Eternity

di Angelblood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questo è solo l'inizio di una nuova vita. ***
Capitolo 2: *** Sogno o realtà? ***
Capitolo 3: *** Confusioni. ***
Capitolo 4: *** Verità nascoste. ***



Capitolo 1
*** Questo è solo l'inizio di una nuova vita. ***




Eravamo lì, era giunta la mia ora e dovevo rispettare quel patto dove quel diavolo mi aveva promesso fedeltà fino a quando avrei vendicato i miei cari, in cambio di un'unica e sola cosa: la mia anima. 

Io ero seduto su quello che sembrava tanto una panca in pietra e avanti a me c'era lui, come sempre impeccabile nonostante la battaglia conclusa con l'angelo caduto poco prima. 
Si avvicinava con passo lento quasi come se aspettasse ancora una volta un mio comando, e così feci, gli dissi quello che aspettava di sentire.

"Coraggio, facciamola finita adesso."

E con quel suo sorriso lascivo e compiaciuto, pronunciò ancora una volta quelle parole che mi rimbombarono nella testa.. 

"Yes, my lord."

Un sussurro, così vicino al mio viso che sfiorava con una sua mano, facendo così togliere anche la benda dal mio occhio maledetto, che finì su quel freddo pavimento di quel luogo sconosciuto. 
Solo un sospiro uscì dalle mie labbra prima di sentire un dolore lancinante pervadermi e poi il nulla, il silenzio.. L'oscurità. 

Non so bene ora dove mi trovo, l'unica cosa che so è che sicuramente sono morto, e lo riesco a percepire dal freddo che sento, dal buio che continua a circondarmi, ma questa volta è diverso, prima trovavo sempre una luce che mi avrebbe condotto fuori da quell'oscurita, mi avrebbe condotto in un modo o nell'altro alla salvezza.. 


Ma ora, quella luce non c'e più, sono da solo e indosso ancora il vestito blu che avevo prima della mia fine, solo che ora è completamente pulito e meravigliosamente intatto, e non ne capisco il senso né il motivo, ma una voce, tanto familiare riesce a riprendermi dai miei pensieri, mi dice di camminare e seguire il mio istinto, mi dice che ormai è tutto finito, e che presto avrei iniziato con lui la mia nuova vita..

"Sebastian.."

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Capitolo 2
*** Sogno o realtà? ***


 


Mormorai il suo nome quasi fosse una supplica, mi sentivo davvero male lì, sembrava che tutto molto lentamente mi stava divorando, le gambe mi tremavano ed ero sicuro che presto avrei ceduto e sarei caduto al suolo privo di forze.

Improvvisamente sento di nuovo quel dolore lancinante propagato per tutto il mio gracile corpo, e non capisco cosa sia, noto solo quegli occhi rossi da lontano, l'unica cosa che riuscivo a vedere tra tutto quel buio e poi.. Il nulla, ancora una volta. 

Sembrerà stupido, ma forse era solo un sogno, o probabilmente una realtà di qualcosa che io ancora non conosco, ma quello che so e che improvvisamente sento la sua voce, dopo tutto quello la risento ancora una volta, solo che adesso è nella mia testa, più chiara che mai. 

"Sebastian.. Dove sono?"

Chiedo, parlando a quella voce che subito sembra rassicurarmi.

"Bocchan, può riaprire gli occhi adesso."

Ecco, ora capivo tutto.. Quello era un sogno, o almeno lui mi stava facendo capire quello, e quando riapro gli occhi, vengo quasi accecato da tutta quella luce che istintivamente mi porta a farmi alzare una mano verso il mio viso, ma forse è stata l'ultima cosa che dovevo fare, visto che quel dolore si ripresenta e non riesco a soffocare un urlo di dolore.

"Non deve muoversi, è molto debole adesso, ha bisogno di cure."

Di nuovo la sua voce che mi porta a vedere ora il suo viso proprio a pochi centimetri di distanza dal mio.. 
Mi aveva preso in braccio, ancora una volta, e quasi avrei dovuto ringraziarlo, ma non lo farò mai, visto che sono troppo orgoglioso per abbassarmi a tanto, infondo per me restava sempre il mio maggiordomo o meglio.. Il mio diavolo di maggiordomo. 

"Pensavo che..."

Quasi la mia voce sembra interrompersi, non riuscendo a pronunciare altro, non capivo niente in quel momento, e mi sentivo solo troppo stanco anche per parlare, ma la mia voglia di sapere sembrava andare anche oltre la stanchezza e il dolore "fisico" di quel momento.

"Sebastian! Dove mi stai portando?"

Ero nervoso, fin troppo, non mi piaceva quando non ero a conoscenza delle cose, e anche se ero.. Beh, ero morto volevo sapere allora perché mi sentivo ancora così vivo e provavo ancora sentimenti e dolori. 

"Si riposi, siamo quasi arrivati, non consumi queste pochissime energie che ancora le rimangono."

Ancora una volta sa come zittirmi, perché aveva ragione avevo bisogno di riposare, e poi avrei benissimo potuto continuare il mio interrogatorio quando mi sarei ripreso. 

Così decisi di chiudere gli occhi, venendo inghiottito ancora una volta da quell'oscurità che non mi dava pace, ma questa volta in questo mio sogno c'era Sebastian al mio fianco, tutto così mi sembrava più sicuro.. Infondo anche se non lo ammettevo nemmeno a me stesso, lui non era solo il mio diavolo di maggiordomo, ma era sempre stato la mia salvezza.. Quella salvezza che poi ha messo fine alla mia vita.






| Spazio Autrice. |

Eccoci qui con un altro capitolo miei carissimi lettori, cercherò di pubblicare almeno un capitolo al giorno o massimo due giorni visto che la lunghezza me lo permette.
Con questo non voglio dileguarmi molto, vorrei solo un vostro parere tramite una recensione per farmi 
capire cosa ne pensate. 
Vi auguro una buona lettura e a presto!

;Blackangel. 

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Capitolo 3
*** Confusioni. ***






Mi sarei aspettato un risveglio diverso, eppure la mia vita sembrava esattamente uguale e mi ritrovo a pensare se davvero era tutto finito, se davvero la mia anima era stata presa da quel demone che mi aveva servito fino ad adesso e per ironia della sorte.. Lo stava ancora facendo. 

Ero disteso tra le candide lenzuola bianche di quel letto che mi sembrava tanto familiare e all'udire della voce di Sebastian che mi ricorda di svegliarmi, apro gli occhi.. Stranamente questa volta non c'era la luce del sole che mi accecava e questa fu l'unica cosa di diverso in quelle poche ore. 

"Sebastian, dove siamo?"

Chiedo quasi subito cercando di soffocare i miei pensieri che erano invasi da mille domande ancora senza risposta, così rapidamente mi tiro su a sedere e osservo la sua figura perfettamente composta prepararmi un tè come era suo solito fare.

"Siamo a casa, bocchan."

"Non sono in vena di scherzi Sebastian! Voglio subito sapere dove siamo!"

Mi aveva stancato, quella situazione iniziava a starmi scomoda, volevo delle spiegazioni e le avrei ottenute in un modo o nell'altro. 
Quando lo vedo avvicinarsi a me per porgermi il tè, bendato dalla voglia di sapere rovescio il tè dalle sue mani sul pavimento, facendo rompere quella costosa ceramica in mille pezzi. Come sempre lui non si scompone, e quasi con quel sorriso compiaciuto porta lo sguardo dai cocci al mio viso.

"Vedo che ha ripreso le forze.. Ma adesso mi toccherà prepararle un altro tè, oggi ha molte cose di cui 
occuparsi."

Dopo le sue parole piomba nuovamente il silenzio in quella stanza.. Aveva ragione, il mio corpo non ne risentiva più di nessun dolore, e mi stupisce visto che per far passare dolori come quelli ci sarebbe voluto del tempo. 
Ma altre parole sembrano destabilizzarmi.. Occuparmi di molte cose? A cosa si riferisce.. È tutto così misterioso e desideravo solo fare un bagno, per vedere al più presto a cosa si riferiva. 

"Non voglio il tè, piuttosto preparami un bagno."

"Come desidera."

Sempre pronto ad accontentarmi in ogni modo.. Mi faceva letteralmente impazzire a volte, sapeva sempre come accontentarmi e preveniva quasi sempre ogni mia prossima mossa. [..]


Anche il bagno sembrava andare  come al solito, l'acqua calda e profumata di rose e lui che mi lavava la schiena con una delicatezza disarmante che mi faceva rilassare ma al tempo stesso quel silenzio mi dava la possibilità di immergermi tra i miei pensieri e torturarmi da solo di domande.

"Padroncino, va tutto bene?"

Chiede, quando nota il mio sguardo perso in un punto non ben definito e mi vede assolto tra i miei pensieri, era l'unico che riusciva sempre a capirmi, ma nonostante la mia risposta fosse sempre "niente" come anche adesso, sapevo che lui comunque non ci avrebbe mai creduto. 

"Sarà meglio andare adesso."

Posso giurare di sentire il suo respiro contro la mia pelle, mentre le sue mani affondano tra i miei capelli, e mi ritrovo a chiudere gli occhi per quella leggera e inebriante sensazione che sembra azzerare anche i miei pensieri, ma quando le sue labbra.. Quelle labbra baciano la mia pelle dalla spalla fino al collo passando la lingua contro il lobo del mio orecchio, spalanco istintivamente gli occhi sobbalzando, voltandomi sbalordito verso di lui.

"Che stai cercando di fare?!"

Il mio tono è fin troppo alto e non accetta scuse, ma il demone sembra confuso per un istante, poi con la sua solita eleganza e formalità si ricompone, inchinandosi davanti a me.

"Mi perdoni."

Un solo sospiro esce dalle mie labbra prima di alzarmi per affidarmi alle sue mani che mi avrebbero preparato a quella giornata. [..]

Aveva ragione Sebastian, eravamo proprio a casa, eravamo nella residenza Phantomhive.. E lo capisco subito da quando esco da quella che era la mia camera, tutto era perfettamente uguale e mi sembra tutto così impossibile che mi ritrovo a pensare che forse sto ancora sognando.  

Ma questa volta non faccio domande, non ancora, cammino invece in silenzio al suo fianco per quei corridoi che conoscevo fin troppo bene, fino a giungere ad una porta, quella.. Sì, quella ero sicuro di non averla mai vista prima. 






| Spazio autrice. |

Terzo capitolo, beh che dire ho un po' le idee confuse anche io proprio come il nostro piccolo conte, ma allo stesso tempo non vedo l'ora di far aprire quella porta per entrare finalmente nel vivo di questa storia.
Non preoccupatevi, non è la stanza dei giochi di Christian Grey.. 
E bando alle ciance, lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate e ne approfitto anche per ringraziare tutti quelli che la stanno seguendo e quelli che l'hanno recensita, un grazie di cuore.
Arrivederci e alla prossima! 







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Capitolo 4
*** Verità nascoste. ***








La mia mano si poggia istintivamente alla maniglia per aprirla e quasi subito viene seguita da quella di Sebastian che stringendo la mia quasi cerca di darmi coraggio, e con un sospiro e senza altri pensieri, con decisione apro quella porta mai vista prima, era nera, nera come la pece e al centro c'era un intreccio di rose rosse che circondavano proprio il marchio che affermava il contratto tra me e il demone. 

Davanti a noi si presenta un lungo corridoio, non si vedeva la fine e le luci erano soffuse visto che si trattavano solo di candele accese e poste molto lontane tra di loro, non avevo voglia di fare domande, sapevo che sarei stato ammonito dal mio maggiordomo, o che sicuramente avrebbe deviato la mia domanda cambiando discorso, così lo seguo in silenzio, senza proferire parola, era tutto così strano quanto curioso. [..]

Non so per quanto tempo stiamo camminando, ma le mie gambe iniziano a sentire la stanchezza, volevo solo fermarmi per almeno cinque minuti, ma sapevo che se l'avrei detto a Sebastian lui sarebbe finito con il prendermi in braccio, non che la cosa mi dispiacesse ma quel gesto mi imbarazzava, anche se mi era difficile ammetterlo. 

"Non si preoccupi, bocchan.. Siamo quasi arrivati." 

Finalmente ecco la sua voce che mi riprende dai miei pensieri riportandoli alla realtà, potevo ora vedere una luce in fondo a quel lungo corridoio che avevamo percorso per troppo tempo, ma istintivamente mi ritrovo ad avanzare il passo curioso di vedere cosa ci fosse dall'altra parte. 

Ero sempre più vicino e sentivo l'ansia divorarmi completamente, ma finalmente ecco, ora eravamo immersi in quella luce che presto però si oscura. 

"Sebastian?"

"Siamo arrivati."

"Arrivati? Arrivati dove?!"

Chiedo ora spazientito, da quando avevamo abbandonato il luogo dove sapevo che aveva concluso tutto, non mi dava più spiegazioni e questo mi faceva ribollire di rabbia, non ero stupido, mi stava nascondendo qualcosa e il bello e che non l'aveva mai fatto prima.

"Ora tocca a lei vivere nel mio mondo."

Cosa stava dicendo? Mi prendeva forse in giro? Io vivere in un posto pieno di demoni? Non aveva senso, non poteva essere così, infondo ero solo un'anima.. Sì, un'anima divorata da un demone, quindi.. Quello era l'inferno. 

Mi giro verso di lui e con le poche forze che avevo e la poca lucidità che ancora mi restava, gli diedi un sonoro schiaffo sulla guancia destra, ma lui restò impassibile come al solito e prendendomi entrambi i polsi in una sua mano, porta quella libera sotto al mio mento, avvicinando così il viso al mio. Eravamo fin troppo vicini, quegli occhi rossi ardevano di qualcosa di particolare che non sarei stato mai capace di spiegare. 

"Non è come pensa, non siamo all'inferno, non avrei mai potuto portare lei in quel posto."

"Allora.. Allora dimmi dove siamo! Sono stanco di seguirti come un cane senza sapere niente!"

"È una residenza, la residenza delle anime impure."

Si ferma solo per un attimo per lasciarmi andare, ma resta comunque lì in piedi a fissarmi.

"Bocchan, lei lo sa che durante il duello con Ash, l'angelo caduto, ci ho rimesso un braccio, e sfortunatamente era quello dove avevo il marchio con il quale abbiamo stipulato il contratto.. Senza quello, io non posso prendere la sua anima, di conseguenza ora lei è conteso tra me e un altro demone."

Non riuscivo a credere alle sue parole, e speravo vivamente che stesse scherzando. Come era possibile? E poi chi era quest'altro demone e cosa voleva da me?

"Sei un'idiota! Ora cosa vorresti fare, lasciarmi nelle mani di questo demone? E il nostro contratto?!"

"Non ho intenzione di lasciarla nelle mani di nessuno, lei appartiene a me padroncino."

"Sebastian!"

"Sì?"

"Qualunque cosa succeda non lasciarmi mai andare, hai capito?"

"Yes, my lord." [..]



La residenza sembrava essere nella norma, ed era una perfetta copia della mia, oltre che per i colori che erano scuri, fin troppo.. Nero, blu scuro, blu notte e così via, non c'era mai un colore più chiaro, perfino il rosso era talmente intenso che le pareti sembravano coperte di sangue. 

Lo seguo in silenzio ancora una volta, fino a quando arriva ad un enorme porta che viene aperta da lui stesso.. Era una camera da letto, talmente immensa che sembrava essere anche più grande della residenza stessa.

"Questa sarà la sua camera, non voglio che lei esca da qui senza di me, può essere pericoloso."

"Pericoloso dici? Vuoi tenermi chiuso qui dentro come se fossi un ostaggio? E tu, tu dove credi di andare?"

Lui sembra essere calmo come al solito, nonostante io fossi nervoso lui non si lasciava influenzare né dava peso alle mie parole, e questo mi infastidiva ancora di più come sempre.

Ma poi lo vedo sfilarsi la giacca nera che poggia su quel letto che sembra tanto morbido e che era ricoperto da delle lenzuola nere, davvero di pessimo gusto, tutto dava ancora più ansia e tristezza con quei maledetti colori.. Che però stavano meravigliosamente su Sebastian.

Poi ancora, si avvicina al mio corpo e con i denti prende un lembo del guanto rigorosamente bianco che tira in modo da sfilarlo, non badando a dove finisse una volta tolto completamente.

 Solo pochi istanti dopo sento il contatto che mi sta riservando, e lento e leggero, accarezza con il dorso della mano scoperta il mio viso, proprio come quando doveva divorare la mia anima.

"Voglio solo proteggerla."

Lo sento mormorare ora a pochi centimetri dal mio viso, mentre mi scruta attentamente, notando quanto mi bramava in quel momento.. Ma era sincero, lui voleva proteggermi, ed io dovevo lasciarglielo fare. 







| Spazio autrice. |
Bene, eccoci qui ancora una volta.
Vorrei tanto accennarvi qualcosa ma non mi piacciono gli spoiler e poi non ha senso, ma voglio dire solo una cosa, non è come sembra, la situazione è del tutto diversa. 
Poi volevo informarvi che ho cambiato alcune cose, prima era una fan fiction rossa, ora è diventata arancione. Come mia prima creazione su questi due personaggio non voglio buttarmi subito sull'erotico, per questo ho deciso di cambiare genere.. Spero di non aver deluso nessuno, anche perché preferisco creare una vera e propria storia basata sul loro rapporto invece che far diventare Ciel lo schiavo sessuale del nostro maggiordomo, per adesso non ce lo vedo ancora.
Ora non voglio dileguarmi oltre, ma concludo ringraziando tantissimo chi sta recensendo e chi la sta seguendo, perché davvero senza di voi non avrebbe senso. 
Con questo, a presto!

;Blackangel. 

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