E' lei la donna della mia vita.

di SakueSasu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 (Modificato) ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 (Modificato) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 (Modificato) ***



Era passato un mesetto e Elliot era ritornato a lavoro.
Il nuovo partner di Olivia era Nick Amaro trasferito dalla narcotici e tra di loro c'era affiatamento e lui si ingelosì un poco.
Appena incrociò i suoi occhi Elliot si emozionò, sembrava un ragazzino di sedici anni, ne era innamorato da così tanto che voleva sapere se i sentimenti di lei erano ancora come i suoi.
Ricordava poco di quella notte di un mese prima, ma quello che ricordava erano le loro parole.

Olivia si alzò scusandosi con Nick, doveva salutare il suo amore, era bello non lo vedeva da un mese, lei si era allontanata da lui per evitare di far sapere a qualcuno dei loro sentimenti.
"Ciao."- Lo salutò emozionata.
"Ciao."-Anche lui lo era.
"Come stai?"
"Bene ora, sono qui con te."
"Mi fà piacere."
"E tu?"- Domandò.
"Anche."
"Anche solo questo."
"Sì, siamo a lavoro e non posso lasciarmi andare."
"Mmm, allora se ci vedessimo dopo il turno?"
"Sarebbe perfetto."
Parlottavano, erano felici e non si accorsero che le loro mani si cercavano, che i loro corpi si avvicinavano.
Guardandoli da fuori si vedeva lontano un miglio che si amavano.

La persona ad osservare tutto era il vice procuratore Casey Nolak, anche lei era innamorata di Elliot. Per lei era stato subito amore, lo aveva invitato anche a cena subito dopo aver saputo del suo divorzio ma lui non aveva accettato dicendole che erano amici e ora era lì con Olivia a toccarsi ignari degli sguardi dei colleghi.

Anche il Capitano Cragen notò qualcosa, o meglio ne ebbe la conferma.
Quei due erano così belli insieme che se non fosse per il regolamento non li avrebbe distrubati ma lasciò correre solo per questa volta, solo perchè un mese prima aveva rischiato di perdere i suoi detective migliori.
Ma decise di cambiare i partner Benson-Amaro e Stabler con la Rollins.
Arrivò in mezzo alla stanza e i due si separarono restando sempre insieme.
"Ben tornato Elliot."- Iniziò il capitano.
"Grazie."
"Allora ho visto che in questo mese Olivia ti sei trovata bene in coppia con Amaro perciò e inutile spostarvi di nuovo."
"Capitano cosa significa?"- Domandò Olivia
"Che tu farai coppia con Amaro e Stabler con la Rollins. Non accetto discussioni."- Tagliò corto il capitano.
"Ma..."- Era stato Elliot a parlare.
"Niente ma."
Casey che osservava la scena ne era felice, doveva farsi notare da Elliot e non avrebbe cambiato idea.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 (Modificato) ***


A fine turno tutti se ne andarono, chi a casa, chi in giro a fare i fatti propri o tornare a casa dalle famiglie.
Solo Elliot e Olivia che, con la scusa di sistemare alcune scartoffie lì in ufficio rimasero lì da soli.
"Ciao."-Disse sfiorandole il braccio e accarezzandole il viso.
"Ciao."
"Perchè non sei venuta quando ero in'ospedale?"
"Perchè c'era lei e non volevo che mi tradissi."
"Vieni qui, fatti stringere."
Si abbracciarono e restarono così e poi si baciarono, finalmente unirono le loro labbra bramose di baci, solo che Elliot voleva di più così insinuò la lingua e lei ricambiò.
"Ba.sta El..."- Sussurrò.
"Mmm perchè?"
"Perchè siamo in ufficio e ci possono vedere."
"Tesoro siamo soli."
"Ripetilo ancora."
"Tesoro!"- E si unirono di nuovo.
"An..dia...mo a casa mia."- Balbettò lei.
"Non posso. Devo stare con Ely e i gemelli."
"Allora ci messaggiamo?"
"Sì. Ti amo."
"Ti amo."-Un altro bacio e una promessa di passione.
Uscirono da lì per andare ognuno per la sua strada.

Olivia entrò in casa, era così stanca che non aveva molta fame, così decise di buttarsi direttamente a letto svestita.
Cercava di prendere sonno ma il suono del suo cellulare la fece sobbalzare. Per suo dispiacere era Nick che la informava che c'era un'omicidio.
*Arrivo.*- Rispose subito. Era così stanca che non ce la faceva più, voleva dormire.
Nessuno sapeva che di notte riviveva la sparatoria con conseguenze più drammatiche, per questo non poteva dormire.
Arrivò sulla scena del crimine dopo cinque minuti, trovò Melinda e Nick e alcuni poliziotti che non conosceva.
"Allora chi è?"
"Donna sui quaranta anni o giù di lì, impossibile identificarla senza documenti e a guardala le manca parte del viso."
"Va bene. Ci pensi tu a identificarla, noi andiamo in giro a fare domande."
Lei e Nick iniziarono le indagini, Olivia aveva classificato il caso come quello più difficile ma non perfetto, sempre si facevano errori e grazie a quelli loro avrebbero risolto il caso.
Passarono la nottata e tutta la mattinata a cercare indizi o testimoni ma erano ad un punto morto.
Elliot le invio un sms alle nove della mattina dopo scusandosi di non averlo inviato prima, ma che il giorno dopo in un modo o nell'altro dovevano vedersi perchè lui quel giorno aveva chiesto un permesso per l'udienza di separazione e lei rispose che non si doveva preoccupare perchè lei era impegnata con un caso.
----
Elliot era in tribunale e sbuffava perchè ancora dopo mesi ci voleva tanto per separarsi da lei. Dopo la nascita di Ely invece di fortificare quell'unione si era man mano distrutta e persa. Lui che poi aveva fatto chiarezza nel suo cuore e il volto della donna che amava era solo Olivia, la sua partner di sempre.
"Papà!"-Esclamò Maureen.
"Ciao tesoro."
"Come stai?"
"Bene tesoro, tu?"
"Insomma sai Kathleen non stà bene, e la mamma non sà come prenderla."
"Perchè non mi avete chiamato e poi sono stato con i gemelli e Ely e non mi hanno detto nulla."
"La mamma non ha voluto."
"Come non ha voluto."
"Non importa ormai sta bene."
"Sì invece."
"Quando ti sarai sistemato verremo a trovarti."
"Va bene, nel frattempo chiamate se avete bisogno."
"Ok."- Disse allontanandosi.
Elliot rimase da solo per riflettere, sua moglie era arrivata a tanto per non separarsi, era così rancorosa. Non era da lei, una rabbia improvvisa si impossessò di lui. Per il lavoro che faceva non poteva permettersi di farsi affidare i suoi figli, però mai avrebbe permesso che lei gli negasse le visite.
Finalmente l'udienza era iniziata e forse quel giorno finalmente avrebbe chiuso con il suo matrimonio. Non che non fosse felice ma durante gli ultimi anni sopprattutto negli ultimi quattordici, da quando conosceva Olivia lei si era sempre ingelosita.
"Allora siete sicuri di voler filmare per il divorzio?"- Domandò il Giudice.
"Sì."- Rispose Elliot per tutti e due.
"Bene."
Appena Elliot firmò si sentì libero, libero di vivere il suo amore con Olivia e la sua libertà.
Libero di ricominciare a vivere.
Uscì da lì con un sorriso sulle labbra ,da quell'udienza aveva ottenuto l'affidamento congiunto dei più piccoli con l'obbligo da parte della ex moglie di permettergli di vederli. Non solo aveva esposto al giudice che doveva vedere le sue figlie maggiorenni ogni settimana.
"Allora è finita?"- Disse Kathie.
"Sì. Mi spiace."
"Quando vorrai vedere Ely avvertimi."
"Va bene, ora devo andare."
Se ne andò via felice e libero. Aveva il pomeriggio libero e lui si annoiava senza far nulla così andò in centrale. Lei non c'era, era ad indagare con Amaro. Quello gli stava sullo stomaco e anche la sua nuova partner che era noiosa e poi lo fissava.
A lui dava sui nervi.
Andò dal capitano deciso a farsi cambiare compagno anche se lui non li avrebbe messi di nuovo insieme.
"Ah Elliot, Olivia e Amaro sono ad un punto morto. Va con la Rollins e aiutali."
"Va bene, ma non può dare la Rollins ad Amaro e mi fà tornare con la Benson in coppia?"
"No."
"Ho capito."-E uscì.
Cragen sorrise, Stabler avrebbe fatto di tutto per farsi rimettere in coppia con la Benson, ma lui non avrebbe ceduto. Si alzò, doveva definire il rapporto e poi tra qualche giorno sarebbe andato in pensione.

Benson e Amaro vennero raggiunti da Stabler e Rollins. Appena si videro come da prassi fecero finta di niente, ma ad un certo punto si misero ad indagare insieme lasciando come coppia gli altri due.
Alla fine trovarono un testimone che poi aveva confessato parte dell'omicidio, perchè c'era un'altro killer in giro.
"Noi lavoriamo bene insieme."
"Sì. Però ci hanno separati."
"Già."
"Allora che facciamo? Non possiamo continuare così. Quei due faranno rapporto."
"E noi diremo che abbiamo trovato un colpevole."
"Come se questo bastasse."
"Tu fai fare a me. Stasera ci vediamo?"
"Sì. Dobbiamo parlare."
"Di cosa?"
"Del tuo divorzio."
"Ah ok."
Dopo di chè si divisero per tornare in centrale ad interrogare il colpevole e farlo confessare.
Sapevano che dovevano fare i conti con il capitano ma loro avevano le prove che separati non avevano trovato.
Il loro era un lavoro di squadra, cosa che con gli altri a parte Munch e Tutuola non trovavano.
Era una questione di abitudine, dovevano abituarsi ai loro nuovi compagni.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Olivia e Elliot si sorbirono la sfuriata di Cragen che venne a sapere del cambio di partner, ma loro si difesero dicendo che avevano trovato uno dei killer e questo era l' importante.
Mentre discutevano tra loro Olivia alzò gli occhi e incrociò lo sguardo di Dean Potter che le sorrideva.
"Ciao Olivia."
"De...an!"- Rimasero a fissarsi.
Anche Elliot alzò lo sguardo e li fissò, per attirare l'attenzione sbattè una mano sul tavolo.
"Olivia, ti cerca Amaro dovete andare a cercare un testimone."
"Ah sì, scusami il mio collega mi aspetta."
"Allora voi due non fate più coppia?"
"No al momento."- Rispose Olivia.
"Allora ti chiamo."- Disse dirigendosi all'ascensore.
"No, grazie."- Disse sarcastico Elliot raggiungendola nello stesso istante che lui se ne andò.
"Ehy che ti prende?"- Domandò la donna.
"Nulla. Non mi và che gli parli."
"Sei geloso"
"Sì, ci sono problemi?"
"No."- Disse lei sorridendo ma la tentazione di abbracciarlo era forte.
"Non qui Liv."- Capendo la sua intenzione.
"Vieni, andiamo nella camerata."
"Mmmm e cosa mi dai?"
"Tu vieni con me e poi lo vedrai."
La seguì nella camerata e si chiusero la porta alle spalle.
Lui l'abbracciò e la baciò.
Un bacio desiderato e voluto, le loro lingue si cercavano e le loro mani erano unite, il respito affanato e il cuore a mille.
Si staccarono solo quando sentirono i cellulari squillare.
"Benson."
"Stabler."
"Arriviamo."- Risposero insieme.
"Dobbiamo andare!"- Disse Olivia.
"A stasera. Amore mio."
"Sì."- Un altro bacio a stampo e via ognuno con i suoi partner.

Passarono l'intero giorno così a cercare il vero killer, rientrarono solo quando era buio e a mani vuote. Vennero raggiunti d Cragen che disse:
"Allora a che punto sono le indagini?"
"Siamo ad un punto morto."- Rispose Munch
"Allora questo caso passa all'FBI."
"NO. Stiamo lavorando tutti per trovare il colpevole."- Disse Olivia.
"Troveranno subito il colpevole."
"Certo, si presenta l'idiota dell'FBI e noi cediamo così."
"Noi abbiamo più risorse di voi."- Disse all'improvviso Dean Potter.
"Oddio rieccolo."- Disse Elliot.
"Stabler hai qualcosa contro l'FBI?"- Domandò lui.
"Non con l'FBI ma con te."- Rispose
"Elliot basta!"- Sussurrò Olivia.
Lui grugnì e si zittì, non voleva litigare con lei, così Dean ne approfittò.
"Se è così spero che tu domani rimanga a casa non abbiamo bisogno di un problema."
Elliot stava rispondendo quando intervenì Olivia.
"Basta! Elliot non rimane a casa. Se non vuoi lavorare a stretto contatto con noi fa le tue indagini da solo."
Elliot la guardò meravigliato e lei gli sorrise come a dirgli di stare tranquillo.
"Olivia possiamo parlare?"- Domandò allora Potter.
"Sì."- Disse solamente fissando il suo amore che la guardava meravigliato che lei avesse accettato.
Si allontanò con l'altro e lui le disse:
"Che ti prende?"
"Che mi prende?"-Non capiva.
"Sì, non ti sei mai comportata così."
"Oh"
"Perchè mi hai attaccato."
"Perchè secondo te? Tu hai attaccato Elliot."
"Voi due alla fine state insieme?"
"No. E’ un mio collega."- Negò.
"Da come si comporta sembrate amanti."
*Sì, ci amiamo hai problemi?*- Pensò la detective irritata di non poter sbattere in faccia a nessuno il suo amore per Elliot.
"Ma cosa vai a pensare."- Disse solamente.
"Anche se fosse?"- Domandò Elliot alle loro spalle.- "A te cosa diavolo importa?"
"Importa perchè o intenzione di invitare a cena Olivia."
"Ne sono lusingata ma non posso, vedi io sono impegnata."
"Nemmeno una cena tra amici."
"Dai Olivia rispondi"- la incitò Elliot.
"No."- Disse seccata e se ne andò.
"Allora è vero?"
"Cosa t'importa."-E se ne andò.
La raggiunse e la trovò negli spogliatoi.
"Cosa ti è preso."- La raggiunse
"A me?! A te cosa ti è preso, io non ti capisco."
"Sono geloso e non mi va che quell'idiota faccia lo stupido con te."
"Non voglio litigare."
"Nemmeno io... Quando finirà questa giornata."
"Non lo sò."- Si abbracciarono.
"Mmm che buon profumo."
Lei sospirò felice e si strinse ancora a lui.
"Ti amo."
"Idem."
"Idem che bella parola."
"Già."
Le alzò il viso e la guardò negli occhi e le sorrise, innamorato e pieno di amore.
"Stasera a cena."
"A cena, anche se mi voglio mangiare te, tutta."
Qualcuno entrò e li interruppe.
"Scusate."- Disse Jason il nuovo poliziotto.
"No, aspetta."- Disse Elliot.
"Sì."
"Acqua in bocca e non ti preoccupare."- Disse uscendo trascinandosi la compagna.

Un'altro omicidio stesso modus operandi e stessa mano, Melinda non sapeva dove cercare.
Sembrava il classico ago nel pagliaio, non c'era un minimo di DNA e l'altro killer era stato avvelenato in carcere.
"Cavoli!"- Urlò la dottoressa.
"Ehi Melinda."- Disse Olivia.
"Non trovo uno straccio di DNA."
"Nemmeno sull'altro Killer?"
"No nemmeno."
"Cavoli, siamo messi male."
"Specialmente ora che l'FBI si è intromessa."
"Magnifico, allora siamo messi davvero molto male."- Disse stizzita.
"Dottoressa abbiamo trovato qualcosa."
"Dimmi Talia."
"Ecco: sulla donna e stato usato un detergente chimico tipo acido, non solo ma credo che il suo profilo sia stato prima picchiato."
"Che malvagità! Almeno era morta?"- Esclamò Olivia con la pelle d'oca.
"Sì era morta."
"E poì?"
"Poi nulla non c'è DNA."- Rispose Talia.
"Va bene vai."
"Vado anche io."
"Come và con Elliot?"
"Bene, ci stiamo provando."
"Buona fortuna."
"Grazie."
Olivia uscì e ritornò alla centrale, lì c'era anche Casey Novak che parlava sia con il capitano che con Elliot.
"Io aspetto sempre voi che mi dite qualcosa."
"Siamo bloccati, l'unica cosa che Melinda ha scoperto è che la donna è stata uccisa picchiata a morte e poi sfigurata quando già era morta con l'acido."
"Non credo che sia sufficiente."- Disse il procuratore.
"Bè, è già qualcosa."- Rispose Elliot.
Cragen si allontana lasciandoli da soli a conversare, Nick era al telefono con la moglie Maria e discutevano, Amanda era seduta a conversare con Munch e Tutuola.
Olivia se ne era tornata nella sua scrivania, ma teneva d'occhio Elliot che parlava con Casey. Quando sentì un pezzo di conversazione.
"Elliot ti posso chiedere una cosa?"- Disse appoggiando la mano sul suo braccio.
"Dimmi."- Rispose tranquillo.
"Se ti invitassi a cena, verresti?"- Domandò speranzosa.
*E ora?*-"Certo, però andiamo al ristorante."
"Ve bene allora ci vediamo stasera."
Sentì lo sguardo di Olivia su di se e si voltò per sorriderle, ma lei aveva messo il broncio, segno che quella sera non andava come doveva andare.
*Ti amo.*- mimò ma lei si era girata e parlava con Dean Potter.
Lei si voltò e si mise a conversare con Dean anche se capiva metà della metà di quello che diceva, si ritrovò con un'invito a cena per quella sera.
*Che ho fatto.*- Si chiese.
"Benson, Stabler c'è stato un'omicidio andate, Rollins, Amaro andate e scovate il responsabile."- Disse il capitano.
Olivia e Elliot se ne andarono, ognuno in silenzio assorto nei pensieri.
"Allora stasera vai a cena con Casey?"- Interruppe il silenzio lei.
"Sì."
"Anche io ho accettato l'invito a cena di Dean."
"Ah. Allora divertiti."- Si chiuse in un silenzio ostile.
Si ritrovarono sulla scena del delitto a battibeccarsi, dando spettacolo ai presenti.
"Non me ne frega."- Diceva lui.
"Nemmeno a me guarda."
"Allora hai deciso."
"Sì."
"Bene."
"Bene."
"Basta, che vi prende? In tanti anni di servizio non vi ho mai visto litigare."- Disse Melinda
"Nulla."-Risposero entrambi.
"Mah"- Esclamò la dottoressa
"Allora cosa hai scoperto?"- Domandò Elliot
"L’assassino è lo stesso, ma questa volta ha lasciato una prova in più."
"Quale?"- Chiese Olivia.
"Una traccia, e in quella io mi attaccherò."
"Allora ti lasciamo lavorare, andiamo."
"Sì. Buon lavoro."
"Anche a voi."
Melinda sapeva cosa succedeva a quei due, lo sapeva da un paio di anni, ma da qualche mese si ricambiavano, era dura conoscendo Elliot che era sempre stato geloso di Olivia.
Anche Olivia lo era e guardandoli mentre litigavano in codice, bè c'era qualcosa di più sotto.

Erano saliti in auto in silenzio quando fu lui a interrompere il silenzio ostile.
"Posso rimandare la cena con Casey."- Disse lui.
"E io posso rimandare la cena con Dean, tanto non mi andava di andarci."
"Ti amo Olivia, non voglio litigare con te."
"Nemmeno io e il fatto che siamo gelosi se ci vediamo con altri."
"La gelosia. Sai, io non sono mai stato geloso di Kathie, è una cosa nuova per me."
"Be io lo sono stata di Kathie."
"Davvero."
"Sì. Quando mi hai detto che era incinta o quando avevate fatto pace.
E io ero sempre lì, sola a soffrire."
"Mi spiace."
"Adesso siamo insieme no?"
"Sì e non vedo l'ora di essere a casa."
"A chi lo dici."
Elliot si abbassò a baciarla e lei lo ricambiò.
Volevano di più ma dovevano aspettare ancora.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Rientrarono tutti con ottime notizie, avevano un sospettato ma pochi indizi e ora tutto era nelle mani di Melinda. Elliot prese da parte Cassey e le disse:
"Ciao."
"Ciao allora sei pronto?"
"Ecco...no devo vedere i gemelli."- Mentì.
"Va bene."- Acconsentì lei
Ora toccava a Olivia ritirarsi dall'invito.
"Ciao allora avete trovato qualcosa?"- Chiese a Dean
"No, voi?"
"Nemmeno."
"Allora pronta per la cena di stasera."
"Ecco... no ho da fare. Devo vedere una testimone."
"Mah chissà perchè non ti credo."
"Fatti tuoi."- Rispose spazientita.
"Avevo organizzato tutto e tu mi lasci così?"
"Devo, il lavoro viene prima di tutto."
"Se ci vedessimo dopo."
"No. Dopo sono troppo stanca."
Elliot sentiva i loro discorsi e strinse i pugni, stava per andare quando passò Nick.
"Ehi Amaro?"
"Dimmi Stabler."
"Vedi Olivia è in difficoltà con quell'idiota."
"Ho capito. Anche a me mi stà sulle scatole."
Nick si avvicinò a loro.
"Olivia allora sei pronta che ti accompagno."- Disse
"Sì."- Ma non capiva.
"Allora la tua testimone è lui."
"Mi stà solo accompagnando."
Nick se la tirò per il braccio e si allontanò.
"Grazie."
"Ringrazia Elliot, non sò ma ti ha visto in difficoltà."
"Bè grazie lo stesso."- Sorrise.
Poi incrociò lo sguardo di Elliot che le sorrideva e lei lo ricambiò.
"Ho capito."
"Cosa"
"Che state insieme."
"Cosa?"
"Vi ho osservati e da fuori siete belli insieme. Sono felice."
"Grazie, inutile dirti di non dire nulla."
"Infatti. Ora và lui stà per uscire."

Olivia corse fuori e lo trovò che parlava con Kathie e lei si nascose per sentire.
"El... per favore torna a casa Katleen ha le sue crisi."
"Perchè?"
"Ho capito anche il mio sbaglio, io ti amo ancora."
"Non puoi siamo divorziati."
"Perchè lo hai voluto tu."
"Senti non puoi presentarti qui e dirmi di mia figlia e poi uscirtene che mi ami."
"Ma è la verità. Ely sente la tua mancanza, i gemelli e le ragazze e anche io."
"No ora non puoi."
"C'è un'altra?"
"Che dici."
"C'è sempre stata e lei non è così."
"Che farfugli."- Non poteva dirgli la verità ma era stufo di tenere nascosta Olivia.
"Dimmi la verità"
"Mai."
"Allora torna a casa con me. Ricominciamo."
"Non posso."
"Nemmeno per i tuoi figli."
"Domani verrò a casa dai ragazzi. Ora ho da fare."
"Fà come credi."- E se ne andò.
Olivia era nascosta dietro la colonna e dopo aver ascoltato la conversazione capì che era sbagliata la loro relazione. Per quanto ne era felice, c'era l'ombra di Kathie nelle loro vite. Uscì ad affrontare il compagno.
"Ehi da quanto sei qui?"
"Da sentire quello che ti ha detto lei."
"Non dargli peso, andiamo a casa."
"Non voglio, va dai tuoi figli."
"Ci andrò domani."
"Va da loro io andrò a casa."
"Dai oggi è stata una giornata dura. Prima Potter, poi il caso e ora lei. Voglio stare con la donna che amo."
"Non credo che ne ho voglia."
"Ma che hai?"
"Sono stanca e voglio tornare casa."
"Fa come vuoi Olivia."- E se ne andò.
Olivia lo guardò infuriata e andò a prendere la sua auto, ma trovò Dean che l'aspettava.
"Che vuoi Dean?"
"Parlare."
"Bene ora puoi andare."
"Dai ma che ti ho fatto."
"Che mi hai fatto? Ti ricordi l'ultima volta che ci siamo incontrati?"
"Sì. Ci pensi ancora?"
"Ho rischiato la mia vita."
"Io ti ho protetto."
"No, hai fatto tutto per il tuo tornaconto. E poi hai liberato quella donna che era l'assassina."
"Che vuoi che ti dica; che mi di spiace? Beh mi spiace."
"Sai quanto può interessarmi ora."
"Non essere fredda anche io ce l’ho con te per il fatto che tu hai messo sotto controllo il mio telefono."
"Era nostro dovere. Ora lasciami andare."
"No. Sali in auto."
"Con la violenza non mi fai nulla."
"Non sei la prima."-Disse con uno sguardo cattivo.
*Cosa centri tu Dean con l'omicidio?*- Si chiese.
Salì in auto con la paura, se era lui l'omicida poteva agire come meglio credeva. Poteva avvelenare il suo complice, poteva agire senza lasciare traccia.
Mentre rifletteva a tutte quelle cose pensò ad Elliot. Avevano litigato e se lei non fosse stata così testarda ora sarebbe con lui.

Elliot era tornato sui suoi passi per far pace con lei. Odiava litigare con Olivia e lui l'amava. Quando tornò indietro la vide salire con Dean Potter. Ma quello che lui non sapeva era che era stata costretta a seguirlo.

La mattina seguente ne lui e ne lei erano in ufficio, cosa che fece impensierire Elliot che iniziò a chiamarla c'era solo la segreteria telefonica.
*Olivia dove sei?*- Pensò.
"Elliot?"- Era il capitano Cragen.
"Si capitano?"
"Dove Olivia?"
"Non lo sò."
"Ma ieri era con te."
"No, lo vista andare con Dean Potter."
Ma l'ansia che aveva Elliot nel cuore era pesante. Voleva sentirla e vederla.

C'è l'aveva fatta Melinda, c'e l'aveva fatta. Aveva l'assassino così andò in centrale per comunicarlo.Quando arrivò sperava di non vederlo così andò direttamente da Cragen.
"Melinda che ci fai qui?"
"Ho l'assassino."
"Davvero chi è?"
"Lui."
"No. Allora dobbiamo avvisare tutte le centrali. Perchè stà fuggendo con Olivia."
Melinda rimase impietrita non era arrivata in tempo. Alzò lo sguardo verso Elliot che era attaccato al telefono.
"Dobbiamo dirglielo!"- Disse Melinda.
"Lo sò. Ma è impulsivo e innamorato."
"Lo sà."-
"Prima di loro."- Confessò il capitano.
"Allora."
"Gli parlo io."
"Ok."- Disse Melinda.
Mezz'ora dopo erano tutti partiti alla ricerca dei due, ma loro avevano un giorno di viaggio in più.

Olivia aveva cercato di scappare ma lui la stordì e la legò. Olivia ripensava alla sua vita e all'amore di Elliot. Avevano litigato per una sciocchezza.
"Bene bambina presto saremo al confine."
"Perchè?"
"Voglio quello che mi spetta."
"Allora puoi sognartelo."
"Sei nelle mie mani."- Sorrise maligno.
"Cosa vuoi davvero?"
"Vedi Olivia tu sei mia, lo sei sempre stata. Per questo non puoi stare con Stabler."
"Ma dimmi perchè hai ucciso quella ragazza?"
"Vedi dopo il primo omicidio ho pensato che potevo uccidere anche io. E con il secondo omicidio eccomi qui da te."
"Pensi che non ci troveranno."
"Sarà troppo tardi tesoro."
"Spiegami perchè ti sei ridotto così?"
"Per molti motivi, ma tu sei il motivo principale. Ti conviene fare quello che ti dico."
"Perchè?"
"Sta zitta, ora sono stanco."- E le diede un sonnifero.
Doveva capire cosa fare, avere con se Olivia non era stata una buona idea. Sicuramente quell'idiota di Stabler si sarà messo in viaggio per cercarli.

Erano tornati in centrale senza Olivia non sapevano dov'era. Elliot andava avanti e indietro per tutto l'ufficio, finchè si fermò davanti alo schermo con la foto di Olivia.
"Dove sei? Perchè tu?"
"Perchè ne è ossessionato."- Disse il dott. Geoge Huang.
"Ma Olivia."
"Olivia se la caverà la salveremo. Va a casa Elliot."
"No."
"E un ordine."- Intervenne Cragen.
"Mah..."
"Papà eccoti ti ho trovato."
"Maureen?"
"Papà Kathleen e in clinica. La mamma non c'è la fa da sola."
"Andiamo. Tenetemi informato"
"Sì vai."- Disse Cragen.

Elliot era arrivato in clinica con Maureen la situazione era critica. Kathie appena lo vide lo abbracciò cercando sostegno. Ma lui oltre al problema della figlia doveva ritrovare Olivia.

Elliot era stanco non aveva nemmeno mangiato così seguì sua figlia al bar.
"Ehi papà che hai?"
"Nulla sono stanco."
"Senti papà ma tu ami ancora la mamma?"
"No, ma le voglio bene."
"E chi ami."
"Maureen perchè queste domande?"
"Per sapere."
"Olivia."
"Oh papà perchè ci hai messo un tanto."
"Perchè sono un'idiota. Ora che è stata rapita...."
"Olivia è stata rapita?"
"Sì."- Disse malinconico.
"Papà ecco io posso aiutarti."
"E come?"
"Ho un'amico che può aiutarci a rintracciare Olivia."
"Davvero?"- Gli si illuminarono gli occhi.
"Faccio una chiamata e lo faccio venire qui."
Maureen si attivò subito e chiamò il suo amico Carl che arrivò subito.
Elliot sorrise per un secondo forse riusciva a salvare Olivia da solo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



Elliot li aveva trovati grazie a sua figlia e un suo amico.
Era partito senza avvertire nessuno e ormai era quasi al confine, perciò iniziò a chiamare Nick che era amico di Olivia e ormai anche suo.
"Ehi Nick."
"Elliot ma dove diavolo sei?"
"Sono arrivato al confine, li ho trovati mi servono rinforzi."
"Ne parlo con Cragen."
"Vi aspetto. Sono al confine, l'auto di Olivia è in una radura vicino ad un casolare abbandonato, io sono appostato lì."
"Ok. Non fare pazzie."
Elliot riattaccò e nascose l'auto, scese per andare ad appostarsi lì. Con se aveva due pistole e due giubbotti anti proiettili.
Cercando si fare il più piano possibile si avvicinò al casolare, ed altrettanto piano si andò a nascondere sotto una finestra, sotto l'unica dalla quale proveniva un piccolo spiraglio di luce.
E poi la vide legata ad un letto, con il viso tutto piena di ematomi e che piangeva.
Il suo cuore perse tanti troppi battiti, non era stato lì per proteggerla e lui ne aveva approfittato per rapirla.
Ora la vedeva lì, legata come un salame che piangeva.
Non poteva aspettare i rinforzi, doveva agire. Indossò il giubbotto anti proiettili e prese la sua pistola, doveva salvarla e doveva tentare il tutto per tutto.

Elliot entrò nella casupola dov'è era legata Olivia, per il momento era da sola ma avevano pochi minuti per scappare e trarla in salvo.
"El."- Olivia stentava a credere ai propri occhi.
"Sì. Shhhh ora ti porto via da qui." la rassicurò lui iniziando a slegarla
Iniziò a slegarla e l'aiutò ad alzarsi, era stremata e demoralizzata.
In dodici anni di carriera ne aveva passati di guai, ma questo non se lo aspettava proprio da un suo amico.
"Tieni indossa il giubotto."
"Sì. Mi spiace."
"Ne parleremo dopo ora andiamo. Ce la fai?"
"Sì."
Uscirono da lì, ma qualcosa andò storto perchè Dean era davanti a loro e armato.
"Bene, bene."
"Maledetto."- Elliot si lanciò su di lui e iniziò a prenderlo a pugni.
Olivia cercava di parlare ma era paralizzata dalla paura. Aveva paura per se stessa e per Elliot, era come un deja-vu che si ripeteva senza un senso logico.
"El basta così lo uccidi."- Sussurrò.
"...."
"Dai basta mettigli le manette non ne vale la pena."- Sussurrò ancora.
"Deve pagarla nessuno può rapirti e farti soffrire."
"Oh El."
Sentirono un aereo volare sulle loro teste e scesero dei polizziotti.
"State bene?"- Domanda Nick.
"Sì. Ci vediamo in centrale, Olivia viene con me."
"Va bene."- Acconsentì Cragen.

Elliot e Olivia salirono nell'auto, ma lei era tanto stanca che senza discutere si addormentò.
Elliot la lasciò dormire per tutto il viaggio, mentre viaggiavano Elliot la vegliava stando attento alla strada.

Olivia aprì gli occhi tre ore dopo, aveva dormito per tutto il viaggio e ora era un poco riposata. Guardò Elliot che guidava e lo fissò, era felice di averlo accanto.
"El..."
"Sì."
"Grazie."
"Pensavi che ti avrei lasciata nelle sue mani?"
"No. Sapevo che saresti venuto, il mio cuore me lo gridava."
"Presto saremo a casa."
"Sì. El mi spiace per aver litigato, io ti amo."
"Lo sò. A trovarti mi ha aiutato Maureen e un suo amico."
"Allora dovrò ringraziarla appena la vedrò."
"Sai le ho detto di noi"
"A chi?"
"A mia figlia, lei lo aveva intuito."
"E' sempre stata una ragazzina molto sveglia" continuò Elliot
Olivia non parlò più, era sicura che ora più che mai Kathie la odiasse.

Arrivati alla centrale Olivia e Elliot fecero il loro ingresso.
"Ehi Olivia stai bene?". Chiese Amanda.
"Sì."
"Benson, Stabler nel mio ufficio."- Ordinò Cragen.

Uscirono due ore dopo con i musi lunghi, a causa delle conseguenze: Olivia sospesa e Elliot trasferito per tre mesi.
Anche se non ci stavano Olivia non aveva colpa e nemmeno Elliot, ma Cragen aveva dato questi ordini.
"Non è giusto."- Sopsirò Olivia.
"Sai tre mesi passano veloci."
"Non per noi."
"Sì invece e poi ti farà comodo riposare."
E così fù, Elliot l'accompagnò a casa e rimase con lei, erano stanchi. Dormirono abbracciati stretti per quella notte.

Ringrazio tutti i lettori anonimi e non.
Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


I tre mesi erano passati velocemente e Olivia ora attendeva il ritorno del suo amato Elliot davanti al suo appartamento.
Appena vide la sua auto si rallegrò, ma poi il sorriso le morì in gola quando pensò al fatto che non era da solo ma con Kathie e i suoi figli.
"Oli..via."- Sussurrò Elliot
"Ciao Olivia."- Disse Kathleen.
"Ciao."-Disse Olivia.
"Che ci fai qui?"- Domandò Lizzie
"Nulla passavo per caso."- Rispose.- "Ma ora è meglio che vada."- Continuò senza guardarlo.
Aveva gli occhi lucidi ma non avrebbe pianto.
"Sai siamo stati con papà, lui e la mamma sono tornati insieme."-Disse Maureen.
"Ne so...no fe..lice."-Salì in auto ma la macchina faceva capricci.
*Parti!*
"Ehi stà calma."- La sorprese Elliot.
"Dimmi solo una una cosa ."
"Quale?"
"Siete tornati insieme?"
"Ecco io.."
"Ci sei stato di nuovo. Che me la prendo a fare è pur sempre la madre dei tuoi figli."
"No. Olivia ascolta."
"Certo ora sono Olivia."
"Dobbiamo parlare."
"Elliot non puoi tenere due piedi in una scarpa."
"Non voglio scegliere."
"Io non te lo permetterei mai."
"Sei tu la donna della mia vita."
"Forse ma state di nuovo insieme."
"Dobbiamo parlare."-Ripeté.
"No sta con la tua famiglia,io sono d'intralcio. Domani chiederò di cambiare partner."
"Non farlo."
"Devo andare."-Finalmente la sua auto partì.
Elliot rimase lì a vedere che si allontanava. Doveva chiarire tante cose con la sua famiglia.


La mattina seguente Olivia era già in ufficio e da sola, o almeno così pensava. Appena si sedette alla sua scrivania ecco che la raggiunse Elliot.
"Bene ora possiamo parlare."
"No. Lasciami in pace."
"Per favore."
"No."
"Va bene. Ti dirò solo una cosa però, non sono stato con lei. Lei mi ha raggiunto con la scusa dei ragazzi. Infatti ieri sera è ritornata a casa sua."
"Non mi importa."- Disse lasciandolo lì. Si alzò e si diresse verso gli spogliatoi.
Mentre era lì che rifletteva sulle sue parole entrò Elliot che era pronto ad evitarla.
Passarono così buona parte del pomeriggio e arrivarono anche a litigare, fino a quando Olivia si arrese, era inutile.
"Basta..."- Disse mentre scostava la sedia.
"Che hai?"-Chiese lui.
"Nulla che ti possa interessare."-Disse fredda.
"Mi manchi."
"..."-Lei non disse nulla, anche a lei mancava.
"Posso passare da casa tua?"
"Sì. Cioè no."-Disse in fretta.
"Allora non sei poi così arrabbiata."
"Non lo sono più."
"Ti amo."
"Anche io."
"Stasera andiamo via insieme. Sono senza auto."
"E come sei venuto."
"Maureen ha voluto l'auto."
"Va bene."
"Stabler, Benson, andate c'è stato un tentato omicidio."
"Sì."-Risposerò entrambi.
Salirono in auto e arrivarono sul luogo del tentato omicidio.
Trovarono la vittima, era con i medici dell'ambulanza.
"Allora come sta?"-Chiese Elliot al paramedico.
"Bene è solo sotto Schok."-rispose.
"Allora come ti chiami?"-Chiese Olivia gentilmente.
"Karin."
"Bene Karin, quanti anni hai?"
"18."
"Lo conosci l'uomo che ti ha aggredita?"
"No. L'ho conosciuto su un sito. Ho paura."
"Adesso verrai con noi. Per fare un identikit.
"Sì."
Olivia e Elliot la scortarono fino all'auto, nessuno sapeva che la ragazza aveva un segreto.

Appena arrivati in ufficio per fare l'identikit, la ragazza si sentì male e svenì.
"Karin apri gli occhi."-Disse Olivia.
"...."-Tutti iniziarono a soccorere la ragazza.
Karin quando aprì gli occhi si ritrovò in una stanza di ospedale con Olivia che la teneva sott'occhio.
"Oli..via."
"Ben svegliata, perché non ci hai detto che eri incinta?"
"Non potevo, come sta il mio bambino."
"Bene. Sei di quasi otto mesi."
"Sì."
"E hai continuato a fare quel lavoro."
"Dovevo."
"No che non dovevi."
"Io non ho lavoro e questo è l'unico che mi permette di guadagnare."
"Non sai dei rischi che corre tuo figlio."
"Mi spiace. Sa credo che voglio darlo in adozione."
"Ora che stai meglio devi dirci chi era quell'uomo."
"Era il padre del mio bambino."
"Allora un padre c'è l'ha."
"Ma è anche mio padre."
"...."- Olivia era rimasta sconvolta.
"Tutti rimangono senza parole quando dico la verità."
"Dovrai dirci tutto quello che sai. Solo così possiamo aiutarti."
"Sì."
Karin raccontò tutto il male subito dal quel padre che l'aveva messa incinta e Olivia si sentì coinvolta.
Uscì dalla stanza di Karin sconvolta, nel corridoio c'era Elliot che faceva domande alla madre avvertita da loro.
"Signora sua figlia è sveglia."-Disse Olivia.
"Vado da lei."-E si congedò.
"Ehi..."-La fermò Elliot.
"Abbiamo finito qui?"-Domandò.
"Sì. E tu hai scoperto qualcosa?"-Domandò a sua volta.
"Non voglio parlarne qui."-Rispose.
"Va bene."-Si avviarono in auto.
Appena si accomodarono Olivia parlò tutto d'un fiato.
"La ragazza è incinta, sa chi è il padre, ma non è anche il suo e io mi sento coinvolta, vuole dare il bambino in adozione."-Finì di raccontare
"Non penserai di adottarlo?"-Domandò
"Forse. Io voglio un figlio e tu ne hai già cinque. Io mi sento sola ogni qualvolta ti vedo andare via."-Confessò.
"Olivia..."-Sussurrò.
"Io voglio un figlio. Sono una brava donna, sarò una brava madre. Sono sana e in salute. Ma gli anni passano e io voglio un bambino."
"Liv...mi spiace è colpa mia, sei innamorata di me e non ti sei fatta mai una vita."
"No no...che dici. Non ci ho mai pensato perché pensavo di non aver bisogno di un figlio. Ma ora..."
"Sai mi sono sempre immaginato te con il pancione... e che il bambino fosse mio."-Confessò Stabler.
"Oh El..."-Sussurrò piano.
"Che ne dici di provarci."
"Davvero?"-Era felice.
"Sì. Non mentirei mai. E poi un figlio nostro."
"C'è un problema. Lei."
"Kathie non dirà nulla siamo separati."
"Proviamoci."-Disse e già pensavano a tante ore di amore.
Mise in moto e andarono in ufficio. Fecero rapporto e Cragen li lasciò liberi di andare a casa ma dovevano essere reperibili.

Arrivati a casa cenarono e Olivia preparò qualcosa di leggero. Prima di mettere in tavola Elliot volle fare una doccia.
Lei l'avrebbe fatta dopo, mentre preparava i vestiti che Elliot aveva portato tempo fà. Era lì seduta a fare pensieri sconci, quando uscì il suo pensiero sconcio mezzo nudo se non per l'asciugamano legato alla vita.
Olivia arrossì, non era la prima volta che lo vedeva senza maglia. Ma ora era diverso, ora si amavano.
"Ehi che guardi?"-Domandò.
"Mmm."-Rispose.
"Come mmm..."-Disse.
"Sei il mio pensiero sconcio da dieci anni."-Confessò.
"Così mi fai arrossire."-Disse sarcastico.
"Non scherzare è vero."-Disse.
"Lo sò."-Si avvicinò al letto e la baciò.
Un bacio che durò un bel po, ed era quello più intenso in tutto quel tempo.
Elliot era su di lei e lei potè percepire il suo calore.
Dopo ci fu una lotta con i vestiti di lei.
Si amarono così intensamente.
Esausti si coricarono e dormirono per qualche ora dimenticandosi della cena.

Dopo un paio d'ore vennero svegliati dal telefono di Olivia che rispose assonata.
Si alzò di fretta e si rivestì senza spiccicare una parola.
Elliot la seguì e non fece domande aveva sentito tutto.


Arrivati in ospedale Olivia si ritrovò tra le braccia, per ordine di Karin, che il bambino venisse affidato a lei.
"Perché?"-Domandò al medico.
"Perché la ragazza si fidava e prima di aggravarsi ha detto ad una assistente sociale di affidare a lei il suo bambino."
"Io... va bene."-Disse, era ancora sotto shock.
Prese il bambino tra e braccia e accompagnata da Elliot tornarono a casa.
Ad Elliot non piaceva la situazione, ma non poteva dirlo ad Olivia.
"Perchè lo ha affidato a te?"
"Non lo sò. Ma me ne prenderò cura."-Rispose.
"E io ti aiuterò, facciamo le prove con un nostro di figlio."
"Oddio sono emozionata."-Disse.
"Lo sono anche io. Però promettimi che se il padre lo vorrà tu non farai obiezioni."
"Ok. Ti amo."-Disse lei.
"Anche io."-Rispose lui.
"Come lo chiamiamo."
"Oliver."-Disse lui.
"Oliver...Ciao Oliver."-Disse baciando il bambino sulla fronte.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Elliot dormiva nel letto di Olivia, dopo la notte che avevano passato assieme ed era stanco. Olivia era seduta in salotto con Oliver tra le braccia, lo stava allattando. Era felice, finalmente un po' di fortuna era dalla sua parte. Ora aveva un figlio e ne era felice. Dopo il rapimento da parte di Dean Potter era più tranquilla, sapeva che Elliot l'amava. Intanto il telefono di Elliot iniziò a squillare e rispose senza sapere chi era. "Stabler... Oh Kathie si arrivo sta tranquilla." - riattaccò. Ora come avrebbe detto a Olivia che lei aveva chiamato? Si sarebbe arrabbiata o no? Si alzò e si rivestì, nel frattempo entrò Olivia con il piccolo Oliver in braccio. "Ehi dovve vai?" "Ecco... Ha chiamato Kathie, non pensare male, è per Ely."-Rispose. "Va bene se è per i tuoi figli  e anche per lei. Voi sarete legati per la vita perché ci sono i ragazzi." "Ti amo."-Le disse. "Anch'io."-E la baciò.- "Fa ciao a El."-fece con la manina del bambino. "Papà Liv, sono suo padre."- Baciò la fronte del piccolo e se ne andò. Olivia si commosse, Elliot con il bambino non c'entrava eppure si stava prendendo la responsabilità insieme a lei. Elliot arrivò a casa della ex moglie e la trovò che piangeva. "Ehi Kathie che succede."-Domandò preoccupato per il figlio. "Nulla mi dispiace se ti ho chiamato." "No shhhh che dici. Io per te ci sarò sempre."-Disse abbracciandola. "Ho...fatto...delle...analisi...e...e...sono...malata."-Era disperata mentre glielo diceva. "Cosa...ma...la...ta? Che stai dicendo."-Doveva capire cosa stava succedendo. "Mi hanno diagnosticato un melanoma del 2° stadio." "Stai scherzando?"-Non ci poteva credere. "No io non scherzo su queste cose." "Va bene e ora che faremo, ci sono i ragazzi e...." "E Olivia non è così? Ora state insieme." "Si stiamo insieme." -ammise alla fine. "Io non voglio nulla se non ce tu mi stia accanto." "Dammi tempo. Nel frattempo consulteremo un altro medico." "No!"-Disse un po' troppo in fretta. "No? Che mi nascondi." "Nulla, ma il Dottor Hogards mi ha detto che sono del 2° stadio." "Voglio crederti. Ora però devo andare a parlare con lei." "Va bene!"-Fece un sorriso sinistro e falso. Elliot andò via con miliardi di pensieri, doveva parlare con Olivia dirle la verità ma non sapeva da dove iniziare. Olivia era uscita con Oliver, doveva parlare con Cragen e dirgli le novità. Appena arrivò non trovò nessuno, ancora era presto, Oliver dormiva nel suo passeggino e si sedette mentre lo osservava. Era talmente assorta che non si accorse di Cragen. "Ehi Olivia."-Le mise una mano sulla spalla. "Oh Capitano, devo parlarle." "Vieni andiamo nel mio ufficio."-Le disse. Andarono in ufficio e Olivia si sedette. "Allora cosa devi dirmi?" "Ecco vede. mi hanno affidato il bambino e voglio prendermi cura di lui." "Ho capito Olivia, non vuoi più uscire per il momento con i colleghi": "Sì." "Va bene, ma tu sei un ottimo detective, puoi restare qui e aiutarci con le interrogazioni e le indagini interne." "Va bene, va più che bene." "Se vuoi ti do la giornata libera." "No, lavorerò, mi scoccia stare a casa."-Disse. Elliot era andato a casa di Olivia ma lei non c'era. Così andò in centrale, doveva parlare con lei e poi con Cragen. Appena arrivò c'era Nick seduto che gli disse che Olivia era dal capitano. Decise di aspettarla, doveva parlare con lei e poi con Cragen. Appena la vide uscire un sorriso fece capolino sulle labbra. Anche Olivia sorrise, ignara però del tormento di Elliot. "Ehi ciao."-La salutò. "Ciao."-Ricambiò. "Vieni dobbiamo parlare."-Disse prendendola per il braccio. "E Oliver a chi lo lascio." "Ehi Nick ti occuperesti di nostro figlio?" "Vostro? Si lascialo a noi." Elliot e Olivia andarono nella stanzetta e Olivia si sedette sul lettino. "Allora che devi dirmi?" "Oggi sono stato a casa di Kathie." "Come sta Ely?" "Non mi ha chiamato per lui." "E per cosa allora." "L'ho trovata seduta sul divano che piangeva e tra le lacrime mi ha detto che ha un melanoma al 2° stadio. Ha bisogno di me." "Ecco io...mi dispiace El. Va da lei, è pur sempre la madre di tuoi figli e la donna che hai amato per 20 anni. E' giusto che tu le stia accanto."-Disse comprensiva. "No aspetta! Che faremo noi il bambino, senza di me non avrai Oliver. Dovevamo sposarci." "Spiegherò ogni cosa. Se sarrò incinta te lo dirò." "Non mi va che ci lasciamo così."-Disse lui abbracciandola. "Sto bene e starai bene anche tu. I ragazzi hanno bisogno di te." Ma lui la conosceva e lei non aveva ricambiato il suo abbraccio. Una cosa voleva darle e gliel'avrebbe data. Aveva un amico giudice e poi sarebbe andato dal sindaco di New York e prendere una data. Con l'aiuto di Nick e Amanda e anche di Munch e Tutuola nel giro di qualche giorno si sarebbero sposati, ci sarebbe riuscito.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Scusate se il capitolo e tutto unito sono senza l'htlm. Perdonatemi se ci sono errori. (@@@@@@) Olivia si era presa due giorni liberi o meglio forzati. Doveva decidere che fare e passare più tempo con Oliver, Elliot era tornato da sua moglie. E di nuovo loro si erano separati. Lei non si sarebbe mai messa contro di lei e i ragazzi. Quando suonò il suo cellulare, il suo cuore aveva preso a palpitare. Tutto quello che avevano passato: tra sparatorie, rapimenti ecc..., non potevano stare tranquilli e felici. Rispose era il suo capo Cragen dicendole che l'aspettava in centrale. Prese Oliver e salì in auto. Non sospettava minimamente della sorpresa di Elliot. Arrivata in centrale Amanda le disse, che la riunione con il capitano era sospesa. Ma che doveva seguirla nella stanza delle interrogazioni perchè un testimone non voleva parlare. La seguì portando anche Oliver che dormiva tranquilla nel suo passeggino. -Amanda badi tu a Oliver?- domandò Olivia. -Sì. Ma prima vieni andiamo negli spogliatoi. -rispose la bionda detective. La seguì lì e dentro la stanza trovò un' abito bianco, le scarpe abbinate e un mazzo di rose come bouquet. Olivia era rimasta a bocca aperta. -Ma cosa significa?- chiese. -Amore mio oggi noi ci sposiamo. Anche se non te lo chiesto; Mi vuoi sposare? - -Sìì. Amore mio!!!- rispose tra le lacrime. Elliot la strinse a se e la baciò. -Come possiamo sposarci?-domandò -Ho fatto tutto io con l'aiuto dei nostri amici. E se dovesse succedere qualcosa ho avviato le pratiche per adottare Oliver. Appena saremo dichiarati marito e moglie, Oliver sarà nostro. -Rispose. - E Kathie?- domandò -Nessuno saprà del nostro matrimonio a parte i colleghi. - rispose. -Ti amo El..- pronunciò. -Ti amo anch'io Liv. - e si baciarono. Mezz'ora dopo erano davanti al capitano, era lui ad ufficializzare il rito. Erano marito e moglie dopo 10 minuti. -Auguriiii!!!- gridarono i colleghi, aprendo una bottiglia di champagne. Brindarono felici gli sposi. Come se al di fuori di quella centrale non ci fosse la realtà. Cragen li guardò, guardava quei ragazzi che erano cresciuti. Ricordava ancora quando ventenni si presentarono da lui. Prima Elliot e poi Olivia, e già dal primo incontro era scattata la scintilla. E col passare degli anni i loro sentimenti si erano ingranditi. E ora si erano sposati, anche se lui sarebbe tornato dalla ex moglie per assisterla. -Bene sposini, avete il giorno libero per passarla insieme. - sorrise Cragen. -Grazie, capitano!!!- dissero gli sposi. Elliot prese sua moglie e il bambino e lasciarono la centrale. Arrivarono all' appartamento di Olivia, Oliver dormiva così piano Olivia lo mi se nella sua culla. -Guardalo come dorme. - disse Elliot. -È bellissimo. -Disse lei. -Grazie El, grazie. - disse lei. -No, amore mio, sono io a dirti grazie. Grazie... - disse baciandola. Si baciarono a lungo, erano in luna di miele per tutto il giorno. Passarono in camera da letto, si amarono per tutto il giorno,finche sazi si addormentarono. Elliot venne svegliato dal suono del suo telefono, si guardò intorno Olivia non c'era. Rispose era Kathie, in qualche modo sentì che era sbagliata la sua intromissione. Si alzò non voleva lasciare sua moglie e suo figlio. Andò in salotto e la trovò con Oliver addormentati sul divano. Si avvicinò e le accarezzò i capelli. Olivia aprì gli occhi e sorrise. -Ehi... perchè sei vestito?- domandò. -Mi ha chiamato lei. Vuole che vada da lei. Presto lasceremo la città. Prima scopro qualcosa e prima torno. - Disse lui. -Va da lei. Ma ogni tanto chiamami. - lo baciò lei. -Ti amo.- dissero sulle loro labbra. Elliot lasciò la casa di Olivia e andò da Kathie. Restava cob Kathie solo per aiutarla, solo per non lasciare i ragazzi. Kathie era soddisfatta del suo piano. Voleva separare quei due e ci stava riuscendo. Doveva solo dimostrare la sua malattia. Non poteva ingannare Elliot lui aveva un fiuto per gli inganni. E lei doveva solo stare attenta. Iniziò la commedia. Presto avrebbe vinto lei. E sarebbe ritornata ad essere ancora la signora Stabler.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


6 Mesi passati lontani,ma ognuno nei pensieri dell'altro. Elliot faticava molto a stare accanto alla ex moglie e aveva un sospetto,se era malata perchè non peggiorava? Se le avevano dato solamente un paio di mesi di vita, me ne erano trascorsi gia 6 mesi. Non che sperasse che lei morisse, ma aveva un dubbio e lui doveva scoprirlo. (@@@) Intanto a New York alla centrale Olivia faceva di tutto pur di non pensare a Elliot. Oliver cresceva a vista d'occhio gattonava di già, e poi Cragen le aveva permesso di portarlo con lei al lavoro. Non si fidava degli estranei, nel corso della sua carriera troppe cose aveva visto e sentito anche solo per fidarsi. -Ehi Liv, allora come va?-domandò Nick. -Bene, a parte le caviglie gonfie. - rispose. -Bene e quando hai la visita? -domandò sempre il detective. Olivia era incinta di 5 mesi, ma il suo pancione cresceva a vista d'occhio. Sospettava che aspettasse due gemelli, pensò di chiamare Elliot. Ma sapeva che era sempre impegnato con la sua ex moglie. -Oggi pomeriggio, perchè?- domandò. -Ecco Amanda mi ha lasciato di dirti che vuole accompagnarti appena rientra dalle indagini. -Rispose. - A proposito delle indagini,ho trovato questo.- disse passandogli alcuni documenti e le foto. Cragen appena aveva saputo che era incinta, l'aveva convinta a non uscire più e svolgere le indagini in centrale. -Allora aspetterò lei per andarci. - disse ritornado al lavoro. (@@@) Il pomeriggio era passato veloce e finalmente Amanda era tornata. Insieme si diressero dal medico,aspettarono un pò, e dopo mezz'ora entrarono. Olivia varcata la soglia per la visita, si guardò in torno e posò lo sguardo su una foto. Non ci poteva credere quella donna nella foto era.... -Allora signora Benson, vediamo come stà il suo bebe. - disse iniziando a mettere il gel sul ventre. -Allora?- chiese la donna. -Allora, lei aspetta due gemelli, però c'è un problema non si vedono. Sono messi di spalle.- spiegò. -E di salute come stanno?- domandò -Sono forti. Signora. -sorrise. Si commosse Olivia sentendo i loro battiti cardiaci, come si commosse Amanda. -Scusi dottore, ecco non e che mi può visitare. Sa ho un enorme ritardo di tre settimane quasi. - -Va bene. Appena finirò con la signora Benson la visiterò. Olivia sospettava che l'amica avesse una storia con Nick Amaro, li vedeva felici. Nick aveva divorziato dalla moglie e ora era libero di crearsi una vita. Si alzò e si mise a curiosare per la stanza,di soppiatto si avvicnò alla foto. Non c'erano dubbi quella donna era Kathie Stabler. È cosìi continuava ad ingannare Elliot. Non sapeva che fare se chiamarlo e dirglielo. Se glielo avesse detto lui non le avrebbe creduto, non poteva rischiare che litigassero per lei. Aspettò che Amanda facesse i suoi esami e la prima ecografia per avevere la conferma. Se anche lei fosse risultata incinta,Cragen sarebbe impazzito. Anche se sapeva che sarebbe stato felice, rise appena sentì la conferma del medico che la sua amica era incinta. -Allora signora Benson lei deve avere assoluto riposo.ricodi che ha due figli, anche lei signora Rollins.-le avvertì il medico. -Mi scusi se sono indiscreta,ma lei è sposato? -domandò. -Sì, sono sposato da un 8 mesi, ma mia moglie e fuori città.-rispose il medico. -Ho capito. - e se ne andarono. Quindi quella strega si era sposata nemmeno ad un anno dal divorzio con Elliot. Ma cosa sta macchinando se solo potesse parlare con lui. Si erano fermate al bar a prendere qualcosa, quando Olivia si sentì chiamare. -Zia Liv...-si sbracciò la ragazza per chiamarla. -Che ci fai qui Maureen? Non eri in California con i tuo?- domandò. -Sai la mamma un giorno peggiora e un giorno no, papà e di pessimo umore, i gemelli sono arrabiati con loro con tutti i medici che ci sono siamo finiti in California. E Kathileen è fuggita con un ragazzo. - Spiegòo la giovane. -E tu ne hai approfittato per tornare a New York. - disse lei sorridendo -Zia Liv, hai una luce particolare e sei diventata...- non sapeva che dire per non offenderla. -Maureen sono incinta di 5 mesi. - disse. -Hai la stessa stazza di quando ka mamma era incinta dei gemello...Oh allora tu?- domandò -Sì.Sai ho incontrato un uomo e ci siamo messi insieme 6 mesi fà prima che voi partiste...-inventò non sapeva se lei sapeva. -Bè che dirti auguri...Ma sò la verità papà c'è lo ha detto ha noi figli, non siamo arrabbiati, anzi loro sono divorziati ed era giusto così. Lui ti ama.- disse la ragazza. Olivia si commosse, era felice essere accettata dai figli di Elliot come sua compagna era meraviglioso. Tornarono in centrale e Nick andò loro incontro. -Allora???-domandoò impaziente. -Ecco, io aspetto due gemelli.-annunciò ai suoi colleghi e amici. -Ecco Nick,come posso dirtelo... anche io aspetto un bambino il nostro.- disse volando tra le braccia dell'uomo che amava. -Davvero?? Oh Amanda..- e la baciò. -Piccioncini scusate l'interruzione ma c'è stato un omicidio. Rollins nel mio ufficio ti dò le disponibilità di stare in centrale per aiutare come Olivia.- disse il capitano. -Va bene, sta attento amore.- disse al compagno la bionda detective. -Sì. Dopo devo chiamare mia figlia.- la baciò e uscì con Fin. (@@@) Intanto in California Elliot era stufo di fare quella vita, così iniziò ad indagare sulla ex moglie. Iniziò dai medicinali e li trovò tutti interi nascosti molto bene, ma al suo fiuto non sfuggiva nulla. Poi prese le cartelle cliniche, e li esaminò chiamò la sua amica Miranda, il medico che svolgeva le autopsie, per sapere qualcosa su i test svolti. Fece le foto in modo che lei potesse leggere qualcosa. Dopo ore che aspettava finalmente lo richiamò dandogli la notizia che sperava di ricevere presto. -Tua moglie Kathie non è malata,anzi è molto sana.- disse il medico. Elliot riattaccò era giunto il momento di tornare a New York dalla donna che amava. (@@@) Ben trovati cari lettori, siamo giunti quasi alla fine. Manca così poco. Un capitolo e credo l'epilogo. Che dire mi spiace mettere fine a questa storia. P.s scusate ma scrivo dal cell e sono senza l'htlm un bacio alla prossima.

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Capitolo 10
*** Epilogo ***


Elliot era appena arrivato a New York,insieme alla ex moglie. Doveva mettere in chiaro alcune cose, ma prima doveva andare da Olivia. Presero un taxi,diretti direttamente alla centrale. -El calmati,mi spiace!!!-cercò di scusarsi lei. -Mi hai rubato sei mesi di vita per stare con te,per scoprire che mi hai mentito. E io odio le bugie.- disse. -Lo sò. Ho fatto il possibile per ritornare con te,ma non mi ami più.- confessò. -Ti ho amata per vent'anni, ma ora ti voglio solo bene. Io amo Olivia è lei la donna della mia vita!!- disse lui. -Lo so da 15 anni che vi amate. Temevo questo momento,temevo che tu ricambiavi i suoi sentimenti. E ho avuto paura El. - disse tra le lacrime. -Io ho cercato di non amarla,ma c'è sfuggito tutto dalle mani. Sappi che puoi contare su di me e anche su Olivia, infondo eravate amiche. -disse. -Si. Lo eravamo. - rispose -Olivia è ancora tua amica. Te lo assicuro. - cercò di esserle amico nonostante tutto. -Mi dispiace!!!-Elliot era troppo buono e nonostante tutto le voleva amcora bene,era la madre della sua ragione di vita: i loro cinque figli. Arrivarono presto in centrale, lui non sapeva dei cambiamenti, e non sapeva di Olivia. Appena varcata la porta presero l'ascensore per salire. Nessuno se li aspettava lì, ma appena entrò trovò Olivia strana e appena incrociarono gli sguardi. -El sei tornato!??-Sussurrò. -Sì. Non andrò più via. -disse lui abbracciandola e baciandola davanti alla ex moglie . -El... ma c'è Kathie. - disse lei. -Non vi preoccupate,mi sono rassegnata. Ma Olivia sei diversa. - non sapeva cosa dire. -Ecco... Sono incinta di 5 mesi. - disse. Elliot la guardò,si era accorto che era cambiata, ma non sospettava anche se doveva aspettarselo che era incinta. -Davvero...- sussurrò lui. -Sì. Sono gemelli. - rispose. -Ge...mel..li?- sussurrò Kathie. -Sì. Mi metterò in maternità il mese prossimo.- rispose. -Se vuoi un'aiuto puoi chiedere. - si offrì la ex moglie di Elliot. -Ve bene. Kathie posso parlarti un'attimo?-le domandò Olivia. Kathie annuì e Elliot si allontanò da loro. -Kathie allora come stai?- domandò Olivia. -Bene, io non sono ammalata. Era un ultimo tentativo per capire se Elliot potesse tornare con me. - confessò. -Elliot sa del medico?-domandò. -No, Olivia non sa nulla spero che tu non gli dica nulla. - rispose lei. -Io non gli dirò nulla, ma spero che tu lo faccia. Ora devo andare. - se ne andò via. ---- Elliot era a parlare con il capitano, per farsi riamettere alla centrale. Poi gli raccontò dell'inganno di Kathie e lui gli suggerì di non dire nulla a nessuno e di lasciarla e di tornare da Olivia. Olivia era tornata a casa era stata accompagnata da Nick e Amanda. -Grazie ci vediamo domani. -Li salutò lei. -Ti accompagno Oliver dorme e poi è pesante. - disse Nick. -Va bene. -Disse lei. Scesero dalla macchina, ma vennero fermati da Elliot che era arrivato giusto in tempo. -Ehilà Stabler!!!- lo salutò Nick. -Ti affido tua moglie e tuo figlio. Ciao. - li salutò. Salirono in casa e misero a letto Oliver, Elliot vedendo il pancione di Olivia sorrise. -Allora come stai?-domandò lui. -Stanca e i piedi gonfi. -Rispose. -Mi sei mancata tanto. -Disse abbracciandola da dietro. -Anche tu.- rispose. Rimasero abbracciati per un pò,fino a quanto stanchi non se ne andarono in camera da letto. -Ti amo così tanto. Mi sei mancata.-le sussurrò lui all'orecchio. -Sono felice El, ti amo così tanto. Che quando non c'eri mi sono sentita tanto sola. Non c'eri quando ho scoperto la gravidanza. Volevo chiamarti ma non volevo disturbarti. -Dovevi chiamarmi era un tuo diritto.- -No. Non volevo farlo, ma ora sei qui. - -E ci sarò per sempre. Sono con te per sempre,accanto ai te e ai nostri figli.- -Lo so e ti amo. - -Che bella che sei!!!- Si addormentarono abbracciati. Elliot e Olivia rimasero insieme. 3 mesi dopo diventarono genitori di due splendidi gemellini. Di comune accordo li chiamarono Mariska e Chris. Vissero insieme felici e contenti con i 5 figli grandi di lui,i tre che aveva con Olivia. Rimasero amici con Kathie, che lei si risposò con il medico. Elliot diventò capitano e Olivia si ritirò per il momento dalla polizia le piaceva fare la mamma. (@@@) Buona sera o notte vista l'ora, scusate se il capitolo non è un granchè. Non sapete quanto mi pianga il cuore a finire con questa fan fiction. Che dire ringrazio a tutti i lettori anonimi e chi ha rencinsito. Ci vediamo sicuramente alla prossima.

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