Twilight
Ti ho amato, ti amo e ti amerò per
l'eternità
ma ora, amore mio, devo andare
avanti...
Addio Edward Cullen...
1-12-2008
E' passato più di un anno e mezzo dall'ultima volta che ho
messo piede a Forks.
E' assurdo, eppure sembra che il tempo non abbia toccato
questa cittadina sperduta degli Stati Uniti. Le strade, le case, le persone sono
esattamente uguali a come le avevo lasciate, tranne per il fatto che qui e là
cominciano ad apparire alcune decorazioni natalizie.
La strada corre veloce sotto la mia nuova auto e in pochi
minuti sono davanti casa. Un groppo mi stringe la gola, dopo tanto tempo
finalmente sto per rivedere mio padre e credo che gli verrà un colpo quando mi
troverà sulla porta di casa.
DLIN DLON
Ad aprirmi si prsentò un uomo con una pesante divisa
invernale da poliziotto, probabilmente stava per rientrare in centrale. Ci mise
un secondo per riconoscere la mia figura e sgranando i grandi occhi scuri disse
con un filo di voce "Bells...?".
" Ciao papà " dissi con le lacrime agli occhi. Subito ci
abbracciammo stretti stretti, ora potevo sentire tutta la sofferenza che aveva
provato in quell'anno e mezzo, durante la mia assenza.
" Ben tornata a casa Bells " disse con un
sorriso.
" Grazie papà, ora sono tornata per restare. " dissi con un
sorriso altrettanto luminoso.
" Allora - disse togliendosi la giacca e facendomi
accomodare sul divano - cosa hai fatto per tutto questo tempo? ".
Così davanti ad una bella tazza di tea caldo, gli raccontai
tutto ciò che mi era successo in quell'anno e mezzo lontano da casa. Dall'arrivo
a New York, al diploma e alla mia iscrizione alla 'Art of stage' accademy; le
mie nuove amicizie e il mio nuovo lavoro.
Per la prima volta vidi mio padre felice veramente per me,
anche se nei suoi occhi c'era una punta di perplessità. Infatti le parole che mi
disse poco dopo ebbero il potere di ammutolirmi.
" Sono felice per te Bells, davvero, quindi non
fraintendermi ma sei sicura di essere felice qui?".
" Si...sono felice qui. Anche se il tempo non è proprio dei
migliori...mi piace Forks." Sapevo benissimo che quella domanda voleva dire
ben altro.
" Credo che non smetterò mai di amarlo, il mio cuore gli
appartiene e sarà così per l'eternità...- vidi mio padre indurire la mascella,
lo detestava da quando mi aveva spezzato il cuore - aspetta papà. Ho detto che
il mio cuore gli appartiene, non che devo stare seduta a guardare la mia vita
scorrere davanti ai miei occhi".
" Sono contento, Bells, ma credo che per te sia
indispensabile dimenticarlo..." Vedevo nei suoi occhi la tristezza e la paura di
rivedere quella bambola vuota che ero stata.
Gli presi la mano, promettendogli che non mi avrebbe mai più
vista in quello stato. Rimase per alcuni minuti in silenzio, riflettento sulle
mie parole e finalmente lo vidi tirare un sospiro di sollievo. Il sorriso tornò
finalmente sul suo viso e io rincuorata cominciai a raccontare con entusiasmo il
perchè ero tornata a Forks.
" Sai che per un mese e mezzo io e la mia compagnia di danza
faremo spettacoli qui in città - un sorrisone a trentadue denti si delineò sul
mio viso - abbiamo un programma ricchissimo! ".
" Wow! beh dire che sono sorpreso mi sembra riduttivo..."
disse con un sorriso ironico.
" Anche io sono stata molto sorpresa però devo dire che la
danza mi piace molto...e comunque verrai a vedermi?" chiesi abbassando lo
sguardo.
" Certo Bells...allora che ne dici di festeggiare? Pizza e
coca per due?".
" Facciamo per tre..." dissi evitando il suo
sguardo.
" Per tre? ".
" Beh...si, insomma è un problema se abbiamo un ospite?"
chiesi con aria da cucciolo.
" Chi è? Una tua amica? Come si chiama?".
" Beh...ecco veramente - non sapevo come dirglielo che era
un ragazzo, non volevo che si arrabbiasse con me o che fosse sgarbato con lui -
è un ragazzo e si chiama Keith" dissi tutto d'un fiati.
Lo sguardo di mio padre si fece improvvisamente sospettoso "
Ma chi è? E come mai vuoi che stai qui?".
" E' un mio carissimo amico e non mi andava di lasciarlo
andare in albergo e poi è solo grazie a lui se sono riuscita ad uscire dalla
depressione. Ti prego, ti prego, ti prego! ".
Ci fu un attimo di silenzio che durò un'
eternità.
" Uff...e va bene vediamo di conoscere questo giovanotto. A
proposito quando arriverà?" chise facendo finta di essere scocciato.
In quel momento suonarono alla porta e facendo un sorriso
angelico corsi ad aprire la porta.
" Bella! " mi lanciai tra le sue braccia ribaltandolo quasi.
Un rgazzo di circa 21 anni mi stava stritolando in un abbraccio come se fossero
decenni che non vedavamo, anche se in realtà si trattava solo di poche ore. A
prima vista Keith poteva sembrare un ragazzo algido ma conoscendolo meglio si
capiva perfettamente che era l'esatto opposto.
Un colpo di tosse ci fece staccare immediatamente. Qualcosa
mi diceva che era arrivato il momento delle presentazioni.
Il momento della verità.
" Papà, lui è il ragazzo di cui ti parlavo prima...ti
presento Keith Harcout. Keith, lui invece e mio padre ". Dentro di me stavo
incrociando le dita, sperando che mio padre si comportasse bene.
Per fortuna le mie speranze non furono vane.
I due si strinsero la mano e fecero persino amicizia, li
guardai sorridente mentre discutevani di beasball, ache se un particolare
stonava con quella bella situazione.
Avevo omesso a mio padre un particolare su Keith...era
mezzo vampiro, ma come ho detto è solo un particolare.
Finalmente dopo un pomeriggio di chiacchere e dopo la cena a
base di pizza, potemmo sistemare le nostre cose in camera mia. infatti intanto
che sistemavamo la camera degli ospiti Keith avrebbe dormito in camera mia.
Mi feci una doccia calda e mi infilai una comoda tuta che
avrei usato come pigiama, stavo sistemando le ultime cose nei cassetti quando
Keith entrò nella stanza e si sedette sulla sua brandina.
" Ehi.." mi rivolse un sorriso dolce.
" Ehi...allora come ti sembra Forks?" chiesi con uno
sbadiglio.
" Umida..." ridemmo " comunque strano tipo tuo
padre".
" Vero, anche se a volte si preoccupa troppo..." dissi
accennando un sorriso.
" E' normale..." disse, sbadigliai rumorosamente e a mo di
scusa cacciai una mezza linguaccia.
Per tutta risposta Keith soppiò in una fragorosa
risata.
" Ora basta chiacchere, ti si stanno chiudendo gli occhi,
forza a letto! ".
Docilmente mi infilai sotto le coperte e una volta poggiata
la testa sul cuscino sprofondai in un sonno senza sogni.
Fine Primo Capitolo
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ciao atutti! il mio nome è Sea89 ed è la prima volta che
scrivo su Twilight e devo dire che sono parecchio agitata. Ho letto i primi due
libri e da poco ho iniziato il terzo e sono fantastici, così come il film.
Comunque questa sarà una long fiction anche se non ho assolutamente idea di come
si svolgerà la storia o meglio la trama generale c'è ma è tutto molto
vago...
Beh che dire spero vi piaccia, in questa storia ci saranno
nuovi personaggi e il carattere di bella è leggermente modificato ma niente di
particolare. Per quanto riguarda gli altri personaggi cercherò di mantenere il
più possibile i caratteri originali.
Questa storia parte da New Moon, dopo che Edward lascia
Bella lei parte da Forks e cerca di rifarsi una vita ma niente è come
sembra...tra mezzi vampiri, spettacoli di danza, gelosie ed altro ancora si
snoderà la storia d'amore Bella ed Edward.Vi chiedo solo una cortesia...di
commentare. Recensioni positive o negative che siano mi farebbero migliorare la
storia e il mio modo di scrivere. Detto questo un saluto a tutti! un Bacione
Sea!
P.S. prossimo aggiornamento tra una
settimana!
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