Io e te

di marta_pelle_13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. L'amor che move il sole e l'altre stelle ***
Capitolo 3: *** 2. Jhoanna Roberts ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 ***
Capitolo 11: *** 10 ***
Capitolo 12: *** 11 ***
Capitolo 13: *** 12 ***
Capitolo 14: *** 13 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


13/12/1992 "Sta nascendo!!! Sta nascendo! Signora spinga solo un altro po' e poi potrà vedere sua figlia.. la prego un ultimo sforzo.."- la sua bambina.. la sua bambina stava per nascere.. queste erano le uniche cose che Anna riusciva a pensare.. Andrew le teneva la mano.. si erano sposati due anni prima.. la loro era la tipica bellissima storia d'amore.. e ora stavano per formare una vera famiglia.. Il dolore era diventato quasi insopportabile ma l'unica cosa che la faceva andare a vanti era il pensiero della sua bambina la sua piccola Elle.. Solo un'ultima sforzo... "Tesoro, sei bravissima, continua così amore mio!" Le disse Andrew baciandole il capo... "ahhhhh" urlò Anna per il dolore.. "Signora ce l'ha fatta" disse l'infermiera prendendo la piccola.. "Come sta?" Chiese Anna preoccupata.. "Sta bene.. non si preoccupi.. ora la lascio a suo marito e controlliamo lei..." Anna emise un sospiro di sollievo.. finalmente era nata.. 13/12/2002 "MAMMAAAA. . MAMMAAAA! Andiamo devi portarmi a scuola! " urlò Elle dalla sua stanza... "Arrivo piccola mia arrivo" " Mamma siamo in ritardissimo!" "Lo tesoro.. " ma Anna era dovuta andare al conservatorio per le sue lezioni di canto e Andrew e fuori per il suo tour.. "Ora la mamma corre veloce veloce" disse ad Elle.. " quando torniamo andiamo avanti con il pianoforte va bene tesoro?" Elle era un vero prodigio.. a soli dieci anni era già riuscita a suonare un'opera completa di Mozart.. Per non parlare poi della sua voce.. cristallina,  pura e allo stesso tempo graffiata e vibrante.. Uscirono di casa correndo. Anna prese la macchina mise la cintura alla bambina e si lanciò per strada in modo che la bambina non arrivasse tardi.. Stavano svoltando l'angolo mentre cantavano "i wanna dance with somebody" di Whitney Houston quando un camion nella loro stessa direzione non le vide e andò contro alla macchina.. tutto si fece buio.. nessuna canzone.. nessun rumore.. Solo silenzio.

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Capitolo 2
*** 1. L'amor che move il sole e l'altre stelle ***


"DRIIIIIN" erano le 7.30 e Elle doveva andare a scuola. Anche se chiamarla scuola era un po' un eufemismo. La St. Louis era un accademia per figli di genitori molto ricchi. Si era trasferita con suo padre a Londra da Los Angeles per sua madre. Lo stesso giorno di dieci anni fa lei e sua madre avevano avuto un incidente stradale ed erano quasi morte. Lei si ruppe una gamba e un braccio sua madre entrò in coma. Era ancora in coma. Dieci lunghi anni senza vedere un sorriso. Senza sentire più la sua voce. Si erano trasferiti a Londra perchè avevano saputo di una clinica privata dove avrebbero dato più attenzioni alla salute di sua madre. Dopo l'incidente Elle e suo padre erano diventati molto più freddi. Parlavano sempre meno. Si vedevano sempre meno. Andrew pensava solo al suo lavoro e a come far guarire Anna. L'unica cosa che li univa era la musica. Andrew era considerato il più grande violoncellista dell'ultimo secolo e lei aveva ereditato le doti musicale sia da lui che da sua madre. Anna infatti era una insegnate al conservatorio di Los Angeles. Elle spense la sveglia sul comodino e si alzò dal letto. Quella mattina era il suo compleanno, il 13 dicembre. Odiava quella data. Le ricordava ogni anno l'incidente. E lo ricordava anche a suo padre. Si mise davanti allo specchio e decise che per il suo primo giorno di scuola avrebbe indossato un paio di jeans attillati a vita alta una maglietta a mani lunghe celeste infilata nei pantaloni e un paio di stivaletti neri col tacco. Era una ragazza alta non troppo magra con due splendidi occhi azzurro-grigi e lunghi capelli ondulati neri. Si mise un po' di matita nera sotto gli occhi e scese in cucina per fare colazione. Suo padre era già li. Stava mangiando un croissant e bevendo caffè quando la vide. "Buongiorno Elle, dormito bene?" "Sì grazie papà" "Hai fatto le valige?" si sarebbe trasferita infatti nei dormitori della St. Louis per conoscere nuova gente considerando che tutti i suoi amici erano a Los Angeles.. "si papà" "se non hai fame ti accompagno" "grazie papà" la loro conversazione era già durata abbastanza. Presero le valigie e si avvicinarono alla macchina. In meno di trenta minuti vide quella che sarebbe stata per i prossimi 4 anni la sua casa. La St. Louis infatti non era una scuola normale ma una accademia per giovani musicisti promettenti. Elle non aveva dovuto neppure fare l'esame avendo come padre Andrew Daniels. Arrivata davanti alla porta del suo dormitorio vide una scritta incisa sul muro. "L'amor che move il sole e l'altre stelle". Ma Elle non sapeva più cosa era amore.

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Capitolo 3
*** 2. Jhoanna Roberts ***


Elle entrò in quella che d'ora in avanti sarebbe stata la sua stanza. Il numero era 135. Le avevano detto alla reception che avrebbe condiviso la stanza con un'altra ragazza. Mentre stava per mettere la chiave un vulcano dai capelli rossi la travolse e la abbracciò facendola quasi cadere a terra. "CIAOOOOOOO!! Io sono Jhoanna ma puoi chiamarmi Joe! Ho 21 anni, sono del capricorno, mi piace il verde, studio violino, amo i fiori e l'estate! Tu chi sei? Come ti chiami? Quanti anni hai??" Oltre ad averla investita corporalmente ora la stava soffocando da un mucchio di parole. Elle era una ragazza che non amava le persone che parlavano troppo ma Joe le era sembrata una pazza squinternata proprio come la sua migliore amica Abby. Questa cosa, in un certo senso la fece sentire quasi a casa. "Ciao. Io sono Elle e ho 20 anni." "Cosa suoni?" "Non suono più da molto tempo.. pero' canto" non aveva più messo dito su uno strumento dopo l'incidente con sua madre. "Cavolo! Come hai fatto a passare il test allora? Bisogna per forza suonare uno strumento!" Fantastico! Perchè suo padre non la aveva avvertita? Lo sapeva che lei non avrebbe più suonato! Lo sapeva! Cercò di calmarsi e disse a Joe "Suono il piano" "Devi essere proprio brava! Raramente qui prendono qualcuno che suona il piano! Devi essere davvero un genio!!!" Ecco un'altra cosa di cui non sapeva nulla. Grazie papino! "Scusa Joe posso vedere la stanza?" Elle decise che forse era meglio cambiare argomento! "Certo entra pure! Questa è la nostra casa, castello, reggia, qualsiasi cosa tu voglia! puoi dipingere i muri, attaccare poster! Puoi fare quello che vuoi!" Disse mentre apriva la porta. Elle si aspettava tutto tranne che vedere DAVVERO una reggia oltre quella porta! C'era un salotto una cucina e le stanza con i bagni dentro! Era un appartamento non una stanza! "La tua stanza è quella di sinistra! La mia ovviamente è quella a destra! Puoi chiedermi tutto quello che vuoi!!! Vieni da me appena hai bisogno!" "Grazie mille." Rispose semplicemente entrando nella sua stanza.

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Capitolo 4
*** 3 ***


3. Primi incontri Elle si svegliò molto presto per evitare di fare brutte figure e arrivare tardi. Si fece la doccia e si vestì velocemente optando per dei vestiti classici una coda e un po di trucco. Prese l'orario e mise i libri dentro la sua borsa. Quel giorno avrebbe avuto: -storia della musica -composizione -primo test per pianoforte -canto di gruppo. Nei giorni successivi si sarebbero aggiunte anche le materie ordinarie. Mentre usciva dalla stanza si accorse che Joe stava ancora dormendo e decise di fare colazione da sola. Ma in fondo c'era abituata. Mentre scaldava un po' di caffè ripensò alle colazioni con sua madre. Flashback "Tesoro.. è l'ora di svegliarsi.. la mamma di ha fatto i pancake.. dai piccola alzati.." tentò di convincerla Anna, sussurrando dolcemente all'orecchio della sua bambina.. "Questa birbantella non si vuole svegliare eh? Be allora mi mangerò io tutti i suoi pancake muahahahahaha!" Disse Andrew urlando per svegliare la sua figlia.. Elle si alzò correndo dal letto e si gettò addosso a suo padre per bloccarlo. Andrew la prese sulle spalle e la portò di corsa giù in cucina mentre Anna gli correva dietro urlando "al ladro al ladro vuole rubare i pancake alla mia Elle!! Ahahahaha" Fine flashback Elle si asciugò le lacrime e prese il suo telefono per vedere se suo padre si era degnato ieri sera di scriverle un messaggio con gli auguri per il suo compleanno.. non trovò niente ma in compenso vide 7 chiamate perse da Abby la sua migliore amica. "TANTI AUGURI!!!! ORMAI HAI 21 ANNI!!! COME È LONDRA? I RAGAZZI? COSA HAI FATTO IERI? tua madre?" Sussurrò l'ultima domanda avendo quasi paura della mia reazione.. mi mancava tanto.. " Grazie A ti adoro! Londra è stupenda ma non ho ancora avuto modo di poter osservare i ragazzi.. mia mamma è stazionaria la andrò a visitare oggi pomeriggio.." "tuo padre cosa dice?" "Come al solito un cazzo.... ieri mi ha a malapena salutato" "mi dispiace Elle davvero tanto.. se vuoi io ci sono.. sempre" "ti voglio tanto bene Abby... cambiando argomento la mia compagna di stanza è la tua fotocopia londinese con i capelli rossi ahahah" andarono avanti a parlare per circa altri trenta minuti poi Elle chiuse la chiamata sentendo il tono insonnolito dell'amica.. Doveva sbrigarsi e andare a lezione! Mentre scendeva per le scale inciampò addosso ad un ragazzo. "Scusami non ti avevo visto!" Disse chinandosi per prendere i libri... "Hey non ti preoccupare! Primo giorno non è vero?" Elle alzò gli occhi e vide un ragazzo molto alto con i capelli biondicci e gli occhi verde acqua.. "Si.. primo giorno.." "Io sono Robert, tu sei?" "Elle.." "Onorato di conoscerti Elle! quale è la tua prima lezione?" "Storia della musica" "Adorerai Miss Grisham!" Disse con un tipico accento inglese.. "È la stanza a destra. Buona lezione Elle!" E si allontanò con passo sicuro nel corridoio con le mani nelle tasche dei pantaloni.. Era stato davvero gentile.. ed era molto carino.. questi pensieri sorpresero Elle che si allontanò ed entrò nella stanza. L'aula era davvero enorme! Piena di bellissimi strumenti in ottone e, più che una stanza, sembrava un teatro. Elle decise di sedersi abbastanza in alto, molto distante dagli altri.. Ad un certo punto entrò una signora molto giovane, probabilmente sui trent'anni con un maglioncino legato in vita, una gonna a fiori lunga sino al ginocchio e uno chignon fatto probabilmente di corsa. "Buongiorno artisti miei! Oggi parleremo delle ballate! Infatti dovrete comporre a fine anno una vostra ballata. Il voto verrà tenuto in considerazione per il vostro voto di uscita d'accordo? Bene! Ora iniziamo" Miss Grisham era davvero molto carina ma in quel momento Elle non era in vena di seguire la lezione così si mise a disegnare.. finito il disegno si accorse che il volto era quello di Robert, il ragazzo del corridoio. Prese il disegno e lo nascose nella borsa. Perchè disegnava quel ragazzo? Perchè pensarlo le faceva scaldare le guancia?  "Bene! Adesso chiederò a voi se conoscete qualche ballata da far sentire alla classe!" La Grisham interruppe i pensieri di Elle che saltò sulla sedia e pregò di non venire chiamata! " signorina Daniels? Lei è la nuova arrivata ci dica una ballata che da poter ascoltare tutti insieme!" Elle si guardò attorno spaventatissima.. la guardavano tutti. "Greensleves dei Blackmore's Night.." disse Elle evitando di guardare i suoi compagni in faccia.. "Perfetti signorina Daniels! Perfetto!" dopo aver ascoltato altre ballate suonò la campanella. "Ricordatevi di fare gli esercizi a pagina 394." Urlò la Grisham mentre tutti i ragazzi uscivano.. Elle si mescolò tra la folla finché non si scaraventò nuovamente addosso a qualcuno.. "Scusami! Davvero sono u  danno!" Disse Elle mentre raccoglieva, di nuovo, i suoi libri. "Elle? Ahah forse è destino che noi due dobbiamo scontrarci ogni volta che ci vediamo!" Elle riconobbe la voce di Robert e alzando gli occhi lo vide in tutto il suo splendore mentre le porgeva la mano. "Come è andata la tua prima lezione?" "Molte bene grazie." Disse Elle, distratta da un ragazzo che stava correndo verso Robert. "ROB!" "LOGAN?!?! ma non dovevi stare fuori per due settimane?" "Che c'è fratello non ti piace che il tuo migliore amico sia tornato a romperti i coglioni?!?" Si scambiano un cinque veloce e Rob si girò verso di lei. "Elle lui è Logan il mio migliore amico o peggior incubo a seconda delle giornate" Elle si girò verso la furia che aveva investito Rob. Il suo cuore perse un battito. Il suo respiro accellerò di colpo. Le mani iniziarono a sudarle e tutto il suo corpo iniziò a fremere. Non aveva mai visto ragazzo tanto bello. Gli occhi erano di un blu profondo.. il colore del mare quando è in tempesta.. sotto la luce diventavano turchesi.. incredibile.. aveva un viso d'angelo e qualche ciocca dei suoi capelli neri come la pece gli ricadeva sul volto. Anche Logan sembrò rimanere interdetto. "C-ciao io s-sono Elle" "Ciao io sono Logan" i due ragazzi si fissarono intensamente senza riuscire a staccarsi gli occhi di dosso. "Hai un nome bellissimo. Viene dalla mitologia greca. La ragazza di cui porti il nome fu la prima a trovare il vello d'oro e morì cadendo da esso nelle profondità marine" in effetti Elle si sentiva come la sua antenata. Stava affogando nelle profondità degli occhi di Logan. "Eccolo che sfoggia tutta la sua bravura! Ahahah" disse Rob ridendo con l'amico. "Elle che lezione hai ora?" le disse Rob con i suoi occhi splendenti. Elle si sentiva davvero male. Entrambi i ragazzi le davano emozioni che non aveva mai provato. "Composizione" "Perfetto! Siamo nella stessa classe! A dopo Logan io e te dobbiamo fare un discorsetto" disse Rob facendo una strana faccia all'amico. "Ciao Rob. Ciao.. Elle." 

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Capitolo 5
*** 4 ***


4. Test Elle passò la lezione di composizione stando seduta rigidamente sulla sua sedia accanto a quella di Rob. A metà lezione Rob le chiese un fazzoletto. Con un piccolo sorriso gli indicò la borsa. Quando lui si chinò per prendere i fazzoletti dalla tasca più grande, Elle si ricordò di un piccolo particolare. Il disegno che aveva fatto l'ora prima. Non riuscì a fermarlo in tempo. Rob stava già "ispezionando" il suo ritratto. Prese un foglio dal suo quaderno e dopo pochi secondi glielo passò. È UN ONORE ESSERE LA TUA MUSA ISPIRATRICE. SEI BRAVISSIMA. Elle arrossí leggermente. Si girò verso Robert e gli passò di nuovo il bigliettino. TI RINGRAZIO. MA NON CI FARE L'ABITUDINE ;) Mentre scriveva quelle parole le venne in mente il viso angelico di Logan. Notò che il suo respiro era cambiato e che lo stomaco faceva le capriole. Finita la lezione Rob prese il suo orario. "Allora come ti è sembrato Mr. Pariz?" "Un po' scorbutico.." "Penso tu abbia proprio ragione!" Disse mentre apriva l'orario. "Aspetta ma.. tu devi fare il test per pianoforte? Ma dovresti averlo già fatto.." "Sì be... in realtà non suono ormai da dieci anni... mio padre mi ha iscritto da un giorno all'altro.. so che questo non comprometterà la mia ammissione. Mio padre ha comprato il mio posto qui con i suoi soldi." Era la frase più lunga che diceva da quando era arrivata a Londra. "Elle stai bene? Se vuoi ti posso accompagnare e posso rimanere a darti sostegno. Sai Jonathan è un mito! E lui mi adora quindi!" "Ma chi è Jonathan?" "È l'insegnante di piano dell'accademia. Io e Logan siamo i suoi preferiti. Io di più anche se Logan non lo ammeterá mai! Ha gusti troppo rock per Jonathan ahah!" Disse sorridendo e facendo l'occhiolino. "La mia compagna di stanza mi ha detto che per essere presi alla classe di pianoforte bisogna essere dei mostri." "Sai io suono da quando avevo tre anni." "Cavolo! E... Logan?" Non riuscì a capacitarsi delle sue parole. Tutta quella sfacciataggine da dove usciva? Abbassò subito gli occhi non volendo vedere la faccia di Rob. "Si.. beh.. Logan l'ho conosciuto proprio alle lezioni di piano quindi..." le rispose con un tono spazientito... "Davvero se vuoi sono disponibile ad accompagnarti" "Grazie mille. Mi piacerebbe." Arrivarono in fretta alla stanza ed Elle vide un bellissimo murales sulla porta che diceva senza amore la musica non è nulla. Si chiese se, dopo quella frase, non fosse meglio evitare di andare a suonare davanti a Jonathan. Non sarebbe mai stata in grado di suonare. Quando Rob si accorse che lei non si muoveva. La prese e le diede un forte abbraccio. "Elle sarai bravissima! Ne sono sicuro!" Elle rimase interdetta ma quell'abbraccio le ricordò quelli di sua madre. Flashback "Mamma... mamma non sono capace.. " "Sì invece amore mio.. sei bravissima. Vieni un bell'abbraccio per la mia piccola musicista." Fine flashback "Entriamo." La stanza era magnifica ma la cosa che colpì di più Elle fu il piano. Magnifico, intagliato, perfetto. Era la cosa più belle che lei avesse mai visto e le sue dita smaniavamo per toccarlo.. per toccare i suoi tasti color panna con screziature marroni e i suoi tasti ebano. "5, 6, 7, e pa pa pa paaa" Un uomo alto dall'aspetto elegante interruppe i suoi pensieri. "Si così ca bene ora andate viaaa" disse l'uomo alla classe. "Amore mio! Come stai? Chi è la ragazza che mi hai portato???" "Ciao Jona! Questa è Elle una mia amica. Deve fare il test.." disse Rob a Jonathan. "Benvenuta gli amici di Rob sono miei amici. Ma sappi che io prendo solo chi esprime qualcosa con la musica. Se tu non sei capace non potrò prenderti." "Sì, signore." "Non chiamarmi signore ahaha. Chiamami Jona. Ora però fammi vedere cosa sai fare." "Sì..." Mentre Elle si avvicinava al piano, Rob sussurrò qualcosa a Jona.. Elle non si accorse di nulla. Si stava avvicinando al suo sogno. A quel piano che sua madre avrebbe amato. Si sedette, mise le mani sul piano.. "Signorina! Potrebbe dirmi il pezzo che ci sta per fare sentire?" Ad Elle sembrò di svegliarsi da un sogno. "Mm si.. suonerò "Nuvole bianche" di Einaudi.. è un artista italiano.." aveva letto lo spartito qualche anno prima e le era rimasto impresso il suono dolce e semplice di quella poesia.. "Va bene. Grazie" Elle rimise le mani sul piano e ricordò il murales. L'amore... l'amore.. pensò a sua madre.. e per un attimo le comparseri in testa le faccie di Logan e Rob. Aprì gli occhi. Fece un respiro profondo e suonò. Si lasciò trasportare dalla melodia.  Dalle emozioni che scaturivano da essa.. si dimenticò di tutto. Finito il pezzo Elle si asciugò le lacrime e si girò verso Jona e Rob. "Tesoro dove ti nascondevi?!?!? Sei fenomenale! Manchi un po di tecnica. Ma come esprimi le emozioni. È impagabile.  Bravissima! Sublime!" Jona continuò a elogiare ma Elle non lo ascoltava più. Vide Rob sorriderle con stupore ma la cosa che l'aveva distratta non era il sorriso di Rob ma le lacrime trattenute di Logan. Non si era neanche accorta che il ragazzo fosse entrato. "Bravissima Elle! Te lo avevo detto che saresti stata grande!" "Grazie Rob.." Rispose Elle spostando lo sguardo da Logan a Robert. "Cosa ne pensi tu fratello?" Chiese Rob a Logan. "Devo andare" disse il ragazzo a Rob. "Sempre di fretta il nostro amico!! Potresti dirle qualcosa!" Urlò Rob. Ormai era già andato. Elle sentì che qualche cosa dentro di lei si era.. spezzata.

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Capitolo 6
*** 5 ***


5. La clinica Elle uscì dall'aula ancora sconvolta. Cosa era successo? Perchè Logan aveva reagito così? Solo al pensiero del suo volto, le lacrime cominciarono a scendere sulle sue guance. Si avviò verso la classe di coro quando il "fulmine rosso" la colpì di nuovo. "CIAOOOOOOO! come sono andate le lezioni per ora???" "Bene. Ho conosciuto due ragazzi." "CHI SONOOO??? Sai io conosco tuuuuuuutti quanti." " Robert e Logan" "cooosa??" "Perchè?" " Sono molto popolari ahaha.. Comunque stai lontana da Logan.. è solo un consiglio.." "Grazie.. ma non pensavo di "avvicinarmici" "Okok era solo un consiglio." Si recarono tutte e due verso la stanza di coro. Elle passò la lezione a pensare senza concentrarsi sul canto. Finita la lezione si allontanò da tutti e si recò alla clinica di sua madre. ----------------------------------------------------------- Dopo mezz'ora di bus arrivò alla St. Lawrence. Si diresse verso la reception per chiedere il numero della stanza. "Salve. Mia madre è ricoverata qui.. Anna Daniels.." "Aspetti che controllo. Si. Stanza 157. Quinto piano." "Grazie." Elle corse verso gli ascensori. Arrivata al quinto piano cercò la stanza di sua madre. Mentre camminava vide un medico chinato su un ragazzo che controllava delle cicatrice sulla schiena. Non sapeva come mai ma le sembrava di conoscere il ragazzo. Si nascose dietro la porta e aspettò che il ragazzo si girasse. dopo che il medico ebbe finito la visita, il ragazzo si risistemò la maglietta e si girò. La faccia di Logan era perfetta come sempre ma il suo corpo era pieno di lividi, tagli e cicatrici. Elle rimase senza fiato. Non avrebbe mai immaginato che Logan potesse essere.. così. Scappò nel corridoio cercando sua madre e provando a trattenere le lacrime. Appena girato l'angolo trovò la stanza di sua madre. La vide sdraiata sul letto. I suoi capelli neri così simili ai suoi. Il suo viso dolce protagonista di tutti i suoi più bei sogni e la macchina attaccata al suo cuore protagonista dei suoi peggiori incubi. Si sedette di fianco a sua madre e le prese una mano. "Ciao mamma. Sai oggi sono andata a scuola.. ti piacerebbe tantissimo.. ci sono un sacco di frasi sull'amore, sulla pace.. e c'è sempre musica. Oggi ho ricominciato a suonare il pianoforte... l'ho suonato per te.. speravo che tu in un certo modo lo sentissi.. sai con papà ancora non va affatto bene.. continua a evitarmi... non riesce neppure a guardarmi negli occhi.. ieri non mi ha neanche fatto gli auguri.. ho incontrato due ragazzi.. uno è solare, simpatico, dolce e carino... l'altro è.. perfetto eppure non lo è.. c'è dell'oscurità dentro di lui.. e come sai io non posso avvicinarmi all'oscuritá. Sono già stata baciata dalle tenebre." "Signorina l'orario delle visite è quasi finito.. tra 5 minuti deve andare.." "oh... si grazie per l'informazione." Elle non si era resa conto del tempo passato. Prese le sue cose e si allontanò verso la scuola.. Entrò nella sua stanza e si butto sul letto senza dare nessuna spiegazione a Jo che l'aveva salutata. Aveva solo bisogno di piangere e di dimenticare tutto.. soprattutto il passato. Flashback "Dai vieni qui!" "Piantala Mike!" "Cosa c'è Elle? Non ne volevi un po? Allora dovrai pagare" Mike le porse il pacchetto pieno di ecstasy. Elle non ce la fece a resistere e la prese. "Allora come mi pagherai?" Elle sapeva cosa Mike voleva ma questa volta non avrebbe ceduto. Fine flashback.

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Capitolo 7
*** 6 ***


6. Una nuova amica Tornò alla St. Louis stanca e spossata. Non riusciva a capire come interpretare ciò che aveva visto. Cosa era successo a Logan? Anche lui aveva avuto un'adolescenza difficile? Era per questo che lei si sentiva così attratta da lui? Entrando in stanza sentì delle forti risate provenire dalla stanza di Jo. Cercò di non fare rumore e di andare a sdraiarsi senza interrompere ciò che Jhoanna stava facendo. Mentre passava in punta di piedi davanti alla stanza di Jo la porta si aprì improvvisamente. "Ciao Elle. Volevo presentarti mia cugina. Stará qui per un po' finché non le assegneranno una stanza tutta sua.. va bene?" "Certo. Piacere io sono Elle" "Io sono Marta". Marta era completamente diversa da sua cugina. Si capiva dal suo atteggiamento che era molto timida. Aveva lunghi capelli marroni schiariti sulle punte. Grandi occhi verdi scuri. Non era molto alta. Però non se ne dava preoccupazioni. Aveva un viso molto gentile. "Mi dispiace di dover disturbare." "Non ti preoccupare. Sono nuova anche io.." "MA CI SONO IO CON VOIIII! SONO LA MIGLIORE! ORA SARÒ LA GUIDA DI 2 STUDENTESSE! COME MI SENTO IMPORTANTE!" Jo interruppe la loro conversazione con la sua allegria e la sua parlantina. Elle e Marta si scambiarono uno sguardo di intesa e si sorrisero a vicenda. "HO UN'IDEA GRANDIOSA! VI VA UN BEL PIGIAMA PARTY??? DITEMI DI SÌ! DITEMI DI SÌ!" "Per me va bene" Rispose Marta. "Io sono molto stanca.." "Ti prego Elle vieniiiii!" "Ok". Si sdraiarono sul divano e decisero di guardare un bel film insieme.. Dopo varie scaramucce decisero di vedere tutti la saga di Harry Potter! Si addormentarono verso le tre. Elle si alzò dal divano e andò in cucina. Prese il cellulare e decise di chiamare Abby. "Hey ciao.." disse con le lacrime agli occhi.. "Tesoro.. tutto ok? Perchè piangi??" "Oggi sono andata da mia madre. E.. mi sono ricordata di Mike.. e Abby.. sto male.." "No E, ti prego non fare così.. devi scordarti di Mike. È stata la nostra rovina! Devi goderti la tua nuova vita a Londra. Tua madre guarirá e quando tornerete tu sarai la ragazza meravigliosa che sei sempre stata." "Ti voglio bene" "anche io" "Ora devo andare a dormire.. chiamami quando vuoi!" "Grazie A.. Davvero grazie" Chiuse la chiamata. Andò verso la terrazza e la aprì per prendere un po' d'aria. Il vento le sferzava i capelli... Flashback "Hai freddo piccola? Ti scaldo io se vuoi" "Mike sono qui per il pagamento" "E allora pagami! Sai cosa devi fare." Elle iniziò a spogliarsi. Odiava quello che stava facendo. Odiava Mike. Odiava la sua vita. Odiava se stessa. Appena rimase in reggiseno e mutandine Mike le saltò addosso. Elle tentò di allontanarlo. "Piccola ora farai quello che ti dirò io! Non vorrai mica che non ti arrivi più la roba.. so che ne hai bisogno!" Mike iniziò a baciarle il collo. Quando le sue mani arrivarono al suo reggiseno Elle chiuse gli occhi e sperò che tutta quella merda finisse. Fine flashback Elle si asciugò le lacrime. Aveva ragione Abby. Doveva dimenticare tutto il suo passato. Tutto. Continuò a singhiozzare fino a che non sentì una mano sulla sua spalla. "Hey tutto ok? Anche io quando finisce Harry Potter piango sempre.." Marta le stava accarezzando la spalla tentando di consolarla. "Grazie.. ahaha. Grazie Marta. Entra pure non prendere freddo per me.." "Ok.. però se hai bisogno dimmelo.. Sai sono molto brava ad ascoltare.." "Ti ringrazio." Elle pensò a sua madre. Pensò a suo padre. A quanto le mancassero i suoi abbracci e i suoi sorrisi. Pensò a Abby. Pensò al giorno prima e al pianoforte.. Pensò a Rob e al suo sorriso sghembo. Pensò a Logan. Ai suoi occhi... ai suoi capelli e anche ai suoi lividi. Pensò anche a Marta che l'aveva fatta ridere. Mentre si girava per guardare se Marta si fosse ri addormentata sentì risuonare Asleep dei The Smith. Era una delle sue canzoni preferite. Si girò in cerca del punto da cui proveniva la musica. Si affacciò alla terrazza. Nel balcone sotto di lei vide Logan cantare alla luce della luna. Aveva la chitarra appesa al collo i suoi occhi rivolti verso Hyde Park. Stava cantando sotto voce. Elle entrò velocemente in casa prese una coperta, si sdraiò a terra e si lasciò cullare dalla voce dolce e emozionante del suo Logan... Il SUO?!??! Si alzò velocemente. Come aveva potuto pensarlo? Logan cambiò canzone. Si mise a suonare I put a spell on you. Elle non capiva come Logan conoscesse tutte le sue canzoni preferite. Si ridistese e.. si lasciò andare ai suoi sogni.. o incubi.

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Capitolo 8
*** 7 ***


7. Un ritorno dal passato Elle si svegliò sconvolta e infreddolita. Cosa ci faceva sulla terrazza? Come mai non era nella sua stanza nel suo comodo -oltremisura- letto? Poi ricordò una voce limpida e chiara che la cullava nei suoi sogni. La voce di un angelo.. un angelo al quale avevano spezzato le ali. Si era addormentata al suono della voce di Logan che l'aveva calmata e fatta sentire bene dopo troppi anni.. ma si era svegliata con un senso di inquietudine al quale non poteva soprastare. Perchè Logan era così segnato? Chi avrebbe mai potuto dargli così tanto dolore? Le domande si affollavano come un fiume in piena nel suo cervello senza trovare la sponda su cui salpare. Elle si alzò in piedi e si avvicinò alla ringhiera del suo balcone. Vide l'immensitá di Londra inchinata davanti ai suoi occhi. Mentre Elle ammirava il panorama Marta si avvicinò piano quasi non volesse interrompere un sogno che poteva chiaramente essere letto negli occhi cristallini di Elle. "Buongiorno cara, come ti senti stamattina?" "Ciao Marta. Non mi ero accorta tu fossi qui.. che ore sono?" "Le 7.00.. non sono una persona molto mattiniera ma devo andare al corso base di pianoforte e volevo essere pronta" Mentre pronunciava quelle parole Elle vide le guance di Marta colorarsi di un pallido rosso quasi fosse imbarazzata a parlare. "Anche io sono molto timida con la gente nuova. Tu sei una ragazza fantastica vedrai che non avrai problemi" Marta la guardò sorridendo "Grazie Elle. Questa scuola è il mio sogno. Londra è il mio sogno. La musica è la mia vita. Scrivo canzoni da quando ne ho memoria. Oddio scusa.. quando sono nervosa divento orribilmente logorroica" "capisco benissimo. Sará meglio andarsi a preparare." ------------------------------------------------------- Marta era più piccola di Jo e Elle perciò dovette recarsi a tutti i corsi base e non poté stare con le coinquiline per molto. Elle si recò subito alla lezione di composizione e prese posto vicino a Rob. "Buongiorno bellissima! Come stai?" Al suono di quell'appellattivo Elle rimase piacevolmente sconvolta "bene grazie.. e tu?" "Molto bene ora" Rispose Rob facendole l'occhiolino. Elle cercò di concentrarsi sulla lezione ma mentre stava cercando di prendere il libro vide una cosa che la stupì e la fece soffrire. Logan stava abbracciando una ragazza bellissima. Alta, bionda e con gli occhi di un caldo color miele. Senza che lei potesse reagire i libri le caddero di mano e i suoi occhi si inumidirono. "Tutto bene Elle? Hai un brutto colorito. Vuoi che ti accompagni in infermeria?" Elle si sentì improvvisamente triste e stanca ma soprattutto arrabbiata. Perchè doveva soffrire così tanto per un ragazzo che aveva mostrato una antipatia immediata nei suoi confronti? Perchè i suoi occhi le facevano tremare irrimediabilmente le ginocchia? "Non ho niente. Sto bene. Solo un piccolo mancamento." Si girò per riguardare Logan che in quel momento stava parlando dolcemente all'orecchio della ragazza. Elle sentì montare la rabbia e quasi a volerlo far soffrire si avvicinò a Rob e, mentre logan si era girato per guardarla, diede un tenero bacio sulla guancia del moro. "Grazie Rob per interessarti così tanto." La ragazza vide Logan impietrire e contrarre le mani a pugno. "Ragazzi oggi parleremo della lirica monodica e corale e di come abbia influito sulla musica." I pensieri di Elle furono interrotti dalla insegnante. Decise di provare a seguire la lezione ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalla interazione affettuosa del ragazzo dagli occhi mare e la sua accompagnatrice. "Signorina Daniels lei cosa ci sa dire?" Elle si concentrò e pensò a come sua madre sarebbe stata fiera di lei. "La lirica monodica è contraddistinta dalla presenza di un poeta e l'accompagnamento di strumenti a corda e o fiato. La lirica corale, al contrario presenta una musica complessa e poca poesia. Entrambe hanno origine nell'antica Grecia." Nel dire ciò si girò verso il ragazzo che le aveva ricordato l'origine del suo nome è che ora la guardava con occhi strani. "Semplicemente perfetto signorina." Rob si avvicinò e la disse sottovoce "sei stata fenomenale." "Vuole aggiungere qualcosa signor Patterson?" "Stavo solo precisando Miss che la signorina Daniels avesse fatto uno splendido lavoro" e dopo aver detto ciò si avvicinò a Elle e le diede un bacio sulla tempia. "Signor Laamar abbiamo trovato qualcuno che le tiene testa in ambito storico-musicale" logan alzò le spalle e si ri avvicinò alla bionda. "Rob scusa sai chi è l'amica di Logan?" "Elle ti ho già detto di stargli lontana. È troppo pericoloso per te." Quella frase.... Flashback "Ti prego Elle è troppo pericoloso per te! Non voglio che tu vada più da Mike!" Abby piangeva mentre consolava per l'ennesima volta la sua migliore amica. "Sai che non ne posso fare a meno.. sono dipendente" "No Elle! No! Sei solo ferita e distrutta! Tu sei più di questo sei bellissima e intelligente basta rovinarti!" "Abby.." "No Elle io sono stanca di curare le tue ferite fisiche o morali! Non voglio più vedere tagli o buchi hai capito? E tanto meno i lividi che ti lasci quel porco!" "Hai ragione.. lo so..." E continuò a piangere sulla spalla della sua migliore amica.. Fine flashback "Mi fido di te Rob." "Comunque quella è una sua amica. Hanno avuto una sorta di relazione qualche anno fa ma hanno capito di non provare nulla l'una per l'altro.. penso che ogni tanto scopino." Rob aggiunse l'ultima frase quasi a voler togliere la speranza dagli occhi di Elle. All'uscita della lezione Elle salutò Rob e si allontanò per andare a cercare Marta con cui aveva un appuntamento. "Hey." Elle si fermò. Aveva riconosciuto quella voce poiché era stata la voce dei suoi sogni. "Cosa vuoi logan?" "Complimenti per la tua risposta di oggi sono pochi quelli che conoscono la storia greca" Elle si focalizzò su quegli occhi color mare in tempesta e oceano così simili e allo stesso tempo così diversi dai suoi. "Grazie. Mia madre ne era molto appassionata." "Ah.. e Dove è tua madre?" "Ricoverata alla St. Lawrence. Coma." Aveva specificatamente detto il nome e il piano dell'ospedale per osservare la reazione del ragazzo. "A-alla st. L-lawrence?" "E a te cosa importa? Improvvisamente ti sto simpatica?" "No scusa. Hai ragione ora vado." Elle si sentì sconvolta e svuotata dietro vedendo l'ampia schiena del musicista dei suoi sogni. "Hey Elle!!!" "Marta.." Elle si asciugò le lacrime.. perchè cazzo piangeva? Doveva smetterla! "Chi era quel ragazzo?? Era davvero carino!!!!" "Uno stronzo. Parliamo d'altro ti prego.." "Sì scusa.. volevo dirti due cose importantissime! Uno ho comprato la versione intera del signore degli anelli che ovviamente ti piace vero??" Marta la guardò con i suoi occhi verdi scuri e Elle si sentì conquistata da quella di ritaglio le ragazza " si mi piace molto. Soprattutto galadriel!" "Anche io la adoro!!! E due.. domani hai la prima lezione di orchestra con Jona.. si mi ha detto di chiamarlo così perchè sono passata sono tua amica e tu conosci un certo Rob... comunque sei contenta???" Elle rimase interdetta ma poi fu felicemente sorpresa "Certo! Sono molto fiera di te! Ti presenterò Rob prometto" disse rispondendo alla domanda interdetta espressa della ragazza "ora andiamo a mangiare" "pizza?" Disse di nuova la ragazza con gli occhi da cerbiatto "e pizza sia" disse Elle sorridendo. Decise che dopo si sarebbe fatta accompagnare all'ospedale e poi avrebbe chiamato Andrew.. suo padre per fargli sapere che sarebbe tornata avrebbe casa il week end per prendere le ultime cose.

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Capitolo 9
*** 8 ***


8. La musica che unisce Elle andò a casa da Andrew per prendere le sue ultime cose. Dopo aver preso il taxi arrivò alla villa di suo padre. "Papá sono a casa." Elle andò subito in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. "Ciao Elle." Eccolo Andrew Daniels. Bello, alto. I suoi stessi capelli neri leggermente ondulati. Gli occhiali a cerchio gli davano quell'aria da maestro inconfondibile. Gli occhi neri così diversi dai suoi bluette (identici a sua madre) esprimevano freddezza ma Elle riusciva ancora a scorgere la luminosità di quegli occhi quando sorridevano a sua madre. Non gli aveva chiesto neanche come stava. "Se mi dai una mano porto via le ultime scatole. Pensavo di andare a trovare la mamma." "D'accordo. Prendo la Volvo e ti accompagno." "E per la mamma?" Chiese Elle volendo vedere la reazione di quel padre la cui unica preoccupazione era la sopravvivenza della moglie e non la vita della figlia. "Andremo anche li insieme. Poi tu tornerai a scuola." "D'accordo" Elle andò su in quella che era stata la sua stanza per neanche due settimane. Prese le scatole. All'interno si trovavano le foto sue e di sua madre e degli scatti degli occhi gentili del padre. Oltre alla sua collezione di cd e vinili. "Elle sei pronta?" "Arrivo." Dopo essere saliti in macchina arrivarono velocemente al dormitorio e dopo che Elle cercò di evitare tutti e riuscì ad arrivare nella sua stanza. Entrò in silenzio. "Ciao Elleeeeeee" come non detto. Ecco il fulmine rosso. "Ciao Jo. Pensavo fossi uscita. Non dovevi incontrare il tuo ragazzo?" Ed ecco Jo diventare rossa e timida. E questa chi era? Da dove era uscito quel carattere docile e mansueto? "Be si.. ecco.. siamo.. eravamo.." Qualcuno si schiarì la voce. "Jo scusa, non volevo interrompere, ma non trovo più la mia giacca." Elle si girò. Vide un ragazzo molto alto dall'aspetto sbarazzino con capelli marroni molto corti, occhi grandi dello stesso colore e braccia piene di tatuaggi. Molti di questi riguardavano la musica, ma il tatuaggio di una palla da calcio rompeva il disegno. "Raphael lei è Elle la mia compagna di stanza. Elle lui è Raph." Raphael allungò la sua mano verso quella di Elle e sul suo viso comparve una strana è sorpresa (forse meglio dire irritata) espressione. "Molto piacere." "Tesoro ho bisogno della giacca. I ragazzi mi stanno aspettando." "Hai ragione piccolo. Mi mancherai tanto." Elle si sentiva un'intrusa rispetto all'interazione dei due fidanzati. "Tornerò appena sará finito il tour." Elle ora capì la faccia del ragazzo. Era il batterista di una nuova band. I Six Night. Non era il genere di Elle ma doveva ammettere che erano bravi. "Scusatemi io devo andare. No so quando tornerò Jo non mi aspettare." Elle si allontanò da quella scena che la faceva tanto soffrire. Flashback "Tesoro.. dove stai andando?" "Papá ho avuto un incubo posso dormire con voi? " Elle alzò I suoi grandi occhi blu verso il padre che la guardava con un misto di amore e orgoglio. "Certo piccola mia." Anne guardava con amore le due persone più importanti della sua vita che si abbracciavano strette accanto a lei. "È così bella.." "Hai ragione. Avrai tante gatte da pelare quando sará grande." "Sì ma riuscirò a sopravvivere dato che tu sarai al mio fianco." "Sempre." Elle si addormentò cullata dalle promesse d'amore dei suoi cari genitori. Fine flashback Non era più così. Con tristezza Elle e Andrew andarono all'ospedale. Mentre il padre se ne andò subito straziato alla vista di sua moglie in quelle condizioni, Elle rimase accanto alla madre e si lasciò cullare dal suo respiro leggero. Poi si avviò verso il dormitorio. ------------------------------------------------------- "Elle!!! Mi hanno assegnato una stanza!!" Marta entrò come una furia e si mise a saltare sul letto dei Elle. "Hey piccola peste! Sono molto felice." Rispose Elle sinceramente colpita dai modi benevoli e affettuosi della ragazza. "Posso chiederti un favore?? Prima di andare ad orchestra mi ci accompagneresti??" "Certo. Ma che ore sono?" "Le 7.45" "Cazzo Marta! Allora dobbiamo muoverci! Orchestra inizia alle nove!!" Le ragazze si prepararono in fretta. Elle si mise un vestito turchese e delle scarpe da ginnastica. Marta i suoi immancabili jeans le all star e una canottiera. Presero tutte le scatole di Marta e arrivarono alla stanza 146. "Fortunatamente è sullo stesso piano." Marta prese le chiavi e apri la porta. Entrando le due ragazzo sentirono un suono dolce e ritmato proveniente da un bellissimo clarinetto basso. La canzone era King of the road di dean martin. Una ragazza molto alta dai capelli castani e gli occhi da civetta di girò verso di loro. "Buongiorno. Tu devi essere Marta giusto? Io sono Blanche Wayne figlia dei più grandi imprenditori artistici di Chicago e gemella del più promettente -fino a quando non arriverò io- aviatore militare." Nonostante questa presentazione un po troppo composta Elle rimase subito colpita dall'eleganza di Blanche e anche dalla sua simpatia leggermente sprezzante. "Bene ora dovremmo andare tutte ad orchestra giusto?" Disse Blanche aiutando le ragazze a posare le scatole. Poco dopo si ritrovarono nell'aula magna. "Ragazzi oggi proveremo Now we are free di Enya. Coro voi da quella parte. Bene divisi maschi e femmine non me lo fate ripetere due volte. Per chi è nuovo ecco le presentazioni. Il nostro violino primo. Genevieve Bouregarde. Figlia del duca Bouregarde." Jona indicò una dolce ragazzo in prima fila. Spiccava tra le altre non solo per il suo portamento ma anche per il suo impeccabile completo Armani. "Il clarinetto basso. Blanche Wayne." Blanche alzò lo sguardo fiera del suo particolare strumento. "Ed infine la attuale rappresentante del coro. Felicity Johnson." Jona indicò una rossa dagli occhi verde smeraldo posizionata in prima fila davanti and tutte le ragazze. A differenza delle prime due mostrava una semplicità senza pari. "Ora passiamo agli accompagnamenti. Il nostro pianista d'eccezione. Robert Patterson. Vieni qui caro." Jona indicò Rob che si sedette al suo posto e fece un piccolo sorriso sghembo in risposta a quello fiero di Elle. "Quello è Rob? " chiede marta dopo aver guardato bene il giovane. "Si è proprio lui." Rispose Elle divertita dalla faccia sognante della piccola amica. "Il nostro primo chitarrista che oggi farà le veci del coro maschile. Logan Laamar." Joma indicò logan che non aveva neanche alzato lo sguardo dopo quella piccola preaentazione. "E la batterista per un giorno. Jhoanna Roberts che verrá sostituita quando trveremo una autodidatta migliore." Jona indicò la rossa che lo guardava con tranquillitá e fierezza. "Ora che le presentazioni sono state fatte devo avvertirvi che dovrò scegliere alla fine di questa priva due solisti per la canzone. Quindi date del vostro meglio." Elle notò che non appena le prove cominciarono tutti si rilassarono pensando solo a quanto piacere può dare la musica. Si sentiva felice come non lo era mai stata. Elle batteva le mani a ritmo assieme a Marta. Felicity sorrideva gioiosa e persino logan aveva fatto vedere un piccolo sorriso. La musica era davvero l'anima di tutte le persone all'interno di quella stanza. Blanche perse la sua totale eleganza e si lasciò andare alla ritmo della musica. Genevieve abbandonò il suo eccelso portamento per attaccare l'orecchio sopra al violino quasi a volerne catturare ogni più piccola vibrazione. Rob sorrideva spensierato guardando felice Elle. Alla fine della prova tutti erano avvolti da un'alone di felicità e spensieratezza che fece calmare persino i bollenti spiriti di Jona. "Bene ragazzi ho apprezzato davvero molto questa prova siete tutti ragazzi in gamba e ho deciso chi saranno i miei solisti." Elle guardò marta sperando che lei fosse scelta. Aveva davvero un timbro stupendo e una voce dolce e cristallina. "Ma prima Signorina Roberts potrebbe venire qui?" All'inizio Marta non capì ma quando si accorse che sua cugina la incoraggiava ad alzarsi si avvicinò al maestro. "Lei è davvero una grande interprete in quanto sentimenti potrebbe affiancare incoraggiava nostro caro Rob per interpretare al meglio la canzone?" Marta aprì gli occhi e lo guardò stralunata. Lei la più piccola del corso avrebbe affiancato uno dei più bravi? Elle era così fiera di lei che le sorrise e la aiutò a sbloccarsi. "M-mi farebbe m-molto p-piacere." "Perfetto." Disse Jona guardando la ragazza. Elle sapeva che Marta era attratta da Rob. Lo aveva notato quando Jona aveva presentato il suo amico. "Bene ora i nostri solisti. Ragazzi voglio dire a titolo informativo che le suddette persone dovranno lavorare insieme molti pomeriggi. Anche fino a sera tardi. Perciò se non ve la sentite riunciate subito." Elle si spostò titubante sui piedi. "Ho scelto la signorina Daniels e il signor Laamar." Elle vide Logan alzare improvvisamente lo sguardo mentre lei rimaneva paralizzata riguardo la notizia.

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Capitolo 10
*** 9 ***


9. You and me Elle rimase a guardare Logan pallida in viso. Come sarebbe riuscita a sopportare di stare con quel ragazzo per tutti i pomeriggi fino al saggio? Come avrebbe potuto reggere il malcelato odio dietro quegli occhi cristallini? Logan si girò di nuovo verso di lei cercando di fulminarla con lo sguardo. "Bene. Felicity, cara, accompagneresti i nostri solisti nella stanza delle prove? Vi raggiungerò tra un attimo miei cari." Elle fu presa da un moto di rabbia e disse: "Jona perdonami. Non mi hai mai sentita cantare come puoi pensare sia io la più adatta ad una canzone solista? Non potrei mai riuscirci! Tanto meno in coppia con lui." Gli occhi blu di Elle si girarono fulminei in quelli del ragazzo di fianco. "Neanche io con lei, Jona." Sputò fuori il ragazzo. "Elle ti ho sentito suonare. Questo mi basta per sapere che sarai all'altezza della prova che ti ho affidato. Non accetto altri reclami. Voi due lavorerete insieme punto e basta." Felicity guardò con i suoi occhi smeraldo Elle e dopo un sorriso di condiscendenza accompagnò i due fuori dalla stanza. Robert era rimasto sorpreso dalle frasi e dagli sguardi di odio dei suoi amici. Non sapeva come avrebbero sopportato una vicinanza così stretta e allo stesso tempo aveva paura che tra di loro potesse succedere qualcosa. Immerso in questi pensieri non si era reso conto della piccola ragazza al suo fianco che con occhi concentrati cercava di immedesimarsi nel pezzo per fare la più bella figura possibile davanti a Rob. Blanche e Genevieve erano rimaste impassibili davanti al battibecco dei cantanti, troppo concentrate nei loro pensieri. "Aspettate qui Jona. Non tarderà ad arrivare. Se volete intanto potete suonare un po la tastiera o fare delle scale. Io ora devo andare a preparare il coro quindi... se avete bisogno.." Felicity fermò sulla porta balbettando e sistemandosi il piccolo cappello sulla testa troppo imbarazzata per fare e dire qualsiasi cosa. "Puoi andartene grazie." Disse logan con un moto d'ira trattenuta. "Grazie mille dell'aiuto Felicity davvero." Rispose Elle con più delicatezza. Una volta che la rossa uscì dalla stanza Elle si girò verso logan. "Sei proprio uno stronzo sai? Lei cercava di essere carina e tu l'hai cacciata via! Come cazzo puoi essere amico di Rob? Come fanno le ragazze ad impazzire per un coglione come te?" "Vuoi scommettere che impazzirai anche tu per me?" "Non ci contare. Li conosco bene quelli come te." Elle Abbassò la voce evitando che i ricordi la sopprimessero. Flashback "Vuoi scommettere che impazzirai?" "Mike ti prego.. lasciami i polsi! Mi Fai male!!" "Principessa non mi interessa. Tu sei mia. Solo mia. Non ti lasciare mai più toccare da altri hai capito?" Elle aveva le lacrime agli occhi. Ancora una volta non aveva resistito. Sapeva di avere qualche problema ma la droga e le conseguenze con Mike la facevano sentire apprezzata. Suo padre non la guardava mai. Ma che cazzo diceva? Era davvero pazza. Mike la voleva solo per il sesso. Non provava nulla per lei. Voleva correre e farsi abbracciare da Abby. Voleva scappare. Voleva rifugiarsi nella sua camera. Voleva non essere più niente. Con questa ultima consapevolezza si lasciò andare a Mike senza provare più nulla. Fine flashback "Elle? Elle ci sei?" "Sì stronzo. Non ti volevo ascoltare." Jona entrò subito dopo quello scambio. Logan guardava preoccupato Elle. Dopo l'ultima affermazione era sbiancata e aveva guardato il vuoto stringendosi istintivamente i polsi. "Allora.. oggi per scaldare la voce proverete... penso... aspettate che la cerco.. ecco si! You and me dei lifehouse. È una canzone RO-MAN-TI-CA! perciò mettete da parte l'odio. Ascoltatela e poi provate a riprodurla." Elle e logan arrossirono simultaneamente. Quella canzone era amore puro. Passione. Struggimento. Tutto legato ad una dolcezza infinita. Finita la canzone Jona si mise al piano e ordinò ai due giovani di avvicinarsi. Logan iniziò a cantare a bassa voce. Tentennando. Quasi temesse che le parole potessero risultare vere. Cause that's you and me With all of the people with nothing to do nothing to lose And that's you and me and all of the people and i don't know why I can't keep my eyes off of you logan si lasciò prendere dalla musica e dalle dolci parole e fece uscire la voce d'angelo che Elle sentiva nei suoi sogni. Quando arrivò il turno della ragazza questa si lasciò andare e pensò solo a quanto quelle parole potessero essere belle e vere in un cuore innamorato. Something about you now I can't quite figure out Everything he dose is beautiful Everything he does is righe Ad Elle sembrò opportuno modificare la strofa da She a he. In fondo anche se Odiava logan era il loro duo. Fece uscirà tutta la voce repressa negli ultimi anni. Risuona cristallina, sofferente. Voleva provare le emozioni del cantante. Voleva avere la forza di provare un amore tanto puro. Finirono la canzone insieme con un sussurro. Le guance arrossate. Gli occhi di Elle pieni di lacrime e Logan con l'aria afflitta. "Vedete ragazzi? Perfetti. Mai scelta fu più azzeccata. La dolcezza e purezza della voce di Logy si amalgano perfettamente con la sofferenza e la grazie della voce di Elle. Per-fet-ti. Mi avete quasi fatto piangere. Direi che per oggi basta. Potete andare. Domani stessa ora qui. siate puntuali." Jona si alzò e se ne andò lasciando basiti i due ragazzi. "Complimenti. Non pensavo sapessi cantare così... così.. bene." Logan si avvicinò di qualche passo a lei. "Grazie.. mia.. mia madre aveva una voce più bella..." Elle indietreggiò pericolosamente verso il muro. Poteva sentire l'odore dolce e rassicurante del ragazzo. Logan si avvicinò ancora di più e la bloccò contro il muro. "Fatico a crederlo." Le rispose. Logan avvicinò il viso a quella piccola sirena che lo aveva ammaliato con il suo canto. Letteralmente. Le loro labbra si stavano sfiorando appena. Elle sentì il suo cuore battere all'impazzata tanto che pensò che persino logan potesse sentirlo. Quando ormai capì che non si voleva tirare indietro chiuse gli occhi eh.. "Hey ragazzi! Che state facendo????" Robert entrò nella stanza sbattendo la porta. Logan si tirò subito indietro con scatto felino. Prese il suo zaino e disse al suo migliore amico: "ci vediamo in stanza fratello." La voce ricolma d'odio e di gratitudine. Lo aveva interrotto. Stava per baciare quella ragazza. Lo voleva davvero?? Rob si girò verso Elle la quale aveva il fiatone e stava appoggiata al muro con le mani attorcigliate sulla pancia. "Che stavate facendo Elle?" "Ci.. ci.. giravamo i pollici.. Stavamo chiacchierando ecco tutto.. andiamo a mangiare qualcosa??" Elle cercò di sviare la conversazione con il biondo. "Certo. Ero venuto proprio per questo. Andiamo!" ----------------------------------------------------------- Elle tornò in stanza stanca e spossata. Aveva girato per l'ospedale di sua madre per ore senza voler mai uscire quasi ad aspettare l'entrata di quel ragazzo che con gli occhi color del mare e le cicatrici sulla schiena la stava facendo impazzire. Ora seduta sul suo letto. Stava cercando una spiegazione al suo comportamento. Perchè baciarlo? Lei lo Odiava!!! Si sdraiò sul letto quando senti un piccolo toc toc. "Elle sono marta. Senti volevo dirti che Felicity ha organizzato una sorta di pigiama party per festeggiare il fatto che ci siamo conosciute.. ti va di venire? Sono nella stanza affianco.." "Certo! Arrivo subito!" Elle pensò che forse in quel modo sarebbe riuscita a dimenticare tutti. "Ti dispiacerebbe accompagnarmi un attimo in stanza? Vorrei avvertire anche Blanche." "Certo." Entrate nella stanza marta si recò subito davanti a ancella porta di destra. "Blanche? Blanche ci sei??" La testa della clarinettista spuntò fuori. "Che vuoi marta?" "So che non siamo ancora molto amiche ma.. Felicity organizza un pigiama party e io ho pensato di invitarti.. e " "scusa ma io ho ben altro da fare che guardare stupide commedie romantiche quindi.." "in realtà guarderemo il blu Rey del signore degli anelli..." "Cosa hai detto??? Il signore degli anelli? Chi lo ha proposto?" Gli occhi scuri di Blanche si posarono stupiti su Marta. "Io.. sono una nerd ahahaha.. chiedilo ad Elle. La prima sera le ho fatto vedere la saga di Harry Potter!" Marta sorrise gentilmente a Blanche. "Sai penso che potremmo diventare ottime amiche. Non lo dite a nessuno ma.. anche io sono una nerd." E con un gesto fulmineo aprì la porta. La sua stanza era piena di poster e miniature del signore degli anelli, hp e star wars. "Quindi andiamo apri vedere quel capolavoro o volete rimanere a fissare la mia stanza a bocca aperta?" La ragazza uscì lasciando le due amiche sorprese e divertite. Tutte e tre si recarono al appartamento 136. "Ciao fel! ciao Genevieve! Ho portato le ragazze ahahah" Marta si mise subito sul divano e preparò i film. Elle notò Felicity aprire i cartoni di pizza e Genevieve sedersi regalmente sul divano con un libro in mano. "Non amo molto questi film. Ma li guarderò volentieri con voi." Blanche la squadrò ma poi decise che era meglio tacere. Mentre si stavano per sedere la porta si spalancò. "Lo spaaaaasso è arrivatoooo" Jo si buttò sul divano ridendo della sua citazione di tarzan. Le ragazze dopo un primo momento si stupore risero con lei. "Come va con Raph???" Chiese marta maliziosamente. "È un sogno. Mi ha detto che tornerà la settimana prossima per salutarmi!!!" Le ragazze presero un po in giro Jo. Marta la imitò sospirare mentre Elle faceva l'imitazione di Raphael. Genevieve e Felicity ridevano continuamente mentre Jo era imbarazzata. Blanche faceva finta di girare un film. Tutte le facce di Jhoanna Roberts. Dopo un po si rilassarono e fecero partire il film. Arrivati alla metà del secondo alcune delle ragazze dormivano mentre Marta e Blanche erano in prima fila a vedere il film. Elle sentì di voler bene a quelle ragazze. Si sentì come parte di una famiglia. Sentì di non essere più sola e si addormentò sulla spalla di Jo felice per la prima volta a Londra.

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Capitolo 11
*** 10 ***


10. Forti indecisioni Elle si alzò dal divano lentamente cercando di svegliare solo Jo che dormiva stesa su tutto il divano dopo averne preso possesso durante la notte. "Jo.. Jo.. Johanna" Sussurrò la ragazza all'orecchio dell'amica. "Che vuoi Elle?? Non vedi che sto dormendo.." " lo vedo Jo ma dobbiamo andare in camera. È mattina!" "Cosa?!?!?! Mi prendi per il culo? Che ore sono?" Elle rise della reazione dell'amica. Prima sembrava un dolce piccolo panda addormentato ora era tornata il fulmine rosso. "Sono le 6.00. Però mi avevi detto che ti dovevi svegliare presto.." "oddio grazie Elle!!! Devo vedere tra venti minuti Raph su Skype e mi devo preparare!!!" La rossa si precipitò in corridoio svegliando tutte le altre ragazze. "Hey Elle! Dove correva quella pazza di mia cugina?" Chiese marta spostandosi dalla spalla di Blanche. "È andata a parlare con pucci-pucci. Ahaha" A sua insaputa infatti Raph era stato rinominato così dalle ragazze. Genevieve svegliò Felicity ridendo forte alle parole di Elle. "Ahhhh... questo spiega tutto!!!" Tutte le ragazze si misero a ridere e Elle, marta e Blanche si prepararono a tornare ai propri appartamenti. "Marta, Blanche vi va di andare a mangiare da Burger King oggi?" "Certo!" Rispose marta d'istinto con un sorriso dolce. Poi le sue guance arrossirono e i suoi occhi brillarono. "Riusciamo a tornare per le 15.00? Devo provare con Robert.." "Penso di si! Ma non ti preoccupare al massimo parlo io con Rob ahahaha lo convinco a spostare di un'ora." Elle non si era accorta che marta era un po restia ad accettare la sua offerta. "Si.. vedremo.." "allora a dopo!!" Disse Blanche trascinando per il gomito Marta dopo aver visto il suo cambiamento. Elle entrò in stanza,si fece una doccia e si vestì pronta per incontrare logan per la prova di canto. Le lezioni per lei e lui erano state interrotte solo per quella settimana per preparare lei e la nuova coppia di solisti. "Buongiorno sirenetta! Ci delizierai come ieri con il tuo bel canto?" Elle arrosì alle parole di Jona ma decise di sorridere e non mostrare il suo imbarazzo al ragazzo dagli occhi color del mare affianco a lei. Perchè le suscitava così tante emozioni contrastanti? Lo Odiava e allo stesso tempo amava averlo accanto. "Bene oggi faremo solo delle scale e dei vocalizzi. Domani proveremo di nuovo con una canzone." Elle ringraziò silenziosamente Jona per la sua scelta. Non sapeva se dopo la giornata precedente sarebbe riuscita a cantare e provare di nuovi tutte quelle sensazioni con Logan. Iniziarono a provare. Elle cercò veramente di concentrarsi sugli esercizi di intonazione ma lo sguardo di logan fisso sul suo come se non potesse farne a meno la irretiva e la spaventava. Dopo 4 ore di prove Jona dichiarò che i cantanti avevano finito per quella giornata. Logan le si avvicinò lentamente. "Ciao Elle come stai?" "Bene logan grazie per l'interessamento." Il ragazzo la fissò ancora per un po senza mai abbassare lo sguardo. "Volevo sapere anche come stava tua madre. Sta ancora al St. Lawrence?" Elle si stupì. Logan se lo ricordava. Non aveva dimenticato ciò che lei gli aveva raccontato. "Si. Ma tu non dovresti interessarti." "Hai ragione è solo che... se hai bisogno.. cioè se ti va.." "Sono abbastanza forte da non aver bisogno della TUA spalla su cui piangere grazie" "Io lo so che sei forte. Comunque hai ragione. Non sono affari miei. Perdona la mia sfacciataggine." Elle si pentì. Il logan tenero e dolce le piaceva davvero tanto. "Ciao bellissima! Ciao fratello. Ho sentito che esci con alcune ragazze! Ti accompagno se ti va?" Eccolo li. Rob con quel sorriso e il ciuffo ribelle sembrava il suo cavaliere pronto a difenderla,senza mai attaccarla o farla soffrire. "Si dai. accompagnami. Ciao logan." "Ciao." Elle uscì dalla stanza con Rob sotto braccio. Il ragazzo la accompagnò in camera. "Ciao Elle. Ci vediamo dopo se ti va.." "Molto volentieri." "Ci conto." E se ne andò con le mani nei jeans e una camminata che avrebbe fatto invidia ad un modello. Perchè non poteva avere una vita normale? Perchè quando pensava al sorriso di Rob lei sentiva dolcezza e calore e quando vedeva quello di logan passione e sentimento? Sapeva per esperienza che la passione ti bruciava fino a consumarti ma lei ne aveva bisogno. Entrò nella stanza e vide che Jo non c'era. Aveva bisogno di parlare con lei. Aveva bisogno del suo parere. In fondo li conosceva entrambi. E conosceva lei. Andò verso la stanza di Marta. Bussò e marta comparve subito alla porta con un dito sulle labbra. "Shhhh. Ciao Elle! Entra un attimo appena finisce il film andiamo." Notò che Jo era in cucina col telefono in mano. Probabilmente con pucci-pucci. Blanche era concentrata sul televisore e vide che trasmetteva un film in bianco e nero. Vedendo la sua espressione Marta le disse: "Ha deciso che dovevamo vederlo. Dice che è un crimine non aver mai visto Giulio Cesare con Marlon Brando che interpreta marco Antonio. Penso sia uno degli attori che reputa più affascinanti. Ha moolte sue foto sul cellulare. Comunque Ha questa strana passione per Roma.." "Non è una passione. Io amo Roma." "Cosa ha detto?" "Che lei ama Roma. Lo ha detto in italiano. Comunque. Blanche il film è finito ora andiamo?" "Sisi andiamo!" Le ragazze andarono a mangiare e riuscirono a tornare in tempo per le prove di Marta con Rob. "Ti accompagno Marta. Devo organizzarmi con Rob." "Ok.." borbottò la ragazza. Elle non sentì il tono perchè fu distratta dalla vista di logan che allontanava una ragazza dopo averla baciata. Stava guardano Elle negli occhi. Non poteva stare accanto ad un'altra quando c'era lei nei paraggi. Elle notò il suo cambiamento Elle si affrettò ad andare nella stanza di piano con Marta. "Ciao bellissima! Ciao Marta!" Rob salutò le ragazze con un dolce sorriso. Il suo sguardo indugiò appena su Elle. "Marta pronta per provare?"disse alla ragazza. "Certo." "Elle tutto ok? Sembra che tu abbia visto un fantasma.." "tutto ok Rob. Senti possiamo vederci domani? Oggi sono stanca." In rffetti la testa le girava e doveva riflettere su tutto ciò che era accaduto. Perchè Logan si era comportato così? "Ciao Marta ci vediamo dopo" "a dopo Elle." Elle andò in stanza e chiamò Jo. "Jo mi devi aiutare." "Certo cosa succede?" "Problemi con ragazzi." "Ok sono tutta tua ciccia." "Beh.. ecco... penso che Rob provi qualcosa per me e io sono sicura che lui non mi sia indifferente." "Be è fantastico no?" "Sì... ma..." "Ma pensi di provare anche qualcosa per logan giusto?" "Sì.. tu come lo sai?" "Elle lo guardi sempre e se posso permettermi l'odio è la cosa più vicina all'amore quindi non dirmi che lo odi." "Hai ragione." "Quindi io come ti posso aiutare?" "Be tu li conosci entrambi e conosci me.. e magari mi potevi aiutare. Non so cosa fare. Non so cosa pensare." "Elle... devi seguire il tuo cuore. Ti ho avvertita, e so che lo ha fatto anche Rob, che logan è pericoloso eppure non riesci a stargli lontana. Hai una infatuazione per Rob. E non sai ancora cosa provi per logan. Lascia le cose un po come stanno. Valuta la situazione. I ragazzi. I loro atteggiamenti. Fidati del tuo istinto e godi questi momenti attimo per attimo. Sono preziosi come ogni goccia d'acqua. Assaporali. Ma soprattutto lascia che sia il tuo cuore a decidere. Non posso darti io una soluzione ma posso consigliarti solo di fidarti di te stessa." "Grazie Jo. Mi hai aperto gli occhi. La mia testa mi dice che Rob sarebbe la scelta ideale ma il mio cuore non smette di pensare a Logan. Lascerò che il tempo scorra. Valuterò e mi affiderò alle mie sensazioni." Elle aveva capito tutto del discorso di Jo e aveva ringraziato la provvidenza per averle dato quella ragazza come compagna di stanza. "Ora esco a prendere un po di aria. Grazie ancora Jo. Ti voglio bene." "Anche io Elle." Elle uscì e arrivata al giardino vide Logan baciare la ragazza bionda della lezione. La teneva stretta e le accarezzava i capelli. Tutti gesti che avrebbe voluto ricevere lei. Era furiosa. Come poteva stare con qualcuno che alla mattina baciava una ragazza e il pomeriggio un'altra? Rob spuntò alle sue spalle. "Bellissima... come ti senti?" "B-bene..." non voleva piangere. Non doveva piangere. "Sicura? Forse hai un po freddo? Tieni la mia felpa." Rob si tolse Lam felpa e prima che lei potesse accettare o rifiutare gliela mise sulle spalle. "Grazie Rob. Grazie per esserci sempre." Elle pronunciò quelle parole fissando disgustata il bel ragazzo di fronte a lei. "Di nulla piccola. Senti... ti andrebbe se il nostro incontro domani fosse un appuntamento?" Elle esitò. Il suo cuore le fece vedere un paio di occhi azzurri e un sorriso.. "Si va bene." Elle non poteva lasciarsi prendere in giro. Mai più.

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Capitolo 12
*** 11 ***


11 . Gilgamesh Elle si stava preparando in camera Quando decise di andare a dire alle ragazze del suo appuntamento. Jo si era congratulata con lei (congratulata nel senso che era letteralmente saltata sul divano cantando una strana canzoncina e ballando la cucaracha davanti davanti a tutte), Genevieve e Fel avevano sorriso e le avevano detto che erano contente che lei uscisse con Rob data la dolcezza fin troppo conosciuta del ragazzo. Purtroppo Blanche e Marta non erano molto d'accordo con le altre. Blanche in realtá guardava marta con occhio preoccupato. La ragazza Abbassò lo sguardo sguardo e disse: "S-sono m-olto contenta per te Elle... ti meriti di essere felice e beh.. si ecco... io..." "noi dobbiamo andare." Disse Blanche interrompendo la ragazza. "Si ecco.. noi d-dobbiamo andare. Ci vediamo in giro Elle." Elle guardò andare via la ragazza con la quale stava meglio. Cosa era successo? Sapeva della cotta di Marta per Rob ma non pensava che dopo solo due giorni potesse stare così male per un appuntamento. Jo guardò stranita prima la schiena della cugina e poi la faccia di Elle. Cosa stava succedendo? Perchè si comportavano così? Jo prese per il gomito una più che sorpresa Elle e con un piccolo sorriso di scuse si allontanò dalla stanza. "Elle si può sapere che diavolo è successo a mia cugina?!?!? Pensavo che voi due foste inseparabili! Non come noi ovvio!!! Io sono il tuo fulmine rosso ma.. perchè marta si è comportata così??" Elle guardò con tristezza Jo. Si era comportata da vera stronza. Aveva parlato con Marta di quanto Rob fosse fantastico. E aveva letto negli occhi della cara amica lo stupore e la gioia a sentir parlare di Rob. Come aveva fatto a non capire che lei ci sarebbe rimasta male? Ormai il danno era fatto. "A marta piace Rob. Me lo aveva detto il giorno dopo orchestra. Io sono stata così stronza da non ricordarmene e sbatterle in faccia tutta questa storia. Sono una pessima amica." Lo sguardo di Marta. Ecco perchè era tanto sorpresa quanto addolorata. Aveva già visto uno sguardo del genere. "Non ti preoccupare Elle. Parlerò io con mia cugina. La consolo e vedrò di spiegarele la situazione. Le dirò anche che tu ti sei pentita di averglielo fatto sapere così. È buona e ti vuole bene. Capirà." Elle ringraziò calorosamente la rossa e si avviò correndo verso la sua stanza. Aveva bisogno di chiamare Abby. Il più in fretta possibile. "Pronto?" "A" "Hey Elle! Tesoro!!! Da quanto tempo che non ci sentivamo!! Oddio mi manchi tantissimo! Non sai quanto mi sento triste qui senza di te!! Mi manchi tanto tanto!!!" Elle si lasciò rassicurare dal fiume di parole che usciva da una ragazza che considerava come una sorella. "Abby anche tu mi sei mancata.. tanto.." "E.. tu hai pianto!! Cosa succede? Oddio non mi fare stare in pensiero!!" "Ho distrutto una ragazza. È forse la persona più dolce e gentile che io abbia mai conosciuto. Ha una cotta per un ragazzo con cui uscirò stasera. Capisci? Le ho gettato addosso questa notizia come una bomba!!! Sono stata una stronza!! Abby mi ha guardato... mi ha guardato come Kate.."Elle si interruppe. Senti l'amica trattenere interruppe fiato e poi fare un piccolo singhiozzo. "Elle io... ti prego.. non.. dire.. non dire il suo nome per favore." Elle aveva già sentito quella frase. Flashback " Mamma!!! Mamma! Oggi è il primo giorno!!! Devo andare! Non mi stringere così!" La piccola Elle guardava sua madre. La dolcezza del suo viso era incomparabile tanto quanto la sua bellezza. "Lo so piccina mia ma il fatto di non riuscirti ad accompagnare oggi mi spezza il cuore." "Tranquilla amore! Farò un video di quando entra e lei ti saluterá. E tu vedrai tutto." Andrew si avvicinò a sua moglie e alla sua bambina. Prese in braccio la figlia e, dopo un altro bacio alla mamma, si avviarono verso la scuola. "Ciao.. io sono Katherine" disse una bambina dagli occhi verdi e dai capelli biondi come psiche di grano. "Ciao io sono Elle." "Devi andare in prima?" Disse la bambina. "Si anche tu?" "Già. Mi sa che siamo compagne di classe! Mia sorella è due anni più grande si chiama Abby. È identica a me. Anzi io sono più bella ahah. Tu però mi stai antipatica. Hai gli occhi troppo blu" "E tu troppo verdi." "E tu sei stupida" "e tu di più!" Le due bambine bambine si guardarono e risero di gusto rispetto al loro ultimo scambio. Elle sentì che avrebbe voluto bene a quella bambina per sempre. Elle e Kate fecero tutte le scuole insieme e la bionda fu la persona che consolò di più Elle dopo l'incidente. Arrivate al primo anno di liceo Elle e Kate erano diventate inseparabili dove andava una c'era anche l'altra e con loro Abby chr cercava di controllarle. Poi tutto cambiò. Elle incontrò Mike. Nient e fu come prima. Qualsiasi cosa i medici dicessero Elle non vedeva miglioramenti in sua madre e la droga e Mike erano migliori rispetto agli abbracci di Kate. Solo abby poteva avvicinarsi. Abby conosceva Mike. Sapeva tutto. Kate no. Una sera la bionda la seguì. Voleva capire perchè Elle si comportava in quel modo. Mentre elle entrava dentro alla stanza di Mike si sentì un urlo. Ad Elle sie raggelò il cuore. Corse fuori. Sapeva che era successo qualcosa. Se lo sentiva. Vide la piccola kate la sua migliore amica, la sua unica ancora di salvezza stesa a terra. Fredda. Gli occhi vitrei rivolti verso l'alto. Una pozza di sangue si estendeva dalla sua testa. Elle cadde a terra. L'aveva uccisa. Quel suo allontanamento l'aveva devastata. Il pazzo che aveva messo sotto fu catturato ma Elle sapeva che era colpa sua. Sapeva che se non avesse avuto quei problemi kate non sarebbe mai morta. Si ricordò del suo sguardo sofferente quando a scuola aveva deciso di non parlarle più. Si era fidata di lei e Elle si era allontanata. Abby e Elle rimasero fianco a fianco per giorni senza mai pronunciare il suo nome. Elle si era allontanata per proteggerla dalle sue ombre e quelle l'avevano inghiottita. "Abby mi.. mi manca il suo sorriso.. Kate..." "Elle io... ti prego.. non.. dire.. non dire il suo nome per favore." Ecco perche aveva deciso di andarsene. Ecco perchè si era allontanata da suo padre. Fine flashback "Hai ragione Abby scusa. Non volevo farti soffrire avevo solo bisogno di sentire la tua voce." "Lo so Elle... scusa per come ho reagito. Senti parla con questa ragazza domani. Lasciala sbollire stasera vai e goditi il tuo appuntamento." Chiusero la chiamata. Elle si tuffò su uno scatolone che non era ancora riuscita ad aprire. L'epopea di Gilgamesh. Il libro che più la faceva soffrire. Raccontava la storia del grande re sumero Gilgamesh conosciuto fa tutti per il suo temperamento scontroso e per il fatto che odiasse tutti. Ma amava il suo migliore amico. Durante il loro primo incontro si erano quasi scuoiati. Però poi erano diventati inseparabili. Fino alla morte dell'amico. Elle aprì la pagina. Si scagliarono come lupi alla gola l'uno dell'altro, come tori muggenti, e cavalli ansimanti... schiantando la porta contro cui caddero. L'arida polvere mulinava nella piazza del mercato e la gente urlava. I cani correvano dentro e fuori tra le loro gambe. Un bimbo strillava ai loro piedi che danzavano la danza della vita che si libra vicino alla morte. Il silenzio all'improvviso piombò su di loro quando Gilgamesh rimase immobile esausto. Si volse verso Enkidu, che s'appoggiava contro la sua spalla, e lo guardò negli occhi. E vide sé nell'altro, proprio come Enkidu vide se stesso in Gilgamesh. Nel silenzio della folla cominciarono a ridere E si abbracciarono in un'esaltazione senza fiato. Le si formò un nodo in gola mentre proseguiva la lettura. Ecco la sua storia e quella di Kate. Girò velocemente le pagine ed arrivò alla morte di Enkidu. La parola Enkidu vagava attraverso ogni pensiero come un animale affamato per vuote tane in cerca di cibo. L'unico nutrimento che egli conobbe fu dolore, infinito nella sua celata fonte. Elle si storfinò gli occhi. Gettò il libro dentro allo scatolone. Basta pensare a quel dolore. Voleva veramente vedere Rob. Lui sarebbe sicuramente riuscito a farla stare bene. --------------------------------------------------------- Si preparò mettendosi un bel vestito blu che faceva risaltare i suoi occhi. Matita nera. Ombretto viola. Un piccolo tocco di fard. E ultimo ma non ultimo le scarpe. Bellissime zeppe nere che si abbinavano al suo trucco e alla cintura in vita. Ricacciò dentro le lacrime e si preparò ad uscire. Rob la aspettava. Era perfetto. Jeans scuri, camicia bianca e una giacca nera sopra. Chiunque sarebbe rimasto a bocca aperta. "Uao Elle... sei.. non ci sono parole per descriverti... sei favolosa." La ragazza arrossí. "Grazie.. grazie mille.. anche tu non stai affatto male.. dove mi porti?" Chiese Elle per cambiare argomento. "In un ristorantino qua vicino si chiama blue moon. Fanno Buona musica e si mangia bene." "Perfetto." I due si avviarono. Una volta arrivati si avcomodaromo in un tavolino vicino alla finestra e al palco. "Che bello! Si vede il Tamigi! O Rob! Questo posto è stupendo!" Elle si sentì sopraffatta dalla bellezza di quell'acqua. "Già lo penso anche io." La serata fu perfetta. Rob si comportò come un vero cavaliere e la fece sentire una regina. Elle si sentì bene. Libera e felice. Rob la portò a ballare al centro della stanza. Canticchiò le canzoni al suo orecchio. Parlarono, risero. Elle gli raccontò di sua madre e di come stesse ancora male. Lui rimase ad ascoltarla paziente, consolandola quando i ricordi divantavano troppo dolorosi. La riportò a ballare. "Sono così contento che tu sia qui." "Anche io Rob." "Per qualsiasi cosa io ci sono. Sempre e per sempre bellissima ragazza. Sei fantastica. Non pensare mai il contrario." Elle si strinse piu forte a lui.Dopo la cena passeggiarono mano nella mano per tutta la lunghezza del Tamigi. "Senti Elle... noi non ci conosciamo da tanto ma tu mi piaci.. molto.. ti andrebbe di.. diciamo.. provare a uscire di nuovo insieme? Magari più spesso?" "Ne sarei felice Rob. Davvero." Il ragazzo la ri portó alla St. Louis. Arrivati al campetto Rob fermò elle e si avvicinò delicatamente al suo viso. Sempre più vicino. " Rob ti prego.. possiamo aspettae un po? Non..non voglio sembrarti ingrata ma non voglio rovinare tutto quello che c'è tra noi prima di un altro appuntamento." Rob si allontanò per poi baciarle una guancia. Si sorrisero e Elle salì le scale. Vide di sfuggita un ombra che scappava da quel luogo correndo come una saetta. Notò il portamento e la stazza. Logan aveva assistito al suo scambio con Rob. Era geloso? Per questo non si era neanche avvicinato? Questi pensieri la.. confortarono... no! Che problemi aveva? Non doveva più pensare a Logan mai più! "Posso entrare?" Una testolina spuntò dalla sua porta. "Marta!! Entra!!!" Elle sorrise vedendo la cara amica. "Elle senti io.." "No marta. Non dire nulla. Sono stata una insensibile senza cuore ti prego perdonami!" Disse con tutto il fiato che aveva in gola. "Certo che ti perdono. Io non conosco Rob... Ma vi meritate entrambi. Entrambi dovete essere felici. Elle decise che avverrebbe raccontato tutto a marta. Tutta l'oscurità che c'era dentro di lei per metterla in guardia. Sperava, dentro di lei, che quella ragazza non l'avrebbe comunque mai abbandonata. Si ricordava infatti Dil quando marta le aveva chiesto della sua vita a LA. E di come lei l'aveva liquidata. "Marta.. ri va di aprissiccompagnarmi alla St. Lawrence.. io.. io.. devo.. raccontarti della mia vita.." "solo se vuoi Elle!!! Io non volevo dirti quello perchè tu ti aprissi. Ed poi perchè dovremmo andare alla clinica?? Ti senti male?? " "lo so bene.. ma mi fido di te. No sto bene ma li è ricoverata mia madre."Elle e marta si avviarono. Arrivate nella stanza Elle si accomodò di fianco alla madre e marta sulla poltroncina. Elle iniziò il racconto che la madre aveva sentito più e più volte.

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Capitolo 13
*** 12 ***


12. Sorprese Elle raccontò a marta tutta la sua storia sin da quando era bambina. Le raccontò le sue paure, le sue prime cotte, kate, Abby, l'incidente. Arrivata a Mike, Elle fu percorsa da un brivido freddo. Quella era la parte che voleva dimenticare di più. Era stata la sua rovina. Si fece coraggio e raccontò di come lo aveva conosciuto, di come l'aveva affascinata, di come l'aveva fatta sentire importante. Non tralasciò nulla anche se forse, Marta, avrebbe preferito evitare alcune piccole scene scabrose. Infine le raccontò come, consigliata da Abby, decise di denunciarlo. Mike fu portato in prigione ma aveva deciso di portare a fondo anche lei dicendo che ne faceva uso regolarmente. L'unica soluzione era scappare da quel posto che l'aveva fatta soffrire e arrivò a Londra per un caso fortuito. Guardò dolcemente la madre e poi ri abbassò lo sguardo . Rimasero in silenzio per parecchi minuti cercando di ascoltare entrambe solo il flusso dei loro pensieri. "Hai avuto una vita così difficile.." disse Marta alla fine, mentre una piccola lacrima cristallina le rigava la guancia. "Sei riuscita ad andare avanti da sola." Qui Elle alzò per la prima volta lo sguardo. "No. Io non sono andata avanti. Ho solo cercato di dimenticare ma è troppo difficile. Impossibile oserei dire. E non sono mai stata sola, per quanto mi piacerebbe invece il contrario, avevo Kate dopo l'incidente. Ho avuto Abby durante tutta l'ultima parte della mia vita. Ho avuto te quando sono arrivata qui." Concluse Elle tutto d'un fiato. "Elle.. mi dispiace contraddirti ma ne io ne Abby basteremo mai. Hai quasi perso tua madre e tu sei affidata ad una ragazza che consideravi tua sorella ma che non faceva veramente parte della tua famiglia. Ti mancava una figura più vicina a cui attaccati. Tuo padre. Ecco perchè non riesci ad andare avanti. Ti sei affidata ad estranei." Elle pensò alle parole di Marta. Forse era vero. Forse aveva bisogno di quell'affetto che le era stati negato per troppo tempo. "Penso.. si penso che tu abbia ragione. Ma non per questo mi pento di averti raccontato la mia storia." "Ed io non mi pento di averla ascoltata. Sei una ragazza a cui sono successe cose davvero brutte. Ma tutto si può superare. Almeno questo è quello che dice mia mamma. Io le credo. Ti aiuterò. Ma voglio darti prima di tutto un consiglio. Parla con tuo padre." "Ci proverò. Te lo prometto Marta." Le ragazze si abbracciarono. Intanto nella stanza accanto un ragazzo aveva ascoltato tutta la storia della piccola Elle. Logan non si era mai sentito tanto vicino ad una persona come in quel momento. Sapeva che c'era qualcosa in Elle che lo attirava in una maniera così viscerale da fargli paura. Ora aveva capito. Condividevano le stesse paure ma soprattutto gli stessi errori. A differenza sua, però, Elle stava cercando di allontanarsi. Stava cercando di avere una vita normale. In quel momento decise che non avrebbe mai più interferito nella sua vita. Lui si sarebbe auto - distrutto. Sapeva che stava per esplodere ma avrebbe fatto di tutto affinché Elle non bruciasse con lui. Elle e marta si alzarono e se ne andarono mentre logan cercava di nascondersi. Arrivate al campus, Marta salutò Elle con un forte abbraccio e le disse che lei ci sarebbe sempre stata. Elle entrò nella sua stanza con il cuore un po più leggero. Sentiva di aver fatto la cosa giusta raccontando a Marta la sua vita. Si sdraiò sul letto e finalmente si addormentò. Fu svegliata la mattina dopo da un piccolo cip cip del suo telefono. 2 messaggi, lesse sul display. Il primo era di Rob. Buongiorno bellissima. Come stai? Volevo dirti che non vedo l'ora di vederti. Sembra stupido eh? Be comunque ti aspetto alla prima ora fuori dalla classe con un piccolo pensiero per te, principessa. Un bacio. Rob. Elle lesse il messaggio con un sorriso appena trattenuto. Una gioia immensa si espanse nel suo cuore. Arrivata però all'ultima frase ebbe di nuovo la solita sensazione di paura. PRINCIPESSA. Di nuovo quella parola. Sapeva che Rob lo faceva per essere dolce ma non riusciva a smettere di pensare a Mike. Quel nomignolo era il suo preferito e quindi Elle lo odiava. Rispose in fretta evitando di perdere il buon umore. Buongiorno anche a te Rob. Io sto molto bene e tu? Non sembri affatto stupido anzi... anche tu mi manchi. Ci vediamo alla tua prima ora perchè io sono ancora esonerato . Un bacio. P.S. per favore non chiamarmi più principessa. Non mi piace molto.. Mandò velocemente il messaggio sperando che il dolce cavaliere non si sarebbe offeso per l'ultima frase. Si alzò dal letto e si preparò. Scese di corse le scale e si precipitò davanti alla classe di composizione di Rob. Lo vide li, appoggiato alla parete. Bellissimo e semplice. Elle sapeva di non meritarselo ma era troppo felice. Si avvicinò piano piano e pong li diede un piccolo bacio sulla guancia. Rob la guardò con occhi sognanti. Riusciva ad essere bella anche con un golfino e un paio di jeans. "Ciao bellissima." "Ciao." Disse Elle molto imbarazzata. "Giuro solennemente che non ti chiamerò più principessa." Disse lui guardando Elle intensamente ma con un sorrisino mal celato come se avesse fatto una bellissima battuta. "Ti ringrazio Rob. Ma perchè ridi?" "Era una sorta di mini citazione di Harry Potter ahahah." "Ahhh.. non sono molto ferrata sull'argomento. Ho guardato volentieri tutti i film ma non sono una grande appassionata." "Be dovevi avere un difetto da qualche parte." Disse Rob perdendosi nella profondità dei suoi occhi blu. "Fidati non sono perfetta." "Per me si." Elle guardò con le guance infiammate lo sguardo trepidante di Robert. "Scusa mi sono dimenticato il mio regalo." Estrasse una rosa rossa da dietro la schiena e la diede in mano a Elle. "Al nostro primo appuntamento non ti ho portato dei fiori così ho deciso di rimediare." "Rob.. è.. è stupenda.. grazie mille." Rob si avvicinò delicatamente al suo viso e aspettò il suo consenso prima di appoggiare le labbra sulle sue. Il loro bacio fu dolce e senza pretese. Delicato. Elle sentiva il suo fresco profumo riempirle le narici. Sentiva la dolcezza delle mani di Rob che le accarezzavano la schiena e i capelli. Si sciolse al suo tocco. Quel bacio per Elle fu magico e avrebbe voluto durasse per sempre. Dopo poco misero fine al loro bacio. Si guardarono negli occhi sorridendo. " Non volevi aspettare un altro appuntamento? " " È colpa tua. . mi hai abbindolata con la rosa e le tue parole." Risero e si abbracciarono un ultima volta prima del suono della campanella. Rob entrò in classe. Elle si girò per andare verso la stanza di canto a provare assieme con Jona e Logan. Decisa a non soffrire più per il ragazzo dagli occhi color del mare. Dopo poco si scontrò con quei occhi e rimase incantata ancora una volta dal viso così dice di logan."Così ora tu e Rob state insieme eh?" Disse logan con rabbia trattenuta. "Si.. penso di si. Ma comunque non sono affari tuoi. " Logan la guardò correre dentro la stanza. Era stato così stupido da riavvicinarsi a lei? Doveva rimanere freddo. Non doveva pensare a quei dolci lucenti e morbidi capelli color ebano. Neanche ai suoi occhi azzurri e perfetti o alla sua pelle candida e bianca. . no. Lui doveva odiarla non elogiarla. Ora era la ragazza del suo migliore amico, e non avrebbe più provato ad avvicinarsi a lei. Si ripetè questa frase come un mantra. "Finalmente sei arrivato Logan! Bene ragazzi oggi ho bisogno di farvi provare i cambiamenti di tonalità perciò canterete I put a spell on you. La conoscete? " Logan rispose prontamente di si ed Elle leggermente imbarazzata confermò. La canzone che logan le aveva cantato inconsapevolmente adesso avrebbero dovuto cantarla insieme. Iniziò logan. Elle sapeva bene come la voce dolce di logan si amalgamasse perfettamente con una canzone che invece era forte e rude. Elle sapeva anche come si cadenzava e in che punto. Logan alzò gli occhi e pronunciò l'ultima frase prima che toccasse a lei. I  can't stand it cause you put me down  Oh oh I put a spell on you  Because you're mine  Oh oh Elle guardò l'intensità dello sguardo di logan fisso sul suo come se non potesse far fronte ai propri sentimenti. Il suo cuore perse un battito credendo che quelle parole fossero dedicate a lei. Poi si ri concentrò sulla canzone. Anche lei cantó con forte intensità mostrando quanto sentisse quella canzone. Si disse che la stava cantando così bene perchè pensava a Rob quando in realtá nella sua testa si alternavano dolci occhi verdi e impetuosi occhi blu. Alla terza strofa I ragazzi diedero il meglio di loro. You know I love you  I love you  I love you  I love you anyhow  And I don't care if you don't want me  I'm yours right now Finirono la canzone insieme entrambi senza fiato. Si guardarono intensamente negli occhi. "Fantastica! Siete stati grandiosi!!!! Sono sempre più convinto della mia decisione." E se ne andò come al solito senza salutare tutto contento dei progressi dei suoi alunni. " Complimenti Elle. sei stata magistrale. Meglio della Lennox in persona ahah" Elle suo malgrado rise della piccola battuta di logan. "Anche tu sei stato fantastico. La dolcezza della tua voce ha trasformato una canzone così apparentemente arrabbiata e forte in una dolce preghiera sensuale.. complimenti." "Senti-siamo-partiti-con-il-piede-sbagliato-ti-andrebbe-di-provare-a-essere-amici?" Chiese logan tutto d'un fiato. Elle lo guardó perplessa. Chi era quel ragazzo timido che era arrossito chiedendole gentilmente di essere sua amica? "Va bene. Ho capito. Scusa se ti ho trattenuto. " " Nono aspetta logan. Penso... si penso... penso che potremmo essere amici.  In fondo sarebbe più facile anche per Rob." Aggiunse Elle sentendosi quasi in colpa di voler diventare amica di logan. "Sisi. Anche per Rob.  Va bene. Quindi ci vediamo in giro. Ciao Elle." "Ciao logan." Elle rimase dietro logan per un po poi lo vide recarsi sulla riva di un fiumiciattolo che passava di li. Lo vide prendere la chitarra e ascoltò di nascosto un pi della sua musica. La giornata di Elle non poteva andare meglio. Si era chiarita con Marta, aveva baciato Rob,  e ultima ma quasi più importante aveva visto un lato nuovo di logan. Andò tutta sorridente verso la sua stanza. "Ciaoooooo!!! Senti ciccia domani io sono fuori con Raph chr torna dalla tournée possiamo spostare il nostro pranzo? Ti prego ti prego ti prego!!!" Elle si sentì leggermente scombussolata dal fiume di parole del fulmine Jo. "Certo Jo! Saluta Raph da parte mia!" Mentre Jhoanna stava per chiudere la porta tutta scarmigliata perchè in ritardo per una lezione disse "comunque ho baciato Rob. " "cooosa?!?!?!?!?!? Ti odio!!! Appena torno mi racconti tutto hai capito!! E corse fuori dalla stanza." Elle decise di andare da marta per dirlo anche a lei prima che lo scoprisse da altri. Sorprendentemente marta la abbracciò strettq dicendo che era molto felice per loro e nel momento di imabrazzo dopo la notozia fu catapultata nella stanza da Blanche per vedere un film. Elle tornó in camera, si sdraiò sul letto e prese il cellulare. 1 messaggio. Si era dimenticata di leggere l'ultimo messaggio. Elle sono Abby. Sto per partire con l'aereo per venire li. Mike è scappato di prigione. Il cuore di Elle si fermò. Non era possibile. Si lasciò andare sul letto e si abbandonò alle lacrime.

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Capitolo 14
*** 13 ***


13. Il vuoto Elle non riusciva a capacitarsi. Mike libero. Abby a Londra. Scappava anche lei. Sapeva che Mike sarebbe andata a cercarla per obbligarla a dirle dove si fosse nascosta Elle. Paura. Disperazione. Tutto ricominciò a scorrere nel corpo di Elle. Ora che aveva deciso di lasciarsi tutto il suo passato alle spalle per vivere il presente ecco che i suoi demoni ritornavano. Abby intanto correva come una forsennato per l'aeroporto cercando di salire il prima possibile sull'aereo. Aveva la strana sensazione che qualcuno la stesse seguendo. Elle distrutta dal dolore e dalla paura si mise un cappotto e andò dalla madre. Arrivata alla clinica non guardò neanche l'infermiera e corse verso il piano di sua madre. Raggiunse la stanza e si fermò. Una voce dolce e tenera arrivò alle sue orecchie. "Sta crescendo così bene Anne. È bellissima. Non ci parliamo come sai. Ma Jona mi ha detto che ha il tuo talento. Dice che la sua voce è come quella di un usignolo ferito. Dolce e emozionante. Come la tua. Mi manca così tanto la tua voce Anne. Mi mancano i tuoi occhi. Non riesco a guardare Elle. Non ce la faccio. È.. è la tua fotocopia.. non.. non ho la forza per dirti quanto io mi senta debole in questo momento. Tu mi hai lasciato,  non migliori.. e io non sono stato in grado di fare l'unica cosa che sono sicuro tu desiderassi. Non sono riuscito ad amare nostra figlia.. non riesco Anne... senza di te.. ho sbagliato tutto... non so nulla della sua vita.. mi sono rinchiuso nel dolore. Sento solo un vuoto immenso nel mio petto.. dovevamo stare insieme per sempre e invece.. sono solo... non riesco più a scrivere musica.. mi sono crogiolato nel mio dolore... sto facendo soffrire la nostra bambina ma non sono in grado... non senza di te." Elle si portò le mani alle labbra. Lacrime scorrevano incontrollate sulle sue guance. Sentiva un peso opprimerle il petto. Suo padre stava male per lei. Soprattutto suo padre aveva smesso di vivere come lei. Entrambi sopravvivevano. Non riusciva a muoversi. Era paralizzata dal suo dolore e dalla disperazione di quel padre che credeva aver perso per sempre. Non era pronta, però, a consolarlo. Lui l'aveva abbandonata. Non era riuscito a passare sopra il suo dolore per aiutare quello della figlia. Le gambe si mossero da sole e dopo pochi istanti Elle si ritrovò a correre fuori dalla clinica. arrivò all'accademia e bussò alla stanza di Rob. "Ciao bellissima! Come st.. Porca puttana Elle cosa succede?" Elle si era appoggiata a lui e aveva fatto scorrere di nuovo un fiume di lacrime.  "Elle.. Elle ti prego cosa succede.." Elle decise di calmarsi. Non poteva opprimere tutti con la sua oscurità. "N-nulla.. v - volevo vederti.. e - ecco... si volevo vederti." "Perchè piangi allora tesoro?" "Non lo so.. sono solo.. triste.." Elle alzò gli occhi per vedere il viso di Rob. Capì che lui non le credeva ma decise di non chiederle altro. Voleva lasciarle i suoi spazi. "Senti tesoro.. vuoi entrare?" "Nono.. grazie.. mi bastava solo un tuo abbraccio ora vado in camera.." Gli diede un piccolo bacio sulla guancia e corse via prima che lui cercasse di convincerla. Invece che verso la sua stanza andò verso quella si Blanche e Marta. Bussò piano e debolmente. "Ciao Elle... Hey tutto bene?" Blanche accolse Elle nel appartamento, preoccupata dalla devastazione dei suoi occhi. "H-ho bisogno di vedere m-marta.." "Te la chiamo subito.. posso darti un bicchiere d'acqua qualcosa?" "No grazie mille Blanche." "Di nulla." La giovane ragazza sparì nel corridoio. Elle attese pochi minuti poi vide le immancabili converse di Marta. "Elle tutto bene???" Chiese la piccola preoccupata. "Si.. cioè no.. possiamo andare in giardino?" "Certo. A dopo Blanche!" Marta guardava perplessa la schiena piegata in avanti di Elle come se il peso che doveva sopportare fosse diventato troppo e non riuscisse più a sopportarlo. La seguì in silenzio aspettando che fosse lei a parlare. Arrivate in mezzo al giardino Elle si girò. Marta vide un vuoto incolmabile nei bellissimi occhi azzurri di Elle. "Elle che cosa... che cosa è successo???" "Mike è scappato. Abby sta venendo qui e.. ho sentito mio padre all'ospedale parlare con mamma. Le diceva che si scusava per non avermi amato e cresciuto. Io non riesco a perdonarlo marta... so che tu pensi sia la cosa migliore ma io proprio non ci riesco..." Elle aveva bisogno di urlare. Di gridare il suo dolore. Le sue lacrime erano finite e la sua voce era scomparsa. Nulla aveva più senso per lei. Marta non sapeva cosa dire. Era afflitta e disperata per la sua amica che stava affrontando le pene dell'inferno. Non aveva parole. Così la abbracciò decisa a mostrarle ciò che lei provava e a farle capire che non l'avrebbe lasciata sola. Le amiche si abbracciarono rimanendo strette quasi a color diventare una persona forte per attingere l'una dal coraggio dell'altra. --------------------------------------------------------- Dopo una lunga passeggiata le ragazze tornarono ognuna nelle proprie stanze, consapevoli di aver capito forse un briciolo del vero significato di amicizia. Elle girò la chiave della sua porta. "E quindi mi dicevi che Elle è sempre stata così taciturna?? E il padre?? E figo come lei o assomiglia di più alla madre?? Suoni anche tu??" "Sì sempre. Sin da quando era bambina!!! Non parlava molto ma sorrideva sempre ahah.. in realtá è la fotocopia della madre anche se (non glielo dire mai) il padre è un gran figo.. no non suono ahahah abbiamo sempre lasciato questo talento alla famiglia Daniels." Elle guardò stupita le due ragazze. Così diverse apparentemente e così spossata e uguali caratterialmente. Il fulmine rosso e il tuono biondo. La prima forte ed energica la seconda gracile (anche se capace di cose inimmaginabili ahah). Entrambe però capaci di mettere a tappeto chiunque. "ELLEEEEEE!!!" "ABBY!!!" Elle corse incontro alla sua amica di infanzia. Jo guardava la scena con un sorriso dolce dolce e occhi appannati. "Mi piacciono queste cose fa film." Aggiunse facendo finta di asciugarsi una lacrima. Le tre ragazze risero e si misero a parlare del più e del meno. Ad un certo punto Elle si ricordò perchè la sua più cara amica era a Londra. "Jo scusa!!! Devo portare Abby ad un appuntamento non possiamo fare tardi!!" Disse elle per riuscire ad allontanarsi con Abby. Le due corsero fuori dall'Accademia cercando un bar tranquillo. Arrivate al Castle's Pub si sedettero e ordinarono due drink. Nessun delle due aveva il coraggio di parlare. "Elle senti.. so che sei spaventata ma.. devi rimanere calma.. nessuno sa che sei qui.. e nessuno sa che io sono qui. Elle non ti troverá mai. Ti difenderò sempre. I pensieri di Elle si oscurarono per un secondo. Flashback "Mamma.. mamma.. avevi detto che mi avresti difesa sempre perchè non ci sei??? Perchè non mi rispondi?? Kate è partita e tutti i bambini mi prendono in giro.. perchè non mi difendi?? Papá non parla più sai?? Piange tutte le notti... cerca di nasconderlo ma io lo sento.. non posso più abbracciarlo... mi manchi tanto.. perchè non mi difendi?!?!?!?" Fine flashback Elle fu sopraffatta dai ricordi. Il pianto di suo padre. Il suo allontanamento. E ora tutte le scoperte che aveva fatto in quella singola giornata. "Lo so Abby. Grazie per essere venuta. Mi dispiace averti costretto a.. scappare.. puoi stare da papá Intanto.. tu vai li a dormire e passi con me la giornata.." "mi sembra perfetto Elle... sappi che io non ti abbandonerò.. hai capito?" "Sì Abby... grazie.." le due ragazze bevettero i loro drink e alla fine andarono verso pa casa di Andrew. Din don. Din don. Din don. Elle suonò più forte che poté il campanello. Non voleva che Abby prendesse freddo o dovesse nascondersi. Voleva darle un riparo. Andrew aprì la porta stropincciandosi gli occhi. "Elle sono le 11 di sera.. cosa c'è? Abby?? Tu che ci fai qui??" "Ciao. Senti potresti ospitare Abby?  Rimarrà qui in vacanza per un po." "Certo certo cara.. entra pure. Elle vuoi entr.." "No grazie. Sono già in ritardo.. dovrei essere a scuola. Ciao Abby! " abbracciò l'amica e se ne andò senza guardare il padre. Tornata in camera si gettò sul letto e si lasciò andare. Non aveva più lacrime. Non aveva più voglia di gridare. Non voleva più fare nulla. Si girò e prese dal comodino il telefono. 3 messaggi. Aprì il primo. Ciao Elle sono logan. Senti so che sembro strano ma ti va di vederci domani sera?? Che stupido. Avrai sicuramente impegni con Rob. Va be fa finta di non aver letto questo messaggio. Elle guardò perplessa ol testo appena letto. Logan ci stava davvero provando. Un piccolo sorriso spuntó sulle sue labbra. Rispose. Logan non ti preoccupare. Sono contenta che tu non stessi mentendo. Cercherò di mettermi d'accordo con Rob. Grazie mille. Aprì il secondo messaggio. Ciao bellissima. Come stai?? Domani ti va di venire da me a vedere un film? credo ci sará anche logan... che ne dici? Era perfetto. Va benissimo Rob.  Non vedo l'ora dii vederti. Non ti preoccupare per logan. Non mi da fastidio. Un bacio. Inviò il messaggio. Una dolce musica partì in sottofondo. Logan stava suonando di nuovo. Elle si precipitò in terrazza subito dopo aver premuto il pulsante invio. Logan con la sua immancabile chitarra stava suonando The first time ever i saw your face di Roberta Flack. Poesia per le sue orecchie. Si mise li e aspettò. Logan iniziò a cantare riempiendo di dolcezza una canzone così bella per le orecchie di Elle. Riempi un po anche il Sio cuore di quella dolcezza. Elle si sentiva un po più felice come se quella voce appartenesse ai suoi più reconditi sogni. Si lasciò cullare dalle parole. Dalla voce. Dalla musica. Finita la canzone rientrò in casa con una speranza nuova. Il cuore prima distrutto aveva ricominciato a battere nel suo petto forte e vigoroso. Sentiva che forse un po della tranquillità di quella canzone le era entrata dentro. Si chiese come un'anima apparentemente così simile e oscura come la sua potesse esprimere emozioni di quel tipo con una semplicità senza pari. Capì che forse era per questo che Rob non poteva fare a meno di logan. Forse proprio perchè logan nella sua figura così misteriosa nasconde un'anima Buona e delicata. Capì perchè anche lei per quanto si volesse allontanare era attratta come una falena da quel ragazzo. Logan aveva appena finito di suonare una delle sue canzoni preferite. Non la suonava da secoli ma Elle aveva fatto scaturire quella canzone dal più profondo del suo cuore. Inconsapevolmente l'aveva dedicata proprio a lei. Mentre logan pensava a come i suoi sentimenti diventavano sempre più forti per la ragazza dagli occhi blu Elle si avvicinò al telefono e lesse l'ultimo messaggio. Ti troverò. Due parole. Solo due parole di un numero sconosciuto. Il cuore di Elle si incrinò di nuovo. Sapeva chi era. Sapeva cosa voleva. La stava cercando. Questa colta però si convinse che non l'avrebbe trovata e torturata di nuovo. Mike non avrebbe più vinto. Mai più.

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