Legame speciale

di boneslovers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'operazione ben riuscita ***
Capitolo 2: *** Una piacevole serata ***
Capitolo 3: *** Intense emozioni ***
Capitolo 4: *** Owen pov ***
Capitolo 5: *** Amelia pov ***



Capitolo 1
*** Un'operazione ben riuscita ***


UN’OPERAZIONE BEN RIUSCITA

Non poteva credere che ci fosse davvero riuscita, era riuscita a rimuovere per intero il tumore della dottoressa Herman!
Certamente  era ben consapevole delle sue capacità ed era fermamente convinta di potercela fare, se non fosse stato così non avrebbe mai illuso la Herman, tuttavia le innumerevoli complicazioni che si erano verificate in sala operatoria avevano seriamente fatto vacillare le sue convinzioni.
Alla fine però la sua caparbietà aveva avuto la meglio e dopo 10 ore in sala aveva finalmente potuto richiudere il cranio di Nicole.. solo in quel momento riprese contatto con la realtà, sollevò la testa verso la galleria e si accorse di avere un vasto pubblico che la guardava entusiasta e le batteva le mani. Tra tutti quei volti però ne cercò solo uno, e quando lo rintracciò e si accorse che i suoi occhi le stavano sorridendo non poté non sorridere a sua volta.
Si scoprì contenta che lui fosse lì, probabilmente aveva potuto seguire ben poco dell’operazione ma non le importava.. era solo contenta che lui fosse lì in quel momento.
Provava sensazioni contrastanti, era stanchissima ma l’adrenalina che aveva in circolo non le permetteva ancora di rilassasi.. di sentiva euforica!
-Ehi Amelia, allora com’è andata?? – la assalì Arizona appena mise piede fuori dalla sala. Aveva ancora la mascherina e la cuffietta e avrebbe tanto voluto bere almeno un caffè prima di essere sommersa dalle domande dei colleghi.
-Ho completamente rimosso il tumore, come previsto, però per avere certezza che stia bene dobbiamo aspettare che si svegli.. – le rispose cortese.
- Sei stata davvero bravissima – le sorrise la Robbins prima di essere richiamata dal suo cercapersone.
Rimasta sola si diresse verso la caffetteria, inconsciamente si guardò intorno sperando di incontrare l’unica persona con cui avrebbe voluto scambiare qualche parola ma di lui nessuna traccia.
Dopo aver ordinato il tanto agoniato caffè fu travolta dai complimenti di Callie, Meredith e Richard che si unirono a lei..stava finalmente iniziando a rilassarsi.
-Complimenti Sheperd, hai mantenuto un gran sangue freddo.. per un momento ho davvero creduto che avresti richiuso senza andare avanti – disse Webber
- Bè in tutta onesta per qualche momento l’ho temuto anche io – ammise candidamente.
- Bè sei stata davvero bravissima e ora dovresti andare a casa e riposare un po’, sono giorni che praticamente non dormi! – la ammonì Meredith affettuosamente – e poi i bambini saranno contenti di poter di nuovo giocare con la zia Amy! –
- Già, in questi giorni mi sono totalmente estraniata da casa.. non vedo l’ora di spupazzare i miei nipotini! Allora dove sono? –  
- Sono al nido ma non preoccuparti, io ho quasi finito il turno. Dopo passo a prenderli e ci vediamo direttamente  casa.. ok? –
- Perfetto! Allora io passo a controllare Nicole e poi vado a casa, a dopo! –
Dopo aver controllato che il decorso post operatorio della Herman procedesse senza problemi ed essersi raccomandata con la Edwards di monitorarla costantemente e di avvisarla in caso di anomalie poté finalmente a varcare l’uscita del Grey Sloan Memorial Hospital.
Appena fuori riuscì finalmente a tirare un enorme sospiro di sollievo.. si fermò un attimo per riprendere fiato, era come se fino a quel momento fosse rimasta in apnea. Le sarebbe tanto piaciuto poter condividere la serata con qualcuno, certo ci sarebbero stati Mer e i bambini ma lei iniziava a sentire la necessità di qualcos’altro.. inevitabilmente i suoi pensieri tornarono al bacio che aveva scambiato, qualche sera prima, con Owen. Si era presentata a casa sua con una bottiglia di acqua frizzante, gusto lime, e aveva iniziato a farfugliare parole incomprensibili e senza senso, così quando aveva deciso di battere in ritirata per cercare di non rendersi ancora più ridicola lui l’aveva sorpresa.. l’aveva rincorsa e l’aveva baciata. Era stato un bacio breve, intenso e dolcissimo. Non erano andati oltre, non si erano scambiati molte parole.. solo un sorriso, erano imbarazzati e anche un po’ increduli per quello che era successo così lei era tornata a casa e nei giorni successivi si erano a malapena incrociati. Amy però aveva deciso di sforzarsi di non pensarci, doveva dedicarsi anima e cuore al tumore di Nicole e non poteva permettere che nulla o nessuno la distraesse.
Adesso però avrebbe tanto voluto essere distratta, ora sentiva la necessità di vederlo e di capire cosa avesse significato quel bacio e soprattutto perché lui lo avesse fatto. Le piaceva Owen, molto! Tuttavia aveva paura, sapeva che lui aveva avuto una storia importantissima con Cristina Jang, la migliore amica di sua cognata, e temeva di immischiarsi in un enorme disastro!
Era completamente persa nei suoi pensieri, seduta sulla panchina antistante l’ingresso dell’ospedale e non si accorse della sagoma che si era avvicinata a lei.
-Un penny per i tuoi pensieri.. – le disse Owen, sedendosi al suo fianco.
Amelia sobbalzò ma quando si accorse che si trattava proprio del protagonista dei suoi pensieri non poté trattenere un sorriso – Sai, mi sono appena resa conto che negli ultimi giorni non ho pensato a nulla di diverso del tumore di Nicole Herman.. così ho sentito la necessità di sgranchire un po’ la mente pensando ad altro! – ammise candidamente.
-Sei stata grandiosa oggi.. complimenti – ammise lui fissandola dolcemente.
-Ti ringrazio.. – rispose, e poi abbassò lo sguardo per nascondere il rossore che sentiva salire sulle guance.
Lui continuò a fissarla.. quella donna riusciva a scatenare in lui una marea di sensazioni che pensava che non avrebbe mai più provato. Qualche sera prima non aveva resistito al desiderio di baciarla e si sorprese di sé stesso per non essere andato oltre.. ma lei era diversa dalle altre donne che aveva conosciuto dopo Cristina e stava diventando sempre più difficile far finta di nulla.
-Programmi per la serata? –
- No, oltre a giocare con Baley e Zola e consolare Meredith dopo la lite quotidiana con Derek.. – rispose sorridendo.
- Mmm.. la prima parte sembra interessante, la seconda un po’ meno! Le cose vanno così male? –
- Non è un gran momento..ma ce la faranno.. loro devono farcela, altrimenti mi crollerà il mito di una delle più belle storie d’amore che abbia mai visto! E tu, hai programmi per la serata? –
- Veramente no.. anche perché speravo di passare la serata con te.. – ammise sincero, guardandola negli occhi.
Dopo qualche momento di esitazione Amy prese coraggio e decise di dar corso ai suoi desideri così rispose felice - Bè, in questo caso mi sa tanto che dovrò momentaneamente abbandonare i panni di zia e cognata.. per stasera! –.
- Allora andiamo dottoressa Sheperd, questa sera bisogna festeggiare! – esclamò lui alzandosi, porgendole la mano.
- Agli ordini, capo! -


 Angolo autrice: mi sto piano piano innamorando di questa potenziale nuova coppia..credo che abbiano un potenziale enorme e mi auguro che decidano di sfruttarlo!
Fatemi sapere cosa ne pensate :-)

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Capitolo 2
*** Una piacevole serata ***


PIACEVOLE SERATA

- Un’altra acqua tonica per me e per lui una birra, grazie! -
- No no no.. l’acqua va bene anche per me - intervenne Owen
- No per lui va benissimo una birra - sorrise risoluta al cameriere e poi continuò - il fatto che io non possa bere alcolici non significa che non né possa bere neanche tu.. tranquillo, no mi scompongo! - lo rassicurò Amelia.
- Ne sono certo e solo che non volevo essere indelicato - le disse lui sorridendo.
- Tu sei tutt’altro che indelicato - ribatté lei, sorridendo a sua volta.
Il breve silenzio che si era creato tra loro venne però interrotto dall’inaspettato arrivo di Callie che, appena li scorse in fondo al locale, si catapultò verso di loro con aria evidentemente allegra.
- Ragazzi buonasera! Non vi avevo visti nascosti qui dietro, allora come va?? - chiese curiosa dato che non si aspettava di trovare insieme Hunt e la Sheperd al di fuori dell’ospedale.
- Bene.. stiamo facendo due chiacchiere e tu?? - rispose evasiva Amelia
-Tu non avevi appuntamento con Meredith e i bambini? - insistette curiosa la Torres
- Ehm si.. - annuì Amy
- Però poi le ho proposto di festeggiare l’operazione ben riuscita della Herman - intervenne Owen, raccontando la verità all’ortopedica.
- Bene.. quindi questo è un appuntamento? - continuò strabuzzando gli occhi.
- No! - rispose lui fermamente, sorprendendo sia Amelia che Callie che decise allora di volerci capire di più.
- Bè in tal caso ti interesserà sapere che quella bionda lì in fondo non ti stacca gli occhi di dosso da almeno dieci minuti di fila.. non sembra niente male! -  
- Piantala Torres.. non mi interessa - tagliò corto lui, consapevole che la situazione stesse diventando alquanto imbarazzante.
- Bè Callie ha ragione.. quella tipa non è davvero niente male - intervenne Amelia, ferita dalla risposta con cui lui aveva liquidato la loro uscita di quella sera. Sapeva che tecnicamente non era stato un appuntamento, tuttavia lui l’aveva invitata a passare la serata insieme ma alla Torres aveva risposto con una tale fermezza da lasciarla interdetta.
Callie assisteva sorpresa ma al contempo divertita alla scena.. si era resa conto che quei due nascondevano qualcosa, si respirava nell’aria una strana alchimia. Decise che l’indomani avrebbe tentato di far sputare il rospo ad Owen dato che era quello con cui aveva più confidenza.
- Bene io vi lascio.. vado a coltivare la mia vita sociale! Sai Hunt avevi ragione.. tutto sommato è facile uscire dal mio pigiama! - li salutò con una battuta, convinta che lui avrebbe colto il riferimento al dialogo che avevano avuto qualche giorno prima in ospedale.
- Pigiama? - chiese Amelia perplessa.
- Si riferiva a un discorso che abbiamo fatto l’altro giorno, sai si parlava di intraprendere nuove storie e conoscere nuova gente - rispose lui.
- Quindi siete entrambi alla ricerca di nuova gente? - lo punzecchiò lei.
- Io non sono alla ricerca di nulla.. la Torres credo di si - ribatté.
- Bé nel caso cambiassi idea sappi che quella bionda sta continuando a fissarti.. e sembra davvero molto interessata a ogni tua mossa - lo provocò sussurrandogli le ultime parole vicino l’orecchio.
- E tu sappi che non mi sono mai piaciute le bionde.. preferisco le more - sussurrò a sua volta lui, avvicinandosi pericolosamente al volto di Amelia.
- Non ti piacciono le donne alte e bionde quindi.. interessante - continuò lei
- Esattamente.. Eh per la cronaca questo è un appuntamento -  ammiccò lui.
L’aria si stava velocemente surriscaldando e la musica e la gente che li circondavano iniziarono a essere sempre più sfocati.
- E perché allora a Callie hai detto di no? -
- Perché non ho idea di quello che sta succedendo tra noi e non mi va di essere sottoposto a un terzo grado - ammise sincero.
- Bé neanche io ho idea di quello che sta succedendo però sappi che qualunque cosa sia mi piace.. -
- Piace molto anche a me..più di quanto tu possa immaginare - sussurrò rapito.
- Sappi che sto per baciarti… ti prego di non dire nulla - disse lei riproponendo, come un deja-vu le parole che aveva detto lui qualche sera prima.
Il bacio che seguì fu più appassionato di quello precedente,  caratterizzato dalla consapevolezza che qualcosa di bello stava nascendo tra loro e dal desiderio che iniziava a crescere, prepotente, dentro di loro.
- Credo che sia giunta l’ora di andare via da qui - sussurrò lui quando riuscì a staccarsi dalle sue labbra.
- Mmm si - riuscì appena a mugugnare lei ancora rapita da quelli occhi color mare che la fissavano tanto intensamente da farle perdere il respiro. Intanto dal fondo del locale una basita Callie Torres, che aveva assistito a tutta la scena, non poté fare a meno di esclamare - Per la miseria Hunt, questa devi proprio spiegarmela! -

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Capitolo 3
*** Intense emozioni ***


INTENSE EMOZIONI
Owen si trovava al banco dell’accettazione, intento a consultare una cartella clinica quando una voce dietro di lui lo fece sussultare: - Amelia Shepard eh?? – sorpreso si voltò e scorse Callie che lo guardava con un sorriso beffardo stampato in volto.
- Amelia cosa? – domandò ingenuamente
- Sai benissimo a cosa mi riferisco, a ieri sera! – insistette.
- Ti ho già detto che era una semplice uscita tra colleghi – minimizzò lui.
- Uscita tra colleghi un corno! Hunt vorresti farmi credere che baci in quel modo tutte le colleghe?? Ma piantala! – lo mise con le spalle al muro la Torres.
Dopo aver strabuzzato gli occhi per l’imbarazzo, si schiarì la voce e sospirò  – Lei mi piace Callie..- fece una piccola pausa e poi aggiunse – è strano.. sai è una cosa nuova e non ho la minima idea di come andrà quindi la teniamo per noi. È una simpatia in realtà, non è successo nulla però.. pensare a lei mi fa stare bene, come non mi succedeva da tanto tempo – confessò all’amica che lo ascoltava attenta.
Quando Hunt ebbe terminato la sua piccola confessione, il volto di Callie si sciolse in un sorriso ma non fece in tempo a dire nulla perché il suo cercapersone iniziò a trillare.
Rimasto nuovamente da solo tentò di riprendere la lettura della cartella clinica ma fu nuovamente interrotto: - Buongiorno dottor Hunt, caffè? – chiese sorridendo Amelia.
Lui si voltò, sorrise e prese il bicchiere che lei gli porgeva – Grazie mille  e buongiorno anche a te –
I due rimasero per alcuni secondi a fissarsi, poi Amelia sorrise e sussurrò – E’ difficile che io rimanga seria se tu mi guardi così – era imbarazzata ma anche divertita.
Lui stava per controbattere ma fu interrotto dall’arrivo di Meredith: - Ehi ma che fine hai fatto ieri sera? – chiese rivolgendosi alla cognata.
-Mmm.. nulla di particolare, ho fatto una lunga passeggiata e sono rincasata tardi.. sai avevo bisogno di prendere un po’ d’aria! – mentì Amelia fingendo indifferenza.
- Si lo avevo immaginato.. ah Owen ho bisogno di un consulto per un mio paziente – continuò Mer.
- Certo arrivo – rispose gentile e la seguì dopo aver lanciato un cenno d’intesa alla Shepard che lo osservava divertita.
Meredith aveva chiesto il consulto di Owen, in quanto capo del reparto di chirurgia, per il difficile caso di Rosmery Brown, una pazienta coinvolta in un incidente automobilistico che giunta in gravissime condizioni al GSMH era stata operata d’urgenza da Meredith e Richard ma, purtroppo, risultava essere cerebralmente morta in seguito alle lesioni riportate nell’occorso.
Il compagno di Rosmery, John, era giunto appena possibile in ospedale e aveva appreso dell’atroce destino che era toccato alla donna che amava così, disperato, era costretto a dirle addio in quanto lei aveva firmato in passato un documento che vietava ai medici di tenerla in vita artificialmente, tuttavia, aveva implorato Meredith di temporeggiare.
-John questo è il dottor Hunt, il capo del reparto di chirurgia – disse Meredith.
- Salve signor Williams, sono molto addolorato per la sua perdita ma le volontà di Rosmery sono molto chiare, non possiamo tenerla in vita – esordì dispiaciuto Owen.
- Dottor Hunt la prego, fate ulteriori esami.. fate qualcosa! – lo implorò John.
- Signor Williams le ho già spiegato la situazione di Rosmery.. – sussurrò Meredith.
-  Vi prego – singhiozzò ancora John.
- Grey chiama la Shepard – decise risoluto Owen.
 
QUALCHE ORA DOPO
Amelia stava consultando la tac di Rosmery quando Owen entrò in sala di radiologia.
-Allora? – le chiese.
- Questa donna è cerebralmente morta.. non ha margini di miglioramento. Meredith aveva ragione – rispose.
Owen sospirò – Lo immaginavo – disse amareggiato.
- Mi dispiace – rispose dolcemente lei.
- Ora dovrò andare a dirlo al suo compagno.. sai io sapevo che Meredith aveva ragione però volevo dargli una speranza, o forse solo un po’di tempo per abituarsi all’idea di dover dire addio alla donna che ama – disse amaro.
Quando si voltò verso la porta Amelia fece un passo verso di lui, lo trattenne con un braccio e aggiunse: - Vengo con te.. –
Qualche minuto dopo raggiunsero la stanza di Rosmery, vi trovarono John che la accarezzava delicatamente  e lo informarono dell’esito degli accertamenti.
Quando ebbero terminato di parlare Jhon abbassò il capo e iniziò a parlare, lentamente – Vi ringrazio per avermi dato il tempo di realizzare quello che sta succedendo – sospirò - Sapete io ero sposato, ho amato Maggie più della mia vita per 6 anni.. lei era tutto per me poi però tra noi è finita e lei è andata via. Il mio cuore era diventato un blocco di ghiaccio, ero convinto che non avrei più amato nessuna donna.. ero convinto che il mio cuore non potesse più amare – sospirò di nuovo e una lacrima gli rigò il volto – finché non ho incontrato Rosmery -
Amelia e Owen rimasero in silenzio ad ascoltare le parole di John, il quale dopo qualche secondo continuò – Lei è riuscita a farmi ridere di nuovo.. lei mi ha reso di nuovo sereno, lei era quella giusta per me e ora mi ha lasciato, per sempre – concluse prima di iniziare a singhiozzare disperato.
-Ci dispiace tantissimo per la sua perdita John, si prenda il tempo che le serve per salutare Rosmery. Noi siamo a sua disposizione – lo confortò Amelia.
Quando furono usciti dalla stanza di Rosmery erano entrambi molto scossi e dispiaciuti ma Amelia si accorse che  lui lo era di più, al punto da sembrarle quasi assente: - Owen? Stai bene? – gli domandò.
Lui la osservò e annuì – A più tardi Amelia – le disse laconico e andò via.
 
Per il resto della giornata non si incrociarono e Amelia non fece altro che ripensare a quello che era accaduto quella mattina, alle parole di John e a quanto avessero scosso Owen.
Non sapeva come comportarsi, non voleva essere invadente ma neppure indifferente.. la verità era che pensava a lui più di quanto volesse, ma non riusciva a farne a meno!
Dopo molta indecisione decise che quella sera sarebbe andata a trovarlo, voleva vederlo anche solo per accertarsi che stesse bene.
Una volta uscita dal GSMH si diresse verso il parcheggio e con sommo stupore si accorse che lui era appoggiato alla sua auto e la stava evidentemente aspettando.
-Ehi! E tu cosa ci fai qui? – domandò stupita.
- Ti stavo aspettando – rispose lui avanzando nella sua direzione.
- Ne sono contenta perché sai ero diretta alla tua roulotte – confessò.
- Davvero? – chiese lui stupito.
- Si, volevo vederti.. e sapere come stavi –
Ormai erano vicinissimi e, come spesso accadeva tra loro, le parole lasciarono il posto a un lungo e intenso sguardo.
-Amelia? – sussurrò lui dopo qualche istante.
-Si? –
- Rimani con me stanotte -
 
 
 

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Capitolo 4
*** Owen pov ***



~~OWEN POV
È stato bellissimo fare l’amore con lei..credevo di non poter più provare emozioni così intense, o quantomeno credevo di non poterle provare per una donna diversa da Cristina e invece eccomi qui, in pace con il mondo, dopo tanto tempo.
La giornata di ieri, o è ancora oggi? non so neanche che ora sia e ora non mi importa.. non voglio svegliarla, si è assopita da poco e si è completamente abbandonata tra le mie braccia. Mi piace! Riprendo il filo dei miei pensieri.. la giornata di ieri è stata dura, la storia di quell’uomo mi ha fatto pensare alla mia storia, alla mia vita e ai miei sentimenti.
So cosa vuol dire amare una donna fino a stare male e perderla stando ancora peggio.
So cosa vuol dire temere che il proprio cuore non abbia più amore da dare per quanto ha sofferto.
Cristina è stata la donna più importante della mia vita ma avevo capito da molto tempo, ben prima che partisse,  che tra noi non poteva esserci futuro, a meno che uno dei due non fosse disposto a rinunciare a una parte di sé stesso.
Ho provato a farlo, ho provato a non pensare a quel figlio che ora sarebbe un bambino poco più grande di Baley ma.. non ci sono riuscito.
Ho capito che proprio perché l’amavo dovevo lasciarla andare via, augurandole di realizzare tutti i suoi desideri.
E io? Mi sono sentito morto dentro, solo e incompleto perché anche se non eravamo più una coppia da diverso tempo noi eravamo comunque insieme.
Ero così preso da Cristina da non essermi nemmeno accorto dell’arrivo di Amelia, per me era solo la sorella di Derek, l’altra Shepard. Ora mi sento così in colpa per averla etichettata con tanta superficialità, ora che so quanto questo l’abbia sempre fatta soffrire.
Le accarezzo dolcemente i capelli e lei, nel sonno, si accoccola ancora di più a me. È bellissima, e sembra così indifesa ma, in realtà, è la donna più forte che abbia mai conosciuto.
Credo di averla vista davvero dopo lo scandalo scoppiato in ospedale, e da li ho iniziato ad apprezzarla, pian piano, come medico e come donna nel suo essere geniale, spiritosa e tremendamente sensibile.
Sono abbastanza convinto è che ciò che mi sta conquistando di lei è il fatto che sia tanto forte e decisa quanto sensibile e dolce. Mi attrae e mi disorienta.
Sta nascendo in me il desiderio di prendermi cura di lei, di allentare le mie difese e di permetterle di entrare a far parte della mia vita.
Non ho idea di come andrà tra noi e, al momento, voglio solo godermi questo momento di ritrovata serenità.. poi un pensiero mi balena per la mente e mi rende felice: domattina al mio risveglio ci sarà ancora lei al mio fianco.
Sospiro e le do un tenero bacio tra i capelli, sento il sonno che pian piano si sta impossessando di me e decido di cedere al richiamo di Morfeo.
In attesa di domani.

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Capitolo 5
*** Amelia pov ***



~~AMELIA POV
Ho aperto gli occhi convinta di aver sognato, già preparata a dover sopportare la consapevolezza che sia stata solo una bellissima illusione.. poi mi rendo conto che il mio volto è appoggiato sul suo petto e le sue braccia mi stringono, protettive.
Non è stato un sogno. Sono dannatamente felice.
Fare l’amore con Owen è stato meraviglioso, lui che sembra sempre così posato ed impeccabile si è rivelato un’amante appassionato e tenero.
Era moltissimo tempo che non provavo delle emozioni così intense e di certo non pensavo che potesse succedermi adesso, con un collega, proprio con lui.
Lui mi piace, mi attrae, mi imbarazza quando mi fissa con il suo sguardo intenso e profondo e mi disarma con quel sorriso tremendamente sincero.
Non posso fare a meno di sorridere contenta pensando alle ore appena trascorse.. se lo potessi raccontare a qualcuno esordirei con un gigantesco “wooow” ma ovviamente non lo farò, questa notte meravigliosa rimarrà assolutamente top-secret.
Sebbene sia felicissima non posso negare a me stessa di essere anche preoccupata.
Owen potrebbe farmi perdere la testa e io non posso permettermi di essere vulnerabile.. non posso dipendere da nulla o nessuno, in cuor mio so che non sono ancora abbastanza forte da sopportare l’ennesimo cuore spezzato.
L’ansia inizia a impossessarmi di me e questo non mi piace, non voglio rovinarmi la felicità di questo momento così inatteso e perfetto.
Per rilassarmi decido di concentrarmi sui battiti del suo cuore.. dorme beato ma io non posso evitare di domandarmi cosa succederà domani, cosa mi dirà e se sarà pentito di questa notte d’amore.
Inconsciamente mi adagio ancora di più tra le sue braccia, come per imprimere più forte dentro di me la bellezza di questo contatto, poi però mi volto perché ho bisogno di riprendere fiato e di placare la miriade di pensieri che mi arrovellano la mente.
Quando, però, sento le sue  braccia stringermi di nuovo e il suo mento posarsi nell’incavo del mio collo un brivido mi pervade la schiena.. sospiro e decido di abbandonarmi in quell’abbraccio sincero,  inconsapevole e caldo.
In attesa di domani.

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