Sophie-ugola d'oro

di didylanda01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Premessa ***
Capitolo 2: *** Prequel 1 ***
Capitolo 3: *** Sophia è una lingua di fata... o forse un'ugola d'oro? ***



Capitolo 1
*** Premessa ***


Ciao a tutti! Volevo avvisarvi, se vi ritroverete a leggere questo capitolo, che non è del tutto uguale all'introduzione, ma alla fine c'è aggiunto un dettaglio importante!
 
100 anni… 100 anni erano passati. 100 anni dalla morte di Meggie, Mo, Resa, Elinor, di tutti gli allegri abitanti del Mondo D’inchiostro. Questa malata storia è ormai dimenticata, raccontata ai bambini come leggenda nel paesino di Rochk Caprhcorn. La sera, tutti riuniti attorno a un focolare, gli adulti narrano ai figli, ai nipoti, la storia “delle Lingue di Fate”, e i bambini vanno a letto felici fantasticando di svegliarsi, l’indomani, nel libro di Fenoglio.
Ma sarà vero tutto dimenticato? Tutto finito? Solo una leggenda? Un mito? Potrebbe ripetersi la storia, chi lo sa! Ma non si sa mai, ci vuole bravura a entrare in contatto con mondo delle parole, delle sillabe… Per far entrare in vita i personaggi… E poi c’è lei, Sophia, ma chi è veramente? Ha il dono di animare i libri? Stavolta però sarà tutto complicato, i nemici non son morti… o sì? Beh, è da scoprire… Fatevi avvolgere nelle tenebre della magia, attraversate il sottile velo che separa realtà e fantasia… Accompagnate Sophia alla scoperta della verità… per 100 anni celata! Sarete voi stavolta a essere risucchiati dalla storia al posto di chi ne esce? Meglio di no… copritevi le orecchie per rimanere solo spettatori! Vi converrà, se volete seguire attentamente quest'avventura... non sarebbe piacevole entrare in... "Tramonto d'Inchiostro!"

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Capitolo 2
*** Prequel 1 ***


Era una burrascosa sera d’inverno, la casupola di Rochk Caprhcorn si ergeva resistente sulla collina. La piccola Sophia, capelli d’oro, aveva compiuto solo il giorno prima sette anni e in quel momento riposava angelica sull’enorme poltrona di pelle che odorava di sole. Dietro di essa era esposto un quadro dalla cornice cortecciata, che rappresentava il mare che Sophia non aveva mai visto, messo lì dai genitori per regalarle dei bei sogni… La densa aria calda sapeva di miele, e come un impazzito pulviscolo, lo zucchero a velo, volteggiava elegante e vorticoso intorno alla piccola.  La madre, in cucina, preparava la torta, e dal forno focoso si dipanava già un profumino di cioccolato e di amore… L’odore si faceva man mano sempre più forte e allettante e appena giunse, come un onda nel mare in tempesta, al naso di Sophia, lei spalancò gli occhi acquamarina, venati di blu come le spaccature del ghiaccio a contatto con il calore… La gioia della bambina che riscaldava ogni giorno quella casa inondò il silenzio che regnava, spaccandolo come il cristallo, in tanti pezzi, con una risata trasparente e felice. Con veloci e ampi balzi giunse in cucina dove allietò il cuore della madre con un dolce e zuccheroso sorriso carico di affetto. Inspirò profondamente  il cioccolato che aleggiava intorno a lei nutrendosi dell’amore che c’era sprigionato lì. Scosse la testa bionda scrollandosi la lunga onda color limone sulle minute spalle.

Raggiunse Fluffetto, il gattino dal pelo fulvo che la zia Sara le aveva regalato il giorno prima. Si pose in grembo il batuffolino strofinando le dita dietro le sue orecchie morbide. Annoiata Sophia sbadigliò e fece scorrere il maturo sguardo saggio, che peraltro il suo nome le aveva affisso, sull’antica e ricca libreria del padre, alla ricerca di una lettura che avrebbe potuto allietarla. Il suo sguardo attento cadde su un grosso tomo dalla copertina violacea, che torreggiava come un imperatore sugli opuscoli che lo circondavano. Sophia, rapita, si alzò dal divano e raggiunto lo scaffale fece scorrere il polpastrello con lentezza sul dorso consumato e logoro dello strano libro, costatando la perfezione della sua rilegatura. Con delicatezza infilò le dita nelle strette fessure che separavano il re dai suoi sudditi, e sfilò con esperienza lo scritto. Era un tomo molto bello, di un violetto spento ma uniforme, e la piccola, ancora una bambina ma abituata fin da piccola alla lettura, cercò subito il titolo di esso: grosso, elegante, sopraelevato rispetto alla compattezza dello sfondo, di un dorato accesso e sovrannaturale, emergeva la scritta “CUORE D’INCHIOSTRO”… 

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Capitolo 3
*** Sophia è una lingua di fata... o forse un'ugola d'oro? ***


Sophia spalancò il libro incantata dalla sua imponenza e meccanica come un robot con gli occhi che le luccicavano emozionati, iniziò a sfogliare le pagine. Poi, con una voce soave e ammaliatrice divorò le parole animandole nell’aria come fate che danzano nell’aria, mentre dalla piccola bocca le belle e armoniose parole uscivano la bambina le vedeva come materializzarsi intorno a sé: la Selva senza Vie, il Palazzo di Capricorno… lei li vedeva! Sophia era una maga della lettura, trasformava un capitolo in un’avventura, e in quel momento sembrava che il mondo si fosse fermato inglobato nella melassa incantato e ipnotizzato dalle sillabe che volteggiavano nella piccola stanza… Ma l’incanto fu improvvisamente spezzato da un grido: era la madre di Sophia. La bambina gettò il libro sul divano rosso e corse con le veloci gambette in cucina, dove con orrore vide che la madre era sparita e al suo posto c’era un ragazzo dai capelli color carbone e gli occhi pece. 

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