Attimi.

di jacqulinewilliams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Katniss (1) ***
Capitolo 2: *** Katniss (2) ***
Capitolo 3: *** Katniss (3) ***
Capitolo 4: *** Mrs Everdeen ***
Capitolo 5: *** Haymitch ***
Capitolo 6: *** Prim. W. Mellark ***
Capitolo 7: *** Peeta ***



Capitolo 1
*** Katniss (1) ***


KATNISS

1

Sono distesa sul letto, avvinghiata tra le braccia di Peeta, dorme sereno.

Sono passate solo poche ore da quando si è addormentato, ma io non riesco ancora a chiudere occhio.

Ripenso velocemente a quello che poco prima è successo e il mio cuore inizia ad accelerare i battiti.

Alla fine, Peeta me l'ha chiesto, mi ha chiesto se l'amavo e io ho risposto di si.

Non era un sì dettato da Capitol, ne tanto meno dalle necessità; era o meglio è un sì dettato dal cuore.

Perchè solo ora, dopo tutto quello che è successo riesco a capire quanto io ami questo ragazzo.

Ho faticato, ho lottato per reprimerlo e poi per cercare di esternarlo, perché credevo di non meritare più niente, ed amare non era tra le cose che pensavo di poter meritare.

Le persone che ho amato, non hanno mai fatto una bella fine, così credevo che vivere la mia personale penitenza lasciandomi via via morire fosse la cosa migliore.

Ma poi è arrivato lui, che nonostante tutto, nonostante fosse stato depistato, nonostante dovesse provare più odio di quanto ne provi io, è tornato da me.

A poco a poco, passo dopo passo con la calma e la dolcezza che lo contraddistingue mi ha dato un motivo per ritornare a vivere.

Per me, per Prim, per Haytmich e per lui.

Non credo che riuscito mai a spiegare fino in fondo questo sentimento, in fondo per me l'amore è un mistero.

Ho paura di non essere in grado di dimostrarglielo, ho il terrore di perderlo, che questi attimi tanto agonia ti di felicità mi sfuggano dalle mani; di ritornare nel oblio.

Ma la stretta calda di Peeta, mi dissolve dal panico che a momenti mi stava per avvolgere; voltandosi mi guarda, incuriosito , probabilmente domandandosi come mai ancora non sto dormendo.

Non parla, semplicemente mi bacia, dolcemente, accarezzandomi i capelli, cullandomi , senza neanche accorgermene cado in un sonno profondo, dove le persone che popolano i miei incubi questa volta sono tutti intorno a me, non per rinfacciarmi la loro morte o cercando di uccidermi; ma mi sorridono e mi abbracciano, felici,come mai sono stati.

Facendo diventare la loro felicità la mia, riuscendo per la prima volta da tempo a dormire serena.

------ Angolo Autrice-------
Salve a tutti, questa è la mia prima Fanfiction in assoluto, ho letto molte storie prima di decidermi, ho praticamente stressato le mie amiche facendo rileggere all'inifnito quello che volevo scrivere.
Ed eccolo qui, uno dei capitoli che vi voglio proporre, ho voluto focalizzarmi sui pensieri, sentimenti di vari personaggi.
Ho amato tantissimo questo libro e ovviamente il finale mi ha lasciato un pò così.
Bhe detto questo, spero che l'inizio vi piaccia e che apprezzerete anche il resto dei capitoli!!
In conclusion voglio dedicare questo lavoro alle mie carissime e pazientissime amiche!
Grazie Nicolita, Wifa e Mrs Shepherd! <3
giuro ho finito XD
Jackie.

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Capitolo 2
*** Katniss (2) ***


KATNISS 2 Sono passati ormai dieci anni dalla fine della guerra, dieci anni in cui io e Peeta siamo cresciuti, in cui siamo andati avanti nonostante le difficoltà. Non posso dire che non ci sono stati dei momenti bui, negarli non servirebbe a eliminarli; ma li superiamo perchè abbiamo l'appoggio l'uno dell'altra e questo ci basta. O almeno credevo. So che Peeta vuole di più, gli e lo leggo nei suoi limpidi occhi blu cielo, solo che ogni volta la paura si impossessa di me e questo fa inclinare le cose. Lui sa cosa provo, ma quando il flashback di Capitol ritornano, con lui anche i dubbi sui miei sentimenti, sulla scelta tra lui e Gale. Gale, dopo tutto questo tempo ancora non ho avuto il coraggio di affrontarlo, di parlargli da persona matura quale avvolte non sono. Torna raramente e se lo fa , sta attento a non farsi vedere. Quand'è qui Peeta è chiuso, lunatico, ha sempre paura che io scappi nei boschi con lui e non ritorni più confermando quello che il depistaggio ha insinuato nella sua mente. Anche se non sempre a parole, ho cercato in tutti i modi di far capire a Peeta che è lui che ho scelto, non Gale, perché ora col senno del poi, mi rendo conto che non avrei mai potuto scegliere lui. Gale era la mia spalla, il mio compagno di caccia, per lui provavo un amore legato alla stessa condizione di vita. Non è mai stato in grado di buttare giù la mia barriera, di conoscere il mio colore preferito o farmi sorridere dicendo che c'era la fila per conoscere i miei segreti. Non sarebbe in grado di placare le mie urla nel bel mezzo della notte. Di darmi quei baci che soddisfano la mia fame, no Gale non sarà mai Peeta. --- Alla fine faccio un gesto che nemmeno io credevo avrei mai potuto compiere. Invito Peeta al lago, sostenendo che ancora deve ritrarre il tramonto che riflette sulle quelle limpide acque. Passiamo così la giornata, lui dipinge, io caccio; finché non arriva la sera e decidiamo di rimanere li. Così mentre lui è intento a a cucinare il tacchino che ho cacciato, io mi affretto ad attizzare il fuoco e a posizionare una coperta vicino ad esso. Quando la cena è pronta , si avvicina a me e prima che se accorga tiro fuori del pane, quel Pane, il pane della tostatura, che sancisce l'unione di una coppia nel nostro distretto. Per una frazione di secondi, che a me sembra infinita lui osserva cos'ho tra le mani, e con la voce tremante sussurra: -Katniss, sei...io...- mi dice -Si, mai stata così sicura di qualcosa, l'abbiamo già immaginato di farlo una volta ricordi? Ti posso assicurare che però questa volta è vero, Peeta, tu sai quanto per me sia difficile esprimere i miei sentimenti, ma voglio che tu sappia, che lo sappia per sempre che nonstante io sarò triste o maliconica e non riuscirò a pieno a dimostrare quello che provo per te ...Io ti amo, e ti amerò sempre, quidi Peeta Mellark, vuoi tostare il pane con me?- dico tutto dun fiato, non credevo di poter dire certe cose, non credevo di essere in grado di provare certe cose, le parole mi sono uscite come un trenoin piena corsa, lasciandomi stordita da me stessa. Aspettando con ansia una risposta di Peeta che ancora non parla, ma mi fissa le mani. Poi scoppia a ridere, una risata che fa abbassare la tensione, mi prende il viso tra le mani e mi bacia, prima dolcemente, poi sempre più forte e infine sussurra: Certo che voglio tostare il pane con te Katniss Everdeen, con te e con nessun altro.-dice. Sorrido, sorrido come non faccio da tempo; tostiamo il pane unendoci così ancora di più, rafforzando un legame, che ne guerre, ne dubbi potranno mai dissolvere. ---Angolo Autrice--- Innanzitutto ringrazio chi ha letto questa mia povera storiella e chi l'ha recensita! spero ovviamente che questo capitolo e gli altri due che vi proporrò vi piaceranno! intanto i mi spremerò le meningi per creare gli altri XD Buona lettura :D

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Capitolo 3
*** Katniss (3) ***


 KATNISS

3

Il dolore è forte, forte come non lo è mai stato, urlo disperata ma il dolore non passa, non è ancora il momento mi dicono; devo aspettare perchè non sono ancora dilatata a sufficienza.

Il bambino temporeggia e io non vedo l'ora che tutto questo finisca, perchè per quanto Peeta sia qui a sostenermi, a calmarmi il male che provo non svanisce.

Dovrei esserci abituata, in fondo è la seconda volta.

Ebbene si, alla fine Peeta mi ha convinto, ci sono voluti altri cinque anni, ma alla fine è riuscito a farmi dire si ad un bambino.

Inizialmente l'ho fatto esclusivamente per lui, non credevo di poter amare qualcun'altro, specialmente , qualcuno a cui dovevo badare e proteggere.

Affrontare la gravidanza non è stato facile, gli incubi diventavano sempre più violenti e i fantasmi di Finnick e Prim sempre più presenti.

Solo quando l'ho sentita, quando l'ho vista per la prima volta urlante e sporca, ho capito che non era un dovere verso Peeta, ma che come lui l'amava, l'amavo anche io.

Un amore diverso, che non credevo avrei mai potuto provare.

Starle vicino, cullarla nelle notti in cui piangeva, vederla muovere i primi passi e sentirle dire le prime parole, sono sensazioni che non potrò mai spiegare.

Così quando scoprì di aspettare il secondo, non finsi nell'esprimere tutta la mia gioia.

Il dolore finisce, e le urla di un bambino rimbombano nella camera.

  • E' un maschietto Katniss , è bellissimo!!- mi dice Peeta piangendo.

Prende il piccolo dalle mani di mia madre e me lo porge, è ancora tutto sporco e il cordone ancora deve essere tagliato, segno che siamo ancora un tutt'uno.

Lo accarezzo delicatamente, e gli sussurro:

-Benvenuto piccolo Mitch Rye Mellark- dico

Per tutta risposta ho un gridolino, sorrido e con me Peeta, ci baciamo e rimaniamo incantati a guardare il piccolo che pian piano si addormenta cullato da me.

Penso che mi potrebbe scoppiare il cuore di felicità, guardo Peeta, poi il piccolo e infine la nostra primogenita Prim che ci ha raggiunto in camera, che osserva con aria sospettosa il suo fratellino.

Non mi pento di niente, non mi pento di averli avuti, e ringrazierò mille volte Peeta per aver fatto si che questo accadesse, per che ora dopo tanti anni, sono pienamente felice.

 

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Capitolo 4
*** Mrs Everdeen ***


 MRS EVERDEEN.

Ho appena concluso un turno in ospedale di quasi 18h, i miei colleghi mi domandano come possa sopportare periodi così lunghi in ospedale senza impazzire.

Torno a casa solo per potermi lavare e magiare qualcosa, le ore di sonno le smaltisco tra un turno e l'altro.

Faccio in modo che telefonate e lettere mi arrivino direttamente in ospedale, anche se raramente ne ricevo.

Quelle più frequenti sono del Dott.Aurelius, che mi aggiorna su Katniss, cercando di convincermi ad andare almeno per un po da lei.

La verità, è che io ho perso mia figlia, lo stesso giorno che ho perso mio marito.

Era Prim che ci teneva legate, seppur con un filo sottile, filo che si è spezzato con la sua morte.

Faccio ancora fatica ad accertare che lei non sia qui, che non ci sia più la mia bambina ad aiutarmi, so che se fosse qui mi rimprovererebbe per aver abbandonato sua sorella; ma la verità è che non sono mai stata forte e non posso aiutare chi come me non sa rialzarsi.

Tuttavia, ho cercato di tenermi in contatto con lei e dopo mesi e mesi di silenzio alla fine ha risposto alle miei telefonate.

La sua voce era tesa, segno che a breve avrebbe pianto infatti poco dopo entrambe siamo crollate in un pianto troppe volte represso.

Ci promettiamo di sentirci di più, non sono ancora pronta ad andare nel dodici, lei questo lo sa e non me ne fa una colpa.

...

 

Cammino sul lungo mare del distretto 4, rimanendo ancora adesso dopo quasi 15 anni estasiata dal tramonto e dalle mille sfumature che lo caratterizzano.

Dopo tutto questo tempo, mi sto ricreando una vita, ho conosciuto un uomo, un collega, non posso dire di amarlo, non lo amerò mai come mio marito, ma ci vogliamo bene; abbiamo perso entrambi tanto e la vicinanza l'uno dell'altra ha aiutato.

Sono diretta alla stazione dei treni per andare al dodici, è la prima volta dall'inizio della guerra e l'ansia inizia ad assalirmi, solo la stretta gentile di Ewan mi calma.

Questa volta non crollerò, Katniss ha bisogno di me più che mai.

Il nostro rapporto è migliorato, ora non siamo più così distanti e in qualche modo facciamo funzionare il nostro rapporto madre-figlia.

In questi ultimi anni spesso è venuta lei da me,sempre in compagnia di Peeta.

Sempre più innamorati, penso che Prim e Jonah ne sarebbero orgogliosi.

Tra qualche settimana diventerò nonna, so che è stata dura per lei, non ha mai voluto occuparsi di nessun bambino che non fosse Prim, ed ora eccola ad accogliere una nuova vita.

Sono orgogliosa di lei, fiera più di quanto non dovessi esserlo durante la guerra e i giochi.

Ha dimostrato, che anche se si cade, si rimane feriti , con la volontà e l'amore ci si può rialzare.

...

Sono le 5.30, di un'ancora fredda mattina primaverile,Peeta è sceso di sotto a preparare la colazione.

E' stata una lunga notte, ma alla fine, la piccola Primrose Willow Mellark è venuta alla luce.

Mentre la cullo, noto quanto assomigli alla sua mamma, ora addormentata, godendomi questa visione dopo tanti, forse troppi anni.

Ora rimpiango di non essere venuta prima, ma adesso non ho più scuse, penso ritornando a osservare la mia nipotina.

Non mi accorgo che Katniss si è svegliata, mi guarda felice, non avrei mai pensato sarebbe potuto accadere.

Mi accomodo vicino a lei, rimanendo in silenzio, un silenzio questa volta non carico di parole non dette, finchè Katniss non parla:

-Grazie, mamma, Ti voglio bene.-dice

Ne rimango sorpresa, non me lo dice da quando aveva sette anni, immagino quanto sia stato difficile per lei, infatti prende la bambina e la culla, cercando di evitare il mio sguardo.

Non siamo mai state brave, ad esprimere quello che proviamo.

Le accarezzo, il viso e le do un bacio sulla guancia.

Rimaniamo così, lasciando che il silenzio venga interotto solo dai gridolini della piccola, stringendoci la mano, segno che mai più ci perderemo.

 

----- A.A------- ok signori e signori , so che tre capitoli di botto può sembrare strano ma tenerli sul pc così mi dispiaceva un sacchisssimo! perciò eccoli! spero vi potranno piacere !! a prestisssimo ^-^

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Capitolo 5
*** Haymitch ***


 

 HAYMITCH

Sono seduto sul divano con una tazza di tè in mano; dopo quasi 15 anni faccio ancora fatica ad abituarmi al fatto di non bere più.

Sarà stata la nascita delle pesti, o il mio fegato che ormai stava cedendo, sta di fatto che il Ragazzo mi buttò tutto l'alcool che possedevo e non ne fece più arrivare da Capitol.

Sulle prime mi infuriai, tanto che gli distrussi mezza panetteria e Dolcezza per poco non mi ammazzava.

L'alcool era la mia ancora, anche se avevo da poco cominciato una pseudo relazione con la Trinket.

Ma l'alcool era la mia ancora, il solo modo per rendere meno reali gli incubi.

Non gli parlai fino alla nascita della bambina.

Ttz, se ci penso, mi devo ancora capacitare di come una mini Dolcezza possa avermi rammollito.

Ha persino cambiato sua madre, il padre beh era già un pezzo di pane, non per questo il nome.

Ora sono ' il nonno più perfetto', giocoso , buffo , divertente , che canta storie e ninna nanne.

So perfino cambiare pannolini.

E poi c'è il marmocchio, occhi da giacimento e faccia da Ragazzo, carattere uguale a sua madre, si arrabbia se non gli do le giuste attenzioni o lo ascolto nei suoi monologhi senza senso.

Rido, oggi compio ben 65 anni.

Nessuno lo sa, ho sempre evitato l'argomento.

Almeno finchè la Bambina non ha insistito, ma ha detto che avrebbe mantenuto il segreto se l'avessi aiutata con un regalo da fare ai genitori.

Posso fidarmi?

Non lo so, ma sono ormai le 22:00 passate e nessuno si presenta alla mia porta con una torta, ne tanto meno Trinket ha decorato stranamente la casa.

Così, mi reco in giardino per rinchiudere le oche in giardino , finchè non noto il Marmocchio che

mi viene in contro

-Hey, Mitch che ci fai in giro? I tuoi si sono ubriacati e ti lasciano serata libera?-dico

lui ride, ma poi noto che la Bambina mi viene incontro senza fiato

-Prim, cosa succede, cos'hai?-dico

  • Nonno, in fretta, presto, alla vecchia casa di papà!! -mi dice correndo in direzione di quest'ultima.

Prendo in braccio il marmocchio, e corro all'impazzata per quei pochi metri che mi separano con i peggior timori in testa.

Le luci sono spente, nemmeno me ne accorgo, entro in casa con i bambini che non sembrano però impauriti.

Poi poco alla volta le luci si accendono.

Al centro della stanza sorge un imponente torta, il Ragazzo si è dato da fare.

Ed eccoli lì, tutti gli affetti della mia vita : il Ragazzo, Dolcezza, la mia Trinket e i bambini.

Cosa provo, felicità? Amore?

Ricevo molti regali, un pò mi fa ridere, per uno che viene dal giacimento ricevere regali non è la routine.

Sicuramente il regalo più bello è quello dei due marmocchi, un quadretto : noi tre, con me in mezzo un pò troppo alto, magro e felice.

C'è un biglietto che lo accompagna , sporca di brillantini e di torta.

' Al nonno più migliore del mondo,

BUON COMPLLEANNO!

TI VOGLIAMO UN SACCO DI BENNE!!

RICORDATELLO.

PRIM E MITCH!!.'

Sento qualcosa scendermi sulla guance.

Lacrime.

Io non ho mai pianto, che dire mi sono decisamente rammolito.

-----A.A-------

Oh Haymitch, quanto amo quest'uomo!!

ok piccole note:

errori ortografici dei bambini ovviamente sono voluti,

avrete notato che Haymitch non mette mai i nomi di katniss o peeta o dei bambini, perchè bhe mi immagino che infondo lui faccia ancora un pò il duro e che non vuole dimostrare del tutto che tiene a loro, anche se li vuole bene alla follia.

E infine HaymitchxEffie ...ebbene si adoro questa coppia e come tale anche se nemmeno mezzo rigo devono stare insieme XD detto questo alla prossima

Jackie.

 

 

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Capitolo 6
*** Prim. W. Mellark ***


PRIM .W. MELLARK

La mamma piange.

Alcune volte senza motivo.

Magari mentre è seduta sul divano o se stiamo facendo una gita nei boschi.

Alcune volte ha anche gli incubi, come quando io li ho perchè Ranuncolo non c'è più, mi dice perchè ha paura.

Anche il papà piange.

Alcune volte, tiene stretto il divano così forte da lasciare i segni.

La mamma gli sta vicina e lo chiama, gli dice di tornare da lei, io non capisco, anche perchè la mamma quando succede ci manda sempre dai nonni.

Il nonno, dice che sono così per via della cattivi che gli hanno fatto la guerra.

La nonna quando il nonno lo dice si arrabbia, perchè dice che siamo ancora troppo piccoli, allora lui le dice che c'erano bambinbi molto più piccoli che ora non ci sono più.

Io, da poco la sto studiando questa guerra e ho saputo che la mamma l'ha fatta.

Anche il papà, è li che hanno perso gli zii e gli altri nonni.

Non mi piace questa guerra, e non mi piace il fatto che ci abbiano partecipato, perchè è colpa loro se la mamma e il papà alcune volte piangono o urlano mentre dormono.

Il nonno dice che però da quando ci siamo noi le cose stanno andando meglio, perchè noi li rendiamo felici, questo lo so perchè ogni giorno la mamma mi ripete che mi vuole un sacco di bene, e me lo dice pure il papà che ci da un sacco di baci a me e Mitch.

Però, io non vogliono che piangano più.

La maestra ci ha raccontato una storia, di un popolo antico, si chiamavano indiani.

Avevano un oggetto magico, chiamato scaccia brutti pensieri..credo, comunque serviva per togliere i brutti pensieri e rendere più felici le persone.

Allora ho deciso di farlo pure io!!!

Così quando il nonno ci passa a prendere a scuola, gli dico la mia idea, lui dice che mi aiuta solo se non spiffero in giro del suo compleanno.

Anche lui è triste, quasi tutti gli adulti che conosco, sotto sotto sono tristi.

Dovrò fabbricare un sacco di scaccia pensieri.

Appena siamo a casa ci mettiamo all'opera, mi deve aiutare anche mio fratello, se no si mette a piangere e non finiamo più.

Ne facciamo uno grande, colorato di verde e aracione, i colori preferiti di mamma e papà e apposto delle piume un sacco di fiorellini.

Mitch sporca i capelli del nonno con i brillantini, ahah ridiamo un sacco e lui ci rincorre per tutta la casa, veniamo sgridati dalla nonna perchè non vuole che sporchiamo il tavolo di mogano nel salotto.

Questo fa ridere il nonno ancora di più!

Alla fine ceniamo tutti insieme.

La mamma, prende in giro il nonno per i capelli ancora sporchi e Mitch stava per dire tutto e gli ho dovuto mettere in bocca una focaccina al formaggio per farlo stare zitto.

Prima di andare a dormire, io e Mitch tiriamo fuori il regalo.

Lo diamo a mamma e papà e gli spieghiamo cos'è.

Loro si guardano, prima sembrano arrabbiati e poi si mettono a piangere.

Non capisco perchè.

Poi ci abbracciano e ci baciano e ci fanno il solletico, ci mettiamo tutti a ridere e ci mettiamo a dormire insieme.

Forse lo scaccia pensieri a già funzionato, sono felice, perchè quando la mamma e il papà ridono a me sembra tutto piiù bello!!

 

----A.A----

Ed eccomi col penultimo capitolo, spero sia di vostro gradimento!!

allora piccola nota, essendo scritta da una bambina che per me avrà circa 7-8 anni gli errori ovviamente sono voluti!!!

seconda cosa, mi piace questo personaggio, diciamo che io lo vedo un pò come un Peeta femmina ahahah , il fatto che voglia rendere felici i genitori , bhe è da Peeta, non per questo ho voluto che avesse una pesonalità simile al mio amato ragazzo del pane <3

ad ogni modo buona lettura tantii basiii

Jackie.

 

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Capitolo 7
*** Peeta ***


 PEETA.

 

Urla.

Mi tiro su dal letto, troppo velocemente e le mie ossa iniziano a scricchiolare all'unisono.

Ma le urla non smettono, infilo velocemente la protesi e mi dirigo verso le scale, il tutto senza riflettere sulla fonte di questi suoni.

Chiamo Katniss,ma lei non risponde, la paura inizia ad impossessarsi di me, la testa mi fa vedere immagini, che pensavo sepolte ormai da molto tempo.

Katniss assassina, i miei figli trafitti dalle sue frecce, i miei genitori bruciati vivi.

Non so quanto duri, rimango sulle scale, stringendo violentemente la ringhiera, finchè una mano rugosa, che riconoscere tra mille, non mi accarezza il viso e mi sussurra parole dolci.

Lei è al mio fianco, le urla che ho sentito sono dei miei nipoti.

E' il 14 settembre **** , si festeggia la liberazione di Panem dalla dittatura di Snow, la fine degli Hunger Games, la pace e la libertà.

Sono passati 61 anni, mi viene da ridere a pensarci, quante cose sono successe, cose che probabilmente non avrei mai pensato di fare o di avere se non fosse stato per i giochi e la rivoluzione.

Una volta che mi sono calmato, scendo in salotto con lei, mi tiene stretta la mano e so che è preoccupata; appena facciamo la nostra entrata vengo accolto dalle fonti di quelle urla, che tanto mi hanno spaventato, i miei cinque nipotini mi assalgono di baci e abbracci tant'è che mi moglie mi deve lasciar andare.

La vedo dirigersi in cucina, accompagnata da Prim; i miei figli sono cresciuti più in fretta di quanto mi aspettassi, ora Prim vive nel quattro con Finnick, ed è un insegnate d'arte, bizzarro non è vero?

Che il figlio, dell'uomo che si è sacrificato per noi, che ha lottato con noi, che mi ha salvato la vita, alla fine sia diventato mio genero?

Per Katniss, dire che è stato diffcile lasciar andare Prim sarebbe superfluo, ma mia figlia è quasi più brava di me con le parole, ed riuscita a convincerla.

Mio figlio invece, da poco si è sposato con una giovane ragazza del dodici e mentre lei manda avanti la mia Panetteria, lui ha costruito il primo studio veterinario del distretto.

Sono molto orgoglioso di loro, siamo molto orgogliosi di loro.

E che dire poi quando sono nati queste piccole pesti, la nostra felicità è aumentata.

Non avrei mai creduto, che sarei diventato nonno, non avrei mai creduto che sarei vissuto quasi fino a ottant'anni.

Mi siedo sul porticato, mentre controllo i miei nipoti giocare, e il mio sguardo si posa sulla vecchia casa di Haymitch ormai di mio figlio.

Il villaggio dei vincitori è abitato solo da noi, abbiamo abbattuto le case non abitate e ne abbiamo ricavato un ampio giardino.

Ma i miei pensieri non vanno ai lavori di restauro ma lui, al mio mentore.

Ci ha lasciati più di quindici anni fa, tumore, troppo alcool, anche se non beveva da molto tempo oramai.

Katniss e Prim sono state quelle a soffrire di più, l'una perchè infondo lui era diventato come un padre e l'altra perchè era il suo migliore amico.

Ricordo ancora gli ultimi giorni, Effie che gli bagnava la fronte, Katniss in un angolo mentre fissava il vuoto, Prim che gli teneva la mano e Rey a caccia , per eliminare il dolore.

Anche Effie non c'è più, lei è morta naturalmente, nel sonno.

Non so perchè sto pensando a tutti i lutti della mia vita, forse per via del flashback, o perchè quando si è vecchi si rivanga il passato, ad ogni modo non faccio che ripercorrere tutti i momenti salienti della mia vita.

Quando ascoltai Katniss cantare, il bacio nella caverna, la mia prima 'proposta di matrimonio',il mio odio per lei dopo il depistaggio, la guerra, Gale, il dodici distrutto, io che cerco di fermare Katniss dal suicidio, io che pianto le primule ne suo giardino, noi che ritorniamo alla vita insieme.

Non mi accorgo che lei si è seduta di fianco a me, e così quando mi chiede a cosa sto pensando, io le dico:

  • Tu mi ami, vero o falso?-

Lei mi guarda, mi sorride, un sorriso pieno di rughe, ma che per me sarà sempre il miglior sorriso di sempre e mi dice:

  • Vero.-

E' un gioco stupido a cui giocare, forse un po ripetitivo, ma ci sono giochi peggiori a cui partecipare.

 

 

 

....A.A.......

Ed eccomi qui,ultimo capitolo, che di solito dovrebbe essere perfetto, ma ahimè ci sono delle pecche, lo so , forse ci dovrei pensare su di più ma il tempo manca e con esso l'ispirazione.

Non volevo farla durare tanto questa raccolta e quindi mi sono decisa a scrivere questo pesante capitolo.

Spero che il messaggio vi sia arrivato, e che quindi nonostante errori etc, possiate apprezzarlo.

Con questo si conclude, per il momento la mia 'avventura da scrittrice' .

Ritornerò ad essere una silenziosa lettrice, sperando di poter leggere ancora e ancora di questi saga che tanto amo.

Quindi un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno letto e recensito la serie, mille e mille grazie.

Con affetto

Jackie.

 

 

 

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