Io sono con te

di EntreDosMundos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regno Blanco ***
Capitolo 2: *** Baci tra la pioggia ***



Capitolo 1
*** Regno Blanco ***


CAPITOLO 1
Tutto ad un tratto ci  si sente impotente, vorremmo riuscire a cambiare noi stessi e gli altri, magari con un abbraccio e con parole, magari filosofiche, ma ci accorgiamo che siamo anche noi troppo insicuri di quello che proferiamo, fragili come una palla di vetro tra le mani di un bambino curioso, alla scoperta del mondo.
 
Martina non capiva se stava realmente vivendo, e così, tra le ore di spacco, si perdeva ad immaginarsi, per non deprimersi, come una persona anormale venuta da qualche parte sconosciuta del mondo per qualcuno. Si guardava attorno: ragazzi innamorati, migliori amici, lei sentiva di appartenere a nessuno di questi rapporti adolescenziali. Come spesso aveva sentito volare tra le varie aule, molte ragazze impazzivano per dei determinati ragazzi, che secondo una lista logica, erano perfetti. E poi, migliori amici, migliori amiche, la persona con cui conversava di più era Mercedes, una ragazza solare che ogni santo mattino le riempiva la testa di quel Ruggero Pasquarelli, un tipo che la dava a tutte e lei, da buona persona, era costretta a starsela a sentire per la maggior parte delle occasioni. Ma oltre la noia scaturiva in lei una sensazione. Perché lei non viveva tutto questo? Perché le sembrava di essere distaccata dal mondo, come quando si separa il tuorlo dall’albume, e lei era quel liquido viscoso che tutti allontanavano? Chiuse gli occhi e cacciò aria dal naso profondamente, e poi chiuse l’armadietto,  causando un tonfo. I presenti si voltarono di poco, per poi tornare alla loro vita, ormai la conoscevano, e non erano una novità le sue crisi. Strinse le mani nelle tasche della sua larga felpa grigia, come se volesse così disperdere la sua rabbia. Non sentiva di essere Martina Stoessel, ma una persona anonima, quasi un fantasma e lei percepiva il bisogno di sentirsi amata da qualcuno. Si sentiva un’estranea agli avvenimenti del mondo e un bruciore le partiva allo stomaco, per poi risalire, come un ascensore. Afferrò il suo Galaxy S3 Mini, collegò i suoi auricolari neri e con dei vari clic, musica al massimo del volume, le entrò nelle orecchie. Le parole della canzoni le scivolano inizialmente sulla pelle, per poi penetrarvi come aghi. Passando tra i vari corridoi si rese conto che schizzi di acqua cadevano sul terreno, sulle auto, sulle finestre dell’istituto e quelle gocce di pioggia le sembravano libere, libere di scivolare dappertutto e  avvertì un bisogno di essere come loro: libere, senza tutti quei problemi che le frullavano nella scatola cranica.
I'm standing on a bridge.I'm waiting in the dark.I thought that you'd be here by now.’
Camminando velocemente arrivò nel retro della scuola, ignorando ogni persona presente durante il suo cammino. Uscì, abbassando la maniglia rossa verso il basso e lasciando che la porta si chiuda da sola. C’erano degli scalini, ma a fianco a un muretto una sedia, la sua sedia. Su cui vi si era seduta per tanti anni e così riprese il rituale, congiungendo le gambe.
‘There's nothing but the rain,
No footsteps on the ground,
I'm listening but there's no sound...’
Scrutò attentamente il paesaggio squallido che le si mostrava dinanzi. Il didietro di una vecchia casa disabitata, bianca, con tanto di pozzanghere ed erba sparpagliata qua e là, ma a lei bastava essere sola. Sì un contrasto, si sentiva escluda dal mondo e desiderava qualcuno che l’amasse e proteggesse e poi, appena il peso diventava troppo, voleva starsene solo lei e la sua musica. Questa volta, a differenza delle altre, non si voltò intorno, in cerca di qualcuno, perché nonostante non lo ammettesse, anche qui, sognava di vedersi rincorrere qualcuno incontro solamente per lei.
Isn't anyone trying to find me?
Won't somebody come take me home?
“Non arriverà mai nessuno” pensò, mentre il cuore stava guarendo, sì, perché nonostante quelle parole la descrivessero, riuscivano a calmarla, a ristabilirla. Quella canzone era lo specchio della sua anima, ma la voce così lieve di Lavigne, era la sua medicina infallibile. Schiuse la bocca, per cantare simultaneamente alla cantante << It's a damn cold night,trying to figure out this life.Won't you take me by the hand? Take me somewhere new >> Le parole le caddero addosso, trasmettendole armonia, tranquillità, le quali nessuno si prendeva l’incarico di trasferirle a Martina. << Take me somewhere new, I don't know who you are,but I... I'm with you...I'm with you. >> Ma quando partì con questo periodo di canzone, un’altra voce si unì alla sua. Aprì gli occhi, che pochi secondi fa aveva chiuso e vide il padrone di quel meraviglioso suono, che le aveva penetrato perfino le ossa.  << Jorge Blanco >> sussurrò e bloccò la musica. Lo aveva visto nell’annuario scolastico. Alto, capelli sempre a posto, con tanto di ciuffo, occhi verde smeraldo, fisico d’atleta, il sogno di tutte le ragazze, eppure Martina non aveva mai sentito il suo nome uscire dalle labbra delle altre studenti. E ammise a se stessa che era davvero bello. Lui alzò l’angolo destro della bocca. << Martina Stoessel >> Disse lui. Lei deglutì, era strano sentire il suo nome pronunciato da qualcuno che non fossero i professori, sua madre e Mercedes. Il ragazzo avanzò e tutto ad un tratto lei provò un miscuglio di emozioni in grembo e avrebbe tanto voluto fuggire, ma i piedi le sembravano cemento. << Lo sai che quella è la mia sedia >> La indicò con lo sguardo e Martina la personificò come un trono e difatti sorrise leggermente. << Quindi il re Blanco vuole il suo trono? >> Da uno stato d’imbarazzo, era passata a uno di difesa e neanche lei sapeva il motivo, le parole le erano come fuoriuscite senza permesso. Occhi smeraldo rise e lei ne restò incantata. << Che ne dici di essere la mia regina? >> Propose. D’impatto Martina restò stordita, ma poi gli sorrise e annuì. “ Il regno del re e della regina Blanco “ pensò, suonava bene e un po’ si sbalordì di se stessa, per aver attaccato subito con uno sconosciuto, ma certe volte, la vita ti serba cose che nemmeno te lo aspetti. Proprio quando la terra ti sta crollando addosso e senti, ormai, di aver perso, avviene qualcosa d’inaspettato che travolge ogni singola cosa, perché questa è la vita.
 
<< Allora mia regina, mi permette l’onore di ascoltare musica con lei? >> Chiede con aria da re, Jorge. Martina trattene una risata. “ Che idiota “ pensò, inconsapevole che quel ragazzo la stava facendo sentire bene, voluta, desiderata. << Va bene! >> Esclamò, porgendogli l’auricolare, che il ragazzo prese e inserì nell’orecchio. Martina premette su quella specie di freccia, facendo continuare ‘ I’m with you ‘. La ragazza chiuse gli occhi e ad un tratto s’immaginò il regno Blanco. Un regno dove esistevano solo loro due e la musica. Un posto dove potevi perderti nella più fantasiose delle idee, oppure potevi startene in silenzio, a riflettere o a riposarti. Questo regno era accanto a Jorge Blanco, in un posto sudicio, ma che per lei diventava il luogo migliore del mondo. Posò d’istinto il capo sulla spalla del ragazzo, sentendosi improvvisamente libera con lui. Jorge sorrise e la guardò, era davvero bella la sua regina e lentamente si avvicinò alle labbra di lei, un impulso che gli si era sparato in corpo e a cui sentiva il desiderio di dare vita.
 
*Angolo Autrice*
Holaaa!Sono nuova!Come va?Come vi sembra come capitolo?Spero soddisfacente,anche se a me non sembra tanto decente,ma okayxD Vediamo una Martina chiusa, ma poi, l’arrivo di Jorge che la stravolge.E il vostro dubbio:si baceranno o non si baceranno? Solo io lo so :3 Spero in delle recensioni per migliorare insieme a voi!Grazie!Tanti baci e abbracci!
-EntreDosMundos

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Capitolo 2
*** Baci tra la pioggia ***


CAPITOLO 2
Da un istante all’altro ti ci si presenta dinanzi un qualcuno: accettarlo o no? E’ questa la domanda che ti bussa alla porta del cuore. Ma in realtà sai, che non potrai mai rifiutare qualcuno che, se anche in pochi minuti, ti ha rallegrato la giornata.
Martina aveva le palpebre chiuse, una volta aveva letto che se ci si concentra a percepire ogni cosa, senza l’uso della vista, ma solo con a disposizione i rimanenti sensi, si possono trovare calma e armonia, che trasmettono la semplice, ma allo stesso tempo, complicata, natura. La fresca aria invernale le pizzicava la pelle, ad un tratto sentì un fiato caldo sulle sue labbra e aprì le palpebre, ma si ritrovò le labbra di quel ragazzo sulle sue e così sgranò come un gatto gli occhi, mentre il cuore aveva sussultato. Posò le mani tremanti sul viso di Jorge, allontanandolo. “ No, non va bene “ pensò la ragazza. “ Ci siamo appena sconosciuti “ voleva dire, ma le parole le si smozzavano in gola, a causa degli occhi del re davvero ipnotizzanti. << Tranquilla >> Sussurrò lui, sfiorando le labbra di lei. Il cuore di Martina sembrava incomprensibile, scoppiava di emozioni insensate che la spronavano a provare di nuovo quel bellissimo contatto. La pioggia aumentò, bagnando di conseguenza, un po’, i due ragazzi, troppo seduti al bordo dell’inizio degli scalini. Una goccia cadde sulle labbra, ormai diventata rossastre, di lei e il ragazzo vi passò il suo pollice e in quel momento Martina credette di averlo amato per tutta la vita e quegli occhi che la scrutavano attentamente, parevano darle ragione. Con una mossa imprevedibile per entrambi, si lanciò su di lui, facendo cadere entrambi a terra. Il ragazzo, con i riflessi pronti, riuscì ad attutire la caduta per lui e a non provocare danni a lei. Le labbra della ragazza si muovevano rapide, ma con dolcezza, su quelle di Jorge, mentre la pioggia li bagnava, ma questo non contrastava il loro amore nato da poco, ma bensì, i tocchi profondi delle gocce d’acqua facevano apparire questo bacio diverso dagli altri e chi non vorrebbe un bacio ‘unico’? Per Martina, come per Jorge, non era il suo primo bacio, ma il suo primo vero bacio, in cui davvero lo voleva, davvero provava qualcosa. Per uno sconosciuto? Amore a prima vista. (e una spinta da parte di noi stessi) La pioggia era come se sorridesse per i due giovani innamorati e voleva ricordarsi di loro, scivolandogli addosso. << Ci stiamo inzuppando >> Disse il ragazzo tra un bacio e l’altro, ma a Martina non importava, anzi, lei adorava la pioggia, era quella migliore amica che non aveva, perché rifletteva il suo stato d’animo in ogni particolare e così, si fregò delle parole della persona sotto di lei, e intrufolò le sue mani nei capelli di lui. Sorride per il gesto, ma poi decise. La afferrò per i fianchi e si alzò. Martina legò istintivamente le gambe alla vita di Jorge e percepirono il fastidioso rumore della campanella che avvertiva a tutti gli studenti di rientrare nelle rispettiva aule. << Devo andare >> Mugugnò. La scuola per Martina era un dovere, ma anche un qualcosa dove migliorare e questo fin dagli inizi. Si era ripromessa che avrebbe studiato per sua madre, ma soprattutto per sé, per diventare una vera donna. Allentò la presa al girovita di Jorge, quest’ultimo intuì e la poggiò delicatamente a terra, staccandosi. Si guardarono, la maggior parte dei loro vestiti erano bagnati. La camicia di Jorge aderiva perfettamente al suo petto, mostrandolo scolpito, come le sue gambe ben solide. E Jorge desiderò fortemente che la ragazza che aveva appena baciato non indossasse quella larga felpa. Si guardarono per un’ultima volta, dopo di che Martina non riuscì a collegare tutto quello appena successo e scappò via, rimanendo quel povero ragazzo intontito. Aveva baciato appassionatamente un ragazzo, appena conosciuto. Era giusto? Era sbagliato? Non lo sapeva neanche lei e una confusione ardua le penetrava la testa. I piedi scattavano veloci, non sapendo neanche loro dove stessero andando e lo sguardo era fisso al pavimento bianco. Il cuore accelerava e Martina puntava la freccia sempre più sulla probabilità di aver errato, ma ad un tratto andò a scontrarsi contro un signore di alta statura. Dall’aria sembrava essere qualcuno d’importante, ma nella vita di Martina lo era stato. La ragazza alzò lo sguardo e per un attimo si maledì per aver lasciato il regno Blanco. << P-Papà ?! >>
 
*Angolo Autrice*
Holaaa!Sì,rieccomi giàxD Ma alcune persone mi minacciano di postarexD Innazitutto ringrazio le persone che hanno letto il capitolo e Spring_Sun per aver recensito Poi passiamo al capitolo, dai, è tutto leonettoso u.u Ma poi scappa “ Quanto è idiota” pensiamo tutte,eh sì! E poi il papà di Martina, perché è così sbalordita del vederlo?Eheh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto!Baci!
-EntreDosMundos

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