Lavanda

di gaudium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Green sweater ***
Capitolo 3: *** Child ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Prologo.

La tour Eiffel è composta da diciottomilatrentotto pezzi metallici ed è alta trecentoventi metri. Ogni anno è visitata da circa due milioni di persone e tutti la elogiano. 
Cléa è composta da duecentosettanta ossa e a fatica riesce a stare in piedi.
Non le piace la tour Eiffel e non le piace neanche Parigi. L'ha guardata mille volte e non riesce a scorgere il fascino che tutti notano. 
Eppure Cléa è brava ad osservare. Osserva i fiori del balcone che iniziano a prendere le tonalità del rosso, la signora del piano di sopra che passa l'aspirapolvere alle tre del pomeriggio, la sorella Yvette che ha qualche lentiggine in meno, le assi del pavimento che si stanno rovinando. Presta attenzione alle manie dei professori e ad ogni sfaccettatura del carattere dei suoi amici. È attenta ad aggiustare i capelli corti e le mani sempre ordinate, a non avere mai qualcosa fuori posto e a non rimandare mai niente al giorno dopo. È attenta ad ascoltare le chiacchiere dei suoi compagni di scuola, a cercare dei difetti nella madre e a camminare senza movimenti goffi.
Cléa presta attenzione ai cambiamenti ma ancora non riesce a capire come mai ci sono le valige preparate e la porta chiusa, le amiche salutate e la sua casa rossa e bianca in rue de montreuil che si fa sempre più piccola. Ci sono i passaporti, le corse per l'imbarco e la solita frase "sarà per poco tesoro" della madre che ora le da un bacio e nasconde le lacrime. 
C'è l'aereo che sale e Cléa che vorrebbe piangere ma non lo fa perché non è adatto a lei e ripensa a Lucie e Marie che non vedrà per un bel po'. Ci sono le sensazioni che Cléa ha già provato e la voglia di correre in bagno a piangere.
Cléa però è ferma e la mascella è serrata e si ripete che non deve essere arrabbiata con la madre. 
Ordina i pensieri e si concentra sul respiro di Yvette che dorme.
Ed è attenta, come sempre.

Liverpool è una delle città più grandi e popolate dell'Inghilterra. Ha infiniti pub, locali e ristoranti e delle zone più apprezzate dai giovani. Ci sono musei e gallerie d'arte moderna. Ci sono parchi, teatri e cinema. 
Il taxi sfreccia veloce e Cléa può vedere una nuova città aprirsi al suo passaggio. Per un tempo indefinito quella sarà la sua città e Cléa una sua cittadina. La mattina si sveglierà e, percorrendo una strada che conosce bene, arriverà alla sua scuola, incontrerà i suoi amici e avrà dei propri luoghi dove andare quando avrà voglia di stare da sola.
A Parigi era sempre al café de Flore con Lucie e Marie, che parlavano in continuazione riempiendo i silenzi e facendo sentire Cléa a casa. Mangiavano il gelato vicino la Senna e salivano i gradini di montmatre quasi tutti i giorni per andare a casa di Lucie. 
Cléa era diventata una sua cittadina ma Parigi non era la sua città. 
Con casa Cléa pensa ad aix-de provence, nel sud della Francia. Una città molto più piccola di Parigi, e con meno abitanti.
Lì aveva una casa col giardino e un padre che tornava a casa alle otto di sera per aiutare le figlie a studiare. Aveva una vita piena di impegni e amicizie, la casa dei nonni poco lontana dalla sua e Pauline e Léon. Aveva le passeggiate vicino la fontane du roi rené, i nomi dei cittadini che conosceva a memoria, i caffè da Sandre nel jardin de romegas. 
Aveva anche i capelli lunghi e una bizzarra predilezione per le stampe floreali. Aveva la voglia di svegliarsi tutte le mattine e aveva un padre e una madre che si amavano.
Adesso Cléa ha davanti a sè una casetta a mattoni rossi con un piccolo giardino poco curato e una porta marrone. L'entrata da sulla cucina a vista e un soggiorno con pochi mobili antichi. Le camere da letto sono tre e sono giallo canarino e a Cléa non piacciono affatto perché il giallo canarino fa proprio schifo. 
La sua camera ha la vista sul giardino e la mamma si scusa ancora perché neanche a lei andava di cambiare Paese, solo per eseguire gli ordini della multinazionale per cui lavora e poi a lei piaceva Parigi e la loro casa ben arredata e piena di fiori, ma tanto è per poco e Cléa non si lamenta mai.
Yvette guarda la casa ed è l'unica a cui piace per poi riempire la nuova camera con i suoi oggetti parigini.
"Gli inglesi puzzano" dice Cléa perché vuole tornare a Parigi e non le piace neanche l'inglese.
"Allora puzzeremo anche noi" sospira Vivianne.
"Tu non parli bene l'inglese" 
"Mi sarai una mano tu"
"Quando torniamo?"
"È questione di mesi" continua Vivianne con i capelli scuri e la mano sulla spalla di Cléa.
Le dice scusa e va a disfare le valige e a Cléa non va bene neanche un po' perché il giallo canarino la infastidisce, gli inglesi puzzano e non sanno fare il caffè, perché nessuno sa parlare francese e perché è solo una straniera d'oltremanica. Ma non piange perché in fondo non lo fa mai e perché tingerà le pareti e si abituerà a non sentire la signora del terzo piano che passa l'aspirapolvere alle tre del pomeriggio, e si abituerà al caffè di inglese che è acquoso e insapore. 
È quello che Cléa fa meglio d'altronde, abituarsi. 
Secondo la legge di Darwin non sopravvive la specie più forte, né la più intelligente, ma quella più reattiva al cambiamento. 
E allora Cléa sopravvive.



Ciao eccomi dopo un bel po', è una storia un po' diversa dalle altre e non mi incentrerò solo su questo personaggio, spero che vi piaccia comunque, Gaudium.

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Capitolo 2
*** Green sweater ***


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 I PARTE 



Capitolo 1.

La Alsop High School si trova nella Queens Drive street e sono molti gli studenti ai quali offre un'eccellente educazione. Purtroppo non sono tutti studenti modello, e spesso il preside si ritrova ad infliggere pesanti punizioni a coloro che non rispettano le regole, in primis atti di bullismo seppur lievi, abbigliamento inadatto, esenzione dalle lezioni e fumo. 
Ovviamente ciò non ferma l'atteggiamento ribelle dei suoi alunni che anno dopo anno acquistano diritti maggiori, dalle assemblee scolastiche all'abolizione delle divise e alla nascita di uno spazio dedicato ai fumatori, categoricamente maggiorenni.
E il primo giorno di scuola questa regola non viene applicata, dal momento che le cicche a terra non appartengono solo ai maggiori di diciotto anni. 
Ci sono chiacchiericci soffusi, amici ritrovati e volti leggermente abbronzati. Qualche gruppetto qua e là e libri sfogliati prima delle lezioni. 
Ci sono prevalentemente chiome bionde e vestiti colorati e ci sono i ritardatari che sono ancora in vacanza. Sono gli ultimi che arrivano in classe, affannati e con una scusa pronta. 
Zayn Malik non è certo uno dei primi a varcare la soglia, è stanco, come tutti del resto, e ha fame, sete e voglia di tornare a Brighton. 
Zayn Malik ha diciotto anni e a volte ne sente molti di più sulle spalle sottili. Ha dei genitori mussulmani che ama alla follia e una sorella che di mussulmano non ha proprio niente, a partire dalla musica blasfema che ascolta, e ha un cane abbastanza grande che è il motivo delle bestemmie -involontarie- di sua madre. 
È un tipo tranquillo con dei bravi amici, voti discreti, musica rap e qualche innocente canna ogni tanto. Gli piace la matematica e gli piacciono le caramelle alla menta, le sigarette che può fumare quando non ha allenamento e gli piace vedere i passi di danza di sua sorella. 
Gli piacciono i Simpson e i video stupidi che trova su youtube, gli piacciono i suoi amici, e le sue amiche, e gli piacciono i nei vicino alle labbra. 
Gli piacciono le ragazze trasandate ma che sono comunque belle, quelle simpatiche e senza complicazioni. In generale non gli piacciono molto le complicazioni, anche se lui stesso lo è, con gli appunti scritti troppo velocemente e disordinatamente, le unghie un po' mangiucchiate, la tracolla sballottata da una parte all'altra. 
Eppure a Zayn piacciono le cose semplici, gli piacciono i panini senza troppi ingredienti, pochi mobili nella stanza, i vestiti senza pretese, le relazioni senza complicazioni, i cereali senza cioccolato, le magliette senza disegni. Zayn è semplice ma trasandato e confuso e disordinato. Sono disordinate le sue cuffiette sul banco mentre l'insegnante di inglese da il benvenuto e riempie le teste di propositi per il nuovo anno, gesticolando ampiamente con le mani.
Zayn ha le sopracciglia aggrottate e la felpa verde, si guarda intorno e riconosce alcuni visi spostandosi da una classe all'altra.
È l'una quando incontra gli amici e trascina le converse grigie fino alla scalinata in cortile per mangiare un pacchetto di patatine. Accanto a lui Chris Hampton, con una passione per le pillole e la droga, gli parla della sua lezione e della voglia di tornare a casa, Ted Walker, che ha un rapporto un po' turbolento con la famiglia, non lo sente mentre è al telefono, e Harry Styles, che non ha nessuna situazione drammatica, si gode il suo panino in santa pace.
Sono i suoi tre migliori amici, la stretta schiera di persone fidate che conoscono tutto di lui, insieme a Mini. 
Mini ha diciassette anni ma non sembra e la battuta sempre pronta, ama i film romantici ed è un tipo un po' bizzarro con i capelli mossi color cenere e i grandi occhiali rossi. Ha avuto così pochi flirt che si possono contare sulle dita di una mano, forse per la mancanza di malizia o forse perché semplicemente non le va. Per lui è la sorella che vorrebbe avere e la psicologa più d'aiuto senza il bisogno di essere retribuita.
Guarda i nuovi volti senza incrociare gli occhi verdi della sua migliore amica, per poi ritrovarsela alle spalle con una grande borsa rossa e una giacca di jeans con decorazioni che rimandano alla moda hippie. Saluta il gruppetto che rimane indifferente e inizia a informare Zayn riguardo la torta che ha fatto il giorno prima.
Zayn parla poco ma ama ascoltare, anche le cose più futili che escono dalle piccole labbra di Mini. 
Dall'altro lato del cortile c'è una figura che lo fissa con una felpa troppo grande e i capelli corti fino alle spalle. 
Allora Zayn chiede a Mini chi sia e "è Sketch, è venuta qui l'anno scorso" dice lei per poi iniziare a parlare dei suoi prodotti per capelli perché Mini non può stare un attimo zitta o fare un discorso serio e Chris si lamenta della scuola, Ted scrive qualcosa sul telefono ed Harry fissa il sole con le mani dietro la nuca perché non ha pensieri seri secondo Zayn.
Il cortile è bianco e ci sono delle aiuole ben curate, c'è qualcuno che fuma e qualcuno che è steso sui gradini di pietra. Dopo l'ennesimo grido di esasperazione di Chris e il suo bisogno di libertà e allontanamento dalla popolazione civilizzata, Zayn se ne va perché anche se vuole bene ai suoi amici non li sopporta più. 
Il corso di storia passa velocemente in un'aula luminosa e bianca con la spiegazione di Martin Luther King e sotto lo sguardo di una ragazzina con una felpa simile alla sua. È seduta vicino alla finestra e ha lo sguardo attento e accigliato mentre scarabocchia qualcosa su un foglio a quadretti fissando i suoi lineamenti orientali. Quando Zayn si volta verso di lei, abbassa lo sguardo imbarazzata e a Zayn fa sorridere perché le sue guance hanno assunto una tonalità rosea e si chiede perché non l'abbia mai vista in due anni di scuola. 
Sketch non è il prototipo della ragazza carina, con gli occhi un po' troppo distanti tra loro e i capelli eccessivamente sottili, ma a Zayn fa tenerezza e le rivolge un sorriso mentre esce dall'aula, provocandole una serie di contrazioni allo stomaco. 

I coniugi Malik sono molto affiatati, la loro storia è degna di uno dei romanzi rosa che legge Mini poiché rifiutarono entrambi un matrimonio combinato per trascorrere la loro vita insieme. Si amano ancora come la prima volta e la signora Malik prepara ogni giorno per suo marito la colazione, e ogni sabato lei viene ricambiata con un mazzo di fiori. E il venerdì sera vanno a cena fuori lasciando la casa libera a Zayn, che può concedersi 'sei grammi di erba buonissima, direttamente da Amsterdam' a detta di Chris, anche se non è vero e lui lo sa. Ted ha in mano una lattina di coca cola e gioca con la linguetta di alluminio per poi buttarla per terra. 
In tv passa una serie televisiva americana con le risate di sottofondo e Zayn si ritrova a pensare che sono state registrate almeno cinquant'anni prima e pensa sia una cosa abbastanza macabra ascoltare ogni giorno le risate di gente morta. Allora lo dice ad alta voce ma nessuno gli crede, dando ragione ad Harry che dice, con la bocca asciutta e gli occhi rossi, che vengono rinnovate ogni cinque anni. 
Zayn quindi ride perché sono i suoi amici e va bene così anche se sono stupidi e fanno commenti indecenti sulla sorella Wahila che è appena tornata a casa.
Wahila è minuta e simile a Zayn, per gli occhi scuri e profondi, le labbra sottili e il naso piccolo.
"Zayn" urla lei "ha iniziato a piovere dobbiamo levare il bucato"
Ma lui finge di non prestare attenzione e ritorna a fissare Chris che dondola un biscotto al cioccolato tra le dita.
Chris è suo amico dal primo giorno di scuola, quando si scontrarono cercando ognuno la propria classe e finendo per saltare la prima ora in bagno a parlare di videogiochi, e ora dopo sette anni fanno gli stessi discorsi infantili, Zayn con Chris non cresce mai, si è fermato a quando avevano entrambi dei capelli ridicoli e la pancetta sotto le magliette con i supereroi. 
Chris dice qualcosa riguardo una ragazza del suo corso di scienze, dai capelli ricci e la risata sempre pronta e Zayn dice che gli piacciono le ragazze così, anche se non ha mai avuto una relazione  per più di quattro mesi, perché Zayn dopo un po' si stanca, e non solo delle fidanzate, ma anche degli amici. Ron Miles è stato scartato l'anno prima da un momento all'altro, a Louis Tomlinson ha smesso di rivolgere la parola dopo che ha parlato male di Harry, Ed Boomindale non sa più chi sia dalla partita di football del quarto anno, Liam Payne forse è morto.
Gli piace cambiare, ha bisogno di cose diverse nella sua vita, non è un tipo statico, e non è neanche un tipo da amicizie eterne, fatta eccezione per le quattro anime pie che lo sopportano tutti i giorni. Con loro ha quattro tipi di relazioni diverse, ma forse quella più bella e semplice ce l'ha proprio con Mini, che conosce da una vita e che, ne è sicuro, avrà per sempre al suo fianco, per ascoltare  le sue opinioni sul mondo e sulle persone e per sentirlo lamentarsi continuamente, e per fare le gare a chi sputa più lontano. Quella tra lui e Mini è una relazione così stretta che spesso i ragazzi hanno dubitato della sessualità di entrambi, perché, è risaputo, l'amicizia tra uomo e donna finisce sempre male, ma Zayn non ci crede perché Mini non gli piace e le vuole solo bene.
"Zayn chiamami" è il messaggio di quest'ultima che appare sullo schermo del ragazzo, che prontamente digita il suo numero per poi ascoltare un pettegolezzo su una sua compagna di classe. E parla anche della ragazza con gli occhi distanti e i capelli fini, che a Zayn fa tenerezza e che lei ha trovato sotto la pioggia seduta su una panchina, completamente bagnata. 
"Mi fa paura" incalza lei, dall'altro lato del telefono con la voce leggermente disturbata.
E il ragazzo orientale ride, perché Mini non la smette di parlare, e dice che secondo lui è una brava ragazza ed è cotta di lui, come risposta sente un rutto in lontananza e un 'parlale allora' perché anche Mini se ne è accorta e lo sa da molto più tempo di Zayn. Allora lui dice si e lei cade a terra dalle risate perché Zayn non ha il coraggio, e gli offre dieci sterline e un pranzo vegetariano se ci riesce, e il moro accetta anche se gli piace la carne. 
Chris e Harry stanno giocando a braccio di ferro e il cane dorme nella cuccia, mentre dalla tv provengono le risate della gente morta, e Zayn la spegne mentre si sfila la felpa verde.




Eccomi con il primo capitolo, spero vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate, Gaudium.

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Capitolo 3
*** Child ***


Bhji photo image_zps4azcise0.jpg Capitolo 2. 


Chris Hampton ha una lunga serie di giacche colorate e un pesce rosso. Chris è strano con lo sguardo sempre allucinato e la predilizione per le scarpe rosse, le pillole bianche e gialle nello zaino insieme ai libri, e i troppi drink il sabato sera. Ogni tanto trascorre le serate in compagnia di qualche bella fanciulla che scattagliola via dal suo letto il prima possibile perché Chris non vuole trovare nessuno accanto a lui la mattina. Ecco, Chris Hampton è un bravo ragazzo, se si vuole passare sopra la sua dipendenza da qualsiasi cosa che può fargli vivere sensazioni diverse, ha un buon rendimento a scuola perché il suo cervello non si è ancora sciolto, e ha anche dei buoni amici. 
Li scorge mentre si avvicina all'entrata dell'edificio, ed è stanco anche se la scuola è iniziata solo da una settimana. Ted fuma una sigaretta, Zayn si gratta il gomito, e Mini ride a squarciagola per qualche sciocca battuta di Ted.  La sua quotidianità è questa, e la adora. Adora ingurgitare pasticche colorate, adora i suoi giubbotti stravaganti, adora non trovare nessuno nel letto la mattina, adora anche il mare, andare a pesca e gli hamburgers. Adora la sua routine, andare all'Irish Pub nel centro di Liverpool e adora anche il parchetto dietro casa sua, gli piacciono gli occhiali di Mini, i cappelli di Harry e la marijuana che gli procura Edward. A Chris non piace cambiare e pensa a quanto sia fortunato ad avere degli amici che lo sopportano e che conoscono a memoria la sua giornata standard, infatti sa che Zayn gli rollerà una sigaretta, Ted gli camminerà a destra perché Chris odia avere qualcuno alla sua sinistra, Mini gli offrirà il pranzo perché Chris non ha mai neanche una sterlina, e Harry gli parlerà di qualche nuova cotta che si spegnerà a fine giornata. Sa che l'insegnante di letteratura indosserà una delle sue maglie troppo strette per la sua taglia, che qualcuno a ora di pranzo gli chiederà qualche pasticca perché tutti sanno qual'è l'hobby di Chris, che non vedrà nessuno di nuovo perché ha passato in rassegna tutte le ragazze del terzo anno che si sono trasferite nella sua ala d'istituto, e che Sketch Finn fisserà Zayn dall'altra parte del cortile perché gli piace e ormai l'hanno capito anche i muri. 
Ma quel martedì c'è qualcosa che non va perché Ted gli cammina davanti e Zayn gli offre una misera Chesterfield blu, allora Chris sa che succederà qualcosa perché la sua vita è sempre uguale e lui ne conosce ogni sfaccettatura. La professoressa di letteratura non arriva in classe e Chris pensa di andarsene. Niall Horan vicino a lui muove nervosamente una biro rossa e a Chris da fastidio il rumore e glielo dice, e mentre aprono una futile discussione, Mrs Whittier fa il suo ingresso con la maglia troppo stretta e due aloni di sudore sotto le ascelle. E Chris sorride perché è un punto in più a suo favore contro il destino.
"Scusate il ritardo"-ha la voce rauca e il respiro breve-"ma abbiamo una nuova alunna nel nostro corso" continua, mentre una figura minuta con il caschetto scuro e la giacca di pelle nera fa capolino dietro di lei.
Ha gli occhi scuri e un naso piccolo, la pelle chiara e le labbra rosee. A Chris sembra un po' troppo piena di sè con il volto alzato e lo sguardo di sfida, le schiena dritta e le continue alzate di sopracciglia quando la professoressa presenta i vari alunni.
"Lei è Cléa Rocher si è appena trasferita e sarà con noi per un po'" conclude andandosi a sedere e facendosi aria con un foglio. 
Le dice di scegliere il posto che più le piace e Cléa si guarda intorno e Chris la fissa per un po' perché non si farà certo cambiare il programma della giornata da una straniera, ma Cléa sorride leggermente guardandogli gli occhi azzurri e avvicinandosi al posto di Niall con passo elegante e leggero, per poi farlo alzare. 
Cléa ha un neo vicino alle labbra e anche un buon odore mentre si sfila la giacca, e Chris è un poco in soggezione perché non lo smette di guardare.
"É maleducato quello che hai fatto" la accusa Chris poco dopo vedendo il biondo andarsi a sedere vicino a una ragazza dai capelli rossi.
La ragazza alza le spalle mentre lo continua a guardare.
"Ti infastidisco?" domanda allora con gli occhi scuri leggermente socchiusi e le labbra semiaperte.
E Chris vorrebbe rispondere che Niall Horan è sempre stato il suo compagno di banco nel corso di letteratura, e che lei gli ha cambiato completamente le abitudini dal momento che non potrà attaccare le gomme sotto il banco e portare alla luce la sua indole da disordinato cronico, quindi sì lo infastidisce parecchio. Ma dalle sue labbra esce un sospiro e un 'non fa niente' perché alla fine non gli interessa più di tanto e le gomme sotto al banco le può sempre appiccare, e poi Cléa ha un buon profumo. 
Mrs Whittier parla di George Marlowe, Niall Horan continua a produrre suoni fastidiosi con la sua biro rossa, il ragazzo dietro di lui disegna qualcosa sul banco e, guardandosi intorno, Chris capisce che tutti sono poco interessati alla lezione sul Dr Faustus, l'unica attenta è la ragazza al suo fianco, che non muove un dito e che continua a infastidire Chris. 

"E com'è?" gli chiede Harry mentre sorseggia un succo di frutta sulle scalinate della scuola, dopo che Chris gli ha parlato dell'antipatia per la nuova ragazza francese.
"É strana" conclude l'altro per poi sgranchirsi le gambe allungandole sul gradino sottostante. 
"Ha i capelli cortissimi e gli occhi grandi ed è vanitosa"
"Vanitosa?"
"Sì, vanitosa ed è troppo ordinata"
Harry scrolla le spalle e Chris pensa che all'amico interessa ben poco quello che sta dicendo.
Allora iniziano i suoi cinque minuti di frustrazione mattutini, una serie di 'voglio andare a casa' 'voglio una sigaretta' e 'voglio una pizza', con Harry che ascolta perché è quello che fanno gli amici e poi Chris è simpatico quando non è a scuola. 
"Arriva l'ombra di Zayn, ore dodici" sussurra Chris all'altro, anche se ha sbagliato ad indicarne la posizione perché Chris non sa neanche leggere un orologio. A tre metri di distanza c'è Sketch Finn con il cerchietto tra i capelli e la borsa forse troppo pesante, che fissa l'orologio, perché lei lo sa fare a differenza di Chris, e muove ritmicamente le dita sulla sbarra di ferro. 
"Ma quando arriva Zayn?" si lamenta il riccio a voce troppo alta, mentre il compagno trattiene le risate per gli atteggiamenti femminili che assume Harry mentre continua a compiangere la mancanza dell'amico, sotto lo sguardo sorpreso della ragazza dalla borsa grande e le guance rosse per l'imbarazzo. Chris scoppia in una risata eccessivamente rumorosa quando Harry si sventola il volto in atteggiamenti poco consoni, urlando il nome dell'amico, mentre la terza figura indietreggia con lo sguardo basso e gli occhi pieni di vergogna. 
Chris insieme ad Harry - e a Ted, e a Zayn- è questo: un perfetto imbecille immaturo con poca, pochissima, voglia di crescere. Chris gioca ancora alla Playstation al posto di studiare, suona ai campanelli per poi scappare, gioca a pallone qua e là per la casa per poi rompere prontamente qualche soprammobile, fa gli aeroplani i di carta, dà il viagra al suo pesciolino rosso e fa disperare i suoi genitori che non vedono in lui nessun tipo di affidamento. 
C'è una sola persona con cui Chris è ciò che non è realmente, ossia il suo fratellino Rob al quale da l'impressione di essere la persona migliore del mondo quando lo accompagna a scuola e lo aiuta a fare i compiti, e quando diventa il suo cavallo, portandolo per la casa nitrendo e facendolo divertire. A Chris piace passare il tempo con lui, gli piace infilarsi nei panni del fratello modello, del figlio modello e anche dell'alunno modello, anche se non lo è, e Chris odia fingere e impersonificare chi non è realmente quando i genitori hanno ospiti a casa e si vergognano degli atteggiamenti vivaci e bizzarri di Chris, quando risulta non qualificato per qualsiasi lavoro part time per cui si propone, e quando non riesce ad avere un rapporto per più di una notte perché Chris è particolare e anche le sue opinioni e le sue idee lo sono, e non sempre piacciono a tutti. A Chris, in un quadro generale, non piacciono le cose finte, i capelli finti, le unghie finte, gli amici finti, le finte promesse, i finti apprezzamenti e le finte facciate. A Chris piacciono le persone vere, chi dice sempre la sua, chi non nasconde ciò che è realmente, chi non ha neanche un po' di paura di farlo, chi è contro la massa, ma non perché deve essere anticonformista, ma perché ha idee diverse e non ha paura di dirlo. A Chris piacciono un po' le persone come lui, perché alla fine i simili si attraggono, ma ormai Chris è solo uno spettro di quello che era prima, non è più il ragazzino ribelle di una volta, ma un povero ragazzo di diciotto anni, con troppe idee nella testa e troppi grammi di fumo nelle tasche, che non vuole crescere e che non vuole cambiare la sua vita anche se non gli piace. Ma l'importante per Chris è sapere che cosa succederà durante il corso della giornata, e allora è tranquillo perché odia le comparse inutili nel teatro comico che è la sua vita, e pensa che la giornata sia andata già abbastanza male con Ted che non ha camminato alla destra, Zayn che non gli ha rollato la sigaretta, Mini che non ha pranzato con loro, e una francesina con la puzza sotto al naso, ma un buonissimo odore sul resto del corpo, come sua nuova compagna di banco.





Ecco il secondo capitolo, con una foto di Chris, spero vi piaccia
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