Michela_95 and CalumaW.

di hazsvans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** www.ashandlukesweetlove.com ***
Capitolo 2: *** È tempo di un bagno romantico. ***
Capitolo 3: *** Siete dei coglioni. ***
Capitolo 4: *** Non facciamo scopare Ashton Irwin. ***
Capitolo 5: *** Luke e le crociate contro i lashton. ***
Capitolo 6: *** Non mi chiamano Sunshine per niente. ***
Capitolo 7: *** Telefonate. ***
Capitolo 8: *** Cocco e Pesca Hawaiana. ***
Capitolo 9: *** Riscrivendo Twingo. ***
Capitolo 10: *** Ritornare a casa. ***
Capitolo 11: *** Una biblioteca d'amore. ***
Capitolo 12: *** Sfondare porte e restituire tacchini. ***



Capitolo 1
*** www.ashandlukesweetlove.com ***


«Ma ora parliamo del sito che sta facendo molto scalpore, ultimamente. Si chiama www.ashandlukesweetlove.com.» disse l'intervistatrice e noi ragazzi ci guardammo negli occhi l'un l'altro. Era da mezz'ora che questa signora ci stava intervistando, e c'eravamo un po' rotti le palle tutti quanti. Si, era bella, alta, i capelli mori raccolti in uno chignon e trucco ben fatto, ma amava farsi i cazzi nostri e noi non amavamo sputtanarci al mondo. Ora stava parlando di questo sito che evidentemente nessuno di noi conosceva. «Non conoscete questo sito?» ci chiese, stupita quanto noi.

Lukey alzò le spalle e si schiarì la gola, preparando le corde vocali ad un tono più mascolino del solito. «Sarà un sito che hanno creato le fan, il solito.» disse e non potei che annuire. Nessuno ce ne aveva mai parlato, e forse perchè non era così importante.

 «Beh, in questo sito, che vedete alle mie spalle,» indicò un maxi schermo alle sue spalle dove un sito con background rosa stava comparendo. La pagina era piena di nuvolette, cuoricini e fiocchi di colore rosa, il titolo era a caratteri cubitali fucsia "ASHTON AND LUKE TRUE LOVE" e in fondo a destra c'era una foto di Ashton che dormiva tra le braccia di Luke. Strabuzzai gli occhi e impallidii, come avevano fatto a... «Si parla di una presunta relazione omosessuale tra Luke e Ashton.» li guardò severa e li guardai anche io. Erano entrambi rossi in viso e in imbarazzo, poi lanciai un'occhiata a Micheal, alla mia destra, e ritrovai la calma. Micheal è sempre stato quel tipo di ragazzo calmo e pacato, ma in questa situazione avrebbe dovuto forse allarmarsi: le fan avevano scoperto della relazione tra Ashy Ashy e Lukey. Mi misi il pugno in bocca come ero solito fare nei momenti di panico e Michael mi guardò, domandandosi probabilmente perchè stesse succedendo tutto quello.

«È un'invenzione dei fan,» disse il ragazzo alla mia destra, eravamo tutti troppo nel panico per spiaccicare parola. «Ashy A...» tossì «Ehm, Ashton e Luke non stanno insieme, sono il ritratto dell'eterosessualità.» li guardai e notai che si stavano guardando profondamente negli occhi, sorridendo come ebeti e parlando dello smalto color rosa schiapparelli che si sarebbero messi dopo. Quando notarono che tutti li stavamo osservando, ritornarono ad essere etero.

«Se lo dite voi.» disse l'intervistatrice e fece una risata forzata, per poi passare ad un altro argomento.


**


«Vai, Micheal, più forteee!♥» urlò Ashy Ashy mentre Micheal, con aria annoiata, lo spingeva per il lungo corridoio grigio su un tavolino con le rotelle. Ashton era evidentemente felice ed aveva le gote rosse e i capelli in disordine, ma era perfetto lo stesso. Dannato lui. «Si, Candy, vaiii!♥» sbuffai ricordando la brutta abitudine di Ashy Ashy di affibbiare nomignoli a tutti, nomignoli che poi rimanevano. Micheal era "Candy", perchè diceva che sotto le sue spoglie da duro nascondeva "un delizioso cuore di cioccolato al latte". Io invece ero "Sunshine", perchè diceva che "i miei occhi risplendevano come i raggi del sole, e lui amava il sole, gli ispirava così tanti sentimenti". Luke era semplicemente Lukey, diceva che lo trovava "carino, un nomignolo ideale per il suo ragazzo". E poi c'era lui, Ashy Ashy, perchè a guardarlo ispirava tantissima tenerezza. 

Quando Candy e Ashy Ashy passarono davanti a Luke, appoggiato alla parete e piuttosto pensieroso, con l'ennesimo urlo di Ash, lui si mise ad urlare abbandonando quel tono mascolino che fingeva di avere in ogni intervista. «Ashy Ashy, per favore, sto cercando di pensare!» chiuse gli occhi e si mise le mani in vita.

Michael frenò di botto facendo cadere in avanti il povero Ashton, che si alzò subito e piano piano si avvicinò a Lukey. Ogni volta che quei due erano vicini, li circondava una nuvola rosa, si sentiva profumo di vaniglia e tanti petali di ciliegio gli volavano intorno. Luke guardò Ashton negli occhi e si addolcì, sorridendogli debolmente. Ashy Ashy gli mise una mano sul collo e gli fissò le labbra, per poi concentrarsi sui suoi occhi. «Lukey,» disse e gli sorrise dolcemente. Svariati petali di ciliegio colpirono in faccia me e Candy. «Non pensare e baciami, sciocchino.» chiuse gli occhi e il ragazzo gli si avvicinò lentamente, rosso in viso, le mani sulla sua vita mentre Ashton gli stava dolcemente massaggiando il collo. Ma a pochi millimetri di distanza dalle sue labbra, si allontanò; la nuvola svanì, il profumo di vaniglia scomparve così come i petali di ciliegio, che smisero di colpire me e Candy. 

«No, Ashy Ashy, non capisci.» disse e si mise una mano sulla tempia con fare drammatico. «Quello che abbiamo tra le mani è uno grosso problema.» Tutti e tre ci guardammo istintivamente le mani. Si girò velocemente e mi guardò. «Michael! Calum! Venite immediatamente qui!» urlò stridulo prima di aprirsi in un sorriso. «Ho un'idea!» io e Candy ci guardammo in faccia, ogni volta che Lukey aveva avuto un'idea o un piano era finito sempre nel peggiore dei modi. Ci avvicinammo comunque, impauriti. «Allora, Sushine,» disse e mi fece il solletico sotto il collo ridacchiando, mentre io rimasi impassibile. «Tu ti iscriverai a quel sito con il nome di...ehm...fammi pensare...» si prese alcuni momenti per pensare, mentre dietro di lui Ashy Ashy giocava con il suo orsacchiotto preferito, Teddy. Lo stritolava, lo abbracciava, lo accarezzava e lo baciava. Non poteva avere diciannove anni. «CalumaW!» disse alzando le mani al cielo con un sorriso a trentadue denti. Michael mi guardò, più che annoiato, e si mise le mani nei capelli. Perchè sono in questa band, perchè sono in questa band, perchè sono in questa band, si chiese ripetutivamente. «Candy!» lo indico sorridendo e gli andò vicino per accarezzargli i capelli dolcemente, con un sorriso malizioso sul volto. «Anche tu ti iscriverai, e ti chiamerai...uhm..dammi cinque secondi...» si mise in ginocchio e stese le mani davanti a sè, mentre un alone nero lo circondava. Iniziò ad invocare forze oscure sotto il nostro sguardo allibito.

Ashy scoppiò in un pianto disperato. «Lukey, mi fai paura!» disse tra i singhiozzi e le lacrime, in un momento il biondo gli fu vicino. Gli asciugò le lacrime e gli sorrise dolcemente. La nuvola rosa si ripresentò, così come il profumo alla vaniglia e i petali di ciliegio, tossii per l'intenso odore di vaniglia. Ashton smise di piangere ma non gli ricambiò il sorriso.

«Tranquillo, cucciolo, sono sempre io, il tuo amato.» disse accarezzando con entrambi i pollici il labbro inferiore di Ash, per poi lasciare che le loro labbra s'incontrassero. Sbuffai e mi sedetti a terra, annoiato da loro, dal loro amore, dalla nuvoletta rosa, dal profumo di vaniglia e dai petali di ciliegio. Lukey si alzò e venne contro di noi, il profumo finalmente svanito. «Ho trovato, Candy Candy, ti chiamerai Michela_95!» sorrise soddisfatto incrociando le mani sul petto.

«Ehm, Lukey, perchè dovremmo iscriverci a questo sito?» chiesi, impaurito dalla sua risposta.

«Ma soprattutto, perchè dovremmo fingerci femmine?» chiese Michael.

«Ovvio!» urlò alzando un dito al cielo e su uno sfondo nero comparso magicamente alle sue spalle vedemmo un fulmine. «Perchè voi dovrete smentire tutte le voci sul nostro conto,» disse e si portò una mano sulla fronte. «Nessuno deve scoprire l'amore proibito mio e di Ashy Ashy.» lo sfondo nero scomparve e improvvisamente comparirono tre suonatrici di violino che suonarono una melodia triste e malinconica. «E dovrete fingervi femmine così nessuno scoprirà di voi!» disse e saltò felice.

Avrei sbattuto volentieri la testa al muro se non avessi sentito dolore, quindi mi limitai a posizionare una mano aperta sul viso mentre Michael mi lasciava in balia di quei due psicopatici per andare in bagno. Perchè sono in questa band, perchè sono in questa band, perchè sono in questa band, mi chiesi anche io. 



My corner.

Okay, vediamo cosa ne uscirà da tutto questo. Scusate la demenza, ma dovevo staccare dalle ff molto più serie che sto scrivendo e così è uscita questa merda, spero di avervi fatto almeno sorridere. Recensite e ditemi cosa ne pensate ma soprattutto se vi piace come idea :)

Carmen.

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Capitolo 2
*** È tempo di un bagno romantico. ***


«Papino?» chiamò Lukey debolmente. Era steso sul letto di camera sua, le gambe portate allo stomaco circondate dalle sue braccia. Tutti eravamo in realtà in camera sua; quella camera mi aveva fatto sempre girare la testa. È che c'è troppo rosa: le pareti erano fucsia con dei piccoli pallini rosa, il pavimento di legno color panna come le tende decorate da piccole rose rosa. C'erano due letti singoli, le lenzuola richiamavano la stampa delle tende ed erano in legno bianco, così come la scrivania. 

«Che c'è, mammina?»rispose Candy Candy annoiato. Era seduto sulla sedia di fronte alla scrivania e stava usando il computer di Luke, lo stesso computer che gli aveamo regalato noi per scherzo due anni fa, era tutto rosa con i tasti neri. Pensavamo di essere simpatici e che Lukey ci avrebbe guardati male uscendonese con un "Ma cos'è questa merda?", ma invece aveva detto "Oddio, è il computer che volevo comprarmi da mesi! Grazie Sunshine, grazie Candy!". Io ero seduto ai piedi del letto di Luke che in questo momento stava dondolando piano fissando l'altro letto, quello vicino alla porta, dove Ashy Ashy faceva il suo solito sonnelino pomeridiano.

Lukey si mise a sedere e lo guardai, distogliendo l'attenzione dalla pagina che stavo guardando, www.ashandlukesweetlove.com. Ci aveva chiesto di iscriverci in sua presenza così da avere tutto sotto controllo. «Papino, stavo pensando che quelle fans ci rovineranno! Intendo, quelle che hanno creato il sito.» Michael annuì lentamente e mi chiesi per l'ennesima volta perchè si chiamassero "mammina" e "papino". Lukey strinse la mano al pungo così forte che le nocche gli divennero bianche. «Dannate portatrici di vagine!»

«Ascolta, Luke.» dissi avvicinandomi a lui che mi guardò. «Io mi sono iscritto, ma mi puoi dire perchè CalumaW? Cioè, ho capito che dobbiamo fingerci femmine e quindi capisco la a alla fine di Calum,» gli spiegai e lui guardò annuendo la home page del sito piena di fiori, cuoricini e di loro foto insieme. «Ma perchè la W? Cosa sta a significare?» lui mi guardò e si illuminò in un enorme sorriso.

«Ma ovvio, sciocchino di un Calum!» ridacchiò portandosi una mano alla bocca e mi diede uno schiaffo fortissimo sulla spalla, feci una smorfia di dolore e mi massaggiai la parte che mi faceva male. «W è l'iniziale del tuo cognome, Wood!» mi sorrise chiudendo gli occhi e lo guardai a bocca aperta mentre anche Candy Candy si girava a guardarlo.

«Ehm, Lukey, non vorrei mandare a puttane le tue convinzioni,» dissi e lo guardai, la mia mano ancora poggiata sulla mia spalla. «Ma il mio cognome è con la H, Hood.» Luke strabuzzò gli occhi e mi guardò a lungo, sospirai e poi scossai il capo. «Ora non posso più cambiare il nickname. E io che ti sto ad ascoltare pure.»

«I-Io pensavo che il tuo cognome fosse Wood, che vuol dire legno.» disse scosso, poi sorrise di nuovo e sospirai nuovamente. «Allora facciamo che da ora in poi ti chiamerò giglio, d'accordo? Attento che zio Lukey ti sta per rubare il nasino!♥» fece il gesto di prendermi il naso e se lo mangiò, girai il capo infastidito.

«Micheal, digli qualcosa, per favore.» chiesi disperato e Candy Candy mugugnò qualcosa.

«Mammina, non devi svegliare Ashy Ashy? Sai che se non fa merenda diventa irrascibile.» disse annoiato mettendo una mano sotto il mento e guardando la home page del sito. «Ci sono moltissime foto di Luke e Ashton che si comportano da piccioncini e c'è anche una chat per lashton shipper, vedo se posso entrare per smentire qualcosa.» disse più a se stesso che a noi.

Il biondo si alzò velocemente dal letto. «Hai ragione, paparino, se non ci fossi tu!» andò vicino a Candy e gli mise le mani sulle spalle schioccandogli un dolce bacio sulla guancia. Si avvicinò lentamente al letto dove Ashton riposava e s'inginocchiò guardandolo profondamente negli occhi. La familiare nuvoletta rosa si ripresntò insieme all'intenso odore di vaniglia e ai petali di ciliegio che sfolazzavano felici intorno ai due amanti. Luke scostò un po' le coperte dal viso di Ash per accarezzargli dolcemente il viso e si chinò per dargli un bacio sul naso, il ragazzo disse qualcosa che nessuno capì. «Ashy Ashy del mio cuore, è ora di svegliarsi.» gli baciò dolcemente la fronte, poi il naso e infine gli diede un casto bacio sulle labbra. 

Ashton aprì gli occhi e gli buttò le braccia al collo. «Bagno.» sussurrò mentre Lukey ricambiava quell'abbraccio come meglio poteva. «Voglio farmi un bagno con te, Lukey. Portami a fare il bagno.» Luke gli tolse dolcemente le coperte, gli mise un braccio dietro la schiena e sotto le gambe, prendendolo in braccio mentre Ashton continuava a circondare il suo collo con le sue braccia. Poggiò la testa sul petto di Luke e chiuse di nuovo gli occhi. «Grazie, tesoro mio.» sussurrò e Luke si avviò verso la porta, seguito dalla nuvoletta rosa, il profumo di vaniglia e i petali di ciliegio.

«Tutto quello che vuoi, piccolo mio.» sussurrò dolcemente e lo guardai uscire dalla stanza per avviarsi verso il bagno di casa nostra. 

Ci fu un momento di silenzio nel quale io guardavo la porta dal quale erano appena usciti e Micheal stava chattando sul sito. «Secondo te l'hanno mai fatto?» gli chiesi.

«Scopano come ricci.» disse e strabuzzai gli occhi girandomi verso di loro. Davvero quei due lo facevano? Candy Candy ricambiò il mio sguardo e sorrise alla mia faccia sconvolta. «Luke mi dice sempre che Ashton è troppo timido per comprare i preservativi, lui non ne vuole sapere di andarli a compare e così lo fanno senza, ha una paura costante di metterlo incinto.» risi per la stupidità di Lukey, ma da un tipo come lui avrei dovuto aspettarmela. Michael tornò a guardare lo schermo. «A quanto pare Ashton è il passivo.» disse piano.

«Cosa? Aspetta, cosa? Che vuoi dire?» dissi stendendomi sul letto e alzandomi con un gomito. Candy Candy si girò nuovamente per guardarmi e sorrise.

«È Ashton quello che...insomma...lo prende.» disse e strabuzzai gli occhi.

«Oh.» boccheggiai per trovare qualcosa da dire. «C-come lo sai?»

Michael alzò le spalle e si alzò dopo aver spento il computer. «Sono tutte cose che mi dice Luke.» spiegò e prima che gli potessi chiedere perchè a lui le dicesse e a me no, parlò. «Ti va di vendicarti?» a quelle parole scattai in piedi sorridente e annuii velocemente. «Sapevo che avresti accettato. Dai, seguimi.» disse e uscimmo dalla stanza per entrare nel corridoio e avvicinarci alla porta del bagno, socchiusa. Stettero lì ad osservare la scena: la stanza era illuminata solo dalla poca luce del sole che proveniva dalle finestre e dalle candele profumate che avevano messo a bordo vasca, Luke era di spalle intento a guardare profondamente Ashton negli occhi. Forse le candele non erano profumate, forse erano semplici candele, era il profumo di vaniglia che producevano quando erano insieme che stava profumando la stanza. Ovviamente c'era la nuvoletta rosa che li avvolgeva delicatamente mentre petali di ciliegio continuavano a piovere dal soffitto. Ma da dove cazzo venivano? Candy Candy cacciò il telefono dalla tasca e mise la telecamera. «Aspettiamo il momento giusto.» disse e annuii, ci riconcentrammo sui due ragazzi.

Ashton prese un po' d'acqua per sciacquarsi il viso e guardò Luke, sorridente. «Ti amo, Lukey.» sussurrò arrossendo e abbassò lo sguardo, per poi riconcentrarsi su quello del fidanzato. «Ti amo così tanto che mi fa male il cuore.» si avvicinò a Luke per posargli un dolce bacio sulle labbra, Michael scattò una foto e corse in camera, soddisfatto del suo lavoro. Io rimasi a guardare.

«Voglio sposarti, Ashy.» sussurrò Lukey prima che le loro labbra si incontrassero di nuovo. «Voglio sposarti mentre indossi un lungo abito da sposa rosa, con un mazzolino di fiori di campo in mano.» lo baciò di nuovo e Ashton mise una mano sul suo collo e poi nei suoi capelli, bagnandoli un po'.

Lukey si alzò di poco facendo stendere Ashton, che continuò a baciarlo, incurante del fatto che Luke, nudo, stesse sopra di lui. «E tu avrai una rosa nei capelli.» sussurrò e sorrise per poi baciarlo di nuovo. Decisi di raggiungere Michael prima che iniziassero a farlo.

Aveva acceso di nuovo il computer ed era di nuovo su quello stupidissimo sito. Mi avvicinai alla sua sedia e mi chinai un po' per vedere cosa stava combinando. «Cosa fai?» stava postando la foto che aveva appena scattato su quel sito tutto fiocchi rosa e cuori. Dopo averla postata, girò il computer verso di me. "Time for a romantic bath: the kiss between Lukey and Ashton in the bath". Strabuzzai gli occhi e lo guardai, mi stava sorridendo maliziosamente e non potetti che sorridergli di rimando. 
«No, oh no, noi non possiamo.» dissi e continuai a guardarlo sorridendo, cosa che fece anche lui. «Anzi, si, possiamo.» ridacchiò mentre sentivamo l'urlo di Ashton provenire dal bagno.

«È il caso di andare a controllare?» mi chiese Michael annoiato, scossi il capo.

«No,» sorrisi voltandomi verso la porta sentendo un altro urlo, stavolta quello di Luke. «Credo di no.»


**



Sabato sera, pizza, amici. Era quello il giorno più bello della settimana, quello in cui io e Michael ci prendevamo una serata tutta per noi, lontano da Ashton e da Lukey, soprattutto da quest'ultimo. C'eravamo appena seduti al tavolo del ristorante insieme a Niall e ad una ragazza con i capelli color prugna mai vista, quando suonò il telefono a Michael. Sospirai e mi lasciai andare sulla sedia, mentre Niall, affianco a me, mi guardò. 

«Dimmi Lukey.» disse prendendo il menù e iniziando a sfogliarlo.

Dall'altro capo del telefono, Luke urlò così forte che lo sentimmo perfettamente anche noi. «Michael, Candy Candy, oh perdincibacco per fortuna che hai risposto subito! Tutto questo mi sta stressando, mi verranno le rughe e i brufoli, per dio!» urlò Luke e alzai gli occhi al cielo per quanto fosse checca.

«Luke, calmati e dimmi che succede.» disse Candy pacato. Se fossi stato in lui gli avrei urlato contro e avrei staccato la telefonata, ma per fortuna che lui era quello razionale.

«Candy Candy!» urlò Luke e lo sentimmo scoppiare in un pianto disperato mentre appoggiavo la mano sulla tempia. «È successa una cosa orribile, non so spiegarti! Non riesco a calmarmi, sto piangendo da un'ora.» strabuzzai gli occhi e io e Michael ci guardammo negli occhi. Cosa diamine era successo? 

«Luke, parla.» disse Michael preoccupato e mi misi il pugno in bocca. Luke continuò a piangere nella cornetta.

«Candy Candy, ti prego, vieni a casa! È successa questa cosa orribile e non so che fare! Si tratta di Ashton, ti prego Miky, vieni!» disse con un tono così disperato che mi fece venire i brividi. Staccò la chiamata e mi guardò. Annuii e mi alzai mentre raggiungevamo di corsa casa.
Sull'uscio della porta della stanza di Luke, guardai ancora a bocca aperta Luke, con un grembiule rosa pallido addosso, piangere tra le braccia di Michael.

«Luke, calmati, Ashy Ashy ha solo la febbre.» gli sussurrò accarezzandogli i capelli. Erano seduti sul letto di Luke mentre nell'altro Ashton riposava, rosso in faccia. Luke strinse più forte i pugni.


«Nell'anno mille si moriva per una febbre!» urlò tra i singhiozzi e alzai gli occhi al cielo appoggiandomi alla porta. 

«Siamo andati un po' avanti con i tempi, sai?» gli disse e mi guardò mentre continuava ad accarezzargli i capelli. Luke si alzò all'improvviso e si asciugò le lacrime con la manica, poi si avvicinò all'armadio in legno dipinto di bianco e lo spalancò.

Cercò un po' tra gli indumenti fino a tirare fuori un vestito bianco, con un'enorme croce rossa. «Se Ashton sta male, io lo curerò!» disse mentre altre lacrime continuavano ad uscire dai suoi occhi. «Da oggi in poi chiamatemi Infermiera Sandy!» disse e realizzai che quello era un vestito da infermiera sexy. Non sapendo dove trovarlo, sarà andato al sexy shop. Mi passai una mano sul viso mentre sentii Michael sospirare.

«L-Lukey.» sussurrò debolmente Ashton mentre apriva gli occhi, in cinque secondi il biondino gli fu vicino e gli prese la mano, stringendola. «Lukey, sono pronto per avere un bambino.» Luke strabuzzò gli occhi e scoppiò a piangere di nuovo, mentre Ashton lo guardava sorridendo.

«Calum!» urlò Lukey girandosi verso di me, lo gurdai annoiato. «Procuraci un bambino, ora


My corner.
Grazie a tutti per il supporto, pensavo che questa ff non piacesse a nessuno perchè demente, beh vedo che la seguite e sono felicissima lal
Grazie a tutte e alla prossima,
Carmen 

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Capitolo 3
*** Siete dei coglioni. ***


CalumaW: CalumaW chiama Michela_95, ripeto, CalumaW chiama Michela_95!!
 

Michela_95: Che c'è CalumaW?

 

CalumaW: Hai per caso visto il mio anello di Hello Kitty?

 

«Calum!» urlò esasperato Luke dalla sua stanza. «Corri, presto! Candy Candyy!!»

 

Michela_95: Hai 8 anelli di Hello Kitty, quale di preciso?

 

CalumaW: Quello rosa a forma di cuore di plastica.

 

«Candy Candy! Papino! Qualcuno venga ad aiutarmi!» urlò Lukey prossimo alle lacrime.

 

Michela_95: Vedi nel frigorifero.

 

CalumaW: Nel frigorifero?? Che ci fa il mio anello nel frigorifero?!?!

 

Michela_95: È che quell'idiota di Ash lo ha scambiato per un wurstel e messo nel frigo.

 

AshyloveLukey__: Ma chi siete??

 

CalumaW: Come fa a scambiarlo per un wurstel??? Quando me lo sono comprato gliel'ho pure fatto vedere e mi ha detto che era bellissimo!!

 

Michela_95: Non prendertela con me, sai che Ashton scambierebbe un maiale per un armadio!!

 

«Sunshine!! Giglio!!» urlò Ashton e questa volta le sue urla mi arrivarono chiare e tonde. Mi sporsi verso la porta per ascoltare meglio distogliendo l'attenzione dalla chat del sito aperta. «Vi prego, aiutateci!!» sospirai.

 

CalumaW: Credi sia il caso di andare a vedere?

 

Michela_95: Chi?

 

CalumaW: Lukey e Ashy Ashy.

 

Michela_95: Okay, al mio tre ci alziamo e andiamo a vedere. Uno,

 

Michela_95: Due,

 

Ashybellissimo89: Ma chi diavolo siete??

 

Michela_95: Tre.

 

Mi alzai e andai nella stanza di Luke, seguito a ruota da Micheal. Quando arrivammo nella stanza, mi appoggiai a Candy Candy per non cadere rumorosamente a terra.

 

Ashton era sotto le coperte con le gambe spalancate e aveva l'espressione affannata, Lukey era davanti le sue gambe e stava guardando sotto le coperte, arrossii perchè – oltre la maglia grigia che indossava – Ashton era completamente nudo.

 

«Uhm, che succede?» mormorò Michael e guardai una scatola di cartone rosa in fondo alla stanza e capii tutto. Ashton grugnì e poi gemette.

 

«Lukey, caccia questo bambino fuori dal mio utero!!» urlò Ashy Ashy mentre una goccia di sudore gli ricadeva lungo le tempie. Prima che potessi fargli notare che lui era un maschio e che quindi non aveva un utero, urlò maggiormente e Lukey cacciò da sotto le coperte il bambolotto che gli avevo comprato due giorni fa. Il bambolotto di Cicciobello era completamente nudo ed era ricoperto da vernice rossa. Sbattei una mano sulla fronte e sospirai. Era semplicemente patetico. Luke premette un pulsante che vi era sulla mano della bambola e quest'ultima iniziò a piangere, se la posizionò tra le braccia sorridente e iniziò a cullarla.

 

«Amore, è nato Sally, il nostro bambino.» disse e si asciugò una lacrima mentre si avvicinava ad Ashton e gli porgeva il bambino. Ashy Ashy prese il bambino e lo prese ad accarezzare, con espressione stanca ma felice.

 

«Il nostro bambino.» ripeté Ashton e Luke si sporse per baciargli le labbra, accarezzando poi la testa del fantoccio. Suonarono alla porta e io e Micheal ci guardammo in faccia.

 

«Uhm, ecco...Io...» sussurrai sconvolto da ciò che avevo appena visto. «Vado ad aprire, ecco...» scesi di fretta le scale rischiando anche di cadere ed arrivai alla porta laccata di bianco. Aprii e fui felice di vedere Adam, il nostro manager. Serviva qualcun altro di razionale in questa casa. Ma l'espressione di Adam era furiosa e gelida mentre mi guardava dall'alto in basso. Cercai comunque di sorridere e sembrare gentile, avevo appena assistito al parto di Ashton e pensavo di evitare una sfuriata. «Ciao Ad—»

 

«Siete dei coglioni!» urlò incazzato e mi colpì forte in testa con Elle, la sua rivista di moda preferita. «Mi dici dove cazzo eravate, eh??» mi accarezzai il punto dove mi aveva fatto male e guardai in terra.

 

«Mmh, qui.» mormorai sentendomi una piccola formica. Quando Adam si incazzava – cosa che succedeva ventitrè ore su ventiquattro – nessuno poteva scappare. Avevamo cercato dei metodi per farla franca ma semplicemente non ce n'erano. Mi scostai per farlo entrare e lui corse subito al piano di sopra e entrò nella stanza di Lukey dove tutti stavano ancora discutendo di Sally. Quando, con l'affanno, arrivai alla porta della camera, tutti e tre avevano gli occhi sbarrati e stavano fissando il nostro manager. Guardarono poi me che mi accasciai a terra, sfinito da quella corsa.

 

«Pezzi di merda, coglioni! Siete degli irresponsabili! E VOI VI DEFINIRESTE DEI CANTATI? AVETE QUASI VENTI ANNI, CRISTO!! VI DEFINITE DEGLI ADULTI RESPONSABILI E SERI?? VI DEFINITE DAVVERO COSI'? NO, PERCHÈ NON AVETE CAPITO UN CAZZO DA CHE LATO GIRA IL MONDO!!» dalla mia posizione, riuscii a vedere i brividi di paura che percossero i miei tre compagni. «SIETE UNA BAND EMERGENTE, CAZZO, NON POTETE PERMETTERVI DI SCOMPARIRE COSI'! VI STACCO L'ULNA E LA RADIO E VE LA INVIO TRAMITE PACCO POSTALE! TUU!!» indicò Michael che era fermo ai piedi del letto con un pannolino in mano. «IL FATTO CHE PARLI POCO NON VUOL DIRE CHE TU SIA PIU' SAGGIO E ABBIA UN NEURONE IN PIU' DI QUESTI ALTRI TRE IDIOTI!! GUARDA CHE LO SO CHE AL POSTO DEL CERVELLO HAI UN CRICETO CHE SI CIBA DI ZUPPA DI PESCE E TUU!!» indicò Ashton che stava già piangendo mentre stringeva Sally coprendogli le orecchie. «VORREI TANTO SAPERE PERCHÈ HAI UN CICCIOBELLO MACCHIATO DI VERNICE ROSSA IN BRACCIO, MA ALLO STESSO TEMPO NON VOGLIO SAPERLO!! LA SCHIUMA CHE USI PER FATTI QUEI RICCI SEDUCENTI DEVE AVERTI FUSO L'UNICO NEURONE CHE TI È RIMASTO, QUELLO CHE HAI EREDITATO DA UNA PECORA NANA E TUU!!» Ashton scoppiò a piangere e Luke fu immobilizzato dal dito che Adam stava puntando contro di lui. «TU SARAI LA MIA MORTE!! SUL MIO EPITAFFIO SCRIVERANNO “MORTO PER COLPA DELLA POCA INTELLIGENZA DI LUKE HEMMINGS” E TUU!» stavolta indicò me e mugugnai, troppa poca forza per alzarmi. «MI HAI DELUSO UN SACCO, CALUM, PENSAVO FOSSI IL PIU' RESPONSABILE MA MI SBAGLIAVO, TI FAI TRASCINARE NELLE LORO PAGLIACCIATE!! INCREDIBILE, È ASSURDO! DICO, GLI AVETE FATTO IL LAVAGGIO DEL CERVELLO?» finì di urlare come un ossesso e ci guardò tutti severamente, mentre cercava di riprendere fiato.

 

Micheal si coprì le orecchie con le mani e chiuse gli occhi con una smorfia di dolore sul viso. «CRISTO, MI SANGUINANO LE ORECCHIE! MI SANGUINANO LE ORECCHIE! E NON CI SENTO PIU'.» urlò piagnucolando e Adam lo guardò infastidito.

 

«Smettila di fare il coglione!» urlò.

 

«COSA? COSA C'ENTRA IL BALCONE??» urlò Michael a squarciagola guardandosi intorno e vedendo solo disperazione: Ashton in lacrime, io a terra e Lukey prossimo alle lacrime. Era questo che faceva Adam ogni volta; portava via la felicità e spargeva morte. «MA CHI È CHE STA FISCHIANDO? LUKE, STAI SUONANDO TU LA LIRA?»

 

Adam sospirò e si passò una mano tra i capelli, chiedendosi evidentemente cosa si fosse fumato per accettare il lavoro con quei quattro idioti. «Vi voglio tutti allo studio alle cinque, PUNTUALI!» sputò a terra prima di andarsene non facendosi problemi a calpestarmi e rimanemmo lì.

 

«È davvero un cretino,» urlò Ashton scoppiando in un pianto disperato ma fu prontamente baciato da Luke.

 

«HAI RAGIONE, ASHTON, HAI DAVVERO UN BEL GIARDINO!!» urlò Michael e mi alzai, appoggiandomi allo stipite della porta.

 

«Michael, smettila di urlare così.» gli dissi calmo, tendendomi allo stipite della porta.

 

«EEHH?? SUNSHINE, MI HA APPENA ROTTO UN TIMPANO, NON PROVI NEACHE UN PO' DI PIETA' PER ME??» piagnucolò e mugugnò qualcosa. «IO GLI FACCIO CAUSA!! AVRA' PRESTO NOTIZIE DAL MIO AVVOCATO!!»

 

Sospirai e guardai tutti quanti. «Mentre aspettiamo che Michael recuperi i decibel perduti, iniziamo a prepararci che sono già le quattro e mezza.» tutti annuirno mentre Michael continuava ad urlare: “LUKE? LUKE! LUKE, SMETTILA DI SUONARE LA LIRA, DANNAZIONE!!”

 

**

 

 

Lukey aprì la porta degli studi e sorrise arrossendo ad Ashton, che spinse il passeggino ed entrò. Gli studi erano come al solito pieni di gente che andava avanti e indietro con una cartella in mano. Tutti si girarono e guardarono Ashy Ashy che trainava la carrozzina con un bambolotto dentro, domandandosi probabilmente perchè stesse giocando a bambole se aveva qualcosa tipo venti anni. Fortunatamente Michael aveva riacquistato l'udito, anche se continuava a chiedere a Luke di smettere di suonare la lira. Andammo in fondo al corridoio e aprii l'ultima porta rossa a destra, fancendo entrare gli altri e richiudendola alle spalle. Lo studio di Adam non si poteva considerare tale: le pareti erano marroni così come il pavimento, e un tavolo rotondo rosso circondato da sedie dello stesso colore vi era al centro della stanza. Adam era seduto e si stava grattando la testa, guardando delle carte. «Finalmente le principesse si degnano di farsi vedere.» borbottò ma lo ignorammo tutti quanti, sedendoci davanti a lui. Lui guardò Sally nel passeggino e borbottò qualcosa sul perchè avesse deciso di fare da manager a tre quattro pesci ammaestrati. Lo ignorammo di nuovo. «Allora,» sospirò e appoggiò i gomiti sul tavolo, giocando con la penna bic che aveva tra le mani. «Come sapete il vostro EP ha avuto un grandissimo successo.» esultammo interrompendolo, si trattenne dall'urlare di nuovo. «Quindi, per farvi ancora più pubblicità ho deciso di concedervi un tour europeo.»

 

«Quindi...» Ashton si coprì la bocca mentre io non riuscivo a non sorridere. «Viaggieremo per tutta Europa?»

 

«Così pare.» mormorò infastidito Adam e ci alzammo per abbracciarmi. «Comunque, parlando di cose più serie—»

 

«Quando inizieremo?» chiese Michael felice, interrompendolo.

 

«Tra una settimana ma—» esultammo di nuovo, interrompendolo ancora una volta. «SEDETEMI E ASCOLTATEMI, RAZZA DI TONNI!» urlò e tutti quanti tornammo a sederci con la testa bassa. «Bene,» si schiarì la voce. «Ho letto in giro che le fan credano che Ashton stia con Luke.» sussultammo tutti – tranne Michael – e lo guardammo con più attenzione. «Io so che non è vero, ma è irritante vedere lashton dapperutto, quindi vi prego di prendere provvedimenti o questa cosa ci distruggerà, Lashton, pft, l'inglese contiene già troppe parole perchè le ragazzine che vi sbavano dietro ne creino un'altra.»

 

«In che senso “ci distruggerà”?» chiese Ashton deglutendo.

 

«Se le vostre fan spargono la voce che voi siete gay e state insieme,» indicò Luke e Ashton con un sopracciglio alzato. «Tutti quanti si schiferanno di una band che contiene due omosessuali e per questo non venderemo più. Potrete salutare con il fazzoletto la vostra popolarità. Fate qualcosa prima che sia troppo tardi.» si spalmò sulla sedia e ci guardò. «Siete ancora qui? Filate via! Non voglio né vedere le vostre stupide facce né sentire il vostro odore per almeno 200 anni!!»

 

Ci alzammo in silenzio e uscimmo fuori dallo studio di Adam. Ero felicissimo per il tour europeo, ovviamente, ma sentivo che qualcosa non andava. Mi girai e vidi Ashton piangere tra le braccia di Luke, che aveva un braccio intorno alle sue spalle e con l'altra mano stava cullando delicatamente il passeggino di Sally. «E va bene!» urlò Lukey e ci guardò con aria di sfida. «Prenderemo provvedimenti!»

 

«Come fai a parlare e a suonare la lira allo stesso momento, Luke?» gli chiese Michael corrucando la fronte e poi scosse il capo. «Comunque li hai già presi? Ricordi? Michela_95?»

 

Lukey si illuminò e io e Candy Candy tremammo. «Ho un'idea!» esclamò e fece un sorriso a trentadue denti. «Ashy Ashy,» si rivolse al ragazzo e una nuvola rosa familiare si presentò insieme all'odore dolce della vaniglia. «Sul palco staremo distanti dieci metri e non guardiamoci, così passerà questa cosa del lashton. Poi, puoi strusciare il tuo sederino sul pacco di Calum? Così penseranno che non sei interessato a me ma...beh, un po' a tutti.» Ashton annuì leggermente senza rendersi conto che Luke lo aveva definito – in termini molto gentili – una puttana. Poi guardò il suo papino e il suo volto si indurì. «Candy Candy, tu ti travestirai da femmina!»

 

Candy boccheggiò a lungo con gli occhi sbarrati prima di controbattere:«E perchè dovrei, scusa?»

 

«Così la gente non pensa che quello gay sia io, ma tu!» lo indicò guardandolo severo. «Tranquillo, ho già in mente il tuo make up per il primo concerto del tour.» gli fece l'occhiolino e mi immaginai Ashton che si strusciava contro di me gemendo. Era una cosa alquanto strana ed mi inquietava un sacco. Rabbrividii. Perchè sono in questa band?

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Capitolo 4
*** Non facciamo scopare Ashton Irwin. ***


Ero sul divanetto del camerino con un'erezione impressionante. Accavallai le gambe cercando di nasconderla da Ashton e da Lukey, soprattutto da quest'ultimo. Ashy Ashy si era strusciato a me durante tutto il concerto e – nonostante fossi etero fino al midollo – il mio corpo aveva reagito alle provocazioni. Ero schiacciato tra Candy Candy e Ashy, mentre Adam camminava nervosamente davanti a noi. «Mi passate lo struccante?» borbottò Michael togliendosi la parrucca che gli aveva rifilato Lukey. Quest'ultimo si sporse sul mobile e gli buttò in faccia il pacco di salviettine struccanti.

 

Ashton guardò Candy Candy struccarsi e appoggiò la testa alla spalla di Lukey sbagliando. «Come starei con un filo di eyeliner?» chiese, ma eravamo tutti troppo impegnati per rispondergli. Beh, tutti tranne il suo ragazzo, ovvio. Solamente quando sentii il familiare profumo di vaniglia capii che quei due si stavano scambiando effusioni.

 

«Saresti meraviglioso, come sempre, principe mio.» sussurrò Lukey a pochi centimetri di distanza dalle labbra di Ashton. Diedi una gomitata ad Ashton, borbottando un “idioti, c'è Adam!”.

 

«Mmh, allora, da dove inizio?» disse Adam con una calma apparente. Quello ci spaventava davvero, Adam calmo. Tra poco avrebbe sbottato, cioè sbotta sempre, ma stavolta più del solito. Prese un lungo respiro e guardò Ashton, che sussultò. «Ashton Fletcher Irwin, MI SPIEGHI PERCHÈ CAZZO TI È IMPROVVISAMENTE VENUTA VOGLIA DI STRUSCIARE IL TUO NOBILE CULO CONTRO IL MEMBRO DEL POVERO HOOD? GUARDALO: LO HAI LASCIATO CON IL PACCO RIDICOLOSAMENTE GONFIO!» arrossii di botto e iniziai a torturarmi le mani.

 

«Sciocchezze, Sunshine non ha un pacco ridicolosamente gon...» Ashton si girò verso di me e guardò il mio inguine, strabuzzò gli occhi e arrossì boccheggiando. «Tu hai il pacco ridicolosamente gonfio!»

 

Lukey si alzò e mi guardò il pacco, strabuzzando gli occhi. «Tu hai cosa?» stava per saltarmi addosso e strozzarmi, ma fortunatamente Adam lo interruppe.

 

«Luke Robert Hemmings, COSA CAZZO VUOL DIRE “DIECI METRI, ASHY ASHY, DIECI METRI!!”?»

 

Luke deglutì rumorosamente e guardò impaurito il nostro manager. «S-stavo misurando il palco.»

 

«PUOI FARLO NON DURANTE IL CONCERTO? SAI, NON È BELLO SENTIRTI CANTARE “Heartbreak DIECI METRI, ASHY ASHY, DIECI METRI!! girl”!!» urlò e la vena sul suo collo si gonfiò. Ora sarebbe stato sicuramente il turno di Michael e avevo paura per lui. Infatti posizionò il suo sguardo infuriato su di lui e potemmo giurare di aver visto fuoco uscire dalla sua bocca e fumo nero dalle sue narici dilatate. «MICHAEL GORDON CLIFFORD, MI SPIEGHI PERCHÈ HAI QUELLA FOTTUTA PARRUCCA DI DUE TRECCE ROSA SHOCKING? E CRISTO, DICI AL TUO TRUCCATORE CHE DOVREBBE CAMBIARE MESTIERE, SEMBRI MOIRA ORFEI!»

 

«Il rosa shocking si porta molto quest'anno!» cercò di difendersi Candy Candy guardando Adam con un'aria di sfida. «Lo ha detto anche Audrey Hepburn!»

 

«AUDREY HEPBURN È MORTA!!» urlò il nostro manager spiaccicandosi una mano sulla fronte.


 

«Davvero? Quando? Mi dispiace, condoglianze.» borbottò Michael aggrottando la fronte.

 

«MA PERCHÈ FAI LE CONDOGLIANZE A ME, IDIOTA?!? E POI È MORTA SECOLI FA.»

 

«Ah, è morta nel '93. Amavo le sue scarpe.» disse Ashton sorridendo amabilmente e annuendo. Adam cercò di calmarsi prendendo lunghi e profondi respiri.

 

«Adam, segui il consiglio del tuo psicologo, non picchiarli, non ucciderli, non accoltellarli.» continuò a ripetere ad occhi chiusi a se stesso come un mantra. «Con la violenza non si risolve nulla.»

 

«Il trucco di Michael è semplicemente perfetto, gliel'ho fatto io!» disse Lukey con un sorriso pensando che riempire il viso di Micheal di cerone, colorargli le palpebre con un ombretto azzurro (come diceva lui, “azzuro cielo al tramonto”) e mettergli un rossetto rosso tutto sbavato fosse truccare una persona in modo perfetto.

 

«MA IO TI UCCIDO!» ci alzammo tutti e tre per reggere Adam che cercava di posare le sue delicate manine sull'altrettando delicato collo di Lukey.

 

«Adam, ascolta il tuo psicologo, per l'amor del cielo!!» urlò piagnucolando Ashton che lo reggeva a malapena. Dopo un po', Adam si calmò e si sedette sfinito sulla poltroncina marrone di fronte al divanetto, dove tornammo a sederci.

 

«Avete fatto schifo,» disse senza mezzi termini. Chiuse gli occhi e accavallò le gambe, muovendone una. «Non vi azzardate mai più a fare una cosa del genere, altrimenti mi licenzio e come manager avrete un tacchino non addestrato!!» si alzò e uscì in fretta e furia sbattendo la porta. Rimanemmo in silenzio, ognuno ad ascoltare i respiri dell'altro. La porta fu aperta di nuovo e sbucò la testa di Adam. «E se stanotte il gestore dell'hotel viene a lamentarsi per qualche vostro scherzo stupido, giuro che vi tolgo le membra con le mie stesse mani e proseguirete il tour come degli stupidissimi molluschi quali siete!!» sbattè la porta e rimanemmo soli nel nostro silenzio.

 

«Non assomiglio a Moira Orfei.» borbottò Candy Candy.

 

«Non ho un'erezione.» mentii.

 

«Si che ce l'hai.» disse Ashton guardandosi i piedi.

 

«Tacete,» sbottò Lukey. Tutti ci girammo a guardarlo sbalorditi. «Questo piano lashton non va bene, Adam non lo approva.»

 

«Beh, Adam non approva mai ciò che facciamo.» disse Ashton con una scrollata di spalle e tutti fummo d'accordo.

 

«Non capisci, principe, Adam ci uccide veramente se proseguiamo questo piano.» disse, serio come non lo era mai stato. «Dobbiamo creare un altro piano.»

 

«Sul serio? Uff, la gonna è comodissima.» disse Candy Candy spalmandosi sul divano e solo ora notai la sua gonna color lavanda.

 

«Candy, ti prego, vatti a cambiare.» gli dissi con una pacca sulla spalla e lui si alzò sbuffando.

 

 

**

 

 

«AAH, PIU' FORTEEE!!» urlò Ashton mentre il carretto sui cui stava rotolava velocemente verso Luke, che corse più forte che poteva per impedire che il ragazzo andasse a sbattere contro il muro. «Uno a zero per Lukey, yay!!»

 

«Prendi questo, Calum!» disse Luke e indietreggiò e poi spinse il carretto più avanti. Avevamo derubato la cucina di uno di quei tavolini mobili dove si servono i piatti, avevamo messo Ashton sopra e ora stavamo giocando al nostro gioco preferito, Ashlavvolo, dato che Ashy faceva da palla. Il carretto sbandò a destra e corsi a riprenderlo giusto in tempo, rilanciandolo a Lukey. Candy Candy all'improvviso suonò il ischietto solamente perchè vide la porta della camera di Adam aprirsi e lui uscire con una camicia da notte molto femminile color salmone, dello stesso colore del cappello per la notte che aveva in testa. Deglutimmo tutti quanti all'unisono.

 

«Sono le tre di mattina,» spiegò molto lentamente. «Ora voi quattro demoni oscuri andate nelle rispettive camere e vi mettete a dormire, E POSATE QUEL CARRELLO! ASHTON, SCENDI DI LI! HAI IL CULO ASSICURATO PER UN MILIONE DI EURO, NON FRATTURARTELO!»

 

«Ma Addy, sono solo le tre,» disse Ashton mettendo in mostra il suo labbro inferiore e guardandolo, prossimo a delle lacrime finte.

 

Sospirò e si appoggiò alla porta. «Allora chiudetevi in camera di Candy Can— Ehm, Miky-boy e fate un fottuto gioco di ruolo, guardatevi un porno, fate quello che volete, basta che non rompete i coglioni a me. Buonanotte.» sbattè la porta.

 

«Gioco di ruolo! Gioco di ruolo!» disse Ashy allegramente battendo le mani e sorridendo dolcemente. Trascinai il carrello fino alla camera di Micheal e Luke chiuse la porta alle sue spalle.

 

«Mmh, non abbiamo un gioco di ruolo, ora che ci penso.» disse con una scrollata di spalle e si sedette sul lett, fu immediatamente affiacato da Ashton.

 

«È colpa di Calum,» disse Michael incrociando le braccia e sbuffò, alzai gli occhi al cielo.

 

«Di nuovo quella storia?» protestai, sedendomi a terra con le gambe incrociate.

 

«Sì, Calum, dannazione, di nuovo quella storia!» sbottò e si girò verso Ashton e Lukey, che si stavano fissando negli occhi. «Avevamo venti euro in tasca, venti, okay? Ce li aveva dati Adam per comprare della roba da portare sul tourbus, cosa che ovviamente non abbiamo fatto perchè Calum,» mi ndicò «Calum ha avuto un'idea “grandiosa”!» rotolai gli occhi. «Gli ho detto: “Calum, che ne dici di comprare quel nuovo gioco di Barbie dove puoi creare dei braccialetti e decorarli con perline e fiori? Ashton ne andrà matto!”»

 

«Oh, si, sarebbe meraviglioso,» disse Ashton fissando le labbra di Lukey.

 

«Ma il signorino ha detto: “Oh, no Michael!”» disse e si lanciò in una pessima imitazione di me. «“Che ne dici di comprarci trecento numeri di Top Girl?” trecento numeri di Top Girl?? Calum, cosa hai fatto con trecento numeri di Top Girl??»

 

Arrossii e scossi il capo. «N-niente, li ho letti, tutto qui, giuro!» mi coprii il viso con le mani e Candy Candy si avvicinò lentamente mentre Ashton era addosso a Luke, le loro labbra premute insieme.

 

«Non me la bevo, Calum, di la verità.» scossi il capo. «Calum, non costringermi a prendere lo stordivacche...»

 

«No! Lo stordivacche no!» protestai prossimo alle lacrime. «Ho scritto alla psicologa, va bene? Ho scritto a quella fottuta psicologa!!» mi coprii il capo e Michael mi guardò con un sopracciglio alzato. Ashton gemette e ci girammo verso i due: Luke stava baciando il collo di Ashy Ashy, completamente steso su di lui. «Uhm, sarà meglio se ce ne andiamo.» bisbigliai. Candy Candy annuì e uscimmo, richiudendoci la porta alle spalle.

 

 

**

 

 

Il tourbus sfrecciava lungo l'autostrada, il sole era alto nel cielo e noi eravamo davanti la scrivania di Adam. Michael, seduto alla mia sinistra, aveva una gabbia contenente un tacchino che non smetteva di goglottare. Alla mia sinistra, Luke stava cercando di consolare Ashton che aveva una coperta sulle spalle e stava dondolandosi avanti e indietro con occhi sbarrati sussurrando qualcosa che non capivamo. «Vorrei solamente sapere...» Adam accavallò le gambe e ci guardò tutti, un dito sul mento. «...Cosa è successo ieri sera.» Deglutii e guardai i miei compagni: nessuno di noi era intenzionato a rispontere, tanto meno Ashton che era circondato da un alone nero mentre guardava con occhi fuori dalle orbite un punto inpreciso e si dondolava avanti e indietro, sussurrando frasi sconnese. «Vorrei sapere perchè Michael ha adottato un tacchino—»

 

«Si chiama George,» precisò Candy Candy interrompendolo. «E l'ho adottato perchè tu hai detto di voler dare le dimissioni!»

 

«Non ho mai detto di voler dare le dimissioni, Michael.» gli disse lentamente Adam.

 

«Si invece! Hai detto che volevi licenziarti e che se volevamo un altro manager dovevamo trovarci un tacchino zoppo! Ricordi questo?» urlò isterico con gli occhi pieni di lacrime e si avvicinò ad Adam. «Ho girato tutta Amburgo per trovare un tacchino zoppo, capisci?! Guarda, se lo metto a terra zoppica!» detto questo aprì la gabbia e buttò a terra George, che si rimise subito in piedi. «Cammina Georg, avanti, bello di papà, cammina! Sei il mio onore, vai Georg! Vai!» lo incitò mentre delle lacrime sgorgavano sul suo viso.

 

«Ragazzi...»

 

«Vai, George! Alzati e cammina e zoppica, amore del papà!» George iniziò a muovere qualche passo e tutti constatammo che sì, quel tacchino era zoppo.

 

«Ragazzi...»

 

«Oddio, vero, zoppica!» disse Luke sorpreso mentre accarezzava la schiena del suo ragazzo, che continuava ad essere circondato da una nube nera mentre ripeteva frasi sconnesse come un mantra.

 

«Ragazzi...»

 

«George, piccolino, amore dello zio! Vieni da zio Calum, vieni da zio Calum!» lo incitai sbattendo le mani, George si girò e mi raggiunse zoppicando; tutti esclamammo “aww” all'unisono.

 

«Ragazzi...»

 

«Micheal, dovresti fargli un cellulare! Sai, se inizia a fare il nostro manager dovrebbe averne uno, Adam ce l'ha.» constatò Luke guardando George.

 

«Ragazzi...»

 

«Hai ragione, Lukey.» disse Michael guardando il tacchino. «Dovrei insegnargli anche un po' d'inglese. Sai, non tutti al giorno d'oggi sanno il tacchinese!»

 

«Ragazzi...»

 

«Voglio scopare, voglio scopare» ripetè Ashton continuando a dondolarsi avanti e indietro.

 

«Dovresti anche comprargli un paio di jeans, le tacchine adorano i tacchini con i jeans.» dissi annuendo. «E poi un manager serio ce li ha i jeans, Adam ce li ha.»

 

«Si, dovremmo anche fargli un maglione, di quelli che si portavano negli anni 60, hai presente? Le tacchine muoiono per i tacchini con i maglioncini a fiori stile anni sess—»

«RAGAZZI!» urlò Adam alzando e sbattendo un pugno sulla scrivania, sobbalzammo tutti tranne Ashton che continuò a guardare un punto impreciso davanti a sé. «MICHAEL, PER L'AMOR DEL CIELO METTI IN GABBIA QUEL TACCHINO!»

 

«SI CHIAMA GEORGE!» urlò Michael, infastidito dalla poca sensibilità del manager.

 

«COME SI CHIAMA SI CHIAMA! GIA' DEVO BADARE A QUATTRO BABBUINI, CI MANCAVA ANCHE IL TACCHINO!» disse e poi guardò Luke. «VOGLIO FINIRE QUESTO TOUR, E POSSIBILMENTE VIVO! HO UNA MOGLIE CHE MI ASPETTA A CASA!» detto questo, si sedette per riprendere fiato.

 

«Io te l'ho detto che quella donna non era la donna giusta per te, Addy!» disse Luke col suo solito tono da checca. «Te l'ho detto prima del matrimonio, durante il matrimonio – ti ricordi quando sono salito sull'altare al posto del prete per dirti che no! ciò che stavi facendo non era la scelta giusta per te? – e te l'ho detto dopo il matrimonio – ti ricordi quando ti ho chiamato durante la luna di miele per dirti che ciò che stavi facendo non era la scelta giusta per te? Ho sopportato per mezz'ora i gemiti di quella donna! Cristo, stavi parlando al telefono con me, potevi anche interrompere un attimo e ascoltarmi!! – quindi ora non venirmi a dire che ciò che stai facendo ora non è la scelta giusta per te perchè non voglio sentire ragioni!» poggiò la schiena sulla sedia e incrociò le braccia, ignorando Adam.

 

«Luke,» disse Adam e incrociò le mani sopra la pancia. «Quella donna a letto è una bomba.»

 

«Si, Addy, so che non è la scelta giu—Cosa?» sul volto di Luke si dipinse un sorriso malizioso. «Oh, Addy Addy, sei sempre il solito maiale.»

 

Ashton si alzò improvvisamente e tutti lo guardammo: la coperta gli era caduta dale spalle e aveva gli occhi rossi, l'alone nero che lo circondava ancora. «NON ME NE FOTTE UN CAZZO DELLA TUA CAZZO DI VITA SESSUALE, ADAM! IO VOGLIO SCOPARE, IO VOGLIO...» scoppiò a piangere e crollò sulla sedia, sconfitto. «VOGLIO SCOPARE!»

 

Adam lo guardò apprensivo e si avvicinò di più a lui. «Ohw, Ashy Ashy, sei in astinenza?»

 

«NON SONO IN ASTINENZA!» urlò e si alzò di nuovo guardandoci tutti, indietreggiammo. «MA COS'È? VI SIETE MESSI D'ACCORDO? È PER CASO LA SETTIMANA “NON FACCIAMO SCOPARE ASHTON IRWIN”?»

 

«Ashton, siediti e raccontaci i tuoi problemi di astinenza.» disse Adam e Ashton si sedette di nuovo, piangendo, urlando e graffiando la scrivania.

 

«È UN COMPLOTTO, ADAM! IERI STAVO PER CONCLUDERE QUALCOSA CON LU—» guardò il fidanzato che scosse lievemente il capo. «CON LUCREZIA!»

 

«Chi cazzo è Lucrezia?» chiese Adam corrugando la fronte.

 

«NON IMPORTA! FATTO STA CHE IERI SERA ERO COSI'...CRISTO...CHE MI FACEVA MALE E...» si prese un momento per evitare di essere volgare. «QUANDO ENTRA IN CAMERA MIA MICHAEL CON QUEL FOTTUTO TACCHINO—»

 

«SI CHIAMA GEORG!» disse Candy Candy accarezzando la testa del tacchino.

 

«NON ME NE FOTTE! COME SI CHIAMA SI CHIAMA! FATTO STA CHE ENTRANO QUESTO BEDUINO DELL'AMERICA LATINA E QUESTO TACCHINO E UNO INIZIA A GOGLOTTARE E L'ALTRO CERCA DI PARLARGLI USANDO IL LINGUAGGIO DEI TACCHINI! E POI ARRIVI TU!» Ashton indicò Adam che indietreggiò e deglutì. «E INSEGUI MICHAEL E IL TACCHINO»

 

«SI CHIAMA GEORG!»

 

«NON ME NE FOTTE! INSEGUI MICHAEL E GEORG CON LO STORDIVACCHE CHE HAI TROVATO NELLA VALIGIA DI MICHEAL, MA DICO, LO SAI CHE LO STORDIVACCHE LO USIAMO SOLO CON CALUM??» mi indicò e rabbrividii. «E TU, CALUM, NON PUOI ENTRARE IN CAMERA MIA URLANDO CHE HAI DELLE NOTIZIE SENSAZIONALI SU MARIAH CAREY MENTRE MICHAEL E GEORG PARLANO TACCHINESE INSEGUITI DA ADAM CON UNO STORDIVACCHE PERCHÈ A ME, PERSONALMENTE, MARIAH CAREY FA SCHIFO!» si ferma e inizia a respirare in modo veloce, mentre le lacrime continuano a sgorgargli. «IO VOGLIO SOLAMENTE SCOPARE, SCOPARE!» detto questo, si sedette coprendosi il viso e scoppiando in un pianto isterico, mentre Lukey gli accarezzava dolcemente la schiena sussurrandogli parole dolci.

 

«Uhm...Ashton...» iniziò Adam e lo guardò stranito. «Giuro che quando arriviamo in albergo troverai tre fangirl pronte a soddisfare ogni tua richiesta.»

 

«NON VOGLIO UNA FANGIRL!» urlò Ashton stendendosi sulla scrivania e prendendo Adam per la maglia, i loro visi a centimetri di distanza. «IO VOGLIO LUCREZIA!»

 

«SE MI DICESSI CHI CAZZO È LUCREZIA FORSE POTREI ACCONTENTARTI E FARTELA TROVARE IN CAMERA!» urlò Adam, infastidito dal comportamento di Ashton.

 

«LUCREZIA È SEMPRE CON ME! NON MI ABBANDONA, VOGLIO...LEI!» si accasciò sulla scrivania e iniziò a piangere, bagnando tutti i documenti di Adam.

 

Il nostro manager strabuzzò gli occhi e poi sorrise malizioso. «Oh, ho capito. Ho capito, capito, capito. Ho capito chi è questa Lucrezia.» canzonò e Ashton alzò il capo sbarrando gli occhi. Tutti, in realtà, lo guardammo ad occhi sbarrati. «È la tua mano, vero Ashton? Hai una love story con la tua mano, uhm? Beh, ma preferire la tua mano a tre portatrici di vagine non è un po'... che ne so... un po' strano?»

 

Ashton sospirò e tornò a sedersi, massaggiandosi una tempia. «Lascia solamente quei due, anzi, tre col tacchino—»

 

«Si chiama George, dannazione, George!» sbottò Michael irritato e ci guardò tutti. «Anche voi avete un nome, e infatti vi chiamano con il vostro nome di battesimo! Non vi chiamano mica “esseri umani”?! Quindi, invece di dire semplicemente “tacchino”, abbiate un po' di rispetto e chiamatelo Georg, grazie.»

 

«Beh, Adam ci affibbia nomi di animali, non ci chiama per nome.» aggiunsi pensieroso.

 

«Non m'importa, lascia quei tre fuori dalla mia camera e ritornerai a casa dalla tua moglie-bomba-a-letto vivo.» enfatizzò l'ultima parola e si alzò, ritornando ad essere il solito ragazzo dolcissimo e spazzando via quell'alone nero. «Bene, ora vado a farmi un bel bagno caldo, con i petali di rosa e il bagnoschiuma profumato di vaniglia!» disse e saltellò verso il bagno.

 

«In realtà va da Lucrezia, eh?» ghignò Adam e si spalmò sulla sedia guardandoci, eravamo tutti a testa bassa. «Ma perchè non ho accettato di essere il manager dei Tokio Hotel??» imprecò a bassa voce e posai la testa sulla scrivania, sospirai.

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Capitolo 5
*** Luke e le crociate contro i lashton. ***


Ashton spalancò la porta della sua camera da letto e sorrise radioso. «Li sentite? Li sentite anche voi, vero?» urlò e si guardò in giro. Il corridoio dell'albergo era deserto, ma sapeva che lo stavamo ascoltando. «Certo che li sentite anche voi! Li sentite? Li sentite? AAAHH!!»

 

Era quello il modo in cui mi svegliai quel venerdì mattina. Sentivo Ashton che correva avanti e indietro urlando “li sentite? Li sentite?!?!”, mi girai cercando di ritornare a dormire ma la porta fu improvvisamente spalancata. Mi misi a sedere velocemente e strabuzzai gli occhi, indietreggiando impaurito. «N-no...Tu...Tu...» balbettai indietreggiando sempre più spaventato. «C-Come hai fatto ad avere le chiavi della mia camera?»

 

La figura che sostava sulla porta sorrise in modo malvagio e mi mostrò un mazzo di chiavi. «Ho molestato la donna delle pulizie,» disse Ashton e saltellò fino al mio letto, saltandomi addosso e iniziando a baciarmi le guance. «Li senti Calum, li senti?? Non potete essere così sordi, Cristo, mia nonna Lucilla ci sente meglio di voi!! Li senti, giglio, li senti Sunshine?? Sunshinee??»

 

Riuscii a togliermelo di dosso e cercai di prendere fiato. «Ma sento cosa?» urlai infastidito dal modo in cui ero stato svegliato.

 

Ashton fece un sorriso a trentadue denti e incrociò le gambe, iniziando a dondolare lentamente. «Gli uccellini, Sunshine, gli uccellini!! Pensavo fossi amico della natura,» urlò felice e mi tastai le orecchie, mi aveva rotto un quarto di timpano. «Gli uccellini cantano, è una giornata favolosa!! Credo che andrò a smaltarmi le unghie, ma che dico?? È una giornata troppo favolosa per rimanere in casa!! Addyy!!» si alzò dal letto e corse fuori la porta, lasciandola aperta. Guardai il corridoio dove Ashton stava urlando e bussando alla porta di Adam, vicino la mia camera. Grugnii e mi rimisi sotto le coperte, ma non riuscii a prendere sonno.

 

 

**

 

 

«Adam? Adam? Adaaam!» urlò Ashton dalla cucina del tourbus dove si era rintanato. Aveva deciso che era una bella giornata e che quindi poteva passare del tempo in cucina a cucinare. Adam sospirò e mi guardò sconsolato, stamattina aveva avuto il mio stesso risveglio. Ci capivamo e ci facevamo forza a vicenda, ormai. «Adam, sei sicuro che vuoi l'insalata?? Mi scoccio di lavarla e tagliarla...» Adam si spiaccicò una mano sulla fronte. «E poi la Florida ha detto che l'insalata fa male!!»

 

«Ashton!! Non citare la Florida solamente perchè ti scocci di farmi l'insalata!» urlò per farsi sentire da Ashton. «E poi, cazzo, va bene, non farla!!»

 

«Adam? Adam? Adaaam!» urlò di nuovo Ashton e Luke, seduto al mio fianco che stava giocando con Sally e con il computer sul grembo, ghignò e si nascose alle mie spalle per non farsi vedere da Adam. Quest'ultimo sospirò pesantemente. «Adam, ho messo la torta nel forno mezz'ora fa ma è ancora cruda!!»

 

«Ashton, le torte non possono essere crude...» disse debolmente, cercando di correggere il linguaggio di Ashton.

 

«Si, vabbè, ma hai capito, no?» urlò dalla cucina e lo sentimmo armeggiare con alcuni utensili da cucina, il timer suonò. «Vedi, Adam? Adam? Adaaam! Addyy!! Il forno non va! Secondo me è rotto. Cazzo, gliel'avevo detto a Michael di non usarlo come armadio quel periodo in cui gli si era rotta un'anta!! Addy, non vaa!!»

 

Adam si alzò e sospirò di nuovo cercando di calmarsi. «Ucciderli porterà solo rogne...solo rogne...andrai in prigione Adam, e in prigione ci sono dei tipi loschi, Adam,» sussurrò a se stesso cercando di calmarsi mentre serrava i pugni.

 

«ADAAAM!! NON FUNZIONA IL FOR—Oh, non lo avevo acceso!» Micheal scoppia inevitabilmente a ridere mentre prendo la mano di Adam, stringendogliela e trascinandolo di nuovo sul divano.

 

«Michael!!» urlò Luke e poggiai la testa contro lo schienale del divano. I due fidanzati avevano uno la voce più acuta dell'altro. «Michael, razza di cavallo australiano!!»

 

Michael si nascose dietro di me e seppi che aveva fatto qualcosa di grave. Guardai quella checca di Lukey e decisi di rispondere al posto di Candy Candy. «Luke, che cazzo ti urli?» gli dissi semplicemente e lui mi guardò negli occhi, m'irrigidii e non ebbi il coraggio di continuare a parlare.

 

«Sto controllando il forum, e come sospettavo voi due cretini non mi avete ascoltato per niente! Guarda! Commentare ogni fanfiction con “Sei bravissima, questa FF è stupenda” e bla e bla e bla non è “Aiutare Luke Hemmings contro il lashton”!! La mia crociata contro le lashton shipper sta miseramente fallendo!!!» disse e si mise le mani nei capelli, sospirando affranto. «Hai messo la FF “Due persone ma un solo cuore” nelle preferite?? CALUM!!»

 

«L-Luke, calmati,» mormorai e deglutii, cercando di farmi coraggio. «Quella FF è... è belliss—»

 

«MA SEI SCEMO O COSA? ASPETTA, FAMMI INDOVINARE, SEI “O COSA”, VERO?» urlò guardandomi.

 

«Mammina, quella FF è stupenda!» disse Michael comparendo da dietro di me. «Ashton ha venduto la sua verginità ad un ragazzo cinese che si scoprirà essere l'imperatore della Mongolia e ora disprezza tutti gli uomini. Ma Luke non è un uomo!! Cioè, si lo è, ma farà innamorare Ashton di lui perchè ha delle movenze femminili e delicate!! Ma è un uomo!!»

 

«NON M'INTERESSA, PAPINO!! NON PUOI COMMENTARE OGNI CAPITOLO CON “Questa FF è stupenda, mi lascia di stucco ad ogni riga e mi sono anche emozionato quando Ashton ha baciato Luke ignorando il suo passato che comunque sarà un suo fantasma. Complimenti, l'ortografia è corretta e ti esprimi in termini giusti, aggiorna presto xx”» disse leggendo dal computer la recensione di Michela_95. «VOGLIAMO PARLARE DELLA FAN ART DI LukeeAA$h98?? CALUM! NON PUOI COMMENTARE UNA FAN ART IN CUI IO E ASHTON STIAMO PRATICAMENTE TROMBANDO!!» girò il portatile verso di me e mi fece vedere la fan art: era da una prospettiva alta, si vedevano solamente le spalle di Luke, le braccia di Ashton che graffiava la schiena e le sue gambe intorno alla sua vita. Il viso di Luke non si vedeva, mentre quello di Ashton era oltrepassato dal piacere. «NON PUOI COMMENTARE CON CalumaW:“Che dolci che sono, fanno l'amore!! Sei bravissima, continua così amika!! P.S: Ma quella con i capelli castani è la mamma di Luke?” CALUM, DOVE LA VEDI UNA DONNA CON I CAPELLI CASTANI CHE ASSOMIGLIA A MIA MAMMA IN QUESTA FAN ART?? E NON PARLIAMO DELLA CHAT COMUNE!! Michela_95: Oggi mi sono svegliato con Ashton che gridava “li sentivi, li sentivi”? Ma cosa, CalumaW? Caluma W: Sai che Ashton è scemo. Michela_95: Già, Ashton Irwin che sta nella stanza accanto la mia è proprio coglione. È bello ricordarselo a prima mattina. E SE LE RAGAZZE VI AVESSERO SCOPERTO? EH? COME LA METTETE?» urlò e mi feci piccolo piccolo, dovevo rimediare.

 

«Senti Luke, mi dispiace, okay? Forse siamo troppo attivi nel forum e—»

 

«SIETE ATTIVI NEL MODO SBAGLIATO, IDIOTA DI UN CALUM!!»

 

M'illuminai e sorrisi sornione. «Idea!» urlai e mi alzai, cercando carta e penna. «Dammi un'ora e tre quarti e ti pubblico sul forum i cinque motivi per cui non lashton non è reale!» corsi nella mia cuccetta e chiusi la tenda.

 

 

**

 

 

Quando scendemmo dal tourbus, le gambe mi reggevano a malapena. Le fans urlavano i nostri nomi e Adam ci diede i pennarelli per iniziare a firmare autografi. La mia lista dei motivi per cui lashton non è reale era arrivata solamente al punto tre. Michael aveva il telefono in mano e stava leggendo qualcosa assorto, mi avvicinai alle ragazze canticchiando i Village People e iniziai a firmare autografi. All'improvviso sentii un urlo e mi girai, Michael stava correndo in direzione di Luke con la faccia incazzata e il pugno pronto a colpirlo. Infatti gli diede un pugno sul naso così forte che Luke cadde a terra e iniziò a piangere.

 

«LUKE, SEI UNO STRONZO! VENDERE ASHTON PER 3 KILI DI EROINA, MA SCHERZIAMO?» disse iniziando a dare schiaffi al povero Luke che continuava a piangere in modo rumoroso senza sapersi difendere. «LUI SI FIDAVA DI TE!! TI HA DATO TUTTO CIO' CHE AVEVA E TU LO HAI VENDUTO COME SE FOSSE UN OGGETTO!»

 

«IO NON HO VENDUTO ASHTON!» urlò Luke difendendosi dagli schiaffi di Michael.

 

«TU HAI FATTO COSA?» urlò Ashton gonfiando le guance e correndo verso Luke per poterlo picchiare. «TI HO DATO TUTTO QUELLO CHE AVEVO E TU MI HAI VENDUTO COME SE FOSSI UN OGGETTO!»

 

«MICHAEL! SE STAI PARLANDO DI QUELLA FF IDIOTA CHE STAI LEGGENDO, SAPPI CHE NON È REALE! NON VOGLIO VENDERE ASHTON PER TRE KILI DI EROINA!» sospirai e guardai Adam. Sospirò anche lui e si avvicinò per staccarli, ma fu attaccato anche lui da Ashton e Michael. Tutti e quattro eravamo finiti davanti la scrivania di Adam che ci diceva che una rissa non era una mossa giusta per il marketing e che, al posto di combattere, avremmo dovuto trovarci un hobby come fare l'uncinetto o imbalsamare animali o impagliare volatili o beduini del Sahara. Rabbrividii, Adam doveva essere emotivamente a pezzi dopo tanti anni passati con noi, non invidio il suo psicologo.

 

Alla fine arrivammo in hotel dopo mezz'ora di ritardo e con il naso sanguinante di Luke. Nè Ashy Ashy né Candy Candy gli rivolgevano la parola e lui sembrava non essersene accorto. «Sai cos'hanno quei due?» mi chiese Luke mentre si tamponava il naso. Ridacchiai e lo guardai. «Ancora quella storia? MICHAEL, NON HO VENDUTO ASHY ASHY, LO GIURO SU SALLY!»

 

Michael prese il polso di Ashton e iniziarono a camminare velocemente in direzione dell'ascensore. «OGGI NOI NON PARLIAMO A LUKE HEMMINGS!» urlò ed entrò nell'ascensore che richiuse velocemente le porte.

 

«ADAAM! Dici a Michael che io non ho venduto Ashton per tre kili di eroina!» disse Luke guardandosi le mani piene di sangue. «Cristo, ma quanto mi avete picchiato? Ho perso i sensi, vero? Vero?»

 

«L'unica cosa che hai perso è il cervello, e l'unica cosa che io ho perso è la sanità mentale!» esclamò Adam e evitai di ridacchiare, si sarebbe solamente innervosito.

 

Dopo cinque minuti Luke aveva deciso di venire in camera mia, dato che Ashton l'aveva letteralmente buttato fuori dalla camera. Si sedette sul mio letto e presi il foglio che avevo accartocciato e buttato sul comodino. Lo aprii e mi sedetti vicino a Lukey, mi schiarii la voce. «Punto 1 per cui lashton non è reale: Ashton e Luke sono il ritratto dell'eterosessualità.» lo guardai e corrugò la fronte, qualche balla per essere convincente dovevo spararla. «Punto 2: mamma Liz ci rimetterebbe la vita se sapesse che Luke è gay,» scossi il capo ripensando a quella povera donna che è all'oscuro di tutto.

 

Luke si mise il pugno in bocca in una perfetta imitazione di me nei momenti di panico e mi guardò. «Mamma ci rimarrebbe secca.» disse lentamente e annuii.

 

«E se volete bene a Luke,» dettai mentre scrivevo. «Non gli augurereste mai la morte della mamma.» annuii e poi passai al punto tre. «Punto 3: se morisse Liz, Luke e Ashton sarebbero i sospettati principali e andrebbero in prigione, e sappiamo cosa succede ai tipi come Ashy Ashy in prigione.»

 

«No! Cosa succede?» chiese allarmato, ci stava credendo, incredibile. Anzi, per un tipo come Luke non era incredibile.

 

«Lo metteranno ai lavori forzati, andiamo! Ashton non sa nemmeno accendere un forno nella maniera corretta! Come fa a fare un lavoro in cui gli si spezzerà un'unghia?» dissi e Luke urlò tappandosi le orecchie.

 

«No! No! Le unghie di Ashton noo!» piagnuculò e gemette.

 

«Il punto 4 si ricollega al punto 1: Lukey preferirebbe le ragazze bionde con delle tette enormi ad Ash.»

 

«Oh, Sunshine!» mi riprese e poi alzò gli occhi al cielo mentre della bava iniziava a colargli dalla bocca. «Chi preferirebbe delle tette al culo di Ashton, Dio, ieri lo abbiamo fatto e»

 

«STOP! STOP STOP STOP!» lo interruppi scuotendo il capo. «Poi il punto quattro continua: i lashton implicherebbe una parte passiva e un'attiva, siamo stanche di vedere Luke nelle vesti della femmina, lui è un ragazzo!!» lo guardai a lungo.

 

«Che c'è?» disse corrugando la fronte e poi mi saltò addosso. «SUNSHINEEE, IO SONO UN RAGAZZOOO, GUARDAMI NEGLI OCCHI E DIMMI CHE SONO UN RAGAZZO.» disse con la sua solita voce femminile.

 

«Si, sei un ragazzo, ma levati da sopra il mio pancreas!» urlai e si rimise a sedere. «Okay, punto 5, ultimo punto, ringraziando il cielo: lashton è una parola che non esiste in nessun vocabolario e Adam è stufo di ragazzine con gli ormoni a mille che inventano parole nuove che lui poi dovrà imparare!»

 

«Questo che c'entra?» chiese guardandomi.

 

«Luke, il nostro manager non è una persona colta, capiscilo! Non può memorizzarsi così tante parole nuove! Ci abbiamo impiegato due mesi per fargli imparare le parole Twilight e Edward Cullen!!» protestai e lui si osservò i piedi. «Ripensandoci, non solo il nostro manager non è una persona colta.»

 

«Cosa?» mi chiese ritornando a guardami.

 

«Nulla.» borbottai e mi alzai per cercare Ashton.

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Capitolo 6
*** Non mi chiamano Sunshine per niente. ***


Quando Luke e Ashton scesero dal tourbus, Adam mi chiese di dargli la mano altrimenti sarebbe volato via tanto si sentiva leggero. Borbottai qualcosa su quanto fosse idiota e scesi, trascinandomi dietro le mie due valigie. «Mamyyy! Maaaamyyy!! Mamy mamyy!!» urlò Luke e abbandonò le sue cinque valigie davanti al tourbus per buttarsi la tra le braccia di mamma Liz. Guardai Adam sospirare e sapevo a cosa stava pensando: quei cinque massi che Luke chiamava valigie doveva portarli lui dentro. «Mamy! È da un sacco di tempo che non ci vediamo, noti nulla di strano?» Luke fece una giravolta su se stesso e Liz lo osservò a lungo.

 

«Oh, tesoro, hai comprato un nuovo paio di jeans?!» esclamò la signora e indietreggiai corrugando la fronte, Luke aveva solamente due jeans nell'armadio e quello era uno di quei due.

 

«Sì, mamma, e inoltre Addy mi ha comprato un nuovo gel per i capelli ed è semplicemente super super super favoloso!!» esclamò e prese la mano alla madre prima di abbracciarla. «Poi sono andato un po' in giro per Parigi e ho trovato una piasta strepitosa, mamy, non puoi capire! Peccato che l'abbia persa in Australia...» Luke guardò in terra corrugando le sopracciglia e facendo i suoi soliti cinque minuti di silenzio ogni volta che parlava della sua fantastica piastra andata perduta.

 

«Amore della mamma, vedrai che ne troverai una migliore, quella sarà ormai obsoleta.» disse Liz annuendo e Luke alzò il capo buttandole le braccia al collo e abbracciandola. Corrugai di nuovo la fronte, nessuno era mai riuscito a consolare Luke dopo la perdita della piastra, nemmeno Ashon. Ashton osservava la scena senza proferire parola, le mani incrociate dietro la schiena come se stesse aspettando che Liz si accorgesse di lui.

 

Liz si sporse un po' più a destra e vide, oltre le spalle del figlio, Ashton dondolare impercettibilmente avanti e indietro, lo sguardo basso ed evidentemente imbarazzato. Fece una smorfia di puro disgusto e poi puntò gli occhi su di me, che gli si illuminarono all'istante, e lasciò il figlio per corrermi incontro. «Oh, Calum! Ci sei anche tu, amore della zia!» disse soffocandomi di baci sulle guance mentre cercavo di scappare dalla sua presa ferrea.

 

«Sì, grazie per avermi ospitato con voi questi due giorni, mamma è partita con papà,» gli spiegai arrendendomi a quei baci con un sospiro. Non mi piaceva l'idea di stare da solo in casa quando dei mostri dalla coda blu avrebbero potuto mangiarmi, quindi quando Liz mi aveva invitato a casa sua avevo colto la palla al balzo.

 

«Figurati, è un piacere avere il fidanzato di mio figlio in casa,» mi sorrise e mi prese una mano trascinandomi sull'uscio della porta. Ashton strabuzzò gli occhi e guardò Michael balbettando qualcosa che non capirono.

 

«Mamyyy, te l'ho detto tremila volte che non è il mio fidanzato!» disse Luke incrociando le braccia al petto e lanciando un'occhiataccia alla madre, che ridacchiò.

 

«Suvvia, tesoro, sai che non ho nulla contro i gay, puoi dirmelo benissimo che state insieme,» disse e gli lanciò uno sguardo di chi la sapeva lunga. Si avvicinò a noi e ci guardò entrambi prima di sussurrare: «Vi ho visti l'altra volta, sapete? Luke è davvero poco delicato quando scende le scale quindi l'ho sentito, l'ho seguito e vi ho visto baciarvi sull'uscio di questa porta,» battè un piede a terra due volte e arrossimmo.

 

«Mamy, Mamy, hai sbagliato, quello era A...» aprì la bocca e gli lanciai un'occhiataccia, boccheggiò a lungo guardandomi e poi guardò di nuovo la madre. «Annabella, sì, era Annabella, la nostra vicina,» rise nervosamente e poi incrociò le labbra. «E poi io non ho dei gusti orribil—aaaiahh! Mamy! Calum mi ha dato un calcio!!»

 

«Suvvia, Calum, non dare fastidio al tuo ragazzo, è stanco e solamente un tuo calcio lo butterebbe a terra,» spiegò paziente Liz e guardò Luke e poi me. «Oh, Luke! Sei così alto rispetto a Calum. Cosa ti da da mangiare Addy, fertilizzante di mucca?»

 

«Uhm, non so cos'abbiamo nel minibar, può anche essere fertilizzante. Sa, signora Hemmings, Michael ultimamente ha adottato un tacchino e un muflone,» alzò gli occhi al cielo. «È sempre stato un ragazzo amante della natura, ma non fino a questo punto, ringrazi il cielo che non sappia dov'è il Marocco altrimenti ci sarebbe già andato per aprire un allevamento di mufloni e tacchini. Ma io gliel'ho detto, signora Liz, che in Marocco non ci sono mufloni, semplicemente non mi ascolta! Nessuno mi ascolta mai, è come se parlassi col muro!!»

 

«Hai detto qualcosa, Addy?» disse Ashton girandosi verso il manager che sospirò triste scuotendo la testa.

 

«Oh, Ashton, allora ci sei anche tu.» disse fredda la signora Liz e guardò il ragazzo da capo a piede.

 

«Uhm, sì, siamo in quattro nella band da circa tre anni,» disse Ashton acido ma fingendo un sorriso. Da sempre non sopportava sua suocera, ma Liz non sapeva di esserlo. «Scrivere su Twitter “rt questo tweet se sei nella band di mio figlio” non l'ha aiutata molto, uhm?»

 

Liz aprì bocca per ribattere ma Adam la interruppe per evitare una lite. «Allora, come sta, signora Hemmings?»

 

«Beh, devo ammettere che senza Luke mi sono sentita un po' sola,» disse mettendo un braccio sulle spalle del figlio. «Sai, Addy, mio marito non vuole che gli faccia la piastra, o che gli compri vestiti aderenti, Andrew è così palloso,» sbuffò e Luke abbracciò la sua vita mentre la madre accarezzava la testa al figlio, che pareva fare le fusa sotto il suo tocco. «Amore della mamma, brilli così tanto che sarò costretta a mettermi gli occhiali anche in casa!!» Luke sorrise a tutti i complimenti che gli faceva la madre e continuò a fare le fusa.

 

«Sarà meglio che vada, Liz, devo ancora accompagnare questi due demoni oscuri a casa. Ci vediamo il più tardi possibile, Luke,» Adam sorrise cordiale e rientrò nel tourbus, seguito da Michael e da Ashton che lanciò un'occhiata carica d'intesa a Luke.

 

Entrammo in casa e il padre di Luke, Andrew, ci stava aspettando dentro. «Papyyy!» esclamò Luke e andò ad abbracciarlo, mentre io trascinavo le sette valigie dentro.

 

«S-Salve signor Hemmings,» dissi chiudendo la porta e guardando le valigie alle mie spalle.

 

«Oh, Calum, ciao figliolo,» mi venne a dare una pacca amichevole sulla spalla e guardò le valigie. «Queste ve le porto io sopra, io e Liz abbiamo provveduto a riordinarvi le camere,» provò a trascinare una valigia, quella rosa di Barbie di Luke, ma rimase bloccato guardando in aria. «Luke?!?»

 

«Che c'è, papy?!» gli sorrise in modo falso Luke girandosi per guardare il padre che era ancora bloccato.

 

«Sai che i cadaveri vanno nell'obitorio e non nelle valigie, vero?» disse ironico alzando un sopracciglio e non potei che dargli ragione; le valigie di Luke pesavano più di Luke stesso.

 

«Suvvia, papy, ho portato il minimo indispensabile per apparire bellissimo,» sorrise a trentadue denti e lo vidi emanare di luce propria, mi coprii gli occhi con una mano per non essere accecato dalla troppa luce.

 

«Lascialo in pace, Andrew, Luke deve essere bellissimo per Calum, soprattutto per questa sera che non ci siamo,» disse Liz raggiungendo il marito dalla cucina.

 

«Dove andate?» gli chiese Luke ignorando la parte in cui Liz diceva che avremmo fatto cose non caste e giocherellando con il portachiavi di Barbie che era uscito in omaggio con la valigia.

 

«Andiamo a giocare ai pirati con i genitori di Annabella, tuo padre farà la sirena che protegge il tesoro e gli ho comprato un reggiseno favoloso, è rosso e ha sui capezzoli delle stelle marine bianche ed è pieno di pailettes rosse! Vuoi vederlo?» disse eccitata Liz e Luke urlò in modo molto femminile prima di correre su per le scale per vedere l'ultimo acquisto della signora.

 

Mi girai verso Andrew che si stava avviando anche lui verso le scale, ma molto più lentamente a causa delle valigie di Luke. «Uhm, perchè fa la sirena?»

 

«Ascolta ragazzo, qualcuno dovrà pure proteggere quel santo tesoro! Tutti gli uomini più grandi hanno fatto almeno una volta nella loro vita la sirena; Mozart, Giacomo Leopardi, Harry Styles...!» alzai le sopracciglia guardandolo e lui sbuffò. «Vuoi altri esempi o preferisci che ti faccia un disegnino?» scossi il capo e presi una valigia per portarla sopra e, con mio grande stupore, non mi spezzai nessun osso. Luke lanciò un altro grido ma sembrava molto più diverso da quello eccitato che aveva lanciato pochi minuti fa.

 

«GEORG! GEORG! SUL SERIO, SMETTILA DI MANGIARE LA MIA CASA DELLE BARBIE! SEI BELLISSIMO MA NON SI FA, NO NO NO, FISSIAMO LE REGOLE: SE VUOI ANDARE D'ACCORDO CON ME, NON MANGIARE LA CASA DELLE BARBIE. NON. MANGIARE. LA. CASA. DELLE. BARBIE. DI. LUKE. CAPITO?» urlò e corremmo io e Andrew in camera sua.

 

«Luke, perchè chiami tua madre Georg— Oh madonna della pace!!! Cos'è quello??» strabuzzò gli occhi e indicò il tacchino di Michael che col becco stava buttando a terra tutti i mobili della casa delle Barbie di Luke. «Perchè abbiamo un tacchino in casa?? Liz!! Pensavo fossi tu Georg, non avevi superato anni fa la fase in cui mangiavi la casa delle bambole di tuo figlio??»

 

«Sì tesoro, ti ricordi che sono andata dallo psichiatra quattro mesi?» disse Liz e continuò a fissare il tacchino. «È semplicemente adorabile. È tuo, Calum? Un po' ti assomiglia,» si aprì in un dolce sorriso mentre Georg buttava a terra il letto delle Barbie.

 

«No, Liz, è di Micheal. E poi non è mio figlio, come fa ad assomigliarmi?» chiesi corrugando la fronte e guardando Luke, stava guardando terrorizzato il tacchino.

 

«O-Okay, chiama Michael ORA e nessuno si farà male, papà tu controlla nel bagno che non ci sia nessun muflone!» diede degli ordini e presi il telefono componendo il numero di Candy Candy che sapevo a memoria.

 

«Candy, sono Calum, ti volevo dire—»

 

«Oddio, Calum, mi hai chiamato,» disse e tirò su col naso, dedussi che stava piangendo dal suo tono di voce tremante. «Anche tu mi manchi tantissimo, ma non volevo essere il primo a chiamarti per non sembrare debole. Ma mi manchi davvero tantissimo, e ora che so che anche tu ricambi i miei sentimenti e le pene che affliggono il mio cuore, io—»

 

«Mikey, ti ho chiamato per dirti del tacchino,» dissi interrompendolo e guardando Luke urlare e correre per la stanza seguito da Liz.

 

Ci fu un momento di silenzio in cui si sentivano solo le urla di Lukey che diceva:“No, mamma, non apriremo un bed&breakfast!!”. «Ah,» disse solo e tirò di nuovo su col naso. «Scusami, è che...non dicevo sul serio, io... scherzavo. La medicina alle arance che mi ha dato mamma ha degli effetti collaterali. E io che pensavo di uscire dalla friendzone.»

 

Sospirai e alzai gli occhi al cielo. «Per l'amor del cielo, Micheal, quante volte ti ho detto che quelle medicine nella bustina vanno dissolte nell'acqua?? Non devi sniffarle, ti verrà qualcosa!!»

 

«Non lo sapevo!!» urlò e scoppiò a piangere. «Smettila di prendermi in giro, sono emotivamente fragile. In più mi ha chiamato Ashton e ho fatto ulteriori pianti perchè lui e Liz...Oh Calum, vienimi a prendere, il mondo è troppo cattivo con me. Sono un fiore negli artigli del mondo, io...io...dannate arance Calum!! Vergine Beata accorri!!»

 

Mi misi una mano sulla tempia e guardai Luke piangere tra le braccia della madre. «Calum, non posso lasciare Lukey da solo con Liz. Sai, sono uguali in tutto, quindi puoi immaginare.» mi girai per notare che Andrew era scomparso.

 

«TU HAI SEMPRE PREFERITO LUKE A ME! MI TRATTI COME SE NON AVESSI SENTIMENTI, MA NOTIZIA DELL'ULTIMA ORA! ANCHE IO HO UN CUORE, GRAZIE TANTE PER AVERMELO SPEZZATO!» mi urlò nella cornetta e continuò a singhiozzare. «POI MI CHIEDI PERCHÈ MI RIFUGIO NELLE MEDICINE AL SAPORE DI ARANCIA. È PERCHÈ MI FANNO DIMENTICARE I PROBLEMI, COGLIONE CHE NON SEI ALTRO!» allontanai la cornetta dall'orecchio e lo sentii urlare cose del tipo “LUKEY VUOLE APRIRE UN BED&BREAKFAST? È UN'IDEA DI MERDA!” prima che l'effetto della medicina passasse. «Comuque passa più tardi con Georg, l'avevo perso e stavo iniziando a preoccuparmi. Anche i miei cinque mufloni si erano affezionati a lui, mamma li trova adorabili.»

 

«Okay, mi libero dalla piattola e ti raggiungo,» guardai Lukey che era seduto a gambe incrociate e stava accarezzando il tacchino con un sorriso da ebete dipinto sul viso. «Ci vediamo, ciao,» dissi e attaccai, avvicinandomi a Lukey.

 

 

**

 

 

Uscii dalla doccia e un senso di relax m'invase. Per la prima volta dopo mesi, mi sentivo rilassato e niente e nessuno avrebbe potuto interrompere questa mia trance. Entrai nella stanza di Luke e strabuzzai vedendo Ashton a cavalcioni su di lui che si strusciava in modo non proprio pudico sul pacco di Luke, con i vestiti indosso. «VOGLIO SCOPARE SUL LETTO DI TUA MADRE, LUKEY LUKEY!» urlò e continuò a strusciarsi sul suo membro prendendo tra le mani la sua canotta e gemendo vergognosamente. «VOGLIO SCOPARE SUL LETTO DI TUA MADRE E VENIRE SUL SUO CUSCINO, E LEI STASERA CI DORMIRA' SOPRA INNOCENTEMENTE SENZA SOSPETTARE DI NULLA!» si mise seduto e continuò a portare il bacino avanti e indietro, Luke era arrossito e cercava di non gemere. «OH, ZOCCOLA,» gemette e continuò a muoversi.

 

«A-Ashy, è pur sempre mia madre,» borbottò Luke allo stremo e chiuse gli occhi, lasciandosi sfuggire un gemito.

 

«NON ME NE FOTTE, LEI MI TRATTA MALE, LUKEEEEYY! SAI CHE SONO PIUTTOSTO SENSIBILE, NON MI CHIAMANO SUNSHINE PER NIENTE!» disse e lo baciò in modo volgare, lasciandosi trasportare e gemendo nella sua porta. Rimasi sull'uscio della porta a fissarli. Quei due figli di Lucifero avevano interrotto la mia trance. «DEVO RICORDARTI CHE MI HAI VENDUTO PER 3 KILI DI EROINA?! STUPIDO IDIOTA!» iniziò a dare pugni sul petto di Luke e nel frattempo gemeva, all'improvviso si fermò e strinse nei pugni le lenzuola, tremando da capo a piede.

 

«NON VOGLIO VEDERE L'ORGASMO DI ASHTON, NON VOGLIO VEDERLO! NON VOGLIO VEDERLO!» urlai e chiusi gli occhi cercando a tentoni la porta, ma arrivai alla finestra e mi sporsi un po' troppo, cadendo dal secondo piano e finendo dritto dritto nella piscina.

 

Ashton e Luke corsero alla finestra per guardarmi. «GIGLIO! GIGLIO TUTTO BENE??» lo guardai dall'alto e mi avvicinai al bordo, uscendo.

 

 

**

 

 

«Calum, non so come dirtelo...» disse Liz lentamente con le dita incrociate sulle proprie gambe. Mi aveva dato un'asciugamano e una coperta per asciugarmi e riscaldarmi. «Ma la prossima volta che entri in camera di Luke e lo vedi nudo, esci dalla porta, le finestre non sono consigliabili.»

 

Annuì evitando il suo sguardo, quella deve essere la balla che gli avevano raccontato quei due Barbapapà. «S-Si Liz, scusami.» battevo i denti dal freddo e avevo bisogno di una doccia calda urgentemente.

 

«Ohw, tesoro, cos'è successo? Luke ha il delfino troppo grosso per te?» mi accarezzò la guancia con due dita e strabuzzai gli occhi, girandomi di scatto verso di lei.

 

«NO! Liz, io e Luke non stiamo insieme!» cercai di dirle per l'ennesima volta e lei ridacchiò.

 

«Ti credo, figliolo. Oh, Ashton, ma ci sei anche tu!» disse e Ashton le sorrise per finta prima che lei si alzasse dal divano e raggiungesse la cucina.

 

«Io...Io...Io...Ho...perso la mia purezza,» borbottai e Luke alzò lo sguardò su di me, i suoi capelli erano ancora post coito. «Co-Cos'era quello?»

 

«Ashton quando scopa diventa intrattabile,» spiegò e sbattè gli occhi un paio di volte. «Io... non ho venduto Ashton per 3 kili di eroina...Altrimenti non sarebbe qui.»

 

«Sì che l'hai fatto, razza di ameba!! Lo hai venduto come se non avesse dei sentimenti, lui si fidava e tu che fai? Lo vendi per drogarti! Che vergogna.» urlai e Ashton gli diede un pugno sulla spalla, facendolo gemere dal dolore.

 

Liz tornò da noi e porse a Luke un foglio. «Tesoro, devi farmi la spesa, da quando tuo padre pensa che il burro spalmato sul corpo faccia abbronzare più un fretta siamo sempre a corto di burro.» disse e Luke guardò la lista.

 

«Ma mamy, siamo superstar! Tutti ci riconosceranno e non riusciremo a fare la spesa in santa pace!» si lamentò Luke con tono implorante e Liz scosse il capo, colpendolo alla testa con il mestolo di legno che teneva in mano.

 

«Se sapevo che firmando quel contratto con Addy non saresti più andato a fare la spesa, non l'avrei fatto,» disse severa e guardò il figlio in malo modo. «Ora alza il culo e va a fare la spesa,» andò di nuovo in cucina e Luke si spalmò sul divano.

 

«Diamoci dei nomi in codice,» disse Luke. «Così non ci riconosceranno.»

 

«Oh, no, Luke... Non farlo, ti prego...» gemetti dispiaciuto e lui mi guardò a lungo.

 

 

**

 

 

«Mensolaaa!» mi chiamò Luke per il supermercato e mi girai verso di lui con uno sguardo annoiato.

 

«Dimmi, Africo,» borbottai e lui sorrise pensando probabilmente di avere avuto un'idea magnifica dandoci dei nomi in codice.

 

«Secondo te che burro devo prendere?» indietreggiò un po' guardando l'espositore e si aggiustò gli occhiali da soli Dolce e Gabbana che aveva indossato per non farsi riconoscere.

 

«Uno vale l'altro, Africo, uno vale l'altro,» dissi prendendo lo zucchero e spuntandolo dalla lista.

 

«Uff, Tettaaa!» chiamò e Ashton saltellò vicino a lui, felice come al solito.

 

«Dimmi, amore mio segreto, oh, volevo dire Africo,» gli sorrise suadente e portò le braccia dietro la schiena nascondendo qualcosa.

 

«Mensola non mi consiglia che tipo di burro prendere, su questo c'è disegnato una mucca ma non mi sembra che il burro derivi dalle mucche. Insomma, le mucche fanno solo il latte, non il burro.»

 

«Uhm, Africo, ci sono degli uomini che prendono il latte e lo fanno diventare burro,» gli spiegò Tetta e mi avvicinai a loro, mettendomi il cappuccio della felpa sulla testa. Presi due confezione di burro e le buttai nel carrello che reggeva Lukey Lukey. «Guarda che ho trovato, tesorino,» cacciò le mani da dietro la schiena e si portò davanti la bocca una confezione di preservativi con sopra disegnato un cocco.

 

«No, il mio Adolfo non profumerà mai di cocco,» disse Africo scuotendo la testa e guardando la confezione.

 

«Sì invece, o questo o alla pesca Hawaiana!»

 

«Alle Hawaii non coltivano nemmeno le pesche!!»

 

«Al cocco, allora!»

 

«Prendilo al kiwi e non rompere!!» ribattè Lukey e Ashton strinse gli occhi a fessure.

 

«HO DETTO AL COCCOOO, LUKEEYY LUKEEEY!! MI HAI VENDUTO PER TRE KILI DI EROINA, RENDIAMOCI CONTOO!»

 

«SONO IO CHE TI SCOPO, LASCIAMI DECIDERE, PRENDILO AL KIWI E NON ROMPERE LE PALLE!» mi immobilizzai a guardare Ashton. Questa volta Luke aveva davvero esagerato, non li avevo mai visti litigare così. Ashy Ashy urlò e gli diede un calcio in mezzo alle gambe, gemetti dal dolore al posto di Luke e vidi Ashton correre via, urtandomi anche una spalla. Non so se era messo peggio Tetta o Africo, forse quello messo peggio ero io, Mensola, per avere due membri della band così idioti.

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Capitolo 7
*** Telefonate. ***


 

 

 

 

7

 

 

 

«Sunshineee» mi chiamò Luke dalla sua stanza e mi avvicinai lentamente, in fondo era l'ultimo giorno e poi domani sarei ritornato a casa da mamma. Luke era raggiante mentre sedeva a gambe incrociate sul suo letto con il telefono in mano, era come se la rottura con Ashy Ashy non gli causasse nessun problema. Sembravano così innamorati l'uno dell'altro, e se fosse solo una finzione? «Vieni, siamo in teleconferenza con Adam,»

 

Sospirai e mi avvicinai a lui prendendo in mano il telefono che mi stava porgendo. «Pron— » un urlo agghiacciante non solo m'interruppe, ma mi ruppe anche un quarto di timpano. Adam stava urlando qualcosa nella cornetta mentre Ashton piangeva a dirotto borbottando frasi sconnesse e sentivo in sottofondo Michael sospirare. «Ma che Cristo succede qui?!?»

 

«Calum, per fortuna che ci sei tu che sei l'unico normale in questa banda di pony ammaestrati, abbiamo un problema.» disse velocemente Adam urlando per sovrastare le urla e i singhiozzi di Ashton.

 

«Qualcuno ha parlato di ponyy? Amo i pony, e i gattini, sono due animali così carini.» disse Luke aggiungendosi alla conversazione e alzai gli occhi al cielo.

 

«Il primo problema è che temo che a Luke sia venuto un altro vuoto di memoria, non sa chi siano i 5 seconds of summer!» urlò Adam e guardai Luke entrare nella stanza.

 

«I 5 seconds of summer? Aaah, Adam, è quel nuovo libro di ricette di Benedetta Parodi, eh? Non sapevo avessi un futuro promettente da chef, perchè hai scelto di fare il manager, allora??» chiese Luke seriamente interessato all'argomento.

 

«No, Luke, riprenditi, non hai capito un cazzo.» lo riprese Adam. «Il secondo problema è che Ashton si è fissato con quel libro sui vampiri con quell'Edward belloccio.»

 

«Libro sui vampiri con quell'Edward belloccio?» ripetei e corrugai la fronte.

 

«Ieri sono andato in un negozio di costumi e ho comprato un costume da batman a tutti voi.» disse Luke sorridendo e annuendo.

 

«Sì, è da ieri sera che legge Twinset e piange chiedendosi perchè Edward abbia lasciato Shawna.» disse e Ashton scoppiò di nuovo a piangere.

 

«BELLA VOLEVA SOLO SCOPARE CON EDWARD, UNA SANA E SALUTARE SCOPATA!» urlò e lanciò un grido, mi tappai le orecchie. «MA LUI DOVEVA FARE IL CAZZONE E VOLEVA SCOPARE SOLO DOPO IL MATRIMONIO, OVVIAMENTE!! MA QUALE RAGAZZO HA QUESTA MENTALITA' AL GIORNO D'OGGI?? È COSI' PURO DI SENTIMENTI!!»

 

«Twist gli ha fatto male.» proclamò Adam.

 

«ADDY! SI CHIAMA TWILIGHT!!» scoppiò nuovamente a piangere e mi toccai una tempia, stava per venirmi un grande mal di testa. «ORA TU CHIAMI STEPHANIE MAYER E LE DICI CHE DEVE SCRIVERE UN LIBRO IN CUI TUTTO CIO' CHE FANNO EDWARD E SHAWNA — VOLEVO DIRE BELLA È SCOPARE!!»

 

«Chi è che sta parlando? Ashton? Chi è Ashton?» disse Luke e alzai gli occhi al cielo pensando che aveva dimenticato tutto per reagire alla delusione della rottura con Ashy Ashy.

 

«LUKE, RAZZA DI IDIOTA, SONO IL TUO EX—»

 

«MUFLONE!» urlò Michael interrompendolo e sospirai poggiandomi una mano sul cuore. «Eh, sì, Addy, ti ricordi che Ashton voleva travestirsi da muflone per Halloween?»

 

«Muflone? A dire la verità no,» disse Addy. «Vabbè, non ha importanza! Non me ne frega un fico secco da cosa vi travestite ad Halloween!»

 

«A me non piacciono i fichi secchi!» esclamò Ashton e scoppiò nuovamente a piangere, mi spiaccicai una mano contro il viso.

 

«Ashton, cazzo! Smettila di piangere per quello stupidissimo libro! Ti ho promesso che avrei chiamato la Meyer e gli avrei rifatto scrivere Twincest.» disse Adam e sussultai, non poteva farlo!

 

«ABBIAMO IMPIEGATO TRE MESI PER INSEGNARTI TWILIGHT E TU LO HAI GIA' DIMENTICATO? TWILIGHT, ADDY! TWILIGHT! TWI-LI-GHT!» urlò nella cornetta e fui costretto ad allontanarla dal mio ormai perso orecchio. «Ora vi lascio, vado a leggere Eclipse. Un bacione azzeccoso.» diede un bacio e poi chiuse il telefono, sospirai. Uno in meno.

 

«Ha cacciato fuori il nome di un altro libro? Cos'è questo Plische?» disse corrugando la fronte.

 

«Qualcuno ha parlato di gazzelle?» chiese Michael con un tono troppo allegro e sbuffai.

 

«Nessuno ha parlato di gazelle, Candy» dissi scuotendo il capo e lui sbuffò.

 

«È che mi sentivo messo in disparte» disse con un tono di voce batto e sospirai.

 

«Ragazzi, non litigate, non sentitevi messi in disparte, non leggetevi Twingo, divertitevi e uscite fuori a giocare, godetevi la vita! È una bellissima giornata!» esclamò Addy allegro.

 

«Un giorno e quindici ore che sono lontano da te, e un giorno in quindici ore che mi manchi, Adam.» disse Luke con tono sensuale e mi girai a guardarlo a bocca spalancata, era sul letto a cosce aperte che si attorcigliava intorno al dito il cavo telefonico.

 

«EH, NO, EH!» urlò Ashton comparso all'improvviso e urlai dallo spavento.

 

«Ashton da dove cazzo sei comparso?» chiese Michael, il suo cuore batteva forte come il mio.

 

«LUKE, NON PROVARE A PROVARCI CON ADDY O GIURO SULLA TUA CASA DELLE BARBIE – GIURO! - CHE TI TAGLIO UN BRACCIO E LO INVIO ALLE POPOLAZIONI POVERE DELL'AFRICA!» urlò e vidi Luke deglutire.

 

«Ma che superudito c'hai, Ashy?» chiese Addy.

 

«E TU NON PROVARE NEMMENO A TOCCARE IL MIO EX—»

 

«Muflone!» urlò Michael per coprire la parola 'ragazzo' che stava uscendo dalla bocca di Ashton.

 

«PERCHÈ IO SONO SUNSHINE E SONO SENSIBILE E OGNI MINIMA COSA MI FA SCOPPIARE IN LACRIME. NON VUOI CHE INIZI A PIANGERE, VERO ADDY? NON VUOI QUESTO, VERO? PERCHÈ SAI COSA SUCCEDE QUANDO SUNSHINE SCOPPIA A PIANGERE, VERO ADDY CARO?» urlò e io strabuzzai gli occhi.

 

«NO! NON PIANGERE! TI PREGO!» supplicò Adam e poi sospirò. «E va bene, non mi masturberò più pensando a Luke.»

 

«TU COSA?!» urlò Ashton.

 

«COSA?!» urlai sconcertato io.

 

«TU CHEEE?» urlò Michael sconcertato.

 

«Anche io ho adorato il vestito che ha indossato Taylor Swift ai Grammy's!» disse Luke con aria sognante. «Le stava alla perfezione. Cazzo, tutto ciò che indossa quella santissima donna le sta alla perfezione. Dio, vorrei avere le sue tette! Adam, chiama un chirurgo. Voglio rifarmi il seno!»

 

«TU NON TI RIFARAI UN BEL NIENTE, SIGNORINO!» urlò Ashton ormai nel pieno di una crisi isterica. «PERCHÈ QUANDO TI PALPO MI PIACE TASTARE L'ARIA!»

 

«PERCHÈ DIAMINE PASSATE IL TEMPO A PALPARVI, VOI RAGAZZI?» chiese sconcertato Adam e io ebbi l'insana idea di sbattere la testa contro il muro.

 

«NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO! E ORA VADO A MANGIARE CIOCCOLATA E MARSHMALLOWS ED ASCOLTARE TAYLOR SWIFT PERCHÈ SI, QUEL VESTITO AI GRAMMY'S LE STAVA FOTTUTAMENTE BENE!» chiuse il telefono e ci fu un momento di silenzio.

 

«Beh, ragazzi, stavamo parlando della fanfiction che ho iniziato a leggere. Si chiama Due cuori, una capanna e un cane dove praticamente Ashton soffre di bullismo perchè la gente lo prende in giro a causa del suo sogno nel cassetto un po' strampalato, ovvero andare a vivere su un'isola deserta con un cane, ma Luke—» Michael fu interrotto da Lukey.

 

«STUPIDO CANDY CANDY! DEVI SMETTERE DI LEGGERE LASHTON E MOTIVARE GIOVANI SCRITTRICI! DEVI CAPIRE CHE IO STO CERCANDO DI COMBATTERE LE LASHTON SHIPPER PORTATRICI DI VAGINA E TE E CALUM MA IL MIO LAVORO È FOTTUTAMENTE DIFFICILE E AAAAH!»

 

«Luke, che succede?» chiese Ashton sconvolto dall'improvviso discorso.

 

«La friggitrice ha emesso un brutto rumore!» disse e roteai gli occhi.

 

«Luke, tu non hai la friggitrice, punto primo. Secondo, anche se l'avessi non la sentiresti perchè sei nella tua fottuta camera e io sono di fronte a te!» urlai e Luke abbassò la cornetta guardandomi.

 

«Ehi Calum, quando sei entrato?» disse facendomi ciao con la manina.

 

«Sono sempre stato qui, idiota!»

 

«Colombo Foresta, cosa diamine ti ho detto l'altro giorno?» chiese imponente Adam e io sospirai. Quando David doveva ricordarci le lezioni che ci aveva insegnato amava tradurre i nostri nomi in altre lingue.

 

«Non devo insultare Luke Hemmings, perchè io sono ospite a casa sua ed è scortese. Quando esco di casa posso insultarlo» ripetei e sospirai di nuovo.

 

«Ecco, e ora dove ti trovi, Colombo?!»

 

«A casa sua» roteai gli occhi.

 

«Bene» disse Addy. «Ora vi lascio, ho una torta di mele in forno» disse e chiuse la telefonata, rimasero Luke, Calum e Michael.

 

«Beh, ragazzi, vogliamo parlare di "Due cuori, una capanna e un cane"?» propose Michael.

 

«NO!» urlammo all'unisono io e Luke e chiudemmo la chiamata.

 

 

**

 

 

 

Scesi le mie due valigie al piano inferiore e le portai di fronte la porta. Luke era steso sul divano a mangiare popcorn e a guardare film in bianco e nero. «John, non partire per l'America!» urlò prima di scoppiare in lacrime e rotolai gli occhi e mi andai a sedere vicino a lui, gli misi una mano su una coscia.

 

«Lukey» lo chiamai e lui alzò il viso rigato dalle lacrime per guardarmi. «Devo parlarti»

 

«Che c'è, giglio?» chiese e si mise a sedere avvicinandosi a me, si asciugò le guance.

 

«Volevo dirti che—»

 

«Oh, Calum, mi dispiace ma non ricambio il tuo amore» disse con uno sguardo triste, strabuzzai gli occhi e arrossii.

 

«No! Non volevo dire quello! Cazzo, io sono etero!» dissi con un tono di voce acuto e Luke ridacchiò.

 

«Sì» ridacchiò di nuovo guardandomi con le sopracciglia inarcate. «Ti credo»

 

Decisi di ignorarlo e di andare avanti col mio discorso. «Credo che tu dovresti parlare con Ashy Ashy»

 

«Ashy cosa?» chiese corrugando le sopracciglia e poi aprì la bocca. «Oh, sì! Il nuovo CD di Rihanna, giusto? Ma perchè dovrei parlare con un CD, giglio?»

 

Alzai lo sguardo al cielo e sospirai. «Smettila di fare l'idiota – ops, scusami!! Non dirlo ad Addy ti prego!!» lo pregai e lui mi sorrise malizioso e mi poggiò una mano sulla gamba.

 

«Tranquillo, con me il tuo segreto è al sicuro» disse e mi fece l'occhiolino.

 

«Okaay, questo discorso sta prendendo una brutta piega» dissi e annuimmo all'unisono. «Ti stavo dicendo, dovresti parlare con Ashy Ashy, ovvero Ashton Irwin, il tuo ex ragazzo, perchè è davvero molto ferito dal tuo comportamento ma ti ama ancora così tanto.»

 

«So dove vuoi andare a parare, Calum, e no, il mio coso non profumerà mai di cocco o di pesca hawaiana!» disse mandandogli un'occhiataccia.

 

«Lo so che non vuoi, Lukey, ma siete due ragazzi e il bello è che potete farlo senza preservativo perchè nessuno di voi due rimarrà incinto e—»

 

«Ti sei già scordato di Sally?» mi lanciò un'altra occhiataccia.

 

«A proposito, che fine ha fatto?» chiesi incrociando le gambe e Lukey alzò le spalle.

 

«Non lo so, Candy Candy ha voluto che gliela prestassi per qualche esperimento con dei piccioni, non so. Non ho capito molto.»

 

«E non sei preoccupato?» corrugai la fronte e Luke mi sorrise amabilmente.

 

«Ma no, sciocchino, mi fido del mio papino» disse e mi diede uno schiaffo sulla spalla.

 

«Beh, chiudiamo il discorso. Fa pace con Ashton portandolo fuori a mangiare e poi—non lo so! Andate a dare da mangiare alle anatre nel laghetto» dissi scuotendo il capo e Lukey annuì.

 

«Forse seguirò il tuo consiglio, forse no» disse vago e alzai gli occhi al cielo. «Comunque tra poco verrà tua madre, hum? Il cocco della mamma» mi tirò una guancia e lo guardai male.

 

«Luke, io non sono come te. Non sono un bambino che si fa viziare dalla mamma e le parla come se fosse la sua migliore amica. Io e mia madre abbiamo un rapporto normalis—»

 

«Permesso!» disse una voce familiare e Calum si alzò sorridendo.

 

«Mamyyyy!!!» urlò e corse contro Jay Hood che guardava suo figlio dall'uscio della porta.



Eccomii!
Dopo anni, ANNI, pubblico il settimo capitolo e mi dispiace davvero tanto di avervi fatto aspettare. So che è tardi e probabilmente nessuno leggerà più questa merda ma se mi faceste sapere cosa ne pensate potrei essere più puntuale. Mi è mancato scrivere questa ff e spero che a voi siano mancati questi quattro idioti! :')
Kussen♥

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Capitolo 8
*** Cocco e Pesca Hawaiana. ***


 

 

 

 

8

 

 

 

 

«Pesciolino mio!» mamma mi abbracciò e riempì la mia guancia di baci. «Oh, come stai? Come va con le ragazze? Ne hai trovata qualcuna? Piccolo Dio del Sesso!» esclamò e mi tirò una guancia, arrossii.

 

«Ma-Mamma!» la ripresi ma lei continuò a sorridermi.

 

«Le tue interviste mi fanno morire, ti descrivono come uno sciupafemmine ma so che non è vero perchè quando ami qualcuno ci metti anima e cuore, uccellino mio» mi sorrise dolcemente.

 

«Mamma, questa conversazione mi... imbarazza» mormorai e sentii Lukey ridere sul divano.

 

«Che succede, Cally? Cos'è quel faccino?» disse e perse il sorriso per osservarmi meglio.

 

«Nessun faccino!» mi staccai da lei e mi guardai in giro cercando di ritornare al mio colorito normale.

 

«Sei qui da pochi giorni e già una ragazza ti ha rubato il cuore? Qual è il suo nome?» mi fece l'occhiolino e rabbrividii.

 

«Nessuna ragazza» borbottai e mi avvicinai alle mie valigie. «Ora che abbiamo concluso questa profonda conversazione madre-figlio mensile, possiamo andare?»

 

«Suvvia, Cally, dimmelo. In fondo sono tua madre» mamma mi guardò e incrociò le mani guardandomi.

 

«Sì Cally, diglielo!» disse Luke e continuò a ridere.

 

«Taci tu!» dissi e mi girai verso mamma. «Mamma, sul serio, non c'è nessuno»

 

«Calum, so che c'è qualcuno che rende il tuo cuoricino felice perchè c'è qualcosa nei tuoi occhi» disse e sorrise tracciando un cuore sul mio petto con il dito.

 

«Pupille?» esclamai inarcando un sopracciglio.

 

«No, scemino» roteò gli occhi e poi prese una della valigia. «Okay, va bene, capisco quando qualcuno non vuole parlare con me. Il nostro momento madre-figlio mensile è ufficialmente concluso. Andiamo, ora, serpentino» mamma uscì e io la seguii.

 

«Ciao Cally!» esclamò Lukey e sbattei forte la porta in risposta.

 

 

**

 

 

 

 

Uscii dalla doccia e mi stesi sul letto, sul mio letto. Era sempre così bello ritornare a casa dopo un tour stancante con i ragazzi e Adam. Stavo godendomi la mia calma post doccia quando il mio telefono squillò. Grugnii e lo afferrai, sbuffai guardando la persona che mi stava chiamando ma accettai comunque la chiamata. «Lukey? Ci siamo salutati da malapena due ore e tu già mi chiami?» chiesi piuttosto infastidito. Tutto ciò che volevo era stare lontano da quei tre idioti per alcuni giorni ma era chiedere troppo.

 

«Un'ora e quarantasei minuti» precisò Luke e corrugai la fronte.

 

«Stai contando i minuti?» chiesi e lo sentii borbottare qualcosa.

 

«Certo che no, giglio» ridacchiò e poi si fece serio. «Ho bisogno del tuo aiuto» disse e mi misi a sedere.

 

«Luke, se vuoi seguire di nuovo Ariana Grande per vedere come fa a truccarsi così bene ti dico di no! Già sono stato in prigione una notte e mi basta» dissi scuotendo il capo.

 

«No, scemo, Ary già mi ha svelato ogni suo segreto» dissi e lo immaginai alzare gli occhi al cielo. «Mi ha consigliato una crema viso giorno e notte fatta dall'estratto di cetriolini sott'aceto che»

 

«Vai dritto al punto» dissi semplicemente e lo sentii sbuffare.

 

«Devi aiutarmi a riconquistare Ashton» sussurrai e deglutii guardando la parete della mia camera.

 

«Cosa devo fare?»

 

 

**

 

 

 

 

 

 

Mi guardai intorno e Lukey sbucò da dietro un cespuglio proprio vicino la porta della casa di Ashton, alzò un pollice e mi fece l'occhiolino. «Africo chiama Mensola, ripeto, Africo chiama Mensola» disse in un walkie talkie e io lo guardai.

 

«Perchè parli in quel coso se sono qui vicino te, Luke?» chiesi e lui mi zittì con un sonoro "sshh".

 

«Nomi in codice!!» sussurrò e poi si ritornò a nascondere. «Bussa» disse nel walkie talkie.

 

Sospirai e bussai alla porta, non aspettai molto che Anne Marie mi aprì la porta. Fece un enorme sorriso e poi mi gettò le braccia al collo. «CALUM, AAAAH!» urlò e iniziò a saltare. Io tossii cercando di evitare certe effusioni, non erano più da me, ma non seppi trattenermi.

 

«MARY, AAAHH!!» urlai e le strinsi la vita iniziando a saltare con lei. Io e Anne Marie facevamo parte dello stesso club, il club RCMNP, "Ragazze Curiose Ma Non Pettegole", dove prendevamo sempre il the alla pesca e sparlavamo di tutti quanti. Molto spesso ci riunivamo a casa sua dove vedevo sempre Ashton e lo avevo immaginato come un ragazzo bello e impossibile, prima di realizzare che era una checca completamente persa nel suo mondo fatto di unicorni e saponi che profumavano di fragola.

 

«NON INDOVINERAI MAI CHE HA FATTO CAROLINE!» esclamò lei con la bocca aperta come me e mi misi una mano davanti la bocca.

 

«ODDIO, DIMMI CHE DA QUANDO ME NE SONO ANDATO SI LAVA GIORNALMENTE» indietreggiai un po' e misi una mano sul fianco.

 

«NON SPERARCI» disse e mi trascinò dentro chiudendo la porta.

 

«Passiamo alla seconda parte del piano» sussurrò Africo e annuì mentre seguii Anne Marie sul divano di casa sua.

 

«Ieri Caroline mi ha detto che sua figlia dirigerà un programma su quel sito dove si guardano i video, come si chiama? Ah, sì, Yourself! E sai cosa farà per i trenta minuti del programma?» mi chiese e scossi il capo completamente scioccato. «Dirà l'oroscopo!» si portò una mano alla fronte e urlai.

 

«CO-CO-COSA? SCHERZI? MA SE LA FIGLIA DI CAROLINE NON SA NEMMENO COSA SIA UN ARIETE!» alzai le spalle e Anne Marie scosse il capo.

 

«Lo so, la figlia di Caroline non sa nemmeno quando sia nata!! Se lo ricorda ogni anno solamente perchè le facciamo tutti gli auguri» mi guardò con uno sguardo indignato è scossi il capo.

 

«È assolutamente »

 

«Mamma, con chi parli?» Ashton fece la sua comparsa sulle scale. Indossava dei skinny neri e una maglia a maniche a giro con sopra un gilet nero e un cappello dello stesso colore. Quando mi vide i suoi occhi brillarono e sorrise. «SUNSHINEEEE!!!» urlò e scese le scale di fretta, a pochi metri da me saltò sporgendo le braccia verso la mia direzione e gemetti di dolore quando cadde addosso a me. «MI SEI MANCATOO» iniziò a ricoprirmi la faccia di baci nonostante io cercassi di allontanarlo. «Vieni in camera, devo dirti un sacco di cose!» mi prese la mano e mi trascinò come un fulmine in camera sua.

 

Anne Marie incrociò le braccia e guardò le scale da dove era scomparso suo figlio. «Erano belli i tempi in cui mio figlio non mi rubava gli amici» sbuffò.

 

Ashton chiuse la porta e mi guardò a lungo. «SUNSHINYYY!» scoppiò in lacrime e si avvicinò a me, strinse la mia maglia tra i pugni.

 

«Mi hai appena chiamato sashimi?!» chiesi e lo allontanai per guardarlo.

 

«Idiota di un Calum, taci! Non vedi che ho il cuore spezzato?? Al mio amore segreto non importa più di me, lui chissà quante altre ragazze si è fatto ora!» urlò e continuò a piangere tra le mie braccia. «Lukey è così bello non andare ho bisogno di te» iniziò a borbottare frasi senza senso sensa alcuna interruzione e capii veramente poco. «Nessuna vita nessun suono solo io e te, LUKEY! Sei così bello!»

 

«Uhm, Ashy Ashy?» chiesi e lui alzò lo sguardo su di me. «Hai una corda per arrampicarsi?»

 

«N-Ne ho 58 nell'armadio» disse e si allontanò da me, si asciugò le lacrime. Invece di chiedergli cosa diamine ci facesse con 58 corde per arrampicarsi, mi avvicinai al suo armadio e aprii un'anta. La camera di Ashton era stranamente così... etero. Le pareti erano grigie ed erano ricoperte da poster di band metal sconosciute all'uomo e agli alieni, ma quando aprivi il suo armadio la verità veniva fuori. Le ante interne dell'armadio erano dipinte di rosa e vi erano poster di Selena Gomez, Demi Lovato, Justin Bieber e degli One Direction, adesivi a forma di unicorni al posto del normale scotch. Presi una corda e mi avvicinai alla finestra, l'aprii e mi sporsi. «C-Cosa stai facendo? Giglio?? Non vorrai di nuovo buttarti dalla finestra?!»

 

«Taci! Luke, sali!» dissi e buttai giù la corda.

 

«TU SEMPLICEMENTE NON FARAI ENTRARE QUELL'ESSERE IN CAMERA MIA!!» urlò Ashton e si avvicinò a me, cercando di strapparmi la corda da mano.

 

«Muoviti Luke!!» urlai e lui cercò di salire più in fretta possibile.

 

«Sto cercando di muovermi, giglio, ma è dura quando hai delle gambe!!» disse e continuò a salire. «Ashy, perchè cazzo tua madre ha dovuto mettere la tua camera al decimo piano??»

 

«VAI VIA! MI HAI VENDUTO PER 3 KILI DI EROINAE HAI FERITO I MIEI SENTIMENTI, ORA IL MIO POVERO CUORE È SPEZZATO» disse in lacrime e io alzai gli occhi al cielo.

 

«ASHTON!! IO NON TI HO VENDUTO PER 3 KILI DI EROINA, ALTRIMENTI NON SARESTI QUI!!» urlò Lukey arrampicandosi e Ashton si sporse fuori dalla finestra ad occhi spalancati.

 

«Cosa stai dicendo, idiota di un Luke?» chiese e sospirai.

 

«TE LO STO DICENDO DA QUANDO TUTTO È INIZIATO!! CALUM E PAPINO HANNO INIZIATO A LEGGERSI FANFICTION LASHTON ANDANDO CONTRO LA MIA CROCIATA CONTRO LE LASHTON SHIPPER – UNENDOSI AL NEMICO!! - MA SI SONO IMMEDESIMATI COSI' TANTO NELLA STORIA CHE PENSANO SIA SUCCESSA NEL MONDO REALE!!» urlò e Ashton mi guardò, mi diede un forte schiaffo sul braccio, gemetti di dolore. «È COLPA DELLE PORTATRICI DI VAGINA LASHTON!!»

 

Ashton si coprì la bocca con le mani e guardò Luke. «Però comunque tu hai spezzato il mio cuore in un misero supermercato!!» Luke era finalmente arrivato e scavalcò la finestra, si appoggiò al muro per respirare. Cercò qualcosa nella tasca e Ashton strabuzzò gli occhi. «Quelli sono...sono...»

 

«Preservativi al cocco e alla pesca hawaiana» disse Lukey e Ashton sorrise, non feci nemmeno il tempo a sentire il profumo di vaniglia e a vedere i petali di ciliegio che Ashy gli corse contro e iniziò a baciarlo in un modo rude, mettendo le mani nei suoi capelli biondi cercando di sentire il corpo dell'altro sempre più vicino al suo. «Ti amo, Ashy Ashy» sussurrò Lukey e circondò la sua vita con le braccia.

 

«Io di più, Lukey» sussurrò sulle sue labbra e continuò a baciarlo. Accarezzò le sue guance e scese ad accarezzare il suo petto, in un momento aveva sbottonato la camicia di Lukey e l'aveva buttata sul pavimento.

 

«Okaaay, non voglio vedere nulla che non dovrei vedere. Beh, ci vediamo!» dissi e scappai da quella casa prima di sentire i gemiti di Ashton.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

«Quei due porci, farlo quando in camera c'è un povero Calum che sta per»

 

«Uhm, salve?» chiese una voce alle mie spalle e mi girai. Una donna alta e magra con i capelli castani che le arrivavano alle spalle mi stava guardando abbozzandomi un sorriso.

 

«Ciao» dissi corrugando la fronte, chi diamine era? «Ci conosciamo?»

 

«No, suppongo di no» disse e mi sorrise. «Tu sei Calum Hood, vero? Cercavo Adam Wilkinson»

 

«Chi?» chiesi guardandola male. Stava delirando, chi diavolo era questo Adam Silk Epil?

 

«Adam Wilkinson, Adam» disse lei, strabuzzai gli occhi e spalancai la bocca.

 

«Addy!!» urlai e lei mi guardò male. «È il nostro manager, è in ferie per una settimana perchè ha detto che non vuole più vedere le nostre facce da demoni oscuri o sentire il nostro seducente profumo» le sorrisi e lei ridacchiò falsamente. «Perchè lo cerca, comunque?»

 

«Mi ha chiesto di riscrivere un libro, ma non ho capito quale. Mi ha detto prima Twinset, poi Twincest, poi Twingo e poi Twist, non ho capito bene» disse alzando le spalle e la guardai a bocca aperta. «Piacere, Stephanie Meyer» mi porse la mano e la guardai a lungo.

 

«STE-STEPHANIE MEYER!!» urlai e poi vidi tutto nero.

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Capitolo 9
*** Riscrivendo Twingo. ***


 

 

 

 

9

 

 

 

 

Aprì gli occhi e tutto quello che vidi fu il viso magnifico di Stepanie Meyer. «Calum, tutto bene?» chiese un po' insicura e io mi misi a sedere.

 

«Sì, è che sto seguendo una cura da uno psicologo per non svenire ogni qualvolta vedo una scrittrice» disse e lei annuì.

 

Frugò nella sua borsa e poi cacciò una penna ed un foglio di carta bianco, scrisse qualcosa e me lo porse. «Questo è il mio numero, dallo ad Adam e chiamatemi» mi fece l'occhiolino e se ne andò.

 

«STE-STEPHANIE!!» urlai di nuovo e svenni nuovamente.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

Ashton faceva avanti e indietro per la casa mangiucchiandosi nervosamente un'unghia. Ad Adam era quasi venuto un infarto quando ci aveva visto tutti e quattro alla sua porta. «Ho detto niente più Hood, Hemmings, Irwin e Clifford per due settimane! Perchè diavolo siete qui? Oh, capisco, questa è tutta una mia illusione, il mio cervello vuole mettermi alla prova e proietta l'immagine di quei quattro Satana di fronte la mia porta. Haha, non ci casco» ci aveva sbattuto la porta in faccia e Ashton aveva iniziato a bussare insistentemente.

 

«Addy!! Aprici!! Non siamo un'illusione!! Tra poco Stephanie Meyer sarà qui!!» urlò e finalmente Adam ci aveva aperto. Io e Michael eravamo seduti sul comodo sofà di Adam sfogliando una rivista, Ashton andava avanti e indietro nervosamente e Lukey si stava facendo un panino. «Sta per venire Stephanie Meyer qui, come fate ad essere così calmi?» chiese urlando Ashy Ashy e si girò verso di noi. «Voi due, cosa state facendo??»

 

«Abbiamo trovato una rivista sul divano di Addy dove ci sono scritte cose incredibili mai sentite prima» dissi e Michael annuì.

 

«Del tipo??»

 

«Senti questa» disse Michael e si avvicinò di più per leggere. «Dopo uno studio durato dieci anni gli scienziati hanno potuto affermare che il 100% delle principesse nelle fiabe è femmina» alzò lo sguardo e io mi misi il pugno in bocca.

 

Ashton si fiondò vicino a me per leggere. «Oddio! Davvero?? Dimmi di più»

 

«I biologi affermano che l'Oceano Pacificonon è l'habitat naturale degli elefanti» lessi e Ashton spalancò la bocca.

 

«È—È» suonarono alla porta e urlò. «ODDIO SONO QUI! ADDYY!!»

 

Adam sospirò e si alzò, si avvicinò alla porta e l'aprì. Stephanie Meyer sorridente era davanti la porta, accanto a lei Kristen Stewart aveva la bocca semi-aperta come al suo solito. «Ehi, ragazze, entrate» disse e gli sorrise. «Non manca qualcuno all'appello?»

 

«Uhm, ehi» disse una voce flebile e un timido Robert Pattinson si sporse oltre la spalla di Stephanie. «Lu-Lukey può uscire a giocare?»

 

Adam si girò e guardò Lukey., intento a mangiare un panino, e poi ritornò a guardare Robert. «Gioia, sei sicuro che vuoi uscire a giocare con quel demone oscuro?»

 

«S-Sì, se può, signor Wilkinson» disse con voce tremante.

 

«OH MA ROBERT TU PUOI ANCHE USCIRE CON LUI E NON RITORNARE MAI PIU'! LUKE, ESCI DALLA MIA VIT---VOLEVO DIRE, ESCI DALLA PORTA, SO COS'AVETE COMBINATO DALLA SIGNORA LIZ CON LE FINESTRE» disse e indicò la porta.

 

«Uhm, okay. Posso portarmi il panino?» chiese indicando il panino ripieno di burro d'arachidi.

 

«ESCI!!» urlò e Lukey uscì fuori seguito da Robert, si avvicinò a Stephanie, le prese le mani. «Cara, come stai?»

 

«Insomma, non sono in vena» disse sorridendo.

 

«Disse il sangue nella provetta» disse Kristen e tutti la guardammo, le guardò noi e poi abbassò il capo. «Scusate»

 

«Kristen, piacere di conoscerti, io mi chiamo Adam. Loro invece sono Ashton, Calum e Micheal.» disse sorridendo. Adam si mostrava così gentile solo quando non si rivolgeva a noi.

 

«Posso farti una domanda?» chiese con la sua bocca semi aperta e l'aria da misteriosa.

 

«Certo!» esclamò Addy facendo un sorriso a trentadue denti.

 

«Lo stitico quando muore va in purgatorio?» chiese e io e Ashton ci guardammo mentre Addy apriva lentamente la bocca. «Scusami»

 

«Uhm, Adam, possiamo iniziare» disse Stephanie e Adam annuì ancora scioccato, si avvicinò al computer e lo accese, aprendo un nuovo documento. Anche Ashton si avvicinò pronto ad ideare una nuova storia.

 

«Sarà porno?» chiese Kristen ad Ashton che arrossì.

 

«Un po'» ammise.

 

«E gireremo anche un film?» chiese e Ashton incrociò le dita. Se avessero girato un film del suo libro sarebbe stato strepitoso.

 

«Sarebbe meraviglioso» disse con occhi sognanti.

 

«Quindi se gireremo un film porno il protagonista e il montatore saranno la stessa persona?» disse e guardò me che la guardai a lungo senza proferire parola. «Scusa»

 

«Non l'ho capita» ammisi e Stephanie scosse il capo.

 

«Non fa nulla» disse e si sedette accanto a Adam. «Iniziamo, inanzitutto—»

 

«Ehi, Ashton, chi saranno i protagonisti del film?» chiese Micheal accavallando le gambe e Ashton sorrise.

 

«Avevo pensato che Calum potrebbe fare Edward e tu, Candy Candy, potresti travestirti da Bella» disse immaginandosi Candy Candy con dei lunghi capelli castani e l'aria tenebrosa.

 

Micheal sospirò e si spiaccicò una mano sul viso. «Mi sentirò così finocchio»

 

«Allora innaffiati due volte al giorno» disse Kristen e Micheal la guardò a lungo senza proferire parola. «Scusa»

 

Corrugai la fronte e guardai Ashton, lo indicai con l'indice. «Ehi, aspetta! Perchè non potete farlo tu e Lukey dato che state ins—»

 

«IN SINCRONIA!» urlò Micheal per coprire la parola 'insieme' che stava uscendo dalla mia bocca.

 

«Semplice, perchè io sono il regista mentre Luke è l'affascinante uomo che mi porta il caffè caldo ogni mattina» disse con aria sognante e sospirò felice. «Ora non perdiamo altro tempo, Kristen, puoi andare ad accendere la luce?»

 

Kristen si alzò dal divano e si avvicinò all'interruttore della luce. Accese e spense la luce in continuazione mentre Addy la guardava incredulo. «Che stai facendo?» chiese con la fronte corrugata.

 

«C'era scritto 220 volt» disse e quando tutti la guardammo abbassò il capo. «Scusate» disse e ritornò a sedersi.

 

«Bene, Ashton, come vuoi iniziare la storia?» chiese Stephanie mettendosi il portatile sulle gambe e Ashy la affiancò.

 

«Stavo pensando a qualcosa tipo:“Ero sulla veranda di casa mia con una cesta di panni sporchi da lavare diretto verso la lavanderia quando improvvisamente—”» Ashton fu interrotto da Kristen.

 

«Cosa ci fa un drogato in una lavanderia?» chiese e Stephanie si massaggiò le tempie. «Il bucato» la guardai a bocca aperta e ad Ashton quasi stava venendo una crisi tanto aveva voglia di picchiarla.

 

«Okay, Kristen, abbiamo riso abbastanza» disse Addy facendo una risata finta.

 

«Adesso pasta» disse con la sua solita espressione e Addy capì che aveva bisogno di ricorrere alle maniere forti.

 

«Uhm, Calum? Che ne dici di far vedere a Kristen la mia collezione di denti dei pirati?» chiese guardandomi. «Prima che ad Ashton venga qualcosa e dobbiamo portarlo in ospedale? Sai che il suo culo è assicurato per un milione di euro»

 

Sospirai e mi alzai, guardai Kristen. «Seguimi» le dissi e lei si alzò per seguirmi sulle scale. «In realtà non sono veri denti di pirati, sono solo conchiglie che Adam ha trovato sulla spiaggia e che spaccia per denti di pirati» dissi salendo le scale della casa di Adam. «Glielo abbiamo detto che non lo sono ma semplicemente non ci crede»

 

«Mi stai portando in camera per abusare del mio corpo?» mi chiese e quasi inciampai su un gradino.

 

«C-Cosa? No!» esclamai arrossendo e mi fermai per girarmi a guardarla. Aveva una mano sul corrimano e la bocca semi aperta come al solito.

 

«“Porcino!” disse la funga al fungo» disse e io sospirai. Non ce l'avrei mai fatta. «Scusa» abbassò il capo.

 

«Vieni, seguimi» dissi ed entrammo nello studio di Adam. Era davvero molto piccolo e poco luminoso. C'era solo una scrivania e una libreria, ci avvicinammo a quest'ultima e le feci vedere le conchiglie. «Ecco i famosi denti di pirati, te l'ho detto che sono solo conchiglie»

 

Kristen guardò le conchiglie a lungo e poi si girò verso di me. «Come si chiama il direttore delle poste di Dublino?» chiese e iniziai a tremare dal nervosismo, mi spiaccicai una mano sul viso. «Frank o'boll» disse e presi un lungo e profondo respiro. «Scus—»

 

«Non me ne faccio nulla delle tue scuse del cazzo! Odio le tue fottutissime battute squallide e—» poggiò le mani sul mio petto e strinse la mia maglietta tra le mani e congiunse le sue labbra con le mie.

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Capitolo 10
*** Ritornare a casa. ***


 

 

 

 

10

 

 

 

 

Mi staccai velocemente e guardai Kristen. «C-Cosa?!» esclamai e mi toccai le labbra, anche lei lo fece. «Perchè diavolo mi hai baciato?»

 

«Perchè ti sei lasciato baciare?» disse lei e strabuzzai gli occhi.

 

«Ma che cazz- se tu mi prendi di forza non posso fare poi molto!» protestai e lei mi guardò.

 

«Calum, non so come dirtelo, ma io non ricambio il tuo amore» disse e la guardai a bocca aperta.

 

«Sono io quello che dovrebbe rifiutarti!»

 

«Questa relazione è un melodramma!!» disse scuotendo il capo.

 

«Questa non è una relazione!!» protestai.

 

«La storia di Adamo ed Eva fu il primo melo-dramma??» chiese e mi coprii il viso con le mani. «Scusa»

 

«Esci prima che mi venga qualcosa» dissi e sospirai.

 

Lei si avvicinò alla porta e poi si girò verso di me, si torturò le mani e deglutì. «Se ci fossimo sposati e avessimo avuto due figlie, e se loro avessero sposato due salumieri, avremmo avuto due generi alimentari?» disse e la guardai con la bocca spalancata.

 

«ESCI FUORI!» urlai e lei uscì.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

I giorni di vacanza erano sfortunatamente finiti e noi dovevamo tornare alla nostra vita nel tourbus, ovvero avrei dovuto riabituarmi alle grida di Luke, alle stranezze di Michael, alle voglie di Ashton e alle visite giornaliere dello psicologo di Adam. Mi girai e vidi mio padre e mia madre sorridente come al solito, ma sapevo che soffriva per la mia partenza. «Lombrichino, piccolino mio» disse e mi abbracciò forte, io ricambiai l'abbraccio. Si staccò e mi sorrise accarezzandomi i capelli. «Adam, posso rubarlo per cinque minuti?» chiese al nostro manager.

 

«Rubalo anche per tutta la vita, cara» disse sorridendo a mia madre e feci una smorfia ad Addy. Mamma mi prese la mano e mi trascinò in un posto tranquillo dove non si sentissero i pianti di Liz e Luke, papà ci seguì.

 

Mamma mi guardò negli occhi e mi abbozzò un sorriso. «Cuoricino mio, dobbiamo dirti una cosa» disse e strabuzzai gli occhi.

 

«Ecco, lo sapevo! Sono stato adottato, vero?» chiesi e lei corrugò la fronte.

 

«Oh, Calum, se avessimo voluto adottare un bambino pensi che avremmo scelto te?» disse papà e mamma mi sorrise e mi accarezzò una guancia.

 

«P-PAPA'!!» lo ripresi e mamma ridacchiò. «Avanti, che dovete dirmi?»

 

Tossì e si guardò in giro per un po' prima di parlare. «Credo che sia arrivata l'ora x. »

 

«Cos'è quest'ora x?» chiesi guardando prima papà e poi mamma.

 

«Scoiattolino, arrivati ad un certo punto della nostra vita mortale, due persone fanno sesso» disse mamma e arrossii strabuzzando gli occhi.

 

«N-NON VORRETE INIZIARE QUEL DISCORSO!» dissi guardandoli e mamma mi mise le mani sull'avambraccio.

 

«Cally tu sei ormai grande e dobbiamo spiegarti come funziona» disse mamma e guardò papà. «Quando due adulti si vogliono tanto bene e arrivano al punto di amarsi pensano che la loro relazione debba rafforzarsi col sesso»

 

«Mamma, basta» dissi scuotendo il capo e mi coprii il viso con le mani.

 

«Così il maschietto abbraccia la femminuccia mentre sono privi di vestiti e mentre si baciano il pisellino di papà—»

 

«MAMMA!» la sgridai ma quella continuò.

 

«Scivola nella farfallina di mamma e caccia un liquido bianco—»

 

«Papà, falla smettere!» dissi e papà guardò mamma.

 

«Calum, se fotti senza preservativo la tua donna rimane incinta, quindi compra dei cazzo di preservativi perchè né io né tua madre ti terremo il bambino quando vorrai uscire a divertirti con quei depravati con cui suoni» disse e cacciò fuori il portafoglio, mi diede in mano dieci euro. «Ora vai e guai a te se ti azzardi a procreare!!» guardai la dieci euro e ringraziai papà. Li abbracciai e poi ritornammo davanti al tourbus.

 

Una Liz in lacrime mi gettò le braccia al collo e mi strinse forte. «OH, CALUM! PRENDITI CURA DI MIO FIGLIO, QUELL'IRRESPONSABILE!» urlò e mi baciò le guance bagnandomi di lacrime e la guardai. «MI FIDO SOLO DI TE, SEI IL MIGLIOR GENERO CHE POTESSI AVERE»

 

«Liz, io e Luke non stiamo insieme» dissi e la staccai da me. «Comunque sì, penserò io a quell'idiota»

 

«OH, GRAZIE CALUM!» mi abbracciò di nuovo e sbuffai alzando gli occhi al cielo. Mi allontanai da lei per avvicinarmi ad Anne Marie, la mamma di Ashy Ashy.

 

«Calum!!» disse e mi abbracciò anche lei, ricambiai l'abbraccio. Quando si staccò notai che era in lacrime.

 

«Mary, non piangere, ritorneremo» dissi e lei si asciugò le lacrime con la manica della maglia.

 

«È per questo che piango!! Non potete rimanere via per sempre?» disse e le mandai un'occhiataccia. Salii sul tourbus e salutai i miei genitori dal finestrino. Mi sedetti sul divano del tourbus da solo. C'era uno strano silenzio. Davvero strano dato che di solito c'era tutto tranne che silenzio nel tourbus.

 

«PAPINO!!! AZZARDATI DI NUOVO A RECENSIRE LA FANFICTION “Il dolore dell'amore di Ashton per Luke” E SBATTO LA TUA TESTA AL MURO FINCHÈ NON DIVENTI BIONDO PLATINO!!» urlò Luke e presi un lungo e profondo respiro. Era così bello ritornare a casa. Michael corse verso di me inseguito da Luke e si buttò sul divano accanto a me.

 

«GIGLIO PROTEGGIMI!» mi strinse forte e guardai Lukey guardarlo come se fosse l'ultimo insetto sulla Terra e andava eliminato, lo indicò.

 

«VOI STUPIDI CRETINI NON VOLETE PROPRIO STARMI A SENTIRE!! SE LA MIA CROCIATA CONTRO I LASHTON VA IN MALORA È PROPRIO A CAUSA VOSTRA!! SMETTETELA DI LEGGERE FANFICTION LASHTON E RECENSIRE OGNI CAPITOLO!!» urlò e guardò noi due.

 

«Ah, Lukey, a proposito di questo» disse Michael staccandosi da me.

 

«CHE C'È?!?!» urlò e sembrava davvero infuriato.

 

«Io e Calum avevamo deciso di scrivere una FF su voi due, sai, oramai abbiamo letto tutte le FF esistenti e avevamo deciso di crearne una noi» disse e Lukey strabuzzò gli occhi, improvvisamente impallidì.

 

«VOI DUE CARPE DELL'ASIA SETTENTRIONALE MI FARETE VENIRE UNA MALATTIA CARDIOVASCOLARE!!» urlò Lukey.

 

«Lukey, hai sbagliato» dissi con fare intellettuale. «Le carpe non possono vivere nell'Asia settentrionale. La carpa, nome scientifico Cyprinus carpio della famiglia dei Cyprinidae è un pesce d'acqua dolce originario dell'Europa ma oramai diffusissimo nelle acque dolci praticamente di tutto il mondo tranne che nelle zone più fredde, come ad esempio i poli e la tua cara ed amatissima Asia settentrionale»

 

Luke si spiaccicò una mano sul viso e lanciò una bestemmia. «NON ME NE FREGA, CALUM! HO DETTO IL PRIMO ANIMALE E IL PRIMO CONTINENTE CHE MI SONO VENUTI IN MENTE!!»

 

«PENSI SEMPRE ALLE CARPE, TU!! MAI UNA VOLTA CHE PENSI AI TACCHINI!!» disse Michael e incrociò le braccia.

 

Luke aprì la bocca per ribattere ma Addy, seguito da un Ashton contento, lo interruppe. «Allora, miei dolcissimi marshmallow» disse e sorrise ai ragazzi. «Sono felice di dirvi che la tabella di marcia è stata rispettata e Ashton non è caduto preda di nessun pescivendolo stalker proveniente dall'Alaska quindi siamo in perfetto orario»

 

«Con i loro pesci congelati fanno paura» disse Ashton e si aggrappò al braccio di Addy.

 

«Sì, uhm, okay, staccati. Il tourbus va ad una velocità controllata e quindi stiamo viaggiando anche sicuri»

 

«Calum, secondo te per fare un colpo di scena nella nostra FF Ashton dovrebbe essere rapito dai servizi segreti spagnoli o russi?» chiese Michael accendendo il computer per mettersi all'opera.

 

«Ragazzi...»

 

«Perchè non da un russo che parla spagnolo??» esclamai sorridendo e Michael annuì.

 

«Che fanfiction?» chiese Ashton sempre attaccato al braccio di Addy

 

«QUELLE DUE LARVE STANNO SCRIVENDO UNA FF LASHTON!!» urlò Luke guardandoci in malo modo e Ashton spalancò la bocca.

 

«Ragazzi...»

 

«OH OH OH CALUM!!! MI È VENUTA UN'IDEA BESTIALE PER LA NOSTRA FF “Purità e verginezza!!”»

 

«Ragazzi...»

 

«RAZZA DI IDIOTA, È PUREZZA E VERGINITA'!! NON SAI NEMMENO PARLARE IN INGLESE!!» Michael guardò Luke sbattendo le palpebre più volte. Effettivamente, Michael non capiva granchè di inglese. Una volta un'intervistatrice gli aveva chiesto cosa ne pensasse della pace nel mondo e lui aveva iniziato a parlare delle pesche, facendo una dettagliata spiegazione di come piantare un perfetto albero di pesche affinchè si ottenessero percocche da mettere nel vino. Il giorno dopo Addy aveva ricevuto lettere di lamentele e aveva dovuto combattere una battaglia legale contro i proprietari degli orti botamici.

 

«Ragazzi...»

 

«POSSIAMO FARE CHE ASHTON VIENE MOLESTATO DA ADDY E SBATTUTO CONTRO IL MURO E QUESTO SUCCEDE TUTTI I GIORNI MA NON NE PARLA CON NESSUNO PERCHÈ HA PAURA DI ESSERE DERISO FINCHÈ NON INCONTRA IL BELLO E TENEBROSO LUKE CHE CON LA SUA FIDATA SPAZZOLA SUPER EROINA SCOPRE TUTTO E LO SALVA!!»

 

«Oh, Lukey, mio salvatore!!» disse Ashton e circondò il collo di Lukey e iniziò a baciargli le guance e il collo. Lukey si lasciò sfuggire un gemito e circondò la vita del suo ragazzo.

 

«Ragazzi...»

 

«ODDIO ADDY MA SEI UNA PERSONA PERFIDA!! VIOLENTARE COSI' ASHTON SOLAMENTE PERCHÈ È TROPPO TIMIDO PER OPPORRE RESISTENZA E LIBERARSI!!» lo sgridai e lo vidi innervosirsi.

 

Luke prese in braccio Ashton che circondò la sua vita con le gambe baciandogli le guance e poi la mascella e poi il collo. «Uhm...Sunshine...Andiamo nella cuccetta...» mormorò Lukey e vidi Addy strabuzzare gli occhi.

 

«A VEDERE BAMBI, VERO? IERI NON ABBIAMO FINITO DI VEDERLO... VENIAMO ANCHE IO E CALUM!!!» urlò Michael per salvarli e Lukey gli lanciò un'occhiataccia.

 

«VOI DUE TROTE D'ACQUA DOLCE STATE LONTANI DALLA MIA VITA SESS—» Luke guardò Michael e sembrò capire. «Oh, sì, Bambi! Eheh, vero, ieri non abbiamo finito di vederlo»

 

«Ragazzi...»

 

«PERCHÈ CI OFFENDI SEMPRE CHIAMANDOCI CON NOMI DI PESCI!! SIAMO STANCHI DI ESSERE DISCRIMINATI SOLO PERCHÈ ABBIAMO IL COSO, VOGLIAMO ESSERE CHIAMATI ANCHE CON ALTRI NOMI DI ANIMALI ECCO GRAZIE» dissi e incrociai le braccia voltando la faccia.

 

«RAGAZZI, PORCA PUTTANA!! STATEMI A SENTIRE!! L'UNICO NEURONE CHE VI È RIMASTO RIESCE A CONCENTRARSI SOLO PER DUE NANOSECONDI E MEZZO? MICHAEL, SMETTI DI SCRIVERE QUELLA, COME L'AVETE CHIAMATA?? FANALI?? E CALUM, NON PUOI PRETENDERE CHE LUKE SAPPIA I NOMI DI TUTTI GLI ANIMALI DI QUESTA TERRA PERCHÈ A MALAPENA SA COSA SIA UN GATTO»

 

«Cos'è un gatto?» chiese Lukey.

 

«APPUNTO!! ASHTON SCENDI DA LUKEY PER FAVORE, GLI STAI CAUSANDO UN'EREZIONE»

 

Ashton sorrise malizioso a Luke e scese a terra ma rimase tra le sue braccia, gli tracciò delle linee immaginare sul petto. «Dopo che Adam finisce di farfugliare me ne occupo io» sussurrò in modo malizioso e Luke deglutì.

 

«ADDY MUOVITI!! COS'HAI DI COSI' IMPORTANTE DA DIRCI??» disse Lukey guardando Adam.

 

Adam sospirò e si passò una mano tra i capelli. «Volevo dirvi che dato che abbiamo una settimana libera, io e il mio psicologo provvederemo a prenotare una vacanza utile a me e alla mia psiche alle Maldive. E se volete potete partecipare anche voi» disse e tutti esultammo. «Basta che tu, tu, tu e tu mi stiate lontani» disse indicando Luke, Ashton, Michael e poi me. «Ora potete andare a vedere Bambi, scrivere fanali, o fare quello che cazzo volete» se ne andò dalla cucina e mi toccai il viso con le mani. Non ci credevo, sarei andato in vacanza alle Maldive!

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Capitolo 11
*** Una biblioteca d'amore. ***


 

 

 

11

 

 

 

 

 

«Ragazzi! Guardate la sabbia bianca e l'acqua cristallina, le palme leggermente scosse dal vento e il silenzio caratteristico delle Maldiv—»

 

«GIGLIOOOO!» urlò Lukey e Adam sospirò.

 

«Luke, hai appena interrotto il silenzio caratteristico delle Maldive!» lo ripresi e lui si avvicinò a me, le mani dietro la schiena.

 

«Mentre eravamo sull'aereo e la mia dolce metà mi russava nell'orecchio ho letto una one shot» disse sorridendomi.

 

«Dolce metà? Quale dolce metà?» chiese Adam corrugando la fronte.

 

«Uhm, l'hostess?» disse Candy Candy cercando di parare il culo a Luke come al solito.

 

«Non c'era nessuna hostess» disse e Michael deglutì.

 

«S-Sai, Addy, Luke sta andando dallo psicologo perchè ha delle allucinazioni. Sai, vede hostess intorno a lui» disse e Adam lo guardò a lungo.

 

«Oh, ora è tutto chiaro! Quel benedetto ragazzo mi farà venire qualcosa prima o poi» disse e prese le sue valigie. «Bene, io ora vado in camera. Spero di non vedervi mai più, ciao!»

 

«Cos'è una one shot?» chiesi inclinando il capo.

 

«Oh, Calum, sono stupito che tu non lo sappia! È una FF che termina in un solo capitolo» disse e ghignò malvagio.

 

Gli gettai le braccia al collo e gli riempii la guancia di baci. «Hai finalmente deciso di interrompere la tua crociata inutile contro i lashton e di leggere FF come noi?» chiesi ma Lukey mi staccò da lui in malo modo.

 

«Ugh, no! Ecco, Calum, la FF che ho letto non era lashton» disse e mi sorrise. «Ho letto una malum» lo guardai sbattendo gli occhi più volte.

 

«È per caso un nuovo drink esotico?» chiesi e s'innervosì.

 

«NO, IDIOTA! SE FOSSE UN DRINK ESOTICO AVREI DETTO “HO BEVUTO UNA MALUM”, NON PENSI??» urlò.

 

«Scusami se non conosco tutti i cocktail esistenti!!» disse e si massaggiò le tempie.

 

«Vedi, Giglio, le fans hanno coniato il termine “malum”, ovvero Calum più Michael» disse e sorrise, strabuzzai gli occhi.

 

«L'inglese contiene fin troppe parole perchè le nostre fan ne creino un'altra!!»

 

«Queste FF parlano di un'ipotetica relazione tra te e Candy Candy» mi mostrò dei fogli che teneva nascosti dietro la schiena e li afferrai velocemente.

 

«Una biblioteca d'amore» lessi e strabuzzai gli occhi. «AAAHH!! CHE SCHIFO È??» urlai e scappai nel bungalow che dividevo con Michael.

 

«Lukey sta per prendersi la sua rivincita» disse e ghignò.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

Michael entrò nel bungalow e si richiuse la porta alle spalle. «Calum, dovresti vedere Luke! Non sa nuotare e si è messo un salvagente di Peppa Pig e alcuni porcellini d'India stanno cercando di fraternizzare con lui!» urlò ma non risposi. «Calum? Ci sei?» entrò nel salone e mi guardò. Avevo un gomito sul tavolo e con la mano mi reggevo la testa, nell'altra mano tenevo i fogli che mi aveva dato Luke. «Giglio, tutto bene?» si sedette vicino a me e mi accarezzò la schiena.

 

«M-Michael, io e te sembriamo... sembriamo...» lo guardai. «Sembriamo due che scopano?»

 

Michael arrossì e strabuzzò gli occhi. «C-COSA?!» urlò e gli piazzai davanti il naso i fogli di Luke.

 

«Hanno creato FF malum!!» urlai e Michael rise divertito.

 

«Oh, Cal, non preoccuparti. Le menti deviate delle nostre fans hanno creato questo ed altro. Pensa alle cake, alle cashton, alle muke, alle mashton!» disse parlando arabo e corrugai la fronte.

 

«Come fai a saperle tutte?» chiesi e lui alzò le spalle.

 

«Passo le notti insonni a leggerle» disse e guardai i fogli di nuovo.

 

«Vogliamo fare una cosa?» proposi.

 

«Cosa?»

 

«Questo è il nostro copione e noi siamo gli attori, mettiamo in atto questa FF» dissi indicando i fogli e Michael mi guardò a lungo.

 

«Okay, ci sto» disse e si alzò. «Hai finito di leggerla?»

 

«No, mi sono fermato a “Una biblioteca d'amore”» dissi e mi alzai tenendo in mano i fogli. Mi schiarii la gola. «È la giornata giusta per fare un salto in biblioteca! Amo rinchiudermi lì e passare il tempo leggendo le avventure di eroi di altri tempi, passare da Cleopatra a Garibaldi e da Garibaldi a Rossella di Via col vento» lessi e corrugai la fronte. «Ehi, c'è un nuovo bibliotecario! È un ragazzo davvero carino. I suoi capelli fucsia mi affascinano. Rimarrei a guardarlo per ore come rimarrei a guardare le onde infrangersi contro gli scogli»

 

Passai i fogli a Michael e lui lesse. «Ciao, bambolina» mi disse e poi mi passò i fogli.

 

«Sei un cafone! Bambolina lo dici alla Barbie di tua sorella!» lessi e passai i fogli a Michael.

 

«Sei un uomo davvero violento, mi piacciono le gattine munite di artigli come te...CALUM?? CHE CAZZO TI LEGGI?!»

 

«Continua, idiota!!» dissi e Michael sospirò.

 

«Facciamo all'ammmore» lesse e strabuzzammo gli occhi, mi passò i fogli.

 

«Pensi che io voglia fare all'ammmore con una scimmia dai capelli fucsia come te?» dissi e sorrisi. Michael mi sbattè contro il muro e prese i fogli dalle mie mani, sentivo il suo corpo pressato contro il mio. Lesse per un po' e poi mi alzò il viso con due dita.

 

«La gente pagherebbe per fottermi» disse e ghignò, poi mi guardò a lungo e infine congiunse le nostre labbra. Strabuzzai gli occhi guardandolo e iniziai a dimenarmi, lui mi fermò e mi strinse, mi arresi e chiusi anche gli occhi. Si staccò e lesse dai fogli. «Voglio che tu lo sappia, stellina senza cielo, io non faccio all'ammmore, io fotto senza pietà.» mi prese in braccio e mi portò sul tavolo dove mi fece distendere.

 

«Okay, Michael, ora possiamo—» mi interruppe baciandomi e sospirai ma poi chiusi gli occhi e mi lasciai andare.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

«Caro diario,

mi chiamo Ashton Fletcher Irwin, per gli amici Ashy Ashy o Sunshine.

Suono la batteria in una band chiamata 5 Seconds of Summer. La gente dice che siamo strani ma che in fondo sappiamo suonare bene.

Ora ti parlerò del mio amore segreto, ♥Luke Robert Hemmings♥. Nessuno sa che stiamo insieme tranne Michael, Calum e le lashton shipper. Oh, e quel porcellino d'India con cui oggi Luke ha fraternizzato.

Oh caro diario, Luke mi riempie il cuore di gioia infinita. È dolce con me e farebbe di tutto per rendermi felice. Pensa che un giorno è andato da Ariana Grande e si è fatto picchiare dal suo bodyguard solamente perchè volevo sapere i suoi segreti per truccarsi divinamente. E poi c'è stata quella volta quando Luke voleva comprarmi le Hawai per—» entrai di corsa nel bungalow che Ashton e Luke condividevano e mi accasciai a terra. Ashton era steso sul letto, indossava una vestaglia di seta bianca e aveva legato i capelli con tanti fiocchi rosa. Aveva una penna rosa con un ciuffo di peli rosa in mano e stava scrivendo su un diario. «Calum! Benvenuto nella nostra umile dimora!» mi disse sorridendomi e corsi verso di lui.

 

«ASHTON, DEVI AIUTARMI! HO SCOPATO CON MICHAEL! E... E MI È PIACIUTO!» urlai mettendomi le mani nei capelli e Ashton strabuzzò gli occhi.

 

«Tu cosa?» disse e sbattè le palpebre più volte, mi sedetti sul letto.

 

«Ho scopato con Candy Candy» dissi scuotendo il capo.

 

«Oh, giglio! Ma fare sesso prima del matrimonio è un peccato!» mi disse e gli mandai un'occhiataccia.

 

«Parli proprio tu?»

 

«Ma io e Luke ci sposeremo, e io avrò un abito bianco e dei fiori di campo in mano, mentre Luke avrà un'orchidea rosa tra i capelli perchè è simbolo di amore, le orchidee rosa simbolizzano l'amore perchè crescono dappertutto e—»

 

«Sì, sì, ho capito. Siete perdutamente innamorati l'uno dell'altro.» borbottai e Ashton mi accarezzò una spalla.

 

«Hai detto che ti è piaciuto, in che senso? Ti ha soddisfatto sessualmente o sentimentalmente?» mi chiese e lo guardai a lungo.

 

«Io credo... In tutte e due i modi. Insomma, io e Michael siamo sempre stati uniti e vicini, siamo migliori amici e—Sì, insomma, scopando con lui ho provato qualcosa che non ho mai provato con nessuna.» Ashton aprì la bocca per parlare quando la voce acuta di Luke lo interruppe.

 

«Tesorooo! Sono nel bungalow!» disse e Ashton sospirò.

 

«Ne parliamo più tardi, okay?» mi disse e annuii.

 

Luke entrò nella stanza da letto e guardò prima me e poi Ashy Ashy. «Calum! Che pensavi di fare con la mia donna??» disse e strabuzzai gli occhi.

 

«Stavamo solo parlando, Lukey. Hai preso i fagioli?» disse e si mise seduto a gambe incrociate.

 

«Ashy, non mi hai sempre detto che volevi in regalo un anello di fidanzamento?» disse e ad Ashton brillarono gli occhi.

 

«Oh, Luke! Mi hai comprato un anello di fidanzamento!» disse e gli corse incontro per baciarlo.

 

«No, ma ho comprato un cavallo!» disse e Ashton spalancò la bocca guardando il puledro dalla pelliccia marrone alle spalle di Luke. Improvvisamente cadde a terra senza sensi e io lo soccorsi.

 

«Ashton!! Cristo, perchè sono in questa band??»


Chapter End Note:
Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono. Ci vediamo al prossimo capitolo, l'ultimo!

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Capitolo 12
*** Sfondare porte e restituire tacchini. ***


 

 

 

12

 

 

 

 

 

Entrai nel bungalow che condividevo con Michael e chiusi la porta, era immerso nel buio e c'era un silenzio strano. Mi trascinai verso la sua camera da letto e lo trovai lì, seduto sul suo letto matrimoniale a giocare ai videogiochi. Alla fine io e Ashton non avevamo finito di parlare, appena rinvenuto aveva iniziato ad urlare contro Lukey dicendo quante fosse schifoso tenere un cavallo in casa e il suo ragazzo aveva risposto con “Ti giuro che lo porto io fuori la mattina e la sera!” e Ashton:“Ma non è un cane!!” alla fine avevano tenuto il cavallo perchè Lukey si era affezionato e aveva già trovato un nome per lui. Anche se penso che chiamare un cavallo Cavallo non sia stata una buona idea. Quando me ne sono andato Lukey era sceso a portare il can—volevo dire Cavallo al parco e Ashton mi aveva detto che era troppo stanco per intrapendere una conversazione intelligente dato che ci volevano tutte le sue forze. «Luke ha adottato un cavallo» dissi appoggiandomi alla soglia della porta e Michael mi guardò.

 

«Bizzarro, e come l'ha chiamato?» chiese mettendo il gioco in pausa e mi passai una mano tra i capelli.

 

«Cavallo» dissi.

 

«Ho capito che è un cavallo, ma come l'ha chiamato?»

 

«Cavallo!»

 

«Dai, Calum! Dimmi come l'ha chiamato!»

 

«Cavallo! Lui è un cavallo e si chiama Cavallo! Cavallo!! Ca-vaal—lo» disse e la mascella di Michael si spalancò.

 

«Oh, Dio» sussurrò guardandomi.

 

«Lo so, lo so» roteai gli occhi e mi avvicinai a lui, mi sedetti sul letto e lo guardai. «Candy, non credi che dovremmo parlare?» sussurrai e lui mi guardò, mi accarezzò una guancia e chiusi gli occhi.

 

«Di cosa, Cally?» mi domandò innocentemente.

 

«Di—Insomma, di quello che abbiamo fatto prima» dissi e lui abbassò lo sguardo, si portò le mani sul grembo.

 

«Ho un segreto che tengo nel cuore» disse e inclinai un po' il capo. «È da un po' di tempo che ho... sai, queste sensazioni ma non ne ho mai parlato con nessuno. Quando sono con te ho lo stomaco che impazzisce»

 

«ODDIO MICHAEL HAI L'EBOLA!» urlai e indietreggiai da lui.

 

«NO, IDIOTA! MI SONO FATTO LE ANALISI DEL SANGUE E SONO SANO COME UN MERLUZZO, ORA RITORNA QUI!!» urlò e indicò il posto dove ero seduto prima, sospirai e ritornai a sedermi lì. «Allora dato che i medici non mi hanno detto nulla sono... uhm... sono andato da Adwspso» borbottò e abbassò il capo.

 

«Come?» chiesi sbattendo le palpebre.

 

«Sono andato da Adoesxc» borbottò.

 

«Michael, non ti capisco» scossi il capo.

 

«SONO ANDATO DA ADAM!» urlò alzando il viso per guardarmi, strabuzzai gli occhi e spalancai la bocca.

 

«NON PUOI AVERLO FATTO!»

 

«SI, INVECE, L'HO FATTO!» urlò e lo guardai scuotendo il capo.

 

«SEI PAZZO?? SAI CHE ADAM DA CONSIGLI DI MERDA!! QUANDO MI SI È ROTTO IL TELEFONO SONO ANDATO DA LUI PER CHIEDERGLI COSA FARE E MI HA DETTO “Oh, caro Calum, ho letto su internet che per sistemare ogni telefono bisogna farsi un bagno con la schiuma e buttarcelo dentro. È così che li riparano i tecnici, Giglio, noi paghiamo loro per farsi un bagno rilassante!”» strabuzzai gli occhi.

 

«Può sembrare strano, ma Adam mi ha dadkcmds» borbottò di nuovo abbassando il capo.

 

«Michael, cazzo!!»

 

«ADAM MI HA DATO DEI BUONI CONSIGLI!!» urlò e mi spiaccicai una mano contro il viso.

 

«Ho paura di sentire cosa ti ha detto. Qualcosa tipo:“Lascia accesa l'arriccia capelli così saprai cosa pensa l'altra persona?”»

 

«No...» ammise e fui stupito di quando maturo fosse diventato Adam. «Mi ha detto che quando era al liceo c'era questa ragazza bionda davvero bella. Anche lui quando era vicino a lei sentiva che il suo stomaco impazziva e sentiva il cuore battere più velocemente e alla fine ha scoperto che era amore quello che provava per questa ragazza. Ma poi ha anche scoperto che lei era frutto della sua immaginazione, e quindi è andato dal suo psicologo, quello che lo tiene in cura ancora oggi e che lo aiuta a non ucciderci» disse corrugando la fronte e mi guardò, deglutì.

 

«Mi stai dicendo che vuoi andare anche tu dallo stesso psicologo di Adam?»

 

«No!»

 

«ASPETTA, MI STAI DICENDO CHE SONO FRUTTO DELLA TUA IMMAGINAZIONE?» dissi e mi palpai per vedere se esistevo.

 

Si spiaccicò una mano contro la fronte e prese la mia maglietta, mi avvicinò a lui. «NO, CALUM-STUPIDO, STO DICENDO CHE SONO FOTTUTAMENTE INNAMORATO DI TE E CHE IL MIO STOMACO E IL MIO CUORE ME LO CONFERMANO OGNI SANTISSIMA VOLTA MI SEI VICINO!» strabuzzai gli occhi e lo guardai a lungo, il mio cuore batteva all'impazzata, come se volesse uscire dalla gabbia toracica.

 

Non sapevo cosa fare, tantomento cosa dire, ma le sue parole, il suo sguardo e i miei sentimenti mi avevano detto abbastanza. «Baciami, stupido» dissi e lui sorrise, mi circondò il collo con le mani e rabbrividii quando sfiorarono il mio collo, si avvicinò e congiunse le sue labbra con le mie, portai le mani a stringergli i capelli e chiusi gli occhi.

 

«Sei il mio migliore amico» sussurrò e sorrisi, non era vero. Sapevo cos'era. Era innamorato.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

Adam sospirò beato e uscì dalla vasca. Era davvero rilassante farsi un bagno con il bagnoschiuma a mele rosse e fiori di loto che galleggiavano sull'acqua. Prese il suo accappatoio rosa e se lo mise, infilò le sue ciabatte di Hello Kitty e uscì fuori dal bagno. Entrò in camera e mentre si stava togliendo l'accappatoio per vestirsi sentì un gloglottio. Si girò per vedere se ci fosse qualcuno ma il suo bungalow sembrava vuoto. Si tolse l'accappatoio e lo posò sul letto quando sentì di nuovo quel gloglottio, no, forse stava diventando ufficialmente pazzo. Sapeva che prima o poi lo sarebbe diventato stando con quei quattro decerebrati ma non sapeva quando sarebbe arrivato il momento. Sentì di nuovo qualcuno gloglottare e s'infurio, si rimise l'accappatoio e corse in cucina. «LUKE, PENSAVO CHE ANDANDO DALLO PSICOLOGO TI FOSSE PASSATA LA FASE IN CUI ENTRAVI NEI BUNGALOW ALTRUI FINGENDOTI UN TACCHINO!» urlò e accese la luce ma vicino al divano non c'era Luke appallottolato che imitava un tacchino. «TA-TACCHINO! MICHAEL! TACCHINOOOOO!!» urlò e scappò in camera alla vista del povero Georg. Prese il telefono e compose velocemente il numero. «Ora quel verme mi sente!!» disse e aspettò che rispondesse.

 

«Yo, questa è la segreteria telefonica di Michael. Probabilmente sono a casa ma vorrei evitare di parlare con certe persone sgradite. Lascia un messaggio, se non ti richiamo probabilmente sei una di loro. Sto parlando di te Adam!!» disse la segreteria telefonica e Adam riattaccò.


 

«Dannato Michael!! Gliel'ho detto tremila volte di cambiare segreteria telefonica!!» si calmò e pensò a cosa fare. Entrò in camera e guardò il tacchino. Si avvicinò lentamente e poi gli prese la coda, il tacchino iniziò a gloglottare e a muoversi ma la presa di Adam era salda. «E finiscila, stupido tacchino, se non vuoi finire in padella!!» urlò e uscì fuori dal bungalow per dirigersi a quello che condividevano Michael e Calum. Ignorò lo sguardo di tutti i turisti che si stavano prendendo il sole. Probabilmente si stavano chiedendo perchè un uomo con un accappatoio rosa e le ciabatte di Hello Kitty andasse in giro con un tacchino gloglottante in mano. Arrivò al bungalow di Calum e Michael e bussò più volte ma nessuno lo aprì. «Cazzo, non me ne fotte se non sono in casa! Sfondo la porta e glielo lascio, questo tacchino puzza!!» così diede una spallata forte alla porta che si aprì e subito sentì Michael gemere. Strabuzzò gli occhi. Era impossibile quanto fosse malato di sesso quel ragazzo!! Non erano arrivati nemmeno da un'ora e già aveva rimorchiato una ragazza. «Adesso butto il tacchino in faccia a quella ragazza, così si accorge che tipo deviato sta scopando!!» esclamò ed entrò in camera, guardò Michael e buttò il tacchino sulla ragazza che stava sotto di lui. «AH! E ORA ADAM SI PRENDE LA SUA RIVINCITA! PRENDITI IL TUO FOTTUTO TACCHINO!» si portò le mani in vita e guardò orgoglioso Michael.


 

«SI CHIAMA GEORGE!!» urlò.


 

«AAH!! MICHAEL, TOGLIMI QUESTO TACCHINO DALLA FACCIA!! PUZZA!!» urlò e Michael si mise a sedere e tolse il tacchino facendolo accomodare a terra. Adam spalancò la bocca quando si accorse che la persona sotto il tacchino non era una ragazza. Era un ragazzo. E non un ragazzo qualunque. Era Calum.


 

«C-COSA?!» urlò e guardò Michael e Calum completamente nudi. «VOI—»


 

«Adam...» borbottò Calum.


 

«AAAAAAAAAH!!» urlò Adam e si portò le mani nei capelli. «TRA CINQUE MINUTI TUTTI NEL MIO BUNGALOW, ASHTON E LUKE COMPRESI!!» e scappò via.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

 

 

Avevo indossato una delle felpe enormi di Michael e un jeans qualunque e mi ero diretto nel bungalow di Adam accompagnato da Michael. «Andrà tutto bene» mi ripetè prima di entrare, lo guardai.


 

«Perchè il tuo tacchino stava in camera di Adam?» gli chiesi mandandogli un'occhiataccia.


 

«Si chiama Georg!! E poi non lo so, Georg non mi ascolta più da quando ha intrapreso la via dell'alcol e della droga» disse e mi massaggiai una tempia, entrammo nel bungalow e vedemmo Adam seduto a capotavola, alla sua destra erano già seduti Ashton e Lukey.


 

«Siete in ritardo» ci fece notare Adam con un tono calmo e freddo che mi fece paura, mi andai a sedere e Michael ci raggiunse.


 

«Scusa, abbiamo dovuto occuparci delle nostre erezioni, sai com'è, ci hai interrotto!!» disse mandandogli un'occhiataccia e gli diedi uno schiaffo sulla coscia.


 

«ODDIOOO!! CALUM E MICHAEL FANNO GANG BANG!! IO LO SAPEVO, ADAM, IO LO SAPEVOOO!!» urlò Lukey e ci indicò, poggiai un gomito sul tavolo e mi ressi la testa.


 

«No, Luke, Calum e Michael non fanno gang bang, fanno di peggio» disse e ci guardò, tremai sotto al suo sguardo. «MICHAEL STUPRA CALUM!!!» urlò e ci indicò, strabuzzai gli occhi.


 

«AAAAAAAHHHH!!!» urlò Luke con le mani sulle guance e poi indicò Michael. «STUPRATOREEEE!!»


 

«Cosa? No!» dissi stringendo i pugni. «Michael non mi ha mai stuprato!»


 

«SI INVECE, E IO VI HO VISTO!!! E TI HA ANCHE BUTTATO IN FACCIA UN TACCHINO FACENDO PRATICHE SADOMASO CONTRO IL TUO VOLERE!!!» urlò e mi guardò.


 

«COSA? MA SE SEI STATO TU!» urlai e gli mandai un'occhiataccia.


 

«AAAAAHHHH!!! ADAM STUPRA CALUM!!!» urlò Lukey con le mani sulle guance e poi indicò Adam. «STUPRATOREEEEEE!!»


 

Mi alzai in piedi e guardai Adam. «SMETTETELA DI FARMI PASSARE PER L'INNOCENTE VERGINELLA DI TURNO, LA VERGINITA' L'HO PERSA ANNI FA!»


 

«AAAAAHHHHH, CALUM NON È PIU' VERGINEEEE!!» urlò Lukey con le mani sulle guance e mi indicò. «STUPRATORE DI TE STESSOOO!! TI FERISCII!!»


 

«LUKE, NESSUNO HA STUPRATO NESSUNO!! IO E MICHAEL STAVAMO SCOPANDO QUANDO ADAM È ENTRATO CON UN TACCHINO—»


 

«SI CHIAMA GEORGE!!»


 

«SI, ADAM È ENTRATO CON GEORGE E ME LO HA BUTTATO IN FACCIA E HA VOLUTO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO E ORA ECCOCI QUI!!» urlai e presi fiato. «CAPITE ORA O VOLETE UN DISEGNINO?» Adam alzò debolmente la mano e lo guardai male. «NON SO DISEGNARE!»


 

«AAAAAHHHH!! CALUM PROMETTE DISEGNINI QUANDO NON SA DISEGNARE!!» urlò Lukey e mi risedetti rumorosamente sulla sedia, sconfitto. Michael mi strinse la mano e gli sorrisi debolmente.


 

«Si può sapere perchè stavate scopando??» ci chiese Adam, di nuovo calmo e freddo.


 

«Perchè io amo Calum e lui ama me» esclamò Michael e mi strinse maggiormente la mano da sotto il tavolo. «Non stavamo scopando, stavamo facendo l'amore» lo corresse poi.


 

«E da quando in qua vi amate??» chiese spalancando la bocca. «Voi siete etero!!»


 

«Beh, ci siamo confessati il nostro amore un'ora prima che venissi tu a rompere i cogli— uhm, a farci visita» dissi mandandogli un'occhiataccia.


 

«Okay, bene, quindi tronchiamo questa relazione sul nascere» disse.


 

«COSA?!?» urlammo io, Michael e Ashton.


 

«Beh, sapete quanto perderemmo se voi foste pubblicamente omosessuali??» disse indicandoci.


 

«Ma non devono saperlo tutti!!» dissi cercando di convincerlo.


 

«Oh, ma la gente può venirlo a sapere!!»


 

«In che modo?» chiese Michael.


 

«SEI SCEMO, CANDY? SE UNA FAN SFONDA LA PORTA PER RESTITUIRTI IL TACCHINO SENTE MICHAEL GEMERE COME UNA SCROFA E TU SU DI LUI INTENTO A— AAAH! NON VOGLIO NEMMENO PENSARCI!!»


 

«LA GENTE NON SFONDA LE PORTE PER RESTITUIRCI TACCHINI!!» urlai infuriato.


 

«IO L'HO FATTO!!»


 

«MA TU SEI COGLIONE!!»


 

«CALUM, MODERA IL LINGUAGGIO O INFORMO TUA MADRE!!» dissi e gli mandai un'occhiataccia.


 

«Ma Addy, la possibilità che una fan sfondi la porta per restituire un tacchino è di una su un milione» disse calmo e pacato Ashton, Adam lo guardò male.


 

«Adam, ti giuro, nessuno lo verrà a sapere. Noi ci amiamo e vogliamo fare di tutto per stare insieme» disse Michael e mi prese le mani e lo guardai sorridendo e arrossii. «Per favore, non separarci»


 

«Okay, okay, smettetela, non siamo in un romanzo di John Green, smettetela» disse e sorrisi.


 

«Questo vuol dire che ci lascerai in pace?» chiesi sorridendo.


 

«Va bene, ma sia chiaro, VOGLIO STARE LONTANO DALLA VOSTRA VITA SESSUALE!» sorrisi e trascinai Michael su di me per un bacio passionale, Adam guardò Ashton e Lukey. «Beh, vogliamo creare un gruppo noi tre? “Gli eterosessuali nei 5SOS?”» chiese guardandoli, Luke e Ashton si guardarono.


 

«Ehm, Adam, anche noi stiamo insieme» confesso Lukey e Adam strabuzzò gli occhi.


 

«COME STATE INSIEME??» urlò guardandoli.


 

«Beh, Addy, a loro era evidente, però! Non avresti capito che stavano insieme nemmeno se avessero messo una scritta al neon sulla fronte con su scritto “Adam stiamo insieme”!!» disse Michael.


 

«Oh, cazzo! Perchè non ho deciso di fare il manager dello Zecchino D'oro invece che uccidermi il fegato con voi? PERCHÈ SONO IN QUESTA BAND?!» urlò disperato.


 

«Ah, non chiederlo a me» dissi e sorrisi.

 

FINE



End Chapter Notes:
Non so che dirvi apparte GRAZIE! 57 pagine di stronzate e voi avete sopportato tutto ciò! Siete i migliori♥
Stavo pensando di fare una seconda serie, voi che ne dite? Sono molto confusa al riguardo, è dura mettere la parola fine a questa storia T.T
Alla prossima♥♥♥♥

 

I 5 seconds of summer non mi appartengono. Tutto ciò che è narrato in queste pagine è solo frutto della mia fantasia, e ovviamente non ci guadagno assolutamente nulla. Nessun Adam è stato maltrattato per la realizzazione di questa FF.

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