Smile

di Hope_00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1Prologo ***
Capitolo 2: *** 2 L'incontro più strano della mia vita ***
Capitolo 3: *** 3 Primo appuntamento ***
Capitolo 4: *** 4 Benvenuta Hope, benvenuta ***
Capitolo 5: *** 5 Gilinsky ***
Capitolo 6: *** 6 Ciò che gli faceva male ***



Capitolo 1
*** 1Prologo ***


Mi chiamo Hope e ero una semplice ragazza, con poche aspirazioni e con una misera vita. Ho quasi 16 anni ma un anno fa tutto è cambiato proprio in
quel centro commerciarle, proprio nel mio mondo mediocre e spento. Era una fredda e umida mattina di settembre e sarei andata al centro
commerciale con mia sorella e mia madre. Era tutto così normale e noioso quando mentre stavo uscendo da un negozio vidi una folla di ragazze
urlanti e subito pensai che ci fosse una specie di cantante famoso amato solo da tredicenni urlanti ma non era così. C’erano davvero tante ragazze grandi con cartelloni con su scritto… (non ci vedo molto da lontano). Mi avvicinai e appena riuscì a mettere a fuoco le scritte mi trovai in mezzo alla folla. Venivo spinta da tutte le parti, cercai di fermarmi per leggere quelle dannatissime spinte ma era impossibile fino a quando non udii una voce proveniente dalle mie spalle. Un ragazzo era su un piccolo palco con altri de ragazzi. Riconobbi subito chi stava parlando ma non conoscevo gli altri due. Il ragazzo che aveva il microfono in mano si chiama Matthew Espinosa. Era un ragazzo che faceva video su youtube e su vine, avevo visto solo un paio di suoi video ma non ero particolarmente interessata, ormai troppo occupata dall’autocommiserarmi. Feci un bel respiro e cominciai a uscire dalla folla come se stessi appena uscendo da mia madre durante il parto, era davvero asfissiante aggrapparmi alle persone per uscire. Una volta fuori mi appoggiai a una parete di fianco alla vetrina di un negozio di scarpe. Ero curiosa di quello che i tre ragazzi stavano per fare…

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Capitolo 2
*** 2 L'incontro più strano della mia vita ***


SPAZIO DELL'AUTRICE:
Spero vi piaccia il capitolo e vi incito a seguire la storia perchè so che al momento è un po noiosa ma vedrete che il bello non è ancora arrivato ;) Vi prego fatemi qualche recensione, vorrei sapere il vostro pensiero sulla storia e non mi dispiacerebbe avere qualche consiglio ;) sono consapevole del fatto che sia anche corto è solo che mi sembrava inutile renderlo più lungo annoiandovi ancora di più comunque buona lettura a tutti!

Furono le due ore più lunghe della mia vita
Ero rimasta ad ascoltarli, stavano parlando di stupidaggini e continuavano a dire cose senza senso, si ammetto che risi a molte dello loro battute ma verso la fine ero 
annoiata da cominciare a separare le doppie punte dei miei capelli. Vidi che la folla stava diminuendo e così decisi di alzarmi quando una mano mi afferrò il polso, alzai 
lo sguardo e mi ritrovai degli occhi color ghiaccio
-Capisco tu ti sia annoiata ma potevi risparmiarti quelle battute stupide… non capisco nemmeno perché sono venuto qui a parlarti!-
Ci volle un  po’ prima che io mi rendessi conto che stesse parlando in inglese. Epoi di quale battute stava parlando?
-Ehi aspettami!- lo rincorsi afferrandogli la spalla
-Che c’è?-
-Non so di quali battute stai parlando?-
-Mentre io e Matt si stava dicendo alcune cose abbastanza importanti tu hai cominciato a fare versi e a dire cose stupide… sono stato l’unico a notarti, va bene ti annoi 
ma sei stata davvero scortese e maleducata!-
-Non era mia intenzione farlo, non me ne sono nemmeno accorta, ero rimasta per ascoltarvi e poi col passare del tempo ho cominciato ad annoiarmi e a divedere le doppie punte-
-Ok ma perché le battute?-
-Quali battute? Io non so nemmeno di averle dette-
-Seria?- sorrisi, tutta quella situazione era strana
-Ascoltami, io non ho detto niente e forse l’ho pure fatto ma non me ne sono resa conto e perciò mi dispiace va bene?-
-Ok…- mi voltai per lasciarmi quell’assurda storia alle spalle quando lo sentii dire qualcosa
-Nash- mi voltai
-Nash?-
-Io mi chiamo Nash Grier-
-Buono a sapersi… io sono Hope-
-Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?-
-Sei serio? Perché al momento dovrei cercare mia sorella e mia madre-
-Sono serissimo-
-Sai due secondi fa mi hai urlato contro-
-Te lo meritavi…-
-Ok Nash Grier ti concedo un frullato-
Lui sorrise e sentii come una strana sensazione, non so come se quel sorriso non sarebbe stato l’unico che mi avrebbe rivolto. Mentre camminavamo per il centro 
commerciale lui si sedette su panchina e io accanto a lui. Mentre stavo chiamando mia sorella notai che mi stava fissando
-Sei inquietante sai?-
-Eh?- si era incantato
-Niente… Nash io dovrei andarmene, è stato bello conoscerti…-
-Hope aspetta!- mi prese il braccio tirò fuori un pennarello
-Che vuoi autografarmi?-
-No…- mi guardai il polso e aveva appena scritto il suo numero sul mio polso
-Ok… Appena posso ti chiamo… ciao Nash-
Uscii nell’atesa di vedere la macchina di mia madre
-Ehi! Ci hai fatto morire di paura lo sai vero-
-Mi dispiace mamma, non volevo è che mi sono fermata a guardare un paio di negozi- salvai il numero di Nash e mi sdraiai sui sedili posteriori addormentandomi

PARTE DI NASH
Ero sotto la pioggia calda della doccia nel bagno della stanza d’albergo, sentivo Cam ridere come un pazzo con Matt e mi venne istintivamente di sorridere. Da quando 
eravamo ritornati a Firenze nel nostro albergo non avevo fatto altro che pensare a quella ragazza dai capelli biondi con le punte rosa nel suo maglione extralarge e i suoi 
jeans scuri. La rabbia che provai quando la sentii borbottare durante l’incontro con le ragazze non era paragonabile alla sensazione stupenda che provai nel vederla 
sorridere. Aveva il viso spento e un po’ grigio come il tempo che c’era qui ma era pur sempre stupenda. Spensi l’acqua e uscii dal bagno indossando solo i pantaloni 
mentre avevo lo sguardo fisso sulla schermata del mio telefono
-Hei Bro che hai?- Cam si era messo a sedere facendo mi segno di sedermi davanti a lui
-Nulla… Ho visto una ragazza oggi-
-E non ci hai detto nulla?- era Matt che parlava mentre se ne stava spaparanzato sul letto
-Non è poi così tanto importante- sentii il telefono squilla e lo presi di scatto
-Ehi Nash- era la sua voce- 
-Hope!- Cam e Matt mi stavano facendo il verso ridendo come due idioti
-Sto disturbando?-
-No no per niente…- 
-Volevo sapere quando partivi-
-Come fai a sapere che parto?-
-Beh ho notato che non sei italiano e mi chiedevo quando ritornavi a casa tua-
-Tra tre giorni per l’esattezza-
-Oh ok…- la sua voce si era spenta
-Che c’è?-
-Volevo conoscerti meglio… uscire qualche volta con te-
-Beh abbiamo tempo e poi mica è l’ultimo viaggio che faccio in italia-
-Giusto… te precisamente dove stai?-
-Noi abbiamo preso una stanza in un albergo a firenze-
-Io abito proprio a mezz’ora da firenze!-
-Wow possiamo rivederci!-
-Si sarebbe fantastico se solo non avessi la scuola-
-Beh marinala-
-Vedrò cosa fare, te nel frattempo inviami il nome dell’hotel e il numero della tua stanza-
-Ok… ciao Hope-
-Ciao- aspettai che fosse lei a riattaccare, lanciai il telefono sul letto e mi ci buttai sopra.

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Capitolo 3
*** 3 Primo appuntamento ***


SPAZIO DELL’AUTRICE:
Allora vi prego di recensire e di dirmi cosa va e non va… Mi dispiace di averci messo un sacco a finire il capitolo ma non ho avuto assolutamente tempo… Spero vi piaccia e comunque continuate a seguire la storia per non perdervi le pari migliori ;) 

PARTE DI HOPE
La mattina dopo dissi a mia madre l’intenzione di andare a Firenze, non ero brava a mentire, soprattutto a lei. Poiché non avevo niente di importante a scuola mi lasciò uscire, sicuramente mia sorella aveva messo il suo zampino convincendola a lasciarmi andare.
Indossai un paio di pantaloni larghi, un maglione nero , dei stivaletti e un cappello (http://www.polyvore.com/smile/set?id=146263005). Uscii di casa correndo come una scema e presi il primo treno per firenze, il viaggio in treno fu estremamente lungo, più del solito. Ero eccitata perché era il primo ragazzo che mi aveva chiesto di andare fuori con lui e non vedevo l’ora di uscirci. Arrivata cercai l’hotel correndo da tutte le parti e appena trovato presi l’ascensore per andare in camera sua. Gli volevo fare una sorpresa e speravo che non fosse troppo infantile il mio gesto. Mi fermai davanti alla porta, presi una gomma da masticare, mi sistemai i capelli e lo chiamai
-Ehi Nash-
-Ehi, come va?-
-Dove sei?-
-In camera con Matt, perché?-
-Apri la porta- sentii i suoi passi avvicinarsi e feci un bel respiro, volevo scappare ma appena mi voltai sentii la serratura scattare e la sua faccia apparire
-Hope!- sentii le sue braccia stringermi e il suo mento appoggiarsi sulla mia spalla.

PARTE DI NASH
Rimasi molto ad annusare quell’aria di casa che emanava lei, non l’odore che casa mia aveva ma un odore simile che era caldo e avvolgente. Entrammo in camera e vidi Matt alzarsi dal letto e porle la mano
-Ciao io sono Matthew, ma chiamami Matt-
-Io sono Hope- la sua voce era un sussurro, a quanto pare si vergognava. Sentii Cam aprire la porta del bagno e uscire con solo un asciugamano, Hope divenne rossa in viso e Cam si rinchiuse in bagno. Io e Matt scoppiammo a ridere mentre Cam stava urlando qualcosa dal bagno
-Nash!! Potevi avvertirmi!- io continuai a ridere senza rispondergli
-Hope accomodati- gli indicai la poltrona e lei si sedette lentamente, tutta composta. Era bellissima nella sua semplicità, in capelli colorati le ricadevano sulle spalle facendo contrasto con la maglietta nera. I suoi occhi verde scuro erano fissi a terra mentre la sua pelle riprendeva il suo colorito chiaro. Era pallida proprio come me ma lei non sembrava malata, soltanto delicata.
-Allora come hai fatto a venire qui?- chiesi sedendomi di fronte a lei
-Col treno- sorrise posando lo sguardo su di me
-Ah ah ah no seriamente non ti hanno scoperta?-
-Beh non dovevano scoprirmi, gliel’ho chiesto apertamente-
-Aaaah… perfetto… appena CAM ESCE vado a cambiarmi- alzai la voce cercando di farmi sentire da Cam.
-Se vuoi possiamo rimanere qui-
-Per me è uguale-
-Firenze l’hp vista talmente tante volte…- si appoggiò completamente con la schiena e perse la sua postura rigida, capii che stava cominciando a sentirsi a suo agio. Cam uscì dal bagno e si sedette vicino a Matt nel letto.
-Io sono Cameron, chiamami pure Cam-
-E’ un piacere Cam, io sono Hope- si strinsero la mano e in quell’istante un terribile silenzio invase la stanza. Era davvero brava a parlare in inglese e ciò mi sorprendeva molto.
-Che facciamo?- chiese Matt impegnato sul cellulare
-Boh, potremo fare un video- propose Cam facendomi l’occhiolino
-Giusto Cam ma non ho la più pallida idea di cosa parlare-
-Potrete fare un ask qualcosa- disse Hope togliendo lo sguardo dalle sue mani
-Giustooo- disse Cam alzandosi dal letto e correndo verso il pc. Ignorai quello che stava facendo per osservare Hope, si era incantata sulle sue scarpe.

PARTE DI HOPE
Rimasi a fissare le mie scarpe mentre sentivo Cam dire qualcosa che somigliava soltanto a un ammasso confuso di suoni nella mia testa. Alzai lo sguardo e lo vidi davanti a me mentre mi porgeva la mano, io ci misi la mia e mi alzai. Mi sentivo come in una bolla e non sentivo bene quello che mi stavano dicendo cosi scossi un po’ la testa e ritornai alla realtà.
-Hope te ce l’hai un pagina su youtube?-
-Perché?- Mi sedetti vicino a Nash che stava sistemando qualcosa su una fotocamera professionale
-Beh tanto per taggarti ahahahhaha se non vuoi va bene-
-Si mi sono registrata ma non pubblico niente… aspetta taggarmi? Io non voglio fare parte del video cioè io dicevo per voi-
-No cara tu ne farai parte eccome- sentii la voce di Matt dietro di me e il suo fiato sul mio collo, Nash gli lanciò un’occhiata e lui si allontanò. Sentii le mie guancie prendere fuoco e cercai di nascondere il viso in qualche modo, Cam sorrise guardandomi cosi facendo il rossore aumentò. Nah mi prese la mano trascinandomi fuori dalla camera
-Se vuoi usciamo fuori-
-No no va bene restiamo-
-Sicura?-
-Vuoi per caso costringermi? Se non ti va di rimanere allora bastava dirlo-
-No a me va ma magari ti senti a disagio-
-Nash dimmi la verità-
-Non mi piace come si sta comportando Matt-
-Sei geloso?- assunsi un aria divertita e mi appoggiai sulla parete della porta
-Un po’-
-Voi siete amici da tanto credo e non penso che farà qualcosa di serio… Vuole solo scherzare-
-Ok- fece un bel respiro e si appoggiò allo stesso muro in cui mi ero appoggiata io. Rimanemmo un po’ a osservare il muro fino a quando lui non mi prese la mano e non me la strinse
-Grazie per essere venuta-
-Grazie per avermi perdonato per avere detto cose brutte al vostro incontro… non me ne sono nemmeno resa conto-
-Non devi ringraziarmi, di solito quando siamo tutti i Magcon boys sono più divertenti gli incontri-
-Magcon boys?-
-Te lo spiegherò quando avremo più tempo… ti va di rientrare?-
-Solo se va a te-
-Si ma prima…-
Si voltò verso di me trovandosi a pochi centimetri di distanza, posò la sua mano sulla mia guancia e mi sorrise dolcemente, si avvicinò velocemente senza lasciarmi il tempo di obbiettare. Le sue labbra era sulle mie, calde e morbide, sapevano di menta. La sua mano scese lungo tutto il mio corpo per poi fermarsi sul mio fianco dove cominciò a giocherellare con la maglietta. Lo lasciai fare fino a quando la sua lingua non cominciò a picchiettare sul mio labbro inferiore facendomi allontanare di scatto
-Ho sbagliato qualcosa?- la sua voce sembrava un po’ ferita
-Credo che per il primo appuntamento basti- mi voltai e rientrai nella stanza dove Cam e Matt stavano ridendo su qualcosa. Alla mia vista si fermarono
-Se non vuoi fare il video… noi non ti si costringe-
-No no va benissimo- Matt fece un sospiro di sollievo
-Menomale perché l’hastag è #AskOurNewFriendHope-
-Beh credo che senza di me non potevate fare molto hahahahah-
-Avremo trovato qualcuno per strada- disse Cam mentre si stava rimettendo i capelli. Nash rientrò e si sedette silenzioso sul letto. Mentre Matt stava finendo di scegliere le domande, mi sdraiai sul letto per rimettermi le idee “Ok Hope fai un bel respiro… sta succedendo tutto troooppo velocemente… forse si ma ormai sono già dentro a questo casino” a un certo punto sentii la voce di Matt parlare alla telecamera
-Ehi gente! Siamo qui perché ci stavamo annoiando e abbiamo deciso di fare un video-
-Giusto- fece Cam mentre stava ridendo dopo aver buttato giù Nash. Mi accorsi grazie al cielo che non ero inquadrata e avevo il tempo di preparami mentalmente
-Allora vi abbiamo chiesto di fare delle domande da rivolgere alla nostra nuova amica Hope, che nemmeno noi conosciamo bene… anzi la conosciamo da nemmeno 24 ore- disse Matt con fare tranquillo.
-Bene Hope vieni fuoriii- disse Cam imitando la voce di un presentatore televisivo. Mi misi a sedere di scatto apparendo così da dietro. Rimanemmo un po’ in silenzio a guardarci ridendo
-Ok basta… bene bene bene- Nash prese il telefono dove aveva salvato i tweet con le domande e cominciò a leggere
-Allora… “da dove vieni?”-
-Io sono nata in Italia ma sono originaria dall’Albania-
-Davvero?- chiese Nash girandosi verso di me
-Si… -
-Vuol dire che sai parlare l’italiano, l’albanese e l’inglese?-
-Si-
-Già tanto se so parlare l’inglese- disse Cam sorridendo
-Continua con le domande- disse Matt
-Ok… questa fan di Matt dice “Stai lontana da Matt”-
-Ma non è una domanda ahahahaha- risi
-Beh è stata chiara la ragazza, bisognava avvertirti-
-Andiamo avanti-
-Questa l’ho presa da facebook…  Sarah ti chiede “Cosa hai fatto per diventare amica di Nash, Cam e Matt?”-
-Assolutamente niente… cioè ieri c’è stato un malinteso tra me e Nash e alla fine abbiamo risolto tutto organizzando di rivederci oggi-
-Quale malinteso?- chiese Cam
-Nulla di che, Nash crede che io vi abbia offesi all’incontro e così è venuto facendomi una parte di merda e ha concluso con chiedermi di fare un giro-
-Proprio il giusto metodo per rimorchiare Nash- lo prese in giro Matt
-State zitti-
-Va avanti-
-Una ragazza scrive “Hope chi tra Nash, Cam e Matt baceresti in questo istante”- sentii le mie guancie prendermi fuoco così nascosi la faccia dietro Matt cominciando a ridacchiare. Quando mi calmai sollevai il viso per guardare Nash che rideva
-Dire Nash, anche perché è quello che conosco meglio tra i tre- in quell’istante un uomo entrò nella stanza
-Ragazzi vi ho preso i biglietti-
-Hope lui e Chaz uno dei nostri “collaboratori”- disse Nash rispondendo alla mia faccia interrogativa
-Biglietti?- Matt si alzò dal letto per andare a stoppare il filmato
-Domani mattina dovete ritornare a casa… dobbiamo organizzare il Magcon boys tour e abbiamo bisogno di voi-
-Domani? Pensavo mancassero tre giorni-
-Beh Firenze non scappa, comunque domani mattina alle 6 dovete essere pronti con le valigie nell’atrio dell’hotel-
-Ok… Grazie Chaz- Matt lo accompagnò alla porta che chiuse alle spalle dell’uomo
-Allora domani te ne vai- disse guardando Nash.
Inutile dire che non finimmo il video. Salutai Nash tristemente e ritornai a casa un po’ delusa.

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Capitolo 4
*** 4 Benvenuta Hope, benvenuta ***


SPAZIO DELL’AUTRICE:
Nei precedenti capitoli ho raccontato quello che fu il primo incontro e il primo appuntamento di Nash e Hope ma ora racconto l’attualità… In questo capitolo vi racconterò quello che è successo nel frattempo e comincerò con la vera e propria storia… RECENSITE e buona lettura 

RIEPILOGO
Dopo la sua partenza io e Nash restammo in contatto, lui aveva cominciato il tour e io avevo cominciato i primi compiti e interrogazioni del quadrimestre. Ormai ci sentivamo tutto il giorno, tutti i giorni. Lui tra folle di ragazze, io tra montagne di libri. Organizzammo le vacanze natalizie per passarle insieme ma lui alla fine non potè venire in italia così sua madre decise di fargli una sorpresa ospitandomi a casa sua per le vacanze. Furono belle e emozionanti ma io dovetti ripartire per colpa della scuola. Arrivati a giugno Nash mi fece una proposta che fu difficile rifiutare “Hope che ne diresti di comprare un appartamento con me e Cam a Los Angeles e venirci a vivere?” Mia madre non accettò subito ma dopo aver visto che ero disposta a fare di tutto pur di andarci accettò. Era l’inizio delle vacanze e io non vedevo l’ora di partire.

PARTE DI HOPE
Scesi dal letto trascinandomi i piedi uno davanti all’altro, ero prestissimo ma dovevo pur partire. Feci colazione seguita subito dopo da una doccia e indossai così i vestiti scelti per il viaggio (http://www.polyvore.com/going_to_los_angeles/set?id=146994957). Avevo preso parecchie valigie e dopo averle caricate tutte salii in auto salutando con la mano mio padre che sarebbe rimasto a casa. Mi guardai intorno e dissi addio a quella piccola grigia città sperduta nella toscana. Tutto sarebbe cambiato, io sarei cambiata, la mia vita in generale lo avrebbe fatto. Ero triste di salutare quel posto dove ero cresciuta ma la gioia di abbandonare la monotonia e la convenzionalità di quel posto era più grande. Arrivate all’aeroporto feci un bel respiro e salutai mia sorella e mia madre. Ne avevamo superate tante insieme ma ora era arrivato il momento di spiccare il volo (nel vero senso della parola) gli mandai un ultimo bacio da lontano prima di imbarcarmi.
Il viaggio fu lungo e i fusi orari non aiutavano.
Partii alle 8 di mattina e dopo 14 ore di viaggio arrivai alle 13 a Los Angeles, fu il viaggio più duro che avessi mai affrontato. Le turbolenze mi terrorizzavano e ogni volta che ce ne era una chiudevo gli occhi e pregavo dio di salvarmi. Mancavano pochi minuti prima di rivedere Nash. Era da natale che non lo vedevo, sentivo davvero l’agitazione invadermi. Le mani tremavano e io non riuscivo a stare ferma.
Dopo aver preso le mie valigie e mi fiondai fuori per cercarlo, era davvero un caos l’aeroporto di L.A in quell’ora. Mi girai da tutte le parti per trovare quegli occhi color ghiaccio che mi facevano perdere la testa.
Sentii delle braccia avvolgermi da dietro e capii subito che era lui.
Mi voltai e li vidi lì a fissarmi mentre uno splendido sorriso gli faceva da cornice
-Ehi Nash!- lo strinsi forte e rimasi qualche secondo ad assaporarmi il momento
-Ragazzi ci sarei anch’io- sentii la voce di Cam venire dietro di me così mi voltai verso di lui e lo abbracciai.
-E’ bello rivederti Cam- mi allontanammo. Mi aiutarono a prendere le valigie e tutti e partimmo per andare a casa.
-Sono arrivati gli scatoloni proprio tre giorni fa- disse Cam
-Non avete mica frugato tra la mia roba?!-
-Un po’- affermò Nash facendomi un sorriso
-Se non fossi così stanca ti avrei tirato un pugno-
-Si certo… ammetti che non vuoi rovinare il mio bel faccino-
-Vai convinto Nash- gli sorrisi e ritornai con la testa appoggiata sul finestrino. Dopo due ore di viaggio in macchina arrivammo e come un cadavere mi avviai verso l’ascensore senza aspettare Cam o Nash, glielo avrei rimandato indietro. Arrivata davanti alla porta mi ricordai che non avevo le chiavi così mi sedetti per terra con la testa appoggiata sulla porta.
-Potevi aspettarci- disse Nash sbuffando
-Sono stanca morta Nash… E ora vi prego aprite la porta- mi alzai lentamente e appena entrammo rimasi a bocca aperta. Avevo già visto l’appartamento ma senza mobili e in foto. Era enorme e stranamente pulito anche se ci abitavano due adolescenti, corsi dentro ignorando Nash che mi chiedeva di aiutarlo a prendere le valigie. Appena finirono di portarle al piano di sopra entrai nella mia stanza, avevo scelto io i mobili e avevano detto loro come posizionarli, avevano davvero fatto un bellissimo lavoro!
La stanza era pulita e perfetta a parte gli scatoloni sistemati in un angolo
-Grazie ragazzi!-
-Allora te dormi e quando vuoi vieni giù ok?-
-Notte- li salutai entrambi e appena mi voltai mi tornò in mente una cosa
-Nash aspetta!-
-Si-
-Vorrei parlarti…-
-Dimmi pure- mi avvicinai a lui e chiusi la porta di camera mia
-Ho avuto il tempo di pensare a noi… a cosa noi siamo e sono arrivata alla conclusione che tra me e te è tutto così poco chiaro- mi sedetti sul letto a gambe incrociate e gli feci cenno di sedersi accanto a me
-Lo so ma sai il fatto che abitassimo in posti separati da kilometri e kilometri non mi ha mai spinto a pensarci più di tanto- disse facendo spallucce
-Si ma ora l’unica cosa che ci separa è un muro-
-So anche questo ma perché farci problemi, vediamo come si mettono le cose col tempo-
-Nash sono una ragazza e sai come sono fatte le ragazze-
-Si fanno problemi per nulla?-
-Non per nulla, è una cosa importante. Comunque le ragazze si fanno problemi per tutto e non puoi dirmi che vedremo le come si metteranno le cose col tempo-
-Perché?-
-Perché saremo noi a determinare come andranno le cose e non il tempo- mi ero dimenticata di quanto fosse infantile Nash, si era un ragazzo e dovevo concederglielo ma non potevo fare a meno che chiedermi se lo faceva apposta o era lui ad essere così
-Ne sono consapevole ma cosa vuoi che ti dica?-
-Amici o fidanzati?-
-Questo è un ultimatum?-
-Non lo chiamerei proprio così-
-Ragioniamo… da amici possiamo passare a fidanzati ma sarà dura passare da fidanzati a amici-
-Giusto-
-Allora possiamo benissimo essere amici-
-Si…-
-Ti lascio dormire amica-
-Grazie amico- gli diedi  un bacio sulla guancia e la mi infilai sotto le coperte.
Mi svegliai un po’ disorientata, non mi sembrava famigliare quella stanza fino a quando non mi ricordai di trovarmi a Los Angeles. Scesi dal letto facendo fatica a camminare, le scale furono un impresa e appena mi trovai in salotto cercai di leggere l’ora sull’orologio posto sulla parete. Erano le 5 di mattina. Ancora mezza addormentata mi preparai una tazza di latte con i cereali, dopo aver finito mi guardai un po’ attorno alla ricerca di qualcosa da fare.
Decisi di esplorarla e cominciai dalla piano di sotto. Cucina, salotto, terrazzo e una porta davanti alle scale. Pensai immediatamente che fosse la stanza di Cam ma mi sembrava strano non sentire i suoi leggeri borbottii così decisi di entrare. Mi trovai davanti Nash avvolto nelle coperte con la faccia rivolta verso il muro, le ginocchia piegate e i suoi capelli spuntare dal blu delle coperte. In un primo istante decisi di chiudere la porta ma alla fine cedetti alla tentazione di ritrovarmi tra le sue braccia nel calore del letto. Camminai sulle punta dei piedi fino a trovarmi di fronte al letto dove con delicatezza tirai una parte di coperta via dalle sue spalle e scivolai all’interno. Rimasi un po’ ad aspettare che si accorgesse della mia presenza e finalmente si voltò verso di me, il suo braccio mi avvolse da sopra e mi attirò ancora di più al suo corpo. Mi appisolai e al mio risveglio lui era ancora lì illuminato dalla luce del sole. I suoi capelli erano disordinati, la sua bocca leggermente aperta in un sorriso
-Nash ma sei sveglio?-
-Secondo te?- il suo divenne un sorriso completo
-Da quanto?-
-Da ora… che ci fai nel mio letto?-
-Mi ero svegliata e visto che mi stavo annoiando sono venuta qui- uno dei suoi occhi si aprì scrutandomi per bene e infine aprì anche l’altro
-Che ne dici di alzarci?- si mise a sedere e io lo feci di conseguenza. Notai solo allora che era a petto nudo, le mie guance presero fuoco, imbarazza mi alzai e uscii dalla stanza. Sentii Nash risdraiarsi, non mi accorsi della presenza di Cam in cucina e appena lo vidi sussultai
-Buongiorno-
-Giorno…-
-Dormito bene?-
-Abbastanza, tu?-
-Bene- rimanemmo a fissarci avvolti del silenzio imbarazzante che si era creato anche se subito dopo interrotto dal suono del campanello
-Va do io- scesi dallo sgabello dell’isola e andai ad aprire la porta.
Mi trovai davanti Matt, Carter e i due Jack. Il primo che abbracciai fu Matt. Io e lui avevamo creato un legame molto stretto abbastanza da poterci definire migliori amici
-Ehi piccola- mi diede un bacio sulla fronte e mi lasciò andare. Abbracciai anche gli altri tre e infine li invitai ad entrare
-Allora com’è andato il viaggio?- chiese Matt mentre stava rubando un biscotto dalle mani di Cam
-Bene anche se sono esausta-
-Dov’è Nash?-
-Che c’è Jack ti manca tuo marito?- disse Carter ridendo
-Certo, comunque dov’è?-
-In camera sua… come se fosse stato lui ad aver attraversato mezzo mondo… comunque te lo vo a chiamare- mi rialzai per la seconda volta e mi diressi verso la stanza di Nash
-Nash sono arrivati Carter, Matt e i due Jack-
-Ora mi alzo- rimasi davanti alla sua porta per aspettarlo. Lo vidi uscire indossando una semplice canottiera accompagnata da una tuta nera.
-Ehi Nash!- lo salutò Jack Gilinsky (d’ora in poi lo chiamerò Jack G)
-Ehi Jack- si abbracciarono e ci sedemmo tutti sul divano a chiacchierare del più e del meno. Mentre si stava parlando di quanto fosse bello viaggiare Matt lanciò un’occhiata a Cam che gli rilanciò un’altra occhiata
-Ragazzi cosa sta succedendo?- interruppi Carter mentre stava raccontando un suo viaggio
-A chi lo stai dicendo? A noi?- chiese Cam nervoso
-Si a te e a Matt- in quell’istante Nash sospirò e si lasciò andare sul divano
-Ecco io e Nash dobbiamo dirti una cosa-
-Che centro io?- ora Nash si era messo seduto per bene
-Nash dobbiamo dirglielo prima o poi-
-Cosa dovete dirmi?-
-Io niente-
-Nash ma mi avevi promesso che saresti venuto-
-Cam non posso lasciarla di già, è appena arrivata!-
-Ragazzi noi ce ne andiamo, forse è meglio- Matt, Carter e i due Jack se ne andarono mentre Cam e Nash continuavano a discutere
-Ragazzi! Zitti un attimo vi prego… ora va meglio… ditemi cosa diavolo succede-
-Io dovrei partire per New York e avevo chiesto a Nash se voleva accompagnarmi e lui ha detto di si-
-E allora? Qual è il problema?-
-Che io voglio rimanere qui con te- ammise Nash abbassando lo sguardo a terra
-Devo ammettere che sono leggermente arrabbiata con entrambi-
-Perché? Io voglio rimanere qui con te-
-Nash stai litigando con il tuo migliore amico per un stupidaggine, poi se glielo hai promesso che aspetti a fare la valigia! E poi sono arrabbiata, anzi un po’ delusa perché Cam io sono appena arrivata e voi vene andate-
-Be’ lo sapevi di già che la maggior parte del tempo non saremo stati a casa, te lo abbiamo fatto presente prima di comprarla-
-Cam ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Io sono ben consapevole di quello che mi avete detto e mi ero già preparata al fatto di starmene da sola ma io sono appena arrivata! Aspetta almeno che passino le 24 ore- sentii la rabbia crescermi, forse non era nemmeno rabbia ma sicuramente ero  infastidita poiché avevo cominciato a mangiarmi le parole
-Non ci posso fare nulla, avevo già fissato e poi tu saresti dovuta venire una settimana fa-
-Lo so… quanto tempo ve ne starete via?-
-Due settimane e mezzo, pariamo domani mattina- le ultime parole Cam le trasformò in un sussurro. La rabbia e la delusione si sostituirono alla tristezza. Mi alzai senza dire niente e mi rifugiai nella mia stanza.
Benvenuta Hope, benvenuta.

 

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Capitolo 5
*** 5 Gilinsky ***


SPAZIO DELL'AUTRICE 
Volevo pubblicarlo giorni fa ma non ho avuto del tempo libero per farlo, tra poco pubblicherò anche il prossimo di capitolo ;) Comunque spero vi piaccia, buona lettura :)

Più volte Nash e Cam erano venuti a bussare e più volte sentii i due litigare davanti alla mia porta. Non volevo essere la causa dei loro litigi ma io non avevo fatto niente, avevano fatto tutto loro. Una cosa era certa, Nash doveva andare a New York con Cam così scesi dal letto e uscii dalla stanza per ritornarmene in salotto. Cam era in cucina appoggiato all’isola e Nash era sul divano a guardare la tv, entrambi non mi notarono orma impegnati a lanciarsi occhiatacce 
-Sembrate due bambini delle elementari- tutti e due si voltarono ma solo Nash mi sorrise
-Mi dispiace Hope dovevamo dirtelo- si alzò dal divano avvicinandosi a me
-Nash tu devi prendere quell’aereo, io non sono sola… Ho Matt, Carter e tutti gli altri-
-Lo so ma volevo passare del tempo con te-
-Abbiamo tutta la vita per stare insieme- gli diedi un bacio sulla guancia e gli sorrisi
-Ma…-
-Nash va a fare la valigia o te la faccio io-
-Ok io vado- lo seguii con gli occhi fino a quando non vidi la porta di camera sua chiudersi. Mi avvicinai a Cam che mi stava osservando, mi sedetti vicino a lui e gli sorrisi
-Grazie per averlo convinto-
-Non devi ringraziarmi, gli ho fatto mantenere la sua promessa- Cam si alzò e cominciò a salire le scale
-Ah Cam-
-Sì...-
-Non ti riazzardare a trattarmi come se fossi la stronza più pallosa del mondo-
-Non l’ho fatto!-
-Alzi continuamente gli occhi con me- scese le scale di fretta per raggiungermi
-Io non alzo gli occhi con te ma con Nash, non so cosa gli succede quando ci sei tu ma sembra sempre sovrappensiero e non è più lui-
-Non so cosa dire…-
-Prenditi cura di te mentre non ci siamo-
-Lo farò- lo vidi salire le scale per la seconda volta e lo lasciai andare. 
Ritornai in camera e chiamai Matt, le chiamate con Matt erano una cosa privata poiché a lui dicevo tutto e nessuno doveva sentire ciò che gli rivelavo
-Ehi piccola! Com’è andata a finire la storia con Nash e Cam?-
-Sono riuscita a convincere Nash a partire-
-Lo hai fatto per Cam? Perché sono certo al 100% che te non lo avresti lasciato andare-
-Certo che lo avrei lasciato andare comunque l’ho fatto per la loro amicizia-
-Si certo certo comunque com’è stata la prima impressione di Los Angeles?-
-Non c’è stata una prima impressione, ho visto solo l’aeroporto-
-I tuoi coinquilini?-
-Cam me lo ricordavo più simpatico-
-Hope sicuramente lo stesso vale per lui, non vi siete visti per un anno intero e ora condividete la stessa casa, vi dovete conoscere una seconda volta-
-Beh anche Nash non lo vedevo da tanto-
-Ma te e Nash avete passato un mese insieme alle vacanze di natale e poi tu Nash lo sentivi tutti i giorni mentre scommetto che Cam non lo hai mai chiamato-
Matt aveva ragione, io e Cam non ci eravamo sentiti dall’incontro a Firenze o almeno ci parlavo ogni tanto quando chiamavo Nash ma oltre a quelle poche occasioni io Cam non lo conoscevo affatto. Sapevo più cose di Justin Bieber che non conoscevo che di Cam. 
-Matt secondo te ho fatto una cazzata e venire qui?-
-Forse un po’, hai solo 16 anni Hope-
-Lo so ma a me sembrava la cosa giusta e i miei genitori hanno acconsentito-
-Loro hanno detto di si dopo che ti sei rifiutata di andare a scuola-
-Giusto- risi al solo ricordo di me stessa attaccata al termosifone con delle manette che mi aveva regalato la mia migliore amica
-Va beh piccola io vado, se vuoi domani mattine vengo da te-
-Si grazie, a domani-
-A domani- buttai il telefono nel letto e cominciai a camminare in tondo nella stanza. Forse la situazione con Cam si sarebbe risolta, forse era solo questione di tempo, o forse no? E se sarebbe rimasta così la situazione e se arrivassimo al punto di odiarci? Mentre ripensavo alle parole di Matt la porta si aprì e vidi Cam e Nash entrare
-Che ne dici di passare una serata film e pizza?- disse Cam 
-A me va benissimo-
-A che cosa la vuoi la pizza?-
-Margherita- sorrisi e scesi le scale insieme a loro. Fu una bella serata, ridemmo per stupidaggini tutto il tempo ignorando il film, Cam era più simpatico ma ci stava andando molto piano con me. Sembrava che avesse paura di me, come se potessi morderlo da un momento all’altro. 
-Che ne dite di dormire tutti e tre insieme?- proposi cercando di non sembrare una pervertita, infondo era una cosa dolce, volevo soltanto passare del tempo con loro il più possibile
-A me va benissimo, andiamo a prendere un cuscino e una coperta a testa- mi fiondai in camera e presi il mio cuscino e una coperta a caso. Scesi di sotto e Cam aveva aperto il divano letto
-Ragazzi mi mancherete- li abbracciai entrambi, ero riuscita a resistere mesi interi lontano da loro ma il fatto che sarei rimasta sola faceva sembrare quelle due settimane qualcosa di lunghissimo
-Hope ce ne andremo per poco-
-Lo so ma sono certa che sentirò molto la vostra mancanza-
-Sono solo due settimane- mi rifugia nell’abbraccio che Nash mi aveva appena dato
-Dai dormiamo che domani io e te Nash domani attraversare tutta l’america-
Inutile dirvi che non dormimmo per niente. Fu una bellissima nottata che fece da cornice a l’intera serata. La mattina dopo li accompagnai all’aereo con Matt e appena tornata a casa sentii il silenzio avvolgere le stanze
-Matt mi mancano- dissi appena entrata
-Immagino piccola- mi sedetti sul divano guardandomi intorno
-Spero davvero che queste settimane passino veloci-
-E allora facciamole passare veloci-
-Come?-
-Siamo a Los Angeles Hope! E poi puoi dedicarti ai video, ci siamo qui io, gli Jacks, Lele, Christian, Curtis… Siamo in tantissimi-
-Beh non credo che Curtis sia interessato a stare con una sedicenne-
-Ma sta zitta!- mi prese la mano e mi trascinò in camera mia-
-Ora ce ne andiamo fuori a pranzare e stasera si va a ballare!-
-Hai fatto la rima ahahahah-
-Va bene ora togliti quella specie di pigiama e preparati, ti faccio un tour della città-
-Questi vestiti esprimono le mie emozioni-
-Si una tuta grigia e una maglietta extra large-
-Va bene ma te aiutami caro- . Ci divertimmo un sacco, Matt cominciò a provare alcuni miei vestiti e a un certo punto cominciai a truccarlo. La mattinata era passata e dopo aver passato due ore a scherzare come due bambini optai per un paio di jeans a vita alta, una canottiera bianca e un kimono nero con alcune rose (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=148055677&.locale=it) indossai le mie vans nere e uscimmo di casa alla ricerca di un posto dove pranzare
-Ci hai messo una vita- ammise mentre salimmo in macchina
-Oh ora sono io quella che ci ha messo una vita, se fosse stato per me sarei uscita nelle condizioni in cui ero prima-
-Touché- risi e mi allacciai la cintura. 
Matt mi portò in un chiosco che vendeva panini e mangiammo entrambi una piadina con pollo, insalata e maionese accompagnata da una cocacola. Era una bellissima giornata, la gente per la strada era illuminata dal sole cocente e un leggero venticello fresco  dava un po’ di tregua al caldo. Matt era dolcissimo e come guida turistica era pazzesco, ci fermammo per il gelato, in un parco e anche a un negozio di scarpe. Verso le cinque ritornammo al parco per riposarci un po’
-Sono esausto-
-Dai Matt! Un po’ di vita- gli sorrisi e lui ricambiò
-Ok, invece di andare a ballare che ne dici di andare a cena fuori con Christian, Lele e Carter-
-Perfetto ma io non mi cambio, al massimo tolgo il kimono e mi metto una giacca-
-Sono d’accordo- 
-Grazie per la splendida giornata-
-Di nulla, mi sono divertito anch’io… Hope, posso chiederti una cosa?-
-Si certo-
-Com’è andata a finire quella storia con Nash?-
-Abbiamo deciso di rimanere amici, per ora e sinceramente credo che sia stata la scelta migliore-
-Ma Nash è stato il tuo primo bacio?-    
-Non esattamente- feci spallucce
-Torniamocene a casa- si alzò e mi prese la mano per aiutarmi.
Tornammo a casa, eravamo esausti, Los Angeles era enorme e noi avevamo visto un bel po’ di posti, forse troppi. Matt si fiondò sul divano e io cominciai a lavare i piatti della colazione, mentre li stavo asciugando il campanello suonò e corsi ad aprire. Vidi jack Gilinsky appoggiato sullo stipite della porta
-Sei sola?- mi rivolse un dolce sorriso
-No c’è Matt- gli feci cenno di entrare
-Ero passato a vedere se avevi bisogno di compagnia-
-Ti ho preceduto fratello- la vicinanza di Matt mi colse di sorpresa, non avevo sentito i passi
-Che avete fatto oggi?-
-Le ho fatto fare un giro per L.A. e stasera ci s’aveva voglia di andare a cena fuori, magari si invitava qualcuno ma non credo che Hope ce la faccia-
-Ah ora sarei io quella che non ce la fa- gli diedi un gomitata scherzosa e tornai asciugare i piatti
-Allora cosa farete?-
-Matt andrà a casa-
-Mi stai cacciando Hope?-
-No ma ho letto i tuoi messaggi, tua madre ti ha invitato a cena stasera, vacci-
-Non voglio lasciarti sola, piccola-
-Non sarà sola, ci sono io- Jack avvolse il braccio intorno alle mie spalle, avvicinandomi a se. Io e Jack non avevamo un rapporto molto importante, cioè non ci avevo mai parlato seriamente con lui. Mi sorprese che voleva stare con me tutta la sera, poteva fare qualcosa di meglio
-Va bene, ma se vuoi torno per la notte-
-Matt non sono una bambina, posso passare la notte da sola-
-Posso rimanere ancora per qualche ora-
-Matt va a casa, fatti una doccia e va da tua madre- gli diedi un bacio sulla guancia
-Ma… Hope, non voglio lasciarti sola-
-C’è Jack e poi ci vediamo domani-
-Ok piccola, vado, ciao- mi diede un bacio sulla fronte e uscì. Jack si sedette su un sgabello dell’isola, continuava a osservarmi mentre finivo di asciugare l’ultimo piatto
-Allora Gilinsky cosa mi racconti?-
-Film e pizza?-
-Mi dispiace ma proprio ieri sera io, Cam e Nash abbiamo fatto la serata film e pizza-
-Tv e pop corn?-
-Che ne dici di tv e spaghetti-
-Ti manca di già l’italia?-
-No ma se continuo a mangiare roba comprata fuori sicuramente non mi sentirò bene-
-Ok, per ora che ne dici di sederci sul divano e chiacchierare-
-Devo farmi una doccia se vuoi puoi salire e aspettarmi in camera mia- salimmo entrambi, io entrai in bagno e cominciai a lavarmi velocemente. Uscii indossando un paio di pantaloni grigi e una canottiera nera, raccolsi i capelli umidi in una crocchia disordinata
-Hai una bella camera-
-Grazie, ma è stato soprattutto merito di Cam e Nash- mi sedetti vicino a lui che continuava a torturarsi le mani, mentre il suo sguardo era rivolto verso il pavimenti. Perché era così teso?
-Sono stati bravi- annui. Il suo sguardo ora si posò sui miei occhi e rimase a fissarli per un eternità. Lo vidi avvicinarsi lentamente e come un flash mi venne in mente il bacio di Nash, mi sentivo come se lo stessi tradendo. Mi allontanai di scatto come se stesse per farmi del male
-Wo wo wo, tu ci stai provando?- ok la delicatezza non era il mio forte
-Scusa io pensavo che…-
-No tu non stavi pensando perché se ci avessi pensato saresti arrivato alla conclusione che è troppo presto-
- E tu stai pensando troppo, te lo hanno mai detto?-
-No ma comunque cosa avevi in mente!-
-Secondo te, Hope mi dispiace ok?-
-Ok, ti prego non rifarlo più-
-Non lo rifarò, per oggi-
-Come per oggi?!- scoppiò in una risata fragorosa che fece ridere anche me
-Scherzavo-

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Capitolo 6
*** 6 Ciò che gli faceva male ***


SPAZIO DELL'AUTRICE
Hei ciao :) questo capitolo vi piacerà di sicuro, ne sono certa. Buona lettura a tutti ;)

La mattina dopo ci svegliammo presto e jack mi accompagnò a casa mia per prepararmi. Feci una doccia veloce e indossai dei semplici shorts a vita alta e una cannottiera bianca larga che arrivava poco sotto il seno, delle vans con i fiori e le raiban. Raccolsi i capelli umidicci in una crocchia disordinata e uscimmo da casa. Mentre eravamo in auto pensai a come la gente ci vedesse da fuori. Forse pensavano che eravamo fidanzati, che volevamo andare in spiaggia. Questo pensiero mi accompagnó fino all'aereoporto dove il vole di Nash e Cam aveva mezz'ora di ritardo. Ci sedemmo in attesa mentre Jack continuava a parlare del più e del meno
-Sai Jack mi sono mancati molto- dissi interrompendolo. Lui rimase per un po' ad osservarmi 
-Immagino... mi chiedo però perchè ri siano mancati così tanto, tu hai passato mesi senza vederli-
-In italia avevo i miei genitori, avevo la mia vita e Nash era solo una comparsa mentre ora questa è la mia vita, Nash lo è e sai di solito senti la mancanza dei protagonisti e non delle comparse- Jack non fece altro che fissarmi per tutto il resto dell'attesa. Appena li vidi in lontananza mi alzai di scatto e gli corsi incontro. Abbracciai solo Cam poichè ero ancora arrabbiata con Nash, mi limitai solo a sorridergli gentilmente. Arrivati in auto salii davanti con Jack mentre Cam e Nash si aspettavano che salissi dietro con Nash. Per tutto il viaggio ci fu un silenzio imbarazzante mentre nessuno di noi accennava di voler parlare quando Cam timidamente si fece avanti
-Come sono andate le cose qui?- 
-Benissimo- disse Jack -Io e Hope abbiamo passato bellissimi giorni insieme-
-Pensavo che tu fossi stata con Matt- disse Nash con voce sorpresa
-Io e Matt abbiamo litigato, per colpa tua- risposi acidamente
-Beh potevi anche farci pace, ti sei arrabbiata per una sciocchezza- 
-Nash cos'hai? Ti da noia il fatto che abbia passato il mio tempo con Jack?-
-No, no certo che no- sentii nella sua voce un velo di rabbia 
-New York com'era?- chiese Jack come se non fosse successo niente pochi secondi fa
-Bella, Bryant ci ha ammazzati di lavoro-
-Quando pubblicherà gli scatti?-
-Tra qualche giorno, defe finire alcune modifiche-
-Che ti vuole rendere più figo?-
-No ahahahhaha la luce non è venuta un gran che- mentre Jack e Matt continuavano a parlare io mi voltavo spesso a guardare Nash. Arrivati a casa Jack doveva andarsene così aspettai che Nash e Cam rientrassero prima di salutarlo
-Allora ciao- disse abbastanza triste
-Mica è un addio, ci rivedremo-
-Non con Nash, so che quando c'è lui tu sei diversa- il suo sguardo era rivolto verso il volante
-Allora ti voglio lasciare un bel ricordo che ti spinga a tornare presto a trovarmi-
-Non credo che tornerò molto presto-
-Non ne sarei sicura fossi in te- gli alzai il mento e gli feci girare il viso verso di me
-Hope non devi farlo solo perchè voglio io- gli misi il dito davanti alla bocca e poi lo baciai. Posai una mano sulla sua guancia e continuai a baciarlo. Mi sentivo in colpa e dovevo ringraziarlo per le due settimane fantastiche che avevamo passato. Dopo esserci staccati gli diedi un bacio a stampo e scesi dalla macchina, lo salutai con la mano e aspettai che se ne andasse. Quando mi voltai vidi Nash davanti alla porta del condominio.
-Bella scena, davvero romantica-
-Cosa vuoi Nash?-
-Perchè non me lo hai detto? Pensavo di essere uno dei tuoi amici più stretti-
-Beh avevamo litigato e poi non è nulla di ufficiale-
-Mi sei mancata piccola-
-Anche tu- salii le poche scale che ci separavano e lo abbracciai. Il suo profumo, le sue braccia che mi stringevano, lui. Lui sapeva di casa, lui era casa. Appoggiai la testa sulla sua spalla e rimasi lì ad assaporare quel momento.

PARTE DI NASH
Sentirla tra le mie braccia mi dava un senso di casa, come se stare con lei mi facesse sentire al posto giusto. Non ero geloso di Jack ero solo infastidito dal fatto che lei non mi aveva detto niente. Avrei voluto tenerla tra le mie braccia per l'eternità. Nessuno dei due accennava un movimento, nessuno dei due voleva separarsi dall'altro ma arrivó il momento di farlo e appena le mie braccia abbandonarono il suo corpo sentii una sensazione di vuoto
-Nash non andarte più ti prego-
, Non Per ora rimarrò qui con te- le presi la mani e mi avviai verso l'ascensore. Arrivati a casa trovammo Cam addormentato sul divano e sorrisi quardandolo. Hope salì le scale e tornò indietro con una coperta e coprì Cam ormai sprofondato nel sonno. Sentii anch'io il sonno invadermi così senza cambiarmi mi infilai sotto le coperte e mi addormentai. 

PARTE DI HOPE
Passai il pomeriggio a leggere nell'attesa che si svegliassero. Richiamai Jack e alla fine Matt. Non ci parlavo da tempo, fu bello chiarirsi, mi era mancato molto e senza i suoi consigli mi ero sentiti persa. Mentre mi rigiravo sul letto per trovare un'altra posizione comoda per leggere entrò Nash mezzo addormentato e si infilò sotto le mie coperte avvolgendomi con il suo braccio
-Che ore sono?-
-Non lo so- afferrai il telefono e guardai l'ora poi mostrai lo schermo a Nash che sgranò gli occhi
-Cavolo le sei!-
-Perchè cavolo?-
-Dovevo andare da Matt un'ora e mezzo a fa-
-Non ti preoccupare ci ho parlato io con lui, mi ha detto che passa domani mattina-
-Ah ok- gli davo ancora le spalle quando appoggiò le sue labbra sulla mia spalla facendomi sentire strana
-Nash dovremo alzarci- 
-Hai ragione- aspettai che si alzasse lui per primo per poi alzarmi di conseguenza. Scendemmo le scale e trovammo Cam sul divano mentre stava dormendo ancora. Nash gli saltò addosso urlandogli
-Buongiorno principessa!- vidi Cam spingerlo giù  e scoppiai a ridere
-Buongiorno Cam- mi sedetti vicino a lui 
-Giorno, che ore sono?-
-Le sei e qualcosa se non sbaglio-.
Dopo qualche giorno sia io che Nash dovevamo cominciare a seguire i corsi di scuola, l'unica cosa positiva che ci vedeva nash era che ci assegnavano gli stessi compiti così io li facevo e lui li copiava. 
Una sera di ottobre eravamo in casa solo io e Nash. Cam era partito con Brynt per chicago e sia io che Nash ci annoiavamo come due deficienti. Dopo aver cenato ci sedemmo sul divano a guardare la tv
-Mi manca Cam- disse tristemente
-Anche a me, era l'anima della casa-
-Vero...- sbuffò. In quel momento il campanello suonó e corsi ad aprire
-Ehi principessa- la mano di Jack mi avvolse la schiena avvicinando a se
-Ciao- sorrisi e gli diedi un bacio
-Sei sola?-
-No c'è Nash... ma se vuoi entra- ci staccammo e gli feci cenno di entrare. Nash lo salutó con un cenno di mano
-Nash io e Jack andiamo di sopra-
-Non fate troppo rumore vi prego- Jack arrossì leggermente mentre io sentivo le guancie diventare bollenti. Salii gli ultimi scalini velocemente e trascinai Jack in camera
-Che c'è Hope?-
-Ma ti sei reso conto di quello che ha detto Nash?-
-Si, cosa c'è di male?-
-Credi gli dia noia la situazione?-
-Tu pensi ancora che gli piaci?-
-No, ma qualche dubbio ce l'ho... spero che si sia dimemticato di me-
-Ti credi troppo importante- mi avvicinai a lui facendogli una smorfia. Mi diede un bacio come risposta e mi fece sdraiare sotto di lui
-Sai vero dove ti devi fermare?-
-Si certo...- sentii la sua mano alzarmi la maglietta e salire lentamente. 

PARTE DI JACK
Volevo continuare ma lei me lo impedì. Mi sentivo come se mi avessere tolto il piatto mentre stavo mangiando ma dovevo accettare quello che voleva. Voleva perde la verginità a 18 anni e io volevo rispettare la sua decisione e non volevo farle pressione. Feci una smorfia quando lei mi tolse la mano dalla sua coscia e mi sussurró -Basta così-. Mi voltai dall'altra parte dandole le spalle, feci un bel respiro e mi voltai verso di lei
-Grazie... hai davvero molta pazienza- mi diede un bacio e si rifugiò tra le mie braccia. 
La sentii muoversi così mi svegliai. La luce fece si che  facessi fatica ad aprire gli occhi 
-Scusa Jack ti ho svegliato?-
-No, cosa stai facendo?- mi voltai e vidi solo la sua schiena nuda piegarsi verso terra e afferrare la mia maglietta
-Non ti dispiace se la prendo in prestito?-
-No no- mi misi a sedere e continuai a guardarla. Aspettai che se ne andasse prima di alzarmi e indossare i pantaloni. Ne avevo parlato con Nash, della situazione e a Hope avevamo deciso di non dirle nulla. Lui aveva ammesso di non provare più nulla per lei, anzi che lui si era preso solo una cotta tempo fa. Una parte di me non gli credeva mentre un'altra si, mi era sembrato abbastaza sincero mentre si parlava. Quindi Nash non provava niente per Hope ma lei di sicura qualcosa la provava e questo mi faceva impazzire. La cosa di perdere la verginità a 18 anni era solo una scusa, lei non voleva farlo con me, ciò mi feriva tanto. Non era il fatto che mi toglieva la mano e diceva -basta così- ma il fatto che non voleva che io fossi la sua prima volta. Rimasi immobile aspettando che rientrasse, non volevo scendere solo in pantaloni anche se Nash mi aveva visto milioni di volte a dorso nudo, non volevo e basta. Sentii qualcuno salire le scale e poi aprire la porta. Era Nash
-Ehi Jack, come va?-
-Bene, cosa ci fai qui?-
-Niente, sono venuto a chiederti una cosa-
-Dimmi pure...-
-Sai tra poco è il compleanno di Hope e io volevo farle una sorpresa- 
-Ah ah-
-Volevo fare una festa con tutti i suoi amici e poi invitare anche sua sorella Angie... ti andrebbe di aiutarmi?-
-Certo amico-

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