Mohai

di Art_must_be_Beautiful
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** FINALMENTE TERRA EMERSA ***
Capitolo 2: *** LA GROTTA DEGLI UOMINI CHE MANGIANO ***
Capitolo 3: *** Ammagliami toglimi ogni più piccolo sprazzo di ragione e coscienza ***
Capitolo 4: *** LUI non desidera banchettare... Con la tua carcassa ***
Capitolo 5: *** Pietra per... Carne ed ossa ***
Capitolo 6: *** Occhi ovunque nella notte... rilucenti come stelle ***
Capitolo 7: *** Il Dotto ed il figlio del capoclan ***
Capitolo 8: *** Il suo corpo granito il suo animo creta ***
Capitolo 9: *** Ragione cecità Verità follia ***
Capitolo 10: *** Corteggiamento e coito atto finale ***
Capitolo 11: *** Chiare pozze d'acqua smuovono il presente svelano il futuro ***
Capitolo 12: *** Simbiosi tra terra e viscere ***
Capitolo 13: *** Lo sfiorente capo clan ***
Capitolo 14: *** LORO... ***
Capitolo 15: *** IO ero per LORO LORO erano per ME ***
Capitolo 16: *** Una vita dal nulla ***
Capitolo 17: *** Dal diario del co capitano Wild R. ***
Capitolo 18: *** ... Nebbia ... ***
Capitolo 19: *** Febbre ***



Capitolo 1
*** FINALMENTE TERRA EMERSA ***


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Beh dato che non sono abbastanza impegnata ho deciso di rompervi le balle con un'altra cosetta che mi frulla nella testa da diciamo.. ADESSO?! che bello ho deciso pure di dare i  nomi ai capitoli Yay. Capitolo primo.
FINALMENTE TERRA EMERSA


Dal Diario di bordo del ammiraglio Raphael Roggeveen..

Giorno di Pasqua del 1722 la nave sospinta da venti sfavorevoli ci portò alcune centinaia di metri a sud del tropico del Capricorno coordinate: 169° longitudine Ovest,  27° latitudine sud.
 Nel bel mezzo dell'oceano pacifico all'orizzonte avvistammo della terra emersa laddove credevamo ci fosse solo il nulla..
Di fronte ai miei occhi increduli  uno sperone  roccioso dal quale enormi monoliti sorgevano parendo essi stessi parte dell'isola. Alti 18 se non 20 metri essendo questi contro luce la loro ombra incombeva maestosa su di noi annunciandoci la loro presenza..
Tuttavia di fronte questi mastodonti la mia meraviglia non fu pari a quella che provai nello scorgere, tra queste strutture, una figura a cavallo.. Forse un natio di quella terra brulla e al apparenza inospitale..
Affascinato feci segno al mio secondo in comando di osservare con più attenzione tra quelle presunte rovine . Ella puntò il proprio canocchiale, ove le avevo fatto segno, abbasandolo pochi istanti dopo  delusa ..

" Signore non ho scorto nulla .. nessuna misteriosa figura a cavallo come lei afferma"

" Wild .. Ti giuro c'era qualcuno e ci stava osservando.. Una vedetta ti dico tra quei monoliti.."

" Signore senza  offesa ma credo che siamo stati a mare per troppi  giorni... Potrebbe essere stato uno scherzo dovuto ai suoi occhi stanchi"

" Hai ragione amica mia.. forse è meglio compiere una breve sosta sulla terra ferma attendendo venti che siano più favorevoli  nel mentre i nostri uomini potrebbero recuperare le forze sia fische che mentali.."

" Non poteva dire cosa più gradita signore vado subito ad avvertire gli uomini "

" Ottima idea se non ti spiace io vado ad aggiornare le mie mappe.. Pensa la faccia che faranno i nostri colleghi quando verrano a sapere della nostra scoperta"

" Gli roderà il fegato ahahah "

" Eh già  ahaha "


Eseguimmo lo sbarco verso mezzo dì.
La superficie di quella piccola isola si rivelò priva  di qualsiasi tipologia di fauna o flora... deserta  completamente deserta
 Probabilmente  quanto avevo visto era frutto della mia mente stanca  eppure...
Eppure covai ancora il profondo dubbio che la figura fosse lì reale..
A notte fonda la scorsi di nuovo danzava tra quelle enormi statue.
Distolsi lo sguardo e in un attimo era sparita

Beh che ve ne pare ? Lo sò è scritta da cani ma ve la propongo lo stesso, chiamatelo esperimento, niente


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Capitolo 2
*** LA GROTTA DEGLI UOMINI CHE MANGIANO ***


LA GROTTA DEGLI UOMINI CHE MANGIANO...


Secondo giorno di permanenza sull'isola

Abbiamo scoperto una grotta affrescata con dipinti raffiguranti enormi uccelli dalle ali spalancate queste strane pitture non sembravano subire le angherie del tempo..
Riuscii perfettamente ad immaginarmi un focolare attorno al quale danzavano di danza folle e selvaggia alcune figure, magari impegnate in un rito arcano...

Sovrappensiero calpestai qualcosa lo scricchiolio che produsse suscitò in me un senso di inquietudine e fastidio chinai lo sguardo intuendo che quanto giaceva, ora fracassato, ai miei piedi era una scatola cranica..

Le orbite vuote di quel teschio mi fissavano, la mascella contratta in un ghigno perenne

"Umano...è umano"

Il panico per quella macabra scoperta serpeggiò fra i miei uomini alcuni presero a gridare che l'isola fosse maledetta..

Dovetti ammettere che il fatto pareva piuttosto sinistro ma forse non era affatto cosa paranormale ed era possibile trovare una spiegazione plausibile..

" Ascoltatemi probabilmente siamo incappati in una sepoltura comune trafugata da dei vandali.. Ecco spiegata la presenza di questo assurdo numero di ossa"

"Ne é sicuro signore?"

Non era momento di mostrare dubbi di alcun genere

" Sicurissimo siate razionali signori miei.. Maledizioni fantasmi e cannibali esistono solo nelle leggende per spaventare uomini di avventura come noi siamo.. Tuttavia siamo codardi o avventurieri pieni di coraggio?!"

La mia provocazione riaccese gli animi e rinfrancati fecimo rientro al campo..

Questo era sotto assedio e molti degli uomini di vedetta erano finiti vittima di 8 singolari esseri, mero riflesso di umani, banchettavano voraci con le loro carni maciullando tendini ed ossa..
Mi paralizzai dall'orrore di quanto stavo assistendo

I pochi superstiti brandivano torce accese come unica arma di difesa..

La mia rivoltella fu veloce a puntare e colpirne a morte 2 le quali stramazzarono al suolo senza alcun rumore

" NOOOOOOOOO SIGNORE!" wild fermò la mia mano prima che potessi prendere per bene la mira.. Fui costretto ad abbassare la mia arma..

"Wild per quale motivo mi hai fermato!" pronunciai con tono alterato, dovevo fare in fretta un altro dei miei uomini stava per cedere!

Come mai nessuno interveniva?!!

Cosa stava succedendo??!

" Si..signore..abbassi l'arma o " sentii lo scatto di una sicura e la canna di una pistola mi venne puntata fermamente alla tempia " O sarò costretta a spararle!"

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Capitolo 3
*** Ammagliami toglimi ogni più piccolo sprazzo di ragione e coscienza ***


Quindi o Wild é impazzita o lo é Raphael Roggeveen chi lo é secondo voi?

 
                             Ammagliami e toglimi  

     ogni più piccolo sprazzo
     

               di
       ragione e coscienza

"Signore abbassi l'arma o le sparo!" gridò con un lieve cenno di isteria la mia seconda in comando al che mi vidi costretto a lasciar cadere il braccio morbidamente sui fianchi.

"Me la dia.."

"Wild io"

"ME LA DIA! Signore mi dia l'arma" ripeté tesa, le permisi di sfilarmi di mano la rivoltella, la gettò al terreno lontana dalla mia portata "Bene.. Ora mi segua ha bisogno di riposare signore.." puntandomi fermamente la pistola alla nuca mi scortò verso la tenda del medico in un attimo l'adrenalina mi fece agire la raggirai, portandomi dietro di lei e le sottrassi l'arma da fuoco feci scattare la sicura e gliela puntai alla tempia, il mio braccio cinto al suo fianco in una presa ferrea e serrata.

"Non hai alcun bisogno di mentirmi Wild.. Non ti seguirò mai docile ed obbediente in quella tenda mi hai capito?!" lei deglutì non tentando nemmeno di sfuggire alla mia morsa "Io.. IO NON SONO PAZZO! NON SONO PAZZO" mi girai verso il resto dei miei uomini "MI AVETE CAPITO?! SE UNO DI VOI OSA DIRLO ANCORA VERRÀ RIEMPITO DEL PIOMBO DELLA MIA PISTOLA!" affermato questo gettai brutalmente a terra Wild e mi diressi alla mia tenda, era quella più vicina allo strapiombo di roccia e di fronte avevo la visuale completa di quanto accadeva nel mio campo.

Stetti a guardia del campo notando un'insolita calma e staticità verso sera si accesero i fuochi rimasi vigile finché non si furono tutti consumati e spenti, nemmeno una brace dai focolari attesi paziente, la baionetta carica pronta a fare fuoco.

"Fatti vedere.. Avanti fatti vedere così mostrerò la tua carcassa ai miei uomini dimostrando che non sono pazzo.." rimuginai mentre le palpebre si facevano via via più pesanti stavo per serrarle vinto dal sonno quando percepii odore di legna bruciata quel crepitio era impossibile da confondere mi voltai e LUI era lì, mi fissava sorridendo beffardo i denti da squalo ne facevano a brandelli le carni delle labbra eppure non una singola lacrima di sangue colava da quelle ferite autoinflitte.

"Finalmente ti sei fatto vivo.. Credevo non ti saresti più manifestato bastardo! Che cosa mi hai fatto?! Da quando ti ho visto per la prima volta non faccio che vedere allucinazioni e cose che non esistono!" LUI scosse il capo ampliando il suo ghigno inquietante gli occhi d'oceano immensi, inumani rise e in meno di un secondo fuggì, evitando il proiettile appena sputato fuori dalla canna del mio fucile.

"Torna subito qui bastardo! Voglio delle risposte o tu me le dai o io ti ammazzo mi hai capito?!" Mi alzai inseguendolo o perlomeno seguendo la sua risata che impattava contro la roccia delle statue e rimbombava nella mia cassa toracica come il batticuore che si prova durante una corsa ed in effetti stavo correndo a perdifiato.

Vibravo mi sentivo vibrare come una percussione fin dentro l'anima e le ossa.

L'essere pose fine alle sue risa ed iniziò un canto composto da suoni secchi ed arcaici, più che un canto sembrava una nenia una litania fatta per ammagliare..

Ammagliare me!
Obbligandomi a seguirlo lontano dal campo dove mi avrebbe spolpato vivo fino all'osso, ne ero certo.

Smisi di correre bloccandomi consapevole prima di raggiungerlo, ancora un passo e sarei precipitato nel vuoto della scogliera!

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Capitolo 4
*** LUI non desidera banchettare... Con la tua carcassa ***


Raphael Roggeveen ha subodorato il tranello prima di fare una brutta e dolorosa fine sfracellandosi contro gli scogli, ma..ma la creatura avrà veramente intenzione di divorarlo o..o cerca *altro* da lui ?!

LUI non desidera banchettare..      Con la tua carcassa

Feci ritorno al campo mi coricai di malavoglia nel mio giaciglio e presi sonno..

Quanto sognai mi gelò il sangue nelle vene

LUI!

LUI di nuovo LUI era venuto a perseguitarmi pure nel sonno ma..ma nel mio subconscio non veniva visto come nemico o bestia assetata di carne e sangue no..

NO!

Quanto mi fece gelare il sangue nelle vene fu che nel delirio onirico che stavo vivendo LUI era mio partner!
STAVO AVENDO UN COITO CON QUELL'ESSERE!!
ED IL PIACERE DI ENTRAMBE ERA PALPABILE..

COSÌ REALE ED AGGHIACCIANTE QUEL SOGNO!
L'essere si chinò su di me avvicinando il suo viso squarciato al mio..
Mi svegliai di soprassalto la baionetta impugnata saldamente sparai alla cieca una..
Due
Tre volte
E ancora ANCORA
Finché non percepii un debole gemito di dolore poi più nulla..
Mi ritornò la vista e fissai con orrore il corpo disteso a pochi passi da me.

"No..NO! WILD!" soccorsi il mio secondo affrettandomi a portarla nella tenda del medico.

Per fortuna Wild non era stata colpita a morte, ma solo di striscio altrimenti sarei vissuto nella vergogna e nel rimorso per tutto il resto della mia miserabile vita, se la cavò con una cicatrice in più da aggiungere alle numerose che già aveva sparse un po' per tutto il corpo, solo che questa..
Questa gli aveva sfigurato orribilmente il volto! Il suo bel volto rovinato dalla mia cecità ed ignoranza!

"Sir.. Non pianga per favore.. Io sto bene"

"No Wild tu non stai bene! Per colpa mia resterai sfigurata a vita!" gridai in collera con me stesso, prendendomi la testa tra le mani

"Capirai per questo taglietto.." le sue dita sottili andarono a sfiorarsi la medicazione che le fasciava metà viso

"Io quella non la chiamerei taglietto! Per giunta ti ho colpito più e più volte!"

"Ah e mi lasci dire che lei Sir ha una mira che fa veramente pena.. Ha dovuto sparare 8 colpi a vuoto per colpirmi la prima volta.."

Non so come facesse a mantenere la calma in quella situazione disgraziata di cui si era ritrovata vittima..
So solo che provai profonda stima per lei ed io mi sentii un lurido verme schifoso, indegno di condividere la sua stessa aria

Furibondo scattai in piedi "Quel..quel essere me la pagherà cara" ringhiai fra i denti "Preparati bastardo.. Preparati perché la caccia é appena iniziata"

La sera aspettai il suo arrivo, paziente lustrando la canna della mia rivoltella, sicuro che quella bestia fosse un ignorante predatore in grado di cibarsi solo grazie al suo canto ipnotico e non grazie alla forza fisica, misi della cera nei canaletti uditivi ed aspettai, ma lo avevo sottovalutato perché l'essere quella sera si limitò ad acquattarsi al sicuro sul capo di una di quelle statue antiche, i grandi occhi da felino mi fissavano pieni di bramosia tuttavia non osò fare un singolo movimento o verso, mi fissò per tutta la sera con quei globi blu così...

Così..

Belli ed intelligenti, perché era indubbio questo fatto: occhi simili non potevano appartenere ad una semplice bestia affamata guidata dall'istinto.

E questo..

Questo non era un bene..

Non era un bene per niente

IO e LUI eravamo alla pari!

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Capitolo 5
*** Pietra per... Carne ed ossa ***


                         pietra
per...          
               carne ed ossa


Il primo a sparire fu la nostra vedetta..

Si allontanò per espletare ai propri bisogni nella fossa,  distante non più di 20 24 metri dal campo, un breve viaggio di sola andata, non fece rientro al campo..

L'allarme venne dato un'ora dopo e le ricerche partirono all'istante, setacciammo l'isola da cima a fondo ma del mio marinaio nessuna traccia né macchie di sangue né segni di trascinamento niente assolutamente niente..

Era svanito nel nulla come se nella terra si fosse aperto un baratro e lui ci fosse precipitato dentro.

Ora anche la terra era affamata di carne?!

La situazione era preoccupante ed oramai il panico ci assaliva come una belva feroce costringendoci alla massima prudenza e cautela, ogni qual volta uno di noi doveva allontanarsi dal campo veniva accompagnato da un compagno con una baionetta carica in spalla, pronta ad essere usata.

Due settimane più tardi venne rinvenuto un nuovo monolite tra la schiera di quelli già presenti nell'isola e questo monolite..

Questo monolite presentava tratti sgrezzi ma incredibilmente somiglianti a quelli del mio uomo scomparso! Inutile dire che presero piede delle strane congetture secondo cui IO! Io il loro capitano io che li avevo presi a bordo della mia nave quando ancora avevano i denti da latte.. Io avevo dato fuoco alla vedetta e poi posseduto da chissà quale demone interiore avevo eretto quell'enorme statua!

E come..

COME?!?

Come potevo essere stato io ad erigere una simile mostruosità di pietra?! C'era ancora il SUO zampino ne ero più che certo!

Quel bastardo stava cercando di inimicarmi tutto l'equipaggio e.. E appena fossi stato solo odiato e disprezzato da tutti LUI avrebbe fatto di me ciò che più voleva.. Ed io.. Io non avevo la benché minima idea delle sue intenzioni ed il non sapere mi turbava oltre ogni dire..

Se volevo capire le sue intenzioni dovevo affrontarlo e...



E farmelo amico.

La sera lo aspettai disarmato completamente vulnerabile al suo canto ipnotico un fuoco acceso davanti alla mia tenda per affrontare la gelida notte, che avrei passato insonne..
LUI uscì dall'ombra gli occhi luminosi eppure d'abisso mi persi ad osservarli mentre si faceva vicino al focolare: Si muoveva a scatti misurava ogni movimento e prima di compierlo teneva d'occhio le mie reazioni, stetti immobile le mani mollemente appoggiate sulle ginocchia e il mio comportamento sembrò rassicurarlo non appena mi fu di fronte si sedette emettendo un fischio prolungato e poco udibile...

Bene ero riuscito ad approcciarlo ma ora..

Ora come potevo comunicarci?!
opzioni, l'editor di EFP.

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Capitolo 6
*** Occhi ovunque nella notte... rilucenti come stelle ***


 Occhi ovunque nella notte..
 rilucenti come stelle

Il capitolo sei di Mohai per farmi perdonare della cortezza del 5 :P

Rimanemmo fermi e zitti per minuti, ore non mi ricordo esattamente.. so solo che le 'stelle' si accesero anche a terra.

Ad altezza del terreno lucciole luminose iniziarono a circondarci a due a due sciamavano girandoci attorno.. quei puntolini luminosi si rivelarono essere occhi non di certo umani visto il taglio e la reazione della retina alla luce del focolare..

LUI davanti a me si girò verso quelle presenze e sibilò di disappunto, un sibilo simile avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene di chiunque, ma non certo ai suoi compagni che invece di arretrare si fecero più vicini erano in 8 tre dei quali belli da spavento, corpi mozza fiato modellati nel granito..

Il primo quello che ebbe l'arroganza di sedersi al SUO fianco era minuto: Due spanne in meno di LUI gli occhi bicromatici di una ferocia inaudita, affilati come quelli di un aquila, occhi di bestia notturna folle e crudele uno verde l'altro blu verso il contorno dell'iride, pervinca per tutto il resto dell'occhio, viso sottile eppure morbido quasi da cucciolo eppure non era da cucciolo la dentatura che mi mostrò soffiando, denti bianco latte lindi come poche cose ricordo di aver visto in vita mia, chissà quanto poteva spiccare il rosso del sangue su quelle lame letali.. La pelle era scura, proprio come la SUA, decorata da disegni arcaici, probabilmente ottenuti tramite la scorticazione della morbida pelle, quindi quelle erano cicatrici, ne aveva alcune che si sviluppavano su guance ed orbicolari dell'occhio, un intricata stupenda voluta si diramava per tutto il suo corpo, portava inoltre un elaborato copricapo composto di piume.. Piume sinceramente sconosciute al mio occhio nemmeno nei miei viaggi avevo visto tribù o culture indossarne di simili, e di popoli ne avevo visti in gran numero, ma mai si erano ornati di piume così superbe e morbide parevano una cascata di nera pece, ogni singola piuma si distaccava dall'altra come gocce d'acqua le punte insanguinate si tingevano di blu nell'apice.. Un copricapo simile poteva essere solo di un capo ed in effetti quella creatura ne aveva tutte le credenziali: Portamento altero, arroganza ed uno stuolo di ' sudditi' appresso..

Questa volse elegantemente il viso, gorgheggiò un richiamo verso un terzo individuo, sfiorava un'altezza di due metri minimo e non aveva occhi, ma rubini rosso cupo, due pietre crudeli e spietate, terribili nella loro bellezza assoluta.. La terza creatura prese posto davanti al focolare e non appena si fu sistemata sollevò di peso quella più minuta poggiandosela in grembo, mi squadrò da capo a piedi ed emise uno sbuffo irritato, inchiodandomi con i suoi occhi al mio posto.
Ne ero affascinato mi sembrava di vivere un sogno..
Esseri simili erano troppo belli per essere reali e no.. Non volevo svegliarmi da quel torpore di sonno che improvvisamente mi aveva colto osservandoli, come loro stavano facendo con me, ci stavamo studiando in ogni minimo dettaglio poi avremmo deciso il da farsi...
Anche se nutrivo la vaga impressione che loro già sapevano che cosa farsene di me..
E le loro intenzioni non mi sembravano affatto amichevoli...

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Capitolo 7
*** Il Dotto ed il figlio del capoclan ***


Il Dotto ed il figlio del capoclan

 Follia e Ragione
 Ferocia ed Astuzia

L'esemplare di due metri continuò a fissarmi truce per tutto il resto dell'incontro, ogni tanto dispensava morsi delicati su spalle e collo dell'esemplare più minuto ricavandone in cambio, amorevoli, sibili e ringhi a canini scoperti, capii che a quel esserino non piacevano le dimostrazioni di affetto e me ne convinsi quando arrivò ad usare le unghie affilate sulle guance dell'altro lasciando 3 solchi profondi e sanguinanti.
Il loro sangue era nero un nero simile al catrame..

Pensai al motivo per cui si erano presentati da me quella sera ed arrivai alla conclusione che il loro reale obbiettivo non era quello di uccidermi, come credevo fino a pochi minuti prima, no loro erano venuti per intimidirmi ed anche per riprendersi qualcuno..
Difatti i 'soldati' se ne stavano dritti in piedi tenendo d'occhio me e.. LUI pronti ad intervenire nel caso avessimo tentato qualsiasi tipo di azione.. Dovette intuirlo pure LUI visto che si mise a digrignare i denti per nulla soddisfatto della cosa e mi si fece vicino, talmente vicino che se avessi teso la mano..avrei potuto sfiorarne la pelle tesa sui muscoli e tendini..
Non osai farlo perché temevo fortemente le conseguenze che ne sarebbero seguite e quindi mi limitai solo ad osservarlo nella sua interezza.. Aveva assunto una posa ferina e facendo scattare le mandibole mostrava i denti perfetti.. assolutamente perfetti quei denti così bianchi ed immacolati, non una macchia non un imperfezione glieli insozzava, le labbra dischiuse parevano di una morbidezza sublime e gli occhi.. oh quegli occhi così belli ed intelligenti ora ridotti a due fessure dal brillio feroce
.. Vicino alla luce flebile del focolare potei notare il colore del suo incarnato presentava macchie verde mela su base avorio più o meno estese su tutto il corpo non pensavo fosse maculato avendolo da sempre intravisto nell'ombra il mio occhio non era riuscito a captarne questa particolarità..
L'esemplare ' capo ' si alzò stizzito dal grembo di quello alto e con passo sicuro, mento sollevato sguardo diritto davanti a sé si accostò a LUI gli alzò il volto di prepotenza con una mano e con l'altra gli stampò sulla guancia una sberla secca e decisa..
LUI sibilò reggendosi la parte di viso colpita il capo produsse un vero e proprio ruggito ed in quel momento mi accorsi dell'enorme somiglianza che c'era tra di loro!

Quelli erano fratelli!! Lo stesso taglio degli occhi la stessa struttura ossea e perfino la stessa tipologia di macchie sul viso, pure il tatuaggio era molto simile si sviluppava come una voluta incisa nella pelle.

Due fratelli di sangue diversi come il sole e la luna due opposti.

Il sole

E

La luna...

Avevo un fratello si chiamava Leonardo..
Noi due da cuccioli eravamo inseparabili un vero terremoto senza freno alcuno, Leo era il maggiore ed io il minore bisticciavamo sempre ogni giorno finché una malattia lo paralizzò a letto. Pensavamo si trattasse di un banale raffreddore ma..ma purtroppo non era una comune influenza quella che si stava consumando piano piano mio fratello..

La vita di Leo era flebile flebile come un lumicino lo stavamo perdendo e nemmeno il medico sapeva spiegarsi questo deperimento improvviso, Leonardo affogava letteralmente nelle sue stesse secrezioni e muco, dovevamo continuamente detergergli il viso e liberargli le vie respiratorie per permettergli di respirare.

Poche settimane dopo Leo ci lasciò, una crisi respiratoria dissero.. Già una crisi respiratoria, una crisi respiratoria che lo aveva soffocato orribilmente nel suo stesso vomito, non mi permisero nemmeno di vederlo un'ultima volta ne cremarono il corpo nel caso la malattia fosse stata contagiosa, la bara che seppellimmo non conteneva neppure un minimo ricordo del mio fratellone Leonardo.
La mia infanzia finì proprio quel giorno all'età di 6 anni l'unica cosa che volevo e potevo fare era realizzare il sogno del mio amato fratellone, diventare ammiraglio di una nave per poter viaggiare per tutto il mondo e ci riuscii ero ammiraglio l'ammiraglio Raphael Rogeveen.

Sentii le guance inumidirsi al ricordo stavo piangendo e queste mie lacrime sembrarono attirare l'attenzione degli indigeni il primo ad accorgersene fu proprio LUI, smise di prestare attenzione alla lite intrapresa col fratello e titubante mi si fece vicino pigolando preoccupato.

" E..ehy.." Sfregò la sua guancia contro la mia una tenerezza che sinceramente mai mi sarei aspettato da una creatura simile " Non preoccuparti.." perché sembrava veramente in pena per me "Sto bene..adesso mi passa" sembrava la stessa identica, patetica, scusa che rifilavo a Leo quando veniva a consolarmi durante i temporali LUI non abboccò affatto a quel vago tentativo di calmarlo e reagì esattamente come il mio fratellone, cinse le braccia attorno al mio corpo e mi strinse a sé, profumava di buono e il suo gesto fece salire in me una piacevole sensazione di calore ed affetto.

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Capitolo 8
*** Il suo corpo granito il suo animo creta ***


.Il suo corpo granito

il suo animo creta

Essere stretti in una morsa bollente e solida che mai si sarebbe allentata per nessuna ragione al mondo era molto soddisfacente. per giunta LUI emetteva dei suoni soddisfatti dal profondo della gola, parevano fusa di gatto, la testa incastrata nel mio collo, i canini affilati che strusciavano sulla pelle senza perforarla o ferirla in alcun modo, era delicato e cauto mentre mi stringeva, sapevo per certo che se avesse voluto mi avrebbe stritolato a morte, ne era del tutto in grado...

Ne ero convinto..

Eppure non tentò nulla,  evidentemente non era intenzionato a farmi male e le sue gentili attenzioni ne innescarono altre nel resto delle creature...

Il piccolo 'capo' LO scostò senza difficoltà e mi si inginocchiò di fronte gli occhi penetravano nei miei fin dentro al profondo dell'animo, mi sentivo nudo dirimpetto a quello sguardo spogliato di tutto perfino del mio nome e della parola, alzò la mano poggiandola aggraziata e leggera sulla pelle del mio volto,  'raccolse' le lacrime con gli artigli incidendone il percorso sulle mie guance non provai dolore e nemmeno bruciore, la morbida carne pareva narcotizzata incapace di percepire o sentire alcun che.
Eppure altre lacrime presero a colarmi dal volto e non erano trasparenti bensì rosse e ferrose.. lacrime di sangue scivolavano veloci per andarsi poi ad assopire nella fossetta della mia giugulare, lento paziente il piccolo 'capo' proseguì la propria opera, strane figure antiche ora mi solcavano il viso, figure istintive dal disegno primitivo..
Compiuto il suo dovere si alzò leggermente dai talloni senza perdere i miei occhi spossati si chinò su di me.

Paura

Provai un profondo terrore aspettando la decisone che avrebbe preso nei miei confronti, ora che si era eretto sopra al mio capo, trattenni il fiato e per la prima volta nella mia vita pregai, pregai affinché quella splendida quanto letale creatura risparmiasse un miserabile come me..

E per la seconda volta in quella lunga notte rimasi sbalordito da quanta umanità esseri simili fossero in grado di dimostrare, molta di più di tanti uomini che solo perché uomini si definiscono tali.
Le sue labbra gelide si posarono al centro della mia fronte, per un breve istante lievi..
Le sue mani andarono ad incorniciarmi il viso i pollici opponibili mi massaggiavano, con movimenti circolari, gli zigomi stava rimirando il proprio operato, ne parve soddisfatto dato il suo pigolio entusiasta ed allegro.
Si scostò da me andando a prendere posto a fianco dell'esemplare dagli occhi di rubino, era di un'imponenza nettissima rispetto a lui eppure nonostante le reazioni tenute prima nei suoi confronti al piccolo 'capo' l'altro sembrava piacere, forse erano compagni o tenevano una relazione di amicizia.

Il chiarore dell'alba iniziò a schiarire il cielo notturno e capii che con l'arrivo del giorno sarebbe coinciso il loro ritirarsi in chissà quale luogo, anfratto o grotta dell'isola...

Sono sincero quando dico che rimpiansi il momento in cui mi assopii e non potei vederli mentre si facevano lontani lontani, come le tenebre rimpiazzate dalla luce.

Venni destato da un grido di puro sgomento ed orrore

" Oh..Oh mio Dio! Signore! Il suo viso!" Wild mi scosse piena di paura e dubbi, dubbi che io fossi ancora vivo " Signore!!" La scansai di lato i sensi ancora annebbiati dalle spire del sonno e senza rivolgerle parola alcuna mi diressi caracollante al piccolo specchio, preso dalla mia cabina e portato a terra, gli occhi grandi di meraviglia mentre le mie dita percorrevano venerando ogni centimetro di quei disegni, sentii le labbra stirarsi in un sorriso

Ero felice..

Ero felice loro.. loro mi avevano accettato ora..

Ora ero uno di loro!

Wild prepotente mi afferrò brusca la spalla girandomi verso di lei "Signore.." un sottile coltello lordo di sangue rappreso e vecchio nell'altra mano "Signore mi spieghi questo.." scossi il capo e seguitai a sorridere sfiorandomi la pelle del viso

"Me lo spieghi la prego.."

" ..." 

"ME LO SPIEGHI!! ME LO SPIEGHI SUBITO! "

"..."

" LEI..LEI É PAZZO PAZZO SIGNORE QUESTA ISOLA L'HA PORTATA ALLA PAZZIA!" urlò allontanandosi da me tremava e piangeva mentre quelle grida straziate le uscivano dalla gola " LEI É PAZZO"

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Capitolo 9
*** Ragione cecità Verità follia ***


             Ragione cecità
              verità follia


Ero stato accettato dalle creature come uno di loro ed ora per i miei compagni ero alieno..

Alieno e folle

Folle e pericoloso

Pericoloso ed assassino

Forse..

Forse avevano ragione i miei uomini..
Ero pazzo e la mia mente malata partoriva obbrobri di realtà in cui vedevo i miei più profondi ed oscuri desideri come vivide immagini di esseri impressi dal cervello nella mia retina..

Io in uno stato febbrile avevo fatto fuoco su due dei miei uomini e sul mio secondo in comando ferendoli in modo più o meno grave.

Io sempre in uno stato di trance avevo afferrato il coltello ed inciso strane figure sul mio volto di cui nemmeno ricordavo il significato.

Io avevo ammazzato la nostra povera vedetta e poi pressato dai sensi di colpa avevo eretto quella statua colossale di dura pietra.

Io divorato da demoni interiori più forti della mia ragione compivo quegli atti attribuibili solo alle bestie selvagge ed indomite..

Ero stato in Africa nell'Africa negra, come la definiscono alcuni, incontrando sul mio cammino tribù che non disdegnavano cibarsi della carne dei propri morti, veri e propri banchetti in cui il defunto veniva spolpato delle carni e le ossa cotte su fuoco lento in modo tale da perdere resistenza e spezzarsi alla minima pressione rilasciando il prelibato midollo, una sostanza gelatinosa di colore grigio violaceo di cui i selvaggi andavano ghiotti..

Chiesi loro il motivo di questa barbarie e la risposta che ne ottenni mi scosse fin dentro al profondo..

I morti ci fanno dono delle proprie carni per poterci nutrire, delle proprie ossa e tendini per poter fortificare il  nostro scheletro e del proprio midollo e sangue per poterci dissetare.

Non so se questi popoli dalla cultura così fisica e sanguinosa conoscessero il concetto di anima ma so per certo che un gesto simile é seguito da una profonda riflessione, da uno studio frutto solo di un animo altamente spirituale tanto da ricercare il senso ed una ragione per ogni cosa del creato, vivente e non..
Ogni cosa ha un inizio ed una fine e sia nel suo inizio che nella sua fine acquista ed assume significati sempre nuovi e fondamentali..

Finito il banchetto poi veniva eretto un fantoccio dalle somiglianze del defunto successivamente ornato da doni e da oggetti a lui appartenenti, a cui teneva quando ancora era in vita..

Questo fatto...

Questo fatto mi fece riflettere

E se..
Se io stesso avevo compiuto una tale bestialità?

Mi ero forse nutrito delle carni del mio uomo e poi per onorarlo avevo eretto quella statua?! Quindi..

Quindi non solo assassino ma anche bestia immonda!

Misi la testa fra le mani ed attesi che si facesse notte, relegato nella mia tenda, rifiutandomi di fare alcun che..

Il rumore di due corpi che si fronteggiavano mi destò dal mio sonno vuoto di immagini, sibili e pigolii sempre più insistenti mascelle poderose che scattavano, digrignare di denti e carne morbida che veniva lacerata, allarmato  mi affrettai ad uscire.

Loro..

Loro erano lì!

Il piccolo "capo" e l'esemplare di due metri.

Erano lì nello spiazzo d'erba che pareva paglia davanti alla mia tenda, l'esemplare di due metri era riuscito a metter all'angolo il piccolo "capo" ed ora le sue intenzioni parevano chiare perfino a me, il più piccolo aveva smesso di agitarsi e sibilare ed ora tremava come uno yerling appena nato fissando l'altro con gli occhi grandi dilatati pieni di terrore, il magro torace si alzava ed abbassava frenetico segno che stesse iper ventilando e probabilmente il cuore doveva sfarfallargli nel petto come impazzito tanta era la paura che stava provando in quegli istanti, il suo compagno emise un ringhio autoritario, costringendolo a serrare gli occhi, lo sentii vibrare pure io nel mio petto, quel suono era raccapricciante..

' Perché non si ribella? ' pensai perplesso, in fondo non era lui il capo tribù? Poteva ribellarsi da quel esemplare così molesto ne aveva tutto il diritto..
Ed invece il minuscolo ' capo ' se ne stette fermo e buono sotto quel assalto, venne morso un paio di volte collo gola e spalle, morsi aggressivi che lacerarono la pelle e provocarono lo sgorgare di quel sangue così nero da parere rosso, poi con una lentezza estenuante la lingua venne passata su quelle ferite fresche, finito che ebbe di lenire con la propria lingua quegli orribili squarci sua opera, l'esemplare di due metri si scostò lasciando spazio all'altro per sgusciargli via lontano..

Il piccolo ' capo ' si andò a rifugiare nell'erba più alta l'altro lo osservò per bene seguendone la figura ingordo gli lasciò una decina di minuti per fuggire ed infine stirandosi con calma soddisfatto si mise in piedi e si incamminò sulla scia del più piccolo non prima di voltarsi verso di me ed arricciare le labbra scoprendo i denti letali..

Magari mi vedeva come un possibile rivale e quindi faceva di tutto per intimidirmi per questo era l'unico ad non aver accettato appieno la mia unione al gruppo ma le sue paure erano vane visto che era un'altra la creatura ad aver suscitato il mio interesse...

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Capitolo 10
*** Corteggiamento e coito atto finale ***


                        Corteggiamento e coito atto finale...

                         

La notte rimasi sempre allerta pronto a catturare ogni istante e fase della vita delle creature, deciso a tenere un diario completo di illustrazioni ed appunti riguardanti questa misteriosa specie, era un dispiacere non condividere con altri quanto di così meraviglioso ed affascinante si stava svolgendo sotto i miei occhi, scoprii che quanto avevo assistito la sera prima non era atto di aggressione ne di cattiveria bensì un corteggiamento...
Vidi una certa affinità amorosa tra il piccolo 'capo' e l'esemplare di due metri, le fughe erano meno precipitose e più ludiche, si rincorrevano per brevi tratti e poi scambiatosi morsi giocosi si allontanavano, così per un paio d'ore fu un cercarsi trovarsi e provocarsi vicendevolmente da me abbozzato sulle carte seguito da frasi ,sintesi di quanto avevo difronte, poi senza pudore alcuno ne vidi l'atto finale...

L'accoppiamento...

Pareva più una lotta, ovviamente vinta dall'esemplare di maggiori dimensioni, uno spettacolo non comune devo dire, mi era già capitato di assistere a coiti pubblici ma non da parte di esseri così simili ad umani eppure così differenti, solo bestie ed animali senza l'uso della così detta ragione...

I miei occhi non sembravano volersi distaccare da quelle due figure ora fuse assieme, uniti non dal semplice atto ma nello spirito, nell'anima

Il tutto si concluse in pochi intensi minuti, non più di 12...

L'aria era pregna dei loro umori, le mie narici ne raccolsero ogni più minima nota e sfumatura, dolciastra e zuccherina per l'esemplare 'capo' muschiata e potente per l'esemplare più grosso.

I due esemplari si rialzarono dal terreno e ripresero il rituale da capo, prima rincorrersi poi prendersi stuzzicarsi all'infinito, un po' come capitava ai cavalli quando liberi... Era tutto un gioco e l'atto in sé veloce ed intenso, veniva data più importanza al corteggiamento che al coito, successivamente più volte ripetuto fino a quando lo stallone percepiva di essere stato in grado di ingravidare la giumenta al che i due si sarebbero separati il primo per ricercare altre femmine la seconda per adempiere al proprio dovere di portare in grembo il puledro, ma così non fecero le due creature da me osservate, il piccolo "capo" venne preso in braccio dall'esemplare di due metri ed insieme si allontanarono...

Lo capii solo dopo...
La creatura dagli occhi di rubino aveva scelto bene dove corteggiare e prendersi il proprio compagno, di fronte a me in modo tale da rivendicarne il diritto, era suo suo e di nessun'altro come potevo fargli capire la mia indifferenza per il suo, per quanto stupendo e delicato, amato?
Magari corteggiando la creatura che mi aveva rapito mente e cuore dal primo istante che si era manifestata dirimpetto a me.
Tuttavia ben poco sapevo di quelle creature dovevo studiarle in modo ancor più approfondito una volta appreso di più potevo farmi avanti e dimostrare interesse per LUI...

LUI che ora mi osservava silente, il viso bianco di espressioni rivolto agli scarni fogli d'appunti da me presi in fretta e furia senza cura, si avvicinò il suo fiato gelido mi solleticava la pelle scoperta del collo, il suo mento si accoccolò sulla mia spalla e la sua gola rilasciò vibranti fusa, che dalla mia carotide vennero trasmesse al mio cervello sotto forma di brividi d'estasi e piacere sarei potuto rimanere l'intera notte sveglio dolcemente accompagnato verso il sonno dei sensi da quei suoni comparabili a nulla di esistente umano, mutante o animale che sia...
E di fatti le mie palpebre si fecero pesanti e rividero la luce solo il giorno successivo...

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Capitolo 11
*** Chiare pozze d'acqua smuovono il presente svelano il futuro ***


Chiare pozze d'acqua
Smuovono il presente
Svelano il futuro

Ero convinto che le creature fossero attive solo la notte ma a dodici giorni di permanenza sull'isola ricevetti visita da uno di loro la mattina presto.

Appena i miei occhi si aprirono li trovai riflessi in due chiare pozze cristalline, una creatura sopra di me intenta ad osservarmi curiosa...

Dalla mia gola nacque spontaneo un grido subito pacato da mani nervose tuttavia gentili, la creatura nella mia tenda era del tutto diversa dagli esemplari da me osservati in precedenza, pelle tinta verde mare arabeschi meravigliosi ne decoravano fronte e tempie lasciando il resto del corpo libero dai disegni tipici della sua specie.
Era un esemplare giovane, longilineo e minuto, non quanto i due fratelli, ma piuttosto piccolo rispetto ad altri esemplari...

La tinta del suo corpo era unica, mi pareva di osservare un atollo puro di mare bellissimo, e in mezzo a quei flutti della sua pelle, gemme preziose impossibili...

Rimasi senza fiato, boccheggiando come un pesce fuor d'acqua, scostai le sue mani dal mio viso la creatura mi regalò un sorriso luminoso, bambinesco, stupendo il primo sorriso quasi umano a me rivolto da uno di loro. L'esemplare si scostò permettendomi di alzare il busto e sedermi composto mentre lui sedeva a mo di indiano gorgheggiando allegro, occhi cristallini voce pure, purtroppo quei suoni tanto piacevoli andavano chetati fino al silenzio, in quanto i miei uomini sentendoli avrebbero potuto seguirne l'origine e trovarne la fonte, e forse la loro reazione non sarebbe stata altrettanto clemente e comprensiva...
Così come prima era stato fatto a me la mia mano andò a coprirne le labbra mentre nel frattempo l'altra veniva portata davanti alle mie, l'indice alzato e un leggero soffio d'aria ne trovava ostacolo.

"Shh... Ti prego abbassa la voce altrimenti finirai col farti scoprire"

La creatura inclinò il capo perplessa facendo tintinnare le nere perle che ne ornavano il collo sottile...

"Mi spiace averti zittito ma se i miei uomini ti avessero sentito non so cosa sarebbe successo..."

Sembrò capire visto che gli occhi mostrarono una luce consapevole di comprensione titubante tolsi la mano che ne copriva la bocca e lui se ne stette docile e muto.

"Bravo... Ora posso...posso sapere il motivo della tua visita?"
Afferrò il mio polso invitandomi a levarmi in piedi e seguirlo non ebbi alcuna remora, e nemmeno pensai o riflettei su quanto stavo per fare... Mi alzai e guidato da lui lo seguii, la sua mano sul mio polso era una morsa, salda e potente, mi stupì intuire quanta forza potesse esserci in un corpo così minuto  e all'apparenza gracile.
Non avevo idea di dove mi stesse conducendo ma ne seguivo i passi fiducioso, qualsiasi fato mi avesse atteso sarebbe stato accolto da me con immensa gioia e delizia...

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Capitolo 12
*** Simbiosi tra terra e viscere ***


Simbiosi tra terra e viscere

Il sole su quell'isola era feroce, niente affatto clemente con i poveri esseri viventi che ne calpestavano la superficie, ne ustionava la pelle e confondeva i sensi fino a far perdere loro la ragione...

Forse era il troppo caldo a procurarmi simili visioni.

deliravo per via del caldo...

La passeggiata ci condusse verso le scogliere dell'isola e tanta fu la mia meraviglia di fronte a massi rocciosi enormi che si muovevano, agitandosi e scuotendosi...

"Cosa sono?!"

Non mi rispose ma presa la mia mano me la fece appoggiare su quei massi, sembra impossibile da credere ma...

Brulicavano di vita!

Quelle rocce erano vive e coloro che le 'abitavano' erano le creature!

Le creature ERANO le rocce!

Le rocce ERANO le creature!

Impossibile voi direte eppure quando la mia mano percorse la pietra arrivò ad esitare mentre più d'un paio d'occhi s'aprirono seguendo attentamente il palmo, occhi ferini nei quali riconobbi il piccolo 'capo', l'esemplare di due metri e LUI...

"Magnifico" mi sentii sussurrare "Magnifico" ripetei con la mente libera da qualsiasi altro pensiero che non fosse quanto mi si palesava davanti "Per questo nessuno vi vede! Voi...voi SIETE l'isola!"

Ad avvalorare la mia tesi il 'masso' sul quale si trovava la mia mano prese a mutare, corpi si distaccavano da altri corpi, pietra diveniva carne e un unica entità divenne tre individui ben distinti, senza parole e senza fiato accolsi tra le braccia il mio esuberante LUI.

"Ciao... Era da tanto che non ti vedevo come stai?!" LUI, da me rinominato Leonardo, alzò lo sguardo e produsse suoni gioiosi, stringendosi ulteriormente al sottoscritto, sembravo essergli mancato e la cosa non poteva che rendermi felice...

"Anche tu mi sei mancato... Leo" Leonardo al suo nuovo nome inclinò il capo perplesso e pigolò più volte, probabilmente cercando di capire il significato di quella nuova parola "L E O" gliela scandii bene e lui si sforzò per ripeterla ma otteneva solo sibili e ringhi.

"Rrrreeurgh" esclamò infine e dovette ritenersi soddisfatto perché da quel giorno si apostrofò solo in quel modo, ridacchiai e gli concessi un lieve bacio sulla fronte, per premiarlo dello sforzo fatto si profuse in fusa compiaciute, strusciando le guance sul mio petto...

Lo veneravo con lo sguardo.

Tra le creature Leo era l'unico a cui avessi dato un nome, era il più semplice da interpretare, non era infido come lo erano gli altri, era candido quasi quanto il vero Leonardo gentile ed orgoglioso.

Il piccolo 'capo' mi sembrò meno altalenante nei suoi umori, lasciava al proprio compagno la libertà di stringerlo e dimostrargli affetto, in effetti lo vidi spento e spossato, ancora non sapevo tutte le particolarità della specie... nemmeno la gravidanza maschile, quindi lo ritenni malato inoltre il ventre si era leggermente gonfiato ed i palmi del suo compagno gravitavano proprio attorno a quel gonfiore, massaggiandolo con movimenti circolari delicati e soffici.

Mi volsi a cercare l'esemplare dalla pelle verde mare...

"É per questo che mi hai portato qui?! Il tuo capo ha mal di stomaco?"

Non ottenni risposta ma per l'ennesima volta le mie mani furono guidate nel compiere un'azione, lo stesso capo ignorando i cupi ringhi del compagno afferrò il polso della mia mano e se lo mise in grembo...

Sfarfallii leggeri, quasi impercettibili, provenivano da quel grembo!

Strabuzzai gli occhi ed anche la seconda mano andò a tastare quel anomalia riscontrandola di nuovo.

"Impossibile... Impossibile..."

Solo dopo un quarto d'ora mi convinsi della cosa...

Quel ventre era gonfio di vita!

Il piccolo 'capo' era gravido!!

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Capitolo 13
*** Lo sfiorente capo clan ***


 Lo sfiorente capo clan

Il palmo della mia mano poggiava ancora su quel ventre gonfio di vita quando un ringhio sordo ed altero mi venne rivolto come monito...
Qualcuno sembrava irritato da quel contatto così intimo e me lo stava rendendo noto tramite quei lugubri suoni.
Con lo sguardo cercai il responsabile di quel ringhiare insistente autoritario e non appena gli occhi si posarono sulla creatura ne rimasi terrorizzato...

Una figura statuaria senza pari fatta di roccia e carne viva fusa assieme a formare l'individuo più inquietante da me visto!

Era anziana antica la pelle un tempo soda cascava dalle ossa, sottile come velina quasi trasparente, il petto scarno dalla cui cassa toracica provenivano quei ringhi, il viso dagli zigomi alti oramai solcato da rughe profonde quanto, se non più, dei tatuaggi composti da volute e spiraliformi indice del fatto che fosse un individuo importante, mascella contratta e naso arricciato dal disgusto ed insofferenza, insofferenza che provava nei miei confronti difatti da parte loro mai mi era stato rivolto uno sguardo così affilato e scontento, pregno di disgusto e mal sopportazione.

Il terrore in me era sempre più crescente, montava come una marea e mi sommergeva di disagio annegandomi nello sconforto.

Non c'era modo alcuno per guadagnarsi la fiducia di quella 'regina' e forse la mia vita era in pericolo...

Per l'ennesima volta

Distolsi lo sguardo puntandolo al terreno ed agii d'istinto chinando il capo come segno di sottomissione e rispetto stetti prostrato per un paio di minuti, per una persona della mia altezza una posa simile era assai di sacrificio.
Percepii con chiarezza un fischio acuto perforare l'aria alzai gli occhi nel momento esatto in cui la 'regina' scagliava un dardo nella mia direzione e li richiusi subito dopo non volendo vedere, da vero codardo, la morte in pieno volto tuttavia non venni trafitto da quell'arma qualcosa o qualcuno aveva interceduto tra me e quel dardo appuntito...

Leonardo si estrasse l'arma dal petto sibilando contrariato in direzione di quell'essere capo, i tratti dei due erano molto simili, a parte per zigomi e colore degli occhi quelli del mio adorato Leo erano blu d'oceano immensi mentre quelli di LEI erano di verde smeraldo sottili e maligni...
O era la madre o la nonna fatto sta che nonostante la condivisione del corredo genetico tra i due non correva affatto buon sangue.

La squarcio nel suo petto si rimarginò completamente ed il mio prediletto senza remora si scagliò contro la 'regina' azzannandola alla gola furibondo, il catrame nero del loro sangue schizzò dovunque segno che la carotide era stata squarciata di netto e che quindi LEI era oramai defunta, le mani scheletriche smisero di artigliare le spalle di Leo ed emesso un ultimo rantolo la 'regina' tornò lentamente ad essere pietra...

Leonardo non solo mi aveva protetto ma mi aveva anche vendicato!

Forse i miei sentimenti potevano essere ricambiati in qualche modo...

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Capitolo 14
*** LORO... ***


            LORO ...

Il resto delle creature durante la fredda uccisione della 'sovrana' non era intervenuto

assistevano in religioso silenzio...

Una volta tornata la calma abituale si mossero in gruppo sollevandomi da terra
trasportandomi sulla pietra che una volta era la loro 'regina' fatto questo ornarono la mia testa con un copricapo di piume, quelle sfarzose piume che solo gli individui più importanti potevano avere l'onore di sfoggiare!
E non un copricapo qualunque ora stavo sfoggiando... Stavo sfoggiando un copricapo interamente ricoperto di piume tanto da essere quasi fastidioso da sostenere, a malapena riuscivo a mantenere la testa sollevata...

Cosa diavolo stava succedendo?!
 
Prima la 'regina' cercava di uccidermi poi Leo, il mio prediletto, mi vendicava ammazzandola brutalmente ed ora...
Ora mi ritrovavo a sedere dove un tempo LEI governava fredda e glaciale...terribile

Ero basito completamente incredulo e credetti di essere ammattito quando dall'alto di quello 'scranno' li vidi prostrarsi ai miei piedi, veneranti rispettosi...

LORO le creature da me tanto ammirate

LORO così potenti eppure aggraziati

LORO dai corpi modellati nel pregiato granito

LORO dall'animo indomito ed allo stesso tempo raffinato

LORO dagli occhi dai mille riflessi di preziose gemme

LORO esseri di perfezione più pura e brutale...

LORO si inchinavano a me?!

Io che ero e sarò sempre esempio di 'bruttura' umana e non?!

Dedico questo capitolo a quella mia preziosa amica di nome Nami ever green nota anche come NEG o NIGGA per la sottoscritta ^.^
Sei stata preziosa per me grazie mille per la tua pazienza e passione...
Forse tu non lo sai ma mi hai insegato davvero molto
Grazie Baka <3


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Capitolo 15
*** IO ero per LORO LORO erano per ME ***


IO ero per LORO LORO erano per ME

L'irreale esiste?

No?


...


Sì?


...

Esiste qualcosa aldilà del reale che noi conosciamo?

Realtà che nella nostra realtà sono leggenda...fantasia?

Fino a pochi giorni...

Giorni...

No... No non sono passati giorni da quando sono arrivato su quest'isola...

Non sono passati giorni...

Mesi forse?!

No...

Anni??!

Non ricordo...

Giorno e notte si sono amalgamati tra loro e a malapena comprendo le fasi di luce e buio...

É diventato tutto un mezzo tono di grigio...

Sembrava fuliggine...

IO sono nel irreale

Io SONO irreale

Come può essere reale se i bordi sono sempre così fumosi e sfuocati?

Non sono pazzo...

Essere pazzo comporta essere una parte non troppo inserita della realtà...

La realtà in fondo non la si conosce giusto?!

Da quando ero arrivato sull'isola ogni cosa, ogni singola cosa passava dal reale all'irreale...
Non poteva essere reale che creature di pura potenza e bellezza non solo si manifestassero ad un banale essere come me, ma che lo eleggessero come loro capo...

Non era possibile e quindi se non era possibile rientrava nell'ambito dell'irreale magari una realtà secondaria creata dal sottoscritto, una 'risposta' per i miei problemi, per la mia presunta pazzia...

Non ero mai stato così insicuro così come ero sicuro in quegli istanti: Leo tra le mie braccia LORO prostrati veneranti ai miei piedi e un copricapo di piume sulla mia testa a ricordarmi il mio ruolo...

IO ero per LORO

LORO erano per ME

Lo stupore divenne meraviglia

La meraviglia divenne presa di coscienza

E la presa di coscienza divenne consapevolezza...

Consapevolezza di avere a mia disposizione una forza antica e potente, una forza che nessun ammiraglio avrebbe mai potuto immaginare di avere a disposizione...

IO avevo LORO e LORO avevano ME

Proprio vero che il potere da alla testa il primo pensiero che si fece sentire prepotente fu proprio quello di farla pagare a coloro che mi avevano abbandonato...

Repentino come era nato quel pensiero stupido passò alla svelta.

Avevo LORO e LORO erano meglio di qualsiasi altra cosa, perfino della vendetta...

Non sarei mai più rientrato nel campo ero LORO e LORO miei e questa realtà mi piaceva...

Eccome se mi piaceva!

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Capitolo 16
*** Una vita dal nulla ***


        Una vita dal nulla

Le creature sono in grado di creare dal nulla!

Leo me lo ha mostrato oggi mentre sedeva sul mio grembo le sue mani si muovevano come quelle di un direttore d'orchestra, la polvere si é alzata creando una figura nebulosa a tratti invisibile...

É bastato il suo fiato gelido per animarla!

Uno splendido animale zampettò verso di noi: Le narici frementi, i grandi occhi ornati da spesse ciglia, l'ampio petto e le quattro zampe sottili... Quello era senza ombra di dubbio un cavallo, un cavallo creato dal nulla!!

Leo si voltò verso di me sorridendomi indicando il cavallo a pochi passi da noi.

"Ho visto é veramente splendida Leo.. " si trattava di una giumenta di fatti la struttura sottile e le forme morbide non potevano essere quelle di uno stallone Leo si accostò ulteriormente a me.

Credevo che la giumenta si animasse solo attraverso i suoi gesti ed invece l'animale sembrava aver preso vita propria si avvicinò a noi due e sporse il muso per farselo toccare come non accontentarla? Un essere vivente creato dal nulla che ricercava attenzioni...

Il mio braccio si tese incontrando un corpo solido...

"Strabiliante... Dal nulla..." bisbigliai

Leo ridacchio cristallino ed accarezzò la propria creazione che riconoscendolo si affidò fiduciosa alle sue cure...

Passammo il resto della giornata in panciolle ad osservare pigramente la giumenta correre ed interagire con il resto delle creature il piccolo 'capo' la prese in simpatia e creò a sua volta un animale, una antilope dalle magnifiche corna affusolate...

Stare con LORO si stava rivelando molto più che piacevole e le mie giornate le passavo tra l'ozio ed il gioco, a malapena sentivo il bisogno di nutrirmi o bere ero troppo affascinato da quanto stava avvenendo intorno a me stavo perdendo quello che di 'umano' mi era rimasto...

Stavo perdendo me stesso

Lentamente

Inesorabilmente mi stavo perdendo

Tuttavia un modo per mantenere la mia 'umanità' ce l'avevo ed era quello di continuare a scrivere e studiare il fenomeno che mi stava mutando...

Rientrai al campo solo per recuperare carta penna ed inchiostro poi iniziai un lento lavoro di studio e catalogazione delle creature suddividendole in categorie e status...

La prima categoria fu quella dei Semplici e contava una ventina di esemplari circa... Tutti con caratteristiche fisiche e comportamentali simili: I Semplici non presentavano macchie nell'incarnato e di solito la loro pelle era più scura rispetto a quella di altre 'categorie' i Semplici erano gli esemplari più numerosi nel gruppo delle creature gli occhi erano di un intensa tonalità ambrata, molto simile a quella delle fiere in generale, la loro altezza variava dal metro e sessanta e il metro e settantadue... In generale non erano individui che occupavano una 'classe sociale' alta e i loro tatuaggi erano abbastanza comuni...semplici, da qui il nome dello status.

La seconda categoria era quella dei Dotti: Di Dotti ero arrivato ad identificarne 8 come nei semplici gli esemplari di questa 'categoria' presentavano caratteristiche simili: Occhi di rubino pelle olivastra altezza che sfiorava i due metri e tatuaggi geometrici su zigomi, palpebre e fronte... Il motivo per cui erano stati rinominati da me Dotti risiedeva nelle loro capacità cognitive e mentali, sottoponendoli ad alcuni calcoli queste creature erano state in grado di risolverli senza l'ausilio di particolari apparecchiature e questo a pochi istanti dal quesito... La loro intelligenza li metteva chiaramente ad un livello superiore dei Semplici

Ed anche mio...

La terza categoria era occupata dagli Ellenici... Gli esemplari di questa categoria erano il piccolo 'capo' e Leo il nome Ellenici da me scelto per indicarne la bellezza senza eguali e la loro unicità...

La quarta ed ultima categoria era quella degli Sconosciuti in quanto status e caratteristiche non mi erano ancora ben chiari...
Solo due esemplari non riuscivo a collocare il primo era un anziano dagli occhi completamente bianchi il secondo era l'esemplare che mi aveva condotto alla 'tribù' i suoi occhi limpidi e puri erano impossibili da scrutare e comprendere appieno...

Avevo tempo per trovare loro una categoria...

Avevo tempo...

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Capitolo 17
*** Dal diario del co capitano Wild R. ***


Dal diario del co capitano Wild R.

Il capitano mancava dal campo da circa quattro giorni e mezzo lo scontento della ciurma arrivò ad un livello ingestibile... Dovevo continuamente fare fronte a liti ed attacchi di panico...

Senza il nostro capitano le cose vanno a scatafascio ognuno fa quel che gli pare quando gli pare e senza pensare minimamente alle conseguenze del proprio agire!

Più di una volta sono intervenuta per rimediare agli errori dei miei uomini...

Probabilmente se io fossi un uomo loro terrebbero più in considerazione i miei ordini ed invece...

Ed invece questi buzzurri ignoranti si comportano come se io non esistessi!

E la cosa mi altera oltre ogni dire!!

Ad ostacolarmi inoltre c'era la mia angoscia costantemente presente, e se al mio amato capitano fosse successo qualcosa?

Qualcosa di così grave da impedirgli di fare rientro al campo?!

Mi davo della stupida subito dopo, l'ammiraglio Raphael Roggeveen possedeva l'innata capacità di cavarsela sempre in qualsiasi occasione si ritrovasse...

D'altronde io ero le sorella e chi meglio di me poteva conoscerlo?!

La famiglia Roggeveen mi aveva adottato per arginare il dolore della perdita del primo genito... Leonardo.

Per quanto io tentassi di avvicinarmi al piccolo Raphael lui si chiudeva sempre più nel suo guscio di negazione ed incredulità... Avendo già affrontato una perdita grave come quella dei miei genitori io mi sentii in dovere di aiutarlo...

Ci misi anni ma alla fine trasformai un derelitto umano in un forte e volenteroso ammiraglio, il tutto giocandomi la carta del più grande desiderio di Leonardo...

Eppure quel ammiraglio in un isoletta qualunque sembrava aver perso il senno... Pensare alle sue condizioni prima del allontanamento faceva riemergere in me tutta la mia ansia...

Si era allontanato di sua spontanea volontà o era stato costretto?

Troppe domande che mi gettavano in stati ansiogeni ed angosciosi...

Nessun indizio nessuna pista e il mio istinto di sorella maggiore che gridava giorno e notte: *Vallo a cercare... Vallo a cercare!!*

E poi i miei doveri mi inchiodavano sul posto: "Sciocca incosciente non puoi abbandonare la ciurma a sé stessa... Entro pochi giorni potrebbe avvenire un massacrato! Per giunta le riserve di cibo scarseggiano e tu sai bene quanto sia pericolosa la fame... Lo hai vissuto sulla tua stessa pelle no tu devi rimanere al campo ed aspettare é l'unica cosa giusta da fare..." così per questo motivo lasciai passare quasi cinque giorni prima di agire...

Armata ed attrezzata per qualsiasi evenienza pronta per andare a cercare mio fratello e riportarlo a 'casa'

La mia tenda era quella più vicina alla sua e quindi istintivamente andai a controllarla, nel caso fosse rientrato senza annunciarsi a nessuno, quanto trovai dentro il suo giaciglio rivoluzionò la mia intera esistenza...

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Capitolo 18
*** ... Nebbia ... ***


              ...Nebbia...

Nella tenda trovai un giaciglio fatto di piume, toccandolo lo scoprii ancora caldo...qualcuno si era coricato ed aveva passato la notte in quel giaciglio...forse mio fratello..

Tuttavia per quale motivo non mi aveva avvertito?!

Perquisii minuziosamente l'alloggio alla ricerca di altri indizi che indicassero la sua presenza...

Scovai degli appunti e schizzi, il tipo di scritti che prendeva mio fratello per documentare il viaggio, solo che il numero...Il numero di documenti era impressionante!

Non ne aveva mai presi così tanti in un singolo viaggio ogni foglio di carta era una fusione fitta fitta di scritte e disegni a malapena leggibili, isterici frastagliati...

E non riuscii a riconoscere mio fratello in quegli appunti...non lo riconobbi proprio! Raphael era sì istintivo ma nella sua bestialità un minimo di ragione riusciva a riemergere mentre quegli appunti erano il delirio di un folle mancanti di ordine e logica, puro istinto animalesco...
Sfiorai con dita tremanti quei deliri "Fratellino... Cosa diavolo ti sta succedendo?" Bisbigliai con le lacrime agli occhi mentre li visionavo attentamente... Creature creature ovunque... Semi umanoidi dalle fattezze più disparate e fantasiose.
Lasciai andare un profondo sospiro distrutta...

Mio fratello

Il mio capitano...

Aveva perso realmente il senno!

O così credevo perché appena ebbi modo di alzare lo sguardo una di quelle creature mi si parò innanzi!

Di piccola statura semieretta sugli arti inferiori occhi grandi e profondi color mare... Se mio fratello delirando era in grado di vedere simili esseri... Allora anche io avrei accolto la pazzia a braccia aperte...

Creature simili nemmeno nei miei sogni più fervidi sarei riuscita a partorirle! Ed io mi ero ritrovata faccia a faccia con un unico esemplare... Non osavo immaginare l'effetto che mi avrebbe suscitato vederne un intero gruppo!

La creatura mi gattonò rapida ai piedi... terrorizzata ammirata arretrai mi bloccai solo quando sentii la voce calda di mio fratello: "Leo! Dove vai?!" Raphael entrò nella tenda congelandosi sul posto quando mi vide...

"Wi...Wild?!" esalò sconvolto

"Fratellino..."

"Cosa ci fai nella mia tenda!" alzò infine la voce, reazione che teneva di solito quando veniva scoperto a fare qualcosa che non doveva "Lo ripeto... Cosa ci fai nella mia tenda!!"

Ero incapace di proferire parola troppo impegnata a tenere d'occhio la creatura e lui.

"Co...cos'è questo essere Raph?!" riuscii finalmente a dire, mio fratello scosse il capo e richiamò a sé la creatura...

"Non é un essere... Si chiama Leo"

"Leo..." mormorai allucinata "Leo... Tu hai dato un nome a...a quello?!"

"Sí ho dato un nome a questo!" si alterò ulteriormente stringendo la creatura come se fosse un tesoro prezioso "Ed io sono innamorato di questo!" annunciò sicuro

"É per questo che ti sei allontanato dal campo?! Per una semplice cotta?!!" gridai alterata, lui era in giro a fare conquiste ed aveva rifilato a me l'equipaggio della nave?!

"No! Non é così semplice Wild! Tu lo sai bene che io non mi faccio distrarre da nulla... Questa volta...credevo di essere impazzito vedevo queste creature che nessuno diceva di vedere e quindi... Quindi ho voluto verificarne l'esistenza io stesso... Tuttavia...tuttavia la mia scoperta non può essere rivelata a nessuno! Le creature con cui sono entrato in contatto sono l'essenza dell'isola e sono certo che senza le creature l'isola morirebbe"

Ero sempre più arrabbiata e confusa: "E questo cosa c'entra?! Cosa c'entra col fatto che sei sparito per quasi 5 giorni?! E mi hai lasciato da sola con quei marrani dei tuoi uomini!"

"5...5 giorni?" chiese stranito "5 giorni..."

"Sí 6 giorni che siamo su quest'isola di cui 4 5 senza il nostro capitano!"

"Solo 6 giorni... É IMPOSSIBILE! É impossibile Wild noi siamo qui da mesi! Mesi vero?!"

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Capitolo 19
*** Febbre ***


       Febbre

Wild Roggeveen era divorata dalla febbre...

Si dibatteva e tremava senza freno inutili erano i tentativi dei suoi uomini, i tremori non cessavano e la temperatura non rientrava nella norma ben presto avrebbero pianto la morte prematura del loro co Capitano...

Prima l'Ammiraglio ora lei.

Ad essere sinceri l'Ammiraglio Raphael Roggeveen mosso dai fumi della febbre era precipitato in mare dagli alti scogli dell'isola ed il corpo non era più stato ritrovato nonostante le ricerche disperate...

Era bastata la distrazione del medico di bordo: caracollante incapace di reggersi in piedi il loro capitano si era allontanato dal campo giunto al precipizio della scogliera si era fermato un attimo...

L'eternità di un istante, aveva sorriso, un sorriso sincero, mefistofelico, come se una voce gli stesse sussurrando un segreto ai più oscuro ed antico...

Antico come lo era il mondo, come lo era il mare blu e profondo tra i cui flutti lui andava a riposare in eterno, cullato dalle acque che un tempo aveva solcato sulla sua nave sospinta da venti sfavorevoli, favorevoli o del tutto assenti...

Tese la mano che qualche forza celata agli occhi gli richiedeva con gentilezza grazia di dama fine e raffinata...

Strinse il nulla, o così ad occhi increduli parve sembrare e fatto il suo ultimo passo cadde nel vuoto...

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