The Proposal

di milesbian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Proposal ***
Capitolo 2: *** Babe be mine tonight ***
Capitolo 3: *** Into the Woods ***



Capitolo 1
*** The Proposal ***


Era la centesima volta che io e Niall ci divoravamo con lo sguardo.

Mi sentivo un po' in colpa, dopotutto era il ragazzo di Jennifer, la mia migliore amica.

"Alison, mi stai ascoltando?" Mi riprese la mia migliore amica, facendomi distogliere lo sguardo dal suo ragazzo.

"Emh... sì, certo Jenn." Dissi sfoggiando il mio migliore sorriso, falso, ovviamente.

"Tornando a noi.." si girò verso Niall, me e il suo migliore amico Liam.

"Per il matrimonio deve essere tutto perfetto!" strinse la mano di Niall e proseguì "tu, Ali, proverai ad essere più femminile!" un orribile risolino uscì dalla sua bocca.

"Oh sì, certo." Risposi in modo ironico alzando la testa.

"Ah, domani dobbiamo scegliere il vestito per me, Jenn! Hey, ascoltami!" la voce stridula di Jennifer mi riportò alla realtà.

"Mi sono appena ricordata che devo andare, ciao ragazzi." Mentii. Ero soltanto stanca di subirmi le paranoie di Jennifer.

Uscendo velocemente da casa Tomlinson, incontrai il fratello di Jennifer, l'essere più odioso e meschino su questa terra: Louis William Tomlinson.

22 anni di pura sfacciataggine ed egocentrismo.

"Carino il modo in cui te la fai con il ragazzo di mia sorella." Rise venendomi incontro.

"Come hai detto? Credo di non aver capito bene." Risposi guardandolo storto.

"Mi piacciono quelle aggressive," mi girò intorno "che diresti se confessassi tutto a Jennifer?"

"Ti taglierei le palle, nelle migliori delle ipotesi." Grugnii infastidita, cosa cazzo voleva?

"Facciamo così, io non dico niente a mia sorella, ma tu farai tutto quello che vorrò."

"Vorresti, ma è un no. Ora devo andare, ciao Louis." Dissi alzando la mano ed incamminandomi verso il cancello della villetta.

"Vado a parlare con Jennifer, ciao piccoletta!" disse alludendo alla ma statura.

"Okay, okay, farò tutto quello che vuoi, felice?" alzai le mani in segno di tregua.

Un sorriso maligno comparì sul suo viso, mi mandò un bacio e sparì in casa. 
 

Il giorno successivo avevo mille cose da fare; sorbirmi le cazzate di Jennifer, andare a cercare un dannato vestito, studiare e stare a sentire le idiozie che Louis aveva intenzione di farmi fare.

Ero all'ultimo anno di liceo e quest'anno avrei avuto gli esami, altro stress sulle spalle.

Tutti i miei amici erano già al college, escludendo Harry, ma io ero la più piccola del gruppo.

La mia migliore amica per eccellenza era Jennifer, non so nemmeno perché. Ci conosciamo da una vita e forse per quello non me la sentivo di mollarla su due piedi.

Niall Horan invece era l'irlandese del mio cuore, anche se si stava per sposare con Jennifer. Ci frequentavamo in segreto da un po' ormai.

Mi sentivo dannatamente in colpa, Jenn ci teneva molto a lui. Però non riuscivo a farne a meno. Niall è uno di quei ragazzi che ti entrano nel cuore e non ne escono più. 
 

Alle sei a la mia stramaledetta sveglia suonò, mi alzai e feci le mie cose con calma. Ero letteralmente inguardabile. Altro che mascara e matita! A me serviva una truccatrice per sembrare carina di mattino.

Alle sette e mezza ero, circa, presentabile.

"Mamma, io vado!" stampai un bacio sulla sua guancia, afferrai un toast velocemente ed uscii. Avevo un bel rapporto con mia madre, a differenza di Jennifer. Lei odiava sua madre, eppure le dava tutto.

Le lezioni passarono velocemente, anche perché non mi interessavano più di tanto ultimamente. Sapevo meglio di tutti che era sbagliato, ma quando hai la testa su un altro mondo non si può fare niente.

Alle due uscii da scuola. Niall sarebbe venuto a prendermi oggi.

Alle due e un quarto ero rimasta solo io davanti la scuola ad aspettare come un'idiota.

Fino a quando una mini nera parcheggiò, sapevo benissimo che quella era la macchina di Louis. Scese e si piegò in due dal ridere.

"Cosa c'è di così divertente, Tomlinson?" sbottai incazzata.

"Il principino irlandese ha mandato me, si vede quando ci tiene!"

Mi alzai di scatto e lo spinsi verso il cofano della macchina con rabbia.

"Ehy, mi fai ma..."

"Vuoi stare zitto per un dannato minuto?" sbuffai.

Lui ammiccò e si alzò dal cofano. "Vuoi accettare il mio passaggio o andare a piedi?" Quanto potrà irritarmi quel ragazzo?

Senza fare altre storie salii nella sua macchina, una lunga giornata mi aspettava. 
 

Avanti Alison, concentrati sul tuo amato libro di storia. Altrimenti ti bocciano, niente diploma, niente college, niente laurea, niente lavoro, niente futuro, niente soldi e poi muori.

Okay, forse ero un tantino pessimista.

"Oh, andate a farvi fottere!" chiusi i miei amatissimi libri per poi lanciarmi sul letto.

Ma, l'inferno non finì.

"Ali, c'è Niall qui!" Cazzo, mi ero dimenticata di andare da Jennifer.

"Scendo subito!" provai a rendermi presentabile in quel poco tempo che avevo, missione fallita.

Scesi velocemente le scale attentando alla mia vita, corsi verso il salotto dove c'era il mio irlandese.

"Ehy.." si avvicinò pericolosamente a me con un sorrisetto divertito. "stavi per ammazzarti, lo sai?"

"Capitan ovvio." Dissi sottovoce. Mi baciò e mi trascinò fuori casa.

"Niall, non può continuare questa cosa." Dissi chiudendo lo sportello della macchina.

"Ormai è un anno, perché non potrebbe?" soffiò il biondo.

"Perché stai per sposarti!" urlai disperata portandomi le mani ai capelli.

"Non può finire così, Ali" Niall poggiò le sue labbra sul mio collo.

"Ti prego non..non fare così, Niall" ma non mi diede ascolto e continuò a colpire il mio punto debole.

"Stronzetto" risi tra un bacio e l'altro.

"Basta ora, andiamo." disse sorridendo per poi partire.

Avevo lo stomaco sottosopra.
Quei dannatissimi sensi di colpa mi stavano uccidendo. 
Non potevo andare avanti così.
Non potevo mentire, non ancora.

A volte Jennifer sapeva essere davvero odiosa. Mi trattava spesso da schiavetta personale, nonostante abbia casa piena di domestici. Però io stavo zitta e non mi opponevo.

Anche Niall era piuttosto diverso da me. Era il classico ragazzo bravo. 
Niente tatuaggi, occhi azzurri, biondo -tinto, ma dettagli-, niente piercing, quando beve non esagera. Insomma, il principe azzurro.

Io ero tutt'altro che così. 
Ero simile a Louis.
Aspettate, perché sto pensando a Louis? 

Arrivati a casa Tomlinson io e Niall ci dividemmo. 
Io, Louis e Jennifer, eravamo a scegliere i nostri vestiti, mentre Niall, Liam e Zayn quello per lo sposo. 

"Ali, ti piace questo?" Jennifer girò su sé stessa come una bambola.

"Sì, ma attenta che cadi." dissi alzando un attimo lo sguardo per poi riposarlo sul mio cellulare. Stessa cosa fece il moro seduto accanto a me.

"Cosa diavolo ci sarà così importante su quei dannati cellulari?"

"Il mondo." disse Louis con una smorfia a dir poco esilarante.

"Sono tanto cattiva se rido?" Appoggiai il telefono sul divanetto e feci finta di asciugarmi le lacrime.

Ma i quell'istante mi vibrò il cellulare: Niall. Merda, merda, merda, ho già detto merda?

"Cosa vuole Niall?" Mi chiese Jenn corrugando la fronte.

Louis mi guardò con uno sguardo del tipo 'scoparsela, idiota!', ma disse soltanto "sapere come stava andando qui."

Lo ringraziai mentalmente per avermi parato il culo.

Il resto della giornata passò piuttosto velocemente. 
Verso le sette ci eravamo riuniti a casa Tomlinson.

"Dovrei andare a casa." dissi "qualcuno può accompagnarmi?"

Niall fece per alzarsi, ma Jennifer lo fermò.

"Può accompagnarti Lou, vero?" disse pungente.

Il moro si alzò, prese le chiavi, salutò e mi afferrò la mano.

"Allora, piccola Alison, da dove iniziamo?"

Louis increspò un sorrisetto malizioso sulle labbra.

Che il gioco abbia inizio.
 

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Salve a tutti! 
Questa ff non è mia, è già presente su wattpad e io ho il permesso di pubblicarla anche qui. 
Al prossimo capitolo! 

 

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Capitolo 2
*** Babe be mine tonight ***


Babe be mine tonight

"Credo di non aver capito bene." dissi con il mio solito tono di voce acido.
"Hai capito meglio di me, tesoro." disse Louis leccandosi le labbra. "Sta tranquilla, ci divertiremo."
Mi fece salire in auto e in un silenzio tombale partimmo. Ma mi accorsi presto che non stavamo andando verso casa mia.
"Louis, non so a che gioco tu stia giocando, ma non è divertente."
"Facciamo così, per due mesi farai tutto ciò che dirò oppure verrai a letto con me."
Cosa avrebbe potuto farmi fare?
Ci stavo.
"Okay..." alzai le mani in segno di tregua. "ma dove andiamo?"
"In ospedale, da mia nonna. Sarai la mia ragazza per un serata." sorrise malefico.
Non mi sono mai piaciuti gli ospedali, sono così grigi e... tristi.
Arrivati davanti al St. Jude Hospital, Louis mi prese la mano. "Ti prego non fare passi falsi, manca così poco a mia nonna.." disse stringendo la mano e portandomi dentro.
Rettifico, odio gli ospedali.
Louis mi lasciò un attimo la mano per avvicinarsi ad un infermiera "Dovrei vedere la signora Tomlinson." la donna ci portò subito nella stanza 202.
Era tutto così triste lì dentro. C'erano due letti, del quale uno vuoto. I muri grigi, i letti e le lenzuola bianche, flebo ovunque. Ma c'era un mazzo di rose stupendo sul comodino della nonna di Louis.
"Salve..." sorrisi imbarazzata. Louis mi fulminò con uno sguardò, mi strinse a sé lasciandomi un bacio sulla testa.
"Nonna ti ricordi di Alison? La migliore amica di Jennifer, beh, vedi," si grattò la nuca "ora stiamo insieme" ridacchiò in panico. Idiota.
"Oh, e così anche il mio Louis si è sistemato, finalmente!" disse la donna, all'incirca sugli ottant'anni, sorridendo felice. Era così felice che la mia rabbia era volatilizzata. Mi sedetti accanto a lei.
"Raccontatemi voi!" disse entusiasta la donna.
Visto che l'egocentrico idiota accanto a me non aprì bocca, inventare tutta la cazzata toccò a me.
"Ci conosciamo da una vita, ma..qualche tempo fa Jennifer ci.. fece conoscere meglio, ecco." deglutii. "Una sera si presento sotto casa mia e... mi cantò una canzone d'amore. Così capii che lui era l'unico che volevo."
Una un teatrino piuttosto pensono, ma se quella donna era felice così: e che teatrino sia.
Uscimmo dall'ospedale ancora tenendoci per mano. "Ora puo lasciarmi" ride Tomlinson. Dire che ero rossa era riduttivo, quindi lasciai subito la sua mano con un gesto secco e mi avviai in auto velocemente.
"Portami a casa."
"Non così velocemente, piccola."
"Prima cosa, mi chiamo Alison. Secondo, portami a casa."
Louis avvicinò la sua mano verso la mia accarezzandola leggermente "devi fare quello che voglio, ricordi?"
Sbuffai "e dove andiamo?"
"In un posto magico, piccola" non replicai, tanto non avevo scelta. Verso le dieci arrivammo ai piedi di una collinetta.
"Dobbiamo attraversare il boschetto, quindi andiamo."
"Sei idiota? Nemmeno sotto tortura!"
L'idiota rise, "ma fai davvero? Giochi tanto a fare la dura e ti spaventi per un boschetto!"
Afferrai il suo cellulare, attivai la torcia e mi incamminai. "Che fai, non vieni?"
Un sorriso sghembo apparì sul suo viso. "E' così che ti voglio."
Dopo un'ora e mezza di camminata avevo i piedi a pezzi.
"Non siamo ancora arrivati?"
"Emh.. ci siamo quasi." rispose il moro. Non obiettai, volevo soltanto fermarmi.
"Louis, dimmi una cosa."
"Spara."
"Ci siamo persi, non è vero?"
"Eh già, ci siamo persi cara Alison."
 
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Ed ecco qua il secondo capitolo! 
Spero vi piaccia, lasciate qualche recensione e alla prossima :)
vi ricordo che potete trovare questa storia sul profilo di wattpad di psychogirlx. 


 

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Capitolo 3
*** Into the Woods ***


"Ma di cosa ti fai? Droga pesante?! Io ti massacro, idiota!"

"Come siamo violente stasera, argh!"

"Non so se ti rendi conto della gravità, ma è notte, ho freddo, sta per piovere, siamo in un bosco, e la cosa più grave è che sono con un idiota come te!"

Non c'era nemmeno campo.

Perfetto.

"Domani c'è anche scuola!" esclamai infuriata.

"Mi spieghi cosa te ne frega della scuola?" Domandò accigliato Louis.

"Non che mi piaccia andarci, ma non ho risorse di droga come te, devo laurearmi e trovare un lavoro come tutte le persone normali!"

"Io non ho risorse di droga, vado all'università!" e poi mimando le virgolette con le dita disse "come le persone normali."

"Bene, dimostramelo. Tirami fuori di qui."

Sentii una goccia cadere sul mio braccio. 
Un'altra.
E un'altra ancora.

"Cazzo!" ho sempre detestato i temporali. Il rumore della pioggia mi rilassa, sì, sono se sono sotto le coperte al caldo.

La nonna mi ha sempre detto che i tuoni si intervallano a distanza di tre secondi da un lampo. 
E io sono terrorizzata dai tuoni. 
Indovinate quando un lampo illuminò il cielo, avendo così un tempismo perfetto?

"L-Louis... ti prego ho paura." Lui ridacchiò un attimo. "ma stai piangendo?"

"No, sta piovendo."

"E lo sai che la pioggia è uno stato d'animo?" continuò invece di rassicurarmi.

"Non rompere il cazzo Louis!"

Lui vedendomi tremare mi mise la sua felpa sulle spalle. 
Sarebbe stato carino se la felpa non fosse stata fradicia. 
Però lo apprezzai comunque, quando potrebbe ricapitare un atto di gentilezza da parte di Louis Tomlinson? Mai.

Trovammo una specie di buca coperta da alcune rocce, sembrava scomoda ma meglio di niente.

"Louis, non ci entreremo mai in due!"

"Allora io resto qui... tu vai."

"Ho un'idea."

Alla fine entrammo entrambi, soltanto che ero sopra di lui.

"E adesso che facciamo?" dissi guardandolo negli occhi.
Dio, era ancora più bello bagnato.

"Ammazziamo il tempo?" disse mordendosi il labbro inferiore.

"E come?" che domanda stupida. 
Infatti lui rise immediatamente, avrà sicuramente pensato che la mia stupidità arrivava a livelli inimmaginabili.

Lui accorciò le distanze facendo toccare prima le nostri fronti.
Poi i nasi.
E poi le nostre labbra.
Una scia di brividi mi attraversò da capo a piedi. 
Ad un certo puntò spostò la sua mando verso la mia e le intrecciò.

"Lo sai che sei bellissima?" disse ansimando.
No, non ero affatto bellissima. 
Lui lo era.
Anche con le labbra gonfie, le gote rosse, il respiro affannato e i capelli inzuppi. 
Questo era quello che avrei voluto dirgli. 
Ma il mio orgoglio mi fece rimanere a terra. 
Infatti smorzai un sorriso sentendo le guance andare a fuoco.

"Questa cosa deve rimanere tra noi due.. vero?" dissi preoccupata.

"Tranquilla il tuo Niall non saprà niente e nemmeno Jenn. Ma mantieni il patto, ricordalo."

"Croce sul cuore!" dissi ridendo.

Lui mi accarezzò la guancia e ridendo disse "non è che mi daresti il bis? Mi stavo divertendo."

E che bis sia.

"Mi piace la pioggia estiva." disse alzando gli occhi verso il cielo.

"Louis... ma non è estate."

"Oh, fanculo, volevo dire una cosa dolce!" quanto era stupido.

"Ora dormiamo, o provaci tu, visto che mi sei sopra e di conseguenza sei comoda. Buonanotte."

Come poteva fare sbalzi d'umore simili? 
Che fosse bipolare? 
O semplicemente idiota?

Provai a dormire, ma verso notte fonda ricominciò a diluviare più forte che mai. Tra lampi e tuoni. 
Tomlinson l'idiota cominciò a stringermi e sussurrò al mio orecchio "se ci sono io, non succederà niente, tranquilla."

E poi finalmente caddi tra le braccia di Morfeo.

***

Saranno state le sette quando uscimmo da quel postaccio. 
Avevo la schiena a pezzi e un raffreddore tremendo.

Grazie a Dio trovammo la strada per tornare indietro, Louis da bravo gentiluomo mi accompagnò fino a casa.
Scesi velocemente e prima di chiudere lo sportello lo ringraziai.

"Louis, grazie." gli sorrisi.

"Lo sai che è un piacere, ci sentiamo Ali, ciao."

E sfrecciò via velocemente.

E voi quanto siete strani da 1 a Louis Tomlinson?

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