatore del caos avrà la sua vendetta, ma
sarà retrocesso a manichino nella fine di questo scontro!"
gridò Lourth, attraverso la bocca di Calgare.
- Non posso morire ora, Elly mi aspetta - pensò Junior.
Incrementò la propria aura ed iniziò a cercare di
colpire con una serie di pugni il nemico.
L'aura di Calgare s'incrementò a sua volta,
esponenzialmente. Il servo di Lourth raggiunse Junior con un
pugno alla giugulare, il gigantesco namecciano sgranò gli
occhi diventati bianchi, gli si mozzò il fiato e
crollò esanime all'indietro facendo tremare nuovamente il
terreno.
Calgare riatterrò, mugolò e scosse il capo,
massaggiandosi la fronte. Sbatté un paio di volte gli occhi,
abbassò lo sguardo e vide il namecciano privo di sensi ai
suoi piedi.
"Chi dorme non piglia pesci" sussurrò. Scoppiò a
ridere, spiccò il volo e si allontanò tornando
indietro. Raggiunse i due supersaiyan di quinto livello e
atterrò sopra una piccola montagnola, sorrise sedendosi.
"Principe, sembrate diverso" sussurrò.
- Con quella trasformazione sembra diventato uno degli dei del nostro
popolo - pensò. Guardò le onde di energia
brillare di riflessi vermigli e deglutì a vuoto.
"Ed è così. E' uno scontro tra due nuovi dei e
ogni loro attacco è qualcosa di più potente della
natura stessa. Il caos è già iniziato"
ringhiò.
Goku lanciava una serie di Kamehameha x100, brillavano di un azzurro
etereo. Vegeta schivava gli attacchi rimanendo in volo, spostandosi da
un punto all'altro.
*************
“Lo
sapevo che la nuvola dorata avrebbe ritrovato Goku anche in capo al
mondo” sussurrò Chichi. La nuvoletta
atterrò dietro una montagna
e le due donne scesero, affacciandosi oltre la superficie di roccia.
Accanto al capo dai lunghi capelli azzurri di Bulma c'era una
lucertola pietrificata, verde esattamente come lo scenario
tutt'intorno.
“Vegeta
...” mormorò Bulma. Chichi le passò un
braccio intorno alle
spalle, vedendo Vegeta attaccare Goku.
-
E' nuovamente passato dalla parte del nemico –
pensò.
“Mi
dispiace, amica mia” mormorò con voce roca. La
abbracciò e se la
fece appoggiare contro.
“Non
è in sé, sicuramente. E visto quello che sta
succedendo, forse è
parte dell'incantesimo”. Cercò di consolarla.
Bulma guardò gli
occhi del marito e avvertì una fitta al petto.
“Ha
gli occhi spenti” mugolò. Chichi lasciò
andare l'amica e
indietreggiò.
“Anche
Goku più combatte e meno lo riconosco. Sembra che stiano
entrando in
trance” mormorò.
“Forse
è la trasformazione, li sta rendendo qualcosa che non
sono”
ribatté Bulma. Chichi e Bulma si guardarono negli occhi.
“E'
stato bello essere amiche” mormorò la principessa.
“Anche
per me” ribatté la scienziata. Entrambe uscirono
da dietro la
roccia e si misero a correre verso i loro mariti.
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Capitolo 17 *** Cap.17 The prince returns ***
sfregio
Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.17 The prince returns
Sono un amante odiante
Goku impallidì e saltò all'indietro,
allontanandosi da Vegeta, guardando Chichi correre verso di lui. Il
principe dei saiyan strinse un pugno, alzò l'altro braccia e
Bulma gli si mise davanti, tenendo le braccia aperte.
"Fermi!" gridò l'azzurra. Il vento le faceva ondeggiare i
corti capelli azzurri ai lati del viso.
"Intermezzo interessante Almeno il principe avrà qualcosa
con cui divertirsi" sussurrò Calgare. Ghignò, si
portò una mano al viso, si appoggiò il mento e si
ticchettò con le dita sulla guancia. Goku raggiunse Chichi e
la abbracciò.
"Nasconditi, è pericoloso" le disse. La mora
affondò il viso nella peluria azzurra del consorte. La
nuvola speedy rimase nascosta dietro la montagna, accuggiandosi sul
terreno, il suo colore dorato svettava sullo sfondo verde circostante.
"Non me ne vado" ribatté Chichi. Una sua ciocca di capelli
sfiorò il naso del Son, solleticandoglielo e Goku
starnutì. Vegeta puntò la mano davanti al viso di
Bulma, guardandola con gli occhi socchiusi.
"Togliti donna, devo annientare Kakaroth" ordinò. Le sue
dita si illuminarono di luce viola e una sfera di energia comparve sul
suo palmo. Bulma guardò l'onda e chiuse gli occhi.
"Non mi riconosci?" domandò.
"No" rispose secco Vegeta.
Le lacrime rigarono il viso di Bulma, la donna strinse gli occhi e
negò con il capo.
"Maledetto scimmione! Ritorna in te, ti amo!" sbraitò.
Singhiozzò, chinò la testa e le spalle le
tremarono. Vegeta abbassò la mano, il piccolo ki-blast
scomparve. I suoi occhi incontrarono quelli di lei, osservò
le lacrime e avvertì una fitta al cuore. Le sue iridi color
ossidiana divennero liquide, sentì gli occhi pizzicare e la
sostanza nera dentro il suo corpo divenne fumo e scomparve. Il principe
dei saiyan afferrò la spalla della donna e le
strappò un lembo della maglietta, facendola strillare.
"Cugino, puoi lasciarmi solo? Ho una femmina da fo***rmi"
ringhiò. Calgare ridacchiò, si voltò
dimenando la coda e spiccò il volo.
"Hai cinque minuti" sancì.
- Peccato, avrei voluto assistere -pensò. Vegeta
guardò Calgare allontanarsi e abbracciò la moglie.
"Stupidissima donna, cosa pensavi di fare?" ringhiò. Bulma
singhiozzò più forte, si pulì il viso
umido e abbracciò il principe.
"Mi hai riconosciuta?" chiese con voce rauca. Vegeta guardò
Goku, lo vide chiudere gli occhi e annuì.
"Se sbraiti in quel modo è impossibile non riconoscerti"
bisbigliò. Bulma lo raggiunse al viso con uno schiaffo,
arrossandogli il viso.
"Fammi di nuovo uno scherzo simile, e vado io a massacrare di botte il
tuo cuginetto" ringhiò. Vegeta le afferrò la mano
e se la avvicinò a sé.
"Perdonami" le sussurrò l'orecchio. Le diede un colpo al
collo di piatto con la mano, facendole perdere i sensi e la
lanciò. La donna finì tra le braccia di Goku,
travolgendo Chichi. Il Son prese al volo l'amica, con un braccio e con
l'altro protesse la moglie.
"Chichi, Vegeta non è in sé, nascondetevi"
ordinò. Chichi gli accarezzò il viso,
annuì, prese tra le braccia l'amica e corse dietro la
montagna, accanto alla nuvola speedy. Goku si voltò,
guardò Vegeta e digrignò i denti.
"Come puoi trattare così la donna che ami?!"
gridò. Vegeta sentì l'aura di Calgare tornare
indietro e si voltò, vide il Son scattare verso di lui e
attivò la supervelocità. Arrivò dietro
alle spalle di Goku e lo immobilizzò, stringendogli il collo
con un braccio e tenendogli sollevate le braccia sopra la testa con
l'altra.
"Stavo per dirti di condividere la femmina, ma vedo che ci hai
ripensato" disse Calgare con voce cavernosa.
"Prima il dovere, poi il piacere" gli rispose Vegeta, Goku si
divincolava tentando di libersarsi. Il Son abbassò lo
sguardo, sentiva la risata di Calgare risuonare tutt'intorno, socchiuse
gli occhi e si concentrò sulla coda del Briefs.
"Fossi in te non lo farei" gli sussurrò Vegeta all'orecchio.
Premette più forte la giugulare dell'altro, facendolo
ansimare.
"Non mi farò uccidere da te" ringhiò Goku.
Calgare si sedette sopra un masso, incrociando le braccia e dimenando
la coda.
"Zuccone, sono tornato in me" bisbigliò Vegeta. Goku
sgranò gli occhi e si divincolò con meno forza.
"Dimmi qualcosa che non mi diresti se fossi ancora controllato"
mugolò a bassa voce.
"Nella prossima vita, mi cercherò un amico rivale
più intelligente" si lamentò Vegeta con voce
inudibile.
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Capitolo 18 *** Cap.18 Welcome Son May ***
Ringrazio
anche solo chi
legge.
Cap.
18 Welcome Son May
Goku
si divincolò con meno forza, ma dimenando
le braccia e sbattendo i piedi a terra.
Vegeta
diminuì la forza
della stretta, guardò Son gettare indietro la testa in una
finta testata e gli
mise le labbra vicino all'orecchio.
"Nemmeno
unendo le forze a questo livello
possiamo sconfiggerlo. Però abbiamo lo stesso potenziale
adesso..."
sussurrò.
Goku
gli pestò
delicatamente il piede e Vegeta fece finta di cercare di spezzargli le
braccia.
"Ho
capito. Come facciamo a non farglielo
capire?" domandò Goku. Spalancò la bocca, strinse
gli occhi e il viso gli
si arrossò.
"Lasciami!"
gridò mentendo.
"Aumentiamo
l'aura e lo accechiamo con la
sabbia. Attueremo il nostro vero piano mentre è accecato dal
polverone"
bisbigliò Vegeta, sempre al suo orecchio.
Goku
annuì ed iniziò a
urlare.
Chichi
rabbrividì sentendo il marito gridare, era
in ginocchio accanto al corpo incosciente dell'amica.
Bulma
mugolò, si massaggiò la testa e socchiuse
gli occhi.
Chichi
la abbracciò,
accarezzandole la testa e le sorrise.
"Meno
male, ti sei ripresa" sussurrò.
Bulma
si rimise in piedi
e sorrise a sua volta.
"E
non sono l'unica" sussurrò. Si
voltò verso i due saiyan, leccandosi le labbra.
"Che
vuoi dire?" chiese la
principessa. La scienziata si rimise in piedi, passandosi le mani sui
vestiti.
"Anche
Vegeta è tornato in sé"
sussurrò. Congiunse le mani e se le mise all'altezza del
petto. Chichi si voltò
verso i due contendenti, entrambi i saiyan stavano gridando
incrementando la
loro energia. Le loro figure furono avvolte dalla sabbia verdastra.
Calgare
si alzò in piedi,
stringendo i pugni.
"A
me non sembra" ribatté Chichi.
Il
vento le sciolse i
capelli neri che lunghi le ondeggiarono intorno al viso, mentre i
granelli di
sabbia le ticchettarono contro il viso arrossandole la cute.
"Ha
un piano, me lo sento" rispose
l'azzurra.
Calgare
ululò, sputò sabbia e strinse più
volte
gli occhi, li sentiva bruciare e gli si erano arrossati. Il vento forte
provocato dalle auree dei due supersaiyan di quinto livello lo
sferzava. Cercò
di volare verso di loro, ma vedeva solo ombre tremolanti in un nuvolone
verde che
lo circondava. Atterrò, si piegò in avanti e
tossì rumorosamente.
"Non
fermerete così il caos!" gridò.
Il polverone si diradò e Calgare sgranò gli
occhi, spalancando la bocca.
"E
tu chi sei?" domandò con la voce
tremante. Davanti a lui c'era un guerriero sconosciuto. La sabbia
verdastra si
era posata sulla casacca che indossava, infiltrata tra i lunghi capelli
aggrovigliati blu al centro e candidi ai lati.
"Hai
qualcosa di regale, come il principe,
ma non sei lui visetto d'angelo" ringhiò Calgare.
L'avversario ghignò,
chiuse i pugni e mise le braccia all'altezza dei fianchi.
"Io
non sono né Goku, né Vegeta". Si
presentò e indicò l'altro saiyan.
"Io
sono colui che ti sconfiggerà".
Sancì.
Calgare
rabbrividì,
sentendo le due voci della Fusion risuonare come un'unica. Le sue gote
divennero pallide e gridò.
"Dimmi
il tuo nome!" ululò.
"Gogeta".
Si presentò la Fusion,
dimenando la coda dalla peluria azzurrina.
Calgare
digrignò i denti
e partì all'attacco.
"Ridammi
il mio principe, è tempo della
nostra vendetta!" ordinò. Cercò di raggiungere
Gogeta con una serie di
pugni al viso, ma quest'ultimo schivava spostandosi a destra e a
sinistra.
Riuscì ad aprirgli una serie di tagli sul petto nudo e
muscoloso, strappandogli
lembi della casacca, dei pantaloni di tela candida che indossava.
Tentò di
raggiungerlo con un ki-blast, la sfera passò radente al
fianco di Gogeta,
bruciacchiando la parte finale della cintura di stoffa che indossava.
Gogeta
raggiunse Calgare
con un calcio all'addome, facendolo volare all'indietro.
Il
saiyan albino strisciò
sul terreno con un urlo, creando un solco, gemette di dolore e
sputò sangue,
chiudendo gli occhi.
-
Attento a non mancarlo con il prossimo colpo
che ti permetterò di lanciare. Spegnerà il suo
cervello, rendendo inattive le
sinapsi. Non temere per il tuo principe, lo farò resuscitare
e lo riporterò
alla vita come ho fatto con te - gli spiegò Lourth.
Calgare
si diede la
spinta, si mise in ginocchio con la schiena arcuata e il capo piegato
in
avanti, ansimando.
"Energia
nera!" sbraitò. Rialzò il
capo e spalancò la bocca, da essa uscì una sfera
di energia nera, densa come
catrame dai bordi frastagliati che gommosi si muovevano.
Gogeta
chiuse gli occhi e
concentrò l'aura nella mano, fece apparire una sfera di
energia
semi-trasparente in cui comparivano strisce di colore arcobaleno. La
lanciò,
lasciando una scia di brillantini candidi. Le due sfere s'incontrarono
a metà
strada, creando un'esplosione di luce candida.
Gogeta
chiuse gli occhi e
trattenne il respiro, irrigidendosi, un rivolo di sudore gli scese
lungo la
metà di fronte spaziosa. Sentì l'ululato di
dolore di Calgare, l'altro saiyan
venne investito dall'energia dell'esplosione e si trasformò
in polvere.
Si
diffuse una nebbiolina
bianca tutt'intorno, che avvolse l'intero pianeta facendo scomparire la
sostanza verde.
Chichi
avvertì un
solletico all'altezza del collo e Bulma una sensazione di piacere
invaderle il
corpo e si stese a faccia in su sulla nuvola dorata con le braccia
aperte.
Gogeta
riaprì gli occhi,
le sue iridi azzurre si fecero liquide.
"Perdonami
Calgare, il desiderio di
vendetta ti ha portato alla rovina". Le voci di Goku e Vegeta
risuonarono
all'unisono. La fusion brillò di luce giallastra, Vegeta
cadde a sinistra di
fianco e Goku finì seduto per terra a destra, i due tonfi si
sovrapposero.
Vegeta
strinse gli occhi,
sentendo salire un senso di nausea.
"Umphf,
non mi reggo in piedi"
brontolò.
Goku
appoggiò le mani per
terra e ansimò, con la bocca spalancata.
"Mi
fa male tutto, sono a pezzi. E per un
attimo ho temuto che Gogeta avrebbe scagliato un'altra finta Bing Beng
Kamehameha" biascicò.
Vegeta
si stese a faccia
in giù, appoggiando il viso sulle braccia.
"Era
successo solo perché la Fusion non era
riuscita, l'avevamo fatta che possedevamo altezze diverse"
farfugliò.
Ghignò, chiuse gli occhi e si leccò le labbra.
"Come
sempre, siamo di nuovo pari"
mormorò roco.
Goku
avvertì un'aura, si
voltò e vide Chichi. Il suo viso s'illuminò e si
alzò in piedi, scoppiando a
ridere.
Vegeta
si diede la spinta
e si mise in ginocchio.
"Sei
impazzito Kakaroth? Ho detto pari, non
che smetterò di cercare di superarti" borbottò.
Goku strinse i pugni e
dimenò le braccia sopra la testa.
"Viene
una piccola aura di Chichi! È
incinta!" ululò.
Vegeta
si voltò verso la
mora e socchiuse gli occhi.
"Sembrerebbe
femmina. Auguri per la tua
piccola may" sussurrò.
Goku
abbassò le braccia e
si voltò verso di lui.
"May?"
chiese. Vegeta incrociò le
gambe e si morse il labbro.
-
Merda, mi è sfuggita una parola in saiyan -
pensò.
"Vuol
dire gioiello" bofonchiò.
Goku
si grattò la testa e
annuì.
"Mi
piace. Penso che per la prima volta
insisterò con Chichina per sceglierlo io il nome a nostro
figlio" disse.
Strofinò le mani tra loro e si voltò nuovamente
verso Chichi.
La
donna, seduta sulla
nuvola speedy insieme a Bulma, si stava avvicinando ai due guerrieri.
"Benvenuta,
Son May" sussurrò Son.
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