Eternity

di vero15star
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sophia-Prologo ***
Capitolo 2: *** My First Day ***
Capitolo 3: *** I don't know who you are,but I hate you!! ***
Capitolo 4: *** You don't know me at all!! ***
Capitolo 5: *** Incubi di una notte... ***
Capitolo 6: *** The Missing Kiss ***
Capitolo 7: *** Lacrime e Gelosia. ***
Capitolo 8: *** Tommy &Devon ***
Capitolo 9: *** And Summer Comes ***



Capitolo 1
*** Sophia-Prologo ***


Eternity prologo Io non so bene come descrivermi.
Non l'ho mai saputo.
Se credete che i vampiri siano bevitori di sangue,allergici alla luce del sole e molto introversi,allora mi dispiace,non sono una vampira.
Ma se invece credete che i vampiri siano esseri immortali ,dotati di una bellezza mozzafiato e con poteri strabilianti,allora avete ragione,sono una vampira.
Il mio nome è Sophia.
Ho 413 anni ma esteriormente vado fiera dei miei 18,che ho mantenuto per tutto questo tempo.
Solo pochi conoscono la mia vera identità,quella che si nasconde dietro Sophia Adams,affascinante e perfetta cheerleader di Herst ,un paesino nel North Carolina.
Non so come sono diventata quello che sono ,lo sono da tutta la vita più precisamente da quando ho compiuto 18 anni e ho notato che il mio corpo con il passare del tempo rimaneva sempre quello di una bellissima e attraente 18enne.
Ma la mia vita non è mai stata rose e fiori.
Ho dovuto combattere con il dolore della morte della mia famiglia,che non si spiegava questo fenomeno e sono fuggita per secoli,per non essere uccisa o trasformata in una cavia da laboratorio.
Fuggita a Manhattan ho conosciuto la mia attuale famiglia e da Sophia Michelle Geller sono diventata Sophia Brooke Adams.
La mia famiglia è esattamente come me,per questo viviamo insieme e cerchiamo di nascondere la nostra identità agli occhi delle altre persone ,che ci guardano ammirati per la nostra incredibile bellezza ma che non immaginerebbe mai quello che possiamo fare.
Tutti abbiamo un talento e dei poteri.
Io sono l'essere più forte di tutta la mia famiglia e di conseguenza di tutto il mondo.
Solo ed io la mia famiglia siamo quello che siamo.
Non c'è nessun altro in tutto il resto del globo.
Dire che siamo vampiri,non è esattamente corretto perciò.
Noi ci chiamiamo affettuosamente "Humans Angels","Angeli Umani".
Non ho mai pensato a come sarebbe stato diventare grande,non ho mai sentito la necessità.
Ho sempre vissuto con la concezione di avere tutta l'eternità per fare quello che voglio .
Ma se tutta l'eternità non fosse niente in confronto ad un minuto?
Perchè in un minuto ho rischiato di perdere la cosa più importante di tutta questa stupida esistenza e so per certo che per quella cosa io rinuncerei alla mia immortalità.
Perchè l'immortalità rende il dolore solo più acuto e insopportabile da dimenticare.

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Capitolo 2
*** My First Day ***


eternity part2 -Soph ,sei pronta?-
1 giorno di scuola.Dopo 3 mesi di vacanze,sole e mare si ritorna alla routine noiosa e stancante di tutti i giorni.
Scendo lentamente le scale e guardo il mio riflesso nello specchio all'entrata del soggiorno.
In 413 anni non sono cambiata di un cm,anche solo di un particolare e questo a volte può essere frustrante,persino per un essere immortale come me.
I miei capelli color nocciola ,con alcune piccole sfumature color mogano,mi arrivano all'altezza delle spalle in piccoli boccoli ,i miei occhi ,oggi grigi chiaro riflettono tutta la mia stanchezza e il mio corpo slanciato e magrolino resta aggrazziato nei vari movimenti.
No,nulla di diverso,nemmeno oggi.
-Eccomi,andiamo?-Fisso lui,il mio fratellone o meglio il mio fratellastro,che si sporge un pò per darmi il consueto bacio del mattino sulla guancia.
Ci conosciamo da quasi 200 anni e in tutti questi anni ho provato in tutti i modi a fargli capire che con me non c'è storia,non riesco a vederlo più che un semplice fratello.
So che Devon è il sogno di tutte le ragazze del nostro liceo,ma credetemi dopo 200 anni perde tutto il suo fascino,almeno per me.
-Porshe o Mercedez stamattina?-mi chiede sventolandomi davanti agli occhi le chiavi delle due macchine.
Ci penso un attimo su.
-Guido io?-
-L'importante è che non andiamo troppo piano capito, sorellina?-
Sa perfettamente ,che la velocità in macchina non è il mio forte.
Nonostante non possa morire in qualunque tipo di incidente automobilistico,ho sempre una specie di paura che fa in modo che non superi una certa velocità guidando.
E da sempre il mio adorato fratellone mi prende in giro.
-Va bene,comunque Porshe oggi,la Mercedez la utilizziamo quando farà più freddo-e gli frego le chiavi dalla mano facendogli una linguaccia.
Lui inizia a rincorrermi sotto gli occhi divertiti dei nostri genitori,Selenia e Carter.
Non ho mai conosciuto nella mia intera vita due persone come loro.
Eternamente giovani e buoni da sperare di diventare magari un giorno anche solo un decimo di quello che sono loro.
Ci hanno "cresciuti"trattandoci come se fossimo sul serio i loro figli,anche se magari un pò grandicelli e noi li rispettiamo e li amiamo come se fossero i nostri veri genitori.
Ho sofferto molto quando i miei genitori biologici sono morti e da allora tendo a non affezzionarmi troppo agli umani per non dover provare mai più un dolore del genere.
Ancora oggi nel profondo del mio cuore,fa male,tanto male come una ferita che non si rimarginerà mai del tutto.
Anche se vivo con questa convinzione non vuol dire che non abbia amici,anzi tutt'altro;molti ricercano la mia compagnia ed essendo un essere terribilmente egocentrico amo avere le attenzioni su di me ,ma nessuno è mai riuscito a penetrare quel muro che pongo davanti a me per non rischiare di soffrire quando loro se ne andranno.
Perchè gli umani non sono come me,loro se ne andranno prima o poi e non posso sopportare un vuoto del genere di nuovo.
Per Devon invece non è cosi;lui passa da una ragazza all'altra come un bambino quando vede un gioco nuovo che lo interessa,e le altre finiscono nel dimenticatoio.
Questo forse è un altro dei motivi per cui non ho nessuna intenzione di diventare la "Ragazza "di Devon,sono una persona estremamente romantica ed essere trattata come una bambola usa e getta mi fa venire il nervoso.
Sembra strano che creda all'amore e abbia paura di affezzionarmi allo stesso tempo,a volte mi chiedo anche io se abbia tutto questo una logica,però poi mi rendo conto che secondo la logica io dovrei essere morta un bel paio di anni fa e capisco che non tutto ha una spiegazione.
Usciamo ancora ridendo e ci guardiamo negli occhi:i miei grigi si scontrano contro gli occhi verdi di lui e con un grosso sorriso mi siedo al posto del guidatore,costringendolo a farsi da parte.
Mentre guido continuo a guardare fuori dal finestrino e rimango strabiliata dalla magnificenza della giornata di sole,perfetta senza nuvole e realizzo che mi sento strana.
Mi sento tranquilla,pacata come se fossi in attesa di una novità nella mia vita,qualcosa di inaspettato ma che comunque sarà meraviglioso,esattamente come questa giornata.
Devon continua a guardarmi sospettoso e capisco che anche lui ha notato che c'è qualcosa che non va in me ,ma non saprei dire se ne sia felice o no.
Le strade di provincia continuano ad allontanarsi sempre di più mentre imbocco una traversa che ci porterà direttamente alla "Herst High School",un liceo di 400 studenti circa,i quali tutti si conoscono da quando erano in fasce.
Ci siamo trasferiti da Madrid qualche anno prima,e con notevole difficoltà abbiamo nascosto la nostra età,e la nostra identità.
è molto difficile fingere di essere dei 15enni quando ne si dimostra 18,ma per fortuna la gente di qui ha imparato ad accettarci e non fare più pettegolezzi sul nostro conto e ormai ci considerano cittadini di Herst.
Tra qualche anno però dovremmo ricominciare tutto d'accapo ,in un altra città,magari in un altro continente e so perfettamente che un pò mi mancherà questa assolata e pacata cittadina.
Ma non ne farò una tragedia,so anche questo.
In 413 anni ho visto il mondo una centinaia di volte e i trasferimenti non mi spaventano per niente,ne sono quasi immune,come qualcosa di cui non posso fare a meno.
Di cui non possiamo fare a meno.
-Tutto bene Soph?Mi sembri strana!!!-mi chiede Devon continuando a fissarmi cercando di capire che cosa mi turbi,senza capire il motivo.
Non so nemmeno io il motivo e apparentemente niente mi turba.
La mia vita di tutti giorni ricomincia ,e la cosa non dovrebbe farmi nè caldo né freddo.
Ma una strana sensazione continua a farsi spazio nella mia testa,nella mia mente,tra i miei complicati pensieri e ricordi.
Forse sarà davvero una giornata diversa dalle altre.
-Tutto apposto,sta tranquillo-gli rispondo parcheggiando nel parcheggio della scuola nel mio solito posto,sicura che sia sempre libero.
Tutti sanno che quello è il posto della nostra macchina e nessuno oserebbe mai prendermi il posto.
Non mi hanno mai visto arrabbiata e spero per loro che non succeda mai,non è un esperienza molto confertevole e di sicuro non avrebbero il tempo di raccontarlo a qualcuno.
Sono leggermente isterica quando toccano le cose di mia proprietà.
-Se lo dici tu-scende dalla macchina e mi volge uno sguardo indagatore per poi andare dritto verso l'entrata della scuola mentre tutte le ragazze lo guardano ammirate sperando che quest'anno sia l'anno giusto per poterlo conquistare.
Povere illuse.
Anche io scendo dalla macchina ,e lo seguo mentre le stesse ragazze mi guardano invidiose  per vivere accanto al dio della scuola,mentre i ragazzi mi guardano e posso giurare di sentirli dire
"è ancora più bella quest'anno"....
Pane per il mio egocentrismo e per la mia vanità.
Già,sono un essere terribilmente vanitoso e lo ammetto con tranquillità.
Sorpasso l'entrata pronta per un nuovo anno scolastico sperando sia meno noioso di tutti gli altri anni.
Non avrei mai potuto immaginare quanto questo potesse essere vero.

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Capitolo 3
*** I don't know who you are,but I hate you!! ***


Eternity part 3 L'ora di pranzo finalmente arriva e affammata come non mai riesco a comperarmi un sandwich e una limonata prima che finiscano,e mi accomodo in un tavolo non poco distante dalla porta.
Aspetto si e no 10 minuti sicura che tra poco il mio tavolo sarà pieno di ragazze pettegole e cheerleader,e perciò lentamente inizio a respirare fingendo di essere terribilmente entusiasta dei loro discorsi.
Come avevo predetto ecco che vice caposquadra delle ragazze pom-pon si siede accanto a me senza nemmeno salutarmi e parte come un razzo con i suoi complicati discorsi
-Allora organizziamo come ogni anno la festa di inizio anno a casa tua?Hai già chiesto ai tuoi il permesso?-Cavolo,la festa di inizio anno.
Il primo sabato della prima settimana di scuola,si organizzava una festa di inizio anno e da qualche anno a questa parte la festa era sempre organizzata a casa nostra,nella meravigliosissima villa Adams.
Il problema è che me ne sono completamente dimenticata.
-In realtà,me ne ero completamente dimenticata Tyff,ma non credo che per i miei sarà un enorme problema-
Selenia e Carter sono persone molto comprensibili e appoggiano molto i nostri tentativi di solidarietà con gli umani,anche se questo vuol dire far riarredare casa dopo la festa.
-Perfetto,ho invitato tutta la scuola ,anche alcuni del primo anno,molto carini ,e ho invitato Stephen,hai presente il figlio dei McQueens?Quello che l'anno scorso era all'ultimo anno?Beh ,ha accettato perciò verrò alla festa con lui!!-mi dice tutta eccitata e su di giri.
A volte non riesco proprio a capire da cosa venga questa eccitazione per uno stupido party.
Che c'è di terribilmente meraviglioso nel vedere studenti che si ubriacano,ballano in modo disorganizzato e imbarazzante mentre passano da un pretendente all'altro in un batter d'occhio?Penso che non lo capirò mai.
-O mio dio ,davvero?Sono felice per te!!Stephen è davvero carino-dico fingendo un entusiasmo eccessivo che non provo nemmeno minimamente,ma per sopravvivere in questa società devi saper recitare e anche bene.
E credetemi dopo 413 anni in cui fingo di essere ciò che non sono,non c'è un attrice più brava di me in tutto l'universo.
-Tu invece?Chi inviti alla festa?-Ecco la solita domanda.
Sapevo che prima o poi me l'avrebbe posta e anche se sa benissimo che gli risponderò come tutti gli anni,continua a farmela come se la mia risposta non fosse ovvia.
-Non credo che inviterò nessuno,sarò una perfetta padrona di casa,e lascerò il campo alle altre,sperando che quell'idiota di mio fratello non spezzi troppi cuori durante la serata-lei sospira ,continuando a scuotere la testa.
-Sophia,tesoro,sei una delle ragazze più popolari dell'intera scuola e tutti i ragazzi di questo istituto pagherebbero per poter stare anche solo 2 minuti con te,e tu invece?Non hai neanche intenzione di dar loro una possibilità,hai bisogno di un ragazzo sai?Ne hai davvero bisogno-
-Non ho bisogno di un ragazzo Tyff,sono autosufficiente e non necessito di qualcuno che mi stia accanto,e se non ti dispiace so perfettamente di che cosa ho bisogno io-le rispondo leggermente acida continuando a sorseggiare la mia limonata fissando tutte le persone che passano davanti a me in cerca di un tavolo libero.
-Come vuoi ,Soph ma non bere troppe limonate,se no dopo ti scambieranno per un limone-e sistemandosi i capelli ,se ne va raggiungendo la segreteria,di sicuro per farsi fare una giustificazione per chimica.
Non resto da sola per molto ,mi raggiunge immediatamente un altra delle pettegole della scuola, Delya,una biondina dagli occhi color cioccolato,fisico snello e curato.
-Ciao tesoro,allora tutto deciso per la festa ?-
-Si,tutto deciso,alle 8 a casa mia ,i miei non ci saranno come al solito,invita chi vuoi-fingo ancora un interesse che non mi appartiene mentre i miei occhi per la noia diventano un marrocino chiaro color nocciola.
Un altra cosa che mi distingue dagli esseri umani ,è proprio questa.
I miei occhi cambiano colore in base al mio umore,o alla situazione.
Ascolto distrattamente quello che mi sta dicendo finchè i miei occhi non incrociano per sbaglio quelli di un altro individuo.
Non lo riconosco ,e mentre cerco senza nessun risultanto il suo nome nella mia infinità memoria,lui si volta a parlare con altri ragazzi senza nemmeno degnarmi di un altro sguardo.
-Chi è quel ragazzo moro dagli occhi verdi,seduto accanto a quel palloso di Gavin Swerrey?-chiedo a Delya,certa che lei sappia perfettamente di chi sto parlando e pronta a darmi tutte le notizie necessarie.
-è il nuovo arrivato,si è trasferito da Los Angeles qualche giorno fa-
-Come si chiama?-
-Mi pare Thomas ,Thomas Storm,è anche lui dell'ultimo anno ma è una persona molto riservata e dal carattere molto irritabile-
-Wow,allora vedo che si farà molti amici-dico scoppiando a ridere ottenendo l'attenzione di tutti i presenti nella mensa tranne del diretto interessato.
Che fosse immune al mio fascino?
-Già,ma come vedi ha fatto amicizia con Swerrey,anche se non è una cosa di cui complimentarsi in giro,ma perchè me lo chiedi?Cosa c'è,ti interessa?-riscoppio a ridere mentre di nuovo tutti i presenti continuano a fissarmi chiedendosi cosa abbia fatto scatenare in me questa risata.
Tutti tranne lui.
Questa cosa,sta iniziando a darmi sui nervi
.
Non sono abituata a gente che è immune al mio fascino.
Tutti anche il più infimo degli individui nell'universo era attratto da me,dalla mia bellezza,da quello che sono.
Che cosa rendeva quel ragazzo,così anonimo e insignificante diverso dagli altri?
I miei occhi marroni diventano immediatamente neri dalla rabbia.
Cerco di calmarmi perchè so perfettamente cosa succede se mi arrabbio pesantemente.
-Per l'amor di dio,quello lì?Non si merita nemmeno la mia attenzione.è scialbo,del tutto insignificante.Se proprio decidessi di dare una possibilità al mondo maschile,la mia scelta non cadrebbe mai su di lui-scuoto un pò i capelli,tutta la popolazione maschile inizia a guardarmi mentre mi alzo e mi incammino verso l'aula di letteratura .
Tutti tranne lui.
Le mie mani iniziano a tremare ,gli occhi tornano neri come la pece e il mio respiro non è più regolare.
Questa situazione mi farà impazzire,ci scommetto.

Un qualunque essere umano che non è ammaliato dalla mia sfavillante bellezza Non può esistere e ci sarà un modo per farlo cadere ai miei piedi.
Con questa idea nella mia testa mi siedo al mio solito posto al corso del signor Feggerson,aspettando che questo arrivi.
-Buongiorno signorina Adams,come sempre lei è in anticipo-dice entrando in classe,sistemando i vari libri sulla cattedra e preparandosi per la lezione.
-Come al solito no?-dico sorridendo mentre inizio a trascrivere alcune date sulla mia agenda.La festa è questo sabato,quindi dovrei andare a fare shopping giovedi e sabato pomeriggio dovrei andare dalla parrucchiera,ho le prove delle cheerleader mercoledi pomeriggio,le prove di canto domani dopo le lezioni e venerdi devo fare le pulizie a casa con Selenia.
Ho davvero una settimana impegnata.
A volte mi chiedo se non dovrei allentare un pò la presa con tutti questi impegni.
Sono cosi presa con i miei impegni che non mi rendo conto che qualcuno si è seduto nel posto accanto mio,e non è Delya.
Ma anzi è un moretto,dagli zigomi alti e leggermente arrotondati,dagli occhioni verde smeraldo,dal profumo di vaniglia e cioccolato e magrolino,alto circa 1 metro e 75,molto silenzioso e che sopratutto sembra non avere nessuna intenzione di parlare con la sua compagna di laboratorio.
Alzo gli occhi dalla mia agenda e mi scontro con i suoi.
Anche se mi costa ammetterlo,sono molto belli.
Non come i miei certamente,ma davvero belli.
-Io sono Sophia-gli dico presentandomi ,continuando a tenere gli occhi bassi sulla mia agenda con fare presuntuoso.
Lui non mi risponde.
Sto iniziando a scaldarmi.
Con un dito lo scuoto e gli faccio notare la mia presenza accanto a lui.
-Sai che è da maleducati non rispondere quando qualcuno si presenta?-si sente l'irritazione nel tono della mia voce.In 413 anni non è mai successo che un individuo,specialmente un ragazzo mi trattasse in questo modo e non sono intenzionata a lasciargliela passare.
-E tu sai che quando una persona si presenta dovrebbe guardare quell'altra negli occhi invece dell'agenda?-mi risponde con il mio stesso tono,iniziando a tamburellare con la matita sul banco,anche lui adesso guardando in basso.
-Almeno adesso io ti sto guardando,tu invece?-Si gira e nei suoi occhi posso leggere rabbia,furia,tristezza,tutti sentimenti che mischiati in un colpo solo sono un arma micidiale.
-Sei contenta ora?Ti sto guardando-
-Si,grazie-rispondo sprezzante.
Si sta mettendo molto male,lo so.
Quest'anno inizia proprio nel migliore dei modi,io che litigo con il mio futuro compagno di laboratorio e non abbiamo nemmeno iniziato il progetto.
-Tommy-dice ad un certo punto.
-Scusa?-gli rispondo non capendo.Dopo 10 minuti di silenzio di tomba,da far invidia ad un cimitero ,se ne esce con" Tommy"?
-Il mio nome è Tommy-ripete mettendo in chiaro,anche lui stavolta però senza guardarmi.
-Ora scusa chi è che si sta presentando senza guardare l'altro negli occhi?-gli faccio notare cercando di non innervosirmi.
Lui sospira e si gira verso di me.
-Mi chiamo Tommy-
-Sophia Adams-un sorriso irritante compare su quel viso ,come se si fosse ricordato di qualcosa.
Se fa quella battuta sulla famiglia Adams,mi darò davvero una grande incavolata per non dire altro.
-Così tu sei quella che darà la festa sabato?Pensandoci bene,non avrei mai potuto immaginare una persona migliore diversa da te per fare quella stupida festa-Che cosa intendeva con  "Una persona diversa da te per fare quella stupida festa"?Mi stava dando della stupida?Quel ragazzo non sapeva con chi aveva a che fare..
Mai fare incazzare Sophia Brooke Adams.Mai.
-Non ho ben capito cosa intendi scusami...-di nuovo quel sorrisetto snervante.
Stava davvero mettendo a dura prova il mio autocontrollo.
Un altra offesa e avrebbe capito cosa comporta prendermi in giro.
-Niente,cose che non capiresti-Allora mi stava davvero dando della stupida.
Calma Sophia.Non mandare all'aria secoli di esercizio di autocontrollo.Puoi farcela.
-Mi stai dando dell'idiota?Così per saperlo.-
-No,dell'idiota no,ma dell'oca si-Respiro.
Lentamente in dentro e in fuori.
Cerco di ricordarmi tutti i motivi per cui non posso ucciderlo.
1)Mando al diavolo tutti gli esercizi e gli sforzi di secoli d'autocontrollo.
2)Ci sono molti testimoni e dovrei dopo ucciderli tutti.
3)Non sono un'assassina.
4)Dovrei scappare e sarei una ricercata.
5)La mia famiglia non sarebbe molto fiera di me,anche se capirebbe.
Sopratutto quest'ultimo ultimo è il più importante degli altri e dei successivi.
La mia famiglia.
Pensa solo a questo Sophia.La tua famiglia.
-Non ti hanno mai insegnato che una persona prima di giudicarla dovresti conoscerla almeno?Ah no aspetta,sei un povero idiota!!Forse te l'avranno anche detto ma tu visto il tuo scarso cervellino te ne sarai dimenticato.Tranquillo,non me la prendo se mi dai dell'oca,visto che tu non sai nemmeno di cosa stai parlando-gli sibillo scandendo per bene le parole affinche capisca perfettamente cosa sto dicendo.
Me la pagherà,di questo può starne certo.
La lista si sta allugando e dovrebbe soltanto preoccuparsi.
Mettersi contro me,è il più grande errore che abbia fatto in tutta la sua misera e sciocca vita.
Mi guarda per un secondo e poi si volta verso il professore che ,nel frattempo,ha iniziato a spiegare il nuovo progetto.
-Quest'anno tratteremo l'amore proibito,come tema di progetto e sarete divisi in gruppi di 2,giratevi alla vostra destra e conoscerete il vostro partner-
Perfetto,oggi è la mia giornata di merda.
Guardo il mio compagno di studi e capisco che è la stessa cosa che sta pensando lui.
Almeno su una cosa la pensiamo allo stesso modo.

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Capitolo 4
*** You don't know me at all!! ***


Eternity part 4 All'uscita del laboratorio mi incammino velocemente per non vederlo.
Per tutta la lezione non abbiamo fatto altro che litigare e se non litigavamo ci guardavamo male.
Ho perso tutta la mia infinita pazienza e questo vuol dire molto.
Sento qualcosa che mi blocca ad andare avanti e mi giro a vedere chi è e ad intimargli di mollarmi,quando mi accorgo che proprio quello da cui sto scappando che mi sta bloccando
-Che cosa vuoi?-gli chiedo scocciata mentre la sua mano blocca ancora il mio braccio.
-Senti,tu non mi stai simpatica ma non voglio prendere brutti voti in letteratura perciò possiamo cercare di avere un rapporto civile come normali compagni di laboratorio?Possiamo ignorarci per tutto il resto dell'anno ma almeno in laboratorio cercare di essere pacifici..Per favore-lo dice con un tono che quasi ti spezza il cuore,in un modo pacato ,semplice,dolce .
Ci cascherei anche,se fossi un oca come lui pensa,ma non lo sono.
-Mi dispiace,ma sai una cosa?Non mi interessa!!!Tu credi che io sia un oca,e io che tu sia un povero imbecille perciò non vedo come potremmo fingere di andare d'accordo quando mi dà fastidio persino l'aria che respiri.Ci divideremo il lavoro e parleremo il minimo indispensabile.Ora se non ti dispiace-gli strattono il braccio abbastanza violentemente per liberarmi e con fare sicuro me ne ritorno alla mia macchina dove c'è già mio fratello pronto ad aspettarmi.
So che mi sta guardando e per farlo arrabbiare abbraccio Devon più calorosamente di quanto avrei mai fatto
-Hai bevuto qualcosa Soph?Cos'è tutto questo affetto?-mi chiede sospettoso.In 200 anni non l'ho mai abbracciato in questo modo ed è naturale sia un pò diffidente.
-Non posso abbracciare il mio fratellone?-gli chiedo innocentemente facendo gli occhioni dolci ,una delle cose che mi vengono meglio.
-Non me la racconti giusta sai?Ma perchè indagare,se mi sta bene?-e mi da un lieve bacio sulla guancia mentre tutta la scuola ci guarda in modo strano.
E per una volta anche lui.
Salgo nella macchina e dallo specchietto noto che lui mi sta guardando ancora.
Un sorriso malefico spunta sul mio viso.
Un sorriso di vittoria.
Nessuno può essere immune al mio fascino tantomeno Thomas Storm.
-Io l'ho detto che tu non stai bene..-mi ripete Devon salendo in macchina e continuando a scuotere la testa poco convinto.
-Stai cercando di conquistare Storm?-mi chiede all'improvviso mentre siamo sulla strada di casa.
Ci manca poco che freni di botto appena sento nominare il suo nome.
-Non lo nominare nemmeno,io odio quel ragazzo e meno lo vedo,meglio sto-parcheggio e scendo dalla macchina,cercando nella borsa le chiavi di casa.
-Mi dispiace sorellina ma l'ho invitato alla festa-al suono di quella frase mi giro di scatto e i miei occhi diventano neri notte.
Devon capisce che qui si sta mettendo molto male.
Dopo una giornata di merda,che più merda non si può, deve uscirsene con questa frase?
Brutta mossa Devon.
-Scusa sorella,ma non sapevo che ti stesse così tanto antipatico,perciò l'ho invitato e ora rescindere l'invito mi sembra poco carino-su questo ha anche ragione e lo so.
Odio quando ha ragione.
-Va bene,ma deve stare molto lontano da me,se no finisce male,per lui e per te-gli intimo puntandogli il dito contro e sa perfettamente che sono seria,anzi serissima.
Entro in casa e salgo le scale che portano alla mia stanza immensa.
Le pareti verde chiaro,le tende azzurro oceano,il mio lettone gigantesco posto nel fondo della stanza,la scrivania color mogano sulla quale regna il caos primordiale,lo stereo super elettronico,regalatomi dal mio fratellone per Natale,il mio regno in poche parole.
Mi distendo sul mio letto e penso ad un modo per rilassarmi.
E so benissimo qual'è l'unico modo per rilassarmi.
Cerco tra i miei armadi una tuta e scendo le scale per rifugiarmi in palestra.
La nostra casa è molto grande.
Contiene 3 piscine,della quale due all'aperto,un campo da tennis,una palestra,una stanza giochi dove c'è il biliardo e le slot machine,la stanza Poker che usa mio padre,e la stanza Party per le feste.
Si,siamo esageratamente ricchi.
Ma cosa vi aspettate dopo 413 anni passati ad accumulare ricchezze e una favolosa fortuna con le varie lotterie e borse?
Metto i guantoni da boxe e inizio a prendere a pugni il sacco,più piano che posso per evitare di romperlo nuovamente.
Quando mi arrabbio spacco qualsiasi cosa mi sia intorno persino il metallo;è uno dei miei innumerevoli poteri.
Sento la rabbia crescere sempre più forte,la sento trasformarsi in energia e questa energia mi rende indistruttibile e inizio a colpire sempre più forte ,più forte che posso tanto da rompere un pezzo di muro ,vicino alla quale si trovava il sacco ,ora solo un amasso di polvere sul pavimento.
Sono troppo arrabbiata per prendermela contro un sacco oggi.
-Hai bisogno di uno sfidante sorellina?-mi chiede Devon scendendo dalle scale ,vestito con un pantalone di tuta blu scuro e una canottiera grigia che mette in mostra il suo fisico possente e muscoloso.
Se non lo conoscessi così bene,so per certo che anche io mi prenderei una cotta per lui.
-Mi sa di si,oggi ne ho proprio bisogno-accetto l'offerta stranamente.
Sono restia a lottare contro di lui ma oggi me ho davvero bisogno e non posso distruggere mezza casa.
-Vedo che Storm ti ha ridotto proprio a pezzi-sentendo nominare quel nome gli mollo un pugno nello stomaco.
Per natura noi non ci facciamo male e tantomeno sentiamo dolore però i pugni e le varie botte rimangono sotto forma di semplici lividi molto chiari,però riconoscibili da noi semi-angeli.
Un pesante livido si forma sulla pelle,nell'esatto punto dove gli ho piantato il pugno.
-Incavolata eh?Bene,anche io-e iniziamo a lottare.
Pugno dopo pugno,schivata dopo schivata,rimango sempre io la più forte e lo sappiamo entrambi.
Devon mi stuzzica,cerca di distrarmi ma quando lotto il mio cervello è scollegato e l'unico rumore che sento è quello delle gambe che si muovono e delle mani che lottano.
L'ultimo pugno deciso è nello stomaco,di nuovo.
Cade per terra e si arrende.
-Forse è meglio che non lotti con te,sai far sentire un uomo ,uno schifo-rido divertita mentre mi asciugo il sudore e decido di farmi una doccia immediatamente perchè l'odore che emano mi fa raccapricciare.
Il getto caldo sulla mia pelle mi rilassa e cerco di non pensare a niente che potrebbe farmi arrabbiare.
L'acqua scorre sulle mie bracce nella quale posso notare piccoli lividi chiarissimi alla quale dovrò dare una spiegazione ai miei.
Se c'è una cosa che Selenia e Carter odiano sono quelle poche volte in cui io e Devon lottiamo perchè per loro questo non fa altro che renderci più competitivi e fa male alla famiglia.
Esco dalla doccia e scelgo con tranquillità un jeans azzurro chiaro e una t-shirt grigia .
Quando sono in casa posso vestirmi anche anonimamente senza curarmi troppo dei particolari.
Scendo per il consueto the del pomeriggio e dò un bacio alla mia dolcissima mamma acquisita.
Lei mi guarda sorridendo ma poi quel sorriso si trasforma in rabbia .
-Sophia Brooke Adams hai lottato contro tuo fratello?-ecco.
Non le si può nascondere niente,capisce sempre tutto.
All'occhio umano quelle semplici,piccole macchioline giallastre chiaro neanche si vedrebbero ma non all'occhio di una madre,specialmente poi Selenia.
-Ma no,è stato il sacco da boxe,ero poco concentrata oggi e mi è arrivato spesso in faccia e sulle braccia-ci avrebbe persino creduto se Devon non fosse arrivato e da come l'ho conciato,si capisce perfettamente che non ho lottato contro un sacco.Bestemmio mentalmente contro di lui,che subito capisce di aver fatto un grande errore a scendere in cucina a maniche corte,con i lividi in bella mostra.
-E chi è stato a ridurre tuo fratello in questo modo?Sophia,quante volte ti ho detto che per nessuna ragione al mondo devi lottare contro Devon?Ho capito che devi sfogare la tua rabbia ma non puoi farlo contro qualcos'altro che non sia tuo fratello?Anche a costo di far ricostruire casa conoscendo la tua forza-mi urla seriamente arrabbiata.
Ogni volta devo sempre subirmi il discorsetto dopo-lotta.
Credo persino di averlo imparato a memoria.
-Sophia!!!Ascoltami quando ti parlo signorina...è l'ultima volta che ti faccio questo discorso,la prossima ti metto in punizione.-
Ormai non mi spavento nemmeno più.
Sono circa 100 anni che mi minaccia con la punizione ma riesco sempre a farla franca con i miei occhietti da cucciolo e da ruffiana professionista.
Guardo Devon e anche lui sta ridendo sotto i baffi,e mentre mia madre si gira ancora arrabbiata per versare il the nelle apposite tazze,mi prende le mani e mi dice sottovoce,per non farsi sentire
-Vale sempre sentirsi il discorsetto se posso lottare contro di te,nonostante tu mi batta sempre-
-Guarda che il discorsetto lo fa a me ,mica a te comunque vale lo stesso per me,un giorno riuscirai a battermi-gli dico sorridendo e scherzando ,lui mi trattiene per il braccio,guardandomi negli occhi..
-Si lo so,basterà farti distrarre da Storm e allora vincerò io-al suono del suo nome gli tiro un altro pugno nello stomaco.
-Sophia!!-urla Selenia con uno sguardo fulminante.
Lo so,sono nella merda.
In teoria.
-Non è colpa mia,sa perfettamente che non voglio sentir parlare di quel ragazzo e lui continua a ripetere il suo nome ,io che dovrei fare?L'unico modo per farlo tacere è picchiarlo-mi ribello io incrociando le braccia e sbuffando.
E che cavolo non può dare sempre la colpa a me?
Ok,sono molto più in vantaggio io perchè sono estremamente forte ma se dico che una cosa mi dà fastidio,mi da molto fastidio..
-Devon?Smettila di importunare tua sorella!!-
Il mio fratellone mi guarda indispettito,e mi fa una linguaccia mentre Selenia lo ammonisce esausta.
Povera Selenia le diamo sempre molto da fare con i nostri problemi e i litigi.
E dire che tutti in teoria pensano che gli angeli siano delle persone molto tranquille e poco inclini alla violenza.
Mi sa che non hanno ancora conosciuto me.
Nel frattempo mi siedo sulla sedia e continuo a sorseggiare il mio thè mentre penso a lui,quel maledetto e insopportabile lui.
Quella persona che è nata soltanto per darmi il nervoso e che non sopporto,l'unica persona al mondo capace di tenermi testa,l'unica della quale ,anche se mi costa davvero tanto ammetterlo,ero rimasta ammaliata.
Quella persona che si chiama Thomas Storm.
Stramaledetto ragazzo.
Non sono abituata a persone che sanno reagire alle mie provocazioni,e odio quei pochi che ci riescono,lui specialmente.
Thomas "Tommy"Storm.
Una tempesta di rabbia e furia mi invade il corpo e sento l'energia e l'adrenalina scorrere nelle mie mani, so che sto per perdere il controllo di me stessa.
Un altra cosa a cui non sono abituata.
Io non perdo mai il controllo.
Urlo arrabbiata mentre mi alzo dalla sedia,più che altro scaraventandola e iniziò a correre dirigendomi verso la campagna.
Corro sempre più forte,fregandomene della possibilità che qualcuno mi veda ad una velocità che sfiora i 200 km/h e il vento freddo e gelido mi sfiora le guancie rosse ,facendomi sentire molto meglio.
Sentire il vento è una benedizione per me,per la mia salute mentale e fisica.
è una delle poche cose che sia gli umani che noi angeli sentiamo sulla pelle e lo apprezzo moltissimo.
Essere così diversa da tutte le altre persone può portarti alla disperazione e sono conscia che molte delle sensazioni o esperienze che gli umani provano io non potrò mai provarle per il resto della mia eternità.
Essere madre per esempio,sposarmi,avere fame,sete,avere paura,sentirsi felici oppure innamorati.
Specialmente quest'ultima.
Credo che gli umani non apprezzino abbastanza la possibilità di donare se stessi alla persona che si ama e poter condividere la gioia dell'avere qualcuno accanto per sempre.
Per loro ,quel per sempre è relativo.
Per me no.
Per me per sempre è davvero per sempre.
Persino quando non  voglio.
L'amore è l'unica cosa che rimpiango del non essere umana,del resto non me ne importa tantissimo.
Vorrei provare quei sentimenti di cui sento parlare nelle menti delle persone,nei loro intricati pensieri,sapere che cosa significa stare male per qualcuno ,sentirsi morire se ti guarda,quella sensazione di mancamento nelle gambe appena lo vedi da lontano,provare l'amore in tutte le sue forme e versioni.
Ma non succederà mai,e non è propriamente per colpa mia.
Quale ragazza si innamorerebbe mai di una persona ,metterebbe in gioco se stessa,il suo cuore,la sua vita nelle mani di un altra sapendo perfettamente che finirà presto?
Forse qualcuno lo farebbe anche ma non io.
Non sono pronta abbastanza per affrontare un dolore del genere.
Non lo sarò mai.

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Capitolo 5
*** Incubi di una notte... ***


Eternity part 4 Sto correndo nella foresta ,sento dei passi dietro di me che mi seguono sempre più velocemente e presa dalla paura iniziò a correre sempre più veloce,più veloce che posso, finchè non inciampo e cado per terra.
La mia mano si sporca di un liquido rosso e viscido,dall'odore nauseante.
Sto sanguinando.
Non è tanto il dolore in sè che provo e l'odore strano che si fa strada tra le mie narici a spaventarmi,ma è l'idea di star sanguinando che mi preoccupa.
Io non posso sanguinare.
All'improvviso dal buio compare una figura maschile dai capelli scuri e gli occhi verdi,si avvicina a me sorridendo ,prende il mio viso tra le sue esili mani e mi fissa negli occhi.
-Non potrai scappare da me Sophia.Non ci riuscirai mai,arrenditi-posa le sue labbra calde quasi bollenti sulle mie fredde ghiacciate e sento il calore impossessarsi del mio corpo,la paura trasformarsi lentamente in terrore acuto.
Mi sveglio urlando.
Sono 4 sere che faccio sempre lo stesso incubo e puntualmente la mattina urlo svegliandomi in un bagno di sudore e paura.
Che mi sta succedendo?
Poso delicatamente sul parquet della mia stanza un piede dopo l'altro e mi dirigo nel bagno per cercare di sistemarmi quella specie di cespuglio chiamati amabilmente "Capelli".
Questo poco sonno non sta facendo assolutamente bene alla mia salute.
Scendo le scale dalla mia stanza pensando ad una possibile ragione,ad una spiegazione per quegli strani incubi ricorrenti che non accennano a volersene andare,a sparire per una buona volta.
Arrivo in cucina dove trovo mia madre e mio padre fissarmi con aria preoccupata mentre mi preparano la colazione.
-Amore tutto bene?-mi chiede Selenia con la sua aria apprensiva versandomi il the nella tazza azzurra e ponendomi vicino i miei toast.
-Si ,tranquilla ,sto bene-fingo donandole uno dei miei sorrisi speciali che però questa mattina,a causa del poco riposo,non è poi tanto speciale.
-Tesoro tu sai benissimo che se hai un problema,anche piccolissimo ,puoi parlarne con noi ?-mi chiede mio padre accarezzandomi la guancia con le sue dita calde e delicate mentre sul suo viso tra stanchezza e preoccupazione si fa largo un grosso sorriso.
-Si papà,lo so,ma sto abbastanza bene quindi non preoccuparti-gli rispondo cercando di sorridere ma adesso persino sorridere mi rende stanca.
-è quell'abbastanza che ci preoccupa Soph.Sono quasi 5 giorni che ti svegli urlando e che non stai bene fisicamente,noi ci preoccupiamo-sbotta mia madre guardandomi con gli occhi ansiosi degni di un genitore in preda all'ansia per il figlio.
-Mamma,papà dovete stare tranquilli,tutto si sistemerà ed anche io starò meglio,ora però è davvero meglio che vada-dico ingurgitando velocemente il resto della colazione e afferrando le chiavi della Citroen Nero metalizzata regalatami dai miei amerevoli genitori per Natale.
Mi dispiace un sacco farli preoccupare e ogni volta che vedo quello sguardo ansioso e apprensivo mi si stringe il cuore.
Guido pianissimo ma la mia testa fugge veloce da qualcosa che non so ,non riesco nemmeno a capire le parole della musica in sottofondo nella macchina.
Arrivo nel parcheggio della scuola e spegnendo la macchina,mi porto le mani alle tempie cercando di massaggiarmele,affinchè mi rilassi almeno un pò.
Non funziona.
Sento qualcosa bussare al mio finestrino e vedo Tyff guardarmi in modo curioso chiedendomi se sto bene.
-Tranquilla Tyff,ho solo malditesta ma la festa ci sarà-Credetemi il suo unico interesse non è la mia salute o i miei progetti,solo la festa.
Avete presente i matrimoni di convenienza?Beh la nostra è un amicizia di convenienza,almeno per lei.
-Meno male perchè ho comperato un bellissimo vestito che non ho nessuna intenzione di posare nell'armadio senza averlo usato-ammicca l'occhio sorridendo sguaiatamente cercando di farmi capire il vero significato di quella frase.
Come se ce ne fosse bisogno.
"Umane"penso scuotendo la testa interiormente mentre invece le rivolgo un sorrisetto finto di comprensione.
E poi dicono che gli uomini pensano solo al sesso.
Beh nemmeno le donne a quanto pare scherzano.
-Tu hai comperato il vestito per stasera?-mi chiede fingendo un interesse,che come il mio precendentemente,è inesistente.
Annuisco facendomi largo tra ragazzi troppo idioti e scialbi e ragazze talmente patinate e oche da farti venire il maldistomaco.
Arrivo nella mia classe di letteratura 5 minuti prima che suoni la campanella affinchè riesca a sistemare bene i libri e i vari appuntamenti nell'agenda ma noto con disappunto che c'è qualcun'altro nell'aula e che è seduto nel posto accanto al mio.
"Iniziamo bene" penso sedendomi alla mia sedia e cercando di dare un senso ai vari appuntamenti sparsi tra i fogli di un raccoglitore rosa glitterato.
Dalla sua faccia, nemmeno lui è tanto felice di passare 5 minuti in più accanto a me.
-Allora...-dico cercando di rompere il ghiaccio ,mentre lui mi guarda negli occhi in attesa che finisca la frase.
-Vieni alla festa?-sbotto con la prima cosa che mi viene in mente.
-Ah si è stasera se non sbaglio.Penso di si ,credo di farci un salto-mi risponde guardando la lavagna nera,ora del tutto pulita senza ombra di gessetto.
-Sarà una bella festa,e non lo dico solo perchè la organizzo io-
-Certo-
Che bellissima conversazione ,devo dire.
Se almeno lui si sforzasse di essere gentile andrebbe molto meglio.
-Perchè stai parlando con me?-mi chiede all'improvviso spezzando il gelido e alquanto fastidioso silenzio che si era creato con la sua ultima affermazione.
-Perchè mi va-gli rispondo silenziosamente fissando la mia mano scrivere sul foglio,in modo molto leggero quasi come se il foglio si facesse male nel caso calcassi di più.
-Una risposta esauriente vedo-si gira verso di me cercando i miei occhi con i quali si scontra.
-Che cosa ti aspettavi?Che ti dicessi che tutt'ad un tratto mi sei simpatico?-ridacchio continuando a scrivere qualcosa su quella pagina.
-No,certo che no.Anche perchè in quel caso mi spaventerei..Essere simpatico ad una persona come te vuol dire essere futile e poco intelligente-sibilla lui fulminandomi con lo sguardo.
Rimango abillita.
Mi ha fulminato con lo sguardo?Lui?
-Ma chi ti credi di essere scusa?Tu non sei nessuno per dirmi queste cose,non mi conosci ,non conosci la mia vita e questo non ti da il diritto di giudicarmi razza di idiota-mi alzo dalla sedia incavolata nera mentre il professore entra.
Oggi salterò le lezioni ma la cosa non mi interessa minimamente.
Ho una media altissima in tutte le materie che mi permette di fare qualche assenza ogni tanto.
Mi serve davvero per calmarmi.
Prendo le chiavi della macchina e mi dirigo verso casa mia ,mentre nella mia mente escogito tutti i piani possibili per ucciderlo facendolo apparire un tragico incidente.
Quel ragazzo ha la capacità di farmi innervosire in un modo inspiegabile.
Riesco a malapena a parcheggiare che mi ritrovo immediatamente a tirare calci e pugni contro un povero sacco ,che di male nella vita non ha fatto altro che essere acquistato da me.
Colpisco sempre più forte,trovo un energia,una rabbia che non ho mai provato e di colpo del sacco non restano altro che polvere e gesso.
-Soph tesoro,che ci fai qui?Non dovresti essere a scuola?-mi chiede mia madre trovandomi per terra a gambe e braccia incrociate mentre indosso i miei guanti da boxe.
Il suo occhio si poggia dopo su un mucchio di polvere che qualche minuto prima era un sacco da boxe.
-Stai bene?-si avvicina e mi stringe forte tra le sue forti braccia ,cercando di consolarmi da qualcosa che non conosce.
-Si,avevo solo tanto bisogno di sfogarmi...scusa se ho rotto di nuovo il sacco-le dico mentre continuo a stringerla forte ,avendo bisogno di un abbraccio.
-Non fa niente tesoro,finchè si tratta di sacchi mi sta bene,è quando si tratta di tuo fratello che mi arrabbio.Mi spieghi cosa è successo?-
Inizio a raccontarle di tutto quello che è successo,dai sogni alla litigata con Storm mentre lei con fare attento,ascolta presa tutte le mie parole provando a capirmi e ad aiutarmi.
-Tesoro,andrà tutto bene vedrai,devi magari cercare di essere più gentile con questo Tommy ,lo so che non è nel tuo carattere ma se cerchi di essere più comprensiva sarà meglio per te,per la tua salute e per i sacchi da boxe.Sai il venditore sta iniziando a chiedermi se in casa abbiamo macchine da guerra per tutte le quantità di sacchi che compriamo -scoppiamo entrambe a ridere per terra .
Mi fa davvero bene parlare con lei.
Per tutto il resto della mattinata e del pomeriggio mi occupo dell'addobbare la casa per la festa e verso le 6 e mezza tutto è completato.
3 piani da addobbare non sono mica uno scherzo.
Salgo in camera mia e scelgo un vestito nero corto un pò più su del ginocchio,a spalline sottili ,molto semplice e carino.
I miei capelli ricci li sistemo in una coda molto dolce,lasciando cadere qualche ciocca morbida sul viso,già truccato mischiando colori chiari e scuri che risaltano molto la mia pelle latte macchiato.
Spesso ci definiamo " caffè macchiato"per la nostra pelle.
Ho appena posato il pennello del fard quando suonano alla porta e dalla confusione so che sono arrivati gli invitati.
Apro la porta ed una folla di persone si insedia in casa mia sgranocchiando il cibo dal buffet e cominciando a ballare dapertutto.
-Sophia,sei splendida-mi dice Tyff entrando affianco al suo Stephen ,un armadio alto,biondo e senza cervello.
Lei indossa un vestito senza spalline,color acqua marina ,cortissimo mentre lui un jeans scurissimo e una felpa di un università molto lontana da qui.
-Grazie,anche tu sei meravigliosa anzi favolosa-dico falsamente scambiandoci baci in aria.
Che usanza stupida.
Devon è entrato nella sala e tutti gli sguardi femminili sono su di lui ,ma invece di concentrarsi su di loro lui si avvicina a me e mi fa roteare sotto gli occhi invidiosi di tutta la scuola.
-Sei meravigliosamente affascinante Sophia-e lo dice con tono ammagliante ,ma sa perfettamente che con me quel tono non attacca molto.
-Grazie Devon ,anche tu sei fantastico,più del solito-lo ammiro nei suoi jeans scuro,camicia azzurra che riflette i suoi occhioni verde penetrante,e la giacca dello stesso colore dei jeans.
Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia mentre saette e fulmini partono contro di me dalla mandria femminile presente nella stanza
-Grazie,ma credimi questa sera risplendi più della luna stessa-le ragazze continuano a guardarmi male e a fulminarmi mentre io rido sotto baffi.
-Come sei adulatore stasera Dev,ma mi dispiace non sono in vendita stasera,ma ci sono tante altre ragazze-sorrido mentre lui mi stringe in un abbraccio.
-Ti voglio bene-mi sussurra piano e poi si allontana inseguito da un branco di oche giulive che ora mi sorridono falsamente.
Devon non lo capirò mai e continuerà sempre a stupirmi.



Nota dell'Autrice
Ringrazio moltissimo le persone che hanno commentato i vari precendenti capitoli e sono felice che vi piaccia.
Questa storia mi sta prendendo molto e allo stesso tempo sono bloccata ad un bivio e non riesco a fare una scelta.
Magari più avanti vi illuminerò sul mio piccolo grande dubbio,a meno che non l'abbiate già capito.
Qualcuno mi ha fatto notare che la storia assomiglia molto a Twilight e posso dire che è un pò voluta questa scelta perchè adoro quella saga di libri e volevo che ci assomigliasse nella trama almeno un pò.
Ma questa fiction non è Twilight e non lo sarà mai.
I miei personaggi sono angeli non vampiri.
Sembrano umani anche se non lo sono mentre in Twilight si capisce subito che c'è qualcosa di strano.
Ci tenevo solo a fare queste piccole stupide precisazioni.

MrsLolly:Ecco il motivo della mia precisazione.Non sono vampiri ,sono angeli.So che nel prologo c'è scritto vampiri ma era solo per presentare meglio il personaggio di Sophia.Comunque grazie per i complimenti e spero che questa storia continui a piacerti.

valespx78:Grazie mille per il commento.Sono felice ti piaccia.Spero tu possa apprezzare anche questo capitolo.

KeR:Grazie per il commento.Lo so povero Devon.L'ho pensato anche io mentre lo scrivevo.Devon è uno dei miei personaggi preferiti di questa ff,anche se in teoria dovrei essere imparziale.Ma che ci posso fare?Spero che anche tu possa apprezzare il personaggio di Devon come faccio io e naturalmente anche gli altri.

Idiril Inglorion :Allora ,si diciamo che un pò assomiglia vagamente a Twilight e magari nei prossimi capitoli ci saranno altri riferimenti a questa saga che io adoro da impazzire.Ma non è propriamente uguale e anche se vorrei ,questa FF non sarà mai meravigliosa come Twilight.Per la tua sensazione,posso dire che è fondata ma è tutto da scrivere.Non sottovalutare l'effetto sorpresa....

Grazie allle 7 persone che l'hanno messa tra i preferiti.
Vi ringrazio davvero dal profondo del mio cuore,spero continuiate a seguirla e ad apprezzarla.

-Vero-


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Capitolo 6
*** The Missing Kiss ***


Eternity part 7 Mi rifugio in piscina cercando di scappare dalla confusione che alloggia in casa mia e che io non sopporto.
Odio le feste,odio quella musica orribile spaccatimpani,odio le persone che continuano ad invitarti a ballare anche dopo 20 secchi rifiuti no,detesto questo maledetto clima di divertimento .
è una sera splendida se non fosse per questo casino ,ma continuo a guardare le stelle che popolano il cielo e mi immagino lì tra loro,lontana dalla confusione ,lontana dai pensieri che mi stanno attanagliando dai giorni,lontana dalla paura,lontana da tutto.
Ho paura di addormentarmi stanotte.
Sbadiglio e so che tra poco crollerò,sognerò di nuovo quella foresta,quel ragazzo,il suo bacio e quella sensazione di caldo nel mio corpo.
Mi raccolgo le ginocchia al petto e spero con tutta me stessa che prima o poi quell'incubo sparisca e mi lasci in pace nella mia tranquillità eternità.
Vedo una sagoma avvicinarsi alla piscina e prego che non sia chi penso.
Ma si sa qualcuno da li sù ce l'ha con me in questi giorni.
-Ciao-mi saluta con il suo sguardo sornione mentre io mi allontano un pò dal bordo piscina ,per paura che lui scherzando mi bagni.
-Ciao-rispondo senza nemmeno alzare gli occhi,fissando adesso la luna piena nel cielo scuro di Settembre.
-Non ti diverti padrona di casa?-lo guardo stavolta e capisce dal mio sguardo che la risposta è negativa.
-Come mai?-si siede accanto a me iniziando anche lui a contemplare la luna ,aspettando una mia risposta.
Sarei molto tentata dal non rispondere ma non so perchè qualcosa mi dice che dovrei farlo.
-Non mi piacciono troppo le feste,non sono il tipo da ballo e drink ,è più il genere di mio fratello-guardo poi Devon ballare stretto ad una delle mie compagne di squadra,svampita ed illusa,mentre gli occhioni di Tommy scrutano il mio viso.
-Sai non credevo che una cheerleader odiasse le feste e non flirtasse con i ragazzi,mi stupisci.Non sei come pensavo-ammette.
Aspetta un secondo?Ho sentito bene?Il mio accerimo nemico mi confida di essersi sbagliato sul mio conto?
Allora questa è davvero una serata diversa dalle altre.
-Sai non tutte le cheerleader sono come pensi tu,specialmente io.
Odio le feste e credimi non ho conosciuto 1 ragazzo che abbia mai attirato il mio interesse in tutti questi anni.Voi uomini siete così prevedibili e sciocchi,ed io non ho voglia di perdere tempo-
-Penso la stessa cosa su voi ragazze.Siete troppo complicate e volubili,pretendete di essere capite quando neanche voi riuscite a comprendere voi stesse.Rendete tutto tragico e non mi va di rovinarmi la vita per una di voi-.
Sorrido.Un altra cosa su cui entrambi siamo d'accordo.
Credo dovrei iniziami a preoccupare.
Anche lui sorride,forse ha pensato la stessa medesima cosa.
-Che ne dici se cerchiamo di andare d'accordo su qualcos'altro che non sia soltanto il rifiuto verso l'amore?Magari su un progetto di letteratura,che casualmente dobbiamo fare insieme-sorride mentre io roteo gli occhi pensandoci su.
-Non sarebbe una cattiva idea sai?Però c'è 1 condizione-intimo con un  dito ,guardandolo seriamente .
-Prova a ridarmi dell'oca e dell'idiota e ti farò vedere la luna e le stelle da molto vicino-.Devo essere stata parecchio convincente perchè nei suoi occhi smeraldo compare un piccolo frammento di paura.
Si passa una mano tra i capelli nocciola ,le sue dita affusolate sembra come se accarezzassero quei filamenti di capelli come se fossero seta all'essenza di frutti di bosco.
Se non fosse terribilmente irritante ,sarebbe davvero molto carino.
Mi guarda con un aria da cucciolo che chiede perdono mentre sospira.
Qualcosa dentro di me si scioglie lentamente.
-Va bene,ti chiedo anche scusa per averti dato dell'oca ,non lo sei affatto,sei simpatica conoscendoti meglio-
-Vedi il motivo per cui dicono di non giudicare le persone prima di conoscerle?-gli rispondo fieramente ,sorridendo con uno dei miei sorrisi speciali che di solito riservo solo alla mia famiglia.
Lui sembra quasi disarmato e sorpreso dal mio sorriso,ma si riprende subito.
-Comunque anche io mi scuso per averti dato dell'idiota e dello stupido,però mi dava fastidio che qualcuno mi criticasse senza nemmeno avere la decenza di conoscermi-
-Credo che entrambi abbiamo sbagliato,me per primo-una musica lenta e soave vibra leggera nell'aria e si diffonde nell'area piscina.
Lui mi porge la mano per chiedermi di ballare ed io accetto,alzandomi velocemente in piedi e appoggiando il mio mento sulla sua spalla.
Inspiro il suo profumo e lo adoro.
-Sei davvero bella stasera,e questa luce lunare ti rende ancora più splendida-sento qualcosa sulle guance andare a fuoco e mi accorgo di essere arrossita.
Io che arrossisco?Qui si mette male,molto male.
-Grazie,sei gentile-rispondo con voce quasi impercettibile continuando ad appoggiare il mio viso su di lui,come se mi sentissi protetta.
Si,c'è un senso di protezione nel modo in cui mi stringe a se e mi sento strana,diversa.
La musica si ferma ed una inspiegabile forza mi spinge dritta verso le sue labbra.
Voglia di conoscere un bacio mortale,voglia di assaporare il suo bacio,voglia semplicemente di baciarlo.
Questi pensieri fanno in modo che io mi allontani bruscamente da lui.
Lo saluto imbarazzata inventando la scusa dell'essere stanca e corro verso camera mia ,buttandomi sul letto.
Che cosa diavolo mi sta succedendo?
Non può essere vero,non può succedermi veramente.
Io non sono attratta da Thomas Storm.
Io non volevo veramente baciarlo.
Ma chi sto prendendo in giro?Io volevo baciarlo e una parte di me si sta pentendo di essere scappata senza aver ottenuto quello che voleva.
Io sono attratta da Tommy e questa sera volevo baciarlo.
Sono ufficialmente nella merda.

Sono sempre nella stessa foresta e sto correndo di nuovo,sempre più velocemente finchè non cado ma questa volta niente sangue tra le dita.
All'improvviso ,come al solito,dalle nubi esce il solito ragazzo che questa volta si avvicina molto più lentamente e invece di prendermi il viso tra le mani ,si siede accanto a me e mi guarda fisso negli occhi.
Il buio intorno a me inizia lentamente a scomparire e riesco a capire chi è la figura maschile che mi trovo davanti :Thomas Storm.
Non faccio in tempo a cercare di gridare che le sue labbra si impossessano delle mie con una velocità agghiacciante e il mio corpo perde il controllo.
Urlo svegliandomi.
Maledetto Tommy,adesso anche nei sogni mi perseguita.
Come posso dimenticare le sensazioni provate la sera prima mentre una parte di me voleva davvero sentire le sue labbra sulle mie e baciarlo?
Ora riesco persino a capire il motivo del sogno.
Un avvertimento a stare lontano da lui.
Come se ce ne fosse bisogno adesso.
Non mi avvicinerò mai più lui,solo il tempo necessario a letteratura.
Guarda te se l'unico ragazzo che mi interessa è l'unico dalla quale devo stare lontana.
Quando si dice che la sfortuna può perseguitarti per secoli,non scherzano mica.
Mi alzo velocemente ,scelgo una gonna corta rosa chiaro e un top nero con sopra una camicietta dello stesso colore della gonna,scarpe con il tacco e scendo per la colazione prima di precipitarmi a scuola.
-Che eleganza tesoro!Devi fare colpo su qualcuno?-dice mia madre sorridendo vedendomi arrivare mentre Devon scoppia a ridere.
-Che hai da ridere?-gli chiedo sospettosa mentre sorseggio il mio latte al cioccolato.Odio quando ride di me ed io non so il motivo.
-Perchè se ti sei vestita così per fare colpo su Storm,è fatica sprecata-
Regola di Murphy:Più vuoi dimenticare una persona più la gente te la fa ricordare.
Lo guardo malissimo e mi riconcentro sul mio latte fingendo di non interessarmi minimamente a quello che ha appena finito di dire.
-Tesoro stai bene?Non è che magari c'è un virus strano umano che ha attacccato anche te?-
Si,si chiama cotta adolescenziale.
-No,sto bene,perchè?-
-Tu che non reagisci alle provocazioni di tuo fratello?Non è mai successo,ci proccupiamo-interviene mio padre ,spettatore come ogni mattina delle nostre conversazioni strane.
-Non mi va stamattina e poi a chi importa quello che presuppone Devon?-
Ok,mi sto spaventando anche io.
Sophia non ti rammollire.Devi reagire.
-Ok,non sta bene,mamma ,papà chiamate un autoambulanza subito!!-urla mio fratello con finto tono preoccupato,anche se infondo un pò di preoccupazione c'è sul serio.
Non è mai capitato che non rispondessi alle sue provocazioni mattutine,che sono la sua colazione.
-La smettete,sto bene ed ora vado che sono in ritardo-prendo la giacca ,le chiavi della macchina e mi dirigo verso il nostro garage.
-Ha preso le chiavi della Lamborghini,la sua Lamborghini!!Io vado con lei-urla mio fratello raggiungendomi prima che io possa andarmene.
Le rare volte in cui abbia mai preso la Lamborghini dal nostro garage si possono contare sulle dita di una mano e lui non può lasciarsi sfuggire questa occasione.
Apro la mia Lamborghini Gallardo nera e mi siedo al posto del guidatore mentre Devon si siede accanto a me e mi guarda in modo strano.Inizio a guidare come una furia.
-Cosa c'è?-gli chiedo spazientita.Per tutto il percorso in macchina mi ha guardato in modo curioso,strano quasi ansioso.
-Devi stare veramente male per prendere la Lamborghini per andare a scuola-
Colpita nel segno.
-No,sto benissimo,mi andava di guidare veloce stamattina e chi meglio della mia Gallardo sa essere veloce?-gli domando divertita sperando che lui si beva questa versione pimpante e spiritosa di me,ma dal suo sguardo acido capisco che lui non se la beve per niente.
-Abbiamo tante macchine in garage e alcune persino più veloci,ma tu usi la Gallardo soltanto quando ti senti molto molto a terra,esattamente come stamattina.-
Perchè deve avere ragione?Perchè mi conosce così bene?
L'ultima volta che ho usato la Gallardo era stato quando l'unica vera amica che avevo si era trasferita a Portland e non riuscivamo a telefonarci,mi ero sentita malissimo e avevo avuto bisogno di guidare fortissimo.
Proprio come questa mattina.
Io non so cosa mi sta succedendo,non so perchè mi sento come se qualcuno mi stesse piantando dei coltelli nello stomaco ripetutamente,non so perchè ho una voglia matta di correre via e nascondermi dall'altra parte del mondo,non so perchè adesso in questo momento ho solo voglia di piangere ,so solo che devo farmi forza e combattere qualsiasi cosa mi si presenti davanti.
Non posso essere debole,non posso sentirmi fragile .
Arriviamo a scuola e tutti gli occhi sono puntati su di noi e sulla mia splendida macchina ma la cosa non mi fa nè caldo nè freddo.
Lo vedo che sta posando le chiavi della sua macchina nello zaino,si gira e mi sorride.
Sento le mie gambe perdersi e il mio cuore andare all'aria.
I suoi capelli scuri e lucidi come l'inverno,i suoi occhioni verdi sono una cascata d'acqua pura in un giorno di siccità,le mani morbide e delicate come un fragile vaso di vetro che va protetto,le sue labbra sono frutti rari che ti chiamano per gustare il loro sapore,il suo sorriso più semplice e splendido di chissà quale dipinto.
Non c'è nulla di lui che non mi attiri.
Persino il suo sbattere le ciglia,il suo respiro,il suo scuotere i capelli,nulla che non mi attragga di lui.
Sono così spaventata anzi terrificata da queste sensazioni che invece di proseguire avanti verso l'entrata me ne torno indietro ,per non doverlo affrontare.
Cammino,passo dopo passo sento il mio cervello ricominciare a funzionare e ad escogitare un piano per far si che non perda il mio buonsenso.
Devo fare qualsiasi cosa che sia in mio potere.
Sento qualcosa stringermi il braccio e bloccarmi .
Fa che non sia lui.
Mi volto e ,ringraziando il cielo,vedo mio fratello guardarmi con aria seriamente preoccupata.
-Ti va di parlarne?-mi chiede con i suoi occhioni color foresta amazzonica e mi butto fra le sue braccia,scoppiando a piangere mentre lui con la sua mano immensa mi libera il viso dalle lacrime e mi accarezza i capelli cercando di consolarmi.
Ora come non mai sono felice di averlo accanto.
-Non so perchè provo questi strani sentimenti,ma mi spaventano,ho paura.Io non sono come tutte le altre ragazze,se mi arrabbio posso spaccare qualsiasi cosa che mi si pone davanti.Che cosa succede se litighiamo e non riesco a controllarmi?Lo uccido?E come lo spiego alla sua famiglia?"Scusate ho litigato con vostro figlio e perciò ,presa dalla mia rabbia e dalla mia forza,l'ho ucciso"?Devon perchè?Perchè mi sta succedendo tutto questo?E perchè lui?-lo riempio di domande mentre lui silenziosamente mi ascolta e continua ad accarezzarmi i capelli e le guance.
-Soph,so per esperienza personale che non si decide di chi innamorarsi,succede e basta perciò devi accettarlo.Capisco le tue paure,le tue preoccupazioni,ma sei forte Sophia,sei l'essere più forte che io abbia mai conosciuto e con questo non intendo solo la tua forza fisica ma anche quella interiore.Se tu vuoi una cosa ,ti impegni duramente e la ottieni.Se tu vuoi controllarti ci riuscirai.Che sia con Storm o con qualsiasi altro ragazzo della tua vita,ci riuscirai.-mi abbraccia forte,tanto forte e non sa quanto mi abbia aiutato con le sue parole.
Non credevo che quello che consideravo un ragazzo superficiale e idiota sapesse essere in profondità un ragazzo intelligente e comprensivo.
-Posso essere sincero con te?-
-Certo,devi-
-A me Storm non piace,tu meriti molto di meglio.-sorride e non so se con quel "tu meriti di meglio" intedesse se stesso ,ma in questo momento la cosa non mi interessa affatto.
-Non voglio innamorarmi di lui Dev-esordisco liberandomi un secondo dal suo abbraccio per riprendere fiato e riuscire finalmente a guardarlo negli occhi.
-Sai quando c'è di mezzo il cuore,la volontà il più delle volte va a farsi friggere ma non disperare.Come ti ho detto prima sei l'essere più forte che conosca e se non vuoi innamorarti di lui ,ci riuscirai.Anche perchè non voglio che ti innamori di lui,te l'ho detto non mi piace-sul suo viso compare quel sorrisetto beffardo e irritante che però fa impazzire tutte le ragazze.
Vorrebbe che facesse impazzire anche me,ma sa perfettamente che non è così.
Non per il momento almeno.
Varchiamo insieme l'ingresso della scuola e sotto gli occhi di tutti,si porta la mia mano alla bocca per dargli un leggero bacio,che tutte le ragazze della scuola pagherebbero non so quanti miliardi per riceverlo.
Io invece sorrido scuotendo la testa e mi avvicino baciandogli la guancia,come tutte le mattine.
Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra pianissimo
-In bocca al lupo mia piccola Sophia, non donargli il tuo cuore,voglio riceverlo io-e se ne va via nella sua classe lasciandomi la mano e con un bel pò di pensieri contorti e complicati nella mia già fragile e stanca testolina.


Note dell'autrice:
Grazie mille alle 11 persone che hanno messo questa storia nei preferiti,se però vi faceste sentire nelle recenzioni,sarebbe bellissimo!!
Spero questo  capitolo vi piaccia.

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Capitolo 7
*** Lacrime e Gelosia. ***


Eternity part 7 Sto per entrare nel laboratorio di letteratura ma non sono sicura di riuscire a farcela e quasi decido di tornare indietro ma poi una voce dentro di me mi fa capire che indietreggiare non mi porterà ad un bel niente e che devo affrontare le mie paure,perciò varco la porta pronta a qualsiasi cosa.
Vedo Tommy al suo posto,accanto al mio e mi immergo nei suoi movimenti quasi impercettibili come il spostarsi un ciuffo che ricade sull'occhio sinistro,il portarsi l'indice alle labbra ,il guardarsi intorno finchè i suoi occhi non si posano sui miei.
Ora non ho scampo ,devo per forza andare avanti.
Lui mi sorride calorosamente e si sposta un pò più in la per darmi maggiormente spazio,mentre il mio cuore batte troppo forte,così forte che ho paura possa esplodere da un momento all'altro.
-Tutto bene Soph?Stamattina ti ho visto correre indietro e ho pensato non stessi molto bene-mi fa notare con la sua melodiosa voce mentre la sua mano inizia a giocherellare con una penna nervosamente,come se se fosse sulle spine a parlarmi.
Se lui è sulle spine,io come dovrei sentirmi?
-No,sto perfettamente bene Thomas-gli dico in modo indifferente,girandomi dall'altra parte e fissando la finestra,facendogli capire che non ho nessuna intenzione di parlare.
Devo dire che non è uno stupido perchè immediatamente capisce e anche lui si volta a guardare la lavagna mentre tra noi due cala il più imbarazzante dei silenzi.
è una giornata dopotutto non male,il sole fa capolino tra le nuvole e non c'è nemmeno un clima troppo freddo nonostante si stia avvicinando l'autunno e sto facendo di tutto pur di non pensare a lui,persino parlare del tempo.
Come sono caduta in basso.
Io Sophia Brooke Adams,la ragazza che in 413 anni non ha mai collezzionato una figuraccia,quella che sa sempre cosa dire e quando dirla ,la persona più falsa ma che sa essere più vera,la persona dal cuore di ghiaccio,si ritrova a parlare con se stessa e sopratutto a parlare del tempo per non ammettere che vorrebbe da morire chiacchierare con il suo compagno di laboratorio ma che danneggierebbe tutto il suo autocontrollo.
Nel frattempo che lui sembra distratto lo guardo e dire che sono estesiata dalla sua figura è infinitamente poco;sarebbe come dire che la luna è rossa scarlatto e che la Divina Commedia è un libricino di 5 pagine in croce.
Mi rigiro immediatamente e mi do della stupida e della masochista per infliggermi tutta questra tristezza e questo senso di dolore che potrei risparmiarmi se non lo guardassi come un alcolista davanti al vino più pregiato in circolazione.
Tommy si volta verso di me e con un dito mi picchietta sulla spalla per farsi guardare da me.
Con fare indifferente e distante lo fisso negli occhi e aspetto che lui parli.
-Ti ho fatto qualcosa?Perchè sabato alla festa sembrava andassimo d'accordo e ho pensato che saremmo potuti diventare amici ,invece adesso non mi calcoli,sei fredda.è successo qualcosa che io non mi immagino e che ti ha fatto cambiare nuovamente idea su di me?-
Non so se è il tono con cui me lo chiede oppure sono proprio le parole formulate da lui a farmi sentire in colpa.
Infondo ha ragione,lui non c'entra ,è colpa mia ,di quello che sono e di quei maledetti sogni se stargli accanto è un problema.
Stranamente mi rilasso e mi sciolgo in un sorriso che è quasi confortante agli occhi umani
-No,niente è tutto apposto-scuoto la testa e mentalmente mi insulto perchè ancora una volta non riesco ad essere forte e decisa in sua presenza.
Qualsiasi incantesimo,maledizione,fattura che mi abbia fatto questo ragazzo sta funzionando alla meraviglia.
Il resto dell'ora lo passo ad ascoltare con un orecchio la spiegazione del professore su le varie tracce che dobbiamo seguire per il progetto e con l'altra ascolto il suo respiro,dandomi dei pizzicotti sulla mano destra per smettere.
Alla fine della lezione me ne vado di corsa senza salutare e con una mano rossa quanto un pomodoro e un peperone maturi messi insieme.
Devo trovare una soluzione perchè non posso passare il resto dell'anno a pizzicarmi ogni volta che i miei pensieri si concentrano su di lui,o soltanto su qualcosa che gli riguarda.
Raggiungo velocemente il bagno,mi sciacquo il viso con un pò di acqua gelatissima,mi trucco frettolosamente ed esco più decisa che mai a combattere.
Questa è una battaglia che non posso assolutamente perdere.
Arriva l'ora di pranzo e mi siedo al mio solito posto aspettando che qualcuna delle mie "amiche"mi venga a fare compagnia,mentre con aria schifata guardo il cibo davanti a me.
Mi si è persino chiuso lo stomaco grazie a lui.
-Non mangi Soph?-mi chiede Tyff sedendosi accanto a me accompagnata da Delya e da Hilarie,quest'ultima sempre nella squadra delle cheerleader.
-No grazie,credo di non avere molto appetito-sposto il cibo lontano dai miei occhi e dal mio naso,come se ci fosse un tanfo insopportabile.
Questa cosa sta diventando davvero grave.
-Sophia sicura di stare bene?Di solito non salti mai i pasti-esordisce Hilarie guardandomi con aria preoccupata.
Hilarie è una delle poche persone della quale sia "amica"che possiede del quoziente intellettivo e che è davvero sincera.
-Tranquilla Hil,sto benissimo,ho solo lo stomaco chiuso-chiudo gli occhi cercando di far passare questo strano senso di nausea che si sta appropriando del mio corpo e dei miei sensi e sorrido falsamente.
Tutt'ad un tratto sento uno sguardo caldissimo sul mio viso,quasi bollente,mi giro e vedo Tommy sorridermi e salutarmi con la mano gentilmente.
Sul mio viso compare un leggero accenno di sorriso e poi sposto la visuale da lui alle mie compagne.
-Mi sa che la nostra Soph si è presa una bella cotta-cantilena Tyff seguita a ruota da Delya ,ma smettono appena le fulmino con lo sguardo.
-Io non ho nessuna cotta capito?-dico aggressivamente loro e prendendo la mia giacca vado via mentre il rumore dei miei tacchi avverte tutti della mia uscita dalla sala.
Mi rifugio nella mia macchina e accendo lo stereo sperando di riuscire a rilassarmi senza essere disturbata da nessuno.
Le parole escono indisturbate dall'apparecchio e mi entrano in testa convulsamente,senza una ragione precisa o in modo regolare.
La mia mente scoppierà,ne sono assolutamente certa.
Guardo l'orologio e mi accorgo che devo tornare a scuola per la prossima lezione quindi prendo la mia borsa, mi incammino verso l'aula di fisica sperando di non incrociarlo per la mia strada ,ma come ho detto precedentemente c'è qualcuno da lassù che c'è l'ha profondamente con me.
Lui è seduto accanto al suo armadietto, sta studiando inglese e sembra così concentrato da non accorgersi di me.
Ma mai cantare vittoria troppo presto.
-Ciao-
Che cosa ho detto?Chi è che mi detesta così tanto da lassù?Posso fare qualcosa per essere di nuovo benvoluta nelle tue mani?.
-Ciao-mi gratto un pò la fronte agitata e cerco disperatamente di entrare in aula prima di intavolare una conversazione con lui dalla quale non saprò come uscire.
-Soph,posso parlarti un attimo?-
Troppo tardi Sophia,non hai vie di scampo.
-Dimmi-sono di fronte a lui e provo a non fissarlo negli occhi sapendo perfettamente il modo in cui i suoi occhioni smeraldo mi incatenano ogni santa volta ma lui se ne accorge e tossicchia per ottenere la mia attenzione.
-Dovremmo metterci d'accordo per il progetto di letteratura.Sei libera oggi pomeriggio?-
Ma la sfortuna avrà mai un limite?
E se ce l'ha,non pensa di averlo leggermente superato?
-Oggi pomeriggio?Boh,non lo so-
Pensa Sophia,Pensa.Trova una qualsiasi scusa per non vederlo,una qualsiasi.
Oggi è lunedi,cosa hai da fare il lunedi?No,le prove delle cheerleader sono rimandate a domani,le lezioni di canto sono mercoledi pomeriggio,quelle di teatro giovedi,quindi sei perfettamente libera.
Maledizione!!Possibile che quando abbia bisogno di un impegno,non ho nessun appuntamento?Destino di merda,ti stai divertendo?Beato te.
-Allora?-lui mi guarda aspettando una mia risposta.
Devo mentirgli e dire che ho un impegno oppure devo sopportare e passare il mio pomeriggio con lui cercando di non saltargli adosso e di non fargli male?
Che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
-No,sono libera.Dove ci vediamo?-
-Casa mia è piena di scatoloni,non saprei dove metterci a studiare.La biblioteca va bene?-
La biblioteca?Per l'amore di Dio no.
Tutta quella gente che ti intima di stare in silenzio manco fossimo in un cimitero e poi tutti che ti fissano.
-Ti va bene casa mia?Credo che sabato tu non l'abbia vista molto bene-
-Si ok,alle 4?-
-Alle 4-mi saluta e finalmente io posso entrare nell'aula di chimica.
Bene,ho tempo fino alle 4 per trovare un modo per uccidermi.

Esco di corsa dall'aula di spagnolo prima che la prof scoppi a piangere guardando il mio compito in classe.
Come puoi spiegare ad una poveretta che lo spagnolo lo conosco come le mie tasche e per giunta meglio di lei,senza bisogno di stare attenta in classe e sopratutto senza ferire il suo orgoglio di insegnante?
Sono 2 anni che sogna di mettermi un 3 ma i miei compiti sono sempre da 10!
Trovo Devon appoggiato a braccia incrociate alla macchina con lo sguardo scuro e gli occhi neri ebano che mi guardano come se volessero sbranarmi.
-Tutto ok?-gli chiedo scaraventando la mia cartella nei posti dietro mentre lui si accomoda davanti continuando a lanciarmi fulmini con lo sguardo
-Si-risponde stizzosamente per poi continuare a guardarmi male per tutto il tragitto e a parlucchiare tra sè.
Siamo in mezzo alla campagna e lo sento ancora bisbigliare e guardarmi ma non riesco più a sopportarlo.
Fermo la macchina all'improvviso e scendo ,lui mi raggiunge immediatamente fuori.
-Che ti prende?Perchè ti sei fermata in mezzo alla strada?-
-Che hai Devon?Non hai fatto altro che guardarmi male e parlare a bassa voce per tutto il tempo ,quindi non rispondermi niente-gli intimo cercando di controllare la rabbia che sta nascendo dentro di me.
-Niente che ti interessi.Il mondo non gira intorno a te Sophia,tantomeno il mio perciò se sono incazzato per qualche motivo ,non  detto che quella ragione debba essere tu-mi fa notare acidamente continuando a tenere quelle maledette braccia incrociate,segno che sta per iniziare una guerra tra noi due.
Ecco,ci mancava soltanto un litigio con mio fratello per completare la bella giornata di merda di oggi.
-Ora muoviti ,sali e guida ,se no fai tardi per l'appuntamento-l'ultima parola la pronuncia astiosamente come se gli desse fastidio.
-Allora si tratta di questo ?Sei Geloso?-mi avvicino a lui mentre invece Devon indietreggia ,non vuole avermi troppo vicino.
-No,non si tratta solo di questo.Vogliamo andare a casa oppure ci devo andare di corsa da solo?-
-Come vuoi, andiamo-sbotto irritata.
Odio queste conversazioni-litigio con Devon perchè mi feriscono.
Non so se si tratta di gelosia,di morbosità fraterna ,so solo che le cose da quando è arrivato Tommy stanno diventando fin troppo complicate.
Sbatto violentemente la portiera della macchina  e me ne vado in camera mia senza rivolgere la parola nè ai miei nè a mio fratello;sono estremamente furiosa.
Riesco soltanto a sentire mia madre chiedere a mio fratello
-Che cosa le hai fatto Devon?-un piccolo sorriso di soddisfazione sul mio viso compare.
So che non dovrei gioire per una cosa del genere,ma è vero,soltanto lui riesce a farmi incavolare in questo modo.
E adesso anche Storm.
Percepisco dei passi dietro ai miei e so perfettamente che è Devon,il quale verrà a scusarsi per il suo comportamento ,quindi mi siedo sul letto a braccia incrociate aspettando le sue scuse che sembrano però non arrivare dal suo sguardo aspro e acido come un limone.
-Non hai nulla da dirmi?-
-No,niente-torna in camera sua come se niente fosse e mi lascia qui seduta sul letto accerchiata da mille dubbi e poche certezze.
Come una furia mi alzo e mi dirigo nella sua stanza ,apro la porta e lo vedo sdraiato con gli occhi limpidi e vuoti fissare il soffito,senza uno scopo ,come in una gabbia dalla quale non riesce ad uscire fuori.
Si alza,mi guarda fisso e i suoi occhioni mi spaventano.
Sono di un colore che non gli avevo mai visto;un bellissimo ma tristissimo verde acqua su un viso malinconico e disperato che non è nel suo carattere.
-Devon-la mia voce si assotiglia,diventa flebile come un filo di cotone mentre la mia mano accarezza la sua pelle così tanto delicata da avere paura di romperla.
Non l'ho mai visto in questo modo,o forse lui non me l'ha mai fatto vedere.
Questo Devon,è un ragazzo che non conosco o forse non mi sono mai concentrata molto per farlo.
Sotto quella scorza di egocentrismo e menefreghismo c'è un animo sensibile ,l'animo di un bambino piccolo ed indifeso.
Quasi non credo che quello che c'è davanti a me sia il mio fratellastro,Devon.
Come tutti,anche lui usa una maschera per difendersi dalle persone e specialmente io avrei dovuto capirlo.
-Togli immediatamente da quella tua stupida faccia quel maledetto sguardo pietoso,non ho bisogno della tua pietà-eccolo qui il Devon che conosco,stupido idiota superficiale e insensibile.
Ma non mi scoraggio e lo avvolgo nel mio abbraccio;lui all'inizio cerca di ribellarsi ma poi si accocola tra le mie braccia e i suoi occhi diventano ancora più limpidi ,gli bacio la fronte e rimane ancora un pò stretto a me come un bambino piccolo che abbraccia la sua mamma.
Mi piace averlo tra le mie bracce,mi da un senso di completezza e di beatitudine che non ho mai provato.
Rimango li per un pò accarezzandogli la testa e lui mi stringe forte a sè come una morsa,come se avesse paura.
Di cosa hai paura Devon?Che cosa ti ha ridotto in questo stato?
Non è pena quella che provo,solo dolore.
Non mi piace vederlo in questo modo,vedere i suoi bei occhioni felici ,maliziosi e spiritosi trasformati in pozze d'acqua cristallina .
Vorrei dirgli di piangere ma so perfettamente che non lo farà e forse non sono neanche pronta a vederlo piangere.
Lui è sempre stato forte ,lui è sempre stata la mia roccia,la mia ancora di salvezza.
Se lui piange,vuol dire che il mondo che conosco,il nostro mondo sta davvero cadendo a pezzi.
Lui è il mio fratellone e osservarlo in questo stato mi sta uccidendo.
Il nostro rapporto è fatto da amore e odio ma questo non vuol dire che vederlo soffrire mi faccia piacere.
Se lo aiutasse a stare meglio vorrei stare qui a consolarlo per sempre.
I miei occhi si posano sull'orologio e mi accorgo che sono le 4 meno 5 e sono un disastro.
Urlo guardandomi allo specchio e lui sorride divertito non capendo come mai abbia iniziato ad urlare improvvisamente,ma quando il suo sguardo si rabbuisce immediatamente dopo aver visto l'orologio, credo l'abbia capito.
Si svincola dal mio abbraccio e offeso mi guarda mentre io cerco di sistemarmi il più possibile nella sua stanza,controllando che non sembri il mostro di Frankestein versione angelo.
Forse non avrei dovuto reagire in questo modo,avrei dovuto avere più tatto.
Devon è importante per me.
-Stai bene-dice acidamente continuando a tenermi il muso nel frattempo che io continuo a specchiarmi indecisa tra il cambiarmi e il restare vestita come stamattina.
-Grazie e comunque tu resterai sempre il mio ragazzo preferito -gli rispondo facendo gli occhi dolciosi che tanto mi riescono,lui sorride scuotendo la testa e mi da un bacio sulla guancia,mentre mi "stritola" tra le sue possenti braccia.
-Guarda che dopo parleremo del motivo per cui ti sei arrabbiato oggi e del tuo faccino triste.Non pensare che mi dimentichi capito?Quella tua dolce faccina deve essere sempre splendente-
-Ti voglio tanto bene lo sai?Fin troppo-se ne va dopo questa affermazione con il suo solito sorriso beffardo e abbagliante.
Ma c'è una gara a chi riesce a sorprendermi e a confondermi di più?
Perchè in questo caso dovrei assegnare qualche punto in più al mio adorabile fratellone.

Note dell'autrice:
Grazie mille alle 15 persone che hanno messo questa ff nei preferiti.
Mi fate davvero felice.

Per farvi un idea di chi ho immaginato per Sophia ,Thomas e Devon ecco le immagini.
Sophia:http://xtremewalls.com/hollywoodf/sophiabush/sophia-bush-002-02.jpg
http://medias.ados.fr/people/2/0/2045/Sophia-Bush/photos/1664-sophia-bush.jpg

Thomas:http://img508.imageshack.us/img508/5705/wmp5939d05209f647589317pa3.jpg
http://www.aolcdn.com/ch_kids/drew_seeley_a_300x400.jpg

Devon:http://images.fanpop.com/images/image_uploads/Cam-Gigandet-James-twilight-series-773764_250_365.jpg
http://i70.photobucket.com/albums/i115/footballboners/Other/camgigandet7.jpg

Per Selenia e Carter ci sto ancora pensando a dire la verità.Sarei felicissima se mi deste qualche suggerimento e mi diceste anche se quelli che secondo me sono i miei personaggi ,ve li siete immaginati in modo diverso.

Bacio
-Vero-

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Capitolo 8
*** Tommy &Devon ***


Eternity part 8 Me ne torno in camera mia con la testa tra le nuvole e sempre più confusa dagli atteggiamenti di Devon.
In tutto il tempo condiviso insieme non si è mai comportato in questo modo e non riesco a capire se ora lo sta facendo per vero interesse o solo perchè per la prima volta mostro un interessamento più approfondito verso un ragazzo che non sia lui.
Mi porto le mani alle tempie e un improvvisa voglia di gridare mi assale.
Sento l'urlo morirmi in gola quando suona il campanello.
-Soph, è Thomas-urla mio fratello con il tono contrariato,di chi non è affatto felice di vedere quella persona e scendo immediatamente le scale mentre Devon ritorna lo scontroso di questa mattina e mi fulmina nel frattempo che sta tornando in camera sua .
I nostri occhi si incrociano e so che dopo ,quando Thomas se ne andrà,lui sarà ancora più arrabbiato di prima.
-Ciao Tommy-dico allegramente mentre i passi dietro di Devon sembrano quasi sofferenti.
-Ciao Soph-si avvicina a me sorridendomi mentre le sue labbra sfiorano la mia guancia ,facendole diventare rosse .
Cominciamo davvero bene.
-Allora ,iniziamo?-gli chiedo cercando di concentrarmi su qualcosa che non sia lui e tantomeno mio fratello in modo che la mia mente sia fredda e stabile e non possa commettere errori.
-Certo,iniziamo-
Ci sistemiamo in cucina e iniziamo a leggere i vari libri che dobbiamo trattare per la tesi e il tempo sembra quasi fermarsi mentre noi due continuiamo a leggere e commentare le varie storie e scegliendo quelle più adatte e che ci piacciono maggiormente.
Passano 3 ore e siamo ancora li con i libri tra le mani e chiacchieriamo tranquillamente di tutto senza il minimo imbarazzo come se ci conoscessimo da anni.
Devon è venuto in cucina si e no 2 volte per prendere qualcosa da bere e non ci ha mai calcolati per ripicca nei miei confronti e odio invece per Tommy.
Ammetto che questa situazione di conflitto con Devon mi ferisce profondamente ma mi sono molto divertita con Tommy a studiare e parlare della nostra vita.
-Soph posso chiederti una cosa?-
-Si,certo-Siamo seduti sul divano ora con in mano un bicchiere colmo di aranciata fresca e la sto sorseggiando lentamente
-Qual'è il colore naturale dei tuoi occhi?-a quella domanda quasi sputo l'aranciata sul parquet.
Cosa significa"il colore naturale dei tuoi occhi"?
-Perchè?-gli chiedo fingendo un certo stupore che invece è del tutto spavento e paura.
-Ho notato che a volte i tuoi occhi sono marroni,altre volte grigi e una volta persino verde e quindi non riesco a capire quale sia il tuo colore naturale-
Che cosa gli rispondo?
Inventati una cazzata Sophia.Una qualsiasi cazzata.
-I miei occhi sono particolari.Sono affetti da una malattia rarissima che fa in modo che in base alla luce i miei occhi cambino di colore,quindi a volte sono neri,a volte grigi,verdi ,marroni.Quindi non saprei nemmeno io qual'è il mio colore naturale.-
Gran bella scusa Sophia.Ma se ti chiede come si chiama questa malattia per cercarla su google,come la metti?
-Però.Ma è una malattia genetica?Perchè ho visto che anche a tuo fratello gli occhi non hanno un colore naturale-
Bene Soph,hai scelto pure un acuto osservatore come prima cotta.
Proprio bene.
-In realtà non lo so.Io e Devon non siamo fratelli.Carter e Selenia ci hanno adottati qualche anno fa .-
Lui si porta la mano alla bocca dispiaciuto per quel piccolo errore che crede di aver fatto .
-Mi dispiace,io non lo sapevo.Scusami Soph-mi dice ancora con quegli occhioni verde smeraldo che mi fissano come un piccolo cucciolo dispiaciuto per aver fatto qualcosa di sbagliato.
-No tranquillo,è tutto apposto.Sono cose che capitano e ormai è passato.Ho superato la morte dei miei genitori da molto tempo e anche Devon.-gli dico cercando di farlo stare meglio visto che mi guarda ancora dispiaciuto.
-Scusami ancora.Non ne parleremo più e mi dispiace -
Io scuoto la testa in segno di "Lascia perdere"e poso i bicchieri di aranciata nel lavandino e li lavo mentre lui dall'altra parte della stanza continua a fissarmi e guarda attentamente la casa con occhi stupiti e curiosi.
-Ti va di vedere la casa?Prima non abbiamo avuto tempo-gli domando cercando di essere gentile e con atteggiamento da perfetta padrona di casa.
Lui annuisce e mi segue mentre io gli mostro la casa e i vari piani nel frattempo che lui osserva la piantina che gli ho dato in mano con occhi sbalorditi.
-è cosi grande?-
-Si,è molto grande ma sai Selenia e Carter hanno e avevano bisogno di spazi molto ampi e questa villa era perfetta-
Gli mostro la piscina coperta,la sala giochi,la "Party's Room"ossia la stanza dove si organizzano le feste per i compleanni,la palestra.
-Qui vi allenate?-mi chiede osservando i mille macchinari sistemati in quell'enorme stanza da sala che noi chiamiamo Palestra.
-Si,ci alleniamo spesso,io e Devon specialmente-
-Anche a me piace fare boxe ma non posso lottare contro di te-dice sorridendo.
-Pensi di farmi male?-
-Sei una ragazza Soph,e non mi piace lottare contro le ragazze-
Io rido divertita mentre lui mi guarda senza capire.
-Credimi in una possibile lotta contro di lei ,quello che ne uscirebbe sconfitto saresti tu-Devon ride entrando in palestra vestito con un pantalone di tuta blu scuro e una canottiera grigio chiarissimo che lascia intravedere tutto il suo fisico perfetto.
-Davvero?-Tommy lo guarda incuriosito e anche un pochino scettico,come se non ci credesse.
-Odio dirlo ma mi ha sempre battuto e credimi battermi non è una cosa da poco-Tommy lo guarda,osserva i suoi muscoli,il suo fisico muscoloso e possente e dopo guarda me una fragile e semplice ragazza.
Non ci crede ma guardando il viso di Devon capisce che è vero.
-Allora questa è una ragione in più per cui non voglio battermi con te.Mi ridurresti davvero male-scoppiamo a ridere entrambi ,invece Devon sorride leggermente e poi ci sorpassa e sale sul tapis-roulant e inizia a correre.
Stiamo per uscire dalla palestra quando mi giro verso Devon e lo vedo guardarmi acidamente e scoccarmi un occhiata stizzita e malefica ,poi si riconcentra di nuovo a correre e non mi calcola di nuovo.
-Questa è la mia stanza-gli dico facendolo entrare e osservandolo mentre guarda rapito ogni centimetro della mia stanza come un bambino alle soglie di un LunaPark.
Che cosa c'è di tanto speciale nella mia camera?
La osservo attentamente anche io e non riesco a vedere le ragioni per il suo sguardo immerso nella camera.
-Cavolo è immensa!Credo sia 3 volte la mia stanza unita a quella di mia sorella!E poi è bellissima!!-Tutti questi complimenti iniziano a farmi innervosire e fingo la massima indifferenza.
Continua a fissare finchè il suo sguardo non si posa su una foto mia e di Devon di qualche anno fa.
-Dove eravate?-
-Eravamo a Madrid,nella casa di Selenia circa 2 anni fa-
Chissà perchè non smette di guardare quella foto.
La guardo anche io ma anche questa volta non vedo la ragione di tanta attenzione.
-Che ora sono?-mi chiede mentre prende tra le mani un libro che era appoggiato sulla mia scrivania
-Sono quasi le 8-gli dico mentre mi rendo conto di quanto tempo sia passato e a che velocità.
-Cavolo,io devo proprio andare!-mi dice posando delicatamente il libro esattamente nella stessa posizione e nello stesso posto dove l'aveva preso.
Lo accompagno alla porta e lì mi saluta con un bacio dolcissimo e freddo sulla mia guancia
-Grazie per il bellissimo pomeriggio Soph,mi sono divertito davvero tanto.Ci vediamo domani a scuola-e se ne va lasciandomi sull'uscio della porta come una povera imbecille.
-Se ne è andato?-Devon sbuca all'improvviso risvegliandomi da quell'oblio nella quale ero scesa nel momento in cui mi aveva baciato sulla guancia.
Annuisco e salgo nella mia stanza ancora intontita e su di giri.

Ok sono messa davvero male.
Lo posso ammettere tranquillamente.
Un bacio sulla guancia e sono andata fuori controllo.
Che cosa mi succederebbe se lui mi baciasse sul serio?Morirei di infarto probabilmente.
Devon entra nella mia stanza per riportarmi un libro che avevo lasciato sul tavolo della cucina e mi fissa costantemente per un paio di minuti,poi si siede sul letto accanto a me.
-Tu sai che ti voglio bene vero?-mi sussurra all'improvviso nell'orecchio ed io annuisco
-Non mi piace vederti in questo modo -Lo guardo confusa.
In che modo non gli piace vedermi?
-Vedermi in questo modo ?Spiegati-
-Mi sembri così diversa.Non sei la Sophia che conosco.Sembri quasi umana-rido divertita alla sola idea.
Io umana?Ma stiamo scherzando?
Non c'è proprio dubbio.
-Soph,io ti conosco.E questa non sei tu.Sembri una ragazzina alla prima cotta,una di quelle che si sentono morire appena passa di fronte a loro il ragazzo che amano.-
-E che c'è di male?Devon,viviamo in un mondo di umani e perciò assimilare qualcuna delle loro caratteristiche non mi sembra una cosa devastante per me.Thomas mi piace,mi piace molto.La cosa ti disturba?-
Ho davvero detto una cosa del genere?
Dalla sua faccia capisco che la risposta è affermativa.
Thomas non gli piace davvero e la sola idea che lui possa piacere a me gli dà molto fastidio.
-SI mi disturba.Lui non è adatto a te Sophia.Tu hai bisogno di qualcuno che ti comprenda,che ti aiuti ,che ti stia accanto per sempre e sappiamo entrambi che con Tommy non sarà cosi.Lo sai meglio di me.Hai passato anni a costruire un muro tra te ed i mortali proprio per proteggerti dall'eventualità di affezzionarti ed ora come una povera idiota sei cascata nella tela del ragno.-
-Devon,tu non sai un bel niente di me.è vero,ho cercato di creare una barriera tra me e il mondo ma questo a cosa mi ha portato?Io sono una persona sola Dev,lo sono sempre stata.Ora mi sono semplicemente stancata e voglio vivere invece di essere semplicemente un morto che cammina.Io voglio assaporare tutto ,non lasciarmi indietro niente e credo che Tommy sia una brava persona,forse persino quella giusta.Ma tu l'amore non sai neanche dove sta di casa no?Per te è solo una di quelle pagliacciate che si vedono alla tv,non ti è mai mancato e mai ti mancherà perchè la tua vita composta da sgualdrine,alcool e sesso ti piace.Tu non cerchi qualcosa in più,ti accontenti di quello che puoi avere.Io non sono così e non voglio diventarlo.Io non voglio essere come te Devon.-
Dopo aver pronunciato l'ultima frase mi sono resa conto di aver esagerato.
Sono stata davvero troppo dura con lui,e non dovevo.
Ha gli occhi lucidi e mi sembra quasi voglia scoppiare a piangere davanti a me .
-Se è questo ciò che pensi,allora hai ragione tu.Io non ti conosco affatto perchè non avrei mai creduto saresti stata capace di essere così cattiva e acida come adesso.Mi sono sbagliato su di te ma sono felice di essermene accorto -esce dalla mia stanza sbattendo la porta mentre io rimango in piedi fissandomi allo specchio.
Sono stata davvero io a dire quelle cose?
Come ho fatto ad essere così stronza e malefica con lui?
è vero ,certe volte Devon mi fa perdere il controllo e mi rende acida ma non posso credere di essere riuscita a dire cose del genere.
Io non sono mai stata cosi.
Esco immediatamente dalla mia stanza e lo trattengo per il braccio mentre lui cerca di scappare.
Non gli è mai andata giù questa differenza di forza tra di noi.
-Lasciami,ora!-mi urla fulminandomi con i suoi occhioni tanto dolci e piccoli.
è infuriato e lo capisco perfettamente.
Dovrei prendermi a calci per quello che ho detto.
Come mi è venuto in mente di dire una cosa del genere,sopratutto dopo questo pomeriggio in cui ho visto un nuovo Devon?
Io sono un idiota.
-Scusami.Mi dispiace,io non volevo dirlo.Mi è scappato,ma non lo penso-singhiozzo continuando a trattenerlo ma questa volta lui non si ribella.
Mi guarda con quell'aria da cucciolo che tanto mi piace e che le ragazze amano e con uno strattone si libera per poi sbattere la nuova porta di camera sua .
Bene,un altro guaio da risolvere al più presto possibile.

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Capitolo 9
*** And Summer Comes ***


Eternity part 9 Sono circa 10 minuti che cammino avanti e indietro davanti alla porta semi distrutta di camera sua.
So che dovrei entrare in camera sua e chiedergli scusa per essere stata scortese,idiota,cretina e stronza.
Ma non ci riesco.
Non sono sicura di riuscire a sopportare il suo sguardo di odio che so che mi rivolgerà appena metterò piede in camera sua .
Perchè non posso utilizzare il cervello,prima di dire certe cose?
Perchè dovevo ferirlo in quel modo?Cazzo,è comunque mio fratello,e certe cose so che gli fanno male.
Sopratutto oggi,dopo che mi ha lasciato intravedere una parte di se che non conoscevo.
Sono una stronza insensibile.
Lo sussurro mentre lui apre la porta.
-Si lo sei-mi dice per poi superarmi e scendere le scale,incamminandosi verso la cucina.
Grande Sophia.
Dovresti soltanto buttarti da un ponte,in questo momento.
-Soph,amore vieni a mangiare-urla Selenia dalla cucina .
Già,immagino le scenate che mi farà appena mi sentirà.
-Non ho fame ,scusa-e sbatto forte la porta di camera mia per non sentire le urla di Selenia.
In teoria noi non avremmo per niente bisogno di mangiare,ma lei è convinta che dobbiamo per forza nutrirci ,per apparire più umani possibili.
Ma stasera sono troppo di cattivo umore,per comportarmi da umana.
Sento la porta aprirsi e lo vedo incamminarsi verso di me con un tavolino di quelli per la prima colazione a letto,con due piatti di pasta e due lattine di coca cola.
-Mi ha costretto Selenia,non gongolare dalla felicità.Sono ancora arrabbiato-
Sul mio viso appare uno sguardo deluso.
Perchè le cose non possono mai essere semplici,ma solo ed esclusivamente complicate?
Perchè non poteva venire in camera mia e dirmi"Ti ho perdonato Sophia,lasciamo stare"?
-Scusami.Davvero.-riesco a dirgli mentre lui appoggia il vassoio da colazione sul letto,dove io sono distesa.
-Mi hai fatto male dicendo quelle cose.è vero,non sono un mostro di sensibilità con le ragazze,ma tu sai che non sono uno stronzo.Io non le illudo,io non prometto qualcosa che sono sicuro di non potergli dare,come fanno altre persone.Io non ho mai detto ti amo a nessuna di loro, e loro non si aspettano da me più di quanto io non possa dargli.
Anche io ho cercato l'amore Sophia,ma sono rimasto scottato così brutalmente che ora non mi sento pronto a ributtarmi in una storia del genere.Tantomeno con una mortale.Loro moriranno prima o poi ,e saremo noi a dover combattere con il dolore della loro perdita,e non sono sicuro di essere capace di soffrire ancora.-Inizia a masticare un boccone di pasta tenendo il profilo basso mentre un ciuffo biondo gli cade sull'occhio.
Con la mano glielo sposto e cerco di abbracciarlo.
Con non poca difficoltà ci riesco.
-Ti voglio bene Dev.E scusami tanto.Sono una grandissima stronza .Non avrei mai dovuto dirti quelle cose,che non penso affatto.Volevo solo farti star male come mi hai fatto male tu con le parole che hai detto.Ma non avrei dovuto lo stesso.Mi perdoni?-
Gli faccio il mio sguardo da cucciolo pentito e ferito migliore e lui sorride.
-Come faccio a dirti di no?-
Sento un brivido scorrermi per tutto il corpo.
Il modo in cui l'ha detto non è un modo divertito,ma quasi rassegnato,come una guerra che sa perfettamente di non poter vincere.
E quel suo modo di dirmelo mi ha un pò scosso.
Non voglio più ferirlo.
Non permetterò mai più a me stessa di ferirlo.
Lui è il mio fratellone,la persona che mi conosce meglio di tutti gli altri.
-Sei l'uomo della mia vita Devon,lo sarai sempre-
I suoi occhi si fanno tristi e mi abbraccia.
Vorrei sapere che cosa lo tormenta fino a questo punto,ma ho davvero paura a chiederglielo.
-E tu sarai per sempre la donna della mia vita Sophia.Ma la differenza sai qual'è?Che io dico sul serio,tu no-si alza e con un sorriso dolce esce dalla mia stanza.
Incominciò ad urlare,saltando persino sul letto.
Ma si può sapere cosa diamine sta succedendo?
Perchè sembra  che tutto stia andando a rotoli senza che io sappia il vero motivo?
Con Devon è sempre andato tutto licio,invece ora non riesco più a capire che cosa stia succedendo,che cosa cavolo abbia nella sua bacata testolina angelica.
Che mi stia nascondendo qualcosa,che io invece avrei tutto il diritto di sapere?
All'improvviso sento una suoneria squillare.La mia.
Rispondo senza neanche guardare chi è che mi chiama
-Ciao Sophia-
Sento la voce di Tommy ed è come se mi mancasse il respiro.
Cosa che è leggermente improbabile visto che sono "Morta".
-Ciao-riesco a balbettare non riuscendo a nascondere la sorpresa nel sentirlo chiamarmi.
-Senti ho per caso lasciato da te il mio libro di storia?-con una velocità mostruosa,mi dirigo verso la cucina e vedo un libro dalla copertina scura con una scritta gigantesca "History".
-Credo proprio di si.Te lo porto domani a scuola,ok?-gli dico cercando di staccare subito la telefonata.
Non mi sento molto a mio agio parlandogli e non mi piace proprio il modo in cui mi sento.
-Grazie.Sophia,ti va domani di pranzare con me in mensa?Vorrei farti conoscere mia sorella Summer.è appena arrivata dall'Alabama e non conosce nessuno.Io non sono un mostro nel fare amicizia perciò se tu potessi darle una mano,te ne sarei immensamente grato-me lo dice con quel tono supplichevole,alla quale io non so proprio resistere.
Che lui sappia come farmi dire di si?
-Certo,non mi dispiace affatto.Voglio proprio conocere tua sorella ,ci vediamo domani-e stacco.
Forse mi sono cacciata in un piccolo guaio accettando.
Io non dovrei passare tanto tempo con Storm e lui invece mi accalappia sua sorella .
Speriamo almeno sia simpatica questa Summer Storm.

La mattina passa molto velocemente ma non nel modo in cui avrei voluto.
Devon sembra non avermi perdonato del tutto ed oggi non mi ha nemmeno salutato ,scappando immediatamente in classe accerchiato da quella bionda stronza di Effie Hylu,un hawaiana tutta gambe e poco cervello.
La cosa mi fa alquanto molta rabbia.
Tyffany mi saluta e si avvicina al mio tavolo.
-Ciao bella.Allora tutto bene stamattina?-annuisco giocando con un sandwich al tonno e sorseggiando una lattina di thè alla pesca.
Non riesco neanche a mangiare.
Non che per me sia necessario,ma prova a spiegarlo a delle umane.
-Soph tesoro tutto bene?è da ieri che non mangi.Sicura che è tutto apposto?-
Ma che cosa le prende?Non è mai stata tanto gentile e preoccupata nei miei confronti,a meno che non volesse qualcosa.
-Si,tutto bene.Che cos'è tutta questa gentilezza nei miei confronti?Hai bisogno di qualcosa?-
Lo so,sono stata leggermente acida,ma credo di potermelo permettere con un amica che mi calcola sul serio solo quando ne ha bisogno.
-Non mi trattare in questo modo Sophia.Non ho bisogno di un bel niente.Ti ho vista triste e mi sono preoccupata.Cosa strana per te vero preoccuparsi per qualcuno?Tanto tu sei una stronza acida e menefreghista-e si alza arrabbiata andandosi a sedere verso Delya che non capisce nulla di quello che sta succedendo.
Ma si sa,Delya non è mai stata un genio in queste cose.
Vedo arrivare Tommy con affianco una ragazza mora,capelli lunghi fino alle spalle,alta e con un sorriso immenso.
Beata lei che è felice.
-Ciao Sophia.Lei è mia sorella Summer-mi alzo e le porgo la mano che lei stringe calorosamente.
-Piacere di conoscerti.Tommy mi ha parlato tantissimo di te-vedo Tommy arrossire fino alla punta dei capelli e tirare una gomitata verso la sorella.
-Forse questo non dovevo dirlo vero?-scoppia in una fragorosa risata mentre anche io mi rilasso un pò.
Infondo non è poi così male questa Summer.
è spontanea,simpatica e mi sembra anche molto solare.
Tutte cose che apprezzo molto negli umani.
-Io sono Sophia,il piacere è tutto mio.Siediti pure-
e lei si siede accanto a me mentre mastica un pezzo del suo panino al formaggio.
-Conosciuto qualcuno di interessante oggi?-le chiede Tommy mentre lei sorseggia un pò di coca cola.
-Interessante no a dire la verità.Ma ho conosciuto un ragazzo molto singolare.Si crede "Mister Universo"-
Io scuoto la testa mentre lei mi guarda interrogativa.
-Credo tu abbia conosciuto il mio adorabile fratellastro-dico cercando di non ridere.
La prima impressione di Devon era sempre quella.
-Mister Universo è il tuo fratellastro?Wow,condolianze-
Scoppio a ridere.
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere sull'avere Devon come fratello.
Anzi i ripetuti"Che botta di culo",i più normali"Beata te"oppure i raffinati "Sei molto fortunata".
Ma le condolianze proprio no.
-Credimi,non è male se lo conosci meglio.Te lo dico io che ce l'ho tra le scatole tutti i giorni da una vita-
Lei mi guarda come se non ci credesse.
Una parte di me spera che lei però non lo conosca così in profondo.
Devon intanto si stava avvicinando al nostro tavolo.
-Parli del diavolo e spuntano le corna-dice Summer concentrandosi poi sul piattino di patatine fritte.
Lui la guarda senza capire il motivo ma non si concentra più di tanto.
-Senti Soph,io oggi non torno a casa ,resto da Mike.Lo dici tu a Sele e a Carter?-
-Vai da Mike?Ma non ci avevi litigato?-gli chiedo spontaneamente mentre lui sbuffa.
-Si ,allora?Ci siamo chiariti e oggi sto da lui.Ci vediamo stasera.-fa per andarsene ma io lo blocco
-Aspetta.Sai perfettamente che Selenia e Carter non vogliono che tu vada da Mike.Non saranno d'accordo-
-E tu non puoi coprirmi?-mi fa quegli occhioni e ,cavolo ci casco.
Negli ultimi tempi tutti hanno scoperto il mio punto debole.
-Ok,ti copro.Ma solo oggi.Gli dico che sei da quella stronza di  Effie,così non faranno storie.-
-Proprio Effie?Lo sai che rompono le scatole se gli dico di Effie.Inizieranno a chiedermi se è una storia seria,perchè non gliela faccio conoscere o cose del genere-
-O Effie e ti subisci le solite prediche oppure Mike e li saranno guai-gli intimo incrociando le braccia.
-Va bene,Miss Acidità.Svegliata male stamattina?-
-Chisà per colpa di chi?-gli rispondo fulminandolo.
Si sporge per darmi un bacio sulla guancia e poi mi abbraccia mentre tutti ci fissano.
-Comunque Grazie- e se ne va via facendo un cenno a Tommy e a Summer.
Io mi risiedo staccando un pezzettino di sandwich e portandomelo alla bocca.
-Forse hai ragione-sbotta Summer all'improvviso.
La guardiamo entrambi  per capire di che cosa sta parlando.
-Infondo non sembra poi così male-
Bene.Una rivale in più per le altre ragazze.
Oppure per me?

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