Permetteteci di essere fratelli.

di oscura_pa2003
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazioni ***
Capitolo 2: *** Le vacanze ***
Capitolo 3: *** Non sarò mai solo sapendo che abiti in questo mondo! ***
Capitolo 4: *** Il berretto di Hiro ***
Capitolo 5: *** Una bella sorpresa ***
Capitolo 6: *** L'appuntamento ***
Capitolo 7: *** Un modo per "vederci" ***
Capitolo 8: *** La SanFransokyo Institute of Technology (SFIT) ***
Capitolo 9: *** Visita alla SFIT! ***
Capitolo 10: *** Un'ora assieme ***
Capitolo 11: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 12: *** Preparando le valige ***
Capitolo 13: *** "Spuntino" di mezzanotte ***
Capitolo 14: *** Appena rivisti ***
Capitolo 15: *** Dare spiegazioni a volte fa male ***
Capitolo 16: *** Bacio della buona notte ***
Capitolo 17: *** Permetteteci di essere fratelli (parte I) ***
Capitolo 18: *** Permetteteci di essere fratelli (parte II) ***
Capitolo 19: *** Non ci separeranno MAI PIÙ! ***



Capitolo 1
*** Presentazioni ***


Ciao, io sono Tadashi, Tadashi Hamada. Ho 6 anni e faccio la 2° elementare. Dovrei fare la prima ma papà e mamma mi hanno detto che ho fatto una cosa chiamata "primina". La mia maestra mi dice sempre che sono "il primo della classe", soprattutto ad informatica. Non so bene cosa vogliono dire le parole "informatica" e "il primo della classe", ma mia zia Cass mi ha detto che sono molto bravo a scuola e chiama "Tecnologia al computer" la materia informatica. Oggi la maestra ha detto che dobbiamo scrivere un diario segreto dove ci scriviamo quello che ci capita ogni giorno. Ho un fratello più piccolo che si chiama Hiro ed ha 3 anni. Uffi! È già il 29 maggio e il 15 giugno lascio la scuola e vado a vivere con papà in una città che si trova molto più lontana da SanFransokyo. Da gennaio io ed il mio fratellino abitiamo insieme dalla zia Cass. Papà mi ha detto che la mamma se n'è andata ma ogni volta che chiedo dove è andata mi dice che un giorno capirò. Oggi devo dire ad Hiro che il 15 giugno parto e che lui rimarrà qua per un po. Ho paura che se la prenderà con me.

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Capitolo 2
*** Le vacanze ***


Ciao, è da tanto che non scrivo su questo diario. Ormai ho 10 anni ed il mio fratellino ne ha 7. Oggi arriverà qui per le vacanze estive e, come ogni anno, resterà qui fino agli inizi di settembre. Poi a dicembre andrò io da lui per le vacanze di Natale! Sono contentissimo di ciò! Da quando la mamma è morta a casa mia e di papà non c'è più molta allegria, per fortuna oggi arriva Hiro a dare un pò di vivacità! Solo una cosa mi sembra un pò strana...papà e zia Cass non si vedono da un sacco di tempo. Per quanto mi possa ricordare hanno litigato quando è morta la mamma perché zia Cass trovava giusto che io sappia la verità ma papà no. Da allora non si sono neanche più visti in faccia. Zia e papà ci dicono che è per questo motivo che io ed Hiro siamo stati separati. Papà in realtà non ha mai accettato Hiro come figlio, non so il perchè. Comunque quando ci dicono che questo è il perchè siamo stati divisi io dico sempre "Non è giusto che siamo stati divisi per le vostre cose personali!" e loro rispondono sempre alla stessa maniera, cioè "Ma non è vero che siete stati separati per le nostre cose personali!". Ma no guarda!!!! Adesso diteci pure che è stata colpa nostra e chiudiamo la faccenda! Ah! E chi li capisce i grandi! Infondo io ed Hiro abbiamo tutti i diritti di essere fratelli...O SBAGLIO?! Vabbè...torniamo a noi. Manca poco! Hiro sta per arrivare!! ____________________________________________________________ "Dlin dlon". Che bello! Dopo un bel pò di mesi ho l'occasione di rivedere mio fratello! Non voglio perdere un solo secondo per stare con lui! Appena vedo che mio papà sta andando ad aprire lo fermo di prepotenza! APRO IO! CASO CHIUSO!!! "Ciao fratellino!!!" urlo appena apro la porta col sorriso stampato in faccia. Subito lo abbraccio il più forte possibile! Lui ricambia e mi dice "Ciao Dashi!". Ancora con quel soprannome! E' da quando ha 2 anni che mi chiama cosi! E' iniziato tutto il giorno di Natale, quando dovevamo aprire i regali sotto l'albero ed il primo fu il mio. Lui quando lo vide mi disse "Dashi!". Quella fu la sua prima parola, quando me lo disse non gli avevo dato molta importanza ma adesso ogni volta che ci ripenso quasi mi commuovo! Il mio nome era troppo lungo per lui da pronunciare così mi chiamò Dashi. Questo soprannome rimase segnato nella testolina del mio adorato fratellino fino ad oggi, e penso che non se lo dimenticherà mai. Da una parte mi da fastidio questo soprannome ma dall'altra lo adoro! Infondo è pur sempre la prima parola che ha detto! Subito lo faccio entrare e andiamo in camera mia a posare le sue valige e a chiacchierare un pò. Mio padre manco lo saluta, ma Hiro non ci pensa nemmeno a papà. Non sono mai andati d'accordo. Appena andati in camera mia ci buttiamo sul mio letto. Ora che ci faccio caso camera mia è piuttosto piccola ed ha un letto solo. Meglio così! Non mi dispiace dormire con mio fratello...e penso che neanche a lui dispiaccia! L'anno scorso abbiamo dormito in camera di papà dove ci sono 2 letti (non chiedetemi perchè) ed ogni mattina mi ritrovavo Hiro addormentato sulle mie gambe. Quando si svegliava che gli chiedevo il perchè lui diceva che aveva paura a dormire da solo. Si vede che a casa di zia Cass dormono sempre insieme oppure è perchè non è abituato ad un altro ambiente! Ma penso che sia la seconda opzione, Hiro non è mai stato uno di quei bambini che ha paura a dormire da solo. Vabbè, la conversazione inizia così: "Allora fratellino, come va a scuola? Hai qualche problema oltre al svegliarti presto la mattina?" gli dico io sorridendo. "Diciamo che sono bravino, non sono il primo della classe ma sono bravino. Solo in informatica sono il primo della classe!" mentre mi dice questa frase ha l'espressione un pò dubbiosa. Non credo che sappia cosa voglia dire "informatica" così glielo chiedo "Ma sai cosa vuol dire la parola informatica?" lui come risposta scuote la testa, ciò vuol dire che non ha la più pallida idea di cosa significhi. Provo a spiegarglielo alla meglio, rimane il fatto che non so se abbia capito. "Dashi! Ma quello cos'è?" mi chiede indicando il mio diario. "E' un diario dove scrivo tutte le cose che mi capitano giorno per giorno!" gli dico io. "Aaaa! La maestra ce ne ha un pò parlato, dice che quando rinizierà la scuola ce lo spiegherà meglio e ce ne farà fare uno nostro!" mi dice pieno di entusiasmo. Ad un certo punto mi sorride, ma quel sorriso mi sa di richiesta. Inarco il sopracciglio perchè non ho ben capito a cosa si riferisce, così inizia con gli occhi a guardare prima me e poi il diario a intermittenza, così capisco che vorrebbe leggerlo. Mi alzo dal letto prendo il diario e inizio a leggere. Noto che Hiro, dopo aver letto la prima, rimane con gli occhi sbarrati e con un leggero sorriso. Lo guardo e mi esce una flebile risatina dalla bocca e lui come risposta mi dice "CHE BELLOOOO!!" A quel punto sono stato io a sbarrare gli occhi. Non credevo che gli sarebbe interessato così tanto! "Senti fratellone..." mi dice con un leggero sorriso mentre con quei dentoni da coniglio che si ritrova si morde il labbro inferiore "...potresti insegnarmi come si fa a fare un diario?" mi dice tutto entusiasta! Wow! Il mio fratellino mi sorprende ogni secondo che passa! E come potevo dire di no al mio adoratissimo fratellino!

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Capitolo 3
*** Non sarò mai solo sapendo che abiti in questo mondo! ***


E rieccomi. Settembre è arrivato mentre Hiro è da ormai un'ora circa che è tornato a SanFransokyo. Sto ancora piangendo mentre mio padre sta in salotto a fare i salti di gioia! Lo odio quando fa così! Prima ci separano di prepotenza e poi, quando mio fratello se ne va che io mi chiudo in camera a piangere, MIO padre, invece di consolarmi (ciò che fanno tutti i padri), si mette a fare i salti di gioia perchè odia SUO FIGLIO ovvero MIO FRATELLO!!?? E no! No, no e proprio NO! Così esco dalla mia stanza con ancora le lacrime agli occhi e con l'intenzione di fargli brutto. Vado in salotto e cosa vedo!? Mio padre che bello tranquillo se scola bottiglie di birra in quantità assurda e che si vede un film in televisione! "Papà ti odio!" gli urlo mentre il pianto si fa sempre più intenso e i singhiozzi smuovono il mio piccolo petto. Ci rimango ancora più male quando lo vedo che si alza barcollando e mi si avvicina. E' a dir poco sbronzo. "Non puoi dire certe cose a tuo padre bamboccietto!" Non sa quello che dice. Ha l'alito che puzza in maniera a dir poco orripilante! Si è dovuto aggrappare a me perchè non si regge in piedi! "Io esco! Ci vediamo dopo." mi dice. "Non puoi uscire in queste condizioni!" faccio per urlargli questa frase ma è troppo tardi. Mi ha già sbattuto la porta in faccia. Sento il motore della macchina che si accende. In quel momento il cuore inizia a battere in maniera MOLTO irregolare, il respiro è affannato e le mie gambe tremano. Non capisco cosa mi prende ma di una cosa ne sono sicuro, è meglio che mi sieda perchè le mie gambe mi stanno per dire addio. Così mi siedo sul mio letto e chiamo il mio fratellino, per vedere se è già arrivato, anche se ci vuole un'ora da qua a SanFransokyo ed è partito da un'ora e mezza. In realtà non chiamo proprio Hiro, più che altro chiamo zia Cass. Hiro è un pò troppo piccolino per avere un telefono tutto suo. Zia risponde alla chiamata e mi dice "Ciao nipotino! Mi immagino come tu ci sia rimasto male! Stiamo venendo li! Tranquillo! Manca solo un quarto d'ora!" io faccio una faccia interrogativa...ma che diavolo si è fumata! "Rimasto male? E per cosa? Come mai state venendo qui tu ed Hiro?" zia rimane un pò scioccata da questa domanda e risponde "Ma come? Non ti è stato detto niente!?" "Emmm...No" rispondo io "Ok, allora credo che ti avviseranno presto!" una volta terminata la frase manco il tempo di dire "Ciao" che ha già chiuso. Direi che era molto nervosa! Cosa sta succedendo? Inizio a preoccuparmi SUL SERIO! Dopo pochi secondi squilla il telefono...è papà! "Pronto? Papà?" dico rispondendo al telefono. Ho un brutto presentimento, non credo che sarà lui a rispondere. "No, mi dispiace ragazzino, non sono tuo padre. Sono un dottore e in questo momento mi trovo all'ospedale, vieni qui il prima possibile." e chiude la chiamata. Punto 1: Ma oggi hanno tutti il vizio di chiudermi il telefono in faccia o cosa? Punto 2: Non sono idiota! So che i dottori si trovano all'ospedale! Di certo non si trovano in chiesa a fare il battesimo ai bambini! Punto 3: Penso che farei meglio a muovermi! Esco di casa e inizio a correre il più veloce possibile! Ho paura! Molta paura! Per mia fortuna la città è piccola e l'ospedale, come tutte le altre cose (centro commerciali, ristoranti, cinema ecc...),è molto vicino. In 5 minuti sono li è vedo la macchina di zia Cass che parcheggia. Vedo Hiro scendere. La vista di mio fratello mi rassicura subito. Faccio un leggero sorriso ma so per certo che non durerà molto. Comunque non posso fare a meno di corrergli incontro. Do un abbraccio veloce a zia e poi stritolo il mio fratellino di baci e abbracci. Entriamo dentro e zia ci fa strada verso una stanza. Arrivati davanti alla porta della stanza mi dice di aprirla. Sapevo che il mio sesto senso non mentiva. Li dentro, steso su quel letto, ormai morto, c'era mio padre. Sento la mano di zia toccarmi la spalla "Mi dispiace Tadashi" mi sussurra. No, non è possibile! No dai! "Sono certo che tra poco papà si risveglierà!" mentre dico questa frase sto mentendo spudoratamente a me stesso. So che è morto. L'unica cosa bella è che adesso andrò a vivere con zia Cass e con Hiro e potrò stare con lui! Mentre dicevo quella frase le lacrime mi rigavano il viso. Zia a quel punto abbassa lo sguardo e scuote la testa come per dire no. Detto sinceramente speravo di essermi sbagliato. Ma non è così. Prima mia madre e adesso anche lui. Non riesco a stare qui per un secondo di più. Mentre faccio per andarmene arriva un dottore che mi lascia in mano un contratto per poi andarsene senza dirmi niente. Provo a leggerlo ma non ne comprendo il significato. Le uniche 2 cose che riesco a capire è che quella in fondo è la firma di mio padre e che questo contratto non premette niente di buono. Lo do a zia e lei mi dice "Mi dispiace Tadashi. Tu non puoi venire a vivere con noi" la reazione più logica e sensata che potevo avere era quella di urlare a squarcia gola questa frase "Cosa vuol dire!?" Mi giro verso di Hiro e noto che piange. Non posso vederlo in questo stato! Così prima che zia continui il discorso lo abbraccio forte forte e lui nasconde il viso nell'incavo del mio braccio esile. Zia ricomincia a parlare "Il contratto dice che rimarrai a vivere qui da solo fino a quando non avrai compiuto 18 anni...e...non potrai più vedere tuo fratello...neanche durante le vacanze" Hiro inizia a piangere 3 volte più forte di prima. ODIO MIO PADRE! Come ha potuto farci questo! La firma alla fine del foglio è proprio la sua! "Ora sono rimasto completamente solo!" urlo dicendo questa frase. Credo che ha fine giornata le mie corde vocali andranno a farsi benedire insieme ai miei occhi che rimarranno asciutti per le troppe lacrime. Hiro si fa coraggio e, con la voce spezzata dal pianto e dai singhiozzi, prova a dirmi "Anch'io adesso sono rimasto solo...non completamente però comunque sono solo...però io me lo sento! Non sarò MAI completamente solo finché tu vivrai sullo stesso pianeta dove abito io!"_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ NOTA DELL'AUTRICE! Nota dell’autrice E rieccomi con un nuovo e tristissimo capitolo. Spero che non faccia schifo! Questo capitolo l’ho scritto sulle note di “My Songs Know What You Did In The Dark” dei Fall Out Boy. Spero sul serio che vi piaccia! Bacioni, Oscura :* ;D

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Capitolo 4
*** Il berretto di Hiro ***


Oggi non me la sento di andare a scuola. Sono rimasto orfano, i/le prof capiranno. Questo è il mio primo anno di scuola media. Tra qualche mese compirò 11 anni. Ricordo tale e quale il mio primo giorno…in effetti è passata solo una settimana da quel giorno ma a me sembra passata un vita! Ci sono stati tanti cambiamenti in quella settimana. Comunque…la sera, che ero più nervoso che mai, avevo messo la sveglia alle 6:30 ma mi svegliai un tantino prima del dovuto…alle 4:30. Hiro infatti si prese un infarto! Gli ero tipo saltato addosso alle 5 urlandogli nell’orecchio che era tardi mentre era la 3 doccia che mi facevo. Alle 6:30 ero pronto! Però prima dell’arrivo delle 6:30 avrò sprecato 50 litri d’acqua perché camminavo ansiosamente per la casa…e giustamente stavo sudando peggio di uno che ha appena finito di fare la maratona! Ero così nervoso che non mi ero messo solo il deodorante come un po’ tutti fanno…ma anche il profumo di papà che ogni volta che mi facevo la doccia me lo dovevo rimettere una volta vestito. E l’ho pure finito…Ma questi sono dettagli! E’ da sempre che sono un ragazzo TIMIDISSIMO! Non so perché quest’anno ero un po’ più…sciolto! Cioè…tranquillo! Il che è molto strano! Comunque dopo mezz’ora avevo già 4 amici fantastici! Il primo fu Fred. Diciamo altino, occhi azzurri, capelli castano chiaro, quasi biondi, molto magro e molto puzzolente! Non credo che si cambi i vestiti. Che schifo! Comunque è simpatico…No! Ma che dico! E’ SIMPATICISSIMO! Anche un po’ fuori di testa a dir la verità…ma comunque il più simpatico! Ha la passione per le lucertole e per i draghi. Il secondo fu Wasabi. Ragazzo molto più alto di me, credevo che fosse stato bocciato! Comunque è un ragazzo con taglio afro e la pelle scura. E’ anche lui molto simpatico solo che è un po’ fifone! O meglio…molto fifone! Ha paura praticamente di tutto! Cioè…io rispetto a lui sono un puffo! E non sono mai stato basso io! Come fa ad avere paura di tutto!? Stranamente la sua passione sono i laser! Vabbè…comunque il terzo…forse meglio dire la terza…fu Honey Lemon. Una bella ragazza, alta quanto me, magra, lunghi capelli biondi, occhiali da vista fucsia, rossetto dello stesso colore e fascia per capelli gialla. Molto chiacchierona, socievole, dolce e sempre sorridente. Lei ha una passione catastrofica per la chimica! Non credo che vivrebbe senza di essa! Bene, manca l’ultima, sulla quale mi vorrei concentrare parecchio, poi capirete il perché. Comunque, l’ultima (o la quarta) fu GoGo. Ragazza a dir poco bellissima! Molto più bassa di me! Anche un pochino robusta, occhi marroni (quasi neri). I capelli sono neri e corti con delle ciocche viola sparse qua e la! Si veste sempre in maniera un po’ rock…diciamo. Per delineare il contorno degli occhi si mette le eyeliner nere. Ama la velocità infatti, fuori scuola, va sempre in giro con lo skate invece, per andare a scuola fa come faccio io, prende la bicicletta. E’ una ragazza molto acida e scontrosa ma, una volta nata la confidenza, diventa molto simpatica e divertente…anche se rimane sempre un po’ acida. Lei non farebbe mai notare a nessuno che è secchiona, non ho mai capito il perché, forse perché non vuole che la prendano in giro. Si fa vedere solo da noi mentre studia fino alla morte e fa i compiti in 5 secondi perché sa che noi non la prenderemo mai in giro! Perché parlo così tanto di le? Beh…perché…aiuto è difficile da spiegare! Credo di…essermi innamorato di lei<3 Ogni volta che la vedo vorrei baciarla, quando mi parla il cuore mi batte in maniera più irregolare possibile e quando mi guarda fissa negli occhi svengo! Fred ci prende sempre per i fondelli dicendoci con la voce da idiota che staremo benissimo insieme e invece Honey, che è la migliore amica in assoluto di GoGo, mi dice che anche lei prova qualcosa per me. Comunque non farò il primo passo fino a quando non ne avrò la prova certa! Pensare ai miei amici mi ha fatto leggermente sorridere, ma il dolore rimane. Non potrò più vedere mio fratello se non attraverso Skype. Con la mente offuscata dai brutti pensieri, decido di andare in cucina a farmi una cioccolata. Metto a scaldare il pentolino con dentro il latte da versare nella tazza dove metterò la polvere di cacao. Intanto che si scalda prendo la polvere di cacao per la cioccolata e la tazza. Metto la polvere nella tazza, mi siedo su una sedia e aspetto che il latte si scaldi. Intanto guardo l’orologio, sono ancora le 7:30, mi ero svegliato alle 7. Tra un’ora circa inizieranno le lezioni. Ma tanto non me la sento di andare…non ho motivo di preoccuparmi! Il latte si è scaldato. Senza pensarci su prendo il pentolino bollente a mani nude. Che genio! Poso velocemente il pentolino sul fornello spento mentre mi mordo le labbra per il dolore; mi guardo la mano, è bella che bruciata! Ci metto su un po’ d’acqua sperando che passi. In effetti il dolore si è alleviato leggermente. Questa volta prendo la presina e riprendo il pentolino versando il latte nella tazza. Metto il pentolino nel lavandino e prendo un cucchiaino per girare la cioccolata. Voilà! Una cioccolata squisita! Mi risiedo su una sedia e poggio la tazza sul tavolo. Mi guardo attorno. “Che silenzio” sussurro. Non sono abituato a tutto questo silenzio. Il salotto è collegato alla cucina e vicino al tavolo al quale sono seduto c’è il divano. Mentre penso di buttarmici sopra e rilassarmi un po’ i miei occhi si vanno a posizionare sotto il divano. Se non sono diventato ceco c’è qualcosa li sotto! Mi alzo e vado a vedere meglio. Sotto al divano è buio, non si vede più di tanto, così infilo la mano sotto al divano e tiro fuori l’oggetto misterioso. CHE FIGOOO!! E’ il berretto della mia squadra di calcio preferita (la SanFransokyo-City)! Ok, primo mistero risolto. Ma come c’è finito li sotto?! Giro il berretto dalla parte dove si dovrebbe mettere in testa e noto che c’è un biglietto, così lo leggo “Per Dashi. Grazie per avermi imparato a scrivere un diario. Non ci rivedremo più per molto tempo. Se non per sempre. Quando avrai 18 anni ti sarai già scordato di me. Io non ti dimenticherò mai! Sei la mia vita fratellone! Ti voglio troppo bene! Con amore, Hiro<3” Ok, mi sto per mettere a piangere! Come può pensare che lo dimenticherò! Se non ci fosse lui ancora in vita io mi sarei già suicidato! Leggendo questo biglietto mi sono reso conto di una cosa in particolare…Hiro sta crescendo. Si vede. Io quando avevo 7-8 anni credevo ancora alle favole. Ok, mi è tornata l’allegria e la forza di andare avanti. Sono le 8 e sono anche già vestito. Faccio ancora in tempo ad andare a scuola. Una cosa è certa…se una/un prof mi dice di togliermi il berretto lo prendo a parole! Non me lo toglierò mai più! Me lo toglierò solo e unicamente per farmi la doccia e per andare a dormire! Grazie Hiro<3


Angolo autrice ;)
Ok devo ammettere che questo capitolo faceva un po’ pena! Il problema è che ho avuto poco tempo perché a scuola ci stanno caricando di compiti! Spero comunque di ricevere belle recensioni! Comunque non so se domani posterò il capitolo…ODIO LA SCUOLA!! Vabbè…bacioni, Oscura :*

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Capitolo 5
*** Una bella sorpresa ***


Sono appena tornato da scuola. Queste 5 ore sono andate piuttosto bene anche se non ho sorriso manco per mezzo secondo. Almeno ho ricevuto una bella, anzi bellissima sorpresa! E dalla persona meno sospettata! E non ne è stata solo una di bella sorpresa! Tutto è iniziato alla prima ora, quando non ho saputo ripetere storia e la prof ha iniziato a dire che non fa niente perché sono in questa situazione e così via. Di solito io sono il secchione della classe (dopo Wasabi, ovviamente) ma oggi no. Come vicino di banco ho un ragazzo che si chiama Domenico. Credo che conosca un solo genere di dolore, ovvero quello fisico. Non credo che abbia mai sentito parlare di dolore emotivo. Lui pensa solo a fumare (anche se ha 11 anni), a frequentare cattive persone e a combinare casini qua e la! Si, sarà pure il più simpatico della classe…ma mi fa venire un nervoso! Qualcosa mi dice che anche a GoGo non piace quel tipo perché oggi, sempre durante la prima ora (ovvero quella di storia), Domenico, visto che stavo male emotivamente ha iniziato a urlare per la classe “Hamada piange! Hamada piange!” IL NERVOSO! Stavo per fargli brutto ma lui ha iniziato ha urlare “Mi minaccia! Mi minaccia!” allora mi sono stato fermo e zitto. Ad un certo punto la prof è uscita un attimo e GoGo, se prima con la faccia gentile e innocente, si è avvicinato a Domenico, la preso per il collo e l’ha sbattuto al muro dicendo “Domè, se ti azzardi a prendere per il culo un’altra volta il mio amico giuro che ti strangolo! Tutto chiaro?” io ero semplicemente terrorizzato anche perché non ho mai sentito parlare GoGo in quella maniera un tantino volgare! Ma ancora più sorpreso e terrorizzato era Domenico che per risposta scosse velocemente su e giù la testa in segno che aveva capito. Allora GoGo lo lasciò andare e Domenico si mise a sedere. Appena rientrò la prof Domenico, con la faccia terrorizzata urlò “Mi posso spostare? Mi posso spostare?!” e che palle! Per fortuna la prof lo fece spostare perché era una cosa a dir poco insopportabile! Comunque durante la seconda ora cominciai a sentirmi un po’ solo, e a quanto pare GoGo se n’era resa conto. Infatti prese il suo banco e, visto che Domenico si era spostato con tutto il banco, lo attaccò al mio guadagnandosi una bella sgridata dalla prof, ma questo non la vece tornare al suo posto e quindi l’ho dovuta aiutare dicendo alla prof che mi sentivo solo. A quel punto la prof approvò la mia richiesta e GoGo, visto che stava per finire in presidenza, mi sorrise e mi abbracciò. Quell’abbraccio durò poco, ma fu comunque bellissimo! Alla seconda ora abbiamo avuto antologia e abbiamo parlato dell’amore fraterno. Non riuscivo a reggere l’argomento, mi mancava (e mi manca ancora) Hiro. Così andai in bagno per evitare che qualcuno possa vedermi piangere e prendermi per i fondelli! Rimasi li a piangere fino alla fine della ricreazione. Sono uscito solo per un motivo. 5 minuti prima del suono della campanella di fine intervallo sentii una voce femminile chiamarmi in modo molto dolce e mai sentito prima d’altronde  “Tadashi? Dai esci! Io non posso entrare nel bagno dei maschi!” avrei riconosciuto quella voce in mezzo a un milione. Era GoGo! Non l’avevo mai sentita parlare in un modo così dolce, anzi…non ha mai parlato in modo dolce! Uscii e parlammo per due minuti circa. Dopo pochi minuti sarebbe suonata la campanella di fine intervallo e io non volevo tornare in quella sottospecie di prigione che tutti chiamano “classe”! GoGo però era ostinata a farmi rientrare quindi mi incoraggiava ma senza riuscirci. Ad un certo punto, visto che io non demordevo all’idea di restare in bagno ancora un po’, mi abbracciò. Questa volta era diverso. Se l’abbraccio di prima era veloce e fuggitivo, questo era più ricco di sentimenti. GoGo mi stringeva forte appoggiando la testa sul mio petto. Ci misi un po’ a ricambiare l’abbraccio. Restammo abbracciati fino al suono della campanella. Ero pronto a tornare in classe. E le sorprese non finirono qui! Appena usciti da scuola, prima di tornare a casa, io e GoGo iniziammo a parlare e gli latri ci lasciarono in disparte. “Che ne dici se dopo scuola ci vediamo? Non so, magari per fare due passi!” questa fu la sua domanda piena di allegria e spensieratezza. Quella che lei non aveva mai avuto. “M-ma certo! P-perché no!” e questa era la mia risposta mentre facevo un sorriso per nascondere la vergogna e i miei occhi che rispondevano tutt’altro, ovvero “E me lo chiedi pure! Allora sei proprio fuori di testa!” però non le avrei mai risposto così! “Bene! Fantastico!” dopo aver detto questa frase mi diede un bacio sulla guancia e si diresse verso casa con la bicicletta. La guancia sulla quale mi aveva baciato era diventata più bollente del pentolino di questa mattina e più rossa di un peperone! Penso che non me la laverò mai più! Così come i vestiti di oggi che hanno ancora il suo profumo bellissimo! In questo momento sto sdraiato sul letto a giocare a Geometry Dash cl telefono. Sta squillando. E’ GoGo! Aiuto! Prima di rispondere mi schiarisco bene la voce e rispondo “P-pronto?” ”Weilà! Ciao!” risponde lei sempre con la sua allegria “C-ciao!” “A che ora ci vogliamo vedere?” “Non so! Verso le…4?” “Ok! Va più che benissimo! Ah senti…non è che potresti passarmi a prendere tu?” “Certo! Dai ci vediamo dopo!” “Ok! Ciao!” e riattacca. AIUTO! Sono troppo emozionato! Sarà un coincidenza ma credo che il cappello che mi ha regalato Hiro porti fortuna! Questa sera lo chiamo al mio dolce…anzi, dolcissimo fratellino!
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE ;)
Oggi non so come sono riuscita postare il capitolo! Fa un po’ pena perché ho avuto sul serio pochissimo tempo! Vabbè, spero comunque di ricevere belle recensioni!
Bacioni, Oscura:* ;D

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Capitolo 6
*** L'appuntamento ***


Sono le 4 meno 10. E' ora di mettermi le scarpe e di andare a prendere la mia amica. Esco di casa e mi incammino. Ho mille pensieri per la testa. E se mi apre suo padre? Cosa dovrei dire? E se mi apre sua mandre? Sono certo che inizierà a tempestarmi di domande! Tutte le madri fanno così! E se mi apre sua nonna? No vabbè ok, sto esagerando. Decisamente esagerando! Comunque ho paura che possa seriamente aprirmi suo padre! Mi farebbe il quarto grado! Ho tutti questi pensieri che mi affolano la mente, più la mancanza di mio fratello. Quando si pensa troppo il tempo passa più veloce. In breve tempo sono davanti la porta di casa di GoGo. Per mia orrenda sfortuna ho ancora la mente affollata dai pensieri e così suono il campanello senza pensarci 2 volte. Faccio alla svelta mente locale e solo ora mi rendo conto di quello che ho fatto! Ma che genio che sono! Aiuto! Oggi saranno tipo un milione di volte che dico questa parola. AIUTO! Sento dei passi, sono pesanti e romurosi. Non sono certamente quelli di GoGo! Lei manco si sente quando cammina! "Papà non ti preoccupare! Apro io!" che bello sentire la voce della mia amica...soprattutto dire questa frase! Dopo pochi secondi la porta si apre e vedo gli occhi dolci e scuri della mia amica. Apre completamente la porta ed esce. Noto che questa volta, oltre alle eye-liner, si è messa anche il rossetto viola. Le sta di incanto! Per salutarmi mi da un bacio sulla guancia e mi rimane l'impronta del rossetto. Sono diventat ancora una volta rosso e pare che GoGo se n'è accorta, ha fatto una risatina. Io non mi ero accorto che mi era rimasta l'impronta viola sulla guancia quindi, quando lei inizia a ridere, inarco un sopracciglio e lei, con la voce soffocata dalle risate, mi dice "Il rossetto!". Io mi sfrego la mano contro la guancia cercando di farlo andare via, ma l'impronta si espande ancora di più. Lei a momenti cade a terra dalle risate e prende un pacchetto di fazzoletti dalla tasca dei jeans. Sfila un fazzoletto, si alza sulle punte dei piedi per arrivare al mio viso e mi pulisce l'impronta. Per evitare altre figure di (puntini puntini) le chiedo "Dove vorresti andare?" e lei mi risponde "Non so, vedi tu". Non ho la più pallida idea di dove potremmo andare, così, per circa mezz'ora, camminiamo senza meta tra una risata e l'altra. Lampo di genio! So dove potremmo andare! "Ti va una cioccolata calda?" le chiedo. Lei risponde "Certo che si!". Camminiamo ancora un pò e arriviamo al mio bar preferito, il Bar Mosca. Il nome fa un pò pietà però dentro è fantastico! Eè un bar che ha 5 piani più il piano terra. Appena entriamo raggiungiamo il bancone dove ci sta la cassa per pagare, quello è il bancone dove si ordina. Appena la cameriera si volta verso di noi le dico che vogliamo 2 cioccolate calde e le chiedo se possiamo andare in terrazza (ovvero l'ultimo piano). La cameriera afferma mentre GoGo non proferisce parola fino a quando non ci troviamo davanti alla prima rampa di scale. Volendo c'è anche l'ascensore, ma non mi conviene prenderla dato che soffro di claustrofobia. Tanto neanche GoGo l'avrebbe presa, non le piacciono molto gli spazi chiusi, però se ci deve tare per forza (tipo in classe) non ha problemi. Intanto siamo già arrivati alla seconda rampa e la mia amica mi guarda con un sorriso che non mi convince proprio per niente! "Siamo solo al secondo piano...sei già stanco?" mi chiede, io la guardo un tantino stranito e rispondo "E perchè mai dovrei essere già stanco?" "Che ne dici di vedere chi arriva prima alla terrazza?" non faccio nemmeno in tempo a dire un semplice si o no che lei è già partita a tutta velocità per le scale urlando "Chi arriva per ultimo paga!" Io accetto la sfida, ma non per i soldi, finchè spendo soldi per lei va bene. Più che altro mi interessa dimostrarle che io sono più veloce di lei! Parto anch'io a tutta velocità verso la terrazza e, in pochissimo tempo, l'ho già superata di brutto. Lei accellera cercando di raggiungermi, ma come ho già detto, sono molto più veloce di lei! A dir la verità lo sono sempre stato. Sono arrivato su in terrazza e dopo una manciata di secondi anche GoGo mi raggiunge. Ha un fiatone pazzesco, poverina! L'ho fatta correre di brutto! Non si regge più in piedi, così mi cinge le mani al collo dicendo "Per tornare giù lo rifacciamo!" io mi metto a ridere rispondendo con un si un pò...come dire...allegramente scocciato! Ad un certo punto, visto che il fiatone non si decide a calmarsi, le dico "Calmati e respira! Adesso vieni con me a vedere il panorama va!" Mi toglie le mani dal collo e, mentre io vado verso la ringhiera che delimita il confine della terrazza, lei rimane ferma immobile con la faccia un pò preoccupata. "Che hai?" le chiedo "Non niente...è che...beh io...soffro di vertigini!" mentre dice questa frase si vede tale e quale che pensa che la prenderò in giro, ma io non lo farei mai nella vita! Torno verso di lei, con un braccio le prendo entrambe le spalle da dietro e la porto con me verso la ringhiera. Le dico di guardare giù il meno possibile e di guardare il panorama. Alzo lo sguardo verso il cielo quasi rosa per il tramonto anch'io (purtroppo d'inverno fa buio presto). Improvvisamente mi prende un fitta al cuore. Da questa terrazza di vede tale e quale tutta SanFransokyo. Non ci avevo mai fatto caso. Una lacrima solitaria si fa strada per rigarmi il viso...mi manca troppo Hiro. "Ehy Tadashi! Qualcosa non va?" mi domanda GoGo. Non posso dirle che è tutto ok. Coe faccio!? Andiamo, non è mica stupida! Se mi ha fatto questa domanda vuol dire che si è resa perfettamente conto che non sto poi così tanto bene. Le rispondo semplicemente che non si deve preoccupare sperando che non faccia altre domande, ma lei risponde "E' per tuo padre, per tuo fratello o per tutti e due?" lei non ha mai conosciuto mio fratello ma, come al resto della squadra, le ho detto cos'era successo. Invece l'intera classe sa solo della perdita di mio padre, e credo che gli possa bastare. Mi faccio coraggio e rispondo "Per mio fratello" "Fa male vero?" come risposta scuoto la testa su e giù in segno di affermazione. D'improvviso sentiamo una voce dietro di noi che dice "Ecco le vostre cioccolate ragazzi!" Si gira solo GoGo verso la cameriera e prende le 2 cioccolate. Io invece faccio finta di non aver sentito. Per farmi tornare il sorriso mi fa la finta di buttarmi la cioccolata addosso e all'inzio mi prendo un leggero spavento, ma poi ritrovo il coraggio di sorriderle. Finiamo velocemente di bere e, appena finito l'ultimo sorso, GoGo sfreccia per le scale ripetendo la frase che aveva detto quando stavamo salendo, ovvero "Chi arriva per ultimo paga!" Faccio una piccola smorfia come per dire "Non cambierà mai!" e sfreccio anch'io giù per le scale. La batto anche questa volta e appena arriviamo quasi davanti al bancone dove si trova la cassa le dico "Sei arrivata per ultima per 2 volte di seguito...ma se provi a cacciare fuori il portafoglio ci rimetti le mani!" lei ride leggermente per poi dirmi "Grazie! Comunque è bello stare con te!" arrossisco e poi le sussurro "Anch'io la penso così" Andiamo alla "cassa" per pagare e usciamo. Una volta usciti lei mi chiede "Come mai arossisci ogni volta che ti dico una cosa dolce?" E MO COSA DICO?!?! PANICO! Racconta una balla, racconta una balla!  "Sono le 6:30, tu a che ora dovresti tornare a casa?" lei con aria un pò scocciata mi risponde "Alle 7. Comunque ti ho fatto una domanda, e ora gradirei una risposta! E cerca di non inventare scuse del tipo Non ho capito la domanda che so per certo che sai rispondermi!" Ok...ci sono MILIARDI di persone nel mondo, adesso la mia domanda è questa: PERCHE' MI SONO DOVUTO INNAMORARE DI UN RAGAZZA INTELLIGENTE COME GOGO!? Intanto lei inizia a sbattere il piede a terra ripetutamente come per dire che vuole una risposta e alla svelta. Non so cosa fare! Lei sospira e mi dice "Senti, Hiney mi ha detto tutto..." io inizio a sudare a freddo e dico balbettanto "C-cosa ti ha d-detto?" appena finisco la frase si alza sulle punte dei piedi, mi cinge le braccia al collo e mi bacia! Chiude dolcemente gli occhi, io invece li tengo sbarrati per un pò, però poi li chiudo e abbraccio GoGo stringendola contro il mio corpo. Lei dopo un paio di minuti si allontana dalla mia bocca, ma comunque ne rimane molto vicina e mi dice "Ora hai capito cosa intendevo?" Io sorrido e la bacio di nuovo. Ci stacchiamo e notiamo che sono le 7:45. Porca vacca, è tardi! "E' meglio che io torni a casa sennò mio padre mi da per dispersa...ciao amò!" ODDIO! Mi ha chiamato amò! Ok, presumo che GoGo adesso è la mia ragazza, quindi la colgo di sorpresa prendendola per la vita e dicendo "Che ne dici se ti accompagno a casa, cucciola?" e in quel momento ho visto per la prima è ultima volta GoGo arrossireChe bellina!
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Bene, ho riaccompagnato a casa GoGo e adesso sono sul mio letto. Sto chattando con lei, la mia cucciola! Abbiamo deciso che d'ora in poi lei mi chiamerà amò ed io la chiamerò cucciola. Ora mi ha scritto che sta andando a dormire, così le rispondo "Buona notte allora, ci vediamo domani cucciola<3" lei mi risponde in un modo altrettanto affettuoso ed esco da WhatsApp. Vado in rubrica e cerco il numero di zia Cass. Appena tornato da scuola lo scrissi che lo avrei chiamto! "Ciao Dashi!" è Hiro a rispondere, che bello! "Ciao fratellino! Tutto bene?" "Si bene tu?" "Alla grande! Comunque grazie! Bel nascondiglio quello sotto al divano!" "Ahahahahahah! Finalmente l'hai trovato!" "Oggi mi ha portato molta fortuna sai? "Figo! Cosa ti è successo?" "Eheh caro fratellino! Un giorno capirai!" "Mmmmmm...ok! Vabbè buona notte! Ti voglio tanto tanto bene fratellone!" "Anch'io te ne voglio! Fa bei sogni!" e con questa frase chiudo la chiamata. Anche se sono le 10 ho tanto sonno. E di solito a me viene sonno sempre verso le 5 del mattino, altre alla claustrofobia soffro anche di insonnia. Appunto per questo colgo l'occasione! Notte!




ANGOLO DELL'AUTRICE! :)
Dopo un giorno di pausa ce l'ho fatta! Ho scritto il nuovo capitolo! Lo so, forse gli avvenimenti erano un pò scontati, ma con tutte le lezioni di storia e geografia in mente non è molto facile contentrarsi! Spero comunque che il capitolo vi piaccia! Ho cercato di farlo il più lungo possibile anche se avevo a disposizione poco tempo! Vabbè, ci sentiamo domani con un nuovo capitolo (FORSE) 
Bacioni, Oscura :* ;D

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Capitolo 7
*** Un modo per "vederci" ***


Capitolo 7-Un modo per "vederci"

Ciao! E’ da parecchio tempo che non scrivo sul mio diario! L’ultima volta che ho preso in mano questo diario è stato quando avevo ancora 11 anni. Ora sono diventato adolescente, ho 15 anni. Sono passati diciamo 5 anni da quando è morto mio padre, 5 anni da quando io e Hiro siamo stati divisi definitivamente. In questi 5 anni credevo che il dolore si sarebbe alleviato, poco ma almeno in un piccolo alleggerimento ci speravo! Invece no, è rimasto tale. Sembra che il tutto sia accaduto ieri, per dire che fa male come se fosse appena successo. La cosa “bella” è che ho i miei amici che mi fanno tornare l’allegria…e anche la mia cucciola (GoGo). Eh già! Sono passati 5 anni e stiamo ancora insieme! Fino ad ora abbiamo litigato solo 3 o 4 volte al massimo, ci amiamo tantissimissimo! Comunque, cambiando argomento, oggi è sabato. Ormai faccio le superiori (liceo scientifico) e il sabato non si va a lezione…o per lo meno alla mia scuola, poi non so. In teoria dovrei fare la prima superiore ma in pratica faccio la seconda perché i miei mi avevano fatto fare la primina (guarda il primo capitolo). In classe e quando sto con il mio gruppo di amici (noi lo chiamiamo “scorribanda”) mi sento un po’ piccolo sapendo che tutti hanno 16 anni ed io 15, però, almeno per la mia scorribanda, non fa alcuna differenza, soprattutto per Fred. Vabbè, tornando a noi, il sabato, dato che non si fa lezione, i ragazzi si svegliano sempre verso le 10:30-11. In questo momento sono le 8 e l’unico deficiente sveglio sono io! In poche parole mi sto annoiando a morte e mi sento un “Forever Alone” anche se ho un sonno tremendo! L’unica cosa che posso fare è prendere il telefono, guardare che ore sono (le 8 e un minuto) e mettermi a giocare a Geometry Dash. Sono ancora sotto le coperte e di alzarmi non ci penso manco mi sparassero! E’ troppo bello stare a non fare niente sotto le coperte. Se non fosse che sto col telefono in mano starei già dormendo. D’improvviso mi squilla il telefono e mi ha fatto anche prendere un infarto. In un primo secondo pensavo che fosse GoGo, però poi mi sono accorto che è un numero che non ho memorizzato in rubrica. Intanto, anche se ho la voce ancora assonnata, rispondo…poi non so! “Pronto?” “We ciao! Stai ancora dormendo?” mi chiede. Anche lui ha la voce di una persona appena alzata, ma non mi sembra ne la voce di Fred e ne di Wasabi…e neanche quella di un mio compagno di classe o della scuola, così gli chiedo “Emm…chi sei?” “Oddio! Sono Hiro! E’ da uno o due mesi che non ci sentiamo mica da trent’anni!” Wow! Sono rimasto al quanto sorpreso. Sono io che sono diventato sordo oppure e lui che ha fatto il cambio di voce a 11 anni!? Non proferisco parola per un po’, così Hiro mi urla “Pronto? Ci sei?!” “Si si! Ma hai fatto il cambio di voce per caso?” “Bravo fratellone! Te ne sei reso conto! Comunque, a parte gli scherzi, si, è da un mese o poco più che l’ho fatto. Allora…come mi sta questa voce?” mentre mi dice questa frase la dice con tono un po’…da strafigo…diciamo. “Per me sei sempre lo stesso, fratellino!” mentre dico questa frase in realtà penso che è cambiato parecchio. Infatti all’inizio non lo riconoscevo! Però ho volto digli il contrario di ciò che pensavo solo per mandarlo in cascetta! “Mmmm…vabbè!  Comunque, oltre a volerti risentire ovviamente, volevo anche dirti una cosa…” “Dimmi” “Mica facile! Non so come dirtela!” a questo punto le ipotesi sono 2: o ha preso bruttissimi voti alla pagella di primo quadrimestre o si è innamorato. Spero per lui che sia la seconda ipotesi! “Senti, prima che tu mi dica questa cosa difficilissima da spiegare…” detto in modo ironico “…ho 3 domande da farti: Con che telefono mi stai chiamando? Hai Skype? Vuoi dirmi che hai preso voti orribili nel primo quadrimestre o l’argomento è un altro?”  gli chiedo con il tono preoccupato accentuandolo sull’ultima domanda “Puoi stare tranquillo, non ho preso voti bassi al primo quadrimestre, tutti 7 e 8…e un 6.” “Ah ok! Quello che può stare tranquillo in tal caso sei tu!” “Tu mi preoccupi! Comunque, il telefono con cui ti sto chiamando, dopo secoli e secoli di attesa, E’ MIO!! Non ci speravo più! Tu lo hai avuto a inizio quinta elementare che avevi ancora 9 anni, io invece ho dovuto aspettare fino ai 12 anni! Adesso faccio la prima media, ricordi?” “Si mi ricordo benissimo che fai la prima media e mi ricordo ancora meglio che li compi tra 7 mesi e 5 giorni, ovvero il 20 ottobre, e oggi e 15 aprile…ricordi?” “E vabbè ci sono molto vicino comunque!” “Si vabbè…” “Mmmm! Come risposta all’ultima domanda: si. Ce l’ho Skype. Vuoi fare una videochiamata? E’ da 5 anni che non ci vediamo!” per me quella frase è stata come un cazzotto allo stomaco, però, non so per quale grazia di dio, sono riuscito a rispondere “Ok, come ti chiami?” “Hiro_Ha2003, e tu?” “Ta_mada_1999, aspetta un attimo che ti chiamo, intanto riattacca.” “Ok, fa presto!” e riattacca. Che bello Un modo per vederci! Chissà com’è diventato! Vado il prima possibile su Skype e cerco il suo nome. Trovato! Aspetto pochi secondi prima che risponda “We, ri-ciao! Allora non mi sbagliavo, stai ancora a letto!  Bravo, fai bene! A quanto tu possa vedere attraverso lo schermo del telefono anch’io sto ancora a letto, c’ho un sonno!” mi dice appena risponde “Wow! Sei cambiato davvero tanto! Sei diventato proprio un bel ragazzetto, ammettilo…quante ragazze ti vengono dietro?!” gli dico sorridendo “Ahahah! Anche tu sei cambiato! Hai già la ragazza giusto?” “Ahah, si! E tu?” “No…dopo su WhatsApp mi mandi una sua foto?” “Emm…non so” “Dai! Sono tuo fratello!” “Ok! Prima se non sbaglio dovevi dirmi una cosa che è impossibile da spiegare, giusto?”  “Emm…si…ma non so come dirtela…manco zia Cass lo sa” mentre dice questa frase arrossisce molto visibilmente, quindi intuisco l’argomento e gli dico in maniera scherzosa “Penso di aver già capito di cosa si tratta!” “Come diavolo hai fatto?” “Sono stato in questa situazione prima di te!” “Fa finta di non aver capito allora!” “Ok, dimmi tutto…o almeno provaci” “Beh…io…vedi…è che…io…io credo di…di essermi innamorato!” “Ma va!” “Mamma mia! Ci ho messo l’anima per dirtelo! Non è mica stato facile!” “Lo so lo so! Ma chi è la ragazza?” “Si chiama Eleonora, io la chiamo Eli. Ti devo mandare una sua foto?” “Si si! Ma com’è? Cioè…descrivimela” “Altina, capelli castano chiaro con alcune ciocche bionde, molto magra e ha gli occhi verdi” “Così descritta sembra bellina! E’ la tua migliore amica giusto?” “Si, ma che per caso tu e la tua ragazza vi chiamate con qualche soprannome?” “E tu che ne sai!?!!??” “Ahahahah! Due miei compagni di classe che stanno insieme si chiamano tipo Puffetta e Tesò, quindi volevo chiederti se anche tu e la tua ragazza vi chiamate con dei soprannomi” “Si, io la chiamo Cucciola e lei mi chiama Amò” “Che dolci!!” “Ahahaha! Un giorno anche tu avrai una bella ragazza (tipo Eleonora) e farete i piccioncini!” “Ahahahah! Vabbè ciao, scendo in cucina a fare colazione prima che zia Cass mi faccia causa! Ci sentiamo più tardi su WhatsApp!” “Ok, a dopo! Ti voglio bene!” “Anch’io Dashi!” e così abbiamo chiuso la videochiamata. Hiro è diventato proprio un bel ragazzetto! Vabbè, credo che sia meglio andare a fare colazione. A Hiro potrebbe fargli causa zia Cass…a me il mio stomaco!
 

Nota dell’autrice ;)
Dopo un po’ di giorni sono riuscita a postare il nuovo capitolo! Ho avuto molti problemi con i compiti e 2 giorni fa è morto il mio professore di musica e sono dovuta andare al funerale per poi recuperare i pochi compiti assegnati L Domani posterò senza alcun problema il prossimo capitolo anche perché l’ho già scritto su Word quindi mi basta fare copia e incolla e voilà! Spero che vi sia piaciuto anche se non è il massimo perché la Miss Ispirazione è andata a farsi un giro! Vabbè, al prossimo capitolo (ovvero domani) un bacione, Oscura :* ;D
PS. Le date (per esempio che Tadashi dice che è il 15 aprile” le ho sparate a cavolo! Ho scritto che era aprile perché il primo quadrimestre era ormai passato e i due fratelli non si sentivano da uno o due mesi, quindi ho messo aprile (mese a caso).

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Capitolo 8
*** La SanFransokyo Institute of Technology (SFIT) ***


Capitolo 8-La SanFransokyo Institute of
Technology (SFIT)


In questo momento sono in classe, la prof di antologia è assente! Che bello! La odio a quella, è una rompi scatole di prima categoria! Quando l’ho saputo mi stavano per mandare in presidenza perché mi sono messo a fare i salti di gioia! Anche i miei amici nerd si sono messi a fare i salti di gioia, però con più contegno. Sinceramente non ho molto da dire…vabbè, spiego perché li ho chiamati amici nerd. Praticamente noi…emm…come dire…vabbè, siamo dei nerd al 200%! Per chi non sapesse cosa vuol dire la parola nerd, vuol dire che facciamo miracoli con qualsiasi apparecchio elettronico (computer, tablet…). Comunque…è tutto tranquillo, troppo tranquillo. E’ strano che i miei compagni di classe stiano tutti zitti zitti. Dovevamo avere la prof di antologia per 3 ore. Secondo me stanno tutti muti perché sperano di essere divisi. Nelle altre classi c’è chi ha il ragazzo, chi la ragazza, chi il migliore amico, chi la migliore amica, chi la sorella, chi il fratello e così via. Ad un certo punto si sentono gli altoparlanti della scuola parlare, il che succede solo per le cose estremamente serie! “Si prega di ricevere i ragazzi della 2° C con i rispettivi nomi in presidenza: Fred Lee, Tadashi Hamada, GoGo Tomago, Wasabi Wood e Honey Lemon. Grazie.” Ok, gli altoparlanti della scuola hanno appena annunciato i nostri nomi e cognomi dicendo di andare in presidenza. Una sola domanda affolla la mia mente: COME CA**O DOVREI FARE A MANTENERE LA CALMA!!!??? Mission impossible! Dopo pochi secondi la porta dell’aula si apre ed entra Franco (il collaboratore o bidello, come più vi piace). Noi lo conosciamo molto bene, è simpaticissimo! E’ peggio di noi, rifrega le prof, ci copre quando usiamo il telefono in classe…! Stranamente sorrideva mentre diceva a me e agli altri di venire con lui. Appena mi alzo dal banco inizio a tremare come una foglia in piena tempesta. Per fortuna ho GoGo al mio fianco, che mi prende la mano stringendomela e io contraccambio cercando di non farle male, il che è difficile. I nostri compagni ci guardano straniti e terrorizzati allo stesso tempo, noi invece (soprattutto Wasabi) ce la stiamo facendo sotto! Non so cosa abbiamo combinato di così grave per finire in presidenza e addirittura per essere chiamati dagli altoparlanti…e sinceramente non vorrei saperlo! Arriviamo in presidenza e Franco esce chiudendosi la porta alle spalle. Siamo fottuti! La preside alza lo sguardo dal computer sorridendoci, e poi dice “Prego ragazzi, potete sedervi. Come mai quelle facce terrorizzate?” noi ci sediamo ma nessuno ha il coraggio di proferire risposta, quindi la preside ricomincia a parlare “Potete stare tranquilli! Non avete fatto niente di male, anzi, il contrario!” al sentire quella frase noi tutti siamo riusciti a ricominciare a respirare ed io ho lasciato la mano di GoGo che ormai è diventata nera, povera cucciola. “Grazie alle vostre capacità molto sviluppate nei confronti della chimica…” mentre dice della chimica guarda dritta negli occhi Honey “…e della tecnologia, avete ottenuto una borsa di studio per la SanFransokyo Istitute of Tecnology, il più prestigioso istituto di informatica del mondo! Anche se per andare alla SFIT vi dovrete svegliare molto più presto del solito perché da qui a SanFransokyo ci vuole un’ora circa credo che vi piacerà…sempre se volete andarci! Vi diamo una settimana per decidere, se la risposta sarà si vi faremo conoscere il professor Robert Callaghan, ovvero preside della scuola e scienziato di fama internazionale, che vi farà fare una perlustrazione dell’intero istituto. Che ne dite ragazzi?” al sentir pronunciare il nome Robert Callaghan mi è preso un infarto. Lo seguo in televisione, su internet e dovunque da quando ho 12 anni!! Comunque, anche se ci andrei molto volentieri alla SFIT, ci devo pensare bene. E’ a SanFransokyo, dove abita Hiro. Il mio sguardo si intristisce. Lascio rispondere agli altri mentre io ci penso su. Noto che i ragazzi stavano per rispondere un si all’unisono, per poi voltarsi verso di me vedendomi un po’ demoralizzato. Quindi Fred risponde “Ci penseremo su” e la preside risponde a sua volta “Ok, adesso tornate in classe” e ci lascia la lettera di ammissione alla SFIT tra le mani. Franco ci viene a riprendere (perché alle medie e superiori è severamente vietato andare in giro da soli) e, prima di tornare in classe, suoniamo la campana della seconda ora.
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Finalmente le pesantissime 5 ore di lezione sono finite e io e gli altri andiamo in pizzeria per pranzo. Così con la scusa discutiamo un po’ se andare o meno alla SFIT. Intanto GoGo e Fred chiamano i loro genitori per dirglielo, io, Honey e Wasabi non abbiamo bisogno di chiedere perché Wasabi e Honey hanno già la risposta automatica del si a qualsiasi cosa facciano ed io…beh…io non ho nessuno a cui chiederlo, ho solo zia Cass da avvisare. La prima telefonata è da fare alla madre di Fred. “Ciao amore! Tutto bene?” risponde la madre di Fred “Si si tutto bene. Oggi ho ricevuto una lettera di ammissione alla SFIT, posso andare? Lo so che è lontano però…” non fa in tempo a finire la frase che si sentono gli urli di gioia della madre “Oddio! Non ci credo! Tu che non hai mai combinato niente di buono nella tua vita! Mi hai sempre fatta andare in esasperazione! Non ci credo! Ti preparo le valige! Vai oggi stesso!” le risate che ci siamo fatti al sentire questa frase! Il povero Fred completamente spaesato! Ahahahahahahahahahahah!!! La cosa più divertente è che Fred ci sta mettendo anni a dire alla madre che non deve andare a vivere a SanFransokyo perché lei non lo lascia parlare!! No vabbè, mi sto pisciando sotto dalle risate! Comunque, dopo mezz’ora di risate un po’ di tranquillità, ora tocca a GoGo chiamare suo padre. Qualche volta ci ho parlato con il padre di GoGo, è un tipo molto tranquillo, anche GoGo mi dice che è molto raro che perde la pazienza. Quindi si preannuncia una telefonata breve e calma. “Ciao papà, oggi ho ricevuto una lettera di ammissione alla SFIT, ci hanno dato una settimana di tempo per dare risposta ed io sto ancora decidendo. Comunque non ti preoccupare, non dovremmo andare a vivere li, e non sono sola; c’è Tadashi con me…e anche Honey, che conosci molto bene, Wasabi e Fred” dice GoGo al padre “Ah ok, beh se sei convinta tu per me è si. Però poi ci devo un po’ parlare con Tadashi, so che è un bravo ragazzo eccetera…però tu sei sempre mia figlia!” “Si si non ti preoccupare! Ci vediamo più tardi!” ok, è vero, il padre di GoGo è molto tranquillo, però quando si mette in discussione sua figlia potrebbe dare in escandescenza, quindi rabbrividisco quando sento che mi deve parlare. Finita la chiamata GoGo mi chiede “E tu Tadashi? Sappi che noi non andremo senza di te” mi dice ciò perché sa che mi farebbe un po’ male andare la, ma io c’ho pensato bene su e sono più determinato che mai a vedere mio fratello e ad andare alla SFIT, quindi rispondo “La risposta è si! Basta che chiamo zia Cass  e le dico che ogni giorno andremo a pranzo al suo Cafè! Infondo il contratto che firmò mio padre dice che non posso vedere Hiro, ma no che non posso andare alla caffetteria di mia zia dove accidentalmente vedrò Hiro!” “Tu sei un genio!” afferma Honey. “Domani riandremo in presidenza e diremo alla preside che andremo alla SFIT, e, facendo ciò, salteremo quelle pallose lezioni del liceo scientifico perché dovremmo fare il colloquio con il professor Callaghan che durerà sulle 3 ore e mezza, contando che il colloquio si terrà a SanFransokyo! Poi ci vorrà anche un’ora per tornare a scuola. Non credo che ci faranno fare mezz’ora di scuola! Poi vabbè, anche se non torniamo a scuola non fa niente anche perché da domani in poi noi non facciamo più parte del liceo! E infine dopodomani visita alla SFIT!” dice Fred tutto carico, che la scuola la odia con tutto se stesso! “Poi per pranzo andremo al Cafè di mia zia e vi farò conoscere il mio adorato fratellino!” continuo io con gli occhi a cuoricino. Tutti mi guardano in maniera dolce quando chiamo Hiro adorato fratellino. Non vedo l’ora di vederlo dal vivo!!
  
 
Nota dell’autrice;)
Scusate, ho ritardato di qualche ora a postare il capitolo, i compiti non mi danno tregua. In realtà devo ancora finirli però un po’ di pausa ci vuole! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio
Chia29 per i vari commenti;) Bacioni, Oscura:* ;D

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Capitolo 9
*** Visita alla SFIT! ***


Capitolo 9-Visita alla SFIT!
Sono le 4 del pomeriggio ed è da mezz’ora circa che sono tornato a casa dopo una chiacchierata con il padre di GoGo. Per fortuna lei era li vicino a me e qualche volta rispondeva al posto mio! Quando siamo usciti dalla pizzeria erano le 3:15, credo. Comunque, grazie a GoGo, sono tornato sano e salvo a casa mia. Ora sono in sala buttato sul divano a vedermi un film. Improvvisamente squilla il telefono, è Fred “We! Ciao Fred!” “We ciao amico! Vediamoci tra 10 minuti davanti alla scuola, ho già avvisato gli altri” “Emm…ok! Ma per quale motivo?” “Oggi la scuola è aperta fino alle 6” “E quindi?” “Allora sei proprio stupido nel cervello! *sospiro* Tu porta la lettera di ammissione!” “Si si calmati!” “Si scusa, mia madre mi sta facendo saltare i nervi!” “Ah ok! Bene, tra poco sarò li!” “Ok, a tra poco!” e chiudo la chiamata. Bene! Almeno ho qualcosa da fare oltre al vedere la TV! Mi metto le scarpe ed esco.
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Siamo tutti è 5 davanti scuola. Fred è arrivato pochi secondi fa, ecco perché entriamo adesso anche se siamo qua da 5 minuti. Appena entriamo vediamo Franco mezzo addormentato seduto in portineria “Ciao Franco! Non è che puoi scortarci dalla preside?” sentendo le urla di Honey piene di allegria sobbalza leggermente dalla sedia e poi risponde “Certo ragazzi. Basta che non urlate! *occhiataccia ad Honey da parte di Franco*” franco esce dalla portineria e ci chiede “Ma cosa dovete fare in presidenza?” GoGo gli risponde “Dobbiamo confermare l’ammissione alla SFIT” ed io gli mostro la lettera di ammissione. Franco ci porta in presidenza senza aggiungere altro. Appena entriamo la preside ci dice “Ah che bello! Immagino che voi accetterete la richiesta di ammissione, giusto?” e Wasabi, con la sua solita cordialità che nessuno di noi ha a parte lui, le risponde “Certamente! Senta, ma quando ci faranno fare il colloquio con il professor Callaghan?” “Domani! Adesso gli scrivo una e-mail. Da domani in poi voi farete parte della SanFransokyo Institute of Technology e non più di questo liceo scientifico” “Grazie mille! A rivederla!” “A rivedervi ragazzi!” e usciamo dalla stanza mentre Franco ci aspetta per salutarci. Ognuno di noi è eccitato per un motivo: Wasabi si deve preparare tutte le risposte al colloquio, Fred si deve vedere su internet tutte le immagini della scuola, GoGo deve rassicurare suo padre, Honey si deve scegliere i vestiti ed io mi devo bere più camomille possibili perché soffro di insonnia e, almeno domani mattina, vorrei uscire di casa senza sembrare uno zombie ubriaco! Quindi torniamo ognuno a casa propria dandoci appuntamento domani alla fermata dell’autobus davanti casa di Honey per andare a SanFransokyo. A pensarci bene io devo anche chiamare zia Cass per avvisarla. La devo avvisare non perché vado la, ma perché vado la con la mia ragazza! Ed è meglio avvisarla prima! La chiamo e lei risponde “Ciao nipotino! Come va? Tutto ok?” “Si si zia! Va tutto bene e domani andrà anche meglio!” “Come mai? Cosa succede domani?” “Vengo a SanFransokyo! Più precisamente alla SFIT. Siamo io e i miei amici: Fred, Wasabi, Honey e GoGo, che è la mia ragazza” le dico un po’ nervoso “Sul serio?!?! Non vedo l’ora di conoscere la tua ragazza e comunque siete obbligati a venire da me a pranzo ogni giorno e gratis! Ah! E con la scusa potrai vedere anche…” “Shh! Zitta! E’ una sorpresa! Voglio vedere la faccia di Hiro quando mi vedrà!” “Aaaah! Ok! Allora non dirò niente!” “Grazie zia! A domani allora!” “Ciao tesoro! A domani!” e chiudiamo la chiamata. Che bello!! Non vedo l’ora che arrivi domani! Però devo ammettere che ho un po’ paura della reazione di zia Cass quando conoscerà GoGo. Vabbè, le camomille fanno effetto, sono le 7:30 di sera. Ceno e vado a dormire…notte!!
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Sono appena salito sull’autobus per SanFransokyo. Credo che il colloquio andrà benissimo! Intanto la mia cucciola si è addormentata sulla mia spalla<3 Aiuto sono troppo in ansia!! L’ora sull’autobus passa molto in fretta tra una risata e l’altra, così eccoci qui, davanti all’immenso istituto. E’ ENORME!! La prima persona che incontriamo è il professor Robert Callaghan. Ok, gli sto per baciare i piedi!! E’ il mio mito!!!! Ci ha fatto fare tutto il giro della scuola e la cosa più bella (fino ad ora) sono stati i nostri laboratori personali!! Honey non lascerà mai più il suo laboratorio di chimica!
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Bene, è ora di pranzo. Ho la tremarella alle gambe mentre ci dirigiamo verso il Cafè di mia zia. Entriamo e mia zia corre ad abbracciarmi. Le presento GoGo, ma la mia mente è assente. Sono troppo impegnato a osservare la scalinata che porta ai piani superiori, in attesa di vedere Hiro. Intanto mangiamo, e io piano piano mi concentro sempre di più sui miei amici. “Zia! Ma dove sta la maglietta pulita?” sento questa voce provenire dal piano di sopra e poi dei passi. Mi volto verso la scalinata e i miei occhi piccoli e marrone chiaro incontrano i suoi grandi e marrone scuro. Un sorriso gli occupa tutto il volto, e a me lo stesso. Finalmente il mio fratellino è sceso da quella scalinata.
 
Angolo dell’autrice;)
WE! Ce l’ho fatta! Sempre con la mia solita puntualità ma ce l’ho fatta! Mo’ voglio l’oscar (ovviamente scherzo)!;) Vabbè vado un po’ di fretta quindi ciao, a domani e spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Un bacione, Oscura:* ;D

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Capitolo 10
*** Un'ora assieme ***


Capitolo 10-Un’ora assieme
Mi alzo dal tavolo in cui sono seduto lasciando i miei amici  pieni di dubbi. Mi avvicino ad Hiro fino a quando la distanza tra noi due è di uno o due metri. Mi guarda negli occhi senza mai abbandonare quel suo magnifico sorriso, e io lo stesso. Si mette una mano alla fronte tirandosi indietro qualche ciocca di capelli corvini che gli copre la fronte e, con uno scatto improvviso, mi abbraccia posizionando la testa sul mio petto. Io ricambio mettendogli una mano sulla testa. “T-Tadashi!” mi dice con un singhiozzo “Ma stai piangendo?” gli chiedo io in maniera dolce “N-no…ho solo…” “Si stai piangendo. Ma perché?” “Sono lacrime di gioia” mi dice con una lieve risatina. Io lo stringo più forte dandogli un bacio sull’ammasso di capelli disordinati. “Hey piccioncini! Tadashi, perché non ci presenti il ragazzino?” odio quando Fred mi sfotte. Io e Hiro ci scolliamo l’uno dall’altro in modo che gli altri possano vederlo bene in volto e gli dico “Lui è Hiro, mio fratello” quando dico questa frase Hiro mi si avvicina e arrossisce un pochettino, si vede che è timido! I miei amici dicono all’unisono “Ciao Hiro!” e Honey continua dicendo “Quanti anni hai?” e Hiro deglutisce e risponde “11 anni…quasi 12” “Quanto sei bellino!” dice Honey dandogli un pizzicotto sulla guancia. GoGo gli fa uno sguardo come per dire E’ fatta così! Credo che l’ha riconosciuta perché mi fa un sorrisino che non mi piace manco per niente! Ovvio che l’ha riconosciuta dalla foto che gli ho mandato su WhatsApp. “Emm…voi siete…?” chiede ai miei amici riprendendo un po’ di tranquillità “Lui è Wasabi, la ragazza bionda è Honey e la nana è GoGo” GoGo gli fa un’occhiataccia orribile, segno che lo sta per riempire di botte, ma io con un gesto del capo gli faccio capire che c’è Hiro e preferirei nessuno uccidesse nessuno davanti a lui. “Ok…e tu sei…?” chiede Hiro “Ah giusto! Io sono Fred” “Bene, ma, scusate la domanda, come mai siete a SanFransokyo?” “Siamo stati ammessi alla SFIT, ovvero la scuola vicina alla tua!” dico al mio fratellino strofinandogli la testa. “Quindi ci vedremo su per giù ogni giorno?!” mi chiede Hiro con gli occhi che brillano e con un sorriso a 32 denti. Gli passo la mano sulla fronte scostandogli i capelli che gli nascondono la fronte in modo da dargli un bacio in segno di affermazione. GoGo ci guarda in modo dolce e, a quanto pare, Hiro se n’è reso perfettamente conto! Si allontana un po’ da me e mi spinge verso GoGo, poi fa quel sorrisino che non mi convince manco un po’. “Sentite, io ho ancora fame!” dice Fred con aria spiritosa. Torniamo a sederci finendo il nostro pranzo e Hiro si siede in braccio a me dato che non c’è posto. Intanto passa un’ora, me ne sono accorto perché la mia cucciola, giustamente, mi ha detto “Amò, non vorrei rovinarti la festa ma sono le 2:30” “Ah” rispondo semplicemente. Così andiamo a salutare zia Cass e i miei amici salutano Hiro per poi uscire. Io rimango dentro dicendo che sarei uscito a momenti, giusto il tempo di salutare il mio fratellino. “Devi proprio andare?” mi chiede tristemente “Purtroppo si. Tanto ci rivedremo domani e sta sera prima di andare a dormire su Skype ok?” “Mmm…ok” ci abbracciamo un’ultima volta e poi gli do l’ennesimo bacio sulla fronte. Così esco e prendo l’autobus per SanFransokyo con la solita idea in mente che mi fa stare ancora più male: Lo rivedrò domani.
 
Angolo dell’autrice;)
Capitolo un po’ corto. I’m sorry. Ho provato a scrivere ma niente, non ho idee! E’ vero che lo studio uccide! Vabbè, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. A domani! Un bacione, Oscura:* ;D

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Capitolo 11
*** Una visita inaspettata ***


Capitolo 11-Una visita inaspettata
Oilà! Finalmente sono arrivate le vacanze estive, anche se in realtà non avrei mai voluto. Non andando a scuola non vado a SanFransokyo e quindi non posso vedere Hiro…o almeno non dal vivo. Per questi due mesi io e Hiro ci siamo visti su per giù ogni giorno, a parte la domenica. Il sabato andavo a fare i corsi di recupero di logica, anche se non ne avevo bisogno, però adoro logica, e farei di tutto per stare con Hiro. O almeno quanto mi è possibile. Comunque, pensando ad altro, in questo periodo io e i miei amici andiamo spesso la mare, e con la scusa facciamo anche i compiti delle vacanze. O meglio, copiamo i compiti di Wasabi. Se ogni tanto non piovesse ci andremo tutti i giorni. Quando invece è un po’ nuvolo che non conviene andare al mare andiamo a farci un giro al centrale. Tipo ieri, che ci siamo andati a fare un giro per i negozi e improvvisamente Honey e GoGo se ne sono andate dicendo che sarebbero tornate tra dieci minuti e di aspettarle non mi ricordo dove. Quando sono tornate praticamente Honey aveva rifatto il guardaroba a GoGo! Erano arrivate con dei vestiti nuovi che gli stavano benissimo! Honey aveva delle mezza specie di Converse rosse col tacco, legghins (non so se ho scritto bene la parola. I’m sorry) neri strappati sulle ginocchia e una canotta bianca lunga. Invece GoGo aveva delle Vans basse nere, degli shorts di jeans e una maglietta a maniche corte fatta col tessuto della felpa che le arrivava poco sopra l’ombelico, nera con il simbolo verde della Monster. Ci avrei scommesso la mia bicicletta che in quel momento avevo una faccia da ebete! Cioè, GoGo era a dir poco stupenda! A momenti le sbavavo dietro! In poche parole ci ho fatto la figura di ..... ! Penso che oggi riandremo al centro perché ci sono delle nuvole proprio brutte! Chiamo gli altri per metterci d’accordo, ma non mi risponde nessuno, nemmeno Fred che sta sempre col telefono in mano! Sono passati una decina di minuti e GoGo mi richiama “Scusa amò! Io e gli altri non ti abbiamo risposto perché ci stavamo mettendo d’accordo per farti una sorpresa!” “Cioè?” rispondo io dubbioso “Lo capirai presto!” “Ok cucciola, mi fido” “Ci sentiamo più tardi amò, dimmi quando ricevi la sorpresa! “ “Ok a dopo! Ti amo cucciola!” “Anch’io amò! A dopo!” e chiudo la chiamata. GoGo era fin troppo felice. Bah! Io non mi faccio più domande! Tanto cambia poco! Non sono passati manco due minuti dal termine della chiamata tra me e GoGo e sento il campanello della porta. Vado, apro la porta e mi ritrovo davanti uno strano tipo in giacca e cravatta con la ventiquattr’ore in mano. All’apparenza sembra un avvocato o qualcosa del genere, poi non so. Per non essere scortese gli chiedo “Emm…desidera?” e lui risponde tranquillamente “Sei tu Tadashi Hamada?” “Si. Perché?” “Vorrei parlarti della questione tra te e tuo fratello” WTF?! Alzo un sopracciglio ma mi astengo dal fare commenti tipo quello appena scritto…credo che non mi conviene. Per non farlo stare ancora fuori alla porta gli dico “Prego, entri” “Grazie” “Si sieda se vuole” ci sediamo sul divano e iniziamo a fare il riepilogo della situazione, ovvero come e quando siamo stati divisi. Finito il riepilogo mi chiede “Ti piacerebbe andare a vivere con tuo fratello?” “Più di qualsiasi cosa!” “Bene. I tuoi amici mi hanno detto che ci tieni molto a lui. Purtroppo tuo padre ha firmato il contratto e siete stati divisi, quindi io posso darti una sola un’opportunità. Tu lunedì andrai da tua zia e starai li fino alle 7 della domenica pomeriggio. Intanto noi del tribunale cercheremo di fare qualcosa per farvi vivere assieme, però non ti prometto niente ragazzino! Non è detto che ci riusciremo. Però tentar non nuoce! Tieni!” mi dice lasciandomi una specie di permesso per andare a vivere con mia zia, poi riprende il discorso “I tuoi amici hanno già avvisato tua zia, conta che oggi è sabato. Manca poco!” sorride mentre mi dice questa frase. Contraccambio il sorriso mentre ci alziamo dal divano, poi lui fa per andarsene dicendo “Bene, il mio lavoro qui è finito!” A questo punto chiamo GoGo e le dico ridendo appena risponde “Tu…stai…completamenteFUORI!! Come ti è venuta in mente una sorpresa meravigliosissima come questa!!??” “Ahahah! Beh, in questi due mesi ho visto il modo dolcissimo con cui vi comportate tu ed Hiro. Lui, anche se ha 11 anni, è ancora un po’ bambino, e tu, anche se hai 15 anni, sembri un padre che accudisce con la massima cura il proprio figlio. E’ una cosa tenerissima!” “Awwww! Quanto sei dolce!” “Ahahah! Poi vabbè, c’è anche un altro motivo per cui abbiamo avuto questa pensata. Honey, Wasabi e Fred si sono trasferiti a SanFransokyo e tra una settimana o due anch’io farò lo stesso. Così ci saremo visti molto di meno. Speriamo che tutto fili liscio!” “Già! Ma oggi che facciamo? Usciamo?” “Si. Sto aspettando Honey, Fred e Wasabi che arrivano. Stanno in autobus da mezz’ora. Intanto ci vogliamo vedere noi due?” “Ok, ti passo a prendere?” “Si grazie! A tra poco!” “Ok a tra poco!” Ok, come si fa ad avere degli amici migliori dei miei! Voglio una risposta! Ora! Non è assolutamente fattibile! Cioè, sono mitici! Sono rimasto senza parole! Spero che questa domenica arrivi presto perché così potrò preparare le valige! Ancora non ci credo! Mentre sto tipo saltando sul letto dalla felicità mi squilla il telefono. Sullo schermo c’è scritto Vita, ciò vuol dire che è Hiro. Gli ho dato questo nome. “Ciao Dashi! Hai sentito la notizia!?” “Si! Sono troppo feliceeeeee!!!!!!!!!!” “Ma che stai facendo? Hai il fiatone?” “Sto saltando sul letto per la felicità!” “Ahahahahahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tu non stai bene!” “Ma va?” “Ahahahah! Vabbè ci sentiamo dopo!” “Perché tutta sta fretta?” “Ah non te l’ho detto?” “Detto cosa?” “Alla fine mi ci sono messo con Eleonora, quella ragazza che mi piace!” “Serio? Quindi mo’ esci con lei?” “Siiii!” “Ma vi siete già dati il primo bacio?” “Emm…n-no! M-ma cosa vai a pensare?!” “Hiro!” “Ok! Si gliel’ho già dato. Al ballo di San Valentino” “Che piccioncino!” “Eddai! Vabbè ciao!” “Ciao e divertiti con Eleonora!” “Si ciao!” Bene! Ho un fratellino dolcissimo, degli amici stupendi e una ragazza favolosa sia fisicamente che caratterialmente. Per di più ho anche l’occasione di vedere mio fratello. CHE ALTRO VOGLIO DALLA VITA!!
 
Angolo dell’autrice;)
Oilà! Rieccomi con l’undicesimo capitolo! Sinceramente non so se mi piace o se lo trovo un po’ scocciante. Comunque, spero che piaccia a voi! Domani non so se posterò il capitolo perché, essendo carnevale, vado a festeggiare con i miei amici sia mattina (che non c’è scuola) sia pomeriggio. In poche parole avrò poco tempo però credo che lo posterò. CREDO! Comunque i personaggi che non fanno parte del film (tipo Eleonora e Franco, il bidello) non li ho messi tra i personaggi perché non fanno proprio parte della storia, cioè…verranno nominati magari una o due volte, ma per il resto non fanno parte della storia. Beh, detto questo non ho nient’altro da aggiungere, quindi ciao e a domani! Bacioni, Oscura:* ;D

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Capitolo 12
*** Preparando le valige ***


Capitolo 12-Preparando le valige
Finalmente la domenica è arrivata! Non ci speravo più! Che emozione, domani si parte! Cioè, ma ci rendiamo conto! Starò a SanFransokyo per una settimana ininterrotta! O forse per sempre!! Ancora non ci credo! Purtroppo oggi piove e non posso sfogarmi fuori, andando in bici al centrale con quei pazzi dei miei amici. In realtà non è che piove, pioviccica. Ma comunque quelle nuvole grandi, nere e cariche di acqua che fanno a gara per coprire la luce del sole non promettono niente di buono. Mi va benissimo se non grandina! Qualcuno suona il campanello. Chi è il pazzo furioso che è uscito mentre sta per fare il diluvio universale!? Apro la porta e vedo che la pazza furiosa è GoGo. Ops. Appena la vedo la abbraccio e le do un bacio. Siamo ancora vicini, non attaccati, ma comunque molto vicini. Lei sorride, io invece le chiedo ridendo “Che ci fai qua pazza!” lei scoppia a ridere e risponde “Dato che piove e non possiamo uscire ho deciso di venire qui da te. Appena ho visto le nuvole grigio scuro mi sono detta -Meglio andare ora!- e poco dopo ha iniziato a pioviccicare.” “Te l’ho già detto che non stai bene vero?” le rispondo ancora ridendo. “Non mi si crea di annoiarmi a casa! E tantomeno di lasciarti solo. E poi domani parti e per un po’ non ci vedremo, quindi!” le circondo la vita con un solo braccio accompagnandola verso il divano. Io le chiedo gentilmente di accendere la tv e di fare un giro dei canali per vedere se c’è qualcosa di interessante. Intanto che lei cerca io prendo un bicchiere di Coca-Cola e due cannucce, una blu e una viola. I nostri colori preferiti (blu per me e viola per GoGo). Io mi siedo stendendo le gambe sul divano e appoggiando la schiena sul bracciolo. GoGo invece mi si siede sulle gambe, quasi vicino allo stomaco, con le gambe a penzoloni e la testa appoggiata sul mio petto, vicino al mio cuore. Io con le braccia le circondo le spalle e la vita e la stringo a me baciandola. Intanto GoGo ha continuato a girare ininterrottamente canale. Cioè, alla fine abbiamo visto tutti i canali esistenti di questo pianeta e non ci sta un programma decente! Decidiamo di spegnere la tv e di andare a preparare le valige per il mio viaggio di domani. Così beviamo l’ultimo sorso di Coca-Cola rimasto nel bicchiere e andiamo in camera mia. Appena sul ciglio della porta mezza scassata (nei momenti di sfogo, ovvero quando mi manca troppo Hiro, inizio a dare calci alla porta. Credo proprio che farà una brutta fine), inizio a baciare GoGo. Lei mi cinge le braccia attorno al collo e io le circondo la vita. Non so che mi prende, non riesco a staccarmi da lei, è troppo…piacevole. Rimane il fatto che neanche lei si stacca da me, anzi, il contrario! Piano piano passa una mano dal mio collo alla mia testa, per accarezzarmi i miei capelli secondo lei sempre morbidi, puliti, profumati e dannatamente ordinati. Con tutta la delicatezza possibile la spingo sempre di più con me sul letto, fino a quando io non mi sdraio e la distendo sopra di me. E’ la prima volta che GoGo si lascia andare in maniera così calma e tranquilla. Le metto una mano sotto la maglietta, in modo da toccarle la schiena calda. Improvvisamente squilla il telefono. GoGo a quel punto si allontana da me, ma giusto quel poco per permetterle di parlare e di staccare le sue labbra dalle mie e mi dice “Dovresti rispondere sai?” “Chissene!” le rispondo avvicinandomi a lei per ricominciare a baciarla, però lei mi appoggia delicatamente l’indice sulle labbra per farmi capire di rispondere. Vedo il telefono, è Fred. Ok, per carità gli voglio un bene dell’anima a Fred, ma una sola cosa mi chiedo: perché deve sempre chiamarmi nei momenti meno opportuni! Ormai rassegnato, mi siedo e GoGo fa lo stesso. Sospiro pesantemente per poi rispondere dicendo “Ciao amico” e lui con un’allegria allucinantemente allucinante mi risponde “Piaciuta la sorpresa!?” “Si tantissimo! Non so davvero come ringraziarvi!” “Ma figurati! Ma per caso stai con GoGo in questo momento?” “SI!” e con quel si cerco di fargli intendere che ci dovremmo sentire più tardi, lui afferra il concetto e risponde ridendo “Ops scusa! Vabbè ti lascio! Non esagerate mi raccomando!” e io ridendo a mia volta rispondo “Ahah! Ciao!” e termino la chiamata. Sbuffando sonoramente mi lascio cadere sul letto e mi metto a guardare il soffitto. GoGo invece guarda me sorridendo, io inarco un sopracciglio e le chiedo “Perché sorridi?” “Così!” mi risponde svelta lei “Sono già le 6! Mi aiuteresti a preparare la valigia?” “Ok!”. Intanto che prepariamo la valigia mi balza in mente un pensiero strano: E pensare che stavamo per…Ah Tadashi! Ma cosa vai a pensare! GoGo, senza manco guardarmi in faccia mi dice “Sei serio” ed io, fintamente scandalizzato, rispondo “Io?! Serio io?!!” “No Michael Jordan! Forse ho capito a cosa stai pensando” “Cioè?” “A prima” o mio dio l’ha capito! Ma come fa! “Cosa intendi con prima?” gli rispondo fingendomi confuso “Dai Tadashi! Non sono idiota!” “Si si lo so…comunque meglio non pensarci va!” “Ok!” “Oggi vuoi stare a dormire da me?” “Emm…non saprei” risponde timidamente “Non fraintendere!” le dico io sorridendo “Solo per stare con te dato che non ci vedremo per un po’!” “Ok! Però più tardi mi accompagni a casa a prendere il mio pigiamotto!” mi dice con aria infantile. Io sghignazzando le rispondo “Qualsiasi cosa per la mia cucciolotta!” “Grazie amò!” e ci baciamo per l’ennesima volta. Si preannuncia una bella serata!
 
Angolo dell’autrice;)
Un po’ in ritardo ma ce l’ho fatta! Tra oggi e ieri ho avuto da fare in maniera catastrofica! Uno si sti giorni faccio saltare in aria la scuola! GIURO! Vabbè, dato che sono le 11 io me ne vado a nanna. Notte e spero che il capitolo vi piaccia! Un bacione, Oscura:* ;D

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Capitolo 13
*** "Spuntino" di mezzanotte ***


Capitolo 13-“Spuntino” di mezzanotte
Sono le 11:50 della notte. La tv è andata in modalità Stand-By, quindi il salotto è completamente buio. Mi sono svegliato pochi secondi fa, sdraiato sul divano assieme a GoGo. Siamo crollati verso le 9:30 dopo esserci messi in pigiama. Per noi due la parole pigiama vuol dire canotta extra-large senza pantaloni per GoGo e boxer per me. Non ho niente da fare, intanto guardo l’orologio appeso dietro al divano e noto che sono le 11:58. Tra pochi minuti sarà lunedì. Il mio stomaco inizia a brontolare. A quest’ora è sempre così, quindi mi alzo dal divano con la massima delicatezza per paura di svegliare GoGo mentre dorme. Di insonne ne basta e ne avanza uno! Grazie a dio non si è svegliata, piano piano mi dirigo verso la cucina, il problema è che quando cammino ho la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli. Apro il frigo cercando qualcosa da sgranocchiare e stranamente non trovo niente che mi possa interessare. Cioè, non fraintendiamoci, di roba buona ce n’è eccome! Solo che la maggior parte è roba salata. Così chiudo il frigo e mi metto a cercare tra i cassetti e gli sportelli. In un cassetto trovo il pancarrè. Bene, metto la confezione ancora chiusa di pancarrè sul tavolo pensando a cosa poterci mettere sopra. Penso e ripenso e mi viene in mente di metterci la marmellata. Prendo il coltello per spalmare la marmellata sul pancarrè e apro la confezione. Poi mi rendo conto che non mi va la marmellata, così la rimetto a posto. Penso ripenso e riripenso e voilà! L’idea mi salta in mente! DOV’E’ LA NUTELLA!!![1] Mi metto a cercare e finalmente la trovo! La appoggio sul tavolo e inizio a metterla sopra una fetta di pancarrè e me la divoro. Ormai è già mezzanotte passata e ho finito sia la Nutella sia la confezione di pancarrè. Vado in camera mia e prendo il mio pc portatile e le cuffie. Vado in cucina, attacco le cuffie e mi siedo. Vado su Youtube e metto musica completamente a caso. Ho ancora fame. Raccatto il più possibile dal frigo e mi risiedo. Praticamente ho svaligiato casa! Intanto che sto al computer e mangio schifezze a dismisura si sono fatte le 3 di notte. Tra due o tre ore sorgerà il sole ma per il momento la casa è ancora buia se non per la piccola luce emessa dal mio computer e per la luce della luna che entra infilandosi tra i piccoli spazi delle tapparelle chiuse. GoGo intanto dorme beatamente. Ha un espressione tranquillissima, ma comunque ha un faccino così carino!! Mi avvicino al divano e le bacio prima la guancia, poi le labbra. Lei dorme ancora ed è meglio così! Mi dispiacerebbe troppo svegliarla. Lei non soffre di insonnia, ma una volta sveglia è molto difficile che si riaddormenta! Torno alla mia postazione di cazzeggiatore supremo e resto davanti al computer fino ai primi raggi dell’alba, dopodiché mi addormento come un’idiota sulla tastiera del computer. Anzi, non come un’idiota, ma come farebbe Fred! Io infatti lo chiamo sempre “Il bell’addormentato sul computer”!
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[1]Frase detta da Favij (youtuber molto popolare, per chi non lo sapesse)
 
Angolo dell’autrice;)
Capitolo corto e palloso! Non avevo sul serio nessuna idea! Vabbè, non so che altro aggiungere! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e a domani! Un bacione, Oscura:* ;D

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Capitolo 14
*** Appena rivisti ***


Capitolo 14-Appena rivisti
Sono le 8:30 del mattino. Mancano più o meno 10 minuti per arrivare a SanFransokyo. Oggi ho preso il treno, non è che mi si creava molto prendere la valigiona pesantissima e salire sull’autobus stracolmo di persone. Proprio no! Quindi ho preso il treno dove ci stavano si e no 10 persone. Stamattina mi ha svegliata GoGo sentendo la sveglia del mio telefono che squillò alle 7. Quando mi vide addormentato sulla tastiera del pc scoppiò in una fragorosa risata e mi svegliai così. Sentendo la sua magnifica risata. A parte i segni dei tasti lasciati dalla tastiera sulla mia guancia destra un po’ dolorante (praticamente c’erano i tasti attaccati) è stato un bellissimo risveglio. A dir la verità mi è dispiaciuto molto salutare GoGo che mi aveva accompagnato alla stazione. Anche a lei è dispiaciuto, però potrebbe succedere di peggio. Quest’ora è stata molto noiosa! L’ho passata ad ascoltare musica e a giocare a Alien Isolation sul computer. Qualche figuraccia l’ho fatta perché qualche salto dal sedile me lo sono fatto! Non è un gioco proprio…tranquillo! Anzi! Ho provato a scrivere qualcosa via Facebook ai miei amici che si sono trasferiti a SanFransokyo, però mi hanno risposto Ho da fare, ci sentiamo quando arrivi. Persino Fred, che non ha mai un cavolo da fare, mi ha risposto così! Vabbè. Ho provato a scrivere a GoGo, però poi mi sono ricordato che ha finito i GB e per qualche giorno non avrà ne internet, ne messaggi e ne minuti. In poche parole sarà fuori dal mondo. Ma come fa a resistere senza poter usare il telefono! Io sclererei dopo…boh…10-11 millesimi di secondo! Bah, i misteri della vita! Mi distraggo dal mio computer solo quando sento dire che siamo arrivati a SanFransokyo dall’altoparlante del treno. Ho le farfalle nello stomaco. Fa sempre quest’effetto tornare a SanFransokyo! Sento le rotaie del treno fischiare, segno che ci siamo fermati. Mi affaccio al finestrino e vedo la stazione ferroviaria di SanFransokyo. E’ così tecnologica rispetto al paesino sfigato nel quale abito io! Con la coda dell’occhio vedo una ragazza alta con dei capelli lunghi e biondi. Apparentemente sembra Honey…naa! Mi ha già detto prima che aveva da fare per chattare, figuriamoci per venire alla stazione! Prendo la mia valigiona e mi incammino verso l’uscita dal treno. Mi sento Hercules quando prendo in mano la mia valigia…pesa tipo una tonnellata! Anche se a dir la verità mi fa perdere l’equilibrio. Prima, con GoGo, quando stavo scendendo le scale, dato che abito in una casa popolare, ho fatto un cascatone! Scendo ha fatica i due scalini che mi separano da terra e mi vedo tre persone con uno striscione colorato urlarmi “Ben tornatooo!!” Indovinate un po’ chi sono quelle tre persone! Di certo non sono persone a caso! Sono tre persone che avevano da fare! Grazie a loro mi faccio il secondo cascatone di giornata! Niente applausi grazie! Tutte le persone che scendono dal treno mi guardano come se fossi un alieno. Bene. Sono leggermente inferocito con i miei amici che non fanno altro che guardarmi sorridendo come degli ebeti. Beh, almeno il caro Wasabi mi aiuta ad alzarmi! “Era questo che avevate da fare?” chiedo io “Siii!” mi rispondono Fred ed Honey in coro. Non posso fare altro che sorridergli. Li abbraccio affettuosamente e Fred, con il suo solito entusiasmo, mi dice “Hai fatto colazione prima di venire qui?” “No perché?” “Siamo passati da Cass e ha già preparato la colazione. Penso che solo con la colazione metterai minimo 3 kg!” mi risponde scherzosamente Honey. Io scoppio in una risata e poi Wasabi continua “Il tuo adorabile fratellino è sveglio dalle 6 e questa notte non ha dormito niente! Quando siamo entrati ci è corsi addosso abbracciandoci! Non si stava fermo due secondi, stava tipo facendo i tripli salti mortali per tutta la casa e ci ha portato in camera vostra trattenendoci per un po’. Ha risistemato la camera in maniera perfetta! O per lo meno il tuo spazio di camera. Era così emozionato che stava saltando sul suo letto facendo capriole e robe varie!” sentendo quelle parole scoppio a ridere ancora di più e così fanno gli altri ricordandosi quella scena esilarante ma anche molto dolce. “Si vede che tiene a te più di qualsiasi altra cosa o persona!” mi dice Fred mettendomi una mano sulla spalla. “Dai che ci facciamo ancora qui! Muoviamoci!” dico ai ragazzi incamminandomi verso l’uscita. Non mi ricordavo che la stazione fosse così grande! Abbiamo sbagliato strada tipo tre volte, e, prima riuscire ad uscire, ci abbiamo messo trent’anni. Intanto si sono fatte le 9. Il mio stomaco non regge più e finalmente riusciamo ad uscire! Wow! E chi se la ricordava così bella SanFransokyo! Sono passati solo 2 mesi circa, ma a me sembrano passati anni. Anche perché, la mattina, non ci faccio molto caso alla città circostante, poi vado a scuola e mi risulta un po’ difficile farci caso. Oggi invece è tutto diverso! E’ come se fossi tornato a SanFransokyo per la prima volta. Proprio perché mi sento così ho pregato i miei amici di tornare a piedi e loro hanno acconsentito. Ci abbiamo messo un quarto d’ora per arrivare alla caffetteria di zia Cass e alla fine eccomi qua! I miei amici concedono a me l’onore di entrare per primo e di aprire la porta di ingresso. La mano mi trema e così anche le gambe. Mi faccio coraggio ed entro. Appena sono dentro urlo “Zia Cass! Sono arrivato!” appena pronunciata questa frase zia non fa a tempo a venire da me che arriva il mio adorato fratellino cespuglioso come un razzo che mi salta addosso facendomi cadere. Lui sorride mentre siamo distesi a terra. E voilà il terzo cascatone di giornata! Almeno questo è stato piacevole.
 
Angolo dell’autrice;)
Bene, dopo tre ore di studio ho postato anche il 14esimo capitolo! Possiamo dire che in questo capitolo ho massacrato Tadashi con la valigiona ultrapesante e i tre cascatoni dei quali due per le scale. Ok confesso. L’idea della valigiona e dei cascatoni mi è venuta in mente perché stamattina mi è successo lo stesso però al posto della valigia avevo lo zaino per la scuola a tracolla. A scuola non riuscivo a sedermi, giusto per farvi capire! Comunque credo che la mia ff stia per finire, credo che avrà fine tra 4 o 6 capitoli, poi non so! Vabbè, spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento e ci sentiamo domani con il 15esimo capitolo…Un bacione, Oscura:* ;D 

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Capitolo 15
*** Dare spiegazioni a volte fa male ***


Capitolo 15-Dare spiegazioni a volte fa male
Sono le 9 di sera, oggi sono arrivato a SanFransokyo. Io e Hiro abbiamo da poco finito di cenare e adesso siamo in camera nostra aggrovigliati l’uno all’altro sdraiati sul mio letto. Ci stiamo vedendo la tv, ci siamo già messi in pigiama e stiamo sotto le coperte. Durante la pubblicità parliamo un po’ visto che è da tanto che non ci vediamo. “Dashi, posso chiederti una cosa?” mi dice con aria un po’ fredda. Io, un tantino sorpreso dall’aria seria che ha, gli rispondo “Dimmi” “Perché io e te siamo stati divisi…?” il mio cuore perde un o due battiti e mi s forma un nodo alla gola insopportabile. C’è una cosa che non ho scritto nelle precedenti pagine di diario, durante questi 5 anni mi sono fatto un sacco di domande al riguardo, la mia mente era affollata dai dubbi, proprio non riuscivo a spiegarmelo! Così ho iniziato a cercare negli angolini più nascosti dove mio padre si rifugiava sempre, tipo in camera sua e nello stanzino (che era diventato il suo studio). Questi cinque anni di ricerche hanno dato frutto, ho trovato qualche sua scartoffia su cui ci sono scritte delle cose per sfogarsi dal peso nello stomaco e dei documenti. Davvero non era credibile per me sapere che io e mio fratello siamo stati divisi per una cazzata (non volevo dire parolacce ma quando ci vuole ci vuole) del tipo Io e tuo padre abbiamo litigato e quindi Hiro viene a vivere con me visto che non lo sopporta e tu con lui visto che ti vuole bene! Questa era l’orripilante scusa inventata da mia zia! Ditemi voi se è credibile! E infatti quei documenti mettono a luce la situazione. Non so se dovrei dirglielo “Oh mi rispondi alla domanda che ti ho fatto mezz’ora fa?!” mi chiede Hiro…mi faccio coraggio e gli dico “Ok. Beh, vedi Hiro, poco dopo che fui nato io mamma fece un brutto incidente con la moto, sbattendo forte la pancia. La situazione era un po’ grave, quindi andò in ospedale e, secondo alcune visite, non avrebbe più potuto avere figli. Lei però almeno un altro ne voleva, quindi…” mi soffermo sul dire questa frase, credo che gli farebbe male saperlo “QUINDI??!!” mi chiede sempre con più dubbi, io prendo fiato e continuo a malincuore “…quindi ha adottato te” Hiro sbarra gli occhi ormai gonfi di lacrime. “Non dovevo dirtelo! Ti ho appena rovinato la vita!” gli dico io mentre sto per piangere “No, hai fatto bene. Se non me lo avessi detto tu sarei rimasto sempre all’oscuro di ciò, continua” mi dice Hiro “Ne sei sicuro?” gli chiedo. Lui si stringe di più a me e mi fa un cenno di affermazione con la testa. Ormai le lacrime mi bagnano il viso a dirotto, singhiozzando continuo il discorso “Poi, quando ormai avevi tre anni e io sei, nostra madre non si sentì bene, quindi nostro padre la portò in ospedale e, facendo delle analisi più accurate si scoprì che aveva ancora la possibilità di concepire figli. Così tu divenni un errore in casa, sia per mamma che per papà. Avevano intenzione di riportarti al centro di adozione ma io ti volevo ormai troppo bene e non gliel’ho lasciato fare” Hiro ormai ha iniziato a piangere a dirotto singhiozzando, la mia pelle è bagnata dalle sue lacrime. Nonostante anch’io sto piangendo, lo stringo a me iniziando ad accarezzargli la testa soffice e cespugliosa nel tentativo di calmarlo. Dopo un po’ noto che ha smesso di piangere e ha gli occhi chiusi. Si è addormentato. Piano piano spengo la tv e la luce, dopodiché chiudo gli occhi stanchi cercando di dormire, e a quanto pare ci riesco.
 
Angolo dell’autrice;)
Anche oggi sono riuscita a pubblicare il capitolo, anche se è un po’ corto. In questo capitolo ho provato a spiegare il motivo per cui i due fratelli sono stati divisi. Non ho niente da aggiungere, quindi a domani (forse) e spero che il capitolo via sia piaciuto! Un bacione, Oscura!:* ;D

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Capitolo 16
*** Bacio della buona notte ***


Capitolo 16-Bacio della buona notte
E’ arrivato anche martedì. Solo ieri mattina sono arrivato a SanFransokyo, è fichissimo stare qui! Hiro dice che le giornate sono tutte tristi e monotone, credo che sia troppo abituato a vivere qui. Se venisse a vivere dove abito io altri che tristi e monotone giornate, credo proprio che gli verrebbe da suicidarsi! Comunque, non ho niente da fare e non ho sonno, odio questi momenti. Ah, all’inizio ho scritto che è martedì. In teoria non sarebbe proprio martedì, più che altro sono le 4 del lunedì notte, però, dato che è già scoccata la mezzanotte, è martedì. Mi sono addormentato verso le 11 dopo aver spiegato a Hiro…vabbè…ne ho già parlato a bastanza (leggi il capitolo 15). “T-Tadashi…?” è la vocina ancora assonnata del mio fratellino. Apre leggermente gli occhi e noto che ha ancora gli occhi rossi, credo che abbia pianto durante la notte, infatti mi è capitato di sentirlo singhiozzare una o due volte “Hey piccolo, come mai sveglio?” “Non chiamarmi piccolo” “Ok ok. Ma come mai sei sveglio?” “La luce…” in effetti per riuscire a scrivere ho acceso la lucetta vicino al mio letto “Oddio scusa! Non volevo svegliarti! La spengo subito” “No no, non ti preoccupare! Ma tu come mai sei sveglio?” “Insonnia” “Ah. Anch’io soffro un po’ di insonnia, però almeno una volta su dieci riesco a dormire tranquillamente” “Beato! Io dormo una volta no e l’altra neanche!” “Ahah! Comunque, posso farti una domanda? So che l’ultima volta che ti ho detto questa frase ho combinato un po’ un casino però…” non gli faccio finire la frase e lo interrompo dicendo “No tranquillo, qualsiasi cosa per te” Hiro arrossisce molto visibilmente in viso e mormora un “Grazie” io sorrido, dopodiché lui mi fa la domanda “Mi vorrai per sempre bene anche se non sono tuo fratello a tutti gli effetti?” no ok, la frase non sono tuo fratello a tutti gli effetti non mi piace manco per niente, quindi non riesco a non dare in escandescenza e sbotto dicendogli “Si che sei un fratello a tutti gli effetti! Lo sei eccome! Io non solo ti voglio e ti vorrò per sempre bene, ma sei la mia vita!” “Beh, non credevo che fossi così importante per te…” “Ma certo che lo sei” gli dico sorridendo dolcemente “Tadashi, detto sinceramente, io non ho mai avuto dei genitori che mi volevano veramente bene, forse mamma un po’ me ne voleva, ma papà no. Ti dico questo per dirti che per me mio padre sei tu, e ti voglio un mondo di bene! Se posso dirtelo, ti amo!” “Anch’io Hiro. Ma sul serio per te sono come un padre?” “Si” “Bene, e sai cosa fanno i padri e i figli per dirsi ti amo?” “Emm…no…” come risposta gli do un piccolo bacio sulle labbra, un bacio breve, un bacio innocente. Ma dicerto non insignificante! Ci stacchiamo quasi subito e noto che Hiro è ormai cento volte più rosso di un peperone! Per sdrammatizzare gli chiedo “Che hai?” “No niente…Dashi…me le faresti una o due promesse?” “Anche tre se vuoi! Comunque di una già ne sono certo: tu per me sarai sempre al primo posto!” “Ma come hai fatto?!” “Eh sapessi!” “Ahah! Comunque, la seconda promessa è la seguente: ce le daremo più spesso queste piccole dimostrazioni d’affetto?” ovviamente si riferisce al bacino di prima “Ovvio! Questo era scontato!” gli rispondo io “Vabbè Dashi…io ho sonno! Buona d’oro e sogni notte!” “Buona notte anche a te piccolo genio” così gli do un altro bacio e lui mi dice “Adoro i tuoi baci della buona notte” per poi addormentarsi quasi subito grazie alle carezze delicate gli do sull’ammasso cespuglioso di capelli morbidi e disordinati.
 
Angolo dell’autrice;)
Capitolo un po’ corto, I’m sorry! E’ un capitolo che ho scritto così su due piedi, ci tenevo a scriverlo anche perché gli adoro troppo questi due piccioncini insieme! Però ho voluto cedere il posto a GoGo e a Hiro gli ho creato una bella ragazza di nome Eleonora. Giusto per non farlo rimanere Forever alone. Comunque è ufficiale, mancano tre capitoli alla fine della storia (che devo ancora scrivere però ho tutte le mie idee pazze in testa! ;P). Comunque non vi spoilero niente e a domani con il prossimo capitolo. Un bacione, Oscura:* ;D   

 

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Capitolo 17
*** Permetteteci di essere fratelli (parte I) ***


Capitolo 17-Permetteteci di essere fratelli (parte 1)
E come tutti gli altri giorni la domenica è arrivata. Non si sa quante notti da insonne ho passato a pregare che questo giorno non arrivasse mai o che arrivasse con dei buoni risultati. E’ da un quarto d’ora circa che sto in ansia! Sono in ansia perché praticamente ieri mi hanno chiamato dal comune della mia città dicendomi che oggi alle 6 mi avrebbero chiamato per dirmi se potevo rimanere qua a vivere o meno, ora sono le 6. Anche GoGo ieri si è trasferita qui (infatti io, Hiro, Honey, Fred, Wasabi e GoGo siamo stati tutto il giorno fuori) quindi se io ritorno a vivere a casa mia vedrò anche molto meno GoGo, il che mi dispiace, ma di certo non quanto stare lontano da Hiro per il resto dell’estate dato che siamo solo nel mese di Giugno! Hiro mi guarda in maniera triste, mentre legge a tratti un libro preso a caso senza rendersi conto di cosa sta leggendo. Lui sta sul suo letto, io sul mio. Anch’io provo a sfogliare uno dei miei innumerevoli libri di robotica, di medicina e di psicologia. Cambio libro più e più volte ma niente. Non riesco a capire che c’è scritto. Come se fossi diventato analfabeta tutto d’un tratto. Per me queste sono tutte parole scritte in nero su bianco, tutte parole mescolate alla meglio. Squilla il telefono. Hiro lascia cadere il libro a terra e mi guarda preoccupato. Il rumore del libro pesante caduto a terra mi ha fatto leggermente sussultare, così appoggio il mio libro sul materasso coperto dalle lenzuola e guardo meglio Hiro. Ha gli occhi gonfi di lacrime che trattiene con uno sforzo inimmaginabile e sta tremando. Prendo il telefono e rispondo. “Tadashi Hamada giusto?” mi chiede una voce adulta. Io deglutisco, dopodiché mi siedo affianco a Hiro ancora tremante e metto il vivavoce, in modo che anche lui possa sentire “Si sono io.” “Bene, per te ho una brutta e una buona notizia. Ti dico prima quella brutta, alla quale si collega la bella, ok?” “Certo” rivolgo velocemente lo sguardo alle lenzuola e noto che sono bagnate, così guardo Hiro. Ha il volto completamente bagnato dalle lacrime. Non è il suo solito mettersi a piangere così. “Bene, la brutta notizia è che io ti avevo dato solo una settimana di tempo per stare con tuo fratello, beh, per me una settimana non è stata sufficiente. Mi dispiace dirtelo ma per il momento dovrai tornare a casa tua, più precisamente alle 7 di oggi” Hiro inizia a singhiozzare. Io lo stringo forte a me e lui mi abbraccia il più forte possibile, come se volesse stare per sempre attaccato a me. Intanto lui ha smesso di piangere. Io allora riprendo il discorso dicendo “E quale sarebbe la bella notizia?” “La bella notizia è che ci stiamo ancora lavorando su. Infatti prima ti ho detto che per il momento dovrai tornare a casa tua, non ho detto che dovrai tornarci a vivere. Comunque tra un mese ti farò sapere se potrai andare a vivere da tua zia, Cass Hamada giusto?” “Si. Comunque grazie” “Di niente, ci risentiamo tra un mese” “Certo, a rivederci” e così abbiamo terminato la chiamata. “Che rottura di scatole! Tra un’ora tu te ne andrai per l’ennesima volta!” disse il mio fratellino con gli occhi lucidi. “Guardala da un’altra prospettiva!” gli dico sorridendo, ma purtroppo non è servito a molto, Hiro sta piangendo, e non è da lui. Beh, caro fratellino, anche a me fa male.[1] Mi alzo dal letto, preparo in tre secondi la valigia, scendo sotto per avvisare zia Cass e torno su da Hiro. Abbiamo i minuti contati. Ora sono le 6:10. Mancano solo 50 minuti. Hiro è semplicemente distrutto. Trema ancora peggio di prima, sembra che gli abbiano buttato un bicchiere d’acqua sul viso, le coperte non ti dico. Credo proprio che in questo momento prova un misto da rabbia e tristezza. Sta stringendo le coperte, le continua a stringerle si potrebbero strappare. Io mi siedo accanto a lui, ma non mi guarda. Non ne ha il coraggio. Gli appoggio una mano sulla spalla e lui sussurra “Hanno rotto le palle con questa storia. E non me ne fotte se adesso ti arrabbierai con me per aver detto delle parolacce” infatti non mi arrabbio, faccio finta di non aver sentito. Due giorni fa (non mi ricordo in che occasione, ho la memoria corta io) aveva detto “Ma che ca…” io però l’ho fulminato con lo sguardo perché ho commesso l’errore io di iniziare a dire queste parole, e non voglio che ciò succeda anche a lui, così si affrettò a finire la frase dicendo “…ca…volo! Si, cavolo!”. Per questo motivo mi ha detto che non gli interessa se mi arrabbio con lui se ne ha dette un paio. In teoria mi sarei incavolato, ma non ora. Come dovrei fare, sarei un mostro se adesso mi incavolassi con lui! Già si sente uno straccio, ci manca solo che gli faccio il cazziatone! Così lo prendo in braccio e mi distendo sul suo letto bagnato fradicio, con lui seduto sul mio stomaco “Ma cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo. I miei veri genitori mi hanno messo in adozione, probabilmente perché saranno morti, i miei genitori adottivi mi hanno rinnegato…e ora l’unica persona che mi vuole veramente bene se ne va e mi lascia solo, per l’ennesima volta…” mi dice, sempre sussurrando, con la voce spezzata dal pianto e lo sguardo basso. Io gli prendo il volto tra le mani e gli asciugo le lacrime. Odio vederlo triste. Lui alza lo sguardo con un certo timore, come se si vergognasse farsi vedere che piange. Con una mano tocca la mia appoggiata delicatamente sul suo viso piccolo, poi mi dice “Sai, a volte mi capita di mettermi a piangere così, non piango molto spesso, anche perché quando piango inizio a singhiozzare forte, e poi c’è zia Cass…” “Cosa vuol dire che c’è zia Cass?” gli chiedo io dolcemente “Qualche volta mi capita di piangere, però poi sento i passi di zia avvicinarsi alla porta di camera mia, così mi asciugo in fretta e furia le lacrime e mi soffio il naso col primo fazzoletto che riesco a raccattare” “Perché? Sai che il pianto è una naturale conseguenza al dolore? Sia fisico che emotivo?”[2] “Si, lo so. Però, uno dei miei tantissimi difetti è che mi vergogno da morire a piangere davanti a qualsiasi persona” “E come mai ora stai piangendo davanti a me?” “Perché a te non devo dare molte spiegazioni, mi capisci al volo, anche solo con una parola o con uno sguardo. Invece se zia mi vedesse piangere inizierebbe a farmi l’interrogatorio manco fossimo a 4° grado! E dare spiegazioni farebbe ancora più male. Quindi copro il dolore con un sorriso finto. Tanto ormai ci riesco anche troppo bene, ci ho fatto l’abitudine” “Anch’io facevo così con papà, poi quando usciva davo i calci alla porta. Poi se n’è andato per sempre e ora, quando mi manchi (praticamente sempre) do i calci alla porta senza fregarmene di niente e inizio a singhiozzare il più forte possibile” “Wow, non conoscevo questa parte di te” io sorrido lievemente, per poi sentirmi un lacrima solcarmi il viso. “Tadashi! Sono le 7!” urla zia dal piano di sotto. Hiro riabbassa lo sguardo, per evitare che salga sopra le urlo “Scenderò a momenti!” Così Hiro riprende a singhiozzare, io lo sollevo prendendolo da sotto le braccia e lo metto a sedere, e mi siedo anch’io. “Io…dovrei andare…scendi sotto con me?” “Ti offendi se preferisco stare qui?” “No no, tranquillo” gli lascio un bacio sulle labbra, poi gli sorrido, prendo la valigiona e scendo al piano inferiore osservando Hiro appoggiato su una spalla vicino alla porta. Gli rivolgo un ultimo sorriso e poi scendo a malincuore. Saluto zia e la ringrazio per l’accoglienza. Prendo la felpa ed esco. Osservo la finestra della camera di Hiro e lui è li, che mi sorride lievemente, salutandomi con un gesto della mano. Io lo guardo e gli rivolgo un sorriso per poi contraccambiare il saluto.
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[1]Parte ripresa dalla trama iniziale
[2]Frase detta da Baymax in una scena del film
 
Angolo dell’autrice;)
E anche questo capitolo è fatto! Anche oggi non spoilero niente, quindi non ho altro da aggiungere! A domani con il penultimo capitolo! Un bacione, Oscura:* ;D

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Capitolo 18
*** Permetteteci di essere fratelli (parte II) ***


Capitolo 18-Permetteteci di essere fratelli (parte 2)
Oggi è sabato. E’ da una settimana circa che non sto con Hiro. Mi manca tanto, forse troppo. Ma non ci si può passare sopra. E’ praticamente impossibile. Tutto quello che posso fare ora è sperare. Sperare che tutto si risolva, che quando il mio avvocato mi richiamerà mi dirà che potrò andare a vivere con Hiro. Non posso manco tirare i calci alla porta, ormai è andata. C’è un buco più grande di me e si regge in piedi per miracolo. Avevo preso in considerazione anche l’idea ti tirare cazzotti al muro, ma ho già fatto una crepa, rifare anche il muro costerebbe una cifra abbastanza alta. Ma come si fa ha vivere in questa maniera? Ho le braccia tutte bendate, ho cominciato a fare una cosa che mai avrei pensato di fare, beh si, ho iniziato a tagliarmi. Però sto smettendo, Hiro è venuto a saperlo e mi ha implorato di non fare cavolate. E’ da ieri che non mi faccio alcun taglio. Forse è meglio così. E’ da un bel po’ di giorni che sto chiuso in casa, senza uscire, senza fare niente. Credo che se fossi apatico sarebbe meglio. Ricevo di continuo telefonate disperate da GoGo che mi prega di stare bene, di non fare cavolate ecc. Lo stesso succede con Hiro. Mi dispiace che siano tristi a causa mia. Mi dispiace dirlo ma mio padre mi ha rovinato la vita. No che non gli volessi bene però… Vabbè, lasciamo perdere. Io vado a dormire, notte.
_ _ _ _ salto temporale fino al mese dopo _ _ _ _
E rieccomi, sono passati si e no due mesi. Ancora ricevo quella benedetta telefonata! Sto per sclerare! Oh meglio, l’ho ricevuta, ma mi hanno detto “Ci sto ancora lavorando!” hanno leggermente scassato la mi****a con questo ci sto ancora lavorando! Fanno prima a dirmi che non si può fare e ce ne andiamo tutti a quel paese! Comunque mi hanno detto che entro oggi o domani mi dovrebbero chiamare. Speriamo bene! Fa un caldo allucinante. So che non centra niente ma fa caldo. Troppo caldo! Sarà che sono nervoso ma fa caldo! Vabbè, siamo ad agosto, non posso pretendere che faccia freddo. Però se mi dessi una calmata forse andrebbe meglio. Ok, calmo Tadashi, respira. Mi sdraio sul divano e mi tolgo la maglietta, che è un bagno di sudore. Prendo il telefono e mi arrivano tipo 100000 messaggi da parte di Hiro. Tutto normale (detto in senso ironico ovviamente). Dicono tutti la stessa cosa, ovvero “Ti hanno telefonato? Se è si che ti hanno detto!??” però non sono tutti messaggi normali, ci sono messaggi audio, foto inviate per sbaglio (nelle quali ha sempre un faccino adorabile<3) e video. Dicono tutti quanti la stessa identica frase. Ormai l’ho imparata a memoria. Ah no, mi ha scritto anche “Non ti chiamo perché se ti chiamano mentre io ti chiamo trovano il telefono occupato e poi non sai se ti richiamano” ok, è vero che le mie capacità celebrali in questo momento sono molto poche, però ci ho messo un po’ a capire il senso di questa frase. Lo so, sono messo male. Un bambino di tre anni l’avrebbe capita prima di me, ma questi sono dettagli. Ho paura, molta paura. Metto il silenzioso, tolgo la vibrazione e poso il telefono per terra. Dopodiché inizio a piangere. E se mi dicono che andare a vivere con lui non è fattibile? E se mi dicono prima che posso andare li e poi una settimana dopo mi dicono di tornare qui!? Non sono sicuro di niente. Ho solo paura. Il maggior motivo per cui ho paura è che siamo partiti con il piede sbagliato, e abbiamo continuato a mettere il piede sbagliato per tutto questo tempo, e se oggi o domani mi chiamano e mi dicono che io e Hiro praticamente non possiamo convivere metteremo il piede sbagliato anche quella volta. Però la vita mi ha insegnato che se metti il piede sbagliato così tante volte alla fine inciampi, poi è difficile rialzarsi, se non impossibile. La mia domanda è una sola: perché non ci permettono di essere fratelli!? Cosa abbiamo fatto di male per venire separati in maniera così brutale e soprattutto nel momento meno adatto? Forse non era meglio separarci dalla nascita per poi scoprire in futuro di essere fratelli? La vita è così strana. Non credo che un giorno riuscirò a capirla. Cosa dovrei fare se io e Hiro venissimo divisi per l’ennesima volta! Vabbè, ormai non sono manco più in ansia, ci ho perso le speranze. Manco a farlo a posta rivolgo per sbaglio lo sguardo al telefono, lo guardo meglio e…no! Non ci credo! Allora è vero che la speranza è sempre l’ultima a morire! Dopo giorni, giorni e giorni finalmente mi hanno chiamato! Rispondo subito e sento la voce del mio avvocato piena di gioia dirmi “Prepara le valige e sbaracca tutto! E’ sicuro al 10000% che oggi stesso o quando ti pare e piace puoi andare a vivere a SanFransokyo! Beh certo, prima di andare dovrai firmare qualche contratto per garantire la tua partenza, però niente di che! Tra mezz’oretta sarò li, ti accompagnerò di persona a casa di tua zia così le farò firmare qualche cosuccia e dopodiché vivrai una nuova vita, in una nuova città e con tuo fratello!” oddio! Non ci posso credere! Sento le lacrime di gioia bagnarmi il viso e il mio cuore esplodere! “Oddio! Ma sul serio?!” rispondo io “Si si! Sul serio!” “Oh mio dio! Grazie mille!!!!” “Di niente!  Comunque se apri la porta io sono qui fuori” chiudo il telefono e mi precipito verso la porta aprendola. Gli stringo la mano e lo faccio entrare sedendosi sul divano. Però intanto ci ho fatto un po’ la figura di merda perché sono ancora a torso nudo. Ma sinceramente non mi interessa. Intanto che apre la ventiquattr’ore e cerca le scartoffie da far firmare a me e quelle da far firmare a mia zia, io vado velocemente in camera e mi metto la t-shirt nera della Jack Daniel’s, che con i bermuda di jeans che indosso in questo momento ci va a braccetto. Ritorno in sala e vedo che ha appena trovato tutte le scartoffie necessarie. Me ne lascia un po’ in mano dicendomi che sono per zia Cass, poi me ne appoggia un po’ sulle gambe dicendomi di leggere e firmare. Io leggo attentamente i fogli, ho aspettato per tanto tempo questo momento ed ora non vorrei avere un fail. Dopo mezz’ora passata a leggere i contratti li firmo e saliamo in macchina sua dirigendoci verso SanFransokyo! Non vedo l’ora di arrivare li!!!!!
 
Angolo dell’autrice;)
Ciao a tutti! C’è l’ho fatta anche a postare il 18esimo capitolo, ovvero il penultimo. Domani non so se posterò anche l’ultimo capitolo, e se non lo posto domani lo posterò o domenica sera o lunedì. Comunque tutto dipende dai compiti che ci assegnano per sabato, perché se domani pomeriggio ho una marea di compiti da fare allora non lo posto. O almeno non credo! Comunque ringrazio tutti quelli che finora hanno recensito la storia, ovvero  
pelelen_moon6, Chia29, Mira Kokoro e crazyemySpero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacione, Oscura:* ;D
   

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Capitolo 19
*** Non ci separeranno MAI PIÙ! ***


Capitolo 19-Non ci separeranno MAI PIU’!
Pieno di gioia entro in casa trascinando con me il mio avvocato. Zia Cass, che sta dietro al bancone a lavorare, si prende un leggero infarto vedendomi. Non credo che se lo sarebbe aspettato! Guardo con la coda dell’occhio un tavolo, poi noto che ci sono sedute cinque persone che mi guardano stranite. Quelle persone sono GoGo, Honey, Fred, Wasabi e stranamente Eleonora. E’ raro che esce di casa quando fa un caldo bestiale. Vado li e li saluto velocemente baciando la mia ragazza, dopodiché mi precipito verso zia e la faccio venire sopra con me. Tanto non ci sono tanti clienti qui al cafè! Ci sediamo tutti e tre intorno al tavolo della cucina e l’avvocato prende i contratti da far firmare a zia e anche quelli che ho firmato io prima. Passano 5 minuti e zia sta ancora a firmare e a leggere, così io le chiedo “Zia, dov’è Hiro?” “Al piano di sopra in camera vostra. Penso si sia addormentato” “Addormentato? Perché?” “Da quando te ne sei andato due mesi fa la notte non è più riuscito a dormire. Poi il giorno ovvio che non ce la fa e crolla!” “Secondo te che reazione avrà quando mi vedrà?” “Non so!” risponde alzando le mani. Io salgo le scale fino a raggiungere la mansarda, ovvero dove si trova la nostra camera. Busso delicatamente la porta per vedere se è sveglio, ho un piano diabolico nel caso stesse dormendo. Dalla stanza ricevo un brutto verso come a dire Andatevene a quel paese. Si, sta dormendo. Hiro è molto suscettibile quando sta dormendo e qualcuno lo sveglia di prepotenza. E io infatti sbatto con tutta la forza possibile il palmo della mano contro la porta in modo da provocare un rumore tanto forte da far prendere un accidente al mio fratellino. Sento un piccolo urlo e poi una botta forte a terra, seguita da un gemito di dolore. Credo che sia caduto dal letto. Mi esce un piccolo risolino. Sento Hiro brontolare qualcosa del tipo “Questa te la faccio pagare, zia Cass!”. Di certo non si aspetta di trovare me dietro alla porta. Appena la apre, già pronto ad incavolarsi, sbarra gli occhi incredulo. “T-Tadashi!?” io gli sorrido e lui mi salta letteralmente addosso! Non avendo previsto ciò finiamo tutti e due a terra provocando lo spavento di zia Cass e degli altri cinque che corrono subito su da noi. Wasabi è completamente impanicato, Honey è quasi tranquilla, Fred…ha la sua solita espressione, non aggiungo altro, zia è un po’ incredula dalla reazione di Hiro e GoGo ed Eleonora ci guardano in maniera dolce. Io e Hiro ci sorridiamo e ci guardiamo negli occhi, poi io lo prendo da sotto le braccia e lo alzo. Così anch’io mi metto in piedi e lui mi abbraccia stringendomi il più forte possibile. Nasconde il viso nell’incavo del mio braccio e inizia a piangere singhiozzando. Io gli accarezzo la testa dandogli un bacio sui capelli corvini. GoGo mi guarda facendo un sorrisetto, invece Eli guarda Hiro sorridendo apertamente. Il mio fratellino finisce presto di piangere e si stacca da me. “Ragazzi, chi vuole un bel gelato fresco?” dice mia zia incitandoci a scendere al cafè. Tutti invogliati dall’idea di zia Cass scendiamo e ci sediamo su un tavolo e GoGo si siede sulle mie gambe, mentre Hiro ed Eli si siedono molto vicini. Zia ci porta il gelato e si siede insieme a noi. Però ha portato solo 6 gelati mentre noi ne siamo in otto. “Questi due sono per i piccioncini” dice quella pazza di mia zia dando a me e GoGo e a Hiro ed Eli i gelati più abnormi. Io e GoGo siamo abituati a certe cose, ma Hiro ed Eli non credo dato che diventano rossi come peperoni! Però comunque acconsentono all’idea. Tra scherzi e risate arriva l’ora di cenare e zia ferma i nostri amici a cena. Così si fanno le 11. Fa un effetto strano vedere mio fratello che bacia una ragazza! In queste ore diciamo che stavano sempre attaccati! Vabbè, è abbastanza normale, anche io e GoGo a 11-12 anni non ci staccavamo manco se ci pagavano. Ora la questione non è molto diversa a dir la verità. Vabbè, stavo dicendo…si sono fatte le 11 e i nostri amici alle 11 hanno il coprifuoco quindi vanno a casa loro. Zia va a letto spedita dandoci la buona notte, e anche io e Hiro ci dirigiamo verso la nostra camera. Ci infiliamo sotto le coperte, o meglio, io mi infilo sotto le coperte. Hiro rimane sul ciglio della porta sorridendomi. Capisco al volo cosa vuole, così mi scanso un po’ e gli faccio segno di venire. Lui, gioioso come non mai, viene di corsa nel mio letto e mi abbraccia. Io gli accarezzo il testone cespuglioso e gli do un bacio sulle labbra. Lui a quel punto mi dice “Tadashi…ma questa volta è per sempre?” “Si. Per sempre” “Tu non mi lascerai da solo come hanno fatto i nostri e i miei genitori vero?” “No, io sarò per sempre con te. A meno che tu non vorrai che io me ne vada ovviamente” “Ok. Allora promettimi che non te ne andrai mai e poi mai! Che starai per tutta la vita insieme a me. Perché, visto che sei tu la mia vita, essa non ha senso senza di te.” “Certo! Allora non ti lascerò mai da solo!” lui sorride e dopo pochi minuti si addormenta. Mi sento bene in questo momento. Come se nel passato non fosse successo niente. Finalmente posso stare con mio fratello. Per sempre questa volta. Non ci separeranno MAI PIU’!
Fine!
 
Angolo dell’autrice;)
Ed eccomi arrivata alla fine. Lo so, non sono un granché a scrivere i finali! Comunque grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questa ff! Mentre scrivevo questo capitolo avevo in mente di scrivere un Cross-Over (CON UN SOLO CAPITOLO) tra qualche giorno. Se l’idea vi fa piacere scrivetemelo nei commenti sennò lascio perdere. Anche perché non ho la più pallida idea di che schifezza potrebbe uscirne fuori! Vabbè, spero che questi 19 capitoli siano stati di vostro gradimento e alla prossima ff! Un bacione, Oscura:* ;D

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