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di Aubrey_ToxicMuffin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo ***
Capitolo 2: *** Votazion ***



Capitolo 1
*** Arrivo ***


Capitolo 1
Arrivo

Aprii la porta che dal seminterrato portava alla casa.
<<... Raccomandiamo la popolazione di non fermarsi in zona, finché i Cercatori non avranno reso la situazione di nuovo sicura...>> la donna dai capelli biondi era seduta al solito bancone bianco, accanto all’uomo dai capelli neri in giacca e cravatta.
La pila di piatti sporchi cominciava a pesare, così velocizzai il passo verso la cucina. Posai le stoviglie nel lavandino, Deliah li avrebbe presto lavati, come d’abitudine. Sentivo il telegiornale ronzare ancora dal salone dove Joseph si era sicuramente addormentato. Non gli piaceva molto il telegiornale, il suo ospite odiava ancora il modo composto delle anime, gli mancavano i vecchi film d’azione o – come diceva lui – un po’ di sana violenza.
La mia ospite, invece, era zitta. Non aveva mai parlato. Quando la cercavo, non trovavo nessuno. Deliah e Joseph avevano rischiato di impazzire con i proprio ospiti, invece per me era stato fin troppo facile. Loro due erano i miei genitori di copertura, oltre che due ottimi guaritori.
Era utile avere dei guaritori in mezzo a noi, se per caso qualcuno nel rifugio sotto la casa si fosse ammalato, prendere le medicine e usarle era uno scherzo.
In tutto gli umani erano 40, pericoloso in caso di evacuazione, ma molto meglio che lasciarli in balia dei Cercatori.
Mi avvicinai al televisore per spegnerlo, tanto Joseph non stava guardando, invece era vigile davanti al televisore.
<< Che succede? >> chiesi, se guardava il notiziario era grave,
<< Quelle sparizioni... >> disse concentrato, quasi in trans, << Non sono un caso... per una volta i parassiti hanno ragione... >> continuò. Mi schiarii la voce per ricordargli la sua natura, così lui rinsavì,
<< Dicevi? >> chiesi sorridente.
Joseph, l’ospite di mio padre, era troppo forte rispetto a Canta alle Stelle, l’anima. Canta alle Stelle era troppo buona, aveva una compassione per gli altri che nessuno poteva eguagliare, lasciava a Joseph lo spazio che desiderava, senza però fargli prendere il sopravvento. Per fortuna erano d’accordo praticamente su tutto. Joseph aveva la pelle chiara, di un rosa pallido, il viso gentile, e gli occhi color nocciola. A quanto diceva mamma, Deliah o Bellezza nelle Foglie, tutte le infermiere non gli negavano molteplici moine, anche se erano sposati. L’ospite di Bellezza nelle Foglie si addiceva al suo nome, era una donna davvero bellissima, con i capelli biondo-ramato e gli occhi azzurri, e la pelle diafana.
<< Le sparizioni sono opera degli umani... >> disse concentrato,
<< Lo sanno già... >> dissi senza capire cosa intendesse,
<< No Notte, il fatto è che sono numerosi. Come farebbero a rapire più anime contemporaneamente se non avessero abbastanza persone che le tengono d’occhio? >>
Rimasi senza parole, ancora una volta aveva fatto centro.
<< Hai ragione... >> dissi mentre pensavo. Quanti erano? 7? No, troppo pochi, se almeno tre andavano in missione non ne rimanevano abbastanza per poi controllarle e provvedere alla sopravvivenza del gruppo. 13? Di più?
<< Quanti saranno? >> chiesi,
<< Non so ma dobbiamo trovarli... >>. Sbarrai gli occhi,
<< Canta alle Stelle, sei impazzito? >>
<< No, sono in pericolo e non lo capiscono. Dobbiamo aiutarli... >>
<< No, sei completamente impazzito? >> chiesi quasi isterica,
<< Notte, non urlare... >> disse calmo, accarezzandomi le spalle, non mi ero accorta che stavo urlando.
Divincolandomi da lui, mi avviai verso il seminterrato, chiusi la porta dietro di me, infuriata.
Possibile che non capisse quanto era pericoloso? Avremmo messo in pericolo gli umani che dipendevano da noi, sia che a partire fossero state le anime, sia che fossero stati degli umani. Aprii la botola nel pavimento infilando il dito nella fessura invisibile. Il tassello in legno che nascondeva il buco cadde nel cestello dall’altra parte. Appena entrata ripresi il tassello e lo inserii nel buco. Il corridoio era illuminato, come sempre. Mi avviai verso la piazza centrale.
Tutti insieme eravamo riusciti a costruire un vero e proprio villaggio, anime e umani, se solo la mia specie capisse...
Un arco mi annunciava che stavo per uscire dalla zona vietata agli umani, nessuno poteva entrare nella casa-copertura.
<< Notte! >> mi chiamò Chase, correndomi incontro.
<< Ciao Chase... >> risposi cercando di sorridere,
<< Qualcosa non va? >> chiese apprensivo come sempre.
Si spostò i capelli castani, scoprendo gli occhi marroni.
<< Niente di che... >> risposi continuando a camminare, << Dove sono tutti? >> la galleria era stranamente vuota, e nessuno vociava,
<< Oh, ne hanno trovato un altro... >> disse entusiasmato
<< Davvero? >> chiesi prendendo vita all’improvviso,
<< Si, ha detto di chiamarsi... >> di grattò la testa confuso, mentre ci dirigevamo verso la sala riunioni, che ormai era la “sala nuovi arrivati”, << Carl mi pare... o forse Charlie, non ricordo... >>
<< Va beh, glielo chiederemo... >> disse fredda, bene, 41 vite in pericolo, ora.
Mi fermai davanti alla porta in legno scuro,
<< Faccio paura? >> chiesi sistemando la cascata di riccioli castano-rossicci che mi cadevano sulle spalle,
<< In effetti un po’, calmati o lo ammazzerai dalla paura... >>
<< Sono calmissima... >> dissi,
<< Intanto cerca di non incenerire le cose con lo sguardo, è già un inizio... >> disse spingendomi verso la porta.
Chase era qualcosa come il mio migliore amico. Aveva un anno in più della mia ospite, che ne aveva 17.
Come tutte le stanze, anche la sala nuovi arrivati era costituita da dei muri, un soffitto e un pavimento.
Erano tutti ammassati sul fondo, in cerchio.
<< Ehi! C’è Notte! >> urlò qualcuno
<< È arrivata Notte! >> disse qualcun altro.
Mi avvicinai al nuovo arrivato cercando di ammorbidire la mia espressione.
Ethan era accanto a lui, con una mano sulla sua spalla,
<< Ciao... >> dissi sorridente, fermandomi davanti a lui.
Si girò verso Ethan, il suo sguardo era tradito, afflitto,
<< Tranquillo Jordan... >> disse Ethan, meno male che si chiamava Carl o Charlie... lanciai un’occhiata a Chase che si girò, << Lei è con noi... è diversa dalle altre anime... >> disse.
porsi la mano a Jordan, << Mi chiamo Sole di Mezzanotte. Tutti mi chiamano Notte, ti chiami Jordan? >> chiesi sorridente. Rimase a fissare la mia mano, senza muoversi,
<< Importa qualcosa? Presto sarò “Scemo Che Fa Qualcosa” >> disse sarcastico,
<< Non ti inseriremo nessuna anima... >> dissi calma, tenendo la mano dove stava,
<< Io vengo dal Mondo delle Ombre, tu sei di qui? >> chiesi ancora cortese, ma lui non rispose.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, io gli tendevo la mano e lui non la prendeva.
La pelle abbronzata del ragazzo stava diventando bianca, aveva paura. Aveva i capelli castani scuro, con gli occhi marroni. I lineamenti del viso erano sporgenti, ma tutto sommato era un bel ragazzo.
<< Puoi aspettare anche tutto il giorno... >> disse sorridente,
<< Sono paziente... >> dissi, sorridendo sarcastica,
<< Io no.. >> rispose diventando serio,
<< Allora prendi la mano... >> dissi seria,
<< No... >>
<< Allora aspetterai che mi stufi... >>
<< Perché dovrei restare qui? >> chiese,
<< Vuoi essere un’ospite? >> chiesi,
<< Certo che no... >>
<< Allora rimani qui. Tre anime sono sufficienti a proteggerli tutti... >> dissi ammiccando alle persone dietro di noi, curiosi,
<< Tre anime sono anche abbastanza da spedire i Cercatori qui dentro... chi mi dice che mentite anche a loro? Chi mi dice che non ci raggruppate tutti per fare prima? >> chiese,
<< Le anime non sanno mentire... >> lo corresse Ethan, << Notte e la sua famiglia hanno rischiato tanto per salvarci, e più di una volta. Non ti permetto di insinuare certe cose, ragazzo >>
Jordan abbassò la testa.
Poi, rassegnato, afferrò la mia mano. Non la strinse con decisione, ma era già meglio di niente.
<< Tanto dobbiamo morire tutti, no? >>

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Capitolo 2
*** Votazion ***


Capitolo 2
Votazione

<< Grazie mille dell’aiuto Ethan… >> dissi,
<< Ahh… tranquilla piccola… >> rispose lui appoggiandomi una mano sulla spalla.
<< Come sta Catherine? È ancora in ambulatorio? >> chiesi,
<< Si, Deliah è ancora con lei… >> rispose,
<< E Felicity? >> chiesi rivolgendomi alla bambina appena nata,
<< C’è la farà, Deliah dice che è sana e forte… >> disse fiero, come se fosse merito suo,
<< Per fortuna >> risposi sorridendo.
Chase al mio fianco era zitto, sembrava inesistente, probabilmente era preoccupato per sua sorella, Catherine, che aveva appena partorito.
<< Ehi, non sei contento che sei diventato zio? >> chiesi a Chase portandogli il braccio attorno al collo e dirigendomi verso la piazza principale, << Zio Chase… suona bene no? >> chiesi ridendo, non rispose.
 << Chase che problema c’è? Hai qualcosa che non va? >> chiesi improvvisamente seria.
<< Notte, c’è davvero qualcun altro la fuori? Come me dico… >> chiese a testa bassa,
<< Hai parlato con Joseph, vero? >> chiesi, pensavo che dopo tre giorni dalla notizia al telegiornale Joseph non ci stesse più pensando, invece sembrava proprio di no.
<< No, ho sentito che discuteva con Ethan, Rose Mary e Robert. Diceva che dalle parti di Phoenix c’è una comunità, anche numerosa a quanto diceva, volevano andare a cercare, ma Rose Mary e Ethan non erano d’accordo. Hanno detto che voteranno questa sera… >>
<< Voterai anche tu? >>
<< Si… >> rispose deciso.
<< Potrebbe essere pericoloso lo sai? Siamo in più di quaranta non è semplice spostare un gruppo così numeroso… >>
<< Ma vale la pena di provare… >> A quanto pareva ero l’unica a ragionare.
<< Chase, e se morissimo? Tutti. Ne sarebbe valsa la pena? Non arriveremmo nemmeno a Topeka, figuramoci a Phoenix >>
<< Ma potremo provarci… >> rispose lui, ancora sovrappensiero. Inutile discutere con lui, aveva la testa più dura di una pigna verde. << Beh, Tanto il tuo voto sarà annullato dal mio. Tu voterai si. Io voterò no. Io e te non faremo la differenza. >>dissi seria.
<< Hai ragione… >> disse, << Andiamo nella Sala Grande, tra poco inizieranno…>>
svoltammo nella terza galleria a sinistra, poi continuammo fino alla sala grande.
Quando entrammo tutti si girarono, c’erano tutti. Erano disposti a semicerchio, su più file, e al centro c’erano Ethan, rappresentante dei più maturi, Rose Mary, rappresentante delle donne, Robert, rappresentante degli uomini e Joseph, rappresentante delle anime.
<< Ciao Notte… >> disse Daniel, il piccolo di 8 anni, figlio di Robert e Georgia. Lui di 32, lei di 26 anni. Presi Daniel in braccio e mi avviai con Chase verso Ethan e gli altri.
<< Chi manca? >> chiesi,
<< Solo Deliah e Catherine, ma non credo che verranno… >> rispose Robert.
<< Allora possiamo iniziare… >> dissi accucciandomi e facendo scendere Daniel, per poi avvicinarmi e parlargli piano,
 << Danny, vai dalla mamma, ok? >> chiesi sorridendo
<< Dopo mi fai vedere il giochino che fai con gli occhi, Notte? >> chiese con la sua voce da bambino,
<< Certo che te lo faccio vedere… >> risposi sorridente,
<< Poi mi insegni a farlo anche a me? >> chiese abbassando la testa timido,
<< Vai dalla mamma Danny… >> dissi accarezzandogli il viso con la mano, per poi rialzarmi.
<< Direi che possiamo iniziare, no? >> disse Ethan, con la sua voce tonante.
Erano tutti in silenzio. Il primo della fila era Philip, un ragazzo di 21 anni, seguivano Gilbert, di 19 anni, Destiny, 16 anni, Kyla di 35 anni, sorella di Destiny, Selene, Christopher, Ithan, Hollie, Carl, Brandon, Mary, Peter, Terence, Rose, Leonardo, Miley, Richie, James, Josefinne, Hanna e Honey. Dietro di loro, c’erano i ragazzi più piccoli, con qualche bambino.
<< Credo che tutti sappiate il perché siete stati convocati qui… >> disse Joseph, calmo come sempre, << Dobbiamo parlare del fatto di andare a cercare o meno il clan di umani rimasti nella zona di Phoenix. >>
Un brusio si alzò dalle file di umani,
<< Si parla di una distanza non indifferente… >> disse Rose Mary, calma,
<< Siamo in troppi, non arriveremo nemmeno a Topeka… >> ribadii,
<< Ma tanto vale provarci. >> disse Ithan,
<< Tanto vale farci catturare? >> chiese Josefinne con l’accento francese ben chiaro,
<< Se saremo cauti non succederà >> intervenne Joseph,
<< Siamo in troppi… >> dissi,
<< Non è detto che dobbiamo andarci tutti… >> mi corresse Joseph.
<< E chi manderesti? >> chiesi, << Tu e Deliah non potete allontanarvi, tu devi andare all’ospedale mentre Deliah serve qui. E gli umani da soli non possono uscire… >>
<< Potresti accompagnarli tu… >> disse,
<< E con me chi partirebbe? >> chiesi,
<< Chi si offrirebbe… >> rispose Robert, calmo.
<< Mi offro io… >> disse una vocina da dietro la prima fila. Daniel spuntò tra le gambe di Hollie e Carl, saltandomi in braccio, << Così puoi insegnarmi il gioco degli occhi… >> disse.
Mi girai verso Robert, << Vuoi che gli insegnino il gioco? >> chiesi, sapendo che avrebbe capito cosa intendevo. << È troppo pericoloso… >> dissi.
<< Mettiamola ai voti… >> disse Joseph, portando due scatoloni, con un foro nel centro, mentre Ethan faceva a pezzi un foglio.
<< Ognuno di voi prenda un pezzo e lo inserisca nello scatolone che ha scelto. Quello con il “Si” scritto sopra ci farà partire, quello con il “No” ci farà rimanere. Avete un giorno di tempo. Domani sera apriremo gli scatoloni… >> disse Joseph prima di uscire. Dalle retrovie vidi Jordan, il nuovo arrivato arrivare a passo svelto, prese un foglietto e lo inserì nello scatolone con scritto “Si”. Prima di andare via mi incenerì con lo sguardo. Presi un foglio e lo inserii nello scatolone con scritto “No”, seguita da Rose Mary e Ethan, mentre Robert inseriva un foglio nello scatolone del “Si”. Per ora, eravamo 4 pari.



Spero tanto che vi piaccia =)

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