To Heart

di Coronet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Pain and Betrayal ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Departure ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - The Priestress' Advice ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - The Shard of the Shikon no Tama ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Inuyasha's Blood ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - I Can't Have You Here With Me ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - When All's said and done ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Pain and Betrayal ***


Nota della Traduttrice: Ciao a tutti

Nota della Traduttrice: Ciao a tutti! Non so quanti di voi si ricorderanno di questa fic, dato che è ferma da oltre cinque anni. O meglio, la versione originale della storia era conclusa già al tempo in cui io ne iniziai la traduzione (ovvero nel lontano 2003), ma, per motivi personali, non riuscii mai a postare tutti i capitoli, dato che lasciai il mondo delle fic e tutto ciò che lo riguardava.

“Allora perché hai deciso di riprenderla ora?” vi chiederete… Beh, il fatto è che ogni tanto ripenso a quel periodo della mia vita, a quanto le fic mi avevano appassionata e fatta sognare… e a quanto mi desse personalmente fastidio vedere le storie che mi piacevano interrotte a metà e mai più riprese. Così ho deciso di postare i restanti capitoli di “To Heart”… perché coloro ai quali questa storia piaceva possano leggerne la fine… e perché quanti, invece, all’epoca non l’avessero letta possano apprezzarla come, anni fa’, feci io stessa.

Purtroppo ho perso ogni contatto con l’autrice… Ho notato che ha chiuso il suo sito personale. Credo, però, che anche lei avrebbe voluto veder conclusa la traduzione del suo lavoro.

Mi sono permessa di risistemare alcune parti della traduzione già svolta, al fine di rendere lo stile dell’italiano da me usato più scorrevole e piacevole alla lettura. Ricomincerò, quindi, a postare dal capitolo 1 (allora avevo messo sul sito soltanto i primi 3), per arrivare a quello finale, ovvero il 7. Cercherò di inserire i primi il più velocemente possibile, così da arrivare presto al 4, che è un inedito. Eliminando la prima versione dei capitoli 2 e 3, per forza di cose, si sono cancellati anche i vecchi commenti che qualcuno di voi aveva lasciato. Mi scuso personalmente con gli autori degli stessi, ma non potevo fare altrimenti. Spero che, se presenti ancora sul sito, vogliate leggere nuovamente la storia e commentare… non ci saranno altri interventi su di essa, promesso ^_-

Beh, che dirvi ancora, se non… buona lettura!! Spero che la fic vi possa piacere ^_^

 

Aisha833 aka Elysa_chan

 

 

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Nota dell'Autore: In questo capitolo sto cercando di seguire, nella maniera più fedele possibile, la versione originale del manga, prima di indirizzare la storia nella direzione da me voluta (che non seguirà per niente il manga, poiché, dopotutto, si tratta di Fanfiction). La ha storia ha inizio nel volume 8 del manga, a partire dal capitolo 7. A questo punto Kikyou è tornata di nuovo in vita e Inuyasha è andato ad incontrarla nella foresta. Kagome è insicura dei propri sentimenti ed è abbastanza convinta dell'amore tra Kikyou e Inuyasha. Questo capitolo segue quasi perfettamente la versione originale manga, sebbene con l'aggiunta di alcune mie parti e svolte alla storia. Il merito maggiore per questo capitolo va a (Sengoku o-Togi Zoushi) per la traduzione del lavoro di Rumiko Takahashi. Senza di essi, mi sarei ben persa nella storia.

 

Ed ora alcuni adempimenti. Inuyasha appartiene a Rumiko Takahashi e non è un mio lavoro. Io scrivo solo Fanficiton. Se volete usare questa Fanfiction, o lasciare commenti, per favore sentitevi liberi di mandarmi un'e-mail a coronet@trabia-garden.net e vi risponderò il prima possibile.

 

Nota della Traduttrice: questa fic appartiene Coronet, a cui ho chiesto il permesso di tradurla. Io sono solo la traduttrice!!

 

 

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Capitolo 1: Dolore e Tradimento

 

 

"Non capita tutti i giorni di incontrare qualcuno di cui ti innamori sinceramente. Sì, questo è ciò che ero solita pensare... Questo è ciò che ho pensato per la maggior parte del tempo.

 

Sono passati poco più di quattro mesi da quando sono arrivata per la prima volta in questo strano mondo. Sono arrivata qui in maniera abbastanza casuale... no, il caso non è il modo giusto per esprimere il concetto. In realtà, sono arrivata qui per mezzo del destino. Alla fine è questo ciò che Kaede-sama mi ha detto. Kaede-sama disse che io sono la reincarnazione della sua sorella morta, Kikyou. Io, per la maggior parte del tempo, non ci ho creduto. Voglio dire, onestamente, io... tra tutte le persone, io sono la reincarnazione della sacerdotessa che protesse la Shikon no Tama così tanti anni fa'. Mi suonava più come una bella favola piuttosto che come qualcosa che potesse essere veramente reale.

 

Ma ora, so con certezza che ciò che Kaede-sama mi disse allora era vero. Io sono la reincarnazione della sacerdotessa e non so realmente che cosa ciò significhi. Suppongo che il mio lavoro sia quello di proteggere la Shikon no Tama finché essa non possa nuovamente ritornare pura. E ora che Kikyou è stata riportata in questo mondo, spero di poter lasciare l’incombenza nelle sue mani.

 

Ma... Inuyasha? E' ovvio che lui la ama ancora. Lo sguardo sul suo volto quando la vede ne è la prova. E' veramente triste che Kikyou sia nello stato in cui è.

 

 

 

'Kikyou, quella volta non sei morta, eh? Se stai ancora vagando in questo mondo, io voglio salvarti...'."

 

 

 

"Pensi che abbiamo fatto bene a lasciare che Inuyasha se ne andasse da solo?" Chiese una voce, rompendo il silenzio dell'aria mattutina.

Kagome strinse forte le maniglie della sua bicicletta, al ricordo di ciò che Inyasha disse appena prima di andare ad incontrare Kikyou nella foresta.

"Voglio andare... da solo" disse.

"Probabilmente è perché Inuyasha... ama ancora Kikyou, Miroku-sama" replicò Kagome, non osando tenere la voce più alta di un sussurro.

Uno sguardo allarmato attraversò il volto del giovane sacerdote. "Huh?"

"È per questo che è meglio se non siamo lì con lui" concluse Kagome, prima che il sacerdote avesse la possibilità di dire altro.

"Aspettate un secondo" cantò la voce di Shippou, mentre si arrampicava sulla spalla di Kagome. "Inuyasha non è andato a sterminare lo youkai?"

"Eh?" Kagome rimase senza parole. Il fatto che Shippou considerasse Kikyou semplicemente uno youkai la spaventò. No, Kikyou era molto più che un morto vivente, lei era Kikyou.

‘’Ad ogni modo, perché Inuyasha è andato?' si chiese Kagome.

"Io ho una teoria che potrebbe spiegare le cose" disse Miroku, mentre si voltava a guardare il panorama disegnato dai campi.

"Eh? Che cos'è?" chiese Kagome, impaziente di ascoltare la storia del monaco.

"La ragazza che lui ha amato molto tempo fa' potrebbe essere, ora, completamente cambiata. In tal caso, lui, probabilmente, non vuole che estranei la vedano in questo stato".

Shippou si irritò ai commenti di Miroku. "Così, noi che cosa siamo? Siamo degli estranei per Inuyasha?! Inoltre, e se poi le cose peggiorassero più di quanto pensi?"

Miroku si schiarì la gola. "Se fossi in lui, in memoria del tempo che fu, tenterei di recuperare la relazione con lei".

Kagome si fermò brevemente alle parole di Miroku.

"Oh... È così?" chiese freddamente Kagome, mentre cercava di guidare la sua bici lungo il sentiero con la ghiaia che la spingeva fuori direzione.

Da dietro, Kagome udì Miroku dire "Ad ogni modo, temo che non fosse la cosa giusta da dire. Mi sento come se fossi stato colpito da uno sguardo glaciale". E quindi un'intonata voce più alta gli fece seguito "Heh, mi sa che non è stata soltanto la tua immaginazione".

'Bah! Perché mi sto arrabbiando per questo?' pensò silenziosamente Kagome mentre continuava a spingere la sua bici. 'Suppongo che Inuyasha stesse mentendo quando ha detto di volermi con lui... Non appena Kikyou è apparsa, è corso da lei e mi ha lasciata indietro. Suppongo di non essere così importante per lui. O almeno, quando Kikyou è nei paraggi' Kagome aggrottò la fronte.

"Uh, Kagome-sama?" domandò Miroku, scuotendo Kagome dai suoi pensieri.

"Cosa?" rispose lei, un po' troppo freddamente.

Miroku sorrise. "Se vuoi, possiamo seguire Inuyasha".

Kagome lo schernì. "Assolutamente no! Perché poi vorrei seguir--!" Le sue parole furono interrotte da un fruscio di energia attorno a lei.

'Questa è energia malefica?' pensò Kagome. 'Youkai...' Arrivava dalla foresta.

Qualcosa attirò la sua attenzione. 'Gli youkai di Kikyou! Ciò significa che Kikyou è vicina!' pensò Kagome. 'Ciò significa che anche Inuyasha è qui'.

Senza pensarci un secondo, Kagome partì. Udì solo debolmente le voci degli altri dietro di lei, mentre si lanciava come un fulmine nella foresta, scostando piante rampicanti e incespicando tra le rocce. Le tenui grida di Miroku scemavano in lontananza, mentre lei continuava a correre.

'Non posso perdere di vista gli youkai!' pensò Kagome mentre avanzava più forte. 'Non posso perderli!'

Fermandosi a respirare, Kagome si guardò attorno accorgendosi di essere sola. 'Dove sono gli altri?' pensò, sentendo il panico scorrerle per tutto il corpo. 'Sono sola?!'

Kagome rabbrividì. L'energia malefica degli youkai vibrava nell'aria. Poteva sentirla lì vicino. Dirigendosi verso la fonte, trasalì per quello che vide.

"Kikyou!"

Disteso tra i rami di un grande salice, il profilo di Kikyou se ne stava là, circondato dai suoi youkai che la stavano ovviamente sorvegliando mentre dormiva.

Kagome si diresse con cautela verso di lei. Kikyou sembrava addormentata e Kagome si accorse che loro due sembravano identiche, solo che Kikoyou pareva, forse, essere di qualche anno più vecchia di lei… e più femminile. Rimase lì, assorta, e, per una frazione di secondo, Kagome si sentì gelosa. Non c'era dubbio che Inuyasha amasse Kikyou. Lei era bella, e la cosa era evidente anche per Kagome stessa.

Improvvisamente, gli occhi di Kikyou si aprirono.

"Tu..." disse, la sua voce fredda come il ghiaccio, ma allo stesso tempo dolce e bella come la musica. Rizzandosi, la fissò e anche lei trasalì. "Hai attraversato la mia barriera, vero?"

Apparendo più che sorpresa e restando per un attimo senza parole, Kagome balbettò. "B-Barriera? Ce n'era una?!" Certamente se ne sarebbe accorta se ci fosse stata una barriera, benché Kagome non ricordasse di averne mai incontrata una da quando aveva iniziato a correre attraverso il bosco. Probabilmente non se n'era accorta, poiché la sua mente, per tutto il tempo, era stata concentrata su altri pensieri.

"Beh, tu sei me, lo sai" replicò Kikyou placidamente. "Tuttavia, i tuoi amici non sono stati in grado di attraversarla con te".

"Vuoi dire Miroku-sama e Shippo-chan?" chiese Kagome, sentendosi automaticamente stupida per aver formulato una domanda tanto retorica.

Kikyou non rispose, e continuava a respirare calma. "Dov'è Inuyasha?" chiese, cambiando immediatamente argomento.

"Eh... Inuyasha non è qui con te? Lui era venuto a cercarti." replicò Kagome, sentendosi ancora una volta come se stesse rispondendo ad un quesito che, in realtà, non necessitava di alcuna risposta.

Dopo solo un momento di pausa, Kikyou si rivolse a lei. "Tu... sei un ostacolo" replicò, con la voce diventata ancora più fredda di quanto non lo fosse stata prima.

"Cos-?" balbettò Kagome, mentre Kikyou allungava lievemente due dita e glie le posizionava sulla fronte.

"Pare che Inuyasha sia arrivato" dichiarò Kikyou con calma, percependo qualcosa che Kagome, ovviamente, non poteva sentire. "Tuttavia, lui non sta venendo a salvare te. Sta venendo ad incontrare me".

Kagome rabbrividì. Il suo corpo non si muoveva. Qualunque magico incantesimo Kikyou avesse usato su di lei, stava funzionando alla perfezione. Si sentì gelare da capo a piedi e poteva appena respirare.

'Inuyasha stava arrivando?'

Percependo qualcosa frusciare sotto i suoi piedi, gli occhi di Kagome si abbassarono. Due degli youkai-serpente di Kikyou si stavano attorcigliando attorno al suo corpo, facendola prigioniera.

"Non puoi muoverti. Anche se gridi, non sarai udita. Non sarai visibile agli occhi di Inuyasha. Non ti lascerò interferire..."

Il sangue di Kagome iniziò a ribollire. "Kikyou! Hai intenzione di uccidere Inuyasha? Lo odi veramente così tanto?!"

"Inuyasha vuole che io muoia" disse Kikyou, con un accenno di tristezza nella voce.

"Questo non è vero, Kikyou. Inuyasha è ancora innamorato di te!" gridò. 'Devo far sì che lei mi creda!' disse Kagome nella propria testa, i suoi pensieri vagavano. 'Ucciderà Inuyasha se non la fermo! Per favore! Prima che lui arrivi...!'

Come rispondendo ad una muta richiesta, Inuyasha giunse ed uscì fuori dalla boscaglia, respirando pesantemente. Uno sguardo preoccupato fu sostituito dalla sorpresa, quando i suoi occhi scoprirono la familiare sagoma di Kikyou.

"Kikyou..." sussurrò.

Kikyou si girò con delicatezza verso di lui, il suo volto non era più freddo, ma colmo di dolore. Inuyasha si bloccò. I suoi occhi scrutarono la foresta fino ad arrivare, per fermarvisi, al posto dove c'era Kagome, ma senza riuscire a scorgerla. Qualsiasi incantesimo Kikyou avesse lanciato per immobilizzare Kagome, aveva anche reso Inuyasha incapace di vederla.

"Davvero non riesci a vedermi, Inuyasha?" chiese forte Kagome, sapendo che le sue parole non sarebbero state udite.

"Così eri davvero tu, huh? Tu raccoglievi le anime delle ragazze morte" dichiarò Inuyasha, il suo volto sembrava piuttosto triste. "Perché?"

'Così era Kikyou che stava rubando le anime di tutte quelle ragazze morte' pensò Kagome. Era triste soltanto il pensiero di questa cosa.

"Questa... imitazione di corpo fatta di ossa e terra non può muoversi bene se non è riempito di anime" rispose debolmente Kikyou. Sorridendo trucemente suo malgrado, continuò. "Inuyasha, tu mi trovi repellente, non è vero? Il mio odio per te mi fa da stimolo, e continuo a vivere in questo mondo utilizzando le anime dei defunti a causa tua".

'Perché sta dicendo questo?' pensò con rabbia Kagome. 'Lei ama Inuyasha! Non è così?'

Le sue parole sembrarono dilaniare Inuyasha. Lui chiuse gli occhi e strinse i denti. "Ti sbagli. Tu puoi odiarmi, ma... io..." si fermò come se stesse cercando di spingere fuori qualcosa di doloroso. "Non c'è stato un singolo giorno in cui mi sia dimenticato di te!"

Gli occhi di Kagome si allargarono per l’orrore. Così, era vero allora. Inuyasha aveva amato Kikyou per tutto il tempo. Lei era solo un rimpiazzo di Kikyou e nulla di più. La rabbia le riempì il cuore mentre cercava di bloccare il suono della voce di Inuyasha che continuava.

"Qualunque cosa tu sia, non penso che potrei provare repulsione verso di te o odiarti" disse Inuyasha facendo un passo avanti verso Kikyou con una mano sul petto.

Energia nera turbinò tra i suoi piedi mentre chiudeva la distanza tra sé e Kikyou. Kagome lottò per muoversi, ma l'incantesimo la teneva ancora legata strettamente, proprio come lo youkai serpente.

Gli occhi di Kikyou si addolcirono di nuovo e sembrava come se non riuscisse a trovare le parole. Sicuramente non si aspettava una cosa del genere da Inuyasha, no?

Sopra lo scampanio dell'energia degli youkai, Kagome udì Kikyou sussurrare debolmente. "Lo dici... davvero?"

"Kikyou...?" chiese Inuyasha mentre lei si avvicinava ancora di più a lui. Così vicino che lo raggiunse con la mano e gli toccò la guancia con il palmo.

"Non lo trovi spaventoso...?" chiese lei. "Proprio ora, potrei ucciderti con la mia mano...?"

Kikyou si mosse e gli occhi di Kagome colsero l'aurea demoniaca.

'Lo sta per attaccare' pensò Kagome. "Inuyasha! Scapp--!"

Le parole di Kagome si bloccarono quando capì che Kikyou non intendeva fare del male ad Inuyasha. Le sue labbra si mossero gentilmente verso quelle di lui, mentre chiudeva gli occhi e gli baciava le labbra.

"EH?!" gridò Kagome sorpresa. 'Che cosa diavolo sta facendo?!'

I due si separarono e Kikyou cadde nell'abbraccio di Inuyasha "Quando ero viva, avrei voluto farlo, ma non ho mai potuto. Non so se fosse perché avevo paura di te o perché sentivo che non ero... abbastanza umana, a causa dei miei doveri verso la Shikon no Tama."

L'abbraccio di Inuyasha si rafforzò attorno al fragile corpo di Kikyou. "Kikyou..." sussurrò nel suo orecchio.

Lottando con sé stessa, Kagome tentò di cacciare indietro le lacrime. Smise di lottare contro il potente incantesimo bloccante che Kikyou le aveva lanciato. Che cosa importava adesso?

Kikyou e Inuyasha si amavano e non c'era nulla che lei potesse fare. Lei stava solo... lottando contro sé stessa.

'Non posso più guardare.' pensò Kagome mentre si voltava, con le lacrime che le punzecchiavano gli occhi. La voce straziata di Inuyasha riempì l'aria.

"Kikyou... cosa dovrei fare io?" chiese.

"E' troppo tardi per noi per tornare come eravamo... Solo rimaniamo così ancora per un po'" rispose Kikyou, la sua voce era triste, ma allo stesso tempo così pura.

Un fruscio di potere fece trasalire Kagome. Si voltò verso Inuyasha e Kikyou e rimase sorpresa. Il potere di Kikyou aveva fatto che Inuyasha cadesse in trance, mentre Kikyou usava i suoi youkai per trascinare con forza Inuyasha dentro il suolo con lei.

'Così è quello il suo piano!' pensò Kagome. 'Portare Inuyasha con sé all'inferno!'

"Inuyasha" gridò Kagome, lottando di nuovo contro l'incantesimo. "Fermati, Kikyou! Cosa stai facendo?!"

Kikyou sorrise con cattiveria e disse forte, così che anche Kagome potesse udire "Inuyasha, non ti lascerò scappare di nuovo. Vieni all'inferno con me!"

Il suolo continuava a scheggiarsi e ad incrinarsi, mentre il potere della sacerdotessa li trascinava all'interno. Gli eco dell'energia malefica continuavano a volare così potenti, da rendere Kagome vertiginosa e debole per la nausea.

"Inuyasha, idiota! Non lo vedi?! SCAPPA!" urlò senza risultato. La coscienza di Inuyasha era persa nell'incantesimo di Kikyou. "Dannazione, Kikyou! Tu puoi sentirmi, vero!" urlò, sviando la propria attenzione alla calma sacerdotessa che stava ancora abbracciando Inuyasha, mentre il terreno continuava ad aprirsi in una strada verso l'inferno. "Il tuo odio verso Inuyasha è sbagliato! Tu non sai cosa successe cinquanta anni fa! Voi due siete caduti in una trappola! C'era un tizio che ha fatto si che voi vi odiaste a vicenda!! Il suo nome è Naraku, Kikyou! Mi senti?!" gridò Kagome.

Kikyou alzò lievemente la mano per farla tacere. "Zitta" bisbigliò mentre una potente onda di energia colpì Kagome, frantumando l'albero dietro di lei. "Anche se potessi ottenere la mia vendetta, pensi che essa mi ridarebbe il mio corpo? Io sono morta!" Si girò lievemente verso Inuyasha, che sembrava addormentato dall'incantesimo, e l'oscura energia turbinava attorno a loro. "Inuyasha, è meglio anche per te... vieni assieme a me adesso, piuttosto di vivere senza essere capace di dimenticarmi, no...?" chiese mentre toccava gentilmente il suo volto.

Il sangue di Kagome ribollì furiosamente. Colei che aveva fatto tutto questo era chi lei pensava? "Perché... Tu! Non scherzare! Non toccare Inuyasha!!" Il potere esplose dal corpo di Kagome, mentre lei gridava.

Spaventata, Kikyou si afferrò il cuore mentre le anime fuggivano dal suo corpo. "Hai preso di nuovo la mia anima..." urlò sorpresa. "Non importa, porterò ancora Inuyasha con me!" urlò mentre lo trascinava nel suolo assieme al resto dei suoi poteri.

"Inuyasha! SVEGLIATI!!!" urlò Kagome più forte che poteva.

Gli occhi di Inyasha si aprirono lievemente mentre ricominciava a prendere coscienza. Aveva udito la voce di Kagome chiamarlo. 'Lei era qui?' I suoi occhi scrutarono l'area e misero a fuoco la forma di Kagome. Attorno a lei c'era un gruppo di youkai di Kikyou.

Senza pensarci un secondo, Inuyasha saltò in avanti sguainando la spada e attaccando gli youkai, togliendoli dal corpo di Kagome.

"Cosa stai facendo qui?" chiese Inuyasha mentre la aiutava a mettersi in piedi.

"Cosa vuoi dire con 'Che cosa sto facendo qui?!'" rispose Kagome con rabbia.

L'espressione di Kikyou era mutata in una di dolore, mentre indietreggiava piano, il suo corpo iniziava ad essere trascinato via nell'aria dal potere dei suoi youkai. "Quella ragazza... per te è più importante di me, non è vero, Inuyasha?" chiese piano mentre iniziava a fluttuare.

Gli occhi di Inuyasha si girarono verso di lei con uno sguardo di perplessità. "Kikyou!" urlò.

"Inuyasha, ricorda solo che i miei sentimenti per te quando ci siamo baciati non erano una menzogna..." disse gentilmente Kikyou tenendosi una mano sul cuore. "Ricorda solo questo...".

Il potere delle anime scomparve dal corpo di Kikyou e lei e i suoi youkai svanirono nell'aria. L'aurea della foresta ritornò normale e l'incantesimo che teneva legata Kagome si dissipò quasi immediatamente.

Kagome lanciò uno sguardo al cielo dove Kikyou era scomparsa. Così, era vero allora. Inuyasha amava ancora Kikyou. L'aveva salvata solo perché il suo potere aveva rotto la barriera di Kikyou e aveva raggiunto Inuyasha. Chi lo sa cosa sarebbe successo ad Inuyasha se lei non fosse stata in grado di raggiungerlo. Kagome si voltò per tornarsene indietro da Shippou e Miroku.

Rabbia e gelosia riempirono all'istante il suo cuore e lei doveva stringere duro i pugni per trattenersi dal crollare e piangere.

'Si sono baciati!' pensò Kagome, la sua gola si strinse. 'Io non conto veramente nulla per Inuyasha'

"Oi" un richiamo arrivò da dietro di lei. Era Inuyasha.

"Non seguirmi!" replicò con rabbia. Il suo cuore faceva già male a sufficienza. Voleva solo andarsene lontano da lui.

"Perché sei arrabbiata?" chiese Inuyasha, mentre camminava per raggiungerla.

Kagome chiuse gli occhi e strinse i pugni, prima di girarsi e gridare "Mi spiace, ma ho visto tutto!"

Inuyasha fu un poco preso alla sprovvista "Eh? Tutto?" ripeté in silenzio.

"Tutto fin dall'inizio!" gridò Kagome. 'Dannazione, Inuyasha' pensò. ‘Hai idea di quanto mi hai fatto male?!' Girandosi verso di lui, lei urlò. "Ad ogni modo, che cosa sono io per te?!"

"Hey!" disse lui mentre cercava di avvicinarsi.

"A CUCCIA!" gridò Kagome ed udì il soddisfacente *thunk* che emetteva Inuyasha ogni qual volta sbatteva la faccia al suolo.

Kagome si voltò e corse via, ascoltando una casuale sfilza di maledizioni salire dal terreno della foresta dove giaceva Inuyasha, il suo volto era appiccicato al suolo grazie al potere del rosario.

"Dannata ragazza!" grugnì mentre si rialzava sputando la terra che aveva ingoiato.

Kagome si mise una mano al petto mentre correva. Non le importava quanto distante o per quanto tempo dovesse correre. Ciò che Inuyasha aveva fatto provava che lei non era importante nella sua vita, e lei lo sapeva. La rabbia le riempì il cuore e rimpiazzò la tristezza che provava in precedenza. Decise che ciò era la cosa migliore.

Kikyou aveva vinto Inuyasha. L'aveva da sempre. Non c'era rimpiazzo per Kikyou e Inuyasha poteva amare soltanto lei in quel modo. Kagome non era neanche lontanamente bella o raffinata, o non aveva lo stesso onore di Kikyou. Non c'era alcun modo in cui lei potesse essere alla sua altezza.

Brucianti lacrime fluivano dai suoi occhi, mentre continuava a correre sempre più lontano, via da Inuyasha. Era sicura che lui non l'avrebbe seguita. Perché mai avrebbe dovuto? Lui aveva Kikyou da rincorrere.

"TI ODIO!" gridò Kagome mentre correva, i suoi occhi accecati dalle lacrime.

Lontano, sensibili orecchie canine captarono il debole grido di Kagome.

Aveva davvero sentito ciò che pensava di aver sentito? Inuyasha scrollò le spalle, spolverò il suo hakama e si voltò verso il suono. Kagome era fuggita. Miroku aveva suggerito di lasciarla sola finché non si fosse calmata, ed aveva sulla testa il bernoccolo provocato dal suo bastone a testimoniarlo.

Inuyasha tornò indietro, oltre il campo, vicino all'argine del corso d'acqua dove Miroku e Shippou erano impegnati a cucinare i serpenti che Shippou aveva catturato.

"Ne vuoi Inuyasha?" chiese Shippou, la sua bocca era piena di serpenti arrostiti su di un bastoncino.

"Feh!" arrivò la fredda replica di Inuyasha, mentre incrociava le braccia al petto e si sedeva un poco separato dal piccolo gruppo.

Miroku meditò pensosamente. "Sai, dovresti aspettare un attimo prima di provocare ancora Kagome-sama. Da quello che ci hai detto, hai fatto un atto veramente irriverente proprio di fronte a Kagome-sama. Non mi meraviglia che sia arrabbiata".

"Chiudi la bocca, dannato bonzo." ringhiò Inuyasha. "Cosa ne sai? Tu non eri là!"

"Ma Kagome sì" dichiarò semplicemente Miroku mentre prendeva un altro morso di carne. "Sei sicuro di non volerne?" gesticolò mentre gli offriva un grosso pezzo di carne arrostita.

Le sopracciglia di Inuyasha solcarono Miroku e borbottò.

'Che cosa sa quel bonzo?' pensò. Ciò che Kagome aveva visto non era colpa sua.

Se solo ora potesse tornare indietro, lo farebbe. Sapeva dannatamente bene che, ciò che Kagome aveva visto, le aveva fatto orribilmente male. Immagina se fossero stati Kagome e... Miroku per esempio.

Inuyasha guardò con occhio torvo il monaco che stava consegnando un altro serpente alla piccola kitsune.

Inuyasha roteò gli occhi. 'Non importa. Pessimo esempio.' pensò Inuyasha. 'Se fossero stati lei e Miroku, mi sarei personalmente divertito a fare a pezzi quel monaco, arto per arto' pensò con un sogghigno soddisfatto.

La sua mente ritornò a Kagome. Cosa aveva pensato lei quando aveva visto lui e Kikyou insieme? Si era sentita anche lei nel suo stesso modo?

Inuyasha scosse la testa e borbottò. "Io vado" disse semplicemente mentre iniziava ad allontanarsi.

Senza nemmeno voltarsi, Miroku lo chiamò "Almeno questa volta, non farla andare via, hai capito?"

La voce di Shippou si unì a quella di Miroku, "Sì, o dovrò prenderti a calci nel sedere, Inuyasha!"

Inuyasha neanche si preoccupò dei loro ridicoli commenti. Si lanciò verso gli alberi ed in pochi secondi fu fuori dalla loro visuale.

Miroku guardò in lontananza il luogo in cui Inuyasha era scomparso. "Cinque serpenti arrosto che Inuyasha sarà mandato 'a cuccia' nei prossimi dieci minuti da Kagome-sama".

La giovane kitsune rise semplicemente a mo di approvazione, mentre prendeva dallo spiedo un altro grosso pezzo di carne.

 

…Continua…

 

 

Nota della Traduttrice (2003): Allora ragazzi, mentre in questo primo capitolo, come avete potuto notare, la fic segue molto la versione del manga, ma dal prossimo essa si staccherà completamente, seguendo un proprio corso (ma, tra l'altro, questo ve l'aveva già detto l'autrice all'inizio e io che ve lo ripeto a fare?).

Ho iniziato a tradurre il lavoro di Coronet perché quando l'ho letto nella versione originale mi era proprio piaciuto un sacco: si tratta di una fic che analizza in maniera approfondita i sentimenti di Kagome e di Inuyasha, che saranno costretti a prendere delle decisioni importanti.

Come continua la storia? Non ve lo dico perché, se volete saperlo, dovete leggervi il seguito (altrimenti io perché traduco?)

Beh, se non vi disturba troppo, lasciate qualche commentino, così farete contenta sia la sottoscritta (che sarà più incentivata a tradurre), sia Coronet, a cui tradurrò e invierò i vostri commenti.

Dal prossimo capitolo le cose cominciano a farsi interessanti.

Beh, che altro dirvi... alla prossima!

 

Ja-ne,

Elysa_chan

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Departure ***


Capitolo 2: Partenza

Capitolo 2: Partenza

 

 

Inuyasha procedette faticosamente attraverso la boscaglia, avviandosi verso l'unico posto in cui sapeva che Kagome si dirigeva sempre ogni qual volta era arrabbiata... il pozzo mangia-ossa. Tutte le volte che si arrabbiava o minacciava di tornare di nuovo nel suo tempo, lei andava sempre in quel luogo e - Inuyasha sogghignò in modo compiaciuto - veniva facilmente bloccata da lui.

Inuyasha si chiese che cosa avrebbe mai potuto dirle per darle delle spiegazioni. Lui non avrebbe mai voluto che Kagome si trovasse là (al momento del bacio. NdT). In realtà, Kagome non avrebbe proprio dovuto essere là.

Le cose sarebbero state più facili se Kikyou non fosse rinata in questo mondo. Ciò non stava a significare che lui non la rivolesse indietro ma, da quando era risuscitata da terra e ossa, lei non era più la stessa.

Beh, non era più la stessa Kikyou che lui conosceva prima...

Inuyasha rallentò il passo mentre si avvicinava al pozzo mangia-ossa. Poteva sentire l'odore di Kagome nell'aria del primo mattino.

"Dunque, è qui intorno." Pensò Inuyasha mentre si guardava in giro per vedere dove lei fosse.

Kagome sedeva da sola, le gambe piegate al petto, appoggiata contro un lato del legno marcio del pozzo. Il suo viso era rivolto al suolo, ma Inuyasha poteva sentire, persino stando appollaiato al di sopra degli alberi distanti alcune dozzine di metri, i suoi deboli singhiozzi e l'odore salato delle sue lacrime.

"Sta piangendo" Pensò Inuyasha shockato. "Di certo non può stare davvero così male..."

 

Kagome se ne stava seduta a terra, facendo scorrere un filo d'erba fra le dita, mentre piangeva. Era arrabbiata. Arrabbiata con Inuyasha perché amava Kikyou, arrabbiata con Kikyou perché amava Inuyasha, e, più di tutto, arrabbiata con sé stessa perché si era permessa di affezionarsi così tanto ad Inuyasha.

Kagome inspirò rumorosamente con il naso e strappò il filo a metà, lasciando che i pezzi ricadessero a terra, mescolandosi con tutti gli altri steli.

Avrebbe dovuto avere del buonsenso... Inuyasha non era della sua epoca e non poteva capirla fino in fondo. Là le cose erano così diverse, tanto che Inuyasha e i suoi amici di quel tempo lontano non ne avevano la minima idea. Inuyasha non riusciva a comprendere cosa fossero la scuola, gli esami d'ingresso per la scuola superiore, i compiti a casa, o persino qualcosa di semplice e comune per lei come un gelato. A causa di tutto ciò, sapeva Kagome, non si sarebbe mai inserita con la gente di quel luogo e sarebbe per sempre rimasta un'estranea.

"Apparteniamo veramente a due mondi separati" concluse.

Kagome pensò a cosa le mancasse del suo mondo. Per stare con Inuyasha e cercare i frammenti della Shikon no Tama, lei aveva lasciato la sua epoca, e con essa la sua famiglia, i suoi amici, la scuola. Certo, ritrovare i frammenti era molto importante, ma non poteva semplicemente abbandonare tutto ciò che già aveva nel suo tempo.

In realtà, non aveva mai preso la ricerca dei frammenti molto seriamente fino a quel momento. Si trattava quasi come di un gioco... Percepire il luogo in cui si trovava un frammento, viaggiare con Inuyasha, Shippou-chan, Miroku-san e trovarlo, prenderlo e portarlo con sé, e ripetere il processo all'infinito, finché tutti i frammenti non fossero stati raccolti e Inuyasha non avesse potuto esprimere il suo desiderio… o qualsiasi altra cosa si supponeva che accadesse.

Ad ogni modo, non era che lei fosse molto d'aiuto nel recuperare i frammenti. Senza di lei, Inuyasha avrebbe sicuramente potuto preoccuparsi di più della propria incolumità, quando andava a sottrarli agli youkai. Kagome, di per sé, non era necessaria nel processo di ricerca. Di solito, lei era solo d'impaccio al gruppo, o veniva ferita, o era usata contro di loro in quanto punto debole di Inuyasha.

Kagome sospirò, mentre si asciugava le lacrime dagli occhi.

Comunque, Kikyou poteva sempre aiutare Inuyasha a trovare i frammenti. Lei era sicura che Kikyou fosse ancora in vita. E Inuyasha avrebbe probabilmente preferito l'aiuto di Kikyou rispetto al suo.

Un fruscio tra gli alberi allarmò Kagome. Lottando per alzarsi, scrutò le cime dei rami vicini. Restò all'erta, sperando che non si trattasse di uno youkai, proprio in quel momento in cui era sola e non aveva alcuna possibilità di difendersi se attaccata. Respirando pesantemente, i suoi occhi scrutarono gli alberi e i cespugli della foresta attorno a lei, quando qualcosa catturò la sua attenzione.

"A CUCCIA!" urlò rabbiosamente Kagome e, come su suggerimento, un fulmine rosso e bianco cadde dalla cima degli alberi, disteso con il volto a terra, davanti ai suoi piedi.

"Urgh" gemette Inuyasha mentre lottava contro il potere del rosario attorno al suo collo, nel tentativo di rialzarsi. "Kag-!"

"Cosa stai facendo qui?!" chiese Kagome, per metà sorpresa che lui fosse lì e per metà arrabbiata per essere stata vista mentre piangeva.

Cercando di alzarsi, mentre il potere del rosario svaniva, Inuyasha urlò "Sono solo venuto a vedere dove diavolo fossi! Volevo essere sicuro che i frammenti fossero salvi!"

Kagome aggrottò le sopracciglia. "Bene, i frammenti sono proprio qui ed evidentemente tu mi hai trovata" affermò semplicemente, tirando fuori dalla tasca la bottiglietta e facendola ondeggiare davanti al volto di Inuyasha.

Gli occhi di Inuyasha non lasciarono mai quelli di lei. "Stava piangendo per te" ricordò a sé stesso. "Beh, dì qualcosa stupido!" si maledì silenziosamente.

"Perché stai piangendo?" chiese, il suo tono era piatto e senza molta emozione. Era il massimo che riusciva a sforzarsi di dire. "Sei ancora arrabbiata per ciò che hai visto?"

Kagome rimise i frammenti in tasca e sospirò. Decise di essere perfettamente onesta con lui. "Sì".

Inuyasha non seppe come reagire. Supponeva che lei avrebbe detto "No! Cosa te lo ha fatto pensare?" e avrebbe lasciato cadere l’argomento.

Inuyasha sospirò e distolse lo sguardo. "Ascolta, io sono... dispiaciuto per ciò che hai visto. Se avessi saputo che tu eri lì, non l'avrei mai fatto".

Ma lo hai fatto, stupido.

"È... È tutto ok. Capisco" disse piano Kagome, i suoi occhi erano abbassati. "Capisco come ti senti riguardo a Kikyou".

Inuyasha la sbirciò dall'angolo dell'occhio. C'era qualcosa di strano nel suo tono. "Cosa stai nascondendo, Kagome?" chiese.

"Nulla" giunse la sua semplice risposta. "Veramente nulla".

"Bene allora. Andiamo. Torniamo indietro dagli altri prima che inizino a preoccuparsi. Ti porterò io".

Kagome sospirò e chiuse gli occhi, mentre scandiva le seguenti parole. Parole delle quali sperava di non doversi mai pentire. "No. Non voglio ritornare indietro, Inuyasha".

Inuyasha si voltò verso di lei. "Eh? Di cosa stai parlando, donna?"

"Mi hai sentita." disse Kagome. "Non tornerò indietro".

"Che cosa stai dicendo? Certo che tornerai indietro se non vuoi restare qui fuori tutta la notte e venire attaccata da qualche bastardo demone affamato" replicò Inuyasha.

"Tu non capisci, Inuyasha." disse Kagome mettendosi una mano alla bocca mentre i suoi occhi iniziavano a riempirsi di nuovo di lacrime. "Io... voglio tornare nella mia epoca, adesso".

Inuyasha storse il naso. C'era qualcosa che non andava in lei. Aveva un odore diverso dal solito. Il suo odore in genere era felice, mentre questa volta sembrava sinceramente triste e lui non sapeva il perché.

Cosa voleva dire con 'Tornare alla sua epoca'? Voleva tornare e studiare per quegli 'esami' di cui parlava sempre? O forse doveva andare in quell'orribile edificio chiamato 'scuola'. Sicuramente sarebbe stata via per qualche giorno, forse un settimana al massimo, ma, allora, perché stava piangendo?

"Feh, ritornare nella tua epoca, eh? Per quanto tempo questa volta?" chiese Inuyasha mentre incrociava le braccia al petto.

Kagome scosse solo la testa, mentre le lacrime le scendevano lungo le gote. Stringendo il pugno davanti alla bocca iniziò a singhiozzare piano. "Tu non... capisci." bisbigliò tra deboli singhiozzi.

Inuyasha iniziò ad essere invaso dal panico, mentre all’apparenza tentava di rimanere calmo. Perché continuava in quel modo? Era a causa di ciò che aveva visto?! Dei, questa donna lo confondeva così tanto.

Facendo la sola cosa che sapeva fare, Inuyasha mise le proprie braccia sulle spalle di lei e si inginocchiò per guardarla negli occhi, che erano rivolti verso il basso. "Kagome, cosa non capisco?"

Trasalendo al tocco di Inuyasha, Kagome si scansò da lui. "Non voglio tornare indietro" gridò. "Non posso più stare qui, Inuyasha!" Le sue parole furono rotte dai singhiozzi, mentre gli voltava la schiena.

"Cos-?! Che follie stai dicendo?!" chiese Inuyasha. "Certo che tornerai indietro!"

"Perché...?" bisbigliò Kagome mentre si sforzava di tenere le lacrime sotto controllo. "Tu non hai più bisogno di me".

"Che vuoi dire?" chiese Inuyasha, alzando la voce. "Certo che sei necessaria qui! Tu sei la sola persona che può trovare facilmente i frammenti della Shikon!"

"No..." bisbigliò Kagome. "Tu hai Kikyou che può farlo. Non c'è più bisogno di me qui".

Inuyasha era spaventato. Certo, Kikyou poteva usare la sua vista per trovare i frammenti, ma questo cosa aveva a che fare con Kagome? Lei non stava seriamente pensando di lasciarlo per sempre, vero?

Kagome ascoltò il respiro di Inuyasha. Non stava replicando alla sua ultima affermazione perché anche lui sapeva che era vera. Lei non era più necessaria qui.

"Inuyasha, ho deciso una cosa" disse piano, dandogli di nuovo la schiena. Non poteva sopportare di vedere la sua reazione quando avrebbe pronunciato quelle parole. "Me ne andrò... e questa volta, non ritornerò. Ho delle cose di cui occuparmi nel mio tempo e non ce la faccio più a vivere queste due vite contemporaneamente". Kagome trasse un lungo respiro. "E ora che Kikyou è ritornata, può rimpiazzarmi nel compito di trovare il resto dei frammenti e poi tu potrai esprimere il tuo desiderio di diventare uno youkai completo quando li avrete trovati tutti. Così, come vedi, io non sono più necessaria qui" pronunciò quest'ultima parte il più veloce che poté.

Inuyasha rimase inchiodato al suolo. ‘È seria’. Allungò una mano verso la spalla di lei. "K-Kagome!"

"Per favore, non tentare di fermarmi" disse Kagome mentre respingeva la sua stretta. "Ho fatto la mia scelta. Mi dispiace".

Camminò lentamente verso la bocca del pozzo e vi guardò all'interno. Nell'oscurità della notte, il tunnel sembrava non avere fondo. Sospirando, mentre si asciugava le ultime lacrime, Kagome tolse la cravatta dalla sua uniforme scolastica e la piegò. "Volevo tornare indietro e dire personalmente addio a tutti, ma sapevo di non poter sopportare di vedere le facce degli altri quando gli avrei annunciato che non sarei più ritornata. Così avevo programmato di andarmene senza dire nulla, ma tu sei venuto. Qui." Camminando velocemente verso Inuyasha, gli porse il suo fazzoletto. "Per favore, dà questo a Shippou-chan. E prendi anche i frammenti".

Silenziosamente, Inuyasha prese il fazzoletto e la piccola bottiglietta che Kagome gli porgeva, e li fissò tra le sue mani. Kagome si voltò ed iniziò di nuovo a camminare lentamente verso il pozzo.

"Non andare".

Kagome si voltò verso Inuyasha che stava stringendo la cravatta in una mano e la bottiglietta nell'altra. I suoi occhi non volevano incontrare quelli di lei. "Per favore... non andare".

"Inuyasha... io devo andare. Non c'è posto per me qui" gridò Kagome, sentendo le lacrime che iniziavano a sgorgare di nuovo.

"Se te ne vai, io verrò e ti trascinerò indietro con la forza!" aumentò il tono di voce, stringendo ancora più forte la cravatta nelle proprie mani.

Kagome gli sorrise tristemente. Camminò verso di lui ancora una volta, gli mise le braccia attorno alla vita e lo abbracciò. "Mi dispiace" bisbigliò contro il suo petto. "Mi mancherai".

Spaventato, Inuyasha rimase fermo lì, guardando la cima della testa di Kagome. "Kagome..." bisbigliò.

Rompendo l'abbraccio, Kagome si voltò per camminare verso il pozzo per l'ultima volta. Mise una gamba al di là del bordo del pozzo. "Dì a Shippou-chan e a Miroku-san addio per me e dì loro che li amo entrambi". Fece una pausa come se stesse pensando a cosa dire dopo. Le sue successive parole furono semplici e quasi inudibili, tranne che per un paio di sensibili orecchie canine. "Tu mi mancherai maggiormente. Addio... Inuyasha".

Inuyasha trattenne il respiro e si lanciò in avanti il più velocemente che poté, ma, nel momento in cui raggiunse l’ingresso del pozzo, Kagome se n'era già andata.

"KAGOME!" Gridò cercandola nell'oscurità del pozzo, sebbene sapesse che non sarebbe più riapparsa.

Mentre ringhiava, era già entrato per metà nel pozzo, con la piena intenzione di seguirla, trascinarla indietro, e, se avesse dovuto, anche legarla o rinchiuderla, finché non avesse riacquisito la ragione, così da comprendere le assurdità che aveva detto e decidere di restare. Questo pensiero lo shoccò.

"Lei non vuole che la segua questa volta, non è vero?" dichiarò a sé stesso.

Il vento continuava a sferzare attorno a lui, mentre se ne restava fermo per un minuto buono, per metà nel pozzo e per metà fuori.

Ringhiando rabbiosamente, saltò fuori dal pozzo e si lanciò indietro, lungo la direzione dalla quale era venuto, stringendo la bottiglietta dei frammenti della Shikon in una mano e il fazzoletto nell'altra. Avrebbe trovato quell'idiota di un bonzo e quella monella di una kitsune che aveva minacciato di prenderlo a calci nel sedere e avrebbe chiesto loro cosa avrebbe dovuto fare, perché, pensò Inuyasha con un brivido, per la prima volta, non sapeva veramente come comportarsi, e ciò lo spaventava.

 

 

…Continua...

 

 

Nota della Traduttrice (2003): sniff, sniff, ogni volta che leggo questo capitolo quasi mi commuovo...

Visto come sono stata veloce a tradurre? Bene, a questo punto stiamo entrando nel vivo della storia. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Vorrei tanto sapere cosa ne pensate... che dite, me lo lasciate un commentino? Per me e per l'autrice è molto importante conoscere la vostra opinione!

 

Alla prossima

(sperando che sia presto),

 

Elysa_chan

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - The Priestress' Advice ***


Capitolo 3: Il consiglio della sacerdotessa

Capitolo 3: Il consiglio della sacerdotessa

 

 

"CHE COSA HA FATTO?!" urlò una giovane kitsune infuriata, mentre saltava addosso ad Inuyasha, cercando di afferrarlo per il collo con le sue piccole mani.

Inuyasha scaglio via rabbiosamente la kitsune. "Diavolo, togliti da me monello! Non è colpa mia se lei se n'è andata!"

"Proprio come non fu colpa tua il fatto che lei abbia visto te e Kikyou assieme, giusto?!" strillò Shippou, mentre si alzava velocemente e tentava di mordere Inuyasha alla gamba.

Inuyasha scacciò via dal proprio arto l'agitata palla di pelo e l’afferrò per la nuca. "Ascoltami, dannazione! Vi ho raccontato tutto questo perché voglio che mi aiutiate a farla tornare, non perché ve ne restiate lì seduti ad insultarmi!"

"Stupido cane! Lei non tornerà mai indietro perché tu sei sempre un grandissimo stupido con lei! È tutta colpa tua!" urlò Shippou, accasciandosi nella presa di Inuyasha, con gli occhi sull'orlo delle lacrime.

Miroku, che se ne restava in disparte ad ascoltare la storia di Inuyasha, appoggiato al suo bastone, si limitò a sospirare. "E così, pensi che questa volta lei fosse realmente seria riguardo al fatto di andarsene?"

Inuyasha gemette, la sua pazienza si stava esaurendo velocemente. "Non è ciò che ho appena detto?"

"Era solo per esserne sicuro. Tu hai la tendenza ad esagerare un po' le cose quando sei arrabbiato" affermò Miroku.

"Che cosa--?!" ringhiò Inuyasha, mentre faceva cadere Shippou e assaliva Miroku.

Miroku scrollò le spalle, mentre si sedeva a controllare il fuoco. "È vero".

"Perché non ti sei limitato ad entrare nel pozzo e a riportarla indietro!?" gridò Shippou.

Prima che Inuyasha avesse la possibilità di rispondere rabbiosamente alla kitsune, Miroku intervenne, fermando una nuova sessione di litigio prima che si infuocasse. "Non è andato a prenderla perché sapeva che Kagome-san si sarebbe subito arrabbiata con lui e probabilmente non avrebbe voluto tornare. Ha solo bisogno di un attimo di tempo per calmarsi, poi Inuyasha andrà a prenderla".

Miroku fece cenno ai due demoni di sedersi vicino al fuoco con lui. "Non ha senso esagerare su una cosa che probabilmente si raffredderà comunque da sola. Suggerisco di rimanere qui attorno per un po', sono sicuro che a suo tempo lei ritornerà".

Shippou scavalcò Miroku e si avvolse nella coperta che entrambi, lui e Kagome, avevano di frequente condiviso durante i loro viaggi. I suoi occhi erano lucidi e riflettevano la danza delle fiamme del fuoco, e il suo labbro superiore tremava. "Spero che sia così" bisbigliò, asciugandosi il naso con un lembo della manica, prima di alzare lo sguardo per lanciare ad Inuyasha una delle occhiate più cattive che lui avesse mai visto provenire dal bambino.

Guardandolo con occhio torvo, Inuyasha camminò verso il fuoco del campo e si sedette, incrociando le braccia al petto. Poteva sentire la bottiglietta dei frammenti della sfera dentro le pieghe dei suoi vestiti, così come il fazzoletto di Kagome, che avrebbe dovuto dare a Shippou.

Inuyasha strinse gentilmente il fazzoletto e la bottiglietta.

Non l'avrebbe dato a Shippou in quel momento. Non credeva di essere in grado di sopportare il cambiamento nel volto di Shippou e di ascoltare quel terribile lamento che lui faceva quando piangeva. Kagome sarebbe ritornata, anche a costo di vederlo con i propri occhi.

Miroku aveva probabilmente ragione, Kagome aveva solo bisogno di tempo per calmarsi e poi sarebbe ritornata, come aveva sempre fatto.

Che facesse pure alcuni di quei "test" che sembravano piacerle e per i quali si agitava così tanto. Che trascorresse del tempo con le sue frivole amiche a fare tutte quelle cose che le ragazze umane del suo tempo facevano. Diavolo, che passasse anche del tempo con quello stupido Houjou, se ciò l’avrebbe poi fatta tornare!

Inuyasha aggrottò la fronte mentre si sdraiava al suolo, le mani congiunte dietro la testa. "Feh!"

Il pensiero più definito di quell'individuo, Houjou, non gli piaceva poi particolarmente.

"Hm, stai bene, Inuyasha?" chiese Miroku che se ne stava seduto pacificamente, con la kitsune addormentata accanto a sé.

"Bene" replicò lui ostinato, mentre guardava nello spazio.

Non aveva nulla in realtà ma... Da qualche parte, nelle profondità della sua mente, sapeva che Kagome non se n'era andata solo per un po’. Lo sguardo sul suo volto ed il suo odore proprio prima di partire ne erano la prova.

"Se lo dici tu" replicò Miroku, decidendo di non indagare ulteriormente. Inuyasha ascoltò il fruscio degli abiti di Miroku mentre si metteva comodo, appoggiandosi contro il retro di un albero. Inuyasha restò in ascolto, con gli occhi chiusi, finché non udì il suono ritmico del respiro di Shippou e Miroku, il che stava a significare che si erano addormentati.

Non attendendo oltre, Inuyasha si alzò e guardò in basso verso le forme dormienti di Miroku e Shippou. "Sarò di ritorno presto" bisbigliò. "Devo parlare a Kaede-baba". Detto ciò, Inuyasha decollò nella foresta, saltando dalla cima di un albero all'altra, in direzione del piccolo villaggio.

Doveva parlarle stanotte.

 

Kagome si rigirò nel letto, tirandosi le coperte il più possibile sopra la testa. Si sentiva malissimo per ciò che aveva fatto, sebbene sapesse che fosse la cosa giusta. Ad ogni modo Inuyasha non era suo. Sarebbero stati tutti bene senza di lei.

Anche se questa era la realtà delle cose, non la aiutava affatto il sentirsi male per ciò che aveva deciso. Lo sguardo sul volto di Inuyasha quando se n'era andata la ossessionava. Sembrava un miscuglio tra il sorpreso, il confuso ed il triste.

"Ti ha chiesto di restare..."

Kagome si strinse nelle spalle. Senza che Inuyasha lo sapesse, lei gli aveva fatto un favore. Senza di lei, non ci sarebbero state lotte feline tra loro due, niente più distrazioni nella ricerca dei frammenti e il gruppo sarebbe stato in grado di spostarsi più velocemente, senza che lei fosse loro d'intralcio.

In più, pensò tristemente Kagome, ciò mi toglie dalla strada di Kikyou.

Restò là, sdraiata in silenzio, per qualche minuto, desiderando di addormentarsi in modo da non doverci più pensare, ma più lo desiderava e più il sonno tardava ad arrivare. Scese dal letto e camminò piano verso la finestra aperta, osservando le luci della città mentre una brezza le soffiava tra i capelli.

Non c'era modo di riuscire a dormire quella notte. Domani sarebbe stata stanca morta in classe, ma ciò non sembrava interessarla quanto avrebbe dovuto. Aveva troppe altre cose per la testa.

Guardando fuori, nel cielo, poteva vedere alcune deboli stelle in contrasto con lo splendore delle luci della città. Il cielo era lo stesso di Inuyasha, solo che poteva vederle molto più facilmente nell'epoca di lui rispetto alla propria. Ne avrebbe di sicuro sentito la mancanza.

"Kikyou, spero che tu sia felice" disse dolcemente ad alta voce, desiderando quasi che la sacerdotessa potesse udire le sue parole, ma la brezza se le portò via.

 

Inuyasha si fermò appena fuori dalla capanna di Kaede, cercando di controllare il proprio respiro. Le luci erano ancora accese. Bene. Ciò significava che la vecchia sacerdotessa era ancora alzata. Allora non c'era bisogno di spaventarla svegliandola nel cuore della notte.

Lo zerbino tintinnò debolmente mentre lo attraversava e lui lasciò che i suoi occhi si adeguassero alla luce della stanza. Kaede era là e, benché sembrasse in profonda meditazione o che non si fosse chiaramente resa conto che lui era entrato o che, almeno, non fosse riuscita a percepire la sua presenza, si era, al contrario, accorta del suo ingresso.

Inuyasha osservò la vecchia sacerdotessa e si diresse verso la parte opposta del focolare (rispetto a quella da lei occupata, NdT), sedendosi a gambe incrociate. Non desiderava interrompere la profonda concentrazione dell'anziana donna. Avrebbe aspettato finché lei non avesse finito qualsiasi cosa stesse facendo prima di chiederle consiglio.

Ma, solo pochi momenti più tardi, l'anziana donna aprì gli occhi stanchi e sospirò pesantemente alla vista di Inuyasha. "Immaginavo che saresti venuto".

Non ricevendo risposta alla propria affermazione, Kaede si occupò semplicemente di preparare il tè per il visitatore della tarda notte. "Non hai bisogno di dirmi il motivo per cui sei qui. Ho già un buon sospetto del perché sei arrivato alla mia porta a quest'ora spettrale".

Senza neanche attendere la replica di Inuyasha, gli porse una tazza calda di tè verde e ne prese un'altra per sé, prima di ritornare al proprio posto e sedersi di fronte a lui accompagnata da un grugnito. "Kikyou Onee-sama è arrivata proprio poco fa’ nel posto in cui tu sei seduto ora . Mi ha detto che cosa è successo nella foresta e mi ha chiesto se le rivendicazioni di Kagome a proposito di Naraku fossero vere".

Tenendo la tazza tra gli artigli, ne ruotò gentilmente il bordo facendo strisciare le dita sul suo margine liscio. "Così deduco... che Kikyou sia ancora in vita".

"Heh, se vuoi chiamarla così!" ridacchiò Kaede con un sorriso divertito che danzava sul suo volto alla luce del fuoco. "Kikyou Onee-sama vive solo a spese di altre anime".

"Sì, lei mi ha detto che ha fallito nel portarti con sé all'inferno. Sono rimasta sinceramente colpita dal fatto che tu sia sopravvissuto, ma i miei occhi non mi ingannano spesso. Tu sei ancora vivo" replicò Kaede studiando il volto dell'hanyou con interesse. "Ma non è il voler parlare di Kikyou Onee-sama ciò che ti ha portato qui, non è vero Inuyasha?"

Heh, la vecchia strega gli leggeva bene dentro. "No, infatti, non è per questo" replicò solennemente. Si fermò per un momento, ascoltando i rumori della notte suonare nelle sue orecchie prima di prendere un respiro. "Quanti anni... aveva Kikyou quando è morta?"

Kaede grugnì e spostò il proprio peso sulla gamba migliore. "Perché desideri saperlo così all’improvviso?"

"Limitati a rispondere, vecchia." dichiarò Inuyasha in un tono che normalmente sarebbe stato abbastanza brusco, ma che in quel momento suonò quasi docile.

"Kikyou Onee-sama morì il giorno del suo quindicesimo compleanno" replicò l'anziana donna."Questo, comunque, accadde più di cinquant'anni fa’".

"Hmph" Inuyasha sbuffò. Fece una pausa prima di porre la seconda domanda. "Ad ogni modo, quanti anni ha Kagome?"

Kaede agitò la tazza prima di metterla sulla stuoia che stava sotto i suoi piedi. "Il compleanno di Kagome cade precisamente cinquant'anni dal giorno della morte di Kikyou Onee-sama. Parecchio interessante, vero. Sembra che Kagome abbia ripreso da dove la vita di Kikyou Onee-sama era finita. Abbastanza misterioso..."

"Kagome se n'è andata" rivelò Inuyasha fermandosi, poi, per aspettare la risposta della vecchia donna. Lei avrebbe potuto reagire in molti modi.

Kaede osservò interrogativamente Inuyasha per un momento. "Se n'è andata? Qualcosa mi dice che questo non è uno dei suoi normali e soliti viaggi nella sua epoca".

"Kagome ha deciso di non ritornare più" dichiarò Inuyasha, la sua voce era calma, ma i suoi occhi ambrati non volevano girarsi ad incontrare lo sguardo fisso di Kaede. "Ha deciso, per il proprio bene, di andare nel suo mondo e di non tornare indietro. Mi ha dato persino i suoi frammenti della Shikon prima di andarsene".

"Vedo" replicò Kaede. Le cose stavano iniziando ad avere un senso, mentre poteva solo immaginare che cosa Kagome dovesse aver visto o udito quel giorno durante l'incontro tra la sua vecchia sorella e Inuyasha. "Hai preso in considerazione l’idea di seguirla?"

"Certo che l'ho fatto. Questa era la prima cosa ho pensato di fare, ma qualcosa... nella sua voce mi ha detto di non andare. Così, prima, deciso di chiederti un consiglio".

Kaede annuì. "Kagome è una ragazza misteriosa, ma ha un cuore puro. Qualcosa che Kikyou Onee-sama non può più vedere o provare perché la sua anima ora appartiene a Kagome e non può esserle restituita". La vecchia strega si alzò e camminò piano, facendo attenzione al suo piede malato mentre si dirigeva verso il vano della porta. "Mia sorella e Kagome possono essere le stesse nella carne e nelle ossa... ma non sono né una né la stessa. Condividere la stessa anima non sembra aver influenzato il risultato di questa difficile situazione".

"Cosa stai dicendo?" chiese Inuyasha "Io non posso limitarmi a dimenticare Kikyou".

"So che non puoi" disse la voce burbera dell'anziana donna. "Sto solo dicendo che dovresti distinguerle, separatamente. Loro non sono la stessa persona. Dovresti fare una scelta".

"Così... stai dicendo che dovrei andare dietro a Kagome?"

"Se questo è ciò che vuoi, allora fallo. Kagome non è Kikyou e Kikyou non è Kagome" replicò lei, per una volta tralasciando il termine onorifico dopo del nome della sorella.

"Kagome è Kagome..." replicò. "Fa come vuoi".

Senza pronunciare un'altra parola, Inuyasha si alzò e camminò verso il vano della porta che Kaede teneva aperta per lui. Con un cenno del capo e nulla più, Inuyasha fuggì nell'oscurità della notte.

Kaede sospirò stancamente mentre lo osservava allontanarsi, finché il solo suono che riuscì ad udire fu quello del vento che danzava tra i rami degli alberi. Inuyasha era il solo che teneva legata Kagome a quel mondo assieme alla Shikon no Tama. Che strano, lui e Kagome parevano uniti a quel gioiello dal destino.

"Kikyou Onee-sama, per favore fa' riposare la tua anima e dimentica il tuo odio per Inuyasha" disse Kaede, come in una preghiera, prima di ritornare in casa a smuovere le braci del fuoco e a sdraiarsi per dormire.

 

 

…Continua…

 

 

Nota della Traduttrice (2003): Ho appena notato che all'inizio della storia non vi ho detto una cosa importante. ^__^

Allora, vi avviso che alcune volte la mia traduzione non è proprio letterale: dovete sapere che io sono MOOOOLTO pignola e cerco di rendere le frasi in modo tale che non ci siano ripetizioni o errori vari. -__-'

Inoltre, alcune espressioni sono tradotte così come siamo abituati solitamente a leggerle nelle fic in italiano... per esempio: nella versione inglese di questa fic gli occhi di Inuyasha sono definiti "yellow", ovvero gialli, ma io ho scritto "ambrati", visto che solitamente vengono definiti in questo modo. Spero non vi dispiaccia!!!  :-P

Beh, per ora è tutto! : D

 

Ja-ne,

Elysa_chan

 

P.S.: Ah, come sempre critiche e commenti mi fanno molto piacere! *___*

A tal proposito un'enorme "grazie" a chi ha commentato la fic fino ad ora! Come ho già detto, tutto ciò che scrivete, che sia un commento o anche solo un'opinione personale su come si comportano i personaggi nella storia, mi da' stimoli enormi per continuare questa traduzione!

Al prossimo capitolo!

 

 

Nota della traduttrice (2008): Ecco fatto: questo era l’ultimo capitolo che avevo già postato sul sito nel lontano 2004. Dal prossimo, arrivano gli inediti ^_-

Per rispondere a MyImmagination che ha commentato i capitoli precedenti: la questione di come rendere, in una traduzione, lo stile dell’autore è, a mio parere, molto complessa. Infatti, è difficile dare ad una traduzione la stessa connotazione stilistica della versione originale, in quanto autore e traduttore sono due persone diverse, ma, soprattutto, in quanto ogni lingua ha le sue accezioni e le sue sfumature. L’unico modo per riuscire in questo difficile compito è, secondo me, quello di non procedere ad una traduzione meramente letterale, ma cercare, invece, di rendere bene il concetto in italiano, anche utilizzando non propriamente le stesse parole. Anche perché, spesso e volentieri la semplice traduzione letterale rende la maggior parte delle frasi della fic in inglese incomprensibili nella nostra lingua -_-°

Io spero di essere riuscita in questo difficile compito… o almeno ci ho provato ^O^

Grazie anche a camoeight per il commento. Sono contenta che la fic piaccia ad entrambe… e spero continuiate a leggere ed esprimere la vostra opinione. Mi fa un enorme piacere.

Alla prossima ^_^

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - The Shard of the Shikon no Tama ***


Capitolo 4:

Capitolo 4:

Il frammento della Shikon no Tama

 

 

Era ormai l'alba quando Inuyasha ritornò al campo. Aveva vagato a lungo e senza meta, prima di dirigersi nel luogo ove Shippou e Miroku si erano accampati per riposare. Aveva pensato molto, durante la notte, a ciò che la vecchia sacerdotessa gli aveva raccontato e qualcosa di quello che lei aveva detto se ne stava ancora lì, impresso nella sua mente, e gli provocava una sensazione simile a quella di un peso sullo stomaco. Stava riflettendo così profondamente che quasi incespicò sul bordo di un ramo, mentre saltava da un albero all'altro.

"Dannazione" imprecò Inuyasha rimproverando sé stesso, mentre tentava di concentrarsi per non rendersi ridicolo cadendo dai rami: il campo, infatti, era proprio al di là della linea disegnata dagli alberi, solo ad un minuto di distanza circa.

Inuyasha avrebbe voluto spiegare ai due amici che ancora dormivano ciò che era successo, senza, però, svelare i dettagli della sua visita a Kaede della notte precedente, e, quindi, procedere con la messa in atto del suo piano: avrebbe viaggiato sino all'epoca di Kagome, le avrebbe spiegato che ciò che era successo non aveva significato nulla per lui e le avrebbe chiesto, anche pregandola se fosse stato necessario, di ritornare. Sì, avrebbe portato con sé Shippou, perché sapeva bene che la piccola volpe, con quegli sciocchi occhi da bambino che Kagome sembrava amare tanto e non poter ignorare, avrebbe sicuramente saputo pregarla in modo migliore di quanto avrebbe potuto fare lui stesso; tuttavia, sapeva altrettanto bene che era, però, solo lui l’unica persona in grado di viaggiare attraverso quello strano pozzo. Sì, avrebbe dovuto fare da solo questa volta.

Mentre atterrava vicino al campo osservò i due. Nulla era cambiato durante la notte che era stato lontano. Miroku se ne stava appoggiato contro lo stesso albero della sera precedente, le ginocchia contro il petto e le braccia congiunte attorno ad esse. Shippou stava russando piano ma le sue orecchie si contraevano lievemente, segno che presto si sarebbe svegliato.

Inuyasha camminò silenziosamente e diede una calcetto con il piede al dormiente youkai volpe. "Hei, monello". Il cucciolo di volpe, ancora addormentato, mosse semplicemente le sopracciglia e si voltò dall’altra parte, tirando ermeticamente la coperta attorno al suo piccolo corpo.

"Vattene, uomo-cane" mormorò in un sussurro, mentre sospirava, risistemandosi per continuare a dormire.

Spazientito nei confronti del suo piccolo rude compagno, Inuyasha si chinò e afferrò Shippou per la pelosa coda e lo tenne a testa in giù, alla distanza di un braccio da sé. "Svegliati" pretese.

Shippou borbottò ed aprì stancamente gli occhi. "Cosa vuoi?" chiese in modo burbero, ovviamente non contento di essere stato svegliato dal suo pacifico sonno.

"Sto andando a prendere Kagome".

Al nome di Kagome, gli occhi verdi di Shippou si allargarono per la sorpresa. "Davvero?!" chiese.

“Sì, sarò di ritorno più tardi. Voglio che tu dica al pervertito laggiù, quando si sveglia, che sarò qui presto, ok? Solo, per favore, restatevene fermi e non mettetevi nei guai mentre sono via. Ritornerò il prima possibile" disse Inuyasha gesticolando in direzione della sagoma dormiente vicino all'albero; la sua voce era calma, per cercare di non disturbare l'ancora addormentato Miroku.

Facendo forza sul braccio di Inuyasha per risollevarsi, Shippou sembrò improvvisamente molto sveglio. "Kagome tornerà indietro?" chiese speranzosamente.

"Non lo so" replicò Inuyasha.

"Ma hai appena detto che stai andando a prenderla! Ciò significa che lei ritornerà, giusto?" chiese eccitato Shippou, il suo corpo vibrava felicemente al pensiero del ritorno di Kagome.

Inuyasha sospirò. Che illusi i bambini... si aspettavano che le cose volgessero sempre per il meglio persino nelle peggiori situazioni. "Sì, sì. La farò ritornare" replicò Inuyasha, sperando soltanto di non suscitare nel bambino false speranze.

Shippou sorrise a trentadue denti [letteralmente "da orecchio a orecchio" ma non rendeva molto! NdT] e balzò al suolo."Ok! Alla fine stai solo rimediando ai tuoi stupidi errori! Sarà meglio che torni presto, ok? Riporta qui Kagome sana e salva o altrimenti sarò costretto a prendere provvedimenti terribili contro di te!" E, nonostante i commenti rudi e un po' fuori luogo, agitò felicemente la coda, mentre alzava il proprio sguardo verso il compagno più vecchio.

"Sarò di ritorno presto" disse Inuyasha mentre si voltava per andarsene. "State fermi lì".

"Inuyasha" disse una voce dietro di lui dietro di lui, che gli fece ruotare le orecchie verso la sorgente del suono.

"Sei sveglio, bonzo?" chiese Inuyasha burberamente, senza neanche preoccuparsi di voltarsi per incontrare lo sguardo fisso del monaco. Poteva udire il respiro del prete, mentre si alzava in piedi e si sistemava le vesti.

"Ora lo sono" dichiarò Miroku. "Non ho sentito tutto ciò che stai progettando di fare ma suppongo che ciò non importi." Inuyasha udì il monaco spostarsi per raccogliere qualcosa da un fagotto in terra. "Dà questo a Kagome" disse mentre lo lanciava in direzione di un Inuyasha ancora voltato di spalle.

In un flash, Inuyasha si girò ed afferrò l'oggetto che Miroku gli aveva lanciato. Si trattava dell'arco di Kagome e della sua faretra, ancora piena di frecce. Fissò l’arma, ora nella sua mano, e si voltò verso Miroku con sguardo interrogativo.

Come se gli avesse letto nella mente, Miroku rispose semplicemente. "Ho una brutta sensazione. Portali a Kagome-san... potrebbe averne bisogno".

Inuasha guardò ancora l'arco per un lungo momento e, quindi, fece un cenno col capo a Miroku. Fece penzolare l'arco sul suo petto ed indossò la cinghia della faretra, e, quindi, scattò nella foresta a cieca velocità, udendo Shippou chiamarlo in lontananza.

Inuyasha fece una smorfia. Le parole del bonzo, semplici com'erano, l'avevano turbato. Desiderò correre veloce, come il vento che fischiava nelle sue orecchie, attraverso il bordo di quel pozzo misterioso che lo collegava al mondo di Kagome.

Voleva trovarla e riportarla indietro.

 

Kagome rotolò nel letto e allungò il braccio per spegnere la sveglia. Erano le 6:30 del mattino.

Si alzò stancamente e trascinò i propri piedi, mentre si incamminava verso il bagno per iniziare a prepararsi per la scuola. Non che volesse realmente andarci, ma avrebbe fatto di tutto pur di levarsi dalla mente i pensieri che l'avevano tenuta occupata in tutte quelle lunghe ore notturne. Il dolore continuava a tornare, più e più volte, e lei non poteva fuggirvi.

Spruzzandosi dell’acqua fredda sul volto, sperò che la scuola avrebbe tenuto lontano la sua mente da Inuyasha. Lui ora era, dopotutto, soltanto una parte del suo passato. Lo aveva lasciato a Kikyou, la sé stessa del passato, e, da qualche parte nel suo cuore, se n’era pentita, ma non c'era nulla che lei potesse fare... Non ora comunque.

Passandosi l’asciugamano sul volto, urlò con rabbia e frustrazione "Ti odio!" e per un breve momento lo aveva davvero pensato.

 

La scuola aveva intontito e intontito Kagome, la quale rifletté sul fatto che aveva seguito algebra, chiacchierato con le amiche e risposto a tutte le domande degli insegnati, con uno sguardo sul volto che non rifletteva nulla di quello che era successo, anche se dentro di sé sentiva ancora un dolore lacerante. Quando Houjo era venuto a chiederle cosa c'era che non andasse e le aveva portato un regalo come piccolo segno della sua amicizia, lei gli aveva detto che si sentiva molto meglio e difficilmente si sarebbe assentata ancora da scuola a causa della sua delicata salute. Lo sguardo che il ragazzo gli lanciò fu di pura gioia e Kagome gli sorrise di ritorno, sperando vivamente che lui non potesse notare altro che questo.

E così infatti accadde.

La sua famiglia non si era accorta del suo cambiamento d'umore, o almeno per quello che lei aveva potuto vedere. Suo nonno, comunque, aveva notato che ora Kagome era molto più introversa e triste di prima, ma non disse nulla. Forse, in qualche modo, lui riusciva a percepire cosa le fosse accaduto senza però dire alcuna parola. O almeno, Kagome sperava che le cose stessero così.

Quel giorno si era fermata a scuola dopo le lezioni per finire alcuni test ai quali aveva mancato a causa dei suoi viaggi nel passato, e li aveva completati tutti alla cieca, senza pensarci su molto. Uscendo dalle porte del campus, si accorse che il sole stava già iniziando a tramontare. I test dovevano averla tenuta occupata più di quanto pensava. Controllò l'orologio e rabbrividì alla brezza leggermente fresca.

Incrociando le braccia, iniziò a camminare verso il tempio, pianificando il resto della serata. Avrebbe cenato, studiato e recuperato il tempo perduto su alcune letture che aveva lasciato indietro. In seguito, avrebbe fatto un buon lungo bagno che avrebbe cacciato tutti i brutti pensieri e poi si sarebbe messa a letto per dormire. Non vedeva l'ora di addormentarsi nel suo lettuccio caldo con le morbide coperte, abbracciare uno dei suoi animali di peluche e lasciare soltanto che tutte le sue preoccupazioni svanissero, mentre veniva trasportata in un sonno profondo. Almeno così non avrebbe più dovuto preoccuparsi di nulla.

Kagome continuò a camminare lungo le strade vuote, mettendo quasi automaticamente un piede davanti all'altro, quando lo percepì. All'inizio era leggero e quasi impalpabile, ma poteva con precisione sentire qualcosa. Fermandosi brevemente, si guardò attorno per la strada e si voltò verso la direzione dalla quale era venuta. Riusciva a sentirlo.

"Youkai" bisbigliò piano nell'aria fredda della sera. "Inuyasha?" domandò a sé stessa.

Guardando a destra e a sinistra tentò di concentrarsi per capire da dove arrivasse l'energia. Sì, era decisamente l'energia di uno youkai, ma Kagome era ancora insicura circa la fonte. L'energia ora si stava muovendo e si avvicinava sempre di più a grande velocità. E improvvisamente Kagome realizzò la cosa. Quell’energia non era Inuyasha. Era un frammento della Shikon no Tama quello che sentiva e che stava arrivando velocemente, assieme alla presenza di uno youkai che non aveva mai percepito prima. Era uno youkai del suo tempo. Ne aveva incontrati pochi di quelli che provenivano dalla sua epoca e non, invece, da quella di Inuyasha, ma, pur raramente, comunque poteva accadere.

L'energia turbinò sempre più vicina e Kagome lo vide. Lo youkai emerse dalla terra con un urlo lamentoso, che costrinse Kagome a coprirsi le orecchie per il dolore. Poteva udire le grida delle altre persone mentre scappavano urlando nella direzione opposta a quella dalla quale lo youkai era arrivato.

Alzando lo sguardo, Kagome sentì il proprio corpo gelare. Lo youkai era enorme. Le ricordava fortemente lo youkai-millepiedi che era stata costretta a combattere, durante il suo primo viaggio nel mondo che stava dall'altra parte del pozzo. Questo, comunque, era sicuramente di sesso maschile, con un corpo massiccio, muscoli possenti e neri capelli lunghi e mossi. Il suo corpo era coperto da profonde squame verdi e sfoggiava sei braccia che terminavano con degli artigli, i quali le ricordavano la forma di quelli di Inuyasha.

In che modo quella bestia fosse arrivata lì, Kagome proprio non lo sapeva e neanche le importava. Tentò di indietreggiare e di andarsene di soppiatto, conscia del fatto che non aveva con sé alcuna arma per difendersi. Sperò che la creatura non si accorgesse di lei, ma fu tutto inutile. Lo youkai voltò l’orrenda testa squamata nella sua direzione e tastò l'aria con la lingua.

"Tu..." disse la creatura. "Shikon no Tama... sento l'energia dentro di te. Tu hai i frammenti?" chiese, ma era più una pretesa che una richiesta.

Kagome era terrorizzata. Di cosa stava parlando la creatura? Non aveva dato tutti i frammenti ad Inuyasha?!

"I-Io... non ne ho!" balbettò Kagome, sperando sinceramente di non apparire così spaventata come in realtà era.

Il mostro drizzò la testa e assaggiò di nuovo l'aria. "Tu menti...” dichiarò. “Sento il potere del gioiello all'interno del tuo corpo. Il tuo intero corpo emette le vibrazioni del gioiello. Lo sento nel tuo sangue... Divorerò te e quel potere... " si bloccò improvvisamente mentre si avventava su Kagome.

Muovendosi come per automatismo, Kagome si spostò dalla traiettoria di lui con un grido, mentre il mostro colpiva il suolo dietro di lei, sollevando dalla strada una nuvola di pezzi di cemento.

Kagome era terrorizzata, ma capì ciò di cui lo youkai stava parlando. Lei aveva portato la Shikon no Tama nel proprio corpo per quindici anni e, durante tutto quel tempo, il potere del gioiello si era mescolato al suo stesso sangue e aveva cambiato il corpo di lei per combinarlo con la propria aurea. Era come se lei stessa emanasse la radioattività del gioiello. Non la meravigliava, quindi, che il demone l'avesse percepita.

Lo youkai si voltò verso di lei e ringhiò, prima di avventarsi contro di nuovo. Kagome si gettò in una corsa furibonda per le strade, dirigendosi verso casa. "Tu non capisci!" urlò Kagome da sopra la propria spalla, e mentre correva più forte che poteva i suoi piedi sbatterono contro il marciapiede. "Io non ho più i frammenti della Shikon no Tama! Li ho dati via!"

Sperando in qualche modo che le desse retta, continuò a supplicare il mostro, il quale stava guadagnando terreno, preparandosi ad avventarsi di nuovo su di lei. "Tu hai già un frammento del gioiello! Perché non ti limiti ad andare via e a recuperarne i restanti prima che altri youkai li trovino per primi?"

"Dammi... i frammenti del gioiello" disse lui tra sibili e ringhi. Il demone si avventò ancora sul corpo di Kagome e la mancò solo per un pelo, lacerando tuttavia la sua uniforme scolastica e sfiorando la sua pelle.

Kagome piombò in uno stato di sorpresa e paura. Questa volta c'era solo una flebile possibilità che sarebbe stata in grado di scappare, e lei lo sapeva. Senza la protezione di Inuyasha e senza alcuna arma per difendersi, Kagome era inerme, come un topo intrappolato in un labirinto. Non poteva condurre il mostro dove c'erano le persone normali per paura che potessero rimanere ferite, ma Kagome non sapeva che altro fare. Con un grido strozzato, urlò ancora più forte. "STAI LONTANO DA ME!"

Lo youkai emise un suono simile al sogghigno di un gatto quando gioca con il suo cibo prima di ucciderlo. "Il potere sarà mio". Il demone la circondò con una velocità quasi sovrannaturale, attorcigliando il suo lungo corpo attorno a quello di lei, e iniziò a schiacciarla con la propria forza.

Kagome urlò, ma fu rapidamente zittita dalle spire attorcigliate attorno al suo torace che le comprimevano i polmoni, tanto da non riuscire più a respirare. Boccheggiava come un pesce fuori dall'acqua, mentre si dimenava nella stretta del mostro. La creatura incombeva ora sempre più vicina e Kagome perse la razionalità, continuando a lottare sebbene sapesse che era tutto inutile. Stava per morire per mano di quel demone e non c'era nulla che lei potesse fare per impedirlo.

Il demone aprì la bocca mostrando file e file di zanne e Kagome ricordò quanto quella situazione fosse simile all’incontro con il primo mostro della sua vita, tranne che per il fatto che questa volta nessuno l’avrebbe aiutata. Le zanne si fecero sempre più vicine al suo collo e Kagome chiuse ermeticamente gli occhi. Non voleva morire, Dei non voleva morire!

Il respiro caldo dello youkai si posava sul suo collo e lei sentì lacrime bollenti scenderle lungo il viso. Era arrabbiata... così arrabbiata con sé stessa per il fatto di dover lasciare tutti senza aver detto loro addio, senza aver adempiuto alla sua promessa di ripristinare la Shikon no Tama, arrabbiata perché non avrebbe più rivisto la sua famiglia, e, più di tutto, arrabbiata con Kikyou. Perché quella donna aveva amato Inuyasha così tanto?! Altre lacrime lasciarono la loro umida scia giù per il suo viso, mentre sentiva le punte delle zanne iniziare a penetrare nella pelle delicata del suo collo. Fremendo per il dolore, Kagome iniziò ad emettere sordi singhiozzi mentre continuava lottare contro la stretta morsa dello youkai. Il suo sangue stava per essere prosciugato da quel mostro, lentamente ma inesorabilmente.

Kagome trasse un difficoltoso respiro e spalancò gli occhi per il dolore. "INUYASHA!" gridò, mentre una strana luce la circondava, splendendo dal suo corpo in tutte le direzioni.

Inuyasha era appena uscito dal pozzo, quando la udì. Le sue orecchie ruotarono in direzione del suono che aveva appena sentito. Era la voce di Kagome! Inuyasha si scagliò fuori dal piccolo tempio del pozzo segreto e saltò di tetto in tetto in direzione del suono.

"Dei, vi prego, fate che non sia troppo tardi!" imprecò Inuyasha digrignando i denti.

 

 

 

Nota della Traduttrice (2008): Un grazie enorme a Sango85 che, al tempo in cui iniziai la traduzione di questa fic, era la mia beta-reader. Ringrazio anche Sherry e MyImmagination per i loro complimenti e per i commenti alla fic e tutti coloro che hanno inserito questa storia tra le loro preferite: non sapete quanto mi faccia piacere! Spero continui ad appassionarvi! ^_-

Alla prossima!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Inuyasha's Blood ***


Capitolo 5: Il sangue di Inuyasha

Capitolo 5: Il sangue di Inuyasha

 

 

Inuyasha ansimò, mentre cercava di riprendere fiato. La piccola strada nella quale era appena atterrato era mortalmente silenziosa e vi regnava un'orribile confusione, sebbene avesse visto di peggio nella propria epoca, durante le battaglie che aveva affrontato. Il marciapiede era lacerato e strappato dal suolo in più punti, e i detriti erano disseminati tutti lì attorno. Una sensazione nauseante gli attraversò la spina dorsale. Era troppo tardi!

Inuyasha si scagliò fra le rovine della strada fiutando Kagome. Poteva sentire nell'aria l'odore del sangue di lei, così come quello del sangue dello youkai. Inuyasha si chiese disperatamente cosa potesse essere accaduto, per provocare una così enorme confusione.

"Kagome!" chiamò, cercando freneticamente attorno a sé un qualsiasi segno di vita. Dov'è il mostro? Dov'è Kagome?!

Fiutando ancora, poté percepire l'odore metallico del sangue del demone. Corse giù per la strada, seguendo il sentiero di distruzione, e l'odore diventava sempre più forte. L'orribile miscela del sangue di Kagome e del sangue dello youkai, che l'aveva probabilmente attaccata alcuni secondi prima, nauseava il suo stomaco.

Inuyasha scrutò il suolo, sentendosi più terrorizzato di quanto si ricordasse d'essere mai stato. Se Kagome fosse morta sarebbe stata colpa sua, proprio come era stata colpa sua la morte di Kikyou! Allora lui non fu lì a proteggerla, e ora c’era stato neanche per Kagome. Inuyasha toccò l'elsa di Tessaiga al suo fianco e ringhiò per la frustrazione.

Improvvisamente, un odore raggiunse il suo naso, lui si voltò e si avventò verso la fonte. Kagome era distesa là, nascosta tra un mucchio di macerie. Sembrava soltanto che dormisse e Inuyasha si precipitò al suo fianco, depositando l'arco e le frecce vicino a sé.

"Kagome!" gridò, tanto sollevato per averla ritrovata, quanto disperato per essere arrivato troppo tardi. "Kagome!" gridò di nuovo mentre la scuoteva gentilmente cercando di sentire il battito del suo cuore.

C'era.

Inuyasha sospirò sollevato. C'erano delle ferite. Innumerevoli graffi ed abrasioni, ed un morso sul collo, sul quale Inuyasha poteva sentire il fetore di un demone. Le ispezionò le ferite e quasi urlò a ciò che vide. Kagome aveva perso quasi tutto il suo sangue.

Inuyasha imprecò rabbiosamente e si tirò Kagome al petto. "Cosa ti è successo? Cosa cazzo è successo qui?!" imprecò tra i capelli di Kagome macchiati di sangue. Avrebbe dovuto fare qualcosa alla svelta, prima che lei morisse per l'eccessiva perdita di sangue. Ascoltò il cuore batterle nel petto e capì che stava iniziando a rallentare la sua già debole andatura.

Inuyasha imprecò e la ridistese al suolo. In un istante sfoderò Tessaiga e si tagliò il polso sinistro. Trattenendo il dolore mentre il sangue fuoriusciva liberamente dalla ferita e gocciolava a terra, Inuyasha iniziò a succhiare dal proprio braccio, prendendo una boccata del suo stesso sangue. Quindi si voltò verso il collo di Kagome per scoprire la ferita e far fluire il proprio sangue all'interno di essa, obbligando il corpo di lei a mandarlo giù fino al cuore.

"Dei, fate che funzioni" bisbigliò Inuyasha, mentre iniziava a succhiare di nuovo dal proprio polso, ripetendo il processo ininterrottamente. "Dannazione, non azzardarti a morire addosso a me, Kagome!" urlò mentre cercava di raggiungere ancora il proprio polso.

Riposando dopo qualche altra boccata, Inuyasha chiuse la propria mano sulla ferita sul collo di lei, bloccando così il sangue che le aveva trasferito. Pregò che le proprietà curative del suo sangue youkai fossero sufficienti per reagire con il corpo di lei e salvarla.

Inuyasha grugnì, mentre si strappava un pezzo di manica e lo avvolgeva dolcemente attorno al collo di Kagome, per evitare che altro sangue ne fuoriuscisse. Poi ne lacerò un secondo pezzo e lo annodò attorno al proprio polso, così da fermare l’emorragia. Come lei, anche lui aveva perso una gran quantità di sangue attraverso la trasfusione e stava iniziando a sentirsi un poco stanco, ma ciò non gli importava. Se ciò avesse significato che Kagome sarebbe sopravvissuta, le avrebbe dato volentieri i propri poteri pur di aiutarla, finché lei non fosse guarita.

Attese un momento, osservandola e ascoltando il cuore batterle nel petto. Era ancora lento e misurabile. Ma almeno batteva ancora. Si sporse verso di lei e le toccò la fronte. "Kagome, dimmi chi ti ha fatto questo. Li ucciderò".

Kagome non diede segnale di aver udito. Era fredda.

"Lo giuro, ucciderò quei bastardi." giurò Inuyasha mentre si toglieva la parte alta del kimono per avvolgerla attorno a Kagome, così da tenerla al caldo. "Ti porterò da qualcuno che possa aiutarti meglio di quanto sia in grado di fare io" disse Inuyasha mentre iniziava a sollevarla. Avrebbe trovato un guaritore, o in qualsiasi modo fossero chiamati nel tempo di Kagome, che si sarebbe preso cura di lei.

Inuyasha si accorse che non c'era nessuno in vista e che tutto era mortalmente calmo. "Dove sono tutti quei fottuti umani quando hai bisogno di loro?" ringhiò.

Fu allora che Inuyasha percepì qualcosa. Era uno youkai. Mettendo velocemente giù Kagome, Inuyasha fiutò l'aria. "Vieni fuori, bastardo. Posso sentire il tuo fetore" urlò. Posizionò una mano su Tessaiga e la sguainò piano, tenendola di fronte al proprio petto.

Dall'angolo di una costruzione quasi completamente distrutta, apparve un mostro, che aveva le stesse sembianze, pensò Inuyasha, di quella cagna di una millepiedi che aveva avuto il piacere di rimuovere dalla faccia della Terra quando aveva incontrato Kagome per la prima volta.

Il demone ringhiò e Inuyasha poté vedere che era stato colpito da una qualche genere di raffica. Era stata Kagome a fare ciò? Non che questo importasse, in ogni caso, dato che il bastardo stava per morire molto lentamente e anche più dolorosamente per aver fatto del male a Kagome.

"Hanyou" disse semplicemente la bestia, osservandolo a distanza. "Cosa vuoi, mezzo-sangue?"

"Hai tolto a Kagome il suo sangue, bastardo, e io sono qui per vendicarmi!" urlò Inuyasha, tenendo Tessaiga di fronte a sé.

Il mostro rise semplicemente. "È la tua donna, vero? Bene, in ogni modo tu sei un cane bastardo, un hanyou, così è proprio degno di te trovare una compagna di questa debole specie. Era un male che avesse l'energia della Shikon no Tama in sé. Bere il suo sangue è stato molto benefico, sebbene sia riuscita a nuocermi soltanto minimamente grazie a questa cosa" Lo youkai tirò fuori il frammento della Shikon dal proprio corpo e lo gettò al suolo tra sé ed Inuyasha.

Gli occhi di Inuyasha si aprirono per la sorpresa. Un frammento della Shikon!

"La sua energia era forte. È riuscita a colpirmi un poco usando il potere che proveniva dal suo corpo. Non che ciò importi ancora, comunque. Con il suo sangue, posso fare di più che con un singolo pezzo del gioiello." Il demone incrociò le braccia sul suo grosso petto e fermò la testa.

Inuyasha sentì il proprio sangue ribollire. "Tu, bastardo! Ora morirai per ciò che hai fatto!" Inuyasha sollevò Tessaiga e attaccò con furia. Sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene e si spinse in avanti in un cieco attacco, che però fu facilmente deviato dal mostro con una semplice sferzata della sua lunga coda squamata. Inuyasha si rigirò sui propri tacchi più forte che poté e si sollevò per attaccare di nuovo, tentando di tenere la propria spada bassa sul cranio del demone, per romperlo nell'oblio. Il suo secondo tentativo fu deviato facilmente come il primo, e il mostro rise, mentre stendeva gli artigli per squarciare il petto di Inuyasha, che veniva lanciato via dal corpo del mostro.

Inuyasha se ne stava una buona dozzina di metri lontano dal mostro, respirando già pesantemente a causa dell'impatto con gli artigli di lui che gli avevano squarciato il petto. Con la mano sinistra si toccò il torace, sentendo il caldo pulsare del suo sangue che sgorgava liberamente. Inuyasha imprecò e si preparò ad attaccare ancora. Perché Tessaiga non si trasformava?

Inuyasha urlò, mentre balzava in aria tenendo Tessaiga giù, verso la cima della testa del mostro. Questa volta, lo youkai non si scomodò nemmeno a fermarlo ma si limitò solo ad osservare. La potenza del colpo di Inuyasha si irradiò in circolo scuotendo le macerie da terra, ma ciò fu la sola cosa che riuscì a fare. La lama arrugginita di Tessaiga rimase non-trasformata nelle sue mani doloranti.

Lo youkai rise alla sorpresa di Inuyasha. "È così?" chiese semplicemente. "Con tutti quei grandi discorsi, ho pensato che tu fossi piuttosto potente. Suppongo che tu non sia veramente così forte, mezzo-sangue. Non che ciò importi, ho altre cose di cui occuparmi, così dovrò concludere ora questa graziosa battaglia. Addio, hanyou." Come un flash, lo youkai si lanciò in avanti verso Inuyasha, facendogli un altro grosso squarcio sul petto.

Inuyasha cadde all'indietro in totale sorpresa. Cosa c'era che non andava? Perché Tessaiga non si trasformava?! Cosa diavolo stava succedendo?! Inuyasha si alzò e si scansò a destra più velocemente che poté per evitare gli artigli del demone millepiedi. Avevano fatto già molti danni e, aggiungendo il fatto che aveva perso gran parte del proprio sangue per aiutare Kagome, era in forma approssimativa. "Dannazione, sto tentando di salvare Kagome!" imprecò a denti stretti alla sua spada. "Non riesci a vederlo?!"

Scansando un altro attacco da parte del mostro digrignante, Inuyasha cercò di reagire lanciandogli i propri colpi, ma inutilmente. Questo mostro era incredibilmente forte e veloce. Inuyasha ipotizzò che fosse per il fatto che il costui aveva preso il sangue di Kagome, il quale era intriso del potere della Shikon no Tama. Ciò spiegava l’innaturale forza e velocità del mostro, ma non gli era molto d'aiuto. Se non fosse riuscito a scoprire perché Tessaiga si rifiutava di cooperare, era bello che morto, e Kagome non sarebbe sopravvissuta molto più a lungo, dopo che la creatura si fosse stancata di lui.

Usando la spada per bloccare il potere grezzo degli attacchi del mostro, Inuyasha grugnì rabbiosamente, tentando di fermarsi. Le cose non stavano andando bene. Proprio per niente. Sentendo qualcosa passargli sul fianco in un movimento confuso, Inuyasha guardò in basso, giusto in tempo per vedere un flutto cremisi di sangue sgorgare dal suo corpo. Fu solo dopo che bloccò il successivo attacco del mostro e che scansò la sua coda pungente, che Inuyasha percepì l'atroce dolore raggiungerlo e urlò in agonia. Sì, le cose non sembravano assolutamente buone.

 

Kagome gemette e voltò la testa con dolore. Le sue braccia, le sue gambe, la sua testa... tutto faceva male. Kagome aprì lentamente gli occhi e cercò di capire dove fosse. Ricordò l'attacco dello youkai e il suo futile tentativo di difendersi, seguito da un dolore al collo.

Kagome sollevò una mano verso il proprio collo e si sorprese nel sentire qualcosa avvolto attorno ad esso. Fece scorrere dolcemente le proprie dita sul tessuto e lo riconobbe all’istante come una parte della giacca di Inuyasha. Kagome sentì i propri occhi riempirsi di lacrime, mentre abbassava di nuovo la mano come se fosse diventata pesante come il piombo.

Inuyasha era lì. Era venuto.

Kagome riprese lentamente i sensi, uno ad uno, e sentiva il cuore pulsarle nella testa. Il dolore era insopportabile e non riusciva ancora a muoversi. Udiva dei suoni alla sua sinistra. Incapace di riconoscere alcunché per alcuni istanti, Kagome chiuse gli occhi e girò dolorosamente la testa verso la fonte. Sentiva il suono del metallo contro il suolo, che provocava in alcuni istanti dei barlumi di luce, e c'era il demone. Poteva sentire e comprendere quei suoni facilmente. Inuyasha era là? Kagome non era in grado di dirlo. La sua testa era troppo confusa per registrare tutto ciò che stava accadendo attorno a lei. Voleva solo riposarsi... Era così stanca. L'odore di Inuyasha le era tutto intorno e voleva solo dormire e far finta che questo fosse solo un sogno.

Calma com'era in quel momento, Kagome non si accorse che le sue ferite si stavano lentamente chiudendo e che il flusso di sangue si era fermato. I buchi sul collo, dove erano penetrate le zanne, erano però ancora fortemente visibili.

Kagome si sentì trasportare nel sonno. Sebbene sapesse che ciò avrebbe dovuto importarle, non riusciva a restare sveglia, fuori dalla terra dei sogni. Si sentiva così in pace. Muovendo il braccio, tirò la giacca di Inuyasha più stretta attorno a sé e respirò il suo odore, l’odore della foresta. Esso la calmava. In quel momento, voleva solo riposarsi... Il mondo poteva attendere.

Fu soltanto il suono di un urlo di dolore che la scosse da quella fantasia.

Quell'urlo. Quell'urlo...? Perché le suonava così familiare? Kagome strinse gli occhi per un momento, in riflessione, per poi aprirli dopo aver capito.

"Inuyasha!"

 

Inuyasha urlò per il dolore bruciante, mentre la coda del mostro attraversava nitidamente la sua spalla sinistra fin sulla schiena. Ogni cosa di lui era coperta di sangue, tanto che riusciva a malapena a tenersi a Tessaiga e sperare che la barriera di questa lo proteggesse contro il successivo brutale attacco dello youkai. Per ora tutto ciò che poteva fare era sperare. Un altro buon colpo e sarebbe stato spacciato.

Inuyasha imprecò e provò dolore, come non ne aveva mai provato prima. Lui sarebbe morto, Kagome sarebbe morta. Sarebbero morti entrambi e lui non sarebbe mai stato in grado di dirle quanto lei fosse necessaria nella sua epoca. Morendo avrebbe deluso il bonzo e persino Shippou. La vecchia sacerdotessa si sarebbe rattristata, e chissà quale tipo di mostro si sarebbe poi impossessato della Shikon no Tama! Della sua Shikon no Tama.

Chiuse forte gli occhi, mentre veniva colpito ancora una volta dalla coda dello youkai, simile ad una frusta, e veniva spedito per la lunghezza della strada, fino a schiantarsi sul duro suolo. Sporcizia e sabbia si fecero strada nelle sue ferite fresche e gli causarono ancora più dolore. Non tentò neppure di muoversi questa volta. Sarebbe morto comunque e non c'era più nulla che lui potesse fare per proteggersi. "Maledetto corpo mezzo umano... dannazione!"

Lottò un'ultima volta nel tentativo di muoversi, ma rapidamente si arrese al dolore e girò la testa per vedere la pozza di sangue che si stava accumulando sotto il suo corpo straziato. Lasciò la presa su Tessaiga e imprecò nuovamente rivolto a sé stesso. Perché suo padre non lo aiutava in questa battaglia? Perché? PERCHÈ?! Lo youkai si faceva sempre più vicino. Poteva sentirne l'odore. Stava per morire e non c'era nulla che lui potesse ancora fare per fermarlo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - I Can't Have You Here With Me ***


Capitolo 6: Non posso averti qui con me

Capitolo 6: Non posso averti qui con me

 

Kagome si rigirò dolorante. Le faceva così male muoversi, ma aveva udito il grido di dolore di Inuyasha. Lui era là e lei lo sapeva, e sapeva anche che lo stavano attaccando. Il suo potere... non aveva ucciso lo youkai? (Qui si fa riferimento al potere che era scaturito dal corpo di Kagome - vedi capitolo 4 NdT)

Dei, il potere che aveva evocato dal proprio corpo le squarciava ancora la mente. Quel potere aveva bruciato lo youkai, aveva ustionato la sua carne e lo aveva strappato dal suolo come un'onda distruttiva. Si era ferita nell’evocare un potere tanto stupefacente, del quale non pensava neppure di esserne capace.

Ma... non era morto?

Gli occhi di Kagome iniziarono a mettere a fuoco, mentre lei cercava di alzarsi in ginocchio. Con le vertigini e sopraffatta dalla nausea, Kagome non desiderava altro che lasciarsi cadere all'indietro e dormire. Guardandosi attorno, vide per la prima volta Inuyasha. Era steso al suolo, immobile, coperto di sangue. Lo youkai era su di lui, e gli si faceva sempre più vicino.

Fu percorsa dal panico, mentre urlava "Inuyasha, alzati! Corri!"

Inuyasha non si mosse, ma la sua voce attirò l'attenzione dello youkai. Esso si girò verso di lei con i suoi freddi occhi demoniaci e sogghignò, mentre si leccava il sangue sul mento. "Ancora viva...?" la canzonò. "Che mi ha ferito, lo sai... La tua piccola dimostrazione di energia era potente, ma non abbastanza per liberarti di me".

Kagome guardò in perpetuo orrore lo youkai che avanzava ancora di più verso Inuyasha. "Porrò fine alla sua vita ora. Non dovrà più soffrire a lungo. E tu non vuoi che lui soffra, vero?" sibilò.

Kagome ansimò ed indietreggiò lentamente, terrorizzata. Il suo calcagno urtò contro qualcosa e ciò la spinse a guardare verso il basso. Si trattava del suo arco e della sua faretra con le frecce. Era stato Inuyasha a portarglieli? Kagome rimase confusa per un momento, prima di guardar fisso lo youkai, afferrare l'arco e incoccarvi una freccia. "Tu morirai per mano mia, prima che ti lasci toccarlo ancora!" urlò, tendendo l'arco con tutte le proprie forze.

Il mostro si lanciò verso di lei con un ringhio e Kagome scoccò la propria freccia. La freccia si infiammò, circondata da un'energia purpurea, ed andò diritta verso lo youkai. Con movimenti abili e quasi invisibili, lo youkai schivò facilmente l'attacco e sogghignò in direzione di lei, mentre la sbatteva contro un muro di macerie.

Kagome urlò. Era così veloce! Doveva essere a causa della scheggia della Shikon! Sì, doveva proprio essere per quello.

"Tu, stupida donna. Il tuo sangue mi ha reso più forte e il frammento della Shikon che portavo già addosso mi ha dato abbastanza potere per sopravvivere al tuo primo attacco. Cosa ti fa pensare che io sia così stupido farmi colpire dalla tua freccia?" esso guardò con ira il volto di lei: file e file di aghi, bianchi denti perlacei, brillavano nella sua direzione.

Kagome lottò contro di lui, ma senza risultato. L'inutile arco nella sua mano sinistra non le era d'alcun aiuto e sapeva che di lì a poco sarebbe morta. Il mostro sarebbe andato ad uccidere Inuyasha... Kagome singhiozzò per la frustrazione, mentre tentava di liberarsi.

 

Inuyasha socchiuse gli occhi e sentì le proprie orecchie torcersi spasmodicamente, mentre riprendeva i sensi. Il suo caldo sangue stava già iniziando a seccarsi sotto di lui, e gemette mentre tentava di usare Tessaiga per risollevarsi.

Kagome. Kagome. Kagome.

Questo era tutto quello che la sua mente riusciva a registrare. Lei era ancora lì e quel bastardo di uno youkai non si stava affatto preoccupando di lui; probabilmente stava cercando di finire Kagome. Non avrebbe... lasciato che quel demone lo facesse. Non finché lui era in vita. Non finché lui poteva ancora tentare e reggersi in piedi.

"Kagome..." bisbigliò.

Inuyasha lottò per alzarsi e guardò verso lo youkai, il quale incombeva su un’inerme Kagome. Così, è sopravvissuta. Pensò Inuyasha con sollievo. Lei era viva. Il suo sangue aveva funzionato. Inuyasha voleva ridere dalla felicità e, allo stesso tempo, ringhiare con disprezzo al demone che stava ancora cercando di prendersi la sua vita.

"Bastardo..." ringhiò profondamente Inuyasha nella sua gola. "Tu, demone indegno!" strillò, brandendo la Tessaiga non trasformata. "Non... è ancora finita!"

Kagome, da dietro lo youkai, aprì gli occhi e fissò Inuyasha con uno sguardo sorpreso. "Inuyasha!" gridò.

Inuyasha si limitò ad annuire in direzione di lei, per poi rivolgere la sua piena attenzione al demone. "Liberala. Sono io il tuo primo avversario."

Lo youkai sorrise e la liberò. "Ho promesso a questa ragazza che avrei reso la tua morte semplice e pulita. Solo, non sapevo che tu fossi così desideroso di morire tanto velocemente." Detto ciò, si tuffò verso Inuyasha, proprio mentre lui usciva dall'orbita dello youkai.

 

"Sarai tu l'unico a morire!" gridò Inuyasha, mentre sollevava di nuovo Tessaiga, bloccandolo e tentando di colpire il demone con tutta la propria forza.

Kagome raggiunse il suo arco. C'era ancora qualcosa che non andava. La Tessaiga di Inuyasha non si trasformava. C'era di sicuro qualcosa che non andava e lei ne era spaventata. Più spaventata di quanto lo fosse mai stata nel poco tempo che aveva trascorso con Inuyasha.

Kagome perlustrò il terreno in cerca di una freccia che non si fosse frantumata quando era stata attaccata, o persa nelle macerie. Trovandone una, la mise nell'arco e lo tese. Kagome tentò di focalizzare il suo avversario, ma inutilmente. Inuyasha e il demone si stavano muovendo troppo velocemente e avrebbe potuto colpirli entrambi, se non fosse stata attenta.

"Inuyasha" urlò "Non posso scoccare! Si sta muovendo troppo velocemente!"

Inuyasha si sforzò per respirare, mentre colpiva ancora forte la coda muscolosa dello youkai. "Solo... tentaci!" Respirò con maggiore difficoltà. "Per favore... sbrigati!" Inuyasha grugnì, mentre veniva spinto indietro dallo stupefacente potere del demone. "Sbrigati!" gridò di nuovo con insistenza.

Inuyasha corse a tutta velocità verso il demone e usò la propria forza per afferrarlo ed inchiodarlo sul posto, conficcandogli Tessaiga nella schiena, tra le squame che la rivestivano. Il mostro urlò dal dolore, ma Inuyasha cercò di trattenere il proprio appiglio e guardò verso Kagome. "Ora, Kagome! ORA!"

L'energia naturale dei due era sorprendente e Kagome ebbe di nuovo le vertigini. Questa era la sua unica chance, mentre Inuyasha aveva in quel modo messo il demone con le spalle al muro. Chiudendo gli occhi, Kagome lasciò volare la freccia, piena dell’energia che vi aveva trasferito, ed essa prese improvvisamente fuoco con fiamme purpuree.

Il demone emise un ruggito e venne istantaneamente purificato dalla freccia e ridotto in cenere. Un singolo luminoso frammento volteggiò nell'aria per un momento, prima di cadere delicatamente sul cumolo di polvere, là dove era stato lo youkai.

Inuyasha respirò pesantemente, guardando Kagome con occhi sollevati mentre lasciava cadere a terra Tessaiga, e crollò esausto. Il suo sangue stava ancora fuoriuscendo, per essersi mosso tanto violentemente, e lui gridò, mentre i suoi muscoli venivano assaliti dai crampi a causa dell’eccessivo sforzo.

Kagome lasciò cadere l’arco e corse verso di lui. "Stai bene?" chiese.

"Sto bene... Solo, lasciami riprendere fiato." Inuyasha respirò, mentre chiudeva gli occhi per riposare.

Kagome lo guardò con tristezza. "Sei venuto per me."

Inuyasha non rispose. Tenne gli occhi chiusi e si concentrò per un momento. "Dovevo."

"Perché?" chiese Kagome, mentre si toglieva il fazzoletto dalla tasca ed iniziava a strofinare via il sangue dalla faccia di lui.

"Che razza di domanda stupida è questa?" rispose Inuyasha con un leggero sogghigno. "Sapevo che ti saresti cacciata nei guai. Inoltre, quello stupido monaco e quel piccolo marmocchio frignone vogliono che tu ritorni."

Kagome guardò in basso per un momento. "Sono lieta... che tu mi abbia aiutata Inuyasha, ma..."

"Ma cosa?" domandò aprendo gli occhi e guardando il volto triste di lei.

Il suono di sirene in sottofondo distolse l'attenzione di entrambi. "Che cos'è?" chiese Inuyasha.

"È l'ambulanza e probabilmente la polizia. Quando lo youkai mi ha attaccata, la gente, presumibilmente, è corsa a ripararsi. Qualcuno deve averli chiamati." Kagome raggiunse il petto di Inuyasha e lo aiutò a mettersi in posizione seduta. "Forza, dobbiamo andarcene di qui prima che loro arrivino."

Inuyasha la guardò per un momento, poi si mise in piedi con un grugnito e usò Tessaiga per bilanciare il proprio peso. "Il frammento" iniziò a dire.

Kagome guardò per un attimo il frammento che brillava di energia maligna. Abbassandosi, lo raccolse e, in un istante, la malignità scomparve. "Andiamo" disse Kagome, offrendogli il proprio braccio per aiutarlo ad arrivare a casa.

 

Giunta a casa, Kagome iniziò ad occuparsi silenziosamente delle ferite di Inuyasha. La sua famiglia era andata a trovare sua zia in città e sarebbe stata via per tutta la notte.

Inuyasha non riusciva a pensare a nulla da dire per aiutare a dare il via ad una sorta di conversazione, e Kagome stessa non sembrava desiderosa di iniziare alcunché. Lei teneva gli occhi abbassati e non guardava Inuyasha in volto se non per pochi secondi alla volta, prima di spostarsi per prendere altra garza, acqua ossigenata, o nastro adesivo (ok, qui sono andata per intuito, visto che "band aids" non so proprio cosa siano… Si accettano suggerimenti… NdT)

Inuyasha sospirò. Tutto ciò lo annoiava e non sapeva come superare quella barriera di silenzio creatasi tra loro. Il sole stava iniziando a tramontare ed Inuyasha si sentiva ancora stanco. Voleva dormire e rimettersi in salute, ma non prima di aver parlato a Kagome ed aver messo le cose in chiaro.

"Kagome" iniziò.

"Cosa?" chiese lei, mentre gli fasciava dolcemente il braccio.

"Sei ancora arrabbiata con me?"

Kagome si fermò per un attimo, ma rifiutò di incontrare gli occhi di lui. "Ho... deciso che ti avrei lasciato totalmente a lei. Non interferirò con qualunque cosa voi due desideriate fare d'ora in poi."

Inuyasha sembrò scioccato per un momento. "Kagome, tu non sei mai stata un intralcio per me. Soltanto, io... sono molto in debito con Kikyou dopo l'inferno che lei ha passato. Non riesci a capirlo?"

"Sì, lo capisco. L'ho sempre capito. So che lei è speciale per te."

"Lo sei anche tu."

"Non tanto quanto lei."

Inuyasha rimase in silenzio. "Non posso lasciarla a Naraku."

"Lo so."

"Ritornerai indietro con me allora?"

"No."

Le parole fredde di Kagome lo colpirono duramente. "Perché no?"

"Te l'ho già detto. Io non posso solo... sedermi là ed essere con te. Tu non hai per niente bisogno di me e lo sai. Puoi continuare il tuo viaggio con Kikyou e, probabilmente, trovare i frammenti molto più velocemente con lei invece che con me" sussurrò Kagome.

"Questo non è vero" disse Inuyasha mentre tentava di cambiare posizione.

"Non muoverti. Riaprirai le ferite."

Inuyasha ringhiò. "Ascolta, donna! Ora non mi importa dei miei dannati tagli! Voglio farti capire! Inoltre, quello non è vero!"

Kagome gli lanciò uno sguardo bizzarro. "È una bugia, lo sai che io non posso raccogliere i frammenti del gioiello velocemente quanto Kikyou."

Inuyasha scosse la testa. "No, non quello. Volevo dire che non è vero che tu non significhi nulla per me."

Kagome si fermò per un momento prima di sentire le lacrime iniziare a riempirle di nuovo gli occhi. Mise giù le garze e si alzò velocemente, ma Inuyasha le afferrò il polso, prima che lei potesse andarsene.

"Per favore, lasciami sola..." pregò Kagome.

"No, dannazione! Non mi stai ancora capendo!" Inuyasha si alzò, nonostante le sue condizioni. "Guardami!"

Kagome chiuse gli occhi e distolse lo sguardo, mentre Inuyasha bloccava nelle proprie mani le braccia di lei. "No, non posso..." iniziò a dire, mentre le lacrime cominciavano a cadere liberamente dai suoi occhi.

"Fallo!" disse Inuyasha con rabbia.

Kagome aprì lentamente gli occhi... il marrone incontrò l'oro. Gli occhi di lui tenevano quelli di lei paralizzati in uno sguardo fisso, e lei si sentì incapace di fare alcunché. Si abbandonò tra le braccia di lui, e tentò di distogliere lo sguardo, ma Inuyasha non la lasciò.

"Io non so perché tu sia così cocciuta e non riesca a capire che ti voglio là con me, Kagome. Ho bisogno che tu sia là con me! Quando sei con me, io sono felice e in pace. Senza di te, non sono in grado di fare nulla. Non lo capisci?!" la scosse dolcemente per le braccia per enfatizzare la propria opinione.

Kagome lasciò che le lacrime cadessero liberamente e singhiozzò. "Io... non posso solo stare accanto a te, Inuyasha." Si sentiva così infame davanti a lui. Così piena di rammarico e così stupida. Senza preavviso, Inuyasha se la tirò al petto e la strinse in un abbraccio. Kagome era scioccata da questa sua aperta dimostrazione d'affetto, ma si limitò ad appoggiarsi contro di lui, lasciandosi trasportare dal suo profumo e dall'odore della menta dei medicinali sulle sue ferite.

"Hai salvato la mia vita oggi" le parlò dolcemente nell'orecchio. "Ti sono davvero grato per questo."

"Anche tu hai salvato la mia ..." bisbigliò sul petto di lui, mentre cercava di asciugarsi le lacrime. "Ma Inuyasha... Tessaiga non si è trasformata."

Inuyasha la abbracciò più forte. "Lo so. E per questo pensavo di averti persa. Non so cosa avrei fatto se non mi avessi chiamato. Quasi non pensavo che avrei potuto ancora alzarmi. Sono... solo molto sollevato."

Kagome singhiozzò. Le parole di lui la toccarono ad un livello di cui non credeva Inuyasha capace. Senza pensare, Kagome lo spinse un poco indietro e portò le proprie labbra ad incontrare quelle di lui per la prima volta.

Inuyasha la guardò sbigottito per un momento, prima di sprofondare nel gentile bacio. Fu breve e delicato e, prima che sapesse esattamente cosa fosse successo, Kagome si ritrasse.

"Inuyasha... io ti amo, ma non posso sopportare il dolore. Mi dispiace così tanto, ma... Non posso proprio averti qui con me." Kagome si ritrasse dolcemente da lui, rivolgendogli un debole sorriso finale, prima di lanciarsi verso la porta ed andarsene.

Inuyasha rimase là, stordito, mentre portava le dita alle labbra, ancora calde per il breve contatto. "Kagome..."

 

 

…Continua…

 

 

 

Nota della Traduttrice: bene, dopo tanta attesa eccovi finalmente il sesto capitolo. Mi scuso del ritardo ma in questo periodo ho avuto parecchi casini e non sono riuscita ad approntare la traduzione prima di oggi. Che dite vi piace questo capitolo? Tenetevi pronti, perché il prossimo sarà quello finale. Alla prossima

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - When All's said and done ***


Capitolo 7: Quando tutto è stato detto e fatto

Capitolo 7: Quando tutto è stato detto e fatto

 

Stupida, stupida, stupida! Si ripeté Kagome tra sé e sé, mentre attraversava correndo il cortile del tempio. Le lacrime le cadevano liberamente sul viso e lei se le strofinò via, incurante, mentre barcollava verso il Dio Albero e vi si appoggiava, nascondendo il volto tra le braccia.

Stava scappando di nuovo, non era forse così? Si era ripromessa che non avrebbe potuto restare con Inuyasha finché lui avesse amato Kikyou; ma lui prima era là, a chiederle di rimanere insieme a lui. A chiederle di ritornare con lui nel suo mondo. Di continuare ciò che avevano iniziato insieme.

Kagome sbatté la testa con violenza, contro la corteccia dell'albero, graffiandosi la fronte.

E lei era stata tanto sciocca da baciarlo. Aveva baciato Inuyasha! Di tutte le cose stupide e indecenti che avrebbe potuto fare, lei l'aveva baciato! Si portò le dita alle labbra, a metà tra incredulità e rabbia. Il suo primo bacio, e ora stava scappando...

Kagome rimase seduta lì per molto tempo, con la mano che ancora le copriva la bocca, mentre le lacrime continuavano a cadere. Il sole stava tramontando dietro il profilo della città, lasciandola così nella semioscurità, ma a lei ciò non importava. Si appoggiò all'indietro, contro l'albero, lasciandosi poi scivolare a terra, e, perplessa, nascose quindi la testa tra le braccia.

Cosa avrebbe fatto? Di sicuro non poteva lasciare la casa. Questa sarebbe stata una cosa ancora più stupida. Ma ancora non riusciva ad affrontare Inuyasha. Che cosa stava facendo lui là dentro? Era ancora in casa? Se n'era andato? No, non l'aveva visto entrare nel pozzo. Lui la stava aspettando, o era arrabbiato con lei? Non lo sapeva.

Doveva fare qualcosa. Restare seduta, lì fuori, a piangere vicino al Dio Albero non l'avrebbe portata da nessuna parte, ed iniziava anche a far freddo. Avrebbe dovuto *solamente* entrare e scusarsi con Inuyasha, assicurarsi che lui stesse bene, e poi rispedirlo indietro con il frammento che avevano recuperato quel giorno. E ciò era tutto: questa era la sua decisione definitiva. Non sarebbe ritornata indietro.

Facendo forza sulle sue deboli gambe, Kagome iniziò a camminare verso casa, domandandosi se stesse facendo davvero la cosa giusta.

 

Inuyasha rimase seduto in stato di shock per lunghi istanti. La sua mente poteva a malapena registrare tutto ciò che era accaduto nelle ultime ore, fino a qualche minuto prima. Kagome gli aveva detto con certezza che non aveva intenzione di ritornare. Una volta per tutte. Mai più.

Scosse la testa e si alzò, guardando verso la porta attraverso la quale lei era uscita. Non riusciva a vederla ora. La sua perfetta vista notturna era tornata ad essere di nuovo quella di un semplice essere umano. Si maledì con rabbia. Era soltanto per colpa della luna nuova, giusto?

Il suo primo istinto fu quello di precipitarsi fuori a cercare Kagome, ma esitò per un momento. Lei non voleva che lui la seguisse, e lui era troppo spaventato per farlo. Non sapeva se sarebbe riuscito ad affrontarla, in quanto si sentiva lo stupido che realmente era.

Vacillando all'indietro, colpì leggermente la scatola delle garze ed imprecò: le sue ferite non avevano avuto tempo di guarire completamente prima del calar del sole, ed ora era bloccato nella sua forma umana per tutta la notte, con tagli abbastanza seri e Kagome a cui pensare. Di sicuro non poteva ritornare al di là del pozzo proprio ora, sapendo che lei era in quello stato, ma non sapeva neanche cosa diavolo fare in casa sua. Limitarsi a stare lì nella casa della sua famiglia era ridicolo.

Inuyasha si girò e guardò le scale che portavano alla camera di Kagome. Non sapendo il perché, iniziò a camminare verso di esse, tenendosi temporaneamente al corrimano, mentre i suoi tagli si riaprivano.

Col cavolo se gli importava.

Respirando pesantemente, salì con lentezza le scale, raggiunse la cima e scrutò l'atrio oscuro. Era quasi impossibile vedere qualcosa, e così, a tentoni, cercò la porta della stanza di lei. Era chiusa, ma lui girò la maniglia ed entrò.

Una debole lampada posta nell'angolo lanciava, per la stanza, un caldo bagliore, e lui, persino in nella sua forma umana, riusciva a sentire l'odore che indubbiamente era di Kagome. I suoi occhi si addolcirono per un istante, mentre si soffermavano su una piccola cornice quadrata che proteggeva un ritratto di lui stesso, Miroku, Shippou e Kagome. Lei aveva portato qualcosa nella loro epoca e aveva insistito che tutti stessero in posa per il tempo necessario a fare una foto. Allora non gli era importato, ma, guardando quei volti ritratti, così perfettamente somiglianti alla realtà, sentiva una fitta lancinante al cuore.

Miroku se ne stava di lato, sorridendo felicemente e tenendo il proprio braccio attorno a Kagome, che brandiva la macchina fotografica. Shippou era collocato sulla spalla di lei, e ondeggiava freneticamente, mentre stringeva il dolce che Kagome gli aveva portato. Inuyasha, invece, teneva la schiena quasi voltata verso l'obiettivo e assumeva un aspetto scontroso, come era solito fare.

Inuyasha si diresse verso la cornice e la raccolse, guardando la propria immagine e domandandosi il perché si fosse comportato in quel modo. Lui era sempre così... Fingeva che non gli importasse, quando la realtà era ben diversa. Aveva pensato che fosse la cosa migliore. Tutto ciò che un tempo contava per lui era solo la sfera e il diventare uno youkai completo, ma ora non ne era così certo.

Improvvisamente, le luci si accesero e, con propria sorpresa, Inuyasha lasciò cadere la cornice, che finì a terra con uno schianto. Alzò lo sguardo allarmato. Kagome stava sull'uscio della porta e guardava il pavimento, nel punto in cui la cornice era andata in frantumi. Gli occhi di lei si addolcirono per un momento e, poi, si risollevarono verso Inuyasha, un attimo prima di dirigersi verso la cornice rotta a raccoglierne i pezzi.

"K-Kagome..." iniziò Inuyasha. "Mi dispiace."

Kagome continuò a fare quello che stava facendo, muta per lo stupore. "Non importa" bisbigliò lei.

Nessun'altra parola fu scambiata tra i due, ma Inuyasha si chinò comunque per aiutarla a raccogliere i frammenti di vetro. "Sta attento, le schegge possono ferire." Lo avvertì Kagome e Inuyasha si fermò a guardare la piccola collezione di pezzi di vetro che stava nella sua mano.

Come la Shikon no Tama. Pensò. I frammenti possono ferire...

Senza dir nulla, lei gli prese i pezzi dalla mano e li depositò in un cestino dall'altra parte della camera. Girandosi poi lentamente verso di lui, bisbigliò. "Puoi tornartene di nuovo nel tuo mondo, Inuyasha. Puoi prendere il frammento; io qui non ne ho bisogno."

La tensione nella stanza era altissima. "Non lo voglio. Non è importante ora."

"Ti ho già detto che io non ritornerò."

"Allora neanch'io" replicò Inuyasha, prima che lei potesse dire altro.

"Cosa?" chiese scioccata Kagome.

Inuyasha fece un passo verso di lei, guardandola dritta negli occhi. "Ho detto che non ritornerò neanch'io."

"I-Inuyasha, perché?" Kagome lo guardò, studiandolo. "Tu devi tornare indietro. Quale sarebbe lo scopo del restare qui?"

Lui la abbracciò di nuovo, ma questa volte più forte. "La fotografia che ci avevi fatto" bisbigliò "mi ha ricordato com'era quando ero solo, prima di incontrarti. Non voglio sentirmi così di nuovo."

Kagome si divincolò da lui per un attimo. "C-Cosa?"

"Non voglio essere di nuovo solo" disse Inuyasha, nascondendo il proprio volto nei capelli di lei. "Così, per tutto il tempo che vorrai rimanere qui, ci resterò anch'io."

Le lacrime sgorgarono di nuovo dagli occhi di Kagome, che abbracciò apertamente Inuyasha. I suoi progetti precedenti si erano dissolti. Come poteva resistere alla sua richiesta? Sarebbe restato con lei, per lei. Per nessun altro, solo per lei. Era confusa circa il perché lui volesse fare qualcosa di tanto stupido, ma al momento non poteva importargliene di meno. Lo abbracciò più forte e lui sussultò. Kagome si ritrasse scioccata.

"Inuyasha, mi dispiace! Le tue ferite..." si scostò lei, sentendo le lacrime cadere di nuovo.

"Dimenticale" disse lui, circondandola con le proprie braccia. "Dimentichiamoci di tutto per ora. Ce ne preoccuperemo più tardi."

La sollevò dolcemente e la portò verso il letto, tirando indietro le coperte e mettendola giù piano, nonostante le proteste di lei. La ricoprì e si sedette accanto al letto, appoggiando la testa sulla sponda. "Dormi ora."

Kagome protestò e cercò di alzarsi, ma, non appena Inuyasha chiuse gli occhi, lei capì che lui si era già addormentato. Asciugandosi le lacrime, prese la sua mano nella propria con un piccolo sorriso.

Dimentichiamoci dei nostri problemi per ora. Preoccupiamocene più tardi...

E così Kagome si addormentò, con il ragazzo che dormiva pacificamente accanto a lei.

 

 

…The End…

 

 

Nota della Traduttrice: Bene, la fic è finita. Come avrete potuto notare, non si tratta, come nella maggioranza dei casi, di una fanfic a sé stante, nel senso che essa non va ad assumere i connotati di una storia con un finale predefinito diverso dal manga. Si tratta, invece, di una sorta di enclave nella storia principale delineata da Rumiko Takahashi, al fine di approfondire meglio i sentimenti dei due protagonisti e consentire una loro evoluzione più profonda rispetto al manga o all’anime. Beh, a me all’epoca piacque molto e spero anche a voi.

Che altro dire… Non posso certamente dirvi “Alla prossima fic” perché non so se avrò mai più il tempo o la voglia di mettermi a tradurre qualcosa… Anzi, dubito fortemente che questo potrà mai accadere.

Non mi resta che ringraziarvi per l’affetto con cui avete seguito questa traduzione: i vostri commenti entusiasti sono stati uno stimolo per portarla a termine. Un saluto a tutti ora. Spero solo di avervi lasciato un bel ricordo.

 

Aisha833 aka Elysa_chan

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