Hearthbreaking

di fighters
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Summer is here ***
Capitolo 2: *** Si vola, o non si vola? ***
Capitolo 3: *** Perchè a me? ***
Capitolo 4: *** Welcome to Ibiza ***



Capitolo 1
*** Summer is here ***


Giada

Ero lì, immobile davanti al suo sguardo che mi aveva immobilizzata: erano gli occhi più scuri che avessi mai visto, ma, allo stesso tempo, erano talmente profondi da riuscire a penetrarmi dentro. 
E adesso, cosa faccio?
Beh, forse è meglio partire dall'inizio.

Mancavano soltanto pochissimi minuti al momento che aspettavamo da tutto l'anno: ci rivolgevamo tutti sguardi compiaciuti e complici, pensando alla meravigliosa estate che ci aspettava.
Guardavo le facce di Michela, Luana, Martina, Massimo e Lorenzo e pensavo ad Ibiza: si, sarebbe stata proprio un'estate da ricordare.
a risvegliarmi dai miei castelli in aria fu Luana, che mi porgeva una bottiglia piena fino all'orlo.
<< E siamo a 5. Quest'anno non gli lasciamo scampo, vinciamo noi. Io miro Massimo, tu Lorenzo: devono tornare a casa fradici!>>
Vi starete chiedendo il perchè di questa affermazione ambigua: già, l'ultimo giorno di scuola era sempre così; il modo migliore per iniziare l'estate era quello di tornare a casa bagnati dalla testa ai piedi.
<< Ragà, mi devo ancora truccare! Mi controllate se Valerio è già sotto? >>
Eh si, questa è proprio Michela.
<< Noo, io da quì proprio non mi muovo, ci sono Massimo e Lorenzo che mi guardano già male, ho paura che se mi alzo mi fanno il bagno >> : ed ecco a voi Martina, con il suo tipico accento barese (che non si sa da dove provenga) e la sua svogliatezza.
<< Luà, allora vacci tu >>
<< Se lo vedessi, volentieri! Lo sai che sono senza occhiali. In compenso però Massimo ci sta fissando da prima, e il suo sguardo mi fa un po' paura >> e dicendo ciò, Luana si girò verso Massimo, porgendogli educatamente il suo dito medio, che lui per tutta risposta accettò mandandole un bacio.
Eh già, eravamo veramente un bel gruppetto, dopo 4 anni di superiori, ci volevamo più bene di prima.
La campanella risvegliò la nostra felicità, ma allo stesso tempo fece da eco alle nostre preoccupazioni: ciò nonostante in meno di due secondi ci eravamo tutti precipitati fuori dall'aula. 
Dire che ne uscimmo sconfitte è dire poco, come tutti gli anni i ragazzi ebbero la meglio. 
 avrei dato tutto per continuare a divertirmi così, felice, spensierata in compagnia dei miei amici; ma le cose belle finiscono, e arriva il momento di tornare a casa.

<< Giadaaa, ma come avete fatto a bagnarvi così io non lo so, ai miei tempi queste cose non le concepivano proprio! Ma cosa vi passava per la testa, l'estate la passerete a casa con la febbre! >>.
Sospirai alle urla di mia madre. Non sopportavo proprio l'aria di casa mia; fortunatamente c'era Luana, che era sempre con me; nel gruppo eravamo tutti molto uniti, ma l'unica a cui confidavo tutto e che mi era più vicina degli altri era lei.
<< Dai su, non fare quella faccia, pensa che stasera ci divertiamo, ci ubriachiamo alla faccia di Nicolas! Così è la volta buona che te lo dimentichi e te lo levi dalla testa >> mi sussurrò, attenta a non farsi sentire da mia madre.
<< a che ora passiamo a casa tua per le valigie? La mia è già pronta >>
<< Oh cazzo, devo ancora finirle! >> spalancò gli occhi impanicata, portandosi le mani nei capelli.
<< Immagino che avrai già svaligiato mezzo armadio! Luanaaa dobbiamo stare fuori un mese, non un anno! >>
<< Se è per questo, tesoro, ho svaligiato anche metà reparto di Bershka >>
<< Ma Luanaaa! >>
<< Ma aveva i costumi in saldo! >>


Mi era scoppiato un mal di testa atroce; la musica era assordante e si moriva di caldo, essendo tutti appiccicati come sardine. Ma come fanno queste tipo di serate a piacere ai miei amici io proprio non lo so! 
Lo so, adesso penserete che sono la tipica ragazza noiosa, ma se devo dire la verità, preferisco più un falò sulla spiaggia ad una serata in discoteca.
La voce di Michela mi riportò alla realtà:
<< Oddio ragà come farò un mese senza vedere Valerio? >>
Insomma, se non l'avete già capito Michela non può vivere un minuto senza sentire il suo ragazzo. Malgrado questa sua "ossessione" non si può dire che lei non sia una buona amica: solare, simpatica anche se a volte esagera un po' con le battutine. Dal punto di vista estetico nulla da dire: lunghi capelli castani, molto magra e carina. 
<< Michè, respirate un po'! >> Massimo, come al solito, le rovinava la festa. Lui era il "buffone" del gruppo: sempre pronto a smontarti con una battutina sarcastica, ma anche sempre pronto a farti sorridere quando sei giù di morale. E, con i suoi lunghi capelli biondi sempre spettinati, emanava il fascino da cattivo ragazzo.
<< Ma lasciala perdere, è innamorata! >> Gridò Lorenzo per sovrastare la musica. Ecco l'inguaribile romantico, l'uomo che ogni ragazza vorrebbe: palestrato e curato nell'aspetto fisico, bello e impossibile ma allo stesso tempo dolce e sensibile; era il più bello del gruppo.
In quel momento si avvicinò Giorgio, il barman, nostro caro amico, da cui spesso ci facevamo offrire da bere: << Ragazzi allora, cosa avete stasera? Non bevete? Cosa devo pensare, che siete andati in pensione? >> .
Lo sguardo di Luana fece intendere quanto inorridita fosse da quell'affermazione: << No no, sei pazzo! La scuola è finita, abbiamo un'estate intera davanti per fare baldoria e la cosa più bella è che siamo giovani e possiamo divertirci quanto ci pare! Un altro giro di Tequila per tutti! E mi raccomando Giò, bello forte >> , facendomi l'occhiolino. 
Come descriverla in una parola? La "casinara" del gruppo. Scherzi a parte, le piaceva divertirsi e fare casino, ma adorava anche passare le serate magari davanti davanti ad un libro sotto le coperte, e rifletteva a lungo sulle cose. In questo periodo però, l'unica cosa che voleva fare era divertirsi e dimenticare. Dimenticare, nonostante i suoi soli 18 anni, un'esperienza di convivenza finita con un bel paio di corna sulla sua testa. 
E' una ragazza alta, magra ma con le sue curve, capelli lunghi castano scuro e due occhioni enormi. Ora che erano trascorsi cinque mesi, e con noi affianco si era ripresa, era passata di nuovo all'attacco: si era "follemente" innamorata di Gianmarco, il suo parrucchiere, un ragazzo davvero molto bello ed anche serio, ma di cui lei si vergognava da morire. 
<< Se stasera mi ubriaco abbastanza ci provo con Gianmarco, giuro! >>
<< Luà, le cose si fanno da seri, altrimenti ti prende per ragazza facile >> 
E questa sono io, la ragazza della porta accanto; semplice, solare, seria, sempre pronta a dare il consiglio giusto. Quella che crede ancora che l'amore romantico esista e che se cade 9 volte in amore, si rialza 10, senza mai smettere di crederci. Mi considero una ragazza normale, semplice nel vestire, abbastanza alta e magra, con lunghi capelli castano chiari e due occhioni più grandi di quelli di Luana. Esco anch'io da una storia importante: da poco ho lasciato un ragazzo con cui stavo da due anni, poichè dopo vari errori, sentivo che l'amore tra di noi non era più lo stesso e non riuscivo ad andare avanti. 
<< Luà, ma che vai facendo da ubriaca! No no no, Giada ha proprio ragione: ma che ci siamo impazziti? >>
Ed ecco il pezzo forte del nostro gruppo, Martina. Con il suo accento barese e le sue critiche taglienti, riesce sempre a strappare una risata anche solo con un "ciao". anche lei alta, con un viso molto carino, leggermente più in carne rispetto a noi altre e obiettiva nelle sue critiche perchè, sfortunatamente, non aveva mai conosciuto l'amore. Il suo punto forte sono i capelli: scuri e lunghissimi con riflessi rosso scuro, ne eravamo tutte innamorate.
Questo è il nostro gruppo: insieme facciamo le più grandi cavolate e ci divertiamo tantissimo.
La serata continuò così, tra alcol e risate.
Domani sarebbe stato il grande giorno: Ibiza ci aspettava.

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Capitolo 2
*** Si vola, o non si vola? ***


Luana


<< Sai, è da molto che volevo dirtelo... Insomma io... Mi piaci Lù, dal primo giorno che sei entrata nel salone di mio padre. Penso sempre a te, vorrei toccarti, abbracciarti, vorrei stare con te... >>
Mi tremano le mani a quell'affermazione. Sudo freddo, il cuore a tremila. Dio, da quanto aspettavo questo momento! E' qui, davanti a me, questo adone bellissimo che sembra uscito da un quadro, e mi sta dicendo che mi vuole, vuole me!
Oh si, Gianmarco, anch'io ti voglio.. non immagini quanto! Cavolo, cosa fa? Perchè si avvicina così? 
Ok, calma Luana, ce la puoi fare; avvicinati anche tu, piano, così. Ora chiudi gli occhi... Bene... Sento il suo respiro caldo su di me... Dai, baciami...
All'improvviso un rumore. Il terremoto! No, sembra come un trapano.. Ma che caz.. Proprio ora! Apro gli occhi ed il vuoto: lui non c'è più; mi sento strana, sono avvolta dal buio, cado, sprofondo nel buio!

<< Driiiiiiiiiiiiiin! >>
La sveglia mi riporta alla realtà. Cavolo, era solo un sogno... Sembrava così reale! Sento che sono sudata, molto. Cerco a tentoni la sveglia, e la spengo. Poi apro lentamente gli occhi: l'unica minuscola luce presente nella mia stanza è quella sveglia: 6:05. Devo alzarmi, oggi è il grande giorno! Mi sento la testa pesante, ma pian piano mi alzo dal letto, anche se devo appoggiarmi alla testiera per non cadere; e dopo che la mia testa ha finito di fare il girotondo, riprendo l'equilibrio. Accidenti a me che esagero sempre con l'acol!
Dopo aver fatto una doccia fredda per scrollarmi di dosso il sonno e le sensazioni di quel sogno che sembrava così reale, ed aver preso un'aspirina, comincio a prepararmi.
Sto mettendo le ultime cose in valigia, quando squilla il cellulare.

<< Dimmi che hai finito di fare le valigie >>
<< Buongiorno anche a te, Giada! Comunque sto per darti una notizia sconvolgente. Sei seduta? >>
<< Oddio. Si, perchè? >>
<< Le ho finite. >>
<< NON CI CREDO. Miracolo! Comunque, all'aereoporto ci andiamo tutti insieme. Ci vediamo tutti davanti casa di Massimo tra un'ora >>
<< Va bene, a dopo >>
<< A dopo. Ah, Luà! >>
<< Cosa? >>
<< PUNTUALE >>
E, senza darmi tempo di replicare, chiude.

                            .............................................

Staccarmi dai miei genitori è sempre drammatico, anche se è solo per una vacanza.

<< Hai preso tutto? L'oki, l'hai portato? E una sciarpa se fa freddo? L'ombrello se piove? >>

<< MAMMA. Non vado in guerra, tranquilla. Ti chiamo ogni giorno, promesso. Ti voglio bene >>

Le schiocco un bacio sulla fronte ruvida. I ciuffi di capelli che aveva sulla fronte erano ancora crespi e radi, ma almeno erano lì; le borse sotto gli occhi, purtroppo, c'erano ancora, ma aveva ripreso peso, ed era tornato quel sorriso che tanto amavo sul suo viso,quello della donna spensierata che era una volta; quella donna ancora felice, non ancora distrutta dalla malattia, da cicli infiniti di cure. Sarà banale dirlo, ma mi sentivo fiera solo a guardarla. Ero fiera di entrambi i miei genitori.

<< Sicura che non vuoi che t'accompagni? >>

<< No, papà. Casa di Massimo è vicina! Tu resta con mamma. Dai vieni, dammi un bacio. >>

Ah, i genitori!
                              ..............................................

<< Din Don! Il volo 757 tra 15 minuti è pronto al decollo >>

<< Ragà, iniziamo ad avviarci, o altrimenti ci mettiamo un'eternità! >>

Neanche il tempo di pronunciare la frase che Martina si stava già agitando.
L'aereoporto era pieno di persone, si faceva fatica anche a camminare; la fila era interminabile e il caldo insopportabile!

<< E daiiiii, su! Quanto ci vuole! >>

<< Ma la fila non si muove? >>

<< Non ci credo.. siamo fermi! >>

Eravamo fermi. Bloccati. Stava succedendo qualcosa.

<< Ma perchè stanno chiudendo? >>

Passano 10 minuti. 20. Nessuno capisce cosa sta succedendo. Dopo mezz'ora la voce al microfono ci annuncia la notizia che ci avrebbe sconvolto l'intera giornata:

<< ATTENZIONE. Tutti i voli previsti in giornata sono stati sospesi causa guasto dei motori. Ripeto: tutti i voli sono stati sospesi >>

<< Ma che?! >>

<< Non ci credo! >>

<< E ora? >>

L'aereoporto è nel caos. Dopo qualche minuto riusciamo a chiedere informazioni: non appena il guasto si sarebbe risolto, saremmo partiti.

<< Bhè, qui se ne andrà per le lunghe >> annuncia Lorenzo. << Che facciamo? Io ho fame >>

In effetti, si era fatta l'una.

<< Andiamo al ristorante? Tanto abbiamo tempo da perdere! >>

Insomma, valigie alla mano, ci "accampiamo" nel ristorante dell'aereoporto.


<>

Martina e il suo senso pratico.

<< Vabè va, intanto mangiamo! >>

Dopo più o meno 15 minuti arrivano le ordinazioni. Sto per portarmi alla bocca il cibo tanto atteso, quando squilla il cellulare. Lo estraggo dalla tasca: numero privato.

<< Pronto? >>

<< Ciao >>

Mi si gela il sangue. Cerco di deglutire, ma la mia bocca si è fatta secca; non riesco a muovere un muscolo.

<< Cosa vuoi? >>

Mi alzo e mi dirigo verso il bagno: si prevede una scenata e non mi va di fare piazzate. Lorenzo mi guarda con aria interrogativa, ma io gli faccio cenno di non preoccuparsi.

<< Come sei scortese. Non sei felice di risentirmi? >>

<< E' già troppo che non ti abbia richiuso in faccia. Arriva al punto, Daniele, o la conversazione finisce qui. >>

<< Ti devi riprendere gli scatoloni che hai lasciato a casa mia. Ho sempre la tua roba tra i piedi >>

<< Non posso, sto partendo. Torno il mese prossimo >>

<< Ah, vedo che ti dai alla bella vita senza di me. Dove vai? >>

<< Il più lontano possibile da te, spero. Adesso, se non ti dispiace >>

<< No no, non hai capito. Se entro domani non mandi qualcuno a prendere la roba, io butto tutto. Mi sono rotto, fai sempre così; dopo ti lamenti se uno trova di meglio. >>

<< Senti brutto stronzo >> chiudo gli occhi per la rabbia e conto fino a 10 per contenermi << per quanto mi riguarda, puoi far quel che vuoi. Buttala, bruciala, come vuoi: non voglio più niente che tu abbia anche solo potuto toccare. Mi fai schifo! >> non mi ero accorta che avevo cominciato ad urlare. << E sentimi bene: cancella il mio numero e non chiamarmi più, bastardo! Hai di meglio a cui pensare, no? Bene, vai da lei e non rompere le palle! Ah dimenticavo: ucciditi! >>

Chiudo il telefono con una rabbia che non provavo più ormai da tempo. Bastardo! Mi guardo allo specchio: ho la faccia rossa, fumo di rabbia. Mi bagno il viso, e respiro a fondo. 

Bene, mi sono calmata.

Ero rimasta sull'uscio del bagno e, dopo essermi ripresa, mi giro per uscire. Sbatto contro qualcuno, e in un secondo sono a terra. Ma che cavolo!

<< Ti sei fatta male? >> 

Un ragazzo mi tende la mano, ma io sono troppo impegnata a fissare la mia caviglia che, cadendo, si è storta.

<< No, grazie, ma potresti stare più attento >> dico in modo sgarbato. Non sono dell'umore per essere gentile! 

Alzo lo sguardo per guardarlo e quasi vengo meno.
Non ci credo.

<< Ciao! >> aggiungo stupita. Con tre secondi sono diventata rossa come un pomodoro.

<< Ciao! >> è sorpreso anche lui, e mi sorride << Anche tu parti? Comunque scusa per prima, ero sovrappensiero e non guardavo dove camminavo >>

Gianmarco mi sorride, mettendo in mostra il suo bellissimo sorriso e le dolci fossette sulle guance.

<< Non preoccuparti, non mi sono fatta nulla. Hanno rimandato anche il tuo volo, suppongo. Dove vai di bello? >>

<< Di "bello" nulla: Sardegna con i miei! Tu? >>

<< Ibiza con gli amici! Come mai con i tuoi? >>

<< Beata te! A me hanno costretto: mi rimproverano di non passare mai del tempo con loro. Ci credi che mi fanno ancora queste storie a 22 anni? Senti, posso farti una domanda? >>

<< Si, dimmi >>

<< Contro chi urlavi prima? Sembravi arrabbiatissima! >>

Avvampo. Aveva sentito tutto. Cazzo!

<< Bhè.. io.. ecco... >> mi torturo le unghie, e adesso cosa rispondo? << Di solito non mi arrabbio così. E' solo che questa persona, bhè... Ha raggiunto il limite, ecco >>

<< Capisco. Senti, mi è arrivata la tinta che volevi l'altra volta, magari chiama per prendere appuntamento! >>

<< Va bene, quando tornate in negozio chiamerò, grazie >>

<< Puoi chiamare anche prima se vuoi, mi fa piacere. Tieni >> mi dice porgendomi un bigliettino << Questo è il mio numero >>

Eeeeeeeh? Mi sta davvero lasciando il numero?! 
Non mi lascia replicare che continua:

<< Il tuo io ce l'ho già. L'ultima volta, quando hai chiamato al negozio per prendere appuntamento, l'ho salvato in rubrica. Spero non ti dispiaccia >>

Eh?!?!

<>

<< Va bene >> e sorride (con quel sorriso da copertina) << Allora ciao >> e, sorprendendomi, mi bacia sulle guance.

<< C-Ciao >>

Aspetto che se ne vada e mi avvio verso il ristorante. 
Ancora non ci credo.. E' troppo surreale. Lui, mi stava dando una possibilità? LUI? In quale universo parrallelo i ragazzi che io voglio, mi vogliono a loro volta? Ragazzi come lui, poi!
Come, vi chiederete. 
Seri. Che non vi tradiscono alle prime incomprensioni, ad esempio. O che riconoscono quando state donando loro tutte voi stesse, tutto quello che siete, invece che darlo per scontato.
Troppo per me! Magari ho sognato anche questo, chi lo sa!

Ancora immersa nei miei pensieri, torno a sedermi.

<< Lu? Tutto bene? >> Michela mi guarda stranita.

<< Si, si, tutto bene. Ero sovrappensiero >> 

Mi siedo e finalmente mangio il primo boccone, quando i miei amici avevano già finito, e noto che Michela mi sta guardando con aria sospetta.

<< Luà, non me la fai. Che c'è? >>

<< Ma niente, è solo.. Daniele >>

<< Ancora?? Sul serio? >>

<< Lasciamo perdere guarda. Meglio non pensarci. >>

Mi ricordo che devo raccontare tutto a Giada, devo sfogare con lei tutta la rabbia per Daniele e l'eccitazione per Gianmarco!  
Ma lei non c'è.

<< Ma Giada? >>

<< E' andata a prendere il dolce. In effetti però è lì da un po'.... E' passata mezz'ora! >>

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Capitolo 3
*** Perchè a me? ***


Giada


<< Uffa ci mancava il guasto all'aereoporto! Oggi non poteva andare peggio, mi sono svegliata tardi, non potendo fare colazione, ho un mal di testa atroce e ora? La notizia dei voli annullati.

Proprio non è giornata! >>

"Oddio! Non mi sono accorta che sto parlando ad alta voce."

Mi guardo intorno facendomi piccola piccola: meno male che c'è un gran chiasso e nessuno si è accorto del mio sfogo.

Finalmente arrivata al bancone, dopo una fila interminabile prendo i sei frappè: quattro al cioccolato e due alla fragola.

Sono piu di 20 minuti che mi sono allontanata, si staranno preoccupando. Forse è meglio tornare!

Nel giro di mezz'ora le persone in aereoporto si erano moltiplicate, è diventato impossibile camminare, soprattutto con un vassoio pieno di frappè in mano! 

Cercando di passare tra la folla a mó di ninja facendo le acrobazie più assurde, un uomo dalla pancia enorme dietro di me uscito dal nulla, con la sua delicatezza da elefante, mi da distrattamente una spinta facendomi perdere l'equilibrio e cadere in avanti.

"Di bene in meglio!" Sbuffo.

Ciò di cui non mi sono accorta però, e che realizzai solo dopo aver alzato la testa e visto lo sguardo assassino di uno completamente imbrattato di frappè dalla testa ai piedi, fu che, cadendo, avevo praticamente fatto una doccia di fragola e cioccolato ad una persona.

Persona che,tra l'altro, è un ragazzo fumante di rabbia!

"Oddio" deglutisco.

Lo scruto per alcuni secondi senza sapere cosa dire: ha i capelli mori e spettinati che gli danno un'aria molto sexy, occhi socchiusi per la rabbia ma si riesce a vedere bene il loro riflesso scuro; indossa una camicia scollata bianca... beh era bianca, ora sembra un motivo floreale; dei jeans blu chiari e delle vans nere.

<< S-scusa mi dispiace..I-io..>>

<< Se magari stessi piu attenta quando cammini! >> Dice fulminandomi con lo sguardo e tirando la camicia per vedere meglio il danno.

"Ehi ehi ragazzo, stai calmo!"

Mi rialzo cercando di tenere l'equilibrio, non ci stavo capendo piu nulla, è successo tutto troppo velocemente.

<< Guarda cosa mi hai combinato, ora come faccio? >>

" Ma non è colpa mia!!"

<< I-io non l'ho fatto apposta...>> borbotto dispiaciuta e infastidita.

<< Ci mancherebbe solo questo! >> guardandomi fisso negli occhi e aggiungendo infine:

<< Adesso tu mi dai il tuo numero e io ti mando il conto della lavanderia! >>

" Cooosa?! Ok, si, l'ho sporcato, ma fino a questo punto..."

<< Emh... ok, dammi il tuo telefono >> e inizio a digitare il numero.

Riprende il suo telefono dalle mie mani e se ne va, non rivolgendomi nemmeno lo sguardo e, mentre si allontana lo sento bofonchiare:

<< Tze! Ma tu guarda questa! >>

"Aaaah che nervosooo! Non solo non l'ho fatto apposta,ora devo comprare nuovamente i frappè e in più devo pagare la biancheria a quel cafone! Ma cosa ho fatto di male per meritarmi tutto ciò?"

Svogliatamente torno indietro, riprendendo i frappè e mi dirigo verso i miei amici, facendo, questa volta attenzione ad ogni minimo movimento della gente che mi circondava.

<< Eccomi, scusate ma c'era una fila lunghissima>>. Poso i frappe sul tavolo e mi appoggio sullo schienale della sedia, mentre rivolgo il mio sguardo a Luana, facendo la mia tipica faccia da "ti devo raccontare una cosa" e lei, cogliendomi al volo, ricambia con una faccia da " non sai cosa ti devo dire io".

<< Credevamo ti eri persa! >> Dice Michela.

<< Sarebbe stato meglio! >> Le rispondo acidamente roteando gli occhi.

<< Calma Giada hai il fiatone, siediti e raccontaci.>>

<< Guarda Massimo, forse è meglio che non parlo! >>

Finiti i nostri frappè e lasciate le valigie in macchina, decidiamo di trascorrere il pomeriggio in giro per i negozi. A differenza di Massimo e Lorenzo che ad un certo punto si sono volatilizzati. Molto probabilmente saranno andati al Game stop.

Conoscendoli bene, sicuramente saranno andati li!

Presa Luana da parte, ci raccontiamo tutto ciò che ci era successo, tanto da rimanerci sconvolte a vicenda. 

<< Che fortuna Lu, beata te! >>

<< Mica tanto... Quello stronzo me le ha fatte girare! >>

<< Almeno non ti è successo ció che è capitato a me! >>

Dopo la chiacchierata con Luana, mi tenevo in disparte mentre le altre camminavano davanti a me per i negozi, ridendo e commentando i vestiti. Io preferivo guardarmi intorno distrattamento e lasciar vagare il pensiero. La mia mente torna nuovamente a quel ragazzo; è stata la ciliegina sulla torta nella mia giornata di merda... eppure anche se mi aveva trattata male, qualcosa in lui mi attraeva, forse la sua pelle abbronzata, i suoi lineamenti, i suoi occhi? Beh di sicuro non la sua arroganza!

"No Giada, no! È di sicuro il tipico ragazzo bello ma stronzo, non hai visto come ti ha trattata? Lo sai,non devi più farti trattare male. Lo avevi giurato. Dopo la tua storia con Nicolas, non avresti più permesso a nessuno di trattarti come lui ha fatto. "

Caccio via i miei pensieri, non voglio rimuginare nel passato.
Voglio solamente salire su quell'aereo e chiudere gli occhi lasciandomi queata giornata alle spalle.

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Si sono fatte le 18 e il suono dell'altoparlante riesce a far zittire la folla.

<< I voli possono riprendere regolarmente, il problema è stato risolto, ripeto i voli possono riprendere regolarmente. Ci scusiamo per l'attesa.>>

"La prima notizia buona!"

Contenti ci dirigiamo verso la nostra macchina per riprendere le valigie.

<< Era ora! Non ce la facevo più a fare sotto e sopra per quei negozi >> dice esausto Lorenzo.

<< Soprattutto con voi ragazze. >> conclude Massimo scocciato.

<< Ma zitti che ad un certo punto siete scomparsi>> rivolgendomi a lui, dandogli una gomitata su un fianco e facendogli la linguaccia.

Lui ricambia con un bacio sulla fronte.

Adora la mia smorfia, dice che sembro una bambina.

<< No, no io ho visto delle borse bellissime! >>

<< Martì tu sei fissata con le borse! >>

<< E tu Michè, sei fissata con Valerio!>>.

Diciamo in coro ridendo tutti insieme.

<< Ragazzi muoviamoci, oppure non partiamo proprio più >> ci mette tutti in riga Luana e prendendomi sotto braccio, i dirigiamo verso il nostro aereo.

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Finalmente sono seduta, facendo un favore alle mie gambe che non avevano fatto altro che chiedermi pietà. Dal finestrino riesco ad ammirare un tramonto bellissimo, ed sono pronta a fare il mio sonnellino tanto atteso.

Sono sfinita!

Seduta affianco a me c'è Luana, con già le cuffie nelle orecchie; avanti Michela e Martina che spettegolano del più e del meno. 

Se non si è capito, loro sono le più pettegole del gruppo. Sono sempre le prime che conoscono uno scoop.

Delle volte mi spaventano.

Invece dietro ci sono Massimo e Lorenzo, che discutono di un gioco per Xbox, dove purtroppo sono stata costretta giocare anche io insieme a loro. Era il compleanno di Lorenzo. Massimo mi aveva obbligata a giocare altrimenti mi avrebbe buttato in piscina. Capite la mia situazione. Ho dovuto per forza!

Come è finita poi la partita? Ovviamente ho perso.

Prima di cadere in un sonno profondo, decido di alzarmi per andare al bagno.

Il bagno divideva l'aereo in due parti. La 2° classe e la 1° classe.

Tiro distrattamente la porta scorrevole con aria assonnata, quella del bagno, ma è chiusa. Busso. Una voce maschile mi risponde.

<< Occupato >>.

Bene.

Passati 10 minuti, quando giá cominciavo a spazientirmi, la porta si apre. "Sia lodato il cielo!... Oh cazzo. Credo di aver cantaro vittoria troppo presto".

Avanti a me si è fermato, immobile, quello che oggi è stata la mia 'ciliegina sulla torta'.

Si avete capito bene: proprio lui, il ragazzo dei frappè!

"Oh no, anche qui no!" 

<< Non dirmi che anche tu vai ad Ibiza! >>

<< Beh, a quanto pare...>> rivolgendomi a lui in modo sarcastico e alzando gli occhi al cielo.

<< Hai pure la faccia tosta di essere ironica? >> Mi guarda con occhi a fessura e con un sorriso compiaciuto.

"Ma come si permette! Anche se cosi è esageratamente bello, non comanda lui"

<< Si, la ho!>> Lo provoco. Voglio stare al suo gioco. Non mi interessa. Di certo lui non è nessuno per dirmi in che modo devo rispondere. 

Gli ho giá chiesto scusa, in più gli ho dato anche il mio numero.

Cosa vuole ancora? Forse lo so... un bello schiaffo!

Fá una risatina. 

"Si sta divertendo? Ride di me?"

Si avvicina lentamente. Faccio per indietreggiare quando sento la mia schiena toccare la parete. 

Mette le mani appoggiate al muro, all'altezza della mia testa, bloccandomi.

"Aiuto!" Non so se sono impanicata o imbarazzata. So solo che stavo bruciando. 

Inizia avvicinando il suo viso verso il mio. Sempre più vicino. Troppo vicino.

"Ugh!" Deglutisco.

Poi si inclina verso destra e avvicina la sua bocca al mio orecchio, sussurrandomi: << Sei proprio carina quando fai la permalosa >>. 

Il suo respiro accarezza il mio orecchio, facendomi arrossire ancora di più, provocandomi un brivido su tutto il corpo.

"Eeeh? Cosa ha detto? Sono carina? Oggi si scanna contro di me e ora dice che sono carina? 

Socchiudo la bocca, non riuscendo a parlare.

Mi sorride, dopo di che si allontana da me levando le sue braccia dalla parete e se ne va verso la 1° classe.

Rimango per qualche minuto ancora con la schiena rivolta verso la parete. Immobile. Sento qualcosa allo stomaco e un calore tale che potrei bruciare una persona.

" Oddio! Ma cosa mi sta succedendo? Mi sto trasformando come la 'torcia umana' nei Fantastici 4? " 

Riprendo un pò "coscienza", e con lo sguardo assente torno al mio posto, facendo finta di nulla e pensando.

" Chissá quanto costerá quella camicia, ecco perchè se l'è presa cosí tanto. Forse è di marca...Beh se si è permesso un viaggio in prima classe!" 

Dopo una breve conversazione con Luana, mi addormento.

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Capitolo 4
*** Welcome to Ibiza ***


Luana


" So love me like you do, lo-lo-love me like you do. Love me like you do lo-lo-love me like you do.

Touch me like you do, to-to-touch me like you do... 

What are you waiting for? ".


La musica che proviene dal mio Ipod mi accompagna nel viaggio. Lo faccio sempre; qualsiasi tragitto devo fare, amo mettermi le cuffie del mio fidato Ipod e, con la musica che mi fa compagnia, guardare il paesaggio fuori che corre veloce, perdendomi nei miei pensieri.


È qualcosa che mi rilassa, mi fa stare bene.


Chiamatemi pure asociale, ma la musica è un'ottima compagna di viaggio. Soprattutto quando Giada è al bagno da mezz'ora!


Sembra incredibile, ma nonostante la musica al massimo volume, riesco a sentire Martina ridere. 


Mi fa morire quella ragazza! A volte, quando guardo i miei amici, mi sento fortunata: sono i migliori, davvero!


Mi raggomitolo sul sedile che avevo rubato a Giada e appoggio la testa al finestrino.


Penso a tutto quello che mi era successo oggi: a quella sensazione di rabbia che tornava cosi familiare; non l'avevo più provata, non volevo farlo, non ero io! 


Io, anche a costo di contare fino a cento, cercavo sempre di mantenere il controllo. Ma con lui no. Con lui era diverso, non ci riuscivo: lo disprezzavo troppo, mi aveva fatto troppo male.


Scaccio quel pensiero indesiderato e mi dedico a qualcosa di più piacevole: indovinate? Già, Gianmarco.


Gli morivo dietro da due mesi e finalmente si era accorto di me: certo, si era accorto di me dopo due mesi di messe in piega tutte le settimane, tinte dei più svariati colori, centinaia di euro spesi per i capelli ( si, i capelli!! ) e occhiate piene di desiderio, ma l'importante è che alla fine l'aveva fatto, no?


Solo al pensiero mi sento elettrizzata.


Non mi accorgo peró che sto facendo gli occhi a cuoricino e sto sorridendo da sola come un'ebete, quando mi sento scrollare dal braccio. Tolgo una cuffia, mi giro e vedo Giada con una faccia sconvolta.


<< Ma sei impazzita? >> Le scoppio a ridere in faccia.


<< No, è che stavo pensando >> ammetto.


<< Si, e immagino anche a cosa. Tu però non immagini cosa è successo a me >>


<< Cioè? >>


<< COSA?! Ma che presuntuoso! >>


<< Giá! >>


<< Altro che lavanderia, dovresti pagargli un corso per imparare le buone maniere! >>


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È incredibile quanto volare faccia venire sonno. Credo di aver dormito almeno 10 ore di fila. Quando mi sveglio è giorno: Martina e Michela sono giá sveglie e hanno comprato due cornetti, Giada dorme ancora, Massimo legge un libro e Lorenzo dorme a bocca aperta.


Mezz'ora dopo arriviamo.


Neanche il tempo di scendere dall'aereo, che Michela accende il cellulare.


Allo sguardo contrariato di Martina, risponde: 


<< Che vuoi, non sento Valerio da ieri sera! >>


Prendiamo due taxi , e per arrivare all'albergo impieghiamo più o meno mezz'ora. 


L'Hotel Mermaid **** ci si presenta in tutta la sua maestositá, con i suoi colori bianco ed azzurro e la sua eleganza.


Adesso starete pensando: chissá che ricconi, un mese ad Ibiza in un'Hotel di lusso!


Proprio no.


La nostra fortuna è stata Lorenzo. (Lui è il vero riccone del gruppo!! ).


Il padre è il proprietario di un'agenzia di viaggi, ed ha fatto sì che noi pagassimo solo una cifra minima. Poi, per i soldi da portare con noi, avevamo risparmiato tutto l'anno, affiancando allo studio dei lavoretti part-time. 


Io ero avvantaggiata perchè lavoravo già: faccio la cameriera da quando avevo 15 anni e dò ripetizioni di inglese ai ragazzini ( e a Giada!! ).


<< Ma che bello! >>


<< Giá...>>


Prendiamo le chiavi delle nostre stanze alla reception e ci dividiamo. Io e Giada eravamo insieme, Michela e Martina nella stanza accanto e Lorenzo e Massimo a due camere di distanza.


<< Carina,no? >> mi chiede Giada buttandosi sul matrimoniale ( giá, l'unica stanza con i letti singoli era quella di Massimo e Lorenzo ).


<< Carina? È bellissima! Guarda quanto è grande! E che vista! >>


La spiaggia si estende fuori dalla nostra finestra, bellissima.


In quel momento squilla il telefono della suite.


<< Pronto? >>


<< Ma avete visto che figata di camere? >>


Michela. Dovevo immaginarlo.


<< Già! Sentite, ma voi le valigie le disfate ora? >>


<< No, no! Veramente noi vorremmo fare un giro, c'è un'intera città piena di negozi da esplorare! >>


<< Non sia mai che i negozi rimangono inesplorati! Bene allora, non commettiamo questo sacrilegio >>


La sento ridere.


<< Allora ci facciamo una doccia e appena siamo pronte veniamo in camera vostra. Massimo e Lorenzo li avvisiamo noi! >> e chiude.


Dopo essermi rigenerata con un bel bagno, mi preparo.


Qui fa molto caldo, così scelgo di indossare un vestito bianco a fiori rosa, leggermente svasato sul fondo.


Mi arriccio i capelli con la spuma e, oltre al solito eyeliner, opto per un rossetto rosa antico.
Non ho voglia di mettere i tacchi, ma non posso neanche indossare le scarpe da tennis; alla fine, vince il mio paio di zeppe bianche, non troppo alte ma nemmeno troppo basse.


<< Avete la piastra? >> Martina ha ancora i capelli bagnati, quando entra nella nostra stanza.


<< Si, prendila è in valigia >>


Si è fatta ora di pranzo, e il mio stomaco gentilmente me lo ricorda.


<< Ragazze, io vorrei passare al ristorante. Quanto vi manca? >>


<< Io mi devo solo asciugare e piastrare, ci metto poco. Piuttosto non sappiamo a che punto sono Massimo e Lorenzo >>


Giada è ancora sotto la doccia , quindi decido di andare a controllare io.


Quando mi apre, Lorenzo è ancora in boxer. Non appena lo vedo, mi copro gli occhi con un gesto veloce.


<< Dai! Potevi almeno infilare dei pantaloncini! >>


<< Come se non avessi mai visto un ragazzo in mutande! >>


<< Ah ehm... Insomma si però! Comunque abbiamo fame, quanto vi manca? >>


<< Ah, io mi infilo i vestiti e sono pronto. Piuttosto dovresti parlare con Massimo >> mi sussurra, indicandomi la figura rannicchiata sul letto con una faccia imbronciata.


<< Che ha? >>


<< Chiedilo a lui.>>


Tentennante, mi avvicino al letto dov'è rintanato il mio amico.


<< Ehi, Massi, che hai? >>


Non mi guarda, ma mi risponde.


<< Si è fidanzata. Capisci? Diceva che voleva star sola, che aveva bisogno di tempo per lei. Invece guarda ora. E sai con chi? Il suo compagno di corso, ti ricordi quello che "era solo un amico?" Beh, deduco che fossero amici molto intimi! >>


Capisco che ha appreso la notizia grazie a facebook. 


Maledizione! Ma vedi tu se questo può rovinarsi la vacanza per quella p****** della sua ex!


<< Senti. Io capisco che tu ci sia rimasto male, ma c'è da dire che , se ben ricordi, giá te lo aspettavi. È qualcosa che si commenta da sè, non c'è neanche bisogno di abbattersi come stai facendo tu. E questo muso lungo non lo voglio vedere. Cos'è che mi ripeti sempre tu? Qualsiasi cosa succeda, sorridi sempre. Bene. Sai dare consigli ma sei il primo che non li mette in pratica? Avanti. Alzati, preparati e non farmi più sentire queste storie.>>


Vedo che rimane con aria triste, ma so che ha capito.


Terminato il mio dovere da amica, torno in camera mia.


Mi ricordo che devo far sapere a mia madre che sono arrivata sana e salva, così prendo il cellulare dalla borsa.


Faccio per accenderlo e... batteria scarica. Cazzo!


Faccio per prendere in caricatore, e sorpresa! Ero certa di essermi dimenticata qualcosa.


Luana, sei un genio!

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