Tu Dulzura Me Envolvio

di Shary_Leonetta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Nuovo Arrivato ***
Capitolo 2: *** Conoscenze ***
Capitolo 3: *** Cena in Famiglia ***
Capitolo 4: *** Che Giornata ***
Capitolo 5: *** Dubbi d'Amore ***
Capitolo 6: *** Chiarimenti ***
Capitolo 7: *** Segreto ***
Capitolo 8: *** Rivelazione?! ***
Capitolo 9: *** Verità ***
Capitolo 10: *** Fiera di Me ***
Capitolo 11: *** Nuovo Bacio ***
Capitolo 12: *** Guerra e Pace ***
Capitolo 13: *** Il Nostro Amore ***



Capitolo 1
*** Un Nuovo Arrivato ***


“Violetta? Violetta dai muoviti alzati! Dobbiamo andare a fare la spesa..avevi promesso che mi accompagnavi”. Ecco..come al solito devo alzarmi controvoglia! Che due scatole! “Violetta se non ti alzi entro 3 secondi ti butto un secchio d’acqua gelata addosso!” mi alzai praticamente subito di scatto “aaah allora funziona! Dai preparati ti aspetto di sotto..pigrona”. Quella che è appena andata di sotto è mia madre, si chiama Angie ed è una splendida bionda boccolosa con occhi verdi brillanti ed è un’insegnante di canto; è sposata con il mio papà German che è un avvocato, è un uomo molto protettivo sia con me che con sua moglie: è altissimo, occhi scuri, capelli corti castani e sempre molto elegante. Noi viviamo a Buenos Aires da qualche annetto..io invece sono Violetta, ho 18 anni, sono di statura normale, ho i capelli sul biondo fino le spalle, occhi nocciola e frequento una normalissima scuola qui in centro con i miei migliori amici: Francesca, Diego, Nata, Maxi, Camilla, Broadway, Ludmilla e Federico. Nel frattempo mi sono fatta una doccia e mi sono vestita per andare con la mamma a fare sta benedetta spesa! Ah ho anche dei vicini: Pablo e Jade. Sono sposati anche loro da qualche anno e Francesca vive con loro perché purtroppo è stata abbandonata da piccola perché i suoi genitori avevano parecchi problemi..ma questa è un’altra storia! Lasciamo perdere che è meglio.. Ludmilla e Federico sono una coppia molto “strana” ma stanno davvero bene insieme: dopo tempo Ludmi è riuscita a confessare di essere innamorata di Fede..lei è una ragazza un po’ vanitosa, bionda e sempre leopardata! Lui invece è un ragazzo totalmente semplice, bello e affascinante che è riuscito a far cambiare la sua ragazza: lei era sempre scontrosa con tutti, cattiva, dispettosa..ora invece è tutt’altra persona! Poi ci sono Maxi e Nata, tutti e 2 piuttosto bassini..lei ricciolina e nera, sempre vestita di pelle o stile scozzese..una ragazza molto romantica e sempre dolce, gentile e disponibile; lui sempre con i cappellini in testa e adora il rap e totalmente innamorato della sua Nati! Ma per fargli ammettere che era innamorata della riccia ce n’è voluto di tempo! Penultima coppia è quella di Camilla e Broadway: Cami capelli lunghi sul rosso e stile sempre piuttosto Hippie, un po’ “scontrosa” nei confronti del suo ragazzo, ma sol perché vuole essere sempre riempita di coccole e belle parole..è una testona, ma le voglio un mondo di bene perché nonostante questo suo lato, è una ragazza anche lei dolce e disponibile per tutti e tutto; il suo ragazzo invece è brasiliano, quindi è di colore e adora i suoi balli brasiliani. È a dir poco stra cotto di Camilla e testona com’è potete ben immaginare quanto c’ha messo a conquistarla! Ma essendo profondamente innamorato è arrivato fino all’ultimo..quindi come potete capire, è un ragazzo dolcissimo e super romantico. Infine ci sono Fran e Diego: beh lei ha i capelli corti scuri ed è meravigliosa! Ha un carattere davvero diverso da tutti noi..non si arrabbia mai, non dice mai di no e dice sempre quello che pensa! Ma soprattutto non mente mai a nessuno! E dopo un anno si è accorta di avere una piccola cotta per Diego, ma poi se n’è innamorata sul serio..perchè lui le è stata sempre vicino dopo la sua rottura col suo ex e lui dopo tutto sto tempo è riuscito ad entrare nel suo cuore! E poi ci sono io..ho avuto una piccola storia piuttosto complicata con un ragazzo di nome Thomas, ma continuavamo a litigare, non andavamo mai d’accordo e poi non era per niente romantico! Non so cosa c’ho trovato in lui..saranno stati i suoi occhi azzurri? Booh.. ma per fortuna si è ritrasferito nel suo paese d’origine, ovvero la Spagna! E quindi è tanto tempo che non ho un ragazzo accanto..ma sinceramente sto benissimo così! Vado alle feste, sto con gli amici, esco quanto voglio..e a scuola non vado granchè bene..beh diciamo che sono molto educata e quindi riesco a ottenere sempre ciò che voglio! Beh ora che ho raccontato un po’ di tutto e tutti vado giù da mia madre che altrimenti mi strozza! “eccomi mamma, sono pronta!” ma quando entro in cucina vedo papà al telefono preoccupato e mamma che ha le mani sulle sue spalle “mamma che è successo? Avete due facce..” nel frattempo prendo un succo d’arancia e mamma risponde “Vilu papà ha ricevuto una chiamata dalla polizia, dobbiamo andare con lui ok?” io sbuffai..ho sempre detestato andare con lui al suo lavoro..quindi risposi così “scordatelo mamma! Io resto a casa..” .. “Vilu facciamo così, io accompagno a papà e tu vai a fare la spesa ok?” così sorrisi “va bene mammina” e l’abbracciai forte dandole un bacio sulla guancia e salutai anche papà: voglio un mondo di bene ai miei genitori! Farei sempre di tutto per vederli felici, ma penso sempre anche a me stessa soprattutto dopo che ho chiuso con i ragazzi! Andai a fare la spesa e quando tornai vidi papà in ufficio, mamma in cucina con un ragazzo di spalle che gli stava curando una ferita all’occhio..che aveva preso un pugno? Ma chi è sto tizio? “Mamma..?” lei subito arrivò a prendere una borsa con la spesa dentro e le appoggiammo sul tavolo ma sto ragazzo ancora non si era voltato! Presi mamma da parte e sottovoce le chiesi “Mamma chi è sto tizio? È piuttosto maleducato direi” e lei prontamente disse “vieni che te lo presento..non si è voltato probabilmente per il pugno che gli è arrivato all’occhio destro, quello che appunto gli stavo medicando” così tornammo al centro della stanza e mamma riprese a parlare “Violetta lui è Leon” il ragazzo si voltò ed io rimasi stupefatta! Un viso angelico..bellissimo..stupendo! Occhi verdi di un chiaro brillante, naso perfetto, labbra carnose e rosee, fisico mozzafiato e un ciuffo biondo alzato magnifico! E appunto all’occhio aveva un gran livido. “Leon, lei è mia figlia Violetta!” e lui rispose “ciao Violetta” ohddio che voce! Incantevole..no Violetta smettila immediatamente! “ciao Leon” e intanto arrivò papà “bene ragazzi è tutto aposto, Leon rimarrà con noi” io sgranai gli occhi e mi voltai di scatto verso lui “papà? Che?” .. “Vilu, tesoro mio, siediti..anzi sediamoci tutti” e così facemmo intorno al tavolo in mezzo tra cucina e frigo e papà ricominciò a parlare “allora..lui è Leon, è stato sbattuto fuori casa..i suoi genitori sono separati e suo papà è in carcere dall’altra parte del mondo, mentre sua mamma si è risposata con un uomo maldestro che continuava ad alzare le mani, a bere e a giocare alle macchinette. Suo papà l’ha minacciata che se non si sarebbe trasferita con lui in un’altra città, lui avrebbe ucciso Leon. Così hanno fatto e quando Leon è tornato a casa, la porta era chiusa a chiave e per terra c’era un foglio scritto da sua madre che diceva di fuggire e di non cercarla. Ovviamente noi ci siamo messi alla ricerca ma ancora non ci sono tracce” io rimasi a dir poco scioccata..povero ragazzo! Non ci posso credere..che bruttissima vita! Ma mi sorse una domanda “ok papà..capisco..e Leon, mi dispiace immensamente davvero..ma come hai fatto a trovarlo papà?” e lui subito mi rispose, mentre mamma era appoggiata al ragazzo “Leon si è recato alla polizia e così hanno chiamato subito me perché sono l’avvocato più diciamo “famoso” del paese..ed essendo che Leon non ha nessuno con cui stare ho deciso di tenerlo qui per qualche giorno..il tempo di trovare una sistemazione, ok?” io annuì “sì ok..nessun problema” a parlare sta volta fu mamma “bene, mi raccomando fate amicizia..intanto preparo la stanza per gli ospiti!” e papà disse “sì ed io vado a lavoro. Ci vediamo più tardi” diede un bacio a mamma, uno a me sulla fronte, una pacca sulla spalla e Leon ed uscì. Mamma intanto andò di sopra. “ehm..come..come ti sei procurato questa ferita? Se .. se posso sapere” domandai a Leon che rispose “ho seguito un amico, lui stava rubando ed io lo stavo coprendo..quando arrivarono i proprietari..ovvero due ragazzi piuttosto robusti..e così ce le siamo prese..il mio amico ha una famiglia e di conseguenza è tornato là ed io invece..io sono qui, senza tetto, senza un mezzo di trasporto, senza cibo ne niente” io rimasi non scioccata..di più! Dio che storia..mai sentita una cosa così! A parte nei film.. “beh ma..ora puoi stare tranquillo..certo starai soffrendo, ma qui avrai tutto..e se hai bisogno io ci sono..” lui annuì fingendo un sorriso “uhm..ok grazie..ma non durerà molto tranquilla..non mi avrai tra i piedi per tanto tempo” .. “ma che stai dicendo? Non dai nessun fastidio” lui fece una smorfia prima divertita ma poi di dolore “Leon hai male? Aspetta ti do del ghiaccio” .. “no lascia stare..” e si toccò la ferita, ma io presi lo stesso i cubetti di ghiaccio e glieli porsi ma lui negò “no davvero Violetta..grazie ma lascia stare” ma rifece una smorfia quindi mi avvicinai a lui e glielo appoggiai io “vedrai che andrà meglio” lui sorrise..che sorriso! Anche vestito com’era era bellissimo..un jeans squartato, una canotta grigia e una giacca di pelle aperta un po’ “graffiata” .. ma era meraviglioso! Mi accorsi che ci stavamo fissando quando arrivò mamma “ehm ehm..” fece un finto colpo di tosse ed io mi allontanai “io esco un po’..ci vediamo più tardi” .. “Vilu, ora invece aspetti Leon e andate insieme a fare un giro. Così parlate un po’, gli fai vedere un po’ di posti della città e soprattutto gli farai assaggiare le mele caramellate ricoperte di pop corn! Ok?” io sbuffai “e va bene!” e mi buttai sul divano quando sentii Leon dire “Angie non ha importanza..non fa niente davvero..vado fuori a fumare una sigaretta vah” fumava? Bleah! Piuttosto mi bevo 3 Mojiti! Ma mai fumare..nessuno di noi fumava, ne in famiglia ne i miei amici. Infatti mamma esclamò “nonono signorino..qui non si fuma affatto! Lascia qua il pacchetto e vieni che ti accompagno in camera..ti ho messo anche dei vestiti per cambiarti..ho trovato qualcosa in soffitta!” quando mi passarono davanti mamma mi lanciò un’occhiata come dire “stai lì ferma” e così feci..intanto guardai un po’ di tv.

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Capitolo 2
*** Conoscenze ***


Sono già passati 20 minuti e mi sto parecchio scocciando! Ma si muove o no quello là? Mi stavo per alzare ma finalmente scese le scale e arrivò “eccomi..allora andiamo?” io sbuffai “sì..ancora un po’ diventavo vecchia!” .. “ooh addirittura? Pff” io lo guardai male e poi scattai in cucina “dai muoviti vah” lo vidi prendere il pacchetto di sigarette che aveva lasciato sul tavolo e si avvicinò alla porta mentre io ero ancora appoggiata al mobile, infatti si girò “beh?” io guardai la sua mano dove stava tenendo il pacchetto e lui capì “mica c’è Angie con noi! Posso fumare no?” .. “ehm fammici pensare..NO! Butta immediatamente quella cosa..piuttosto ti do della vodka” lui scoppiò a ridere ed io domandai “che ti ridi scusa?” .. “missà che dobbiamo parlare un po’ noi” io alzai un sopracciglio “ma dai? E di cosa sentiamo?!” lui si avvicinò “a me piace fumare e a te andare alle feste per diciamo..ubriacarti?” io alzai le spalle “no..semplicemente per divertirmi!” lui propose così “allora facciamo così..io butto questo pacchetto ma tu..” io lo bloccai “scordatelo Leon” e lui subito chiese “cosa scordatelo?” .. “che io smetta di andare alle feste” .. “e chi te l’ha chiesto? Manco ci conosciamo..non mi interessa sinceramente” io diedi una piccola pacca sul suo petto “bene, non ho più voglia di parlare di questo..fai pure quello che ti pare, per me non sei nessuno quindi..” e mi avviai alla porta per uscire quando lui disse “e allora che mi porti a fare in giro?” .. “beh perché me l’ha chiesto mia madre, ed io le do retta sempre! Ora non rompere più e fuori di qui” così uscimmo e ci avviammo al parco dove andavo sempre con i miei amici “vieni, sediamoci qui” così ci sedemmo su una panchina e lui iniziò a dire “dai Vilu, parlami un po’ di te..oltre a divertirti che fai? Studi? Sei fidanzata?” io guardai un po’ i suoi meravigliosi occhi poi risposi “ehm..beh studiare non proprio..odio andare a scuola, infatti i professori ormai non mi calcolano neanche più. Mi faccio gli affari miei” e lui domandò “e quando hai delle verifiche o delle interrogazioni?” .. “mi faccio suggerire” lui annuì per poi dire “e..per quanto riguarda l’altra domanda?” io feci una smorfia “uhm..ho avuto una mini storia tempo fa con uno spagnolo che è tornato a Madrid..ma niente di che, era più per passare il tempo diciamo..poi ho chiuso con i ragazzi! Penso solo a me stessa..anche se un ragazzo continua a tormentarmi..si chiama Alex ed è francese, è qui da quest’anno” lui annuì di nuovo “e a te non interessa?” io subito risposi “ma figurati! A parte che i francesi proprio non mi piacciono..poi è un rompiscatole al massimo ed io detesto quelli così..cioè un po’ di protezione ci vuole ok..però non come fa lui!” lui mi fissò e mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro “capisco..” io allora chiesi “beh e tu invece? Che mi dici di te?” Leon sbuffò per poi raccontarmi “mah io ho vissuto a qualche chilometro da qui e qualcosa già sai, visto che l’ha detto tuo padre..a scuola andavo discretamente diciamo, ho la patente ma la macchina me l’hanno incendiata..ho sempre vissuto così..tra botte, risse e questo genere di cose..e non ho mai avuto una ragazza..solo qualche bacio così, ma niente di che” io risi “per forza..chi starebbe con uno come te?” lui sorrise sistemandosi il ciuffo “sì, probabilmente hai ragione”. Intanto gli stavo raccontando di questo luogo, di questo posto che era il mio preferito ecc..quando ad un certo punto sentimmo il mio nome “Viluuu! Ehii ciao” erano i miei amici! C’erano tutti “ehi ciao ragazzi”. Cami sgranò gli occhi “che ci fai TU qui con un ragazzo? Ti senti bene?” detto ciò la rossa si sedette accanto a me e gli altri sul prato ed io risi “sèè come no! Io, Violetta Castillo, fidanzata? Ma siete matti?” e risi di nuovo e Diego domandò “beh allora lui chi è?” così iniziai a spiegare tutto ai ragazzi che capirono e, fatte le presentazioni, Maxi si alzò “ehi c’è il camioncino delle mele caramellate” e Leon domandò “quelle ricoperte di pop corn?” e Maxi annuì “non le hai mai mangiate?” e il ragazzo bellissimo..no Violetta! È solo un ragazzo..qualunque! Vabbè, comunque sia, lui rispose di no, che al suo paese non c’erano e allora Nata parlò “allora amore vai con Leon e prendimene una anche per me” e il suo ragazzo quindi rispose “certo! Qualcun altro ne vuole una?” tutti scossero la testa tranne io “io ne vorrei una grazie” .. “va bene! Vieni Leon”. Si allontanarono e Fran iniziò a dire “allora Vilu..ti piace Leon?” io sbuffai roteando gli occhi “la smetti? Nooo..non mi piace! Ve l’ho detto..si fermerà da noi qualche giorno” così Cami rise e Nati disse “La settimana prossima ricomincia la scuola! Siete pronti? È l’ultimo anno..ma noi non ci allontaneremo vero?” finalmente Ludmilla, che era presa a farsi le coccole con Federico, parlò “oh ma ovvio che non ci divideremo! Chi resiste senza Ludmi?” e Fede “io no sicuramente amore mio! Ma comunque non ci lasceremo mai ragazzi! È sempre stata la nostra promessa fin dall’inizio della nostra amicizia! E così sarà per sempre” io e Cami ci buttammo a terra abbracciandoci tutti insieme, quando ad un tratto arrivò quel cretino che mi muore dietro “oh bene bene..e a me non date un abbraccio?” ci alzammo tutti ed io mi avvicinai a lui “certo come no! Prima però levati dai piedi eh?” e gli feci l’occhiolino quando mi stavo per voltare ma lui mi prese dal polso facendomi voltare “ehi mi fai male! Lasciami!” .. “lasciala immediatamente!” era lui..era Leon! Mi stava difendendo. “altrimenti che mi fai? E poi tu chi sei? Un altro di questa combriccola di fannulloni?” Leon si mise davanti a me e Alex lasciò la presa del mio braccio “e allora se sono fannulloni che vuoi da loro?” Leon si avvicinò ancora di più ad Alex e quest’ultimo rispose “non immischiarti e lascia in pace Violetta! Lei è mia”. Ecco che succedette tutto in fretta: Alex spinse Leon che indietreggiò di qualche centimetro e Leon dopo un “non dovevi farlo” gli tirò un pugno sul naso che subito iniziò a sanguinare e dopo un “me la pagherai” quell’idiota francesino scappò correndo. “stai bene?” mi domandò il ragazzo “sì..grazie..ma non ce n’era bisogno di colpirlo” .. “oh ce n’era eccome bisogno” ci riavvicinammo agli altri e Broadway disse “finalmente uno che gliele ha date! Continua a romperci..e mai un giorno che ci lascia in pace!” e la sua ragazza rispose “penso che per un po’ non lo rivedremo sapete ragazzi?” tutti scoppiarono a ridere e ci risedemmo a terra e iniziammo a mangiarci le mele caramellate..mmh che buone! “allora ti piace Leon?” domandai “sì, buonissima” si leccò il labbro e sentii una stretta allo stomaco ma cercai di non farci molto caso. “uh ragazzi ho un’idea” disse Cami e Fran esclamò “ovvero?” e la rossa rispose “domani mega party a casa mia! I miei non ci sono..che ne dite? Ci divertiamo un po’ almeno..è da un po’ che non facciamo una festa” e Fede “sì a casa tua..l’abbiamo fatta 2 giorni fa da Diego” tutti risero e Maxi parlò dicendo “beh ma le feste ci stanno sempre! No?” insieme annuimmo e Cami poi si rivolse a Leon “oh beh ovviamente sei invitato anche tu..come hai detto che ti chiami?” e Ludmilla “Lion!” e tutti ci girammo da lei, chi con le sopracciglia alzate, chi con gli occhi sgranati e chi con una smorfia e lei rise “dai è carino.. Leon, Lion..no?” e Maxi “mmh..no” .. io “no Ludmilla..no” .. Fran “sono d’accordo con loro” .. Nata “sì anche io”. Infine la bionda sbuffò e alzò le spalle “pazienza..pensavo fosse carino” e Fede per farla tacere le diede un bacio. “allora a che ora Cami?” domandai io “mmh..facciamo alle 18?” tutti erano d’accordo quando mi squillò il telefono “scusate ragazzi..pronto?” era mia madre “Vilu dove sei finita? È quasi ora di cena! Dai vieni a darmi una mano a fare una frittata” .. “mamma secondo te io me ne vado da qua per fare una frittata?” vidi Leon che mi fissava..che occhi bellissimi..era serio, e la sua serietà perfetta fece fare due colpi più veloci al mio cuore. “Vilu? Violetta? Ti sei addormentata? Pronto?” ohddio è vero! Ero al telefono con mamma! “ehm..sìsì mamma ci sono. Stavo pensando. Dai 5 minuti e sono a casa..arrivo” Leon mi guardò voltando leggermente il viso “ehm..volevo dire..arriviamo! Scusami non sono abituata” mamma rise “dai veloci! A dopo tesoro mio” .. “va bene, un bacio” e attaccai. Leon domandò “dobbiamo andare?” .. “eh già..è quasi ora di cena! Ciao ragazzi, ci vediamo domani da Camilla!” tutti ci salutarono e Fede esclamò “è stato un piacere conoscerti Leon! Ci vediamo domani allora” e Diego “sì nuovo amico, ti aspettiamo domani” e Maxi “già mi sei simpaticissimo” io incrociai le braccia al petto “ehi..non vi starete dimenticando di me vero?” e le ragazze mi abbracciarono e Fran disse “figurati” ci mettemmo tutte 5 a ridere e dopo aver nuovamente salutato ci allontanammo ed arrivammo a casa.

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Capitolo 3
*** Cena in Famiglia ***


“siamo arrivati” esclamai entrando con Leon affianco e subito arrivò mamma “ehi ragazzi! Vilu ormai ho preparato io tutto..andate a farvi una doccia se volete, la cena sarà pronta tra una mezz’oretta” intanto arrivò anche papà “buonasera a tutti. Ho una cosa importante da dirvi, ma prima vado a farmi una doccia. Ne parliamo a cena ok?” io ero un po’ turbata “papà..è successo qualcosa di grave?” lui fece un finto sorriso “uhm..non saprei come definire la situazione sinceramente. A dopo” diede un bacio a mamma, uno a me sulla fronte e un sorriso amaro a Leon, per poi precipitarsi di sopra. “mamma..tu sai qualcosa?” mi avvicinai e lei mi abbracciò “no tesoro, giuro che non so niente” .. “vabbè vado di sopra” e Leon esclamò “sì, vado anche io” così andammo di sopra e Leon, prima che entrai nella mia cameretta, mi prese un polso per farmi voltare per poi dire “ehi stai tranquilla..non sarà niente dai” io feci lo stesso sorriso che ha fatto papà prima “lo spero tanto” poi involontariamente mi buttai tra le sue braccia e lui mi avvolse a sé. Dopo poco mi allontanai e ci fissammo occhi negli occhi “ehm..scusami..non..” ma lui mi interruppe “ehi tranquilla. Ormai siamo..amici?”. Violetta riprenditi! Sii te stessa. “ehm..amici? Uhm se così ci vuoi definire..ok!” gli allungai una mano e lui me la strinse facendo un sorriso meraviglioso. Dio che bello sto ragazzo! Ognuno entrò nella propria camera ed io mi fiondai in bagno facendo una doccia, una volta uscita mi avvolsi nell’asciugamano e tirai su i capelli con un mollettone quando sentii bussare alla porta “sì mamma entra pure” ero sicura fosse lei..donne! “ehm veramente..sono Leon” io mi girai di scatto un po’ agitata. Violetta piantala! Non te n’è mai importato niente di ste cose..perchè inizi a fare così?! Mi misi una mano dietro il collo “sì entra pure”. Leon entrò e lo vidi imbarazzato, infatti aveva una mano tra i capelli con addosso una canotta aderente bianca e un pantalone nero della tuta “ehm..hai..per caso..il phon?” io scoppiai a ridere e lui confuso disse “perché ridi così? Che ho detto?” .. “un ragazzo che usa il phon per asciugare i capelli?” .. “beh secondo te posso stare così?” e indicò il suo ciuffo piuttosto scompigliato..che bello, che bello, che bello! Mmh basta! “quindi? Violetta?” cavolo mi ero incantata! “ehm sì eccolo” presi l’oggetto e glielo porsi e lui ringraziò e stava uscendo quando mi sciolsi i capelli scrollandoli e voltandomi lo vidi ancora sulla porta “Leon? Ti serve altro?” lui si risvegliò dal suo “incantamento” dicendo “ehm..è? Io? Nono..grazie”. Misi quindi il pigiama e dopo un quarto d’ora andammo a tavola. Eravamo tutti seduti e la prima a parlare fu mamma “allora, amore, che devi dirci? Siamo un po’ curiosi. Soprattutto i ragazzi” io risposi “sì papà..mamma ha ragione..quindi?” finalmente papà parlò “dunque ragazzi..oggi a lavoro un mio collega mi ha dato un documento e sopra c’era scritto che..che..” papà si bloccò e quindi io, mamma e Leon insieme urlammo “che?” e papà continuò “che la mamma di Leon non ne vuole più sapere niente di lui..mi dispiace un sacco davvero..ci siamo tutti rimasti malissimo perché non ce l’aspettavamo affatto” a parlare fu mamma “ohddio..come si può abbandonare un figlio? Con che coraggio? Mi dispiace tanto Leon” e gli mise una mano sulla sua e poi il ragazzo esclamò “ma..io..io non ho dove andare..non ho parenti, non ho nessuno. Mio padre è in carcere..dove..dove vado?” io ero molto triste per questa situazione..che mamma cattiva! Io ringrazio sempre il cielo ad avere una mamma così buona, dolce e soprattutto di cui posso fidarmi cecamente al 100%. “Angie, amore..se per te non ci sono problemi, direi che Leon può trasferirsi qua..non possiamo di certo lasciarlo in mezzo alla strada..che dici tesoro?” .. “ma certo! Sicuramente! Io assolutamente non abbandonerei mai un figlio! Manco per tutto l’oro del mondo. Leon qui sei il benvenuto e puoi restare per sempre. Tranne le tue sigarette” rise poi mia madre. “grazie..grazie di cuore. Siete una famiglia fantastica e non saprei proprio come sdebitarmi. Siete gentilissimi davvero. Dopo che mi date un tetto sotto cui stare, direi che smettere di fumare è il minimo che possa fare! Non creerò problemi” .. io ancora non dissi niente infatti papà mi chiese “Vilu tu che dici? Sei d’accordo vero?!” io feci finta di essere arrabbiata..guardai tutti negli bruscamente e poi scoppiai un sorriso mettendo una mano sopra quella di Leon “certo che sono d’accordo! Leon, qualsiasi cosa hai bisogno noi siamo qua! Ora hai una vera famiglia di cui puoi sempre fidarti e di cui puoi sempre tener conto”. Ci abbracciamo spontaneamente e lui mi ringraziò. Finimmo la cena e prima di andare di sopra dissi “mamma magari domani in giornata accompagno Leon a prendere un po’ di indumenti, spazzolino, shampoo e cose che comunque gli servono. Va bene?” mamma sgranò gli occhi e si rivolse a papà “German, è nostra figlia questa? Si sente bene?” e papà rispose “Leon, ritieniti mooolto fortunato perché Violetta non si è mai comportata così. Specialmente con uno “sconosciuto” diciamo” io incrociai le braccia “grazie mamma, grazie papà. Molto gentili, davvero!” e si misero tutti e 3 a ridere. Leon disse “oh ma sarà perché domani alle 18 c’è una festa da Camilla, quindi vuole fare la preziosa..eh Vilu?” .. “ma che dici?” e papà “ah ecco perché..” e mamma “ora capiamo” io sbuffai “no assolutamente non è per questo..ci sarei andata comunque ad accompagnare Leon” .. “dai ora a dormire..dopodomani andiamo ad iscrivere Leon a scuola ok?” a parlare fu il ragazzo “grazie di cuore. Buonanotte” .. “buonanotte, conta sempre su di noi. Ora sei come un figlio per noi” disse mamma. “e soprattutto fa come se fossi a casa tua” disse papà. “buonanotte” esclamai io e mi avviai sopra con il nostro nuovo famigliare. “Leon..” .. “sì?” si avvicinò a me ed eravamo a pochi centimetri di distanza “ehm..andiamo in mattinata o nel pomeriggio domani?” e mi allontanai mettendomi una mano dietro al collo “mmh..facciamo in mattinata?” .. “dai va bene! Allora..a domani!” .. “a domani” e mi diede un bacio sulla guancia. “ah..ehi” stavo per entrare in camera ma lui mi fermò “dimmi” .. “che dici se..se ci scambiamo i numeri?” .. “ah sì..certo!” così io presi il suo telefono e lui il mio, ci scattammo una foto ed ognuno scrisse il proprio numero. “perfetto, buonanotte” sorrise Leon. “buonanotte, a domani” ed entrambi entrammo in camera. Ero felice..felice perché Leon sarebbe rimasto con noi a vita? Felice perché ce l’avevo vicino? Felice perché..perchè? Ero confusa.. quando eravamo così vicini mi sentivo il cuore battere più veloce del solito e sentivo un brivido alla schiena. Violetta, non ti può piacere Leon! Tu sei un’altra persona! Non puoi innamorarti..non devi! Mi fiondai a letto e mi arrivò un messaggio “e adesso chi è? A quest’ora poi?” guardai.. Leon! Leon? Aprii il messaggio –Grazie di tutto, sei molto carina- e c’era una faccina con l’occhiolino alla fine. Sorrisi e mi morsi il labbro inferiore; poi mi scrollai e risposi –Figurati! Mi fa solo che piacere. Anche tu sei carino- ed anch’io feci una faccina con l’occhiolino. Posai il telefono sul comodino e mi addormentai con un sorriso.

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Capitolo 4
*** Che Giornata ***


Mi svegliai con qualcuno che bussava alla porta, guardai il telefono: le 8.30. No dico.. stiamo scherzando? Gli ultimi giorni che posso dormire beatamente prima che inizi la scuola e mi svegliano a quest’ora? Ma qua siamo pazzi! “ma chi cavolo è?” urlai girandomi dall’altra parte richiudendo gli occhi. Ad un tratto feci un salto alto 2 metri per lo spavento: Leon era entrato silenziosamente e mi ha urlato un “BUH” nelle orecchie! Ora mi sente.. “Leon sei scemo? Che cavolo fai a quest’ora sveglio e soprattutto nella mia camera a farmi spaventare?!” lui scoppiò a ridere “dovevi vedere la tua faccia..e che salto che hai fatto! Ohddio che ridere..era da mettere su internet” poi ad un tratto si fece serio vedendo che io avevo una faccia piuttosto arrabbiata “finita la commedia?” e lui rispose “dai ora siamo come fratelli..dobbiamo volerci bene” .. “proprio perché siamo come fratelli che non devi rompermi al mattino!” Leon alzò un sopracciglio e incrociò le braccia “ma se mi avevi detto tu che andavamo stamattina a prendere le cose che mi servono perché non ho nulla..a parte i vestiti di ieri e sta canotta e sto pantalone..grazie a tua mamma” io sbuffai e mi alzai scrollandomi i capelli “non ti sopporto già più e dovremo vivere sotto lo stesso tetto per molto tempo! Andiamo bene..dai esci che mi cambio al volo e andiamo..noioso!” lo spintonai verso la porta e lui si fermò “beh? Che vuoi ancora?” domandai e lui mi diede un bacio sulla guancia per poi dirmi “buongiorno sorellina” io presi un cuscino e glielo lanciai “buongiorno un corno!” e lui uscì ridendo..subito dopo risi anche io da sola “che idiota..vabbè farò meglio a vestirmi vah” presi una minigonna di jeans e una camicetta bianca con un nodo sulla destra, perciò mi si vedeva l’ombelico e raccolsi i capelli con il mio mollettone viola mettendo poi le Nike. Presi la borsa e scesi di sotto “buongiorno a tutti” dissi un po’ scontrosa e vidi che mamma non c’era perché sicuramente era andata a lavoro e papà e Leon al tavolo che stavano bevendo una spremuta ed entrambi appena mi videro sputarono la bibita mentre io mi sedetti mangiando del pane con burro e marmellata “beh? Che vi prende?” e subito papà “V..Violetta..vuoi farmi venire un infarto? Vai immediatamente a cambiarti” e aveva una mano sul cuore e l’altra sulla fronte “ma neanche per idea papà” ed ecco che Leon parlò “Violetta tuo papà ha ragione..non sei un po’..troppo non vestita?” io mi alzai di scatto “ma che cavolo avete tutti stamattina? Me ne vado vah” e mentre sbattevo la porta sentii papà urlare “Violetta vieni subito qui” .. sèsè come no! Terminai di mangiare la colazione quando sentii una voce in lontananza “Vilu! Ehi Vilu” mi voltai ed erano Fran, Cami, Nati e Ludmi. “wow che trandy la ragazza” esclamò la bionda boccolosa “dove andiamo vestite così?” domandò la riccia “mmh incontri qualcuno amichetta nostra?” domandò poi la rossa “eeeh Violettina Violettina..che nascondi alle tue migliori amiche?” disse infine la bruna ed io le guardai “ma che state dicendo? Ho semplicemente una gonna e una camicetta” e sollevai le braccia e a riprendere a parlare fu Cami “sì direi una minigonna e..” e Fran continuò la frase “e giusto un po’ di pancia che si intravede” io sbuffai “non sopporto nessuno oggi! Nemmeno voi!” e mi girai per andarmene ma appena feci due passi mi ritrovai le mie amiche davanti e Nata esclamò “Vilu tutto bene? Sei così scontrosa..noi volevamo solo scherzare” io le abbracciai forte tutte e raccontai la scena di stamattina: prima quella con Leon e poi quella di sotto a tavola. “ah ma dai Vilu non te la prendere! Beh tuo papà è normale che faccia così..chi non conosce German?” disse Fran e poi Ludmilla sorrise dicendo “e il caro Leon..ci sono 2 opzioni amica mia! 1 è come tuo fratello ora quindi magari ha reagito così per quello..” io la interruppi “sì Ludmilla però 1 non mi conosce affatto e 2 vive con noi da neanche 2 giorni! Se permetti faccio un po’ quello che voglio e di certo non sto a sentire lui” e lei continuò “infatti c’è la seconda opzione..magari gli inizi a piacere..” e Fran “è vero! Non ci avevo pensato! Ludmilla ha ragione” .. “come sempre” rispose la bionda. “ma che dite..vi ripeto, manco ci conosciamo!” poi sentii un’altra voce chiamarmi “Violetta! Ehi” era lui! Così dissi alle ragazze di fare assoluto silenzio e quando arrivò subito domandò “ehm..mi accompagni a prendere la roba? Io non so dove mettere piede” le ragazze naturalmente non mi diedero ascolto e Cami mi spinse “siii Vilu vai..vai pure dai..su..” e Nati “sii ci vediamo poi stasera da Camilla! Vai vai” le altre risero ed io sottovoce dissi “stasera avrete la mia vendetta” e Ludmilla “sì certo come no” e si voltarono allontanandosi. “dai andiamo” dissi a Leon e così passammo la mattinata a fare compere: vestiti, cose per il bagno, accessori ecc. Quando tornammo a casa trovammo un biglietto di papà sul tavolo con scritto –Tesoro oggi io e mamma non veniamo a pranzare a casa, abbiamo da fare a lavoro. Ci vediamo verso sera, fate i bravi. Un bacio- “bene.. allora ti vanno 2 tost?” domandai a Leon e lui annuì “certo va bene”. Appena tirai fuori i tost dal tostapane toccai il ferro bollente con un dito e mi misi a urlare “porca zozza che male! Mmh mannaggia a sto coso maledetto” ero quasi piegata dal dolore e arrivò Leon di corsa “aspetta, metti il dito sotto l’acqua ghiacciata” ed io lo feci, mentre lui prese del ghiaccio dal freezer per poi mettermelo sulla ferita. “va un po’ meglio?” mi domandò “un po’..” risposi io. “cavolo che giornata storta” continuai e Leon sorrise “scusami per stamattina..non volevo..è che non so mi sono sentito qualcosa dentro che mi ha fatto scattare” io ripensai a quello che mi aveva detto stamattina Ludmilla..e se gli piacessi? No figurati..una come me a uno come lui? “Vilu? Mi senti?” io alzai il viso verso lui e vidi che era a pochi centimetri da me “eh?” ci stavamo guardando negli occhi e lui ebbe ripetuto la frase che non avevo sentito “ho chiesto..se vuoi del pompelmo da bere..con..con i tost” io misi una mano dietro al collo (lo facevo sempre quando non sapevo cosa fare o cosa dire) “ehm..s..sì ok..grazie” Leon si stava avvicinando sempre di più al mio viso quando i nostri nasi si sfiorarono..stavo chiudendo gli occhi e il telefono squillò così in un secondo tutto svanì. “papà? Dimmi” .. “tesoro hai letto il biglietto sul tavolo della cucina?” io roteai gli occhi “no papà..abbiamo fatto da mangiare in bagno” .. “che? In bagno? Come avete fatto?” io sbuffai “papà era una battuta! È ovvio che ho letto il biglietto..non preoccuparti” intanto Leon stava preparando i bicchieri con il pompelmo e ripensai a poco prima quando sentii qualcuno dire “ok Vilu?” ah già! Era papà! “sìsì papà ok..dai a dopo! Ciao” e lui “non rispondere con quel tono o stasera niente festa, è chiaro?” ed io sbuffando di nuovo “va bene papino caro stupendo” Leon e papà risero ed io salutai per mettere giù. Mi stavo avvicinando al tavolo quando scivolai di colpo e stavo per sbattere per terra ma Leon mi afferrò in tempo “ehi..tutto bene?” ci stavamo di nuovo fissando ma stavolta non cedetti..mi alzai e presi lo straccio per terra che aveva causato quella situazione “sì..colpa di questo” e lui mettendosi una mano dietro la testa tra i capelli “colpa mia..non ho visto che era caduto”. Ci sedemmo a mangiare “uff che giornata! E ancora deve arrivare la festa di Camilla..chissà che succederà se andiamo avanti così” il ragazzo rise “capita a tutti la giornata no..ti va di spararci un film?” avevamo finito di mangiare ed io sorrisi entusiasta dell’idea “sì dai! Ci sto! Cosa guardiamo?” .. “mmh dimmi tu..cos’hai di bello in dvd?” andammo in sala e tirai fuori dal mobile un porta cd con tutti i film “ovviamente film d’azione o horror” risposi io e lui sgranò gli occhi “cioè tu non hai film romantici?” io quasi sputai “ma figurati! Che schifo..dai allora? Ho fast and furious, l’esorcista..guarda tu” e gli passai il porta cd e lui propose “mmh..fast and furious?” io quasi gli saltai addosso “evvai! Speravo scegliessi quello! È il mio preferito” lui sgranò di nuovo gli occhi “sei fantastica!” il mio cuore accelerò di colpo e mi venne caldo e feci un sorrisino e poi per rompere il ghiaccio dissi “senti tu metti il film, io vado a mettermi qualcosa di più comodo ok? Questi sono i telecomandi” glieli passai ed andai di sopra chiudendo la porta e appoggiandomi ad essa con la schiena “Violetta che cavolo ti prende?” andai in bagno a sciacquarmi il viso e misi un pantaloncino blu della tuta e una canotta togliendo le scarpe e rimanendo così solo con i calzini. Scesi e vidi che Leon era sul divano che mi aspettava ed aveva già impostato il film mettendo pausa. “eccomi prontissima per rivedere per la 350esima volta questo film” e lui “ma che rivedrei altre 50 volte senza mai stancarmi” ed io ridendo “sì pure io!” Leon mise play e il film iniziò. Dopo vari commenti (entrambi eravamo d’accordo su tutto) il biondo-castano disse “sai..mi piace andare d’accordo con te.. sento che nascerà una bella amicizia tra noi..non ho mai avuto amiche femmine, sei la prima e non sono nemmeno in imbarazzo ne niente..mi sento a mio agio con te affianco” nessuno mi aveva detto parole simili..ero senza fiato “grazie..sei molto gentile..io ho i miei amici ma mai assolutamente abbiamo avuto un momento come il nostro ora..anche perché sono tutte coppie..e nemmeno con il mio ex..anzi con lui mi annoiavo e basta! Su 10 volte avrò riso mezza volta” lui sorrise “mi fa davvero piacere..” poi succedette una cosa non programmata per niente: Leon allargò le braccia ed io misi la testa sul suo petto, mentre lui mi abbracciava.

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Capitolo 5
*** Dubbi d'Amore ***


“ragazzi siamo a casa..ragazzi?” ma cos’era successo? Aprii gli occhi..mi ero addormentata! Dovetti concentrarmi per capire bene la situazione: Leon era steso sotto di me con ancora gli occhi chiusi ed io ero sopra di lui e avevo una mano sul suo collo e lui mi abbracciava in vita. Cavolo se papà e mamma ci beccano così siamo fritti davvero! “Leon? Leon svegliati dai” e gli diedi 2 colpetti sul viso e finalmente aprii gli occhi “cosa..scusami mi sono addormentato” .. “sì lo so, anche io..e guarda come!” Leon osservò com’eravamo “scusami” ci alzammo ed io urlai “mamma, papà siamo qui! Stavamo guardando un film” i miei genitori arrivarono e papà esclamò “ragazzi andate a piedi da Camilla?” ed io risposi “sìsì .. va bene per te?” chiesi al biondo-castano e lui annuì e mamma (sicuramente accortasi del mio nervosismo) chiese “ragazzi..tutto ok?” io misi una mano dietro al collo e Leon mise la sua tra i capelli per poi dire “sì..sìsì tutto aposto” poi mi voltai da mamma e le domandai “mamma di là ho lasciato il tostapane e i bicchieri..potresti sistemare tu che io vado a prepararmi per la festa?” lei sbuffò “e quando mai! Te la svigni sempre” io corsi ad abbracciarla “grazie! Ti voglio bene” ed io e il mio specie di fratello ci fiondammo di sopra per farci la doccia e vestirci. Io misi un leggins blu elettrico con una maglia a canotta corta davanti e lunga dietro bianca con su scritto “Love Me” in rosa e un cinturino beige, infilai le All Star nere e una volta presa la borsa andai di sotto, lasciando i capelli sciolti e dopo 2 minuti arrivò anche Leon.. Dio mio che figo! Pantaloni bianchi stretti, camicia nera aderente, Nike nere e i capelli scompigliati con il gel. Stavo per svenire..e appena si avvicinò lasciò una scia di profumo che mi fuse davvero il cervello. “allora..andiamo?” domandò lui..io mi morsi il labbro “ehm..meglio che bevo un bicchiere d’acqua un attimo..” lui domandò se stavo bene ed io annuì andando a sbattere contro la porta della cucina “ops..” e mi fiondai dal frigo bevendo dell’acqua poi arrivò mamma “Vilu stai bene? Ho visto la scena dalla balconata delle scale..ti sei paralizzata appena hai visto Leon! Ti inizierà mica a piacere?” io nervosa iniziai a balbettare “c..cosa dici mamma..a me? L..lui? Ma no..che..che dici?” ovviamente lei non mi crebbe “certo come no! Sei mia figlia e ti conosco più di qualsiasi altra cosa al mondo” io roteai gli occhi “ma no mamma..che dici..è come se fosse mio fratello tra l’altro!” lei si avvicinò al mio orecchio sussurrando “ma in realtà non lo è.. vivete semplicemente sotto lo stesso tetto..e ho visto bene con che occhi ti guarda lui” il mio cuore accelerò un poco “beh mamma mi guarda con i suoi occhi..con che occhi dovrebbe guardarmi?” .. “non fare finta di non aver capito Violetta” e mi fece l’occhiolino e intanto ci dirigemmo in sala e arrivò anche papà “Leon mi raccomando mia figlia! È la cosa più importante della mia vita ed ora che ci sei tu che sei anche più grande, te l’affido ok?” io sbuffai “papà smettila! So badare benissimo a me stessa e ci sarò andata 100 volte alle feste dei miei amici” e lui rispose “sìsì lo so..ma ora starò ancora più tranquillo” .. “sì va bene! Andiamo Leon” lo presi per mano e salutando tutti uscimmo avviandoci a casa di Camilla. Arrivati entrammo e subito Cami disse al ragazzo di fare come fosse a casa sua senza problemi e vidi che erano già arrivati tutti “ciao ragazzi!” .. “weee eccoli qua finalmente” esclamò Maxi dando un cinque a Leon. “Vilu eccoti! Ciao Leon” disse Fran arrivando mano nella mano con Diego da un’altra stanza ed anche quest’ultimo diede il cinque al mio accompagnatore. Camilla è incredibile..aveva pure chiesto ad un suo amico di fare da barista a casa per prepararci i cockatil. Era passata già una mezz’ora e noi eravamo seduti sui 2 divani della sala, tranne Ludmilla che era in braccio a Fede seduto sulla poltrona. Arrivò Luca, l’amico-barista della rossa, che portò i vari bicchieri che avevamo chiesto. Eravamo già al secondo, ed io dopo un Mojito presi una Pina Colada. Quanto alcol aveva messo? Fatto sta che dopo chiacchiere su chiacchiere era passata un’altra oretta ed io ero già al sesto cocktail mentre gli altri si erano fermati a 3 e sta volta stavo bevendo un Sex On The Beach. Iniziai a ridere come una matta e Nata esclamò “Vilu non stai esagerando?” .. “che? Ah ma vava! Ahahah” intanto passò Luca ed io lo fermai “ehi mi porti un Long Island?” .. “certo arrivo subito” rispose il ragazzo. “Vilu stai bene?” domandò Francesca “certo amica mia” mi buttai su di lei per abbracciarla ma scivolai e caddi a terra “ahahahahah che figuraccia! Povera me” Broadway mi aiutò a rialzarmi e Fede chiese “Violetta perché non bevi un bel bicchierone d’acqua fresca?” io scoppiai a ridere “siamo ad un festa e devo bermi dell’acqua? Vado un attimo in bagno a rifarmi il trucco” e mentre stavo andando sentii Diego dire “amore accompagnala” e tornai indietro “so dov’è il bagno! Dai state tranquilli..non sono mica ubriaca” tutti si guardavano..poi vidi Broadway iniziare a dare dei bacetti a Camilla, Maxi che faceva il solletico con le labbra al collo di Nata, Diego che abbracciò forte Francesca e Ludmilla che stava sorridendo romanticamente a Federico e lui ricambiava facendole dei complimenti. Leon invece era al telefono..non so cosa stesse facendo..so che mi sentii uno schifo..ero sola! Senza un ragazzo che mi riempisse di coccole, senza un appoggio, un sostegno..tutte coppiette..mi sentivo uno strazio..eppure non mi sentivo tanto brutta. Mentre mi dirigevo in bagno, cambiai rotta ed andai dal barista “fammi un Caipirina per favore..molto pesante anche” il tipo annuì e appena mi passò il bicchiere, qualcuno lo prese restituendoglielo “lascia stare grazie” .. mi voltai ed era Leon “che hai fatto? Perché?” mi stava per trascinare via dicendo “perché adesso basta..stai esagerando Violetta” io lo spinsi via “ma che vuoi? Io faccio quello che voglio! Vattene” lui mi riprese in vita nel momento che mi stavo girando “andiamo a casa dai” io di nuovo lo spinsi “oh ma che cavolo vuoi? Che ti importa di me? Lasciami in pace” e mentre mi voltai inciampai in una borsa ma riuscii a stare in piedi e di nuovo il ragazzo mi prese una mano “Violetta per favore ascoltami. Fidati di me, andiamo via” io mi avvicinai al suo viso “sentimi bene..tu non sei mio fratello, né mai lo sarai! Tu non capisci..” .. “cosa non capisco? Cosa Violetta? Spiegami! Parla!” mi scesero due lacrime “niente..” corsi in bagno e mi chiusi dentro iniziando a piangere..perchè non mi notava nessuno? Perché Leon non mi notava? Continuavo a pensare a lui..ma ad un tratto qualcuno bussò “Vilu siamo noi! Apri per favore” erano le ragazze! “Vilu, amica mia, apri dai” continuò Nati.. “lasciatemi stare! Andatevene” ma la rossa esplose “Violetta sappiamo che hai qualcosa! Non ti sei mai ridotta così..apri immediatamente o chiamo il ragazzo più muscoloso che ho in casa e faccio sfondare la porta!” mi sciacqua il viso ed aprii e subito tutte 4 si fiondarono su di me abbracciandomi e Ludmilla chiuse a chiave la porta per poi girarsi e prendendomi le mani “Vilu sai che io non sono mai stata un capolavoro con le parole..ma ora sei davvero orribile quindi sfogati con noi e dicci che problema hai” mi sorpresero le parole della bionda mentre le altre 3 annuirono “dai tesoro parla” continuò Fran. Così ci sedemmo tutte in un angolino ed io iniziai a raccontare “voi sapete come sono io..mi piace pensare a me, prendermi cura del mio corpo, fare shopping per me..insomma non sono quel tipo di persona che va in cerca di un ragazzo” intanto eravamo tutte per mano e ogni tanto le ragazze facevano sì con la testa dandomi segno che stavano capendo quello che spiegavo, così ripresi “e sono sempre stata figlia unica..” lì Ludmilla mi interruppe “vi giuro che me lo sentivo che centrava Leon” Fran, Cami e Nata insieme urlarono “Leon?” ed io cercando di zittirle feci un “sssh” ma la rossa mi rassicurò subito “tanto non ci sente nessuno..figurati!” e Nata “vabbè comunque sia..come facevi sapere che si trattava di Leon?” domandò la riccia e la bionda prontamente rispose “ma dai..casualmente la nostra Vilu sta male nel periodo che entra nella sua vita un affascinante biondo dagli occhi verdi e corpo palestrato” io spalancai la bocca “grazie Ludmi, sei davvero di grande aiuto” e Fran mi mise un braccio intorno le spalle “Vilu ha ragione..forza continua!” allora io sorridendole per ringraziarla continuai “Ludmilla ha ragione..da quando abito con un ragazzo mi sento strana..diversa..insomma: da nessun ragazzo nella mia vita, ad uno stra figo che vive sotto il mio tetto e dorme nella stanza accanto alla mia! Vi rendete conto? E poi..vedo voi che siete felici con i vostri fidanzati, siete tutti innamorati, contenti..ed io invece sono sola..so che voi ci siete sempre per me, ma avere l’appoggio di un ragazzo dev’essere stupendo..poter sentire i suoi abbracci quando vuoi, poter avere una certa confidenza, poter posare le labbra sulle sue anche solo per un semplice saluto..io sono stata con Thomas, ma sapete bene com’era” a interrompermi fu la matta Ludmilla “per carità! Non voglio neanche sentirlo nominare altrimenti vomito” e Camilla “ed io invece lo prenderei volentieri a sberle anche se è passato un bel po’ di tempo” e Fran esclamò “ragazze!” e le guardò con un espressione di rimprovero ed insieme le due si scusarono e Nata mi guardò negli occhi chiedendomi “e tu vuoi che questo ragazzo sia Leon..vero?” io sorrisi..che amiche fantastiche che ho! “lui è sempre dolcissimo..è protettivo..è bello..ha un profumo buonissimo..sono successe varie cose” e iniziai a raccontare i vari episodi con quel ragazzo, dalle occhiate, al fissarci negli a pochi centimetri di distanza e infine quando ci siamo addormentati sul divano in sala e le mie amiche erano con il labbro inferiore tra i denti e le mani al cuore e la prima a parlare fu Francesca “ooh che romantico” la seconda fu Camilla “che dolce che è” poi raccontai quando si era preoccupato che uscivo con la pancia scoperta e Ludmilla disse “è pure geloso..che carino” e poi ricordai quando gliel’avevo fatto conoscere al parco che mi aveva subito difesa da quell’Alex che mi tormentava e al termine Nati parlò dicendo “sii mi ricordo..è stato troppo tenero” così feci un respiro profondo “vorrei tanto un suo abbraccio adesso” e Ludmilla urlò “allora vai! Che aspetti? Che fai qua? Forza!” e si alzò facendo saltare in piedi anche a me e anche le altre seguirono la bionda ma io ero bloccata “ma che dici Ludmilla? Sei impazzita?” .. “Violetta sei stra cotta di lui! Va a parlarci su!” e intanto mi spingevano alla porta “ma siete sicure?” e tutte risposero un “sii” caloroso “aspettate..prima però abbracciatemi forte” e così fecero “sono la persona più fortunata del mondo! Vi adoro amiche mie” .. “anche noi lo sai..ci siamo sempre per te” esclamò Nati. Così uscii e lo cercai..era in cucina che stava parlando con una ragazza bassa, capelli corti.. non so chi sia! “Leon..” lo chiamai ma vidi una scena terribile: scoppiò un bacio tra quei due. Leon la scansò e si girò da me ma io scoppiai di nuovo a piangere mi precipitai fuori “Violetta dove vai? Fermati” urlò il ragazzo. Ero dietro un albero ed iniziò a girarmi la testa quando Leon mi trovò “stai bene?” io gli diedi uno schiaffo in pieno viso “fai schifo! Vattene” lui cercò di tenermi ferma mentre lo spingevo via per fuggire “ti ho detto fermati! Sei impazzita?” .. “vai da quell’altra schifosa che sarà alta quanto una lattina! Vai vai” stavo per voltarmi ma lui prese il mio viso “smettila! Perché fai così? Violetta? Violetta..mi senti?” e lì precipitai..non sentii più niente. Silenzio totale.

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Capitolo 6
*** Chiarimenti ***


Una luce fitta mi colpì gli occhi che io pian piano aprì. Mi trovai distesa su un letto pieno di coperte con in fianco un tavolino e appoggiati sopra c’erano fiori, acqua e biscotti. Mi voltai e vidi un armadio accanto alla finestra da dove penetravano i raggi del sole che mi colpirono poco prima. Al braccio avevo un ago con un tubicino e un bracciale con il mio nome e un numero di 3 cifre..solo ora capì: ero in ospedale con una flebo. Entrò immediatamente papà che mi stava osservando dalla finestra interna “Vilu tesoro mio! Come ti senti?” mi abbracciò ed io tossi un poco per poi soffocare qualche parola “mi fa male la testa e la gola..cos’è successo papà? Dov’è mamma?” ero preoccupatissima! Mi ricordo solo una cosa..un bacio..tra una persona sconosciuta e il mio quasi fratello cui avevo scoperto di essermene innamorata. “la mamma sta arrivando, era bloccata in autostrada per lavoro..sei qui da 2 giorni, sei crollata in coma. Hai bevuto molto alla festa di Camilla, ricordi tesoro?” io annuì e papà riprese “Leon ha subito chiamato un’ambulanza e poi ha avvisato noi” .. “e dov’è adesso Leon?” chiesi io per poi sentire la sua voce melodiosa dalla porta “sono qui Violetta..” si avvicinò e mi prese una mano “come stai?” io tolsi subito la mano dalla sua..ero ancora confusa, arrabbiata e delusa “voglio vedere mia madre..uscite per favore” papà sgranò gli occhi e Leon fece un espressione facendomi capire che anche lui non comprendeva il perché di questa mia risposta. “Vilu perché rispondi così? Cosa c’è?” iniziarono a scorrermi un paio di lacrime “sono stanca..lasciatemi sola” papà ancora confuso disse “va bene..come preferisci..vuoi qualcosa? Un the? Un succo? Hai fame?” io mi asciugai quelle lacrime maledette rispondendo “no..non voglio niente” papà annuì ed uscì, Leon era ancora fermo a fissarmi dritto negli occhi “Violetta mi dici cos’hai per favore? Ti comporti così da quando sei uscita dal bagno e mi hai visto con quella ragazza che tra l’altro non so nemmeno chi sia!” io esplosi “ah non sai nemmeno chi sia? E tu baci le sconosciute? Ma per favore..vattene Leon!” ma lui era ancora lì, non voleva andarsene “Violetta sei svenuta tra le mie braccia! Mi è capitato con migliaia di persone, ma con te è tutt’altra cosa! Sfogati..che c’entra quel tuo scattare per quello stupido bacio? Perché hai reagito e continui a reagire così?” io lo fissavo quando ad un tratto entrò la persona che mi voleva bene sul serio e che subito abbracciai fortissimo “mamma! Finalmente!” lei ricambiò dandomi mille baci sulla fronte “amore mio! Ma cos’hai combinato? Perché?” si intromise Leon “vi lascio sole” mi diede un bacio sulla fronte ed uscì. Sia a me che alla mamma scorsero qualche lacrima e lei si sedette sul letto il più vicino possibile a me “mamma perdonami..non volevo deluderti..ti voglio bene, scusami” mi prese il viso tra le mani esclamando “io ti perdono figlia mia, ma tu ora mi dici il perché ti questo tuo atteggiamento..non è mai successa una cosa del genere..dimmi la verità, centra Leon?” io abbassai gli occhi “forse..” lei scrollò la testa “che ti ha fatto Violetta?” alzai di colpo lo sguardo “nono non mi ha fatto nulla..almeno fisicamente” .. “cosa sign..” stava per domandare ma entrò il dottore “buongiorno e ben tornata tra noi signorina Castillo. Lei è la madre giusto?” chiese a mia mamma e lei annuì “sìsì sono io, piacere Angie. Allora dottore? Mi dica” il dottore fece entrare anche papà “vostra figlia sta bene, ha solo esagerato con le bibite..” mi guardò un po’ storto e poi proseguì “può tornare ora a casa se volete, ma mi raccomando..per almeno un paio di giorni deve stare a riposo..per lo stomaco e la testa, d’accordo?” i miei genitori fecero sì con la testa e il dottore infine porse un foglio a loro per fargli fare una firma “bene, vi lascio! Arrivederci” e così uscì. Papà seguì il dottore mentre mamma mi aiutò a cambiarmi e arrivammo alla macchina dove sopra c’erano già papà e Leon. Per tutto il tragitto nessuno parlò e quando arrivammo a casa mi fiondai in camera. Sentii le mie amiche raccontandogli il tutto e loro erano molto più tranquille e mi dissero che stasera sarebbero venute a trovarmi. Mi misi una tuta comoda e mi stesi sul letto. Tempo 10 minuti e sentii bussare “avanti” entrò il ragazzo più bello del mondo “posso?” si era chiuso la porta alle spalle e si stava avvicinando “che vuoi? Non ho voglia di parlare con nessuno” lui si sedette sul letto “allora ascolterai soltanto..Violetta io ti voglio bene..sei speciale per me davvero e credimi se ti dico che non mi è mai capitata una situazione del genere..sei più piccola di me e mi sento in dovere di proteggerti..sono stato giorno e notte con te in ospedale ad accarezzarti e parlarti..tuo papà continuava a dirmi di andare a casa ma io non volevo..volevo solo starti accanto a guardarti e sperando in un tuo risveglio..dormivo sulla sedia accanto a te tenendoti la mano, i dottori per visitarti ti scoprivano e appena uscivano io ti coprivo in modo che tu stavi al caldo..i fiori te li ho portati io..mi dispiace per tutto ma proprio non riesco a capire perché hai reagito così” non potei credere alle sue parole..il mio cuore pulsava velocissimo e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso..non potevo credere alla sua dolcezza e quanto fosse maturo. Questa ne era la prova: ne sono innamorata! Mi mise una mano al collo e premette le sue labbra sulla mia fronte per qualche secondo..a pochissimi centimetri di distanza mi fissò negli occhi per poi alzarsi e dirigersi verso la porta..ed io, incoscientemente, dissi le due parole che mai pensai di pronunciare..parole che in me non esisterono mai..parole che fino a pochi giorni fa mi facevano paura.. “ti amo” e Leon si bloccò di colpo, si girò lentamente “che hai detto?” si risedette accanto a me ed io parlai con lo sguardo basso, mentre sentivo il suo su di me “io..io ti amo Leon..l’ho capito quando hai baciato quella ragazza..ogni volta che sei accanto a me o nella stanza in cui sono io, il mio cuore accelera e non rallenta più..ogni volta che sento il tuo profumo, che ti vedo, che mi guardi..non so nemmeno io descrivere cosa provo..e ti giuro che mai ho provato queste sensazioni, sai come sono fatta io..vedere le mie amiche con i rispettivi ragazzi mi ha fatto capire che anche io ne voglio uno accanto che sappia amarmi per quella che sono e soprattutto proteggermi..ma quella persona non è una qualsiasi..quella persona voglio che sia tu” così alzai lentamente il viso e vidi lui stare zitto. “lascia stare, ho sbagliato a dirti ste cose” dissi io mentre mi ristendevo nel letto. “ti amo anche io Violetta” avevo appena chiuso gli occhi quando sentii pronunciare queste parole dalla sua bocca ed io saltai su di colpo non credendoci “Leon probabilmente sono ancora sotto farmaci dell’ospedale..mi è parso di sentire che mi ami anche tu..” lui sorrise “è vero..l’ho detto e non me ne pento..l’ho capito da quando ci siamo addormentati insieme sul divano..eri bellissima..sembravi una bambolina..nemmeno io ho mai provato cose del genere..figurati, io con una ragazza? Mai! Eppure da quando ti ho conosciuta, da quando ti ho vista entrare tutta trafficante con le borse della spesa..ho sentito qualcosa dentro che pian piano è diventato sempre più forte” io ero ancora immobile, paralizzata! Non riuscivo a crederci.. “Leon io..non so..forse..” ma non riuscii a formare una frase che le sue labbra si fiondarono sulle mie finendo con un bacio pieno di passione; un bacio che mai avevo ne dato ne ricevuto..un bacio sincero, d’amore.. Leon mi stava accarezzando i capelli con la mano destra, mentre con la sinistra mi teneva al fianco sinistro..io avevo la mano destra poggiata sulla sua spalla e quella sinistra al suo meraviglioso collo. Ci staccammo senza più fiato “voglio stare con te Violetta. Voglio almeno provarci e cambiare, diventando un ragazzo serio che sappia starti accanto” mi diede un bacio sulla guancia e uno sulle labbra, poi sul naso e infine ci abbracciammo forte “non mi hai dato ancora una risposta signorina” esclamò lui. Sciogliemmo l’abbraccio e ci fissammo ed io confermai “voglio stare con te Leon. Voglio diventare una ragazza seria, voglio cambiare, voglio amarti e starti vicino. Ti amo” ci abbracciammo nuovamente e anche lui disse “ti amo anche io”. Toc toc..ecco che qualcuno bussò! Ma perché proprio ora? Io e Leon ci staccammo “avanti” pronunciai io ed entrarono mamma e papà e quest’ultimo parlò per primo “Vilu domani ci sarebbe il primo giorno di scuola..non so se te la senti di andarci..sai che dovresti stare a riposo un paio di giorni ma non possiamo sforzarti..quindi dicci tu che ti senti di fare” io sorrisi, non riuscivo a trattenermi! “andrò a scuola papà! Non posso perdermi il primo giorno..sto bene ora! E vorrei rivedere le mie amiche..han detto che sarebbero passate stasera ma magari stasera riposo per bene e le vedo domani. Va bene?” mamma mi saltò addosso abbracciandomi “certo tesoro mio! Fai più che bene! Leon tu sei pronto?” quello scemo rispose “io sono nato pronto..per qualsiasi cosa” e tutti ridemmo “bene, la cena è pronta..se volete scendere” esclamò mamma e insieme io e Leon annuimmo. Quando uscirono i miei genitori, sentii il suo sguardo fisso su di me “che c’è? Perché mi fissi?” risi io, “perché sei bellissima..te l’ho già detto?” io gli presi le mani “non fa tanto male sentirselo dire qualche volta in più” e mi diede un bacio a stampo “e io te l’ho già detto che sei il ragazzo più dolce del mondo? E soprattutto più bello” e lui ridendo “non fa tanto male sentirselo dire qualche volta in più” ci mettemmo a ridere e scendemmo giù a mangiare. Quand’eravamo al dolce, tra una chiacchierata e l’altra, parlò mio padre “bene ora visto che domani inizierà la scuola, andrete insieme naturalmente e Violetta farai vedere l’istituto a tuo fratello” io quasi sputai la coca che stavo bevendo “mio..mio fratello? Papà io non ho fratelli” feci una finta risata “certo che ce l’hai! Ne ho parlato prima con la mamma e direi che siamo più che d’accordo! Sarete come fratelli d’ora in poi” io e Leon ci fissammo con un espressione tra la delusione e la tristezza, mentre mamma e papà avevano un sorriso a 32 denti stampato sulla bocca. “ehm..io vado a dormire..sono stanca..buonanotte” salutai io e Leon mi seguii “vado anche io” fece un finto sbadiglio per proseguire “che sonno! Notte” .. “buonanotte ragazzi! Ah domani io e papà usciremo presto, quindi ci vediamo nel pomeriggio ok?” io e il ragazzo annuimmo e salimmo le scale..eravamo di fronte alla mia porta quando Leon controllò dalla balconata se i miei stavano ancora finendo il dolce e appena si voltò mi baciò tenendomi il viso tra le mani ed io aprii la porta con la mano dietro la schiena e una volta dentro Leon la chiuse alla stessa maniera. Ci fiondammo nel letto ed eravamo distesi mano nella mano “Leon..” iniziai io “dimmi amore mio” il mio cuore esplose e feci un enorme sorriso “e quel sorriso? Come mai?” domandò lui “per come mi hai chiamata..sentirtelo dire è bellissimo..comunque..ora..stiamo insieme? Hai sentito cos’hanno detto mamma e papà..ci ritengono come fratelli..cosa facciamo adesso?” lui si sollevò sedendosi di fronte a me “io avrei un’idea” sorrise “e sarebbe?” sorrisi anche io “beh staremo insieme di nascosto e un giorno forse glielo diremo” io annuì “sì glielo dovremo dire..a me non piace mentire ai miei..soprattutto a mia madre” .. “lo so, ho inquadrato bene il vostro rapporto” mi accarezzò una guancia ed io misi le braccia attorno al suo collo “aaaah come fai ad essere così furbo e intelligente?” mi diede un bacio sul naso “noi Vargas siamo sempre stati così” e mi diede un bacio sul mento. “mi piaci..” confessai io “anche tu..da morire” confessò lui. Ci baciammo “allora ci stai alla mia idea?” domandò lui “sì d’accordo! Però promettimi che più prima che poi glielo diremo..almeno a mia mamma” feci un faccino triste “certo che te lo prometto! Ti renderò la ragazza più amata e più felice al mondo” io mi mordicchiai il labbro inferiore “sei così dolce..ma a me basti tu amore” esclamai io. “che hai detto?” chiese Leon, “che sei dolcissimo” pronunciai io, “no dopo” chiese di nuovo lui, “che a me basti tu” dissi confusa, “nono..dopo ancora” allora lì capii “amore” dissi scandendo bene le lettere e lui mi abbracciò forte “ripetilo” .. “amore” .. “ripetilo” .. “amore” .. “non smettere mai di dirlo” .. “nemmeno tu” ci fissammo e ci baciammo di nuovo. “dai ora a dormire che domani c’è la sveglia presto” disse Leon “sì hai ragione” ci demmo un ultimo bacio “buonanotte amore mio” mi accarezzò lui, “buonanotte amore mio” dissi dandogli un bacio sulla guancia. Così, una volta che il mio nuovo ragazzo andò nella sua camera, io mandai un messaggio a Fran dicendole che ero già a letto e che ci saremmo viste domani a scuola..le dissi anche di avvisare le altre, ma appena stavo per poggiare il telefono sul comodino, mi arrivarono 2 messaggi: uno era la conferma di Fran e l’altro di Leon “ti amo piccola mia” mi morsi il labbro..il mio cuore stava di nuovo esplodendo “buonanotte amore” risposi io e poi cambiai il nome di “Leon” sulla rubrica in “amore mio” e una volta posato il telefono, mi addormentai felicissima.

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Capitolo 7
*** Segreto ***


Driiin driiin..ma che pizza! Non è possibile..scuola! Uffa ma perché? Ero distesa a pancia in giù e mi voltai per spegnere quella maledetta sveglia! Un momento..ho sognato o..ieri sera è successa una cosa meravigliosa? Sto con Leon? Mi ha chiamata amore? Mi ha baciata? Spero non sia stato un sogno! Mi alzai legandomi i capelli in una coda alta ancora con i pantaloncini e la canotta del pigiama. Uscii dalla camera sbadigliando e sentii un profumo buonissimo di uova e bacon! Mmh adoro uova e bacon! Mi fiondai giù ricordandomi che mamma e papà erano usciti presto per lavoro e quando arrivai in cucina un ragazzo muscoloso girato di schiena stava cucinando. Andai da lui abbracciandolo la dietro “buongiorno amore mio” esclamò lui “buongiorno..dimmi che quello che è successo ieri sera non è stato un sogno ma era pura realtà” risposi io. Leon si girò mi abbraccio e mi diede un bacio sul naso “era pura realtà! La era eccome. Dormito bene?” nel frattempo stava mettendo la colazione nei piatti “sìsì..benissimo! Che profumino..sei così dolce! Però manca qualcosina” lo guardai con un sorriso malizioso e lui confuso chiese “cioè? Ah già il succo” si stava avvicinando al frigo ma io lo fermai prendendolo per la maglietta “a parte quello..qualcosa di più importante” indicai le mie labbra con il dito indice e lui sorrise, quel sorriso favoloso. Mi prese il viso e mi baciò teneramente “ora puoi prendere il succo” lo accarezzai io. Finita la colazione dissi che andavo a prepararmi per la scuola e Leon fece lo stesso dopo aver messo a lavare i piatti, le posate e i bicchieri. Misi un pantaloncino rosa a vita alta e una camicetta bianca, le ballerine fucsia, pochissimo trucco (il solito), sistemai i capelli, presi la borsa e andai giù. Fortuna che i libri e i quaderni li tenevamo tutti negli armadietti! Altrimenti ci mancava solo lo zaino..cosa che a dir poco odio! Stavo guardando il telefono vicino alla porta aspettando Leon quando sentii un bacio sul collo e mordendomi il labbro mi voltai, gli diedi un bacio a stampo, esclamai un “andiamo” e ci avviammo a scuola. Eccoci arrivati..ed ora dovevamo metterci le maschere facendo i cari fratelli. Erano tutti sulle scalinate ad aspettarci “ehi finalmente! Buongiorno” il primo a parlare fu Maxi. “mi si sta sciogliendo il trucco a furia di aspettarvi” ovviamente questa era la bionda Ludmilla. “buongiorno a tutti” dicemmo io e Leon insieme. “allora Leon, pronto per il primo giorno? Qui non ti annoierai fidati..è una bella scuola! Poi con noi la è ancora di più” disse di nuovo Maxi. “puoi ben dirlo amico” così dicendo Broadway diede un pugno al pugno rispettivo di Maxi. “a pranzo abbiamo deciso di andare al Resto Band e poi di fare un giro al parco tutti insieme..venite vero?” domandò Francesca “certo..che dici Leon?” lui annuì e Fede chiese “ragazzi che ora è?” Driiin “l’ora di entrare” sbuffò Camilla “già..inizia l’inferno” sbuffò anche Nata “prima ora?” domandò Diego “Matematica! Iniziamo bene” risposi io. Andammo tutti agli armadietti a prendere libri e quaderno e astucci e mi stavo avviando in aula con gli altri quando qualcuno mi prese per un braccio facendomi indietreggiare “Leon sei pazzo?” .. “di te! Sono già stufo di sta farsa” aveva le mani sui miei fianchi “Leon anche io..ma se ci vedono..” mi guardai intorno e lui rispose “ti metti vicino a me?” io sorrisi abbassando la testa “mmh non saprei..vediamo..” lui iniziò a riempirmi di baci il collo facendomi il solletico ed esclamando “ripeti” io cercando di non urlare annuì “va bene va bene” e mi diede un bacio. “Leon? Violetta? Dove siete?” erano Nata e Fran e io e Leon ci staccammo subito facendo finta di vedere l’orario “ehm seconda ora geografia!” stavo dicendo io “ah eccovi! Siete matti? Vilu sai che c’è Gregorio e guai a chi lo fa aspettare e soprattutto a chi arriva in ritardo!” urlò quasi Francesca “sì hai ragione amica mia perdonami! Stavo facendo vedere l’orario al mio fid..a..al mio fratellino!” e diedi una pacca sulla spalla a Leon “sì ma Vilu faglielo vedere dopo altrimenti al prof chi lo sente!” esclamò Nati “hanno ragione! Andiamo dai” annuì Leon. Arrivammo in classe e come pensato il prof Gregorio era mooolto su di giri “non tollero che qualcuno entri in ritardo nella mia ora! È il primo giorno e iniziamo molto male. Volete andare dal preside per caso?” io scossi la testa incapace di parlare mentre Leon lo fece “ci scusi professore, non capiterà più. È che sono nuovo e abito con Violetta e difatti mi stava facendo vedere gli armadietti e l’orario” Gregorio fece un sorriso amaro “ah certo..capisco..come no..il nuovo arrivato..” disse tranquillamente per poi sbraitare “sai che mi importa?!” .. “ouu allora! Ma cos’è sto casino? Quelli delle altre classi non riescono a fare lezione! Gregorio urli già alle 8.20 del mattino il primo giorno di scuola?” questo a parlare fu Pablo! Il preside più buono del mondo..un bell’uomo, bel fisico, capelli sul corto quasi neri, occhi scuri e una voce sempre molto dolce. Sì, lo stesso Pablo che fa come da padre a Francesca. Gregorio invece è molto palestrato, pochi capelli sul castano chiaro, occhi verdi e il carattere è come avrete percepito. Quest’ultimo esclamò “ma insomma direttore! Questi due arrivano già in ritardo al primo giorno di scuola! Non è possibile” .. “Gregorio urla ancora una volta che ti mando fuori a calci! È chiaro? Sono sicuro che ci sia una spiegazione di questo ritardo. Innanzitutto chi?” domandò il preside “oh beh il nuovo alunno e la sua sorellina cara” rispose il professore e Pablo continuò “Leon è nuovo e abita con Violetta Castillo per vari motivi personali che solo io so. Non prendertela con loro..dunque Violetta, spiegami” così io presi a parlare “Pablo eravamo dagli armadietti, stavo facendo vedere a Leon l’orario, i libri e il resto. Scusaci” che strano dare del tu al preside e non darlo al professore! Cioè agli altri potevamo..ma a lui guai! Per nulla al mondo! “molto bene, capisco. Ora per cortesia fate lezione. Ci vediamo” il direttore stava per uscire quando si sentì una voce squillante “Pablooo tesoro! Ho portato la merenda a Francesca! Se l’è dimenticata” ecco Jade. Una donna bellissima! Due occhi da cerbiatto chiari, capelli sul mosso quasi neri, un fisico bellissimo e sempre alla moda. L’unica cosa è che è un po’ svampita..ma è molto dolce e ama suo marito e la loro quasi figlia. “ecco amore mio” porse la focaccia e Fran e quest’ultima la ringraziò “no dico..siamo in un bar qui?” di nuovo il professore di matematica! “Gregorio!” urlò il preside ed uscì dall’aula con la moglie. Dopo mezz’ora l’ora finì “bene, esercizi 18-19-20 pagina 22” .. “ma prof è il primo giorno! Già compiti?” sbuffò Diego “se non state zitti ve ne do altri 50! Decidete voi” tutti sbuffammo..sono già stufa!! Fatto sta che la giornata finì e io e le ragazze andammo un attimo in bagno mentre i ragazzi ci aspettavano fuori “bene ora ci metteranno 3 anni minimo” roteò gli occhi Maxi. “allora Ludmilla ce ne metterà 10” disse Fede. “Camilla non è tanto da meno..più che altro per i capelli” borbottò Broadway. “E Vilu? È Leon? Leon?” Maxi stava sventolando una mano davanti alla faccia di Leon e infine rispose “che?” .. “già pensi a una ragazza amico?” domandò il brasiliano “ragazza? No ma va..pensavo..a Gregorio! Che roba che è” per fortuna non si accorsero di niente “ah sì lascia perdere..è allucinante quell’uomo!” disse furioso Maxi. “provo a chiamare Violetta..sarà passata mezz’ora ed io ho fame! Che dite?” chiese il messicano “sìsì chiamala ti prego” rispose lo spagnolo. Intanto che eravamo in bagno mi squillò il telefono ma io mi stavo mettendo il mascara e Ludmilla vide la scritta sul cellulare “amore mio? E chi è? Sei fidanzata Vilu?” quasi non mi accecavo! Cavolo che scema! Leon era salvato così al telefono! “ehm no ma che..c’è scritto fratellino mio! Pronto?” risposi di fretta “Vilu dove siete? Stiamo morendo di fame noi qua!” .. “sìsì arriviamo” misi giù e ci fiondammo dai ragazzi “scusate” disse la riccia. Al Resto Band mangiammo divinamente e poi c’è chi prese il caffè, il frullato, il dolce ecc. Ognuno pagò alle rispettive ragazze e Leon a me. Andammo al parco e ci sedemmo per terra chiacchierando infine si fecero le 18 “Vilu i tuoi saranno a casa tra poco, non è meglio andare?” domandò Leon “sì è vero! Ci vediamo domani ragazzi!” .. “ciao a domani” salutò Leon e tutti ricambiarono. Una volta a casa posai i libri di matematica sul tavolo (portati a casa per gli esercizi assegnatici da Gregorio) e mi buttai sul divano “statevene pure lì che state benissimo” Leon mi portò un succo e si sedette accanto a me “no signorina..ora prendiamo l’occorrente e facciamo gli esercizi” io quasi soffocai “che? Scordatelo Leon..non ci penso nemmeno! Non ho mai fatto gli esercizi di matematica..cioè non ho mai fatto i compiti in generale” finimmo il succo e Leon mi mise un braccio intorno al collo e con l’altra mano mi accarezzò “certo che sei testarda eh amore” io lo fissai negli occhi poi lo abbracciai forte poggiandomi sul suo petto “mi sei mancato da morire! Tu e le tue parole dolcissime” lui mi strinse poi mi fece alzare baciandomi dolcemente “anche tu mi sei mancata. Forza però ora al lavoro” .. “uffa ma per forza?” domandai io sbuffando “certo! Non voglio che la mia ragazza sia un asinella” e ci spostammo in cucina sul tavolo “cosa hai detto?” spalancai occhi e bocca “che sarai un asinella se continui così” disse Leon facendo un finto sorriso “ma senti questo!” lo rincorsi intorno al tavolo fino a quando non mi prese in vita facendomi girare e mentre ci stavamo dando un piccolo bacio entrarono mamma e papà “Vilu? Leon?” ci staccammo immediatamente mettendoci al tavolo a fare i compiti “siamo qui” .. “Violetta? Sei proprio tu?” chiese papà con occhi sbarrati “già..” .. “vostra figlia imparerà a studiare ora che viviamo sotto lo stesso tetto” papà gli strinse la mano “bravissimo ragazzo! Perfetto! Spero che un giorno mia figlia trovi un ragazzo come te” io e Leon ci guardammo quasi scoppiando a ridere “vado a farmi una doccia” e papà sparì di sopra. “com’è andato il primo giorno ragazzi? Leon?” domandò mamma mentre sistemava alcune cose di lavoro “oh bene grazie Angie! Mi trovo bene e ho fatto molta amicizia con gli altri che mi ha fatto conoscere Violetta” mamma contenta rispose “bene ne sono felice! Vado a vedere se German ha finito di farsi la doccia così la faccio pure io. Brava Vilu continua così” mi diede un bacio sulla guancia sinistra e andò di sopra. “grazie Leon. Grazie di tutto” mi diede un bacio sulla fronte “per te questo e altro. Grazie a te di stare con me principessa” continuammo i compiti finchè non li finimmo.

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Capitolo 8
*** Rivelazione?! ***


Passarono 2 settimane ed io non riuscivo più a stare dietro a sto segreto. Odio mentire a mamma, a papà, ai miei amici e alle mie migliori amiche! Basta, parlerò con Leon: dobbiamo dire la verità a tutti, perché così non riesco più ad andare avanti. Con il proseguire di questa storia sono cambiata, sono più gentile, più disponibile in tutto, e questo grazie al ragazzo che mi sta accanto. Per questo non voglio più stare a sto gioco, ma voglio essere libera di stare con lui, anche perché non è mio fratello! E lui mi fa capire che mi ama, che vuole stare con me ed anche lui è cambiato. Non fuma più da tempo, mi aiuta sempre, non fa più a botte.. e tutto ciò per stare con me e per portare rispetto ai miei genitori che appunto l’hanno accolto come un figlio. Fatto sta che sono in camera mia coricata sul letto e leggere une rivista e mi squillò il telefono: Francesca! “ehi Fran! Ciao” risposi io “Vilu amica mia come stai? È un po’ che non usciamo..ti sento strana, c’è qualcosa che non va?” ecco, subito la mia migliore amica se n’è accorta! Solo a guardarmi in faccia mi capisce “ehm in effetti sì, ma appena ci vediamo ti prometto che ti dico tutto” lei si preoccupò immediatamente “è successo qualcosa di grave? Chi devo picchiare? Sentiamo” io risi, che amica protettiva che ho! Beh come la sono io con lei naturalmente “no tranquilla Fran. Quando ci vediamo?” sentii che sorrise “mmh facciamo domani davanti a casa mia? Tanto è sabato..magari pranziamo insieme, ti va?” io sorrisi a mia volta “certo! Allora vengo da te per le 11.30? Va bene?” intanto stavo sistemando un po’ di cose sulla scrivania quando bussarono alla porta “amore posso?” oh cavolo Leon! “Vilu ci sei? Chi è che ti chiama amore?” ecco, Francesca aveva sentito. Uff non ne posso più “ehm..un attimo” urlai per farmi sentire da Leon e poi proseguì con la mia amica italiana “è mio padre Fran, sai com’è fatto” .. “aaah capisco..dai ti lascio andare, a domani Vilu. Un bacio” Leon intanto stava entrando “a domani Francesca, un bacio anche a te” e misi giù per poi rivolgermi a quel bellissimo ragazzo che era entrato in camera mia “Leon Francesca per poco non ti scopriva! A proposito..dobbiamo parlare” lui mi stava per dare un bacio ma io abbassai la testa e lo fermai “no fermo..dobbiamo parlare seriamente Leon” e mi sedetti sul mio lettino e Leon fece lo stesso “cosa c’è Violetta? Così mi spaventi” e mi prese le mani “dobbiamo dire tutto ai miei genitori e ai nostri amici. Sono stufa di questa commedia, dobbiamo sempre e solo fingere fingere e fingere. Io sono un essere umano reale e non virtuale da poter gestire, soprattutto non si possono gestire i sentimenti. Quindi appena arrivano mamma e papà glielo diciamo che stiamo insieme e che ci amiamo perché così non voglio continuare” avevo parlato tutto d’un fiato senza guardarlo un secondo in faccia, ma guardando le nostre mani unite così alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi confusi “Violetta hai sentito tua mamma e tuo papà..” stava iniziando a dire ma io lo fermai subito “non mi interessa..li convinceremo” lui si strofinò gli occhi e si mise una mano nei capelli “ma..” ma di nuovo io lo bloccai “Leon non so che ci trovi di così bello e divertente continuando a recitare e a far finta di volerci bene come fratelli..io non ti voglio bene, io ti amo. E tu per me non sei né un amico né un fratello..sei l’amore della mia vita. E poi non voglio più nemmeno mentire a Francesca, a Camilla, a Nata e a Ludmilla..sono le mie migliori amiche e tradirle sarà l’ultima cosa che farò in vita mia”. Leon non mi stava guardando, aveva lo sguardo perso sul pavimento “va bene, ok. Anche io mi sono affezionato a Maxi, Federico, Diego e Broadway e io non ho mai mentito a nessuno. Ma Angie e German mi accolto come un figlio, hanno voltato il mondo per me e non voglio deluderli” io sgranai gli occhi, mi sentivo come un pesce fuor d’acqua “deluderli? Perché secondo te stare con me vuol dire deluderli? Perciò a te interessa di meno il nostro amore che quello che pensano i miei” ancora non lo guardavo ma sentivo il suo sguardo addosso a me “non ho detto questo Violetta, lo sai bene” io mi alzai di colpo “beh ma alla fine è questa la solfa. Rispondimi Leon: mi ami sì o no?” lui a sua volta si alzò “che domanda è Violetta? Certo che ti amo!” io incrociai le braccia “bene allora come hai fatto l’eroe fino a un giorno fa, fallo anche ora affrontando i miei genitori” alla fine, dopo qualche minuto di silenzio Leon mi abbracciò “va bene, glielo diremo”. Dlin dlon, dlin dlon. Il campanello. Che siano i miei? Strano loro hanno sempre le chiavi “vado ad aprire” stavo per uscire dalla camera quando Leon mi fermò e prendendomi il viso tra le mani mi sussurrò un “ti amo” ma sta volta non ero molto entusiasta. Anzi, ero piuttosto abbattuta per il suo comportamento di poco prima infatti per qualche secondo rimasi zitta poi gli tolsi le mani dal mio viso “sì..andiamo..”. Scendemmo e dopo un altro suono del campanello aprii ed erano mamma e papà pieni di borse per la spesa “ciao ragazzi, abbiamo tardato un po’ perché abbiamo preso un po’ di roba per il frigo che è da qualche giorno che piange” io e Leon demmo una mano a portare dentro le borse “mamma potevi dirmelo che andavo io a fare un po’ di spesa” e una volta tutti in cucina e con la roba posata sul tavolo io iniziai l’argomento “ehm mamma..papà..dobbiamo dirvi una cosa” mamma mi guardò stranita “tutto bene? Avete due facce..che è successo?” e subito anche papà sbraitò “Vilu stai bene? Ti è successo qualcosa? Devo chiamare la polizia?” è ufficiale mio padre è stra matto! “ma va papà..è solo che..io e Leon..beh ecco” e lo guardai per cercare aiuto ma lui aveva lo sguardo di nuovo nel vuoto sul pavimento. Infine mi avvicinai e gli presi una mano e lui alzò lo sguardo di scatto e sciolse la mia stretta per poi dirigersi al tavolo guardando bene in viso i miei genitori “Angie..German..da quando sono arrivato qui sono cambiate un sacco di cose e soprattutto io sono cambiato. Mi sono affezionato sempre più a voi e a vostra figlia, talmente tanto che manderei a rotoli il mondo per voi. Mi avrete accolto in casa che per voi ero uno sconosciuto e a malapena sapeva il mio nome. Con questo voglio anche dirvi che..” ma papà lo interruppe. No! Ma perché proprio ora? “Leon te l’ho già detto un mucchio di volte. Tu sei come un figlio ormai e sei come un fratello per la nostra Vilu, ti vogliamo bene e sappiamo che proteggerai sempre Violetta. L’abbiamo capito soprattutto quando è stata in ospedale. Ti abbiamo visto cambiare e sappiamo che ora sei un ragazzo migliore. Assolutamente migliore. E con questo spero appunto che non ci deluderai mai, che potremo fidarci sempre di te. Perciò qualsiasi cosa hai da dirci o chiederci fallo pure senza esitare. Sei d’accordo Angie?” mamma subito rispose prendendo le mani di Leon “certo che la sono! Posso iniziare a chiamarti figlio mio quindi?” e lo abbracciò. Ma Leon non poteva resistere..doveva dirglielo! Quando si staccò dall’abbraccio di mamma disse “ehm..sì..volevo chiedervi se avete 10 euro da darmi per la ricarica al telefono, ma non sapevo come dirvelo” papà naturalmente si tranquillizzò di più “aaaah ma dai per così poco Leon? Ma certo! Ecco tieni” e subito glieli diede “ma Leon ci mancherebbe” esclamò mia mamma. Io ero a dir poco pietrificata. Non potevo crederci..non gliel’aveva detto..aveva detto una bugia. “Vilu? Mi senti” mi accorsi che qualcuno mi stava scrollando: mia madre. “è? Che c’è?” dissi sconvolta “amore cos’hai? Stai bene?” ero arrabbiatissima. “mai stata meglio! Una meraviglia” fulminai Leon con lo sguardo “me ne vado da Nata vah” stavo uscendo quando papà mi fermò “alt signorina! Ora ci dici cos’hai” io mi bloccai e mi volta lentamente “cos’ho? Ve lo dico subito! Semplicemente sono furiosa e soprattutto delusa da una delle persone più importanti della mia vita. Una persona che pensavo mi amasse per quella che sono, che mai avrebbe mentito e che avrebbe fatto di tutto per rendermi felice. Ma a quanto pare mi sbagliavo” così dicendo rivolsi ancora uno sguardo a Leon e mi voltai nuovamente e papà sconfortato disse “chi è questa persona? Giuro che se la vedo dovrò fare i conti con me. Ha finito di vivere” Leon mi guardò dispiaciuto e nel frattempo arrabbiato “ti è più vicino di quanto non pensi. Ma tranquillo papà, tanto non fa più parte della mia vita.” Detto ciò uscii e chiamai Natalia “pronto? Vilu?” che voce dolcissima che è sempre la mia amica spagnola “Nati posso venire da te?” lei sembrò un po’ confusa “tutto bene?” .. “sìsì, allora posso?” lei non esitò “certo amica mia che puoi! Ti aspetto” .. “grazie mille, 10 minuti e arrivo” e chiusi la chiamata avviandomi a casa di una delle mie migliori amiche cercando di non pensare a nulla di quello che è successo nell’ultimo quarto d’ora.

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Capitolo 9
*** Verità ***


Arrivai da Nata che subito mi aprii ed io scoppiai in lacrime abbracciandola forte “Vilu che è successo? Dai andiamo in camera” una volta nella sua stanza ci sedemmo sul suo letto “Nata non ce la faccio più..devo sfogarmi con qualcuno” esclamai io a singhiozzi “beh sono qui apposta!” e mi riabbracciò “però devo chiederti un favore..non devi assolutamente dirlo a nessuno! Ti va se chiamiamo anche le altre? Perché devo dirlo a tutte.. siete tutte e 4 le mie migliori amiche e non riesco a nascondere niente a nessuna” .. “sìsì certo! Le chiamo subito” passarono 10 minuti e Nati fece le 3 telefonate e poco dopo Fran, Cami e Ludmi arrivarono ed io iniziai il mio discorso “ragazze..mi sono innamorata” le guardai negli occhi e Nata tra un po’ si soffocò con la cicca, Ludmilla sputò l’acqua, Camilla inciampò e Francesca cadde dalla sedia. “che..ehm..cos’hai detto? Tu? Innamorata? Vilu stai bene?” disse l’italiana “aspettate..vi spiego tutto..innanzitutto si tratta di..ehm..di..L..Leon” e feci un respiro profondo “ah! Lo sapevo! Vedi che avevo ragione!” urlò quasi la bionda “sì..tutto è iniziato perché lui mi proteggeva in tutto, mi stava accanto, mi ha insegnato la matematica, mi ha aiutata a studiare da quando è qui, è cambiato lui e ha fatto cambiare me. Così stavamo sempre più vicini e così ci siamo baciati e ci siamo messi insieme di nascosto. Tutto questo perché i miei genitori lo trovano come un figlio, gli continuano a dire di non deluderlo ecc..ed io dopo un po’ mi sono rotta perché se due persone si amano e vogliono stare insieme non vedo perché non possono. E poi dai..Leon non è mio fratello! Non può diventarlo dopo 1 mese che sta sotto al mio tetto! E così stamattina dovevamo dire tutti ai miei e dopo l’ennesima volta che papà e mamma hanno detto a lui che può chiedere qualsiasi cosa e che è come un figlio lui ha deviato il discorso chiedendo dei soldi dicendo che non ne aveva il coraggio e lì diciamo che sono scappata perché mi sono sentita uno straccio e tutt’ora non ci credo che sia andata così. Pensavo mi amasse davvero ma evidentemente mi sbagliavo..” le lacrime ricominciarono a scendere e le mie migliori amiche mi abbracciarono subito “Vilu magari l’ha fatto perché non si sentiva pronto..perchè doveva trovare le parole..” disse Camilla “ma Cami ne abbiamo parlato 100 volte! La giornata è fatta di 24 ore, troverai un momento per pensarci no?” .. “beh sì in effetti” continuò la rossa. Mi squillò il telefono: lui! Non ci credo..che coraggio! “perché non rispondi?” chiese Nati “indovinate? È lui! Che faccia tosta” sbraitai io “rispondi Vilu! Magari si è pentito..” disse Fran “o magari alla fine ha detto tutto a German e ad Angie” continuò Cami “o semplicemente vuole dirti che è un enorme idiota!” disse Ludmi roteando gli occhi “Ludmilla!” urlarono le altre ed io risi: che amiche sceme! Intanto il telefono aveva appena finito di squillare e mi arrivò un messaggio “hai ragione tu. Ciao Violetta”. “beh? Che c’è scritto? È lui?” domandò Camilla ed io voltai il telefono a loro che rimasero stupite quanto me “ma cosa..?” .. “che significa?” .. “perché..?” chiesero Francesca, Camilla e Natalia “non ne ho idea..ma tanto non mi interessa..me lo devo togliere dalla testa..è finita..sono stufa!” .. “beh una cosa è ufficiale: è un idiota! Avevo ragione, come sempre” sorrise Ludmilla e tutte scoppiammo a ridere. “vedrai riuscirai a trovare il vero amore! Stai tranquilla e ricorda che ci saremo sempre noi!” esclamò Fran “sì..vi voglio un mondo di bene amiche mie!” ed ecco un altro abbraccione! “ragazze devo andare..Fran ci vediamo domani! Anzi perché non mangiamo tutte insieme da te e poi andiamo in spiaggia?” domandai io “sì certo perché no?! Vi aspetto domani per pranzo!” annuì Francesca “perfetto! Ciao ragazze, grazie ancora! A domani” diedi un bacio a tutte e andai a casa. Entrai e vidi papà e mamma sul divano con una faccia stravolta “che..che cosa è successo? Mamma? Papà?” mi avvicinai e la prima a parlare fu mamma “Vilu, tesoro..ti..ti dobbiamo dire una cosa” .. “sì Violetta siediti” questo fu papà e quando mi chiama per intero vuol dire che qualcosa non va e mi sedetti di fronte a loro sul divano “quindi? Che c’è?” domandai un po’ spaventata “Vilu..Leon se n’è andato..ci ha dato questa lettera da darti e ci ha detto che..beh..quello che è successo tra di voi ecco..” le lacrime iniziarono a scendere e la mamma si sedette accanto a me abbracciandomi ma io mi alzai “va bene..datemi quella lettera, la leggo, la strappo, la brucio, mi dimentico di lui e ricomincio la mia vita come se nulla fosse successo. Non mi interessa più niente è solo un codardo! Uno stupido che non capisce i sentimenti degli altri, nemmeno i vostri da come si è comportato!” stavo salendo quando papà esclamò “a noi ci ha detto più o meno il contenuto della lettera quindi se dopo non ne vuoi parlare non preoccuparti” .. “va bene, grazie. Ci vediamo domani” la mamma mi si avvicinò “non ceni amore mio?” io scrollai la testa “n..no..” mamma capì subito che stavo per piangere di nuovo così mi diede un bacio e mi lasciò andare. Mi misi subito sul letto a leggere la lettera di Leon e lessi questo: “Ciao Violetta, non trovo le parole per chiederti scusa e so benissimo che non le accetterai perché da te non merito niente. Sono sempre stato un duro, uno che sputa in faccia quello che pensa senza problemi e proprio mentre dovevo affrontare la cosa più importante che mi sia capitata nella vita, mi sono tirato indietro come un bambino. Perché è questo che sono. Mi dispiace per tutto, spero che troverai uno migliore di me, che ti faccia davvero stare bene, che non ti deluda mai, che ti stia accanto sempre e soprattutto che mai ti farà piangere dicendo sempre la verità a te e ai tuoi meravigliosi genitori. Io ora sto da Maxi, continuerò qui la scuola per quest’anno ma quando finirà me ne andrò, nel frattempo infatti sto cercando casa lontano da qui. Ti amo Violetta, sei la prima ragazzi di cui mi sono innamorato. Sei una persona fantastica, umile, dolce, disponibile e specialmente sei bellissima! Farò come se non esistessi, così non soffrirai più. Ho già raccontato tutti ai ragazzi e ho detto loro di dire alle ragazze il tutto, così non ti faranno domande e vivrai serena senza pensieri. Ti auguro il meglio. Ti amo, Leon” dire che sembro una fontana è dir poco. Ma dopo un quarto d’ora di lacrime mi alzai, strappai la lettera, la buttai nel bagno tirando l’acqua almeno so di non poterla trovare più! L’unica cosa che apprezzo è che le mie amiche e i miei amici sanno tutto così non devo ne spiegazioni ne devo parlare di questa situazione. Mi faccio una doccia mi cambiai e cercai su internet se domani in spiaggia ci sarebbero state delle feste alla sera e ne trovai subito una! Così mandai un messaggio a Fran “ehi amica mia! Domani c’è una festa in spiaggia che inizia alle 19, ti va se ci facciamo la giornata là? Dato che ci andavamo già” lei subito rispose “certo! Comandi signorina” io sorrisi “perfetto! A domani, ti voglio bene” mentre leggevo la risposta di Fran “ti voglio bene anche io, a domani” bussò la mamma “posso?” io misi via il telefono sotto carica e annuii “come stai?” mi chiese la mia dolce mamma sedendosi di fronte a me “bene dai..mi sto già riprendendo! Domani vado da Francesca a mangiare a pranzo poi facciamo la giornata in spiaggia che ci sarà una festa..così mi divertirò un po’” lei mi abbracciò “sono contenta che reagisci così! Non so da chi cavolo hai preso per avere un carattere così coraggioso e forte! Forse dalla nonna..?!” io risi “sì può essere” .. “beh da tuo padre non di certo” e poi a bassa voce mi sussurrò “era un gran fifone di tutto, ma ssh non diciamolo troppo ad alta voce sennò chi lo sente” e scoppiammo a ridere “mammaaa” .. “che c’è? È vero!” bussarono di nuovo alla porta ed era papà “le mie donne ridono! Che c’è da ridere così tanto?” io e la mamma ci guardammo balbettando “ehm..no niente papà..” .. “nono niente German” lui ci guardò stranito “mmh..buonanotte amore” mi diede un bacio sulla fronte e uscii ed io e mamma ricominciammo a ridere “dai a dormire vah! Buonanotte principessa mia” anche la mamma mi diede un bacio in fronte “buonanotte mamma, ti voglio bene” e intanto mi infilai a letto “anche io” e così uscii anche lei dalla mia stanza. Rimasi qualche minuto a pensare ma poi spensi il cervello e mi addormentai pensando a domani: ci sarà anche lui? No Violetta smettila! Non te ne deve fregare!

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Capitolo 10
*** Fiera di Me ***


Stavo dormendo beatamente quando mi suona il telefono: Francesca! Uffa ma che vuole a quest ora del mattino? “pronto? Fran? Che c’è? Perché mi svegli così presto?” chiesi facendo un enorme sbadiglio. “presto? Vilu sono le 11 e mezza e siamo tutte qua a casa mia..hai riposato bene? No perché sai com’è..noi vorremmo mangiare così andiamo subito in spiaggia” io sgranai gli occhi! Le 11 e mezza? Ohddio! “Fran arrivo subito! Scusami amica mia” scesi dal letto mentre io e la mia amica italiana ci salutammo. Presi una borsa con il necessario per la spiaggia e misi il costume con sopra una camicia sul lungo bianca. Raccolsi i capelli, misi un paio di sandali e mi fiondai giù salutando tutti e correndo da Francesca. Suonai al citofono “chi è?” .. “io Fran, Violetta” mi aprii ed entrai. “scusate ragazze, mi sono addormentata ieri sera sul tardi e non mi sono svegliata neanche una volta!” le abbracciai tutte e la rossa sorrise “non preoccuparti Vilu! Nel frattempo abbiamo preparato gli spaghetti..tipico di Francesca naturalmente” tutte risero “ovviamente” fece l’occhiolino Fran. Mangiammo chiacchierando del più e del meno e per fortuna nessuna chiese niente, anzi..mi stavano facendo crollare dal ridere. “ragazze io i vestiti per la festa di stasera li ho portati dietro..tanto ci cambiamo là no?” chiesi io “sìsì certo” rispose Nati. “bene, andiamo? Mi devo abbronzare..susu” ovviamente a parlare fu Ludmilla “sì dai andiamo” così eccoci arrivate in spiaggia e subito prendemmo il nostro punto preferito! Ci togliemmo i copri costumi e ci fiondammo in acqua schizzandoci, affogandoci..insomma, giocando come delle bambine! Ma devo tutto alle mie migliori amiche..sono uniche! Fatto sta che dopo una buona mezz’ora uscimmo..ma avevo una sete! “ragazze io vado al chiosco a prendere qualcosa da bere..volete qualcosa?” .. “sì io una fanta grazie Vilu” chiese la rossa, “io una sprite” disse la bionda, “io una coca” esclamò la riccia, “anche io una coca Vilu, grazie” disse infine Francesca. Allora andai e c’era un ragazzo che serviva, voltato di spalle..ma mi sembrava di conoscerlo “mi scusi..potrei avere delle bibite per cortesia?” quando si voltò riconobbi che era Robert! Un mio amico che avevo conosciuto anni fa in Spagna..non ci credo! Cavolo quant’era diventato carino! Si era fatto molto più alto, un fisico decente: ne troppo magro, ne troppo muscoloso. Biondo, occhi azzurri e un bel sorriso. “Robert? Non..non ci credo! Che ci fai qui?” risi mentre gli davo un bacio “Violetta! Dio mio quanto sei cambiata! Quanti anni sono passati? 10?” rise anche lui insieme a me “7! Quanto tempo..lavori qui ora quindi?” mi sedetti sullo sgabello “sìsì faccio la stagione estiva.. ma quanto sei cresciuta? Tu invece che fai?” cavolo anche la voce gli era cambiata tantissimo! “anche tu sei cresciuto eh! Io studio ancora..che pizza! Non ne posso più..una noia!” sbuffai. “e dimmi..sei ancora una schiappa in matematica?” mi diede un colpetto sulla spalla..ed ecco che ci siamo..la matematica..perchè parlare della matematica con tutto quello di cui si può parlare? Comunque decisi di sorvolare sorridendo “ohssì! Altrochè Robert!” e insieme ridemmo come due scemi..proprio come quando eravamo amici in Spagna, a Barcellona. “allora, che bibite vuoi Vilu? Ti chiamano ancora così vero?” .. “certo! Allora 2 coche, una fanta, una sprite e per me…” ma il mio amico mi interruppe “caffè freddo?” non ci credo..se lo ricorda ancora! “dai ancora te lo ricordi? Comunque sì grazie” e mentre mi preparava il tutto esclamò “e come dimenticarselo? Ehi stasera c’è la festa qui..ci vieni?” intanto mi mise tutto in una busta “sìsì..vengo con delle amiche! Stasera te le farò conoscere naturalmente” scesi dallo sgabello prendendo la busta “ok, ci conto! È stato fantastico rincontrarti Vilu! Poi stasera mi dai il tuo numero, che ora il cellulare l’ho dimenticato a casa” io risi “Robert sei cresciuto ma il telefono lo dimentichi ancora eh?” gli diedi un colpetto sulla spalla come ha fatto prima lui con me. “eh che ti devo dire?! Dai ci vediamo stasera! Ciao bellissima” mi diede un bacio “ciao Robert! A stasera” dopo un metro o poco più vidi qualcuno correre verso di me da dentro l’acqua del mare..Maxi? “ehi Vilu! Ciao” mi diede un bacio sulla guancia destra “ciao Maxi..hai bisogno?” lo vidi mettersi una mano dietro la testa..brutto segno! “io? Ehm no..cioè forse..conosci Robert?” ero piuttosto confusa “sì..siamo stati grandi amici quando ero in Spagna e dopo 7 anni l’ho rivisto qui..perchè?” inarcai le sopracciglia “no perché..ho visto che eravate molto affiatati e allora mi domandavo se..beh sì se state uscendo insieme o che..” posai le bibite a terra e misi le mani ai fianchi “Maxi che vuoi? Sentiamo.. ti manda Leon? Vero?” ecco che riconobbi la smorfia falsa di Maxi: gesticolazioni, occhi larghi e così via. “Leon? Nooo ma che..figurati! Io sono solo..” incrociai le braccia “certo..uno con 100 amici viene da solo al mare? Spostati” mi misi a camminare guardando a destra e a sinistra finchè non trovai un ombrellone aperto con appesa la maglia di Leon che riconobbi subito, e guardando in giù vidi un ragazzo con occhiali da sole e le braccia incrociate sulla testa. Mi misi davanti mentre sentivo Maxi rincorrermi urlando “Violetta..aspetta..dai” ma troppo tardi “allora? Che fai? Mi spii?” dissi quasi urlando pregando che Leon non si togliesse gli occhiali altrimenti avrei rivisto quei suoi splendidi occhi verdi. “ciao Violetta” senza nemmeno muoversi “ciao Violetta? Questo sai dirmi? Se non te ne sei accorto ti ho fatto una domanda..ti sei messo a spiarmi? Non ti è bastato quello che mi hai fatto?” .. ma ad intromettersi fu Maxi “Vilu, aspetta..posso spiegarti” ed io lo fulminai con lo sguardo “stanne fuori Maxi!” e mi voltai di nuovo da Leon “allora? Cos’è hai perso la voce?” ecco che si tolse gli occhiali..come non detto! E si sedette guardandomi “Maxi lasciaci soli per favore” Maxi stava per andarsene ma io lo bloccai per un braccio “non abbiamo nulla di importante da dirci perciò Maxi può benissimo restare. Voglio che mi rispondi Leon! O stai ricominciando a fare l’uomo vissuto?” .. “innanzitutto non urlare. Secondo..non mi sono messo a spiarti. Ci siamo separati ieri e oggi ti vedo ridere e scherzare pacificamente con il barista! Cosa dovrei pensare?” io lo applaudì “grazie! Grazie Leon!” inarcò le sopracciglia domandandomi “grazie di che?” .. “che mi hai subito dimostrato che non sei affatto cambiato! Che sei il bambino di sempre..al posto di venirmi a dire in faccia quello che pensi dici ai tuoi amici di controllarmi. Complimenti” me ne stavo per andare ma mi bloccò per un braccio alzandosi e intanto Maxi stava tornando al bar “lasciami Leon! Immediatamente! Non voglio che mi sfiori neanche con un dito!” lui mi lasciò ma subito mi chiese “dimmi la verità..esci con quello?” e si mise le mani ai fianchi “sai che ti dico Leon? Che no, non ci esco..ma mi piacerebbe molto e sai perché? Perché è maturo, è responsabile, mi posso fidare di lui ed è molto gentile. Lui è un uomo al contrario di te! E sai che ti dico anche? Che devo studiare per essere promossa, sono sotto di 5 materie..sto male, non riesco ad aprire libro..ma devo farlo, devo riuscirci perché significa crescere. Crescere Leon, proprio quello che dovresti fare tu!” ci fissammo per qualche secondo e lui stava per dire qualcosa “io..” ma lo bloccai subito “stai zitto..non dire niente..mi hai solo illusa. Sei solo un idiota Leon. Addio” me ne andai spudoratamente fiera di me stessa! Alla faccia sua! Quello stupido..sono troppo contenta! Brava Violetta! Sorrisi a me stessa, ripresi le mie bibite e tornai dalle ragazze “Vilu era ora! Stavamo per venire a cercarti..che fine hai fatto?” e così mi sedetti e raccontai tutto per filo e per segno e loro rimasero scioccate ma mi diedero un bel cinque “sei un mito Vilu” iniziò Fran, “grandissima!” proseguì Nata, “meravigliosa” disse Cami “hai imparato bene la lezione amica mia! Così si fa” mi abbracciò Ludmi. “eee..dunque..quel Robert? Eh?” mi chiese Cami con qualche colpetto di gomito “è un amico, l’ho conosciuto in Spagna come vi ho detto..niente di più” diedi un sorso al caffè “ah certo..e stasera vi vedete?” sorrise Francesca “boh penso di sì..comunque sia lavora al bar laggiù..gli ho già detto che ve lo farò conoscere” tutte risero e poi mi aggiunsi anche io “ah Vilu..hai detto che c’è Maxi là insieme a quell’ebete del suo amico?” chiese Nati ed io annuì “sì perché?” .. “no perché..magari vado a salutarlo” ma Ludmilla subito la fermò “alt signorina! Oggi giornata tra amiche! Stasera lo vedrai visto che verranno anche Fede, Diego e Broadway” Nati sbuffò “ok va bene” e di nuovo ridemmo tutte insieme. “ragazze..ultimo bagno poi andiamo a mangiare un panino in quel pub là infondo? Che si sono già fatte le 18.20..così ci cambiamo e tutto” tutte erano d’accordo e così andammo di nuovo in acqua e dopo un quarto d’ora uscimmo e andammo a cambiarci nelle cabine dietro di noi, un po’ più infondo. Quando uscimmo tutte ci facemmo i complimenti: io indossai una minigonna bianca di jeans, infradito semplici con qualche brillantino (essendo comunque sempre sulla sabbia), un top azzurro con un fiocco nero sul fianco sinistro e i capelli raccolti in una coda alta. Francesca indossò un vestito corto fin sopra le ginocchia senza spalline, bianco a pois rossi con un nastro in vita sempre rosso, ballerine sul rosso scuro e un fiocco in testa bianco. Camilla invece aveva un leggins fino alle ginocchia, verde e una maglia fin sotto al sedere blu con delle frange e in vita una cintura larga beige come il colore dei suoi sandali e intorno alla testa naturalmente un nastro tutto intrecciato sul verde chiaro. Natalia uscì con addosso un pantaloncino nero e d’orato a quadri, una maglia a maniche corte bianca con su scritto “Love Me” in nero a pajette e gli stivaletti neri con un piccolo tacco. Infine Ludmilla aveva una gonna appena sopra le ginocchia leopardata, una maglia sul fucsia, semplice e sopra un giacchetto sempre leopardato corto e ai piedi le scarpe con un po’ di tacco dello stesso colore della maglia e anche lei i capelli con una coda alta. “allora andiamo? Ho una fame” domandai io toccandomi la pancia “sìsì, vamos” rispose Fran e così arrivammo al pub sedendoci dentro una piccola cabina per giusto 5 persone e aspettammo il cameriere mentre sceglievamo cosa prendere.

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Capitolo 11
*** Nuovo Bacio ***


Alla fine optammo tutte per gli hamburger con patatine fritte e varie bibite. Finito di mangiare pagammo e tornammo in spiaggia dove si era fatto un po’ scuro il cielo e iniziava ad esserci musica alta e gente che ballava, che beveva cocktail, che chiacchierava. “allora Vilu, ci fai conoscere questo misterioso Robert?” domandò Francesca “certo! Dai andiamo” e così ci avviammo al bar del mio amico “ehi Robert! Ciao” subito si girò e mi diede un bacio “ehi Violetta! Eccoti! Ti aspettavo!” io sorrisi “loro sono le mie migliori amiche, quelle di cui ti parlavo oggi. Francesca, italiana; Camilla, argentina; Ludmilla, argentina e infine Natalia che è spagnola” tutte si presentarono dando una stretta di mano e un bacio a Robert che chiese “ragazze volete qualcosa? Un cocktail?” noi ci guardammo e sorridemmo capendoci al volo “certo!” rispondemmo insieme. “io prendo una pina colada grazie” disse Fran, “io un caipirina alla fragola” scelse invece Ludmi, “mmh io opto per un long Island grazie” chiese Cami, “io invece prendo un angelo azzurro” sorrise Nata, “ed io invece..” ma Robert come oggi mi interruppe indovinando subito il cocktail che avrei preso “un mojito?” io risi “mi conosci troppo bene!” mentre chiacchieravamo ci stava servendo i cocktail “beh noi ci sediamo qua affianco ok?” dissi io dando una sorsata “sì, due minuti e arrivo che cambio il turno con il mio collega visto che è dalle 7 di stamattina che ci sono io qui” sbuffò Robert andando dietro al bar e intanto noi ci sedemmo. “Vilu carino il tuo amico eh” esclamò Fran “sì è cambiato molto ragazze..ve lo assicuro!” risposi io. “eccomi qua! Posso unirmi o dovete spettegolare tra donne?” tutte risero, io compresa “no figurati! Certo che puoi rimanere! Tanto dovrebbero arrivare i fidanzati delle mie amiche tra poco” da lontano vidi avvicinarsi infatti Diego, Maxi, Broadway, Federico e..no non ci credo..Leon! Mmh.. feci finta di niente. “ehi ragazze! Eccoci” parlò Broadway dando un bacio a Camilla “lui chi è?” chiese sempre Broadway mentre ogni ragazzo si sedeva accanto alla propria fidanzata..Leon rimase in piedi, infatti Diego gli disse “amico puoi anche sederti eh..” e così fece, tra lui e Fede. “ragazzi lui è Robert! Un amico che avevo conosciuto in Spagna quando eravamo piccoli e finchè non mi sono trasferita qui eravamo sempre insieme e oggi pomeriggio l’ho rivisto a questo bar dove ci lavorava..comunque loro sono: Broadway, il ragazzo di Camilla ed è brasiliano; Diego, il fidanzato di Francesca ed è spagnolo come te e Nati; Maxi che sta con Nata ed è argentino e lui invece è Federico che è italiano come Fran e sta insieme a Ludmi” gli feci conoscere i miei amici e Robert diede la mano ad ognuno di loro..mentre io sperai che non si accorgesse di Leon, invece.. “e lui Vilu? Chi è?” alzai gli occhi e vidi che Leon mi fissava..mi sono persa qualche secondo dentro di lui ma poi mi ripresi “ehm..lui è L..Leon..è..messicano” e che messicano! No Violetta, smettila! E così diede la mano anche a lui “piacere, io sono Robert” e vidi che Leon gliela strinse per bene “Leon!” facendo un finto sorriso “ehi bella presa amico” rise Robert e Leon sempre con quel sorriso falso esclamò “no hai già sbagliato, io non sono tuo amico” si alzò e si allontanò e Robert si stava per alzare mentre io cercavo di trattenerlo per un braccio “lascia stare Robert..non ne vale la pena credimi” lui mi tolse la mano dal suo braccio “tranquilla Vilu! Sai che non farei del male ad una mosca..voglio capire cos’ha contro di me” e si mise a inseguire Leon mentre tutti gli altri stavano a guardare “qui si mette male..” disse Camilla ed io annuì “la penso come te..aspettate, facciamo silenzio e ascoltiamo” così vidi Robert chiamare Leon “ehi Leon! Che ti prende? A me piace fare nuove amicizie..scusa se ho preso subito confidenza ma ho visto che gli altri erano felici e sorridevano e pensavo che tu..” ma non riuscì a terminare la fresa che Leon lo fermò “hai pensato piuttosto male! Io non sono amico di persone che rubano le donne agli altri” Leon si mise le mani ai fianchi con l’espressione più seria e furiosa che mai “non..non ti capisco Leon scusa..che c’entra questo?” chiese confuso il mio amico spagnolo “che c’entra? E hai il coraggio di chiedermi che c’entra? Non dirmi che la tua cara Violetta non ti ha raccontato niente di noi e che non si è subito incollata a te” gesticolò Leon..ed io ero piuttosto furiosa. Ma chi pensava che fossi? Un burattino? Una persona senza sentimenti? Dopo l’amore che ho provato per lui secondo lui vado da un ragazzo all’altro? Gli conviene non dire più niente perché lo faccio fuori questa sera! “no Leon..guarda che ti sbagli..a parte che non so niente di voi due e poi io l’ho rivista oggi e abbiamo fatto due chiacchiere così dopo esserci rivisti dopo 7 anni..niente di più te lo assicuro” .. “oh bene ti ha fatto anche il lavaggio del cervello eh? Non sai cosa ti aspetta Robertino.. è una gran str..” ma non terminò la frase che Robert gli diede un pugno in viso ma Leon si alzò immediatamente e gliene sganciò uno sempre sul viso. Eravamo tutti sconvolti! Mi alzai e corsi a mettermi in mezzo a loro mentre gli altri miei amici tenevano due Robert e due Leon e le ragazze erano pochi passi più lontane con le mani alla bocca “fermi! Ma cosa fate? Siete impazziti?” guardai prima uno poi l’altro e il primo a parlare fu Robert “ti stava dando della stronza Violetta, ed io non glielo permetto perché evidentemente non ti conosce e non sa la persona umile e dolce e sensibile che sei! Mi sono sentito in dovere di difenderti” mi voltai da Leon “e così io sarei una stronza? Io?” .. “no Violetta aspetta..non lo penso davvero..l’ho detto perché mi ha infastidito vedervi di nuovo insieme a ridere e a scherzare mentre quello che soffro qui sono solo io” si stava asciugando il labbro con un fazzoletto..ho una voglia matta di abbracciarlo, tenerlo stretto a me..ma non posso..non dopo quello che mi ha fatto e che stava dicendo! “però lo stavi dicendo! Vogliamo far sapere a Robert il perché di questo trambusto?” lui si avvicinò “Violetta sono affari nostri” .. “ah adesso sono affari nostri? Però quando mi hai fatta spiare da Maxi andava bene la cosa eh?” mi voltai verso Robert “Robert sai perché io e Leon ci odiamo?” ma Leon si intromise “Violetta io non ti odio” mi volta verso lui ed urlai “beh io sì!” e mi rivoltai verso l’altro ragazzo “perché questo che si fa tanto grande è venuto a vivere da me, ci siamo innamorati, ha sempre fatto il grande uomo ma quando è arrivato il momento di dirlo ai miei genitori si è tirato indietro come uno stupido ragazzino! Ed io ci sono stata male non sai quanto! Nemmeno lo puoi immaginare! Non mangiavo più, non dormivo più, non parlavo nemmeno più! Sai cosa facevo solo? Piangevo! A dirotto, notte e giorno..e il mio cuore era a pezzi! Poi mi ha fatta spiare da un nostro amico, l’ha usato per farmi controllare se io e te stessimo insieme..perchè il grande uomo non aveva il coraggio di guardarmi negli occhi e chiedermelo.. ecco tutto! Ora sai la verità!” avevo il fiatone, respiravo velocissimo e guardavo in basso. Il primo ad avvicinarsi fu Leon “Violetta..io..” ma mi voltai rapidamente e gli diedi uno schiaffo in piena guancia che lui subito si toccò “perché? Non mi lasci nemmeno parlare” ci stavamo fissando occhi negli occhi “non devi neanche più azzardarti a guardarmi! Mi fai schifo” me ne andai piangendo rifugiandomi il più lontano possibile tra le rocce infondo alla spiaggia. Mi accucciai piangendo a singhiozzi quando sentì qualcuno chiamarmi “Vilu? Vilu dove sei?” erano le mie amiche che urlavano cercandomi ma io non volevo farmi vedere.. dopo qualche altro richiamo mi trovarono perché io singhiozzai rumorosamente “Vilu! Eccoti! Tesoro mio” Francesca subito mi abbracciò dandomi mille baci tra i capelli “amore mio mi dispiace un sacco per tutto! Non meriti di stare così! Ooh amica mia” mi strinse ancora più forte..la mia Francesca! Lei è tutto per me..è stata la prima che ho conosciuto e credo sia l’unica che conosca a fondo come lei con me “Vilu non devi stare così..Leon è un cretino” disse Camilla tenendomi le mani “sì Cami ha ragione Vilu..è uno stupido!” acconsentì Nata mentre mi accarezzava il braccio “Vilu devi reagire! Devi toglierti Leon dalla testa..è un codardo! E un bambino!” esclamò Ludmilla massaggiandomi la spalla per poi proseguire “Vilu dimmi la verità..o meglio, dicci.. sei ancora innamorata di Leon?” io mi scostai da Fran mentre mi toglieva i capelli dal viso, mettendomeli dietro le orecchie “Vilu Ludmilla ha fatto bene a chiedertelo..dicci la verità amica mia” mi diede un bacio Fran sulla guancia cingendomi le spalle “io..io..” non riuscivo a dirlo..la mia testa diceva un no assoluto, ma il cuore esplodeva di tanti sì. Feci un respiro profondissimo “sì..sono ancora innamorata di lui ragazze..mi piace..ma lo detesto..è bellissimo..è dolce..ma non si merita niente da me” guardai in basso con ancora qualche lacrima e le mani al petto e subito di nuovo Fran mi abbracciò “ooh Vilu! Ti prometto che te la faremo passare! Ti staremo vicine il più possibile! Sei la nostra migliore amica e faremo in modo che nessuno ti faccia ancora scendere ste odiose lacrime! Giusto ragazze?” tutte annuirono “assolutamente sì!” .. “siete le migliori! Vi adoro con tutto il cuore e con tutta me stessa” sorrisi “quanto sei bella quando sorridi Viluuu” disse Fran mordendosi il labbro inferiore ed io le abbracciai tutte e insieme cantammo il ritornello di Codigo Amistad. Sentimmo qualcuno fare due colpi di tosse e ci voltammo ed era Robert “ragazze scusate..potrei parlare un momento con Violetta?” le mie amiche subito mi guardammo “te la senti Vilu?” chiese Cami ed io annuì “sì ragazze grazie..ci vediamo appena ho finito dov’eravamo prima ok?” di nuovo ci abbracciammo e tutte mi riempirono di baci “a dopo”. Io ero ancora seduta su una roccia e Robert si mise di fronte a me “Leon se n’è andato..gli altri sono là ad aspettare le ragazze..come stai Vilu?” mi accarezzò una guancia “così..” respirai a fondo io “ehi..non ti devi abbattere! Ho capito subito che lui è molto importante per te..ma non ti merita Vilu! Tu sai che non ti direi mai bugie e soprattutto mai ti ferirei..infatti te lo sto dicendo per il tuo bene. Io ti voglio bene sul serio e voglio solo vederti sorridere perché sei stupenda quando sorridi” io sforzai un sorriso “ma come fai Robert?!” e lui rimase confuso dalla mia domanda “a fare che?” io mi morsi il labbro inferiore “a farmi sempre sorridere..a capirmi sempre al 100%..nessuno è come te, a parte Francesca..ma lei è una ragazza e posso capire..ma tu..” mi prese le mani e le intrecciò alle sue ed io rimasi qualche secondo a guardarle “Violetta io..devo confessarti una cosa” ecco..ci risiamo..me lo sentivo..lo sapevo! No Robert ti prego.. lo guardai per incoraggiarlo e lui fece un respiro e poi confessò “io sono sempre stato innamorato di te. All’inizio, in Spagna, ti credevo una semplice amica..poi sei diventata la mia migliore amica..e poi alla fine ho fatto un esame di coscienza e ho capito cosa significavi per me! Poi ci siamo persi di vista e ho avuto un paio di ragazze..ma niente di che, te lo assicuro. E quando ti ho rivista ho rivissuto i nostri momenti e non potevo crederci di potermi perdere di nuovo nei tuoi occhi e sentire il tuo profumo. Sei speciale Violetta e ti giuro che non ti mentirei mai, non ti illuderei mai e soprattutto mai ti farei del male. Andrei in capo al mondo per te, per farti felice, farti stare bene, farti sentire te stessa” non potevo crederci..che belle parole! Nessuno mi aveva mai parlato come lui..dovevo dargli una possibilità? Infondo lo conosco bene e so che tutto quello che mi ha detto è vero e lo sarebbe stato anche in futuro. Così mi avvicinai e lui si avvicinò a me e insieme unimmo le nostre labbra in un bacio per poi staccarci dopo qualche secondo “quindi..?” ci guardammo negli occhi “quindi voglio provarci Robert..voglio provare a stare con te e a fidarmi del mio istinto” mi abbracciò e mi diede un bacio tra i capelli “stai tranquilla, fidati di me” io sospirai “ci proverò, te lo prometto”.

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Capitolo 12
*** Guerra e Pace ***


Alla fine diedi la notizia alle ragazze che sorrisero subito abbracciandomi molto felici e fiere di me dicendomi di stare tranquilla e che faccio bene e che così magari mi dimentico di Leon. Ora è mattina e sono le 9.30, mi sono alzata presto perché volevo fare una colazione decente e decisi anche di andare al parco a fare una passeggiata. Cercavo di pensare alla mia nuova storia con Robert ma non facevo altro che pensare a lui..a Leon. Finchè non trovai il chioschetto delle mele caramellate! Mamma da piccola me le prendeva sempre. “buongiorno, vorrei una mela caramellata grazie” diedi i soldi al venditore e lui mi rese il dolce augurandomi buona giornata. Mi fermai su una panchina e dopo 10 minuti sentii una melodica meravigliosa e una voce profonda e bellissima: era lui, lo sentivo accanto a me. Aprii gli occhi e lo vidi poco distante, di spalle, con la sua chitarra che cantava “Abrazame y Veras”, la nostra ultima canzone composta insieme. Chiusi gli occhi e respirai profondamente.. “Violetta!” no, non era lui, purtroppo.. “Robert! Ciao! Che ci fai qui? Non lavori?” mi stava per dare un bacio sulle labbra ma io mi scostai all’improvviso, così lo ricevetti sulla guancia “no stamattina fa il turno il mio collega. Potevi dirmelo che uscivi, così venivo anche io e stavamo insieme” io abbassai lo sguardo “sì..ma volevo stare un po’ sola ecco” lui mi accarezzò “capisco..ma, quello che si sta avvicinando non è Leon?” feci finta di niente “ah già..ehm..sì” passò davanti a noi guardandomi negli occhi e si fermò al chiosco dove mi ero fermata io prima..non mi ha nemmeno salutata! Sta volta ha superato il limite! Mi alzai e andai dietro di lui toccandogli una spalla e si voltò chiedendomi “sì? Hai bisogno?” incrociai le braccia al petto “hai proprio una bella faccia! Mi guardi e manco saluti?” lui sbuffò “non volevo di certo interrompere i vostri discorsi amorosi” e si girò dandomi le spalle ma io lo spinsi facendolo voltare nuovamente verso di me “sei un maleducato Leon! E un codardo!” ma non ebbe il tempo di ribattere che si intromise Robert “dai ragazzi..non fate così..non potete essere amici?” e Leon subito sbottò “tu non intrometterti e fatti gli affari tuoi” .. “e tu non ti permettere di parlare così a lui!” dissi io per poi riprendere verso Robert “comunque è vero, è meglio se ce la sbrogliamo io e lui” e Robert si offese “lo stai difendendo?” mi innervosii furiosamente “per favore non ti ci mettere anche tu” e Leon riprese a parlare “è ovvio che mi difende, mi ama ancora! Non la vedi quando mi guarda che le brillano gli occhi? Ma evidentemente non la conosci così bene come dici” io scoppiai a ridere “e sentiamo..quello che mi conosce così bene chi sarebbe? Tu? Non farmi ridere!” lui sorrise..il suo splendido sorriso. “però non hai detto che non mi ami..visto?” ecco che il mio cuore iniziò ad accelerare “io..non..” stavo balbettando ma a fermarmi fu il mio “nuovo ragazzo” se così si può definire “Violetta io me ne vado, tolgo il disturbo” e si girò camminando dalla parte opposta e Leon rise di nuovo “e sarei io il codardo?” nel frattempo il signore stava porgendo la mela a Leon “ecco a te” ma la presi io “ecco a te Leon” e gliela spiccicai in testa ridendo a crepapelle “ecco così sei davvero bello”. Lui con fatica se la tolse dai capelli arrabbiandosi da morire “sei impazzita? Adesso vedi” e mi prese in spalla “Leon mettimi giù immediatamente! Cosa fai? Mettimi giùùù” intanto che lo stavo riempiendo di pugni nella schiena lui camminava velocemente e mi ritrovai in una fontana con l’acqua gelata, completamente bagnata dalla testa ai piedi e lui che rideva di gusto. “che cosa ridi? Eh? Sai stai proprio bene con i capelli tutti appiccicati..sappi che ti ci vorrà un po’ per far sparire tutto quel caramello” uscii dall’acqua “sìsì, vai ad asciugarti intanto” lo fulminai con lo sguardo poi intravidi dietro la sua chitarra e sorrisi “che ti sorridi così?” mi chiese ed io risposi facendo finta di niente “no nulla..” e mi incamminai fino poi a correre e presi la chitarra in mano mentre Leon si avvicinava “Violetta che intenzioni hai? Non ti azz..” ma troppo tardi! Iniziai a sbattere la chitarra contro un albero fino a spezzarla “oh come mi dispiace!” la lanciai e iniziai a camminare per tornare a casa ma Leon mi fece lo sgambetto e caddi a terra e di nuovo lui si mise a ridere “che schiappa che sei! Manco sei capace a stare in piedi” allora io lo presi dalle caviglie e lo feci cadere e per poco non mi schiacciava “oh vedo che tu invece sei l’uomo equilibrista eh” iniziai a ridere ma pian piano mi fermai perché avevo il suo viso a pochi centimetri dal mio..iniziammo a fissarci e mi mise una mano al fianco, mentre il mio cuore accelerò ed io iniziai a respirare con fatica. Si stava avvicinando quando sentimmo “Vilu! Leon! Che fate?” erano le ragazze e i ragazzi e così ci alzammo di colpo “ha iniziato lui!” esplosi io “ma che dici, sei stata tu a mettermi la mela caramellata tra i capelli” .. “e tu non mi hai salutata” .. “ah allora ti rode eh che non ti saluto” .. “no..sei un maleducato! Ecco cosa sei” ma prima che lui rispose si intromisero i nostri amici “ok basta basta! Ma dico..non avete 2 anni! Non state più insieme ma non serve fare tutto questo! Mica siete al circo!” a parlare fu Maxi. “sì..sì hai ragione Maxi..” esclamai io “allora perché non essere semplici amici? Io e Marco quando ci siamo lasciati siamo rimasti amici finchè non è partito! Che male c’è?” disse Francesca. “sì anche io e Seba, Vilu. Voi vi volete bene anche se non state insieme. Non serve fare così, peggiorate solo le cose” disse Camilla. “è vero..tu..tu cosa dici?” mi chiese Leon con una mano dietro la testa “sì..sì hanno ragione Leon. Potremmo almeno provarci” .. “amici?” mi tese una mano “amici” sorrisi io stringendogliela. “bene! Stasera andiamo al cinema? Che dite?” domandò Fran “sì per me va bene” rispose Nata guardando Maxi che annuì subito “vuoi far venire Robert?” domandò Federico “no..io..credo che abbiamo chiuso perché prima era qui e mi ha vista discutere con Leon e credeva che lo stessi difendendo così si è offeso e se n’è andato. Provo a sentirlo e poi vi dico, ma non credo comunque” .. “a parte che proprio non vi ci vedo a voi insieme. Non fa per te Vilu, e te non fai per lui. Siete troppo diversi, si vede lontano un miglio!” esclamò gesticolando Ludmilla “forse hai ragione” risposi con una smorfia. “allora ci vediamo dal cinema nel pomeriggio?” chiese Broadway “sì, facciamo per le 17? Così diamo un’occhiata ai film che ci sono” domandò Diego e tutti confermarono. Allora ci salutammo e rimanemmo soli io e Leon “se vuoi..ti accompagno” mi chiese lui ed io non sapevo che dire..sì? No? Boh..ma infondo non c’è niente di male giusto? “va bene, grazie” così ci incamminammo “i tuoi sono a casa? Così li saluto” .. “sì dovrebbero esserci” e una volta arrivati entrammo dalla cucina dove c’era mamma che parlava con Jade “sì hai ragione Jade” esclamò e quando si accorse di noi non riuscì a credere che c’era anche Leon con me “Leon! Che bello rivederti! Come stai?” lo abbracciò dandogli un bacio “bene grazie! Tu come stai?” .. “oh io bene! Lei è Jade, la moglie di Pablo. Il direttore della scuola! Sai no, la cosa che hanno adottato Francesca..” .. “sìsì lo so, piacere Leon” si presentò stringendo la mano di Jade “ciao Leon, io sono Jade. Angie io vado, ci sentiamo! Ti voglio bene amica mia e grazie del tuo appoggio” abbracciò la mia mamma e anche lei ricambiò “ti voglio bene anche io! E lo sai che qualsiasi cosa io sono qua” e così dicendo Jade uscì di casa “ah che brava donna che è Jade! È sempre così dolce..” disse mamma mentre preparava il sugo “mi fa piacere mamma che hai un’amica così! Ma cos’aveva? Ha avuto qualche problema?” nel frattempo mi sedetti sullo sgabello vicino al tavolo e feci gesto a Leon di fare lo stesso e così fece. “ah no, voleva solo sfogarsi perché ormai vive da tempo con Francesca e si sente sempre in dovere di proteggerla e starle accanto e non vorrebbe fare degli sbagli, quindi mi ha chiesto qualche consiglio” .. “aaah..pensavo qualcosa di peggio! Massì sai anche com’è fatta Francesca, mamma. A lei basta un abbraccio, basta una sola parola per essere felice” e io e Leon ci guardammo un momento “già è vero! Tesoro la pasta è quasi pronta, andresti a chiamare tuo padre? È su in camera che sta controllando delle cose” scesi dallo sgabello e tinsi un dito nel sugo assaggiandolo “Viluuu! Dai” io risi dandole un bacio sulla guancia “è buonissimo come sempre! Vado a chiamare papà” così andai su e bussai “papà sono Violetta. Il pranzo è pronto, vieni?” lui aprì “sì arrivo tesoro, faccio un ultima chiamata e arrivo. Devo sentire Matias se oggi può organizzare una riunione” mi diede un bacio tra i capelli e rientrò “mmh..oook” e mentre scesi sentii la mamma e Leon parlare “allora Leon..come va con Vilu? È tutto aposto?” mi fermai in salotto dietro la parete per sentire cosa stavano dicendo “sì..cioè c’è stata qualche discussione ma adesso è tutto aposto. Io le voglio bene e mi fa male starle lontano, ma d’altronde devo rispettare la sua scelta” .. “se vuoi provo a parlarci io Leon” rispose mia madre “no lascia stare grazie..va bene così, meglio di niente” feci finta di fare qualche passo per far sentire che stavo arrivando e quando tornai in cucina era tutto come prima “papà ha detto che deve chiamare Matias poi arriva” dissi io mezza felice e mezza sconvolta “ah sì, sarà sicuramente il fratello di Jade. Cercava lavoro e come al solito tuo padre si è offerto” io intanto presi la tovaglia per apparecchiare la tavola “ah sì me lo ricordo! Quello che stava con l’ispettrice Parodi, giusto?” chiesi prendendo anche i piatti e mettendoli al proprio posto “sìsì! Marcela” annuì la mamma sorridendo e poi riprese a parlare “quante gliene ha fatte passare e quante ne ha combinate per conquistarla! Lei è sempre stata una tosta ma alla fine ha ceduto” io risi e Leon mi domandò “ti aiuto?” io lo guardai mettendomi i capelli dietro le orecchie “ma no tranquillo..” lui si alzò comunque prendendo i bicchieri mentre io prendevo le posate. “ah che sciocca! Leon ti fermi qui vero?” mi caddero quasi tutte le forchette dalle mani “Vilu tutto ok?” mi domandò papà che stava venendo verso di noi “ehm..sìsì papà, mi sono solo scivolate..ho le mani un po’ sudate” .. “ah Leon! Ciao! Come stai?” papà lo abbracciò..lui non ha mai abbracciato un ragazzo! “bene grazie! Tu German?” .. “massì bene! Ti fermi qui quindi?” Leon si mise una mano dietro la testa “non so..non vorrei disturbare” intanto la mamma stava mettendo un altro posto a tavola ed io ero immobile a guardare ciò che accadeva “ma figurati! Sei sempre uno di famiglia, ricordalo” ecco..ci risiamo..uno di famiglia?! Allora non avevano ancora capito..infatti tutti notarono che subito abbassai lo sguardo diventando un po’ triste “Vilu io..scusa non volevo..” sussurrò papà avvicinandosi ma io mi spostai “vado a lavare le mani”. Ci misi un po’ a tornare di là, facendo lunghi respiri e cercando di stare calma con un sorriso. “eccomi” erano già tutti seduti che mi aspettavano ed io feci lo stesso iniziando così a mangiare. Una volta finito il dolce mi alzai “vado un attimo su in camera, devo fare una telefonata” mi voltai quando mamma parlò “porta anche Leon con te così non rimane solo visto che 10 minuti ed io e tuo padre dobbiamo tornare a lavoro” .. “ehm..sì certo! Vieni pure” sforzai un sorriso “allora ci vediamo stasera tesoro!” esclamò mia madre “sì..ah oggi ci incontriamo con gli altri per vedere che film ci sono al cinema che stasera ci andiamo” i miei genitori annuirono “va bene” e così andammo su in camera chiudendo la porta “scusa se non te lo chiesto di salire con me..sono un po’ soprapensiero” dissi sedendomi e Leon fece lo stesso “tranquilla..stai bene?” mi misi in ginocchio “non lo so Leon..e tu?” mi prese le mani “non pensare a me..tu devi stare bene! Non mi piace vederti così..io voglio che sorridi sempre” mi accarezzò in viso ed io chiusi gli occhi assaporando questo suo gesto per poi posare la mia mano sulla sua e riaprendo gli occhi. Ci guardammo un istante e poi poco a poco ci avvicinammo..aspettavo con ansia questo momento, mi mancano le sue labbra e i suoi caldi e dolci baci..ma purtroppo non succedette perché mi squillò il telefono e con rabbia ci allontanammo “perdonami” sussurrai io rispondendo “chi è?” .. “come chi è? Hai pure cancellato il mio numero?” .. “ah..Robert! No è che non ho visto chi era, ho risposto di fretta” e appena dissi il suo nome Leon mi guardò scocciato “sei con lui?” immaginai subito a chi si riferisse. Lo guardai.. “sì..Robert senti..” ma lui mi bloccò “no lascia stare..ho capito..ciao Vilu” e mise giù e le lacrime iniziarono a scorrere. Ero alla finestra e cercavo di non farmi vedere da Leon ma mi scappò un singhiozzo “Violetta?” si avvicinò togliendomi i capelli dal viso mettendomeli dietro l’orecchio “ehi..cos’è successo?” io non ce la feci più e così sbottai “sono stanca Leon! Prima ero sola, con gli amici, sì, ma senza l’amore. Pensavo a me stessa e stavo bene. Poi sei arrivato tu, mi hai capovolto la vita facendomi cambiare e soprattutto innamorare, cosa che non ho mai fatto ne provato. Ci innamoriamo, stiamo insieme, viviamo momenti bellissimi e poi? Poi tutto sparisce! Te ne vai, io soffro, sto male, piango. Incontro Robert, cerco di dimenticarti, provo a starci insieme ma non faccio altro che pensare a te..a noi! Poi litighiamo..litigo con te, litigo con lui e così mi trovo di nuovo da sola! Sono stanca di tutto Leon” tutto questo lo dissi con le lacrime, piangendo ma appena terminai il tutto il ragazzo che ho di fronte mi fece sprofondare in un suo abbraccio. Quell’abbraccio che mi consolò sempre, che mi ha sempre aiutata e confortata. Ed io ricambiai mentre lui mi accarezzava i capelli “ssshh..va tutto bene” pian piano ci staccammo e lui mi mise le mani sulle spalle “Violetta io ci sono! Sono qui con te! Puoi sempre contare su di me..non posso dirti che ti voglio bene perché mentirei a te e a me stesso. Tu sai bene cosa provo, nonostante la nostra guerra” disse ridendo e così feci io “siamo stati due stupidi” lui annuì “altrochè! Puoi ben dirlo..vedi come sei bella quando ridi? Voglio vederti sempre così” lo abbracciai nuovamente e quando si staccò sussultò “ehi! Ho un’idea! Te le ricordi le nostre canzoni?” io lo guardai confusa “sì ovviamente! Perché?” si avviò dalla pianola che ho qui in camera e iniziò a fare qualche nota “vediamo se riesci a starmi dietro. Io faccio un piccolo mix e vediamo cosa riesci a fare” mi avvicinai a lui “è una sfida Vargas?” .. “più o meno Castillo” così iniziammo con Podemos, continuammo con “Nuestro Camino” e finimmo con “Abrazame y Veras” e sono riuscita a stargli dietro. “ah! Ce l’ho fatta! E il premio qual è?” chiesi vantandomi facendolo ridere “sei incredibile” e con l’indice mi fece segno di avvicinarmi a lui e quando ero lì accanto mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurrò all’orecchio “sei bellissima” io diventai un po’ rossa ma mi ripresi subito e ci guardammo negli occhi a poca distanza finchè io mi avvicinai mettendogli una mano al collo e l’altra sulla spalla e lui si avvicinò a me mettendo le mani sui miei fianchi e finalmente potei risentire il sapore del suo bacio. Ci staccammo sempre guardandoci “Leon..” abbassò lo sguardo “lo so..ho sbagliato..mi dispiace..sono uno scemo..sicuramente non ti sentirai di nuovo pronta a ricominciare e..” ma non lo lasciai terminare, gli presi il viso tra le mani e occhi negli occhi gli dissi “ti amo” lui inarcò le sopracciglia “cosa..cos’hai detto? Tu..sei sicura?” mi morsi il labbro inferiore annuendo “certo che la sono! Non ho mai smesso di amarti e ti voglio di nuovo con me, ma sta volta deve essere per sempre e soprattutto affrontando tutto insieme senza mai alcun segreto” lui mi diede un altro bacio “te lo prometto amore mio” io lo abbracciai ancora una volta “mi sei mancato così tanto! Tu, le tue parole dolci, i tuoi abbracci, i tuoi baci..tutto” .. “lo stesso penso io di te”. Ci sedemmo sul letto “la prima cosa da fare però è parlarne con i miei” dissi io puntando l’indice verso di lui e infatti alzò le mani “assolutamente! Però saranno andati via ora..prima quindi lo diciamo ai ragazzi appena li vediamo, poi stasera quando torniamo ne parliamo con i tuoi, va bene?” io finsi di essere arrabbiata ed incrociai le braccia girandomi ma poco dopo mi sentì abbracciare la vita da dietro e piccoli baci sul collo “lo so che fai finta” sussurrò ed io non riuscì a trattenermi che scoppiai a ridere “però non vale” e mi rivoltai posando le mani sul suo petto “vale eccome” e ci baciammo nuovamente. Sono di nuovo felice con il ragazzo che amo insieme a me.

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Capitolo 13
*** Il Nostro Amore ***


C’eravamo addormentati sul mio letto stretti stretti, quando mi squillò il telefono. Mi spaventai infatti mi alzai di scatto e corsi alla scrivania prendendo il telefono immediatamente per non far svegliare Leon. “pronto?” .. “Vilu sono io, Francesca! Ehm..dove siete?” io guardai l’orologio appeso alla parete: le 17.20! Nooo ma che rabbia! Perché? Dormivo così bene accoccolata a lui..in questo momento lo sto guardando, è così bello.. “Vilu? Ohii? Violetta Castillo!” sussultai “è? Ah sì Fran scusa! Arriviamo..10 minuti” .. “arriviamo? Ah allora hai fatto pace con Robert? È tutto aposto?” io sbuffai “no ma che Robert..” ma non riuscì a terminare la frase che Leon “casualmente” si svegliò di colpo e mi venne incontro urlando a Francesca “no amica mia, Robert non c’è più” io stavo ridendo e spinsi Leon girandomi dall’altra parte e sentii Francesca ridere “oh..che peccato! Come mi dispiace” .. “oh sì immagino Fran! Ti dispiacerà tantissimo eh” la mia migliore amica rise ancora di più “adoro Leon! Vi vedo troppo bene insieme! Aaah ma ecco perché siete in ritardo..vi stavate sbaciucchiando eh” e intanto Leon mi afferrò i fianchi da dietro e mi spostò i capelli nella parte sinistra del collo iniziando a darmi tanti bacini nella parte scoperta, tanto che non riuscì più a connettere “ehm..no..stavamo..ehm..dormendo” .. “sèsè certo, dicono tutti così. Muovetevi vah” .. “sì, arriviamo. A dopo” chiusi la chiamata e mi voltai verso il mio amore dandogli un enorme bacio sulle labbra “devi smetterla di farmi perdere la coscienza! I ragazzi ci stanno aspettando. Dobbiamo andare” lui mica fece quello che gli dissi! Anzi..mi prese il viso e iniziò a dire “io” e un bacio “ti” e un bacio “amo” un altro “da impazzire” nel frattempo io sorridevo perché sono troppo felice. Ancora non riesco a credere a quello che sta succedendo! “Leon! Fermati un attimo” stavo cercando di spostarmi ma ancora mi diede un paio di baci “Leooon” allora lui posò la fronte alla mia “ok..dimmi” .. “vado un attimo in bagno e poi andiamo altrimenti Francesca e soprattutto Ludmilla, mi ammazzano!” ovviamente mi diede un altro bacio “va bene..ti aspetto qui” e si sedette sul letto. Andai in bagno sciacquandomi la faccia cercando di tranquillizzarmi e mi sistemai il trucco. Stavo per uscire quando sentii Leon parlare “amico? Hai fatto?” corrugai la fronte pensando con chi stesse parlando “perfetto! Sei un grande! Sìsì ce li ho qui, poi te li do appena ci vediamo” che? Ma con chi cavolo parlava? Così decisi di aprire velocemente la porta in modo da sorprenderlo ma lui si bloccò “ehm sì Diego arriviamo!” sé..Diego..come no! Mise via il telefono e incrociai le braccia al petto “Diego? E sentiamo..cosa ti ha detto?” Leon si alzò dal letto avvicinandosi “fermo lì Vargas! Rispondi a quello che ti ho chiesto” e lui alzò le mani “solo a che punto eravamo” alzai un sopracciglio “ma se ho sentito Fran 5 minuti fa! Mi nascondi qualcosa?” lui si avvicinò ancora “no amore, non lo farei mai” io mossi il dito indice “nonono..non fare il lecchino..dimmi immediatamente chi era” lui si mise a ridere “ma tu non preoccuparti! Fidati di me. Ce lo siamo promessi prima no?” mi prese le mani “uhm..vabbè” mi diede un bacio in fronte “te l’ho promesso, non ti deluderò. Ma ora non pensiamoci. Godiamoci questa giornata bellissima, tranquilla scoprirai tutto da sola” lo guardai un momento e poi mi voltai per prendere la borsa ma lui mi rigirò alla svelta lasciandomi un bacio, ma non un bacio come quelli di prima, uno profondo. “te l’ho già detto che ti amo?” io mi morsi il labbro “sì..ti amo anche io” ci abbracciammo e scendemmo giù per poi avviarci al cinema ma non c’era nessuno. Che strano. “ma dove sono? Saranno dentro?” mi avvicinai alla porta c’era scritto “chiuso per ferie” mi rivoltai dal mio ragazzo “ma come? È chiuso? Ma..i ragazzi..Leon?” stava guardando il telefono ed io mi arrabbiai e glielo presi dalle mani “oh ma mi ascolti?! Ti sto parlando!” lui senza rispondere a quello che gli ho detto mi tese la mano “dammi il telefono Violetta” io mi infuriai ancora di più “sai che ti dico? Tieni il tuo stupido telefono” e glielo misi in mano “arrangiati! Continua a scriverti con la tua amante” e mi avviai verso il centro “che amante? Violetta smettila! Ti ho detto di stare tranquilla!” io continuai a camminare senza voltarmi, ma sentivo lui dietro di me “non mi interessa. Vado a casa e non seguirmi” .. “tu da sola non vai da nessuna parte. Ti vuoi fidare sì o no?” e mi prese il polso ma io non lo guardai in faccia “lasciami” lui si irrigidì “guardami” non lo feci “ti ho detto di guardarmi” mi ridisse. Io allora alzai lo sguardo lentamente e lui mi accarezzò “ti devi fidare” io di colpo lo abbracciai e lui mi strinse “scusami Leon..è che ho paura di perderti” lui mi accarezzò i capelli “non succederà mai. È una promessa! Anzi..soprattutto dopo oggi” e ci scostammo “perché?” chiesi io, cercando di metterlo con i piedi nel sacco per confessarmi tutto, ma naturalmente lui mica è stupido “eh amore mio ora mi chiedi troppo. Vieni con me” mi prese la mano e ci avviammo. Entrammo in una via piccola e in lontananza c’era un ristorante con della musica lenta e romantica. Leon mi trascinò dentro “Leon che ci facciamo qua?” era tutto così romantico. C’erano candele ovunque, petali rossi e bianchi, decorazioni d’orate..e d’un tratto saltarono fuori i miei amici da vari angoli “cosa..ma che succede? Oggi non è il mio compleanno” mi stavo guardando intorno quando Leon mi prese e mi baciò e tutti applaudirono e si avvicinò Federico “ecco Leon. Come avevi chiesto” e si abbracciarono “grazie Fede” poi il mio migliore amico mi diede un bacio sulla guancia “ti voglio bene migliore amica. Conta sempre su di me” ohddio ma che cavolo stava succedendo? Ad un tratto, quando Federico tornò da Ludmilla, vidi che Leon aveva in mano una scatolina di velluto viola (il mio colore preferito) ed io per un attimo pensai ad un matrimonio..ma è impossibile! Siamo troppo giovani.. ma..un attimo..perchè si sta inginocchiando? Mi prese pure la mano e mi ci diede un bacio, poi aprì la scatoletta e dentro c’era un anellino con il segno dell’infinito tempestato di diamantini. Mi misi le mani alla bocca e poi al petto “Leon..” ma non terminai la frase “Violetta, amore mio. Ti ho incontrata e la mia vita è cambiata. Perché tu sei stata a cambiarmi, mi hai fatto diventare una persona migliore e per la prima volta mi sono innamorato. Sei tutta la mia vita ora e non posso stare senza di te. Ti prego, dimmi di sì. Vuoi sposarmi?” non ci potevo credere. Avevo il cuore che talmente andava forte che manco lo sentivo più. E le mie gambe tremavano quanto le mie mani. “Leon..io..non so cosa dirti..ti amo da morire ed anche la mia vita è cambiata totalmente al tuo arrivo e come ben sai mi sono innamorata per la prima volta pure io.” Lui si alzò “quindi..è un..” ma lo abbracciai di colpo “sì! Certo che sì amore mio” tutti applaudirono di nuovo e un altro bacio scoppiò. Mi girai a guardare i miei amici e dietro loro spuntarono anche mamma, papà, Jade, Pablo e persino Matias e Marcela! È un sogno? No..è realtà! I primi a venirci ad abbracciare furono Francesca e Diego “congratulazioni tesoro mio! Non posso crederci..sono così felice per te!” ci scesero a entrambe due lacrime ed io la strinsi di nuovo a me “sei l’amica migliore del mondo. Ti adoro Fran!” e lei rispose “anche io, non sai quanto” poi abbracciai anche Diego che mi diede un bacio sulla guancia destra e così fece la mia migliore amica con Leon. Poi fu il turno di Camilla e Broadway “ce ne avete messo di tempo eh” esclamò la rossa per poi abbracciarmi “ti voglio bene Vilu, auguri” .. “te ne voglio anche io Cami” e mi diede un bacio per poi andare da Leon e Broadway venne da me abbracciandomi. Poi ci furono Nata e Maxi “ehi argentina!” .. “ehi spagnola!” ed entrambe ridemmo e ci abbracciammo “congratulazioni! Sei una ragazza speciale. Ti voglio tanto bene” .. “anche io Nati te ne voglio moltissimo” poi venne Maxi a darmi un abbraccio “ehi non alzarti più però eh” io scoppiai a ridere “sei sempre il solito” e ridemmo nuovamente. Infine ecco Federico e Ludmilla “Vilu, sai che non sono granchè con le parole..te l’ho ripetuto mille volte. Ma sappi che ti voglio un mondo di bene e che ci sarò sempre! Soprattutto per la moda e il make up” ed anche con lei scoppiai a ridere e la abbracciai “ti voglio tanto bene anche io Ludmi! Sei un’amica! E grazie della tua offerta eh” e poi ecco Fede a stringermi come un pupazzo “Fede mi soffochi” e si staccò mettendo le mani sulle mie braccia “Vilu tu sei davvero troppo importante per me! Ti voglio bene come a una sorella, non come a un’amica. Se questo qua ti fa qualcosa chiamami immediatamente che ci penso io” io sorrisi “Fede sei una persona fantastica! Anche tu per me sei come un fratello, ti voglio un mondo di bene” e lo abbracciai di nuovo con altre due lacrime pronte a scorrere. Fu il turno di Marcela e Matias, la prima a parlare fu la Parodi “siete giovani ma il vostro amore si vede lontano un miglio. Vi auguro il meglio!” poi riprese Matias “se volete invitarmi a mangiare a casa vostra io non mi tiro indietro eh” e Marcela gli lanciò un occhiataccia che lui subito si fece serio “scherzavo ovviamente! Scherzi a parte, congratulazioni ragazzi” intanto io, Leon e gli altri stavamo ridendo “grazie! Grazie di cuore” dissi io e Leon annuì “sì, grazie”. “ragazziiii! Auguriii!” ecco Jade naturalmente! Mi abbracciò subito “Vilu, tesoro, ti auguro una vita piena di felicità! Ti parlo da mamma, lo sai.. Francesca è la mia vita quindi so che significa, essendo che sei la figlia della mia migliore amica” le presi le mani “Jade ti ringrazio per i tuoi auguri ma soprattutto per l’amicizia che hai con la mia mamma” ci abbracciammo ancora e poi parlò suo marito Pablo “cavolo, e chi se lo sarebbe mai aspettato? Auguri alunni miei! Siate felici e continuate così” anche lui ci abbracciò..ed ecco le persone più importanti della mia vita: mamma e papà. Il primo a parlare fu papà “io, anzi, tutti quanti noi sapevamo tutto. Non vedevo l’ora arrivasse sto momento per vedere il tuo più bel sorriso in faccia. Sei una figlia meravigliosa, amore mio” io piansi un po’ ma mi ripresi e strinsi papà forte forte “ti voglio un bene infinito papà! Grazie di tutto. Sei il papà migliore del mondo. Sono contentissima della tua approvazione e del tuo rapporto con Leon” .. “ecco a proposito” e si staccò da me avvicinandosi al mio futuro marito..ohddio che strano dirlo! “Leon..sei il ragazzo che ogni genitore vorrebbe per la propria figlia. Sii sempre con lei, non abbandonarla mai! Mi fido di te” .. “te lo prometto German. È così ora e lo sarà tutta la vita” papà sorrise e abbracciò anche lui. “amore mio” esclamò la mia mamma “mamma!” ci abbracciammo fortissimo e piangemmo, questa volta un pianto vero. “tesoro, ti voglio un bene immenso, non immagini quanto. Sono contenta per te, ti vedo felice e sii sempre così!” mi asciugò le lacrime “sì mamma, con lui accanto sarà sempre così” un altro forte abbraccio e poi mamma strinse anche Leon “ooh Leon! Voglio molto bene anche a te e mi raccomando, lei è la mia piccola” Leon le prese le mani “tranquilla Angie, non la sentirai mai dire una volta che sta male” mamma accarezzò Leon e ci riunimmo tutti per altre chiacchiere. Infine arrivò anche una torta buonissima e facemmo pure il karaoke! Mi sposerò con l’uomo della mia vita, avrò degli amici meravigliosi sempre al mio fianco e dei genitori perfetti. Non chiedo altro. La mia vita è al completo ora, ed io sono felice più che mai.

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