Vita da lettrice

di eristar
(/viewuser.php?uid=306574)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** La punizione ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***



PROLOGO

~~~~~~~♥~~~~~~~

VITA DA LETTRICE

La vita di un lettore non è semplice,probabilmente abbiamo visto morire più gente di quanto si immagini,o più semplicemente ne abbiamo letta la morte. Non so dire come i libri abbiano influenzato la mia vita,ma sono sicura al 100% che mi hanno cambiata radicalmente. Mi hanno insegnato cosa è reale e cosa è tutta una finzione,a cominciare dalle persone. Una volta sentii una frase,di un certo scrittore,diceva: “Ho iniziato a leggere perchè la vita non era un granchè”,descrive in 11 parole la mia miserabile vita da emarginata sociale,più comunemente chiamata a-sociale. Non sono completamente sola,ho un migliore amico. Il suo nome è Luke,un 17enne estremamente,ironia della sorte,figo. Con le amiche femmine non sono mai andata d'accordo,iniziai ad odiare il genere femminile quando Suzanne Wright bombardò il mio libro di Percy Jackson con il suo gelato in prima media. Mi sono così infuriata da strapparle tante di quelle ciocche di capelli biondi che si ritrovava su quella zucca vuota. Non fraintendete,non sono una specie di trans o roba simile,mi piace essere una ragazza,ma detesto i comportamenti delle altre ragazze. Quando alle elementari le mie coetanee volevano diventare principesse o Winx,io desideravo con tutto il cuore di trasformarmi magicamente in Hermione Granger della saga di “Harry Potter”. Non potete immaginare che fontana ero quando non ricevetti la mia lettera per Hogwarts al mio 11esimo compleanno. Ma ora basta,non sono qui per raccontarvi la storia della mia infanzia,potreste addormentarvi o molto probabilmente mettervi a ridere,ero una bambina piuttosto stravagante. Potrei raccontarvi di quella volta,a 12 anni,in cui mi buttai dal 2° piano cercando di volare evocando i venti come faceva Jason nella saga di “Eroi dell'Olimpo”,inutile dire che mi fratturai 2 costole e mi ruppi un braccio. Ma io sono qua per raccontarvi il periodo più brutto di tutti,la fase peggiore,il periodo dei brufoli e degli ormoni a mille,l'Adolescenza e le Superiori. Ci sono 3 cose da sapere sulle superiori:
1)La società è divisa in caste,come in quelle preistoriche civiltà dell'antichità
Al primo posto ci sono i fighi: persone egocentriche,alla quale importa solo della loro immagine,i classici tipi da “Guarda come so figo,me fumo na sigaretta”
Al secondo posto ci sono i popolari: persone simpatiche e allegre,piene di amici e soprattutto di nemici,ma a loro interessa solo la cosiddetta “fama scolastica”,il loro nome lo conoscono tutti a scuola
Al terzo posto ci sono i belli: persone delicate e sorridenti,soprattutto le ragazze cercano di attirare l'attenzione,ma sono in via di estinzione a causa dei loro trasferimenti nella categoria “fighi
Al quarto posto ci sono i normali: persone mediamente popolari,mediamente belle e mediamente simpatiche,costituiscono la maggioranza della popolazione scolastica
Al quinto posto ci sono i brutti: persone abbastanza emarginate,ma spesso anche popolari. Hanno i loro amici e evitano in modo assurdo le categorie dei fighi e delle belle
Infine,infondo alla scaletta ci sono gli sfigati: persone totalmente emarginate,alla quale piace fare cose diverse dal guardarsi allo specchio tutto il giorno o dall'intossicarsi di fumo e catrame.
La categoria alla quale appartengo io è proprio questa,persone totalmente emarginate alla quale piace farsi i fatti propri.
2)I professori sono il peggior esempio di ipocrisia del mondo,ci sarà sempre un prof che non sopporterai,nel mio caso era quella di storia,la professoressa Little. Quel cognome non si addiceva a lei,era una donna così enorme da entrare a malapena nella porta. Era la classica tipa da “È inutile che ci provi,tanto ti boccio”.
3)I compagni di classe sono la peggior specie di babbuini,evitarli il più possibile,senza rischiare di perdere materia grigia per strada.
So di avervi annoiato,in questo momento magari starete sbadigliando o vi starete buttando giù dal balcone,ma credetemi,le superiori non sono quello che sembrano.
Il mio nome è Allison White e sono qui per raccontarvi la mia inutile vita da lettrice a-sociale.

_______________________________________________________________
Ave lettori,spero vi sia piaciuto il prologo di questa piccola storiella che mi frulla nella testa da un po',che dite,vi piace Allison? Se si fatemelo sapere e io
continuerò molto presto.
Un bacione a tutti
Eristar

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La punizione ***


CAPITOLO 1

~~~~~~~♥~~~~~~~

LA PUNIZIONE

 

I primi due mesi di scuola sono sempre i peggiori,gente che ti urta sia fisicamente sia il sistema nervoso.
La mia classe è tra le peggiori del mio anno,ed è davvero difficile essere la peggiore.
Vado d'accordo solo con il mio banco,dalla quale non mi sono separata mai,è pieno di scritte,testi di canzoni,frasi di libri e di scrittori e dei miei stravaganti disegnini senza senso,le solite margheritine o uragani che si fanno quando ti annoi durante le lezioni. Non ho mai avuto una vicina di banco,nessuno è mai stato così coraggioso da sedersi vicino a quella strana.
Il suono più amato e odiato da tutti è quello della campanella,quel fastidioso suono che ti trapana un timpano.
Lunedì,andiamo molto bene.

Entrai in classe,al solito orario,cioè con una decina di minuti di anticipo. Sfruttavo sempre quei 10 minuti per rilassarmi con il mio piccolo libro. La pace durò poco e finì completamente quando entrarono i miei compagni più antipatici. I soliti palestrati e le solite Cheerleaders bionde ossigenate. Suzanne,si,quella Suzanne,era il loro capitano e si truccava così pesantemente che sembrava l'avessero presa a pugni.
Evitai il suo sguardo omicida e mi dedicai alla lettura del mio libro.
La professoressa entrò in un'impeccabile puntualità,un altro motivo per odiarla.
-Buongiorno cari-ci salutò con tono molto finto
Gli altri si alzarono intonando un “buongiorno prof” in coro. Io fui l'ultima ad alzarmi. La prof mi lanciò uno sguardo di sfida,come per incitarmi a fare qualcosa.
-White,non si saluta?-domandò sorridendo beffarda
“Perchè dovrei portarti rispetto vecchia befana?!” sbraitò la mia vocina interiore.
-Buongiorno-risposi con un sorriso tirato
La professoressa Little sorrise trionfante e si diresse zoppicando verso la cattedra. Era così enorme da non riuscire nemmeno a camminare. Mi sedetti anche io,ignorando le risate isteriche di quelle oche.
La prof iniziò a spiegare la Seconda Guerra Mondiale,presi il mio solito foglio e iniziai a disegnare. Era incredibile come una lezione noiosa come quella di storia potesse essere così costruttiva. Afferrai il pennarello blu e tracciai qualche linea,feci lo stesso con bianco e col nero.
Lasciai che la mia fantasia vagasse in quel foglio,cercando di non tralasciare i dettagli.
-White che stai combinando?-domandò la prof fissandomi
Nascosi il foglio sotto al libro e la guardai,senza dire una parola. La guardai fingendo di non aver capito la sua affermazione.
Si avvicinò al mio banco e lo osservò per bene. Mi guardò negli occhi con profondo odio,ma sostenni il suo sguardo. Prese la mia cartella e la buttò a terra.
-Ehi!-esclamai sorpresa
-Le cartelle non devono stare sui banchi!-disse ancora osservando il mio banco
Intorno alla scena,i miei compagni,sussurravano e ridacchiavano.
-Questo cosa cavolo è?-domandò la prof prendendo il foglio
-Mi chiedo quanto la psicologa ti abbia aiutato visto che disegni ancora cabine telefoniche della polizia-disse mettendosi gli occhialetti per osservare meglio il disegno
La metà della classe stava ridendo,avrei voluto lanciare addosso ad ognuno un banco.
-Cos'è questa cabina?-domandò poi dopo averla vista
-È un TARDIS-risposi sbuffando
-Un cosa?-chiese alzando di un'ottava la voce
-Ha sentito bene,non c'è bisogno che ripeta-risposi innervosita
Strinsi la mano a pugno così forte da infilzarmi la carne con le unghie.
La prof annuì lasciandomi il foglio. Si diresse verso la cattedra e scarabocchiò qualcosa sul registro. Proprio quando scrisse l'ultima parola la campanella suonò,indicando la fine dell'ora.
Raccattai tutti i miei libri e feci per uscire dalla porta,ma la prof mi chiamò.
-White,non capisco cosa ti prende,quando sei entrata qui eri una bravissima studentessa-disse con sguardo addolorato
Non dissi niente,in attesa che aggiungesse qualcosa.
-Hai grandissime potenzialità Allison,hai una grande testa,grande potenzialità,se ti applicassi un po' avresti il massimo dei voti-aggiunse
Restai impassibile,osservandola. Mi guardò a lungo,poi si smosse.
-Certo,questo dipende anche dalle sue compagnie,non penso che il suo amico,Luke,sia un bell'esempio per lei-disse appoggiando gli occhiali in un angolo
-Ha finito?-domandai con tono piatto
-No purtroppo,visto che la psicologa non è riuscita ad aiutarti,passeremo alle punizioni-
-La signora May ha bisogno di un aiuto in biblioteca,la sua salute è peggiorata e non riesce più a fare tutto da sola. Vorrei che la aiutassi a sistemare le librerie-disse guardandomi compassionevole
La signora May era forse l'unico adulto che sopportavo,era una donna dolce e premurosa.
-Questo pomeriggio?-domandai sospirando
La signora Little annuì.
-Sono sicura che le sarai d'aiuto,ora va o ti perderai il pranzo-disse indicando con un cenno la porta
Uscii senza dire una parola. Avrei voluto tirare una calcio a qualcosa,o magari a qualcuno.
-Ally-
Sobbalzai per lo spavento e mi girai istintivamente.
-Luke,santo cielo,mi hai fatto venire un infarto!-esclamai sorridendo
Lui mi sorrise e mi incitò ad incamminarmi insieme a lui verso la mensa.
-Che ti ha detto?-domandò curioso
-Che ho potenzialità,che sono intelligente e bla,bla,bla-risposi roteando gli occhi
-E..-
-E sono in punizione-risposi sbuffando
-Fammi indovinare...dovrai pulire la cucina?-domandò Luke ironico
-No peggio,sistemare la biblioteca-
Ridacchiò e poi rivolse un sorriso adorabile
-Poteva andarti peggio dai-disse poi
-Bah,penso che for...-iniziai
Venni interrotta da alcuni amici di Luke che lo vennero a salutare.
-Scusami,vado,ci vediamo dopo-disse tra la confusione
Lo salutai con un semplice gesto della mano e me ne andai.
È sempre un piacere parlare con te Luke Moore” pensai scuotendo la testa.

Stavo morendo di fame,mi diressi spedita verso la mensa e ordinai una focaccia al prosciutto cotto. La giornata era cominciata davvero male.

__________________________________________________________________
Ehi lettori,spero di avervi almeno un po' incuriosito,fatemi sapere che ne pensate,continuerò appena possibile.
Un bacio
Eristar


 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3071576