Tangled in strings

di Samuel Drake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


CAPITOLO I



 
Stoik era esausto, aveva il fiato corto e sentiva male ovunque per i colpi subiti. Arrancò per qualche metro prima di stramazzare al suolo ormai abbandonato da ogni energia mentale e fisica. La figura mascherata dietro di lui si avvicinò a lui e gli disse:

"Già a terra Stoik? Ma come, il grande e Immenso Stoik, colui che affronta e uccide draghi in quantità, colui che staccò la testa a un Incubo Orrendo quando era ancora in fasce non riesce a sostenere uno scontro con me? Che delusione".Il possente vichingo cercò di alzarsi, ma la testa gli pulsava e gli rendeva difficile persino capire esattamente dove fosse dato che durante il duello si era allontanato dagli altri.

"Forse dovrei trovarmi un altro avversario..." disse l'uomo che lo osservava con fare compiaciuto e sadico, "Forse Astrid potrebbe essere più appagante da affrontare" aggiunse enfatizzando il nome della giovane vichinga. Sentendo quelle parole Stoik percepiì la rabbia ribollire nel suo corpo e l'adrenalina scorrere nel sangue, si alzò con rinnovato vigore, afferrò la sua ascia e si lanciò contro il suo nemico, che parò agilmente il colpo con la sua spada: "Stai lontano da lei! Non hai ancora finito con me." urlo con tutto il fiato che aveva in corpo. "Bene! Allora fatti avanti vecchio!" lo sfidò il suo avversario.

Stoik gridò di nuovo e si lanciò contro di lui con l'ascia alzata, quando fu vicino a lui calò il colpo con tutta la forza che aveva residua. Poco prima che potesse essere colpito, il suo contendente parò e deviò l'ascia senza alcuna fatica apparente. Stoik non si perse d'animo e lo colpì in volto con un pugno facendolo arretrare di qualche passo. "Finalmente! Ormai pensavo che ti saresti accasciato al suolo esausto! Adesso facciamo sul serio", non appena finì la frase attaccò il fianco di Stoik con la spada, ma prontamente il possente capo di Berk fece scivolare la sua ascia per proteggersi e con un movimento rotatorio del polso deviò abilmente l'arma permettendogli di afferrare la mano del suo nemico e stritolargliela con forza. L'uomo mascherato gridò di dolore, ma reagì immediatamente rifilando un calcio al diaframma di Stoik togliendogli il fiato. L'Immenso si inginocchiò tenendosi il ventre e non poté difendersi dal colpo d'elsa che impattò con la sua tempia. Stramazzò al suolo, cercò di afferrare di nuovo la sua ascia, ma non arrivò in tempo: il suo avversario l'aveva calciata lontano e gli calpestò la mano con forza. Stoik gridò sentendo le ossa spezzarsi sotto il peso del suo corpo. Si sentì di nuovo spossato a causa del male.

"Sono sorpreso, non pensavo potessi mettermi in difficoltà nonostante la fatica accumulata dopo gli scontri coi miei uomini." Si avvicinò a lui, lo guardò negli occhi e aggiunse: "Però adesso è finita Stoik. Non puoi più fare nulla." Materializzò una corda e gli legò le mani. "Non lasciarti ingannare dall'aspetto, questa corda è impregnata di magia e non può essere spezzata facilmente. Avanti alzati" disse, ma Stoik non si mosse. "Alzati ho detto! O giuro che porterò qui Astrid e la sgozzerò davanti a tuoi occhi". Udendo quelle parole Stoik non poté fare altro che ubbidire, non avrebbe potuto sopportare di vedere l'ultima cosa bella della sua vita soffrire a causa della sua testardaggine. "Cammina, voglio mostrarti qualcosa di meraviglioso."


Angolo autore

Salve gente, questa è la mia prima FF che scrivo in assoluto, fin'ora la mia esperienza è stata limitata a qualche oneshot scritte in un forum, quindi se avete suggerimenti su qualcunque cosa, sono sempre ben accetti :)

Questo è un capitolo d'intro quindi è abbastanza breve, ma i prossimi saranno più lunghi.

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


CAPITOLO II


5 anni prima


"Riportalo a casa, io devo sistemare i suoi danni"
"Papà perché non mi vuoi credere? Ho veramente abbattuto una furia buia ed è precipitato da qualche parte al di là del promontorio e se noi..."
"Ora basta!" Tuonò Stoik. "Sono stufo di sentire queste scemenze! Come puoi aver catturato una furia buia se a mala pena riesci a sollevare un'ascia o una spada? E non dirmi con una di quelle tue ridicole invenzioni!"
"Invece sì, è proprio col mio nuovo lanciarete che l'ho preso!"
"Quale? Quella carcassa di legno bruciato? Hiccup per una volta taci e smetti di mettermi in imbarazzo di fronte al villaggio! Sei un disonore per la nostra famiglia! Perché non sei nato forte e robusto come tuo cugino Moccicoso o scaltro e astuto come Astrid?"


A quella frase gli occhi di  Hiccup si velarono di lacrime,  ma fece lo sforzo di non scoppiare a piangere per non peggiorare la situazione. Stoik era ancora paonazzo dalla rabbia e con voce secca comandò a Skarakkio di portare a casa Hiccup e di assicurarsi che non uscisse, dopodiché voltò le spalle ai due e diede ordini ai suoi uomini di raccogliere il necessario per ricostruire il villaggio.


Durante il tragitto per tornare a casa Hiccup non proferì parola, solo Skarakkio lo fece quando ormai erano arrivati:" Hiccup ascolta, so che le parole di tuo padre ti hanno ferito molto, ma non prenderlo troppo sul serio, era molto preoccupato per l'incolumità del villaggio e della tua. Sappi che lui ti vuole bene."
"No Skarakkio, mio padre non mi vuole bene, l'unico sentimento che prova nei miei confronti è il disappunto e la delusione. Probabilmente se fossi morto quando ero ancora in fasce sarebbe stato meglio."
"Non dire così Hiccup"
"Lo dico eccome invece! Non hai sentito? Preferirebbe avere quella testa vuota di Moccicoso come figlio piuttosto che me, oppure Astrid! Ma come posso biasimarlo? Lei è tutto quello che non sono e che non sarò mai."
Con quello sfogo Hiccup aveva lasciato fluire tutta la rabbia, la frustrazione e il dolore accumulati come se fossero un torrente primaverile in piena. Skarakkio non sapeva cosa dire per cercare di confortarlo, gli aprì la porta di casa e gli disse con fare paterno:"Va a dormire ragazzo, domani starai meglio, vedrai che troveremo una soluzione a tutto questo. " Hiccup annuì e entrò in casa.


La mattina dopo si svegliò di buon ora, scese piano le scale per non svegliare suo padre, che ancora dormiva per recuperare le energie perdute nella nottata passata sveglio a lottare coi draghi e a ricostruire il villaggio, e iniziò a preparare la colazione. Mentre lo faceva ripensava alle parole di Skarakkio della sera prima e all'improvviso ebbe un'illuminazione, prese un foglio e scrisse rapidamente qualcosa, lo lasciò sul tavolo della cucina, prese un grosso e affilato coltello e si diresse alla porta. 
"Non crederai alle mie parole papà, ma dovrai credermi per forza quando tornerò qui con quel drago." Concluse la frase chiudendo la porta delicatamente. 
Dopo qualche ora Stoik si svegliò, scese in cucina e rimase sorpreso nel non trovare Hiccup in casa. Mentre lo cercava notò il foglio lasciato dal figlio; man mano che leggeva ciò che era scritto impallidiva sempre di più fino a quando non sbiancò completamente e si precipitò da Skarakkio.

"Hiccup è andato a cercare il drago che afferma di aver catturato. A quest'ora sarà già ben addentrato nei boschi e potrebbe essere in pericolo. Presto dobbiamo andare!" Il vecchio fabbro non se lo fece ripetere due volte e si precipitò fuori dalla sua officina. "Non possiamo andare da soli però, il bosco è enorme e molto fitto mentre ci si avvicina al promontorio, solo noi due non bastiamo." 
"Hai ragione, raduno una squadra, tu va a chiamare i ragazzi, è ora che mettano in pratica il loro addestramento da guerrieri."
Appena finita la frase Stoik si precipitò a chiamare i suoi uomini migliori e più fidati per la ricerca. Poco dopo si riunì a Skarakkio e ai suoi giovani alievi.
"La nostra missione è ritrovare Hiccup, quel testone è andato da solo verso il promontorio dove afferma che si sia schiantato il drago che ha abbattuto. Dobbiamo ritrovarlo a ogni costo, prima che faccia buio, altrimenti le ricerche diventerebbero troppo difficoltose e saremmo a rischio attacco da parte dei draghi."
Tutti annuivano mentre Stoik impartiva gli ordini su come procedere, tutti tranne i ragazzi, Moccicoso continuava a borbottare che era inutile tutta quella fatica per trovare suo cugino, Gambedipesce era terrorizzato dall'idea di essere in un bosco pieno di draghi, i gemelli, al contrario, eccitati all'idea di mettersi nei guai o di confrontarsi con un grosso drago, invece Astrid era indifferente, ascoltava in silenzio gli ordini e le direttive di Stoik.
"Bene, questo è quanto. Tutto chiaro?" tuono il capovillaggio.
"Sì signore!" Risposero all'unisono tutti quanti.
"Allora andiamo! E se trovate qualcosa suonate il vostro corno."

Trascorsero parecchie ore senza avere alcun risultato, man mano che il gruppo si avvicinava al promontorio la vegetazione si infittiva e il pericolo di essere attaccati era sempre maggiore, quindi formarono dei gruppetti per maggiore sicurezza. Stoik proseguì col suo fidato amico Skarakkio, i gemelli con Gambedipesce e Astrid con Moccicoso. Quest'ultimo era felicissimo di poter trascorrere del tempo con la bionda, sperando di poter fare colpo su di lei.
"Sai non capisco perché dobbiamo faticare tanto per trovare Hiccup, alla fine non è un guerriero valoroso, non sa tenere in mano neanche una spada, è totalmente inutile!"
"Stoik vuole ritrovarlo e questo mi basta. Un guerriero vichingo obbedisce sempre al suo capo, anche se le sue decisioni non sembrano sensate."
"Dico solo che avremmo potuto usare meglio questo tempo, magari avremmo potuto fare una cena, soli io e te" disse il bruno con un ghigno, che si cancellò immediatamente dalla sua faccia nel momento in cui il pugno di Astrid impattò con la sua mascella inferiore.
"Risparmia il fiato e continua a cercare."
Moccicoso si rialzò da terra tenendosi una mano sulla guancia.
"Eddai Astrid, sciogliti un po', stavo solo facendo una proposta! E poi non è che tu abbia molta scelta per il tuo futuro, ci siamo solo io Gamedipesce e Testadi ...humpf..."
Non riuscì a finire la frase perché Astrid gli mise una mano sulla bocca facendolo gemere dal male.
"Ssst, forse abbiamo trovato qualcosa, vedi? Ci sono segni di lotta e rami spezzati qui." Disse la giovane sotto voce. "Andiamo."
Andarono avanti per una decina di metri e poi si fermarono inorriditi.
"Presto Moccicoso, suona il corno!"
Il moro non si fece attendere e suonò con tutto il fiato che aveva in corpo.


Poco prima

Skarakkio e Stoik cercavano meticolosamente nel bosco senza proferir parola, uno era preoccupato per suo figlio, l'altro per il suo amico.
"Stoik si sta facendo sera, è tutto il giorno, dobbiamo rientrare o questa missione di salvataggio diverrà una missione suicida."
"No Skarakkio, abbiamo ancora un paio d'ore di luce, non possiamo fermarci. Non posso abbandonare così la ricerca, non posso permettere che gli succeda qualcosa, l'ho promesso a Valka."
Stoik si fermò e si sforzò di trattenere le lacrime, troppi dolorosi ricordi si stavano sommando alle sue preoccupazioni del momento; continuò a ripetersi che tutto sarebbe andato bene quando il potente suono di un corno ruppe il silenzio della sera.

Tutti accorsero verso la fonte del suono, Stoik arrivò per primo seguito da tutti gli altri.
"Avete trovato qualcosa?" chiese ansimando a Astrid e Moccicoso, che non avevano la forza di guardarlo in faccia.
"Ecco noi abbiamo trovato qualcosa, ma...ecco..." farfugliò Astrid
"Cosa avete trovato? Dove?"
"Dietro quelle roccie, capo Stoik"
Il possente vichingo scansò i due giovani e si precipitò verso il luogo indicato. Non appena oltrepassò i massi che gli ostruivano la visuale cadde sulle sue ginocchia e non potè tratenere più le lacrime. Di fronte a lui, in mezzo ai rami spezzati, gli alberi caduti e i segni di lotta, si trovava la casacca di pelo di Hiccup in mezzo a tanto sangue. Troppo sangue perché il giovane potesse essere ancora vivo.

"Oh dei" esclamò Skarakkio portandosi la mano alla bocca e avvicinandosi all'amico.
"Probabilmente il drago che aveva preso si è liberato e se lo è divorato." disse lentamente Stoik. "Guarda ci sono segni di lotta e poi qualcosa è stato trascinato via."
Con movimenti lenti e pesanti il grande vichingo si alzò e prese la casacca del figlio e la strinse al petto come se la stesse abbracciando. Si sentiva a pezzi e responsabile di tutto quello che era successo e inoltre non aveva mantenuto la promessa che aveva fatto a sua moglie anni prima, che avrebbe protetto loro figlio a qualunque costo.

Ritornarono al villaggio in silenzio e a testa bassa; una campana dal suono cupe e dal ritmo lento e cadenzato riunì gli abitanti alla cerimonia funebre. La preghiera di supplica per la benevolenza degli dèì per accogliere lo spirito del giovane vichingo venne pronunciata da un commosso Skarakkio, perché Stoik aveva a mala pena la forza di poter stare in piedi senza cadere nella totale disperazione. Astrid, toccata da ciò che vedeva, si avvicinò al capo del villaggio e gli disse: "Capo Stoik, mi dispiace molto per la sua perdita. Se posso esserle utile in qualche modo, la prego, conti su di me." Stoik fece un debole sorriso e le appoggiò una mano sulla spalla. "Grazie Astrid." La giovane bionda rimase al suo fianco per tutta la cerimonia, alla cui fine Stoik prese l'arco con la freccia incendiaria e la scoccò verso la piccola barca su cui giaceva quel che era rimasto di suo figlio. Le scintille delle fiamme si innalzarono verso il cielo, mescolandosi con la luce delle stelle. Il povero Stoik alzò gli occhi colmi di lacrime e sussurrò agli astri: "Perdonami Valka. Ho fallito."



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Angolo autore

E finalmente il secondo capitolo! Aggiorno con la stessa velocità con cui Togashi crea i capitoli di Hunter x Hunter.

E' un capitolo bello corposo e spero non vi risulti troppo pesante da leggere, avrei voluto dividerlo in due ma non mi sarebbe stato possibile senza spezzare troppo la narrazione.

Spero che possa essere di vostro gradimento :) 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


CAPITOLO III
 


La perdita di Hiccup segnò Stoick terribilmente, per giorni interi fu affranto e inconsolabile, solo la giovane Astrid fu in grado di portare un po' di sollievo al capo villaggio grazie alla sua compagnia, visto che entrambi avevano perso i loro cari a causa dei draghi. Il rapporto tra i due si fece sempre più forte, tant'è che Stoick decise di prenderla come se fosse sua figlia e di crescerla e di educarla come tale, nella speranza che in futuro avrebbe potuto essere una guida forte e carismatica per il villaggio. Astrid non deluse le aspettative e si dimostrò una valorosa guerriera nella lotta contro i draghi, abbattendone in gran numero e aiutando attivamente la ricostruzione del villaggio quando erano necessarie grosse riparazioni. Nonostante il suo impegno e quello di tutti gli altri giovani di Berk, gli attacchi dei draghi si facevano incessanti e sempre più serrati, così Stoick decise di convocare un consiglio d'emergenza con tutti gli altri capi villaggio e ideare un piano per risolvere la situazione ormai insostenibile. Venne stabilito che ogni villaggio mandasse degli esploratori a seguire i draghi e a scoprire il loro nido, tra quelli inviati da Stoick c'era anche Astrid, che si era offerta volontaria per il compito nonostante le preoccupazioni del suo padre adottivo. I giorni passarono, alcuni fecero ritorno, altri invece persero la vita lontano da casa, l'ultima a tornare fu proprio Astrid portando con sé l'ubicazione del nido dei draghi. Prontamente venne organizzato un massiccio esercito con il sostegno degli altri villaggi. Lo scontro fu feroce e ci furono grandi perdite tra i vichinghi, ma alla fine ne uscirono vittoriosi riuscendo anche a uccidere la regina. I guerrieri sopravvissuti vennero celebrati come grandi eroi e si fecero festeggiamenti per giorni interi, al termine dei quali Stoick propose di stabilire un'alleanza, il cui scopo era rendere prosperosi e forti i loro villaggi e stabilirli come esempio nella lotta ai draghi; gli altri capi accettarono e l'immenso venne proclamato come leader della neonata alleanza. Sotto la sua guida Berk divenne un'isola importante e centro di addestramento per i vichinghi di tutti i villaggi e isole dell'alleanza. Gli anni trascorsero e Stoik riuscì a ritrovare la serenità, ma non perse la determinazione nel tenere al sicuro le persone a cui teneva, soprattutto Astrid, che teneva sempre sotto attenta osservazione per tenerla lontano dai pericoli, nonostante la giovane vichinga avesse già partecipato a diverse missioni pericolose in aiuto degli alleati di Berk e come portavoce di suo padre quando non poteva presentarsi di persona. Sembrava che tutto scorresse tranquillo e pacifico, persino i draghi sembravano essere completamente scomparsi dopo la distruzione del nido, ma una mattina Stoick ricevette una visita molto particolare.
 
"Capo mi dispiace interromperti, ma la tua presenza è richiesta al porto" disse una delle guardie quando entrò nella sala del consiglio.
Stoick alzò gli occhi dalle mappe che stava esaminando insieme a Skarakkio e chiese: "Chi mi sta cercando, Harald?"
"Non lo so, non ha voluto dire chi è né cosa vuole, ha detto di voler parlare solo in tua presenza." Lo sguardo di Stoick era piuttosto perplesso, non era raro che ricevesse visite, ma tutta quella segretezza era nuova.
"Va bene, andiamo da lui. Harald avvisa Astrid e dille di venire al molo urgentemente."
"Sì capo.", rispose lui e se ne andò, seguito poco dopo da Stoick e Skarakkio.
"Mi domando chi sia questo misterioso visitatore, forse qualche altra isola vuole entrare a far parte dell'alleanza?"
"Non lo so Skarakkio, ma questa segretezza è sospetta, che motivo ha di nascondere le sue intenzioni?"
"Non ti preoccupare, siamo in periodo di pace, cosa potrà mai succedere?"
"Questo non garantisce nulla, amico mio ."
Mentre discutevano dell'argomento vennero raggiunti da Astrid.
"Sono arrivata il prima possibile, che sta succedendo? Harald non è stato molto esaustivo."
"Poco fa mi ha comunicato che qualcuno mi attende al molo e che vuole parlare solo in mia presenza."
La bionda annuì e li seguì fino al porto. Non fu difficile identificare la nave che aveva portato il misterioso interlocutore, era un normale Drakkar vichingo ma insolitamente grande, la vela era nera e al centro risaltava la figura stilizzata rossa della  testa di un drago. All'arrivo di Stoik le guardie presenti fecero un saluto e si spostarono per permettergli di passare. Accanto al Drakkar attendeva un uomo poco più basso di Stoick, il fisico non era tipico di un guerriero vichingo, ma era evidente che sotto la sua armatura c'era un fisico muscoloso e possente; i suoi capelli erano di un color biondo molto chiaro quasi bianco e gli occhi erano azzurro ghiaccio, penetranti e espressivi osservavano Stoick e il suo seguito mentre si avvicinavano,
"Salute, capo Stoick, sono contento che tu abbia preso del tempo per poter parlare con me"
"Salute a te straniero. Non avrei potuto fare altrimenti dato che non avresti parlato con nessun'altro. Dimmi chi sei e cosa ti porta sulla nostra isola?"
"Mi chiamo Ragnar e quel che mi porta a Berk è una semplice offerta fatta dal mio signore. Da quanto dicono le voci tu sei a capo di una grossa alleanza composta dai capi delle principali isole circostanti, giusto?"
"Sì, le voci sono corrette, è lui il capo di tutta la baracca." Disse Skarakkio con tono allegro e scherzoso. Ragnar voltò appena la testa e lo fulminò con lo sguardo senza neanche scomporsi. Stoick fece cenno a Skarakkio di non parlare e rispose a sua volta: "Sì è esatto, il consiglio dei capi mi ha messo a comando di questa alleanza, perché vuoi saperlo? Il tuo signore vuole entrare a farne parte?"
"Per niente. Il mio signore offre la sua protezione e le sue risorse in cambio della vostra totale e incondizionata fedeltà, oltre ai vostri uomini per il suo esercito."
Stoick, Skarakkio e Astrid erano basiti a quella frase. Nessuno era mai giunto a Berk con una richiesta simile.
Ripresosi dalla sorpresa, Stoick riprese a parlare: "E chi sarebbe il tuo signore?"
"E' conosciuto con molti nomi e titoli, ma tutti si rivolgono a lui come Araldo del Gelo, quindi cosa hai intenzione di fare Stoick? Accetterai questa generosa offerta?"
La risposta di Stoick fu secca e perentoria: "No."
Ragnar perse per un attimo il suo contegno e la sorpresa si dipinse sul suo volto.
"I Berkiani sono un popolo libero, non si sottomettono  e giurano fedeltà a un misterioso signore che non hanno mai visto!"
Ragnar si ricompose e disse: "Capisco che questa offerta sia nuova a te e che tu voglia rifiutarla, ma ti invito a rifletterci bene e di parlare con Alrik, è il capo di un'isola più a sud, ma penso che tu già lo conosca. Va da lui e troverai più che valide argomentazioni per accettare la proposta dell'Araldo."
Detto questo risalì sulla sua nave. "Tornerò tra sette giorni nella speranza di ottenere una diversa risposta." Quindi diede ordine ai suoi sottoposti e ripartirono.
I tre Berkiani osservarono la nave mentre si allontanava e quando sparì alla loro vista Skarakkio parlò per primo: "Quel tipo mette inquietudine, avete visto come mi ha guardato?" Nessuno dei suoi compari rispose, Astrid osservava preoccupata suo padre. "Papà cosa ti turba?" Stoick era completamente assorto nei suoi pensieri e non rispose alla figlia adottiva, quando si ridestò disse: "Dobbiamo formare una squadra e andare da Alkir e in fretta, non mi piace il tono con cui parlava di quelle argomentazioni. In fretta!"
"Aspetta, Stoick non puoi partire così di punto in bianco, hai molte cose a cui pensare e tra poco ci sarà un nuovo consiglio, non faresti in tempo a tornare."
"Ci andrò io!" i due vichinghi si voltarono a guardare Astrid. "Posso andarci io con altri dell'accademia, non è niente di che, si tratta solo di qualche giorno di navigazione verso sud, parlare con Alkir e tornare qui."
"No, Astrid, Qualcosa non mi convince."
"Papà non hai altra scelta, tu non puoi partire e Skarakkio deve rimanere qui per darti una mano con l'accoglienza dei capi. Partirò io, raccolgo una squadra dall'Accademia scegliendo i più forti e partirò entro sera."
Stoick non rispose, smuovere sua figlia dalle sue decisioni era impossibile, lo aveva ben capito in questi ultimi 5 anni.
"Va bene, va a fare i preparativi, sii attenta però."
Astrid annuì e corse rapidamente a fare i preparativi per il viaggio.
Prima che il sole stesse per calare erano ormai pronti a salpare, con la bionda c'erano diversi ragazzi dell'accademia tra cui Moccicoso e Gambedipesce, che ricoprivano i ruoli di vice in comando e navigatore della spedizione.
Dopo i saluti con le loro famiglie partirono verso sud e navigarono in tranquillità per tre giorni interi. All'alba del quarto le vedetta annunciò di aver visto l'isola. Astrid, Moccicoso e Gambe andarono a prua vedere.
"Non vedo l'ora di scendere, sono stufo di stare su questa nave" disse Moccicoso
"AH! Un vichingo col mal di mare, questa non l'avevo mai vista." lo canzonò Gambe.
"Stai zitto tu che hai paura anche della tua ombra!"
"Potreste star zitti entrambi?" li riprese Astrid.
"Cosa c'è Astrid? Stai pensando a quanto Stoick sarà riconoscente per avergli permesse di stare a Berk e ti avergli portato buone notizie? Te lo immagini Gambe? Magari ci ricompenserà in qualche modo."
Astrid cercava di non dar retta al continuo parlare di Moccio e aguzzò la vista verso l'isola. in un momento il suo sguardo si fece preoccupato e si girò verso l'equipaggio: "AMMAINATE LA VELA! REMI IN MARE FORZA!"
I due ragazzi erano basiti e non comprendevano cosa preoccupasse tanto la bionda.
"Astrid che succede? Cosa hai visto?"
"Guardate voi stessi!" E indicò un punto dell'isola.
I due si voltarono e quando si resero conto di quel che stavano vedendo spalancarono la bocca per la sorpresa e andarono a spronare l'equipaggio. Astrid rimase a prua a guardare l'isola e il denso e grosso fumo nero che si alzava in cielo, proprio dove sorgeva il villaggio di Alkir.


Angolo dell'autore: E finalmente ci siamo riusciti! Pensavo di non farlo più. Spero che possa essere di vostro gradimento  e che abbia suscitato un po' di curiosità su quanto sta succedendo. Un ENORME va a Roberta che in questi mesi non solo mi ha assillato per continuare il capitolo (te odio Roby XP), ma soprattutto mi ha dato una enorme mano nel limare importanti dettagli e anche per altre cose che non posso anticiparvi perché sarebbero enormi spoiler ;)

Saluti e buona lettura!

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