Nozze dal futuro

di Eli1995
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un arrivo inaspettato ***
Capitolo 2: *** L'atterraggio dei guerrieri ***
Capitolo 3: *** Ansia, gelosia...SHOCK! ***
Capitolo 4: *** Le convinzioni di Bulma ***



Capitolo 1
*** Un arrivo inaspettato ***


Dicembre 774.*
 
 
 
Il ticchettio rapido e deciso delle dita sulla tastiera riempivano il silenzio di quell’enorme stanza buia.
Allo schermo dell’elaboratore centrale si rincorrevano rapide successioni infinite di numeri e lettere, che come infinitesimi puntini bianchi, andavano a formare righe confuse ammassate l’una sull’altra. I fasci di luce provenienti dal monitor illuminavano a malapena l’enorme ambiente, rendendo difficoltosa la visuale, già notevolmente indebolita dall’oscurità della notte che traspariva dagli oblò.
Di tanto in tanto un fischio acuto, molto fastidioso all’udito, echeggiava per tutto il locale, seguito da brontolii di rabbia e sospiri disperati dell’avvenente scienziata che, già da diversi minuti, seduta davanti al computer centrale, cercava di aggiustare il guasto della Stanza Gravitazionale.
L’esplosione del regolatore di gravità aveva causato molti più danni di quanto avesse previsto.
Nemmeno il limitatore che aveva personalmente installato dopo la prima autocombustione, era riuscito a ridurre l’entità dell’incidente.
Dopo altri inutili tentativi, ben presto si rese conto che digitare qualche ‘semplice’ codice di riavvio non sarebbe servito a nulla: il problema era sicuramente di natura tecnica.
Arresa, girò lo sguardo verso la figura scura accanto a lei.
La sagoma stava in piedi appoggiata al bancone, del tutto distaccata dalla situazione circostante.
L’oscurità impediva di scorgerne le fattezze, ma non i lineamenti scultorei e perfetti, evidenziati con maestria dal chiarore della fioca luce.
Con movimenti leggeri ed esperti tamponava con uno straccio il profondo squarcio sanguinolento che gli sgorgava dal petto nudo.
La donna si alzò e gli si avvicinò sinuosamente.
“Non potrai più allenarti stasera Tesoro…” gli prese il panno dalle mani, riprendendo ad asciugare la ferita con cura, attirando lo sguardo del marito su di sé “L’esplosione ha comportato l’avaria di qualche circuito interno che controlla l’accensione e il funzionamento della stanza, ho bisogno di tempo per aggiustarla.”
L’uomo bofonchiò qualcosa a denti stretti, indubbiamente infastidito da quella notizia, scostando il volto da una parte seccato.
“Guarda che è inutile che ti arrabbi!” lo bacchettò con determinazione la moglie, rivolgendo gli occhi verso quelli di pece del Saiyan “Te la devi prendere solo con te stesso Vegeta! Ti rendi conto che hai quasi rischiato l’implosione? Per fortuna te la sei cavata solo con qualche ferita! Potevi morire!”
“Tsk, risparmia le tue premure per qualcun’altro” ribatté l’uomo togliendole lo straccio insanguinato dalle mani per poi allontanarsi e dirigersi verso un oblò  “Sono il principe dei Saiyan so benissimo quello che faccio…” disse con solennità fermandosi dinnanzi al finestrino, rivolgendo la sua attenzione verso il cielo notturno.
“Ah sì? A me pare proprio di no! Come al solito pensi sempre a te stesso, fregandotene degli altri!” proferì in modo sfrontato la turchina incrociando le braccia al petto e avvicinandosi impettita a lui con fare di sfida.
“Che diavolo c’entra questo Bulma?” ribatté arrogantemente il moro.
“Hai una famiglia ora… non puoi permetterti di rischiare la vita per queste sciocchezze!” disse cadenzando con determinazione ogni singola parola, catturando di rimando uno sguardo truce del moro.
Senza timore continuò: “Sapevi benissimo che aumentare la gravità al massimo avrebbe mandato in tilt il regolatore centrale e fatto esplodere quei maledetti aggeggi che usi per allenarti! Ma tu no! Non mi stai mai a sentire! Sei fortunato ad esserti fatto solo qualche graffio, nel peggiore dei casi saresti esploso insieme alla Gravity Room o ti saresti cavato un occhio!”
“Chiudi il becco… mi sembri un’oca starnazzante! Non ti sopporto più…” tagliò corto l’uomo gettando a terra lo straccio purpureo, fissandola con sfrontatezza.
“La tua ignoranza è fuori da ogni schema!” sentenziò la donna sicura.
“E le tue provocazioni sono del tutto insignificanti per me… Donna!” la schernì Vegeta.
“Sei uno scimmione arrogante e senza cervello!” urlò isterica incominciando a gesticolare nervosamente  “Certe volte sei talmente odioso, che  prenderei quella tua testaccia bacata e…”
Un immenso e improvviso boato, proveniente dall’esterno della navicella, interruppe l’animata conversazione, facendo atterrire la donna che istintivamente, gridando spaventata, si aggrappò al collo del marito in cerca di protezione.
Il moro per nulla intimorito, rivolse lo sguardo verso il grande giardino scorgendo al di là dell’ampio polverone, prodotto da quel forte fragore, un oggetto famigliare.
Riconobbe la cupola di vetro, l’intelaiatura color pastello e l’inconfondibile logo della Capsule Corporation.
Non poteva essere altro che lei.
“Quella è la macchina del tempo di Trunks.” asserì Vegeta, continuando ad osservare il mezzo.
“Cosa? C’è Trunk?!” strillò improvvisamente euforica la scienziata.
“No, non sento la sua aura…” constatò l’uomo, cercando di mantenere la sua solita aria indifferente, nonostante fosse rimasto deluso da quell’assenza.
Bulma si scostò dall’uomo affacciandosi all’oblò “Forse ci ha mandato qualcosa!” ipotizzò emozionata.
I coniugi si precipitarono al di fuori della Gravity Room, avanzando velocemente verso la macchina.
Bulma, entusiasta, digitò velocemente un codice di accensione che immediatamente fece aprire il portellone principale.
Dopo essere saliti a bordo, iniziarono a cercare qualche indizio o messaggio che gli permettesse di comprendere il perché quell’inaspettato atterraggio.
Nei due animi albergava la preoccupazione che qualche altra pericolosa minaccia pregiudicasse la pace del futuro, ciò nonostante non potevano celare la viva curiosità che quell’arrivo aveva scaturito in loro.
Il bel moro venne attirato da un piccolo post it con su scritto ‘aprimi’ attaccato a un computer portatile, posizionato sul bancone di controllo.
“Bulma guarda qua…” la chiamò il Saiyan alzando lo schermo  del pc.
La donna si avvicinò a lui speranzosa “Oh amore sei un genio!” esultò prendendo il comando dell’elaboratore.
“Come? Ma non ero uno scimmione arrogante e senza cervello?” ribatté l’uomo riferendosi alla discussione precedente e ai repentini sbalzi d’umore della moglie.
“Oh Vegeta, smettila di fare il bambino! Riprenderemo quella conversazione dopo aver scoperto che cosa vuole dirci nostro figlio!”  pronunciò stranamente pacata la bella scienziata, attirando a sé il dissenso del marito “Ecco tesoro, pare che Trunks ci abbia mandato un video messaggio!” gioì infine, cliccando il tasto play del file multimediale.
Istintivamente, entrambe i coniugi si accostarono maggiormente l’uno all’altra, tralasciando per un istante le loro incomprensioni, e stringendosi in un calorosa e unanime serietà.
Il video partì mostrando l’immagine del volto di Trunks.
Era diventato un uomo, un uomo bellissimo, incredibilmente assomigliante al padre.
I suoi lunghi capelli lilla incorniciavano armoniosamente  i lineamenti spigolosi e mascolini, di un viso perfetto e pulito dalla carnagione olivastra.
Lo sguardo pensieroso e intrigante, caratterizzato da quegli straordinari occhi azzurri, rifletteva l’animo nobile, fiero e sereno del ragazzo, sicuramente rimasto immutato in tutti quegli anni.
Le labbra perfette erano leggermente piegate in un sorriso, che gli conferivano un’espressione ancora più bella e tranquillizzante.
Bulma a quella visione ebbe un tuffo al cuore. Si strinse al braccio del marito commossa, travolta dalle emozioni e dall’amore materno per quel figlio tanto amato e desiderato.
Vegeta d’altro canto manteneva la sua solita compostezza, nonostante un turbinio di sentimenti stessero calpestando il suo orgoglio di Saiyan.
Dopo qualche frangente il ragazzo iniziò a parlare.
Ciao mamma, ciao papà.
Spero che entrambe possiate vedere questo video, e… e… soprattutto che abbiate deciso di…di… ritornare insieme dopo la mia partenza.
Mi mancate tanto credetemi, ma purtroppo la dimensione temporale che ci separa ci permette di comunicare solo attraverso la macchina del tempo, e in mancanza di energia è complicato spedire anche solo un biglietto!
Per fortuna, dopo anni di ricarica, sono riuscito a rimetterla in moto.
Vi prego di scusare il mio lungo periodo di silenzio.
Come vi ricorderete sono trascorsi quasi 7 anni dall’ultima volta che ci siamo visti e da allora qui nel  futuro regna la pace. Ora ho 24 anni e ho appena conseguito un dottorato in bionica applicata.
Come vedi sto intraprendendo la tua strada, mamma… il prossimo passo sarà specializzarmi in biotecnologie.
Tuttavia… non mi sono concentrato solo sullo studio in questi anni. Ho continuato ad allenarmi, e ritengo di essere migliorato molto. Spero che tu sia orgoglioso di me,  papà…e non nascondo il desiderio di volermi battere con te…
Ma, in realtà non vi ho mandato  questo video solo per salutarvi e parlare un po’ di me, c’è dell’altro…
Due anni fa, all’università, ho conosciuto una ragazza di nome Jasa**. È…è…fantastica, bellissima, gentile, intelligente… perfetta.
È stata l’unica persona che, dopo un lungo periodo di buio, è riuscita a dare luce alla mia vita.
La amo così tanto, non riesco a immaginare la mia esistenza senza di lei.
Qualche mese fa  abbiamo deciso di sposarci.
E fra dieci giorni verrà celebrato il nostro matrimonio.
In quanto miei genitori, sarei veramente felice se anche voi partecipaste alla cerimonia e agli ultimi preparativi. Jasa sarebbe tanto felice di conoscervi.
So che viaggiare nel tempo non è una cosa che si dovrebbe fare normalmente, ma comprenderete che sposarmi senza di voi non avrebbe senso.
Ovviamente il mio invito è esteso anche al Trunks bambino, ai nonni, a Goku, Gohan, Crilin e a tutti gli altri.
Nell’eventualità che accettiate la mia proposta, ho già organizzato ogni particolare della vostra partenza. Nello scaffale sotto questo portatile c’è un cofanetto dove all’interno potrete trovare la capsula di una macchina del tempo molto più capiente e confortevole di questa, omologata per una ventina di persone. Prendetela!
Le coordinate di atterraggio sono già state introdotte nei sistemi centrali di entrambe le macchine, per cui non dovreste avere particolari problemi durante il decollo, nel rimandarle nella mia era.
Vi chiedo di spedirmi un messaggio nel futuro attraverso questa macchina, per poter confermare o meno la vostra presenza.
Se possibile entro tre giorni, in quanto i viaggi nel tempo richiedono un tempo di 24 ore per compiersi, salvo imprevisti.
Spero davvero, con tutto il cuore, che accettiate il mio invito.
Con questo vi saluto. La mamma e Jasa vi mandano un bacio.
Vi voglio bene…
A presto…

Lo schermo si fece nero di colpo.
Gli sguardi increduli dei due coniugi si incontrarono per qualche silenzioso istante. Quella rivelazione li aveva lasciati totalmente spiazzati.
“Si sposa… l’ho lasciato che era un ragazzino e adesso si sposa…” mugugnò la scienziata prossima al pianto, cercando conforto negli occhi del marito.
“Tsk…è giovane per sposarsi…” ribatté  l’uomo “Che diavolo gli sta passando per la testa?!”
“Adesso capisco l’indisponenza di Chichi nei confronti di Videl. Non ho ancora conosciuto questa Jasa e già sta portando via il mio bambino!” piagnucolò la donna.
Ad un tratto la turchina spalancò gli occhi, come presa da un’illuminazione “Vegeta dobbiamo, assolutamente, andare nel futuro!” concluse infine con determinazione la donna.
Il moro alzò un sopracciglio perplesso “Bulma i tuoi sbalzi d’umore mi preoccupano, non sarai per caso…”
“Per prima cosa quando torneranno a casa i miei genitori e Trunks lo diremo a loro, poi chiameremo Goku, Crilin, Yamcha e…”
“Yamcha?” ruggì il Saiyan, preso da un improvviso istinto omicida.
“Sì,caro” dichiarò la donna senza comprendere il ‘velato’ dissenso del principe “Entro domani manderemo un messaggio di conferma al Trunks del futuro e il giorno dopo partiremo, mi sembra perfetto!” continuò la donna euforica “Anche se detesto l’idea che il mio bambino si sposi, non vedo l’ora di vederlo… magari riuscirò a farlo ragionare e a dissuaderlo dal suo intento…”
Sempre più confuso Vegeta rimase muto, inerme dinnanzi al carattere lunatico della sua compagna.
Ridacchiando giocosa Bulma prese il cofanetto con dentro la macchina del tempo e corse in casa.
“Tsk… terrestri pazzoidi…”
 

 
* Sette mesi dopo la sconfitta di Majin Bu avvenuta nel maggio del 774.
**  Nome meraviglioso suggeritomi da  Sweet_Giorgi (si legge Giasa), che ringrazio con tutto il cuore.

 
 
Salve a tutti!
Come promesso sono ritornata con una nuova storia! Avendo valutato le risposte al mio quesito nell’ultimo capitolo de “Il matrimonio mai raccontato”, è risultata molto richiesta la trama del matrimonio di Mirai Trunks! Così dopo giorni e giorni di meditazione e idee strampalate ho deciso di sviluppare questa trama! Principalmente ringrazio
Sweet_Giorgi che mi ha consigliata e mi è stata di ispirazione durante la creazione di Jasa, che comparirà dal prossimo capitolo (se ovviamente la storia sarà di vostro gradimento). Di certo in questa fan fiction  non mancheranno sorprese e colpi di scena!
Spero che questo primo capitolo introduttivo vi sia piaciuto (perdonate la mia consueta mediocrità) e che riteniate la mia umile storia degna di avere un futuro.
Gradirei sinceramente ricevere qualche vostro consiglio!
A presto un bacione
Ely

 
 
 
 

 

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Capitolo 2
*** L'atterraggio dei guerrieri ***


Mi scuso anticipatamente per l’eccessiva lunghezza del capitolo! Buona lettura!

Dicembre 791.*
 
 
 
Seduto sul davanzale della finestra guardava la neve scendere silenziosa sulla Città dell’Ovest.
Il grande agglomerato urbano sembrava avvolto in un meraviglioso incantesimo, una visione che aveva il colori della purezza, capace di donare luminosità al grigiore delle maestose opere civili circostanti e di far tacere il consueto caos cittadino.
La luce intensa della pubblica illuminazione propagandosi al suolo innevato si rifletteva verso il cielo notturno, conferendo ad esso una colorazione rossastra, quasi apocalittica.
Un’ improvvisa e tempestiva raffica di vento scosse la quiete circostante, agitando e moltiplicando a dismisura i fiocchi di neve, i quali iniziarono a sbattere insistentemente contro il vetro.
Il corpo seminudo del giovane dai capelli lilla, coperto unicamente da  dei boxer blu scuro, venne percorso da un gelido brivido, probabilmente scaturito da un’inspiegabile sintonia con l’ambiente esterno, contrastante rispetto al tepore della sua stanza buia.
Con un’ espressione serena dipinta sul volto, teneva la schiena aderente al muro, una gamba distesa sul piano marmoreo del davanzale e un ginocchio piegato verso l’altro, sul quale poggiava un braccio.
Gli occhi limpidi e chiari scrutavano attenti ogni singolo dettaglio di quel panorama invernale, affascinati da quella fredda bellezza, ammaliante e seducente.
Ad un tratto un leggero fruscio di stoffa lo destò dai suoi pensieri.
Lentamente ruotò la testa verso la fonte di quel lieve rumore.
Avvolta nella penombra della stanza vide una minuta figura femminile, dai lineamenti armoniosi e delicati, avanzare adagio verso di lui.
I lunghissimi capelli bruni, leggermente scompigliati, ondeggiavano al ritmo dei sui passi, conferendole una  sensuale movenza felina, mentre un setoso lenzuolo  fasciava sensualmente le nudità del suo esile fisico. La luce esterna di quella notte di dicembre le illuminava la pelle scoperta, evidenziandone la carnagione perlacea e luminosa.
Incantato da quella visione celestiale, il Principe mezzosangue non poté trattenere un sorriso.
Si alzò in piedi, restando immobile vicino alla finestra.
Le sottili e fredde braccia della ragazza avvolsero il suo corpo muscoloso e slanciato, donandogli una gradevole sensazione di tenerezza. Istintivamente contraccambiò l’abbraccio baciandole la testa amorevolmente.
“Come mai sei ancora sveglio?” domandò con voce fievole la piccola donna, ancora visibilmente assonnata, mentre veniva cullata dal tepore corporeo dell’amato “Non riesci a dormire Trunks?”.
“No, non ho sonno…”  rispose il mezzo saiyan  con voce profonda.
Jasa alzò i grandi occhi color smeraldo verso quelli azzurri del fidanzato “Sei agitato vero?”
“Sì…” affermò il giovane con sincerità “Domani i miei genitori e tutti gli altri guerrieri arriveranno dal passato. Sai sono così contento che…”
“Che non riesci a dormire!” terminò la frase la bella terrestre ridendo divertita.
“Di un po’… ma tu sei un ingegnere o una veggete?” la schernì di rimando il suo interlocutore.
“Mmh… diciamo entrambe!” rispose  l’altra facendogli la linguaccia.
“Jasa…” sussurrò il Principe ritornando serio “Sono felice che mia madre e mio padre si siano sposati…” disse infine alludendo alla notizia che i genitori gli avevano comunicato nel messaggio multimediale arrivato il giorno prima dal passato.
“Erano così belli insieme…” mormorò la morettina con espressione trasognante.
“Già…” sorrise il ragazzo dai capelli lilla “Nel video la mamma sembrava un’altra persona, era felice, sorridente, il suo viso non era sciupato, triste e malinconico… Era così piacevolmente diversa” deglutì  “Papà invece aveva la sua solita espressione forte e severa, anche se ho notato una luce diversa nei suoi occhi. Hai fatto caso allo sguardo di mia madre quando lo ha visto nel video?! Non l’avevo mai vista così emozionata”
“Sì, hai ragione! Era visibilmente commossa, non smetteva più di sorridere” confermò la giovane con dolcezza, strappando una risata cristallina al bel giovane.
“E tu? Come ti sei visto a sette anni?” continuò poi Jasa con fare materno.            
“Felice…” rispose di getto il Saiyan “In quel video ero finalmente un bimbo felice” sorrise.
“Direi anche molto carino” gli fece l’occhiolino la corvina baciandolo sulla guancia, ripensando allo sguardo corrucciato che il bambino aveva nel filmato.
“Beh diciamo che lo sono sempre stato!”
“Come al solito sei sempre molto modesto…” lo schernì la brunetta, guardandolo  per un istante con una finta espressione di sufficienza, per poi ritornare riflessiva  “Tesoro, credi che piacerò ai tuoi genitori e ai tuoi amici?”
“Ma certo Jasa, ti adoreranno!” con amore il mezzosangue le prese il viso fra le mani e la baciò delicatamente sulle labbra carnose.
Senza separare le loro bocche, il ragazzo continuò “E ti ameranno ancora di più quando verranno a conoscenza del nostro segreto”.
 
 
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Aveva organizzato ogni singolo dettaglio alla perfezione.
I robot, che personalmente aveva costruito per l’occasione, avevano riassettato completamente la casa e predisposto in modo ottimale le camere destinate ai numerosi ospiti della Capsule Corporation.
Ogni singolo arredo dell’abitazione era stato perfettamente pulito e lucidato, persino le numerose cianfrusaglie del seminterrato, ormai da anni dimenticate dall’avvenente scienziata, erano state rimesse a nuovo e sistemate.
Le quattro del pomeriggio erano trascorse già da qualche minuto  e l’agitazione si stava facendo strada nell’animo della donna: fra meno di mezzora sarebbero arrivati.
Rinchiusa nella sua grande stanza, osservava severamente la propria figura riflessa sull’ampio specchio.
Il viso, seppur segnato dagli anni e dalle numerose tristezze, era ancora bello e piacevole, impreziosito da dei meravigliosi occhi celesti,  ancora brillanti e svegli, circondati da visibili rughe di espressione.
I lunghi capelli turchini erano raccolti in una acconciatura bassa, perfettamente abbinata con il completo elegante che aveva scelto per l’evenienza. La morbida camicetta color salmone evidenziava con raffinatezza i seni generosi, mentre gli eleganti pantaloni neri a vita alta abbracciavano armoniosamente la silhouette perfetta e sinuosa della splendida cinquantaquattrenne.
Presa dalla tensione più totale sospirò rumorosamente, mettendosi a camminare avanti e indietro per tutta la stanza. Le guance avvamparono improvvisamente, facendole percepire una travolgente sensazione di calore, e spingendola a portarsi le mani sul volto in cerca di refrigerio.
La mente elaborava velocemente pensieri, immagini e parole del passato, recuperate da un tempo in cui la sofferenza e la morte, sottoforma di terribili androidi, facevano da padrone incontrastate, le quali venivano inutilmente combattute, fino alla morte, dal coraggio e dalla forza dei guerrieri Z.
Gli ultimi attimi che aveva trascorso con i valorosi combattenti erano impressi nei suoi ricordi, in particolar modo quelli vissuti con il suo amato Vegeta.
Il burbero, arrogante, irresistibile e affascinante Principe dei Saiyan, l’uomo che le aveva fatto perdere totalmente la testa, era morto portandosi via con sé un pezzo del suo cuore, procurandole una cicatrice insanabile.
Si fermò in mezzo alla stanza rivolgendo lo sguardo verso il letto matrimoniale con espressione malinconica.
Lo aveva perso quella maledetta sera di estate, dove in seguito a intensi, quasi primordiali, attimi di passione, il moro compì un gesto insolito che la sorprese notevolmente e allo stesso tempo la fece rabbrividire.
La baciò.
Fu un bacio strano, un bacio inaspettato, che non le aveva mai dato in quel frangente, un bacio che sapeva di addio.
Dopo quello stupefacente contatto il moro senza pronunciare una parola se ne andò verso il suo ingiusto destino, lasciandola sola con Trunks ancora in fase, sovrastata da un dolore incurabile.
Prepotenti lacrime iniziarono a pizzicarle gli occhi, destandola dai suoi tristi pensieri. Strinse le palpebre cercando di non piangere, riuscendo  con fatica nel suo intento. Ripetendosi infinite volte che presto avrebbe potuto “riabbracciare” Vegeta, terminò di prepararsi, indossando un decolté nero e avviandosi verso l’uscita della stanza.
Scese le scale velocemente, ritrovandosi in uno degli ampi salotti del piano terra, dove Trunks comodamente seduto sul divano stava leggendo un libro, con indosso un maglioncino blu notte e un paio di jeans chiari.
“Tesoro!”  cinguettò la turchina,  felice di vedere il figlio. Il bel fusto alzò gli occhi verso di lei esibendo un meraviglioso sorriso “Wow mamma, sei uno splendore!”  osservò con sincerità alzandosi in piedi, buttando disinteressatamente il libro sul sofà.
“Oh Amore, sei così gentile!” cinguettò la scienziata saltando al collo del giovane, baciandogli ripetutamente una guancia.
“Mamma…dai… così mi farai arrossire” mormorò imbarazzato il ragazzo.
“Scusami Trunks, è che sono così raggiante!” sorrise la turchina distaccandosi dal suo interlocutore  “Hai sentito Jasa?”
“Sì, sta lavorando ancora! Sembra che in laboratorio abbiano qualche problema con il funzionamento della sonda spaziale!”
“Poverina, è dall’alba che lavora! L’hai fatta riposare abbastanza questa notte?” domandò Bulma con un pizzico di malizia.
“S-sì…c-certo!” balbettò il mezzo Saiyan visibilmente impacciato.
La donna rise dolcemente a quella visione così divertente, per poi ritornare subito seria “Speriamo che non ci siano stati problemi durante il viaggio nel tempo. E se succedesse qualcosa?!”
“Mamma non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene! Fra poco arriver…”
Un boato molto famigliare interruppe improvvisamente la loro conversazione.
Istintivamente si guardarono negli occhi, e le loro labbra si allargarono in un sorriso gioioso  e commosso. Trunks prese con determinazione la mano tremante e fredda della madre con l’intento di infonderle coraggio “Sei pronta?” le domandò delicatamente.
La scienziata deglutì rumorosamente, annuendo con il capo, mentre il cuore incominciò a batterle nuovamente all’impazzata.
Senza aver premura di indossare un cappotto, dato il glaciale clima invernale, i due si catapultarono all’esterno dell’abitazione, affondando i piedi in quasi mezzo metro di neve.
Nonostante il sole brillasse alto nel cielo, un freddo polare si avvinghiò prepotentemente ai loro corpi, il quale tuttavia non fu minimamente percepito dai due, tanta era l’emozione.
A passo sostenuto arrivarono dinanzi a un polverone di neve candida e farinosa, dietro il quale delle forme umane, molto famigliari, stavano uscendo da un’enorme navicella a sagoma ogivale, unite in un chiacchiericcio confuso e allegro che faceva da sottofondo a quello scenario.
Mamma e figlio avanzarono ancora per qualche metro trapassando la nube bianca che idealmente separava passato e presente, mostrandosi al cospetto degli ospiti.
Con gioia ed entusiasmo diedero un caloroso benvenuto ad ogni singolo membro della compagnia, ringraziando personalmente ciascuno di loro per aver accettato l’invito.
Tutti i guerrieri che avevano combattuto, qualche anno prima, nel passato contro i temibili androidi avevano deciso di prendere parte al matrimonio del giovane Trunks, felici di festeggiare un avvenimento così importante per un giovane coraggioso e dal cuore grande.
Oltre a Muten, Yamcha, Tenshinhan, Jiaozi e Oolong, si erano uniti al gruppo anche Crilin e la sua famiglia, Piccolo e Jirobai. Nonostante i drammatici avvenimenti trascorsi, anche C 18 fu accolta con grande ilarità, la quale rispose con un’ imbarazzata freddezza.
I Son, accompagnati dalla bella Videl, furono la penultima famiglia a scendere dalla navicella.
Una ventata di allegria pervase i presenti quando Goku nel vedere Bulma esclamò:
“Urcaaaa! Quanto sei invecchiata!”
Sebbene la bella scienziata incominciò a sbraitare arrabbiata contro l’uomo dai capelli a palma, ella non poté celare la sua gioia nel rivedere il migliore amico dopo tanto tempo.
Un cinguettio squillante e sfavillante attirò l’attenzione dei presenti. Dal portellone centrale della macchina si palesarono Mr. e Mrs. Briefs, come sempre sorridenti e giocosi. Con grande commozione Trunks e sua madre gli corsero incontro, abbracciandoli con entusiasmo.
“Oh Tesoro ma come sei diventato affascinante! Sei praticamente identico a quel fustacchione di Vegeta” pigolò la signora Bunny, tastando con delicatezza i possenti pettorali del nipote, il quale rise impacciato.
In quel momento anche Bulma, il piccolo Trunks e Vegeta scesero dalla navicella.
Elettrizzata la scienziata proveniente dal passato, corse incontro al ragazzo dai capelli lilla, avvinghiandosi a lui e baciandogli insistentemente una guancia “Amore, quanto mi sei mancato!” esclamò spensierata con le lacrime agli occhi.
“Anche tu mi sei mancata mamma” rispose il giovane contraccambiando la stretta.
Ripresasi dall’entusiasmo, la bella turchina, si voltò verso la sua alter ego del futuro.
“Wow, come sono bella!” strillò sbalordita osservando attentamente ogni dettaglio del corpo della cinquantaquattrenne, la quale non considerò minimamente quei complimenti, tanto era stregata dalla figura tenebrosa del Principe dei Saiyan che, lentamente giungeva verso di loro insieme a figlioletto.
Rapita  da quegli occhi neri e assassini, che ogni notte bramava segretamente nella solitudine della sua stanza, si sentì pervasa una travolgente passione.
Con respiro affannato sussurrò: “Vegeta…”.
L’atteggiamento stralunato della donna fu percepito da tutti i presenti e involontariamente sottolineato da loro con un silenzio sepolcrale.
Non appena il moro fu arrivato al cospetto dei padroni di casa, con fare menefreghista ma allo stesso tempo solenne mormorò “Ciao…”.
Trascorsero attimi di silenzio dove tutti, preoccupati, guardavano sconcertati Bulma, che da quando aveva visto l’uomo dai capelli a fiamma era caduta in uno stato di trance.
“Mamma…ti senti bene?” le domandò improvvisamente il ragazzo dai capelli lilla, sospettando un’ipotetica ischemia celebrale.
A quel punto la donna scrollò  la testa  ritornando alla realtà e cercando di frenare l’istinto di saltare addosso all’amato. “Sì…C-ciao…” sputò tutto d’un fiato, facendo sobbalzare i presenti.
Schiarendosi la voce continuò visibilmente imbarazzata “Sono contentissima che voi siate qui!” si avvicinò al Trunks bambino, accarezzandogli affettuosamente la testa “Spero che il viaggio sia stato piacevole. Per questa sera è previsto un cenone di benvenuto, dove avrete l’opportunità di conoscere anche Jasa e sua nonna” annunciò infine.
“Se avete la necessità di riposare le camere sono già pronte” continuò il giovane principe mezzosangue.
“Questa sì che è una bella idea! È  proprio quello che ci vuole!” esclamò Crilin entusiasta, ottenendo il consenso del gruppo.
Cordialmente, la padrona di casa disse: “Prego seguitemi…”
 

 
Salve a tutti! C’ho messo un po’ ma finalmente sono riuscita a pubblicare il secondo capitolo!
Come anticipato prima è un po’ lungo, ma è stata una scelta quasi obbligata scriverlo così, in quanto frazionare la storia in minimi capitoli non avrebbe avuto senso, e la fan fiction avrebbe rischiato di diventare noiosa!
Come avrete letto ho introdotto il personaggio di Jasa. Nel prossimo capitolo verranno chiarite delle questioni e notizie riguardanti la sua vita, il suo lavoro e la sua famiglia, e…su un piccolo segreto fra lei e Trunks. Intanto ve l’ho “buttata lì”. XD
Inoltre mi scuso infinitamente se non sono riuscita a descrivere in modo ottimale l’arrivo dei guerrieri. Spero che possiate capire la mia fatica nel cercare di incastrare ogni personaggio all’interno del capitolo senza renderlo esageratamente palloso XD
Senza annoiarvi ancora di più vorrei ringraziare Sweet_Giorgi e gohan supremo il migliore, che hanno recensito la mia storia e che mi hanno incoraggiata notevolmente!
Ringrazio anche tutte le persone che semplicemente hanno letto e messo la mia storia fra le seguite!
Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e che abbiate voglia di lasciare una piccola recensione (anche critica sia chiaro!).
A presto un bacione gigante!
Ely

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Capitolo 3
*** Ansia, gelosia...SHOCK! ***


RIASSUNTO CAPITOLI PRECEDENTI:
Bulma e Vegeta ricevono un messaggio da parte di Trunks del futuro che gli comunica loro il suo imminente matrimonio con una ragazza di nome Jasa. I guerrieri Z dopo aver intrapreso un lungo viaggio nel tempo atterrano nel futuro dove ad attenderli ci sono Mirai Trunks e Future Bulma.
Tutti sono curiosi di conoscere Jasa, soprattuto la Bulma del passato, alla quale la futura nuora già non va a genio...
Che cosa accadrà nelle cena di benvenuto?

Buona lettura.


Una vena minacciosa stava pulsando insistentemente sulla tempia del cupo Principe dei Saiyan.
Lo sguardo,ogni istante più torvo, presagiva una catastrofe imminente, a fatica controllata da un ripugnante e faticoso senso di tolleranza, ancora inaccettabile e incomprensibile agli occhi del moro. La camicia ad ogni bottone che allacciava diventava sempre più stretta,  segno che il suo petto, già di natura possente, stava lievitando di rabbia mano a mano che i piagnistei della donna alle sue spalle si facevano più intensi.
Lentamente si voltò verso la moglie con espressione arrabbiata intenzionato a porre fine a quella tortura mentale a cui era sottoposto con la sola voce di un truce sguardo, tuttavia senza riuscirci, in quanto la giovane scienziata era troppo occupata a cercare di comprimere le sue  forme prorompenti in un  aderentissimo vestito elegante, per preoccuparsi della sua precaria incolumità.
“No ma dico, ti rendi conto Vegeta?!” strillò la donna in preda a una crisi di nervi voltandosi di schiena per far notare al marito la poca coprenza del vestito sulle sue parti posteriori “Non è possibile che sia ingrassata così tanto in così poco tempo!” piagnucolò posizionando le mani sui propri glutei, tastandone la ‘consistenza’ “Questo vestito l’ho messo un mese fa e adesso non si chiude più! È una tragedia, una tragedia amore, una vera e propria tragedia!”
Il moro, agganciando l’ultimo bottone della camicia,  rispose con voce tremula d’ira “Cambiati il vestito allora…”
“Certo per te è facile parlare!” ribatté la giovane scienziata con sguardo folle “Tu non hai il problema di sembrare grasso! Hai un corpo perfetto! Questo vestito mi stava benissimo…” concluse prossima al pianto.
“Ti fai troppi problemi… ” tagliò corto il suo interlocutore infilandosi la giacca, osservando con interesse le natiche della terrestre.
“No, invece…”  si lamentò Bulma togliendosi di dosso quella insopportabile costrizione di stoffa, per poi coprirsi con la sua vestaglia rossa di raso “L’altra Bulma, quella del futuro, è più magra di me. Lei sarà in menopausa! Ti rendi conto in menopausa?! Come può essere più snella di me?! Io ho trentasette anni!”
“Senti, mi sono stufato…” la interruppe con veemenza il Saiyan “Non ho più intenzione di violentare le mie orecchie con i tuoi piagnistei. Quelle che stai dicendo sono tutte stupidaggini. Io me ne vado di sotto…” irritato, si voltò e uscì dalla stanza, senza curarsi minimamente del disappunto della compagna.
“Bene, vattene dalla Bulma cinquantaquattrenne e magra” urlò contro la porta chiusa della camera.
In un lampo l’immagine del marito insieme alla  sua alter ego del futuro si fece prepotentemente  spazio nella mente della donna, la quale fu presa da uno strano senso di gelosia che subito la fece crollare nel panico più totale.
Ben presto si rese conto di non aver considerato, scioccamente, un ‘fattore’ importante prima di intraprendere il viaggio nel tempo, un ‘elemento’ che era sfuggito al suo controllo, celato dalle preoccupazioni per il matrimonio di Trunks: la ‘proposizione’ Mirai Bulma.
Un bizzarro sentimento di insicurezza nei confronti dell’uomo che aveva sempre creduto unicamente suo, si impossessò di lei, mettendola di fronte a un imprevisto dato di fatto: il rischio di condividere Vegeta con un’altra se stessa, vent’anni più matura, ma comunque bellissima e incredibilmente snella.
Immediatamente si convinse che la soluzione più ovvia da adottare era quella di mettere le cose in chiaro con il moro e la bella scienziata del futuro, onde evitare spiacevoli situazioni ‘equivoche’.
Probabilmente a causa dell’agitazione, una lieve fitta la colpì inaspettatamente al basso ventre e una smorfia di dolore le si dipinse sul viso.
Stancamente si sedette sul letto matrimoniale della grande camera, poggiando una mano sulla parte dolente, e incominciando a massaggiarla leggermente.
Sbuffando rivolse lo sguardo verso l’alto sull’orlo di un tracollo emotivo.
Dopo qualche istante qualcuno bussò alla porta.
Dirigendo il volto verso la fonte di quel rumore, la bella turchina rispose a voce alta “Avanti!”.
Chichi fece capolino nella stanza, esibendo un dolce sorriso.
Aveva i lunghi capelli corvini sciolti e indossava un chimono di colore giallo ocra. Il suo viso cereo e pulito emanava una serenità tale da lenire la lieve sofferenza e le inquietudini che la giovane scienziata stava provando in quel momento.
“Oh cara sei tu…” l’accolse quest’ultima con placidità.
“Scusami Bulma, posso chiederti un favore?” le domando timidamente la morettina, avvicinandosi  a passi lenti verso la sua interlocutrice.
“Ovviamente!” affermò cordiale  Bulma alzandosi in piedi.
“Goten ha versato una vaschetta intera di gelato sulla mia valigia, e di conseguenza non ho più un vestito da indossare stasera… ” enunciò emaciata Chichi abbassando lo sguardo “Potresti gentilmente prestarmi uno dei tuoi?” chiese visibilmente rossa in viso.
“Ma certamente, non ti preoccupare!” sorrise comprensiva l’altra avviandosi verso l’armadio “Avevi in mente qualcosa di particolare?” chiese poi guardandola interrogativa.
“Ehm… In verità no!” risposte la Son ridacchiando.
“Dunque…” mormorò fra sé e sé la scienziata, fermandosi dinnanzi all’immenso guardaroba, passando in rassegna tutti i vestiti ordinatamente appesi.
“T-ti sei portata molti abiti…”  affermò scioccata la corvina, sbalordita da cotanta abbondanza di capi.
“Sì! Sono solita a portarne qualcuno in più quando viaggio, giusto per comodità!” rispose con ingenuità l’altra minimizzando, inconsapevolmente, la grande quantità di vesti che aveva scelto per il soggiorno nel futuro “Tu hai dei bellissimi occhi neri, il rosso è sicuramente perfetto per te!” cigolò poi entusiasta, mostrando un meraviglioso tubino scarlatto a maniche lunghe alla donna.
“Wow è meraviglioso!” sospirò estasiata la mora “Credi che mi starà bene? Sai non sono abituata a vestirmi con abiti così succinti…”
“Oh ma certo! Hai un fisico da ragazzina!” si complimentò l’altra posando l’abito sul letto “Provalo!” la esortò infine, riavvicinandosi all’armadio.
“Grazie,sei così cara!” espresse riconoscenza la bruna, prendendo il capo e stringendolo al petto.
“Figurati! Per me è un piacere!” rispose Bulma volgendole lo sguardo.
Esibendo un sorriso raggiante Chichi riprese a parlare “Hai già scelto cosa indossare?”
Assumendo un’espressione seria la turchina cercò di raggirare il discorso, ricordandosi del conflitto avuto pocanzi con il suo vestito preferito “Ehm…non ancora. Ci devo pensare…”
Non appena terminò la frase , una fastidiosa sensazione di nausea la sorprese, accompagnata da uno strano giramento di testa. Il volto si fece pallido e sudato, e gli occhi diventarono lucidi. D’istinto poggiò una mano sul ventre totalmente presa da quel misterioso malessere.
La signora Son, notando l’insano colorito della Brief, si accostò a lei con occhi preoccupati “Ti senti bene?”
L’altra non fece in tempo a rispondere che subito corse in bagno a rigurgitare, gettandosi in ginocchio sul pavimento di fronte alla tazza del water.
La morettina accorse subito a soccorrere l’amica, aiutandola a rialzarsi ed ad avvicinarsi al lavandino.
“Oh Chichi scusami, non so cosa mi è… successo… il viaggio mi ha fatto male evidentemente…l’ansia tutto!” vaneggiò la scienziata sciacquandosi la bocca con acqua fresca.
“Bulma vuoi che ti chiami Vegeta?” domandò comprensiva la corvina.
“No!” rispose prontamente l’altra asciugandosi le labbra con un asciugamano “Non è nulla di grave. Probabilmente è un leggero mal di stomaco.”
“Un leggero mal di stomaco?!” ripeté la mora perplessa, alzando un sopracciglio.
“Sì, non può essere altro che questo…” ribadì fievolmente la donna, sempre meno convinta di quella versione che personalmente aveva costruito.
Pensierosa alzò il volto verso lo specchio antistante, osservando il suo riflesso dubbiosa.


 
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I numerosi ospiti della Capsule Corporation si stavano progressivamente riunendo nell’immensa stanza da pranzo, in occasione del fastoso cenone di benvenuto organizzato dai padroni di casa.
Il grande tavolo, che troneggiava al centro della sala, era maestosamente imbandito, allestito con abbondanti leccornie fumanti.
L’apparecchiatura, disposta in modo impeccabile, all’insegna del buon gusto e dello stile, evidenziava splendidi centrotavola con fiori e decorazioni di cristallo dorato.
Gli invitati, agghindati elegantemente per l’importante occasione ,intrattenuti da una Mirai Bulma molto allegra e cordiale, attendevano con trepidazione l’arrivo di Future Trunks e Jasa, tutti incredibilmente curiosi di conoscere la ragazza che era riuscita a rapire il cuore del valoroso Saiyan.
“Goku cerca di controllarti. Ti sembra il caso di abbuffarti in quel modo?!” sussurrò Chichi  all’orecchio del marito con tono arrabbiato, indispettita dall’ingordigia del coniuge, il quale già dal momento in cui aveva varcato la soglia del salone si era fiondato sugli antipasti.
“Lo fo Teforo, ma non riefco ad afpettare!” rispose a bocca piena l’eroe cingendo la mora per le spalle, guardandola dritta negli occhi.
“Sei veramente incorreggibile! È questo l’esempio che dai ai tuoi figli...” replicò l’altra volgendo il viso di lato. L’uomo indifferente a quel richiamo , venne inaspettatamente attirato dall’aspetto curato ed elegante della moglie, evidenziato dallo splendido abito rosso, che Bulma le aveva prestato, da un raffinato velo di rossetto, e da un morbido chignon.
Dopo aver inghiottito gli ultimi residui di cibo, proferì con tono leggermente malizioso “Sei davvero molto carina stasera Cara!”.
La Son avvampò di colpo, sorpresa da quell’insolito comportamento dell’amato “G-grazie…” tentennò imbarazzata.
Tentando di mantenere la propria risolutezza, lo osservò con finta aria di sufficienza, continuando “Tuttavia, resti sempre un maleducato…”
Così ribadendo, si allontanò da lui, affiancando la giovane erede della Capsule Corporation, con fare solenne, ripensando vittoriosa al apprezzamento appena ricevuto.
“Chichi!” l’accolse Bulma con un sorriso.
“Come ti senti adesso?” le chiese l’altra con premura
“Bene… non ti preoccupare! Deve essere stato un improvviso virus intestinale” la rassicurò la turchina.
“Glielo hai detto a Vegeta?”
“No figurati!Non avrebbe senso dirglielo…”
“Per quale ragione, è tuo marito!”
“Perché non ha senso e basta…” ribatté la scienziata spazientita “Piuttosto dove sono andati a finire Vegeta e il mio piccolo Trunks?! È da un quarto d’ora che li cerco!”
“Sono in giardino…” si intromise Future Bulma, accostandosi alle due signore.
“Tipico!” brontolò disperata la Brief del passato, incrociando le braccia al petto “Mai una volta che mi degnino della loro compagnia per più di cinque minuti. Chissà poi che cosa faranno in mezzo alla neve… di notte?!”
Il trio di donne si unì in una fragorosa risata, interrotta dopo qualche istante dalla bella cinquantaquattrenne.
“Vegeta più invecchia e più diventa affascinante…” sospirò con aria trasognante, attirando uno sguardo fulmineo della sua alter ego. Quest’ultima piegò le labbra in un sorriso sadico proferendo con una marcata cadenza di sfida:
“Hai ragione…MIO marito ha un fascino incomparabile. Del resto è il Principe dei Saiyan…e IO la SUA principessa!”
Sorpresa e perplessa da quell’atteggiamento altezzoso, e del tutto inconsapevole del sentimento di gelosia nutrito dalla donna nei suoi confronti, la scienziata del futuro si ammutolì improvvisamente.
Nello stesso momento Vegeta e il piccolo Trunks si palesarono nel salone attirando l’attenzione delle tre terrestri.
“Eccoli!” annunciò Bulma, mantenendo il suo tono tempestoso.
Il bambino corse in contro alla giovane madre, mentre il moro rimase in disparte.
“Mamma, lo sai che ho fatto un bellissimo pupazzo di neve?!” rivelò entusiasta, con una fierezza inaudita.
“Oh Tesoro che bravo…” pronunciarono all’unisono le ‘due Bulme’, con occhi colmi di amore, sotto lo sguardo sconcertato di Chichi, tremendamente confusa dai loro repentini cambiamenti di umore.
“Era altissimo! Poi papà l’ha distrutto con un colpo solo!” raccontò elettrizzato, riversando in quell’ultima frase tutta l’ammirazione che nutriva per il padre.
Goten corse incontro all’amichetto dai capelli lilla, urtandolo scherzosamente per invitarlo a giocare con lui.
I due bambini incominciarono a rincorrersi per tutto il salone, nonostante il disappunto della signora Son indispettita dall’atteggiamento del figlio.
“Non si spingono le persone, Goten!” lo richiamò austera.
A distanza di pochi minuti, un lieve cigolio proveniente dalla spaziosa entrata del salone attirò l’attenzione di tutti i presenti.
Un’anta del portone si aprì, e con passo esitante, una figura femminile si palesò nella stanza.
La ragazza dai lunghi capelli corvini  indossava un abito in pizzo nero, corto e attillato, abbellito da una sensuale trasparenza su spalle e braccia, il quale evidenziava la corporatura minuta e le fattezze proporzionate della donna. Il bel viso, leggermente rosso per l’imbarazzo, era illuminato da dei grandi occhi color smeraldo e da un timido sorriso, simboli evidenti del profondo animo introverso della giovane.
Mirai Trunks si affiancò subito alla fidanzata, anche lui estremamente elegante nel suo completo blu notte, sfoggiando un espressione sicura e serena.
Cingendo un fianco di Jasa salutò calorosamente tutti i presenti, i quali si avvicinarono ai due con grande curiosità.
Bulma cercò di farsi strada fra i suoi amici, trascinando con sé il marito, comprensibilmente irritato da quella inutile “convenzione familiare”, desiderosa di guardare negli occhi la ragazza che aveva osato circuire suo figlio in quella dimensione spaziotemporale.
“Lei è Jasa, la mia futura… moglie…” annunciò con tono tranquillo il principe mezzosangue, guardando intensamente la compagna.
“P-piacere di conoscervi…” pronunciò timorosamente la giovane, piegando le labbra in un lieve sorriso.
“Il piacere è tutto nostro, mia cara…” pronunziò con irriverenza la scienziata del passato, piazzandosi, insieme a Vegeta, dinnanzi ai due ragazzi, cercando di nascondere la propria rabbia e disapprovazione “Noi…” continuò strattonando per un braccio il consorte “Siamo i giovani genitori di Trunks.”
Il principe dei Saiyan rivolse uno sguardo complice al figlio del futuro, nel quale quest’ultimo   avvertì il calore incorporeo di un abbraccio paterno.
Elargendo un grande sorriso, la futura nuora rispose:
“Trunks mi ha parlato tantissimo di voi!”
“Aah…davvero?!” rispose velocemente l’altra spalancando gli occhi, simulando un’espressione  sorpresa.
Ad interrompere quella che di lì a poco si sarebbe tramutata in una ambigua conversazione contribuì Mirai Bulma, la quale accarezzando una guancia della ragazza dagli occhi verdi enunciò:
“Jasa è un ingegnere aerospaziale, il suo lavoro è davvero ottimo per la Capsule Corporation!”
“Un ingegnere…” ripeté interessato il dottor Brief “Ho sempre pensato che la praticità di un ingegnere fosse indispensabile per migliorare i progetti dell’azienda!”
“Oooh ma che occhi stupendi che hai tesoro! Tu e il mio affascinante nipote formate proprio una bella coppia!” cigolò poi, totalmente fuori luogo, l’allegra Mrs Brief, provocando una impacciata risata dei due fidanzati.
Schiarendosi la voce la giovane al centro dell’attenzione, volse il suo interesse sul tenebroso Principe dei Saiyan, dicendo “Trunks mi ha detto che assomigliava a lei, ma non immaginavo così tanto.”
Vegeta la guardò per qualche istante e lievemente imbarazzato grugnì scostando lo sguardo di lato, dando ad intendere la sua indifferenza nei confronti di quell’ affermazione.
Entrambe “le Bulme” prontamente lo richiamarono.
“Vegeta, non essere maleducato!” proferirono all’unisono, attirando una preoccupante occhiataccia del bel moro.
Jasa ridacchiò divertita, per nulla offesa dall’atteggiamento brusco del futuro suocero.
Muten affascinato dalla raffinata bellezza della giovane ingegnera, le si scaraventò dinnanzi come una scheggia, dando inizio al suo consueto repertorio di dongiovanni attempato.
“Come sei graziosa cara! Heheh” spiccò l’anziano con la bava alla bocca, intenzionato a palpeggiare la ragazza.
Mirai Trunks, essendo a conoscenza dell’effervescenza ormonale  del “soggetto”, si parò davanti alla fidanzata, tentando di affievolire i bollenti spiriti del Maestro.
“Il Genio è sempre il solito!” affermò Crilin scuotendo la testa con fare disperato.
“Figliolo…” esordì, poi, con tono solenne Goku, avvicinandosi al ragazzo del futuro e poggiandogli una mano sulla spalla.
“Goku…” pronunziò l’altro sorridendo.
“Hai scelto proprio una bellissima ragazza!” continuò il Son mantenendo quella improbabile serietà, che in un batter d’occhio fu abbattuta da rumoroso brontolio proveniente dal suo stomaco. Ridacchiando si girò verso Future Bulma, chiedendo con inflessione imbarazzata:
“Quando si mangia?! Io ho una fame da lupi!”


 
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L’abbondante cena trascorse in una piacevole e tranquilla atmosfera.
Tutti erano rimasti sorpresi dalle doti culinarie della padrona di casa.
Le prelibate pietanze preparate erano state gradite da tutti i presenti, soprattutto dai numerosi Saiyan, ai quali non era sfuggita nemmeno una briciola.
Sazi e contenti gli ospiti non poterono trattenere i loro elogi alla “neo cuoca” per la bontà delle portate.
“Wow Bulma non mi sarei mai aspettato da te un talento così in cucina!” affermò Yamcha addentando l’ultimo pezzetto di torta al cioccolato.
“Ti ringrazio Yamcha!” ridacchiò la cinquantaquattrenne gongolando.
“E pensare che la nostra Bulma, nel nostro universo, non sa cucinare neanche un uovo al tegamino!”
“Hei?! Questo non è assolutamente vero!” lo fulmino la Brief del passato sentendosi presa in causa “Sono migliorata molto! Vero tesoro?” si difese interrogando il marito.
“No!” rispose sbrigativo il Principe, rivolgendo un rapido sguardo verso la moglie, provocando una fragorosa risata di tutti i presenti.
Ad un tratto Trunks e Jasa si alzarono in piedi, stringendo la mano l’uno dell’altra.
Subito tutti indirizzarono l’attenzione su di loro.
“Abbiamo una bellissima notizia da darvi…” incominciò il ragazzo dai lunghi capelli lilla, paonazzo in volto.
Il silenzio calò fra i partecipi, e un senso di curiosità si fece strada nei loro animi.
“Aspettiamo un bambino.”




Come sempre mi scuso immensamento con tutti voi per il madornale ritardo dell'aggiornamento!
Ringrazio infinitamente tutte le persone che hanno recensito!
Un ringraziamento speciale va anche ai lettori anonimi e a tutti coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite e  le seguite!
Siete fantastici!
A presto.



Ely
 

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Capitolo 4
*** Le convinzioni di Bulma ***


Nella puntata precedente…
Le inquietudini della Bulma del presente si fanno sempre più forti, e i sui strani malesseri non aiutano certamente. Nel frattempo Jasa e Trunks annunciano di aspettare un bambino…

 
 
 
 
 
 
Le labbra socchiuse in una smorfia di stupore riflettevano la sensazione di grande inquietudine che si era impadronita di lei dal momento in cui aveva udito quella inaspettata notizia.
Gli occhi sbarrati rivolti verso il figlio del futuro, sconvolti, lucidi, impauriti, osservavano il suo viso sorridente, desiderosi di esprimere attraverso le tremanti iridi dilatate tutto il disappunto che la sua bocca paralizzata non riusciva ad articolare.
Le grida gioiose dei presenti e le smancerie ruffiane rivolte ai due futuri sposi le rimbombavano nella testa confuse, sempre più lontane e indistinte, mentre le immagini si facevano sempre più sfuocate e malferme. Traballante si alzò dalla sua sedia tentando a fatica di avvicinarsi alla massa chiassosa di persone, intenzionata a raggiungere il suo bambino, ormai marito e padre, desiderosa di stringerlo e portarlo via con sé da quel futuro così lontano e sfuggente, e soprattutto bramosa di strapparlo dalle grinfie di quella ingannevole donna chiamata Jasa.
Tutte le ambizioni che aveva maturato nel corso del viaggio nel tempo si erano dissolte come neve al sole. Si era illusa di poter persuadere Mirai Trunks dall’intento di sposare quella ragazza, ma con quel neonato in arrivo tutti i suoi sogni erano svaniti nel nulla.
Sentì le forze abbandonarla e le palpebre farsi pesanti.
Udì, improvvisamente, la voce profonda del marito alle sue spalle.
“Bulma.”
Stremata, dopo aver sussurrato supplichevole il nome del suo principe, precipitò rumorosamente a terra perdendo i sensi.
 
 
                                                            
 
 
                   
“Mamma… mamma mi senti?”
L’inflessione profonda di quella soave voce maschile la fece riemergere dall’oscurità in cui era precipitata. Accarezzando con le dita la morbida superficie sulla quale si trovava, cercò di interagire con l’ambiente circostante, rassicurata da quel soffice contatto. Corrugando il viso in una smorfia incomprensibile scosse lentamente il capo, incominciando ad aprire pigramente gli occhi.
Davanti a sé inquadrò il volto familiare e perfetto di Future Trunks, il quale sedeva accanto a lei, visibilmente preoccupato e cupo.
“Trunks…”
Sibilò piano la donna, riacquistando rapidamente i sensi, facendo roteare gli occhi per tutta la stanza, riconoscendo, immediatamente, l’arredamento familiare della propria camera matrimoniale, in particolare l’ampio letto su cui giaceva. Il ragazzo, notando il miglioramento della madre, tirò un sospiro di sollievo, assumendo un’espressione rilassata.
“Finalmente ti sei ripresa!”
“Ah, tesoro mio!” strillò Bulma, ancora stesa, in preda ad un attacco euforico “Il mio bambino…” vaneggiò portando il volto del figlio al seno, stringendolo a sé con avidità.
Il guerriero, immerso nella generosità delle femminili rotondità materne, arrossì visibilmente imbarazzato “Ma…mamma...” disse poggiando le mani sul letto tentando di divincolarsi dalla presa della Briefs “Come ti senti?”
“È uno scherzo vero?!” gemette la turchina ignorando totalmente le premure del giovane.
“Cosa?” domandò perplesso il bello, afferrando delicatamente le mani della donna e rimettendosi seduto.
“Che diventerai padre…” continuò l’altra, speranzosa in una negazione, spalancando i grandi occhi celesti.
Trunks sorrise dolcemente, fraintendendo per un sentimento di gioia, l’emozione di Bulma “No, mamma è tutto vero: diventerai nonna…” confermò fiero.
La scienziata si sedette ammutolita fissando incredula le iridi luminose del suo piccolo “Oh caro…” riuscì a mormorare appena prima di scoppiare in un copioso pianto. Le braccia forti del mezzosangue l’avvolsero subito in un caldo abbraccio rassicurante.
“Comunque, hai fatto preoccupare tutti a morte! Sei caduta a terra come una pera cotta! Non è normale svenire in quel modo!” insistette il principe con un tono misto tra il preoccupato e l’austero.
“Oh sì che è normale svenire dopo una notizia del genere!” singhiozzò l’altra.
Ridacchiando divertito, il giovane continuò: “Capisco la tua contentezza ma… Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Trunks io non mi sarei mai aspettata un… Un annuncio del genere… Ma… Ma come è potuto succedere?!”
“Beh, è successo!” disse entusiasta l’altro “È accaduto tutto così in fretta, ancora non abbiamo digerito neanche noi questa splendida novità!”
“Splendida…!” ripeté la turchina, scostandosi dall’abbraccio del figlio per poterlo guardare bene negli occhi, abbozzando un falso sorriso fra le lacrime.
“Quando Jasa ha scoperto di essere incinta, circa un mesetto fa, stavamo ultimando i preparativi per il matrimonio…” raccontò il ragazzo dai capelli lilla stringendo amorevolmente le piccole mani materne “Così non appena abbiamo appreso la notizia abbiamo iniziato ad organizzarci anche per le necessità del futuro bebè!”
“Oh, Caro…” sospirò la donna, nascondendo una velatura di disperazione “Non ho parole per esprimere…”
“No, non devi dire niente.” sorrise il Saiyan “Vedo già la felicità attraverso i tuoi occhi…” le accarezzò una guancia.
Il volto di Bulma si irrigidì improvvisamente assumendo un’espressione ebete, mentre un inconsulto tremore si impadronì delle sue labbra serrate. Cercando di addolcire lo sguardo, con uno sforzo immenso, proferì “Io…io sono felice se lo sei anche tu!”
“Lo sono!” rispose prontamente Mirai Trunks arrossendo “Quello di questa sera è stato il nostro annuncio ufficiale.”
“Quindi non lo sapeva neanche la me di questo presente?”
“No, neanche lei!”
“Ah… Beh sarà il caso che vada da Jasa a… Congratularmi con lei!” enunciò la scienziata celando, al di sotto di un tono pacato, tutto il suo disagio per quella situazione, a suo dire, assurda. Con determinazione fece per alzarsi dal letto, ma subito fu frenata dalle azioni premurose del ragazzo del futuro, il quale ancora preoccupato per le sue condizioni, cercò di incoraggiarla a distendersi nuovamente.
“Mamma riposati ancora un po’…”
“No amore mio, sto benissimo! Non sarà certo un mancamento a fermarmi!” si eresse in piedi a testa alta “E poi devo anche arrabbiarmi con tuo padre per non essere rimasto accanto alla sua dolce mogliettina! ”
“Beh in realtà è rimasto qui con me fino a poco tempo prima che ti riprendessi…” ammise il giovane contento del cambiamento del valoroso guerriero. Sorridendo soddisfatta la donna scherzò:
“Troverò comunque un modo per arrabbiarmi con lui…”
 
 
 
 
 
 
In momenti cruciali come quello Vegeta si interrogava sempre sulla autenticità del suo stile di vita precedente.
Indubitabilmente sottostare alle umiliazioni continue di un tiranno effemminato e guidare un esercito di idioti patentati del calibro di Nappa era deplorevole sia per la mente che per il corpo; tuttavia la solitudine, la crudeltà e la riservatezza della sua esistenza non erano poi così sconvenienti.
Soprattutto la sua intimità…
In anni ed anni trascorsi al cospetto di Freezer non si era mai trovato in quella situazione. Nessuno aveva mai osato sminuirlo in quel modo, a parte, ovviamente, lei.
Lo scrosciare dell’acqua non riusciva ad assorbire quella voce squillante e la condensa formatasi sulle pareti vetrose della doccia non occultava il bordeaux acceso della vestaglia di raso di Bulma, la quale sedeva impettita di fronte a lui, elegantemente accomodata a gambe accavallate sul water, avvalendosi di quest’ultimo come una normale seggiola, dimenticando, evidentemente, la reale e strategica funzione di quell’apparecchio sanitario.
Insaponato e arrabbiato, privato della tranquillità di un semplice bagno notturno, dopo minuti di lagne infinite, sbottò:
“Sul serio, devi proprio parlarmi in questo preciso istante?”
“Di che ti vergogni? Guarda che non è la prima volta che ti vedo nudo!” puntualizzò la moglie incrociando le braccia, troneggiando su quella singolare postazione.
“Perché non vai ad annoiare la donna di Kakaroth con tutte queste sciocchezze?!” urlò tetro il Principe dei Saiyan socchiudendo gli occhi mentre un forte getto d’acqua scorreva lungo l’intera superficie del suo corpo.
“Sciocchezze?! È di nostro figlio che stiamo parlando! La tua indifferenza a questa novità della gravidanza e al matrimonio è disarmante. Mi piacerebbe conosce il tuo pensiero a riguardo.”
“Nostro figlio è grande ormai, può fare quello che gli pare.”
“Trunks è stato circuito da quella ragazza!” disse convinta la Briefs “Non solo lo ha convinto a sposarla, ma si è fatta anche mettere incinta! E poi siamo sicuri che sia di Trunks il bambino? Come faccio a sapere che non è andata con tutta la città?!”
Vegeta sospirò profondamente irritato, restando in silenzio. Ruotando in senso antiorario una manopola arrestò il flusso della doccia. Bulma, attenta ai movimenti dell’amato, si alzò in piedi prendendo un ampio asciugamano. Il Saiyan uscì dal box vetroso ritrovandosi affianco la moglie, che lo guardava con occhi zuccherosi.
“Tesoro, mi stai ascoltando?” chiese con voce fioca e ingannevole porgendo lui il telo da bagno.
Squadrandola serio, il guerriero lo afferrò velocemente, per poi avvolgerlo in vita.
“Tu sei il padre, magari potresti parlargli…” continuò la donna poggiandogli un dito sul petto bagnato.
“Per dirgli che cosa? Fregatene del bambino e lasciala perché tua madre non è d’accordo?” domandò sarcastico.
“No!” dichiarò la donna incrociando le braccia “Vorrei solo che lo facessi ragionare…”
“La vita è la sua e non è uno stupido. Tutta questa faccenda non mi riguarda.”
“Ma non pensi che sia troppo giovane per queste responsabilità? Ha solo ventiquattro anni!” affermò Bulma con sicurezza.
“Ti ho detto che non è affare mio. Chiuso il discorso.” tagliò corto il moro uscendo dal bagno.
“Vegeta, non mi fido di quella ragazza! Il suo sguardo da santarellina non mi convince, si sta approfittando della bontà di nostro figlio!” proferì seguendo rapidamente il compagno.
“E tu stai approfittando della mia pazienza…” articolò l’altro avvicinandosi al letto della loro stanza.
“Va bene restane pure fuori! Posso almeno lamentarmi con te?!”
“Ancora? Voi ancora lamentarti?” si voltò verso di lei cupo in volto, alzando un sopracciglio.
“Allora…” sospirò Bulma piazzandosi dinnanzi al marito “Non hai idea di quanta fatica abbia fatto prima nel congratularmi con lei. L’ho addirittura abbracciata. Lei! Lei che si è permessa di portare via il mio bambino senza neanche chiedere il mio consenso. Dannazione, anche io sono la madre di Trunks! Non conto niente forse? Lei si è infilata nella nostra famiglia con astuzia, lei brama i nostri soldi te lo dico io! Vegeta, io le percepisco le persone, al primo sguardo, e lei non mi piace. Ti rendi conto che prima di oggi noi non la conoscevamo neanche? Ti sembra normale? Certo non si trovano nel nostro tempo ma, diamine, esiste la macchina del tempo!”
“Non è prudente compiere viaggi nel tempo, l’hai affermato anche tu...”
“Certo, e non lo rinnego, ma lei lo ha talmente incantato che… Probabilmente si è dimenticato di noi.” mormorò con tono arrendevole la scienziata, senza celare la sua costernazione.  
“Non riesco a seguirti…” proferì Vegeta, molto confuso dalle ragioni della terrestre.
“Jasa è furba e ha saputo giocare bene le sue carte! Trunks non ha colpe… Come non ha colpe questo neonato in arrivo…” rispose con convinzione sedendosi sul letto.
Esasperato dalle strane allusioni della moglie, il Saiyan scosse la testa evitando ogni minima risposta, desideroso di porre fine a quella insensata conversazione.
“Non hai un’idea di quello che sto sopportando!” affermò, poi, sicura di sé e gesticolando animatamente, la bella turchina.
“Del tipo?” chiese il marito trattenendo una risata di scherno.
“La me di questo futuro che ti fa gli occhi dolci, per esempio. Devo continuare? Bene. Devo elaborare e comprendere la presenza di Jasa, il mio principale problema. Devo persuadere mio figlio dal fare la più grande cavolata della sua vita. Devo combattere con il mio ingiustificato aumento di peso!”
Vegeta abbassò il volto ridacchiando.
“Non ridere Amore…” lo bacchettò la donna “E come se non bastasse devo essere presente alla prova del vestito di Jasa, domani pomeriggio. Tutto questo per non ferire il mio piccolo.
“Non ti rendi conto del fatto che ti stai comportando come una pazza maniaca, vero?”
“No, so quello che dico…”
“Sei una madre chioccia e appiccicosa! Lascia in pace Trunks, Bulma, non è un bambino.”
La scienziata poggiò le mani sulle cosce, drizzando la schiena. Con sguardo di sfida bisbigliò:
“Scordatelo!”







Salve a tutti!
Come avrete notato chi non muore si rivede ^_^
I mille impegni che mi hanno tenuta occupata questa estate mi hanno impedito di scrivere. Così dopo tanto tempo e mille peripezzie è uscita questa roba... Non è un gran chè me ne rendo conto, ma spero di avervi strappato almeno un sorriso.
Per questi miei ritardi non finirò mai di scusarmi! Mi auguro che anche questo capitolo sia di vostro gradimento!
Come di consueto ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti e chi mi ha sostenuto sino ad ora! Grazie infinite davvero!
E grazie infinite anche a voi che semplicemente leggete!
Come sempre vi sprono a commentare per consigliare ed esprimere i vostri pareri!
A presto e alla prossima!
Un bacione 

Ely






 

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