Amore E Mistero Tra I Banchi Di Scuola

di Andreatorinista
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1° Capitolo-Lunedì: Studio A Casa Uchiha ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo-Martedì: Appuntamento...Con Sorpresa ***
Capitolo 4: *** 3° Capitolo-Mercoledì: La Vera Identità Di Sasuke ***
Capitolo 5: *** 4° Capitolo-Mercoledì: Il Rapimento ***
Capitolo 6: *** 5° Capitolo-Giovedì: Il Momento Della Verità ***
Capitolo 7: *** 6° Capitolo-Venerdì: Il Santo Protettore Dell'Amicizia ***
Capitolo 8: *** 7° Capitolo-Venerdì: Il Sentimento A Lungo Trattenuto ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


P
Prologo

“Benvenuti ragazzi, questo per voi sarà l’ultimo anno. Vi siete impegnati al massimo per arrivare fin qui, ma adesso è arrivato il momento di fare sul serio…”
Ultimo anno delle scuole superiori.
Per tutti quell’anno rappresentava una liberazione, perché a nessuno piaceva studiare.
A nessuno…tranne che a lei.
Il suo nome era Sakura Haruno.
No, non era la ragazza che si sistemava i capelli per sembrare più bella.
Sakura era la ragazza che le stava seduta accanto, con gli occhiali a fondo di bottiglia, che leggeva la costituzione giapponese.
Sì, perché da quando era entrata in quella scuola non aveva fatto altro che studiare, perché voleva dimostrare ai suoi genitori che poteva aspirare a diventare un avvocato di professione. Era sempre stato il suo sogno.
La luce fioca dell’aula magna però, le impediva di leggere con chiarezza alcuni comma scritti in piccolo, provocando quindi la sua solita reazione.
“Che palle, gliel’avrò chiesto sì e no mille volte al bidello di cambiare la lampadina, ma lui niente.” Infatti il bidello di quella scuola, era più fannullone degli studenti della scuola stessa.
Se ne stava sempre seduto nel suo angoletto a leggere porno e a sbirciare nel bagno delle ragazze.
In pratica un vero pervertito, ma sapeva anche essere simpatico…ovviamente quando veniva picchiato dalla preside, come voleva tantissimo la ragazza dai capelli rosa.
Non si poteva fare affidamento su Jiraya, se gli si chiedeva una cosa, faceva l’esatto opposto, forse perché era sempre con la testa tra le nuvole.
Ma ritorniamo alla nostra protagonista.
“Eh ehm…”
Un colpo di tosse richiamò la sua attenzione: era la preside che stava per dire qualcosa di importante e che pretendeva il massimo silenzio.
“Quest’anno abbiamo un nuovo studente, ha superato l’anno precedente con la media del 10, con il 10 in condotta, e vanta di ben 15 crediti per l’esame di maturità.”
“(Un secchione in poche parole. Beh, a me non importa più di tanto, li conosco i veri secchioni, tutti brutti e pieni di brufoli. E poi diciamocelo, io non mi sono mai interessata ad un ragazzo, quindi perché dovrei cominciare a farlo ora?)” pensò la rosa ritornando a leggere il libro che teneva gelosamente tra le braccia.
“Si chiama Sasuke Uchiha, mi raccomando trattatelo con il massimo rispetto, e prendete esempio da lui…giusto Naruto?”
Naruto Uzumaki era un compagno di classe di Sakura, un tipo ribelle che si faceva sempre beccare.
Lui era il classico tipo di ragazzo che non aveva mai voglia di fare niente, e le poche volte che si impegnava era quando giocava a pallone.
“(Ma almeno levati quel sorrisetto ebete sulla faccia. Hai appena fatto una figura di merda davanti a tutti e continui a ridere? Boh, io non ti capisco.)”
Per non guardarlo in faccia, Sakura si girò verso il palchetto dove la preside stava parlando…e lì, incrociò lo sguardo con uno dei ragazzi più belli che aveva mai visto.
Capelli neri allungati all’indietro.
Sguardo enigmatico e perso nel vuoto.
Viso pulito e di carnagione rosa chiaro.
Fisico perfetto, né troppo, né poco muscoloso.
Per la prima volta, la secchiona stava sbavando mentre osservava un ragazzo.
“Ehi Garzanti, ti sta colando la saliva sul libro.” Disse Ino, chiamando l’amica con il soprannome che le aveva affibbiato per via della sua intelligenza, facendola ritornare bruscamente con i piedi per terra.
Per Sakura era un sollievo ma allo stesso tempo un dispiacere, si sarebbe persa ancora un altro po’ negli occhi di quello che considerava come un vero e proprio figo boia.
“Sbaglio o sbavavi per quel tipo eh? Sarebbe la prima volta, l’unico che avevi chiamato figo era stato Leopardi quando lo stavi studiando.” Disse ironicamente la biondina, passandosi una mano in mezzo ai capelli, legati a formare una coda lunga fino ai fianchi.
“Ti sbagli, io non stavo sbavando.” rispose la Haruno rimettendosi a posto gli occhiali, e cercando di non arrossire.
“Tu invece? L’hai già messo nella lista dei ragazzi che vuoi portarti a letto…Ino?”
“Mmmh, si ci stavo giusto pensando.” Rispose la ragazza, mancando di poco un esaurimento nervoso della rosa.
Lei era la sua amica Ino Yamanaka.
Amica…per Sakura era soltanto una grandissima puttana.
Secondo quanto si vociferava in giro, si era portata a letto mezzo istituto, e sempre le stesse voci di corridoio affermavano di averla vista fare le avance al bidello.
“Bene, con questo è tutto, potete andare nelle vostre rispettive classi.”

Vi porto finalmente la fic che ha partecipato al contest The Last Day Of School indetto da Scarcy 90
come si è posizionata? boh ancora nn lo so, i risultati ancora non sono giunti, ma Suinogallo, vedendo che il contest scadeva ad agosto e che la classifica era stata stilata ha dato il permesso di postare le fic (ora sono in attesa che i risultati vengano postati, perchè per ora sono stati fatti ma non ancora messi) ad ogni modo fatemi sapere come vi sembra e non fatevi ingannare dalle apparenze, sembra una normale ultima settimana di scuola...SEMBRA XD.
ci vediamo tra 8 giorni ;^) see ya

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Capitolo 2
*** 1° Capitolo-Lunedì: Studio A Casa Uchiha ***


1
1° Capitolo-Lunedì: Studio a casa Uchiha

Da quel giorno la vita della ragazza cambiò.
La sua attenzione sui libri diminuì incredibilmente (anche se rimaneva sempre sopra la media) e la sua concentrazione ricadeva sempre di più sul giovane Sasuke.
“(E’ incredibile. Riesce a rispondere a qualsiasi domanda, eppure durante l’anno non l’ho mai visto toccare un libro.)”
All’inizio Sakura non ci faceva caso, ma più passavano i mesi, e più si rendeva conto…di essersi innamorata di lui.
Cercava in tutti i modi di parlargli, magari soltanto per scambiare quattro chiacchiere, ma era sempre immerso nei suoi pensieri e non gli rivolgeva quasi mai la parola.
E il tempo a disposizione era sempre meno.
Ormai mancava soltanto una settimana alla fine della scuola, e chissà quando l’avrebbe rivisto?
“Molto bene…Haruno, puoi tradurmi questa frase in inglese?”
Sentendo la voce della prof. Kurenai, la rosa si alzò in piedi prendendo il libro in mano.
Era una traduzione piccola, facile per una come lei.
“Well…the E-Commerce is the process of purchasing products for manufactures by Internet…ehm…i-it is divided…aah…into…”
“Immagino che tu non l’abbia riletta a casa, come avevo detto io, giusto?”
“Sì, mi scusi.”
“Non fa niente, sei sempre andata bene. Capita.”
Sakura rimase allibita, ma soprattutto molto delusa da se stessa.
Era la prima volta che faceva un errore simile, e capiva benissimo che questa cosa…non era da lei.
DRIIIIIIIIN
“Ok ragazzi, per oggi è tutto, ci vediamo domani…e tu Sakura…”
“D’accordo, ho capito.” La anticipò la ragazza, afferrando al volo la ramanzina della prof.
“Sbaglio o eri una secchiona?”
Mentre Sakura aveva lo sguardo fisso sul banco, una voce le giunse alle orecchie…pensava fosse il solito rompiscatole di Naruto, e così cominciò a rispondergli a tono.
“Perché non chiudi il becco?”
“Ancora? Ma se sono sempre stato zitto per tutto l’anno…”
“(Sempre stato…zitto?)”
Quell’affermazione grammaticalmente errata fece azionare il cervello della ragazza, che capì subito che quello non era Naruto.
Ma allora chi era?
Spinta dalla curiosità, alzò lo sguardo, incrociandolo con quello di Sasuke.
Il cuore della ragazza perse un battito e la sua faccia divenne immediatamente rossa come un peperone.
“Oddio scusa, ti avevo scambiato per un altro.”
“Fa niente…piuttosto vedo che difetti un po’ in inglese.”
“No è che…”
“Se vuoi puoi venire a casa mia…te lo spiego io.” Disse fissandola con lo stesso sguardo impassibile.
“(E’ un sogno. Sasuke che mi chiede di venire a casa sua per studiare è un sogno, non ci credo.) Ehm…s-se non ci sono problemi…”
“Se c’erano non te lo avrei chiesto no?”
“(Accidenti, non lo facevo così freddo.) Ok, accetto l’invito con molto piacere.”
“Benissimo, allora andiamo…ti porto io.”
Dopo essere usciti dalla suola, Sakura e Sasuke si diressero verso il parcheggio, dove l’Uchiha aveva lasciato il suo scooter.
Dopo aver tolto la catena alle ruote, il ragazzo aprì il bagagliaio e tirò fuori un casco.
“Tieni.”
“Ah…ma è l’unico che hai.”
“Fa niente. Indossalo e salta su, veloce.” Gli ordinò con prepotenza l’Uchiha.
“(Non ha un minimo di tatto.)”
“Allora?”
“Sì, sì, arrivo.” disse Sakura mettendosi seduta, mentre Sasuke dava gas, partendo così alla volta della sua casa, anzi…villa.
Un’immensa villa.
La rosa non riusciva a chiudere la bocca, tanto era stupita.
“Eccoci arrivati.” Disse tirando fuori le chiavi dalla tasca dei suoi jeans attillati e aprendo il portone.
“Fa come se fossi a casa tua.”
“Wow, stupenda.” Esclamò guardandosi intorno, e perdendosi con lo sguardo nell’immensità del soffitto.
Poi i suoi occhi caddero su una pila di libri posta sul tavolo al centro della stanza.
“(Ok, si comincia a fare sul serio.)”
“Oggi si fa…tutto questo.” Disse l’Uchiha dando una pacca a quell’immensa pila di libri.
“T-tutto?”
“Già. Questi sono i migliori libri di testo per l’inglese, li avevo dimenticati qui ieri.”
“M-ma non saranno un po’ troppi? Sembrano in tutto…”
“2467 pagine, complete di 546 immagini, di 12 pagine per lo studio delle forme verbali, di 89 per lo studio della grammatica in generale, e a fondo libro l’immancabile tabella dei verbi con le varie colonne del Past Simple e del Present Continuous. Preparati, che oggi ti tocca.”
“Tutta questa roba l’hai studiata in un giorno?”
“No.”
“Ah, meno male…”
“Esattamente in 12 ore, 54 minuti e 33 secondi. Perché quella faccia?”
“(Ma è un essere umano o una macchina? Io per studiare tutta quella roba ci metto su per giù dieci giorni completi.)”
“Dai, non perdiamo tempo. Mettiti seduta, e cominciamo.”
Senza farselo ripetere due volte, Sakura si mise seduta davanti a lui, cominciando così a studiare.
Col passare del tempo, vennero fuori tutti i problemi che la ragazza aveva in inglese.
Infatti difettavo un po’ nella pronuncia e nei verbi.
Lui invece era perfetto.
Non sbagliava un accento, né una minima parola, e in più le leggeva in maniera sublime.
“(E’ incredibile. Non sembra affatto un ragazzo giapponese.)”
“Mh? Qualcosa non va?”
“(Oh cavolo, deve essersi reso conto che lo stavo fissando…) Ehm…leggi davvero bene l’inglese, sai?”
“Ho vissuto la mia infanzia a Blackburn in Inghilterra, e lì ho potuto imparare qualche vocabolo e l’accento inglese…”
“Ah, e quando ti sei trasferito qui in Giappone?”
“Esattamente all’inizio di quest’anno.”
“A gennaio?”
“A-ah” Disse sempre fissando le pagine del libro davanti a sé.
“Quindi non hai mai avuto il tempo di visitare i vari monumenti che ci sono a Tokyo?”
“Mmh…no. Ma sappi che mi sono divorato centinaia di documentari riguardo ai monumenti del Giappone, quindi non c’è niente che io non conosca. Se pensavi di farmi da guida per saltare le tue ore di lezione con me, beh hai toppato mia cara” Disse ghignando.
“Eh eh…”
“Forza, adesso riprendiamo.”
“D’accordo.”
Sakura e Sasuke passarono l’intera giornata sui libri.
Lui a spiegare alla ragazza cose che vagamente ricordava, e lei ad annuire come una stupida.
O meglio, così in quel momento si sentiva l’ex-secchiona della classe.
Pensava di sapere tutto, e invece non sapeva nulla.
“Sono tornata.”
“Oh ben arrivata tesoro. Vieni la cena è pronta.”
“No grazie, non ho fame. Sono troppo stanca, me ne vado a dormire.”
“Di già? Di solito a quest’ora studi.”
“Per oggi basta studiare, mi sono stufata. Yawn, vado a nanna. Notte.” Disse ritirandosi nella sua camera, mentre la madre rimaneva a bocca aperta. Era la prima volta che sentiva Sakura dire che era stanca di studiare, proprio lei che era abituata a fare le ore piccole davanti ai libri.
“Uff…che giornata.” Disse levandosi la maglietta e gli occhiali, facendo ritornare alla luce i suoi occhi verdi smeraldo, ed infilandosi sotto le coperte, con la speranza di rivedere Sasuke anche il giorno successivo.

dedicato a NAMINE1593
ED ECCO FINALMNTE IL LUNEDI'.
come avete visto Sakura l'ha passato a casa di sasuke a studiare Inglese, e sembra che tra i due stia nascendo qualcosa.
ma ancora è poco.
ad ogni modo ringraziamo l'unico utente che ha recensito la fic fino ad ora, dedicandogli ovviamente questo capitolo come ringraziamento ^_^

NAMINE1593: Grazie mille per il commento, anche per Sta Passando Novembre, mi fa piacere che ti piacciano le storie che scrivo ^_^

bene vi rinnovo l'appuntamento tra 8 giorni, ovvero Martedì prossimo
a presto ;^) see ya

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo-Martedì: Appuntamento...Con Sorpresa ***


2
2° Capitolo-Martedì: Appuntamento…con sorpresa

“Accidenti, come piove.” Disse Sakura, correndo a perdifiato verso la sua classe.
“Buongiorno professor Kakashi. Mi scusi per il ritardo.”
“Non importa, anch’io sono arrivato adesso. Su accomodati.”
Una volta entrata in classe, la rosa si mise seduta vicino ad Ino, e tirò fuori dalla sua borsa la Smemo, l’astuccio e il libro di Italiano.
“Già alle prese con i libri?”
“La cultura è una cosa che cresce con la civiltà umana, e quindi va studiata con rigore ogni giorno, tutti i giorni, perché c’è sempre qualche cosa da imparare.”
“Sì, bla bla bla bla, sempre le solite cose. Goditela un pochettino la vita, mica ti chiedo di uscire tutti i giorni, almeno andare al cinema, a cena fuori…”
“Con questo tempaccio? Neanche morta.”
“Almeno giurami, che non ti metterai sui libri anche stasera, ti prego.”
Sakura si girò verso di lei, e dopo averle sorriso disse:
“Sì, anche oggi maratona di studio.”
“Che pizzaaaaaa…ufff.”
Quanto era brava a dire le bugie eh?
Infatti il giorno prima la ragazza si era messa d’accordo con Sasuke, per uscire insieme.
Tempo permettendo, ovvio.
Naturalmente Sakura per conquistare il ragazzo, doveva essere il più carina possibile, e soprattutto presentabile.
Finite le lezioni, si precipitò a casa sua completamente zuppa fradicia, e dopo essersi fatta una bella doccia rinfrescante, si mise davanti allo specchio.
“(Devo tirare fuori la gnocca che è in me.) Allora vediamo…questo? No. Mi fa troppo grassa. Questo? No. Mi fa troppo magra. Questo? Mmh, no. Mi fa…mi fa…schifo.”
Cominciò a rovistare nell’armadio in cerca di qualcosa da mettersi, ma gli unici abbigliamenti che Sakura aveva, erano da secchiona.
“Uffaaaaaaaaaaaaa non so che fare.”
“Tutto bene tesoro? Ti sento lamentare dal piano di sotto!”
“Ehm si si tutto a posto. Tranquilla mamma.” Disse abbozzando un sorriso.
“Ok. A proposito, con chi esci oggi?”
“E tu cosa ne sai?”
“Non credo che tu abbia tirato fuori tutti i tuoi vestiti, solo per fare una sfilata di moda. Di solito indossi sempre le stesse cose.”
“Ah ah ah…non ti posso proprio nascondere niente, eh?”
“allora? Chi è? È un ragazzo?”
A sentire la parola ragazzo, Sakura divenne completamente rossa in viso.
“Beccata eh?”
“Ehm…”
“Ho capito. E’ la prima volta che esci con un ragazzo, e non sai come presentarti. Dico bene?”
“(Ma come cavolo fa? Cioè, o ha una palla di vetro nel cervello, che riesce a prevedere tutto oppure…Ma che penso. Le sa, semplicemente perché queste cose le ha passate anche lei.)”
Senza obbiettare, Sakura si mise seduta di fronte allo specchio come per dire ‘pensaci tu’, e la mamma afferrò al volo il concetto.
“Allora, innanzitutto via tutti questi trucchi, che non servono a niente.”
“E allora che mi metto?”
“Aspetta, per prima cosa purifichiamo il viso. Con una spugna bagnata lo lucidiamo per bene…ecco…così. Poi passiamo un po’ di crema sotto gli occhi per le occhiaie…e massaggiamo ben, in modo così da rilassare la pelle.”
“…”
“Adesso viene il bello. Un piccolo tocco di lucidalabbra rosa, giusto per dare forma e lucentezza alle labbra. Poi un po’ di fondo tinta per nascondere le imperfezioni…giusto poco. Le ciglia le lasciamo così come sono, non hanno bisogno di ritocchi. E per finire, un po’ di profumo sul collo e dietro le orecchie. Perfetto, guardati.”
“(Non ci posso credere. Sono…magnifica. E il tutto senza trucchi pesanti. Eh si, la mamma è una vera maga del make-up.)” Pensò la ragazza, sorridendo.
“Ai primi appuntamenti bisogna sempre presentarsi con naturalezza, quindi è bene non esagerare con il trucco.”
“E per i vestiti?”
“Avevo pensato anche a questo. Tieni, indossalo.”
Dopo qualche minuto, la rosa si presentò in cucina, dove la madre si era ritirata per lavare i piatti.
“Mamma. Come sto?”
“Sei splendida tesoro.”
E in effetti aveva ragione. Stava davvero bene.
Aveva indosso una maglietta rossa che gli lasciava scoperte le spalle, mentre sulle braccia, c’erano delle maniche separate che gli lasciavano nude le dita delle mani.
Sotto una minigonna non tanto mini e delle calze nere semi-trasparenti.
PEEEEE PEEEEE
“Mh? Sbaglio o è il tuo amico?”
“Sì, è lui.”
“…”
“Ok io vado mamma. Grazie ancora.”
“Di niente. Mi raccomando divertitevi.”
“Tranquilla, ci divertiremo di sicuro. Ciao ciao.” Disse prendendo la borsetta e uscendo fuori.
Senza che Sakura se ne rendesse conto, aveva anche smesso di piovere, e un bel sole splendeva alto nel cielo.
“Ciao Sasuke”
“Mh? Chi sei?”
“C-come chi sono? Sono Sakura?”
“Sakura? Sei proprio tu? M-ma sei irriconoscibile!”
“(Oddio. Sbaglio o ha appena balbettato? A quanto pare il metodo-mamma funziona. Grazie mamy.) Allora andiamo?”
“Eh? Ah sì, sì, certo. Su salta a bordo.” Disse porgendogli il suo casco.
“(E anche distratto. Ih ih ih, si preannuncia una giornata piena di sorprese.)”
Col suo Scooter, Sasuke portò la ragazza a fare il giro della città.
Era tutto splendido. La pioggia aveva bagnato le foglie degli alberi che stavano sui marciapiedi, mentre il sole con i suoi raggi le illuminava, rendendole lucenti come cristallo.
I bambini giocavano nel parco tra le pozzanghere, mentre i genitori li rimproveravano continuamente.
Insomma, era una bella giornata.
Alla fine Sasuke parcheggiò il suo Scooter vicino ad un negozio di peluche.
“Eccoci qua…”
“Perché mi hai portato qui?”
“Non fare domande.”
“(Certo che è davvero freddo.)”
Comunque entrambi, entrarono dentro al negozio.
Era immenso, pieno di scaffali con tanto peluche di ogni tipo.
“(Io ne vado matta certo, ma non avrei mai pensato che anche a Sasuke piacessero.)”
Sakura rimase a fissare il ragazzo, mentre era intento a cercare un peluche in particolare.
Dopo averlo trovato, si diresse verso la cassa, ma ad un tratto si bloccò, forse attratto da qualcosa.
Infatti così era. Ritornò indietro, e prese un secondo peluche, sorridendo soddisfatto.
Dopo aver pagato, fece cenno alla rosa di uscire dal negozio, e Sakura, senza obbiettare, lo seguì.
“Eccolo qui. E’ perfetto.” disse mettendolo in bella mostra.
Era un cavalluccio marino azzurro.
“Che ne dici?”
“Davvero ti piacciono i peluche?”
“Guarda che non è per me. E’ per la fidanzata di mio fratello.”
“Ah capito.”
“Si infatti domani compie gli anni, e mio fratello m’aveva chiesto di passare qui per comprare questo in particolare. Sai, lei va matta per gli animali marini.”
“E quell’altro? Per chi è?”
“Ah questo?” Disse prendendo in mano un pony di pezza rosa, con le ali bianche e gli occhi smeraldini.
“E’ per te.”
A sentire quelle parole, il cuore della ragazza si fermò di colpo.
“(Mi ha fatto un regalo? Non ci posso credere. Sono…allibita.) N-non dovevi, grazie.”
“Veramente te l’ho preso solo perché mi andava di farlo, non credere che tu per me conti qualcosa.”
“(Ecco…quando fa così, è davvero un bastardo.) Aspetta un attimo, è per questo che non sei venuto a scuola oggi?”
“Mh? te ne sei accorta?”
“(Ma va? Forse perché sono cotta di te, e mi sono preoccupata non vedendoti in classe?)”
“Comunque sono stato assente, perché dovevo fare una visita medica.”
“Che genere di visita?”
“Beh. Diciamo che…è una cosa di cui non voglio parlare.”
“(Non la vuole dire? Che sia qualcosa di grave? Quando gioca a pallone è sempre in forma, e anche durante la lezione è sempre pieno di energie. Che cos’hai Sasuke? Dimmelo ti prego. Dimmelo.) Non ti preoccupare Sasuke, a me puoi dirlo, sarò muta come un pesce.”
“…”
“Ti prego.”
“…E va bene” disse il moro prendendo un bel respiro profondo.
“Soffro della Sindrome Di Asperger.”
“Sindrome…di Asperger?”
“E’ complicata da spiegare. Su Wikipedia è descritta in modo chiaro e semplice. Quando torni a casa, se ti va, puoi darci un occhiata.”
“Ma…non è niente di grave spero. Dimmi che non è grave…”
“Che c’è? Ti preoccupi per me?”
“Ehm…”
Lo sguardo del moro, dopo essere rimasto fisso sulla rosa, si posò sul suo orologio, facendogli capire che era ora di andare.
“Accidenti, si è fatto tardi.” Disse, guardando l’orologio.
“(Come? Di già?)”
“Ti riaccompagno a casa” Disse, facendo salire Sakura sulla sua moto e riportandola a casa.
“Ti ringrazio, sono stata benissimo oggi.”
“Mh. Adesso però vedi di ripassare, che domani la prof Kurenai ti interroga.”
“No problem. Ciao.”
“Ciao.”
Dopo averlo salutato, la ragazza rientrò in casa.
“Fiuu. Sono tornata.”
“Allora? com’è andata tesoro?”
“Alla grande mamma, e tutto grazie a te. Ah guarda!”
“Mh?”
“Non è tenero? Mh mh mh.”
“E’ dolcissimo tesoro. Te l’ha fatto lui?”
“Si.”
“Sono davvero felice per te. Adesso però mangia, che altrimenti la carne si raffredda.”
“Ok.”
Finito di mangiare, si diresse in camera sua, dove ripassò fino alle 23.00, per poi abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, sognando un'altra fantastica giornata insieme al suo principe.

Scusate ma vado di fretta, ho aggiornato in ritardooooooooooo
ringrazio ILACHAN89YAMAPI e NAMINE1593 grazie mille ^_^
a mercoledì possimo ;^) see ya

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Capitolo 4
*** 3° Capitolo-Mercoledì: La Vera Identità Di Sasuke ***


3
3° Capitolo-Mercoledì: La vera identità di Sasuke

“KYAAAAA MA QUANTO E’ CARINO.”
“Non urlare Ino, altrimenti ti scambiano per matta.” Disse Sakura, mentre teneva in mano il pony alato rosa che Sasuke gli aveva regalato.
“Ma non posso fare a meno di urlare. Sasuke Uchiha, il più figo della classe, ti ha regalato un pony di pezza. Non è dolcissimo?”
“E smettila per la miseria.”
“Sakura.”
Oggi la ragazza aveva deciso di far vedere alle sue amiche il regalo di Sasuke, però aveva dimenticato un piccolo particolare.
Sasuke era un tipo molto solitario e dal cuore di ghiaccio.
Far sapere a tutti che proprio quel tenebroso gli aveva regalato il peluche, avrebbe rovinato non poco la sua reputazione.
Infatti il moro si era presentato davanti a Sakura, con uno sguardo che non prometteva nulla di buono per lei.
“Puoi venire con me un attimo, per piacere?”
“(Per qual motivo vuole parlare da solo con me? Oh cielo…che abbia fatto male a dire a tutti del pony di pezza? Cavoli, spero proprio di no.) D’accordo Sasuke, arrivo” Disse la rosa, uscendo dalla classe insieme all’Uchiha.
“Aaaah quanto la invidio, voglio stare io con Sasuke uffa.”
“I-Ino, potresti darmi una mano per cortesia? N-non riesco a risolvere questo problema di matematica.”
“Arrivo subito Hinata.”
Intanto, nel corridoio della scuola…
“Spero tu sia soddisfatta.”
“Di cosa?”
“Ma come cavolo ti è venuto in mente di raccontarlo a tutti?”
“P-Pensavo ti facesse piacere…”
“Piacere un corno, ora tutti quanti penseranno che stiamo insieme. Te ne rendi conto?”
“M-Ma…allora…perché me lo hai fatto?”
“AAAAH, INSOMMA SMETTILA. T’HO FATTO QUEL DANNATISSIMO PUPAZZO DI PEZZA, PERCHE’ MI ANDAVA DI FARLO, PUNTO E BASTA. SMETTILA DI PENSARE CHE IO PROVI QUALCOSA PER TE, PERCHE’ HAI TOPPATO.” Si sfogò il moro.
“(Perché? Perché mi dici questo? Non ti eri mai comportato così. Cosa ti ho fatto?) S-Sasuke.”
“E smettila di fare la lagna. Sei stata rifiutata, capita a tutti. Mettiti il cuore in pace.” Concluse ritirandosi in classe, senza degnarle il benché minimo sguardo, mentre lei si accasciava a terra sulle ginocchia, in procinto di versare lacrime di disperazione per quel suo cuore, che era stato distrutto in un attimo dalla persona che amava.
“Mh? Ehi Sakura, che ci fai qui nel corridoio?”
“U-Uh…s-sigh…sob…p-perché?…”
“M-Ma…che ti è successo? Su parla.”
E mentre Ino consolava la sua amica, dal posto Sasuke prese il cellulare, cercò nella rubrica un numero in particolare, e fece partire la chiamata.
TUUU…TUUU…
“Salve sono la Dottoressa Shizune, chi è al telefono?”
“Buongiorno Shizune.”
“Aah ciao Sasuke, allora come va?”
“L-La prego…ho bisogno di parlarle. Possiamo vederci domani all’uscita della scuola?”
Dalla domanda alla risposta passarono diversi secondi di silenzio.
“A quanto sento dal tono di voce, la faccenda è grave. D’accordo, ci vediamo domani allora. Cercherò di essere puntuale.”
“La ringrazio.” Disse riattaccando, e mettendosi le mani tra i capelli, maledicendo se stesso e la sua maledetta sindrome.
“(Dannata…sindrome del cazzo. Perché non posso essere come gli altri?)”
Di colpo la porta si aprì, facendo entrare in scena un ragazzo poco raccomandabile dai capelli bianchi tinti.
Aveva uno sguardo truce, e il suo obbiettivo era l’Uchiha.
Infatti, dopo essersi posizionato davanti a lui, tirò un pugno secco al suo banco.
SBAM
“Uchiha. Guardami in faccia.”
Sasuke alzò lentamente lo sguardo, fino ad arrivare ad incrociarsi con quello del bullo, proveniente forse da un’altra classe.
“Che vuoi?”
“Sono qui per proporti una sfida.”
“Ah si? E che genere di sfida?” Chiese curioso l’Uchiha, rimanendo con lo stesso sguardo impassibile che lo contraddistingueva.
“Sai, quando in questa scuola arrivano ragazzi nuovi come te, io sono felice. E sai perché?”
“…”
“Perché mi viene subito voglia, di far capire loro chi comanda qui.”
“E chi comanderebbe scusa?” Chiese Sasuke, inarcando un sopracciglio, forse infastidito dalla prepotenza di quel ragazzo.
SBAM
“COMANDO IO QUI’, MI CHIAMO HIDAN…”
“Ah piacere, il mio nome è Sasuke.” Disse stringendogli la mano, in segno di provocazione.
“Mi stai sfidando forse?”
“Non eri tu quello che voleva farlo?”
“Stammi a sentire, io…GWARGH”
Senza dargli il tempo di reagire, il moro strinse la mano di Hidan, con l’intento di rompergli il polso.
“AARGH…L-LASCIAMI…LASCIAMI BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA.”
“!”
L’attenzione del moro però, cadde sul braccio destro del ragazzo, dove aveva notato qualcosa.
“C-CHE CAZZO GUARDI?”
“Vieni con me.” Disse Sasuke, trascinandosi Hidan in bagno.
“DOVE CAZZO MI STAI PORTANDO?”
“Tranquillo, non voglio farti niente.” Disse chiudendo la porta, dopo aver controllato che nessuno l’avesse seguiti con lo sguardo.
“Ehi ma…c-che fai?”
“Oh-oooh. Allora avevo visto giusto.” Disse alzando la manica del bullo con l’altra mano.
“C-cosa?”
“Sei…un satanista eh?” Aggiunse indicando il tatuaggio a forma di teschio con due corna posto sul braccio del ragazzo.
“UUUH…Lasciami il polso. Mi fai male.”
“Beh sappi una cosa. Tu puoi comandare dove ti pare, ma qui…” Aggiunse Sasuke, tirandosi su la manica della maglietta, facendo così notare a Hidan il suo tatuaggio a forma di serpente con una mela rossa in bocca e gli occhi iniettati di sangue.
“…Comando io. Chiaro?”
“AHIA. Ok ok, adesso lasciami, lasciami ho detto.”
Sasuke acconsentì alla supplica del sofferente bullo, decidendo così di lasciargli il polso integro…almeno per ora.
“Wow. Cavolo, non pensavo fossi anche tu un satanista.”
“…”
“E per di più, di un rango più elevato del mio, a giudicare dal tuo tatuaggio.”
“Infatti. La cerchia delle bestie di satana è suddivisa in 5 ranghi:
Rango S, contraddistinta dal simbolo della serpe, animale che diede la mela ad Adamo ed Eva.
Rango A, contraddistinta dal crocifisso posto al contrario.
Rango B, riconoscibile dal 666, i tre numeri della bestia, posti in modo simmetrico.
Rango C, tatuaggio a forma di corvo nero, simbolo di sventura.
E infine voi…
Rango D, con l’insulso teschio con le corna.”
“Accidenti, devo ammettere che non l’avevo riconosciuta, capo.”
“E’ inutile che mi chiami in quel modo. Ormai questo fa parte del mio passato.”
“Cosa?”
“Hai capito bene. Mi sono trasferito qui anche per dimenticare tutte le cazzate che avevo fatto. Ci ho messo tantissimo a venire fuori dal giro, e non ho nessuna intenzione di tornarci.” Spiegò l’Uchiha toccandosi il braccio.
“Questo tatuaggio…è un ricordo di allora, e mi sarà utile per non commettere più lo stesso errore.”
“Tsk…”
“Anche tu, sei ancora in tempo per uscire dalla cerchia. Fallo…prima che sia troppo tardi.”
“Uscire dalla cerchia? Io? GWAH AH AH AH AH.”
“…”
“Ehi capo, ma per chi mi hai preso, eh?”
Di scatto Sasuke prese Hidan per la maglietta, tirandolo a se.
“Smettila di chiamarmi capo, o ti ammazzo.” Sibilò l’Uchiha, incutendogli terrore.
“Ok ok, datti una calmata.” Disse liberandosi della presa dell’Uchiha, e uscendo dal bagno.
“Comunque tra noi non è ancora finita. Un giorno capirai chi comanda, dentro questa scuola.”
“…”
“Ci rivediamo all’inferno, merdaccia.”
“Ah ci puoi contare.” Disse abbassando lo sguardo, e ripensando al modo in cui aveva trattato Sakura.
“(Mi merito davvero l’inferno per come ti ho trattato. Ti chiedo scusa, ma non voglio metterti in pericolo…piccola.)”

Il passato di Sasuke sta pian piano venendo a galla.
ciò non toglie che a causa del suo passato, l'Uchiha ha allontanato in maniera poco gentile la Haruno.
che cosa succederà adesso?
lo saprete mercoledì prossimo.
intanto passiamo ai ringraziamenti:

NAMINE93: hai anche letto la piccola fiammiferaia *.*? hai fatto bene quello è uno dei miei piccoli capolavori, nati dal nulla come gli altri XD.
sono contento che le mie storie ti piacciano tanto, significa che il mio modo di scrivereriesce ad esprimere le stesse emozioni che provo io.
fammi sapere come ti sembra questo capitolo ;^) see ya e buon anno

SAKU_93: e alla fine come non detto. tra di loro le cose sono ancora in alto mare, ma no problem vedrai che tutto si sistemerà...spero.
ad ogni modo grazie mille per il commento e pr gli auguri i natale, te li faccio anch'io ;^) see ya e buon anno.

vi rinnovo quindi l'appuntamento per mercoledì 7 gennaio ;^) see ya

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Capitolo 5
*** 4° Capitolo-Mercoledì: Il Rapimento ***


4
4° Capitolo-Mercoledì: Il rapimento

Il rumore di una porta che si apriva.
Della carne che bolliva.
Della madre che cantava felice.
Sakura era tornata a casa dopo una stancante giornata di scuola.
“Oh ciao teso…santo cielo.” Disse la madre correndo verso la ragazza.
“Ma cos’hai fatto?”
“N-Niente mamma…sigh…n-niente.”
“Hai tutti gli occhi gonfi, ma hai pianto?”
“N-Non ho fame mamma. Voglio andare in camera mia.”
“Ma perché? TESORO ASPETTA.”
Ma niente, Sakura non ne voleva sapere di sentire le parole della madre.
Era stufa di sentire tutto.
Le parole di Sasuke, l’avevano ferita nel profondo del cuore, e adesso la ragazza aveva bisogno di sfogarsi, di sentirsi fragile…di piangere.
“(Uff, mi sa tanto che stasera dovrò cambiare le fodere al cuscino.)” Pensò la madre mentre cucinava, già consapevole delle lacrime che sua figlia stava versando.

“Ma chi è stato a farti questo?”
“Non me lo ricordare Deidara, non mi ricordare quel figlio di puttana.” Disse Hidan massaggiandosi il polso.
“C’è mancato poco che te lo spaccasse eh? Ammettilo.”
“SASORI, DI UN’ALTRA PAROLA E GIURO CHE TI SACRIFICO.”
“O-Ok capo, non c’è bisogno di arrabbiarsi.” Rispose intimorito il ragazzo dai capelli rossi.
“Giuro che me la paga quel figlio di puttana.”
“Ti consiglio di non fare mosse false.”
“Cosa vuoi dire?” Chiese il ragazzo dai capelli bianchi a Deidara.
“Avete scoperto che è di Rango S. Di solito i satanisti di Rango S sono molto forti, sia a mani nude, che con le armi.”
“Tsk…”
“Però abbiamo un punto a nostro favore. Hai detto che è uscito dal giro giusto?”
“Si.”
“Molto bene, e per farlo avrà avuto bisogno di qualcuno. Una persona in particolare che l’ha aiutato a venire fuori dalla cerchia.”
“Certo, ma come ho fatto a non pensarci prima.” Si illuminò Hidan, ringraziando l’amico dai lunghi capelli biondi.
“Però c’è un problema. Nessuno sa come sia fatta questa persona.” Aggiunse Sasori.
“Il suo nome è Sakura Haruno.”
Una quarta voce echeggiò all’interno della stanza buia e piena di ragnatele.
“Gradite…un po’ di the?”
“No grazie…Itachi.” Rispose Sasori.
Un ragazzo dai lunghi capelli neri, legati in una coda bassa, e dallo sguardo inespressivo, fece il suo ingresso in quello che era il covo dei satanisti.
“Ehi hai saputo?”
“No cosa?” Chiese il nuovo arrivato, rimanendo impassibile e mettendosi seduto su una sedia di legno, pulendola dalle ragnatele che vi erano sopra.
“Sembra proprio che il tuo prediletto fratello, abbia lasciato le bestie di satana.”
“!”
Sentendo quelle parole, il sangue di Itachi cominciò a ribollirgli nelle vene.
Lui, Sasuke, il suo prediletto fratello, scelto come suo erede, aveva lasciato la cerchia.
Però Itachi aveva una reputazione da difendere.
Infatti era sempre considerato come il fratello, ovvero un ragazzo impassibile e calmo.
Dopo aver fatto mentalmente un po’ di self-control, si girò verso Deidara, colui che aveva ‘sputtanato’ il fratello, e guardandolo negli occhi, disse:
“Bene, in questo caso si passa al piano di punizione di livello S.”
“(Il piano di punizione di livello S?)” Pensò Deidara preoccupato.
“(Meno male che noi siamo del rango più basso, non vorrei trovarmi nei panni del fratello del capo.)” Pensò Hidan, ridendo sotto i baffi al solo pensiero di quale fosse la punizione.
“Vediamo se ricordo bene capo. Ogni classe ha un tipo di punizione, esatto?”
“Dici bene Sasori. Se qualcuno vuole abbandonare la cerchia delle bestie di satana, deve sacrificare qualcosa che gli sta a cuore. Come hai appena detto tu, le punizioni sono suddivise in classi:
Classe D: Chi se ne vuole andare, deve distruggere ogni singola foto che lo ritrae.
Classe C: Chi vuole abbandonare la cerchia, deve distruggere l’oggetto che ha di più caro, ovviamente di valore.
Classe B: Il soggetto che lascia la cerchia, deve tagliare via una parte del suo corpo. In questo caso riguarda soltanto parti piccole, come le dita delle mani o quelle dei piedi, ne basta solo uno.
Classe A: Simile alla punizione di Classe B, solo che invece di un dito…si chiede un arto. Un braccio o una gamba, sta a lui scegliere.
E per finire…la punizione massima per i satanisti di Rango S.”
“Glom…c-cioè?” Chiese con il cuore in gola, il ragazzo dai capelli lunghi e biondi.
“Dovrà sacrificare a Satana, come pegno per aver ricevuto da lui protezione e forza per governare la cerchia…la persona che gli è più cara.”
Quando Itachi smise di parlare, tutti quanti i presenti si alzarono in piedi, e dopo aver pregato in onore di Satana, guardarono il loro capo, pronti a ricevere qualsiasi tipo di ordine.
“Andate in giro per la città, con ogni mezzo. Cercate di passare inosservati. Comportatevi…da persone civili. Giusto Hidan?”
“Ah s-si si certo, capo.” Rispose intimorito il ragazzo dai capelli bianchi, che già sapeva di essere stato richiamato dal capo varie volte a causa della sua tendenza a fare il ribelle.
“Il vostro compito…è quello di trovare questa ragazza.” Disse mostrando ai presenti una foto, che ritraeva Sasuke e Sakura seduti sullo scooter. Foto forse scattata da un passante su richiesta dei due ragazzi.
“Si chiama Sakura Haruno. Non è tanto alta, ha dei capelli tinti di rosa e gli occhi di un colore verde smeraldo. Di solito va in giro vestita a mo di secchiona, con degli occhiali a fondo di bottiglia, insomma è facile riconoscerla.”
“…”
“Il vostro obbiettivo è portarla qui. Mi raccomando, cercate di lasciare il suo corpo e la sua anima più integri possibile. A Satana non piacciono i sacrifici di qualità scadente…mh mh mh.” Concluse Itachi, mentre si leccava le labbra.
“DIFFONDETEVI.”
Al segnale del capo, Hidan, Deidara e Sasori uscirono dalla stanza, cominciando così la loro missione.

“Tesoro. non vieni a mangiare?”
“Sigh…sob…NO…NON HO FAME…”
“Eh no, tu devi mangiare invece.”
Una voce proveniente dalla finestra fece sobbalzare Sakura.
“E-E voi chi siete?”
“Le domande le facciamo noi qui.” Disse Hidan, entrando con prepotenza nella stanza della ragazza.
“Uscite subito dalla mia camera.”
“TESORO? TUTTO BENE?”
“MAM…mphph.”
“Fa la brava, dille che non è niente.”
Il cuore della ragazza cominciò a battere all’impazzata. Aveva paura, e non voleva rischiare di morire.
Fece cenno di si con il capo, e dopo che Hidan le levò la mano dalla bocca, si affacciò alla porta.
“TRANQUILLA MAMMA, NON E’ NIENTE.”
“AH OK”
“Uff. E-E adesso…d-ditemi chi siete, e come avete fatto a trovarmi?”
“Piacere signorinella, il mio nome è Sasori.”
“E io sono Deidara.”
“Io Hidan.”
“Non mi interessano i vostri nomi, che cosa volete da me?”
“Te.”
Eh si, anche Itachi era andato con loro.
Adesso il ragazzo si trovava seduto sulla ringhiera del terrazzo, e fissava la rosa con sguardo impassibile.
“Vogliamo te…Haruno Sakura.”
Gli occhi della ragazza incrociarono soltanto per un attimo quelli di Itachi, ma fu più che sufficiente a far rabbrividire la ragazza.
Chiunque fosse quel ragazzo…le faceva paura. Non sembrava neanche un essere umano.
“P-Perché? C-Che volete da me?”
“Abbiamo bisogno di te.” Disse Itachi, entrando nella stanza e portandosi davanti alla ragazza.
“Ah…”
“Sei l’unica che può darci una mano…a punire Sasuke.”

La setta di Itachi ha cominciato a muoversi.
che succederà ora?
che fine farà Sakura?
e Sasuke?
lo verrà a sapere in qualche modo?
tutto questo e altro ancora nel prossimo capitolo di Amore E Mistero Tra I Banchi Di Scuola, che posterò giovedì 15
e adesso RECENSIONI:

NAMINE1593: e pensa che mentre scrivevo questa fiction per il contest l'idea di un Sasuke Satanista non mi aveva nemmno sfiorato il cervello, mi era venuta in mente proprio mentre scrivevo il 3° capitolo. comunque sono contento che ti sia piaciuta l'idea, fammi sapere come ti sembra che si stia evolvendo la storia ;^) see ya e buon 2009

HELEAMICACHIPSS: grazie mi fa piacere ^_^ fammi sapere com ti sembra questo capitolo ;^) see ya e buon 2009

SAKUSASU92: ti ho lasciato di stucco eh? XD cmq mi fa piacere che la fiction ti piacia, fammi sapere come ti sembra questo capitolo ;^) see ya e buon 2009

SAKU_93: eccoti accontentata, Sakura è stata rapita a Itachi e i suoi scagnozzi della setta. il suo obbiettivo, punire Sasuke, ma come?
ad ogni modo grazie del commento, fammi sapere come ti sembra questo nuovo capitolo ;^) see ya e buon 2009

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Capitolo 6
*** 5° Capitolo-Giovedì: Il Momento Della Verità ***


5
5° Capitolo-Giovedì: Il momento della verità

“Ok, oggi parleremo di…”
“Salve professor Kakashi. Mi scusi per il ritardo.”
Era un’altra giornata piovosa.
Una giornata che appena la vedevi, volevi subito che finisse.
Ma Sasuke Uchiha non sapeva che quella giornata, era destinata ad essere la più lunga e brutta della sua vita.
Dopo essersi scusato con il professore per il suo ritardo, il primo in un anno di scuola, il moro si mise seduto al suo posto, nel primo banco davanti alla lavagna.
“(Oggi glielo devo dire. Assolutamente glielo devo dire. Non posso rimanere con questa sofferenza. Devo trovare una cura e in fretta.)”
“…Ed è per questo che Cavour fu considerato come…Sasuke.”
“Ah si. Mi dica?”
“Ultimamente ti vedo un po’ distratto.”
“Ha ragione. Mi scusi.”
“So che ti sei impegnato a fondo per arrivare fino alla fine dell’anno, ma credimi, la parte più difficile deve ancora cominciare.”
“…”
“Sto parlando degli esami di maturità. L’argomento che sto spiegando oggi fa parte del programma, e vorrei che tu lo seguissi attentamente.”
“D’accordo.”
Era incredibile.
Per la prima volta, Sasuke si era trovato distratto ad una domanda del professore.
Che cosa lo spingeva a comportarsi così?
Il rimorso.
Sasuke era ancora dispiaciuto per il modo in cui si era rivolto a Sakura.
Quelle sue parole, sparate a freddo verso quella povera ragazza, lo facevano stare male.
Lui non voleva trattarla così…non voleva.
“(Sakura…perdonami.)”

“Ma come cavolo ti è venuto in mente di raccontarlo a tutti?”
“P-Pensavo ti facesse piacere…”
“Piacere un corno, ora tutti quanti penseranno che stiamo insieme. Te ne rendi conto?”
“M-Ma…allora…perché me lo hai fatto?”
“AAAAH, INSOMMA SMETTILA. T’HO FATTO QUEL DANNATISSIMO PUPAZZO DI PEZZA, PERCHE’ MI ANDAVA DI FARLO, PUNTO E BASTA. SMETTILA DI PENSARE CHE IO PROVI QUALCOSA PER TE, PERCHE’ HAI TOPPATO.” Si sfogò il moro.
“(Perché? Perché mi dici questo? Non ti eri mai comportato così. Cosa ti ho fatto?) S-Sasuke.”
“E smettila di fare la lagna. Sei stata rifiutata, capita a tutti. Mettiti il cuore in pace.”

“(Perché sono arrivato a reagire in quel modo? Sono addirittura arrivato a farla soffrire, pur di proteggerla. Tsk…mi faccio schifo da solo. Sono uno schifo, schifo, schifo…)”
“SASUKE.”
“Ah.”
“ADESSO BASTA, MI HAI STANCATO. TI AVEVO AVVERTITO DI STARE ATTENTO.”
Era di nuovo il professore, che aveva fatto una domanda al moro, e che attendeva la sua risposta.
“Ha ragione, mi scusi…”
“MI SCUSI UN CORNO, SE NON TI SENTIVI BENE, POTEVI RIMANERE A CASA.”
“Ed è quello che adesso mi accingo a fare.” Disse il moro, rimettendo i suoi libri nella borsa, e dirigendosi verso la porta della classe.
“EHI, DOVE STAI ANDANDO?”
“Dove vuole che vada? A casa no? Non mi sento tanto bene.”
“E lo so io perché.”
Di colpo Ino si alzò in piedi, guardando con disprezzo l’Uchiha, che aveva appena appoggiato la mano sulla maniglia della porta.
“Professore, posso uscire solo un attimo? Devo parlare con lui. In privato.”
“Uff d’accordo. Ma che siano due minuti, non ne accetto uno di più.”
Dopo aver avuto il permesso dal professore, Ino uscì, accompagnando Sasuke davanti alle scale che portavano al pianterreno, e quindi all’uscita.
“Ehi.”
“Mh?”
“Sei solo uno stronzo lo sai?”
“Ah si? davvero?”
SCIAFF
Provocata dal moro, la Yamanaka lo colpì con uno schiaffo così potente, da lasciare il segno delle cinque dita sulla sua guancia.
“SI, SEI UNO STRONZO.”
“Almeno dammi una valida ragione per esserlo.”
“Sakura.”
“!”
“L’ho trovata ieri in corridoio. Era in lacrime, dopo aver parlato con te.”
“…”
“Ma come ti sei permesso di spezzare così l’animo di una ragazza fragile come lei eh? Se non ti piaceva, potevi anche dirglielo più gentilmente, cafone.”
“Hai ragione. Fai bene ad arrabbiarti, perché hai ragione.” Disse Sasuke, abbassando lo sguardo dispiaciuto.
“Non devi scusarti con me…ma con lei. Adesso tu vai a casa sua, suoni a quel cazzo di campanello, e le chiedi scusa. Capito? Scu-sa.”
“Cosa credi che stavo facendo io in questo momento, prima che venissi tu a fare l’avvocato, mh?”
“Ma come ti…”
“I due minuti sono terminati. Ti consiglio di ritornare in classe, se non vuoi sentire le lamentele del prof. Ci vediamo.” Concluse l’Uchiha, dirigendosi verso l’uscita.

“LASCIATEMI ANDARE.”
“Quanto strilla. Uff.” Si lamentava Deidara, che non ne poteva più di sentirla urlare.
“VI HO DETTO DI LASCIAR…mmmhmmhmhmh.”
“Ma sei un grande, fratello.”
“Avoja.” Rispose Sasori all’amico, dopo aver incerottato la bocca di Sakura, facendola stare zitta una volta per tutte.
“A proposito capo.”
“Mh?”
“Sasuke è al corrente del rapimento della ragazza?”
“Non ancora, ma vedrai che prima o poi se ne accorgerà.”
“Ah lo spero. Perché mi sono già stancato di questa ragazzina. Voglio sacrificarla subito.” Disse Hidan, tirando fuori un pugnale.
“Datti una calmata, o sarai tu ad essere ucciso al suo posto.”
“Tsk. Che barba.”
“Ad ogni modo, trattatela bene voi due. Torcetele un solo capello, e vi squarto. Chiaro?” Ordinò Itachi dalla sua sedia a Deidara e Sasori, che si stavano forse divertendo un po’ troppo con l’ostaggio.

DRIIIIIIN
“Mh? Chi sarà a quest’ora?”
Una ragazza dai capelli corti e neri, si alzò dal divano e si diresse verso la porta, curiosa di sapere chi fosse.
“Ah. Sasuke.”
“Buongiorno Dottoressa Shizune, sono venuto in anticipo. Non le dispiace vero?”
“Ehm, ma certo che no. Prego siediti.”
Shizune fece accomodare il moro sul divano, che prima occupava lei, e mentre si accingeva a sedersi su una sedia presa in cucina, cominciò a domandargli il motivo della sua visita.
“Quando mi avevi chiamato ieri, eri davvero preoccupato. Ma è successo qualcosa?”
“Si. E’ successo qualcosa.”
“E allora che aspetti. Racconta.”
Sasuke sapeva benissimo di essere in buone mani.
Dopo l’inspiegabile morte dei suoi genitori, era rimasto orfano, e vedeva nella dottoressa Shizune come una seconda madre.
A lei raccontava qualsiasi cosa, e si confidava apertamente.
Da ben 18 anni, era l’unica persona con cui aveva un rapporto così stretto.
“Ieri mi sono lasciato un po’ trasportare, e ho offeso una mia amica per una cosa futile, cioè di minima importanza. La cosa più assurda di questa faccenda, è che questa ragazza mi sta molto a cuore, e non so perché ma quando lei soffre soffro anch’io. Io non volevo trattarla in quel modo, il mio obbiettivo principale era di proteggerla da me, dal mio passato.” Disse Sasuke toccandosi il braccio, nel punto in cui c’era il tatuaggio della serpe.
“Non volevo farla soffrire.”
“Tu esattamente cosa provi per lei?” Chiese a bruciapelo Shizune.
“Non lo so con esattezza, ma sento che quando lei sorride, il mio cuore perde un battito e comincio a sudare freddo. In quel momento, cerco di comportarmi nel modo più distaccato possibile, per non darlo a vedere.”
“Capisco. Vedi sasuke, provare amore verso una persona, non è un male.”
“(Amore?)”
“Prima o poi tutti quanti avranno a che fare con l’amore. Anche i tuoi amici. Tu sei stato uno di quelli che ha trovato una ragazza che ti fa battere il cuore, e che ti fa venire il desiderio di rimanere insieme a lei, il più a lungo possibile.”
“Ma ho paura che il mio passato possa ritornare inaspettatamente. Che possa colpire me, e anche lei. E io non voglio che venga coinvolta. Per questo mi comporto con tutti in modo freddo e distaccato. Per proteggerli…dal male che mi circonda.”
“Se stai parlando della tua sindrome, sappi che non è un male incurabile come pensi tu.”
“!”
“Ho fatto male a parlartene, dovevo starmene zitta. Non pensavo ti convincessi di questa cosa.”
“Di che sta parlando?”
“La sindrome di Asperger non è una malattia incurabile. Le sindromi sono diverse dalle malattie. Sono nomi che vengono dati a stati psicologici di una persona, non sono vere e proprie malformazioni genetiche. Se tu continui a credere che questa sindrome sia incurabile, lei continuerà a rovinarti la vita. Ma non solo la tua, anche delle persone che ti stanno intorno. Davanti alle difficoltà bisogna combattere, reagire, difendersi. Nascondersi non serve a nulla.”
“S-Si lo so, però…”
“Ascolta Sasuke. Se ci tieni davvero tanto a questa ragazza, la devi aiutare e difendere anche a costo della tua vita. Devi fargli capire, che per te lei è importante. Mi capisci?”
Sasuke rimase fermo e in silenzio per qualche minuto, abbassando lo sguardo per pensare.
“(In effetti non ha tutti i torti. Devo finirla di deprimermi e di sentirmi inferiore. In fondo la mia vita non è costituita soltanto da me, ma anche dalle persone che mi girano intorno, e se soffro io, inevitabilmente faccio soffrire anche loro. Sono stato…un vero egoista.) D’accordo Dottoressa, adesso…credo finalmente di aver capito dove sbagliavo.”
“Sono felice per te. E se ti posso dare un altro consiglio…”
“?”
“Va da lei. Non aspettare domani o qualsiasi altro giorno. Vai da lei adesso.”
“Certo. Lo farò senz’altro. Sono sicuro che se gli spiegherò tutto quanto, lei mi capirà.”
“Bravo, così ti voglio. Adesso va.”
Congedato dalla sua dottoressa, Sasuke prese le sue cose ed uscì dalla casa.
“GRAZIE ANCORA DOTTORESSA” Urlò il moro, mentre correva a perdifiato verso il parcheggio, dove aveva posteggiato il suo scooter.
“Molto bene. Si parte.” Disse convinto Sasuke, ingranando la quinta e dirigendosi verso la casa di Sakura, inconsapevole di ciò che era successo la notte scorsa.
Infatti poco dopo…
“(Mh? Che ci fa la polizia davanti alla casa?)” Pensò Sasuke, fermandosi proprio vicino a uno degli agenti, che stava rientrando nella sua autovettura.
“Scusate, ma è successo qualcosa?”
“Lei è?”
“Sasuke Uchiha, sono l’amico della ragazza che abita qui.” si presentò il moro, sempre più preoccupato dalla presenza delle forze dell’ordine davanti alla casa di Sakura.
“Non hai saputo ragazzo?” Chiese l’agente un po’ dispiaciuto.
“Cosa dovrei sapere?”
“La tua amica…è stata rapita.”

ULTIMA WEAPON: per il momento non si sa, come vedi Sasuke è venuto a conoscenza del rapimento solo adesso.
fammi sapere come ti sembra ;^) see ya

SAKU_93: Non interviene ma viene a sapere del rapimento, ed è già una bella cosa XD
comunque ora Sasuke dovrà mettercela tutta per salvare Sakura, ci riuscirà?
fammi sapere come ti sembra ;^) see ya

HELEAMICACHIPSS: come hai appena notato, Sasuke tra un esame di coscenza e l'altro viene a sapere del rapimento. che cosa combinerà ora? lo sapremo tra 8 giorni XD
fammi sapere se il capitolo ti piace ;^) see ya

NAMINE1593: eccoti accontentata XD purtroppo il ontest è stato interrotto perchè l'organizzatrice non ha più postato i risultati.
doveva concludersi ad agosto e a dicembre ancora nulla.
alla fine è stato annullato da SUINOGALLO.
comunque la mia fic era piena di errori ortografici che poi ho ricorretto, quindi sarebbe arrivata al terzo posto (ovvero l'ultimo XD)
comunque fammi sapere come ti sembra :^) see ya

bene ragazzi, vi rinnovo l'appuntamento tra 8 giorni, esattamente venerdì a presto ;^) see ya

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Capitolo 7
*** 6° Capitolo-Venerdì: Il Santo Protettore Dell'Amicizia ***


6
6° Capitolo-Venerdì: Il santo protettore dell’amicizia

“La tua amica…è stata rapita.”
Queste parole risuonarono nel cervello di Sasuke, come un profondo eco che colpiva ripetutamente la sua anima, ferendola.
Il ragazzo ora, aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Sembrava un corpo senza vita.
“Ehi ragazzo. Tutto bene?”
L’agente, vedendo lo stato confusionale del ragazzo, lo fece ritornare sulla terra.
“Ah s-si si, certo. Certo.” Rispose distratto Sasuke riabbassando lo sguardo. Non era la prima volta che si distraeva quel giorno.
“La madre è rimasta molto scioccata. Sembra una sagoma senza vita. Se la conosci, cerca di starle vicino il più possibile.” Concluse lo stesso agente, rientrando nella sua vettura e facendo cenno al compagno di partire in direzione della caserma.
Sasuke rimase muto a guardare lo stesso spazio di marciapiede, mentre la sua mente volava altrove.
Volava verso una persona che era scomparsa, chissà dove.
Verso una persona, della quale non si sapeva se stava bene oppure no.
Già. Stava pensando a Sakura.
“(Chi sarà stato a rapirla? E che vogliono da lei? Non è il tipo di ragazza ricca da usare come ostaggio per chiedere un riscatto. No. C’è qualcos’altro.)”
“Sasuke.”
Una voce matura e femminile, ma provata per lo shock e il pianto, riportò il moro con i piedi per terra.
“S-Signora Haruno.”

“Allora Itachi? Quando arriva tuo fratello?”
“Non lo so. Devi avere pazienza.” Disse il moro, senza scomporsi e rimanendo impassibile.
“Tsk…”
Hidan si sollevò dalla sedia, puntando il dito contro il suo superiore.
“IO MI SONO STANCATO DI ASPETTARE. DOBBIAMO OFFRIRE IL SACRIFICIO A SATANA IL PIU’ PRESTO POSSIBILE.”
“Saprà aspettare. È un’entità superiore, e quindi comprenderà la lunga attesa.” Disse con fare calmo, il capo delle bestie di satana.
“Ma è anche vero che, essendo i suoi camerieri, dobbiamo provvedere a portare la pietanza in fretta.” Spiegò con una metafora Deidara, mentre con un asso di picche batteva Sasori a poker.
“Ma dai. Come cazzo hai fatto a fare full e colore?”
“Questione di bravura.” Disse passandosi una mano tra i capelli lisci e biondi, e dandosi aria di superiorità.
“No, questione di culo.”
“Silenzio. Satana non accetta parole scurrili e volgari.” Li ammonì Itachi.
“Allora capo? Che si fa?” Chiese Hidan, in attesa che il moro gli desse ragione, su quanto affermato in precedenza.
E così fu.
“Hai ragione.”
L’Uchiha si alzò in piedi dalla sua sedia-trono, richiamando a se con uno sguardo tutti i presenti.
“Visto che Sasuke non viene da solo, lo porteremo qui noi. È arrivato il momento di agire. Vi ricordo di tenere un comportamento educato e consono, per evitare eventuali sospetti. Tutto chiaro?”
Tutti i seguaci risposero con un cenno di capo.
“Bene. DIFFONDETEVI.”
In breve tempo, nel covo dei satanisti, ritornò a regnare il vuoto e il silenzio più assoluto.

“Lei non ha visto niente?” Chiese Sasuke, che sperava di poter ricavare qualche indizio.
“Purtroppo no…sigh. Oh figlia mia.”
Solo questo riuscì a dire la madre di Sakura, prima di ricominciare a piangere.
A questo punto sembrava davvero che non ci fosse nessun modo per poter salvare la rosa.
“Maledizione.” disse con tono secco il moro, mentre guardava la camera della sua migliore amica.
La polizia aveva ipotizzato un rapimento, avvenuto attraverso la finestra. Un rapimento incredibilmente architettato, da non lasciare la benché minima traccia.
Ma qualcosa alle forze dell’ordine era sfuggita, e Sasuke se ne accorse.
“E questo cos’è?” Disse notando un foglio, che sporgeva da dentro il terriccio di uno dei vasi, posti sul terrazzo.
Il moro si avvicinò ad esso.
Lo prese e lo aprì, sgranando gli occhi.
Quel foglio era un disegno.
Il disegno di un demone alato.
“…Cazzo”
“E’ successo qualcosa?” Chiese la signora avvicinandosi a Sasuke
“E’ successo, che non ci si può fidare nemmeno della polizia. Non fanno il loro dovere fino in fondo.” Disse facendo vedere il disegno alla signora Haruno, per poi dare un pugno secco sulla scrivania posta vicino alla finestra.
“Figlio di puttana.”
“Cosa hai scoperto?”
“A rapire Sakura…è stato mio fratello Itachi, il capo delle Bestie di Satana.” Rivelò l’Uchiha, facendo rabbrividire la madre della rosa.
“T-Tuo fratello è…una Bestia di Satana?”
“E’ una storia lunga.”
“Che centra mia figlia con loro?”
“E’ quello che vorrei sapere anch’io…!”
Ma mentre stava concludendo la frase, l’Uchiha si bloccò di colpo.
Era arrivato alla conclusione.

“Comunque tra noi non è ancora finita. Un giorno capirai chi comanda, dentro questa scuola.”
“…”
“Ci rivediamo all’inferno, merdaccia.”

“Hidan. Quel farabutto ha fatto la soffiata.”
“In che senso?”
“Che ha rivelato a mio fratello le mie intenzioni di abbandonare la setta.” Affermò il moro, stupendo ancora una volta la signora Haruno.
Tutto si aspettava, fuorché sua figlia frequentasse una bestia di satana, e forse neanche la rosa ne era a conoscenza di questa cosa.
Ma lei non si arrabbiò con quel ragazzo.
Lo vedeva benissimo che era preoccupato per lei, e che non centrava niente con quelli che l’avevano rapita.
E quindi, dopo essere rimasta in silenzio a guardare il ragazzo che cercava di spremere le sue meningi per tirare fuori un possibile movente di questo rapimento ad opera del fratello, Hanabira (così si chiamava) rientrò nel dialogo.
“E adesso?”
“Sono fuori dalla setta ormai, ma ricordo ancora a memoria le regole per l’abbandono...Sakura è in pericolo, e io non so come salvarla.” Concluse il moro premendo le sue mani contro la testa, ormai scoraggiato dai sensi di colpa, che continuava a torturarlo.
La colpa era sua, soltanto sua.
Era lui la causa del rapimento di Sakura.
Lo sapeva benissimo, che doveva tenerla alla larga da lui.
Per evitare di metterla in pericolo.
Ma niente.
Alla fine un sentimento troppo forte per essere soppresso, aveva avuto la meglio.
Questo sentimento, si chiamava amore.
Sasuke, inconsapevolmente, si era innamorato di lei.
Perdutamente di lei.
E adesso che l’aveva capito, adesso che poteva dirgli ciò che provava, si trovava a dover affrontare in modo diretto il fratello per salvarla.
Sapeva benissimo che Itachi era imbattibile.
Era stato lui a farlo entrare nella setta, come satanista di livello S e a istruirlo al meglio.
Sasuke era l’allievo, Itachi il maestro.
Un sasso e una montagna.
Una goccia e un oceano.
Un filo d’erba e un enorme prateria.
La differenza tra i due era elevatissima.
Per questo Sasuke non si dava pace, e non si perdonava nell’aver lasciato che Sakura entrasse nella sua vita.
Aveva commesso un errore imperdonabile.
…O forse no?
Forse c’era ancora una speranza?
Forse…
Perché la speranza non era l’ultima a morire.
La speranza non moriva mai, e poteva assumere qualsiasi forma.
Come una pacca sulla spalla.
La stessa che Hanabira Haruno, la madre di Sakura, diede al moro per infondergli coraggio.
“La salverai.”
“…”
“Riuscirai a riportarla a casa. Ne sono sicura. Io mi fido di te.” Disse la donna, tirando fuori un sorriso che ridiede speranza all’Uchiha.
“E come?”
“Sakura mi ha detto che sei nato il 24 marzo. Giusto?”
“Si. Ma che centra la mia data di nascita con il piano per salvare sua figlia?” Chiese Sasuke, curioso di sapere dove la giovane signora voleva andare a parare.
Hanabira corse in fretta verso la cucina, seguita a ruota dal moro, e cominciò a sfogliare il calendario appeso vicino all’ingresso.
“Eccolo qui. Come pensavo.”
“Che cosa ha trovato?”
“Il santo del 24 marzo è San Gabriele Arcangelo.”
“E quindi?”
“Non lo sai? Costui è il santo protettore dell’amicizia.”
“Il santo protettore…dell’amicizia?”
Sasuke rimase come stupito da questa incredibile coincidenza.
Lui, che era sempre stato negato nella socializzazione e che in più evitava per non mettere in pericolo altre persone a causa del suo passato, era nato il giorno in cui si festeggiava l’onomastico del santo protettore di ciò da cui cercava in continuazione di stare alla larga.
L’amicizia.
Eh si, una vera e propria coincidenza.
O forse no?
Forse questo era un chiaro segnale del compito che Sasuke doveva portare a termine.
Suo fratello era il male, e adesso ne era consapevole.
E il suo obbiettivo era fare giustizia e di proteggere i suoi amici, e non di tenersi alla larga da loro.
Finalmente dopo 18 anni Sasuke Uchiha aprì gli occhi sul significato della sua esistenza.
“(Ma certo. Solo il bene può sconfiggere il male.)”
Nel frattempo Hanabira era corsa in camera di Sakura a riordinare la stanza, lasciando quindi Sasuke con il calendario in mano.
Calendario, che non sarebbe rimasto ancora a lungo tra le sue mani.
Infatti il moro lo posò delicatamente sul tavolino della cucina e prese un coltello posto vicino al lavandino.
“(Itachi. Ti dimostrerò che sono io il più forte. Al diavolo la setta. Al diavolo Satana, e al diavolo il passato. Da adesso…si volta pagina.)”
Desideroso di liberare anche il suo corpo dal passato che lo opprimeva, Sasuke colpì il punto del braccio dove c’era il tatuaggio, con una serie di tagli netti, causando così la fuoriuscita di sangue dall’arto, e di urla dalla sua bocca.
“GWAAAAAAAAAAAAAAAH.”
Le urla strazianti del giovane, che stava ormai soffocando nel dolore più atroce, si fecero largo tra le pareti della casa giungendo anche all’orecchio di Hidan, che per puro caso, passava lì vicino.
“(Bene bene. Ti ho trovato.)” Pensò, mentre si apprestava a chiamare il suo capo e gli altri complici.
“AAAAAAAAAAAARGH…ANF ANF ANF. GUWAAAAAAAAAAAAAAHHHHH.”
Con un ultimo taglio, l’Uchiha stacco quel sottile lembo di carne che era il suo tatuaggio, ma per fare ciò, si era procurato delle ferite molto profonde in una zona del corpo dove circolava parecchio sangue.
Infatti il braccio del moro, era completamente grondante di sangue, e stava quasi per perdere la sua sensibilità.
Attirata dalle urla strazianti di Sasuke, Hanabira scese di corsa in cucina, trovando il ragazzo in piedi barcollante, con la mano che premeva sull’enorme ferita al braccio, che continuava imperterrita a sanguinare.
“O MIO DIO. SASUKE, CHE COSA TI SEI FATTO?”
“V-Volevo liberarmi del mio passato…anf…anf. E’ s-stato doloroso…M-Ma ce l’ho fatta. Adesso n-non sono più un s-satanista…UURGH.”
Una smorfia di dolore, e poi le ginocchia che cedettero, facendo cadere il moro su di esse.
“Sei impazzito? Non dovevi farlo.”
“Anche perché come punizione non è sufficiente, cara la mia merdaccia.”
“Ma cos…”
Con un potente calcio, Hidan sfondò la porta, facendo irruzione nella casa, seguito da Deidara, Sasori e dal loro capo.
Itachi Uchiha.
“Tsk. Ma guardati. Ti sei ridotto così soltanto per liberarti del tuo passato?” Disse con occhi disgustati l’Uchiha maggiore.
“Grrr.”
“Ma la verità è che questo non fa parte del tuo passato. Tu sei ancora una Bestia di Satana, Sasuke.”
“STAI ZITTO. NON HO NESSUNA INTENZIONE DI DIVENTARE COME TE.”
“In questo caso dovrai venire con noi. Sakura ti aspetta…per vederti un’ultima volta.”

e pensate che mentre sto pubblicando questo capitolo, sono venuto a sapere che esiste una speciale crema che permette dopo qualche mese di eliminare i tatuaggi permanenti senza doversi tagliare lembi di carne e sopportare atroci dolori come ha fatto Sasuke.
oh ma non glielo dite eh? shhhhhhh XDDDDDDDDDDDDDDDD
bene adesso si passa alle recensioni:

SAKU_93: eccoci quindi il venerdì è arrivato, e Sasuke ha fatto una grande pazzia XD forse sono stato un pò sadico in questo capitolo ma si sa...mi piace il sangue uh uh uh uh.
comunque sono contento che la fic ti piaccia, fammi sapere come ti sembra questo capitolo ;^) see ya

ULTIMA WEAPON: però anche Ultimate Weapon nn è male ammettilo u.u XD cmq Sasuke prima di rompere il culo a Itachi ha pensato bene di squartarsi un braccio per levarsi il tatuaggio XD si lo so sono sadico, a me piace il sangue uh uh uh uh.
ad ogni modo fammi sapere come ti sembra ;^) see ya

NAMINE1593: si squarterà un braccio con un coltello da cucina OLEEEEEEEEEE' questo perchè Sasuke non era a conoscenza di una speciale crema che se applicata sul tatuaggio lo eliminava nel giro di qualche mese. oh ma non glielo dire all'Uchiha sennò mi cade in depressione prima della fine della fic XD
si dispiace anche a me che il contest sia stato annullato ma meglio così, mi sono risparmiato un ultimo posto XD (non è per la trama, ma prima di postarla per apiena zeppa di errori grammaticali.)
fammi sapere come ti sembra ;^) see ya

bene vi rinnovo l'appuntamento a venerdì prossimo per il penultimo capitolo ;^) SEE YA

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Capitolo 8
*** 7° Capitolo-Venerdì: Il Sentimento A Lungo Trattenuto ***


7
7° Capitolo-Venerdì: Il sentimento a lungo trattenuto

“In questo caso, dovrai venire con noi. Sakura ti aspetta…per vederti un’ultima volta.”
La richiesta di Itachi era secca e piena di rancore.
Sasuke non sapeva più che cosa fare.
Sentiva ormai che le forze lo stavano abbandonando.
“D’accordo. Verrò con te, ma promettimi che non farai del male a Sakura.”
“Non posso farti delle promesse che sai già che non posso mantenere. Però posso lasciarla viva fino a che non sarai presente vicino a lei. Forza, andiamo.”
Senza protestare, Sasuke si diresse barcollante verso il fratello maggiore, ma una volta arrivato vicino al suo volto, perse i sensi e cadde a terra.
L’Uchiha maggiore lo prese in braccio e dopo aver salutato gentilmente la signora Haruno, scusandosi per i modi rozzi del sottoposto Hidan, uscì dalla casa in direzione della vecchia abitazione abbandonata di periferia, dove vi era il covo delle Bestie di Satana.
Durante il tragitto, Deidara medicò la ferita del moro, in modo così da bloccare la fuoriuscita di altro sangue.
Quando Itachi si girò verso di lui per chiedere spiegazioni, rispose soltanto:
“Scusa Itachi, ma il rituale non può svolgersi se l’interessato è privo di sensi. Io e Sasori ci occuperemo di fargli una flebo, in modo così da farlo ridestare.”
“Come vuoi.” Disse, mentre scorgeva all’orizzonte il covo.
La porta non era chiusa a chiave, e all’Uchiha maggiore bastò un leggero tocco per aprirla, riempiendo la stanza vuota, buia e piena di ragnatele, di cigolii sinistri.
“Adagiatelo su questa sedia.”
“Non sarebbe meglio legarlo?”
“Un corpo privo di sensi è come un albero spoglio delle sue foglie, vuoto e soprattutto immeritevole di ricevere attenzioni superflue, Hidan.”
“D’accordo.”
“Ehi bella addormentata, svegliati.” Disse Sasori, scotendo il corpicino fragile della rosa, legata come un salame, e visibilmente disidratata.
La ragazza aprì a fatica gli occhi, ma quando intravide la figura di Sasuke, il suo cuore perse un battito.
“SASUKE.”
“STAI ZITTA.” Disse il rosso, colpendo la ragazza con un manganello, e provocando le ire di Hidan, che lo prese e lo scaraventò contro il muro.
“TI AVEVO DETTO DI NON TOCCARLA. COS’E’ SEI SORDO?”
“Mi sono rotto le palle di questa qui. Facciamo questo sacrificio adesso, e poi andiamo a sgozzare gli agnellini indifesi.”
“E’ inutile. Il gregge di periferia non ha dato alla luce nessun agnello. Dovrai aspettare, squartatore di ovini.” Disse calmo Deidara, chiamando il suo complice con il soprannome che gli avevano affibbiato per via della sua mania omicida verso i mammiferi lanosi.
“CHE COSA GLI AVETE FATTO? PERCHE’ HA QUELLA FERITA SUL BRACCIO?” Urlò la ragazza con tutta la forza che ancora la sosteneva.
“Il tuo amichetto voleva rinunciare al suo passato per salvarti. Anche se sapeva benissimo che non si potevano fare entrambe le cose.” Rispose con tono calmo Itachi, alzandosi in piedi dalla sua sedia-trono.
“Al suo passato? E perché mai avrebbe deciso di fare ciò?”
“Perché il suo passato è buio, come una notte senza luna.”
“…Chi diavolo siete?”
“Noi viviamo nell’oscurità. Agiamo nella notte, e di giorno ci trasformiamo in persone gentili per non dare nell’occhio. Noi viviamo con un unico scopo, venerare il vero dio di questo mondo, dio che vive nel sottosuolo. Lui ci protegge e ci da potere, e noi per ringraziarlo, gli diamo in cambio delle vite, sia umane che animali. Il nostro motto è ‘Noi non uccidiamo, purifichiamo’. Siamo coloro che purificheranno il mondo, permettendo così la nascita di una nuova civiltà, e lo faranno in nome di Lucifero, l’angelo oscuro. Noi siamo…le Bestie di Satana.”
Dopo aver ascoltato le parole del loro capo, tutti i satanismi applaudirono.
“Che belle parole…sniff. SEI GRANDE CAPO.” Si commosse Deidara.
“Tsk. Le avrei dette anch’io.” Disse Hidan, un po’ geloso di non essere al centro dell’attenzione.
“Ti brucia eh?” Lo stuzzicò Sasori, meritandosi un cazzotto in testa, con tanto di bernoccolo.
“Adesso basta. Il momento che stavamo tanto aspettando è giunto. Satana avrà il suo sacrificio.”
“C-Cosa?”
“E’ inutile che balbetti tesoro. Sarai tu a fare visita a Satana, negli inferi.”
Senza dargli il tempo di fiatare, Itachi le tappò la bocca con un nastro adesivo, e dopo aver stretto bene i nodi attorno ai polsi e ai piedi, la adagiò delicatamente in mezzo ad un cerchio alchemico, formato dal numero 666, disegnato da Deidara.
La ragazza però non voleva darla vinta a quei pazzi, e anche se malamente, cercava di ribellarsi e di slegarsi, invano.
“ED ORA, MIEI CARI DISCEPOLI, PROCEDEREMO ALLA PUNIZIONE PER ABBANDONO DI SASUKE UCHIHA. SEGUIREMO ALLA LETTERA LA LEGGE DI SACRIFICIO DI RANGO S. IN POSIZIONE.”
Deidara, Sasori e Hidan, si misero vicino al loro capo, formando con i punti in cui essi si trovavano una croce immaginaria.
Una volta posizionati, i quattro satanisti cominciarono a pregare in una lingua incomprensibile, mentre la ragazza cercava ancora di slegarsi, o quanto meno, di sperare nell’aiuto di Sasuke, che però era ancora…svenuto?
Negli occhi della ragazza si formarono delle lacrime, ma non erano di tristezza, bensì di felicità.
Il motivo?
Era davanti a lei, ben nascosto dietro Itachi, pronto a colpire appena ne avrebbe avuto l’occasione.
“Molto bene. Adesso diamo a Satana, ciò che è di Satana” Disse Itachi, estraendo un pugnale con sopra scalfito un crocifisso al contrario, e avvicinandosi minacciosamente alla ragazza.
Ma…
“Hai ragione.”
“!”


“Mio caro fratellino.”
Incredibilmente Sasuke era in piedi, dietro al suo odiato fratello maggiore, e senza dare lui il tempo di difendersi, lo colpì in petto con un colpo di proiettile.
Il ragazzo si accasciò a terra, sanguinante, ma ancora cosciente, e provato dal dolore.
“CAPO.”
“ZITTI. NON AVVICINATEVI O VI AMMAZZO. Rimanete lì buoni dove siete, pezzi di merda.”
“C-Come hai fatto?…”
“Un corpo privo di sensi è come un albero spoglio delle sue foglie, vuoto e soprattutto immeritevole di ricevere attenzioni superflue.” Lo sbeffeggiò l’Uchiha minore.
“Uurgh…”
“Su questo avevi ragione, ma sappi una cosa: la prudenza non è mai troppa. Eri talmente concentrato su Sakura, da non renderti conto che mi eri vicino. Non mi è stato molto difficile prelevare la tua pistola dalla giacca, e tornare a fare il ‘finto svenuto’. E il tutto senza che nessuno se ne accorgesse.”
“N-Non è possibile. Tu eri svenuto. AVEVI PERSO LITRI DI SANGUE.”
“Non è la forza che mi tiene in piedi.” Disse, facendogli vedere che barcollava ancora.
“Ma è un sentimento che avevo represso per troppo tempo. Un sentimento che con una persona, è tornato a brillare nella mia anima, come una Supernova. E la madre di questa persona, in un mio momento di difficoltà psicologica, mi ha fatto capire che non devo allontanare le persone care da me, ma che le devo proteggere, anche a costo della vita. E tutto questo lo farò, in nome di Gabriele Arcangelo, protettore dell’amicizia e santo del 24 marzo, il mio giorno di nascita.”
“T-Tu…Me la pagherai molto cara. Satana ti punirà P-Per questo.”
“Ma che faccia quel cazzo che vuole, a me non me ne frega niente. Non me ne importa assolutamente un fico secco di quello che pensi tu o i tuoi discepoli del cazzo, MA PROVA DI NUOVO A TOCCARE SAKURA, E GIURO CHE TI FACCIO SALTARE LE CERVELLA HAI CAPITO BASTARDO?”
La ragazza guardava impietrita e stupita il coraggio del ragazzo che tanto ammirava, e che tanto amava, e le sue parole risuonavano nel suo cuore, facendo uscire dai suoi occhi sempre più calde lacrime di felicità.
“(S-Sasuke.)”
“E lo farò, nello stesso modo con cui hai ucciso i nostri genitori.”
“Ho dovuto farlo. L’ho fatto anche per te.”
“STAI ZITTO. LE CONOSCO ANCH’IO QUESTE STUPITE LEGGI.”
“…”
“Una persona, per entrare a far parte delle Bestie di Satana, deve soltanto avere dei legami di sangue con una Bestia di Satana, ma se essa non ce l’ha, deve uccidere una persona in particolare:
Se uccide un passante, diventa un satanista di rango D.
Se uccide un bambino, diventa un satanista di rango C.
Se uccide un conoscente, diventa un satanista di rango B.
Se uccide un amico, diventa un satanista di rango A. Vuoi che continui?”
“Non ce ne è bisogno. Lo so benissimo che per diventare il leader delle Bestie di Satana, bisogna uccidere una persona che ti è stata accanto per molto tempo. Ma vedi io ne ho uccise due, così da usare la seconda per farti diventare come me. Insieme avremmo regnato su tutti i satanisti, e insieme avremo governato il mondo, tutto in nome di Satana.”
Sul volto del ragazzo si fece largo un sorriso amaro.
“Mi fai pena. Sei solo un povero pazzo. Scommetto che avresti ucciso anche la tua ragazza, se solo ne avessi avuto voglia.”
“E infatti è stato così. Lei è stata la vittima sacrificale numero 666, la vittima prescelta, che si è meritata un posto nella lapide leggendaria, che noi tutti veneriamo.” Disse indicando un blocco di marmo posto vicino alla finestra.
“Sei solo un pazzo, un assassino. Tu non meriti di stare al mondo, TU MERITI DI MORIREEEEEE.” Disse puntandogli la pistola contro la testa, mentre l’Uchiha maggiore si puliva il rivolo di sangue che fuoriusciva dalla bocca.
“Ma non lo farò, perché sono troppo buono. Lo sono sempre stato. E a differenza di te, so che non ci si può fare giustizia da soli. Che tutte le persone che hai ucciso non torneranno in vita se ti ammazzo. NIENTE TORNERA’ ALLA NORMALITA’ SE TI SEPPELLISCO VIVO. E adesso di addio a Satana e ai tuoi progetti, caro il mio ex-fratello, perché qui fuori c’è la pula che ti aspetta, con un bel paio di manette.”
“E q-quando l’hai…”
“Le chiamate di emergenza, si attivano anche premendo un solo tasto. Mi è bastato darmi un pugno sulla gamba, per premere il pulsante del telefonino. Anche se questi si trovava nella mia tasca. Ma adesso basta fare domande sacco di merda, e preparati a dare delle belle risposte convincenti, perché colui che ti interrogherà è un certo Ibiki Morino, famoso per le sue torture. E’ la punizione che ti meriti per tutto il male che hai fatto, anche se per ripagare tutto quanto, non basterebbe farti bruciare tra le fiamme del tuo Satana in eterno.” Concluse il ragazzo, proprio nello stesso istante in cui la polizia fece irruzione.

Vado di fretta perchè devo andare ad una festa, alora mi scuso per il ritardo di un giorno e nn preoccupatevi, tra una settimana ci sarà l'epilogo XD
ringrazio SAKU_93, NAMINE1593 e ULTIMA WEAPON per le recensioni.
grazie mille ^_^
ci vediamo tra 7 giorni precisi per la conclusione di questa fiction sull'ultimo giorno di scuola ;^) see ya

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Capitolo 9
*** Epilogo ***


E
Epilogo

“Anf...anf...anf...anf…anf…anf.”
“SU SBRIGATI SASUKE. SIAMO IN RITARDO.”
“Se permetti bella mia, io sono stato operato al braccio non meno di 24 ore fa.”
“L’hai detto tu che volevi andare a scuola a tutti i costi, visto che è l’ultimo giorno. Quindi vedi di sbrigarti. Non ho intenzione di fare tardi.”
“Quanto sei crudele. Almeno fammi riprendere fiato.”
Dopo la retata della polizia fu aperto il caso, e in poco meno di un giorno tutti i membri delle Bestie di Satana nei dintorni di Tokyo furono arrestati e processati con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico, spaccio di droga, pedofilia e commercio illegale di organi di animali e di esseri umani.
“Dai ti muovi? O ti devo venire a prendere con una carriola?”
“Grazie, quanto sei gentile. A volte mi chiedo come ho fatto a mettermi con te.”
“Ma perché mi ami, ovvio no? Mh mh mh mh.”
Sasuke e Sakura superarono il trauma di questa brutta avventura e decisero di comune accordo, insieme alla madre della ragazza, di mantenere il segreto.
Inoltre il ragazzo aveva finalmente aperto il suo cuore alla rosa con quel salvataggio mozzafiato nel covo dei satanisti, mentre invece la ragazza aveva scoperto che in realtà Sasuke non le piaceva anzi…lo amava, e alla follia.
Nella notte che precedeva l’ultimo giorno di scuola, i due si giurarono eterno amore.
Ma sarebbe durato?
“SASUKE UCHIHA.”
“SAKURA HARUNO.”
“CI SCUSI PER IL RITARDO.” Dissero in coro i due alunni al professor Kakashi.
“Come mai così affiatati oggi ragazzi?”
La notizia della cattura dei quattro membri delle Bestie di Satana fu considerata dalla polizia come materiale Top Secret e mai nessuno venne a sapere di ciò che era successo.
“La prossima volta vedete di fare i piccioncini il pomeriggio, chiaro? Forza sedetevi.”
I due ragazzi si accomodarono ai loro posti, giusto in tempo per essere disturbati dai compagni di classe, che chiedevano insistentemente il motivo di cotanto affiatamento.
“Come mai voi due vi comportate così? Non mi starete nascondendo qualcosa vero?” Chiese Ten Ten.
“Ma no non ti nascondo niente…Ehm…Mi sa che non sono brava a raccontare le bugie eh?”
“Eh no mia cara. Mi sa proprio di no.” Intervennero Ino e Temari, curiose più della ragazza dai capelli castani, di sapere il motivo.
“Non è niente di speciale. Io e Sasuke stiamo insieme.”
“COSAAAAAAAA? NON CI CREDOOOOOOOOOOOOOO.” Urlò Ten Ten.
“Evvai Sakura, finalmente ce l’hai fatta. Sono così felice per te.”
“A proposito sono mancata due giorni. Mi dite che cosa è successo di nuovo?”
“In questi ultimi giorni sono nate delle coppie. Io per esempio, mi sono fidanzata con Shikamaru.” Disse Ino
“NO. Pensavo che non ti piacesse.”
“MA SCHERZI? COSI’ AFFASCINANTE, MISTERIOSO…”
“E pigro. Che ci troverai in lui dico io.” Aggiunse Ten Ten, facendo infuriare la bionda.
Ah per la cronaca l’ultimo giorno di scuola era formato soltanto da un ora di lezione e il prof, per premiare tutti quanti i suoi alunni per i miglioramenti negli ultimi tre mesi decise di lasciarli liberi e di andare e a prendersi un caffè.
“SEMPRE MEGLIO DI UN GHIACCIOLO, BELLA MIA.”
“GHIACCIOLO A CHI? NON TI AZZARDARE AD OFFENDERE NEJI CHIARO?”
“Ti sei messa col cugino di Hinata? Mi devi spiegare come hai fatto.”
“E’ stato più semplice del previsto. Gli ho detto che lo amavo e che si sarebbe messo con me, se non avrebbe avuto una scusa decente per non farlo, nell’arco di un ora di lezione. È stato muto per tutto il giorno, e alla fine la sera mi chiamò e mi disse con tono cupo ‘hai vinto tu, ti amo’, e lì cominciò la tortura del mio peluche preferito. Me lo sono strapazzato, coccolato, abbracciato per tutta la notte, e poi mi sono addormentata con lui tra le braccia, immaginando che fosse il mio Neji…aaah.” Concluse la sua sclerata, la ragazzina dai capelli corti.
“Wow…Ehm…Complimenti.” Si congratulò Sakura.
“E tu Temari?”
“Per il momento sono single.”
“Accidenti. Quante cose mi sono persa.” Disse la rosa girandosi intorno.
“Ma il fatto più incredibile, si è verificato ieri. Hinata ce l’ha fatta.”
“A fare cosa Ino?”
“Si è dichiarata.”
“NOOOOO. E a chi?”
In quel preciso momento, entrò un tornado giallo in classe.
“SALVE GENTE. ECCO A VOI IL NEO-FIDANZATO NARUTO UZUMAKIIIIII.”
“Sei in ritardo testa quadra.”
“Mh? come mai quel sorriso? È successo qualcosa Uchiha?”
“Sembra proprio che si sia fidanzato con Sakura, in questi giorni.” Disse Kiba, facendo rimanere a bocca aperta l’Uzumaki, che pensava di essere il solo ad avere una fidanzata.
“COSA? p-pensavo di essere il solo ad avere la ragazza.”
“Se permetti sono fidanzato anch’io.” Aggiunse Shikamaru.
“Che sfiga. Mi sarebbe piaciuto farvi rosicare come maiali uffaaa.”
“Beh, che importa. Ognuno di noi ha trovato l’anima gemella. Questo è quello che conta no?” Entrò nel discorso Neji.
“Ehi ehi ehi frena. Sei fidanzato anche te?”
“Ma va? Ben svegliato principino.”
“Ma tu guarda. Sono stato assente due giorni e mi cambia il mondo da così a così.” Concluse il biondo, sorridendo e grattandosi la nuca.
“Adesso non esageriamo.”
“A proposito, avete sentito l’ultima? Pare che anche Gaara abbia trovato una fidanzata. Li ho visti qui fuori, prima di entrare. È davvero carina. Sembra che si chiami Matsuri.” Aggiunse il biondo.
“CHE COSA? MATSURI DELLA 5° G? QUELLA SECCHIONA STRATOSFERICA, CHE HA PRESO 10 AD OGNI COMPITO ESISTENTE SU QUESTO PIANETA?”
“Esatto Rock Lee. Sembra proprio di si.”
“Cavolo, vi siete fidanzati tutti. Allora MI DEVO DARE DA FARE ANCH’IOOOOOOOOOOOOOO.” Urlò mentre delle fiamme ardevano nei suoi occhi.
“Beh buona fortuna, anche se è più facile che si risolva la fame nel mondo, per prima.” Disse Shikamaru facendosi sentire da tutti e scatenando le risate generali dell’intera classe.
Ma si sa, quando ci si diverte un’ora passa in fretta. E l’orologio della classe già segnava le 8.59.
Il primo ad accorgersi di ciò fu Naruto.
“EHI RAGAZZI, MANCANO 15 SECONDI E SI VA IN VACANZA.”
“Frena l’entusiasmo, ultimo della classe. Ti ricordo che dobbiamo prepararci per gli esami di maturità.”
“Ma chissene frega, è pur sempre l’ultimo giorno di scuola no?”
“mmh…Si. Su questo ti do ragione.”
“10 SECONDI RAGAZZI.”
“10…9…8…7…6…5…4…3…2…2…2…2…2…2…2…”
“OH CAVOLO. SI E’ INCEPPATO L’OROLOGIO.”
“Ci penso io.” Disse Rock Lee, dandogli un pugno e riparandolo.
“2…1…E’ FINITAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.”
In breve tempo tutti quanti i presenti si dileguarono, pronti a divertirsi con i gavettoni di fine anno.
Sakura invece non ci fece caso e lentamente si preparò per uscire, mentre Sasuke la aspettava fuori dalla porta.
“Andiamo tesoro?”
“Certo.” Rispose lei, schioccandogli un bacio sulla bocca.
“Andiamo.”
Nella notte che precedeva l’ultimo giorno di scuola i due si giurarono eterno amore.
Ma sarebbe durato?

Certo che si.
Grazie a questa spaventosa avventura, il rapporto tra Sakura e Sasuke migliorò incredibilmente, facendo comprendere ai due giovani che il loro amore era forte.
Forte più di qualsiasi avversità.
Forte più di qualsiasi ostacolo.
Insieme avrebbero superato ogni difficoltà.
Insieme avrebbero vissuto i momenti più belli della loro vita.
Insieme si sarebbero aiutati a vicenda.
Insieme sarebbero cresciuti.
Insieme…mano nella mano…per sempre.

Fine

ED ECCOCI ARRIVATI ALLA FINE XD
un bel lieto fine con tanto di presentazione generale della classe ^_^
si conclude quindi la fiction che ha partecipato al contest Last Day Of School.
ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito.
un grazie ai recensitori:

NAMINE1593
ILACHAN89YAMAPI
SAKU_93
HELEAMICACHIPSS
SAKUSASU92
ULTIMA WEAPON
PANDA_CHAN
GIUSYANGEL

e un grazie a chi ha messo la fic tra i preferiti:

CAMOEIGHT
DUBHE93
ELLY 11
FIRE ANGEL
GIUSYANGEL
HELEAMICACHIPSS
HOSHIMI
ILACHAN89YAMAPI
KANA_CHAN
KELI
LADYDRAGO88
LADYSAKURA
MACHY
MASYCHAN
NADY
NAMIE_CHAN
NAMINE1593
ONLYASHADOW
ROBERTUZZABEDDA
SAKUSASU92
SAPHIRALEARQUEEL
SASSOFONOBLU
SASUKINA90
SUSHIELE
ULTIMA WEAPON
VANE95
YUUKI_4EVER
ZENITY
_SAKURA

grazie a tutti quanti voi per aver letto la mia fic.
spero che le prossime siano di vostro gradimento, e credetemi, darò il massimo per scrivere delle storie coi fiocchi, non ve ne pentirete ;^) SEE YAAAAAAAAAAAAAAAA

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