Incontro col destino

di La Sibilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap.10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap.12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***
Capitolo 14: *** Cap 14 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Las Vegas,5 anni fa


Non c’era alcun dubbio sul fatto che quella fosse la miglior vacanza che il suo amico Tommy aveva organizzato per festeggiare il suo compleanno.
Oliver si fermò un istante nell’atrio della suite a contemplare la sfacciata eleganza e la raffinatezza di quell’ambiente.
Il maggiordomo li accolse con cortesia prendendo in consegna i loro cappotti e facendoli accomodare nell’ampio salotto dove era pronto un piccolo rinfresco, gli consegnò il cercapersone e dopo avergli spiegato con professionalità quale pulsante serviva per ogni loro diversa esigenza, si ritirò, lasciandoli a godersi quell’angolo di paradiso.
Oliver si buttò esausto sul divano allentando la cravatta e sbottonando leggermente la camicia di seta mentre il suo amico apriva una bottiglia di champagne e riempiva due calici.
Sorrise mentre afferrava il bicchiere offertogli.
-“ Tommy Merlin.. questa è stata proprio una sorpresa coi fiocchi!”-
-“ Solo il meglio per te amico mio! Alla salute e Buon compleanno!”-
-“ questo posto è spettacolare.. sarebbe bastata la vista mozzafiato che si gode dalla vetrata a ripagare ogni centesimo speso.. ma ..devo ammettere che questa suite ha superato ogni aspettativa!”-
-“caro amico, ho dovuto prenotarla sei mesi fa per essere sicuro di trovarla libera.. ma volevo che fosse un occasione speciale..dopotutto compi trent’anni!”-
-“ quando mi hai chiesto di prendermi tre giorni di ferie prima dell’incontro con la Arguss avevo immaginato che mi portassi in qualche isola esotica per il week end..”-
-“ahahahh.. beh magari per Natale.. tu lavori troppo Oliver Queen, ormai la tua vita è diventata talmente noiosa che se non ci fossi io a ricordarti che ogni tanto ci si deve divertire.. saresti sempre chiuso nel tuo ufficio.”-
Ascoltando le parole dell’amico, non poté fare a meno di incupirsi: aveva ragione.
Da quando suo padre era morto a causa di un infarto, lui si era ritrovato catapultato improvvisamente in quel mondo di politica e finanza che aveva sempre cercato di evitare.
Aveva dovuto prendere in mano le redini della società di famiglia e rimboccarsi le maniche per farla prosperare e onorare tutti i sacrifici e gli obbiettivi raggiunti dal padre in quarant’ anni di duro lavoro.
Appena aveva messo piede nell’ufficio presidenziale della Queen Consolidated aveva capito che i suoi giorni spensierati erano finiti.
Per fortuna il suo amico Tommy trovava sempre una scusa per fuggire dagli “obblighi” e ogni volta lo coinvolgeva nei suoi piani di fuga da NewYork . Come si poteva dire di no a Merlin?
Fin da quando erano all’asilo era sempre riuscito a trascinarlo in qualche avventura, era il suo folle, scapestrato e insostituibile migliore amico.
-“lo so..  ma c’era quel grosso contratto con la Yamada Shipping da chiudere e non me la sentivo di lasciare da solo Walter.. ad ogni modo.. ti ringrazio.. una piccola vacanza ci voleva..”-
Tommy  si sedette accanto a lui sul divano  e gli posò una mano sulla spalla.
-“ sembri molto stanco.. è meglio se vai a farti una doccia e ti riposi un po”- poi un gran sorriso sornione gli illuminò il viso mentre pronunciava con tono accattivante:-“ho un’altra sorpresa per te!”-
Oliver immaginava che la sorpresa fosse qualche bella ragazza pronta a scaldargli il letto e farlo divertire durante il week end.
Emise un sospiro e un rassegnato-“ Oh no”-
 -“Oh..Si!” – disse mentre lo faceva alzare- poi iniziò a spingerlo verso la scala d’oro al lato della sala.
-“ la tua camera è al piano di sopra. Io vado ad assicurarmi che sia tutto perfetto per la cena di stasera, ci vediamo dopo.”-
Oliver salì pigramente quegli scintillanti gradini, raggiunse la porta della sua stanza e non appena vide l’enorme letto con tutti quegli invitanti cuscini pensò che forse non gli sarebbe dispiaciuto poi tanto avere un piacevole diversivo che gli togliesse di torno tutto lo stress accumulato nelle ultime settimane.


Nel frattempo


Come sempre dopo il tramonto la città si illuminava con una miriade di luci abbaglianti e la vita notturna di Las Vegas iniziava la sua danza eccitante e sensuale.
Felicity era inginocchiata sul piccolo divano con i gomiti poggiati sopra il davanzale della finestra e guardava affascinata quello spettacolo di colori.
Anche se non amava particolarmente la vita frenetica  della città, tutta quell’energia le sarebbe mancata una volta che fosse partita.
Del resto la convivenza con sua madre era diventata sempre più complicata e lei voleva prendere un po’ di distanza, soprattutto perché era stufa di essere coinvolta nei suoi problemi di lavoro.
Un lavoro che a lei non era mai piaciuto.
Accidenti! Ma perché sua madre aveva deciso di aprire quell’attività?
Non c’erano dubbi che fosse redditizia e  un business ben avviato a Las Vegas era come una vincita alla lotteria..ma.. il fatto che delle ragazze laureate, brillanti e intelligenti si riducessero a fare da accompagnatrici  di uomini d’affari era oltraggioso, un insulto al suo spirito femminista.
La  “Virtue Professional Dating”, era un agenzia molto rinomata in città, sua madre aveva lavorato sodo per accreditarne la professionalità e la serietà. Molte ragazze facevano la fila per lasciare i loro curriculum in segreteria.
Del resto l’opportunità di incontrare industriali, petrolieri e uomini ricchissimi che potevano offrire un lavoro e una stabilità economica era da prendere al volo.
Felicity però non la vedeva così.
Del resto nonostante la serietà dei contratti, la maggior parte delle ragazze assunte per quegli incontri non si faceva problemi a instaurare rapporti  più duraturi e intimi con qualche magnate.
“Se l’intelligenza non basta usa la seduzione”,quello era il motto di sua madre..
Lei però era di tutt’altro avviso. Per questo aveva cercato un lavoro d’ ufficio lontano da Las Vegas, un posto dove poteva mettere a frutto il suo master. Dopotutto lei era un genio dei computer.
Per questo, quando squillò il cellulare , leggendo il nome sul display sospirò rassegnata.
-“ mamma.. cosa è successo stavolta?”- chiese stizzita appena rispose alla chiamata.
I singhiozzi  di sua madre  le rimbombarono nelle orecchie.
-“ tesoro, sono nei guai! Jasmine è caduta dalle scale e stasera non può presentarsi al lavoro! Sono disperata! E’ un contatto da 30mila dollari! Non posso permettermi di perderlo!”-
-“ trentamila dollari? Oh signore…non c’è nessuno che possa sostituirla?”-
-“ L’unica persona che può sostituirla..sei tu!”-
-“ cosa?...mamma ma sei impazzita?..non credo che..”-
-“ aspetta! Tesoro, ti prego, fammi spiegare… il mio cliente ha bisogno di un accompagnatrice per tutto il week end ma anche di un assistente personale che conosca  e sappia usare certi  software  con dei nomi strani.. per la presentazione di un progetto la prossima settimana al centro congressi della Arguss.. Jasmine era l’unica che aveva queste qualità.. e siccome vi siete laureate insieme… TU SEI LA MIA SOLA SALVEZZA!..”-
-“ mamma la Arguss si trova a Sidney!”-
-“ come se non lo sapessi! Sono sei mesi che prepariamo tutto per questa occasione! Ti pregooooooooo! Sono nei guai fino al collo!”-
Caspita questo si che era un guaio grosso! Donna non poteva certo permettersi di perdere un cliente così importante e.. inoltre la sfida di quel lavoro era nella sua seconda parte. La ARGUSS.. Forse per la prima volta Felicity non avrebbe rimpianto di aver aiutato sua madre..
Dopo un minuto di riflessione rispose:
-“ va bene passo in ufficio.. ma è l’ultima volta! Capito?”-
-“ ti adoro tesoro! Grazie!”-

 

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Come aveva programmato, dopo un  ora di riposo, l’allarme della sveglia ruppe il silenzio nella stanza.
Dal momento che aveva impostato la sonata al chiaro di luna di Beethoven, la dolce melodia accompagnò il suo risveglio delicatamente.
Gli sembrava impossibile essere riuscito a dormire.
Nonostante la parterniship con la Yamada fosse stata un successo, doveva ammettere che Maseo Yamashiro gli aveva dato del filo da torcere durante le contrattazioni.
Del resto a lui piacevano le sfide, e quella si era rivelata una delle migliori, inoltre, gli aveva permesso non solo di trovare un avversario formidabile ma anche un ottimo amico.
L’affare con la Arguss era tutta un’altra storia, il suo concorrente infatti era Ray Palmer.
Sperava davvero che l’assistente che gli aveva procurato Tommy fosse all’altezza del compito.
Con questi pensieri che mulinavano nella sua mente si diresse nel bagno e si infilò sotto la doccia.
Era appena sceso in salotto quando l’amico rientrò in stanza.
Sfoggiava un nuovo completo grigio argento di Calvin Clein  e il suo carismatico sorriso e aveva in mano un plico molto voluminoso.
-“ Ehi Ollie! Per fortuna sei già pronto! Credevo di doverti tirare giù dal letto.. sembravi pisolo, sprofondato in mezzo a quei cuscini!”-
-“ Già.. si vede che la tua presenza mi rilassa.. sono riuscito anche a dormire..”-
Tommy si avvicinò e gli porse la busta.
-“ Allora, qui ci sono tutte le informazioni sulla tua assistente personale.. Mi sono rivolto alla migliore agenzia sul mercato la Virtue, me l’ha consigliata il direttore di questo albergo. Dai un occhiata.. Non è un gioiellino?”-
Oliver tirò fuori il dossier con tutti i dati riguardanti la ragazza e si soffermò ad osservare la sua fotografia.
Una delicata bellezza anglo asiatica con un sorriso molto accattivante e un curriculum formidabile.
-“ Ha referenze da far invidia al migliore del mio staff..”-
-“ Beh.. mi hai dato la tua fiducia per questo contratto, dovevo trovare il meglio!  Adesso andiamo, abbiamo una prenotazione per le 20.30 e le ragazze ci aspettano al bar dell’Hotel.”-
Da meticoloso uomo d’affari qual’era , Oliver non voleva certo arrivare impreparato alla cena quindi chiese:-“ Quanto tempo ho per memorizzare tutte le informazioni su questa bellezza?”-
L’amico guardò l’orologio e rispose:-“ se salti l’aperitivo.. circa 15 minuti..”- sospirò, scrollò le spalle -“ devi proprio leggerlo ora?”- protestò senza convinzione-“ E’ una bella donna che esce con te a cena.. sfodera il tuo fascino e rilassati..”-  sbuffò e lo guardò sedersi sul divano. Ormai ci aveva fatto l’abitudine. Ollie era fatto così.. doveva avere tutto sotto controllo. –“ Ok.. vado ad accoglierle io.. chissà.. magari te la rubo sotto il naso.. dopotutto sono io quello simpatico!”- I loro sguardi si incrociarono e scoppiarono a ridere.
-“ Tommy.. Grazie.”-
L’uomo fece un gesto di approvazione  e uscì.
Oliver si immerse nella lettura dei dati riguardanti la ragazza.
Dopo pochi minuti ripose tutto con cura sul tavolo, si infilò la giacca e chiamò il maggiordomo.
 -“Buonasera Signore, in cosa posso esserle utile?”-
-“ Ho bisogno di un orchidea bianca da polso, può procurarmela mentre scendo al bar?”-
-“ Certamente Signore, provvedo subito”-
-“ Bene.. Grazie..”-
-“ Buon divertimento Signore, se avesse bisogno di qualcos altro sono a sua disposizione”-
Mentre il ragazzo si affrettava a svolgere il suo compito, Oliver entrò nell’ascensore.
Nel momento stesso in cui le porte si aprirono al pian terreno, una donna elegante e raffinata si avvicinò a lui porgendogli un pacchettino.
Gli sorrise cortesemente dicendo:-“ La sua orchidea Signor Queen”-
Piacevolmente sorpreso dall’efficenza del servizio, la ringraziò, prese il pacchetto e si affrettò a raggiungere Tommy.
Quando arrivò al bancone del bar vide l’amico intento a flirtare con una splendida donna. Li raggiunse.
-“ Buonasera”-
-“ Ehi ..Ollie! sei arrivato finalmente! Ti presento Laurel Lance, lei sarà il nostro rappresentante legale, ha già lavorato sia per la Arguss che per Palmer.”-
-“ Signorina Lance, piacere di conoscerla”- le strinse la mano-“ Oliver Queen”-
-“ Il piacere è mio Signor Queen, spero sarà soddisfatto del mio lavoro”-
Lui sorrise pacatamente.
Erano così diversi quei due!
Un accoppiata davvero strana ma entrambi erano senza dubbio gli uomini più affascinanti che avesse mai incontrato.
Aveva lavorato con Thomas Merlin per sei mesi, si erano visti svariate volte sia  a New York che a Las Vegas e fra loro era nata un amicizia complice e un rapporto un po’ particolare, lui la corteggiava apertamente ma fatta eccezione per delle romanticissime cene a lume di candela e qualche bacio appassionato,  rubato qua e là,  ancora non avevano approfondito il loro rapporto.
Laurel sperava che  questo viaggio a Sydney potesse dare una svolta alla loro relazione.
La ragazza era un tipo interessante. Intelligente e ironica.
 Osservandoli insieme Oliver capì che per Tommy questa donna era importante. Chissà se lui se ne era reso conto, era innamorato cotto della signorina Lance.
-“ Tommy.. la signorina Dexter non è arrivata?”- domandò
Laurel rispose per lui:-“ Jasmine ha avuto un piccolo contrattempo, sono certa che la sua accompagnatrice arriverà a momenti..”-
-“ Spero non sia nulla di grave..”-
-“ Oh.. no non si preoccupi.. Signor Queen”-
-“ Laurel, ti prego.. chiamami Oliver.. non serve tutta questa formalità..”- L’uomo non poté fare a meno di domandarsi, come mai, all’improvviso la ragazza, si era innervosita. Sperava davvero che non ci fossero problemi.
Lei cercò di mascherare l’ansia con un sorriso, si schiarì la voce.
-“ va bene, ehm.. Oliver”-
Oliver si rivolse di nuovo all’amico.
-“ Tommy andate pure al ristorante, io prendo qualcosa da bere mentre aspetto, vi raggiungiamo appena arriva”-
-“ Ok, amico.. siamo davanti alla vetrata che da sulla piscina..”-
Si accostò un po’ di più per sussurrargli qualcosa all’orecchio.
-“ io e te dobbiamo fare un discorsetto sulla signorina Lance…”-
-“ come?”- si scambiarono uno sguardo complice- “ domani?”- Oliver gli diede una pacca sulla spalla e ordinò un jin tonic.
Mentre sorseggiava il suo drink fece il suo ingresso in sala la donna più sexy che avesse mai visto in vita sua.
Il suo sguardo fu attratto magneticamente da quella bellezza con la pelle diafana.
I capelli biondi e folti erano acconciati in un elaborato chignon ma alcune ciocche ondulate le ricadevano sulle spalle nude.
Il  curve morbide e voluttuose del suo corpo erano avvolte in un abito rosso fuoco il cui spacco vertiginoso mostrava un’ abbondante porzione delle sue gambe perfette.
Indossava una semplice parure di perle bianche che accentuava la perfezione del suo viso.
Oliver  deglutì.
Uno strano formicolio iniziò a diffondersi nel suo stomaco.. e non era dovuto alla fame.
Quella sirena incantatrice aveva risvegliato tutti i suoi sensi.
DOVEVA conoscerla.
Dato che la sua accompagnatrice ancora non era arrivata, non sarebbe stato scortese offrire un drink ad un’altra donna.
Si alzò e le andò incontro.

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Era in ritardo.
Odiava essere in ritardo.
Aveva passato le ultime  tre ore a prepararsi per quella cena.
Parrucchiera , estetista e fashion stylist. Tutto il pacchetto completo della Virtue.
Quello che aveva visto nello specchio non le era piaciuto neanche un pò.
Quella fata ammaliatrice non era lei.
Accidenti a sua madre!
Come pensava che poteva affrontare una cena con un paio di playboy miliardari vestita così ?
Senza destare il dubbio che voleva che qualcuno raccogliesse i  frutti succosi che stava mostrando?
Aveva appuntamento al bar del Las Vegas Skyfall View Resort con uno dei rampolli dell’alta società  newyorkese, Thomas Merlin.
Laurel le aveva detto che era un tipo informale e simpatico, ma lei faticava ad accostare nella stessa persona l’informalità e i miliardi.
Ad ogni modo, sperava sinceramente che potesse essere vero, dato che per colpa di sua madre era arrivata con venti minuti di ritardo.
Si fermò qualche istante nell’atrio del bar, osservando la sala in cerca del suo prestigioso cliente.
All’improvviso un brivido le corse giù per la schiena.
Si sentiva osservata.
Non sapeva dire se fosse una sensazione piacevole o no.
Gli occhi di tutti gli uomini presenti erano fissi su di lei.
Sospirò e si girò in direzione del bancone del bar.
Il suo sguardo venne catturato e imprigionato da un paio di occhi azzurri profondi come l’oceano.
Il respiro le si bloccò in gola.
Nessuno l’aveva mai guardata così.
Era intenso. Esprimeva ammirazione e.. desiderio.
“Felicity Smoak, sei nei guai”, le sussurrò una vocina nella mente.
Per la prima volta nella sua vita un uomo era riuscito a conquistarla con un solo sguardo.
E che uomo!
Alto, fisco atletico, elegante. I capelli castani chiari avevano dei riflessi biondi, accentuati dalle luci cristalline dei lampadari.
Li aveva lasciati leggermente spettinati il che, se era possibile, lo rendeva ancora più bello conferendogli un aura sensuale.
Le veniva voglia di infilarci le mani per sentirne la morbidezza.
“ Che cavolo vai a pensare?”
E la sua bocca?
Stava sorridendo..
Oh signore! Era sfacciatamente sexy.
Prese un respiro profondo.
Stava forse dirigendosi verso di lei?
Appena le fu davanti, lui le afferrò delicatamente la mano portandosela alle labbra.
-“ Buonasera”- disse con voce suadente.
Era morta. Si trovava in paradiso.
-“ Buonasera”- rispose titubante.
Lui continuava a tenerle la mano. Un tocco gentile ma deciso, che indicava chiaramente che non voleva lasciarla andar via.
-“ Sei la donna più bella e affascinante che io abbia mai incontrato in vita mia”- le sussurrò  all’orecchio.
Tremò di nuovo.
-“ Posso offrirti qualcosa da bere?”-
-“ Oh.. se me lo offrissi dalle tue labbra prenderei anche del veleno..”-  ecco.. iniziava a dire cose senza senso….
Era perduta.
Lui rise.
-“ Vieni”-
Lei lo seguì senza esitazione.
La fece accomodare al bar e  prese posto accanto a lei.
-“ Cosa ti piace?”-
-“ Te…. Tequila..”-
-“ Bene.. allora, una tequila  e un margarita..”- ordinò rivolto al cameriere, poi tornò a guardarla.
-“ Vorrei… sapere il tuo nome”-
-“ Felicity”-
Con un dito le accarezzò la guancia e le spostò una ciocca ribelle dietro l’orecchio. Quel semplice tocco le procurò un senso di anticipazione così forte, che si trovò a chiedersi come sarebbe stato sentire le sue mani su tutto il suo corpo.
-“ Sei qui da sola?”-
-“ io.. veramente avrei un appuntamento..ma..non vedo il mio partner..”-
-“ Mmm.. è un uomo molto fortunato..”- borbottò, dandole l'impressione di essere quasi infastidito dalla parola “partner”.
-“ Oh..No.. è  per lavoro!- Accidenti ! Perché aveva sentito la necessità di specificarlo?..e… perché lui aveva quello sguardo sconcertato?.. Ops…- “ Non quel tipo di lavoro! Lavoro.. lavoro..insomma.. “-
Lui sembrò quasi sollevato sentendo quelle parole e sorrise di nuovo.
Intanto i loro drink erano stati serviti e lei si sbrigò a bere un lungo sorso di tequila sperando che l’aiutasse a dare sollievo alla sua gola secca e a calmarla un po’.
Quell’uomo era pericoloso per la sua salute.
-“ E tu invece? Sei da solo?”-
-“ Anche io avevo un appuntamento ma ..è in ritardo..”-
-“ Oh.. ne sono felice.. No..scusa.. mi dispiace che sia in ritardo ma sono contenta  perché così posso bere qualcosa con te..”-
-“ Sei una donna molto interessante Felicity.. mi piacerebbe conoscerti meglio..”-
-“ .. beh.. anche a me piacerebbe che mi conoscessi di più..”- quale incantesimo aveva lanciato su di lei questo misterioso e intrigante sconosciuto? Non riusciva a non dar voce ai suoi pensieri.
Bevve un altro sorso del suo cocktail.
-“ Allora... se io non sto sognando e tu sei vero.. avrai certamente un nome…”- mannaggia..non c’era fine alle cose imbarazzanti che poteva dire…
 Lui sorrise di nuovo.
Questa ragazza era … diversa.. da qualunque altra donna avesse conosciuto.
-“ Oliver”-
Mentre si scambiavano un altro di quegli sguardi di fuoco, qualcuno attirò la loro attenzione.
-“Felicity!”-
Laurel Lance si avvicinò frettolosamente verso il bancone del bar.
Le due donne si abbracciarono come due vecchie amiche.
-“ Finalmente! Sei arrivata!”-
-“ Si .. scusami ma .. sono dovuta passare in ufficio..”-
Oliver la guardò perplesso.
-“ Oh.. perdonami”- disse rivolgendosi a lui, poi continuò a parlare-“.. lei è la mia amica Felicity Smoak, il tuo appuntamento di questa sera e la tua assistente personale per il contratto Arguss. Felicity ti presento il Signor Oliver Queen..”-
Entrambi si passarono una mano fra i capelli.
Il suo cliente.
La sua assistente personale.
All’unisono esclamarono:-“ Oh..”-
Laurel li guardò un po’ confusa.
-“ Ti avevo accennato che Jasmine ha avuto un contrattempo..”-
Oliver annuì, si alzò e porse il braccio a Felicity domandandole:-“ Vogliamo andare a tavola Signorina Smoak?”-
Lei poggiò delicatamente la mano sul suo polso e scese dall’elegante sgabello stile liberty.
Le gambe le cedettero. Lui la afferrò per la vita. I loro sguardi furono di nuovo incatenati.
Lei  inumidì leggermente le labbra.
Dio! Aveva una tale voglia di baciarla! Stava impazzendo.. si sentiva totalmente e irrimediabilmente attratto da quella donna.
Era perso.
-“ Grazie..Oliver..”- sussurrò.
Lui indicando l’orchidea  al cameriere disse:-“ prendi pure quel pacchetto..non ne ho più bisogno”- Felicity era il tipo di ragazza a cui si aveva voglia di regalare solo rose rosse..
La scortò verso il ristorante.
Laurel rimase ad osservarli mentre la precedevano e si ritrovò a pensare che la settimana  a Sidney sarebbe stata molto interessante.
Il barman prese il bellissimo fiore e lo mise sotto il bancone.. alla sua fidanzata sarebbe piaciuto.

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Dopo la cena, le due coppie si erano recate nel disco pub dell’hotel e avevano trascorso il tempo chiacchierando allegramente.
Era stata una serata piacevole e rilassante.
Verso le due del mattino,Tommy, chiamò una limousine per far riaccompagnare a casa le due ragazze.
Laurel gli fece compagnia mentre aspettavano che arrivasse l’autista.
Erano seduti sui gradini di una bellissima fontana in marmo di Carrara che si trovava al centro della piazza del Resort e ridevano allegramente.
Oliver si era tolto la giacca per darla a  Felicity e teneva il suo braccio intorno alle spalle di lei.
-“ Grazie per la bellissima serata Signorina Smoak”-
Lei alzò il viso per guardarlo negli occhi.
Naufragò in quel mare profondo.
Tentò di dire qualcosa ma non fece in tempo, perché lui le mise la mano sotto il mento e la baciò.
Un bacio tenero, dolce.
Lei sorrise e poi poggiò la fronte sul suo petto.
Il cuore di lui batteva molto velocemente, i muscoli erano tesi.
Anche lui era preda dello stesso frustrante desiderio che stava invadendo lei?
Possibile che due persone che si erano appena conosciute potessero provare sensazioni così forti?
L’urgenza di trovarsi fra le sue braccia, di sentire il suo respiro sulla pelle, di assaporare i suoi baci..
Era una cosa totalmente nuova.
Era combattuta tra il desiderio di lasciarsi andare a quelle emozioni e la necessità di scappare il più lontano possibile da Oliver Queen.
Aveva paura.
Lui la strinse a se in un abbraccio confortante.
Felicity  era davvero una donna straordinaria.
Non solo era bella da mozzare il fiato ma anche intelligente e sagace, dolce e spiritosa, forte e intraprendente.
Un mix decisamente pericoloso.
A lui piacevano le sfide.
Avrebbe conquistato il cuore di quella ragazza.
Ad ogni costo.
La voleva per se.
La voleva per sempre.
La limousine parcheggiò lentamente davanti a loro.
Tommy e Laurel  si scambiarono un lieve bacio sulle labbra e li raggiunsero.
L’autista li salutò cordialmente e poi aprì la portiera.
Laurel entrò. Felicity porse la giacca al suo accompagnatore e poi prese posto nel sedile di fronte al suo.
Si salutarono un ultima volta attraverso il vetro del finestrino.
Le due donne rimasero a lungo silenziose, entrambe assorte nei propri pensieri.
Poi contemporaneamente emisero un sospiro.
Si guardarono e scoppiarono a ridere.
Laurel prese le mani di Felicity fra le sue.
-“ Ti ricordi quella volta che al campeggio della scuola dopo tanta fatica siamo riuscite a trovare nel fiume quella pepita d'oro?”-
-“ Certo! Non dimenticherò mai la gioia di quel momento..”-
-“ Ecco.. io adesso mi sento così.. come se avessi conquistato il tesoro più importante del mondo..”-
-“Sei innamorata di Tommy..”-
-“ Si, perdutamente..”-
-“ E lui ti adora.. si vede da come ti guarda..”-
-“ Pensi che possa davvero essere interessato a una come me?”-
-“ Laurel che dici?  Sei un avvocato di successo, sei bella , intelligente, una donna fantastica! Perché non dovrebbe esserlo?”-
-“ Oh.. non so.. perché il suo mondo è lontano anni luce dal mio…”-
-“ Mmmm… sai..io sono convinta che quando c’è di mezzo l’amore.. tutto il resto non conta..”-
-“ Non ti facevo così romantica! Sei sempre stata la più razionale fra noi due..”-
-“ Beh..il fatto che io sia sempre stata più interessata alla matematica che ai ragazzi, non vuol dire che non abbia anche io le mie fantasie..”-
-“ A proposito di fantasie…dimmi di Oliver..”-
Felicity sospirò di nuovo.
-“ bella domanda...”-
 
Intanto…


Oliver e Tommy avevano preso l’ascensore.
Erano entrambi appoggiati con la schiena alla parete e con le braccia incrociate sul petto.
Il silenzio fu spezzato dai loro sospiri.
I due scoppiarono a ridere.
-“ Dimmi Oliver.. com’è che stasera invece di ritrovarci a fare quattro salti tra le lenzuola siamo qui da soli a sospirare?”-
-“ Siamo impazziti.. non c’è altra spiegazione..”-
-“ ahahahhah… si.. io sono pazzo  di Laurel!”-
-“  Appena ti ho visto con lei ho capito che per te è una persona importante. È in gamba la ragazza..”-
-“ Penso che anche mio padre l’approverebbe.. tu che dici?”-
-“ Dico che lei sembra proprio  il tipo in grado di tenergli testa.. è un osso duro..”-
-“ Mmmm... a proposito di ragazze in gamba.. che ne pensi della signorina Smoak?”-
-“ Intrigante, eccezionale, stupenda.. pericolosamente seducente..”-
-“ Ehi ehi ehi… è caduto un grosso fulmine dal cielo?…”-
-“ bella domanda.. ho intenzione di scoprirlo nei prossimi giorni...”-
Tommy gli fece l’occhiolino e gli disse: -“ Conta pure su di me!”-
Le porte automatiche si aprirono sul corridoio del loro piano.
Il maggiordomo li stava aspettando e li accompagnò.
Oliver trovò non poche difficoltà ad addormentarsi.
Le prime luci dell’alba iniziavano a comparire dietro i grattacieli.
Era stata davvero una lunga nottata.
C’era molto su cui riflettere.
Molte emozioni da valutare.
Il loro prossimo appuntamento era nel tardo pomeriggio, per il party del suo compleanno .. forse se metteva  una musica rilassante sarebbe riuscito a riposare.
Bach, faceva al caso suo. Accese lo stereo.

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


Felicity era esausta.
Non aveva chiuso occhio.
Ogni volta che si appisolava sognava di fare l’amore con Oliver e si svegliava in preda all’agitazione.
Alla fine aveva rinunciato a dormire e si era preparata due litri di caffè.
Dato che le sarebbe stato impossibile guidare in quelle condizioni, decise di chiamare un taxi.
Laurel l’aspettava alle 15.30  al Bellagio da Prada per scegliere i vestiti da indossare quella sera.
Pagò la corsa e ciondolando si diresse verso la prestigiosa boutique.
Laurel era già in passerella davanti a Madame Devereux e alle sue sarte.
Beverly, la fashion stylist della Virtue le corse incontro per accoglierla.
-“ Felicity.. sembri uscita da un film Horror!”- esclamò guardando disgustata i suoi jeans strappati e la sua camicetta sgualcita.
Prese la sua borsa, le sfilò la giacca di pelle sdrucita e con un gesto di stizza le tirò via gli occhiali da sole.
-“ Oh mio Dio! Cosa ti è successo?”- gridò con la sua vocina stridula attirando l’attenzione di tutto il personale.
La Signora Devereux si avvicinò di corsa a lei e appena la guardò iniziò a borbottare:-“ mon dieux.. mon dieux… come faremo a togliere quelle brutte occhiaie…”-
Laurel preoccupata raggiunse la sua amica.
-“Felicity… non hai dormito..”- non era una domanda.. era una constatazione..
L’abbracciò, le diede un bacio sulla fronte  e poi andò a parlare con la manager del negozio.
La signora Devereux era una cliente affezionata dell’Eleven Spa Vegas  ed era l’unica che poteva farsi dare un appuntamento fuori programma per rimettere in sesto Felicity.
La Virtue collaborava con Prada da 10 anni quindi l’elegante signora fu più che disposta a prendere il telefono e chiamare personalmente la Spa. Parlò con il direttore qualche istante illustrandogli la situazione e  ripetendo in continuazione.. “oui”e “merci”, infine si rivolse a Laurel:
-“.. cerchiamo un vestito strepitoso per Felicity e poi la portiamo direttamente li.. pensi che possiamo riuscirci in trenta minuti? -
La ragazza annuì. Aveva già visto l’abito perfetto per la sua compagna.
Fortunatamente il bagno turco e il massaggio rilassante ebbero un effetto soporifero su Felicity.
Così mentre dormiva beata, la visagista poté applicarle tutte le creme e gli unguenti speciali a base di sali minerali per eliminare le tracce di stanchezza dal suo volto.
Laurel non aveva mai visto l’amica in quelle condizioni.. Oliver Queen aveva avuto l’impatto di una bomba nella sua vita.
Doveva parlarne con Tommy.
 
La festa si sarebbe svolta nella sala ricevimenti dell’Hotel in cui alloggiavano.
Tommy aveva organizzato tutto nei minimi particolari in modo che anche Moira, la madre di Oliver e sua sorella Thea potessero partecipare. Inoltre aveva spedito gli inviti ai presidenti di una ristretta cerchia di società con cui collaboravano e ovviamente alle figure autorevoli del posto.
Grazie all’aiuto di Donna, avevano  ingaggiato un orchestra e fatto preparare tutta l’ambientazione in stile anni 50. Sarebbe stato un gran successo!
Dopo pranzo, andò personalmente a ritirare gli smoking in una sartoria Italiana e a comprare i gemelli per le camice da Cartier. Alle 17 si incontrò con Laurel in una caffetteria per discutere gli ultimi dettagli e poi finalmente, quando fu certo che non ci sarebbero stati intoppi, tornò nella sua camera per immergersi nell'idromassaggio e rilassarsi un pò.
Dato che era passato in gioielleria, aveva pensato di prendere anche qualcosa in più.. un anello di fidanzamento per la sua ragazza. La “sua ragazza”.. ancora non le aveva neanche mai detto che l’amava! Doveva  rimediare e doveva parlare delle sue intenzioni con Oliver.
Una volta pronto salì al piano di sopra.
Non si sentiva nemmeno un rumore.
Bussò. Nessuna risposta. Aprì la porta e trovò la stanza deserta.
Tirò fuori il cellulare e compose il numero del suo amico.
Quando Oliver rispose tirò un sospiro di sollievo.
 -" ehi! mi hai fatto preoccupare.. potevi almeno lasciarmi un biglietto!"-
-" Tommy.. ho detto al maggiordomo che scendevo in giardino.. avevo bisogno di un pò d'aria fresca.."-
-" oh.. giusto..il maggiordomo... vuoi che ti raggiunga lì?"-
-" un' aperitivo in compagnia non mi dispiacerebbe"-
-" arrivo subito"-
click
A quanto pareva la bomba non era esplosa solo nella vita di Felicity, era chiaro che anche il suo amico era preso di brutto nel vortice dei suoi pensieri..
Laurel aveva ragione.. dovevano fare qualcosa.. e lui aveva già in mente un piano..
Sorrise e uscì dalla suite.
 
Oliver era certo che Tommy avesse preparato una sorpresa stupefacente per il suo compleanno, tuttavia, non era sicuro di poter apprezzarla fino in fondo poiché il suo incontro con Felicity lo aveva scosso e non riusciva a liberarsi dal senso di ansia che lo aveva accompagnato per tutta la notte.
Fino a quel momento nella sua vita c'erano stati solo incontri occasionali , nessuna relazione seria e duratura.
Donne belle e disponibili non gli erano mai mancate, facevano la fila per aggiudicarsi la possibilità di avere un appuntamento e ovviamente lui non aveva avuto problemi a condurre la classica vita da scapolo d'oro.
Non sapeva se era in grado di offrire qualcosa di più.
L'amore era un surplus che non aveva mai pensato di includere nel pacchetto "Oliver Queen", eppure con un solo sguardo questa ragazza gli aveva fatto desiderare di avere tutto.
Tommy lo chiamò con la sua voce allegra dall'altro lato della piscina.
Si diressero entrambi verso il bar.
 -" Allora.. sei pronto per la grande serata?"- gli chiese
-" Spero non ci siano spogliarelliste che escono dalla torta come 3 anni fa..."- rispose sorridendo
-" Oh..no.. quei tempi sono finiti caro amico.. sono diventato una persona seria .."-
Oliver gli lanciò uno sguardo interrogativo mentre lui estraeva dalla tasca una piccola scatoletta di velluto blu. Tommy sollevò il coperchio rivelando l'anello che aveva comprato per Laurel.
-" Cosa ne pensi?"- chiese titubante.
-" Wow..Tommy!"-
-" Ancora non le ho fatto la proposta..spero che mi dica di si ovviamente.. "-
-" Ci puoi scommettere! dunque.. adesso ci vuole un bel brindisi .."-
Ordinò due calici di champagne , li alzarono al cielo, li fecero toccare lievemente tra loro e poi Oliver disse: -" all'amore.."-
Tommy sorrise, gli poggiò un braccio intorno alle spalle e sussurrò: -" Adesso ti illustro il programma della serata.."-
Oliver iniziò a rilassarsi.
Se Tommy aveva trovato il coraggio di comprare un anello per Laurel.. lui poteva trovare il coraggio di esplorare i suoi sentimenti per Felicity.

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Secondo i piani di Tommy, avrebbe dovuto incontrare Oliver sotto la pergola di rose, poi , lo avrebbe bendato e accompagnato alla sala dei ricevimenti.
Fortunatamente, il pomeriggio alla Spa, aveva fatto miracoli. Era riuscita a riposare, il vestito era magnifico e l’ansia di rivedere Oliver si era attenuata.
Appena raggiunse il giardino delle rose, lo vide seduto su una panchina di legno bianco.
Il cuore mancò un battito.
Quando era stata l’ultima volta che le emozioni avevano preso il sopravvento sulla sua razionalità? Non lo ricordava. Non era incline a lasciarsi trasportare dalla marea indisciplinata e caotica di sentimenti tanto complessi e contrastanti. Eppure, nonostante tutto, il suo incontro con Oliver Queen aveva avuto qualcosa di magico, di inaspettato.
Si avvicinò lentamente. Sembrava pensieroso.
Forse era preoccupato per il contratto con la Arguss.
Beh, se si trattava di quello, avrebbe fatto in modo di farglielo dimenticare..
del resto era la festa del suo compleanno, l'unica cosa a cui era permesso pensare doveva essere il divertimento!
 
Un dolce profumo di vaniglia gli inebriò i sensi.
Il vento aveva portato con se l'aroma di Felicity.
Si girò a guardarla.
Era ancora più bella della sera precedente.
Indossava un tubino di raso verde smeraldo. Il corpetto aveva una scollatura a cuore che accentuava la pienezza del suo seno, scendeva stretto a segnare la vita sottile a cui era applicata  una seconda gonna  che si allargava in una nuvola di chiffon corta sul davanti e man mano sempre più lunga sui lati, fino a formare un piccolo strascico nella parte posteriore.
Ai piedi portava dei sandali di strass luccicanti legati alla caviglia. I capelli erano raccolti e tenuti fermi da un cerchietto tempestato di diamanti.
Sembrava una dea greca.
Oliver non riuscì a resistere all'impulso di correre da lei.
La ragazza fu colta un pò alla sprovvista da quel tenero assalto.
Dopo un attimo di esitazione, gli allacciò le braccia al collo e ricambiò il bacio lasciandosi guidare dal desiderio.
L'uomo si staccò riluttante dalle sue labbra appassionate. Se avesse continuato a baciarla, probabilmente si sarebbero ritrovati in qualche angolo appartato a fare l’amore.
Il suo autocontrollo era messo a dura prova con lei che sospirava ad un centimentro dalla sua bocca.

Felicity vide il turbamento nel suo sguardo e capì che non era la sola a lottare con delle travolgenti sensazioni, sorrise dolcemente e gli disse:
- " Buon compleanno Signor Queen"-
Lui le prese la mano baciandole la punta delle dita e la ringraziò.
La ragazza aprì la piccola pochette e ne tirò fuori un foulard.
-" Adesso devi permettermi di bendarti..poi ti condurrò alla tua festa.."-
-" Questa cosa è molto intrigante signorina Smoak.. "-
Lei arrossì per l'erotica allusione, mentre lui si voltava di spalle per facilitarle il compito.
Dopo aver fatto un bel nodo dietro la sua nuca, lo prese per mano e gli sussurrò all'orecchio:
 -" fidati di me"-poi, lo condusse attraverso il giardino fino all'entrata della sala dei ricevimenti.
Appena aprì la porta, l'orchestra cominciò a suonare Buon Compleanno, a quel punto, Felicity gli tolse la benda..
Oliver guardò la sala. Quando vide tutte quelle persone che sorridevano e cantavano allegramente, si commosse. Una lacrima solitaria sfuggì alle sue palpebre e gli rigò la guancia.
C’era qualcosa di più affascinante di uomo che piangeva per la commozione?
Felicity fu sopraffatta dall’ emozione.
Una ragazza si fece spazio fra la folla e gli corse incontro, lo abbracciò e gli disse:
 -" Tanti auguri fratellone!"-
Subito dopo si avvicinò anche un altra donna. Aveva i suoi stessi occhi e lo stesso sorriso, si trattava indubbiamente di sua madre. Oliver le andò incontro e l’abbracciò, lei  gli prese il viso fra le mani e gli diede un bacio sulla fronte.
 -" Buon compleanno, ragazzo mio"-
Man mano tutti gli ospiti si recarono a fargli gli auguri.
Felicity si fece da parte e raggiunse Laurel al buffet.
-" Una festa magnifica.. Donna ha superato se stessa sta volta.."-
-" Si.. devo ammettere che avevo qualche dubbio che riuscisse ad accontentare tutte le richieste stravaganti di Tommy..ma.. é stata grande.."-
-" Forse dovresti dirlo a lei.. guarda è li che parla con lo sceicco Al- Kafeth"-
-" Oh.. sarà la sua ultima conquista?.. Vado a controllare che non si cacci nei guai.."-
-" Ok.. io vado da Tommy.. a dopo"-
 
Il party proseguì con una performance del Las Vegas Ballet Circus che, per l'occasione, aveva preparato tutta una serie di coreografie di boogie e cha cha, per finire con un sensuale tango argentino.
Anche se per la maggior parte del tempo si erano trovati ai lati opposti della sala, Oliver continuava a seguire Felicity con lo sguardo.
Un paio di volte l'aveva sorpresa a fissarlo con occhi sognanti.
Era adorabile.
Al termine dello spettacolo, l'orchestra iniziò a suonare un walzer e lui si trovò a pensare che fosse il momento giusto per  invitarla a ballare, non poteva aspettare più: la voleva di nuovo fra le sue braccia.
Diede un lieve bacio a sua madre e le disse:-" Mamma.. se vuoi scusarmi, c'è una signorina con cui vorrei ballare.."-
Moira lo guardò sorpresa. -" Davvero? "-
Lui sfoderò uno dei suoi stupendi sorrisi e si allontanò.
Thea era sicura che la donna misteriosa fosse la bella biondina che lo aveva accompagnato al ricevimento. Prese sotto braccio sua madre e bisbigliò:
-" Mamma.. Oliver non ha più ballato dopo la morte di papà.."-
-" Lo so tesoro.."-
-“Guarda lì…”- disse indicando il fratello
Oliver abbracciò Felicity.
Moira seguì tutta la  scena con molto interesse.
Se quella ragazza gli aveva fatto tornare la voglia di ballare, forse suo figlio poteva finalmente ritrovare un pizzico di serenità. Non restava che aspettare.
 
 
Felicity stava bevendo un sorso di vino quando si ritrovò avviluppata in un caloroso abbraccio.
Oliver le baciò il lobo dell'orecchio e le chiese: -" Vuoi ballare con me ?"-
Lei annuì, lasciò il calice sul tavolo e lo seguì al centro della sala lasciandosi cullare dalla melodia.
Appena li videro ballare, molte altre coppie si unirono a loro.
La festa fu un gran successo.
Lo stile alla Gatsby era stato molto apprezzato e tutti avevano fatto i complimenti per l'eccellente organizzazione.
Dopo molte ore di allegria, gli ospiti si ritirarono uno dopo l'altro. Anche Tommy li salutò frettolosamente e si dileguò dall’uscita posteriore insieme a Laurel, per mettere in atto quella che, sembrava una romantica fuga d'amore.
Oliver prese la sua mano e la condusse verso il giardino dicendole:
-" Voglio presentarti la mia famiglia.."-
Felicity aveva osservato la madre e la sorella dell'uomo da lontano e in ogni loro gesto aveva visto un amore infinito verso di lui.
Con gli ospiti avevano tenuto un comportamento impeccabile, sempre cortesi ed educate, sempre sorridenti, segno che erano abituate ad eventi di questo tipo. Era un mondo completamente diverso dal suo.
Iniziava a capire perché Laurel si era preoccupata di non essere all’altezza di Tommy.
Se avesse lavorato più spesso con sua madre, forse non si sarebbe sentita un pesce fuori dall’acqua.
Poteva davvero entrare a far parte di quel mondo? Si sentiva inadeguata.
Come se avesse percepito i suoi pensieri, Oliver le sorrise rassicurante accarezzandole il dorso della mano.
Il calore del suo tocco le fece coraggio.
Andarono in direzione della piscina, dove Thea e Moira si erano ritirate insieme al padre di Tommy . Appena li videro arrivare si alzarono per accoglierli.
-" Mamma, Thea, lei è Felicity, sua madre gestisce l'agenzia che ha organizzato questo party."-
La ragazzina tutta riccioli e sorrisi l'abbracciò:-" piacere di conoscerti"-
La signora Queen le poggiò una mano sulla spalla e le diede un lieve bacio sulla guancia sussurrandole:-" Grazie"-
Il Signor Merlin si presentò da solo con un baciamano e li invitò a ad unirsi a loro per un ultimo drink.
Restarono a parlare insieme.
Moira sembrava davvero interessata alla sua vita , ai suoi studi e ai suoi piani per il futuro.
Dopotutto i miliardi e l’informalità potevano convivere. Grazie alla loro spontanea cordialità, Felicity si rilassò.
Nel frattempo Thea, esausta, si era addormentata con la testa sulla coscia di Oliver. Lui la guardava dolcemente e le accarezzava la schiena.
Così, ad un certo punto, Malcom si offrì di accompagnare Moira e la giovane in camera. Prese la ragazza in braccio e si congedarono, lasciandoli  soli sotto il cielo stellato.
Oliver guardò l'orologio e le domandò: -" Si è fatto tardi.. vuoi che ti accompagni a casa?"-
Le stava dando la possibilità di decidere se restare con lui senza influenzarla con il suo fascino. Erano entrambi consapevoli che se l'avesse baciata ancora, lei non avrebbe mai potuto lasciarlo.
Scosse la testa in segno di diniego e disse: -" Vorrei restare con te.."-
Lui l'abbracciò e poi rientrarono in albergo camminando mano nella mano fino all'ascensore.

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


Il Lift-Boy nella sua impeccabile uniforme li salutò cortesemente.
-“ Buonasera Signori, che piano desiderate?”-
-“ Buonasera, piano 27..Grazie”- rispose Oliver.
Il ragazzo spinse il bottone per l’apertura delle porte, li invitò ad entrare e poi selezionò il loro piano.
Felicity si teneva aggrappata al braccio del suo compagno come se avesse paura che da un momento all’altro lui potesse svanire e lei si accorgesse che questo era l’ennesimo sogno di una notte agitata.
Lui percepì il suo nervosismo e con la mano libera l’afferrò per la vita avvicinandola a se.
Affondò il viso fra suoi capelli e poggiò le labbra sulla tempia.
Un piccolo gesto ma molto rassicurante.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo.
-“ C’è qualcosa che non va?”- le domandò dolcemente lui.
-“No.. è solo che.. mi sembra ancora impossibile di trovarmi davvero qui con te..”-
Oliver la strinse più forte. -“ Sembra abbastanza reale?”-
-“ Si”-
Le sue labbra iniziarono a percorrere la linea del suo collo mentre lui bisbigliava-“ e questo?”-
Lei chiuse gli occhi e spostò la testa leggermente all’indietro lasciando esposta la gola.
Lui non poté resistere all’impulso di passare la lingua sulla sua pelle.-“ e questo?”- disse di nuovo.
Felicity fu scossa da un brivido di eccitazione e mormorò -“mmm.. Si..”-
Sollevandole il mento, per guardarla negli occhi, le disse con voce roca e sensuale:
-“ho intenzione di non lasciare nemmeno un centimetro del tuo corpo inesplorato dalla mia bocca”-
In risposta a quell’affermazione scandalosamente erotica il suo corpo tremò e lei riuscì ad emettere solamente un suono indistinto, gutturale, e voluttuoso.
Oliver le mordicchiò il labbro inferiore. Lei posò una mano sulla sua spalla e con l’altra dietro la sua nuca lo trattenne vicino per ricambiare il bacio.
Le loro lingue si abbracciarono, si stuzzicarono con piccoli tocchi , prima lenti e dolci poi più frequenti e profondi seguendo il ritmo del cuore che accelerava con l’aumentare del fuoco del desiderio.
Oliver portò le sue mani sotto i glutei della ragazza e la sollevò , lei gli allacciò le gambe sui fianchi continuando a baciarlo appassionatamente.
Appena l’ascensore si fermò, lui si affrettò a raggiungere la suite.
Il maggiordomo, che era stato informato del loro arrivo, aprì la stanza velocemente e poi scomparve con estrema discrezione.
Continuando a tenere Felicity stretta a se, Oliver chiuse la porta e si diresse verso il divano.
Doveva assolutamente toglierle quel vestito.
Voleva sentire la sua pelle nuda rabbrividire sotto il tocco delle sue mani.
Si sedette tenendola a cavalcioni su di se.
La guardò intensamente :- “Sei stupenda”- le disse -“ ho desiderato di averti fra le mie braccia dal primo momento in cui ho posato lo sguardo su di te..”-
Lei gli sorrise dolcemente e appoggiando un dito sulle sue labbra gli confessò:-“ ho sognato queste labbra sexy tutta la notte ieri..”-
Lui le bloccò la mano con la sua e iniziò a tempestarle le dita di baci, succhiando i polpastrelli e sussurrando: -“ allora lasciami realizzare i tuoi sogni..”-
Felicity si sentiva sciogliere. Era accaldata e l’eccitazione cresceva ad ogni parola pronunciata con quel tono sensuale e accattivante.
Quanto poteva resistere a quella dolce tortura?
Avrebbe voluto che il tempo si fermasse in quell’istante, che quelle meravigliose sensazioni non finissero mai.
Lentamente gli sfilò la giacca e cominciò a sbottonargli la camicia. Adesso era il suo turno di esplorare.
Anche lei cedette alla tentazione di toccare la sua pelle e sentirlo fremere sotto le carezze della sua lingua.
Lui le aprì la lampo del vestito e fece scivolare le spalline lungo le braccia liberando il suo seno dalla costrizione del corpetto.
Felicity sentì i capezzoli doloranti ed ebbe il bisogno urgente di premerli contro i muscoli tesi di lui. Quel tocco sublime lo fece impazzire.
Riprese bramoso il possesso delle sue labbra.
Voleva di più.
Oliver catturò il suo seno con le mani e iniziò a sfregare i capezzoli con i pollici fino a farli diventare turgidi e duri poi ne prese uno fra le labbra e iniziò a succhiarlo e leccarlo ritmicamente. Lei si agitò spasmodicamente fra le sue braccia spinta dalle ondate di desiderio crescente, quindi
la fece sdraiare e con gesti lenti e sensuali le sfilò il vestito.
Le accarezzò le gambe e il ventre soffermandosi a tracciare la linea del suo ombelico poi, delicatamente, le tolse il minuscolo perizoma di seta.
La sua voce tremò leggermente quando disse:-“voglio sentire il tuo sapore”-
Rispondendo a quel richiamo, lei divaricò le gambe. Lui iniziò a baciarla come aveva fatto poco prima sulla bocca.
La sua lingua si spingeva sempre più in profondità, danzando seducente dentro di lei. La mordicchiò, assaporò il suo nettare e le fece raggiungere l’apice del piacere.
Lei si lasciò trasportare alla deriva in quel mare di sensazioni e gridò il suo nome.
Era sua.
Non l’avrebbe lasciata mai più.
La tenne stretta fra le braccia schiacciandola col suo peso e le disse:
-“Ti voglio per me ..per sempre..”-
Aveva pronunciato davvero quelle parole?
L’emozione fu talmente forte da non riuscire a trattenere le lacrime.
Si era innamorata di Oliver Queen.
Lui percepì il sapore salato sulle labbra. -“Felicity.. perché piangi?”- chiese preoccupato
Le sollevò la schiena e la coprì con la sua giacca.
Lei lo abbracciò. -“ io.. non ho mai provato niente che si potesse paragonare alle emozioni che sento in questo momento..”-
Lui sospirò rincuorato. -“ per un attimo ho pensato che ti fossi pentita di essere rimasta stasera..”-
Lei prese il suo viso fra le mani, scosse la testa e disse:-“ Mai”- sorrise e condivise con lui un tenero e delicato bacio per dargliene prova .
Oliver la prese in braccio e la portò al piano di sopra.
L’adagiò sul letto fra i morbidi cuscini e  si liberò dei suoi pantaloni offrendole una vista parziale della sua virilità.
Sembrava una statua di Michelangelo.
Era perfettamente scolpito da un esercizio fisico costante, emanava forza e sensualità.
La sua erezione era contenuta a stento dai boxer attillati.
La desiderava.
Quell’uomo meraviglioso desiderava proprio lei.
Felicity si avvicinò al bordo del letto , iniziò a tracciare dei piccoli solchi con le unghie sul suo torace.
Lui rabbrividì e chiuse gli occhi per godere a pieno delle emozioni che gli provocavano le sue carezze.
La ragazza portò le mani prima su suoi fianchi poi sul suo fondoschiena scultoreo e infine lo aiutò a disfarsi della biancheria intima.
Adesso era completamente esposto al suo sguardo.
La consapevolezza di essere stata lei a provocare quella reazione le fece provare un senso di onnipotenza.
Iniziò ad accarezzarlo piano sulla punta del suo sesso, poi si chinò a baciarlo.
Al contatto con le sue labbra umide,lui emise un gemito.
Era intenzionata a ricambiare tutto il piacere che lui le aveva elargito pochi minuti prima.
Oliver le afferrò la nuca infilando una mano fra i suoi capelli e mormorò:
-“ Felicity .. così mi farai impazzire”-
Lei sorrise impercettibilmente e continuò a stuzzicarlo.
Quando capì che non sarebbe più stato in grado di trattenersi, la invitò gentilmente ad indietreggiare  verso il centro del letto, le sollevò le gambe e si posizionò su di lei facendo aderire i loro corpi.
La ragazza inarcò istintivamente la schiena e iniziò a muovere i fianchi.
Era calda e accogliente e lo stava invitando a cogliere il frutto della sua passione.
Oliver si impadronì della sua bocca con un bacio ardente e scivolò lentamente dentro di lei. 
I loro corpi si fusero e si rimodellarono, muovendosi all'unisono in perfetta armonia.
Le corde dei loro cuori vibrarono al ritmo della stessa melodia.

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


Puntuale come un orologio svizzero, Felicity si svegliò alle prime luci dell'alba.
L'uomo sdraiato al suo fianco le cingeva la vita con atteggiamento protettivo tenendola stretta a se. Sentiva il respiro di lui sulla pelle nuda della schiena.
La notte trascorsa insieme ad Oliver sarebbe rimasta impressa nella sua mente come un marchio a fuoco, indelebile, per sempre.
Presto sarebbe tornato alla sua vita a New York e lei avrebbe iniziato il nuovo lavoro a San Diego. Questo sogno meraviglioso quindi era, senza ombra di dubbio, destinato a durare poco. Era ora che scendesse dalle nuvole e ricominciasse a pensare razionalmente.
Se Jasmine non si fosse fatta male ci sarebbe stata lei al suo posto? Faticava a credere che quello che aveva condiviso con Oliver fosse solamente puro piacere carnale.
No. Era stato molto di più. Si erano amati con un intensità tale da lasciarla stupefatta, confusa, deliziata.
Il cervello era andato in tilt, la sua mente matematica aveva smesso di calcolare e il suo cuore aveva preso il sopravvento. Si era donata anima a corpo a quell'uomo meraviglioso.
Si conoscevano solo da due giorni eppure era come se lo avesse atteso per tutta la vita e finalmente lo avesse trovato.
Poteva davvero rinunciare a lui? Era intenzionata a godere di ogni minuto del tempo che dovevano ancora trascorrere insieme, a fare tesoro di ogni istante e, quando inevitabilmente fosse andato via , avrebbe avuto mille dolci ricordi a tenerle compagnia.
Si girò per guardarlo. Il suo viso era rilassato e le sue labbra erano piegate in un lieve sorriso.
Gli accarezzò la fronte e gli diede un bacino sul naso sussurrando:-" Ti sei preso il mio cuore Oliver Queen"-.
Lentamente scivolò giù dal letto facendo attenzione a non svegliarlo, si diresse verso il bagno e si infilò dentro la doccia. Dopo una decina di minuti, avviluppata nel morbido accappatoio, scese le scale.
Si fermò qualche istante ad ammirare la visuale dalla vetrata del salotto, raccolse i vestiti sparsi sul pavimento e si avvicinò alla porta. Si affacciò brevemente sul corridoio.
L'efficente maggiordomo, appena si accorse della sua presenza, corse a domandarle se aveva bisogno dei suoi servigi. Felicity arrossì dalla punta dei piedi alla radice dei capelli. Salutò con un sorriso restando nascosta dietro la porta, gli consegnò i vestiti e chiese di mandarli in lavanderia, poi attaccò il cartellino " non disturbare" sulla maniglia.
Accidenti che imbarazzo! Doveva trovare un modo per distrarsi.
Si guardò intorno e individuò un impianto stereo. Lo accese, regolò il volume ad una tonalità che non disturbasse il riposo di Oliver e poi si diresse verso la cucina.
La struttura della scala separava il soggiorno dall'angolo cottura. Sulla sinistra c'era un altra porta che conduceva alla stanza di Tommy. Quella suite era più grande del suo appartamento.
Felicity cercò il frigorifero. C'era ogni ben di dio la dentro! Aveva l'imbarazzo della scelta: uova, pancetta e latte.
In uno scaffale trovò del pane da toast e del burro d'arachidi,nella cassettiera tutta la biancheria e le posate per apparecchiare la tavola.
Aveva l'occorrente per una super colazione.
Oliver aveva aspettato che Felicity scendesse al piano di sotto prima di alzarsi dal letto.
Si era svegliato appena l'aveva sentita muoversi, ma aveva preferito far finta di dormire. L'intenzione era quella di farle un piccolo scherzo ma ,subito dopo, lei gli aveva fatto quella confessione così sincera,che non aveva potuto rompere l'incanto di quel momento.
Anche lui decise di fare una doccia.
Quando tornò in camera, pensò di ordinare la colazione ma, percepì l'odore di pancetta affumicata e caffè quindi, posò il cercapersone sul comodino e scese in cucina.
Felicity canticchiava allegramente, sulle note di Miss Indipendent mentre spalmava il burro d'arachidi sui toast. Aveva i capelli umidi e indossava solo l'accappatoio.
Il formocolio nello stomaco cominciò a tormentarlo di nuovo. Quella visione aveva messo in moto le sue fantasie.
Mentre faceva una piroetta, lei, si accorse della sua presenza. -" Oh..Oliver... Buongiorno!"- disse allegramente
-" Buongiorno"- rispose sorridente avvicinandosi a lei.
La ragazza posò il pane sul tavolo e lo abbracciò dandogli un bacio sulle labbra. -" ho preparato la colazione.. spero tu abbia fame.."-
-"mmm..si, in effetti, sono molto affamato.."- le mise una mano dietro la nuca e ricambiò il bacio, approfondendolo. Introdusse l'altra nella fessura dell'accappatoio e le sue dita si strinsero intorno al capezzolo . Lei gemette.
Quel semplice suono gli fece ribollire il sangue nelle vene, la sollevò e la riportò in camera . Giacevano fra i cuscini, Felicity sopra di lui.
-" Oliver Queen.. tutto il mio lavoro è andato sprecato!"- gli disse con un dolcissimo e finto tono di rimprovero.
-" Eri così bella che ho dimenticato l'aroma del caffè.. sentivo solo il delicato profumo del bagnoschiuma al sandalo.. mi perdoni?"-
-" mmm.. non lo so... mi farò venire in mente qualcosa..."- sorrise maliziosamente e iniziò a muoversi risvegliando la sua eccitazione.
-" ecco... sei di nuovo pronto per me.. questo può andar bene per fare ammenda.."-
Lui sorrise, la rovesciò sul letto e ricominciarono a far l'amore.
Molte ore dopo Felicity gli propose di fare un pic nic al Lorenzi Park.
Oliver ordinò un pranzo al sacco mentre lei si appartò per chiamare sua madre al telefono.
-" Virtue Professional Dating, sono Donna, come posso esserle utile?"-
-" Ciao Mamma.. sono io"-
-" Felicity! Non sei rientrata a casa..dove diavolo sei?"-
-" beh..io.. sono rimasta all'hotel ieri sera.."-
-" ah si? perchè non mi hai detto nulla?"-
-"mamma! non è che lo avessi programmato..insomma... è successo..."-
-" Felicity Smoak! E' successo?.. Cosa è successo?"-
-" mamma ti prego! non mettermi in imbarazzo più di quanto non lo sia già..."-
-" tesoro..dovresti sapere che puoi parlare di sesso con la mamma..."-
-"accidenti! non ho nessuna intenzione di parlare di queste cose con te!..."-
-" oh..la mia bambina.... va bene non insisto... di cosa hai bisogno?"-
-" vado a pranzo al Lorenzi Park, mi serve un cambio di vestiti.."-
-" te li faccio recapitare fra venti minuti.. "-
-" grazie!"-
-" Oh.. Felicity..."-
-" si?"-
-" salutami il Signor Queen.."-
-" ouch"-
Riagganciò per non sentire la risatina di sua madre.
Alla fine non si era comportata molto diversamente da quelle ragazze che aveva spesso criticato. Del resto sfidava qualunque donna a non essere attratta inesorabilmente da Oliver Queen.
Era felice che Jasmine fosse caduta dalle scale. Era meschina ed egoista, ma era felice. Poteva illudersi che il suo incontro con Oliver fosse voluto dal destino.
Appena pronti raggiunsero l'entrata dell'hotel dove il concierge li stava aspettando per consegnargli le chiavi di una fiammante Aston Martin rossa.
Oliver le aprì la portiera e la invitò a sedersi, poi raggiunse il posto di guida, tirò fuori gli occhiali da sole dal cruscotto e li indossò. Selezionò l’itinerario, dall’hotel al parco, sul navigatore satellitare e accese il motore.
Felicity si guardò intorno alla ricerca dello stereo.
-“ Un po’ di musica di sottofondo..per James Bond!”- disse in tono scherzoso.
Lui scoppiò a ridere.
-“ Sei pronta all’avventura Bond girl? Guido come un pilota di formula uno!”-
-“ Interessante.. vediamo, quali altri talenti possiedi Signor Queen?”-
-“ mmm… avrai modo di scoprirlo..”-.
Suonava come una promessa. Lo aveva detto in tono deciso e serio.
Mentre sfrecciavano ad alta velocità sull’autostrada, Felicity si ritrovò a pensare che la settimana a Sidney sarebbe stata molto impegnativa. Chissà se avrebbero trovato il tempo per fare qualche breve escursione.
Le sarebbe piaciuto visitare la cattedrale di Saint Mary e il Parco Centenario e ovviamente avrebbe adorato uno spettacolo al Teatro dell’opera.
Non aveva ancora aperto il computer di Jasmine, doveva dare un occhiata alla presentazione per la conferenza e anche ai piani per il tempo libero, magari poteva trovare un oretta dove inserire qualche piacevole diversivo.
Ci avrebbe pensato quella sera stessa. Adesso, però, l’unica cosa su cui si doveva concentrare era il suo pomeriggio con Oliver.
La stazione radio mise in onda  Wicked game.
I due si scambiarono uno sguardo intenso e carico di significato.
 

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Capitolo 9
*** Cap. 9 ***


La password non funzionava.
Il computer era inaccessibile.
Felicity prese l’auto e sfrecciò verso l’ufficio di sua madre.
Quella mattina si era alzata prestissimo, aveva lasciato un bigliettino ad Oliver ed era tornata al suo appartamento.
Doveva iniziare a lavorare sul contratto Arguss.
Aveva il pc, tutte le informazioni lasciate da Jasmine, ma, la password non funzionava e la collega non era reperibile.
Forse sua madre era a conoscenza di qualche numero alternativo.
Sali di corsa le scale del vecchio edificio in stile vittoriano, dove risiedeva l’agenzia ed entrò concitata nella sala d’attesa.
Fortunatamente non c’erano clienti. Sua madre non prendeva mai appuntamenti prima delle 11 del mattino.
Si fece strada verso l’ufficio.
Donna era concentrata a revisionare il bilancio e stava inserendo le fatture nel database.
-“ Buongiorno mamma”-
-“ Buongiorno tesoro.. come mai da queste parti?”-
-“ ho un problemino con il portatile di Jasmine..”-
-“ che tipo di problema?”-
-“ la password non funziona, tutti i numeri di telefono che mi ha lasciato non sono disponibili, non la trovo da nessuna parte.. e a casa non ho l’attrezzatura per rimediare a questo contrattempo..”-
-“ mmm.. che stranezza.. hai provato anche a casa di sua madre?”-
-“ certo.. dimmi che hai una soluzione a questo disastro..”-
Donna si tolse gli occhiali, si diresse verso l’archivio e aprì un cassetto tirando fuori un fascicolo.
-“ ecco qui.. professor Stein.. Università della scienza e della tecnica… mi deve un favore.. lui ha tutto quello che può servirti per accedere a quel portatile..”-
-“ oh.. grazie  a dio!”-
-“ mentre tu lo raggiungi , io lo avverto.. “-
-“ vado subito…. Mamma… se nel frattempo riesci a contattare Jasmine fammi avere notizie ok?”-
-“ certo cara..”-
-“ a dopo”-
Mentre guardava sua figlia uscire dall’ufficio, Donna, iniziò a preoccuparsi seriamente.
Quella situazione era troppo strana.
Prese il cellulare e chiamò una sua vecchia conoscenza.
-“ Ramon Inc. come posso aiutarla?”-
-“ Cisco! Baby! Sono Donna!”-
-“ Oh, tesoro mio! Quanto tempo!”-
-“ ho un lavoro per te.. sei libero a pranzo?”-
-“ certo, ci vediamo al Venetian?”-
-“ ok, alle 12.30 al solito ristorante..”-
Se c’era qualcuno in grado di trovare Jasmine quello era Cisco Ramon.. il migliore nel suo campo.
Non poteva certo permettere ad una sua impiegata di combinare qualche guaio che avrebbe affondato la Virtue.  Doveva scoprire cosa era successo.
Prima di uscire, telefonò al professor Stein per avvisarlo dell’arrivo di Felicity. Prese la giacca e andò diretta a casa di Jasmine.

Felicity sentiva puzza di bruciato.
Il fatto che la sua collega fosse convenientemente sparita senza lasciare traccia, implicava che si era messa nei guai.
Se questi guai riguardavano il contratto della Arguss, l’agenzia di sua madre rischiava il tracollo.
Oliver rischiava di perdere l’appalto.
Doveva trovare a tutti i costi una soluzione al problema.
Anche se non aveva voglia di disturbare Laurel, non aveva scelta, si trattava di una questione delicata che richiedeva una consulenza legale.
Prese il telefono e digitò il suo numero.
-“ Ehi, Fel! Ciao!”-
-“ Ciao Laurel!, non volevo disturbarti mentre sei nel mezzo di una fuga d’amore con Tommy…ma.. è una questione molto urgente..”-
-“ Oh… non preoccuparti stiamo giusto in viaggio per tornare a Las Vegas.. dimmi cosa è successo?”-
-“ si tratta di Jasmine, hai notato qualcosa di strano lavorando con lei al contratto Arguss?”-
-“ mmm.. ora che ci penso.. ci siamo viste solamente un paio di volte, lei ha sempre preferito tenere il piano tecnico e quello legale separati.. perché?”-
-“ è sparita.. non riesco a contattarla e.. il computer è inaccessibile..”-
-“ Oh signore! Questa una catastrofe!”-
-“ Già… dobbiamo cercare indizi.. tu puoi preparare una denuncia ufficiale, qualcosa che tuteli la Virtue?”-
-“ certamente, mi metto al lavoro subito..”-
-“ ascolta.. quando arrivate in albergo puoi spiegare la situazione ad Oliver?.. digli che lo chiamo appena ho notizie, sto andando a cercare un modo per accedere al pc..”-
-“ Ok.. ti aspettiamo lì.. buona fortuna..”-
-“ .. ah.. Laurel.. congratulazioni per il vostro fidanzamento!”-
-“ Fel! Come fai a saper… oh.. certo… Oliver.. Grazie!”-
-“ a dopo!”-
-“ a dopo”-
Tommy la guardò con aria preoccupata.
Laurel sospirò:-“ Siamo nei guai Tommy..”-
-“ raccontami tutto..”-

Nel frattempo, Oliver, ignaro della situazione, stava preparando una sorpresa per Felicity.
Il loro pic nic al parco era stato veramente straordinario. Erano anni che non passava una giornata così spensierata.
Lei era in grado di fargli dimenticare tutte le sue preoccupazioni.
Voleva ringraziarla e , dato che gli aveva accennato che le sarebbe piaciuto vedere il musical di Dirty Dancing, lui aveva deciso di prenotare i biglietti per lo spettacolo del sabato sera.
La domenica mattina sarebbero partiti per Sidney e molto probabilmente non avrebbero avuto tempo da dedicare ad attività non programmate.
Pensò che forse sarebbe piaciuto anche a Laurel, e quindi prenotò i posti anche per lei e Tommy.. dopotutto poteva essere l’occasione per festeggiare il loro fidanzamento..
Sorrise. Era davvero felice.
Adesso mancava solamente l’appalto Arguss, e poi il successo sarebbe stato completo.
Se riuscivano ad assicurarsi quel contratto, la Queen Consolidated sarebbe arrivata al vertice, lui avrebbe ripagato il lavoro di suo padre e garantito un futuro per i suoi figli.
Figli?
Come gli era venuta in mente questa cosa?
Iniziava a pensare ad una famiglia sua?
Vide davanti agli occhi, l’immagine di Felicity sorridente che teneva in braccio un neonato.
Accidenti!
Se avesse avuto ancora qualche dubbio, rispetto ai suoi sentimenti per quella ragazza.. adesso non ne aveva più..
Si era innamorato di Felicity Smoak.
Al ritorno da Sidney avrebbe condiviso con lei i suoi piani per il futuro.
Sperava vivamente di riuscire a convincerla a dimenticarsi del lavoro a San Diego e a trasferirsi a New York.
 

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Capitolo 10
*** Cap.10 ***


Felicity era arrivata all’università verso le 12.
Il professor Stein stava concludendo una lezione e lei si era seduta in fondo alla classe ad ascoltare interessata le sue teorie quantistiche.
Il dottore era uno scienziato di fama internazionale , per questo trovava difficile immaginare quale favore dovesse a sua madre.
Beh, al momento questo interrogativo passava in secondo piano. Se poteva aiutarla a venire  acapo di quel garbuglio con il portatile, gli sarebbe stata debitrice in eterno.
Quando tutti gli studenti lasciarono l’aula, il professore si avvicinò sorridendo, gli tese la mano.
-“Buongiorno signorina Smoak!”-
-“ Buongiorno Dottore”-
-“ Oh, mi chiami pure Martin..”-
-“ Va bene..se lei mi chiama Felicity..”-
-“ sei proprio come tua mamma.. diretta e schietta.. e molto bella.. allora.. vieni nel mio studio e raccontami cosa è successo..”-
Dopo una breve ma perfetta spiegazione del problema, il prof. Stein la condusse alla sala dei computer.
Appena aprì la porta , Felicity si trovò catapultata nel mondo dei sogni.
Le sembrava di essere alla fabbrica del cioccolato di Willy Wonka, con la differenza che qui c’erano i migliori computer disponibili sul mercato: una tecnologia avanzata che si poteva trovare solo nei maggiori centri di studi e alla Nasa..
I suoi occhi luccicavano come due stelle appena sorte nel cielo. Era commossa.
-“ Martin… posso davvero usarli?”-
-“ sicuro.. va pure a sederti, vediamo se sei in gamba come dice tua madre..”-
Sorrise beffarda e si sistemò davanti a quella meravigliosa postazione telematica.
Cercò un cavo Usb da collegare al portatile lo accese e iniziò a creare un programma di decodificazione per trovare la password.
Dopo circa una mezz’ora di elaborazione dati incappò in un firewall.
Impiegò un ora per creare un virus adatto ad abbatterlo ma che non rovinasse irrimediabilmente dati  contenuti in memoria.
Finalmente riuscì ad accedere ai documenti.
-“ Dannazione! Sono criptati.. mi dispiace rubarle tanto tempo prezioso, ma .. la cosa sembra molto più complicata del previsto”- disse sconfortata.
-“ oh.. non ti preoccupare.. in questo modo posso valutare le tue capacità.. in realtà.. le tue facce buffe mi divertono molto..”-
-“ stavo davvero facendo delle espressioni buffe??..oh signore..”-
Entrambi scoppiarono a ridere. Per fortuna l’intervento di Martin era riuscito a farla rilassare.
Adesso doveva provare i programmi di decodificazione.
Passò un'altra lunghissima ora. La tensione era alle stelle. Felicity si domandava come aveva potuto Jasmine creare un sistema criptato così complicato.. non era mai stata un genio del computer..
Finalmente si aprì uno spiraglio.
Quando apparve la schermata, Felicity sussultò.
-“ Oh..Mio..dio!”-
-“ che succede?”-
-“ E’ una catastrofe..”- si spostò leggermente per mostrare al dottore quello che aveva appena scoperto.
Incredulo esclamò:-“ Palmer Tecnologies?”-
-“ Se anche riuscissi ad entrare nel loro sistema… sarei sicuramente individuata dall’Fbi e finirei in prigione per spionaggio industriale.. sono in un vicolo cieco..”-
Quella maledetta traditrice! La rabbia iniziò a bruciarle i neuroni. Poi una frustrazione e una delusione opprimente presero il sopravvento e iniziò a piangere.
Stein l’abbracciò e cercò di confortarla.
-“ Forza ragazza.. sono sicuro che con quel tuo gran QI riuscirai a trovare una soluzione..”-
-“ Martin..ma come glielo dico al nostro cliente???? Accidenti! Non so se riuscirò ad elaborare un piano alternativo in 3 giorni!”-
-“ qualsiasi cosa tu abbia bisogno.. puoi trovarla qui..”-
-“ davvero?”-
-“ hai carta bianca..”-
-“Oh..Grazie!!!!”-
Lui le diede un paio di colpetti sulla schiena.
-“ sono in debito con tua madre, è il minimo che possa fare per ringraziarla..”-
-“..mi chiedevo… cosa avrà fatto mai mia madre per meritarsi tanta gratitudine?..”-
Lui sorrise e si perse nei ricordi, dopo qualche breve istante rispose:-“ mi ha presentato mia moglie.. quest’anno festeggiamo 25 anni di matrimonio!”-
-“ Oh! Wow!”-
-“ ti lascio il mio badge e ti scrivo una lettera di autorizzazione, così, in caso qualcuno dovesse trovarti qui, non ti farà problemi… ti scrivo anche il mio numero di telefono, se avessi bisogno di qualche informazione, non esitare ad usarlo. Purtroppo oggi pomeriggio ho un appuntamento a cui non posso mancare. Ci rivediamo stasera. Per qualsiasi necessità, chiamami. D’accordo?”-
-“ Grazie.. mi hai salvato la vita!”- lo abbracciò con affetto.
Lui sorrise di nuovo poi prese le sue cose e la lasciò da sola.
Felicity prese un gran respiro e digitò il numero di cellulare di Oliver.
-“ Felicity! Grazie al cielo! Va tutto bene?”-
-“.. Oliver… sei seduto?”-
-“ perché? Che succede? Tommy mi ha accennato qualcosa.. dimmi cosa hai scoperto..”-
-“ ho due notizie..una catastrofica e una un po’ meno brutta, ma sempre deludente..quale vuoi sentire per prima?”-
-“ quella peggiore ovviamente..”-
-“ Jasmine ha venduto il vostro piano finanziario e tutte le vostre proposte alla Palmer Tecnologies”-
-“ Dannazione!”- con uno scatto di rabbia , lanciò il telefono in aria, fortunatamente il dispositivo atterrò sul divano senza gravi conseguenze.
Tommy preparò un paio di bicchieri di wisky e accompagnò l’amico in camera mentre Laurel raccolse il cellulare.
-“ Fel..”-
-“ l’ha presa male…”-
-“ ci pensa Tommy a lui.. adesso vediamo di capirci qualcosa.. aggiornami..”-
-“ Jasmine ha venduto il progetto alla concorrenza.  Non ho trovato abbastanza prove per incriminarla e non ho potuto recuperare nessun back up , quindi.. non abbiamo nessun’offerta da presentare alla Arguss e il peggio è..che non possiamo dimostrare che quei piani appartenevano alla Queen Consolidated.”-
-“ Bastarda figlia di puttana! Ci ha affossato!.. Fel, dimmi che hai una soluzione… ti prego…”-
-“ Mamma mi ha detto che ha messo un detective sulle sue tracce, troveremo un modo  per mandarla in galera, su questo ci puoi scommettere.. per il resto… ci sto lavorando..”-
-“ dove sei ora?”-
-“ sono nel laboratorio dell’Università della Scienza e della Tecnologia, il professor Stein mi ha dato completo appoggio per trovare un rimedio a questo disastro..”-
-“ ok, fra 20 minuti sono lì, vengo a darti una mano..”-
-“ va bene.. intanto vedo di buttare giù qualche appunto.. ma mi servono più informazioni.. quindi.. pensi di poter convincere Tommy e Oliver a seguirti?”-
-“ Certo.. nel frattempo.. tu.. cerca di stare tranquilla.. “-
-“ Ci provo.. a dopo..”-
-“ A dopo… Laurel.. porta il caffè.. sarà una lunga notte..”-

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


 
In un secondo, Oliver, aveva visto tutte le sue speranze per il futuro crollare miseramente.
Se non poteva aggiudicarsi il contratto Arguss, la sua azienda avrebbe subito un danno irreparabile.
Non solo avrebbero perso credibilità verso i clienti attuali, ma, avrebbero avuto difficoltà nel trovarne di futuri.. se la Arguss non sceglieva la Queen Consolidated.. tutti gli altri clienti si sarebbero rivolti alla concorrenza.
Quel bastardo di Palmer aveva finalmente trovato il modo per vendicarsi.
Erano andati al college insieme, lui Tommy e Ray.
I loro padri erano soci in un affare milionario con lo sceicco del Quatar.
Quando si erano recati a siglare l’accordo, Palmer,si era invaghito della concubina del re e l’aveva sedotta.
Malcom e suo padre li avevano scoperti e per evitare una catastrofe finanziaria non avevano avuto altra scelta che denunciare l’accaduto.
Il risultato di quel disastro, era stato l’estromissione di Palmer dalla trattativa.
Avevano evitato lo scandalo ma, purtroppo, Ray ne aveva subito tutte le sgradevoli conseguenze, ritrovandosi con una matrigna spregevole che lo aveva tormentato per anni e con un padre pieno di rancore, dedito alla vendetta.
Oliver non poteva biasimarlo, ma non condivideva il suo modo di agire subdolo e al limite della legalità.
Felicity li stava aspettando nel piazzale dell’università.
Appena la vide, con quell’espressione triste e preoccupata sul viso, Oliver si affrettò a scendere dall’auto e a correre da lei. L’abbracciò.
-“ mi dispiace Oliver.. mi dispiace davvero tanto..”-
Lui la guardò negli occhi. Erano velati e lucidi, segno che aveva pianto.
-“ non è colpa tua Felicity.. non potevi certo immaginare tutto questo..”- le sorrise e le diede un lieve bacio sulle labbra.
-“ se ci mettiamo al lavoro subito forse possiamo rimediare a questo disastro..”-
-“ certo, dimmi di cosa hai bisogno..”-
-“ informazioni.. non ho curato il progetto Arguss, non so di cosa si tratta.. quindi sostanzialmente non so DOVE cercare una soluzione..”-
-“ .. tecnologia militare..”-
-“.. ok.. andiamo dentro e illustrami il vecchio programma..”-
Si staccò dal suo abbraccio, si guardò intorno e chiese:-“ Laurel e Tommy dove sono?”-
-“ Laurel doveva passare a prendere del materiale a casa sua”-
-“Va bene.. andiamo..il tempo è prezioso..”- lo prese per mano e lo guidò fino al laboratorio.
Oliver entrò nel database della sua azienda e scaricò il file relativo all’appalto della Arguss.
Felicity mandò in stampa il documento.
-“ Dunque.. vediamo di tirar fuori gli obbiettivi principali della loro domanda.. “- divise il documento a metà e diede una risma di fogli al suo compagno, gli consegnò un evidenziatore e gli disse:-“ sottolinea quello che ti sembra importante.. poi ne discuteremo anche con Tommy e Laurel”-
Lui annuì e iniziò a leggere. Felicity lo imitò.
Il profumo del caffè distolse la loro attenzione.
Laurel e Tommy arrivarono, portando con se un pranzetto cinese, espresso italiano e un mucchio di cartelle portadocumenti.
-“ Spero abbiate fame..”- disse Tommy, disponendo i sacchetti del take away sul tavolo.
-“ Fel, ti ho portato il caffè di Alfredo..”- disse Laurel sorridente, nominando il suo bar preferito.
-“ Vi adoro!”- rispose avvicinandosi.
Mentre consumavano quel pasto veloce, aggiornarono le rispettive informazioni.
-“ Mi sono ricordata che quando Tommy ci ha mandato l’appalto, Jasmine aveva tirato fuori delle idee e io ho fatto una relazione da lasciare in archivio. Quindi ho pensato che potesse essere utile leggere i suoi appunti.”-
-“ Hai fatto bene, a portarli, non possiamo rischiare di fare la stessa offerta.. dobbiamo trovare delle alternative..”-
-“ Io le avevo detto di porre l’attenzione sul progetto “ difesa”.. e infatti i file che mi ha fatto visionare riguardavano quell’argomento.. quando ho visto che era tutto molto preciso  e  meticoloso le ho dato la mia approvazione a sviluppare l’offerta.”- Tommy sembrava molto deluso.
-“ Dunque.. alla Queen avete dei progetti militari segreti? Li avete utilizzati per questo appalto?”-
-“Si.. ho messo la mia completa fiducia nelle mani di quella donna.. le ho consegnato il pacchetto A.T.O.M”-
Oliver iniziò a camminare nervosamente su e giù per la stanza.
Poi provò ad accedere ai file A.T.O.M.
Erano spariti.
Non c’era più nessuna traccia.
Imprecò.
-“ Mi dispiace Ollie.. è tutta colpa mia..”-
-“ Tommy.. non potevi certo sapere che Palmer avrebbe fatto di tutto per fregarci e che Jasmine lo avrebbe aiutato..”-
-“ ..Atom ..che cavolo è?”- chiesero all’unisono le due donne.
Oliver iniziò a spiegare.
-“ detta in parole povere..è un rivestimento all’avanguardia che può essere applicato sui mezzi , leggeri, pesanti, ma anche sulle uniformi. E impermeabile, termoregolante, ignifugo e soprattutto.. a prova di missile…”-
Felicity spalancò la bocca per dire qualcosa.. ma le parole semplicemente non vollero uscire..
La mente d’avvocato di Laurel invece era ben sveglia:-“ mmm.. suppongo aveste un brevetto..”-
-“.. si.. ma la brutta notizia… è ..che   Palmer  può usarlo poiché suo padre ha collaborato allo sviluppo del progetto.. c’è la sua firma sul brevetto..”-
-“Merda!.. avrei dovuto prevederlo!”- gridò Tommy sbattendo i pugni sul tavolo. Laurel gli si avvicinò per consolarlo.
Intanto il cervello di Felicity stava cercando disperatamente un piano alternativo…
Prese il paccodi fogli dell’appalto e disse:-“ vado in giardino..ho bisogno di aria..”-
Oliver si alzò per seguirla, ma Laurel lo bloccò.
-“ ha bisogno di stare da sola..”-
Lui annuì e tornò a sedersi al computer a cercare una speranza tra i progetti della Queen Consolidated, ma non trovò nulla che potesse eguagliare A.T.O.M.
Dopo circa mezz’ora Felicity tornò da loro. Sorrideva. Sembrava che ogni preoccupazione fosse sparita, con voce ferma e decisa disse:-“ ho trovato una soluzione!.. era così semplice! Ce l’avevo sotto gli occhi ma.. era talmente ovvia da sembrare inverosimile..”-
Laurel la guardò con orgoglio:-“ lo sapevo!”-
Oliver si avvicinò, le poggiò una mano sulla spalla e le chiese:-“ di cosa si tratta?”-
La ragazza gli porse un foglio e gli disse:-“ leggi dove ho evidenziato”-
-“ questo paragrafo in fondo?”-
-“ uhm uhm..”-
-“… metodi di difesa alternativi saranno valutati con maggiore interesse.. Felicity… ATOM è una cosa nuova  e alternativa.. non capisco…”-
-“ certo.. ma.. se noi fornissimo un sistema satellitare con un programma integrato che permettesse di individuare prima i pericoli? Con una rete in grado di coprire tutte le aree sensibili del globo?”-
-“sembra un utopia..”-
-“ forse si e … forse no… il professor Stein ha tenuto una lezione molto interessante oggi pomeriggio.. ad ogni modo… sono convinta che con il suo aiuto.. e la tecnologia adatta.. posso riuscire a creare qualcosa di estremamente innovativo..”-
Oliver era tentato di lasciarsi contagiare dal suo ottimismo.
Del resto ormai non aveva nulla da perdere..mentre se l’idea di Felicity avesse avuto successo, i risvolti positivi sarebbero stati incalcolabili.
Si girò verso Tommy per capire se anche lui aveva avuto lo stesso pensiero. Uno sguardo di complice intesa gli comunicò che era pronto a rischiare.
Dopo qualche minuto di riflessione disse:
-“ Va bene.. chiama il dottor Stein.. partiamo per New York fra 2 ore”-
Felicity lo abbracciò sussurrandogli:- “ Grazie”- poi prese il cellulare e telefonò a Martin.

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Capitolo 12
*** Cap.12 ***


Erano stati i 4 giorni più lunghi, stressanti e ansiosi della sua vita.
Felicity era rimasta chiusa nel reparto tecnico della Queen Consolidated insieme al dottor Stein 24 ore su 24. Si era fermata solo per mangiare qualche snack al volo e soddisfare i suoi bisogni fisiologici.
Fortunatamente con l’aiuto e il supporto di Martin era riuscita a creare un sistema di controllo senza precedenti.
Lo aveva chiamato A I S N : artificial, intelligence, system, network. 
Era molto orgogliosa dei risultati ottenuti.
Con l’aiuto degli scienziati dell’azienda era anche riuscita a creare una copia in miniatura da portare a Sidney, per mostrare dal vivo tutte le funzionalità del PGP: programma di protezione globale.
Restavano solo un paio di cose da fare: dare una dimostrazione al consiglio direzionale e… tirare un pugno in faccia a Ray Palmer.
Non vedeva l’ora di guardare la sua faccia mentre raggiungeva la consapevolezza che tutti i suoi piani di vendetta.. erano falliti.
La Queen Consolidated era salva.
Sorrise e si alzò dalla sua postazione per andare a preparare un po’ di  caffè.
Il mondo intorno a lei iniziò a girare vorticosamente, sempre più veloce, la vista si appannò e poi il buio totale le annebbiò i sensi, l’ultima cosa che sentì, fu il rumore sordo delle sue ossa che si rompevano, mentre il  corpo si accasciava dolorosamente sul pavimento.
Come mai sentiva delle voci ma non riusciva  a capire nulla di quello che dicevano?
Cos'era quel fischio insistente che le rimbombava nelle orecchie?
E quel dolore pulsante alle tempie?
Faceva male.
Voleva urlare ma la sua gola non emetteva nessun suono.
Annaspava, soffocava, non riusciva a respirare più.
Stava morendo?
Era così la morte?
Doveva resistere o abbandonarsi all'oblio?
Se si lasciava trasportare nel buco nero, sempre più in fondo avrebbe trovato la pace?
Man mano che scendeva in quell'oscurità le voci si affievolivano, il dolore si placava e finalmente arrivò la quiete.

Il dottore uscì dal reparto rianimazione.
Un folto gruppo di persone lo circondò.  Erano seriamente preoccupati e affranti e iniziarono tutti a fargli mille domande.
In tanti anni di lavoro, ormai era abituato a questo genere di assalti.
Con tono calmo e deciso prese le redini della situazione.
-" Signori!.. se parlate tutti insieme non posso rispondere a nessuna domanda.. ora .. per favore cercate di mantenere la calma e.. quando vi sarete seduti, vi dirò tutto quello che c'è da sapere sulla Signorina Smoak."-
Sospirarono, ma, eseguirono l'ordine senza lamentarsi.
Oliver era rimasto in piedi attaccato al vetro della stanza a guardare Felicity con gli occhi colmi di lacrime.
Il chirurgo riprese a parlare.
-" Dunque, la Signorina Smoak è svenuta per lo stress, era molto affaticata e dalle analisi del sangue risulta una consistente anemia. Le abbiamo somministrato una discreta quantità di ferro. Nella caduta si  sono rotte due costole, probabilmente sullo schienale della sedia.
Una delle due costole ha perforato il polmone sx , causando una crisi repiratoria e un versamento pleurico. Inoltre, atterrando sul pavimento ha sbattuto la testa procurandosi un trauma cranico.
Attualmente è  stata sedata in attesa che il trauma al polmone si allevi. Nel frattempo stiamo monitorando l'attività celebrale, ma dalla Tac non risulta nessun danno neurologico.
Le sue condizioni sono stabili. Domani sera potrete vederla sveglia e venire a farle visita."-
Tutti annuirono silenziosamente. Laurel sospirò di sollievo.
Il professor Stein chiese di esaminare la cartella clinica.
Tommy ragginse Oliver. Gli mise una mano sulla spalla e gli disse dolcemente:-" Ollie.. starà bene.. il dottore ha detto che non c'è nulla di cui preoccuparsi.."-
-" Tommy.... io... non so cosa avrei fatto se lei... se..."- non riusciva nemmeno a pronunciare quelle parole terrificanti.. 
Tommy lo abbracciò.
-" Non tormentarti.. va tutto bene.. starà bene.."-
Lentamente lo condusse nella sala d'attesa.
Martin gli andò incontro, rivolgendosi ad Oliver disse:
-" Ragazzo, ho esaminato la cartella clinica.. non c'è niente che non si possa aggiustare con un pò di riposo.. stai tranquillo.."-
-" Grazie .. per tutto.."-
-" Ora Tommy ti porterà a casa, ti farai una doccia e andrai dritto a letto. Domani mattina dobbiamo partire per Sidney."-
-" No!..io non posso lasciarla qui!"- protestò.
-" Oliver.. se non ti presenti alla Arguss tutto il suo lavoro sarà vanificato.. lei vorrebbe che tu andassi e vincessi.. glielo devi..per tutto l'impegno e l'amore che messo in questo progetto.. io, te e Tommy andremo a quella conferenza , spaccheremo il culo a Palmer e torneremo a casa con quel contratto firmato! "-
Tommy intervenne:-" Laurel si prenderà cura di lei.. per favore.. fa come dice il professore, per Felicity e per  le nostre famiglie, la nostra azienda e.. per il nostro futuro.. "-
Non poteva deluderla. 
Annuì.

Il giorno seguente a Sidney...
Erano seduti in un elegante salotto arredato con mobili moderni dal design dinamico.
Attendevano il loro turno per la presentazione del progetto AISN.
Oliver era nervoso ma non lo dava a vedere, aveva indossato una maschera di riservatezza, dalla quale non traspariva nessuna emozione.
Tommy aveva preso una rivista di modellismo e la stava sfogliando distrattamente per passare il tempo.
L'unico che sembrava completamente rilassato era Martin Stein.
Guardando i due giovani uomini gli venne in mente il suo primo disastroso colloquio di lavoro. 
Sorrise.
Quando c'era in ballo il futuro, anche l'uomo d'affari più scaltro e navigato, non poteva non essere nervoso.
inoltre c'era l'aggravante dell'incidente di Felicity e, anche se il progetto aveva tutte le carte in regola per essere un successo, il fatto che lei non fosse presente a raccogliere i frutti del proprio lavoro, aggiungeva un peso alla coscienza di Oliver.
Se tutto andava per il meglio, con questo contratto finalmente sarebbe terminata anche la faida con Palmer, il quale non avrebbe più avuto altra scelta se non rinunciare ad inseguire la sua vendetta.
Del resto partecipare a tutti gli appalti a cui prendeva parte la Queen Consolidated era stata una missione di vita, alcune volte aveva vinto, altre volte si era dovuto ritirare con la coda fra le gambe.
Questa volta però, sarebbe stata l'ultima.
L'importanza del contratto con l'Arguss era, innegabilmente, la chiave per ottenere un successo internazionale senza precedenti. Chi se lo aggiudicava, non avrebbe più avuto concorrenti, degni di tale nome.
Un brusio di voci e passi iniziò a diffondersi lungo il corridoio.
La porta del salotto si aprì.
Oliver e Tommy scattarono in piedi come due corde tese.
Ray Palmer entrò nella stanza insieme alla sua equip.
Sembravano molto soddisfatti.
Oliver strinse i pugni. Avrebbe tanto voluto saltargli addosso e togliergli quel sorriso beffardo dalle labbra a suon di schiaffi, ma, non poteva farlo.
Tommy gli afferrò il braccio.
Quel semplice tocco, riuscì a calmarlo. 
Palmer si avvicinò e porgendogli la mano gli disse:
-" E' un piacere vederti qui Oliver"-
Oliver ricambiò la stretta e guardandolo dritto negli occhi gli rispose:
-" non pensavo avessi il coraggio di presentarti davanti a me, ma.. dato che sei stato così gentile da passare a salutarmi.. voglio che tu sappia.. che.. ti ringrazio.."-
Ray lo guardò confuso.
-" per averti soffiato sotto il naso un affare da dieci miliardi di dollari?"-
-" al contrario..per avermelo consegnato su un piatto d'argento.."- sorrise sarcastico e lasciò la presa poi si rivolse ai suoi compagni:
-" E' ora di andare.. ci aspettano di là"-
Il professore prese il carrello con l'attrezzatura e uscì seguito da Oliver.
Tommy si fermò un attimo sulla porta.
-" Sai Palmer, di tutti i piani subdoli che hai utilizzato in questi anni.. devo ammettere che questo ..è stato il tuo pezzo da maestro.. ti ammiro per la tua dedizione.. peccato che.. i tuoi talenti non siano stati usati diversamente.. Buon ritorno a Los Angeles"-
Ray guardò la porta chiudersi e rimase immobile a domandarsi cosa li rendeva tanto sicuri di batterlo.
Aveva organizzato tutto nei minimi particolari per appropriarsi di ATOM . 
Era finalmente riuscito a mettere a segno un colpo grosso. La vendetta finale era compiuta.
Non potevano aver trovato un alternativa vincente.
Sicuro di se, condusse il suo staff fuori dall'edificio. Non restava altro da fare che aspettare.
Si diresse all'areoporto per tornare a casa.

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Capitolo 13
*** Cap. 13 ***


Oliver era seduto comodamente sul divano mentre Felicity si stava preparando per fargli una sorpresa.
Il tavolo era stato spostato e al centro della stanza c’era solamente una sedia.
La cosa era molto intrigante.
Ad un certo punto le luci si spensero. Oliver notò l’ombra della ragazza accomodarsi sulla sedia.
Felicity accese lo stereo tramite il telecomando e con un battito di mani le luci dei faretti che aveva sistemato per l’occasione puntarono dritte su di lei, illuminando la scena.
Oliver trasalì, indossava una vestaglia di raso blu notte allacciata in vita, sotto si intravedeva della biancheria di pizzo a cui era abbinato un reggicalze che sosteneva un velo di seta bianca che illuminava le sue gambe perfette.
La musica iniziò a diffondersi nel salotto e lei cominciò a ballare e spogliarsi sulle note di Hot Stuff.
Gli si avvicinò ammiccante e seducente, lo tirò per la cravatta e lo fece alzare per unirsi a lei.
Lui sorrise e si lasciò trascinare in quel gioco.
Quando furono completamente nudi, la prese in braccio e la portò in camera da letto.
Prorprio mentre la baciava qualcuno interruppe quella visione meravigliosa.
-“ Oliver..Ollie! Svegliati.. siamo arrivati a casa!- lo chiamò Tommy scuotendolo leggermente.
-“Ouch!. Accidenti…”- contrariato dal fatto che si fosse trattato solo di un sogno, Oliver, si strofinò gli occhi.
Tommy lo guardò incuriosito dalla sua espressione.
-“ Stavo sognando Felicity.. era un bel sogno…”- si giustificò.
Tommy rise:-“ lo immagino..”-
Dopo pochi minuti, il jet atterrò.
Ad accoglierli trovarono, Thea e Laurel.
Le due ragazze gli corsero incontro per abbracciarli.
-“Bentornati”- disse Thea sfoggiando uno dei suoi strabilianti sorrisi alla Queen.
Laurel si abbandonò fra le braccia di Tommy e lo baciò.
-“ Mi sei mancato”- gli disse dolcemente
-“ Anche tu tesoro”-
Oliver chiese:
-“ Come sta Felicity?”-
-“ Sta già meglio, il dottore dice che fra un paio di giorni potrà lasciare l’ospedale, a patto che stia a riposo”-
Sospirò sollevato da quella notizia.
-“ non le avete detto nulla vero?”-
-“ NO.. tranquillo.. è giusto che sia tu a dirle tutto”-
-“ Bene..”-
Salirono tutti sulla limousine e l’autista li riaccompagnò a casa.
Oliver si infilò sotto la doccia.
Si erano dovuti trattenere a Sidney per cinque giorni. Il progetto AISN era stato talmente apprezzato, che l’Arguss aveva voluto finalizzare le trattative subito.
Adesso ci sarebbe stato molto lavoro da fare.
Un lavoro che avrebbe tenuto Felicity a New York, con lui.
Non vedeva l’ora di dirle che avevano vinto l’appalto.
Una bella notizia l’avrebbe certamente messa di buon umore.
Sua madre le stava facendo compagnia, mentre attendeva il suo arrivo.
Si affrettò a prepararsi e si recò all’ospedale.
 
Moira aveva accompagnato Felicity nel giardino interno dell’ospedale.
Stavano chiacchierando allegramente.
La madre di Oliver era stata molto gentile con lei. Si era recata a farle visita tutti i giorni.
Anche Thea aveva passato molti pomeriggi a guardare dei dvd insieme.
Si erano prese cura di lei dando il cambio a Laurel.
Moira le aveva raccontato dell’infanzia di Oliver e adesso le sembrava di conoscerlo un po’ di più.
Nessuno aveva notizie della conferenza di Sidney o meglio, tutti evitavano accuratamente di far trapelare notizie, ma dato che non sembravano, almeno in apparenza, preoccupati, Felicity aveva immaginato, che le trattative stessero procedendo a rilento ma che in fondo non potevano essere andate poi tanto male.
Mentre beveva un sorso di limonata, lo vide.
Un sorriso smagliante sulle labbra, un paio di jeans e un maglioncino di lana leggero. Era bello da mozzare il fiato, qualsiasi cosa indossasse..soprattutto quando..non indossava nulla.
Felicity arrossì lievemente al ricordo delle notti bollenti passate con lui a Las Vegas.
Oliver le salutò scuotendo il braccio e poco dopo le raggiunse.
Baciò sua mamma sulla guancia e poi si chinò a darle un lieve bacio sulle labbra.
-“ Come stai?”- le chiese
-“ A parte l’orgoglio ferito… bene.. non pensavo che inciampare su una sedia mi avrebbe procurato tanti guai.. mi sento un po’ stupida..”- sorrise imbarazzata
Lui le passò una mano sulla guancia, la guardò con infinita dolcezza e le disse:
-“ hai lavorato fino allo sfinimento.. non c’è niente di cui sentirsi imbarazzati..l’importante è che ora stai bene..”- le diede un altro piccolo bacio.
-“ mi sei mancata terribilmente”-
-“ anche tu.. ma.. ora sei qui.. RACCONTAMI TUTTO!”-
Moira li salutò e li lasciò da soli.
Oliver si sedette vicino a lei e iniziò a farle il resoconto di tutto quello che era successo a Sidney.
Appena le comunicò che avevano vinto l’appalto, lei gli saltò al collo trattenendo a stento la felicità.
-“ Oh, Oliver, è meraviglioso!”-
-“ tutto grazie a te e al dottor Stein..appena starai meglio daremo una grande festa.. che ne pensi?”-
-“ un bel party per festeggiare.. certo.. è un idea magnifica..”-
-“ non sembri molto convinta..”-
-“ oh..no.. è che..”-
-“ cosa?”-
-“ avevo pensato a qualcosa di meno informale e ..MOLTO più intimo…”-
Lui sorrise rincuorato, per un attimo aveva pensato che lei non vedesse l’ora di tornarsene a casa a Las Vegas.
-“ beh.. per quello.. ho preparato una sorpresa..”-
-“ Oh! Davvero?”-
-“ Felicity Smoak, non ho fatto altro che pensare a te e a quando avrei potuto tenerti di nuovo fra le mie braccia.. quindi.. appena uscirai da questo ospedale.. ho intenzione di rapirti..”-
-“ mmm..sembra molto interessante..”-
Oliver le prese il viso fra le mani e la baciò.
Ogni volta che le loro labbra si toccavano, una sensazione di pienezza e gioia si diffondeva nel suo cuore, insieme al desiderio di rimanere così per sempre.
Poteva sognare un futuro con Oliver?
Lo voleva.
Voleva tutto.

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Capitolo 14
*** Cap 14 ***


5 anni dopo

Era una mattina di Luglio.
All’alba la spiaggia era ancora deserta. La brezza le scompigliava i capelli.
Guardava il sole riflettere i suoi caldi raggi nelle acque color smeraldo mentre un gruppo di gabbiani si librava nel cielo eseguendo una danza incantevole.
Il personale della Virtue era in piena attività.
Tutti seguivano meticolosamente gli ordini di Donna, la cui voce squillante arrivava fino al piccolo anfratto solitario, dove si era rifugiata Felicity per ammirare il mare.
Aveva bisogno di un po’ di tranquillità.
Una farfalla si posò sul suo vestito.
Sorrise ricordando il viaggio a sorpresa che Oliver aveva organizzato per festeggiare il lancio del progetto AISN.
Aveva promesso che l’avrebbe rapita e.. caspita lo aveva fatto davvero..
Lui e Tommy si erano presentati vestiti da pirati e si erano caricati sulle spalle lei e Laurel, conducendole bendate fino al porto.
Ad attenderli c’era un veliero stupendo, modellato come le antiche caravelle di Colombo. Era una nave da crociera che li aveva portati in tour nelle isole caraibiche.
Erano stati i quindici giorni più belli della sua vita.
Una favola che diventava realtà.
Lei, la ragazza razionale con la mente matematica, che non credeva molto nei sogni ad occhi aperti, improvvisamente, si era ritrovata ad essere la protagonista di un romanzo.
Il suo mondo era cambiato nell’istante in cui il suo sguardo aveva incrociato quello di Oliver Queen.
Nonostante tutti i dubbi, le incertezze, le paure, per una volta aveva deciso di seguire il suo cuore e.. non se ne pentiva.
Era stata in assoluto la cosa più saggia che avesse mai fatto.
Sorrise. Si alzò e raggiunse sua madre. Era ora di mettersi al lavoro.

Oliver era nervoso.
Non aveva la più pallida idea del perché , ma, non riusciva a stare fermo.
Camminava su e giù nella stanza sotto lo sguardo divertito di Tommy.
L’amico teneva in braccio la sua figlioletta di 3 anni ed era l’immagine perfetta della gioia.
-“ Oliver.. se continui così finirai per consumare il parquet..”-
-“ Accidenti!.. Non pensavo che sarebbe stato così difficile aspettare qua fuori..”-
-“ sono passate solo due ore.. dovresti rilassarti..”-  si avvicinò gli porse la bimba e gli disse:
-“ ecco, prendi Sarah e gioca un po’ con lei, mentre io vado a chiedere notizie a Laurel”-
Sarah gli si aggrappò al collo:-“ zio Ollie, ti voglio tanto bene!”- iniziò a riempirlo di baci e lui le fece il solletico. La sua risata lo aiutò a dimenticare il motivo per cui era tanto ansioso.
-“ vieni andiamo a giocare a nascondino in giardino”- la poggiò a terra e la prese per mano. Lei tutta contenta esclamò:
-“ yuppie! Io mi nascondo e tu mi cerchi!”-
Dopo circa venti minuti, Tommy li raggiunse.
-“ Oliver, è ora”-
Sarah corse dal suo papà mentre lui si aggiustava il nodo della cravatta e infilava la giacca.
Il giardino della villa aveva un vialetto che conduceva direttamente alla spiaggia.
Tutti gli ospiti erano già arrivati e avevano preso posto secondo le disposizioni di Donna.
C’erano due file di panche in ferro battuto, divise da una guida di velluto azzurro. Sullo schienale erano intagliate delle rose rampicanti, la seduta era stata ricoperta con dei morbidi cuscini bianchi.
Sui poggiamano laterali erano stati applicate delle decorazioni floreali realizzate con edera e rose bianche e blu.
Alla fine della guida si trovava un arco. Era addobbato con drappi di seta e ,perfettamente in armonia con gli inserti di fiori e sotto il quale, ad attenderlo, c'era il sindaco.
Tommy lasciò la bimba a suo padre e si recò all’angolo destro dell’arco.
Moira si avvicinò al figlio.
Lo baciò sulla guancia e gli chiese:-“ sei pronto tesoro?”-
-“ decisamente si, mamma..”-
Le sorrise, la prese sottobraccio e si incamminarono lungo il tappeto in mezzo agli applausi degli ospiti.
Era davvero il giorno del loro matrimonio.
Non riusciva ancora a capacitarsi dell'immensa fortuna che aveva avuto, quando la sua strada si era incrociata con quella di Felicity.
Un quintetto d’archi iniziò a suonare la marcia nuziale.
Thea e Laurel fecero il loro ingresso lasciando una scia di petali di rosa sul tappeto.
Poi la vide.
Indossava un vestito di seta bianco, monospalla, con il corpetto drappeggiato che le fasciava la vita sottile. La  gonna le scendeva leggera sui fianchi e aveva uno spacco laterale.
I capelli erano sciolti, acconciati con morbidi boccoli che le incorniciavano il viso. Un cerchietto di diamanti tratteneva il lungo velo, impreziosito da un delicato disegno di cristalli svarosky azzurri.
Il piccolo bouquet ,che teneva fra le mani,era anch’esso composto da edera e boccioli di rose bianche e blu.
Sembrava la Venere del Botticelli.
Era stupenda.
Oliver sentì un nodo in gola. L’emozione di quel momento era indescrivibile.
I loro sguardi si incontrarono e per tutto il resto della cerimonia rimasero fissi uno sull’altro, persi nell’infinta tenerezza del loro amore.
Come la prima volta  a Las Vegas, furono entrambi consapevoli che il loro incontro era stato voluto dal destino.
Il loro viaggio insieme nell’avventura della vita continuava.
Felicity sorridente lo baciò si alzò in punta dei piedi e gli bisbigliò all’orecchio:-“ Ti amo Oliver ”-
Lui l’abbracciò e le disse:-“ anche io! Ti amo più di ogni altra cosa al mondo..Signora Queen..”-

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