Wuthering Heights. L'inizio della vita.(Prologo)

di AmyHeathcliff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Il ritorno di Heathcliff ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ||Parte prima|| ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ||Parte seconda|| ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ||Parte terza|| ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ||Parte prima|| ***
Capitolo 6: *** Capitolo 3 ||Parte seconda|| ***
Capitolo 7: *** Capitolo 3 ||Parte terza|| ***
Capitolo 8: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Il ritorno di Heathcliff ***


[...]Questo è il prologo de "Wuthering Heights. La storia continua." In poche parole,viene qui raccontato il ritorno di Heathcliff secondo la mia storia. Oltre all'arrivo del protagonista,accade un'altro fatto che nel libro non c'è,ma morivo dalla voglia di raccontarlo. Invece che di Edgar,Cathy resta incinta di Heathcliff,mentre è sposata con il signor Linton. Ma non ci vuole molto,a convincerla a gettare letteralmente la fede.[...] Le giornate trascorrevano monotone, alla Grange. La mattina ci si svegliava,si faceva colazione,si parlava,qualche volta si rideva e poi si parlava di nuovo. Di cose piuttosto noise. Cathy passava il suo tempo con Isabella e Nelly,leggendo oppure disegnando paesaggi,come la sua amata brughiera. Spesso ripensava alla sua casa,alla sua stanza,e a quella di Heathcliff. E immediatamente,il suo pensiero si posava su quest'ultimo.Mille volte si era chiesta dove fosse andato,e altre mille si era ripetuta di non torturarsi con quelle domande. Ma come poteva,se l'uomo che amava era sparito nel nulla? Quell'agonia finì,quando Nelly,dopo aver ritirato il bucato,rientrò in casa più bianca degli stracci che aveva con sé. "Un uomo da Gimmerton vuole vederla,signorina" aveva detto a Catherine. Istintivamente,il signor Linton si era alzato con la moglie per accompagnarla,ma dato che lo sguardo di Nelly era agitato e forse anche impaziente,la ragazza gli fece segno di rimanere al suo posto. Mai aveva provato gioia più grande di quando aveva visto Heathcliff davanti all'entrata della Grange. Il suo cuore,per un attimo,si era fermato,e fu come se si fosse dimenticata di respirare. Per due minuti buoni,non dissero nulla. Si limitarono a gettarsi l'uno tra le braccia dell'altro,in silenzio,inspirando i reciproci profumi. Quando si staccarono,quasi la terra tremò sotto i loro piedi. "Sei come sempre". Cathy sentì uno strano formicolio alla punta del naso,seguito poi dall'inumidirsi degli occhi. "più bello del sole" "Tu sei meravigliosa. Incantevole. Bellissima." Heathcliff serrò la mascella. Non avrebbe mai voluto dire le parole che stava per pronunciare. "Ma non sei più mia." Mai aveva provato un senso di vuoto più grande,mai si era sentito in quel modo,come se gli avessero strappato un pezzo di sé stesso a mani nude. Mai,mai prima di quel momento,prima di pronunciare quelle parole. "Io sono sempre stata tua." Cathy parlò con il tono di chi non ammetteva repliche. "E sono tua anche adesso" Quello che diceva era vero. Non era mai stata proprietà di qualcuno che non fosse Heathcliff. Lui,solo lui,aveva il diritto di dire che Cathy era sua. Sua,e di nessun altro. Di nessun Edgar. Heathcliff le si avvicinò,lentamente. "Eri mia anche quando ti sei legata a quell'essere disgustoso?" Chiese. Anche i suoi occhi si bagnarono,come foglie con la rugiada mattutina. Poche volte la ragazza aveva visto le lacrime farsi strada nella durezza di quegli occhi. E ogni volta,era un colpo all'anima. Cathy si avvicinò a sua volta,impaziente di sfiorarlo,di toccarlo e sentire la sua pelle contro la propria. "Potrebbero esistere milioni di Edgar. Milioni. Ma nessuno di loro potrà mai dichiararmi sua,anche con un anello al dito. Mai." Tornarono di nuovo abbracciati,quasi increduli di essersi rivisti.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ||Parte prima|| ***


Capitolo 2 (prima parte) [Prologo] Le visite di Heathcliff alla grande si facevano sempre più regolari. Da quando era tornato così cambiato,tutti volevano godere della sua compagnia,perfino le domestiche. Tutti,tranne il signor Linton. Per lui vederlo vicino a Catherine conoscendo l'amore che lei nutriva nei suoi confronti era una pugnalata al cuore. Spesso,però,era anche Cathy a far visita al suo amato alla Heights e il marito l'accompagnava sempre,coprendo il desiderio di controllarla con la scusa di parlare a Hindley delle terre appena acquistate. Quando,però,il signor Edgar si prese il raffreddore, e il dottor Kennetth gli raccomandò di restare a casa e di non uscire per qualche giorno,Catherine si recava a Wuthering Heights da sola. Da sola,cioè senza il marito. Perché era Poppy,l'amica del cuore della signorina, ad andare con lei (secondo il signor Linton serviva a controllarla,ma non sapeva che lei era la prima che voleva vedere Heathcliff e la sua amica insieme). E il fatto che il fidanzato di Poppy, (Gatsby,migliore amico di Heathcliff e quasi un fratello) abitava anche lui alla Heights da qualche giorno,accresceva ancora di più il desiderio di andarci. Così,quel pomeriggio,le due amico uscirono in fretta e furia dalla Grange e galopparono velocemente fino alla loro meta. E quando arrivarono,ognuna di chiuse in una stanza con il rispettivo amante,e ne uscirono solo per fare una passeggiata nella brughiera tutti insieme. La sera,al loro ritorno,Cathy era felice come una pasqua. Rideva é bisbigliava parole incomprensibili all'orecchio di Poppy,che sorrideva a sua volta. E se il padrone durante la cena provava a chiederle cosa avesse,era vaga e tentava subito di cambiare discorso. Ma Nelly sapeva perfettamente come farle vuotare il sacco. Comprendendo,però,che non era il caso di farle domande a quell'ora della sera,decide di parlarle la mattina seguente. E così fece..

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ||Parte seconda|| ***


[Prologo]Capitolo 2 (parte seconda) "Mia cara,dolce,amorevole signorina Cathy" cominciò Nelly,posandosi il lavoro da cucito sulle gambe,riscaldate del calore del focolare. "Ieri eravate radiosa. Quale felice momento avete passato per essere così contenta?" Anche se contenta non era l'aggettivo giusto. Sembrava più una bambina la notte di Natale. "Il momento più bello della mia vita,Nelly." Rispose la signorina. Si sporse in avanti,come quando si sta per dire qualcosa che gli altri non devono sentire. "Ti lascio indovinare." La governante sgranò gli occhi,capendo immediatamente che i suoi sospetti erano giusti. Sperava solo che il signor Linton non ne avesse,di sospetti. Il suo stupore si trasformò in un lampo in felicità che quasi faticò a contenere. "Oh,Catherine!" Esclamò. Ma quando si accorse di aver alzato troppo la voce,l'abbassò di colpo. "Non posso crederci. E se il padrone lo scoprisse?" Chiese,sussurrando. "Non lo saprà mai,Nelly. Rilassati e goditi il tepore del camino. Che lo venga a sapere è una cosa molto improbabile. Hindley ieri non c'era,e figurati se Poppy,Gatsby o lo stesso Heathcliff glielo andrebbero a dire." Le parole rassicuranti della signorina fecero calmare l'animo agitato di Ellen,che tornò al suo lavoro all'uncinetto. Poppy e Cathy continuarono a far visita ai rispettivi amorosi fino a quando il signor Linton non si rimise in sesto. Da allora,furono loro a venire alla Grange,e facevano lunghe passeggiate in giardino,oppure si chiudevano nel salotto,da dove provenivano alternando risate e sussurri. I giorni passarono e Catherine e Heathcliff continuavano a vedersi regolarmente. Ma con Edgar chino come un corso su di loro. Dopo il suo malanno era diventato mille volte più timoroso che Cathy potesse tradirlo con il suo più grande rivale in amore. Per questo,chiese - anche se sarebbe meglio dire "ordinò"- alla moglie di non scambiarsi lettere con il signor Heathcliff. Catherine all'inizio rifiutò,andando in collera contro il marito,ma Nelly la tranquillizzò,promettendole che avrebbero trovato un altro modo per comunicare senza vedersi. Così,oltre al controllo sugli incontri,il signor Linton lo aveva ottenuto anche sulle lettere. Ma la signorina Catherine,testarda com'era,era decisa a non dargliela vinta. Catherine,oh Catherine,quanto era determinata quella ragazza. Tanto determinata da chiudersi in camera e non uscire tutta la sera dopo l'ennesimo litigio con il marito. Tante volte Nelly aveva provato a farla uscire,e altrettante era stata mandata via,perché la signorina voleva stare da sola,anche se sapeva bene che Nelly era dalla sua parte. Il signor Linton si coricò molto presto ,dichiarandosi stanco dei continui litigi. Quella notte,però,Nelly era più inquieta delle altre. E questo,la portò a controllare le condizioni della signorina,chiusa nella sua stanza. "Catherine",sussurrò dall'altra parte della porta. "Catherine" ripeté. Ma non avendo risposta,provò ad abbassare la maniglia della porta che ,sorprendentemente, trovò aperta. Ma la stanza era vuota. Non c'era traccia della signorina. La finestra,però,era aperta. Dio solo sapeva come Cathy fosse riuscita a scappare. Nelly si precipitò al piano di sotto,afferrò la cuffia e uscì dalla Grange facendo il più piano possibile,nonostante la situazione drammatica. "Ma dove sarà quella ragazza.." Mormorò tra sé,stringendosi nello scialle. Nonostante dicesse quelle parole,aveva una vaga idea di dove potesse essere. E infatti le sue intuizioni furono confermate da un bagliore provenire dalla grotta sulla rupe di Penistone. Accelerò il passo, impaziente di sapere se Cathy era davvero lì. E,quando finalmente fu in cima,mai aveva visto un quadro più tenero in tutta la sua vita. Cathy dormiva,avvolta in una coperta,tra le braccia di Heathcliff,dormiente anche lui. Si avvicinò il più piano possibile,per non farli spaventare. "Catherine" sussurrò. "Catherine,dovresti tornare a casa" Di tutta risposta,Catherine, essendo nel dormiveglia,con un movimento della mano fece per scacciarla. Nelly sospirò. Heathcliff, a quel sospiro,aprì gli occhi. "Nelly" disse,piano. "Oh,Heathcliff,vi sembra questo il modo di incontrarvi? Avevate tutto il tempo di vedervi domattina!" disse la donna. "Se il padrone non la vedrà a casa,andrà su tutte le furie." Heathcliff poggiò la testa alla parete della grotta. "Al diavolo il padrone." Rispose. "Potresti restare qui e domattina tornare insieme alla Grange,sostenendo che avete fatto una passeggiata all'alba." Il cuore buono di Nelly -forse anche troppo buono- accettò,anche se controvoglia. Heathcliff le sorrise lievemente,sussurrando un "grazie" per poi tornare a dormire. Nelly lo aveva visto crescere,quel ragazzo. Sotto i suoi occhi,era diverso un uomo fatto e finito. E soprattutto innamorato. Si inginocchiò contro la parete opposta,e chiuse gli occhi. Cosa le toccava fare,per quei ragazzi..

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ||Parte terza|| ***


Capitolo 2 (terza parte) [prologo] Quando Nelly e Cathy rientrarono alla Grange dopo essere state accompagnate da Heathcliff fino all'inizio del parco della villa,il signor Linton era chiuso in biblioteca,immerso nei suoi libri. Catherine baciò una guancia alla governate e le promise che l'avrebbe aiutata a preparare il pranzo. Nelly avrebbe dovuto essere arrabbiata con lei per lo spavento che le beva fatto prendere,ma vederla così radiosa la riempiva di gioia. Cathy era rinata,da quando Heathcliff aveva fatto ritorno a Gimmerton. Sembrava quasi ancora più giovane di quanto già fosse. E per qualche mese tutto andò bene.. Fino a quando la signorina cominciò ad avere nausee e coniati di vomito senza sapere il motivo. Si sentiva sempre più debole e sempre più irritabile. Quando Heathcliff veniva a farle visita,faceva di tutto per non turbarla,grazie a Poppy e Nelly che gli consigliavano come comportarsi prima di farlo entrare in casa. Edgar Linon provava a tirarla su di morale parlandole di libri o di qualcos'altro che potesse interessarla. Isabella la ritraeva più spesso,dato che in lei era quasi sparita la voglia di uscire e passeggiare nella brughiera,e passava il suo tempo in salotto o in cucina. Parlando di Isabella,in quei giorni era particolarmente felice,e se ne andava in giro canticchiando con aria gioiosa e leggera come una farfalla. Quando le si chiedeva cosa avesse rispondeva vagamente,ma molti dei servitori avevano capito che si trattava niente meno che del signor Heathcliff. Isabella se n'era invaghita,ignorando che lui non avrebbe mai guardato altra donna all'infuori di Cathy,e sperando che un giorno si accorgesse di lei. Una mattina,il signor Linton decide si avvisare il dottor Kenneth delle condizioni della moglie. Cathy chiese al dottore di visitarla senza nessuno in giro,acconsentendo però a far entrare nella stanza solo Nelly e Poppy,le uniche persone di cui si fidava davvero in quella casa. Il marito aspettò impaziente fuori dalla stanza,percorrendo avanti e indietro il corridoio per mezz'ora buona. Si grattava la nuca,provava ad origliare dall'altra parte della porta,e poi riprendeva a camminare. Sembrava parecchio agitato,forse anche troppo. Ma nessuno sapeva dire il perché di tanta angoscia. Quando il dottore uscì dalla stanza,seguito da Nelly,il signore non riuscì a decifrare la sua espressione. "Sta bene" disse,mettendosi il cappotto sulle spalle. "È solo un leggero malanno. Probabilmente lo ha preso passeggiando nella brughiera non sufficientemente coperta,e avrà mangiato qualcosa che le avrà provocato quei coniati. Buona serata,signore." E dopo aver abbassato il capo in segno di saluto,uscì dalla porta principale,chiedendosela alle spalle. "Un semplice malanno." Mormoró Edgar. Senza aggiungere altro,si diresse solenne verso la sua biblioteca,crogiolandosi nella rassicurazione che quello della moglie fosse davvero un semplice malanno. "Hai fatto bene a chiedere a Kenneth di non dire nulla" Poppy si sedette sul letto dell'amica,al suo fianco. "Non avrei mai potuto dire la verità ad Edgar,specialmente in questo momento di litigi e incomprensioni." Cathy si passò una mano tra i lunghi capelli. "Ma prima o poi dovrà saperlo" "Ma Cathy!" Esclamò Poppy. "Come puoi dirgli che sei incinta,se tutti sanno che lui non ti ha mai sfiorata nemmeno con un dito?" E aveva ragione. Cathy non aveva mai acconsentito a passare una notte con Edgar,sapendo di non amarlo a sufficienza,o forse per niente,per farlo. Ma cosa poteva fare? Tenere la bocca chiusa,fino a quando il suo corpo avesse parlato da solo? Come poteva? La testa le faceva terribilmente male,così tanto che decise di coricarsi prima del solito. Poppy le baciò la fronte,poi uscì in silenzio dalla stanza,e raggiunse Nelly in cucina. "Oh,Nelly" disse. "Non sopporto di veder Cathy in quello stato. Ma purtroppo non può dire a nessuno il perché dei suoi mali. Che cosa straziante,deve essere per lei." Nelly si affrettò a spazzare la cenere caduta dal camino sul pavimento. "Ne sono pienamente consapevole,cara. Ma non possiamo farci nulla. Abbiamo deciso che non lo diremo nemmeno al signor Heathcliff,per il momento,e che lo verrà a sapere solo quando Cathy lo deciderà. Per adesso,possiamo solo rallegrarci per quella nuova vita che arriverà." Detto questo,sorrise sinceramente alla ragazza,che non poté fare a meno di essere felice della notizia ricevuta dal dottore. Cathy avrebbe dato alla luce un figlio -o una figlia- e dovevano essere pieni di gioia,invece che pensare ai problemi. E così fecero.

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 ||Parte prima|| ***


Capitolo 3 ||Parte prima|| [Prologo] [Questa parte è piuttosto corta,dato che non ho avuto molto tempo per scriverla,concentrandomi sulla scuola. Spero vi piaccia lo stesso:) -Amy] Cathy,Nelly e Poppy avevano gentilmente chiesto al dottor Kenneth di non parlare della gravidanza della signorina. E per qualche tempo riuscirono a mantenere il segreto,fino a quando qualche giorno più tardi il dottore andò a Wuthering Heights per visitare Hindley,il quale si era sentito male dopo aver bevuto troppo. Fu Heathcliff ad aprirgli la porta. “Buongiorno signor Heathcliff” Kenneth si tolse il cappello,accompagnando il gesto alle parole. “Buongiorno” Lo salutò a sua volta Heathcliff. “Il signor Earnshaw è di sopra. Venite” disse poi,raggiungendo le scale. “Vi accompagno.” Detto questo,scortò il dottore fino al piano di sopra. “certo che il signor Hindley sta esagerando,con l’alcool,negli ultimi tempi” commentò Kenneth,pestando l’ultimo gradino. “Si ammazzerà” Rispose Heathcliff. “E anche se è una brutta cosa,non posso certo dire che darò la mia vita per salvarlo.” La durezza e l’indifferenza nella sua voce si potevano toccare con mano. “Soprattutto ora che sta anche per diventare zio! Dovrebbe regolarsi” disse il dottore. Per un istante,Heathcliff trattenne il respiro. Aveva detto “zio”? Solo una persona poteva rendere zio Hindley. Deglutì pesantemente. “In che senso zio?” Kenneth aggrottò la fronte prima di rispondere. “Catherine Linton è incinta. Anche se mi ha chiesto cortesemente di non dire nulla al marito,volendogli forse fare una sorpresa. Ma come,non lo sapevate?” L’uomo accanto a lui sorrise. Un sorriso amaro,per niente felice,quasi –oserei dire- crudele. “No,effettivamente non me lo aveva riferito.” Deglutì ancora. “Earnshaw è nella sua stanza. Conoscete la strada.” Disse,indicando una porta infondo al corridoio. “Buona giornata,dottore.” Heathcliff si lanciò a rotta di collo giù per le scale e uscì dalla Heights in fretta e furia,sbattendo la porta principale. Catherine,incinta? No,non era possibile. Non poteva crederci. Non voleva crederci. “Una sorpresa al marito” mormorò. “ma che bella sopresa,Cathy!” esclamò,alzando di più il tono di voce. Lentamente le lacrime cominciarono a rigargli le guance,mentre si addentrava nel grande giardino di Wuthering Heights. La donna che amava con tutta l’anima avrebbe avuto un figlio da un altro. E anche solo il pensiero di loro due insieme gli faceva accapponare la pelle. Come avrebbe potuto sopportarlo? Cathy. La sua Cathy. Incapace di reggersi in piedi,si appoggiò al tronco di un albero lì vicino. “Mi hai mentito,Cathy.” Pianse l’uomo. Pianse lacrime amare,le più amare –forse- della sua vita. Si conficcò le unghie nel sottile tessuto de pantaloni,e sbatté violentemente la testa contro la dura corteccia. Era un dolore insopportabile,il suo. “Oh,Dio è impossibile!” esclamò. Le lacrime continuavano a scendere,lente e fredde,mentre la testa gli doleva in modo tremendo. “Maledetta Cathy” disse,più in silenzio. “Mi hai tradito,amore mio”. E detto questo,strinse i denti,battendo un piede a terra e gemendo in un improvviso parossismo di passione. Maledisse quel bambino già ancor prima di farlo nascere,con tutto il dolore che aveva in corpo. Cadde in ginocchio,con la nuca che sanguinava e la corteccia dell'albero macchiata di un colore acceso e scarlatto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 3 ||Parte seconda|| ***


Alla Grange tutto era silenzioso. Nelly si era svegliata di buon ora e si accingeva a preparare la colazione. Stava posando una brocca d’acqua sul tavolo del salone,quando dalla finestra le parve di scorgere un cavallo nero. E infatti,quando si avvicinò,capì di averci visto giusto. Era Vanto,il cavallo di Heathcliff. In sella,l’uomo aveva tutta l’aria di chi non aveva chiuso occhio tutta la notte. Nelly si pulì le mani sul grembiule e attraversò il salotto per uscire e andargli incontro. “Heathcliff” disse per attirare la sua attenzione. “Che ci fai qui, e a quest’ora per giunta?” Heathcliff sollevò il capo nella sua direzione. Solo in quel momento la donna si accorse dei suoi occhi lucidi. “Devo vedere Cathy.” Disse l’uomo “Ho bisogno di parlarle.” Il suo tono sembrava non voler ammettere repliche. “In questo momento non è possibile,caro” rispose Nelly,con il tono di voce più amabile che poteva. Fin da quando era piccolo,non appena lo vedeva triste,si addolciva anche se prima l’aveva fatta arrabbiare come non mai. “Il padrone è in casa,e la signorina dorme e ..” non fece in tempo a finire la frase che Heathcliff la bloccò. “Non m’importa nulla del padrone,Nelly. Devo vederla,che lui ci sia o no.” Nelly aveva sempre trovato difficoltà a frenare il suo carattere impetuoso,ma le fu poco complicato convincerlo a cambiare idea. Aveva capito cosa lo agitasse così tanto,solo non comprendeva come avesse scoperto il motivo della sua agitazione. “Heathcliff,tesoro” disse. “Il padrone uscirà,verso mezzogiorno. E non tornerà per un paio d’ore. Potrei farti entrare mentre lui non c’è,così eviteremmo scontri inutili.” Heathcliff serrò la mascella. “D’accordo” disse fra i denti. Nelly quasi si sorprese per quanto fosse stato facile fargli cambiare idea. “Ma bada a mantenere la tua parola.” Detto questo,parti al galoppo,dirigendosi verso il parco della Grange. Heathcliff entrò in casa non appena in signor Linton si allontanò. Mentre lui usciva dalla porta principale,l’altro entrava da quella della cucina. Nelly lo fece salire dalla scala di servizio che portava alla lavanderia al piano di sopra,da dove avrebbe potuto raggiungere la camera di Catherine. La sfortuna volle,però,che la signorina Isabella uscisse dalla sua stanza proprio in quel momento,costringendo così Heathcliff a nascondersi nella prima porta alla sua destra. Nelly fece finta di riordinare una libreria nel corridoio. Isabella le passò accanto,sospirando rumorosamente. La governante si accorse che l’obbiettivo della signorina era quello di attirare la sua attenzione,ma non volle darle corda,per evitare che Heathcliff restasse chiuso nella stanza fin troppo a lungo. Ma,vedendo che la donna non le dava retta,le girò un po’ intorno,poi parlò. “Oh Nelly” disse. “Sono molto infelice!” Nelly tentò di terminare la conversazione in tutta fretta. “Peccato,signorina” rispose. Heathcliff,intanto,era chino sulla porta,in attesa del momento in cui sarebbe potuto uscire. La giovane isabella continuò,non curante dell’indifferenza della signora Dean. “Edgar non accetta la mia simpatia per il signor Heathcliff,e Cathy cerca in tutti i modi di farmi cambiare idea sulla sua persona.” Camminò ancora un po’,poi parlò di nuovo. “Perché sono tutti così crudeli? Forse mia cognata è molto gelosa del suo amico,ma non capisco il perché di farmi stare così male!” Nelly non si scompose. “Non si può sempre avere tutto,mia cara.” Isabella sospirò nuovamente,e si rassegnò a tenere per sé le sue sofferenze. Quando raggiunse le scale,Nelly bussò alla porta della stanza dov’era nascosto Heathcliff. Egli uscì,sgattaiolando verso la camera di Cathy. “Ringrazia Dio per non avermi fatto vomitare alle parole di quella mocciosa.” Commentò L’uomo. La donna gli battè una mano su una spalla,mentre con l’altra gli indicava la sua meta. Heathcliff aprì lentamente la porta. Cathy era seduta,di fronte alla finestra e guardava fuori. Quando udì il rumore della porta,non si voltò. “Se sei Edgar” disse. “Ti comunico in anticipo che non ho voglia di parlarti.” Si passò una mano tra i lunghi capelli. “Grazie al cielo,non sono Edgar Linton” rispose Heathcliff. Catherine si voltò. Non appena vide Heathcliff in piedi davanti alla porta,non ci pensò due volte e gli corse incontro. Gli gettò le braccia al collo e strinse forte. Di tutta risposta,Heathcliff tenne le braccia lungo i propri fianchi e i pugni stretti,per respingere l’impulso di abbracciarla a sua volta. “Ho saputo che mi hai tradito,Cathy.” Disse,con tono freddo e scostante. A quelle parole,Cathy indietreggiò piano. “Cosa stai dicendo,amore mio?” chiese. “ Di che parli?” Heathcliff strinse i denti. “Del bambino che aspetti.” Rispose. “Del figlio di Edgar,no?” In quel momento,a Cathy sembrò che nelle vene,al posto del sangue,avesse dell’acqua gelata. Heathcliff sapvea. Sapeva che era incinta. “Ti sbagli.” Disse. Heathcliff si allontanò e andò alla finestra. “Mi sbaglio?” chiese. “Allora anche il dottor Kenneth si sbaglia. E lui è un dottore. Figurati se era un deficiente!” Catherine gli si avvicinò lentamente.”Heathcliff” disse,piano. “Ti sbagli sul fatto che il bambino sia di Edgar.” Gli posò una mano su una spalla. L’uomo la guardò,visibilmente confuso. “Cosa?” mormorò. Cathy gli sorrise. “è tuo,Heathcliff. Edgar non mi ha mai sfiorata. Il bambino che aspetto è tuo.” Gli prese il viso fra le mani e lo guardò negli occhi. L’altro alzò un sopracciglio. “Mio?” chiese. La ragazza annuì. Heathcliff sgranò gli occhi. “E perché mai non me lo hai detto prima?” sbottò. “Perché hai chiesto a Kenneth di tenere il segreto? Perché ho dovuto saperlo da lui invece che da te?” Le sue parole furono bloccate da un lungo bacio di Cathy sulle labbra. “Zitto,amor mio. Zitto.” Sussurrò lei. “Non pensarci,adesso” Heathcliff obbedì,e la strinse forte fra le braccia. Mai erano stati più felici che in quel momento. Forse sarebbe stato più piacevole averlo saputo in una situazione diversa,forse avrebbero potuto festeggiare senza preoccuparsi di farsi sentire dalla servitù,ignara della presenza di Heathcliff nella camera della signorina. In quel momento romantico,Nelly entrò velocemente nella stanza per avvisarli dell’imminente arrivo del signor Linton. “Non agitarti tanto,Nelly” rise Heathcliff. “Fai agitare anche me!” Catherine rise,a sua volta. Nelly,sorridendo, gli fece segno di seguirla. “Forza,mascalzone” disse. “è ora di andare” I due innamorati si salutarono con un lungo bacio,promettendosi che si sarebbero rivisti il più presto possibile. Heathcliff le accarezzò la pancia lievemente,poi raggiunse Nelly e sparì oltre la porta. Cathy sospirò. In quel momento sì,che si sentiva in pace con il mondo. [Vi prego di scusarmi per la cortezza del capitolo,ma li sto dividendo in parti,non riuscendo a scriverli tutti in una volta:) -Amy]

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Capitolo 7
*** Capitolo 3 ||Parte terza|| ***


[Prologo] capitolo 3 parte terza. Erano passati già alcuni mesi da quando Cathy era rimasta incinta di Heathcliff. E più passavano i giorni,più si avvicinava il momento in cui la ragazza avrebbe dovuto dire a Edgar della gravidanza. Ma quando s'incamminava verso la biblioteca,so fermata a metà strada,e in un secondo le mancava il coraggio e le gambe cominciavano a tremarle. Poi,però,il signor Linton cominciò ad accusare alcuni dolori al petto. Il dottor Kenneth dovette visitarlo più volte,e ogni volta sembrava che la salute dell'uomo tendesse a peggiorare. Cathy non sapeva che provare compassione o pietà,ma dolore non lo avrebbe mai lontanamente sentito per quell'uomo che aveva provato a separarla dalla persona che amava di più al mondo,più di sé stessa. Dunque, imesi passarono,troppo velocemente per Catherine,troppo lentamente per Heathcliff, che doveva sopportare agognante quei giorni,sapendo che la donna che amava con tutta la sua anima e la sua creatura,che lei stessa portava in grembo,erano chiuse nella casa di quell'essere disgustoso e smidollato di Linton. Ogni giorno vi passava davanti,a cavallo,e ogni giorno cercava di scorgere il viso di Catherine dalla finestra della sua stanza. Ormai per i due era un appuntamento fisso,guardarsi anche solo per pochi istanti,e sorridersi,entusiasti di essersi rivisti anche solo per poco. Ma poi,arrivò il giorno in cui tutto sarebbe venuto a galla. Heathcliff si era recato alla Grange la mattina presto,restando in giardino e aspettando il segnale di Nelly,che avrebbe significato l'assenza del signor Linton,recatosi a Gimmerton per alcune commissioni. Cathy e Heathcliff erano nella stanza della prima,insieme alla governante,intenti a interrogarsi a vicenda su quale sarebbe stato il modo migliore per parlare del bambino. La discordia aveva progettato però un ritorno anticipato del padrone di casa,di cui nessuno aveva informato la servitù,né tantomeno Nelly,e quindi neppure Heathcliff. Catherine aveva appena terminato di pronunciare la sua frase,in cui diceva che in ogni caso non era mai stata più felice di quando aveva scoperto che Heathcliff era il padre del bambino che aveva in grembo,che Edgar Linton fece irruzione nella stanza,correndo sparato verso il suo più acerrimo rivale. "Oh,tu,demonio!" Urlò. Heathcliff si alzò di scatto dalla poltrona su cui era seduto. Le mani di Edgar arrivarono vicine al suo collo,quando l'altro gliele bloccò prontamente. Strinse forte i pugni intorno a quale esili dita candide e le spinse indietro. Cathy e Nelly erano in piedi,pietrificate dalla scena. La governante gridò parole contro il signor Linton per distrarlo dal collo di Heathcliff,ma fu tutto inutile. L'unica cosa che poté fare fu correre sul pianerottolo e gridare aiuto a gran voce,per far accorrere i servi. Per difendersi l'uno dall'altro,i due litiganti erano andati a finire contro la finestra aperta,con Heathcliff con la schiena sul davanzale. Linton estrasse dalla tasca un coltellino svizzero e provò ad avvicinarlo alla pelle dei suo nemico. Heathcliff però fu più veloce nelle azioni. In pochi attimi,spingendo indietro Edgar si arrampicò sulla finestra. Sapeva che avrebbe benissimo potuto atterrare Linton con un semplice pugno,ma ebbe poco tempo per pensare e solo qualche istante per agire. Senza aspettare altro tempo,si lanciò dalla finestra. Catherine e Nelly,che era tornata nella stanza,seguita da un paio di servi,non fecero in tempo a rabbrividire d'orrore,che si accorsero che Heathcliff era salvo. Aggrappatosi a un rampicante,stava velocemente scendendo verso il terreno. Linton gridò maledizioni e imprecazioni dalla finestra. Catherine si precipitò giù dalle scale,e raggiunse la porta principale. Riuscì solo a intravedere Heathcliff che cavalcava al galoppo verso Wuthering Heights. La ragazza non sapeva cosa stava per accadere alla Grange dopo quell'episodio,ma era troppo felice nel vedere il suo Heathcliff galoppare,ridendo a crepapelle per la scena appena passata. [La parte è davvero cortissima perché è appunto una parte del capitolo,ma la continuazione c'è. -Amy:)]

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Capitolo 8
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4 [Prologo] Le grida del signor Linton echeggiarono per tutta la Grange,mentre camminava avanti e indietro per la stanza. Catherine era seduta sul divano,insieme a Nelly. "Non posso davvero crederci. Tu.." Linton indicò Catherine,sprezzante. "Tu sei incinta di quel manigoldo." Disse quelle parole come se stesse sputando veleno. "Come puoi avermi tradito. Con quell'.." Non fece in tempo a finire la frase,che Cathy si alzò di scatto dal divano,facendo sussultare sia il marito,sia Nelly. "Forse è Heathcliff che ho tradito con te,Edgar Linton." Disse in tono fermo e deciso. "Ma stai tranquillo. Me ne andrò il più preso possibile,così da non dover più sopportare la tua odiosa presenza. Tu,tu non riusciresti ad amarmi in ottant'anni quanto mi ama Heathcliff in un solo giorno." Le sue parole ferirono il signor Linton più di una lama nello stomaco. Egli non riuscì nemmeno a parlare,per quanto era furente. "Hai visto,Nelly?" Catherine si rivolse alla governante. "Questa larva d'uomo non ha un briciolo di orgoglio,se se ne sta zitto dopo che l'ho insultato così pesantemente." Nelly restò in silenzio. In un istante,Edgar fu di fronte alla moglie e le strinse forte il braccio. "Se vuoi andare via" disse. "Non devi tornare. Se preferisci lui a me,non tornare. Io ti amo e ti amerò sempre,ma se il tuo cuore vuole lui allora va' via." Cathy sorrise,un sorriso amaro. "Non è solo il mio cuore che lo ama." Disse. "È tutta la mia anima." Detto questo,si liberò dalla presa del marito e si diresse verso la sua stanza,seguita da Nelly,che era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Il giorno seguente,Cathy era pronta a trasferirsi a Wuthering Heights,insieme alla signora Dean e a Poppy che,per timore di essere d'intralcio,era rimasta in disparte durante la lite della sera prima. Heathcliff e Gatsby accolsero le tre felici e contenti,entusiasti per averle lì con loro. Hindley,intanto,era stato ormai sfrattato dalla casa dal signor Heathcliff e dal suo avvocato,e ora viveva in una locanda di Gimmerton. Fu una notte di agosto,che Catherine iniziò a sentire le contrazioni. Heathcliff e Joseph erano corsi a chiamare Kenneth,avendo capito che il parto era imminente. Ma quando la ragazza cominciò a partorire,Heathcliff scese velocemente al piano di sotto,non riuscendo a sopportare quella situazione. Era angosciato,ansioso di diventare padre,ma -per la prima volta dopo anni- era spaventato. Aveva paura di non riuscire a essere il genitore che quel bambino si meritava. Passarono le ore,interminabili. Joseph,che era salito per controllare la situazione,scese le scale ciabattando e si avvicinò alla panca su cui Heathcliff si era sistemato. Era rimasto li per la maggior parte del parto,a giudicare dallo sguardo assonnato che ricadeva sul pavimento. Il più anziano si sedette al suo fianco e cominciò a riempirsi di tabacco una grossa pipa. La strinse in silenzio fra le labbra,incrociò le braccia sul petto e cominciò a sbuffare nuvole di fumo. Heathcliff sembrava non essersene accorto. Se ne stava muto,con la sua solita espressione dura. "Io non ho mai avuto figli." Prese a dire Joseph. "Li ho sempre considerati una scocciatura." Heathcliff poggiò la schiena sulla spalliera della panca. "Anche io la pensavo così,e ora guardami." Rispose,senza guardare l'altro. Qualche istante dopo,Nelly scese di corsa le scale,avvisando i due che il parto era giunto al termine. "Heathcliff,tesoro,vieni" gridò con gioia. "Che bella bambina,mio caro! Che meraviglia" esclamò precedendolo sulle scale. Una bambina,aveva detto Nelly. Una meravigliosa bambina. Quando Heathcliff si avvicinò al letto di Cathy,la ragazza teneva stretta tra le sue braccia la figlia,avvolta in una copertina bianca. L'uomo riconobbe i suoi occhi sul viso della piccola,e i suoi stessi lineamenti,che si fondevano perfettamente a quelli di Catherine. Si sedette accanto alla sua amata,e posò una mano sulla sua. Cathy la strinse forte. Il cuore di Heathcliff gli martellava nel petto. Mai aveva vissuto la gioia di avere un figlio,e che stupenda figlia,oltretutto! Si sussurrarono un "ti amo" e dopo un bacio tornarono a guardare la figlia. Quella notte,dormirono insieme,loro tre,senza nessuno. Nessun Edgar. Nessuna Isabella. Nessun Hindley. Solo loro tre,il ritratto più vero di un'amore infinito. [Questa dovrebbe essere la fine del prologo,ma ci sará presto un'altra sopresa. :) -Amy]

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