Dark Frozen di Razor666 (/viewuser.php?uid=233258)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tu (non) sei sola ***
Capitolo 3: *** Porta chiusa ***
Capitolo 4: *** Il cavaliere di spine ***
Capitolo 5: *** Diventare vuoto ***
Capitolo 6: *** Bloodborne ***
Capitolo 7: *** Memorie ***
Capitolo 8: *** Destino ***
Capitolo 9: *** Il dono della Stella ***
Capitolo 10: *** Sacrifici ***
Capitolo 11: *** Resa dei conti ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
FR-01
“Anna svegliati!”
La principessa da capelli rossi si rigirò nel suo
letto,
sussurrando: “Si Elsa… continua così…. mettici più amore….. ed dai più
forza,
non vedi che sono tutta bagnata?”
“Insomma ti vuoi svegliare!!!”
Anna non sentì per niente il richiamo e continuò a
parlare:
“Elsa, non vedi che quel pupazzo di neve alto 10 metri si sta
squagliando
tutto, sembra di stare sotto la pioggia, mettici più impegno con la
magia, oh
no sta crollando!!!” A quel punto la principessa si svegliò di colpo, e
solo
allora sentì la voce di Kristoff fuori la porta che le urlava di
svegliarsi.
“Sono già sveglia da ore.” Rispose Anna molto
assonata.
“Guarda che sono le undici passate, non mi avevi
detto che
oggi ti volevi svegliare all’alba?” Rispose il commerciante del
ghiaccio.
Anna si strofinò gli occhi, riflette un attimo ed
infine
chiese: “Oggi che giorno è?”
“Oggi è il 3 dicembre, e noi…”
“Vuol dire che il nostro matrimonio è tra 7
giorni!!! Perché
non mi hai svegliato prima?! Bisogna ancora preparare tutto, la torta,
le
decorazioni?” Urlò Anna appena attivò completamene il suo cervello.
“Ho provato a svegliarti ma sembravi in coma.”
Rispose
scocciato il suo futuro sposo.
Grazie ai suoi anni ed anni di allenamento a causa
dei suoi
ritardi Anna riuscì a cambiarsi, pettinarsi i capelli e lavarsi la
faccia in 1
minuto, 21 secondi e 34 decimi, battendo il suo precedente record con 7
secondi
e 17 decimi di differenza. Appena uscita dalla stanza, afferrò la mano
del suo
fidanzato e corse verso la sua prima tappa, lo studio di sua sorella
Elsa, la Regina
di Arendelle. Una volata davanti alla porta Anna disse al suo
fidanzato: “Tu
rimani un attimo fuori, io vado a convincere mia sorella ad
accompagnarci”
“Forse faremo meglio ad andare solo noi due, tua
sorella è
molto impegnata in questi giorni.”
Anni non sentì neanche la sua risposta ed entro
nello studio
reale senza neanche bussare urlando: “Elsa oggi usciamo a comprare le
cose
varie per il matrimonio”
La regina in quel momento era concentrata a
leggere alcuni
documenti importanti, e senza preoccuparsi dall’intrusione di sua
sorella
disse: “No Anna, oggi non posso.”
“Ed dai Elsa, mi avevi promesso che mi avresti
accompagnato
a fare compere per i preparativi delle nozze.”
La sorella maggiore alzò un attimo gli occhi dalle
carte e
disse: “Con il fatto che abbiamo tagliato i ponti con i Wellinton... o
come
cavolo si chiamano, le casse reali piangono, e quindi sono impegnata a
trovare
nuovi accordi commerciali, fatti accompagnare da Olaf”
“Ma me l’avevi promesso.” Anna tentò di usare la
sua carta
migliore: gli occhioni da cucciolo indifeso, ma la Regina del Ghiaccio,
meritandosi appieno il suo titolo, rimase fredda e rispose: “Governare
un
regno, specialmente in crisi non è facile, quindi non posso perdere
tempo.”
“Sai se ti trovassi un marito, potresti rifilare a
lui i
compiti noiosi, e divertirti insieme a tua sorella” Disse Anna
prendendola in
giro.
Elsa arrossì un attimo, ma dopo pochi attimi
recuperò il
controllo delle sue emozioni e ripose in modo calmo e pacato: “Mi
dispiace Anna,
avrei voluto accompagnarti, ma proprio non posso”. Anna capì dal tono
di voce
di Elsa che ella era veramente dispiaciuta, quindi la principessa se ne
andò
dallo studio senza aggiungere altro, ma prima che uscisse completamente
Elsa le
disse: “Comunque per le nozze cerca di risparmiare che c’è crisi
economica”
Anna, Kristoff e Olaf si stavano muovendo per le
vie della
città, anche se non molto silenziosamente…..
“Ma dico prima non mi vuole aiutare, e poi mi dice
di
risparmiare! Come si permette, avrà anche il controllo del ghiaccio, ma
non ha
il diritto di essere così… così… gelida!!!”
Kristoff sospirò dato che da quando erano usciti
dal
castello, la sua fidanzata si era lamentata tutto il tempo ad alta
voce, ma per
sua fortuna alzò lo sguardo e vide che erano arrivati alla pasticceria
e disse:
“Guarda Anna siamo arrivati, adesso puoi calmarti e che dobbiamo
commissionare
la torta?”
Anna sbuffò ed entrò dentro il negozio, a causa
della del
cattivo umore della principessa, e dei tagli alle spese, iniziò una
lunga
disputa tra lei ed il pasticcere sul prezzo, il quale poveretto cercava
di
accontentarla nei limiti del possibile. Nel frattempo Kristoff ed Olaf
stavano
fuori ad aspettare seduti, ed il pupazzo di neve chiese al ragazzo: “Ti
va un
caldo abbraccio.” E i due si abbracciarono consolandosi dato che si
dovevano
sorbire un’ Anna incazzata per il resto della giornata.
Dopo una mezzoretta la ragazza uscì dal negozio e
disse:
“Che rabbia… doveva esserci mia sorella… continuiamo.” Gli altri due
annuirono
e la seguirono dopo pochi minuti Olaf disse: “Guarda il cielo, una
stella
cadente.”
Anna pensò subito, senza alzare lo sguardo al
cielo: “Voglio mia sorella con me, Voglio mia
sorella con me, Voglio mia sorella con me… ho pensato tre volte il mio
desiderio, adesso dovrebbe avverarsi, un attimo ma non ci sono stelle
cadenti
di giorno” Quindi la ragazza guardò il cielo e vide la stella
cadente, ma
non era il solito segmento di luce che scompare nel cielo dopo pochi
istanti,
era una palla di fuoco che si stava facendo sempre più grande. Kristoff
urlo:
“Quella cosa si sta venendo addossò, tutti a terra.” Quindi strinse a
se Anna e
si gettarono a terra, come stavano facendo in quel momento la maggior
parte
degli abitanti di Arendelle.
Anna dato che si era completamente avvinghiata a
Kristoff ed
a Olaf, non poté vedere il cielo e pregò che quella cosa gli
risparmiaste, e
dopo pochi secondi sentì per un istante il rumore di qualcosa che
cadeva misto
al rumore delle fiamme, e poi sentì il boato più forte che aveva mai
sentito e
subito dopo una fortissima onda d’urto la sollevò da suolo. Lei e
Kristoff
cercarono di rimanere abbracciati, nel disperato tentativo di non
perdersi, ma
la corrente d’aria fu più forte del loro amore ed Anna fu strappata
dalle
braccia del suo amato.
Per qualche secondo la principessa sentì solo le
sue
orecchie fischiare, dopo di che riacquistò lentamente l’udito, ma il
suono
fastidioso fu sostituito da quello ben peggiore delle urla e pianti
delle
persone. Anna sia accorse di essere sdraiata a terra e vide che anche
Kristoff
era accasciato al suolo, Anna disperata chiamò il suo nome, dopo
qualche
secondo il ragazzo si rialzò ed Anna fu felicissima e tentò anch’essa
di
rialzarsi, ma le sue gambe non rispondevano, e poi qualcosa la teneva
inchiodata
al suolo: “E solo qualche pezzo di muro
che mi è caduto addosso, non è nulla di che dato che non sto soffrendo.”
La
povera Anna non sapeva che quando il corpo umano subisce un forte
trauma, il
cervello elimina il dolore, per evitare che esso provochi un infarto.
Quindi la
ragazza non poteva immaginare che un enorme palo di legno l’aveva
trafitta
parte a parte distruggendogli completamente l’intestino e spezzandogli
la spina
dorsale inferiore.
Quando la principessa si accorse della gravità
della ferita,
iniziò a perdere i sensi; non sentì Kristoff urlare il suo nome appena
la vide
in quelle condizioni, non udì le guardie ed il suo fidanzato spezzare
il palo
di legno per poterla trasportare, e non vide gli occhi sconvolti delle
persone
che dopo aver perso le loro case e nei casi peggiori i loro cari, erano
costretti a vedere la loro principessa, che fino a ieri sorrideva e
cantava per
Arendelle regalando sorrisi a tutti, trasportata su una barella di
fortuna
verso il palazzo reale e con una ferita tale che gli garantiva un
biglietto
sicuro nell’aldilà.
Ad un certo punto
Anna si risvegliò, all’iniziò credette che tutto era un sogno, ma poi
abbassò
lo sguardo vide il paletto di legno di lunghezza ridotta piantato nella
sua
pancia e con delle bende completamente intrise di sangue tutte attorno
al corpo
estraneo.
“Anna.” Sussurrò la voce di Kristoff.
La ragazza si voltò verso il suo amato e chiese la
prima
cosa che le era venuta in mente: “Elsa e Olaf come stanno?”
“Olaf è qui con me.” Quindi indico una sedia alla
sua
sinistra dove c’era il pupazzo di neve in modo tale che anche il suo
piccolo
amico la potesse vedere, poi aggiunse: “Mentre Elsa sta bene, una
guardia la
sta portando qui a momenti.”
Olaf sussurrò: “E’ colpa mia non è vero? Ho sempre
desiderato vedere una stella cadente da vicino, non pensavo che fossero
così
cattive.”
Anna abbozzò un sorriso e disse: “Tranquillo non è
colpa
tua, le cose brutte avvengono anche se non le vogliamo, per questo
servono gli
amici, per aiutarsi a vicenda quando arrivano.”
Subito dopo la ragazza tossi e sputò del sangue, e
subito
Kristoff le si avvicinò e disse dolcemente accarezzandole dolcemente il
viso:
“Non affaticarti, andrà tutto bene.”
Lei lo guardò nei suoi occhi e disse: “Tranquillo,
lo sto
cosa mi sta per succedere, ma non ho paura… cioè un po’ di paura c’è
l’ho, e
che non è che mi importa molto quello che mi accadrà, no aspetta così
sembra
che non mi importi di te, quello che volevo dire…”
Subito Kristoff le baciò la fronte e disse tra le
lacrime:
“Te l’ho mai detto che ti amo tantissimo quando fai questi viaggi
mentali.”
Anna si dimentico completamente del suo discorso e
sussurrò
semplicemente: “… anch’io ti amo.”
Improvvisamente Anna sentì la porta si
spalancarsi, e subito
sentì sua sorella correre verso di lei chiedendo disperata: “Anna come
stai…”
Ma appena la Regina vide con i propri occhi
le condizione di sua sorella arretrò leggermente sussurrando:
“Non può
essere…”
La principessa morente le chiese: “Elsa ti prego
avvicinati,
non riesco a vederti.” Quindi la regina si avvicinò lentamente ad Anna
controllando che ad ogni passo non liberasse i suoi poteri, poiché
anche solo
un abbassamento della temperatura avrebbe potuto uccidere sua sorella.
Quando
fu abbastanza vicina Elsa disse tra le lacrime: “Mi dispiace Anna,
avrei dovuto
esserci con te, avrei dovuto proteggerti...”
“No, sono io che mi devo scusare con te, sono
stata egoista,
non ho pensato che ti devi preoccupare di Arendelle, avrei dovuto
pensarci
prima al fatto che non ti posso avere tutta per me.”
“Io…”
“A proposito, quando succederà… potresti evitare
di
congelare Arendelle.”
“Cosa stai dicendo, non succederà niente! Ti
toglieremo quel
paletto di legno e dopo starò con te e ti prometto che insieme faremo
il più
grande pupazzo di neve che il mondo abbia mai visto.”
Anna sorrise ripensando al sogno fatto in
mattinata e si
chiese se Elsa stava cercando di tranquillizzarla oppure sta cercando
di
convincere se stessa che fra pochi minuti lei sarebbe morta. Subito
dopo la
principessa disse: “Lo sai che stamattina ho sognato che insieme
facevamo un
pupazzo di neve gigantesco, solo che dopo un po’ si è sciolto”
“Cosa? Così mi offendi, i miei pupazzi di neve non
si
sciolgono mai, guarda Olaf.”
Il pupazzo di neve osservò: “Magari vi amava
troppo e per
amore si è sciolto per voi.”
A quel punto tutti risero però Anna subito dopo
sputò altro
sangue e disse subito al suo fidanzato: “Kristoff, ti prego sposiamoci
ora,
voglio andarmene sapendo che ci siamo sposati.”
Kristoff rimase un attimo perplesso, ma subito
disse: “Anna
vuoi prendermi come tuo legittimo sposo, di amarmi ed onorarmi finché
morte non
ci separi.”
Lei pensò subito che quel “morte non ci separi”
equivalesse
a qualche minuto, ma per la prima volta nella sua vita evitò di dire ad
alta
voce quello che pensava e disse: “Lo voglio, Kristoff vuoi prendermi
come tua
legittima sposa, di amarmi ed onorarmi finché morte non ci separi.”
“Lo voglio.”
Subito dopo i due ci baciarono, e improvvisamente
nelle loro
apparvero due fedi nunziali fatte di ghiaccio. I due guardarono Elsa
che
rispose: “E va bene che c’è la crisi, ma ho pensato che almeno un paio
di
anelli ci volevano in questo matrimonio.”
I due sorrisero e si scambiarono le fedi nunziali,
poi Anna
improvvisamente si sentì molto stanca e disse: “Mi sono così emozionata
da
questo matrimonio che mi sono stancata, Kristoff lo dai un bacio di
buona notte
a tua moglie.”
Kirstoff capì esattamente cosa intendeva dire
Anna, capì che
fra pochi secondi la donna che amava sarebbe morta, quindi la baciò
nuovamente
e disse dolcemente: “Buonanotte dormigliona, un giorno ci
rincontreremo.”
Anna gli rispose: “Addio amore mio” poi si rivolse
agli
altri e disse: “Addio Elsa, Addio Olaf, prendetevi cura l’un altro, un
‘ultima
cosa Elsa, mi raccomando, niente inverni perenni, se no che dico ai
nostri
genitori?”
Elsa asciugò le lacrime e rispose: “Tranquilla lo
prometto,
niente inverni e porta i miei saluti a mamma e papà.”
Anna annui, poi sprofondò la testa nel cuscino e
pensò a
quanto era stata fortunata ad avere persone che l’ammessero così tanto,
prima
che le sue palpebre si facessero troppo pesanti, e la sua coscienza
iniziasse a
cadere nell’oblio.
Iniziò a sognare tutti
i momenti indimenticabili passati con le
persone a lei care, ed era così felice che non si accorse neanche che
aveva smesso
di respirare, e prima che se ne rendesse conto morì.
Dopo un lasso di tempo indefinibile, Anna aprì gli
occhi
immersa nella completa oscurità. Per prima cosa pensò di aver appena
fatto il
sogno più realistico di tutta la sua vita, d’altronde doveva essere
morta, ma
dopo pochi secondi la principessa si accorse che si trovava rinchiusa
dentro
una specie di scatola fatta di marmo, ed un dubbio si fece largo nella
sua
mente: “Non è che mi hanno seppellito
mentre ero ancora viva?”
Subito iniziò ad urlare per alcuni secondi, ma
capì subito
che era inutile e che nessuno l’avrebbe sentita. A quel punto Anna
disperata
spinse il pesante coperchio di marmo, cercando di liberarsi dalla sua
stretta
prigione. Nonostante il peso del marmo, la gracile principessa riuscì a
smuoverlo e subito la cassa da morto iniziò a riempirsi di terra ed a
ricoprire
la ragazza, la quale si spaventò di poter morire affogata, ma quasi
istantaneamente realizzò una cosa: da quando si era svegliata la
dentro, non
aveva mai respirato.
Dopo circa un minuto Anna riuscì ad emergere dal
terreno
innevato, ed appena guardò le sue mani illuminate dalla luce solare
vide che
erano nere e secche, poi guardo il resto del suo corpo e vide che era
ridoto
alla stessa maniera, mentre addosso aveva il suo abito preferito,
quello che
aveva addosso quando aveva salvato sua sorella, solo che esso era
vecchio e a
pezzi, come se fossero passati anni. Allora capì di essere diventata
una non
morta, uno di quei cadaveri che si rianimano nelle storie raccontate
per
spaventare i bambini. Superato lo choc iniziale Anna si accorse con
sgomento
che era dentro una tempesta di neve gigantesca, anche se ormai il suo
corpo
morto non le faceva più sentire il freddo, a causa della neve non
vedere a due
centimetri dal suo naso, e per questo non riusciva a muoversi
liberamente.
Subito la ragazza urlò al cielo: “Elsa! Mi avevi promesso niente
inverni.” Naturalmente
il cielo non rispose.
La neo non morta iniziò a muoversi a tentoni
usando come
punto di riferimento la sua stessa gigantesca lapide, simile a quelle
in
memoria dei suoi genitori, ma dopo pochi secondi si accorse che accanto
alla
sua tomba c’era un’altra simile alla sua. Anna sentì come se qualcuno
l’aveva
pugnalata al cuore e subito corse verso la nuova lapide cercando di
capire a
chi appartenesse, dopo pochi secondi la principessa disse: “Non è
possibile…
non può essere…”.
Purtroppo per lei la lapide parlava chiaro, in
quella tomba
era seppellito il suo Kristoff, Anna iniziò ad urlare e piangere, e
successivamente iniziò a scavare disperata, sperando che anche il suo
amato
fosse tornato in vita, ma per ogni centimetro che scavava nella neve,
se ne
aggiungeva un altro a causa della tempesta e dopo un minuito si arrese
accasciandosi sulla lapide. La non morta sollevò la sua mano
destra, guardò
l’anello di ghiaccio che Elsa le aveva fatto per il suo matrimonio, e
pianse
sussurrando: “Finché morte non ci separi…. E’ stato troppo
maledettamente
breve.”
Dopo qualche minuto la tempesta si abbassò
lievemente e la
non morta osservo che oltre alla sua tomba e quella di Kristoff, vi
erano
un’altra di tombe più piccole, ed in lontananza vide il castello di
Arendelle.
Anna si rialzò a fatica e disse: “Non mi importa se io sono una non
morta, non
mi importa se Kristoff è morto, non mi importa se sono tutti morti,
questa
tempesta mi fa capire che sei viva, e che stai soffrendo… io ti aiuterò
Elsa, e
non pensare che questa tempesta mi possa fermare, tanto ormai il freddo
non mi
fa più nulla.”
Dopo un’ora di cammino, Anna riuscì ad raggiungere
i
cancelli, ormai distrutti, di Arendelle. La principessa, ormai stremata
disse:
“Cosa non darei per un letto soffice e morbido…”
“Qui ti potrai riposare finché vuoi.” Le disse una
voce
maschile alla sua sinistra
La ragazza si spaventò e si voltò immediatamente
verso
l’origine del suono, e vide attraverso la tempesta, un uomo seduto
vicino a
quello che sembrava essere un falò, anche se era impossibile che una
fiamma
potesse sopravvivere dentro la tempesta. A passi lenti si avvicinò alla
sorgente luminosa, e quando fu a pochi metri di distanza da esso, la
tempesta
si placò, o meglio la tempesta c’era ancora, ma il fuoco generava una
specie di
barriera invisibile che impediva ai fiocchi di neve di avvicinarsi.
Anna osservò meglio l’individuo, e vide che
indossava
un’armatura dei cavalieri di Arendelle, quindi gli chiese con tono sia
confuso
che spaventato: “Come mai non sei spaventato di vedermi in questo
stato?”
“Scommetto che ti sei appena risvegliata…comunque
anch’io sono
un non morto come te.”
“Anche tu sei tornato in vita? Vuol dire che non
sono la
sola ad aver avuto questo fato? Ma sai perché sta succedendo questo?”
“E’ tutta colpa della maledizione. E’ iniziata 10
anni fa,
quando una stella precipitò dal cielo e si schiantò su Arendelle ”
“Aspetta vuoi dire che sono passati 10 interi Anni
da quella
catastrofe! Se io sono morta quel giorno… vuol dire che ho passato 10
anni sotto
terra”
“Anch’io quello
stesso giorno fui ucciso dalla stella e come te mi risvegliai solo un
anno fa.”
“Ma adesso cosa succederà adesso che sono
diventata una non
morta?”
“Ora che sei stata maledetta hai perso tutto il
tuo passato,
il tuo futuro, non ti è rimasto più niente e presto o tardi perderai
anche le
tue memorie, dopo ciò la tua coscienza si spegnerà e diventerai un
essere che
vagherà per queste terre con l’unico istinto di uccidere altri non
morti, da allora sarai un essere vuoto.”
“Ma è terribile, come faccio ad evitare ciò?!”
“Dovrai uccidere gli esseri vuoti e cibarti delle
loro
anime.”
“Dovrò…uccidere altre persone….e cibarmi delle
loro anime?”
“Tranquilla gli esseri vuoti non sono più persone,
anzi per
loro la morte è una liberazione, comunque non temere se morirai
ritornerai in
vita nei pressi del falò più vicino, inoltre essi convertiranno le tue
anime in
energia e ti renderanno più forte.”
“In pratica devo sconfiggere questi esseri vuoti
per
diventare più forte ed evitare che mi uccidano nuovamente, però anche
se muoio
ritorno in vita in questi falò… ma cosa sono i falò”
“Sei seduta accanto ad uno di essi.”
Anna osservò meglio il falò e notò che non era un
falò
normale. Era una spada conficcata al suolo e tutt’attorno ad essa erano
presenti della ossa che non bruciavano ma emettevano una fiamma magica.
Nonostante le ossa dovevano offrire uno spettacolo mostruoso, Anna
disse
semplicemente: “E’ bellissimo…”
“E’ ovvio che per un non morto un falò sia
bellissimo…
perdonami, non mi sono ancora presentato, io sono Oscar.” Quindi si
tolse
l’elmo mostrando un volto orribilmente sfigurato dalla decomposizione
che fece
spaventare la ragazza.
L’uomo notando la reazione della ragazza rise e
disse:
“Farai meglio ad abituarti al volto dei non morti, non troverai vivi
qui in
giro, per non parlare del tuo aspetto.”
“Sono messa così male?”
Oscar le presto il suo scudo per specchiarsi e la
ragazza
vedendo il suo volto nero tendente al verde privo di capelli, e con le
pupille
completamente bianche urlo: “Argh!! Come farà Elsa a riconoscermi.”
“E ‘inutile ormai la regina Elsa si è isolata, non
riuscirai
mai a parlare con lei.”
“Ed invece riuscirò a parlare con lei, perché io
sono sua
sorella Anna.”
Il suo interlocutore si alzò subito subito nel
sentire il
suo nome e si inchinò dicendo: “Scusami principessa, non l’ho
riconosciuta.”
“Ehi non serve essere così formali con me, puoi
ritornare a
sederti, piuttosto mi sai dire cosa è successo dopo lo schianto della
stella?”
“Attraverso alcuni documento che ho trovato in
giro ho
scoperto che la stella non si distrusse all’impatto con in suolo, ma
continuò
la sua folle corsa nel sottosuolo di Arendelle. Da lì iniziò ad
irradiare di
energia tutta la città, e tutte le persone in breve tempo diventarono
non
morte, compresa tua sorella. Inoltre molte persone distrutte dalla
perdita dei
loro cari, persero la ragione e diventarono vuote.
Il numero degli esseri vuoti cresceva ogni giorno ed
uccidevano i non
morti, e quando un non morto muore, ricompare nel falò più vicino, ma
il suo
corpo viene danneggiato nel processo, iniziando a decomporsi. quando un
anima
rimane troppo a lungo in un corpo decomposto, inizia a sfaldarsi e la
persona
perde il senno diventando vuota, formando così un circolo vizioso.
Inoltre ad
un certo punto nacquero i Bloodborne, esseri senza pietà capaci di
comandare
gli esseri vuoti, con il solo scopo di uccidere e rendere vuota ogni
forma di
vita che vedevano.
Per molti mesi la situazione ad Arendelle fu
disperata
finché dalle lontane isole d’oriente arrivarono tre non morti, due
ragazzi ed
una ragazza, anch’essi erano stati vittima di una stella che aveva
distrutto la
loro isola, il più grande dei tre, Riku, era capace di controllare
l’oscurità,
come Elsa fa con il ghiaccio, l’altro ragazzo, Sora, era il miglior
spadaccino
che queste terre ebbero mai visto, mentre la ragazza, Kairi, era una
guardiana
dei falò ed era capace di aumentare l’energia della loro fiamma per
portare
sollievo ai non morti. Insieme i tre riuscirono a eliminare tutti i
Bloodborne
e gli esseri vuoti. Per cinque anni Arendelle fu una citta contenete
solo non
morti, guidata da Elsa con affianco suo marito Riku.”
La ragazza interruppe immediatamente il racconto
urlando:
“Vuoi dire che Elsa si è sposata? Come è stato il matrimonio?”
“Ed io che ne so? Non ero ancora ritornato nel
mondo dei
vivi, comunque dopo quei cinque anni Kairi tentò un esperimento
entrando di
domare la maledizione causata dalla stella, il risultato fu disastroso:
la
guardiana divenne immediatamente vuota ed iniziarono a nascere dei
giganteschi
demoni, esseri ancora più forti dei Bloodborne. A quel punto Il re, la
regina e
tutti gli abitanti sopravvissuti che ormai contavano solo poche
centinaia di
non morti, decisi a non diventare vuoti senza poter difendersi,
costruirono un
portale per tentare di distruggere fisicamente la stella…”
“E poi cosa successe?”
“Non lo so, so solo che per cinque anni Arendelle
è rimasta
congelata a causa del potere di Elsa, che evidentemente è
sopravvissuta, e
grazie al nuovo potere della stella, i cadaveri che all’ loro interno
avevano
un frammento della stella ritornarono in vita sotto forma di non morti;
come te
e me che quando siamo morti, un frammento di quella stella, anche
minuscolo, è
sicuramente entrato dentro i nostri corpi, ed è per questo che ora
siamo nel
mondo dei vivi.”
“Allora io userò la mia non vita per riunirmi con
mia
sorella.”
“Allora sii veloce nel riunirti con ella perché se
non lo
farai, prima o poi perderai le tue memorie, e senza esse diventerai
vuota.”
Anna rabbrividì nel sentire quelle parole, ma il
cavaliere
la rassicurò dicendo: “Tranquilla, percepisco che la tua coscienza è
forte,
certamente riuscirai nel tuo intento. Purtroppo io non ti posso aiutare
poiché
sono morto troppe volte, è sto per diventare vuoto, ma comunque ho
alcune cose
da darti.”
Il non morto le porse una fiaschetta contenete un
liquido
color giallo brillante, anzi sembrava che la fiaschetta contenesse pura
luce, e
poi le diede una specie di pezzo di metallo completamente nero e disse:
“Questa
è la fiaschetta Estus, è usata per contenere la luce dei falò e serve
per rigenerare
le tue ferite in battaglia, mentre questo è un frammento di stella,
spezzalo
vicino al tuo cuore per ridare un aspetto umano al tuo corpo, così
interrompendo temporaneamente il tuo
processo nel diventare vuota, bada bene che non troverai molti
frammenti in
giro infatti questo era l’ultimo che possedevo, tutto chiaro?”
“Con il frammento interrompo la decomposizione del
corpo e
con la fiaschetta curo le ferite, aspetta che genere di ferite dovrei
subire?”
“Giusto mi sono dimenticato di dirti che con la
venuta dei
demoni, moltissimi non morti sono diventati vuoti, e dato che sei
disarmata ti
darò anche la mia spada ed il mio scudo, non preoccuparti se non le hai
mai
usate, l’essere non morti garantisce sempre una buona forza di base,
riuscirai
senza problemi a brandirle fin dall’inizio.” Quindi Oscar slacciò dalla
sua
armatura la cintura che custodiva una spada corta posta in un fodero
blu scuro
ed uno scudo dello stesso colore, ma disegnato sopra un grifone dorato,
probabilmente il simbolo della casata nobiliare del cavaliere.
Il non morto legò con cura la cintura e
le armi al corpo di Anna, la quale però obbiettò dicendo: “Aspetta un
attimo,
ma senza armi come farai a difenderti?”
“Non ho bisogno di difendermi, tanto so già che
sto per
diventare vuoto, ed adesso lasciami qui, non vorrei che diventassi
vuoto e ti
attaccassi.”
La ragazza lo ringraziò di cuore e si alzò, ma
prima di
andarsene chiese ad Oscar: “Sai se Kristoff è ritornato in vita?”.
“Intendi il tuo fidanzato che portava il ghiaccio?
Non lo
so, ma quasi sicuramente tua sorella lo sa.”
“Non fa niente, tanto avevo intenzione di andare
da lei…
comunque Kristoff non è più il mio fidanzato, si siamo sposati poco
prima che
morissi.”
“Capisco, pregerò finché avrò senno che tu possa
ritrovarlo.”
La ragazza lo ringraziò un’ultima volta prima di
dirli addio
e dopo ciò si diresse verso l’interno di Arendelle.
ANGOLO
DEI
NON MORTI (lasciate ogni serietà, o voi che entrate)
Razor666:
Innanzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo
capitolo
di questa storia, sperando che crossover tra Dark Souls e Frozen vi
abbia
incuriosito abbastanza.
Anna:
Voglio
il mio avocato! Non è possibile che in una storia io sia costretta a
morire più
e più volte.
Razor666:
Te
l’ho già detto ho bisogno di sfogare la mia rabbia repressa causata
dalle
moltitudini di morti in quel gioco… parlando di cose serie i tre
salvatori di
Arendelle: Sora Riku e Kairi, sono i tre personaggi principali della
saga di
Kingdom Hearts, ma in questa storia non sono in alcun modo collegati
alla saga
di Kingdom Hearts il perché gli ho messi…. Bho mi
andava.
Elsa:
Io
avrei un paio di domande: 1- Come diamine ha fatto Anna a sopravvivere
per
tutto quel tempo con quella ferita. 2- Come è possibile che Arendelle
non sia
diventata un gigantesco cratere dopo l’impatto di una stella?
Razor666:
Rispondo subito 1- Anna è sopravissuta tutto quel tempo perché sono
un
sadico bastardo e mi divertivo a vederla soffrire grazie all’amore
che lei provava
per te e per Kristoff, il suo desiderio di dirvi addio un’ultima volta
l’ha
fatta sopravvivere tutto quel tempo. 2- La stella che si è schiantata
in realtà
è un piccolo frammento di stella morta che è stata rallentata dal campo
magnetico terreste dato che quest’ultima aveva polarità magnetica
inversa
rispetto a quella terrestre.
Elsa:
Ehh?!
Non ha senso!
Razor666:
Insomma è un fantasy e poi come puoi parlare tu di senso a qualcosa
quando ti è
bastato cantare una canzone per creare un palazzo di ghiaccio, per poi
essere
messa K.O da due cretini armati di balestra. Detto questo saluto tutti
voi
lettori, ed aspettando vostre recensioni (che sono carburante per il
mio
cervello) vi saluto, ciao a tutti fino al prossimo capitolo.
P.S:
Quanti di voi hanno pensato male leggiendo le prime frasi di questa
storia?
|
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Capitolo 2 *** Tu (non) sei sola ***
FR-02
La principessa vagò per le strade ormai senza vita
di
Arendelle, ma che dal suo punto di vista fino a poche ore fa erano
piene di
vita. Inoltre la tempesta all’interno della città era smorzata dagli
edifici, questo
costrinse Anna a vedere le abitazione semi distrutte agli anni di
incuria uniti
al ghiaccio che sgretolava e distruggeva i mattoni. Dopo diversi minuti
percepì
uno strano movimento tra i resti di una casa, ella sussultò di paura ed
istintivamente alzò lo scudo, puntò la sua spada tremante verso il
rumore e con
voce terrorizzata chiese: “Chi…chi va là?”
Qualunque cosa avesse causato quel rumore, non
diede nessuna
risposta alla ragazza spaventata. Dopo pochi secondi tra le rovine uscì
una
figura umana che impugnava una spada spezzata, il suo aspetto
cadaverico, i
suoi vestiti a brandelli, e soprattutto il suo andamento zoppo e
brancolante
fecero intuire alla ragazza che era inutile aspettarsi una risposta da
lui, ma
ella continuò a chiedere: “Fe..fermati… non fare un altro..”.
Ma l’essere vuoto non aveva nessuna intenzione di
fermarsi,
anzi iniziò a correre verso di lei tirando fendenti a casaccio ed Anna
prontamente si difese con lo scudo. Il suo aggressore barcollò, e la
principessa senza pensarci, complice il puro istinto di sopravvivenza,
colpì
con un rapido fendente il non morto, il quale dopo un breve rantolio
cadde a
terra privo di vita. Anna osservò il
cadavere ormai immobile e realizzò, che per la prima volta nella sua
vita,
aveva ucciso qualcuno. Anche se Oscar le aveva detto che doveva
uccidere per
sopravvivere, lei ancora non aveva compreso cosa significasse veramente
infilzare la propria lama nel copro di qualcuno e vederlo accasciarsi
per terra.
L’orrore fu così grande, per il suo animo gentile che la caratterizzava
da
sempre, che si inginocchio per terra e se il suo corpo avesse
funzionato come
quando era in vita ella avrebbe certamente vomitato. Dopo pochissimi
secondi un
altro non morto vuoto sopraggiunse, questa volta armato di spada e con
uno
scudo di cuoio e la principessa si alzò urlando: “Stai indietro!”.
Vedendo che
non avrebbe ricevuto nessuna risposta dall’essere vuoto, si scagliò
verso
contro di esso, cercando di colpirlo con la sua spada, il quale
meccanicamente
tirò un fendente con la sua spada, ed entrambi i non morti furono
trafitti
dalle rispettive armi. Anna urlò di dolore, sentendo la spada
avversaria
trafiggerle il fegato ormai morto, inoltre vide che la sua spada aveva
colpito
solo di striscio il nemico, il quale estrasse la spada dal corpo della
ragazza
e caricò un nuovo colpo. La principessa usò il suo scudo appena in
tempo e
riuscì a parare il colpo nemico, per poi contrattaccare e questa volta
lo colpì
nel collo decapitandolo.
Anna osservò la sua ferita, dalla quale scorgeva
lentamente
del sangue nerastro e subito bevve un sorso dalla sua fiaschetta Estus,
e quasi
immediatamente la ferita si rimarginò ed il dolore sparì, ma non fece
in tempo
a cantare vittoria che altri due cadaveri ambulanti si avvicinarono a
lei. Ella
stufa di dover uccidere per non essere uccisa, corse verso il nemico
più vicino
con lo stesso metodo che aveva usato contro il non morto di prima, ma
questa
volta il suo avversario, invece di subire passivamente, con un saltello
all’indietro schivò l’attacco, e la principessa si sbilanciò troppo e
rovinò al
suolo. Anna iniziò a piangere urlando: “Non c’è la faccio più! Perché
non sono
morta quel giorno… non voglio più uccidere nessuno.”
Il soldato vuoto che stava fronteggiando si
preparò a darle
il colpo di grazia, quando improvvisamente dal petto del non morto
vuoto uscì
la lama di una spada simile a quella di Anna e subito il soldato dopo
cadde a
terra privo di vita. Dopo ciò la ragazza poté vedere il suo salvatore,
che era
un soldato che indossava un armatura completa di ferro, su cui il
pettorale era
ricoperto con una stoffa bianca, su cui era dipinto
un sole giallo con dei raggi rossi, inoltre
aveva con sé uno scudo sui cui era dipinta lo stesso simbolo. L’altro
essere
vuoto si dimenticò di lei e si scagliò contro il nuovo arrivato, il
quale lo aspettò,
deviò l’attacco del soldato vuoto, ed infine lo trafisse al petto
uccidendolo
su colpo. Successivamente il guerriero misterioso aiutò Anna ad
rialzarsi e le
chiese gentilmente: “Siete ferita signora?”
“Emm… no, non sono ferita, adesso, prima ero
ferita, ma
quella Estus è davvero un portento! Se l’avessi avuta quando ero viva a
quest’
ora non sarei diventata non morta, però mi sa che non avrebbe
funzionato dato
che ero viva… perdonami tanto, comunque mi puoi chiamare semplicemente
Anna.
Posso sapere il tuo nome mio salvatore?”
Il soldato non sembrò riconoscere il suo nome e
disse: “Non
c’è bisogno di ringraziarmi, io sono Solaire.”
“Solaire, che nome… particolare.”
“In realtà non è il mio vero nome, dato che col
tempo
dimenticai il mio passato e il mio vecchio nome di quando ero vivo, ma
nei
pochi ricordi che ho c’era sempre il sole con i suoi caldi raggi
solari, e con
il tempo capì che esso era l’unica cosa che mi impediva di diventare
vuoto,
esso è la mia guida, come se fosse un radioso padre, non trovi che
dovremo
tutti lodare il sole.”
Anna pensò subito che fosse impazzito, ma per
educazione non
diede voce ai suoi reali pensieri e semplicemente disse: “Emm…
certamente, in
effetti il sole mi piace molto, sai l’estate, i fiori… ma come fai a
lodare il
sole se non riesci neanche a vederlo con questa tempesta?”
“Non serve vedere il sole per sapere che c’è,
d’altronde
quando esso cala la sera sotto l’orizzonte sappiamo di sicuro che ci
sarà una
nuova alba. Certamente penserai che sia pazzo, ti capisco, ma non avere
paura,
non ho intensione di farti del male, ameno che non vuoi attaccare il
sole, ma
credo che sia improbabile.”
Quindi il guerriero si mise a riedere ed Anna rise
leggermente dicendo: “Allora non sarai contento nel sapere che il tuo
beneamato
sole è oscurato da una certa persona…”
Solarie smise di ridere ed Anna pensò di essersi
firmata la
condanna a morte, o quella di sua sorella, ma esso la tranquillizzò
dicendo:
“So già che il sole è oscurato dai poteri della regina.”
“Aspetta ti ricordi di Elsa?”
“Certamente, anche se mi sono dimenticato del mio
passato,
ho sempre saputo che la regina sta oscurando il sole, all’inizio per
questo la
odiavo, ma quando sono arrivato davanti ai cancelli del suo palazzo, e
le ho
urlai di far ricomparire il sole, ma lei mi ha risposto spiegandomi il
motivo
di questa tempesta. Purtroppo è successo tempo fa e non ricordo cosa mi
disse, ma
da allora ho avuto la sensazione che non sia colpa sua, e che in realtà
anch’ella è una vittima.”
“Ovvio che sia una vittima! Mia sorella non è
cattiva,
semplicemente quando è triste non riesce a controllare i suoi poteri.”
“Dici la verità? Puoi davvero riportare il sole.”
“Purtroppo non posso prometterlo, dipenderà tutto
da lei,
l’ultima volta che ha ghiacciato tutto ci è voluto un po’ di tempo
prima che
accettasse i suoi poteri.”
“Allora è deciso! Ti farò da scorta verso il
palazzo reale,
è già che si sono ti insegnerò ad usare meglio le tue armi, contro quei
due non
eri stata molto brava.”
Lei inizialmente esulto urlando: “Sei così gentile
ad
aiutarmi!” Però subito dopo la ragazza cambiò tono di voce e disse:
“Come ti
permetti di giudicare come combatto! Ti ricordo che essendo la sorella
della
regina questo fa di me una principessa! E’ ovvio che la mia persona
deve essere
protetta da prodi cavalieri addestrati. Ma dato che non ne vedo ti farò
l’onore
addestrarmi.”
Solaire la guardò un secondo a bocca aperta,
probabilmente pensando
che non era l’unico pazzo ad Arendelle, ma subito dopo si ricompose, e
dubbioso
dal atteggiamento con cui approcciarsi alla ragazza disse: “D’accordo
mia
principessa, accetto l’onore e l’onere di insegnarle a combattere.”
Quindi per circa una decina di minuti l’uomo la
istruì su
come tenere la sua spada e lo scudo nei duelli. Infatti la ragazza
negli scontri
precedenti quando attaccava faceva dei fendenti troppo lunghi, quindi
esponeva
gran parte del suo corpo a degli attacchi, mentre Solaire le insegnò a
fare
rapidi fendenti allungando il meno possibile il suo braccio mentre si
difendeva
con lo scudo. Dopo diverse prove il guerriero fu soddisfatto del
risultato e
disse: “Bene, direi che può bastare, tanto più proseguirai nel tuo
viaggio, più
nemici ucciderai e grazie alle loro anime acquisirai una tua forza.”
La ragazza nel sentire la parola uccidere abbassò
lo sguardo
e sussurrò: “Devo per forza uccidere? Voglio dire, una volte quelle
persone
avevano sogni, cari, come posso ucciderli senza pietà?!”
“Ascoltami, è vero quello che dici, loro una volta
avevano
sogni e persone a cui volevano bene, ma adesso sono vuoti, un essere
come loro
non può avere sogni, famiglia o amici. La loro coscienza è costretta ad
essere
in uno stato che non gli permette più di avere pensieri umani, non sono
più
quello che erano. Anzi se veramente provi pietà per loro, uccidili, in
questo
modo la loro coscienza può abbandonare il loro corpo sofferente ed
unirsi ai
loro cari defunti.”
“E tu che ne sai se c’è un aldilà dopo la morte,
io sono
morta è non ho rincontrato il mio Kristoff! Semplicemente non c’è
nulla…”
“Anch’io sono ritornato a questa vita , e come te
non
ricordo nulla, ma può essere semplicemente che la nostra coscienza è
rimasta
nei nostri corpi o più semplicemente non ricordiamo nulla dell’aldilà.
Ed anche
se così non fosse, tu vorresti vivere quegli esseri ed uccidere persone
indifese, oppure preferiresti cadere nell’oblio e non causare più
dolore al
prossimo e a te stessa?”
“Hai ragione… allora se dovessi diventare vuota,
voglio che
tu mi uccida.”
“Allora facciamo un patto, se uno di noi due
diventa vuoto,
l’altro dovrà ucciderlo.”
“Affare fatto, ora andiamo, mia sorella non si
salverà da
sola.”
“Perfetto, non vedo l’ora di poter rivedere il mio
amato
sole. Sia lode al sole!”
“Evviva il sole è l’estate.” Urlò anch’essa la
ragazza, e
capendo che anche lei è diventata un po’ pazza con la non morte, ma
ripensandoci meglio capì che in realtà è sempre stata così.
Lo strana coppia proseguì per le strade congelate
di
Arendelle, e per tutto il loro percorso vennero assaliti da qualsiasi
non morto
che incrociasse la loro strada, per fortuna Solaire era un abile
guerriero e
sapeva difendere se stesso e la ragazza egregiamente, mentre la
principessa
riusciva a migliorare molto velocemente il suo stile di combattimento.
I due
più proseguirono nella loro strada, più scoprirono che tutte le strade
che
puntavano verso il gigantesco castello, che si vedeva in lontananza tra
i
fiocchi di neve, erano bloccate da giganteschi blocchi di ghiaccio,
come se
Elsa volesse bloccare ogni via per il suo rifugio. Dopo diversi minuti
di
camminamento, i due trovarono finalmente un falò e si riposarono,
immediatamente le loro fiaschette si riempirono di luce ed Anna sentì
che le
anime che aveva raccolto durante il viaggio, si unissero alla sua per
renderla
più potente, sentiva i suoi muscoli diventare più forti ed i suoi
riflessi
accentuarsi, eppure quella sensazione di potere non la faceva sentire
minimamente meglio, e disse sconsolata: “Ed adesso dove andiamo?”
“In effetti è stato tanto tempo fu quando andai
verso il
castello, ma mi ricordo che ci misi molto tempo a trovare la strada,
questi
blocchi di ghiaccio sembrano bloccare ogni possibile strada verso il
castello.”
“Quanto tempo ci hai messo a trovare la strada per
il
castello l’ultima volta.”
“Mesi.”
“Mesi?! Non abbiamo tutto questo tempo!”
“Che fretta hai, tanto siamo non morti, finché
troviamo
frammenti di stella possiamo vivere in eterno.”
“Ma non voglio far soffrire mia sorella per tutto
questo
tempo!”
“Tranquilla, siamo in due scommetto che riusciremo
a trovare
la strada più velocemente.”
“Lo spero…”
Dopo quel breve riposo, i due si rimisero in
viaggio, finché
i due si imbatterono in una strada completamente distrutta e
completamente
priva dei resti delle case ai lati di essa, come se fosse passato un
uragano.
Solaire si fermò, guardò quello spettacolo, e
disse: “Sai, mi sono sempre chiesto cosa
fosse
successo qui.”
Anna non lo stava ascoltando, semplicemente
continuò a
camminare, come se fosse in trance, e l’uomo le corse dietro
preoccupato. Dopo
pochi secondi la tempesta iniziò a diminuire, come aveva fatto altre
volte. La
ragazza ricordava quando era fuori dalla città ed usava questi momenti
di calma
per orientarsi, per questo ella era felice in questi momenti, ma non
questa
volta. Gli occhi della principessa si posarono sullo spettacolo
orribile, che
fino a pochi secondi fa le era stato risparmiato grazie alla tempesta.
L’uomo le se avvicinò e disse: “Sembra che qui si
sia stata
un’esplosione gigantesca.”
Anna osservò con gli occhi desiderosi di
lacrimare, ma che
non potevano farlo, l’enorme cratere del diametro di circa un centinaio
di
metri che si parava dinanzi a lei, profondo diverse centinaia di metri,
ma che
la neve lo addolciva facendolo sembrare profondo al massimo dieci
metri. La
principessa sussurrò: “Allora è qui che si è schiantato.”
“Schiantato cosa?”
“La stella. Era il mezzogiorno del 3 dicembre,
avevo appena commissionato
la torta che ci sarebbe stata al mio matrimonio, e quella cosa si
schiantò su
Arendelle. Non vidi neanche l’impatto, mi ero abbracciata al mio
Kristoff, credevo
che il nostro amore ci avrebbe protetto, ma l’onda d’urto ci divise, e
mi
scagliò sopra un palo di legno…. Quella cosa mi ha ucciso!!! Mi ha
separato da
Kristoff ed Elsa è rimasta senza di me per ben 10 anni!!!”
Improvvisamente, come chiamato dal suo urlo, ci fu
un
terremoto e dal cratere iniziò ad emergere una figura gigantesca alta
più o
meno 8 metri e larga 4. La cosa fece un ruggito fortissimo che
costrinse i due
non morti a coprirsi le orecchie. Quando quella cosa fu abbastanza
vicina, i
due videro che era una specie di demone gigantesco color verde marrone,
impugnava un martello gigantesco fatto di legno e sulle spalle aveva
due
piccole ali chiaramente troppo piccole per far volare il resto del
corpo
gigantesco. Solaire urlò: “Dannazione è un demone! Lascia fare a me, tu
rimani
a distanza e pensa solo ad evitare gli attacchi.”
Detto questo il guerriero si scaglio contro il
mostro, il
quale tentò d schiacciarlo con il suo possente martello, ma l’uomo
riuscì a
schivarlo con una capriola ed evoco nella sua mano sinistra una specie
di
lancia fatta di luce, che scagliò contro il suo nemico facendolo
ruggire di
dolore. Anna osservò estasiata il combattimento, che sembrava essere
appena
uscito da una favola che raccontava di un cavaliere che sconfiggeva un
demone
usando la forza della luce per salvare la sua principessa. Peccato che
ad un
certo punto Solaire fece un errore e sicuro della vittoria attaccò una
volta di
troppo, il demone usò le sue ali per alzarsi di qualche metro dal
suolo, per
poi schiantarsi sul guerriero, impotente poiché si era sbilanciato,
schiacciandolo all’istante.
La principessa osservò impotente la scena e
sussurrò:
“Tranquilla Anna, è un non morto, ritornerà certamente in vita al falò
di
prima, come succederà a te se quel mostro ti spappola.”
Effettivamente il demone alzò il suo martello
contro di lei,
con chiare intenzioni di farla diventare tutt’uno con la neve sotto i
suoi
piedi, ma la ragazza riuscì all’ultimo a fare una capriola con una
agilità che
non credeva di possedere, e dopo aver fatto ciò pensò: “Grazie
mille anime potenziartici.” Purtroppo per lei il demone
continuò ad attaccarla, questa volta con un fendente orizzontale, e
dato che
ella questa volta non aveva il tempo materiale per schivarlo, si difese
con il
suo scudo.
L’impatto fu più potente di qualsiasi cosa avesse
mai
provato in tutta la sua vita, fu scagliata a diversi metri di distanza,
ed ella
provò un dolore lancinante alla spalla sinistra e non sentiva il resto
del
braccio. Anna controllò la ferita e si accorse che il suo braccio
sinistro era
stato completamente tranciato via ed una grossa quantità di sangue le
usciva
dallo squarcio. Lei urlò di dolore e bevve immediatamente dalla
fiaschetta, e
la ferita si rimarginò, ma non il resto del braccio. Naturalmente il
demone non
rimase con le mani in mano e tentò un altro attacco, ma ella riuscì a
schivarlo
con una capriola i avanti e si portò vicino alla sua gamba destra ed
iniziò a
tempestarlo di colpi. Il demone sbuffò e colpì il suolo con il suo
martello,
creando un piccolo terremoto che fece cadere Anna per terra. L’ultima
cosa che
ella vide fu il piedone del mostro schiacciarla.
La coscienza di Anna
abbandonò il suo corpo polverizzato, e si diresse verso il falò su cui
si era
riposata poco fa, ella sentì il suo corpo rigenerarsi attorno a lei, e
con
sollievo vide che anche il suo braccio mozzato si stava rigenerando,
inoltre
vide che anche i suoi vestiti e le sue armi, compreso il suo scudo,
ricomparivano assieme al suo corpo, ma poco prima che il processo fosse
completato, una luce fortissima la accecò, e la sua mente fu invasa da
ricordi
non suoi.
Elsa osservò impotente sua sorella spirare con un
sorriso
stampato sul volto. Kristoff ed Olaf urlarono il suo nome, e subito
dopo
capendo che non avrebbero ottenuto nessuna risposta, iniziarono a
piangere. La
regina solo in quel preciso momento realizzò che non avrebbe mai più
rivisto
sua sorella, e che le sue speranze di poter rimanere accanto a lei per
recuperare tutto il tempo perduto erano appena sfumate. Non avrebbe più
sentito
la sua risata cristallina, le sue corse per i corridori del castello, e
non
avrebbe più sentito il valore dei suoi abbracci, ormai sua sorella era
morta e
lei non aveva potuto fare nulla per salvarla.
La Regina senza dire una parola corse via dalla
stanza,
lastre di ghiaccio spesse si formarono sotto i suoi piedi, ma a lei non
importava, aveva solo una cosa in mente. In pochi secondi raggiunse la
sua
stanza e si barricò al suo interno. Finalmente poté sfogare tutto il
suo
dolore, urlò e pianse come non aveva mai fatto in vita sua, neanche con
la
morte dei suoi genitori le aveva procurato tanto dolore, e sapeva
benissimo
perché: quando erano morti i suoi genitori, sapeva che sua sorella le
avrebbe
parlato, anche se non poteva ne vederla ne toccarla sapeva che c’era,
ma adesso
nessun bussare alla porta l’avrebbe confortata, e nessuna canzone
infantile
l’avrebbe fatta sorridere, adesso era sola. Per un intero minuto
continuò a
dispiegarsi, finché a causa del ghiaccio, la finestra si ruppe. Quel
breve
rumore la fece istintivamente voltare e vide che fuori dalla suo
castello, Arendelle
era nel caos più assoluto; un quarto della città era stato spazzato via
ed al
centro della distruzione c’era un cratere dalla profondità abbisale,
gran parte
degli edifici rimasti erano crollati e le fiamme si preparavano nella
città.
Elsa realizzò che il suo regno aveva bisogno di lei, che non poteva permettersi di isolarsi mentre il
lascito dei suoi genitori andava a pezzo, poi una frase rimbombo nella
sua
mente: “A proposito, quando succederà…
potresti evitare di congelare Arendelle.”. Elsa si ricompose nel
sentire il
ricordo della sorella defunta, e sussurrò: “Anna, suppongo che non
volevi
neanche vederla bruciare... per mamma, papà e per te sorellina giuro
che
salverò Arendelle!” Subito dopo la temperatura della sua stanza ritornò
normale
ed il ghiaccio si sciolse ed ella disse: “Celare, domare non mostrare.” Essa era una frase che non avrebbe mai
più
voluto dire in tutta la sua vita, ma per Arendelle questo e qualsiasi
altra
cosa.
Immediatamente Elsa uscì dal suo castello insieme
a tutte le
guardie, non prima però di dire a Kristoff ed agli altri funzionari, di
aprire
le porte del castello e di accogliere tutti coloro che avevano bisogno
di
astinenza. Per tutta la giornata la Regina nascose agli occhi della
popolazione
il suo dolore, ed essi ritrovarono la speranza vedendo la loro regina,
più
forte che mai, che usava il suo ghiaccio per spegnere gli incendi e
creare
stalagmiti per liberare le persone dalle macerie. Soltanto verso sera
inoltrata, tutti coloro che era stato possibile salvare furono salvati,
ma essi
erano solo una piccola parte rispetto a quelli che aveva trovato morti,
o che
non avrebbero passato la notte. Però Elsa non aveva mai perso il suo
sangue
freddo, neanche quando, usando una colonna di ghiaccio, aveva liberato
una
ragazza sui 18 anni, per poi scoprire che era già morta poiché era
stata
trafitta da una trave, esattamente come sua sorella.
A causa sia della fatica fisica nel aver usato
tanto i suoi
poteri, sia di quella psicologica nel aver visto tanto dolore subito
dopo aver
visto sua sorella morire, non riusciva a reggersi in piedi, e riuscì a
tornare
al castello solo grazie all’aiuto delle sue guardie. Una volta varcato
il
portone di ingresso, lei congedo i suoi aiutanti, ed a passi lenti si
trascino
nella stanza dov’era morta Anna, sperando fino all’ultimo che ella
salasse
fuori da qualche parte urlandole che era tutto uno scherzo.
Naturalmente la
ritrovò esattamente dove l’aveva lasciata, circondata da vari vescovi
che le
stavano completando i riti funebri. Una volta che la regina entro nella
stanza
tutti quanto si voltarono verso di lei, abbassando il capo in segno di
rispetto. A quel punto lei li fece segno di lasciarla sola, e la stanza si svuota immediatamente nel più
assoluto silenzio. Una volta che tutti se ne furono andati, lei
accarezzò il
viso di sua sorella, ormai provo di calore e pianse sulla salma, e le
raccontò
cos’era successo in quel maledetto pomeriggio, ovviamente sapeva di non
poter
avere nessuna riposta, ma sentiva di doversi sfogare. Dopo circa un’ora
Elsa
bacio la fronte fredda di Anna, e senza dire più niente
se ne andò.
Anna si risvegliò al falò senza alcuna ferita, ma
con la
mente devastata nel vedere con gli occhi di Elsa la distruzione di
Arendelle,
ed il corpo che cadeva a pezzi più di prima, però sentiva che la sua
mente era
ancora integra, quindi decise di non usare il frammento di stella, ed
appena
notò che Solaire era vicino a lei, gli chiese immediatamente: “Come hai
fatto a
fare quella specie di raggio solare?”
“Intendi la lancia del sole? Col tempo, con
l’aumentare
delle anime che assorbivo, e soprattutto con il sole che mi faceva da
guida, ho
imparato a convogliare la sua lucente energia per colpire i nemici.”
“Dici che anch’io un giorno imparerò a fare miei
incantesimi, come Elsa.”
“Le anime vengono convogliate secondo i desideri
del non
morto, quindi se ci tieni tanto, certamente imparerai ad usare la
magia…”
La ragazza urlò di felicità ed abbracciò il non
morto,
poiché adesso sapeva che un giorno avrebbe lanciato magie come Elsa,
non era
contenta perché avrebbe avuto un nuovo potere, ma perché avrebbe avuto
qualcosa
che l’unisse maggiormente a sua sorella.
Appena la ragazza terminò l’impeto di gioia, smise
di
abbracciare il suo compagno di viaggio, e imbarazzata disse: “O scusa,
mi sono
fatta travolgere dalla gioia.”
“Stai tranquilla, ti capisco è ovvio che sei
felice sapendo
che anche tu verrai benedetta dal potere del sole. Posso sapere come è
andata
con quel demone?”
“Diciamo che sono morta, come voi che sia andata?
Comunque
ti è mai successo durante il ritorno al falò di essere colpito da una
luce e di
avere ricordi di altre persone?”
“Nessuna luce, anzi dopo ogni morte ho la
sensazione di
dimenticare qualcosa.”
Anna si spavento pensando che un giorno forse
avrebbe
dimenticato Elsa, però si tranquillizzo pensando che finché i ricordi
di sua
sorella confluivano su di lei, lei non si sarebbe dimenticata dei suoi
ricordi
più importanti perché Elsa avrebbe ricordato per lei.
Solare interruppe i suoi pensieri dicendo: “A
proposito di
ricordi, ho una buona notizia.”
“Quale?”
“Mi sono ricordato come ho fatto a raggiungere la
regina
tempo fa.”
ANGOLO DEI NON MORTI (Lasciate
ogni serietà, o voi che
entrate)
Razor666: Cari lettori, spero che
l’entrata in scena di
Solaire vi sia piaciuta, e spero che chi non conosca Dark Souls abbia
apprezzato questo nuovo personaggio.
Solaire: SIA LODE IL SOLE!!!!
Elsa: Credo che sia pazzo….
Solaire: LODA IL SOLE, PUTTANA!!!
(cit.)
Elsa: Ma come ti permetti, io sono
la Regina, mie guardie
decapitatelo.
Rumore di cicale imbarazzante.
Razor666: Ma Elsa non è colpa sua
non hai letto il (Cit.)?
Elsa: E che significa?
Razor666: Che è una citazione, di
chi? Be’ chi il primo che
mi fa una recensione e mi dice da dove proviene questa frase, gli darò
una
piccola anticipazione sulla reale storia di Solaire.
Elsa: Non so perché ma ho la
senzazione che tutto ciò sia
per ottenere più recensioni….
Razor666: (dannazione devo essere
più cauto) Ciao a tutti i
lettori, e mi raccomando se vedete errori di qualsiasi genere,
sintassi, ortografia... avvisatemi subito che cercherò di imparare da
essi.
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Capitolo 3 *** Porta chiusa ***
FR-03
Anna e Solaire si trovavano davanti ad uno di quei blocchi di ghiaccio
che sbarravano loro la strada, la tempesta sferzava le loro pelli
decomposte, ma entrambi erano fermi, con le armi in pugno, e con le
spalle che davano al blocco di ghiaccio.
Dei due, la più preoccupata era Anna che chiese al compagno: “Sei
sicuro che funzionerà, non mi sembra una buona idea…”
“Peccato che non ho altre idee, vuoi o non vuoi incontrare tua sorella?”
Nel sentire quelle parole, la ragazza si diede coraggio pensando che se
tutto fosse andato per il meglio, avrebbe potuto rivedere Elsa. Ad un
certo punto un ruggito a loro famigliare rimbombò nella strada deserta,
e dopo pochi secondi il grosso demone, saltando una casa, piombò
davanti a loro, con in mente il solo ed unico pensiero istintivo di
ucciderli. I ricordi di Anna vagarono a poche decine di minuti fa,
quando il mostro gli aveva staccato un braccio per poi schiacciarla, ma
la voce del suo compagno che la incoraggiava là riporto al presente, e
lei rispose con fermezza: “Facciamolo.”
Dieci minuti prima:
“Davvero ti sei ricordato la strada per arrivare al palazzo” Chiese
Anna speranzosa.
“Non è proprio una strada, ma è un metodo per crearne una nuova.”
“Cosi intendi dire?”
“Hai presente quel grosso demone?”
“Quello che ci ha fatti diventare una sottiletta?”
“Esattamente, una volta affrontai uno demone di quel tipo che mi aveva
messo alle spalle contro il blocco di ghiaccio che mi bloccava la
strada, lui tentò di colpirmi con il suo martello, ma io fui abbastanza
abile da schivarlo e lui colpì il ghiaccio frantumandolo.”
“Intendi dire che basta che quel mostro colpisca il ghiaccio e siamo
apposto!?”
“Non esattamente, mi ricordo che quel ghiaccio e velocissimo a
rigenerarsi, una volta distrutto la finestra temporale che abbiamo a
disposizione per superarlo è breve. Una decina di secondi al massimo.”
Anna ebbe paura pensando di dover riaffrontare quel demone, per sua
sorella questo ed altro.
Presente:
I due si scagliarono contro il demone da due direzioni diverse,
sperando così di confonderlo. Il demone in effetti non brillava di
intelligenza, e focalizzò tutte le sue attenzioni verso il paladino del
sole, il quale riuscì a schivare l’attacco, dando così ad Anna una
buona finestra temporale nella quale riuscì a mettere a segno una buona
quantità di colpi. Il demone urlò di dolore, ma Anna era già
allontanata da lui, però il mostro gigantesco la caricò ad una velocità
che non aveva mai mostrato prima, la principessa già si vedeva
rigenerarsi al falò, ma una lancia solare scagliata da Solaire, colpì
in nemico agli occhi, e questo lo fece sbilanciare, cadendo
pesantemente sul blocco di ghiacciò rompendolo con il suo peso. Anna si
era rannicchiata temendo il peggio, ma l’uomo le urlò: “Cosa fai lì
impalata! E’ la tua occasione!”
Subito dopo il mostro si rialzò e si scagliò verso il soldato, ed Anna
corse verso la via appena creata, ma si voltò verso Solaire ed urlò:
“Ma tu come farai da solo con quel mostro?”.
“E’ una cavolata batterlo per me, l’ultima volta mi sono solo
distratto…” Interruppe la frase per schivare l’ennesima martellata ed
urlò: “Tu continua per la tua strada e cerca di convincere la regina a
riportare il sole, sicuramente un giorno ci rivedremo.”
Lei ringraziò silenziosamente il suo amico mentre stava correndo
attraverso il ghiaccio che si stava riformando.
Una volta superato quel grosso ostacolo, Anna cercò di vedere
attraverso il giaccio come se la stava cavando Solaire, ma esso era
troppo spesso e non le permetteva di vedere nulla. La principessa,
sconsolata per non riuscire a sapere come stava andando il
combattimento, proseguì per la sua strada, e dopo pochi secondi di
cammino, notò che il paesaggio attorno a lei era cambiato, la strada da
essere un cumolo di sassi scomposti, era diventata una signora
strada lastricata da pietre levigate e posizionate ordinatamente, e i
lati di essa erano abbelliti da statue che la principessa non riusciva
a capire che cos’erano a causa della tempesta. Ella continuò a
camminare cercando di orientarsi, ma era tutto inutile, dato che quella
parte della città era completamente diversa da quella che conosceva una
volta. Per sua fortuna ci fu un’altra calma della tempesta, ed la
principessa rimase a bocca aperta osservando che il palazzo reale era
diventato il doppio più grande e che tutt’attorno c’erano diversi
edifici dalle più varie ed artistiche forme, ma subito il paesaggio fu
nascosto dalla ripresa della tempesta, però in quel frangete la ragazza
era riuscita a capire qual era la strada che portava al palazzo.
La ragazza proseguì verso quella via, ma venne attaccata da un paio di
guerrieri umanoidi completamente fatti di ghiaccio, probabilmente
creati da sua sorella, ed entrambi armati di lancia e scudo composti
dallo stesso elemento, ma la ragazza non ci scompose, era così vicina
al suo obbiettivo e niente e nessuno l’avrebbe fermata. Uno dei
guerrieri la caricò con la lancia puntata verso di lei, ma lei sfrutto
il suo allenamento con Solaire, e con lo scudo riuscì a deviare la
lancia di lato per poi colpire la guardia di ghiaccio diretta al petto,
senza però ucciderla. Improvvisamente l’altro soldato lanciò un raggio
di energia azzurro verso di lei, però ella fu abbastanza rapida da
usare il nemico trafitto precedentemente a mo’ di scudo, difendendosi
così dalla magia nemica. La guardia di ghiaccio colpita dal suo
stesso compagno si dissolse senza lasciare traccia, mentre l’altra alzò
il suo scudo e si avvicinò lentamente verso la ragazza, la quale alzò
anch’essa il suo scudo. I due rimasero in quella posizione di stallo
per un paio di secondi, finché il soldato la attaccò e la ragazza con
un salto laterale si portò alla sua sinistra e riuscii a colpirlo un
paio di volte, senza però riuscire ad ucciderlo. Infine la guardia
tento di colpirla facendo fare un ampio arco alla sua lancia, che però
impatto contro lo scudo di Anna, la quale contrattaccando riuscì
finalmente a finirlo.
Sfinita dal combattimento la ragazza si accasciò al suolo, e per sua
fortuna vide che vicino a lei c’era un falò situato in un piazzale
appena fuori dalla strada principale, ed ella, anche se non aveva
ancora usato la sua fiaschetta, si gettò immediatamente sul falò per
recuperare le sue energie, e sentì che le anime che avevano con se i
due soldati di prima erano molto potenti, e sentì il suo corpo
acquisire una nuova energia, che però aveva la sensazione di non
riuscire ancora ad afferrala.
Dopo un breve riposo, continuò il suo cammino finché si accorse che la
strada era diventata una specie di sopra elevata, che serviva a
raggiungere il portone del castello, dato che esso era costruito più in
alto del resto della città, poiché era costruito nella parete della
piccola montagna che si trovava dietro la città. La ragazza proseguì
per qualche metro, finché ella non si trovò davanti ad un gigantesco
arco, che conteneva un cancello chiuso.
Anna proseguì a passi decisi verso il cancello, con l’intenzione di
aprirlo con la forza se necessario, quando ad un certo punto accadde
l’impensabile: dal cielo cadde un raggio di luce azzurra, che congelò
all’istante il cancello, e la principessa si riparò gli occhi dall’onda
d’urto glaciale generata dal raggiò.
“Non morto ritorna sui tuoi passi,
non c’è nulla che ti riguardi oltre questo cancello.” Sussurrò
una voce attraverso il fragore della tempesta.
Nonostante la voce fosse distorta, Anna riconobbe la voce di sua
sorella immediatamente ed urlò subito senza esitazione: “Elsa! Sono qui
per aiutarti!”
“Non so chi tu sia, ma nessuno mi può
aiutare. Vattene via, Le fiamme corrotte del caos, non sono ancora
sazie e se ti avvicinerai divoreranno la tua anima.”
Anna non capì cosa significasse la seconda frase, ma capì forte e
chiaro la prima, come una pugnalata al cuore. Ella pensò immediatamente
che sua sorella fosse diventata come Solaire ed aveva perso la memoria,
il mondo sembrò crollarle addosso, ma dopo pochi secondi pensò: “ Un
attimo, Ma come ho fatto a non pensarci prima! Sono in stato di
decomposizione avanzata, mettiamoci pure la tempesta che copre la mia
voce ed è ovvio che non mi abbia riconosciuto, preparati ad un bella
sorpresa sorellona.”
Anna prese il frammento di stella, lo avvicinò al suo cuore e lo ruppe.
Immediatamente l’energia contenuta all’interno di essa si liberò e
l’avvolse, la sua pelle ritornò a quella di un tempo, i suoi capelli le
ricrebbero all’istante del loro colore rosso originario, e le sue iridi
si rigenerarono ridando ai suoi occhi il loro colore originario verde
acqua, ma nonostante ciò i suoi organi interni non si riattivarono, ed
il suo cuore rimase fermo, anche se la principessa credette di averlo
sentito battere.
Pochi istanti dopo che il corpo di Anna ritornò ad avere umano,
la tempesta si placò e passarono un paio di secondi senza che successe
nulla, poi il cielo fu invaso nuovamente dalla voce di Elsa, ma questa
volta senza la distorsione della tempesta, la quale sussurrò con tono
speranzoso: “Anna…sei…sei davvero
tu?”
La principessa fu subito contenta, avendo avuto la certezza che sua
sorella non avesse perso la memoria, quindi urlò di felicità: “Viva e
vegeta! Più o meno, sai la maledizione che ti riporta in vita.”
“Da quando è apparsa la maledizione
sono passati mesi che ho sperato che ritornassi in vita, mesi in cui
speravo di vederti nuovamente accanto a me…”
“Scusa se ti ho fatto aspettare, ma l’avresti dovuto sapere che io mi
sveglio sempre un po’ tardi.”
Le due sorelle risero insieme, fino a che Anna smise e fece quella
domanda che tanto si portava dentro il cuore, chiedendo: “Elsa, quando
mi sono svegliata, ho visto la tomba di… Kristoff, sai se lui è tornato
in vita?”
“Mi dispiace… l’ho visto con i miei occhi diventare vuoto, lui… non
tornerà più.”
Anna cadde in ginocchio, e per la prima volta dopo tanto tempo riuscì a
piangere. Le lacrime le rigavano le sue guance rosse, per poi cadere a
terra, congelandosi quasi instantemente, e per un ultima volta osservò
il suo anello di ghiaccio, poi se lo tolse e se lo custodì gelosamente
dentro una tasca della sua cintura. Giurò di conservarlo per sempre, ma
di non metterselo più al dito, poiché la morte li aveva ufficialmente
separati.
“Anna, ti prego di qualcosa…”
Sussurrò la regina
“Va tutto bene Elsa…” Esclamò Anna convinta “…poiché io ti aiuterò a
sconfiggere la maledizione.”
Secondi passarono senza che entrambe dicessero qualcosa, poi la regina
affermò: “Non puoi sconfiggere la
maledizione, Riku ci ha già tentato.. e non c’è l’ha fatta.”
Anna ricordò il racconto di Oscar e chiese dispiaciuta: “Questo Riku
era tuo marito?”
“Come… come fai a saperlo?”
“Me l’ha detto un non morto, ti prego dimmi cosa è successo.”
“Avevamo cercato insieme di
distruggere la stella, ma era troppo potente, le fiamme erano caos e
distruzione allo stato puro… e l’ha preso, il caos è preso il mio Riku.
Ho visto il suo corpo venire divorato dalle fiamme, ed ora l’unica cosa
che ora posso fare è usare i miei poteri per impedire al caos di uscire
da Arendelle e di inghiottire l’intero mondo.”
La principessa comprese che Elsa non aveva perso il controllo dei suoi
poteri, ma stava creando quella tempesta volontariamente, quindi tentò
di convincerla a farsi aiutare dicendo: “Ascolta Elsa ormai sono
diventata non morta, non voglio diventare vuota sapendo che avrei
potuto aiutarti, se devo morire completamente, preferisco farlo
tentando di salvarti.”
“Stupida, il caos non ti ucciderà,
divorerà la tua anima e torturerà la tua coscienza all’infinito. Da
quando essa si è presa mio marito, sento la coscienza del mio Re venire
torturata dalle fiamme, non voglio sentire anche la tua coscienza in
mezzo a quell’inferno.”
“Ma Elsa, sai che prima o poi morirò troppe volte e diventerò vuota, se
ne non lo perderò i miei ricordi, e quando mi dimenticherò di Kristoff,
dei nostri genitori, e di te, ed a quel punto nulla mi potrà impedire
di diventare vuota.”
“Se è questa è la tua paura, allora ti permetterò di restare accanto a
me, ma mi dovrai promettere che non oserai mai e poi mai di sfidare il
caos.”
Anna fu tentata di accettare, ma si mise nei panni di sua sorella e
pensò a come se si sentisse se fosse stata costretta a tenere una porta
chiusa, mentre sapeva che al suo interno Kristoff veniva torturato, e
moltiplicò questo per cinque anni, quindi disse con fermezza: “No Elsa,
non posso stare ferma a guardare, mentre ti vedo costretta a sentire
soffrire per l’eternità l’uomo che ami, io sconfiggerò il caos!”
“Ed io non posso ferma a guardati soffrire per l’eternità. Io sono
troppo debole per riaffrontare il caos e liberati se tu venissi
imprigionata al suo interno, ma ho sufficiente potere per impedirti di
commettere un azione tanto stupida.”
“Non mi importa quanto ghiaccio creerai in mezzo a noi, io lo
distruggerò pezzo per pezzo fino a raggiungerti.”
“Allora sarò costretta a fermarti
uccidendoti tutte le volte che saranno necessarie perché tu diventi
vuota.”
Le parole della Regina furono gelide, come la tempesta che si riformò
immediatamente, ed Anna urlò: “Non osare allontanarmi! Per 13 lunghi
anni mi hai tenuto fuori dalla tua vita, mi hai promesso che non
l’avresti rifatto.”
Quando Anna non sentì alcuna risposta se non il rumore della tempesta,
urlò il nome della sorella al cielo, estrasse la sua spada e si scagliò
con tutta la sua forza contro il cancello ghiacciato che le sbarrava la
strada conficcando l’arma nel duro ghiaccio. Vedendo che il suo colpo
disperato non aveva sortito alcun effetto alla struttura ghiacciata,
lei provò e riprovò a colpire con altri fendenti il ghiaccio, ma esso
si rigenerava ogni volta che estraeva la sua arma. Perdendo ogni
speranze, Anna si inginocchiò, con l’arma stretta tra le sue mani, ma
ancora conficcata nel ghiaccio sussurrando: “Perché Elsa… mi avevi
promesso niente porte chiuse, dannazione lo vuoi capire che non voglio
essere protetta da te a costo della tua felicità, voglio che entrambe
siamo felici, perché non posso vivere sapendo che stai soffrendo!”
Improvvisamente accadde l’impensabile: Percepì di nuovo l’energia che
aveva sentito al falò, ma questa volta si manifestò. La sua spada si
illuminò di luce pura, la quale iniziò a scogliere il ghiaccio attorno
ad essa, e dopo pochi secondi si fu una gigantesca deflagrazione, che
disintegrò il ghiaccio, e l’onda d’urto spalancò il cancello, ma lo
fece con una tale forza che esso si deformò in un modo tale da non
poter essere mai più chiuso. Anna improvvisamente ricordò che Solaire
le aveva detto che le anime le davano forza a secondo dei suoi
desideri, evidentemente esse avevano dato forma al suo amore fraterno
per Elsa. La principessa urlò di felicità ed attraversò l’arco, ma dopo
pochi istanti sentì nuovamente la voce di Elsa: “Se il mio ghiaccio non ti può più
fermare, allora non ho altra scelta. Olaf sii misericordioso e
finiscila in fretta.”
Anna sentendo il nome dell’amico urlò: “Olaf non mi farebbe mai male.”
Anche se in quel momento non stava pensando al fatto che anche Elsa non
le avrebbe mai fatto del male prima della maledizione, ma pochi secondi
fa le aveva detto che l’avrebbe fata diventare vuota.
Elsa le rivelò: “Mi dispiace, la
maledizione ha preso anche lui trasformando il suo corpo, solo i miei
poteri combinati a quelli di Riku, mi hanno permesso di controllare la
sua pazzia, purtroppo essi non sono stati abbastanza forti da riportare
indietro il suo copro e la sua coscienza.”
Prima che la Principessa potesse alla Regina chiedere cosa era successo
al suo amico, un ruggito si sovrappose al rumore della tempesta, ed
Anna a malincuore puntò le sue armi davanti a se sussurrando: “Mi
dispiace amico mio… spero che tu mi possa perdonare.”
I secondi passarono, senza che nessuno ci facesse vivo, ma
improvvisamente qualcosa colpì in pieno Anna scagliandola a diversi
metri di distanza. Ella bevve immediatamente dalla sua fiaschetta,
osservandosi attorno, cercando di capire da dove l’avesse colpita,
quando sentì un nuovo ruggito, ed a mezza aria si formarono 5 cristalli
di ghiaccio, tutti attorno a qualcosa che non riusciva a vedere, ed a
quel punto la principessa capì che non avrebbe mai visto la nuova forma
di Olaf, perché esso era invisibile. Anna si scaglio nel punto dove
doveva esserci il suo vecchio amico, con una capriola schivò i
cristalli di ghiaccio, e tentò di colpirlo, ma esso schivò l’attacco
con un salto, e la ragazza colpì l’aria. Lei cercò di capire in che
punto fosse il suo nemico, ma esso la azzannò alle spalle. Per prima
cosa sentì un dolore fortissimo ai fianchi, percepì di essere sollevata
da terra, e subito dopo sentì il suo corpo impattare al suolo con una
forza immane. Il dolore aumentò a livelli che non credeva che potessero
esistere, e tentò di rialzarsi, ma sentì che qualcosa le mancava,
quindi voltò la sua testa, quel tanto che le bastava per capire che
Olaf le aveva staccato la parte inferiore del suo corpo, la quale
giaceva inerme ad alcuni metri di distanza immerso in una pozza di
sangue vermiglio. Con uno sforzo immane ella alzò il suo braccio destro
verso il profilo del castello, oscurato dalla neve, e sussurrò: “Elsa…
ti prego… lasciati… aiutare.”
La principessa sentì ancora una volta il suo corpo dissolversi nel
nulla, sperando in una qualsiasi risposta di sua sorella, ma che non
avvenne mai.
Elsa non aveva dormito per niente, anche se la notte scorsa pensava di
non essersi mai sentita così stanca in tutta la sua vita, ma ogni volta
che chiudeva gli occhi, rivedeva sua sorella morta e tutti i cadaveri
che aveva visto il giorno prima. Eppure già alle sette di mattina stava
nello studio da sola, mentre stava sudando freddo pensando alle notizie
che gli stavano per arrivare, per sua fortuna esse non si fecero
attendere e dopo poco tempo sentì bussare la porta. La Regina
immediatamente li disse di entra, e la stanza si riempì di altri cinque
individui, tra cui Kristoff, che le disse: “Elsa, le ho portato come
richiesto i rapporti sui danni e le perdite di vite umane….”
Non finì la frase che la Regina si alzò ed afferrò il foglio, che era
pieno di scritte sottile da ambo i lati, e lo lesse rapidamente, non
tanto per leggerne i dati catastrofici, ma per leggiere quell’unica
cifra che le importava da quando era precipitata quella maledetta
stella. Appena la lesse, quasi ebbe un mancamento e sussurrò: “Non è
possibile… un terzo della popolazione di Arendelle… morta.”
Gli altri cinque si guardarono tra di loro, e dopo un brevissimo
silenzio, ma che sembrò durare un’eternità, Kristoff proferì: “Mia
Regina, temo che lei abbia letto male, quello non è il conteggio delle
vittime, quello è il conteggio dei sopravvissuti.”
Immediatamente la temperatura della stanza si abbassò drasticamente, ed
ella ordinò: “Tutti fuori di qui.”
Quasi tutti eseguirono gli ordini tranne Kristoff che rimase dicendo:
“Elsa, se ti vuoi confidare con qualcuno…”
“Non hai sentito quello che ho detto?”
“Ascolta anch’io come te ho perso Anna, e l’ho conosciuta abbastanza da
sapere che lei non vorrebbe che tu stessi da sola.”
“Ormai non importa più quello che vorrebbe, lei è morta insieme a 2/3
dei mei sudditi! Ho giurato di proteggere ed entrambi, ma
nonostante il mio amore per lei e per il mio regno fosse infinito, esso
non ha impedito questa tragedia. Quando ieri ho visto la distruzione
del mio regno ho capito che l’emozioni non servono a niente, anzi sono
solo dannose, mio padre l’ha sempre detto, celarlo, domarlo non
mostrarlo, e solo ora capisco il vero senso di questa frase, per
salvare il mio regno devo smettere di essere l’Elsa felice e devo
essere l’Elsa Regina.”
“Elsa ti prego non dire così…”
“Anche se per poco tempo, tu sei stato sposato con mia sorella, e
questo fa di te un principe. Questo comporta per te dei doversi verso
Arendelle, e perciò mi aspetto che tu faccia come me.”
“D’accordo Elsa, me ne vado. Però se senti il bisogno di parlare con
qualcuno, io sarò sempre disponibile.”
Quando la Regina fu completamente sola, ella ritornò a leggere il
rapporto, e poco tempo dopo capì che se la popolazione di Arendelle non
era stata completamente sterminata dalla stella caduta, la fame
certamente avrebbe fatto un lavoro migliore, quindi iniziò a scrivere
circa una decina di lettere chiedendo aiuti alimentari a tutti i regni
con cui aveva buoni rapporti, anche se sapeva che solo un terzo di essi
forse l’avrebbe aiutata, d’altronde non stava chiedendo un prestito da
poco. Una volta chiuse quelle lettere con il suo sigillo, in quel
momento realizzò che se non avesse ricevuto aiuti, gran parte della
popolazione sopravvissuta sarebbe morta, ed la restante sarebbe stata
troppo poca e troppo debole per ricostruire la città, iniziando così ad
emigrare verso altri regni per non morire di fame. In poche parole
Arendelle, il regno governato con amore e giustizia dai suoi genitori,
e dai loro avi, sarebbe finito. Una parte di lei le disse di rimanere a
combattere fino alla fine, mentre l’altra parte le diceva di
abbandonare tutto e di fuggire sulle montagne, ma lei scacciò via
quest’ultimo pensiero, e decise che quella mattina stessa avrebbe
parlato al suo popolo per incoraggiarlo.
Come da lei deciso, solo un’ora più tardi, si affacciò da un balcone
del suo castello, e sotto di lei c’erano praticamente tutti gli
abitanti di Arendelle che potevano camminare. La Regina iniziò a
parlare dicendo frasi di speranza che a lei suonavano stupide e prive
di senso, che dimentico non appena esse uscirono dalla sua bocca. Molti
suoi sudditi ascoltavano in modo religioso ogni sua sillaba, ma molti
altri non la stavano neanche a sentire. Quando lei ebbe terminato,
dalla folla sentii diverse domande, che però alla fine stranamente
tutte erano la stessa: “Quali erano le condizioni Anna?”
Ad Elsa gli cadde una lacrima realizzando quanto il suo popolo avesse
amato sua sorella dato che anche in quelle condizioni, lei era al
centro dei loro cuori. Per un attimo pensò di mentire, ma capì che era
un’idea stupida fin dal principio, quindi disse la dura verità: “La
principessa Anna è morta ieri pomeriggio. Il suo funerale verrà fatto
insieme a quello di tutte le persone morte a causa del disastro di
ieri, non appena la situazione lo permetterà.”
Non appena proferì quelle parole tutti si zittirono, e lei fece per
andarsene, ma poco prima di farlo disse: “Poco prima di spirare mi
confessò il suo ultimo desiderio: sapere che Arendelle non morirà con
lei, ma sapere che questo regno risorgerà da questa catastrofe, e che
diventerà più forte di prima!”
Sentendo quelle parole l’intero popolo esultò ed Elsa se ne andò
sorridendo tra se a se pensando: “Scusami sorellina, ho un po’ cambiato
la verità dato che avevi solo chiesto che io non distruggessi
Arendelle, ma scommetto che questa licenza poetica me l’ha concederai.”
Quindi la regina si diresse verso la salma di sua sorella, la quale era
stata riposta in una bara di marmo durante la notte, le raccontò cosa
era successo e le chiese perdono per aver modificato le sue ultime
volontà, ed in quel momento la Regina capì che lei ogni giorno si
sarebbe confidata con quella bara.
Nonostante la morte di Anna fu stata molto dolorosa, lei si risvegliò
al falò con il sorriso le labbra pensando: “Tranquilla sorellona, hai fatto benissimo
a modificare le mie parole.”
ANGOLO DEL NON MORTO (Lasciate ogni serietà, o voi che entrate)
Razor666: Scusate per l’attesa, ma purtroppo ho appena ricominciato
l’università ma non temete, ho in saccoccia altri 2 capitoli pronti,
quindi per un po’ dovrei riuscire a postare con regolare frequenza.
Anna: Ma se hai i capitoli pronti, perché non hai postato subito.
Razor666: Perché ho preferito usare questo fine settimana per mettermi
avanti, e poi ho capito che per me è molto più comodo postare a
quest’ora…. Ma a te che te frega, tanto sai che più la storia va
avanti, più soffri.
Parlando di cose serie, la citazione di Solaire viene (rullo di
tamburi) da un ragazzo conosciuto su youtube con il nome di ThePruld,
non vi anticipo nulla, scrivete su Youtube “Loda il sole puttana” e
passerete tutta la vostra esistenza a vedervi tutti i suoi video.
Ora che la pubblicità e finita vediamo che ne pensano i nostri cadaveri
ambulanti di questo capitolo.
Anna: Non ne posso più di morire una volta a capitolo, e doloroso!
Razor666: Tranquilla, non morirai sempre una volta a capitolo… anche
due.
Anna: VOGLIO DIVENTARE VUOTA!!!
Elsa: Non diventare vuota, mi devi aiutare a sconfiggere i caos.
Anna: Ma se mi hai appena ucciso!
Elsa: Non ero io era il copione! E’ ovvio che non voglio soffrire a
causa del caos… autore cos’è di preciso il caos?
Razor666: E’ quella cosa che senza la quale non sarebbe potuta esserci
quella cosa che ha permesso alla storia di avere queste cose nella sua
trama.
Elsa + Anna: Ehh!!!
Razor666: Non rompetemi che prima o poi dirò che cos’è.
Solaire: Non ho capito perché non ho usato il potere del sole per
scogliere il ghiaccio.
Razor666: Perché Anna non ha usato solo il potere della luce, le anime
hanno dato forma all’amore che provava per sua sorella, quindi il suo
attacco che ha sciolto il ghiaccio era di elemento luce + yuri……..
Volevo luce + amore platonico non incestuoso tra sorelle.
CI vediamo col prossimo capitolo.
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Capitolo 4 *** Il cavaliere di spine ***
Anna osservò sconsolata il suo corpo specchiato
dal suo
scudo, pochi secondi fa era quello di un tempo, ed ora è ritornato al
suo stato
di cadavere, ma non grave come prima poiché adesso la sua pelle era
completamente bianca e rigonfia, mentre i suoi occhi ed i suoi capelli
avevano
mantenuto il loro colore originario. Dopo essersi alzata ella si
incamminò in
una direzione diversa da quella che aveva preso precedentemente, non
aveva la
più pallida idea di dove stesse andando, ma sapeva esattamente cosa
cercare: anime
che la rendessero più potente, ed un modo per rendere visibile Olaf.
I minuti passarono senza che succedesse nulla di
interessante, l’unico imprevisto fu subire l’imboscata di un soldato di
ghiaccio mimetizzato dalla neve, ma apparate quello nulla accadde
finché si
ritrovò senza saperlo davanti da un portone, di una struttura
gigantesca che
assomigliava ad una prigione, il quale era presidiato da un paio di
golem di
ghiaccio dalle fattezze umanoidi grandi il triplo di lei. Le guardie si
animarono non appena la videro, ma lei non fuggì poiché pensava che un
luogo
così presidiato doveva pur contenere qualcosa di utile. I due costrutti
non
avevano armi, ma le loro braccia erano grandi abbastanza da schiacciare
la
povera ragazza in un solo colpo, ed essi adoperarono i loro arti in tal
senso.
La principessa percepì che i loro attacchi erano più lenti di quelli
del demone
che aveva affrontato poc’anzi, quindi riuscì a schivare tutti i loro
colpi, ma
nonostante quel breve successo, la situazione non era tutto rosa e
fiori, anzi
a causa delle loro corazza in ghiaccio i suoi colpi non sortivano alcun
effetto, e non aveva il tempo di caricare la sua spada di luce, perché
i due
attaccavo alternativamente, lasciandole una finestra temporale utile
quasi
inesistente. Ad un certo punto lei fece un passo falso ed uno dei due
golem la
colpì violentemente, scagliandola contro un muro della prigione, lei
già si
stava preparando alla morte e conseguente risvegliò ad un falò, ma per
sua
fortuna il muro cedette all’impatto con il suo corpo poiché in quel
punto era
molto debole, e lei in questo modo poco eroico riuscì ad entrare
all’interno
del edificio. I due golem osservarono il foro nella parete, ma
evidentemente
erano così stupidi che non riuscivano a capire che ella era nascosta
sotto i
mattoni in pietra… oppure semplicemente pensavano che di lei se ne
sarebbe
sarebbero occupate altre guardie, ma nonostante quest’ultimo pensiero
balenò
nella mente della non morta, ella semplicemente fece la linguaccia ai
costrutti
e proseguì nella sua strada mentre quest’ultimi erano di spalle
rispetto a lei.
Per molto tempo camminò e combatte contro dei
soldati vuoti
essi erano equipaggiati con una pesante armatura di ferro, ed erano
armati con
spada e scudo, mentre altri avevano equipaggiamenti più leggieri, ma
utilizzavano archi. La ragazza riuscì a sconfiggere tutti i soldati ed
a deviare
con lo scudo tutte le frecce che le venivano scagliate, fino a che ella
non riuscì
a trovare un falò suo cui sedersi, riposarsi e ricaricare la propria
fiaschetta
Estus, che si era completamente esaurita dopo le battaglie precedenti.
Lei si
guardò attorno e scoprì di trovarsi dentro una gigantesca armeria. Una
volta
lei avrebbe ripugnato quei luoghi così macabri, ma le esigenze cambiano
i gusti
delle persone, ed in quel momento le brillarono gli occhi, e si avventò
sulle
armi sparse in giro nello stesso modo che faceva da bambina quando
trovava
della cioccolata non custodita da nessuno. A lungo cercò un’arma che
fosse più
forte della sua, ma si accorse che erano tutte arrugginite, trovò anche
qualche
arco che però non sapeva usare. Stava per arrendersi nel cercare,
quando notò
che sopra una scrivania c’era un libro, che venne subito aperto dalla
non morta
incuriosita. Esso era un diario di un certo Comandante Ryan il cui
compito era
di tenere in custodia i vari non morti, che invece di vivere la loro
non vita
civilmente assieme agli altri non morti, assaltavano i loro simili in
cerca delle
loro anime. Inoltre scoprì che la prigione era solo una tappa di questi
criminali, prima che venissero espulsi, un termine che ella non capì
poiché non
era scritto da nessuna parte. Una volta finito di leggere, lei comprese
che lì
dentro non avrebbe trovato nulla da usare contro Olaf quindi chiuse il
libro
sconsolata e pensò: “Qui non troverò
niente di utile… ma ora che ci penso fuori di qui mi aspettano due
golem, tanto
vale esplorare per bene questo posto prima di uscire, così non avrò più
ragioni
per tornare dentro questo luogo.” Lei sopirò, però prima di
lasciare
definitivamente quella stanza, prese un’armatura di cuoio leggiera e se
la mise
sopra i suoi stracci per avere una leggiera difesa in più.
Lei iniziò ad esplorare il luogo trovando in poco
tempo
quella che si poteva definire il luogo principale della prigione,
poiché la
ragazza si trovò in una sala enorme, composta da tre piani, in ognuno
dei quali
cerano quattro o cinque celle gigantesche, ed in ognuna delle quali era
presente un falò che però l’intensità della loro fiamma era minore a
tutti
quelli a cui era abituata, e la principessa comprese che quei falò non
servivano a dare conforto ai detenuti, ma per evitare che questi
rinascessero
da un’altra parte nel qual caso essi si fossero suicidati. Lei fece per
andarsene il più velocemente possibile, quando dietro di lei sentì una
voce
urlarle: “Aspetta!!! Non lasciarmi qui!”
La non morta si voltò e vide che all’interno di
una cella
c’era un individuo, esso indossava un’armatura, ma certamente non era
un
soldato, perché la sua corazza era completamente nera e soprattutto era
coperta
da spine, quindi sembrava essere costruita non tanto per proteggerne il
proprietario, ma per causare ferite e sofferenza ai nemici.
Lei si avvicinò all’individuo e disse: “Perché
dovrei
aiutarti? Se sei qui significa che sei un criminale.”
“Questo è vero, in passato ho fatto cose orribili
ad altri
non morti per mie ragioni personali, ma hai visto fuori di qui? Adesso
non c’è nessuna
società, ormai ci sono solo golem e guardie di ghiaccio create dalla
Regina, e
sono state loro a rinchiudermi qui una settimana fa.”
“Questo non risponde alla mia domanda, perché
dovrei
aiutarti, se come hai ammesso tu stesso, sei un criminale.”
“Perché ti sarò riconoscente per tutta la mia non
vita.”
“E come posso fidarmi di te?”
“Perché devo aiutare una persona a me cara che sta
soffrendo.”
Lei rimase scioccata dalla risposta del criminale,
che
sembrava essere sincera, quindi dopo qualche secondo disse: “Togliti
l’elmo.”
Lui rimase perplesso dalla richiesta, ma subito
dopo fece
come richiesto, e stando bene attento a non ferirsi con le proprie
spine, si
tolse l’elmo.
Anna lo guardò attentamente nel viso, e nonostante
esso
fosse irriconoscibile a causa della maledizione, lei riconobbe
immediatamente
nell’individuo la sua stessa sofferenza di voler aiutare una persona
cara, ma
senza avere la possibilità di farlo, quindi affermò con sicurezza: “Ti
credo,
ma perché ti hanno rinchiuso qui dentro?”
“Stavo cercando frammenti di stella per aiutare la
persona a
me cara, quando quelle guardie mi hanno colto di sorpresa, e seguendo
l’ultimo
ordine della loro Regina mi hanno immobilizzato e sbattuto qui dentro.”
La principessa pensò che fosse meglio non rivelare
al
criminale la sua identità, quindi chiese: “Io sono… Rebecca, posso
sapere il tuo
nome.”
“Il mio nome è Kirk, il cavaliere di spine.”
“Bene Kirk, facciamo un patto, io ti libero e tu
mi aiuti a
sconfiggere il guardiano invisibile della Regina.”
“Non ci penso nemmeno ad aiutarti in
quest’impresa,
toglierebbe del tempo prezioso a me. Però ti posso dire come fare
diventare
visibile quel mostro.”
Anna trascurò il fatto che Kirk aveva un concetto
molto
ristretto della frase riconoscente tutta
la vita e chiese solamente: “Come faccio a farti uscire da qui?”
“Devi trovare e sconfiggere il corpo ormai vuoto
del Comandante
Ryan, lui possiede la chiave per uscire da questo buco.”
“Ma se lui uccide me
rischio di finire dentro una di queste celle!”
“Tranquilla, questi falò sono stati modificati
artificialmente per fare in modo che solo i detenuti dentro le celle
possano
rinascere qui dentro, per imprigionarti lui dovrebbe immobilizzarti per
poi
buttarti dentro questa cella, ma essendo vuoto quasi sicuramente ti
ucciderà e
basta.”
Ad Anna quel quasi
sicuramente non piaceva più di tanto, ma a quel punto non si
sarebbe
fermata davanti a nessun pericolo pur di poter aiutare Elsa, quindi
accettò
l’incarico.
La principessa ritornò sui suoi passi, e prese
un’altra
strada rispetto a quella che l’aveva portata in quelle celle. Questo la
portò
ad attraversare corridori pieni zeppi di guardie vuote, e nel suo
cammino trovò
diverse porte chiuse, e le poche aperte contenevano solo all’interno di
stanze
piene di cadaveri, ma per sua fortuna alcuni di questi cadaveri avevano
ancora
la loro anima al loro interno. Anna allungo la mano verso questi
cadaveri e
raccolse le loro anime che erano come dei globi di energia bianca semi
solida,
ed ella decise di non assorbirle subito, ma di conservarle nelle tasche
della
sua cintura, però questo fece pensare la ragazza: “Prima
della maledizione pensavo che l’anima fosse l’individuo stesso,
eppure più proseguo, più mi rendo conto che essa non sia altro che
energia,
d’altronde sto divorando un gran numero di anime, ma non percepisco
nessuna
coscienza oltre alla mia, mi sento solo più forte. Ma se l’anima non è
la fonte
dei nostri pensieri, da dove deriva la nostra coscienza?” Ad un
certo punto
la ragazza si trovò dentro un corridoio lunghissimo, che terminava
davanti ad
una porta più decorata rispetto alle altre che aveva visto prima, ma
tra lei ed
essa, c’erano numerose guardie
equipaggiate con alabarde. Lei tentò di avvicinarsi, ma essi erano
troppi e
prima ancora che lei riuscisse ad ucciderne qualcuno, uno dei soldati
la
trafisse con la sua alabarda. Anna a punto si allontanò dalla mischia e
tentò
di bere dalla sua fiaschetta, però un altro dei soldati la caricò e
riuscì a
decapitarla. Per un istante lei provò un dolore atroce al collo e
percepì il
suo punto di vista abbassarsi velocemente verso il suolo, ma prima cha
la sua
testa colpisse il terreno, lei era già scomparsa.
Erano passate poche ore dal discorso di Elsa, la
quale in
quel momento stava ordinando la distribuzione dei viveri, i quali
stranamente
non venivano consumati dai profughi, nemmeno quelli più deboli
sembravano aver
fame o sete. La Regina all’inizio credette che tutto ciò fosse causato
dal
trauma della catastrofe, ma il fenomeno era troppo generalizzato,
infetti
neanche lei aveva fame, anche se erano 24 ore che non metteva qualcosa
sotto i
denti, ed ancora più strano. Dopo quella riflessione chiese ad alcuni
soldati
che si occupavano dei profughi, e tutti confermarono che la popolazione
non
aveva bisogno di niente. A quel punto la regina decise di convocare
Jonas che
era il medico più anziano ed esperto del suo regno.
La Regina attese diversi minuti nel suo studio,
troppo per
il suo punto di vista, prima che Jonas entrasse dentro. Elsa sospirò e
chiese
all’anziano medico: “Perché ci hai messo tanto ad arrivare? Non mi
sembra che
ci siano altri abitanti bisognosi di cure.”
“Questo è vero mia Regina, tutte le cure su coloro
che era
stato possibile salvare ieri sera sono state fatte, però qualche ora fa
Kristoff mi ha chiesto di rimuovere il palo di legno dalla salma della
principessa Anna, e purtroppo ho scoperto che…”
“Adesso non importa, l’unica cosa importante
adesso è
Arendelle, quindi rispondi solamente alla mia domanda: E’ possibile che
tutte
le persone dopo essere sopravvissute ad una catastrofe di queste
dimensioni, a
causa del trauma smettano di provare bisogni primari quali fame, sete o
sonno?”
“Anch’io in effetti non ho provato tali bisogni da
ieri, e
so che quello che sto per dire sembrerebbe un’assurdità, ma non è
possibile
scientificamente questa cosa, poiché solo il fatto di essere vivi fa
consumare
risorse all’organismo, e non c’è trauma che venga che possa far
smettere ad un
essere umano di non sentire il bisogno di recuperare queste energie
perse.”
“Quindi mi sta dicendo che quello che sta
accadendo è
impossibile.”
“Mia Regina la scienza non può rispondere a questa
spiegazione, ma probabilmente la magia può farlo.”
Improvvisamente, come a sottolineare le sue
parole, il
castello fu percorso da un boato gigantesco, simile ad una
deflagrazione
provenire nella sala del trono, ed i due corsero a perdifiato verso
quel luogo.
Essi a giudicare dal rumore si aspettarono di trovare una sala
devastata, ma
una volta giunti a destinazione, non trovarono niente di ciò. In quel
momento
la sala era piena di profughi, poiché non c’erano altri spazi liberi,
ma
stranamente nessuno di essi sembrava essersi fatto male e guardavano
tutti
verso il centro della sala. La Regina si unì ai loro sguardi, ed
osservò che al
centro di essa, c’era una piccola fiammella color rosso che si alzava
dal
terreno, senza che però esserci nulla che la alimentava, e tutt’attorno
ad essa
c’erano diversi individui che guardavano la fiamma estasiati. L’anziano
medico
si avvicinò ad essi e dopo averli guardati attentamente corse dalla sua
Regina
e le disse sottovoce: “Mia Regina, lo so che le sembrerebbe
impossibile, ma
quelle persone dovrebbero esse morte.”
“Cosa intendi dire?”
“Guardi lei stessa.”
Elsa si avvicino a
quelle persone e le osservò attentamente, e
capì che c’era qualcosa di molto sbagliato, innanzi tutto la
carnagione
era troppo pallida, e sopracuto non ci volle molto a capire che quelle
persone
le aveva già viste un paio di ore fa, solo che un paio di ore fa essi
erano tra
i cadaveri delle persone che erano morte in quella mattinata. Uno di
loro si
voltò verso di lei, la riconobbe e si inchinò e disse: “Mi scusi mia
Regina,
non l’avevo vista.”
“Non importa…. Cos’è l’ultima cosa che ricordi?” Rispose lei completamente spaesata.
“Ricordo che stavo soffrendo moltissimo, l’ultima
cosa che
ricordo era il viso di mia moglie che stava piangendo… poi mi sono
sentito
molto stanco e mi sono addormentato… credo…poi mi sono svegliato qui,
di fianco
a questa bellissima fiamma…. Giusto devo dire a mia moglie che sto
bene!”
“Tra…tranquillo ci penserò io ad avvertire sua
moglie, per
adesso rimanga qui insieme agli altri.”
Lei si allontanò subito ed ordinò alle guardie di
sigillare
la stanza e di non permettere ad nessuno di entrare o uscire, tranne
Jonas il
quale doveva controllare cosa stesse succedendo a quelle persone, per
poi
andare da lei a farle rapporto. Fatto ciò la Regina uscì dalla sala e
pensò: “Non sto sognando?! Quelle persone sono
tornate in vita, forse quella stelle che è precipitata a portato con se
qualche
tipo di potere, ma se ciò è vero, forse anche Anna piò tornare in vita!”
E per la prima volta dopo tanto tempo Elsa provò
speranza,
ed era così felice di ciò che non si accorse di un piccolo particolare:
da
quando c’era stata quella esplosione, non aveva respirato, manco una
volta. Lei
ancora non lo poteva sapere, ma la maledizione aveva già preso tutto il
suo
regno.
Anna si risvegliò, come era prevedibile, al falò
dell’armeria
comprendendo immediatamente che non sarebbe mai riuscita a battere
quelle
guardie, quindi si concentrò cercando di incanalare il potere delle
anime,
quando comprese per la prima volta che morendo, perdeva tutte le anime
che
aveva acquisito. Lei ci rimase molto male della scoperta, così male che
avrebbe
dato craniate al muro più vicino , ma prima che si auto lesionasse si
ricordò
delle anime concentrate che aveva trovato nei cadaveri. Aprì la tasca
della sua
cintura e con suo grande sollievo le trovò tutte lì, quindi le prese
una ad una
e le ruppe nel suo pugno assorbendo la loro energia. Finito
l’operazione
incanalò il loro potere nel suo corpo, ed una volta finito si alzò e
prese un
arco, che aveva precedentemente lasciato poiché prima non lo sapeva
usare, ma
che adesso grazie al suo nuovo potere si sentiva in grado di
utilizzarlo,
infatti scagliò alcune frecce con la sua nuova arma, e più o meno tutte
andavano dove voleva lei, quindi sodisfatta di ciò si legò alla cintura
l’arco
ed una faretra contenete numerose frecce.
Ancora una volta lei raggiunse il luogo dove era
stata
uccisa l’ultima volta, ma questa volta era meglio preparata poiché ella
si
fermò a distanza debita, estrasse il suo arco e scagliò diverse frecce
verso i
suoi nemici. Essi si scagliarono subito verso di lei, ma prima che le
furono
addosso lei gli aveva dimezzati ed ora ne rimanevano solo un paio. Il
primo
tentò di decapitarla come l’ultima volta, ma la principessa non aveva
nessuna
voglia di rivivere l’esperienza precedente, quindi si abbassò
fulmineamente e,
mentre teneva con la sinistra l’arco, estrasse la sua spada con la
destra e
colpì allo stomaco il suo nemico con una stoccata, che lo trafisse da
parte a
parte uccidendolo sul colpo. Il suo compagno non rimase con le mani in
mano e
puntò la sua alabarda verso la ragazza, come una lancia tenendola a
distanza,
lei capì che non aveva il tempo di estrarre il suo scudo, quindi
semplicemente
gettò il suo arco a terra. I due
rimasero in una posizione di stallo per qualche secondo, finché il
soldato
allungò la sua arma verso di lei, ma la colpì solo di striscio alla
spalla
sinistra, quindi lei afferrò il manico dell’alabarda con la mano
libera, e
trafisse il suo avversario uccidendo anch’esso. Anna recuperò la sua
arma a
distanza, se la mise in spalla ed aprì la porta alla fine del corridoio.
Lei aprì con cautela la porta, ed oltre ad essa
trovò
un’imponente guerriero di spalle rispetto a lei, vestito con
un’armatura
pesantissima molto decorata però priva dell’elmo e nella sua schiena
teneva uno
spadone a due mani, mentre lei aveva solo una spada ed uno scudo
leggieri e
pochi stracci ricoperti da una sottile armatura di cuoio. Il guerriero,
che con
tutta le probabilità doveva essere il Comandante Ryan, si voltò verso
di lei
mostrandole il suo volto completamente segnato dalla maledizione e
dalla vuotezza,
ed estrasse la sua arma scagliandosi verso di lei. Il Comandante caricò
un
colpo dall’alto verso il basso, il quale però fu agilmente schivato
dalla
ragazza con una capriola e cercò di contrattaccare, però la sua arma
rimbalzò
senza causare danni contrò l’armatura di Ryan. Il guerriero vuoto
disegnò con
la punta del suo spadone ampio arco, che però fu respinto dallo scudo
della
ragazza, la quale però perse la guardia a causa della potenza
dell’impatto,
quindi Ryan ne approfittò per coprirla nuovamente, e questa volta il
colpo andò
a segno, però di strisciò dato che l’impatto precedente aveva fatto
indietreggiare il gracile corpo di Anna. Ella si allontanò rapidamente
dal
guerriero e bevve dalla sua fiaschetta, ma rischiò grosso poiché l’ex
Comandante
la caricò, e solo i suoi riflessi potenziati dalle anime le permisero
di
evitare il colpo. La grossa arma del guerriero si incastrò nel muro che
prima
era dietro di lei, e questo permise alla ragazza di colpirlo con tutta
la sua
forza nella schiena del suo nemico, e questa volta la sua arma penetrò
la
possente armatura trafiggendo il corpo del guerriero. L’essere vuoto
riuscì a
sopravvivere al colpo, urlò di dolore, abbandonò la sua spada ormai
incastrata
e cercò di afferrare la principessa, ma ella fu più veloce e lo
trafisse al
volto, questa volta uccidendolo. La non morta si accasciò al suolo
priva di
forze, sentendo una grande quantità di anime entrare dentro di lei, e
solo dopo
qualche secondo ebbe la forza di ispezionare il corpo del guerriero.
Dopo pochi
secondi di ricerca disgustosa, ella riuscì a trovare la chiave, e si
diresse
versò il falò decisa, prima ad assorbire completamente le nuove anime
per
evitare di perderle a causa di un qualche incidente sgradevole, e poi
di
liberare Kirk.
Dopo qualche minuto
raggiunse la cella del criminale il quale le disse: “C’è l’hai la
chiave?”.
“Certo che c’è l’ho, solo perché sono una ragazza
non
significa che non so combattere.”
“Parla di meno e vedi di liberarmi.”
“Calma, per prima cosa dimmi come faccio a rendere
visibile
il guardiano della Regina.”
“E chi mi dice che non te ne andrai una volta che
lo avrai
saputo?”
“E chi mi dice che in realtà tu non sai niente e
che sei
solo un criminale che tenterà di rubarmi le anime?”
I due si guardarono intensamente per qualche
secondo, ma poi
l’uomo cedette dicendo: “D’accordo dato che mi sembri una ragazza
onesta te lo
dirò: dopo alcuni mesi che la maledizione colpì Arendelle, tre
salvatori
giunsero in questa città e aiutarono la popolazione ad arginare gli
effetti di
essa.”
“Si, ho sentito parlare di loro sono Sora, Riku e
Kairi, ma
questo che c’entra con il mio problema?”.
“Lasciami finire ragazzina. Kairi aveva un potere
speciale,
poteva vedere ciò che era nascosto alla visa delle persone comuni.”
“Vuoi dire che Kairi mi può aiutare… ma avevo
capito che era
morta.”
“Infatti è morta, ma per tua fortuna il suo potere
speciale
derivava dal fatto che uno dei suoi occhi era stato sostituito, prima
ancora
che lei giungesse qui, con uno artificiale che possedeva tale potere.”
“Quindi mi stai dicendo che devo trovare la sua
salma e
trapiantarmi il suo occhio speciale?”
“Esattamente.”
“E suppongo che tu sai dove si trova la sua salma,
ma non me
lo dirai finché non ti libererò.”
“Finalmente ci capiamo, facciamo un patto: una
volta che mi
libererai ti accompagnerò fino al santuario dove è custodito il corpo
di Kairi,
e ti aiuterò una sola volta contro i guardiani.”
“Allora affare fatto… aspetta che guardiani?”
“Il Re e la Regina crearono un paio di Gargoyle
per
difendere la salma di Kairi da eventuali saccheggiatori.”
“E sono forti.”
“Io stesso un giorno decisi di combatterli per
ottenere le
loro anime, riuscì solamente a tagliare la coda di uno di essi prima di
essere
ucciso. Dopo questa disfatta non gli sfidai poiché le anime che avrei
perso nel
tentativo di sconfiggerli sarebbero state troppo poche rispetto a
quelle che
avrei guadagnato nel batterli.”
Improvvisamente Kirk smise di parlare,
probabilmente
comprendendo il fatto che avesse parlato troppo, ma comunque Anna capì
dalle
parole dell’uomo che esso stava accumulando anime, forse il suo
obbiettivo era
di evitare di fare diventare vuota quella persona che cercava di
proteggere?
Comunque la principessa non diede voce ai suoi pensieri, per evitare di
insospettire Kirk, e lo liberò dalla sua prigionia.
Il cavaliere di spine e la ragazza uscirono
dall’edificio ed
in poco tempo si occuparono dei due golem che facevano la guardia alla
prigione, ed entrambi i costrutti scomparirono allo stesso modo dei
soldati di
ghiaccio.. L’uomo fece da guida alla ragazza ed i due proseguirono
lentamente
attraverso la tempesta, difendendosi da tutti i loro assalitori, sia
soldati di
ghiaccio, sia soldati ormai vuoti, e dopo parecchi minuti Kirk riuscì a
portare
Anna davanti ad una cattedrale, quindi i due aprirono il pesante portone del luogo religioso, che per loro fortuna era
privo di altri nemici al suo interno e vicino all’altare era presente
un falò.
I due si fiondarono subito dinnanzi alla fiamma ed il cavaliere di
spine disse:
“Il cadavere di Kairi e custodito dentro una bara posta nel campanile
della
cattedrale, e l’unico modo di raggiungerlo e di passare sopra il tetto
affrontando i due guardiani.”
“Non ci posso credere
una volta che avrà preso quell’occhio, potrò affrontare Olaf e dopo
potrò
vedere finalmente Elsa.” Pensò immediatamente Anna speranzosa.
I due salirono sopra il piano più alto
dell’edificio, finché
scalando delle arrugginite scale di ferro i due riuscirono a
raggiungere il
tetto.
La ragazza si guardò attorno ed osservò: “Ma qui
non c’è
nessuno.”
“Guarda la su.” Rispose l’uomo indicando il
campanile, ed
ella notò che sopra di essa c’erano due Gargoyle decorativi fatti di
pietra che
si trovavano ai due lati del campanile entrambi armati con una
alabarda. Quando
la ragazza notò che uno di essi era privo di coda, allora capì che loro
non
erano decorazioni, infatti il Gargoyle con la coda si animò, spargendo
al vento
dei calcinacci, spiegò le sue ali e volò verso di loro. Entrambi i non
morti
rotolarono in direzioni opposte, ma il mostro di pietra si concentro su
Kirk,
cercando di tagliarlo in due con la sua alabarda, ma il cavaliere di
spine
riuscì ad abbassarsi in tempo evitando così il colpo, e cercò di
contrattaccare
con la sua arma ricoperta di spine. Purtroppo le spine non sono
esattamente la cosa
più raccomandata per rompere la pietra, ed infatti il colpo non sorti
nessun’
effetto, nonostante ciò Anna aveva approfittato di quel momento per
caricare la
sua spada di luce, e con essa colpi la schiena del mostro con un
attacco in salto,
che causò un’esplosione di luce danneggiando così la
dura pietra del mostro. Il Gargoyle per
prima cosa cercò di colpirla con la sua coda, dato che essa terminava
con due
lame, simile ad un ascia bipenne, ma la ragazza riuscì ad
indietreggiare all’ultimo
secondo, quindi il mostro si voltò e dalle sue fauci sputo dei
cristalli di
ghiaccio ed uno di esso trafisse da parte a parte la ragazza. Ella però
resistette al colpo, riuscì ad allontanarsi dal mostro, nonostante
l’enorme
cristallo incastrato nel suo corpo, e bevendo dalla sua fiaschetta
riuscì a
rigenerare la ferita ed il ghiaccio all’interno del suo corpo
semplicemente
sparì, facendo cadere sulle tegole del tetto i due frammenti di
ghiaccio
spezzati.
“Dietro di te ” Urlò
improvvisamente Kirk.
Anna si voltò e vide che l’altro Gargoyle si era
svegliato
ed era in volo sopra di lei, mentre stava aprendo le sue fauci. La
principessa
si riparò immediatamente dietro il suo scudo, ma il mostro sparò dalla
sua
blocca un globo di oscurità che la scagliò indietro di qualche metro.
Il colpo
non era fatale, ma sfortunatamente la ragazza fu scagliata oltre il
bordo del tetto
ed inesorabilmente precipitò al suolo, per un attimo pensò che fosse
buffo
sapere che dopo aver resistito ad un cristallo di ghiaccio, una sfera
di
oscurità, alla fine quello che l’avrebbe uccisa sarebbe stato il
terreno.
Naturalmente tutto il suo divertimento si infrante assieme alle sue
ossa una
volta che impattò al suolo.
Era ormai mezzanotte ed Elsa stava osservando con
occhi
spenti la lenta rovina di Arendelle dalla finestra della sua stanza.
Era
passato solo un pomeriggio dalla accensione della prima fiamma nella
sala del
trono, da allora ne erano apparse tante altre per tutta la città, e con
loro
era apparsa anche la maledizione. Così l’avevano chiamata, occhi
esterni
potevano dire che quella era una benedizione divina, d’altronde
nessun’altro
regno del mondo si poteva vantare di avere una popolazione immortale,
ma lei
sapeva che non era così, che prima o poi il suo regno sarebbe
collassato a
causa di ciò. La cosa buffa e che non se n’erano nemmeno accorti di
essere
diventati tutti dei non morti, semplicemente dopo l’accensione della
prima
fiamma tutti i sudditi del suo regno avevano smesso di respirare, il
loro corpo
iniziò lentamente a decomporsi e tutto questo senza che se ne
accorgessero,
persino per lei stessa, che era la Regina, solo dopo tre ore capì che
biologicamente
non era più viva. Kristoff si era persino offerto di andare dai Troll
per
chiedergli consiglio su ciò che stava accadendo, ma dopo che lui uscì
dai
confini di Arendelle, si sentì debole è stanco, e la sua tenacia a
proseguire
portò solamente a far scomparire il suo corpo ed a ritornare in vita in
nei
pressi di una fiamma all’interno della città.
Olaf che in quel momento le era vicina disse:
“Elsa, cosa
pensi di fare, non possiamo rimanere con le mani in mano.”
Elsa senza distogliere lo sguardo dalla finestra
rispose:
“Non c’è nulla che possa fare, il mio popolo ormai non ha più bisogno
di
niente, l’unica cosa che sembra dargli conforto e stare vicino a quelle
fiamme.”
“Possiamo sempre organizzare un torneo di
pattinaggio,
possiamo chiamarlo, il primo torneo di pattinaggio di non morti”.
Elsa sorrise nell’immaginarsi cadaveri viventi che
pattinavano nel ghiaccio, esibendo piroette nel tentativo di ottenere
un
punteggio migliore rispetto agli altri concorrenti, ed allora disse
ridendo: “A
sì, e cosa mettiamo come primo premio?”
“La possibilità di ottenere un caldo abbraccio…
dalla Regina
stessa.”
“Mi sa allora che non parteciperà nessuno, io non
sono
famosa per essere calda.”
“Ma io parteciperei di sicuro! Poco male, almeno
saprò di
essere sicuro di vincere, così da meritarmi un tuo abbraccio.”
“Oh Olaf! Non c’è bisogno di un torneo per
abbracciarti.”
Quindi Elsa abbracciò il pupazzo di neve sorridendo e dimenticandosi
per un
istante della maledizione. Dopo quel rilassante momento, lo sguardo
della
Regina si spense nuovamente ed ella riprese a guardare fuori dalla
finestra.
Per parecchi minuti non successe nulla, poi Olaf chiese: “Secondo te
Anna
ritornerà in vita come non morta?”
“Non lo so, forse sì.” La Regina disse quella
frase priva di
emozioni solo per consolare l’amico, d’altronde lei aveva parlato
personalmente
con tutte le persone che erano tornate in vita, e tutte avevano una
cosa in
comune: erano morte il giorno dopo la caduta della stella, nessuna
persona che
era morta il giorno stesso della catastrofe era tornata in vita, e Elsa
non
voleva pensare al fatto che se Anna fosse sopravvissuta fino all’alba
del
giorno dopo, a quest’ora sarebbe accanto a lei, o forse e meglio che
sia morta
subito, d’altronde la Regina aveva la sensazione che essere non morti
non sia
una bella cosa. Improvvisamente Elsa sentì il bisogno di non pensare
più a
niente, e per sua fortuna aveva un’idea pronta.
“Olaf, io vado a fare una passeggiata da sola.”
“Sei sicura? Non vuoi un po’ di compagnia?”
“No tranquillo, certe volte bisogna stare da soli
per
riordinare le idee.”
“Allora io preferisco avere le idee
permanentemente in disordine.”
Elsa sorrise all’affermazione dell’amico, gli
diede un bacio
in fronte e se ne andò. Ella però gli aveva mentito, non voleva fare
due passi,
ma si voleva dirigere in un posto ben preciso: la dispensa,
naturalmente non
perché aveva fame, ma perché aveva bisogno di bere alcol. Lei non ne
aveva mai
bevuto tanto da ubriacarsi, una Regina non si doveva nemmeno sognare di
fare
una cosa del genere, ma tanto ormai lei non regnava più su un bel
niente. Con
sua sorpresa notò che la porta della dispensa era già aperta, quindi
entrò
dentro con circospezione, pronta a congelare un qualche intruso, tanto
non si
doveva preoccupare di uccidere qualcuno, la morte non era più una paura
reale.
Dopo pochi secondi scoprì l’intruso e disse: “Kristoff, non pensavo che
anche
tu avessi avuto la mia stessa idea.”
“Lascia perdere Elsa, ho già provato a bere
un’intera
bottiglia di vino, ma non sento nulla, credo che la maledizione abbia
risolto
per sempre il problema degli ubriaconi.”
La donna si sedette acanto al neo principe e
disse: “Penso
di avere capito cosa significa essere veramente dei non morti, durante
la vita
una persona dà per scontato delle cose, io davo per scontato il fatto
che mia
sorella sarebbe stata per sempre accanto a me, ma ora che l’ho persa so
che non
ho passato con lei nemmeno un quarto del tempo che avrei voluto passare
con
lei, ed ora a causa della maledizione vivrò letteralmente per sempre
sapendo
ciò.”
“Tranquilla Elsa, io ho passato quasi ogni giorno
assieme ad
Anna da quando l’ho conosciuta, e come te nemmeno a me basta
minimamente il
tempo che il destino chi ha concesso.”
“Per questo volevi ubriacarti, non vuoi pensare al
buco che
Anna ha lasciato nel tuo cuore.”
“Suppongo che tu eri venuta qui per lo stesso
motivo.”
“In parte sì, ma principalmente soprattutto per
non pensare
alla sorte del mio regno, e al fatto che nonostante io sia capace di
controllare il ghiaccio, non posso fare nulla.”
“Anch’io sono venuto qui per un altro motivo….”
Però subito
si zittì, come se avesse commesso un errore.
“E quale sarebbe?”
“Perdonami, ho parlato troppo, non serve che tu lo
sappia.”
Il ragazzo si alzò, ma Elsa gli prese la mano e
disse:
“Krstoff! Ti ricordi quando tu mi hai detto che potevo confidarmi con
te ogni
volta che volevo, ora voglio che tu lo faccia con me.”
Kristoff si voltò ed urlò: ”Non voglio farti
partecipe di
questo fardello! E poi come tu stessa hai detto sei la Regina, non ti
posso
distrarre con altre cose.”
“Regina?! Ma ti sei guardato attorno? Ormai non
c’è più
bisogno di un regno, esso serve per proteggere le persone e garantirgli
la
possibilità di ottenere ciò che gli serve per vivere ma ormai al mio
popolo non
serve più niente, l’unica cosa che sembra servire sono quelle fiamme,
peccato
che non le ho create io, le ha create quella cosa che ha ucciso Anna.”
“Vedo che anche tu la pensi come me, anch’io non
mi sono
seduto davanti a quel fuoco come fanno tutti gli altri, sarebbe come
dire: non
mi importa che tu abbia ucciso Anna, riscaldami ed io ti perdono tutto.
Be’ io
questo non l’ho accetto.”
“Peccato che sicuramente un giorno saremo
costretti a
sederci innanzi ad esso, probabilmente la non morte deriva da esso e
non siamo
collegati a queste fiamme.”
“Questo lo sospettavo anch’io…”
“Ora che siamo tutti e due d’accordo sul fatto che
il mio
regno sia distrutto, ti puoi confessare con me? Forse riuscirò ad
aiutare
almeno un mio amico.”
“Vedo che non riuscirò a farti desistere… tutto è
iniziato 2
mesi fa era una sera bellissima poiché quella notte, come diceva Anna,
il cielo
si era svegliato era bellissimo, lei era bellissima, sapevamo che era
sbagliato, ma tanto le nozze erano già programmate…”
“Non capisco dove vuoi arrivare.”
“Io ed Anna abbiamo fatto l’amore.”
Ad Elsa era incredula nel recepire quella
informazione, non
tanto perché significava che sua sorella era andata nuovamente contro
tutte le
buone etichette che riguardano le principesse, ma perché era stupido
farsi
questi problemi morali dopo questi avvenimenti, quindi chiese: “Non
capisco,
perché questa sia una cosa brutta, almeno tu ed Anna siete stati unti
in quel
senso, come se voi fosse stati marito e
moglie.”
“Non è questo Elsa, il medico che ha rimosso il
palo dal suo
corpo me l’ha confessato… Anna era incinta.”
Angolo dei Non Morti
Razor666: Come si dice chi muore
si rivede…. Ok devo evitare
di pensare a battute stupide, allora Anna, che te ne pare questo
capitolo.
Anna: …..
Razor666: Ti prego di qualcosa…
Anna: [Sfilza di imprecazioni tale
da buttare giù tutti i
santi del calendario dal paradiso]… Perché oltre a tutto questo
tormento, mi
hai scritto che ho perso mio figlio non ancora nato, PERCHE?!?!?!?!?
Razor666: Per motivi di trama,
tranquilla non è solo
sadismo.
Elsa: Ma è irrealistico, come fa
una donna a non capire di
essere incinta.
Razor666: Ed io che ne so, ho solo
ipotizzato che se in
tutto l’universo esiste una donna tanto stupida e disattenta da non
capire di
essere incinta in due mesi, quella è Anna.
Anna: Guarda che sono qui.
Razor666: E poi parli di
irrealistico tu Elsa che….ho una
sorta di déjà-vu. Ma basta parlare di cavolate è salutate il cavaliere
di spine
Kirk (tranquilli è un personaggio di Dark Souls, non sto tirando in
ballo altre
serie.)
Kirk: Per prima cosa io non centro
nulla con i viaggi interstellari. Poi posso dire
solamente che devo proteggere la persona
più cara al mondo che ho e nulla mi fermerà, nemmeno l’autore.
(Persona amata e protetta da Krik
muore improvvisamente.)
Kirk: COSA?!?!
(Persona amata e protetta da Krik
ritorna in vita
improvvisamente.)
Razor666: Io ho poteri infiniti
all’interno di questa
storia, quindi è impossibile andare contro di me
MUHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHA.
Ciao a tutti i lettori di questa storia, ci vediamo
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Capitolo 5 *** Diventare vuoto ***
FR-05
Quando Anna ritornò in vita nei pressi del falò
interno
della cattedrale, iniziò a guardare con sguardo spento la fiamma e
sussurrò:
“Non è possibile, veramente ero incinta?”.
La ragazza cercò di ricordare il suo passato,
cercando nei
suoi ricordi di quando era viva la conferma di quello che aveva
scoperto poco
fa, e la risposta fu inappellabile. Due mesi prima della catastrofe, il
suo
corpo aveva mandato dei segnali che
qualcosa stava cambiando dentro di lei, ma come al suo solito
lei era
stata troppo distratta per accorgersene, il vomito di prima mattina non
era
causato dalla troppa cioccolata, e quello non era un semplice ritardo
nel
ciclo.
Lei strinse i suoi pugni fino a farli sanguinare e
sentì
l’impulso inarrestabile di vendicare quella povera vita che stava
crescendo
dentro di lei. Anna si guardò intorno constatando che Kirk non era più
con lei,
probabilmente era scappato subito dopo che lei era caduta dal tetto,
era rimasta
sola contro quei due mostri di pietra, ma nonostante ciò ebbe la
malsana idea
di sfogare tutta la sua rabbia contro i Gargoyle, e corse verso il
tetto con
l’intensione di ucciderli da sola il più in fretta possibile.
A differenza di prima
adesso tutti e due i mostri di pietra erano sveglia fin dall’inizio,
entrambi
pronti a massacrarla. Il Gargoyle senza coda stava sollevando il muso,
con la
chiara intensione di colpirla con qualche tipo di attacco, mentre
l’altro stava
volando sopra di lei. Il prima a fare la sua mossa fu il mostro senza
coda che
fece uscire dalla sua bocca un soffio di fiamme oscure, che venne
immediatamente evitato dalla ragazza con una agile capriola. Ella corse
verso
il mostro che aveva tentato di bruciarla, e si stava già pregustando il
momento
in cui la sua lama si sarebbe infilzata nella sua pelle di pietra, ma
improvvisamente la grossa alabarda dell’altro Gargolye la colpì in
pieno con un
poderoso attacco dall’alto verso il basso che la tagliò in due.
“Regina Elsa abbiamo un problema.”
La stanca sovrana guardò il cavaliere e chiese:
“Cosa è
successo?”
“Alcuni sudditi sono impazziti ed hanno assaltato
altre
persone uccidendole.”
“Cosa intendi con impazzite?”
“Lascia che glielo mostri.”
Quindi il cavaliere la condusse verso le segrete,
un luogo
che ella conosceva molto bene poiché c’era già stata imprigionata,
quasi quasi
aveva iniziato a sperare che il piano di Hans per ucciderla avesse
avuto
successo, adesso si sarebbe stato lui in quella situazione… ma subito dopo scacciò quei malsani pensieri,
per Anna doveva difendere Arendelle. Dopo alcuni minuti la Regina e la
sua
scorta raggiunsero una cella, dove al suo interno c’era un cadavere.
Prima che
Elsa potesse dire qualcosa, il cadavere si animò e cercò di assalirla,
ma le
pesanti catene attaccate al muro gli impedirono di avvicinarsi alle
sbarre
della prigione.
“Perché è in questo stato?” Chiese la Regina
spaventata.
“Non lo sappiamo di preciso, abbiamo parlato con
chi era
entrato in contatto con lui, e ci hanno detto che quest’uomo aveva
perso tutto,
in poche ore ha raggiunto questo stadio di decomposizione avanzata ed
infine ha
iniziato ad uccidere chiunque gli stava attorno, chi è morto si è
risvegliato
vicino ad una di quelle fiamme, però più decomposti di prima.”
“Quanti c’è ne sono come lui.”
“Non lo sappiamo di preciso, siamo stati costretti
ad
uccidere tutti quelli in questo stato che vedevamo, l’unica persona
impazzita
che siamo riusciti a catturare e questa.”
Il cavaliere pesò bene le parola persona, dato che
ormai
quel individuo non si poteva più classificarlo come umano, ormai era
diventato più
simile ad un cane rabbioso.
Elsa allora chiese: “Quando avete ucciso
questi…individui,
sono ritornati in vita nei pressi di una fiamma.”
“No mia signora, non sono neanche scomparsi, il
loro corpo è
rimasto sul posto come un cadavere normale.”
La Regina era intelligente quindi comprese subito
la
situazione: chi perdeva ogni speranza impazziva e perdeva il senno, ed
in
questo stato non poteva più tornare in vita, capì che quello era il suo
fato e
quello del suo regno, prima impazzire, per poi sperare che qualcuno
uccidesse
il loro folle corpo.
“Voglio che ogni individuo che si trovi in questo
stato,
venga ucciso subito, in modo tale da liberarlo da questa tortura, che
il mio
ordine diventi legge da adesso.” Proferì la Regina.
Il cavaliere annuì, aprì la cella ed eseguì la
sentenza con
la sua spada, ed Elsa osservò senza mostrare emozioni l’orribile
spettacolo.
Dopo ciò ella si diresse dove era custodita la
bara di Anna,
le confesso la sua nuova scoperta e sussurrò piangendo: “Ti prego
sorellina,
ritorna in vita, non voglio finire in quel modo.” Ma dentro di se la
Regina si
stava convincendo sempre di più che Anna era meglio se rimaneva morta,
poiché
probabilmente aveva avuto un destino migliore del suo.
Dopo l’ennesima morte Anna si risvegliò, ma questa
volta
aveva qualcosa di diverso, non solo il suo aspetto esteriore era
notevolmente
peggiorato, ma anche la sua mente stava andando in rapido declino.
Nonostante
avesse i ricordi di Elsa, per lei essi non significavano nulla, l’unica
cosa
che gli importava in quel momento era di uccidere i due Gargoyle, ed in
quel
momento Anna stava pensando: “Devo uccidere quei mostri, devo uccidere
quei mostri,
devo uccidere....uccidere…perché? Perché….devo uccidere? Non importa,
lo
scoprirò più tardi… più tardi rispetto a cosa… giusto devo uccidere...
devo
uccidere cosa?”
Nonostante la principessa si era persino
dimenticata contro
chi doveva combattere, istintivamente proseguì verso il tetto della
cattedrale
e solo quando vide i due Gargoyle si ricordò che doveva combatterli.
Questa
volta entrambi tentarono di colpirla con le loro alabarde, ma Anna
riuscì a
schivare tutti i loro attacchi ed infine mise a segno diversi fendenti
sulla
coda del mostro che sputava il ghiaccio. Esso però non aveva nessuna
intensione
di lasciarsi colpire, quindi agitò la sua coda, tentando di affettarla
usando
le due lame che si trovavano nella punta di essa. La non morta
istintivamente
si riparò dietro lo scudo ed i colpi semplicemente la spinsero
indietro. Purtroppo
l’altro Gargoyle era volato dietro di lei, e la stava per uccidere con
la sua
arma, ma la ragazza con una schivata
laterale istintiva riuscì a schivare il colpo. Successivamente il
mostro con la
coda sputò dalle sue fauci una miriade di frammenti glaciali, che
ferirono la
ragazza, ella si allontanò da i due, bevve dalla sua fiaschetta e si
preparò ad
un altro round scagliandosi a testa bassa contro i due mostri.
Purtroppo per
lei i suoi avversari non la attaccarono direttamente, ma si alzarono in
volo,
perciò la ragazza non fece altro che tagliare l’aria, infine entrambi i
mostri
lanciarono dalla loro bocca la loro magia. Anna si riparò sotto il suo
scudo,
tendando di difendersi dall’attacco, ma nonostante la protezione non fu
sufficiente, e le fiamme nere iniziarono a bruciare le sue carni,
mentre gli
aculei di ghiaccio trapassarono le sue ossa non coperte dallo scudo.
Alla fine
di quella tortura la non morta non riusciva più tenersi in piedi e
cadde in
ginocchio, subito cercò di bere il nettare luminoso dalla sua
fiaschetta, ma
esso non era abbastanza potente per guarire completamente le sue
ferite, e la
svuotò senza però rimarginare del tutto le sue ferite. Accecata dal
dolore e
dalla vuotezza che la stava privando lentamente dal proprio senno, si
scagliò
un ultima volta contro i suoi nemici i quali scansarono la sua carica
suicida
con un piccolo balzo laterale.
Successivamente uno dei due Gargoyle la colpì con la sua alabarda, ma
il colpo
era troppo basso ed invece di ucciderla, le mozzò semplicemente le
gambe. La
ragazza priva dei suoi arti inferiori, strisciò verso uno dei suoi
nemici,
sussurrando promesse di morte che neanche lei comprendeva, e le sue
sofferenze
finirono solo quando ricevette il colpo di grazia.
A differenza delle altre volte, il sogno
ricorrente ad ogni
morte di Anna iniziò in modo più caotico, infatti la Regina si trovava
nel
mezzo di un campo di battaglia situato nel centro di una via in rovina
della
città, ma il nemico non era umano. In
quel momento Elsa, ricoperta con una leggiera armatura di ghiaccio,
assieme ad
una decina di cavalieri, non morti come lei, stavano combattendo contro
una
specie di lucertola gigante con almeno 6 metri di lunghezza, ricoperto
con
scaglie rosse e gialle e con occhi sporgenti che irradiavano una luce
rossa
sangue, tale mostro era stato chiamato da Scarica Infinita. Esso aveva
uno
stile di combattimento caotico, saltava sugli edifici sputando fiamme
vermiglie, oppure si gettava nella mischia artigliando i soldati, tutto
questo
senza uno schema logico. Non seppe il perché ma ad Elsa quel mostro gli
ricordava la sua caotica e iperattiva sorellina dai capelli rossi ormai
defunta, che fosse un chiaro segnale che stesse impazzendo. Mentre la
Regina
stava creando una lancia di ghiaccio, Scarica Infinita artigliò un
edificio e
scagliò le macerie contro di loro. I guerrieri si ripararono dietro i
loro
scudi, mentre la Regina creò una barriera di ghiaccio, ma nonostante
riuscirono
a sopravvivere ai frammenti dell’edificio, Scarica Infinita si scagliò
in mezzo
a loro, e prima che i non morti potessero rendersi conto del pericolo,
il
mostro prese uno dei guerrieri con le sue fauci, e si allontanò dalla
mischia.
Il non morto bloccato tra le fauci della bestia ebbe il destino
peggiore,
infatti il suo corpo si illumino, come se una luce bianca fuoriuscisse
da esso,
e Scarica Infinita lo rigettò tra i suoi compagni, ma ormai il
guerriero aveva
perso il senno, divorato dalla creatura.
Elsa osservò senza provare nulla quell’orribile
spettacolo,
poiché l’aveva già visto tante volte. Era iniziato tutto una settimana
dopo
l’impatto della stella. All’inizio quei mostri erano piccoli solo pochi
centimetri, sembravano innocui e quindi non gli hanno presi in seria
considerazione, ma un giorno scoprirono che quei mostri si nutrivano
del senno
dei non morti. Nonostante i loro sforzi per uccidere quei mostri quando
erano
ancora piccoli, essi usarono la loro capacità di diventare invisibile
per
sfuggire dai loro aggressori, e per divorare il senno di ignari non
morti, con
attacchi fulminei mordi e fuggi. Ad ogni vittima che mietevano la loro
stazza e
forza cresceva, e con il tempo impararono ad usare i non morti
impazziti, che
loro stessi creavano come arma da usare contro i sani. Il non morto
appena
divenuto vuoto si rialzò da terra, ed iniziò a scagliarsi contro Elsa,
ma prima
che quest’ultima potesse iniziare a difendersi, un altro dei suoi
cavalieri
uccise l’essere vuoto per lei e le chiese rapidamente: “Tutto bene
Elsa?”
“Si Kristoff, adesso pensiamo ad eliminarlo una
volta per
tutte!” Rispose la Regina con maggior foga e caricando sopra di lei
l’ennesima
lancia di ghiaccio, però il mostro non rimase con le mani in mano, ed
iniziò ad
inondare tutta la zone con le sue fiamme. Immediatamente tutti i suoi
cavalieri
fecero una testuggine intorno ad Elsa con i loro scudi, questo permise
alla
regina di poter finire di caricare l’incantesimo, e di scagliarlo verso
Scarica
Infinita. Il lucertolone non si aspettava un attacco del genere, e la
lancia
gli trafisse la spalla destra, ma i non morti conoscevano bene le
capacità
rigenerative di quei mostri, quindi i tutti i cavalieri si scagliarono
contro
la creatura, ed iniziarono a tempestarla di colpi. La bestia menò colpi
a caso
con una velocità tale che molti cavalieri vennero colpiti, ed i
restanti
riuscirono a malapena a difendersi con il loro scudo, però nel
frattempo la
Regina, stufa di quella battaglia e desiderosa di portare a termine
quella
battaglia in un modo o nell’altro, caricò tutta l’energia che disponeva
nella
mano destra. Quando anche l’ultimo soldato fu atterrato da Scarica
Infinita, il
mostro osservò con entrambi i suoi occhi la Regina, la quale possedeva
nella
sua mano destra una sfera fluttuante color blu scuro, che si espandeva
e si
ritraeva freneticamente, come se volesse esplodere da un momento
all’altro.
Kristoff le urlò: “Fermati Elsa così ti farai divorare!!!”
Ma Elsa era come
sorda e si scagliò contro il mostro. Scarica Infinita sparò una sfera
di fuoco,
però la Regina creò un’onda d’urto di ghiaccio con la mano sinistra, in
questo
modo riuscì a sollevarsi dal suolo di alcuni metri, schivando così la
palla
infuocata che esplose dietro di lei scagliandola con una maggiore
velocità
contro il mostro. Quando Elsa fu in volo a pochi metri dal suo nemico,
liberò
tutta l’energia conservata dalla sfera, creando una gigantesca mazza
ghiacciata, con il chiaro scopo di schiacciare la testa del mostro con
un
poderoso attaccò dall’alto verso il basso. Scarica Infinita però aveva
i
riflessi pronti e con un balzo all’indietro evitò la mazza, la quale si
infranse in mille pezzi al suolo. La Regina chiuse gli occhi,
proteggendoli
dalle schegge create da lei stessa, ma il mostro scattò verso di lei e
la
afferrò tra le sue fauci mentre quest’ultima era ancora in volo. Elsa
sentì il
suo corpo ustionarsi a contatto con la carne bollente del mostro, e
sentì le
zanne del mostro fare spazio attraverso la sua carne ormai putrefatta
da tempo.
Ella sperò che tutto sarebbe finito in fretta, che i suoi soldati la
uccidessero prima ancora che lei potesse fagli del male da vuota. Però per lei non era diventato il tempo per perdere
il senno, dato che qualcosa colpì il mostro, il quale la non la finì e
la
lanciò verso un edificio per non avere peso inutile dato che doveva
fronteggiare nuovi nemici. Elsa sentì tutte le sue ossa sbriciolarsi
quando il
suo corpo distrusse un muro dell’edificio, ma con uno sforzo immane
riuscì ad
alzarsi, per vedere cosa stesse succedendo all’infuori delle macerie
che le
stavano coprendo la visuale. Quando riuscì nel suo intento vide tre
guerrieri
che fronteggiavano Scarica Infinita, indossavano armature complete che
gli
coprivano persino il volto, che però non erano mai state prodotte nel
suo
regno, possibile che quei tre erano forestieri? Chi mai sarebbe stato
talmente
pazzo da entrare nella sua terra maledetta? Uno dei tre indossava
un’armatura
color oro e nera a cui era attaccata un mantello color oro e tra le
mani
stringeva una lunga katana. L’altro aveva un’armatura blu scura con
sfumature
di nero a cui era attaccata un mantello con lo stesso colore, ma nella
mano
destra aveva una sciabola nera e la mano sinistra era libera. L’ultimo
guerriero era probabilmente una femmina, poiché possedeva un’armatura
color fuxia,
arricchita con il solito mantello in tema con l’armatura, e come il
guerriero
di prima, ella aveva la mano sinistra libera, mentre nella destra aveva
uno
stocco lungo. Il primo ad attaccare fu il guerriero che aveva la
Katana, il
quale si scagliò senza paura contro il mostro, il quale cercò di
artigliare
l’imprudente guerriero, ma esso schivò tutti i colpi, contrattaccando
con una
precisione assoluta, ferendo più e più volte la lucertola. La femmina
del
gruppo sparò dalla sua mano libera un raggio di luce che colpì il
mostro
facendolo sbattere contro un muro. Infine il guerriero dall’armatura
oscura
scattò verso la bestia, la quale tentò di difendersi sparando una sfera
di
fuoco, ma il guerriero generò dalla sua mano sinistra uno scudo di
oscurità che
deviò l’attacco del mostro verso l’alto, poi lo tempestò di fendenti
con la sua
sciabola, e concluse sparando dalla sua mano sinistra una sfera di
oscurità,
che colpì in pieno il muso del mostro facendolo arretrare di parecchi
metri.
Nonostante tutti quei colpi Scarica Infinita era ancora vivo, ed
osservò con
occhi carichi d’ira i tre nuovi arrivati, ma per la prima volta da
quando la
Regina aveva incontrato quel mostro, esso fuggì dileguandosi dal campo
di
battaglia. Elsa sentì improvvisamente una emozione sopita ormai da
tempo, e che
credeva che non avrebbe mai più provato: speranza.
Appena Anna si risvegliò al falò, si chiese chi
era quella
donna che controllava il ghiaccio che aveva visto poco fa, e
soprattutto si
chiese chi era lei stessa.
Senza rendersene conto uscì dalla cattedrale,
perché era in
una cattedrale? Chi sono quelle persone simili a cadaveri animati che
camminavano senza guardarla neanche? Ma soprattutto chi era quella
donna che
aveva visto. Più camminava, più le prime due domande perdevano valore,
e dopo
pochi secondi non si ricordò più che si era svegliata dentro una
cattedrale, e
le persone intorno a lei persero sempre più valore, fino a che non
riuscì più a
vederli, nonostante fossero sotto i suoi occhi. Eppure una domanda era
sempre nella
sua testa, chi era quella donna?
Più continuava più dimenticava le cose con
frequenza sempre
maggiore, adesso ciò che vedeva non le rimaneva in testa per più di un
secondo.
Adesso ogni cosa che vedeva le sembrava che si fosse appena creata
sotto i suoi
occhi, come se lei fosse la prima persona a vedere la creazione del
mondo,
anche se era solo un mondo azzurro pieno di cose fredde che la
colpivano. Se
non fosse per il ricordo di quella donna che combatteva quel mostro,
avrebbe
giurato e spergiurato che l’universo fosse solo azzurro e cose fredde
che la
colpivano. Un attimo è lo stesso azzurro che quella donna creava, forse
era lei
che aveva creato quel mondo, come si chiamava?
Ad un certo punto vide qualcosa tra l’azzurro, una
figura
umanoide ed immediatamente il suo corpo si scagliò su di essa, perché
lo stava
facendo lei non aveva dato nessun ordine al suo corpo? Ma ora che ci
pensava
lei era da un po’ che non dava ordini al suo corpo, meglio così,
avrebbe avuto
più tempo per cercare di ricordare il nome di quella donna. Cercò a
lungo
nell’unico ricordo che aveva, il nome di quella donna, poi ad un certò
punto si
focalizzò su un momento specifico del ricordo… c’era quel cavaliere… la
donna
l’aveva ringraziato… gli aveva detto… “Si, Kristoff…”…. Non ha senso la
frase…
e come se mancasse qualcosa…. Giusto! Probabilmente ha risposto ad una
domanda…. Qual era la domanda? “Tutto bene…” Non ricordo… Non ricordo…
Non
ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non
ricordo…
aspetta ricordo qualcosa…E… Ma certo il nome della donna inizia per
quella
lettera… poi cosa c’era…L…. poi una…D…non che dico era
una…S….Ricapitolando…E….L…S… ma certo quel l’uomo deve aver detto il
suo nome,
ora provo a ridire la domanda tutta insieme: “Tutto
bene..E…L…S……………..A?”
“Tutto bene Elsa?” Ma certo si chiama
Elsa!!!
Improvvisamente i suoi occhi tornarono a percepire
quello
che le stava attorno, stava impugnando due oggetti, una spada ed uno
scudo e li
stava usando per combattere contro un uomo armato come lei, ma il nel
suo petto
e nel suo scudo c’era disegnato un sole. Perché lo stava combattendo?
Non aveva
senso tutto ciò! Quindi con uno sforzo di volontà immane riuscì a far
cadere le
sue armi ed usò la sua bocca per poter chiedere allo sconosciuto
l’unica cosa che
le interessasse in quel momento, anzi l’unica cosa che era presente
nella sua
esistenza: “Dov’è…Elsa?”
L’uomo si fermò immediatamente, prese in fretta e
furia da
una sua tasca un oggetto metallico. La ragazza sbarrò gli occhi su quel
piccolo
frammento… sembrava così pieno di energia… sembrava che la chiamasse.
lei si
avvicinò lentamente all’individuo, ed allungo la mano verso quella
cosa,
sperando che l’uomo non lo facesse sparire, ma in realtà l’individuo
fece
l’opposto e glielo porse lentamente. Prima che la situazione cambiasse
lei
afferrò l’oggetto con una mossa fulminea per un attimo, e guardò
l’oggetto
indecisa sul da farsi, lo doveva mangiare…no doveva liberare la sua
energia…
doveva spezzarlo. Lo avvicinò nella parte del suo corpo che sembrava
aver più
bisogno di energia di tutte, il suo cuore come se aveva la sensazione
che
quell’organo chiaramente fermo, una volta batteva. Non si chiese
cos’era un
cuore, come faceva a sapere che si trovava all’interno del suo corpo, e
soprattutto come faceva a sapere che una volta batteva. Semplicemente
ruppe
quell’oggetto tra le sue mani con una facilità impressionante, un
istante dopo
il suo corpo fu invaso da ‘un energia purissima, e per un istante,
sentì il suo
cuore fare un solo ed unico battito, una contrazione ed una espansione
che
portò sangue e ricordi alla sua mente atrofizzata, mentre lo stesso
fluido
vitale stava rigenerando le sue membra morte da tempo ricondendogli un
aspetto
umano. Improvvisamente si ricordò tutto, anche il suo nome.
La ragazza osservò meglio l’uomo, che stava
combattendo
quando non aveva il controllo di se, e disse: “Solaire, sei tu?”
“Grazie al sole sei ritornata, eri diventata
vuota…”
Improvvisamente Anna abbracciò il suo salvatore e
pianse
dicendo: “E’ stato terribile, mi stavo dimenticando tutto, non stavo
capendo
più nulla, quando ti ho visto non ti ho neanche riconosciuto…ti ho
attaccato?!
Mi dispiace tanto.. non volevo…perdonami…”
Solaire la accarezzò e rispose: “Stai tranquilla
va tutto
bene, la priva volta che ti ho vista in quello stato ho avuto paura di
perderti
per sempre, e di rimanere nuovamente solo in questo posto desolato.”
Dopo quella frase la situazione iniziò a diventare
molto
imbarazzante, ed i due si separarono subito. Anna dopo pochi secondi
ruppe il
ghiaccio chiedendo: “Come mai sei qui? Hai sconfitto quel mostro
enorme?”
“Diciamo che stavo cercando di farli colpire il
ghiaccio, e
ci riuscì… solo che io non feci in tempo a schivare e lui mi uccise.
Però dopo
andai da lui, e deciso di riscattare il mio onore perduto, lo uccisi
facendo
cadere il suo cadavere nel ghiaccio rompendolo ed risolvendo due
problemi in
uno. Poi ho iniziato a cercarti, ho sentito dei rumori di battaglia e
mi sono
avvicinato ad essi, infine ti ho trovato in quello stato, il resto lo
sai già. Ma
come hai fatto a ritornare, credevo che dopo essere diventati vuoti non
si
potesse più ritornare ad essere umani.”
“Ti ricordi quando ho confessato che, dopo che
perdo la
vita, ricordo della cose?”
“In effetti è molto strano, dovrebbe succedere il
contrario.”
“La verità e che quei ricordi non sono miei, ma
sono di mia
sorella, dopo che sono morta lei, per sopportare la situazione tragica
del
regno, confessava quello che le stava accadendo davanti alla mia salma,
un po’
come facevo una volta davanti ai quadri quando non potevo parlare con
lei, be
non esattamente la stessa cosa perché parlare con un cadavere è un po’
macabro,
non che mia sorella sia strana, semplicemente…”
“Anna, il punto.” La interruppe il suo
interlocutore prima
che ella partisse per la tangente.
“Giusto, stavo dicendo che probabilmente mentre
lei si
confessava con me, involontariamente mi passava i suoi ricordi che
affiorano
ogni volta che muoio. Grazie al fatto che l’ultimo ricordo affiorato mi
è
rimasto in mente nonostante fossi vuota, nonostante mi fossi
dimenticata di me
stessa, mi ricordai di Elsa.”
“Vorrei anch’io avere dei ricordi come te, ma
l’unica cosa
che ricordo è il sole… in realtà ho anche altri ricordi… più oscuri:
urla di
persone, violenza, morte…”
“Tranquillo, anche se non ti ricordi di sicuro
qualcuno ti
ha amato, un giorno ti ricorderai di questa persona.”
“Lo spero, ma dimmi perché tu sei diventata vuota?”
La principessa gli raccontò tutto ciò che aveva
passato da
quando era stata uccisa da Olaf, fino a quando era diventata vuota a
causa dei
Gargoyle, però omettendo la scoperta del fatto che era incinta, poiché
non si
sentiva pronta a confessare una cosa tanto personale.
Al termine del lungo racconto Solaire le ripose:
“In poche
parole hai bisogno di aiuto per uccidere quelle statue troppo animate?
Certo
che ti aiuterò! Non posso sottrarmi alla richiesta d’aiuto di una
principessa.”
“Puntualizzammo che io non sono così disperata che
non posso
farcela senza un prode cavaliere, sei tu che mi stai offrendo il tuo
aiuto
incondizionato.”
“Ti sbagli, una condizione c’è se vuoi il mio
aiuto.”
“Condizione?”
“Se vuoi il mio aiuto un’altra volta... devi prima
lodare il
sole.”
“Lodare il sole?”
Il guerriero si prostrò a terra, come quando una
persona
prega intensamente, ma poi si rialzò lentamente allargando con
altrettanta
lentezza le sua braccia, facendogli fare un angolo di 45 gradi con le
sue
spalle, e durante quel movimento urlò scandendo ogni sillaba: “Sia lode
al
soleeeee!!!”
Dopo quella scenda Anna rimase paralizzata e
sussurrò: “Devo
rifare questa cosa?”
“Questa non è una cosa! Questa è la lode al sole,
e si devi
farla. Su questo sono intransigente.”
Anna pensò seriamente che morire altre 10 volte
era meglio
che sottoporsi ad una cosa tanto imbarazzante, ma rendendosi conto che
non
nessuno avrebbe saputo di questa cosa escluso Solare, anche lei lodò il
sole
con quel modo altamente imbarazzante.
Solare annuì sodisfatto dicendo: “Come prima volta
non è
male, ma ci sarà tempo per migliorare.”
Anna giurò su se stessa che non avrebbe mai più
rifatto una
cosa del genere.
“Sei pronta Anna?” Chiese Solaire poco prima di
fare gli
ultimi passi che gli separavano dall’esterno del tetto della
cattedrale.
Nonostante la ragazza avesse descritto a lungo i
poteri dei
Gargoyle al suo amico, ed insieme avevano elaborato diverse strategie,
ella
aveva ancora il ricordo troppo vivido delle sue morti per mano di quei
mostri
di pietra, per non avere una paura agganciate nell’affrontarli di
nuovo, ma
nonostante le sue emozioni rispose convinta: “Sono ritornata in vita
pronta.”
Quindi assieme i due invasero il dominio dei due guardiani.
I due mostri stavano immobili sulla cima del
campanile, ma
subito dopo si svegliarono ed entrambi planarono minacciosi sui due non
morti.
Solaire, seguendo il loro piano, creò una lancia solare nella sua mano,
e la
scagliò contro il Gargoyle senza coda che controllava l’oscurità
urlando: “Assaggia
il potere del sole!”
Il Gargoyle schivò l’attacco in volo, e creò sparò
una
fiammata oscura verso il cavaliere del sole, che si difese dietro il
suo scudo,
mentre l’altro mostro tentò di sparare verso la ragazza una lancia di
ghiaccio,
ma ella conosceva così bene le sue mosse che riuscì a schivarla in
tutta
tranquillità.
La prima parte del piano sembrava andata bene dato
che erano
riusciti a separare i due mostri, ma essi non erano sprovveduti, e dopo
che
subirono alcuni danni da parte dei non morti, entrambi si sollevarono
da terra
riunendosi mentre stavano volando. Entrambi i guardiani scagliarono la
loro
magia, creando la medesima combinazione letale di fiamme nere e
ghiaccio che
avevano rischiato di far diventare vuota Anna poco prima, ma entrambi i
non
morti erano preparati a quell’evenienza e per prima cosa evitarono
quell’attacco correndo lontano l’uno dall’altra e successivamente Anna
perese
in mano il suo arco ed iniziò a scagliare frecce, mentre Solaire
scagliò
nuovamente le sue lance del sole. Dato che per i due mostri era
stancante
rimanere in aria per molto tempo, dopo alcuni secondi atterrano
nuovamente, ed
esattamente come prima si divisero, scagliandosi contro i due non morti
ma
questa volta con furia maggiore. Anna fu colta alla sprovvista e riuscì
a
malapena a parare con il suo scudo l’alabarda nemica che stava per
abbattersi
su di lei, ma il contraccolpo la spinse sul bordo del tetto. Il
Gargoyle capì
che la sua avversaria si trovava in difficoltà, e fece con la sua arma
una
rapida spazzata orizzontale. La principessa capì che se avesse parato
quell’attacco, il contraccolpo l’avrebbe nel vuoto, quindi
coraggiosamente
rotolò sotto l’arma nemica, e colpì con una serie di fendenti la coda
del
mostro tagliandola. Questo fece infuriare il mostro il quale sparò
cristalli di
ghiaccio da tutte le parti, ed alcuni di essi la colpirono e l’impattò
le fece
perdere la sua spada ed il suo scudo. Anna era completamente disarmata,
ferita,
ed il Gargoyle la stava per tagliare in due con la sua alabarda, ma la
non
morta si salvò in extremis con un'altra capriola. Questa volta l’arma
del
mostro si incastrò nel tetto, purtroppo Anna non poteva sfruttare in
nessun
modo quell’opportunità perché era disarmata e le sue armi erano troppo
lontane
per poter essere recuperate in tempo… ma non era tutto perduto, infatti
ella
notò che accanto a lei c’era la coda mozzata del mostro, e dato che
nella punta
erano presenti delle lame come se fosse stata una ascia, la ragazza
afferrò
l’ex coda del mostro di pietra con entrambe le sue mani, lanciandosi
contro il
mostro, il quale riuscì a liberare la sua arma, solo per vedersi essere
trafitto dalla sua stessa coda impugnata da Anna. La ragazza concentrò
tutte le
sue energie nella sua arma di fortuna, incantandola con la luce, e dopo
un
breve urlò di dolore da parte del mostro, la luce caricata nell’arma
esplose,
dando il colpo di grazia al Gargoyle di pietra che lanciava il
ghiaccio, il
quale scomparse in una luce bianca. Nonostante avesse vinto, per lei
non era
ancora finita dato che il secondo mostro sentendo il suo compagno
cadere,
abbandonò il suo combattimento con Solaire e si scagliò sulla ragazza
ruggendo
di rabbia. La non morta era completamente stremata, e non avrebbe
potuto il
nessun modo schivare l’attacco ma per sua fortuna, Solire scagliò un
ultima
lancia solare che colpì il suo aggressore, il quale stremato dalle
ferite
precedenti contro il guerriero del sole, cadde a terra e scomparve
nello stesso
modo del suo compagno.
Anna abbandono la coda del mostro e riprese
possesso delle
sue vecchie armi, un po’ deboli ma di sicuro molto più affidabili e
maneggevoli
di quell’enorme ascia di pietra. La ragazza si sentiva realizzata, in
quell’istante non le importava più il fatto che, apparate sua sorella,
tutte le
persone che amava erano morte da tempo, il fatto che aveva perso un
figlio prima
ancora che potesse nascere… aveva sconfitto quei due mostri
maledetti!!! Ed ora
che ci pensava da sopra quel tetto la tempesta il sole era molto più
visibile,
e senza neanche pensarci, lo lodò come le aveva appena insegnato
Solaire.
L’uomo la osservò e le disse: “Sono contento che
tu ti senta
così felice, e che tu abbia appena lodato il sole in modo così
perfetto.”
La ragazza si ricompose, vergognandosi di quello
che aveva
appena fatto, e comprendendo che aveva appena infranto il suo
giuramento suo
giuramento del sole disse: ”Emm… adesso
non dobbiamo andare a prendere quell’occhio?”
“Va bene però prima prendi questo frammento di
stella.”
Quindi Solaire le diede in mano l’oggetto prezioso
e la
ragazza rispose: “Non posso accettarlo, ne hai già dovuto sprecare uno
per
salvarmi prima.”
“Tranquilla, ognuno di quei due mostri di pietra
aveva
dentro di se un frammento e quindi me ne sono lasciato uno per me.”
La ragazza quindi accettò il dono, convincendosi
che un
giorno avrebbe ripagato il suo nuovo amico per la sua gentilezza. A
quel punto
i due andarono verso il campanile della cattedrale, ed il momento in
cui Anna
avrebbe potuto riunirsi con Elsa era un po’ più vicino.
ANGOLO DEL NON MORTO (Lasciate
ogni serietà o voi che
entrate)
Razor666: Comunicazione di
servizio, purtroppo ho finito
tutti i capitoli scritti in precedenza, e questo comporta il fatto che
non
posso assicurare l’uscita in orario del prossimo capitolo, mi scuso in
anticipo
per eventuali ritardi. Ma bando alle ciance e vediamo cosa ne pensano i
nostri
non morti di questo capitolo.
Solaire + Anna: SIA LODE AL
SOLEEEE!!!!
Elsa: Abbiamo appena perso mia
sorella…. Ma non hai
esagerato Razor a fare morire Anna più e più volte contro quei Gargoyle.
Razor666: Quei ca**o di Gargoyle
mi hanno fatto penare
l’inferno a me ed a tutti quelli che giocano a Dark Souls, quindi è
giusto che
Anna soffra come noi, altre domande?
Elsa: Si, che diavolo era quel
demone chiamato Scarica Infinita.
Razor666: Il nome di quel mostro
proviene da Dark Souls, ma
la sua forma me la sono inventato io, e comunque quel mostro non è un
demone, è
un Bloodborne.
Elsa: E che diamine è, mai sentiti
nominare?
Oscar: Li ho citati io nel primo
capitolo.
Anna: E tu chi sei?
Oscar: Nessuno si ricorda di me
BUHAHAHAHAHA (si mette a
piangere)
Razor666: Tranquillo mio caro
personaggio io non ti
dimenticherò (Razor si mette a scrivere qualcosa, evidentemente si era
dimenticato qualcosa, ed ora la aggiungeva.)
Anna: Un ultima domanda, Solaire è
un estremista religioso?
Razor666: In pratica si, in
effetti avevo in mente di
mandarlo nei paesi dove c’è l’estremismo religioso… ma in tutte le
simulazioni
che facevo il risultato era sempre lo stesso: Dopo una settimana tutte
gli
uomini e donne si ribellavano a Solaire e ritornavano come prima, stufi
di
lodare il sole.
Solaire: Ma non c’è nulla di male
nel lodare questo
magnifico ed incandescente padre per 36 ore ogni giorno.
Razor666: Ma i conti non tornano,
un giorno contiene solo 24
ore.
Solaire: Lo so, ma ho calcolato
che si può lodare il sole 90
minuti ogni ora.
Razor666: …… be sperando che
riesca a postare il prossimo
capitolo in tempo, ci vediamo la prossima settimana
ciao.
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Capitolo 6 *** Bloodborne ***
FR-06
Anna e Solaire avevano appena sconfitto i due
guardiani del
campanile che costudiva la salma di Kairi, la guardiana dei falò che
aveva un
occhio artificiale con il potere di vedere ciò che non era visibile ad
occhio
nudo, l’unico modo per poter affrontare Olaf e poter raggiungere Elsa.
I due
entrarono dentro la torre, e dopo aver salito su per una rampa di scale
a
chiocciola, arrivarono finalmente al loro obbiettivo. La bara di marmo
era
posta al centro della stanza davanti ad
un falò, inoltre attaccato al tetto c’era un gigantesco
campanile, ed ai
lati della stanza c’erano delle gigantesche finestre ad arco, che
avrebbero
permesso di vedere l’intera città se non fosse per la tempesta. I due
si
riposarono immediatamente al falò, per recuperare le energie dopo la
dura
battaglia, e subito dopo la ragazza si alzò avvicinandosi lentamente
alla bara
sussurrando: “Perdonami Kairi.”. Quindi tentò di aprire la bara, però
senza
riuscirci, e dopo diversi tentativi accompagnati da diversi gemiti di
sforzo
della ragazza, Solaire le diede il cambio, tentando anch’egli di aprire
la
bara, senza però ottenere nessun risultato diverso. Alla fine il
guerriero del
sole si arrese dicendo: “Niente da fare, sembra incastrata.”
La principessa ebbe un intuizione, si guardò
attorno e vide
che in muro c’era una leva, e quindi Anna la abbassò sperando di
sbloccare la
bara. Subito le campane iniziarono a suonare fragorosamente, ed il
suono
rimbombò per tutta la città, naturalmente i non morti all’interno de
campanile
sentirono un rumore un tantino forte,
ed al termine del suono delle campane i due erano a terra agonizzanti
con le
orecchie da buttare.
“Certo che potevi avvertirmi!” Disse Solaire
“Non ho sentito!” Rispose la ragazza
“CERTO CHE POTEVI AVVERTIRMI!!!”
“E COME FACEVO A SAPERE CHE LE CAMPANE AVREBBERO
SUONATO!!!”
“SIAMO IN UN CAMPANILE, ERA OVVIO CHE L’UNICO
MECCANISMO IN
QUESTO POSTO LE AVREBBE FATTE SUONARE!!!”
“LA PROSSIMA VOLTA TI AVVERTO OK!!!”
Improvvisamente sentirono il rumore di qualcosa
che si
apriva, e dalla cassa da morto uscì della polvere, simbolo che un
qualche
meccanismo si era attivato. I due aspettarono alcuni secondi per far
rimettere
a posto i loro timpani, e quindi entrambi si avvicinarono dove era
custodito la
salma di Kairi, si guardarono, annuirono, ed infine aprirono insieme la
bara.
Il coperchio scivolò ed i due poterono vedere finalmente il corpo di
Kairi, o
meglio, la sua armatura poiché la guardiana dei falò era stata
seppellita con
l’armatura fucsia che aveva già visto Anna nel ricordo di Elsa,
ottenendo così
la conferma che i tre guerrieri che avevano salvato sua sorella dalle
grinfie
di Scarica Infinita erano Riku, Sora e Kairi. La principessa si fece
coraggio,
e delicatamente, sfilo l’elmo dalla salma, rivelando un teschio umano,
ma che in
un’orbita aveva un occhio di vetro con la iride color oro. Vedendo quel
orribile spettacolo, Anna arretrò spaventata chiedendo all’amico: “Po…
potresti
prendere l’occhio per me?”
Solaire, mostrando il Massimo rispetto per il
corpo, tolse
lentamente l’occhio di vetro dal teschio, lo mostrò ad Anna
chiedendole: “Sei
proprio sicura di voler procedere? Guarda che posso trapiantarmi io
quest’occhio ed affrontare il guardiano della Regina.”
“Solaire… hai già fatto così tanto per me. Mi hai
salvato
ben due volte, poco fa quando rischiavo di divenire vuota a causa dei
Gargoyle,
e quando mi hai salvata la prima volta da quei esseri vuoti, senza di
te non
sarei mai riuscita a sfruttare quel demone per rompere il ghiaccio e
raggiungere mia sorella…. Ma questo è un passo che devo compiere da
sola, solo
dimostrando la mia forza ad Elsa, ella forse si fiderà di me ed
accetterà il
mio aiuto…. Detto questo secondo te quell’occhio mi sta meglio sul lato
destro
o sinistro del viso?”
“E che ne so... quale occhio chiudi quando devi
guardare
dentro un cannocchiale.”
“Tutti e due vanno bene, i giorni dispari del mese
chiudo l’occhio
destro, i giorni pari quello sinistro.”
“Cioè prima di usare un cannocchiale pensi al
numero del
giorno?”
“In realtà spesso e volentieri me ne dimentico e
vado a
casaccio… comunque ho deciso mi toglierò l’occhio destro.”
“Perché?”
“Perché mi sono appena ricordata che qualche volta
gli
ambasciatori parlavano per molte e molte ore, per questo avevamo deciso
che se
io le facevo l’occhiolino, e lei annuiva, io avevo il compito di
trovare o
inventare una scusa credibile, che permetteva a mia sorella di
congedarsi dagli
ambasciatori senza offenderli. Ecco dato che chiudevo sempre l’occhio
destro,
voglio che quando tutto sia finito Elsa in queste occasioni veda il mio
occhio
vero.”
“Ho capito, non c’è da sorprendersi se questo
regno sia
diventato vuoto, con dei reali così scansafatiche è ovvio che sia tutto
andato
a schifio.”
“Ehi! Mia sorella ha sempre lavorato più del
necessario, non
osare offenderla!”
“Per fortuna che io credo nel Sole, lui sì che non
perde mai
tempo, e sorgerà sempre e comunque.”
I due iniziarono a ridere fragorosamente, e dopo
qualche
secondo ritornarono seri, ed Anna disse: “Bene, adesso mi devo solo
togliere un
occhio, che sarà mai? Da quando sono una non morta ho perso un braccio,
metà
corpo e persino la testa.” Detto questo cercò di prendersi l’occhio
destro con
la sua mano, ma ogni volta che ci provava, la sua palpebra lo copriva
automaticamente. Solare vedendola in difficoltà le se avvicinò dicendo:
“Faccio
io, cercherò di essere il più rapido possibile.”
Anna finalmente mostrò la paura che covava nel suo
cuore,
ogni volta che perdeva una parte del suo corpo il dolore era atroce, e
non si
sarebbe mai abituata a ciò quindi abbandonò tutta la sua spavalderia ed
annuì. Solare
prese un pezzo di legno per terra e lo diede ad Anna dicendole di
morderlo il più
forte possibile. Dopo di ciò si tolse i guanti di ferro dalle sue mani,
mostrando la sua pelle nera e secca da non morto, spostò la palpebra
destra di
Anna il più alto possibile, ed avvicinò la mano libera al suo occhio
chiedendole: “Sei pronta?”
Lei annuì e immediatamente dopo Solaire le cavò
l’occhio in
un secondo. Il dolore avrebbe fatto urlare Anna, ma il fatto che
mordeva quel
pezzo di legno le permetteva di sfogare l’acuto dolere stringendo
quell’oggetto
tra i suoi denti senza muovere il viso, e questo permise a Solaire di
impiantarli l’occhio nell’orbita sanguinante della principessa. Anna
sentì il
suo nervo ottico dilaniato aderire perfettamente al suo nuovo occhio,
come
attratto da una forza magica, ma prima di ricevere una qualsiasi nuova
immagine
dal suo nuovo occhio si sentì svenire, ma prima di perdere
completamente
conoscenza vide la solita luce accecante che la introduceva ad un nuovo
ricordo
di sua sorella quando lei moriva.
Elsa iniziò a camminare a fatica verso i tre che
avevano
appena messo in fuga Scarica infinita, non le importava dell’intenso
dolore che
attanagliava il suo corpo ad ogni passo che faceva, l’unica cosa che
aveva in
mente era di chiedere a quei forestieri di prestarli la loro forza e di
uccidere per sempre quei mostri che stavano divorando il senno dei suoi
sudditi. Il guerriero con l’armatura nera si voltò verso di lei, ma
prima che
la Regina potesse avvicinarsi ulteriormente, sentì le sue gambe cedere
sotto il
suo stesso peso, però il guerriero corse verso di lei e l’afferrò tra
le sue
braccia, prima che cadesse al suolo. Elsa sussurrò; “Vi prego…
aiutateci.”
“Siamo venuti qui per questo, bevete da questa
fiaschetta vi
sentirete meglio.” Quindi il guerriero le porse una fiaschetta che
conteneva
luce, ma nonostante Elsa non aveva mai visto una cosa simile, ne
tantomeno
sapeva se era pericolosa, bevve avidamente il contenuto della
fiaschetta, rigenerando
così le sue ferite, mentre nel frattempo i due compagni del guerriero
si erano
avvicinati incuriositi. Dopo che Elsa riuscì a stare in piedi da sola
il
guerriero che l’aveva sorretta le chiese: “Dobbiamo immediatamente
parlare con
il regnante di queste terre, sai dove possiamo trovarlo.”
“C’è l’hai davanti, io sono la Regina Elsa..”
“Regina?! Perdonante la mia impudenza, io sono il
principe
delle Isole Orientali Riku” Rispose immediatamente mettendosi
inginocchio,
“Io sono Kairi.” Disse la guerriera con l’armatura
fuxia,
inginocchiandosi come Riku.
“Piacere io sono Sora.” Rispose quello con
l’armatura color
oro, senza però inginocchiassi e salutando la regina con un gesto della
mano.
“Sora mostra rispetto!” Disse Kairi pestando il
piede di
Sora, costringendo quest’ultimo a inginocchiarsi dal dolore.
“No, vi prego non c’è bisogno di queste formalità,
sono io
che vi devo ringraziare per aver messo in fuga quel mostro.” Disse Elsa
trattenendo le risate nel vedere quella scena.
I tre si alzarono e Riku chiese: “Se ne sono altri
di mostri
simili a quello di prima?”
“Si, ma lui è il più forte, lo abbiamo chiamato
Scarica
Infinita.”
“Proprio come temevo, anche voi avete subito la
piaga dei
Bloodborne.”
“Tu gli hai già affrontati?”
“Lasci che ti spieghi tutto dall’inizio, 2 anni fa
il mio
regno, come il vostro è stato colpito da una stella morta, creando così
la
maledizione. Come da voi poco dopo sono apparsi dei mostri, noi gli
abbiamo
chiamati Bloodborne, esseri nati dalla energia della stella mota, ma
privi
dell’anima, e perciò si nutrono delle anime dei non morti, facendoli
diventare
immediatamente vuoti. Per poco non ci sterminavano tutti, finché non
riuscimmo
ad incanalare il potere dei falò.”
“Falò? Intendi quelle fiammelle che si sono create
dopo la
catastrofe.”
“Esatto, in realtà quelle fiammelle sono
manifestazioni
fisiche del potere residuo della stella. Grazie ad una ricerca
disperata siamo
riusciti a creare le Guardiane del Falò, fanciulle con il potere di
potenziare
le fiamme, e dando così la possibilità ai non morti non solo di
riposarsi, ma
anche di potenziarsi, così abbiamo ottenuto la possibilità di
sconfiggere i
Bloodborne. Un paio di mesi fa abbiamo percepito una nuova stella
precipitare,
purtroppo come forse sai i non morti non si possono allontanare troppo,
ma la
mia amica Kairi è una Guardiana del Falò è grazie a lei siamo risusciti
ad
eseguire un rituale che permette ai non morti di allontanarsi dalla
stella. E’
stato un viaggio lungo, ma con il suo aiuto potremo potenziare i Falò
di questo
regno e sconfiggere i Bloodborne.”
“Intendi dire che la nostra unica possibilità è di
affidarci
al potere della cosa che ha causato la maledizione, non lo accetterò
mai!” e
dopo che ebbe detto questa frase si allontanò dal gruppo dandogli le
spalle
Nonostante ciò Kari si avvicinò alla Regina e
disse: “Anch’io
la pensavo come te, i miei genitori sono morti il giorno dell’impatto,
e perciò
all’inizio non volevo diventare una Guardiana del Falò…però un giorno
Riku e
Sora hanno rischiato veramente di diventare vuoti, ed allora capii che
se
realmente volevo proteggerli dovevo abbandonare il mio orgoglio ed
usare
persino il potere della stella se volevo salvarli.”
“Kairi ha ragione, non c’è nulla di male
nell’usare le armi
del proprio nemico per batterlo.” Disse Sora avvicinandosi anch’esso ad
Elsa.
“Elsa, se non accetti il nostro aiuto le persone a
te care
diventeranno vuote, sei sicura di questa tua scelta?”
La Regina ripensò a quando era morta Anna a causa
della
stella, ma improvvisamente ricordò quando sua sorella si era offerta di
auitarla, e solo quando aveva accettato quell’offerta, la sua vita era
finalmente cambiata in meglio, quindi rispose: “Cosa devo fare?”
“Grazie per esserti fidata, ti prometto che non ti
deluderemo.” Rispose Riku,
Anna si risvegliò lentamente in
seguito al termine del sogno, e per prima cosa vide Solaire che
guardava fuori
da una finestra preoccupato.
“Per quanto tempo sono rimasta
svenuta?”
“Pochi minuti, ma suppongo che in
questo lasso di tempo tutti gli esseri vuoti e i golem di tua sorella
ci
abbiano sentito, dobbiamo muoverci.”
“Ne vedi qualcuno arrivare?”
“La tempesta non mi permette di
vedere nulla, quindi non saprei il numero preciso, ma ho intravisto
numerose
ombre che si avvicinano.”
Solaire aiuto Anna ad rialzarsi,
ma appena ella si alzò sentì un acuto dolore proveniente dal nervo
attaccato al
suo nuovo occhio, e questo la fece scappare un grido di sofferenza.
“Tutto a posto Anna?” Chiese
l’uomo preoccupato.
“Non preoccuparti, è solo che il
mio corpo si deve adattare per bene a questo occhio, spero almeno che
non mi renda
troppo brutta…”
“Cavolate! Secondo me ti sta
bene, il suo colore oro mi ricorda molto il sole e rispecchia
perfettamente il
tuo spirito solare.”
“Dici davvero? Non è solo perché
ti faccio pena?”
“Non sto mentendo, ma ora è
meglio se parliamo di meno e pensiamo di più a scappare.”
La principessa annuì ed insieme
scesero dal campanile ed in un paio di minuti uscirono dalla
cattedrale.
“Adesso dove dobbiamo andare?”
Chiese Solaire all’amica.
“E che ne so, ancora non ho
capito come orientarmi in mezzo a questa tempesta, era Kirk che sapeva
la
strada… chissà adesso dove sia.”
“Non importa, proseguiremo a caso
annientando tutto ciò che tenterò di fermarci, finché non troveremo la
strada
giusta.”
“Mi piace come piano! Semplice ma
deciso.”
I due come preannunciato
decimarono tutti gli esseri vuoti che cercavano di bloccare la loro
strada,
infatti i due non morti erano diventati molto più forti dopo che
avevano
sconfitto i due Gargoyle, e persino per Anna era facile sconfiggere
anche tre
nemici alla volta. Per i due non morti sembrava essere tutto sotto
controllo,
quando ad un certo punto mentre stavano attraversando una strada, dagli
vicoli
più piccoli uscirono una decina di guerrieri di ghiaccio che gli
circondarono.
“Anna sono troppi, dobbiamo
fuggire immediatamente.”
“Ok concentriamoci su quelli
davanti a noi ed apriamoci un varco con la forza!” Rispose Anna
reattivamente.
Anna e Solaire si scagliarono a
testa bassa contro i costrutti di Elsa che stavano davanti loro, i
quali
puntarono le lance verso i due aspettandoli con la guardia alzata,
mentre i
soldati di ghiaccio ignorati dai due non morti iniziarono ad inseguire
quest’ultimi, creando una pericolosa tenaglia. Il guerriero del sole,
da dietro
ad Anna, lanciò in corsa una lancia solare contro i due soldati che gli
sbarravano la strada, stordendoli e facendoli perdere la guardia,
mentre la
principessa colpì subito dopo i due nemici con un ampio fendente
orizzontale.
Il colpo non era letale e subito i due costrutti di ghiaccio colpirono
la
principessa, ma ella ignorò il dolore ed insieme a Solaire riuscirono a
scappare dall’accerchiamento. Subito dopo I guerrieri iniziarono a
sparare
dalle loro lance dei dardi ghiacciati, ma dato che i due non morti
erano di
spalle non potevano in alcun modo vedere i colpi nemici e perciò furono
colpiti
alle spalle. La maggior parte dei dardi si conficcarono sulla schiena
di
Solaire, il quale perse l’equilibrio e cadde per terra. Anna vedendo
l’amico in
quelle condizione fermò la sua corsa e si voltò, però Solaire le urlò:
“Continua a correre!”
Ma nonostante la richiesta, Anna
si mise tra lui ed i costrutti urlando: “Parla di meno e curati di più,
non
voglio separami da te un’altra volta!”
I nemici spararono un’altra salva
di dardi ghiacciati, ma Anna caricò di luce il suo scudo e riuscì a
parare
tutti i colpi nemici, proteggendo sia lei che l’amico. I guerrieri di
ghiaccio
smisero di attaccare a distanza ed iniziarono a caricare i due non
morti, ma appena
Solaire rigenerò le sue ferite bevendo dalla fiaschetta, i due ripeserò
a
fuggire. Alcuni guerrieri lanciarono nuovamente contro di loro altri
dardi, ma
i due non morti avevano imparato la lezione, ed appena sentirono il
rumore
della magia lanciata, cambiavano immediatamente direzione riuscendo
così a
schivare i colpi dei nemici. Dopo una lunga corsa i due riuscirono a
seminare i
costrutti di Elsa entrando dentro una casa, attraverso l’ingresso
situato in
una stretta via secondaria. Anna e Solaire chiusero la porta alle loro
spalle e
si nascosero in una altra stanza con le armi in pugno, pronti a far
valere cara
la loro pelle decomposta se il loro nascondiglio veniva scoperto. Dopo che passarono un paio di minuti senza
che accadesse nulla, i due non morti si rilassarono e Solaire disse:
“Anna…
riguardo a prima… ti ringrazio per avermi salvato… però non avresti
dovuto
farlo.”
“E perché non avrei dovuto
aiutarti?! Non potevo lasciarti lì in balia di quei mostri.”
“Si che potevi lasciarmi, non ti
ricordi che la tua missione è di aiutare tua sorella? Se tu diventassi
vuota a
causa mia... non me lo potrei mai perdonare.”
“Solaire, avrei una domanda da
farti… MA LODARE IL SOLE TI HA FUSO IL CERVELLO?!?!?! Come puoi solo
pensare
che pur di salvare Elsa io sia disposta a sacrificarti? Ne abbiamo
passate
tante insieme ed ormai tu sei il mio migliore amico… non che adesso
abbia altri
amici maschi, poiché da quando sono una non morta ho incontrato solo
altri due
uomini, uno probabilmente e già vuoto mentre l’altro chissà dov’è… ma
sto
divagando. Quello che voglio dire e che non ti abbandonerò mai, e
prometto che
noi tre: Io, tu ed Elsa porremo fine alla maledizione e ne usciremo
tutti
quanti vivi.”
Anna urlò quella frase tutta d’un
fiato e se avrebbe avuto bisogno di respirare, a quest’ora
probabilmente
sarebbe annaspando in cerca di ossigeno. Solaire rimase in silenzio per
qualche
secondo, senza sapere minimamente cosa pensare, ma poco dopo le
rispose: “Anch’io
ti voglio bene, ed anch’io vorrei porre fine a questa maledizione,
però…. Io
non ho passato, non ho ricordi, e se mai qualcuno mi voleva bene a
quest’ora
adesso sarà morto. Anche se ritornassi in vita, per me non la
situazione non
cambierebbe, poiché la maledizione ha già portato via la mia vecchia
identità.
Solaire è solo un nome fittizio creato solo per evitare di diventare
vuoto, in
realtà ormai non sono nessuno, e non voglio che una qualsiasi persona
scarifica
la sua felicità per una nullità come me.”
“Vuoi sapere cosa ne penso io di
tutto questo tuo discorso? CAVOLATE! In tutta la mia vita non ho mai
incontrato
una persona che loda il sole, quindi ti posso assicurare che tu,
Solaire, hai
una tua identità personale che nessun’altro ha ed avrà mai. La tua vita
non è
inferiore alla mia o a quella di qualcun altro solo perché non hai
memorie del
tuo passato, per quanto mi riguarda potresti anche essere nato due
giorni fa,
ma la tua vita ha la stessa dignità mia, di Elsa, e di qualsiasi altra
persona
buona presente nel mondo.
Prima che il non morto potesse
dire qualcos’altro, sentirono provenire da fuori diversi rumori, ed i
due si
avvicinarono con cautela alla finestra, evitando di sporgersi troppo.
Fuori
dalla casa i soldati di ghiaccio stavano facendo irruzione in tutti gli
edifici
che vedevano, e Solaire disse: “E’ la prima volta che vedo dei
costrutti o
esseri vuoti cercare attivamente dei non morti, in genere attaccano
solo chi
gli si avvicina troppo… e come se qualcuno li stesse comandando.”
“Adesso non importa pensiamo
solamente ad uscire di qui.”
I due cercarono di uscire senza
farsi vedere, passando per la stessa porta che avevano usato per
entrare
dentro, ma per loro sfortuna appena uscirono furono subito individuati
da un
soldato nemico, che però i due non morti distrussero subito, ma non
prima che
il costrutto emise un forte stridulo acuto, probabilmente un richiamo
poiché in
pochi istanti furono raggiunti dagli altri soldati di ghiaccio. A
differenza
della prima imboscata, questa volta i non morti avevano il vantaggio
dell’ambiente, infatti poiché la via era stretta, i loro nemici non
potevano
attaccarli ai fianchi, ed erano ammassati in due gruppi situati alle
esetrmità
della via, più o meno contenti 4 guerrieri ghiacciati, ma grazie alla
ridotta
ampiezza della via, non potevano stare nella stessa linea di formazione
più di
2 guerrieri.
“Insieme finché morte non ci
separi?” Disse Solaire ad Anna mentre erano di spalle, pronti a
fronteggiare i
due gruppi di nemici.
“D’accordo…Aspetta, cosa intendi
dire?!”
“Che combattiamo insieme finché
uno di noi due non muore e ritorna in vita da un’altra parte, cos’altro
può
significare?”
“….non pensavo che la tua amnesia
fosse così grave, più tardi te lo dirò.”
Dopo che i due terminarono
quell’imbarazzante dialogo, soprattutto per la ragazza, i due si
scagliarono contro
i due gruppi di nemici. I soldati di ghiaccio fronteggiati da Anna,
iniziarono
subito a sparare le loro lance ghiacciate contro di lei, che per
fortuna
impattarono contro il suo scudo alzato senza ferirla. Capendo che gli
attacchi
a distanza erano inefficaci, i primi 2 soldati della formazione
alzarono i loro
scudi e puntarono le loro lance verso la ragazza, mentre gli altri 2
gli
stavano dietro con le armi che puntavano in alto. Anna decise che era
meglio
puntare tutto sull’aggressività, quindi caricò di luce la sua lama, e
si
scagliò contro i nemici. Appena fu a corto raggio, i primi due soldati
cercarono di trafiggerla con affondi della loro lancia, mentre erano
protetti
dai loro scudi, ma la ragazza si abbassò repentinamente, evitando così
gli attacchi,
inoltre con una rapida spazzata colpì alle ginocchia i due soldati, e
con un
esplosione di luce distrusse completamente gli arti inferiori delle
creature.
Subito dopo i due soldati che stavano dietro ai soldati appena
gambizzati
abbassarono le loro lance, ma Anna riuscì ad evitare di essere colpita
spostandosi rapidamente a sinistra, evitando così la lancia che veniva
da
destra, ed allo stesso tempo parò con il suo scudo la lancia che la
minacciava
alla sua sinistra. Immediatamente dopo la ragazza scattò verso il
guerriero di
ghiaccio, privo di guardia a causa dell’attacco fallito, scavalcando il
soldato
con le gambe mozzate sotto di lei, e con rapido affondo colpi la gola
del
nemico decapitandolo. L’ultimo soldato in piedi cercò di far roteare la
sua lancia
verso di lei, ma essa era troppo lunga per l’ambiente ristretto, e
rimbalzò
contro una parete, naturalmente la principessa ne approfittò e lo
annientò con
un paio di fendenti e successivamente diede il colpo di grazia ai due
soldati
stesi a terra privi di gambe. Infine estrasse il suo arco e scoccò un
paio di
frecce che eleminarono l’ultimi costrutti che stavano fronteggiando
Solaire, il
quale si voltò verso la ragazza e disse: “Anche se avevo tutto sotto
controllo
e potevo farcela da solo, grazie comunque.”
“Di niente, e addosso moviamoci
prima che ci piombi addosso un altro esercito!”
Ma pochi istanti prima che il non
morto rispondere, una gigantesca lancia di ghiaccio lo trafisse alle
spalle. Il
guerriero del sole osservò la lancia uscirgli dal petto, per poi cadere
in
ginocchio. Il primo istinto di Anna fu quello si soccorrerlo, ma appena
si
mosse da dietro Solaire partirono nuove lance ghiacciate da delle
figure
nascoste dalla tempesta di neve, che si conficcarono nel suolo tra i
due non
morti. Anna si mise in posizione di guardia ed urlò: “Come osi colpire
alle
spalle il mio amico!”
Da dietro il guerriero in
ginocchio, una figura si fece largo tra la tempesta, seguita da diversi
guerrier
di ghiaccio, ed appena si avvicinò alle spalle del non morto
sofferente, La
principessa non poté credere ai suoi occhi ed urlò: “Kirk?! Che ci fai
qui?”
Il cavaliere delle spine estrasse
la sua spada, ma che dal loro ultimo incontro era cambiata
notevolmente,
infatti l’arma era completamente ricoperta di ghiaccio e le spine
incastrate
nella lama erano base di lunghi spuntoni di ghiaccio, ma prima che Anna
potesse
dire qualcosa, Kirk disse: “Lo sai Anna, non credevo che tu saresti
riuscita a
sconfiggere quei Gargoyle.”
“Tu… tu sai il mio vero nome?”
“Certamente, io e tua sorella
abbiamo fatto una chiacchierata.”
“Anna…scappa” Sussurrò disperato
Solaire prima che Kirk lo decapitasse.
La principessa osservò sconvolta
il suo amico scomparire ed urlò: “Perché fai questo, mi hai dato la tua
parola!!!”
“La situazione è cambiata, Elsa
mi fatto una proposta che non potevo rifiutare.”
“Non ci credo che Elsa tratti con
un criminale come te.”
“Per la precisione tua sorella ti
ha venduta a me.”
“Co…cosa….bugie, lei non…”
“Lei non lo farebbe mai?
Possibile che tu ancora non abbia capito che Elsa ti vuole morta!”
Anna era sconvolta, sapeva che
Elsa la voleva far diventare vuota piuttosto che lasciarsi aiutare, ma
arrivare
a consegnarla nelle mani di un assassino?
Vedendo che Anna non ci decideva
a rispondere, Kirk disse: “Dopo che tu sei morta contro i Gargoyle, i
mostri
poco prima di uccidermi si sono fermati, e dal cielo è partito un
raggio blu ed
ho sentito la voce di Elsa dirmi che lei aveva scoperto da tempo il mio
problema, e che era disposta ad aiutarmi, se io mi occupavo di te, così
toccai
il raggio e mi teletrasportai da lei, ed ella mi donò parte della sua
magia ed
il potere di controllare i suoi costrutti di ghiaccio, devo ammettere
che non
mi aspettavo che tu nel frattempo eri riuscita a sconfiggere quei
guardiani di
pietra.”
“Ma mi hai promesso la tua
riconoscenza se ti avessi fatto uscire di prigione!”
“L’unico modo perché volevo
uscire di prigione era perché volevo aiutare mia figlia a non soffrire,
ma Elsa
mi ha offerto un modo per curarla completamente.”
“Tua figlia?! Vuoi dire che devi
proteggere tua figlia? Vuoi dire che è una non morta? Non capisco, Elsa
non
vuole cancellare la maledizione, non può aiutarla.”
“Non ho mai detto che mia figlia
è una non morta! Lei è una Bloodborne, la maledizione è l’unica cosa
che la
tiene in vita!”
Anna era molto confusa, nel
ricordo Riku aveva detto che i Bloodborne si auto generavano dalla
energia
della stella morta, non erano mai stati esseri umani, quindi disse:
“Stai
mentendo! So bene che i Bloodborne non sono esseri umani!”.
“Credi a quello che vuoi…” Quindi
Kirk si scagliò contro la ragazza, la quale riuscì solo all’ultimo a
ripararsi
dietro lo scudo, ma il contraccolpo la fece cadere a terra. Il
cavaliere di
spine, cercò di trafiggerla, ma Anna rotolò via appena in tempo. La
principessa
rialesandosi urlò: “E comunque non ci credo mai che Elsa non ti abbia
subito
aiutato a salvare tua figlia, lei è troppo buona, non farebbe mai
soffrire un’
innocente!”
“Lei da sola non la può curare,
anzi se volgiamo essere precisi, lei non la può curare e basta.” Quindi
Kirk
evocò dalla sua spada ghiacciata una lancia di ghiaccio gigantesca che
se Anna
non avesse schivato, lo scontro si sarebbe già concluso.
“Ed allora cosa ti ha promesso se
non la può curare?” Disse Anna mentre cercava di colpirlo con un
fendente.
Kirk parò il colpo con la sua
spada ed i due contendenti rimasero in una posizione di stallo, quindi
l’uomo
rispose: “Il corpo di mia figlia non può essere curato, ma può essere
sostituito.”
Quindi dalla sua arma generò una
esplosione di ghiaccio che scagliò Anna contro un muro. Subito la
principessa
tentò di bere dalla sua fiaschetta, ma ad un certo punto diversi
costrutti di
ghiaccio agli ordini di Kirk, la immobilizzarono, e quest’ultimo si
avvicinò a
lei, mentre ella cercava di divincolarsi. Il cavaliere di spine si
avvicinò
alla ragazza e disse: “Elsa mi ha donato la magia che mi permetterà di
sostituire il corpo morente di mia figlia, con uno molto più vitale, il
tuo:
l’accordo perfetto, tua sorella ottiene la tua morte, ed io ottengo la
vita
della mia bambina. Pensa al lato positivo, il tuo sacrifico salverà una
vita.”
Quindi Kirk trafisse il corpo di
Anna con la sua spada, e la magia di Elsa contenuta all’interno di essa
la fece
cadere in una specie di sonno forzato, molto simile ad una paralisi.
Erano passato circa un mese da
quando Riku è la sua compagnia erano giunti ad Arendelle, e quasi tutti
i
Bloodborne erano stati sterminati, tutti tranne uno, Scarica Infinta,
ma in
quel momento, Elsa, Riku, Sora, Kairi ed una decina tra i cavalieri più
forti
di Arendelle, tra cui anche Kristoff erano in marcia per annientare
l’ultimo
Bloodborne. Dato che quei mostri erano invisibili la compagnia in
teoria non
potevano sapere dove si nascondesse l’ultimo mostro, ma per fortuna con
loro
c’era Kairi, che con il suo occhio speciale poteva vedere dove si
nascondevano
i mostri. La Guardiana del Falò ad un certo punto proferì: “Ora lo vedo
chiaramente, si trova dentro i resti di quell’edifico…. Dannazione non
abbiamo
molto tempo, sta per trasformarsi!”
Ad Elsa gli avevano spiegato che
la vera forza di Bloodborne si mostra solo dopo che questi si sono
trasformati,
la Regina non aveva mai visto la forma trasformata dei Bloodborne, ma
non era
curiosa a lei bastava sapere che dovevano essere uccisi prima di ciò.
Il gruppo
non perse altro tempo e si diresse rapidamente nel punto indicato da
Kairi,
quindi Riku evocò una sfera oscura ed urlò: “Sappiamo che sei lì,
mostrati e
combatti!”
Dato che i Bloodborne non
potevano essere invisibili ed allo stesso tempo combattere, la
lucertola
gigante sputa fuoco annullò l’invisibilità e si mostrò alla compagnia
ruggendo
fragorosamente.
“Tutto ciò finisce qui mostro!!!”
Quindi Elsa e Riku sparano insieme una sfera combinata di oscurità e
ghiaccio,
ma Scarica Infinita la schivò agilmente con un balzo, e si scagliò
verso di
loro. Grazie all’allenamento fatto con Riku e Sora, Elsa riuscì a
schivare
agilmente l’artigliata del mostro, il quale fu immediatamente ferito
dai
fendenti di Sora, Kristoff e degli altri cavalieri. Improvvisamente il
mostro
si allontanò di diversi metri, e sopra di se creò una sfera di fuoco,
che dopo
pochi secondi inghiotti e subito dopo sparò un raggio infuocato
gigantesco. La
maggior parte della compagnia venne incenerita dall’attacco, e solo
Elsa,
Kristoff ed i tre provenienti dalle Isole Orientali riuscirono a
salvarsi. A
quel punto Elsa si infuriò e lanciò una gigantesca lancia ghiacciata
contro il
mostro, il quale stranamente non schivò il colpo, e dopo qualche
secondo
barcollò e cadde a terra privo di vita.
“E’ morto?” Chiese Elsa sconvolta
dal fatto che il mostro era stato sconfitto così rapidamente.
“No… siamo stati troppo lenti, ha
raggiunto li stadio finale.”
I secondi passarono lentamente, e
dal mostro privo di vita iniziò ad uscire qualcosa, La Regina osservò
meglio, e
vide stupefatta, che dalla schiena del mostro uscì un essere umano. Esso era un ragazzo sui 18 anni dai capelli
castani, ma dalla pelle liscia come quella di un neonato. Il suo corpo
era
ricoperto da diverse membrane color rosso sangue, residui del suo
precedente
corpo. Improvvisamente il ragazzo/Bloodborne si ricoprì di fiamme, e
quando
queste si furono estinte, il suo corpo era ricoperto da un armatura a
scaglie
color rosso fiamme, e nella mano destra possedeva una arma composta da
due
lunghe lame, una innestata nella parte anteriore del manico, una invece
nella
parte posteriore. L’essere appena creatosi scese dal corpo ormai privo
di vita della
lucertola gigante, puntando dritto verso i non morti.
Sora urlò: “Ci penso io a questo
mostro!” Quindi si scagliò contro l’essere, ma appena il non morto
cercò di
colpirlo con la sua katana, il Bloodborne dall’aspetto umano devio
l’attacco
del non morto, quindi esegui una giravolta a 360° decapitando Sora con
la lama
posteriore della sua doppia lama.
Elsa osservò terrorizzata la
scena e sussurrò: “Non è possibile.. chi sei tu?”
“Credo che voi umani mi abbiate
chiamato Scarica Infinita, mi piace come nome.” Rispose sogghignando il
Bloodborne.
“Tu parli?” Rispose la Regina.
“Certo che parlo Elsa, ed ho
proprio voglia di farmi una chiacchierata con te.”
Kristoff, Riku e Kairi si misero
davanti ad Elsa, e Riku disse: “Non farti ingannare Elsa, quel mostro
vuole
solo la tua anima.”
Però Scarica Infinita non era per
nulla spaventato, infatti si mise a ridere dicendo: “Menomale che siete
ancora
combattivi, avevo proprio voglia di testare il mio nuovo corpo.”
Il primo ad attaccare, fu Riku
che sparò una gigantesca sfera oscura, che però fu respinta indietro da
un muro
di fiamme creato dal Bloodborne, e la sfera oscura colpì
ferendo il suo stesso evocatore. Kairi
creò una lancia solare, ma prima che la potesse lanciare, ma non fece
in tempo
a lanciarla che il mostro scattò verso di lei trafiggendola con la sua
doppia
lama, quindi la scagliò a diversi metri di distanza uccidendola. Però
Elsa nel
frattempo aveva evocato una lancia di ghiaccio e la scagliò contro
Scarica
Infinita, e nello stesso tempo Kristoff cercò di trafiggerlo con la sua
spada.
Nonostante i loro attacchi combinati, il mostro si difese deviando la
magia di
Elsa con la sua arma, e afferrando con la mano sinistra l’arma di
Kristoff. Il
cavaliere cercò di imprimere più forza nell’attacco, senza però
ottenere alcun
effetto.
“Ciao Kristoff, scusami tanto se
non ti avevo riconosciuto subito, ma il tuo aspetto da non morto non mi
ha
aiutato.” Disse Scarica Infinita guardandolo negli’ occhi.
“Non è possibile… i tuoi occhi…”
Il Bloodborne scagliò il
cavaliere vicino ad Elsa, la quale si precipitò subito ad aiutare
l’amico, il
quale però si rialzò subito e le disse sconvolto: “Non so come sia
possibile,
ma quel mostro ha gli stessi occhi di Anna!”
“Cosa!” Rispose sconvolta la
Regina, e guardando attentamente Scarica Infinita poté solo constatare
che era
la verità.
“Davvero ho anche i suoi occhi,
be se ti interessa saperlo io possiedo anche i ricordi della tua amata
sorellina.”
Elsa guardò Riku e chiese: “Dimmi
la verità, come fa quel mostro ed essere collegato ad Anna? Era persino
morta
prima ancora che Scarica Infinita apparisse!”
Riku era sconvolto e rispose
solamente: “Non è possibile… questo vuol dire che…”
“Riku!!! Cosa diavolo sta
succedendo, rispondimi!” Urlò Elsa, mentre Scarica Infinita si stava
godendo la
scena in tranquillità.
Riku rispose dicendo: “Elsa, ti
ho mentito, i Bloodborne, non sono nati dalla stella, ma essa gli ha
solamente
dato la vita…”
“Non capisco cosa vuoi dire!
Parla chiaramente.”
“I Bloodborne derivano da esseri
umani non ancora nati ma che sono morti prima di nascere. Dopo un po’
di tempo
essi nascono sotto forma di piccoli mostri nei pressi di un falò.”
“Esseri umani non ancora nati?
…questo significa che…”
Quindi la Regina guardò il
Bloodborne sconvolta, il quale disse: “Esatto Elsa, Anna era mia madre.”
Nel sentire le parole di Scarica
Infinita, Kristoff urlò: “Non è possibile che da Anna sia nato un
mostro del
genere!” Quindi si scagliò contro di lui, nonostante sia Riku che Elsa
gli
urlarono di non farlo.
Il cavaliere cercò di decapitare
il Bloodborne, che aveva appena scoperto essere suo figlio, ma esso
deviò
l’attacco de non morto, e gli afferrò il volto sollevandolo da terra.
Elsa capì immediatamente le
intensioni del mostro ed urlò: “Aspetta non farlo!”
Ma era già troppo tardi ed il
Bloodborne assorbì l’anima di Kristoff in un lampo di luce bianca,
quindi
scagliò via il cavaliere ormai divenuto vuoto. A quel punto Elsa urlò:
“Perché
l’hai fatto? Se davvero hai i ricordi di Anna…”
“Anche se ho i ricordi di Anna
non significa che provo i suoi sentimenti.”
“Ma… era tuo padre!”
“Ti sbagli, è stato la stella a
darmi la vita, è lei il mio vero ed unico genitore.”
Quindi Scarica Infinita creò una
sfera di fuoco e la lanciò verso l’alto, quando la sfera raggiunse un’
altezza
tale da diventare un puntino microscopio nel cielo, essa esplose
creando una
immensa luce rossa che irradio tutta Arendelle. Elsa e Riku furono
costretti a
chiudere gli occhi, e quando gli riaprirono scoprirono che il sole era
diventato una gigantesca palla color rosso fuoco che irradiava tutto il
regno
con una luce rossa sangue.
“Cosa diavolo hai fatto Scarica
Infinita.” Esclamò Elsa.
“Tranquillo, ho solo messo
nell’cielo una magia che permette di modificare la luce del vostro
sole,
dandogli la forma del mio sole.” Rispose il Bloodborne guardando il
cielo
estasiato, a quel punto Riku si scagliò contro di lui, mentre Elsa
stava
caricando una lancia di ghiaccio, entrambi decisi a sconfiggerlo. Il
Bloodborne
schivò l’attacco di Riku e con la sua doppia lama divise in due la
lancia di
Elsa. Riku tentò di colpirlo con la sua sciabola nera mentre era alle
spalle
del mostro, ma esso lo trafisse al petto senza neanche voltarsi. Quando
Riku
scomparì Elsa evocò una spada di ghiaccio e si scagliò contro Scarica
Infinita,
però il Bloodborne distrusse la spada di Elsa con la sua doppia lama,
per poi
colpirla mettendola in ginocchio.
“Elsa, perché stai cercando di
proteggere Arendelle.”
“Me lo chiedi pure se hai i
ricordi di Anna?! Io voglio proteggerli sia perché sono la Regina, sia
perché
Anna avrebbe voluto che Arendelle fosse salva.”
“Ma ormai Anna è morta, è vuoi
sapere una cosa? Quando io divoro l’anima delle persone, riesco a
percepire gli
ultimi pensieri delle mie vittime, e la maggior parte dei tuoi sudditi
col
cavolo che ti amavano, avevano paura di te.”
“Cosa vuoi dire?”
“E’ nella natura umana avere
paura di coloro che sono diversi, secondo te perché dopo che hai
congelato
Arendelle, tutti ti abbiano perdonato? In realtà avevano paura che si
fossero opposti
a te, tu avresti congelato nuovamente il regno, e poi quando è caduta
la stella
pensi che la situazione fosse cambiata? No, la maggior parte delle
persone che
ho divorato credevano che fossi tu la causa dell’impatto della stella
con la
successiva maledizione. Ed infine secondo te perché Kristoff ti stava
accanto
nonostante lui fosse solamente un umano? Facile perché lui amava Anna e
sapeva
che lei era l’unica che ti amasse veramente, quindi per rispetto per la
sua
amata ha agito di conseguenza.”
“Stai mentendo!”
“Credi a quello che vuoi, ma
sappi che tu non puoi vivere insieme agli umani… ma puoi vivere SOPRA
di loro,
unisciti a me, ed insieme governeremo la maledizione e la useremo per
sottomettere gli altri regni.”
“Tu… Tu sei pazzo!!!”
“Pensaci bene Elsa, nel frattempo
credo che mi traferirò nel tuo castello, dai ricordi di Anna penso che
sia
abbastanza comodo.” Quindi Scarica Infinita chiamò a se Kristoff ormai
divenuto
vuoto, e gli ordino di uccidere Elsa, la quale prima di scomparire vide
il Bloodborne
dirigersi verso il castello.
ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE
(Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)
Razor666: Come potete ben
vedere
ho spiegato cosa diamine fossero i Bloodborne, spero che la cosa via
abbia
sorpreso, d’altronde avevo detto che la storia dell’ ””””aborto””””” di
Anna
fosse inerente alla trama.
Anna: “………. Chiedo il
trasferimento ad un’altra fanfiction.”
Razor666: Permesso
negato,
d’altronde voglio fare una piccola anticipazione ai lettori: Anna e
Scarica
Infinita si incontreranno, cosa succederà all’ loro incontro.
Solaire: Che entrambi
loderanno
il sole?
Scarica Infinita: Ma
quale sole,
al massimo io credo nel mio padre, la stella.
(I due si guardano negli
occhi)
Razor666: Ok, fermatevi
prima che
qui inizi una guerra religiosa!
Kirk: Non so perché ma
dopo aver
tradito Anna le mie quotazioni di gradimento sono calate a picco.
Anna: E poi non capisco
come Elsa
abbia dato l’ordine a Kirk di uccidermi.
Razor666: Io ho solo
detto che
l’ha fatto, non ho mica che dopo che l’abbia fatto, stia a posto
psicologicamente.
Elsa (ascoltando musica
con gli
auircolari): Che hai detto?
Razor666:
Come non detto.
Riku: Sono contento di essere
apparso, ma non ho ben capito perché non ho un
ca**o di
dialogo che spiega il mio passato.
Razor666: Perché non hai
avuto
tempo di parlarne con Elsa, d’altronde avete passato un mese a
sconfiggere
Bloodborne ed esseri vuoti, quando la questione di Scarica Infinita si
sarà
risolta tu ed Elsa potrete parlare quanto volete. In realtà il
capitolo era
troppo lungo e volevo spiegare entro questo capitolo cosa fossero i Bloodborne
Ed adesso ciao a tutti i
lettori
ci vediamo la prossima settimana, e vi avviso che ci sarà un capitolo
molto
triste, o meglio cercherò di farlo triste, poi non so cosa ne viene
fuori.
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Capitolo 7 *** Memorie ***
DF-07
“Svegliati Anna!” Tuonò il
cavaliere di spine mentre quest’
ultima si trovava stesa per terra con le mani legate, priva delle sue
armi.
I due si trovavano all’interno di
una fredda e buia caverna,
la poca luce entrante dalle fessure della roccia, era filtrata dalla
tempesta
di neve che imperversava fuori da quel luogo, e perciò era debole e di
color
blu. L’interno della grotta era riempita di stalagmiti e stalattiti, ma
le
formazioni calcaree erano ricoperte da ragnatele gigantesche, ed ad
alcune di
esse erano attaccate dei bozzoli dalla forma umana, anche se sembravano
molto
vecchi, in effetti il luogo sembrava essere indisturbato, come se chi
avesse
creato tutto quell’orrore avesse da tempo abbandonato quel luogo…. O
almeno
così sembrava essere la situazione. Kirk non ottenendo nessuna
reazione, sbuffo
dicendo: “Non mi menti, lo so bene che la magia di Elsa ormai deve
essere
terminata, quindi alzati ora.”
Infatti Anna non era svenuta a
causa della magia, e neanche
stava dormendo dato che i non morti non provano sonno, la principessa
stava
pensando al fatto che la sua amata sorella pur di allontanarla aveva
fatto un
patto con un sicario per accordarsi sulla sua morte, ricordava il sogno
quando
attraverso gli occhi di Elsa scopriva che suo figlio mai nato era in
realtà
divenuto un mostro assetato di anime, e rivedeva ogni istante quando il
suo
amato Kristoff veniva privato dal senno, diventando vuoto per mano di
quel
mostro.
Quei ricordi erano troppo
dolorosi, qual era il senso di
continuare a combattere sapendo tutto ciò?
La risposta non era molto
difficile, anzi era istintiva:
Non c’era nessun motivo per
continuare, tanto vale farla
finita…per sempre.
Krik iniziò ad arrabbiarsi sul
serio a causa
dell’indifferenza di Anna, quindi si preparò a calciarla pur di farla
alzare,
ma prima che passasse a questo metodo, lei lentamente si rialzò da
sola. Il
cavaliere di spine la guardò e disse: “Era ora che ti svegliassi, per
eseguire
il rituale ho bisogno che la tua coscienza sia sveglia, prova solo a
ribellarti
ed io….”
“Non mi voglio ribellare, voglio
solo farla finita.”
“Stai tramando qualcosa, fino a
poco fa non eri così
arrendevole...”
“Solo ora ho capito come stanno
veramente le cose. Per molti
anni Elsa si era isolata da me, ed io non mi arresi e grazie a ciò ci
ritrovammo… però adesso le cose sono diverse, per me sono passate solo
poche
ore, ma per Elsa sono passati dieci anni; dieci anni in cui è stata
senza di
me, si è sposata, e chissà cos’altro è successo. Sta di fatto che
quella che
vedo ora non è più l’Elsa che conoscevo, l’Elsa che ho salvato tempo fa
ormai è
morta da tempo. Ma prima ho un ultima richiesta.”
“Quale sarebbe?”
“Nel mio viaggio ho scoperto che
Elsa ha affrontato un
Bloodborne chiamato Scarica Infinita, sai come è andata a finire.”
Krik la osservò per un attimo e
rispose: ”Elsa combatte
contro quell’ ragazzo, e dopo una lunga lotta riusci ad ucciderlo.”
Anna strinse i pugni nel sentire
definire “ragazzo” un
mostro mangia-anime che ucciso il suo amato, nonostante possedesse i
suoi
ricordi, quindi sapesse come Kristoff fosse un brav’uomo e che non
meritava
quella fine. Ma nonostante ciò un sentimento la pervase, come se una
parte del
suo cuore credeva che Scarica Infinita fosse comunque suo figlio, era
simile a
dispiacere, misto a rabbia per non averlo potuto conoscere… ma la
principessa
scacciò via quei pensieri, poiché chi uccide a sangue freddo non merita
compassione.
“Bene ora che ho esaudito il tuo
desiderio preparati a
muoverti, non sono disposto a prolungare le sofferenze di mia figlia un
secondo
di più.” Quindi l’uomo afferrò la corda che la teneva legata e la
costrinse a
proseguire verso l’interno della caverna. Più si avventurava
all’interno di
essa, più aumentavano le ragnatele, e la luce proveniente dall’esterno
diminuiva, donando all’ambiente un aspetto sempre più spaventoso, ma
nonostante
ciò l’ambiente diventava sempre più luminoso poiché dalla fine del
tunnel
proveniva una intensa luce rossa, come se alla fine di esso ci fosse un
gigantesco incendio. Da quando era diventata una non morta solo pensare
alla
fuoco la faceva sentire meglio, eppure questa volta era diverso, era
come se
quella luce le stesse risucchiando il suo senno, più camminava e più i
suoi
ricordi sfuocavano e perdevano significato.
Improvvisamente nella mente di
Anna riecheggiarono tutti i
momenti più importanti della sua vita, come se il suo sub conscio
sapesse che
per lei era la fine e stava iniziando a rievocare tutti i suoi ricordi
del
passato, come un pescivendolo che cerca di smerciare il pesce prima che
esso vada
a male. Dopo un tempo oggettivamente breve ma che per Anna fu
lunghissimo, lei
ed il suo carceriere raggiunsero la fine del tunnel, il quale terminava
allargandosi formando cavità molto ampia ma le pareti erano
completamente
ricoperte di ragnatele e bozzoli, ed al centro era presente una
gigantesca
fiamma color vermiglio che nonostante la sua grandezza non le dava il
benché
minimo conforto, anzi era sicura che stare per molto tempo al suo
cospetto
l’avrebbe fatta diventare vuota. Nonostante tutto ciò era molto
spaventoso, non
era niente in confronto al essere che abitava la caverna: era un
gigantesco
ragno pallido ricoperto di pus sanguinolenti e di ragnatele, inoltre
esso era
quasi completamente immobile se non per piccoli movimenti che
sembravano spasmi
di dolore.
“Non mi dire che… quella è tua
figlia?”
“Riesci a vederla? Giusto quell’
occhio… spero che non
interferisca con il rituale.”
Nonostante Anna avesse già
accettato la morte, provò una
immensa paura e fece qualche passo indietro, ma il suo aguzzino le
afferro
saldamente un braccio, e le spine della sua armatura martoriarono la
pelle
della povera ragazza. Ella si fece coraggio e proseguì verso la
creatura
mostruosa, e cercando di sdrammatizzare la situazione pensò: “Che sarà mai? Non credo che sentire la propria
mente venire annichilita da un essere mostruoso, sia peggio che
studiare storia
della politica.” Ma appena si avvicinò alla creatura, vide qualcosa
di
nuovo. Infatti l’orrore generale causato dalla vista della creatura le
aveva
impedito di vedere sopra la testa del ragno fuoriusciva il corpo di una
ragazzina che sembrava avere 15 anni. Il suo corpo era fuso, dalla vita
in giù,
dentro il cranio del mostro, il suo volto era pallido e tremava di
freddo,
nonostante il suo corpo fosse circondato da una pesante pelliccia,
probabilmente messo da Krik, il suoi capelli erano bianchi ed i suoi
occhi
erano chiusi, probabilmente era anche cieca.
“Cosa le è successo?” Sussurrò
Anna.
“E’ stata colpa mia,” Rispose Kirk
dietro di lei. ”Prima che
iniziaste tutto, io ero un cavaliere, da generazioni la mia famiglia
serviva la
famiglia reale, avevo tutto dalla vita, mi ero appena sposato e mia
moglie era
incinta… finché non cadde la stella. Come te, lei muori quello stesso
giorno.
Quando iniziò la maledizione non divenni vuoto per una sola ragione:
vendetta,
volevo trovare qualcuno a cui dare la colpa per quello che successe
alla mia
povera moglie. Quando apparvero i Bloodborne trovai finalmente qualcosa
su cui
riversare la mia collera, iniziai subito a combatterli, le prime volte
senza
alcun risultato dato che appena erano in pericolo i Bloodborne
diventavano
invisibili, ma dopo l’arrivo degli stranieri. Riuscii anche ad
ucciderne
qualcuno. Più mi bagnavo nel loro sangue più ero felice, poi incontrai
Quelaan…
All’inizio non sapevo nulla e la combattei fino allo stremo, il senno
dei miei
commilitoni fu divorato da lei, ma continuai a combattere finché ella
non
iniziò a trasformarsi nella forma umana, ma a causa delle ferite troppo
gravi
non riuscì a portare a termine la trasformazione, rimanendo in questo
doloroso
limbo. Mi avvicinai a lei per infliggerle il colpo di grazia. Ma appena
la vidi
riconobbi i lineamenti della mia defunta moglie, incuriosito e
spaventato la
toccai ed i suoi ricordi confluirono in me, solo allora capì che lei
avevo
quasi ucciso mia figlia.”
Anna ascoltò in silenzio tutto ciò
che voleva confidarli, ma
prima che potesse dire o fare qualcosa, Kirk si avvicinò a lei e le
chiese: “Lo
so che fra poco tempo la tua coscienza sarà completamente distrutta, ma
sono
curioso, se fossi ritornata in vita quando Scarica Infinita sfidò Elsa,
da che
parte ti saresti schierata.”
“Cosa…. Tu come… lo sai…”
“Che Scarica Infinita era tuo
figlio, me lo ha detto lui
stesso, è stato lui che mi ha spiegato come prolungare la vita di mia
figlia,
nell’attesa di trovare un modo per salvarla, allora mi vuoi rispondere?”
“Mi sarei schierata dalla parte di
mia sorella!!! Solo
perché l’ho avuto in grembo due mesi non significa che gli posso
perdonare il
fatto che ha ucciso così tante persone, ha ucciso suo padre senza pietà
e senza
rimorso, anzi voleva persino estendere il suo potere sul mondo intero…”
Krik non mostro alcuna emozione e
rispose: “Grazie per la
sincerità, temevo che avresti cercato di impietosirmi rendendo la cosa
imbarazzante per tutti e due.” Quindi le afferrò il braccio e con il
coltello
magico donatogli da Elsa le recise una vena, quindi fece la stessa cosa
con sua
figlia, ma in modo molto più gentile, quindi
avvicino il braccio della principessa a quello della Bloodborne,
facendo in
modo che il sangue di Quelaan entrasse nella sua ferita, appena fatto
ciò una
luce la accecò facendole perdere i sensi.
“SEI UN MOSTRO”
“Stai zitta!!!”
Anche questa volta Anna seppe di
ritrovarsi all’interno di
un ricordo passato, ma questa volta era diverso, quelli non erano i
ricordi di Elsa.
Chiunque era il possessore del
ricordo stava saltando sopra
i tetti diroccati di Arendelle con una facilità estrema, chiaramente
non poteva
essere umano, e la principessa stava iniziando ad intuire di chi fosse
il
ricordo.
“NON SARESTI MAI DOVUTO NASCERE”
Il possessore del ricordo perse
l’equilibrio con l’ultimo
salto, nel sentire quest’ultima voce interiore straziagli la mente, e
dopo un
dopo un volo di una decina di metri cadde al suolo battendo la testa.
Nonostante
la ferita letale, lui si rialzò subito, ma non aveva riottenuto del
tutto
l’equilibrio quindi cadde in ginocchio vicino alla pozza di sangue
causata
dalla sua stessa ferita.
Nonostante il riflesso color
cremisi, Anna riconobbe subito
il volto di Scarica Infinita specchiato nel sangue.
“PERCHE’ UCCIDI COSI’ FACILMENTE”
“Perché è questo che
sono: un assassino! Sono nato, sempre se nel mio caso si può definire
nascere, con
la morte come balia. Pensi di aver ‘avuto un infanzia difficile solo
perché tua
sorella ti ha abbandonata? Appena sono nato ero grande solo pochi
centimetri,
ero solo e spaventato, finché non incontrai uno della mia stessa
specie. Non
ero più solo… peccato che lui aveva l’aspetto di una blatta, e dopo
neanche un
giorno fu schiacciato dal primo non morto che lo notò… e sappi che
mettere
insieme i pezzi del tuo primo amico sperando che si risvegli non è come
fare un
pupazzo di neve.”
Anna comprese che la voce
interiore nella mente del
Bloodborne non era altro che lei stessa, o meglio l’idea che si era
fatto
Scarica Infinita di lei nella sua mente.
“CHI TI CREDI DI ESSERE NEL VOLER FARE DIVENTARE
ARENDELLE IL TUO
REGNO”
“Non sono come voi
umani, io non voglio un regno perché voglio che altre persone seguano
miei
ordini e la pensino come me, io ho bisogno di forza. All’inizio ero
piccolo ed
indifeso, e dopo aver visto il mio amico morire capi che sarei potuto
morire da
un momento all’altro per questo rifiutai la compagnia altrui, non
volevo
soffrire nel vedere un altro morire, e non volevo rischiare che la mia
morte
avrebbe fatto soffrire qualcun’ altro. Col tempo imparai a diventare
invisibile
ed iniziai a succhiare l’energia dei non morti, all’inizio così piccolo
che gli
indebolivo soltanto, ma crescendo iniziai a fare diventare vuoti i non
morti. Un
giorno persi l’invisibilità davanti ad un non morto, credevo di essere
spacciato, ma quest’ultimo si spaventò e corse via, allora capì che ero
cresciuto abbastanza da poter invertire i ruoli, quindi inseguì quel
non morto.
Mi divertì, eccome se mi divertì, cacciarlo e vedere la paura nei suoi
occhi
prima di diventare vuoto. Quel giorno, sicuro della mia forza, per la
prima
volta dopo tanto tempo imparai a conoscere altri come me, quello fu il
giorno
più bello della mia vita.”
“HAI UCCISO TUO STESSO PADRE”
“Mio padre? Ahahaha
bella questa, da quando sono arrivato quei tre basarsi dall’esterno,
tutto è
diventato un inferno, i miei amici sono iniziati a cadere come foglie
in
autunno, e “mio padre” si uni a loro per squartare allegramente tutti
coloro
che conoscevo, ma comunque lo capivo, anch’io ho fatto lo stesso con i
non
morti, ma quando mi sono rilevato, la prima cosa che mi disse fu: Sei
un
mostro! Dato che ha fatto le stesse cose ho fatto io, significava che
anche lui
era un mostro, quindi lo ripagai con la sua stessa moneta. E’ la stella
l’unica
che mi ama per ciò che sono e non per quello che sarei dovuto essere, è
lei che
mi fa sia da madre che da padre, non capisci, sei stata rimpiazzata!”
“MI VERGOGNO DI ESSERE TUA MADRE”
“Lo sai che ti dico
Anna, da quando sono nato ho sempre desiderato che tu fossi viva,
all’inizio
perché volevo essere protetto, ma adesso comprendo quello che tu pensi
di me,
d’altronde ho i tuoi stessi ricordi. Comunque vorrei lo stesso che tu
fossi
viva, per poterti uccidere con le mie stesse mani.”
Improvvisamente Scarica Infinita
volse lo sguardo verso una
direzione lontana dal castello Reale e pensò: “Non è
possibile… sono tutti morti… non mi posso sbagliare, questa
energia vitale appartiene ad uno della mia specie! Però e debole, mi
devo
sbrigare.” Pensato ciò iniziò a correre con foga raddoppiata verso
la fonte
dell’energia.
Dopo pochi minuti il Bloodborne
raggiunse la stessa grotta
in cui era imprigionata Anna, solo che aveva un aspetto leggermente
diverso,
poiché tutto ciò era accaduto dieci anni prima. Al suo interno trovo un
cavaliere equipaggiato con un’armatura nera ed una normale spada lunga,
quasi
sicuramente Kirk prima di aggiungersi le spine, e Quelaan. In quel
momento Kirk
era seduto sopra la dura roccia con il volto che guardava il basso in
direzione
di sua figlia, ma appena lo sentì arrivare, si alzò di scatto verso di
lui, e
con la spada sguainata gridò: “Non so chi tu sia, ma non ti avvicinare
a lei!”
In risposta alla minaccia Scarica
Infinita evocò un globo di
fiamme nella sua mano destra, che in pochi attimi si allungò e
prendendo
consistenza, diventò la sua arma a doppia lama. Kirk rimase un attimo
scioccato
nel osservare quella magia, ma subito dopo si riprese e si scagliò
contro di
lui, quindi cercò di colpire il suo nemico con tutte le sue forze, ma
il
Bloodborne evitò tutti i colpi e dopo pochi secondi lo trafisse al
ventre. Kirk
si accasciò in ginocchio e sussurrò: “Chi sei tu… non ho mai incontrato
un non
morto così forte…”
“Io non sono un non morto, io sono
il Bloodborne che voi
avete chiamato Scarica Infinta.” Rispose, mentre era pronto con la mano
sinistra ad afferrarlo per nutrirsi della sua anima e farlo diventare
vuoto.
“Allora potresti esaudire un mio
ultimo desiderio?”
“Cosa ti fa pensare che io voglia
esaudire un desiderio di
un umano?”
“Ti chiedo solo di dirle che mi
dispiace di averla ridotta
in questo stato.”
“Ahahaha, bella
questa, sentiamo perché un umano dovrebbe scusarsi con un Bloodborne
per averlo
ferito?”
“Perché lei è mia figlia Queelan,
io non lo sapevo finché
non fu troppo tardi.”
“Co…cosa, come diavolo fai a
saperlo?!”
“Non lo so di preciso,
semplicemente ad un certo punto
sembrava che stesse per morire a causa delle ferite, ma poi ha iniziato
a
trasformarsi, volevo darle il colpo di grazia, ma appena ho visto il
suo viso…
mi è sembrato di rivedere la defunta moglie, ho sentito un forte calore
al
cuore ormai fermo ed improvvisamente ho avuto la certezza che fosse mia
figlia,
sapevo che mia moglie fosse incinta ma…”
“Perché non la odi?”
“In che senso? Perché dovrei
odiarla?”
“Lei si è sicuramente nutrita dei
commilitoni, è nata per
farvi diventare esseri vuoti, noi siamo nemici per natura!”
“Lo so, però non ha nessuna colpa,
non è sua colpa se è nata
in questo modo, non l’ha deciso lei che per sopravvivere deve uccidere,
io sono
un soldato, il mio lavoro è uccidere, come posso biasimare mia figlia
se lo fa
per sopravvivere!”
Dopo avere detto quella frase
Scarica Infinita gli mise la
mano sul ventre, ma invece di dargli il colpo di grazia, gli guarì la
ferita
dicendogli: “Lei ha bisogno di anime per sopravvivere, se davvero la
ami così
tanto rinnega la tua stirpe e raccogli anime di non morto, io intanto
cercherò
di trovare un modo per guarirla”
Kirk si rialzò e gli disse: “Ti
sarò per sempre
riconoscente…” ma prima che potesse dire altro Scarica Infinta lo
abbracciò e
gli disse: “Ti ringrazio… per averci capito.”
Il non morto rimase molto confuso
dal gesto del Bloodborne e
gli chiese: “Giusto per curiosità, ma chi erano i tuoi genitori?”
“La principessa Anna e Kristoff.”
“Allora non mi sorprendo, solo il
figlio di una come Anna
potrebbe mettersi ad abbracciare a caso le persone.” Quindi corse fuori
dalla
caverna per cercare prede per sua figlia, lasciando Scarica Infinita a
chiedersi cosa c’era di male nel abbracciare le persone.
Subito dopo il Bloodborne si
avvicino a Queelan si fece un
piccolo taglio e fece uscire un po’ del suo sangue dentro le sue labbra
per
entrare in contatto mentale con lei. Per alcuni secondi non successe
nulla,
finché non sentì un debole pensiero.
“Chi sei?”
“Io sono come te, il
mio nome è Scarica Infinita.”
“Allora sei tu! Ho
aspettato così tanto ti volevo ringraziare per avermi salvato.”
“Emm…. Ci conosciamo.”
“Non ti ricordi di me,
io e mia sorella gemella stavamo combattendo… poi lei fu uccisa, tu mi
salvasti
quel giorno, io ti urlai di fermati, volevo morire, ma tu non mi
ascoltasti, mi
dispiace ti ho pure insultato, mi dispiace.”
Scarica Infinita ci pensò un
attimo e si ricordo, era subito
l’arrivo degli stranieri, aveva visto due Bloodborne dalla forma
aracnide, uno
però era già morta, e l’altra era in fin di vita, quindi aveva bruciato
e mangiato
un po’ non morti e portato in salvo la sopravvissuta.
“Ora ricordo, cosa ti
è successo dopo!” Rispose Scarica Infinta.
“Dopo che te ne sei
andato ho iniziato a curare le mie ferite, ma poi sono stata attaccate
da un
gruppo di cavalieri uno di questi era mio padre, uccisi tutti gli
altri, ma le
mie ferite erano troppo gravi, e poi…”
“Ho capito, ascolta
anche se tuo padre ti ha attaccato in realtà ti vuole bene,
semplicemente non
ti ha riconosciuto.”
“Cosa, lui dov’è?”
“Diciamo che ti sta
prendendo da mangiare, sei fortunata ad avere un padre come lui, mio
padre non
mi ha voluto così bene, mi ha chiamato mostro, così l’ho ucciso.”
“Mi dispiace.”
“Tranquilla ora o te,
non sono più solo.”
“Sei in forma umana?”
“Si, perché?”
“Vorrei tanto vederti,
scommetto che sei bellissimo…”
“Ascoltami Queelan,
scommetto che nei ricordi di tua madre ci sono un sacco di favole su
principi e
principesse.”
“Vero, sono bellissime
quelle storie.”
In realtà Scarica Infinta pensava
che fossero noiose perché
alla fine non c’erano bei combattimenti ma solo storie d’amore, ma
comunque
disse: “Benissimo, si dia il caso che io
sia l’erede al trono di Arendelle e questo fa di me un principe, e sai
cosa
succederà? Troverò un modo per guarirti e dopo di che sarai la mia
principessa
ed avremo il nostro lieto fine.”
“Sul
serio, me lo prometti?”
“Tornerò,
lo prometto.”
Detto ciò il collegamento mentale
si interruppe, quindi
Scarica Infinta prima di lasciare la caverna usò i suoi poteri per
creare un
gigantesco falò con una fiamma rossa, fatta appositamente per dare
energia ai
Bloodorne, quindi con la sua lama segnò la roccia pensando: “Farò
un segno per terra ogni volta che
verrò qui, in questo modo non rischio di dimenticare quante volte sono
venuto.”
Subito dopo si allontanò ed iniziò a dirigersi verso il castello.
Anna improvvisamente apri gli
occhi, lei era sdraiata,
mentre Queelan era sparita, Kirk si piegò verso di lei e disse
dolcemente:
“Come stai?”
“Sto bene padre.” In quel momento
Anna si accorse di non
aver più controllo del suo corpo, aveva sperato che fosse una cosa
istantanea,
ma comunque sperava che la tortura non durasse troppo a lungo.
“Dove Scarica Infinita?” Chiese
Queelan tramite il suo
corpo.
“Mi dispiace, è morto.”
Anna improvvisamente senti i
propri occhi lacrimare e la
temperatura corporea abbassarsi, chiaramente Queelan stava soffrendo
per la
perdita del proprio amico, quindi la principessa pensò:
“Ti prego, distruggi la mia coscienza
rapidamente, non ne posso più.”
Improvvisamente sentì qualcuno
entrare dentro la grotta,
quindi Kirk disse: “Sembra che abbiamo un intruso, stai indietro, sei
ancora
debole.”
“No padre, sto bene posso
combattere da sola.” Quindi evocò
un armatura color argento e decorata con una stoffa color fucsia,
inoltre come
arma aveva uno spadone, ma nonostante quella manifestazione di forza
esteriore
Anna percepì dell’incertezza, come se in fondo non volesse combattere.
Improvvisamente l’intruso entrò
nella sala ed Anna ebbe un
solo pensiero:
“No, ti prego Solaire vattene via, non
combattere!”
Il non morto appena arrivato urlò:
“Anna stai bene?” ma
senza attendere una risposta si scagliò contro Kirk, ma Queelan lo
intercetto
prima urlando: “Non fare del male a mio
padre!”.
Solaire parò il fendente dello
spadone con il suo scudo, ma
il contraccolpo lo spinse via, quindi disse incredulo: “Padre?.... no,
non è
possibile, lascia andare la mia amica Anna mostro!!!”
Quindi si scagliò con forza
maggiore contro Queelan
“Ti prego Solaire, vattene via, aiuta in qualche
modio Elsa, ma ti
prego vattene…. ti prego”
Anna osservò impotente il suo
corpo fare fluidi movimenti
per parare i colpi di Solaire e senti più volte lo spadone impattare
contro
l’armatura del suo amico. Dopo pochi secondi l’arma di Queelan colpì
l’elmo di
Solaire facendolo volare via, mostrando il suo viso irriconoscibile da
non
morto. Il guerriero si inginocchio sconfitto e supplico Queelan: “Ti
prego,
Anna è tutto ciò che ho, prendi me al suo posto, lei ha ancora una
sorella, io
se perdo lei non mi rimane nulla…”
“No Solaire, io ho perso mia sorella tu hai
ancora la speranza, non ti
ricordi del sole, chi lo potrà mai lodare se tu muori….VIVI
DANNAZIONE!!!”
Queelan si avvicinò per assorbire
l’anima di Solaire, Anna
stava per sentire attraverso il proprio corpo l’assassino del suo unico
amico
nella Arendelle maledetta, ma improvvisamente la Bloodborne si fermo,
si voltò
verso suo padre e disse: “Mi dispiace, non lo posso fare”.
“Come non lo puoi fare? E’ nella
tua natura, se non lo
uccidi morirai prima o poi!”
“Lo so… però non c’è la faccio i
pensieri di questa ragazza
sono ancora vivi dentro di me, sta piangendo, non vuole vedere il suo
amico
morire, e vuole che sua sorella si salvi, la posso capire, anch’io ho
perso un
amico… ed una sorella.”
“Cosa avevi una sorella ? Io non…
mi dispiace.”
Queelan corse ad abbracciare suo
padre, le spine grattarono
la sua armatura senza però ferirla e disse: “Grazie di cuore papà, mi
dispiace…” Quindi in un attimo afferrò dalla cintura di Kirk il
coltello
incantato di Elsa.
“Cosa vuoi fare!” Urlò Kirk.
“Mi dispiace… ti voglio bene…
tutto quello che hai fatto per
me è stato fantastico… anche se non ti potevo vedere sentivo che mi
amavi… come
mi amava Scarica.”
“No Aspetta, Queelan non farlo!!!”
Ma
nonostante la
richiesta disperata del padre, Queelan si tagliò il polso con il
coltello. Anna
sentì il sangue della Bloodborne uscire dal suo corpo, ed
improvvisamente la
principessa ottené nuovamente il controllo del suo corpo, e la prima
cosa che
fece fu di bloccare l’emorragia con l’altra mano.
“Che cavolo stai facendo, ormai hai il mio corpo
perché buttare tutto
alle ortiche, hai un padre che ti ama, anche se ti nutri di umani
meriti di
vivere come noi, ti prego…”
“Anna, ormai ho preso
la mia decisione, devo accettare il mio destino, io sarei dovuta morire
tanto
tempo fa… Ma ho letto i tuoi ricordi, e so che tu devi ancora salvare
tua
sorella”
“Ma lei non vuole aiuto.”
“Io ho perso mia
sorella anni fa, ed ancora ne sento la mancanza, come una ferita ancora
aperta
nel cuore, non voglio che tu provi il mio stesso dolore.”
“…..”
“Ti prego Anna,
fallo.”
“…hai ragione, d’altronde Elsa ha la brutta
abitudine di non chiedere
mai aiuto, mi sa che dovrò imparare a pensare di meno ed ad aiutare di
più.”
“Addio Anna, è stato
bello conoscerti, magari in un’altra vita ci saremo potute conoscerci
diversamente, non trovi? ”
In un attimo tutto il sangue di
Queelan usci dal suo corpo,
spingendo quest’ultima diversi metri più indietro.
“Anna stai bene?” Chiese Solaire
aiutandola a rialzarsi,
quindi la principessa accettò il suo aiuto ed una volta in pedi, vide
Kirk che
stava urlando di dolore sopra la pozza di sangue ormai privo di vita di
sua
figlia.
“Mi dispiace, non volevo che
finisse così.” Disse Anna,
“Ti dispiace…TI DISPIACE?!?!?
DOVEVI SOLO MORIRE, E COSI’
DIFFICILE, ORA TI INSEGNO IO COME SI MUORE” Quindi Kirk ormai vuoto si
scagliò
contro la principessa, ma prima che potesse colpirla, Solaire lo
trafisse al
petto. Il cavaliere di spine però non era ancora morto quindi tentò di
trafiggere a sua volta Solaire, ma prima che lo potesse fare Anna lo
decapitò
con lo spadone di Queelan.
Era tutto finito, padre e figlia
erano ormai morti.
“Come hai fatto a trovarmi” Chiese
la ragazza al suo amico.
“Non lo so, semplicemente ho
seguito il mio cuore, e mi ha
portato da te.”
“Anch’io lo dovrei seguire.” Detto
ciò Anna baciò Solaire. I
due rimasero così per alcuni secondi in questo modo, ma improvvisamente
la
principessa si ricordò che dal suo punto di vista non era passato
neanche una
giornata da quando era promessa a Kristoff, quindi interruppe il bacio
a causa
del senso di colpa.
“Aaaaa…..eeee… e questo cos’era?”
Chiese Solaire
traumatizzato.
“Per avermi salvato” Rispose Anna
cercando di rimanere
composta.
In tutta risposta il non morto si
rimise il suo elmo con la
chiara intensione di non toglierselo per un bel po’ e disse: “Be…
possiamo
andare da tua sorella.”
“Certamente volente o no, io la
salverò, è una promessa, non
importa quante volte cerchi di uccidermi!”
Quindi Solare si incamminò a passo
svelto, seguito da Anna,
la quale prima di uscire noto che vicino al falò era inciso sulla
roccia un
singolo ed unico segno.
ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE
(Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)
Razor666: Innanzi tutto mi vorrei scusare con
l’immane
ritardo con cui ho postato questo capitolo però allo stesso tempo
vorrei
ringraziare tutti i recensori che hanno mostrato interesse in questa
storia:
mergana, ray46, Latenight_01, La_Regina_Delle_Nevi, hera85,
Queen_the_darknees,
Poseidonson97. Grazie di cuore.
Scarica Infinita: Vorrei sporgere denuncia.
Razor666: Verso chi?
Scarica Infnita: Verso te! All’inizio credevo di
essere un
cattivo fighissimo, ed invece mi ritrovo con un povero complessato che
abbraccia a caso le persone.
Olaf: Qualcuno ha detto abbracci? Io adoro i caldi
abbracci!
Razor666: Scarica Infinta, questo è un lavoro per
te, chi è
mai più abbraccioso e caldoso di te?
Scarica Infinta: Grrrrrr
Razor666: Comunque ho preparato una sorpresa, ho
trovato in
internet un immagine che rappresenta Anna ed Elsa che indossano
equipaggiamenti
di Dark Souls, e mi è piaciuta così tanto che ho deciso che sarà
l’aspetto
finale delle due sorelle, quindi aspettate il prossimo capitolo che ve
la
posterò. (Non adesso perché sono malvagio)
Queelan: Vorrei dire una cosa, so che a voi
lettori non è
piaciuto mio padre, perché ha tradito Anna, però vi chiedo di
perdonarlo, non è
colpa sua, è colpa mia, se fossi morta molto tempo fa lui non sarebbe
diventato
cattivo… piuttosto odiate me (e mentre dice questo usa l’abilita
“Occhioni
pucciosi”)
Razor666: Aragh!!! Troppa pucciosità, la mia
malvagità non
può nulla! (Se ne scappa coprendosi con un mantello, stile vampiro che
scappa
dalla luce del sole)
Comunque spero che il bacio tra Anna e Solaire vi
sia
piaciuto e lo aspettavate, ciao al prossimo capitolo.
|
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Capitolo 8 *** Destino ***
DF Cap-08
Elsa ed Anna, immagine fatta da Nero3X
Anna
e Solaire stavano camminando per le vie congelate di Arendelle per
raggiungere il palazzo reale. Dopo che la principessa aveva subito la
possessione di Queelan, era cambiata completamente: l’armatura di ferro
creata dalla magia della Bloodborne riusciva a portarla senza
rallentare troppo i suoi movimenti, inoltre aveva con se lo spadone che
aveva la stessa origine dell’armatura, che una volta si sarebbe
solamente sognata di poterlo trasportare.
“Anna ti posso chiedere una cosa?”
“Se è per quel bacio te l’ho già detto, ero felice di poterti rivedere
tutto qui, cioè non nel senso che era solo perché ti ho rivisto, ma
perché siamo amici….giusto! E’ questo che fanno gli amici, si baciano!
Tu non lo puoi sapere perché hai perso la memoria giusto…. Giusto?”
“Emm… veramente ti volevo chiedere perché hai cercato di bloccare
Queelan quando voleva uscire dal tuo corpo, ho visto che tentavi di
bloccare il sangue che stava uscendo, perché l’hai fatto.”
Dopo un lungo silenzio Anna rispose: “Non potevo sopportare di vederla
morire, è vero ha ucciso un mucchio di persone, pero anche noi per
sopravvivere abbiamo ucciso Kirk, quindi se è giusto uccidere per
sopravvivere, perché solamente Bloodborne sarebbero dei mostri?” Però
una volta detta questa frase Anna ragionò sul fatto che in questo modo
aveva appena giustificato lo stermino di buona parte di Arendelle da
parte dei Bloodborne
“Hai un buon cuore Anna, non tutti nella tua situazione avrebbero fatto
quello che hai fatto tu, sono contento di averti come amica, dato che
gli amici si baciano allora una volta finito tutto ciò ci baceremmo un
giorno intero!”
“Emm…. Anch’io ti voglio bene… ”
“Però avrei però una piccola domanda: cosa sono i Bloodborne?”
“E’ una lunga storia, posso raccontartela più tardi?”
“Per me va bene, anche perché mi sa che adesso abbiamo compagnia.”
Infatti una decina di guerrieri di ghiaccio gli circondò immediatamente
e subito dopo un paio di giganteschi golem di ghiaccio raggiunsero il
campo di battaglia per dare supporto ai costrutti più piccoli. Anna e
Solaire si mesero spalla a spalla ed il non morto disse: “Sembra che
tua sorella ci abbia dato il benvenuto”
“Ottimo, avevo proprio bisogno di testare i mei nuovi poteri.”
“Non montati la testa, il giorno che sottovaluterai i tuoi nemici sarà
il giorno in cui diventerai vuota.”
“E tu non sottovalutare me!”
Detto questo Anna e Solaire si scagliarono contro i loro nemici. Un
paio di soldati lanciarono le loro lance di ghiaccio verso Anna, ma
essa scivolò sotto le armi volanti, e con un fendente raso terra con il
suo spadone, mozzo le gambe ai due costrutti in un colpo solo. Prima
ancore che i due soldati cadessero a terra un paio di spadaccini
cerarono di sorprenderla con un assalto ai lati, ma la non morta rotolò
lontano dalle lame ghiacciate e scagliò una lancia solare che
polverizzò tutti e quattro i nemici. Osservando l’andamento della
battaglia, i nemici non scapparono, dato che essendo solo costrutti non
provano emozioni, però tutti e due i golem giganti ed i quattro soldati
puntarono verso Anna, lasciando solamente un paio di spadaccini contro
Solaire. Un costrutto armato di lancia e scudo caricò la principessa,
ma essa spezzo la lama avversaria con un solo fendente, quindi il
soldato si mise sulla difensiva cercando di evocare il più in fretta
possibile una nuova arma, ma la non morta, con un poderoso spintone
eseguito con il piatto della sua arma fece cadere via lo scudo del suo
nemico, per poi finirlo con un singolo affondo. Subito dopo un golem
supportato dai tre soldati rimasi cercò di schiacciarla con un suo
piede, ma Anna si allontanò un istante prima di essere schiacciata,
quindi caricò di luce il suo spadone. Successivamente i soldati
cercarono di decapitarla con un attacco combinato delle loro spade, ma
Anna conficcò la sua arma nel terreno e creò un’onda d’urto che fece
sbilanciare tutti i nemici di statura umana facendoli cadere, quindi
estrasse la sua arma dal suolo, ancora carica di luce, e colpì il piede
del golem distruggendolo. Il costrutto gigantesco si inginocchiò e
questo permise ad Anna di polverizzarli la testa con un potente
attacco, infine diede il colpo di grazia ai guerrieri di Elsa ancora
per terra. A quel punto la ragazza sorrise ed urlò al suo compagno non
morto, che nel frattempo aveva sconfitto i suoi due nemici: “Allora,
che te ne pare?”
Ma mentre diceva quella frase non si accorse che stava per essere
schiacciata dal golem gigante rimasto in vita, ma per sua fortuna
Solaire lanciò una lancia del sole, distruggendogli la testa. Anna
osservo il golem disgregarsi e disse: “Grazie per l’aiuto!”
“Anna, cosa ti avevo detto? Devi sempre rimanere concentrata in
battaglia, e poi mi devi spiegare come diamine hai fatto a non vedere
un colosso alto 5 metri?”
“Be sai, mi sono fatta un po’ prendere…”
Improvvisamente i due sentirono, alle loro spalle, rumori di diversi
costrutti che correvano verso di loro nascosti dalla tempesta, quindi
optarono per una onorevole ritirata strategica, che assomigliava tanto
ad un fuga a perdifiato senza una meta precisa. Dopo una lunga corsa, i
due raggiunsero uno stretto passaggio tra due edifici, e Solaire
rispose: “Tu vai avanti, io li fermo qui!”
“Cosa?! Col cavolo che ti lasci qui!”
“Ascolta Anna, io non ti posso aiutare contro Olaf, però posso almeno
rallentare i nostri inseguitori, e poi considera che noi non morti
siamo immortali finché non ci arrendiamo e perdiamo il senno, è non e
possibile che io mi arrenda quando siamo ad un passo da Elsa e dal mio
sole!”
“D’accordo, giurami che ci rivedremo.”
“Lo giuro, che i raggi del sole ti indichino la via….”
“… e che tu riesca a sopravvivere fino al mio ritorno…”
“…affinché i nostri destini si intreccino
nuovamente.”
“…affinché i nostri destini si intreccino nuovamente.” Risposero i due
non morti in contemporanea.
Detto ciò Anna proseguì il suo cammino, chiedendosi mentalmente come
diamine avevano fatto dirsi un addio così epico in contemporanea,
mentre Solaire rimase indietro ad aspettare, ponendosi mentalmente la
stessa domanda di Anna.
Dopo diversi minuti di cammino la principessa raggiunse un falò
familiare, che quasi subito riconobbe dall’ambiente circostante essere
il falò situato nel ponte che portava all’ingresso del castello
presidiato da Olaf. Ella si fece forza e prosegui, e dopo diversi
secondi ritrovò il cancello che tempo prima aveva aperto usando la luce
per scogliere il ghiaccio di sua sorella.
“Vedo che hai l’occhio… possibile che
tu non capisca quando è tempo di fermarsi?” Disse la voce di Elsa che
per lungo tempo non aveva sentito.
“E tu non vuoi capire che farò di tutto per salvarti? Per 13 anni, ogni
giorno della mia vita lo speso davanti alla porta chiusa della tua
stanza, e lo sai una cosa? Non mi pento per nulla di averlo fatto! So
che ogni volta che chiamavo il tuo nome quando ero bambina, riscaldavo
debolmente la tua anima fredda e solitaria, e so per certo che se non
l’avessi fatto probabilmente, non sarei più stata in grado di
raggiungere il tuo cuore e non ti avrei potuto salvare tanti anni fa
quando scappasti da Arendelle!”
“Sarebbe stato meglio se non l’avessi
fatto, certamente la stella si sarebbe schiantata lo stesso, ma almeno
tu ora non faresti la follia di rischiare la tua anima per me.”
“Ma io voglio fare questa follia!!! Anche se io fallissi passere
comunque l’eternità sapendo di aver almeno provato a far la cosa
giusta…”
“Non osare dire questa frase!!! E’ la
stessa che mi disse Riku per convincermi che dovevamo affrontare il
caos, mi disse che anche se avremo fallito avremo passato l’eternità
orgogliosi del fatto che non ci saremo arresi! Io non mi sento
orgogliosa di averci provato! Quando sento il mio amore contorcessi di
dolore nelle viscere del caos sento di essere stata una stupida, sento
che era meglio diventare vuoti e perdere il nostro senno insieme, ed
invece no, ha dovuto per forza scegliere la via più dolorosa! …ti prego
sorellina… io non ti voglio far soffrire, ma non voglio rimpiangere il
fatto di non averti fermato quando ne ho avuto l’occasione.”
“Ed allora odiami… se non riesci a farmi passare perché mi ami troppo,
allora odiami e fammi passare. Non mi importa cosa tu pensi di me, non
mi importa che anche se ti salverò tu mi odierai per sempre e non mi
vorrai più vedere, io preferisco perdere per sempre il tuo amore e
sapere che tu sarai felice, piuttosto che avere il tuo amore e sapere
che a causa di ciò soffrirai.”
“Questo è impossibile, non ti potrò
mai odiare.”
Quindi Elsa ritornò nel suo silenzio che Anna aveva sempre odiato,
quindi superò il cancello per affrontare il suo vecchio amico ormai
corrotto.
Lei proseguì per il ponte, fin quando non raggiunse il portone del
castello chiuso e davanti ad esso c’era una gigantesca tigre bianca
sdraiata per terra, e la non morta rimase momentaneamente sotto shock
nel comprendere che quella creatura era Olaf. Ormai il suo vecchio
amico non aveva nulla a che fare con l’Olaf dei suoi ricordi, il suo
corpo era fatto di carne ed era ricoperto con una folta pelliccia
banca, ma che a causa della temperatura era congelata.
Appena Olaf si accorse della intrusione nel suo territorio iniziò ad
ruggire ed evocò cinque cristalli di ghiaccio sopra di lui, però la
principessa non si spaventò ed inizio a correre impavida verso la
creatura. Subito i cinque cristalli di ghiaccio partirono verso di lei
in rapida successione, ma la non morta riuscì a schivarli tutti
agilmente, quindi riuscì ad avvicinarsi abbastanza ad Olaf per
infliggerli una profonda ferita ad una delle sue zampe. La tigre
bianca, con un balzo felino si allontanò da Anna, la quale lo caricò
immediatamente, ma fu un errore perché il felino balzo su di lei e la
afferrò tra le sue fauci. Olaf tentò di spezzare il corpo di Anna come
aveva fatto l’ultima volta, ma a causa dell’armatura non riuscì nel suo
intentò, quindi infuriato la scagliò violentemente a terra. La non
morta si rialzò lentamente ed urlò: “Vuoi il gioco duro Elsa… sarai
accontenta!” Quindi caricò di luce il suo sparse spadone e corse verso
Olaf, senza preoccuparsi di non far strisciare la sua arma per terra,
creando così una miriade di scintille ed una profonda cicatrice nella
pavimentazione del ponte. La creatura cercò di artigliarla con una
zampata, ma Anna fece esplodere di luce la sua arma, accecando Olaf, ed
allo stesso tempo si diede uno slancio in alto che le permise di
colpire in pieno l’occhio sinistro del suo nemico. Olaf, invece di
allontanarsi, ruggì nuovamente ed evocò nel terreno diverse stalagmiti
di ghiaccio, che dopo pochi secondi esplosero scagliando a diversi
metri di distanza la povera non morta. Anna tentò di rialzarsi, ma si
accorse che uno dei frammenti di ghiaccio gli si era conficcata in un
ginocchio, impedendole così di rialzarsi agilmente, e bere dalla
fiaschetta era fuori discussione per mancanza di tempo, purtroppo la
tigre si accorse della sua debolezza e le scagliò cinque nuovi cristali
di ghiaccio. La ragazza capì che era impossibile schivarli nelle sue
condizioni, quindi si rialzò velocemente usando tutta la forza di
volontà e si mise in posizione di guardia con l’intensione di parare
tutti i colpi con il suo spadone.
Il primo cristallo si disintegro impattando contro l’arma senza causare
danni.
Il secondo cristallo destabilizzò la non morta facendola indietreggiare.
Il terzo cristallo le fece perdere l’equilibrio costringendola
nuovamente ad inginocchiarsi.
Il quarto cristallo colpì sua mano destra facendole perdere l’arma.
Il quinto cristallo gli si conficcò in fronte.
Appena il colpo di Olaf le perforò il cranio, il suo cervello venne
quasi completamente distrutto, e senza più niente che controllasse il
suo corpo, esso iniziò a dondolarsi e dopo pochi istanti cadde a terra
dissolvendosi.
Ad Arendelle quel giorno era mattino presto e su di essa ad est
un gigantesco e spaventoso sole rosso a causa della maledizione di
scarica Infinita, ed un piccolo esercito composto da una quarantina di
soldati era nella periferia della città pronto ad assaltare il castello
reale.
“Sei pronta Elsa?” Chiese Riku, mentre vicino a lui c’erano Sora e
Kairi.
Elsa sospirò e rispose: “Non avrei mai immaginato che avrei guidato un
assalto a mio stesso castello per uccidere mio nipote.” Quest’ultima si
era appena creata una nuova armatura di ghiaccio, ed inoltre Riku si
era offerto di potenziarla usando l’oscurità per proteggerla meglio
dalle fiamme, dandole però un color nero scuro, e la Regina, spaventata
dalla sua stessa armatura, la coprì con una stoffa color blu scuro
trovata in giro, mentre tra le mani aveva un paio di piccole lame
ottenute con lo stesso metodo.
“Tranquilla queste cose sono all’ordine del giorno tra i giochi di
potere, pensa che anch’io ho guidato un assalto sul mio stesso castello
per spodestare mio padre” Rispose Riku tentando di risollevarle il
morale.
“Lo sai in tutti questi giorni che si conosciamo non mi hai raccontato
la tua storia, so solo che tuo padre era un tiranno e voleva sfruttare
i tuoi poteri per accrescere il suo potere.” Disse Elsa a Riku.
“Be questo è un buon riassunto, ma se vuoi i particolari….”
“E che particolari, moooolto piccanti.” Disse Sora intromettendosi
nella discussione, ma che fu subito zittito da un’occhiataccia del suo
amico.
“Dicevo, se vuoi sapere il resto vedi di sopravvivere.”
“Anche tu pensa a sopravvivere, voglio sentirla con le tue parole.”
Dopo pochi secondi Elsa urlò: “All’attacco, riprendiamoci la nostra
città!!!”
Dato che il Bloodborne aveva la capacità di comandare a distanza gli
esseri vuoti, mandare tutto l’esercito in formazione contro il
castello, avrebbe permesso a Scarica Infinta organizzare una facile
imboscata usando le strette vie della loro stessa città e le sue
macerie, quindi si decise di organizzare i non morti in quattro piccole
unità con l’obbiettivo di proseguire fino a raggiungere i cancelli del
castello.
Elsa, Riku, Sora e Kairi si divisero gli uomini in modo tale che ognuno
di loro avesse una decina di uomini, quindi iniziarono l’assalto.
Nonostante si fossero divisi, l’unità di Elsa più volte subì imboscate
dagli esseri vuoti che un tempo erano loro compagni e la maggior parte
dei suoi soldati morì con un colpo alle spalle senza che la regina
potesse fare qualcosa, certo non erano perduti completamente dato che
non sarebbero diventati vuoti, ma il sole rosso prosciugava le loro
energie al risveglio nei falò quindi chiunque fosse morto in quel
momento sarebbe stato troppo debole per combattere nuovamente. Alla
fine Elsa e le atre tre unità raggiunsero il loro obbiettivo, ma alle
loro spalle c’era solo una ventina di uomini. Riku e la regina
scambiarono uno sguardo d’intesa e subito dopo sfondarono il cancello
usando insieme i loro poteri. Purtroppo ad attenderli oltre la porta
c’era un esercito di esseri vuoti, quindi ingaggiarono l’ennesima
battaglia, ma questa volta erano in chiaro svantaggio numerico quindi
uno dei suoi soldati le urlò di abbandonare la battaglia per
sconfiggere il Bloodborne. Elsa all’inizio non lo volle ascoltare dato
che non voleva abbandonare i suoi soldati, ma alla fine capì che se
voleva aiutarli sul serio doveva lasciarli a morire come delle esche,
mentre lei, Riku, Sora e Kairi proseguirono per sconfiggere Scarica
Infinita.
Quando lei e gli altri tre ebbero abbandonato il campo di battaglia,
Elsa chiese a Kairi: “Dove si trova Scarica Infinta?”
Kairi chiuse l’occhio umano e rispose: “Nei giardini interni?”
Quindi i quattro corsero per i corridori interni del castello, finché
non si ritrovarono in un corrdiorio stranamente riempito di quadri
provenienti da tutto il castello.
“Non mi piace per niente, avverto uno strano potere….” Osservò Riku.
Infatti subito delle strane ombre rosse uscirono dai quadri, con le
sembianze dei soggetti dipinti in essi, ed i quattro dovettero usare
tutti i loro poteri per sconfiggere i nuovi nemici, che per fortuna
venivano distrutti in un colpo solo.
Kairi osservò le ombre dissolversi e disse: “Erano troppo debboli, non
sembravano neanche guardiani, era come….”
“… se gli avesse creati per tenersi compagnia” Continuò Riku.
“Ma chi è l’imbecille che si tiene compagina con dei quadri?” Chiese
Sora ridendo.
“Lo faceva mia sorella….” Rispose Elsa ripensando in un attimo al
passato.
“Oh, mi dispiace” Disse Sora smettendo subito di ridere, capendo che
era meglio se stava zitto.
Senza dire un’altra parola i quattro continuarono finché non si
trovarono nella sala su cui c’era il portone che dava verso il giardino
interno del castello, ma appena entrati furono attaccati da un qualcosa
che era invisibile.
“E’ Scarica Infinta? Da quando in qua i Bloodborne sanno combattere e
rimanere invisibili allo stesso tempo.” Urlò Sora?
“Non è Scarica Infnita… è qualcos’altro…” Rispose Kairi
Anche se non riusciva a vedere chi gli stava attaccando Elsa
senti che era Olaf, quindi urlò: “Olaf ti prego smettila, sono io, SONO
ELSA!!!”
“E’ inutile, ormai è più simile ad un Bloodborne che ad altro, non più
fare nulla per lui.” Disse Kairi.
La regina urlò di rabbia ed iniziò a sparare cristalli di ghiaccio in
ogni direzione, ma Kairi la fermò e disse: “Solo io lo posso vedere, lo
tengo impegnato mentre tu Riku e Sora andate a sconfiggere Scarica
Infinta”
“Non lo lacerò andare, è mio amico!”
Nel frattempo Olaf cercò di artigliare Elsa con una zampata, ma Kairi
la spinse via e parò il colpo con uno scudo di luce, quindi urlò: “Non
lo ucciderò, dopo che avrai sconfitto Scarica Infinta potrai provare a
farlo tornare in se.” Dopo di che lei conficcò il suo stocco carico di
luce dentro la pelle di Olaf il quale ruggì di rabbia ed evocò i
cristalli di ghiaccio. Elsa e gli altri due compresero che loro
potevano essere solo d’intralcio, quindi rassegnati aprirono il portone
per raggiungere il rifugio finale del Bloodborne.
Il sole rosso aveva quasi raggiunto lo zenit e nonostante da tempo
tutte le piante erano ormai appassite da tempo a causa della
malediozne, davanti a loro c’era un intero prato pieno di erba color
viola, decorato da alberi con forme completamente aliene e fiori dai
petali color vermiglio, chiaramente tutto ciò era opera del Bloodborne
dato che l’ultima volta che aveva visto il giardino era solo pochi
giorni fa ed era completamente spoglio. Scarica Infinta stava
contemplando il sole rosso, mentre era seduto sopra un ramo di un
albero completamente ricoperto da fiori che sembravano appena
sbocciati. Tutto l’ambiente era bellissimo, soprattutto perché non
vedeva una foglia da mesi, ma anche spaventoso a causa dei colori
alieni.
Il Bloodborne sentendoli arrivare disse: “Mi chiedo come voi umani
preferite ricoprivi di mattoni quando la natura è così bella.”
Elsa gli urlò immediatamente: “Dimmi Scarica…. COSA HAI FATTO AD
OLAF!!!”
Il Bloodborne scese giù dall’albero ed usò i suoi poteri per rallentare
la caduta ed insieme a lui caddero diversi petali vermigli dell’albero
che si unirono a quelli dei fiori del prato. Appena toccò terra
rispose: “Niente ha fatto tutto lui, io stavo cercando di trasformarlo
in Bloodborne, ma alla fine ha opposto restanza alla trasformazione,
non sapevo neanche che uno si poteva opporre alla trasformazione, ed
alla fine è diventato quello che è diventato!”
“Sei un mostro!!! Possibile che non hai avuto pietà neanche per lui?
Nonostante tu avessi i ricordi di Anna!”
“Proprio perché avevo i ricordi di Anna lo volevo far diventare come
me…”
Elsa tentò di scagliarsi contro il Bloodborne, ma Riku la fermò e si
scagliò lui per primo contro il nemico. Scarica Infinita evocò un
pilastro di fuoco dal terreno, che costrinse il non morto ad
interrompere la carica, ma subito dopo Sora ed Elsa lo superarono con
l’intensione di colpire il Bloodborne con tutte le loro forze. Elsa
tentò di scagliarli un cristallo di ghiaccio, mentre Sora tentò di
trafiggerlo con la sua katana, ma Scarica Infnita schivò l’attacco di
Elsa e con la sua doppia lama fermò l’arma di Sora e disse divertito:
“Cosa vi credere di potermi battere stavolta?”
“Cosa ti fa credere che siamo rimasti allo stesso livello di potenza
dell’ultima volta?” Rispose Sora.
Subito dopo Scarica Infinta venne trafitto alle spalle dallo stesso
cristallo che aveva schivato in precedenza e subito dopo Sora evocò uno
piccolo tornado che riempì di ferite il Bloodborne e lo scaglio via di
diversi metri causandogli numerosi tagli alla sua armatura, infine Riku
gli sparò una palla di ricoperta da fiamme nere, che però riuscì a
schivare nonostante le ferite.
“Ve lo riconosco, siete diventati più forti…” Quindi Scarica Infinita
si ricopri di fiamme facendo scogliere il ghiaccio rigenerando allo
stesso tempo il suo corpo e l’armatura, quindi si scagliò
improvvisamente su Elsa, la quale all’ultimo schivò l’attacco e lo
trafisse alle spalle con le sue due lame nere. Subito dopo Riku e Sora
tentarono di attaccarlo ai lati, ma il Bloodborne evocò un tornado di
fuoco che scagliò i suoi tre nemici via. Prima che essi si potessero
riprendere il figlio di Anna si scagliò contro Riku e lo colpì
facendogli uno squarcio al ventre, ma prima che potesse fare altro Elsa
evocò una lastra di ghiaccio che gli congelò i piedi bloccandolo sulla
sua posizione, quindi Riku si disimpegnò dallo scontro per bere dalla
sua fiaschetta, mentre Sora colpi Scarica Infinta con tutta la sua
forza possibile causandogli un profondo taglio al suo fianco sinistro e
fece cadere a terre dopo un volo di diversi metri. Il Bloodboorne si
rialzò dolorante e stringendo i denti dal dolore sussurrò: “Non posso
fallire, non ora che ho qualcuno che dipende da me.” E prima che i non
morti potessero chiedersi cosa significasse quella frase, scagliò
contro di loro una miriade di palle di fuoco. Elsa e Riku rimasero
sulla difensiva, ma Sora si scagliò contro di lui evitando allo stesso
tempo tutti gli attacchi fiammeggianti riuscendo a trafiggerlo in pieno
petto. Scarica Infnita sussultò di dolore, ma prese Sora al viso e con
una furia assassina lo decapitò in un solo colpo. Prima ancore che il
non morto scomparve Elsa e Riku iniziarono a bombardarlo con una serie
di cristalli di ghiaccio e sfere oscure, ma il Bloodborne iniziò a far
volteggiare la sua arma deviando tutti gli attacchi magici. Quando i
due non morti smisero il bersagliamento, Scarica Infinita era ancora in
piedi ma dolorante, mentre tutto attorno era distrutto e l’albero che
prima era in fiore ora era solo un cumulo di cenere. Riku si avvicinò
rapidamente al Bloodborne con l’intensione di dargli il colpo di
grazia, ma quest’ultimo con uno scatto lo afferrò e lo alzò da terra,
ma questa volta non aveva intensione di ucciderlo, ma di divoragli
l’anima dato che stava illuminando la sua mano.
“Uccidilo ora Elsa!” Urlò Riku.
La Regina caricò un nuovo cristallo di ghiaccio, ma ebbe paura, e se
Scarica Infinta non fosse morto sul colpo, ma avesse finito di divorare
Riku? Quindi Elsa scagliò la magia, non su Scarica Infinta, ma su Riku,
il quale morì sul colpo ma la sua anima era ancora salva. Il Bloodborne
guardo Elsa e disse: “Ho commesso grave un errore…. Ma perché non l’hai
sfruttato mirando a me? E vero forse sarei riuscito a farlo diventare
vuoto, ma sicuramente la ferita sarebbe stata molto grave ed a questo
punto avresti avuto vita facile.”
“Perché devo tutto a Riku, se non fosse stato per lui io mi sarei già
arresa molto tempo fa, non potevo lasciarlo morire così!”
“Quindi hai messo in pericolo il tuo regno solo per gratitudine?
Nonostante lui stesso aveva accettato il suo fato.”
“Io... non importa adesso, tanto quando tutto sarà finito tu sarai già
morto.”
“Questo lo vedremo.” Subito dopo Scarica Infinta si scagliò contro
Elsa, la quale riuscì a schivare tutti i fendenti ed inoltre riuscì a
trovare uno spiraglio nella guardia del Bloodborne colpendolo alla
spalla destra, ma subito dopo suo nipote la colpì con una sfera di
fuoco a distanza ravvicinata, facendola volare in un punto del prato
ancora immacolato. Il petto di Elsa era completamente carbonizzato, ma
nonostante ciò, si rialzò a fatica e bevve dalla sua fiaschetta
finendola per rigenerare la ferita. Il figlio di Anna si avvicinò
dolorante a lei e cercò di colpirla con un’altra sfera di fuoco, ed
anche Elsa cercò di lanciarli un attacco magico ma non successe nulla,
anzi il sole rosso scomparve dal cielo ed al suo posto riapparve il
vecchio sole color giallo, circondato da un’intensa aurora boreale
visibile anche con la luce solare. Il Bloodborne guardò il cielo ed
iniziò a diventare pallido e sul suo volto si intravedevano vene color
nero, quindi guardò il cielo e disse: “Sembra che io abbia finito le
energie, ma anche tu sei a secco, credo che fra poco questa terra
conoscerà un vincitore, ma prima voglio dirti una cosa. Essendo un
Bloodboorne conosco un po’ di cose sulle stelle che tu non puoi neanche
immaginare, per esempio so che l’aurora boreale non sono altro che
raggi del sole mortali per voi umani ma che la terra riesce a
convogliare in punti specifici, formando questo fenomeno. Eppure ora
che la vedo con i miei occhi mi sembra così magica, così misteriosa…
ora capisco come mai ad Anna piacesse così tanto.”
Detto ciò i due iniziarono a combattere all’arma bianca, ogni volta che
le lame si incrociavano si generava una piccola onda d’urto che
spargeva al vento i petali color rosso. Ad un certo punto Scarica
Infinta colpì con un calcio Elsa facendola cadere a terra, quindi tento
di trafiggerla, ma ella si rialzò rapidamente e riuscì a colpirlo con
entrambe le lame al ventre. Il Bloodborne si allontanò da lei e
guardandosi la ferita, da cui non fuoriusciva più sangue, come se fosse
già finito tutto disse: “Sembra che tu abbia vinto.” Quindi privo di
energie cadde in ginocchio.
Elsa si avvicinò lentamente a Scarica Infinta e disse: “Ultime parole.”
“Tempo fa ti ho mentito, non è vero che le persone ti seguivano perché
avevano paura di te o perché li faceva comodo, ma perché ti amavano. In
realtà sono geloso di te, nonostante tu hai loro occhi eri un mostro,
hanno iniziato ad amarti sinceramente per quello che sei. Ho tanto
voluto essere come te, solo la stella e gli altri Bloodborne mi hanno
amato per quello che sono, pensavo che uccidendo tuti quelli che mi
odiavano e restando accanto a quelli che mi amavano, un giorno sarei
stato felice come te. Pazienza almeno posso morire dicendo di averci
provato… Elsa facciamola finita.”
Dette quest’ultime parole la Regina decapitò Scarica Infinta con le sue
lame, il quale esplose in cenere subito dopo.
Anna riprese i sensi e pensò: “Quindi è stata a causa di Scarica
Infinta, se Olaf è in questo stato… almeno giustizia è stata fatta. Ma
come avrebbe fatto Scarica a scegliere un destino diverso? Lui non ha
mai ricevuto amore, tutti i suoi amici sono morti, chissà come sarebbe
stato se la stella non fosse mai caduta, se lui non fosse mai diventato
un Bloodborne… se lui fosse nato come mio figlio... non importa, ciò
che fatto è fatto.” Quindi si diresse contrò Olaf con la chiara
intensione di farla finita.
Come al solito la gigantesca tigre bianca iniziò ad artigliarla ed a
lanciarle contro cristalli di ghiaccio, ma questa volta Anna riuscì a
schivare tutti gli attacchi ed a colpirlo diverse volte. Olaf iniziò ad
infuriarsi ed a ricoprissi con uno strato di energia nera, raddoppiando
la velocità dei suoi attacchi. Anna non si aspettava una mossa del
genere solo per un soffio riuscì a schivare gli attacchi letali, mentre
la sua armatura la protesse dai colpi di striscio. Infine la tigre
tentò di azzannarla con le sue fauci, ma la non morta creò un
esplosione di luce che accecò Olaf, e questo le permise di trafiggere
il suo cranio con lo spadone. Il guardiano del castello ringhiò di
dolore per poi accasciarsi al suolo e scomparire in una tormenta di
neve.
Olaf era finalmente in pace.
Anna si accorse che al posto della tigre c’era una pozza di sangue
rosso, ed istintivamente la tocco senza una ragione specifica, ma
appena lo fece una luce le accecò la vista
Scarica infinta stava percorrendo i corridori del castello guardando i
personaggi dipinti nei quadri pensando: “Chissà cosa direbbero le
persone di tutti questi dipinti nei miei confronti… bha probabilmente
il solito: a morte il mostro! Ormai ci dovrò fare l’abitudine, comunque
poteva andare peggio, se avessero deciso di regalarmi cioccolata per
farli la grazia.. brrrr io ODIO la cioccolata!”
Ma senza accorgersene sbatte contro qualcosa che gli fece perdere
l’equilibrio facendolo ruzzolare a terra.
“Stai bene? Scusa per lo sgambetto” Gli chiese una voce famigliare.
Il Bloodborne si voltò e disse: “Tu dovresti essere Olaf giusto?”
“Certo, tu come ti chiami, non credo di averti mai visto, anche perché
la tua armatura è molto bella.”
“Grazie per il complimento, l’ho fatta con il mio stesso sangue, per la
precisione con il ferro contenuto all’interno di esso.”
Quindi tentò di rialzarsi, ma Olaf gli disse: “Aspetta un attimo,
voglio vederti meglio.”
“Perché?”
“I tuoi occhi, mi ricordano quelli di una mia amica che mi manca.”
“Si anche a me manca Anna” Ma dopo aver detto quella frase il
Bloodborne pensò: “Non mi manca, lo rimpiazzata, eppure…. Non che
diamine sto dicendo lei è morta ed è un bene… credo… basta! Cattivo
Scarica non pensare a lei!”
“Come fai a conoscerla?”
“Emm… diciamo che si siamo conosciuti mentre ero solo un bambino, poi
sai c’è stata la chiusura delle porte.”
“A già… vuoi giocare con me.”
“Ma non hai paura di me, non dovresti prima conoscermi meglio?”
“Sei una amico di Anna è questo mi basta.”
“Posso aver mentito.”
“No, non puoi aver mentito, se no saresti una persona cattiva… tu sei
una persona cattiva?”
“Non lo so, cos’è per te una persona cattiva?”
“Non saprei, una persona che vuole fare del male agli altri….”
“Allora io sono una persona cattiva, ho fatto del male a molte persone.”
“Ma… perché l’hai fatto!? Non mi sembri cattivo.”
“Perché sono nato così, da quando sono nato ho sempre conosciuto una
regola, uccidere o essere uccisi, ed io non voglio morire, non adesso
che ho trovato qualcuno da proteggere.”
“Allora è tutto chiaro, tu sei come Elsa! Anche lei all’inizio ha
congelato tutta Arendelle, ma poi Anna le ha fatto capire che l’amore
può tutto, scommetto che se qualcuno ti fosse amico smetteresti di
essere cattivo e saresti buono.”
“Allora ti posso chiedere un favore? Puoi essere mio amico?”
“Certamente…”
Quindi Scarica infinta lo abbracciò ed il pupazzo di neve disse: “Ehi
in genere devo chiedere io gli abbracci.”
“Ora che siamo amici… ti posso chiedere un favore… da amico.” Chiese
timidamente il Bloodborne.
“Ovvio.” Rispose innocentemente il pupazzo di neve.
“Allora… diventa come me.” Quindi Scarica Infinta fece colare del suo
sangue dentro Olaf.
Anna riprese nuovamente i sensi e comprese che il motivo perché aveva
visto i ricordi di Scarica Infinta era perché era entrata in contatto
con il suo sangue, sia con Queelan dato che Scarica Infinta dato aveva
dato a lei un po’ del suo sangue, e la stessa cosa era successa con
Olaf. Infine la principessa si diresse verso il cancello desiderosa di
incontrare sua sorella.
L’interno del castello era molto diverso da quello che ricordava sia
per il marmo che era su tutte le pareti sia per la maestosità della
sala che le si poneva davanti dopo aver aperto il maestoso portone. Ai
suoi lati c’erano decine di panche simili a quelle che ci sono in
chiesa ma di marmo e davanti a lei c’era un immenso altare
raggiungibile da due grandi scalinate, e sopra di esso c’era una esile
figura vestita di nero che pregava. Immediatamente capì che quella
davanti a lei era sua sorella.
“Pensare che sei riuscita a
sconfiggere Olaf, non credevo che fossi così forte” Disse sua
sorella usando sempre la voce mentale senza però scendere dall’altare,
né tanto meno voltarsi.
“Sembra che qualcuna mi abbia sottovalutato, d’altronde ho perso il
conto di quante tue marionette ho distrutto, ha è ho pure ucciso il
sicario che mi avevi mandato e sconfitto Olaf.”
“Che altra scelta avevo?”
“Potevi benissimo lasciarmi fare il mio lavoro da sorella!!! E poi
sappi che anch’io odio la stella come te.”
“Lo so, per te deve essere stata dura
sapere che a causa della maledizione sia Kristoff che Olaf sono
perduti…”
“Non serve che tu menta, so benissimo che è stato Scarica infinta ad
ucciderli.”
“Come fai a…”
“Come faccio a sapere che Scarica Infinta è mio figlio? Perché ogni
giorno venivi da me e mi raccontavi quello che era successo, anche se
il mio corpo era morto, i tuoi ricordi confluivano in me e lo sai la
cosa divertente? Che dopo aver visto mio figlio uccidere suo padre ed
il mio amico Olaf mi continua e venire in mente su quello che sarebbe
successo a mio figlio se non si fosse mai schiantata la stella, sarebbe
stato buono, quale sarebbe stato il suo cibo preferito? Aspetta so che
non gli piaceva la cioccolata…”
“D’accordo Anna, ho riconosciuto la
tua forza fisica e la tua forza di volontà, ma comunque non puoi
sconfiggere il caos da sola, ora ridurrò la tempesta così che Sora
venga liberato dalla sua ibernazione, usa il mio cristallo per
trovarlo.”
“E poi… Aspetta, posso aiutarti? Davvero Posso andare a prendere a
calci nel sedere la stella?”
Nelle sue mani si poso un cristallo di neve. Quindi Anna chiese:
“Quindi tutto ciò era una prova?”
“...Certamente, però sappi che dopo
la seconda catastrofe, il sole è diventato presentemente rosso, ho
usato la mia magia per dare l’illusione che fosse normale, ma ora cha
la tempesta calerà non potrò più mantenere l’illusione, inoltre anche
molti demoni si risveglieranno, fai attenzione la fuori.”
Quindi Anna sentì un onda d’urto provenire da Elsa ed improvvisamente
dalle finestre provenne una luce rossa invece di quelle azzurra.
“Non importa sorella, non sarà certo un sole diverso a farmi diventare
vuota…. O merda.”
“Anna! Non si dicono queste parole
saremo anche non morte ma…”
“Scusa Elsa devo fare una cosuccia, diciamo che un mio amico ha bisogno
di aiuto.” Quindi abbozzò un inchino e fuggì via dal castello.
La principessa ignorò completamente la luce rossa provenire dal sole
che sembrava essere malvagio e pensò e desiderò con tutte le forze: “Ti
prego Solaire, non diventare vuoto, ti riporterò il tuo sole, ma tu
cerca di rimanere integro.” Quindi Anna ascoltò il proprio cuore e
sentì che anche Solaire stava correndo a tutta velocità, la non morta
pensò subito al peggio ed iniziò a correre con foga maggiore.
Passarono diversi minuti ed alla fine Anna finalmente riuscì a vedere
Solaire che stava guardando il sole rosso privo del elmo. La non morta
si avvicinò lentamente, temendo il peggio e sussurrò: “Solaire, sei
ancora lì?”
“Ciao Anna, avevo proprio voglia di rivederti.”
La principessa sospirò di sollievo e si avvicinò al non morto, e vide
che erano davanti al cratere formatosi con l’impatto della stella,
quindi si sedette di fianco a lui e disse: “Sai avevo paura che il sole
rosso ti avrebbe fatto diventare vuoto.”
“…. Questo è impossibile…” Rispose impassibile l’amico.
“Ovvio, finché abbiamo l’uno per l’altra è impossibile diventare vuoti.”
“… perché questo è il mio vero sole.”
“Come scusa? Ma questo non è un sole cattivo?” Chiese Anna confusa e
spaventata.
Solaire si alzò nuovamente e cammino per qualche metro lontano da Anna,
quindi disse senza guardala: “Sai che cos’è l’effetto placebo?”
Lei si alzò immediatamente spaventata e disse: “Soalire se questo è uno
scherzo io ti…”
“Dai lo so che conosci l’effetto placebo, dai dimmelo.”
“D’accordo, è quando una persona crede di avere una malattia e quindi
sviluppa i sintomi di essa.”
“Esatto! Ed anch’io fino ad ora sono stato vittima della effetto
placebo, credevo di essere un non morto, quindi il mio corpo si
comportava da non morto, o forse è perché semplicemente il mio vero
sole era oscurato… bha non importa.”
“Cosa ti sta succedendo, io non ti riconosco più, ti prego…”
“Succede che io sono un Bloodborne.”
“Cosa?! Stai mentendo Elsa e gli altri gli hanno uccisi tutti!”
“Hai ragione, pure io sono morto per mano di tua sorella, eppure sono
rinato sotto forma di non morto, ma è tempo che io ritorni quello che
ero veramente.”
“Aspetta!!! Non fare follie, ora che sei un non morto non devi più
uccidere, quindi possiamo rimanere amici, non mi importa del tuo
passato, non mi importa dei morti che ti sei lasciato alle spalle, io
ti perdonerò per tutto! So cosa avete passato voi Bloodborne, io vi
capisco, ti prego….”
“Ti ringrazio Anna, a purtroppo non mi potrai mai perdonare per quello
che ti ho fatto, ti ho tolto troppo.”
“Non capisco, spiegati meglio.”
“Non servono le parole quando potrai vedere con i tuoi occhi.” Quindi
Anna vide Solaire usare il frammento di stella ottenuto dai gargoyle
guardiani su di se, quindi fu subito contenta di poter vedere il volto
umano del suo amico per la prima volta, ma appena Solaire si voltò
verso di lei; il mondo si fermo.
“E’ uno scherzo?!” Sussurrò Anna senza bene comprendere quello che
aveva davanti.
“Nessuno scherzo, forse lo scherzo l’ha fatto il destino facendoci
incontrare.”
“Non….no…per tutto questo tempo… tu…sei…”
“D'altronde ora sappiamo perché noi due siamo così collegati, come si
dice il sangue non mente.”
“Tu sei Scarica Infinta.”
“Esatto…. madre.”
ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE
(Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)
Razor666: Salvbe a tutti lettori e tutte le letrici.
Anna: Ma seriamenente? C'era bisogno di far scoprire che Solaire era in
realtà Scarica Infnita.
Razor666: Sappi che nella prima bozza della storia non c'erano i
Bloodborne, poi mi domandato quale passato dare a Solaire... e la cosa
mi è sfuggita di mano.
Scarica Infnita: Quindi in pratica sono quel deficente che loda il sole?
Razor666: Certamente
(Scarica Infnita fugge dalla finestra)
Solaire: Esagerato.
Razor666: Vero come ti senti a sapere di essere uno dei peggiori
assassini di tutta Arendelle e che Anna è tua madre.
Solaire: Un po strano anche perchè Anna mi ha baciato.
Anna: NON LO SAPEVO, E POI E' STATA COLPA DI RAZOR PERCHE' NON ME L'HA
DETTO PRIMA!!!
Razor66: Se ti avessi detto prima la verità tu non lo avresti mai
baciato, come potevo negare ad i miei lettori il bacio tra Anna e
Solaire.
Anna: IO TI AMMAZZO.
Razor666: Comunque in mia difesa posso dire di aver lasciato indizi qua
e la, appena Scarica Infnita diventa umano, subito si rivolge al sole,
Solaire tempo fa aveva detto che i suoi ricodrdi erano molto violenti
ect... e poi veramente vi chiedevate se Scarica era morto o era vivo in
una storia dove in 8 capitoli la protagonista muore e ritorna in vita
più volte di Goku in Dragon Ball?
A presto, ciao a tutti.
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Capitolo 9 *** Il dono della Stella ***
DF-09
Mentre il
gigantesco sole rosso, apparso dopo la fine dell’incantesimo di Elsa
illuminava
tutta Arendelle; vicino all’antico cratere ricoperto di neve, Anna e
Scarica
Infinta, che fino a pochi minuti fa la principessa credeva essere un
non morto
chiamato Solaire, stavano l’uno di fronte all’altra.
“Io..io ti
ho visto diventare cenere dopo che Elsa ti ha ucciso, come fai ad
essere vivo?”
Sussurrò Anna.
“Sono
sincero… non lo so, semplicemente un giorno mi sono svegliato come non
morto…
sei spaventata da me?” Rispose Il bloodborne.
Anna invece
non ripose alla sua domanda.
Scarica
Infinta iniziò a girare attorno a lei chiedendole: “Sei forse
arrabbiata.”
“….”
“Sei delusa
da me?”
“….”
Ottenendo
solamente un altro silenzio si scagliò verso Anna puntandole la sua
spada alla
gola ed urlando: “Mi odi!!! Odi il fatto che ho ucciso tu marito,
corrotto il
tuo amico e divorato decine di non morti che un tempo erano tuoi
sudditi?!
Dimmelo…. Dimmi che mi odi, non chiedo altro.” Quindi abbassò la sua
arma
guardando il terreno.
“Ti dirò la
verità Solaire”
“Io non mi
chiamo Sola…” Ma prima che finisse la frase Anna lo abbracciò.
“Io non ti
odierò mai Solaire, quello che hai fatto quando eri un bloodborne lo
hai fatto
perché non conoscevi altre vie. Oltre ad essere stata nei ricordi di
Elsa sono
stata nei tuoi, so che tenevi hai tuoi amici, e so benissimo cosa
significa
perderli… Per tutto questo tempo cosa saresti diventato se la stella
non fosse
mai venuta, se tu fossi nato come un bambino normale, ma ora so la
verità. Tu
non sei Scarica Infinta, un assassino senza emozioni; tu sei Solaire,
uno che
dà speranza a chi non c’è l’ha, uno che dà agli altri un nuovo sole a
cui credere,
cosi come hai fatto per me e per Queelan....”
Sentendo il
nome dell’amica ormai morta il Bloodborne si allontanò dalla sua madre
e disse:
“Chiamami come vuoi, continua pure a credere a quello che tu pensi che
io sia…
ma comunque la realtà non cambia, io sono un Bloodborne, siamo nemici
per
natura… a meno che tu accetti di diventare come me.”
“Cosa?! Io…
ma perché? Non possiamo rimanere così come siamo?!”.
“Pensaci un
attimo Anna, se io sono vivo, significa che nulla in questo luogo può
morire
definitivamente, per noi bloodborne equivale per voi diventare vuoti, e questo significa che anche chi è diventato
vuoto potrà rinascere come bloodborne.”
“Cosa
intendi dire?”
“Intendo
dire che Kristoff, Olaf e tutti gli altri potranno tornare in vita, se
tu diventassi
una bloodborne, Elsa si arrenderebbe ed anche lei accetterebbe di
diventare
come noi, a quel punto senza che nessuno sigilli la Stella, essa potrà
sprigionare il suo vero potere e sono convinto che essa accetterebbe le
preghiere noi tre, e farebbe tornare da noi i nostri cari… ci stai?” Le
chiese
Solaire mentre le porgeva la sua mano.
“Quindi se
giurò fedeltà alla Stella, tutti torneranno in vita.” Chiese Anna
mentre il suo
cuore stava valutando una quantità di opzioni e scenari che avrebbe
avuto bisogno
di una vita intera solo per poter scegliere.
“Esattamente,
se non avessi creduto nella Stella per tutto questo tempo, a quest’ora
non ti
avrei incontrato, giurale fedeltà e saremo felici per sempre, come in
una
fiaba.”
“Lo so,
però…. Però non posso, se donassi la mia anima renderebbe me e gli
altri un
arma per distruggere tutti gli esseri viventi che popolano il mondo.”
“Pensavo che
mi avessi capito, pensavo che…”
“Ti capisco
benissimo, non posso biasimarti il fatto che uccidi per permettere a te
ed a
tutti i tuoi amici di vivere la vostra vita. Tutti gli esseri viventi
hanno il
diritto di vivere, persino i predatori più feroci, però.. io non c’è la
posso
fare, perdonami.”
“Anch’io ti
capisco, possiedo tutte le tue memorie e so che letteralmente non sei
capace di
fare dal male ad una mosca, scusa sono stato uno stupido a chiedertelo.”
“Cosa succederà
allora?”
“Se fosse
per solo per me ti seguirei ovunque, fino alla morte… ma non posso…. Mi
dispiace non posso… tu hai potuto scegliere, ma i miei amici no, sono
nati blooborne
e così sono morti. Io gli ho promesso un mondo dove saremo stati forti,
un
mondo senza aver paura di essere cacciati, gli ho promesso un lieto
fine! Ma
gli ho delusi… sono morti uno dietro l’altro perché ero debole. Ora non
posso
semplicemente abbandonarli così come sono, non posso semplicemente
seguire i
miei sentimenti, per Queelan e tutti gli altri, io devo credere ancora
una
volta nella Stella e salvarli, è una promessa che non posso ignorare.”
“Ed io non
posso da sola decidere il destino dei miei amici facendogli diventare
bloodborne,
non posso lasciare che l’intero mondo diventi una dispensa vivente per
voi.”
“Allora mi
sa che noi due abbiamo raggiunto un punto di stallo, Anna.”
“Ti prego
Solaire….
Non voglio ucciderti.”
“Se continui
a lamentarti sarai tu a morire qui.”
Detto ciò
Solaire si scagliò contro la sua ormai ex amica, ma ella all’ultimo si
difese
con il suo spadone, facendo collidere le loro armi producendo miriadi
di
scintille. Solaire possedeva un’arma molto più leggiera di Anna, quindi
trovandosi in difficoltà, colpì lo sterno di Anna con il suo scudo
facendola
indietreggiare per poi tentare di affondare la sua spada dritta dentro
lei ma
ottenne solo un forte rumore causato dal rimbalzo della lama contro
l’armatura.
La principessa tentò un contrattacco con ampio fendente diretto al
collo del bloodborne,
ma esso deviò lo spadone usando tutta la sua forza nello scudo quindi
affondò
la sua arma dentro il corpo di Anna. Ella strinse i denti da dolore, ma
si
allontanò da Solaire di qualche metro, per poi tentare un affondo, ma
il
guerriero della stella rotolò a sinistra e la colpì alle gambe. La non
morta si
inginocchiò e successivamente il bloodborne la colpì in testa con il
suo scudo
facendola cadere nella neve che iniziò presto a colorarsi del suo
sangue.
Fatto ciò
Solaire si voltò dicendo: “Credevo che fossi più forte di così… vorrà
dire che
andrò ad eliminare l’ultimo ostacolo tra me e la stella.”
Anna capì
subito che l’ostacolo era Elsa quindi infuriandosi si rialzò scagliando
allo
stesso tempo una lancia solare contro Solaire, il quale la parò con il
suo
scudo, ma esso venne completamente distrutto nell’impatto. Il
Bloodborne guardò
la sua mano sinistra fumante che teneva solamente il manico dello scudo
e disse
compiaciuto: “Ecco, questa è l’Anna che conosco.” Quindi gettò via ciò
che
rimaneva del suo scudo, ed usò la mano sinistra per evocare una fiamma
rossa
per ricoprire di fuoco la sua spada, mentre allo stesso tempo la non
morta
ricopriva di luce il suo spadone.
Questa volta
fu Anna ad attaccare per prima scagliandosi con tutta la sua forza e
velocità
verso il suo nemico, tentando di affondare il suo spadone nel cuore del
Bloodborne, ma il ragazzo con abilità evitò l’attacco ed affondo la sua
lama
infuocata nel fianco della principessa. Anna urlò di dolore sentendo le
sue
budella carbonizzarsi al tocco delle fiamme, quindi si allontanò
barcollando e bevve avidamente dalla sua
fiaschetta Estus
per lenire la sua dolorosissima ferita. Nonostante Solaire avesse tutto
il
tempo per poter impedire ad Anna di curarsi, invece rimase fermo e
disse: “Oh
Anna ti sei già dimenticata il nostro primo allenamento? Mai esporsi
troppo
quando attacchi.”
La ragazza
maledisse la sua stupidità, quindi impugnò saldamente la sua arma
ripromettendosi di non ricadere nello stesso errore, ed iniziò a girare
lentamente intorno al Bloodborne il quale sorrise prima di scagliarsi
contro di
lei, i due iniziarono a combattere furiosamente, lame di fuoco e luce
danzavano
furiosamente sciogliendo rapidamente tutta la neve che ricopriva il
campo di
battaglia, finché un fendente della lama della spada possente di Anna
spezzò la
spada di Solaire e gli squarciò parte del petto. Il Bloodborne urlò di
dolore e
si allontanò rapidamente da Anna e con un tono misto di dolore e rabbia
disse:
“Mi sono dimenticato che la tua armatura e la tua spada sono state
create dal
sangue Queelan… e tempo che anch’io sfoderi le mie vere armi.” Detto
ciò il
sangue iniziò a scorgere ancora più rapidamente dalla sua ferita, ed
animato da
vita propria ricoprì interamente il corpo del suo padrone ed il ferro
all’interno di esso si compatte ricreando l’armatura completa color
vermiglio e
la doppia lama che Anna aveva conosciuto nei ricordi di sua sorella
“Adesso
possiamo fare sul serio” Pronuncio Solaire, ormai totalmente identico a
Scarica
Infinta, e con la voce distorta dall’elmo che gli copriva il volto.
“D’accordo…
finiamola qui… Scarica Infinta.”Sussurrò Anna ormai sicura che colui
che
conosceva come Solaire era perduto per sempre.
Il bloodborne,
compiaciuto dalla risposta della madre, si scaglio con ancora più foga
verso la
non morta tempestandola con attacchi roteanti velocissimi, ma Anna
sfruttò i
ricordi Elsa, ottenuti dalla battaglia avvenuta anni prima contra
Scarica Infinta,
e riuscì a parare molti dei colpi ed i restanti furono assorbiti
abbastanza
bene dalla sua armatura. Successivamente il ragazzo sparò rapidamente
dalla sua
mano sinistra una sfera di fuoco, ma il sesto senso della ragazza le
permise di
schivare il colpo e di affondare la sua lama nel ventre del suo nemico.
“Smettiamola
Ora! Non voglio continuare a ferirti!” Urlò Anna, in un ultimo
tentativo
istintivo di far tornare tutto come prima.
Ma per
risposta ricevette un pugno in pieno volto facendola volare via di
diversi
metri e solo la sua fermezza acquisita con le varie battaglie le
permise di non
perdere l’arma.
“Tu credi
che questo faccia MALE?!?! Credi che questo graffio mi faccia provare
DOLORE?!?!” Urlò in risposta il Bloodborne caricando una sfera di fuoco.
“Il vero dolore è quando vedi tutti
i tuoi
amici morire davanti ai tuoi occhi, perché sei solo forte a sufficienza
a
salvarti la pellaccia!!!” Continuò ad urlare, scagliando la
sfera di
fuoco verso la non morta la quale riuscì a schivarla, ma nonostante ciò
la
deflagrazione la stordì.
“IL VERO
DOLORE è QUANDO E
VEDERE UNA TUA
AMICA PERDERE LA VITA SENZA CHE VI RICORDIATE L’UNO DELL’ALTRA!!!”
Scarica
Infinta si scagliò contro Anna la quale riuscì per puro miracolo ad
evitare il
fendente.
“E
NONOSTANTE CIO AVERE DENTRO DÌ SE RICORDI FELICI DI’ UNA VITA CHE NON
TI
APPARTIENE!!!” Quindi calò un altro fendente verso di Anna, la quale lo
parò e
la forza del colpo creò un onda d’urto che fece schizzare via tutta la
neve
ormai liquefatta intorno a loro. A quel punto Anna con un ultimo sforzo
fece
esplodere di luce la sua spada allontanando da se il bloodborne ma
facendo ciò
perse le ultime energie magiche impresse nella lama, quindi disse: “Lo
so che
hai provato molto dolore nella tua vita, ma non per questo significa
che il
futuro te ne riserverà altra, io ti aiuterò in questo!”
“Proprio
come hai aiutato Elsa? Per favore è passato solo un anno dopo che è
iniziato il
vero inferno, pure quel Riku ha provato ad aiutarla e ne vedo i
risultati. Solo
la benedizione di qualcosa più grande può garantire la vera felicità.”
Quindi
evocò nella sua mano un frammento stellare, ma a differenza di tutti
gli altri
questo ultimo era incandescente e ricoperto di striature color lava.
“Cos’hai in
mano?” Chiese la non morta preoccupata.
“Quando ho
recuperato i ricordi, sono entrato in comunione con la Stella e
sentendo il mio
dolore, ha fatto uscire dal sottosuolo questo dono Divino.” Quindi lo
spezzo
nella sua mano ed imponenti fiamme lo circondano e causando una enorme
deflagrazione. Anna deviò le fiamme con il suo spadone, e quando esse
si
estinsero, vide che della neve non c’era più nessuna traccia, ed al suo
posto
ogni cosa era diventata nero carbone, mentre Scarica Infinita aveva
mantenuto
la stessa forma, ma era ricoperto da striature incandescenti, come se
fosse
diventato un tizzone ardente dalla forma umana.
“Permettimi
di testare il mio nuovo potere…” Affermo il bloodborne prima di
scagliare una
sfera di pura energia incandescente verso Anna la a quale riuscì
prontamente a
deviarlo con il suo spadone. Il proiettile d’energia volo verso una
casa vicina
e quando la colpì emano una luce accecante ed un fragore assordante che
annebbiò per una frazione di secondo i sensi di Anna. Quando ella poté
vedere
nuovamente scoprì con sgomento che la casa era stata completamente
disintegrata
ed al suo posto c’era una specie di fungo di vapore alto almeno 20
metri,
quindi si voltò verso il creatore di quel disastro ed urlò: “Questo ti
sembra
potere Divino? A me sembra il potere di un Demone!”
“Prima di
poter creare qualcosa di nuovo bisogna distruggere il vecchio.”
“Allora ti
fermerò qui ed ora, prima che tu possa distruggere tutto.” Detto ciò,
Anna si
scagliò verso di lui, ma il bloodborne non fece nulla, ne si mise in
guardia,
ne si preparò a schivare, ma appena la lama lo stava per colpire, con
una
velocità sovraumana afferrò il braccio della Non Morta, vanificando
così
l’attacco.
“Co…cosa?!”
Sussurro Anna tra i denti, cercando di liberare il braccio senza
riuscirci.
“Te l’ho
detto Anna, il Dono della Stella” Rispose Scarica Infinta prima di
trafiggerle
il petto ed a scagliarla contro uno delle poche case carbonizzate
rimaste in
piedi, facendola crollare definitivamente. La principessa senti il suo
corpo
morire per l’ennesima volta, ma la sua tempra acquista dalle ardue
battaglie
vinte in precedenza le permise di sopravvivere il tempo necessario per
bere
tutto il liquido vitale dalla sua fiaschetta, guarendo così dalla
ferita.
Scarica Infinta osservò la madre rialzarsi dalle macerie e disse
seccato: “Tu
non ti arrendi mai?”
“Me l’hai
insegnato tu stesso ad non arrendermi.”
“Vorrà dire
che adesso ti insegnerò a capire quando è veramente arrivata l’ora di
arrendersi.” Quindi Il bloodborne corse verso Anna con tutta
l’intenzione di
trapassarla da parte a parte, ma la non morta fu abbastanza rapida da
rotolare
via dalla lama avversaria e ne approfitto per colpirlo in pieno alla
schiena,
facendogli schizzare dalla ferita sangue rovente. Nonostante la ferita
fosse
apparentemente grave, Scarica Infinta si voltò rapidamente e con poderoso calcio fece scaglio la sua nemica a
diversi metri di distanza, facendole perdere la sua arma di mano, la
quale
cercò subito di riprendersela, ma il bloodborne fu più veloce e con uno
scattò
la raggiunse afferrandole il volto e sollevandola da terra.
“Mi sono
stancato di questo gioco, se è inutile farti ragionare con le buone,
allora è
tempo che tu diventi vuota, pensa al lato positivo, finalmente il
desiderio di
Elsa si avverrà.” Scarica Infinta iniziò concentrarsi, con la chiara
intenzione
di divorare l’anima della sua stessa madre ed amica, quando
improvvisamente
qualcuno urlò con voce famigliare “Lasciala Maledetto!!!” e subito dopo
un
cavaliere con armatura pesante spada e scudo irruppe nel campo di
battaglia
trafiggendo il fianco sinistro del bloodborne per poi farlo allontanare
da Anna
con una possente scudata. Anna si accasciò a terra, e senti Scarica
Infinta
urlare: “Chi osa disturbarmi mentre….. un attimo TU DOVRESTI ESSERE
MORTO, TI
HO FATTO DIVENTARE VUOTO CON LE MIE STESSE MANI!!!” La non morta,
curiosa da
chi potesse essere il suo salvatore, gli guardò il volto visibile dalla
visiera
aperta, e nonostante quest’ ultimo avesse il volto sfigurato dalla
maledizione,
lo riconobbe istantaneamente facendole venire un colo la cuore, ed urlò
di
gioia: “KRISTOFF COME FAI AD ESSERE VIVO?!?!?!”
“Non lo so
semplicemente mi sono risvegliato nei pressi di un falò, ed ho sentito
che tue
eri viva ed in pericolo e mi sono precipitato qui” Rispose il suo
amato, senza
però distogliere lo sguardo da Scarica Infinta.
Il bloodborne,
superato lo sgomento iniziale di rivedere suo padre in vita, delle
piccole
fiamme si crearono attorno a lui ed affermò: “Chi sono io per
lamentarmi che tu
sia ritornato in vita, quando è successo anche a me? Ma comunque non
importa se
da adesso i non morti vuoti ritornano in vita, non importa se tutta
Arendelle
torna in vita, finché ho la Stella che mi dona forza niente mi potrà
fermare.” Quindi
si scaglio contro il guerriero alla massima velocità ma Anna, che aveva
già
recuperato il suo spadone, si mise tra i due parando il colpo ed urlò
al
marito: “Attento è più forte dall’ultima volta che l’hai affrontato.”
“Co…come fai…”
Ma prima che
il cavaliere ottenesse una riposta Scarica Infinita fece girare la sua
arma e
riuscì colpire Anna costringendola ad allontanarsi e subito cercò di
trafiggere
velocemente Kristoff, ma le ferite precedenti avevano minato la sua
velocità ed
il colpo fu facilmente parato dallo scudo. Scarica Infinta vacillò a
causa del
contraccolpo ricevuto, e vedendo entrambi i genitori che stavano per
contrattaccare, si caricò di energia e dopo pochi secondi creò un
esplosione
intorno a se uguale a quella che aveva disintegrato l’edifico pochi
minuti fa.
Per fortuna entrambi i Non Morti avevano capito che il nemico stava per
fare
qualcosa e si erano allontanati a sufficienza per non essere
disintegrati, ma
comunque finirono entrambi a terra. Il bloodborne usci lentamente dal
fungo di
vapore acqueo che aveva creato, e dirigendosi verso Anna le disse:
“Sembra che
abbia vinto io…”
Detto ciò le
punto la mano sinistra con la chiara intenzione di spararli un'altra
magia, ma
fortunatamente non successe nulla, quindi aggiunse“…ma dato che ho
finito le
energia rimanderei la battaglia ad un altro momento.” Infine si
circondo da
colonne di fuoco per poi scomparire dal campo di battaglia.
Subito dopo
Anna si rialzò e corse da Kristoff per assicurarsi che stesse bene, ma
prima
che potesse dire qualcosa, lui le afferrò il volto e la baciò.
Nonostante la
maledizione e la temperatura esterna rendesse i loro corpi freddi come
il
ghiaccio, quel bacio era caldissimo, o forse era solo un’impressione,
ma non le
importava, sta di fatto che in quel breve momento si era dimenticata
tutta la
sua esperienza da non morta , e si immaginava passeggiare con Kristoff
in una
calda estate per le vie di Arendelle, ma più tempo continuava il bacio,
crebbe
in lei una strana sensazione come se il sapore che avesse in bocca lo
aveva già
sentito, nulla di strano, lo aveva già baciato molte volte, eppure…
improvvisamente si ricordò di quando aveva baciato Solaire, in questo
momento
stava provando la stessa cosa. Anna si allontanò ed iniziò a pensare
rapidamente: “Tranquilla Anna va tutto
bene, non hai tradito tuo marito, credevi che fosse morto, no, anzi era
morto
ed in qualche modo è tornato in vita quindi non hai colpe, e poi il
bacio ti
ricorda tanto quella volta con Solaire perché ora sei non morta ed i
non morti
si sa, le cose le provano in modo diverso, quindi poteva essere con
Solaire che
con qualunque altro ed era la stessa cosa ……. O DIO HO BACIATO MIO
FIGLIO!!!!
Tranquilla non è incesto non sapevo chi fosse realmente e poi….”
“Anna
smettila, ti stai nuovamente perdendo nei tuoi pensieri” Le disse con
tono
ironico il marito, accarezzando dolcemente il suo volto.
“Oh no stai
tranquillo non stavo certamente pensando a cose che non dovrei pensare
semplicemente è stata una dura giornata….” Rispose Anna, domandandosi
mentalmente se era giusto non dirli niente, dirli qualcosa ma
eclissando sul
chi avesse baciato, o dirli tutto.
“Ehi ma
perché il tuo occhio destro è diverso? E poi come mai indossi
un’armatura del
genere senza sentire peso? E quello spadone dove hai imparato ad
usarlo?”
Esclamò Kristoff accorgendosi finalmente che in effetti Anna era una
attimino
cambiata da quando si erano visti l’ultima volta.
Per i
successivi minuti Anna racconto brevemente tutto ciò che le era
successo, ma
decise che era meglio non dirli niente del bacio, d’altronde erano in
battaglia, e aveva paura che ciò influisse sulla concentrazione del
marito, ed
al termine del racconto Kristoff rispose: “Sei una donna fantastica, è
passato
meno di un giorno da quando sei diventata una non morta ed hai già:
sconfitto i
Gargoyle guardiani che proteggevano il corpo della sacerdotessa, che ha
quanto
ho è morta molto dopo di me, trapiantarsi l’occhio,resistito ad una
Bloodborne
che tentava di prendere possesso del tuo corpo, assorbirne il potere,
riuscire
ad usare il suo spadone ed armatura, sconfiggere Olaf divenuto un
mostro usando
l’occhio della sacerdotessa, ed infine tenere testa a Scarica Infinta
nonostante io sia stato sconfitto in un colpo solo dalla sua forma
umana.”
“Più o
meno.”
“….io invece
quando sono diventato non morto non ho fatto altro che piangermi
addosso.”
“Non è vero!
Semplicemente all’inizio non potevi fare nulla, e poi Scarica Infinita
ti ha
sconfitto subito solo perché eri stanco e sconvolto, hai visto come
pochi
minuti fa gli abbiamo tenuto testa?”
“Si ma…”
“Niente ma!
E poi con me c’era Solaire al mio fianco… ascolta, dentro Scarica
Infinta
secondo me c’è ancora Solaire, lo so ti sembra una follia… ma sento che
si può
ancora salvare, è la Stella che lo sta confondendo. Noi due insieme,
forse
potremo…”
“Tu credi
veramente che lo possiamo far ritornare buono?”
“…Si.”
“Ed allora
ci riusciremo quando si tratta di far convincere le persone tu sei la
numero
uno.”
“Ti amo alla
follia Kristoff.”
“Anch’io ti
amo. Quindi fammi ricapitolare ciò che dobbiamo fare: trovare Sora
usando il
cristallo di tua sorella; fare in modo che nostro figlio, divenuto un
mostro,
dobbiamo farli riemergere la parte umana; e tutti insieme
appassionatamente
sconfiggere una Stella dai poteri divini capace di far diventare i suoi
servitori ancora più potenti?”
“Direi di
sì.”
“Nulla che
non si possa fare con te al mio fianco.”
I due si
incamminarono verso il falò vicino in cui si era appena risvegliato
Kristoff, e
dopo essersi riposati Anna estrasse il cristallo donatole da Elsa, il
quale si
modellò da solo, per formare una specie freccia di cristallo molto
decorata che
rifletteva la luce rossastra della Stella in piccoli arcobaleni.
“Tua sorella
avrà perso la sanità mentale, ma non il vizio di fare le cose
bellissime.”
Osservò il cavaliere
“E già, una
delle cose che più amo di lei.” Rispose la principessa, prima di
iniziare ad
incamminarsi la loro meta. Dopo una breve camminata, i due sentirono
rumori di
battaglia dietro a degli edifici sulla loro sinistra, quindi
incuriositi si
avvicinarono lentamente alla sorgente del rumore, e nascosti da delle
pietre di
un qualche edifico distrutto, osservarono con sgomento un gigantesco
demone
armato con una ascia gigantesca, combattere contro i guerrieri di
ghiaccio
della Regina, i quali disperatamente cercavano di scalfire la sua
corazza, ma
il demone sembrava non subire ferite gravi, mentre i guerrieri venivano
scagliati
in aria in mille pezzi una volta colpiti dall’ascia gigantesca o
schiacciati
sotto i piedi del mostro.
“Questi sono
i famosi demoni?” Chiese Kristoff sottovoce.
La
principessa annuì e disse: “Tranquillo gli ho combattuto tempo fa, sono
più
lenti e deboli rispetto ai….”
Improvvisamente
un paio di demoni più piccoli, armati con due mannaie smussate, ma
molto
pesanti, piombarono dentro il campo di battaglia, falciando tutti i
guerrieri
rimasti, compiuto il massacro i demoni senza degnarsi di uno sguardo si
allontanarono dal campo di battaglia, una buona notizia, se non fosse
che si
diressero verso la direzione indicata dal cristallo di Elsa.
“Di un po’
Anna se incontriamo quei tre demoni, sarebbe facile batterli tutti e
tre
insieme?”
La
principessa guardò speranzosa il cristallo, sperando che esso cambiasse
direzione, ma l’artefatto rimase immobile come se volesse dire: Sora è in quella direzione, il resto sono
affari vostri. Quindi rispose al marito: “Dovremo fare attenzione
a non
farci vedere.”
I due
camminarono con estrema attenzione attraverso le rovine degli edificio
cercando
di non farsi spaventare dalle decine di demoni che vedevano passare, ed
Anna
osservò: “Camminano in modo strano, come se stessero cercando qualcosa,
o
qualcuno.”
“Pensi che
anche loro stanno cercando Sora?”
“Forse sì,
forse no…” Improvvisamente sentirono un rumore alle loro spalle ed Anna
immediatamente si volto vedendo un guerriero vuoto, che addossava un
armatura
completa però senza alcuna arma o scudo scagliarsi su di loro, ed
istintivamente lo trafisse con il suo spadone. Il non morto, ormai
libero da
ogni sofferenza si accasciò al suolo inerme, e la principessa
guardandolo
meglio lo riconobbe e sussurrò: “Oscar tu sei stato il primo ad
aiutarmi, mi
hai donato le tue armi e la tua fiaschetta, ma sii sereno ti porterò
sempre nei
miei ricordi…”
“Anna
abbiamo un problema…. Diversi problemi.”
La non morta
si voltò e il dispiacere si tramutò in paura vedendo 4 o 5 demoni
incombere su
di loro, attratti dal rumore causato prima.
“Che
facciamo?” Chiese impaurito il marito.
“SCAPPIAMO!!!!”
Da un punto
di vista esterno la situazione era diventata comica, due piccoli non
morti
correvano per le strade distrutte di Arendelle, inseguiti da una decina
di
demoni giganteschi i quali rincorrevano le loro prede senza stancarsi
minimamente e alcune volte qualche demone sbucava da qualche strada e i
due
eroi facevano un ben poca eroica capriola attraverso le armi dei
demoni. Dopo
una rocambolesca fuga i due si dovettero fermare davanti ad un muro di
fuoco
che si era appena creato davanti a loro, ed improvvisamente dal muro di
fuoco
irruppe un demone simile a quelli di taglia grossa, se non fosse che
quest’ultimo era ricoperto da fiamme ed in mano possedeva una
gigantesca mazza
che nella punta era incastonato una sfera vermiglia che sembrava
possedere poteri
magici, mentre dietro i due eroi c’erano circa una ventina di demoni.
Prima
ancora che i non morti potessero reagire il demone infuocato evocò
dalla sua
arma una esplosione di fuoco che gli scagliò entrambi in mezzo agli
altri
demoni,i quali oltre ad essere furiosi per natura, erano ancora più
arrabbiati
per la corsa che avevano appena fatto. Inutile dire che la famosa
Frittata di
non morti era pronta in appena 1,7
secondi.
Elsa
guardava fuori dalla finestra del suo castello la cara e vecchia
Aurora, che
brillava da quando era stato sconfitto l’ultimo bloodborne, illuminare
il cielo
stellato di Arendelle, mentre tutti dietro di lei stavano brindando e
ubriacandosi bevendo il fuoco liquido come se fosse del normale vino,
mentre
alcuni suonavano i pochi strumenti musicali rimasti integri, peccato
che la
musica fosse una schifezza dato che non erano sopravvissuti musicisti
bravi.
Comunque era ottimo sapere che se non
avevi ferite le fiaschette Estus avevano lo stesso effetto dell’alcol,
peccato
che questa volta non aveva voglia di ubriacarsi.
“Neanche tu
hai voglia di divertirti?” Disse una voce alle sue spalle.
“Ciao Riku,
sono felice di non essere sola.”
Il principe
si mise di fianco a lei, e guardando anche lui il cielo stellato disse:
“è dura andare avanti
ricordando tutte
le morti avvenute per arrivare fin qui.”
“Kristoff è
morto, Olaf ormai è diventato un mostro senza mente, e non ho la forza
di porre
fine alle sue sofferenze, mentre il figlio di mia sorella… ha avuto il
destino
peggiore.”
“Non è colpa
tua se è diventato un bloodborne.”
“Ma allora
perché se io e te che abbiamo accettato i nostri poteri siamo qui,
mentre lui
che ha fatto la stessa cosa è morto?”
“Purtroppo
il destino è crudele e non salva tutti, quelli che sopravvivono possono
solo
andare avanti e portare con se i ricordi dei defunti.”
“Cos’è che
ti fa andare avanti… io già non c’è la faccio più.”
“La speranza
che un giorno gli rincontreremo, nel nostro paese crediamo che una
persona è
fatta da tre elementi: un corpo, una anima ed un cuore, quando uno
muore il
corpo inizia a decomporsi, l’anima si dissolve o diventa energia per
qualcuno,
mentre il cuore, che è il luogo dove nascono i sentimenti sopravvive e
raggiunge un regno ultra terreno dove si unisce agli altri cuori
creandone uno
gigantesco, noi chiamiamo questo posto Kingdom Hearts e sapendo che un
giorno
il mio cuore incontrerà quello di tutti i miei amici morti, mi rende
felice e
speranzoso.”
“Anche noi
abbiamo una religione, ma è molto più complicata… e lo sai che ti dico,
preferisco la tua, le cose più semplici sono spesso le migliori.”
“Ahahaha…
questa cosa me la ripete in continuazione Sora.”
“Ora che
siamo in tema di storia locale, che ne diresti se mi raccontassi la
tua, me
l’hai promesso.”
“D’accordo,
io ero il figlio illegittimo di Ansem il Saggio, che di saggio non
aveva nulla,
era solo un tiranno. Sta di fatto che per non creare problemi a corte
aveva
relegato me e mia madre in un’isola sperduta, ma quando si sbarazzò di
tutti
gli oppositori, desiderando un erede per consolidare il potere, si
ricordò di
me e mi prese con la forza, solo con l’aiuto di Kairi e di Sora riuscì
a
fuggire…”
“…. E
nuovamente…. Ich… stai eclissando sulla parte migliore” Affermò Sora
dietro di
loro, visibilmente ubriaco.
“Vattene via
Sora!!!” Urlò Riku.
“Aspetta, se
non sbaglio mi hai accennato particolari piccanti, parla pure” Rispose
Elsa
divertita e curiosa.
“Certamente…
ich… mia Regina. Dovete sapere che per intrufolarci nel castello di…
ich…Ansem
io e Kairi abbiamo avuto in mente l’idea di travestirci da prostitute…
ich…
Infatti Ansem decise che Riku doveva andare con una prostituta per
diventare
uomo… ich… ed infatti Ansem scelse me! Mi portarono nella stanza di
Riku e lui
non mi riconobbe, ma scoprendo che ero un maschio, disse testualmente:
non mi
importa se è un maschio, anzi, forse è meglio.”
“NON MI
IMPORTAVA PERCHÉ ODIAVO QUELLO
CHE MI
STAVA SUCCEDENDO, E QUINDI LE PREFERENZE SESSUALI ERANO L’ULTIMO DEI
MIEI
PROBLEMI!!!! E POI TI SEMBRA UNA COSA DIVERTENTE DA DIRE?!?!?”
Urlò Riku
con tutto il fiato che aveva in corpo, tanto che tutti i presenti nella
festa
ammutolirono.
“Quindi mia
Regina, quando … ich… Riku ti chiederà la mano stia attenta che non
abbia
strane preferenze.” Aggiunse Sora con estrema leggerezza.
“Sora, amico
mio…. lo sai che sei morto?” Quindi il principe lo colpì con una sfera
d’oscurità facendolo volare attraverso tutta la sala, e Kairi
trovandosi dentro
la sala, aveva intuito cosa fosse successo disse di non preoccuparsi ed
di
riprendere i festeggiamenti.
Riku aspettò
che Elsa finisse di ridere come una matta, poi come se nulla fosse
successo disse:
“Sta di fatto che dopo che la mia amica Kairi e quell’idiota di Sora mi
ebbero
salvato, arrivò la Stella ed Ansem ne assorbì i poteri per diventare
ancora più
forte, ed uso la maledizione ed i bloodborne contro di noi, solo alla
fine
riuscimmo a sconfiggere lui, ma in molti persero la vita, e negli anni
a
seguire tutti gli altri divennero vuoti, solo noi tre siamo
sopravvissuti.”
“Cosa, ma
allora come faremo a sconfiggere la maledizione se neanche la morte
della
Stella la sconfitta?”
“Non
esattamente, con la morte della Stella la maledizione si era fermata,
ma dato
che Ansem ne aveva già assorbito i poteri, il potere originale della
Stella fu
andato perduto, e non abbiamo avuto l’energia necessaria per ritornare
ad
essere umani. Però con le conoscenze che abbiamo acquisto, in quella
guerra, io
ed i miei amici abbiamo elaborato due piani per salvarci, e sono
speranzoso che
almeno uno di essi funzioni…”
“Ottimo
allora c’è speranza!”
“Ma entrambi
richiedono un grande sacrificio.”
“Capisco, ma
per salvare questo regno farei qualunque cosa.”
“Sono sicuro
che lo faresti Elsa, ora che ne dici se si uniamo a festeggiamenti,
picchiare
Sora mi ha reso di buon umore.”
“D’accordo
Riku.”
Anna e
Kristoff si svegliarono contemporaneamente nei pressi di un falò, e
subito
qualcuno dietro di loro disse: “Bentornati, vi aspettavo.”
La
principessa si voltò e vide Sora, che indossava un armatura color oro e
nera,
però sprovvista di elmo la mano destra era completamente annerita come
fosse
stata messa dentro il fuoco, ed Anna chiese: “Sei veramente Sora? E
come hai
fatto a trovarci.”
“Si,
sono Sora, e per trovarvi non è stato
difficile, anzi i demoni che vi inseguivano hanno fatto un tale rumore
che vi
avrei sentito dalle mia isola natale, ma prima di continuare vorrei
farti un
paio di domande, per prima cosa perché hai l’occhio della mia amica? Poi perché tu ed il tuo amico come avete
fatto a farvi inseguire da tutti i demoni di Arendelle? Ed infine sai
perché la
Regina ha interrotto la mia ibernazione, le avevo detto di non farlo se
non in
estrema necessità per conservare i miei poteri.”
“Bada come
parli! Stai parlando con mia moglie, la principessa Anna, sorella di
Elsa
regina di Arendelle” Rispose il marito di Anna
“Aspetta
allora tu sei Kristoff, che piacere rivederti! Ma non eri diventato
vuoto e poi
Anna, tu non sei morta prima della maledizione? Cosa sta succedendo
qui?!”
Anna
rispiegò le stesse cose che aveva già detto a Kristoff, il quale
affermò alla
fine: “Uao in un giorno hai fatto così tante cose? Se non fossi già
sposata ti
chiederei di diventare la mia fidanzata!”
“Io ti
ammazzo” Commentò Kristoff giustamente arrabbiato.
“Scherzavo non
ti arrabbiare, comunque la situazione è questa: siamo circondati da
demoni, il
loro capo e quel demone infuocato che vi ha fatto quella sorpresa.
Diciamo che
quello è il capo di tutti quei demoni e c’è l’ha con me, quindi è molto
difficile se non impossibile riuscire a raggiungere Elsa…”
“…ma
dobbiamo raggiungerla! Oppure….” Urlò Anna
“Parla più
piano, che se ci sentono siamo morti di nuovo, dicevo che il loro capo
è così
stupido da girare senza una scorta, convinto di essere forte, infatti
ho
cercato di sconfiggerlo di nascosto, ma glia altri demoni accorrevano
in fretta
ad aiutarlo e non ero abbastanza veloce da ucciderlo in tempo, ma…”
“…in tre ce
la dovremo fare in tempo, giusto?”
“Esatto, ora vi spiego i dettagli….”
“Possibile
che non hai trovato una cassa più grande?” Sussurrò Kristoff.
“Secondo te
in una città fantasma si trovano casse di legno di tutte le dimensioni?
Piuttosto è colpa tua, se non fossi così grosso…” Rispose Sora seccato.
“Zitti voi
due sento dei passi” Disse Anna.
Il silenzio
cadde,
e si sentirono solo dei passi, quindi Sora osservò da una fessura del
legno
dicendo: “Per fortuna ho azzeccato al primo colpo il percorso del loro
capo, al
mio via sapete cosa fare.”
I secondi
passarono interminabili, scanditi solamente dai passi del demone
gigante, e
quando questi diventarono più forti Sora urlò il via ed i tre uscirono
dal loro
nascondiglio. Il demone appena li vide creò una esplosione di fiamme
davanti a
se, ma i tre furono più veloci e lo raggiunsero alle spalle iniziandolo
a tempestare
di colpi, Kristoff con dei normali fendenti, mentre Anna con il suo
spadone
caricato con la luce e Sora invece evocava fendenti d’aria con la sua
katana,
il demone urlò di dolore e cercò di colpire i tre con la sua mazza, ma
Kirstoff
si mise in mezzo ed assorbì completamene il colpo con il suo scudo
mentre gli
altri due continuavano a tempestarlo di colpi, ed in pochi secondi il
demoni cadde a terra per poi scomparire.
Appena successo ciò i demoni che stavano per salvare il loro capo si
fermarono
di colpo, come se si fossero dimenticati il perché erano lì, ed
addirittura un
demone colpì per sbaglio un altro, creando una reazione a catene che
causò una
mega rissa di demoni, naturalmente i tre ne approfittarono per
filarsela via il
più velocemente possibile. Dopo alcuni minuti di corsa sfrenata, i tre
sentirono un boato tremendo proveniente dal castello e Sora disse: “Ho
sentito
questo boato poco tempo fa, chissà che cos’è...”
“Dannazione
è la nuova magia di Scarica Infinta, e proviene dal castello, dobbiamo
muoverci
Elsa e Scarica Infinta stanno già combattendo”.
I tre non
morti raggiunsero il castello, il quale aveva il portone spalancato ed
al suo
interno videro Elsa, che stava combattendo contro Scarica Infinta,
indossando
la stessa armatura e le stesse armi che aveva usato tempo fa contro di
lui
nell’ultima battaglia.
Appena il
bloodborne
vide i nuovi tre arrivati con una sfera
di fuoco scagliò Elsa vicina a loro e disse: ”Finalmente, vi stavo
aspettando,
spero possiate perdonare il fatto che ho già iniziato le danze con
Elsa, ma mi
stavo annoiando.”
“Smettila
Solaire! Non otterrai niente in questo modo!” Urlò Anna.
“Pensavo che
avessi finalmente smesso di chiamarmi con quel modo, ma sentiamo cosa
avresti
da offrire?”
“Te l’ho già
detto unisciti a noi ed insieme troveremo il modo per farti tornare
umano.”
“Innanzitutto
è impossibile tornare umani nel mio stato, non lo sono mai stato fin
dal
principio, e poi lasci che ti mostri una cosa.” Quindi scoccò le dita
ed
improvvisamente Kristoff cadde in ginocchio privo di energie.
Anna si
precipitò ad aiutare suo marito ed urlò: “Cosa gli hai fatto?!”
“Cosa ho
smesso di farli sarebbe la domanda corretta, ho soltanto diminuito
l’energia
che gli fornivo”
“Cosa
intendi dire?”
“Sono stato
io a riportare in vita Kristoff.”
Per interi
secondi ci fu silenzio finché Anna sussurrò: ”Non è possibile, anche tu
eri
sconvolto quando l’hai visto in vita!”
“Ho
recitato, avevo bisogno che tu credessi che fosse una coincidenza, in
questo
modo sei stata libera da pregiudizi in modo tale che ti accorgessi che
Kristoff
non è cambiato ed è esattamente poco prima di essere ucciso da me,
avevo paura
che ti accorgessi che dentro di lui ci fosse il mio potere ma sono
stato
fortunato”
“Ma come hai
fatto è impossibile.” Urlò questa volta Elsa.
“Nulla è
impossibile grazie al dono della Stella, ho usato il suo dono divino
per
assorbire una minuscola frazione del suo potere, e con esso ho
riportato in
vita colui che mia madre ama di più al mondo.”
“Ridargli la
sua vita, fa in modo che lui non dipenda più da te” Urlò Anna infuriata.
“Non posso,
non ancora, prima la Stella deve essere liberata dalla sua prigionia.”
Anna guardò
Kristoff e pensò: “Non avrei mai
accettato di riportalo in vita con un patto con la Stella, ma ora … ora
è
reale, non posso lasciarlo morire… non di nuovo…. È tutto sbagliato!”
“Anna,
lasciami andare, non fare patti con la Stella.” Implorò Kristoff
“No amore
mio! Non ti perderò un'altra volta!” Gli rispose Anna quindi si rivolse
verso
sua sorella e disse risoluta: “Elsa dobbiamo parlane.”
“Non farlo
Anna” Sussurrò Kristoff
“Anna,
purtroppo non possiamo fare nulla, se facciamo patti con la Stella
tutto verrà
distrutto!”
“Ma hai
visto con i tuoi occhi Kristoff è vivo santo cielo, magari se
discutiamo con la
Stella forse possiamo riportare in vita tutta Arendelle, il tuo amato
Riku…. E
magari anche i nostri genitori”
“Anna ti
rendi conto di quello che stai dicendo? Vuoi letteralmente mandare a
puttane
tutto l’ordine naturale delle cose! Non finirà bene questa storia”
“Ma se siamo
morte entrambe decine di volte, pensi ancora a mantenere un qual si
voglia
ordine? Dobbiamo approfittarne”
“Tu sei
diventata pazza a voler fare una cosa del genere, è vero hai sostenuto
un sacco
di ardue prove ma questo non ti dà il diritto di essere una Dea, non
puoi
decidere di riportare in vita le persone così a caso!”
“Allora
aiutami a fare in modo che almeno Kristoff resti in vita.”
Dopo un
lungo silenzio Elsa rispose con tono glaciale: “Mi dispiace sorella” e
subito
afferrò il volto di Kristoff e dopo un intensa luce il marito di Anna
si
accasciò al suolo, morto.
“Quella è la
tecnica che usano i bloodborne per distruggere una anima, quando l’hai
imparata?” Sussurrò Sora sconvolto.
Anna rimase
in silenzio per interi secondi, per poi pronunciare a bassa voce: “Cosa
hai
fatto”
“Quello che
andava ormai tuo marito era diventato una marionetta della Ste…” Ma
prima che
potesse finire al frase Anna la colpì con un pugno di tale forza da
farla
schiantare contro una parete in marmo scheggiandola.
“Fermati An…”
Tento di dire Sora prima di essere anch’egli scagliato via.
Anna camminò
lentamente verso Elsa, mentre il suo corpo ritornava ad avere una forma
umana,
ed i suoi organi interni si riattivarono uno alla volta, ma
dall’energia che
rilasciava, chiaramente si capiva che non stava tornado da essere
umana, stava
diventando qualcosa di diverso.
Elsa la
guardò sconvolta e disse: “O mio Dio ti stai trasformando in..… no..,
no” Poi
urlò a Scarica Infinta: “Cosa le hai fatto maledetto?!”
“Io niente,
sei stata tu fare un patto con Krik,
facendo in modo che dentro Anna finisse sangue di bloodborne, e sei
stata pure
tu ha dare un motivo a tua sorella di arrabbiarsi veramente permettendo
cosi
che lei accettasse il nuovo sangue. Complimenti Elsa sei riuscita dove
io ho
fallito…”
“…cosa ho
fatto, non doveva finire così…” Sussurrò Elsa, ed avrebbe pure pianto
se la
maledizione non gli avesse negato tale diritto.
“… hai
trasformato Anna in una bloodborne con le tue stesse mani.”
ANGOLO
DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima o voi che entrate)
Razor666: Questo capitolo finisce
con delle scuse da parte mia, è da mesi che non aggiorno, ma vi
assicuro che da oggi posterò ogni settimana, per il semplice
fatto che durante le vacanze di natale ho già scritto tutti i capitoli
fino al finale.
Anna: Nessuno pensa a noi poveri pg, che mentre stavo aprendo i regali
di natale, arriva sto bastardo di Razor con una chiamata che dice:
"Preparati, tra 10 secondi verrai prelevata che devi completare la fan
fiction, ah preparati a trasformarti in una bloodborne!"
Elsa: Ho la senazione che il pubblico mi stà odiando?
Razor666: Chi lo sa.... comunque preparatevi che il prossimo capitolo
arriverà il momento tanto atteso [rullo di tamburi] Anna versus Elsa.
Scarica Infnita: Però devo dire di essere diventato sgravo, resuscito
in vita i morti e sparo mini testate nucleari a fusione... capo ma sei
sicuro che una piccola esplosione nucleare crei un piccolo fungo
atomico.
Razor666: Bho, su Fallout le mini nuke avevano questo effetto.
Kristoff: Ed io che devo dire, ritorno in vita per poi morire due scene
dopo
Razor666: Dovevo tagliare il personale, sapete la crisi.
Tutto il cast: MA TU NON CI PAGHI.
Razor666: Dettagli. be spero che questo capitolo nonostante l'attesia
sia piacuto, e mi scuso ancora per il ritardo.
A presto
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Capitolo 10 *** Sacrifici ***
DF-10
All’interno
del castello di Arendelle, Anna aveva appena visto suo marito spegnarsi
per
mano di sua sorella, ed il dolore
provato aveva svegliato il sangue dormiente di Queelan, trasformandola
in una
bloodborne, ed ora stava guardando intensamente Elsa, ma ai suoi occhi
non
appariva più come una sorella o una amica, ma come una preda. Sora
cercò di
mettersi tra le due sorelle, nel disperato tentativo di evitare uno
scontro, ma
Scarica Infinita lo fermò puntandoli la sua arma dicendo: “Questa è una
faccenda che non ti riguarda.”
“Elsa ed
Anna sono entrambe mie amiche, certo che mi riguarda.” Ringhiò Sora
sfoderando
la sua katana.
“Idiota,
ormai non puoi più fare niente.” Quindi i due iniziarono a combattere.
Nel
frattempo Anna, senza curarsi dei rumori di combattimento dietro di
lei, disse:
“Elsa, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per te, e tu cosa hai
risposto?
Porte chiuse e tradimenti, ma ero disposta a perdonarti tutto… poi hai
ucciso Kristoff,
e solo adesso ho compresso che il tuo cuore non sia altro che un blocco
d
ghiaccio… mi divertirò un sacco a fonderlo con le fiamme.”
Quindi si
scaglio contrò Elsa urlando, la quale riuscì a bloccare il fendente con
le sue
due lame, ma fu inchiodata al muro, e riuscì solamente a supplicare la
sorella:
“TI prego Anna… non diventare… una Bloodborne.”
Anna nel
sentire quelle parole si allontanò lentamente, successivamente si
guardò le
braccia e disse: “Infetti mi sento diversa, sento un calore dentro di
me… che
mi fa sentire al sicuro….”
“Quella è la
Stella! Non crederle, cerca solo di ingannarti.” Urlò Elsa
“Come tu hai
ingannato me?” Rispose Anna lanciandole addosso una sfera di fuoco, Ma
Elsa
riuscì a schivarla con una capriola, per poi evocare una sfera di
ghiaccio con
l’obbiettivo di congelare i piedi della sorella, ma ella evitò
l’attacco con
estrema facilità.
“Dovresti
impegnarti di più se vuoi uccidermi” Affermò Anna.
“Non ti
voglio uccidere!”
“Non essere
stupida, ormai sono diventata parte della Stella, sbaglio o non avevi
ucciso
mio figlio ed adesso mio marito per lo stesso motivo.”
“Ti sbagli,
non gli ho uccisi solo perché facevano parte della Stella! Ho ucciso
Scarica
Infinita perché stava massacrando tutti gli abitanti di Arendelle,
mentre ho
ucciso Kristoff perché avevo paura che…”
“…che il
fatto che la vita di mio marito era legata alla Stella, avesse influito
sulla
scelta di distruggere o no la Stella? Ma l'hai visto tu stessa, lui era
vero,
non era un sogno era in carne ed ossa, la Stella l’aveva riportato in
vita! Ma
tu Elsa hai paura…”
“È vero, ho
paura della Stella, tu non sei entrata nel suo dominio e non hai mai
visto le
fiamme del Caos inghiottire tutti quelli che conoscevo, compreso il mio
Riku! Mentre
adesso vuole riportare in vita tutti, non capisci che c’è qualcosa di
strano?”
“L’unica
cosa certa e che Kristoff era vivo, e tu l’hai ucciso, ed ora farai la
stessa
fine.”
Quindi Anna
si scagliò contro Elsa con il chiaro obbiettivo di decapitarla, ma ella
riuscì
a salvarsi abbassando in tempo la testa, per poi conficcare le sue due
lame
nella schiena della sorella. La bloodborne urlò di dolore ed evocò un
frusta di
fuoco, ma Elsa la schivò con un balzo all’indietro, e disse senza
emozione:
“Piuttosto che vederti diventare un tale mostro, porrò fine alla tua
vita”
Quindi evocò una lancia di giaccio che scagliò ad una velocità
altissima contro
Anna, la quale semplicemente creò nella mano sinistra uno scudo di
fiamme che
disintegrò la lancia in vapore acqueo. La Regina vedendo fallire il suo
attacco
non demorse e creò una fortissima bufera di neve che costrinse la
sorella a
ripararsi dietro il suo scudo di fiamme, e quando la bufera si estinse,
la bloodborne
scoprì che Elsa aveva evocato sopra di se almeno una decina di
cristalli di
neve. Anna, invece di rimanere sulla difensiva, scelse di estinguere il
suo
scudo di fiamme, ed impugnando a due mani lo spadone, si scagliò contro
la non
morta, la quale iniziò a lanciarle addosso in sequenza tutti i
cristalli che
aveva appena creato, ma la bloodborne non rallento, e nonostante ciò
riuscì ad
evitare tutti gli attacchi correndo a zig zag e deviando con lo spadone
i pochi
colpi che la raggiungevano, e quando Elsa finì tutti i cristalli da
lanciare,
Anna si scagliò su di lei con tutte la sua forza ed impresse nello
spadone un
colpo dal basso verso l’alto, che scaglio la sorella dall’altra parte
della
sala.
Nonostante
il lunghissimo volo Elsa atterrò all’impedì, bevve rapidamente dalla
sua
fiaschetta Estus, e subito Anna si scagliò su di lei, quindi per
difendersi
evocò dei pilastri di ghiaccio per tentare di rallentare la sorella, ma
ella
semplicemente saltò sopra i pilastri, come se fossero delle pedane le
usò per
raggiungere Elsa dall’alto e tentò di colpirla con un affondo in
picchiata. Infine
la Regina come ultima difesa scagliò un globo di ghiaccio che colpì in
pieno
volto Anna destabilizzandola in aria e facendola cadere di testa nel
duro marmo
del pavimento. Elsa, vedendo la bloodborne a terra priva di sensi, si
scagliò
verso di lei, pronta ad infliggerle un colpo letale, ma appena vide la
sorella
priva di sensi a terra, con il volto parzialmente congelato, la sua
forza di
volontà improvvisamente si azzerò, poiché quella scene le ricordava
troppo
quella volta che per sbaglio aveva colpito per la prima volta Anna con
i suoi
poteri, e tutto il dolore che aveva provato quella volta ritornò in un
colpo
solo, e comprese la verità che aveva sempre saputo, ma che aveva
semplicemente
tentato di nascondere nell’oblio più profondo della sua mente; non
avrebbe mai
avuto la forza di volontà per uccidere qualcuno a cui teneva,
specialmente sua
sorella.
Per questo
aveva lasciato in vita Olaf.
Per questo
non aveva distrutto l’anima di Anna la prima volta che si era
presentata a lei.
Per questo
avrebbe preferito che Anna divorasse il mondo intero sotto forma di
bloodborne,
piuttosto che ucciderla con le sue stesse mani.
Perché in
realtà era una debole, aveva solo i poteri del ghiaccio, ma in realtà
si era
appoggiata sempre a qualcun altro, prima ad Anna, poi a Riku, ed infine
aveva
votato la sua vita ad arginare la Stella ed il Caos che fuoriusciva da
essa.
Per questo
aveva lasciato cadere le sue lame al suolo.
Anna appena
riprese i sensi, vide la non morta sopra di lei, quindi afferrò il suo
spadone
ed immediatamente si rialzò trafiggendo Elsa stando bene attenta a non
colpire
punti vitali, aveva bisogno che non scomparisse per quello che le
voleva fare
dopo. La Regina senza mostrare il minimo dolore si inginocchio davanti
alla bloodborne,
pronta a ricevere il suo fato. Improvvisamente Anna, con la coda
dell’occhio,
vide Sora venire scagliato verso il muro alle sue spalle, e dopo un
grido di
dolore smorzato essere immediatamente trafitto dalla lama di Scarica
Infinita
scomparendo dopo pochi secondi. Il figlio di Anna si avvicino
lentamente alla
madre, sorrise e disse: “Complimenti madre, ora divora l’anima di Elsa,
finito
tutto questo potrai resuscitarla come una della nostra specie…. Se
vorrai.”
“Il potere
di ricreare la vita dove lo tolta in precedenza… come è possibile.”
“Tu stessa
sei ritornata in vita un sacco di volte, ogni volta che tu morivi, la
maledizione distruggeva il tuo corpo e lo ricostruiva impiantandogli
tutte le
memorie che avevi in precedenza al prezzo di una parte dell’energia
della tua
anima deteriorando il tuo corpo, e lo stesso procedimento con cui ho
riportato
in vita Kristoff solo che grazie alla Stella non devo usare parti
dell’energia
dell’anima, e quindi grazie a lei lo possiamo replicare all’infinito.”
“Vita
infinita… Sembra un’utopia”
“Lo è, ora
divora l’anima di Elsa e creiamo insieme un nuovo mondo.”
Anna guardò
sua sorella, la quale aveva ascoltato in silenzio tutto il dialogo tra
i due,
guardò la sorella e disse: “Non riportarmi indietro, né dà bloodborne,
né dà
non morta.” La principessa non ripose e si preparò a divorare l’anima
della sua
ormai inerme sorella, quando improvvisamente sentì un forte dolore alla
testa e
si accascio a terra in preda alle convulsioni. Scarica Infinta accorse
subito
ad aiutare sua madre, afferrandola tra le sue braccia, per evitare che
si
facesse male in quello stato, mentre Elsa, poiché priva di energie,
poté solo
assistere impotente al susseguirsi degli eventi, ma pochi secondi Anna
smise di
contorcesi da sola.
“Sto bene, ma
non so
cosa mi sia successo” Pensò Anna
“Si può
sapere cosa diamine stai facendo!” Rispose immediatamente il suo corpo
come se
avesse volontà propria, e con un gesto rapido allontanò da se Scarica
Infinita
e si rialzò da sola
“Impossibile,
questa
non sono io, cosa mi sta succedendo?!”
“È questa la
tua idea di vita? Diventare schiavi al servizio della Stella?”
“Questa
sensazione è
familiare, l’ho già provata…”
“Cosa stai
dicendo madre, non ti capisco!” Rispose Scarica Infinita.
“Non sono
Anna.”
“Cosa vuoi
dire… non è possibile… Queelan!!!” Urlò sconvolto Scarica Infinta,
gettando il
suo elmo per terra.
“Queelan sei
ancora
viva, per tutto questo tempo?”
Anna, o
meglio il corpo di Anna controllato da Queelan si voltò verso Elsa e
disse:
“Regina Elsa, si metta in salvo, le sue ferite sono gravi e se lei
diventa
vuota ora, tutto sarà perduto…”
“Ma tu chi
sei?” Rispose
“Sono
Queelan e sto cercando di aiutare tua sorella, la prego si fidi di me.”
Dopo aver
riflettuto un attimo Elsa annuì e fuggì dal campo di battaglia. Una
volta che
si allontanò a sufficienza, Queelan si voltò verso Scarica Infinita, ma
prima
che potesse dire qualcosa, il ragazzo le afferrò le mani e disse: “Non
coi
credo che tu sia ancora viva, probabilmente una piccola parte del tuo
sangue e
rimasta dentro di Anna, ho tante cose da dirti…”
“Ed io una,
sei uno stupido.” Rispose schietta la ragazza.
“Ma perché
ti comporti….”
“Secondo te
io non ti ho riconosciuto, pensi davvero che dopo averti aspettato
tutti quegli
anni, io non riconosca più la tua energia vitale?”
“Ma allora
perché ti sei scarificata per Anna, non capisco.”
“Non capisci
perché non vuoi accettare la verità, non possiamo vivere sotto la
Stella.”
“Sei tu la
stupida! Sotto la guida è la protezione la Stella non esisterà più la
morte!”
“A che
prezzo?! Saremo costretti a nutrirci di esseri umani per tutta la
nostra vita,
e sai bene che quando divoriamo una persona otteniamo i suoi ricordi,
pensi
davvero di poter reggere il peso di migliaia di vite innocenti?”
“Se è questo
il problema allora penserò tutto io, solamente io mi nutrirò di anime e
vi
passerò l’energia…”
“Non funziona
così! Un massacro è sempre un massacro, anche se chiudiamo gli occhi.”
“Allora che
cosa dovrei fare!!! Senza la Stella non posso riportarvi in vita!”
“Devi
lasciarci andare, l’unica strada per noi tutti bloodborne e di vivere
dentro i
tuoi ricordi. Non possiamo affidarci alla Stella.”
Il bloodborne
rimase in silenzio per interi secondi abbassando lo sguardo, per poi di
scatto
allontanarsi da Queelan dicendo: “Fa come ti pare, non ho bisogno del
tuo
permesso per darti la vita che ti spetta di diritto.”
Ma appena
dette queste parole, Queelan puntò il suo spadone verso Scarica
Infinita ed
affermò: “Non te lo lascerò fare .”
Il ragazzo
sospirò e rispose: “Pensi davvero di potermi fermare?”Quindi con
velocità
sovraumana deviò lo spadone per poi colpire la ragazza con un calcio e
farla
cadere sul pavimento a diversi metri di distanza.
Scarica
Infinita ripersa il suo percorso, ma Queelan si rialzò a fatica e,
mettendosi
nuovamente in posa da combattimento, minacciò nuovamente il ragazzo il
quale
senza voltarsi, rispose con tono di voce piano, ma infuriato: “Adesso
credi di
essere una eroina, che dà la sua vita per i deboli ed gli indifesi? Ti
piace
così tanto aiutare il prossimo, o forse… NON VUOI STARE CON ME!!!” Urlò
alla
fine il bloodborne che si scagliò immediatamente sulla ragazza e come
colto da
una furia omicida, inizio a tempestarla di colpi con la sua doppia
lama.
Queelan usò il suo spadone come scudo, ma la forza dei colpi le fece
perdere
forza nelle gambe, ed in breve tempo fu costretta ad inginocchiarsi,
davanti al
suo assaltatore, il quale non sembrava aver nessuna intensione di
fermarsi.
“Anna, ho bisogno della tua forza”
Supplico mentalmente la Bloodborne, alla principessa a cui aveva preso
il
corpo.
“Per cosa?
Ormai nel
mondo non c’è rimasto nessuno a cui tengo” Rispose Anna, la quale era
rimasta
in silenzio per tutto il tempo.
Durante il
dialogo mentale, Queelan era stata costretta ad afferrare con la mano
sinistra
la lama dello spadone, e nonostante
l’armatura stava iniziando ad uscire sangue da quella mano, simbolo che
non le
rimaneva molto tempo prima che avrebbe perso la sua ultima difesa.
“Ti sbagli hai ancora tua sorella!”
“Mi ha
tradito!!!”
“Questo non diminuirà il dolore quando
Elsa
perderà la vita”
“Verrà
riportata in
vita dalla Stella!”
“Lo sai vero che lei non accetterà mai
una
vita come Bloodborne? Te l’ha detto lei stessa!”
“Ed allora può
benissimo restare morta per quello che mi riguarda!”
“E condannare tutti gli umani a provare
quello che stai provando ora?! Per questo ha votato la sua vita a
bloccare la
Stella! È vero, non aveva il diritto di togliere la vita al tuo amato,
ma lo
sai nel tuo cuore che non poteva finire diversamente, la Stella non può
avere
spazio in questo mondo.”
“Me se è stata
lei
stessa ha darti la vita!”
“Schiantandosi su Arendelle mi ha tolto
la vita!
Ho visto i tuoi ricordi, e finalmente ho compreso che è tutta una
menzogna, la
Stella non ci ama, ci vuole usare solo per i suoi sporchi fini per poi
sicuramente gettarci via.”
Improvvisamente
Scarica Infinta fece volare via lo spadone, e stava per infliggere il
colpo
letale.
“Ti prego Anna!!!” Urlò disperata la
bloodborne
nella mente di Anna.
Improvvisamente,
come se fosse un miracolo, un fasciò di luce illuminò Queelan,
generando
un’onda d’urto che scagliò via Scarica Infinta, il quale dopo un
secondo di
sbigottimento, urlò sconvolto: “Luce?! Impossibile, un bloodborne può
usare
solo le fiamme della Stella, e non l’energia luminosa del Sole degli
umani!”
“Anna sta
facendo da tramite per incanalare l’energia solare, fa finta che sono
diventata
una Bloodborne legata al sole.”Rispose Queelan
“Quindi
entrambe vi siete coalizzate contro di me? Non importa, il Sole è ormai
oscurato da tempo dall’energia della Stella. Non avete speranze.”
Rispose con
tono di sfida il ragazzo facendo diventare ancora più incandescenti le
striature vermiglie che ricoprivano il suo corpo.
I due si
osservarono con grande attenzione, restando completamente immobili,
finché Scarica
Infinita sparò una delle sue sfere di energia contro Queelan la quale
creò uno
scudo di luce e deviò la sfera verso l’alto che distrusse completamente
il
soffitto con la solita esplosione fragorosa. Il Bloodborne non demorse
e prima
ancora che le macerie caddero, scattò verso la ragazza con un lungo
affondo, ma
ella deviò il colpo usando lo scudo di luce per poi affondare il suo
spadone
nel ventre del nemico, il quale senza mostrare nessun dolore o
debolezza
ringhiò: “Non basterà un colpo messo a segno per potermi fermare.”
Quindi
afferrò lo spadone di Queelan con la mano sinistra e facendo una gira
volta
rapidissima la scagliò via. La ragazza atterrò in piedi con una
capriola ed
urlò: “Perché combatti con tutta questa furia, lo sai che se diventerai
umano
potrai conoscere nuove persone e trovare molti nuovi amici!”
“E ti chi ha
detto che combatto solo per amicizia?”
“Ascolta
Scarica….”
“Quando ti
ho trovato la prima volta che ho ottenuto forma umana, ti ho promesso
che sarei
diventato il tuo principe. Quella volta ero ancora un bambino e lo
presi come
un gioco, ma quando ho affrontato Elsa poco prima di morire, ho
scoperto che
provavo nei tuoi confronti un nuovo sentimento che prima non conoscevo,
un
qualcosa che avevo già visto nei ricordi di Anna, ma che prima non
riuscivo a
comprendere… ti amo Queelan.”
In quel
momento Anna sentì chiaramente il suo cuore, controllato da Queelan,
battere
all’impazzata
“Anch’io ti
amo Scarica, ti amato da quel giorno, però….”
“Però cosa?
Se ci amiamo così tanto perché stiamo combattendo, quando dovremo
celebrare la
nostra unione davanti alla Stella!”
“È questo il
problema, non possiamo vivere sotto di lei, ti prego, dobbiamo dirci
addio, ma
anche se io non ci sarò più, quello che hai provato per me sarà
immortale”
“Non mi
basta… NON MI BASTA PER NIENTE!!! Da quando sono nato mi sono chiesto
perché i
miei genitori stesserò così bene insieme, ed adesso che provo anch’io
questo
sentimento, voglio anch’io essere come mia madre, voglio vivere per
sempre al
tuo fianco, voglio che la prima cosa che vedo quando sorge la Stella
siano i
tuoi occhi, ed infine voglio sapere cosa si prova quando si fa
l’amore….”
“….anch’io
voglio provare tutto quello che dici!!! Anch’io ho visto i miei
genitori stare
insieme, ma non possiamo.” Rispose Queelan in lacrime.
“…certo che
potremo… quando ti avrò fatto mia con la forza!!!” Urlò completamente
impazzito
Scarica Infinita, ricoprendo di fiamme la sua doppia lama, e poi
continuò a
delirare: “Una volta che ti avrò ucciso pregerò la Stella che ti
riporti in
vita con i ricordi modificarti in modo tale che tu odi gli umani, e so
che lo
farà veramente perché ella mia ama sul serio, non come te.” Quindi
saltò verso
la sua amata, con la pura intenzione di ucciderla. Per la ragazza fu
facile
schivare tutti i suoi colpi dato, che erano privi di tecnica e
facilmente
prevedibili e dopo alcune schivate contrattaccò riuscendo a colpirlo in
pieno,
causandogli un profondo squarcio nel petto, il quale barcollò
all’indietro per
qualche secondo, prima di cadere a terra. Scarica Infinta sputò
copiosamente
sangue, e tra un affanno e l’altro sussurrò: “Come ho fatto a perdere?”
Queelan gli
rispose sinceramente: “La tua forza più grande è sempre stata la tua
forza di
volontà, fin da quando eri in forma animale tu hai sempre combattuto e
divorato
tutti i guerrieri che incontravi, ma non perché provavi piacere
nell’uccidere,
ma perché volevi diventare più forte, una forza con cui potevi aiutare
le
persone che ami… però adesso hai smesso di credere in te stesso, ti sei
affidato alla Stella, hai permesso che essa combattesse per te,
prendesse le
decisioni per te. Tu le hai chiesto se era giusto ottenere la vita
eterna per
te e per noi altri, le hai chiesto se era giusto costringermi ed
addirittura
cambiarmi pur di stare insieme a me, ti ha sempre risposto di sì. Però
in tutto
ciò hai fatto un errore, non l’hai chiesto alla persona più importante:
te
stesso.”
“Bugie….
Sono solo bugie!!! Ho perso solo perché sono un tramite debole per il
potere
della Stella.”
“Tu non sei
solo un tramite, tu sei..”
Ma prima che
Queelan completasse la frase, Scarica Infinita si conficco la sua
doppia lama
infuocata nel ventre, e subito immense colonne di fuoco.
“Cosa sta
facendo!”
Chiese spaventata Anna a Queelan,
“Sta cercando di distruggere la sua
mente,
in modo tale che la Stella possa usare pienamente il suo corpo”
”Ma è una
follia.”
“Ormai credo che lo sia diventato…”
Infatti
quando le fiamme si estinsero, Scarica Infinta era quasi completamente
ricoperto da spesse striature da cui fuoriuscivano piccole fiammelle,
ed
inoltre era privo della sua arma e poggiava tutti i suoi quattro arti
per terra
ringhiando come se fosse diventato un animale feroce. Appena un secondo
dopo
colpì con un pugno velocissimo Queelan, scagliandola contro un muro
distruggendolo completamente, ma al Bloodborne furioso non bastava
quindi
cominciò a scagliarsi su di lei menando colpi a caso distruggendo tutto
ciò che
vedeva. Dopo diversi minuti di caotica battaglia Queelan fu scagliata
fuori dal
castello creando un imponente buco nel muro, ed atterrò a pochi metri
da uno
strapiombo che scendeva giù fino al fiordo ghiacciato. Subito dopo
Scarica
Infinta uscì dal buco del muro e creò nella sua mano destra un’altra
sfera d’energia,
ma non la lanciò ed invece si scaglio verso di lei, intenzionato ad
usarla a
distanza ravvicinata. La bloodborne si difese all’ultimo con il suo
scudo,
bloccando la sfera di energia, però Scarica Infinta stava usando tutte
le forze
che aveva per distruggere la sua ultima difesa. Queelan comprese subito
che la
sfera fosse esplosa a quella distanza, sarebbero morti tutti e due
disintegrati, quindi con le ultime forze che possedeva trafisse Scarica
Infinita con il suo spadone, convertendo le ultime energie che le erano
rimaste
in corpo in pura energia. Il ragazzo fu preso da convulsioni violente,
e dopo
un tempo che pareva infinto, tutte le striature che ricoprirono
scompaiono, e
la sfera di energia volo alle sue spalle ed esplose con un ‘energia
tale che
entrambi i bloodborne vennero scagliati oltre la fine del precipizio.
Queelan
sentì che ormai non aveva più energie, e presto avrebbe completamente
abbandonato il corpo di Anna, ma prima diede il suo primo ed ultimo
bacio al
suo amato sussurrando : “Ti amo cosi tanto…” Poi i due vennerò divisi
dalla
forza del vento e la coscienza di Queelan, ormai priva di energie, si
spense
per sempre.ueeQ
Elsa stava
guardando dalla finestra del castello Arendelle, se tutto fosse andato
bene
quel giorno, tutto sarebbe tornato alla normalità, altrimenti….
Preferiva non
pensarci
“Mia Regina,
i preparativi sono pronti, il progetto Contatto sta per iniziare” Disse
Riku
alle spalle di Elsa.
“Arrivo
subito mio Re” Rispose prontamente al suo marito.
Elsa ed Riku
si erano sposati più o meno 4 anni fa, e la prima cosa che fecero
insieme fu
avviare il progetto Replica, uno dei due piani che potevano salvare il
regno,
inutile dire che fallì miseramente.
I due
raggiunsero il cratere dove si era schiantata la stella dove ad
aspettarli
c’erano Sora e Kairi, poiché lì stava per avvenire la cerimonia in cui
Kairi
avrebbe tentato l’impossibile, entrare nella coscienza della Stella
precipitata
su Arendelle, sempre se ne aveva una, e cercare di controllarne il
potere, una
cosa così mastodontica aveva richiesto tre interi anni di preparazione
per la
Guardiana dei Falò. Kairi iniziò ad evocare una fiamma gigantesca, come
prevedeva il rituale, ma ad un certo punto della cerimonia,
improvvisamente
successe il disastro, e la Guardiana perse il controllo della fiamma
che la
inghiotti. Sia Sora che Riku si precipitarono, nel disperato tentativo
di
aiutare la loro amica, ma furono respinti via da una esplosione di
energia, e
dalla fiamma emerse un Demone gigantesco, nonostante i tre non avevano
mai
visto nulla del genere, i loro attacchi combinati ebbero la meglio sul
mostro
in breve tempo. Purtroppo il peggio non era passato dato che per tutta
Arendelle nacquero spontaneamente nuove fiamme gigantesche, ed ognuna
di esse
iniziò a partorire demoni.
“Cosa
abbiamo fatto.” Sussurrò Elsa in ginocchio, mentre la fiamma davanti a
lei
iniziò ad affievolirsi, mostrando il corpo di Kairi orribilmente
sfigurato.
Sora e Riku corsero nuovamente verso la loro amica, ma ella con un
movimento
inumano si rialzò, e con voce contorto, come se ne sovrapponessero
diverse in
contemporanea disse: “Salve umani, finalmente ci incontriamo.”
“Lascia
immediatamente il corpo di Kairi mostro”Urlò Sora
“Anche se
rilasciassi questo vascello umano,dubito che possiate rivedere la
vostra amica
dato che gli ho divorato l’anima… un’umana capace di manipolare ed
amplificare
la mia energia per ridurre le vostre sofferenze, un pasto particolare
non c’è
che dire.”
Il guerriero
cadde in ginocchio appena scoprì la sorte dell’amica, invece Riku urlò:
”Perché
stai causando tutta questa distruzione?”
“Io sono
quella che voi chiamate Stella, quando siamo al nostro splendore
massimo questo
vostro mondo non è altro che un microscopico sassolino nel vuoto
cosmico,
pensate veramente che mi preoccupi di esseri così inferiori? Siete solo
patetici
miscugli di elementi organici.”
Elsa urlò di
rabbia e scagliò una lancia di ghiaccio verso la Stella che stava
possedendo
Kairi, la quale semplicemente la dissolse creando una sfera di fuoco e
disse: “La
vostra anima è particolare, certe volte è fievole e debole, mentre
certe volte
è capace di manipolare gli elementi della natura… Addio sono certo che
ci
riconteremo.” Riku si scaglio estraendo la sua sciabola nera, ma la
Stella e
con essa il corpo di Kairi scompari in un tornado di fiamme, lasciando
al Re
solo un pugno di cenere in mano.
La Regina si
avvicinò a Sora, il quale era ancora piegato dal dolore e gli disse:
“Alzati,
dobbiamo sconfiggere quei Demoni, ed una volta fatto ciò giuro su
questo regno
che assalteremo la Stella…. E la uccideremo con le nostre mani.” Sora e
Riku si
voltarono a guardarla, ed i loro sguardo carici di vendetta valsero più
di
mille parole.
La Stella
doveva essere spenta.
Anna si
risvegliò debole e stremata sopra il fiordo ghiacciato, davanti a lei
vedeva solo
nebbia ed la gigantesca Stella che dava una tonalità rossa a tutto ciò
che
vedeva, era praticamente un incubo ad occhi aperti, inoltre in questo
momento provava
un freddo pungente che le attraversava le ossa e prosciugava i suoi
muscoli di
ogni energia.
“Queelan rispondi, dove sei?” Chiese
mentalmente Anna, ma senza ottenere riposta.
“Queelan!!!! Non è divertente, ti prego
rispondi” Quando la principessa realizzò che la bloodborne si era
spenta
per sempre, vide attraverso la nebbia rossastra un demone armato con
una
pesante mazza avvicinarsi minaccioso. Anna, prive di forze e con la
consapevolezza di aver perduto la sua ultima amica, si arrese al suo
fato,
quando ad un certo punto una figura misteriosa sfidò l’enorme bestia,
la non
morta non vide molto, solo qualche lampo di luce, e dopo pochi secondi
il
demone scompari e la figura si avvicino a lei. Esso aveva un armatura
color oro
ed aveva con se uno scudo dello stesso colore ed una spada dritta, il
quale le
chiese: “Anna stai bene?”
“Come fai a
conoscere il mio nome?”
“Sono
cambiato un po’ dall’ultima volta.” Quindi si aprì la visiera dell’elmo
ed Anna
riconobbe il viso di Scarica Infinita.
Il
bloodborne cadde sulle e sussurrò: “Sono stato un idiota, Queelan mi
aveva
avvertito… quando mi trafitto con la mia stessa arma, ho percepito
tutta la
coscienza… per lei non siamo altro che strumenti, da usare e gettare
via… io
gli ho dato tutto…”
Anna lo abbracciò
subito e gli disse: “Ricordi Hans? Anche lui come la Stella ha
sfruttato l’amore
che provavo per lui per i suoi fini, ma anche se esistono tipo di
esseri
disgustosi, non dobbiamo mai dimenticarci che ci sono anche persone che
ci
amano veramente, e sono loro le vere persone importanti per cui vale la
pena
vivere!”
“Hai ragione
Anna, avrei dovuto dare maggior peso hai tuoi ricordi, se l’avessi
fatto…”
“Basta rimuginare
sul passato! Non puoi più cambiarlo, ma puoi creare un futuro migliore.”
“Magari se
tirassi un pugno in faccia alla Stella mi sentirei meglio, tu che ne
dici?”
I due risero di gusto per
un bel po’di secondi,
ed al termine della risata Anna gli chiese: “Ti va bene se da adesso in
poi ti
chiamo Solaire? Mi fa ricordare quando eravamo dei semplici non morti”
“Per il nome
sono d’accordo, è più stupido, ma più corto. E comunque io sono stato
un
bloodborne fin dal principio, semplicemente ero latente, mentre tu
adesso sei
una non morta, quindi non è cambiato nulla”
“Ma se mi
sono trasformata in una bloodborne pochi minuti fa!”
“I miei
sensi sviluppati mi dicono che il tuo cuore non sta battendo più,
quindi non
puoi essere una bloodborne, dato che a differenza vostra noi siamo dei
veri e propri
esseri viventi, ergo sei una non mortia”
“O mio Dio
hai ragione, il mio cuore non batte più, questo significa che sono
ritornata
una non morta! Ma come è possibile?”
“Deve essere
stata Queelan, d’altronde eri diventata una bloodborne da poco, quindi
in
qualche modo deve aver sfruttato questo per farti ritornare una Non
Morta.”
“Riguardo a
Queelan…”
“Lo so, è
morta, non sento più la sua energia vitale, il suo sangue dentro di te
deve
aver esaurito tutte le energie che aveva conservato.”
“Mi
dispiace…”
“È morta felice dato che
è riuscita a salvare
entrambi, alla fine è questo quello che conta.”
“Hai
ragione. Ora che ci penso se non sbaglio contro quel demoni hai usato
la luce,
come hai fatto pensavo che un Bloodborne non potesse usarla.”
“Ora ti
spiego Anna, usare la luce o le fiamme è quasi la stessa cosa, solo che
la
prima utilizza l’energia del Sole, mentre la seconda quella della
Stella,
quindi il principio è lo stesso, dipende solo a quale astro ti voti,
quindi ho
preso esempio da te e da Queelan e mi sono trasformato in un Bloodborne
che
utilizza il Sole come energia.”
“Uao, quindi
fra un po’ potrai diventare umano.”
“Non farmi
correre troppo…” Disse Solaire aiutando la principessa ad rialzarsi, ma
appena
le toccò la mano le chiese alarmato: “Stai tremando! Non pensavo i Non
Morti
sentissero il freddo”
“Questo lo
so anch’io, deve essere il luogo che è strano.”
“Allora
troviamo rapidamente una via di fuga.”
Solaire notò
che il freddò stava prosciugando le energie di Anna, quindi la aiutò a
camminare facendola poggiare sulla sua spalla.Dopo circa una mezzora di
camminata inconcludente, nella quale il corpo di Anna iniziò lentamente
a ritornare
ad essere un cadavere, come se stesse il freddo la stesse facendo
diventare
vuota poco a poco,improvvisamente Solaire percepì una energia vitale
nelle
vicinanze e fece segno ad Anna di prepararsi anche se nelle sue
condizioni non
poteva fare molto. Dopo pochi secondi, attraverso la nebbia arrivò un
individuo
dalla forma umana che seguiva un cristallo di ghiaccio identico a
quello che
Elsa le aveva affidato prima per trovare Sora, ed infatti appena i
lineamenti
dell’individuo erano visibili, Anna esclamò: “Sora! Sei proprio tu,
sono
contenta di rivederti.”
“Quella è la
magia di Elsa, perché ti ha mandato qui” Chiese Solaire con tono più
sospettoso.
“La Regina
mi ha ordinato di trovare Anna… e di ucciderla.”
Anna
sussurrò: “Siamo alle solite, ma questa non aveva tutti i torti…
ascolta Sora,
non voglio più far del male ad Elsa…”
“…E neanche
io” Aggiunse Solaire.
“Vi credo,
prima sentivo in voi il potere della Stella, adesso non ne sento la
minima
traccia… odio dirlo ancora, ma mi potete aggiornare su quello che è
successo?
L’ultima volta che vi ho visto volevate distruggere tutto”
Dopo aver
aggiornato il guerriero su quello che era successo dopo che lui era
morto per
mano del Bloodborne, Sora disse: “Capisco quello che vi è successo, ma
non
posso aiutarvi a fuggire… almeno in modo semplice.”
“Cosa
intendi dire?” Chiese Anna.
“Elsa mi ha
dato una magia da usare per ritornare al castello una volta che… avrei
dovuto
uccidervi, purtroppo la magia è legata a me e posso usarla solo su me
stesso.”
“Ma c’è
un'altra via, giusto” Domandò questa volta Solaire.
“Questo
posto non è altro che… un campo di stermino per i non morti che hanno
ucciso i
loro simili per avere le loro anime. Qui non troverete nessun falò, e
quindi
nessuna possibilità di ritornare in vita, ma tutto questo è possibile
solo a
causa della magia del guardiano di questo luogo.”
“Ed allora
sconfiggiamolo!” Affermò con energia il bloodborne
“Piccolo
problema: è immortale.”
“Impossibile!
Se è vero come faremo a sconfiggerlo?” Chiese spaventata Anna.
“Spero
che dopo tutto questo tempo la creatura
sia
diventata più debole.”
“Sembra che
la conosciate bene questa creatura…” Affermò Solaire con tono sospettoso
“L’abbiamo
creata noi, è stato il fallimento del progetto Replica…”
“… il primo
piano che è stato concepito per salvare Arendelle.” Rispose Anna
istintivamente.
“Esatto
Anna, come fai a saperlo?”
“È una lunga
storia.”
“Comunque il
progetto Replica doveva dare vita ad un essere vivente capace di
controllare la
maledizione, e di annullarla…. Purtroppo è fallito miseramente e ciò
che ne è
venuto fuori non aveva questo potere, inoltre era impossibile da
uccidere,
quindi è stato relegato per poi successivamente essere usato come
guardiano e
carnefice di questo luogo.”
“Però è
strano, non avverto nessuna forza vitale, se è così forte come tu dici
dovrei
sentirla a miglia di distanza!” Affermò il bloodborne
“Quel mostro
possiede il potere di voi bloodborne di diventare invisibili.”
“Se è così
forte da riuscire a nascondersi persino da me, che ero il più forte tra
i miei
simili…”
“Allora come
faremo a trovarlo? Se rimarremo più a lungo più verremo prosciugati
dalle
nostre forze dal freddo e diventeremo prede facili.” Intervenne Anna
preoccupata.
“Puoi usare
l’occhio di Kairi, dovrebbe riuscire ad individuare qualsiasi essere
invisibile
a prescindere dalla sua forza”
Anna si
concentro chiudendo gli occhi, ma non ottenne altro che un forte mal di
testa e
rispose: “Non c’è la faccio, sono troppo debole.” Senza dire nulla a
nessuno,
Solaire si ferì il braccio usando la sua stessa spada, ed il sangue che
uscì
dalla sua ferita si trasformo il luce che volò verso Anna, conferendole
energia
e subito ripose: “Ora sento la sua energia, si trova molto più avanti
alla
nostra sinistra, ma Solaire come hai fatto?”
“Le vostre
fiaschette sono progettate per contenere l’energia dei falò, che a loro
volta
contiene l’energia del Sole o della Stella se sono più deboli, il mio
sangue in
questo momento è colmo di energia solare, però non è infinito…”
“D’accordo Solaire
cercheremo di non farci
colpire.” Rispose Anna
“Ah Sora,
prima che mi dimentichi ti volevo avvisarti di una cosa” Disse Solaire
a Sora.
“Parla
pure.”
“Se mai dovessi salvare Anna, stai attento che l’ultima volta lei mi ha
baciato
a tradimento.”
“Sulla
bocca?!”
“Esatto,
però considera che in quel momento non sapevamo di essere... così
legati”
“Ahahahahah,
la vita è veramente strana!”
“Vi odio.”
Ringhiò Anna prima che i tre iniziarono ad incamminarsi verso li loro
obbiettivo.
Dopo diversi
minuti a passo spedito Anna intravide, attraverso la nebbia, una figura
gigantesca che sembrava sopita, quindi sussurrò agli altri di muoversi
lentamente per colpire, quando improvvisamente, la nebbia scompari,
come se
essa fosse spinta via dell’energia che emanava la creatura. Anna rimase
a bocca
aperta vedendo un bellissimo drago bianco davanti ai suoi occhi: la
creatura
era ricoperta di scaglie bianche e possedeva due paia di arti, ed un
paio di
gigantesche ali che ricoprivano il suo corpo come se fosse una coperta,
ma
purtroppo non aveva tempo per contemplare quella bellissima creatura, e
silenziosamente indico ai suoi compagni la posizione del loro nemico.
Subito
Solaire ed Anna spararono due Lance del Sole, mentre Sora scagliò con
la sua
katana una lama di vento, e tutti e tre i colpi raggiunsero e ferirono
il
drago, il quale ruggì di rabbia ed alzandosi in tutta la sua imponenza.
Solo
allora la principessa scoprì con orrore che il drago era orribilmente
sfigurato
dato che il suo torace era aperto come se fosse diventato una
gigantesca fauce e
le sue costole si erano trasformate in denti sporgendo dalla cassa
toracica.
“La fame
deve aver orribilmente mutato questa creatura.” Osservo Sora.
“Uao, una
dragonessa, ho sempre desiderato vederne una!” Commentò invece Solaire
“E come di
grazia hai fatto a vedere che è una femmina?” Chiese il non morto
“Chiaramente
dalle forme sensuali di questa bellissima creatura.” Rispose seriamente
il
Bloodborne.
“Sensuali?!
Ma ha una fauce gigantesca al posto del petto!!!”
“Ed allora,
tu giudichi le ragazze per questi piccoli difetti.”
“Ragazzi,
credo che abbiamo cose più sere rispetto a determinare il sesso di un
drago”
Osservò Anna, vedendo il gigantesco drago che correva verso di loro,
con la
chiara intenzione di schiacciarli. I tre all’ultimo schivarono la
carica della
possente dragonessa, e subito si scagliarono verso la creatura, ferendo
i suoi
arti. La dragonessa si alzò in volo, e dalla sua fauce gigantesca fece
fuoriuscire un flusso di energia magica, che al contatto con il terreno
fatto
di acqua ghiacciata, iniziò a fuoriuscire pilastri di cristallo nel
campo di
battaglia in posizione causale ed uno di essi ferì Anna al braccio
sinistro.
Immediatamente Solaire passò un po’ della propria energia ad Anna la
quale
evocò subito una Lancia del Sole, che colpì un’ala del drago, mentre
Sora colpì
l’altra con un altro fendente d’aria. La dragonessa riatterò al suolo
sgraziata
e sentandosi in difficoltà cercò di colpire Sora con un ampio colpo di
coda
orizzontale, ma il Non Morto rotolò sotto di essa e colpì le sue gambe
posteriori. La creatura si voltò verso Sora, ma dando le spalle sia a
Solaireche
ad Anna i quali lo colpirono entrambi con delle altre Lance del Sole,
facendo
urlare di dolore la dragonessa, ed il guerriero con la katana ne
approfitto
subito per colpirla nelle gambe anteriori, facendole perdere
l’equilibrio
cadendo così al suolo, per poi conficcare la sua katana in mezzo agli
occhi
della dragonessa, la quale dopo delle brevi convulsioni si accasciò al
suolo
apparentemente morta.
Gli altri
due guerrieri raggiunsero Sora, sbigottiti per la rapida vittoria,
quando il
loro avversario sarebbe dovuto essere immortale.
“Non ci
credo, è stato troppo semplice.” Affermò Solaire.
“Forze
questo posto l’aveva indebolita più di quanto immaginassimo?” Rispose
Anna
speranzosa.
Sora rimase
fisso ed immobile ad osservare la creatura, con occhi di chi sapesse
qualcosa,
quando ad un certo dalla schiena della dragonessa si sentì un rumore di
carne
che si stava strappando, e da essa emerse una figura umana.
“Cosa sta
succedendo?” Sussurrò Anna spaventata.
Solaire
invece guardò fisso Sora, e con tono arrabbiato affermò: “Quella non è
una
creatura che possiede i poteri dei bloodborne, quella è una bloodborne,
solo
che non l’ho mai vista prima d’ora, cosa diavolo avete fatto!”
“Eravamo
disperati, pensavamo che creare un essere nato direttamente da dei Non
Morti
potesse avere la forza di controllare la Stella…”
“Cosa intendi dire con nato da dei Non Morti?”
“Quella è la
figlia di Elsa e Riku.” Rispose schietto Sora
La bloodborne
nata da Elsa si illumino di azzurrò ed in breve tempo si ricopri con
una
armatura ricoperta da una pelliccia bianca, un elmo bianco lucente che
le
nascondeva il volto, ma che permetteva ai suoi lunghi capelli bianchi
di
scendere fino alla vita, formando una specie di mantello.
“Appena nata
ne perdemmo subito il controllo; allora aveva la forma di un cucciolo
di drago,
che però fin da subito impazzì ed iniziò ad attaccare i Non Morti, Elsa
stessa
cerco di ucciderla, ma invano, pure Riku disperato cercò di ucciderla
bruciandola con il fuoco oscuro, ma niente, allora con un incantesimo
la
rinchiudemmo nel fiordo ghiacciato, che poco tempo dopo divenne quello
che è
oggi.”
L’essere
evocò un cristallo di ghiaccio nella sua mano destra, che in poco tempo
assunse
le fattezze di una lunga falce.
“Il punto
debole di noi bloodborne è la nostra mente, il nostro sangue contiene
anche la
nostra mente, e quindi quando lo finiamo diventiamo mortali perché non
possiamo
più conservare la nostra coscienza nel sangue, ma da come mi racconti
lei non
ha una coscienza, possiede solo puro istinto che non ha ricordi, è
potrà essere
sempre ricreato anche con una sola goccia microscopica di sangue. È
praticamente immortale” Sentenziò Solaire. La bloodborne furiosa, si
scagliò
verso Anna, cercando di decapitarla con la sua falce, ma Solaire si
mise in
mezzo proteggendo la sua amica con il suo scudo, mentre Sora cercò di
colpirla,
ma ottenne solo l’effetto di farla allontanare. La principessa,
superato lo
choc di scoprire quel segreto che riguardava Elsa, scagliò una Lancia
Solare
verso la nipote, la quale ricevette in pieno il colpo, poiché era
concentrata
su Sora, ma nonostante la ferita causata dall’attacco, sembrò non
accorgersi di
niente e iniziò ad assaltare il guerriero armato di katana. Sora schivò
i primi
attacchi scagliati dalla falce della bloodborne, ed successivamente
riuscì a
contrattaccare ferendo la sua assaltatrice ad una spalla, e nonostante
ciò non
ottenne niente, se non colpo di falce nel fianco, ma per fortuna
Solaire venne
in suo aiuto costringendo la Bloodborne ad allontanarsi.
“E’bellissima,
non trovi Sora?” Disse Solaire stranamente divertito.
“Ma se è
completamente pazza.”
“Non
offendere mia cugina! Sei tu che ti sei fissato con questi dettagli
trascurabili.”
“Idioti!!! Non
sta funzionando niente e voi perdete tempo!” Urlò Anna disperata.
“Possiamo
solo continuare ad attaccare, magari si è veramente indebolita in tutti
questi
anni.” Rispose Sora, anche se il suo tono di voce nascondeva dei dubbi.
La figlia di
Elsa evocò dei cristalli di ghiaccio che iniziò a scagliare su tutti i
presenti
e l’unico che non fu colpito fu Solaire, il quale riuscì a raggiungere
la cugina
et tentò di colpirla con la sua spada, ma ella parò il colpo con la sua
falce
ed il guerriero del Sole disse a fatica: “Ho visto diversi bloodborne,
ed
ognuno di essi era legato alla stella in qualche modo, tu invece non
sei legata
a niente…. Cosa sei?” Per poi essere scagliato via con un calcio. Anna
si
affretto ad aiutare Solaire, il quale però si rialzò da solo e guarì i
suoi
compagni, ma subito cadde in ginocchio stremato.
“Soalaire,
devi smetterla di curarci sennò…”
“Anna prendi
Sora ed allontanati.”
“Ma….”
“Niente ma,
ho un piano in mente…”
Anna con
riluttanza si allontanò insieme a Sora, Solaire invece si ferì per
l’ennesima
volta il braccio fece cadere a terra scudo e spada, ed avvicinandosi
all’altra
bloodborne, le fece vedere il suo sangue e disse decisione: “Non voglio
farti
del male, io sono come te.”
La figlia di
Elsa si avvicinò a Solaire con circospezione, ed iniziò ad osservarlo,
ed dopo
alcuni secondi lo abbracciò. Il ragazzo contraccambiò l’abbraccio
sussurrandole
dolcemente: “Mi dispiace cuginetta” Per poi violentemente spezzarle il
collo
facendola cadere a terra.
Anna e Sora
corsero verso Solaire esultando, ma il bloodborne gli fermò urlando:
“fermi
dove siete, non è ancora morta, il mio potere sta bloccando la sua
rigenerazione, ma non durerà al lungo”
“Ok,
finiscila e vieni da noi” Rispose Anna.
“Non è così
semplice, vedi anche se ho dato la mia fedeltà al Sole, il mio corpo è
ancora
legato alla Stella, e questo non lo potrò mai cambiare però….”
“Cosa stai
dicendo Solaire?”
“… però
posso comunque posso fare una cosa umana, sacrificarmi per chi voglio
bene.”
“Non fare
sciocchezze” Urlò la principessa disperata.
“Ho imparato
che tutti gli astri sopravvivono in un processo che porta a fondere la
materia
che gli compone in pura energia… ed io farò lo stesso in misura minore.”
Anna cadde
in ginocchio sussurrando: “Ti prego Solaire… non lo fare.”
“Non c’è
altro modo… usa il tuo scudo di luce, dovrebbe ridurre leggermente
l’effetto
dell’esplosione e permettere al vostro corpo di non venire disintegrato
completamente, in questo modo ritornerete in vita.”
Anna ormai
capendo che non c’era più nulla da fare, evocò la sua difesa luminosa,
e si
mise davanti a Sora dicendo: “Avrei voluto conoscerti meglio.”
“Tempo fa ti
ho detto che odiavo i tuoi ricordi, dato che mi facevano vedere una
vita che
non mi apparteneva…. Sono stato un idiota, questa ragazza è
completamente
libera dalla Stella, ma il procedimento con cui è nata ha avuto dei
problemi,
dato non ha i ricordi di Elsa, e crescendo rapidamente senza ricordi e
divenuta
quella che è adesso, quindi grazie Anna, se non fosse stato per i tuoi
ricordi
sarei nient’altro che un’ombra di me stesso… Un ultima cosa, se un
giorno avrai
un altro figlio, non mangiare tanta cioccolata durante la gravidanza,
non ne
potevo più dato che per te fame doppia significa doppia razione di
cioccolata.”
“D’accordo,
me lo ricorderò”
“Addio
mamma” Rispose Solaire, prima di esplodere, ed in una frazione di
secondo Anna
poté vedere la cosa più luminosa di tutta la sua vita.
Quando
riprese i sensi, scopri di essere sul suolo di Arendelle, con l’aspetto
umano,
e subito guardò il cielo, vedendo finalmente il vero Sole come se
l’esplosione
di Solaire avesse allontanato l’energia oscura della Stella, poi guardò
davanti
a se avesse potuto avrebbe pianto. Sora, che era accanto a lei la
consolò
dicendo: “Lui era un grand’uomo, porta con se i ricordi che avevi di
lui e vai
avanti, poiché in quei ricordi Solaire vivrà per sempre”
Davanti ai
due Non Morti si vedeva un immenso fungo di vapore che si ergeva dal
fiordo e
saliva fin sulle nuvole tutti gli edifici il legno erano stati spazzati
via e
quelli in pietra erano anneriti, ma tutta la neve rimaste era sparita,
finalmente, dopo tanto tempo, l’inverno per Arendelle era finalmente
finito.
ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni
serietà/anima o voi che entrate)
[TROFEO SBLOCCATO: Mettere un'esplosione nucleare in un'ambientazione
fantasy medievale dove non c'entra un ca**o!]
Razor666: Che c'è? In Frozen il ghiaccio è stato sciolto dall'amore
fraterno, ma io prefersisco metodi più diretti.
Solaire/Scarica Infinita: Ed è così perdo la vita, non ho potuto vivere
da umano, ma almeno sono morto da umano.
Anna: Ma guarda che la maggior parte degli uomini muore per malattie o
incidenti, mica sacrificandosi.
Elsa: E se è per questo nessun uomo nella realtà si è sacrificato
facendosi volontariamente saltare in aria in un'esplosione nucleare.
Solaire/Scarica Infinita: Va bene... non sono morto come umano, ma
almeno sono diventato incandescente come il Sole, il mio vero padre.
Kristoff: Ed io?
Solaire/Scarica Infinita: E tu chi saresti?
Razor666: Bha, al massimo mio caro bloodborne hai raggiunto la
temperatura esterna del sole.
Solaire/Scarica Infinita: No! Ho raggiunto
quella del nucleo interno!
Razor666: Impossibile, in questo modo avresti disintegrato il mondo
intero.
Solaire/Scarica Infinita: E chi se ne frega,
voglio ESSSERE stato incandescente come il nucelo del sole.
Razor666: Per amore della coerenza della storia (disse colui che ha
messo un'esplosione nucleare in
un'ambientazione fantasy medievale dove non c'entra un ca**o!) No!
Solaire/Scarica Infinita: Si!
Razor666: No!
[Inizia lunga contratazione in gradi Celsuis]
Anna: Dato che il capo è impegnato parlerò io una sua vece: QUESTO E'
IL PENULTIMO CAPITOLO DI DARK FROZEN
Tutto il cast: COSA?!
Anna: Esatto, il prossimo capitolo sarà il finale, è finalmente potrà
finire questo stupro alla storia di Frozen.
Stella (in tutta la sua splendente malvagosità): Finalmente potrò
affrontarti principessa non morta.
Anna: Ti aspetto la prossima settimana, Stella.
to be continued......
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Capitolo 11 *** Resa dei conti ***
DF-11
Dopo
l’immensa deflagrazione causata dal sacrifico di Solaire, Anna e Sora
raggiunsero
il castello, anch’esso annerito nei muri esterni che si affacciavano
sul fiordo,
ormai scongelato. Appena entrati all’interno del edificio, videro che
Elsa li
stava aspettando, la Regina indossava la sua armatura ma senza l’elmo,
ed era
inpiedi con una postura tale che sembrava che dovesse ricevere
ambasciatori di
un importante regno straniero.
“Sora, hai
disubbidito
agli ordini della tua Regina.” Tuonò Elsa.
Il guerriero
si inginocchio immediatamente dicendo:
“Mi perdoni mia Regina, ma la situazione…”
“L’ordine
era di trovare ed uccidere Scarica Infinita e la principessa Anna, in
qualunque
stato ella si trovasse…”
“Lo so, ma
Anna era tornata…”
“… anche se fosse
ritornata ad essere una non morta, mi sembrava di essere stata chiara.”
Anna, sbigottita
dalla situazione, urlò: “Che vuoi dire? Non mi avevi dato la magia per
trovare
Sora dicendo che mi servivano rinforzi per poter combattere la Stella?”
“Mentivo,
avevo fin dall’inizio intenzione esiliarti nel fiordo ghiacciato, per
poi
ordinare a Sora di ucciderti per fare in modo tale che non venissi
divorata dal
guardiano.”
“…Con
guardiano intendi dire tua figlia?”
“È irrilevante
il fatto che quel bloodborne fosse mia figlia, un bloodborne è sempre….”
Anna, prima
che Sora riuscisse a fermarla, si
scagliò immediatamente verso Elsa, e con tutta la forza che aveva la
inchiodò
sul gigantesco altare e le urlò in faccia: “Tieniti per te le tue
fottute idee
sui bloodborne, ho appena visto Solaire che era un bloodborne, ma era
anche mio
figlio e sopratutto amico, farsi saltare in aria a causa del tuo piano
di
lasciarmi morire in quel posto.” Quindi le diede un vigoroso pugno
facendola
cadere a terra.
Elsa si
rialzò lentamente e rispose con compostezza: “Tutte le creature
dipendenti
dall’energia della Stella sono nemiche del genere umano, e quindi…”
La
principessa questa volta la inchiodo ad una
colonna e le urlò: “È la stessa cosa che hai pensato quando hai ucciso
Kristoff?”
“Lui era
diventato una marionetta della Stella, e quindi…”
Anna questa
voltò non inferì sulla sorella, ma allentò la presa e le chiese in tono
calmo:
“Elsa, ti chiedo solo una cosa, queste cose che tu dici, provengono dal
tuo
cuore, o sono solo frasi fatte ripetute allo specchio?”
La regina
rimase in silenzio e la principessa riformulò la domanda con tono più
aggressivo: “Elsa ascolta per un attimo il tuo cuore, ti stai rendendo
conto di
cosa stai diventando? Ti stai trasformando in una macchina senza
sentimenti con
l’unico scopo nella vita di bloccare la Stella, ma tu non sei solo
questo! Lo
vuoi capire per una buona volta che se non ti fai aiutare rimarrai per
sempre
sola e priva di emozioni?!”
Elsa guardò
intensamente negli occhi la sorella e rispose: “È questo il punto! Non
voglio
avere più emozioni, una sovrana non può farsi influenzare dai
sentimenti,
altrimenti mette in pericolo il proprio regno!”
La sorella
non fu arrabbiata per la risposta, anzi con tono dispiaciuto disse:
“Come
quando Kairi è stata presa dalla Stella, è tu hai promesso di
vendicarla
assaltando frontalmente la Stella?”
“Come fai
a…. giusto te l’ho detto sopra la tua tomba, da quando il progetto
Replica è
fallito, non ho più osato parlare con te, ma quel giorno giurai sulla
tua tomba
che avrei distrutto la Stella… guarda cos’è successo, ho fallito come
Regina,
ho mandato a bruciare il mio Re e tutti i miei sudditi… non sono più
degna di
tale nome. ”
“Ti sbagli
Elsa, non hai combattuto solo per vendetta, ma soprattutto per liberare
Arendelle dal giogo della Stella, Riku e l’intera Arendelle non hanno
dato la
loro vita per vederti in questo stato, l’hanno data perché volevano
essere
liberi! Liberi di poter vivere la loro vita senza dover preoccuparsi di
non
diventare vuoti, liberi dal dover combattere ogni giorno per poter
sopravvivere, liberi dalle sofferenze di morire nelle maniere più
disparate, e
liberi di poter crescere i propri figli senza che essi si trasformino
in
mostri.”
“Ma quel
giorno hanno tutti tranne me e Sora sono diventati schiavi della
Stella, non
abbiamo ottenuto niente!”
“Almeno ci
hanno provato, non sono morti da codardi, sono morti sapendo di aver avuto il coraggio di combattere contro un
astro, praticamente dai poteri divini.”
“Non sono
solo morti, sono stati resi schiavi!”
“Pensi
davvero che vivere una vita che non vuoi avere, ma che avrai sempre
perché hai
paura di combattere sia liberta? Elsa, ti prego, dammi la possibilità
di poter
cambiare tutto ciò, non voglio aspettare di perdere il senno, quando
posso
usare le mie forze per avere una possibilità di poter cambiare le cose,
anche
se diventassi schiava della Stella, vivrei col pensiero di aver tentato
di fare
la cosa giusta, cosa non possibile se avessi fato diversamente.”
Elsa si fece
lentamente scivolare giù dalla colonna, fino a sedersi sul freddo
marmo, e
stringendosi il volto tra le ginocchia sussurrò: “Che cosa sto facendo…
sto qui
a disperarmi, quando sei tu quella che combatte sul serio… sei tu
quella su cui
può contare Arendelle…. Sei tu quella che merita di essere la Regina.”
Anna
abbracciò immediatamente Elsa, e per lunghi secondi le due sorelle
rimasero in
quel modo, quando ad un certo punto la principessa aiutò la sorella ad
rialzarsi.
“Hai
assorbito il potere di mia…” Chiese con un sussurro Elsa senza riuscire
a
finire la frase.
Anna chiuse
gli occhi e scoprì che nonostante l’esplosione dentro di lei c’erano
l’energie
dei due bloodborne, molto diverse a quelle delle anime, una era ardente
e
pronta ad esplodere, mentre l’altra era fredda e si agitava in modo
ancora più
furioso rispetto alla prima, quindi la non morta cercò di far
fuoriuscire
quell’ultima energia dal suo corpo. Quando riaprì gli occhi scoprì che
nel
palmo della mano destra, era presente un globo d’energia azzurra
ricoperta da piccoli cristalli che si
formavano e
scomparivano in continuazione.
Elsa sorrise
nel vedere la manifestazione della figlia e disse: “Però, è ancora più
scatenata di te, non me lo sarei mai aspettato considerando che sia io
che Riku
siamo molto tranquilli.”
“E secondo
le parole di mio figlio era pure bellissima, anche se non l’ho potuta
vedere in
volto, ma mi fido.”
“Si sarebbe
dovuta chiamare Priscilla. Quando la partorì era solo un uovo, ma
allora io e
Riku eravamo comunque sicuri che se l’avremo ricoperta d’amore non
sarebbe
diventata un mostro, anche se non avesse avuto il potere di fermare la
maledizione non ci importava perche era la nostra bambina…”
Elsa abbassò
lo sguardo ed improvvisamente la sala iniziò a ricoprirsi di ghiaccio,
ma
subito scomparve e la Regina disse: “Non posso creare un nuovo inverno
dopo
tutta la fatica che hai fatto per farlo finire.”
Anna guardò
il globo che aveva in mano e disse: “Prendila tu, sei sua madre, ne hai
diritto
più di me.”
“No Anna, ne
hai bisogno più di me” Quindi afferrò dolcemente il palmo di Anna e lo
richiuse.
“Cosa
intendi dire?”
“Aprirò
l’ultimo sigillo, in modo tale che tu possa entrare ed affrontare la
Stella, ma
prima ho bisogno che tu veda con i tuoi occhi quell’inferno, per
prepararti a
quello che ti aspetta.”
Quindi
improvvisamente una luce abbagliò Anna.
Elsa, Riku e
Sora stavano alla testa di circa trecento guerrieri ricoperti con
un’armatura
di cristallo, tutti gli abitanti rimasti di Arendelle. La battaglia si
svolgeva
all’interno di una gigantesca caverna ricoperta di fiamme ed i non
morti
stavano caricando una settantina di demoni infuocati che nascevano da
delle
colonne di fuoco, la battaglia fu terribile e quasi tutti gli uomini
perirono.
Infine da una colonna di fuoco più grande delle altre uscì Kairi, o
meglio la
Stella che aveva il controllo della ragazza. Tutti i guerrieri rimasti
affrontarono quella singola entità la quale sterminò quasi tutti i
soldati,
lasciando in vita solo i tre comandanti. Elsa evocò cristalli di
ghiaccio che
venivano sciolti subito, Sora lanciò fendenti d’aria che venivano
dispersi dal
calore delle fiamme e gli venne
scagliato addosso una sfera di fuoco che lo colpì di striscio, ma
facendogli
perdere l’elmo, e alla fine solo Riku
riuscì a conficcare la sua sciabola nel corpo della sua ormai perduta
amica, ma
nonostante ciò le fiamme presero il Re. Elsa e Sora si lanciarono
subito al
salvataggio, ma Riku venne ricoperto da intense fiamme ed Elsa fu
sbalzata via
mentre Sora riuscì solamente a prendere il cadavere di Kairi, bruciando
la sua
mano destra. Riku con un ultimo sprazzo di volontà gli ordinò di
scappare, Sora
trascinò via il cadavere di Kairi ed prese per un braccio Elsa che
stava
urlando disperata. All’ultimo Sora evocò il teletrasporto che permise
ai due
non morti di scappare, nello stesso momento in cui Riku, ormai succube
dalla
Stella, iniziò a ridere fragorosamente.
Anna si risvegliò
accanto ad un falò, ed ad attenderla c’era Sora il quale le chiese:
“Tutto
bene? Mentre dormivi avresti dovuto vedere quel luogo… sei sicura di
volerlo
affrontare?”
La
principessa sospirò dicendo: “Non posso, proprio perché ho visto questi
ricordi
gli devo salvare, e tu invece te la senti di ritornare?”
“Si,
l’ultima volta abbiamo distrutto tutti i suoi demoni, inoltre ora o te
come
compagna, qualcosa dovrà pur valere?” Rispose Sora sorridendo.
“C’è la
faremo” Rispose Anna contraccambiando il sorriso.
In breve
tempo raggiunsero Elsa, la quale stava pregando davanti ad un
gigantesco
portale, nel quale potevano passare almeno 20 persone alla volta
completamente
ghiacciato, appena gli vide arrivare, la Regina abbracciò la sorella e
le
disse: “Ricorda se muori li, la stella assorbirà la tua anima, quindi
non fare
la stupida, se vedi che la situazione è ingestibile allontanati dalla
battaglia
ed pensa attentamente a questo portale e riuscirai a salvarti, però sta
attenta
che il teletrasporto non è istantaneo e sarai vulnerabile.”
“Troppo
complicato, lo userò solamente quando avrò spento la Stella.”
“Anna sono
seria.”
“D’accordo,
starò attenta.”
Elsa sorrise
e si allontanò, e quindi con un gesto della mano fece esplodere il
ghiaccio che
copriva il portale. Anna istintivamente chiuse gli occhi e quando gli
riaprì
vide che all’interno del portale c’era una fitta nebbia che faceva
intravedere
delle fiamme
La
principessa ed il guerriero si avvicinarono alla nebbia, scrutandola
attentamente, racimolando il coraggio dentro di loro per poter
attraversarla.
“Ti posso
raccontare una cosa che mi pesa?” Chiese Sora alla compagna.
“Certamente.”
“Io e Kairi
non eravamo soltanto amici, una volta eravamo fidanzati, stavamo così
bene
insieme, ma lei fu costretta a diventare una Guardiana del Falò, e per
questo
dovette sacrificare il sentimento umano più importante, l’amore, e per
fare ciò
dovette persino recidere i ricordi di noi due che stavamo insieme.”
“Mio dio, è
tristissimo,
ma perché me lo racconti?”
“Perché se
per caso dovessi morire oggi vorrei che almeno qualcuno ricordasse
questa
storia, in modo tale che l’amore che provavo per Kairi non scomparisse
del
tutto con me.”
“Sora, tu
NON morirai oggi.”
“Lo
spero” Rispose sorridendo, quindi i due
privi di conti in sospeso, attraversarono la nebbia.
Appena
attraversata la nebbia, i due non morti vennero teletrasportati nella
immensa
caverna che Anna aveva visto nel ricordo di Elsa, e dietro di loro non
c’era
traccia della nebbia. Improvvisamente emersero dal suolo pilastri di
fuoco, da
cui iniziarono a fuoriuscire uno alla volta i guerrieri che avevano
perso la
vita contro i demoni nella battaglia di cinque anni fa, solo che questa
volta
erano agli ordini della Stella e le loro armature erano completamente
bruiate e
annerite dalle fiamme della Stella. Subito un guerrieri armato con
un’alabarda
cercò di decapitare la non morta, ma ella lo batté in rapidità e dopo
aver
schivato l’attacco perforò il petto del guerriero. Subito il soldato
nero si
dissolse, e la sua energia rientro dentro il portale, da cui era appena
uscito
un altro guerriero.
“Anna, usa
la luce per sigillare i portali, o continueranno ad arrivare.” Anna
annuì ed
evoco una Lancia del Sole che appena colpì la colonna di fuoco, essa
diminuii
di intensità fino a scomparire nel suolo in pochi secondi.
Successivamente Anna
fu accerchiata da tre guerrieri neri armati di spada e scudo, quindi
caricò
quello che aveva davanti ed uso la forza bruta del suo spadone per
farli cadere
di mano lo scudo, per poi tranciarlo a metà con un colpo orizzontale,
ma subito
un altro soldato le se avvicino cercando di mettere a segno un
fendente, ma la
principessa deviò la spada con il suo scudo di luce, trapassò lo
stomaco del
guerriero, ed lo suo come scudo contro il terzo soldato che stava per
colpire
con un affondo, quindi appena il soldato nero che aveva infilzato
scompari, lei
decapitò il guerriero che aveva bloccato per poi lanciare la sua magia
contro
un altro pilastro estinguendolo, però in tutto ciò le se era avvicinatò
furitivamente un soldato armato con una mazza frusto, che però fu
tempestivamente annientato da un fendente aereo di Sora. Per circa
venti minuti
i due continuarono, quando ad un certo punto i portali smisero di
ricrearsi, e
la sala rimase nel silenzio, rotto solo dal rumore delle varie fiamme
che
ardevano per tutta la caverna. Improvvisamente, di fronte agli sguardi
attoniti
dei due non morti, davanti ai loro occhi eruppero dal terreno due
giganteschi
pilastri di roccia alti sei metri, e tra di essi si creò un muro di
lava, da
cui uscì pochi secondi dopo una figura umana completamente equipaggiata
con
un’armatura nera, logora e ricoperta da tagli, e nella mano destra
teneva
saldamente una sciabola anch’essa nera.
“E Riku?”
Chiese con un sussurro Anna
“No, non più, è la Stella.”
L’essere
sovraumano si avvicinò con passi lenti a due non morti, e con voce
distorta
disse: “Ti stavo aspettando principessa. A lungo ho atteso questo
momento.”
“Se volevi
che qualcuno ponesse fine alla tua esistenza, non so come ragionate voi
Stelle,
ma per noi umani bastava chiedere.” Rispose Anna cercando di imprimere
nella
voce tutto il coraggio che aveva, ma le sue gambe tremavano come
tremato prima
d’ora.
La Stella,
che controllava il corpo di Riku, rise fragorosamente all’affermazione
di Anna
e rispose: “In un certo senso il tuo compito da quando ti ho riportato
in vita
e di liberarmi da questa esistenza terrena.”
“Per quello
basto io!” Rispose Sora, scagliandosi contro colui che una volta era
suo amico,
ma la Stella evitò l’attacco e colpì il guerriero con una sfera di
fuoco a
distanza ravvicinata, che lo fece volare via a parecchi metri di
distanza.
La Stella,
come se nulla fosse successo, si avvicinò ad Anna, la quale dopo quella
dimostrazione di forza stava tremando ancora di più, e le disse: “Vedi
Anna
anch’io avevo una Sorella come te, fino a quando un cataclisma spaziale
ci
distrusse entrambe, per milioni dei vostri anni vagammo nell’immenso
vuoto
sotto forma di piccoli asteroidi, fino a che mia sorella si schiantò
per prima
nel vostro patetico pianeta. Io e lei avevamo un legame tale da
condividere i
nostri ricordi, ma a differenza di me, lei era buona e non voleva
ferire quelle
patetiche creature voi umani non siete altro, ma era debole ed il suo
potere fu
assorbito da un umano di nome Ansem il quale inventò la maledizione ed
i
bloodborne, cosa che poi io ho utilizzato su di voi.”
“Quindi stai
facendo tutto questo per vendicare tua sorella, uccisa per mano umana?”
“Odiavo quella
stupida debole, ha avuto quello che si meritava, ansi se non fosse
stato per
Ansem non avrei mai potuto imparare a creare la maledizione, ora che ci
penso
quell’umano mi ha fatto un doppio favore… La ragione per cui vi ho
maledetto è
molto semplice; nonostante voi esseri umani siete cosi patetici, la
vostra
anima è una eccellente forma di energia, ed ogni volta che un non morto
od un
bloodborne muore, io assorbo gran parte della sua energia vitale,
lasciando
solo una piccola parte a voi.”
“Quindi ogni
volta che uccidevo…”
“Esatto, non
hai fatto altro che nutrirmi per tutto questo tempo, dentro di me ho
gran parte
dell’energie delle persone che ami, tuo marito, tuo figlio, e presto la
tua.”
“Ma perché
fai tutto ciò?!”
“Per
riaccendermi di nuovo con le vostre anime, ed assorbire questo patetico
sassolino che voi chiamate Terra, ed il vostro Sole.”
“Cosa? Ma
Solaire mi aveva detto che volevi aiutarlo riportando in vita i suoi
amici!”
“Ahahaha,
quel ragazzino è stato uno stupido,
fin dal principio gli ho mentito, si doveva chiedersi il perché un
essere
superiore come me doveva preoccuparsi della sorte di…”
Ma prima che
finisse la frase Anna lo colpì con il pomo del suo spadone in pieno
volto, facendolo
allontanare di diversi metri.
“Lo sai che
le persone che odio di più sono quelle che sfuttano l’amore delle
persone per i
propri fini!”
Sora, che si
era appena ripeso dal colpo, la fiancheggiò e disse: “Bel colpo Anna.”
Pero la
Stella non era per nulla spaventata dalla dimostrazione di coraggio,
anzi
sogghignando affermò: “Non morta, continua ad arrabbiarti, in questo
modo la
tua anima sarà più deliziosa.”
Sora ad Anna
si scagliarono in contemporanea contro la Stella, la quale evitò tutti
i
fendenti, per poi are una rapidissima giravolta a 360° che colpi
entrambi i non
morti causando ad entrambi una ferita nel petto, Anna strinse i denti
per
ignorare il dolore e tentò un affondo disperato, che venne deviato
dalla
sciabola della Stella, ma in contemporanea Sora abbassò la sua katana
sulla
schiena del nemico, causandogli una profonda ferita verticale. Anna
colse
l’occasione al balzo, ed appena la Stella si voltò per punire chi aveva
osato
colpirla, la non morta evocò rapidamente una sfera di luce nella mano
sinistra
e la colpì a distanza ravvicinata, quindi la Stella capendo di trovarsi
in
difficoltà evocò un’onda d’urto che scagliò via i due non morti, quindi
affermò: “Non male umani, ma lo sapete l’unica cosa che mi piace di
questo
ammasso di carne? È la sua capacità di manipolare l’Energia Oscura.”
Quindi
ricoprì la sua sciabola con un lunghissimo strato di oscurità lungo
almeno il
doppio della lama. La Stella saltò verso Anna, con tutta l’intenzione
di
inchiodarla al suolo, ma Anna rotolò via in tempo vanificando l’attacco
nemico,
quindi si allontanò di diversi metri. Approfittando il fatto che
l’astro avesse
l’arma conficcata nel suolo gli lanciò una Lancia Solare, che però
venne
deviata da uno scudo d’oscurità evocato all’ultimo istante dalla
Stella, la
quale estrasse la sua lunga lama oscura dal suolo, per poi puntare la
sua mano
sinistra contro la non morta,ed essa venne attratta verso di lui. Poco
prima di
essere trafitta dall’oscurità la non morta evocò il suo scudo di luce e
deviò
l’arma nemica, per poi trapassarlo con il suo spadone. Successivamente
Sora
corse versò la Stella, ed essa prese Anna e la scagliò verso il suo
compagno,
il quale riuscì a appena in tempo ad abbassarsi per evitarla, poi
schivò il
fendente d’oscurità che la Stella cercò di infliggerli, ed infine colpì
in
pieno la Stella con una serie di fendenti, ma all’ultimo fendente la
Stella
evocò un campo di energia oscuro con la mano sinistra e bloccò la
Katana di
Sora, per poi conficcare la lama oscura nel suo stomaco. Anna si rialzò
appena
in tempo per vendere il suo amico trapassato da parte a parte
dall’oscurità, ed
un secondo dopo lo vide divorato da dalle fiamme. Quando le fiamme si
estinsero, la Stella lasciò andare Sora, il quale si scagliò
immediatamente
sulla compagna, la quale parò con il suo spadone la katana del suo
amico ed
urlò: “Sora! Non mi riconosci.”
“E’ inutile,
il Caos ha già preso il suo senno, non si può più svegliare.” Rispose
la Stella
“Cosa?!
Liberalo subito.”
“Arrenditi
non morta, donami la tua anima e lascia che io brilli per sempre nello
spazio
infinito!” Urlò l’astro sicuro di aver vinto
“Non c’è
modo…. Che io lasci in mano tua Sora!” Quindi urlando respinse via
l’amico e,
caricando immediatamente di luce la sua spada colpì Sora con un
fendente e lasciò
che tutta la luce della sua lama entrasse nel corpo dell’amico, il
quale dopo
delle convulsioni, cadde a terra con la mente libera dal Caos. La
Stella, senza
riuscire a nascondere lo stupore nella sua voce urlò: “Impossibile
nessuno è
mai riuscito a sconfiggere il Caos, cosa sei tu?”
“Io sono
Anna di Arendelle, e quest’oggi ti annienterò!” Rispose la principessa
facendo
bere Sora dalla sua fiaschetta Estus. Il ragazzo si riprese e sussurrò
all’amica: “Pensi di riuscire a farlo con Riku?”
“Posso provare, ma ho energia solo per un colpo.”
“C’è lo faremo bastare.”
La Stella li
guardò negli occhi e li disse: “Voi umani siete proprio dei creduloni,
vi
dannate tanto per salvare la vita dei vostri compagni, quando fin
dall’inizio
la vostra vita è una bugia.”
“Cosa
intendi dire?” Chiese Anna
“Non farti
ingannare!” Urlò Sora, ma la compagna gli fece l’occhiolino, facendogli
capire
di avere un piano in mente.
La Stella
ignorò Sora ed avvicinandosi ad Anna disse: “Ho studiato la vostra
razza,
quella che voi chiamate vita non è altro che un’illusione, la vostra
mente non
è altro che il vostro cervello il quale memorizza i ricordi, ed in una
frazione
di secondo elabora una risposta, finito di elaborare tale risposta la
aggiunge
ai ricordi per poi riprendere il processo d’accapo. La tua vita che
ricordi non
sono altro che dati che in questo momento il tuo cervello sta leggendo,
le
emozioni che provi non sono altro che ormoni rilasciati dal corpo e
l’anima non
è altro che ammasso di energia. La vostra vita non è sacra, siete
semplicemente
degli ammassi di carne che rispondono agli stimoli esterni, e
sopratutto quando
morite semplicemente il vostro cervello interrompe le sue funzioni non
c’è
nessun aldilà.”
“Come puoi
provare una cosa del genere” Urlò Anna sconvolta.
“Ti ho
riportata io in vita, secondo te come avrei potuto farlo se le
informazioni che
posseggo su di voi sono errate.”
La
principessa si inginocchio, scoprendo che tutta quello che credeva
sulla vita
era una bugia, ma Sora si fidò della principessa e non fece nulla
pensando: “Ti prego Anna, non fare idiozie…”
La Stella
sorrise della sua supremazia incontrastata e disse:“Non avere paura
della morte
Anna, essa non è altro che un ormone che il tuo corpo sta rilasciando,
piuttosto lascia che io viva in eterno per farmi osservare tutti i
segreti
dell’universo, cossi che io possa scoprire cosa ha originato tutte gli
astri
nello spazio.”
Ma poco
prima che la Stella stesse per decapitare la non morta, Anna caricò il
suo
spadone di luce e trafisse il suo nemico di sorpresa.
“Stupida!
Perché combatti quando sai che vita umana non è quella che credi!”
Tuonò la
Stella
“Se è vero
quello che mi dici, da quando mi sono risvegliata migliaia di Anne
uguali a me
hanno dato tutte se stesse perché tu possa essere sconfitto, migliaia
di Anne
hanno sofferto per fare in modo che una Anna nel futuro possa vivere
felicemente con sua sorella, per loro io ti ucciderò.” Quindi rilasciò
tutta
l’energia che aveva nello spadone, e dopo un urlò di dolore inumano
proveniente
dalla bocca di Riku, esso cadde a terra.
Sora ed Anna
si precipitarono a far bere a Riku un
sorso dalla fiaschetta Estus, però il Re, ormai nuovamente cosciente di
se, si
rifiutò di bere dicendo con tono sofferente: “Per me è troppo tardi…
ormai il
mio corpo sta per morire, grazie per avermi liberato.”
“Cosa stai
dicendo Riku?! Non ti devi arrendere, un sorso e starai meglio.”
“Purtroppo
non basta, tutto il mio corpo, compresi gli organi interni sono ormai
bruciati,
sto riuscendo a parlare solo grazie all’oscurità, ma non durerà…
ascolta Anna,
io ho tradito Elsa, quando la Stella è entrata dentro di me ho scoperto
che non
esiste nessun’aldilà e comprendendo che non potrò mai più rivedere i
miei amici
defunti ho perso la speranza … ma tu non hai fatto la stessa mia
sciocchezza …
la stella è ancora viva, usa la mia anima come arma… e di a mia moglie
che mi
dispiace.” Detto ciò il Re scomparve lasciando dietro di se, la sua
anima che
esternamente sembrava solo nera, ma al suo interno nascondeva la luce
più forte
che Anna non abbia mai visto.
Improvvisamente
la terra tremò e da essa fuoriuscirono colonne di fiamme che si
curvarono in
aria per concentrarsi in un solo punto.
“Grazie
mille principessa!!! Grazie alla tua
luce mi hai dato l’energia necessaria per riprendere una nuova fusione
nucleare
controllata!” Esultò la Stella nelle loro menti
Ed
improvvisamente un’immensa luce abbagliò i
due non morti, e quando gli poterono riaprire scoprono che sopra i loro
occhi,
si era creata un’immensa sfera di energia infuocata che cresceva sempre
di più.
“Ammirate
non morti, ammirate la nascita di
un astro!”
Anna chiuse
gli occhi, ripensando a tutte le persone che aveva conosciuto in quel
viaggio:
ripensò ad Oscar che le aveva affidato le sue armi per darle la
possibilità
dove lui aveva fallito, ripensò a Krik che aveva scarificato tutto per
sua
figlia, persino l’onore, ripensò a Queelan che aveva rinunciato ad una
vita
felice con il suo amato per fare la cosa giusta, ripensò a Solaire che
si era
sacrificato, rinnegando la sua Stella ed una promessa di vita eterna, e
pensò a
Sora ed Elsa ai cui il destino era affidato a lei. Iniziò a concentrare
tutta
l’energia dell’anima di Riku in un punto nel disperato tentativo di
creare un
arma con quell’anima, quando improvvisamente sentì che aveva fatto
qualcosa
dato sentì tutto il suo corpo essere spinto verso l’anima, come se
nella sua
mano ci fosse un potentissimo magnete, quindi riaprì gli occhi e vide
che al
posto dell’anima di Riku, lei ora possedeva nella mano una cosa
microscopica,
che però assorbiva tutta la luce che li passava vicino, come se avesse
aperto
il rubinetto dello spazio e la luce stava defluendo al suo interno.
“Non
è possibile…. Come hai fatto!!! T,u
patetica umana, sei riuscita a manipolare in questo modo l’Energia
Oscura…. Sei
riuscita a creare un buco nero?!?!?! ”
Subito dalla
Stella nascente partirono decine di sfere d’energia che furono tutte
deviate
dai fendenti d’aria di Sora il quale urlò: “Fai qualcosa, non riuscirò
a
fermarle tutte.”
“Non posso…
non riesco a controllarlo… sento che mi vuole risucchiare….”
“Certo che lo puoi controllare sei la donna più forte che io abbia mai
conosciuto!”
Quindi Anna
urlò ed un istante prima che una sfera la stesse per colpire, lanciò il
buco
nero verso la Stella, il quale risucchiò tutte le sfere d’energia che
incontrava e sprofondò nella superficie infuocata della Stella, la
quale fece un
urlò che entro nelle menti dei due non morti, per poi iniziare a
comprimersi,
ed infine esplodere in un lampo di luce e fuoco.
Quando Anna
si riprese dallo stordimento dell’esplosione la prima cosa fu di andare
verso
Sora e chiederli: “Stai bene, qualche sfera ti ha ferito?”
“Nessuna per
fortuna, o non credo che sarei sopravvissuto… la Stella è morta?”
Anna guardò
in alto ed osservò con piacere che non c’era più niente, ma senti
ancora una
debole presenza e quindi cammino lentamente verso la fonte, e vide nel
terreno
un frammento di Stella grande quanto il suo pugno.
“Ti prego…. Pietà…”
La
principessa si chiese da dove proveniva quel lamento mentale, ed appena
scoprì
che veniva da quel piccolo frammento, lo raccolse sorridendo e disse:
“Non
avevi detto che avevi non avevi paura della morte?”
“Io
non so da dove proviene la coscienza di
noi astri…. Non so cosa mi accadrà… ho paura…ti prego….”
Improvvisamente
percepì delle senzazioni, erano i pensieri della Stella ormai morente,
ed
appena riuscì ad interpretarle disse: “Sto leggendo i tuoi ricordi, non
sei
altro che un codardo invidioso, nonostante tu
quando brilli sia molto più grande del Sole, in realtà bruci
molto più
in fretta, e quindi sei invidioso e vorresti vivere quanto le stelle
più piccole.”
“Ti
prego, vogliò vivere quanto le altre
stelle più piccole, voglio vedere più cose, vogliò scoprire la verità
sull’universo… dammi un ultima occasione…”
“Nonostante
tu abbia paura della morte,
hai costretto l’intera Arendelle a sopportarla… tu non meriti niente,
anzi
dovrei farti soffrire per l’eternità, ma purtroppo ho bisogno del tuo
potere
qui ed ora.”
“Farò
qualunque cosa… sarai la mia padrona….
Sarò il tuo schiavo… ti prego.”
“Se proprio
insisti ti darò un ordine: fai la nanna stellina.”
Quindi
Anna schiacciò
nel suo pugno l’ultimo frammento della Stella, ponendo fine alla sua
vita ed assorbendone
i suoi poteri, quindi si rivolse a Sora e disse: “Torniamo in
superfice, Elsa
ci aspetta.”
Appena i due
si teletrasportarono in superficie, Elsa corse ad accoglierli
chiedendoli:
“Cosa è successo, ho sentito dei forti terremoti…”
“Tranquilla
Elsa, è tutto finito.” Rispose Anna
“Vuoi dire
che la Stella….”
“L’abbiamo
distrutta, non ci potrà mai più far del male!”
Elsa cadde
in ginocchio e per la prima volta da quando era precipitata la Stella
si senti
libera, quindi chiese ad Anna in un sussurrò: “E Riku.”
“Mi
dispiace, non c’è l’ha fatta, mi ha detto che gli dispiaceva di non
essere
riuscito a sconfiggerla.”
Elsa si
rialzò lentamente ed abbracciando la
sorella disse: “Grazie… almeno adesso non soffre più.”
Dopo che
l’abraccio finì Anna disse: “Pronti a ritornare ad essere umani?”
I due
annuirono , usando il poteri della Stella appena sconfitta, creò una
sfera di
luce e la fece esplodere in aria, creando un onda d’urto, che una volta
che
colpì i tre presenti, essi ripresero a respirare a fatica, dato che non
lo
facevano da molto tempo. Appena ripresi
dallo choc, Sora affermò: “Non so voi ragazze ma io non mangio da più
di un decennio,
quindi per prima cosa metterei sotto i denti. ”
“Ottimo, si
dia il caso che ho nascosto delle riserve di cibo a lunghissima
scadenza
prorpio per quando saremo ritornati ad essere umani… e c’è anche della
cioccolata” Replicò la Regina guardando la sorella.
“Cioccolata….
Direi di mangiarne il più possibile prima che non lo possa più fare!”
“Cosa
intendi dire, non c’è niente che ti abbia mai impedito di mangiare
cioccolata.”
“Diciamo che
ho fatto una promessa… ”
“Bene, ma
dopo che faremo?”
“Be dopo
aver mangiato bisogna espellere” Rispose Sora in modo molto poco adatto
per una
regina.
“Intendevo
in generale, le nostre anime sono diventate enormemente più forti, cosa
ne
faremo dei nostri nuovi poteri? ” Disse Elsa guardando male il suo
sottoposto
Anna guardò
i due e rispose: “Quello che gli esseri viventi fanno per istinto…
vivere la
vita seguendo le nostre emozioni, senza curarsi del perché lo facciamo.”
FINE
ANGOLO DEI NON
MORTI/BLOODBORNE/STELLE (La Fanfiction è finita... o meglio lo stupro
di Frozen
è finito.)
Razor666: E con mio sommo piacere...
Anna: Aspetta un attimo, come cavolo è possibile che in questa storia
io sia
morta più o meno una volta a capitolo, quindi più o meno dieci volte,
sono ritornata
in vita altrettanto, ma non c'è nessun aldilà!!!!! Non potrò più
rivedere
Kristoff e Solaire!!!!!!!!!!
Razor666: Piuttosto ringraziami dato che alla fine ho fatto
sopravvivere Sora,
infatti fino all'ultimo capitolo era programmato a morire malamente
nella
battaglia contro la stella.
Anna: Ma non mi hai risposto il perché in questa storia non c'è una
vita ultra
terrena.
Razor666: Perché volevo creare un bel confronto con la Stella, dato che
gli
volevo dare di essere un livello superiore, immaginati di subire una
malattia
mortale che ti da la possibilista di poter capire il linguaggio delle
formiche,
e la tua unica possibilità di sopravvivere e di assorbire la loro vita.
Se ti
piace farle soffrire, le diresti come funziona la loro mente inferiore,
di come
sono solo delle macchine che seguono gli ordini della regina, mentre se
sei
buona semplicemente useresti queste motivazioni per combattere per la
tua
sopravvivenza, e se invece Elsa decidesse di lasciarsi morire per delle
formiche, le daresti della stupida. In ogni caso penso che in tutta
risposta le
formiche se ne fregano delle motivazioni e di iniziassero a combatterti
per la
loro sopravvivenza.
Anna: In poche parole hai paragonato
l’umanità a delle formiche?
Razor666: Tutta una questione di
punti di vista… Inoltre c’è da dire che in Dark Souls quasi ogni cosa è
una
menzogna, quindi quale modo migliore di concludere questa fan fiction
dicendo
che la vita è una menzogna?
Elsa: Ma adesso cosa succederà?
Razor666: E che ne so, non ho l’ispirazione
per creare un seguito a questa fan fiction, quindi suppongo che siete
liberi,
fate quello che volete, non era quello che desideravate?
Tutto il cast vivente: Siamo rimasti solo
in tre!
Razor666: Se volete vi posso dare tre
somari e siete apposto. Parlando di cose serie, sono contento che…..
Elsa: E comunque devo dire che tu ti
sei lamentato del fatto che io con una canzone creo un castello di
ghiaccio, ma
alla fine questa storia è finita con Anna che lancia un Buco Nero
contro una
stella, neanche in Dragonball è mai successo una cosa del genere!
Razor666: Ma almeno ho provato a dare
una spiegazione scientifica, e non semplicemente dicendo la frase
fatta: “merito
dell’Amore”
Anna: Se davi il merito all’amore
questa storia aveva un po’ più senso….
Razor666: Ma state zitte, non vi ho
pagato per rompermi il ca**o!!!
Tutto il cast vivente e non: Tu non
ci hai mai pagato un ca**o!!!!!!!!!!!
Razor666: Se avete finito di rompere
devo salu….
Stella: Ed io! Sono l’antagonista e
non mi hai mai fatto partecipare a questo angolo!
Razor666: Dica pure.
Stella: Sono contento di aver causato
tutta questa distruzione, e so di essere stato importante dato che se
non era
per me tutta questa storia non sarebbe mai iniziata, l’unica cosa che
mi
dispiace e che sembravo essere tanto figo ma alla fine mi sono
diventato un codardo
senza il briciolo di onore…. quindi indico una crociata per vendicarci
di come
Razor ci abbia trattati!!!!
Tutto il cast vivente e non: Aderiamo
subito!!!!!!!!!!
Razor666: Ok, prima di
iniziare a
scappare volevo salutare tutti i miei recensori e tutti coloro che
hanno letto
questa storia, se non fosse stato per il vostro supporto forse non
sarei
riuscita a completarla quindi grazie di cuore e per me è stato
entusiasmante
poter scrivere la parola FINE a questa storia.
Grazie ancora, ciao!!!!
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