amore proibito

di Elementare_Watson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


“Vi ho convocati qui per una ragione, ma non preoccupatevi ho un'idea per risolverlo”

“Ade, di che problema parli ? Perchè ci hai convocati ? Cosa c'è di così importante da dire ?”

“Cosa c'è di importante da dire ? Sul serio non lo sai ? Dovrei chiederlo a te … o meglio a voi !”

Così disse Ade poco prima di indicare Zeus e Ares, entrambi colpevoli di un reato compiuto ormai quindici anni prima.

“Ade cosa stai dicendo ? Che hanno fatto Zeus e Ares ?”

“Poseidone non ti intromettere ! Con te giusto qualche settimana fa abbiamo lasciato correre perchè è successo una volta sola, ma per tuo, o dovrei dire nostro, fratello Zeus è già la seconda. Vi ricordate di Talia vero ? Povera ragazza … avrei voluto che mi facesse compagnia, negli inferi intendo, ma l'avete trasformata in un albero ! Mi spiace molto per le speranze, ma lei non sarà un albero, si aggiungerà alla mia collezione di anime, chissà che non sia più simpatica di altre … ma visti chi sono i padri ho dei dubbi”

“Non puoi decidere così chi vive e chi muore, non sono solo io il padre, in fondo c'è anche Ares ! Non puoi privarlo di una figlia, una delle migliori che ha. È vero, ha un terzo di gene mortale e due terzi divino, ma questo non ti autorizza a ucciderla. A Poseidone hai dato la possibilità di mantenere in vita il suo unico figlio, Talia non è mai stata una figlia per me, non ha mai potuto compiere un'impresa, non ha potuto passare estati al campo come umana, come semidea, è viva di fatto, ma per me è come se fosse morta.”

“Quindi vorresti una seconda occasione ? Vorresti che risparmiassi quella ragazza ? Vorresti privarmi nuovamente di un'anima che dovrebbe soggiornare nel mio regno ? Non solo mi hai dato da governare gli inferi, mi dici anche come farlo”

“Non ti dico di trattarla come se fosse una qualunque semidea, ma ricorda che nelle sue vene scorre sangue di due dei, e una mortale, sarà più forte del normale o no questo non lo posso sapere, perchè non mi è mai capitata una cosa simile, ma ti assicuro che non ti sarà facile ucciderla.”

“Tu vuoi a tutti i costi che io la risparmi”

“Si, è così”
“Almeno sei stato sincero … vedrò che posso fare …”
“No, tu la lascerai in pace, ci penseranno già i vari mostri ad attaccarla, e le varie imprese a sfinirla, non ti intromettere, prima o poi sarà tua comunque”

“D'accordo, ma se scopro che c'è qualche altro tuo discendente in giro, giuro che non ci sarà scusa che tenga, nessun albero, nessuna occasione, la sua anima sarà mia”

Pronunciate queste ultime parole i quattro se ne andarono. La vita della ragazza, Cheryl, era appesa a un filo, un filo molto fine, ma siamo sicuri che tutto quello che sia fine sia debole ?
Buonsalve a tutti ! Questa è la mia prima fanfiction, avrà più capitoli, ma sinceramente non so ancora il numero preciso. Recensite in tanti e fatemi sapere che ne pensate del prologo !!! Al prossimo capitolo !! C:

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


P.O.V Cheryl

Corri. Qualunque cosa succeda continua a correre, non ti fermare ! Un grido : Max è stato attaccato e ferito da … non riesco a capire che mostro sia per colpa della tempesta e della nebbia che avvolge questa collina. Non posso lasciarlo indietro, non dopo tutto quello che ha fatto per me ! Insomma quel satiro è la mia famiglia ! Mi avvicino a lui, e lo aiuto a rialzarsi. Cerco il mostro con lo sguardo, ma non lo vedo. Faccio in modo che Max si aggrappi a me e inizio a correre. Qualche metro e sento qualcosa trafiggermi il fianco. Cado a terra. Mi rialzo a fatica ed eccolo lì : un mostro in piedi davanti a me. Obbligo il satiro a scappare e dopo un paio di volte che glielo urlo si avvia un po' zoppicando e un po' correndo verso la nostra meta, da tanto bramata e oramai così vicina. Non so bene come (la confusione regna sui miei ricordi), ma riesco a uccidere questo mostro a me sconosciuto. Riprendo la mia corsa, ora molto più lenta di quella di mezz'ora fa per colpa delle numerose nuove ferite. Quelle più profonde non accennano a smettere di sanguinare, ma anche quelle più superficiali non scherzano. Continuo a correre fino a che vedo una figura zoppa davanti a me : Max che cerca di arrivare in cima alla collina. Lo raggiungo e insieme arriviamo davanti a quella che dovrebbe essere l'entrata del Campo Mezzosangue. Tutto quello che succede dopo è molto veloce : un uomo, credo si chiami signor D., mi strattona fino a una capanna un po' ai margini del campo. Non ha numero. Apre la porta e mi ci butta dentro con poca grazia.

Atterro su qualcosa che è tutt'altro che comodo e un oggetto mi perfora il palmo della mano. Gemo dal dolore provocato dall'impatto delle ferite col pavimento duro e dalla cosa conficcatasi nella mia mano. Sento dei passi e istintivamente mi alzo,forse un po' troppo velocemente perchè mi gira la testa e per non cadere devo appoggiarmi al muro. Il rumore di passi cessa, e io alzo lo sguardo : davanti a me c'è un ragazzo, penso abbia la mia età, capelli neri e occhi verdi, non posso negare che sia carino, ma in questo momento è l'ultimo dei miei pensieri … anzi non dovrebbe nemmeno essere un mio pensiero.

“Di immortales sei messa piuttosto maluccio ! Vieni, è meglio far smettere di sanguinare quelle ferite prima che tu svenga”

Non rispondo, tutto quello che faccio è staccarmi dalla parete e cercare di mantenere l'equilibrio, invano, cado a terra. Il ragazzo mi porge una mano, ma contrariamente alle mie aspettative non mi aiuta ad alzarmi e basta, mi prende in braccio come si fa coi feriti che non si reggono in piedi (e io cosa sono?). Cerco di divincolarmi dalla sua presa ma :

“Ehi, calmati tanto non ti metto giù, hai troppe ferite, è meglio evitare qualsiasi movimento superfluo e in più non riusciresti a camminare nemmeno per mezzo metro”

Non mi oppongo, ora non ne ho nessuna voglia. Appena arriviamo a quello che credo sia il suo posto nella capanna, con molta più grazia di quanto potessi immaginare, mi fa sedere sulla branda che funge da letto. Mi prende il braccio destro e comincia pulirmi le ferite, una alla volta. “Chi sei ? Cosa ci facciamo di preciso qui ?” chiedo

“Io ? Io sono un semplice semidio come te e qui … beh … aspettiamo di essere riconosciuti dal nostro genitore divino. Vengono riconosciuti dieci semidei alla settimana : i dieci che hanno le prime brande, infatti appena se ne vanno tutti corrono per prendere quelle davanti, per essere assegnati a una capanna del campo più velocemente. Diciamo però che io sono una sorta di eccezione perché ho quindici anni ... ma sono successe tante cose e per miracolo sono riuscito a sopravvivere un paio d'anni in più lontano da qui, ma non capita tutti i giorni”

“Ma i semidei che non erano ancora stati riconosciuti non andavano nella capanna 11 ?”

“Si, ma siamo troppi, e ci sono anche molti figli di Ermes … quindi siamo qui … ma tu come fai a sapere della capanna 11 ?”

“Max, il mio custode mi ha accennato delle cose”

Quando finisce di medicare anche il braccio sinistro mi chiede l'ultima cosa che avrei pensato mi chiedesse : “Preferisci aspettare che arrivino gli altri da caccia con la cena ? Intendo per farti medicare sulla schiena e sui fianchi da una ragazza”

“N-non so … sei tu quello esperto qui …”

“Dovrebbero arrivare tra circa tre ore … dimmi tu …”

“Ascolta, non voglio sembrare né una santa, né una facile ma penso sia meglio che me le medichi tu ora, visto che continuano a sanguinare …”

“Sinceramente ? Anch'io avrei fatto come te ”

Mi sfilo la maglia, o meglio, quel che resta della maglia, scoprendo in questo modo non solo le ferite, ma anche …

“Ehi, ma quella cicatrice come te la sei fatta ?”
“Già … mi sono scordata di dirti che il mio corpo è costellato di cicatrici cicatrizzate un po' male …”

“Come te la sei fatta ?”

“È rilevante ?”

“Si”

“Ok … è iniziato tutto un anno fa … sono arrivata a casa prima del solito da scuola. Mia mamma era in cucina. Salutai Stefan, il mio patrigno e andai in camera mia a posare la borsa poi andai da mia madre. Mi appoggiai allo stipite della porta e iniziammo a parlare … è stato un momento, mia mamma sbiancò all'istante, sentii un forte dolore alla schiena e istintivamente volsi lo sguardo al porta-coltelli prima di cadere a terra e perdere i sensi : ne mancava uno. Andai poi al pronto soccorso e una settimana dopo mia madre morì … un incidente in banca, dove lavorava : una rapina andata male. Max, che intanto era sempre rimasto con me, mi disse che tutto quello che pensava era giusto e che ora non potevamo più aspettare e dovevamo venire qui. Il giorno dopo i funerali di mia mamma siamo partiti, noi contro tutti. Oh e anch'io ho quindici anni. Sono stata un anno in più nel mondo mortale, e il secondo anno l'ho impiegato per arrivare qui”

“Wow … mi spiace per … beh tutto. Ma quindi come sei arrivata qui ?”

“Io e Max è da febbraio che camminiamo per arrivare qui”

“Ma siamo a gennaio …”
“Appunto”

“E dove dormivate ?”

“Dove capitava … a volte non dormivamo nemmeno, per colpa di mostri o per ansia”

Il ragazzo riprese a medicarmi le ferite e solo quando finì mi resi conto di non sapere il suo nome … o qualcosa su di lui.

“Come ti chiami ?”

“Perseus, ma tutti mi chiamano Percy, tu ?”

“Cheryl … come sei arrivato qui ?”

“È una storia lunga …”

“Ho tempo”

“Sai, sei la prima che mi risponde così … ma va bene ti dirò come sono arrivato qui. Sono arrivato l'altra settimana, con mia mamma e Grover, il mio custode. Poi un Minotauro ci ha attaccati e … beh …”
“Ho capito, non preoccuparti”

“Grover sta bene”

“Lo so, ti ho detto che ho capito”

La nostra conversazione finì così. Mi alzo dalla branda e vado a guardare fuori dalla finestra, il sole è ancora alto, saranno le 5.00p.m. Mi giro e vedo che Percy si è steso dove poco prima ero seduta io. Lo guardai un momento, poi mi guardai un po' intorno cercando una parete comoda per riposare un po'. L'ultima cosa che ricordo sono delle braccia che mi afferrano molto delicatamente e che mi adagiano su una branda.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Eccomi qui con il secondo capitolo ! Fatemi sapere cosa ne pensate e se apportereste qualche modifica. Al prossimo capitoletto ragassuoli :)

P.O.V. Percy

Cheryl sta dormendo nella mia branda, non potevo lasciare che si addormentasse per terra. Purtroppo per lei mi sembra che il suo sonno sia abitato da incubi, non oso immaginare cosa possa aver passato durante l'anno che ha impiegato per venire qui …

La sto ancora fissando quando si sveglia e mi coglie in fragrante. A giudicare dal calore che sento nelle orecchie potrei dire di essere arrossito. Mi alzo in fretta dal mio appostamento e vado a vedere se gli altri stanno arrivando … un po' perchè è quasi ora di cena e un po' perchè non voglio che noti il mio colorito peperone.

“Ehi, ma gli altri quando arrivano ?”

“Stavo giusto guardando se c'erano già” non è completamente una bugia no ?

“Dormito bene?” questa domanda mi esce spontaneamente

“Abbastanza, ma la prossima volta dormo a terra, ci sono abituata”

“Appunto per questo non ti ho fatta dormire per terra … ma che sei discendete di qualcuno di Sparta ?”

“A me lo chiedi ? Se riusciamo a posizionarci tra le prime 10 brande lo sapremo presto no ? A proposito, quand'è che se ne vanno ?”

“Sta notte”

Nemmeno il tempo di finire la frase che un sorriso si fa strada nel volto della ragazza che ho di fronte. “Stanno arrivando”

“Chi ?” non la seguo …

“Come chi ? I becchini ! Secondo te chi può essere se non gli altri semidei ?”

“A … come fai a saperlo ? “

“Non li senti ?”

“No … aspetta … forse poco poco”

 

Appena gli altri arrivano, si fiondano nelle docce e Cheryl ed io cominciamo a pulire pesce e carne e a cuocerli al fuoco per la cena. Inutile dire che tra il sangue delle carni e quello che aveva già addosso non ha più un pezzo di pelle pulito, persino la faccia è imbiaccata di sangue per colpa dei tagli che si sono riaperti. La cena è pronta e le suggerisco di andare a farsi una doccia. Accetta senza nemmeno sentire la mia domanda : a piatti riempiti si alza e si fa dare dalle ragazze dei vestiti non stracciati e puliti … speriamo che le ferite profonde non si riaprano con l'acqua …

Alec attira la mia attenzione su di lui cominciando a parlare : “Ma è arrivata oggi?”

“Chi ?”

“Come chi ? Mio zio ! La ragazza no ?”

“Dei, non è che siete parenti ? Anche lei ha questa ironia molto … ironica e quasi sarcastica ! Comunque si, poco dopo che ve ne siete andati”

“Tu me la devi presentare !”

“Le presenterò tutti voi scemo!”

“No, forse non hai capito … insomma l'hai vista ?”

“Certo ! Le ho anche ricucito mezza schiena se ti interessa. Comunque non sarò io a fare in modo che si aggiunga alla tua collezione di ragazze trofeo”

Non mi rispose ma il suo sguardo era più comprensibile di mille parole : me l'avrebbe fatta pagare, ma indirettamente, se la sarebbe presa con lei : aveva capito che in un modo o nell'altro mi interessava la sua salute. Questo non porta nulla di positivo.

Dopo cena, ci sistemammo meglio introno al fuoco, allontanandoci un po' dai tizzoni in fiamme. Alec si alzò in piedi, si schiarì la voce a si voltò verso di lei

“Tu sei nuova qui”

“Ma va!” aia, il ragazzo, seppur più piccolo di un anno di me sa farsi ascoltare e non ama la risposte, specialmente se date da nuovi arrivati … non promette bene

“Si … comunque … dal momento che sei la nuova tocca a te fare la guardia alla capanna 'sta sera”

“Stai scherzando vero?” l'espressione di Cheryl era chiaramente quella di una che non ha paura di dire ciò che pensa, anzi, gli stava ridendo in faccia

“No” rispose Alec chiaro

L'espressione di Cheryl si indurì, si alzò dal tronco su cui era seduta e andandogli incontro gli rispose a tono : “No, forse non ci siamo capiti tesoro. Io ho passato un anno dormendo circa 5h a notte dal momento che io e il mio custode eravamo sempre la preda preferita dei mostri, e l'ho fatto per venire qui. Ora che sono arrivata hai intenzione di farmi stare ancora una notte senza dormire ? Ricorda : io non prendo ordini da nessuno, specialmente da chi è più piccolo di me”

Alec rimase zitto, un ghigno soddisfatto si fece strada nel volto della ragazza, che riprese a parlare : “Facciamo così, io faccio la guardia e tu resti fuori con me. Arrivando ho visto che c'è un piccolo bosco qua vicino : il primo che si addormenta ci passa la notte.”

“No, mi spiace ma non accetto”

“Hai forse paura nano ?”

“Certo che no”

“Allora sei un codardo perchè hai paura di perdere, anzi … sono sicura che perderai”

“Ragazzi mi date un sacco a pelo?”

“No, niente sacco a pelo”
“E su cosa dormiamo?”

“Il terreno, niente coperte, niente cuscini, niente luci”

Alec, che non ci vedeva più dalla rabbia, le tirò un pugno sullo zigomo, dove aveva un taglio che riprese a sanguinare. Gli occhi di Cheryl erano dei carboni ardenti di rabbia : afferrò Alec per un braccio, glielo girò e (anche io sentii lo scricchiolio della spalla del ragazzo) mentre lui cercava di dimenarsi, in preda al dolore lei lo tirò a sé e gli disse : “Provaci di nuovo e il braccio te lo stacco” poi lo lasciò. Asciugò il sangue che le colava dalla ferita e ci rivolse uno sguardo truce : dovevamo andarcene dentro la capanna, lo spettacolo era finito.

 

Mezzanotte. Un grido. Mi avvicinai alla finestra e quello che vidi mi fece ridere come uno scemo : Cheryl aveva tirato una pietra addosso ad Alec, che si era addormentato. Lui svegliandosi si mise ad urlare. Lei era in piedi davanti a lui

“Stavi dormendo”

“E allora ?”
Lei con un sorriso maligno gli indicò il bosco davanti ala capanna. Lui non capì.

“Vai, devi passarci il resto della notte”

“Stai scherzando”

“Ho la faccia di una che scherza per caso?”

“La pagherai per questo ! Ricordati che sono io il capo qui, non tu”

“Vedremo”

Lui non le rispose, ma le rivolse uno sguardo di fuoco. Lei si avvicinò e gli tirò un pugno in faccia “Fila” è tutto ciò che disse, un paio di pugni a testa e lui se ne andò. Cheryl si asciugò il sangue che le usciva dal labbro e si mise nuovamente a sedere, appoggiandosi con la schiena al muro della capanna.

Rispetto : ecco quello che voleva. Intimidazione : ecco quello che la divertiva. Combattimento : ecco cosa non la spaventava. Affetto : ecco tutto ciò che le mancava.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Eccomi qui con il terzo capitolo spero vi piaccia ;D

P.O.V. Percy

Quando aprii gli occhi mi resi conto di non essere al mio solito posto nella branda senza numero … mi guardai intorno e trovai Cheryl che mi fissava. Inizialmente pensai che arrossisse dal momento che l'ho vista mentre studiava il mio volto, il mio corpo, ma invece, diafana come sempre mi disse : “Ben svegliato ! Ce ne hai messo di tempo ! Io dovevo andare a caccia ma nessuno voleva svegliarti e non si fidavano a lasciarti qui solo …”

“Ma … in che branda sono ?”

“Nella numero 4 … è di tuo gradimento?”

“Ma come … ?”

“Mentre gli altri se ne sono andati io ero fuori ovviamente e sono entrata e ho spostato la roba prima che glia altri si svegliassero”

“E io come sono arrivato ?”

“Ti ci ho portato io no ?”

Non risposi più nulla. Non potevo crederci … tra una settimana avrei saputo chi era il mio genitore divino … non stavo nella pelle.

 

[La settimana seguente]

P.O.V. Cheryl

Ore 03.27 a.m. vado via dalla capanna e mi avvio verso il centro del campo … poche ore e inizierò le prove e tra una settimana circa saprò chi è mio padre. Già dico padre perchè vado a deduzione : ho un patrigno che mi odia, che io sappia mia madre non è mai stata separata o sposata e poi … questione di istinto.

Prova uno : la caccia alla bandiera. È un gioco divertente ma non tutti i semidei sono portati, facilitati sono i figli di Atena ma anche quelli di Ares poi vengono gli altri. Io non me la cavo … vado abbastanza bene ! Inutile dire che ho battuto quello che è chiaramente un figlio di Atena … non male come prima volta.

Prova due : tiro con l'arco. Ok non sono figlia di Apollo oppure Apollo ha una figlia da buttare : non solo non centro il bersaglio, lo mando pure da altre parti ! Dopo un paio d'ore di tiri non solo sono al punto di partenza, ma devo pure andare a farmi bendare la mano perchè a furia di tendere corde e scagliare (con mire orride) frecce sono piena di piccoli taglietti. Altri invece sono bravi, come Leandro aspirante-figlio-di-Apollo Smith.

Prova tre : volo con i Pegaso. Solo due parole, troppo bello ! Percy non la pensa allo stesso modo anzi tutte le volte che può salta il turno. Con il volo posso dire di essere brava, riesco a farmi capire dal pegaso in questione e la 'crociera' procede bene. Percy ci prova a stare tranquillo, ma sembra una donnola a una convention di cobra !

Prova quattro : abilità marittime, ultima prova. Non so se sia positivo o meno il fatto che qui Percy è un genio : ogni occasione è ovviamente buona per sfottermi. Già, il mare non è il mio elemento, decisamente. Insomma amo nuotare, lo faccio da quando sono piccola, ma al mare c'è sempre stata questa inquietudine di non sapere cosa c'è sotto l'acqua, di essere trasportata al largo dalle onde … non sono mai riuscita ad andare dove l'acqua era alta, ma solo fin dove toccavo. In altre occasioni adorerei l'ironia di Percy, ma ora sono io la donnola alla convention di cobra e non lo reggo. Il mare si sta ingrossando e dobbiamo invertire la rotta prima di finire in mare … dobbiamo muoverci ma siamo in troppi a non riuscire a governare la nave: ci ribaltiamo per colpa di un'onda alta circa 3m. Tutto ciò che segue è molto confuso, come previsto appena finisco in acqua comincio a respirare male e faccio fatica pure a restare a galla. Percy se ne accorge e mi aiuta a raggiungere la riva, una volta arrivati mi chiede :

“Credevo sapessi nuotare … scusa, sarei arrivato prima …”

“Infatti io so nuotare solo che in mare mi paralizzo, e non riesco a stare tranquilla finchè non esco”

“E quando vai in piscina non ti capita ?”

“Meno … le piscine da allenamento no, quelle nei villaggi per le vacanze un po' … più sono profonde e peggio è … ma se c'è tanta gente un po' meno …”

“È sempre stato così ?”

“No, solo da quando ho dodici anni”

“Prima media …”

“Si e allora ?”

“Si comincia a mostrare il lato da semideo”

“A …”

 

Rientrati al campo Chirone ci fa un annuncio tutt'altro che positivo.

“Dobbiamo anticipare il vostro riconoscimento, gli dei sono già al corrente di questo fatto, per un motivo molto importante, a uno di voi verrà assegnata un'impresa. Non l'assegneremo a caso, ma a quello che sembra il più forte e di regola potrà portarsi due compagni … spero vivamente che li scelga con cura. Ad ogni modo questo sarà un problema del semidio in questione quindi possiamo procedere con i riconoscimenti”

Alla fine prima di cena abbiamo saputo tutti il nostro genitore divino :

Leandro aspirante-figlio-di-Apollo Smith è ovviamente un figlio di Apollo

Percy si è rivelato un figlio di Poseidone

Alec un figlio di Ares (non c'era da stupirsi visto il carattere del padre e quello del ragazzo)

Clayton di Ermes

Electre (contrariamente al suo nome) figlia d'Atena

Nymphodora è figlia di Afrodite

e poi ci sono io … è così complicato … io sono figlia di Ares e fin qui tutto bene, sono la sorella di Alec ma non ci sono problemi … perchè i problemi sono altri : anche Zeus è mio padre anzi lo è più lui di Ares … ecco il vero problema ma non basta. Zeus e fratelli aveva fatto un giuramento (tra l'altro sullo Stige) e avevano giurato di non avere più figli perchè i precedenti avevano causato guerre e problemi specialmente dal compimento dei sedici anni che per me e Percy significherebbe da qui a qualche mese … tutta mia la voglia di sapere chi fosse il mio vero padre è andata a farsi fottere specialmente quando mi volto dal tavolo in cui sono per prendere altro da mangiare e vedo Chirone che mi fissa. Mi avvicino e mi dice quello che le mie orecchie sospettavano di dover udire : l'impresa è mia. Mi dice anche di pensare a chi potrebbero essere i miei due compagni, ma io ho già le idee chiare : Max e Percy.

Finita la cena ne parlo con loro e accettano entrambi, l'indomani dovrò andare ad ascoltare l'oracolo per la profezia. Per fortuna non mi hanno chiesto chi è mio padre … devo prima elaborare io, poi potrò dirlo agli altri.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Premetto ! Sono una frana con le poesie e qui sotto ci sta la profezia per l'impresa ... siate clementi ! Ad ogni modo spero che in linea generale il capitolo vi piaccia :D 

P.O.V. Cheryl

Non ho nessuna intenzione di rinchiudermi nella capanna 1 … o nella 5 … Chirone mi vede e semplicemente gli dico la verità : ho bisogno d'aria e di pensare … a tutto. Lui non obietta, evidentemente non era mai capitata una cosa del genere. Mi dirigo verso il molo, mi fermo a debita distanza, mi stendo ed eccomi qui, a contemplare un cielo stellato incapace di darmi le risposte che la mia mente tanto brama, e testimone di questo triste e freddo momento solo le onde che si infrangono sulla scogliera creando un brusio piacevole, quasi rilassante ma allo stesso tempo sicuro e determinato, che ad ogni tentativo ritrova la forza per sbattere ancora su quelle rocce alonate di bianco, per colpa del sale marino. Penso. Penso a tutto e a niente.

Tutto ha un senso … l'avversione all'acqua del mare, la mia passione per temporali e piogge … tutto torna. Per quanto riguarda il gene di Ares invece, beh … non sono un genio a ginnastica ma pratico sport due volte alla settimana, ho sempre amato giocare a freccette (ha senso se si cambiano le freccette con coltelli), oserei dire di essere abbastanza competitiva e si, lo ammetto orgogliosa, anche tanto direi.

Sento dei rumori alle mie spalle, so ovviamente chi è, e la sua presenza mi infastidisce alquanto. “Vattene!”

“Come siamo gentili”

“Che vuoi ?”

“Vedo che non migliori … comunque, perchè sono sei nella tua capanna ? A proposito qual'è ?”

“Ascolta è più complicato di quanto non sembri … almeno credo … comunque sia non mi va di parlarne …”

“Sai che non ti giudicherei mai”

“Facciamo così, quando mi andrà di parlarne ne parlerò con te ok ?” più che da compromesso la mia voce è tipo 'o ti levi o ti levi' ma non importa

“Hai vinto … ma ora cerchiamo di togliere quell'espressione da mortorio dalla tua faccia !”

“Ma cosa … ?!”

Nemmeno il tempo di finire la frase che Percy mi prende un braccio e mi trascina avvicinandosi pericolosamente al molo. Cerco di dimenarmi per non finire in acqua e in poco tempo riesco a sfuggire dalla sua presa. Corro verso il prato e appena la distanza tra me e l'acqua è abbastanza, scoppio in una rumorosa risata, ma è solo un momento : tutti i miei pensieri tornano a incombere su di me in un batter d'occhio. Sento un paio di braccia afferrarmi saldamente per la vita e riportarmi esattamente dove eravamo prima che corressi a riva. Mentre Percy si avvicina ancora di più all'acqua, cerco di pensare ad altro e mi guardo intorno. Vedo una ragazza che ci sta guardando … sembra un po' incazzata … e mi sta guardando piuttosto male. È alta più o meno come me, capelli biondi ricci che le arrivano più o meno fino alle spalle e occhi tempesta. Magra ma non troppo. Fisicamente ci somigliamo molto l'unica differenza sono gli occhi e i capelli : i miei occhi sono blu intenso e ho capelli neri, lisci e lunghi fino a metà schiena. Tutte queste osservazioni avvengono in pochissimi secondi perchè ora Percy è in piedi davanti al bordo del molo. Mi sta ancora tenendo per i fianchi quando mi rendo conto che se per qualche ragione mi dovesse lasciar andare finirei in acqua.

“Non ci provare !” il suo sorrisetto malefico non mi piace

“Non è nel mio stile non provare, non credi anche tu ?”

Si può intendere ciò che è successo : sono finita in acqua, ma sono riuscita ad afferrare Percy per un braccio e a trascinarlo in acqua con me.

“E ora ?” chiedo alquanto scocciata

“Ora ci rilassiamo sul fondale”

“Scusa ?!?! Io non so trattenere così tanto il fiato” potrei vincere un premio per la persona più irritabile del giorno, ne sono sicura, ma lo avevo avvisato, volevo stare sola.

Non mi rispose, ma mi trascinò sott'acqua e creò una bolla d'aria intorno a noi. Quando arrivammo sul fondo fu lui a rompere il silenzio.

“Sono un genio”

“Sentiamo … perchè mai dovresti esserlo ?” dissi con fare annoiato

“Ho scoperto di che hai bisogno !”

Prima che potessi rispondergli per le rime mi tirò a sé e mi abbracciò. Fu un lungo abbraccio, di quelli che ti danno forza, non i soliti abbracci del cavolo che dai a chiunque, ma uno quelli che riservi per chi ne ha veramente bisogno. Io ne ho così bisogno? Non lo so. So solo che non sarò io a sciogliere questo abbraccio. Parlammo di tutto e niente, talvolta ridevo anche, ma non era una vera risata, avevo solo voglia di piangere. Piangere per cosa di preciso non lo so, ma mi avrebbe aiutata credo. Piangere sul fondo di un oceano non era una brutta idea, ma non ero sola e non potevo permettermi di essere debole; non più; non di nuovo. Ogni volta che mi fido troppo va a finire che rimango fregata e non è bello. Non è bello per niente. Specialmente quando pensavi che l'altro avrebbe fatto di tutto per te, che non ti avrebbe mai giudicato, mai emarginato … poi fu il primo a tirare sassi e nascondere le mani, far finta di aiutarti e spingerti ancor più negli abissi, lontano dalla ripresa dopo una ferita. Diversa. Strana. Pazza. Quella lì. La rigida. L'imbranata. Questi sono solo pochi dei nomi che quelli che osavo chiamare 'amici', quelli a cui ho raccontato la mia vita, quelli che ho sempre aiutato incondizionatamente, mi hanno dato. Non voglio più che accada … conosco Percy da poche settimane e non lo conosco bene, l'ho scelto per l'impresa ma è stata una scelta improvvisa, avventata … sarà corretta ? Lo scoprirò presto. Da quando ho scoperto di essere figlia di Zeus e lui di Poseidone il nostro rapporto è cambiato … non so per quale motivo, ma non riesco più a fidarmi come facevo giusto ieri, ho sempre paura che possa andarsene da un momento all'altro …

Appena usciamo dall'acqua Percy è ovviamente asciutto, mentre io … beh … è meglio che vada a cambiarmi. Mentre il ragazzo è distratto corro verso la mia capanna per non farmi vedere, appena entro mi chiudo la porta alle spalle. Un lacrima, poi un'altra e un'altra ancora, copiose lacrime mi solcano il volto e non accennano a smettere, ma non importa : ora sono sola, ora posso essere debole, ora posso piangere. Sono già le 2.00a.m. … meglio dormire domani sarà una giornata impegnativa.

L'indomani la prima cosa che faccio dopo colazione è andare ad ascoltare la profezia per l'impresa … ho paura di quello che potrei sentire, ma non ho intenzione di tirarmi indietro o cosa : questa impresa è mia e tale rimarrà.

 

Attenti combattenti,

un eroe che tal nome non porta

potrà salvare il perduto,

ritornato alla casa originale,

o condurvi all'Ade.

 

Con due altri potrà partire,

ma solo uno dovrà perire.

Solo un mezzo figlio del cielo può condurre l'impresa.

Che un vecchio amico aiuti la ripresa.

 

Il destino della vita dipende da lui :

un cuore fatto d'odio

non solo nei periodi più bui.

 

L'esito dell'impresa è già stato scritto,

niente potrà non risvegliare il relitto

che da tanto ormai giace,

e di molte vie di fuga è capace.

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