Due pazzi innamorati

di Sky Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 2: *** 1. Per colpa di Trent. ***
Capitolo 3: *** 2. Gwuncan ***
Capitolo 3: *** 3.brutta troia! ***



Capitolo 2
*** 1. Per colpa di Trent. ***


Gwuncan 

Capitolo 1 

PER COLPA DI TRENT

15 ottobre 

Camminavo per i corridoi della scuola con Duncan. C'era un sacco di gente intorno a noi:persone che correvano,altre che ridevano,alcune parlavano del loro meraviglioso weekend che le aspettava,alcune ragazze spettegolavano di ragazzi e vestiti,insomma tutti si comportavano come normali ragazzi delle superiori. 
Erano tutti omologati,avevano gli stessi vestiti talvolta cambiava il colore talvolta la marca. I ragazzi indossavano quasi tutti jeans,maglietta stampata,felpa(molti della scuola)e scarpe da ginnastica. La maggior parte delle ragazze portava magliette scollate dai colori sgargianti,pantaloni aderentissimi,trucco leggero e scarpe con i tacchi.
Io e Duncan eravamo diversi. Io con i miei capelli petrolio e azzurri,i vestiti dark e il trucco pesante. Lui con la sua cresta verde alla "moicana",i suoi pirsing e le maglie enormi.
C'era chi continuava a guardarci con disprezzo e chi aveva paura di noi ma la nostra strafottenza sopprimeva ogni presa in giro. 
Eravamo strani,eravamo alternativi,menefreghisti,spericolati,pazzi,coglioni,depressi,odiavamo la razza umana e ne abbiamo fatte di cazzate forse troppe ma sempre insieme. 
Insieme. Fin da piccoli. Era il mio vicino di casa,aveva due anni più di me,lui e mio fratello giocavano insieme in giardino e io li seguivo sempre. Piano piano diventammo amici inseparabili. La finestra della mia  camera era distante pochi millimetri dal terrazzo della sua. Così saltavamo l'uno nella stanza dell'altra.
Stavamo sempre e comunque insieme. Siamo stati lontani solo quegli insopportabili otto mesi quando lui era in riformatorio ma io lo andavo a trovare ogni volta possibile e lo chiamavo ogni giorno.
 I nostri pochi amici ci hanno sempre detto che sembravamo fidanzati,lui era come un altro fratello non riuscivo a vederlo in altro modo. 
Trent stava camminando verso la mia direzione. 
Cazzo,Trent era la mia cotta dalle medie.
Aveva folti capelli neri,un sorriso perfetto e il fisico scolpito.
Da quando era iniziata la scuola-il mese scorso-aveva iniziato a provarci con me ma ancora non eravamo arrivati a niente.
Un po' per colpa di Duncan che lo odiava,un po' per aveva mille ragazze intorno e un po' perché temevo che lui giocasse con me. Non riuscivo a capire cosa ci potesse trovare in me. 
Aveva un passo veloce e la sua chitarra sulle spalle. Muoveva appena la testa per spostarsi i capelli dagli occhi. Lo faceva sempre.
Mi si avvicinò e mi salutò.
《Hey bellezza》
Mi diede un bacio sfiorandomi appena le labbra. Lui e Duncan si scambiarono entrambi uno sguardo fulminante,Trent accennò un 'ciao' Duncan non rispose.
Mi prese per un braccio e mi porto in disparte.
Si mise le mani in tasca,era nervoso. 
《Senti,ti parlerò senza giri ti parole. Tu mi piaci da impazzire e non posso stare troppo senza di te,non ci riesco. Io voglio stare con te in ogni momento. Io voglio stare con te e basta. 》
Guardai Duncan. Sbuffava poco più in là,scuoteva la testa con disapprovazione. Guardai Trent. Stare con lui era il mio sogno da una vita. Avvicinai le mie labbra alle sue. Ci baciammo. Per la prima volta mi infilò la lingua in bocca. Era il mio primo vero bacio e fu meraviglioso.  Ci staccammo. 
《voglio stare con te》
Gli sussurrai.
《voglio stare con te》ripeté sorridendo.
Continuammo a ripetere la stessa frase uno a la volta fino a quando ci mettemmo a ridere.
La campanella di fine settimana suonò.
Trent intreccio le sue dita con le mia.
Si diresse verso l'uscita e io lo seguii ma Duncan mi fermò.
Lasciai la mano a Trent e gli chiesi di aspettarmi all'uscita.
《dove credi di andare? Non ti lascerò stare insieme a quel coglione.》
Lo guardai con rabbia,non poteva decidere lui con chi dovevo o non dovevo stare.
《tu non puoi comandarmi. Faccio che cazzo mi pare non mi importa del tuo parere.》
Aveva la delusione stampata in faccia,non lo voleva dare a vedere ma per me era così evidente.
《non venirmi a cercare quando ti spezzerà il cuore》
Uscii dalla scuola e tornai con Trent.

DUNCAN 

Tirai un pugno contro l'armadietto.
Non le fotteva un cazzo di me. Esisteva solo Trent.
Vidi Jeof,D-J e Bridgette e andai da loro.
《oi,Duncan facciamo qualcosa oggi? Potremo andare a fare un giro? Ah,a proposito,dov'è Gwen?》
Chiese Bridgette. Lei parlava sempre troppo. Stava zitta solo quanto slinguazzava con Il festaiolo. Infastidito decisi di risponderle.
《se ne è andata con quello. Credo che adesso stiano ufficialmente insieme. Non sono affari miei.》
《Che bello sono contentissima per lei. Come non ti interessa? Dopotutto è la tua migliore amica.Oh,lo devo dire subito a Leshana! 》
Bri corse via senza lasciarmi nemmeno rispondere.
I ragazzi invece mi chiesero cosa avessi,scelsi di raccontarli tutto anche perché loro sapevano del mio amore per lei. Dio,l' amavo da impazzire e continuavo a chiedermi come non facesse ad accorgersene. Ma infondo meglio così se lo avesse saputo le cose sarebbero andate molto peggio.

Tornai verso casa,da solo,a piedi e con le cuffie agli orecchi. La sera stessa sarei uscito a bere qualcosa con D-J e Jeof. Loro pensavano che così non avrei pensato a lei. Si sbagliavano di grosso. Quella sera avrei bevuto più del solito e sarei finito a letto con quella psicopatica di Courtney. 
Arrivato a casa trovai mia mamma fare le pulizie e il mio severissimo padre era già tornato da lavoro. Stava leggendo il giornale e si stava compiacendo di suo figlio, il mio fratello maggiore,che sarebbe diventato il più giovane dottore degli ultimi anni.
Mia madre mi salutò con amore mio padre invece riuscì solo a dire:
《perché non diventi bravo come lui?》
Non risposi e salì in camera mia. Accesi lo stereo e misi il volume al massimo. Ascoltai tutta la musica che avevo dei Sex Pistols, dei Clash e di altre band rock,il problema che quei gruppi piacevano anche a lei. Ero arrabbiato così tanto che decisi di fare una cosa avventata che avrebbe chiuso la nostra amicizia per molto tempo.
Presi un foglio e un pennarello nero. Ci scrissi sopra:"SE NON TE NE FREGA UN CAZZO DI ME NON MI CERCARE".
Presi il foglio e lo attaccai sul vetro della porta della piccola terrazza vicinissima alla finestra di Gwen. Lo avrebbe letto di sicuro. 

Verso le nove,uscì con i miei amici e successe ciò che avevo previsto. Rientrai a casa sbronzo e con un preservativo in meno.
Gwen mi mancava già.
 
6 novembre 

Gwen 

Erano passate due settimane o più  e tra me e Trent andava alla grande. Uscivo spesso con lui o con Bri e Leshana.
Ma mi mancava Duncan. Era troppo che non ci parlavamo.
Ogni mattina mi veniva la tentazione di andarlo a svegliare come avevo sempre fatto. Poi leggevo quel fogli attaccato al vetro e tornavo indietro. A scuola stava sempre e con le cuffie e parlava solo con Jef e D-J. A ricreazione e a pranzo non c'era mai sospettavo che stesse nello sgabuzzino in disuso dove andavamo quando ci rompevamo le palle. Praticamente sempre. Per far capire l'un l'altra che volevamo andare li dentro ci scrivevamo un messaggio che diceva "SALVAMI".
Cosa facevamo lì dentro? Beh,era il nostro rifugio. Parlavamo di problemi,di casini fatti,di testi delle canzoni,di libri che io leggevo e costringevo anche lui a leggere,di poesie come nella setta dei poeti estinti del'"Attimo fuggente". 
Mi mancavano quei momenti nostri. Mi. Mancava. 


Duncan

Niente aveva più senso. Facevo di tutto per scansarla e ogni volta che la vedevo era un colpo al cuore. Le nostre liti non erano durate più di un giorno o due. Così era troppo. Eravamo sempre insieme e adesso non ci parlavamo da settimane. 
A scuola tra una lezione e l'altra mi nascondevo nella "Salvezza",lo sgabuzzino in disuso dove andavamo io e Gwen.
Quel posto era così brutto senza lei. Troppo silenzio. Nessuno che stesse a parlare di come l' uomo avesse distrutto la Terra. Nessuno che raccontasse le poesie di poeti suicidi o come li chiamava lei 'poeti maledetti'. Nessuno che urlasse frasi di canzoni. Nessuno che mi parlasse dei libri letti come fossero sacri. Stavo lì,in silenzio,a colorare il mio respiro. Non mi mettevo neanche ad ascoltare la musica. Contemplavo e basta. Ero persino arrivato a credere che lei stesse meglio così. Ma poi ripensavo alle promesse che le avevo fatto quattro anni fa. Non ne stavo mantenendo nemmeno una.
Ormai non faceva neanche più male. Avevo un vuoto che riempiva parecchio. 
Mancava lei.

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Capitolo 3
*** 2. Gwuncan ***


Capitolo 2
GWUNCAN 

10 novembre 

Duncan

Posso arrivare a tutto ma a questo no.
Mi dirigevo verso la fermata del' autobus per andare a scuola e lì c'erano Gwen e Trent.
Si stavano baciando. La mano di Trent scivolò fino al fondo schiena di Gwen e piano piano più giù. 
Vendendo l'accaduto non so che mi prese. Non ci vidi più. Lo staccai da Gwen e lo spinsi a terra. Trent provo a rialzarsi ma io con un calcio lo ributtai a terra. Picchiò la testa. Non si fece niente ma la fece lunga per far la vittima con Gwen.
Guardai la ragazza e decisi di indietreggiare. Non volevo farle del male. Trent si rizzò in piedi e mi salto addosso. Iniziammo a menarci.
《non lo capisci vero? A scelto me. Sei un povero illuso. Me la faccio io,tu no》
Mi disse lui nell'orecchio,li mi arrabbiai ancora di più. Gwen riuscì a dividerci. Ci diede dei coglioni e salì sul autobus appena arrivato.
《sei un gran coglione,ha ragione. Non ti sei ancora rassegnato al fatto che lei è mia》
《ancora per poco. Non è finita qui.》
Montai sull'autobus anch'io e mi sedetti nel posto più in fondo ancora libero. 

Gwen 

Solo entrambi molto stupidi. Duncan lo so che è aggressivo ma Trent da quando lo conosco è così fottutamente dolce.
Onestamente l' ho visto aggressivo solo nei momenti in cui vedeva Duncan. Si sono sempre odiati a  morte quei due. E nessuno dei due mi ha mai voluto spiegare il vero perché. 
Salita sull'autobus Trent  mi segui e provò a rimediare.
《Hey piccola volevo solo difenderti e difendermi. Quello è un pazzo aggressivo, non so come facevate ad essere amici. Mi dispiace per quello che è successo. Davvero. Non voglio che tu mi veda così. Non era mai successo.》
Si scusò e poi mi sorrise con quel sorriso drasticamente perfetto. Li diedi un bacio sulla guancia ridendo. Si era risolto tutto.
Guardai dietro di me poco lontano era seduto Duncan che guardava fuori dal finestrino.
Quel pazzo aggressivo era il mio migliore amico e dovevo assolutamente riprendermelo. 
Dopo pranzo gli mandai un messaggio. 

Duncan

"Salvami ora".
C'era scritto nel messaggio di Gwen. 
Ero al mio armadietto e corsi subito nello sgabuzzino due piani sotto.
Apri la porta,la trovai davanti a me. Era così bella come sempre. Stringeva il suo braccio con l'altra mano e si mordicchiava il labbro inferiore. 
《sei un coglione. Ti odio.》disse a voce bassa. Mi abbracciò. La strinsi più forte. Appoggia la mia faccia nei sui capelli tra il suo collo e la sua spalla. Quanto mi mancava il suo odore. Era un misto di vaniglia e ferro. Lo so è assurdo ma era così. Lei diceva che era solo sapone. Mi sentivo di nuovo bene.
《ti odio anch'io stronza.》
Confermai ridendo.  Si stacco da me,rise anche lei. Dio,il suo sorriso. Mi tirò un pugno sul braccio. 
Appoggiai la mia fronte alla sua,continuava a ridere. 
《mi sei mancata Gwe.》
Le sussurrai.
《anche tu. Siamo due esauriti》
《completamente!》
La cinsi per la vita e la strinsi a me. La mia Gwen era tornata finalmente. Il problema era che continuavo ad amarla e lei non ricambiava. 
Ci sedemmo a terra,lei mi mise la testa sulla spalla e io le appoggiai il braccio intorno al collo.
《Ho un sacco di cose da raccontarti. È passato quasi un mese.》
《oh no! I tuoi racconti di un mese tutti insieme non li reggo!》
《ah è così! Bravo si! Bello stronzo.》
Si complimentò facendo la finta offesa.
Iniziai a farli il solletico sopra ai fianchi. Lei rideva urlandomi di smettere.
Continuammo a punzecchiarci per un po' ma dopo tornammo seri.

《sai benissimo cosa penso su Trent. Non mi piace per niente che tu stia con lui. 》
Mi fisso sgranando gli occhi,inarcò il labbro inferiore come se fosse una bambina piccola.
《sembrano discorsi da padre. Non riesco a capire cosa non ti piace di lui. No non lo vedo così male come dici te e mi dispiace che non approvi,seriamente. Ma a me piace così tanto, e tu sai benissimo che è la mia cotta da tantissimo tempo. Mi importa della tua opinione ma voglio stare con lui.》
《mi sbaglio o eri tu quella che diceva che amare è un illusione? Che l'amore é una presa in giro? Che in amore si mente a se stessi e al compagno? Non eri tu quella che sta ore a parlarmi su quanto faccia schifo l'amore?》
《Lo so. Lo so. Ma l'amore serve a mandare avanti il mondo. Alle persone servano speranza e illusioni per continuare. Ci illudiamo tutti,continuamente. Le illusioni ci fanno felici. Siamo così stupidi. Quando le illusioni diventano delusioni stiamo male per un po' ma poi ci illudiamo di qualcos'altro. Ci vogliamo tutti così male. L' amore porta a l'odio però un po' d'amore fa scordare tutto il male.》
《l'amore fa più male che bene.》
Dissi quest'ultima frase poco convinto. Pensai a tutte le volte che Gwen mi aveva fatto del male. Pensai anche però che mi aveva fatto sempre stare bene e aveva sostituito tutto quel dolore. Credevo di non sperarci più ma non era vero . Io ci speravo ancora a stare con lei.
Mi accesi una sigaretta. Gwen me ne chiese una. Le risposi di no perché le faceva male. Lei ovviamente ribatté dicendo che io ne fumavo tantissime. Feci un altro tiro e decisi di rispondere. 
《A me non importa un cazzo di vivere o di morire. Magari morire sarebbe anche la soluzione. Poi penso al motivo per cui mi alzo la mattina. Sei tu. Non concepisco il mondo senza di te. 》
La guardai negli occhi,lei distolse lo sguardo.
Mi penti di avergli detto quelle cose. Sperai che non avesse capito.

Gwen

Mi sentii quasi in colpa per quello che aveva detto Duncan. Ero una fottutissima stronza.
Scelsi di risponderli in modo ironico.
《tutto sto discorso per una sigaretta. Sei veramente tirchio.》
Mi lascio la sigaretta. Ne presi un tiro. 
《trova altri motivi per svegliarti la mattina. Non esisto solo io. Alzati per vedere il cielo,per ascoltare la musica,per curiosità,per la tua moto,per andare al mare,per girare il mondo. Non per me》mi rizzai in piedi. Buttai la sigaretta a terra e la pestai. Andai da lui. Appoggiai la mia bocca al suo orecchio.《ho voglia di un Gwuncan 》Lui sorrise.
Anni fa avevamo inventato il giorno Gwuncan. Consisteva nello stare 24 ore insieme,solo io e lui. Senza dormire ovviamente. 
Ci accordarmo di iniziarlo alle cinque e mezza. Dopo la scuola lui sarebbe andato a prendere la moto e altre cose,io sarei stata un po' con Trent e poi Duncan mi sarebbe venuto a prendere. Non sapevo dove mi avrebbe portato.

Ero con Trent seduta sulle panchine davanti a scuola. Lui suonava la chitarra e cantava canzoni che aveva imparato a memoria.
《non scrivi più niente di tuo?》
Chiesi incuriosita. Trent esitò un po' e poi rispose.
《veramente ho finito da poco di scrivere una nuova canzone. Non chiedermi di cantartela. Io,beh...》diventò quasi rosso.
Gli scaruffai i capelli. Iniziai a baciarlo sul collo. Lui appoggiò la chitarra e mi prese il mento posando le mie labbra con le sua. Mentre ci baciavamo senti il rombo della moto di Duncan. Mi staccai da Trent e andai da lui.
《prima o poi me la farai sentire.》ci salutammo. Io mi misi il casco e montai in sella.
Duncan non voleva dirmi dove saremmo andati quindi mi rassegnai e mi godetti il viaggio abbracciata a lui.

Mi aveva portato al mare,nella spiaggia dove passavamo i mesi estivi. La sua famiglia aveva una casa lì e tutti gli anni ospitavano me e mio fratello Zed per tutte le vacanze. Io amavo il mare ma odiavo stare in spiaggia sotto il sole anche perché con la mia pelle bianca mi scottavo subito. Aspettavo sempre il crepuscolo per andare al fare il bagno.
Io e Duncan scendemmo di moto. Il sole stava tramontando. Il cielo partiva dal' arancione e più in alto diventava blu notte.
Era tutto bellissimo.
Andammo in spiaggia. Duncan tirò fuori dallo zaino dei teli. Li stendemmo sulla sabbia e ci sedemmo.
C'era un gran freddo. Iniziai a tremare. Duncan se ne accorse e mi mise sulle spalle il suo giubbotto di pelle nera. 
Eh si Duncan era un ragazzo dolcissimo in fondo. Il ragazzo che faceva sempre il duro,quello che fingeva che niente lo toccasse,quello che faceva a pugni per qualunque motivo,quello che si scopava una a sera senza complicazioni. Io lo conoscevo fin troppo bene anche se qualcosa ancora mi sfuggiva.

《dai,obbligo o verità》
Duncan che proponeva questo gioco era assurdo ma decisi di accettare facendo iniziare prima lui. Rispose verità.
《perché odi Trent? La verità Duncan.》
Il ragazzo esitò per un qualche secondo.
《ma lo hai visto? È sempre sono Figo solo io con la sua chitarra e il suo ciuffo al vento. Fa troppo il bravo ragazzo. Vomita dolcezza. Poi adesso che vi siete messi insieme lo odio ancora di più. Perché "il bravo ragazzo" alla fine è quello che finge e ti spezza il cuore. Su obbligo o verità?》
Scelsi obbligo. 
《vai a farti un bagno in mare.》

Duncan

Dopo mille proteste Gwe accettò il mio obbligo a condizione che andassi anch'io.
Mi levai la maglietta nera e i pantaloni dello stesso colore in meno di un minuto.
Alla darkettona le ci volle mezz'ora per rimanere in mutande. Dopo essersi tolta il chiodo di pelle prima si liberò dalle catene,poi si slacciò tutte le fibbie degli stivali per toglierli,si sfilò la maglietta,le calze e infine la gonna.
Cazzo che fisico aveva. Si,aveva i fianchi larghi-come diceva lei-ma io sul suo corpo li trovavo mozza fiato. L'avevo già vista in mutande ma ogni volta era sempre..wow!
《oh,ma che hai avuto un illuminazione? Muoviti che muoio di freddo.》
Gwen interruppe le mie fantasie. Andammo sulla riva e ci bagnammo i piedi.
《prima tu.》
《no insieme.》
Prese la mano e camminammo finché l'acqua non ci arrivo al ginocchio.
La spinsi sott'acqua e lei trascinò giù anche me. Prevedibile. Era per questo motivo che mi teneva la mano. Risalimmo in superficie e lei inizio a nuotare per scappare da me. La catturai e lanciai via.
《grandissima stronza》

Era sicuramente passata più di un ora da quando ci eravamo tuffati in mare. Gwe tremava ed avevamo le mani e i piedi completamente grinzosi. 
Chissà che ore erano:siamo partiti alle cinque,per arrivare qui ci vuole circa...
Pensavo fossero al massimo le otto ma nel dubbio andai a controllare.
Dissi alla ragazza di aspettarmi mentre uscivo e controllavo l'ora.
Fuori era freddissimo,feci una corsa fino allo zaino. Mi asciugai le mani e cercai il mio telefono. Quando lo trovai lo accesi,erano le dieci!
Mi ricoprii con telo per asciugarmi e urlai a Gwen di uscire.
Corse verso di me,era completamente infreddolita così presi un altro telo,ce la avvolsi dentro e l'abbracciai. Le diedi un bacio in fronte. Lei si avvicino alla mia guancia con la bocca e mi morse.
Quando fummo asciutti,ci rivestimmo-io ci misi neanche un minuto mentre lei un secolo-ci sedemmo e mangiammo la pasta avanzata e alcuni panini ripieni che avevo trovato nel mio frigo.
Gwen starnutì così decisi di prendere dei legnetti sulla spiaggia e accendere un fuoco con il mio accendino.

《manca solo il tuo 'boy-friend' a suonare la chitarra. 
"Sono un gran coglione 
Gwen tu sei il mio amore
Perché quando piove
Io mi sento altrove"...》
Iniziai  a cantare cose senza senso. 
《sfotti,sfotti. Io però mi guarderei per me. Courtney?》
Courtney?? Era davvero convinta che mi piacesse quella?
《a scopare è brava ma per il resto è una matta psicopatica e manipolatrice! 》
Dopo tutto era la verità. Forse lei era gelosa di Courtney? No,non è possibile. Non volevo illudermi.

Passammo le due ore seguenti a ridere e a farci domande poi decidemmo di andare a rubare le paste che consegnavano a una pasticceria lì vicino. D'estate con Jeof e gli altri ogni tanto andavamo rubare una scatola di paste,sapevamo benissimo come fare.

Il camion bianco era appena arrivato. Il giudatore scese e apri gli sportelli del veicolo per dopo andare ad aprire la pasticceria. Gwe corse e prese una scatola rosa dalla vettura. Il proprietario se accorse e lei scappo,salendo sulla mia moto. Diedi gas. 
La moto andava velocissimo. La cittadina marittima aveva poche luci accese. C'era un aria ghiacciata. Eravamo così indistruttibili che il vento ci sfiorava appena. Lei rideva. Io scoppiai a vivere. 
Arrivati al porto spensi il motore della moto e scendemmo. Ci sedemmo sul molo e Gwen aprì la scatola. Era piena di ciambelle glassate con gli zuccherini sopra. Io ne mangiai sei in circa 5 minuti,lei mangiò le restanti tre.
Guardai l'orologio:era già l'una. Decidemmo di tornare in città. Così risalimmo in sella e tornammo verso la nostra Londra. 

Quando fummo arrivati nel centro di Londra,io entrai in un pub e comprai quattro birre. Tornai da lei che era seduta sul marciapiede. Le passai una birra,io ne presi un altra.
La bevve quasi tutta di un fiato e subito bevve l'altra. Non contenta scolò anche la terza.
《ancora》
Urlò lei impaziente a mo' di capriccio. Stava male,dovevo capire perché.
Le dissi di no ma poi lei riuscì a convincermi. Dopo tutto l'alcol affogava il dolore. Le presi un bottiglia di Jake Daniel's e tornai da lei.
《se credi che ti farò scolare tutta questa bottiglia sei sulla strada sbagliata. Facciamo una bevuta per ogni confessione. Inizia tu.》
Si alzò in piedi e urlò a braccia aperte.
《sono un fottutisimo sbaglio. Mi odio. 》
Le passai la bottiglia. Bevve.
《non sono all'altezza di Trent. Lui non può provare per me quello che provo io per 
Lui.》
Bevve.
《è tutta colpa mia,lo sai.》
 Bevve.
《è sempre stata solo colpa mia. Fanculo. Odio tutti. 》
Bevve.
《sei l'unica cosa bella in tutta questa merda. Ho paura che te ne andrai da me.》
Bevve.
《non me ne andrò sarò sempre qui a crearti casini.》
Le dissi io.
Gwen bevve ancora.
La bottiglia era finita. 
《voglio vomitare.》
Vomitò. 
Le tenni i capelli mentre vomitava nel cestino della spazzatura. Di solito reggeva bene l'alcool ma stasera proprio no.
Alzò la testa. La abbracciai forte. Mi allontano e iniziò a camminare. Io la segui ovviamente.
Arrivammo in un parco. Iniziò a girare su se stessa velocemente e dopo un bel po' cadde sul prato.
Mi sdraiai accanto a lei.
《non è colpa tua. Non lo è mai stata. Tu sei una forza della natura,porca puttana. Quel coglione non ti merita.》esitai.
《devi metterti in testa che non ti lascerò mai. Ti amo.》
Mi baciò appassionatamente infilandomi la lingua in bocca. Dio,mi aveva baciato. Fu una cosa bellissima,sapeva di alcool e vomito ma cazzo mi aveva baciato. Si stacco da me e si addormentò. Restai tutto il tempo a guardarla. Pensando che forse sarebbe stato tutto finalmente bello però era ubriaca magari credeva fossi Trent.

Gwen

Aprii gli occhi. Mi faceva male la testa. Ero sdraiata su un prato. Duncan era accanto a me. Come eravamo finiti lì? Dio,non ricordavo nulla dopo metà bottiglia di Jack Daniel's. Ma soprattutto perché avevo retto così male l'alcool quella sera?
Mi misi a sedere.
《buongiorno bella addormentata.》
Guardai Duncan che mi sorrideva.
《che è successo? Come siamo arrivati qui? Che ore sono.》
Mi guardai a torno. Era ancora buio. 
Mi faceva male la testa. Che cazzo era successo?
Il ragazzo accanto a me divenne improvvisamente triste.
《davvero non ricordi niente?》
No,proprio zero. Tutto vuoto. Scossi la testa.
《ti sei ubriacata e poi sei venuta fin qui e ti sei addormentata.》
Boh,strano. Dopo che eravamo arrivati al bar non ricordavo nulla.
Erano le 6 del mattino. Quando mi fui riassestata decidemmo di trovare un posto,perfetto per vedere l'alba. Salimmo sul tetto di un palazzo attraverso la scala anti-incendio. Ci sedemmo guardando piano piano la città accendersi. Pensai a quanto sarebbe stato bello svegliarmi insieme a Trent vedendo quel panorama. Immaginai che fosse lui ad abbracciarmi in quel momento,la sua bocca con la mia,due pezzi che si incastrano alla perfezione. Lui che mi abbraccia e mi sussurra che resta o qualcosa del genere. Poi si mette a suonare la chitarra e a cantare per me. 
《a cosa stai pensando di così bello da avere quel sorriso ebete in faccia?》
Duncan interruppe i miei sogni.
《giura di non sfottere!》
Fece segno di si è alzò le braccia.
《a quanto sarebbe bello svegliarsi la mattina con Trent e vedere l'alba insieme a lui...》
Si allontanò da me. Mi fissò. Si alzò.
《chiamalo allora,TROIA.》   
Se ne andò urlando.
Volevo scomparire. Aveva ragione. Lui c'era sempre e io non ne davo mai importanza. Però dopotutto il chitarrista era il mio ragazzo e io avevo il diritto di pensare a lui.
Così lo chiamai.
《Hey dolcezza!》
Rispose mezzo addormentato
《Trent…》
《che succede? 》
《Vienimi a prendere,ti prego. Sono in centro,vicino a quel ristorante che piace a te.》
《arrivo. Il tempo di vestirmi e partire.》
Attaccai. Scesi dal palazzo e andai davanti al ristorante. Non potevo piangere,non ora,non adesso.

Dopo quella che mi sembro un infinità Trent arrivò. 
Accostò,scese e mi venne incontro.
Ci abbracciammo e ci baciammo. Saliti in macchina mi scusai e poi lui mi chiese dove volevo andare. Non lo sapevo. A me bastava stare con lui.
《voi che andiamo a casa mia? Tanto i miei non ci sono.》
Mi andava bene così mi portò lì. Credo avesse un secondo fine ma ero troppo sconvolta per pensarci.
A destinazione entrammo in camera sua e ci sedemmo sul letto. 
Mi domandò cosa mi era successo,gli spiegai un po' tutto. 
《non devi preoccuparti di quel coglione.》iniziò a baciarmi.
Provai a parlare ma lui mi zittì. Mi sdraiò sul letto e poggio la sua bocca sul mio collo facendomi un succhiotto a forma di cuore.
Era bellissimo davvero,stare con lui intendo,non pensavo neanche a Duncan. 
Continuammo così per un po' finché la sua mano non fini sotto la mia maglietta sopra il mio fianco. Lui esitò guardandomi poi si allontanò-oggi si allontanavano tutti-e si tirò su. 
《cos'è che non va? Ho fatto qualcosa? Si lo so non ho un corpo da urlo anzi.》
《sei bellissima. Non c'è niente che non va è che non voglio fare qualcosa che non vuoi.》
Adoravo la sua leggera timidezza,davvero. Mi tolsi gli anfibi,mi avvicinai di nuovo a lui spettinandogli i capelli e bacandoli il collo. Lui mi strinse a se. Presa dall'eccitazione li sfilai la maglietta e fui io a sdraiarlo. Appoggiai la testa sul suo petto e accarezzai i suoi addominali. Lui mi abbracciava. Era tutto meraviglioso davvero.
Passammo quasi tutto il giorno così poi verso le cinque lo accompagnai alla sua partita di calcio. 
Sapevo già che giocava alla grande ed io amavo il calcio così mi divertii un sacco a quella partita. Stetti tutto il tempo a tifare per lui incoraggiandolo. Fece due goal e vinsero la partita.

Duncan

COGLIONE. COGLIONE. COGLIONE. 
Come avevo potuto pensare che lei mi amasse? Stava tutto il tempo a pensare a Trent anche quando era abbracciata a me.
STRONZA!
Ero io quello che c'era sempre,quello che la consolava,quello che le reggeva i capelli quando vomitava,quello che la proteggeva,quello che la amava.
Ma lei vedeva solo quel montato di merda. Che vita schifose. Fanculo a me. Fanculo . all'amore. Fanculo i sogni e alle illusioni. 
Di nuovo solo. Senza lei. Per colpa di quello. Non avevamo mai litigato così tanto. Mai. Non avevamo mai lasciato a metà un"Gwucan". Mai.
Che schifo. Che schifo. 
In quel momento ero in giro per Londra,solo,triste e omicida. Non potevo neanche menare nessuno perchè dopo il rilascio dal riformatorio in anticipo ero in libertà vigilata e avevo diciotto anni ormai,sarei finito dentro. Così presi la mia moto. Partii senza alcuna meta.  Se avessi chiamato qualcuno mi avrebbe chiesto perché non ero ancora con Gwen e non volevo assolutamente parlarne. Viaggiai fino alle cinque e mezzo. Poi mi infilai in un pub e bevvi per fottere i miei pensieri.
 

Gwen

Tornai a casa. C'era un forte odore di fumo. Mia madre era in cucina a fumare erba. 
Una donna di 34 anni,con lunghi capelli rossi riccioli,bassa e abbastanza formosa. Vestita di abiti da colori psichedelici e stoffe strane creati creati da lei. Quanto la odiavo.
A 15 anni si era innamorata di un chitarrista,Louis,di una band abbastanza famosa i "Redsuns", che aveva  5 anni più di lei. Ovviamente dopo poco che usciva con lui rimase incinta di mio fratello Zed. Louis decise di restarle affianco a lei così si sposarono. I tre passarono gli anni successivi viaggiando per l'Europa con un furgone insieme agli altri componenti dei "Redsuns". Mio padre faceva concerti,mia madre cuciva e vendeva vestiti e Zed cresceva su alla grande. Insomma andava tutto bene finché la band non si sciolse. Così la famiglia tornò ad abitare a Londra. Louis trovò un vero lavoro come dirigente in una grande azienda,Lily aprì un negozio di abbigliamento e il figlio iniziò la scuola. Poi nacqui io.
Quando mio padre se ne andò però lei entrò in crisi ed eccola quì a drogarsi come tutti i giorni e a piangere. Fortunatamente non la vedevo quasi mai perché era quasi sempre al negozio. Ma quando era a casa era un inferno soprattutto da quando Zed era partito per il college. 
Corsi in camera mia,lei mi urlò qualcosa dietro e mi misi a studiare. La finestra di Duncan era chiusa.
 

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Capitolo 3
*** 3.brutta troia! ***


Brutta troia!


26 novembre

Gwen

Camminavo nei corridoi della scuola verso l'uscita perché la campanella di fine lezioni era appena suonata.
Ultimamente io e Trent stavamo sempre insieme,credevo di amarlo davvero. Con Duncan non avevo più riparlato da quella mattina,che stronzo. Anche se forse la stronza ero io. Ma che cazzo io amavo Trent e lui non doveva incazzarsi per quello.
Quando arrivai a destinazione trovai Heater -la stronza che mi rovina la vita da sempre-che limonava con...
PORCA PUTTANA!
Trent.
Troia. Stronzo. Troia. Stronzo.
Volevo piangere ma non lo feci. Andai da Trent lo spinsi e li tirai un pungo su un occhio poi guardai con disprezzo la ragazza,gli sputai in faccia e corsi via.
Strizzavo gli occhi per non piangere. Dovevo mantenere i miei ideali sull'amore. Dovevo aver dato ascolto a Duncan.
Andai a sbattere contro qualcosa,contro qualcuno. Questo qualcuno mi abbracciò forte. Alzai la testa,il punk mi guardò. 
《devi ascoltarmi ogni tanto,testona.》
Non so come faceva a capirmi così. 
Mi strinse di nuovo.
《Io ammazzo. Non puoi impediremmo.》
Cercai di placare la furia omicida di Duncan e più o meno ci riuscii.
Così uscimmo e ci dirigemmo verso casa. 
Ma ancor prima di varcare il cancello della scuola una mano mi toccò la spalla. Il coglione che cercava di spiegare con un bel livido nero sull'occhio. Il mio amico non fece in tempo a vederlo che si scaraventò addosso a Trent. Cercai inutilmente di staccarli. Alla rissa si unirono anche Jeof e Cody. Io non ci capivo più niente fortunatamente arrivarono Bri,Leshana e DJ in soccorso e riuscimmo a separarli.

Io e il punk con un occhio nero ce ne tornammo a casa. 
Salimmo in camera mia. Il riscaldamento non era ancora partito e c'era un gran freddo così decidemmo di metterci sotto le coperte. Io accesi lo stereo e Duncan prese le sigarette. Ne fumammo due o tre per uno e nel mentre parlavamo e cantavamo di tanto in tanto un ritornello.
Quanto odio,quanto dolore,quanta indignazione.
Provai a non piangere ma non ce la feci. Gli occhi si gonfiarono,mi faceva male la testa,le lacrime caddero e non riuscii a trattenermi. Cazzo,cazzo,cazzo.
Avevo fallito ed ero stata tradita,di nuovo.
Io appoggiai la testa sul collo di Duncan. Le mie lacrime non le doveva vedere.

In serata arrivarono Jeof e DJ così ci piazzammo davanti alla ps4 di Duncan a giocare e a magiare pizza. 
Avevo bisogno di non pensare.


Duncan 

Avevo sperato così tanto che si lasciasse con Trent che mi sembrava assurdo volere che lui non l'avesse tradita.
Vagavo per i corridoi quando l'ho vista correre nella mia direzione. Non mi aveva neanche visto sconvolta com'era. Sbatté contro di me e io la strinsi forte.
Mi guardò,quello stronzo le aveva fatto del male. Doveva avermi dato ascolto. Io lo meno,lo uccido. Si si si,io lo ammazzo. Non solo mi ruba la MIA Gwe ma le fa anche del male. Brutto coglione io l'ammazzo. Pensavo.
Lo avevo già menato ma non era sufficiente. 
Vederla sdraiata accanto a me che cercava in vano di trattenere le lacrime,non voleva farsi vedere debole.
Ora,anche se la riavevo tra le mie abbraccia sapevo che lei voleva quelle di un altro. Quanto avrei voluto riuscire a fare qualcosa per aiutarla ma non potevo.
Se lo avessi picchiato non avrei risolto nulla. Ero così impotente.

Gwen
Credo che piansi tutta la notte finché non mi addormentai.
Quel sabato mi svegliai sentendo la sua voce cantare. Dovevo essere matta.
Mi alzai per aprire la finestra e lo vidi. Bello come sempre che strimpellava la sua chitarra.
"....
Tutto uguale
Sempre le stesse facce
Poi vedo i tuoi occhi e le faccio da parte 
Quando sorridi 
E mi sembri altrove
Vorrei fossi io il tuo dove
Il tuo profumo l'unico tra tanti
Illumini la notte con mille diamanti.

Semplicemente tu
Tutto quello che mi serve.
Vorrei fosse lo stesso per te
Ti prego AMAMI
TI prego AMAMI
Non pensare ad altro.

Vorrei svegliarmi la mattina
Sentire sulle labbra il tuo sapore
Vederti accanto a me
Così che sparisca ogni pianto
Non credevo di volerti tanto
Il tuo corpo sul mio
Neanche in paradiso Dio 
Ogni tua carezza
Una mia certezza
Via l'amarezza
E la tua nascosta insucurezza
Tu molto più forte di me
Io che senza te
Non dormo la notte
Manco le botte
Del tuo amico
Mi toccano
Perché per te vale la pena


Semplicemente tu
Tutto quello che mi serve.
Vorrei fosse lo stesso per te
Ti prego AMAMI
TI prego AMAMI
Non pensare ad altro.
..."
 
L'aveva scritta per me? O per quella troia di Heater?

《Gwen,per favore,torna da me. Non era mai successo,giuro. È stata lei a baciarmi nel momento in cui sei arrivata. 》
Io dovevo credergli? No,non potevo,ancora no.
La finestra di Duncan si aprì.
《se non ti levi dai coglioni subito vedrai come ti toccano le mie botte》
Urlò il punk dalla finestra.
《io non mi muovo di qui finché Gwen non mi perdona.》
Controbatté Trent.
《ti perdono.》
Entrai nella conversazione anch'io.
《davvero?allora usciamo stasera? Mi manchi.》
 《ti ho perdonato ma non vuol dire che mi fidi ancora di te.》
La faccia eccitata del chitarrista si spense.
《non l'ho voluta baciare io. Lo sai com'è Heater,una manipolatrice. Stavo aspettando te quando ad un tratto mi ha baciato.》
《tu però non ti sei sottratto alle sue labbra e poi siete stati insieme voi due.》
Intervenne Duncan quando un vicino urlò di stare zitti,così feci salire Trent. Con il punk che ovviamente supervisionava dal terrazzo fumando una sigaretta.

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