Sei la mia famiglia

di giuggiola95p
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione Chernabog ***
Capitolo 2: *** In viaggio verso casa ***
Capitolo 3: *** Una colazione da campioni ***
Capitolo 4: *** Un solo cuore ***
Capitolo 5: *** Casa nostra ***
Capitolo 6: *** Non è tutto come sembra ***
Capitolo 7: *** Quando l'amore non basta più ***
Capitolo 8: *** Una lunga notte ***
Capitolo 9: *** Say Something ***
Capitolo 10: *** Io non mollo ***
Capitolo 11: *** Non è mai la fine ***
Capitolo 12: *** E' ora di tornare a casa ***



Capitolo 1
*** Missione Chernabog ***


*Commento dell'autrice*
Salve a tutti ragazzi, quesa è la mia prima fanficion spero vi piaccia... Contiene spoiler quindi per chi non ha visto la 4x13 consiglio di non proseguire nella lettura. La storia riprende avvenimenti accaduti nell'ultima puntata mandata in onda.
Per il resto non voglio rubarvi atro tempo, quindi Buona lettura. 




 
I CAPITOLO
" Missione 
Chernabog "
 
Avevamo sconfitto il Chernabog. Eravamo vive ma, cosa avevamo rischiato? Lei aveva rischiato la sua vita per proteggere la mia. Perchè ha preso quella stupida decisione di sparire in quella sua odiosa nuvola viola e comparire davanti a me, attirando l'attenzione del Chernabog ? Sarebbe potuta morire, avrebbe rischiato la sua vita per me. E mentre scendo dalla macchina mille domande scorrono nella mia testa : "Perchè l'ha fatto?" "Perchè mi sento così felice,triste,emozionata e anche arrabbiata nello stesso tempo?" "Cosa mi sta succedendo?". Appoggio il piede sull'asfalto e ritorno sulla terra ferma, non smetto di guardarla nemmeno per un attimo ma, all'improvviso lei mi guarda come nessuno aveva mai fatto nella mia vita, e mi sembra di non avere il suolo sotto i piedi. Nessuno aveva rischiato mai la vita per me e lei oggi, lo aveva fatto senza pensarci due volte. Camminai verso di lei senza mai staccare i miei occhi dai suoi. Lei abbassa lo sguardo poi i nostri occhi si incontrano nuovamente e sento la sua mano che con un gesto delicato mi sfiora la spalla.
Eravamo vive, entrambe. Il mio cuore era dove doveva essere ma, una strana sensazione mi pervase. Ripensai a quello che era successo, il Chernabog voleva il mio cuore, il cuore più oscuro ma questo non ha fermato Emma, lei ha comunque creduto in me e non volevo che rischiasse la vita per me. Non potevo. Sono qui davanti a lei, scende dalla macchina sana e salva e non posso che sorriderle, le regalo uno dei mie più bei sorrisi. Accanto a lei mi sento protetta e ho bisogno di farglielo capire ma, non riesco a mantenere il contatto con i suoi occhi e abbasso lo sguardo. E' accanto a me, ho bisogno in qualche modo di ringraziarla,i nostri occhi finalmente si rincontrarono, le metto una mano sulla spalla sfiorandola leggermente. Uno strano brivido mi percorre la schiena. 
 Ed ecco all'improvviso i miei genitori, sprofondo nell'abbraccio di mia madre, poi passo la pergamena che avrebbe permesso ad Ursula e Crudelia di entrare nella città ma, con uno scatto mia madre mi bloccò, era spaventata, vidi lo stesso terrore negli occhi di mio padre ma, io ero d'accordo con Regina... era giusto che anche loro come Regina trovassero la felicità e perchè no anche il loro Happy ending. Passo la pergamena nelle mani di Regina e poco dopo ecco Ursula e Crudelia, nella macchina targata "De vil" solcare il confine della città e incamminarsi verso Granny's.
Ecco però arrivare i Charming che mi riportarono al presente. Erano spaventati lo avevo capito pure io, non sembravano per niente tranquilli ma, avevamo preso un accordo e così Crudelia e Ursula arrivarono a Storybrooke.
 Mi girai verso i miei genitori e continuai a vedere nei loro occhi un profondo terrore cosi gli chiesi:
<< Tutto apposto? Mi sembrate spaventati! >> dissi rivolgendomi a loro, mia mamma si avvicinò, mi abbracciò e appena staccato l'abbraccio mi disse:
<< Se tu credi che sia la cosa giusta, ci fidiamo. >>
Non era la risposta che volevo ricevere ma, li lasciai andare senza aggiungere altro, entrarono nella macchina dello sceriffo e anche loro si diressero verso Granny.
Mentre Emma parlava con i suoi genitori mi persi a fissarle le labbra, non appena i Charming si allontanarono Emma si girò verso di me e una valanga di sensazioni si impossessarono di me. Era impossibile quello che stavo provando ma, stava succedendo. Vidi gli occhi di Emma perdersi nel vuoto e mi preoccupai.
Mi voltai verso Regina e tutte le sensazioni che avevo precedentemente provato mi investirono di nuovo. La fissai per pochi secondi che sembrarono eterni poi lei sciolse il silenzio.
<< Swan tutto apposto?>>
 << Si...si Regina, tutto bene! Che vogliamo fare, andiamo da Henry? >> 
<< Si forse è meglio che torniamo, si sarà spaventato. >>
 << Già >> 
Non aggiunsi altro perchè non sapevo che altro dire e mi diressi verso il mio maggiolino, aprii la portiera ed entrai aspettando che anche Regina facesse lo stesso ma, non si muoveva, fissava il confine immobile.
Vidi Emma allontanarsi verso la macchina, io non riuscivo a muovermi. Fissai il confine e pensai a Robin e alla vita che stava conducendo fuori dalla città, pensai che era felice, pensai alle sensazioni che stavo provando e stavo pensando a quello che era successo quel pomeriggio. Il mio cuore era e sarà sempre quello più oscuro.
Decisi di scendere dalla macchina e raggiungerla nuovamente; questa volta fui io ad appoggiarle la mano sulla spalla.
Sentii una mano sulla spalla e mi voltai, il viso di Emma era preoccupato.
<< Che succede? Pensi a Robin? >>
<< No, cioè forse. Non lo so che mi prende, odio essere vulnerabile. >>
<< Dimmi quello che ti passa per la testa >>
 Le lanciai uno dei miei sguardi più teneri , anche se non è il mio forte parlare con le persone non potevo vederla in quel modo ed avevo bisogno di sapere cosa le passava per la testa...
Era preoccupata per me ed era talmente carina. Decisi di parlarle.
<< Il Chernabog! >>
<< Lo abbiamo sconfitto Regina, grazie a te l'abbiamo sconfitto.  >>
<< Si, questo lo vedo da me signorina Swan. >>
<< Eccola la Regina che mi piace tanto. >> 
Mi pentii subito di averlo detto, non sono brava con le parole e quando dico la prima cosa che mi passa per la testa faccio casini. Abbassai subito lo sguardo ma, potei intravedere il suo viso diventare rosso. 
Cosa significavano quelle parole? Le piaccio? Cosa significa? Pensai a cosa potessero singnificare quelle parole, arrossii poi parlai.
<< Swan!? Era un complimento quello? >>
<< No, cioè si! Volevo dire che è questa la Regina che voglio vedere, quella sicura di se e  spiritosa. >>
<< Grazie Swan. Comunque non mi riferivo al fatto che il Chernabog sia stato sconfitto ma, al fatto che lui cercava me, tutti gli sforzi che ho fatto per diventare la persona che sono non sono serviti perchè il mio cuore è comunque quello con la più alta percentuale di oscurità. >> 
<< Non importa quanta sia la percentuale di oscurità nel tuo cuore perchè, io e Henry, come tutta la città sappiamo che non sei più la "Regina Cattiva" che eri nella Foresta Incantata. Sei cambiata. E poi non sei stata tu a dire che "Cattivi non si nasce si diventa"? E quindi la stessa regola vale anche per l'essere buoni. Non si nasce buoni si diventa e tu prima eri buona. >>
<< Come fai a sapere tutte queste cose Miss Swan? >>
<< Il libro di Henry! >>
<< Giusto il libro di Henry. Forse hai ragione Swan. >>
<< Hai per caso detto che ho ragione? >>
<< Tu hai detto che ti piaccio >> 
E un piccolo sorriso comparve sul suo meraviglioso viso. Io arrossii e abbassai lo sguardo, cosa mi stava succedendo? Perchè con lei ero così vulnerabile? 
Stavamo cambiando, non eravamo più nemiche stavamo diventando amiche. Non riuscii a trattenermi e le sorrisi. Lei arrossì.
<< Non ho detto quello cioè si pero'... Va bene Regina hai vinto >>
Il suo sorriso si fece più grande e io ricambiai. Mi sfiorò il braccio e un brivido percorse la mia schiena.
Mi aveva dato ragione e non era mai successo. Mi sentii strana come mai in vita mia. Lei mi capiva, sapeva come tranquillizzarmi. Lei ormai stava diventando importante. Improvvisamente si imbattè su di me una forte raffica di vento, mi strinsi nel mio cappotto.
<< L'aria sta diventando sempre più fredda, direi di tornare a casa >> Si voltò per guardare il mio maggiolino << Anche se credo che nel tuo maggiolino GIALLO non si stia molto meglio >>
<< Torniamo sempre sul colore del mio maggiolino? Ti ho detto prima che l'ho rubato e poi mi piace il giallo. Per il vento non posso farci niente >> 
<< Molto bello comunque >> mi disse incamminandosi  verso il maggiolino, aprì la portiera e si sedette al suo interno. Io rimasi li immobile a guardarla. Veramente non sapevo cosa mi stesse succedendo le sorrisi e la raggiunsi. 
Mi incamminai verso la macchina sorridendo, ero felice. Solo Robin era riuscito a farmi stare così bene. Sono passati 6 mesi e non avevo più provato così tante emozioni, non ero più stata felice. E lei in questo giorno era riuscita a farmi sentire al sicuro. 


* Ringrazio in anticipo voi lettori. Vorrei fare un ringraziamento speciale a Marty che ha corretto la parte dei tempi verbali e la mia Tartarughina che ha corretto tutti gli errori di distrazione. Grazie a tutti. *
 
 

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Capitolo 2
*** In viaggio verso casa ***


*Commento dell'autrice*
Salve ragazzi spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, e spero che il seconod vi piaccia ancora di più. Aspetto le vostre considerazioni, un bacione.

 
II CAPITOLO
"In viaggio verso casa"
Nella strada del ritorno chiacchierammo del più e del meno, di Henry e dell'operazione mangusta poi, per un tempo quasi incalcolabile io mi assentai e nella mia mente frullarono tutte le immagini di quella sera. Lei che spariva sotto i miei occhi e il tonfo al cuore che sentii quando lei non era più al mio fianco, la paura che il Chernabog potesse ucciderla. Non riuscii a trattenermi così lo sputai fuori.
<< Posso chiederti una cosa? >>
<< Swan! Sicura di stare bene? >>
Sbiancai perchè non sapevo come poter prendere l'argomento senza che mi si leggesse in faccia che avevo una paura matta.
<< Si tutto apposto. Ho bisogno di chiederti questa cosa. Perchè hai deciso di sacrificarti per me? Perchè hai deciso di scomparire? Ti avevo promesso che lo avremmo sconfitto, che avevo un piano e tu sei sparita.>>
Quella domanda fu come una freccia conficcata nel cuore. Come potevo spiegarle perchè avevo fatto tutto questo? Come potevo senza abbattere tutte le mie barriere? Non potevo. Il suo sguardo ruppe le barriere e io improvvisamente mi sentii che con lei potevo farlo. Lei era la mia famiglia e doveva saperlo. Non sapevo come dirglielo però. Le mie mani erano una valvola di sfogo così le giravo e rigiravo e mi incupii un po'. Feci un respiro profondo poi parlai senza alzare mai lo sguardo.
La guardai per poco più di un secondo poi, mi concentrai sulla strada. Riuscivo a vedere il suo profilo con la coda dell'occhio, si toccava le mani senza tregua, il sorriso meraviglioso che aveva scomparve improvvisamente e la tristezza si fece spazio tra i silenzi. Respirò , come per darsi coraggio poi parlò.
<< Gli eroi si sacrificano per la propria famiglia. >>
Alla parola FAMIGLIA mi girai di scatto e la macchina frenò. Le lacrime rigavano il suo viso e il mio. Lei non mi guardava, aveva lo sguardo basso, non riusciva a parlare ma poi riprese.
<< Tu , anche se sembra impossibile , sei la mia famiglia. Tu ed Henry siete la mia famiglia. Hai creduto in me quando gli altri non l'hanno fatto, dopo che l'incantesimo si è spezzato mi hai salvata dallo spettro, mi hai dato la forza per attivare il portale e mi hai salvato la vita quando tuo padre non è riuscito più a trattenere lo spettro e sei finita nella Foresta incantata. Hai avuto fiducia in me e non mi hai chiamata "Mostro". Mi hai regalato il mio amore e poi me lo hai anche tolto ma, sei la madre di mio figlio e lui tiene a te. E sto iniziando a farlo anch'io. Ecco perchè mi sono sacrificata, perchè anche tu sei la mia famiglia. >>
Aveva detto di nuovo famiglia e il cuore mi balzò nel petto. Ero la sua famiglia, lo ha fatto perchè tiene a me. I nostri occhi non si incontrarono, Regina non riuscì ad alzare lo sguardo. Ma avevo bisogno di guardarla negli occhi e perdermici dentro .
<< Regina! >>
Mi chiamò... Il mio nome rimbalzò nelle pareti del maggiolino. Non potevo guardarla,non potevo.
<< No Swan, non posso! >>
<< Ti prego guardami >>
Ma i suoi occhi chiedevano dei miei. Alzai lentamente lo sguardo, mi persi nei suoi occhi come non avevo mai fatto.
Alzò lentamente lo sguardo, il suo viso era leggermente illuminato da un lampione lungo la strada. Si poteva vedere perfettamente la sua cicatrice sopra il labbro, i suoi occhi che piano piano diventavano sempre più rossi e una lacrima cadde rigandole il viso. Era così bella e io ero lì a fissarla e il cuore non riusciva a stare più nel petto. I nostri occhi si incontrarono ed era come se la vedessi per la prima volta.
<< Regina. Grazie. Nessuno mai aveva fatto una cosa così per me, nessuno! Mi hai fatta sentire amata, mi hai fatta sentire protetta. Grazie. >>
Le sue parole avevano fatto breccia nel mio cuore. Non so cosa mi prese ma avevo bisogno di lei. Avevo bisogno di un contatto fisico. Slacciai la cintura e mi avvicinai lentamente a lei, il mio cuore stava scoppiando ma quando la abbracciai fu come sprofondare nell'erba alta, fu come sentirsi a casa. Sciolsi l'abbraccio, non era da me fare una cosa del genere ma ne avevo bisogno anche solo per quell'istante. Mi ricomposi e la guardai fissa negli occhi.
Inaspettatamente Regina si tolse la cintura e si avvicinava sempre più a me, lentamente. Il mio cuore stava impazzendo. Mi abbracciò. Un calore invase in mio corpo, mi sentivo strana, mi sentivo a casa. Lei era la mia casa. La strinsi a me sentii i nostri cuori battere all'unisono e fu la musica più soave e dolce che avessi mai sentito. Chiusi gli occhi e niente aveva più importanza. A sciogliere l'abbraccio fu proprio lei, mi guardò come non aveva mai fatto e mi sorrise. Si rimise la cintura e guardandomi mi disse
<< Se racconti a qualcuno che ho pianto e che ti ho detto tutto quello che ho detto ti strappo il cuore Swan >>
Dovevo recuperare terreno dopo quel gesto e questo era il modo che conoscevo meglio. Ma le sorrisi facendole capire che non le avrei mai potuto mai strappare il cuore. Non a lei.
Era tornata la Regina di sempre però con uno sguardo più dolce e non poteva nasconderlo.
<< Sarò una tomba. >> Le feci un sorriso e rimisi in moto.
Eravamo già sotto casa sua mi sentivo strana, la vedevo strana. Era successo qualcosa quella notte che non riuscivo a spiegarmi e nemmeno lei per quel che vedevo. Le sorrisi, mi sorrise, aprì la portiera e scese dalla macchina.
Eravamo davanti casa mia e tutto quello che era successo mi sembrava un sogno ma era successo tutto e il suo sorriso dolce ne era una conferma. Scesi dalla macchina.
<< Buona notte Regina, a domani. >>
<< Buona notte Emma >>
Il suo sorriso, le sue parole mi avevano sconvolto. Mi aveva chiamata Emma, era la prima volta e il mio nome detto da lei aveva tutto un altro suono. Si chiuse la porta alle spalle e io tornai a casa. I miei genitori erano nel divano seduti una accanto all'altro come quella volta che uscii con Killian. Mio padre iniziò a parlare.
<< Dove sei stata? Che hai fatto fino a quest'ora? >>
<< Perchè non hai chiamato per avvisare che facevi tardi? >>
<< State calmi, ero con Regina, abbiamo parlato un po'. Sono stanca vado a dormire >>
 Li liquidai in pochi minuti e mi buttai nel letto cadendo in un sonno profondo, felice come mai.
La chiamai per la prima volta Emma ma non riuscii a voltarmi, aprii la porta e la richiusi subito alle mie spalle. Mi appoggiai ad essa e mi lasciai scivolare fino a che non toccai il pavimento. Chiusi gli occhi alzai la testa e un sorriso spuntò sul mio viso. Improvvisamente mi sentii chiamare.
<< Mamma! Che ci fai per terra? Perchè sorridi? Dove sei stata? >>
<< Quante domande Henry! Ma non stavi dormendo?  >>  cercai di sviare le domande.
<< Sono curioso mamma ti pregoooo! Comunque ti stavo aspettando. >>
Volevo che sapesse che ero rimasta tutto il pomeriggio con Emma così senza entrare nei particolari glielo dissi.
<< Ero con la tua mamma. Abbiamo sconfitto il Chernabog e poi abbiamo chiacchierato. >>
<< Che bello mamma! >> Mi abbracciò
<< Andiamo a letto dai, che domani ci aspetta una lunga giornata. >>
<< Ok mamma... posso dormire con te oggi? >>
<< Andiamo dai... >>
Sprofondai tra le morbide lenzuola e mi lasciai cullare dal lento movimento degli alberi e così mi addormentai con il sorriso sulle labbra.

*Un grazie enorme a voi magnifici lettori e sopratutto alla mia tartarughina e a Marty che mi hanno molto aiutata*

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Capitolo 3
*** Una colazione da campioni ***


*Commento dell'autrice*
Salve a tutti miei adorati, questo capitolo non è pieno di azione, c'è solo tenerezza e normalità. Spero vi piaccia... arriverà anche l'azione ve lo prometto. Un bacio

III CAPITOLO
" Una colazione da campioni"

Il sole passò tra le finestre e colpì il mio viso come per dirmi "Su svegliati che oggi è un'altra bella giornata". Quel raggio sui miei occhi mi rimandò alla sera prima quando la luce fievole del lampione aveva illuminato quel tenero viso di Regina e aveva evidenziato quella sua piccola cicatrice e quei suoi meravigliosi occhi. Oggi era un'altro giorno e non volevo che passarlo che con lei e con Henry anche se questo voleva dire continuare con l'operazione Mangusta, lei ha bisogno del suo lieto fine e io farò tutto quello che posso per farglielo avere, lei è la mia famiglia. E io sono la sua. E' questo che mi fa andare avanti.

Henry si era svegliato pieno di energia e non faceva altro che urlare che aveva fame e voleva andare da Granny's a fare colazione e io l'unica cosa alla quale riuscivo a pensare era Emma e se anche lei avesse fatto colazione da Granny's o avrebbe preso un caffè con Uncino. 
<< Mi sto alzando Henry! Intanto preparati che io arrivo >>
<< Mamma io sono pronto da venti minuti, sto aspettando solo te. >>
<< Ops, faccio una doccia e arrivo >>
L'acqua tiepida bagnò il mio corpo ancora addormentato, alzai la testa e chiusi gli occhi per rilassarmi e l'immagine dei suoi occhi profondi mi comparse improvvisamente.
<< Mamma muoviti che facciamo tardi. >> 
Le urla di Henry mi riportarono sulla terra, uscii in fretta dalla doccia. Passai le mani tra i capelli per dargli un po di volume, mi infilai il pantalone nero, la camicia color porpora e la giacca blu e scesi le scale di tutta fretta. 
<< Andiamo. >> Sorrisi al piccolo Henry che mi aspettava davanti la porta impaziente di andare. 
<< Mamma possiamo chiedere alla mamma se viene a fare colazione con noi? >>
<< Magari è con Uncino! E non vuole essere disturbata >>
<< Ma casa sua è di strada possiamo passare comunque? >>
Henry aveva detto quello che io non ho avuto il coraggio di dire. 
<< Andiamo dai >> 
Mi sorride e andammo verso casa di Emma.


L'acqua fredda della doccia mia aveva svegliata completamente, mi infilai uno dei miei jeans, una canottiera bianca e il mio amato giacchetto rosso. Scesi le scale e i miei erano li, mia mamma era seduta sullo sgabello davanti al bancone con una tazza di caffè fumante, mio padre era dall'altra parte con mille cose in mano che cercava di preparare il latte per Neal. Mi fissavano come se avessi commesso un crimine, ruppi il silenzio.
<< Buongiorno. Che succede qui? >>
<< Niente tutto apposto >> Risposero in coro. C'era qualcosa che non andava ma, nessuno voleva prendere l'argomento e io non avevo intenzione di chiedere altre spiegazioni così decisi di andare da Granny's a fare colazione. I miei occhi si erano persi nel vuoto, mi trovavo nella stessa situazione di Mary Margaret quando andava da Granny's la mattina presto per vedere David, speravo con tutto il cuore che Henry avesse costretto Regina ad accompagnarlo a fare colazione con lui.
<< Vado da Granny's, ci vediamo dopo. >>
<< Non vuoi che ti prepari un caffè qui? >> Mi chiese mio padre appena prima che aprissi la porta di casa.
<< No grazie faccio due passi >> 
Baciai Neal sulla fronte ed uscii.

Eravamo sotto casa sua e il cuore mi balzava nel petto, avrebbe parlato Henry ma avevo comunque la salvazione azzerata. Eccola li, come se sapesse che eravamo qui ad aspettarla. Ha quel suo giacchetto rosso, lo odio ma, le sta maledettamente bene. Le sorrido, non risco a trattenermi ma cerco di celare al massimo la mia felicità.

Sono qui sotto. Che ci fanno qui? Eccola li così perfettamente bella. Le sorrido poi mi diriggo verso Henry e gli scompiglio i capelli.
<< Ciao ragazzino. Regina. Che ci fate qui? >>
<< Siamo venuti a chiederti se ti andava di fare colazione con noi da Granny's >> intervenne subito Henry.
<< Stavo giusto andando lì per fare colazione. Andiamo ragazzino. >>
Gli misi un braccio sulle spalle e cominciammo a camminare. 
<< Regina vieni? >>
<< Si arrivo mi ero distratta >>

Ero rapita dai suoi capelli dorati, dal suo viso così candido e perfetto, illuminato dolcemente dal sole. Non so cosa mi stesse capitando ma stavo capendo che ormai lei era diventata parte integrante della mia vita e che IO avevo bisogno di LEI per sopravvivere. Li raggiunsi e in pochi minuti eravamo seduti, tutti e tre al tavolo di Granny's.

Eravamo da poco entrati da Granny's, eravamo seduti tutti e tre al tavolo. Io ed Henry avevamo preso la cioccolata con panna e cannella Regina ancora non aveva deciso e ci guardava così dolcemente. Non sapevo se avesse mai assaggiato la cioccolata come la prendiamo io ed Henry...non riuscì a trattenere la domanda e quindi glielo chiesi
<< Hai mai assaggiato la cioccolata così? >>
<< Mai ma, non credo sia il genere di cose che piacciono a me >>
<< Come fai a saperlo senza averla mai assaggiata? >> 
<< Non lo so infatti >> 
Mi sorrise e in quel preciso istante prese con un dito un po' della panna dalla tazza di Henry e con un aria maliziosa lo avvicinò alla bocca. Quel ciuffetto di panna sparì tra le sue labbra. La guardai e mi morsi il labbro, era così meravigliosamente perfetta. Fece una piccola smorfia che cercò di mascherare con il suo meraviglioso sorriso. Non le piaceva. Ci guardammo negli occhi, scoppiammo a ridere.

Sapevo che non mi piaceva la cannella, lo so fin da piccola ma, quella panna mi chiamava, dovevo...dovevo provocarla. Così presi un po' della panna che usciva dalla tazza di Henry e l'avvicinai alla bocca. La mandai giù e quel gusto strano investì le mie papille gustative. Mi uscì una strana smorfia che cercai di coprire con un sorriso. Aveva capito, ridemmo.

<< Siete sicure di stare bene? Vi vedo cambiate... che avete fatto ieri? Perchè ridete?>>
La guardai, sapevo che lei poteva capire. Non mi sbagliavo, qualcosa era cambiato  tra di noi. Mi guardò. Annuì.

Con uno sguardo c'eravamo capite. I nostri occhi riuscivano a parlarsi e a dirsi quello che neanche le parole potevano dire.

<< Noi? >> all'unisono...
Scoppiammo a ridere. Poi continuai << Niente abbiamo parlato e abbiamo capito che è meglio essere unite che farci la guerra. >>
<< Non posso che confermare >>
<< Ma è meraviglioso >> urlò Henry e mi abbracciò come non aveva mai fatto poi si precipitò ad abbracciare Regina. 
<< Ma ancora non ho capito perchè stavate ridendo >>
<< Niente Henry! Niente. Ma non è tardi? Non hai scuola? >> 
<< Vero ragazzino...Hai finito la cioccolata? Usciamo dai! >>
Usciti da Granny's ci trovammo il bus per la scuola davanti, Henry baciò me e Regina e salì sul bus.

* Vi ringrazio ragazzi per aver letto questo nuovo capitolo. Fatemi sapere come vi pare, se avete suggerimenti... Sono aperta a tutto... un grosso bacio *

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Capitolo 4
*** Un solo cuore ***


* Buongiorno ragazzi, scusate per l'attesa ma ho avuto una settimana un po' impegnativa e non sono riuscita a scrivere. Finalmente questa mattina ho avuto un paio di ore libere ed ecco qui tutto per voi un nuovo capitolo... Spero vi piaccia e vi facciamo emozionare come mi sono emozionata io nello scrvere. Un bacio grosso. *
 
IV CAPITOLO
"Un solo cuore"

Non sapevo cosa fare... Non sapevo se dovevo salutarla o magari chiederle se le andava di fare una passeggiata per parlare...non sapevo come comportarmi... Improvvisamente lei ruppe il silenzio che si era creato.

<< Vogliamo continuare la nostra ricerca dell'Autore? O vogliamo aspettare Henry? >>
<< Non hai dei doveri da sceriffo da dover sbrigare? >>
<< Oggi c'è mio padre in servizio. Ho tutto il giorno libero. Se vuoi possiamo andare in biblioteca a vedere se troviamo qualcosa. >>
<< Abbiamo già visto in biblioteca... e non abbiamo trovato niente >>
<< Forse c'è sfuggito qualcosa... Hai altri suggerimenti? >>
<< Sinceramente? Nessuno... >>
<< Allora? >>
<< Allora andiamo >>
Entrammo in biblioteca, Belle era dietro il bancone, ci sorrise. 
<< Buongiorno, posso aiutarvi? >>
<< No grazie Belle dobbiamo fare alcune ricerche... >>
<< Non esitate a chiedere però >>
<< Grazie Belle >>
Regina non disse una parola, ricambiò il suo saluto con un sorriso poi andò a prendere un centinaio, se non di più, di libri e li posò sul tavolo. Ne prese uno e iniziò a sfogliarlo. Feci la stessa cosa io. Nessuna parola investiva le pareti della biblioteca, ogni tanto Regina sbuffava ma, nessuna parola. Passammo ore in quello stato, con il naso tra le pagine di quei libroni impolverati. 

Entrai ma, non riuscivo a parlare avevo passato così tante ore in questa biblioteca che ormai ogni volta che ci entro mi assale lo sconforto anche se, da quando Emma mi sta accanto io mi sento meglio. Salutai Belle con un piccolo sorriso, non avevamo un gran bel rapporto d'amicizia, e mi fiondai verso gli scaffali con i tanti libri inpolverati, ne presi un numero indefinito li poggiai sul tavolo e iniziai a sfogliarli... Emma fece lo stesso. Era concentrata nella lettura, io ogni tanto alzavo gli occhi per guardarla...Era così bella. 

Belle ruppe il silenzio.
<< Ragazze sto andando da Granny's a pranzare, volete che vi porti qualcosa quando torno? >> 
Guardai Regina per vedere se voleva qualcosa anche se sapevo che il cibo di Granny's non le piaceva. Fece cenno di no con la testa.
<< No grazie Belle, poi magari andiamo noi. Non preoccuparti, buon pranzo >>
<< Grazie, buon lavoro >> La porta si chiuse alle sue spalle.
Erano ormai ore che cercavamo delle notizie sull'autore e ormai avevamo sfogliato quasi tutti i libri. Vedevo che il suo viso libro dopo libro perdeva sempre più la lucentezza,stava perdendo la speranza...speranza nel suo lieto fine!
E se lo avesse già trovato?

Ore e ore su quei libri e ancora nessuna informazione utile...Non sapevo più cosa pensare, magari non sono destinata ad ad avere un lieto fine.
Magari Emma è la cosa più vicina al mio lieto fine. Magari era così. Alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi, qualcosa la turbava.


Regina mi guardó per un attimo e capì che qualcosa non andava.
<< Che c'è Swan? Trovato qualcosa? >>
<< No! Ancora niente! >>
I miei occhi non comunicavano niente, guardavo lei ma, non la vedevo!

Non riuscivo a leggerle dentro non capivo cosa le stava succedendo. Tremavo perchè sapevo che qualcosa non andava, lo sapevo e non ero in grado di fare niente.

E se fossi io il suo lieto fine?
La guardai pensando che anche se io non ero il suo lieto fine lei, poteva essere il mio. Avevo sempre pensato che la mia vita sarebbe stata fantastica solo con Killian, che era lui che mi faceva stare bene, che solo lui aveva la capacità d farmi sorridere!
Ma non è così! È lei che mi fa stare bene e mi fa svegliare la mattina con il sorriso in faccia! Lei è il mio lieto fine!
Lei dove saperlo...

Non riuscivo ancora a capire cosa le stesse succedendo, continuava a tenere gli occhi puntati sul libro che aveva in mano ma, ero sicurissima che non sesse leggendo niente. Era come assorbita da una valanga di pensieri e io non riesco a penetrarvi dentro. Tornai a guardare il libro ma, nemmeno io leggevo... non riuscivo a concentrarmi.

Chiudo il libro che avevo tra le mani facendo rumore, lei scostò lo sguardo dal libro e mi fissò stranita. Mi alzai e mi avvicinai a lei. Sapevo che era la cosa giusta da fare, lo sapevo perché il cuore mi diceva questo. Perché non aveva mai battuto così forte in vita mia... Non dissi niente...La guardai dritta negli occhi, spostai la sedia così che anche lei fosse di fronte a me... Accarezzai la sua guancia e le passai un dito sulla cicatrice. Non si spostò. Avvicinai il mio volto al suo,i nostri nasi quasi si toccavano. Sapeva quello che stava per succedere, si morse le labbra. Chiusi gli occhi e le nostre labbra si toccarono. Era morbide e sapevano di ciliegia... Quei secondi furono i più belli della mia vita... Mi staccai da lei, la guardai e senza dire una parola presi il libro e mi misi a leggere. Lei mi guardava,aveva seguito ogni mia mossa con gli occhi,immobile. Poi ruppe il silenzio.

Aveva chiuso il libro con forza, per attirare la mia attenzione. Non staccava i suoi occhi dai miei, io feci la stessa cosa. Era li vicino a me, il mio cuore stava implodendo. Girò la sedia in modo che i nostri visi fossero l'uno di fronte all'altro... M accarezzo la guancia, aveva la mano fredda, e un brivido mi percorse lungo la schiena, non per il freddo era una cosa strana, ogni volta che le sue mani anche solo mi sfioravano il mio corpo reagiva così. Fissò la mia cicatrice e poi vi passo il suo dito delicatamente. Non potevo muovermi ero come paralizzata. Avvicinò il suo viso al mio, mi morsi il labbro perchè avevo capito tutto ma ... Le sue labbra toccarono le mie, così delicatamente come un petalo di rosa. Istanti magici, poi si staccò da me, riprese il libro come se nulla fosse successo e riprese con la lettura. Avevo mille sensazioni che bombardavano il mio corpo in quell'istante. Ma dovevo capire perchè era successo tutto quello. Cosa ci stava capitando.

<< Cosa significa Swan? >>
<< Avevo bisogno di farlo! >>
<< Cosa significa? >>
Non riuscivo a guardarla in faccia ma, dovevo aprirle il mio cuore, la guardai fissa negli occhi perché così doveva essere.

I suoi occhi all'improvviso mi guardavano e furono taglienti come spade.

<< Significa che Ti amo! Significa non posso vivere senza di te! Significa che non posso rimanere un secondo di più in questa stanza sola con te senza pensare al fatto che ti sto aiutando a trovare il tuo lieto fine con Robin. Significa che l'unica cosa che penso da quando siamo rimaste sole sono le tue labbra. >>
Abbassai lo sguardo. Non potevo rimanere un altro secondo in quella stanza. Mi alzai.

Aveva aperto il suo cuore, a me. A me che le ho fatto la guerra dal primo momento che lei è arrivata a Storybrooke, a me che non merito niente da lei. A ME! Non potevo lasciarla andare così.

<< SWAN!... SWAN! >>
Non riuscivo a girarmi, non potevo, non volevo sentire ciò che aveva da dirmi.

Non aveva intenzione di fermarsi e ascoltarmi ma, feci un'ultimo tentativo.

<< Emma ti prego fermati >>
La sua voce era diventata più dolce...mi fermai!

Si era fermata. Feci un respiro profondo, per essere sicura di quello che stavo per fare. Ma forse non ne avevo bisogno perchè era da una vita che cercavo la felicità, l'avevo trovata e poi l'ho persa e ho sofferto. E so cosa significa soffrire sapendo che avevo la felicità così vicina. E so che è lei, ora la mia felicità e perderla, lasciarla andare ora che me ne sono accorta sarebbe la più grande stupidaggine che avrei potuto fare. Mi ero avvicinata a lei, e la presi per i fianchi, la feci girare come, lei aveva fatto con me. Sapevo quello che dovevo fare e lo feci. Le accarezzai il viso e la baciai con tutta la tenerezza che avevo nel corpo.

Era dietro di me, sentivo il calore del suo corpo...Mi prese i fianchi e un brivido mi percorse tutto il corpo. Non mi muovevo. Ero immobile. Con le sue mani mi girò e ci trovammo nuovamente faccia a faccia. Mi guardò come se con quello sguardo potesse leggermi dentro. Ma sua mano lascio il mio fianco e mi accarezzo il viso. Mi baciò in un modo che non potevo nemmeno immaginare... In quel momento mi era tutto chiaro anche io ero il suo lieto fine!
Ci guardammo.
<< Emma! Anch'io Ti amo! Ma non sapevo cosa tu provassi per me, stai con Uncino. Non potevo... >> si fermò per un istante, poi ricominciò << Non sapevo che tu potessi essere quella giusta per me ma, quando stavo per morire ieri tutto è diventato più chiaro. Tu mi hai sostenuta in ogni scelta, hai creduto in me ancora prima che io diventassi quella che sono oggi. E io ti ho trattata male, ho fatto così tante cose orribile nella mia vita ma, ogni volta che sono triste tu cerchi di eliminarle dalla mia mente e fai rimanere solo le cose belle. Non so cosa ci riserva il futuro, non lo so! Ma io voglio provarci! Ho bisogno che qualcosa funzioni nella mia vita, ho bisogno che qualcosa funzioni. E qualunque sia il mio futuro ho bisogno di te al mio fianco. Perchè tu mi fai essere una persona migliore. >>
Non sapevo che dire, perchè quello che aveva detto era quello che pensavo anch'io... Le lacrime rigavano il mio volto. La baciai. M guardò. Aveva capito, sapeva che anch'io avevo bisogno di lei e che volevo provarci, per me e sopratutto per lei. 

Non aveva parlato ma, io avevo capito. I suoi occhi mi avevano parlato e avevano detto più di quanto mille parole avrebbero potuto dire. E così, noi avevamo deciso.

<< Proviamoci >> 
Quelle parole rimbombarono per tutta la biblioteca, ci guardammo e ci abbracciamo come non avevamo mai fatto. I nostri corpi in quell'istante erano diventati uno solo e i nostri cuori si unirono. Un solo battito si sentiva in quella stanza... TUMTUM...TUMTUM...TUMTUM...


* Grazie ancora a tutti per aver letto questo nuovo capitolo. Spero di poter pubblicare il prossimo molto presto. Un bacio a tutti e Buona domenica *

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Capitolo 5
*** Casa nostra ***


* Buona sera ragazzi. Scusate la lentezza ma, è un periodo un po' così... Spero vi piaccia questo nuovo capitolo. Vi abbraccio buona lettura*
V CAPITOLO
"Casa nostra"
 
Henry entrò dalla porta e ci vide abbracciate strette l'una fra le braccia dell'altra e si fiondò tra i noi. 
<< Vi voglio bene. >> 
Era bravo a capire le cose lui. E aveva capito anche questa, ancora prima che noi ce ne rendessimo conto. Eravamo una famiglia. 
Henry poggiò la sua testolina sul mio braccio.
<< Henry scotti...ti senti bene? >>
Regina si preoccupò...
<< Vieni qui piccoletto >> con le labbra gli sfiorò la fronte << Emma ha ragione, scotti. Andiamo a casa >>
Feci un cenno con la testa, mi prese la mano e ci dirigemmo verso casa Mills.
Entrammo nella grande casa bianca e Regina si fiondò di sopra alla ricerca di un termometro. Io intanto feci stendere Henry sul divano. 
<< Ti faccio qualcosa da mangiare? Vuoi qualcosa da bere? >>
<< No mamma, grazie. Ho solo tanto mal di testa, voglio riposare. >>
<< Aspetta che ti misuriamo la febbre poi, sali di sopra e riposi ok ragazzino? >>
<< Ok mamma >>
Regina intanto scese di corsa le scale.
<< Misura la febbre, Henry >>
38.5 ... aveva la temperatura alta. Lo portai di sopra, mentre Regina rimase seduta sul divano pensierosa.

Mio figlio aveva la febbre ma io non riuscivo a pensare ad altro che non fosse il nostro bacio, le sue labbra che sfioravano le mie così dolcemente da farmi toccare il cielo. Questa donna mi aveva rapito, i suoi occhi ogni volta che incontravano i miei mi stregavano come la più potente magia che esistesse. Ora come non mai, mi stavo accorgendo che lei è la mia ancora, è lei che mi fa sorridere la mattina presto anche se le nuvole impediscono al sole di splendere alto nel cielo, è lei che mi fa venir voglia di essere buona... La amo. Poggiai la testa su un cuscino del divano e sprofondai in uno di quei sonni tranquilli e felici.

Scesi le scale e la trovai li, distesa sul divano, più bella che mai. Quando dormiva riusciva a sprigionare tutta la dolcezza e la tenerezza che c'era dentro di lei e che non mostrava a nessuno. Era così bella. Le poggiai una coperta di sopra così che non sentisse freddo e mi misi a sedere nel divano di fronte. La fissavo e non riuscivo a trovarle un difetto, vedevo solo la persona meravigliosa che era. Improvvisamente un sorriso le spuntò sul viso e non riuscii a trattenermi dal non sorridere pure io. 
***

Erano passate delle ore e io non avevo fatto assolutamente niente. Ero rimasta li a guardarla dormire. E sorridevo perchè finalmente avevo trovato qualcuno che mi facesse sorridere senza dire o fare niente. Avevo trovato qualcuno che mi rendeva felice, che mi faceva innervosire così tanto da non volerla più vedere ma che, dopo nemmeno un secondo, mi faceva tornare da lei, perchè insieme siamo invincibili. Perchè insieme siamo la più potente forza al mondo, una famiglia. 

Mi ero addormentata chissà per quante ore e lei era li, di fronte a me con il sorriso stampato il faccia che mi fissava. E io li sdraiata con la faccia ancora assonnata mi chiedevo cosa ci trovasse in me, cosa l'aveva fatta innamorare di me. Come si può amare una persona che in passato ha fatto così tanto male, anche alla sua famiglia e a lei. Come si può? Ma io l'amo anche per questo, perchè lei vede del buono in me. E continuerà a vederlo perchè mi ama. 

<< Ben svegliata dolcezza >>

Diventai tutta rossa e iniziai a sentire caldo. Mi portai le mani sul volto e mi sentii calda, come se una palla di fuoco avesse investito il mio viso. Lei se ne accorse e si fece scappare una risata. Risi.

Era tutta rossa ma la potevo comprendere, era la prima volta che la chiamavo dolcezza. Era la mia prima volta ma era come se lo avessi fatto tutti i giorni della mia vita fino a quel momento perché mi usci così naturale.
<< Grazie >> disse ancora con le mani sul volto.
<< Come hai dormito? >>
<< Davvero benissimo, non avevo mai dormito così bene. Ma che ore sono? Tu che hai fatto fin ora? >>
Questa volta fui io ad arrossire, non sapevo se dirle la verità e rendermi ridicola o inventare che... ero uscita, avevo fatto un giro per la città, ero andata a casa... Ma le dissi la verità.

Era diventata un peperone. Non so cosa avessi detto ma qualcosa l'aveva messa a disagio.

<< Mmm... sono le 17:00. E ho passato tutto il pomeriggio qui. >>
<< Qui a casa? E che hai fatto? >>
<< No qui a casa, cioè si ma, non intendevo questo. Intendevo qui su questo divano. >>
Mi alzai da quel divano, che ormai aveva preso la forma del mio corpo e mi misi a sedere accanto alle sue gambe. Le passai le mani sui suoi piedi freddi e ripresi a parlare.

Era rimasta li tutto il pomeriggio...a fare che? Mi passo le sue calde mani sui piedi in modo da scaldarli e io mi sentii protetta, amata, accettata. 

<< Sono rimasta qui a... >> presi un bel respiro << a guardarti. Ho studiato ogni parte di te, ogni tua sfumatura, ogni tuoi sorriso, ogni tuo piccolo movimento. Ed eri così bella, piccola, indifesa. E mi sono sentita così fortunata ad averti al mio fianco. Ti amo Regina. >>

Ogni sua parola era come un piccola raggio di sole che riusciva a sciogliere la corazza di ghiaccio che avevo costruito in tutti questi anni. Era come se lei avesse il potere di farmi tornare quella ragazza buona e gentile che sono stata in un periodo lontano della mia vita. 

<< Ti amo anch'io Emma. E non lo dico solo perchè me lo hai detto  tu, non lo dico perchè mi sento obbligata nel farlo lo dico perchè è quello che davvero sento. TI AMO. Ogni volta che dici questa semplice parola riesci a sfondare la corazza che ho costruito, riesci a farmi sentire importante per qualcuno, riesci a farmi credere che il lieto fine è possibile anche per me, me che di bene nella vita ne ho fatto ben poco ma, con te al mio fianco so che niente è impossibile perchè con te mi sento forte. >>
<< REGINA... >> le presi la mano << Ogni volta che ho trovato la persona che riusciva a rendermi felice o mi ha abbandonato o è morto o era una scimmia volante. Tu sei la cosa più bella che mi potesse mai capitare perchè è inaspettata. Non ci avrei mai creduto se qualcuno mi avesse detto che sarei rimasta incinta di un uomo che era il figlio del signore oscuro, che avrei dato in adozione mio figlio, che i miei genitori sono personaggi delle favole , che mio figlio fosse adottato dalla "Regina Cattiva" e che mi sarei innamorata così profondamente di una donna. Della madre di mio figlio. Non ci avrei mai creduto ma, è successo e non credo ci sia cosa più sorprendente e potente come... >>
<< Il vero amore >> 
Non lasciai la sua mano e lei non lasciò mai la mia...
<< Non ci avrei mai creduto nemmeno io Swan, non avrei mai creduto che sarei diventata una dei buoni, che avrei amato Henry più della mia vita e non avrei mai pensato che mi sarei innamorata della figlia della persona che più odiavo al mondo. Ma è successo, perchè era scritto nel nostro destino. E niente al mondo potrà mai separarci perchè l'amore che ci lega è troppo potente. >>

La baciai perchè in quel momento era la cosa giusta da fare. Fu uno di quei baci delicati capace di mille parole. La guardai negli occhi. Lei improvvisamente abbassò lo sguardo. Non capivo.

Mi baciò, e fu meraviglioso. Però improvvisamente mille immagini mi passarono per la testa, Killian, mia mamma, mio padre. Come facevo a essere felice con lei quando ancora il mio "fidanzato" non sapeva, lo stavo tradendo, stavo tradendo la sua fiducia, quando io gli avevo chiesto di non tradire la mia. Come potevo guardarlo ancora negli occhi? E i miei? Come avrebbero preso la notizia? Hanno sempre sostenuto che il vero amore è la cosa più potente ma, anche se il mio vero amore era una donna? Sprofondai nello sconforto.
<< Che succede Emma? >>
<< Scusami devo scappare. >>
Le lasciai improvvisamente la mano e mi alzai frettolosamente dal divano e mi diressi verso la porta. 

Se ne stava andando ancora una volta senza darmi spiegazioni, era la seconda volta oggi. Mi alzai di scatto e le urlai contro.

<< Emma Swan! Non ti lascerò uscire da questa casa senza che tu mi abbia spiegato il motivo di questa tua improvvisa fuga >> e con un gesto della mano bloccai la porta.
Aveva ragione, lei doveva sapere dove io stessi andando ma, davanti a dei problemi sono sempre stata pronta a scattare e affrontarli. Da sola. Ma ora c'era lei e doveva sapere cosa mi passa per la testa. Tornai indietro e mi ritrovai lei davanti, all'inpiedi con le mani sui fianchi e un'espressione fulminea.
<< Scusami se stavo fuggendo così improvviamente ma ... >> Iniziai a piangere ma, non sapevo nemmeno il motivo.
Lei si avvicinò a me e mi asciugò le lacrime. 
<< Respira. >>
Presi un bel respiro e ripresi a palare. << Ho pensato a Killian, non si merita tutto questo. Sto tradendo la sua fiducia, lui deve sapere, devo lasciarlo ma, ho paura. Ho paura della gente, ho paura di cosa possono pensare i miei genitori. Ho paura Regina. Ti amo e non posso perderti. >> Tra un singhiozzo e l'altro riuscii a dirle tutto ciò che avevo da dire. La guardai ma, non diceva niente.

Le lacrime scorrevano incessantemente sul suo viso, leggevo la paura nei suoi occhi e mi sentii in colpa perchè se non ci fossi stata tutto questo non sarebbe mai successo ma, adesso siamo insieme.

<< Emma, ti prego non piangere. Non avere paura, adesso siamo insieme e affronteremo il tutto insieme. Non sei più sola. >>
<< Scusami ma, non sono abituata ad essere importante per qualcuno >>
La baciai e tutto sembrò tornare al suo posto. 
<< Ti dovrai abituare. Perchè io da adesso in poi non ti mollo più. >>
Un sorriso spuntò su entrambe i nostri visi. 
<< Quindi che hai intenzione di fare? >>
Presi un bel respiro. << Intanto vado a parlare con Killian, è il primo che deve sapere. Poi con più calma andrò a parlare con i miei. >>
<< Andrai? >> Disse con aria minacciosa e mettendosi nuovamente le mani sui fianchi. Amo quando si arrabbia. Ha quell'espressione così carina. Non riuscii a trattenermi e sorrisi. 
<< Che hai da sorridere? >>
<< Sei così tenere quando ti arrabbi! >>
<< Sono davvero arrabbiata Swan >>
E quando mi chiamava Swan era vero. La bacia e dirigendomi verso la porta le dissi << Andremo, andremo amore mio. Comunque sua maestà mi fa la grazia di lasciarmi uscire da questa casa? >>

Arrossii nell'attimo in cui sentii chiamarmi "amore mio". Era così dolce e mi faceva così arrabbiare quando faceva la spiritosa. Ma l'amavo ancora di più.

<< Non faccia tanto la spiritosa signorina. >> E con un rapido gesto della mano annullai l'incantesimo. << Fammi sapere. >>
<< Non preoccuparti. Dormo qui questa sera? >> mi accorsi che la mia frase poteva essere, diciamo fraintesa e mi corressi subito << Cioè ora che stiamo insieme condividiamo lo stesso tetto? In modo da organizzarmi con i vestiti! >>

Eravamo una coppia ormai. Che sensazione strana che provai. Ma ero contenta e la mia voce tremante ne era una prova.

<< A questa sera. >>
Uscii lasciando che la porta si chiudesse dietro le mie spalle con la consapevolezza che quando sarei tornata, lei sarebbe stata li ad aspettarmi.


*Eccoci qui giunti alla fine di questo capitolo. Spero vi sia piaciuto. Grazie a tutti un bacio alla prossima *

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Capitolo 6
*** Non è tutto come sembra ***


* Ciao ragazzi :) Ho visto che mi seguite in parecchi e vi ringrazio moltissimo...Oggi non avevo proprio niente da fare e grazie anche all'aiuto di una mia amicha che m ha riempito di idee, è nato questo capitolo. Non voglio anticiparvi nulla quindi, buona lettura e Buona domenica a tutti *
 
VI CAPITOLO
"Non è tutto come sembra"
Lo stavo cercando e sapevo anche dove potevo trovarlo. Camminavo per le strade quasi deserte con un nodo alla gola che non mi faceva quasi respirare. Come potevo dire a Killian che lo avevo tradito e che lo volevo lasciare. Come potevo farlo dopo che gli avevo promesso che non avrei mai tradito la sua fiducia? Andai dritta da Granny's e lui era li a giocare a freccette...era nervoso e preoccupato, aveva provato a chiamarmi ma, avevo il telefono spento per cui non gli avevo risposto. Non appena sentì la campanella suonare si girò come di rito, ne ero sicura, lo aveva fatto ogni volta che l'aveva sentita suonare, mi stava aspettando glielo leggevo negli occhi. Non esitò un attimo, mi venne subito incontro con le freccette ancora nelle mani, i suoi occhi ora erano più tranquilli.
<< Dove sei stata tutto il pomeriggio Swan? Ho provato a chiamarti ma questo coso maledetto non riusciva a rintracciarti. >>
<< Avevo il telefono spento e ... >> non riuscii nemmeno a finire la frase che Killian mi interrompe.
<< Mi spieghi allora a cosa servono questi cosi >> Agitando in mano il telefono << se, lasci il tuo chiuso e non mi rispondi alle chiamate? >>
<< Killian scusami ma, l'ho dimenticato spento, non l'ho fatto di proposito. Comunque ho bisogno di parlare, sediamoci. >>
<< E' successo qualcosa? >> mi guardava quasi spaventato dalle parole che da li a poco sarebbero uscite dalla mia bocca. 
<< Veramente si... >> presi un enorme respiro e guardandolo dritto negli occhi continuai << ... oggi è successa una cosa che non avrei mai creduto potesse succedermi. Killian io ti voglio bene e non avrei mai voluto ferirti ma, non posso nascondere i miei veri sentimenti ancora per molto. Lo sospettavo già da tempo, avevo strane sensazioni quando ci guardavamo, o quando ci sfioravamo o anche solo se eravamo nella stessa stanza. Ma non potevo o meglio non volevo rendermene conto. >>
Killian era li immobile seduto di fronte a me che teneva la mia mano destra stretta alla sua, ignaro di quello che stavo per dirgli. 
<< Cosa vuoi dirmi Swan? >
<< Mi sono innamorata di un'altra persona. Scusami Killian. >>
Dopo quelle parole Killian lascio la mia mano, un'espressione cupa si materializzo sulla sua faccia.
<< Chi è? Com'è successo? >>
<< Killian stai calmo ti prego. Tu non c'entri niente, sei stato perfetto ma, come diceva una serie tv italiana "Al cuor non si comanda". E' successo così all'improvviso. Scusami >>
<< Chi è? Ancora non me l'hai detto. Ti prometto che non farò niente, se tu sei felice, me ne farò una ragione. >>
<< Sicuro che vada tutto bene? >>
<< Emma non va per niente bene, mi stai lasciando e non so nemmeno per chi. Non va per niente bene ok? >>
<< Ok. Io te lo dico ma non fare scenate. >>
<< Lo conosco? >>
<< Ovvio che la conosci. >>
<< LA? E' una donna? Non sapevo che tu... >>
<< Neppure io lo sapevo. >>
<< Mmm... Ruby non può essere, Belle stava con Gold, Ashley no... No, non ci credo è lei? >>
Annuii, non dissi niente.
<< Beh, tesoro. Spero possiate essere felici. >>
Si alzò e usci. Era arrabbiato con me, ma non come mi sarei aspettata. Era strano, troppo tranquillo per essere un pirata ma, forse era il suo modo di reagire e da li a poco sarebbe andato a sfogare la sua rabbia da qualche altra parte. Era Killian e nessuno veramente lo conosceva.
 
***

Ero rimasta sola in casa. Decisi di salire da Henry per vedere come stava. Salii le scale e aprii la porta lentamente senza fare rumore e appoggiai le labbra per vedere la temperatura. Era scesa ma, era tutto sudato decisi quindi di svegliarlo.
<< Henry...Henry. Amore svegliati. >>
Henry stropicciò gli occhi.
<< Mamma... >>
<< Amore scusami ma, sei tutto sudato. Cambiati il pigiama. >>
Si alzò lentamente dal letto e iniziò a spogliarsi. Io andai verso il mobile per prendere un pigiama pulito e glielo poggiai sul letto. Poi mi misi seduta e lo fissai. Si muoveva lentamente. Si mise il pigiama e si infilò nuovamente sotto le coperte. Gli baciai la fronte e mi alzai dal letto.
<< Riposati ancora un po' piccolo >>
Ero quasi fuori la porta ma...
<< Mamma! >>
<< Dimmi >>
<< Non andartene, stai un po' qui con me? >>
<< Certo amore >>
Mi misi a sedere vicino a lui e iniziai ad accarezzargli la fronte.
<< Mamma, sono contento che tu e la mamma siate diventate così unite >>
Sorrisi ma, non dissi niente.
<< Io lo sapevo che vi amavate, lo sapevo da un po'. >>
<< Come lo sapevi? >>
<< Mamma era ovvio. I vostri sguardi parlavano da soli e anche se litigavate l'amore era nell'aria >>
<< E perchè non hai detto niente? >>
<< Dovevate accorgervene da sole, l'amore ha bisogno di tempo. >>
<< Hai ragione piccoletto >> gli scompigliai i capelli.
<< Mamma ma, dov'è ora? >>
<< Emma? >>
<< Si! >>
Mi schiarii la voce << E' andata a parlare con Hook >>
Lui si alzò di colpo dal letto << Lo sta lasciando? Quindi voi due fate sul serio? Avete capito che il vostro è il vero amore? Mamma sono contentissimo >> mi abbracciò.
Non ho avuto il tempo di dire niente, aveva detto tutto lui e aveva capito tutto. Dissi solo Si, per confermare tutto.
<< E i nonni? >> mi urlo nelle orecchie.
 Sciolsi l'abbraccio.

<< I nonni cosa? >>
<< Lo sanno? >>
<< Ancora no! >>
<< E quando volete dirglielo? >>
<< Henry ma perchè tutte queste domande? >>
<< Aspetto questo momento da mesi... e non vedo l'ora che tutti sappiano. Siete bellissime insieme. >>
Arrosii. 
<< Perchè non li invitiamo questa sera a mangiare qui? >>
<< Henry hai la febbre magari domani. >>
<< Mi è passata. Li chiamo e poi faccio la doccia, tu avverti mamma. >>
Non mi diede il tempo di replicare che era già oltre la porta con il telefono in mano. Dovevo avvertire Emma. Controllai le tasche ma non trovavo il telefono, era nel tavolo del salotto. Scesi le sale e la chiamai.

***
 

Il telefono iniziò a squillare, era Regina.
<< Pronto? >>
<< Ei ciao, com'è andata? >>
<< Bene, cioè era arrabbiato ma, è normale. >>
<< Bene. Devo dirti una cosa. >>
<< Cosa? >>
<< Tuo figlio ha invitato i tuoi genitori a cena. Questa sera. >>
<< Questa sera? >> urlai.
<< Non sono riuscita a fermarlo, scusa. >>
<< Sto arrivando. >>
Aumentai il passo e il pochi minuti ero gia a casa Mills.
Entrai con le chiavi di Regina, che avevo preso prima di uscire. Non c'era nessun rumore. E l'aria era intrisa di uno strano odore e le sensazioni che mi invasero non furono per niente buone. Come se qualcosa di oscuro avesse invaso la casa. E quel silenzio sordo nella casa confermava le mie impressioni.
<< HENRY?  REGINA? >> 
Ancora nessun rumore. Niente, nessun impercettibile suono. Ero terrorizzata.
<< Mamma? Mamma sono qui... >>
La sua voce improvvisamente ruppe il silenzio che stava logorando lentamente le mie viscere. Sentivo la sua voce ma, non riuscivo a vederlo. Andai verso il salotto ma, niente. 
<< Henry dove sei? >>
<< Mamma sono qui... >>
La voce proveniva dall'ingresso ma, era fisicamente impossibile che si trovasse li. E se...non poteva essere. Ero all'ingresso e lui era li, davanti a me. Pogiai la mano sullo specchio dell'ingresso e fu come se le nostre mani si potessero sfiorare ma, non lo sentivo. Non sentivo il calore che si dovrebbe provare quando due parti del corpo vengono a contatto. Lui non era li, non fisicamente almeno. Come era potuto succedere? Come avevo potuto permettere che qualcuno facesse del male alla mia famiglia. A mio figlio. A Regina. Regina...
<< REGINAAAAA... >>


* Lo so sono cattivella ma, non potevo svelare tutto oggi, senno che gusto c'è... Il prossimo capitolo è gia in lavorazione :) Vi bacio tutti e vi ringrazio ancora... Alla prossima *

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Capitolo 7
*** Quando l'amore non basta più ***


*Buona sera ragazzi miei...ho visto che aumentate giorno dopo giorno e vi ringrazio :) Se volete ho scritto una OneShort sulle nostre meravigliose SwanQueen...Comunque ora vi lascio alla lettura. Un bacio * 

VII CAPITOLO
" Quando l'amore non basta più "
Regina era scomparsa ed Henry, bhe Henry era intrappolato in uno specchio e io non avevo la più pallida idea di cosa fare. Senza accorgermene delle lacrime bagnarono il mio viso. Non sapevo che fare ero lì davanti a mio figlio e lo sconforto, il senso di colpa  altre mille emozioni si erano impossessate di me. Dovevo reagire non potevo starmene con le mani in mano. Avevo bisogno di sapere dove fosse Regina e dovevo liberare mio figlio da quello specchio.

<< Ragazzino come sei finito li dentro? >>
<< Ero sotto la doccia, quando sono uscito mamma era sospesa a mezz'aria e davanti a lei c'erano Crudelia e Ursula. Ursula la teneva per il collo. Quando mia hanno visto ho provato a scappare ma Crudelia mi ha scagliato contro lo specchio e mi sono ritrovato qui dentro. Ero stordito. L'ultima cosa che ho sentito è stata che erano venute a prendere la mamma perchè hanno bisogno di te. >>
<< Di me? Sei sicuro piccoletto di aver sentito bene? >>
<< Si mamma, sicurissimo. Hanno detto che hanno bisogno del cuore con il potenziale di oscurità più elevato. >>
<< E io cosa c'entro? >>
<< Hanno detto che è il tuo. >>

Le mie gambe non riuscirono più a tenere il mio peso. Io avevo il cuore più oscuro di tutti. Ora tutto era più chiaro. Il Charnabog non cercava Regina, ecco perchè quando lei era scesa dalla macchina lui era ancora li. E se ora Regina era in pericolo era solo colpa mia. Ma come potevo avere il cuore malvagio? Sono la Salvatrice o meglio tutti hanno sempre sostenuto che io lo fossi. Loro volevano me. Perchè non erano venute da me direttamente? Ogni certezza era caduta, niente più aveva un senso. 

<< Mamma ti senti bene? Non ti vedo più >>
<< Si piccolo. Dove tiene tua mamma i libri di magia? >>
<< Che vuoi fare mamma? >> 
<< Voglio farti uscire da questo maledetto specchio. Avevo detto a tua mamma che non mi piaceva sto coso. Ha dei gusti in questione di arredamento orribili. >>
<< Ok mamma. Comunque i libri alcuni sono in camera sua, gli altri li tiene nella cripta. >>
<< Ah già, la cripta. Salgo sopra e arrivo ok piccoletto? Non ti abbandono >>
<< Lo so! >>
Stavo salendo le scale per andare in camera di Regina ma, suonarono alla porta. Erano i miei.
 
***

Ero nel salotto e avevo appena staccato la chiamata con Emma quando mi trovai davanti Ursula e Crudelia e non avevano per niente buone intenzioni. 

<< Ci incontriamo nuovamente mia Cara Regina >>
<< Avrei preferito non rivedervi così presto. Che ci fate in casa mia? >>
<< Questa topaia è casa tua? Come sei caduta in basso mia cara >>

Crudelia non era cambiata per niente. 

<< Ripeto che ci fate in casa mia? >>
<< Calmati Regina. >>

Con un gesto della mano lanciai una sfera di fuoco che fu distrutta da Crudelia e in contemporanea Ursula mi immobilizzo con i suoi viscidi tentacoli.

<< Lasciami andare insalata di mare. >>
<< Simpatica. Se non opponi resistenza non ti faremo del male. >>

Intanto dal bagno uscì Henry. Non sarebbe dovuto uscire. 

<< Henry scappa >>

Il suo viso non fece trasparire nessun emozione, iniziò a correre al piano di sopra.

<< Ursula prendilo. >>

Mi dimenavo ma, la stretta del calamaro era troppo potente e non riuscivo a scagliare nessun incantesimo. Ursula con l'altro tentacolo prese Henry e lo porto vicino a me.

<< Tranquillo tesoro, troveremo un modo di scappare. >>
<< Tranquilla cara, lui non viene con noi. >>
<< Perchè dove stiamo andando. >>
<< Lo scoprirai. >>

Con un gesto Ursula scagliò Henry verso l'ingresso e con un incantesimo, che avrei riconosciuto anche bendata, Crudelia intrappolo Henry nello specchio all'ingresso.

<< Henry noooooo... Perchè state facendo tutto questo? Perchè avete bisogno di me? >>
<< Chi ti fa pensare che siamo qui per te? Siamo qui per la tua dolce metà. E' lei quella che cerchiamo, è lei quella con il cuore più oscuro di tutti. >>
<< Emma? Non è possibile lei è...>>
<< La salvatrice, lo sappiamo. Ma dal puro amore può nascere o il più buono dei buoni o il più cattivo dei cattivi e noi grazie a te faremo passare Emma al lato oscuro. >>
<< Non ci riuscirete mai... >>
<< Ne sei proprio sicura mia cara? Tu ci sarai molto di aiuto. >>

Mi sentivo persa. Emma aveva un cuore malvagio come il mio o forse peggio e sarei stata io a farglielo scoprire. Io che l'amavo così tanto. Ursula strinse i suoi tentacoli più forte che potè, prima di svenire sentii una botta alla testa e un forte odore di fragole. Ero nella macchina di Crudelia. 
 
***
 
Aprii la porta ed eccoli, davanti a me. Cosa potevo dirgli? In questo momento ero confusa, stavo solo pensando a Regina e ad Henry. Loro due non ci volevano proprio.
<< Emma che succede? >> 
Mio padre iniziò a parlare, aveva capito come stavo. Crollai, le lacrime uscirono come il tappo d una bottiglia di spumante. Impetuose.
<< Non sto per niente bene. Sono uscita pochi minuti e.... >> singhiozzai, le parole uscivano a fatica << e... Henry è finito intrappolato nello specchio, questo stupidissimo specchio e Crudelia e Ursula hanno rapito Regina. >>
Mi fiondai tra le braccia di mia madre, non riuscivo più a tenermi in piedi. Era come se mi avessero strappato il cuore dal petto, era un dolore così straziante e non riuscivo a fare niente. Non riuscivo a muovermi. Riuscivo solo a piangere come se le lacrime potessero portare con loro le mie sofferenze.
<< Cosa significa che Henry è nello...>>
Mio padre entrò in casa e vide Henry. 
<< Henry! >>
<< Ciao nonno. >>
<< Emma andiamo a sederci in salotto così ci racconti tutto. >>
Mia mamma chiuse la porta e mi accompagnò a sedermi sul divano mentre mio padre era in cucina a prendermi dell'acqua. Bevvi un sorso d'acqua e feci un respiro profondo. Mia mamma iniziò a parlare.
<< Emma ti prego raccontaci tutto. Dal'inizio. >>
<< Non c'è niente da dire. Ero fuori quando Regina mi ha detto che venivate a cena così mi sono precipitata qui. Quando sono entrata Henry era li e Regina era sparita. >> 
<< So che forse non è il momento adatto per parlarne ma, che dovevate dirci? >>
<< Non è il momento adatto, hai detto bene. Rimanete qui con Henry mentre cerco un modo per liberarlo? >>
<< E Regina? >>
Le lacrime continuavano a scendere impetuose e quando mia madre pronunciò il suo nome non potè trattenere i singhiozzi.
<< Prima fatemi liberare Henry, non c'è nessuno che può farlo. Regina è comunque la mia priorità non preoccupatevi. Tenete compagnia ad Henry. >>
<< Ok ma, dove stai andando. >>
<< Ora sto salendo in camera di Regina per prendere i suoi libri di magia e poi vado alla cripta. >>
<< Sta attenta >>
<< Tranquilli >>
Li lasciai li e salii nella stanza di Regina. Percorsi il corridoio e mille emozioni mi investirono. Pensavo a Regina, non sapevo dove fosse o se stesse bene, non sapevo niente. Aprii la porta di camera sua e il suo dolce odore di pesca mi inebriò. Fu come averla accanto e per un attimo mi sembrò di vederla, di averla vicino e di poterla baciare. Ma non era così lei era chissà dove. Entrai nella sua stanza e presi i libri che erano sopra la scrivania. Li presi e scesi nuovamente sotto.
<< Vado alla cripta. Il cibo è nel frigo, per qualsiasi cosa mi rintracciate al telefono. Se dovete andare andate a casa, però ogni tanto venite a controllare Henry. Io non torno fino a che non trovo l'incantesimo giusto. >> Poi mi rivolsi a Henry << Ragazzino ti libererò da qui, te lo prometto. Torno presto. TI voglio bene. >>
<< Anch'io mamma. So che ci riuscirai. >>
I miei dissero qualcosa ma, non li sentii. Chiusi la porta dietro le mie spalle e in sella al mio maggiolino mi diressi verso la cripta.


* A presto ragazzi... E buona notte :) *

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Capitolo 8
*** Una lunga notte ***


*Eccomi qui con un nuovo capitolo :) Vi lascio alla lettura, un bacione. *
 
VIII CAPITOLO
"Una lunga notte"

Mi svegliai, avevo un forte dolore alla testa, Ursula e Crudelia non erano di certo delicate. Mi guardai attorno ma, non riconobbi niente di familiare. Non vi era nessuno spiraglio di luce, dovevo trovarmi in un sotterraneo, c'era pochissima aria e quella poca che c'era sapeva di chiuso, di muffa. Avevo le mani e i piedi legati da catene, catene incantate. Non potevo alzarmi, provai a sedermi aiutandomi con il muro dietro di me. Era ruvido e spigoloso, nel tentativo di alzarmi mi lacerai la camicetta che indossavo e il sangue iniziò a scorrere. Riuscii a sedermi ma, avevo un forte dolore al braccio. 
La porta sbatte violentemente e davanti una figura che avrei riconosciuto ovunque si materializzò.

<< Come è possibile che tu sia qui? Non eri morta? >>
<< E' un piacere anche per me rivederti, Regina >>
<< Com'è possibile? >>
<< Niente è impossibile al Signor Oscuro >>
<< Tremotino è qui? Non è possibile, non è... >>
<< E' possibile mia cara Regina. Non pensavi mica che sarei rimasto a guardare, vero? >>
<< Avresti potuto. Senza di te tutto stava iniziando a funzionare meglio, eravamo felici. >>
<< Ho saputo Regina, ho saputo. Auguri. >>
Non riuscii a ribattere, avevo sempre una battuta pronta ma, non in quel momento. Non ora.
<< Ti hanno tagliato la lingua? Non hai niente da dire? >>
<< Ho bisogno di risposte. Come sei riuscito ad arrivare qui? E Malefica? E sopratutto, Emma... >> 
Non potevo ancora credere a quello che mi avevano detto quelle due in casa mia riguardo Emma. Lei ha la magia bianca, lei ha il cuore puro, lei è la Salvatrice.
<< L'unica cosa che ti posso dire è che Emma perdendoti accumulerà un odio sconfinato che la porteranno al lato oscuro. >>
<< Non se la fermerò >>
<< E come credi di fare? >>
<< Il vero amore Tremotino, una cosa che tu non conoscerai mai. >>
Tremotino innervosito da quello che gli era appena stato detto scaraventò  violentemente Regina contro il muro che perse i sensi.
 
***
 
Ero arrivata nella cripta e più che mai mi assalì lo sconforto. Sopra la panca c'era il giubbotto di Regina. Di solito era molto ordinata ma, stranamente quel giubbotto era li. Lo presi e lo portai vicino il naso e aspirai tutto il profumo che sprigionava. Sapeva di lei. Lei odorava di pesca, quelle pesche mature e succose ed estremamente dolci. Era un profumo che avrei riconosciuto ovunque. Improvvisamente mi si materializzarono tutti i nostri scontri e tutte le volte in cui eravamo state unite. Mi ricordai di quando tagliai il suo albero di mele e l'odio che vidi quella volta nei suoi occhi, ma ricordai anche quando pochi giorni fa con la sua estrema dolcezza mi aveva detto che non aveva intenzione di uccidermi. E poi il nostro primo bacio, il viaggio nel mio maggiolino, e il secondo in biblioteca la mattina. Avevamo conosciuto la felicità ma, ci era stata strappata con estrema crudeltà.
Cercai di allontanare almeno per il momento tutti questi pensieri e iniziai la ricerca dell'incantesimo per liberare il povero Henry. 

Erano passate delle ore e ancora non avevo trovato niente, il sole splendeva alto nel cielo e un nuovo giorno stava per iniziare. Meno libri mancavano più lo sconforto mi assaliva. Significava che le possibilità di salvare Henry diminuivano sempre di più... avevo gli occhi stanchi e tutti i muscoli contratti ma, non riuscivo a prendere sonno, in quel momento dormire era solo una perdita di tempo. Non potevo permettermelo. Sfogliai furiosamente quelle pagine polverose, quando eccolo, ero sicura fosse lui. 
<< TI HO TROVATO >> Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. 
Presi il libro e corsi fuori dalla cripta. Corsi da mio figlio che ora più che ma aveva bisogno di me. 
 
***

Infilai la chiave nella porta. Non c'era nessuno, era mattina presto, chi mi aspettavo di trovare? Bussai sullo specchio per svegliare Henry che si era appisolato, nonostante il luogo in cui si trovasse. 
<< Henry l'ho trovato. Ho trovato l'incantesimo che ti farà uscire da li. >>
Si stropicciò gli occhi.
<< Vero mamma? Fammi uscire da qui. Ho una fame assurda e ho voglia di abbracciarti. >>
<< Lo faccio subito >>
Lessi le parole che vi erano nel libro, in una lingua antica che, Regina mi aveva insegnato in quel breve periodo che mi aiutava con la magia. Poi soffiai sul libro e una polvere violacea si imbatte sullo specchio. In un secondo Henry non fu più nello specchio, era li davanti a me che mi stringeva con le sue piccole braccine che mi erano così mancate. Mi sentii quasi meglio ma, subito pensai a Regina. Non era finita la tortura, Henry non era l'unica persona da salvare. 
<< Ragazzino, lo so che è mattina presto ma, puoi andare a preparare un borsone con le tue cose? Andrai a stare dai nonni in questi giorni... finchè non trovo... >>
Le parole mi si spezzarono. Non riuscivo nemmeno a pensarci, stavamo parlando al telefono e pochi minuti dopo era scomparsa.
<< La troverai mamma, la troverai. >>
Scompigliai i suoi capelli e gli diedi una pacca sul sedere per invitarlo a salire al piano di sopra per preparare il borsone. 
Mi aggiravo per quella casa enorme come se avessi smesso di vivere, pensavo a Regina e a come fosse bella sotto la luce del sole. E se non l'avessi più rivista? Mi giravo e ogni cosa mi ricordava lei, lei che era la donna dei miei sogni, lei che era un sogno. LEI. 
Henry si schiarì la voce, era dietro di me. 
<< Mamma andiamo? >>
<< Si ragazzino andiamo. Vai in macchina arrivo. >>
Guardai per l'ultima volta quella casa con la consapevolezza che non ci sarei entrata se non mano nella mano con lei. Presi una delle sue sciarpe e l'avvolsi al collo così che lei potesse essere sempre con me e chiusi la porta a chiave.
 
***

Mi risvegliai dopo quella botta, il dolore alla testa non era andato via, anzi era aumentato e perdevo del sangue, ero ancora un po' stordita. Provai a sedermi ma, non avevo le forze. Emma era li fuori e mi stava cercando lo sapevo, non mi avrebbe abbandonata, non ora. Pensai a lei così intensamente che mi sembrò quasi di poterla toccare. Chiusi gli occhi e lei era li vicino a me, le passai la mano tra i capelli e le spostai quel ciuffo che aveva sempre davanti agli occhi. Era fantasia, pura fantasia che venne interrotta dalla delicatezza di Crudelia che sbattè violentemente la porta. 
<< Ciao mia cara. >>
<< Crudelia >>
<< Bene bene la Regina cattiva in catene, chi l'avrebbe mai detto...  Come sei caduta in basso mia cara. Ti sei innamorata di una donna, la figlia della tua peggior nemica, colei che ti ha privato del tuo vero amore. E ora sei tra i buoni e hai scelto male. Questa volta saranno i cattivi a vincere! >>
<< I cattivi non sono destinati a vincere! >>
<< Questa regola vale ora ma, se la cambiamo, non sarà più così. Non se lei si unirà a noi! >>
<< Non lo farebbe mai! MAI >>
<< Mia cara mi dispiace deluderti ma, grazie a te questo avverrà molto presto. Se l'amore che Emma prova per te è vero e puro sarà un gioco da ragazzi. Se è il vero amore quello che scorre nelle vostre vene lei lotterà per te. >>
Crudelia uscì dalla stanza e non mi diede il tempo di ribattere. Le sue ultime parole continuavano a rimbombare nella mia testa, come poteva il vero amore far cambiare una persona? Come poteva Emma passare al lato oscuro? 


* Spero vi sia piaciuto... Presto scopriremo se Hook ( come avete scritto nelle varie recensioni ) c'entra qualcosa in questo piano dei cattivi... E vedremo come andrà a finire. Vi bacio...a presto *
 

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Capitolo 9
*** Say Something ***


* Buon pomeriggio a tutti :) Eccomi qui con un altro dei miei capitoli... Spero vi piaccia, non mi dilungo più di tanto, voglio solo ringraziare le ragazze meravigliose del "Delirio SwaqQueen"... Buona lettura. *

 
VIX CAPITOLO

"Say Something"
 
Eravamo davanti casa dei miei, sapevo che dovevo salire ad accompagnare Henry ma, non ne avevo alcuna voglia.

<< Mamma vuoi che vado solo? >>

<< No, andiamo. >> dissi cercando di mascherare tutto quello che stavo provando.
Bussammo, ci aprì mio padre con la faccia da sonno e ancora in pigiama. Bhe erano ancora le 7 del mattino.

<< Che ci fate qui? >>

Mio padre non si rese conto che Henry non era più nello specchio era troppo addormentato per rendersene conto. 

<< Entrate! Snow ci sono Emma ed Henry >>

Mia mamma corse subito in cucina e iniziò ad urlare.

<< Oddio Henry, sei qui? Emma come hai fatto? >>

<< Un incantesimo, Regina ne ha di tutti i tipi nei suoi libri. >>

Mio padre finalmente si rese conto. 

<< Henry, oh scusami ma... ma, scusami. Sono così felice di vederti. >>

<< Bene ragazzi io scappo, devo trovare Regina. >>

Mia mamma, lasciò Henry.

<< Sai da dove cominciare? >>

<< NO! >>

<< Hai provato a chiedere a Belle se ha ancora la pozione di localizzazione? >>

<< LA POZIONE! Come ho fatto a non pensarci? >>

Diedi un bacio a tutti e andai subito da Belle, non curante dell'orario. 
Bussai con tutta la forza che avevo nel corpo e dopo quasi un minuto mi trovai di fronte Belle, in camicia da notte e con i capelli ancora arruffati.

<< Scusami per l'orario ma, ho bisogno della pozione di localizzazione. >>

<< E non potevi aspettare che la città si svegliasse? >>

<< Scusami! Ma ormai che sei sveglia non è che potresti cercarla? >>

<< Ormai... >>

Entrai senza che lei mi dicesse niente, con la coda dell'occhio la vidi scuotere la testa. Chiuse la porta e andò dietro il bancone e cercò tra le mille boccette che aveva, mie ne allungò una a forma di goccia con una sostanza azzurra, quasi trasparente.

<< Grazie Belle. GRAZIE! >> e uscii correndo. Sentii in lontananza delle parole ma, non le riconobbi, ero già troppo lontana. Presi la sciarpa che avevo nel collo e versai la pozione. Non successe niente, nessuna luce, nessuno scintillio, non aveva funzionato. Gettai la sciarpa nel sedile accanto. Sbattei le mani sul volante e vi poggiai la testa sopra. Poi tutto d'un tratto la sciarpa prese a fluttuare. La seguii...eravamo nel bosco e la strada asfaltata era finita da un po, non potevo più proseguire in macchina. Così decisi di proseguire a piedi. La sciarpa si fermò nel bel mezzo del nulla, non poteva essere li Regina, non c'era nessuno li. 

<< Dove cavolo sei Regina? >> dissi quasi tra me e me. Ma  una voce rispose, tra i cespugli. Non era di certo la voce di Regina quella ma, era certa di riconoscerla.

<< Non qui mia cara Emma ma, tu sei proprio dove volevo che fossi. >>

 La figura si faceva sempre più vivida. Era lui ma... come poteva essere?

<< Tremotino? >>

<< Ciao Emma. >>

<< Ma com'è possibile? >>

<< Devi ancora imparare molto Emma. >>

<< Che ci faccio qui? Dov'è Regina? Perchè l'incantesimo mi ha portata qui se, Regina non c'è? >>

<< Non c'è ora ma, era qui fino a pochi minuti fa... >>

<< Cosa volete da lei? >>

<< Da lei? Non è lei che vogliamo. >>
 

***
 

In queste situazioni ero sempre stata forte ma, non riuscii a trattenere le lacrime, erano ormai passate delle ore o forse dei giorni e io ero qui, sola. Non avevo via d'uscita, la mia magia non funzionava e ero ormai priva di forze. Il sangue aveva ormai smesso di scorrere ma, ero debole. 

<< Sua maestà ha voglia di fare un giretto? >>

Malefica era nella stanza. 

<< Dove andiamo? >>

<< Ma come siamo curiose. Lo scoprirete molto presto. >>

Mi fece alzare con un gesto della mano e si avvicinò a me. Una nube viola ci portò nel bosco, la luce mi diede molto fastidio agli occhi, non ero più abituata. Notai però che non c'era niente intorno a parte alberi. Poi sentii una rumore, era una macchina. Era la sua macchina, era quell'orribile maggiolino giallo. E tra gli alberi... eccola, indossava la sua solita giacca rossa, ed era ancora più bella di quanto io non la ricordassi. Provai ad urlare il suo nome ma, Malefica con un abile gesto della mano mi portò via la voce.

<< E no mia cara, non siamo qui per farci scoprire. Vi incontrerete ma, non è questo il momento. >>

La guardai, non potevo fare altro, le catene mi tenevano ferma e la mia voce era scomparsa, non mi restava altro che guardarla. Era stanca, non aveva quel suo passo deciso e fiero, era come se le gambe facessero fatica a sostenere il suo peso. Non aveva dormito. Ma era così bella e mi stava cercando. Il mio foular fluttuava nell'aria. Ecco cosa stava facendo, mi stava cercando, aveva usato l'incantesimo di localizzazione. Mi aveva trovata. La nuvola di fumo si materializzò nuovamente sotto di noi e ci ritrovammo di nuovo in quella stanza buia. 

<< Che diavolo state facendo? >> la mia voce ricomparve non appena mettemmo piede in quella stanza...

<< Non potevamo farle trovare il nostro nascondiglio... ma, avevamo bisogno di incontrarla in un luogo lontano dalla gente. >>

<< Che avete intenzione di fare? >>

<< Lo scoprirai presto. La battaglia sta per iniziare.>>
 
***

 
Tremotino era li davanti a me, sapeva dove si trovava Regina e magari, era stato lui a pianificare il tutto. Muoveva quelle due come marionette per raggiungere i suoi luridi scopi...
<< Cosa significa che non è lei che volete? >>
<< Signorina Swan la facevo più perspicace... L'amore le ha tolto il suo istinto? >>
<< Non ci provare Tremotino... >>
<< Non sto facendo niente, era solo una costatazione. >>
<< Che ci faccio qui? >>
<< Avevo bisogno di incontrarti, lontana da tutti. Ho io Regina e non la lascerò vivere se tu non... >>
Non gli diedi il tempo di finire la frase << Se io non? >>
<< Calma signorina, non ho intenzione di combattere ancora >>
<< Ancora? >>
<< Esatto. Lascerò andare la tua cara Regina ma... tu dovrai combattere contro di me, Ursula, Crudelia e Malefica e batterci. >>
<< Malefica? Il drago che ho ucciso? >>
<< Bhe non è più un drago e non è morta. Ci vediamo qui all'alba. >>
<< Aspetta! >>
<< Che c'è!? >>
<< Come faccio a sapere che non è morta? >>
Tremotino mi guardò e con abile gesto della mano materializzò un piccolo specchietto nella mia mano. 
<< Guarda li dentro. >>
Regina... era stesa sul pavimento ma, era viva, si muoveva. Ma era insanguinata.
<< Cosa le avete fatto? >>
<< E' viva questo è quello che le interessava signorina... >> lo specchietto scomparve << ... All'alba qui, sia puntuale. >>
E scomparve sotto i miei occhi. 
And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all

And I will stumble and fall
I’m still learning to love
Just starting to crawl

Mi ero ripromessa che non sarei entrata più da questa porta se non insieme a lei ma, non sapevo dove andare. I miei non mi avrebbero capita, si sarebbero opposti alla decisione che avevo preso, avrebbero iniziato parlare di speranza, di fede. Ma avevo perso ogni briciola di speranza già da un paio d'ore, e lei mi mancava più di ogni cosa. E se l'unica cosa era combattere contro i cattivi, per lei l'avrei fatto a costo di perdere la mia vita per salvare la sua. Una forte morsa strinse il mio cuore, mi sentivo come persa, come se niente intorno a me esistesse. Era come se stessi sognando, ero in uno dei miei incubi peggiori, niente aveva più senso perchè lei non era accanto a me. Non sono mai stata così, non ho mai fatto uscire questo lato di me ma, lei... cavolo lei mi faceva battere il cuore come nessuno era mai riuscito a fare e ora che non c'è mi manca l'aria, non riesco a respirare se lei non c'è. Salii con le lacrime che rigavano il mio volto in camera sua e mi gettai sul suo letto e le sue morbide lenzuola si infransero contro il mio corpo e piansi. 



* Spero che questo capitolo vi sia piaciuto... volevo informarvi che questo è uno tra gli ultimi capitoli della ff ... Vi bacio forte *

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Capitolo 10
*** Io non mollo ***


* Eccoci qui con un altro capitolo :D Ci stiamo avvicinando alla conclusione di questa storia e non vedo l'ora di scrivere gli ultimi capitoli...ma, torniamo a noi, scusate davvero per l'attesa ma, ho avuto poco tempo per scrivere. Spero che questo capitolo possa rimediare all'attesa. Quindi buona lettura e un bacio alle meravigliose ragazze del 'Delirio Swan Queen'. I love u *

 
VX CAPITOLO

" Io non mollo "
 
La sveglia digitale sul comodino di Regina segnava le 13:30...Era ora di pranzo ma, non aveva fame...mi sentivo svuotata ma, con la consapevolezza che Regina tra qualche ora sarebbe stata salva. Sapevo che stavo rischiando la mia vita per lei ma, è questo che fa una Salvatrice...si sacrifica per le persone, per quelle che non conosce e per quelle che ama. Mi asciugai il viso che era ancora bagnato, mi misi a pancia in su e osservai il soffitto e il suo viso si proiettò davanti a me, il suo sorriso illuminò la stanza come nemmeno il sole avrebbe potuto fare e quegli occhi color nocciola erano dolcissimi, erano pieni amore, amore di una persona che aveva sofferto ma, che aveva amato e che amava. Non sapevo come sarebbe andata la battaglia, non sapevo quali erano i piani di Tremotino ma, sapevo che la mia magia non era molto potente, sapevo che non ero in grado di battere il signore oscuro. Ma Regina era più importante del mio cuore puro, era più importante di qualunque altra cosa, anche della mia stessa vita. Mi alzai, scesi quelle scale e mi ritrovai all'ingresso. Feci un giro su me stessa così da intrappolare nella mia mente ogni singolo aspetto di quella casa, ogni singolo raggio di luce che penetrava dalle finestre, ogni odore, ogni sfumatura. Aprii il cassetto del mobiletto sotto lo specchio e presi carta e penna, Regina teneva carta e penna in ogni cassetto di quella casa. Scrissi, tutto quello che avevo nel cuore, tutto quello che provavo. Piegai il biglietto e lo lasciai li, in bella vista. Non sapevo se sarei tornata in quella casa e non sapevo se sarei riuscita a parlare con Regina, quindi quello era l'unico metodo. Presi la chiave sul mobile e aprii la porta e la richiusi facendo due giri di chiave, posai la chiave dove l'avevo trovata e mi diressi verso casa dei miei. Era li che dovevo andare ora, ora che avevo sistemato la cosa più importante. Dovevo dirgli cosa stava succedendo, dovevo salutarli.
Il maggiolino era lì dove l'avevo lasciato, lo misi in moto e partii. Ero nuovamente lì, sotto casa dei miei. 
Bussai...non avevo le chiavi.
Mia mamma mi fece entrare ma, ovviamente le sue domande non potevano tardare ad arrivare.

<< Ciao! Com'è finita? >>

<< Vedi Regina con me? Non mi sembra! >>

Ero nervosa e l'unico modo che conoscevo per affrontare tutto questo era essere così...fredda...

<< Lo so che sei stressata, Emma ma, non prendertela con tua mamma >>

<< Lo so! Scusa mamma. E' che... >>

Henry scese dalle scale non appena sentì la mia voce

<< Mamma >> Si fiondò tra le mie braccia. 

<< Ehi ragazzino, come stai? >>

<< Bene mamma, tu? Hai dormito un po? Sei riuscita a capire dove si trova la mamma? >>

<< Veramente si! >>

Tutti improvvisamente si fermarono, volevano sapere tutto.

<< Dai Emma racconta. >>

<< Mamma forse è meglio se ti siedi... >> 

Con la mano massaggiai la testa alla ricerca delle parole più giuste da usare, poi mi tolsi i capelli davanti agli occhi.

<< Belle aveva la pozione ma, non ha esattamente funzionato come volevo. >>

<< Che significa mamma? >>

<< Significa che Regina era li ma, quando sono arrivata l'hanno portata via. Tremotino è in città, c'è lui dietro tutto questo e Malefica è resuscitata. >>

<< MALEFICA? >> Tutti e tre in coro.

<< Si, lei! E l'unico modo per salvare Regina è che io mi batta contro Tremotino e le altre. >>

Mia mamma si alterò parecchio.

<< E' assolutamente fuori discussione! Non possiamo perderti di nuovo. >>

<< E' già deciso. Non lo sto chiedendo, ve lo sto solo dicendo! Ci vedremo all'alba nella foresta. Regina è ferita, l'ho vista, quindi non appena posso utilizzerò l'incantesimo per potarla qui. Prendetevene cura e fatela riprendere, non permettetele di venire nel bosco perchè tenterebbe di fermarmi e non posso permetterglielo. >> Mi avvicinai ad Henry << Ragazzino, non so cosa mi succederà ma, qualunque cosa succeda sappi che Ti voglio bene e che te ne vorrò sempre. Prenditi cura della mamma se io non dovessi farcela e ricordale ogni giorno di quanto io l'amassi. >> Henry mi abbracciò forte e intanto le lacrime gli rigavano il volto. I miei sentendo quelle parole rimasero straniti. Mi voltai verso di loro...

<< Lo so, lo so! Non è così che doveva andare, non è così che dovevate sapere. La sera del rapimento era questo che dovevamo dirvi, ci siamo rese conto che siamo innamorate l'una dell'altra ma il destino non è dalla nostra parte. Volevo dirvelo con lei accanto ma, probabilmente quando lei sarà tornata io non ci sarò, quindi prendetevene cura. Trattatela come se fossi io, come una figlia. Quando sarà triste fatela sorridere, quando è felice siate felici con lei, non permettetele di cedere al lato oscuro nuovamente perchè sa diventando una persona meravigliosa ed è questa la vera Regina. Dimostratele il vostro affetto, abbracciatela e se opporrà resistenza non mollatela perchè fa la dura ma, è più fragile di un petalo di rosa. Vi voglio bene, grazie per quello che avete fatto per me e per quello che farete. Lo so, forse domani sarò qui a ridere con voi ma, magari non ci sarò quindi ho bisogno di dirvi questo. Godetevi Neal, amatelo e parlategli di me. >>

<< Emma >> i miei mi guardarono con gli occhi colmi di lacrime, mi abbracciarono.

<< Emma, non farti uccidere. Ti abbiamo perso troppe volte. Non saremo qui ad aspettarti, Regina sarà qui. >>

Li abbracciai ancora più forte. 

<< Vi devo chiedere un'ultima cosa...ho lasciato una lettere per Regina...fategliela avere, è a casa sua all'ingresso. >>

<< Lo farò io mamma. >> 

<< Grazie ragazzino. >>

Ci abbracciamo tutti e il calore dei nostri corpi mi diede la forza.

<< Bene... io vado a studiare bene l'incantesimo per portare qui Regina. Vi voglio bene e ve ne vorrò sempre. >>

<< Te ne vai ? >>

<< Si ragazzino. Se voglio provare a battere quegli esseri devo allenarmi. >>

Mi abbracciò nuovamente e mi sussurro dolcemente all'orecchio che mi voleva bene.

<< Te ne voglio anch'io >>

Lanciai un'ultima occhiata a quella casa, a quelle persone che amavo e uscii. Risalii sul maggiolino e andai verso la cripta dove avevo lasciato tutti i libri di Regina. Killian passeggiava per la città, accostai il maggiolino, dopo quello che gli avevo fatto dovevo salutarlo.

<< Killian >>

<< Ciao tesoro >> e mi baciò dolcemente.

<< Killian ma che ti prende? >>

<< Che ho fatto? >> 

<< Mi hai baciata >>

<< Bhe si, non è quello che si fa con le proprie ragazze? >>

Non sapevo cosa gli stava succedendo, ero perplessa...

<< Dove sei stata in questi giorni?  Ti ho chiamata ma, non mi hai risposto! >>

<< Killian ci siamo visti due giorni fa mi sembra... >>

<< Ti sbagli... Sono rimasto sempre il biblioteca con Belle in questi giorni, aveva bisogno di una mano con alcune cose. Ti avevo mandato un sms >>

<< Quindi noi non ci siamo visti da Granny? E tu non sai niente? >>

<< Di cosa stai parlando? >>

Come avevo fatto a non accorgermene, quegli atteggiamenti non erano da Killian ma, non me ne sono accorta.

<< Qualcuno si è finto te; dovevo parlarti di una cosa...bhe visto la dinamica dei fatti devo ancora parlarti. E' successa una cosa, mi sono innamorata di Regina. Ma lei è stata rapita, Henry è stato intrappolato in uno specchio e ora per salvarle la vita devo battermi con Tremotino e la banda di pazze. Scusa se te lo dico così ma, sono esausta, non so più che fare, non so più chi sono. >>

<< Calmati Swan. Una cosa alla volta, Henry come sta? >>

<< Bene lui ora è con i miei. >>

<< Ti vedevo strana in questi ultimi mesi ma non avevo capito il motivo. Ora è tutto molto chiaro. Penso che arrabbiarmi ora non sia la cosa più positiva da fare giusto? Anche se... >> Scosse la testa come per scacciare i pensieri che gli passavano per la testa << Comunque non puoi batterti contro Tremotino. L'unico modo per batterlo è piantargli qul maledetto pugnale nel cuore ma, sai anche cosa succede a chi uccide il Signore Oscuro. Quindi pensiamo prima a questo poi parleremo di noi. >>

<< Scusami Killian ma, ormai ho preso la mia decisione. Scusami per tutto quello che ti sto facendo passare, scusami per tutto ma, tu non sei stato un gioco, ti ho davvero amato ma, l'amore che provo per Regina è una cosa che non riesco a spiegare. >>

<< Che posso fare per te Swan? >>

<< Sta vicino alla mia famiglia, proteggila se ce ne sarà bisogno e non dimenticarmi. >>

Scappai verso il mio maggiolino e misi in moto e non mi fermai. Scesi nella cripta e non feci altro che leggere e leggere tutti gli incantesimi che ritenni utili. Ma sapevo benissimo come potevo annientare Tremotino. 

***

Non sapevo cosa stesse succedendo, delle voci arrivavano da fuori ma, non riuscivo a distinguere i suoni. La battaglia stava per iniziare, così aveva detto Malefica ed ero preoccupatissima per Emma; era lei che volevano e io ero solo un mezzo per ottenere lei. E lei non si sarebbe fermata davanti a niente, lo sapevo, doveva sempre fare l'eroina. La odiavo quando faceva l'eroina, quando metteva le persone davanti alla sua vita ma, probabilmente era anche quello che mi aveva fata innamorare. Ma se veramente il suo cuore fosse in pericolo? Se lei fosse in pericolo? Cosa avrei potuto fare io per salvarla? In quelle condizioni, ben poco. Non avevo mangiato per giorni e mi mancavano le forze, odiavo sentirmi in quel modo. Io che avevo sempre tutto sotto controllo, io che ero così potente e temuta ora ero lì in quella stanza che non riuscivo nemmeno a tenermi in piedi. Mi sentivo... INUTILE!

<< Mia cara, si è fatto tardi... dobbiamo andare >>

<< Dove? >>

Da dietro Crudelia, spuntò Malefica con un lieve sorriso malizioso sul viso.

<< Dobbiamo andare a combattere contro la tua ragazza! >>

<< Cosa volete ottenere? >>

<< Noi? Niente... Farà tutto da sola... >>

Ero confusa...ma, forse avevo ben capito cosa stava per capitare... l'avrebbero spinta a proteggermi, mi avrebbero usata per distugerla, per farla passare al lato oscuro. Una nebbia viola si materializzò sotto i nostri corpi e ci trovammo nuovamente nella foresta, sole. Da dietro un alberò spuntò Tremotino con un sorrisino sul viso. 
Poco dopo vidi la macchina di Emma, lei scese dalla macchina.


<< Emma! >>

Questa volta le parole uscirono chiare dalla mia voce... I suoi occhi si riempirono di lacrime e le sue gambe tremarono quando sentì la mia voce. In quel momento lì, esattamente in quel momento mi ero innamorata per la seconda volta di lei.
 
***

Quella voce mi aveva fatto perdere il controllo di me stessa, non avrei potuto desiderare niente di meglio che la sua sublime voce pronunciare il mio nome. Ora ero ancora più sicura che dovevo proteggerla, perchè lei era l'amore della mia vita e non potevo permettere a nessuno di farle del male. Mi fiondai verso di lei e inaspettatamente nessuno ci impedì di abbracciarci. Non riusciva a tenersi in piedi, era così vulnerabile, così indifesa tra le mie braccia. 

<< Ora sei al sicuro amore mio. E lo sarai per sempre nessuno potrà farti del male. >>

La strinsi a me.

<< Emma... il calore del tuo corpo mi fa sentire viva di nuovo. Grazie per non aver smesso di credere, di cercare! Ma sta attenta, vogliono renderti una di loro. >>

<< Non preoccuparti so cosa fare. >>

Le nostre labbra si sfiorarono per un secondo poi improvvisamente fui strappata dalle sue braccia.

<< Swan è ora di cominciare... queste cose dolci non ci piacciono. >>

Non le tolsi gli occhi di dosso, lei era il mio primo obiettivo, metterla in salvo.
Scagliai un incantesimo su Crudelia, Ursula e Malefica e le legai ad un albero vicino e con l'altra mano strinsi il collo di Tremotino, in quella morsa invisibile che avevo visto usare molte volte a Regina. Lei era incredula di come il stessi affrontando la cosa.

<< Ora sarai al sicuro amore mio... >> I suoi occhi erano la dolcezza più infinita... non sapevo se l'avrei rivista quindi glielo dissi. << Ti amo >>
Poi una nuvola bianca l'avvolse e sentii quasi in un sussurro " Ti amo ". Scomparve sotto i miei occhi. Lasciai Tremotino privo ormai di sensi disteso su un manto di foglie e andai da quelle tre legate all'albero.

<< Non te la caverai così Emma... non è così facile. >>

<< Non dire mia cara Malefica... Ricordi il sotterraneo dove Regina ti ha tenuta prigioniera? >>

<< Certo che lo ricordo ragazzina presuntuosa! >>

<< Ci passerai il resto della tua miserabile vita insieme alle tue amichette...divertitevi >>

<< Cosa ti fa credere che non usciremo e verremo a cercarti? >>

<< Crudelia, povera ingenua. Non credi che abbia pensato anche a quello? >>

Un espressione stranita si fece largo sul viso delle tre.

<< Non saprò usare bene la magia ma, so leggere e scagliare gli incantesimi. >>

<< Cosa hai intenzione di fare? >>

<< Non cosa ho intenzione di fare, cosa ho già fatto... Ho scagliato un incantesimo sul sotterraneo, ora nessuna magia può permettervi di uscire da li, nessuno stratagemma... niente che voi possiate conoscere. Quindi buona permanenza ragazze. >>

E con un gesto veloce della mano tutte e tre sparirono avvolte da una nuvola bianca. Ora restava solo lui... ma, sapevo cosa dovevo fare.


* Grazie a tutti per aver letto questo capitolo :) Vi bacio forte... se vi va lasciate una recensione :D Notte *
 

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Capitolo 11
*** Non è mai la fine ***


* Buona sera ragazzi eccomi qui con un'altro capitolo...spero vi piaccia buona lettura. Un bacione alle ragazze del 'Delirio SQ', vi adoro <3 *


XVI CAPITOLO

" Non è mai la fine"

Ora dovevo vedermela con lui, con il Signore Oscuro... ma, non avevo paura di lui, l'unica di cui avevo paura era di me stessa. Eravamo l'uno di fronte all'altro e i nostri occhi si incontrarono e si fulminarono a vicenda.

<< Swan, cos'hai intenzione di fare? Lo sai benissimo che non puoi battermi! >>

<< Non ne sarei così sicura Gold >>

Incantesimi iniziarono a farsi guerra, scie d luce che illuminavano il cielo... La battaglia era iniziata e Gold non si arrendeva ma nemmeno io. Oggi qualcuno sarebbe dovuto sparire da questa città e sapevo che non ero io. 

<< Swan non puoi battermi. Non lo vedi? Nessun tuo incantesimo mi sta colpendo, invece i miei ti stanno indebolendo poco a poco. >>

<< Ma non è questo il tuo piano Gold, vero? >>

<< No, hai ragione >>

<< E come avresti intenzione di trascinarmi al lato oscuro? Ora che non hai niente per ricattarmi >>

<< Sei tu quella di cui ho bisogno, tu sei tutto quello che serve >>

Ne avevo abbastanza... era irritante... Così sfilai il pugnale dalla tasca...

<< Come... >> Tremotino sbiancò << ...non dovresti averlo tu quello >>

<< Non lasci niente al caso tu eh? Ma come mai non hai pensato a recuperarlo non appena sei arrivato in città? Ti facevo più astuto... >>

<< Ho mandato Ursula e Crudelia a cercarlo ma quelle due impedite non l'hanno trovato...sapevo che me ne dovevo occupare personalmente. >>

<< Non l'avresti trovato... non era dove l'hai lasciato l'ultima volta. >>

Strinsi la presa sul pugnale.

<< Non lo farai... non sai cosa si prova. Non sai quanto dolore porterà nella tua vita, tu non lo sai. Uccidendomi mi libererai ma, la tua vita non sarà più la stessa e perderai tutte le persone che ami. >>

<< Non mi interessa! Hai ingannato tutti dall'inizio dei tempi, ti sei servito di Regina e l'hai fatta diventare la Cattiva. E tutto per ritrovare tuo figlio che avevi già perso per la tua stupidità? No! Perchè la cosa più importante per te è il potere e nient'altro. Quindi non mi interessa se la mia vita fara schifo da oggi, forse nemmeno avrò più una vita ma, tu sparirai e nessuno darà più fastidio agli abitanti di Storybrooke. >>

Non dissi altro e senza nessuna esitazione spinsi a fondo quel pugnale, nel suo cuore. Vidi scorrere via la vita da quel corpo... Che avevo fatto? Tolsi il pugnale dal suo petto, lui cadde. 

<< Buona fortuna Salvatrice. >>

Questo disse prima di esalare l'ultimo respiro. Girai il pugnale tra le mani e il suo nome si era come cancellato e lì in quel preciso istante venne impresso un nuovo nome... EMMA.

***
 
Un attimo fa ero nella foresta con i miei occhi dentro ai suoi e ora mi trovavo sul pavimento di casa Charming. Sapevo come funzionava quell'incantesimo ma, in quel momento non potevo crederci, finalmente ero con lei e ora non c'era più.  Ero così arrabbiata con lei, come aveva potuto farlo? 

<< Mammaaaaa >>

Mi ritrovai tra le braccia di Henry e per un attimo tutta quella paura che attanagliava il mio cuore era svanita, ero sprofondata nelle sue braccia. Ero rimasta tra le sue braccia per non so quanti minuti e ancora Mary Margaret non aveva fatto nessuna domanda. Mi staccai da Henry e guardai fissa negli occhi Mary Margaret.

<< Che succede? Perchè non mi stai assillando con le tue domande come fai sempre? >>

Lei non parlò, si avvicinò a me e mi abbracciò. 

<< Sono contenta che tu sia di nuovo a casa Regina. >>

<< Ben tornata a casa Regina >>

David si avvicinò e mi aiutarono ad alzarmi e mi fece sedere sul letto.

<< Cosa sta succedendo? Perchè nessuno parla? >>

<< Come stai? Che hai al braccio? Vuoi farti una doccia? Vuoi qualcosa da mangiare? >>

<< Solo un bicchiere di acqua. Mi chiedo perchè quella pazza mi abbia mandato qui? >>

<< Mamma perchè sapeva che eri senza forze e ti avrebbero usata per farla passare al lato oscuro. E tu così non l'avesti di certo aiutata. >>

<< Ha ragione Henry... >>

<< E perchè ti ama >>

Le parole di Mary margaret mi sconvolsero.

<< Sanno tutto. >>

<< Oh! E come l'avete scoperto? >>

<< Prima di andare Emma ce l'ha detto e ci ha chiesto di prenderci cura di te se... >> la voce di David si spezzo. << ... se non fosse tornata >>

<< Lei tornerà, lei deve tornare! >>

Mi si spezzò il cuore, avevo appena realizzato che forse non sarebbe più tornata, forse era per questo che mi aveva portata qui, non voleva che la fermassi. E se non fosse più tornata? Avrei perso un'altra piccola parte di me e forse questa sarebbe stata l'ultima perchè se nemmeno lei, nemmeno la salvatrice era il mio lieto fine io, la Regina Cattiva non ero destinata ad averne uno. Scoppiai in lacrime. Mary Margaret si avvicinò a me e mi strinse la mano, ci ha chiesto di dirti che ha lasciato una lettera per te a casa tua. Non mi tirò su il morale, anzi piansi ancora più forte perchè, lei non aveva intenzione di tornare. 

<< Henry puoi andare a prenderla? >> 

<< Certo mamma, vado e torno >>

Henry uscì di corsa chiudendo la porta dietro di se.

<< Regina stenditi un po', riprendi le forze. >>

<< Non ci riesco. Devo sapere qualcosa di Emma. >>

<< Ti capiamo.  >>

10 minuti dopo ecco Henry di ritorno da casa Mills con la lettera.

<< Tieni mamma. >>

<< Grazie piccolo. >>

<< Vuoi un po' di privacy  Regina? >>

<< Se è possibile... >> 

<< Andiamo a prendere la colazione da Granny's e torniamo. >>

Presero il passeggino con il piccolo Neal che dormiva beato e uscirono.
Srinsi forte quella lettera al cuore come se fosse lei, non avevo la forza di aprirla e leggerne il contenuto. Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo, aprii la lettera e iniziai a leggere.


" Ciao Amore mio, se stai leggendo questa lettera sei sana e salva e il mio piano sta funzionando come aveva previsto. Ho intrappolato Crudelia, Malefica e Ursula nel sotterraneo e ho scagliato un incantesimo per non farle uscire ma, non so quanto i miei incantesimi siano sicuri quindi quando riprendi le forze scagliane uno anche tu così non dovrete più preoccuparvi di quei tre esseri. Per quanto riguarda Tremotino, me ne occuperò io stessa. 
Probabilmente era così che doveva andare e non rimpiango assolutamente niente. Sembra strano ma ti ho amata dal primo momento che ti ho visto o meglio diciamo che sei stata uno dei miei pensieri più importanti in questi anni. Amavo quando mi stuzzicavi e quando ti avvicinavi a me con quegli occhi rabbiosi ma, che nascondevano così tanta dolcezza e fragilità. Ti ho capita subito sai? Ma c'abbiamo messo un po' a renderci conto che eravamo fatte l'una per l'altra. Ti amo e ti amerò sempre qualunque cosa succeda nelle prossime ore. Magari non sarò li accanto a te, non sarò lì a cullarti la notte e abbracciarti stretta a me ma, il mio cuore sarà sempre con te. Avrei voluto poter dire di noi a tutta la città, avrei voluto camminare mano nella mano per le strade e baciarti ogni volta che avrei avuto voglia. Mi sarei voluta trasferire, avrei voluto condividere lo stesso letto e magari anche lo stesso armadio. Avrei voluto... desideravo molte cose ma, forse dopo oggi tutto questo non sarà possibile ma, non rinunciare all'amore, non rinunciare alla persona meravigliosa che sei diventata perchè hai trovato un'altro ostacolo sul tuo percorso. Voglio che quella donna di cui mi sono innamorata viva la vita perchè io in qualunque caso ne farò parte, perchè ti amo Regina Mills. TI AMO.
"

Ero in lacrime ma, non potevo rimanere li con le mani in mano... non quando la persona che amo si sta sacrificando per me. Non potevo. Non riuscivo a tenermi in piedi ero ancora senza forze ma, sentivo nuovamente la magia scorrermi nelle vene,  così una nuvola viola avvolte il mio corpo e mi ritrovai tra gli alberi di quella foresta. Tremotino era steso a terra ed Emma lì davanti immobile, poi mi resi conto di quello che stava succedendo davanti ai miei occhi. Emma aveva il pugnale di Tremotino tra le mani e lo fissava e Tremotino era a terra. Aveva detto che avrebbe fatto di tutto per proteggermi e forse era proprio quello che aveva fatto.

***

Ero li che guardavo il mio nome su quel pugnale e pensavo che quella non era la vita che volevo vivere, non volevo essere legata a quel maledetto pugnale, non volevo avere tutto quel potere e non volevo che tutto questo mi cambiasse! Cosa avrebbero detto i miei, Henry, Regina. Forse stavo diventando quello che ho sempre temuto, forse avrei potuto far del male alla mia famiglia. Non era questo quello che volevo per me. Improvvisamente era tutto più chiaro... non sarei diventata uno dei cattivi, non avrei fatto del male a nessuno. Killian lo aveva detto molte volte... l'unico modo di annientare il Signore Oscuro era ucciderlo ma, c'erano delle conseguenze... Ma se...
Provai a fare quello che nessuno aveva mai fatto. Guardai il sole che stava per svegliare la città e pensai ai momenti felici della mia vita che iniziarono a scorrermi davanti, pensai ai miei genitori che nonostante tutto credevano ancora nel bene, ad Henry, il mio piccolo Henry che nonostante tutto sarebbe diventato un uomo meraviglioso e a Regina. Lei che mi dava la forza ogni giorno di alzarmi dal letto, pensai a quel sorriso meraviglioso e decisi, era ora. 
Presi quel pugnale lo guardai per l'ultima volta e lo piantai nel mio petto, con un colpo secco. Era l'unico modo per annientare quell'immenso potere. Il dolore invase il mio corpo e uno strano senso di calore mi strinse il petto, caddi sulle ginocchia. Poi il silenzio e una forte luce bianca.


* Spero vi sia piaciuta... lasciate qualche commento. Un bacione. Un saluto speciale alla mia Alli che per ora non se la passa tanto bene :3 *

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Capitolo 12
*** E' ora di tornare a casa ***


* Ciao ragazzi eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa mia fanfiction... Spero vi piaccia. E' stato davvero meraviglioso scriverla e voi avete reso questa mia prima avventura davvero bellissima. Quindi grazie mille a tutti voi. Un Grazie particolare alla mia beta _monster :* e un grazie a tutte le ragazze del 'Delirio SQ' <3 E per finire un bacione a sua maestà :3 A presto... alla prossima :* *



XVII CAPITOLO

"E' ora di tornare a casa"

 

Una luce accecante, era questo che vedevo. Aveva fatto quello che temevo, aveva sacrificato la sua vita per me, per noi, per tutti noi. Il suo corpo era steso a terra e quella luce usciva da lei ma non sapevo cosa le stesse succedendo. Stava lottando, il suo cuore lottava contro l'oscurità. Una lacrima rigò il mio viso perché non ero arrivata in tempo, perché non ero riuscita a fermarla. Le corsi in contro, con quelle poche forze che mi rimanevano nel corpo ma fui sbalzata via da quella forza. L'ennesima dimostrazione che io ero impotente, che ormai non servivo, che non potevo salvarla. Improvvisamente quella luce invase tutta la città e poi tornò la quiete, lei era ancora stesa a terra ma quel pugnale, che per secoli aveva controllato il Signore Oscuro, si era disintegrato. Il suo cuore, il suo essere pura, la sua bontà avevano distrutto quell'oggetto così temuto ma lei non si muoveva. Il suo torace non dava accenno a muoversi: non respirava. Era lì, distesa e immobile. Mi misi seduta vicino al suo corpo, lo presi e poggiai la sua testa sulle mie gambe. Il suo viso era pallido e una piccola lacrima era intrappolata tra le sue ciglia, le accarezzai delicatamente la guancia: era calda. 

<< Ti avevo trovata, ti ho cercato per anni e ora che ti avevo trovata... >> non riuscii a dire nient'altro, l'avevo persa. Non riuscivo a non pensare che tutto quello era colpa mia, se io non avessi assecondato i mie sentimenti se solo avessi fatto come sempre, se non mi fossi lasciata andare. E ora ero lì, nuovamente con il cuore spezzato e ancora una volta avevo ucciso una persona. Magari non l'avevo fatto personalmente ma, la sua morte, era solo e solamente colpa mia. E ora il senso di colpa, quel buio che avevo sempre avuto dentro si stava impossessando di me senza trovare alcun ostacolo. Non ero più in grado di combattere, il mio corpo non riusciva più a contrastare la sua forza. Nessun ricordo felice, nessun momento con lei, neppure il ricordo del suo sorriso o dei suoi meravigliosi occhi azzurri riuscirono ad impedire alle tenebre di proseguire il loro percorso all'interno del mio corpo. Quel senso di colpa mi avrebbe accompagnato per sempre e così sprofondai in quel buio profondo che mi annebbiava la vista, che piano piano cancellava ogni piccolo ricordo felice. Non riuscivo più a reagire a tutto questo e il suo corpo steso su di me mi spezzava il cuore, quel cuore che stava poco a poco riprendendo vita, grazie a lei. Le lacrime ormai rigavano il mio viso da un paio di minuti. 

<< Ti prego Emma... ti prego! Io ho bisogno di te! >>

Mi ero spogliata di ogni barriera con lei. Nemmeno aprirle il mio cuore l'aveva fatta svegliare. L'avevo persa. Così mi avvicinai lentamente al suo volto e accarezzai lievemente quel viso che tanto amavo. La baciai teneramente su quelle sue morbide labbra. 

 

***

 

Una strana sensazione di calore invase il mio corpo, ero sicura di aver preso la scelta giusta. Quel pugnale aveva cambiato Tremotino e avrebbe cambiato anche me, non potevo permettermi una cosa del genere. Avrei potuto fare del male alle persone che amavo, o meglio, avrei potuto farle soffrire e morire. Sì, li avrebbe fatti soffrire ma sarebbe stato un dolore temporaneo. Non potevo rischiare, non era quella la vita che avevo sempre sognato, non era questa la vita che volevo per Henry e Regina. “Questa era la cosa più giusta da fare.” Queste erano le parole che mi ero ripetuta prima che il pugnale finisse nel mio petto. Caddi per terra e in quegli interminabili istanti mille pensieri iniziarono a scorrere velocissimi nella mia mente, senza alcun controllo; L’ultima cosa che ricordo fu un bagliore bianco molto luminoso e il suo viso con uno di quei sorrisi che sarebbero riusciti a far sciogliere anche il più cattivo dei cattivi. Ecco cosa fu l'ultima cosa che vidi: fu il suo viso. Caddi e fu il buio totale.

 

***

 

Il suo cuore riprese a battere, il suo viso aveva ripreso un lieve colorito. Poi fu come se fosse riemersa da una lunga nuotata in apnea: aprì i suoi occhi meravigliosi e iniziò a fissarmi. Non riuscivo a crederci, non sapevo se era stato il mio bacio a farla risvegliare o se si sarebbe comunque svegliata da un momento all'altro ma, ora, non mi importava, ora lei era lì, tra le mie braccia ed era viva.

<< Emma sei... sei viva! >> 

<< Direi proprio di si! Ma com'è possibile? >>

<< Non lo so >> le sorrisi dolcemente poi mi alzai di botto e mi misi davanti a lei con un espressione seria in viso e le mani ai fianchi.

<< Ora voglio proprio sapere cosa diavolo ti sia passato per quella testolina che ti ritrovi? Devi proprio spiegarmelo! Come pensi che avrebbero reagito i tuoi genitori o Henry se fossi tornata a casa potando il tuo corpo privo di vita? >>

Non ero arrabbiata, cioè lo ero e anche molto ma in quel momento forse ero più felice ed emozionata. Non riuscii comunque a darlo a vedere e, come sempre, mi ero protetta.

<< E' questo il modo di salutarmi? Ero quasi morta! >>

<< Lo so! Lo so benissimo che eri morta! Ti pare che non me ne sono accorta? Eri tra le mie braccia e non respiravi. E hai scritto una lettera d'addio, perché tu avevi programmato tutto, avevi già pensato a pugnalarti. Come diavolo hai potuto? Senza chiedere aiuto? >>

<< Scusami Regina ma l'ho fatto per voi, per te! L'unico modo di eliminare Tremotino era ucciderlo e prendendogli i poteri sarei potuta diventare cattiva, molto più di lui. >>

<< Non è una scusa questa... avremmo potuto affrontare le cose >> 

Ero terrorizzata, non riuscivo ad aprirmi, non riuscivo a dirle che mi aveva fatto così male vederla con quel pugnale nel petto, averla tra le braccia e sapere che l'avevo persa per sempre. 

 

***

 

Era li, davanti a me, con quell'aria imbronciata ma sapevo che non era arrabbiata, per niente. Era la stessa espressione che ogni tanto aveva anche Henry ed erano così teneri quando facevano così. Mi alzai lentamente da terra e mi avvicinai  a lei con aria quasi tranquilla.

<< Mi chiedo perché stiamo ancora parlando... >>

<< Cosa dovremmo fare? Ti dovrei lanciare una palla di fuoco? >>

<< Non intendevo quello >>

<< Emma? >>

Sapevo che era spaventata, che aveva avuto paura di perdermi ma, ora, ero li.

<< Sta zitta e baciami! >>

La presi dal colletto della sua giacca e la tirai verso di me: la baciai, così, semplicemente. Fu uno di quei baci magici, pieni di amore, passione, calore, quel calore che solo quando baci la persona giusta provi. E lei lo era.

<< Mi sei mancata Regina! E lo so che ti sono mancata, lo leggo nei tuoi occhi che si sono inumiditi. Lo sento da come mi hai baciata. >>

<< Non te lo dirò mai. >>

Poi mi abbracciò e fu come se i nostri corpi si fossero uniti.

<< Mi sei mancata anche tu! Ma non farci l'abitudine, non te lo dirò più. >>

<< Sei incredibile... >>

Sciolse l'abbraccio e i nostri occhi si incontrarono.

<< Ti amo Emma! Lo dirò ora e lo dirò una sola volta e non lo dirò più ma, starti lontana è stata una tortura e averti a pochi centimetri e non poterti toccare è stato anche peggio. Vederti stesa a terra stringere il tuo corpo privo di vita mi ha spezzato il cuore perché finalmente avevo trovato qualcuno che mi faceva stare bene, che mi ama per quella che sono e poi, improvvisamente, ti avevo persa. >>

<< Ma ora sono qui e ti prometto che non ti lascerò mai più. >>

<< Mi devi promettere anche che non cercherai di ucciderti e ora che sei viva dovrai mantenere tutto quello che hai scritto nella lettera.  >>

<< Era quello che avevo intenzione di fare. Ma prima di tutto penso che darò un bacio alla donna più bella del mondo. >>

La baciai.

<< Torniamo a casa? >>

<< Prima passiamo dai tuoi genitori e facciamogli sapere che loro figlia non è morta! >>

<< Era quello che intendevo >> e scoppiai a ridere << Andiamo in macchina o usiamo il tuo metodo? >>

<< Usiamo il mio metodo che è più veloce, torneremo a prendere la macchina più tardi. >>

<< Vai! >>

<< Devi stringermi forte se vuoi partire >>

<< Provvedo subito sua maestà. >

 

***

 

Eravamo a casa dei miei genitori e non appena mi videro mi abbracciarono forte. Si aggregò anche Henry che mi saltò addosso.

<< Sapevo che ce l'avresti fatta! >>

<< Te l'avevo promesso ragazzino >>

Lo abbracciai forte.

Poi mi avvicinai a Regina e la presi per mano. Non se l'aspettava, mi guardò perplessa ma non la lasciò.

<< Mamma! Papà! Volevo comunicarvi ufficialmente che io e Regina stiamo insieme. Lo so che lo sapete e che ve l'avevo già detto ma volevo fare le cose per bene. La prima volta sono stata molto veloce e non volevo che le cose andassero in quel modo ma è andata così. Ora voglio fare le cose come si deve, quindi... Io e Regina stiamo insieme, ci amiamo e... sono contenta di averla trovata. >>

I miei genitori sorrisero vedendoci così innamorate ma non dissero niente. Regina schiuse la bocca per parlare:

<< Tua madre mi ha insegnato una cosa in questi anni... Il vero amore si ritroverà sempre! Quindi qualunque cosa succeda io ti ritroverò sempre. >>

Regina, la Regina Cattiva che tutti conoscevano, stava piano piano scomparendo e stava lasciando posto a quella che era la vera Regina, quella donna sensibile e dolce di cui io mi ero innamorata. Non erano sicuramente parole che mi sarei mai aspettata di sentire da lei e per questo motivo una lacrima rigò il mio viso e non solo il mio ma anche mia madre si commosse. Ci baciammo come se nessuno ci fosse e finalmente sapevo di aver trovato la mia strada, la mia famiglia.

* GRAZIE DI VERO CUORE A TUTTI *

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